L’improbabile lapidazione di Kate Omoregbe e una piccola lezione di diritto per Franco Frattini e Viviana Daloiso

Diventa sempre più surreale la vicenda di Kate Omoregbe, la signora nigeriana di etnia Edo, condannata per possesso di droga, che cerca asilo politico in Italia affermando di rischiare la lapidazione per essersi rifiutata di sposare un uomo più vecchio e di convertirsi all’Islam.

Lasciamo a voi giudicare la plausibilità di tali affermazioni, in base alla documentazione che abbiamo raccolto nei due articoli precedenti sul tema, qui e qui.

E passiamo all’affollata piazza mediatica italiana, dove è tutto uno strombazzare di clacson. Sul caso Omoregbe si stanno esprimendo in tanti, secondo le proprie competenze. Troviamo così l’onorevole Francesco Laratta, che si vanta di essere uno dei massimi esperti italiani della cantante Mina; l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, mons. Salvatore Nunnari, ché in Italia i preti sono come il prezzemolo; e Sinistra Ecologia e Libertà di Taurianova, che dedica a Kate Omoregbe la propria festa.

La nostra vecchia amica, l’onorevole Souad Sbai (alias “Yassine il marocchino“), come al solito ha capito tutto:

“Con questo non voglio giustificare gli errori di Kate, che vanno condannati, ma forse in pochi hanno capito che, dopo la sua conversione al cristianesimo, qualsiasi persona nel suo Paese può ora permettersi di ucciderla senza neanche rischiare la galera.”

Spieghiamo all’onorevole Souad Sbai, che sappiamo legge questo blog con un interesse tutto particolare, che nessuno ha mai detto che la signora Omoregbe si sarebbe convertita al cristianesimo, essendo nata cristiana; e che la legge dello stato di Edo in Nigeria non prevede nulla di ciò che Souad Sbai teme. Lo specifica tra l’altro una nota del governo canadese, emessa a quanto pare proprio in occasione del respingimento di una fantasiosa richiesta di “asilo politico” da parte di qualche compaesano/a di Kate Omoregbe.

Con un’azzardata manovra, sorpassa però rumorosamente tutti una certa Viviana Daloiso in un articolo sull‘Avvenire.

Viviana Daloiso è professore a contratto di bioetica dell’Università di Macerata, nonché ricercatrice presso l’università del Sacro Cuore di Roma. Da un’occhiata che ammettiamo breve e superficiale, ci sembra di capire che la signora Daloiso si occupi soprattutto di trapianti, anticoncezionali e affini.

Da questo rispettabile campo di studi, è passata al volo all’africanistica, con un articolo in cui – presumiamo involontariamente – demolisce punto per punto le tesi dei sostenitori di Kate Omoregbe.

Scrive commossa la signora Daloiso:

“Il dramma di Kate Omoregbe, classe 1977, è iniziato dieci anni fa. Quando, poco più che ventiquattrenne, è dovuta fuggire dalla sua Nigeria per sottrarsi a un matrimonio combinato e alla conversione forzata dal cristianesimo all’islam. Coraggiosa, Kate, con il sogno dell’amore vero nel cuore e la fede più forte di tutto, anche dell’affetto per i propri cari: dall’Africa s’è incamminata sola lungo le vie dei viaggi della disperazione e – chissà a quale prezzo – è riuscita ad arrivare in Italia. Qui s’è integrata, ha trovato lavoro, alla fine è persino riuscita a ottenere un regolare permesso di soggiorno. Senza però esser capace di cancellare quel distacco violento dalla sua terra, quella paura, che nel corso del tempo l’hanno logorata e convinta a trovare rifugio nella droga. Così nel 2007 Kate è stata arrestata per uso di sostanze stupefacenti e condannata a scontare quatto anni di carcere a Castrovillari, in Calabria.

Una «punizione giusta», scrive la giovane donna nella lettera indirizzata al presidente dell’associazione, Franco Corbelli, «che meritavo per l’errore che ho commesso». E che tuttavia ora rischia di concludersi con la morte di Kate, stritolata tra le intransigenze di due leggi: quella (inaudita) nigeriana, secondo cui la donna che rifiuta un matrimonio e la conversione merita d’essere lapidata, oppure sfigurata con l’acido; e quella della legge italiana, secondo cui una condanna impedisce il rinnovo del permesso di soggiorno e comporta l’immediata espulsione di un immigrato.”

La petizione ufficiale [1] a sostegno di Kate Omoregbe dice che la signora è arrivata in Italia quattordici anni fa e non dieci.

Che è stata arrestata nel 2008 e non nel 2007.

La petizione prima descrive un insolito scenario di una badante che vive con altre connazionali, invece che in casa di qualche vecchietta italiana; e poi dice:

“One morning, in February 2008, while she was alone, her house is raided by the police and in her home police found a very small amount of marijuana.
Kate Omoregbe is arrested, although she always proclaimed her innocence.
The marijuana was of her friends and she said she never drank or smoked a cigarette.”

Mentre per la signora Daloiso, Kate Omoregbe sarebbe certamente colpevole, ma pentita.

Insomma, due versione completamente diverse.

Ma la cosa fantastica è quel riferimento alla “legge nigeriana” che prevederebbe la condanna a morte tramite lapidazione per chiunque rifiuti di convertirsi all’Islam.

Facciamo umilmente presente alla docente a contratto Viviana Daloiso che in Nigeria abitano circa 160 milioni di persone.

Circa metà sono cristiane, metà musulmane.

Lasciamo a lei calcolare quanti sassi ci vorrebbero per far fuori 80 milioni cristiani. Nemmeno a smantellare la Grande Piramide di Giza…

Il primo da far fuori sarebbe l’attuale presidente della Nigeria, il signor Goodluck Jonathan, che è un cristiano. Eletto un anno fa con il 77,7% dei voti: cioè di quasi tutti i cristiani e di metà dei musulmani.

Vedete, a leggere i blog invece di Repubblica, anche un professore universitario può imparare qualcosa di utile.

A proposito di Repubblica, l’articolo on-line che parla di Kate Omoregbe (affidata all’ex-attrice Shukri Said) si modifica di ora in ora, con l’aggiunta di dettagli sempre più spettacolari, ma senza il minimo cenno di scetticismo. Nonostante ci siano anche state persone che hanno scritto a Repubblica invitando a un minimo di razionalità.

Il colmo è l’intervento congiunto di Mara Carfagna e di Franco Frattini. Stendiamo un pietoso hijab sulla prima, ma ricordiamo che il secondo è ministro degli affari esteri del nostro paese. Noi lo paghiamo e ci aspettiamo, ad esempio, che sappia fare cose semplici come distinguere l’Austria dall’Australia.

kangaroos-austriaI due scrivono:

“Il Governo italiano è impegnato a salvare la vita di Kate e a evitarle la pena di morte che presumibilmente le toccherebbe in sorte nel suo Paese di origine” […].

“L’Italia è da sempre in prima fila nella battaglia per la moratoria sulla pena di morte nel mondo e in quella per il rispetto dei diritti delle donne: questa battaglia, oggi, passa anche per la vicenda di Kate. Il Governo ringrazia le autorità competenti che si sono attivate per affrontare il caso, le organizzazioni laiche e religiose che hanno offerto aiuto e disponibilità, le migliaia di persone che si sono mobilitate: tutti loro rappresentano, insieme, l’esempio più lampante che l’Italia è un Paese attento, generoso ed accogliente”.

Franco Frattini deve conciliare due esigenze opposte dei propri elettori: vogliono cacciare fuori dall’Italia i delinquenti extracomunitari; e vogliono salvare dall’orco islamico una povera cattolica.

Ora, la legge italiana soddisfa in pieno la prima esigenza, e quindi impone l’espulsione della nigeriana condannata per spaccio. Frattini non ha la minima intenzione di cambiare questa legge, che è il vero problema.

E allora si inventa dal nulla una “condanna a morte” in Nigeria per la signora Omoregbe; e l’Italia, si sa, non permette di espellere le persone verso paesi in cui saranno condannate a morte.

Il problema è che la legge nigeriana non ha accusato la signora Omoregbe nemmeno di una violazione del codice stradale. Neanche il creativo signor Franco Corbelli, nell’appello in difesa di Kate Omoregbe, si era permesso di dire che la magistratura nigeriana l’avesse accusata di alcunché.

Mettiamo in chiaro un concetto: la Nigeria non la sta cercando proprio, la signora Omoregbe.

Insomma Frattini racconta una balla galattica su un paese che è governato, oltretutto, da un partito di centrodestra. Speriamo che abbia almeno la scusante di non sapere nemmeno dove si trovi la Nigeria sull’atlante.

Tanto in questa storia, nessuno chiede il conto di niente.

Nota:

[1] Diciamo la “petizione ufficiale” perché nel lancio del caso, il signor Franco Corbelli ha fatto capire che la petizione fosse stata lanciata da Care2 (vi ricordate, Giornalettismo, ““Una delle piu’ importanti associazioni americane per i diritti umani, Care 2, ha avviato una petizione on line in favore della ragazza nigeriana”).

In realtà, la petizione originale a favore di Kate Omoregbe si trova sul sito The Petition Site, dove ognuno è libero di inventarsi la petizione che vuole; e se abbiamo capito, viene semplicemente ripreso sullo spazio personale di un certo Marco Galli su Care2.

Questo Marco Galli, di Santa Luce in provincia di Pisa, non deve essere esattamente un africanista, visto che la sua principale preoccupazione sembra essere di dimostrare che “l’omeopatia non è una superstizione“. Insomma, ci sembra un’eco più che la voce.

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29 risposte a L’improbabile lapidazione di Kate Omoregbe e una piccola lezione di diritto per Franco Frattini e Viviana Daloiso

  1. Moi scrive:

    Il “Caso Kate” in Italia fa comodo a tutti :

    da Sx per dire che la colpa se Kate rischia la lapidazione è di Berlusconi e delle sue leggi sull’ immigrazione inadeguate e fallimentari …

    da Dx per dire che senza il Governo Berlusconi Kate sarebbe consegnata ai suoi aspiranti aguzzini in nome del buonismo e del relativismo beoti …

    Il resto è solo roba da Maomettani ancora sul cammello 😉 🙂 e da negri selvagggi 🙂 😉 … NON ha quindi _ secondo i media nostrani_ dignità di essere conosciuto.

  2. Rock & Troll scrive:

    È bello leggere tanto impegno per smontare questa “bufala antislamica”, in cui viene sacrificata, vittima collaterale della lotta antimperialista antikapitalista anti-antislamica, un’immigrata a rischio di espulsione…
    Chissà perché altrettanto impegno non viene profuso per smontare le numerose bufale antisemite che girano dentro e fuori la rete. Ah no, dimenticavo che l’antisemitismo non esiste, è un’invenzione degli antislamici cattivi…

  3. Francesco scrive:

    ma i ministri non hanno un codazzo di portaborse e leccapiedi che di mestiere si occupano di sapere le cose che il ministro non sa?

    oppure è uno di quei posti che sogno, pagati per non fare nulla di nulla e girare il mondo, o almeno l’Italia, a sbafo?

    • Z. scrive:

      Francè,

      l’Italia è un paese di rintronati che credono a tutto, a che serve avere i sottopanza che studiano per te?

      Meglio che siano bravi a portarti la cocaina, piuttosto.

      Z.

      • Francesco scrive:

        Allora non ho speranze, peccato, resto qui nella miniere di plutonio rosso e di kriptonite nera (e ce ne è pure rimasta poca, mannaggia)

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    Guarda che la Nigeria ha un governo di centrodestra, altro che anticapitalista.

    Se conosci qualche bufala antisemita (tipo “ebrei vogliono sacrificare figlia di cristiana per festeggiare la Pasqua”), fammi sapere che cercherò subito di smontarla, promesso.

    A patto che a lanciarla siano contemporaneamente il Ministro degli Affari Esteri, Repubblica, Rai Tre, l’arcivesvoco di Catanzaro, Sinistra e Libertà, Rutelli, l’UAAR, Souad Sbai. Una cosa diffusa da quattro gatti dementi non mi interessa.

    Per quanto riguarda l’immigrata, ho detto chiaramente che sono favorevole a che resti in Italia. Lei e tutti gli altri immigrati che hanno espiato le loro pene carcerarie. E spero che anche tu voglia cambiare tale legge.

    Finché esiste tale legge, esisteranno migranti che mentiranno. Io di migranti che hanno raccontato balle per restare in Italia, ne conosco a decine, e ne ridiamo pure insieme. Fa parte del gioco della sopravvivenza.

    Solo che noi non siamo obbligati a credere a qualunque balla raccontino. E infatti non vedo i media che credono alle storie che raccontano le altre migliaia di richiedenti asilo.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    grazie del link.

    Dunque, Corbelli dice “quindici anni fa”. L’aspirante sposo all’epoca avrebbe avuto 60 anni, per cui oggi ne avrà 75.

    Notare il titolo della pagina Facebook che linki, che figura ecumenicamente a fianco della Carfagna, della Santanchè e di tutti gli altri paladini della Omoregbe.

    • Ritvan scrive:

      —-L’aspirante sposo all’epoca avrebbe avuto 60 anni, per cui oggi ne avrà 75. MM—
      E chi ti dice che si tratti sempre dello stesso vecchietto? Magari quello è passato a miglior vita e i parenti della pulzella l’hanno rivenduta a un altro vecchietto, sempre sulla sessantina….capita, sai.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per l’antologia, l’onorevole Daniela Santanchè, sottosegretario a qualcosa nel governo Berlusconi, dice:

    “E’ un caso emblematico”, sottolinea Santanchè ricordando che “l’esecuzione della condanna in Nigeria non è un’ipotesi ma una certezza. Per questo – spiega – non dobbiamo avere ne’ indugi ne’ incertezze. Purtroppo, in quelle civilta’ dal punto di vista dei diritti delle donne si e’ ancora all’eta’ della pietra, tanto e’ vero che a colpi di pietra vengono uccise”.

    Vi risparmio gli ovvi commenti, che se non ci arrivate da soli, tanto vale che andiate a votare per la Santanchè.

  7. Buleghin il vecio scrive:

    Ostaria mandiamo in Nigeria la Santanché che lì le vecchie carampane le tratan bene con tanto PENE!

  8. Marcello Teofilatto scrive:

    >Il colmo è l’intervento congiunto di Mara Carfagna e di Franco Frattini. Stendiamo un pietoso hijab sulla prima…
    Applausi da Marcello Teofilatto

  9. bios scrive:

    La concessione dell’asilo politico in Italia è una farsa. L’unica cosa che ci salva, e che rispetto ad altri paesi non vengono asssistiti a vita, infatti il numero di richiedenti rispetto ai paesi del nord europa è minimo. Occore rivedere le regole, omdagare sulle migliaia di domande false e false testimonianze, ed instaurare la doppia pena con esplulsione nel caso di reati gravi.

    • RoyVH scrive:

      ..e a che servirebbe intervenire come tu proponi se già tu stesso ammetti che l’istituto dell’asilo politico in Italia è una farsa (e su questo sono d’accordo)?I tuoi suggerimenti avrebbero senso proprio per i paesi del Nord Europa,dove effettivamente da qualche anno stanno realizzando che il loro sistema di concessione degli asili deve essere rivisto.

      • bios scrive:

        Perchè i paesi del nord europa stanno chiudendo i rubinetti e le domande in Italia aumentanoo, è gia’ successo con la liberazione dei visti per i paesi balcanici alcuni mesi fa, e la UE è intervenuta in extremis.

  10. RoyVH scrive:

    da qualche giorno anche l’edizione online del Fatto Quotidiano da eco alla vicenda trafiletto che rimanda ad un link “morto”.
    Secondo me la malafede di queste operazioni è troppo evidente per continuare a parlare di “bufale”: quando giornali e istituzioni si muovono in maniera così ordinata e sincronizzata per far passare notizie di dubbia provenienza è lecito pensare a precise linee editoriali/manovre politiche.Qui non si tratta più solo di smascherare qualche ciarlatano.

    • Ale scrive:

      Ordinata e sincronizzata come? Hai idea di come funzioni la diffusione delle notizie da 30 anni a questa parte?

      Va tutto insieme, gli inviaiati vanno insieme a “osservare” le notizie, poi ognuno elabora come vuole o fa quella domanda in più o aggiunge questo o quel dettaglio una volta tornato in redazione.

      Spesso e volentieri ci si basa sulle ansa, che sono uguali per tutti.

      E poi questa storia fa solo comodo al governo Berlusconi, quindi i giornali contro berlusconi avrebbero fatto un “complotto” per favorire Berlusconi.

      Geniale.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per Roy VH

    “da qualche giorno anche l’edizione online del Fatto Quotidiano da eco alla vicenda trafiletto che rimanda ad un link “morto”.”

    Intendi dire che c’è una nota “in copertina” che accenna al fatto e rimanda a un articolo più dettagliato, che però risulta inaccessibile?

  12. Leo scrive:

    Caro Miguel, a volte leggerti assume una funzione “preventiva”, e questo è uno di quelle volte.
    Ieri sera ho ascoltato “Zapping” (guido spesso e per vincere la noia, se non ho musica da suonare, ascolto anche programmi come questo, ahimè) e un certo Forbice, il conduttore, spara una serie di castronerie sul caso Kate (pur affermando che la cosa era meno grave del previsto perchè Kate , appunto non sarebbe potuta essere espulsa).
    Avendo io letto i tuoi articoli mi sono sganasciato dalle risate a sentire quelle panzane !
    Buon riso fa buon sangue e quindi mi ha prevenuto dalle conseguenze di una arrabbiatura.

  13. mavalà scrive:

    “FRATTINI-CARFAGNA, AL LAVORO PER SALVARE KATE DA LAPIDAZIONE”
    nome in codice “cena elegante”

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