Per i missili, ci sono sempre soldi

Nel 2014, gli occupanti dovrebbero lasciare l’Afghanistan al suo destino.

Mancano quindi un anno e mezzo per fare un po’ di affari.

La General Atomics Aeronautical Systems – parte dell’immenso complesso della General Atomics [1]è un’azienda californiana, che impiega 3.300 operai per produrre i droni Predator, in particolare i Reaper e gli Avenger: il nome Predator si spiega da sé, Reaper è un riferimento al grande Mietitore finale, Avenger vuol dire “vendicatore”.

Se 3.300 operai non vi sembrano pochi, calcolate che l’industria dei droni ne impiega 10.000 solo nella California meridionale; e 60.000 persone lavorano a tempo pieno nell’industria californiana dell’aeronautica. Che producono molto di più dei 300.000 che ci lavoravano qualche decennio fa.

Dal 2000 al 2005, la General Atomics Aeronautica Systems – il cui primo presidente fu un ex-ammiraglio – ha pagato ben 86 viaggi per membri del Congresso, loro familiari e portaborse.[2]

Un’agguerrita schiera dei beneficiari di tali viaggi, nonché di contributi diretti alle loro campagne elettorali, si assicura che al Pentagono non ci si dimentichi mai dell’azienda. E non se ne dimenticano: nel 2010, il Pentagono ha speso circa 4 miliardi di dollari per droni, la CIA un altro miliardo.

Tra i clienti, non poteva mancare l’Italia, che finora ha comprato sei Reaper, più tutto l’impianto a terra, più un costosissimo pacchetto di assistenza: i primi quattro Reaper da soli sono costati 330 milioni di dollari. In seguito, va detto, a un viaggio di otto dirigenti della società con seguito di imprecisati “ospiti” in Italia: in pochi giorni, l’allegra comitiva è riuscita a spendere 110.000 dollari tra Bellagio, Venezia, Roma e Firenze, intrattenendosi con il tipo di italiani che fanno questo genere di acquisti.

Bisogna pur farci qualcosa, e così gli italiani hanno mandato i nuovi droni (pare che due debbano ancora arrivare, ma intanto l’affare è fatto) a spiare le pecore sulle montagne dell’Afghanistan .

Ora, il Reaper è tecnicamente un hunter/killer, cioè un “cacciatore/omicida”, e quindi usarlo per mera sorveglianza è un po’ come nutrire una tigre a pastasciutta.

Per cui hanno deciso che i Reaper devono fare qualcosa di più utile. Perciò l’Italia comincerà a usarli presto per bombardare i villaggi afghani e pakistani.

Per farlo, però, l’Italia dovrà armare i droni, acquistando bombe e missili Hellfire, che – ricordiamo – vuol dire “Fuoco dell’inferno”, prodotti dalla Lockheed Martin, di cui abbiamo parlato più volte.

Un solo missile costa 58.000 dollari e ogni Reaper ne può montare fino a quattordici alla volta, per cui in questo momento nelle case dei lavoratori della California del Sud, devono essere parecchio affezionati a Mario Monti.

Non c’entra ovviamente nulla, ma pare che il Comune di Firenze inizierà a chiudere le scuole dell’infanzia l’anno prossimo, per mancanza di fondi, trasferendoli a cooperative precarie. In privato, i dirigenti del comune hanno promesso di avere un occhio di riguardo solo per quelle scuole che non protesteranno.

Nota:

[1] Tra predatori, mietitori e fuochi dell’inferno, vi farà piacere sapere che la General Atomics, di solito nota per la costruzione di centrali nucleari, ha anche una Nirvana Division – il logo è un fior di loto che sboccia – che sembra occuparsi di “sincronizzazione di dati” e in generale, di governance del virtuale per intelligence and security agencies.

[2] In due viaggi a spesa della ditta, in Turchia e in Italia e poi in Australia, J. Scott Bensing, portaborse di un deputato repubblicano, riuscì – aiutato da sua moglie Lia – a spendere in due settimane la bellezza di 4.400 dollari solo in cibo.

Il buongustaio Bensing proviene dalla Marina, ha lavorato appunto come portaborse, poi è diventato assistente al comandante delle forze navali atlantiche della NATO e oggi dirige una società di lobbying a Washington:

“Sfruttando anni di esperienza e di rapporti personali a Washington, la SB Strategic Consulting permette alle aziende e alle associazioni di promuovere i propri interessi nel Senato della nazione. Con il giusto approccio, si può avere successo in qualunque clima politico”.

Questa voce è stata pubblicata in imprenditori, USA e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

8 risposte a Per i missili, ci sono sempre soldi

  1. Comincio a capire in cosa consista il cosiddetto prestigio internazionale.

    Ci stiamo trasformando in puritani statunitensi: l’idea pruriginosa di un vecchio a fare sesso con una 17-enne ha un peso assai maggiore del trucidamento di ben più numerose ragazze della stessa età.

    Più seriamente (!?)…
    auspicando che questo divario sia presto colmato verso l’assoluta indifferenza nei riguardi di entrambe le cose, è quasi un peccato che i droni di vario genere non siano in grado di stuprare prima di uccidere: il cittadino televisivo godrebbe di una maggiore offerta di spettacoli.
    Ma poiché così non è, già questo basterebbe a zittire quanti continuino ad affermare che viviamo nel migliore dei mondi possibili.
    Noi però non si dispera che accadrà.

  2. Moi scrive:

    Ci stiamo trasformando in puritani statunitensi: l’idea pruriginosa di un vecchio a fare sesso con una 17-enne ha un peso assai maggiore del trucidamento di ben più numerose ragazze della stessa età.

    —–

    Soprattutto se il vecchio in questione è Latore di un Modus Vincendi 🙂 moooolto poco Anglosassone … sì, insomma: Silvio.

  3. lello scrive:

    andando off topic,qui a roma sono comparsi questi manifesti:
    http://mercenarishowbizroma.noblogs.org/files/2012/06/70×100-4.jpg
    a dare risalto ad una categoria di lavoratori bistrattata come quella degli operai/facchini/montatori di tutta Italia. Categoria dimenticata quanto fondamentale per mandare avanti il magico mondo dello showbisness che tanto è caro alla gente.
    Lavoratori e lavoratrici di tutte le età, che spesso campano di questo lavoro, con contratti fasulli e garanzie al minimo (ferie, sicurezza) senza orario e posto fisso.
    Gente che lavora in condizioni di sicurezza precarie e che spesso su questo lavoro ci rimane, a causa di strutture (palchi) fatiscenti che vengono continuati ad essere usati ad 0ltranza con il beneplacito di chi dovrebbe effettuare controlli sulla sicurezza.
    Avendo anche io lavorato nel campo, sono contento che qualcuno cominci a dare visibilità a tutto ciò.

  4. Francesco scrive:

    Miguel,

    mi spieghi come fanno a vendere eccellenti missili anticarro progettati per distruggere divisioni meccanizzate sovietiche a eserciti che combattono fanteria leggere nascosta tra rocce e cemento?

    sono dei veri geni del marketing 🙁

    PS “Con il giusto approccio, si può avere successo in qualunque clima politico” è stupendo come slogan e promessa

    • Ritvan scrive:

      —Miguel, mi spieghi come fanno a vendere eccellenti missili anticarro progettati per distruggere divisioni meccanizzate sovietiche a eserciti che combattono fanteria leggere nascosta tra rocce e cemento? Francesco—

      Mah, magari i sullodati missili, capaci di polverizzare corazze d’acciaio spesse centimetri, un qualche piccolo:-) effetto su rocce&cemento con barbuti nascosti dietro lo dovrebbero avere, no?

      • Francesco scrive:

        sì ma costano un occhio della testa e sono di efficacia limitata, che bucare centimetri di acciaio è un mestiere diverso da bucare metri di roccia

        è come usare Messi per fare il nano da giardino …

  5. Pingback: Per i missili, ci sono sempre soldi | Informare per Resistere

  6. Pingback: Per i missili, ci sono sempre soldi | FiascoJob Blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *