Cartolina dal vuoto

Uno dei miei autori preferiti è Darren Allen, che descrive così le proprie competenze:

Scrivo, come forse avrete scoperto, sull’amore incondizionato, la morte, le origini della civiltà, gli orrori del lavoro, i piccoli dei, il paradiso, la filosofia, la verità della politica, il genere, la ‘malattia’ mentale e la signorina genio. Faccio anche infografiche, fumetti, sovvertimenti e piccole guide a tutto, molte delle quali potete trovare qui. Non ha alcuna qualifica per scrivere di tutto questo.

e il proprio curriculum lavorativo:

Ho lavorato in cementifici russi, in occupazioni anarchiche spagnole, in licei giapponesi, in scuole militari del Qatar, in compagnie petrolifere sudanesi e in buchi di merda sauditi, e ho strigliato cavalli, impersonato preti e venduto teste rimpicciolite, ma è nell’evitare il lavoro, per venticinque anni, che ho davvero avuto successo.

Ho appena ordinato il suo ultimo libro, Self and Unself. The Meaning of Everything.

Senza dimenticare la rivista Belly Up, da lui scritto e illustrato sotto il nome, Expressive Egg.

Eccovi un breve scritto di Darren Allen…

Cartolina dal vuoto

di Darren Allen

Ciao a tutti,

Qui la morte. Ho solo pensato di ricordarvi che sono qui, perché alcuni di voi potrebbero averlo dimenticato, e so che alcuni di voi mi stanno dando il benservito. Non fa davvero bene a nessuno di noi due.

Cosa è successo tra noi? Non è sempre stato così. C’è stato un tempo in cui vivevamo insieme, in cui mi raffiguravi mentre camminavo con te attraverso la tua vita, anche ballando, ma lentamente mi hai spinto fuori dal quadro, fino a farmi arrivare solo alla fine, aleggiando sul tuo letto di morte e timbrandoti il cartellino alla fine del tuo turno.

Ah! ‘Letto di morte’… come se ce ne fosse solo uno!

Sì, in questi giorni mi trovi morboso, deprimente. Non hai mai tempo per le tenebre ora; eppure so che sai che sono qui. So quando senti uno strano dolore al petto, quando la tua vecchia mamma non chiama per qualche giorno (non è da lei!), quando guardi oltre il bordo di un precipizio, quando perdi la tua sciarpa preferita, quando leggi che gli orsi polari stanno deperendo e la grande barriera corallina si sta estinguendo e oddio il futuro – so allora che puoi sentirmi… ma come sei veloce a respingermi!

Anch’io ho dei sentimenti, sai! Morboso! Deprimente! Non mi chiami ‘morboso’ e ‘deprimente’ quando sei inebriato di gioia, danzando selvaggiamente, sul punto di un fenomenale, incredibile orgasmo, quando sprofondi nelle profondità di un sonno senza sogni, quando la tua mente va in frantumi di fronte alla spettacolare maestosità naturale o quando un’opera d’arte dolorosamente, nostalgicamente, bella ti ferma e ti fa piangere. Oh no! È stato qualcun altro ad ucciderti allora, vero?

Sì, ti ha ucciso – non vedi? In quei momenti di chiarezza, e di liberazione, e di mista intimità con il momento presente che tu – l’ordinario pensare, volere, preoccuparsi dell’io che ti porti dietro tutto il giorno – muore?

E chi altro, chiedo, potrebbe ucciderti se non io?

Guarda, per favore, non aver paura – lo so, lo so, l’obliterazione totale, la fine del mondo, l’annientamento di tutto ciò che ti è caro, tutti i tuoi valori, ricordi, possedimenti e posizione di valore nel mondo andati per sempre, sì, lo so che ti dà i brividi. So che ti fa aggrappare al conosciuto, allinearti con chiunque dica che ti proteggerà, fare cose terribili per tenere lontana la paura. Lo farei anch’io se fossi mortale. E non sto dicendo che non sia doloroso lasciarmi entrare completamente nella tua vita, certo che lo è – ma prima o poi non avrai scelta, e più aspetti, peggio è.

Quindi dai, fammi entrare. Sono seduto accanto a te anche adesso; alla deriva nello spazio tra le cose, passeggiando lentamente tra la folla e suonando la mia grancassa nella biblioteca. Sono dietro le celebrità, mi dimeno sulla passerella, ballo con i giovani più freschi e sexy e rido a crepapelle a tutte le cerimonie di premiazione. Ho imbandito una tavola per te, in mezzo ai tuoi nemici, e il mio bastone e la mia bacchetta sono qui per confortarti; nei momenti più sorprendenti. Colpito da una critica stranamente ingiusta di un collega? Occasione persa per una micro-catastrofe da restarci male? Nient’altro che escrementi artistici provenienti dal tuo pennello? Non riesci a smettere di preoccuparti-volere-preoccuparti-volere? In un grande stato di “non è giuuuusto, non mi piace” o “è così offensivo!”?

Lasciati andare e lasciami entrare.

Sono sorprendentemente bravo a risolvere anche i problemi di relazione, se entrambi riconoscerete che sono qui e se sarete un po’ più onesti su di me collettivamente, non spazzandomi via dalla vista nel momento in cui appaio in carne ed ossa (per così dire), non mettendo su quella faccia ‘seria e rispettosa’ che fate quando appaio nella conversazione (vi vedo, sapete), non facendo finta che non esista o che nulla muoia (Cosa? È morto? Pensavate che sarebbe vissuto per sempre, vero?)…

Se mi affrontate posso portare una strana gioia nelle vostre vite, fare meraviglie per il vecchio ‘sentirsi-noi’ – il senso di unione che avete dimenticato da molto, molto tempo. E non crederete a quale pace posso portare, quale fiducia, quali glorie di ispirazione creativa. Più o meno tutto quello che il tuo cuore desidera, in effetti.

Comunque, devo andare – c’è sempre qualcuno da uccidere, lo sai – ma non sono mai lontano.

Non essere un estraneo!

Tutto il mio amore,

Morte

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71 risposte a Cartolina dal vuoto

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “sono bravo”

    In effetti, Thanatos è maschile.

    ?Oddio, non salterà su qualche SJW a polemizzare su questa arbitraria assegnazione di gender?

    Forse che anche una donna non muore?)

    Bellissima l’immagine della grancassa in biblioteca.

    Un bimbo africano in una missione disse alla maestra suora che la lavagna è il mezzo con cui i morti ci trasmettono i loro pensieri.

    A maggior ragione, una biblioteca.

    In fondo, tutto il messaggio di questa allegra Morte e’ di non prendersi troppo sul serio.

    Che poi è il messaggio della parte migliore dei libri di una biblioteca.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      ““sono bravo”

      In effetti, Thanatos è maschile. ”

      anche nel mondo anglosassone, Death è maschio (e in tedesco, è anche maschile).

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Poiché la morte è qualcosa di negativo, va benissimo al maschile.

      • Miguel Martinez scrive:

        per ADV / MT

        morte, maschio o femmina?

        https://en.wikipedia.org/wiki/Death_(personification)#Western_Europe

        In English and German culture, Death is typically portrayed as male, but in French, Spanish, and Italian culture, it is not uncommon for Death to be female.[2]

        In the late 1800s, the character of Death became known as the Grim Reaper in English literature. The earliest appearance of the name “Grim Reaper” in English is in the 1847 book The Circle of Human Life:[3][4][5]

        All know full well that life cannot last above seventy, or at the most eighty years. If we reach that term without meeting the grim reaper with his scythe, there or there about, meet him we surely shall.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          ” in French, Spanish, and Italian culture, it is not uncommon for Death to be female”

          Io credo che in questi tre paesi la morte sia sempre femminile perché in latino lo era. E’ maschile solo se tradotta 😀

          Coi fiumi è diverso: la regola, almeno in italiano, è che normalmente siano maschili, ma se il nome finisce per -a diventano femminili (la Senna, la Dora, la Ledra, la Bormida, la Trebbia… e una volta si diceva anche la Brenta, ma poi ha prevalso una normalizzazione al maschile). Ma c’erano eccezioni, come la Piave, che sono state normalizzate.
          Questo rende Piave e Brenta dei maschi trans? E la morte tradotta che cambia di genere è una femmina trans, mentre se resta maschile è maschio cis? Direi di non aprire nemmeno il dibattito.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “ma se il nome finisce per -a diventano femminili (la Senna, la Dora, la Ledra, la Bormida, la Trebbia”

            e la mitica Marecchia, che io da ignorante chiamo il Marecchia 🙁

            Comunque Death è un maschio, oh.

            Lo dice anche Terry Pratchett.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Wiki dà Marecchia maschile, ma la Treccani usa il femminile.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Mentre della Brenta femminile resta solo traccia nella Brentella, il canale che i Padovani scavarono nel Medioevo per difendersi dalle deviazioni del Bacchiglione che facevano i vicentini.

        • Peucezio scrive:

          Ho il sospetto che il valore semantico specifico c’entri poco e che alcune tipologie di astratti scelgano il neutro o il maschile in alcune lingue, il femminile in altre.
          Si dice anche “la malattia”, “la nascita”, “la vita”, insomma, sembra che cià che è collegato alle funzioni biologiche di base in latino e di conseguenza nelle lingue romanze sia femminile. Non saprei dire perché. Forse perché non sono eventi puntuali (la morte non è solo un evento, è una condizione: muori per sempre) e l’estensione è più femmnile che maschile. Ma sto ipotizzando a ruota libera: non prendetelo come un discorso scientifico.

  2. daouda scrive:

    Magari in inglese suona meglio, ma stavo al livello dei temi dei liceali, ed è estremamente noioso come tutti i saputi dell’occasione.

    Appunti:

    a) tenebre e morte non sono sinonimi. La correlazione simbolica di tal fatta o è meramente illustrativa per diciamo le persone smplici e di basso livello oppure quando assurge al simbolismo esoteristico è prettamente deviante.

    b) stando al discorso dei cambiamenti di stato qualsivoglia sarebbe stato più fico e più folle e più brillante allora parlare delle cellule che crepano ( effettivamente ) e quindi parlare della schizofrenia dal punto di vista mentale e biologico dell’ “impossibilità” dell’adesione identitaria con il proprio sè.
    Ad ogni modo se trattato così si deve intedere per forza di cose la morte come passaggio e di conseguenza il tetro emotivo stucchevole che si enfatizza non ha senso proprio è tecnicamente illetteratezza.

    c)Il discorso posto su le morti dell’ordinario è solo teso al sublimine e recondoto discorso sociologico che si vuol fare.

    ALLORA SONO ARRIVATO A QUINDI DAI FAMMI ENTRARE.

    MM tu riesci a legge na schiefezza stupida del genere e melensa, e poi dici che sono incomprnsibile.
    Sei te che sei ritardato, qusto è un cojone.

  3. Francesco scrive:

    In effetti Socrate lo diceva meglio … ma cosa ti hanno insegnato a scuola?

    😀

    PS non mi piace come disegna il tuo amico.

  4. massimo scrive:

    No per favore anche qui la guerra dei sessi no! Ormai è tutto un noi siamo meglio di voi.un dividi e impera dei generi col il controllo su baci carezze abbracci apprezzamenti e complimenti.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Tu devi capire che ogni epoca ha il dibattito culturale che si merita, direttamente proporzionale alla levatura mentale dei partecipanti.
      La nostra epoca ha scelto “maschi contro femmine”, cioè come le squadre che si facevano alle elementari.

      • Moi scrive:

        princess bride brisbane

        ———

        Fortuna che il Gender ognitanto “mischia un po’ le squadre”, allora …

      • Peucezio scrive:

        Mauricius,
        “La nostra epoca ha scelto “maschi contro femmine”, cioè come le squadre che si facevano alle elementari.”

        A me a dire il vero sembra più una tua ossessione.
        Tra l’altro non c’è contrapposizione, c’è un pensiero unico isterico che via via fa sua la bandiera di tutto ciò che è sempre meno convenzionale, demonizzando tutto il resto.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “A me a dire il vero sembra più una tua ossessione.”

          Forse perché critico questa impostazione che è propria quantomeno della maggioranza del femminismo?
          Che poi a te piaccia perché le dicotomie tagliate con l’accetta e stereotipate sono per te linfa vitale è un altro discorso.

          • Peucezio scrive:

            Le dicotomie tagliate con l’accetta sono per me linfa vitale…
            Se lo dici tu?

            Mi sembri molto più dualistico tu, come dimostra anche questo caso.

          • Peucezio scrive:

            Comunque sarei proprio curioso di capire l’origine di questa tua ossessione sull’uomo oppresso dalla donna.

            • PinoMamet scrive:

              Forse perché è vero? 😉

            • PinoMamet scrive:

              Oh, la frase a effetto me la devi far fare.

              Poi posso spiegare, diluire, approfondire, distinguere.

              Resta il fatto che da qualche decennio il maschio vive una profonda crisi.
              Comportamenti secolari- forse, addirittura, comportamenti innati- del sesso maschile, nei quali gli uomini non si sono mai sognati di vedere intenzioni negative, da un giorno all’altro diventano “peccati”, se non veri e propri reati.

              Il sesso femminile occupa, a volte in maggioranza e spesso con ruoli dirigenziali, lavori che sono stati esclusivamente maschili praticamente da sempre.

              Riscrive la Storia- comportamento tipico dei vincitori- ritagliandosi un ruolo preminente che forse non ha mai avuto dopo il Neolitico.

              Manda al sesso maschile messaggi e richieste contraddittorie e perciò impossibili da accontentare
              (“Donna, vèstiti come vuoi! Valorizza il tuo corpo! Fatto vedere!” “Maschio, non guardare nelle scollature, maiale!” “Donna, fai sesso con chi vuoi! Fatti corteggiare, corteggiare, flirta!” “Maschio, non fare apprezzamenti, sono una brutta cosa!”)

              È da tanto strano che ci sia chi ci vede una guerra dei sessi?

              Ma poi mi stupisce che proprio tu, il difensore del vitalismo, degli istinti, della cultura popolare, in questo unico caso ti comporti come un liberal “woke” iper femminista.

              Oh, i Peucezi avranno forse adorato una dea 😉 , ma non vuol mica dire che fossero femministi!

              • roberto scrive:

                C’è un fondo di verità ma ho l’impressione che questa guerra tra i sessi è combattuta tra isteriche e pseudo maschi alfa

                Tutte le altre persone continuano ad avere rapporti normali con l’altro sesso e anzi ho l’impressione che ci siano in questa parte di mondo rapporti un pochino più sani di quelli che ci sono stati negli ultimi 20.000 anni e che esistono tutt’ora in giro per il mondo

                Da padre di una ragazza sono abbastanza contento che viviamo in un mondo dove non devo strapparmi i capelli per farla sposare e dove può vivere la sua vita come la pare
                Da padre di un ragazzo, sono contento che abbia rapporti normali con le ragazze

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Da padre di una ragazza sono abbastanza contento che viviamo in un mondo dove non devo strapparmi i capelli per farla sposare e dove può vivere la sua vita come la pare”

                Ma infatti anch’io.

                Io sono figlio di una donna americana che a sedici anni recitava Brecht a teatro a dava lezioni di pianoforte per mantenere la famiglia, che ha rinunciato alla cittadinanza statunitense per prendere quella messicana e che ha girato incessantemente il mondo.

                Insomma, era normale per me quand’ero bambino, vedere “le donne fare cose insolite”.

                Il problema è come preservare questa possibilità, anche in tempi di inevitabile decrescita: già adesso leggo che la grande maggioranza di chi ha perso lavoro a causa del piccolissimo problema del Covid sono donne.

              • PinoMamet scrive:

                Naturalmente sono sempre i fanatici quelli che se le danno.

                Non sono sicuro invece che viviamo in un mondo perfettamente normale, ma questo esula dal discorso delle femministe, anche se in parte è collegato.

              • roberto scrive:

                Preciso che non ho detto “perfettamente normale” ma giusto “rapporti un pochino più sani”

                In fin dei conti i miei nonni si sono sposati che esisteva lo ius corrigendi del marito sulla moglie e poi quando si sono sposati i miei genitori c’era la potestà maritale.

                Mi sembra che ora i rapporti siano tra adulti consenzienti, in questo senso dico “normali”

              • PinoMamet scrive:

                È vero che non l’hai detto tu: lo dico io, che il mondo di oggi non è perfettamente normale.

                Può essere un pochino più normale in certe cose, come quelle che dici tu.
                In altre mi sembra abbastanza anormale.

                In un mondo normale gli adolescenti non danno giù di testa e sparano sui compagni di classe; diciamo, almeno una volta l’anno?

                naturalmente possiamo dire che il problema è che ci sono troppi fucili.

                Ma è come dire che, se c’erano troppi matti che pensavano di essere Napoleone, è perché c’erano troppi cappelli da Napoleone in circolazione…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “È da tanto strano che ci sia chi ci vede una guerra dei sessi?”

                Ne parlavo con la mia amica femminista radicale, che dice che la mia idea è interessante.

                Una volta, gli uomini facevano alcune cose – la guerra, i viaggi, i lavori pesanti – che le donne non erano oggettivamente adatte a fare. E di riflesso alcuni lavori che effettivamente anche le donne potrebbero fare, ma che erano viste come estensione del potere e della forza maschile, tipo fare i giudici e i capi.

                E aggeggiavano pure, inventando le macchine.

                A un certo punto, gli uomini hanno delegato tutto ciò che sapevano fare alle macchine; e per estensione al sistema tecnocratico dello Stato, del diritto, ecc.

                A questo punto ai maschi resta da girare i pollici, fare sport inutili e lamentarsi delle donne.

                Mentre le donne si lamentano dei maschi perché non sono abbastanza carini e sensibili;

                ma non si lamentano dei macelli tecnologici, dei droni killer, della scuola dell’obbligo, delle carceri, delle norme inderogabili, della sorveglianza totale e di tutto il resto che ha sostituito i maschi.

              • PinoMamet scrive:

                Mi sembra un ragionamento intelligente.

              • PinoMamet scrive:

                “Ma infatti anch’io.”

                Una ocsa che noto, da qualche tempo, è che tutti i “femministi” che conosco appartengono a due categorie:

                -finti femministi, che fanno dichiarazioni esagerate alle quali spesso non credono, allo scopo di tentare di far colpo sulle donne;

                -uomini con figlie femmine (che mi sembrano molto più sinceri)

                può essere un caso, ma è così!! almeno nella mia esperienza.

                Spero di non offendere nessuno (non vedo cosa ci sia di offensivo ma non si sa mai).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “-uomini con figlie femmine (che mi sembrano molto più sinceri)”

                Touché!

              • PinoMamet scrive:

                Aggiungo alla lista dei messaggi contraddittori e perciò fatti apposta per essere trappole:

                “maschi, le donne sanno fare tutto meglio di voi! Non serve il vostro aiuto!”
                “maschi, servono le quote rosa per fare peso alle donne! in politica, nello sport, nelle professioni, persino a Sanremo!”

                (davvero. Una tizia ha avuto il coraggio di dire che le donne sarebbero discriminate a Sanremo e perciò ci vogliono le quote rosa).

              • roberto scrive:

                « tutti i “femministi” che conosco appartengono a due categorie: »

                La seconda categoria è più rara, mentre il femminista morto di figa è un classicone 😉

                Comunque a scanso di equivoci io non mi considero affatto femminista, semplicemente mi stanno a cuore pari diritti, pari dignità, pari possibilità per tutti

                Tutto il resto mi sembrano discorsi privi di senso

              • daouda scrive:

                cioè mmo na femmina è adatta , in media, a fa il giudice?

                Ma che cazzo scrivi MM?

                Ad ogni modo il tuo ragionamento sconfessa l’esistibilità del “patriarcato”

              • Francesco scrive:

                Miguel

                quindi il ruolo sociale degli uomini era legato alla forza fisica e le macchine ci hanno resi superflui?

                (scusa la sintesi)

                sai che non sono affatto convinto che non ci sia una quota di “utilità” maschile psicologica molto rilevante. solo che le donne ce lo nascondono

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “non sono affatto convinto che non ci sia una quota di “utilità” maschile psicologica molto rilevante”

                può darsi, certo.

                Poi anche le donne diventano sostituibili, ovviamente: dall’allevamento dei figlioli a cucinare il lampredotto, diventa sempre più una faccenda di macchine anche quella.

        • Moi scrive:

          Diciamo meglio : la Beceraggine Misogina _ relegata al Signor Nessuno sui Socials _ è (giustamente) stigmatizzata dalla Cultura Alta (e da Giornalismo e Intrattenimento, che ne son Scagnozzi 😉 …) , mentre la Beceraggine Misandrica è molto più tollerata, quando non
          addirittura caldeggiata e promossa , a partiredai Media Main Stream, come “emancipatoria” …

          La “Logica” è quella Statunitense della “Riparazione”, del “Risarcimento Danni” …

          • Moi scrive:

            Interessante è Michela Murgia per il Coniugare Modernità Scandinava e Tradizione Sarda 😉 … in pratica vorrebbe espressamente che per stupro / molestia vigesse il Modello Scandinavo con Ogni Maschio CisEtero (senza attenuanti “Culturali” se “Autoctono” …) Potenziale Stupra/Molestatore … MA ancor più espressamente dichiara che non si è mai sentita così sicura come nel paesino Sardo natìo di Cabras , ove tutti conoscono tutti compresi i morti più recenti … e se Tu MasKio manchi di rispetto a una Donna di una Famiglia, inneschi una Faida che NON ti conviene !

            • Moi scrive:

              … Saprete del tipo che “ha provato a far e il SuperEroe” [purtroppo NON basta avere ragione per diventare Guerrieri Stradali !] e al quale è andata relativamente bene !

            • PinoMamet scrive:

              “Interessante è Michela Murgia ”

              Murgia, i’ vorrei che tu, e Lapo, e Fedez
              foste presi per incantamento
              e messi in un vascel, che ad ogni vento
              se andasse a Fancul, a piacer vostro e mio

              e ci mettiamo anche Amedeo e Pio
              e non mi son scordato di Asia Argento
              sì che s’alzasse un forte vento
              e naufraghiate tutti, e addio!

              monna Ferragna e monna Selvaggia poi
              e Greta Thunberg, Madonna e Lady Gaga
              ci metta dentro, il buon incantatore;

              e J-Ax, i Fiorelli, Achille Lauro cantatore
              e Jovanotti, Barbara D’urso e il cazzo che li frega
              che se sparissero, ne godremmo noi.

            • paniscus scrive:

              “….e se Tu MasKio manchi di rispetto a una Donna di una Famiglia, inneschi una Faida che NON ti conviene !”

              “l’altro giorno un altro uomo
              le ha sorriso per la strada,
              era certo un forestiero che non sapeva quel che costava…”

            • Francesco scrive:

              non è che la minaccia delle faide serva molto, a giudicare dal fatto che in tutti i paesi in cui esiste l’istituzione pare siano sempre in corso faide a non finire

              e in più se la “femmina” è di una parte avversa causa faida in corso, lo stupro non diventa legittimo atto di guerra?

  5. massimo scrive:

    Ah molto bene ! Che belli evoluzione e progresso.Il virus sta nel cervello è lì che mangia e lavora…

  6. Moi scrive:

    @ LISA

    Scusa, ma quella faccina ^_^ così, che ho visto raramente altrove … è quella “alla Giapponese”, pionieristica del web, giusto ?

    • paniscus scrive:

      non lo so se sia pionieristica, né se sia giapponese…

      …semplicemente la preferisco perché è una delle poche che, nella maggior parte degli editor di testo, rimangono visualizzabili così come sono state scritte (cioè, effettivamente composte da caratteri di solo testo) , e non vengono trasformate automaticamente in iconcine grafiche colorate e completamente diverse da come l’aveva scritta l’autore.

  7. Moi scrive:

    Una tradizionale “pre-web” è nota come へのへのもへじ (HeNoHeNoMoHeJi) dai caratteri hiragana che la compongono ed è usata come lineamenti per gli spaventapasseri sulla sacca utilizzata come testa fino a への への (occhio con sopracciglio sopra x 2) も (naso) へ (bocca) :

    https://www.youtube.com/watch?v=gfNmjpe_qpM

    … ne esistono varianti con altre “more” sillabiche.

  8. Moi scrive:

    https://www.spreadshirt.it/shop/accessori/mascherine/che-guevara/

    Le Maschrine di Che Guevara … dubito che chiunque di noi se ne sorprenda.

  9. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/07/ponte-sullo-stretto-il-ministero-dei-trasporti-pubblica-la-relazione-sullopera-profonde-motivazioni-per-realizzarlo/6190994/

    E dopo le cazzate sul primato della politica sull’economia e sull’algebra, ecco a voi le cazzate sul primato della politica sulla geologia.

    • PinoMamet scrive:

      Fantastico.
      I costi dovrebbero essere dello Stato. Tutti. Al 100%, ribadiscono, casomai lo Stato voglia fare il furbo e osare far pagare un privato. Sia mai!

      È, direi, il punto principale del progetto, almeno da quanto è dato di leggere

      (ma 158 pagine, su un progetto di tale portata, mi sembrano davvero poche. A me dei “distributori cinematografici”- dei truffatori veneti- inviarono uno studio per la distribuzione di un filmetto: 28 pagine, interamente costituite da fuffa priva di senso compiuto. Pretendevano di farsi pagare questa carta da culo come se fosse l’effettiva distribuzione del film… mandati a cagare in 2 secondi, ma questa è un’altra storia).

      Quindi, allo Stato tutti gli oneri. Ai privati tutti i guadagni, come al solito.
      Poi, al probabilissimo prossimo caso “ponte Morandi”, si faranno un bel pianto a favore di telecamera- o neanche quello, come nel caso di Genova- e amici come prima, no?

      • firmato winston scrive:

        Spero tu sia ironico: quando queste grandi opere velleitarie** vengono demandate ai privati, lo si fa con la garanzia finanziaria dello stato: in sostanza i privati decidono e fanno, si riempiono le tasche con le commesse, e poi, quando le loro societa’ giuridiche immancabilmente falliscono, il debito se lo accolla lo stato con le conseguenze fiscali che ben conosciamo. Fra l’altro, anche in assenza di garanzia dello stato, il fallimento se l’accollano le banche che finiscono per rivalersi sui piccoli risparmiatori, o sui debitori della piccola impresa cui moltiplicano gli interessi per rifarsi delle perdite, o grava su tutta la societa’ attraverso la stampa di denaro dal nulla e conseguente inflazione: comunque viene tolto potere di acquisto dalle tasche di chi non c’entra nulla. La societa’ nel suo insieme si impoverisce.

        In punto e’ che l’investimento e’ per definizione un aumento di capitale, cioe’ di qualcosa che costituisce vera ricchezza accumulata, personale o di tutta la societa’: una cosa che non serve a nulla non puo’ in alcun modo essere considerata un investimento, e’ uno spreco di risorse che il capitale lo diminuisce e quindi impoverisce.

        ** nel caso del ponte di messina la questione tecnologica e’ semplice: una tale lunghissima campata sospesa richiede cavi di acciaio che per la maggior parte servono a sostenere il peso di se stessi. Diverso sarebbe se si potessero usare cavi piu’ leggeri a parita’ di resistenza, come ad esempio con la fibra di carbonio. In sostanza, come per il primo fotovoltaico, usare una tecnologia immatura e’ tafazziano, e’ uno spreco di risorse, prima si sviluppa una tecnologia economica, e poi se si dimostra che funziona ed e’ economica si fa, procedere al contrario e’ da deficienti, pero’ purtroppo frequente nella demenziale mentalita’ keynesiana corrente secondo la quale fare e riempire buche e’ utile.

      • PinoMamet scrive:

        “quando queste grandi opere velleitarie** vengono demandate ai privati, lo si fa con la garanzia finanziaria dello stato: in sostanza i privati decidono e fanno, si riempiono le tasche con le commesse, e poi, quando le loro societa’ giuridiche immancabilmente falliscono, il debito se lo accolla lo stato con le conseguenze fiscali che ben conosciamo. ”

        Non ci avevo pensato.

        Ma non esiste proprio un modo di evitare che sia sempre lo Stato (che in Italia poi vuol dire il piccolo o piccolissimo risparmiatore) a rimetterci??

        • daouda scrive:

          eh no Piné, sennò come fai a fare lamentare chi non ha diritto di lamentela ( aka dipendente pubblico )?
          Fidate, ci guadagnano in tanti.

        • Francesco scrive:

          basta che la Grande Opera sia utile e fattibile

          chiedere a economisti e a ingegneri, nel caso interessi un parere informato

          a poeti e attivisti, per pareri più personali

  10. Fuzzy scrive:

    “Ho solo pensato di ricordarvi che sono qui, perché alcuni di voi potrebbero averlo dimenticato”

    https://www.sciencemag.org/news/2021/05/nuclear-reactions-reawaken-chernobyl-reactor

  11. Miguel Martinez scrive:

    Una riflessione interessante, su risorse, totalitarismo, marxismo e quant’altro…

    Source : http://utopiarossa.blogspot.com/2021/05/bordiga-lannullamento-della-persona.html#more
    RED UTOPIA ROJA

    sabato 8 maggio 2021
    BORDIGA: L’ANNULLAMENTO DELLA PERSONA SINGOLA

    di Giorgio Amico

    Se Bordiga assomiglia a Pol Pot che speranza c’è di una società di liberi e eguali?

    Un amico ha postato su Fb una pagina in cui Primo Levi riflette sul concetto di totalitarismo in rapporto alla situazione concreta del lager. Proprio la sera prima avevo letto, devo dire con sgomento, un lungo saggio del 1958 di Amadeo Bordiga in cui si esplicitava come essenza del comunismo fosse “l’annullamento della persona singola come soggetto economico, titolare di diritti ed attore della storia umana”. Si, avete letto bene, Bordiga scrive proprio così: il comunismo è l’annullamento di tutto quello che rende un uomo un uomo e non il semplice componente di una specie. E questo spiega perché ho parlato di sgomento. Ma avrei potuto dire anche orrore, perché questo scritto è del 1958 e dunque quando ben conosciuto era “l’annullamento” di milioni di “persone singole” da parte dei totalitarismi nazista e staliniano. Ma questo non turbava Bordiga che anzi, proprio all’inizio del suo scritto, esalta lo sterminio per fame dei contadini russi, quella carestia di ‘Povolzhye” che fra la fine del 1921 e il 1922 fece 5 milioni di morti. Scrive Bordiga:

    «Di questo passo di Lenin raccogliamo la nozione del sottoconsumo. Molte epoche hanno presentato questo fenomeno, a cui ha reagito la decimazione della popolazione. L’epoca capitalista mostra di aborrirne, ed insegue il mito della sovrapproduzione, per cui le occorre sovraconsumo e sovrappopolazione. È ora di liberarci da un altro complesso imitativo della forma borghese: la rivoluzione proletaria non può esitare a traversare, se necessario per travolgere il capitalismo, una epoca di sottoconsumo. La rivoluzione di Lenin or sono quarant’anni insegnò che non bisognava esitare; ma il traguardo doveva essere la vittoria del sistema socialista; e non di quello capitalista. Resta tuttavia un grande insegnamento per il proletariato e il suo partito: la dittatura rivoluzionaria avrà il carattere di una dittatura sui consumi, sola via per disintossicare i servi del Capitale moderno, e liberarli dalla stimmate di classe che esso ha loro stampata nelle carni e nella mente.»

    Dunque, in nome del comunismo vittorioso e della rieducazione della popolazione ai nuovi valori vigenti, anche la carestia, pudicamente definita “sottoconsumo”, può essere un utile strumento di governo. Pol Pot non avrebbe potuto meglio esprimere la sua identica visione del comunismo.

    Marx, ne sono assolutamente certo, sarebbe inorridito scoprendo cosa veniva teorizzato (e purtroppo anche compiuto) in suo nome. Proprio lui che, leggendo la stampa dei socialisti francesi che pure erano lontani anni luce da queste aberrazioni, ci tenne a precisare che, avendo scoperto che alcuni in Francia si dichiarano marxisti, lui non era né tanto meno era mai stato “marxista”.

    Di qui la risposta, con qualche aggiustamento formale, al post del mio amico.

    «Si riproduceva così, all’interno del Lager, in scala più piccola ma con caratteristiche amplificate, la struttura gerarchica dello Stato totalitario, in cui tutto il potere viene investito dall’alto, ed in cui un controllo dal basso è quasi impossibile. Ma questo “quasi” è importante : non è mai esistito uno Stato che fosse realmente “totalitario” sotto questo aspetto. Una qualche forma di retroazione, un correttivo all’arbitrio totale, non è mai mancato, neppure nel Terzo Reich ne’ nell’Unione Sovietica di Stalin : nell’uno e nell’altra hanno fatto da freno, in maggiore o minor misura, l’opinione pubblica, la magistratura, la stampa estera, le chiese, il sentimento di umanità e giustizia che dieci o vent’anni di tirannide non bastano a sradicare. Solo entro il Lager il controllo dal basso era nullo, ed il potere dei piccoli satrapi era assoluto. È comprensibile come un potere di tale ampiezza attirasse con prepotenza quel tipo umano che di potere è avido : come vi aspirassero anche degli individui dagli istinti moderati, attratti dai molti vantaggi materiali della carica e come questi ultimi venissero fatalmente intossicati dal potere di cui disponevano.» (Primo Levi, I Sommersi e i Salvati)

    Grazie, A., il tuo post mi ha fatto riflettere su come ci si possa ancora definire comunisti oggi dopo l’orrore del gulag russo, cinese, cambogiano, coreano. Il brano che proponi è fondamentale per capire le logiche del potere totalitario. Ma come è potuto accadere? Quale pensiero sta dietro a queste aberrazioni, quale visione dell’uomo e della storia le giustifica? Non possiamo ridurre tutto alla follia razzista hitleriana. sarebbe rassicurante, ma non è così. Nell’ultimo numero di Programma comunista, giornale storico dei bordighisti, viene citato come fondamentale per la comprensione di cosa è il vero programma comunista, uno scritto di Bordiga del 1958. Me lo sono andato a cercare e ieri sera l’ho finalmente letto. La tesi sostenuta è questa “Contenuto originale del programma comunista è l’annullamento della persona singola come soggetto economico [ e fin qui ci possiamo stare], titolare di diritti ed attore della storia umana”. E qui non ci stiamo più. Bordiga per venti pagine spiega che l’individuo (per lui un concetto borghese) deve essere annullato come essere pensante, protagonista di scelte autonome, portatore di diritti. Conta solo la specie, perché la “personalità individuale” è una “vuota fantasima”. La persona singola va eliminata dalla storia, non ha alcun ruolo, perché contano solo le leggi economiche. La storia, dunque, si fa da sola, con il movimento di masse amorfe e inconsapevoli guidate da una entità superiore, il partito rivoluzionario detentore della coscienza di classe. La rivoluzione, scrive Bordiga, ha bisogno delle “mani armate” degli operai, non della loro intelligenza. La mente è il partito.

    Ma se “l’autentico” comunismo è questo, allora la differenza fra Stalin, Pol Pot e Bordiga sta solo nel disporre o meno del potere materiale (l’apparato dello Stato) per costruire questo comunismo da formicaio. Non a caso Bordiga spesso evoca la dittatura spietata che il partito eserciterà una volta preso il potere. Anzi possiamo aggiungere che Stalin, che pure esercitò la violenza su scala di massa contro il suo popolo e il suo stesso partito, non arrivò mai a teorizzare con tanta brutale chiarezza che il proletariato non era che una massa amorfa da utilizzare per la presa violenta prima e la gestione dispotica poi del potere da parte di una élite. Ma la liberazione della classe operaia dallo sfruttamento del capitale non doveva essere opera della classe operaia stessa? Ma il proletariato non doveva, emancipando se stesso, emancipare l’intera umanità?

    Leggere queste righe di Levi a poche ore lettura del testo di Bordiga, mi ha confermato che, forzature politiche a parte, la tesi della coincidenza dei due totalitarismi non è poi così campata in aria. Le tesi di Bordiga portano direttamente alla situazione descritta da Levi, dove chi è in basso è un numero, una cosa. Marx parlava di emancipazione e piena realizzazione dell’uomo, non di riduzione dell’uomo a un essere privo di personalità individuale, a un numero tatuato su un braccio o stampato su una tuta da lavoro. Il marxismo è un umanesimo, Gramsci e la Luxemburg lo hanno sostenuto fino alla fine e da qui le accuse di idealismo e democraticismo dei presunti “ortodossi”. Se il comunismo novecentesco, realizzato da Stalin e dai suoi epigoni ma anche teorizzato da chi pure come Bordiga si contrapponeva allo stalinismo, è un salto indietro rispetto alle stesse libertà borghesi, allora va respinto proprio in nome di un ritorno al marxismo libertario del giovane Marx dei Manoscritti, innamorato della sua Jenny e dell’umanità. Per lui il comunismo era l’idea di una libertà piena non più condizionata dal denaro e di una vita finalmente umana, non una casa dei morti gestita da un potere impersonale e tirannico, il partito Messia depositario della verità e dunque al di là del bene e del male, che poi nel concreto diventa, come spiega bene Levi, il capriccio personale di “piccoli satrapi” onnipotenti.

    Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: http://www.utopiarossa.blogspot.com

    • PinoMamet scrive:

      State attenti a Speranza. Rendete innocuo Speranza. Non date mai alcun potere a Speranza. Cacciate Speranza.

      Non c’è bisogno che poi mi ringraziate, anche se sarebbe gradito. Cacciatelo e basta, per il vostro bene.

      • Francesco scrive:

        cosa ha fatto Speranza di suo? mi pare sia una rotellina del sistema “controllare la diffusione del virus, in attesa della vaccinazione di massa”

        e in questo è oggettivamente benefico

        • PinoMamet scrive:

          Ho in mente un paio di cose per cui “l’approccio Speranza” sia stato assolutamente controproducente.

          Ma non sto dicendo volutamente controproducente;
          non credo in nessun complotto di questo genere (in questo caso perlomeno).

          Non è neppure il tipo del furbo e del corrotto.

          No, Speranza è un idealista, ed è genuinamente e intimamente convinto di fare il bene.

          Come tutti gli aspiranti dittatori.

    • daouda scrive:

      sarebbe da leggere ma ad ogni modo puntualizziamo che la teoria o l’ideologia comunista NON esiste, mentre si scrive – Marx diceva.

      Evidentemnete il tipo non ha capito un cazzo, e per questo nell’ambito del comunismo NON CONTA UN CAZZO.

      • daouda scrive:

        Alla fine Bordiga è no stronzo pé esse fedele congruo e coerente ( in una cosa che non esiste, ma esisteva modularmente allora ).
        Me pare che ci si smarchi dubitativamenente…ognuno trae quel che puvò.

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