“Un diplomatico britannico in servizio al Foreign Office è stato arrestato con l’accusa di incitamento all’odio religioso, dopo essersi lanciato in un’invettiva dai toni antisemiti mentre si trovava in una palestra di Londra. Lo scrive oggi il “Daily Mail”, che cita alcuni testimoni dell’attacco verbale di Rowan Laxton contro i “fucking” israeliani ed ebrei, avvenuto mentre guardava in televisione un servizio sull’operazione “Piombo fuso” a Gaza.
Secondo quanto riferito, il diplomatico – che avrebbe continuato a urlare anche dopo essere stato avvicinato da alcune persone che si trovavano in palestra e che gli chiedevano di moderare i toni – avrebbe anche gridato che i soldati israeliani “dovrebbero essere spazzati via dalla faccia della terra”.
Sposato con una donna musulmana dal 2000, considerato esperto di Medio Oriente, inviato in Afghanistan e in Pakistan, Laxton si occupava finora al Foreign Office di rapporti con l’Asia del Sud.
Arrestato in seguito a una denuncia presentata alla polizia, il diplomatico – rilasciato su cauzione – se condannato rischia fino a sette anni di prigione.”
Dipelle
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Complimenti a chi lo ha assunto.
ciao, ho trovato questo su Renzi (lo citi qualche post fa):
http://www.wittgenstein.it/wordpress/wp-content/uploads/2009/02/ruotafortuna-copia.jpg
Io e la mia famiglia dovremmo avere l’ergastolo per tutte gli urli ai TG.
Follia.
Alessandro.
Essendo il fatto avvenuto in Inghilterra mi sorprende che non lo abbiano promosso.
Raffaele
beh,
la prigione no, la la diplomazia di sua maestà non ci fa una gran figura se un diplomatico si mette ad inveire contro i fucking israeliani ed ebrei.
come direbbe NSTC, peschereccio nel mare del nord in inverno, miniera di carbone, pastore sulle isole shetland, pulitore di vomito di ubriachi in un pub londinese…
roberto
comunque è davvero strano un mondo in cui chi ordina l’uccisione di centinaia di bambini inermi viene trattato con tutti gli onori, e chi chiama gli assassini con il loro nome rischia il carcere.
Si chiamano diplomatici proprio perchè non chiamano gli assassini col loro nome.
E dopo la fine dei tentativi di raddrizzare le gambe ai cani dei Neocon, ci aspetta molta diplomazia e poco chiamare la gente “col loro nome”.
Saluti
Francesco
PS Raffaè, come sei cattivo!
>Essendo il fatto avvenuto in Inghilterra mi sorprende che non lo abbiano promosso. Raffaele< >Raffaè, come sei cattivo! Francesco< Si vede che Raffaele non ha ancora digerito “l’ostruzionismo” fatto a suo tempo dalla GB all’approdo di navi cariche di “turisti” ebrei in Palestina:-). P.S. Per pav condicio, però, i britannici hanno impacchettato e reimbarcato sul volo di ritorno quel bel tomo vomitante ingiurie e calunnie sull’islam chiamato Wilders, appena sceso dall’aereo. Si vede che la Gran Bretagna è un Paese serio……
Per Ritvan n. 8
Non vedo perché a un cittadino europeo si debba negare il diritto di visitare un altro paese europeo.
La mia idea di libertà vale anche per Wilders, come valeva a suo tempo per Oriana Fallaci.
E’ l’intero impianto della censura delle idee che non va bene.
Comunque il caso di Wilders fa sorridere, perché avrà dalla sua parte tutta la gente che ogni giorno chiede leggi repressive più feroci.
Che imparino a opporvisi anche loro.
Miguel Martinez
quoto MM9
e il discorso vale anche per quelli che su facebook inneggiano a Riina, mentre chi chiede di silenziarli non si rende conto di diventare il cavallo di Troia per la censura generalizzata sul web. D’altra parte un Totò Cuffaro, che bada al sodo, non aveva problemi a riempire la Sicilia di manifesti con la scritta LA MAFIA FA SCHIFO.
Il politicamente corretto non costa niente, ma volerlo imporre è la classica buona intenzione che porta all’inferno.
Altra cosa è, ovviamente, l’istigazione al delitto nei confronti di un preciso e individuato obiettivo.
tomar
Il problema è quando una paranoia individuale diventa un fenomeno di massa. Lo scandalo non è che esistano deficienti come Wilders, ma mi chiedo perché vengano invitati dalla Camera dei Lord, che così amplifica le loro gesta (a differenza di quanto potrebbe fare per es. un’università in cui le idee di Wilders fossero liberamente discusse). Ecco perché reputo inopportuno l’invito fatto al regista, mentre credo che Faurisson avrebbe dovuto poter parlare a Teramo.
Un saluto da Marcello Teofilatto
Il problema è che silenziare chi la pensa diversamente è una china senza fondo. Ricordo che nell’assemblea della Statale di Milano occupata (67-68) si cominciò con “i fascisti non hanno diritto di parola”. E io su questo in un primo momento tendevo a convenire, perché delle bande di fascisti avevano cercato di sgombrare l’università con una spedizione punitiva (anche se in fondo restavo affezionato al modello del liceo, dove i fascisti in assemblea parlavano e noi li si demoliva – senza troppo sforzo, perché erano asini – dialetticamente). Ma poi a perdere il diritto di parola furono i democristiani. E poi “i revisionisti”. E poi “i trozkisti” di Avanguardia Operaia. E un giorno vidi un amico e compagno, “cane sciolto” come me, venire strappato dal palco, da dove stava pacatamente criticando “la linea” del Movimento Studentesco, e venire massacrato di botte da un manipolo del Servizio d’ordine.
Questo settarismo fu probabilmente il peccato originale più gravido di conseguenze di quel movimento. In primo luogo perché favorì un meccanismo di selezione all’incontrario dei gruppi dirigenti – del tutto inevitabile quando questa non scaturisce da un confronto libero e aperto tra le idee ma dalla progressiva eliminazione di chi è in minoranza – per cui ogni anno i dirigenti nuovi erano regolarmente peggiori di quelli dell’anno precedente, e alla fine tendenzialmente non potevano che essere i capi del Servizio d’ordine. Poi finì come sappiamo.
tomar
“mentre chi chiede di silenziarli non si rende conto di diventare il cavallo di Troia per la censura generalizzata sul web. ”
Nel caso specifico (un parlamentare dell’UDC che di cognome fa d’Alia) ho il fortissimo sospetto che lo scopo ultimo sia proprio la censura generalizzata.