La grandezza invisibile di Thea von Harbou

E’ bello essere ignorante, perché scopro ogni giorno, in tutta la loro freschezza, cose che magari altri già sanno benissimo.

Sono partito da una canzone di Justin Sullivan, in cui si accennava alla “falsa Maria”, un personaggio che compare in Metropolis. Che conoscevo vagamente come titolo di un famoso film, a suo tempo d’avanguardia, prodotto da Fritz Lang, in cui si parla di una distopia futura.

Poi scopro che Metropolis in origine fu un romanzo. Scritto, non da Fritz Lang, ma da sua moglie Thea von Harbou, che fu anche responsabile almeno per metà della produzione del film, come di tutta la migliore produzione di Fritz Lang.

E allora cerco di capire qualcosa della sconosciuta Thea von Harbou.

Sono ricerche che potete fare anche voi, roba da Google, ma i risultati sono interessanti messi insieme.

Protestante di famiglia, aristocratica, violinista, sceneggiatrice di almeno trentadue film e autrice di molti romanzi.

Appassionata delle opere di Karl May, il Salgari della Germania (ma l’impatto dell’autore tedesco fu ed è molto maggiore di quello italiano), che pur con tutti i limiti di un certo orientalismo romantico, presentava a milioni di lettori mondi e popoli misteriosi, sostenendo il loro diritto a resistere all’imperialismo.

Militante femminista, Thea von Harbou si battè per il diritto all’aborto.

Nazionalista romantica, cultrice della vasta costruzione mitologica tedesca.

Fu grazie a lei che Fritz Lang ebbe successo; e dopo il misterioso suicidio della sua prima moglie, Lang la sposò.

I due si lasciarono, e Thea entrò in una relazione con un giovane indiano, Ayi Ganpat Tendulkar, impegnato nel movimento per l’indipendenza del suo paese e che guardava con speranza verso la Germania, vista come unica potenza europea senza mire su ciò che oggi chiamiamo il “Terzo Mondo”. Sostanzialmente un’illusione, in quanto Hitler non avrebbe mai privato dell’India l’impero inglese che tanto ammirava.

Ma qui c’è un lato della storia del Novecento ancora tutto da esplorare: i tanti intellettuali e non che in quegli anni, in America Latina, nel mondo arabo, in Iran, in India e nell’Estremo Oriente interessati alla politica tedesca e soprattutto giapponese. E magari delusi da partiti comunisti che, per comprensibile solidarietà con l’Unione Sovietica, avevano finito per schierarsi anche con l’Inghilterra (Ayi Tendulkar avrebbe poi scritto un libro proprio su questo argomento).

Solo in questo contesto mondiale possiamo capire l’unica traccia che i media ancora ricordino, la simpatia del Mufti di Gerusalemme per la Germania.

Ayi Tendulkar rientrò in India appena prima della guerra, e fu imprigionato dagli inglesi.

Lui ebbe poi una figlia (non dalla von Harbou), Laxmi Dhaul, che oggi scrive libri sul sufismo e scivaismo indiano, ma anche un libro che dovrebbe uscire tra poco e il cui titolo dice tutto sulla diversa percezione della storia che si ha fuori dall’Europa: Love and Freedom: Three Lives in Hitler’s Germany and Gandhi’s India.

Thea von Harbou si tesserò al Partito Nazionalsocialista a partire dal 1940, collaborò alla preparazione di film anche politici e fu operaia volontaria durante la guerra.

Ma soprattutto era impegnata, assieme alla propria segretaria, Michaela Purzner (sposata con rito induista a Balakrishna Sarma) a fianco della comunità indiana tedesca, rimasta senza risorse. Thea von Harbou si mise a rintracciare gli indiani – soprattutto studenti – dispersi in tutta la Germania, e poi anche prigionieri di guerra catturati in Africa e passati dalla parte dei tedeschi; e adottò legalmente anche una studentessa, Lilli Farroqhi.

Thea von Harbou e Michaela Purzner con gli indiani di Berlino

Thea von Harbou mantenne gli indiani con piccoli prestiti, che dovevano impegnarsi a restituire con gli interessi, ma non a lei – ad altre persone bisognose, quando ne avessero avuto i mezzi. Gli indiani la conoscevano come Taiji, “sorella maggiore”, e i combattenti della Legione Indiana l’avrebbero ricordata come la loro grande e disinteressata benefattrice.

Nel 1941, Thea von Harbou pubblicò il romanzo  Aufblühender Lotos, che ruota attorno alla figura di due studenti indiani rivoluzionari, lui figlio di brahmini, lei di infima casta, che si trovano bersaglio della repressione inglese.

Dopo la guerra, Thea von Harbou fu detenuta dagli inglesi nell’Internierungslager Staumühle, casualmente nello stesso campo di concentramento in cui vennero rinchiusi i suoi amici indiani che avevano combattuto nella Libera Legione Indiana.

Li fu sottoposta a lunghe procedure di “denazificazione”, in cui è interessante come gli inquisitori britannici le abbiano chiesto le sue opinioni religiose.[1] Thea von Harbou, pur precisando di aver aiutato alcuni ebrei, evitò accuratamente di dare alcun segno di pentimento per la propria adesione al nazionalsocialismo.

Appena rilasciata dal campo, a quasi sessant’anni, lavorò volontariamente come Trummelfrau, raccogliendo quasi a mani nude i mattoni e i rottami di una Germania distrutta.

Mi sono procurato una copia del romanzo di Thea von Harbou, Metropolis.

Nel poco tempo libero che ho, e con le mie conoscenze imperfette del tedesco, ho letto finora solo una trentina di pagine. Che già però dipingono un affresco notevole dei rapporti di dominio con cui la Maschinenstadt, la “città-macchina” di Metropolis, insaziabilmente affamata di esseri umani viventi, inaridisce i cuori:

“Er fühlte das Nahesein der lautlos wartenden Diener, die auf Befehle harrten, um lebendig zu dürfen”

“Sentì la prossimità dei servitori che aspettavano senza far rumore, in attesa di un ordine per osare diventare vivi”.

Thea von Harbou era certamente affetta dalla maledizione di Cassandra, capace di cogliere l’orrore profondo di ciò che agli altri sembra mera normalità. Il protagonista riflette sulla sua Macchina/Creatura, il vero oggetto d’amore dell’intero dispositivo:

“Nulla al mondo è più vendicativo della gelosia di una macchina, che si crede trascurata. Sì, questo lo so… Voi siete dominatrici esigenti… ‘Non avrai altro Dio all’infuori di me’… Non è vero? Un pensiero che si allontana da voi, lo sentite subito e lo percepite come una sfida. Come può restarti nascosto, che tutti i miei pensieri non sono per te?”

Una cosa interessante: almeno in Italia, nessuno rivendica Thea von Harbou alla “cultura di destra”. In questo, almeno, lei è stata più fortunata di Ezra Pound.

Nota:

[1] Mi ha fatto venire in mente questo notevole filmato  girato dagli alleati, in cui spiegano che una delle finalità loro è di trasformare la Germania in una “nazione cristiana”. La parte importante non sono le immagini, ma il parlato, per cui vale la pena vederlo tutto solo se avete una certa confidenza con l’inglese.

E’ interessante anche vedere quanto la propaganda sia degenerata e si sia infantilizzata da allora: evidentemente agli inglesi del 1946, era necessario parlare con un rispetto per la loro intelligenza che oggi sarebbe inconcepibile.

 

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111 risposte a La grandezza invisibile di Thea von Harbou

  1. PinoMamet scrive:

    ” evidentemente agli inglesi del 1946, era necessario parlare con un rispetto per la loro intelligenza che oggi sarebbe inconcepibile.”

    Questa è una cosa che ho notato anche io, in vecchi filmati, documentari, interviste…. non solo per gli inglesi, ovviamente.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Coi discorsi di Togliatti non si condisce la pastasciutta. Perciò le persone intelligenti votano De Gasperi che ha ottenuto gratis dall’America la farina per gli spaghetti ed anche il condimento”.

      (Manifesto della DC del dopoguerra. Chiaro il riferimento all’ERP)

      • Francesco scrive:

        non ricordo che la DC di De Gasperi fosse così gentile con Togliatti, sarà un manifesto di minoranza

        🙂

        PS tu saresti un comunista?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Tu” io? Non direi.
          Poi dipende, se comunista significa, come nel linguaggio di queste parti, “non leghista”, allora probabilm-sì 😀

        • Francesco scrive:

          mmmmmh

          la tua risposta è interessante perchè solo un comunista si definirebbe “non leghista” come prima istanza (anche un cattocomunista, a dire il vero)

          però sei Veneto, quindi di un paese alieno e straniero rispetto alla città di Milano … se il leghismo è così diffuso come si favoleggia, potrebbe essere una risposta meno definitoria di come sarebbe qui da me

          potresti citarmi 5 persone degne di stima? parlando di figure pubbliche, naturalmente

          ciao

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Si vede che non sei di qui 😀
          Qui alle ultime elezioni Gentilini era il primo partito (una cosa come un quarto dei voti), la Lega il secondo (con un quinto) e poi gli altri partiti a scalare.
          Un sondaggio recente afferma che il 58% degli abitanti della provincia di Treviso sarebbe favorevole alla secessione del Veneto dall’Italia…
          Razzismo strisciante e provincialismo, poi, sono pane quotidiano ed è per questo che ho detto più volte che leghismo è una forma mentis prima ancora che una tessera di partito. Per dire, c’era un candidato diessino che tempo fa invitava i trevigiani a votare per lui giusto perché i meridionali votano Berlusconi…

          “solo un comunista si definirebbe “non leghista” come prima istanza”
          Un comunista… o un figlio di meridionali che hanno provato il razzismo sulla propria pelle.

          I cinque nomi per me sono un grande problema. Ti dico subito che attualmente non so per chi votare e temo che, come al solito, andrò per esclusione.
          Tra politici ed ex politici mi accorgo di non riuscire a collezionare nemmeno un nome di “gradito” e quindi devo andare a pescare tra chi abbia fatto qualcosa di decente e abbia meno ombre degli altri. Anche così, dopo dieci minuti di disperata riflessione, non mi esce nulla di meglio di Prodi, giusto per l’Euro, la frase sui “cattolici adulti” e il d.lgs 81/2008, Ciampi, per quello che fece nel ’93 e in misura decisamente minore (meno del minimo…) Di Pietro, giusto perché è stato l’unico a fare opposizione in parlamento negli ultimi anni e per via dei referendum del 2011 (tristezza, vero, ridursi a questo?).
          E dopo aver perso 20 mintui per questi tre nomi, non domandarmi li altri due perché proprio non ce li ho. Ma se mi riuscissi a trovare un candidato con cui ho anche solo una parziale comunanza di vedute e che non sappia di opportunista da venti chilometri, ne sarei davvero felice 😀

        • Francesco scrive:

          partiamo del fondo: sei comunista (Prodi, Ciampi, Di Pietro, anche di quelli cattivi)

          ma la mia domanda era a più ampio spettro, mica una dichiarazione di voto. ci sarà qualcuno che ti piace nella storia del mondo?

          (Prodi ha fatto l’euro col culo, la frase sui cattolici adulti è infame, il Dlgs81 che roba è?)

          OK, ti capisco solo in astratto perchè non ho mai subito granchè il razzismo, qualche volta con dei tedeschi forse, massima solidarietà comunque

          il 55% vuole secedere? chiamali scemi, vorrei sapere cosa hanno nella testa gli altri 45% a dire il vero

          ops, parlando di razzismo dimenticavo i cari parenti della sinistra per bene, scusa! doppia solidarietà, allora

          ciao

        • PinoMamet scrive:

          ” sei comunista (Prodi, Ciampi, Di Pietro, anche di quelli cattivi)”

          nessuno dei tre è comunista!

          Prodi è un democristiano di centrosinistra, ma sinistra ci sta dentro tirata per i capelli, Ciampi non si è mai capito bene cosa fosse, e in fondo è un borghese banchiere e basta, Di Pietro è un carabiniere in congedo ed ex magistrato giustizialista.

          Per vederli comunisti ci vuole solo Berlusconi (o un milanese…) e per votarli come persone di sinistra, ci vogliono solo i masochisti di sinistra italiani!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Oddio, ero fermo a comunismo come socialismo reale!

          Il d.lgs 81/2008 è il testo unico sulla sicurezza sul lavoro che ha profondamente innovato la disciplina del d.lgs 626/1994 (la cosiddetta “legge 626”) che è andato a sostituire. Testo unico purtroppo depotenziato dopo il cambio di governo (ora se non rispetti le norme di sicurezza e non ti muore nessuno sul lavoro al massimo rischi la prescrizione…).

          Comunque, a riprova della mia “comunistaggine”, potresti trovare nella mia galleria di personaggi storici ammirevoli Francesc de Verntallat (http://ca.wikipedia.org/wiki/Francesc_de_Verntallat in catalano http://es.wikipedia.org/wiki/Francesc_de_Verntallat in spagnolo), l’eroe della rivolta (vittoriosa) dei servi della gleba catalani nel XV secolo. Però è un nome come un altro: sono molto refrattario agli eroi e alle iconcine, perché alla fine ogni persona ha le proprie luci e le proprie ombre (Berlusconi incluso: qualcosa di positivo lo ha fatto anche lui e sarà per me un piacere elencare i suoi provvedimenti che sono stati oggettivamente positivi… finita la campagna elettorale).
          Per esempio, erigerei una statua a chi ha pensato il nostro sistema sanitario beveridgeano (è stato il Pentapartito!), sono convinto che la riforma Brodolini (magari migliorata con tetti seri e rispettati) sia stata una cosa buona e giusta in quel momento storico e così come era stata concepita (l’ha fatta il governo Rumor).

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          @Pino
          Infatti non è un caso che li abbia indicati ora che non si possono votare più. Per questo e perché i bilanci si tirano a consuntivo.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Chiedo scusa, il SSN l’ha fatto Cossiga ed era sostenuto da DC, PRI e PSI, senza PSDI e PLI.

        • Peucezio scrive:

          “Qui alle ultime elezioni Gentilini era il primo partito (una cosa come un quarto dei voti), la Lega il secondo”

          Ma Gentilini non è della Lega? Ha fatto un partito per conto suo?

        • Francesco scrive:

          il SSN?

          quella roba che fin dal suo nascere sta aprendo falle esiziali nel bilancio italiano e accumula storie al limite dell’incredibile di ruberia?

          PS mica l’ho detto io, l’ha detto un tale Sorgi ieri su La7

          PPS facciamo a capirci: Berlinguer e Lama erano comunisti?

        • PinoMamet scrive:

          Il primo Berlinguer sì, il secondo quasi.
          😉

        • Francesco scrive:

          x Pino

          dici che Prodi sta nella sinistra tirato per i capelli … a parte che a questo punto io potrei essere un compagno, sarei curioso sapere dove inizia la sinistra “vera” nella storia d’Italia del Dopoguerra (cioè quali sono gli uomini e le donne per te di sinistra)

          magari alla fine siamo quasi d’accordo, basta spostare il punto zero

          ciao

        • PinoMamet scrive:

          Persone di sinistra… quante ne vuoi.
          Nilde Jotti? Pasolini? Berlinguer (quello vero)? ecc. ecc.

          Si presentasse alle elezioni, io voterei la Camusso.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Gentilini aveva la sua lista, quella col nome di Gentilini, che ha fatto il botto. Adesso ha annunciato che correrà da solo a queste amministrative a causa dell’accordo della Lega con Berlusconi.
          Gentilini E’ il leghismo a Treviso. O, almeno, lo era.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sì, il SSN, che è quella roba che ha ha come principio che chiunque stia male, qualunque essere umano sia in difficoltà, va aiutato indipendentemente da chi sia, cosa abbia fatto e quanto denaro abbia. Quella roba che “difende la vita” in maniera più efficace delle chiacchiere contro i contraccettivi e il testamento biologico.
          Ma, come dice Guzzanti, a noi interessa la tutela della vita dal concepimento alla nascita…

        • Francesco scrive:

          quella cosa per cui chiunque abbia bisogno
          >> va aiutato indipendentemente da chi sia, cosa abbia fatto e quanto denaro abbia.
          e i cui costi non sono sostenibili dall’economia italiana, ma questo è un dettaglio che interessa solo gente noiosa come gli economisti, i ragionieri, e simili

          x Pino

          OK, la Jotti era di sinistra, Berlnguer anche, Pasolini certamente no (era un uomo troppo libero per essere di sinistra, anche se probabilmente avrebbe voluto trovare una casa).

          la Camusso? la simpatica custode del mausoleo di Baffone? mi fai ripensare all’opportunità del suffragio universale (e stasera doppia lezione di lingua straniera per i pargoli)

          direi che il paese non ha speranze

          ciao

        • daouda scrive:

          Aiutare chi non ne ha bisogno è da idioti, aiutare chi non lo merita anche, stabilire agevolazioni sotto mercato è poi anzi criminale. Tralasciando ammanicamenti , truffe e parassitismo.Questo è il SSN nella sua struttura.

      • PinoMamet scrive:

        Ma, i manifesti sono quello che sono… (sempre dappertutto) però, hai mai visto le interviste di Nanni Loy o di Pasolini alla gente, per strada?
        Oppure, che ne so, i concorrenti ai quiz vecchi?

        • maria scrive:

          fammi capire francesco, vorresti un sistema sanitario selettivo, dove non dovrebbe essere la malattia ad essere criterio , ma altri fattori, fra cui in primo luogo ,il portafoglio, immagino.
          Dimmi un motivo per cui una persona malata non debba ricevere delle cure!

        • Francesco scrive:

          Veramente pensavo al contrario, un sistema in cui ciascun malato riceva cure, ma aggratisse solo se povero.

          E sempre tenendo conto che dobbiamo crepare tutti e che non ha senso morire di fame per curare le malattie. Discorso duretto ma sempre meno che lasciare il Sud Italia fino al Lazio affidato quasi solo alla Provvidenza in nome del progressismo teorico.

          Non solo non esistono pasti gratis, non esistono neppure aspirine gratis, E NON PER COLPA DEI BANCHIERI.

          Non so se è stato il ’68 o la TV ma un tempo queste cose banali erano conosciute e si sono perse.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sarà colpa di quel komunista seSSantottino di KoSSiga…

        • PinoMamet scrive:

          Vorrei informare tutti che esistono pasti gratis!

        • Francesco scrive:

          esistono pasti gratis? e dove?

          o hai appena ascoltato Fassina in TV?

        • PinoMamet scrive:

          No, è che la frase “non esistono pasti gratis” per dirla tutat ha un po’ rotto il cazzo, e allora:

          -io non so chi l’abbia detta. Cosa voglia dire, lo capisco persino io, e penso che Marx in persona non avrebbe nulla da eccepire.

          -il problema è che di solito chi la usa intende dire tutt’altra cosa, cioé “i poveri devono pagare di più di quanto stiano facendo”. Allora siamo già fuori dal senso metaforico di dire che qualunque cosa ha un costo per la scoietà; e siamo entrati nel senso concreto di dire che tutti (salvo categorie sempre più ristrette, ma vabbè) tutti deviono pagare per tutto.

          A ‘sto punto puoi anche evitare di specificare le aspirine. Perché limitarsi? Non esiste aria gratis, no?

          Ma allora, se siamo fuori dal senso metaforico, e stiamo usando la frase per dire che tutti devono pagare, io faccio presente che sì, ogni cosa ha un peso per la società, ma non tutte le spalle sono uguali.
          Perciò il ricco paghi anche per chi non può permetterselo. Si chiama tassazione progressiva.

          Ergo, esistono, e DEVONO ESISTERE, pasti gratis.

          Poi della Luna che è severa maestra me ne sbatto il cazzo.

        • Francesco scrive:

          Pino

          la frase è più onesta di quanto tu pensi: ricorda solo che tutto quello che appare gratis, giusto, bello, caritatevole è comunque possibile solo se qualcun altro ha prodotti i beni che permettono di fornirlo

          non ricordo un solo progressista che sembri saperlo

          confermo che Marx lo sapeva bene

        • Francesco scrive:

          Pino,

          ti rileggo ora e vedo che scrivi che “se paga un altro è un pasto gratis”!

          questo mi pare Silvio Berlusconi allo stato puro!

          dimmi che ti sei sbagliato!

          PS la frase incriminata NON significa che non devono esistere servizi pubblici gratis

  2. Francesco scrive:

    colpa del ’68, che ha piallato cultura, tradizione, rispetto e intelligenza!

    😀

    PS mi hai fatto venire ancora più voglia di vedere Metropolis, il film, ma essendo nato dove sono nato non hai scalfito l’esperienza storica di dove provenga la mia libertà. però riconosco che non tutti sono nati dove sono nato io (quindi sono quasi un eretico, nel mio campo)

  3. Peucezio scrive:

    Molto interessante. Non conoscevo Thea von Harbou.
    Ma il film l’hai visto? Se no, ti consiglio di guardarlo, una volta finito il romanzo.

  4. mirkhond scrive:

    “la Germania, vista come unica potenza europea senza mire su ciò che oggi chiamiamo il “Terzo Mondo”. Sostanzialmente un’illusione, in quanto Hitler non avrebbe mai privato dell’India l’impero inglese che tanto ammirava.”

    Questo in effetti, mi sembra uno degli aspetti più controversi del pensiero di Hitler.
    Da una parte riteneva necessaria l’Inghilterra e il suo impero, per preservare l’egemonia europea dalla minaccia usano-sovietica.
    Dall’altra però guardava ai popoli coloniali, soprattutto musulmani come dei possibili alleati. Vedasi le sue riflessioni finali dei primi del 1945, a guerra ormai perduta, in cui il Fuhrer, nell’analizzare le cause della disfatta tedesca, se la prendeva anche con l’Italia, colpevole con le sue fallimentari guerre parallele in Nordafrica e nella Rumeli, non solo di averlo costretto a posticipare di un mese l’attacco all’Urss, ma anche di avergli ALIENATO le simpatie del Medio Oriente Musulmano.
    Del resto l’Inghilterra nel 1941 aveva rioccupato l’Iraq, e invaso l’Iran (qui assieme all’Urss), deponendo ed esiliando Reza Shah, proprio per IMPEDIRE a queste cornucopie petrolifere di diventare fonti di approvvigionamento per il Reich.
    Idem il generale e diplomatico francese gollista Georges Catroux in Siria nel giugno 1941, che ottenne il passaggio della regione dall’obbedienza a Vichy a quella di De Gaulle in esilio a Londra, con la promessa dell’indipendenza della Siria stessa, a guerra finita.
    Cosa che avvenne nel 1946.
    Questo per dire, come gli Alleati prendessero molto sul serio gli approcci nazisti col Medio Oriente coloniale anglo-francese….
    Insomma una contraddizione nel pensiero geopolitico hitleriano….

    • habsburgicus scrive:

      é sempre la solita questione, di cui abbiamo già parlato ma é bene ritornarci…
      Hitler non avrebbe MAI voluto la guerra contro le Potenze Occidentali e, una volta avutola (il 3/9/1939 giorno in cui una guerricciola odiosa ma localizzabilissima divenne mondiale), avrebbe fatto la pace in ogni momento (6/10/1939, con Francia e Inghilterra; dopo giugno 1940, con Inghilterra)…questo era già noto all’americano Chamberlin nel maggio 1950 “America’s Second Crusade” ed é stato coraggiosamente ribadito da Pat Buchanan nel suo recente libro “Churchill, Hitler and the Unnecessary War”…seppur in forma più “prudente” e contorta, per ovvie ragioni (data l’epoca abbastanza illiberale in cui viviamo, almeno per certe cose), anche la migliore storiografia accademica e politico-diplomatica “mainstream” recente, a leggerla bene, non dice cose tanto diverse, seppur in modo più sfumato e criptico 😀
      l’unica guerra che Hitler volle, volle e fortissimamente volle fu la guerra all’Est per abbattere l’URSS, il marxismo (da lui chiamato “giudeo-bolscevismo”) e conquistare il “Lebensraum”…se la Polonia avesse ceduto alle oggettivamente misere richieste della Germania (come era interesse SOPRATTUTTO dei polacchi, come ben presto scoprirono a loro spese !) Hitler, in alleanza con Polonia, Romania, Ungheria (e forse Finlandia) avrebbe aggredito il Cremlino già nel 1940, addirittura nel 1939 (se i polacchi si fossero “accordati” con Hitler già il 5 e 6 gennaio 1939 in occasione della visita di Beck a Berchtesgaden ! e magari, nel marzo 1939, Varsavia avrebbe avuto un pezzo di Slovacchia :D)
      ricordiamoci la famosa frase detta a Carl Burckhardt, commissario SdN a Danzica, svizzero (pare non massone) in c.a luglio 1939 “tutto quello che faccio é rivolto contro la Russia..se gli occidentali sono tanto stupidi da non accorgersene dovrò accordarmi con Stalin ecc ecc ”
      tutta la conduzione della guerra all’Ovest, dopo la disfatta della Francia nel 1940, soffriva di questa impostazione…Hitler era “culturalmente” impreparato a colpire l’Impero britannico né aveva fatto piani, e non ascoltò il Grande-Amm Raeder, donde anche le assurdamente miti condizioni di armistizio verso i Galli (non richiese la flotta dei transalpini, tanto per dire, sia perché gli interessava poco sia perché non voleva “impaurire” i britannici; nel nov 1918 la Germania, pur meno “battuta, dovette però consegnare la flotta, che eroicamente si affondò a Scapa Flow nel giugno 1919)…questo lo vide già il britannico gen. Fuller che nel 1948 fu molto più obiettivo di certi autori contemporanei !
      ciao a tutti

      • Francesco scrive:

        quello che dici torna a onore di Winston Churchill (e pure dei polacchi, coraggiosi nel combattere senza alcuna speranza, alla faccia del tuo “oggettivamente misere richieste” e della noblesse con cui tralasci la colonizzazione della Cecoslovacchia)

        aver capito fino in fondo chi fosse Hitler e aver deciso di continuare la lotta quando la resa era una tentazione seducente

        • habsburgicus scrive:

          rendo omaggio alla sapienza politico-diplomatica dei polacchi, in confronto alla quale Metternich, Cavour e Bismarck impallidiscono… 😀
          In effetti è stata una scelta geniale evitare di cedere à l’amiable la germanissima Danzica (che NON era polacca, era città libera) e un pezzettino di Corridoio (terre prussiane dal 1772), con possibilità futura di compensi e dover poi cedere TUTTA la Polonia orientale (voivodati “ucraini” di L’viv, Tarnopil, Stanyslaviv oggi Ivano-Frankivs’k; voivodati “bielorussi” di Brest, Navahradak, Vilnia e addirittura Białystok nel 1939-1941, anche se Stalin non la pretese più nel 1944, come neppure Przemyśl in Galizia), certo, con la vergognosa compensazione a danno dei tedeschi all’Ovest, con espulsioni di massa (a milioni !) e crimini taciuti…
          ancor più geniale è stata la decisione di mettesi in condizione di farsi occupare e massacrare sia da Hitler che da Stalin (basta un nome Katyn, 1940)
          risultato finale, 45 anni di “paradiso marxista” ! esattamente come altri Stati che a Hitler si allearono ed evitarono l’occupazione (Romania, ad esempio) o da Hitler furono dichiarati indipendenti (Slovacchia, che ebbe una frazione delle vittime dei “più intelligenti polacchi” e sino all’estare 1944 fu, relativamente, un vero e proprio paradiso, essendo troppo lontana per ricevere frequenti visite “amichevoli” dei “liberatori” anglo-americani !) o a Hitler si piegarono (Cechia, cioè Protettorato, ove le vittime civili furono di gran lunga minori !)…
          quanto a Churchill, che dire ? altro che Pitt, Castlereagh, Palmerston….
          per la sua, difficilmente comprensibile da un punto di vista razionale, volontà ferrea di distruggere a ogni costo il Reich (obiettivo raggiunto), mise a repentaglio l’Impero britannico affrettandone la decadenza, consegnò mezza Europa al Cremlino ed è solo grazie alla dabbenaggine dei sovietici dopo la morte del grande Stalin (si, sono molto anticomunista, ma quando ce vo’ ce vo’ dicono a Roma :D) che ce la siamo scampata bella, tutti, inclusi i votanti PCI !
          Buchanan dice, con maggior dovizia di particolari, proprio questo oltre a sottolineare con “schadenfreude” tutta yankee che Churchill “lavorò” alla creazione della potenza USA !
          mi rendo però perfettamente conto che il culto di Churchill è oggi una religione, molto più forte del Cristianesimo di ogni denominazione, dunque so già che non riuscirò a convincere nessuno né sono così sciocco da propormi tale obiettivo, anzi riceverò verosimilmente degli improperi, cui non farò alcun caso
          ciao a tutti

          P.S: l’inglese Grenfell, un ufficiale di marina non un pacifista, la pensava come me quando scrisse nel 1954 il suo “Unconditional Hatred”, parodia della rooseveltiana (e poi anche churchilliana) “unconditional surrender”
          se interpreto bene una frase di Fuller 1948, ci trovo una critica ironica, tutta british, alla politica churchilliana di bellicismo ad oltranza e di rifiuto della pace, espressa per bocca di Lord Halifax, nell’estate 1940

        • Francesco scrive:

          1) ho parlato di coraggio, non di intelligenza. e ribadisco l’ammirazione per la sfortunata nazione polacca.
          2) cedere a Hitler una volta ha sempre portato il nostro baffetto a raddoppiare le richieste la volta dopo, mi sa che posso aggiungere l’intelligenza ai meriti dei polacchi.
          3) superior stabat lupus … non credo i polacchi abbiano scelto di stare tra russi e tedeschi, nè mi stupisce che trovino molto simpatici gli statunitensi.
          4) Hitler era più forte e pericoloso di Stalin, e neppure Churchill era in grado di fermarli entrambi. Forse, con un presidente diverso da FDR. Ma questa è solo contro-storia

          Saluti

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “In effetti è stata una scelta geniale evitare di cedere à l’amiable la germanissima Danzica (che NON era polacca, era città libera) e un pezzettino di Corridoio (terre prussiane dal 1772), con possibilità futura di compensi”

          Certo: Hitler non vedeva l’ora di cedere magari Breslavia ai Polacchi per compensare la perdità territoriale loro inferta 😀

        • Ritvan scrive:

          —-“In effetti è stata una scelta geniale (dei polacchi-ndr.) evitare di cedere à l’amiable la germanissima Danzica (che NON era polacca, era città libera) e un pezzettino di Corridoio (terre prussiane dal 1772), con possibilità futura di compensi”. habsburgicus—

          —Certo: Hitler non vedeva l’ora di cedere magari Breslavia ai Polacchi per compensare la perdità territoriale loro inferta:-) Mauricius Tarvisii—

          Mauri’, o che tu fai, usi l’abominevole:-) “ritvanian style” col nostro habsburgicus? Hitler era un Uomo d’Onore, cribbio, e se aveva detto che voleva solo Danzica e un piccolo corridoio (senza camera e servizi:-) ) avrebbe certamente mantenuto la sua Parola D’Onore Di Glorioso Guerriero Germanico:-) e non avrebbe preteso di più dai polacchi…esattamente come fece dopo la conferenza calabraghe di Monaco, in cui gli furono ceduti i Sudeti, mica si sognò poi di invadere la Cecoslovacchia, cribbio!:-) (mode “ritvanian style” OFF:-) ).

        • daouda scrive:

          hasburgicus immagino tu veda Hitler come l’incosapevole spaccaghiaccio sovietico…il che, con la tua visione di Churchill vero gli Usa, dovrebbe far capire cosa siano in realtà le guerre…

  5. Rock & Troll scrive:

    Un’abortista divorziata amante di un terzomondista hitleriana. Tanto mi basta.
    Anche per capire come mai venga così ammirata da queste parti.
    Un po’ alla volta l’islamofascismo rivela il suo volto antisemita e satanico.

    • PinoMamet scrive:

      ..magari era pure un po’ lesbica e vegetariana! 😉

      • Francesco scrive:

        mica si era sposata con la sua segretaria? quindi su lesbica possiamo metterci la crocetta

        per vegatariana non trovo elementi forti a sostegno della tesi e non sono un Ingroia, quindi nessuna crocetta

        si parla di Ebrei nei post? mi è sfuggito

        cmq preferisco sempre il pessimo Winston Sigaro & Alcool alla signora in questione

    • Ritvan scrive:

      —Un po’ alla volta l’islamofascismo rivela il suo volto antisemita e satanico. Rock&Troll—
      —si parla di Ebrei nei post? mi è sfuggito. Francesco—

      No, caro Francesco, non si parla di ebrei (e nemmeno di Satanasso, se per questo:-)), ma il buon trollazzo deve in qualche modo giustificare i shekel che riceve, cribbio!:-)

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “..magari era pure un po’ lesbica e vegetariana!”

    Di solito la gente si accontenta se uno è nazista, come indubbiamente lo era la nostra, con tanto di tessera.

    Mi pare che nessuno finora abbia trovato però una sola frase antisemita espressa dalla nostra. Non ho fatto abbastanza ricerche, per cui non so cosa pensasse dell’Islam, comunque i suoi amici credo che fossero soprattutto induisti.

    Sul satanismo, non saprei 🙂

    • Francesco scrive:

      però una nazista buona risulta comunque patetica, direi

      sai, la vecchia storia che la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni ecc. ecc.

    • paniscus scrive:

      Di solito la gente si accontenta se uno è nazista, come indubbiamente lo era la nostra, con tanto di tessera.

      Invece qui pare che l’aggravante peggiore fosse quella di essere divorziata, come la maggior parte dei parlamentari italiani cattolici, figuriamoci un po’ 🙂

      Lisa

    • Francesco scrive:

      quindi questa nostra simpatica figura femminile si è iscritta al Partito Nazista SENZA odiare gli Ebrei?

      un genio, direi

      ciao

      PS seconda solo a Veltroni che dichiarò di essersi iscritto al PCI per anti-comunismo

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “però una nazista buona risulta comunque patetica, direi”

    E chi ha detto che è buona? Dico che è interessante.

  8. PinoMamet scrive:

    A Miguel non so, io trovo però istintivamente antipatica Thea Von Harbou.
    Però non le posso negare il genio!

  9. Miguel Martinez scrive:

    Solo adesso mi viene in mente la cosa più interessante, e mi dispiace relegarla ai commenti.

    Dunque, Fritz Lang era (vagamente) ebreo, è andato negli Stati Uniti, si è fatto la fama di regista antinazista e di sinistra.

    La sua opera più famosa è Metropolis.

    Ora, Metropolis è per almeno il 51% – una maggioranza che qualunque governo si sogna – opera di Thea von Harbou.

    E Thea von Harbou era indiscutibilmente nazista, secondo i criteri partitici.

    Allo stesso tempo, Thea von Harbou fu una donna attivissima e geniale, sposata – come dice disgustato Rock & Troll – a un “terzomondista” dalla pelle scura, non fu per nulla antisemita e dedicò sforzi notevoli e interessanti all’indipendenza dell’India.

    E allora? Allora, tutte le domande aperte di questo mondo.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Martinez

      ‘dalla pelle scura’

      C’entra forse qualcosa quella corrente la cui rilevanza spesso mi hai negato in passato, quella del ‘nazismo magico’ con la sua passione sfegatata per l’India di Agarthi e dei teosofi?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  10. Moi scrive:

    Ma qui c’è un lato della storia del Novecento ancora tutto da esplorare: i tanti intellettuali e non che in quegli anni, in America Latina, nel mondo arabo, in Iran, in India e nell’Estremo Oriente interessati alla politica tedesca e soprattutto giapponese

    [cit.]

    —-

    A proposito di Nazisti e Giapponesi … Conoscevate il Console Chiune Sugihara ?

    http://www.ilvangelo-israele.it/archivio/console_giapponese.pdf

    http://en.wikipedia.org/wiki/Chiune_Sugihara

    • habsburgicus scrive:

      si, se non mi confondo 😀
      era console a Kaunas, capitale della Lituania pre-sovietica..avrebbe aiutato molti ebrei, una specie di Perlasca nipponico..anche se i consoli stranieri dovettero abbandonare la Lituania, divenuta, LTSR (R.S.S di Lituania) il 1/9/1940 e non risulta che la Lituania fosse annessa da Baffino bensì da Baffone 😀
      nel giugno 1941 non fu permesso all’Italia aprire consolati ion Lituania, dubito molto che lo abbia fatto il Giappone..

      • PinoMamet scrive:

        Ma a quanto ho capito leggendo i link, Sugihara fu console fino a inizio ’41, appunto, poi dovette andarsene;
        che gli ebrei polacchi e lituani cercassero non di scampare dai nazisti ottenendo visti di transito attraverso l’URSS per il Giappone, mi sembra comprensibilissimo.

        Non ci vedo particolari motivi di sospetto, mi pare una storia verificatissima.

      • roberto scrive:

        ma baffino non l’ha poi invasa la lituania?

        (mi ricordo vagamente di una storia di un monumento in onore ai nazisti che hanno liberato il paesed all’armata rossa)

        • roberto scrive:

          o forse per la storia del munmento mi sbaglio con la lettonia?

        • Ritvan scrive:

          —ma baffino non l’ha poi invasa la lituania? (mi ricordo vagamente di una storia di un monumento in onore ai nazisti che hanno liberato il paesed all’armata rossa)
          …o forse per la storia del munmento mi sbaglio con la lettonia? Roberto—
          A metter mano alla Sacra Wiki, no, eh!:-)
          Comunque entrambi i suddetti Paesi furono occupati prima da baffone (’39-’40) e poi (nel ’41) da baffetto (“baffino” mi pare si usi per D’Alema:-) ).

        • roberto scrive:

          perché perdere tempo su wiki quando qui abbiamo fior di studiosi pronti a dare in 2 millisecondi risposte precise ed esaurienti?
          🙂

          ciao

  11. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Gentilini si è autodefinito con successo “Il Megafono del Popolo” [sic.] si vanta difatti di andare nelle osterie e di ripetere pari-pari nei comizi ciò che vi sente … mentre i “RadicalChic di Merda” [cit.] dal Popolo vogliono soltanto i voti, senza (!) rappresentarlo davvero per ciò che Esso è realmente !

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “quindi questa nostra simpatica figura femminile si è iscritta al Partito Nazista SENZA odiare gli Ebrei?”

    Continui a ritenerla simpatica, io solo interessante…

    Comunque, tu dici di:

    1) aver votato Berlusconi

    2) non condividere le spedizioni militari all’estero di Berlusconi

    di:

    1) essere cattolico

    2) non condividere le affermazioni più diffuse nella gerarchia cattolica in materia socioeconomica

    Come conosco gente dei paesi dell’Est che sostiene con decisione la validità del sistema sovietico, ma non il suo ateismo.

    La vita è complicata.

    • Francesco scrive:

      1) confermo, in base alla teoria del “meno peggio”
      2) sbagliato, quelle di Berlusconi le ho appoggiate
      3) ritengo che la Chiesa Cattolica, il cui compito precipuo NON è formulare indicazioni in materia economica, abbia ancora difficoltà a rapportarsi con l’economia e a formulare una teoria funzionante dei legami tra etica ed economia (difficoltà perfettamente comprensibile, ad oggi nessuno ci riesce se non i semplificatori fanatici)

      in effetti la vita è molto più complessa dei libri e delle teorie, anche se questo non esonera dall’uso della ragione

      il che mi pare escludere sia un comunismo non ateo sia un nazismo non anti-giuidaico

      ciao

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Ma a quanto ho capito leggendo i link, Sugihara fu console fino a inizio ’41, appunto, poi dovette andarsene”

    Non riesco a immaginare particolari motivi per inventarsi una storia del genere, da qualunque parte, per cui presumo che sia vera.

    Però effettivamente – senza aver fatto alcuna ricerca – non capisco bene: console presso la repubblica indipendente lituana, prima che venisse occupata dall’URSS? Rimane poi sotto l’occupazione sovietica, a che titolo, forse passato a semplice console presso una neo-provincia sovietica? Gli ebrei fuggono dalla Lituania indipendente, fuggono preventivamente dal nazismo, colgono la “finestra di opportunità” dell’occupazione sovietica?

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel Martinez
      per il poco che ne so, il nostro fu console nipponico nella Repubblica di Lituania, formalmente indipendente sino ad inizio agosto 1940 anche se da metà giugno sotto piena occupazione sovietica e governo comunista;
      i giornali tedeschi, italiani e lussemburghesi dell’agosto 1940 (adesso non li ho sotto mano, ma li lessi in passato) riportano che le nuove autorità sovietico-lituane (dal 6/8/1940), sovietico-lettoni (dal 5/8/1940) e sovietico-estoni (dal 3/8/1940) ordinarono, credo l’8/8/1940 in tutti e 3 i casi, al Corpo diplomatico e consolare accreditato nei 3 Paesi di abbandonare il loro posto entro il 1 settembre;
      ciò avvenne nel caso della Santa Sede, addirittura entro il 25/8/1940 (si vedano ADSS, vol 3)
      ciò avvenne nel caso delle nostre R. Legazioni a Kaunas, Rīga (ove R. Ministro era quel Delfino Rogeri di Villanova che sarà Incaricato d’Affari a Berlino l’8/9/1943 e, inopinatamente, aderì a Salò, caso rarissimo !) e Tallinn (si vedano DDI, serie V)
      i tedeschi protestarono dicendo che il 1 settembre era troppo presto (vedi DGFP) ma pare che il Cremlino rispose picche; comunque è possibile che qualche funzionario tedesco sia rimasto, non so a quale titolo, in Lituania ancora 4-5 mesi, poiché il 10/1/1941 venne firmato un Trattato tedesco-sovietico di rimpatrio dei tedeschi dalla Lituania, analogo a quelli già firmati nel 1939-1940 con Estonia, Lettonia e la stessa URSS; in quell’occasione i pochi tedeschi di Estonia e Lettonia che non erano rimpatriati nell’autunno 1939 approfittarono di quest’ultima insperata occasione per sfuggire al terrore rosso e addirittura alcuni lituani, estoni e lettoni si fecero passare per tedeschi, pur di abbandonare il paradiso sovietico; si dice che alcune giovani donne, notoriamente molto belle in zona, offrirono le proprie grazie pur di essere incluse, con i loro parenti, nella lista dei “Volksdeutsche” !
      mi sembra strano che Stalin abbia fatto un’eccezione per i giapponesi ma può essere, in quanto desiderava migliorare i rapporti con il Sol Levante, con cui il 13/4/1941 concluderà un Patto di neutralità (che violerà dopo Hirōshima, dopo averlo denunciato mesi prima, ma ovviamente “pugnalata alla schiena” si deve dire solo per l’Italia di Mussolini, perbacco ! :D)
      in tal caso il nostro console può essere rimasto sino ad inizio 1941, quando se ne andarono le commissioni tedesche di rimpatrio e ogni “agente capitalista” scomparve dal Baltico, pronto ormai per le grandi deportazioni che iniziarono a metà giugno 1941 e avrebbero potuto essere DEFINITIVE per quei piccoli popoli..ma il 22 giugno ci fu Barbarossa !
      resta il fatto che fu console in un paese che sfuggiva in quell’epoca a Hitler e alle SS, dunque il ruolo di “salvatore” si può solo comprendere se applicato al futuro 😀

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “Hitler non avrebbe MAI voluto la guerra contro le Potenze Occidentali e, una volta avutola (il 3/9/1939 giorno in cui una guerricciola odiosa ma localizzabilissima divenne mondiale), avrebbe fatto la pace in ogni momento (6/10/1939, con Francia e Inghilterra; dopo giugno 1940, con Inghilterra)…”

    Non ho approfondito molto, ma tendenzialmente condivido in pieno la tua analisi.

    Cui si collega la domanda, perché Hitler, cui non si può negare una certa intelligenza, ha voluto impegnarsi in una guerra suicida su due fronti?

    In Germania, ho preso un libro di Joachim Hoffmann, Stalins Vernichtungskrieg 1941-1945: l’autore, esperto militare, documenta in maniera discreta la tesi secondo cui i sovietici sarebbero stati pronti ad attaccare la Germania, e che quindi quello di Hitler fu un attacco “preventivo”.

    Non sono affatto in grado di giudicare la tesi, che potrebbe avere anche un altro senso, diverso dal mitico “complotto comunista per conquistare il mondo”: Stalin sapeva che Hitler era talmente fissato con l’idea di attaccare l’URSS, che preparava lui stesso un attacco preventivo… ma fu battuto sul tempo dall’attacco preventivo tedesco.

    Ma, ripeto, sono argomenti di cui so poco e quindi non posso permettermi giudizi seri.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Be’, la guerra contro le potenze occidentali sarebbe stata evitabile… semplicemente evitando di attaccare ripetutamente gli alleati delle potenze occidentali. O, almeno, mollando la Polonia dopo gli ultimatum di Francia e Inghilterra.

    • Francesco scrive:

      Mi pare che quella tesi sia stata smentita dalla comunità degli storici militari, sostenendo che non ci sono segni di questo attacco sovietico in preparazione e che il disastro dell’Armata Rossa fu dovuto non ad un schieramento offensivo (che è il peggiore per difendersi) ma più semplicemente ai danni provocati da Stalin alla stessa, tra purghe, commissari politici e quant’altro

      Ma certo ci saranno lettori più competenti di me

      Hitler, a cui non si può negare una certa dose di follia, avrebbe preteso la complicità, almeno l’acquiescenza, delle potenze occidentali. Gli andò male.

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      secondo me Hitler nel giugno 1940 si trovò in una situazione “strana”, bella (per lui) e al tempo stesso inquietante…se l’Inghilterra avesse fatto la pace, OK (probabilmente avrebbe offerto a Londra condizion i eccezionalmente buone, che neppure ci immaginiamo :D); in caso contrario si rendeva conto che bisognava colpire la Gran Bretagna ma era a corto di idee, non “sentendo” il mare e non avendo “programmato” nulla o quasi, per quanto sia strano
      La soluzione migliore, dal suo punto di vista, consisteva nell’invadere l’Inghilterra ma era difficile, non avendo superiorità navale e una limitata supremazia aerea (che, poi, non si rivelò neppure tale :D)
      Tentò, battaglia d’Inghilterra, ma ad onta della propaganda churchilliana e post-churchilliana, presto si rese conto che non avrebbe potuto fare nulla di serio senza supremazia navale ed aerea (questo era già chiarissimo a Fuller nel 1948)
      Se avesse avuto mente “marina” avrebbe ragionato più o meno così: non posso passare la Manica, ma posso colpire a morte l’Inghilterra nel Mediterraneo e nel suo Impero, dunque 1. occupazione di Gibilterra; 2. occupazione di Malta, 3. tenaglia in Oriente (verso Suez), via Libia e via Siria, allora in mano a Vichy (ne consegue che la Francia di Vichy avrebbe dovuto essere trattata in modo assai più duro, e con la frusta, da paese vinto quale era, del resto come Clemenceau trattò i tedeschi nel 1918-1919)
      Se Hitler avesse scelto questa strada avrebbe vinto la guerra, o almeno non l’avrebbe persa (e noi italiani con lui)
      egli invece incominciò a rimuginare; si convinse che se Churchill non cedeva era solo per la speranza della Russia (in parte a ragione, perché sempre il cosiddetto “anticomunista” Winston pensò di utilizzare i sovietici e nell’estate 1940 inviò come Ambasciatare il laburista filo-sovietico Stafford Cripps per ordire intrighi anti-tedeschi ma è dubbio che Stalin volesse farsi utilizzare da Churchill :D; inoltre l’analisi hitleriana era sbagliata anche teoricamente, poiché le speranze di Churchill erano negli USA e non nell’URSS, in altre parole era la sicurezza dell’appoggio di Roosevelt, non appena fosse riuscito a trascinare loro malgrado gli americani, che gli dava forza e volontà di continuare la guerra)
      anche a causa di certi appetiti sovietici (Bucovina del Nord pappata il 28/6/1940 anche se non era stata concordata a differenza della Bessarabia, malumore di Mosca per la garanzia tedesco-italiana del 30/8/1940 alle nuove frontiere della Romania il che rendeva impossibile nuove avanzate rosse in quell’area, richieste di Molotov del novembre 1940 giudicate eccessive e scioccanti da Hitler, per quanto fossero ben minori di quello che il Cremlino otterrà dai “buoni” a Teheran e Jalta, attività nei Balcani, coinvolgimento nel golpe serbo del 27/3/1941 ecc.) Hitler si convinse sempre di più di un accordo segreto Stalin-Churchill; il suo odio anti-sovietico tornò in superficie, lo rese cieco di fronte ai pericoli e lo spinse alla decisione che provocherà la fine sua, del Reich e forse anche dell’Europa, come era intesa un tempo
      certo, è vero che se avesse eliminato l’URSS in 3 mesi, avrebbe dato scacco matto a Churchill e Roosevelt
      chiaramente una continuità eurasiatica dal Portogallo al Giappone sarebbe stata inattaccabile per tutti i Roosevelt di questo mondo
      ma..c’è un ma..basta vedere la cartina per spaventarsi !!!
      Hitler decise di giocare il tutto per tutto come alla roulette, e fu sconfitto ! (anche perché diplomaticamente l’azione fu preparata in modo pessimo, senza assicurarsi del Giappone ! un’aggressione quasi coordinata, diciamo 22 giugno in Europa e 5 luglio in Asia orientale forse avrebbe eliminato veramente i Sovieti ! nel drammatico Consiglio della Corona del 2/VII/16 Shōwa=2/7/1941 d.C il Ministro degli Esteri Matsuoka Yōsuke propose infatti di attaccare l’URSS stracciando il Patto che lui stesso aveva firmato meno di 3 mesi prima, ma fu messo in minoranza dai fautori dell’espansione “meridionale” e costretto a dimettersi, aprendo la strada a Pearl Harbour; se la Germania avesse agito in altro modo forse però Matsuoka avrebbe riportato la vittoria)
      La vera sconfitta di Hitler si ebbe nell’ottobre/novembre 1941 con il fallimento del blitzkrieg all’Est; se l’URSS fosse stata piegata, allora Hitler avrebbe vinto la scommessa, pur rischiando molto, questa volta; dal momento che l’URSS rimase in piedi, la Germania si beccò di nuovo due fronti che, con il tempo, la esauriranno
      Sulla tesi di guerra preventiva in effetti c’è una buona e impressionante letteratura, da Topitsch 1987 a Suvorov “Icebrealer” a quello che hai citato (anche se l’argomento resta tabù nei media “mainstream” :D)
      a me pare strano che Stalin volesse attaccare Hitler proprio al culmine della Potenza del Reich (i sovietici sono stati sempre prudenti, a voler usare un eufemismo 😀 ti attaccano quando sei alla frutta, Polonia 17/9/1939 e Giappone 9/8/1945 !)
      é però certo che Stalin stava preparandosi alacremente alla guerra, temendo (a ragione) un attacco
      Hitler stesso in uno dei suoi migliori discorsi, del 3/10/1941, ammise di aver sottovalutato di molto la forza sovietica anche se poi continuò sottolineando che, proprio per questo, i tedeschi, attaccando, avevano salvato l’Europa da un disastro incombente
      ciao

      • Francesco scrive:

        non è che questo Hitler ci faccia una grande figura nella tua ricostruzione che pure vorrebbe essere apologetica

        appena meglio di Mussolini, diciamo

        che poi l’Europa da salvare fosse quella roba in camicia bruna che pensava lui non mi vede per nulla d’accordo

  15. Ritvan scrive:

    Sull’iscrizione della von Harbou al partito nazista, o meglio, sulla data di tale iscrizione rilevo alcune incongruenze. Scrive Miguel nel post:”Thea von Harbou si tesserò al Partito Nazionalsocialista a partire dal 1940….”, mentre altrove si afferma che tale iscrizione risale addirittura a prima dell’ascesa di Hitler al potere, ovvero al 1932.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Thea_von_Harbou
    http://www.cinziaricci.it/filmes/letteratura-theavonharbou.htm
    (La Sacra:-) in gransatanese:-) non fornisce una data certa, anzi, non menziona affatto tale iscrizione ma scrive solo evasivamente:”…Thea von Harbou’s decision to remain loyal to Germany during the rise of the NSDAP (Nazi Party)…”)
    http://en.wikipedia.org/wiki/Thea_von_Harbou

    P.S. La data d’iscrizione non mi pare una questione di lana caprina nell’ambito dell’argomento “antisemitismo”. Se si fosse iscritta prima dell’ascesa di Hitler al potere, gli ebrei proprio simpatici non le dovevano essere. Se si fosse iscritta dopo, magari l’avrebbe fatto solo per la carriera e se si fosse iscritta nel 1940, ovvero con la Germania in guerra, solo per patriottismo…..o no?

  16. maria scrive:

    (“baffino” mi pare si usi per D’Alema:-) ).

    maria
    ritvan, ormai te non ti batte più nessuno:-))

  17. Moi scrive:

    I)

    A proposito di Animalismo, che con il Nazismo c’entra sempre … sulla questione di cui avevavo dibattuto un po’ Z e Ritvan circa l’ “L Islam Odia il Cane ?” :

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-occidente-e-islam-divisi-dal-cane-5436.htm

    … in realtà pare che il problema del cane, semmai, è dovuto alle Culture Desertiche (ove immagino che anticamente i canidi fossero principalmente
    sciacalli e licaoni ai quali contendere le carogne di animali di cui sfamarsi*, senza possibilità di “Cooperativa InterSpecista” 🙂 ) , NON all’ Islam. Su questo, la Gran Bretagna invocata nell’ articolo è passata all’ ecceso opposto rispetto ai tempi di Maori e Aborigeni da “civilizzare” nel Nuovissimo Mondo : dalla troppa supponenza al troppo relativismo.

    * Com’è universalmente noto, il record di specie più onnivora del pianeta è un eterno testa-a-testa fra la specie umana e la specie suina, curiosamente proprio quella più invisa a quella che Odifreddi definisce la “Spiritualità Desertica” …

    II)

    @ DAOUDA

    Scusa, ma … pure tu; i tuoi paradossi li dovrai un minimo argomentare, no ?

    “Altruismo = Premurarsi di Sé Stessi”

    “Egoismo = Premurarsi degli Altri”

    Nessun dizionario consultabile ti dà ragione. Chiaramente vuoi andare oltre, ma … o la spieghi oppure “là oltre” ci resti da solo.

    • Tortuga scrive:

      Io non ho capito questa storia dell’Islam e dei cani. E’ una delle solite favole occidentali sull’Islam oppure c’è qualcosa di vero?

      • Moi scrive:

        Fosse vera come la mette Rino Cammilleri, Ritvan sarebbe disoccupato 😉 … periodo ipotetico dell’ irrealtà.
        Ripeto, anzi amplio: per me è un po’ come quando gli AntiClericali accusano la Chiesa di aver perseguitato la gente rossa di capelli e/o mancina di mano perché ritenuta indemoniata; o di aver bollato come satanica la forchetta perché la riteneva simbolo del Forcone del Diavolo* ; o di avere ritenuto “streghe” le donne che partorivano dei gemelli … semmai sono superstizioni popolari molto più antiche di Gesù che la Chiesa combatteva !

        O ancora che la Chiesa considerava le donne prive di anima (pur avendo già moltissime sante “all’ attivo” ) ; o che la Chiesa ritenesse satanica la matematica perché la Bibbia dice che il rapporto fra una corconferenza e il suo raggio è “3” netto … semmai gli Amish (!) potrebbero “sbocciare” così 🙂 .

        ______

        * L’ ho sentita davvero, ma è troppo ridicola, no ? Figuriamoci se dei popoli contadini (!) potevano aver paura del forcone …

    • daouda scrive:

      x Moi:

      La dottrina dell’unicità dell’esistenza e la legge d’analogia tra macrocosmo e microcosmo bastano per diradare i tuoi dubbi?

      Inoltre a rigore seguendo la verità, l’egoista può ANCHE ( ed è in realtà la maggioranza delle volte ) amare un’immagine di sé stesso o l’immagine che gli altri determinano al suo sé, come l’altruista capita ami nell’altro l’immagine che se ne è fatto o l’immagine del sé nell’altro, quindi il senso di egoismo ed altruismo che spesso diamo sono alquanto fuorvianti.
      La definizione che suggerisco è per impedire che, nell’accezzione più comune di egoista (amante di sé ) ed altruista ( amante degli altri ) , si abbiano due coglioni o due merde visto che l’amore dell’altruista è comunque sia sempre parziale ad un determinato agglomerato categoriale, come anche infondo l’amore narcisistico per sé ha in realtà in odio molto ma molto di sé stessi.
      Questo perché un corretto egoismo come un corretto altruismo SONO IMPORTANTISSIMI, e sono possibili solo come segnalo io, in accordo con la tradizione.

  18. Qûr Tharkasdóttir scrive:

    Molto interessante, il video, bel pezzo di propaganda. Ovviamente non ti dicono come abbiano buttato i risorgenti comunisti tedeschi negli stessi campi in cui si sterminavano i giudei, gli zingari ecc. poco prima (e come loro, senza le calorie).

    Ma mi chiedo perché sul “logo” (la croce), sia all’inizio che alla fine del video, ci sta “United States of America – War Office”, visto che tutto, assolutamente tutto è quintessenzialmente britannico: gli uniformi, l’accento dei più “Queen’s English”, la zona occupata. In quale misura c’entrano gli USA, non lo capisco, ma questo spiegherebbe le numerose referenze al cristianesimo ed il suo dio, atipiche in Gran Bretagna oggi come allora.

  19. Miguel Martinez scrive:

    Per Andrea

    “C’entra forse qualcosa quella corrente la cui rilevanza spesso mi hai negato in passato, quella del ‘nazismo magico’ con la sua passione sfegatata per l’India di Agarthi e dei teosofi?”

    Non ho le basi per darti una risposta certa. In Metropolis, sto trovando vari riferimenti a temi “esoterici”, ad esempio la casa del mago creatore di macchine/Golem, con il sigillo di Salomone sulle porte; ma sono temi abbastanza normali nella letteratura dell’epoca.

    Certamente il messaggio di Metropolis è fortemente metafisico e apocalittico, ma non ha nulla di teosofico, almeno fino a pagina 130 dove sono arrivato io 🙂

  20. Miguel Martinez scrive:

    Per Qûr Tharkasdóttir

    “non ti dicono come abbiano buttato i risorgenti comunisti tedeschi negli stessi campi “

    Interessante, non ne sapevo nulla, sapresti indicarmi qualche fonte per iniziare le ricerche?

  21. Qûr Tharkasdóttir scrive:

    Non ricordo, Miguel, l’avevo letto o visto tanti anni fa. Devo ricercare. Ti faccio sapere…

  22. Moi scrive:

    “Senza le Calorie” [cit.] … Che significa ?!

    • Qûr Tharkasdóttir scrive:

      Nel video spiegano che vengono calcolate le calorie necessarie per mettere i tedeschi in condizione di lavorare alla ricostruzione. Che sarebbero, dicono, la metà delle calorie messe a disposizione per le troppe inglesi. Le foto al link del Guardian in risposta a Miguel ti diranno che a loro, invece, le calorie…

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    “Se si fosse iscritta prima dell’ascesa di Hitler al potere, gli ebrei proprio simpatici non le dovevano essere. “

    Con il senno di poi, pensiamo molto a ciò che Hitler ha fatto agli ebrei; ma non era certamente la principale preoccupazione della maggior parte dei sostenitori dell’NSDAP.

    Fatti un giro sulle bancarelle in Germania, pesca a caso un po’ di materiale del partito nazista o delle ampie aree culturali affini, e vedi quanto peso quel materiale dava agli ebrei.

    In alcune pubblicazioni, se ne parla tanto; nella maggior parte c’è qualche fugace accenno; e in molto materiale, gli ebrei non compaiono nemmeno.

    E probabilmente tanti tedeschi erano d’accordo con i grandi temi dell’NSDAP, mentre trovavano un po’ bizzarre le fissazioni sugli ebrei del Capo, senza avere un’idea di dove avrebbero portato.

    Comunque il marito di Thea von Harbou, Fritz Lang, era ebreo almeno secondo le leggi di Norimberga, eppure nessuno dei due ha mai tirato in ballo questioni razziali in riferimento al loro peraltro tempestoso matrimonio.

  24. Moi scrive:

    Ma non è che qui c’è qualcuno che crede davvero alla bufala della morte di Adolf Hitler ?!

    http://www.youtube.com/watch?v=2zMVyP2iPCU

    … mica è morto davvero ! 😉

  25. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “il che mi pare escludere sia un comunismo non ateo sia un nazismo non anti-giuidaico”

    “Nazismo” è un riferimento troppo preciso a uno specifico movimento storico, mentre “comunismo” può avere un senso universale.

    Comunque un movimento interclassista, che dà un peso enorme all’unità nazionale e all’impegno dello stato nella formazione della società, può essere tranquillamente “non antigiudaico”.

    E le idee ottocentesche sulla “materia” non sono certamente l’unica base possibile di rapporti comunisti – in qualche modo, il comunismo è sempre presente nella storia umana.

    • PinoMamet scrive:

      Devo dire che mi stupisce questa incredulità sul fatto che una simpatizzante nazista potesse non essere antisemita.

      Avevo scritto una lunga risposta al post di Miguel sulle domande aperte, poi cancellato semplicemente perché… non avevo le risposte.

      Il fatto è proprio che per inquadrare il personaggio della Von Harbou dovremmo conoscere l’ambiente culturale della Germania anni Venti-Trenta, che credo fosse estremamente ricco ed altrettanto vario, e di cui il Nazismo è stato solo uno degli possibili (e certo non il migliore…)

      Più che immaginarmi un Nazismo monolitico di fanatici razzisti cultori della Grande Germania, mi ha sempre stupito che il Nazismo abbia saputo convogliare persone diversissime, dalla cineasta lesbica all’amante del folk bavarese più umile e kitsch, dall’ex eroe di guerra (che poi si impegna come può a salvare gli ex commilitoni ebrei) all’architetto visionario, dal cristiano integerrimo e un po fanatico, a chi sogna il ritorno alla religione dei Pagani o mitizza i legami con l’India e il Tibet, dal nemico dell’arte degenerata all’artista dalla sessualità non ortodossa…

      probabilmente ha contato moltissimo anche la capacità attrattiva, dicono magnetica, dell’Hitler degli inizi, e poi il fatto che a ognuno di questi il Nazismo suggerisse una qualche risposta rassicurante, però è davvero singolare…

      comunque non credo proprio che la Germania semplicemente pullullasse di tutti questi antisemiti; l’ossessione antisemita c’era, sarà stata senz’altro più diffusa rispetto in altre parti del mondo (Italia compresa, dove più che ci se ne fregava, per diversi motivi, tra cui principalmente l’esiguità della comunità ebraica) ma se non fosse stata “l’ossessione del Capo” non credo avrebbe portato a quegli esiti disastrosi.

      • PinoMamet scrive:

        Me so’ scordato un paio di parole
        (“uno degli ESITI possibili…
        in Italia dove più che ALTRO ci se ne fregava…) spero si capisca uguale.

      • Peucezio scrive:

        “ma se non fosse stata “l’ossessione del Capo” non credo avrebbe portato a quegli esiti disastrosi.”

        Sì, lo credo anch’io. Hitler non ha catalizzato un supposto antisemitismo tedesco; semmai ha fomentato un sentimento presente, ma prima di lui non generalizzato né totalizzante.

  26. Qûr Tharkasdóttir scrive:
    • Qûr Tharkasdóttir scrive:

      Scusate, questo era in risposta alla domanda di Miguel riguardando i comunisti tedeschi buttati dai Britannici nei campi di concentramento nell’immediato dopoguerra.

      • habsburgicus scrive:

        dubito che i britannici abbiano buttato i comunisti negli (ex) campi di concentramento…invece avranno gettato i nazisti 😀 (veri o presunti), così come fecero i sovietici che riaprirono i lager per riempirli di “nemici del popolo” (nazisti, nazionalisti, cristiani anticomunisti ecc.) e questo é documentatissimo

        P.S: intendiamoci, qualche singolo caso ci sarà stato, non lo nego, poi enfatizzato dai compagni…ma ritengo che fossero soprattutto per le destre; ricordiamoci che la repressione capillare, e diciamo pure selvaggia, verso i membri del disciolto NSDAP andò avanti per anni e sino al 1951-1952 vi furono processi continui di “criminali di guerra” funché i tedeschi si stancarono veramente e nelle nuove condizioni di guera fredda, i “puri” e “giusti senza macchia” (Gran Bretagna, USA, Francia) la smisero di giudicare gli altri…..sempre dimenticando se stessi, é ovvio, ad esempio gli stupri in serie dei francesi nel 1945 nel Sud-Ovest tedesco !

        • Qûr Tharkasdóttir scrive:

          Presumo che non era ironia tua… Ci sarebbe da chiederci cosa significa “documentatissimo”, o piuttosto perché certi fatti poco documentati non potrebbero essere reali lo stesso. Per quanto riguarda il riciclaggio, non è solo un fenomeno odierno.

          Ad esempio, sotto controllo britannico e prima della capitolazione, alcune troppe tedesche che si erano già arrese vennero addestrate nel Schleswig-Holstein in previsione di un confronto (tanto desiderato da Churchill) con i Sovietici che occupavano Bornholm (danese).

          Sul riciclaggio delle amministrazioni naziste in Europa, si veda il libro di Andy Anderson già riferito in un altro commento su questo sito:

          http://kelebeklerblog.com/2012/08/15/i-rossobruni-della-ddr/

          Il Anderson non sapeva ancora del riciclaggio, ormai iper-documentato (si veda Daniele Ganzer, Rete Voltaire, ecc.) di alcuni individui e strutture da parte dei servizi segreti USA – i futuri “Stay Behind”, tanto per capirci.

          Per quello degli stupri, documentatissimi quelli commessi dalle troppe sovietiche in arrivo in Germania, ma sconosciuto l’atteggiamento delle troppe britanniche. Neppure io te li posso “documentare”, visto che le mie sono fonti di famiglia. Che mi hanno detto che “si sono comportate bene, da gentlemen, nei paesi liberati, ma in Germania – meglio non parlarne…”

        • habsburgicus scrive:

          @ Qûr Tharkasdóttir
          lorse non mi sono spiegato bene…
          lungi da me mettere in dubbio i tragici fatti denunciati dal Guardian e che tu meritoriamente hai fatto conoscere..
          semplicemente dubito (per varie ragioni che sarebbe troppo lungo esprimere qui) che questa sia stata la politica abituale e sistematica dei britannici (e pure dei “cugini” d’Oltreoceano) nei confronti del KPD, ancor più nel 1946, data abbastanza “early”…che poi gli anglosassoni, al di qua e al di là dell’Atlantico, nell’ambito di operazioni “coperte” e “segrete” possano raggiungere livelli spaventosi di abiezione, pensiamo ad Abu Ghraib, non c’è dubbio…sfondi una porta aperta, con me, su questo !
          lo stesso vale per il riciclaggio di nazisti, in funzione antisovietica, che certamente avvenne da parte degli “occidentali” (alcuni di questi nazisti però forse tradirono il Reich sin da prima della capitolazione, dunque vennero meno al loro Führer e alla Patria)…ma anche qui restiamo ad operazioni di servizi segreti, di piccoli gruppi più o meno clandestini, quasi certamente sporchissime (se vuoi farmi dire questo…non ho alcun dubbio nel darti ragione :D) ma oggettivamente non troppo significative in generale…la politica ufficiale, di Londra e Washington, per molti anni restò durissima e repressiva non solo verso i “nazisti” ma anche contro ogni tedesco che aveva conservato la propria dignità nazionale; mi rendo peraltro conto che ci sono, legittimamente, opinioni diverse e ne prendo atto
          se comprendo bene la tua ultima frase, vorresti dire che da tue fonti famigliari sai che i britannici, altrove molto corretti, in Germania si comportarono non meglio dei “soliti” sovietici…orbene, ti credo al 100 %…ormai non c’è nefandezza nei confronti dei “biechissimi tedeschi” da parte dei portatori del “Bene Assoluto” che “vinsero eroicamente il Male Assoluto grazie al geniale Churchill, al glorioso Roosevelt, al valoroso Eisenhower” che riesca a stupirmi 😀
          ciao

          P.S: già l’americana, di nascita britannica, Freda Utley (ex-comunista) denunciò la durezza dell’occupazione anglo-americana in Germania “The High Cost of Vengeance”, fra i recenti c’è MacDonogh

  27. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Non solo esistono pasti gratis, esistono anche sontuosi banchetti gratis: per il Vaticano, per la CCAR, per i RadicalChic e per la Casta !

    • Francesco scrive:

      OK

      devo essere proprio sbagliato io, sarà la troppa frequentazione con le chiese e i libri e la poca esperienza di vita:

      Gratis non significa “che non pago io” ma “che non costa nulla a livello sociale”!

      x Moi: hai accostato la Chiesa e i politici italiani, dovrei venire lì e darti fuoco per quattro generazioni 🙁

  28. paniscus scrive:

    Per chi è interessato a una rivisitazione narrativa, ma probabilmente ben documentata e realistica, dei personaggi e del clima di quegli anni, c’è un romanzo poliziesco-storico italiano… che peraltro costituisce l’UNICA motivazione per cui io fossi a conoscenza dell’esistenza di Thea von Harbou circa un anno prima che Miguel la scoprisse (ossia, il fatto che io sia una lettrice di gialli e lui molto meno).

    L’autore è Giulio Leoni (già noto per thriller storici abbastanza truci ambientati nella Firenze di Dante, e un paio di altri legati all’impresa di Fiume di D’Annunzio) e il libro si intitola “La donna sulla Luna”, che deriva dal titolo dell’omonimo film, che è un altro dei lavori sceneggiati insieme dalla famigerata coppia. Il romanzo è ambientato durante la lavorazione del film stesso, sullo sfondo dei sommovimenti della Repubblica di Weimar che poi avrebbero condotto all’avvento del nazismo. In mezzo a episodi autentici, si cala una trama di fantasia, che parte dall’assassinio di una giovane donna che lavorava come tecnico di scena, e che viene ritrovata morta in mezzo alla ricostruzione del paesaggio lunare in uno studio di posa…

    Devo ammettere che come giallo non è nulla di eccezionale (abbastanza al di sotto rispetto al livello solito dell’autore), ma l’ambientazione storica mi sembra curata benissimo, e i personaggi sono plausibili.

    Lisa

  29. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus e Qûr Tharkasdóttir,

    credo che una conciliazione tra le vostre analisi si potrebbe trovare, mettendo da parte per un momenti i grandi termini ideologici (“nazismo”, “comunismo”, ecc.), e riflettendo sul fatto che l’URSS era in fondo sempre ciò che oggi chiameremmo un “paese del Terzo Mondo” – per quanto potesse essere sovversiva la sua ideologia, non poteva porre un pericolo serio per l’Inghilterra o gli Stati Uniti.

    Mentre la Germania poteva essere un vero pericolo, sotto qualunque ideologia. Ma proprio perché era una grande potenza capitalista, e quindi in qualche modo “parte” del sistema angloamericano.

    E questo poteva significare rapidi ribaltamenti e cambi di alleanze secondo le opportunità.

    Invece, credo che Qûr Tharkasdóttir abbia tirato fuori un argomento di grande interesse: cioè la violenza rimossa delle occupazioni “occidentali” in Germania.

    Nessuno ha interesse a parlarne – i tedeschi “di destra” sono grati agli “occidentali” per averli salvati dalla Russia, i filosovietici non hanno mai avuto interesse a far vedere con quanta durezza gli occidentali abbiano trattato i “fascisti”, e così via.

    E’ una durezza diversa da quella dei russi – la Germania nazista aveva saccheggiato tutta l’Europa per mantenere un discreto livello di vita alle vedove e agli orfani in patria; mentre i russi provenivano da un paese poverissimo, e quindi entrarono in Germania come una mandria di lupi affamati in una fattoria.

    Al contrario, inglesi e soprattutto americani agirono lucidamente.

    • Ritvan scrive:

      —-E’ una durezza diversa da quella dei russi – la Germania nazista aveva saccheggiato tutta l’Europa per mantenere un discreto livello di vita alle vedove e agli orfani in patria; mentre i russi provenivano da un paese poverissimo, e quindi entrarono in Germania come una mandria di lupi affamati in una fattoria. Al contrario, inglesi e soprattutto americani agirono lucidamente. Miguel Martinez—-
      Mmmm…mi puzza troppo di materialismo di stampo…marxista questa tua analisi (vedi cosa succede a frequentare Preve?:-) ). Non credo che i soldati dell’Armata Rossa fossero tanto affamati da saccheggiare i pollai germanici (ammesso che anche in Germani, stremata dalla guerra, ci fossero ancora dei pollai ben forniti) e ai sullodati soldati rossi tutto poteva esser mancato in patria, tranne che…la passera:-), eppure sono tristemente ricordati in Germania per gli stupri, mica per saccheggi di pollai.
      Digiamocela tutta, era solo VENDETTA, pura, semplice e crudele VENDETTA, da parte di TUTTI i vincitori…e dammi pure dello sporko idealista antimarxista, se vuoi!:-)

    • Qûr Tharkasdóttir scrive:

      [@habsburgicus – sparito il Reply sotto il tuo post + Miguel + Ritvan]
      «altrove molto corretti, in Germania si comportarono non meglio dei “soliti” sovietici»: come accennato, i dettagli non mi sono stati forniti. Per il resto non penso che ci siano divergenze importanti tra di noi.

      Tutto questo mi fa ricordare un film bellissimo del 1985 che ho visto qualche anno fa, “Иди и смотри”, bellissimo nella sua atrocità, musica stupenda (http://it.wikipedia.org/wiki/Va%27_e_vedi — all’epoca si poteva scaricare da RapidShare). Se possiamo inferire che questo film abbia dato una idea piuttosto esatta della realtà (personalmente, non ho difficoltà a crederci), io tenderei a pensare che i tedeschi, con tutto il rispetto dovuto alle vittime degli eccidi di Sant’Anna di Stazzema, Vinca, Oradour e tanti altri posti, abbiano attuato con meno barbarità nei confronti degli europei occidentali (giudei a parte, ma visto che venivano di solito deportati, non era così ovvio per le popolazioni rimaste) quanto con gli europei orientali (pensate, quelle razze inferiori!).

      Credo anche che saremo tutti d’accordo sul ruolo che riveste quel che chiamerei “l’effetto vendetta” in qualsiasi conflitto, armato o no, basta guardare intorno a noi. Nel caso in merito, quando le troppe britanniche sono arrivate in Germania, si sono ritrovate in un paese completamente sfacciato, visto che Bomber Harris & Co. si erano già impegnati senza lesinare a “vendicare” il Blitz del 40-41. Per le troppe sovietiche, invece, erano ancora fresche e in attesa di rivalsa le atrocità commesse dai nazisti. Per cui i livelli di motivazioni vendicative, se si può esprimere così, erano molto probabilmente ben diversi.

    • Francesco scrive:

      Miguel

      la smetti con questo razzismo antirusso? 😀

      Al massimo la Russia, e poi l’URSS, possono essere considerati Secondo mondo come livello di sviluppo industriale, tecnologico, militare, non certo Terzo Mondo!

      E credo che indicatori di base come la produzione di acciaio mi darebbero ampiamente ragione nel sostenere che l’Impero Britannico aveva ben poco da farsi invidiare da quello Staliniano

      Ciao

  30. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    Ho trovato finalmente un libro, su pdf, su Iturbide, che credo che ti possa interessare.

    Te lo posso mandare all’indirizzo con cui scrivi qui?

  31. Miguel Martinez scrive:

    per Moi

    “Non solo esistono pasti gratis, esistono anche sontuosi banchetti gratis:”

    questa storia del “banchetto gratis” è una follia.

    E’ tutto un banchetto gratis, finché non restituiamo al sottosuolo, goccia per goccia, il petrolio che estraiamo, o ripuliamo molecola per molecola l’aria che inquiniamo.

    La non-gratuità è solo perché qualcuno dei saccheggiatori lungo la catena decide che vuole pure farsi pagare.

    • Ritvan scrive:

      —per Moi: “Non solo esistono pasti gratis, esistono anche sontuosi banchetti gratis:” questa storia del “banchetto gratis” è una follia. Miguel Martinez—
      Mah, mica tanto: cito anche il seguito del moipensiero, che tu hai graziosamente:-) omesso:”…..sontuosi banchetti gratis: per il Vaticano, per la CCAR, per i RadicalChic e per la Casta!”. E non saprei dar torto a Moi su quell’osceno meccanismo che è l’8×1000 o sui furti legalizzati (di quelli illegali non ne parliamo) da parte della “casta”.

      —-E’ tutto un banchetto gratis, finché non restituiamo al sottosuolo, goccia per goccia, il petrolio che estraiamo, o ripuliamo molecola per molecola l’aria che inquiniamo.—-
      Ah, devii sull’ecologia?! Guarda che anche se le taniche piene di benzina super crescessero su tutti gli alberi:-) non sarebbe “tutto un banchetto gratis” lo stesso, visto che non si vive di sola benzina.

      —-La non-gratuità è solo perché qualcuno dei saccheggiatori lungo la catena decide che vuole pure farsi pagare.—-
      Chi, p.es. quello che fa i rilievi geologici per scoprire i giacimenti? O quello che trivella il pozzo petrolifero? Oppure quello che con la sua petroliera (o con l’oleodotto che costruisce) trasporta il greggio al consumatore? O mica ti riferisci al solo raffinatore del petrolio (petrolio che così come esce dal pozzo non è che sia di facile utilizzo, eh!)? Beh in questi casi forse dovresti fare una chiacchierata col tuo amico Preve, il quale ti spiegherà che nemmeno il suo caro Marx nel suo più furioso accesso contro gli sporki kapitalisti ha osato definire le suddette categorie “saccheggiatori” e preteso che distribuissero petrolio aggratise a tutti, pagando investimenti, manodopera ecc. di tasca propria, così, per spirito di beneficienza!:-)
      Ecco, se proprio vogliamo parlare di “qualcuno dei saccheggiatori lungo la catena”, cominciamo col primo, che è il “padrone” – sotto qualsiasi forma istituzionale – del terreno sotto cui si trova il petrolio e che, pertanto, si ritiene ad capocchiam anche “padrone” del suddetto petrolio, anche se questo si trova a mille metri sotto la sua proprietà. Poi – saltando chi lo estrae con duro lavoro, dopo aver pagato la sostanziosa “tangente” al suddetto “padrone, il trasportatore e il raffinatore, che come ti spiegherà il buon Preve, non possono essere ritenuti dei “saccheggiatori”, né tenuti a lavorare gratis et amor Dei:-) – entra in scena un altro “saccheggiatore” che ci mette sopra il prezzo della benzina una tassa speciale, chiamata “accisa” e che non serve mica per ripulire l’ambiente dagli effetti della combustione del prezioso liquido, bensì per finanziare fra l’altro – una voce a caso:-) -….la guerra contro l’Abissinia!!!!:-)
      Capito mi hai?!:-)

    • Francesco scrive:

      Miguel

      mi sa che non sono d’accordo

      il petrolio al sottosuolo non serve a un tubo, facciamo benissimo a estrarlo, l’unico problema è che non è infinito e quindi quello che usiamo noi non sarà disponibile per i nostri discendenti. che dovranno arrangiarsi e penso sapranno farlo

      l’aria respirabile, invece, serve eccome e quindi vanno attentamente soppesati i vantaggi di respirare e quelli procurati dalle attività inquinanti (che mi frega di respirare se l’agricoltura senza trattore di ha fatto morire di fame?)

      ciao

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