Souad Sbai, i marocchini si ribellano

Noi ci siamo occupati di tanto in tanto della carriera di Souad Sbai, un’impiegata marocchina della Angelo Costa, principale concessionaria italiana della Western Union.

La prima volta, l’abbiamo incrociata che scriveva sotto numerosi pseudonimi – durante l’orario di ufficio dalla sede della Angelo Costa/Western Union, di sera da casa sua – riempiendo di insulti il blogger Sherif el-Sebaie.

Così abbiamo cominciato a interessarci al misterioso mondo della Angelo Costa, che non solo detiene il quasi monopolio delle rimesse dei migranti nel nostro paese ma mira anche alla trasformazione degli stessi migranti in mercato,  attraverso la creazione di una galassia di associazioni e di riviste.

E’ in questo contesto che l’impiegata della Angelo Costa è entrata nella Consulta Islamica di Pisanu, assieme a un numero sorprendentemente alto dei propri colleghi.

Allo stesso tempo, Souad Sbai opera come una specie di portavoce non ufficiale del proprio governo, denunciando ogni segno di critica, all’interno delle comunità dei marocchini in Italia, contro Sua Maesta Mohammed VI del Marocco.

Souad Sbai interviene con grande foga per difendere la politica del suo (altro) governo, ad esempio sostenendo l‘annessione del Sahara Occidentale al Marocco.

Souad Sbai, più che una persona, è l’incarnazione di una funzione. Cioè, la necessità di mettere insieme:

– il bisogno di immigrati silenziosi che caratterizza le nostre aziende

–  il desiderio di controllo dei regimi mediorientali sui propri sudditi ovunque si trovino

–  l’esigenza delle stesse aziende italiane di trasformare anche i migranti in merce.

Normale quindi che Souad Sbai sia stata acquisita dal team di Berlusconi e messa addirittura in parlamento.

Adesso apprendiamo che è nato su Facebook (vabbene, non si può essere perfetti) un gruppo promosso da immigrati marocchini e intitolato

che ha già più membri (1400 e qualcosa) del gruppo dei fan della stessa Souad Sbai.

Scopro così che Gamal Bouchaib, presidente del cosiddetto "movimento dei musulmani moderati" e membro del Comitato per l’Islam Italiano  del ministro leghista Roberto Maroni, si è espresso in maniera assai poco moderata su Gianfranco Fini.

Gamal Bouchaib accusa Gianfranco Fini di essere troppo amico degli immigrati.

La proposta di Fini di semplificare le pratiche per l’acquisizione della cittadinanza italiana ricevono questa perentoria risposta dal nostro immigrato:

"NO A CITTADINANZA FACILE PROPOSTA DA FINI, SAREBBE UNA BOMBA ATOMICA NELLE MANI DEGLI INTEGRALISTI. E NO A NUOVE MOSCHEE NEL NOSTRO PAESE: O PRESTO SARANNO PIU’ DELLE CHIESE."

Ci auguriamo che il signor Gamal Bouchaib rinunci volontariamente a diventare italiano.

Imperdibile poi sul gruppo di Facebook la foto di un altro "musulmano" del Comitato di Maroni, Ahmad Habous, docente di Antropologia all’Università Orientale di Napoli dentro il centro culturale Averroe, cioè il circolo della stessa Souad Sbai.

Dal linguaggio con cui la signora Sbai si rivolgeva a Sherif el-Sebaie, possiamo dire con una certa sicurezza che lei non sapesse chi fosse Averroè, ma possiamo presumere che se lo sia fatta spiegare a sommi capi.

Souad Sbai, i migranti si ribellano
Non sono certo io ad avere qualcosa contro chi brinda a spumante. E non vedo perché un marocchino non debba bere alcolici. Ma un musulmano per definizione non li deve toccare.

A dimostrazione della confusione volontaria che il governo fa tra una religione – l’Islam – e gente malleabile casualmente nata in paesi islamici.

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55 risposte a Souad Sbai, i marocchini si ribellano

  1. utente anonimo scrive:

    >>> E NO A NUOVE MOSCHEE NEL NOSTRO PAESE: O PRESTO SARANNO PIU’ DELLE CHIESE

    e che problema c’è? basta costruire più chiese per mantenere il distacco.

    magari al posto di vecchie sedi di partito in disuso o di discoteche o di pornoshop …

    Francesco

  2. qualc1 scrive:

     «un musulmano per definizione non li deve toccare»
    beh, magari sono sufi, oppure alahwiti :-p

  3. utente anonimo scrive:

    Come sarebbe, un musulmano non deve toccare alcolici!

    E la tradizione enologica degli Imam di Velletri dove la mettiamo?

    Z.

  4. utente anonimo scrive:

    Bah.

    Non comprendo perché far costruire moschee in Italia.
    forse lo comprendo troppo bene, dato che il wahabismo che va per la maggiore è finanziato by Iuessei.
    Lo pseudo Islam avanza ovunque.
    I gruppi islamici ( per ora ) diventeranno come i gruppettuscoli cattolici o di destra radicale e menate varie.

    d.

  5. Peucezio scrive:

    Francesco, poi ce ne andiamo via noi per fare posto a questa progressione geometrica di chiese e moschee. Tenendo conto poi di come si costruiscono le chiese oggi, significherebbe disseminare l’Italia di orrori architettonici più di quanto già non sia stato fatto finora. 

  6. kelebek scrive:

    Per n. 4

    Infatti, quello delle moschee è un falso problema: ce ne sono pochissime in Italia.

    Un luogo del genere richiede molti soldi e quindi molti compromessi.

    Il punto sono i piccoli luoghi di preghiere che sono naturalmente tanto disseminati quanto i migranti.

    E il problema è il loro controllo: devono essere uno strumento dei servizi segreti stranieri (in particolare dell’Egitto e del Marocco) o devono essere indipendenti?

    Ecco perché le persone legate ai regimi mediorientali, come il giro della Sbai, si batte con tanto accanimento contro la proliferazione dei luoghi di preghiera.

    Miguel Martinez

  7. utente anonimo scrive:

    Vedi Miguel attendo solo il momento che il wahabismo diverrà preponderante anche qui.
    Sarà una giusta vendetta contro i progressisti.

    Quel che affermo è : quali sono i luoghi di preghiera da favorire e quali no.

    Dato che i protestanti ad esempio ( tranne gli anglicani e qualche gruppuscolo luterano ) non sono religisii, non ha senso chiamarle così e non ha senso equipararle a culti religiosi veri e vegeti ( ossia contro ogni archeologismo tanto in voga oggi ).
    Non c’è bisogno di sopprimere , basterebbe dire la verità.
    Ugualmete l’ Islam non è il wahabismo con cui il dialogo è troncato in partenza.

    Ci chiediamo come sia possibile la farleccheria dello scontro di civiltà troppo spesso scordandoci che vi è sempre un motivo affinché la farloccheria sia e si alimenti.
    Dire che gli americani alimetano uno scontro di civiltà inesistente è erroeno; in sè non ha senso ma è , effettivamente , dacché il wahabismo è un cancro dell’islam.
    Questo è però , e qui sta la strumentalizzazione, un regolamento di conti tra faziosismi dell’occidente essendo l’islam eretico un’occidentalizzazione.
    E’ una guerra tra idioti, in sostanza, a cui farne le spese sono sempre i poveri cristi, stile Miranda in "giù la testa" di Sergio Leone.

    Potremo parlare poi di Alexandr Dughin, che pone teorie alquanto interessanti e sto imparando a leggerlo con interesse,  ma è anch’esso un occidentale.
    Non mi interessa il fatto che si concordi o che nella sua particolare ideologia egli si ponga agli antipodi di questo.
    Non è così, egli è un occidentale e quindi un collaboratore del sistema, né più né meno.

    Si scorda la Tradizione caro Miguel.
    Lo scontro è sempre stato in sé verticale, ossia forze dello zenit su forze del nadir.
    Che poi non è neanche uno scontro, ma un fluire e il declinarsi delle Leggi generali che regolano il mondo.
    Se un Guénon ha dovuto scrivere quelle menate alquanto noiose è perché questo mondo ( io compreso ) non è più capace di meditare, comprendere una frase come :

    " il Cielo è suo padre , sua Madre è la Terra, come lo sono il Sole e la Luna"

    e giungere finalmente oltre , ossia alla negazione della negazione nel puro assoluto indistinto.

    Queste sono banalità, favole e via dicendo secondo l’oggi, e non si reisce a sviscerare la dottrina in una frase che non basterebbero tomi a declinare.
    Ora, oltre il suggestionismo che implico e provoco , Guy Debord scrisse che nel mondo realmente rovesciato  " il vero è un momento del falso" si fa sempre finta di accettare una frase così esatta; seppur in portogallo si posero parecchie domande sul fatto che l’allontanamento della vita reale in una rappresentazione fosse in atto da ben prima dello spettacolo e che il vero debba mantenere una sua effettività altrimenti la sparizione del reale.

    Tale questione è in sé irrisolvibile se appunto si rimane al vero, che per darsi tale necessita di un supporto perna non esistere, e la verità.

    Oltre questa parentesi, eccoci nel teatrino di cui facciamo tutti parte reificandone l’amalgama. Chi di noi può dirsi non complice e non collaboratore, quando il vivere è l’atto di alleanza con il sistema?

    Non esiste la reversibilità nel mondo della successione. Sparisca il cattolicesimo papista e l’islam eretico.

    I fedeli sono in minoranza ovunque, l’apostasia dilaga, segno dei tempi.
    Vorrei poter scrivere come Jam, ma non è possibile.
    L’insegnamento che ci rimane caro Miguel è dubitare ad oltranza.

    La divisone che poni è erronea. Deve essere verità contro menzogna e Giustizia contro errore.
    Eppure bisognerebbe sapere cosa siano.
    Perché fai il difensore di qualche schiera quando non sei che un servitore di qualche interesse ( il ché non implica la tua coscienza di ciò )?

    Ti  scrivo che io probabilmente neanche abbia letto Debord per esempio, e stia sfruttando ciò a mio vantaggio.
    E’ così o non è così?

    Questo sia un saluto ad Andrea di Vita che intende ritenere il divenire prova della verità quando è logicamente l’esteriorizzazione della sua essenzialità.

    D’altronde un po’ di sfogo ad un frustrato lo si può concedere. Ma è così, non è così?

    Il verbo essere per l’esistere è un verbo troppo leggero ( ossia pesante )

    Tutto ciò poteva esser racchiuso in:

    Fanculo il buonismo verso l’islam falso ed ogni tipo di categoria ( immigrati, zingari, bianchi, negrai, lavoratori , operai ).

    Semplicemente dovevo espletare quel che era da tirar fuori dacché è stato fatto.
    Nel pensarci però ho abbassato il livello. Il mio espletare è infatti sottomesso non ai concetti espressi quanto allo stato d’animo che ho digitalizzato.

    ( LEGIONE  ringrazia, e così gli archivi per il futoro umanoide del sistema )

    Questo è il punto Miguel. la battaglia non è più lontana dalla mia epidermide.
    La mia succubanza è palese.

    grazie per lo spazio, ed occhio all’occhio.

    d.

     

  8. utente anonimo scrive:

    Leggete questo esilarante comunicato. Significativo spaccato dello spettacolo jihadista.

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Dai-marocchini-in-Italia-solidarieta-a-Souad-Sbai-per-le-minacce-su-Facebook_43956809.html

    Tullio

  9. utente anonimo scrive:

    x Peucezio

    in effetti, avevo dimenticato di aggiungere tra i luoghi da demolire per far posto alle chiese anche gli obbrobri sorti negli ultimi decenni per far fuggire gli ultimi fedeli dalla Chiesa, di solito col beneplacito di chierici tanto idioti quanto soporiferi

    però un bianco profluvio di luoghi di culto mi farebbe piacere assai

    e pazienza per i pornoshop

    ciao

    Francesco

  10. Peucezio scrive:

    Sì, anch’io non sentirei tutta ‘sta nostalgia per i pornoshop, se uno vuole comprare i falli di gomma, se li ordini via internet.
    Ma le moschee, sinceramente, non le voglio. Bastano quelle che ci sono: in ogni nazione, più o meno, trovi, almeno nelle grandi città, luoghi di culto di tutte le principali religioni: a Milano c’è la sinagoga, ci sono diverse chiese ortodosse, quella evangelica, c’è qualche tempio buddista, quindi niente di male che ci sia anche una moschea. Quello che non trovo accettabile è che bisogni costruirne di nuove per il fatto che arrivano molti immigrati mussulmani.
    Non è che, in base all’afflusso di persone di varie nazionalità e religioni, ci dev’essere una proporzionalità dei luoghi di culto, come se l’Italia fossa uuna tabula rasa dove chiunque viene adatta e plasma i connotati del luogo alla sua cultura. Io, se vado in un posto, mi adatto, non pretendo siano i locali ad adattarsi a me, a riplasmare la propria realtà in base alle mie esigenze.

  11. Peucezio scrive:

    d. #7
    osservazioni interessanti.
    Avrei da eccepire però sul fatto che Dugin sia un occidentale. Dugin è l’esponente di una tipica sensibilità, molto russa, che si colloca a cavallo fra l’Europa e l’Asia e che, nella misura in cui è europea è poco occidentale, ma si rifà a un’Europa tradizionale, in un certo senso anti-occidentale: interessante il suo discorso sull’America come terra d’Occidente, cioè terra dell’occaso, del tramonto, della decadenza, della nuova Cartagine talassocratica, in contrapposizione alla nuova Roma, rappresentata dal continente eurasiatico, da quella che i geopolitici chiamano Earthland: l’est contro l’ovest, la Terra contro il Mare, i semiti (Cartagine) contro gli indoeuropei (Roma), il sangue e il suolo contro il commercio e l’oro. Suona quasi un po’ retorico, ma è un dualismo archetipico classico.
    Con la sua lunga barba, un personaggio come Dugin ci sta a testimoniare l’esistenza di una Russia ambivalente che, pur avendo sempre vissuto dei moti e delle trasformazioni in senso europeo, ha sempre mantenuto, di contro, una resistenza interiore ad essi e ha continuato a rivendicare una sua peculiarità.

  12. utente anonimo scrive:

    Lo leggo con interesse, per quel poco che è disponibile, e concordo con quel che dice ma ugualmente lo critico.

    Ciò che intendo è questo:  zenit e nadir.
    Dei paradgmi che egli affronta, questo è l’unico da tenere sempre in considerazione essendo l’unico realmente al di sopra del resto degli orientameti cardinali.

    Si sappia che l’interesse al politico è proprio uno di quei fattori che determinano una accelerazione del degrado; se fosse possibile la "maturazione spirituale" non risulterebbe impensabile un raddrizzamento.
    Ciò comunque non sarà perché non deve essere.

    L’azione non libera ergo non raddrizza. La mente potremmo dire -anche se è improprio – che è ancora azione.Perdere tempo su ciò quando , visto il largo monopolio  e l’esercitazione secolare delle forze sovversive/capitalistiche ogni battaglia sullo stesso piano è persa  ( onore ai resistenti , dai corsi ai baschi  che combattono per resistere  ma quando blaterano di idealità a loro fittizie quali  ri-voluzione e liberazione , declinata  egregiamente nei 3 valevoli modi di Terracciano * pace all’anima sua  *  , attirano – tali idealità –  disprezzo e biasimo di chi voglia averne )

    Dughin non mi convince, come non mi convincono molti epigoni nostrani del presente e del passato…
    Non che non si possa fare politica ( con chi visto il basso livello intellettuale ed i particolarismi che contraddicono da sé l’ universalità della tradizione , oltre a negarne l’autorità ? ) in qualche modo individuale forse.

    C’è un po’ d’occidente in ogni cosa.
    Una gran luce poi,  fa anche una grande ombra…

    un caro saluto e troppo buono per la considerazione. Sono un frustrato come molti, di questi tempi.

    Ad Maiora

    d.

  13. utente anonimo scrive:

    >> Quello che non trovo accettabile è che bisogni costruirne di nuove per il fatto che arrivano molti immigrati mussulmani.

    e perchè mai? quando a Milano era pieno di pagani, si erigevano templi

    poi s’è riempito di cristiani, e si son fatte le chiese

    arrivando frotte di maomettaini (absit iniuria verbis, mi piace troppo il suono di questo errrore/orrore), mi par logico che si costruisca congruo numero di moschee

    com’è tradizione, una quota si aggiunge, una sostituisce, una quota è bella, una orrida, una quota è nuova (quindi diventerà normale) e una in stile locale (quindi un dì parrà nuova)

    tutto bene

    Francesco

  14. utente anonimo scrive:

    intendevo maomettani, naturalmente

    sigh

    Francesco

  15. utente anonimo scrive:

    Per d #7

    ”Questo sia un saluto ad Andrea di Vita che intende ritenere il divenire prova della verità quando è logicamente l’esteriorizzazione della sua essenzialità”

    Contraccambio di cuore il saluto, ma mi permetto una precisazione. Contrariamente a quanto sembri affermare, io non ritengo necessario considerare la Verità come un  Ente le cui Emanazioni in stile Plotino portino al divenire dei fenomeni. Non credo nemmeno sia necessario che la Verità sia l’adeguarsi dela mente umana alla Cosa esterna, come nella formula tomista (veritas est adaequatio mentis ad rem). Pragmaticamente, mi basta ritenere vera una proposizione non ancora dimostrata come falsa. Ovviamente forma e criteri della dimostrazione sono essi stessi possibile oggetto di indagine e di critica. Da questo dilemma si esce sostanzialmente in due modi distinti:
    a) o, seguendo la lezione del grande Duhem (per chi ha studiato chimica: sì, quel Duhem) che postulava il ritorno al tomismo, postulando una metafisica
    b) oppure, seguendo il criterio pragmatico di Laudan (http://it.wikipedia.org/wiki/Falsificabilit&agrave😉 accettare che una teoria viene escogitata, in un dato momento della storia, per risolvere i problemi che in quel momento storico sono centrali nel dibattito scientifico, e che la teoria migliore è quella, che in un dato momento storico, risolve più problemi e i problemi all’epoca più importanti. In altre parole, la Verità è un accordo fra le idee maturate nelle menti degli esseri umani nel tempo e nella storia.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  16. RitvanShehi scrive:

    x Francesco (#13)

    Condivido tutto, tranne l’uso di "maomettani": dai musulmani è considerato offensivo, un po’ come se a voi vi chiamassero chessò, crociaioli:-) (in Albania, precisamente a Scutari, dove la pacifica convivenza secolare fra cattolici e musulmani è diventata proverbiale, ogni volta, però, che un cattolico interpellava un musulmano col termine "muhamedan", quello gli replicava chiamandolo "kryqalì", ovvero "crociaiolo", così imparava in fretta:-) ).
    P.S. Quelli che si oppongono alle moschee sono stupidi. Secondo me lo fanno sperando che così i musulmani percepiranno l’ostilità e se ne andranno fora dalle bal:-). Gli imbecilli non capiscono che in tutti i gruppi umani ciò che non uccide fortifica. Pertanto, così facendo, non fanno altro che generare ostilità nei musulmani, ostilità che molto probabilmente verrà trasmessa di generazione in generazione…

  17. utente anonimo scrive:

    Peucezio,

    — Io, se vado in un posto, mi adatto, non pretendo siano i locali ad adattarsi a me, a riplasmare la propria realtà in base alle mie esigenze. —

    Guarda che nessuno ha proposto di trasformare casa tua in una moschea 🙂

    Comunque, in concreto, i musulmani in Italia a cosa dovrebbero "adattarsi"? A diventare tutti cristiani? a non essere più religiosi? non ho mica capito…

    Z.

  18. utente anonimo scrive:

    x Ritvan

    lo sapevo ma il suono è troppo … medievale perchè riuscissi ad astenermi

    del resto, tengo papista per un complimento

    chiedo scusa ai lettori musulmani che si siano ritenuti offesi nel loro sentimento religioso e prometto di non farlo più

    concordo che il vero effetto delle posizioni antimoschea è solo quello di rafforzare la comunità musulmana. chiedere a Churchill dei cattolici inglesi per un caso esemplare

    ciao

    Francesco

  19. utente anonimo scrive:

    LA verità essendo attributo dell’Uno è una sua essenza universale di conseguenza essa non fa emanare alcunché.

    Lo stesso termine emanazione induce in confusione poiché nulla è fuori dall’ Uno.

    La formula tomista è una formula razionalistica, quindi falsa.

    Tu Andrea parli di vero; io ho scritto che è completamente diverso scrivere di verità o di vero poiché l’ultimo è la manifestazione della prima.
    In sé la prima basta a sé stessa ma per poter esistere deve legarsi ad un fatto.
    Calcolando inoltre che L’ Uno per essere Uno non può non produrre il molteplice si comprende come verità(trascendente)-vero(immanente) siano indispensabile poiché senza l’uno si nega l’altro.

    Quel tuo pragmaticamente svela innanzitutto l’attegiamento utilitaristico che mantieni ed in secondo l’uomo l’ignoranza che palesi.

    Non ho bisogno di sperimentare il collettivismo per sapere , secondo le Leggi relativizzate riguardo la materia economica, che sarà un fallimento; idem per sapere che l’intervento pubblico-statuale com-porta inefficenza e deresponsabilizzazione tou-court, per quanto si possa blaterare al riguardo.

    Ciò perché avendo presente la verità ( ed ogni “aspetto-attributo” dell’universale tipo Giustizia, Bontà etc )si possono padroneggiare e comprendere le Leggi generali del cosmo.

    Per me, ed in sé, ciò che tu proponi non è la Verità affatto perché a rigore la verità non può essere declinata nell’empireo.
    Cosi come non esiste la Giustizia, nenahce esiste la Verità.
    Oltre questo che potrebbe sembrare un gioco di parole, il fatto che tu proponga qualcosa di vero come quel qualcosa che “risolva il più possibile” lascia spazio a due fattori:

    -l’incertezza
    -l’approssimazione

    Il ché non può fare, a rigore, nulla di vero.

    Questo è il “crimine” della pseudo scienza moderna, credersi diversa da quel che è, ossia un fideismo sperimentalista incapace di poter affermare qualcosa di esatto che faccia corrispondere vero a verità ponendo la differenza trascendenza/immanenza nella nullità dove dovrebbe sempre stare.

    Sul tomismo ho qualche riserve per via della sua incompletezza che seppur molto più rigoroso non lo discostano dai due punti sopra accennati.
    Inoltre il linguaggio religioso diviene alle volte un handicap.

    Con ciò, ogni evento ed ogni spiegazione per forza di cose partecipano del vero poiché il falso assoluto – come il famoso male assoluto – è un concetto puramente negativo che non ha valore.

    Però, per i criteri che ci diamo, troppe teorie sceintifiche non sono altro che opinioni di cui la riproducibilità non è che di-mostrazione.

    Si dà a tale parola un senso aleatorio quando significa far vedere fuori, ossia manifestare l’agire di cause invisibili.
    La scienza può spiegare tali cause poiché è sull’Universale che basa lo studio, la pratica e l’interpetazione.
    Oggi che no rimane che pseudo scienza appunto utile per i suoi marchingegni di dominio capitalistico e di sfruttamento vi è solo dispersione e farneticazioni. I filosofi fanno lo stesso; ognuno non vede l’ora di apportare il suo particolare contributo, il ché significa apportare la propria particolare visione che per definizione è erronea dacché questa , per essere particolare, smette di essere Universale.

    le scienze antiche non servivano certo per far migliorare le condizioni materiali come oggi.Tale miglioramento fasullo d’altronde che ha provocato un’alienazione ed una plastificazione sempre maggiori, evidentemente adatte al livello sempre più basso di fruizione dell’Intelligenza ( anch’essa per definzione Universale ergo non propria singolarmente di nessun homo ) di qeusta umanità , me compreso.

    Intelligenza e razionalità sono cose abissalmente diverse.
    Mai come di questi tempi gli intellettualoidi ( nessuno escluso qualsiasi sia il suo grado e capacità ) esercitano un razzismo dei più subdoli verso individui che , forse anche illetterati, dispongono di maggiore Intelligenza di questi, non foss’altro per essersi risparmieti le distorsioni moderne che fanno, ad esempio, ritenere l’approssimativo e l’incerto come vero.

    E’ inutile ritenere tal cosa come accettabile.Ciò implica un collaborazionismo. Se una cosa è imprecisa, non è esatta e non può venir utilizzata come esatta , non ci sono scuse al riguardo, se no il programma di dominio capitalistico che si disinterezza sppunto di quel che è per badare a quel che appare

    d.

  20. utente anonimo scrive:

    Per d #19

    Ritrovo in molte cose che scrivi quello che da più parti avevo letto ad es. su Parmenide. Questi negava che una conoscenza basata sul discorso e sulle distinzioni necessarie al discorso fosse autentica conoscenza, ed insisteva sull’irriducibile unicità dell’Essere. Se il mondo sensibile e della storia non poteva prescindere dalla molteplicità, fatti suoi. E’ un punto di vista rispettabile, ma la sua conseguenza è il silenzio assoluto. Come un monaco zen o uno dei sapienti descritti nei Viaggi di Gulliver, dovresti limitarti a indicare le cose, non a scriverne, perchè il Buddha sta pure in un pezzo di sterco di cavallo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  21. RitvanShehi scrive:

    —–x Ritvan lo sapevo (che l’appellativo "maomettano" è considerato offensivo dai musulmani-ndr.) ma il suono è troppo … medievale perchè riuscissi ad astenermi: del resto, tengo papista per un complimento. Chiedo scusa ai lettori musulmani che si siano ritenuti offesi nel loro sentimento religioso e prometto di non farlo più. Francesco—–

    Caro Francesco, io ti conosco bene, ormai, e posso assicurare tutti i musulmani del globo terracqueo che tu eri in buonafede e non hai alcuna propensione all’offesa o al disprezzo nei loro confronti: anzi, le tue posizioni sulle moschee ne sono una prova del contrario. Era solo per ribadire il concetto che il "calco" fatto sul modello "Cristo-cristiani" non è esatto, visto che Maometto – pur onorato come Profeta – non occupa presso i musulmani lo stesso posto che Gesù occupa presso i cristiani. Anzi, si potrebbe dire che i musulmani, pur considerando Cristo e Maometto Profeti Maggiori – ovvero dello stesso rango –  attribuiscono solo a Gesù una nascita miracolosa da madre vergine, pertanto anche per loro sembra essere Gesù un Profeta di Dio "più uguale degli altri":-)

    —-concordo che il vero effetto delle posizioni antimoschea è solo quello di rafforzare la comunità musulmana. chiedere a Churchill dei cattolici inglesi per un caso esemplare—–

    Già, ma a mio avviso non è il rafforzamento – o meglio, non solo quello – che dovrebbe preocupare, è il rancore dei musulmani per dover subire delle ingiuste ed illogiche discriminazioni (tipo quella stronzata svizzera della proibizione dei minareti). Questa gente antimoschea o non ci capisce una mazza di psicologia sociologica, oppure ha qualche inconfessabile interesse a fomentare il cosiddetto "scontro di civiltà".
    Ciao

  22. utente anonimo scrive:

    x Ritvan

    la prima che hai detto: non ci capisce una mazza, e non ha interesse a provarci

    peggio per tutti

    ciao

    Francesco

  23. utente anonimo scrive:

    Parmenide Andrea è molto travisato.Ad ogni modo accostare i parmenidismi dei commentatori vari a quel che affermo è improprio.

    La realtà totale  ossia l’in-finito ) è indicibile e miglior Maestro è , come scrivi, il silenzio.
    L’unicità dell’essere non nega comuque la molteplicità anzi, se non fosse,  il divenire stesso sarebbe contraddittorio.
    Inoltre per pervenire al silenzio bisogna per definizione parlare, come per divenire immortali bisogna per definizione non esser nati.
    ciò è la giustificazione dell’ infinito e poi dell’uno e del molteplice

    Scusandomi per la lunghezza eccessiva dei vari messaggi, cerco di concludere scrivendo che , per noi qui nell’empireo distinguere è importante.

    Non sprecherei tempo a confutare la valenza dello sperimentalismo. Come hai letto mi sono trovato a fare un discorso utiltarista io che , per la fedeltà ai Principi che cerco di mantenere, fedeltà del tutto esteriore si intende, sono agli antipodi dell’utilitarismo.

    Il Cristo od il Buddha sono sì dappertutto, ma non in sé, è questo che vorrei fosse chiaro. Se chiaro non risultasse, non è un problema.

    Pretendere il silenzio da parte di chi non ha intenzione né le capacità di trascendersi e venir trasceso è un’abile mossa di rimpiazzo strategico.
    Non potendo confutare si accettano le posizioni espresse e si accusa colui che le esprime di venir meno alla coerenza esposta.
    Mi dispiace Andrea ma io non sono stato contraddittorio e le mie accuse sono talmente circostanziate e coerenti che nient’altro sono che un gioco, ossia illusioni e parte di un teatro.
    Visto che inevitabilemente stiamo giocando, io inevitabilmente riaffermo le regole del gioco.
    Il fatto che io assuma queste posizioni ora è determinato dal vostro radicale voler rimanere a giocare schizofrenicamente in perpetuo.
    Nient’altro perlomeno qui e nel rapporto digitale con voialtri.
    Non sono un individuo virtuoso né sapiente, ciò lo dimostro già scrivendo e qui e nel modo in cui scrivo.
    I tempi ultimi lo sono per tutti, ad ognuno il suo.

    Ho comunque molto più piacere a dibattere con te che dovermi sorbire l’eternità del paradiso o dell’inferno , o i nuovi feticci laicisti stile UAAR proferiti da individui con intellettualità scarseggiante ma più che altro pieni di rancore e rivalsa.

    Il tuo Ciao! finale rasserena sempre gli animi ed i tuoi "toni" digitali mi sono da esmepio.

    Se concordiamo non è per caso ma perché non ci pieghiamo, per quel che siamo in grado, a quel che appare.

    Un saluto

  24. Peucezio scrive:

    Francesco,
    i cristiani non erano stranieri venuti da chissà dove, se non in minima misura. Erano i pagani, abitanti del luogo, che si convertivano al cristianesimo e di conseguenza costruivano le chiese.
    Ci saremmo potuti tranquillamente risparmiare questa conversione al dio semita, ma questa è un’altra faccenda. Al più si tratta di influenza culturale (che non è che non sia grave), ma non di invasione o immigrazione di massa.

    Approvo il tuo uso del termine "maomettani", non me ne voglia l’ottimo Di Vita. Da cattolico, non considero del tutto legittimi termini come "islamico" o "mussulmano": "Islam" vuol dire "sottomissione", implicitamente alla volontà divina e poiché si tratta, dal mio punto di vista, di un falso dio, di un idolo (se non di un demone), come posso definirli "sottomessi a Dio"? Mussulmano (o musulmano, una volta si usava di più la prima forma, più aderente alla pronuncia e, per conto mio, sono i segni a rappresentare i suoni, visto che la lingua preesiste alla scrittura e non viceversa: nel nord Italia tutti pronunciano la s intervocalica come sonora, tranne che nei composti, ma non ho mai sentito nessuno dire "musulmano" con s sonora) ha esattamente lo stesso significato, perché indica colui che segue l’Islam, dunque vale lo stesso discorso.

    Quanto al fatto che si sentono offesi, che si offendano! Nessuno li obbliga a leggerci (poi può non essere d’accordo Miguel, che è il padrone di casa e ne avrebbe il diritto, ma questa è un’altra faccenda).
    Io sono un relativista, dunque anche la percezione e la definizione delle altre culture viene vissuta ed elaborata da ogni cultura nel modo suo proprio. Secondo il politicamente corretto ogni popolo e ogni luogo ha una definizione univoca, che è quella propria, cui tutti gli altri popoli debbono adeguarsi. Cioè noi dovremmo chiamare i nomi geografici esotici emettendo suoni per noi impronunciabili e incomprensibili (il risultato sarebbe caricaturale) e i neozelandesi dovrebbero chiamare ogni paese della Lucania secondo la sua denominazione dialettale locale.
    Perché io dovrei offendermi se gli zingari mi chiamano gagiò? E’ una parola che ha una sua storia, che collega l’idea di non-zingaro al contadino, allo stanziale legato alla terra, al paesano.  Quello che conta non è se io sono davvero un contadino o se sono sempre vissuto in città in mezzo alle automobili. Quello che conta è la percezione che lo zingaro ha di me dal punto di vista della sua storia dellee categorie. Io, non per questo, se incontro un mio amico non-zingaro come me dirò che ho incontrato un gagiò, ma lui fa bene a esprimersi così.
    Uno studio che vorrei fare, prima che tali informazioni si smarriscano per sempre, è, almeno nell’area che mi9 interessa, il nome dialettale, nei singoli dialetti, delle località vicine e dei loro abitanti. si studia ossessivamente il nome di ogni località nel suo dialetto, ma non il nome delle altre. E i giovani quasi sempre sanno il primo, ma non i secondi, perché, anche parlando in vernacolo, chiamano gli altri paesi vicini al massimo dialettizzando un po’ il nome italiano (che in certi casi è un’invenzione recente imposta dall’alto, si pensi a casi come Margherita di Savoia, Adelfia, Noicattaro…).

  25. utente anonimo scrive:

    Per #23

    Forse mi sono spiegato male: il contraddirsi non è di per sè un difetto, altrimenti saremmo tutti sistematicamente in difetto. La coerenza è tipica caratteristica dei giochi formali come la matematica e la fede religiosa, che partendo da un qualche postulato costruiscono lunghe processioni (‘teorie’, appunto) di affermazioni. Apprezzo i tuoi post perchè hanno il merito di ricordare l’irrilevanza ultima delle nostre parole. Il tuo radicale scetticismo di fronte alla radicale finietzza delle nostre esperienze -e a maggior ragione die nostri concetti- fa il paio con il mio relativismo etico di fondo, secondo il quale non c’e’ modo di stabilire ‘chi ha ragione e chi ha torto’. E’ solo finchè si gioca che la coerenza è necessaria. Ad esempio, ci sono persone anafabete e vitalissime che diventano dei veri cervelli elettronici quando giocano a tressette con gli amici all’osteria, ma sarebbe folle che praticassero la stessa spigolosa aderenza a regole prefissate quando escono dalla partita. Per me -come ho già scritto altrove- la ‘verità’ è essenzialmente consenso all’interno di un certo contesto, e come tale essa è tanto provvisioria quanto il contesto in cui si è generato. In particolare, la ‘verità di fede’ è l’adesione ad una certa rivelazione garantita da una qualche autorità. Un altro esempio è la ‘verità scientifica’: essa è il risultato di una certa serie di operazioni, e non ha senso al di fuori di quelle operazioni. La circostanza che la verità scientifica è uno strumento praticamente utile a collegare fra loro varie osservazioni del mondo che ci circonda non è la porta verso chissà quale Valore Superiore, ma semplicemente un indizio che probabilmente anche il mondo che ci circonda è il prodotto di un gioco di cui conosciamo appena le regole, da orecchianti. Ne’ c’e’ bisogno di alcun giocatore, perchè il gioco si scrive da sè nell’infinito/indefinito gioco (appunto) delle cause e degli effetti. Cio’ non mi impedisce di uscire di qui e di farmi una bella passeggiata.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  26. utente anonimo scrive:

    Per Peucezio #24

    Per me i maomettani li puoi chiamare come ti pare 🙂

    Quanto alla faccenda della toponomastica, ritengo il suo insegnamento un eccellente supporto del relativismo. Si scopre che ciascuno chiama gi altri con termini in ultima analisi dispregiativi e se stesso con termini elogiativi. I Greci e i Latini chiamavano, è noto’ ‘barbari’ chi non parlavano come loro, chè sembravano loro dei balbuzienti (ba-ba-ba). Omero chiama i propri eroi ‘uomini dal parlare articolato’. Ma i Germani danno ai non Germani l’appellativo di ‘falsi’: (Welschen, da cui Wales (Galles) e i nomi di certe minoranze slave del Melcemburgo).Gli Slavi chiamano i Germani cun una radice (nimitz, niemec) che ricorda i ‘sordomuti’, mentre se stessi con un appellativo che richiama la capacità di parlare (slovo, slava) ma anche la gloria (slava): e ‘gloria’ viene dalla stessa radice di ‘chiamare’, ‘acclamare’ (con riferimento alle folle osannanti chi viene appunto glorificato). Per gli Italiani i Slavi sono nient’altro che ‘schiavi’, appunto: la Dalmazia è Riva degli Schiavoni, ‘slavo’ = ‘schiavo’ dà origine al saluto ‘ciao’ (in corrispondenza dell’ungherese ‘servusz’ preso dal latino). Gli Eschimesi sono chiamati così ai loro vicini algonkini con un termine che più o meno indica i ‘mangiatori di carne cruda’, ma chiamao se stessi ‘Eserei umani’, ‘Inuit’. I Cinesi chiamano ‘e-wen’ i Russi, cioè all’incirca ‘uomini rimbambiti’. I meridionali a Genova venivano chiamati con un termine che indica ‘il fessacchiotto’, cioè ‘gabibbo’, dal nome arabo Habib. La sifilide è il ‘mal francese’ a Napoli e il ‘mal napolitain’ in Francia. Ho letto una grammatica francese che riporta un elenco di prestiti dalla lingua italiana in lingua framcese, e una rammatica italiana che riporta i prestiti dal francese all’italiano: solo parolacce o parole legate alla malavita.

    Insomma, è come dice De Crescenzo: siamo sempre i meridionali di qualcun altro.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  27. RitvanShehi scrive:

    —–i cristiani non erano stranieri venuti da chissà dove, se non in minima misura. Erano i pagani, abitanti del luogo, che si convertivano al cristianesimo e di conseguenza costruivano le chiese. Peucezio—–

    Se per questo c’è anche un discreto numero di "abitanti del luogo" oggi che si convertono all’islam. 

    ——Ci saremmo potuti tranquillamente risparmiare questa conversione al dio semita, ma questa è un’altra faccenda.——
     
    Oh, beh, sei sempre in tempo a convertirti al culto di Giove Pluvio, eh!:-)

    —–Al più si tratta di influenza culturale (che non è che non sia grave), ma non di invasione o immigrazione di massa.—–

    Ah, ecco, non è tanto Allah che ti dà fastidio, semmai i negozi di kebab:-)

    —–Approvo il tuo (di Francesco-ndr.) uso del termine "maomettani", non me ne voglia l’ottimo Di Vita. —–

    Veramente quello che "te ne vorrebbe" sarei io e non Di Vita.

    —–Da cattolico, non considero del tutto legittimi termini come "islamico" o "mussulmano": "Islam" vuol dire "sottomissione", implicitamente alla volontà divina e poiché si tratta, dal mio punto di vista, di un falso dio, di un idolo (se non di un demone), come posso definirli "sottomessi a Dio"?—-
     
    Veramente i musulmani dicono di essere sottomessi allo stesso Dio di Abramo, che sarebbe poi anche quello degli ebrei e di vosotros cristiani. Ma anche se così non fosse, loro sarebbero sempre sottomessi al LORO Dio, pertanto "islam" e "musulmani" sono termini legittimissimi.

    —-Quanto al fatto che si sentono offesi, che si offendano! Nessuno li obbliga a leggerci (poi può non essere d’accordo Miguel, che è il padrone di casa e ne avrebbe il diritto, ma questa è un’altra faccenda).—–

    Oh, beh, allora se – da buon seguace di Cristo:-) – ti piace offendere il prossimo con cognizione di causa, spero che i musulmani ti rendano la pariglia chiamandoti "crociato" o "miscredente":-)

    —–Io sono un relativista, —–

    Che Ratzinger ti fulmini!:-)

    —–dunque anche la percezione e la definizione delle altre culture viene vissuta ed elaborata da ogni cultura nel modo suo proprio. Secondo il politicamente corretto ogni popolo e ogni luogo ha una definizione univoca, che è quella propria, cui tutti gli altri popoli debbono adeguarsi.——

    Non è questo il caso di cui stiamo parlando. Nessun albanese ha mai preteso che vosotros lo chiamino "shqiptar" (anche perché non siete in grado di pronunciare la "q" all’albanese:-) ): "albanese" ci sta benissimo, non è un’offesa. Così come non è un’offesa per un parigino che voi chiamiate "Parigi" quello che loro chiamano "Paris" ecc., ecc.

    —-Perché io dovrei offendermi se gli zingari mi chiamano gagiò? E’ una parola che ha una sua storia, che collega l’idea di non-zingaro al contadino, allo stanziale legato alla terra, al paesano.  Quello che conta non è se io sono davvero un contadino o se sono sempre vissuto in città in mezzo alle automobili. Quello che conta è la percezione che lo zingaro ha di me dal punto di vista della sua storia dellee categorie. Io, non per questo, se incontro un mio amico non-zingaro come me dirò che ho incontrato un gagiò, ma lui fa bene a esprimersi così.—–

    Oh, beh, allora uno zingaro – non so se amico tuo o no:-) – che mi ha interpellato – evidentemente credendomi italiano – dicendomi "stai attento, io non sono un mangiaspaghetti, io sono rom" non faceva altro che  manifestare " la percezione che lo zingaro ha…. dal punto di vista della sua storia delle categorie", pertanto faceva bene a esprimersi così:-)…

    P.S. Al tuo "amico":-) rom ho risposto:"Della tua dieta non me ne frega un c…zo, ma visto che ci stiamo presentando, sappi che io sono albanese". Non ci voleva credere e mi ha domandato (in dialetto kosovaro dell’albanese) "A perimend shqyptar je a?" (Ma davvero sei albanese?) E io "Perimend e i eger fort, per bese" (Davvero e anche abbastanza feroce, in fede mia!) ".Si è ammutolito di colpo.
    Hai capito, caro il mio "mangiaspaghetti" relativista?:-)
     

  28. utente anonimo scrive:

     Da un punto di vista cattolico, insultare i fedeli di un’altra religione è maleducato e difficilmente faciliterà la loro conversione alla Vera Fede, quindi è da evitare assolutamente

    Quanto fingere che il problema non si ponga …

    Francesco

  29. Peucezio scrive:

    Vedi, Ritvan, io al contrario delle anime belle come tu pari essere, non mi scandalizzo minimamente neanche se i mussulmani, parlando fra di loro, mi chiamassero "miscredente di merda" e, al paese loro, anche pubblicamente.
    Io non mi sono rivolto a te chiamandoti "maomettano", il che dovrebbe dimostrarti che non ho nessun intento offensivo nei tuoi confronti (mi piacerebbe capire inoltre perché fare riferimento a Maometto è per voi così offensivo) ma nemmeno posso pormi il problema di stare attento a ogni termine che uso perché fra i lettori potrebbe esserci gente di questa o di quella religione.
    Per il resto non mi interessa entrare nel merito degli altri argomenti.

  30. Peucezio scrive:

    Francesco, da un punto di vista cattolico (preconciliare: oggi la Chiesa dice tutto e il contrario di tutto e non fa testo) le false religioni vanno denunciate come tali.
    Non si tratta di offendere le persone, ma le loro false credenze e non mi risulta che mai, nei secoli, la Chiesa si sia posta il problema del rispettoo, peggio, dl dialogo con le altre religioni. Nemmeno Gesù se lo poneva. Dialogava eccome con le persone, anche con i pagani, per convertirli, ma non è che rispettasse le loro credenze. 

  31. utente anonimo scrive:

    x Paucezio

    La Chiesa deve rispettare l’individuo non il peccato. il problema della Chiesa romana è che ha fatto divenire peccati quel che non lo sono unformando l’umanità.
    O si riduceva ancora più semplificatamente allo stile dell’islam dove ognuno è sacerdote di sé stesso, oppure doveva seguire la via Indù.

    Il problema è che la materia prima ( l’occidente ) era molto scarsa e il cristianesimo divenendo exoterico ( si direbbe così ) non ruscì comunque ad adattarsi del tutto dovendo mutuare molto, infatti, dalle varie realtà pre-esistenti.

    Per quanto riguarda la Vera Fede. Il cattolicesimo profuma d’eresia. L’islam odierno fa schifo, letteralista o moderato, fondamentalista o modernista, questo non è l’ Islam.

    Difronte all’Islam vero tanto di capello.

    ma quelli che vengono qui non professano alcun vero islam.  anzi si può dire che siano traditori dell’Islam.
    Jam potrebbe dirci che i convertiti italici ad esempio dovrebbero, se on per forze di causa maggiore che la giurisprudenza islamica tradizionale sà, trasferirsi nelle terre islamiche.

    L’ipocrisia di oggi fa schifo. E’ per questo che non comprendo la facciata che assume Miguel.

    x Andrea

    Beh a rigor di logica siamo tutti in difetto poiché finché non negeremo la negazione avremo parte e all’illusione e alla realtà.

    Ad ogni modo la verità per essere quel che è deve essere Universale. L’universale è a-spaziale ed a-temporale , quel che si chiama trascendenza.
    Se non fosse così non avrebbe senso parlare di vero.
    Se non fosse il vero ( l’immannenza della verità ) io non potrei dirmi io , ma non potrei neanche dirmi non io. Sarebbe una schizofrenia pura.

    Se si avesse la possibilità di fare un parallelismo inverso ( Cià che è in alto è come ciò che è in basso ) l’infinito rappresenta appunto l’impossibilità a dirsi, o meglio, la possibiòità di dirne qualsiasi cosa poiché la comprende per forza di cose.

    L’infinito esiste, è e sopra è, è malvagio , è buono, e indifferente. è anche limitato perché dire che non possa essere limitato è limitarlo.
    Ma sotto quale rapporto affinché questa contraddzione non sia insabile, il ché è impossibile?
    Il problema non è in sé ( dacché appunto per definizione và rispettato l’illimite di questo ossia il suo oltressere ) ma in qui.

    Ogni cosa ha il suo ambito e le sue regole.Quindi hai ragione, è una sorta di gioco. E’ per questo però che reputare la scienza moderna come scienza è errato.
    Ciò non dimeno questo errore deve esserci affinché il possibile non sia limitato.

    E’ sempre possibile stabilire chi ha ragione e chi no, ma solo sotto un determinato livello contingete poiché , in sfere più grandi, non contraddicendo ma inglobando il sottostante, tale errore rientra nel giusto.

    l’esempio del male è calzante. Ha valore, ha realtà. Ma a livello più grande non ha senso eppure deve averlo, lo ha e può averlo in un determinato livello.

    Questa è la grandezza dell’illimite affinché ogni cosa sia ed al contempo non limiti.

    L’unico incoerente è l’infinito poiché esso è oltre la possibilità del coerente, non perché lo nega.
    Ugualmente ad esempio la nozione di sopra-razionalità. All’apparenza irrazionale, questa è oltre la razionalità essendone fonte. Non essendogli sotto non la contraddice e non ne dipende.

    la verità scientifica c’è quando c’è fedeltà all’universale. Questo mondo è lontanissimo dalla Scienza/ Sapienza, e m,olto vicino alla "dotta ignoranza" che può ammaliare gli sciocchi.
    E’ la suggestione di questi secoli affinché l’inversione si completi. Ognuno dia il suoa parere,  ma ciò è un dato che travalica il nostro particolare esistere.
    esatoo in sé stesso, sotto il rapporto in cui si vuole proporre la questione.

    p.s se la verità è essenzialmente hai detto quel  che è e tanto basta. Il determinanto consenso ( ti ricordo che il consenso in sè non prova nulla ) concorda sul vero , che per come io l’ho enunciato, è diversissimo.

    un saluto

    d.

  32. utente anonimo scrive:

    x Peucezio

    l’unico problema è il COME convertirli, naturalmente

    e denunciare le false religioni non è un buon metodo, che tanto è già implicito nel fatto che io credo pubblicamente nella mia, di religione

    se è volontà del Padre che si convertano, verranno ai fedeli con delle domande e solo alla fine, se del caso, si risponderà alla domanda sul contenuto di verità della loro religione di origine

    dialettica della vita, non propaganda urlata

    mica siamo l’Unità, noi cristiani

    Francesco

  33. RitvanShehi scrive:

    —–L’islam odierno fa schifo, letteralista o moderato, fondamentalista o modernista, questo non è l’ Islam. Di fronte all’Islam vero tanto di capello.
    d—–

    Oh, e quale sarebbe "l’islam vero" o Suprema Guida Dei Credenti In Allah?:-). Dai, su, illuminaci, così da toglierci anche noi il cappello – anche se non lo portiamo- davanti ad Esso!

    —–ma quelli che vengono qui non professano alcun vero islam.  anzi si può dire che siano traditori dell’Islam.—–

    Minchia! Ma allora che aspetta La Suprema Guida Del Vero Islam a metter mano al blocchetto delle fatwe e lanciargliene qualcuna addosso?:-)

    —-Jam potrebbe dirci che i convertiti italici ad esempio dovrebbero, se non per forze di causa maggiore che la giurisprudenza islamica tradizionale sà, trasferirsi nelle terre islamiche.—-

    Mano al blocchetto delle fatwe, dunque, e picchiare duro, a cominciare p.es. da quel Roberto Piccardo, detto Hamza, che pare non abbia alcuna intenzione di lasciare il Belpaese e trasferirsi in Arabia Saudita:-) 🙂 

  34. RitvanShehi scrive:

    —–Vedi, Ritvan, io al contrario delle anime belle come tu pari essere, non mi scandalizzo minimamente neanche se i mussulmani, parlando fra di loro, mi chiamassero "miscredente di merda" e, al paese loro, anche pubblicamente.Peucezio—-

    Beh, il fatto che tu sia un pochino incline al masochismo:-) non ti autorizza certo a picchiare impunemente gli altri, sai….In una società civile – che è un pochino diversa da una società di "anime belle", ma probabilmente a te la differenza sfugge – né tu dovresti permetterti di chiamare pubblicamente, chessò, Hamza Roberto Piccardo "maomettano" e né lui – che è nel "paese suo" qui – dovrebbe permettersi di chiamare te "miscredente" o "infedele". Più che altro per una questione di educazione, una roba che se non sbaglio fa parte delle Tue Gloriose Tradizioni, non so se rendo l’idea:-).

    —-Io non mi sono rivolto a te chiamandoti "maomettano", il che dovrebbe dimostrarti che non ho nessun intento offensivo nei tuoi confronti—-
     
    Senti, non facciamo il gioco napoletano delle tre carte, per favore: se un epiteto è considerato offensivo da qualcuno, rimane offensivo anche se non glielo rivolgi direttamente.

    —-(mi piacerebbe capire inoltre perché fare riferimento a Maometto è per voi così offensivo)—-
     
    Ti accontento subito, con l’ausilio della Sacra:-) Wikipedia (che spero non crederai al soldo del mullah Omar:-) ):
    http://it.wikipedia.org/wiki/Maomettano

    "Il termine maomettano è stato a lungo usato in passato – anche se in modo abbastanza improprio – come sinonimo di musulmano. L’uso improprio dell’espressione dipende dal semplice fatto che, al contrario del Cristianesimo che in Cristo vede Dio "fattosi uomo" per portare agli uomini la salvezza eterna, la religione islamica non viene considerata dai suoi fedeli come fondata dall’uomo Maometto, visto che egli ne sarebbe stato solo il Profeta ultimo, incaricato esclusivamente di ripetere agli uomini quanto Dio gli rivelava per il tramite dell’angelo Gabriele.
    La cosa è dimostrata dal fatto che, a partire dal XX secolo, l’uso della parola "maomettano", tanto come sostantivo, quanto come aggettivo, è caduto pressoché in disuso, sostituito dal più preciso sostantivo/aggettivo "musulmano", anche in ossequio a una banale forma di rispetto culturale e scientifico.[1]
    The American Heritage Dictionary
    , Fourth Edition (2000) annota il termine come offensive.[1][2] L’Oxford English Dictionary (OED) riporta: "its use is now widely seen as depreciatory or offensive", e English Today no. 39 (1992) infine conferma: "The term Mohammedan […] is considered offensive or pejorative to most Muslims since it makes human beings central in their religion, a position which only Allah may occupy". "

     —–ma nemmeno posso pormi il problema di stare attento a ogni termine che uso perché fra i lettori potrebbe esserci gente di questa o di quella religione.—–

    Pigrizia mentale, fratello?:-)

    —-Per il resto non mi interessa entrare nel merito degli altri argomenti.—-

    Nessuno ti costringe:-).

    —–da un punto di vista cattolico (preconciliare: oggi la Chiesa dice tutto e il contrario di tutto e non fa testo) le false religioni vanno denunciate come tali.—-

    Alla polizia o ai carabinieri?:-)

    —–Non si tratta di offendere le persone, ma le loro false credenze e non mi risulta che mai, nei secoli, la Chiesa si sia posta il problema del rispettoo, peggio, dl dialogo con le altre religioni. —–

    Oh, se per questo NEI SECOLI ha fatto anche di più. Hai presente la Santa Inquisizione?:-) Dici che si dovrebbe incominciare, in ossequio alla Gloriosa Tradizione Preconciliare?:-)

    —-Nemmeno Gesù se lo poneva. Dialogava eccome con le persone, anche con i pagani, per convertirli, ma non è che rispettasse le loro credenze.—-

    Guarda che Gesù mica si professava "cristiano", eh! E tanto meno "cattolico". E rispettava tanto le credenze degli EBREI che nel caso della donna adultera mica disse "Le vostre credenze sulla lapidazione sono cazzate", ma dovette inventarsi l’espediente:-) del  "sì, la legge mosaica sulla lapidazione delle adultere è giusta, ma manca solo un piccolo emendamento che vi ho portato io, ovvero che in questo caso la prima pietra la deve scagliare chi è senza peccato". Capito mi hai?
     

  35. RitvanShehi scrive:

    —–Vedi, Ritvan, io al contrario delle anime belle come tu pari essere, non mi scandalizzo minimamente neanche se i mussulmani, parlando fra di loro, mi chiamassero "miscredente di merda" e, al paese loro, anche pubblicamente.Peucezio—-

    Beh, il fatto che tu sia un pochino incline al masochismo:-) non ti autorizza certo a picchiare impunemente gli altri, sai….In una società civile – che è un pochino diversa da una società di "anime belle", ma probabilmente a te la differenza sfugge – né tu dovresti permetterti di chiamare pubblicamente, chessò, Hamza Roberto Piccardo "maomettano" e né lui – che è nel "paese suo" qui – dovrebbe permettersi di chiamare te "miscredente" o "infedele". Più che altro per una questione di educazione, una roba che se non sbaglio fa parte delle Tue Gloriose Tradizioni, non so se rendo l’idea:-).

    —-Io non mi sono rivolto a te chiamandoti "maomettano", il che dovrebbe dimostrarti che non ho nessun intento offensivo nei tuoi confronti—-
     
    Senti, non facciamo il gioco napoletano delle tre carte, per favore: se un epiteto è considerato offensivo da qualcuno, rimane offensivo anche se non glielo rivolgi direttamente.

    —-(mi piacerebbe capire inoltre perché fare riferimento a Maometto è per voi così offensivo)—-
     
    Ti accontento subito, con l’ausilio della Sacra:-) Wikipedia (che spero non crederai al soldo del mullah Omar:-) ):
    http://it.wikipedia.org/wiki/Maomettano

    "Il termine maomettano è stato a lungo usato in passato – anche se in modo abbastanza improprio – come sinonimo di musulmano. L’uso improprio dell’espressione dipende dal semplice fatto che, al contrario del Cristianesimo che in Cristo vede Dio "fattosi uomo" per portare agli uomini la salvezza eterna, la religione islamica non viene considerata dai suoi fedeli come fondata dall’uomo Maometto, visto che egli ne sarebbe stato solo il Profeta ultimo, incaricato esclusivamente di ripetere agli uomini quanto Dio gli rivelava per il tramite dell’angelo Gabriele.
    La cosa è dimostrata dal fatto che, a partire dal XX secolo, l’uso della parola "maomettano", tanto come sostantivo, quanto come aggettivo, è caduto pressoché in disuso, sostituito dal più preciso sostantivo/aggettivo "musulmano", anche in ossequio a una banale forma di rispetto culturale e scientifico.[1]
    The American Heritage Dictionary
    , Fourth Edition (2000) annota il termine come offensive.[1][2] L’Oxford English Dictionary (OED) riporta: "its use is now widely seen as depreciatory or offensive", e English Today no. 39 (1992) infine conferma: "The term Mohammedan […] is considered offensive or pejorative to most Muslims since it makes human beings central in their religion, a position which only Allah may occupy". "

     —–ma nemmeno posso pormi il problema di stare attento a ogni termine che uso perché fra i lettori potrebbe esserci gente di questa o di quella religione.—–

    Pigrizia mentale, fratello?:-)

    —-Per il resto non mi interessa entrare nel merito degli altri argomenti.—-

    Nessuno ti costringe:-).

    —–da un punto di vista cattolico (preconciliare: oggi la Chiesa dice tutto e il contrario di tutto e non fa testo) le false religioni vanno denunciate come tali.—-

    Alla polizia o ai carabinieri?:-)

    —–Non si tratta di offendere le persone, ma le loro false credenze e non mi risulta che mai, nei secoli, la Chiesa si sia posta il problema del rispettoo, peggio, dl dialogo con le altre religioni. —–

    Oh, se per questo NEI SECOLI ha fatto anche di più. Hai presente la Santa Inquisizione?:-) Dici che si dovrebbe incominciare, in ossequio alla Gloriosa Tradizione Preconciliare?:-)

    —-Nemmeno Gesù se lo poneva. Dialogava eccome con le persone, anche con i pagani, per convertirli, ma non è che rispettasse le loro credenze.—-

    Guarda che Gesù mica si professava "cristiano", eh! E tanto meno "cattolico". E rispettava tanto le credenze degli EBREI che nel caso della donna adultera mica disse "Le vostre credenze sulla lapidazione sono cazzate", ma dovette inventarsi l’espediente:-) del  "sì, la legge mosaica sulla lapidazione delle adultere è giusta, ma manca solo un piccolo emendamento che vi ho portato io, ovvero che in questo caso la prima pietra la deve scagliare chi è senza peccato". Capito mi hai?
     

  36. utente anonimo scrive:

    ….Sant’ Agostino stesso diceva che non esistevano false religioni e che Gesù era presente in ogni manifestazione religiosa già dall’inizio dei tempi, ancora prima della sua nascita dal ventre della Vergine Maria.

    ….insomma non esistono false religioni, ma uomini falsi, che inventano mille cose assurde a riguardo di Dio. Gesù  non é venuto x dire che la Torah era sbagliata ma che l’interpretazione e l’uso che gli uomini ne facevano, quello si era sbagliato!

    Anche Mohammed non é venuto per cambiare le parole di Gesù, ma per confermarle, e per mettere chiarezza là dove i cristiani stavano commettendo errori teologici,metafisici interpretando male le parole di Gesù.

    Le diverse religioni sono una manifestazione divina e sono volute da Dio  ed appartengono alla Sua Misericordia, strumenti attraveso i quali gli uomini dovrebbero riuscire a vivere insieme nonostante le diversità,  ed ogni religione é musulmana, nel senso che il significato originario di ogni credo é di essere sottomessi a Dio e di lodarLo.

    Mohammed non chiamava i cristiani gli infedeli o miscredenti, al contrario li chiamava la gente del librio e comunicava continuamente con loro. Il primo capo di stato amico suo,ancora prima dell’Egira, fu proprio il  Negus cristiano di Abissinia.
     Infedeli erano chiamati gli idolatri della Mecca, i Coreisciti, che ostacolarono il Profeta tentarono di ucciderlo e lo costrinsero ad andare a Medina. Oppure  Mohammed si dichiarava ostile a certe sette cristiane che fra l’altro praticavano lotte intestine.
    Mi sembra che furono i crociati a chiamare i musulmani infedeli e non viceversa. 
    L’infedeltà dei politeisti coreisciti consisteva proprio nel fatto che non ascoltavano gli insegnamenti di Gesù, il prete Waraqa cristiano amico del nonno di Mohammed, tradusse il vangelo alla Mecca, ma quello che i coreisciti fecero, fu di aggiungere ii ritratti di Gesù e Maria fra gli altri idoli nel grande tempio della Qaaba, e di trattarli quindi come idoli!!!!
    Errore  grandissimo che Mohammed non poteva sopportare, errore teologico, errore idolatra.
    Sto scrivendo in fretta e ho male alla testa, ciao, jamjamiyla

  37. utente anonimo scrive:

    …il nome arabo habib non significa fessacchiotto, ma il caro, il prezioso, il gentile, l’affettuoso, quindi il gabibbo genovese non dovrebbe essere un fessacchiotto qualunque, ma un "fessacchiotto" pieno di amore.
    Quando Platone, idem Aristotele parlavano di barbari, non ne parlavano in senso dispregiativo, anzi….non a caso Alexandre il Grande alunno di Aristotele, aveva ben appreso la lezione….
    non mi sembra che sul pianeta terra esistano stati musulmani, musulmano in senso proprio é convivenza  civile di tutte le religioni, non  l’imposizione di una sola.  ciao! jamjamiyla

  38. utente anonimo scrive:

    ….questa poesia di ibn’Arabi(1165-1240) non finiro’ mai di ripeterla:

    il mio cuore é diventato capace di tutte le forme
    prateria per le gazzelle
    convento dei monaci
    tempio degli idoli
    Qaaba del pellegrino
    le tavolette della Torah
    il libro del Corano
    ovunque si dirigano le mie carovane
    l’Amore é la mia religione e la mia fede.

    ciao,jamjamiyla

  39. utente anonimo scrive:

    …dallo storico  al’Tabari
    …Mohammed che aveva allora nove anni, lo preg’ di portarlo con sé, ma Abù’ Talib non volle: "sei ancora un bambino", disse. Lo affido’ alle cure del fratello Abbas. Quando Abù Talib stava x montare sul cammello e si congedava dalla gente, Mohammed, gli si piazzo’ davanti, pianse a dirotto e prego’: "zio, prendimi con te". Abu Talib si commosse e si lascio’ convincere.
    Storia del monaco Bahira
    Arrivarono dunque nei pressi di Bosra, la prima cità in territorio siriano. Alle sue porte c’é un convento dove risiedeva allora un monaco di nome Bahira che aveva letto le antiche scritture e vi aveva trovato la descrizione del Profeta. Vicino c’era un luogo di sosta dove si fermavano tutte le carovane che passavano di li. La carovana di Abu Talib vi giunse di notte. Quando si fece giorno, lasciando i cammelli a pascolare, i viaggiatori si misero a dormire. Mohammed se ne stava seduto a guardia dei loro beni. Quando il sole si fece più caldo una grossa nuvola a forma di scudo venne a far ombra sulla testa del Profeta. Vedendo cio’ il monaco apri la porta del convento e usci. La gente della carovana si sveglio’. Bahira si strinse  Mohammed al petto e lo  interrogo’ sulla sua condizione, suo padre, sua madre, suo nonno. Mohammed gli racconto’ tutto compresa la storia degli angeli che gli avevano aperto il corpo. Bahira gli chiese che cosa vedeva in sogno la notte, e Mohammed glielo disse. Tutto cio collimava con quanto Bahira aveva trovato nei libri. Allora disse ad Abu Talib : cos’é per te questo ragazzo? Questo rispose é mio figlio. Bahira rispose é impossibile che suo padre sia vivo.  Allora abu Talib disse :é mio nipote. Bahira domando’: dove lo porti? L’altro disse : in Siria. Bahira disse: costui é il migliore fra tutti gli uomini della terra e il Profeta di Dio. La sua descrizione si trova in tutti gli antichi testi, cosi come il suo nome e la sua condizione. Io ho 70 anni ed é molto che attendo la sua venuta come Profeta. Ti scongiuro di non portarlo in Siria: temo che i giudei o icristiani te lo rapiscano…. ecc. ..ecc…tratto dal libro a cura di Sergio Noja
    bye!jamjamiyla

  40. utente anonimo scrive:

    Il vero islam è la poesia di  Jam ossia l’oltrepassare la fomra per giungere all’essenza Unica.
    Vero islam=vero cristianesimo = vero induismo ecc

    alla luce di questo Oltre, il vero islam è immanententemente in base alla coerenza con questo Oltre.

    Superato un certo limite , ossia invece di adattarsi ai tempi dominandoli ci si adeguea ad essi perchési è da essi dominati, il vero islam immanente termina.
    (come il vero cristianesimo, il vero induismo ecc )

    Vedasi l’ebraismo. I naturei Karta sono un’infima minoranza. Fin quando ci saranno loro saremo ancora entro il limite ( possono esser degenerati forse , ma non deviati ).

    l’islam moderno è deviato. il cristianesimo moderno uguale. All’interno ( ma esternamente ad esse )  sussistono realtà che conservano.

    Trovale, se ti interessa.

    Tali constatazioni derivano dall’adrerire (il più che si può ,  io nel mio limite ) ai Princii Universali. Tanto basta.

  41. Peucezio scrive:

    #34 Ritvan
    L’educazione e la melensa e ipocrita ideologia politicamente corretta sono due cose completamente diverse, che non hanno nemmeno una lontana parentela fra loro.
    E quanto all’Inquisizione e alla Chiesa preconciliare, esiste una sola Chiesa, che chiamiamo preconciliare per comodità, mentre quella di oggi è una caricatura. 

  42. utente anonimo scrive:

    Io non mi fido  più della Chiesa cattolica dal Grande scisma d’occidente.

    😉

  43. RitvanShehi scrive:

    —-#34 Ritvan L’educazione e la melensa e ipocrita ideologia politicamente corretta sono due cose completamente diverse, che non hanno nemmeno una lontana parentela fra loro. Peucezio—-

    Appunto. Pertanto, educazione – e non "melensa e ipocrita ideologia politicamente corretta" – vuole che tu chiami i musulmani (e chiunque altro) col nome che essi SI SONO SCELTO e non con un nome da te inventato. Idem per loro nei tuoi confronti.

    —–E quanto all’Inquisizione e alla Chiesa preconciliare, esiste una sola Chiesa, che chiamiamo preconciliare per comodità, mentre quella di oggi è una caricatura.—–

    Sì, ma – comodità a parte:-) – non hai risposto alla mia domanda, scaturita dalla tua precedente affermazione "non mi risulta che mai, nei secoli, la Chiesa si sia posta il problema del rispetto o, peggio, dl dialogo con le altre religioni". La domanda era: visto che prendi a modello la Chiesa Nei Secoli (e consideri questa di oggi una "caricatura") e visto che quella per alcuni secoli oltre a fottersene bellamente del rispetto per gli appartenenti ad altre religioni spesso e volentieri bruciava in piazza gli "eretici" della propria, non saresti per caso favorevole anche al ripristino della Santa Inquisizione (ovviamente con corredo di tenaglie arroventate, roghi e altre simili amenità)?:-) Sempre in nome della Difesa Della Sacra Tradizione, beninteso….:-)
     

  44. Peucezio scrive:

    Ritvan,
    se ti riferisci a un’Inquisizione inventata a uso e consumo dell’anticlericalismo illuminista e liberale e poi entrata nella vulgata scolastica e popolare, no, ma se ti riferisci all’Inquisizione vera, indubbiamente. E’ stata una grande ed efficace arma per combattere l’eresia e difendere la retta fede.

    Quanto alla buona educazione, è un sistema di regole più intra-comunitario che intercomunitario, infatti le regole di buona educazione cambiano, per esempio, fra le società occidentali e quelle arabe o quella cinese, dunque la tua obiezione è priva di senso. Trovami un galateo che dica che bisogna chiamare un popolo o gli appartenenti a una religione col nome che loro si danno e non con quello che noi gli attribuiamo (e che esiste da secoli, non l’ho affatto inventato io).

  45. utente anonimo scrive:

    …esistono grosso modo due galatei:
    uno universale carico di tawhid ontologico, cioé ricerca del significato originario tout court,
    l’altro particolare che fa urlare mia madre quando mangio con le mani, senza forchetta, mentre sotto la tenda, quando mangio cosi sono una principessa.
    Certo, alla rinfusa e senza desiderio di essere davvero esatti possiamo chiamare ogni cosa nel nostro gergo mentale, ma non dovremmo dimenticare che dietro quella parola ce n’é un’altra, perché Dio ha dato ad Adamo il nome proprio di ogni cosa.
    E ritorno al Profeta Mohammed, che significa il degno di lode, mentre Maometto ha alla base una parola greca che significa colui che é violento, cioé significato diversissimo.Quando i monaco Bahira dice di aver letto il nome del Profeta sui libri,  si riferisce al "il degno di lode" presumo. Ma dove sono finite le scritture che il monaco leggeva??? Un galateo particolare, le ha mangiate con la forchetta. O.K. ciao,jam

  46. utente anonimo scrive:

    …Gesù e l’inquisizione sono antitetici. Niente di più contrario all’insegnamento di Gesù!
    L’inquisizione risponde a esigenze politiche ed il suo fumo soffoca la fede e fa nascere la paura e quindi alla fine si rivela anche antipolitica. 
    Ogni fiore, al campo dei fiori, dove G.Bruno é stato sacrificato, ogni fiore é una stella che piange muschio verde intenso. Anche la lingua tagliata, dev’essere stata x Bruno, come un regalo….ciao,jam

  47. PinoMamet scrive:

     "Trovami un galateo che dica che bisogna chiamare un popolo o gli appartenenti a una religione col nome che loro si danno e non con quello che noi gli attribuiamo (e che esiste da secoli, non l’ho affatto inventato io)."

    Peucezio,

    però Ritvan, con l’esempio di shqiptar/albanese, ti ha già chiarito che non si pretende di chiamare ogni appartenente a un popolo o a una religione con il nome che lui stesso si dà (per inciso, i musulmani in Italia si danno il nome di… musulmani!) ma semplicemente di non usare un termine ritenuto offensivo

    (a torto o a ragione, non importa: non c’è niente di male neppure nel mangiare spaghetti o suonare il mandolino, eppure a me non piace essere chiamato "mangiaspaghetti" o, com’era, "spregevole mandolinista").

    E non essere inutilmente offensivi fa parte del galateo italiano 😉

    "se ti riferisci a un’Inquisizione inventata a uso e consumo dell’anticlericalismo illuminista e liberale e poi entrata nella vulgata scolastica e popolare, no, ma se ti riferisci all’Inquisizione vera, indubbiamente. E’ stata una grande ed efficace arma per combattere l’eresia e difendere la retta fede."

    Sono d’accordo che l’Inquisizione sia stat spesso dipinta a tinte più fosche del reale
    (con la stessa tintura con la quale si coprivano le malefatte di altre chiese o di altre nazioni "illuminate");
    tuttavia convertire le persone a forza è un tradimento della dottrina cattolica, non solo post-conciliare;
    (per non parlare delle parole di Gesù, delle quali hai già chiarito che ti importa relativamente).

    Ciao!! 🙂
     

  48. RitvanShehi scrive:

    —-E ritorno al Profeta Mohammed, che significa il degno di lode, mentre Maometto ha alla base una parola greca che significa colui che é violento, cioé significato diversissimo. jam—-

    E quale sarebbe ‘sta parola greca (da sottoporre all’esame del nostro grecista Pino)? Poi,  per caso, anche l’adattamento del nome del condottiero musulmano Salah al-Din in "Saladino" nasconde qualche perfida parola greca?:-). Cara jam, non eccediamo, perché come ben sai Allah non ama chi eccede:-): accontentiamoci di chiedere di non essere chiamati "maomettani".
    Intanto, leggiti quello che compare in una nota alla voce "Maometto" della Sacra:-) Wiki:

    "Muḥàmmad – participio passivo di II forma (ovverosia intensiva) della radice <h-m-d>, che significa "lodare" – è reso in italiano col nome Maometto, in base a un’antica volgarizzazione risalente al Medioevo. Una parte del mondo musulmano, in Italia e nel resto del mondo, pretenderebbe in segno di rispetto l’uso dell’originale nome Muhàmmad e considera che ‘Maometto’, e adattamenti similari, costituiscano distorsioni inaccettabili da rifuggire. Non sembra però tenersi nel debito conto la realtà espressa in vari ambiti islamici non arabofoni – come ad esempio, fin dall’età ottomana, il mondo turcofono – in cui l’onomastica araba è stata comprensibilmente adattata alle specifiche realtà linguistiche locali. Talché il nome Mehmet non ha mai sollevato alcuna perplessità nei dotti musulmani di quella e di altre parti del mondo islamico. Non ha dunque alcun motivo logico di esistere la suscettibilità di quanti non accettano l’uso delle varianti locali del nome del profeta dell’Islam. "

  49. RitvanShehi scrive:

    Ritvan: "….non saresti per caso favorevole anche al ripristino della Santa Inquisizione (ovviamente con corredo di tenaglie arroventate, roghi e altre simili amenità)?:-) Sempre in nome della Difesa Della Sacra Tradizione, beninteso….:-)".

    —–Ritvan, se ti riferisci a un’Inquisizione inventata a uso e consumo dell’anticlericalismo illuminista e liberale e poi entrata nella vulgata scolastica e popolare, no, ma se ti riferisci all’Inquisizione vera, indubbiamente. Peucezio—–

    Ah, dici che Giordano Bruno è morto di raffreddore?:-). Scherzi a parte, scusa Peucezio, ma non vorrei vivere in uno Stato fondato sui principi da te enunciati, esattamente come non vorrei vivere in Arabia Saudita o nella Corea del Nord.

    —-E’ stata una grande ed efficace arma per combattere l’eresia e difendere la retta fede.—-

    Amico mio, una fede che ha bisogno del boia per difendersi dall’ "eresia" tanto "retta" non appare.

    —–Quanto alla buona educazione, è un sistema di regole più intra-comunitario che intercomunitario, infatti le regole di buona educazione cambiano, per esempio, fra le società occidentali e quelle arabe o quella cinese, dunque la tua obiezione è priva di senso. —–

    Sì, ma ci sono regole di buona educazione valide in tutte le latitudini. E una di queste è di non usare epiteti considerati ingiuriosi dall’altro, quando sai bene che sono considerati ingiuriosi. Pertanto, è la tua difesa d’ufficio dell’uso di "maomettani" ad essere priva di senso.

    —-Trovami un galateo che dica che bisogna chiamare un popolo o gli appartenenti a una religione col nome che loro si danno e non con quello che noi gli attribuiamo (e che esiste da secoli, non l’ho affatto inventato io).—-

    Vedi sopra.
     

  50. RitvanShehi scrive:

    x PinoMamet (#46)
    Come (quasi) sempre:-) condivido tutto quello che scrivi.
    Solo una precisazione: il caro rom in quell’occasione vi definì solo "mangiaspaghetti", mentre quello che vi definiva "miserabili mandolinisti" era un altro.
    Da http://it.wikipedia.org/wiki/Palmiro_Togliatti
    "Nel corso del XVI Congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, tenutosi a Mosca nel 1930, quando in Italia governava ancora Mussolini, dalla pag. 185 del resoconto stenografico emerge questa dichiarazione di Palmiro Togliatti: «È per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano»."

  51. RitvanShehi scrive:

    x PinoMamet (#46)
    Come (quasi) sempre:-) condivido tutto quello che scrivi.
    Solo una precisazione: il caro rom in quell’occasione vi definì solo "mangiaspaghetti", mentre quello che vi definiva "miserabili mandolinisti" era un altro.
    Da http://it.wikipedia.org/wiki/Palmiro_Togliatti
    "Nel corso del XVI Congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, tenutosi a Mosca nel 1930, quando in Italia governava ancora Mussolini, dalla pag. 185 del resoconto stenografico emerge questa dichiarazione di Palmiro Togliatti: «È per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano»."

  52. 6by9add6add9 scrive:

    A prescindere da dove proviene., a quale religione appartiene., a prescindere dal suo essere brutta., sgradevole al dialogo., dalla sua poca femminilita'., dalla sua mancanza di tatto e gentilezza., dal suo essere emancipata integrata., dal suo vestire in maniera rozza., insomma dal suo tutto.., mi sta sulle ralle., ma quanto mi sta sulle ralle questa donna.

  53. utente anonimo scrive:

    Scusa Miguel per le mia domande. Ma tu vuoi bene all'On Dacia Valent o all'On. Souad Sbai ? E perchè non sei andato a prendere il caffè con Lia? Perchè non ci vuoi bene o perchè non è Onorevole? Cioè lei ci è rimasta male come leggi qui. Capperi, mi stupisci tu che sei così fine,colto,poliglotta e abbastanza bello che  rifiuti un invito da una persona che magari ti vuole bene e voleva dirtelo solo perchè  non è Onorevole. 

  54. utente anonimo scrive:

    Scusa Miguel per le mia domande. Ma tu vuoi bene all'On Dacia Valent o all'On. Souad Sbai ? E perchè non sei andato a prendere il caffè con Lia? Perchè non ci vuoi bene o perchè non è Onorevole? Cioè lei ci è rimasta male come leggi qui. Capperi, mi stupisci tu che sei così fine,colto,poliglotta e abbastanza bello che  rifiuti un invito da una persona che magari ti vuole bene e voleva dirtelo solo perchè  non è Onorevole. 

  55. Pingback: Souad Sbai, l’onorevole troll, un avvelenamento e un niqab | Kelebek Blog

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