„Glück auf!“ Le fondamenta della Germania

Nella silenziosa pianura ondulante del Sachsen-Anhalt, cuore storico del Mitteldeutschland.

Dalle parti di Wettin, arrampicato sulle sponde del Saale, dove sono nate dinastie della Sassonia.

Il cielo come sempre è immenso e scopro che i falchi volano a coppia.

Si vede lontano anche attraverso le improvvise piogge: è un cielo da arcobaleni.

Laggiù, a sudest, qualunque sia il tempo, vedrai un’alta colonna di vapore bianco che si alza dalla centrale nucleare vicino a Halle. Costruita vicina al grande Tagebau, la miniera di lignite a cielo aperto di Amsdorf; e poi oltre e oltre, lignite, fino alla pianura boema.

A ovest, le montagne del Harz.

Lì c’era gente molto prima della gente, dai tempi dell’Homo Erectus, e per tremila anni hanno scavato: argento, piombo e zinco. E anche il velenoso cobalto dei coboldi, come abbiamo raccontato un’altra volta.

Tra noi e il Harz, c’è la vasta pianura di Mansfeld. Boschi, campi, ancora boschi, stradine su cui passa solo qualche trattore.

E ovunque le grandi pale senza rumore dei generatori eolici.

Ma più in alto di tutti, sulla pianura si erge qualcosa di nero, che sembra grande come la piramide di Giza.

Dell’oggetto più visibile di tutta la pianura, non c’è traccia nei libri per turisti. Eppure è davvero un monumento alla storia.

Si tratta degli scarti accumulati degli scavi della Bergleute, i minatori, le talpe umane. Proprio davanti ad Eisleben, la città in cui nacque il più famoso figlio di minatori, Martin Lutero.

Quando viaggi per il Mansfeld, ti colpisce l’odore.

E’ un odore dolce, profondo e metallico, che penetra ovunque – mi sembra carbone, ma mi dicono che quella sia terra di rame e di argento.

E capisci improvvisamente il motivo di due guerre mondiali, e anche il ruolo attuale di un paese che manda avanti uno dei grandi motori del mondo, senza avere petrolio. La malafede delle analisi intellettuali e della critica del pensiero maschera le basi energetiche di quella storia.

Mi raccontano dei minatori, generazioni di comunisti, che nella DDR erano quasi un’élite sociale.

“Ma facevamo male a invidiare i loro stipendi… non puoi immaginarti cosa voleva dire vivere in una vita senza vedere la luce, con i polmoni rovinati. Non si viveva abbastanza a lungo per godersi i soldi che ti davano”.

„Glück auf!“ (con le virgolette alla tedesca), che combina in maniera intraducibile concetti di felicità, apertura e salita con la fortuna di essere vivi, era il saluto dei minatori e il segno della loro fratellanza.

Questo filmato, lento e tenebroso, ci rivela qualcosa delle segrete fondamenta della grandezza e della tragedia tedesca. Ma nulla, probabilmente, ci può dare un’idea del rumore o del sapore dell’aria.

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46 risposte a „Glück auf!“ Le fondamenta della Germania

  1. Tortuga scrive:

    “La malafede delle analisi intellettuali e della critica del pensiero maschera le basi energetiche di quella storia” – Miguel –

    Bello, mi è piaciuto.

  2. roberto scrive:

    con glück auf si salutano anche pubblico e giocatori in uno stadio della bundesliga ma non mi ricordo quale

    (bel post)

  3. La musica nel video: di chi è?
    Mi fa pensare ad Andreas Vollenweider, ma caricando il video da youtube non ho letto informazioni a riguardo.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “con glück auf si salutano anche pubblico e giocatori in uno stadio”

    Cercherei la risposta dalle parti del Saarland, che è miniera per definizione. Comunque un po’ di cultura underground immagino ci sia anche dalle parti del Lussemburgo… 🙂

  5. Moi scrive:

    Qui pare che dicano che il padre di Lutero in miniera ci mandasse altri :

    http://www.eresie.it/it/Lutero.htm

    … è un po’ 😉 diverso.

  6. maria scrive:

    bel post, grazie miguel

  7. Tortuga scrive:

    – “Ma chi ha cercato di rispondere alla domanda fondamentale di Tortuga “Siamo quindi sotto ricatto?” – Roberto –

    E’ ovvio Roberto, lo siamo.

    Siamo sotto ricatto.
    Dobbiamo cedere all’islamizzazione della nostra cultura.

    Non c’è ombra di dubbio.

    Se riusciranno a convincerti con le buone argomentazioni come quelle di Miguel e Pino, buon per noi, ma se non riusciranno a convincerti useranno altri mezzi.

    Per questo ad un certo punto bisogna darci un taglio e dire:
    qui è così, se ti sta bene bene, altrimenti scontriamoci pure.

    Vale per l’hijab, vale per il pugnale sikh, vale per il purbha tibetano, per la cravatta geovana, e per tutto quello che può valere, compresi tatuaggi.

    Anzi, diventerei anche molto più fascista di così, in perfetto stile cinese, diciamo. Così almeno si risparmia un sacco di tempo liberandosi da inutili discussioni.

    Perché il prezzo che si paga per l’abuso che le persone religiose fanno della religione è quello della perdita della libertà religiosa, e ben gli sta.

    Ci rimettiamo tutti? Pazienza. Ad un certo punto bisogna fare Sansone.

    • Tortuga scrive:

      Porca miseria ho sbagliato thread!

    • PinoMamet scrive:

      “Se riusciranno a convincerti con le buone argomentazioni come quelle di Miguel e Pino”

      ma… esattamente di cosa ti avremmo convinto io e Miguel?

      Dalla sintassi della tua frase parrebbe che io e Miguel (una persona diversa da me con un vissuto moooolto diverso, e molto più interessante del mio; e che non ho ancora avuto il piacere di incontrare di persona, ma ci stiamo lavorando 😉 ) lavoriamo dalla parte di una presunta islamizzazione della società europea, della quale, d’altra parte, stento a vedere i segni nei mezzi di comunicazione che mi offrono a tutto spiano culi, tette, e telefilm con super-agenti USA che fanno il culo a terroristi arabi…
      😉

    • PinoMamet scrive:

      Già che c’ero ho controllato cos’è il purbha.
      Non mi pare che i tibbetani abbiano nessun obbligo religioso di girare con il purbha, come invece i sikh (ma solo quelli appartenenti alla Khalsa) hanno l’obbligo di girare con il loro pugnale.
      Quindi il problema non si pone.

      Ma in realtà la maggioranza dei problemi religiosi sono problemi che non esistono, se non per gli appartenenti alle religioni in oggetto.

      Tu lo dimostri chiaramente quando dici che ti metteresti un velo o un turbante per ripararti dal sole. Bene, allora che te frega se uno lo mette per altri motivi, religiosi, simbolici, affettivi o che altro? Basta che non lo imponga a te, e siamo tutti a posto.

      Qui, dove ci sono tanti sikh, ci sono stati diversi scontri tra indiani, all’arma bianca. In nessuno di questi, peraltro, è stato usato il pugnale in oggetto (perchè usarlo, quando la religione in pratica lo proibisce, e quando si hanno a disposizione asce e spade non proibite?); non risultano atti di aggressione a terzi con il pugnale dei sikh, che del resto dovrebbero usarlo praticamente mai.
      Anche questo è un falso problema, quindi, che in realtà si pone solo agli aeroporti. Per il resto, un sikh ha diritto di portare il suo pugnale esattamente quando io potrei girare con la mia spada cinese: entrambi sono stati derubricati da “armi” a “oggetti di culto” l’uno, “attrezzatura sportiva” l’altra, e il porto è libero.

      Ora per esempio la Le Pen si accorge che un ebreo ortodosso osservante deve portare la kippà. Grave insulto alla laicità francese! Portare uno zuccotto, non sia mai…
      quindi, per difendere la laicità (che sarebbe la libertà religiosa di tutti) si impone la non-libertà…

      dice, ma a casa nostra facciamo come vogliamo noi. Peccato che gli ebrei francesi SONO a casa loro. E anche i frati e le suore francese. E, per dirla tutta, anche i musulmani francesi. Che stavano già lì quando ci stava mio nonno (a Parigi… moltissimo tempo fa) e secondo me se si svogliono mettere il velo hanno tutto il diritto di farlo senza sentirsi dire “andate a casa vostra”.

    • Ritvan scrive:

      —-Siamo sotto ricatto. Dobbiamo cedere all’islamizzazione della nostra cultura. Non c’è ombra di dubbio. Tortuga—-
      Granitiche certezze, eh?! Guarda che ti ritiro il titolo “amica dei musulmani”!:-)

      —Se riusciranno a convincerti con le buone argomentazioni tipo quelle di Miguel e Pino, la cravatta dei geovani e il sombrero è bello, buon per noi, ma se non riusciranno a convincerti useranno altri mezzi.—
      No, sei TU che devi convincerli che il loro fazzoletto in testa alle donne è una Oscura Minaccia Alla Nostra Gloriosa Cultura….

      —Per questo ad un certo punto bisogna darci un taglio e dire: qui è così, —
      “Qui è così” cosa?? Che se una tizia mette il foulard sui capelli cade il Colosseo, Gloriosa Vestigia Della Nostra Cultura?:-)

      —se ti sta bene bene, altrimenti scontriamoci pure.—
      Ah, beh, se ti piace salire sulle barricate solo per impedire a una tizia di mettersi il foulard sui capelli accomodati pure, chi sono io per impedirtelo? Solo che un certo Flaiano diceva che in Italia c’è un sacco di gente che vorrebbe farsi sì le barricate, ma coi mobili degli altri:-)

      —-Vale per l’hijab, vale per il pugnale sikh, vale per il purbha tibetano, per la cravatta geovana, e per tutto quello che può valere, compresi tatuaggi.—
      Stai mischiando mele con patate: il pugnale sikh e il purbha tibetano sono armi e, pertanto, ricadono sotto la “giurisdizione” delle leggi sulla pubblica sicurezza. L’hijab e la cravatta geovana, invece, no.

      —Anzi, diventerei anche molto più fascista di così, in perfetto stile cinese, diciamo.—
      Evviva la sincerità, almeno…kamerata Tortuga, eia eia…mavalà!:-)

      —-Così almeno si risparmia un sacco di tempo liberandosi da inutili discussioni.—
      Tempo da dedicare poi, magari, alla Battaglia Del Grano? Ti vedrei bene a torso nudo:-) con la falce in una mano e un covone di grano nell’altra….

      —Perché il prezzo che si paga per l’abuso che le persone religiose fanno della religione è quello della perdita della libertà religiosa, e ben gli sta.—
      Come dire che “il prezzo che si paga per l’abuso che gli stupratori fanno alle donne è quello della perdita della virilità per tutti gli uomini” e ben gli sta:-)

      —-Ci rimettiamo tutti? Pazienza. Ad un certo punto bisogna fare Sansone.—
      Sansone….Sansone…Chi era costui…ah, già il Precursore Di Tutti Gli Attentatori Suicidi!!! Bell’esempio della Tua Gloriosa Cultura, complimenti!:-)

    • Z. scrive:

      Tortuga,

      chiedo venia perché mi inserisco a discussione in corso – ma qual è esattamente il problema con l’hijab? e in che modo il fatto che una donna musulmana porti l’hijab comporterebbe la mia o la tua “islamizzazione”? Chi è che ci sta ricattando?

      Z.

      • Ritvan scrive:

        —-Tortuga, chiedo venia perché mi inserisco a discussione in corso – ma qual è esattamente il problema con l’hijab?Z.—
        Il problema è…che esiste, cribbio!:-)

        —–e in che modo il fatto che una donna musulmana porti l’hijab comporterebbe la mia o la tua “islamizzazione”?—
        Elementare Watson: perché prima o poi i biekissimi muSSulmani, finito di “hijabare” le loro donne cominceranno a voler imporlo anche alla cara Tortuga…e magari anche a te!:-)

        —-Chi è che ci sta ricattando?—
        Eh, ma allora non segui con attenzione la prosa tortughesca: ma i biekissimi sceicchi del petrolio, of course!:-). Succede più o meno così: l’incaricato dell’ENI (o della TOTAL) va in Arabia Saudita a far scorte di greggio e l’interlocutore col tovagliolo in testa:-) gli dice:”Io dare te petrolio zolo ze vostre donne meddono il burqua e rinungiano a patende di guida”. Più ricatto di così!:-):-)

        Ritvan Il Vice Tortuga Non Autorizzato:-)

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Tortuga

    “Per questo ad un certo punto bisogna darci un taglio e dire:”

    … e dire:

    “Bistecche ai buddhisti!”

    🙂

  9. Z. scrive:

    Miguel,

    il post è molto bello, ma l’analisi storica mi lascia perplesso.

    In particolare, mi sembra che la tentazione di fare poesia rischi di “mascherare la storia” tanto quanto l’ideologia tradizionale – seppure in modo più originale e affascinante.

    A mio avviso in entrambe le guerre mondiali – che poi, come si è detto anche su questo blog, può essere considerata sotto molti aspetti la stessa guerra – la Germania non aveva tutte queste risorse da spendere e sprecare. Anzi, nella prima non c’era più Africa “libera” da depredare, e nella seconda la stessa Germania voleva recuperare a Est la ricchezza perduta delle proprie colonie…

    Z.

    • Francesco scrive:

      ‘nsomma

      in entrambe le occasioni la Germania aveva (come oggi) grandissime risorse industriali, con cui suppliva ad abundantiam alla (relativa) scarsità di risorse naturali (carbone e ferro ne aveva quanto voleva)

      tutto sommato voleva (necessitava?) maggiore spazio politico

      ciao

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Z

    “A mio avviso in entrambe le guerre mondiali – che poi, come si è detto anche su questo blog, può essere considerata sotto molti aspetti la stessa guerra – la Germania non aveva tutte queste risorse da spendere e sprecare. “

    Probabilmente mi sono espresso male. Volevo dire proprio quello che stai dicendo tu… cioè che la Germania aveva fame di risorse, non che ne avesse da sprecare.

  11. Moi scrive:

    A proposito di Krukki, anche la considerazione di Miguel nel post precedente che siamo (anche) ciò che mangiamo fa abbastanza Ludwig Feuerbach “Mann ist Was Er ißt”… ma vi ricordo _ o Animucce Saputelle 🙂 😉 _che Feuerbach è tecnicamente (!) un “Urpastafarianisch Philosoph” 🙂 in piena regola.

    • PinoMamet scrive:

      Mmm non so se sono convinto.. 😉 ne risulterebbe paradossalmente che io NON sarei porco!
      😉

    • Z. scrive:

      Moi, è ufficiale:

      sei un Pastafariano!

      😀

      Z.

      • Moi scrive:

        Lo Spaghetto Colloso “di prepo” 🙂 da Gringos , “sfrombolato” 🙂 direttamente in acqua “giazza” 🙂 con olio di semi “saguagliato a raglio che fa tutti gli stiattìni” 🙂 e poi “sfiammarata a manetta” 🙂 … t’al magn po té !

        • Z. scrive:

          😆

          Sei IDEALMENTE pastafariano, ovviamente. Vorrei vedere che nei fatti tu preferisca un masagno informe di Yanqui-spaghetti a un piatto di tortellini di Bertino.

          😀

          Z.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “A proposito di Krukki…

    Dicono i turchi di Almanya Der Mensch ist, was er ißt, die Deutschen essen Schweinefleisch und die Türken essen Lammfleisch” – L’uomo è ciò che mangia, i tedeschi amano carne di maiale e i turchi mangiano carne di agnello…

  13. Moi scrive:

    Il paradosso (?) di una repubblica intransigentissima che difende degli anarchici … di nuovo, difficile a spiegarsi senza le osservazioni paradossali di Buttafuoco :

    http://www.firstpost.com/topic/place/tunisia-charlie-hebdo-50-anni-di-satira-senza-compromessi-video-64_QnUwgPHI-4064-1.html

  14. Moi scrive:

    @ TORTUGUA

    Se (!) posso suggerirti un Inno con Parata Incorporata per la tua assemblanda Armata AntiIslamica 😉 🙂

    http://www.youtube.com/watch?v=GFK1EhK9Njg

  15. Moi scrive:

    La domanda era “Perché un elettore del FN vuol vedere a tutti i costi i capelli delle musulmane sul tram ?” … Forse perché ritiene che le “coiffes” (esotiche o meno) siano roba “da vecchie beghine di una volta” e “Indietro NON si torna !” ?

    Chi l’avrebbe mai detto che tagliandosi i baffi a manubrio i Progressisti si sarebbero trasformati in Conservatori ? … Di nuovo quel Djinn Maledetto 😉 di Pietrangelo Buttafuoco !

  16. maria scrive:

    Forse sono un po’ supeficiale ma a me non è mai importato un bel nulla di come la gente si veste, riguardo all’andare a casa sua rivolto spesso a questo e quella dimenticando come osserva pino che molti sono già a casa loro, mi ricordo di uno che una volta scrisse che gli ebrei in toscana erano stati trattati sempre bene, dimenticando che quegli ebrei erano toscani quanto lui:-)
    E se la mia amica di origine algerina nata in francia dove ha studiato, e dove vive adesso lavorando e parlando la lingua nazionale come tutti i francesci vuole mettersi il foulard potrà farlo no?

    • Moi scrive:

      Se la mia amica di origine algerina nata in francia dove ha studiato, e dove vive adesso lavorando e parlando la lingua nazionale come tutti i francesci vuole mettersi il foulard potrà farlo no?

      Maria

      A patto che voi cessiate l’esercizio abusivo dell’ etichetta “Progressisti” ! 😉

  17. Moi scrive:

    UPDATE

    Fra qulache giorno dovrebbe uscire il “Titanic” Tedesco con Maometto e la Wulff in copertina; nel frattempo è usicto “El Jueves” Spagnolo, e …

    http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/27/Islam-vignette-Maometto-settimanale-spagnolo-Jueves-_7538612.html

  18. Moi scrive:

    Però quando Peucezio dice che si parla di più dei simbolismi più svariati che NON di gente reale …

    http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/terrorismo_roma_espulsi_jihadisti_preparavano_attentati/notizie/221525.shtml

    … mica gli si può dare torto.

    • Moi scrive:

      Si notino i passaggi di Logica Giornalistica :

      “Terroristi” ; “Presunti Jihadisti” ; “Sospetti Terroristi” [sic]

      Come diceva Daniela Satantanché : “Sono Islamici e ci odiano ?! E allora smettiamola di guardare al pelo nell’ uovo !” … ha fatto scuola.

  19. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/terrorismo_roma_espulsi_jihadisti_preparavano_attentati/notizie/221525.shtml

    Facciamo un piccolo esercizio.

    PRIMA di aprire il link, guardo solo le parole che appaiono nell’url.

    1) sono terroristi

    2) preparano più di un attentato

    3) quindi: associazione a fini di terrorismo internazionale, detenzione di esplosivo, tentata strage, fanno circa 200 anni di galera.

    4) la pena? L’espulsione. Cioè, li rimandano a casa.

    5) Ora, l’espulsione ha il piccolo vantaggio di non dover passare per alcun tribunale, anzi non ha bisogno nemmeno di una motivazione seria.

    Adesso vado a leggere la notizia.

    • Francesco scrive:

      in effetti, espellere un terrorista mi sembra la versione poliziesca di certe caramelle che vendevano quando ero bambino: in teoria potevi vincere un’altra caramella, di fatto c’era sempre scritto “ritenta sarai più fortunato”

      qualcuno ha avvisato la nostra polizia delle primavere arabe e del cambio di governi? ammesso che quelli prima avessero tutto questo interesse a perseguitare chi voleva fare attentati da noi …

      PS la vecchia satanista ha attaccato Formigoni, in combutta col sindaco di Verona (?) e il Corsera (farabutti). ma noi resistere, resistere, resistere! 😀

  20. Moi scrive:

    Charb vuol far vedere al Mondo di essere diventato “responsable” …. a modo suo.

    http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/20120926_video_14554143.shtml

    • Va Fangul scrive:

      Ha girato e caricato su YouTube un video per “mettere alla prova i tempi di reazione della polizia americana”. Per farlo, ha organizzato una farsa degna di un thriller: ha mascherato da terrorista il nipote di 16 anni, lo ha armato di una specie di bazuca e lo ha spedito a (fingere di) seminare il terrore per le strade di Phoenix, in Arizona. L’esperimento, però, gli è costato il carcere. Il protagonista di questa strana storia si chiama Michael David Turley, un cittadino di Phoenix convinto che la polizia, nella sua città e nel resto degli Usa, non sia sufficientemente celere. Nel video postato su YouTube, in effetti, il “timelaspe” suggerisce che sia trascorsa un’ora e tre minuti tra la comparsa del finto terrorista e l’arrivo delle volanti. La polizia, però, ha respinto le accuse, sostenendo di essere arrivata dopo meno di un minuto. Il canale televisivo Fox News ha ricostruito la storia in questo video.

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