Anno 2010, la fotografa francese, Emma LeBlanc viaggiava in Siria.
A est di Aleppo, scoprì un mondo diverso.
Era la terra dei beduini in via di estinzione, di mestieri antichi rovinati dalla concorrenza della plastica cinese, di un fiume inquinato, di campi che si prosciugavano: il terzo anno consecutivo della grande siccità, che i climatologi legano al grande cambiamento planetario.
La capitale di questa provincia, Raqqa.
E lei scrisse:
“Mentre prosegue il terzo anno consecutivo di siccità, le famiglie contadine vedono i loro raccolti andare in fumo e la fame, perniciosa e che non perdona, si estende oltre le freontiere della provincia.
Raqqa una volta rappresentava il passato idealizzato, un’identità culturale ereditata. Ma forse oggi Raqqa rappresenta il futuro.
[…] La devastazione ambientale e la concomitante sofferenza economica avranno un effetto sulla Siria per decenni a venire; plasmerà la coscienza di una generazione e le sfide economiche e demografiche della nazione. E’ a Raqqa che il passato siriano definirà il futuro della Siria.”
Dalla terra al mare.
Dove abbiamo già narrato le avventure di una nostra emigrata verso il Nuovo Mondo, la Dreissena polymorpha.
Questa volta, facciamo invece amicizia con un’immigrata dal Mar Rosso, la Rhopilema nomadica: dieci chili di bianchissima medusa fortemente urticante (ci vogliono settimane a guarire) che nei suoi quattro brevi mesi di vita, sa riprodursi sia assessualmente che sessualmente. Però è difficile negarne la bellezza:
La Rhopilema Nomadica è una delle tante specie lessepsiane, chiamate così in onore di Ferdinand De Lesseps.
Un aristocratico francese il cui padre, stanziato a Firenze, pare fosse affiliato alla Loggia di Rito Scozzese “Saint Napoleon” (San Napoleone, 15 agosto, egiziano torturato a morte per la sua fede religiosa). Ma il bello che la Loggia si trovava dove oggi sta la sede del nostro Consiglio di Quartiere, qui in Santa Croce, che ci passo almeno una volta al mese.
Lesseps voleva fare un mare nel Sahara e lanciare un treno da Parigi a Pechino, ma finì comunque per donare la Statua della Libertà agli Stati Uniti, iniziare l’orrore senza fine del Congo e inventare il Canale di Panama (per farlo, si comprò i voti di 150 deputati del Parlamento francese).
Fernand de Lesseps, Uomo d’Occidente
Ma sopratutto, fece scavare il Canale di Suez, con il lavoro forzato di innumerevoli contadini egiziani, bambini compresi – si dice, probabilmente esagerando, che ne siano morti 120.000 di stenti durante i lavori, ma Allahu a’lam, “solo Dio lo sa“. Nessuno si ricorda di loro, e quindi, a pensarci bene, cosa ce ne importa?
Forse siamo tutti mutanti lessepiani.
Torniamo alla nostra Rhopilema.
Siccome non viaggia da sola, qualcuno deve averla portata nel Mediterraneo attraverso il Canale di Lesseps: alcuni sostengono tramite la solita acqua di zavorra delle navi, altri a causa dell’allargamento del Canale di Suez per accomodare mostri di acciaio sempre più enormi (ad esempio, per portare più oggetti di plastica cinese a Raqqa).
Comunque, la medusa oggi trova finalmente un ambiente accogliente, pare molto di più di quello originario: caldo più che mai, e con i potenziali predatori pescati o uccisi dall’inquinamento.
Non temendo i famosi superpoteri israeliani, la medusa – che forma masse compatte di centinaia di chilometri quadrati, cosa che a casa sua si guardava ben dal fare – si è divertita innanzitutto a intasare le prese d’acqua delle centrali elettriche israeliane, poi a far dannare i turisti tedeschi sulle spiagge turche e due anni fa si è fatta vedere anche a Pantelleria.
Al Mar Rosso, ci porta indirettamente anche questa immagine, di Nichole Sobecki, che ha fotografato gli effetti del cambiamento climatico in Somalia.
Come sempre, le immagini più sono tragiche, più sono belle, almeno per noi che abbiamo la fortuna di poterci fare la doccia tutti i giorni.
Nel Puntland, dove da oltre un quarto di secolo è stato abolito lo Stato e dove la siccità sta distruggendo ogni forma di vita umana, i giovani cercano un filo d’ombra, mentre aspettano un’imbarcazione per poter attraversare il Mar Rosso e arrivare nello Yemen. Dove si offrono, almeno, quelle speranze che può offrire un paese in guerra da anni, in cui la metà della popolazione vive di aiuti.
Ma torniamo a Raqqa e dintorni, in questo caso a Mosul. Dove vediamo realizzarsi la profezia di Emma LeBlanc, nella figura di un ragazzo diventato famoso grazie a quello che scrive su Facebook, tale Falah Aziz:
Falah Aziz è un ragazzo iracheno sciita (a proposito di Consiglio di Quartiere di Firenze, somiglia molto a un consigliere che conosco), che da tre anni si dedica – come tutte le persone civili – a combattere l’Isis. Che lui considera sia sgradevoli fanatici, sia seguaci del defunto dittatore Saddam Hussein. Durante i combattimenti, ha preso anche un proiettile in una gamba, ma trattandosi di un giovane sicuramente coraggioso, non ha mollato.
Falah Aziz ha rilasciato una bella intervista a Magda Gad, giornalista svedese, in cui spiega sia le sue motivazioni ideali, sia i suoi metodi. Finora, dice, ha ammazzato personalmente 130 “terroristi”, in particolare tagliando la testa a cinquanta. Vivi, ovviamente, ed è un duro lavoro, con un semplice coltellaccio.
Falah Aziz fa vedere un video dove tortura a morte un “terrorista”
“Io mi aspetto di morire”, spiega.
Denuncia il fatto che durante la battaglia, c’è chi dà fuoco ai pozzi di petrolio, ricevendo un piccolo stipendio dalle ditte che hanno già conquistato gli appalti per spegnere gli incendi: la gente come Falah Aziz mi ricorda P. che mi raccontava del rispetto che gli tributavano i mafiosi in carcere – “noi sparavamo per denaro, ma tu sparavi senza prendere soldi!“
Poi uno pensa ai mostri dell’Isis che questo Signore del Passo combatte.
Eccone due, presi prigionieri da Jabhat al-Nusra, in Siria.
Noto subito le parole “organizzazione al-Qa’idah” scritte sulla bandiera, nonostante il movimento avesse cercato di prendere le distanze dalla Grande Matrice (o Base), in modo da poter usufruire di armi americane.
I due mostri hanno tredici anni, ma visi maturi e decisi.
Falah Aziz avrà forse sette, otto, al massimo dieci anni di più di loro.
Non sappiamo se dopo averli videati, li abbiano anche decapitati, o soltanto fucilati.
Come disse il nostro attuale presidente del consiglio e allora ministro degli esteri, dopo che in Bangladesh furono fatti fuori alcuni imprenditori italiani che cercavano di licenziare dei lavori italiani,
“Dobbiamo dire con fermezza che Daesh e il terrorismo fondamentalista, a maggior ragione dopo questa strage, non avrà tregua.“
… ma perché l’inverso, dal Mar Mediterraneo al Mar Rosso, è invece così raro ?
I pesci del mediterraneo sono dei patetici snowflakes che non resistono all’impatto con la cultura dei pesci mediorientali
😉
(Scherzi a parte, è una buona domanda)
ottima risposta 🙂
uhm, direi che probabilmente i pesci e gli altri organismi marini dei mari tropicali si adattano piuttosto in fretta a un Mediterraneo più caldo di quanto era in passato che avvenga il fenomeno contrario mi sembra piuttosto improbabile…specie tropicali son entrate anche dallo stretto di Gibilterra, comunque (la battuta è stata DAVVERO grandiosa 🙂 )
@ Moi
Perché è il Mediterraneo ad essere diventato caldo come il Mar Rosso – o meglio come era prima il mar Rosso, che oggi è ancora più caldo – e non viceversa. La medusa di cui parla Martinez non ha dovuto fare alcuno sforzo per adattarsi.
Analogamente, si sta scaldando il Baltico. Le aringhe, base della cucina Polacca, si stanno perciò spostando in massa verso il Mare del Nord più settentrionale, in cerca del fresco cui sono abituate. Non sono i trichechi a immigrare vicino a Danzica… 🙂
Ciao!
Andrea Di Vita
A proposito di fanatismo antagonista religioso, mai Off Topic in ‘sti casi poiché i Musulmani quasi sempre ce l’han di default … l’ Avvocato Gianfranco Amato sbarca su TBN :
https://www.youtube.com/watch?v=9aodVOB-G38
Ma il Kaiju 😉 Medusa Cyanea … c’è già nel Mediterraneo ?!
http://www.abresourcesllc.com/wp-content/uploads/2015/07/Lion-mane-jellyfish.jpg
Cmq l’ aspetto IttioKalergico 😉 è davvero interessante …
“IttioKalergico”
hahahaha bella questa!
🙂
a Modena, per problemi logistici, si fermano i funerali, si chiudono i cimiteri e si rinviano le messe in nome di Vasco Rossi
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-arriva-vasco-e-il-parroco-cancella-la-messa-20283.htm
http://www.modenatoday.it/cronaca/sospesi-funerali-modena-park-vasco.html
poi i wannabe AngloSassoni da Salotto RadicalChic dicono che saremmo ancora un Paese Cattolico !
Beh, io certamente non sono cattolico, ma immagino proprio che il parroco di Modena lo sia. Non può essere che sia cambiato il modo di vivere la fede, così com’è cambiato il modo di vivere la politica?
Diciamo che posso concepire di perdonarlo se il problema era logistico: se faccio il funerale oggi, mi trovo 200.000 persone tra chiesa e cimitero e il morto mi va a male prima di poterlo sotterrare.
Ma di pancia darei una risposta negativa alla tua immaginazione.
“si comprò i voti di 150 deputati” [caso Panama]
anche il radicalissimo Clemenceau ne fu coinvolto..ma, si sa, quando si hanno tali “parentele” la si fa sempre franca 😀 😀
Vasco Power NON si ferma !
Dopo la Chiesa, capitola anche lo Stato :
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/06/15/news/il_concerto_di_vasco_a_modena_ferma_la_maturita_niente_orali_il_giorno_del_concerto_-168190705/
Vasco a Modena ferma la Maturità: “Niente orali il giorno del concerto”
… Oggi è ufficialmente morta (uccisa del Piddume contemporaneo, ovviamente …) l’ Unità ?!
http://www.repubblica.it/politica/2017/06/30/news/nasce_democratica_il_nuovo_giornale_del_pd_totalmente_multimediale_e_gratuito_-169594331/
Unità addio, nasce Democratica, il nuovo giornale del Pd. Staino: “Hanno fatto tutto di nascosto”
PS
Sergio Staino … You betrayed yourself [cit.] !
https://www.youtube.com/watch?v=FYm6LTv7PKk
Sinceramente, spero che a ‘sto giro chiuda per sempre davvero !
Ma NON in spregio a ciò ch’è stata, ma per salvaguardarne almeno un po’ di Memoria Storica ! … Da “Giornale Fondato da Antonio Gramsci” a “Bollettino dei Paggi di Soros”; vi scongiuro, in nome della Nostra Grande Epopea Guerriera di Lotta di Classe: BASTA !!!
http://www.youtube.com/watch?v=d7cTWj5edZM
totalmente d’accordo con Moi. leggere gli editoriali di Rondolino sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci era davvero straziante.
anche se, avendo studiato un po’ l’andamento nel corso del dopoguerra de l’Unità, posso dire che si notò un “cambiamento di tono” notevolissimo se si confrontano gli editoriali degli anni ’60 con quelli degli anni ’90, cioè quando si passa dagli editoriali sui Vietcong che venivano chiamati semplicemnte “i partigiani” 😉 (vicedirettore ed editorialista di prima, il padre di Giuliano Ferrara, un trinariciuto di altri tempi) per arrivare alla critica televisiva e agli argomenti pop degli anni ’90 (con editoriali brillanti e frivoli di un giovane Michele Serra)
Come direbbe Rizzo, il Male inizia col borghese Berlinguer, traditore della classe operaia…
(Rizzo Marco, non Rizzo il giornalista)
Oggi idee come quelle du Monsieur Le Grand Sbucalteur 😉 trovano i propri Mecenati soprattutto nei SuperSceicconi Sauditi/Whahabiti & Affini & Dintorni … specie a Dubai !
http://www.artchive.com/web_gallery/A/A-Lemot/Caricature-of-Ferdinand-de-Lesseps.html
Hic Sbucaltabimus 😉 Optime !
http://c8.alamy.com/comp/G3855G/ferdinand-vicomte-de-lesseps-french-diplomat-constructor-of-the-suez-G3855G.jpg
versione a baffi a manubrio spiegati mentre fa surf 😉 con il coccodrillo del Nilo sotto ai piedi !
OLTRARNOSCOPIA 🙂 :
… Il Canale di Suez, è la Madre di Tutte le GOII ?!
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Eppure qualcosa non smette di dirmi che Ferdinand de Lesseps credeva davvero nel Progresso (maiuscola irrinunciabile) con Prometeico Ardore (idem) … Salvatore Leggiero invece non è che un mero, insulso Faccendiere !