Mondeggi vince

Rubo per intero un articolo da Comune.info, su un tema che mi sta particolarmente a cuore.

Mondeggi vince il processo

Mondeggi Bene Comune

08 Novembre 2019

L’accusa era quella di aver occupato una terra abbandonata e lasciata per anni al massimo degrado per poterla poi svendere a chi doveva realizzare la solita speculazione. Il pubblico ministero ci aveva aggiunto, bontà sua, il furto di acqua ed elettricità, mentre la Città metropolitana di Firenze, costituasi parte civile, aveva chiesto 77 mila euro di danni, più – fatto particolarmente significativo – altri 50 mila per aver recato danni all’immagine dell’Istituzione. Gli imputati, i 17 partecipanti al presidio della nota Fattoria Senza Padroni di Mondeggi, coltivando la terra e recuperando un bene pubblico alla sua funzione sociale e all’utilizzo comunitario, avrebbero dunque leso il buon nome dell’ex Provincia di Firenze e del Comune di Bagno a Ripoli. Nella sentenza di oggi, 8 novembre, il Tribunale ha deciso invece per la piena assoluzione degli imputati, perché “il fatto non sussiste”. Una sentenza esemplare, per una volta, che restituisce speranza e allegria a chi lavora una terra libera in una tenuta con una gestione comunitaria e ci aiuta, anche in questa occasione, a non confondere la giustizia e l’interesse di tutti con la presunta e astratta legalità che copre i bassi interessi speculativi di qualcuno e, nella migliore delle ipotesi, il disinteresse per i beni comuni

Mondeggi bene comune è una comunità che si contrappone al tentativo di svendita della tenuta di Mondeggi, attraverso un progetto di agricoltura contadina, gestione comunitaria e condivisione dei saperi. L’autogoverno che pratichiamo si ispira ai principi di autogestione, cooperazione e mutualismo. Ci siamo riappropriati collettivamente della terra nel giugno 2014, dopo anni di degrado e abbandono, fatto che ci ha portato molto rapidamente nelle aule dei tribunali.

Il processo

Oggi 8/11/19 si è svolta l’udienza che sanciva la sentenza di primo grado del processo per occupazione e furto di elettricità e d’acqua, i cui imputati erano 17 presidianti del progetto Mondeggi bene comune.

Il pm aveva chiesto 1 anno e due mesi di pena e 1000 euro di multa per ciascuno degli imputati, a cui si sommano le richieste della Città metropolitana, costituitasi parte civile, di 77.000 euro di danni, di cui 50.000 per danno di immagine. Il dispositivo della sentenza di oggi prevede la piena assoluzione di tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste“.

Alcune valutazioni

Abbiamo sempre avuto chiaro che le nostre azioni sono perseguibili e che i nostri intenti ci pongono al di fuori della legalità, che abbiamo deciso di sfidare apertamente con l’occupazione. Tuttavia la sentenza di oggi ribadisce la legittimità delle nostre aspirazioni e nega le
bizzarre richieste risarcitorie della Città metropolitana
. Infatti
l’amministrazione pubblica non ha fatto altro che depauperare – con il suo abbandono – un bene pubblico, con un’azienda che ha accumulato debiti di 1,5 milioni di euro fino a fallire, lasciando la terra in stato di degrado, per poi cercare di svenderla a cifre sempre più irrisorie; e che infine chiede i danni alle uniche persone che si sono concretamente occupate del futuro di Mondeggi, mettendo in gioco la propria vita.
La vittoria di oggi – ottenuta nell’aula di un tribunale – non fa altro che rafforzare le nostre convinzioni ed aumentare la nostra determinazione per raggiungere il nostro obiettivo.
Continueremo a lavorare la terra, per renderla fruibile a chiunque se ne voglia assumere la responsabilità, coltivando relazioni sul territorio per far crescere la nostra comunità, attraversata già da centinaia di persone.

Continueremo a batterci per l’agroecologia e la riappropriazione della terra, a fianco di tutti coloro che contestano il modello delle grandi opere e delle nocività, dell’agroindustria e dell’estrattivismo, dell’atomizzazione sociale e dell’individualismo. Ci fa piacere immaginare , con questa piccola grande vittoria, di facilitare un po’ altri processi di riappropriazione dei beni pubblici in stato di abbandono. Sia quelli già in essere che quelli che potrebbero avviarsi in ogni territorio. In particolar modo per l’accesso alla terra.
Una sentenza che crea un importante precedente.

Il comitato di Mondeggi Bene Comune-Fattoria Senza Padroni

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314 risposte a Mondeggi vince

  1. supervice scrive:

    Sono stato occupante per qualche anno, ma ho sempre avuto da ridire con gli altri su un aspetto: la difesa di ciò che era stato occupato.
    Se il proprietario di un bene manifesta la volontà di riaverlo, non ti metti a fare molotov e a tagliare tubi innocenti.
    Stesso discorso per l’autogestione: l’autogestione dovrebbe essere un bene in sé.
    Non è che siccome fai autogestione allora diventi anche tu proprietario.
    C’è proprio il paradosso: il voler diventare proprietario di un qualcosa di concreto in virtù di una qualità astratta, quando la proprietà o il possesso di un bene dovrebbe essere, in base ai presupposti, una cosa da rigettare o da considerare un freno.
    La conferma in questa frase, in cui c’è un misto di puerilità brufolesca e delirio di onnipotenza: “Ci fa piacere immaginare , con questa piccola grande vittoria, di facilitare un po’ altri processi di riappropriazione dei beni pubblici in stato di abbandono!”
    Se una cosa è in abbandono, ci possono essere millemila motivi.
    Il fatto che tu la occupi è per soddisfare un tuo bisogno, per dare un significato alla tua vita. Tutto lì.
    Oramai, avvicinandomi all’età anziana, mi restano sempre più simpatici hustler, speculatori edilizi, baristi che campano col videopoker e fattucchiere….

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Supervice

      “Se il proprietario di un bene manifesta la volontà di riaverlo, non ti metti a fare molotov e a tagliare tubi innocenti.”

      Le occupazioni sono molto varie.

      A Mondeggi, abbiamo un bene pubblico completamente abbandonato e non utilizzato.

      Un gruppo di cittadini ha rimesso in funzione, a proprio rischio e spese, l’area, che è sempre stata agricola. Facendosi un discreto mazzo e gestendola tramite un’assemblea cui possono partecipare tutti, quindi non abbiamo un gruppo escludente che si impossessa di qualcosa. Mondeggi si dichiara un’esperienza di “custodia”, cioè di prevenzione del degrado e di cura per preservare come pubblico un bene pubblico.

      Hanno coinvolto un gran numero di persone dell’area che hanno ciascuno il proprio piccolo ulivo o altro da seguire.

      L’Amministrazione ha deciso di vendere il tutto per fare cassa; ma non è riuscita a trovare un acquirente. Anzi, a questo punto hanno anche deciso di non vendere l’area in blocco, ci proveranno a singoli pezzi.

      Sono questioni che non sono facili da affrontare in un quadro legislativo che prevede solo hustler contro burocrati, ma esperienze come queste sono un buon punto in cui cominciare.

      • Francesco scrive:

        sì ma il furto di elettricità e di acqua come funziona?

        vabbè, io sono per il “sacro diritto di proprietà” ma ogni tanto mi distraggo, diciamo però che utenze e tasse si pagano

        io alle chiese e ai conventi le farei pagare, mi sa

        ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “sì ma il furto di elettricità e di acqua come funziona?”

          Per quello, volevo vedere la sentenza…

          Acqua comunque lì ce n’è davvero poca, è il “piccolo” problema tecnico che i ragazzi di Mondeggi non sono riusciti seriamente a risolvere.

          • Francesco scrive:

            quindi non è il posto giusto per coltivare la terra … o me mie cognizioni di agricoltura sono carenti?

            :0

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “quindi non è il posto giusto per coltivare la terra … o me mie cognizioni di agricoltura sono carenti?”

              In passato, l’acqua ci arrivava tramite un acquedotto, cui ovviamente gli attuali custodi non hanno accesso (anche perché è gente abbastanza seria da stare attenta a non fare follie).

      • Z. scrive:

        Miguel,

        il possesso di un bene è per definizione escludente, o se preferisci esclusivo, dato che consiste nel comportarsi come se si fosse proprietari del bene.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “il possesso di un bene è per definizione escludente, o se preferisci esclusivo, dato che consiste nel comportarsi come se si fosse proprietari del bene.”

          La domanda è se sia più escludente nei fatti:

          1) un funzionario che decide di vendere un bene di tutti a un privato che poi ci mette il filo spinato attorno, in cambio di soldi che il funzionario decide come si devono spendere

          2) un gruppo di cittadini – aperti ad altri cittadini – che si prende cura dello stesso bene, chiedendo che rimanga di tutti

          So che legalmente hanno torti i cittadini e ragione il funzionario, ma il problema rimane.

          • Z. scrive:

            Nel momento in cui una persona o un gruppo di persone possiede quel bene, per definizione il possesso altrui è escluso.

          • Z. scrive:

            Intendo, non si tratta di “avere ragione”, e neppure di avere ragione di fronte alla legge: se tu protrai apertamente il tuo possesso sul mio bene per tot anni, puoi avere ragione anche di fronte alla legge.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “: se tu protrai apertamente il tuo possesso sul mio bene per tot anni, puoi avere ragione anche di fronte alla legge.”

              refuso a parte, concetto chiaro.

              Ma qui c’è un terzo elemento, che è ancora molto confuso nel diritto: non il “Pubblico” (che certamente è il “proprietario” del posto), non il “privato” (cioè il tizio che sfonda i cancelli oppure compra il posto e ci guadagna), ma la “Comunità”.

              Che poi alla fine è la stessa parola di “Comune”. E in qualche modo, la Comunità dovrebbe essere GIA’ proprietaria di un bene del “Comune”. I funzionari che si autodefiniscono “amministrazione comunale”, in fondo, dovrebbero essere solo i rappresentanti, i delegati, della Comunità, che se agisce in prima persona, è pure meglio.

              • Francesco scrive:

                mah

                io, pur essendo cattolico e ciellino, continuo a non vedere una sostanziale differenza tra Privato e Comunità

                tolta la retorica, o una Comunità è un gruppo di Privati oppure è un pezzo dello Stato

                vogliamo dare rilevanza pubblica al Terzo Settore? ottimo, è una scelta politica, non ontologica

                PS l’escludenza è un dato oggettivo. se metti me e Robelux in una cabina telefonica, il resto del mondo ne è escluso, che noi lo si statuisca o meno. non c’è posto

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                ” l’escludenza è un dato oggettivo. se metti me e Robelux in una cabina telefonica, il resto del mondo ne è escluso, che noi lo si statuisca o meno. non c’è posto”

                E’ una questione enorme, quella che poni.

                Ci sono casi semplici, che si risolvono da soli:

                1) al Nidiaci, sono ammessi i bambini sotto gli 11 anni, i loro accompagnatori e quelli che fanno attività con/per loro. Questo permette di dare una regola universale: bambino clandestino appena arrivato dalla Nigeria, benvenuto! Proprietario del localino trendy che vuole farci la Happy Hour all’aperto, escluso.

                2) A Mondeggi c’è una terra da zappare, e ci possono andare tutti quelli che muoiono dalla voglia di zappare la terra.

                Quindi, in questi due casi, la “esclusione” si risolve da sola.

                Ma ci sono problemi molto più complessi.

                Tipo il centro di Firenze, dove l’apertura totale e illimitata implica la cacciata dei residenti, la morte di una comunità reale, la creazione di ghetti periferici, un aeroporto che distrugge l’ultimo polmone verde rimasto per la pianura.

                La “inclusione” del singolo turista, o di chi magari risiede altrove ma ci guadagna, significa l’esclusione effettiva di chi ci vive.

            • Z. scrive:

              Io posso anche affermare convintamente di esercitare il diritto di proprietà su di un bene nell’interesse del popolo, Miguel. Non di meno, a escludere Roberto dall’uso di quel bene sono io e non il popolo.

              Non vedo particolari elementi di confusione, insomma.

              Ma non sono uno specialista in materia.

              Detto questo, credo che il tema della gestione degli immobili dismessi si ripresenterà spesso in futuro. Credo anche che finirà per essere piu favorito dal legislatore di quanto non accada oggi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Non di meno, a escludere Roberto dall’uso di quel bene sono io e non il popolo.”

                1) Attualmente, Dario (che non ci ha mai messo piede) esclude dal campo Zeta e Roberto, e vuole vendere a Peucezio.

                2) Zeta – che è uno dei 300.000 comproprietari del campo – entra, si mette a lavorarlo e invita pure Dario, Zeta, Roberto e Peucezio se hanno voglia di sporcarsi le mani.

                Non si esclude nessuno.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — Non si esclude nessuno. —

                Eccome.

                Si esclude Dario, che non può vendere la sua proprietà né portarla in garanzia (almeno non per lo stesso valore).

                Si esclude Ezio, che non può acquistarla.

                Si escludono tutti gli altri, a meno che non decidano di fare un dato uso della terra in una data misura, stabiliti entrambi da Zeta e Roberto e dagli altri compossessori in virtù del loro possesso.

                Del resto, godere e di disporre dei beni in modo pieno ed esclusivo è il preciso contenuto del diritto di proprietà, e quindi della signoria di fatto che chiamiamo possesso.

                Il punto è un altro, secondo me.

                Il punto è: di fronte alla possibilità concreta e attuale – e anzi immediata – di mettere a frutto un bene quanto vale il diritto di chi vuole tenerlo fermo a tempo indeterminato?

                E’ un problema che già si ponevano gli antichi e che, come tutti i problemi di questo tipo, dev’essere affrontato in modi consoni al tempo che si vive.

                Di fronte alla crescente sensibilità verso l’ambiente, al calo progressivo di terreno edificabile e agrario, al continuo aumento della popolazione mondiale, il modo con cui sarà affrontato nel futuro probabilmente sarà diverso da quello attuale.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Si esclude Dario”

                Dario non è proprietario, è comproprietario assieme a Roberto, Peucezio e alcune migliaia di altre persone.

                Anche Dario può venire a zappare, se vuole.

                E l’uso del terreno è quello storico: agricolo (cosa prevista anche nel bando di vendita andato a vuoto).

                Questo non toglie ovviamente che Dario ha dalla sua un argmento forte: la legge affida a lui (cioè agli eletti al Comune assieme a lui ecc) la decisione e la firma. Può vendere il terreno e anche decidere di dare i soldi a che gli ha fatto vincere la campagna elettorale, a patto che non se li metta in tasca direttamente.

                Ma non c’è “esclusione”: prima Dario escludeva tutti dall’uso di un luogo abbandonato; e dopo la vendita, Peucezio potrà escludere tutti, Dario compreso.

                Lo dico perché il “vero” Dario mi aveva fatto proprio lo stesso ragionamento, a mio avviso fallace, dicendo che Mondeggi “esclude”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre per Z

                Comunque sono d’accordo che qualcosa sta cambiando: proprio per questo sarebbe interessante leggere la sentenza.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                no, aspetta. Nell’esempio che tu fai è Dario il proprietario del bene. Quello che non vi ha mai messo piede e che vuole venderlo a Peucezio.

                Gli altri, al più, vi esercitano una signoria di fatto che chiamiamo possesso, comportandosi come se ne fossero proprietari.

                Possono decidere di darsi delle regole o di non farlo, possono decidere per una gestione più o meno aperta o collettiva…

                Come anche Dario, del resto, può decidere di far entrare chi vuole, se vuole, nel suo campo.

                Sono diverse forme di esclusione, insomma. Si può discutere su quale uso sia più orientato agli interessi collettivi e quale lo sia meno. Ma se ci pensi sono comunque forme di esclusione.

                Z.

                PS: naturalmente, se Dario è il tuo amico Dario N., allora non è né proprietario né possessore del bene: è “solo” il titolare pro-tempore di una carica cittadina di eminente importanza 🙂

              • Z. scrive:

                Per la sentenza aspetteremo 90 giorni, a quanto leggo.

                http://www.quiantella.it/2019/11/08/assolti-gli-occupanti-di-mondeggi-il-tribunale-respinge-la-richiesta-danni-della-citta-metropolitana/

                Pure tu sei un pelandrone niente male. Bastava cercare “tribunale Mondeggi” 🙂

    • roberto scrive:

      bravo supervice!

  2. Uno dei motivi di compiacimento è dato dalle dichiarazioni di esponenti della politica locale a proposito di Mondeggi Bene Comune.
    Non so se il fatto che il boiscàut di Rignano si sia finalmente tolto dai piedi abbia contribuito a cambiare l’atmosfera, ma quello che vanno cianciando i signori del PD conferma l’idea che il PD altro non sia che la Lega più la legge 194.
    Di particolare ripugnanza il concetto stesso di “danno di immagine”: in pratica, se il tuo salutare e costruttivo disprezzo per i ben vestiti frequentatori di ristoranti della politica istituzionale “buca” con successo i mass media, quelli si arrabbiano moltissimo e vorrebbero da te risarcimenti a cinque zeri.

    “Hanno sempre fatto tutto nell’illegalità danneggiando anche i piccoli coltivatori.”
    “L’occupazione abusiva in atto disincentiva chi ha voglia di investire. […] Più che bene comune qui c’è del privilegio non comune”
    “Hanno ospitato persone dell’area antagonista e anarchica: facciano attenzione. Voglio che i cittadini conoscano questi fatti e li invito a non appoggiare i progetti di Mondeggi Bene Comune, come mi hanno suggerito le forze di polizia.”
    Francesco Casini – Sindaco di Bagno a Ripoli

    “L’alienazione della proprietà di Mondeggi va avanti, se entro la prossima primavera non si arriva a una soluzione l’unico mezzo è lo sgombero coatto.” (Novembre 2015)
    “È stato coinvolto un numero crescente di occupanti abusivi, organizzati – sia nella vendita al pubblico dei prodotti derivati dalle coltivazioni dei terreni occupati che nell’allestimento di eventi e manifestazioni sociali, portati avanti con una parallela azione di discredito della struttura pubblica su media e social.”
    Benedetta Albanese – Città Metropolitana di Firenze

    “È comparso sulla scena un gruppo di persone, autoproclamatesi “Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza Padroni” che ha occupato le case aziendali […] ed ha iniziato a rivendicare dal punto di vista mediatico la terra di Mondeggi come un bene loro spettante. Hanno man mano messo in atto una vera e propria attività commerciale […] su una terra di cui, a quanto ci risulta, non hanno nessuna disponibilità, in assenza di contratti di locazione o comodato, violando anche in questo caso la norma che prevede la piena disponibilità da parte dell’agricoltore della terra che coltiva.”
    Filippo Legnaioli – presidente CIA Firenze

    “Il sindaco deve far intervenire le autorità competenti, per fare rispettare la legalità, non deve passare l’opinione che nel nostro comune si può fare tutto ciò che ci pare. Non ci si può appropriare di un bene pubblico e poi le utenze a chi sono intestate? Chi paga? Vorrei saperlo.”
    Massimo Mari – consigliere comunale Bagno a Ripoli

  3. Miguel Martinez scrive:

    Un console cattolico per Israele, poi dicono che il governo israeliano è razzista ?

    Vabbe’, un cattolico un po’ particolare:

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/10/04/news/marco_carrai_e_il_nuovo_console_di_israele_per_toscana_emilia_e_lombardia-237682171/

    Marco Carrai è il nuovo console di Israele per Toscana, Emilia e Lombardia

    Amico di Matteo Renzi, l’esperto in cybersecurity è anche presidente di Toscana Aeroporti

    04 ottobre 2019
    Marco Carrai è il nuovo console di Israele per Toscana, Emilia e Lombardia
    Marco Carrai
    L’imprenditore fiorentino Marco Carrai, ritenuto vicino a Matteo Renzi, è il nuovo console onorario di Israele per Lombardia, Toscana e Emilia Romagna. Lo ha annunciato sulla sua pagina Fb l’ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar, postando la foto di un suo incontro con Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, e imprenditore nel campo della cybersecurity che vanta importanti relazioni in Israele.

    La nomina del 44enne imprenditore fiorentino, secondo quanto si apprende, è stata formalizzata nei giorni scorsi dopo che già da febbraio erano circolate le prime anticipazioni in merito.
    “Auspico una stretta collaborazione per rafforzare le già eccellenti relazioni tra i due Paesi”, scrive Eydar, rivolgendo a Carrai i suoi auguri per “l’importante mandato” conferitogli.
    Inoltre, tra fine ottobre e inizio novembre aprirà per la prima volta a Firenze la sede di un consolato di Israele.

    • Peucezio scrive:

      Già, Salvini era tutto felice di essere andato a inaugurarlo.
      Vabbè, a suo tempo aveva parteggiato per Assad, dimostrando di aver capito un sacco di cose, ora deve fare il governativo del cazzo. Nessuno è perfetto. Mi fa venire l’orticaria, ma tant’è…

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Z e roberto, se siete in ascolto…

    In un caso come questo, quando pensi che si potrà vedere la sentenza?

  5. Peucezio scrive:

    Ottima notizia!

    Tra l’altro mi chiedo qual era il reato.
    Non parliamo di un domicilio, che si può violare, ma di un terreno abbandonato dove fai delle migliorie.
    Da quando in qua passare per un terreno pubblico è vietato?
    Allora se cammino per strada commetto un reato?
    E mettiamo che una strada pubblica sia tutta sconnessa e piena di buche. Prendo e le rifaccio l’asfalto a regola d’arte. In teoria non sarei autorizzato, ma che danno sto arrecando al comune? Semmai sto portando un beneficio.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “In teoria non sarei autorizzato, ma che danno sto arrecando al comune?”

      Esatto, è questo il punto.

      Purtroppo l’intero sistema legale italiano è basato sull’idea che l’umanità si divide in due specie:

      1) privati (singoli o associati, non importa) che si fanno i propri interessi

      2) burocrati (per concorso o eletti) che fanno da vigili impedendo che i privati si massacrino tra di loro

      Qualcosa sta cambiando in teoria, con il concetto di “sussidiarietà”.

      Inoltre, con la crisi che avanza, o lo Stato svende a privati, o permette alle comunità di gestire da sé degli spazi.

      La sentenza del tribunale potrebbe essere su basi del tutto formali (tipo il Comune ha dimenticato un bollo su un foglio della denuncia), oppure potrebbe andare in questo senso. E questo mi interessa parecchio.

    • roberto scrive:

      più che altro al cosa che mi sembra veramente curiosa è la questione “danni di immagine”. non riesco proprio immaginare in che modo l’occupazione possa danneggiare l’immagine del comune, ma è chiaramente colpa mia che sono un grigio burocrate senza fantasia e non uno splendido avvocato

      direi piuttosto che il danno di immagine lo crea chi lascia terreni/immobili abbandonati

      • Francesco scrive:

        questa è facile

        come ti presenti agli investitori se i beni che vorresti vendergli sono occupati e usati per convegni di anarchici amici dei curdi, verdi nemici dell’ENI, vecchi brigatisti rossi o preti missionari o reduci del G8 di Genova … magari tutti impegnati a dire ai mass media e all’Internette come è brutto e cattivo il Comune/Provincia/Investitore?

        dal punto di vista del portafogli, il danno c’è eccome

        ciao

        • roberto scrive:

          quello mi sembra proprio un danno patrimoniale, non un danno di immagine

          • Francesco scrive:

            ah, intendi dire che quelli parlavano delle bandiere rosse che sventolano sulla fattoria come danno d’immagine? che poi la gente pensa che a Firenze ci sono i comunisti?

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              ” intendi dire che quelli parlavano delle bandiere rosse che sventolano sulla fattoria come danno d’immagine?”

              Sai che quando si tratta di segnalare i difetti dei sinistri, sono più cattivo di te.

              E’ vero che a Mondeggi sono un po’ cultori delle bandiere rosse.

              E quando ci vado, trovo tante cose che mi piacciono, e tante cose che mi fanno alzare le braccia.

              Ci sono due soluzioni possibili:

              1) chi non è d’accordo cerchi di sfrattare chi sta dietro alle capre e ai cavoli e speri che tutto vada in malora.

              2) Oppure si rimbocchi le maniche e si proponga come custode di qualche altro spazio pubblico, abbandonato, e non ci metta le bandiere rosse (al Nidiaci non se ne sono mai viste, mica perché siamo contrari, ma perché non rappresenterebbero tutti).

              A parità di validità dell’iniziativa, a Mondeggi sono “illegali”, al Nidiaci siamo “legali” e trattati con molto rispetto dall’amministrazione.

              Se è così, il problema sta nella “legge”, per cui intendo tutto il dispositivo delle norme, della cultura dei funzionari, del modo di comportarsi della Corte dei Conti e di tanto altro.

              E’ lì che dobbiamo lavorare.

    • Z. scrive:

      Si possono ipotizzare ad es.:

      – innanzi tutto, invasione di terreni ed edifici (art. 633 c.p.);
      – per le utenze, furto aggravato (art. 614, 615 c.p.).

  6. mirkhond scrive:

    Non entro in questioni giuridico-legali su cui Roberto, Zanardo e Maurizio ne sanno ovviamente molto di più.
    Però non posso che ammirare dei giovani che ritornano alla terra, in un mondo minacciato di estinzione per le troppe devastazioni ambientali compiute soprattutto negli ultimi due secoli di storia della Terra.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Però non posso che ammirare dei giovani che ritornano alla terra”

      infatti, il bello di Mondeggi è proprio questo.

      E siamo riusciti anche a dare loro la possibilità di vendere i loro prodotti ogni venerdì in una piazza qui vicino.

      Il tutto al limite della legalità, perché tu puoi fare il contadino “bio” solo se ti compri dieci costosissime certificazioni (da privati parassiti che non hanno mai visto un campo) e un’apparecchiatura industriale-igienica da megaditta.

      Per questo hanno inventato la qualifica di “genuino clandestino”: non hanno alcuna certificazione, ma tutti i clienti sono vivamente invitati a visitare i campi e vedere in ogni dettaglio come si produce.

      • Miguel Martinez scrive:

        E di nuovo… il Comune che dichiara l’emergenza climatica, e che esalta il meraviglioso spirito creativo dei fiorentini e parla di “startup”, quando un gruppo di giovani fiorentini si mette a produrre davvero qualcosa a chilometro zero, li denuncia.

        Non voglio dare torto ai funzionari del Comune: forse la denuncia doveva comunque partire.

        Ma dobbiamo cercare di cambiare tutto il quadro in cui agiscono.

        Abbiamo qualche piano malvagio in merito, vi terremo aggiornati! (il plurale non è maiestatico).

      • Miguel Martinez scrive:

        A Mondeggi c’è anche la maiala, enorme e affettuosa e intelligente e si fa grattare la pancia.

        Da capire che fine farà.

        Non dico che non bisogna ammazzarla, ma certo a Mondeggi hai un rapporto diverso con la carne di maiale che al supermercato.

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond,
      “Però non posso che ammirare dei giovani che ritornano alla terra, in un mondo minacciato di estinzione per le troppe devastazioni ambientali compiute soprattutto negli ultimi due secoli di storia della Terra.”

      OMDAM!

  7. Ujjj scrive:

    Ogni tanto una bella notizia.
    Interessante il concetto di danno all’immagine che giustamente viene descritto come molto significativo.
    Se il togliere un posto all’abbandono o alla speculazione danneggerebbe l’immagine di Firenze si capisce bene quale immagine si voglia dare e soprattutto a chi. Si collega a un tema generale di come stia cambiando(o si cerchi di cambiare) lo scopo delle città e territori e relativi utilizzatori.

  8. Moi scrive:

    Bene Comune-Fattoria Senza Padroni

    ————

    … Bello ! Sempre bello quando si apre un Wormhole Spazio-Temporale dagli Anni Settanta … qui a Bologna, è un fenomeno in verità abbastanza comune, appunto 😉 !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Bello ! Sempre bello quando si apre un Wormhole Spazio-Temporale dagli Anni Settanta”

      Riflessione interessante (come in fondo tutte quelle che ci proponi).

      Da una parte, non esiste più la borghesia; e le grandi aziende si nascondono dietro ai propri clienti.

      Però a livello base, in Italia, temo che di “padroni” ce ne siano tanti, gente rozza, astuta e cattiva, pronta a fregare chi lavora per loro. E magari nel settore agricolo, ancora più che altrove.

  9. Peucezio scrive:

    O.T.:
    visto che qualche giorno fa si parlava di Vauro, debbo spezzare un’arancia in suo favore (ma come si fa a spezzare una cosa tonda?).
    Scherzi a parte, ho sempre pensato che un fondo di buona fede ci fosse in lui, da quando in Iraq, al tempo della guerra americana, era sul posto e raccontava indignato le atrocità che vedeva (i bombardamenti devastanti che uccidevano migliaia di persone in modo orribile).
    Ho saputo che ha scritto una lettera di riappacificazione all’energumeno (che però lì non mi pare minacciò nessuno né fece nulla di male) della trasmissione di Del Debbio, scrivendogli che in realtà non ce l’ha con lui, energumeno di periferia, ma con i suoi ricchi mandanti (o qualcosa del genere).
    Credo sia l’unico uomo di sinistra rimasto che non disprezza pubblicamente i ceti bassi, il che mi pare apprezzabilissimo. In fondo è un toscanaccio schietto e viscerale, ma non mi pare una cattiva persona.

  10. mirkhond scrive:

    Vauro fu uno dei pochi anche nel condannare l’aggressione americana all’Afghanistan e a criticare Israele per le sofferenze inflitte ai Palestinesi.

    • Peucezio scrive:

      Infatti.
      per questi motivi lo rispetto.
      E’ un veterocomunista sanguigno e reattivo, ma in fondo sano. Sicuramente vede Salvini come il diavolo, ma mi sembra il tipo – posso sbagliarmi – che magari ci farebbe una scazzottata, ma se vedesse uno pronto a sparargli alle spalle, lo fermerebbe (e così con gli avversari in genere).

      A proposito di scazzottate e di antropologie di sinistra, mi ricordo quando Bersani disse che se si fosse trovato davanti a quelli che gridavano alla Carola Rackete cose tipo “ti violentiamo” (io la detesto, anche se trovo un’eroticità nelle sue tettine esibite, pur lontane dal gusto maschile medio italiano, più giunonico; ma in ogni caso certe frasi sono barbarie che squalifica chiunque le concepisca), sarebbe partito un cazzotto.
      Bersani non mi fa impazzire per certe sue leggi da ministro, a suo tempo, però una cosa così l’avrebbe detta e fatta Peppone e non può non piacere (d’altronde a pelle non direi proprio che il soggetto sia antipatico)!

    • Peucezio scrive:

      Per inciso, a proposito di Carloa (di collegamento in collegamento…), devo dire che a volte certi eccessi di faziosità della stampa di destra li trovo fastidiosi: che senso ha fare del perbenismo su un reggiseno mancato? Una volta tanto che da sinistra non arrivano messaggi sessuofobici, che vogliono coprire, censurare, reprimere, mettere veli, burqa, che deprecano le pubblicità con belle tette e bei sederi questi si mettono a rompere pure il cazzo?

      • roberto scrive:

        “Che senso ha fare del perbenismo su un reggiseno mancato?”

        vuoi che ti dico la mia?
        no, ma te lo dico lo stesso.

        la tua teoria “destra gaudente, sinitra punitiva”, fa acqua da tutte le parti

        in realtà a destra c’è un misto fra:
        1. bacchettoni moralisti perbenisti che stanno a misurare i centimetri di stoffa delle donne e come si comportano (sempre le donne)
        2. bacchettoni moralisti e perbenisti che disprezzano qualsiasi forma di sessualità non corrisponda a “maschio tromba femmina” (quindi morte ai finocchi)
        3. orrrendi maschilisti che hanno in testa il solo chiodo e modello “maschio tromba femmina” (quindi W berlusconi che va a letto con prostitute minorenni)
        tutto ciò è lontano mille miglia dalla mia idea di “allegro gaudente”

        a sinistra un semplice
        1. trombate fratres et sorores

        a sinistra c’è sicuramente un’ipersensibilità al tema “volontà”. dunque tutto quello che può assomigliare al “non voluto” è tabù assoluto, con alcune esagerazioni che, in questo caso giustamente, ricordi. ma si tratta di esagerazioni su una questione invece assolutamente centrale (non si tromba quando uno dei due non vuole)
        a destra non gliene frega nulla della volontà, basta che il maschio sia contento. Al contempo la donna deve essere pudica (ma sottoposta al volere del maschio) ma gli piacciono le zoccole….pura schizofrenia!

        • Peucezio scrive:

          Sai che davvero non so su cosa basi questa visione?
          Forse era vera negli anni ’50.

          Mi sa che tu dal Lussemburgo gente italiana di destra non hai molta occasione di frequentarla (almeno credo; magari sbaglio).
          Ma io ne ho sentite di tutti i colori.
          L’omosessualità la trovi tale e quale, ma non è moralistica, rivendicativa, è puramente agita, in modo non giudicante, non ideologico.

          Per uno di sinistra se sei sposato, guai se tradisci la moglie, se hai deciso che sei ricchione, guai a guardare una donna (anzi, guai a guardare una donna comunque, perché è molestia), devi essere coerente, fedele, tutto è rigido, tutto s’inserisce in delle caselle, in uno stile di vita dalle caratteristiche definite, che è una specie di prigione.
          In Italia non è ancora così, perché persino l’italiano di sinistra, soprattutto quello non troppo giovane, è ancora antropologicamente molto italiano, ma all’estero bisogna stare attentissimi ai comportamenti e alle parole.
          Il fatto che negli Stati Uniti un professore non può restare a colloquio con una studentessa con la porta del suo ufficio chiusa non è roba che viene da destra. Poi, vabbè, lì c’è una sessuofobia di destra di origine puritana, ma quella in Italia non esiste, c’era quella cattolica, ma ormai è storia.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi pare che Roberto veda una realtà molto simile a quella che vedo io.

            • Peucezio scrive:

              Ma perché voi vi basate sulla realtà attuale, ma la realtà attuale esiste per inerzia, è molto più indietro rispetto ai modelli che vengono proposti (e imposti).
              In Italia fa molta fatica, per fortuna, a radicarsi davvero nella società la sessuofobia politicamente corretta di matrice anglosassone.
              Ma il problema è in prospettiva. Poi si sa che le società hanno una certa inerzia, poi ci sono le diverse generazioni, insomma, possono esserci decenni di iato fra il modello e la sua penetrazione profonda nella società.

              Voi vi riferite ai comportamenti. Io ai discorsi. Ma i discorsi contano, perché alla lunga plasmano i comportamenti, in quanto ne diventano i metri di giudizio.

            • Z. scrive:

              MT: Mi pare che Roberto veda una realtà molto simile a quella che vedo io.

              Peucezio: Ma perché voi vi basate sulla realtà attuale…

              Zeta: dammi i numeri del Superenalotto. Ti passo il 50%. Anche il 90%, se vuoi!

            • Peucezio scrive:

              Beh, restando nel tema del tempo meteorologico, se vengono i nuvoloni neri non ci vuole la sfera di cristallo per capire che pioverà o almeno è probabile.

              E soprattutto le cose che a un certo punto diventano di moda negli USA (non i retaggi storici: non importeremo mai la pena di morte o l’estrema libertà nell’acquistare o possedere armi) prima o poi arrivano anche qua, sia pure di solito in forma attenuata.

            • Francesco scrive:

              ecco, io invece di questa roba ne vedo solo nei film

              in bianco e nero se approvati o accettati come modelli, se il film è a colori allora di certo critica e sfotte

              non è che Milano è in un altro universo rispetto a dove vivete voi?

              sembrate il Papa che attacca il clericalismo, ma chi lo ha mai visto?

        • roberto scrive:

          “Mi sa che tu dal Lussemburgo gente italiana di destra non hai molta occasione di frequentarla (almeno credo; magari sbaglio).”

          guarda, tutti i miei amici eurocrati sono più o meno vagamente di sinistra, tutti gli altri più o meno vagamente di destra.

          ma non è delle nostre amicizie che discutiamo e provo a rigirare la tua frittata

          Per uno di destra, è normale in nome della mascolinità virile metterlo ovunque, ma guai se la moglie tradisce. la moglie deve essere coerente, fedele, tutto è rigido, tutto s’inserisce in delle caselle, in uno stile di vita dalle caratteristiche definite, che è una specie di prigione.

          il marito invece fa quel che gli pare

          se d’accordo?

          • Peucezio scrive:

            Mah, ripeto, settant’anni fa probabilmente sì, ma oggi…

            Comunque non escludo che sul piano della vita privata ci possa essere gente di destra più repressa, ma io parlo di influenza sociale, di modelli veicolati pubblicamente.

          • Peucezio scrive:

            Anzi, non escludo affatto che le ragazze di destra possano essere mediamente più represse, almeno in Italia, per un retaggio culturale duro a morire.
            E che il progressismo non fa niente per rompere, perché tale retaggio si è travestito abilmente dandosi un’aura di rispettabilità moderna: il classico concetto per cui la donna deve avere mille inibizioni e concedersi al minimo tirandosela come fosse la principessa di stoc…., che è un puro distillato del modello patriarcale per cui l’uomo dev’essere attivo e la donna deve resisterli proteggendo in tutti i modi la sua verginità e onorabilità, viene ora fatto passare per una forma di rispetto verso le donne, per un valore femminista; le ragazze ci credono anche, ma è chiaro che non si tratta di quello, perché allora ci sarebbe parità assoluta. D’altronde in Italia siamo abilissimi nel travestire le cose con nuove etichette, facendole rimanere complesse e inutilmente farraginose.

        • roberto scrive:

          come dicono i classici quandoque bonus dormitat peucetius!

          “Il fatto che negli Stati Uniti un professore non può restare a colloquio con una studentessa con la porta del suo ufficio chiusa non è roba che viene da destra”

          e da dove viene allora?

          “Poi, vabbè, lì c’è una sessuofobia *di destra* di origine puritana,”

          🙂

          • Peucezio scrive:

            Cioè, fammi capire, la mania per cui un professore potrebbe molestare una studentessa e allora apriti cielo ti pare di destra?
            Tutta questo ossessione delle molestie viene dalla cultura femminista.
            E inoltre c’entra anche l’idea che poi il professore potrebbe fare favori indebiti alla studentessa, cioè che il sesso potrebbe essere una forma di corruzione e anche questo fa parte del tipico moralismo di sinistra, dell’ossessione dell’onestà, del conflitto d’interessi, ecc.

        • roberto scrive:

          “ma all’estero bisogna stare attentissimi ai comportamenti e alle parole.”

          su questo invece potrei essere d’accordo, con grandissimi distinguo (verissimo in USA, ma in francia? certamente no!)
          ma non vedo il nesso con destra e sinistra

          • Peucezio scrive:

            Beh, no, è strettissimamente collegato ai tabù della cultura progressista.
            Prova a insultare tutto ciò che è bianco, cristiano, eterosessuale, ecc., vedi se qualcuno ti dice qualcosa!

            Sia chiaro, a me della bianchezza e dell’eterosessualità non frega nulla, non li trovo valori, ma mere caratteristiche. Ma è il clima da caccia alle streghe che trovo intollerabile.

          • PinoMamet scrive:

            In questo vedo che Peucezio ha una parte di ragione.

            L’idea, tra mille virgolette, “di sinistra”, sarebbe che tutte le categorie hanno diritto agli stessi diritti e allo stesso rispetto.

            nei fatti invece ci sono categorie, come sempre, di cui si deve dir bene, e altre di cui si deve dir male.

            Proprio come ai tempi di mia nonna e dei loro (dei tempi) terribili “sta bene” e “non sta bene”.

            Attualmente “non sta bene” parlare male dei gay, e bisogna lodare l’atmosfera liberatoria della culura gay, dove ognuno è libero di essere sè stesso…
            mentre si deve parlare male dei maschi eterosessuali, che a volte fanno cose terribili e violente tipo fischiare alle belle ragazze (“catcalling”).

            Si deve parlare bene delle donne, e specialmente “della donna”, che nessuno ha mai capito bene chi è;
            si deve parlare male dei “maschietti”.

            Si deve parlare bene di tutte le religioni (qualche volta è permesso parlare male dell’Islam, non solo per motivi politici e di attualità, ma anche perché è decisamente troppo una religione di maschi eterosessuali);

            ma “sta bene” parlare male del Cattolicesimo;

            anche in paesi dove i cattolici sono in minoranza o comunque non la parte più rappresentativa del paese (tipo negli USA), così si accontenta sia la nuova critica liberal (i cattolici sono arretrati, hanno fatto le crociate ecc.) sia quella vecchia protestante (i cattolici sono arretrati, hanno fatto le crociate, hanno il Papa ecc.).

            • mirkhond scrive:

              Pienamente d’accordo.

            • Z. scrive:

              Immagino che in ogni società – inteso anche come gruppo di persone – esistano cose che non sta bene dire, o comunque che suscitano scandalo.

              • Peucezio scrive:

                Questo significa che il razionalismo è una presa in giro, perché ha anche lui i suoi feticci, quindi è irrazionale.

                Un modello di società non laica e liberale ha il diritto di avere dei tabù, ma una società che pretende di essere fondata sul puro rispetto di confini reciproci e sulla libertà dell’inidividuo no: tutte le idee dovrebbero avere pari dignitià e cittadinanza, tranne quelle che incitano in modo esplicito alla violenza o all’arbitrio contro altri.
                E non mi pare che mediamente il cristianesimo oggi sia più violento dell’Islam.

              • Peucezio scrive:

                E questo meccanismo compensativo del pendolo non vale, perché è proprio dal sottrarsi ad esso dovrebbe trarre legittimità una visione egualitaria e laica, sempre in ossequio alla meravigliosa legge di Moi:

                “Perché ci sono due malsane idee Statunitensi che si sono impossessate della Cultura Europea :

                I
                Un Eccesso si combatte con l’ Eccesso opposto …

                II
                Due cazzate di segno opposto si elidono …
                Invece

                I
                Ogni Eccesso si combatte con l’ Equilibrio …

                II
                Due cazzate di segno opposto si sommano in Valore Assoluto, NON si elidono !”

              • Z. scrive:

                Il razionalismo dovrebbe essere una corrente dell’epistemologia, il cui nesso con la discussione presente mi è piuttosto oscuro 🙂

                A parte questo, credo che ci saranno sempre cose che è meglio non dire e non fare. O anche solo inopportune, fuori posto, che suonano bizzarre.

                Cambieranno nel corso degli anni, certo; talune regole si attenueranno e talaltre diventeranno più rigorose e così via.

                E naturalmente cambiano di gruppo in gruppo, di società in società, di comunità in comunità.

                Il che non significa che in tutti i periodi, o in tutti i gruppi di persone, ci sia lo stesso livello di (in)tolleranza.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In effetti il razionalismo parte dal presupposto che esistano le idee innate, cosa su cui abbiamo poche certezze. Per esempio, davvero c’è nel nostro DNA il principio di non contraddizione, oppure lo acquisiamo con l’esperienza? E le idee di spazio e di tempo? Sono domande complesse, ma non so se si possa parlare di feticci. L’empirismo si fonda su basi più solide?

    • Francesco scrive:

      “uno dei pochi”

      ogni tanto mi vengono in mente le teoria sul multiverso leggendo qui!

      🙂

  11. Peucezio scrive:

    Miguel,
    invece, sempre O.T., volevo chiederti la tua opinione sul Mose.
    Non sull’inefficacia di questi giorni, ma su ciò che un’opera simile rappresenta rispetto ai nostri schemi.
    So che sei allergico (per motivi più che rispettabili peraltro) alle grandi opere.
    Che in effetti viene naturale identificare come mostri ciclopici della modernità che sconvolgono delicati equilibri naturali o storici sedimentatisi nel tempo.
    Ma qui è il contrario: un sedimento millenario fragile quanto meraviglioso, se non avessimo mezzi tecnologici impensabili un tempo, potrebbe fare una brutta fine. Sì, probabilmente c’entra il riscaldamento globale, ma ci sono problemi strutturali di quel luogo (l’abbassamento del livello del terreno per esempio) che sono del tutto di origine naturale.
    Insomma, stringi stringi qui si deve fare una grande opera artificiale per evitare che la natura si porti via un gioiello storico e prezioso.
    Ma un giorno potrebbe essere necessario (e credo che già qualcosa così si possa in parte fare) usare qualche missile per respingere un ipotetico asteroide che altrimenti potrebbe sconvolgere tutti gli equilibri climatici, geologici e biologici terrestri con conseguenze apocalittiche.
    La cosa, è evidente, è un problema anche per me: il mondo che ha creato Venezia e quell’equilibrio, quella bellezza, non sarebbe mai stato in grado di attrezzarsi per difendere seriamente la civiltà umana dalle catastrofi naturali e d’altra parte quello contemporaneo, così potente, riesce a produrre solo bruttezza (anche se all’occorrenza protegge la bellezza).
    Io comunque, come sai, tifo sempre per l’uomo contro la natura (purché non agisca in modo autolesionista scatenandosela contro da incosciente, sia chiaro).
    Ma tu come ti poni di fronte a un’opera del genere (parlo del Mose, più che dei missili anti-asteroide)?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “Ma tu come ti poni di fronte a un’opera del genere (parlo del Mose, più che dei missili anti-asteroide)?”

      Davvero non saprei, non avendo mai approfondito la questione Mose.

      In termini del tutto teorici:

      1) Non sono contrario a una grande opera se è davvero utile per affrontare un’emergenza. Il Mose lo è? Ha delle controindicazioni, tali da renderlo ancora peggiore a lungo andare? Non lo so.

      2) Credo che ci sia un immenso problema che riguarda la piccola gestione delle acque nella Laguna: ne lessi tempo fa, ma non ho le idee abbastanza chiare per parlarne; e non penso che le navi da crociera che entrano in Laguna (senza parlare delle clamorose incursioni nel Canal Grande!) facciano un gran bene.

      3) Non aiuta certamente la grande espansione che stanno facendo dell’aeroporto di Venezia

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        “e non penso che le navi da crociera che entrano in Laguna (senza parlare delle clamorose incursioni nel Canal Grande!) facciano un gran bene.”

        Su quello non ci piove: fosse per me metterei le mine sott’acqua 🙂

        Dell’aeroporto non sapevo nulla.

    • supervice scrive:

      Il Mose ha i soliti problemi della “crescita”.
      Comunque non esistono al mondo altri impianti del genere, e un motivo ci sarà.
      Non è manco finito ed è già mezzo arrugginito, costa dagli 80 ai 100 milioni l’anno solo per manutenerlo, la progettazione è stata fatta su un aumento della media delle maree che è la metà di quello che c’è già ora in laguna.
      Già oggi dovrebbe alzarsi alle 20 alle 50 volte l’anno, ed stato progettato per essere usato qualche volta l’anno: in pratica, trasformerebbe la laguna in una fogna.
      Tanto vale interrare tutto alla olandese: Più Europa!!

      • Francesco scrive:

        fare un bel muraglione e creare una laguna artificiale e controllata? sarebbe fattibile?

        spostare Venezia pezzo per pezzo, magari venderla al miglior offerente?

        rassegnarsi e preparare un bel gemello digitale da far vedere ai nostri figli e nipoti?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Probabilmente l’unica soluzione a lungo termine sarà la polderizzazione della Laguna, nonché di buona parte della pianura Veneto-Friulana.

          • Francesco scrive:

            tradurre per chi non ha voglia di andare su Wikipedia?

            per me Poldo è l’amico di Braccio di Ferro che mangia sempre i panini!

  12. mirkhond scrive:

    In realtà Venezia ha sempre avuto bisogno dell’intervento umano, anche durante la millenaria Repubblica di San Marco.
    Che con grandi sforzi ha impedito che Venezia venisse interrata dai detriti del Po, dell’Adige e del Brenta e diventasse una laguna come Comacchio.

  13. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Una visione habsburgiana-antropologica del più antico mestiere del mondo, dove “più antico” va preso alla lettera:

    https://quillette.com/2019/11/14/the-price-of-sex/

  14. Miguel Martinez scrive:

    Sulla questione Mose, invito a leggere l’articolo di Tomaso Montanari:

    https://volerelaluna.it/commenti/2019/11/14/venezia-muore-annegata-ma-non-per-il-maltempo/

    Qualche brano:

    “Con la fine della Repubblica di Venezia (1797) entrò in crisi il raffinatissimo meccanismo che per un millennio aveva conservato qualcosa che in natura ha vita limitata: una laguna lasciata a se stessa o diventa mare, o si interra.

    Si può ben dire che la sopravvivenza della Laguna è «la storia di un successo nel governo dell’ambiente, che ha le sue fondamenta in un agire statale severo e lungimirante, nello sforzo severo e secolare di assoggettamento degli interessi privati e individuali al bene pubblico delle acque e della città» (Piero Bevilacqua).

    Finita questa storia, l’estesa privatizzazione di parti della Laguna, la creazione di valli da pesca chiuse, la bonifica per ottenere terre asciutte per l’industria hanno ridotto in notevole misura lo spazio in cui le alte maree potevano disperdersi. Contemporaneamente, sono state scavate e ampliate oltre ogni misura le bocche di porto che mettono in comunicazione mare e Laguna: alla fine dell’Ottocento la Bocca di Malamocco era profonda 10 metri, oggi contiene buche che raggiungono quota meno 57, il punto più profondo dell’Adriatico!

    Non è dunque difficile immaginare da dove entri l’acqua.

    La ragione: rendere la Laguna accessibile alle navi industriali e alle Grandi Navi da crociera. Uno sviluppismo dissennato, che fa oggi di Venezia la terza città portuale più inquinata d’Europa: per lo smog delle navi e per i fanghi che stanno sul fondo dei canali e che rendono micidiali le acque che ora consumano i marmi di San Marco.”

    !”il Mose non funzionerà. Perché la subsidenza di Venezia e l’innalzamento dei mari lo rendono inservibile ancor prima di provare a funzionare. E perché l’altezza del mare si accompagna a una virulenza fin qui ignota: la Laguna non è più una difesa per Venezia.

    E dunque: non converrebbe rassegnarsi al fallimento del Mose e dedicare subito le centinaia di milioni che servono ancora a completarlo, al riequilibrio della Laguna?

    Non sarà il caso di chiedersi cosa sarebbe successo se i miliardi spesi per il Mose (le stime ondeggiano tra 5,5 e 7 miliardi di euro) fossero stati spesi in manutenzione? Non avremmo già salvata Venezia, almeno dalle acque?

    E poi una cosa Conte può fare subito: mettere fuori le Grandi Navi non solo dal Bacino di San Marco (come si limita a promettere il furbo ministro Franceschini), ma dalla Laguna.

    Perché è la Laguna come ecosistema che va salvata, non solo l’immagine da cartolina. E quel che non solo Conte, ma tutti noi dovremmo capire è che Venezia è un terribile acceleratore.

    Ci mostra cosa succede a una città d’arte che viva solo di un turismo predatorio che cresce fino a espellere i residenti, a cancellare un’identità civile.

    Ci mostra cosa succede a un patrimonio culturale tutto orientato alla follia delle grandi mostre invece che alla cura del tessuto urbano, in un tripudio di tagli di nastri e inaugurazioni che tolgono soldi e consenso all’umile necessità quotidiana della manutenzione. “

    • Francesco scrive:

      insomma, Venezia dovrebbe essere un Moloch alle cui esigenze di conservazione sacrificare la vita del Veneto, e senza neppure farci soldi per dispregio al turismo di massa e alle grandi mostre?

      beh, se il signor Montanari si compra tutto lui, è liberissimo di farne ciò che crede meglio

      • Peucezio scrive:

        Vabbè,
        Francesco, tu saresti disposto a vendere la Basilica di San Pietro e l’intero Vaticano su una bancarella di Porta Portese a tre euro e mezzo, non per intascarteli tu personalmente e prenderti un caffè e cornetto, ma in ossequio al principio, di cui ti sei feticisticamente innamorato, per cui tutto è mercificabile.

        • Francesco scrive:

          ma no, appena mi presenti qualcuno che vive di aria o di preghiere o di riflessioni sono disposto all’immediata abiura!

          la mia posizione è che siamo anima e corpo, e il corpo ha da magnare per non crepare. ma so che oggi si tende a pensare solo alla seconda – fuori di qui.

          qui si fa dello spiritualismo e per la seconda legge di Moi questo non compensa ma aggrava la crisi

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      molto interessante.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Quella della profondità delle bocche è una sciocchezza di chi ignora il principio dei vasi comunicanti. La laguna è una zona soggetta ad una fortissima subsidienza che è stata soltanto leggermente rallentata dalla riduzione dell’afflusso di sedimenti, ma che non può cessare.

  15. mirkhond scrive:

    GLI ALLUVIONATI DEL SUD? LADRI DI ACQUA. SOLDI E AIUTI SOLO A NORD
    15 Novembre 2019

    QUOTIDIANA INIQUITÀ – SE PIOVE AL NORD, PIOVONO SOLDI; SE PIOVE AL SUD, PIOVONO SOLO GUAI.

    Ha piovuto solo a Venezia. A Matera hanno lavato le strade gratis e, nell’assoluta indifferenza del Paese, han rimesso da soli tutto a posto e il giorno dopo, il sindaco ha fatto riaprire le scuole (fosse accaduto a Milano, a Genova, tutti i Tg e gli “approfondimenti” dai Giletti ai Del Debbio, ci avrebbero frantumato i gabbasisi, mentre “c’è chi non si rimbocca le maniche”. E avrebbero trovato da intervistare qualcuno che, “in rappresentanza del Sud”, avrebbe detto: “Aspetto che vengano a svuotarmi il secchio” (esagero? Ricordate certi fuori onda in cui si istruivano le persone, su cosa dire? E, sulle tv arcoriane, le interviste di Del Debbio in strada, ai passanti, tutti casualmente elettori berlusconiani, manco per sbaglio uno contro?).

    Alta marea solo a Venezia. E la riviera jonica devastata, barche affastellate, stabilimenti distrutti, coltivi alluvionati da onde alte alcuni metri, dove la costa è poche decine di centimetri sul livello del mare? Non è notizia, se non tardiva per alcuni tiggì e per altri no. Mentana si commuove solo per i veneziani, forse non si era reso conto che c’era dell’altro. Glielo hanno detto, magari non tutti con garbo. Poteva rimediare con “Ops…, succede; la nostra solidarietà ai danneggiati, ovunque siano”. Invece, ha accomunato tutti quali “odiatori” e “tirato lo sciacquone”. Caduta di stile e occasione persa. Si rimane al: non si può piangere per tutti. No problem, siamo abituati. Abbiamo udito pure giustificazioni del tipo: “Ma Venezia è una città unica!”. Matera, invece, ce ne sono due… A parte che, dovessimo buttarla sull’unicità, Matera batte tutti, essendo la più antica del mondo (12mila anni, secondo alcune stime, “solo” 10mila, secondo altri; c’è chi propone il primato di Gerusalemme o Gerico, che hanno un miglior ufficio stampa). E poi, che vuol dire, che se il maltempo ti distrugge tutto in una città “qualsiasi” (posto che ce ne siano), so’ cavoli tuoi? Se la città è bella e al Nord, il governo dona 5mila euro a ogni singolo e 20mila a ogni esercizio; e se la città non è bella (gustibus) e al Sud, o persino bella, bellissima, ma a Sud, ti becchi la solita ceppa del terrone? Avete idea di cosa significhino danni per svariati milioni di euro in piccoli Comuni come Porto Cesareo? E a Gallipoli? E il Metapontino? E…? E l’Italia rispose: “Cazzi vostri!”.

    Meriterebbero uno studio a parte i giri di parole con cui giornali, tv, commentatori accennano (e se proprio costretti) alle ruberie del Mose, che avrebbe dovuto “salvare Venezia” e hanno riempito solo le tasche di ladri e le galere. La medaglia d’oro va, ex aequo, al presidente della Regione Luca Zaia (“il Mose è un’opera dello Stato, non veneta”; infatti, i veneti si limitavano a intascare le mazzette, le più alte di sempre, a memoria d’uomo: due euro ogni tre); e al veneziano Renato Brunetta, che attribuisce i ritardi del Mose all’incostante afflusso di soldi (non che li rubavano) e “allo scandalo giudiziario” che ha rallentato i lavori. Capito? “Scandalo giudiziario”! E cosa hanno fatto di tanto scandaloso i giudici? Hanno scoperto e acchiappato i ladri, incluso l’allora presidente della Regione, Giancarlo Galan, di cui si continuano a scoprire tesoretti in paradisi o purgatori fiscali. E ora, altri soldi per “finire” il Mose, sul cui (non)funzionamento girano più barzellette che sui carabinieri (ma vere) e che potrà opporre una diga di un metro e 10 a maree che hanno sfiorato il metro e 90, qualche giorno fa. E solo la manutenzione costerà 100 milioni all’anno, dice Salvini (non sono un esperto, ma manco lui, e avevo letto altre cifre, da 50 a 100… urca, mi pare di sentirli i commenti: così tanto aumentate le mazzette?).

    Ora provate a immaginare cosa sarebbe accaduto se un disastro imprenditorial-tecnologico, criminal-politico, di tale rilevanza (fra annessi e connessi, si sono mangiati 8 miliardi e non è finita) fosse avvenuto a Napoli, Palermo, Roma: non sarebbero bastati i giornali per sciorinare le cronache del malaffare, gli editoriali con il ditino alzato, il disgusto degli onesti a prescindere (per latitudine).

    E immaginate le cose che avrebbero scritto, per indurre alle valanghe di traduzione in odio sui social, modello: colpa vostra, non ci rompete le palle, non ci chiedete soldi. Vi ricordate gli oltre 30 morti per smottamento a Giampilieri, nel Messinese? Abusivismo!!! Non era vero, ma la legge per soccorrere le vittime di inondazione andò a solo beneficio di toscani e liguri (a Genova, dove si sono costruiti palazzi a scavalco di torrenti, con tutti i permessi, c’era stato il disastro). O i morti per alluvione, sempre in Sicilia, nella casa abusiva (vero), ma non demolita? A momenti prendevano a schiaffi i morti per l’indignazione, salvo scoprire che la percentuale di case abusive non demolite, al Nord è simile o poco più bassa (cambia la quantità). E comunque, non un euro ai terroni le cui aziende agricolo modello dell’arco jonico furono sommerse.

    Qualcuno ha correttamente citato (citato: non paginate e paginate, per giorni e giorni, o per ore in tv) che in Veneto hanno deforestato montagne e colline per farvi Prosecco e altro ad alto reddito e bassa tenuta del terreno, predisponendo a smottamenti; che l’indice di cementificazione del Veneto è circa il doppio che altrove; così, la capacità di assorbimento delle acque viene fortemente limitata, favorendo inondazioni; e la laguna è un ecosistema fragilissimo che i veneziani hanno gestito per secoli magistralmente (la competenza e la ferocia di dogi e magistrati specifici che ne rispondevano è leggendaria) e i cui fondali sono in media di un metro o poco più; inutili furono gli allarmi e le proteste di chi decenni fa si disperava (pure Montanelli ci scrisse un libro) perché la laguna veniva letteralmente sfondata per far canali profondi decine di metri, in cui far transitare le superpetroliere dirette a Marghera; e pur di spremere ogni possibile euro da un gioiello unico ereditato, a Venezia, in canali per gondole, galere, caracche, galeoni e già in difficoltà con i motoscafi, fanno entrare navi da crociera più grandi della basilica san Marco…

    Proviamo a immaginare se cose del genere le avessero fatte a Napoli, a Foggia, a Trapani, cosa avrebbero scritto e detto. E quanto avrebbe dato il governo, E cosa si sarebbe scatenato se avesse dato (per le decine di morti di Giampilieri, il lutto nazionale fu proclamato solo dopo le proteste).Vi ricordo che l’attuale presidente del Veneto, a proposito dei fondi per gli scavi di Pompei (uno dei siti più visitati del mondo: 2-2,5 milioni di turisti all’anno), ebbe coraggio di dire che erano buttati per “quei quattro sassi” (piacerebbe sentirglielo ripetere adesso che a incassare i soldi del biglietto è una società di Venezia, non di Napoli: e se si aiutassero a casa loro?).

    Persino pioggia e maree eccessive diventano fonte (daje con ‘acqua…) di iniquità: a Sud sono una giusta punizione divina, per le terroniche nequizie, al Nord sono una ingiustizia da compensare con tanti soldi, solidarietà, aiuti. Giusto. E gli altri danneggiati dalla stessa pioggia, consimile alluvione, perché no?

    È così si costruisce odio, chi riceve ne deduce che se si dà pure ad altri, loro avranno meno, quindi è conveniente credere che gli altri non abbiano pari diritto a solidarietà e aiuto, perché non lo meritano; gli esclusi, avendo la casa devastata come i primi, il negozio distrutto, lo stabilimento demolito, come gli altri, ne deducono che hanno meno, perché sono meno e meno meritano (sono alluvionati veri o hanno rubato l’acqua?), o che sono stufi di essere presi per il culo e, se protestano, di essere accusati di lamentarsi sempre e messi a tacere, perché qualcuno ha “tirato lo sciacquone”.

    La Questione, gira gira, è sempre quella: meridionale.

    https://pinoaprile.me/gli-alluvionati-del-sud-ladri-di-acqua-soldi-e-aiuti-solo-a-nord/

    • PinoMamet scrive:

      Quando ha ragione ha ragione.

      • mirkhond scrive:

        Il premier Conte (che è meridionale) ha ovviamente fatto benissimo a recarsi a Venezia pernottandovi pure.
        Mentre per Matera che ha subito gli stessi danni, si è limitato a telefonare al sindaco.
        Due pesi e due misure.

    • Z. scrive:

      In effetti non ha tutti i torti. Io non saputo dell’alluvione nel materano attraverso i media.

      Va anche detta una cosa, peraltro.

      Come tutti sapete, il problema della subsidenza affligge anche Ravenna. Anche Ravenna ha le pompe elettriche nei cortili, per capirsi, e quando c’era l’acqua alta a Venezia ci allagavamo anche noi.

      Ma da qualche decennio non succede più.

      Così come in Emilia sono diventate molto più rare, se non inesistenti, le alluvioni del Po come quella narrata nel film di Don Camillo e Peppone.

      Ora, la Lucania è una regione povera. Ha tagliato i corsi universitari e Matera ha persino chiuso la stazione meteorologica una decina di anni fa (se ricordo bene). Il numero di lucani che ho conosciuto a Bologna è impressionante, se si considera quanto è grande la Basilicata e quanti sono i suoi abitanti.

      Si fatica a dire lo stesso del Veneto.

      Bene, io ho l’impressione che investire nella sicurezza del territorio sia un affare che non conviene, e che possa essere più conveniente – in termini economici ed elettorali – metterlo da parte, fino alla prossima richiesta fondi.

    • Francesco scrive:

      >>> Ora provate a immaginare cosa sarebbe accaduto se un disastro imprenditorial-tecnologico, criminal-politico, di tale rilevanza (fra annessi e connessi, si sono mangiati 8 miliardi e non è finita) fosse avvenuto a Napoli, Palermo, Roma

      Cosa ci sarebbe da immaginare, caro Aprile?

      e non lo dico per difendere i veneti, di cui non mi cale affatto. O Venezia, che è gestita malissimo da decenni, col rifiuto di scegliere tra città e museo, e i disastri conseguenti.

      Libertà per il Sud, come dico sempre.

  16. Miguel Martinez scrive:

    Una realtà antropologicamente affascinante sono i CARC, il partito comunista clandestino: nel senso che non violano la legge, ma operano in clandestinità e agiscono pubblicamente 🙂

    Ogni tanto li indagano per questa curiosa scelta.

    Però credo che, in tempi in cui “sinistra” significa sempre più appalti per espandere aeroporti oppure trans che tirano fuori il pisello nel bagno delle donne, è bene ricordare un diverso e più antico stile, che emerge in questa intervista con il capo (semi)clandestino dei CARC:

    https://www.carc.it/2019/11/09/interviste-sui-consigli-di-fabbrica-pietro-vangeli-sul-cdf-della-sampas-milano/

    Lo trovo un quadro straordinario, che dovrebbe essere letto tutto.

    • habsburgicus scrive:

      apprendiamo felici che il PC messicano, a cui senza dubbio tutti i discendenti degli aztechi pensano giorno e notte, compie 100 anni !

  17. Miguel Martinez scrive:

    A proposito di sinistra post-Carc,

    Maya Forstater, fiscalista, è stata licenziata da una “think tank internazionale”, il Centre for Global Development (CGD), che si occupa di “povertà e disuguaglianza”, per aver scritto, in toni molto moderati, su Twitter che secondo lei un uomo non può diventare una donna e che “a woman is an adult human female”:

    https://www.theguardian.com/law/2019/nov/15/researcher-defends-tweets-on-trans-rights-at-employment-tribunal

  18. Miguel Martinez scrive:

    Maya Forstater spiega molto bene cosa c’è in ballo:

    “”Some people believe that what makes a woman is the fact of female biology. Some believe it is an innate sense of gender identity. These beliefs are incompatible. Like atheism & religion. But that doesnt mean that people with different beliefs *hate* each other or can’t get along””

  19. Miguel Martinez scrive:

    Leggo che il nostro sindaco ha deciso di lanciare una campagna per ricordare le malefatte del fascismo.

    E che è arrivata prontamente la risposta delle scuole:

    “Dirigenti e insegnanti, interpellati, ammettono le responsabilità ma replicano anche con idee e progetti concreti. “Con l’ultima riforma c’è stato un taglio netto della materia con una sola ora di storia alla settimana nel biennio – afferma Beatrice Capelli, che insegna all’alberghiero Saffi – È vero che i professionali devono trasmettere agli studenti competenze pratiche, ma questo non significa che non abbiamo il dovere di dar loro anche i giusti strumenti per diventare buoni cittadini ” . I docenti cercano di rimediare come possono, spesso costretti a inventarsi nuovi metodi trasversali alle discipline: “Organizzeremo un focus sulla cucina di Firenze ai tempi del fascismo, parlando della politica dell’autarchia secondo la quale si potevano consumare solo prodotti nazionali come grano e riso, mentre zucchero e caffè erano banditi. Un modo per far capire ai ragazzi che la mancanza di libertà durante il regime si rifletteva persino sulla poca libertà in cucina”.”

    • Miguel Martinez scrive:

      La prof. Capelli ignora che:

      1) il fascismo era così globalista che voleva pure conquistare la Libia e l’Etiopia

      2) che la conquista dell’Etiopia ha suscitato le ire dell’Inghilterra, che dominava centinaia di milioni di sudditi neri e scuri senza diritto di voto

      3) che l’Inghilterra ha quindi posto l’embargo all’Italia

      4) che a quel punto Mussolini. che non ci aveva mai pensato prima, si trovò costretto a rivolgersi ad alcuni scienziati italiani

      5) che quegli scienziati hanno pensato, con gli strumenti che si potevano avere negli anni Trenta, a come rendere autosufficiente l’Italia

      Come ci insegna Greta 🙂 viviamo in un’epoca di catastrofe climatica, indotta dalla globalizzazione commerciale, dall’illusione che noi che stiamo in Italia possiamo permetterci il caffè estratto dai contadini guatemaltechi (che hanno perso le proprie risorse e vivono in semi-schiavitù), grazie al petrolio saudita che ce lo porta…

      Anche un orologio rotto dice l’ora giusta una volta al giorno, e la prof. ha deciso di attaccare il fascismo proprio dove ha meno sbagliato.

      • Miguel Martinez scrive:

        La prof. Capelli probabilmente ignora come gli inglesi abbiano costruito il loro impero comprando il cotone che gli schiavi neri estraevano impoverendo il suolo americano; facendolo lavorare agli irlandesi cacciati dalle loro terre; e rivendendo il tutto agli indiani, facendo morire di fame i loro artigiani.

        E ignora che quando la guerra civile americana bloccò l’esportazione del cotone, trasformarono di colpo l’Egitto nella loro fabbrica di cotone, distruggendo le risorse di un’agricoltura antica di millenni.

        Ma per lei il commercio globale è la “libertà”, da contrastare al “fascismo”.

        • Z. scrive:

          Infatti la poca libertà in cucina non dipendeva dalla poca libertà politica di cui il regime era responsabile, ma dalla miseria di cui il regime era responsabile.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Infatti la poca libertà in cucina non dipendeva dalla poca libertà politica di cui il regime era responsabile, ma dalla miseria di cui il regime era responsabile.”

            Penso che la “miseria” fosse un problema storico italiano, mica un’invenzione fascista.

            Casomai, il fascismo poteva essere responsabile di aver interrotto un sistema di commerci internazionali.

            Ma se lo aveva fatto, lo aveva fatto perché era così globalista da volersi inglobare anche l’Etiopia.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — Penso che la “miseria” fosse un problema storico italiano, mica un’invenzione fascista. —

              La miseria era un problema storico italiano e il fascismo l’ha aggravata eccome. Ancor prima di ridurre l’Italia in macerie.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “La miseria era un problema storico italiano e il fascismo l’ha aggravata eccome. Ancor prima di ridurre l’Italia in macerie.”

                Penso che sia una questione enormemente complessa.

                Intanto, furono anni in cui tutto il mondo faceva quelli che allora si chiamavano “progressi” enormi. Tipo, c’erano più auto e più bar che vendevano il caffè nel 1935 che nel 1895.

                Poi bisogna chiedersi, un insegnante a Padova nel 1935 stava meglio o peggio del suo collega nel 1895?

                Un bracciante lucano, stessa domanda…

                E un mediatore di proprietà immobiliari, o un camorrista, o un militare?

                Ma soprattutto, cosa ci rimane oggi, un secolo dopo? I quartieri di Roma costruiti durante il fascismo, le scorie delle industrie di allora, le strade, gli aeroporti hanno migliorato o peggiorato l’Italia in cui viviamo?

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — Intanto, furono anni in cui tutto il mondo faceva quelli che allora si chiamavano “progressi” enormi. —

                Proprio per questo direi che bisogna piuttosto chiedersi: dal 1922 al 1939 che progressi hanno fatto le condizione di vita degli italiani, se confrontata coi progressi degli abitanti degli altri Paesi europei?

                Non parliamo poi dello stesso paragone se fatto nel 1945.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Proprio per questo direi che bisogna piuttosto chiedersi: dal 1922 al 1939 che progressi hanno fatto le condizione di vita degli italiani”

                Bisognerebbe partire da un paese che avesse in partenza una situazione analoga (mezzadria, latifondi, relativamente poca piccola proprietà contadina; però anche una piccola ma dinamica zona industriale; enorme divisione tra nord e sud).

                Mi viene in mente la Spagna, dove però ci fu la guerra civile, quindi il confronto è difficile; forse la Grecia, l’Austria o il Portogallo.

                Scelto il paese di paragone, bisognerebbe vedere quali criteri scegliere – ad esempio aspettativa di vita, alfabetizzazione, numero di automobili, tasso di occupazione, nuove costruzioni, emigrazione o meno all’estero, emigrazione interna, divario di reddito; che a pensarci sono tutti criteri discutibili (che so, il tasso di occupazione può riferirsi ad attività devastanti per il territorio, un reddito più elevato può portare a importazioni che fanno perdere il lavoro agli autoctoni, ecc).

                Solo fatto questo lavoro si può iniziare a dire se il fascismo abbia migliorato o peggiorato le condizioni di vita degli italiani.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                “Proprio per questo direi che bisogna piuttosto chiedersi: dal 1922 al 1939 che progressi hanno fatto le condizione di vita degli italiani, se confrontata coi progressi degli abitanti degli altri Paesi europei?”

                Questo è un ragionamento che non regge.
                Perché il fascismo fu la versione italiana di quelle tendenze storiche che si manifestarono un po’ in tutta Europa.
                La democratica Francia negli stessi anni non era più libera dell’Italia fascista, se non in cose di dettaglio (e in altre lo sarà stata di meno): c’erano forme di stato poliziesco, di repressione che oggi ci sembrano impensabili. E nello stesso tempo tutto si era evoluto molto rispetto a mezzo secolo prima.

                Ma gli anni tra le due guerre furono un’accelerazione nel senso del progresso, accompagnata da forme di nazionalismo, declinato però nel senso di una modernizzazione travolgente (e della relativa estetica) e di forme di statalismo militareggiante; anche questo un po’ dappertutto.

                La specificità dell’Italia tutt’al più sta nel fatto di aver dato un nome e una veste ideologica a tale temperie, insomma, di averle dato una formulazione, e di averle esportate.

              • Z. scrive:

                Ezio,

                — Questo è un ragionamento che non regge. —

                Non ho capito quale sia il ragionamento che non regge… e non ho capito perché!

                ma una cosa alla volta…

                qual è?

                🙂

              • Peucezio scrive:

                Ci sei o ci fai?

                Quello per cui i progressi economici e sociali avvenuti in Italia durante il fascismo non avrebbero valore perché simili, per entità, a quelli avvenuti negli altri paesi europei.
                Mi sembrava ovvio.
                E’ vero che tu l’avevi posta come dubbio, ma era scontato il senso.

                Se io ti dico che voglio fare una gita domenica e tu mi dici: “bisogna capire se pioverà o sarà bello” è ovvio che intendi dire che se piove non è il caso di andare.

              • Z. scrive:

                In realtà intendo dire che in quel periodo i progressi in Italia sono stati davvero modesti, rispetto agli altri Paesi.

                E infatti: emigrazione continua (con le umiliazioni tipiche degli odierni immigrati in Italia), avvocati in fila per fare le comparse o i commessi (allora era cosa inaudita!), braccianti che vivevano di erbacce. Bizzozzero, l’agronomo amico di Pino, che raccomandava: poco pane e ancor meno carne.

                Questo senza parlare della brillante idea di entrare in guerra.

                Poi a me l’Eur non dispiace affatto, per rispondere a un’altra delle domande di Miguel.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                formulato così è già diverso. Tu stai dicendo che non stavamo uguale ma peggio.

                Beh, ma allora bisognerebbe vedere il punto di partenza. Tieni conto che l’Italia del secondo Ottocento era molto più arretrata di germania, Francia o Inghilterra.

              • Z. scrive:

                In effetti, dato il gap, ci si sarebbe potuti attendere una crescita più veloce rispetto ad altri Paesi.

                Solo che per larghe fasce della popolazione la miseria è aumentata, durante il Ventennio. Con la guerra, poi, macerie per tutti.

                Per fortuna c’erano Paesi in crescita ed emigrare, almeno all’inizio, era relativamente facile (poi ad es. la Francia, con soddisfazione di Mussolini, cominciò a respingere gli italiani). Ironicamente, lessi che molti italiani emigravano in Romania.

        • habsburgicus scrive:

          trasformarono di colpo l’Egitto

          vero….si potrebbe discutere però su quel “di colpo”
          la guerra civile USA, con la vittoria del Nord, che pose fine all’antica Repubblica [penso sia pacifico che, pur non essendoci stati seri cambi costituzionali, i vecchi USA pre-1861 erano un’altra cosa dagli USA post-1865] avvenne in apr 1865
          gli inglesi si papparono l’Egitto dopo la rivolta di ‘Arabi Pascià nel 1882 [invitarono pure noi a partecipare; il massonissimo Pasquale Stanislao Mancini, Ministro degli Esteri non accolse l’invito, donde molte recriminazioni poi..non tutti sanno che quando nel 1919 Londra ci offrì un mandato nel Caucaso, cui il nostro governo disse NO, ci fu chi rammentò che invece bisognava accettare per evitare altre recriminazioni future..Sonnino ne fu scosso e stava per dire SI, poi cadde il governo Orlando, venne il “rinunciatario” Nitti e del Caucaso -e di molto altro- non si parlò più ! forse ancora meno sanno che Massaua divenne nostra contra lo ius gentium nel 1885 per una sorta di tardiva resipiscenza italiana all’originaria offerta inglese di tre anni prima..infatti Massaua era legalmente egiziana dalle conquiste di Mehmed ‘Ali ad inizio Ottocento, dunque ottomana..noi la occupammo il 6/2/1885 senza issare la bandiera egiziana e tanto meno quella ottomana accanto alla nostra, indi nel dicembre 1885 proclamammo la sovranità di Umberto I e tanti saluti al khedivé d’Egitto, sotto la vaga “alta sovranità” del Gran Sultano di Costantinopoli 😀 diciamo metodi garibaldeschi applicati all’Africa 😀 ]
          orbene 1882-1865=17, non così poco
          mi dirai che già nel 1879 gli inglesi, in combutta illis diebus con i francesi (poi “fregati” dagli albionici nel 1882 :D) costrinsero ad andarsene il khedivé Isma’il I (che aveva il grave torto di non essere comprabile), dunque già allora assunsero il controllo dell’Egitto (tramite l’insulso Tevfiq, nuovo khedivé)..e siamo a 14 anni
          mi dirai ancora che fu l’apertura del Canale di Suez nel 1869 ad iniziare la paramountcy britannica in Egitto (ma la Francia, ancora imperiale per una anno contava allora..oh, se contava…l’imperatrice Eugenia era presenta all’inaugurazione)..e siamo a soli 4 anni
          “di colpo” però mi sembra leggermente esagerato
          a livello concettuale invece ci sta..hai colto perfettamente il nesso causale

          • habsburgicus scrive:

            LA FINE della guerra civile USA..ecc ecc ecc
            of course

          • habsburgicus scrive:

            en passant, il tutto può essere spiegato massonicamente 😀
            Ismail, grande riformatore, europeizzatore (e a me simpaticissimo, ma la mia opinione non conta) era stato iniziato alla Luce (ignota ai profani) dai fratelli francesi, cioè obbediva a Rue Cadet
            altre logge obbedivano invece a Londra 😀
            fu una lotta fra logge 😀
            come in Messico sessanta anni prima la lotta fra escoceses e yorquinos fu una lotta per interposte persone fra Gran Bretagna e USA ! ovvero fra le due massonerie anglosassoni
            tutta l’Intesa dell’8/4/1904 (VERA CAUSA EFFICIENTE DEL GRANDE MACELLO) é, volendo (chiave di lettura parziale 😀 ma da non trascurare) una “fusione” e un’ “alleanza” intermassonica delle logge di Londra e Parigi ad maiorem G.: A.:D .:U.: gloriam 😀 😀 😀

            • habsburgicus scrive:

              così, fatalmente (e infaustamente), l’Italia nata per volontà di due logge diverse (quelle inglesi -Cavour; quelle francesi -altri) NON POTEVA MATEMATICAMENTE RESTARE NEUTRALE NEL 1915 (a meno di un Uomo Superiore che nasce di rado :D), in quanto le due logge erano unite in odium Germaniae
              invece avremmo potuto restare neutrali qualora le due logge di Londra e Parigi fossero state in campi contrapposti
              a noi ci ha rovinato l’Intesa del 1904 😀 😀 😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Habs

            “Egitto”

            la cotonizzazione dell’Egitto fu velocissima, e fu imposta dal governo egiziano prima dell’apertura del canale di Suez, e molto prima di Orabi Basha..

            Avvenne in tempi brevissimi, distruggendo la vita tradizionale dei contadini egiziani.

            • habsburgicus scrive:

              allora gli avvenimenti successivi sino ad Orabi Basha (mi piace la tua forma araba !) potrebbero essere concettualmente rovesciati:
              ovvero avvennero (magari giocoforza, senza che fossero previsti in un primo momento) in seguito a questa cotonizzazione velocissima, di cui parli, causata dall’esito del conflitto nordamericano !

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Habs

                “allora gli avvenimenti successivi sino ad Orabi Basha (mi piace la tua forma araba !) potrebbero essere concettualmente rovesciati:”

                Apprezzo il tuo apprezzamenti, infatti dovrebbe essere con la ayin iniziale, poi una o/u che normalmente non si scrive; e ovviamente la “p” si legge “b”, anzi in arabo si scrive direttamente così!

                Su tutto questo tema, c’è un libro straordinario, Mike Davis, “Late Victorian Holocausts”. Una delle opere più importanti per capire la storia della specie umana, che con un’immensa quantità di dettagli, spiega come il liberismo inglese dell’Ottocento abbia comportato (senza cattive intenzioni) stragi enormemente maggiori di quelle che attribuiamo ai dilettanti come Stalin o Hitler.

                Ribadisco il meccanismo:

                1) schiavi neri in America producono cotone (e scacciano i contadini bianchi, che da lì iniziano a odiare i neri); appena scoppiò la guerra civile, si distrusse cinque millenni di civiltà agraria egiziana per creare una fonte alternativa

                2) fabbriche inglesi processano il cotone, con irlandesi cacciati dalle campagne

                3) anche così, e già allora, il margine economico era tale da mandare in rovina qualunque artigiano indiano

                4) gli artigiani indiani furono quindi ridotti a fare i contadini nelle piantagioni di papaveri inglesi in India

                4.b) I contadini indiani furono integrati in un sistema in cui dovevano produrre per nutrire gli inglesi invece che se stessi, e quindi appena ci fu il minimo problema naturale, le ferrovie che avevano devastato l’India portarono via il loro raccolto, e qualche decina di milioni di indiani crepò di fame

                5) quando i cinesi si impuntarono a negare il Libero Commercio caro alla professoressa Capelli, gli inglesi fecero la guerra alla Cina, obbligandola ad accettare:

                5.a) l’oppio indiano e trasformarsi in una popolazione di tossicodipendenti

                5.b) i prodotti tessili anglo-indiani, portando alla morte per fame di milioni di artigiani cinesi.

                E’ una cosa talmente enorme, che la globalizzazione di cui ci lamentiamo oggi è poca roba.

              • Francesco scrive:

                Miguel

                ma il tuo omonimo Mike quanto è affidabile?

                perchè le cose che citi di quel libro (e quanti ne ha scritti) sono così gigantesche che dovrebbero far parte del “senso comune” dei (non pochi) comunisti contemporanei

                invece le sento solo da te

                in più il nostro non ha alcuna preparazione di tipo economico, pur spiegando tutto in termini economici (e molto moralistici)

                ciao

      • Z. scrive:

        Beh, diverse materie prime venivano dalle colonie, mica da Latina… ehm, Littoria. E in ogni caso non credo che il DVSCE lo facesse per l’ecosistema e la sostenibilità ambientale 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Beh, diverse materie prime venivano dalle colonie, mica da Latina… ehm, Littoria. E in ogni caso non credo che il DVSCE lo facesse per l’ecosistema e la sostenibilità ambientale”

          Esatto, proprio per questo trovo discutibile l’iniziativa.

        • Francesco scrive:

          però tutto quello che ostacola il commercio è benemerito, ecologicamente e socialmente, per Miguel

          😉

  20. Miguel Martinez scrive:

    Per chi fosse interessato al tema del transattivismo, la Sprite, proprietà della Coca Cola, fa uno spot dove una mamma fascia la tetta alla figlia perché non sia più donna:

    https://twitter.com/AllianceLGB/status/1195460135356977153

  21. Miguel Martinez scrive:

    Gruppo di melaninodeficienti dotati di armi varie arrestato a Siena.

    Pare che la polizia abbia condotto le indagini, come sempre, con l’aiuto attivo dei melaninodeficienti stessi:

    “Le indagini erano partite da alcune conversazioni sui social tra gli indagati che inneggiavano all’odio razziale e al fascismo: su Facebook Andrea Chesi, dipendente della Banca Monte dei Paschi e nostalgico del fascismo e del nazismo, divulgava foto e scritte inneggianti le Ss, Adolf Hitler e Benito Mussolini.”

    Ah, ecco, inneggiare al fascismo credo che implichi cantare Giovinezza.

    Qualcuno ha lo spartito invece dell’Inno all’Odio Razziale?

    • Z. scrive:

      Caso mai è il contrario: è cantando Giovinezza che può implicare inneggiare al fascismo…

      In ogni caso, ci sono moltitudini di musicisti e cantanti che non abbisognano di spartito 😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Caso mai è il contrario: è cantando Giovinezza che può implicare inneggiare al fascismo…”

        E’ quello che volevo dire, mi sono espresso in modo un po’ contorto.

        “Orsu fratelli odiam odiam
        Alla pelle ci guardiam
        Bianchi e neri ci picchiam
        l’un l’altro addosso ci sputiam”

        Vabbe’, la metrica fa un po’ pena, ma credo di aver appena Inneggiato all’Odio Razziale.

  22. Miguel Martinez scrive:

    E’ in corso a Londra il processo per la causa intentata da Maya Forstater all’ONG che la licenziò perché affermò (in privato, su Twitter) che non è possibile cambiare sesso (xx, xy ecc).

    Domanda dell’avvocato della difesa:

    “how long have you believed people can’t change sex?”

    Risposta di Maya – “before I knew how babies were made, as a child, I didn’t understand the difference between a persons appearance & biology, but by the time of GCSE Biology & Agriculture [test scolastico attorno ai 16 anni] degree I understood. 30-40 year belief…”

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La signora fa una cosa del tutto legittima: vuole sbattere fuori dal movimento LGBTecc. alcune sue componenti. Lo trovo un problema poco appassionante, ma trovo francamente patetico il ricorso alle “verità scientifiche” nel decidere chi può far parte o meno di un movimento politico.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “La signora fa una cosa del tutto legittima: vuole sbattere fuori dal movimento LGBTecc. alcune sue componenti. ”

        No, la signora chiede di essere reintegrata nel proprio posto di lavoro, da cui è stata licenziata per aver affermato, in un tweet, che “un uomo non può diventare una donna”. Che è sicuramente un’affermazione fatta in un contesto polemico, ma è un’affermazione difficile da contestare scientificamente.

        Il contesto non è quello del “movimento LGBTecc”, è quello – ad esempio – di un uomo, non operato, che è campione di ciclismo femminile per autocertificazione; del cambio di sesso imposto dai genitori ai propri figli preadolescenti perché sospettati di avere interessi poco “maschili” o “femminili”; o il fatto che uno stupratore, se si dichiara donna, viene mandato nel carcere femminile.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          È un elenco molto interessante, ma non è stato il motivo del licenziamento: quello è stato determinato da un contrasto sulla linea del movimento. Dubito, infatti, che uno studio legale che si occupa di diritto antidiscriminatorio abbia usurpato i poteri dell’amministrazione penitenziaria inglese.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            ” ma non è stato il motivo del licenziamento: quello è stato determinato da un contrasto sulla linea del movimento”

            Hai confuso questo caso con quello di Allison Bailey, licenziata da uno studio legale.

            Prendiamo come The Guardian definisce il caso di Maya Forstater (che non so se sia lesbica):

            “Maya Forstater, 45, a tax expert, was a visiting fellow at the Centre for Global Development (CGD), an international thinktank that campaigns against poverty and inequality. Her contract at the organisation, which is based in Washington and London, was not renewed in March this year after a dispute over publicising her views on social media.”

            Il CGD non è un movimento LGXYZ, è un think tank che sul suo sito dichiara di avere i seguenti scopi:

            “The Center for Global Development works to reduce global poverty and improve lives through innovative economic research that drives better policy and practice by the world’s top decision makers.

            We generate new ideas, actionable policy proposals, and independent research, and spark critical global development conversations.”

  23. mirkhond scrive:

    Quando la scienza non è sottomessa ad un’etica religiosa, tutto è possibile, tutto è lecito.
    A cominciare dallo stravolgere le leggi della natura.

    • Z. scrive:

      Quanto a stravolgere le leggi della natura, l’etica religiosa non se la cava male 🙂

      • Francesco scrive:

        insomma

        non sono affatto d’accordo: l’etica religiosa non ha nulla contro le leggi di natura. prendi la castità delle suore, quale legge di natura contrasterebbe?

        è che certa gente di sinistra usa il termine “leggi di natura” in modo molto disonesto

  24. mirkhond scrive:

    Fino ad ora però ci aveva risparmiato il cosiddetto transgender.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Fino ad ora però ci aveva risparmiato il cosiddetto transgender.”

      Qui c’è una scissione tra tecnologia e scienza.

      La tecnologia in effetti permette tagli, protesi, scavi, consumo di ormoni, ecc.

      Ma la scienza ci dice che le cellule o sono XX o sono XY (salvo casi rarissimi).

      Quindi il processo verte sulla legittimità o meno di dire in pubblico una verità scientifica che è assolutamente incontestabile.

      Anzi, non riesco a pensare a molte verità più incontestabili di questa.

      • Moi scrive:

        Miguel: sì , ma devi distinguere il sesso “legale” dal sesso “biologico” … sennò sei uno “Spic for Trump !” 😉

  25. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Un paio di notizie da Modena, che a ‘sto giro ha “battuto” Bologna 🙂 :

    https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/assessore-gentilezza-1.4886895

    Modena, ecco il primo assessore (sarà un errore del Carlino, la declinazione maschile …) alla Gentilezza. “Basta un sorriso”

    Camposanto, Orsola Rosetta D’Agata è la pioniera in Emilia Romagna. Il sindaco (altro gender error ?) “Darà il buon esempio”

    ———————————-

    MODENA Il 17 novembre sarà domenica ecologica, con il blocco della circolazione dei veicoli più inquinanti dalle 8.30 alle 18.30 in tutta l’area cittadina compresa all’interno delle tangenziali, secondo le regole già in vigore durante la settimana.

    https://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/assessore-gentilezza-1.4886895

    ——————————-

    Poi va be’, replicheranno la buffonata delle Sardine con cartelli pisciformi … ma è arrivata prima Bologna; inoltre dovrebbero avere molti meno problemi di Cosplayers Facinorosi con Papy Toga Rossa & Mamy Quota Rosa !

  26. mirkhond scrive:

    Quello che mi sgomento è il punto in cui siamo arrivati, e cioé lo stravolgimento totale delle leggi della natura.
    Fin dov’è giusto spingersi?
    E quale rischi si corrono?

  27. mirkhond scrive:

    sgomenta

  28. Z. scrive:

    Qualche giorno fa, alcuni esponenti locali dell’estrema destra governativa si sono divertiti a pubblicizzare nomi e indirizzi di assegnatari stranieri di case popolari.

    https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/11/08/news/bologna_case_pubbliche_agli_stranieri_fdi_li_mette_alla_gogna_nei_social-240587510/

    Qualche giorno dopo, qualcuno ha reso il favore a uno di loro. In misura attenuata: non l’indirizzo di casa ma quello dello studio, che peraltro è rinvenibile su di un albo pubblico consultabile via web da chiunque.

    https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/11/13/news/case_agli_stranieri_dopo_la_gogna_social_imbrattato_lo_studio_di_lisei-241022088/

    E via di piangina: oddio oddio, povero me, mi perseguitano!

    P&P, Prevaricazione e Piagnisteo: la cifra della destra italiana, in misura via via crescente man mano che ci si sposta verso l’estrema destra.

    Del resto, il vostro Zanardo Zalambani ve l’aveva detto, più e più volte. E voi, voi mi dovete sempre dare retta.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Qualche giorno fa, alcuni esponenti locali dell’estrema destra governativa si sono divertiti a pubblicizzare nomi e indirizzi di assegnatari stranieri di case popolari.”

      Comunque la questione dell’assegnazione delle case popolari è difficile: ne parlavo proprio stamattina con una consigliera comunale di estrema sinistra, per giunta nata in Africa.

      Non so a Bologna, ma a Firenze ci sono migliaia di sfratti e gli affitti – grazie a Airbnb – sono insostenibili.

      Le case popolari sono in periferia, sono poche – il Comune preferisce usare i propri immobili per farne “studentati” per stranieri ricchi – e giustamente assegnate ai più bisognosi; dove la categoria di “più bisognosi” coincide in larga misura con gli zingari.

      Ovviamente la soluzione non significa sbattere gli zingari per strada; ma consiste in:

      1) distinguere tra la persona che occasionalmente affitta il salotto di casa sua per massimo tre mesi, da chi fa una vera impresa, tassando quest’ultima come si fa con gli alberghi

      2) usare le tasse riscosse da affitti brevi per l’edilizia popolare (e non come attualmente per rendere la città più “accogliente” verso i turisti)

      3) ogni bene del demanio che si cede deve essere almeno in parte usato come edilizia popolare.

      E’ molto più semplice sottolineare il problema facendo vedere i nomi stranieri sui campanelli; e probabilmente è anche un reato. Ma è anche facile dire che si tratta solo di “odio razzista”, negando l’esistenza del problema stesso.

      • Roberto scrive:

        Ma l’odio razzista è un problema!

        Acceca impedendo di vedere il problema

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Ma l’odio razzista è un problema!”

          Mettiti nei panni di tanta gente che conosco: immagina uno che ha lavorato una vita, pagando le tasse, e senza grandi orizzonti culturali o geografici.

          Si trovano a cinquant’anni senza casa.

          Ovunque vada, gli chiedono affitti che non è in grado di pagare.

          Va all’ufficio comunale per l’assegnazione delle case, e gli dicono, “ah, ma lei ha un lavoro, che pretende pure che le diamo la casa?”

          Poi vede che le dieci case disponibili sono state assegnate a gente che (nel suo limitato orizzonte antropologico) gli sembra siano la zingara che chiede l’elemosina, lo spacciatore marocchina che ozia in piazza e qualcun altro che “Carola ci ha regalato con il barcone”, e si chiede se è valsa la pena passare la vita a farsi un mazzo così al lavoro.

          Credo che sia troppo sbrigativo definire questo “razzismo”, “odio del diverso”, “discriminazione solo per il diverso colore della pelle”, “mancanza di spirito di accoglienza” e tutto il resto.

          Questo non vuol dire che lui “abbia ragione”, ma vuol dire che prima di attribuire ad altre le motivazioni che ci fanno comodo a noi, cerchiamo almeno di capire quali sono le sue, di motivazioni.

          • Roberto scrive:

            Miguel,
            Sono circa 46 anni che mi dicono “non sono razzisti, mettiti nei loro panni” e sono circa 46 anni che lo faccio, e sono arrivato a questa conclusione:
            Se te la prendi con il marocchino o l’albanese sei razzista.

            Basta semplicemente pensare che nella stessa identica situazione c’è chi non se la prende con il marocchino o l’albanese. Non è quindi una cosa ineluttabile, è una scelta sbagliare

            Non mi fa per nulla comodo (e che vuol dire???), anzi mi piacerebbe che non esistesse la malvagità in sé: se ogni scelta sbagliata fosse il frutto di circostanze sfigate, beh basterebbe eliminare le circostanze sbagliate. Temo, anzi sono sicuro, che sia una visione troppo ottimista

            • Z. scrive:

              Radicalscicche!

              Tra l’altro, perché non allarghiamo il ragionamento?

              Chessò: mettiti nei panni del povero stupratore: è tanto che non usciva con una donna…

              • Moi scrive:

                … o anche della Cecchina ExJugoslava (… fonte Gino Strada !) che quando sparava sui preAdolescentimaschi si compiaceva di aver eliminato potenziali stupratori, qualche anno dilà da venire !

            • roberto scrive:

              la frase
              “fosse il frutto di circostanze sfigate”

              va letta
              “fosse il frutto *ineluttabile* di circostanze sfigate”

              è ovvio che le circostanze sfigate non aiutano, ma appunto non solo non giustificano, ma nemmeno spiegano tutto

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Basta semplicemente pensare che nella stessa identica situazione c’è chi non se la prende con il marocchino o l’albanese.”

              La specie umana, a parte un 1% di saggi illuminati, se la prende SEMPRE con qualcuno.

              Il vicino di casa,

              il governo,

              il padrone,

              il sindaco,

              gli zingari,

              gli speculatori immobiliari,

              gli inquilini che fanno i furbi e non pagano l’affitto,

              gli avvocati,

              gli eurocrati,

              i fascisti,

              i meridionali,

              la piccola borghesia,

              gli intellettuali,

              gli omosessuali,

              i giovani,

              i vecchi,

              i reazionari,

              i sessantottini,

              i preti,

              i massoni,

              i burocrati,

              la Thatcher,

              Gorbaciov,

              i terrapiattisti,

              il CICAP,

              i centri sociali,

              Salvini,

              Airbnb,

              Greta Thunberg,

              Trump,

              il governo cinese…

              • Roberto scrive:

                Quello che se la prende con il marocchino o l’albanese in italiano ha un nome ben preciso, non vedo perché non usarlo

        • Z. scrive:

          Miguel, cerca di metterti nei miei panni: a Bologna ci abito, ci ho trascorso diciamo qualche decennio (ahimè, il tempo passa per tutti) e non ne parlo per sentito dire.

          Davvero 🙂

          Le polemiche semmai riguardavano le graduatorie per il nido. Non sono polemiche del tutto arbitrarie: il nido è nato per favorire la piena occupazione femminile, e basare una graduatoria sull’ISEE significa invece punirla.

          Dico riguardavano perché da un po’ non le sollevano più né l’estrema sinistra (che dopo la mascherata anticattolica del 2013 si è presa un decennio sabbatico) né la destra.

          • Moi scrive:

            la mascherata anticattolica del 2013

            ——–

            … Quale , in psrticolare ?

            Poiché delle provocazioni più o meno blasfeme ne fan sempre … specie con “copertura genderista” !

          • Z. scrive:

            Il referendum contro gli asili privati

            • Moi scrive:

              … mi passeresti la memberberry 😉 ? … NON ricordo provocazioni blasfeme !

            • Z. scrive:

              Non ci furono atti blasfemi, che io ricordi. Ci fu un po’ di caciara glam anticlericale, con VIP patinati calati da noi per l’occasione, e finì tutto quando un rifondarolo si lamentò dei troppi stranieri negli asili pubblici.

      • Z. scrive:

        Se sia reato non so. Sicuramente si tratta di propaganda acchiappavoti e prevaricatrice, seguita da piagnistei: la norma, insomma.

        Non ho notizia di grosse carenze di case popolari a Bologna, e neppure di particolari denunce della destra al riguardo. Anzi, la Lega anni fa votò assieme alla maggioranza per introdurre il requisito – del tutto condivisibile, secondo me – di un minimo di anni di residenza per l’assegnazione degli alloggi. Tre anni, credo. Ne parlammo anche qui.

        Ho notizia invece di persone con redditi niente male convinti che la casa popolare dovesse andare a loro perché italiani.

        Invece, qui la polemica oggi riguarda gli studentati, perché molti sono rimasti fuori dalle graduatorie. Ma cosa penso delle borse di studio credo di averlo scritto fin troppe volte.

        Di “odio” hai parlato tu: so che è un termine che va di moda tra chi passa la vita sul Tomo de’ Ceffi, e qui ho appreso che è un espediente retorico chiamato “argomento dell’uomo di paglia”. Qui volevo solo sottolineare lo schema ormai collaudato prevaricazione – piagnisteo.

  29. Mauricius Tarvisii scrive:

    Se ho capito bene, in Bolivia una tizia si è autoproclamata presidente col sostegno degli USA e sventolando una Bibbia gigante, ha troncato le relazioni col Venezuela e buttato fuori gli indios dal governo. Nel frattempo la polizia sparava contro i suoi oppositori.
    Io sono antiusano, quindi potrei avere frainteso qualcosa, ma qualcuno ne sa di più?

    • Z. scrive:

      C’era un articolo di Cavallini, qualche giorno fa, dal mio amico Marco

    • Moi scrive:

      Medio / Vicino Oriente e Centro / Meso America NON sono gente come noi : i toni da guerra civile non li tengono sui social videogames … li mettono concretamente in atto, forse perché ormai c’è una gran massa che non ha più nulla da mettere a rischio.

      O forse sono solo gente strana per chissà quali motivi, vuoi storico-culturali o vuoi financo genetico-ambientali … lo ignoro.

      Lo so : è una lettura estremamente generica e superficiale … ma è l’ unica cosa che credo di aver capito.

      • Z. scrive:

        Consiglio anche a te l’articolo di Cavallini sul FQ. È di qualche giorno fa, quindi non aggiornato ad oggi, ma l’ho trovato interessante.

  30. Moi scrive:

    Ma il “razzismo”, è “Sintomo” o “Malattia” ? … e davvero la politica è “Cura” della “patologia” della Società ? … Una certa Cultura Organica di Partito adora le metafore mediche !

  31. Moi scrive:

    … Ma non è reato, di per sé, imbrattare ed esporre cartelli offensivi su uno studio legale ?

  32. Moi scrive:

    … e cmq si sa che l’ atto di vandalismo, più persone lo fanno collettivamente … più ne aumentano le possibilità di impunità individuale. Si chiamano “Kollettivi” apposta, no ? 😉

  33. Moi scrive:

    … Piove , Governo Ladro !

    https://en.wikipedia.org/wiki/Stormwater_fee

    (stranamente lo si dice solo in Italiano, ma su Wiki lo spiegone è solo in English)

  34. Moi scrive:

    @ PINO & PEUCEZIO

    In Italia, però, dopo la batosta (meritata o iniqua che sia ) elettorale del PD nel Febbraio 2018 … è stata ufficializzata l’ Ibridazione tra PoMo Futuristico e AntiFascismo (quello sempiternamente uguale a sé stesso fin dal 1945 , intendo !). Robe tipo che sarebbe da “Fascisti”opporsi al Transessualismo (chirurgia, farmacologia ormonale …) Adolescenziale o financo Infantile !

  35. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Mah … seppur con enorme fatica, negli USA stanno cercando di rinsavire scoprendosi “Intersectional”, mentre almeno fino agli Anni Ottanta , in Europa, era “ovvio” che la Politica dovesse “affrontare i problemi nella complessità della società” …

  36. Moi scrive:

    Costei _ Kimberle Crenshaw _ è considerata la Fondatrice della Intersectionality , forse le daranno il Nobel … ma dice quel che qualunque zdàura Over70 direbbe quando nel’ intimità può ragionare di suo senza doverne rendere conto al PD :

    https://www.youtube.com/watch?v=ViDtnfQ9FHc

  37. Moi scrive:

    @ PINO / TUTTI/E/*

    A quanto pare, il Giochino della Sx Unita in Commissione Segre inizia a incrinarsi : la Senatrice , difatti, avrebbe rifiutato la Cittadinanza Onoraria di Napoli dopo che un’ Asessora “AntiSionista” ha espresso il suo parere su Israele …

    • PinoMamet scrive:

      Diciamo che a destra piacciono gli israeliani perché so’ forti e ammazzano gli arabi del cazzo; e poi gli ebrei si sa sono ricchi e tengono in mano l’America;
      a sinistra non piacciono gli israeliani perché so’ forti e ammazzano gli arabi poverini; e poi si sa che gli ebrei sono capitalisti e tengono in mano l’America.

  38. Moi scrive:

    SE fossi Ebreo, ma NON lo sono … mi preoccuperei più di queste (!) cose che non della “mezuzah” sull’ uscio di casa o delle terme “mikveh”, ad esempio !

    PS

    Termini che conosco per aver guardato i video de “i Diamanti della Torah” … interessanti, ma non mi piace tantissimo la didattica con Rav Shalom Hazan”saputello” 😉 e l’ Allievo Fabio totalmente passivo nell’ apprendimento.

  39. roberto scrive:

    miguel

    “La specie umana, a parte un 1% di saggi illuminati, se la prende SEMPRE con qualcuno.”

    è una questione sulla quale non saremo mai d’accordo.

    io continuo a credere, anzi a vedere, che esiste la malvagità pura. ci sono certo cause scatenanti (povertà, disagio, paura….), ma non sono decisive e le stesse cause hanno effetti chiaramente diversi sulle persone.

    ci sono razzisti che se la prendono con il marocchino per la casa popolare, ma che se pure fossero ricchi e tranquilli continuerebbero a prendersela con i marocchini per semplice odio raziale. facevo qualche giorno fa il caso di un proprietario di una squadra di basket di los angeles ricco sfondato che se la prende se la moglie si fa fotografare con i negri. ecco, quel tipo umano esiste in ogni strato sociale, ricchi poveri, colti, ignoranti, maschi, femmine eccetera

    tutto ciò è un problema, perché appunto impedisce di vedere i problemi reali, che non è, in questo caso “il marocchino ha preso la casa” ma “non ci sono abbastanza case”

    • PinoMamet scrive:

      Hai ragione, però lo stronzo nato, lo stronzo perché sì, lo stronzo stronzo, è per fortuna una percentuale bassissima della popolazione.

      Lo stesso si può dire (forse sono addirittura meno) di quelli che credono alla bizzarra teoria sette/ottocentesca per la quale il colore della pelle avrebbe qualche correlazione con una serie di doti quali l’intelligenza, il coraggio, la correttezza, l’abnegazione, l’altruismo eccetera (i veri e propri “razzisti”).

      La maggior parte di quelli che se la prendono perché “gli alloggi popolari vanno tutti agli stranieri”, è formata dai
      -male informati
      -strumentalizzati
      -incazzati
      che sono purtroppo il segno di una società sempre più precaria.

      E nonostante tutto, passata la rabbia per la notizia, vera o falsa, degli alloggi agli stranieri, io vedo che per la maggior parte continuano la loro vita, a fare i tabaccai di fianco al tabaccaio cinese, a fare i ristoratori vicino al kebabbaro pakistano, a fare gli operai di fianco all’operaio congolese, e non si sbranano.

      • roberto scrive:

        “percentuale bassissima della popolazione.”

        spero di cuore che tu abbia ragione (e anche miguel se per questo)

        io, come avrete capito, sono sempre più pessimista
        diciamo anche sorpreso: pensavo che certe cose fossero quasi sparite

      • Z. scrive:

        Non so bene a chi di voi due sto dando ragione… 🙂

        ma, in base alla mia esperienza, chi sostiene che “gli alloggi popolari vanno tutti agli stranieri” di norma lo crede perché vuole crederlo. E’ una tesi semplice, lineare e comoda, dopotutto.

        Il che non significa che chi la sostenga debba essere una cattiva persona: anzi, ho conosciuti davvero tanti che, almeno con me, si sono dimostrate ottime persone.

        Non significa neppure che debba prendersi a cazzotti con ogni straniero che vede.

        Ma ci sono anche quelli che non saldano i debiti col barista cinese, e se protesta gli dicono di tornarsene al suo Paese.

        E non sono così pochi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “io continuo a credere, anzi a vedere, che esiste la malvagità pura”.

      Bene, basta essere d’accordo che il malvagio puro si sfoga, oltre che contro i marocchini (o gli algerini, mi ricordo una signora egiziana che li definiva “il popolo peggiore del mondo”), anche contro i vicini di casa, i padroni, i ricchi, gli insegnanti, gli statali, i piccoli imprenditori, i politici, gli avvocati, le donne, i giovani, i vecchi ecc ecc ecc.

      Diamogli, come chedi tu, un nome ben preciso: “contrismo” o “caprespiatorismo”.

      • Z. scrive:

        Diciamo che ci sono categorie più prese di mira e altre meno…

      • Roberto scrive:

        Siamo d’accordo sul fatto che non siamo d’accordo

        Io comunque non parlo del malvagio assoluto, ma di una categoria speciale che va sotto il nome di razzista e che se la prende, guarda un po’, con talune delle tue categorie e non altre (sennò non sarebbe un razzista)

        Ma veramente con tutta la diversa umanità che frequenti non ti è mai capitato di incrociare un razzista puro e duro?

        • mirkhond scrive:

          Roberto

          Come sono visti gli Italiani dai Lussemburghesi?

          • Roberto scrive:

            Me l’hai chiesto mille volte!
            🙂

            Non ho mai avuto la minima difficoltà, e mi sembra che gli italiani siano molto ben integrati

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Ma veramente con tutta la diversa umanità che frequenti non ti è mai capitato di incrociare un razzista puro e duro?”

          Ma certo, di gente che bofonchia contro gli stranieri ne conosco tanta: ho scritto ad esempio dei frequentatori dell’Albergo Popolare che li odiamo proprio, ma ce ne sono anche altri.

          Ho sentito anche una mamma (single, disoccupata, tatuata) che urlava “negro di merda!” contro un ragazzino che aveva litigato con suo figlio (e il “negro” aveva ragione); e ho sentito un nonno meridionale (babbo anche lui di una mamma single) dire che ci vorrebbe il lanciafiamme per gli stranieri.

          Però ho anche sentito espressioni identiche – nel tono e nelle emozioni sottostanti – verso un numero praticamente illimitato di tipi umani (ah, dimenticavo, anche gli “sbirri” nella categoria dei cattivi).

          Prendersela con una qualche categoria di esseri umani mi sembra una caratteristica della grande maggioranza dell’umanità diciamo l’80%.

          • mirkhond scrive:

            Perché l’uomo è naturalmente egoista, portato a pensare soprattutto a se stesso e/o al massimo ai propri congiunti più stretti.
            Mentre l’altruismo è difficilissimo, non è “naturale”.
            Da qui il razzismo verso ch non è o non vuole/può diventare come noi.
            Del resto si fa fatica a sopportare i propri parenti e affini, i propri vicini di casa, i propri concittadini, i propri connazionali, figuriamoci tutti gli altri!

            • mirkhond scrive:

              Il comunismo è fallito proprio per questo.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Mirkhond

              “Perché l’uomo è naturalmente egoista, portato a pensare soprattutto a se stesso e/o al massimo ai propri congiunti più stretti.”

              Biologicamente c’è un motivo ancora più profondo: quando trovo tempo, vorrei farci un post su quello che scrivono alcun studiosi in merito.

              Nella mitica savanna un milione di anni fa, un fruscio nell’erba poteva essere un’innocente folata di vento, oppure una tigre.

              Sono sopravvissuti quelli che hanno preso ogni fruscio per una tigre. Perché anche se solo un fruscio su cento era una tigre, bastavano cento fruscii ed eri morto.

              Quindi siamo naturalmente sospettosi, tendiamo a pensare il peggio di tutti, a generalizzare sempre nel male e non nel bene. Verso qualunque categoria con cui classifichiamo le persone.

              E’ una questione completamente diversa dalla vecchia domanda, “gli esseri umani sono egoisti oppure collaborativi?”: gli esseri umani sono in gran parte collaborativi, ma diffidenti.

              “Meglio avé’ paura che buscanne”

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                ma a parte certe forme di diffidenza generalizzata, che alcuni paranoici (non pochi: è una cosa piuttosto diffusa) hanno un po’ verso tutti, non diresti piuttosto che il meccanismo è quello opposto: nella Savana (o fra i nipotini di Adamo ed Eva cacciati dall’Eden o dovunque altro) si sopravviveva se ci si metteva in gruppo, ma il gruppo presuppone, per definizione, che c’è chi non ne fa parte, ci sono gli altri gruppi e tanto sono solidale col mio gruppo, tanto divento automaticamente ostile agli altri gruppi?
                Se cioè la base del razzismo (o comunque dell’avversione verso le categorie) non fosse nella misantropia, ma nello zoon politikón?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Se cioè la base del razzismo (o comunque dell’avversione verso le categorie) non fosse nella misantropia, ma nello zoon politikón?”

                Una cosa non esclude l’altra.

                Ma la contrapposizione si crea immediatamente anche all’interno della comunità, dei “noi”, e non nasce solo dalla competizione per le risorse.

                Il sospetto verso le motivazioni degli “altri”, verso i loro privilegi veri o presunti, è un meccanismo primario di autodifesa preventiva.

                E si rivolge innanzitutto contro i “nostri”: i politici (compresi quelli che abbiamo votato noi) sono tutti ladri, i preti sono tutti pedofili o quantomeno se la fanno con perpetua (compreso il nostro parroco), i servizi segreti (nostri) fanno le stragi e così via.

                Se prevalesse il meccanismo che dici tu, la xenofobia in Italia dovrebbe portare gli italiani ad amarsi l’un l’altro e a fidarsi.

                E invece io vedo solo gente che dice “tutti gli zingari sono ladri sfaticati, che campano con le tasse che i politici furbi mi fanno pagare a me”, “i marocchini sono tutti spacciatori e la polizia li protegge, tra delinquenti s’intendono” e così via. Anzi, spesso l’odio per gli stranieri è un pretesto per l’odio verso i “nostri”: la Boldrini è infinitamente più odiata dei nigeriani.

              • Francesco scrive:

                x Miguel

                1) credo fosse un leone, più che una tigre

                2) mmmmm da economista, se scappo a vuoto 99 volte su 100, mi sa che muoio io di fame prima di quello fiducioso che non scappa neppure quell’una volta su 100

                3) e se fosse sopravvissuto chi sapeva riconoscere il fruscio di leone da quello di vento?

                ciao

          • PinoMamet scrive:

            Aggiungo una cosa.

            Oggi mia madre, su una tv locale, guardava un vecchio film americano, in bianco e nero.
            C’era una giuria che doveva decidere della pena di morte per un tale.
            Un’ossessione americana, forse perché in effetti loro hanno sia la pena di morte, che le giurie.

            Beh, il tale è stato sentito urlare “ti ammazzo” a quello che poi è stato trovato mortammazzato.

            Un giurato fa: “e con ciò? anch’io ieri ho litigato con uno, e l’ho minacciato!”

            Tutto ciò per dire:
            urlare “negro di merda” non è di per sè segno di razzismo, più di quanto lo sia gridare “reggiano di merda”, perché i reggiani, ahimè, sono della nostra stessa razza (teste a parte).
            O ciccione di merda o brutta troia o ma guàrdati come fai schifo o qualunque altra offeso o insulto venga a mano.

  40. Moi scrive:

    La candidata alla presidenza dell’Emilia-Romagna Lucia Borgonzoni:

    «I dipendenti del Comune di Bologna se vogliono dirmi qualcosa mi mettono i pizzini sotto la porta per timore di chi amministra»

    https://www.youtube.com/watch?v=G3AXP0R9tEs

    • Z. scrive:

      Ha detto che un medico, di cui non dice il nome, che lavora in un posto, di cui non dice quale sia, ha falsificato dati, che non si sa quali siano, per conto di mandanti che non si sa chi siano.

      Pratiamente il gialloverdismo condensato in dieci secondi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Ha detto che un medico, di cui non dice il nome, che lavora in un posto, di cui non dice quale sia, ha falsificato dati, che non si sa quali siano, per conto di mandanti che non si sa chi siano.”

        Giusto, aggiungiamo alle categorie “diffidate” anche i medici, me ne stavo dimenticando.

        • Z. scrive:

          Insomma: è tutto uguale, è tutto la stessa cosa 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Insomma: è tutto uguale, è tutto la stessa cosa ”

            Non è detto.

            Credo che il motore sia lo stesso; gli effetti sono diversi.

            Dipende dalla capacità di autodifesa che ha l’oggetto della diffidenza.

            Prendiamo l’odiatissima categoria degli avvocati, notoriamente succhia soldi mercenari, che per denaro insegnano ai delinquenti ai mentire e poi sono tutti ammanicati con Berlusconi 🙂

            Oppure gli sbirri (“l’unico sbirro buono è quello morto”, ACAB, ecc ecc)…

            Bene, avvocati e sbirri però rischiano di meno, che so, di un bracciante ghanese che chiede al suo datore di lavoro di pagarlo solo perché ha lavorato per dodici ore al giorno a raccogliere pomodori.

            • Moi scrive:

              … e quando avremo la diffusa “intersectionality” anche di sbirri e avvocati _ oltre che a già presenti giocatori di calcio _ + origine ghanese ? 😉

              • Moi scrive:

                … quel che NON mi piacerebbe (ma molto probabile) sarebbero “lottizzazioni” all’ Americana , tipo che Lesbica Nera difende solo altre Lesbiche , o solo altre Nere (a seconda dei livelli autopercettivi) senza prendere in considerazione altri “Esseri Umani” NON ascrivibili a una “Community” di Buoni VS una “Society” di Cattivi !

              • Moi scrive:

                … o solo altre Lesbiche Nere se l’ autopercezione è “fifty-fifty” 😉 !

      • Francesco scrive:

        ehm. i gialli stanno con voi rossi in Emilia Romagna

        😉

  41. Moi scrive:

    Indubbiamente il Razzismo dei “Coatti” aumenta per colpa delle Politiche Liberiste “Impauperenti” che la UE impone e il PD esegue … il discorso Gene del Razzismo è secondario.

  42. Moi scrive:

    PD “ondivago” , si sarebbe detto un tempo 😉 …

    ——————

    Secondo Romani Prodi la sinistra perde perchè difende i gay non gli operai

    https://www.gay.it/attualita/news/prodi-sinistra-perdente-difende-gay

    [questa mi sorprende …]

    L’ultima della Cirinnà: “Quote Lgbt nelle giunte e nei governi”
    Nel mirino finiscono cattolici e femministe contro l’utero in affitto. Il consigliere leghista La Morgia: “Si è rivelata inclusiva, ma solo di chi la pensa come lei”

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/lultima-cirinn-quote-lgbt-nelle-giunte-e-nei-governi-1785320.html

    [quest’altra no …]

    • Roberto scrive:

      “La social-democrazione perde perchè gli elettori percepiscono il centro sinistra come una forza che difende i diritti dei gay e non degli operai“

      Diventa

      “Secondo Romani Prodi la sinistra perde perchè difende i gay non gli operai”

      🙂

      • Z. scrive:

        Vabbè, “Cuperlo denuncia l’elevato abbandono scolastico in Sardegna” era diventato “Cuperlo dice che gli elettori leghisti hanno la terza media” (e votano a 15 anni, immagino).

        Mica a caso siam messi come siam messi…

        Piuttosto mi sorge un dubbio: cos’è la social-democrazione? l’azione politica socialdemocratica?

      • Moi scrive:

        Cmq i Gay ci si trìggherano , e siccome siete Etero … se evocate l’ “analfabetismo funzionale” , siete omofobi !

  43. mirkhond scrive:

    Prodi non ha tutti i torti.
    E detto da uno che non è mai stato comunista.

  44. mirkhond scrive:

    Prodi non è mai stato comunista.

  45. mirkhond scrive:

    Pur non provando simpatia per Salvini, non posso che augurarmi il crollo definitivo del partito democratico alle prossime elezioni.

  46. PinoMamet scrive:

    Capisco che la Cirinnà ce l’abbia con i cattolici (“più oltranzisti”), ma non capisco la sua polemica con le femministe (“più oltranziste”).

    Ci deve essere sotto uno di quei meccanismi di cui ultimamente parla Miguel?
    (tutt* contro tutt*, trans contro lesbiche, femministe contro trans ecc.)

    Magari si sono espresse contro l’ipotesi (un po’ assurda) di “quote lgbt” perché in contrasto con l’idea (secondo me altrettanto assurda) delle “quote rosa”.
    Che poi è un nome bruttissimo.
    Allora facciamo quote per tutti, e sostituiamo le elezioni con un bel censimento.

    oppure le femministe hanno dato ragione a Prodi?

    Mah, non ci capisco niente.

    • PinoMamet scrive:

      A proposito di censimento, ho dovuto compilare l’ultimo e l’ho fatto anche per mia madre che abita con me (cioè in un altro appartamento ma ufficialmente la casa è una sola).

      Devo mettere dove sono nati i suoi genitori:
      salta fuori che non è prevista l’opzione “ignoto”.
      Le ho detto “mamma, questa volta ho messo che tuo padre era tedesco (che è l’ipotesi più accreditata), la volta prossima metto irlandese, ti va bene?”
      (mi sono simpatici gli irlandesi).

    • Z. scrive:

      Devo dire che, se esistono quote rosa, non vedo perché non debbano esistere quote trans, quote black, quote latino e altro ancora.

      Ad esempio quote Bologna per i candidati alle comunali nella mia città, visto che noialtri nativi bolognesi siamo solo il 30%.

      Anzi, quasi quasi faccio richiesta per uno status tipo Riserve per i Nativi Bolognesi. Potrei chiedere bolognese come lingua ufficiale, agevolazioni fiscali e così via. L’unico problema è che poi dovrei passare l’esame di bolognese, che Moi mi assicura essere difficilissimo e con lo scritto avrei problemi per via dei geroglifici.

      Prenderò lezione da Peucezio.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “Capisco che la Cirinnà ce l’abbia con i cattolici (“più oltranzisti”), ma non capisco la sua polemica con le femministe (“più oltranziste”).”

      L’Arcilesbica ha preso posizione ufficialmente contraria all’utero in affitto.

      Le quote LGBT sono una follia. Nel senso che biologicamente, il 50% di noi nasce M e l’altro 50% nasce F, salvo stranissimi casi individuali, statisticamente irrilevanti.

      Quindi le quote forse lì hanno qualche senso.

      Ma per quanto riguarda la parte LGB, il tipo di persona da cui ci sentiamo attratti mi sembra un criterio irrilevante; altrimenti dovremmo introdurre una cosa tipo, “maschi cui piacciono le more, maschi cui piacciono le bionde”.

  47. Moi scrive:

    “Femministe con la Clava” credo che siano quelle Novecentose 😉 … legate al Binarismo tale per cui solo chi ha due cromosomi X può dirsi donna !

  48. Moi scrive:

    … cos’è la “social-democrazione” ? l’azione politica socialdemocratica?

    ————

    Probabilmente sì … ma è bruttissimo !

  49. Z. scrive:

    Sondaggione per tutti i chelebecchiani.

    Tra le persone che conoscete e che simpatizzano per partiti dal centrosinistra fino all’estrema sinistra, qual era, ad agosto, la proporzione tra favorevoli e contrari?

    E tra i grillini?

    I miei conoscenti di entrambe le categorie anzidette erano in larghissima maggioranza favorevoli al governo PD-M5S. Sono curioso di sapere se si trattava di un caso particolare o se la vostra esperienza è stata analoga.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “I miei conoscenti di entrambe le categorie anzidette erano in larghissima maggioranza favorevoli al governo PD-M5S.”

      Bella domanda, e trovo interessante anche il fatto che trovo difficile risponderti.

      Forse qui ci siamo posti molto di più la questione Renzi, ma non lo so.

    • Roberto scrive:

      Tra i miei conoscenti direi tutti contrari

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      I calendiani si considerano nel campione?

      • Z. scrive:

        Non erano previsti. Però, tutto sommato, sarebbe bene considerarli. Facciamo due campioni, uno con calendari e uno senza calendari 🙂

        Grazie a tutti per la collaborazione!

    • PinoMamet scrive:

      I miei conoscenti di sinistra vedono praticamente tutti il M5S come il fumo negli occhi, e viceversa.

      I miei conoscenti di sinistra e centro-sinistra, piddini inclusi, odiano anche Renzi.

      • Z. scrive:

        Ma ad agosto erano contrari alla nascita del governo?

        Perché anche i miei conoscenti di sinistra vedono praticamente tutti il M5S come il fumo negli occhi, e viceversa, ma gran parte di loro (tutti, quanto ai grillini) era decisamente governista, almeno all’inizio.

    • Simone B. scrive:

      Trai miei conoscenti erano tutti contrari all’accordo.

      Poi è arrivato il “contrordine compagni” e quindi l’accordo è diventato cosa buona e giusta.

      • Z. scrive:

        Vale per i simpatizzanti di tutti e quattro i partiti coinvolti?

        E invece, i sinistri extraparlamentari?

        • Simone B. scrive:

          Non conosco nessun seguace di forze extraparlamentari.

          Per PD – Leu confermo quanto detto.

          I fan dei 5S erano contrarissimi e lo son rimasti tanto che non voteranno più i 5S.

          La quarta forza politica son i Renziani? Se son loro non conosco nessuno che si proclami loro seguace.

    • Peucezio scrive:

      Z.,
      io finora sono riuscito solo a sentire una giovane amica piddina di ferro e un vecchio amico pentastellato (ex fascista) ed erano entrambi moderatamente favorevoli, come una contingenza inevitabile e utile (temporaneamente, in questo particolare frangente).
      Ma è un campione troppo piccolo per essere significativo.

  50. Miguel Martinez scrive:

    Una cosa su cui credo convergano quasi tutti è che la destra italiana attuale sia una cosa piuttosto sgradevole.

    A “sinistra”, questa critica prende talvolta la forma del genere letterario della “destra con cui mi vorrei confrontare” (credo che il genere lo abbia inventato Michele Serra).

    In genere, le destre-desiderate-dalla-sinistra, a mio modesto parere, sono anche peggio della destra attualmente esistente.

    Ma ci voglio giocare anch’io. Ecco la destra che mi piacerebbe avere di fronte io:

    https://www.theamericanconservative.com/articles/chopping-with-care-towards-an-ecological-conservatism/

    “Skepticism—not necessarily opposition, but healthy and hesitant skepticism—should be applied equally to claims of progress. Leopoldian conservatives should be as skeptical of sweeping social change as they are of sweeping economic change. Gender-neutral bathrooms and river damming and strip mall developments should raise their eyebrows to the same height. They need not finally end up in opposition, but the conservative should initially, at the very least, say: hang on. Let’s make sure we’re not destroying something worthwhile before we move forward with this. Let’s make sure we’ve paid close attention so that we truly know what it is we’re changing.

    The second hallmark of Leopoldian conservatism is an awareness of consequences. An ecological view of nature and culture reveals that no one operates in a vacuum. Every action has a consequence. If you spray a weed killer on a crop long enough, toxins will eventually end up in groundwater. If you insist there are no biological distinctions between men and women, you chip away at fragile social norms that undergird entire cultural frameworks. The conservative may not necessarily land in opposition to either of these things, but before accepting them he will have at least devoted a healthy amount of thought to their consequences.”

    • Z. scrive:

      Invece io trovo che i bagni unisex siano una soluzione semplice, chiara e non contenziosa ai litigi in materia tra estremismi sessuati contrapposti.

      Non a caso ideata tempo addietro da me, su queste pagine 😎

      • roberto scrive:

        “Gender-neutral bathrooms”

        è giusto poco pratico (per i maschi 🙂 ), se pensi al tempo medio di pisciata di maschi e femmine

        • Moi scrive:

          Be’: ci sono in giro da sempre un bel po’ di bar e ristoranti obve si può trovare il “WC e basta” … ” gender ” not even mentioned, buddies ! 😉

          • Roberto scrive:

            Ma certo ed è normale!
            Giusto scocciante chessò in un aeroporto dove c’è sempre la fila dalle donne e mai dagli uomini

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        “Invece io trovo che i bagni unisex siano una soluzione semplice, chiara e non contenziosa ai litigi in materia tra estremismi sessuati contrapposti.”

        Devi essere uno che beve poca acqua.
        E che quindi non fa pipì troppo spesso.
        E a cui quindi non capita, quella volta che ha la sventura di trovarsi in un locale con un solo bagno per tutti di dover attendere una fila di ragazze per poter entrare, fare una pisciatina e via o, viceversa, di trovarsi in un luogo ove ci sono i bagni divisi per sesso e di entrare con grande soddisfazione nel bagno degli uomini, guardando divertito l’interminabile fila di donne davanti all’altro bagno.

    • PinoMamet scrive:

      Mah, io sono una persona di sinistra (diciamo) semplice.

      La destra che vorrei è Italo Balbo.

      La destra che non vorrei è l’Opus Dei.

      • Z. scrive:

        Diciamo di sinistra o diciamo semplice? 🙂

      • Francesco scrive:

        bella scelta!

        non saprei trovare due esempi più chiari in cui lo scelto è il peggiore

        forse Marco Van Basten e Gianluca Lapadula

        forse

        • PinoMamet scrive:

          Balbo:
          imprese aeronautiche, manganello, bordelli, machismo, corporativismo, i bambini in colonia, e soprattutto me ne frego!

          Opus Dei:
          classismo feroce, vecchi perversi e bigotti al tempo stesso, mali affari con la peggiore finanza, ceri a avemarie.

          vedi un po’ tu.

          • mirkhond scrive:

            Una massoneria bianca.

          • PinoMamet scrive:

            Infatti.

            Aggiungo che ho conosciuto diversi ignorantoni fascisti: spesso bravissime persone, un po’… folkloristici.

            E ho lavorato per un appartenente all’Opus Dei: per amor di carità non voglio dirne altro, se non che era molto peggiore della descrizione che ho dato a Francesco, e non solo per “doti” personali. era proprio un’ideologia, uno stile, un sistema di “valori”.

          • Francesco scrive:

            Ceri e Avemarie: 1.000 punti

            Mali affari con la peggiore finanza: purtroppo non ho soldi e non bazzico certi ambienti ma suona un pò pentastelluto come giudizio

            Vecchi perversi e bigotti … e dove siamo, al Mukkassassina?

            Classismo feroce, che immagino alle mie orecchie si traduca sano buon senso

            poi quello de “Me ne frego” non lo reggo, nonostante le imprese aviatorie. da borghese, il calcolo delle conseguenze è sacro

            • PinoMamet scrive:

              Francè, io ho lavorato per uno di Opus Dei.

              Ripeto, è molto peggio di come lo descrivo.

            • PinoMamet scrive:

              Me ne frego è uno (psst, detto tra noi) dei pochi motti fascisti che mi piaccia.

              Credere obbedire combattere? Ma no, dai.

              Dio patria famiglia? Quali, quelli di Mussolini? Pussa via.

              Vincere, e vinceremo? Bello per lo sport.

              Invece “Me ne frego” è giovanile, è ardito, è persino eroico (alle conseguenze pensino i vecchi, io mi butto…), non ha niente di particolarmente ideologico, e soprattutto , al contrario di mezzo secolo di retorica politica italiana di ogni colore, non è melenso.

            • Roberto scrive:

              trovo pure io orrendo “me ne frego”, mi sembra una cosa da furbi o prepotenti

              • PinoMamet scrive:

                Mah, io ci ho sempre visto tutt’altro..

                sprezzo del pericolo, incoscienza, spirito d’azione, sprezzo delle convenzioni sociali.

                Cose che possono piacere o non piacere, ma molto diverse dal significato deteriore che gli è stato appiccicato dopo, che è quello che dici tu.

                Un po’ come “I care” dell’odiato (da Francesco) don Milani: di per sè è splendido, invece la melensaggine veltroniana che ne è scaturita è insopportabile..

              • Z. scrive:

                Domenica pomeriggio, sul divano, mentre Veltroni sta presentando la sua mozione…

                – … che poi, cosa significa questo “I care”?
                – “Ai ho chèra”.

                Letteralmente “(ce l’)ho cara”. Vale “mi fa piacere”, ma spec. nel sign. di “ci ho proprio gusto”, e soprattutto “ti sta proprio bene”.

              • Peucezio scrive:

                Don Milani usava l’inglese?

              • PinoMamet scrive:

                Per quella frase sì… non so perché.

                Sospetto che, banalmente, “facesse figo” anche allora.

              • Z. scrive:

                Stupisce molto anche me

              • Moi scrive:

                * Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario del motto fascista “Me ne frego”.

                (Lettera ai giudici,)

                https://www.donlorenzomilani.it/lha-detto-don-lorenzo/

              • Moi scrive:

                … se ho ben capito, Don Lorenzo citava dei citatori di Martin Luther King .

                Contesto rielaborato ad libitum …

              • Moi scrive:

                ma c’è anche chi sostiene che Don Milani citasse John Fitzgerald Kennedy … boh.

              • Moi scrive:

                … insomma : mica roba da Sbarbi SJWs odierni ! 😉

          • Z. scrive:

            Non so molto di Balbo e quasi niente dell’Opus Dei (il quasi è probabilmente di troppo).

            In generale, la differenza tra destra sicaria e destra reazionaria mi appassiona poco. Differenze ce ne vedo poche, in realtà: peraltro, la prima tende a mettersi rapidamente al servizio della seconda.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      ““Skepticism—not necessarily opposition, but healthy and hesitant skepticism—should be applied equally to claims of progress. Leopoldian”

      Essendo scritto in barbaro non ci ho capito nulla, ma “Leopoldian” sono i renziani?

  51. mirkhond scrive:

    E Cielle? 😉

    • PinoMamet scrive:

      semper delenda!
      😀

      • Francesco scrive:

        ma adesso che fastidiamo diamo?

        ormai la presenza pubblica di CL è azzerata e Carròn è un forte sostenitore del Papa regnante

        • Peucezio scrive:

          Francesco,
          “e Carròn è un forte sostenitore del Papa regnante”

          Vi siete bolscevizzati a tal punto?

          Ma adesso chi avete come referente politico? Io ero rimasto all’NCD, che però si è liquefatto.

  52. Moi scrive:

    I Trinariciuti “tifano il simbolo” come gli Ultrà “tifano la maglia” …

  53. mirkhond scrive:

    “così, fatalmente (e infaustamente), l’Italia nata per volontà di due logge diverse (quelle inglesi -Cavour; quelle francesi -altri) NON POTEVA MATEMATICAMENTE RESTARE NEUTRALE NEL 1915 (a meno di un Uomo Superiore che nasce di rado :D), in quanto le due logge erano unite in odium Germaniae
    invece avremmo potuto restare neutrali qualora le due logge di Londra e Parigi fossero state in campi contrapposti
    a noi ci ha rovinato l’Intesa del 1904 ? ? ?”

    Non poteva soprattutto per le generose offerte di ingrandimenti territoriali offerte dall’Intesa franco-britannica.
    Ovviamente a spese altrui.

  54. mirkhond scrive:

    Habsburgicus

    “così, fatalmente (e infaustamente), l’Italia nata per volontà di due logge diverse (quelle inglesi -Cavour; quelle francesi -altri)”

    Quel che non riesco a spiegarmi in maniera esaustiva è il perché Napoleone III alla fine accettò l’unificazione della Penisola, pur essendo chiaro il vantaggio britannico di tale impresa?
    Tenendo conto che, con gli accordi segreti di Plombieres del 1858, il progetto era semplificare la carta politica d’Italia, non l’unificazione della stessa.

    • habsburgicus scrive:

      secondo me, Cavour riuscì a fregarlo 😀
      in più Napoleone III aveva una certa simpatia per il nazionalismo italiano….è innegabile
      e tanta paura (Orsini !)

  55. mirkhond scrive:

    C’è chi sostiene che la morte repentina di Cavour il 6 giugno 1861 dopo una settimana di agonia, sia stata dovuta ad avvelenamento su ordine di Napoleone III, per vendicarsi proprio del fallimento in chiave britannica degli accordi di Plombieres.
    Ti risulta?

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