La crepa nel cemento dell’OttoNovecento e le Mamme con le Sciarpe

Uno dei nostri commentatori più interessanti è Davide. Confusionario, disortografico, criptico e offensivo, tanto che spesso mi chiedono di bandirlo, ma mai superficiale, e quindi sempre apprezzato.

Davide scrive:

“Io ho detto che per combattere il sistema bisogna o morire o farsi imprigionare o creare comunità davvero altre e non farlocche come Miguel spaccia. Comunità monasteriali mix stile Amish.”

E’ una critica che stimola molte riflessioni, e aiuta anche me ad avere idee più chiare. Per cui userò spesso il pronome io, ma per modestia, nel senso che sono cose che riguardano solo me. Poi spero che qualcuno si riconosca nel mio percorso.

Rifrullo tutto, vediamo cosa viene fuori.

Mi rendo conto che io non voglio combattere il sistema.

Il signor Mark David Chapman, attualmente ospite di una poco amena prigione statunitense, ha dedicato la propria vita a combattere John Lennon.

Per almeno un decennio, ha pensato solo a John Lennon.

Tanto l’ha combattuto che ha vinto, ammazzandolo.

E poi ha dedicato i successivi 27 anni a una lunga morte dentro la tomba dello stesso Lennon. Praticamente un matrimonio monogamico a vita, con John Lennon.

Il che mi fa pensare: chi combatte qualcosa è solo un riflesso di ciò che combatte.

Combattere John Lennon è stato facile, lo si riconosceva dagli occhialini.

Ma “combattere il sistema” richiede una definizione di cosa sia il “sistema”.

Ora, molti sono ancora legati a una pittoresca ideologia OttoNovecentesca, che sosteneva simultaneamente due cose:

1) tutti gli esseri umani sono buoni, occorre amarli tutti ugualmente e tutti devono stare ugualmente bene, grazie al Progresso Tecnologico e alla Ragione, anche quello più bizzarro è Uno di Noi

2) i suddetti esseri umani si dividono in Sfruttati e Sfruttatori, e la vita è una guerra all’ultimo sangue tra queste due specie.

Con varie riletture del concetto di Sfruttati e Sfruttatori, tipo, “democratici e fascisti, femministe e maschilisti, liberali e terroristi, razzisti e neri”. La definizione più chiara resta quella di Scientology che dice che il problema sono i Soppressivi:

“La Persona Soppressiva è anche conosciuta come la Personalità Antisociale. In questa categoria si trovano Napoleone, Hitler, l’assassino impenitente e il signore della droga. Ma se tali sono facilmente identificabili dai corpi che lasciano nella loro scia, Personalità Antisociali sono comunemente presenti nella vita corrente e spesso non vengono identificate.”

Se si crede alla Teoria delle Due Specie, il Sistema finisce per coincidere con gli Sfruttatori: scoprili, sparagli se puoi, se non ci riesci, fai grandi gesti teatrali per far vedere che non  appartieni alla loro razza.

Insomma, sterminiamo i fascisti, vivremo tutti felici.

Per me, il Sistema somiglia piuttosto al sole di luglio. Non possedendo razzi interplanetari, non mi viene in mente di combatterlo, mi viene in mente di ripararmi.

Se invece di ripararmi, decidessi di sfidare il sole di luglio, il risultato sarebbe scontato:

 indexIo diventerei più brutto e il Sole resterebbe tale e quale, e se ne sbatterebbe.

Che è più o meno quanto succede a tutti quelli che praticano troppo la Magia Deambulatoria (“cammiiiina in corteo per tutta la città, grida forte frasi ritmaaaaate, e il male scompariràààààà!“).

Centotrent’anni fa, Ouida – una scrittrice inglese con un cagnolino che capiì del nostro paese più di quanto avrebbero mai capito i suoi intellettuali – scrisse quattro righe sugli italiani:

ouida“La lingua italiana chiacchiera come quella di una gazza: se non si sfogassero così, sarebbero più difficili da dominare; ma nessun gran chiacchierone ha ancora realizzato nulla di grande, in questo mondo”.

Queste feroci parole, compaiono in realtà in uno dei più straordinari testi di amore per l’Italia vera, il romanzo A Village Commune, che è una sorta di anti Promessi Sposi. Uno dei testi più profondi e ricchi sull’Italia che il sistema Italia, imposto da quello stesso Risorgimento per cui Ouida all’inizio simpatizzava, stava sistematicamente uccidendo.

Le stesse riflessioni sull’inutilità di certe attività valgono per le sottoforme di Magia Deambulatoria tipo, “io faccio sculture che rappresentano la cacca per dire che il sistema fa schifo”, oppure “mi lancio con il camion in mezzo alla gente che cammina per strada”. Non vogliamo ovviamente mettere sullo stesso piano chi incassa un sacco di soldi per fare la cacca, con quello che invece ci rimette la vita.

Invece, io a luglio so che prima o poi arriva dicembre, e avremo problemi diversi. E magari rimpiangeremo luglio.

Saltiamo a piè pari le “comunità monasteriali tipo Amish” di cui parla Davide, contro cui ho nulla, ma di cui non faccio parte: l’importante è che non esistano solo per combattere il sistema.

E passiamo alle comunità farlocche come Miguel spaccia”.

Non mi offendo, è che credo sia sbagliato il ragionamento.

Una comunità, può essere pericolosa, odiosa, aliena; ma se è una comunità, non è farlocca.

L’OttoNovecento si basa su un’immensa illusione di progetto, di controllo e di progresso. La Mente dell’Uomo Geometra che domina su un Mondo tutto da domare.

Tecnici, legislatori, riformatori, assessori, innovatori, amministratori delegati, commissari politici, think tank, progettisti, creativi, CEO, psicoterapeuti, analisti, enciclopedisti, personal coach, dighe, illuministi, esperti, direttori didattici, argini, sorveglianti che hanno creato una situazione in cui sette miliardi di esseri umani stanno trasformando in un deserto surriscaldato di plastica un pianeta che quando era in buona salute, a stento bastava per un miliardo.

L’OttoNovecento è stato un mondo farlocco per definizione.

Invece, una Comunità è semplicemente, realmente quello che è.

L’altro giorno, c’era il nostro amico funzionario in pensione, trentasette anni dietro una scrivania e tanti tanti nel Partito, che cercava di impedirci di raccogliere le foglie che cadevano dagli alberi:

“questo è un compito che spetta al Comune! Noi paghiamo le tasse, hanno il dovere di farlo loro!”

Mi direte, non è un ragionamento del tutto sbagliato.

Soltanto che il Comune, le foglie non le raccoglie.

E se le raccoglie, le fa raccogliere da una cooperativa sottopagata che deve pulire dieci giardini ogni giardino con due addetti.

E se la cooperativa sottopagata le raccoglie, le sbatte dentro i rifiuti indifferenziati, poi  finiscono nell’inceneritore e ci avveleniamo pure con le foglie, come se la plastica non bastasse.

E se io protesto per tutto questo, e riesco a far togliere i soldi a un asilo nido per fare invece la raccolta delle foglie come si deve da noi, mi viene il fegato amaro da fare schifo: perché quando andiamo a litigare, i primi a stare male siamo sempre noi.

Mentre noi le foglie le raccogliamo, le trasformiamo in compost per le piante tra cui viviamo. Che vale molto, molto di più del principio astratto del dovere delle istituzioni.

foglie-butta

Queste sono le foglie nostre. Che sono assolutamente uniche al mondo, come lo è ogni singola altra foglia, ovunque cada.

Qui si sente il peso diverso della storia.

Mi dice l’amico Jacopo,

“ho lavorato con boscaioli italiani e con boscaioli romeni.

Quando c’era un problema, il boscaiolo italiano si chiedeva, che strumenti mi servono per risolverlo?

Mentre il boscaiolo romeno si chiedeva, come posso affrontare il problema con gli strumenti che ho?”

Il nostro funzionario in pensione è una brava persona: litiga pure con il Partito Unico per fedeltà al Partito Vecchio, si legge con maniacale attenzione gli statuti e i regolamenti (ma è stato pure, del tutto falsamente, arrestato una volta perché sospettato di non aver rispettato lui il comma virgola capoverso di qualcosa).

E il suo mondo è un sistema razionale: i privati saccheggiano il mondo per fare soldi, diano qualcosa di questi soldi per mantenere gli altri esseri umani che non ce la fanno, grazie a una serie di servizi elargiti da una grandiosa macchina burocratica.

Il punto è che il nostro funzionario non si capisce con gli altri, sopratutto gli stranieri.

Non perché il nostro funzionario sia italiano, anzi perché lui è il prodotto ultimo della anti-Italia descritta da Ouida.

Quando Messer Nellemane, il Don Rodrigo modernista, funzionario democratico e progressista del Comune scopre che è rimasto ancora un bosco nel vecchio convento degli olivetani, oggetto di speculazione e saccheggio, pensa:

ouida3

Che spreco dell’erario pubblico! E che provvigioni erano lì, che aspettavano qualcuno! Messer Nellemane, di tutte le cose che c’erano in questo mondo, amava soprattutto le opere [a job]. La mente ufficiale ama sempre le opere. Detestava, inoltre, gli alberi, proprio come detestava i cani. E come i cani si potevano sopportare solo se erano guinzaglio, per lui gli alberi erano tollerabili soltanto quando erano state segati in tavole ben piallate.

La mente ufficiale, con cui lui era stato creato, aborriva l’esistenza imministeriale e improvvida permessa a quel bosco un tempo sacro, mentre il convento che quel bosco circondava era stato trattato come il libero pensiero sa sempre trattare tali monumenti alla superstizione.”

La nostra A., combattiva mamma albanese, lancia un grido, “voglio una foto con le Mamme con le Sciarpe, voglio troppo bene a loro!” E scoppiamo in una grande risata per questa definizione.

Le Mamme con le Sciarpe sono le nostre musulmane con il hijab, sempre sorridenti e forti e pronte a fare qualcosa per il bene comune, che non capiscono nemmeno le obiezioni del funzionario in pensione, ma capiscono perfettamente la vita, il cibo, gli alberi, le risate, l’amicizia, la fiducia. E magari avranno anche cento difette e imperfezioni e contraddizioni anche loro, come tutte le creature della natura.

E abbiamo anche il diritto poco politicamente corretto, di esprimere allo stesso tempo il nostro affetto, la nostra ammirazione e dire, “ma guarda in che maniera strana e bella si vestono!”

Ecco, la Comunità è ciò che è.

E’ qualunque cosa nasca, in una crepa nel cemento. Potrebbe essere anche velenosa, ma è viva.

Proprio qualche ora fa, all’angolo puzzolente e inquinato tra Via de’ Serragli e Via di Sant’Agostino, nel punto in cui i camion si piazzano ogni giorno sulle strisce pedonali per scaricare bevande per i locali (e i vigili si sono arresi da anni), ti trovo questo:

crepaIo non sono sicuro che quella piantina sia bella.

Non credo che le sfiori nemmeno da lontano il pensiero di combattere il sistema.

Ma certo, farlocca non è.

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1.240 risposte a La crepa nel cemento dell’OttoNovecento e le Mamme con le Sciarpe

  1. mirkhond scrive:

    La comunità in cui vivi, composta da sradicati cosmopoliti ma radicatisi in un determinato territorio, può essere una risposta al problema della convivenza di una società multietnica quale ormai siamo e saremo sempre più.
    L’alternativa non è l’Europa immegratenfrei, ma un insieme di ghetti etnici l’un contro l’altro, come nelle grandi metropoli statunitensi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Sempre per Mirkhond

      “La comunità in cui vivi, composta da sradicati cosmopoliti ma radicatisi in un determinato territorio, può essere una risposta al problema della convivenza di una società multietnica quale ormai siamo e saremo sempre più.”

      Calcola anche una differenza tra le generazioni.

      I primi immigrati in Italia sono stati, in gran parte la crema morale del proprio paese.

      In media quindi superiori agli italiani che sono appunto “medi” (poi ci sarebbe da chiederci cosa succede nel paese di origine, se la crema se ne va).

      Gente con grande coraggio, disposta a ingoiare molti rospi, che hanno dato la vita per i propri figli.

      Alcuni figli (non certo tutti), che godono dei tremendi sacrifici dei genitori, poi hanno lo smartphone, Facebook e scoprono il Politicamente Corretto che permette loro pure di fare le Vittime del Razzismo.

      L’altro giorno sono rimasto gelato ascoltando un bravissimo ma fragile quattordicenne nato in Marocco, che ha il babbo e la mamma migliori del mondo, dire a un amico italiano, “dai, non fare il razzista di merda!”

      In questo, non aiuta certamente tutta la cultura del rap e affini.

      • Giuliano scrive:

        Miguel:

        “I primi immigrati in Italia sono stati, in gran parte la crema morale del proprio paese.
        In media quindi superiori agli italiani che sono appunto “medi” […] Gente con grande coraggio, disposta a ingoiare molti rospi, che hanno dato la vita per i propri figli.”

        Un concetto espresso anche da Darwin nel libro “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale”: ” … i meravigliosi progressi degli Stati Uniti, e il carattere del popolo statunitense, siano il risultato della selezione naturale; infatti i più energici, irrequieti e coraggiosi uomini di tutte le parti d’Europa sono emigrati durante le ultime dieci o dodici generazioni in questo grande paese e vi hanno avuto il maggiore successo.”

    • PinoMamet scrive:

      “I primi immigrati in Italia sono stati, in gran parte la crema morale del proprio paese.”

      Mmmm
      ari
      Mmmm

      mi devo togliere un neo sulla schiena: il chirurgo è un signore sui 50 e rotti, con baffoni biondi, molto distinto ed educato, con nome arabo.

      Esperienza due:
      studentessa dell’Africa orientale, compagna di una mia amica (facoltà di medicina).
      Ha un fratello stronzo e gasatissimo, che tratta le sorelle (sono due) di merda, ma risulta molto popolare per due essenziali motivi:
      -è negro, quindi “poverino viene da un’altra cultura”
      -è negro, quindi “è creativo simpatico di compagnia e sa ballare”.

      Poi, dicono, “sai, è un po’ viziato, ma al suo paes è tipo un principe”…

      e vabbè, ma qui sei uno stronzo qualsiasi, quindi sta’ schiscio!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “e vabbè, ma qui sei uno stronzo qualsiasi, quindi sta’ schiscio!”

        Certo. Ma in linea di massima, i GENITORI stranieri che incontro io, sono in gamba: infatti parlo di genitori, quindi di persone che oltre a fare una scelta difficilissima, si sono presi anche la responsabilità di fare una famiglia.

        Per la maggior parte (e ci sono sicuramente eccezioni) sono quindi in media “migliori” degli italiani.

        I loro figli, non è detto che lo siano.

        • Francesco scrive:

          ma gli italiani non sono, appunto, quello che resta dopo che la crema è emigrata oltre-Oceano (e scegli tu l’Oceano)?

          siamo un pò i figli degli scarti, verrebbe da dire

  2. mirkhond scrive:

    immigratenfrei

  3. mirkhond scrive:

    Quanto al ragionamento di Daouda, in parte lo comprendo, e in questi giorni mi sono rivisto L’Albero degli Zoccoli, che rappresenta il Nord Italia che vorrei, dove l’uomo vive a contatto con la natura e non in orrende conurbazioni di cemento che diventano sempre più invadenti.

    • PinoMamet scrive:

      L’albero degli zoccoli, senza offesa, rappresenta proprio il Nord (Centro, Sud) Italia (e Mondo) che NON vorrei.

      Ma de gustibus…

      • mirkhond scrive:

        Sempre meglio di quelle orrende conurbazioni di cemento in cui ti senti solo e soffocato…..

        • Francesco scrive:

          veramente io mi sentivo solo e soffocato quando vivevo in Val Seriana e la gente era ancora “alberozoccolosa” e a Milano sto molto meglio!

          non hai idea di quanto cerchi di isolarti e schiacciarti il “piccolo paese a misura d’uomo” se decide di farlo

          mille volte meglio la libertà della città, cemento o meno

          ciao

      • PinoMamet scrive:

        Non discuto, però a me l’Albero degli zoccoli ricorda povertà, ignoranza e ingiutizia sociale.

        Non ho niente invece contro la vita semplice e a contatto con la natura, per chi vi si senta portato.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    L’immigrazione, per noi, in quel nostro specifico contesto non ricade sotto la voce “problemi”. Mentre a 500 metri di distanza, è un problema al parcheggio di Viale Ariosto dove ci sono dieci (!!) posteggiatori abusivi africani per poco più di 50 posti macchina.

    Questo fa capire come il vero problema riguardi i lavori inutili e parassitari, in tempi in cui i lavori necessari non si riescono a coprire.

    Per il resto, volevo sottolineare la fine di una visione OttoNovecentesca dello Stato. Una visione che è penetrata nel sangue di tanti bravissimi italiani (in Toscana, una larga maggioranza), e che invece risulta incomprensibile per gli “stranieri”.

  5. Roberto scrive:

    Una cosa a margine di questo post interessante.
    Adoro le piantine che sembrano nascere dal nulla e vivere con nulla, quindi si, quella piantina è bellissina

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “Una cosa a margine di questo post interessante.
    Adoro le piantine che sembrano nascere dal nulla e vivere con nulla, quindi si, quella piantina è bellissina”

    Per me, il punto fondamentale è il contrasto tra la semplicità della costruzione umana (tubo, cemento, muratura) e la complessità della piantina.

    Non ci capisco molto, ma immaginati un confronto tra le formule chimiche di entrambe.

    E’ proprio questa la distinzione tra costruzione ideologica/istituzionale e comunità.

    • Roberto scrive:

      Io non metterei mai nella stessa frase “semplicità” e “costruzione umana”.
      Quante migliaia di anni sono servite prima che mettere un tubo su un muro dritto che appoggia sul cemento sia sembrato “facile”?

      Più che altro a me colpisce come la piantina nasca in un posto che sembra totalmente ostile alla vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Roberto

        “Io non metterei mai nella stessa frase “semplicità” e “costruzione umana”.”

        E’ una bella domanda.

        Da una parte, hai ragione; dall’altra, tutto ciò che è meccanico (e quindi frutto di difficili millenni di fatica umana) è “semplice” rispetto a una pianta.

      • rossana scrive:

        Link alla recensione di un libro che dice perché le piante non smettano di stupirci (e commuoverci) per la loro capacità di spuntare dove meno te le aspetti.
        Per me, quella piantina è la prova che le piante sono più determinate del cemento e che ci sopravviveranno, nonostante le colate di cemento che coliamo sopra ogni essere vegetale.
        Gli umani hanno imparato molto dalla natura, tranne che a rispettarla riconoscendone l’importanza per la propria stessa sopravvivenza.
        Impariamo dalle piante come si può vivere anche in ambiente ostile, hanno una “tecnica” davvero stupefacente…
        https://amedit.me/2017/06/21/plant-revolution-la-sorprendente-intelligenza-delle-piante-un-saggio-di-stefano-mancuso/

    • Z. scrive:

      Miguel,

      credo che troveresti molto interessante L’evoluzione creatrice di Bergson. In particolare, nella parte dove confronta organismi e manufatti.

      • Moi scrive:

        Bergson era un po’ Proto-Fricchettone … 😉

        Interessante a mio avviso soprattutto la questione dell’ empatia come “trend” connaturato al Progresso …

        … tant’è vero che l’ Occidente Culturalmente Egemone oggi è l’ unica parte di mondo a provare empatia per il Resto del Mondo ma paradossalmente anche l’unica sentirsi al tempo stesso in colpa di non provarne mai abbastanza; senza, però, mai pretendere che il Resto del Mondo ne provi: né verso di “noi” , né “tra di loro” del Resto del Mondo.

        Se calano i livelli d’ Empatia, è perché le sempre più sedicenti “Sx” hanno sostituito l’Escatologia Marxista con il Messianismo Liberista !

        • Moi scrive:

          con quel tipico Furor dei NeoConvertiti da Leopolda …

        • Z. scrive:

          Bergson era un piccolo industriale francese, snobbato dagli accademici, che scovò piccole perle di grande saggezza. In un epoca profondamente incisa dal positivismo, HB suggeriva uno sguardo diverso sul mondo.

          Lo consiglio a tutti, in particolare a Miguel e a te ma anche agli altri. Credo che lo trovereste interessante.

          • Peucezio scrive:

            E tu saresti quello incolto…
            Io non ho mai letto Bergson e non ho molto più che reminiscenze liceali (la storia del tempo, ecc.).
            Anzi, prendo nota del suggerimento (prima o poi…).

        • Peucezio scrive:

          Che poi è un’empatia che si esprime a forza di bombardamenti umanitari.
          L’empatia dell’Occidente è come per una donna essere così attraente da attirare l’attenzione di un serial killer.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Che poi è un’empatia che si esprime a forza di bombardamenti umanitari.”

            L’empatia è una questione complessa.

            1) esiste l’empatia del gatto che quando sente qualcuno piangere arriva, si mette a miagolare e ti fa le fusa. Quindi non è un’astrazione.

            2) Esiste l’empatia umana che consiste nel cercare di capire ciò che si vede e si incontra, tutto ciò con cui si interagisce. Come San Martino che vede il povero, ne percepisce il freddo e lo condivide, senza disprezzare e senza fare distinzioni:

            ” Illuminati dalla vera conoscenza, gli umili saggi vedono con occhio uguale il brahmana nobile ed erudito, la mucca, l’elefante, il cane e il mangiatore di cani “
            (Bhagavad Gita)

            3) Esiste l’empatia finta di chi vuole sentirsi bello dicendo che soffre per gente di cui non sa nulla; e magari compie azioni che peggiorano la situazione. Ma siccome l’Empatico Finto assume su di sé il monopolio della bontà, riesce a guardare tutti gli altri dall’alto in basso, al prezzo di qualche euro regalato a missioni laiche o cristiane.

            Come mi diceva un amico che negli anni Settanta ha lavorato su progetti di “aiuto” in Africa, la maggior parte dei disastri che ha visto erano dovuti ai tentativi di “aiutare” gli africani.

            Il grado di Empatia Finta dipende molto dal grado di benessere collettivo: meno si ha, più si diventa generosi autenticamente, cioè verso chi si conosce.

            • Peucezio scrive:

              “3) Esiste l’empatia finta di chi vuole sentirsi bello dicendo che soffre per gente di cui non sa nulla; e magari compie azioni che peggiorano la situazione. Ma siccome l’Empatico Finto assume su di sé il monopolio della bontà, riesce a guardare tutti gli altri dall’alto in basso, al prezzo di qualche euro regalato a missioni laiche o cristiane.”

              Eheh
              https://www.youtube.com/watch?v=BtNj1EaxiW4

              “Il grado di Empatia Finta dipende molto dal grado di benessere collettivo: meno si ha, più si diventa generosi autenticamente, cioè verso chi si conosce.”

              Verissimo.
              E’ lo stesso meccanismo per cui più si è poveri, più figli si fanni.
              Chi non ha non è attaccato alle cose.

            • PinoMamet scrive:

              Beh, dai, non penso che la vecchietta che prende la pianta di appartamento “a sostegno della missione in Africa” o “per l’Adozione a distanza” ecc. ecc. sia un’empatica finta, e non le darei neanche la colpa del fatto che le cose in Africa vaano male, dicendole “tienti il tuo euro che è meglio”…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Beh, dai, non penso che la vecchietta che prende la pianta di appartamento “a sostegno della missione in Africa” o “per l’Adozione a distanza” ecc. ecc. sia un’empatica finta”

                Certo.

                Però noi siamo tutti molto, molto piccoli e fragili. Almeno duecento anni fa, avremmo potuto pavoneggiarci, e dire, “io valgo un miliardesimo!”.

                Oggi ci hanno divisi per sette, te come me.

                Quindi, nessuno di noi presuma di salvare il mondo.

                La vecchietta immagino che sia una persona perbene. Ma credo che compri la “piantina per l’Africa” (avendo solo la più vaga idea di dove si trovi tale continente) perché le ispira fiducia lo sguardo entusiasta del ragazzo (non africano) che gliela vende. E quindi siamo in un caso un po’ perverso di “aiuto le persone che conosco e di cui mi fido”.

                Certo, avrebbe fatto meglio a tenersi il suo euro: meglio per l’Africa, dico.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              avevo un amico che portava cibo in Bosnia, e ai bosniaci la cosa non dispiaceva.

              Non so se abbia contribuito a rovinare la Bosnia, ma sospetto di no, dai 🙂

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              in base a quello che hai scritto:
              1) lui portava cibo, non soldi,
              2) lo portava personalmente, per cui era certo che servisse a sfamare gente e non per esempio a foraggiare qualche gruppo che poi la gente magari la sgozzava.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              in effetti è proprio così, e anzi – non potendo distribuirlo lui personalmente – sceglieva coi compagni di spedizione a chi donarlo proprio per evitare discriminazioni (religiose, soprattutto).

              Però, come in tutte le donazioni, non puoi mai sapere come si comporterà il donatario, cosa farà grazie a te. Certo, facendo come Riccardo riduci il rischio, ma non lo elimini del tutto.

              Tutto sommato, a me non dispiacerebbe che un adottante a distanza mi finanziasse gli studi. Credo neppure a te.

            • paniscus scrive:

              per Peucezio:

              “E’ lo stesso meccanismo per cui più si è poveri, più figli si fanni.
              Chi non ha non è attaccato alle cose.”
              ——————————–
              Se i i poveri fanno più figli dei ricchi non è certo per altruismo, per generosità o per indifferenza ai vantaggi materiali, ma esattamente al contrario, perché in situazioni di miseria CONVIENE anche economicamente avere molti figli.

              Innanzi tutto perché non è scontato che sopravvivano tutti… poi perché allevarli costa poco e per pochissimi anni, dopo di che iniziano a lavorare precocemente, e diventano una risorsa per contribuire al miglioramento del benessere della famiglia, invece che un impegno economico gravoso.

              E soprattutto, in una società in cui non sono garantite né le pensioni né l’assistenza sanitaria di base, saranno direttamente i figli e i nipoti a doversi occupare dei genitori stessi quando saranno anziani e non più autonomi, quindi conviene averne parecchi, e conviene averli molto presto, in maniera che siano già pienamente adulti quando i genitori cominceranno a indebolirsi

              (e con quei chiari di luna, tra malattie infettive, parassitosi, incidenti di lavoro e lesioni curate male, si può essere vecchi e invalidi a 40 anni: se si hanno figli troppo piccoli, si è fregati tutti).

              Allevare figli è costosissimo nelle società in cui è considerato normale mantenerli nel massimo benessere possibile fino ad almeno 30 anni, compresi tutti gli sfizi e le comodità non necessarie, e senza aspettarsi da loro nessun contributo attivo all’andamento della famiglia.

              Nelle società in cui se ne possono far dormire 4 o 5 nella stessa stanza e li si può far lavorare anche a 10 anni (anche se non di lavoro salariato, ma facendoli sgobbare di faccende domestiche, lavoretti agricoli, cura degli animali allevati, trasporto di pesi, commissioni varie qua e là, e babysitteraggio dei fratelli più piccoli) , è normale che se ne facciano tanti.

              scusate la prolissità

            • PinoMamet scrive:

              Che poi…
              proprio ieri passo a Milano (Peucè e Francè, scusatemi, ero di fretta, vi romperò le balle le prossime volte)

              e vado a casa di quello che si definirebbe un ultra-ortodosso, per una padellata di fatti miei.

              Marmocchi dappertutto!
              Casa linda, non lussuosa ma dignitosissima, piena sostanzialmente di due cose: libri e bambini.

              Ecco, quella è una società in cui non li sa certo lavorare a 10 anni, ma di sicuro li si fa dormire in 4 in una stanza.

              Non sono stato a vedere, ma i bambini non erano esattamente vestiti all’ultima moda (neanche in stracci o in abiti del nonno, intendiamoci… abiti semplici da bambino, magari che avranno passato un paio di fratelli) e probabilmente mancava l’ultimo videogioco di grido o quello che ne ha preso il posto adesso.

              Che per un bambino che va alla scuola pubblica sono in effetti elementi essenziali di sopravvivenza, cioè di non-esclusione.

              Ma questi non vanno o andranno certo alla scuola pubblica, quindi…

              insomma, un po’ come i simil-Amish che piacerebbero a Daouda e credo a Mirkhond.
              Sono scelte.

            • paniscus scrive:

              “Che per un bambino che va alla scuola pubblica sono in effetti elementi essenziali di sopravvivenza, cioè di non-esclusione.”
              ———————

              E allora come hanno fatto i miei figli a sopravvivere alla scuola pubblica senza videogiochi o affini?

            • Roberto scrive:

              Giocando senza dirvelo con quelli dei loro compagni di classe
              🙂

            • Francesco scrive:

              sospetto che l’opzione Roberto sia possibile e che i pupi la tollerino meglio di quanto credano i giornalisti del Corsera

            • paniscus scrive:

              Ah, perché con i videogiochi ci si gioca IN CLASSE e diventano un fattore fondamentale di inclusione IN CLASSE? A me non risulta, francamente.

            • Francesco scrive:

              prof

              di cosa credi si parli in classe? da quel che mi dice mio figlio, di videogiochi, di calcio, di compiti

              crescendo, immagino la gnocca pretenderà la sua parte

            • roberto scrive:

              Lisa,

              perché IN CLASSE (urlato due volte in questo modo)?

              si parlava di scuola in generale, tu stessa scrivi “sopravvivere alla scuola pubblica”.

              ora, non devo certo dirti io che la scuola non è solamente la classe, e certamente non intesa come “tempo in cui c’è l’insegnante davanti a noi”.
              anzi, le questioni inclusione & sopravvivenza riguardano sostanzialmente il resto del tempo.

              al limite, sempre parlando di inclusione & sopravvivenza, la classe è un riflesso di quello che succede fuori (= passo il compito a tizio che è mio amico perché giochiamo insieme a pallone e non a caio con il quale in due anni non ho mai scambiato una parola)

            • Peucezio scrive:

              Lisa,
              non sono molto d’accordo.
              Ciò che dici non spiega perché in Italia gli immigrati di prima generazione, quelli cresciuti nei loro paesi d’origine per intenderci, fanno molti più figli degli italiani, benché le condizioni ambientali e sociali siano le stesse e non abbiano nulla a che fare con quelle delle economie di sussistenza cui ti riferisci.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Ciò che dici non spiega perché in Italia gli immigrati di prima generazione, quelli cresciuti nei loro paesi d’origine per intenderci, fanno molti più figli degli italiani, benché le condizioni ambientali e sociali siano le stesse e non abbiano nulla a che fare con quelle delle economie di sussistenza cui ti riferisci.”

                Non saprei.

                Penso a una famiglia moldava, una figlia; una famiglia albanese, un figlio; una famiglia egiziana, due figli; un tunisino sposato con un’italiana, due figli; una pittrice pugliese sposata con un gallerista pugliese, cinque figli 🙂

                Forse ci sono studi statistici in grado di smentirmi, ma nella mia esperienza immediata, non riscontro il fenomeno di cui parli.

            • Francesco scrive:

              Peucezio

              perchè la cultura ha una certa rigidità, non cambia da un giorno all’altro quanto da una generazione all’altra, spesso anche di più

              per fare un esempio, la tradizione di fare una vagonata di figli è andata perdendosi nel tempo, con molta calma, in modo disomogeneo per zone e per ceti

              ciao

            • paniscus scrive:

              “per fare un esempio, la tradizione di fare una vagonata di figli è andata perdendosi nel tempo, con molta calma, in modo disomogeneo per zone e per ceti”
              ———————-

              Francesco, scusa se mi ripeto: quella di fare una vagonata di figli non è mai stata una “tradizione”… ma si tratta:

              – o di un automatismo naturale e inevitabile dovuto alla mancanza di contraccettivi affidabili, e all’ignoranza sul funzionamento della fertilità,

              – oppure una strategia di sopravvivenza che viene seguita con ragione, perché nella società arcaica è conveniente e vincente.

              Non appena smette di diventare conveniente e vincente, e avere molti figli diventa un impegno gravoso invece che una risorsa vantaggiosa, tale abitudine viene persa molto più velocemente di quanto tu possa immaginare.

              A quanto mi consta, uno dei casi più clamorosi è quello dell’Iran, in cui si è passati bruscamente da una media di 6 figli per donna a una media di 2 figli per donna, nel giro di una sola generazione.

              Ma senza arrivare all’Iran, è successo anche a Tramarecchia.

              La mia bisnonna, tra il 1910 e il 1925, ebbe nove figli, uno dei quali perso subito alla nascita e un altro morto giovane, ma comunque sette arrivati all’età adulta, e tutti sposati; e famiglie di quelle dimensioni erano diffusissime nella sua generazione.

              Bene… trent’anni dopo, diciamo in un arco di tempo dal 1941 al 1958, TUTTI questi sette figli, tranne una, hanno avuto rigorosamente un solo figlio ciascuno.

              Ripeto, si tratta degli anni 40 e 50, quindi non credo che ci fosse ancora stata una rivoluzione radicale nella diffusione della pillola o nel cambiamento di stile di vita delle donne (mia nonna e tutte le mie prozie di quella mandata erano ancora quasi esclusivamente casalinghe).

              C’era stato, però, l’abbandono di massa della civiltà agricolo-patriarcale, e c’era stato il passaggio all’ambiente urbanizzato, al lavoro salariato individuale, e alla diffusione di beni di produzione industriale e di commercializzazione organizzata.

              In un ambiente in cui la famiglia, oltre che consumatrice, è anche produttrice diretta della maggior parte dei beni che poi consuma, conviene avere molti figli, perché più si è, più ci si aiuta, e perché le strategie di produzione e di conservazione delle risorse vengono adeguate via via alle necessità effettive.

              In una società in cui l’unico modo per mantenere i figli è quello di comprare quello che a loro serve, su un mercato estraneo, con i soldi guadagnati lavorando per un estraneo, e l’unico modo per aiutarli a farsi un futuro è quello di mettere da parte soldi per loro conto, per farli studiare, o per aiutarli a comprarsi la casa… mi pare abbastanza automatico che la maggior parte delle famiglie scelga di “investire” sulla strategia di fare pochi figli e di dedicare a loro maggiori risorse possibili.

              Mi pare che la tradizione c’entri abbastanza poco.

            • Francesco scrive:

              prof

              a lei gli estremisti mercatisti le fanno un baffo!

              ammetto di aver usato la parola tradizione mentre quella cultura sarebbe stata più appropriata ma noi esseri umani pretendiamo di dare un significato alle nostre azioni che vada oltre l’utilitarismo – è aperto il dibattito se sia solo cosmesi

              saluti

              PS nella mia esperienza familiare il salto è molto meno marcato

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “credo che troveresti molto interessante L’evoluzione creatrice di Bergson. In particolare, nella parte dove confronta organismi e manufatti.”

        Grazie, Bergson lo conosco soltanto per qualche critica molto accesa al suo pensiero: motivo in più per leggere l’originale.

        • Z. scrive:

          Critica molto accesa a Bergson? davvero? la cosa mi fa piacere, significa che qualcuno si è preso la briga di leggere HB approfonditamente!

          Ti ricordi di chi si trattava?

          Comunque sono sicuro che troveresti molto interessante il discrimine che traccia tra l’occhio (un organismo, qualcosa di organico e di organizzato “da dentro”) e il macchinario (qualcosa di fabbricato dall’uomo, pezzo dopo pezzo, in vista di uno scopo predeterminato).

          Visione tutt’altro che scontata, nella sua epoca, in cui si diffondeva l’idea del corpo umano come “macchina perfetta”.

          Sulla stessa scorta la distinzione che fa tra il tempo organico (fluido e quantitativo) e il tempo misurato dall’uomo (una successione di istantanee ferme). Forse è stato questo l’oggetto delle critiche feroci? In effetti posso immaginare cosa ne direbbe, ad es., Odifreddi…

  7. Davide Troiano aka daouda scrive:

    1 Devi combattere il sistema sennò non sei umano né giusto né solidale. La natura di questo combattere è una, ossia estraniarsene e non alimentarlo come fate voi credendovi esenti da carneficismi, connivenze o complicismi a seconda del caso. Quindi non c’entra nulla il caso di uno psicopatico e dannoso personaggio. C’entra semmai come una pseudo comunità rinfocoli il sistema proprio perché segue quelle 3 linee guida di comportamento dove il carneficismo è proprio il porsi contro giust’appunto…legittimandolo ed imitandolo quando ci si sostituisce ad esso. Il sistema si nutre dei suoi nemici giacché la sua aspirazione è “che i rivoluzionari siano agenti segreti e questi dei rivoluzionari” non intendevo dunque questo CONTRO ma l’attaccarne le basi…Attaccarne le basi essendo disposti a farsi stato a sé non a sostituirvisi nei propri sotterfugi,dove siano i rapporti tra uomini la risoluzione e non la mediazione burocratica del ruolo o l’opposizione ad essa. E non perché l’istituzione sia male ma semplicemente perché è la persona che deve con la sua autorevolezza incarnare la sua posizione ponendosi a servizio. E dunque già è e non si sostituisce affatto poiché esprime da sé che l’altro nello statuale sia un usurpatore e quello che gli si oppone un mero criminale.

    2 non è il chiacchierare ma , per chi inoltre crede in Dio, trovare l’unico luogo che resiste e si ripara e che fronteggia ossia il MONASTERO possibilmente od una comunità stile Amish. Il resto per noi tutti è non scegliere il gran passo perché il gioco della giustizia ci e troppo esoso. Me per primo.

    3 io ho detto farlocca proprio perché non la ritengo una comunità vera.

    4 la piantina non è farlocca ma dipende dove sia e perché sia lì. Si potrebbe pure sradicare e pulire se fosse urgente e necessario quindi non facciamo amorevolismo tanto per anche se è una bella conclusioneo

    P.s. non me ne frega niente a me delle albanesi e delle musulmane di chissà quale paese pur sè io sono contro l’immigrazionismo e contro l’Islamismo. Il punto è l’eterogenità rinsalfata dal nemico. Il punto è che hai intorno e tu stesso sei, semplicemente, un replicante di questo sistema qui oltre all’ultimo polmone di centro Firenze che ho sempre detto che vada protetto

  8. Davide Troiano aka daouda scrive:

    Spero di aver chiarito e risposto. Purtroppo i presupposti della mia visione sono tanti e non sviscerabili cosi su due piedi. Grazie dell’attenzione Miguel, pensavo non mi avessi letto.
    Scusate gli errori di battitura, non la disortografia parasintattica ajahahahjajs

    • paniscus scrive:

      “Spero di aver chiarito e risposto. ”
      ——————————-

      No, veramente è ancora MENO chiaro di prima.

      Assicuro che nella tua risposta non ci si capisce niente.

      • Davide Troiano aka daouda scrive:

        Sti cazzi se può ddi o debbo chiedé er permesso a te?

      • Davide Troiano aka daouda scrive:

        Devi combattere il sistema sennò non sei umano né giusto né solidale.

        La natura di questo combattere è una, ossia estraniarsene e non alimentarlo come fate voi credendovi esenti da carneficismi, connivenze o complicismi a seconda del caso.

        Quindi non c’entra nulla il caso di uno psicopatico e dannoso personaggio.

        C’entra semmai come una pseudo comunità rinfocoli il sistema proprio perché segue quelle 3 linee guida di comportamento dove il carneficismo è proprio il porsi contro giust’appunto…legittimandolo ed imitandolo.

        Attaccare le basi è il combattere essendo disposti a farsi stato a sé minando la distinzione burocratica tra dignità personale e autorità di ruolo ideando la condizione del servizio

        Ciò esprime da sé che l’altro nello statuale sia un usurpatore e quello che gli si oppone un mero criminale.

        per chi inoltre crede in Dio, ciò è trovare l’unico luogo che resiste e si ripara e che fronteggia ossia il MONASTERO possibilmente od una comunità stile Amish. Il resto per noi tutti è non scegliere il gran passo perché il gioco della giustizia ci e troppo esoso. Me per primo.

        Io ho detto farlocca proprio perché non la ritengo una comunità vera.

        la piantina non è farlocca ma dipende dove sia e perché sia lì. Si potrebbe pure sradicare e pulire se fosse urgente e buono e consono e necessario quindi non facciamo amorevolismo tanto per, anche se è una bella conclusione

        P.s. non me ne frega niente a me delle albanesi e delle musulmane di chissà quale paese pur sè io sono contro l’immigrazionismo e contro l’Islamismo. Il punto è l’eterogenità rinsaldata dal nemico. Il punto è che hai intorno e tu stesso sei, semplicemente, un replicante di questo sistema qui oltre all’ultimo polmone di centro Firenze che ho sempre detto che vada protetto

  9. ranieri scrive:

    Complimenti, esposizione chiarissima di idee confuse!!

  10. Alessandro Tosolini scrive:

    Noto un certo fastidio nei confronti del progresso… ora, lungi da me fare il positivista innamorato di un progresso indefinito e lineare, ma il vero responsabile della situazione attuale è il capitalismo, non il progresso. Di base se le risorse non fossero sfruttate dall’oligarchia mondialista a guida USA per il suo puro profitto, non ci sarebbero questi problemi ambientali o almeno non sarebbero di certo così gravi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Alessandro Tosolini

      “Noto un certo fastidio nei confronti del progresso… ”

      Partiamo dalla constatazione, se vogliamo tragica, che la vita sul pianeta è legata all’equilibrio tra 1) le risorse che consumiamo, 2) i rifiuti che produciamo e 3) la capacità della natura di smaltire tali rifiuti.

      Ciò che chiamiamo Progresso è l’incredibile accelerazione di 1).

      La conseguenza indesiderata è l’uguale accelerazione di 2)

      e quindi la bancarotta di 3).

      Ora, ciò che ha permesso questa accelerazione è un particolare meccanismo che dipende dalla contabilità (numeri “arabi”),

      dalla possibilità di accumulazione offerta dal denaro,

      da una mentalità che dice che un tot di metri quadri in Oltrarno “valgono” quanto due terzi di un quadro di Gauguin o quanto centomila litri di benzina,

      dalla misurazione geometrica della terra negli Stati Uniti (e da qui il il domino USA)…

      Ora, se tu dici, “se le risorse non fossero sfruttate dall’oligarchia mondialista a guida USA per il suo puro profitto”, vuol dire che ti immagini che l’umanità avrebbe potuto imboccare, in tempo utile, una strada diversa.

      Quale sarebbe, secondo te?

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      Nessuno nega il progresso che è naturale ma l’ingiustizia he e diverso e rende l’evoluzione troppi rapida e disordinata

    • Francesco scrive:

      >> se le risorse non fossero sfruttate dall’oligarchia mondialista a guida USA per il suo puro profitto, non ci sarebbero questi problemi ambientali o almeno non sarebbero di certo così gravi.

      posso forse condividere la parola USA e giusto perchè stavo ripensando alle Olimpiadi del 1996 e all’Original Dream Team

      😀

  11. Miguel Martinez scrive:

    Nessuno ha commentato quello che a me sembra un punto importante.

    Esiste un’ideologia che è assolutamente dominante, anzi è l’unica legalmente ammessa.

    Sostiene che gli esseri umani sono, in breve, tutti uguali e buoni, e meritevoli degli stessi identici diritti, e che lo scopo di qualunque governo possa essere solo rendere ognuno di loro felice, come lui/lei meglio e individualmente desidera (degli altri esseri del pianeta, questa ideologia se ne frega).

    La stessa ideologia ha spesso una sorta di corollario, che non viene magari esplicitato, ma che è sempre presente: l’umanità si divide in Esseri Umani Buoni e in Mostri, tutti i problemi dei Buoni derivano dalla cattiveria dei Mostri e i Mostri vanno eliminati.

    Quali siano esattamente i Mostri dipende un po’ dalla causa che di volta in volta si adotta: sfruttatori, populisti, omofobi, fascisti, islamisti, reazionari, clericali, antidemocratici, feudatari, mafiosi, tifosi di calcio, padroni, maschilisti, antisemiti, ecc ecc. ecc.

    Tutte categorie molto diverse: il “padrone” chiaramente è ricco, il tifoso di calcio magari è un povero disgraziato, ma qui non stiamo parlando dell’oggetto dell’odio, bensì di chi odia.

    Non sto nemmeno dicendo che non esistano i problemi posti da queste categorie.

    Sto solo dicendo che le polemiche becere di Destra hanno un fondamento di verità innegabile: esiste davvero certa gente così carica di amorevole odio, che chiede dieci anni di galera per un facchino disoccupato che ha disegnato una svastica (e poi magari la stessa gente si scandalizza dieci anni dopo perché è stato scarcerato, e se lo rimandano in carcere, non gli basta nemmeno quello), ma considera che “dobbiamo amare tutta l’umanità“.

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      Io non ho mai fatto sto discorso per questo lo sirvolo bellamente d’altronde è talmente stupido giacché significherebbe estirpare l’umana stirpe damblé

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      Che poi è una secolarizzazione eretics del cristianesimo

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      “(degli altri esseri del pianeta, questa ideologia se ne frega).”

      Beh, anche gli altri esseri del pianeta se ne fregano di salvare l’umanità (poi ogni tanto salvano singoli esseri umani) 🙂

      Scherzi a parte, questa è un po’ come la questione del diritto: non si può invocare una titolarità di diritti per gli animali, perché questa presuppone una soggettività cosciente in gradi di elaborare il concetto di diritto: non posso disporre di ciò che non posso concepire.
      Quando si invocano diritti per gli animali, si sta in realtà invocando il diritto al riconoscimento della sensibilità di alcuni uomini nei confronti degli animali e si stanno quindi difendendo quegli uomini: se a nessun uomo importasse nulla degli animali, nessuno avrebbe mai posto la questione di una rilevanza giuridica del modo di trattare gli animali.
      Questo per l’ovvia ragione che il diritto è per sua natura un prodotto delle parti interessate a farlo valere, anche indirettamente o potenzialmente.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Beh, anche gli altri esseri del pianeta se ne fregano di salvare l’umanità”

        Certo, e fanno benissimo a fregarsene.

        Però nessun tasso – albero o mammifero – ha mai preteso che l’intero pianeta esistesse unicamente in funzione sua.

        • Z. scrive:

          Oh, ci mancava la tirata animalista su quanto gli animali sono meglio!

          Miguel dai che ti voglio bene 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Oh, ci mancava la tirata animalista su quanto gli animali sono meglio!”

            Taxus baccata è un animale?

            A parte gli scherzi, la questione è semplice. Per ovvio limiti di capacità di scrittura, nessun badger e nessun yew tree ha ancora scritto un testo in cui decide come devono essere le altre specie.

            Non saranno migliori, per fortuna sono più analfebeti di me o di te.

          • Z. scrive:

            Taxus baccata non so quanto sia meglio. Per certi versi è vagamente inquietante, e sospetto che la sua intenzione sia quella di conquistare il mondo!

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          però ogni specie è inserita nella catena alimentare e utilizza le altre specie solo ed esclusivamente in funzione propria.
          Non vedo in questo una distinzione sostanziale; anzi, semmai l’uomo è l’unico a preoccuparsi per le altre specie anche uscendo talvolta da questa logica.

          Poi io sono un antropocentrista radicale (anche se forse il termine è scelto male: non si tratta dell’uomo ma della cultura e la centralità dell’uomo è subordinata alla centralità di questa; nella misura in cui mammiferi evoluti manifestano forme di trasmissione culturale, in un certo qual modo partecipano, per quanto mi concerne, della stessa centralità), ma questa è un’altra questione.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Non vedo in questo una distinzione sostanziale; anzi, semmai l’uomo è l’unico a preoccuparsi per le altre specie anche uscendo talvolta da questa logica.”

            Certo, il punto non è morale.

            Il punto è che l’uomo ha quello strumento in più che gli permette pure di teorizzarlo. E sostenere che ogni cosa esiste soltanto in funzione dell’Uomo, cioè quella specie di divino ente collettivo fatto da Noi che siamo Bravi e dagli altri mostriciattoli orrendi (selvaggi, razzisti, drogati, ebrei, fascisti, musulmani, perditempo, padroni sfruttatori, a ognuno secondo i propri gusti).

            • Z. scrive:

              Sospetto che sia esattamente il modo con cui la vede qualsiasi animale, però.

              E che forse l’uomo è l’unico a porsi il problema di vederla diversamente.

              Animali che diventano vegetariani per scelta di vita, per dire, non ne conosco…

      • Z. scrive:

        Peucezio,

        il tuo ragionamento è interessante e valido, oltre che abbastanza diffuso nel magico mondo leguleico. Ma secondo me ha un punto debole, e sono i diritti dell’infanzia.

        Nessun bambino agisce in giudizio, né rivendica diritti. Possiamo concluderne che i diritti dei bambini sono solo diritti di adulti che empatizzano per i bambini?

        Si potrebbe dire: hanno diritti perché lo stabilisce la legge. Esattamente, e questo può valere per qualsiasi cosa – animali, alberi, androidi – purché così stabilisca la legge.

        Oggi, in effetti, le leggi che tutelano gli animali sono leggi a tutela del sentimento umano per gli animali. Ma le cose forse stanno già cambiando…

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          “Nessun bambino agisce in giudizio, né rivendica diritti. Possiamo concluderne che i diritti dei bambini sono solo diritti di adulti che empatizzano per i bambini?”

          Assolutamente no.
          I diritti dei bambini sono legati al fatto di essere adulti in potenza.
          E’ vero che tali diritti si estendono anche a bambini malati terminali che non potranno mai diventare adulti, ma per il fatto che il bambino è fisiologicamente un adulto potenziale, anche nei rari casi in cui non potrà mai diventarlo: il principio vale per la categoria, quindi si estende anche alle eccezioni, per lo stesso motivo per cui ha pieni diritti un pazzo o uno in stato vegetativo.

          • PinoMamet scrive:

            Non so se sono d’accordo.

            I diritti dei bambini non mi sembrano dipendenti dal fatto che saranno o potrebbero essere adulti, ma al fatto che sono umani.

            A conti fatti, al fatto che sono esseri senzienti, in grado di provare emozioni e dolore fisico.

            Non siamo sicuri sulle emozioni, e non voglio entrare nella discussione, ma è un fatto che gli animali provino dolore fisico, quindi tutto sommato i diritti degli animali e quelli dei bambini non mi sembrano motivati da ragioni diverse.

            Sui vegetali, mi astengo 😉
            (quello in effetti credo sia il solo e vero caso di diritto garantito a non-umani sulla scorta unicamente dell’empatia umana).

            • Peucezio scrive:

              Sì, ma siamo sempre lì.
              Se i bambini rimanessero sempre tali e gli adulti nascessero già tali, come due categorie distinte di esseri, sarebbero gli adulti ad attribuire diritti ai bambini sulla base della tutela della loro sensibilità di adulti, poiché i bmbini (immaginiamo sempre bambini non abbastanza grandi da concepire l’idea di diritto e rivendicarla per sé) non sarebbero in grado di esigerli, né di comprenderli.
              Quindi sarebbe sempre un finto diritto, una proiezione, come quando pensiamo che un animale viene umiliato nel circo, come se davvero potesse sentire l’umiliazione.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “A conti fatti, al fatto che sono esseri senzienti, in grado di provare emozioni e dolore fisico.”

              Certo, in genere anche gli animalisti la giocano su questo: “dopo il diritto del singolo uomo di fare il lavoro che vuole, dopo il diritto della singola donna a non essere tenuta chiusa in casa se non vuole, dopo il diritto del singolo bambino a non venire picchiato, vogliamo il diritto della singola vacca a non essere mangiata!”

              Notate che il riferimento è sempre individuale e soggettivo (riguarda cioè emozioni e dolore).

              Mentre le vere questioni sono di altro ordine.

              Il pescatore non si lamenta finché lo si paga, il proprietario della fabbrica non si lamenta finché può comprare il pesce, gli operai non si lamentano finché ciascuno di loro viene pagato, il cittadino non si lamenta se paga il giusto prezzo per il pesce.

              E intanto il lago viene svuotato di ogni forma di vita.

              Il problema non è se il singolo pesce soffre o no; e nemmeno che lungo la catena dei rapporti tra esseri umani, ogni singolo individuo si sia comportato secondo la legge.

              Il punto è l’insieme degli esseri umani di quel luogo – la comunità – nel rapporto con un altro luogo – il mare e le sue forme di vita (che potrebbe pure consistere in alghe insenzienti).

              Forse non esiste un termine giuridico per definirlo, eppure ci si gioca oggi la sopravvivenza dei nostri figli e dei figli – non ancora nati e quindi non ancora titolari di diritti – dei nostri figli.

            • PinoMamet scrive:

              Non so, a me pare che ci siano diverse leggi ispirate dal principio della tutela dell’ambiente.

              Che a ispirarle sia stata l’empatia umana, la personalizzazione della natura o altro a dire il vero mi pare poco rilevante, ma divertente come discussione 😉

            • Roberto scrive:

              Miguel,
              Hai visto Avatar recentemente?
              Mi stupirebbe, ma faccio la domanda perché parli come Mo’at!
              🙂

            • Roberto scrive:

              Comunque, più seriamente, io capisco e sono d’accordo su molte cose (non svuotare laghi e mari, non fare montagne di spazzatura eccetera), ma c’è sempre un quadro generale sul quale non ho le idee chiare.
              Il quadro è, come mi sembra sia la tua tesi, siamo sul Titanic che affonda? Ok allora tenderei a bermi l’ultimo bicchiere di champagne e mangiarmi un paio di tartine ascoltando l’orchestra perché tanto svuotare la stiva con i cucchiaini non ci serve a molto

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Il quadro è, come mi sembra sia la tua tesi, siamo sul Titanic che affonda? Ok allora tenderei a bermi l’ultimo bicchiere di champagne e mangiarmi un paio di tartine ascoltando l’orchestra perché tanto svuotare la stiva con i cucchiaini non ci serve a molto”

                domande fondamentali!

                Intanto, io non so come sarà il futuro. Per quanto io parli di catastrofi incombenti 🙂 , evito sempre di dire cose tipo, “entro il 2093 la temperatura salirà di 7,5 gradi”.

                Perché sono il primo a non sapere che nel 2034, scoppierà un vulcano nel Lussemburgo, che annienterà tutta la civiltà planetaria, oscurerà il cielo e ridurrà le temperature di 20 gradi.

                Insomma, inutile fare i profeti.

                Più che dire che stiamo nella fase discendente, non mi permetto.

                Però sono convinto che l’unico a prendere sul serio la questione ambientale sia Trump. Che ha avuto il tuo stesso identico pensiero: ascoltarsi canzoncine americane anni Cinquanta e fregare l’ultimo bicchiere di champagne al resto del mondo 🙂

                Non voglio fare l’antitrump alla moda, mi limito a cercare di fare l’esatto contrario di Trump: cucire minuscoli paracadute, fatti di stoffa molto fragile, che aiutino alcune persone che conosco a fare un salto nell’ignoto.

                Non sembra un granché, ma tra queste persone ce ne sono anche alcune che mi sono molto care, e comunque non sono un pessimista di natura.

            • Roberto scrive:

              Mi domando inoltre se sia desiderabile vivere nel neolitico (un neolitico vegetariano per di più) per permettere ai nostri pronipoti di *sopravvivere* nel neolitico.
              Una bella estinzione organizzando una bella festa di addio all’umanità non è meglio?

            • PinoMamet scrive:

              Mi unisco alla mozione Roberto.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Il punto è l’insieme degli esseri umani di quel luogo – la comunità – nel rapporto con un altro luogo – il mare e le sue forme di vita (che potrebbe pure consistere in alghe insenzienti).

              Forse non esiste un termine giuridico per definirlo, eppure ci si gioca oggi la sopravvivenza dei nostri figli e dei figli – non ancora nati e quindi non ancora titolari di diritti – dei nostri figli.”

              Se la metti su questo piano, sono pienamente d’accordo (al di là delle discussioni di merito sull’entità del danno, ma il problema che poni è reale).

              Ma qui non c’entra il diritto: è una questione pratica.
              Se prendo un martello e mi do un colpo ben assestato sulle palle, sono un pirla, più che uno che viola i diritti dei propri coglioni.
              Se sono nel mio garage, chiuso e senza sbocchi o sfiatatoi, accendo il motore della mia macchina e lo tengo acceso a lungo, sono un imbecille, perché rischio di lasciarci la pelle nel giro di poco tempo.

            • Peucezio scrive:

              Pino
              “Che a ispirarle sia stata l’empatia umana, la personalizzazione della natura o altro a dire il vero mi pare poco rilevante, ma divertente come discussione ;)”

              Beh, no, direi che è fondamentale invece.
              Perché la Brambilla che vuole vietare la macellazione dei cavalli perché feriscono la sensibilità umana non contribuisce in nulla a difendere l’ambiente, mentre se si pongono limiti all’allevamento intensivo dei bovini, si contribuisce sì a salvare l’ambiente, visto l’impatto che ha.
              Non confondiamo la causa ecologista con quella animalista: la prima spesso è inefficace perché sceglie falsi obiettivi, ma nasce per un problema serio; la seconda è una scempiaggine totale.

            • Peucezio scrive:

              Robeto,
              “Una bella estinzione organizzando una bella festa di addio all’umanità non è meglio?”

              Proprio tu che eri ancora uno dei pochi uomini di buon senso del blog… 🙁
              Scherzi a parte, il neolitico è durato almeno il doppio delle epoche successive e non risultano suicidi di massa; il paleolotico è durato ordini di grandezza in più del neolitico (e, diversamente dal neolitico, in cui stavano più o meno tutti bene, sicuramente meglio di come sta mediamente oggi l’umanità, visto che era ignota la malnutrizione – nel paleolitico c’era davvero la precarietà di vita e la carenza di risorse) e nemmeno allora ci si è estinti.
              Vuoi farci estinguere ora, con la pancia piena e le tecnologie avanzate.
              Per fortuna poi quasi nessun uomo ragiona in questo modo (e secondo me nemmeno tu, che se ti trovassi nel neolitico impareresti presto a sopravvivere – d’altronde si tratterebbe solo di rinunciare alla televisione e al telefonino, mica al cibo – e dopo un po’, se ho capito un po’ come sei fatto, scommetto che ti troveresti pure perfettamente a tuo agio! 🙂 ).

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              roberto non so se sarebbe gaio e lieto nel neo-neolitico. Specie in assenza di basket, di apparecchi di buon livello per cucinare e di yacht massonici che frequenta abitualmente con Jean Claude 😀

              Io credo che durerei cinque minuti.

              Tu, forse venti secondi.

              Sicché, mi unisco al brindisi sul Titanic. Quanto a te, stammi a sentire, vieni ben a brindare con noi 😛

            • Peucezio scrive:

              Diciamo che avete un’immagine tutta vostra del neolitico.

              Per me l’unica difficoltà iniziale sarebbe abituarmi all’assenza del bidet, ma dopo due o tre giorni mi assuefarei.
              O, alla peggio alla peggio, non caco.

            • Peucezio scrive:

              Comunque, scusate la brutalità, meglio col culo sporco che morto 🙂

            • Z. scrive:

              Te al secondo giorno di fatica (cioè al secondo giorno) saresti da raccogliere col cucchiaino. Almeno io e robéluxe siamo due energumeni grandi e grossi…

              Valà che ti è andata di lusso 😀

              E comunque:

              Resources exist to be consumed. And consumed they will be, if not by this generation then by some future. By what right does this forgotten future seek to deny us our birthright? None I say! Let us take what is ours, chew and eat our fill.

              – N. Morgan, The Ethics of Greed

            • Roberto scrive:

              Peucezio

              “– e dopo un po’, se ho capito un po’ come sei fatto, scommetto che ti troveresti pure perfettamente a tuo agio! 🙂 ).”

              Proprio in questi giorni sto leggendo un libro sui vari modi di cottura “selvaggi” e su come costruirsi un forno interrato, o uno spiedo senza attrezzi o quasi 🙂

              Ma scherzi a parte, per me il punto è quale regressione è necessaria.
              Rinunciare a tante cose potrebbe essere fastidioso ma possibile. Vivere in un mondo dove passi a miglior vita se ti si infetta una scheggia che ti sei preso andando a far legna per riscaldarti la capanna, mi interesserebbe di meno.

              La difficoltà della discussione sta proprio nel capire astrattamente a cosa possiamo rinunciare (sempre che la rinuncia serva a qualcosa)

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Almeno io e robéluxe siamo due energumeni grandi e grossi…”

              Già, ogni tanto mi dimentico che tu, malgrado leggi Bergson, sei un ignorantone con le mani callose, pronto a zappare la terra all’occorrenza. 😀

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              “Ma scherzi a parte, per me il punto è quale regressione è necessaria.
              Rinunciare a tante cose potrebbe essere fastidioso ma possibile. Vivere in un mondo dove passi a miglior vita se ti si infetta una scheggia che ti sei preso andando a far legna per riscaldarti la capanna, mi interesserebbe di meno.”

              Qua però bisogna che ci capiamo.
              In pratica stai dicendo che preferiresti una morte certa piuttosto che vivere in un mondo hai più probabilità di ammalarti e morire rispetto a quanto non succeda a noi.
              Che peraltro abbiamo molte più probabilità, ma non certo la certezza di morire di vecchiaia e di non ammalarci prima: ognuno di noi nella migliore delle ipotesi ha sentito parlare di conoscenti o amici di amici morti di tumore, se non ha avuto invece la sfiga di averli fra i propri parenti o amici stretti.
              Quindi la sostanza della nostra condizione esistenziale non dico che sia uguale, ma non è radicalmente, totalmente diversa: il sentimento di precarietà dell’esistenza non lo tocchiamo con mano ogni giorno, se non siamo particolarmente sfortunati (e non è il caso di tutti qui dentro, come sai), ma, insomma, incombe anche su di noi.

              E quindi che dovremmo fare, brindare per questo al naufragio di tutta la baracca e alla nostra morte certa?

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              infatti resisterei poco più di te, perché HB non aiuta a procurarsi il cibo.

              E il vantaggio quale sarebbe? Che qualcun altro, che non ha deciso di rinunciare alle armi da fuoco, mi riduce in schiavitù? Che mi toccherebbe morire di fame, perché hai voglia a mantenere 7 miliardi di persone a suon di tecniche neolitiche? 🙂

              Fidati di Morgan. Mangiamo e beviamo a sazietà 🙂

            • roberto scrive:

              Peucezio

              “In pratica stai dicendo che preferiresti una morte certa piuttosto che vivere in un mondo hai più probabilità di ammalarti e morire rispetto a quanto non succeda a noi”

              non proprio.

              faccciamo un esempo concreto per capirci.

              oggi mi dicono che dobbiamo ridurre del x% l’uso del petrolio per arrivare al 2100 sperando che fin li si trovi un’alternativa.

              si decide quindi di vietare completamente le macchine a benzina/diesel => sacrificio che accetterei sperando che la società intorno a me si adatti (chessò, io potrei benissimo lavorare 3 giorni su 5 da casa, che mi farebbe risparmiare 120 km a settimana)

              si decide di scoraggiare pesantemente il trasporto di merci su strada a favore di treni => ok

              si decide che ogni essere umano ha diritto ad al massimo 2 viaggi in aereo all’anno => sigh! mi piange il cuore ma vabbé

              si decide di vietare qualsiasi tipo di circolazione (niente camion, niente treni, niente autobus, niente aerei) =>
              tenderei a dire “echissenefrega, io non voglio vivere di caccia e pesca”

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              ma infatti è il paragone iniziale col neolitico che non calza, solo che se uno mi dice “neolitico”, rispondo su “neolitico”.
              Una decrescita oggi, graduale o violenta, non avrebbe nemmeno una lontanissima parentela col neolitico.

              In realtà, poiché il problema è in grossa parte demografico e non è l’Occidente a stare esplodendo demograficamente, per conto mio la questione non sarebbe poi così complicata: bisognerebbe imporre la sterilizzazione di massa (salvando una piccola percentuale per perpetuare la popolazione, se no si estingue del tutto) a africani e molta parte degli asiatici (sono disposto anche a ignorare le riserve in merito legate alla dottrina cattolica, che, su questo punto, se applicate alla lettera, sono rovinose e comunque a che ci serve che miliardi di infedeli sfornino figli a carrettate?).
              Sembra una misura crudele, non ho idea di come si possa fareno pressioni per imporla, ma se l’alternativa è l’estinzione della specie umana, mi sembra l’idea meno peggiore.

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Ma non c’erano per questo le guerre chimiche e climatixhe???

            • roberto scrive:

              “solo che se uno mi dice “neolitico”, rispondo su “neolitico”.”

              Maestro, l’arte di spararla grossissima io l’ho imparata da lei

              😉

            • Peucezio scrive:

              Ma io non le sparo grosse, dico quello che penso.

          • Z. scrive:

            Peucezio,

            un pazzo non ha necessariamente pieni diritti, o per meglio dire non ha piene capacità rispetto a te. Un bambino non ha mai capacità di agire, nemmeno se perfettamente consapevole di ciò che fa.

            E molti dei diritti che garantiamo ai bambini glieli garantiamo non perché diventeranno adulti. Glieli garantiamo invece proprio perché sono bambini e non adulti, e glieli garantiamo anche quando sappiamo che non diventeranno adulti. Questo li distingue ad es. dai diritti del nascituro, che sorgeranno soltanto se e quando il soggetto nascerà.

            Non è sempre stato così: ai bambini in quanto tali non è sempre stato riconosciuto il diritto allo studio, al gioco, a passare tempo coi nonni, a non dover lavorare in miniera.

            E nulla vieta che un domani, prossimo magari, siano estesi alcuni diritti agli animali in quanto tali. Mi sembra che ci si stia muovendo in quella direzione.

            • Peucezio scrive:

              Forse bisogna intendersi sul termine “diritto”.
              Se lo intendi semplicemente come “gli uomini adulti stabiliscono che qualcuno o qualcosa è intangibile e non gli si può fare questo o quell’altro, ma gli si deve assicurare questo o quell’altro” allora tutto può essere titolare di diritti, animali, piante, cose, concetti astratti.
              Io intendo la titolarità di diritto come propria di un soggetto e un soggetto è tale se è in grado di pensarsi come tale, di dire “io”.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Però c’è un particolare che non è quantitativo, ma qualitativo: l’animale è oggetto di diritto, non soggetto. L’incapace è rappresentato da un terzo, ma l’animale (o la sedia, la ghiaia, ecc.) è di proprietà di un terzo soggetto e non ha una propria sfera autonoma.
              Mi risponderai che nulla vieta di far diventare gli animali soggetti di diritto ed è vero. Ma prima va fatto quel salto, che per ora gli animalisti non chiedono (perché forse non sanno che esiste).

            • PinoMamet scrive:

              Se fosse così allora i pazzi e gli incapaci non sarebbero titolari di diritti.

              E in effetti non possono essere titolari di alcuni diritti:
              la tua definizione è cioè giusta, ma parziale.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma gli incapaci possono essere titolari proprio di tutti tutti i diritti. Di quali non potrebbero essere titolari?
              Al massimo non possono compiere alcuni atti, nemmeno rappresentati (i c.d. atti personalissimi).

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — Forse bisogna intendersi sul termine “diritto”. —

              In questa accezione (soggettiva), un diritto è una pretesa riconosciuta dalla legge.

              Giustamente puoi osservare che l’animale non ha “pretese” di questo tipo. Verissimo: non le ha neppure il bambino, però.

              Semplicemente, come dice MT, la legge non include gli animali tra i soggetti di diritto. Per ora. Ma quando si inizia a parlare di “avvocato dell’animale”, ecco, già ci si sta muovendo in quella direzione, secondo me.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Avvocato dell’animale?

            • Peucezio scrive:

              Certo.
              Firma il mandato con la zampa. 🙂

    • Francesco scrive:

      >>> degli altri esseri del pianeta, questa ideologia se ne frega

      orpo, sono ideologico pure io allora, agli altri esseri concede solo un ruolo di servizio (tranne i gatti, loro palesemente comandano)

      bello ma ottimista il ruolo dei governi da te pensato

    • kairobi scrive:

      Salve a tutti e @miguel ” Nessuno ha commentato quello che a me sembra un punto importante. ”

      Anche io trovo quello il punto importante. E direi che ci troviamo a vivere una fase del percorso a ostacoli che dall’Umanesimo (l’uomo è fondamentalmente buono) ha portato all’Illuminismo (basta sapere e la bontà fiorirà); salvo poi notare come cià non fosse sufficiente così la Luce della Ragione si è rivolta a se stessa distruggendo in un sol colpo le proprie fondamenta umanistiche, la Ragione stessa e i motivi del proprio sussistere, non avendo più nulla da illuminare: oscurantismo tecnico. (di qui a mio parere i comprensibili deliri del postmoderno o la schizofrenia diffusa o l’odio sotterraneo).

      Impossibile però in un quadro così dipinto evitare trovare nel male le ragioni del non bene, da curare con l’antibiotico o il ‘bombardamento etico’.

      Ma tutto questo non sarebbe drammatico se una tale ideologia non si fosse anche coagulata non solo in apparati burocratici, ma anche in dispositivi tecnici (quasi indistinguibili dagli apparati) che replicano il fantasioso ad un tale ritmo e con tale pervasività cellulare da renderlo solido. Il fiume è in piena.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Questa bizzarra ideologia schizofrenica, da una parte, è l’ultimo rifugio di una sinistra annientata dal capitalismo.

    Dall’altra, la sua contraddizione di fondo è assolutamente palese: tanto che quando viene notata, questa ideologia sa invocare soltanto altra galera e altre punizioni.

    Ma proprio perché è così palesemente menzognera, permette a chi non ci crede di dire qualunque sciocchezza: perché ciò che dicono i “beceri di Destra” non verrà mai criticato per i contenuti, sarà unicamente un indizio in più da portare ai carabinieri.

    E così i “beceri di Destra” possono inventarsi i Muslimaniaci che Conquistano il Mondo o qualunque altra idiozia.

    Tanto quegli altri non ci staranno a riflettere, urleranno soltanto, “in galera! in galera!”

    • Peucezio scrive:

      Eppure non so se sia una novità.
      E’ il fanatismo tipico di tutte le ideologie rivoluzionarie.
      Ma in un certo senso potremmo dire che ragionare in termini di bene e male è di per sé stesso tipico dei malvagi, in quanto è il polo negativo a creare la polarità stessa.
      Adamo ed Eva hanno avuto bisogno di peccare per capire il bene e il male, mica di fare il bene.

      Quindi chi si ritiene buono è radicale e bigotto: non c’è virtualmente limite alle pene che potrebbe invocare per i reprobi.
      Ma d’altra parte è normale che i reprobi siano gli esponenti, riveduti e aggiornati, della normalità, delle cose che sono come sono perché sono più o meno sempre state così. Gli stessi islamisti mica vengono additati come mostri in quanto razionalizzatori iconoclasti nemici delle supersitizioni, ma perché vengono scambiati per residui del Medioevo, cioè di epoche in cui la gente viveva come poteva e non pretendeva di rifare il mondo a tavolino. Cioè vengono odiati in quanto compresi alla rovescia.
      I fascisti non sono odiati perché il fascismo rappresentò una svolta in senso modernizzatore violento e statalista, ma perché viene interpretato come un reazionarismo.

      In sostanza, in società di sussistenza il male era identificato col disordine (che provocava disgrazie, carestia, povertà, morte) ed era sentito come disfunzionale, quindi veniva relativizzato, non proiettato in una dimensione etica assoluta.
      Ma è proprio il sovvertitore, il portatore del caos, identificato dalle società normali come il male, a far irrompere la dimensione moralistica e, capovolgendo lo schema, a demonizzare la normalità in nome della sovversione permanente. Di qui il paradosso, per cui più uno difende le perversioni, più è bigotto; più è antinazista, più è violento e vuole l’ordine e la galera; più è anti-integralista, più è fanatico; più è libertario e anarcoide, più invoca la censura e il bavaglio.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “E’ il fanatismo tipico di tutte le ideologie rivoluzionarie.”

        Credo che dobbiamo cercare di studiare molto bene, insieme, questo meccanismo.

        Calcoliamo che stiamo vivendo l’esplosione isterica di idee, non del tutto sbagliate, nate mentre si saliva verso il picco: “urrà, abbiamo sempre più risorse, dobbiamo distribuirle a tutti!”

        Non è una cattiva idea, e non cadiamo anche noi “decrescisti” nella demonizzazione.

        Però quando si comincia a scendere lungo il lato destro del picco di Seneca, questa mentalità diventa suicida. Ma le persone prendono coscienza lentamente.

        E quindi succede che esattamente nel momento in cui dobbiamo trovare nuovi paradigmi, diventa legge assoluta il vecchio paradigma.

        • Peucezio scrive:

          Questa è una questione interessante.

          Io credo vi sia un arroccamento identitario degli ideologismi della modernità, in un momento in cui essa è o potrebbe essere messa in discussione.
          Cioè se si sta andando verso la frammentazione, quindi in senso inverso alle tendenze aggregatrici degli ultimi secoli, c’è anche il frammento costituito dai rottami della modernità aggregatrice, che da voler omologare tutto diventa una parte rabbiosa e identitaria. E ovviamente è forte in Occidente, perché di fronte all’arroccamento del mondo islamico sulla sua religione, della Cina sulla sua tradizione confuciana rivisitata marxisticamente e capitalisticamente, ecc., l’Occidente risponde con l’illuminismo, anch’esso molto rivisitato, che è la sua tradizione ideologica recente. Fosse per me risponderebbe con un cristianesimo medievaleggiante, ma forse per questo è troppo presto.

          Bisognerà vedere poi le tendenze a lungo termine: mentre noi in Occidente decresciamo gli altri crescono e i Cinesi mi sembrano troppo organizzati per lasciare che il mondo si impoveriscva: gente che riusciva a costringere le famiglie a fare un solo figlio e che è abituata a gestire centinaia di milioni di persone ci mette poco a risolvere in un botto problema demografico, scarsità delle risorse e quant’altro, anche in forme violente o ultra-autoritarie.

          • ruttone scrive:

            a me veramente sembra che la porzione di mondo che comanda (ormai diventata trasversale tra tutti gli esempi geografico/culturali che hai citato) abbia come base comune la tecnica, e di solito ha ben poco a che vedere, se non per coincidenza, con il retroterra culturale

            perché la tecnica funziona

            • Peucezio scrive:

              Ruttone,
              sono d’accordo solo in parte.
              La tecnologia è la stessa in tutto il mondo (non il livello, il tipo di tecnologia che si usa), ma è molto diverso il modo di usare la tecnica da russi o cinesi o invece da noi.
              Il capitalismo cinese o russo è un capitalismo fortemente controllato dallo stato, come sai, e questo fa moltissimo la differenza, rispetto al sistema di potere transnazionale che c’è in Occidente.

              Il marito di mia cugina grosso imprenditore spagnolo, economista che parla in televisione, ecc., cui ho accennato qui altre volte, mi spiegava che in Cina tu vai a trattare con un alto dirigente, il presidente o l’amministratore delegato di una grossa azienda e stabilisci un rapporto, degli accordi commerciali, ecc. Poi torni l’anno dopo, sperando di mantenere un rapporto continuativo, ma ti ritrovi al posto suo un altro tizio, perché il precedente è stato rimosso ex auctoritate dallo stato, per cui devi spiegargli tutto daccapo, prendere nuovi accordi, ecc., il che pare che renda i rapporti commerciali con le ditte cinesi estremamente frustranti.

            • Francesco scrive:

              Peucezio

              se lo facessero molto spesso e per motivi politici, le imprese cinesi produrrebbero ancora merda secca, come prima degli anni ’80

              tu soffri di statolatria acuta, ai livelli della gnoccolatria di altri frequentatori del blog 😉

          • Davide Troiano aka daouda scrive:

            Innanzi tutto Miguel dillo che sei un comunista di merda . Si discutono e si DEVONO discutere a prescindere i contenuti, mai perché siano ritenibili indiscussi, non per l’ovvietà ma proprio per il silenzio che vi ci cala, ossia nessun tema può essere proposto parlamentarmente ma solo popolarmente, dall’emergenza e la richiesta viscerale della gente che declara l’ambito da illuminare. Il Re deve guardare, non dico né vegliare e neanche fare il voluttuario…basta guardare. Avremo un popolo educato, ossia virtuoso dunque schietto. La sua forza propulsiva arriva dalle periferie collegate con il centro…è la pelle che sente ma è il braccio che segue. Mi spiace ma NON POTRAI MAI ESSERE UN POPULISTA caro Miguel, fattene una ragione visto che sei di sinistra.
            Esiste un’ unica politica. Centro e periferia son semplici convergenze al polo sud ed al polo nord. Saper riconoscere le spinte e le cadute tra i due poli è la politica, che può farsi solo al baricentro,e volendo, alla bisettrice angolare. Le dimensioni sono 6, 3 temporali e 3 territoriali.
            Che l’islam venga aiutato per impaurire il mondo secondo l’ambito che gli è più lecito e manovrabile, è comunque un dato di fatto che lo voglia fare. Quindi essendo una stronzata loro, è un’infamata nostra laddove si ceda perlomeno a giustificare tale posizione, e l’infame è la spia , non tanto il traditore. Il mondo moderno si è circondato di spie che siamo noi stessi, e questo mi ha stupito…che tu non ti renda conto di tale realtà in Oltrarno visto che ha anche fare col peccato originale presente nei non battezzati usati da incursori nel kosmo ( anche con i demoni che adorano ) e successivamente dall’eresia ma soprattutto dal tradimento di chi si è volto a Satana…dalla mancanza dei Santi , dall’indifferenza e l’affievolimento degli altri che è il primo passo per volgersi ai poli invece di centrarsi in sè stessi, e per
            loro di riparare e quelli a manipolare.
            Quindi non manipolano che dalle periferie. Ecco perché Satana non è un diavolo indipendente da Dio, seppur libero da Lui. Dio è troppo forte , è d’altronde un’incompetente che non sbaglia. Il peso gravitazionale và ai due poli perché è da valutare pure in espansione.
            E’ l’antipolica che è smembrata ma lavorano tutti laddietro , niente teoria complottarda ma stesso agitatore diversi impatti.
            Il mito della caduta nei paganesimi è naturale, non infrazione del divieto.
            Le periferie spingono in direzioni opposte per questo non c’è un sistema, ma un ballottolare. Satana ha una visione anch’esso centrale ma epicentrica dunque per forza di cose duale. E’ Lui che cerca lo scontro e si crea un alleato ossia la Natura, sottraendola alla sua vitalità, divenendo schiava.
            In Oltrarno la natura ora aventesi del quartiere per un medioevale sarebbe stata disgustosa…non dò una preferenza ai vecchi di per sè, anche se il periodo emigratorio è recente e se il parere di un’ottantenne varrebbe uguale, dico solo che vige il principio dell’antiquitas, ossia dell’autoconservazione. Ma è chiaro che per te gli scemi sono quelli che non usano il PC, o sbaglio caro lettore? Il nozionismo ci ha disturbato molto.

            Peucé il capitalismo è : usura – libertinismo ( ovviamente anche l’economia che è una psicologia sociale matematicizzata ) – attegiamento mafioso – repubbilicanismo a piedistallo – statualizzazione simil corporativistica .
            Nel cristianesimo medioevale sono le eredità , ma quale? Con Columba e Benedetto sì, ma già dallo scisma praticamente si può dire che si sia imboccata un’altra strada.
            Il tuo pezzo finale mi fa riflettere sul fatto che il paino kalergi lo possano appoggiare in fondo anche loro, usando quindi giust’appunto la friziosità del continente europeo.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Davide

              “Innanzi tutto Miguel dillo che sei un comunista di merda ”

              La prima frase è assai chiara, e te ne ringrazio.

              Per la parte che segue, mi servirebbe un traduttore, ne conosci uno adatto?

              Ho capito che stai dicendo qualcosa su Periferia e Centro, che a modo suo sarebbe un discorso interessante, ma purtroppo dovrebbe essere tradotto prima in italiano.

              Grazie!

            • mirkhond scrive:

              🙂

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Se fumo non è colpa mia. Se leggi avrai capito giacché tradurre presume assenza di immaginazione eziologica. Basta quello

            • Z. scrive:

              Daouda,

              — Se fumo non è colpa mia —

              e di chi? del sistema?

              lo vedi che sei uno sbarbatello radicalscicche che vuole stare sotto il welfare socialista??

              😛 😛 😛

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Certo che è responsabilità mia solo che certe uscite mi vengono fuori solo da fumato, in profondità e confusione annesse

            • ruttone scrive:

              nooo, questa enorme catasta di cazzate non può essere solo opera di uno stato alterato

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Infatti è anche opera della mia malattia mentale ma non fa niente, non fuggo dalle mie responsabilità.

              DUSCIÈH

            • ruttone scrive:

              Bravo

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Innanzi tutto Miguel dillo che sei un comunista di merda

              Nessun tema può essere proposto che solo popolarmente, dall’emergenza e la richiesta viscerale della gente che declara l’ambito da illuminare.
              Se avessimo un popolo educato, ossia virtuoso dunque schietto la sua forza propulsiva arrirebbe dalle periferie collegate con il centro come dalla pelle al cuore.

              Mi spiace ma NON POTRAI MAI ESSERE UN POPULISTA caro Miguel, fattene una ragione.

              Esiste un’ unica politica. Centro e periferia son semplici convergenze al polo sud ed al polo nord. Saper riconoscere le spinte e le cadute tra i due poli è la politica, che può farsi solo al baricentro,e volendo, alla bisettrice angolare. Le dimensioni sono 6, 3 temporali e 3 territoriali.

              Che l’islam venga aiutato per impaurire il mondo secondo l’ambito che gli è più lecito e manovrabile, è comunque un dato di fatto che lo desideri fare di per sè stesso. Quindi essendo una stronzata loro, è un’infamata nostra laddove si ceda perlomeno a giustificare tale posizione, e l’infame è la spia e traditore.

              Il mondo moderno si è circondato di spie e traditori che siamo noi stessi, e questo mi ha stupito…che tu non ti renda conto di tale realtà in Oltrarno ne è piena e ti faccia credere che ivi esista una comunità che non è.

              Quindi non manipolano che dalle periferie. Il peso gravitazionale và ai due poli perché è da valutare pure in espansione la gravitazione.
              E’ l’antipolica che è smembrata ma lavorano tutti laddietro , niente teoria complottarda ma stesso agitatore diversi impatti.

              Il mito della caduta nei paganesimi è naturale, non infrazione del divieto.
              Le periferie spingono in direzioni opposte per questo non c’è un sistema, ma un ballottolare. Satana ha una visione anch’esso centrale ma epicentrica dunque per forza di cose duale. E’ Lui che cerca lo scontro e si crea un alleato ossia la Natura, sottraendola alla sua vitalità, divenendo essa schiava.

              In Oltrarno la natura ora aventesi del quartiere per un uomo prenovecentesco sarebbe stata disgustosa…non dò una preferenza ai vecchi di per sè, anche se il periodo emigratorio è recente e se il parere di un’ottantenne varrebbe uguale a chi vive mmo, dico solo che vige il principio dell’antiquitas, ossia dell’autoconservazione. Ma è chiaro che per te gli scemi sono quelli che non usano il PC, o sbaglio caro lettore? Il nozionismo ci ha disturbato molto.

            • ruttone scrive:

              ribadisci concetti fondamentali

  13. Miguel Martinez scrive:

    OT per Pino Mamet

    Grazie a Dio, questo è uno spazio in cui si può giocare con le storie, senza scatenare follie…

    Vedo che l’avvelenatore al tallio voleva convertirsi al giudaismo :-). Che mi fa sorridere, ma non dubito che ci sia qualcuno nel manicomio che c’è lì fuori, pronto a dire che è colpa degli ebrei; e qualcun altro a chiedere GALERA SUBITO per chi l’ha notato.

    Ma io lo sapevo già chi era l’avvelenatore grazie al meraviglioso Theodore Dalrymple, che aveva scritto questo pezzo, e che io avevo letto poco prima:

    https://www.city-journal.org/html/sentimentalizing-serial-murder-13521.html

    Viva Theodore Dalrymple!

    • PinoMamet scrive:

      Beh di gente strana che si avvicina all’Ebraismo (che poi non esiste “l’Ebraismo”: diciamo che frequenta qualche comunità ebraica pensando di convertirsi) ne ho vista parecchia, ma così strana per fortuna no 😉

      devo dire che anzi mi stupisce quanto l’Ebraismo, che sicuramente è la più elusiva elitaria e respingente delle “religioni strane” presenti in Italia, riesca ad attirare comunque un certo numero di squilibrati ed individui problematici.
      Che poi di solito mette alla porta, più educatamente di come ho visto fare in un monastero buddhista (praticamente a calci in culo; ma c’è da dire che se lo meritavano) ma altrettanto efficacemente.

      Comunque, c’entra e non c’entra: qualche giorno fa voglio comprarmi un talled nuovo, e non c’ho voglia di andare fino a Milano: faccio una ricerca su internet, e scopro che esiste tutto un mercato di “messianic tallit” o “messianic prayer shawl”, fatti in Israele e rivolti al pubblico degli ebrei messianici (che credono in Gesù come Messia insomma) o dei cristiani giudaizzanti, che fa pressapoco lo stesso.

      E mi imbatto in una lunghissima e accesissima discussione su un forum americano (te pareva) tra una cristiana giudaizzante che dice che Gesù non ha mai indossato un tallit e un ebreo messianico che dice che invece sì e trovo modo di darle dell’antisemita…

      gente strana ce n’è!

      • PinoMamet scrive:

        Errata: trova.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “devo dire che anzi mi stupisce quanto l’Ebraismo, che sicuramente è la più elusiva elitaria e respingente delle “religioni strane” presenti in Italia, riesca ad attirare comunque un certo numero di squilibrati ed individui problematici.”

        Ma tutto sommato:

        1) centomila persona che in vita loro hanno avuto come peggiore esperienza quella di essere piantati dalla fidanzata, possono benissimo gridare “anch’io sono Anna Frank!”

        2) fare l’ebreo sul serio, lo trovo molto più interessante per un matto: gli ebrei non se li vanno a cercare, richiede strani comportamenti per cui i vicini ti riderebbero dietro, ti devi imparare una lingua non indoeuropeo, non puoi mangiare come tutti i parenti… sarei tentato anch’io, che non so bene cosa sia il tallio 🙂

        • PinoMamet scrive:

          Io so che è un veleno perché un mio co-sceneggiatore lo ha ficcato in una ricetta di veleni… 🙂

        • PinoMamet scrive:

          Però gli individui più divertenti (e di questi ne ho davvero visti tanti) sono quelli che vanno al monastero buddhista a spiegare al capo dei monaci che non ha capito niente del “vero” Buddhismo 😉

          (ovviamente il “vero” Buddhismo vuol dire voler tanto bene agli animali, credere di essere la reincarnazione di una nobildonna del Settecento e indossare maglioni arancioni, nel caso qualcuno avesse dei dubbi 😉 )

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Che poi di solito mette alla porta, più educatamente di come ho visto fare in un monastero buddhista (praticamente a calci in culo; ma c’è da dire che se lo meritavano) ma altrettanto efficacemente.”

        Non sottovalutare gli ortodossi.
        C’era un periodo in cui un mio amico voleva convertirsi all’ortodossia per lasciare la moglie (e perché ne era attratto, dall’ortodossia, non dalla moglie).
        Mi spiego meglio: erano divorziati da anni, ma lui voleva anche lo scioglimento, che per gli ortodossi è un po’ più facile. Certo, una chiesa ortodossa non avrebbe potuto sciogliere un matrimonio cattolico, ma a quel punto lui sarebbe diventato ortodosso, quindi non gli importava più il vincolo morale ancora vigente per la chiesa cattolica.
        Conoscemmo anche un prete siciliano (proveniente da un paese arbereshe di rito greco) della chiesa rumena, che fu molto cortese e una volta lo invitammo anche a cena fuori.

        Ma non dimenticherò mai il malmostosissimo prete greco con cui ebbi una breve conversazione telefonica: era seccatissimo; alla fine, proprio per farmi un favore, mi propose, con tono arrabbiato e scocciato un giorno e ora per andare a parlare con lui e si mostrò seccato di fronte alle mie esitazioni; alla fine lasciai stare: non invogliava proprio!
        Per la serie: “altro che proselitismo, perché ci venite a rompere i coglioni??” 🙂

        Per la cronaca, il mio amico è diventato un pagano radicale e ora sfoggia nella sua bella casa (è molto benestante) un bel busto dell’imperatore Giuliano in un’apposita nicchia.
        In casa sua credo esista tutto lo scibile il lingua italiana pubblicato su Giuliano.
        Il prete, quando andò a benedire casa sua e lui gli rivelò l’identità del personaggio ritratto dal busto rimase un po’ interdetto. 🙂

        • PinoMamet scrive:

          😀

          che personaggio, però, ‘sto prete!

          il tuo amico non ha pensato ai copti? Lì a Milano hanno anche la chiesa, mi pare ce ne siano diversi in zona Bande Nere (che peraltro è anche zona ebraica).

          • Peucezio scrive:

            Mah… ero io a ispirargli queste cose (venne anche alla messa tridentina dai sedevacantisti e inoltre conoscemmo insieme anche un vescovo ortodosso greco (ma toscano) veterocalendarista, che poi ho trovato essere conoscenza comune di un mio amico linguista) e in effetti non mi sono mai nemmeno venuti in mente i copti, forse perché sono un irriducibile calcedoniano e quindi, subliminalmente, li ho esclusi (benché li stimi, come tutte le chese antiche).

          • Peucezio scrive:

            Pensare che poi a Calcedonia (Kadıköy) ci ho pure dormito.

        • paniscus scrive:

          “un bel busto dell’imperatore Giuliano in un’apposita nicchia.
          In casa sua credo esista tutto lo scibile il lingua italiana pubblicato su Giuliano.
          Il prete, quando andò a benedire casa sua e lui gli rivelò l’identità del personaggio ritratto dal busto rimase un po’ interdetto. ”
          ———————

          E questo dettaglio come si spiega?

          Chi ha una simpatia irresistibile per la figura dell’imperatore Giuliano… mi aspetterei che il prete in casa per la benedizione non ce lo lasciasse neanche entrare 🙂

          • Moi scrive:

            Prof. , ho una terribile notiziona per Lei:

            laddove Piergiorgio Odifreddi ha miseramente fallito, sta ergendosi trionfante Mauro Biglino …
            va be’: forse dovevo mettere un Trigger Alert per Pino 😉 !

            • PinoMamet scrive:

              Moi,
              ho una terribile notiziona per te: nessuno qua dentro aveva sentito parlare di Biglino prima che lo andassi a scovare tu;
              e da breve ricerca, mi risulta pressoché sconosciuto anche alle mie conoscenze di fuori blog.

              Mi pare un po’ poco per i trionfalismi 😉

            • roberto scrive:

              pensavo di essere l’unico ignorante che non conosce biglino

            • paniscus scrive:

              Dall’alto della mia ultraventennale militanza come debunker, sgonfiapalloni e chaltron-buster, mi sento ragionevolmente di dire che Mauro Biglino è un cialtrone di livello troppo basso per meritare un briciolo dell’attenzione mia e di tutti gli altri scettici seri assortiti.

              Non è che non lo conosco: lo conosco ma non ritengo che valga la pena spenderci nemmeno due righe, in base al noto principio che, con certi personaggi, “se ci si abbassa a discuterci alla pari, poi chi assiste alla discussione potrebbe non capire più la differenza“.

            • Z. scrive:

              … e soprattutto, la vita è breve.

  14. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Leggo che un piccolo partito italiano, che si chiama PD finalmente è riuscito nel suo intento: dare fastidio al Golia Forza Nuova!

    Su Twitter, un certo Matteo Renzi di Rignano sull’Arno scrive trionfante:

    ” Matteo Renzi‏Account verificato @matteorenzi
    1 h1 ora fa

    Per quelli di Forza Nuova, il Pd è il nemico. Ci odiano perché diamo fastidio, perché stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, perché abbiamo valori diversi. Perché siamo dalla parte giusta della storia, noi. E non ci spostiamo. “

    • Miguel Martinez scrive:

      “Per quelli di Forza Nuova, il Pd è il nemico. Ci odiano perché diamo fastidio, perché stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, perché abbiamo valori diversi. Perché siamo dalla parte giusta della storia, noi. E non ci spostiamo. “”

      Stiamo tutti lì a bocca aperta, a chiederci se la nuova pista per l’aeroporto di Firenze e l’appalto per l’inceneritore sarà concesso a:

      1) un amico di Roberto Fiore di Forza Nuova

      2) un amico di Matteo Renzi, esponente di un piccolo ma coraggioso partito che si chiama PD e che resiste a Roberto Fiore

      Voi cosa dite?

      • Miguel Martinez scrive:

        Storica vittoria dell’antifascismo!

        Il babbo di Matteo Renzi è riuscito a liberare il Teatro Comunale di Firenze dai fascisti!

        https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/16/tiziano-renzi-laffare-del-teatro-storico-di-firenze-comprato-dallamico-del-premier-in-cdp-e-rivenduto-ai-soliti-amici/2309962/

        Forza Nuova in fuga!

        Un esempio di antifascismo senza se e senza ma!

        “Los moros que trajo Franco
        en Madrid quieren entrar.
        Mientras queden milicianos
        los moros no pasarán.”

        • ruttone scrive:

          Orso Saggio

        • Peucezio scrive:

          Ma com’è ‘sta storia del patentino di antifascismo che Nardella vuole istituire per poter fare le manifestazioni pubbliche a Firenze?
          Ho capito male io?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Ma com’è ‘sta storia del patentino di antifascismo che Nardella vuole istituire per poter fare le manifestazioni pubbliche a Firenze?”

            Non ne so nulla.

            Certo, i fascisti a Firenze sono numerosi più o meno come gli scintoisti in Libia (e sospetto che nel resto d’Italia, non siano molti di più), quindi l’operazione è a costo zero.

            Comunque, il PD e Repubblica stanno lanciando una campagna enorme in base a tre o quattro fatti insignificanti di cronaca.

            Si tratta di quelli che io chiamo fatti irriducibili, cioè talmente minoritari, che nessuna campagna può servire a eliminarli; e quindi saranno sempre a disposizione per quelli che fanno campagne… per eliminarli.

            Ad esempio, una campagna per i diritti delle donne può avere grandi effetti su tante cose. Ma non potrà mai impedire che una volta al mese, un maschio su trenta milioni ammazzi di botte la propria compagna.

            La strategia del PD è speculare a quella di Salvini, che sa che prima o poi qualche giovane maschio immigrato sbandato – su centinaia di migliaia – commetterà uno stupro.

            Allo stesso modo, il PD può contare sul fatto che nell’arco di un mese, un italiano su 60 milioni farà un saluto romano, dirà al bar che Mussolini non era male o si farà scovare con una bandierina che potrebbe sembrare qualcosa di crucco.

            Mi sembra evidente che il PD abbia deciso quindi di copiare la campagna di Salvini, facendo leva sugli stessi istinti di isterismo identitario.

            E’ una campagna che non toglierà nemmeno un voto a Salvini, per cui lo scopo deve essere un altro.

            La mia ipotesi al momento è che Renzi dirà, “senza di me, tornano le camicie nere!”

            In questo modo svuoterà la sinistra di opposizione, parlando alle loro viscere (“meglio mille inceneritori e montideipaschi e banchetrurie e cementificazioni e licenziamenti, che un solo saluto romano!“) e riporterà con sé quei grillini che vengono da sinistra.

            Vuole uno scontro frontale con Salvini, insomma.

            Aspettiamoci una campagna elettorale in stile americano, di puro odio reciproco, costruito sul nulla.

            Se avete ipotesi migliori, fatemi sapere…

            • Peucezio scrive:

              Molto interessante.
              Non avevo pensato a un simile piano strategico, pensavo fosse il solito riflesso condizionato.
              E’ plausibile in effetti.
              Ma non so quanto funzionerà: radicalizzare lo scontro di solito porta acqua al mulino dei radicali, non dei moderati.
              Magari sbaglio, ma mi immagino già i sinistroidi col terrore del fascismo montante votare Grasso e compagnia dicendo: “ecco, con Renzi sono persino tornati i fascisti!”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Magari sbaglio, ma mi immagino già i sinistroidi col terrore del fascismo montante votare Grasso e compagnia dicendo: “ecco, con Renzi sono persino tornati i fascisti”

                Parlando sempre per ipotesi… Non se il PD prende l’iniziativa, come sta facendo in questi giorni.

                Poi (ipotesi, ipotesi), può darsi che ricompattata la sinistra facendo l’estremista (ma sempre di tipo “umanitario” e solo sul “pericolo fascista”), Renzi faccia conto sul perbenismo e moderatismo italico perché tutti i bravi cattolici fermino quella testa calda di Salvini.

                Ripeto, è un’ipotesi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Certamente, in una campagna elettorale tra:

                “Un ghanese a Padova ha messo le mani addosso a una ragazza!”

                e

                “un tredicenne a Molfetta aveva una croce celtica al collo e c’è pure la foto!”

                i grillini sono spacciati, perché non sono marcatamente anti-immigrazionisti né marcatamente antifascisti.

            • Z. scrive:

              A me i grillini non sembrano esattamente “spacciati”. Sbaglierò io 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “A me i grillini non sembrano esattamente “spacciati””

                Infatti, la mia è solo un’ipotesi.

                Se la discussione fosse, “basta politici corrotti” contro “l’Italia ha bisogno di un governo serio”, il match sarebbe tra Grillo e Renzi.

                Ma anche se fosse su questioni tipo, “grandi opere di cui l’Italia ha bisogno” contro “basta devastazione dell’ambiente”.

                O ancora, “serve flessibilità per rendere competitiva l’Italia” contro “basta licenziamenti” (che poi qui Renzi avrebbe anche problemi alla propria sinistra).

                Se si riesce a spostare l’attenzione su “basta ghanesi palpeggiatori” contro “basta fascisti”, Grillo è fuori.

            • roberto scrive:

              miguel,
              alla tua campagna elettorale i pentastellati risponderanno con un “non ha lo scontrino, morte a tutti i politici! se siete stufi mandiamoli tutti a casa”

              1-1 palla al centro.

              (sono pessimista come Z)

            • roberto scrive:

              “basta ghanesi palpeggiatori” -> cosa hanno fatto i politici? niente, favorito l’immigrazione, leggi troppo molli e si sono mangiati tutto e ora la polizia non ha nemmeno i soldi per riparare le macchine -> sei stufo? M5S!

              “ci sono i fascisti” -> embeh? pure loro hanno mangiato come tutti -> sei stufo? vota M5S!

              mi sto convincendo, forse li voto anch’io!

            • PinoMamet scrive:

              In effetti i grillini faranno campagna elettorale su “usano negri e fascisti per distrarvi mentre vi borseggiano!” e come dice Roberto, palla al centro.

              Io, voterei Berlusconi (e sottolineo il condizionale) per le seguenti valide ragioni:

              -la soddisfazione di farlo una volta nella vita
              -premiare il prodotto originale anziché le imitazioni
              -ha dato grande spettacolo in passato, merita un riconoscimento alla carriera
              -fa promesse in grande stile, mica 80 euro
              -andrebbe d’accordissimo con Trump
              -sto dalla sua parte nella querelle matrimoniale con Veronica Lario

              purtroppo temo una sua svolta buonisentimentista-animalista: io lo voglio gaudente puttaniere!

            • roberto scrive:

              Pino

              “-sto dalla sua parte nella querelle matrimoniale con Veronica Lario”

              su questo sono d’accordo, ma è l’unico punto e non abbastanza per votarlo.

            • Francesco scrive:

              la tua analisi, caro Miguel, non tiene conto della – data per scontata – alleanza tra Salvini/Meloni e Grillo in nome del “mangia come parli, rutto libero, abbasso la UE”. già oggi valgono un 40% molto abbondante, contro il 25% del PD (che arriva al 30-32% coi rossi-rossi)

              non credo che una narrativa anti-fascista (che pure a questo giro sarebbe giusta) possa cambiare la scena.

              ci sono quelli che votano Berlusconi, i cattolici che cercano di capire dove è il male minore, bastano giusto per un 20% di voti mi pare

              io, da infame, tifo per la Troika (con Robeluxe vicerè spedito dal Lussemburgo con pieni poteri!)

              ciao

            • ruttone scrive:

              vorrei umilmente ricordare orso saggio

            • ruttone scrive:

              i grillini sono spacciati, perché non sono marcatamente anti-immigrazionisti né marcatamente antifascisti.

              mi associo al gruppo dei commentatori etichettati come “liberali” spesso non da sé stessi.

              I grillini stai tranquillo che raccolgono la feccia da dovunque cola

              Sanno fare bene tutti i ruoli dove è necessario strillare, fare le vittime, e in più sanno usare internet

              L’ex marito di virginia raggi che riscrive l’inno d’italia

  15. mirkhond scrive:

    “cristiani giudaizzanti”

    Appartengono a qualche setta della galassia protestante?
    Sono presenti anche in Italia?
    Credono che Gesù sia solo un uomo, seppure inviato da Dio?

    • PinoMamet scrive:

      Non escludo che ce ne sia qualcuno anche in Italia, ma probabilmente si conteranno sulle dita di una mano; mi sembra un fenomeno di origine protestante e statunitense, perlopiù.

      In cosa credano di preciso, non ho idea, ma devono essere abbastanza da farci sopra un business 😉

      • Davide Troiano aka daouda scrive:

        Non credo che riconoscano Cristo come Dio è qui la differenza. A meno che non siano ebrei cristiani ossia osservanti l’halakah ma credenti in Gesù Dio e questi di solito sono cattolici

      • PinoMamet scrive:

        Beh se sono cattolici non dovrebbero osservare la halakhà sia perché le tendenze giudaizzanti sono state condannate da non ricordo quale Concilio, sia perché gran parte della halakhà è di formulazione posteriore all’epoca di Gesù.

        PS
        comunque sì, indubbiamente Gesù indossava un mantello con tasselli agli angoli, ovverosia un tallit, anche se probabilmente non lo chiamava così perché il termine è post-biblico.
        Lo dicono i Vangeli stessi quando parlano della donna che gli afferra un “kraspedon”, ossia uno tzitzit (o sisit per chi vuol fare il figo: credo sia una “s enfatica”).

        Da notare che, al contrario di quanto sosteneva la cristiana giudaizzante che riteneva il tallit un “prayer shawl” inventato dai rabbini, cioè in pratica un paramento liturgico, i rabbini intervengono sì per definire come deve essere fatto, ma proprio allo scopo di NON farlo diventare un “paramento liturgico” o uno “scialle da preghiera” ma permettere che resti un vero e proprio indumento da indossare:
        ha una misura minima, deve essere indossato avvolgendolo come un vero indumento (“all’uso degli arabi”, dice la halakhà, che probabilmente in quel momento storico lo usavano ancora quotidianamente) almeno per un certo tempo, ecc. ecc.

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          Seguono un’halakah priva di ritualità giudaiche ed epurata da certe nozioni del kosher. Osservano le altre mizvòt quindi sono cristiani giudeo-grechi.
          Credo siano i veri cristiani e difatti il monastero esegue come questi gruppi tali canoni.

        • PinoMamet scrive:

          In effetti credo non ci sia niente di sbagliato per un cattolico nell’osservare le mitzvot “de-oraita”, cioè quelle della Torah, mentre non credo possano/debbano seguire quelle rabbiniche.

          Ciao!

  16. Moi scrive:

    l’animale è oggetto di diritto, non soggetto. […] nulla vieta di far diventare gli animali soggetti di diritto ed è vero. Ma prima va fatto quel salto, che per ora gli animalisti non chiedono (perché forse non sanno che esiste).

    [cit.]
    Mauricius Tarvisii

    —————————————-

    Restringendo il campo, al solo scopo di evitare di perderci (anche se “il naufragar c’è dolce in questo mare” per dirla con il Gobbo Sfigatissimo Fatto a Scuola 😉 …) , all’ Animalismo …

    Breve: penso che Mauricius abbia pienamente ragione. Gli Animalisti parlano in effetti sempre di Diritti degli Animali che sono stati violati … come si può dire a uno Show TV dei Bambini del Bangladesh costretti a cucire i palloni; solo che agli Animalisti dispiace per i Nimaléin molto di più e molto più sinceramente che non invece ai Filantropi per altri Esseri Umani … e chiunque abbia avuto a che fare con gli Animalisti sa che non esagero affatto !

  17. Moi scrive:

    Che io sappia, lo “stereotipo positivo” _ di cui sopra_ del “tutti genietti in matematica” è detenuto non tanto dagli Arabi, quanto dagli Indiani … ma forse ha influito Apu dei Simpsons, segnando l’ Immaginario USA e di conseguenza anche nostro.

    • Moi scrive:

      Ad esempio, in USA adesso “tira” molto la “Matematica Vedica” [sic] per dei “tricks” di calcolo mentale veloce e/o mnemotecniche delle “Costanti” …

    • paniscus scrive:

      Credo che il luogo comune sui geni matematici indiani sia stato ulteriormente sorpassato da quello sui cinesi, vietnamiti, coreani e sud-est asiatico vario.

      Incidentalmente, il vincitore assoluto delle finali nazionali italiane delle olimpiadi di matematica, è stato un certo Jacopo Guo Hi Chen : -)

  18. Moi scrive:

    per come la vedo io, almeno il Sapere Esatto, base delle Scienze … è per definizione da “fare a scuola” il meno peggio possibile nonché senza (!) aggettivi ! 😉

    • Moi scrive:

      proprio in virtù della sua universalità … per cui formula o teorema di Euclide, di Gauss o di Bramagupta ci può stare, ma non è che l’esattezza si pieghi a “consuetudini culturali” da relativismo d’accatto …

    • paniscus scrive:

      Eh già, come no?

      Solo che nel caso dell’insegnamento del “sapere esatto”, è abbastanza difficile poi rimaneggiare a piacimento le evidenze dei risultati e adoperare trucchetti per dare 6 a chi avrebbe 3 o per dare 8 a chi avrebbe il 6 preciso preciso, che è quello che l’utenza vuole, che i dirigenti scolastici vogliono e che vuole la cultura dominante del coccolamento a tutti i costi.

      Dialogo vissuto personalmente (rimaneggiato abbastanza per non essere reso troppo riconoscibile, comunque realistico, con collega di materia umanistica:

      – “Ma non ti dico che rabbia mi ha fatto la Serena Gallinella! Dopo due settimane che avevamo stabilito l’inizio delle interrogazioni, e due settimane che ricordavo tutti i giorni quali fossero gli argomenti da ripassare, l’ho interrogata e mi ha fatto quasi scena muta! Ma dico, quasi MUTA! Ha spiccicato qualche frasetta stentata, improvvisata in maniera penosa, tirando a indovinare… ma che delusione, da lei davvero non me l’aspettavo!”

      – “E quanto le hai messo?”

      – “Le ho messo 6, ma proprio non se lo meritava!”

      – “E allora perché le hai messo 6? Io, se uno mi fa scena muta gli do 2, o se spiccica solo qualche frasetta stentata gli do 3, altro che 6!”

      – (sospirone) “…eh, ma si sa che voi di matematica non potete capire!…”

  19. Zhong scrive:

    Non se e’ stata gia’ discussa, ma questa mi sembra proprio una notizia per Kelebek:

    http://theconversation.com/why-trumps-evangelical-supporters-welcome-his-move-on-jerusalem-88775

    In breve: Trump dichiara che la nuova capitale di Israele e’ Gerusalemme, per compiacere i cristiani evangelici che credono che la “rupture” sarà’ preceduta proprio da questo evento!

    • Peucezio scrive:

      Miguel, già che siamo in tema, mi consigli un libro sul cristianesimo americano (le varie congregazioni evangeliche, ecc.)?
      Se non sbaglio don Giussani anni fa ne scrisse uno. Lo conosci per caso? Sai se è fatto bene?

  20. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Il punto è che _ eccezion fatta isolata per Massimo Cacciari _ nessuno della Classe Dirigente/Culturale prende atto del fatto che se nelle Periferie Disastrate diventa la “Spes Desperantium Secolarizzata” ciò che per la Nostra Co-Sti-Tu-Zio-Ne è il Male Assoluto … allora è la suddetta Classe Dirigente/Culturale ad aver fallito, anche e soprattutto nelle Istituzioni.

    Invece, sui Media Main Stream : bocche a cul di gallina, indici puntati al cielo evocando La Legge Punitiva con un’invettiva a voce stridula nasalizzata querula con accento RomaBBBène (o imitato se si è di altrove) e … se non fosse per certa Plebaglia, vivremmo in un Mondo Perfetto !

  21. Moi scrive:

    Undici Rituali di Magia Deambulatoria (come dice Miguel …) in programma in Toscana …

    http://www.controradio.it/fiore-manifestazioni-fascismo-undici-citta-toscane/

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Undici Rituali di Magia Deambulatoria (come dice Miguel …) in programma in Toscana …”

      La cosa interessante è che partono tutti dal Partito Unico, non dai ragazzotti identitari, un po’ vivaci ma tutto sommato simpatici, che in genere fanno i cortei contro Casa Pound (ma anche contro Renzi).

      Insomma, è una strategia (pre)elettorale precisa.

      Che è anche l’opposto del solito: il Partito Unico ha trattato in maniera infame l’ANPI (che aveva osato difendere la costituzione contro la riforma di Renzi), ha sempre deriso tutto ciò che fosse “ideologico” come dicono loro, ha sempre cercato di apparire più pragmatico che idealista, proprio per attirare gli elettori “moderati”.

      Questo fa capire i limiti della “politica”: non stiamo parlando di gente malvagia (non condivido affatto l’antipatia di Moi per gli esponenti del Partito Unico, ne conosco troppi); è che per sopravvivere, tocca evidentemente anche fare questo.

      • Z. scrive:

        Miguel,

        — il Partito Unico ha trattato in maniera infame l’ANPI —

        Urca! E’ successo qualcosa di particolare dalle tue parti?

        Alla Festa de l’Unità di Bologna c’era il banchetto ANPI e faceva propaganda per il NO. Mentre diversi tra i tesserati PD che hanno osato esprimersi per il SI – non certo ad eventi dell’ANPI, ma più banalmente in parlamento – sono stati estromessi dall’ANPI.

        Non tutti, eh: ad esempio, non hanno avuto il coraggio di espellere Anderlini, se non altro. Ma neppure di richiamare all’ordine il dirigente ANPI locale che si è divertito a dichiarare che Renzi è peggio di Mussolini. Che, ammettiamolo, detta da un dirigente dell’associazione dei partigiani d’Italia non è una frase particolarmente felice.

        Questa campagna di assalto frontale dell’ANPI personalmente mi ha stupito: non tanto per il merito del referendum (che ha visto molti professori, come lo stesso Smuraglia, schierati anche sul fronte del NO) ma per il modo con cui è stata condotta.

        Sicché, più che definire “infame” (quid pluris!) il comportamento di Renzi, francamente mi è parso piuttosto fuori luogo quello dell’ANPI.

        Che in altre circostanze capisco, anche quando mi sembra eccessivo: ad es., l’opposizione (che non condivido) all’istituendo museo di Predappio che sarà diretto da Flores.

        Ma in quel caso…boh.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Urca! E’ successo qualcosa di particolare dalle tue parti?”

          Qui durante la campagna del referendum, il Comune negava persino le sale pubbliche all’ANPI.

          • Francesco scrive:

            ma come fa a esistere ancora l’ANPI dopo tutti questi anni? è diventata una roba ereditaria? siamo ai figli dei figli che mandano avanti la baracca?

            sono queste cose che rischiano di farmi tornare a votare, giuro, altrimenti non ci penserei neppure.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “ma come fa a esistere ancora l’ANPI dopo tutti questi anni?”

              Calcola che esiste persino la Chiesa cattolica, ancora.

              Magari tra tremila anni i sopravvissuti staranno nelle loro piccole capsule di metallo a girare attorno ai resti della Terra, a sospettarsi a vicenda di essere fascisti.

            • Moi scrive:

              … Stupenda risposta, Miguel ! 😉

            • Francesco scrive:

              figa, non vorrei sconvolgerti ma il NOSTRO fondatore è risorto dalla morte e sta benissimo (posso dire “se la passa da Dio”?) … per quelli dell’ANPI non mi pare

              senza contare che la nostra dovrebbe essere una religione, quella dell’ANPI no

              😀

            • Moi scrive:

              @ FRANCESCO

              Ti cito Mauro Biglino che cita Napoleone Bonaparte 🙂 :

              “L’ Umanità può anche vivere senza un
              dio, ma NON può vivere senza una religione” …

            • Francesco scrive:

              grazie Moi

              da indegno rappresentante di una religione vera e propria non posso che compatire chi cerca di soddisfarsi con questi succedanei

              segaioli che non sanno cosa si perdono!

              😉

            • Francesco scrive:

              PS a questo punto, il PD faceva benissimo a mettere i bastoni tra le ruote alla propaganda dell’ANPI

              un’associazione pseudo-religiosa non merita lo stesso rispetto dei reduci di una vera guerra

            • Z. scrive:

              L’ANPI ormai ha talmente pochi reduci che non lo è nemmeno la sua nuova presidente.

              Del resto ben pochi, a quell’età, possono avere la lucidità e la presenza di spirito del professor Smuraglia, che a mio avviso avrebbe peraltro meritato maggior attenzione nei primi anni Duemila (ma questo è un altro discorso).

              Poi un’associazione può nascere con uno scopo e proseguire con uno scopo (neppure del tutto) diverso, sicché immagino che l’ANPI continuerà ad esistere come associazione storico-culturale quando l’ultimo dei reduci se ne sarà andato.

              Detto questo, se il comune di Firenze avesse negato una sala all’ANPI per ragioni di partigianeria di partito lo troverei una cosa davvero ingiusta… davvero è andata così?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Detto questo, se il comune di Firenze avesse negato una sala all’ANPI per ragioni di partigianeria di partito lo troverei una cosa davvero ingiusta… davvero è andata così?”

                Infatti. E la cosa colpisce è che sia stato il Comune stesso, non – che so – il festival del PD.

                Hanno provato anche a sfrattare l’ANPI dalla sua sede. La fonte fa ridere (il sito del PMLI), ma so da fonti dirette che le cose sono andate come esposte qui:

                http://www.pmli.it/articoli/2016/20160302_10j_anpi%20oltrarno.html

                “Il congresso [dell’ANPI] ha segnato anche una bella vittoria nel braccio di ferro col Comune di Firenze sull’uso gratuito della sede ANPI. Una questione che si trascina da anni. Dopo aver concesso la sede in uso gratuito in via Sant’Agostino, il Comune, più di tre anni fa, ha deciso di fare cassa chiedendo affitti esosi alle associazioni ospitate in vari immobili di proprietà del Comune; alla Sezione “Oltrarno” per due stanze senza servizi sono stati chiesti 550 euro mensili, più le spese ordinarie e straordinarie per la manutenzione dell’edificio. Lo sfratto esecutivo era già stato intimato dagli uffici tecnici del Comune per i primi di marzo ma gli attivisti della Sezione hanno messo in chiaro che avrebbero sgomberato solo costretti dalla forza pubblica; a questo punto è stata la giunta del renziano Dario Nardella a cedere e inviare in tutta fretta al congresso la consigliera comunale Stefania Collesei (PD), a nome del Consiglio comunale e dell’assessore Federico Gianassi, con la comunicazione che la sede verrà assegnata alla Sezione a titolo gratuito, senza richieste per le mensilità pregresse.”

          • PinoMamet scrive:

            “ma come fa a esistere ancora l’ANPI dopo tutti questi anni? ”

            è semplice, ti ci iscrivi 😉

            a parte tutto, in effetti fa pensare abbastanza anche me, mi dà un po’ l’idea di trovarmi di fronte all’Associazione Veterani di Napoleone o Reduci delle Guerre Puniche

            • Moi scrive:

              … Be’: sai benissimo però, Pino, che per queste tue “battutine” ti rinfaccerebbero subito di essere in Debito Eterno nei loro confronti per quanto concerne la tua Libertà d’ Espressione ! 🙂

  22. Miguel Martinez scrive:

    Interessante, vedo che Zizek dice qualcosa di molto simile a ciò che ho detto io. Leggetevi l’originale, anche se in inglese

    http://www.independent.co.uk/voices/antifa-populism-white-nationalism-populism-brexit-donald-trump-alt-right-racism-a8097376.html

    Dico leggetevi l’originale, perché il suo ragionamento è stato storpiato in modo tremendo a sinistra (The Guardian) e a destra (Dagospia).

    Lui parte dalla vittoria di Macron in Francia: e Renzi sicuramente vorrebbe copiare proprio quella vittoria.

    “Fascism itself is immanently fetishist: it needs a figure like that of a Jew, elevated into the external cause of our troubles – such a figure enables us to obfuscate the real antagonisms which cut across our societies.

    Exactly the same holds for the figure of “fascist” in today’s liberal imagination: it enables people to obfuscate deadlocks which lie at the root of our crisis.

    When, in the last elections in France, every leftist scepticism about Macron was immediately denounced as a support for le Pen, the elimination of the left was the true aim of the operation, and the demonised enemy was a convenient prop to sustain this elimination.

    The sad prospect that awaits us is that of a future in which, every four years, we will be thrown into a panic, scared by some form of “neo-fascist danger,” and in this way blackmailed into casting our vote for the “civilised” candidate in meaningless elections lacking any positive vision.

    In between, we’ll be able to sleep in the safe embrace of global capitalism with a human face. The obscenity of the situation is breath-taking: global capitalism is now presenting itself as the last protection against fascism, and if you try to point this out you are accused of complicity with fascism.

    Today’s panicky anti-fascism doesn’t bring hope, it kills hope – the hope that we’ll really get rid of the threat of racist populism.”

    • roberto scrive:

      Miguel

      “When, in the last elections in France, every leftist scepticism about Macron was immediately denounced as a support for le Pen, ”

      zizek, come tanti altri, non ha capito una cosa e cioè che al secondo turno delle presidenziali c’è una scelta tra tizio e caio, punto e basta. effettivamente si, ogni supporto tolto a tizio è dato a caio e viceversa. Melenchon che dice “non voto macron”, di fatto toglie un voto al nemico di lepen.
      è proprio una logica di matematica elementare.

      poi ci sono le legislative, ilsistema è diverso ed effettivamente lì Zizek ha ragione

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        ” al secondo turno delle presidenziali c’è una scelta tra tizio e caio, punto e basta.”

        Certo, è un’alternativa molto più secca in Francia.

        Ma anche in Italia, chi vota Grasso sarà accusato di sabotare chi difende l’Italia dal Vero Pericolo.

        So che l’attuale legge elettorale è praticamente incomprensibile, ma penso che anche tecnicamente sia così – non essendoci più il proporzionale puro, un voto a Grasso indebolisce Renzi, senza rafforzare altrettanto Grasso stesso.

        Ma al di là della questione tecnica, il punto è come si imposta il gioco.

        Se io riuscissi a trasformare il dibattito elettorale attorno a un unica questione, “promoviamo il calcio o promoviamo il basket?”, e mi ponessi a capo del partito del calcio, vincerei le elezioni, alla faccia di tutte le altre possibili divisioni.

        • Francesco scrive:

          scusa chi ti ha detto che non c’è il proporzionale puro? siamo avvelenati da una quota di proporzionale che ucciderebbe democrazie molto più forti della nostra e tu ti lamenti?

          😀

          anzi

          🙁

    • Francesco scrive:

      >> global capitalism is now presenting itself as the last protection against fascism, and if you try to point this out you are accused of complicity with fascism.

      beh, esattamente cosa ci sarebbe di erroneo in questa presentazione? che abbia la faccia di Salvini, Le Pen, Maduro, Erdogan, a me pare evidente che si tratti sempre di regimi oppressivi e inefficienti, in lotta verbale contro il capitalismo globale e molto peggiori dello stesso

      se poi fosse il CG che, in modo geniale, riesce ad avere come unica alternativa il BVF in varie mascherature, tanto di cappello mi verrebbe da dire

      ciao

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        Erdogan? Che ha messo sossopra la Turchia, ha creato il boom delle speculazioni immobiliari, ha distrutto lo statalismo kemalista, ha lanciato la Turchia nel mercato mondiale… boh, non mi sembra proprio il regime “inefficiente”, né credo che abbia mai detto una parola contro il “capitalismo globale”.

        • Francesco scrive:

          mmmm

          un nazionalista religioso che non ce l’ha con il mondialismo? va bene che il principio di non contraddizione vale solo per noi intellettuali borghesi ma scommetto “da prima” che ha pronunciato Parole di Fuoco contro le interferenze straniere e i valori estranei alla Tradizione

          giusto?

          PS pure la buonanima ha prosciugato le Paludi pontine, se è per quello

  23. Moi scrive:

    Alcuni minuti paradigmatici dell’ Inconcludenza della Politica Italiana :

    la Ducina che tergiversa in continuazione su ciò che nel cognome suo e di suo nonno sta “riemergendo” dal Passato, e qui _ lo ripeto _ la Storia NON ripete … al massimo ricicla ! 😉

    I “de Sinistra” del tutto incapaci di ragionare oltre (!) i simboli poiché non possono esimersi dal difendere senza se e senza ma … il Moloch del Libero Mercato Assoluto, con il Furor dei NeoConvertiti post 1989. Come se non fossero da ricercarsi in esso Libero Mercato Assoluto le cause E del Rigurgitare dei Simboli NaziFascsti E del Riversarsi, dalle Ex Colonie Africane e AfroAsiatiche dei “Negri Affamati di Figa Bianca 😉 [cit.] & Arabazzi Indemoniati dal Corano 😉 ” in Europa …

  24. Moi scrive:

    Scusate, qui :

    https://www.youtube.com/watch?v=ZsL00kTMLTI

    Quasi 33 minuti di discorsi senza (!) che avvenga una “comunicazione”, però molto emblematici e interessanti per il “come” avviene la “non-comunicazione” … e per cone il Nulla diventi una materia molto sostanziosa, per la quale si deve essere prontissimi a insulti a distanza e a botte di persona !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Quasi 33 minuti di discorsi senza (!) che avvenga una “comunicazione”, però molto emblematici e interessanti per il “come” avviene la “non-comunicazione” … ”

      🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Il video segnalato da Moi merita di essere visto: una sorta di “intervista” di un programma RaiTre a vari esponenti politici, tra cui spicca Alessandra Mussolini, riguardo a ciò che è successo a Como.

        Provate ad astrarre da ogni simpatia o antipatia, o dal merito dei fatti di cui si parla: ecco cosa succede appena si scende al livello simbolico-viscerale-identitario della “politica”.

        Ogni desiderio di capire o di comunicare si spegne, esiste solo il desiderio – anche se in forma salottiera – di vedere annientato l’altro.

        E’ una droga potentissima e micidiale.

        La cosa più terrificante è come fatterelli puramente simbolici, quasi ridicoli, assumano un’importanza in grado di oscurare qualunque altra cosa.

        D’altronde, sono cose che vediamo succedere spesso nel mondo islamico (sul tipo, “tizio linciato perché sospettato di aver parlato male del quarto califfo”), solo che ci sembrano surreali perché non condividiamo le loro chiavi simboliche.

        Che Dio ci salvi dalla “politica”, e dalla sua arma finale, il simbolismo identitario.

  25. Moi scrive:

    Intanto, i Problemi Veri del Paese sono Maschilismo e Omofobia “con una sprussatina di” [cit.] Razzismo al Grande Fratello VIP … finché non giunge l’ Intellettuale con aria compassata e sguardo sornione di chi la sa lunga a Illuminare Tutti che il GF VIP è Specchio del Paese !

  26. Moi scrive:

    Pesaro, svastica davanti alla scuola Anna Frank. Renzi:
    “Combattiamo lo schifo”

    http://www.repubblica.it/cronaca/2017/11/19/news/svastica_scuola_anna_frank_pesaro-181537309/

    devo dire che “Make War Not Love” non l’avevo ancora visto, sui muri … l’Inversione esatta (!) degli Anni Sessanta, però solo resta invariato che sono ci sono dei Giovani disadattati in un Mondo creato dai Vecchi.

    —————————————————————–

    Forse, anche questo “analogicamente” ci aiuta a spiegare apparentemente insondabili “mysteri” 😉 del tipo :

    “Com’è possibile che nella Banlieue di Parigi o di Marsiglia ci siano Settantenni Tunisini che si sentono molto più “Enfants de la République” dei loro nipotini Ventenni ?!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Pesaro, svastica davanti alla scuola Anna Frank. Renzi:
      “Combattiamo lo schifo””

      Esiste una distinzione fondamentale tra episodi di cronaca legati a fatti culturali, ed episodi incomprimibili.

      Un esempio è la violenza fisica legata alla politica in Italia: negli Anni Settanta, ci si picchiava da Tarvisio a Trapani, tutti i santi giorni; e ogni notte, c’erano due o tre attentati, magari insignificanti in sé (tipo “molotov contro sede DC, saracinesca bruciacchiati”).

      Questo è un esempio di un fatto culturale; oggi la cultura è cambiata, e quindi gli episodi analoghi sono pochi.

      Invece, prendi il ragazzo che ha avvelenato mezza famiglia con il tallio, e che voleva convertirsi al giudaismo.

      E’ colpa della mancanza di educazione chimica nelle scuole? E’ perché non ci sono più i sani valori di una volta? I rabbini di oggi si ricordano sempre di insegnare che nel vero giudaismo non si avvelenano i parenti? O è il giudaismo che insegna ad avvelenare i gentili? E’ colpa del parroco che non ha saputo salvare il suo parrocchiano in tempo? E’ colpa della chiesa cattolica che…

      Certo, ognuna di queste piste ci permetterebbe di fare polemiche infinite, accusando la scuola, gli ebrei, i laici, i cattolici o i chimici. E gridando a ciascuno, “Forza, abbi il coraggio di condannare!”

      Ma sarebbe più onesto dire semplicemente che si tratta di un episodio incomprimibile. E che altri strani episodi del genere succederanno di nuovo, perché siamo in sette miliardi sul pianeta e mica tutti, tutti tanto normali.

      • paniscus scrive:

        “Invece, prendi il ragazzo che ha avvelenato mezza famiglia con il tallio, e che voleva convertirsi al giudaismo.
        E’ colpa della mancanza di educazione chimica nelle scuole? ”
        ——————————

        Citofonare Flavia De Luce, protagonista di una spassosissima serie di gialli ambientati nell’Inghilterra degli anni cinquanta.

        E’ una ragazzina di 11 anni (all’inizio della saga, forse alla fine ne ha circa 14), erede di una famiglia illustrissima ma economicamente decaduta, che vive in un enorme maniero ormai cascante per mancanza di fondi per i restauri, e del quale sono quindi abitate pochissime stanze, e nessuno si cura delle altre.

        La fanciulla, mai stata a scuola, ed educata in casa da istitutrici noiose fissate solo con il ricamo, il pianoforte e le buone maniere da signorina per bene, ha scoperto in casa una ricchissima raccolta di libri e di strumenti scientifici messi insieme da un prozio morto decenni prima e considerato pecora nera della famiglia, e si è attrezzata un laboratorio di chimica strepitoso.

        Poi non è che lei ammazzi la gente, anzi, i delitti li risolve con la sua intelligenza acuta e anche con le sue analisi di laboratorio autogestite… però le pozioni tossiche, urticanti, coloranti, per fare scherzi pesanti alle due insopportabili sorelle maggiori o ai vicini pettegoli, le prepara di continuo : – )

  27. izzaldin scrive:

    La lingua italiana chiacchiera come quella di una gazza: se non si sfogassero così, sarebbero più difficili da dominare; ma nessun gran chiacchierone ha ancora realizzato nulla di grande, in questo mondo”.

    verissimo, e mi fa impressione l’aver sentito un amico inglese esprimere lo stesso identico concetto in altra forma:
    lui sostiene che gli italiani in situazioni di tensione cominciano a discutere animatamente, alzando la voce, ma raramente arrivano alle mani; al contrario, gli inglesi non parlano e cominciano immediatamente a picchiarsi. poi gli inglesi fanno subito pace, ancora sanguinanti magari, mentre per gli italiani una discussione può durare anni e anni.
    “insomma, voi italiani parlate troppo, noi inglesi parliamo troppo poco! “:)

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      Si in effetti Spada ci ha messo troppo a dajè na testata

      • Francesco scrive:

        e ancora di più a essere messo al gabbio!

        giusto?

      • izzaldin scrive:

        Spada è stato inseguito per più di un giorno da quel giornalista, mica gliel’ha data subito la testata, anzi gliel’ha data dopo una lunga discussione.
        Ma poi voi romani siete il popolo più chiacchierone d’Italia, siete proprio lo specimen perfetto di questo ragionamento

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          Veramente semo bona lingua e mejo mano quindi nun semo coniji come l’imglesi

          • izzaldin scrive:

            sì ma parlate troppo
            e poi scusa Roma-Liverpool i coniji furono i vostri che si rifiutarono di tirare i rigori mica gli inglesi che vi alzarono la coppa in faccia LOL

            • Davide Troiano aka daouda scrive:

              Ma i giocatori mica so romani…che parlamio troppo è risaputo. Semo ciarlieri ma poi menamo pure bbene. Anzi a Roma se dice che funge così : prima te dò na pizza e poi te dico che te la ddò…

            • izzaldin scrive:

              er parlamento ndo se chiacchiera chiacchiera solo a Roma poteva sta’.
              te saluto

            • PinoMamet scrive:

              Mi pare che tutto sommato le uniche parti d’Italia dove avvengano risse e picchiature con una certa regolarità siano il Veneto e la Toscana.

              Gli emiliani-romagnoli sdrammatizzano, quanto a Roma, quando ci ho vissuto ricordo solo una specie di finta aggressività verbale che poi si risolveva in battute, e l’idea stranissima che essere popolani fosse una cosa figa.
              Se c’erano risse e menamenti erano in zone lontanissime da me.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “l’idea stranissima che essere popolani fosse una cosa figa.”

              Che cosa meravigliosa! E’ il motivo per cui non si possono non amare i romani. Più sono burini e più se ne compiacciono. Ragazze comprese.

            • Francesco scrive:

              Peucè

              è il motivo per cui a Roma si può andare solo per brevi periodi, poi vuoi tornare a stare tra esseri umani

              😉

            • PinoMamet scrive:

              La vedo come Francesco.

              La sapienza popolare
              riconosce che i romani sono simpaticissimi: i primi cinque minuti.

              Peggio dei romani ci sono solo i “comici romani”, che poi sono persone che dicono le stesse identiche battute dei romani, solo che lo fanno per un pubblico che paga per sentirsele ripetere da uno famoso (a Roma).

            • Francesco scrive:

              Pino

              sarò generoso: famo ‘na settimana

              poi torno nell’unica città civile d’Italia – o in alta montagna, se riesco a convincere la moglie

              🙂

            • Daouda scrive:

              Izzaldin i parlamentari sò de fora Roma si o no? Allora che cazzo voi? Se sò mai menati pè la bandiera? Se portano appresso la zaccagna? Allora nun so romani. Nun scassà er cazzo

  28. Peucezio scrive:

    Roberto,
    ““basta ghanesi palpeggiatori” -> cosa hanno fatto i politici? niente, favorito l’immigrazione, leggi troppo molli e si sono mangiati tutto e ora la polizia non ha nemmeno i soldi per riparare le macchine -> sei stufo? M5S!

    “ci sono i fascisti” -> embeh? pure loro hanno mangiato come tutti -> sei stufo? vota M5S!

    mi sto convincendo, forse li voto anch’io!

    Secondo me ci prendi.

    Miguel,
    tu parli di polarizzazioni dialettiche (slegate da ogni sostanza reale) e le attribuisci giustamente al dibattito politico.
    Ma non vedo il nesso col consenso popolare: la gente, per quanto ingenua, non credo viva in funzione di queste polarizzazioni fittizie. Un po’ se ne fa condizionare, è inevitabile, ma da come ne parli tu sembra che il consenso si giochi solo su quello.
    In questo senso il discorso di Roberto secondo me è giusto: molta gente dice: “gli altri ci hanno preso per il culo, schierandosi di volta in volta contro o a favore dell’immigrazione, contro i neofascisti o in qualche modo giustificandoli, ma sono chiacchiere, non ha fatto nulla per risolvere i problemi davvero”.
    E quindi, nell’ingenua convinzione che i grillini li risolveranno (dovuta al fatto che non hanno mai governato a livello nazionale e quindi almeno non c’è la riprova contraria), molti li voteranno.
    E ho la netta impressione che queste manovre di Renzi e compagni – restando nella tua ipotesi, che prudentemente hai presentato come tale – saranno controproducenti e contribuiranno ad affossare il Pd, mentre tutt’al più, come ho detto più sopra, tireranno l’acqua al mulino della “cosa rossa”, perché nella misura in cui si polarizza, l’elettorato italiano è identitario, non strategico.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “E quindi, nell’ingenua convinzione che i grillini li risolveranno (dovuta al fatto che non hanno mai governato a livello nazionale e quindi almeno non c’è la riprova contraria), molti li voteranno.”

      Vediamo come se la giocheranno.

      Se sapranno dire abbastanza forte ““gli altri ci hanno preso per il culo, schierandosi di volta in volta contro o a favore dell’immigrazione, contro i neofascisti o in qualche modo giustificandoli, ma sono chiacchiere, non ha fatto nulla per risolvere i problemi davvero”.”

      Ma è anche vero che saranno massacrati dal PD (“Grillini, avete condannato quanto noi il disoccupato di Catania che su Facebook ha scritto che il Duce non aveva tutti i torti? Eh? Avanti, voglio sentirvi che lo gridate forte quanto noi, altrimenti non ci crediamo!”) e da destra (“e la shariah, come la mettiamo con la shariah? Come possiamo essere sicuri che Grillo arrivato al potere non ci imporrà la legge islamica? Avanti, ditelo che siete contro l’Islam! E se non lo dite forte quanto noi, vuol dire che siete complici!”).

      E’ una partita aperta, certamente. Ma pensiamo a quanto sarà squallida!

  29. Peucezio scrive:

    Insomma, l’antifascismo non si mangia.
    Negli anni ’70 – e ancora fino a pochi anni fa – lo stomaco era pieno quindi ci si poteva consentire la contrapposizione ideologica.
    Oggi la gente comincia a non avere il pane, quindi secondo me se ne fotte abbastanza del riemergere del neofascismo e del neonazismo che stanno per rifare la marcia su Roma e del fatto che fra un po’ muore di nuovo Hindenburg e il Führer prende i pieni poteri.
    Mi sembra che il Pd stia giocando questa carta fuori tempo massimo. Almeno spero, perché se non è così vuol dire che gli italiani sono talmente decerebrati che vivono in un mondo completamente virtuale anche quando non riescono più a mettere insieme il pranzo con la cena.

    • MOI scrive:

      @ PPEUCEZIO

      Hai ragione, almeno in parte. Ma, ancora una volta, i Politici del PD NON hanno contezza dell’ Impauperimento del ceto medio; hanno tuttavia un indefinito sentore (!) della vistosa falla elettorale che rischia di affondarli … allora la buttano in Simbolismi da “Bella Ciao” come Extrema Ratio contenitiva del danno.

    • roberto scrive:

      rincaro la dose.

      non solo la gente se ne fotte, ma c’è sempre in giro questo fantasma del periodo meraviglioso in cui l’italia era ricca e prospera, felice nel suo isolamento. i criminali severamente puniti, quindi le strade sicure. i treni arrivavano in orario.
      come non avere nostalgia di questo momento d’oro della nostra storia?

      cosa abbiamo avuto dopo? 60 anni di ladri, il PD che ha le banche, l’euro che ci impoverisce, la sinistra che impone tasse e regala posti di lavoro ai parassiti statali, i giornalisti che ci nascondono la verità.

      la carta antifascismo è proprio inutile

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        ” ma c’è sempre in giro questo fantasma del periodo meraviglioso ”

        Infatti erano discorso che sentivo spesso quando ero ragazzo a Roma, dagli anziani di ogni ceto sociale.

        Credo che la loro memoria però sia ormai scomparsa, la gente sa vaghissimamente che ci sono dei cattivi nei film che torturano la gente, poi vengono fatti fuori con il lanciafiamme dagli americani, e che bisogna fare gite divertentissime all’estero in posti noiosi e brutti.

        Roba abbastanza irrilevante, e su questo sono d’accordo con te e con Peucezio.

        Però se la partita è quella, tocca pure tifare per una delle due squadre.

        E lì prevale anche il perbenismo di quelli che bisogna sposarsi in chiesa anche se non si crede a Dio, e bisogna essere pubblicamente contro il fascismo anche se non te ne frega proprio niente.

        Inoltre, se Salvini sventola, l’immigrazione, se ne può discutere: sì, no.

        Se Renzi sventola il fascismo, non se ne può discutere: è vietato.

        E magari il giorno prima delle elezioni, si può organizzare in tutte le scuole d’Italia una super-Giornata della Memoria, tanto mica c’entra con le elezioni.

        Comunque sono tutte ipotesi; quello che resta è il fatto – sappiamo che gente che fino a qualche settimana fa parlava del fascismo giusto quando dovevano portare la corona d’allora al monumento ai partigiani, adesso dichiara che è il primo problema nazionale.

        E se sono ministri, sindaci, assessori ecc. vuol dire che non sono cretini.

        • Moi scrive:

          corona di “alloro” suppongo 😉 … cmq, sì: è chiarissimo, consideriamo inoltre che abbiamo tanti anziani, e se Silvio dice “sono uno di voi” arrendendosi al metabolismo 😉 … cosa si può controbattere se non sfruculiando il Passato Eterno del II Dopoguerra quando _ nel Grande Mythos Fondante & Fondativo _ il Bene Assoluto si erse trionfante sul Male Assoluto come mai prima nella Storia ?!

        • roberto scrive:

          “E se sono ministri, sindaci, assessori ecc. vuol dire che non sono cretini.”

          ah, beata gioventù!

          • Francesco scrive:

            a me paiono disperati, invece, oltre che cretini

            mentre il fascismo è una marea montante, sperano di vincere il mini-derby di sinistra cavalcando il ronzino dell’antifascismo storico

            del resto, Miguel, tutti quelli finiti ghigliottinati o fucilati dalla rivoluzione erano sicuri di essere furbissimi

            ciao

            • roberto scrive:

              accordo totale !

              il giovane ingenuo è Miguel 🙂

            • Z. scrive:

              Che ci sia una marea montante di estrema destra, qualsivogliamente etichettata o etichettanda (non mi interesso di découpage) è ormai difficile da negare.

              Del resto c’è in tutta Europa, e l’Italia mica sta in Oceania.

              Mi sembra sano che tutti i partiti di sinistra, dalla più trasparente alla più accesa, prendano posizione al riguardo.

              In termini elettorali non credo cambierà granché (per usare un eufemismo), ma probabilmente qualche esaltato sarà indotto a tirare il freno per non correre troppi rischi.

              Sono tempi bigi e ci si accontenta del beige.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Che ci sia una marea montante di estrema destra, qualsivogliamente etichettata o etichettanda (non mi interesso di découpage) è ormai difficile da negare.”

                Che ci siano ormai tante, tante persone anziane, sole, impaurite, che temono di essere scippate, che sanno che i loro nipoti non hanno futuro, che si sentono “invase” da giovani maschi stranieri dall’aria aggressiva, è verissimo. E succede perché ci sono più anziani che in tutta la storia dell’umanità, e più solitudine e meno legami tra le persone.

                Vogliamo chiamare questa paura e questa solitudine una “marea montante”?

                Non saprei.

                Penso al comizio di Salvini a Firenze, con gente che veniva soprattutto dalla provincia. Il più giovane aveva ancora i capelli bianchi, gli altri li avevano già persi 🙂

                Mentre il corteo che li minacciava era composto tutto da giovani, al massimo trentenni.

                Il fascismo è stato esattamente il contrario: “giovinezza primavera di bellezza”, ragazzotti usciti freschi freschi dalla trincea che volevano spazzare via il “vecchiume.”

                Poi numericamente è vero, gli anziani spaventati sono molti e saranno sempre di più.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              le persone anziane che citi mica sono tutti estremisti di destra. Per contro, ci sono molti giovani che votano Lega.

              Valutare un elettorato dai quattro gatti che vanno in piazza, poi, mi sembra a dir poco antistorico. Non parlo dei comizi di Civati. Prendi il M5S; fatica ormai a radunare dieci persone intorno ad una bancarella, e pare che sia il primo partito. Di certo è tra i primi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “le persone anziane che citi mica sono tutti estremisti di destra.”

                Non lo so, sei tu che parlavi di “marea montante”.

                Di elettori di destra sotto i sessant’anni, devo ancora vederne uno, poi immagino che esistano.

                Ma anche se qualche giovane votasse a destra nel segreto delle urne, resta sempre la differenza radicale con il fascismo storico: dove la militanza non si esauriva affatto “nel segreto delle urne”.

                Oggi, in piazza, vedo solo giovani di estrema sinistra. Non sono numerosissimi, sono molto di meno che negli Anni Settanta, ma sono gli unici pronti a battersi per qualcosa, nel bene o nel male.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              che ci sia una marea montante di destra sempre più radicale è evidente a chiunque abbia seguito le elezioni nei Paesi europei degli ultimi anni.

              Sostenere che non si possa parlare di “estrema destra” perché le piazze suano sempre più vuote (anche a sinistra, veh) o perché i simboli sono cambiati, francamente, boh.

              Comunque, siccome non ho aspirazioni da etichettatore, possiamo parlare non di estrema destra ma di “banana”.

              E a questo proposito, credo che sia bene che la politica si occupi di questa banana. Cercando di capire come nasce, grazie a chi o a che cosa cresce e prospera e così via.

              Trovo che sia una banana pericolosa, capace di influenzare persone ingenue con la sua propaganda, mentre i dotti e saggi disquisiscono amabilmente di come ogni banana è diversa dall’altra.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Comunque, siccome non ho aspirazioni da etichettatore, possiamo parlare non di estrema destra ma di “banana”.”

                E’ il termine “marea” che mi sembra fuorviante, più che il termine “estrema destra” o “banana”.

                Esiste un’immensa, diffusa paura, in un mondo di individui isolati e sempre più anziani.

                Aumenta di sicuro, solo mi fa pensare alla bassa marea, molto più che a quella alta.

                L’Europa sta invecchiando anagraficamente (vedere differenza tra rivoluzione catalana del 1936 e quella del 2017);

                l’urbanistica all’americana assieme alla chiusura delle fabbriche ha distrutto tutte le forme di aggregazione tra le persone;

                i giovani aggressivi, con alti livelli di testosterone, hanno facce strane;

                i risparmi di una vita se ne stanno andando in fumo;

                la gente sente nelle ossa che ormai siamo arrivati alla frutta.

                Sono cose che si vivono, non c’è bisogno di “propaganda” per diffonderle.

                Tutta questa paura e debolezza vogliamo chiamarla “marea”?

            • Z. scrive:

              Miguel,

              occhio però.

              “Siamo messi male” è un discorso, “mandiamo al governo l’estrema destra” è quanto meno un passaggio successivo.

              Ci sono differenze tra il 1936 e il 2017? Certo, e mi stupirei parecchio se non ce ne fossero. Ad esempio – ed è solo una differenza su migliaia, immagino – una propaganda antigovernativa così pervasiva e invisibile nel 1936 non era nemmeno possibile immaginarla. Del resto la stessa propaganda governativa, oggi, è molto più forte di quanto fosse la miglior propaganda governativa nel 1936.

              La banana, però, nelle sue mutevoli forme, resta una forte tentazione semplificatoria in tutti i momenti di crisi, di paura e debolezza per dirla con parole tue. Senza paura e debolezza non ci sarebbe stata nessuna banana nemmeno negli anni Trenta, in un contesto per molti versi diverso da quello di oggi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Ci sono differenze tra il 1936 e il 2017? ”

                Ma non sono differenze qualunque.

                Nella storia del fascismo, il 1936 mi sembra sia contraddistinto da:

                – nazionalizzazione della Banca d’Italia
                – secondo anno della guerra d’Etiopia per permettere ai contadini italiani di emigrare lì anziché negli Stati Uniti e perché l’Italia voleva sembrare “uguale” a Francia e Inghilterra
                – l’ingresso nella guerra in Spagna contro un governo che stava facendo la riforma della proprietà fondiaria e concedendo autonomia alle regioni
                – l’autarchia

                Ora i primi punti non mi sembrano somigliare a nulla di grillino o di salviniano.

                L’autarchia qualche somiglianza potrebbe averla, ma era legata al fatto contingente delle sanzioni che l’Italia fascista si era tirata addosso da sola: il fascismo non nasce autarchico, anzi era prima liberista e poi dirigista, ma con rapporti sempre aperti con il resto del mondo.

                In effetti, all’epoca la propaganda antigovernativa non era per nulla pervasiva 🙂

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Di elettori di destra sotto i sessant’anni, devo ancora vederne uno, poi immagino che esistano.”

              Pensare che nei primi anni ’90 era l’esatto opposto.

            • Z. scrive:

              Se la cosa può rassicurarvi, vi rassicuro: ce ne sono a iosa…

            • Francesco scrive:

              Miguel,

              con molto affetto devo farti un forte rimprovero metodologico: il fatto che non incrociamo mai un fenomeno nel nostro camminare per le strade del quartiere non significa proprio niente.

              Io non conosco nessuno che mostri il minimo apprezzamento per Salvini, eppure nella mia regione credo prenda il 20% almeno. Non conosco nessuno che consideri la Meloni, neppure per sputarci sopra, eppure prende il suo 5%.

              Insomma, ogni tanto dovresti prendere in considerazione il fatto che il nostro quartiere non è una Minitalia ma un posto con le sue stramberie statistiche, prima di fare induzioni che ti fanno prendere cantonate gigantesche.

              Ciao!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Io non conosco nessuno che mostri il minimo apprezzamento per Salvini, eppure nella mia regione credo prenda il 20% almeno. Non conosco nessuno che consideri la Meloni, neppure per sputarci sopra, eppure prende il suo 5%.”

                Ma infatti quello che dico non contraddice minimamente l’esistenza di un 25% di popolazione che non riesce a trovare un posto nella rete. O perché non ha nulla da perdere, o perché fa un lavoro molto anonimo: immagino che un postino potrebbe benissimo fregarsene se la “rete” si incrina, e votare quindi Grillo, ad esempio.

                Persino a Firenze, il 40% vota per l’opposizione; e conosco anche qualche individuo che vota per Grillo; e ci sarà un 10-15% di misteriosi voti per Salvini o la Melloni anche nel nostro quartiere, quindi non tantissimi di meno rispetto a Milano.

                Possiamo perciò parlare di una “marea” che si alza, confondendo voti di gente isolata, una svastica sul muro, un braccio alzato a una partita di calcio di infima serie?

            • Francesco scrive:

              Miguel

              conosci Message in a bottle dei Police? perchè quando la gente isolata diventa tanta, è oggettivamente una marea

              se poi qualche politico riesce a farli votare per lui, è pure una marea montante

              PS il 60% non credo lo abbia mai preso neppure Formigoni al suo meglio, ripeto che siete strani forte lì a Firenze

        • PinoMamet scrive:

          “E magari il giorno prima delle elezioni, si può organizzare in tutte le scuole d’Italia una super-Giornata della Memoria, tanto mica c’entra con le elezioni.”

          Spero per loro non siano così autolesionisti da farlo.

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “E lì prevale anche il perbenismo di quelli che bisogna sposarsi in chiesa anche se non si crede a Dio, e bisogna essere pubblicamente contro il fascismo anche se non te ne frega proprio niente.”

          Ma non si vota pubblicamente, grazie a Dio.

          • Z. scrive:

            A volte vorrei che si votasse pubblicamente. Tutti dovrebbero assumersi la responsabilità di ciò che votano davanti ai consociati.

            Certo, mi rendo conto che non è fattibile.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “A volte vorrei che si votasse pubblicamente.”

              Con il nostro caro sindaco che passa dal 60% al 90% dei voti in un colpo solo 🙂

              Mentre la cosa veramente interessante sarebbe se le preferenze di lista fossero pubbliche: non so come funzionano nel nuovo sistema elettorale, ma nelle elezioni a sindaco, mi ricordo di alcuni candidati del Partito Unico rispettatissimi, con un passato comunista, persone eccellenti, che dopo una vita di politica attiva, anche con incarichi significativi, si trovavano con 200 preferenze, mentre qualche ventenne di cui nessuno sapeva nulla, ne prendeva 1500.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Già, pubblicamente in modo che sia qualcun altro (datore di lavoro, famiglia, creditori…) finalmente a poter decidere chi devi votare. E’ tempo che ciascuno possa finalmente subire pressioni anche nell’esercizio della sovranità 😀

            • Francesco scrive:

              invece Z non ha tutti i torti, sarebbe bello che le scelte politiche fossero ostentato con coraggio ma anche una responsabilità da sopportare

              solo che finirebbe come dice MT o anche peggio, il che è rimane una delle più importanti ragioni per combattere le preferenze

      • Lucia scrive:

        No aspetta, c’è gente che pensa davvero che l’Italia fascista fosse più prospera di quella odierna? Qui siamo a livelli di analfabetismo, però.

        • Lucia scrive:

          (mi riferivo ai commenti di Roberto sul “periodo meraviglioso in cui l’italia era ricca e prospera”, e poi Miguel)

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Lucia

          “No aspetta, c’è gente che pensa davvero che l’Italia fascista fosse più prospera di quella odierna? Qui siamo a livelli di analfabetismo, però.”

          Non lo so se ce ne sono ancora: erano i discorsi che facevano tanti anziani negli Anni Settanta a Roma, non credo che li abbiano fatti più nemmeno i loro figli. E certamente non è quello che si insegna a scuola.

        • Roberto scrive:

          Assolutamente si (e ne conosco personalmente, miei coetanei o più giovani)

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Assolutamente si (e ne conosco personalmente, miei coetanei o più giovani)”

            E come fanno?

            Quelli che conoscevo io, ti tiravano per il braccio e ti dicevano, “guarda non credere a tutto il male che si dice del fascismo, io c’ero e mi ricordo che…”, e giù a raccontarti la loro autobiografia, come amano fare certi anziani.

            E di solito finivano per dire che il fascismo sarebbe stato il governo migliore del mondo, se Mussolini non fosse stato così ingenuo da seguire quel pazzo di Hitler, maledetto, che ha rovinato tutto.

            Questi giovani che dicono?

            • Roberto scrive:

              Come fanno a fare cosa?

            • Z. scrive:

              Dicono più o meno la stessa cosa: “peccato che si sia alleato con Hitler”.

              C’è anche la variante “era costretto ad allearsi con Hitler”.

            • Moi scrive:

              Terza Variante: senza Hitler, Mussolini avrebbe garantito ordine pubblico, pace, onestà al governo, prosperità e benessere, spegnendosi serenamente di vecchiaia al potere … tipo Franco in Spagna.

            • Roberto scrive:

              Miguel

              “Questi giovani che dicono?”

              Quello che dicevo prima. C’è stato un periodo in cui l’Italia era un posto dove la vecchietta poteva uscire di casa senza paura di essere derubata, in cui tutti vivevano dignitosamente del loro lavoro, senza sindacati, giornalisti, parassiti a far fastidio

              Poi ovviamente ci sono gradazioni, chi le dice tutte insieme, chi ha un pallino preciso

              Ma veramente non hai mai sentito discorsi del genere? A me è capitato pure recentissimamente chiamando un amico d’infanzia a Bologna per augurarci buone feste….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma veramente non hai mai sentito discorsi del genere? A me è capitato pure recentissimamente chiamando un amico d’infanzia a Bologna per augurarci buone feste….”

                Certo che ho sentito discorsi del genere, e molto spesso; ma solo da chi aveva vissuto il fascismo. Ma questi si sono registrati i discorsi dei nonni?

            • Z. scrive:

              Comunque, dalle parti di Lucia, una celebre parodia ironizzava sul peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita da quando si cantava “Giovinezza” anziché “Bandiera Rossa”.

            • Francesco scrive:

              Miguel,

              ma tu sei arrivato in Italia ieri? 😀

              davvero non sai che il discorso dell’Italia fascista onesta, coi treni in orario e un posto per ognuno, è la versione italiana di un topos che esiste in ogni paese europeo che abbia conosciuto una dittatura?

              l’ho sentita direttamente per Spagna e Cecoslovacchia, per via indiretta per tutti i paesi comunisti e per la Germania nazista

              non è un ricordo diretto di gioventù, è più una figura retorica (hai presente tu quando parli dei Rom nella Romania comunista?) 😉

              ciao

  30. Moi scrive:

    Cmq i Personaggioni NON caricaturizzabili* dalla Satira sono tutti di Dx … a parte forse Diego Fusaro, che però è di una Sx troppo Marxistamente Eterodossa nel Paradossale Presente !

    ——————–

    *tipo, visto che siamo Sotto-Natale _ Trigger Alert _ il vecchio presunto trailer parodistico dei Cinepanettoni di Maccio Capatonda, di fatto un bignamino di quelli veri …cosa che quest’anno ha fatto sul serio Paolo Ruffini, tirandosela da Storico del Cinema !

    https://www.youtube.com/watch?v=glDlBbACGbw

    • Moi scrive:

      Trigger del Trigger 😉 Alert :

      https://www.youtube.com/watch?v=ecrj20h61uM

      Paolo Ruffini su Super Vacanze di Natale:

      “Sono un nerd, fan dei cinepanettoni e me ne vanto”

      • izzaldin scrive:

        a proposito di trigger alert, l’altra volta ti ho pensato!

        ho visto una conferenza con un prof. newyorkese che doveva mostrare alcune diapositive che contenevano corpi nudi. questa la sua introduzione, cito letteralmente.
        “and now some pics showing nudity.. if I was in the U.S. I would have alerted the audience with a trigger alert, but we are in Europe and here I think you can handle it”
        🙂
        incredibile, ne sono coscienti loro stessi di quanto sono ridicoli e una volta in europa l’incantesimo si spezza!

        • Moi scrive:

          diapositive che contenevano corpi nudi.

          —————

          Sì, ma … in che contesto ?

          In teoria dovrebbe esistere ancora la “con-text-ualization” delle immagini … se non è troppo Novecentesca. 🙂

          • izzaldin scrive:

            quali convegni scientifici possono comportare la presenza di un powerpoint che contiene immagini corpi nudi?
            a me vengono in mente:

            medicina
            antropologia
            semiotica
            letteratura comparata.

            più difficilmente diritto o ingegneria 🙂

            era uno di quelli sopra elencati cmq

          • PinoMamet scrive:

            Beh anche Storia dell’arte non scherza 😉

        • roberto scrive:

          Izz,

          bellissimo aneddoto!

  31. izzaldin scrive:

    @Moi
    Hai ragione, almeno in parte. Ma, ancora una volta, i Politici del PD NON hanno contezza dell’ Impauperimento del ceto medio; hanno tuttavia un indefinito sentore (!) della vistosa falla elettorale che rischia di affondarli … allora la buttano in Simbolismi da “Bella Ciao” come Extrema Ratio contenitiva del danno.

    d’accordo al 100%

    • roberto scrive:

      Izz

      “i Politici del PD NON hanno contezza dell’ Impauperimento del ceto medio”

      secondo me l’hanno colto in pieno (e sarebbe impossibile il contrario!) solo che non sanno letteralmente che pesci pigliare. su questo sono esattamente come tutti gli altri, ma hanno un’arma in meno, non possono dire “torniamo a mascellone quando si stava tanto bene”, “affondiamo i barconi”, “mandiamoli tutti a casa”.
      sull’ultimo slogan, renzi ci ha provato con la sua (insulsa, offensiva, becera, dannosa, inutile e meschina) campagna sulla “rottamazione degli ultraquarantenni”, senza convincere nessuno, anche per la manifesta nullità degli under 40 che ha infilato al posto dei rottamati

      “hanno tuttavia un indefinito sentore (!) della vistosa falla elettorale che rischia di affondarli ”
      su questo invece non ci giurerei….

      • Moi scrive:

        … cioè ?

        … che ne abbiano sentore ? … che rischino di perder voti ? … entrambe le cose ?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “sull’ultimo slogan, renzi ci ha provato con la sua (insulsa, offensiva, becera, dannosa, inutile e meschina) campagna sulla “rottamazione degli ultraquarantenni”, senza convincere nessuno, anche per la manifesta nullità degli under 40 che ha infilato al posto dei rottamati”

        segnalo un feroce (e probabilmente eccessivo e calunnioso) articolo di Dagospia sul sindaco di Mantova

        http://m.dagospia.com/weinstein-alla-mantovana-il-caso-del-sindaco-palazzi-tra-streghe-massoni-sesso-e-foto-di-cazzi-162640

        Astraete dalla massa di probabili calunnie che ci sono in mezzo, è fantastico il ritratto del nuovo politico piddino: sembra di vedere l’intero corpo degli assessori e dei consiglieri del Partito Unico di Firenze, già nella foto.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “secondo me l’hanno colto in pieno (e sarebbe impossibile il contrario!) solo che non sanno letteralmente che pesci pigliare. su questo sono esattamente come tutti gli altri, ma hanno un’arma in meno, ”

        Questo è vero, e non è detto che la carta antifascista sia vincente.

        Però può darsi che stando vicino, io abbia una percezione diversa di come funzionano le elezioni. Parlo solo a livello locale, ovviamente, ma non credo che sia molto diverso a livello nazionale: il sindaco da noi viene scelto dal consiglio di amministrazione di due grandi banche, dagli investitori dell’aeroporto, dai dirigenti della Confcommercio e della Confesercenti, da un gruppo di famiglie nobili che sono abituate dal 1300 a comandare.

        Nel quartiere nostro, comanda ad esempio un mite signore che proviene dalla destra ma è passato al Partito Unico e che ha un negozio di dolciumi, e tutti noi esagitati di cui vi parlo così spesso, rispetto a lui, non contiamo niente.

        I voti seguono automaticamente (il 60% al Partito Unico, nel caso di Firenze).

        Se questo Consiglio di Gestione della Città decidesse di sostenere un altro partito, cambierebbe tutto, ovviamente. Potrebbero farlo, ma non mi sembra per ora che abbiano intenzione di cambiare cavallo (anche se ho visto che in Via Tornabuoni hanno votato contro il referendum di Renzi, a causa di promesse fiscali non mantenute).

        • Miguel Martinez scrive:

          Come Stalin, mi chiedo, non quante divisioni abbia il Papa, ma quante banche, quante partecipate, quanti appalti abbiano Grillo e Salvini.

          E’ tutta lì la differenza tra chi chiacchiera e chi comanda.

          • Z. scrive:

            Ogni tanto mi cadi nel marxismo più puro e schietto. Così puro e schietto che per un attimo resto interdetto, e solo dopo qualche secondo mi ricordo che è il non-marxismo quello che da sempre mi attrae del tuo blog 🙂

            Per vincere le elezioni bastano i voti, Miguel. Cosa ne fai dopo si vedrà, ma non è detto che sia un problema così importante: se Salvini governerà lo farà con Berlusconi; Grillo non ha nessuna intenzione di governare.

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            mi convince solo in parte il discorso.
            C’è stata anche tantentopoli. Io ero a Milano e mi ricordo benissimo che il giorno prima i socialisti avevano in mano letteralmente tutto e il giorno dopo erano col culo per terra.
            Nelle regioni rosse tale ricambio non c’è stato (o c’era stato decenni prima), donde forse la percezione di immobilità assoluta.
            Poi, certo, se Grillo o la Lega andassero al potere a livello nazionale, sicuramente tutto l’apparato di potere economico passerebbe dalla loro. Ma dovrebbe scenderci un minimo a compromessi, perché se ha interesse a sfruttarli, anche loro hanno interesse a sfruttare lui, quindi, se non c’è vantaggio reciproco, non funziona.

            • Francesco scrive:

              non solo erano col culo per terra.

              non erano più esseri umani, non avevano diritto di parlare nè c’era bisogno di confutare quello che dicevano: insulti, sberleffi e violenza erano adeguati.

              c’era urgenza assoluta di qualcosa di Nuovo, qualsiasi cosa fosse. per demolire un avversario, bastava collegarlo al Vecchio in qualsiasi modo, tutto il Vecchio era Male assoluto e per opposizione tutto il Nuovo era Bene assoluto.

              una piccola era di bestialità

          • Francesco scrive:

            Stalin? quello che alla fine ha perso contro il Papa e contro i supermercati?

            scelta infelice, come tuo Virgilio negli inferni della politica

        • Z. scrive:

          Il sindaco da noi lo scelgono gli elettori, anche se pure qui è pieno di gente che sta a casa perché tanto è inutile.

          Memorabile la vittoria di GG del ’99, infatti, e lo squagliarsi verticale del suo consenso 10 anni dopo.

          Di più: se la Lega non avesse espulso un promettente candidato sindaco per poi proporne uno che nessuno voleva, bissare il 1999 sarebbe stato molto più facile. Ci sono quasi riusciti comunque.

          Ogni cittadinanza, del resto, ha la città che merita 😉

          • Z. scrive:

            (oh, “perché tanto è inutile” era chiaramente tra virgolette. Lo dico perché poi altrimenti il buon Peucezio mi dà del qualunquista 🙂 )

        • Roberto scrive:

          Caro miguel,
          Fai bene a sottolineare “da noi”, perché nel resto d’Italia non funziona così.
          Gli esempi di Bologna e Milano, opportunamente ricordati, sono chiarissimi.
          Ci avrebbe mai potuto immaginare la destra vincere a Bologna?

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “secondo me l’hanno colto in pieno (e sarebbe impossibile il contrario!) solo che non sanno letteralmente che pesci pigliare.”

        Non sarà che semplicemente non glie ne frega niente, perché gli interessa rappresentare politicamente la parte economicamente avvantaggiata della società?
        Parlo dei più avvertiti, gli altri pensano e agiscono per inerzia, credendo che siamo negli anni ’70 e che Salvini in fondo, sotto sotto, è espressione dei padroni contro il proletariato.

        • Roberto scrive:

          Può essere, ma io parto dall’idea che l’unica cosa che gli interessi veramente sia mantenere la poltrona. Ora quale modo migliore per raggiungere lo scopo che fare contento il maggior numero possibile di persone?
          Solo che non ci riescono (e onestamente non credo che nessuno abbia la bacchetta magica che è l’unica cosa necessaria)

          • Peucezio scrive:

            La poltrona è un mezzo, non un fine.
            Serve, come dice il buon Miguel, a distribuire favori, che poi dovranno essere ricambiati.
            E i favori li fa chi conta, non l’ultimo povero cristo.

            Poi credo anch’io che il suffragio universale sia un piccolo, modesto argine a questo strapotere di casta, non per niente cominciano a criticarlo, perché non obbedisce più pedissequamente come un tempo.

            • Z. scrive:

              Peucè,

              per certi versi non hai torto, ma credo che dovresti rovesciare la questione.

              Ossia, ora anche molti liberali cominciano a porsi dubbi che la destra ha sempre avuto, e continua ad avere, sull’importanza della politica partecipata e democratica.

              Z.

              PS: come vedi sono passato sopra la parola “casta”, che come “allogeno” vizia tendenzialmente tutto il ragionamento che la contiene. E per una ragione per certi versi simile: “casta” è sempre quella altrui 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “. E per una ragione per certi versi simile: “casta” è sempre quella altrui ”

                Totalmente d’accordo.

                Infatti: “casta” vuol dire un gruppo esclusivo, distinto dal resto.

                E invece io vedo una rete, che alla fine coinvolge più o meno tutti.

                Prendiamo la Signora Marchese, che – come sussurra il suo vicino – “è come il presidente degli Stati Uniti, ha il dito sul pulsante dell’atomica”. E possiede innumerevoli ettari di terreno a vigna e palazzi a non finire, e suo fratello è presidente di una grossa banca, che nomina più o meno direttamente i politici.

                Più “casta” di così…

                Però la marchese fa una festa per i suoi simili, fa affittando un locale che appartiene a qualcuno che a sua volta ha mille altre connessioni, e i camerieri che servono dipendono anche loro dalla rete, come i fornitori, come l’assessore che deve autorizzare un parcheggio davanti al locale, come gli operai che poi faranno i lavori, e così via.

                Siamo tutti dentro la “rete”… fuoricasta compresi.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Ossia, ora anche molti liberali cominciano a porsi dubbi che la destra ha sempre avuto, e continua ad avere, sull’importanza della politica partecipata e democratica.”

              Infatti c’è stata un’inversione.
              Una destra borghese bene o male, in qualche fase storica, c’è stata (penso soprattutto all’Ottocento), così come c’è stato per molti decenni un comunismo operaio, mentre oggi la destra è popolare e la sinistra è borghese.

              Z. e Miguel,
              su “casta”, d’accordo.

              Su “allogeno” non riesco a vedere il problema. Come chiami uno che è nato altrove o che discende da genitori nati altrove?

            • roberto scrive:

              peucezio

              “Poi credo anch’io che il suffragio universale sia un piccolo, modesto argine a questo strapotere di casta, non per niente cominciano a criticarlo, perché non obbedisce più pedissequamente come un tempo.”

              questa è un’osservazione interessante!

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              al di là della supposta inversione, la destra non credeva ieri nel suffragio universale e non ci crede oggi. Non è una notizia. La notizia è che stanno smettendo di crederci i liberali.

              “Allogeno” è un termine che compare quasi esclusivamente in discorsi a pera, come “radical chic”, “buonismo”, “saperi” e “casta”. Non sono in grado di stabilire rapporti di causa-effetto, però 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            per roberto

            “Caro miguel,
            Fai bene a sottolineare “da noi”, perché nel resto d’Italia non funziona così.”

            Evidentemente a Bologna

            non opera l’AICS, cui sono affiliati innumerevoli “circoli culturali e ricreativi”, cioè bar, localini e affini che risparmiano sulle tasse facendo attività riservate ai “soci” che vengono tesserati lì per lì per somme risibili;

            non ci sono scuole calcio e club sportivi di ogni sorta che coinvolgono ciascuno centinaia e centinaia di famiglie, e le cui fortune dipendono dalle concessioni di spazi da parte del Comune, mentre i loro fondi dipendono dalle donazioni degli imprenditori (con regolare restituzione della metà della cifra sottobanco);

            non ci sono ristoranti con tanti clienti e fornitori e dipendenti che dipendono dalle concessioni di dehors;

            non ci sono cooperative con migliaia di sfigati, la cui sopravvivenza dipende dagli appalti;

            il Comune non finanzia con 500 euro l’anno il Circolo per lo Studio Storico del Pallavolo o l’Associazione No Razzismo o il Club dei Buontemponi;

            il Comune non dà 3000 euro l’anno alla psicologa trentenne che di solito fa la babysitter, per farle fare prediche edificanti nelle scuole contro il bullismo omofobo;

            non ci sono gruppi scout o parrocchie;

            non esiste un rapporto tra la concessione di crediti a un’impresa e i rapporti che l’imprenditore ha con le banche;

            i negozi non hanno vetrine che si affacciano su strade dove i lavori pubblici possono essere più o meno veloci, o dove i politici possono decidere se pedonalizzare o meno, se farci la fermata dell’autobus oppure no;

            non ci sono cene riservate dove gli imprenditori, i politici e i dirigenti dei commercianti si incontrano tra di loro.

            Queste cose esistono solo a Firenze.

            Però a questo punto qualcuno dovrebbe spiegare perché il resto del mondo è diverso.

            • Miguel Martinez scrive:

              Poi se mi dite che a Roma e forse anche Milano, questi micro-rapporti incidono di meno e le emozioni e le paure sono meno controllabili, è sicuramente vero.

              Ma l’Italia non è Roma o Milano: il 90% dell’Italia è piccola.

            • Miguel Martinez scrive:

              Aggiungiamo a questa rete di rapporti, che comunque già coinvolge decine di migliaia di persone, tutti coloro che vorrebbero accedere alla stessa rete.

              Per ogni psicologa sfigata che riesce a prendere 3.000 euro, ce ne sono dieci che la imitano. E ogni psicologa sfigata ha una mamma ansiosa.

              Poi magari ci sono persone che non hanno nulla da perdere, nemmeno la speranza, e votano con le emozioni, certo. Ma proprio perché non contano nulla.

            • roberto scrive:

              Miguel,
              non ho assoutamente capito che cosa c’entrano tutte queste cose con

              “il sindaco da noi viene scelto dal consiglio di amministrazione di due grandi banche, dagli investitori dell’aeroporto, dai dirigenti della Confcommercio e della Confesercenti, da un gruppo di famiglie nobili che sono abituate dal 1300 a comandare”

              e ribadisco un punto. A bologna il sindaco lo eleggono gli elettori, tant’é che nonostante sia terra PCI-PDS-PD dagli anni 40 almeno, siamo riusciti ad avere un sindaco forzitaliuto, certamente inviso a una buona parte di quelle forze che sarebbero l’equivalente del vostro partito unico

              per il resto si, ci sono squadre di calcio (e soprattutto basket), scout, associazioni varie, ci sono sicuramente mafiosi e voti di scambio, soldi regalati agli amici e negati ai nemici (in fin dei conti si è sempre in italia…) ma, ribadisco, il sindaco viene eletto in modo diverso

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “non ho assoutamente capito che cosa c’entrano tutte queste cose con

                “il sindaco da noi viene scelto dal consiglio di amministrazione di due grandi banche, dagli investitori dell’aeroporto, dai dirigenti della Confcommercio e della Confesercenti, da un gruppo di famiglie nobili che sono abituate dal 1300 a comandare””

                Perché tutto questo costituisce un’unica rete.

                Per dire, il maggiore investitore dell’aeroporto (assieme alle due banche, una delle quali in mano al fratello della Marchese), è anche presidente della principale partecipata del Comune, nonché presidente dell’associazione dei commercianti.

                E ogni volta che uno scontrino ti esce dalla macchinetta di un negozio c’è stampato dietro il suo nome, perché anche i registratori di cassa qui li fa lui.

                Oppure pensiamo che la partecipata comunale dello stesso signore subappalta a decine di cooperative diverse, che hanno tutte gli stessi interessi.

                E il nobile del Trecento che con il suo vino che esporta negli Stati Uniti e che quindi fa figo, con il giro di distributori, di ristoranti di lusso amici, di associazioni tra produttori, di fiere, con tutto l’indotto delle fiere, con l’alleanza con quelli che invece vendono il “made in Tuscany” di ogni sorta…

                Il candidato a sindaco (che non è affatto un mafioso, e non è nemmeno una persona importante o potente o malvagia) viene scelto nel punto di convergenza di tutti questi interessi.

                Ora, poniamo che uno qualunque di questi sostenitori del candidato a sindaco decida di sponsorizzare la squadretta di calcio di quartiere, la stessa squadretta cui un assessore ha da poco concesso l’uso di uno stadio.

                Alle ultime elezioni, il povero candidato a sindaco doveva correre tutti i giorni da un campo sportivo all’altro, dare pacche sulle spalle ai giovani atleti radunati per l’occasione e salutare le mamme e i babbi.

                La squadra di basket qui ha convocato i ragazzini ad applaudire il candidato una settimana prima delle elezioni, con preavviso di 24 ore 🙂

                I comizi non decidono certo le sorti delle elezioni, ma è divertente notare che hanno permesso solo al candidato del Partito Unico di fare un comizio in Piazza della Signoria, luogo vietato a qualunque altra manifestazione. In perfetta legalità, lo ha votato il consiglio comunale a maggioranza.

                Poi è vero, è la gente che decide se votare questo candidato – e ci sono molti, molti ragionevoli motivi per farlo – oppure sfogarsi a fare i dispetti nelle urne, sapendo che il proprio voto è comunque sprecato.

                E infatti, nemmeno le opposizioni si sprecano: il candidato a sindaco della destra evita di “fare politica”, anche perché ha una serie di interessi economici convergenti con il Partito Unico.

                Quindi preciso: il sindaco viene scelto come dicevo; e viene eletto liberamente dal popolo, che non viene in alcun modo intimidito o costretto.

                Ripeto, non capisco perché dovrebbe essere diverso altrove.

                Certamente a Bologna, è stato eletto per un periodo un candidato che non apparteneva al Partito Unico. Ma non so nulla dei suoi rapporti con gli interessi bolognesi, e nemmeno quali siano gli interessi determinanti a Bologna: ci ho messo anni a capire come funziona la città in cui vivo, non pretendo di comprendere le reti di una città che conosco molto poco.

            • Francesco scrive:

              Miguel,

              la concordia che tu dici regnare a Firenze mi lascia stupefatto, non conosco nessun caso di cosche tanto pacifiche al loro interno, in cui si decide d’amore e d’accordo, non ci sono lotte al coltello nè liti nè scissioni nè tradimenti

              o almeno mai abbastanza gravi da mettere a rischio la “rete”

              o voi fiorentini siete il popolo dell’Ammmmore, o tu ti sbagli

              ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “a concordia che tu dici regnare a Firenze mi lascia stupefatto, non conosco nessun caso di cosche tanto pacifiche al loro interno, in cui si decide d’amore e d’accordo, non ci sono lotte al coltello nè liti nè scissioni nè tradimenti”

                Sai che è la prima risposta alla che sento alla mia domanda, “ma perché Firenze dovrebbe essere diversa?”

                L’unica risposta che mi viene in mente è che:

                1) Firenze è pienissimo di conflitti, comitati, gente che protesta per questo o per quello, ma non conta nulla

                2) non ho presente invece conflitti significativi all’interno della Rete, come presumo ci siano stati a Bologna

            • roberto scrive:

              Miguel

              “Ma non so nulla dei suoi rapporti con gli interessi bolognesi,”

              guazza era il candidato della confcommercio e della cassa di risparmio di bologna, non certo dell’Unipol e del PD.

              con questo voglio dire che a Bologna, come penso d’appertutto, ci sono vari interessi, che a volte sono in accordo, più spesso in conflitto fra loro. mi stupirebbe se non fosse così dappertutto

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “guazza era il candidato della confcommercio e della cassa di risparmio di bologna,”

                Ah, ecco.

                Qui in effetti non ci sono queste divisioni: se ci fossero, i risultati sarebbero interessanti.

                Ma non diciamo che Guazza sia stato scelto liberamente dal popolo.

            • roberto scrive:

              “Ma non diciamo che Guazza sia stato scelto liberamente dal popolo”

              ma perché?
              vuoi dire che guazza non era un quisque de populo?
              d’accordo, ma a me pare evidente che per diventare sindaco di una città di mezzo milione di abitanti devi coalizzare un certo numero di interessi che nella specie potevano essere quelli dei commercianti, quelli di una certa area politica, quelli dei semplici scontenti, fino ad arrivare ad una maggioranza

              non riesco proprio a metter a fuoco il tuo discorso.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “non riesco proprio a metter a fuoco il tuo discorso.”

                E’ molto semplice.

                A decidere le elezioni nei posti normali, tipo Firenze, sono gli interessi.

                Più sono grossi, in genere, più decidono.

                Quando i grossi interessi sono uniti, costituiscono un fronte impenetrabile.

                Capita a volte che i grossi interessi si scontrino tra di loro: tu mi dici che è quello che è successo a Bologna, io non ne so nulla, ma mi fido.

                A Firenze, gli interessi non mostrano alcuna crepa a me nota; e quindi non c’è trippa per Grillo, Salvini o Grasso. C’è il Partito Unico (e non sto parlando di “eredi del vecchio PCI”, qui il PCI non ha mai contato più di tanto).

                Io non escludo poi che un giorno la Cassa di Risparmio decida di fare le scarpe alla Toscana Aeroporti S.p.A., o che la Marchesa M. possa litigare con il Conte F. per il controllo della Fiera del Vino Made in Italy.

                In un momento del genere, può succedere di tutto, anche che Salvini in persona diventi il prossimo sindaco di Firenze.

                Ma non ci arriverà certo perché “la gente abbocca alla propaganda estremista” o perché “si diffonde la xenofobia” o perché uno storico ha osato dire che la legge fascista del 1926 che regola la vendita di libri usati sia stata una legge saggia (questa me la sono inventata).

                Sono cose che contano molto poco, rispetto alla rete di interessi di cui ho parlato fin qui.

            • Francesco scrive:

              Miguel

              ti ritengo troppo anziano e saggio per cadermi in una deriva maoista-grillina del tipo “Guazzaloca non è stato scelto liberamente dal popolo”

              anche perchè tu sai, e io so che tu sai, e tu sai che io so che tu sai, che nè Mao nè Grillo hanno mai permesso a chicchessia di scegliere liberamente

              in ogni gruppo umano di più di due persone ci sono sotto-gruppi con interessi particolari, che operano per quegli interessi. in alcuni tristi casi gli individui sono proprietà di quei gruppi (ie sono definiti in toto dalla appartenenza da quel gruppo), di solito ogni persona ha molti cappelli in testa (negro ateo eterosessuale senza auto con un reddito medio) per cui i gruppi – i capi dei gruppi – devono battersi per avere il suo appoggio in una specifica causa

              già questo dovrebbe spazzare via quel tipo di analisi

              per cui la pianto subito, che sono nei casini

              ciao

            • Z. scrive:

              Miguel,

              se intendi sotto il profilo filosofico sono d’accordo: il libero arbitrio non esiste.

              Altrimenti non capisco.

            • Francesco scrive:

              Z

              cosa esiste allora? chi decide per me?

              grazie

            • Z. scrive:

              Chi decide per te, Francesco?

              Che domande.

              Berlusconi.

              😛

            • Francesco scrive:

              Berlusconi è un ente filosofico? me ne stupirei

  32. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    Un po’ come nell’ Inferno di Dan Brown :

    “Professor, you’re in Italy. You don’t need to say ‘niece.’”

    la cosa, a differenza di tanta altra gente del Paese (la parola più patriottica che la Cultura Alta ci concede …), non mi offende affatto … anzi ! 😉

  33. Moi scrive:

    Augh ! Orso Saggio mai predere posto di Orso In Piedi … Augh !

    http://www.youanimal.it/wp-content/uploads/2013/12/7238_10152894710965398_700350072_n.jpg

    Una delle sue frasi più apprezzate nel contesto cosplayeristico Felsineo ! 😉

  34. Z. scrive:

    Restano ancora gli animali da stalla e da cortile, che ci garantiranno succulente gtigliate sugli yott dove robéluxe mi invita a cena con Mario, Jean-Claude, Christine e Gino Strada (quest’ultimo per confondere le acque).

  35. Moi scrive:

    … e gli imminenti insetti, che non capisco come non ti triggherino ! 😉

    • Z. scrive:

      Vorrai scherzare. Noi sugli yott a Port Berlaymont, Bruxelles, consumiamo solo carne di prima qualità.

      Nei periodi di salutismo più spinto Christine predilige la quinoa, ma a Jean-Claude birra e salsicce non le toglie nessuno.

  36. Moi scrive:

    @ PINO

    Blondet lo dà per negativo, perché è Blondet 😉 …

    https://www.maurizioblondet.it/un-enorme-passo-avanti-verso-terzo-tempio/

    “Un enorme passo avanti verso il Terzo Tempio”

    • izzaldin scrive:

      pensa Moi che i rabbini israeliani hanno fatto un comunicato di sostegno per Trump dicendogli di andare avanti perché “sta realizzando le profezie”

      https://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-5053366,00.html

      Pino sicuramente noterà che la lettera è stata scritta dal rabbino di Safed, un luogo altamente simbolico per l’ebraismo..

      • PinoMamet scrive:

        250 sono tanti; non stupisce neanche l’atteggiamento cauto degli haredim di Satmar, di tendenza antisionista.

        Il mondo ebraico italiano mi pare molto diviso sull’opportunità della dichiarazione di Trump.

  37. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    In Emilia Romagna, Essere Città Medaglia d’Oro della Resistenza è “Sacro e Inviolabile” … nessuna Masnada di Massoncelli oserebbe mai fare come a Firenze !

  38. Miguel Martinez scrive:

    Comincio a capire perché spesso ho una lettura così diversa del fascismo da quella di alcuni commentatori.

    Cerco di spiegare: esiste la “Rete”, che non è una “casta”.

    Questa Rete esisteva nell’Italia prerisorgimentale, in quella risorgimentale, in quella mussoliniana ed esiste oggi. Con tante piccole modifiche quotidiane, ma la modalità di fondo è immutata.

    Questa Rete nel 1922 si è sentita minacciata dalla grande rivolta contadina e operaia, che minacciava per la prima volta di rompere proprio il tessuto a rete.

    La Rete ha quindi deciso di rivolgersi a un piccolo manipolo di pittoreschi e giovani teste calde, uscite dalle trincee e cariche di testosterone e di idee e poesie risorgimentali, spesso massoni e per la maggior parte di “buona famiglia”, per rimettere in riga contadini e operai.

    Ma se è la Rete che ha fatto il fascismo (e se ne è liberata, con una certa difficoltà, il 25 luglio del 1943), è al comportamente della Rete che bisogna guardare, perché senza la di lei non si è mai deciso nulla in Italia.

    Esistono segni che la Rete oggi viva talmente nella paura di contadini e di operai, da chiamare dei matti a manganellarli?

    Se sentite che Farinetti o Amazon chiama i leghisti per picchiare i dipendenti quando minacciano di scioperare, fatemi un fischio; dirò anch’io che il fascismo è alle porte.

    • Davide Troiano aka daouda scrive:

      Rete è un termine più vago di sistema

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Davide

        “Rete è un termine più vago di sistema”

        Infatti. Un “sistema” fa pensare a una macchina, a qualcosa di deliberato. La rete si forma in maniera naturale.

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          Si ma è unnmistificare giacché tra centralismo e retr c’è l’ambito federativo ossia è esso che comanda la rete è un’illusione

    • Miguel Martinez scrive:

      autocito:

      “Questa Rete nel 1922 si è sentita minacciata dalla grande rivolta contadina e operaia, che minacciava per la prima volta di rompere proprio il tessuto a rete.”

      Prima che mi si accusi di essere marxista, non credo che la lotta di classe sia il motore della storia.

      Semplicemente, è stato un fattore decisivo negli anni dopo la prima guerra mondiale.

      Oggi, non mi sembra un fattore fondamentale.

      Anche perché la lotta di classe ha bisogno dell’esperienza fisica contadina: “io zappo la terra, lui passa con la bella macchina e mi chiede l’affitto”. Nella fluidità moderna, non esiste un’esperienza così immediata dei ruoli.

      • Francesco scrive:

        non esiste???

        Mig, ogni tanto penso che tu ci sfotta

        “io fatico ad arrivare a fine mese, lui mi passa davanti col nuovo SUV, la nuova modella russa, il nuovo cazzillo elettronico che costa come tre mesi di mie entrate e il cane con l’esperto di nutrizione al seguito” è esperienza di ogni giorno, che poi non sia lui di persona a chiedermi l’affitto cambia poco direi

        magari è quello che mi ha commissionato la traduzione pagandomi pochissimo

        F o’perplesso

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco
          ““io fatico ad arrivare a fine mese,”Questa è lagna di classe, non lotta di classe.

          La lotta di classe si aveva quando i mezzadri decidevano se accettare o no di contribuire a pagare le modifiche che il padrone imponeva ai sistemi di coltivazione per restare competitivi con le esportazioni americane o argentine.

          La lotta di classe si aveva quando gli operai occupavano le fabbriche e provavano a gestirle da soli.

          La lotta di classe si aveva quando i soldati sparavano sugli ufficiali invece che sul nemico.

          Era per combattere quello che è nato il fascismo..-.

          • Miguel Martinez scrive:

            Comunque è chiaro che il risentimento per i ricchi oziosi esiste anche oggi, e il tuo esempio è giusto.

            Ma il contadino aveva l’esperienza di dover dividere le olive che lui aveva raccolto, in due ceste: una per sé e una per il padrone.

            Il punto è: il fascismo nasce per schiacciare la lotta di classe. Oggi esiste lotta di classe? I cosiddetti fascisti si occupano di schiacciare operai e contadini?

            • Francesco scrive:

              ehm, Miguel, non capisco perchè tu riduca la lotta di classe alla fase militare dell’offensiva dei lavoratori

              premesso che io sono di un’altra sponda, quando i padroni lo mettono nel culo ai lavoratori, tra di loro divisi e deboli, è già lotta di classe!

              quando il tasso di sfruttamento aumenta senza che i lavoratori abbiano mezzi e organizzazione per resistere, è già lotta di classe

              che poi è fatta da capitalisti, non da parassiti! ristudia Marx! vergogna!

              😀

              PS senza la guida del Partito, i lavoratori sfruttati non sanno compiere un’analisi adeguata della situazione e possono cadere nelle trappole dei fascisti, prendendosela con gente che non c’entra (credo sia Lenin questo)

              😀

              PPS dovevo nascere comunista, dovevo

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “ristudia Marx! vergogna!”

                1) Mai studiato, ci sono cose più interessanti da studiare nella vita.

                2) Certo, se vogliamo ridurre tutto alla lotta di classe, la lotta di classe avviene in due versi.

                3) Passiamo a questioni più serie: il fascismo non ha reagito al “partito”, che stava appena nascendo. Il fascismo ha reagito innanzitutto contro le “pretese” dei mezzadri, in Emilia Romagna e in Toscana; e poi contro quella degli operai delle grandi industrie, spesso autorganizzati o legati ai sindacati socialisti.

                Non considero fascismo e nazismo sinonimi, ma c’è della bella letteratura tedesca scritta negli anni Venti, da entrambe le parti, sullo scontro tra i giovani “perbene”, cresciuti in scuole rigorissime ed educati al culto dello Stato e dell’esercito, contro le misteriose masse dei quartieri operai, i casermoni, le fabbriche fumanti nella neve.

                Ma ci sono anche storie autobiografiche dei fascisti, cresciuti nella trincea, nelle lezioni di latino e nei bordelli, esaltati dalle novità meccaniche, che raccontano di quanto fosse divertente entrare in un antico villaggio di contadini e picchiarli tutti.

                Se togli questo, di cosa si parla quando si dice “fascismo”?

            • Francesco scrive:

              >>> Se togli questo, di cosa si parla quando si dice “fascismo”?

              bella domanda, prova chiederlo all’ANPI, almeno quello lo sapranno fare spero!

              fascismo: fiducia nella violenza, agita in proprio o dallo Stato, contro i Nemici del Bene Comune.
              sfiducia nella politica, nella convivenza tra persone che la pensano in modo diverso, spesso nel pensiero stesso.
              riconoscimento della necessità di irregimentare la società, l’economia, i costumi, per il Bene Superiore (che è la versione fascista del Bene comune).
              ignoranza, paura, odio, nei confronti di chi viene da fuori, che prescinde da chi effettivamente è questo tizio. la cui estraneità è tale che non valgono per lui le usuali regole di comportamento tra umani.
              sotto sotto, certezza che è tutto un complotto esterno (con agganci interni) contro cui serve riunirsi a coorte (di cuori e di menti) senza spazio per obiezioni o discussioni e far menare le mani ai nostri ragazzi.
              odio per la matematica e la logica.

              ecco, potrei azzardare questi come elementi del Fascismo contemporaneo

            • Z. scrive:

              Francè…

              il tuo identikit, magari con un po’ meno violenza e un po’ meno xenofobia, mi sembra che tenga abbastanza bene per molti europei.

              Questa, grosso modo, è la tendenza che mi spaventa. Quella tendenza che, quando assisto a una delle sue forme di manifestazione, mi fa pensare che gira troppa cocaina.

              Mi sta benissimo chiamarla con qualsiasi termine.

            • Francesco scrive:

              Tovarish

              vedo che su questo siamo d’accordo, mi stupisco di come MM invece snobbi completamente il fenomeno

              forse lo da per “già al potere” con questi politici, come se il Salvini di turno non potesse fare anche peggio

              ciao

    • Francesco scrive:

      Mig

      è che anche i dipendenti sono molto più deboli, per lottare contro di loro non ci vuole più la mano pesante dei picchiatori

      poi oggi la rete è anti-fascista, sono i prolet a votare Salvini o Grillo o Le Pel o AFD o Brexit

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      non condivido molto la tua interpretazione del fascismo.

      Da una parte sottolinei la ridicolaggine degli accostamenti attuali e contestualizzi il fascismo storicamente, respingendo quello sub specie aeternitatis ripropostoci ossessivamente dai media, e in questo fai un’operazione critica molto penetrante e smonti giustamente una serie di luoghi comuni.

      Ma d’altra parte sembra che tu riduca il fascismo a una fase di violenta reazione della classe padronale, con l’aiuto del reducismo e di un certo tipo di gioventù dell’epoca, e lo appiattisci su quello dei primi anni, prima e durante la presa del potere. E’ un po’ lo schema di una certa sinistra: il fascismo come momento violento e autoritario del capitalismo (poi la tua contestualizzazione è più articolata, d’accordo).
      Ma tutti gli aspetti “socialistici” e nazionali del fascismo? Cioè la sintesi di mercato e stato sociale, il superamento di capitalismo e comunismo in un’ottica nazionalista e corporativa? Puoi dirmi che è stato attuato in parte, ma non che tutto ciò non ci sia.
      Come, mutatis mutandis c’è stato nel nazionalsocialismo tedesco, in Salazar, nella Falange delle origini (quella di José Antonio, di Ledesma Ramos, dello stesso Perales), nel peronismo, ecc.
      Un discorso a parte merita il regime di Franco: quello era davvero un regime di classe: clero, nobiltà e borghesia, cementate dal nazionalismo e dal cattolicesimo.

      • Francesco scrive:

        concordo con Peucezio: esiste una parte dell’ideologia fascista che è anti-capitalista, anti-commercio internazionale, anti-bancaria, che vorrebbe un “vero socialismo” opposto al bolscevismo

        tipo i 5 Stelle oggi, per dire

        all’epoca con fortissime coloriture nazionaliste – ma anche oggi cosa è la polemica anti-UE e anti-Soros tutto sommato?

        🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma tutti gli aspetti “socialistici” e nazionali del fascismo? Cioè la sintesi di mercato e stato sociale, il superamento di capitalismo e comunismo in un’ottica nazionalista e corporativa? Ma tutti gli aspetti “socialistici” e nazionali del fascismo? Cioè la sintesi di mercato e stato sociale, il superamento di capitalismo e comunismo in un’ottica nazionalista e corporativa?

        Che è un gigantesco fraintendimento. Il fascismo ha sciolto i sindacati (creando un unico sindacato fantoccio fascista), ma non Confindustria (che esisteva prima, è esistita durante e sarebbe esistita dopo): il corporativismo non era altro che un imbrigliare lo scontro sociale in un canale istituzionalizzato e controllato direttamente o indirettamente dallo Stato. E, poiché lo scontro sociale era lo scontro dei salariati che rivendicavano diritti, imbrigliarlo significava soltanto disarmare i salariati e garantire i datori di lavoro.
        E quanto alle misure “sociali” del fascismo, quando vi raccontano cagate, tipo il Ducie che inventa le pensioni, sono tutte cagate: le casse previdenziali esistevano già prima, funzionavano con un sistema a capitalizzazione praticamente identico a quello delle marchette generalizzato dal Ducie e l’unica cosa che ha fatto il Ducie è stato mettere tutto sotto il controllo dello Stato (cioè suo e dei suoi sodali).
        Confondere poi il consociativismo, in cui lo Stato, pappa e ciccia con la grande industria, interviene nell’economia a sostegno della grande industria, con il socialismo mi pare una lettura degna soltanto della propaganda fascista (e padronale).

        • Francesco scrive:

          a lei Stalin non avrebbe saputo dare consigli, è già perfetto così!

          segnaliamo il nostro sodale a Ciccio Kim, è molto meglio di Razzi

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi puoi citare le inesattezze staliniste che avrei snocciolato o le omissioni maoiste di cui sono responsabile?

            • Francesco scrive:

              Ogni parola dopo il primo paragrafo.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Certo che sei veramente curioso 😀
              Qualche settimana fa prendevi a craniate il concetto di rappresentanza acting for perché secondo te era una comunistata illiberale, mentre oggi prendi a craniate una critica al corporativismo, cioè a un sistema che mette al centro dei rapporti politici proprio la rappresentanza acting for. Ovviamente anche la critica a questo per te è una comunistata 😀
              E’ vero che sia ora che allora i tuoi rilievi erano dei “comunista” inanellati senza ulteriori spiegazioni, ma facci il piacere di spiegarci se secondo te ‘sto benedetto modello di rappresentanza è comunista oppure se è comunista chi non lo vuole eleggere a cardine del sistema politico.

            • Francesco scrive:

              1) “acting for” va preso a craniate perchè implica una minorità di chi non sa agire direttamente per i propri interessi (e apre spazi illimitati di manovra per chi generosamente agisce per questi minorati)

              2) il corporativismo va preso a craniate perchè sostituisce alla dialettica la collaborazione, mentre la teoria del mercato spiega bene come funzioni molto meglio la dialettica – soprattutto nel tempo

              3) le tue critiche al corporativismo vanno prese a craniate perchè semplice propaganda bolscevica degli anni ’40, che banalizza i fatti in chiave elettorale

              adesso basta che ho un’emicrania terribile!

              😀

              ciao

        • Peucezio scrive:

          Non entro nel merito delle singole cose, perché bisognerebbe andare a vedere punto per punto e documentarle singolarmente: non lo hai fatto tu (forse perché non ne hai voglia) e non lo farò io (perché non ho i dati e non ho nessuna voglia di mettermi a fare una ricerca apposita per trovarli).

          Diciamo che tu, per definirlo sociale, avresti voluto una sorta di bolscevismo appena temperato.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            A me bastano poche cose, tipo la libertà sindacale, il diritto di scioperare se il padrone ti mette i piedi in testa e la possibilità di non accettare determinate condizioni di lavoro. Tutta roba che non esiste in un sistema corporativo.

            • Francesco scrive:

              Premesso che io sono per il capitalismo e il libero mercato, certo che non ci sono in un sistema corportativo! E’ il motivo per cui lo hanno pensato, sostituire la lotta di classe con la cooperazione, se prevedesse gli strumenti tipici della lotta di classe sarebbe una ridicola contraddizione.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              non ho capito allora se stai dicendo che il fascismo è un sistema corporativo e per questo non ti piace, o se NON è un sistema corporativo (benché nemmeno quelli ti piacciano), ma una specie di capitalismo puro, garantito però con la violenza di stato.

            • Peucezio scrive:

              Quanto a me, per me l’importante è la centralità del principio nazionale e il resto va in subordine.
              Mi sento a mio agio in una società più egualitaria o sociale piuttosto che in una basata sul privilegio o su forti ingiustizie distributive, ma preferisco senz’altro una società nazionalista, protezionista e poco egualitaria a una molto egualitaria basata su una sorta di socialismo internazionalista senza confini.

            • Francesco scrive:

              potreste prima fare il socialismo reale in Italia, bello autoritario ed egalitario, poi litigare se fare una unione di stati socialisti o solo una confederazione di stati socialisti indipendenti!

              😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              non ho capito allora se stai dicendo che il fascismo è un sistema corporativo e per questo non ti piace, o se NON è un sistema corporativo (benché nemmeno quelli ti piacciano), ma una specie di capitalismo puro, garantito però con la violenza di stato.

              Io non sono a priori contro il corporativismo: sono contro il corporativismo utilizzato come strumento per garantire gli interessi padronali. Il fascismo era corporativo ed utilizzava il corporativismo per garantire i ceti dirigenti contro le rivendicazioni sociali, tanto è vero che le associazioni colpite (e sciolte) sono state quelle sindacali, non quelle datoriali. Questo dato mi sembra che sia semplicissimo da verificare, se lo desideri.
              E sì, l’interesse nazionale era in testa a tutto, perché l’interesse nazionale era fatto coincidere con l’interesse padronale. Se io fossi al governo e decidesse che da domani l’interesse nazionale italiano sarà pisciare per strada, più cafoni ci saranno in giro e più l’interesse nazionale sarà perseguito.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “non condivido molto la tua interpretazione del fascismo.”

        uno spunto interessante.

        Ci sono di mezzo terrificanti problemi psichiatrici, più che storici, nel riflettere su queste vicende.

        Esistono oggi milioni di persone che ritengono che sia mostruoso chiunque abbia una mente così perversa da ritenere che la piccola Aisha, quando rimase indietro quella fatidica notte nel deserto, abbia combinato chissa cosa con il suo libidinoso mentore, Safwan bin Mu`attal.

        Altri ritengono che in quella fatidica notte che spaccò in due l’Islam, il poeta Hasan ibn Thabit avesse pienamente ragione a mettere in guardia il Profeta (e forse commuove pensare che la giovanissima Aisha abbia poi perdonato il poeta).

        Per questo sospetto, oggi, muore molta più gente che per storie associate al Fascismo e all’Antifascismo, perché se per alcuni il mondo si rivela nel 1945, per altri si rivela in altri momenti.

        Quando si associa il Male a un qualunque gruppo di esseri umani, come se fosse una caratteristica intrinseca, succedono orrori senza fine. Se non ci liberiamo di questa voglia di attribuire a “quelli là” la malvagità che magari cova dentro di noi, non capiremo nulla né della vita né di noi stessi.

        Questo il primo spunto per qualunque riflessione sui fascisti, sui ghibellini, sui raafidah, sui giudei o sui comunisti.

        • Z. scrive:

          Miguel,

          — Se non ci liberiamo di questa voglia di attribuire a “quelli là” la malvagità che magari cova dentro di noi, non capiremo nulla né della vita né di noi stessi. —

          D’accordo, e mi sta anche bene che sia il primo punto. Non tanto perché abbia la presunzione di capire qualcosa della vita, ma perché è sempre troppo comodo dare agli altri la colpa del male che cova dentro di noi.

          Però, ecco, non mi sembra che la malvagità – o comunque vogliamo chiamarla – sia proprio proprio equidistribuita tra le categorie umane.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Però, ecco, non mi sembra che la malvagità – o comunque vogliamo chiamarla – sia proprio proprio equidistribuita tra le categorie umane.”

            E’ esattamente quello che mi viene in mente, quando penso ai veneti.

            • Francesco scrive:

              cioè tu vedi una distribuzione GEOGRAFICA della malvagità?

              :O

            • PinoMamet scrive:

              La malvagità non saprei, ma il sacco della scontrosità si è di sicuro aperto sopra la Liguria, mentre la litigiosità immotivata per qualche motivo deve essere finita tutta in Toscana.

              Un po’ come nell’URSS, dove le scarpe chiare finivano tutte in una città, quelle scure nell’altra, perché? perché sì.

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          Ma questa è una visione patetica ed alla tiziano terzani che dell’umano non capisce un cazzo. Non solo la categorizzazione è necessaria ma il combattimento lo è allo stesso modo. Il cristisnesimo sublima questa guerra interiore ed esteriore nella più pura spiritualità , di teoretica e di comportamento.
          La teoria del malicidio è ovvia e scontata, soprattutto verso quello che ci pervade da dentro.

          • Francesco scrive:

            il malicidio non è aspirazione eccessiva e tutto sommato blasfema?

          • Davide Troiano aka daouda scrive:

            San Bernardo ti sembra maligno? Il cristiano è un malicida nelle aazioni e opere e per farlo deve applicare la stessa logica che motiva una guerra ossia la difesa dei deboli e della Fede altrui. Non la propria difesa dalle angherie su cuindeve abbozzzà

        • Davide Troiano aka daouda scrive:

          Non perché sia comodo dunque giacché gli altri rivelano noi giustappunto. Allora mettere ordine ed armonia fuori è farlo anche dentro e viceversa. La prima fonte di carità è impedire il male poi viene la propositività, anche verso innemici ovviamnete

        • Francesco scrive:

          Per curiosità, in che modo quella notte ha spaccato l’Islam?

          • Davide Troiano aka daouda scrive:

            Ossia?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “Per curiosità, in che modo quella notte ha spaccato l’Islam?”

            Qui hai una spiegazione che per passione di parte, non ha nulla da invidiare alle discussioni italiche sul fascismo:

            http://islamicweb.com/beliefs/cults/shia_answering.htm

            In particolare il paragrafo:

            Why Shia curse the wives of the prophet and his companions?

            che spiega in modo assai lineare perché lo sciismo dovrebbe essere reato.

            • Francesco scrive:

              diciamo che una tua spiegazione sarebbe più chiara

              molto vetero-clericale il modo di argomentare, questi sono para-tomisti o sbaglio?

            • Francesco scrive:

              Miguel,

              provo un certo disgusto per l’adorazione della forza che promana da quella pagina, mentre di converso gli Sciiti risultano simpatici.

              Non è che sia questo il trait-d’union tra Statunitensi e Sunniti, l’adorazione del successo?

    • Z. scrive:

      Miguel,

      se la tua perplessità è linguistica, la superiamo agilmente usando il termine “banana” al posto del termine “fascismo”.

      Se invece intendi dire che la marea di estrema destra che sta prendendo piede in Europa non deve preoccuparci perché non esistono più alberghi diurni e calessi, allora la pensiamo diversamente.

      • Z. scrive:

        Mi spiego meglio, presumendo che la questione non sia meramente linguistica (altrimenti vedi sopra).

        I fascisti in passato esistevano negli anni Venti, negli anni Trenta, negli anni Sessanta e Settanta.

        A seconda dei periodi facevano i sicari al soldo dei privati; deportavano gli ebrei per ordine del governo (italiano o tedesco); sparavano per strada e mettevano bombe alla stazione.

        Gli anni Settanta sono stati certamente molto diversi dagli anni Trenta, ma i morti ammazzati dai fascisti negli anni Settanta non sono stati per questo meno morti, o meno ammazzati. A Bologna non è difficile ricordarlo.

        Oggi viviamo in tempi diversi, per molti versi meno violenti. Non so che forma prenderà l’estrema destra che va diffondendosi nell’Europa dell’Est e dell’Ovest, non so come deciderà di manifestarsi e non so come cambierà la società, ma non posso dire che la prospettiva mi piaccia.

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          guarda però che se il discrimine è la violenza e i morti ammazzati, le democrazie liberali e i marxismi sono messi molto ma molto peggio dei fascismi, III Reich e dittature sudamericane compresi.

  39. Miguel Martinez scrive:

    Tra l’altro, Trump mi sembra più fascista di Salvini, figuriamoci di Grillo.

    Con le due incommensurabili differenze – base demografica e assenza di lotta di classe – qualche somiglianza nei modi di fondo c’è: l’idea di mettere insieme le grandi corporation a fare una politica di industria pesante accompagnata da avventure militari minacciate ma non sempre realizzate, con una politica liberale interna, ricorda molto il fascismo dei primi anni.

    • Francesco scrive:

      1) Trump per fortuna non fa una politica liberale all’interno, è asservito a noi della destra religiosa più bigotta e oscurantista

      2) anche a politica industriale siamo più alle chiacchiere che altro, per fortuna del mondo intero – già la riforma fiscale che propone è iper-liberista e non statalista, non gli restano i soldi nè per fare cannoni nè per rifare i ponti

      3) le cagate sugli immigrati sono uguali uguali a Salvini e Grillo, invece

  40. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Io ho sempre conosciuto l’ “allogeno” come “alloctono” … boh !

    Tu dici anche “autogeno” o invece “autoctono” … ti ricordo che la simmetria dicotomica implica che cambi il prefisso ma resti invariato il suffisso.

  41. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Va’ là che fai tanto il Meneghìn Baüscia ma poi, in realtà, sei il più Kalergista di tutti ! 😉

    • Francesco scrive:

      Io sono pre-Kalergi.

      una sola Europa, cristiana cattolica e imperiale! e magari un pò romana, già che ci siamo

      🙂

  42. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Penso che tu ti stia dando le risposte giuste … ma che ti stia ponendo le domande sbagliate ! NON chiederti come fece Giorgio Guazzaloca a vincere … chiediti come fece Silvia Bartolini a perdere, piuttosto ! 😉

    • Moi scrive:

      … Fra l’altro, una Giornalista #Capra! 😉 del Tg1 la chiamò “Silvana Bartoli” [sic], senza neppure accorgersi dell’ errore !

  43. Moi scrive:

    Secondo me, a un certo punto Silvia Bartolini si scordò del fatto che Fuorisede e Cosplayers NON votavano … difatti, si interessava soltanto a costoro; della Bolognesitudine 😉 in generale e degli Umarèll & Zdàure in particolare NON è che “se ne fotteva” … “se ne stra-fotteva” !

    Giunta così _ … against all odds ! 😉 _ al II Turno Silvia Bartolini, un’ occasione unica e irripetibile si presentò a Umarèll & Zdàure: fare la Taqiya 😉 dei “Finti Bacucchi” 😉 con conseguente Diserzione delle Urne al II Turno senza (!) tornare momentaneamente a casa dalla “villeggiatura” [sic] al mare ! … Buttandola in “Eh, va’ be’, dài mò … mo tant a vénz’àn l’ istàss !”

  44. Moi scrive:

    E difatti, la frase che andava per la maggiore era: “Soc’c’mel ech piò fata salè ch’ a avàn ciapè, a ‘ste gir ! Parò, dài mò: anca li-lé … ragaz’ù: ech piò fat lavurir !”

    In verità, Il-Sindacato tentò di organizzare un’ epocale Carovana di Pullman da Esodo Biblico Laico, dall’ Adriatico a Bologna per il Grande Esodo Elettorale … ma in uno strano, giammai provato prima nonché irripetibile, Mix di Panico e di brama di “Dare la Colpa a Qualcuno Se Perdiamo” delle varie Correnti e SottoCorrenti nelle Faide e SottoFaide … NON se ne fece nulla !

  45. Moi scrive:

    Un _ against all odds ! 😉 _ simile credevo che non si sarebbe mai più ripetuto … finché il Katéchon Uomo del Popolo Donald Trump non sconfisse la Radical-Chic dell’ Establishment, Hillary Clinton.

  46. Moi scrive:

    Questo dovrebbe togliere ogni dubbio … almeno ad Habsburgicus ! 😉

    https://www.bloomberg.com/features/2016-trump-family-fortune/

    Trump’s Family Fortune Originated in a Canadian Gold-Rush Brothel

  47. Moi scrive:

    President Trump tweets video of him bodyslamming CNN

    https://www.youtube.com/watch?v=C9OAKWHTG1U

    è dall’ Asinata nel Wrestling VS Vince McMahon che deriva il famoso video “gone viral” VS la CNN …

  48. Moi scrive:

    gli USA NON sono il Canada, che in fatto di “tasse e servizi e serietà” è una specie di Scandinavia NordAmericana … in MesoAmerica (NON ho inventato io l’espressione) e SudAmerica invece funzia più o meno come in Marucònia 😉 e sempre più a Roma, solo con i Narcos al posto di Mafia/Camorra/Ndrangheta/SacraCoronaUnita ecc …

  49. Moi scrive:

    @ Zeta e Roberto

    … Voi come ricostruite la Sconfitta di Silvia Bartolini ? … Perché fu lei che riuscì a perdere … insisto: NON Giorgio Guazzaloca che riuscì a vincere ! Anzi, lui all’ indomani della Vittoria rispose “Sì ce li ho tutti giù in cantina !” [sic … altro che affissione !] quando i giornalisti gli chiesero se davvero Berlusconi avesse prodotto manifesti elettorali con il suo faccione sorridente che invitava a votare Guazzaloca !

    • Z. scrive:

      Su questo argomento consiglio un libro di Rudi Ghedini (no, non è parente di quel Ghedini, che io sappia):

      https://www.ibs.it/bye-bye-bologna-cronaca-irriguardosa-libro-generic-contributors/e/9788883510229

      Molto brevemente:

      – Guazzaloca era popolare a Bologna anche oltre il centrodestra, e ha giocato un’ottima campagna elettorale;
      – Baraldini è stata scelta per non dispiacere a nessuno, è apparsa pressoché a tutti come paracadutata dall’alto e ha fatto una campagna elettorale a dir poco sottotono;
      – il centrosinistra locale ha subito i riflessi di una perdita di consenso a livello nazionale (non a caso D’Alema fece pressoché finta di niente dopo la sconfitta bolognese);
      – il PRC veniva da una sconfitta recente sul referendum contro la privatizzazione delle farmacie comunali, era in polemica con D’Alema (accusato più o meno di essere il responsabile, in persona personalmente, della guerra in Kosovo) e aveva subito da poco la scissione dal PDCI;
      – molti davano comunque per scontata la vittoria del centrosinistra, e sono stati a casa.

      Bada che il tutto culminò, peraltro, in una sconfitta estremamente ridotta – zero virgola zero qualcosa.

      Lèggitelo quel libretto, però. Ti piacerebbe.

      • Moi scrive:

        … “Baraldini” ?!?!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Su questo argomento consiglio un libro di Rudi Ghedini”

        Interessante.

        Qualcosa di analogo è successo a Sesto Fiorentino, che però è molto diverso da Firenze: è un luogo dove i socialisti già nell’Ottocento stravincevano, poi totalmente comunista nel dopoguerra.

        Incredibilmente, pazzescamente, il PD ha perso alle ultime elezioni per sindaco: ha stravinto un candidato uscito a sinistra dal PD, contrario alle “grandi opere”.

        Ora, qui credo che ci siano state diversi fattori:

        1) la mancanza di un tessuto di potere paragonabile a quello fiorentino

        2) un vero, gigantesco problema sentito da tutti, quello dell’inceneritore/aeroporto/terza corsia dell’autostrada

        3) il fatto che Sesto si sia sentito (assolutamente a ragione) colonizzato da Firenze, dove il Partito Unico ha calato anche il candidato a sindaco

        4) il fatto che da noi il Partito Unico ha pochi legami con il vecchio PCI, amatissimo invece a Sesto

        E questo mi fa un po’ rivedere la tesi di prima.

        Forse al di sotto di un certo livello, contano davvero le opinioni degli elettori, che non sono vincolati a grandi appalti, non sanno nemmeno cosa sia un turista, non hanno alcuna pretesa di entrare nel mercato mondiale dell’immagine.

        Ci devo riflettere, grazie dello spunto.

        • Francesco scrive:

          secondo me si potrebbe dire che “al di fuori di Firenze” le opinioni degli elettori contano eccome, come conta l’appoggio dei poteri costituiti, che “al di fuori di Firenze” non sono confluiti in un fascio unitissimo ma si combattono tra loro

          🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “come conta l’appoggio dei poteri costituiti, che “al di fuori di Firenze” non sono confluiti in un fascio unitissimo ma si combattono tra loro”

            Non lo so. Può darsi che sia così, ma bisognerebbe analizzare caso per caso.

            Chiaramente stiamo anche parlando di una città tutto sommato vivibile, non un mostro in inevitabile decomposizione come Roma, che non ha alcuna speranza di salvezza: non mi sorprende che prima di morire, faccia sussulti molto bizzarri.

            Ma l’importante credo che sia identificare le linee di forza: dove vanno gli appalti, a cosa sono sensibili le persone che sanno fiutare il vento, a chi vengono concessi i permessi per gli impianti sportivi e a chi no, quali sono gli “esperti” che vengono chiamati ovunque per consulenze, i mestieri di provenienza degli eletti nella maggioranza, a quali convegni partecipano gli esponenti dei commercianti.

            Quali sono i progetti che le banche finanziano senza preoccuparsi troppo di rimetterci economicamente, oppure quelli in cui rischiano di rimetterci, se non si prendono certe decisioni politiche.

            E soprattutto a chi va l’appalto più importante di tutti, quello che riassume tutti i prodotti del nostro “sistema”: la raccolta dei rifiuti.

            Ora, in questo ci possono essere conflitti?

            Immagino che ci sia un continuo spingere e tirare di qua e di là, ma normalmente tutti hanno troppo bisogno dell’altro per scatenare la guerra.

            Quindi, se c’è una guerra interna, deve esserci una situazione veramente critica (come in Italia nel 1921), oppure un attore totalmente nuovo che è arrivato sulla scena.

            Ma i conflitti non possono durare a lungo, questa gente qui ha bisogno di pace per prosperare. Sono mica dei postatori litigiosi su Facebook.

            • Miguel Martinez scrive:

              Mi rendo conto di aver semplificato.

              Esiste in Toscana un conflitto importante tra interessi, di cui si sentono spesso effetti e tremori, anche se non lo capisco in pieno: quello tra Renzi e Rossi.

              Quest’ultimo, a quanto mi è dato capire, rappresenta interessi fortissimi concentrati nel nord-ovest, cioè nell’area della Lucchesia e della speculazione immobiliare verso la Versilia. Quindi non mi sembra che sia una spaccatura dentro Firenze (dove peraltro Rossi ha sempre sostenuto la cordata dell’aeroporto).

              Adesso questo conflitto è diventato palese. Però onestamente non riesco a decifrarlo in pieno (basti sapere che gente che non ama affatto Renzi mi dice che chi ne esce più pulito comunque è Renzi).

              Ma, ripeto, vai a capire… E non escludo che a un certo punto le parti in conflitto decidano che è meglio tornare a fare affari in pace.

            • Francesco scrive:

              Miguel

              negli ultimi anni, il sindaco di Milano da socialista-comunista è diventato di centrodestra e adesso di centrosinistra-comunista

              le città piccole, da DC sono diventate leghiste o di centrosinistra o di centrodestra, ed è normale che cambino i partiti ogni 10 anni circa

              nei paesi, alla vecchia rete DC-consociata col PCI si è sostituita la Lega, che spesso è in crisi e perde contro il PD e liste locali “di sinistra”

              ciao

    • Roberto scrive:

      La Bartolini è stata un gesto di grandissima strafottenza del Pd (pds-ds o come cavo si chiamavano), a dire “vinciamo anche se candidiamo un criceto”.
      Con questa premessa sono d’accordo con moi che fu più lei, e chi l’aveva messa lì a perdere che guazza a vincere.

      Ps ma ricordo male o comunque guazza non aveva più voti della Bartolini?

  50. Moi scrive:

    Cmq, tornando a Peucezio …

    SE “alloctono” ha il simmetrico in “autoctono” ma “allogeno” NON ha il simmetrico in “autogeno” … allora “autoctono” è più scientifico, anzi: para-scientifico poiché è tutta roba di cui si può discutere senza sapere un cazzo di Genetica … proprio come Sizzi, che crede che il massimo della Scienza per la Genetica delle Popolazioni sia un compasso ricurvo per il cranio ! 😉

  51. Moi scrive:

    “autogeno” per esistere, esiste … ma significa primo tutt’altro, secondo in tutt’altro àmbito ! 😉

  52. Moi scrive:

    A proposito … per i “Razzialisti” :

    https://www.youtube.com/watch?v=TV52HEUuDBg

    Anni Trenta: prima di diventare i Simpatici Ometti di Babbo Natale (che fra meno di due settimane ci siamo !), i Sami …

    • Moi scrive:

      … in Svezia (cmq loro da Nomadi facevano e fanno la transumanza delle renne tra le coste Norvegesi a quelle Russe) ; l’ ho visto per intero, mi limito a dire che quando gli Svedesi all’ inizio (giorni nostri, con la tipa vecchissima ma ancora lucida che deve ancora iniziare a ricordare) parlano dei Sami sembra di sentir parlare di “Zingari” in Italia ! … “Sono sporchi, puzzano, rubano, ci minacciano ma fanno sempre loro (!) le vittime !” [cit.]

  53. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Quel che intendi tu con “Allogeno”, dovrebbe essere ciò che viene comunemente definito “Oriundo” … che NON è un termine politically correct recente, altrimenti sarebbe in Inglese e suonerebbe idiota ! 😉

  54. Moi scrive:

    i due significati base di “autogeno” … il primo rientra nel campo difficilmente sondabile degli psicologismi … il secondo è un fatto scientifico metallurgico.

    http://dizionari.repubblica.it/Italiano/A/autogeno.php

  55. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto, Z, Francesco…

    A scanso di equivoci, vorrei che fosse chiaro che le mie riflessioni sulla “Rete” a Firenze sono antropologiche e non polemiche.

    Per capirci: non ce l’ho con la Marchesa, che saluto regolarmente quando la vedo (e sono anche amico di diversi suoi amici).

    Del Conte (che poi è quello che ha fatto sindaco Renzi), chi lo conosce di persona mi dice che è una persona meravigliosa e mi fido.

    Non ho nulla contro l’attuale sindaco, figlio peraltro di un eccellente sanscritista, e non penso che un altro ci starebbe meglio.

    So poi che il Partito Unico ha la grande capacità di incassare in silenzio, non conserva rancori quando non gli conviene, cerca sempre di vedere in che modo ti può recuperare o utilizzare, quando ti vuole stroncare non usa alcuna forma di violenza, semplicemente ti rimanda all’infinito.

    E ti dà sempre del “tu”, il che non dispiace.

    Semplicemente, constato il funzionamento di un sistema, che trovo molto interessante.

    • Francesco scrive:

      io mi scuso, sono polemico perchè qui posso esserlo senza rovinare la vita nè a voi nè a me e mi diverto

      una volta facevo a mazzate sotto canestro ma ormai non posso più!

      di certo il sistema fiorentino che descrivi sembra una grandissima anomalia e se il suo frutto da esportazione è Renzi anche una mezza ciofeca

      ciao

    • roberto scrive:

      Miguel,

      a parte che nessuno vuole essere polemico,

      “Semplicemente, constato il funzionamento di un sistema, che trovo molto interessante.”

      quello che stiamo cercando di dirti è che è appunto *un* sistema e che non tutte le gocec d’acqua sono uguali.

      per dire, io mi ritrovo abbastanza nelle cose che dici…..per il lussemburgo! ed effettivamente questo è un paese di 500.000 abitanti con 200.000 stanieri che non votano. hai quindi un gruppetto, a spanne, di 200.000 persone che possono votare ed essere eletti. e questi 200.000, beh si conoscono tutti, sono tutti parenti, sono una rete strettissima proprio perché famiglia. poi è ovvio che come in tutte le famiglie si litiga, ma la rete resta. e qui veramente quando voti hai la scelta tra tizio, suo cugino, il suo amico d’infanzia ed il suo inquilino.

      mentre invece, firenze mi sembra letteralmente un altro pianeta rispetto a bologna

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        Interessante il parallelo con il Lussemburgo: in effetti, sembra la descrizione di Firenze. Dove è tutto un, “ma a te ti ho visto da qualche parte… ah, ma pensa, allora sei amico del XXX (soprannome)!” E giù a scambiarsi aneddoti sul XXX, interrompendoti solo per dire, “oh, ma guarda lì chi c’è!”.

        “mentre invece, firenze mi sembra letteralmente un altro pianeta rispetto a bologna”

        Credo di aver speso parecchia energia a spiegare come funziona Firenze.

        Come funziona Bologna?

        • Roberto scrive:

          Te l’ho detto.

          Vari interessi che a volte si scontrano a volte si incontrano.
          pensa già che abbiamo don Camillo e Peppone, la doppia anima chiesa/partito è chiaramente presente

  56. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    In ogni caso, “Oriundo” è una parola che ha anche implicazioni culturali umane, mentre per “Allogeno” e”Alloctono” sembra che si parli di zootecnica e razze da allevamento … esseri viventi privi d’identità culturali. Mentre fra gli Esseri Umani un Toni Iwobi può venire dalla Nigeria con il suo aspetto “Negroide” e fare politica con la Lega dicendoti che sei un “Terrone” 😉 😉 !

    https://static.fanpage.it/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/10/tony-iwobi-300×225.jpg

  57. Giuliano scrive:

    Miguel:

    “La mia ipotesi al momento è che Renzi dirà, “senza di me, tornano le camicie nere!”

    Sul portale di Tiscali c’è un’intervista al giudice Guido Salvini (che si è occupato di stragismo) intitolata: “L’allarme sul presunto ritorno del fascismo è un grande errore. Vi spiego perché”

    http://notizie.tiscali.it/interviste/articoli/allarme-fascismo-bufala/

    • Roberto scrive:

      Leggo

      “«Intendiamoci su cosa è il fascismo. È abolizione del sistema parlamentare, dei sindacati liberi, delle libertà di espressione. È anche aggressione verso paesi stranieri provocando guerre. Solo a questo fascismo storico si riferiscono le leggi che parlano di fascismo e che prevedono sanzioni penali».”

      Lo trovo riduttivo, che il parlamento dia inutile lo sentiamo dai tempi del primo berlusconi, i sindacati dannosi ormai è quasi un luogo comune. Due su quattro sono ampiamente sdoganati…..

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Intendiamoci su cosa è il fascismo.”

        Finalmente qualcuno che dà almeno una definizione di “fascismo”.

        Non importa se sia o meno esatta, ma almeno lui ci prova.

        Probabilmente la più precisa definizione di “fascismo” sarebbe un’altra: una serie molto variegata di esperimenti – anche con rovesciamenti repentini di percorso – con cui Benito Mussolini cercò di guidare l’Italia tra il 1922 e il 1945.

        Altre due definizioni possibili.

        Se i fenomeni sono allo stato puro alla loro origine (tipo, “il vero cristianesimo era quello di Gesù”), il fascismo è sostanzialmente la borghesia che si rivolge a un manipolo di giovani usciti dalle trincee per riportare alla “ragione” i contadini e (secondariamente) gli operai italiani.

        Se invece vogliamo dire che i fenomeni sono allo stato puro nel loro massimo vigore, il fascismo è semplicemente la normalità italiana: un vortice incessante di piccoli interessi, nati molto prima di Mussolini, che si contendono appalti, il controllo di banche, si fanno belli alle inaugurazioni e si fanno i dispetti dietro le quinte. Un mondo su cui lo stesso Mussolini aveva ben poco controllo.

        • roberto scrive:

          quindi nessuno degli elementi indicati dal tizio (abolizione del sistema parlamentare, dei sindacati liberi, e della libertà di espressione e aggressività esterna) ti sembra tipico del fascismo?

          • Francesco scrive:

            credo il nostro sottovaluti la democrazia liberale, a differenza degli aspiranti dittatori che sanno bene di doverla far fuori per governare

            tra correttezza politica e lotta alle fake news direi che stiamo lavorando anche al terzo punto

            • roberto scrive:

              “tra correttezza politica e lotta alle fake news direi che stiamo lavorando anche al terzo punto”

              non volevo dirlo per non dare soddisfazione ai miei avversari da tastiera 🙂 ma sono d’accordo

        • Peucezio scrive:

          A me la questione sembra più banale di quanto la facciate.
          Se parliamo del fascismo italiano, è un fenomeno storico, quindi non ha senso definirlo: è il regime che ha governato l’Italia dal 1922 al ’43-’45.

          Se ci riferiamo alla sua dottrina, quindi non solo storicamente, allora valgono solo le autodefinizioni e bisogna soltanto andare a rileggersi quelle di Gentile.

          Se il punto è “chi è fascista oggi per la legge?”, si potrebbe dire banalmente: chi si definisce tale.

          Se invece – e solo in questo senso ci si può porre, a mio avviso, il problema di una definizione – ci riferiamo all’elemento che accomuna i “fascismi”, quindi III Reich, Franco, Salazar, Codreanu e via discorrendo, allora la questione è meno banale (anche se comunque, io credo, di relativamente facile soluzione):
          fascismo è un sistema politico di tipo novecentesco, che si innesta sul liberal-capitalismo mantenendo la proprietà privata, temperando e limitando le libertà politiche e civili e sottomettendo il capitale all’interesse nazionale, che viene posto al vertice dell’azione politica, coerentemente con una visione e una retorica fortemente nazionalista e legata ai valori della tradizione nazionale, ovunque venga più o meno fondatamente identificata (ho usato derivati di “nazione” tre volte, ma perché alla fine è questa la parola chiave).

          Da questo punto di vista sarebbero “fascisti” anche l’attuale sistema politico russo e cinese, se non fosse che sotto il fascismo non si vota (se non elezioni farsa; in Russia si può dire quello che si vuole, ma le elezioni ci sono davvero; poi ai liberali estremi dà fastidio che uno vinca troppo: preferiscono che ci sia mezza popolazione scontenta anziché il 4% e soprattutto applicano il criterio “il popolo ha ragione finché vota come dico io, altrimenti ha torto”).
          La Corea del Nord, allora sarebbe forse più simile a un fascismo, se non fosse che il fascismo non crea un’economia di stato senza iniziativa privata.
          Inoltre i fascismi (e ciò farebbe includere la Russia putiniana, ma non la Cina né la Corea) tutelano o, quantomeno, non reprimono la religione tradizionale e non si pongono come coloro che illuministicamente (il marxismo è una forma di illuminismo) riscattano i popoli da secoli di oscurantismo feudale, ma hanno un certo culto della storia, sia pure un po’ retorico e mitizzato.

          • Francesco scrive:

            1) la Cina è sicuramente un regime fascista nel senso che intendi tu, il migliore mai visto e il primo che riesce a far prevalere il Partito sul Duce, dal punto di vista religioso ha recuperato il confucianesimo

            2) la Russia lo è, un pò troppo all’italiana a livello politico ma la sostanza è quella, con gravi problemi in economia per mancanza di mercato e imprenditori – due lasciti del comunismo sovietico

            3) la Turchia lo sta diventando, ahimè e ahiloro, pur soffrendo di troppa dipendenza dalla figura di Erdogan – e quando Lui non ci sarà più?

            4) il Venezuela non merita tale titolo, più che di economia lì si può parlare di semplice caos e totale incapacità

            5) l’Iran mi pare troppo democratico per essere definito un fascismo, lì si vota per davvero anche se tra diverse cordate di preti

            i fascismi europei riscattano i popoli dal materialismo dei liberali e dei socialisti, senza chiedere ai popoli cose ne pensino

            ciao

            • Peucezio scrive:

              Francesco,
              concorderei abbastanza sulla Turchia.
              Negli altri casi c’è molto di vero nella sostanza, ma mancano i requisiti che ho detto più sopra (anche se non vi piace, vi dovete fare capaci che Putin viene eletto e che ciò accade perché la gente lo preferisce, non perché per ogni elettore c’è un altro signore che gli punta un fuclie alla schiena e lo accompagna, sempre col fucile puntato, fin nella cabina elettorale).

            • Francesco scrive:

              Peucezio

              dovresti ricordare cosa hanno sempre detto i liberali sulle elezioni e notare che sono stati almeno in parte ascoltati

              poi discutiamo di come mai Putin sia l’unico candidato votabile a ogni elezioni in Russia da decenni, che è altra interessante faccenda

              🙂

        • Peucezio scrive:

          Se poi la questione è: chi è fascista oggi in Italia, o torniamo all’autodefinizione o, se il problema è banalmente di ordine pubblico, chi vorrebbe abrogare le elezioni e la sovranità popolare e istituire una dittatura.
          Se poi la questione è il razzismo, che è la vera ossessione d’oggi, con tutta la buona o cattiva volontà, il fascismo c’entra molto relativamente: il fascismo italiano è stato nazionalista dall’inizio, ma non è stato razzista biologico fino ai secondo anni Trenta; il fascismo spagnolo era sostanzialmente nazional-religioso e, nei fatti, fortemente classista. L’unico “fascismo” originariamente razzista direi che è quello nazionalsocialista.

  58. Moi scrive:

    @ LUCIA

    Chi vota, di gnorantezza 😉 può averne finché vuole … tanto per il Suffragio Universale è ininfluente ! 😉

  59. Moi scrive:

    @ Lisa Paniscus / Pino Mamet

    Tre nomi, tre garanzie 😉 da syoutubare :

    Pietro Buffa

    (Biologo Molecolare specializzato in Bioinformatica. Svolge attività di ricerca in genomica umana e nella progettazione computer assistita di nuovi farmaci anticancro “Molecular Targhet Terapy” [sic]. In pratica, Darwin ha avuto ragione fino all’ Erectus o giù di lì … poi bona lé: quella che chiamiamo “Mitologia SumeroAccadica” è invece la testimonianza di un’ Ingegneria Genetica avanzatissima NON Umana, capace di Ibridi Fecondi InterSpecie già Sboranta 🙂 Secoli Avanti Cristo !)

    Stefania Tosi

    (Quella convintissima che il Giovin Anunnaki Sociopatico Yahweh sia caduto in battaglia Vs il Generalissimo di Nibiru, Marduk, mentre gli Umani combattevano con armi primitive in Terra e gli Elohim si abbattevano a vicenda i Kavod, a colpi di Ruach nei Cieli … e gli Ebrei odierni, pur sapendolo benissimo, farebbero finta di niente per farsi Israele da soli: visto che il Giovane Guerrafondaio Yahweh ha fallito, quando le Autorità di Nibiru presenti sulla Terra perdettero la pazienza con lui !)

    Giuliano Di Benedetti

    (Quello che _ interpretando alla lettera il Testo in Toscano Arcaico_ Beatrice era una Femmina Anunnaki che portò Dante Alighieri su Nibiru a bordo di un Kavod … la Divina Commedia che tutti noi bisogna “Fare a Scuola” è un Complotto Negazionista !)

    • PinoMamet scrive:

      Beh, che dire…

      visto che ce li fai conoscere, per me vince Di Benedetti, che senz’altro è il più originale!

      complimenti, o meglio… kol ha kavod! 😀

  60. Z. scrive:

    Sarebbe interessante leggere gli atti del fascicolo…

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/13/bologna-14enne-rasata-perche-non-voleva-indossare-il-velo-8-mesi-alla-madre/4036619/

    …per com’è descritta la vicenda nell’articolo, la violenza privata fatico a vedercela. Ma senza conoscere il fascicolo è difficile dirlo

    • Moi scrive:

      … In che senso, NON vedi violenza privata ?!

      … Standav’d Educativi da Cultuv’a Altv’a ?!?!

      • Z. scrive:

        Ti taglio i capelli così gli estranei non possono guardarteli – è violenza privata? Non ne sono così sicuro. Se avesse deciso di comprare solo pantaloni lunghi alla figlia perché nessuno le guardasse le gambe?

        Ma ripeto, un articolo di giornale – anche se descrive fedelmente i fatti – non è certo sufficiente per farsi un’idea seria di un processo penale.

  61. Moi scrive:

    DIEGO FUSARO e NICOLA PORRO:

    https://www.youtube.com/watch?v=xsmrnILYjJw

    Su fascismo e antifascismo oggi [Radio 105]

    • Peucezio scrive:

      La cosa grave è l’astrazione, l’egualitarismo aprioristico.
      Le donne non sono uguali agli uomini, come gli italiani non sono uguali ai francesi, come io non sono uguale a te. La parità di diritti è un’idiozia.

      • Francesco scrive:

        guarda che da 1 non discende 2, dovresti cambiare le parole

        perchè io a 1 ci credo totalmente ma anche a 2, quindi abbiamo un problema

        😉

      • roberto scrive:

        inizi bene ma finisci male!
        certo che io e te non siamo uguali, ma certo anche che abbiamo stessi diritti!

        • Peucezio scrive:

          Questo è uno dei limiti gravi dell’idea liberale.
          Se metti un delinquente di quartiere in carcere per sei mesi, si fa una risata e si gode sei mesi di pane franco.
          Se ci metti un colletto bianco, dopo tre giorni si suicida.
          Quindi il colletto bianco ha diritto a pene alternative, perché è diverso dal delinquente di periferia.

          Perché per esempio un fumatore, se si ammala ai polmoni, deve avere lo stesso diritto all’assistenza sanitaria gratuita cui ho diritto io che non ho mai fumato?

          I diritti dovrebbero essere tarati sulle persone e sulle loro caratteristiche.

          • PinoMamet scrive:

            In teoria bellissimo, in pratica va a finire che Lapo Elkann e Gianluca Vacchi stabiliscono che loro sono belli bravi e buoni e hanno diritto a tutto, e tu a un cazzo.

            Grazie, mi tengo il sistema che abbiamo 😉

          • PinoMamet scrive:

            C’è anche un altro elemento, molto più pratico, da considerare.

            Non esiste “il” colletto bianco e “il” delinquente di periferia.
            C’è il delinquente di periferia che dopo tre giorni di carcere si suicida, o che so, si converte;
            e c’è il colletto bianco che in carcere ci prospera, e magari si fa una rete d’affari.

            E soprattutto, c’è sempre il dubbio su chi decide a quale categoria appartieni;
            oltre al fatto che dividere le persone in categorie, è proprio bruttino.

            Io sono per le cose semplici.
            Vuoi fare l’incursore di Marina?
            Bene, devi nuotare 100 metri in tot secondi, saper fare tot flessioni, sollevare un peso di tot chilogrammi.
            Sei donna? Nero, giallo, omosessuale? Non cambia niente.

            • Peucezio scrive:

              Ma questo crea palesi ingiustizie.
              Dai, è difficilmente negabile che per un borghese il carcere è enormemente più afflittivo che per un camorrista di Scampia.
              Tu dici: ma come facciamo a porre un discrimine netto?
              Ma questo vale per tutto: in tante situazioni già lo stato deve prendere decisioni nette su questioni sfumate. Qual è il criterio oggettivo e netto per stabilire a chi devono essere affidati i figli dopo una separazione? Non è una scelta meccanica, ma ha dei margini di discrezionalità. Fra il colletto bianco e il delinquente di periferia è pure più facile.

            • Francesco scrive:

              anche io avrei una preferenza per criteri oggettivi e non per categorie astratte e sociologiche

              magari un serio esame psicologico per valutare il tipo di pena più adeguato al singolo individuo, nel caso proposto da Peucezio

              quindi NON uniformità ma aderenza alla situazione effettiva

              ciao

            • Peucezio scrive:

              Ecco, questa è una possibile soluzione.

            • Francesco scrive:

              sì ma che non finisca come il tribunale ecclesiastico sulla nullità dei matrimoni!

            • PinoMamet scrive:

              Sono d’accordo: criteri il più possibile oggettivi.
              Naturalmente la perfezione non è di questo mondo, ma, se è giusto tener conto delle diversità di ognuno, nei limiti del possibile, è anche indispensabile porre un limite all’arbitrio di chi deve giudicare.

            • Z. scrive:

              Allora meglio l’idea utopistica di Nice: il condannato che stabilisce da solo la sua pena.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              certo che sei proprio un liberale giustizialista! 🙂
              E poi t’incazzi se uno ti dà del travaglista 😛

            • Z. scrive:

              Scusa, eh, ma più garantismo che stabilire da sé il quantum della pena…

              anzi, aggiungiamoci pure l’an!

    • Francesco scrive:

      e Margareth Thatcher? e Golda Meir? e Elisabetta I?

      insomma, Fini, da lei mi aspetto di meglio

      • ruttone scrive:

        Telefonagli france’, che te le mette tra parentesi come le Amazzoni

      • PinoMamet scrive:

        Non mi risulta che la Tatcher sia mai andata personalmente in guerra (non giurerei sulle altre due…)

        il discorso di Fini comunque quando si allarga diventa nebuloso… l’Ape Regina, il fuco, la Madre Terra. Boh.

        Ma nella sostanza ha ragione, la nostra società è femminile senza essere femminea.

        Condivisibile anche il discorso sulle SAS inglesi: se per fare la “forza speciale” maschio è assolutamente indispensabile saper fare 50 flessioni e 100 piegamenti, non si capisce perché per la “forza speciale” femmina vadano bene anche 40 flessioni e 80 piegamenti.
        O meglio, lo si capisce benissimo: altrimenti si sarebbero dovute lasciar fuori tutte le candidate donne e ci si sarebbe dovuti difendere dalla terribile accusa di sessismo, che è un po’ come essere accusati di omosessualità nell’Inghilterra vittoriana.

        • Francesco scrive:

          per me la nostra società è piena di mostri senza pisello e privi di qualsiasi caratteristica positiva associata alla femminilità nella storia, vagamente simili ai peggiori esemplari maschili della specie

          e di mostriciattoli col pisello ma simili a una caricatura derisoria delle debolezze femminile

          siamo effeminati senza femminilità direi

          ciao

        • PinoMamet scrive:

          OMDAF

          (anche per il chinotto, più sotto 😉 )

        • roberto scrive:

          “Condivisibile anche il discorso sulle SAS inglesi: se per fare la “forza speciale” maschio è assolutamente indispensabile saper fare 50 flessioni e 100 piegamenti, non si capisce perché per la “forza speciale” femmina vadano bene anche 40 flessioni e 80 piegamenti.”

          certo!
          è che non esiste il diritto di chiunque ad entrare nelle forze speciali, bensì il diritto di chiunque sappia fare 50 flessioni e blablabla ad entrarvi.
          le femmine non ce la fanno?
          beh pazienza, se i requisiti delle 50 flessioni e blablabla hanno un senso, allora si rassegnino.

          altra cosa sarebbe un requisito insensato: si può diventare magistrati solo se si è più alti di 1.85.

          (è una griglia di lettura che suggerisco a fini e alle femministe, non a pino che non ne ha bisogno)

    • ruttone scrive:

      La donna (a parte rare, rarissime eccezioni, le Amazzoni) non ha mai amato la guerra, anzi l’ha sempre detestata. Poiché è colei che dà la vita questa carneficina le è sempre, e giustamente, parsa insensata. Per il maschio la cosa è diversa.

      Chiacchiere al bar

      • Francesco scrive:

        per me un chinotto, freddo ma non ghiacciato

        e noccioline a volontà

        🙂

      • roberto scrive:

        caffé e una fettina di torta per me

        • Francesco scrive:

          femminuccia!

        • Moi scrive:

          @ ROBERTO

          Gentile Signore, grazie alla UE 😉 , se lei ripassasse di qui, da Gennaio di “staltranno” la Casa sarà lieta di poterle far assaggiare anche Beveroni da Starbàcchs 😉 nonché il nostro attesissimo e prelibatissimo Burdigonenstrudel 😉 ! 🙂

          • roberto scrive:

            starbucks esiste già a prescindere dalla UE….per me va nella stessa categoria dei bacherozzi fritti, all’eccezione dei muffin che sono veramente buoni.

            devo però dare atto che da quando hanno iniziato a servire il caffé in tazze normali, puoi bere delle cose migliori del vomitevole caffé francese o americano, quindi inizia ad essere una scialuppa di salvataggio una volta superate le alpi

          • PinoMamet scrive:

            Starbucks insomma;
            invece ho un ricordo terribile di una cosa radioattiva presa in America da Dunkin Donuts alla quale avevano affibbiato l’ineffabile nome di “dunkaccino”.

            Credo che se ne sia interssata la Food and Drug Administration: li avrebbero mandati tutti a Guantanamo, ma si è intromessa la camorra e ora stanno seppelliti nella Terra dei Fuochi.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “li avrebbero mandati tutti a Guantanamo, ma si è intromessa la camorra e ora stanno seppelliti nella Terra dei Fuochi.”

              I “dunkaccini” o i cristiani che li hanno inventati e prodotti?

            • roberto scrive:

              non possono essere cristiani quelli che hanno inventato il dunkaccino…

          • roberto scrive:

            il dunkaccino!!!

            una delle più grosse stronzate che ho mai fatto in vita mia!
            (ma i donuts non sono malaccio, via)

    • Lucia scrive:

      Ma dai, se uno mette in un discorso che gli esseri umani di sesso maschile hanno inventato “l’arte, la letteratura, [e] il gioco”, tutto il discorso perde ogni credibilità. Posso pure tentare una sospensione dell’incredulità sul fatto che alle donne in quanto tali dispiaccia la guerra, ma sul racconto e il gioco tout court come prerogative maschili non si può che pernacchiare

  62. Peucezio scrive:

    Fini ha detto cose tutte praticamente vere, al di là di qualche schematismo.
    E’ che all’uomo comtemporaneo ripugna talmente ogni idea che metta in discussione il mito per cui tutto è uguale a tutto e il mondo è un nulla indistinto su cui non si può affermare nulla, che anche affermazioni abbastanza trite e lapalissiane suscitano perplessità.
    E’ un vero peccato per la mentalità contemporanea che esista il sistema metrico decimale e gli strumenti di misurazione lineare, che consentono di rilevare che la statura media delle donne in ogni popolazione del mondo, indipendentemente da fattori ambientali o culturali è diversa, perché se non ci fosse un riscontro così incontestabile, negherebbe anche quello, liquidandolo come luogo comune della passata oppressione patriarcale.

    • PinoMamet scrive:

      In effetti se fossero completamente equivalenti, verrebbe da chiedersi perché esistano due sessi.

    • Lucia scrive:

      Secondo me non si tratta di negare ogni differenza, bensì quelle legate all’attitudine e alla sensibilità di ogni persona. Queste a mio parere si basano molto più su variabili geografiche e di conformazione socio-economica. Le uniche variabili su cui il genere ha un peso determinante sono quelle fisiche, ma anche qui mi spiace contraddirti è un discorso relativo: siamo sicuri che in media un maschio thailandese è più forte di una donna olandese? Quindi anche lì ci si deve mantenere all’analisi di singoli gruppi geografici, e sappiamo che con la globalizzazione anche questi tratti si attenuano (può piacere o no, io qui lo pongo come dato neutro). Il resto sono sentimentalismi quando non supercazzole. Spiegatemi altrimenti che vuol dire che il gioco, il GIOCO santiddio, l’hanno inventato i maschi.

      • Francesco scrive:

        hai mai provato a giocare a Risiko o a Monopoly con delle femmine???

        • Peucezio scrive:

          Francesco,
          come si vede che non vivi a Bari.
          Avresti una moglie che impiega più pomeriggi alla settimana a giocare a burraco con le amiche.
          Non sto dicendo sia il mio caso… Ma ti assicuro che è così.

          • Francesco scrive:

            ma quello è un altro modo di giocare! nulla a che vedere con la virile disfida maschile per il possesso del Kamchatka, in cui nessun mezzo viene risparmiato

            lì è tutta una scusa per intessere relazioni, alleanze, scontri, odi, rivalità, amicizie, in un delirio pluridimensionale di seghe mentali che varrebbe a un uomo l’internamento a vita

            🙂

      • Peucezio scrive:

        Mah,
        io invece ho l’impressione che l’unico motivo per cui la diversità fisica non viene negata è che si vede, mentre siccome le differenze psicologiche sono molto meno definibili e misurabili, vengono negate.
        Poi, certo, è molto difficile stabilire quali di queste differenze siano genetiche e quali culturali, anche perché i due piani interagiscono.
        Non c’è dubbio che molte caratteristiche delle donne italiane che le rendono, nel bene e nel male, molto “femminili” (poca aggressività, tendenza a una maggiore inettitudine, asperità caratteriale, infantilismo, tendenza ad avere mille preclusioni, passività, scarsissima vitalità) siano in realtà culturali, perché basta andare all’estero e spariscono come d’incanto: le donne sono molto più attive, vivaci, libere, aperte, meno nevrotiche.
        Però, insomma, anche lì non arrivano al tasso di aggressività degli uomini (tra l’altro appena esci d’Italia gli uomini sono tutti ubriaconi e rissosi; in Italia sono maschili in un altro senso: hanno scarso interesse all’interazione con gli altri maschi, che sia amichevole o aggressiva – l’amore e l’odio si sa che sono parenti – e vivono invece in funzione delle donne, mentre all’estero le cagano a spruzzo).

        Su Fini e il gioco: non per volerlo difendere a ogni costo (non scrive nemmeno cose tanto originali) non prenderei però ogni parola alla lettera.

        • PinoMamet scrive:

          In effetti prendere tutto alla lettera è il modo migliore per “demolire” a priori qualunque cosa.

          A parte questo, sono d’accordo con te sull’immagine del maschio italiano vs quelli “esteri”
          (con la differenza che io apprezzo il modo di fare del maschio italiano!)

          ma per quanto riguarda l’aggressività femminile, boh.
          Non hai mai avuto una professoressa di inglese? 😉

          Guarda, io ho dei colleghi ottimi, di entrambi i sessi, e non mi lamento.
          Ma alle Maturità, se un collega caga il cazzo e rende la vita difficile agli esaminandi, di solito è una donna.

          Dice, ma perché è più precisa nel suo lavoro. Ma non è mica vero, la precisione è uguale, se uno non sa niente lo vedi dopo tre domande come dopo trecento.
          Allora, perché fargliene trecento?

          No, guarda, la Thatcher (o la ancora non nominata Boldrini 😉 se è per questo) possono essere aggressive quanto e più di un uomo.

          Voglio sbilanciarmi e dire che uno dei motivi che consiglierebbero di non utilizzare troppo le donne nelle forze armate è proprio l’eccessiva aggressività.

          Del resto, quel re africano, non so di dove, si circondava di amazzoni (non Gheddafi, un vero re, storico) perché più aggressive degli uomini;
          e da articoli e testimonianze, pare che le bambine soldato siano più feroci e senza scrupoli dei bambini.

          Perché? boh, non so perché.

          Ma credo sia uno dei motivi (e sottolineo uno, e probabilmente non il maggiore) per cui la maggioranza delle società tradizionali lasciava che la guerra fosse uno sport per maschi, e non una strage per femmine.

      • PinoMamet scrive:

        ” siamo sicuri che in media un maschio thailandese è più forte di una donna olandese?”

        Forse non hai ben presenti i thailandesi, che sono noti per passare il tempo in carcere a prendere a calci i muri per irrobustire le tibie 😉

        a parte questo, per quanto mi riguarda la donna olandese è liberissima di arruolarsi nell’esercito thailandese 😉

        ripeto, io sono per criteri oggettivi.

        Riesci a superare la tal prova fisica, psicologica o culturale? Bene, il posto tuo.

        Non vedo l’utilità, né per la società in generale né pr la categoria interessata, di abbassare il livello delle prove;
        col bel risultato di abbassare anche l’immagine della categoria interessata, che diventa quella dei “protetti”.

        • Z. scrive:

          Direi ineccepibile.

          • Lucia scrive:

            Ragionamento ineccepibile proprio perché fatto prescindendo da qualunque diversità innata tra maschi e femmine 😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Lucia

              “Ragionamento ineccepibile proprio perché fatto prescindendo da qualunque diversità innata tra maschi e femmine”

              Noi abbiamo tolto dal nostro statuto un riferimento alla “parità di genere” perché non eravamo in grado di trovare maschi volenterosi.

              Qualcosa come l’ottanta percento delle persone che si impegnano da noi sono donne, a livello adulto, quindi di controllo, decisione, “potere”. Da maschio, non mi sento certo discriminato, le donne che comandano sono rispettosissime nei miei confronti, ma a volte il vuoto di maschi che si vogliono impegnare mi fa paura.

              A livello infantile, abbiamo il problema contrario: l’ottanta percento di quelli che seguono il calcio, sono maschi, nonostante la nostra squadra cerchi in tutti i modi di creare una parità tra maschi e femmine.

              A un terzo livello, tutto personale, mi incuriosisce il fatto che tu ormai sia l’unica, preziosa commentatrice tra tanti maschi.

              Questi tre fatti hanno sicuramente una spiegazione:

              1) perché le donne sono le uniche in grado di organizzare un movimento comunitario?

              2) perché il pallone è roba da maschi?

              3) perché sono quasi solo maschi che commentano qui?

              Siccome ognuna delle singole cellule che ci compongono è radicalmente diversa tra maschi e femmine, non mi scandalizzo se ci sono differenze.

              Ma credo che dovremmo sempre cercare di capire quali sono davvero, senza alcun pregiudizio.

            • PinoMamet scrive:

              “nonostante la nostra squadra cerchi in tutti i modi di creare una parità tra maschi e femmine”

              e perché?

              scusa, ma perché avere dei maschi in ruoli dirigenziali tra voi non è così importante da giusitificare un riferimento alla parità di genere, comunque non raggiunta con buona pace di tutti;

              mentre occorre impegnarsi così tanto a che le fanciulle giochino al pallone, che evidentemente le interessa poco?

              Ma poi, chi l’ha detto che alle fanciulle debba interessare il pallone?
              Per cosa? per essere “pari ai maschi”?

              boh, c’è qualcosa che mi sfugge.

              Mi pare che non è che si vogliano (non è una critica a voi, parlo della società in generale) “cancellare” i ruoli di genere;

              ma, un po’ a tutti i costi, se ne vogliano riscrivere di nuovi, ma altrettanto ferrei dei precedenti, che prevedono questa dichiarazione:

              “bambine! potete fare tutto! tale e quale ai maschi”
              e fin qui…
              “maschi! potete… beh… ma chissenefrega”.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              mi gioco tre risposte, le prime che mi vengono in mente. Non prendermi troppo sul serio.

              1) perché sono più interessate al futuro dei loro figli;

              2) per ragioni di attitudini logistico-spaziali, e perché le bambine a cui piacerebbe si vergognano;

              3) perché qui si discute di cose noiose che piacciono solo agli uomini, meglio se hanno male investito cinque anni di adolescenza tra ginnasio e liceo 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                per Z

                “1) perché sono più interessate al futuro dei loro figli;

                2) per ragioni di attitudini logistico-spaziali, e perché le bambine a cui piacerebbe si vergognano;

                3) perché qui si discute di cose noiose che piacciono solo agli uomini, meglio se hanno male investito cinque anni di adolescenza tra ginnasio e liceo ”

                Belle risposte, pensiamoci.

                1) Non lo so se sia vero che le donne si interessino di più ai figli. Le vedo più presenti, ma spesso dipende dal fatto che – se lavorano – fanno lavori che permette loro una maggiore presenza. E proprio mentre sto per attribuire tutto al Complotto Maschilista che Fa Faticare il Maschio e Paga le Donne Mantenute, penso a maschi che non organizzano le loro vite attorno ai figlioli. Poi penso a donne ossessive che lo fanno fin troppo. Però – anche se facciamo un giardino “per bambini” – c’è anche un altro elemento: le donne davvero si impegnano di più, riflettono di più, sono più disponibili a fare tante cose, anche quando lavorano.

                2) Calcio… però basta che si faccia il pallavolo, e partono le femmine. L’altra sera ho assistito a un indimenticabile spettacolo di danza, in cui quasi tutte le persone coinvolte erano donne, ma c’era anche un uomo fantastico, straordinario, ecc. (aggiungete gli aggettivi che volete, se li merita tutti). Che poi fuori dal palcoscenico, è un tizio mite, timido, con una vocina di quelle che fanno prendere in giro gli “effeminati”. Eppure quando faceva salti incredibili, pure con una costola incrinata che riusciva a nascondere, aveva qualcosa di divino come “attitudini logistico-spaziali”.

                3) su ginnasio e liceo, almeno ai tempi miei, erano scuole da donne.

                Calcola che ti ho contestato su tutto, ma senza la minima intenzione di contraddirti. Sento che c’è qualcosa di vero in quello che dici, come c’è qualcosa di vero nelle mie contestazioni. Ma che cosa?

            • Z. scrive:

              Pino,

              — “bambine! potete fare tutto! tale e quale ai maschi” —

              …e se non volete farlo, sia ben chiaro: è colpa loro!

              😀

            • Roberto scrive:

              1) come al solito universalizzi la goccia
              2) idem. Cavolo poi, sei americano! Da voi il soccer è lo sport femminile per eccellenza!
              3) boh, ma immagino che ci siano altri blog dove partecipano solo donne

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “1) come al solito universalizzi la goccia
                2) idem. Cavolo poi, sei americano! Da voi il soccer è lo sport femminile per eccellenza!
                3) boh, ma immagino che ci siano altri blog dove partecipano solo donne”

                1) Può darsi. Tieni presente però che non sto parlando solo della donna che porta il bambino al giardino; sto parlando della donna che trova il modo più astuto di rispondere all’assessore, alla donna che trova il modo di organizzare una festa in cui tutti abbiano un ruolo, che trova il modo di coinvolgere il tizio che ha il naso tutto spiaccicato dalle risse che ha fatto, e dargli un ruolo significativo.

                2) non ne so nulla; so solo che è un problema enorme, non riuscire a trovare cose da far fare alle bambine.

                3) boh, certo, ma allora?

            • PinoMamet scrive:

              Concordando con gli interventi degli illuminati Roberto e Z., mi permetto di aggiungere:

              “1) perché le donne sono le uniche in grado di organizzare un movimento comunitario?”
              Parla per voi!

              “2) perché il pallone è roba da maschi?”
              Lo è in Italia, perché in Italia è stato uno dei primi sport di massa, e all’epoca a fare sport erano soprattutto i maschi. Per cui è servito per cementare amicizie perlopiù maschili.
              Quando si sono accorti che anche le donne potevano riempire i posti vuoti negli stadi e comprare abbonamenti TV, hanno cominciato a calcare su aspetti gossippari, a mettere “la donna che è bona (per il pubblico maschile) ma anche esperta di calcio” e così via;
              e poi c’è il grosso business delle scuole di calcio
              (che credano abbiano contribuito a distruggere il calcio italiano) e quelle hanno bisogno di iscritti/e.

              “3) perché sono quasi solo maschi che commentano qui?”
              Le uniche risposte possibili sono politicamente scorrette, quindi non le darò, ma lo sono perché lo è la domanda 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                sul punto 2

                “Lo è in Italia, perché in Italia è stato uno dei primi sport di massa, ”

                Stiamo parlando di bambini di cinque, sei anni. Può darsi che il punto di vista dei genitori influisca. Però abbiamo una squadra con diverse allenatrici donne, dove le bambine ricevono (giustamente) un’attenzione impari.

                Volendo contraddire quanto ho appena detto sulle “donne comunitarie”, forse le donne hanno più problemi con attività “di squadra”. Non lo so, è una sensazione, e come dicevo è anche contraddittoria.

            • Moi scrive:

              @ LUCIA

              Gino Strada testimonia, nei primi Anni Novanta, di una donna “Yugoslava” che faceva la Cecchina con estrema non-chalance nel fare secchi i bambini maschi “Yugoslavi” … asserendo che, altrimenti, nel giro di dieci anni sarebbero cresciuti abbastanza da riuscire a stuprarla.

              PS

              Se non altro, Gino Strada ci risparmia la solfa ripetuta come un mantra fra Umarèll e Zdàure che “D’ Alema ha portato la Pace in Yugoslavia !” [sic]

            • PinoMamet scrive:

              Anche nel libro che ha ispirato L’uomo che fissava le capre (forse aveva lo stesso titolo, non ricordo), molto più serio del film e pieno di dati interessanti, si riferiva (poi ne lfilm il discorso lo riporta uno dei personaggi e pare perciò finto, sceneggiato, mentre credo sia un episodio vero) di una cecchina vietnamita che ha ucciso tipo tutto un plotone di soldati americani appena sbarcati, per il semplice motivo che loro sparavno un po’ alla cazzo, perché nessuno di loro voleva veramente uccidere il nemico, ognuno sperava che in fondo fosse la pallottola dell’altro a prenderlo.

              E chiunque abbia sentito da nonni e affini racconti di guerra saprà che questa era un po’ la regola di tutti i soldati: sparo tanto per, speriamo di non essere uccisi, speriamo che il nemico se ne vada, speriamo che qualche pallottola di qualcun altro, se proprio necessario, lo uccida; ma proprio ucciderlo io, non mi sento.

            • Z. scrive:

              In effetti leggevo che il calcio negli Stati Uniti, fino a qualche tempo fa, era considerato uno sport da donne. Forse perché là si presume che i masculi giochino al più masculo gioco del futbol ammeregano? Non saprei.

              Comunque mi hai preso sul serio, Miguel. Mi ero raccomandato di non farlo!

              Z.

              PS: salvo che per una cosa. Tra le persone che ho conosciuto durante tutta la vita, davvero erano soprattutto i ragazzi e poi gli uomini a interessarsi di storia, di politica e di religione (e nemmeno tanto loro, a dirla tutta). Non che le mie conoscenze femminili non abbiano interessi umanistici, anzi al contrario: solo, sembrano prediligere altre discipline, come l’arte e la letteratura.

            • Z. scrive:

              (Moi, scusa, ti spiacerebbe presentarmi UNA persona che sostenga che D’Alema abbia portato la pace in Jugoslavia? In cambio te ne indico un milione che sostengono che la guerra in Jugoslavia fosse colpa di D’Alema! Poi basta farmi difendere gli avversari del PD, miseria!)

            • Roberto scrive:

              Z,
              Effettivamente parlando con i miei amici usani, la spiegazione è quella: se sei un vero maschio giochi a football. Se hai paura di farti male, o se la mamma ha paura che tu ti faccia male, soccer. (Parliamo di sport outdoor)

              Devo dire che la cosa mi convince il giusto, visto che hanno pure il baseball che non mi sembra il massimo dell’aggressività….

              Comunque grazie ai latinos il soccer inizia a prendere piede, ma è veramente curioso vedere tutti i campi da calcio sempre pieni di ragazzine

              La cosa che mi sembra veramente trasversale (maschi, femmine, bianchi, neri e ispanici tutti insieme) è il baseball

            • Roberto scrive:

              Moi

              “D’ Alema ha portato la Pace in Yugoslavia !” ”

              Sul serio conosci qualcuno che ha detto una cosa simile? Secondo me manco la mamma di D’Alema lo direbbe….

            • Francesco scrive:

              beh, che la guerra civile jugoslava sia andata in pausa perchè i bombardamenti NATO hanno offerto a tutti l’occasione per tirare il fiato senza perdere la faccia mi sembra talmente banale che non è necessario dirlo

              e che non sia ripresa perchè ci sono ancora i nostri soldati là, che permettono agli slavi di evolvere verso altre attività, è quello che mi risulta

              hai da erudirmi in merito?

            • paniscus scrive:

              per Pino:

              “Quando si sono accorti che anche le donne potevano riempire i posti vuoti negli stadi e comprare abbonamenti TV,
              (….)
              e poi c’è il grosso business delle scuole di calcio
              (che credano abbiano contribuito a distruggere il calcio italiano) e quelle hanno bisogno di iscritti/e.”

              ——————–

              E normalmente la partecipazione dei bambini alle scuole di calcio, dal punto di vista pratico, è gestita dalle mamme. E quindi, per aumentare le iscrizioni, hanno dovuto fare opera di diplomazia e di pubblicità soprattutto tra le donne, e cominciare a presentare il mondo del calcio come una cosa simpatica e accattivante anche per le donne.

          • PinoMamet scrive:

            Ma no: secondo me le femmine e i maschi sono parecchio diversi. Spero non ci sia bisogno di fare un disegno.

            Però molti lavori possono farli bene uguale, a parità di capacità: io chiedo si giudichino quelle.

            Poi, prescindendo invece dall’occupazione, se mi chiedi se uomo e donna sono uguali, no, non credo affatto che lo siano, altrimenti la natura avrebbe creato due esseri identici e speculari.

            • Z. scrive:

              Pino,

              — Ma no: secondo me le femmine e i maschi sono parecchio diversi. Spero non ci sia bisogno di fare un disegno. —

              Spezzo un’arancia a favore di Lucia.

              Dalle sue parti, in questa stagione, c’è così tanta nebbia che non è facile affatto distinguere un uomo da una donna.

              😛

              A parte questo, se fare 100 flessioni è un requisito importante, chiunque fa domanda dovrebbe esserne in grado.

              Se non lo è, non c’è motivo per richiederlo neppure agli uomini.

              Se una donna fosse esclusa sulla sola base del suo genere, ecco, allora sarei d’accordo a dire che si tra di una discriminazione ingiusta.

              Dai Lù, su questo puoi essere d’accordo anche nonostante il nebbione!

            • Lucia scrive:

              Ma infatti, sono d’accordo sulla questione delle flessioni. Il problema potrebbe esserci se a scuola facessero fare educazione fisica solo ai maschi e i circoli sportivi ammettessero solo maschi perché per le donne lo sport non va bene, a quel punto ci sarebbe un problema. Ma se un lavoro richiede cento flessioni, è possibile che fisicamente i maschi siano favoriti e che quindi tolti gli ostacoli sociali/culturali comunque la razio sarà 70 a 30. Bene, non c’è problema. Come anche il fatto che le madri modellino più il lavoro attorno all’accudimento dei figli: essendo quelle che li ‘scodellano’ e che li allattano, probabile che in linea di massima si prendano maternità, l’attaccamento sia diverso,… Va bene SE permetti alle donne di avere dignità sociale e civile anche se non fanno figli, e ad una coppia dove lui ha attitudini più “materne” di lavorare in part time e prendersi mesi di paternità mentre lei appena può torna a farsi nove ore al giorno. Probabilmente le madri che si occupano dei figli più dei padri saranno comiqmure più del contrario o di una ripartizione perfettamente equa, però non le hai costrette a fare ciò, è questo che m’interessa.

            • paniscus scrive:

              per Lucia:

              personalmente, pur essendo stata una mamma “biologica al 100%” nelle prime fasi di vita dei miei figli, avendoli allattati a lungo, ed essendomi presa tutti i permessi di maternità possibili quando erano molto piccoli…

              …non sono mai riuscita a capire in base a quale principio questo dovrebbe espandersi indefinitamente per tutta la durata della crescita dei figli, e magari anche esteso a tutte le altre esigenze di vita familiare, all’infinito.

              Cioè, dove sta scritto che la specificità biologica del legame fisico tra madre e figlio debba essere riproposta pari pari anche quando la fase (bellissima, importantissima e innegabile) di simbiosi fisica è passata da un pezzo?

              Possiamo essere d’accordo tutti che l’accudimento di un bambino di cinque, sei, sette, o dieci anni, sia affrontabile allo stesso identico modo da madre e padre, senza più bisogno di fare riferimento alla gravidanza, al parto e all’allattamento, che sono passati da un bel po’?

              Ossia, che se il bambino di sette o otto anni è malato e non può andare a scuola e ha bisogno di un genitore che rimanga a casa con lui, possono farlo indifferentemente tutti e due, magari una volta per ciascuno?

              Dove sta scritto che debba essere sempre compito della madre, per il solo fatto che sette anni fa è stata lei ad allattarlo, e quindi è “più adatta” anche adesso?

              Dove sta scritto che la responsabilità di andare a colloquio con gli insegnanti del figlio già iscritto alle medie debba spettare sempre preferenzialmente alla madre, solo perché 12 anni fa l’ha allattato lei?

              Io sono convinta che la maggior parte dei casi di discriminazione sul lavoro verso le donne non sia dovuta strettamente ai potenziali periodi di congedo per maternità (che sono piuttosto limitati nel tempo, e una volta finiti non ci sono più)…

              … ma alla convinzione che la donna, una volta che abbia avuto figli, sia da considerare meno produttiva SEMPRE, per tutta la vita, perché avrà sempre infinite responsabilità familiari e infinite necessità di stare a casa più dei maschi, anche quando i figli sono grandi, e quando l’epoca della maternità e dell’allattamento è finita da decenni.

              Ossia, quando non c’è più nessun automatismo di legame biologico, e quindi le responsabilità familiari potrebbero tranquillamente essere suddivise alla pari.

              (… e lasciamo perdere tutto il discorso analogo che insorge dopo la mezza età, cioè quando i figli sono autonomi ma c’è da assistere i genitori anziani. Questione che finora era stata sottovalutata, ma che sta diventando la nuova frontiera della presunta “inaffidabilità” delle donne sul lavoro…)

            • Roberto scrive:

              Totalmente d’accordo con Lisa.

    • ruttone scrive:

      “praticamente vere”:

      La donna (a parte rare, rarissime eccezioni, le Amazzoni) non ha mai amato la guerra, anzi l’ha sempre detestata.

      la Santanché

      Poiché è colei che dà la vita questa carneficina le è sempre, e giustamente, parsa insensata.

      Irene d’Atene

      Per il maschio la cosa è diversa.

      Papa Francesco, Gandhi, etc etc

      dobbiamo fare una lista delle altre cose praticamente vere?
      oppure sono altre parentesi?

      • PinoMamet scrive:

        Quando c’è confusione non si va da nessuna parte, e il discorso di Fini, con le sue aperegine, i suoi fanti e i suoi re 😉 , pare fatto apposta per fare confusione.

        Infatti mescola vari piani:

        1- la nostra società è “femminile”? è “femminea”? Cosa significano queste parole?

        2-come mai molte donne si dedicano a un’attività che per secoli è stata perlopiù maschile? boh?

        3-inoltre: perché questa attività è stata perlopiù maschile?

        4-è giusto (di questo parla en passant) che per favorire le donne che vogliono fare carriera militare si abbassino (per loro) i requisiti fisici minimi?

        Se si discute di tutte queste cose insieme, non si può che confondersi.

      • Peucezio scrive:

        Ruttone,
        quindi se ho capito bene le tue eccezioni che falsificano il discorso di Fini sono rappresentate da quattro persone, due maschi e due femmine.
        Beh, è sempre un campione statistico, per quanto limitato… 🙂

        • ruttone scrive:

          sei tu che hai detto che sono “praticamente vere”, eh.

          E se intendi “in gran parte vere” sta a te dimostrarmelo con un argomento statistico, non a me.
          I miei sono solo controesempi, visto che di statistiche né tu né fini avete fatto intuire l’ombra.

          datti pace: l’articolo di fini è la solita sciorinata di cazzate.
          può far piacere leggerle ma rimangono cazzate.

          • Peucezio scrive:

            Certo che un’analisi che sia una, nel merito, articolata, che non siano petizioni di principio o singoli esempi che da soli non significano niente, non si può proprio chiedertela, eh?

            Esiste un terreno che non è di dimostrabilità. E le discussioni che facciamo qui dentro sono quasi tutte su questo terreno.
            Sono impressioni, interpretazioni.
            Poi, se si parla di dati, è un altro conto. Ma mi pare lapalissiano che un articolo come quello di Fini, che, ripeto, non sto qui a difendere, perché dice cose un po’ troppo ovvie e a tratti semplicistiche e credo non abbia colto l’essenza della questione, non voglia esporre dei dati, ma sia un articolo di costume, di interpretazione: mica è un articolo scientifico!

            Se non cogli questa distinzione, di che stiamo qui a parlare?
            La mia impressione è che tu pensi di aver ragione solo perché ostenti atteggiamenti liquidatori conditi con un po’ di turpiloquio e qualche insinuazione volgare sull’interlocutore di turno.
            Temo non basti ad essere persuasivo; al massimo basta a renderti un po’ più antipatico.
            Oltretutto,quando vuoi, cose un tantino più complesse le sai dire. Quindi, come dicevano una volta le maestre, non sei stupido, è che non ti applichi 🙂
            Comunque, contento tu…

            • ruttone scrive:

              che significa “nel merito”? se uno dice
              “X è vera” e un altro fa notare un controesempio che falsifica X, credo che sia grasso che cola per chi espone la teoria.

              Per insinuazioni e turpiloquio posso fare poco, ma credo che siano abbastanza separate dai concetti che esprimo. se vuoi posso scriverle in corsivo, così la prossima volta che commento le filtri via

              più nel merito di così

            • Roberto scrive:

              Però peucezio, secondo me non puoi dire allo stesso tempo “dice cose vere” e “sono impressioni, interpretazioni”

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              non ci capiamo…
              Dicendo “dice cose vere” intendo dire che condivido le sue impressioni e interpretazioni.
              Che altro facciamo qui dentro se non fornire impressioni e interpretazioni?
              Tranne se uno mi chiede un dato, che per qualche motivo so e glie lo posso fornire.
              Ma fornire dati è la parte meno interessante delle nostre discussioni, è mera informazione, non è comprensione delle cose.

            • Peucezio scrive:

              Ruttone,
              come dire che se io ti dico che i siciliani in genere hanno particolari capacità affabulatorie e una certa piacevolezza comunicativa, tu mi dici che hai conosciuto quattro siciliani che non sono così e avresti risposto nel merito?
              Nel merito significa dire: sono stato in Sicilia e ho avuto una percezione diversa.
              E’ che tu non vuoi capire, vuoi confutare, quindi t’interessa dimostrare qualcosa.
              Io non voglio dimostrare nulla, non me ne frega niente di avere ragione. Se qualcuno trova degli elementi di stimolo in quello che dico, tanto mi basta. Se non gli suona o non lo trova persuasivo, pazienza. Ma tutto questo sforzo per cercare falsificazioni e controdimostrazioni mi sembra sciocco e un po’ infantile.

              Circa le insinuazioni e il turpiloquio, se sono separati dai concetti, sono proprio sgradevolezze gratuite. E lo dici pure che sono separati dai concetti! 🙂

            • ruttone scrive:

              Ma fornire dati è la parte meno interessante delle nostre discussioni, è mera informazione, non è comprensione delle cose.

              Questa frase non ha senso, specialmente in questo contesto

              1) Se esistono dei controesempi alla teoria di fini (come quelli che ho scritto) c’è da comprendere solo che la teoria va aggiustata. magari è stata espressa male, oppure si può concludere che l’autore sia disonesto

              2) non capisco bene come qualificare (men che meno quantificare) “comprensione delle cose”, visto che avviene nella testa di ciascuno dei lettori. Se per te avere una teoria che viene smentita dai dati significa comprendere una cosa, abbiamo diversa definizione di che significhi comprendere una cosa

            • ruttone scrive:

              Se per te avere una teoria che viene smentita dai dati significa comprendere una cosa,

              intendevo comprendere una cosa per mezzo di quella teoria smentita

            • ruttone scrive:

              come dire che se io ti dico che i siciliani in genere hanno particolari capacità affabulatorie e una certa piacevolezza comunicativa, tu mi dici che hai conosciuto quattro siciliani che non sono così e avresti risposto nel merito?

              Certo che ho risposto nel merito, perché di fronte a questa obiezione tu sei obbligato a definire che cosa significa “in genere”

              Nel merito significa dire: sono stato in Sicilia e ho avuto una percezione diversa.
              E’ che tu non vuoi capire, vuoi confutare, quindi t’interessa dimostrare qualcosa.

              Altra brutta notizia: se uno vuole capire, deve dimostrare. capire significa che riesci ad estrarre una relazione tra degli eventi (essere siciliano e affabulare).
              quindi: se vuoi capire, devi dimostrare
              se vuoi confutare, devi dimostrare

              Non c’è via di scampo, a meno di riformulare il proprio asserto in un umile “sono stato in sicilia ed ho interagito con persone dotate di una particolare capacità affabulatoria”

              Sei proprio sicuro che a te interessi niente avere ragione?

            • Peucezio scrive:

              Ruttone,
              ma tu credi seriamente che le cose di cui parliamo qui, come peraltro la maggior dei discorsi su società, costume e altri ambiti in cui le interazioni sono complessissime e non esiste teoria scientifica al mondo in grado di chiarirle in modo univoco, siano definibili nei termini in cui hai detto?

              Se è così, ti lascio nella tua convinzione, ma sappi che, quanto a me, mi interessa scambiare esperienze, impressioni, intuizioni.
              A volte posso usare la logica, se si fanno ragionamenti astratti e trovo che i discorsi altrui non siano consequenziali, ma dimostrare le dinamiche sociali e storiche sperimentalmente allo stesso modo in cui si calcola la gravità è un esercizio che trovo sterile e comunque non mi interessa.

              “Sei proprio sicuro che a te interessi niente avere ragione?”

              A me non interessa avere ragione, io ho ragione, che è ben diverso.

            • Peucezio scrive:

              Per inciso (ma neanche tanto, visto che ci disperdiamo nelle nostre discussioni, ma in teoria dovremmo commentare i post di Miguel)…
              ti sembra che a Miguel interessi dimostrare qualcosa? O che ciò che dice sia falsificabile in termini di dimostrazione?
              Miguel lancia delle suggestioni, propone delle intuizioni, degli spunti.
              Se uno li vuole raccogliere, bene, se no peggio per lui.

              Io trovo che leggendo Miguel si ccapiscano cose del mondo che leggendo montagne di libri di antropologia o di sociologia accademica (che pure non sono affatto inutili, mi guardo bene dal sostenerlo) non arriveresti mai a capire.
              D’altronde gli intelligenti non hanno bisogno di dimostrare, si intendono subito fra loro.
              Mi puoi dire: “ma è un discorso tautologico: stai affermando che esiste un’élite di geni che nessuno che non ne faccia parte può comprendere e che dice cose giuste, o comunque profonde e fondate, a priori”.
              Certo. Ma io infatti non pretendo di convincerti di nulla. Ti rispondo giusto perché mi chiami in causa (e mi chiedo come mai non hai niente di più importante da fare).
              Se poi vuoi stare al gioco e raccogliere qualche spunto o proporlo a tua volta, tanto di guadagnato; in caso contrario rischi di essere come uno che non si è mai innamorato e vuole che uno che invece ha vissuto quell’esperienza glie la spieghi con una formuletta, così lui la capisce.

            • Z. scrive:

              Peucè,

              — D’altronde gli intelligenti non hanno bisogno di dimostrare, si intendono subito fra loro. —

              Mio Dio quanto siete intelligenti, voi intelligenti 😀

            • ruttone scrive:

              Peuce’

              io so solo che se una cosa me la spacciano per vera ma è dimostrabilmente falsa la possiamo girare quanto ci pare ma rimane falsa

              tutte le contorsioni che hai fatto chiamando in causa le Elite di intelligenti, Miguel Martinez, innamorarsi per la prima volta sono numeri da circo di fronte a quello che ho detto sopra

              Io preferisco essere scemo

            • Peucezio scrive:

              Ruttone
              “Io preferisco essere scemo”

              Buon per te!
              L’importante è essere felici 🙂

  63. PinoMamet scrive:

    Invece voglio toccare un punto secondarissimo del discorso di Fini, quando dice che l’Esercito italiano ha abbassato i suoi requisiti fisici perché trovava altrimenti pochi volontari idonei.
    In realtà può essere che fosse per questo, però noto che i militari in giro nelle città italiane sono, in media, notevolmente più alti e atletici del militare medio di leva di quando esisteva la leva.
    Sono proprio degli atleti, insomma, e sicuramente dei marcantoni (non tutti ovviamente).

    Ma, c’è davvero bisogno che lo siano?

    Non può essere che non sia l’italiano medio che si è imbolsito, come suggerisce Fini, ma l’esercito italiano che abbia messo l’asticella un po’ troppo alta per un po’?

    anche considerando che alcuni personaggi molto… rambi che ho conosciuto, e della cui carriera militare sono più che sicuro, fisicamente sono tutt’altr oche “rambi”.

    Poi oh, sicuramente l’italiano medio si è anche imbolsito, e i ragazzini passano più tempo chiusi in casa che a scorrazzare fuori; ma però.

    • Moi scrive:

      Boh … sembrerebbe _ come talvolta abbozzato da Mauricius Tarvisii con estremo tatto da Millennial 😉 … _ che certune Donne Emancipate sentano un impellente bisogno di Cadere in Guerra ! … NON ne comprendo però il motivo, nemmen io.

  64. Moi scrive:

    @ LUCIA

    Thailandia, Combattimenti e Gender …

    film “The Beautiful Boxer”

    https://www.youtube.com/watch?v=6orM84owB7M

    che narra la vera storia di Parinya Charoenphol / Nong Toom

    https://en.wikipedia.org/wiki/Parinya_Charoenphol

  65. Moi scrive:

    @ LUCIA

    I primi “Farang” a sfidare dei Nak Muay Thai furono,tra fine Anni Ottanta e inizio Anni Novanta proprio degli Olandesi … solo che pur essendo più grossi le buscavano , perché i Thai facevano una roba molto più “simil-gladiatoria” che “sportiva” … però la popolarità in Occidente della Muay Thai, come citava Pino, è in debito con Jean-Claude Van Damme … molto diverso dall’ insulso Frammasson Gricciazzo suo omonimo Juncker 😉 !

    • PinoMamet scrive:

      me i thailandesi stan sulle balle, comunque, per motivi aneddotici già raccontati 😉

      poi ho visto un film con un attore americano belloccio, che per non fare sempre il belloccio ha fatto anche questo simil film d’autore ambientato in Thailandia dove sta quasi sempre zitto e c’è un poliziotto corrotto che va in giro a torturare la gente, e boh, mi sembra un posto sporco, umido e privo di attrattive.
      E pieno di karaoki pacchiani.

    • Lucia scrive:

      😀
      Chi è lo Juncker?

  66. Moi scrive:

    Anzi: “Jugo” (“Sud”) Slavia” … basta però che NESSUNO/A/UM 😉 lo legga “Giugo-Slavia” perché c’è la “gèi” 🙂 !

  67. Moi scrive:

    Cmq ho notato _ mi piacerebbe il parere di Pino … _ che quando le Femministe si cimentano a criticare i Film di SuperEroi … hanno un Immaginario SuperEroistico Maschile “freezato” nell’ America Anni Cinquanta … ignorano totalmente l’ Universo Anime / Manga “Tradizionale”, in cui gli Eroi (più o meno “Super”) sono “da quel lato lì”, timidi e impacciati e “consumano” 😉 poco o niente.

    • PinoMamet scrive:

      Secondo me perché guardano pochi anime.

      Il Giappone ha traumi diversi (parlo banalmente del sistema scolastico, non la solita cosa della bomba atomica) e ha figure abbastanza diverse, inoltre gli autori giapponesi a volte si ribellano ai loro produttori e si ritagliano più spazi personali, che alla fine possono risultare ancora più interessanti;

      difficile tacciare di maschilismo, per esempio, Neon Genesis Evangelion, il cui protagonista era un ragazzino con ben poco dell’eroe, e in cui il “fan service” era ridotto al minimo, in compenso veniva mostrata una scena in cui il ragazzo si masturbava, non in senso erotico/voyeristico, ma introspettiva e disturbante (una scena che rifletteva la sua tristezza e insoddisfazione e ne dava un ritratto realistico di ragazzino).

  68. Roberto scrive:

    Miguel

    “2) non ne so nulla; so solo che è un problema enorme, non riuscire a trovare cose da far fare alle bambine.”

    Attività che ho fatto con la mia:
    – basket
    – judo (vabbè io facevo quello che si faceva massacrare dal maestro a scopo dimostrativo)
    – scacchi
    – cucina
    – musica (io suono il flauto, lei piano e cajon….adesso vuole fare un gruppo con le amiche)
    – corso di giapponese
    – snorkeling (ok difficile nell’Arno)
    – giri in bici

    Cose che lei fa da sola o con amiche
    – badminton
    – musica
    – fumetti (lei disegna una amica scrive testi)

    Alla fine faccio più fatica a trovare attività con il pargolo che non fa altro che giocare a lego e playmobil…..

    • Lucia scrive:

      Roberto attento, ricorda quello che scrisse Eco sui bimbi che giocano a meccano invece di imparare l’empatia e le strategie di squadra con i giochi di guerra e di conseguenza poi diventano nazi!

      • Moi scrive:

        Come già ho raccontato, un mio amico delle Medie si vantava di “giocare” 😉 con le Barbies dismesse della Sorellona … in maniera molto, troppo 😉 😀 eterosessuale !

      • Roberto scrive:

        Che già poi sono mezzi tedeschi….,

        Comunque tutti e due sono appassionatissimi di risiko!

        • Francesco scrive:

          hai il figlio ideale mi sa

          tedesco, risiko, lego, playmobil

          appena inizia col basket passa a super sayan senza dare l’esame!

          • Z. scrive:

            Francè, però tu non sei più un bambino, e ai giochi di dadi dovresti preferire i giochi di strategia!

            😛

            • Francesco scrive:

              come non sono più un bambino? non sono neppure arrivato ai 50!

              PS sta per uscire Age of Empires versione definitiva, non vedo l’ora

  69. Moi scrive:

    E le Quote Rosa a Ingegneria perché la Matematica viene insegnata con Mind Gender Standards troppo EteroMaschilCisBinarioNormativi … che ne pensate ?

  70. Moi scrive:

    @ ROBERTO & FRANCESCO, “la Strana Coppia” [cit.] Kalergica 😉 …

    tra correttezza politica e lotta alle fake news direi che stiamo lavorando anche al terzo punto

    [cit.]

    —————————–

    Bene, benissimo: ottimo ! La prima volta che vi scappa detta un’ espressione ClericoFascista come _ … Trigger Alert ! _ “Donna Incinta” anziché “Persona Incinta” [sic] … auto-denunziatevi all’ UNAR a randa ! … Forse otterete Asilo c/o le TERFs ! 😉

  71. Moi scrive:

    Aaaaaaaaaaargh !!! Trigger !!! Trigger !!! Trigger !!!

    Safe Space Required !!! Safe Space Required !!! Safe Space Required !!!

    … Get Ready :

    https://www.express.co.uk/news/uk/869874/Term-pregnant-women-banned-offensive-transgender-people-UK-United-Nations

    Government has said the term “pregnant woman” should not be used in a United Nations treaty because it “excludes” transgender people.

    —————————-

    https://www.express.co.uk/news/uk/869874/Term-pregnant-women-banned-offensive-transgender-people-UK-United-Nations

    Denmark to UN: ‘Pregnant woman’ is transphobic term

    ————————————————-

  72. Moi scrive:

    D’altronde, Infissisti, Serramentisti e Vetrai di Overton 😉 erano alacremente digià al lavoro da tempo … NON era questione di “Se”, ma di “Quando” !

    … “Quando” è “Adesso” !

    Tutto torna, tutto torna. Tutto !

  73. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Mi rendo conto che io non voglio combattere il sistema.
    [CIT.]

    ———————————–

    Poco male: forse l’ età anagrafica per l’ Epopea del Grande Figheggio 😉 ce l’ hai avuta, ma _ se te lo sei perso … _ essa Epopea NON tornerà :

    Eskimo , di Francesco Guccini prima (!) di Tradire Sé Stesso !

    https://www.youtube.com/watch?v=Lu_QGrkZ5Xo

  74. Moi scrive:

    3) perché sono quasi solo maschi che commentano qui?

    ———–

    Un tempo si sentiva dire che … “la puléttica l’è un quèl da òmen” 😉 !

  75. Moi scrive:

    Sta rimestando la Guerra Jugoslava Pisapia, in funzione Vs D’Alema … «Quando lui faceva bombardare il Kosovo, io ero nei campi profughi del Kosovo» [cit.]

    • Francesco scrive:

      mi state obbligando a rivalutare Baffetto!

      se fosse per i pacifisti, la guerra sarebbe ancora in corso, come da tradizioni locali

  76. Francesco scrive:

    OT

    INGIUSTIZIA GLOBALE
    La lotta di classe vinta dall’1%
    Anna Maria Merlo

    credo che il Manifesto sostenga le mie stesse tesi, caro Miguel

    😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “La lotta di classe vinta dall’1%
      Anna Maria Merlo

      credo che il Manifesto sostenga le mie stesse tesi, caro Miguel”

      🙂

      Quello che sfugge agli appassionati della lotta di classe è che la forza lavoro, oggi, è uno strumento di importanza del tutto secondaria.

      Persino io ho centinaia di schiavi-energia a mia disposizione: a portarmi l’acqua a secchiata su per le scale, a pedalare sulle biciclette per farmi avere la luce in casa, a trasportarsi sulle spalle quantità incredibili di plastica dalla Cina.

      Ne ho talmente tanti, che non saprei bene cosa farmene pure di uno schiavo umano. Costa un’enormità in cibo e anche se pedala tutto il giorno sulla sua bici, probabilmente riesce al massimo a tenermi accesa una lampadina in casa.

      L’1% non è che sta come sta, perché fa pedalare al 99%. Al massimo, il 99% ha qualche utilità perché compra ciò che l’1% gli vende.

      • Francesco scrive:

        caro Miguel

        sei un pò troppo avanti: le macchine non hanno ancora sostituito tutta la forza lavoro (anzi, manco per il cacchio, domattino vado in ufficio a sgobbare, col mio tecno-schiavo che fa i conti per me)

        quel giorno, il problema che poni sarà reale, oggi manco per niente

  77. Moi scrive:

    @ MIGUEL / LISA / CHIUNQUE IN OLTRARNO :

    FIRENZE …

    http://www.toscanamedianews.it/traffico-di-rifiuti-i-bambini-che-muoioano.htm

    Traffico di rifiuti: “I bambini? Che muoiano”

    L’ha detto un indagato nell’inchiesta della procura di Firenze, intercettato al telefono. Camionate di rifiuti inviati alle discariche senza controlli.

  78. Roberto scrive:

    In topic con vari OT

    http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2017/12/15/news/parita_salariale_norvegia-184137203/

    Ora, gli uomini riempiono gli stadi, raccolgono dieci volte tanto tra sponsor, diritti TV, pubblicità….e parità di sessi per repubblica vuol dire che devono guadagnare come le donne che giocano partite fra pochi intimi….per me è una discriminazione bella e buona

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Al posto della questione sociale abbiamo la questione femminile: le diseguaglianze ci vanno benissimo, anche se mostruose, anche se spietate, a patto che ci sia parità sociale.
      Qualche mese fa leggevo un articolo su una rivista di diritto del lavoro in cui si diceva basta alle declaratorie dei contratti collettivi (cioè una descrizione semplice delle mansioni che il lavoratore svolge da cui anche un asino può stabilire che stipendio minimo gli spetta sulla base del suo ruolo in azienda) e dentro, al loro posto, la “valutazione delle mansioni”, ovvero un meccanismo complicatissimo (che ho visto mettere in crisi professionisti anche esperti…) che garantisca la parità salariale (e non il rispetto dei minimi!) tra i sessi.
      L’autore riportava come effetto positivo di questa sostituzione il caso di una dirigente che, pur nel rispetto del tabellare (che si aggira intorno ai 5000 euri al mese per i dirigenti industriali…), non guadagnava “abbastanza tanto” rispetto ai quadri della stessa azienda.
      Qusto è il futuro, con i contratti collettivi nazionali smantellati e ricche che si sentiranno pienamente legittimate a pretendere di diventare sempre più ricche. E, obiettivamente, la giurisprudenza della Corte di Giustizia ha una responsabilità gravissima in questo processo: l’ultimo caso che ho visto (una pronuncia che sembrava spuntare fuori dagli anni ’90…) ritornava al vecchio principio per cui il principio di non discriminazione nei contratti atipici si applica quando le precarie sono in maggioranza donne!

      • Z. scrive:

        Non ho capito l’ultimo paragrafo… in che zenz?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Prima degli accordi quadro e delle relative direttive su part-time e contratto a termine, non esisteva nel diritto comunitario il principio per cui (facciamo l’esempio del part-time) il lavoratore a tempo parziale dovesse essere trattato allo stesso modo di quello a tempo pieno, anche se in proporzione al suo orario. In sostanza, poteva avere una retribuzione oraria inferiore, una maturazione di ferie e permessi più lenta e scatti di anzianità ridotti.
          Poi, visto che i lavoratori a tempo parziale in molti ambiti erano soprattutto donne, in tali ambiti si era consilidata una giurisprudenza che prevedeva che, se in un’azienda i lavoratori a tempo parziale erano in prevalenza donne, il trattamento economico e normativo orario non potesse essere deteriore rispetto a quello dei lavoratori a tempo pieno (altrimenti sarebbe stata una discriminazione indiretta). Se, invece, i lavoratori a tempo parziale erano in prevalenza uomini, era lecito discriminarli in quanto tale.
          Poi ci sono stati gli accordi quadro e le direttive e in questo secolo quella giurisprudenza lì è terminata. Poi qualche settimana fa trovo citata una sentenza della Corte di Giustizia in cui si torna ad applicare i principi sopra descritti ai contratti atipici.

  79. Moi scrive:

    In Italia pare il Calcio Femminile è solo dilettantistico, e infatti la Boschi NON sapendolo fece una clamorosa Gaffe Boldrinista in tal senso.

    … poi, in teoria, lo Sport Professionistico è correlato / rapportato tra “Quanto Rendi & Quanto Prendi” !

    Nella moda, le Modelle guadagnano molto di più dei Modelli in virtù della “Economia Che Fanno Girare” … ma dubito che ci saranno chissà quale Campagne di Sensibilizzazione.

    • Moi scrive:

      … se non altro, stando ai luoghi comuni, l’ unico (!) Stilista eterosessuale “di un certo livello” sarebbe Calvin Klein _ anzi: Calvino Piccolo 😉 _ perciò di Casi “Vinopietra” 😉 come nel Cinema dovremmo averne pochini …

      • Davide Troiano aka daouda scrive:

        Vajelo a spiegà…

      • PinoMamet scrive:

        Aneddotica sul caso Vinopietra, tanto pour parler di sessi, generi ecc. ecc.;

        mentre mi pare che il “discorso pubblico” femminile sia tutto di unanime ed univoca condanna di Vinopietra (con la quasi unica eccezione di V. Luxuria), praticamente tutte le donne sentite personalmente mi hanno detto che “in fondo lui era maiale, ma anche le attrici un po’ mignotte lo erano”.

      • PinoMamet scrive:

        Anche a proposito di discorso pubblico vs convinzioni private, politically correct e compagnia.

        • Moi scrive:

          i pare che il “discorso pubblico” femminile sia tutto di unanime ed univoca condanna di Vinopietra (con la quasi unica eccezione di V. Luxuria)

          ———–

          Dillo a una TERF che VG in arte VL è da “eccettuare” 🙂 …

  80. Moi scrive:

    @ LUCIA

    All you gotta do is just listen:

    https://www.youtube.com/watch?v=ZLrNBmXhr1M

    Ronda Rousey skewers MMA Gender Pay Gap

  81. Moi scrive:

    What Part Of

    “I think that how much you get paid should have something to do with how much you bring in !”

    Don’t you Understand ?

    PS

    Fossi un Millennial, ci farei il Meme con Ronda Rousey che tira un armbar alla Boldrini in fotomontaggio su Facebook 😉 !

  82. MOI scrive:

    @ LISA PANISCUS

    Sulle Olimpiadi di Matematica la penso come Peucezio: che senso ha che un Ministero della Pubblica Istruzione che scialacqui fiumi di denaro pubblibo organizzando ‘ste ste SuperNerdate per una parte milionesimale di ragazzini che della Scuola Pubblica non ne hanno alcun bisogno (… anzi è una perdita di tempo controproducente rispetto a se avessero un Precettore che ne sviluppasse il genio !) … per poi produrre legioni di Adulti che senza la calcolatrice dell’ i-phone / smartphone / cellulare NON sanno fare le addizioni più semplici !?!?

    … Se riportassimo perfino un simil-Franti (figurarsi un simil-De Rossi !) da una scuola dell’ Ottocento, vincerebbe le SecchioOlimpiadi a mani basse ! 😉

    • paniscus scrive:

      “Sulle Olimpiadi di Matematica la penso come Peucezio: che senso ha che un Ministero della Pubblica Istruzione che scialacqui fiumi di denaro pubblibo organizzando ‘ste ste SuperNerdate per una parte milionesimale di ragazzini”
      ————————-

      Dove starebbero questi fiumi di denaro pubblico?

      Io mi occupo di organizzare le gare di matematica e di fisica nella mia scuola da parecchi anni, e assicuro di non aver mai visto niente del genere.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “che senso ha che un Ministero della Pubblica Istruzione che scialacqui fiumi di denaro pubblibo organizzando ‘ste ste SuperNerdate ”

      In realtà, il sistema scolastico scialacqua fiumi di denaro in cose che non hanno alcun rapporto con l’istruzione/educazione.

      Quando sono andato alla giornata di presentazione della scuola media, la volenterosa ragazzina-guida di terza media ci ha spiegato che il primo anno hanno fatto, come ora di alternativa (all’ora di “religione”, cioè di buonismo generico) arte, perché a gestirla era una professoressa di storia dell’arte.

      “Dopo abbiamo cambiato insegnante e i due anni successivi abbiamo fatto bullismo e queste cose qui“.

      Ecco, il sistema scolastico italiano si riassume in gran parte nel concetto di “e queste cose qui”.

      Le olimpiadi di matematica invece, incredibilmente, riguardano proprio quello per cui in teoria esiste la scuola.

    • ruttone scrive:

      … Se riportassimo perfino un simil-Franti (figurarsi un simil-De Rossi !) da una scuola dell’ Ottocento, vincerebbe le SecchioOlimpiadi a mani basse !

      Guardati meno lambrenedetto che ti fa diventare scemo.

  83. Moi scrive:

    Alé-alé-alé anche la Boschi ha sboldrinato 😉 Vs Travaglio c/o la Gruber …

  84. Moi scrive:

    https://video.repubblica.it/dossier/governo-gentiloni/etruria-scontro-boschi-travaglio-in-tv-attaccata-cosi-perche-donna/292391/293002

    Etruria, scontro Boschi-Travaglio in tv: “Attaccata così perché donna”

    —————–

    Il Popolo Italiano impari a Trasformare la Rabbia in Forza … lo Scontro Finale di Staltranno si avvicina ! La Forza è dentro di Noi ! Impariamo a Sentire Fluire la Forza!
    Usiamo la Forza ! … La Forza sia con Noi ! 😉

  85. Moi scrive:

    Intelligenti ? … Pauca !

    😉

  86. Moi scrive:

    Vinopietra 😉 Italici …

    https://www.youtube.com/watch?v=56D2KIJDXcc

    Molestie: parlano le ragazze di “Non è la Rai” – Nemo – Nessuno Escluso 09/11/2017

    • Moi scrive:

      memorabili i commenti di tipo “nel porno … non c’è questa ipocrisia” e “adesso si sono evolute in MILF” … 😉

    • PinoMamet scrive:

      Sta a vedere che l’unico che si salverà dalle accuse di moleastia sarà Rocco Siffredi 😀

      • Carlo scrive:

        Però anche nel mondo del porno nel 2015 ci sono state accuse di violenza sessuale contro un certo James Deen (da non confondere con James Dean) attore pornografico da parte di una certa Stoya, anche ella porno-attrice.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il prossimo passo saranno le prostitute che lamenteranno di essere state oggetto di atteggiamenti lascivi sul luogo di lavoro…

        • roberto scrive:

          mi farò lapidare dai tradizionalisti del blog, ma il fatto di essere una prostituta attrice che gira un film porno, non fa venir meno la necessità di avere sempre un consenso.

          per essere chiari, se sono d’accordo per fare certe cose e dico che non ne voglio fare altre, se mi impongono le altre ho ragione di incazzarmi.

          • Peucezio scrive:

            Vabbè, questo è ovvio, ci mancherebbe.

            Quello che temiamo, e penso convenga anche tu, è che molte donne le molestie se le siano inventate o che ritengano moltestia un complimento.
            Ma imporre con la forza un rapporto sessuale a qualsiasi donna, che sia un’educanda, un’attrice porno o anche una prostituta, è sempre spegevole.

          • Francesco scrive:

            mi dispiace deluderti ma sono d’accordo anche io: la violenza sessuale ai danni di una prostituta è un crimine.

            F o’tradizionalista

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “Sta a vedere che l’unico che si salverà dalle accuse di moleastia sarà Rocco Siffredi :D”

        Una delle riflessioni più interessanti a riguardo l’ha fatto lo stesso ormai mitico Weinstein, quando ha cerccato di giustificarsi dicendo che lui era cresciuto negli anni Settanta “quando tutto era permesso”.

        Infatti, quello che sta succedendo adesso è certo un po’ un esito del Sessantotto, ma è anche la sua radicale negazione: la fine dell’idea, ingenua quanto si vuole, che “se si toglie la Repressione, vivremo tutti felici!”

        Quell’affascinante matto di Wilhelm Reich oggi non sarebbe in manicomio, ma in galera.

        D’altra parte, la quattordicenne che si faceva le canne e frequentava disinvoltamente i “compagni” maschi di quando ero giovane io, viveva ancora nella fase ascendente, per cui poteva pensare di conquistare nuovi mondi, ribellandosi ai genitori – magari meno colti di lei. La trasgressione sessuale femminile era quindi una forma di autoaffermazione contro i genitori.

        Invece, la ventiquattrenne oggi penso che cerchi protezione, anche dalla propria famiglia, contro un mondo sempre pù precario; quindi non ha nessuna particolare voglia di vantarsi delle proprie prodezze sessuali contro i genitori.

        Forse.

        • roberto scrive:

          Miguel

          “cerchi protezione, anche dalla propria famiglia, contro un mondo sempre pù precario”

          secondo me però non c’entra molto il precariato (o forse non ho ben capito cosa vuoi dire), ma due fenomeni

          1. si passa da un mondo in cui “tutto era proibito” ad uno in cui “tutto è permesso”, senza tener conto del fatto che “tutto” è semplicemente falso (qualcosa in più è permesso, certo non tutto)

          2. la presa di coscienza che le donne non sono giocattoli

          da li la voglia di protezione

          taccio dei fenomeni da baraccone, mamma cicci mi tocca, toccami cicci che sennò non vado in TV, mi sembra una questione diversa da quella di cui parli

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            secondo me il punto 2 non è proprio pertinente.
            Marrazzo era andato con un transessuale del tutto consenziente.
            Sono riusciti a tirare fuori un arzigogolo logico completamente folle: era ricattabile.
            Come dire che io non devo cagare, perché uno potrebbe riprendermi mentre sono sul cesso e dopo ricattarmi.
            E’ chiaro che la tutela di parti deboli (le donne, i bambini…) sono meri pretesti.
            Quella che vuole il progressismo non è affatto una società in cui tutto è permesso, ma in cui tutto è proibito.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “taccio dei fenomeni da baraccone”

            Ma io parlo di un’altra cosa: nel Sessantotto e subito dopo, c’era uno scatenamento, in ambienti “intellettuali”, del “diritto delle donne di trombarsi tutti i maschi che vogliono come e quando vogliono”, considerata una cosa “di sinistra”.

            Porche con le ali, insomma.

            Oggi c’è una visione per cui il maschio è predatore fino a prova contraria (tipo contratto scritto in triplice copia, dopo perizia psicologica che accerta il libero consenso).

            Mi colpisce questo rovesciamento radicale.

            • Francesco scrive:

              beh, Miguel, è che nella nebbia del delirio di allora l’idea di darla per avere vantaggi non era prevista

              quindi neppure di chiedere prestazioni sessuali per concedere vantaggi – o riconoscere diritti

              era un problema di ristrettezza di visione nelle cazzate che andavano per la maggiore

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “era un problema di ristrettezza di visione nelle cazzate che andavano per la maggiore”

                Bella definizione 🙂

                Anche se il Sessantotto non è stato solo questo.

                Pensiamo ai cantanti inglesi degli anni settanta e a quelli di oggi…

            • Carlo scrive:

              Per Miguel, le femministe di quella pagina da te citata in passato (Abbatto i Muri) sostengono tutt’oggi l’idea di liberazione femminile anni ’70 e uno dei loro bersagli polemici sono le femministe puritane.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Carlo

                “Per Miguel, le femministe di quella pagina da te citata in passato (Abbatto i Muri) sostengono tutt’oggi l’idea di liberazione femminile anni ’70 e uno dei loro bersagli polemici sono le femministe puritane.”

                E’ vero. Sì, quello era il modo di pensare molto diffuso tra una minoranza di donne, ai tempi miei. Una minoranza che però aveva non poche presunzioni.

                E’ un conflitto interessante, comunque.

                Esiste poi la sottocategoria di quella che pensa come Abbatto i Muri, ma se vede la possibilità di fare soldi o far danno, diventa puritana.

                Preciso che parlo sempre di minoranze e di sottominoranze, nessuna generalizzazione.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Pensiamo ai cantanti inglesi degli anni settanta e a quelli di oggi…”

              Cioè?
              Mi interessa…

            • Z. scrive:

              Peucè,

              scusa eh, per una volta che sono d’accordo in tema di musica con Miguel nonostante il suo notorio cattivo gusto in materia!

              Anni Settanta: Led Zeppelin, Deep Purple, Jethro Tull, Pink Floyd, Traffic…

              Oggi: boh, chi c’è oggi? non mi dispiace Lily Allen.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              va bene, questi sono i nomi (alcuni mi suonano, ma in generale non mi dicono granché), ma volevo capire qualcosa delle caratteristiche.
              In cosa, in sintesi, gli uni si distinguerebbero dagli altri?

            • Peucezio scrive:

              Togli pure il condizionale: se mi dite che si distinguono, ci credo.

            • Z. scrive:

              Prova ad ascoltare i primi. Poi prova ad ascoltare qualcosa di inglese odierno.

              Non chiedere ad altri. Sperimenta direttamente tu stesso 🙂

            • Peucezio scrive:

              Apposta apposta…
              Metti un link a un esempio delle une e uno delle altre e stiamo a cavallo (se hai tempo e voglia).

            • Z. scrive:

              Led Zeppelin, Stairway To Heaven;
              Deep Purple, Child In Time;
              Pink Floyd, A Pillow Of Winds;
              Jethro Tull, Aqualung;
              Traffic, John Barleycorn.

              di roba inglese degli ultimi dieci anni, boh… Muse, Kasabian, Arctic Monkeys. Ma non è esattamente il mio genere, diciamo.

              Se ti piacciono le voci femminili, Adele o Lily Allen.

          • roberto scrive:

            scusa peucezio,
            non ho capito che c’entra il mio punto 2 con marrazzo.
            la mia idea è “cerco protezione perché ho coscienza del fatto che non tutto quello che mi capita è giusto o normale o inevitabile”.
            sembra un discorso banale ma non lo è. 20 anni fa poteva essere assolutamente normale doverla dare al produttore per lavorare in un film, adesso no.

            su marrazzo non era ricattabile, ma effetivamente ricattato e aveva effettivamente ceduto al ricatto, dando soldi ai carabinieri infedeli

            • Peucezio scrive:

              Come che c’entra?
              Tu dici che non è vero che oggi ci sarebbe un puritanesimo sessuofobico, perché in realtà si cercherebbe solo di difendere le figure più deboli.
              Ti ho fatto un esempio di sessuofobia non ricondusibile a questo principio.

              Strano comunque che tu non abbia percezione della sessuofobia del mondo contemporaneo.

            • Daouda scrive:

              Libertinismo sessuofobico

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “Infatti, quello che sta succedendo adesso è certo un po’ un esito del Sessantotto, ma è anche la sua radicale negazione: la fine dell’idea, ingenua quanto si vuole, che “se si toglie la Repressione, vivremo tutti felici!”

          Quell’affascinante matto di Wilhelm Reich oggi non sarebbe in manicomio, ma in galera.”

          E’ vero. Riflessione molto interessante.
          E’ il catarismo della nostra società: tutto è per definizione impuro e malvagio.
          Reich non solo sarebbe in galera, ma sarebbe più attuale che mai.
          Io dovrei essere molto ostile a Reich, come alla Scuola di Francoforte in genere, che, non del tutto a torto i tradizionalisti considerano l’espressione più radicale della sovversione.
          Ma credo che non solo Reich abbia compreso uno dei meccanismi fondamentali dell’oppressione, ma che in fondo avesse una visione per molti versi sana.
          Sono quei personaggi che, come Pasolini (che ne è l’esempio più estremo), oggi anderbbero rivalutati da destra (con Reich è più difficile, ma se si intende la destra in senso vitalista contro ilpuritanesimo mortifero attuale, la cosa ci può stare).

          • Francesco scrive:

            posso votare per il ripristino della Repressione? non solo si stava molto meglio quando si stava peggio ma ci si divertiva molto di più a trasgredire i precetti

            e una volta fatto non ci si sognava neppure di aver fatto una cosa buona e giusta ma si era tutti felici appunto di aver fatto i porcelloni

  87. Peucezio scrive:

    A proposito di sesso, sinistra & dintorni,
    la recente approvazione del testamento biologico mi ispira una riflessione, al di là del merito della legge (di per sé non è scandaloso che uno possa decidere a priori se, quanto e come curarsi; poi bisogna vedere come viene disciplinato concretamente da questa legge):
    il progressismo nega, con aborto ed eutanasia, l’istinto di sopravvivenza,
    ma con la sua sessuofobia nega anche quello di riproduzione.
    In pratica non puoi scopare e non puoi nemmeno vivere.
    Uno dice: beh, è una forma estrema di automortificazione, di ascesi spirituale.
    No, perché sono materialisti, quindi oltre la vita biologica non c’è nulla.
    Qui siamo molto al di là dello stesso principio luciferino: Satana ti toglie la vita eterna, ma in cambio ti consente di assecondare la concupiscenza della carne: in questa vita almeno ti diverti.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Quindi non è satanico. Cosa devo pensare invece della tua posizione per cui il peccato è sempre dipinto come un bene necessario? 😀

      • Francesco scrive:

        Satana cerca sempre di fregarti due volte: prendersi l’anima, darti in cambio solo promesse.

        Se ti convince che la vita è uno schifo e neppure deve prometterti qualcosa, ha fatto en plein e festaggia.

        Chissà come festeggia, il Diavolo. Non voglio saperlo.

      • Peucezio scrive:

        Mauricius,
        in realtà sì: il mio era un discorso retorico per dire che questi sono peggio di Satana. Non si può per definizione essere peggio di Satana.

    • Z. scrive:

      Beh, sarebbe tutto vero… se esistesse un’ideologia chiamata “progressismo” e se questa ideologia prescrivesse quel che dici tu.

      In altre parole, la tua tesi è perfettamente verificata nell’ipotesi esemplificativa che il cavallo sia un tesseract 😀

      • Francesco scrive:

        Z

        capisco che la metafisica non è il tuo forte ma … non trovi ci siano troppi esiti progressisti in tutto il mondo occidentale per non chiedersi almeno se esista il progressismo?

        Per me puoi metterci il vero nome – Satana – fin da subito ma dicono che il bello sia il viaggio, non la meta.

        PS x Peucezio: per scopare ci sono le bambole robot, fino a quando non avranno un loro sindacato pur’esse

        • Z. scrive:

          Veramente qui parliamo di ideologia più che di metafisica. Il che non toglie che io sia un ignorante, eh, ma non toglie nemmeno che “progressismo” sia un termine privo di significato.

          Quanto meno, di significato comprensibile e comunicabile, che vada oltre a “quelle robe brutte che non piacciono a me”.

          • Francesco scrive:

            a me non piacciono un sacco di cose, molte fanno gli arbitri alle partite del mio povero Milan

            ma non le chiamo progressismo

            PS se vuoi, tu chiamale “diritti civili”, così ti ritrovi

            🙂

          • Peucezio scrive:

            Z.,
            chiamala l’ideologia dominante, quella imposta dalle classi egemoni, dai mezzi di comunicazione mainstream, insomma, chiamala come cazzo vuoi, ma hai capito benissimo di cosa parlo 🙂 malgrado la tua abissale ignoranza di rozzo leguleio coi calli alle mani, che nel neolitico prossimo venturo sarebbe un ottimo agricoltore, ma che in realtà, checché ne dica, ha letto più di me, che sono solo un glottologo di pronvincia, con qualche idea un po’ eccentrica. 😛

            • Z. scrive:

              Peucè,

              anzitutto partiamo dalla fine: quello di provincia sono io. Tu sei cresciuto a Milano: non sarà Nuova York, ma nemmeno Bologna, via!

              I mezzi mainstream… allora, diciamo quella parte che non piace a te della comunicazione meinstrìmm, e così cominciamo a capirci meglio, forse 😉

            • Peucezio scrive:

              Quale sarebbe quella che mi piace?

              Sul provincialismo: mi sono espresso male: sono provinciale come glottologo, non come persona, nel senso che sono esperto di parlate locali.
              Per il resto hai ragione: Mediolanum caput mundi; tradotto: Milan l’è on gran Milan!.

            • Z. scrive:

              Quale sarebbe? L’apericena, tipo…

              😀

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        ” se esistesse un’ideologia chiamata “progressismo” e se questa ideologia prescrivesse quel che dici tu.”

        Ma certo che “esiste un’ideologia chiamata progressismo”, poi bisogna vedere cosa prescrive.

        Esiste ancora una diffusa certezza che la tendenza generale di vita provocata dalla bolla energetica sia “positiva”. Dove la positività è valutata in termini di più salute, comodità terrena, varietà possibile di esperienze, durata della vita, eccetera per un numero crescente di individui umani, sostanzialmente intercambiabili tra di loro e regolabili attraverso una serie di artifizi amministrativi gestiti da una burocrazia impersonale.

        Questo semplicemente è “il progressismo”.

        Che continua ad andare avanti come un treno, anche quando ne crollano le basi materiali.

        E’ esattamente questo divario che rende i nostri tempi affascinanti.

        • Z. scrive:

          Veramente credo che “progressista” derivi da “progressivo”.

          Cioè colui che crede che il Socialismo sia un traguardo da raggiungere a tappe, progressivamente, e non mediante una rivoluzione.

          Oggi pochissimi credono nel Socialismo e direi nessuno nella rivoluzione, tolti qualche ragazzino e qualche personaggio in maschera. Sicché mi chiedo che senso possa avere il termine.

          • Peucezio scrive:

            Vabbè, io parlo di quelli che oggi si definiscono progressisti. Poi forse sbagliano. Ma m’interessa che ci si intenda.

            • Z. scrive:

              Non è un termine molto in voga, in realtà.

              Diciamo che quelli che tu definisci “progressisti” hanno idee estremamente variegate e diverse tra loro. Certo, difficilmente qualcuno di loro ti dirà che iniziamo a sposarci tra uomini e finiremo a trucidare i figli…

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              ma davvero tu non hai presente il nucleo di idee comuni di cui parlo, in questa varietà cui giustamente fai riferimento?
              Per te saranno pure lapalissiane, quindi non configurerebbero un’ideologia. Per me il fatto che siano diventate lapalissiane dimostra il totalitarismo occulo dell’ideologia corrente. In Russia, per dire, non sono lapalissiane. Tu mi dirai: “so’ barbari che vivono nel paleolitico e hanno la clava”. Sarà pure.
              Diciamo che allora si definisce “progressista” chi non ha la clava putiniana. Basta capirsi.

            • Peucezio scrive:

              Occulto.
              Per quanto forse è stato un lapsus freudiano 🙂

            • Z. scrive:

              Peucè,

              cioè, chiunque non abita in Russia è “progressista” e pensa le stesse cose di tutti gli altri “progressisti”. Vabbè.

              Ti dico la mia: per me tu leggi troppi personaggi fuffotronici da web, ma se pensi che in Russia stiano bene dovresti fare un pensierino a trasferirti. Non sei sposato, e fai un lavoro che lassù dovrebbe essere discretamente retribuito 😀

            • Z. scrive:

              Aggiungo:

              a quanto pare la propaganda stile Sputnik – quella che non esiste, secondo grillini e leghisti – è molto efficace, e rafforza il profondo rispetto che nutro da sempre per Putin.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Vabbè, io parlo di quelli che oggi si definiscono progressisti.”

              Sarebbe interessante fare uno di quei grafici che ama Ugo Bardi, dove si vede la popolarità di un termine in un dato periodo.

              Oggi mi sembra che la grande maggioranza delle persone viva intimamente nel terrore del futuro. Anche se non lo confessa, e se è imprenditore, non può permettersi proprio di confessarlo.

              Questo vale sia per il mondo “atlantico” (Europa e Stati Uniti), sia per l’Africa, il Medio Oriente e l’America Latina; il discorso è più sfumato per l’India, per la Cina onestamente non saprei. E ci sono paesi che vivono sospesi tra due futuri immaginari, come la Turchia (ottimismo di Erdogan contro pessimismo kemalista).

              Per cui forse si ha un certo pudore nel dire “progresso”, diciamo che viene da ridere.

              Poi come diceva giustamente Z, il termine “Progressivo” (di origine americana, credo) ha un senso etimologico più specifico.

              Però l’idea dell’espansione illimitata delle fonti energetiche – con tutte le conseguenze del caso – resta alla base del complesso delle istituzioni in cui viviamo.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              vabbè, tu lo fai apposta.
              Fai come il gioco di quello che risponde sempre “non ho capito” e fa ripetere la parola all’interlocutore.

            • Z. scrive:

              Miguel,
              infatti il tema che esponi è interessante, al di là dell’etimo.

              Peucè,
              no, davvero, è che credo che il mondo sia molto più complesso, e sfugga a queste categorie.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma perché sentite l’esigenza di chiamare i positivisti “progressisti”? Desiderio impellente di impoverire la lingua italiana? Voglia di creare confusione e ambiguità? Faziosità politica?

            • Z. scrive:

              MT,

              nel caso di Miguel, direi che c’entra il rapporto che intrattiene con la parola “progresso”.

              Nel caso di Peucezio, decisamente l’ultima che hai detto 😀

          • Francesco scrive:

            Z

            progressista deriva da progresso e quelli che credono fermamente nel progresso, una roba tipo matrimonio omosessuale e preti donna e diritti degli animali.

            Almeno nel campo della cultura, sono pensieri dominanti, Credo ti basterebbe leggere il Corsera sulla legge sulle DAT per rendertene conto.

            Ciao

            • Z. scrive:

              Continuo a pensare che progressista derivi invece da “progressivo”, nel senso di graduale, e può darsi benissimo che sbagli.

              Non che la cosa sia dirimente: chi è di destra sosterrà comunque riforme graduali e non si dirà certo “contrario al progresso”.

              Quello di Miguel è un paraetimo, che comunque è interessante a livello di riflessione.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Progressista deriva proprio da progressivo e, come diceva Z, indicava i socialisti che non erano rivoluzionari. Non ricordate il “medio progressista” di Fantozzi?

            • Z. scrive:

              Il Migliore parlava di democrazia progressiva, direi proprio con lo stesso significato.

              Poi le parole cambiano di significato negli anni. “Ideologia”, ad esempio, ne ha cambiati parecchi!

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “progressista deriva da progresso e quelli che credono fermamente nel progresso, una roba tipo matrimonio omosessuale e preti donna e diritti degli animali.”

              Infatti, l’aumento di consumo energetico, finché la festa dura, implica che:

              1) non importa quali siano i tuoi legami familiari, tanto la divisione del lavoro è talmente radicale che puoi imparare solo da gigantesche istituzioni burocratiche, e quindi perde qualunque importanza la tua “vita privata”

              2) quando la produzione di merci è tale da annegarci tutti, diventiamo tutti coccolati consumatori. Voglio mangiarmi le banane sulle Alpi? Voglio avere il telefonino appena sfornato dalla fabbrica cinese? Voglio comprare un cinghiale per cena e buttarne via i due terzi? Voglio fare la pretessa donna? Voglio avere un utero in affitto? Finché c’è petrolio, c’è speranza!

              3) Quando smetto di avere fame (chi lo sa, alzi la mano!), e la divisione del lavoro mi permette di assegnare l’uccisione di animali a un misterioso gruppo di sfigati nascosti dentro luoghi invisibili, quando la carne da rarità conquistata con fatica diventa qualcosa che possiamo gettare dalla finestra per fare dispetto agli spazzini… possiamo estendere un angolino della nostra onnipotenza anche agli animali.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              però non so quanto sia stretto il rapporto fra le risorse energetiche (e le strutture materiali in genere) e le ideologie dominanti.
              la liberazione sessuale per esempio ci sta perfettamente nello schema.
              la sessuofobia molto meno.
              Sempre che non abbia un legame proprio con la diminuzione delle risorse: per la serie: statevi buoni, non divertitevi troppo che sono finite le vacche grasse.
              Come dire che bisogna andare verso l’automortificazione perché si torna alla povertà.
              Sarebbe da rifletterci su.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “la liberazione sessuale per esempio ci sta perfettamente nello schema. la sessuofobia molto meno.”

                Rifletto da tempo su quello che dici in merito.

                All’inizio, non ero d’accordo: il vittimismo contemporaneo tocca corde diverse da quelle che toccano le storiche ossessioni sessuali. Dire che il Dislessico ha Una Qualità in Più non è sessuofobico, ad esempio.

                Però sento che c’è qualcosa di vero in quello che dici, e che riguarda il distacco tra “cultura” e “natura”, che è un punto essenziale.

                Quando io vedo il pizzaiolo Walid, egiziano, che mi stringe la mano e mi fa assaggiare la pizza che lui ha prodotto, vedo lui, il suo sorriso, intuisco qualcosa della storia della sua famiglia e dei meravigliosi modi di generosità araba, l’affetto che lui prova per sua moglie e per i suoi figli, lanciati nell’incerto futuro italiano.

                Quando io vedo i tre giovinastri maghrebini che spacciano droga e che sghignazzano nel vedere una signora anziana cui è caduta una busta delle spese, e che vedo tesi come coltelli, vedo qualcosa che non mi piace per niente.

                Queste sono sensazioni “naturali”.

                Le sensazioni “culturali” sono: “Walid come gli spacciatori sono splendidi contributi multietnici, le istituzioni devono finanziare Progetti di Inclusione per entrambi”. Oppure, specularmente, “terroristi muslumaniaci, fuori dal sacro suolo italico!”

                Ecco, in queso strapotere della Cultura sulla Natura, ci sta che anche quella forza naturalissima che è la sessualità venga emarginata e temuta.

            • Peucezio scrive:

              Sarebbe da rifletterci.
              Io credo però che c’entri molto il retaggio nordamericano, che, in virtù della loro egemonia, si è imposto sul mondo.
              Ovviamente trasformato. Ma tenderei a pensare che la radice sia lì.

            • Peucezio scrive:

              Andando più indietro, credo (anzi, sono certo, poi posso sbagliare) che sia il retaggio semitico impostosi attraverso il cristianesimo.

            • Francesco scrive:

              sbaglio o qui si fa apposta a confondere progressista con progressivo per biechi fini politici? o polemici? o entrambe le cose?

              a differenza di Miguel, vedo un sacco di ottimisti in giro per il mondo. non solo tutta l’Asia meridionale e orientale ma larga parte dell’Africa, che sogna di agganciare quella locomotiva

              molta dell’America Latina, che si chiede perchè loro no, e pure a sinistra c’è chi pensa che i governi populisti e pauperisti siano una cosa bellissima

              in America del Nord è pieno di gente convinta che riuscirà a far fuori Trump e che tornerà a splendere il sole dell’avvenire, con una donna alla Casa Bianca e le vescovesse cristiane a benedire Planned Parenthood

              l’Europa è divisa sul futuro ma almeno abbiamo i matrimoni gai e l’eutanasia e altri grandi progressi nel campo dei diritti civili, mica tutti sono preoccupati per i musulmani che ci invadono o la Cina che ci vende la roba

              😉

            • Z. scrive:

              Miguel,

              non conosco nessuno che ritenga che gli spacciatori stranieri siano “splendidi contributi multietnici”.

              Ma conosco diverse persone che nulla avrebbero da obiettare all’espulsione del tuo amico egiziano.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “non conosco nessuno che ritenga che gli spacciatori stranieri siano “splendidi contributi multietnici”.

                No, evitano semplicemente di parlarne; e chiamano razzista chiunque ne menzioni l’esistenza, o chiunque ipotizzi che sui barconi ci possa essere anche gente come loro.

                E’ un po’ il meccanismo di chi non discute nemmeno sulla possibilità che un dato prete possa essere pedofilo, perché ritiene un attacco antireligioso lo stesso dire che esisterebbero dei preti pedofili.

                D’altronde, in questi casi il vero bersaglio non è lo straniero, ma il rivale politico italiano con cui polemizzare.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “No, evitano semplicemente di parlarne”

                E’ un meccanismo fondamentale.

                Francesco non parlerà mai spontaneamente dei bombardamenti americani in Vietnam, Salvini non parlerà mai spontaneamente di un delitto commesso da un italiano, i cosplayer non parleranno mai spontaneamente di un delitto commesso da un immigrato.

                Così ognuno si mantiene dentro un proprio mondo di perfezione morale: non nega, semplicemente non concede spazio all’esistenza di qualcosa.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              Salvini credo abbia parlato più volte di delitti commessi da italiani, magari per chiederne la castrazione chimica.

              Francesco direbbe che bombardare il Vietnam è stata cosa giusta e opportuna (e noi gli vogliamo bene lo stesso).

              Molti direbbero che il tuo amico egiziano andrebbe rimandato al suo Paese, fosse anche naturalizzato italiano.

              Nessuno, ma proprio nessuno direbbe che Karim lo Stupracciatore è uno splendido contributo multietnico. Al limite un cosplayer direbbe che ci sono anche stupracciatori italiani o che il vero problema è il TAP o che so io.

              Il mondo è meno simmetrico di come talvolta lo vorremmo…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Il mondo è meno simmetrico di come talvolta lo vorremmo…”

                D’accordo su Salvini castratore chimico,anche se credo che scambierebbe subito la figurina dello stupratore italiano con quella dello stupratore senegalese, che fa più effetto.

                Su Karim lo Stupracciatore, non sono d’accordo.

                Uno, i cosplayer evitano semplicemente di dire che esiste.

                Se uno glielo fa notare e ne discute, il cosplayer dice che chi glielo fa notare non ha diritto di parola, perché i razzisti non hanno diritto di parola. Per cui è come se non avesse parlato.

                Non c’è malafede in questo. C’è solo il sangue che salta alla testa, quando si sentono le parole d’ordine avversarie (infatti, nulla esclude che la persona che chiede di Karim lo Stupracciatore a sua volta lo noti solo per fare un dispetto al cosplayer).

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — D’accordo su Salvini castratore chimico,anche se credo che scambierebbe subito la figurina dello stupratore italiano con quella dello stupratore senegalese, che fa più effetto. —

              Senza dubbio.

              — Uno, i cosplayer evitano semplicemente di dire che esiste. —

              Sì, ma appunto non è che ne parlano bene: evitano proprio di parlarne. Ma non per non dare cittadinanza all’interlocutore: perché non possono dire che non piace nemmeno a loro!

              Gli estremisti di destra hanno meno problemi a dire ciò che pensano, anche quando ciò che pensano è roba indegna. Non che la cosa mi stupisca: chi è garantista pensa e dice spesso cose garantiste, ad esempio.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Gli estremisti di destra hanno meno problemi a dire ciò che pensano,”

              Questo non è vero, almeno nel dibattito pubblico.
              Quelli di sinistra dicono esattamente quello che pensano, quelli di destra si capisce che sono sempre attenti a edulcorare, temperare…

            • Francesco scrive:

              1) Peucezio, credo che tu parli del passato, oggi l’estremismo è sdoganato in quasi tutte le direzioni. Resta giusto brutto dire che AH era un grande statista ma, almeno in tantissimi ambienti, puoi avercela coi negri o coi musulmani apertis verbis.
              1.1) ritengo sia un male, io perseguiterei gli estremisti di tutti i colori, con più soddisfazione quelli rossi lo ammetto

              2) sul Vietnam poco da dire, ormai è storia antica quanto Cesare in Gallia, sono più vicino a Z che a Miguel comunque (perchè mai non dovrei bombardare un mio nemico, scusa?) ma si tratta di technicalities militari

              ciao

  88. mirkhond scrive:

    “di per sé non è scandaloso che uno possa decidere a priori se, quanto e come curarsi;”

    Concordo.

  89. PinoMamet scrive:

    Ai miei tempi, al liceo, c’era ancora qualcuno- una ragazza- che leggeva Reich e parlava di “orgoni”. Una persona molto interessante, anche.

    Cosa è accaduto nel frattempo? che a forza di orgoni, si è arrivati a considerare il sesso come “express yourself” alla maniera di Madonna, una delle più grandi criminali mentali di fine XX secolo: non a caso i suoi video e concerti sono pieni di immagini sessuali tratte dal mondo “bdsm”. Il sesso non solo più libera espressione del comune desiderio di riprodursi e provare piacere fisico, ma come esercizio (perverso) di potere.

    In questo caso, le asiargentine hanno imparato la lezione, e ora quello che stanno facendo è un tentativo di riscrivere la storia.
    La loro, prima di tutto.

    Non solo si stanno presentando come vittime di eventi in cui sono state spesso consenzienti, almeno in parte.

    Ma, visto che il potere sessuale sta molto di più nel non concedersi che nel concedersi, si stanno riscrivendo come “non concedenti” a posteriori: insomma, come se “avessero vinto” loro.

    In questo il sesso “a la Madonna” è doppiamente satanico: perché è visto come esercizio di potere, e perché è puramente seduttivo, tutto fumo, pura illusione erotica calcolata e freddissima.

    • Peucezio scrive:

      Certo. Però io credo abbia ragione Miguel: queste cose sono una filiazione di Reich e compagni, ma una filiazione capovolta.
      Dal tabù imposto da fuori (diciamo dal maschio patriarcale, se mai è esistito; insomma, dai valori sociali correnti), alla libertà totale, alla libertà delle donne usata come una clava per esercitare un potere intimidatorio.

      Anche se ho sempre qualche riserva a identificare in tale intimidazione uno dei due sessi. Questo modello è sessuofobico e siccome l’uomo ha più testosterone ed è la parte attiva nel gioco della seduzione, è antimaschile, ma in realtà resta sessuofobico in genere ed è pronto a stigmatizzare anche l’esuberanza sessuale femminile, laddove si manifestasse.

      • PinoMamet scrive:

        “Certo. Però io credo abbia ragione Miguel: queste cose sono una filiazione di Reich e compagni, ma una filiazione capovolta.”

        Sono assolutamente d’accordo

        “Questo modello è sessuofobico e siccome l’uomo ha più testosterone ed è la parte attiva nel gioco della seduzione, è antimaschile, ma in realtà resta sessuofobico in genere ed è pronto a stigmatizzare anche l’esuberanza sessuale femminile, laddove si manifestasse.”

        Verissimo.
        Ma non si manifestasse 😉 , per ragioni anche fisiologiche, e quindi di fatto la vittima è il maschio.

        Ora gli basterebbe solo scoprirlo, et voila, il gioco è fatto, visto che il nostro sistema premia le vittime.

        Solo che per i maschi è un non datur: il maschio non può essere vittima, o è vincitore, o sa perdere con dignità, il ruolo di vittima non è accettabile socialmente.

        Non rimane che il tempo: e il tempo farà giustizia di Madonna e delle asiargentine, anch’esso prima di tutto per ragioni fisiologiche, facendo sparire il loro unico potere reale (la seduzione) e nel frattempo facendo crescere una generazioni di maschi assai più scafati e immuni a esso.

        • ruttone scrive:

          taglio corto un’altra volta: siccome io queste questioni le vedo quotidianamente nei mass media, ma per niente nella mia vita reale quotidiana, le etichetto come fuffa per impiegare l’enorme banda dei vari mass media e passare la nuttata

        • PinoMamet scrive:

          Io invece la vedo così:

          visto che le vedo moltissimo nei mass-media, e molto poco nella vita quotidiana, mi chiedo cosa ci sia sotto.

          Non nel senso di “terribile complotto di qualche grande vecchio”;
          ma nel senso di “dove sta andando la cultura di massa mentre noi siamo impegnati nelle faccende quotidiane”.

          Chi prende un’ondata forte in faccia, insomma, se ne accorge;
          ma chi viene trasportato da una corrente “dolce” ma continua, si distrae un attimo, pensa che sia tutto uguale, e quando si rigira è a cinque miglia dalla riva, “in balia di una sorte bizzarra e cattiva” 😉
          (beh speriamo di no, anche se poi nella canzone finiva comunque in un’isoletta dolce).

          Certo, c’è anche l’aspetto che dici tu, bisogna pur riempire le testate online;
          ma si possono riempire in tanti modi, e il fatto di scegliere la foto del povero cagnolino anziché quella del presepe di Roncoboscone distrutto dai vandali non è neutro.

          • Peucezio scrive:

            Totalmente d’accordo.
            Lo iato fra la quotidianità e le isterie dei mass-media è ancora forte, vivadio.
            Ma l’uno trascina lentamente l’altro.

          • ruttone scrive:

            Capisco
            Il fatto è che però secondo me la direzione che la cultura di massa prende non è qualcosa di deciso da alcuni con in mente un progetto a lungo termine, ma la risultante delle paure ed aspirazioni di molta gente. ma credo che siamo d’accordo su questo, vero?

            • Peucezio scrive:

              Io credo che dipenda da entrambe le cose.
              Cioè ci sono dei poteri che cercano di imprimere una direzione, ma poi le variabili sono troppe perché deterministicamente accada ciò che essi progettano.
              Inoltre va aggiunto che i poteri non cascano dalla luna, sono comunque il prodotto di una società e delle sue dinamiche, anche se non ne sono lo specchio, perché le élite tendono a distinguersi.

            • Peucezio scrive:

              Aggiungo che bisogna considerare la dinamica fra i popoli.
              Semplificando (ma le dinamiche sono più complesse), si può dire che l’egemonia di un popolo fa sì che le élite dei popoli su cui viene esercitata ne adottino i modelli e i valori.
              Questo è almeno il caso tipico, poi non sempre l’egemonia è palese.

            • ruttone scrive:

              Cioè ci sono dei poteri che cercano di imprimere una direzione,

  90. Moi scrive:

    Vi ricordo che le “Femministe Abbatti-Muri”* 😉 partono da un Solipsismo Sociale Elevato a Volontà di Potenza … come da vecchio, illuminante post di Miguel per cui si scrive “Gender” ma si legge “Global Warming” 😉 !

    —————-
    *
    NON in questo senso: che va be’, battutone un po’ grossolano, ma … come resistere ?! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=My2FRPA3Gf8

  91. Moi scrive:

    Ed è anche il motivo per cui, nonostante tutta la buona volontà (e vi assicuro di mettercela !) a ‘sto giro NON riesco a incazzarmi con i Muslimmi di Florentistan ;)!

    In fondo, vanno a occupare una Nicchia Vacante che la Cisa 😉 ha lasciato In Odium Sui autodistruggendosi con il Ruach 😉 del Concilio !

    ………………………………………………………

    http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/toscana/firenze-la-nuova-moschea-nascera-su-un-terreno-venduto-dalla-chiesa_3112228-201702a.shtml

    La Chiesa vende all’imam. La moschea di Sesto nascerà sulle terre della curia

    ………………………………………………………

    Il Principio EntomoPoliticologico del Grillotalpa (come l’ Islam, distrugge Radici eliminando FitoParassiti perché per Natura ha fauci potentissime !) viene dopo !

    PS

    Marco, Jan: Kavod 😉 in Olàm 😉 su di Voi … anche se oggi tutto il Vostro Incommensurabile Valore è stato vanificato dall’ Insipienza Massonica della Liberal Scum !

    https://www.youtube.com/watch?v=0H1s2jMtMH0

  92. Moi scrive:

    Sì, però … una nuova serie “Non è la RAI – MILF Edition”, forse non sarebbe così male come la si dipinge !

    PS

    Alba Parietti, poco “prima” che riemergessero dal Dimenticatoio le tipe di “Non è la RAI” disse di essere stata molestata da un celeberrimo Produttore TV di cui NON ha fatto il nome, limitandosi a dire espressamente che “è morto da poco e parce sepulto !”

  93. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Come disse Oliviero Toscani, “Deontologia Professionale vuole che NON si scopa nel Libro-Paga !”

    [sic]

    • roberto scrive:

      nel mondo ideale sarei d’accordo pure io.
      nel mondo reale è un pochino più complesso

    • Francesco scrive:

      Beh, per una volta mi pare abbastanza semplice.

      Un/una dipendente è in una posizione delicata e il sesso è meglio escluderlo.

      Prima li licenzi, poi li porti a letto, quindi!

      • roberto scrive:

        appunto nel mondo ideale

        nel mondo reale ci sono sidacati
        😉

        scherzi a parte, eliminando i casi odiosi di abusi, la gente tromba come e quando vuole infischiandosene bellamente (e giustamente) di cosa è opportuno e cosa non lo è

    • Moi scrive:

      Premesso che sono tra i pochissimi in tutta Italia a sbattersene i maroni del Campionato di Sacre Pallonate Non-Travestite [cit.] , ma … che lezzo fa quel logo lì ?!?!

      https://www.milanoevents.it/wp-content/uploads/2017/01/evoluzione-logo-juventus.jpg

      • Moi scrive:

        per me il più bellino era il 3° da sx a dx riga superiore: NON avrebbero dovuto mai cambiarlo !

        • PinoMamet scrive:

          Beh tranne il secondo da sinistra in basso (in parte), sono tutti varianti dello stesso concetto;
          secondo sarebbero dovuti rimanere sulla falsariga, mantenendo lo scudo ovale a strisce.

          • Moi scrive:

            però la bestia bianconera è la zebra … perché un toro che peraltro si confonde con il Torino ?!

          • PinoMamet scrive:

            Perché è il simbolo di Torino!!

            (che poi, credo che in realtà l’animale simbolo dei Galli Taurini fosse lo stallone, in realtà, poi diventato taurus per errata traduzione latina… comunque la radice indoeuropea dei due “maschi animali” per eccellenza forse è la stessa? cfr. ingl. steer “giovane toro, manzo” )

            quindi volendo meglio la zebra 😀

            • Moi scrive:

              Mmmh… quindi anche “steering wheel” deriva da lì, con un’ idea di aratro ?

              Cmq il “Destriero” letterario, è “Steed” …

              Cmq “bull” viene (o veniva) usato anche per indicare un “maschio” di una specie “tamugna” 😉 … tipo “bull elephant” per “male elephant”.

            • Z. scrive:

              Meglio la zebra senza meno, poich’ella rappresenta la Gioventù.

            • Moi scrive:

              “Stier” è cmq il toro “standard” in Tedesco …

            • Moi scrive:

              In Inglese in effetti ci sono parole più “suggestive” e “potenzialmente polisemiche” rispetto al “Fatto a Scuola” …

              Miguel aveva fatto l’ esempio del “drive” che implica una trazione posteriore rispetto al “banale” senso di “guidare” … mentre una trazione anteriore, aggiungo, implica “tug” che ormai si trova quasi solo nel “tug boat” come “rimorchiatore” in senso nautico …

  94. Moi scrive:

    poi la zebra rampante fa scopiazzato dalla Ferrari …

    • PinoMamet scrive:

      Vabbè, dai, gli animali rampanti, equini compresi, sono un classico dell’araldica.
      Ferrari stesso, come saprai, ne è stato omaggiato dalla famiglia di Baracca, asso dell’aviazione della prima guerra mondiale.

  95. Moi scrive:

    Ripeto: Woody Allen dovrebbe fare un documentario sulla Sexual Revolution confrontando “what we expected Vs what we got” … altro che Bullshit Wheels 😉 !

  96. Moi scrive:

    NON c’è Socialismo, NON c’è Progressismo … senza prima la Rieducazione dell’ Ochlos da trasformare in Demos ! 😉

    • Z. scrive:

      Sei ottimista. Direi piuttosto che non c’è socialismo né progressismo punto.

      • daouda scrive:

        socialismo non è progressista, anzi!

        • ruttone scrive:

          Ovviamente l’ochlos so sempre gli altri

          • Z. scrive:

            Beh, Moi dice spesso che sarebbe per limitare il diritto di voto. Ma non ho mai capito se dica sul serio, e in questo caso in che modo vorrebbe limitare l’accesso al voto.

            • Peucezio scrive:

              Anch’io lo limiterei, almeno all’estero (in Italia tanto non c’è più niente da perdere): non voti
              – sopra un certo titolo di studio,
              – se abiti in un centro sopra tot abitanti,
              – se hai meno di età tot (abbastanza avanzata).

              Non perché in questo modo il voto sarebbe più giusto o più rappresentativo, ma perché così vincerebbe chi piace a me 😛

            • Francesco scrive:

              in effetti potrei obiettare soprattutto al secondo punto

              gli altri due sono ragionevoli, il terzo si impone: come pensare che voti uno che ha meno di 25 o 30 anni? prima che si formino le sinapsi nel cervello!

  97. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Cosa ne pensi della polemica sul rimpatrio della bara di Vittorio Emanuele III ?

    Ma perché l’ Egitto se l’ è tenuta per 70 anni la restituisce ora ?

    • Moi scrive:

      … cmq diciamolo: fra i Personaggi Storici del suo Periodo, “Buoni” come “Cattivi”, VE3 😉 è stato fra i più insulsi !

    • mirkhond scrive:

      Penso che la pietà umana, cristiana non vada negata a nessuno, riguardo alla sepoltura.
      Che sia a Vicoforte in Piemonte o al Pantheon a Roma non ha importanza.
      Diversa è invece la questione sollevata dalla comunità ebraica italiana riguardo ad una riabilitazione di Vittorio Emanuele III.
      Comunque più di tanto la questione non m’interessa.

      • Peucezio scrive:

        Certo che quell’uomo ha fatto un capolavoro: è riuscito a farsi odiare sia dai fascisti che dagli antifascisti. Ci vuole un certo talento.
        Comunque la paura dei morti fa ridere in effetti.

      • Z. scrive:

        Diciamo che inumarlo al Pantheon mi sembrerebbe fuori luogo.

        E poi, come ha detto la sindaca di Roma, la monarchia appartiene al passato della nostra Repubblica. Lo SRING invece appartiene al passato della nostra monarchia!

      • PinoMamet scrive:

        “Penso che la pietà umana, cristiana non vada negata a nessuno, riguardo alla sepoltura.”

        Vabbè, per essere seppelliti erano già seppelliti, eh?
        Non è che i loro resti fossero lasciati alle intemperie.

        Farli venire in Italia? Niente in contrario.
        Con volo di Stato? No, dai.
        Al Pantheon? Proprio no.

  98. Z. scrive:

    Miguel, ti rispondo qui!

    1) dissento. Proprio mentre l’epifenomeno della ricostruzione postbellica, la crescita degli anni Cinquanta e Sessanta, procedeva verso il suo culmine, il personale diventava politico!

    2) concordo, ma non per questo soltanto consumatori (vedi 1).

    3) concordo. Tutto sommato sembriamo portati a rendere antropomorfo ciò che non distinguiamo bene.

    • Z. scrive:

      Naturalmente tutto questo non c’entra con l’etimo di “progressista”. Ma spesso dalle paretimologie nascono riflessioni interessanti.

      Ius non deriva da iustitia, ma il tentativo di distaccare ius da iubeo è importante.

      • Peucezio scrive:

        E’ iustitia che deriva da ius.

        Sul punto 1), per forza: era una società ancora con un fortissimo retaggio familistico, anzi, non un retaggio, ma un familismo ancora attuale, investita dalla primissima ondata di consumismo e di terza industrializzazione.
        Oggi è evidente come si va verso le monadi; sempre più singoli, niente più famiglia estesa (a Milano, da sempre, quando pronuncio la parola “cugino” mi guardano strano, come se parlassi ostrogoto, mentre nel sud i cugini ci sono ancora), ma, soprattutto, le coppie fanno sempre meno vita sociale.

        • Francesco scrive:

          non t’allargare Peucezio, io sono pieno di cugini e siamo tutti polentoni di sangue limpidissimo!

          e i miei parenti giovani sono sempre in giro coi loro amici, anche da sposati/accoppiati

          insomma, non vedo questo deserto di relazioni sociali, per quanto spinga lontano lo sguardo

          ciao

        • Z. scrive:

          Peucè,

          immagino proprio sia come dici tu, ma i giuristi romani amavano sostenere il contrario, e trovo la cosa interessante.

          Quanto a “il personale è politico”, non è uno slogan della civiltà tradizionale dell’Antico regime. Era uno slogan della contestazione giovanile. Era qualcosa di nuovo, non di tradizionale!

          Aggiungo una cosa sugli animali: il discorso di Miguel mi sembra ragionevole per gli animali da reddito, ma per quelli d’affezione credo che la questione cambi. Gli animali d’affezione mi sembra siano trattati spesso come surrogati dei figli…

  99. roberto scrive:

    Peucezio

    “Strano comunque che tu non abbia percezione della sessuofobia del mondo contemporaneo”

    in effetti proprio non la vedo questa sessuofobia, se non ovviamente a destra per tutto quello che non è “andate e moltiplicatevi”

    vedo sesso ovunque, mi sembra quasi un’ossessione collettiva che sfocia in una specie di soft porno globale

    allo stesso tempo vedo altri tabù che tu scambi per sessuofobia.
    famiglia & onestà per esempio, tabù che hanno permesso di mettere in croce il presidente degli stati uniti non tanto per un pompino, ma per aver tradito la moglie e mentito sulla sua relazione con una ragazzina.

    • Peucezio scrive:

      E ‘sta storia delle molestie? Ammetterai anche tu che va oltre l’esigenza di tutelare le donne dal bruto di turno.
      E l’accanimento su Berlusconi?
      Ci sono donne (io le ho conosciute) che lo odiano solo perché gli piacevano le donne e ci andava a letto.

      • Z. scrive:

        Quindi ci stai dicendo che odiano gran parte degli uomini del mondo?

        • Peucezio scrive:

          Io credo di sì.
          Solo che degli altri non si sa, di Berlusconi sì, quindi odiano lui.

          • Z. scrive:

            Secondo me ti fai un pochino di viaggi mentali, Peucè 🙂

            • Francesco scrive:

              forse legge i giornali e le riviste femminili

              che sul tema suonano così: lei ha diritto a scopare sempre (e se non lo fa è complessata, poverina), lui è un porco perchè vuole scopare invece di fare yoga

              se fossi logico, mi chiederei con chi possa scopare la povera donna emancipata ma la logica è una forma di maschilismo

            • Z. scrive:

              C’è chi l’ha sostenuto, che la logica sia maschilista!

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              ma questo è lapalissiano: il principio di non contraddizione presuppone la negazione (perché si possa affermare che due affermazioni antitetiche siano incompatibili e che quindi una sola debba essere vera, bisogna che una sia la negazione dell’altra), che è per definizione maschile.
              Il femminile è pre-logico (e post-logico), in quanto è assoluto.

            • Francesco scrive:

              Peceuzio

              cosa vuol dire assoluto in questo contesto?

              non riesco a seguirti e il tema mi interessa molto, sto cercando di capire mia moglie

        • Peucezio scrive:

          In fondo è odio per la normalità.

      • roberto scrive:

        peucezio

        “E ‘sta storia delle molestie? Ammetterai anche tu che va oltre l’esigenza di tutelare le donne dal bruto di turno.”

        certo, ma non è sessuofobia. siamo tutti d’accordo sulla tutela dal bruto di turno, ma per il resto è masschiofobia o meglio ancora femminofilia, non tanto diversa dalle assurdità linguistiche delle femministe e dei criptofemministi

        “E l’accanimento su Berlusconi?”
        politico sposato. se avesse continuato a fare il palazzinaro e l’assicuratore qualcuno avrebbe mai avuto qualcosa da dire sui bunga bunga?
        stessa cosa di trump. nessuno ha mai detto niente fino al giorno in cui non ha deciso di far politica

        no peucezio, non mi convinci per niente. per me sessuofobia è quella degli emiri che ti sbattono in prigione se hai un giornaletto porno o se dormi in una stanza d’albergo con una donna che non è tua moglie. è quella prima degli anni 70 (che era sessuofobia a senso unico nei confronti delle donne). non berlusconi sbertucciato dagli avversari politici

        • Peucezio scrive:

          Mah, siamo sempre lì, non cogli il denominatore comune di tutte queste cose.

          Non si può scopare con le donne normali, non a pagamento, perché è molestia.

          Ma nemmeno con le prostitute, perché è una forma di sfruttamento e comunque lede il decoro urbano.

          Se poi sei un politico, chissà perché, devi scopare solo con tua moglie. Come se il fatto di occuparsi di finanziarie, politica estera, ecc., rendesse l’adulterio una colpa gravissima, mentre, per dire, se sei un medico o un cantante la cosa è tollerabile.
          E’ chiaro che si usano i politici per imporre un modello, perché sono più esposti, più ricattabili, più vulnerabili, perché hanno bisogno di un consenso diretto.

        • Peucezio scrive:

          Se poi mi parli degli emiri, siamo d’accordo, quello è l’apice della sessuofobia.
          D’altronde loro sono proprio semiti, noi siamo solo semitizzati culturalmente, in origine col cristianesimo, oggi con l’egemonia americana, che impone il suo modello culturale implicitamente veterotestamentario.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            L’antico testamento è sessuofobico?

            • Francesco scrive:

              😀

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              tu che ne dici?

            • PinoMamet scrive:

              Secondo me no.

              Il sesso ci figura tra i vari ingredienti: non è esaltato ma neppure censurato.
              L’Antico Testamento sembra più morigerato al riguardo dei miti greci, che sono una collezione di “famolo strano”, ma molto lontano dai puritani o dai vittoriani.

              Invece c’è una certa condanna dell’omosessualità maschile, quello sì.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              non parlo in generale, parlo delle prescrizioni, quelle che poi sono passate nel cristianesimo, ecc.

              Comunque se non dall’AT, sarebbe da capire allora da dove viene la sessuofobia della civiltà occidentale cristiana, sessuofobia che la classicità ignorava del tutto.

            • PinoMamet scrive:

              Sicuramente un po’ deriva dall’atteggiamento più morigerato dell’Antico Testamento, ma io penso che quest’ultimo, o meglio la sua lettura sessuofobica, facesse parte di una specie di “spirito dei tempi” tardo-imperiale:

              tutti i culti di allora, qualunque ne fosse l’origine, sembrano avere degli elementi in comune, tra cui una certa spinta ascetica, perlomeno in un gruppo ristretto di fedeli (i “puri”, “pneumatici” o altre definizioni).

              Ci sarebbe da indagare il perché:
              certo leggendo gli scrittori latini e greci cristiani (ma anche quelli non cristiani….) si ha l’impressione di una civiltà già molto lontana da quella classica.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Credo derivi alla lontana dalla corrente filosofica più indoeuropea che ci fosse allora in giro: il platonismo.

            • Francesco scrive:

              in effetti, MT, dovresti aver ragione: con Platone si stabilisce una rigida gerarchia tra corpo e anima

              e le esigenze del corpo diventano deprecabili, come testimoniano gli scritti cristiani (per il poco che ne so, penso ad Agostino)

              però i peggio fanatici non sono i monaci orientali?

              ciao

  100. roberto scrive:

    sempre per peucezio
    c’è poi un altro tabù legato direttamente ai politici, cioè quella dell’esemplarità assoluta.

    niente sesso, niente alcol, niente vizi, niente di niente. se ci pensi è solo a loro che si rimprovera quello che per tutti gli altri sono normali accidenti della vita.
    la ragione è probabilmente da legare alla leggera antipatia che suscita la categoria nella totalità dell’umanità, ma se ci pensi a nessuno gliene frega niente se lapo va con una trans, mentre se lo fa sircana (forse….), apriti cielo

    tabu ovviamente sfruttato a mani basse per colpire il nemico di turno

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il peccato del potente è sempre piaciuto poco al suddito e quindi è un terreno perfetto per le polemiche.

      • Peucezio scrive:

        Mauricius (e Roberto),
        “Il peccato del potente è sempre piaciuto poco al suddito”

        Su questo ho molti dubbi.

        Roberto,
        non sono solo i politici.
        Io ho conosciuto gente che va abitualmente a prostitute e avendo dei ruoli professionali di una certa importanza e prestigio (ma non è affatot gente famosa o potente) vive nel terrore che si venga a sapere, perché ciò potrebbe compromettere seriamente la loro posizione.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non è sessuofobia, è che la gente tende ad essere empatica con le rispettive consorti…

          • Peucezio scrive:

            In tutto questo l’empatia secondo me non c’entra nulla.
            E’ che molti se vedono uno che gode s’incazzano.

          • Peucezio scrive:

            Quindi è empatia alla rovescia: se uno gode, soffro, se uno soffre, godo.
            Che è in fondo la radice della malvagità umana: volere il male altrui.

      • Peucezio scrive:

        Certo, è chiaro che se ti scopi tua moglie (ma anche lì devi stare attento, perché anche una moglie può denunciarti per molestia o violenza e dopo vai a dimostrare che era consenziente) non c’è ancora alcuna forma di riprovazione pubblica.
        La sessuofobia non pretende mai di impedire il sesso del tutto (tranne i casi di sette fanatiche di folli), perché è indispensabile alla prosecuzione biologica della società, ma cerca di incanalarlo in canali strettissimi.

        Una volta c’era lo stesso tabù, ma era solo religioso: un uomo scopava con chi voleva e nessuno gli diceva niente, solo che in teoria doveva confessarlo.
        Per una donna effettivamente la riprovazione sociale c’era e molto maggiore di oggi. Poi lo facevano lo stesso di nascosto, ma questa è un’altra faccenda.
        Ma se consideriamo ambo i sessi e prendiamo come termine di paragone non la società preindustriale, ma per esempio gli anni ’70 (ma fuori d’Italia anche altre epoche precedenti; basta vedere il livello di promiscuità sessuale raccontato da Zola in Germinale), oggi c’è una mentalità molto più puritana e repressiva di allora. Cavalcata però proprio dalla sinistra e dalla cultura progressista (con buona pace di Z.: è Repubblica, il Pd, non è il Giornale o i berlusconiani).

        • Z. scrive:

          Tze, il PD non ha solo le ragazze più belle dell’arena politica. Ha pure Filomena Mastromarino, che credo sia stata anche delegata. Invidiosone 😀

          • Peucezio scrive:

            E infatti ora viene demonizzato anche il Pd dai media mainstream.
            E’ stato scavalcato non a sinistra (questo è successo già dalla Bolognina), ma dal progressismo puritano contemporaneo.
            Guarda quanto odio e rancore verso la Boschi solo perché è figa.

            Ammetto che dal punto di vista partitico oggi le carte sono un po’ mischiate e lo schema non è univoco: il Pd è molto più legato ai poteri forti internazionali, ma i moralizzatori sono diventati nemici del Pd, quindi antropologicamente sono più in linea con l’ideologia dominante.
            Però queste fratture aprono prospettive interessanti.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              se per “media mainstream” intendi la propaganda gialloverde che piace tanto a voi Ceffi del Tomo – e sono d’accordo che sia un main stream – allora dici il vero.

              Diversamente, mi pare che le reti Rai non demonizzino affatto né Renzi né il PD.

              Poi è chiaro che le reti e i giornali di Silvio tifano Silvio, e che La7 è una versione soft del FQ (del resto i giornalisti sono pressoché gli stessi).

              Ma nessuno critica Maria Elena Boschi perché è una bella donna, dai!

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Ma nessuno critica Maria Elena Boschi perché è una bella donna, dai!”

              Non intendevo: “la criticano adducendo come motivo di critica che è una bella donna”, ma “la criticano, per il fatto che è una bella donna, ma adducendo altre ragioni”.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Le TV gombloddan contro Renzi?

            • Francesco scrive:

              >> Ma nessuno critica Maria Elena Boschi perché è una bella donna, dai!

              cacchio, ne ha di fratelli questo nessuno, e quanto si danno da fare!

            • Z. scrive:

              Quindi Virginia Raggi viene criticata perché è bella, non perché… vabbè, ragazzi, vi voglio bene. Siete un po’ troppo renziani, ma ve la perdono 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Quindi Virginia Raggi viene criticata perché è bella, non perché”

                Ma un* può essere così cretin* (con tutt* gli/le asterisch* del caso) da candidarsi a sindac* di Roma?

                Qualunque cosa gli/le succeda, se l* merita.

            • Francesco scrive:

              la Raggi è decisamente troppo secca per essere bella, oltre ad avere un’aria storditissima

              che stai a dì?

            • Peucezio scrive:

              Dai, non è brutta la Raggi!
              Io una botta…

            • Francesco scrive:

              no, senti, la Boschi sì, la Raggi no

              è come la Appendino: “prima guarisci e torni a mangiare, poi se ne parla”

            • roberto scrive:

              io la raggi la trovo piuttosto carina (e pure la appendino)

            • Peucezio scrive:

              Certo che la Boschi è meglio, ma io la Raggi non la butterei del tutto via!
              Poi ha quel nonsoché che hanno le romane…

            • PinoMamet scrive:

              Che nonsoché? Mi sfugge.
              Per me in effetti l’accento romano è antierotico per eccellenza.

              Per il resto, che dire, sono tutte belle donne.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Guarda quanto odio e rancore verso la Boschi solo perché è figa.”

              Uno, la Boschi ha deciso di mettersi in “politica”, una demenziale attività che consiste esclusivamente nel riempire di insulti il prossimo, insinuando ogni possibile infame sospetto, accompagnato se possibile da derisione.

              Due, è figlia del padrone di una banca potentissima che ha bisogno di sostegno politico e che quindi sostiene politici con quello che ha: soldi.

              Il resto conta davvero poco.

            • Roberto scrive:

              Miguel,
              Una domanda senza polemica ne ironia.

              Leggo su Wikipedia
              “dal 2011 al 2015 consigliere d’amministrazione di Banca Etruria, di cui dal 2014 è stato anche vice-presidente”

              E tu scrivi
              “Padrone di una banca potentissima”

              Potresti articolare un po’ la questione del “padrone”

            • Z. scrive:

              Anche sulla “banca potentissima” avrei qualche perplessità.

              Ma pure sul fatto che la critichino perché è bella, ecco 😀

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              ma le cose che dici caratterizzano molti politici.
              Perché allora ce l’hanno tanto proprio con lei?

              Pino,
              “Per me in effetti l’accento romano è antierotico per eccellenza.”

              Certo che il mondo è vario! 🙂
              A me fa l’effetto opposto, è l’accento che trovo più sensuale ed erotico!
              Sarà che lo associo alle donne più belle per il mio gusto (a Roma ho visto donne non appariscentissime, ma di una bellezza speciale, molto italiana, che mi fa impazzire, e che però non trovo altrove in Italia, non così concentrata quantomeno).

            • Roberto scrive:

              Z,
              Immagino che miguel intenda potentissima a livello locale, un po’ come la carisbo da noi.

              Poi è chiaro che a livello nazionale nessuno ha mai sentito parlare della banca dell’etruria prima che la boschi diventasse ministro

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — Perché allora ce l’hanno tanto proprio con lei? —

              Perché le banche sono argomento sempre in gran voga, e su quel fronte la sua posizione appare vulnerabile.

              Non è che se la prendono, chessò, con Valentina Spata, con Pina Picierno, con Alessandra Moretti. O con Alessia Morani e il suo vezzoso tatuaggio 🙂

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              sono meno bone (che schifo il tatuaggio!) 🙂
              Scherzi a parte, ammetto ci sia una serie di concause. A me però, prima che nascessero i casini sulla Boschi, di tutte quelle che hai detto era balzata all’occhio solo lei per al sua bellezza.

              Caro Z., certo che ci volio io per difendere i politici del vostro partitaccio (che peraltro ideologicamente trovo odioso e satanico e chiuderei domani mattina 😛 )!

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              per curiosità mi sono andato a vedere le foto delle fannciulle che hai nominato…
              Non c’è proprio gioco!

            • paniscus scrive:

              “Non è che se la prendono, chessò, con Valentina Spata, con Pina Picierno, con Alessandra Moretti. “
              ———————–

              A parte il fatto che queste hanno molto meno potere e molta meno visibilità della Boschi, con Alessandra Moretti qualcuno se la prende eccome, e fa benissimo, perché è un’oca madornale, che non capisce nemmeno quando la chiamano per nome.

              Addirittura peggio della Serracchiani, per capirsi.

              Forse come svaporataggine la batte solo la Puglisi.

              Per par condicio, tra gli “ochi” maschi citiamo il mitico Davide Faraone e l’altrettanto mitico Luca Lotti (che oltre a non capire nulla sono anche trafficoni disonesti, a differenza della Boschi che è una trafficona disonesta, ma qualcosa capisce).

          • habsburgicus scrive:

            Filomena Mastromarino

            in arte Malena 😀

  101. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    … Oppure sarà normale chiamare “cugini” i nimaléin 😉 … memberberry “Figli Non-Umani” [sic] della MILF Kalergica Monica Cirinnà ?”

    😉

    • Moi scrive:

      … Trasforma la Rabbia in Forza, Peucezio: il PD può essere ancora distrutto pochi mesi allo Scontro Finale ! … Méi ze Fòrs bì u’iz’ iù ! 😉

  102. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    Te lo spiega Lui, perché 😉 …

    https://www.youtube.com/watch?v=jh_gQybFrU4

    … spiegandolo al Ministro Carlo Calenda 😉 !

  103. Moi scrive:

    … Anche l’ Animalismo AntiSpecista ostenta una smodata “Empatia InterSpecie” per malcelare (!) un odio viscerale per l’ Umanità !

  104. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    “E Voi Intellettuali ne avete già discusso: a che serve poi menarla con la storia del storia del Riflusso !”

    https://www.youtube.com/watch?v=YAeE4ufOgfo

  105. PinoMamet scrive:

    Sessuofobia:
    il mondo attuale non mi sembra contrario al sesso; mi sembra contrario al sesso normale .
    Non sto parlando di eterosessuali vs omosessuali
    (anche senza dubbio gli omosessuali sono stati scelti come veicoli ideali, e si sono fatti complici, della “trasgrescion” di moda obbligata)

    ma appunto di fare sesso perché è una cosa bella piacevole e naturale, e fare sesso (o meglio, proiettare un’immagine sessualizzata) come faccenda “sporca” di trasgressione, gioco di forza, sovvertimento dei valori ecc.

    Consiglio a tutti l’opera omnia di Madonna 😉

    La quale, c’è da dire, dopo aver aperto la strada a una miriade di epigoni, soprattutto epigone, via via più stanche o diluite, ha finito per stancare gran parte anche del suo pubblico: tipo un mio amico gay suo fan accanitissimo dalla prima ora.
    Si apre quindi una nuova stagione.

    • Z. scrive:

      … e dopo qualche giorno, sarà Natale!

    • Moi scrive:

      Sessuofobia:
      il mondo attuale non mi sembra contrario al sesso; mi sembra contrario al sesso normale .

      [cit.]

      ————————

      Questo è uno spunto interessante …

      • Moi scrive:

        Ad esempio, ma ci sarebbe tantissimo da dire e io stesso tendo a perdermici … notiamo che ormai il semplice uso di “normale” in “quel contesto lì” 😉 viene sempre più visto come se nel II Dopoguerra qualcuno avesse continuato a dire “Ariano” in senso NaziFascista …

    • Peucezio scrive:

      Pino,
      “il mondo attuale non mi sembra contrario al sesso; mi sembra contrario al sesso normale .”

      Sì e no, direi…
      Pensa alla pedofilia…
      Anche l’omosessualità. La si è voluta normalizzare con il matrimonio (o i suoi surrogati). Altrimenti non va bene neanche quella.

  106. Moi scrive:

    la cosa più interessante (forse l’ unica 😉 …) sui Savoia in generale e VE3 😉 in particolare è come senza (!) tirare in ballo il Fascismo essi abbiano e soprattutto lui abbia un sèguito mediatico ristretto (anche le furibonde polemiche tra Sabaudisti e NeoBorbonici … difficilmente superano cronologicamente l’ Attentato a Umberto I !) … che invece si fa praticamente universale con (!) il Fascismo tirato in ballo !

  107. mirkhond scrive:

    Il fascismo e le leggi razziali, con cui i Savoia si alienarono un prezioso alleato che li aveva sostenuti fin dal 1848, quando un altro Savoia, Carlo Alberto aveva equiparato gli Ebrei piemontesi agli altri sudditi cattolici del suo regno (equiparazione estesa poi allo stato unitario).
    Infatti le polemiche della comunità ebraica italiana non riguardano certo le malefatte di Vittorio Emanuele II e di Umberto I.

  108. Moi scrive:

    Be’: una specie di ormai vecchissima “Storia del Fascismo a Vignette” di Non-Ricordo-Chi (Daniele Panebarco ?) ritraeva VE3 😉 come un totale inetto (!) capace soltanto di esclamare “Orpo !” [sic] ad ogni discorso e azione di Mussolini: subendone, come “politicamente ammaliato”, il Carisma !

  109. mirkhond scrive:

    “(anche le furibonde polemiche tra Sabaudisti e NeoBorbonici … difficilmente superano cronologicamente l’ Attentato a Umberto I !)”

    Col passare dei decenni, gli eventi che fecero forzatamente l’unità d’Italia si fecero più sbiaditi, e la rinascita dell’interesse e dell’identità napoletana e duosiciliana è un fenomeno recente, che non ha più di un trentennio ed è sorto come contraltare del razzismo della Lega di Bossi.
    Nel 1946, il Sud votò a stragrande maggioranza per il mantenimento della monarchia sabauda.
    Se fosse stato per noi, oggi a capo dello stato avremmo quel figuro di Vittorio Emanuele col suo erede Emanuele Scemoberto. 🙂

  110. mirkhond scrive:

    Il meridionale è abitudinario, e i cambiamenti dinastici e di regime sono sempre venuti da fuori, e prima sono stati avversati, poi col tempo, vi ci si è affezionati.

  111. Moi scrive:

    Cmq c’è un’altra grossa contraddizione: da un lato, moltiplicare il più possibile le “Diversità” come cosa positiva … dall’altro, segmentare in comparti a tenuta stagna di “Safe Space” ogni suddetta “Diversità” perché NON c’è più la capacità di Confrontarsi con l’ Altro da Sé perché gli è tutt’ un Gran Triggherone !

  112. habsburgicus scrive:

    io vorrei spezzare una lancia per il povero V.E III….che oggi continua ad essere odiato da molti fascisti (alcuni, su fb, usano un linguaggio terribile) e da molti antifascisti
    non tanto sulla sepoltura…gli spetterebbe il Pantheon, è chiaro, poiché fu nostro Re, fra l’altro il Re della Vittoria del 1918 [l’unica che abbiamo avuto e non ne avremo altre..ma si sa gli italiani preferiscono festeggiare le sconfitte………..contenti loro :D] ma è altrettanto chiaro che la meschinità dei suoi nemici non gliela concederà mai..dunque delle due l’una (e la decisione naturalmente spettava solo ai Savoia) 1.continuare a farlo riposare in esilio in quanto se l’Italia (ufficiale) non vuole lui, penso che neppure lui vorrebbe più un paese con un mainstream così ingrato [forse era la soluzione più dignitosa e preferibile] ! 2.se proprio si voleva farlo venire in Italia, si spera che abbiano almeno considerato, freddamente e lucidamente, che non è razionale sperare nel Pantheon (questo a scanso di mal di pancia futuri !) e dunque che si accetti francamente questa soluzione, per quanto possa apparire una diminutio….se hanno pensato, “vabbé, facciamolo venire a Vicoforte poi fra qualche anno, in contingenze politiche diverse, trattiamo sottobanco per farlo traslare al Pantheon”, hanno sbagliato tutto e non avranno alcunché..e dispiace che in tal caso sarebbe il vecchio e defunto Re ad essere di nuovo vittima !
    no, la lancia in suo favore non riguarda la sepoltura
    V.E III nel 1943 ci salvò da una sorte orribile (ho cambiato idea su ciò, con i miei studi)..il nemico spietato e brutale avrebbe ridotto in cenere l’intera nostra Penisola e poi avrebbe norimberghizzato l’Italia, sottoponendoci a regime diretto di occupazione che avrebbe anticipato di vent’anni la fine dell’Italia (che avverrà solo con il Concilio e il Sessantotto, che hanno per altro tutt’altra genesi)..il Re commise, è vero, l’errore fatale di scegliere Badoglio (soluzione pessima, chiunque sarebbe stato meglio !) ma la decisione di abbattere il fascismo e uscire dalla guerra all’epoca era l’unica fattibile..un giornale spagnolo lo ricordò nel giugno 1946 e accusò gli italiani, illusi dai rojos, di ingratitudine
    anche la “fuga” era necessaria, e non (solo) per il suo bene ma per il Bene d’Italia….possibile che nessuno pensi mai che, caduto in mano dai tedeschi, avrebbe potuto essere costretto ad avallare il ritorno di Mussolini, dando tutt’altra legittimità a quella che storicamente sarà la RSI, con conseguenze potenzialmente dirompenti ? poi voi mi direte, o almeno Francesco mi dirà, che i tedeschi, fessi e impolitici come sempre, lo avrebbero ucciso e non avrebbero sfruttato l’occasione 😀 probabile, ma il rischio c’era…e perché nessuno critica i Re di Olanda, Norvegia ecc fuggiti all’estero ?
    V.E III aveva i suoi difetti, non era empatico, ma fu un Re di notevole spessore e di una cultura che oggi i Capi delle Nazioni si sognano !….commise errori gravi, anzi gravissimi (il più grave, da cui tutto discende, nel 1915 !!!), ma una Nazione seria dovrebbe criticamente onorarlo e rispettarlo, pur nelle censure doverose a molte sue azioni errate e ingiuste
    ma dove è la Nazione seria, qui ? 😀

    • Z. scrive:

      Habs,

      sulla fuga al Sud sono d’accordo con te (mi pare ci siano esempi che testimoniano i rischi da te citati, peraltro).

      Dissento su tutto il resto. Anzitutto perché fu il re di una sconfitta atroce impudicamente mascherata da vittoria, in una guerra a cui il nostro Paese non aveva nessuna ragione per prendere parte. Tutto il resto, in effetti, discende dal 1915.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per habs

      “il Re della Vittoria del 1918 [l’unica che abbiamo avuto e non ne avremo altre..”

      Premesso che del personaggio me ne importa il giusto, non mi ricordo che VE abbia condotto qualche eroica carica di cavalleria al fronte 🙂

      E poi non so se si possa chiamare “vittoria” l’attacco con il gas contro l’esercito in dissoluzione di un paese che (come sai meglio di me) che dieci giorni prima aveva chiesto di arrendersi.

      • Francesco scrive:

        Vabbè, potremmo dire che aveva chiesto di arrendersi per merito nostro … è incredibile l’odio che c’era contro l’Impero Austro-ungarico all’epoca e la nostalgia che c’è da decenni. Non so quanto sia vero anche nell’est europa, però.

        • habsburgicus scrive:

          sia vero anche nell’est europa

          @Francesco
          un po’ meno perché domina quello che Mirkhond, con espressione felicissima, chiama “risorgimentismo”
          per dire, 1. in Cechia, la retorica ufficiale è di nuovo anti-asburgica (anche se oggi il Peggio è il comunismo 😀 non più Cecco Beppe)
          2.in Ungheria, visione buona
          3.in Slovacchia, meglio che in Cechia, specialmente fra i cattolici (ma l’anti-magiarismo slovacco attacca gli ultimi Asburgo ritenuti “proni” agli ungheresi)
          4.nelle aree ucraine asburgiche (Galizia e Bucovina), visione buonissima [lì si utilizzano gli Asburgo contro i russi, anche, soprattutto in Galizia..ovvero..come usare anacronisticamente Franz Josef contro Putin :D]
          5.in Croazia, visione in genere ottima…Francesco Giuseppe è tornato in molte vie [lì sono i titini, jugo-slavisti, ad essere un po’ anti-asburgici, anche se l’anti-italianesimo-“antifascismo” si dice lì-è più forte..e Tito ha ancora i suoi seguaci in Croazia, specialmente in Istria e Dalmazia “in odium Italiae”, meno nella Croazia propria]
          6.in Slovenia, più ambiguo….c’é stata una riabilitazione, certo, ma restano correnti titizzanti e vi è molto risorgimentismo, dunque gli Asburgo in Slovenia sono ancora divisivi (secondo me, eh ! non sono un oracolo 😀 se altri hanno opinioni diverse, sono i benvenuti !)
          7.in Bosnia se ne fregano, ma le persone colte esaltano la tolleranza e il prigresso di quei tempi
          8.nelle aree serbe che furono asburgiche, ufficialmente anatema (un po’ come in Italia sino ai ’50),ma in privato ti dicono che i nonni han loro detto che si stava bene 😀
          9.in Polonia asburgica, (quasi) ottimo..anche se l’iper-nazionalismo polacco oggi in ascesa tende a lasciare in ombra quel periodo in cui la Polonia era divisa..certo, i polacchi asburgici stavano molto meglio dei polacchi prussiani e dei polacchi russi, ma, insomma, la Polonia, come Stato, non c’era..e oggi ciò viene rimarcato..Andrea Di Vita potrà aggiungere molte cose !
          ciao

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Habs

            “un po’ meno perché domina quello che Mirkhond, con espressione felicissima, chiama “risorgimentismo””

            Grazie dello splendido quadro.

          • Peucezio scrive:

            Habsb,
            ma come fai a sapere tutte ‘ste cose?
            non è roba che si trova nei libri.
            O ci hai viaggiato molto o hai molti amici di quelle parti…

            • Z. scrive:

              Ve l’ho già spiegato, ma non state attenti. Però siccome è Natale, e siamo tutti più buoni, ve lo ri-spiego:

              Habs non è una sola persona. E’ il nick della Commissione Asburgica, un’oscura organizzazione che vanta specialisti in ogni branca della cultura e del sapere, e i cui fini sono ancora ignoti alle masse.

            • Z. scrive:

              La sopra citata commissione è altresì nota in altri Paesi europei coi titoli che seguono.

              FR: Comité Habsbourg-Lourraine;
              EN: Habsburg Committee;
              RU: Комитет Габсбурги.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              “Habs non è una sola persona. E’ il nick della Commissione Asburgica, un’oscura organizzazione che vanta specialisti in ogni branca della cultura e del sapere, e i cui fini sono ancora ignoti alle masse.”

              Non ne ho mai subitato, in effetti!
              Ma in quanti saranno a occhio e croce? 🙂

            • habsburgicus scrive:

              mi interessa molto, Peucezio….e ho letto tantissimo…in passato anche viaggiato abbastanza

            • Peucezio scrive:

              Immaginavo.
              Non ti sei portato un po’ di fidanzate da quei posti? 😉

            • habsburgicus scrive:

              qualcosa 😀 illis diebus 😀

      • PinoMamet scrive:

        Per essere vittoria la fu; semmai c’è da discutere sull'”eroica”.
        Fatto salvo l’eroismo dei singoli soldati o reparti, di tutti gli schieramenti.
        Non la condotta dei regnanti.

    • mirkhond scrive:

      Avrebbe potuto abdicare l’8 settembre 1943, in favore di suo figlio Umberto.
      Il quale avrebbe dato un nuovo corso ad un regime italiano ormai antifascista.

      • mirkhond scrive:

        Quando Vittorio Emanuele III decise di abdicare, nel maggio 1946, era ormai tardi per salvare la monarchia.

        • habsburgicus scrive:

          @Mirkhond, Z, Pino, Miguel, Peucezio, Francesco, Mauricius, ecc…non perdetevelo 😀

          mica ho sostenuto che non ha fatto errori..ne ha fatti di gravi ed esiziali, l’ho pure accennato
          P.S per l’abdicazione all’8 settembre vi erano problemi diplomatici, un giorno ne parlerò
          forse un’abdicazione il 25 luglio..cioé fare lui il 25 luglio ma fare apparire che fosse fatto da Umberto e poi togliersi dai piedi per non usare espressioni più forti :D…ovvero, cadeva il Duce ma cadeva anche il Re che lo aveva supportato e aveva dichiarato le guerre..e si cambiava pagina
          ma ciò era legato al discorso con gli alleati e con i tedeschi (che così sarebbero stati ancora più in campana)..diciamo che, per quanto ripugnante [lo ammetto !] bisognava seguire il 23 agosto romeno..”seguire” si fa per dire, perché il caso romeno avvenne un anno dopo 😀 😀 😀 del resto Machiavelli era italiano o norvegese ? 😀
          cioé (lo so che è facile parlare ex post, eh :D), un “modus procedendi” quasi “ideale”, in quei tristi frangenti, sarebbe stato il seguente, nella mia opinione:
          n° 1, trattare segretamente con gli alleati le condizioni che ci avrebbero imposto dopo la nostra resa “incondizionata” 😀 con garanzie ! purtroppo Churchill e ancor più Eden e Roosevelt erano degli ossessi, invece Re Michele trattò con Stalin, persona razionale e seria, ancorché spietata..poi, è vero, si pappò l’intera Romania :D, ma nel 1944 non fece troppe storie !
          n° 2, deporre il Duce [25 luglio] e annunciare l’abdicazione simultanea di V.E III..proclamare Umberto II, nominare un governo “antifascista” (ma naturalmente composto in primis da fascisti riciclati :D, e soprattutto “moderato”, retto magari da Caviglia o V.E Orlando) e dare ordine [lo so, vergognosissimo, ma salus reipublicae suprema lex esto !] di sparare all’improvviso alla schiena ai tedeschi, intrappolandoli e distruggendoli, fino all’ultimo, prima che se ne rendessero conto [in Romania andò così, più o meno]
          n° 3, alla pace organizzare un plebiscito, eventualmente con l’ausilio di “metodi forti” in Toscana, Genova ed Emilia e “dimostrare” al mondo che il 90 % degli italiani voleva la Monarchia 😀
          poi condanna a morte di Mussolini con immediata grazia e una bella amnistia…qualche condanna a morte di generali per “crimini di guerra” nei Balcani ma grazia subitanea (nei casi più gravi “dimenticare” la sorveglianza e fare fuggire il tipo in Spagna :D) [queste “scene” per gli alleati] e vissero tutti felici e contenti 😀
          infine ciliegina sulla torta, “storici di regime” avrebbero doviuto fare quello che i loro predecessori fecero sul risorgimento quando misero insieme Cavour, Mazzini, V.E II e Garibaldi !!!!
          si sarebbero potuto dire così, per il volgo (ad esempio)
          “nel 1922 i comunisti stavano per prendere il potere, ponendo a repentaglio la vita della Patria..S.M il Re, sacrificandosi indefessamente per il Bene Supremo della Nazione, ritenne, come “extrema ratio” di dover chiamare al potere Benito Mudsolini..furono indubbiamente fatti grandi progressi fra cui la Conciliazione con la Santa Chiesa che ridiede “l’Italia a Dio e Dio all’Italia”, ma anche molti errori soprattutto per l’influenza nefasta di Farinacci [il tipo mi é pure simpatico, ma un cattivo bisogna pur trovarlo, in ‘ste narrazioni 😀 mi spiace per lui, è spendibile :D]..l’Italia, anche a causa dell’egoismo dei nostri vecchi alleati, quindi si trovò alleata in guerra con la Germania e nonostante eroismi fulgidi del nostro Esercito e della nostra invitta Marina [bisogna spararle grosse in ‘sti casi 😀 😀 :D] la situazione stava volgendosi al disastro….S.M il Re Nostro Signore allora, ponendo di nuovo i Supremi Interessi della Nazione al di sopra di quelli suoi personali e della Sua Augusta Casa, si decise ad intervenire, ponendo fine alla situazione che durava dal 1922 e poi lasciando magnanimamente il Trono al Figlio, seguendo l’illustre esempio del suo Eroico Antenato Carlo Alberto di venerata memoria, dopo la fatal Novara… e il popolo italiano riprese l’eroica lotta a fianco degli alleati di Vittorio Veneto contro il Nemico d’Oltralpe…e la Dinastia, così agendo, ci diede un posto fra i vincitori e le Nazioni democratiche e oggi continua, all’interno del campo occidentale, sotto la guida illuminata della Repubblica stellata nordamerica, in difesa dal comunismo ateo e anticristiano..W l’Italia,W il Re, W l’inclita Dinastia di Savoia !
          ecco, con una “storia” così insegnanta ai ragazzi (e diffusa in film, libri , rotocalchi e), oggi avremmo un’Italia con un suoo passanto coerente..falso, ma coerente :D..non più falso, però, di quello che si racconta in Francia, eh 😀 😀
          non andò così
          e siamo divisi irrimediabilmemnte ! e derisi da tutti all’estero..bel risultato 😀

          • Francesco scrive:

            chiedi troppo anche per un’ucronia utopistica ma tutto sommato sono d’accordo con te

            ciao

            • habsburgicus scrive:

              son contento che nell’essenza (e tenendo conto che è un gioco ucronico e dunque, per definizione, non verificabile) tu sia d’accordo con me !

      • Francesco scrive:

        Sarebbe dovuto restare a Roma, mettendo in salvo la famiglia.

        Questa avrebbe fatto della monarchia il simbolo dell’Italia anti-tedesca e la avrebbe salvata. Dopo tutto, il 99,9% degli italiani era stato più fascista dei Savoia.

        E noi avremmo tutte quelle belle scenografie che la monarchia comporta!

        • Z. scrive:

          Non credo, Francè… dove il re è rimasto, se non ricordo male, non è andata così, anzi.

          Vedi se mi tocca difendere Sciaboletta.

          Sul caos cui ha consegnato l’esercito sono d’accordo con te.

          • Francesco scrive:

            ma quelli non erano Re con una storia di vicinanza al Duce, è molto diverso

            lui si era bruciato con la decisione di 20 anni prima, dopo la Marcia su Roma

            un Re che non si sacrifica per il suo Popolo non è un Re, è un uomo, e allora non vale un cazzo

      • PinoMamet scrive:

        Mmm a livello scenografico in realtà mi pare sia cambiato pochissimo, oserei dire che sotto Cossiga e Ciampi si sia addirittura andati un po’ oltre il livello dei Savoia

    • Francesco scrive:

      1) tutto sommato non sono d’accordo, grazie a Yalta siamo finiti nel campo occidentale lo stesso. il gesto del re fu ininfluente e siamo stati bombardati lo stesso!

      1.1) la ripulitura dei complici del regime fu parziale pure in Germania, cosa sarebbe mai cambiato da noi?

      2) doveva emendarsi da 20 anni di complicità col fascismo, compresa la fase di servilismo nei confronti della Germania. non poteva scappare, lui.

      2.1) le gestione alla cazzo di cane della giravolta, il tradimento ai danni di centinaia di migliaia di militari: non posso perdonarlo (da destra!) anche se ne fu responsabile solo in parte

  113. Moi scrive:

    Da un lato c’è il Pensiero Liberal che “RosieTheRiveterizza” 😉 tutti i Luoghi di Potere … dall’ altro, il Kapitalismo 🙂 che non può assolutamente esimersi dal “merci-fica-re” 😉 😀 qualsiasi roba, visto l’ “Appeal” innegabile che ha il sesso, specie sul Maschio Testosteronico, che deve fare come un Cinno Goloso in Pasticceria “da Tantalo” 🙂 … intelligenti pauca !

    Almeno Habs, ha capito al volo ! 😉

  114. Moi scrive:

    Cmq mentre si strolgano neologismi come “Archi-Tetta” 😉 … anziché “Muratrice” 🙂 si mette (come già detto) Miley Cyrus (ma si poteva trovar di meglio abbastanza facilmente … tant’è) a fare “Ai chéim in làich a rècchin booooooollllll !!!” 😉 😀

    Troppo Impersonale ? … E’ vero anche che se dici “Gender Lobby”i Media Main Stream ti danno o di Pazzo Visionario (tipo Schiavo del Mito della Caverna Platonico) o invocano novelle tipologie di Reato di Opinione per Creare i Séif Spéiss AntiTriggher !

  115. Moi scrive:

    che La7 è una versione soft del FQ

    ———–

    https://www.youtube.com/watch?v=5kvenmWEhFE

    Jawohl : Frau Gruber, der Untermaskietten 😉 Milordino Cremasco Severgnini , Paolo Mieli … 😉 🙂

  116. mirkhond scrive:

    “P.S per l’abdicazione all’8 settembre vi erano problemi diplomatici, un giorno ne parlerò”

    Parlacene perché m’interessa.

  117. Z. il correttore di bozze scrive:

    Miguel,

    comunque credo che il Chapman sia dentro da 37, non 27 anni, se ha ucciso Lennon nel 1980!

  118. Moi scrive:

    @ HABS

    … Che ne pensi del nuovo Governo Austriaco e la trovata della (Doppia con l’ Italiana) Cittadinanza Austriaca ai SudTirolesi ?

  119. Moi scrive:

    Per i più sarà una cattiva notizia, ma … assolto Maurizio Belpietro per il titolo “Bastardi Islamici” ! … D’altra parte, un titolo “Bastardi Kuffar” nel Kasaloristan 😉 manco farebbe notizia !

    • Francesco scrive:

      infatti è una cattiva notizia se assomigliamo un pò di più al Kasaloristan, ammesso che esista e non sia una allucinazione

      però il Pakistan è un ottimo candidato

  120. Moi scrive:

    Più che altro, in uno Scenario Monarchico (nel senso proprio di Forma di Governo … anche i NeoBorbonici sono “Monarchici” ..), senza più Savoia sarebbe stata impensabile un’ altra Dinastia Sostitutiva …

    • mirkhond scrive:

      Perché sarebbe stata impensabile?

      • Moi scrive:

        Bene … chi ? … Fuori un nome !

        … I Borboni ?! Non credo: per la Vulgata Ufficiale Fatta a Scuola, erano (e sono !) i “Cattivoni Fermi al Medio Evo” e i “Pipponi” sbaragliati da Mille (… 1000 !) Soldati di Ventura !

        … i Cugini “Aosta” ? … Bah, una Dinastiucola di Gran Duchi (neanche “Re” …) di una Vallata di Montanarazzi ! 😉

      • Z. scrive:

        Credo che Muà abbia ragione. Non è che si può scegliere un re come si sceglie il presidente…

        Z.

        PS: la monarchia non credo possa essere definita una forma di governo ma è Natale, siamo tutti più buoni e te la passiamo in cavalleria 😀

        • Francesco scrive:

          gli inglesi lo fecero, decapitando quello che voleva governare e assumendo un’altra dinastia più accomodante, se ricordo bene pure straniera

          • Z. scrive:

            Ecco. Un presidente, di solito, non si sceglie a questo modo 😀

            e in Italia mica si può fare quella roba, ci conosciamo tutti!

  121. Moi scrive:

    A proposito della già evocata Virginia Raggi: NON si ricandiderà … forse candideranno Dibba, dopo che Dima ha prevalso come Premier putativo !

    Non ricordo chi (ma poco, anzi: nulla) importa, aveva definito Dima il Fanfani del M5S e Dibba il Che Guevara del M5S …

  122. Moi scrive:

    @ MIGUEL / POPOLO DELL’ OLTRARNO

    Toh, chi si rivede: Marco Carrai …

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/20/etruria-dopo-boschi-anche-carrai-tutti-gli-interessi-del-giglio-magico-tra-novembre-2014-e-gennaio-2015/4051027/

    … Urge Oltrarnoscopia per comprendere il Fenomeno PD & Affarismo & Familismo su Scala Nazionale ! 😉

  123. Moi scrive:

    Il “simpatico” (suo malgrado) Albero di Natale ribattezzato “Spelacchio” [sic] dai Romani è appassito prima del tempo … il PD spera che la Raggi faccia altrettanto ! 😉

    http://www.lanotiziagiornale.it/la-raggi-come-spelacchio-spera-di-mangiare-il-panettone-la-sindaca-ammette-un-miracolo-se-dura-cinque-anni-e-intanto-di-battista-si-scalda/

  124. Moi scrive:

    @ ZETA

    “Scontro Finale” perché … penso che chiunque perda uscirà di scena !

    • Moi scrive:

      … almeno sui “Sòscial” 😉 , la Guerra Civile è già iniziata 😉 !

      • Z. scrive:

        La Lega non uscirà di scena in ogni caso, Berlusconi neppure, e se uscirà sconfitto anche il M5S sopravviverà.

        A conti fatti, l’unico che veda davvero male è il PD.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Anche il PD sopravvivrà.
          Secondo me a rischiare è la sinistra, ma sottovaluto le sue capacità di agonizzare ad oltranza.

          • Z. scrive:

            Probabilmente sopravvivrà, ma credo proprio che da una sconfitta uscirebbe più squassato degli altri.

            Sulla sinistra sono più ottimista, poi Grasso ha detto che è abituato a comandare, come Rovazzi…

  125. mirkhond scrive:

    “Comunque se non dall’AT, sarebbe da capire allora da dove viene la sessuofobia della civiltà occidentale cristiana, sessuofobia che la classicità ignorava del tutto.”

    Probabilmente dal Manicheismo e dalle sue declinazioni bogomila e catara.

    • PinoMamet scrive:

      Vedo che più o meno abbiamo detto la stessa cosa 😀

      tra l’altro, non è da sottovalutare l’apporto del pensiero indiano (su quello persiano so troppo poco): i Manichei veneravano, tra gli altri, anche Buddha, per esempio;
      e proprio dal mondo buddhista arriva l’idea del monachesimo e del “voto di castità”, che nel mondo ebraico (tranne forse qualche setta che partecipava della temperie gnosticheggiante) era sconosciuto e sicuramente da avversare, visto che “crescete e moltiplicatevi” era ed è considerato un comandamento fondamentale…

      • Peucezio scrive:

        Ci devo riflettere.
        Secondo me però nella sessuofobia contemporanea, e in generale occidentale, almeno in quella di matrice protestante (ma, credo, non solo) l’ascetismo e lo spiritualismo c’entrano poco o nulla.
        L’ascetismo è un canale per attingere al sacro e allo spirituale, quindi è anch’esso una forma di mediazione fra il divino e l’umano.
        E anche la sessualità lo è, peché è la manifestazione materiale e sensuale dell’amore, quindi è la materia che si spiritualizza e vicecersa. E inoltre è l’incontro di polarità, quindi è la composizione delle antitesi, la mediazione, per definizione.
        In questo senso la sessualità non è solo materialità bruta, istintualità animale.
        D’altronde Freud stesso parlava di istinto di amore e di morte: il primo nasce dal principio aggregativo, il secondo, cioè l’istinto aggressivo, nasce dal principio disgregativo sempre immanente alla materia, dalla memoria del tempo in cui la materia cosmica non era aggregata (Freud cita esplicitamente Schopenhauer, ma in questi discorsi è in realtà sempre sotteso Empedocle, che è un maestro un po’ di tutti noi, anche quando non lo sappiamo).

        Tornando quindi a bomba, un conto sono gli ascetismi chepongono dei limiti, anche molto pesanti, fino all’inibizione assoluta, agli istinti sessuali, in funzione dello stabilirsi di nessi più ampi e profondi di quello sessuale, che a quel punto diventa un ostacolo. In genere sono anche elitari: non è che puoi fare una società solo di asceti (poi ogni tanto scatta l’impazzimento collettivo e qualcuno vuole farla, per poi fare immancabilmente una brutta fine).
        L’asceta non ha orrore del sesso, cerca di andare oltre.

        Ma nella Ginevra di Calvino che ascesi c’era?? Non c’era né spiritualità, né sessualità (se non il minimo sindacale, fatto meccanicamente, cercando di goderselo il meno possibile; il contrario di come sarebbe una sessualità sacra, come quella indiana, che usa il piacere come mezzo di sviluppo personale e quindi, oltre un certo stadio, può permettersi di annullarlo e reprimerlo).
        I mercanti calvinisti nordeuropei e americani che ascesi avevano? Vivevano di commercio, di profitto, di calcoli…
        I buoni borghesi ottocenteschi che sapevano dell’ascesi? Sono stati forse la civiltà più materialista della storia. Eppure più repressori e disciplinatori di così!

      • Peucezio scrive:

        Gli integralisti letteralisti sunniti, i salafiti, i tagliagole dell’ISIS che ascesi hanno?
        Hanno una religione prescrittiva, normativa, letteralista, razionalista e odiano sia ogni forma di manifestazione e di mediazione del sacro, sia ogni forma di vitalismo e di riconoscimento dei bisogni umani, del piacere, dell’affettività.
        E non ditemi che non sono i più sessuofobi fra gli islamici.

      • PinoMamet scrive:

        Tocchi tanti argomenti… secondo me un po’ troppi 😉
        Non credo insomma che si possa parlare insieme di ottocento e di Ottocento (dico pet dire), di salafiti e di calvinisti, di esaltati arabi contemporanei dell’Isis e di borghesi europei del secolo scorso.

        Se si imposta un discorso di questo tipo si perde di vista una tesi concreta
        ( che so, gli ebioniti vivevano il sesdo come peccato mentre gli originali naasseni lo usavano come mezzo di ascesi e il loto tal scritto può essere visto in relazione al Tantrismo; mi sto inventando tutto- a parte i nomi- ma faccio per fare un esempio)
        E su finisce per fare invece discorsi un po’ vaghi, in cui alla fine di può sostenere tutto.

        • PinoMamet scrive:

          Ofiti, non originali

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          bisogna distinguere il discorso strettamente storico, su cui probabilmente avete ragione tu e Mirkhond, da quello che cerca di capire l’essenza della sessuofobia, anzi, di cogliere nelle loro differenze le varie forme di inibizione sessuale.
          E in questo senso credo ci sia molto in comume, al di là delle inevitabili differenze, fra la sessuofobia protestante, quella borghese, quella islamica radicale e quella cristiana originaria (in contrapposizione al mondo pagano) e che la radice prima siano gli ebrei (perché ciò che non viene da loro, nel cristianesimo, viene dall’antichità pagana greco-romana, compreso il mondo ellenistico vicinorientale, e siccome i pagani sessuofobi certo non lo erano…).

          Semmai andrebbe fatto un discorso più generale.
          Perché tutti quelli che ho citato sono modelli di società in cui io vedo delle analogie in genere.
          Mi rendo conto che applico la mia solita ossessione – d’altronde ognuno sottolinea gli aspetti che gli interessano e che trova più esplicativi secondo i propri schemi – ma sono i soliti modelli ispirati a un forte trascendentismo e a un’avversione per la mediazione, quindi a una svalutazione del mondo sensibile, compresa la sessualità, che va repressa.
          Ciò non vale per l’istinto aggressivo, che invece viene incoraggiato, almeno in forme disciplinate, perché è distruttivo, quindi ha la funzione opposta della mediazione e mantiene relegati al mondo della materia (quello che conta per loro è la separatezza: il divino dev’essere inattingibile e il mondo materiale dev’essere un inferno, più degradato possibile, quindi regredito all’animalità più bruta e selvaggia).

          • PinoMamet scrive:

            “(perché ciò che non viene da loro, nel cristianesimo, viene dall’antichità pagana greco-romana, compreso il mondo ellenistico vicinorientale”

            In realtà non ne sarei così sicuro; e poi l’antichità pagana era un mondo tutt’altro che uniforme.
            Vedasi l’intervento di Mauricius a proposito del neoplatonismo!

            • Francesco scrive:

              dove lo trovo?

              anche perchè pure i greci erano abbastanza rigidi, almeno per le donne e gli uomini con la barba!

              solo ragazzini, per loro

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Semmai andrebbe fatto un discorso più generale.”

            E’ una tesi estremamente interessante.

            Ho la sensazione che combini un’intuizione geniale di fondo con qualche baco, o qualche elemento comunque ancora da chiarire.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Ho la sensazione che combini un’intuizione geniale di fondo con qualche baco, o qualche elemento comunque ancora da chiarire.”

              Stasera parlavo con uno dei miei amici medievisti, che è molto incuriosito dal fatto che nel basso medioevo, nei momenti di maggiore pluralismo e complessità della storia occidentale cristiana, si manifestassero anche fenomeni come i catari, la pataria milanese, certi aspetti dle francescanesimo, insomma, correnti e tendenze moralistiche, in un’epoca che nel complesso non lo era affatto.

              In generale comunque resto dell’idea che l’intuizione di fondo di Freud sia geniale e fondamentale: il nostro essere, la nostra vitalità, la nostra stessa cifra esistenziale, la nostra civiltà sono strettamente connesse alla nostra sessualità, che quanto più e repressa e nevrotizzata, tanto più si restringono i canali della nostra energia espansiva e della nostra capacità di creare equilibrio e bellezza nel mondo e di viverli.

              Freud, da uomo dell’Ottocento, interpretava ciò in un senso un po’ schematico e meccanico, per cui riduceva tutto a una sovrastruttura della sessualità (come Marx dell’economia), ma, astraendo dagli eccessi del suo meccanicismo riduzionista, secondo me ci ha preso.

              Forse i più lucidi (per quanto confusionari) sono stati proprio Reich e il suo allievo Lowen, che hanno spogliato il freudismo dell’aspetto riduzionista e gli hanno dato un respiro più ampio, che rasenta la spiritualità.
              Poi però non sono andati lontano, per forza di cose, perché erano dei terapeuti, che pretendevano di aver trovato il modo di risolvere i problemi individuali, mentre l’ostacolo è strutturale e sociale: va messa in discussione alla radice la sessuofobia occidentale e la stessa avversione per la materia, vista come da redimere, mentre solo amandola anche nei suoi aspetti più bassi e ripugnanti, immergendosi nella merda fino al collo e sgazzandocisi dentro, la si può superare e trascendere.

  126. Moi scrive:

    Zeta, Peucezio … dove l’avete strolgato il Gender Study che la Logica è per definizione una roba maschilista ?! Di solito è ritenuto una roba maschilista pensare che le Donne siano “illogiche” …

  127. Moi scrive:

    Sessuofobia nell’ Antico Testamento ? … Però Patriarchi poligami, con schiave, concubine e mogli in età da nipotina !

  128. Moi scrive:

    NON vorrei fare l’ Ingegner Bottini di turno, ma … l’ antica (neanche troppo) incurabilità di tante malattie veneree, avrà pur contribuito a credenze sessuofobiche, o no ?!

    • PinoMamet scrive:

      In effetti…
      bravo Moi, non ci avevo pensato. Ci si potrebbe fare uno studio, su incidenza delle malattie veneree e diffusione di idee sessuofobiche nel mondo antico.
      I dati sarebbero ipotetici, ma non credo sia impossibile.

      • Moi scrive:

        Noi per Ovvi Motivi _ va be’: Gender Studies permettendo … _ NON possiamo saperlo direttamente (!) ma … il sangue mestruale proprio nell’ età in cui non si è più bambine ma non ancora donne, in cui si sentono le primissime Pulsioni Sessuali (con la possibile responsabilità di Nuove Vite o Morte di Parto) … almeno un po’ di paura immagino empaticamente che fosse normale che ne facesse.

  129. Moi scrive:

    Valentina Spata,
    [cit.]

    al momento, non mi dice nulla.

    ———————————————————————————————-

    Pina Picierno
    [cit.]

    Be’, per un po’ è stata “presa in mezzo” ma … se l’è andata a cercare al lumicino con l’ ” uscitona ” degli 80 euri !

    ———————————————————————–

    Alessandra Moretti.
    [cit.]

    Be’, per un po’ è stata “presa in mezzo” ma … se l’è andata a cercare al lumicino con l’ ” uscitona ” del “Ladylike” ! O almeno, soprattutto per questa !

    ———————————————————————————–

    Alessia Morani
    [cit.]

    al momento, non mi dice nulla.

    —————————————————————————————

  130. Moi scrive:

    Poi va be’ … l’ Oculista Congolese del Policlinico di Modena 😉 è stata presa in mezzo indegnamente perché “Ne(g)ra” ! … la Boldrini sta agli stereotipi malevoli sulle Femministe come Clemente Mastella sta agli stereotipi malevoli sui Vecchi Democristiani del Meridione ! 😉 🙂

  131. Moi scrive:

    Mi viene in mente anche quella Paola De Micheli (Piacentina, “nata” Bersaniana ed “evolutasi” Renziana …) che mi pare proprio la Quint’Essenza dell’Oca Gigia ! 😉

  132. Moi scrive:

    Ah … e la Serracchiani, con quell’ aria da Vispa Teresa e insignita “in contumacia” 😉 del Titolo di “Miss Supercazzola” da Beppe Grillo in persona !

    • Francesco scrive:

      Intanto aveva portato via una regione al centrodestra, con quell’aria da ochetta tonta e supponente.

      Che fosse una finta?

  133. roberto scrive:

    Miguel
    (faccio scorrere qui un altro rivolo dell’inito fiume di discorsi)

    “Uno, la Boschi ha deciso di mettersi in “politica”, una demenziale attività che consiste esclusivamente nel riempire di insulti il prossimo, insinuando ogni possibile infame sospetto, accompagnato se possibile da derisione.”

    questa affermazione è esemplare di uno dei peggiori drammi contemporanei, cioè l’idea che la politica sia quella roba lì (o “grande magna magna”) e non la più alta delle attività umane, cioè l’organizzazione e la gestione della cosa pubblica.

    certo, sei ampiamente scusato dal fatto che i politici fanno di tutto per avalare quest’idea, ma in fin dei conti non sono che espressione del popolo che li considera tutti inutili idioti e mangiapane a tradimento

    • Francesco scrive:

      Che poi la politica non è quella cosa lì neppure oggi, forse lo è la propaganda politica.

      Però, da nemico mortale di Renzi e Gentiloni, che forse tornerà a votare per protesta contro le leggi sui desideri incivili approvate, non posso dimenticare

      la riforma delle pensioni, che ha tappato una falla nei bilanci del sistema Italia

      il Jobs Act, che a onta del nome pare abbia inciso sulla disoccupazione

      gli incentivi agli investimenti, che hanno rianimato l’industria manifatturiera

      la svolta, in fondi e in attività, delle attività di sostegno alle esportazioni, senza di cui saremmo finiti davvero come la Grecia

      insomma, pure i Peggiori hanno fatto cose politiche e pure utili

      ciao

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “questa affermazione è esemplare di uno dei peggiori drammi contemporanei, cioè l’idea che la politica sia quella roba lì (o “grande magna magna”) e non la più alta delle attività umane, cioè l’organizzazione e la gestione della cosa pubblica.”

      La questione per me è più complessa.

      La Boschi si è messa in una cosa specifica, che non è “la gestione della cosa cosa pubblica” (per quello, sarebbe bastato che avesse fatto un concorso come dirigente di biblioteca).

      Si è messa in un meccanismo che è ovunque autodistruttivo: la gara tra fazioni di rappresentanti per dimostrare che le altre fazioni fanno schifo.

      Siccome gli italiani amano autodenigrarsi (e quindi a buttare sull'”etnico” quello che è un problema sistemico), sarebbe utile guardare i mitici anglosassoni in questo momento: dall’Australia con le sue guerre per eliminare i deputati avversari accusati di essere nati all’estero, all’Inghilterra con il minstro cacciato perché aveva le immagini porno nel computer e soprattutto con gli Stati Uniti – gli urli sguiati di Trump contro le inchieste maccartiste per dimostrare che Jill Stein una volta andò in Russia e quindi deve essere un’agente della post-KGB.

      E’ il mestiere stesso che crea la situazione e selezione personale alla propria altezza, o se si preferisce, bassezza.

      • Francesco scrive:

        dai Miguel

        non confondere la degenerazione con l’essenza della cosa: l’impero romano non aveva come scopo organizzare orge selvagge

        del resto, per fare politica inserirsi in una fazione è indispensabile, qualunque sia il tuo fine ultimo (bene comune o sodomia a oltranza)

        credo che persino in Cina, per fare politica, devi infilarti nella fazione del dirigente X e combattere le fazioni di Y e Z (Z poi è il peggiore di tutti)

        🙂

        • PinoMamet scrive:

          ” l’impero romano non aveva come scopo organizzare orge selvagge”

          Ah no?
          con ciò, perde per me molto del suo fascino 😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “del resto, per fare politica inserirsi in una fazione è indispensabile, qualunque sia il tuo fine ultimo (bene comune o sodomia a oltranza)”

          No. Basta non gareggiare nelle urne.

          Se non gli rubi il loro triste giocattolo, non c’è problema.

          Innanzitutto, molti politici non sono cattivi: è il sistema a esigere la cattiveria, ma provano anche piacere a rilassarsi, in una vita sospesa tra tre poli:

          1) la paura di finire in qualunque momento sotto processo

          2) la necessità di far finire i propri avversari, se non sotto processo, almeno sotto una valanga di fango

          3) la certezza comunque di non poter fare praticamente nulla perché altrimenti finiscono sotto processo

          Se prendi un politico, di qualunque fazione, e lo tratti come se invece di essere un mostro fosse un essere umano, ti guarda spesso anche con autentico affetto.

          Tu lo guardi come l’essere umano che è, a prescindere dalla fazione in cui ha avuto la sfortuna di finire. E tratti con lui per quel poco o molto di buono che ha.

          Quando ti rendi conto della malvagità intrinseca della “politica” (virgolette volute, roberto!), ti rendi conto che non esistono politici cattivi.

          Ho deciso che io con i politici mi trovo bene quasi quanto con i tifosi allo stadio.

          • Z. scrive:

            Certo che esistono i politici cattivi. Se non altro perché esistono i politici ed esistono i cattivi 🙂

          • Francesco scrive:

            beh no, se non partecipi alle elezioni alla fine non fai politica, rimani sempre a bordo campo

            è uno dei (pochi) motivi di stima verso Berlusconi, alla fine è sceso nell’agone elettorale, non si è limitato a pagare altri perchè lo facessero al posto suo

            rimani accecato dall’effetto Firenze, dovresti girare la Toscana e già troveresti altre situazioni

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “beh no, se non partecipi alle elezioni alla fine non fai politica, rimani sempre a bordo campo”

              Capisco quello che dici, e ovviamente è in parte vero.

              Ma se riesci a costruire una realtà fuori dal campo, senza litigare con nessuno, cercando l’unanimità invece della rissa, affrontando i problemi per risolverli e non per lanciarli in faccia al tuo rivale, divertendoti e non facendoti venire la bile…

              alla fine puoi chiudere quelli che si divertono a picchiarsi dentro il campo, ogni tanto tirandogli una nocciolina.

  134. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS

    Maurizio Belpietro e … l’ “Islamofollia” [sic]

    https://www.youtube.com/watch?v=flzfobN-AG4

  135. habsburgicus scrive:

    un porno-Medioevo 😀
    https://savoirsdhistoire.wordpress.com/2015/06/27/le-penitentiel-de-worms-pour-une-approche-decomplexee-de-la-sexualite-au-moyen-age/

    senza scherzi, ciò conferma quanto qui è notissimo, ovvero che la “strettezza sessuale” (sino ai limiti della sessuofobia) NON è cosa del Medioevo, bensì é tardo-cinquecentesca, barocca e ancor più ottocentesca….forse mai ci fu un più rigido e castigato ambiente come nella borghesia cattolica di metà Ottocento ! veramente allora il sesso non si faceva ! poi talora sì, ma con mille sotterfugi e con la sensazione di essere distrutti per sempre nella stima delle persone oneste, se scoperti !

    • Francesco scrive:

      e gli inglesi? di solito sono presi loro come simbolo della massima auto-repressione sessuale

      ammesso e non concesso che non fosse tutta una scena ad usum vecchie zie, poi ingigantita da leggende posteriori

  136. Moi scrive:

    Cosa che forse NON c’entra … si stanno diffondendo sempre più delle “Christmas Carols” un tempo relegate OltreOceano “where they belong” 🙂 … c’è sta “Fa-Lalalalala” ch’è una palla smielata mostruosa: in confronto Jingle Bells è uno “Slego” di Prog Music Anni Settanta ! 🙂

    https://www.youtube.com/watch?v=tkFGD5g4NeQ

    • PinoMamet scrive:

      Moi, penso che sia in circolazione in Italia da almeno cent’anni 😉

    • Z. scrive:

      Consiglio la versione di Aly & Aj!

      • Moi scrive:

        Mmmh … Babbo Natale (Panzone CocaCola Rossobiancovestito … nonché Sosia di Karl Marx 😉 … ) arriva con il Secondo Dopoguerra tra la cioccolata, i jeans, whisky and soda and rock-n-roll ecc … insomma: rientra nel Novero Identitario del “Tu vvuò ffà o’Americano” di Renato Carosone e dell’ Ammerregano VS Er Maccarone di Alberto Sordi !

        Poi, a lungo, almeno fino agli Anni Ottanta … sono state popolari delle “cover” in Italiano. In merito alle quali, il Canto Natalizio (NON credo che sia musical-tecnicamente un”Carol”… ma viene usato come tale) c’è “O Tannenbaum” che, come tutte le canzoni in Tedesco, funziona solo in Tedesco 😉 … in altre lingue (Inglese compreso) fa lezzo 😉 !

        • Z. scrive:

          Credevo che la bufala del Babbo-Natale-Servo-Della-Coca-Cola girasse solo tra i noglobbal, ormai 😉

          Comunque gli ammeregani hanno una certa tradizione di canti di Natale. A noi ci piace God Rest Ye Merry Gentlemen.

          • Moi scrive:

            Non è questione di “essere servo”, è questione di “servirsene” … si chiama marketing pubblicitario, e combina nell’ Immaginario sacro e profano come nient’altro sa fare !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      “l’articolo é del 20/5/2016 ma Miguel ci dice queste identiche cose da molti anni :D”

      Infatti, è una cosa fantastica…

      Osservo i dettagli, come il figlio del marchese X che ha il figliolo nella nostra squadra di calcio, e che è diventato un grande amico della L, che fa le pulizie nelle case e ha sposato un marocchino.

      Oppure la marchese Y, alta e forte e vestita sempre con una specie di eskimo, che porta a spasso il suo cagnaccio che morde gli altri cani

      insomma, voglio bene anche ai nostri nobilastri 🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Comunque, sui nobili fiorentini… penso che il calcolo della ricchezza si basi sull’inevadibile, cioè la proprietà fondiaria.

        Se uno possiede dieci palazzi e migliaia di ettari di vigneti, risulta “ricco”, anche quando è pieno di debiti e ha scarso spirito imprenditoriale.

  137. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ma… ma… ma gli indipendentisti catalani non erano una minoranza rumorosa? E le elezioni non dovevano finire con un nulla di fatto o, meglio ancora, con una bella vittoria unionista? E una bella reazione muscolare spagnola non doveva far “finire la ricreazione”?
    Vabbé, mi sa che si sono messi via i pop corn troppo presto.

    • PinoMamet scrive:

      No, erano (e sono, poco è cambiato) una quasi maggioranza, sicuramente rumorosa e divisa.
      Il primo partito, leggo, dovrebbe essere inoltre quello unionista, quindi direi propri oche si tratta di un nulla di fatto. Chi andrà al governo? boh.
      Se proprio vuoi una previsione, la butto lì, e suppongo che nascerà un pastrocchio un po’ indipendentista e un po’ no.

      Infine, leggo sui giornali cartacei che la credibilità di Puidgemont (che chissà perché ti ostini sempre a eccepire dai tuoi discorsi, anche se mi sembra il massimo artefice del casino catalano) è parecchio scesa dopo che non risulta più ricercato, ma solo turista all’estero.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Governerà chi ha la maggioranza in Parlamento, che sicuramente non è Ciudadanos che vale metà degli indipendentisti.
        O chi applicherà il 155…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        È comunque interessante che tu sia arrivato a negare perfino l’aritmetica pur di negare che chi prende più voti in senso assoluto sia maggioritario 😀

      • PinoMamet scrive:

        Ma no!
        Dati di ieri sera, quando lessi: partiti indipendentisti, tutti insieme, 47% dei voti;
        maggioranza assoluta, nel senso che tutti insieme supererebbero gli unionisti.
        Partito unionista, di maggioranza relativa, 30 e rotti per cento, da solo.

        47 è meno di 50, a casa mia.

        • Francesco scrive:

          nelle demcorazie parlamentari si contano i seggi, caro Pino

        • PinoMamet scrive:

          Non ho il minimo dubbio che il sistema elettorale catalano sia stato fatto su misura per dare più seggi agli indipendentisti.
          Non è la stessa cosa di dire che gli indipendentisti siano davvero la maggioranza dei catalani…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Mi pare che il sistema elettorale sia un banalissimo proporzionale con metodo dei resti più alti.

            Ma vediamo i dati
            https://resultats.parlament2017.cat/09AU/DAU09999CM.htm?lang=es

            Il blocco unionista (Ciudadanos +popolari +socialisti) fa il 43,49%
            La coalizione di Poggiodimonte fa il 47,49%
            La manifestazione locale di Podemos (per l’autodeterminazione, ma contro la via unilaterale) fa il 7,45%
            Altre microliste (che non ho idea di come si schierino sull’indipendenza, immagino ciascuna a modo suo) fanno l’1,13%
            Noterete che il risultato non fa 100, perché le percentuali non riguardano solo i voti validi.

            Mi pare che gli unionisti siano una netta minoranza.

          • PinoMamet scrive:

            “Mi pare che il sistema elettorale sia un banalissimo proporzionale con metodo dei resti più alti.”

            Mi riferisco alla suddivisione dei confini dei distretti o circoscrizioni o come si chiamano in Spagna.
            Un metodo vecchio quanto le elezioni stesse.
            Ma fa lo stesso.
            In base ai dati che leggevo al momento in cui scrivevo, gli indipendentisti erano numericamente la minoranza, seppur di stretta misura.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il gioco di cui parli si può fare con i collegi uninominali o con circoscrizioni molto piccole. Non riesco a capire con quattro circoscrizioni, coincidenti tra l’altro con i territori delle quattro province della regione, possano favorire qualche lista.

        • roberto scrive:

          in effetti sui seggi sono 70 per gli indipendentisti su 135

          https://elpais.com/tag/elecciones_catalanas/a/

          per il resto sono d’accordo con pino

          • habsburgicus scrive:

            si noti anche il cleavage geografico
            Lleida (che ai tempi miei si chiamava Lérida :D) e Girona (cioé Gerona) sono pro-indipendenza e non a caso sono le più catalane
            Tarragona e Barcelona sono a maggioranza unionista, seppur minor della maggioranza indipendentista nelle altre due
            ciò rafforza il paragone con il leghismo primigenio…asetticamente, senza giudizi di valore, eh 😀

    • PinoMamet scrive:

      Ma poi, mi spieghi il perché della tua abbastanza evidente simpatia per l’indipendentismo catalano, che mi sembra leghismo dei più puri?
      con tanto di malcelatissimo disprezzo verso i terroni locali?

      • Moi scrive:

        Penso di saperlo, seppur molto genericamente: la Catalogna solletica molto un “Sentiment” [sic] _ come dicono adesso i Media Main Stream “more or less at dick” 😉 _ di tipo AntiFascista e AntFranchista, nonché di un Popolo Laborioso e Onesto Vs los Terrones Parezos del resto della Spagna ! … E poi Barcellona è un po’ come Bologna: il Paradiso in Terra degli Hipsters / FuoriSede Erasmusanti 😉 e delle Avanguardie LGBTQUAAXYZ 😉 !

        In pratica, è come se anziché tra le PreAlpi e il Po … la Lega avesse attecchito fra l’ Appennino e il Po !

        • Moi scrive:

          Parezosos e.c.

          ————————————–

          … Aggiungo anche il prendere il Cosplay sul serio, fra le Hipsterie 😉 Collettive !

        • Francesco scrive:

          In effetti. il mio indipendentismo leghista è messo a dura prova dall’estremismo iper-ideologico dei catalanisti, che sono rimasti ai rossi e agli anarchici degli anni ’30

          • roberto scrive:

            secondo me questo è il motivo per il quale piacciono a sinistra e quindi dovresti già sospettare che è un motivo falso e sbagliato.

            io ci vedo poca ideologia e moltissimo leghismo del tipo “siamo le ricche formiche, perché dobbiamo occuparci delle povere cicale”

            • MOI scrive:

              “siamo le ricche formiche, perché dobbiamo occuparci delle povere cicale”

              [cit.]

              —————————-

              Credevo che fosse il Motto del Gricciazzo Ubriacone Lussemburghese 😉 …

            • Miguel Martinez scrive:

              per roberto

              “io ci vedo poca ideologia e moltissimo leghismo del tipo “siamo le ricche formiche, perché dobbiamo occuparci delle povere cicale””

              Come ho già scritto tra i commenti in passato, durante un breve viaggio in Catalunya, sono rimasto colpito dalla fantastica organizzazione capillare e dal linguaggio indipendentista.

              Mai sopra le righe, al contrario dei leghisti; mai “razzista”; mai una parola su immigrati o sui valori cristiani, vaghi accenni un po’ freddi alla passata indipendenza.

              Semplicemente, dicevano, statistiche alla mano, esattamente quello che tu attribuisci a loro: ““siamo le ricche formiche, perché dobbiamo occuparci delle povere cicale””

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              una domanda però:
              perché scrivi “Catalunya” e non “Catalogna” scrivendo in italiano?

            • PinoMamet scrive:

              Tutti i motivi elencati da Miguel, francamente, mi rende il loro leghismo “freddo” ancora più antipatico di quello “ruspante” di Bossi.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Tutti i motivi elencati da Miguel, francamente, mi rende il loro leghismo “freddo” ancora più antipatico di quello “ruspante” di Bossi.”

              Non hai tutti i torti però 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “che sono rimasti ai rossi e agli anarchici degli anni ’30”

            Visto che nessuno te lo dirà, te lo dico io: Poggiodimonte è di centrodestra.
            Ma adesso torna pure alla realtà alternativa 😀

        • paniscus scrive:

          Penso di saperlo, seppur molto genericamente: la Catalogna solletica molto un “Sentiment” [sic] _ come dicono adesso i Media Main Stream “more or less at dick” 😉 _ di tipo AntiFascista e AntFranchista,
          ———————–

          Credo che “a pelle” giochi molto anche il fatto che siano a favore della repubblica, e in particolare il non poterne più di mantenere tutto il baraccone della monarchia attuale, per quanto apparentemente modernizzata.

          In effetti, il vecchio re puttaniere conclamato e maniaco delle armi da fuoco (che va in Africa a caccia di animali protetti, e che tempo fa aveva fatto fratturare un piede al nipotino tredicenne nel tentativo di insegnargli a sparare), il nuovo re relativamente simpatico ma coglione assoluto, la nuova regina ex squala giornalistica, e la principessa sorella sposata con un truffatore, metterebbero a dura prova chiunque…

        • Z. scrive:

          Moi,

          “sentimento” in questa accezione si usava anche in italiano, però. Lo usava anche il Fannullone di Predappio.

      • PinoMamet scrive:

        Comunque Maurì non mi ha ancora risposto, e continuo a essere curioso.

        • Francesco scrive:

          sarà come Cossiga, che odiava a morte i popolari spagnoli “a prescindere”

          😀

          • Peucezio scrive:

            Mica ci aveva torto!
            Sono il concentrato del peggio della destra e della sinistra, senza nulla del meglio di ognuna delle due.

        • habsburgicus scrive:

          penso che Moi, come sempre in questi casi, abbia colto il punto ! la sua spiegazione dovrebbe essere quella corretta

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La simpatia è presto spiegata: a te stanno simpatici i prepotenti, mentre a me sta simpatico chi il prepotente lo subisce. E’ abbastanza semplice.
          La Catalogna ha un’identità nazionale, ha una storia e una proiezione che non sono quelle castigliane, ha subito per secoli un dominio castigliano molto pervasivo che limitava persino l’uso della lingua locale e i catalani hanno fatto capire di non apprezzarlo con rivolte periodiche. E poiché io sono tra quelli che credono che lo Stato sia uno strumento per far star meglio i cittadini e non una cosa fine a se stessa, dico che un popolo con un’identità culturale propria ben dovrebbe avere il diritto di organizzarsi come preferisce.

          Esaminiamo ora le obiezioni
          “Eh ma il Veneto…”
          No, il Veneto non c’entra una mazza.
          1) Il Veneto non ha un’identità culturale distinta da quella italiana, non a caso in passato la lingua colta dei veneti era l’italiano e non il dialetto degli zotici. E questo non per imposizione, ma per esito spontaneo dovuto all’appartenenza all’orizzonte culturale italiano.
          2) Il Veneto la sommossa in passato l’ha fatta, ma si è conclusa con l’anessione (effimera) all’Italia sabauda.
          3) Il paragone corretto sarebbe con l’Alto Adige. E io non sono contrario a priori all’indipendenza altoatesina, sempre che siano date ampie garanzie sulla situazione degli italianofoni presenti (altra bella eredità fascista…).

          “Eh, ma sono leghisti…”
          Il leghismo si è inventato un’inesistente Padania, mentre la Catalogna esiste da un bel po’ prima.
          Ma anche ignorando questa piccolissima differenza, magari gli indipendentisti catalani possono essere definiti leghisti, ma nella misura in cui lo possono essere definiti Mazzini e Ho Chi Minh, forse.
          I catalanisti non hanno mai parlato di rimandare a casa propria nessuno (eccetto la Guardia Civil…), quindi il paragone con la Lega è una cazzata.

          “Eh, ma basta muri…”
          E’ un’obiezione persino indegna di essere considerata: c’è una bella differenza tra il volersi organizzare il proprio stato e il voler erigere un muro. Tanto è vero che i muri li costruiscono generalmente potenze occupanti che vogliono annettersi pezzi di territorio altrui (Marocco, Israele…), mica chi se ne vuole stare tranquillo a casa propria.

          “Sì, ma devono decidere tutti gli spagnoli”
          Come per la decolonizzazione, no?

          “Eh, ma così tutti possono volersi costituire il proprio paese…”
          Ma non tutti hanno un’identità storica propria. E’ un po’ come il discorso che se oggi legittimi il consumo di insetti domani ci costringeranno a mangiare scorie nucleari…

          “Ma il governo spagnolo resta quello legittimo e si devono rispettare le leggi spagnole”
          E Cosa Nostra chiede il pizzo e quindi dal momento che ha la forza di imporlo deve poterlo fare. I due piani – essere e dover essere – non si possono confondere, quindi metterla su questo piano non ha senso.
          Comunque non è male come governo legittimo quello che lavora per mettere in atto rappresaglie contro i propri cittadini che votano in maniera sgradita. Ripeto: per quasi tutti voi è il cittadino al servizio dello Stato, ma per me è il contrario.

          “Ma a me i catalani stanno comunque sul cazzo”
          Finalmente un’obiezione seria e legittima. Questione di gusti.

          • Peucezio scrive:

            D’accordo su tutto.

            Compresa la frase finale.
            I catalani non sono una causa per cui si empatizza facilmente, io per primo.
            Però gli argomenti di Mauricius mi paiono molto razionali e quindi in consonanza con un’adesione moderata e non fanatica alle loro ragioni, qual è la mia.

          • PinoMamet scrive:

            “La Catalogna ha un’identità nazionale, ha una storia e una proiezione che non sono quelle castigliane”

            questo è perfettamente vero a metà;
            l’altra metà è che dal tempo di Ferdinando e Isabella (in realtà in fin dei conti anche prima) le due parti della, ehm, Spagna hanno fatto la loro storia sostanzialmente insieme, e influenzandosi profondamente l’una con l’altra.

            Chi lo nega non ha mai aperto un libro di letteratura spagnola.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Veramente l’unificazione amministrativa risale a Filippo V di Borbone, a inizio XVIII secolo. Prima l’unione era personale (un re, due regni) e ogni tentativo di cambiare la situazione (vedi l’unione delle armi dell’Olivares) era degenerato in sommossa.

            • PinoMamet scrive:

              La sommossa non fu esattamente perchè al “catalano della strda” fregasse qualcosa della questione unione personale o meno, ma perché dissanguati dal sostentamento dlle truppe dell’Olivares. Se non ricordo male.
              E sempre se non ricordo male, la popolazione se la prese anche con i nobili catalani.

            • PinoMamet scrive:

              Comunque, personale o meno, pochissimo cambia.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Di nuovo l’argomento della maggioranza silenziosa? Ma per favore…

            • PinoMamet scrive:

              Ma tu te li sogni questi argomenti, che nessuno ti porta.

              Io dico che la sommossa avvenne per motivi diversi, e molto concreti.
              Poi ci avranno messo sopra anche il resto, chi lo nega;
              ma non bastò alla popolazione, che infatti si ribellò anche alla classe dirigente catalana.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma io non riesco a capire dove tu voglia andare a parare: vuoi negare che periodicamente in Catalogna sorgono spinte centrifughe giustificate nei secoli in modi diversi?
              Basta che dici “mi stanno sul cazzo”, che è poi quello che dici sotto in modo più educato (“meglio gli scozzesi”) ed il discorso è chiuso.

            • PinoMamet scrive:

              Ma io non voglio andare a parare da nessuna parte.

              ero solo curioso di sapere non perché stiano sul cazzo a me: lo so benissimo, perché sono dei paraleghisti e hanno un pessimo gusto
              (solo un pirla non vorrebbe essere “spagnolo” per essere “europeo”); inoltre la loro classe dirigente mi sembra formata da buffoni;

              ma perché stiano così simpatici a te!

              Mi dici che li trovi “oppressi”, che per me è una valutazione abbastanza… curiosa, ma vabbè, almeno ho capito il motivo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “ero solo curioso di sapere non perché stiano sul cazzo a me: ”

                La Catalunya (mi va benissimo scriverlo così, in mancanza di tilde dai facili costumi) non la conosco bene. Ho visto solo Girona e la terribile Barcellona, non ho avuto contatti con la vita reale delle persone. Mentre ho trovato ammirevole l’organizzazione catalanista a Girona, la splendida serietà e la grande partecipazione delle persone. Non riesco a pensare a nulla di paragonabile in Italia.

                Ma non ho alcun valido metro per giudicare l’indipendentismo catalano.

                Certo, non trovo nulla di emotivo a cui agganciarmi, come ho trovato invece nei miei due paesi preferiti, la Serbia e la Polonia.

                E’ un criterio molto soggettivo, lo so; ma Serbia e Polonia sono due paesi intensi, tragici e ospitali.

                La Catalunya, boh…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non è che io mi svegli volendo cambiare la carta geografica. Prendo atto che c’è un desiderio avanzato dalla maggioranza della popolazione, desiderio che stranamente non viola i diritti umani di nessun altro soggetto, quindi sono naturalmente propenso a prendere almeno in esame questo desiderio.
              Mancando ragioni obiettive per dirgli di no, mi sembra assolutamente scontato che gli si dovrebbe dire di sì.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Non è che io mi svegli volendo cambiare la carta geografica.”

                Quello che mi fa un certo orrore in tutta questa faccenda è la fractalità.

                Esiste il megastato burocratico, con soldati in divisa, funzionari terrorizzati al pensiero di venire denunciati, politici che passano il tempo a insultarsi a vicenda, miti storici palesemente fasulli, livellamento dei comportamenti e delle lingue, appalti corrotti.

                Il megastato in questione si spacca in due, e forma un proprio clone con soldati in divisa, funzionari terrorizzati al pensiero di venire denunciati, politici che passano il tempo a insultarsi a vicenda, miti storici palesemente fasulli, livellamento dei comportamenti e delle lingue, appalti corrotti.

                Cambia solo la lingua imposta nelle scuole, che comunque non è come parla la gente, né nel primo caso né nel secondo.

                Ecco perché non riesco proprio ad appassionarmi a vicende come quella catalana, né da una parte né dall’altra.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “La Catalunya (mi va benissimo scriverlo così, in mancanza di tilde dai facili costumi)”

              Veramentre non mi riferivo al fatto che usi “Catalunya” anziché “Cataluña”, ma anziché “Catalogna”, come si dice in semplice italiano.

              Tu non scrivi “Paris”, “Berlin”, Москва” (o “Moskva”), España, France, England, e giustamente nello stesso intervento hai anche scritto “Barcellona”, non “Barcelona”.

            • PinoMamet scrive:

              “Quello che mi fa un certo orrore in tutta questa faccenda è la fractalità.”

              Miguel, va bene tutto, ma in italiano si dice Catalogna, che non ha la tilde ed è anche una specie di insalata 😉
              e si dice frattali, mi sa 😉

              venendo alle cose serie:
              è verissimo quello che dici, gli Stati nazionali sono fatti proprio così.

              Oltre che la frattalità, fa abbastanza spavento anche la buffettizzazione dei contorni (“questo particolare ininfluente è roba mia!” “no, è roba mia!”) e il rigetto per i contorni non conquistati.

              Mi spiego: la polizia dello Stato A e quella dello Stato B sono esattamente identiche.
              Per distinguersi, i poliziotti a-esi decidono di indossare un cappellino buffo, tradizionale di quelle zoneche ogni tanto qualcuno da quelle parti indossava. Immediatamente i confinanti b-esi, che ogni tanto indossavano lo stesso cappellino, decidono che si tratta di un simbolo degli stupidi a-esi, e che nessun b-ese che si rispetti lo metterebbe mai, anzi, non lo hanno mai messo neanche in passato.

              Da qualche anno, per esempio, gli italici bersaglieri non portano più il fez rosso che li accompagnava dalla guerra di Crimea, perché qualche generale, non avendo da pensare, ha deciso che era un simbolo troppo “mediorientale”…

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “(solo un pirla non vorrebbe essere “spagnolo” per essere “europeo”)”

              In teoria dovrei essere d’accordo con te e tutto sommato lo sono.
              Ma ho vissuto lì (a Madrid), sia pure per pochi mesi, e ti assicuro che quando vivi in quel contesto, ogni boccata d’aria transpirenaica (ma anche basca o catalana) ti sembra una boccata di aria salubre nel provincialismo ottuso di quella gente.
              Io frequentavo fra gli altri due amici francesi. Si atteggiavano un po’ a intellettuali sofferti esistenzialisti, ma, insomma, erano simpatici e aperti, anche perché con questo atteggiamento che ostentavano ci giocavano palesemente, non lo prendevano sul serio. Niente a che fare con gli spagnoli, che si prendono sul serio in tutto quello che fanno.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “venendo alle cose serie:
              è verissimo quello che dici, gli Stati nazionali sono fatti proprio così.”

              Credo che Miguel abbia pochissima o punto affezione nei confronti dello stato nazionale.
              E dello stato in genere.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Credo che Miguel abbia pochissima o punto affezione nei confronti dello stato nazionale.
                E dello stato in genere.”

                Bella riflessione. E che secondo me tocca questioni più importanti dell’esistenza o meno di un passaporto catalano.

                Forse non è questione di affezione.

                Sicuramente, se gli stati nazione esistono ovunque, e hanno rimpiazzato ogni altro forma di organizzazione sociale, un motivo c’è.

                Casomai, c’è da chiedersi quanto dureranno, e se dobbiamo per forza tifare per lo Stato Unito oppure per lo Stato Nuovo.

                Quando la gente mi chiede, “ma tu preferisci il riso cantonese o gli involtini primavera?”, la prima cosa che mi viene in mente è che gli uni e gli altri vogliono farmi mangiare cucina cinese.

          • Roberto scrive:

            Mauricius (e peucezio che probabilmente ne sa di più in materia)

            ” Il Veneto non ha un’identità culturale distinta da quella italiana,”

            L’identità culturale catalana è veramente tanto distinta da quella spagnola? in cosa? Certo i catalani fanno i castelli umani, mettono il caganer nel presepe, e ascoltano (i vecchi almeno) la sardana, ma poi?

            Resta la questione della lingua, che però è lingua ufficiale in Catalogna, quindi è difficile parlare di oppressione

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma infatti ho sempre pensato che Manin fosse un fascioleghista: in fin dei conti le differenze tra Veneto e Austria erano poi così fondamentali?

            • PinoMamet scrive:

              Il cacatore mi sa che c’è in diverse zone spagnole, con nomi di poco diversi, paesi baschi inclusi
              (dove per Natale hanno anche un’altra figura strana, che ora mi sfugge, precristiana in origine).

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              secondo me in pssato era abbastanza profonda e lo è ancora in provincia e presso le generazioni anziane.
              C’è proprio un altro tipo umano, più simile al francese del sud (ovviamente) o a un italiano del nord.
              Se parliamo dei giovani (ma anche cinquantenni) barcellonesi, anche catalanisti, sono spagnoli. Punto.

            • paniscus scrive:

              Miguel, va bene tutto, ma in italiano si dice Catalogna, che non ha la tilde ed è anche una specie di insalata.
              ——————————–

              Puntarelle. Si dice PUNTARELLE.

              Condite con olio, sale e un tocco di pasta di acciughe.

              L’unica tentazione per cui, quando ero incinta, riuscii a sforare clamorosamente il divieto di verdure crude in gravidanza per chi non è già immunizzato per la toxoplasmosi.

              saluti
              L.

          • Roberto scrive:

            Mi viene in mente vasquez montalban, della cui catalanità nessuno dubiterebbe ma che ha scritto quasi solo in spagnolo (pubblicava in catalano articoli su avui, e ha scritto un libro di cucina in catalano….)

            • Peucezio scrive:

              Vero.
              Bisogna dire però che non ha proprio un nome catalano, quindi sarà catalano come io sono milanese, con l’unica differenza che lui ci sarà nato, io ci sono arrivato da infante.

              Come lo stesso Cercas, che infatti è di genitori estremegni mi pare, o sa il cazzo di dove, comunque castiglianofoni.

              Ciò non toglie che ci siano autori e intellettuali pienamente spangoli.
              Ma d’altronde non è certo un inedito: se pensi che Freud e Kafka scrivevano in tedesco. Erano ebrei, d’accordo… Ma pensa a quanti autori nella storia hanno usato una lingua di maggiore prestigio culturale, pur non essendo la loro nativa.

            • PinoMamet scrive:

              Il primo che mi viene in mente è Luciano di Samosata (non dico il primo in senso storico, dico proprio il primo che viene in mente a me).

              Del resto, per la serie degli argomenti che non c’entrano, leggevano in Giuseppe Flavio degli scontri a Cesarea tra Ebrei e Siri;
              gli Ebrei maggioranza nella città, ma i Siri avevano a disposizione il sostegno delle truppe romane, che Giuseppe Fl. ci ricorda arruolate presso i Siri delle zone circostanti.

              Bene, parlando di questi ultimi, G. Fl. dopo qualche capitolo prende a chiamarli Elleni, e continua così.

              Può essere una delle prime attestazioni del termine “elleni” in senso religioso (altre differenze tra i due gruppi non credo ci fossero) ma indica anche l’elasticità delle appartenenze “etniche” nel mondo antico.
              E forse in tutti, prima dell’invenzione dei passaporti.

            • paniscus scrive:

              Ma d’altronde non è certo un inedito: se pensi che Freud e Kafka scrivevano in tedesco. Erano ebrei, d’accordo… Ma pensa a quanti autori nella storia hanno usato una lingua di maggiore prestigio culturale, pur non essendo la loro nativa.
              ———————————–

              In che senso?

              Kafka non lo so, ma si pensa che Freud non fosse un madrelingua tedesco?

            • Peucezio scrive:

              Oddio, forse faceva parte dei territori tedescofoni della Boemia, i Sudeti o non so cosa.
              Verificherò…

            • Peucezio scrive:

              Moravia anzi.
              Non trovo informazioni.
              Per queste cose bisogna chiedere ad Habsburgicus, che sa tutto.

        • PinoMamet scrive:

          Esattamente, chi ti avrebbe fatto queste obiezioni?

          Non ce n’è nessuna che elenchi che ti farei io, salvo l’ultima.

          Che a me stiano simpatici i prepotenti è una tua fantasia, che anche se ripeti continuamente resta tale, dettata probabilmente dal fatto che una volta ho osato dire che anche i palestinesi qualche torto ce l’hanno.
          Avessi mai fatto! I palestinesi sono santi subito.

          A parte questo, l’idea che i catalani abbiano subito l’oppressione del governo di Madrid (quello democratico, non quello franchista, riguardo al quale potrei anche essere d’accordo con te) è oltre il ridicolo.

          • PinoMamet scrive:

            L’unica cosa che può somigliare a un’oppressione è stata l’applicazione del famigerato artucolo costituzionale.
            Se proprio proprio.

            Prima, stiamo parlando di una delle regioni più ricche della Spagna, se non la più ricca n assoluto, che decide di utilizzare esclusivamente la sua lingua regionale, e vuole tenersi i soldi delle tasse tutti per sè.

            Per mettere le cose in prospettiva.

            Il paragone con la Lega ci sta tutto.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              I catalani non è che si siano svegliati ieri a volere l’indipendenza. Ridurre una questione che ha quattrocento anni al pretesto odierno che la fa saltare di nuovo fuori mi fa pensare che richieda una piccola revisione di quel libro di storia che io non avrei letto…

            • PinoMamet scrive:

              In realtà sì, i catalani si sono svegliati ieri a chiedere l’indipendenza come la intendono oggi.
              Mentre hanno richiesto ripetutamente nei secoli di mantenere la loro autonomia, fueros e compagnia cantante.
              La cosa più simile all’indipendenza come la chiedono oggi, in tempi storici ma non remoti, credo sia quella ottenuta con la sollevazione che ricordi tu più sopra, e che comunque non durò più di qualche decennio.
              Per il resto mi pare che i catalani abbiano partecipato alle vicende della guerra spagnola, schierandosi “verticalmente” nei vari schieramenti di volta in volta opposti, fino al Novecento.

              Ma non importa nulla.

              Prendi gli scozzesi.
              Hanno probabilmente molte più ragioni storiche e culturali per chiedere l’indipendenza da Londra.

              Però non la menano, come fanno i catalanisti verso il resto degli spagnoli, negando di essere “britannici” o di aver fatto parte della storia e della cultura del Regno Unito.

              Fanno il loro bel referendum, gli va male, pace;
              non vanno a fare i turisti sedicenti esuli politici a Bruxelles.

              Per altro io non ti ho mai parlato di libri di Storia, ma di letteratura spagnola.
              Il mondo non è fatto solo di trattati.

              In ogni caso,

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Gli scozzesi giustamente dicono di essere britannici e non inglesi. Ma non mi pare che Poggiodimonte abbia mai negato di essere iberico 😀

            • PinoMamet scrive:

              Nessuno ha mai detto che i catalani siano castigliani.
              Ma in Spagna ci vivono, eh?

              Poi uno potrebbe dire che, a rigore, anche il Portogallo era parte dell’antica Hispania, e nessuno chiama spagnoli i portoghesi;
              e qualche punto di ragione lo avrebbe.

              Però insomma, nell’uso comune portoghesi ha sempre indicato i portoghesi, e spagnoli gli spagnoli, catalani compresi.
              Senza negare le loro specifità, che possono tenersi
              (a me pare la parte più noiosamente “europea” della Spagna, ma chissene).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              E visto che nell’uso comune gli evangelici USA chiamo i cattolici “pagani” mi chiedo come mai i cattolici si rifiutino di essere assimilati: ma vedi che rompicoglioni? 😀

            • PinoMamet scrive:

              I sermoni degli evangelici statunitensi non mi sembrano proprio la definizione di “uso comune”, e senz’altro non quella di uso comune italiano, europeo… o spagnolo 😉

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Prendi gli scozzesi.
              Hanno probabilmente molte più ragioni storiche e culturali per chiedere l’indipendenza da Londra.”

              E’ vero solo in parte.
              Pensa al fattore linguistico.
              In Scozia ormai il gaelico si parla in poche isole e lande isolate, mentre in Catalogna il catalano lo parlano tutti.

              E, soprattutto, agli scozzesi è stato consentito di fare il referendum. Hanno scelto di non diventare indipendenti.
              Ai catalani, non si capisce perché, non è stato consentito.
              Certo, per la costituzione spagnola… si sposta solo il problema. Resta il fatto che a quelli sì e a quegli altri no.

            • PinoMamet scrive:

              A parte il gaelico, che comunque anche se residuale è vivo, e radicalmente diverso dall’inglese, in Scozia si parla anche lo “scozzese” (credo sia “Scots”) una specie di “inglese” che viene considerato lingua a parte
              (altrettanto lontano dall’inglese quanto il catalano dal castigliano) e il dialetto inglese locale (“Scottish english”), che è diverso dallo Scozzese “lingua” ma anche dall’inglese inglese.

              E se parli con uno scozzese in inglese, normalmente non ci si capisce un cazzo.
              Invece in Catalogna il castigliano lo sanno tutti alla perfezione…

              Vero quello dici a proposito del referendum, però.

              Io li lascerei fare a chi vuole: bene in ordine, con controllo internazionale, e poi se vincono gli indipendentesti,bene, via libera.
              Aldilà del fatto che i catalani mi stan sulle balle.

              Ma quello che han fatto in Catalogna è stato politicamente un pasticcio.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              ho guardato qualcosa sullo Scots, mi sembra un dialetto inglese.
              E’ che siccome in Inghilterra c’è molta meno varietà linguistica che da noi, loro chiamano “dialetti” le varietà regionali di inglese, che sono diverse solo per caratteristiche fonetiche e qualche elemento lessicale, come i nostri italiani regionali, quello dei romani, dei milanesi, dei siciliani, ecc.
              Per cui un dialetto vero e proprio a loro sembra una lingua.
              Ma francamente non mi pare sia dissimile dall’inglese standard quanto il catalano dal castigliano: tutt’al più ci trovo la stessa differenza che ci può essere con l’asturiano o l’aragonese (che infatti sono dialetti castigliani) o, tutt’al più, col gagliego e col portoghese, che, diversamente dal catalano, che è una vera varietà occitana, sono una lingua a parte solo per accidenti storici, non per ragioni intrinseche.

  138. Moi scrive:

    @ TUTTI/e/*

    … Come abbiamo fatto a perderci lo Scandalo Foglioline, tutto virato a SX 🙂 ?!

    https://www.ilfoglio.it/politica/2017/12/12/news/femministe-vs-grasso-indagine-sul-cortocircuito-delle-foglioline-168570/

    http://www.huffingtonpost.it/2017/12/10/grasso-presenta-il-simbolo-di-liberi-e-uguali-col-suo-nome-su-sfondo-amaranto_a_23302975/?utm_hp_ref=it-homepage

    http://www.huffingtonpost.it/2017/12/11/nome-e-simbolo-di-liberi-e-uguali-sono-una-copia-di-quelli-di-emergency_a_23303400/

    (video incriminante 😉 … secondo link )

    PS

    Chi fa paragoni con Emergency dovrebbe ripassare sul Sussidiario delle Elementari (o come cazzo le han rinominate !) la differenza Rettangoli VS Parallelogrammi nonché Diagonale VS Orizzontale ! … #GOATPOWER !!! 😉 #GOATPOWER !!! 😉 #GOATPOWER !!! 😉

  139. Moi scrive:

    https://claudiovelardidotcom.files.wordpress.com/2017/12/download-2.jpg?w=225

    La Pietra dello Scandalo ! … E poi quell’ Amaranto per richiamare l’ Antico Rosso della Madre Patria Tradita : roba da Radical-Chic !

  140. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    Siamo donne o foglioline? Femministe contro il simbolo di Grasso

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/12/siamo-donne-o-foglioline-femministe-contro-il-simbolo-di-grasso10.html

    ……………………………………………………………..

    https://www.possibile.com/proposito-dei-commentatori-foglioline/

    A PROPOSITO DEI COMMENTATORI DI FOGLIOLINE

    Ti ho trovato un nuovo Spettacolo “da pop corn” 😉 … ah, la Nuova SX così attenta ai Pv’oblemi Vev’amente Vev’i del Paese ! 😉

  141. Moi scrive:

    In ogni caso LiberIE è “cis-normativamente binario” ! Triggheroneeeeeee !!!! 😉 😀

  142. Moi scrive:

    … ah, ecco: ci si è messo pure Crozza !

    https://www.youtube.com/watch?v=h7vIoxZ8T4k

  143. Moi scrive:

    Visto che ormai è Periodo …

    https://www.youtube.com/watch?v=uig9b9CxD8k

    … Crozza-Feltri sul Natale !

  144. mirkhond scrive:

    “In pratica, è come se anziché tra le PreAlpi e il Po … la Lega avesse attecchito fra l’ Appennino e il Po !”

    Mi chiedo come mai non sia successo…….

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il Veneto era orfano della DC, mentre di là hanno ancora i vecchi padroni a tenerli in riga.

    • PinoMamet scrive:

      Ma non è vero, il PCI si è dissolto, e poi a Parma (intesa come comune) per esempio non è mai stato molto potente, e lo stesso la Lega non ha mai riscosso particolare successo, neanche negli anni di vuoto più spinto e di particolare odio per i partiti “tangentari”.

      Ricordo benissimo le pullmanate di bresciane e bergamaschi importati per fare la figura dei parmensi durante una specie di manifestazione che si sarebbe dovuta scolgere lungo le rive del Po.

      D’altro canto, non solo comaschi e bergamaschi, ma anche “dirimpettai” mantovani e cremonesi ci ricordano che alla fine, per loro, sotto il Po, tutto terroni;
      e il ponte sul Po è “il ponte dei sospiri”.

      • mirkhond scrive:

        Anche i Mantovani sono considerati i terroni della Lombardia.

        • Francesco scrive:

          questa non la sapevo

          però un amico mi disse che già a Milano erano terroni e sangue misto, rispetto a bergamaschi e bresciani

      • PinoMamet scrive:

        Si è sempre il terrone di qualcuno 😉

        • mirkhond scrive:

          🙂

          • mirkhond scrive:

            Del resto Sizzi, quando era lombardista, considerava già Rovigo e le terre a sud del Polesine, come razzialmente inquinate da apporti villanoviani-ertuscoidi-armenoidi-bizantini.
            Insomma Zanardo è il terrone di Sizzi. 😉

            • mirkhond scrive:

              etruscoidi

            • Peucezio scrive:

              Mirkhond,
              “quando era lombardista”

              Quindi adesso ha cambiato idea?
              E che cosa è diventato?

            • mirkhond scrive:

              “Quindi adesso ha cambiato idea?
              E che cosa è diventato?”

              E’ diventato italianista, ma conservando in fondo, in fondo, in fondo, un’anima lombardista.
              Ad esempio considerando la Lombardia un paese etnicamente ormai inquinatissimo o lamentando l’eccessiva presenza calabrese in Valle d’Aosta.

            • Peucezio scrive:

              Come Salvini.
              L’hanno capita finalmente che cospirare contro gli stati nazionali significa fare il gioco dei “kalergici”, come direbbe Moi.

            • Z. scrive:

              Sai che je frega a Salvini. Se serve a farsi eleggere, torna “secessionista” stasera… solo che della secessione non importa più a nessuno!

            • Peucezio scrive:

              La solta ossessione di Z.
              Tutti fanno le cose per farsi eleggere.
              Ma allora perché non dicono tutti le stesse cose? Ci saranno cose con cui in assoluto prendi più consensi di altre.

            • Z. scrive:

              Perché esistono diversi segmenti di mercato. E i gusti dei clienti cambiano nel tempo.

            • Peucezio scrive:

              Ma questo vale per tutti i politici italiani attuali o solo per alcuni?
              E anche per quelli del resto del mondo?
              E anche per il passato o solo per il presente?

              Ma, soprattutto, abbiamo assodato che a a Salvini interessa solo governare.
              ma govenrare per fare che?
              Cioè, se per assurdo diventasse presidente del consiglio toglierebbe gli ultimi limiti all’immigrazione di massa, darebbe la cittadinanza a chiunque poggia il piede per cinque secondi sul suolo italiano…?

            • Z. scrive:

              Per vivere in agiatezza, visto che non ha mai lavorato in vita sua.

              Prima faceva il padano secessionista. Comunista, addirittura. Poi è passato a fare il nazionalista unitario. Tutto fa brodo. Giustizialismo e garantismo, filo e antieuropeismo, laicismo e clericalismo.

              Solo gli stupidi non cambiano idea, dicono. Ma è solo per dirti che tu sei uno stupido, e che loro avrebbero delle idee.

              Tientelo Salvini, se pensi di meritartelo…

  145. mirkhond scrive:

    “Stasera parlavo con uno dei miei amici medievisti, che è molto incuriosito dal fatto che nel basso medioevo, nei momenti di maggiore pluralismo e complessità della storia occidentale cristiana, si manifestassero anche fenomeni come i catari, la pataria milanese, certi aspetti dle francescanesimo, insomma, correnti e tendenze moralistiche, in un’epoca che nel complesso non lo era affatto.”

    Il catarismo tra l’altro attecchì in una terra come l’Occitania, che aveva una cultura trobadorica di tipo boccaccesco.
    Un vero mistero questa contraddizione tra una cultura cortese libertina e il duro ascetismo sessuofobico dei catari.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      L’esagerazione porta a una reazione.
      O portava, nelle società cristiane.

      • Francesco scrive:

        mi sembra l’ipotesi più ragionevole

      • Peucezio scrive:

        Mauricius,
        “L’esagerazione porta a una reazione.”

        Questo è un principio cui non ho mai creduto, né nelle società cristiane, né altrove.
        E’ un colossale fraintendimento attribuire alla storia meccanismi compensativi: la storia funziona seconod la logica del “iove sul bagnato”. Nella storia, quando Tizio da un calcio nel sedere a Caio, si può stare certi che non seguirà il calcio nel sedere di Caio a Tizio, ma un secondo calcione, ancora meglio assestato, di Tizio a Caio.
        Il principio di reazione sarebbe vero se la storia fosse sostanzialmente statica, in equilibrio, per cui ci sarebbero delle oscillazioni che verrebbero di volta in volta compensate e si manterrebbe lo status iniziale; ogni turbamento, per quanto grande, verrebbe compensato da una reazione uguale e contraria.
        Il fatto è che nela storia invece sia gli attori che i principi si succedono e in un certo periodo qualcuno o qualcosa domina incontrastato e si rafforza sempre più, poi, esaurita la sua parabola storica (secondo tempi diversissimi e non prevedibili se non a posteriori), ne succede un altro: E in tutto questo ci sono popoli che sono praticamente sempre dalla parte degli sconfitti e altri che hanno alterne vicende, senza che i debiti e i crediti siano mai pareggiati.
        E lo stesso vale per le categorie morali, le ideologie, gli orientamenti di pensiero, ecc.

        Quando a partire da una tendenza o da un movimento si sviluppa una reazione, non vuol dire che quella tendenza si è imposta con troppa forza, ha “tirato troppo la corda” e quindi alla fine è arrivata la reazione, ma vuol dire, al contrario, che non era abbastanza forte per contenere la spinta contraria (o che quest’ultima era abbastanza forte da fronteggiare la prima, che è la stessa cosa).

        • Peucezio scrive:

          “piove”, non “iove”, ovviamente.
          Inoltre leggi “princìpi” (o “principî”, se preferite), non “prìncipi”.

        • PinoMamet scrive:

          ” E in tutto questo ci sono popoli che sono praticamente sempre dalla parte degli sconfitti ”

          Mmm tipo?
          Non me ne viene in mente nessuno, dei più conosciuti, che non abbia avuto il suo momento di gloria, salvo forse i kurdi (?) che hanno espresso sovrani ma credo mai uno stato proprio indipendente…

    • PinoMamet scrive:

      Mah, io non ci vedo tutta questa contrapposizione.
      La cultura trobadorica non era mica quella del “sesso libero” anni Settanta, e neanche quella dei club bdsm e delle dark room anni Novanta e Duemila 😉

      Era la cultura semmai dell’amore extraconiugale, cioè, di regola, tra il cavaliere spiantato ma bello e la dama giovincella moglie del nobile datore di lavoro del cavaliere.

      Era una roba proibita, in un certo senso, ma con precise regole e rituali.

      Era anche l’amore “spirituale” per una dama di cui si era letto e sentito dire che fosse bellissima, ma che non si aveva mai vista di persona.

  146. mirkhond scrive:

    Era sempre all’opposto dell’ascetismo cataro.

    • PinoMamet scrive:

      Ma non direi: l’amore medievale “da lontano” aveva tanto di ascetico, era materiale adattassimo ad essere trasfigurato in senso religioso come poi farà Dante…

  147. MOI scrive:

    @ PINO

    Con il famigerato Criterio Serbo, il Kurdistan se esistesse … sarebbe una proverbiale “Polveriera” paragonabile addirittura alla Penisola Balcanica per la I Guerra Mondiale .

    http://www.7per24.it/wp-content/uploads/2014/10/image00.png

    … per non parlare delle ipotetiche Enclavi stile “Arcipelago” 😉 …

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      ” il Kurdistan se esistesse … sarebbe una proverbiale “Polveriera” paragonabile addirittura alla Penisola Balcanica per la I Guerra Mondiale .”

      Infatti, l’idea è un incubo. Persino il fondatore del PKK si è messo paura, e ha suggerito una più ragionevole confederazione, che non abolirebbe gli stati esistenti.

      • Moi scrive:

        Un po’ (e ripeto “po’…”) come se per assurdo dovesse sorgere un ipotetico Samiland (che per un Popolo Nomade sarebbe un controsenso assoluto ! … e come abbiamo già visto sopra, la loro Storia NON è quello dei Variopinti Ometti delle Nevi “non eccessivamente furbi” 🙂 che portano le Renne di Babbo Natale in transumanza prima che spicchino il volo 😉 ogni anno !) che andasse a smembrare Norvegia, Svezia, Finlandia e Carelia Russa !

      • PinoMamet scrive:

        Moi, due domande:

        -come mai ti è venuta ‘sta fissa dei Sami?
        (in ogni caso, complimenti per l’originalità, credo che tu sia l’unico che li caghi- nel senso di “interessarsi”- in Italia)

        -ma da quando in qua i Sami sarebbero gli ometti di Babbo Natale? Mai sentito dire da nessuna parte.

  148. roberto scrive:

    Miguel,
    so che on guardi la televisione, ma una volta fatti invitare da qualcuno per dare uno sguardo a questa trasmissione

    http://www.raiplay.it/programmi/lastradasenzatasse/

  149. Moi scrive:

    Quella dei Mantovani “Terroni” non mi convince tanto: avete idea di come “se la tirino” (seppur con modi “alla mano” che mi ricordano l’ Emilia Romagna 😉 …) da Città Storica di Cultura Fiorente dei Gonzaga ?!

    • Z. scrive:

      Siamo tutti a sud di qualcuno…

      • mirkhond scrive:

        Zanardo si sente terrone nei confronti di Sizzi? 🙂

        • Peucezio scrive:

          Io però sapevo che i ferraresi considerano i lombardi “terroni”, che se non fosse stato per loro (i ferraresi), saterbbero ancora sotto Cecco Beppe (non so su che episodio storico basino tale ultima asserzione, probabilmente su nessuno).
          Lo sentii dire tantissimi anni fa a Copparo, al ristorante “Da Giuseppe”.

          • mirkhond scrive:

            Nella guerra contro l’Austria del 1866, da Ferrara partì un migliaio di volontari garibaldini.

            • Peucezio scrive:

              Ah.
              Ecco come mai…
              Beh, allora avevano un po’ di ragione.
              Resta da stabilire che vantaggio i lombardi abbiano tratto dal non stare più sotto Cecco Beppe.

            • Z. scrive:

              Magari i garibaldini ferraresi ci sono finiti per gaso, a Milano. Magari erano garibaldini nel senso che volevano andare a Porto Garibaldi a mangiare pesce, e si sono persi nella nebbia. Succede, a Ferrara…

        • Peucezio scrive:

          Credo che la cosa si estendesse indistintamente a tutti i popoli a nord del Po.

        • Z. scrive:

          Duca,

          io sono obiettivamente terrone, nei confronti di Sizzi. E per fortuna!

  150. mirkhond scrive:

    E a Bologna se la tirano?
    E come?

    • PinoMamet scrive:

      Su Bologna lascio rispondere a Z. e Roberto, a Parma se la tirano (o tiravano, è una roba un po’ demodè) sui legami con la Francia, la petite capitale, i viali (beh, uno dai) progrettati sul modello parigino e così via.
      E sul fatto di avere un’università antica, di essere una città colta ed elegante, la lirica e Giuseppe Verdi (che odiava Parma e i suoi cittadini, ma fa lo stesso) mentre i reggiani sarebbero degli ignorantoni e dei sempliciotti, oltre che teste quadre.

      I reggiani rispondono dicendo che i parmigiani sono “bagoloni”, che nessuno sa più che vuol dire, ma doveva indicare i “vagabondi”, sfaccendati, barboni nullafacenti che vivono al di sopra delle proprie possibiltà.
      Ma hanno anche dei difetti 😀

    • Moi scrive:

      … l’ho già detto: più o meno come se la tirano a Barcellona. 😉

    • Roberto scrive:

      Non ho mai avuto l’impressione che i bolognesi se la tirino, a parte forse nei confronti dei romagnoli visti come dei buzzurri, ma non sono tanto sicuro.
      Sono abbastanza fieri di cose come la cucina e l’organizzazione (questa più storica che attuale), ma “tirarsela” non mi pare un tratto tipico del carattere bolognese

      • Z. scrive:

        Uhm… no, direi anzi che i romagnoli sono mediamente guardati con rispetto. Con un pochino di invidia, dato che hanno il mare, ma in realtà ben pochi bolognesi farebbero a cambio.

        Se la tirano un pochino, forse, coi modenesi. Ma non necessariamente, e senza animosità né cattiveria.

  151. mirkhond scrive:

    Miguel

    Il mea culpa su Facebook non ci salverà

    Ora c’è un profluvio di ‘mea culpa’ di molti dei protagonisti della cosiddetta ‘rivoluzione digitale’ per i danni sociali e psicologici che ha provocato sulla comunità umana, dall’ex presidente di Facebook, Sean Parker (“Facebook e gli altri hanno costruito il loro successo sullo sfruttamento della vulnerabilità della psicologia umana”) a Roger McNamee (“Ho investito e guadagnato molto con Google e Facebook nei primi anni, ma oggi mi rendo conto che, come nel caso del gioco d’azzardo, della nicotina, dell’alcol e dell’eroina, Facebook e Google producono felicità di breve periodo con pesanti conseguenze negative nel lungo periodo”) a moltissimi altri che hanno abbandonato il loro ruolo in questa rivoluzione o che ancora ci restano ma con fortissime perplessità.

    Credo alla sincerità di questi ‘mea culpa’ perché le conseguenze devastanti della ‘rivoluzione digitale’ potevano essere previste solo da chi avesse avuto un occhio che guardava molto lontano. Quando l’uomo introduce nella sua vita innovazioni che lì per lì sembrano formidabili non è in grado di prevedere le variabili che mette in circolo. Una cosa però è certa: una volta avviati questi processi diventano inarrestabili e irreversibili. Se si inventa la pallottola non ci si può meravigliare se poi si arriva al missile e oltre. Adam Smith considerava l’invenzione della banconota a livello di quella della macchina a vapore. Ma portando il denaro alla sua vera essenza di astrazione concettuale si arriva, anche attraverso l’ulteriore smaterializzazione del digitale, a quella finanziarizzazione della società globale che oggi ci sta travolgendo.

    Ma se ho sempre nutrito molti dubbi sulla Scienza tecnologicamente applicata, adesso inizio ad averne anche sulla conoscenza in sé. La conoscenza è consustanziale all’uomo, ciò che lo distingue dagli altri animali del Creato. E’ la sua gloria ma insieme anche la sua tragedia. E’ un dono bifido. Non per nulla nella leggenda biblica, quando Adamo ed Eva vivevano felicemente nel Paradiso Terrestre, Dio proibì loro, per tutelarli, di mangiare la mela della conoscenza. Ma mentre quel tontolone di Adamo si sarebbe accontentato di tutti gli altri frutti del Paradiso, Eva, la curiosa, infranse la proibizione (Ma è mai possibile, porca miseria, che con tutti i frutti che c’erano Eva andasse a mettere i suoi dentini proprio sulla mela dell’Albero della Conoscenza? Ma questo è un altro discorso). Nietzsche la dice in un altro modo: “In un angolo remoto dell’universo scintillante e diffuso attraverso infiniti sistemi solari c’era una volta un astro, su cui animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della storia del mondo”.

    Sono convinto che l’ignoranza sia preferibile alla conoscenza, perlomeno a quella ad alti livelli. Galileo dimostrò sulle orme di Copernico e peraltro già dei filosofi e matematici greci, Pitagora e Filolao su tutti, che era la Terra a girare intorno al Sole. Magellano, confortato da queste teorie, circumnavigò il mondo e provò in concreto la sfericità del pianeta, arrivando dalla Spagna alla mitica Isola delle Spezie. Per lui fu una meravigliosa avventura anche se conclusa nel più beffardo dei modi. Ma che cosa cambiava per il comune mortale sapere che era la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa? Nulla. O meglio: cambiava in peggio e in due sensi. Da una parte l’uomo perdeva la convinzione di essere il centro dell’Universo e la stessa illusione di Dio, dall’altra, essendo il solo essere cosciente, veniva preso da un hybris prometeica. Per questo il cardinale Bellarmino, che sapeva benissimo, come del resto tutte le élites intellettuali dell’epoca, che Galileo diceva il vero, gli chiedeva di proseguire pure nei suoi studi ma di non divulgare le sue ricerche al di fuori di quelle élites. Per due motivi: perché questo capovolgimento copernicano avrebbe stressato le centinaia di milioni di uomini che avevano fin lì vissuto sulla concezione tolemaica-aristotelica dell’universo e perché, pensa Bellarmino, una conoscenza matematica basata sulle strutture oggettive del mondo eguaglia quella divina e un uomo che si sente uguale a Dio finisce fatalmente per sostituirlo e per perdere ogni senso del limite.

    E’ quanto stiamo sperimentando ora sulla nostra pelle e la ‘rivoluzione digitale’ non ne è che un aspetto. Bellarmino, che guardava molto lontano, perse la partita. Ma quel lontano ora è qui, ci avvolge da tutte le parti e ci perderà. Questo era ed è il Destino dell’uomo e di tutte le cose. Perché, come scrive Eliot, “in ogni inizio è contenuta la sua fine”.

    Massimo Fini

    Il Fatto Quotidiano, 22 dicembre 2017

    • paniscus scrive:

      …che era la Terra a girare intorno al Sole. Magellano, confortato da queste teorie, circumnavigò il mondo e provò in concreto la sfericità del pianeta, arrivando dalla Spagna alla mitica Isola delle Spezie.
      ——————————–
      A cura del Servizio Aggiornamento Luoghi Comuni…

      …ci voleva di arrivare al tempo di Magellano, per confermare la sfericità del pianeta?

      La sfericità del pianeta era già stranota a partire dal terzo secolo avanti Cristo, e forse anche un po’ prima.

      Nel terzo secolo avanti Cristo, Eratostene di Cirene misurò il raggio del pianeta sbagliando di meno del 5%… e se si era messo a misurare il RAGGIO, vuol dire che l’assunzione che la Terra fosse sferica era già data per scontata, almeno dalle persone colte (gli altri, probabilmente, la zappavano e basta).

      Anche nella Divina Commedia, cioè nel canone medievale basato sullo schema tolemaico dell’universo, la Terra è sferica.

      Colombo, diversi decenni prima di Magellano, ottenne un finanziamento importante per l’impresa di raggiungere l’estremo oriente partendo da occidente, quindi l’idea che il pianeta fosse sferico era già condivisa (semmai avevano sbagliato le dimensioni, ma la forma proprio no).

      • PinoMamet scrive:

        Non avevano sbagliato le dimensioni: era Colombo a credere (o far finta di credere per ottenere più facilmente i finanziamenti sperati) che la Terra fosse (se non ricordo male) circa un terzo più piccola di quanto è, e di quanto già si sapeva con sufficiente esattezza che fosse.

        In effetti, nessuno gli avrebbe dato troppo credito se avesse promesso di raggiungere la Cina attraverso un oceano vuoto, vasto come quello Atlantico e quello Pacifico insieme, più le Americhe nel mezzo…

        diverso il caso di Magellano, che prima della circumnavigazione era già stato in India e nell’arcipelago indonesiano; insomma, almeno in parte seguì rotte note.

        • Moi scrive:

          Più che altro, che io sappia, si temeva che la curvatura dell’ Emisfero Nord oltre un certo limite non fosse più abitabile e che l’ Emisfero Sud non fosse affatto abitabile …

          • Moi scrive:

            Nel senso di cadere in un Vuoto Cosmico … poiché era ignota una Forza di Gravità al centro della Terra che agisse in ogni direzione.

            … Ma a Massimo Fini NON interessa, lui sta sul Simbolico ! 😉

            • mirkhond scrive:

              Più che altro Massimo Fini vuol dire che la troppa tecnologia e la troppa cultura ci hanno rovinato. 🙂

            • habsburgicus scrive:

              la troppa cultura

              io non vedo tutta questa cultura 😀

            • paniscus scrive:

              “Nel senso di cadere in un Vuoto Cosmico … poiché era ignota una Forza di Gravità al centro della Terra che agisse in ogni direzione.”
              ——————————————-

              Veramente, questo equivoco era già stato spazzato via da Anassimandro di Mileto, nel sesto secolo avanti Cristo.

              Non si sapeva ancora che la Terra fosse sferica, si pensava che fosse una specie di disco cilindrico sottile, tipo pizza, ma l’idea che “galleggiasse” autonomamente nello spazio fungendo essa stessa da centro di attrazione per gli oggetti e gli esseri viventi che ci stanno sopra, era stata già formulata…

              …anche se ovviamente in maniera molto lontana dalla formalizzazione in termini di forze, che non è esistita prima di Newton.

        • habsburgicus scrive:

          diciamo che il grande Magellano dimostrò empiricamente quanto già si sapeva, financo prima di Colombo

          • habsburgicus scrive:

            fu lui il primo uomo a buscar el Levante por el Poniente..anche se non avrà modo di completare il suo eroico viaggio, giacché sarà ucciso nelle Filippine il 27/4/1521…
            più o meno negli stessi giorni in cui Carlo V, evitando a Worms un trattamento Hus a Lutero (ed essendo quindi buono, rispettoso della parola data e giusto, secondo i comuni mortali) rese possibili, senza volerlo, inenarrabili catastrofi, che posero con il tempo fine a una Civiltà

        • habsburgicus scrive:

          Colombo forse ci credeva, in quanto seguiva Marino di Tiro…o non ci credeva ma ebbe l’accortezza di trovare un dotto classico a lui utile e ne usufruì 😀
          Marino di Tiro però cannò !
          il sommo Eratostene, prima (III secolo a.C), invece non sbagliò
          data l’acribia di Eratostene fu una perdita enorme per la Storia quella della sua Cronaca*
          se c’era uno affidabile credo fosse lui !
          a meno che, serio nella scienza fosse un ciarlatano in storia…ma non lo credo

          *c’é chi dice che Castore di Rodi, che scrisse una Cronaca fino al trionfo di Pompeo (28-29/9/61 a.C) utilizzasse Eratostene
          e vabbé..non abbiamo manco Castore
          voi mi direte..ma Porfirio (III secolo d.C) utilizzò Castore (anche) nella sua Cronaca rinomatissima per la sua erudizione
          purtroppo quel fesso di Porfirio anziché scrivere solo Cronografie (buone) e filosofie (pessime), produsse anche un’opera anticristiana in 5 libri Κατά τῶν Χριστιανῶν !
          e Teodosio II, nel 449 d.C, scandalizzato, ordinò che fossero bruciati tutti i libri empi di Porfirio…si riferiva alle opere anticristiane, ,ma non si andò tanto per il sottile e fu bruciata, o comunque sparì, pure la Cronaca 😀 ciò è naturale, nella Roma pagana, quando il Senato condannò il triumviro M. Antonio furono demoliti nei Fasti anche i riferimenti al nonno censore nel 97 a.C che non c’entrava nulla !
          e dunque dobbiamo accontentarci del magro Giorgio Sincello (floruit inizio IX secolo d.C) che, forse, vagamente, contiene qualche semi-frammento di considerazioni di Eratostene 😀 😀 😀

          • paniscus scrive:

            “Marino di Tiro però cannò !
            il sommo Eratostene, prima (III secolo a.C), invece non sbagliò”
            —————————————–

            Hai letto “L’America dimenticata”, di Lucio Russo?

            Non è un complottista alternativo, è uno studioso di storia della scienza con le controscatole, e che ha una solidissima formazione originaria in matematica e in fisica.

            Se lo conosci, che te ne pare?

            saluti
            L.

  152. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Però i Kurdi sono un po’ più difficilini 🙂 da tratare … rispetto ai Sami 🙂 :

    https://en.wikipedia.org/wiki/S%C3%A1mi_politics

  153. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Scrivere in Italiano “Catalunya” per la “Catalogna” è una moda che si sta diffondendo e che era già abbastanza diffusa … cosa vorrà mai dire ? Be’: sarà solidarietà a una Terra che si ritiene meritevole di secedere ! … al contrario del Nord Italia !

  154. mirkhond scrive:

    “Come Salvini.
    L’hanno capita finalmente che cospirare contro gli stati nazionali significa fare il gioco dei “kalergici”, come direbbe Moi.”

    Hanno solo spostato più a sud la barriera del disprezzo razziale.

    • Peucezio scrive:

      Non solo: l’antieuropeismo non è uno spostamento a sud della barriera del disprezzo razziale.

      Comunque, so che non sarai d’accordo, ma per come la vedo io, se la barriera del disprezzo razziale coincide con i patrii confini, ben venga il disprezzo razziale, se può servire a salvaguardare la nazione.
      Per inciso, i confini settentrionali sono cambiati, ma quelli meridionali lo stato italiano li ha ereditati dal Regno delle Due Sicilie.
      Oltretutto lì c’è anche un confine religioso, che non è uno scherzo: quando il razzismo bioogico non era nemmeno in mente Dei, le potenze cristiane si sono coalizzate per difendere la cristianità anche con le armi.

      In tutta franchezza considero poco interessanti i punti cardinali: bisogna combattere i nemici, che si trovino a nord, a sud, a est o a ovest, che siano islamici, protestanti o ebrei (tutte le altre religioni non le considero un pericolo).
      Io sono italiano, non sono né settentrionale, né meridionale, né occidentale, né orientale.

      • mirkhond scrive:

        “bisogna combattere i nemici”

        Come li combatti concretamente?

        • Z. scrive:

          Auspicando massacri granguignoleschi di gente varia 😀

          • Peucezio scrive:

            Z.,
            beh, quella è la ricetta principale 🙂 , ma in mancanza di meglio, basterebbe un controllo decente delle frontiere e l’espulsione di tutti i clandestini.

            • Z. scrive:

              Oh, niente meno.

              Secondo te perché, nonostante l’interpretazione diciamo abbastanza restrittiva della Turcossi-Finolitano, questo non è mai successo?

              O tutti i partiti complottano per far entrare e restare gli stranieri, oppure…

            • Peucezio scrive:

              Oppure non hanno le palle.

            • Z. scrive:

              Mi piace questa concezione Gatorade della politica!

              Comunque, comincia a darci sotto col martello pneumatico. Convinci anche altri a farlo e sarà più facile espellere stranieri.

              Diversamente, come puoi immaginare, le cose non cambieranno. Si accettano scommesse.

            • Peucezio scrive:

              Io non faccio il politico.
              Se governassi, farei come Orban. E il fatto che esista vuol dire che si può fare.

              In ogni caso, al di là delle tue battute, l’assertività in politica conta moltissimo.
              Non ti chiedi come mai i francesi sono così bravi a fare i loro interessi nazionali e noi siamo così bravi a fare quelli altrui e a compromettere i nostri?

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              infatti ti sto incoraggiando ad esserlo, assertivo.

              In attesa che tu diventi il presidente dell’Ungheria, ribadisco il consiglio di armarti di martello pneumatico in Italia.

              Se abbastanza italiani ti seguiranno, diminuirà la necessità di manodopera forestiera.

              Dopo di che non ti resta che elaborare un piano per affrontare e distruggere in alto mare tutti i barconi, con espresso divieto di soccorso per gli sventurati sopravvissuti.

              Senza fretta. Una cosa per volta.

            • Peucezio scrive:

              Quindi tutti i francesi o gli ungheresi si armano di martello penumatico (non ho ben capito per fanre cosa) e ordinano personalmente alle navi come regolarsi.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              in Ungheria non arrivano barconi o navi, dato che come sai non ha accesso al mare. In Francia i migranti arrivano via terra.

              È Natale, poi io te ne perdono tante sempre, ma non approfittarne…

  155. Moi scrive:

    Un articolo interessante, che dovrebbe un po’ “Mischiare le Squadre” 😉 fra Dx VS Sx …

    https://altright.com/2017/09/22/catalonian-secession-is-a-joke-and-white-nativists-will-never-support-it/

    Catalonian Secession Is A Joke And White Nativists Will Never Support It
    Secession is just White Flight by another name, and we’re done with that.

    • PinoMamet scrive:

      Dal link, cito solo questa frase, che trovo più o meno a caso e che mi basta e avanza:
      “Catalonia is the richest, most well-educated and a relatively White region in Spain. “

      • Moi scrive:

        Però, appunto:

        Bianchi-Belli-Bravi-Buoni-Benestanti Genderisti MultiCulturalisti Consumatori Sradicati Felici … NON _ come invece a Tor Sticazzi 😉 _ Bianchi-Tamarri-Poveri-Sradicati che “si fanno i Viaggioni” di Qvando-C’-Era-Lvi”* & InKazzati co’ li Negri e li Mussurmani 🙂 !

        ———————-
        *
        e con questo si liquida cosa pensino del Gender e del MultiCulturalismo … 🙂

      • Moi scrive:

        Cmq quello che mi rende del tutto aliena la mentalità Alt-Right è il mischiare le questioni “razziali” con quelle economiche e culturali. Il “Peccato Originale” 😉

        ——————-

        PS

        SWPLs è questo ?!

        https://en.wikipedia.org/wiki/Stuff_White_People_Like

  156. Moi scrive:

    Ecco, la scritta sul muro (in foto dell’ articolo succitato) :

    “TOURISTS GO HOME ! REFUGEES WELCOME !”

    scritta da qualche Cosplayer, credo sia molto illuminante !

  157. Moi scrive:

    https://fr.wikipedia.org/wiki/White_flight

    interessante il concetto di “White Flight”, che non conoscevo in questi termini. Ma penso che sarebbe più corretto “Native Flight”.

    … Mi ricorda difatti d’ un vecchio articolo di Vittorio Messori sui Torinesi “Veri e Propri” 😉 che scappavano dalla metropoli perché … troppi Terroni ! Detta con brevità ed efficacia.

    🙂

    Però è vero anche che in USA hanno una fissa (sia nel “Bene” che nel “Male” …) per la “razza” che da noi più tardi arriva meglio è !

    • Moi scrive:

      Insomma: se anche in Italia e in Europa ci mettessimo a segnare le “razze”sui documenti per accreditare un Assistenzialismo di Azioni Affermative Liberal Scum Style 😉 , NON mi piacerebbe … nemmeno se avessi i parametri per beneficiarne !

  158. Moi scrive:

    altra parola interessante, vicinissima al “Cosplay Politico”:

    to LARP (da acronimo a verbo)

    https://www.urbandictionary.com/define.php?term=Larping

    “Live Action Role-Playing”

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      BARCELONA

      Ottimo articolo!

    • Roberto scrive:

      Posso confermare che a Barcellona c’è un’atmosfera veramente antipatica per i turisti.
      Ci sono stato per una settimana tre anni fa per accompagnare mia moglie che faceva un corso di lingua e dopo due giorni me ne sarei voluto andare

    • Peucezio scrive:

      In sintesi che dice?

    • PinoMamet scrive:

      Che i barcellonesi ce l’hanno con i turisti non solo perchè i turisti sono tantissimi e rompono il cazzo a livelli mostruosi, ma anche perché per lucrare su di loro, che vivono… da turisti, cioè gozzovigliando, sporcando e generalmente fottendosene della convivenza civile con la popolazione locale, ci hanno rimesso moltissimi barcellonesi
      (prezzi esagerati, gente che è stata allontanata da casa per affittarla a turisti, locali, ristoranti e insomma vita sociale completamente snaturata e calibrata sulle esigenze di stranieri giovani e stronzi ecc.)

  159. mirkhond scrive:

    “Comunque, so che non sarai d’accordo, ma per come la vedo io, se la barriera del disprezzo razziale coincide con i patrii confini, ben venga il disprezzo razziale, se può servire a salvaguardare la nazione.”

    Anche se quella nazione è marcia al suo interno, ed ormai alla frutta in quanto a valori?
    Che cosa difendi concretamente?
    Il Mc Donald? Una cultura ormai americanizzata? Il nulla spirituale?

    • Peucezio scrive:

      Io però non aderirò mai a quest’idea del tanto peggio tanto meglio.
      Se è rimasto il 5% di quell’identità tradizionale cui io mi rifaccio, io continuerò a difendere quel 5%.
      Poi non si vede perché non si dovrebbe poter fare l’uno e l’altro, chiudere i MacDonald e cacciare gli immigrati, contrastare l’influenza straniera che sia dall’alto (l’americanizzazione ) o dal basso (l’immigrazione).
      Io sarei per una politica ultrareazionaria a tutti i livelli, etnico, culturale, religioso, spirituale.

      • Z. scrive:

        Perché nessuno vuole davvero né l’uno né l’altro. Cacciare gli immigrati significa dover andare a rifare l’asfalto ad agosto (ti ci vorrei vedere), chiudere i McD significa far scappare lavoro, capitali ed elettori (stai fresco).

        • Peucezio scrive:

          Lo voglio io.
          Si parlava di che cosa io voglio o non voglio salvare.
          Poi lo so che non è possibile, ma non è possibile appunto perché non si vuole, non per un’impossibilità intrinseca.
          Ma questo vale anche per tante cose che vorrebbe Mirkhond, che non ama per esempio l’egemonia americana o i soprusi di Israele verso i palestinesi e se uno li vuole combattere, non obietta che tanto è impossibile e utopico, ma gli dà ragione (giustamente, per come la vedo io).

          • Z. scrive:

            Non si vuole chi? Okkio agli impersonali!

            Volere qualcosa significa accettarne le conseguenze: se io punto cento, devo accettare che qualcuno possa vedere cento e battermi.

            Quando mi dirai che sei disposto a lavorare otto ore al giorno con un martello pneumatico in mezzo al bitume squagliato, ti crederò e ne riparliamo 🙂

            • Peucezio scrive:

              In realtà basterebbe solo votare bene.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “In realtà basterebbe solo votare bene.”

                Lasciamo perdere a quale partito ti riferisci.

                Mi incuriosisce proprio il principio sottostante.

                Credo che si possa votare:

                1) per chi sta al potere, nella speranza che ci dia dei soldi e che non finisca in galera.

                2) per chi è all’opposizione, nella speranza che trovi lo scandalo sessuale che faccia finire in galera chi sta al potere.

                Tertium non datur, che io sappia.

            • Z. scrive:

              La destra, al governo, ha fatto una serie di sanatorie e di leggi che hanno reso più difficili le espulsioni.

              La sinistra ha ridotto sensibilmente il flusso dall’Africa, ma nessuno potrebbe sostenere che ha fermato l’immigrazione. Men che meno espulso tutti gli stranieri.

              Dici che ci penserà la Casaleggio srl?

            • Peucezio scrive:

              Dico che bisogna votare i partiti estremisti.
              Cominciare con la lega, ma un domani arrivare a Forza Nuova e oltre.
              Nessuno impedisce di farlo.
              La stessa logica del voto utile, che io stesso applico (voto Salvini, mica Fiore), va applicata cum grano salis. Quando un’entità comincia a diventare qualcosa con un suo peso, si può pensare di appoggiarla. Perché comunque frange estreme che la faranno arrivare a quel punto si trovano.
              Ma se si comincia ad andare verso destra, poi man mano certe posizioni via via più estreme si sdoganano e si affacciano alla ribalta.

              Ovviamente uno solo può fare poco.
              Ma io non mi capacito mai del tutto, pur razionalmente conoscendone bene le ragioni storiche e antropologiche, che gli italiani possano votare altro che non sia gente come Salvini o Forza Nuova, che sono gli unici che hanno a cuore l’interesse nazionale sul serio.
              Mi sembra come un padre di famiglia che scriva alla società elettrica per pagare bollette più alte.
              Il solito sport delle martellate sui coglioni.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Dico che bisogna votare i partiti estremisti.”

                Beh, non è necessariamente “votare bene”.

                E poi gli estremi sono due, mica esiste solo la Destra 🙂

                Bisogna anche vedere su cosa ti radichi.

                Se ti radichi su un’esperienza concreta, vissuta, reale, non ideologica (e quindi autenticamente “tradizionale”) quello che ti interessa è la continuità di quella esperienza.

                Quindi, già le elezioni ti interessano poco, perché sai che per fortuna i politici contano poco, sono più che altro scena.

                Il resto dipende da una ragnatela autosufficiente e autoriproducente di leggi, regole e regolamenti su cui nessuno ha il minimo potere, e che dipende semplicemente dal fatto che esistono in Europa milioni di funzionari che lavorano otto ore al giorno ogni giorno a produrre regole.

                Quindi…

                se proprio voglio votare, voto bene in base all’unico criterio umanamente sensato:

                1) la persona in questione ci può aiutare?

                2) c’è da fidarsi?

                Queste due domande, essendo umane, dipendono da una conoscenza umana e diretta della persona in questione.

                Quindi votare bene, vuol dire, non votare mai per degli sconosciuti!

                Anche se li vedi tutti i giorni in televisione.

            • Daouda scrive:

              Lega no. Questa della destra e della sinistra è uno scandalo. Un centro è polare laddove riesca ad assere prima di destra e poi pendere a sinistra nell’ellissoide. E quindi stabilizzarsi prepotentemente. Solo così liberi l’alto ed il basso e contieni l’orizzontale mentre è tutto l’inverso nel sistema integrato debordianamente

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              credo che parliamo di piani diversi.
              E non ho problemi ad ammettere che il tuo è più “essenziale”.
              Il punto è che i nostri destini sono determinati anche da poteri lontani ma su cui, per dei curiosi accidenti storici (o forse per ragioni più profonde), abbiamo voce in capitolo, nel senso che almeno formalmente li nominiamo noi.
              Con mille filtri, d’accordo, per cui il nostro potere effettivo è molto limitato (anche per come lo usiamo, a dire il vero: se tutti i precari sfruttati votassero i marxisti leninisti, hai voglia a fare il Pd che fa il job act, indipendentemente da quello che se ne può pensare).

              Però riconosco che se davvero si riuscissero a creare realtà comunitarie locali con una loro fisionomia, ciò in parte scavalcherebbe le dinamiche dall’alto (ma non del tutto: ne sarebbe comunque condizionato).
              Basta pensare agli Amish (è un caso estremo ovviamente): se tutti volessero fare gli Amish puoi pure ucciderne mille o un milione, ma non è che puoi sterminare 8 miliardi di Amish.

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              e se tutti andassero a mangiare lo stesso giorno alla stessa ora nello stesso posto? Però non succede.

              Del resto, se anche FN non fosse la furbesca congrega che è, come farebbe a cingere tutte le coste di filo spinato e convincere i nostri connazionali che i civili sui barconi vanno sterminati a vista?

              Miguel crede che in Italia milioni di funzionari scrivano leggi (?) e che i politici siano intercambiabili. Io no, ma da qui a ritenerli pressoché onnipotenti…

            • Peucezio scrive:

              X.,
              “Del resto, se anche FN non fosse la furbesca congrega che è, come farebbe a cingere tutte le coste di filo spinato e convincere i nostri connazionali che i civili sui barconi vanno sterminati a vista?”

              Il problema infatti è che i nostri connazionali dovrebbero cambiare convinzione.
              Sono loro che dovrebbero convincere l’esercito, per il tramite del mandato popolare, attraverso il parlamento e tutto quel cacchio che vuoi tu, a sparare a vista.

            • Z. scrive:

              Non ho capito, allora: basta “votare bene” o no?

              Soprattutto, quasi nessuno accetterebbe l’idea di sparare addosso a persone inermi. Né gli elettori, né i militari. Nessun politico lo propone.

              Similmente, quasi nessuno accetterebbe di accogliere tutti i migranti indiscriminatamente.

              Tutte le proposte ricadono da qualche parte nel mezzo. E tutte le soluzioni semplici e lineari sono, come sempre, sbagliate.

              Ah, protesto vivamente per essere stato declassato a X, tipo lettore anonimo purchessia 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Tutte le proposte ricadono da qualche parte nel mezzo.”

                Verissimo.

                Hai, poniamo, cinquanta milioni di egiziani e duecento milioni di altri africani che vogliono arrivare in Europa.

                l’80% si ferma subito, terrorizzato da quello che sanno succederà al rimanente 20%.

                Il 15% perde la vita, annega, viene violentato.

                Il 5% arriva.

                E lo 0,01% viene portato trionfalmente in aereo in Italia, facendo rinascere la speranze nei cuori degli altri 250 milioni di aspiranti immigrati di vincere la lotteria.

                Ecco, è una via di mezzo perfetta, direi.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              a naso e da ignorante direi che probabilmente si ferma più dell’80% –
              altrimenti non oso immaginare che succederebbe – ma per il resto è difficile darti torto.

  160. mirkhond scrive:

    “Io sono italiano, non sono né settentrionale, né meridionale, né occidentale, né orientale.”

    Invece sei un insieme di tutte queste realtà.

    • Peucezio scrive:

      I punti cardinali non sono realtà, sono coordinate spaziali.
      Quando vengono trasformate in coordinate culturali, come è successo con l’occidentalismo dei cristianisti e dello scontro di civiltà, si tratta di mistificazioni che producono mostri.

    • Peucezio scrive:

      E lasciami dire che il meridionalismo immigrazionista, da te professato in perfetta buona fede, sia chiaro, è speculare all’occidentanismo cristianista e altrettanto criticabile.

      • mirkhond scrive:

        Cosa professerei io?

        • mirkhond scrive:

          “il meridionalismo immigrazionista”

          Guarda, se dipendesse da me, il Nord dovrebbe restare fermo all’Albero degli Zoccoli :), con pochissimi o nessun meridionale.
          Che se ne starebbero a casa propria.
          Però la storia è andata diversamente, come ben sappiamo…..

          • habsburgicus scrive:

            @Moi
            Albero delle Zoccole sarebbe forse più popolare fra gli italici maschietti, non dici ? 😀 😀 😀

          • Peucezio scrive:

            Mirkhond,
            su queste cose siamo in totale accordo.

            “Meridionalismo immigrazionista” non si riferiva ai meridionali italiani, ma ai meridionali del mondo.
            Che poi sono tutti funzionali all’incremendo di produttività e di sfruttamento del sistema capitalista.
            Fusaro lo dice in modo compiaciutamente fumoso, ma nella sostanza ha ragione da vendere.
            Non trovi?

            E Bergoglio, senza farlo apposta, se ne fa complice.

  161. mirkhond scrive:

    “l’antieuropeismo non è uno spostamento a sud della barriera del disprezzo razziale.”

    Fosse solo l’antieuropeismo potrei essere anche d’accordo.
    Ma questi poi nel concreto se la prendono con i più poveri a sud del sud.

    • Peucezio scrive:

      Però è sintomatico che i più antieuropei siano anche i più antiimmigrazionisti.
      Non solo in Italia.

      • Moi scrive:

        … Be’: si fa chiamare “Europa” e poi è la prima a disprezzare tutto ciò che è Europeo in favore dei peggiori Tribalismi AfroAsiatici !

  162. Moi scrive:

    Sta di fatto che il Secessionismo della Catalano e Leghista, pur essendo in termini Marxistamente “Strutturali” molto simili suscitano sentimenti 🙂 molto diversi in termini “sovra-strutturali” !

    • habsburgicus scrive:

      @Moi

      a livelli “mediocri” e “postmoderni” è la trasposizione nel XXI secolo di quanto disse (o avrebbe detto ! frase apocrifa, probabilmente) Joseph Désiéré Mobutu=Mobutu Sese Seko (1965-1997) a chi gli chiedeva perché avesse deciso di adottare i paraphernalia del marxismo sinistroide [ma non l’ideologia !], cioé de-colonizzazione dei nomi delle città (Kisangani, Lubumbashi, Kinshasa ecc) e dello Stato (Zaire), retorica anticolonialista, partito unico ecc
      avrebbe detto, ridendo, a Gbadolite suo feudo, così
      se faccio il comunista o di sinistra, tutti mi lodano e posso ammazzare chi voglio…se mi dichiarassi fascista invece avrei tutti contro, in un battibaleno !
      mica fesso il tipo 😀

      P.S
      ripeto, apocrificità molto, ma molto probabile 😀 😀 😀

      • Moi scrive:

        … mi sa che queste cose le facessero e basta, senza proclamarle.

        Adesso il Marxismo è stato sostituito da retoriche di tipo “E se il bambino partorito a bordo di un barcone al largo di Lampedusa, Domani, diventasse un Imprenditore di Successo ?!”

  163. habsburgicus scrive:

    Se è rimasto il 5% di quell’identità tradizionale cui io mi rifaccio, io continuerò a difendere quel 5%.

    in questo sono d’accordissimo con Peucezio…anzi è un punto, importante, di assoluta e piena consonanza fra noi due [poi, come è naturale, inevitabile e umano, possiamo divergere e talora divergiamo nelle interpretazioni e nei giudizi, ma non sul principio]
    Peucezio, a ragione, in questo si distacca da molti sedevacantisti che immemori del “summus ius summa iniuria”, partono da principi magari giusti ma a causa di una troppo rigida applicazione arrivano a sostenere talora posizioni paradossali !

    P.S
    en passant, e ne approfitto per “spiegarmi” qui, è proprio partendo da un ragionamento di questo tipo che ho mutato le mie posizioni su V.E III e sul 1943….so che questo è appunto uno dei casi in cui divergiamo nell’interpretazione, Peucezio :D, ma nell’ipotesi [non certa !] che il mantenimento della Monarchia potesse rendere più difficile lo smantellamento di quanto di buono restava in italia [diciamo il 35 %-40 % nel 1946…molto era già stato smantellato dagli stessi Savoia nel risorgimento !], ammetterai che anche gli avvenimenti, non lodevoli, del 1943 passerebbero in secondo piano !
    però questo è solo un esempio….si può discutere….posso sbagliarmi
    il principio invece è da mantenere, sempre ! ovverossia “salvare il salvabile”

    • Peucezio scrive:

      Beh, ma dici che la monarchia avrebbe contenuto qualcosa?
      Però se penso alla frociolandia spagnola…
      Tra l’altro noi pensiamo a Zapatero, ma lo “zapaterismo”, come dato di costume prima che legislativo, è nato subito dopo la transición, nell”80 (basta vedere il film di Almodóvar).
      Ma anche l’Inghilterra… se si pensa alle mode deteriori che ha diffuso negli anni ’60 e ’70, la musica…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “se si pensa alle mode deteriori che ha diffuso negli anni ’60 e ’70, la musica”

        Non mi toccare l’Incredible String Band o Sandy Denny o Peter Bellamy!

        • Peucezio scrive:

          Mi parli arabo.
          Ne so quanto ne sai tu di Stacchiìcce u Fattôre, U Uagnîne col compianto Peppino Persia, Peppino Ruscigno e il cav. Giovanni Martinelli con U Uagnîne Assenzièle.

      • habsburgicus scrive:

        @Peucezio
        penso che la Monarchia confermata ci avrebbe evitato l’antifascismo “ufficiale”, la peggiore disgrazia che poté toccare e ancora tocca alla nostra Repubblica, non perché io in alcun mondo sia “tenero” verso il mussolinismo ma perché un’ideologia di puro odio fu, è e sarà mortifera…
        non a caso il grande Bordiga, forse l’unico marxista vero e che merita rispetto e stima (chapeau !), diceva che il più grande crimine del fascismo fu l’aver dato origine all’antifascismo 😀
        e la Monarchia ci avrebbe, credo (poi non so…magari canno :D) evitato ciò non per bontà d’animo, eh !, ma per INTERESSE SUO..troppo compromessa, non le conveniva insistere su Mali Assoluti, sennò, dopo averla sfangata per il rotto della cuffia, ci rimetteva lei, con il tempo 😀 molto meglio “salvare” Mussolini in parte, eventualmente scaricando tutte le colpe su un “cattivo” ad hoc, tipo Farinacci 😀 un po’ la narrazione”storica” che per scherzo ho inventato e che forse avrai letto 😀
        in altre parole la Monarchia, se confermata, avrebbe probabilmente fatto passare l’immagine di un “fascismo purgato” diciamo del fascismo “vero”, ma pre-1935, facendo obliare il resto 😀
        non si riesce, dite ? 😀
        chiedete a Mirkhond cosa hanno fatto i risorgimentali 😀
        si può, si può…se controlli le accademie, i giornali, le scuole e hai il potere !
        non andò così…bon

        • habsburgicus scrive:

          alcun MODO 😀

          • habsburgicus scrive:

            concordo sulla Spagna..tutto iniziò negli 1980′..diciamo il fallito golpe del 23/2/1981 accelerò il tutto, e di molto, specialmente con l’avvento del PSOE (28/10/1982) [conseguenza del golpe fallito], con cui iniziò il pansessualismo e la “rivoluzione pornografica” che in dieci anni pose fine alla Spagna eterna, ancora esistente-dicono !-nei Sessanta, almeno in certe zone

        • Peucezio scrive:

          Habsb,
          “penso che la Monarchia confermata ci avrebbe evitato l’antifascismo “ufficiale”, la peggiore disgrazia che poté toccare e ancora tocca alla nostra Repubblica, non perché io in alcun mondo sia “tenero” verso il mussolinismo ma perché un’ideologia di puro odio fu, è e sarà mortifera…”

          Beh, considera che in Spagna, dove il passaggio dal franchismo alla democrazia, diversamente che da noi, fu del tutto esente da traumi, all’epoca di Zapatero, malgrado la monarchia, si fece una legge di demonizzazione del franchismo, con rimozione di monumenti, statue, nomi di strade, ecc.

          • habsburgicus scrive:

            vero..ma trent’anni dopo
            e quella Monarchia non era coinvolta direttamente con il franchismo…
            cioé, da Franco,aveva preso il trono…….e fatta la festa gabbato lo santo ! non serviva più 😀
            i Savoia avrebbero rischiato di più a permettere una cosa simile
            dunque ritengo che almeno sarebbe stata un freno, come fu in Spagna stessa per trenta anni
            quanto dici però è esatto, lo ammetto, e merita un’attenta riflessione

            • habsburgicus scrive:

              riconosco poi che tutto dipende dal clima culturale internazionale..se domina un’orgia antifa, per molteplici e svariate ragioni e cause, c’è poco da fare, Monarchia o non Monarchia..tutto il mondo (ex)-cristiano ne sarà coinvolto

            • habsburgicus scrive:

              quell’Orgaz de-toponimizzato, mi pare fosse un Alto Commissario in Marocco
              leggo che un alcalde rifiutò di cambiare il nome a Plaza del Generalisimo (ancora nel 2013 !)……qualcuno anticonformista c’é…………..ora con governo PP la pressione dovrebbe essere, forse, meno brutale, e magari si riuscirà a “salvare” qualcosa in aree remote…la vedo dura

        • Peucezio scrive:

          https://es.wikipedia.org/wiki/Ley_de_Memoria_Hist%C3%B3rica_de_Espa%C3%B1a

          Che poi hanno pure il coraggio di chiamarle “leggi della memoria storica”.
          Non ho mai capito come mai nella neolingua contemporanea la demonizzazione si chiami “memoria”.

  164. habsburgicus scrive:

    O.T
    i 7 Stati che votarono contro la risoluzione nota, oltre ai due parti in causa (9 in tutto), sono
    i.Nauru
    ii.Palau
    iii.Marshall
    iv.Micronesia
    (tutti nel Pacifico, legatissimi agli USA, gli ultimi due ex-giapponesi sino al 1945 ed ex-tedeschi sino al 1914, soggetti a servitù USA tuttora; ben 3 su 4.tranne la Micronesia-hanno relazioni diplomatiche con Taiwan)
    v.Guatemala
    vi.Honduras
    (due Repubbliche da sempre legate a doppio filo al noto Stato i cui servizi segreti addestrano le polizie politiche di quei paesi, in Guatemala fin dai tempi del fanatico protestante Rios Montt, autore di crimini inenarrabili, infine deposto nell’agosto 1983; hanno relazioni diplomatiche con Taiwan e mai finora hanno riconosciuto la Cina rossa)
    vii.Togo retto dalla dinastia africana degli Eyadéma dal 1967..regime legatissimo alla Francia e al noto stato e pure ai sauditi (che della Palestinma se ne fregano ! e da anni..anche se devono far finta di votare a favore :D)
    [unico in africa]

    in europa si astennero CZ, H, PL, LV… ma non LT che votò a favore, come la maggior parte dell’UE (strano)

  165. habsburgicus scrive:

    per chi non lo sapesse, la “Repubblica di Cina” (Chung-hua min kuo=Zhongua Minguo), ha relazioni diplomatiche con solo 20 Stati, che a fortiori non possono averle con la “Repubblica popolare cinese” (Zhonghua Renmin Gongheguo=Chung-hua Jen-min Kung-ho kuo), i seguenti
    Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Haiti, Belize, St. Kitts, St. Lucia, St. Vincent e Paraguay (11 Stati)
    Swaziland e Burkina Faso (2 Stati) non c’è più São Tomé né a fortiori Gambia
    Marshall, Tuvalu, Palau, Salomone, Nauru, Kiribati (6 Stati)
    Santa Sede (1 Stato)

    con Panama cessarono le relazioni diplomatiche il 13/672017, avvenimento che destò commozione negli ambienti diplomatici centroamericani e assoluto disinteresse negli ambienti giornalistici italiani

    • habsburgicus scrive:

      a Taiwan siamo nell’anno 106 e il 1 gennaio entreremo nell’anno 107 min-kuo
      per ironia, lo stesso numerale in uso nella marxistissima Corea del Nord, dove commemora l’era Juche e ladata di nascita (presunta) di Kim Il-Sung “Il Grande Leader”
      sino al 1949 in Cina solo l’Era min-kuo (della Repubblica), per un’altra ironia furono i comunisti a introdurre l’Era cristiana [mai chiamata così, però !]
      il famoso trattato di Kjakhta sulla Mongolia fra la Russia imperiale, i mongoli autonomi e la Cina potenza sovrana ad Urga [ora Ulaan Baatar] ad esempio fu datato 25 maggio 1915=7° giorno del VI mese dell’anno 4 min-kuo=7/6/1915 (n.s)

  166. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    … Cos’è l’Identità Nazionale Italiana ?

    … I Tamarri di Lusso che NON andranno a fare le pallonate in Russia ?!

    … Pizza Mafia Spaghetti e Mandolino ballando Funiculì-Funiculà, come credono gli AngloSassoni lusingando i Radical-Chic&CetoCulturaleSubalterno che usano “Italiano Medio” come sommo insulto ?!

    … Il Toscano più o meno “addomesticato” (in massima parte in Emilia Romagna e Nord-Ovest) elevato a lingua Nazionale ?!

  167. Moi scrive:

    Tanto la UE … NON riconoscerà la Catalogna. Mai.

    E figuriamoci se degli Hipsters vogliono star fuori dalla UE !

    😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “… la Boldrini, manda giù le Foglioline ?! ”

      Che bello, non avere tempo per queste cose e non capirci niente.

      Liberi e Uguali e Possibile?

      E se fossero Liber* e Ugual* e Possibil*?

      Oppure Liberi e Ugualo e Possibila?

      • Miguel Martinez scrive:

        “Oppure Liberi e Ugualo e Possibila?”

        Pro Memoria

        Elezioni generali del 2018, ricordarmi di non votare.

        Non perché io sia contrario a tutti. Anzi, perché voglio troppo bene a tutti. Concordo con i programmi di tutti.

        Anzi, mandiamoli tutti in parlamento, centomila candidati tutti insieme, a chiedersi scusa a vicenda ogni volta che si pestano i piedi per sbaglio (in centomila a Montecitorio capita), a regalarsi i cioccolatini, e ogni volta che scoprono un microscandalo di un altro, a dire, “ma non ti preoccupare, non ti sputtano, io ne ho fatte di peggio!”

      • Moi scrive:

        ” il mio viaggio continuerà con loro. E saremo in tanti”. [sic]

        ————–

  168. Moi scrive:

    E te, Zeta, Roberto …cosa ne pensi dello Scandalo Foglioline ?!

  169. habsburgicus scrive:

    @Mauricius (e @Peucezio)
    sulla Catalogna….
    Mauricius sarà forse il primo a stupirsi ma anch’io trovo i suoi argomenti razionali, seri o quantomeno legittimi
    e quoto quindi, facendolo mio, QUASI tutto il commento di Peucezio

    “D’accordo su tutto.
    Compresa la frase finale.
    I catalani non sono una causa per cui si empatizza facilmente, io per primo.
    però gli argomenti di Mauricius mi paiono molto razionali”

    non quoto l’appoggio (moderato) di Peucezio al catalanismo, ma mi sto in parte ricredendo..diciamo che non potrò essere mai catalanista, ma tendo ora più alla neutralità

    P.S
    voi direte…e chi se ne frega 😀 ma ve lo dico lo stesso 😀
    Miguel e Mauricius, avete il “merito” [se così si può dire……sono ininfluente ! :D] di essere riusciti a farmi in parte cambiare le mie opinioni su serbi e catalani..e non era facile, ve lo assicuro ! 😀
    a dirla tutta, da un punto di vista razionale, potrei (quasi..esageruma nèn :D) giungere al filo-serbismo e al filo-catalanismo
    ma vi è il punto di vista emotivo :D…il 28 giugno 1914 (per i serbi) e il 1936 (per la Catalogna)…quelli sono passi non facilmente valicabili !
    comunque siete riusciti ad ammorbidire di molto, moltissimo, le mie posizioni verso questi due popoli 😀 complimenti ! 😀

  170. Mario scrive:

    Auguri a tutti gli Arii di Oriente e di Occidente, anche se il Sol Invictus è passato!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mario

      “Auguri a tutti gli Arii di Oriente e di Occidente, anche se il Sol Invictus è passato!”

      Grazie, anche a nome di persone che magari non sono di origine indiana come te 🙂

  171. habsburgicus scrive:

    può essere non troppo tedioso rammentare che fra poco sarà Natale (a proposito, auguri a tutti e tutte !) non solo per i cattolici ed i protestanti ma anche per circa metà delle chiese ortodosse, se non di più
    il 25 dicembre é infatti Natale per le seguenti chiese “unite in Cristo” ma fra loro del tutto indipendenti (in numeri romani il numero d’ordine secondo le liste greche; in numeri indo-arabi il numero d’ordine secondo le liste russe, ove divergono)
    i.Patriarca Ecumenico di Costantinopoli (I, ma nei vecchi Taktika bizantina il I é il Papa “di Roma” o “della vecchia Roma”, specificano !)
    ii.Patriarca di Alessandria (II)
    iii.Patriarca di Antiochia (III)
    iv.Patriarcato di Romania (VII; 8)
    v.Patriarcato di Bulgaria (VIII; 9)
    vi.Chiesa autocefala di Cipro (X)
    vii.Chiesa Ellenica (XI)
    viii.Chiesa ortodossa d’Albania (XIII; 12) non certissimo, solo Ritvan se mai comparisse potrebbe darci la certezza 😀
    invece fanno Natale al 7 gennaio (2018 n.s=2017 v.s)
    i.Patriarcato di Gerusalemme (IV)
    ii.Patriarcato di Mosca (V)
    iii.Patriarcato di Serbia (VI; 7)
    iv.Patriarcato-Cattolicato di Georgia (IX; 6)
    v.Chiesa ortodossa polacca (XII; 13) non certissimo
    vi.Chiesa ortodossa ceca e slovacca (XIV) quasi certo
    vii.Chiesa ortodossa in America (\, Costantinopoli non la riconosce; 15)
    +Monte Athos

    le chiese in ex-URSS seguono il 7 gennaio, credo pure le due Chiese ucraine non-moscovite
    però i bessarabi pro-romeni seguono il 25 dicembre
    idem gli estini (oggi UE) pro-costantinopoli
    idem la Chiesa autonoma finnica, dipendente da Costantinopoli e da anni riconosciuta da Mosca
    le Chiese autonome di Giappone e Cina dipendono da Mosca, di quella cinese si sa poco..ogni traccia scomparve negli anni folli quando si cantavano le lodi a Mao in rotta con il Cremlino, oggi pare tollerata dal PCC che però sta attento che la Chiesa russa (ops, il Cremlino) non ficchi troppo il naso 😀
    quella macedone, non riconosciuta da nessuno, segue il 7 gennaio…idem, mi pare, quella montenegrina autocefala, anti-serba (minoritaria)
    i vetero-calendaristi di Grecia, Romania, Bulgaria a fortiori seguono il 7 gennaio

    • Mario scrive:

      Tutto falso. Il vero Natale ha avuto luogo due giorni fa; quella di cui lei parla è una festa raccogliticcia ritualizzata sulla base di oscure fiabe vicinoorientali, su cui si è innestata l’orgia della irreligione occidentalista, con relative e quotidiane maledizioni sinagogali e bergogliesche.

      • Daouda scrive:

        Oddio mio si ignorano i calendari ebraici e la profezia di Daniele? Vabbè detto fatto…vadi a fanculo

      • paniscus scrive:

        Comunque, negli ultimi giorni di scuola prima delle vacanze di Natale, in momenti di pausa libera e di chiacchierata del più e del meno, per almeno TRE volte in pochi giorni, in più classi diverse, è successo personalmente a me, che mi sono allontanata da qualsiasi appartenenza cattolica da un quarto di secolo…

        … di dover spiegare a qualche ragazzo (di quelli che si dichiarano cattolici, che si sono sciroppati anni di catechismo, sacramenti e messe, e che seguono perfino il corso di religione a scuola) che differenza c’è tra l’Annunziazione e l’Immacolata Concezione, perché corq*zz che lo sapevano…

        • Peucezio scrive:

          Capisco confondere l’Immacolata Concezione con l’Assunzione (dogmi mariani, tutti uguali per loro) o con la verginità di Maria (magari pensano che “immacolata” sia un modo metaforico di dire “vergine”)…
          … ma che cavolo c’entra l’Annunciazione!
          Misteri dell’ignoranza umana.

          • paniscus scrive:

            “Capisco confondere l’Immacolata Concezione con l’Assunzione (dogmi mariani, tutti uguali per loro) o con la verginità di Maria (magari pensano che “immacolata” sia un modo metaforico di dire “vergine”)…
            … ma che cavolo c’entra l’Annunciazione!”

            ————————-

            Evidentemente pensano che l’Immacolata Concezione sia il concepimento di Gesù e non quello di Maria (proprio perché pensano che concepimento “immacolato” voglia dire “senza intervento sessuale maschile”).

            Uno di questi ragazzi ha perfino insistito a chiedere come mai si celebri in una data tanto assurda, perché vorrebbe dire che la Madonna avrebbe avuto una gravidanza di poche settimane…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Come ha detto una sera Salvini, “buona Santa Immacolata”

        • Moi scrive:

          Oppure, quelli che “NON fanno religione a scuola” oggi come oggi la sanno in termini di Ufi 🙂 Stupratori !

          Difatti in Toscana la para-religione in fortissima ascesa In Odium Fidei è il PaleoContattesimo in generale e il Biglinesimo 😉 in particolare ! Le domande, quando non sgarbate interruzioni, alle sue conferenze, hanno quasi sempre guardacaso foneticamente “patata in bocca” [cit.] e/o gorgia o vociazze Livornesofone “alla Paolo Ruffini”.

          La cosa più buffa è che nessun Toscanaccio si meraviglia dell’ UFI 😉 di per sé , ma tutti a puntare l’indice contro la Falsificazione Ecclesiastica; Ivvat’ihano 🙂 è stato scoperto: i Profeti in verità non erano che Antichi Abdotti degli Elohim, ovvero gli Annunaki dal Pianeta Nibiru !

          Il film di Lorenzo Andreaggi NON è stato distribuito nelle sale … e lui è convintissimo che ciò sia dovuto a Ivvat’ihano che teme la Verità :

          Anche l’ Associazione AnunnakiItalia è stata fondata in Toscana.

          • Moi scrive:

            Trailer del temutissimo 😉 dal Vaticano film di Lorenzo Andreaggi (che però è un Sitchinista !)

            https://www.youtube.com/watch?v=0SAT4b7IAA4

            Intervista, tutta pronunzie Toscane, a lui e alla troupe … con la Toscana nel ruolo sia della Terra sia di Nibiru 😉

            https://www.youtube.com/watch?v=LFSUPUpdjyU

            • Moi scrive:

              Cmq a Firenze i seguaci del Ghibbor 😉 Gesù sono talmente furbi da vendere terre per la Moschea a quelli dell’ Anunnaki Hubald’ Arabia cheguardacaso aveva per vessillo la Falce Lunare; è fattuale :

              una sola tavoletta Mesopotamica è in grado di sciogliere come neve al sole un millennio e mezzo di Islam … per questo l’ ISIS vuole cancellarne le prove, distruggendo i siti archeologici da quelle parti !

              Hubal che vuole conquistare la Terra Islamizzandola indi trasformandola in NeoNibiru !

              ————————————–

              “Sempre se facciamo finta che gli Antichi NON avessero tempo da perdere raccontando storielle senza senso dando sfoggio di una fantasia incredibile” [cit.]

              😉

          • paniscus scrive:

            “Oppure, quelli che “NON fanno religione a scuola” oggi come oggi la sanno in termini di Ufi Stupratori !”
            —————————–

            La probabilità di bersi una cosa del genere è IDENTICA tra quelli che fanno religione a scuola e quelli che non la fanno.

            Nelle ore di religione a scuola, si parla di tutto tranne che di contenuti dottrinali della religione cattolica, altrimenti anche quei pochi iscritti rimasti scapperebbero tutti.

    • habsburgicus scrive:

      P.S
      mi correggo
      la Chiesa ortodossa in America, pur nata nel 1970 da Mosca, segue oggi il 25 dicembre e non il 7 gennaio…..dunque 9 a 6, credo

  172. Peucezio scrive:

    Che tristezza però il neocalendarismo ortodosso.
    Che poi tutto partì dal patriarca ecumenico massone negli anni ’20.
    Capisco l’adozione del calendario gregoriano come calendario civile, per mille ragioni pratiche (anche se l’hanno fatto i bolscevichi, quindi qualcosa di sbagliato c’è per forza 🙂 ), ma per quello liturgico veramente non se ne capisce il senso se non in nome dell’occidentalismo dissolutore di un massone.

    Per quello che ne sai, oltre alla riforma del calendario, ci furono innovazioni liturgiche e/o dottrinali di rilievo?

    • habsburgicus scrive:

      che io sappia no….il popolo si sarebbe opposto
      in Romania dove, logicamente, si volle introdurre il nuovo calendario per la Pasqua [ciò avrebbe rotto l’unità pasquale fra gli ortodossi] il popolo si sollevò nel 1929 e costrinse il governo a fare macchina indietro ! non se ne parlò più
      solo gli ortodossi finnici (e forse alcuni estoni) calcolano la Pasqua come noi ma sono irrilevanti..sulla Pasqua, illogicamente, tutti seguono ancora il vecchio calendario 😀
      tra gli ortodossi il Concilio mai sarebbe riuscito ! pensiamo già ai problemi che ebbe Nikon per molto meno
      e ciò non parla a nostro favore 😀

      • Peucezio scrive:

        Habsb,
        “che io sappia no….il popolo si sarebbe opposto”

        Però si oppose con veemenza anche al cambiamento del calendario, all’inizio, no?

        • habsburgicus scrive:

          un po’ meno….ma si oppose, certo
          riguardando solo le feste fisse l’opposizione fu minore

        • Peucezio scrive:

          Ma in Grecia a livello del calendario civile quando sono passati al gregoriano?

          • habsburgicus scrive:

            febbraio 1923 (o comunque inizio 1923)
            dopo il disastro in Asia Minore e la seconda cacciata di Re Costantino
            di lì a poco ci sarà la Repubblica venizelista (1924-1935), con alcune parentesi non-venizeliste “ortodosse” (Pangalos ecc)
            Meletios Metaxakis era amico fraterno [in tutti i sensi] di Venizelos

            P.S
            il passaggio nel civile al calendario gregoriano avvenne in questo ordine, nel mondo ortodosso
            1.Bulgaria, 1916 destò commozione, fu ritenuto uno schiaffo allo Zar e la risposta bulgara alla dichiarazione russa di guerra
            2.Russia bolscevica, 14/2/1918 (al 31 gennaio=13 febbraio succedette il 14 febbraio, per decreto di Lenin in persona) nel Baltico sin dall’occupazione tedesca dunque in Lituania fin dal 1915 (la Lituania ebbe già il calendario nostro, da fine XVI secolo a fine XVIII, sotto Paolo I; la Russia invece mantenne il calendario gregoriano in Polonia propria e in Finlandia)
            3.Romania, 1919 con l’unificazione delle terre asburgiche ove già vigeva il nostro calendario
            4.Serboslavia e Montenegro, 1919 idem
            5.Grecia, 1923

      • Daouda scrive:

        La santa pasqua non può essere contata secondo l’uso cattolico perchè anticanonica

    • habsburgicus scrive:

      Meletios Metaxakis…buono quello 😀

    • Daouda scrive:

      Invece no perché il natale è il 25. Più he altro manttengono la Pasqua “separata” e questo è giusto. Non ogni cosa è negativa

  173. habsburgicus scrive:

    P.S
    secondo me ai russi andò bene, paradossalmente, che la riforma avvenne nel periodo “ateo militante” e “khazaro” del comunismo
    mi spiego
    Tikhon all’inizio, c.a 1924, pare volesse implementare il nuovo calendario (e sembra avesse mandato una circolare all’uopo), ma l’opposizione del popolo e forse una riflessione sua lo spinse a dire NO [ciò è censurato in molte storie russe ove la titubanza di Tikhon stonerebbe]
    orbene in età tardo-staliniana e posteriore, il Cremlino avrebbe deciso lui
    e probabilmente poiché il nuovo calendario era più a “sinistra” (infatti Lenin lo introdusse civilmente) avrebbe imposto alla Chiesa ortodossa di adottarlo…offerte che non si possono rifiutare, come quelle di Don Vito del Padrino 😀
    invece in quella fase, atea purissima e di disprezzo assoluto per la religione cristiana, il Cremlino se ne fregò, le ritenne superstizioni di preti destinati a scomparire presto nella Nuova Società illuminata dal Verbo di Marx-Engels-Lenin..e la Chiesa, perseguitatissima per altre ragioni, poté scegliere..e disse NO al nuovo calendario
    nel 1943 era ormai già tropo tardi
    e ormai Stalin era divenuto russo ! e non è detto che volesse il cambio 😀 magari non avrebbe più neppure cambiato il calendario civile, fosse dipeso da lui 😀

  174. Peucezio scrive:

    Habsb.,
    per caso ci sai dire qualcosa sulla lingua nativa di Freud e Kafka? Cioè se quelle zone dell’attuale repubblica Ceca fossero tedescofone o slavofone?

  175. Mario scrive:

    Ritengo i vecchi credenti ortodossi, quelli più apocalittici e senza sacerdoti, gli ultimi portatori di una spiritualità aria nel contesto dei monoteismi semitici. Come l’Islam iranico.

  176. Roberto scrive:

    OT per moi

    Se scrivo con l’iPhone kalergico, arrivato a “kale” mi suggerisce “malefico”!

  177. Moi scrive:

    Come ha detto una sera Salvini, “buona Santa Immacolata”

    [cit.]

    ————-

    L’importante è che i Radical-Chic si trìggherino perché non sarebbe “inclusivo” come augurio … 😉 .D

  178. mirkhond scrive:

    “Hai letto “L’America dimenticata”, di Lucio Russo?

    Non è un complottista alternativo, è uno studioso di storia della scienza con le controscatole, e che ha una solidissima formazione originaria in matematica e in fisica.

    Se lo conosci, che te ne pare?”

    Ho letto qualche brano del suo libro, poco fa in rete.
    E’ interessante la sua tesi sui calcoli errati di Tolomeo riguardo all’identificazione delle Isole Fortunate con le Canarie.
    Mentre stando ai calcoli di studiosi antecedenti, le Isole Fortunate corrisponderebbero alla Piccole Antille!
    Dunque, stando a questa tesi, tra IV e II secolo a.C. almeno, navi presumibilmente fenicie/cartaginesi, avrebbero navigato fino a raggiungere una parte del continente americano.
    Poi con la distruzione di Cartagine nel 146 a.C. e nella conquista degli stati ellenistici da parte di Roma, tali conoscenze geografiche sarebbero andate perdute, e i dati sopravvissuti, fraintesi come fece Tolomeo (II secolo dopo Cristo) con le Isole Fortunate.

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