Droni in casa nostra

Proprio l’altro giorno, parlavamo degli aerei senza pilota, i droni, l’ultimo strumento nel controllo totale. E

E oggi leggiamo sull’ottimo sito di Senza Soste:

Accordo Nato: Sigonella sarà «capitale mondiale dei droni»

Per future «guerre preventive» in Medio Oriente, Africa, Est Europa, gli Usa e la Nato varano uno dei più costosi programmi nella storia dell’alleanza. Solo 13 paesi contribuiranno, Francia e Gran Bretagna restano ai margini, Spagna e Polonia si tirano fuori. L’Italia al centro del progetto. Altro che rinunciare agli F35… (continua qui)

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36 risposte a Droni in casa nostra

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  2. serse scrive:

    Grazie. Di questi tempi una buona notizia, anche se piccola, fa piacere.

  3. serse scrive:

    … e poi: casa nostra di chi? Non ti basta cambiare il fornitore di passaporti?

  4. chavo scrive:

    … e figurati se l’Italia non era in prima fila! Quando c’è da prendere scelte sciagurate siamo sempre pronti a sgomitare per accaparrarci il nostro pezzettino di visibilità/sudditanza…

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Serse

    “Non ti basta cambiare il fornitore di passaporti?”

    🙂

    • serse scrive:

      Vedi, con te non c’è bisogno di usare le faccine. E’ più casa tua di quanto ti piace radicalsciccamente far credere.

    • serse scrive:

      Non mi ha preso il commento. boh? Riprovo:

      Vedi, con te non c’è bisogno di usare le faccine. E’ più casa tua di quanto vuoi radicalsciccamente far credere.

  6. izzaldin scrive:

    Anche l’ex neocon, nonchè studioso mediocre, Francis Fukuyama ha sentito il bisogno di costruirsi in casa un drone

    http://blogs.the-american-interest.com/fukuyama/2012/02/12/surveillance-drone-maiden-flight/

    Mannaggia a loro!
    saluti,
    izzaldin

  7. Suleiman Kahani scrive:

    Potremmo chiedere aiuto alla Repubblica Islamica dell’Iran, sembra che abbiano una certa pratica nel contrastare quei ‘demonocratici’ gingilli volanti…

    http://palaestinafelix.blogspot.com/2011/07/liran-abbatte-un-drone-americano-sopra.html

    http://palaestinafelix.blogspot.com/2012/02/rapporto-cia-rivela-il-drone-catturato.html

  8. Ritvan scrive:

    Miguel, scusa l’OT, ma pur consapevole del fatto che tu non suoni a richiesta:-) mi sarebbe piaciuto un tuo commento sulla vicenda dei due marò italiani fermati in India.

      • Moi scrive:

        A proposito … al netto (!) dell’ acrobatica rissa, questa scena nella Shangai occupata dai Giapponesi è assolutamente realistica :

        http://www.youtube.com/watch?v=cvK-VGPocQU

      • PinoMamet scrive:

        Forse l’acrobatica rissa, Moi, è la cosa più realistica che c’è, visto che stanno tutti in completi anni ’60, e i giapponesi portano gli “hakama” al contrario!!
        😉

      • Moi scrive:

        @ PINO

        Ovviamente la cosa a cui alludevo era il cartello ” No Dogs and Chinese Allowed ” ! … Similmente, in Francia Bretoni hanno dovuto in passato subire cartelli in aule scolatische del tipo

        http://51.img.v4.skyrock.net/51d/breizhdieub/pics/835619781.jpg

        ———

        Ma tornando al film … la guardia è accreditata da wikipedia come un Sikh, e in effetti ha una divisa e un turbante giallo ma l’ aspetto si direbbe Filippino (pigmentazione dermica + tratti somatici) … ti risulta verosimile un Sikh di guardia al Parco HuangPo di Shanghai ?

        Per quanto riguarda la hakama alarvérsa 🙂 wikipedia dice che ci sono diversi modi di portarla, presumo tutti moderni. Però il film, sempre stando a wikipedia, si svolgerebbe addirittura nel 1910 !!!

      • PinoMamet scrive:

        I sikh mi pare che stessero un po’ dappertutto nell’area di influenza britannica; ho digitato semplicemente “sikh shanghai” e ho trovato immediatamente questo:
        http://www.earnshaw.com/shanghai-ed-india/tales/t-indi.htm

        quindi direi che per la presenza del sikh non ci sono problemi, Shanghai del resto è sempre stata una grande metropoli cosmopolita.

        Ciao!

      • PinoMamet scrive:

        Comunque quello del film di Bruce Lee a me sembra un cinese travestito, con turbante e barba rossiccia (che per i cinesi fa molto “indiano”… un koan dello zen cinese, quando ancora si chiamaca chan 😉 fa riferimento a un “persiano dalla barba rossa”, e una delle tradizioni su Bodhidharma lo vuole proprio originario dell’India settentrionale e dotato di barba rossa, mentre vedo che adesso va per la maggiore quella che lo vuole scuro e originario dell’India del Sud)

      • Moi scrive:

        Però è vero anche che il Sikhismo è praticato anche da qualche Non-Punjabi …

      • Moi scrive:

        Scusa Pino, ma quel camicione collo alto e alamari “tipicamente cinese” non si chiamava anche “alla coreana” ? 🙂

        La versione da donna con gonna a spacco so che si chiama qipao. Cmq è interessante l’antropologia dell’ abbigliamento ma la conosco poco, che mi consiglieresti ? Ad esempio, il “codino a treccia” ritenuto “tanto cinese” è in realtà che io sappia di origine monoglica …

      • PinoMamet scrive:

        Sai che non so perchè il colletto alla coreana si chiama alla coreana?
        Mi sfugge.
        Tra l’altro non è neanche esclusivamente orientale, si trova in un sacco di uniformi militari per esempio.

        Il codino cinese è di origine manchu, è diventato obbligatorio per i cinesi con la dinastia Qing (i manciù, appunto). I monaci buddhisti, che devono stare rasati ,e quelli taoisti che portano i capelli lunghi, erano esentati. (Laicità vs laicismo? 😉 )

        Anche l’abito lungo e chiuso da bottoncini e alamari è di origine manchu, prima i cinesi indossavano una sorta di kimono (sono stati loro anzi a esportare il modello del kimono in Giappone e Corea).

        Poi Sun Zhongshan (Sun Yatsen) re-importò dal Giappone la giacca con colletto alto e bottoni, che i giapponesi avevano copiato dalle uniformi prussiane (è la “divisa da studente” giapponese), e la modificò leggermente adottandola come nuovo abito nazionale
        (la “giacca di Mao” in cinese si chiama “giacca di Zhongshan”!).

        Più o meno la stessa cosa accadeva in India dove Nehru indossava una giacca che era un misto di modelli indo-persiani (achkan) e europei, ottenendo un risultato simile a quello cinese…

        che poi è stata immediatamente adottata dai costumisti di James Bond per caratterizzare i “cattivi”
        (e ripresa in Austin Powers come abbigliamento del cattivone…)

      • Moi scrive:

        Scusa Pino, ma a che fonti ti rifai ? … Ti credo eh, solo per potervi accedere tutti. 😉

      • PinoMamet scrive:

        Mmm ma che ne so…
        sono anni che leggo blog, siti e forum che si occupano di abbigliamento, e ho un’amica che lavora nella moda… poi ho parlato con costumisti “der cinema” e così via…
        ma mica ho mai fatto una tesi su queste robe!!

  9. Francesco scrive:

    Caro Miguel

    forse dovresti andare oltre i titoli (e magari selezionare le testate)

    Alla fine di parla di 5 droni Global Hawk e pochi altri, come capitale mondiale siamo un pelo scarsucci

    piuttosto, una riflessione sull’incapacità dell’Occidente di combattere sul serio? per quanto tempo le macchine faranno credere di poter sostituire i soldati? o abbiamo trovato il modo di fregare voi cattivi?

  10. Sculacciatopi scrive:

    Sarà possibile avere un drone per spiare le signore alla toilette?

    • Marcello Teofilatto scrive:

      Sì, e lo venderanno assieme (anzi, in bundle) agli occhiali a raggi X :-).
      Un saluto da Marcello Teofilatto

  11. Miguel Martinez scrive:

    Caro Serse

    “Vedi, con te non c’è bisogno di usare le faccine. E’ più casa tua di quanto ti piace radicalsciccamente far credere.”

    Prima di tutto, temo di non risultare simpatico ad alcun radical chic…

    detto questo, io distinguo tra luoghi e stato-nazione.

    Lo stato nazione è un fornitore intercambiabile di passaporti, imposto poche generazioni fa a una specie che ne ha fatto a meno per qualche decina di migliaia di anni precedenti.

    Il luogo, no. E sono profondamente affezionato a tanti luoghi attualmente sotto gestione passaportuale di qualcosa che si fa chiamare “Repubblica Italiana”, un ente sorto grazie ad alcune discutibili truffe compiute dal francofono Conte di Cavour.

    • serse scrive:

      Caro Miguel,
      i luoghi si, ma le persone?
      Pensi che i luoghi non abbiano a che fare con le persone, oppure che si tratti di parassiti, come nella pubblicità progresso?

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Sculacciatopi

    “Sarà possibile avere un drone per spiare le signore alla toilette?”

    Quello c’è già, si chiama Facebook.

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per Serse

    “i luoghi si, ma le persone?”

    Penso che esista un’intima associazione tra luoghi e persone:

    http://kelebeklerblog.com/2010/09/05/la-mappa-cangiante-di-monte-acuto/

    Escrescenza parassitica, casomai, sarà lo Stato Nazione (e ovviamente lo sarebbero ancora di più l’Unione Europea o qualche possibile Stato Globale).

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per Serse

    “http://www.palermoreport.it/notizie/litalia-non-deve-aderire-allesm-ecco-la-mozione”

    Grazie della segnalazione. Non ho assolutamente le competenze per dire qualcosa di serio a riguardo, ma ho la sensazione che si tratti di un altro tassello nel ciberdominio, dove “ciber” va inteso nel doppio senso di:

    1) “pilotare, dirigere”

    2) di macchine che si occupano “oggettivamente” di programmarci…

  15. Sculacciatopi scrive:

    ULTIME NOTIZIE
    Utente di facebook ricoverato in stato di shok per banale errore di digitazione

    “Un utente di facebook , di cui viene per ora taciuto il nome, tramite rete cercava di spiare la Belen in bagno, causa errore di digitazione ha visto linvece la Clinton, si trova ora in un policlino non ben specificato in grave stato di prostrazione”

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