La Putiara e il Campanile

Dietro paroloni come Destra e Sinistra, ci sono sempre esseri umani.

Per questo non si dice, “quel progetto di legge è errato“: la gente che decidiamo di etichettare come di Destra o di Sinistra, o la amiamo o la odiamo visceralmente.

Ciò che amiamo o odiamo è un archetipo, il “vero, assoluto sovversivo comunista di cui tutti i singoli sinistri sono pallidi riflessi“, ad esempio.

Mi è venuto in mente il detto siciliano, a putiara voli i piccioli, “la proprietaria dell’osteria/bottega vuole i soldi”, con cui si stroncano le chiacchiere oziose.

La Putiara fa un mestiere preciso (che magari facevano anche i suoi nonni) e vive da sempre nello stesso luogo.

Non ha alcun interesse a scoprire altri posti.

Quando la temperatura scende sotto i venti gradi, fa vestire il figliolo da esploratore artico, perché non bisogna esporlo a quello sconosciuto che è il freddo.

La Putiara sa che con le chiacchiere preti, nobili e notai ti fregano da sempre, e non crede a nulla: né alla religione, né alla scienza, né alla legge, né alla buona fede degli altri.

A nulla, andrebbe precisato, tranne la jella.

A differenza del hustler, però, la Putiara non intende scappare da nessuna parte, per cui sviluppa con cura i rapporti sociali che le interessano, tessendo legami rituali attraverso cene, matrimoni, battesimi e cresime.

Non lo fa per egoismo: la Putiara ama davvero i figlioli e i nipoti, e magari anche qualcuno che non è né l’uno né l’altro, ma che lei ha imparato a rispettare (come “lo Slavo”, misterioso personaggio d’Oriente, che le famiglie del paese sugli Appennini che ora non esiste più, accolsero a rischio della loro vita, durante la Seconda guerra mondiale, mentre i loro stessi figli scomparivano in una guerra incomprensibile in Russia).

La Putiara sa che l’uovo oggi vale molto più della gallina domani, e quindi diffida di ogni promessa o minaccia sul futuro: a differenza degli americani, per lei non esistono né Armageddon, né Gerusalemme Celeste.

La Putiara esprime il proprio pensiero per battute e detti, ma non lo elabora mai, per cui i suoi nemici – che hanno il monopolio della scrittura e dei media – la possono liberamente accusare di non avere idee, di pensare solo con la pancia.

La scrittrice inglese, Ouida, invece capì il vero sentimento della Putiara e il suo antico terrore, in un romanzo scritto un secolo e passa fa:

“Ma Pippo e Viola temevano tutto: è un orribile peso di paura, quello che i poveri onesti si portano dietro attraverso le loro giornate di fatica e di fame, quella paura vaga e opprimente della legge che spia sempre su di loro, che insegue sempre i loro passi, che svuota sempre le loro tasche.”

La Putiara (che si sente povera anche quando non lo è, e certamente non è sempre onesta) elabora però retoriche teatrali, di due tipi.

La prima, quando parla di qualche Gloria – la magnificenza del Principe, del Papa, della Patria, insomma di ciò che le conviene recitare sul momento.

La seconda è la sceneggiata minacciosa, alla “areggèteme, areggèteme, che se no je cavo l’occhi!”: la Putiara quando alza la voce, è la prima a ridere, ed è contenta anche quando i suoi interlocutori non le credono.

L’Italia ha dichiarato, da centosettant’anni, la guerra contro la Putiara.

Da quando Cavour che non conosceva nemmeno uno dei mille dialetti italiani ma parlava in francese aveva ordinato di “fare gli italiani”, a Mussolini che si lamentava di un popolo di panciafichisti che non aveva voglia di conquistare imperi, agli europeisti di oggi che se la prendono con gli italiani gretti, egoisti e provinciali… tutti tentativi di sottomettere la Putiara.

Tentativi tutti falliti, perché la Putiara è impossibile da acchiappare e da sottomettere, impermeabile a ogni disegno di dominio; bofonchia e si lamenta, ma non resiste: esteriormente si adatta sempre, ma in segreto, evade – in tutti i sensi.

Camaleonte, parla ogni linguaggio dominante e ne ride poi; applaude a capi che si credono di essere carismatici, al solo scopo di ottenerne qualche piccolo vantaggio, come successe a Mussolini e come succederà a Salvini, perché la Putiara sa che non gliela contano giusta.

Fare la guerra alla Putiara è come fare la guerra alle nuvole.

E se smettessimo?

L’aveva già proposto, tantissimi anni fa, un bizzarro aristocratico russo, Mikhail Bakunin, padre dell’anarchismo.

Capitai, tre anni fa, a Sulmona, che fa parte dell’Italia che tanti sicuramente non pensano nemmeno che esista.

Non sapevo che fosse il giorno della Giostra Cavalleresca. Che presumo sia una festa totalmente inventata, ma proprio per questo molto più autentica delle sagre che bisogna ripetere per forza.

Ero quasi l‘unico spettatore, perché l’intera città era la giostra stessa, e ognuno aveva trovato una maniera straordinario di essere fino in fondo il proprio luogo. Ogni sulmonese deve essersi preparato per mesi e mesi, per esibirsi davanti a nessuno. Preparato a cucirsi costumi costosi, a imparare come tenere in mano un falco, a misurarsi con balestre e spade, saggiandone la perfezione.

In quel momento ho capito l’incredibile fortuna che avevo di vivere in questa assurda antinazione, in questo paese che si vergogna di esistere, che si lamenta incessantemente perché non siamo un paese normale.

No, non siamo un paese normale.

Nessuno, nei paesi normali, conosce e ama il proprio villaggio e il proprio campanile (“italiani, vergogna, campanile!”) come la Putiara.

Nessuno è in grado, come lei, di proteggere il luogo in cui vive, di curare tutti quei piccoli rapporti che fanno l’unico mondo che esiste realmente: il nostro.

Sentendo in piccolo, questo quartiere, questa collina, questo albero, questa bottega, alla faccia delle Grandi Opere, degli Imperi, della NATO, delle Nazioni Unite, del Sistema Globale.

Ma innanzitutto alla faccia dell’Italia, che è da sempre il primo nemico degli italiani.

Però la Putiara deve innanzitutto impossessarsi della sua osteria e del suo campanile, senza permettere più all’Italia, sotto qualunque maschera, di rubarglieli.

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133 risposte a La Putiara e il Campanile

  1. mirkhond scrive:

    “In quel momento ho capito l’incredibile fortuna che avevo di vivere in questa assurda antinazione, in questo paese che si vergogna di esistere, che si lamenta incessantemente perché non siamo un paese normale.

    No, non siamo un paese normale.”

    Forse è per questo che faccio molta fatica a capire i nazionalismi, anche quelli dei popoli vicini all’Italia per storia e geografia.

  2. mirkhond scrive:

    Infatti a differenza di Peucezio e Habsburgicus non riesco a vedere nel nazionalismo tricolorato di Salvini e compagnia bella, l’antidoto contro il globalismo.
    E proprio perché quel nazionalismo nasce CONTRO l’anima e l’identità profonda degli italiani, da sempre localisti ma anche legati a qualche aspetto universale, come l’Impero Romano, la Chiesa Cattolica, il Sacro Romano Impero, ma anche il comunismo (almeno per una parte degli italiani).

    • Peucezio scrive:

      Beh, ma Salvini non è un nazionalista retorico, idealista, bellicista, è un nazionalista all’amatriciana, che ha capito che in questo momento il danno nelle tasche degli italiani viene da entità sovranazionali e quindi fa il nazionalista, come prima faceva il regionalista, ma sempre in nome dello stesso tipo di umanità e di interessi.
      Poi è tutto da vedere se ci riuscirà. Ma intanto dà un po’ di fastidio a quelli che davvero vogliono depredare i poveri italiani coi loro risparmi, case, ecc. Insomma, può essere un difensore velleitario e inefficace, ma non lo vedrei proprio come un nemico degli italiani.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Beh, ma Salvini non è un nazionalista retorico, idealista, bellicista, è un nazionalista all’amatriciana”

        Sono abbastanza d’accordo: lui con la Putiara ci sa parlare meglio di chiunque altro: Grillo era troppo complicato e incazzoso, e agli urlacci sa intervallare, in modo geniale, le foto mentre mangia sorridendo (cosa può compiacere di più una bottegaia?).

        Ma il vero mondo a dimensione Putiara non è nemmeno il regionalismo, o il padanismo, perché anche la Regione Toscana è un’entità sovrumana.

        La vera dimensione della Putiara è il rione; ed è casualmente anche l’unica dimensione che ci potrà aiutare a sopravvivere al collasso dei grandi sistemi.

        Ecco che bisogna insistere su cose sempre più piccole, quasi microscopiche:

        https://www.isolottolegnaia.it/marco-di-bari-per-una-rivoluzione-rionale/

        • Simone B. scrive:

          Per Miguel:

          Quindi si può dire che Siena, con le sue contrade cristallizzate al ‘500, è in realtà più avanti di molti altri.

          Approvo incondizionatamente il sistema rionalistico o paesano. Crea dei legami fortissimi che in tempi cupi diventano indispensabili per sopravvivere.

          ——
          Aggiungo:
          A Siena il sistema delle contrade fu in grado di accordarsi con i nazisti per il ritiro dalla città senza quasi sparare un colpo e senza creare danni. C’era la Guardia civica cittadina (organismo misto che lì rese inutili i partigiani) ad accogliere le truppe francesi in ingresso.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Simone B.

            “A Siena il sistema delle contrade fu in grado di accordarsi con i nazisti per il ritiro dalla città senza quasi sparare un colpo e senza creare danni. C’era la Guardia civica cittadina (organismo misto che lì rese inutili i partigiani) ad accogliere le truppe francesi in ingresso.”

            Affascinante!

            • Francesco scrive:

              prego notare che gestì la ritirata dei tedeschi

              la loro sconfitta fu affare di altri!

              sennò a quest’ora a Siena si parlava tedesco, altro che micro-comunità resistenti!

              F o’cinico

              • Simone B. scrive:

                Prima di arrivare all’accordo per la ritirata germanica la Guardia Civica ebbe uno scontro violento con i partigiani che volevano l’insurrezione armata.

                La Guardia civica era guidata dal podestà della città ed era composta sia da Fascisti a tutto tondo che da Comunisti non meno convinti ma gli uni e gli altri prima di tutto erano Senesi e questo in quella città è sempre venuto prima di qualsiasi altra cosa sia politica che religiosa.

                Da notare che a Siena non esiste il Partito Unico come a Firenze ma il medesimo ruolo è svolto dal Monte.

  3. Moi scrive:

    Gran bel post, e penso che “ad ogni angolo del globo” 😉 vi sia una “putiara” che, seppur senza curarsene, resiste all’ Imperativo Finanziario Sistemico del Grande Sradicamento Globale !

    E già conoscevo il termine Siciliano “putìa” … più o meno simile al nostrano (divenuto raro e dialettologicamente ricercato) termine “piola” . Solo che, a una breve ricerca, mentre il termine Siciliano sarebbe una “deformazione” (passatemi il termine) del Greco (e ci sta anche) “Apotheka” … il termine Emiliano Romagnolo avrebbe origini molto meno dotte, dai riccioli “spiallati via” delle tavolacce di legno.

  4. Z. scrive:

    Però la putiara, o quel che è, viene a curarsi al S. Orsola 😉

    • Moi scrive:

      Non so se ho colto la battuta … è vero, ma le “putiare” preferiscono di default 😉 i/le Guaritori/trici . Non credo sia questione di saperne chissà quanto di insegnamenti arcani, e nemmen tanto di ignoranza scientifica … penso sia questione di riconoscere un’ altra persona che sa le cose dall’ esperienza e in cui potersi identficare, cosa impossibile con gli “Imparati”.

      • Z. scrive:

        Nah, fidati. Viene a curarsi al S. Orsola. Perché vanno bene i paginoni di retorica, per carità, ma per curarsi servono ospedali attrezzati 😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Però la putiara, o quel che è, viene a curarsi al S. Orsola ”

      E perché no?

      Anzi, secondo me certe cose vanno fatte anche su scala europea.

      E’ la scala “nazionale” di cui diffido.

  5. mirkhond scrive:

    “Fare la guerra alla Putiara è come fare la guerra alle nuvole.

    E se smettessimo?

    L’aveva già proposto, tantissimi anni fa, un bizzarro aristocratico russo, Mikhail Bakunin, padre dell’anarchismo.”

    Cosa proponeva Bakunin in tal senso?

  6. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Su questo , forse , è il caso di lasciare la parola a Mauricius … MA, soprattutto in Veneto,è diffusissima la mentalità da “putiara” nella piccola e media impresa.

    O almeno fra le vecchie generazioni lavoratrici indefesse con terza media (a far tanto) e che ha fatto schei trattando in dialetto … mentre i fighetti che hanno in orrore doversi sporcare le mani avendo fatto i master e i corsi d’ Inglese si fanno comprare dagli Adoratori di Vacche Sacre 😉 a prezzi stracciati !

  7. PinoMamet scrive:

    Confermo che i vecchi di quando ero bambino avevano diffidenza verso chi parlava italiano
    (che era una lingua non sconosciuta- tutt’altro- ma da usare rigorosamente con persone estranee alle quali non far sapere la propria vera opinione; o semmai da ubriachi!)

  8. PinoMamet scrive:

    Leggevo non so più su quale libro o sito di inglesi-in-Italia
    (che sono tutta una categoria a sè!)
    che nel resto del mondo, o perlomeno nel Regno Unito, ignorano il grande nemico delle mamme italiane (e anche degli adulti) il colpo di freddo .

    Pare che il termine non esiste neppure in traduzione inglese (io per esempio non saprei come tradurlo, non ricordo come lo rendeva il libro o sito);
    e non esistendo il termine, non esiste neanche la malattia.

    Perciò i poveri inglesi, irlandesi o scozzesi non hanno la possibilità di telefonare al lavoro facendo la voce da moribondi e dire “Oggi non posso venire… ieri ho aperto il finestrino e ho preso un colpo di freddo
    e anche i loro figli, poverini, ignorano che da Ottobre a Marzo occorre coprirsi con sciarpe e giacconi fino al naso, per sudare ben bene, ammalarsi e poter poi usufruire del colpo di freddo per stare a casa da scuola.

    Mi chiedo se almeno siano al corrente del pericolo mortale posto dai Mesi con la erre

    • PinoMamet scrive:

      Errata: non esista.

    • roberto scrive:

      io sono rimasto scioccato dal fatto che i barbari (cioè chiunque viva a nord delle alpi) non sanno nulla dei pericoli della congestione e vanno tranquillamente in acqua anche solo due ore dopo aver mangiato.
      addirittura mangiano la punta della banana sfidando da veri incoscienti il rischio dell’ameba!

      quando ho visto mia moglie dare una banana a colazione ai pargoli senza togliere la punta e poi farli entrare in acqua mezz’ora dopo stavo per chiamare il telefono azzurro

  9. PinoMamet scrive:

    In argomento, o quasi:

    c’è un aspetto (probabilmente l’unico) per il quale rimpiango di non aver vissuto gli anni del Fascismo, che è assistere allo spettacolo di dover convincere milioni di italiani, quasi tutti analfabeti o appena scolarizzati, di discendere da un popolo misterioso di nome Antichiromani, che non vedeva l’ora di morire in guerra e conquistare imperi ed era pieno di idee piuttosto strane come patria, onore, valore virile ecc.

    E ci sono anche riusciti!! Questa è la cosa più sorprendente di tutte: il Fascismo ci è anche riuscito!

    Poi vabbè, ha avuto la cattiva idea di fare la Guerra mondiale, dopodichè c’è stata morte, distruzione, miseria, poi ricostruzione e Democrazia Cristiana…

    • Z. scrive:

      Ma c’è riuscito davvero?

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me sì.
      Ho mezza famiglia (anziana) che ha nomi da Anticoromano perchè è nata in quel periodo: ed era tutta gente comunista!
      (Tranne la prozia mezza nobile… lei era proprio fascista).

      La macchina propagandistica fascista secondo me funzionava egregiamente. E perché non avrebbe dovuto? In fondo, prendeva davvero migliaia di bambini che non avevano mai visto il mare, o la montagna, e li mandava “in colonia”.
      (Il nonno di un mio amico- quello che poi raccontava la sua esperienza in Nord Africa, “poi mi han catturato gli inglesi e ho iniziato a stare bene…”- diceva che il primo vestito bello che abbia mai avuto è stata la divisa da Balilla- e non era certo un simpatizzante fascista o nostalgico…)
      Costruiva davvero Case del Fascio, moderne, belle- e anche case coloniche.
      Costruiva aerei che vincevano i record di velocità, corazzata all’avanguardia, il cinema dei telefoni bianchi…

      tante cose erano di cartapesta, per così dire, erano solo apparenza; ma tante erano anche vere, perché non avrebbero dovuto? E la gente penso che ci credesse, si imbarcava davvero per andare a combattere virilmente, mascellutamente, in Ispagna o in Etiopia…
      poi magari cambiava idea una volta lì, ma questo è un altro discorso.

      Credo che anche tanti nordcoreani siano convinti di vivere nel posto migliore del mondo…
      e l’Italia del Fascio non era certo il posto migliore del mondo, ma insomma, non era neanche la Corea del Nord…

      poi con la guerra tutto cade, le cose vere e quelle false (le proporzioni non mi interessano) e i partiti di dopo capiscono che è molto più semplice lasciare gli italiani come sono, anzi, solleticare se possibile i loro istinti peggiori (e mi riferisco alla DC).

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Secondo me sì.”

        Mi sembra una splendida ricostruzione.

      • Z. scrive:

        Mah, i racconti della mia famiglia mi parlano di ambienti (il paese, la città, il luogo di lavoro) dove l’ideologia del regime non ha mai fatto particolare presa.

        C’erano i fascisti, naturalmente, ma non c’era una popolazione mobilitata.

        Tutto sommato, credo che nella vulgata del Paese poco convinto dalla retorica del regime ci sia molto di vero…

        • mirkhond scrive:

          Forse dipende dalle aree.
          Per esempio in Puglia molti erano fascisti convinti (nel 1924, nelle ultime elezioni semilibere prima del secondo dopoguerra, il fascismo ebbe l’84% dei voti, diventando la regione d’Italia con la punta massima del consenso a livello nazionale).

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          voialtri romagnoli vi dovete sempre far conoscere! Anche dagli emiliani…

          • Z. scrive:

            Mah, sarà. Però il fatto che i racconti familiari coincidano paro paro con la vulgata nazionale mi fa sospettare che in entrambi ci fosse molto di vero…

            • mirkhond scrive:

              Ma il fatto che Mussolini fosse romagnolo e fosse stato un socialista (e nel profondo lo fu sempre), non costituiva un motivo di orgoglio, magari campanilistico per voi Romagnoli?

              • Z. scrive:

                Non mi hanno mai riferito niente di simile. Però può darsi che nel Forlivese fosse differente.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Che io sappia odiava Predappio e, quando costruì il paese nuovo, fece di tutto perché oscurasse il vecchio.

            • Peucezio scrive:

              Per quello che vedo della Puglia:
              la mia famiglia non fa testo perché era troppo di parte (nonno gerarca, ecc.).
              Posso però riferirmi agli anziani. E lì ho trovato un po’ di tutto, ma in genere le posizioni meno ideologiche sono moderatamente positive.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “. E lì ho trovato un po’ di tutto, ma in genere le posizioni meno ideologiche sono moderatamente positive.”

                Io ho conosciuto prima Roma, poi il sud.

                A pelle… gli anziani (dei miei tempi) parlavano in genere bene del fascismo, “se solo Mussolini non fosse andato dietro a quel pazzo di Hitler”.

                In Toscana, molto di meno, la tradizione socialista (pre-fascista) probabilmente ha prevalso. Però è anche vero che molti antifascisti mi raccontavano di come tanti che poi avrebbero fatto gli antifascisti, erano felici di sfilare ai comizi del Duce.

              • PinoMamet scrive:

                Direi che l’Emilia coincide con la descrizione della Toscana.

                tante famiglie sono rimaste scettiche durante il Fascismo, tante l’hanno accolto tiepidamente, qualcuna l’ha osteggiato nella pratica (ma poche; un mio prozio veniva regolarmente incarcerato in occasione di visite di alti gerarchi…)
                qualcuna, e forse la maggioranza, è stata entusiasta per alcune cose, e schifata da altre, ma insomma ha trovato un quieto vivere.

                Non poche di queste sono poi diventate di convinti antifascisti e persino partigiani.
                Perché le persone sono varie e cambiano idea.

                E non pochissime sono diventate antifasciste a posteriori 😉 perché gli esseri umani sono fatti così.

        • Francesco scrive:

          1) basandomi sulle mie storie di famiglia, devo propendere per un notevole successo della propaganda fascista non solo tra i piccolo-borghesi ma anche tra borghesi medi e di profonda cultura (magari valessi io una frazione dei miei nonni!)

          2) del resto, il libro per capire il mondo di allora era mica “Dall’aquila imperiale alla bandiera rossa”? direi che “da dentro” gli anni 20 e 30 ci fossero bizzeffe di motivi per aderire o almeno accettare il fascismo

          3) e c’era stata la Grande Guerra, la Spagnola, la Grande Crisi … dura credere nel vecchio sistema liberale o sperare nella democrazia

          invoco rispetto per gli avi

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “mascellutamente”

        😀

        Ecco perché il dizionario dev’essere una creatura aperta!
        Altro che “petaloso”, questo sì che è bello (e pertinente)!

  10. mirkhond scrive:

    Ci è riuscito perché alla retotica nazionalista-guerrafondaia accompagnava una politica sociale, tipo colonie per bambini, premi per le famiglie che facevano molti figli, pensioni e previdenza sociale, case popolari, bonifiche di terre paludose e malariche.
    Poi, certo, nel profondo gli italiani continuavano a non sentirsi un unico popolo e nel privato lo stesso Mussolini disprezzava quelli nati da Ancona in giù, anche ufficialmente pretendeva di aver risolto la questione meridionale e non si poteva parlare apertamente contro noi meridionali.
    Ufficialmente.

  11. mirkhond scrive:

    retorica

  12. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Vedo che i “sinistri” e i “destri” non sono tanto diversi…

    Su Twitter, decine di foto di Piazza San Giovanni piena di rifiuti, dopo il comizione della destra.

    Guarda caso, le stesse foto che i destri facevano girare dopo il corteo di Fridays for Future 🙂

    Ora, dopo un comizio, anche il più maleducato butta una cicca di sigaretta, forse forse una bottiglia d’acqua, ma poco di più.

    Ah, e continuano a prendersela con Trump “per aver detto che Stati Uniti e Italia sono alleati da migliaia di anni”, mentre Trump ha semplicemente detto che hanno una “shared cultural heritage” da migliaia di anni.

    • Z. scrive:

      Mi sembra sempre cosa parimenti sensata, scusami. Ma sarà che pure io sono un povero deficiente che non coglie il genio di questa frase 😉

    • Ujjj scrive:

      Completamente OT, ma visto che se ne era parlato in passato volevo segnalare quanto sta succedendo in merito a extintion rebellion

      https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=914196068952891&id=669878010051366

      Si può vedere in due modi, o negativamente per via della polemica interna che potrebbe portare a dividere o positivamente per via della crescita nell’analisi e nell’affrontare senza paure le proprie contraddizioni. Io propendo per la seconda.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ujjj

        ” Io propendo per la seconda.”

        Io per la prima.

        Nel senso che XR ha fatto una scelta molto precisa: porre solo tre punti, molto semplici e inequivocabili, demandando analisi e decisioni a una Citizens’ Assembly.

        Già facendo così si scontra con le multinazionali, lo stato, la polizia nonché gli automobilisti incavolati.

        Questi vorrebbero che si aggiungessero alla lista le “facce bianche” in genere.

        Per fare il gruppetto litigioso di sinistra, già bastano i gruppetti litigiosi di sinistra esistenti.

        • Miguel Martinez scrive:

          Monbiot aveva già risposto egregiamente, dicendo a chi chiede che XR risolva i problemi del razzismi, del classismo, del colonialismo, del sessismo, ecc. ecc…. che Babbo Natale e la Fata dei Denti non sono membri di XR.

        • Ujjj scrive:

          Si capisco infatti anche questa posizione, che assolutamente non escludo a priori.
          Spesso però si dice che obiettivi più circoscritti e metodi più moderati(l’atteggiamento verso la polizia nj questo caso) siano più efficaci e realizzabili. Ma è realmente così?I primi 2 punti su tre di xr parlano di assumersi responsabilità da parte della politica e di azione immediata, mi chiedo se un atteggiamento “ingenuo” verso meccanismi repressivi possa portare veramente a qualcosa in quella direzione.
          Cercare di chiedere ad un sistema di potere”solo quello” porterà ad avere quello o molto meno? Chiedere di più non sarebbe meglio?
          Poi su differenze nord/sud: ok all’evitare di intersecare cose che non intersecano, ma portare avanti una “ribellione” contro il cambiamento climatico tra persone che il cambiamento lo subiscono, per adesso, in minima parte, è efficace? Quanto durerà? Avrà la stessa forza se fatta da bianchi middle class che per ora non subisce effetti sulla propria pelle?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Ujjj

            ” ok all’evitare di intersecare cose che non intersecano, ma portare avanti una “ribellione” contro il cambiamento climatico tra persone che il cambiamento lo subiscono, per adesso, in minima parte, è efficace? Quanto durerà? Avrà la stessa forza se fatta da bianchi middle class che per ora non subisce effetti sulla propria pelle?”

            In teoria, è sensato.

            In pratica vorrebbe dire che un gruppo di bianchi di ceto medio dovrebbe:

            a) alienare gli unici disposti ad ascoltarli (cioè bianchi europei di ceto medio colti)

            b) per andare a fare i “missionari in Africa” facendosi giustamente ridere dietro da gente che deve pensare a sbarcare il lunario e vanno in scuole dove non hanno tempo da perdere a parlare di clima, visto che ci si va solo per trovare lavoro

            Risultato: microgruppetto di bianchi di ceto medio che si dedicano a parlare male dei bianchi di ceto medio.

  13. Peucezio scrive:

    Fantastico ‘sto post.

  14. Moi scrive:

    Jella … la Putiara NON è da sola 🙂 :

    https://www.youtube.com/watch?v=ymOJK1uSbFE

    Papa Francesco : grazie per auguri, ma in anticipo portano jella

  15. Moi scrive:

    Ma ‘sti nomi fascisti da Anticoromano, sarebbero ?

    … va be’: NON mi risulta che “Romano/a” siano nomi inventati dai Fascisti, mai esistiti nell’ Ottocento ! Anche se capisco che siano stati incrementati durante il Fascismo ! … Magari, che so, “Littorio/a” ? MA nomi _ soprattutto maschili ? _ come Mario, Marcello, Marco, Paolo, Lucio, Tullio, Giulio, ecc … sono semplicemente Italiani “da sempre”.

    Fra l’ altro, tutti nomi suddetti con femminile semplicemente sostituendo “a” ad “o” … eccezion fatta per il “Màrius” 😉 che con la “Miriàm” 🙂 NON c’entra alcunché ! … Ma c’è molta gente che crede “Màrio” e “Marìa” il gender swap 🙂 del medesimo nome !

    • Moi scrive:

      Ah, no … anche “MarcA” NON c’è, _ ma “MarcellA” sì ! _ , però dovrebbero derivare da “Marte”.

    • Simone B. scrive:

      Un mio zio acquisito si chiama Impero. E suo fratello Romano …..

    • PinoMamet scrive:

      Naturalmente Romano, Flavio, Fulvio, Sergio, Giulio ecc. ecc. non sono stati inventati dal fascismo!

      Ma se in una famiglia di cinque figli, hanno tutti e cinque nomi “romani”- oltretutto, in gran parte nuovi nella tradizione famigliare- io tenderei a vederci uno schema… 😉

    • PinoMamet scrive:

      Peraltro mi risulta spannometricamente- ed anche ad altri che me l’han fatto notare- che attualmente, presso i ragazzi di età scolare di oggi, i nomi “romani” siano ancora diffusi… a Roma.

      A Roma a quanto pare (attendo conferme o smentite) i ragazzini tuttora ricevono questi nomi (anche quelli in disuso altrove) con una certa frequenza.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “A Roma a quanto pare (attendo conferme o smentite) i ragazzini tuttora ricevono questi nomi (anche quelli in disuso altrove) con una certa frequenza.”

        Sicuramente a Firenze, i nomi fiorentini abbondano: non solo Lapo, Vieri e Jacopo, ma anche Lorenzo, Cosimo e Michelangelo.

        • Z. scrive:

          Leonardo e Caterina no?

          • Moi scrive:

            Il nome “Caterina” è decisamente più “PanItaliano” di “Leonardo” …

            • Moi scrive:

              Mica c’è stata solo quella che la UAAR considera la “giovane Senese Isterica malata di mente sfruttata dal Vaticano”, con quel nome …

            • Z. scrive:

              Chissà…

              Io ho conosciuto diversi Leonardi, nessuno dei quali toscano.

              Caterine poche, di cui almeno una di Firenze.

              Ma come direbbe Miguel, YMMV.

              🙂

            • PinoMamet scrive:

              Caterine e Leonardi ne conosco anche io (ma Leonardo direi che è una moda relativamente recente)

              Vieri, Lapo, Cosimo, Michelangelo no…

              Jacopo qualcuno, anche questo per moda toscaneggiante (conosco addirittura una signora, colta, professoressa, che chiamò il figlio Duccio… a me fa cagare, a lei parve bello).

              • Simone B. scrive:

                Duccio è molto diffuso a Firenze.

                Ma, ancor più di Vieri, il vero nome figo fiorentino, quello che designa in genere l’appartenenza alle Arti maggiori è: Neri.

    • Z. scrive:

      Beh, due noti fratelli, assai celebri nella Capitale – intendesi, ovviamente, Bologna-Capitale – si chiamano Romano e Vittorio.

      Tanto che il camerata Gaetano Maria Barbagli nel 2006 ben sapeva chi votare alle elezioni politiche: uno dei candidati, infatti, incarnava le virtù dell’italica stirpe tanto nel nome quanto nel cognome.

      Egli infatti chiamavasi, e chiamasi tuttora:

      ROMANO PRODI

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “uno dei candidati, infatti, incarnava le virtù dell’italica stirpe tanto nel nome quanto nel cognome.”

        Quando ero a scuola, mi ricordo che alle elezioni per il Consiglio d’Istituto, c’era la Lista Tre (all’epoca i nomi erano “tecnici”) che la Sinistra invitava a boicottare, perché era “fascista”.

        E c’era un mio compagno di classe, comunista e napoletano, che passava buona parte del suo tempo in classe a dormire, che mi disse che lui aveva votato la Lista Tre “perché dicevano che era la lista antifascista”.

      • Simone B. scrive:

        Il gerarca Gaetano Maria Barbagli non poteva votare nel 1996.

        Egli eroicamente cadde nel 1938 durante la conquista di Marte.
        Nel 1996 venne ritrovato lo scheletro del grande condottiero che, alla guida del blindato “Donna Rachele”, combattè i terribili Mimimmi.

  16. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi:

    https://www.washingtonexaminer.com/news/witch-hunt-occult-trump-opponents-plan-halloween-spell-to-bind-him

    Witch hunt: Occult Trump opponents plan Halloween spell to bind him
    by Jeffrey Cimmino
    | October 18, 2019 12:00 AM

    A week before Halloween, opponents of President Trump will gather in the thousands to cast a spell on the administration to prevent the administration from harming the country.

    Participants in the ritual, which has been performed regularly since Trump’s inauguration, are taking particular encouragement from Democrats’ recent launch of an impeachment inquiry, which they see as a sign their efforts are working.

    “I’m willing to go on record and say it’s working,” said Michael Hughes, the self-described magical thinker and activist who came up with the ritual.

    The spell is crafted “to bind Donald Trump and all those who abet him,” and is supposed to be performed during every waning crescent moon until Trump is removed from office.

  17. Miguel Martinez scrive:

    Ancora su XR.

    In Inghilterra (semplificando tantissimo) ci sono

    1) proletari bianchi che vivono spesso in uno stato di degrado notevole, legato a tanti fattori

    2) figli di immigrati arrivati in Inghilterra, i cui genitori si sono fatti un mazzo lavorando dalle cinque di mattina alle dieci di sera senza un libro in casa, e che sperano che i propri figli possano avere un lavoro più decente di loro

    3) bianchi di ceto medio, che per vari motivi (ad esempio perché i loro nonni facevano gli insegnanti) hanno lo stato d’animo e il tempo per cercare di riflettere su un tema complesso come i cambiamenti climatici.

    Indovinare quale categoria delle tre sarà più rappresentata in una manifestazione per il clima?

    E’ un peccato? Probabilmente sì.

    E’ colpa di XR che non è abbastanza inclusivo, antirazzista, ecc ecc.? No.

    • Miguel Martinez scrive:

      Il massimo ideale della Sinistra: formare un’organizzazione di soli transessuali neri trotzkisti disoccupati.

      Ovviamente a tale gruppo aderirebbero esclusivamente bianchi intellettuali eterosessuali.

      • Francesco scrive:

        in Europa

        in America credo sarebbe diverso, perchè lì le storiacce razziali sono vissute “seriamente”

      • habsburgicus scrive:

        Ovviamente a tale gruppo aderirebbero esclusivamente bianchi intellettuali eterosessuali.
        😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Habs

          “Ovviamente a tale gruppo aderirebbero esclusivamente bianchi intellettuali eterosessuali.”

          Stavo guardando un po’ di sfoghi di americani di sinistra contro la Tulsi Gabbard.

          La Tulsi piace a molti di “destra”, perché attacca la Clinton, e perché è palesemente diversa dal “radical-chic-snob-antifa-LGBSPQR” medio.

          Bene, la reazione di quelli di Sinistra non è, “finalmente abbiamo trovato la candidata che può tirarci fuori dalle guerre e garantirci l’assistenza sanitaria per tutti, ottenendo la maggioranza perché strappa finalmente gli elettori poveri, bianchi, conservatori, cristiani dalle grinfie dello speculatore immobiliare Trump”.

          No, la reazione è, “se piace a gente di destra, deve essere di destra, meglio restare con la lobby militare, con il Big Pharma”.

          L’istinto suicida di sinistra è ovunque identico a se stesso.

          • Moi scrive:

            LGBSPQR

            ———-

            … bellissima ! 😉

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            ma perché suicida??
            Questa forse e la cosa su cui saremo sempre in affettuoso dissenso.

            Non si può semplicemente dire che la sinistra ama la lobby militare e il Big Pharma?
            Io sono per il rasoio di Occam: se c’è una spiegazione più semplice, perché complicare inutilmente le cose?
            Per un retaggio storico, perché negli anni ’60 i comunisti difendevano gli operai? Vabbè, ma la storia è storia e le cose cambiano.
            Perché i fiorentini di sinistra (nella tua accezione) che conosci tu – e probabilmente anche quelli di Milano, di Bari e degli Stati Uniti – dicono di non amare la lobby militare e il Bog Pharma?
            Lo dicono per perbenismo, per senso della decenza, che hanno talmente interiorizzato, che credono di crederci, ma non sanno che non ci credono.
            Il pensiero è una cosa stratificata e complessa: ci sono le vere cose che ci mobilitano, in cui crediamo davvero, e le cose che diciamo (e pensiamo) per riflesso condizionato, perché ci hanno insegnato così, perché è una cosa quasi lapalissiana, non si può non dirla e pensarla, ma in fondo le nostre cellule, le nostre fibre sentono e pensano l’esatto opposto.

            • Z. scrive:

              Ezio,

              — Lo dicono per perbenismo, per senso della decenza, che hanno talmente interiorizzato, che credono di crederci, ma non sanno che non ci credono. —

              Alla faccia del rasoio di Occam (versione Facebook) e del non complicare inutilmente le cose 😛

              • Peucezio scrive:

                touché. 😀

                Siamo al paradosso che per giustificare un ragionamento semplice ci vogliono tortuose acrobazie concettuali.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Non si può semplicemente dire che la sinistra ama la lobby militare e il Big Pharma?”

              Sì e no.

              Hillary Clinton sicuramente sì (anche se nulla esclude che abbia vaghissime autogiustificazioni ideali).

              L’elettore democratico “politicizzato” medio no.

              La gente di sinistra che conosco io sono quelli che denunciano sempre i tagli alle spese sanitarie, o l’aumento delle spese militari.

              Hanno contestato (di solito in vano, ma mica è colpa loro) le privatizzazioni degli asili, la vendita a speculatori immobiliari di beni pubblici, le chiusure dei presidi medici di quartiere e mille altre cose.

              E sono stati (assieme al M5S) gli unici a farlo, non c’erano certo quelli che fanno gli “anticapitalisti” solo quando si tratta di dire “i radicalchic non capiscono il Popolo”.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “L’elettore democratico “politicizzato” medio no.”

                “Democratico” nel senso del Pd è che è a favore della democrazia?
                Parli cioè dei piddini o della sinistra estrema (che tu chiami tout court)?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “L’elettore democratico “politicizzato” medio no.””

                Mi sono spiegato male, parlavo del Partito Democratico statunitense.

                I cui elettori sono in genere “apolitici”; ma c’è una discreta parte, soprattutto oggi, che ha degli ideali e vorrebbe “fare qualcosa di buono”, dentro gli schemi americani – far stare meglio i poveri, far sì che ci siano meno guerre nel mondo, avere un ambiente più sano, garantire maggiore accesso alla salute, migliorare le scuole, riparare le disuguaglianze vere o presunte.

                Ci sarebbe da discutere su ogni punto, ma non possiamo dire che per questo siano “amici del Big Pharma”.

  18. Miguel Martinez scrive:

    A proposito dell’altro post (su Tulsi Gabbard), nuovo attacco: Tulsi ha detto che l’aborto dovrebbe essere “safe, legal and rare”

    https://dailycaller.com/2019/10/20/clintons-tulsi-gabbard-abortion/

    l’espressione “rare” è considerata “stigmatizing”.

    Non c’è fine ai problemi che puoi avere quando ti metti in politica 🙂

    • Francesco scrive:

      già su “rare” ho dei problemi, su “legal” sono imbizzarito, “safe” mi frega!

      🙂

      • Moi scrive:

        … fra l’altro i Dotti AngloSassoni (ma più gli Inglesi) hanno ‘sta fissa dell’ Understatement (che mi sembra spesso una specie di “proto-politically correct” …), che ne penalizza sempre la chiarezza comunicativa con il Resto del Mondo che pur sapendo (almeno decentemente) l’ Inglese NON è di Madrelingua.

        • Moi scrive:

          a proposito di “legal”,o meglio … “illegal”

          si sta fastidiosamente diffondendo sempre di più anche in Italiano l’ espressione, calcata sull’ AngloAmericano , gergale, di “illegale” da “illegal” … nel senso che una volta si sarebbe detto “stunning” , con riferimento alla bellezza femminile !

          Non mi è ben chiaro da dove derivi … ma credo che l’ abbiano coniata i “manginas” per autocensurare / autoreprimere il proprio desiderio sessuale di “straight males” , con duplice aggravante 😉 di “white” e “Christian”, qualunque cosa intendano con quest’ultima parola !

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            ” gergale, di “illegale” da “illegal” … nel senso che una volta si sarebbe detto “stunning””

            Mi era sfuggito!

          • Roberto scrive:

            Illegal credo che venga dal gergo dei consumatori di stupefacenti sulla base dell’idea che se una cosa è buona è illegale
            Nel gergo del basket è comunissimo

            Effettivamente in italiano è ridicolo (ma forse anche in inglese, solo che li l’ho sentito talmente spesso che mi sono abituato)

            • Moi scrive:

              … il ché NON toglie l’ Odium Sui dei suddetti “Manginas”, che si autocolpevolizzano persino nel desiderio !

              • Moi scrive:

                Cràsi di “Man+(Va)gina” … più o meno il nostro “FemministO”, ma decisamente più sprezzante, proprio come reazione al Politically Correct !

            • Moi scrive:

              Scusa Roberto, sarà che NON seguo il basket … ma del tipo ?

              Uno stupendo “tiro da 3” e il telecronista fa “Wow, that’s illegal !” che anziché “contro il regolamento” vuol dire “stupendo” ? … Ma che senso ha ?! … SE è questo.

              • Roberto scrive:

                Djokic in high post is illegal!

                Antetoukompo tonight is illegal!

                C’mon 7/7 threepointers, it’s illegal!

                (Tipo “fortissimo”, “ un mostro”, “pazzesco”)
                Non ha senso, si dice

              • Roberto scrive:

                Non mi ricordo dove ho letto/sentito questa cosa dell’origine di illegal, forse in un commento ad una partita

              • PinoMamet scrive:

                stranamente in portoghese/brasiliano è “legal” che sembra aver assunto il significato di bello, rimarchevole, figo…

              • Z. scrive:

                Pino,

                — stranamente in portoghese/brasiliano è “legal” che sembra aver assunto il significato di bello, rimarchevole, figo… —

                Negli Stati Uniti da decenni si dice “legit”. Forse “legal” ne è un calco?

              • PinoMamet scrive:

                Mmm non credo, legal si trova già in vecchie canzoni di bossanova o di samba…

              • Z. scrive:

                Ci ho provato 😀

                Comunque, scopro che legit è un termine che esiste da molto più tempo di quanto non immaginassi (l’etimo tra l’altro è interessante), ma con un significato che mi sembra differente da quello attuale.

                http://mentalfloss.com/article/51857/16-words-are-much-older-they-seem

  19. habsburgicus scrive:

    OT necessario
    che mi dite delle tre lettere di Boris Johnson ? 😀

  20. habsburgicus scrive:

    se penso che, verso il 1743, il nostro Re (Carlo Emanuele III, 1730-1773, di felice memoria) o meglio i suoi R. Ministri, riuscì a stipulare un trattato con Maria Teresa in cui otteneva (incredibile dictu !) il diritto di “violarlo” [lo dico, alla buona] in certe condizioni (vero ! non sto scherzando), mi rendo conto di quanto l’arte diplomatica sia decaduta, triste epifenomeno di tempi degradati 😀
    lettera di Trump
    lettere assurse di Boris
    non c’é più diplomazia 😀 😀 😀

  21. habsburgicus scrive:

    @Miguel
    mi sai dir qualcosa di questo libro e/o dell’autore (un turco, presumo del CHP, laico e di “sinistra”)
    Erdogan’s Empire: Turkey and the Politics of the Middle East, 2019, Soner Çağaptay

  22. habsburgicus scrive:

    invece nel filone “true American”, complottista e anti-statalista
    The Hidden History of the Supreme Court and the Betrayal of America, 2019, Thom Hartmann

  23. habsburgicus scrive:

    e fuffa pure [se vi interessa :D] questo libro iper-complottistico
    The Rabbis, Donald Trump, and the Top-Secret Plan to Build the Third Temple: Unveiling the Incendiary Scheme by Religious Authorities, Government Agents, and Jewish Rabbis to Invoke Messiah, 2109, Thomas Horn
    😀 😀 😀

    • habsburgicus scrive:

      2019

    • Francesco scrive:

      diciamo che l’unica cosa interessante è la triade di cattivi … adesso provo a pensare chi ci metterei io!

      😀

      ACLI? CGIL? AGESCI? CDB? CMM? INTER FC? ANPI?

      un partigiano, un interista e uno scout, ecco, questo potrebbe funzionare, mi manca solo l’equivalente del Terzo Tempio (ah, io sono sempre favorevole a costruire qualcosa)

  24. habsburgicus scrive:

    Anne Edward invece ci fornì 7 anni una descrizione del giovane Reagan [era di sinistra ! poi divenne di dx]
    Early Reagan: The Rise to Power, 2012, Anne Edwards

  25. habsburgicus scrive:

    invece, se volete un libro dotto che unisce la matematica alla storia, vi é
    The Calendrical Systems of Mainland South-East Asia, 1995, J.C. Eade vecchio di 24 anni, ma non facilmente sorpassato

    e, per oggi, basta !

  26. Moi scrive:

    @ PINO

    Probabilmente lo conoscevi già … tutto l’ alfabeto Ebraico nei tratti del Magen Dawid : molto bellino 😉 !

    https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Magen_David_Hebrew_Alphabet.png

    • Moi scrive:

      sempre @ PINO

      credo che in Inglese “colpo di freddo / caldo” si dica semplicemente “heat / cold shock” … poi forse (v.di anche la fissa degli understatement) lo dicono solo i medici, ma di più non so.

      • PinoMamet scrive:

        Mmmm

        copi-incollo:
        “The heat shock response (HSR) is a cellular response that increases the number of molecular chaperones to combat the negative effects on proteins caused by stressors such as increased temperatures, oxidative stress, and heavy metals”

        Invece per “cold shock” leggo la descrizione dei sintomi da ipotermia, tipo dopo l’immersione in acque gelide…

        direi che non corrisponde al “colpo di freddo” italico 😉

      • Roberto scrive:

        Colpo di calore = Heat stroke

        Colpo di freddo = credo che sia una malattia che colpisce solo gli italiani

  27. Z. scrive:

    Torno in topic, Miguel!

    — Per questo non si dice, “quel progetto di legge è errato“ —

    E’ vero, non si dice. Però forse si dovrebbe, e sarebbe bene abituarsi a farlo. In fondo è quello che fai tu quando discuti dell’opportunità o meno delle scelte dei gruppi ambientalisti.

    Scrivi che “Ciò che amiamo o odiamo è un archetipo, il “vero, assoluto sovversivo comunista di cui tutti i singoli sinistri sono pallidi riflessi“”, e spesso è vero: l’archetipo del comunista, della bottegaia, del liberal americano e così via. Probabilmente è inevitabile.

    Secondo me però non è un dramma, purché se ne sia consapevoli, e si accetti di “abbassarsi” a considerazioni più puntuali (la linea migliore per il gruppo ambientalista, ad esempio).

  28. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ma… la Brexit?

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