Dalla Danimarca: Nicolai Sennels, islamofobia e altro

Tra i commenti, Qûr Tharkasdóttir ha scritto ieri un pezzo, riguardante il mio articolo su Nicolai Sennels e l’islamofobia in Danimarca, che merita di diventare un post a sé.

Ricordiamo che la Danimarca è il primo paese in cui un partito nato islamofobo è riuscito a determinare la politica nazionale (la Lega italiana ha comunque una storia più complessa).

Ringrazio molto la lettrice, soprattutto delle correzioni.


Miguel,

Qualcuno che si è occupato di Sennels, e non poco:

http://tinyurl.com/38sxlkn
(da notare il ripetitivo “pseudo” che viene applicato a quel personaggio)

Si tratta del bloghista/commentatore/autore/saggista/umanista/islamofobo-fobo ecc. danese Rune Engelbreth Larsen

http://www.panhumanism.com/engelbreth.php

http://humanisme.dk

http://blog.politiken.dk/engelbreth/

http://tinyurl.com/38blda5

anche noto per essere il coautore, assieme a Tøger Seidenfaden, caporedattore di Politiken (+/- equivalente danese di La Repubblica) dell’UNICA opera autorevole sull’affare delle vignette di Maometto. Articolo in inglese qua, sotto il titolo The Cartoon Crisis – how and why it all began in Denmark:

http://www.panhumanism.com/articles/2010-01.php

oppure: http://www.counterpunch.org/larsen09242010.html

nonché: http://www.panhumanism.com/articles/2006-05.php

Nel 2009, Sennels ha querelato Politiken e Engelbreth (ma non so che fine avrà fatto).

Sul tuo post, un paio di commenti:

Sulla base di alcuni brutti casi osservati, io sarei credo che l’assenza di rete di appoggio personale (“personal network“) come la famiglia, + la facilità emozionale con cui si sciolgono i legami personali in Danimarca, + la credenza generalizzata che chi ha il dovere di aiutare le persone in difficoltà (specie lo scomodo vicino) è lo Stato, ecc. spiegherebbe una percentuale più alta di “detenuti” con le origini fuori dalla Danimarca nell’ospedale di Sct. Hans (che è di Roskilde, non di Copenhagen).

La Danimarca aveva una politica apertissima prima dell’onda di xenofobia istituzionale che iniziò una quindicina di anni fa e che ormai occupa tutte le energie dello spettro mediatico-politico, ed ha accolto non pochi rifugiati politici, spesso gente che era stata torturata nei loro paesi di origine. Queste persone, una volta sistemate nel nuovo paese d’accoglienza, si sono spesso ritrovate isolate nella cultura danese e nell’individualismo emozionale dominante che la caratterizza, o piuttosto l’incapacità che le persone hanno di dimostrare una autentica empatia (ci vorrebbero volumi per spiegare questo più in dettaglio). A proposito, la parola “detenuti” è tutta relativa, dato che molti pazienti sono lì in regime aperto.

Le socialdemocrazie del dopoguerra: nei casi della Svezia e della Danimarca, di cui sono un po’ informata, si sono affermati, al livello istituzionale, i principi dell’eugenismo – ben prima della seconda guerra mondiale. Un modo non così diverso (a parte l’uccisione, ovviamente) di liberarsi degli “anomali” quanto quelli applicati dalla Germania nazista. Chi fosse “anomalo”, e per ciò dovesse venire rinchiuso in modo permanente in istituzioni dalla disciplina ferrea ed innanzitutto impedito di procreare, poteva non solo essere una persona con, come si direbbe oggi, il sindrome di Down, ma anche, al altro estremo dello spettro, una ragazza, ovviamente di strato popolare, che secondo le norme dell’epoca era considerata “di facili costumi” (stiamo parlando fino agli anni 60!). Alcuni anni fa, lo scandalo a scoppio ritardo si fece sentire in Svezia, ma in Danimarca la vicenda, come di solito quando si tocca alla sporcizia nazionale, è rimasta fuori dell’attenzione mediatica. Anzi, ci sono medici socialdemocratici per bene, ancora oggi, che si dichiarano in favore dell’eugenismo – in privato, non pubblicamente. In questo senso, è integrata la realtà Sennels, che dice a voce alta quel che gli altri dicono a voce bassa.

Hai scritto: “Se la percentuale di persone condannate su ciascuno dei due gruppi etnici è di appena 2 volte di più tra le persone di discendenza immigrata, come fanno a costituire il 70% della popolazione carceraria?“. Solo un’ipotesi, quindi non confermata: da una parte, succede spesso che i membri del gruppo “etnico” cosiddetto neodanese (questo termine non l’ho inventato io) non hanno imparato a giocare i giochi psico-culturali che gli darebbero la possibilità di venire rilasciati per buona condotta. Ad esempio, l’espressione di aggressività, o semplicemente il gesticolare, oppure il parlare a voce alta, cose considerate più o meno normali secondo le culture, sono ritenuti poco accettabili in Scandinavia ed in Danimarca in particolare – specie se a manifestarli è un non-”danese etnico” (del danese etnico che dimostra aggressività, a meno che abbia ammazzato qualcuno, si dice che è “un po’ particolare”, e basta così). Poi, dall’altra parte, esiste un razzismo ancora più diffuso negli ambienti del personale carcerario (come in quelli della polizia) quanto nella popolazione in generale, che gli rende meno disposti a concedere la buona condotta agli incarcerati che non sono danesi etnici (fenomeni che sicuramente conoscerai, tra l’altro, dagli Stati Uniti, con gli afroamericani).

In fine, dettaglio secondario: folkeparti vuol dire “partito popolare”, e ce ne sono più di uno – come il Konservativ Folkeparti (destra tradizionale come i Conservatives in GB o, appunto, il PP spagnolo), o anche il Socialistisk Folkeparti, scissione del Partito Comunista fondata da un agente della CIA negli anni 50 (a sinistra dei socialdemocratici, ma ormai giocando al populismo islamofobo come quasi tutti gli altri gruppi parlamentari). Per cui, per parlare dei mascalzoni del DF, ci vuole sempre il “Dansk” davanti.

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14 risposte a Dalla Danimarca: Nicolai Sennels, islamofobia e altro

  1. Andrea Di Vita scrive:

    Per Martinez

    ”impedito di procreare”

    Forse l’ho già scritto. Leggevo tempo fa (non saprei pero’ dire dove) che in Svezia almeno fino agli anni ’50 si arrivo’ alla sterilizzazione forzata di queste donne ‘che non andavano bene’.

    In particolare, quando una di queste si presentava al pronto soccorso di un ospedale per una affezione ginecologica, se il suo nominativo compariva in una lista appositamente predisposta veniva su consiglio del ginecologo curante ricoverata per accertamenti, narcotizzata mentre dormiva e sottoposta ad asportazione dell’utero.

    Da qui la singolare posizione della Svezia moderna nei confronti di Rom e affini: la loro presenza è legata ai recenti flussi migratori dall’Europa orientale dopo la caduta del Muro, perchè di Rom ‘autoctoni’ nel 1989 non ce n’erano più.

    OT:
    commento di alcuni Polacchi di mia conoscenza al riguardo: ‘Che Paese felice!’
    FINE OT

    Storicamente, furono il Nobel Alois Myrdal e la moglie, nell’ambito della loro proposta di Stato Sociale che contribui’ allo Stato svedese di superare la crisi del ’29 dopo alcune iniziali cariche della polizia contro i disoccupati per le strade delle città, a proporre la sterilizzazione forzata degli ‘indesiderabili’. Essi si proponevano così di risparmiare risorse da destinare all’allora nascente welfare ‘dalla culla alla tomba’.

    Proposte simili -sull’onda dell’eugenetica di Galton- ebbero seguiti anche in alcuni stati USA (fra i quali credo vada annoverata la Virginia) e furono messe in pratica prima dell’ascesa di Hitler al potere in Germania.

    OT:
    Ho letto in una autobiografia di Montanelli che all’epoca del patto Ribbentrop-Molotov ci furono con l’accordo dei contraenti numerose migrazione di Tedeschi etnici dalle terre occupate dai Sovietici alle terre occupate dai nazisti. Per ultimi, i Sovietici svuotarono dei pazienti Tedeschi gli ospizi dove erano ricoverati malati incurabili, subnormali e affini. Cio’ suscito’le proteste naziste, che non volevano farsi carico di quelle persone. Un accordo informale permise ai Sovietici di caricare treni interi con quei pazienti, che appena passato il nuovo confine vennero presi a mitragliate e incendiati dai nazisti, i quali ebbero modo di fare passare la cosa come incidente ferroviario.
    FINE OT

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Val scrive:

    Interessante. Hai qualche fonte da segnalare sullo sconcertante episodio dei pazienti tedeschi? Non ne avevo mai sentito parlare.

    P.S. Buon Natale a tutti

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Val

      L’ho letto qualche mese fa in una vecchia autobiografia di Montanelli, uno zibaldone di racconti, aneddoti e fatti biografici. In mezzo a tante chicche, l’orrore. E’ lo stesso libro (ma non ne ricordo assolutamente il nome, comunque è roba di decenni fa) in cui si parla dei rapimenti terroristici di Lituani da parte della NKVD nel 1939, rapimenti di cui ho parlato in un altro post.

      Buone feste a tutti!

      Andrea Di Vita

      • giovanni scrive:

        Da quando Montanelli, il negazionista del gas usato sugli etiopi, è uno storico?

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per giovanni

          Non uno storico. Un testimone. Quanto alla guerra d’Abissinia, Montanelli ammise di avere avuto torto a dare dell’ ‘antitaliano’ allo storico che aveva parlato di uso Italiano dei gas asfissianti. Lui non ne aveva visti usare, ma il fronte era vasto.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  3. Ritvan scrive:

    Buon Natale a tutti anche da parte mia !

  4. Qûr Tharkasdóttir scrive:

    Grazie, Miguel. C’è molta gente che ancora non ha capito che la Danimarca non è quel piccolo paese simpatico, progressista, tollerante, pacifico che fu durante un breve periodo della sua storia. Per non parlare della Svezia.

    Piccola addizione: mi sono informata e non sembra che Sennels abbia lui stesso utilizzato la parola indavl, cioè il danese per inbreeding. Ma quelli che riferiscono alla sua “ricerca” ne fanno uso, a voglia. Così viene, in parecchi blog e commenti, associato il suo libro con articoli di questo genere (dal 2003, da BT, il tabloid danese più dichiaratamente islamofobo nonché il più importante in termini di vendite), un campione tra tanti altri:

    http://www.bt.dk/nyheder/indvandreres-indavl-koster-millioner

    (TITOLO: Lo “inbreeding” degli immigrati costa milioni [alle casse comunali])
    [FOTO: Ali, 14 anni, è nato mongoloide. I suoi genitori, che sono cugini, non sanno perché, ma [dicono] che potrebbe essere dovuto a un’eclissi di sole quando la mamma era incinta]

    Da notare che la parola indvavl, quando viene applicata ad esseri umani, ha la stessa connotazione simpaticona quanto inbreeding in nazzinglese.

    Altra addizione: Sennels dichiarò di voler querelare il Engelbreth per averlo chiamato di bugiardo, e questi si impegnò a dimostrare che lo era davvero:

    http://www.humanisme.dk/engelbreth09/e090417.php

    Dopo di ché il Sennels non si fece più sentire.

  5. Karakitap scrive:

    Sì, solitamente quando si pensa ai paesi nordici scatta una sorta di riflesso condizionatoche porta a considerarli (forse per diritto divino, non so) vere oasi di civiltà e progresso (e sinceramente un po’ il welfare dalla culla alla tomba non è che si poi un gran male, almeno paragonato a quello del Belpaese, che c’è, ma aiuta poco) rispetto a noi “mediterranei”, poi si scoprono episodi come questo.
    Non avevo mai sentito di quello che era avvenuto a quei pazienti durante la 2GM, mi viene in mente un famoso film di Dreyer…chissà quante pagine ha quel libro…
    Salutoni, Karakitap
    PS: Auguri di cuore a tutti, qualsiasi valore vogliate dare a questa festività.

  6. Daouda scrive:

    Ti sei accorto di questo interessante articolo sul blog di Flavio?

    http://gongoro.blogspot.com/2007/08/libertarismo-e-islam.html

    Saluti

  7. Moi scrive:

    Rispondo qui, vesto che la cosa non è mai off topic a una vecchia obiezione :

    nessuno nella storia umana, penso, ha mai temuto “gli sfigati in fondo ai tuguri” , quella è gente che non può avere alcun progetto politico, se non l’ immediato amelioramento delle proprie condozioni materiali di vita … quel che inquieta sono élite borghesi (non necessariamente piccole) che se ne servono per cercare di rifare la società come pare a loro, sapendo quanto gli “ultimi”, non solo musulmani, siano facilmente manipolabili .

  8. Francesco scrive:

    OT

    io, a D’Alema, lo amo.

    fine OT

    Buon Natale a tutti

  9. Erwin scrive:

    Il post è OT,ma considerato cosa comporta credo sia giustificabile.
    Svelato il meccanismo per gonfiare il numero delle vittime dei lager tedeschi!
    In home page di http://olo-truffa.myblob.it/archive/2010/12/24/temp-ecca8633361cb3c95e5362162c89c5ff.html

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