Mettere il naso fuori casa in tempi di quarantena

Sono diverse notti che l’unico rumore sento è lo scrosciare dell’Arno sulla Pescaia.

Nient’altro, e sopratutto non sento il tremendo rumore dei trolley dei turisti sul ciotolato.

Mi sveglio, ed è una bellissima giornata.

Leggo che non è vietato fare una piccola passeggiata vicino a casa.

Rifletto sul fatto che noi residenti del Centro Storico di Firenze siamo poche decine di migliaia, perché è stato svuotato e saccheggiato dall’industria turistica.

Quindi, se uscissimo tutti, brevemente, a piedi, per alcune centinaia di metri dalle nostre case, non violeremmo nessuna norma e non metteremmo a rischio nessuno. E’ lì che si capisce il valore profondo del locale.

Tutta questa città è stata ideata per noi, o che ci siamo nati, o che veniamo dall’altro capo del mondo, ma vogliamo esserne parte: come i tanti, tantissimi tedeschi che nel Trecento lo popolarono.

Allora, per un giorno, questa città non è né di chi ci passa per caso, né di chi ci specula, ma è nostra. Una condivisione particolarissima, nostra e di sora nostra Morte corporale.

Usciamo fuori in due: i documenti in tasca, e un legittimo motivo – la ricerca di alcol per disinfettare, che non si trova più da nessuna parte.

Camminiamo per la città con passo silenzioso: è come entrare in un bosco fitto di misteri, che ci ricorda che tutto è possibile.

L’incrocio, di solito affollato, ma oggi non c’è nemmeno un’auto. Una giovane donna si ferma, spaventata a vedermi. Mi viene in mente ciò che ci dicevamo con il fornaio: una cosa bella del coronavirus è la sua oggettività. Giudichiamo tutti, sempre, in base alla simpatia umana, ma adesso la morte ce la può dare chiunque, anche la persona apparentemente migliore.

Lei fa bene a temere me, e io a temere lei.

Sopra di noi ronzano gli elicotteri della polizia; e mentre procediamo lungo Via de’ Fossi, ci affianca un’auto dei carabinieri. Rallentano, ci guardano; ma se noi abbiamo paura delle loro pistole, loro hanno paura del nostro respiro. E vanno oltre.

Arriviamo a Santa Maria Novella, e ci chiediamo quasi, se abbiamo il diritto di essere gli unici a vederne la facciata senza folle davanti.

Allora osiamo passare per Via de’ Cerretani. E guardiamo un semaforo surreale che ci ingiunge di fermarci, in un mondo senza né passanti, né auto. Ce ne freghiamo – anche se in quel momento vediamo passare ancora un’auto della polizia – e proseguiamo.

Arriviamo in fondo, in Piazza del Duomo.

Dove l’aspetto normale è questo:

Giriamo l’angolo.

Guardiamo il Battistero, e poi la facciata del Duomo, e poi il Campanile.

La mia complice mi guarda e dice, “forse la città è felice perché respira!”

E vediamo questo. La foto non corrisponde esattamente a quella sopra, perché da quella parte ci sono i paracadutisti armati di mitra, e preferiamo non discutere con loro:

Gli occhi che abbiamo sempre e solo riservato per non farci travolgere da un’auto di passaggio, o dalla gente che ci preme addosso, li possiamo finalmente alzare per guardare i palazzi che non avevamo mai prima visto.

Torno a casa, e leggo che  il commentatore Mirkhond dice una cosa molto giusta, riguardo al post di ieri sul ragazzo del Novantanove:

“I ragazzi del 1899 erano abituati ai sacrifici e alle privazioni.
I ragazzi del 1999 (almeno in Occidente e nei paesi più avanzati), no.”

Mirkhond ha ragione, eppure…

è la generazione dei genitori che ha abituato i ragazzi del 1999 (o del 2000, o del 2010) a vivere come se il Picco delle risorse e dei diritti e delle certezze potesse durare per sempre.

Ma sono quei ragazzi che dovranno vivere tempi molto più difficili e imprevedibili dei nostri.

Però proprio per questo, potranno essere molto più vigili e vivi di noi.

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43 risposte a Mettere il naso fuori casa in tempi di quarantena

  1. daouda scrive:

    Io ciò n bosco e vari prati attorno a casa e sò fortunato…ma m’hanno fermato le guardie appena poco dopo che sò uscito pé strada e chiedo: essendo nel quartiere accanto diviso da sto parco m’hanno fatto firmà l’autocertificazione il discorso è : la denuncia è immediata o me può essere notificata anche a casa? Perché sennò m’hanno fatto pé na passeggiata…

    Il discorso di mettere a confronto le generazioni me pare fatuo…sulla morte sti cazzi magari me se fà sto coso…immagino comunque che girare nel centro così debba essere suggestivo…

    Per il resto a mme nun è che me è cambiato tanto giacché a uscì esco poco giusto non posso più andà a trovà ddù amichi che non abbitano proprio n zona…

    • daouda scrive:

      mi pare fatuo per un semplice discorso di disproporzione: già l’elettricità aveva cambiato molto, mal’oggi è del tutto differente dal passato e non può davvero trovare moduli di comparazione.

    • daouda scrive:

      ah per il resto quando intendo la superstizione della vita non parlo solo dell’attaccamento alla vita stessa che è tale ma soprattutto delle prescrizioni descrittive che noi poniamo in essere per ritenerla degna.
      Se uno stronzo può andare in paradiso dopo stragi varie e torture e tormenti vari inflitti ed un pio legalista ( rispetto alla Bibbia ) all’inferno, se comunque si crepa, stare a disquisire sul fatto che qualcuno ti fermi ed ha ragione o torto, se è meglio affollato o deserto, ridente o triste, che sia giorno o notte, che il centro di Firenze sia carino od un cesso di vecchiume antico ha poco senso. di per sé.
      E non nego l’oggettività, nemmeno faccio come Qòlet, scrivo solo che a conti fatti manca l’appello a quel che è importante davvero: il decrescista vuol preservare e ricostituire qualcosa che infondo infondo interessa solo lui perché deve mettere gli stronzi da parte.
      Inzomma si capisce che è un tragico gioco?

    • kairobi scrive:

      @Miguel

      Quello che si nota nella firenze senza turisti sono assunti differenti, sebbene forse la mente fosse esattamente la stessa, con dei limiti che oggi non abbiamo più e i lasciti di una grande ricchezza.

      e quello che @daouda scrive in daoudese:

      // manca l’appello a quel che è importante davvero: il decrescista vuol preservare e ricostituire qualcosa che infondo infondo interessa solo lui perché deve mettere gli stronzi da parte.

      è il punto: non de/crescita – ma crescita, sviluppo, progresso di cosa? Qual’è il perno intorno al quale tutto ruota?

      Così come ogni -ismo tradisce l’ideale nel nome l’ideale, manco a parlarne del tourismo… ma anche questo ambientalismo di plastica è altamente inquinante e non è un avvicinamento alla cura cosciente del proprio ambiente, il decrescitismo serve, secondo me, a non cambiare affatto; è il tipico cambiare tutto per non cambiare nulla – è il solito unico binario.

      Mi vien da dire, che forse se ci si fermasse a considerare ‘cosa’ sia un essere umano (piuttosto che dare per scontato che sia un ammasso di molecole, con pulsioni scimmiesche, sottomesso alle ferree leggi del PIL e diritto allo svago), si potrebbe cominciare a vedere perchè incuranti abbiamo mortificato l’ambiente sotto nostra custodia (o a nostra disposizione) o perchè non possiamo fare meno di ‘crescere’ lungo il binario che porta al baratro, chiamando ‘realtà’ la traversina precedente.

      quello che @PinoMamet dice (qui: http://kelebeklerblog.com/2020/03/15/la-nostra-terra-2/#comment-698957) è fondamentale perchè coglie (o ci vedo io) che il fatto di spostare la questione in termini di ‘decrescita&Co.’ sembri proprio ‘la cattura delle scimmie’ https://telegra.ph/Come-acchiappare-le-scimmie-03-16 – così come è un po’ ridicolo il 65nne che vuole fare il giovine, è pessimo segno il voler tornare al passato: le condizioni non sono più quelle.

      Non è un caso che fra le varie ‘corse’ ci sia quella alla creazione di una natura artificiale (sia che si tratti di piante, di zanzare o di intelligenze) e al controllo totale di ogni aspetto vitale (altrui): piccoli scavatori crescono.

      • daouda scrive:

        a vedere si può , ma cambiare ossia tornare ad un livello giusto nei riguardi di variabili cose è impossibile.
        Tutte le grandi escatologie parlano appunto di un bagno di sangue non per nulla, ma perché la strada è solo quella.

        Io so bene cosa ruoti intorno a cosa e se vuoi anche come te lo posso spiegare, ma non cambia un cazzo di nulla uguale perché è matematico che non ci possono arrivare tutti come è metafisico che non sia proprio quella la cosa importante.
        E’ un falso problema quello che poni

        • kairobi scrive:

          @Daouda

          // Io so bene cosa ruoti intorno a cosa e se vuoi anche come te lo posso spiegare, ma non cambia un cazzo di nulla uguale perché è matematico che non ci possono arrivare tutti come è metafisico che non sia proprio quella la cosa importante.
          E’ un falso problema quello che poni.

          intuisco, ma non comprendo.
          spara..

        • daouda scrive:

          cioè pé capitte perché non devo fare il turista pé ddi? Perché me dai le tue raggioni di merda?

        • daouda scrive:

          L’Unico Uno Tripersonale e tutte le cause e corollari connessi stanti al più grande personal trainer della storia: Sadana!!!!!!

          • kairobi scrive:

            /// il più grande personal trainer della storia

            :-)))))))))))))))))))))))))))

            • daouda scrive:

              me sto a fomentà a sentì Ricciardo Benson allora m’è venuto Sadanaaaaaaaaaaaa.

              Quel che non capisco è perché l-‘ismo sia sbagliato di per sé…
              perché si deve curare il proprio ambiente…e ste stronzate qua…o vivere da paura o vivere integerimmi od avere una causa o fottersene di tutto.
              Oppure perché all’uopo si usi qualsivoglia cosa a prorpio sentire o vantaggio.
              E’ tutta questione di debolezza semmai e DIO entra a bomba perché “è nella debolezza che siete forti” ma non capiamo di che forza si tratti, dal punto di vista della Fede, ma anche qui il discorso è esattamente questo.

              Poi si può parlare del fatto che il decrecismo è un prodotto dell’elite ovviamente , ma sempre mantenendo questa visione di fregatura altrimenti poi ognuno và appresso ai gusti.

              Tu ragioni come se sia sbagliato assassinare, deturpare , sei troppo ancorato a ste cazzate.
              La corsa all’artifizio è proprio il poter levare la forza agli altri collegandoli e pilotandoli all’eminenza preordinata, ma se poi invece uno cià la capacità de riggirà tutto e fà l’hacker?
              Come la mettemo giust’appunto?

              • kairobi scrive:

                // perché si deve curare il proprio ambiente…

                mi pare evidente che non si ‘debba’..

                // Tu ragioni come se sia sbagliato assassinare, deturpare , sei troppo ancorato a ste cazzate.

                noneeeeee…

                // se poi invece uno cià la capacità de riggirà tutto e fà l’hacker?

                la mettiamo che si fottano l’eminenza preordinata e l’hacker ribaltatore, metro mio.

                // Tutte le grandi escatologie parlano appunto di un bagno di sangue non per nulla

                chi l’attende, chi lo frena, chi l’accelera, chi ci sguazza, chi se ne frega..

                ___________
                m’hai messo di buon umore.

              • daouda scrive:

                Devo mette de malumore aribattente oppure de bònumore a cazzeggio, è loggico 🙂

                Ok.
                E’ evidente che non si deve nulla, dunque?
                Ho capito che vorresti cappottà i rapporti de forza er problema che me chiedo io è: nun te rendi conto che già stai a vince? Te e puro MM?
                Ma il metro tuo è il metro mio! Aahahahaha, finché il cammino ciàccomuna giust’appunto!

                Per quanto riguarda l’escatologia hai ragione: tutti quei fronti sono giusti sotto certi riguardi ma il punto è che non esisterà mai quel punto.
                E vale per i credenti come gli atei, comprendere questo, cosicché si possa dal non essere dire: sono tutte le posizioni inzieme!

                Per il resto chiarito questo troverai migliori interlucotori di me per sviscerare come il sistema sia bacato e fallace in sé per sé da sé con sé a sè.

                Non puoi decrescere, devi accellare. Devi crescere! allora decelera.

    • Z. scrive:

      daouda,

      — essendo nel quartiere accanto diviso da sto parco m’hanno fatto firmà l’autocertificazione il discorso è : la denuncia è immediata o me può essere notificata anche a casa? —

      Se avessero ritenuto di denunciarti per il 650 c.p., secondo me, ti avrebbero fatto un verbale per la nomina del difensore.

      Se non lo hanno fatto, secondo me, è abbastanza probabile che tu te la sia cavata.

      Mi raccomando, comportati bene 🙂

  2. Roberto scrive:

    Io ho una foresta bellissima proprio fuori casa e quindi due passi li farei volentieri (se non avessi sto porcogiuda di ginocchio scassato….)

    Pensa a quelli che vivono in posti di merda come devono sentirsi e perché vengono a Firenze

    • kairobi scrive:

      @Roberto

      // Pensa a quelli che vivono in posti di merda come devono sentirsi e perché vengono a Firenze

      mmh… io direi: stramazzi loro.
      Quella è la logica per cui ‘se voglio qualcosa che non ho, vado e me la prendo’.

      Il punto è che invece di vivere in un luogo orribile e poi andare a rendere orribile Firenze, dovrebbero rimanere dove sono e rendere splendido il luogo in cui sono; i più non vengono certo a Firenze per capire e imparare e per quel che serve loro Las Vegas va bene. Firenze cessa di esser tale se abusata e consunta (fattore di scala); senza contare che non esiste la monoporzione di Firenze.

      Anche questo è rispetto dell’ambiente.

      Al turista si spara a vista.

      • daouda scrive:

        perfetto ma devi anche accettare la logica del turista spara a vista A TE AUTOCTONO ROMPICOGLIONI BISBETICO E CRETINO ( che autoctono non sei perché stile oltrarno sei un estraneo impiantato dal capitalismo od io che vivo qua indo sto ma nun ze sà mmanco perché ).

        Tutti i vostri discorsetti ( tipo anche quello di Pino sullo squilibrio che non c’è …minchia si sà che è troppo chino a leggere quel pattumaio del talmud …. ) sono assolutamente ribbaltabili.

        Forse non avete ancora capito perché io inzurto tutti e pure me stesso. Nun quajamo mai.

        • kairobi scrive:

          // devi anche accettare la logica del turista spara a vista A TE AUTOCTONO ROMPICOGLIONI BISBETICO E CRETINO

          ma certo!

          ma non era quello il discorso. Il discorso che volevo fare era semmai il contrario: nulla può essere generalizzato e reso scalabile.

          (infatti mi han sempre fatto ridere i veneziani che odiano i turisti..)

          Nel merito: era solo notare la diferenza fra due attitudini e di certo non stavo difendendo l’autoctono scassone e bisbetico.

          ps. io non sono autoctono, ne tantomeno di firenze e dicisamente non bisbetico. aah no!

        • daouda scrive:

          non hai capito…tutti i discorsi sono validi in quanto puoi affermarli fintanto che qui si discuta civilmente a cazzo.
          Poi ariva uno che te dà n cazzotto e te je spari, hai vinto te , fine, come prima vincevi colla ragione, o se rideva a cappellà.

          Ma il metro di giudizio di una cosa non è se è scalabile o no o che non si deve generalizzare, semmai il metro di giudizio sei TE, che è diverso.
          Se un’idea che mi gusta è condivisa e generalizzabile io sò contento per dire…è per questo che mi incazzo…perché il discorso è solo di una ipocrisia che ci porta tutti via perché infondo infondo tutti vonno vive, stronzi!

          • kairobi scrive:

            // semmai il metro di giudizio sei TE

            esssìììì!

            _________
            stiam cianciando peggio che i turisti a firenze.

            • daouda scrive:

              siamo turisti digital-cibernetici…PEGGIO…quindi autoincluditi!

            • daouda scrive:

              io compreso eh si badi

              ci vorebbe un equilibrio fra sodalismo e solidarismo ma Pino ci ha insegnato che è dinamica la cosa quindi non semplice. D’altronde se ci credi lo sei tu, non intorno a te come mediolanum o vodafone

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Kairobi

        “Anche questo è rispetto dell’ambiente.

        Al turista si spara a vista.”

        🙂

        Io, sulla mia terrazza, larga pochi metri, ho un panorama molto bello, che spazia da Bellosguardo al Carmine, poi per Arcetri, Palazzo Pitti e (storcendo un po’ il collo) il Duomo, con la cupola di San Frediano che incombe.

        Mi piacerebbe condividere questo spazio con altre persone, anche provenienti da luoghi lontani, senza distruggere per questo le piante che ci sono.

        Quindi, non sono per nulla misantropo. E posso anche immaginarmi che qualcuno sarebbe disposto a pagare qualcosa per venire; la cosa potrebbe essere utile per pagare i costi di pulizia, o per comprare terriccio per le piante.

        Ma se la terrazza si dovesse spalancare al mondo, sarebbe la catastrofe. Io potrei farci i miliardi, ma me ne dovrei andare, e il palazzo si svuoterebbe di abitanti.

        • daouda scrive:

          come i fiorentini che sò stati trapiantati da te , od erano speculatori che hanno approfittato del prezzo pé fasse casa fora e cambià posto?

        • daouda scrive:

          vabbè mi taccio ma c’è chi anche je piace lo stile soviet pieno de monnezza e crepa drogato inzomma. Bello o brutto, che fà?

  3. PinoMamet scrive:

    Il mitra è scarico, se parlavi coi militari vedevi che non avevano nessuna voglia di spararvi, e i vostri figli temo che staranno molto meglio di voi.

    Comunque Firenze vuota deve essere splendida!

    Ah, io sento un sacco di uccellini, ultimamente, sarebbero la gioia del mio collega di scienze che faceva la guida naturalistica e li conosce tutti, e scommetterei che lupi e caprioli si siano fatti ancora più vicini al centro urbano.

  4. mirkhond scrive:

    In questo momento buio l’ottimismo giudaico di Pino è davvero provvidenziale….

  5. Moi scrive:

    Ieri sera verso le 23 e sblisga 😉 ho guardato fuori dal terrazzino … mai visto così stellato, persino se in zona periferica con discreta illuminazione.

    … però mi sembra una consolazione magra, troppo magra !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Izzaldin

      interessantissimo:

      “Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in TI. Non si tratta di compiere scelte meramente di valore, ma di riservare risorse che potrebbero essere scarsissime a chi ha in primis più probabilità di sopravvivenza e secondariamente a chi può avere più anni di vita salvata, in un’ottica di massimizzazione dei benefici per il maggior numero di persone. In uno scenario di saturazione totale delle risorse intensive, decidere di mantenere un criterio di“first come, first served” equivarrebbe comunque a scegliere di non curare gli eventuali pazienti successivi che rimarrebbero esclusi dalla Terapia Intensiva. “

  6. Moi scrive:

    … Come ha già detto qualcunaltro (non ricordo chi … forse Peucezio) quel nome “Siaarti” da Deva dell’ Iduismo affamata di sacrifici umani ,cugina di “Kali” (?!) è un po’ inquietante !

  7. Kairobi scrive:

    @Miguel

    // Quindi, non sono per nulla misantropo.

    Certo!

    forse si potrebbe dire che il misantropo sia il turista.

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