Racconta il Calciante...
Mio nonno era di Pontassieve, aveva nove figli, eppure rifiutò la tessera del Fascio, e per questo perse il lavoro, ma lui tenne duro. E così divenne l’eroe del paese.
Arrivò la fine della guerra, e i partigiani si misero a fucilare i fascisti.
E c’era una famiglia di contadini, brava gente che non aveva fatto mai male a nessuno, ma erano fascisti, perché ci credevano. E li stavano mettendo al muro, quando si buttò in mezzo la mia nonna e riuscì a fermarli.
Furono gli unici a salvarsi, gli altri li fucilarono tutti.
La storia è così.”
Irrimediabilmente Umani …
E quindi?
E quindi si salvarono, se ho capito bene.
…intendevo, quale deve essere la morale (preferibilmente impolitica, se ho ben capito) di questa storia?
A forza deve stare una morale?
Un impasto di violenza, assurdità, gesti di buona volontà … basta che alla fine il calciante preferisca questi ultimi!
Ciao
La morale consisterebbe nel fatto che il bene e il male si possono trovare in entrambi gli schieramenti ostili, non solo in uno di essi.
http://attivo.news/litalia-nelle-mani-di-una-sola-famiglia-dall861-e-ce-lhanno-sempre-nascosto-ecco-chi-sono
direi che come Storia va bene messa qui: buona lettura e buon divertimento a tutti!
Per Francesco
“direi che come Storia va bene messa qui: buona lettura e buon divertimento a tutti!”
Mi piace questa gente così sicura di aver capito tutto della storia.
Però il problema degli archivi esiste: un nostro amico, professore in pensione che sta cercando di ricostruire la storia di una piccola frazione del nostro piccolo quartiere, ha scoperto che un qualche ufficiale/militare a Roma ha distrutto SEI CHILOMETRI di archivi della Prima Guerra Mondiale a Roma. Sicuramente non per motivi ideologici, ma perché voleva liberare un po’ di spazio.
Un po’ come quando un secolo fa, un altro militare, a Firenze, intercettò a Firenze una carovana di carri che portavano al macero il censimento napoleonico della città. Per fortuna riuscì a salvare il materiale, che esiste ancora.