Ponte Santa Trinita, un lusso per pochi

Lucrezia Giordano è una giovane storica dell’arte di San Frediano. Colpita dalla “festa privata” dei signori della moda dell’altra sera, ha scritto queste righe…

Una città piegata agli interessi dei privati, Ponte Santa Trinita ridotto a Lunapark per far divertire i ricchi, un luogo che appartiene prima di tutto ai fiorentini, costretti a passare velocemente 10 alla volta sotto il permesso dei buttafuori.

“Posso fermarmi?” – no signorina” – “come no è anche mio questo ponte” – “eh lo so ha ragione ma è una festa privata (!?!) non si può fermare perché sennò gli altri non passano”.

D’altra parte ha ragione anche lui, lo pagano, come pagano anche un’altra quindicina di buttafuori, almeno 4 furgoni della polizia, il catering che utilizza il Liceo Capponi come appoggio (con tutte le luci accese) e quelli che hanno portato le piante per impedire che la plebe possa mischiarsi con l’alta aristocrazia..tutti loro da chi sono stati pagati?

Festa privata alla quale non poteva mancare Agnese Landini moglie del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ricordiamolo nel giugno scorso chiuse Ponte Vecchio per farci la festa della Ferrari.

Premesso che il ponte nasce come una struttura architettonica finalizzata al passaggio e non può essere occupato, il problema di fondo è che il valore dei monumenti di qualunque città non può essere negato in favore del loro potenziale economico.

Quindi riassumendo: un ricco decide di donare dei soldi per la nuova illuminazione di Ponte Vecchio in cambio però vuole Ponte Santa Trinita per cenare con gli amici e godersi lo spettacolo, quindi non è più un dono perché il dono non presuppone niente in cambio, ma anzi ci sono persone che lavorano per questa cena a cui noi non siamo stati invitati e vengono però pagate da noi.

Senza contare che questa manifestazione è stata organizzata guarda caso la stessa sera della Luminara Storica di Pisa, in lista per diventare Patrimonio dell’ Unesco (ebbene si il Capoluogo toscano dovrebbe anche pubblicizzare il turismo regionale).

Ciliegina sulla torta l’accensione di Ponte Vecchio avvenuta per mano di Andrea Bocelli noto cantante lirico pisano NON vedente che ha anche detto “Non so perché avete scelto me per accendere la luce”.

Tutta questa storia mi ha fatto pensare ad una scritta che ho visto domenica scorsa durante la visita al Castello di Sammezzano, un capolavoro artistico tra Oriente e Occidente nascosto fra le colline del Valdarno. In una stanza del Castello si trova scritto il giuramento della casata dei Panciatichi Ximenes d’Aragona e recita così:

“Noi ognuno dei quali siamo grandi quanto voi e tutti insieme più di voi giuriamo obbedienza e fedeltà a Vostra Maestà inquantoché conserverete intatti i nostri diritti, le nostre libertà e i nostri privilegi e se no no”.

E SE NO NO, è questo che dobbiamo ricordarci oggi, un attuale e potentissimo insegnamento politico che arriva da metà Cinquecento, dobbiamo tutti imparare dalla storia.

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580 risposte a Ponte Santa Trinita, un lusso per pochi

  1. Francesco scrive:

    poi chiedetevi perchè i toscani son considerati dei grandissimi rompipalle

    🙂

  2. roberto scrive:

    forse perché non sanno ancora camminare sulle acque…

  3. PinoMamet scrive:

    In effetti credo che ci si sarebbe incazzato chiunque!

  4. mirkhond scrive:

    Pino

    Se ti affacci sullo spazio email c’è una lettera per te.

  5. Francesco scrive:

    Insomma, quello almeno ha pagato un bene pubblico (l’illuminazione dell’altro ponte) e in cambio ha chiesto di godere privatamente per una sera di un altro bene pubblico.

    Dov’è lo scandalo?

    • PinoMamet scrive:

      1- che abbia pagato un bene pubblico;
      2- che abbia goduto privatamente di un altro.

      Sul punto 1:
      no, non niente contro l’idea della donazione, ma questa (vedasi Miguel) non è una donazione, è un ricatto.

      • Francesco scrive:

        Allora, nel mondo dei sogni e dei lunacorni ci sono ricconi che donano alla comunità in modo anonimo e senza chiedere nulla in cambio.

        Nel mondo reale, è già tanto se ci sono ricconi disposti a mettere soldi per finanziare un bene pubblico, in cambio di una sguaiata esibizione della loro magnificenza e munificenza.

        Nel mondo italiano, i ricconi usano i soldi per le puttane e le ville ai Caraibi e i beni pubblici cadono a pezzi.

        • PinoMamet scrive:

          1- no, non è vero (te lo posso assicurare)

          2- se li possono tenere e mettere al culo

          3- se i soldi italiani fossero spesi decentemente, basterebbero per sistemare tutti i monumenti

        • Francesco scrive:

          3) quali soldi italiani? lo Stato è sotto di 3 punti di PIL, non paga i debiti alle aziende, ha debito per il 130% del PIL (circa)

          2) cosa che fanno, poi Pompei cade a pezzi

          1) non ho capito

          ciao

          PS nel TUO sistema, i soldi dello Stato per i monumenti finivano a finanziare le dacie dei gerarchi incaricati di tutelare i monumenti, e chi avesse protestato finiva per 10 anni a colonizzare la Kamchatka

          🙁

        • PinoMamet scrive:

          Allora

          1) parlo di ricconi che (so benissimo non chiedermi eprchè) danno in assoluto incognito

          2- confermo, meglio Pomepi a pezzi (in fondo, tutto ha una fine) che la carità che il ricco si degna di dare ai pezzenti;

          3- la colpa è della gestione LIBERISTA 😀

        • Francesco scrive:

          1) “fiat comunismus, pereat mundus” è una posizione coerente ma non mi interessa proprio. a me il comunismo non interesserebbe neppure gratis, mi sa.

          2) vedi sopra

          3) carissimo, sei il secondo (il primo fu Il Manifesto) a raccontarmi di gestione liberista delll’Italia. loro lo facevano per vendere copie, tu perchè menti? solo per rendermi vieppiù infelice?

          ciao

      • roberto scrive:

        a me sta benissimo prendere i soldi dai ricconi in cambio di una sguaiata esibizione della loro magnificenza e munificenza.

        mi secca quando la sguaiata esibizione si trasforma in esclusione del pubblico dal godimento di un bene pubblico.
        al limite preferisco la pucci con il suo foulard, che in fin dei conti non da fastidio a nessuno.

        comunque suggerirei ai fiorentini una cosa vista di recente in danimarca (cena di gala al museo nazionale): affittate cose belle al riccone di turno quando sono chiuse al pubblico. perché non una cena elegante ed esclusiva ai giardini di boboli alle 21.00? ormai sono chiusi al pubblico, non rompi le scatole a nessuno, il posto è bellissimo e non mangi come un pesce nell’acquario con la plebe che ti guarda.

        • Z. scrive:

          Dal mio punto di vista, il nostro perfido eurocrate centra il punto:

          a me sta benissimo prendere i soldi dai ricconi in cambio di una sguaiata esibizione della loro magnificenza e munificenza. mi secca quando la sguaiata esibizione si trasforma in esclusione del pubblico dal godimento di un bene pubblico

          e direi che pure la soluzione proposta è ottimale.

        • roberto scrive:

          “e direi che pure la soluzione proposta è ottimale”

          hehehe, cosa fareste senza di noi
          🙂

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “quello almeno ha pagato un bene pubblico (l’illuminazione dell’altro ponte) “

    Non direi.

    Ha scelto un luogo stracoccolato dell’immaginario turistico per metterci a proprio nome un’illuminazione che aveva già.

    Infatti, col cavolo che avrebbe finanziato la pubblicazione dei lavori degli archeologi sul Battistero di Firenze, mica gli interessava un “grazie” su un testo che avrebbero letto solo gli specialisti. Ma è di cose come questo che hanno bisogno i monumenti fiorentini, non di giochi di illuminazione.

    Il miliardario francese che sta alle spalle della signora Pucci, invece, ha addirittura ricevuto fondi pubblici – almeno pare – per farsi pubblicità con un bene pubblico.

  7. serse scrive:

    Infatti i “signori della moda” hanno abbondantemente imparato.
    Ed anche Sua Maestà.

    • serse scrive:

      Scusate, mi riferivo a questo:

      “E SE NO NO, è questo che dobbiamo ricordarci oggi, un attuale e potentissimo insegnamento politico che arriva da metà Cinquecento, dobbiamo tutti imparare dalla storia.”

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per quanto riguarda le donazioni, non avrei nulla in contrario se Ferragamo o Pucci (che poi è il miliardario francese) o uno di questi qui decidesse di regalare, che so, una scuola, una biblioteca, un centro sociale alla comunità, mettendo all’ingresso un bel busto in marmo del proprio nonno e chiedendo che si chiami, appunto, “biblioteca Ferragamo” o roba del genere.

    Tanti nell’Ottocento e primo Novecento l’hanno fatto.

    L’importante è che sia un bene di cui la comunità sente il bisogno, e sia gestito secondo le necessità della comunità.

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      Non c’è da stupirsi…è la logica conseguenza del liberismo, anch’esso la “naturale” conseguenza della rottura dell’ordine tradizionale delle cose
      Si incominciò con le “enclosures” nell’Inghilterra della sciagurata Riforma, nel XVI secolo
      Ed è “giusto” che oggi si giunga alle privatizzazioni dei ponti, monumenti, ecc (senza dare NULLA in cambio e fregandosene altamente degli altri)
      È il liberismo portato agli estremi 😀
      Hilaire Belloc scrisse che la rivoluzione protestante fu la rivoluzione dei ricchi contro i poveri (lui aveva in mente l’Inghilterra-e aveva ragione)
      Ciò è ancora più vero per la rivoluzione giacobina che piace tanto a Mauricius
      Infine ciò è verissimo per la rivoluzione liberista in atto, nelle sue forme più estreme
      Dunque, due sole cose…o si è ricchi (e allora si gode..in tutti i sensi) o si è poveri (e allora si schiatta)
      C’est la vie, direbbero i liberisti !
      Ma, nel loro ributtante e immondo cinismo, come dar loro torto ?

      • mirkhond scrive:

        Concordo con Habsburgicus, anche se adesso mi è difficile scrivere per una botta di notizia inaspettata che ho ricevuto ieri notte e di cui non posso parlare…..
        Questi liberali di merda almeno riconoscessero l’eutanasia, così noi inutili e sofferenti ci leviamo dal cazzo lasciando queste merde incipriate sguazzare nel loro denaro rubato a Firenze o dove cazzo gli pare e piace…..
        Se solo pensassero che anche loro CREPERANNO come tutti gli altri, questo sarebbe forse un mondo meno peggiore di com’è oggi!
        E’ l’assenza di DIO e del pensiero della MORTE a creare queste società dell’allegria a spese altrui….
        Scusate ma sono ancora sconvolto…..

        • Z. scrive:

          Secondo me lo sanno che creperanno come tutti gli altri. Solo, loro possono giovarsi dell’eutanasia in via riservata, senza rischi e senza bisogno che ci sia una legge che la garantisce a chi soffre. Così possono permettersi di condannarla in pubblico, se torna loro comodo, perché tanto la cosa non costa loro nulla.

          Un abbraccio, Duca.

        • Francesco scrive:

          Un salutone, Mirkhond, e fatti forza, che pare tu ne abbia bisogno.

        • mirkhond scrive:

          Grazie, ma sto male per un altra persona che ha bisogno di preghiere, se ci credete.
          ciao!

  9. PinoMamet scrive:

    Io ho personalità multiple.

    Versione buona: mi vanno benissimo le idee di Miguel e di Roberto.

    Versione cattiva: Pol Pot.

  10. roberto scrive:

    devo ammettere che passando vicino ad uno dei quei tavoli la tentazione di spettinare le signore e sparecchiare i tavoli con un rutto ciclopico sarebbe stata difficile da sopprimere (meglio i giardini di boboli, che sei protetto dalla plebaglia….pure palazzo pitti la sera deve essere bello)

  11. roberto scrive:

    “Non so perché avete scelto me per accendere la luce”.

    questa mi era scappata, complimenti a boccelli per la battuta illuminante

  12. PinoMamet scrive:

    Non c’entra:

    grazie a Miguel per aver tolto il codice numerico, che comunque non serviva a niente (solo a scriverlo sbagliato e duplicare i commenti)

    🙂

    • Z. scrive:

      Mi associo. Tra l’altro ultimamente mi diceva spesso che il commento che avevo scritto l’avevo già fatto. La capacità della piattaforma di leggere nella mia mente era diventata inquietante.

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “Si incominciò con le “enclosures” nell’Inghilterra della sciagurata Riforma, nel XVI secolo”

    Come sai, non vedo la storia come una gara tra l’oppressiva Chiesa e la liberatrice Riforma, né viceversa; e ho speso anche parole in difesa della mentalità protestante.

    C’è però un punto interessante, sto leggendo uno studio (grazie a te che hai suggerito Bookos 🙂 ) sull’iconoclastia calvinista, da cui faccio un salto logico mio:

    – “il finito non è capace di contenere l’infinito”, e quindi via ostie, ossa di santi, miracoli, pellegrinaggi e tutto il resto (e fin qui il libro…)

    – a quel punto il mondo diventa del tutto “piatto”

    – a quel punto diventa misurabile e intercambiabile e quindi comprabile e privatizzabile.

    Poi ovviamente la prima colpa è dei cristiani, cattolici compresi 🙂

    • Francesco scrive:

      Visto che stai studiando, è poi vero che la produttività dei terreni tolti all’uso comune e messi a frutto dagli imprenditori agricoli aumentò grandemente?

      • PinoMamet scrive:

        Mi risulta in effetti che nell’immediato accade il contrario: concentrando il terreno nelle mani delle grande proprietà terriera a danno dei “piccoli imprenditori” per usare un termine attuale, così che ci fu un progressivo deperimento delle condizioni fisiche generali, dovuto al peggioramento della dieta.

        Fu anche il motivo per cui non si poterono più “produrre” i famosi arceri inglesi e gallesi, provenienti da una solida classe di piccoli agricoltori indipendenti (yeomen) abbastanza forti da maneggiare il difficile arco lungo e abbastanza indipendenti da aver tempo di esercitarvisi.

        In generale, raramente il latifondo comporta migliorie, più spesso il contrario (l’antica Roma, la Sicilia, o praticamente tutte le ex colonie stanno lì a testimoniarlo) ma può essere che l’Inghilterra abbia fatto eccezione.

        • PinoMamet scrive:

          Mmm, volevo “sottolineare” e invece ho “cancellato”: devo fare pratica con queste opzioni qua sotto!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Però nel caso parliamo di terre comuni, ovvero di fondi destinati (generalmente) al pascolo, in quanto nessuno li avrebbe curati per poi dividerne i frutti con gli altri, in seguito privatizzati e messi a coltura. La piccola proprietà, al contrario, è individuale.

        • PinoMamet scrive:

          Penso che nell’immediato il problema fosse appunto che i piccoli agricoltori nei terreni comuni, in effetti, ci mandavano greggi al pascolo, che poi non poterono più mantenere.

        • Francesco scrive:

          Pino

          mi scuserai se ho poche cognizioni di latifondi inglesi del 1700 … quanto piuttosto di una classe di piccoli-medi proprietari terrieri bigotti e fiorenti.

          Potremmo volendo capire se i contadini poveri furono scacciati dalle campagne dalla distruzione dei terreni comuni e finirono a formare la prima classe operaia nelle città

          Ciao

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “grazie a Miguel per aver tolto il codice numerico”

    Che bello, mi prendo meriti non miei a gratis!

    In realtà, ho solo cambiato plugin antispam…

  15. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “è poi vero che la produttività dei terreni tolti all’uso comune e messi a frutto dagli imprenditori agricoli aumentò grandemente?”

    Probabile.

    Come nello Yucatan, dove (invento le cifre) invece di produrre 100 chili di mais, producevano 200 chili di henequen per fare le corde per le navi inglesi.

    Peccato che l’henequen a mangiarlo fa un po’ schifo, e quando le navi non hanno più bisogno di corde, si torna al punto di partenza.

    • Francesco scrive:

      Miguel,

      l’economia si occupa del bene comune, non del singolo. Se 100 kili di mais valgono 10 pesetas e 200 kili di henequen ne valgono 11, il mondo è più ricco.

      Il che apre importanti campi di studio a chi volesse occuparsi di economia “dalla parte dei poveri”, però in modo serio.

      Io sono troppo vecchio e stantio per propormi ma potrebbero saltar fuori cose interessanti.

      Ciao

  16. mirkhond scrive:

    Inoltre quei benefici delle rendite di terreni sottratti agli usi civici, non andavano certo a beneficio di contadini e braccianti IMPOVERITI dalle enclosures.

  17. Pietro scrive:

    @Miguel: forse ho visto male e ci sono, ma perche’ non metti la possibilita’ di condividere i post con quelle iconcine che in italiano non ricordo come si chiamano?

  18. Moi scrive:

    Renzi lo voleva come Ministro dell’Agricoltura :

    http://www.foodconfidential.it/eataly-roma-onesti-ma-furbi/

    Oscar Farinetti : “Onesti MA Furbi” … sublime esempio di Doppia Morale del PD !

  19. habsburgicus scrive:

    OT
    @ per tutti
    avete visto il mitico scambio di opinioni di Sizzi con un altro su fb, sul Canton Ticino ? 😀 innumerevoli, e lunghi, commenti !

    @Mirkhond
    lo stesso attacca con durezza i neo-borbonici e i i duo-siciliani 😀 è in testa…il post sul Ticino, con infiniti commenti è un po’ dopo 😀

    @MOI
    lo so che non hai fb..ce lo hai già detto…però, dal momento che il suo profilo è pubblico, dovresti guardarlo regolarmente :D…ne riceveresti spunti interessanti 😀

  20. mirkhond scrive:

    Lo preferivo quando faceva il nazista lombardo.
    Almeno era più originale! 🙂

    • habsburgicus scrive:

      adesso invece attacca anche i nordici (norreni diresti tu :D) e gli USA, con parole che, pur partendo da posizioni molto diverse, sono talora simili alle tue 😀

  21. mirkhond scrive:

    Adesso è solo uno dei tanti fascistelli in giro per internet.
    Prima invece, era almeno più originale, e nonostante il suo razzismo utopistico, mi stava scandalosamente simpatico! 🙂

  22. mirkhond scrive:

    Comunque la sua idea di una “Grande” Lombardia non era male, fatta eccezione per la Valle d’Aosta e per le cagate che sparava sugli Occitani del Piemonte.
    Una macroregione lombarda comprendente i confini storici della Lombardia medievale non mi dispiacerebbe affatto!

    • PinoMamet scrive:

      Una curiosità, Mi’:

      ma cosa te ne faresti? Davvero- e lo sai che ti parlo con affetto- ma cosa ti cambierebbe una volta che qualcuno avesse sostituito i confini attuali di stati e regioni con quelli medievali che piacciono a te?

      è probabile che in non pochi casi tu possa “avere ragione” storicamente (ma non toccarmi l’EmiliaRomagna 😀 ) ;
      è anche possibile in qualche caso che mantenendo quei confini le cose “sarebbero andate meglio” per qualcuno (anche se onestamente ne dubito, non per la bontà dei confini, che trovo sempre relativi, ma per l’infinità dei casi storici possibili…)

      ma insomma si tratta sempre di ragionamenti storici, che non hanno alcun effetto sulla nostra vita di adesso!

      • mirkhond scrive:

        Beh, innanzitutto potrebbero ridursi i costi di interi apparati amministrtivi regionali…..

        • Z. scrive:

          Ecco, questo è un esempio concreto di economie di scala!

          Solo che nel caso di specie non mi pare che togliere un pezzo da una regione ed assegnarlo ad un’altra cambierebbe granché. Ma dopotutto a me poco importa: non abito tra le province che sarebbero annesse alla Grande Lombardia.

          Insomma, peggio per Pino 😀

        • PinoMamet scrive:

          A parte tsunami e terremoti, non riesco a immaginarmi niente di peggio che dover convivere con bresciani e bergamaschi!
          😀

        • mirkhond scrive:

          Siete parte di uno stesso popolo!

        • PinoMamet scrive:

          Certo, anche con i napoletani, i marchigiani, i torinesi e i palermitani 😀

        • mirkhond scrive:

          No. Tu sei lombardo!

        • PinoMamet scrive:

          Sì, e tu sei polinesiano 😀

        • Francesco scrive:

          questo non dipende dai confini ma dalla responsabilità delle regioni per i servizi che forniscono

          se lo Stato NON desse neppure un centesimo in più dei fondi “standard” (meglio, se desse solo all’inizio dell’anno una cifra nota alle regioni svantaggiate – che sono un bravo cattocomunista) e poi cazzi delle regioni come le spendono, l’Italia potrebbe migliorare tantissimo

          e di certo risparmierebbe un sacco di soldi

  23. mirkhond scrive:

    Visto che ci sei

    Ieri mi sono visto lo sceneggiato su Michele Strogoff, con Raimund Harmstorf, e girato nell’Ungheria COMUNISTA nel 1975, con la Puszta facente finzione 🙂 di Siberia.
    Ho notato tra gli attori e le comparse unghreresi, molti tipi bruni, e alcuni addirittura con fattezze ALTAICHE!
    Ora questi ultimi potrebbero essere militari sovietici dell’Armata Rossa, “prestati” come comparse nel ruolo dei Tatari, oppure in Ungheria, sia pur minoritari, vi sono ancora individui con fattezze altaiche “pure” sia pure in un contesto ormai a maggioranza europoide?

  24. mirkhond scrive:

    Siempre por Habsburgicus

    2. A PROPOSITO DI “NEGAZIONISMO”

    La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il 17 giugno scorso il disegno di legge S 54, “modifica all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n.654”, presentato il 15 marzo (primi firmatari Silvana Amati e Lucio Malan). Il testo, che dovrà ora venir discusso in aula senatoriale (relatrice Rosaria Capacchione), prevede l’introduzione del reato di negazionismo che sarebbe punibile con reclusione fino a tre anni e con multa fino a 100.000 euro. Se venisse trasformato in legge, esso comporterebbe addirittura la modifica dell’articolo 414 del codice penale.

    Il testo ora approvato dalla Commissione Giustizia si diffonde sui modi attraverso i quali sarebbe possibile commettere tale reato attraverso qualunque forma – le telematiche comprese – di propaganda e di diffusione di “idee” (sic) fondate “sulla superiorità o sull’odio razziale, etnico o religioso”. Il quadro è molto ampio, riguarda profondamente anche questioni attuali dolorosamente vive nello scenario internazionale ma non è chiaro su un punto: che cosa significhi “negazionismo”. Stando al testo, incorrerebbe appunto in tale reato chi si rendesse responsabile di “apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”, per definire i quali ovviamente si rinvia al testo degli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della corte penale internazionale. Ora, quel che non si capisce è in che modo, in quali circostanze, con quali limiti e attraverso quali strumenti sarebbe possibile individuare non tanto l’apologia o la negazione tout court, quanto la “minimizzazione” di quei crimini: e quindi, soprattutto, l’accertamento che essi siano o siano stati effettivamente tali, e commessi con le caratteristiche di estensione e di gravità che il testo ritiene con ogni evidenza come già definitivamente, irreversibilmente accertati. Ad esempio, sarebbe in futuro denunziabile e magari condannabile alla luce di quel testo, una volta trasformato in legge dello stato, chi sollevasse dubbi o eccezioni a proposito delle atrocità commesse nel carcere irakeno di Abu Ghraib o in quello (statunitense, ancorché in territorio cubano) di Guantanamo?

    Il punto reale è un altro. Purtroppo, nel nostro o in altri paesi, la polemica sul cosiddetto “revisionismo storico” e quindi sul “negazionismo” (a torto o a ragione considerato l’estremizzazione del revisionismo) ha finito negli ultimi anni con il riguardare esclusivamente la questione della Shoah. Quel “dovere della memoria” del quale tanto si è parlato ha finito con l’associarsi al principio dell’unicità (e irrepetibilità?) del crimine dello sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, e al carattere totalizzante e sistematico di esso (almeno nelle intenzioni di chi lo programmò e lo perpetrò) al punto da giungere in un certo senso all’esatto opposto di quella che ara, almeno per molti, la sua primitiva ispirazione. La Shoah ha finito con il campeggiare come il crimine per eccellenza, da ricordare non già come esempio e modello di tutti gli altri, ma in sostituzione ad essi: tanto che, in Francia, se si è voluto che il “dovere della memoria” riguardasse anche lo sterminio degli armeni compiuto dai turchi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, si è dovuto ricorrere a un’apposita legge. In questo contesto, chiunque negasse (o minimizzasse) che sia esistito nella storia un genocidio dei native Americans, o dei tasmaniani, o dei tutsi – per tacere i massacri commessi nei secoli passati – non si renderebbe reo di “negazionismo”. Esso riguarda, anche nella generale sensibilità della pubblica opinione, soltanto chi in vario modo e con veri argomenti eccepisce sul carattere e le intenzioni del “programma del Wannsee” o sui “campi di sterminio” nazisti. E le legislazioni vigenti in vari paesi europei vanno appunto in tal senso.

    La questione è resa delicata dal rischio che si finisca con il porre per legge dei limiti alla liberà non solo d’espressione, ma anche d’informazione e di ricerca. Quell’attività criminosa ch’è stata globalmente definita come “negazione, giustificazione, banalizzazione” del genocidio o dei crimini di guerra o di quelli contro l’umanità è stata, nella pratica concreta, individuata in un’eterogenea a costellazione di dichiarazioni e di scritti che vanno dalla banale o demenziale apologia oppure dalla volgare e ingiustificata menzogna assolutrice dei crimini nazisti fino a scritti contestati e contestabili ma non trascurabili né indegni (al contrario!) di confutazione, fino a saggi di notevole valore euristico e documentario che possono anche essere – e magari si è anche provato che lo sono – pieni di lacune, d’inesattezze, di errori, perfino (in qualche caso) di menzogne: e che nonostante ciò sono frutto della libertà di ricerca e di un impegno effettivamente erudito se non addirittura scientifico. Sappiamo tutti ad esempio che un indiretto “ridimensionamento” (che peraltro nulla ha tolto sul piano qualitativo all’enormità del crimine oggetto della ricerca) è provenuto addirittura dal contributo di studiosi di ebrei israeliani quali Norman G. Finkelstein con il suo celebre L’industria dell’olocausto (tr.it. Rizzoli 2002). E’ chiaro che – a dispetto di quel che certi media hanno tentato di fare – non si può far d’ogni erba un fascio associando studiosi seri come Ernst Nolte a personaggi dagli aspetti caratteriali curiosi ma che hanno pur dato prova di grosso spessore scientifico quali David Irving o a poligrafi che appaiono caratterizzati da una certa monomanìa ma che pure hanno raccolto dati analiticamente parlando non sempre trascurabili, quali un Robert Faurisson, o infine a volgari e maldestri apologeti neonazisti di quelli che infestano le più varie reti di telecomunicazione.

    Non esiste fatto storico che possa per legge venir stabilito come perfettamente e definitivamente ricostruito; nessuno a proposito del quale la ricerca possa venir vietata o limitata. Tantomeno si può sancire per legge una “verità storica” dichiarando criminale qualunque studio che ad essa apporti complementi o variazioni o correzioni. Per il resto – dalla menzogna alla calunnia – esistono nel nostro paese leggi che puniscono l’apologia di reato e di fascismo e che sono abbastanza rigorose ed efficaci per mettere a tacere qualunque volgare tentativo di offuscare la verità. Non abbiamo alcun bisogno di una legge che rigorosamente dichiara reato qualcosa che poi non è in grado nemmeno di fumosamente descrivere e circoscrivere. E’ evidente che non si può sancire sul piano giuridico quel che, sul piano storico, è ancora – e deve restare – oggetto di ricerca e di discussione. Sulla Shoah molti problemi restano aperti: primi fra tutti, il numero e la qualità delle vittime effettive dei massacri intenzionalmente tali (da distinguere dai morti per fame, per malattia, in seguito a vari incidenti o eventi bellici, oppure magari uccisi sì ma non in quanto membri di un gruppo che si era pianificato di distruggere in quanto tale); i metodi e le risorse che permisero i massacri, i loro costi, la loro provenienza; infine l’effettiva pianificazione intenzionale, la documentazione che la comprova e le problematiche ad essa relative. Può essere doloroso e addirittura ripugnante questa macabra computisteria: ma a stabilire i caratteri qualitativi e quantitativi del delitto essa è necessaria. Non la si può sostituire con dati imprecisi o non comprovati, bensì arbitrariamente fissati per legge.

    Tralascio qui altri argomenti: come quelli dell’opportunità tattica. Non m’interessano le obiezioni di quanti sono contrari alla legge sul negazionismo in quanto temono che una sua applicazione trasformerebbe eventuali condannati in “vittime” o in “martiri” della libertà di pensiero. Ritengo sia inutile sottolineare che una legge del genere potrebbe costituire un pericoloso “precedente” per qualunque futura legge repressiva della liberà di pensiero. Questi due ordini di considerazioni possono avere il loro peso nello sconsigliare l’adozione della legge di cui stiamo parlando: ma non li ritengo primari.

    Il centro della questione sta altrove. Esso risiede nel fatto che il “dovere della memoria” (ch’è anche, e soprattutto, un diritto) non sopporta né eccezione né limitazione alcuna. Quanto allo storico, egli ha il dovere di ricostruire il passato utilizzando gli strumenti e i metodi scientificamente più idonei e aggiornati. E per questo sa bene che la “verità” in esso insita, e che in sé e per sé non può mai essere se non uguale a se stessa, è suscettibile di mutare d’aspetto: non solo in quanto il progresso nei metodi d’indagine è in grado di eliminare o almeno di ridurre gli errori d’interpretazione, ma anche in quanto mutano le prospettive di chi tale passato consideri. Ecco perché qualunque forma di moralismo va espunta dalla ricerca storica: la quale ciò nonostante trova la sua forte, specifica moralità proprio nel rispetto scrupoloso e spregiudicato della verità che dal rinnovamento della ricerca dinamicamente emerge e che non può venir coartata e ingabbiata da istanze ideologiche o eticheggianti di sorta.

    Alle soglie dell’età moderna, l’Occidente ha gradualmente rinunziato a dare un senso all’universo e alla vita. Questa rinunzia era il prezzo da pagare per costruire una società che potesse fare a meno di Dio: il prezzo del processo di laicizzazione. Ma la rinunzia a conferire un senso all’universo e alla vita comportava la necessità di ancorarsi a qualcos’altro: l’Occidente moderno ha perciò dovuto dare un senso deterministico alla storia, ha dovuto convincersi ch’essa avesse un telos, un fine, uno scopo.

    Il crollo delle ideologie ha perfezionato il processo di laicizzazione dell’Occidente: o, se si preferisce, ne ha scoperto definitivamente il non-senso, l’implausibilità. La scoperta che la storia non ha alcun senso, che non va da nessuna parte, che non coincide con alcuna affermazione di verità morali, che non procede verso il bene guidata da alcuna forza immanentisticamente e intrinsecamente ad essa connaturata, comporta un “disincanto” che non tutti sono in grado di accettare. Non lo accettano, soprattutto, gli ésprits forts laicisti, quelli che agevolmente avevano rinunziato a Dio per sostituirgli le divinità moderne dell’ideologia e del senso positivo del progresso e della storia. L’historically correctness che ha inventato i vari fantasmi del “revisionismo” ha attinto all’angoscia scaturita dalla perdita delle beate certezze ideologiche e storico-deterministiche. E’ l’ultimo baluardo d’una teologia laicista dura a morire, anche perché serve ancora, attualmente, da alibi per le nuove forme d’imperialismo tecnologico ed economico-finanziario dei padroni dell’Occidente, le multinazionali che gestiscono la globalizzazione e amano rivestire la loro logica di profitto dei nobili abiti dell’umanitarismo. Che la gestione dei profitti e dei consumi giovi all’intera umanità è l’ultimo residuo del dogma storico-deterministico: chi rivisitando la storia propone letture del passato diverse da quelle storicizzate e tranquillizzanti già collaudate può mettere in discussione anche il futuro. Ecco perché – pensano gli attuali signori della terra – è necessario demonizzarlo. La caccia ai fantasmi “negazionisti” fa parte di questo disegno.

    Franco Cardini

    http://www.francocardini.net/

    • Z. scrive:

      Come mi stupisce che secondo Massimo Fini nell’antico regime vivessero tutti negli agi e nei lussi come i nobili, così – e anzi a maggior ragione – mi stupisce che secondo Cardini l’idea della teleologia della storia sarebbe nata nell’Ottocento.

      Detto questo, non posso che condividere il giudizio critico sulla riforma in corso.

      • mirkhond scrive:

        Mentre non c’è mica da stuprisi delle frequentazioni al golf club di Ravenna di un certo avvocato di SINISTRA così bravo a fare del sarcasmo sui privilegi altrui, ma NON sui PROPRI e della SUA casta politica!
        E passatevelo pure il caviale sullo yacht insieme al tuo amico D’Alema!

        • PinoMamet scrive:

          Mi’, scusa, ma sei proprio sicuro che Z. sia così privilegiato?

        • mirkhond scrive:

          Difende i privilegi di una determinata casta politica!
          E fa del falso e PENOSO egualitarismo, per mascherare ben altri privilegi!
          Come da una certa mentalità moderna.

        • PinoMamet scrive:

          Mirkhond, davvero, sicneramente:

          Z. io credo che sia un simpatizzante piddino (lui nega, ma vabbè), ma non mi pare che difenda i privilegi di nessuna casta o gruppo politico o sociale.

          Dubita invece della ricchezza dei ceti popolari sotto l’ancien regime, che è tutt’un’altra cosa, dai.

        • mirkhond scrive:

          Difende i privilegi della casta piddina, di cui evidentemente è parte.

        • PinoMamet scrive:

          Non direi.
          Prendi il buon Francesco: difende regolarmente i privilegi dei ricchi, qualunque tipo di ricco, ma non credo proprio che lo sia (glielo auguro, sia chiaro).

          Difende gli americani, e non è americano…

        • Z. scrive:

          Pino, io ho negato di essere iscritto, mica di essere un simpatizzante. Che abbia votato PD a queste elezioni e a quelle scorse non è esattamente un mistero.

          Duca, tu fai il tifo per un volgare ipocrita che con la sua retorica pelosa sulla povera gente che soffre – tra condoni, condanne penali e comizi a pagamento – si è comprato ben altro che un solo yacht e qualche chilo di caviale. E mi vieni a fare la morale su D’Alema? ma veramente? Valà valà 😀

        • Z. scrive:

          Comunque, al di là dell’idealizzazione dell’Antico regime – di cui qui si è spesso discusso in passato e sulla quale eviterei di tornare – la cosa che davvero mi stupisce è che la storiografia ideologica per Cardini sia nata solo pochi secoli fa.

          Voglio dire, parliamo di Cardini. Mica brustulli. E mi pare che a diverse figure illustri del mondo della cultura, a professori insigni, a intellettuali di chiara fama capiti anche di peggio.

          Ultimamente mi agita un dubbio piuttosto angosciante: quando io avrò quell’età, e comincerò a fare certi discorsi, la gente intorno a me avrà il coraggio di prendermi da parte e di mettermi in guardia? o per timore di non urtare la mia sensibilità mi guarderà scrollando la testa e passerà oltre?

        • Francesco scrive:

          x Pino

          io difendo i diritti dei ricchi, quegli stessi diritti che difendo in me o in te a prescindere dalla ricchezza

      • Moi scrive:

        Israele la Guerra dei Sei Giorni l’ ha vinta … fatevene una ragione !

      • habsburgicus scrive:

        a me pare che questa volta l’amico Z abbia risposto con ragionevolezza 😀
        e, considerato che è del campo, il suo parere critico è importante

        se poi è privilegiato o no…son cose sue..meglio per lui, se lo è 😀

      • Francesco scrive:

        x Z

        a me pare che l’idea che la storia vada da qualche parte abbia origine con l’Illuminismo.

        Prima, o non andava da nessuna parte e basta (pagani) o andava verso l’Apocalisse, il glorioso ritorno del Cristo (cristiani).

        Per gli Ebrei, l’arrivo del Messia.

        Per i musulmani, il ritorno del Profeta (se non sbaglio).

        Non vedo molto di scandaloso in Cardini, al massimo un pò di enfasi che gli ha fatto dimenticare (questa volta) il babbo del progressismo ottocentesco.

        Ciao

        • Z. scrive:

          Insomma, musulmani a parte – trattando dei quali in una riga sei riuscito a bestemmiare non una ma due volte, e ti dice bene che Ritvan non è presente come un tempo! – hai individuato da te come la teleologia della Storia non sia esattamente cosa di due secoli fa 🙂

        • Francesco scrive:

          Z

          va bene che sei comunista ma tu abusi della mia patientiam

          la teleologia della storia terrena che nega qualsiasi orizzonte metafisico è cosa ben diversa dalla fede religiosa, che non escludeva affatto che prima della Fine ci fosse il regno dell’Avversario

  25. mirkhond scrive:

    Cardini fa notare che in una società che si dichiara LIBERALE poi nei FATTI, non vi sia libertà di ricerca, il tanto demonizzato revisionismo, nei confronti di un determinato periodo storico.
    Un’apparente CONTRADDIZIONE coi principi che certo occidente ama tanto dichiarare e sbandierare, anche con le cattive!

    • Z. scrive:

      Infatti su questo secondo me non ha torto, né dal punto di vista storico né dal punto di vista politico.

      Sotto il primo profilo mi pare fosse Macry a dire che lo storico deve essere revisionista. Se poi il revisionismo – come certamente è accaduto e sempre accadrà – diventa la veste formale sotto la quale qualcuno tenta di nascondere falsità, menzogne e propaganda politica allora dev’essere la comunità scientifica ad emarginare l’impostore. Cosa che mi risulta faccia, peraltro.

      Sotto il profilo politico, invece, lo stesso fatto che al giorno d’oggi uno Stato pretenda di imporre ai suoi cittadini di avere fede in data versione di un evento storico, e di togliere loro il diritto di metterla in discussione, mi pare un’operazione davvero pericolosa. E prima ancora, semplicemente disgustosa.

  26. mirkhond scrive:

    “Stando a Tullia Zevi, che per altro non è esente dall’ accusa di essere un’ Ebrea Che Odia Sé Stessa.”

    Questa è una novità.
    Potresti chiarircela?
    Quanto al resto, è il solito modo di dare del “fascista” a chi muove critiche anche legittime al saliente internazionale a guida khazara, grande quanto la Puglia, ma capace di influenzare PESANTEMENTE le politiche di mezzo mondo!

    • Moi scrive:

      Z ti sta tanto antipatico, però … in qualità di Goy si è permesso una volta di dare dello “Squallido Politicante” [sic] a Riccardo Pacifici. Non ricordo il movente, ma mi pare che fosse quello classico: Pacifici aveva difeso Silvio !

      • mirkhond scrive:

        Sì ma io tio ho chiesto di Tullia Zevi, e tu continui a parlare d’altro! 🙂

      • mirkhond scrive:

        A volte anche da Zanardo possono uscire delle cose positive, come l’ultima che hai citato o quando qui parlò delle mistificazioni di tanto “femminicidio”…..
        Qualcosa di buono nel fondo gli è rimasta…. 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Scusa Moi, ma da quando in qua è proibito dare dello “squallido politicante” a un tizio?

        Per il resto, mi unisco di nuovo alla curiosità di Mirkhond: dove e come Tullia Zevi sarebbe una “odiatrice di se stessa”?

        (che poi, come categoria esistono davvero: il 99% degli italiani, per esempio 😉 )

        • mirkhond scrive:

          Pino

          Forse Moi vuol dire che non è proibito, TRANNE che per l’ATTUALE GRUPPO DOMINANTE del Frangistan!
          E tu dovresti saperlo, che altrimenti ti giochi la conversione! 😉

        • PinoMamet scrive:

          Mi’, guarda che non è affatto così e non mi gioco proprio niente.

          La cosa strana è che tutti sembrino convinti che nelle sinagoghe non si faccia che parlare di politica mediorentale, esigendo una fedeltà assoluta ai criteri… di Informazione Corretta 😉

          (il cui principale rappresentante, non cesso di dire, è stato cortesemente allontanato dalla principale testate informativa ebraica, perché, a quanto pare, aveva rotto decisamente le palle con le sue idee).

          Vero invece che i cosidetti “odiatori di se stessi” scarseggiano, per una varietà di ragioni anche comprensibili su cui non mi voglio dilungare, ma ciò non toglie che le posizioni siano ben lontane dalla fedeltà cieca e assoluta alle idee della destra israeliana…

      • Z. scrive:

        Moi,

        — in qualità di Goy si è permesso una volta di dare dello “Squallido Politicante” [sic] a Riccardo Pacifici —

        Non ricordo di aver detto una cosa simile su Pacifici.

        Bada, non dico di non averlo fatto. Può benissimo essere. Solo, non capisco perché mai io abbia usato un’espressione tanto eufemistica ed edulcorata per parlare di una persona come Pacifici.

        Z.

        PS: con tutto quel che ha detto Pacifici, il fatto che abbia difeso Silvio mi sembra davvero il meno…

    • Moi scrive:

      Poi si sa, ci sono Ebrei (“Self Haters” o meno, non spetta a me giudicare) che sono i primi a dire che si tratta di distinguo di lana caprina. Ah, i Sionisti se i Palestinesi tornassero in massa “a casa loro” (secondo i Sionisti) in Giordania, NON dichiarerebbero guerra alla Giordania.

  27. mirkhond scrive:

    Si vabbè la solita storia.
    Ma ti ho chiesto invece della Zevi, e sul perché avrebbe “odiato se stessa”!

  28. mirkhond scrive:

    Ah, se è per questo…..

  29. mirkhond scrive:

    “Z ti sta tanto antipatico”

    Almeno io non lo paraculo in continuazione come fai tu, eh! 🙂

    Diciamo che mi sta antipatica la vostra terra, per tante ragioni che ho ripetuto tante volte!
    Però fossi messo alle strette, tra una vecchia volpe scafata come Zanardo e un giovane incorruttibile e pericolosissimo Travaglio, non avrei esitazione a scegliere Zanardo come capo del governo!

  30. mirkhond scrive:

    Per “vostra terra” intendo ciò che è ad est del Panaro e a sud del Po.
    Che non fosse la vortta bbona che mi gioco definitivamente l’amicizia di Pino!

  31. mirkhond scrive:

    “per il resto, il buon Andrea si sbaglia quando pensa che trovi antipatici i meridionali, come tu ben sai;”

    Qui concordo in pieno! 🙂

  32. mirkhond scrive:

    “nonostante io non sia né una persona di buon carattere, né particolarmente paziente o equilibrato”

    L’umiltà e la modestia dei giusti.

  33. mirkhond scrive:

    “per me l’EmiliaRomagna è unica e indivisibile ;)”

    Per me invece no! E’ un horrendum che va immediatamente cancellato dalla carta politica! 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Che ti devo dire: fa’ la tua proposta… 😉

      io me la tengo volentieri, e penso che ci siano problemi più urgenti. Per il resto, credo sì all’autodeterminazione dei popoli, ma mi risulta un po’ strano il concetto che un popolo o gruppo di persone debba essere determinato da un singolo, che vive a qualche centinaio di chilometri di distanza;
      e che peggio ancora, non ha ancora preso il treno per venirmi a trovare!!
      😀

      A non proposito: ieri sera c’era in TV Caffè Express, un film con Nino Manfredi e molti altri (non ultimo un fantastico Adolfo Celi in una breve apparizione); non credo che quando sia uscito sia stato apprezzato particolarmente, ma è un grande spaccato di un’Italia che fu, e in parte è ancora, e anche girato in maniera molto intelligente.

  34. mirkhond scrive:

    Tu sei la Lombardia BUONA che deve controbilanciare quella CATTIVA, rappresentata da Francesco! 🙂

  35. mirkhond scrive:

    Io non sono greco.
    Casomai alla lontana, potrei essere cugino di Ritvan! 😉

    • PinoMamet scrive:

      E io non sono lombardo.
      Casomai, alla lontana, potrei essere.. cugino di Ritvan!! 😀
      (lo sia, i due paeselli albanesi in provincia di Piacenza)

  36. mirkhond scrive:

    “e che peggio ancora, non ha ancora preso il treno per venirmi a trovare!!
    :D”

    E’ un viaggio lungo e faticossissimo.
    Soprattutto adesso che tutti coloro che arrivano da “Sud”, devono per forza cambiare treno a Bologna!
    Per non parlare degli altissimi costi per un soggiorno a Salsomaggiore!

    • PinoMamet scrive:

      Non devi cambiare per forza a Bologna, non mi risulta.
      E comunque, che sarà mai cambiare??

      E i soggiorni da queste parti sono tutto tranne che costosi!! Continuo a ripetertelo…

      Mo’ hanno preso addirittura degli alberghi per metterci gli sbarcati da Lampedusa;
      gli albergatori (che tanto erano sempre vuoti) prendono qualcosa dallo Stato, sempre meglio che niente; gli immigrati hanno un posto un po’ migliore dei centri di raccolta;
      e Lampedusa e la Sicilia devono sopportare un po’ meno peso logistico e umano.

      I negozianti locali hanno brontolato un po’, ma s’attaccano.

      • mirkhond scrive:

        “Non devi cambiare per forza a Bologna, non mi risulta.”

        Così mi è stato detto.

        • Francesco scrive:

          e proprio tu ti fidi? ma se diffidi di noi del blog???

          quasi quasi mi offendo

          PS io sono un mezzo lombardo (e mezzo ligure) buono come il pane o il panettone o la focaccia, sei tu che mi calunni 🙂

          ciao

    • Z. scrive:

      Ma tu non avresti bisogno di cambiare treno.

      Ci raggiungerebbe il Pino dalla Bassa padana.

      E ci ritroveremmo tutti qua, nella Capitale del Mondo Civile.

      😀

  37. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Ma Bologna e la Romagna le rivorresti sotto il Papato di Papa Francesco 😉 ?

    • mirkhond scrive:

      Siciramente NON attaccate alla Lombardia CISpadana, e sicuramente in un cammino di RIAVVICINAMENTO a Cristo, perché no? Proprio nella persona dell’attuale PEPA, da me molto stimato! 🙂
      Allora, e SOLO ALLORA, potrei RICONCIALIARMI col paese tra Po e Senigallia e Panaro e Adriatico!
      A parte (cosa improbabile) se vi trovassi la donna amata! 🙂
      In Romagna!!!! Assurdo!

  38. mirkhond scrive:

    A parte che poi tu, impegnatissimo tra Sinagoga, attività cinematografica e ripetizioni, non potresti avere molto tempo da dedicare allo straniero che venisse a farti visita, eh! 😉

    • PinoMamet scrive:

      Io sono un noto fancazzista!

    • PinoMamet scrive:

      Però, considerando che è un blog… pubblico, non mi dispiacerebbe se mantenessi un po’ più di privacy sulla mia vita privata, residenza ecc.
      😉

      • Roberto scrive:

        Siccome spostare di un centimetro mirkhond è impossibile, propongo di difendere l’identità di pino diffondendo un mare di notizie false in cui l’eventuale curioso affogherà

        Non ringraziarmi, magari alla prossima volta che scendo a Rovigo mi fai passare un paio d’ore nella cucina del tuo ristorante che mi piace molto vederti preparare il pesce

        Ah l’hai presa poi la patente nautica? Magari si fa un giro sullo iot di Z (ma percaritadiddio niente porcherie come il caviale dell’altra volta, bistecche di pescespada)

        • PinoMamet scrive:

          😀 Roberto

          adesso capisco perché sei a capo dell’ufficio legale della Spectre, pardon, Unione Europea!
          😉

        • Z. scrive:

          Sì, in effetti il caviale è un po’ da parvenu. La prossima volta volta potremmo fare bistecchine di spada.

          O magari cenetta vegana a base di tofu e seitan. Così anche Pino, che è musulmano, può cenare con noi seguendo la dieta prescritta dalla sua fede.

        • mirkhond scrive:

          Buona mangiata a tutti voi! 🙂

        • Z. scrive:

          Psst Pino,

          quella mica è la sua attività vera e propria. E’ solo la copertura che gli è stata assegnata dalla loggia massonica GODO, di cui fa parte, per svolgere la sua attività criminosa.

          Z.

          PS: naturalmente GODO sta per Grande Oriente dell’Occidente. Il nome originale è in lingua francese, sicché esso si pronuncia come fosse “Godot”.

        • Z. scrive:

          Duca,

          non preoccuparti. Per te farò preparare anche orecchiette al ragù di brasciole, che potrai annaffiare con un buon Negroamaro. Così potrai sentirti a casa tua anche tra le fredde e inospitali nebbie dei mari del Nord.

        • mirkhond scrive:

          “Siccome spostare di un centimetro mirkhond è impossibile”

          Dipende dai luoghi. E dalle persone.

        • Roberto scrive:

          “O magari cenetta vegana a base di tofu e seitan. ”

          Se proprio vuoi che ti demolisca lo yacht a capate….

  39. mirkhond scrive:

    Un buon motivo per non vedere….quindi non sapere! 😉
    ciao!

  40. mirkhond scrive:

    Quando non si sa tenere l’acqua in bocca, è meglio non vedere e non sapere! 🙂
    E’ l’unico modo che conosco per proteggere chi vuole vivere una vita riservata.
    Io, come Troisi di Ricomincio da Tre, se ci fosse la REMOTA ipotesi che mi torturassero, non solo direi tutto, ma farei anche il disegnino! 🙂
    Quindi i motivi della mia NON salita in terre così a nord, puo’ essere vista anche in questa luce! 😉
    E questa volta un altra amicizia va a farsi benedire!

    • Z. scrive:

      Uhm, allora stiamo sbagliando strategia.

      Il trucco non è tentare di rassicurarti dicendo che non ti tortureremo.

      E’ dirti chiaramente che, se non ti farai vedere, ti rintracceremo a Bari e ti tortureremo senza pietà, fino a farti cantare la Marsigliese e a farti gridare “Viva Renzi, viva il femminismo, viva la democrazia liberale!”.

      😀

      • mirkhond scrive:

        Ma se non so nemmeno chi sei e come ti chiami veramente! 🙂
        E manco lo voglio sapere, che almeno non perdo un ‘amicizia, come nel caso di Pino…..

        • PinoMamet scrive:

          Aridaje…
          Mi’, non hai perso niente, però, caspita, evita di dire- o di far capire con facili allusioni-nome cognome città indirizzo occupazione e codice fiscale, cribbio!

          Dai, te l’avrò detto. anche in privato, almeno trenta volte…
          😉

        • mirkhond scrive:

          Non mi sembra però di aver fatto chissà quali scandalose rivelazioni, visto tra l’altro che sono tutte cose di cui hai accennato tu più volte in questo blog…..

        • PinoMamet scrive:

          Beh dai Mirkhond

          io faccio capire in che parte del mondo abito, tu dici il paese;
          io parlo- peraltro dopo moltissimo tempo- di un mio personale cammino religioso/identitario, tu ne parli ogni tre per due, con domande anche delicate;
          io parlo dei miei ambiti lavorativi, tu vai nei dettagli;
          per fortuna hai smesso di alludere al mio cognome…

          insomma, una cosa è “dire qualcosa di sè stessi”, un’altra mettere in piazza gli altri, su!

          Ripeto, non sono arrabbiato e non hai perso nessunissima amicizia, ma mòderati, ok?
          😉

        • mirkhond scrive:

          Non conosco i motivi per cui ci tieni tanto a che certi tuoi fatti non siano rivelati, manco fossero cosa cattive e di cui vergognarsi.
          Ne prendo semplicemente atto.
          E confermo che è un buon motivo per non recarmi a…a…a… Roccamarcolfa! 🙂
          Dove tra l’altro gli alberghi sono costosissimi o requisiti per dare aiuto (giustamente!) ai tanti poveretti che giungono da terre e situazioni infelici.
          Dunque io lì non avrei e non saprei proprio dove andare, e quando ho chiesto all’interessato di informarsi, non ho avuto risposta.
          Al massimo un accenno ad impegni lavorativi.
          Per cui ho preso atto della situazione.
          Che poi io non straveda per il nord, e per la cispadania in particolare, non ne ho MAI fatto mistero qua dentro.
          Del resto qua dentro si parla tanto di amicizia, ma quasi tutti utilizziamo degli pseudonimi, ed alcuni di noi sono talmente ermetici che dopo ANNI di conversazioni, non si sa nemmeno con CHI interloquiamo.
          Moi è l’esempio più eclatante, ma ci sono anche Zanardo e Jam (che è ormai sparita da un anno, e che saluto ovunque sia e se ci legge! 🙂 ).
          Tu stesso, ti sei rivelato, solo dopo che ho scoperto chi sei 🙂 grazie alla serie di indizi che hai disseminato in questo blog per anni.
          E solo allora ti sei davvero rivelato.
          Mentre Peucezio, e altri, si sono fatti sentire personalmente, chiedendomi la mail, e con Peucezio sono ormai 3 anni che abbiamo il piacere di conoscerci di persona!
          Non ti sto biasimando però, per questo tuo desiderio di rimanere nell’ombra.
          Ne prendo semplicemente atto.
          Lo stesso Peucezio per anni ha cercato di organizzare un raduno di noi commentatori più affezzionati insieme a Martinez, e non c’è mai riuscito proprio per le PROFONDE RETICENZE E DIFFIDENZE RECIPROCHE, che, aldilà di anni di amicizia solo telematiche, in realtà esistono tra noi, per motivi legittimi che ognuno di noi ha!
          ciao!

        • PinoMamet scrive:

          Mirkhond

          guarda che è molto più semplice di così.

          Alcune cose posso benissimo dirtele in privato, ma non ci tengo che vengano lette da centinaia di lettori occasionali, tutto qua.

    • Francesco scrive:

      bellissima questa battuta di Troisi!

      e mi tocca condividerla in pieno, temo che la mia resistenza alla tortura sarebbe ridicola

      a Milano in questo periodo si sta bene, le mogli sono al mare coi bimbi, tra un pò finisce la maturità, non fa troppo caldo … volete salire?

      • PinoMamet scrive:

        Io in effetti dovrei salire a Milano per affari privati tra poco, ma temo che avrò poco tempo…

      • Z. scrive:

        A Milano non fa troppo caldo?

        Ci sono stato di recente e mi sembrato di squagliarmi come un budino!

        Francè, ricordati sempre che noialtri siamo cittadini di un mondo dolce e mite (anzi, cittadini del Mondo, tout court), mica sudditi di una landa desolata e ostile 😀

  41. mirkhond scrive:

    “Duca, tu fai il tifo per un volgare ipocrita che con la sua retorica pelosa sulla povera gente che soffre – tra condoni, condanne penali e comizi a pagamento – si è comprato ben altro che un solo yacht e qualche chilo di caviale”

    Potrei anche modificare il mio giudizio sull’ipocrita che ha scelto di andare dal cardinal vesponi, dopo aver ripetutamente sputato veleno contro la televisione, ed aver espulso quei membri dei 5stelle che ci sono andati.
    Ora poi vuol fare pure il “democratellum” col renzy che prima considerava come un’immondizia!

    • Francesco scrive:

      confermo che il democratellum è immondizia.

      per il resto, se Grillo inizia a fare politica è meglio per tutti

      anche se non so quanto abbia da dare …

  42. Moi scrive:

    Bah, anche i NeoNazisti detestano Pacifici …

  43. mirkhond scrive:

    Beh Zanardo però non puo’ essere considerato nazista, eh!
    Diamo allo Zanardo ciò che è di Zanardo….

    • Z. scrive:

      Beh, a volte amici di estrema sinistra mi chiamavano “fascista” per prendermi in giro. E spesso chi vota a destra (come Francesco) mi dà del comunista.

      Ma bisogna dire che del nazista non me l’aveva mai dato nessuno 😀

      • mirkhond scrive:

        Creo che Moi (e informazione corretta) diano del “nazista” a tutti coloro che osano criticare il Pacifici di turno.
        Dunque sei in buona compagnia! 🙂

    • Moi scrive:

      Lo so: esiste anche l’ AntiSionismo che considera il Sionismo come “epifenomeno degenerato dell’ Ebraismo” … però spesso “AntiSionismo” è un altro “Gargarismo” [cit].

      • Moi scrive:

        NON ho detto che chi ce l’ha con Pacifici è Nazista … però dovrebbe inquietare la convergenza.

        • mirkhond scrive:

          E perché inquietare?
          Solo perché lo stronzo di turno è giudeo?
          I Giudei dopo la Shah, sono diventati dei semidei INCRITICABILI?

        • mirkhond scrive:

          Shoah

        • Z. scrive:

          Quindi, se i nazisti detestano l’Unione Sovietica, dobbiamo tutti concluderne che l’URSS era il Paradiso in Terra del Lavoratore, giusto per evitare “la convergenza”? stai scherzando, Moi?

          Oppure sei anche tu un Closet Bolshevik come Francesco?

          Alla fine aveva ragione silvio: ‘sti comunisti sono dappertutto 😀

        • Francesco scrive:

          Z

          mi fa piacere che anche tu stia arrivando alla verità.

          come dice Galliani dopo averlo intortato, Silvio ha sempre ragione

          😉

  44. mirkhond scrive:

    ” la cosa che davvero mi stupisce è che la storiografia ideologica per Cardini sia nata solo pochi secoli fa.

    Voglio dire, parliamo di Cardini. Mica brustulli. E mi pare che a diverse figure illustri del mondo della cultura, a professori insigni, a intellettuali di chiara fama capiti anche di peggio.”

    Credo che Cardini per “storigrafia ideologica” intenda uno storicismo laico che vede la storia come un continuo divenire positivo SU QUESTA terra.
    Insomma la secolarizzazione della Speranza Cristiana.
    E su questo credo che abbia ragione, visto che tale storiografia non sia più vecchia di 200-250 anni!

  45. Moi scrive:

    Penso che siate in buona fede nel NON capire … ma ciò è dovuto all’oblìo per la Resistenza !

    • Z. scrive:

      Ti ringrazio anche a nome del Duca per la tua gentile concessione alla nostra buona fede. Però credo anche che una persona intelligente come te dovrebbe avere il coraggio di abbandonare certi eccessi di manicheismo, secondo cui chi si permette di dare torto a Berlusconi è un fanatico moralista, chi si permette di criticare Pacifici è un amico dei neonazisti, chi si permette di criticare Grillo è un massone e così via.

      A volte ricordi un po’ i vecchi compagni più oltranzisti, secondo cui chi osava criticare il Partito era inevitabilmente un venduto all’America e un nemico della classe operaia.

    • Francesco scrive:

      Moi

      tra tutti i frequentatori del blog, sei quello che NON capisco affatto

      è il tuo stile che da sì che io non trattenga nulla delle tue comunicazioni, alla fine non so nulla di quello che pensi e non capisco mai se sei serio

      :O

      • Z. scrive:

        A volte ho l’impressione che Moi sia un po’ come il vecchio R&T, che da un po’ non si fa vedere. Cioè, che scriva essenzialmente per prenderci pei fondelli 🙂

      • mirkhond scrive:

        Non sei l’unico! 🙂
        E ciò spiega bene, come in realtà, aldilà delle nostre chiacchiere, NON esista davvero amicizia tra noi, proprio per queste profonde diffidenze reciproche, in alcuni davvero FITTISSIME come nel caso del Moi!
        ciao!

        • Francesco scrive:

          io non ho parlato di diffidenza

          ma Moi mi pare sempre scherzare, cosa che noialtri non facciamo sempre

          ciao

          PS e smettila con queste lagne sulla mancanza di amicizia, sembri la De Filippi 😀

  46. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “l’economia si occupa del bene comune, non del singolo. Se 100 kili di mais valgono 10 pesetas e 200 kili di henequen ne valgono 11, il mondo è più ricco.”

    Il mondo, inteso come palla rotante, in realtà diventa leggermente più povero di nutrienti e parecchio più povero di materie varie trasportate nei sacchi fatti con l’henequen.

    Metti poi nel conto circa un milione di morti nella guerra civile messicana, strettamente legata a quelle politiche, e l’inquinamento da piombo dovuto ai proiettili…

    • Francesco scrive:

      se non le metti nei sacchi e non le trasporti, quelle non sono materie prime, anzi potremmo dire che quasi non esistono

      certo, è evidente e non necessario dire che il mondo siamo noi bipedi implumi e non la palletta di fango rotante, che al massimo è il palcoscenico

      più seria la questione delle conseguenze belliche e sociali dei mutamenti economici: sei sicuro che siano sempre negative? se no, a quali condizioni vale la pena di cambiare qualcosa?

      la risposta seria a questa domanda si chiama Economia Politica

      ciao

  47. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “certo, è evidente e non necessario dire che il mondo siamo noi bipedi implumi e non la palletta di fango rotante, che al massimo è il palcoscenico”

    Veramente, non avevi parlato di bipedi implumi, ma di pesetas (pesos in Messico, ma te la perdono 🙂 ).

    Con la precisazione che 100 chili di mais non valevano 10 pesos, ma zero.

    Si scambiavano contro ortaggi, lavoro comunitario sulla casa o sulla chiesa, ecc.

    Non so cosa voglia dire “più ricco”, comunque la specie umana passa appunto da zero a undici pesos – di questi ultimi, 8 ovviamente li tratteneva il padrone, 2 il contadino, che poteva poi spendere 3 presso il negozio che il padrone bonariamente metteva a sua disposizione: il terzo peso veniva segnato nella colonna di debiti, per cui il mese dopo il contadino si prendeva 1 peso.

    E’ “bene comune”?

  48. Francesco scrive:

    Yucatan … credevo di aver letto invece il nome di qualche staterello centroamericano. Mi scuso, epperò voleva essere una valuta virtuale, tipo il tallero o i crediti, non un caso reale.

    Il passaggio da una economia informale a una monetaria è molto interessante, solo che in Europa l’abbiamo fatto nel Neolitico (così mi dicono). E permette di arricchire di molto la comunità nel suo insieme.

    Vedi, da cristiano devo tener conto di tutti e ciascuno ma da economista ho imparato anche a fare le somme. Tenere insieme i due fatti non è banale.

    Più comodo fare come te e ignorare la seconda parte 🙂

    Ciao

    • PinoMamet scrive:

      France’, però (almeno qua sul blog) tu dai un pochino (eufemismo 😉 ) l’impressione di non tener conto della prima parte…
      😉

      • Francesco scrive:

        Allora sono un imbecille, e un pò mi spiace.

        Forse è che sono l’unico (nel blog) a sospettare che esista anche la seconda parte e finisco per parlare solo di quello, colpa mia perchè finisco a fare una parte cui non tengo molto, quella del “liberale” inglese dell”800 che lascia morire di fame qualche milione di irlandesi in nome dell’economia classica presa con lo spirito di un fanatico positivista (e forse anche in malafede).

        Più modestamente, mi sento il frate economo di un convento medievale, quello che litigava sempre con l’abate perchè spendeva troppo per i poveri 😀

        Ciao

        • PinoMamet scrive:

          Questa del frate economo direi che è la descrizione migliore della tua personalità qua dentro 🙂

          (il Francesco di fuori blog sospetto che, come tutti, sia una persona polisfaccettata 😉 complessa e interessante)

        • Z. scrive:

          Francesco è una persona polisfaccettata senza dubbio. Solo che ciascuna delle sue facce è uno dei mille aspetti del Male.

          😀

        • Francesco scrive:

          senti chi parla, l’amico di Veltroni, D’Alema e Bersani

          e forse anche Vendola e Crocetta

          😀

        • Z. scrive:

          Con Vendola e Crocetta ho ben poco a che fare.

          Ma soprattutto, amico di Veltroni ci sarai tu!

          😀

  49. mirkhond scrive:

    “Duca,

    non preoccuparti. Per te farò preparare anche orecchiette al ragù di brasciole, che potrai annaffiare con un buon Negroamaro. Così potrai sentirti a casa tua anche tra le fredde e inospitali nebbie dei mari del Nord.”

    Io non sarò presente, che tante volte mi hai “invitato” a Bologna, senza però dirmi, nemmeno in PRIVATO chi sei, e dove poter mangiare e pernottare decentemente!
    L’amicizia qua dentro è solo telematica, eh!

    • Francesco scrive:

      quello si scopre in loco, non vorrai saperlo prima di partire?

      guarda al padre Abramo, figura dell’uomo di Fede per eccellenza

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Sì arrivo a Bologna e…e…e…non trovo NESSUNO!
        Vallo a capire chi è Zanardo tra una folla di gente all’uscita della stazione! 🙂

  50. mirkhond scrive:

    A parte Peucezio, naturalmente!

  51. mirkhond scrive:

    Ovviamente dopo l’amicizia andata a flop con Pino, neanche lo voglio sapere chi sei davvero! 🙂

  52. mirkhond scrive:

    “come la teleologia della Storia non sia esattamente cosa di due secoli fa :)”

    E dalli! Cardini sta parlando del messianismo LAICO e TERRENOOOOO!!!!!!!

  53. Miguel Martinez scrive:

    Ma perché si parla così tanto dell’Emilia Romagna qui?

    Scorro decine e decine di commenti, leggendoli appena o non leggendoli affatto, dove si parla degli emiglioromanioli (?)… anzi, ormai saranno centinaia, o forse migliaia.

    E poi siete tutti razzisti, perbacco, non parlate mai dei toscani 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Perché noi siamo più simpatici, accettatelo! 😉

      A parte gli scherzi, quattro di noi postatori assidui sono residenti nel Mondo, ovvero EmiliaRomagna, mentre i toscani sono assai meno presenti…

    • Z. scrive:

      Miguel, ne parliamo per il motivo più volte spiegato da Pino, e prima di lui da Cesare Cremonini:

      perché l’Emilia-Romagna è il Mondo.

      Non il migliore dei mondi possibili: il Mondo, tout court.

      Al di fuori non vi sono che lande desolate, mostri terrificanti e storie piene di orrore.

      😀

  54. mirkhond scrive:

    Forse se ne parla tanto, perché qui c’è un rompiscatole 🙂 che ha OSATO criticare il cosiddetto eden ex rosso al lambrusco e ai tortellini, rilevandone non solo il razzismo SUBDOLO, che mi è stato confermato da più parti, ma anche l’artificiosità di un HORRENDUM costruito nel 1860 facendo bellamente strame di 13 secoli di storie differenti.
    E ovviamente il rompiscatole non è passato inosservato, perdendo anche amicizie già di per se labili e molto traballanti fatte sempre su questo blog norrenocentrico! 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Mirkhond, mi perdoni la franchezza?

      MINCHIA MA CHE DUE PALLE!! e dacci un taglio, su.

      Non posso passare la vita a rassicurarti che non hai perso la mia amicizia, e neppure posso rispondere ogni singola volta che i razzisti emilianoromagnoli esistono, ma esattamente come ovunque isole comprese, e neppure mi puoi costringerti a precisarti ogni volta che NESSUNO QUA SI SENTE LOMBARDO.

      E che caspita, un po’ di comprensione per noi mortali, Mi’!

  55. mirkhond scrive:

    Come volevasi dimostrare…..

    • PinoMamet scrive:

      Dimostrare cosa, Mirkhond??

      Ti ho appena ripetuto per la centesima volta che non hai perso proprio niente.
      Però mo’ bbasta, dai! Si può parlare di altro??

  56. mirkhond scrive:

    E parlate d’altro!
    Chi ve lo impedisce!

    • PinoMamet scrive:

      Scusami Mirkhond ma se a ogni pie’ sospinto te ne riesci a dirmi che per farti stare bene io “debba essere” lombardo…
      o che Z. razzista perché una volta ha citato (PER CRITICARLO) il gioco di parole “Calafrica”, o mangia il caviale con D’Alema…
      o che una fantasia storica di Moi dimostrerebbe che l’EmiliaRomagna sia la versione italica del Ku Klux Klan…

      dai là! permetti che ci senta un po’ tirati in mezzo? 😉

  57. Moi scrive:

    Fra l’altro Bologna dovrebbe essere la più “Etrusca” delle zone Gallo Italiche; so che spesso le peculiarità dialettali vengono spiegate con l’ Etrusco come “Jolly delle stranezze” 😉 , anche per l’ Italia sotto all’ Appennino ! … altro che KKK o KTM 😉

  58. mirkhond scrive:

    Il “vostro” risentimento è ovviamente comprensibile.
    Al posto vostro farei lo stesso.
    Ma che il paese ad est del Panaro Bologna soprattutto, sia razzista, purtroppo non è una mia invenzione, ma mi è stata confermata da persone che HANNO VISSUTO LA.
    L’ultimo è venuto a trovarmi poco fa e mi ha SCONSIGLIATO di recarmicisi e per il razzismo e per i prezzi PROIBITIVI!
    Mentre dalle parti tue, mi ha detto che l’industria turistica rende il razzismo meno presente, per motivi econimici.
    Poi, ripeto, resto convinto che l’Emilia-Romagna sia un ‘artificio fatto in spregio ai “secoli bui” e resto delle mie opinioni.
    Posso dunque comprendere il tuo risentimento, ma paradossalmente vi trovo solo conferme di ciò che penso su vissuti etnici, nazionali e culturali MOLTO DIVERSI, e dunque delle DIFFICOLTA’ nel comprendersi reciprocamente.
    Anche se si è amici…..

    • Francesco scrive:

      Dear Mirkhond

      non conosco il tuo interlocutore ma parlare di prezzi proibitivi in Emilia Romagna è una presa per i fondelli

      il turismo economico lo hanno inventato loro (in battaglia con le sanguisughe liguri)

      ci saranno 2-300.000 alberghetti economicissimi solo sulla Riviera, più infiniti agriturismi e bed-and-breakfast, in cui spendi poco poco

      sul razzismo, da storica sai che UNA FONTE non fa primavera

      ciao

  59. Moi scrive:

    “Razzismo e prezzi proibitivi” insieme è quasi surreale …

    • Moi scrive:

      Poi razzismo, vediamo: Bologna ha un Sindaco “Mezzo Tarone” 😉 e Modena ha dato all’ Italia la sua prima (storicamente) Ministra “Negra” …

    • Moi scrive:

      L’abbinamento logico, intendo.

    • mirkhond scrive:

      Intanto nessuno di quelli voi che mi ha “invitato” a Bologna, mi ha MAI dato delle indicazioni CONCRETE su dove alloggiare e spendere a buon prezzo, senza avere fregature!
      Giusto per chiarirci sul profondo spirito di accoglienza che animerebbe quello splendido eden ex rosso.
      Almeno noi baresi siamo inospitali e non ci vantiamo di essere al contrario.

      • PinoMamet scrive:

        Mi’, la tua EmiliaRomagna è puramente inventata, un monstrum sì, ma perché lo hai creato tu nella tua mente, e ha solo qualche vaghissimo punto di contatto con la località geografica che ne porta il nome…

        è anche servita da una ferrovia di una dimensione parallela, che ti costringe a cambiare senza motivo e moltiplica le ore di viaggio…

        in breve, la “tua” EmiliaRomagna non esiste, ma potrebbe esistere in quella regione… ai confini della realtà!!
        😉
        (parte la musichetta inquietante)

        (Rai3 sta meritoriamente ritrasmettendo le puntate)

        • mirkhond scrive:

          Sì, sì certamente…
          Peccato che con chi ha vissuto lì (a parte Roberto), ho avuto notizie MOLTO DIVERSE…..

        • mirkhond scrive:

          “la tua EmiliaRomagna è puramente inventata”

          Sì nel 1860, ma non da me che non c’ero!

        • mirkhond scrive:

          “è anche servita da una ferrovia di una dimensione parallela, che ti costringe a cambiare senza motivo e moltiplica le ore di viaggio…”

          No da informazioni ricevute da ferrovieri!

        • PinoMamet scrive:

          Anche sulle ferrovie?
          Perché sai, ho appena controllato sul sito di Trenitalia…

          dai Mirkhond… con tutto il rispetto per i tuoi amici… ma può essere (non sia mai) che fossero LORO a essere un po’ chiusi? o non proprio simpaticissimi (mai sia!)?

          O magari erano come te, che fai di tutto per farti odiare (con scarso successo, devo dire)?
          😉

          Abbozza, stacci: del fatto che tu sia barese, longobardo, terrone, fenicio, norreno, russo…
          non ce ne fotte proprio niente!
          Ci stai simpatico e basta!

          E tu, per non volerlo essere, continui a rompere le balle coi confini medievali… 😉

        • mirkhond scrive:

          in breve, la “tua” EmiliaRomagna non esiste, ma “potrebbe esistere in quella regione… ai confini della realtà!!”

          Ma infatti.
          E’ un’invenzione massonico-piemontese che pretendeva di rifarsi all’Aemilia romana, proprio per cancellare una CONCRETA realtà attuale, ma sgradita ai detentori del nuovo potere politico del 1860, in virtù di un ODIO per i cosiddetti “secoli bui”…..

        • PinoMamet scrive:

          ” No da informazioni ricevute da ferrovieri!”

          Questo è il bel risultato delle privatizzazioni.
          Adesso mi ci incazzo un po’ con Francesco!
          😀

          Chiedi meglio, che quei ferrovieri lì non ci stavano a capire un cazzo;
          ripeto, ho appena controllato sul sito di Trenitalia!!

        • Francesco scrive:

          io, quando cerco informazioni, prima guardo su Internet i siti ufficiali, poi quelli ufficiosi, se ne conosco, poi chiedo a qualcuno di cui mi fido già

          Mirkhond, ti suggerisco una maggiore diffidenza, certe cose che scrivi sono veramente inverosimili

  60. Roberto scrive:

    Mirkhond
    “Dipende dai luoghi. E dalle persone.”

    Non sto parlando ovviamente di spostamenti geografici, ma di idee.
    Hai deciso, per qualche motivo insondabile, che i bolognesi sono romagnoli, che pino è lombardo, che a Bologna i meridionali soffrono di un razzismo crudele, che le romee ti schiferebbero in quanto franco, che Francesco è norreno e mille altre strane paturnie.
    Niente è nessuno al mondo ti farà spostare di un millimetro dalle tue idee.
    Nemmeno se ti dico che io, napoletano, a Bologna ci ho vissuto 15 anni, ho un mare di amici bolognesi e sarò incappato in due razzisti in 15 anni (che poi erano probabilmente dei semplici minchioncelli) riuscirò a convincerti del non razzismo dei bolognesi….

    Fondamentalmente non ascolti minimamente i tuoi interlocutori e questo in una discussione è un po’ frustrante

    Ciao

  61. mirkhond scrive:

    Sono contento per te, ma le mie ragioni per non “ascoltare” ce le ho eccome, visto poi che, almeno per Bologna, vengono da persone che NON SO NEMMENO CHI SIANO e che non mi hai MAI fornito uno straccio di indirizzo CONCRETO per recarmi nel loro splendido ed accogliente eden!

  62. mirkhond scrive:

    Che i bolognesi siano romagnoli non è una mia invenzione, ma una concreta REALTA’ storica durata 13 secoli!

  63. Roberto scrive:

    non conosco alberghi economici a Bologna visto che quando ci vado o vado da amici (se sono da solo) o prendo un appartamento (se viaggio in famiglia) o vado in alberghi cari e lussuosi (se viaggio en amoureux con mia moglie).
    Non posso quindi esserti di aiuto.
    Senza contare il fatto che pure se ti si segnalasse un albergo perfetto per te, avresti 1000 altre scuse per non fare il lunghissimo e faticosissimo viaggio fino a Bologna

    Comunque vai su booking.com e trovi tutte le informazioni che ti servono (io faccio così se vado in una città sconosciuta)
    Per gli appartamenti, vedi su
    Airbnb.com

  64. mirkhond scrive:

    Roberto

    Ma non mi riferivo ovviamente a te, che ORA non vivi certo a Bologna, ma agli accoglienti e ospitali bolognesi di questo blog, i quali amico di qua e amico di la, ma poi UN indirizzo non te lo danno, per non considerare che non so nemmeno CHI SIANO IN REALTA’.
    Dunque io sono lo strano, benissimo.
    Ma credo di non sbagliarmi se osservo che qui si parla tanto di “amicizia” ma poi ci sono concrete e reciproche DIFFIDENZE nel conoscersi di persona.
    E non solo da parte mia, anche se ho il torto di dirlo apertamente, senza mascherarmi da FALSE amicizie e “fratellanze” INESISTENTI!

  65. mirkhond scrive:

    “del fatto che tu sia barese, longobardo, terrone, fenicio, norreno, russo…”

    Sono figlio di più identità e non me ne vergogno!

    • PinoMamet scrive:

      Nella mia grammatica persiana c’è riportato un proverbio che dice
      “Io dico ‘Cielo’! e lui capisce ‘corda!”
      (è una grammatica di inizio novecento…)

      ecco, mi sa che il caso sia questo… 😉

      • mirkhond scrive:

        Perché apparteniamo a popoli diversi e pensiamo con vissuti diversi!
        Ecco perché NON ci capiamo!

      • PinoMamet scrive:

        Balle Mirkhond.

        Il fatto è che tu VUOI a tutti i costi appartenere a uno, o più popoli diversi da noialtri, per avere una scusa per non essere capito, ed essere magari odiato, e poter così soffrire.

        Infatti ti ho appena detto che non ce ne frega niente della tua identità, e tu te ne salti fuori di nuovo con la storia della tua identità…

        • mirkhond scrive:

          Uno zar in punto di morte disse al figlio e zarevic’:

          -Ricordati figlio mio. La Russia NON ha amici!-

          Io sono un po’ come la Russia: NON HO AMICI!
          E ne ho avuto la dimostrazione (a parte Peucezio).

        • mirkhond scrive:

          Uno non si capisce con quelli del suo sangue e deve essere capito da degli stranieri?
          L’amicizia vera è cosa rara.
          Difatti viene detto che chi trova un amico trova un TESORO!

        • PinoMamet scrive:

          1- non sei straniero;
          2- il sangue non c’entra proprio niente
          3- capisco persone molto più straniere di te senza problemi…

        • Francesco scrive:

          Mirkhond

          se tu avessi un centesimo per ogni volta che hai ripetuto la lagna paranoica della Russia senza amici, te la potresti comprare, Bologna

          solo che la ripetizione non fa la verità di una frase (scommetto che lo diceva anche Aristotile)

  66. mirkhond scrive:

    “con tutto il rispetto per i tuoi amici… ma può essere (non sia mai) che fossero LORO a essere un po’ chiusi? o non proprio simpaticissimi (mai sia!)?”

    Sono persone socievoli, miti come Roberto e Martinez e con la tendenza ad andare d’accordo con tutti.
    Uno di loro a Bologna ci ha vissuto 11 anni, e nonostante il razzismo vissuto, non ne parla con odio!
    Però me lo ha SEMPRE ribadito che il bolognese è razzista e diffidente, e lui per essere accolto da loro ha dovuto penare…..
    Se non ci credete, non posso farci niente….

  67. mirkhond scrive:

    Lui intanto mi ha sempre detto che era uno dei POCHI “meridionali” che veniva ospitato nelle case dei bolognesi.
    Per il suo carattere BUONO come Roberto e Martinez.
    I suoi colleghi invece, erano costretti a farsela tra di loro nelle mense e dopolavori di dove lavoravano!

  68. mirkhond scrive:

    E’ una persona molto mite, mica un polemico come me….. 🙂
    Però sul razzismo a Bologna, me lo ha sempre ribadito e confermato….

  69. mirkhond scrive:

    “non sei straniero”

    Rispetto a te sì.

    “il sangue non c’entra proprio niente”

    Già. Per tutto il male che puo’ farti…..

    “capisco persone molto più straniere di te senza problemi…”

    La cosa ovviamente mi fa piacere, ma nel mio caso credo proprio che non ci capiamo….

    • PinoMamet scrive:

      Mirkhond, davvero, basta.
      Non ne posso più.

      Io ti dico che non mi sento lombardo, che nessuno qua si sente lombardo, che tutti questi razzisti non li vedo, e che sbagli a sentirti odiato.

      E tu l’unica cosa che sai dirmi è che “non ci capiamo”.
      Ci capiamo benissimo, invece.

      • habsburgicus scrive:

        Scusate se mi intrometto 😀
        Sul razzismo, hai ragione, Pino Mamet….anzi, io estenderei le tue considerazioni…il “razzismo” in realtà è in tutta Italia (nord, centro, sud) un sentimento di una minoranza infinitesimale..quel poco che c’è (intendo quello vero, non le boutades folcloristiche :D) esiste al Nord, come al Sud come a Roma…al Nord, in più, quello che c’è si rivolge oggi soprattutto contro gli extra-comunitari e non più contro i meridionali..in ogni caso NON è un problema 😀 in tutto il Nord, a fortiori in Emilia !
        Sul “lombardo”, hai un po’ meno ragione 😀 storicamente, è difficile negare che almeno voi emiliani siate lombardi (sui romagnoli, si potrebbe discutere)…per dire, non è come se ti chiamassero “norreno” (lì sarei d’accordo con te al 1000 per mille :D) peraltro siamo nel 2014, il Regnum Italiae è finito da secoli (anche, ma solo nel 1946, pure il Regno d’Italia :D), “lombardo” vuol dire comunemente suddito di Formigoni e Maroni :D, quindi capisco perfettamente che tu possa rigettare l’appellativo 😀 neppure a me piacerebbe 😀 lasciamo il copyright al nostro Francesco 😀
        Lo stesso per “romei”..storicamente è giusto (almeno in parte)..però quelli si chiamano Greci, anzi Elleni nella lingua..sbagliano ?…vabbé, rispettiamo le loro convinzioni 😀 (magari lo diciamo uno o due volte, per rendere chiara la nostra posizione, e poi basta :D)

        • mirkhond scrive:

          “Sul “lombardo”, hai un po’ meno ragione 😀 storicamente, è difficile negare che almeno voi emiliani siate lombardi”

          Finalmente! 🙂

        • PinoMamet scrive:

          ” ) peraltro siamo nel 2014, il Regnum Italiae è finito da secoli (anche, ma solo nel 1946, pure il Regno d’Italia 😀 ), “lombardo” vuol dire comunemente suddito di Formigoni e Maroni 😀 , quindi capisco perfettamente che tu possa rigettare l’appellativo 😀 neppure a me piacerebbe ”

          Potresti avere la cortesia d icitare anche questo, Mirkhond?
          😉

        • Peucezio scrive:

          Per il resto do ragione a Pino su tutta la linea, però effettivamente i confini regionali attuali, ritagliati a tavolino dopo l’unità, non è che significhino nulla: servono per una serie di questioni pratiche, amministrative, mica per capire l’appartenenza etnica e culturale delle persone.
          In generale secondo me va raccolto l’appello di Mirkhond a non adeguarsi alle mode nella toponomastica e nell’etnonimia, anche se lui ha il difetto di far cominciare il mondo dal Medioevo, come se quarantamila anni precedenti di homo sapiens e tremila e rotti di scrittura non esistessero.

  70. mirkhond scrive:

    Sentiti ciò che vuoi!

  71. Roberto scrive:

    Comunque per me oggi non è proprio giornata per parlare male di Bologna ne dell’Italia in generale visto che ho festeggiato il compleanno del granduca proprio con un amico bolognese e famiglia (a casa di un siciliano) con un pranzo iniziato alle 13.00 e finito alle 19.00
    🙂

  72. Moi scrive:

    @MIRKHOND

    Sul serio, vorrei capire … come puoi pensare che la la gente “senta” identità che ne precedono di secoli (!) la nascita ?!

    • Roberto scrive:

      In effetti…

    • PinoMamet scrive:

      Concordo con Moi!!

    • Z. scrive:

      Il parroco è in buona compagnia: madri di figli tossicodipendenti invitate a suicidarsi, padri di figli che fumano canne invitati a decapitare la prole, rivali politici chiamati “bambini autistici”…

      Insomma, non mi pare un problema limitato alla Chiesa cattolica. Mi sembra piuttosto un effetto della “twitterizzazione” della società, peraltro ampiamente previsto in epoca decisamente non sospetta, molti anni fa.

  73. mirkhond scrive:

    Constato semplicemente quanto sia difficile capirsi tra consangunei, concittadini, corregionali e connazionali, e a maggior ragione tra stranieri.
    Ma lo strano sono io.
    Solo perché le dico le cose, senza mascherarsi dietro falsi volemose bbene!

    • Moi scrive:

      @ MIRKHOND

      Almeno fra “contemporanei” dovrebbe essere più facile … le letture, le nozioni storiografiche NON sono prolungamenti delle nostre vite !

      Seriamente, te lo chiedo senza giudizi di valore morale… cos’è che vorresti ? Delle “Positive Actions” di stampo USA ? Mi limito a chiederlo, senza (!) giudicare la risposta.

      • mirkhond scrive:

        Non ho capito a cosa ti riferisci.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Le azioni positive sono quelle politiche che privilegiano individui o gruppi svantaggiati per promuovere l’uguaglianza sostanziale.

        • Moi scrive:

          Negli USA (e sempre di più in Europa,mediante la UE) c’è la questione delle “Positive Actions” …

          In pratica, “risarcimenti di danni” per dei posteri per conto dei loro avi. La cosa va dai Pellerossa ai Gay attraverso, “Ex Niggers”, Animali e Donne, sicché gli è materia incasinata …

        • PinoMamet scrive:

          Visto che mi interesso all’India, ho visto di recente un documentario che mostrava i violenti scontri seguiti, tipo un dieci anni fa, alla proposta di riservare circa il 25% dei posti pubblici alle “scheduled castes” o “backward castes”, con tanto di studenti che si davano fuoco, per il motivo che, pur non essendo di quelle caste, erano poveri lo stesso, e perdevano così la possibilità di trovare un lavoro ben retribuito…

          sono sempre argomenti controversi.

        • Moi scrive:

          Tu Mauricius dovresti vedere una vecchia puntata di “Diff’rent Strokes” / “Il Mio Amico Arnold” … in supersintesi :

          Mr Drummond promuove _ doppiaggio italiano_ un dirigente “di colore” (neanche 8 anni prima, George Jefferson de “I Jefferson” si autodefiniva “Orgogliosamente Negro” ! ; ndr) in quanto tale.

          Be’ , Willis è entusiasta … Arnold è un po’ scettico. A un certo punto però succede che nella squadra di basket del liceo Willis è escluso in favore di uno spilungone Irlandese. E il dubbio sulle “azioni positive” gli viene.

        • Moi scrive:

          Irlandese come unico “Bianco”, eh …

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Le azioni positive vanno fatte cum grano salis. Es., un conto è offrire l’asilo gratuito alla dipendente, un conto è pagarla il doppio solo perché è donna!

  74. PinoMamet scrive:

    Tanto per cambiare un po’ argomento:
    i romei.

    Circa a fine Settecento, dopo-mica tanto-diciamo due secoli di semi-oblio, inglesi e tedeschi “scoprono” che in Grecia, nonostante tutto, si parla ancora greco.
    Sì, ci sono delle sacche di parlanti albanese, slavo, valacco, turco; ma, tutto sommato, la lingua e la cultura greca hanno resistito alla “Turcocrazia” con sorprendente vigore.

    In parte è stato il risultato della Chiesa ortodossa e dell’identità “romea”, che è stata l’equivalente dell’identità “musulmana” per molti altri popoli
    (ho letto un libro di un autore turco, credo negli anni Venti, che si lamenta che i contadini, interrogati, si dichiarono “musulmani”, e non turchi).

    Però questa identità, di fatto, è diventata sinonimo di “greco”, mica qualcos’altro.

    E poi non c’era solo questo: c’era anche il fatto che davvero le tradizioni della grecità antica autentica, popolare, sono ancora vive;

    sono ancora vivi i metri delle tragedie classiche; le espressioni così particolari che fanno sorridere gli studenti classici (“o popoi”, sembra una finzione, un’esclamazione puramente da dramma, e invece è vivissima- o lo era qualche decennio fa- nel “popopo” di disapprovazione dei vecchi greci…);
    è ancora viva, mutata in superstizione, o forse semplicemente privata del rivestimento colto, la religiosità antica, qualche volta pudicamente nascosta da nomi cristiani…

    tutto questo suscita due sentimenti:
    -da un lato, la fascinazione e il rispetto per il popolo “padre della cultura Europea”;
    -dall’altro, il disappunto nel trovare questo popolo così “orientale” e “mediterraneo”, tutto il contrario dei biondoni immaginati dagli emuli di Rask, Bobb e Grimm (e che forse si trovano davvero, ma in epoche e luoghi più lontani: nel Tagikistan e Pamir postati su questo blog…)

    questo sentimento di fascinazione per la grecità “genuina”, genera nei greci moderni, a sua volta, la voglia di dimostrarsene degni, resuscitando a viva forza anche quella finta o naufragata.

    A loro volta, i popoli circonvicini, sentendosi orfani di questa ondata di affetto “occidentale”, cominciano a chiedersi: ma cos’hanno più di noi questi noi greci, che si vestono come noi, fanno le stesse cose, mangiano le stesse cose, hanno le stesse abitudini…
    che si credono più belli?

    e a loro volta, si impegnano continuamente e con una certa costanza a “dimostrare” che i greci non sono Greci…

  75. mirkhond scrive:

    Tutto sta proprio nella “riscoperta” di intellettuali franchi innamorati di una classicità da antichi scritti, ma poco o nulla rispondente alla realtà romaica del XIX e XX secolo.
    Da qui le tragedie nazirisorgimentaliste che tutti qui conosciamo!

  76. habsburgicus scrive:

    Personalmente ritengo che il buon Fallmerayer abbia esagerato, ma credo sia difficilmente negabile che i greci di Macedonia e forse anche Tessaglia siano per lo più slavi ellenizzati..in Epiro moltissimi sono albanesi ellenizzati..e in parte pure nel lontano Peloponneso (anche se da secoli, lì)…greci più “puri” forse solo ad Atene, in Beozia, nelle coste del Peloponneso e soprattutto nelle isole egee (e a Creta)…e poi a Costantinopoli e in Asia Minore occidentale (espulsi, ma i loro discendenti vivono in Grecia)

    • PinoMamet scrive:

      Mah, mi pare che esageri un pochino anche tu, ma diamola per buona… nell’Ottocento! 😉

      In realtà la composizione “etnica” greca è radicalmente mutata dopo la “Catastrofe micrasiatica”, in cui un numero enorme di greci (e anche alcuni che non erano greci affatto) dall’Asia Minore si è stanziato un po’ ovunque in Grecia.

      A volte, ma non sempre, li si distingue dal cognome “turco” (Papazoglu, per dire), ma non vuol dire.

      A Creta alcuni genuini greci, convertiti all’Islam, sono stati espulsi e i loro discendenti vivono ora in due città (una in Siria e una in Libano); il loro posto è stato preso da alcuni greci dell’Asia Minore, che però sono rimasti per decenni un corpo estraneo nella realtà cretese.

      Poi ci sono le migrazioni interne…

      • habsburgicus scrive:

        In realtà la composizione “etnica” greca è radicalmente mutata

        mi pare di averlo detto, pur senza enfatizzarlo, se leggi bene..alla fine

        P.S
        su questioni albanesi l’autorità massima è naturalmente il nostro Ritvan che ci auguriamo di rivedere al più presto fra i commentatori !

  77. mirkhond scrive:

    Il Mani ancora nel XIII-XIV era un paese bilingue slavo-romeo, e in un documento franco del 1296 viene chiamato “Chateau des Esclavons”!

    • PinoMamet scrive:

      Nel Mani però vive attualmente una popolazione di origine greca-peloponnesiaca, immigrata da una città più su nel Peloponneso in epoca rfelativamente recente, e che poi ha avuto apporti cretesi e di altri luoghi ancora…

  78. mirkhond scrive:

    XIII-XIV secolo ovviamente

  79. mirkhond scrive:

    Per non parlare dei Valacchi in Macedonia, Megalovlachia (l’antica Tessaglia), Epiro e Microvlachia ( l’antica Etolia).
    Sempre in Megalovlachia, l’area tra Livadia e Corinto, le isole di Egina, Idra, Spetses e Spetsopoula sono abitate da molti discendenti di Albanesi Toschi, e ancora oggi circa 150.000 persone parlano in famiglia un dialetto tosco!
    E questi fascisti se la menano con l’antica Ellade!

  80. habsburgicus scrive:

    L’ideologia può essere potente nella formazione delle identità..
    Ho letto pochi giorni fa un articolo di Omeljan Pritsak (grande esperto anche di turchi) sulla Slaviv Review del 1963..egli, rifacendosi a Hruševs’kyj, NEGA espressamente che i moscoviti siano eredi DIRETTI di Rus’..unici eredi di Rus’ sarebbero gli ucraini (ruteni, direi io)…i moscoviti sarebbero ALTRO..un altro vicino, senza dubbio..mica è fesso 😀 (tipo cechi con polacchi) ma ALTRO e mai sarebbe esistita una lingua parlata comune, neppure prima dei Mongoli (quella scritta sì, ma non vuol dire..lo slavonico era usato pure in Moldova e Valacchia)
    Dunque i moscoviti “Russi” sarebbero usurpatori, anzi sarebbero stati loro a separarsi dalla Rus’ kievana già prima dei mongoli con Andrej Bogoljubskij che nel 1169 “osò” saccheggiare la sacra Kyïv (egli rivolgendosi precipuamente ad un pubblico USA, fa il paragone con la ribellione di Washington che creò una nuova nazione, non più inglese)..ma usurpatori che HANNO VINTO..lungi da lui negare che lo schema moscovita (che si appropriò della Rus’ di Kyïv e della sua storia) sia predominante, di gran lunga…ma ciò non lo rende, nel suo pensiero, vero
    Aggiungo io…se ha ragione, ciò dimostra la forza enorme dell’ideologia (in quel caso dell’ideologia sottesa alla Synopsis opera storica di kievani filo-moscovito di c.a 1674 che per prima teorizzo la translatio imperii da Kyïv a Vladimir a Mosca ! tesi ufficiale ancora oggi sotto Putin…e in OGNI Russia, bianca o rossa..ma secondo Pritsak, nondimeno falsa)

    • mirkhond scrive:

      Mi sa che il tuo amico ha preso una cantonata abbagliato da ODIO antirusso RECENTE.
      La Moscovia è parte ed erede di Kiev.
      Di cui ha conservato l’ORTODOSSIA.
      A differenza degli Ucraini polonizzati e ruffiani dell’Occidente!

      • mirkhond scrive:

        “Andrej Bogoljubskij”

        Che naturalmente era un usurpatore mordvino o cumano, giusto?

      • habsburgicus scrive:

        sa che il tuo amico

        magari fosse stato mio amico 😀
        Omeljan Pritsak (1919-2006) già morto, fu un grande slavista e turcologo..e sarei stato lieto della sua amicizia !

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Quindi dice che i russi non erano russi? Che Mosca era un’enclave aliena in mezzo ad un oceano rurikide e russo? Mah…

      • mirkhond scrive:

        No erano cumani, mordvini e voguli! 🙂
        Che poi fossero ANCHE questo è ovvio, visto l’asorbimento che i Rus’/RUSSI hanno fatto delle genti ugriche, finniche e turche nella loro avanzata verso est.
        Ma da qui a NEGARE il carattere RUSSO della Moscovia, ci vuole solo un ODIO da polonizzato!

      • habsburgicus scrive:

        Bisogna avere una certa conoscenza di storia slavo-orientale, a monte…
        Altrimenti mi rendo conto che il tutto appare più oscuro di quanto già sia (e sull’oscurità non ci piove..le teorie del grande Hruševs’kyj, di Pritsak e di altri mica sono accettate da tutti…anche fra gli ucraini in esilio 😀 ovviamente la storiografia ucraina di Ucraina sovietica sino a c.a 1988 è una pura ripetizione di quella di Mosca, senza alcuna originalità..é l’esilio che ha salvato l’ucrainesimo)
        In breve (ammesso che mi spieghi bene)
        Per Pritsak, esistevano già degli ucraini (meglio “proto-ucraini” ) verso il 1000-1100 (dunque non solo dal XIV-XV secolo, tesi sovietica dell’unica Nazione est-slava che si divise in tre dopo i Mongoli)….nello stesso tempo esistevano dei russi (meglio proto-russi) che si caratterizzavano per una forte influenza di sustrato finnico (e anche scandinavo-vichingo) e avevano già differenze linguistiche dai meridionali (i kievani); essi ricevettero il Cristianesimo da Kyïv (ma solo fra ca.a 1050 e 1100) un po’ come i polacchi lo ricevettero dai cechi (Dombrava che sposò Mieszko I), ma rimasero popoli slavi distinti
        Furono quelli del nord-est, a partire da Bogoljubskij, che si separarono dal resto..
        Poi i Mongoli che ebbero un impatto ben più forte sul Nord-Est differenziarono in maniera ancora più chiara i russi (o proto-russi) dagli ucraini (o proto-ucraini) [io direi ruteni, per comprendere anche i proto-bielorussi]; la dominazione polacco-lituana fece il resto, scavando un abisso
        Sino al XVII secolo quei due mondi erano lontanissimi (secondo lui), a parte la comune fede ortodossa…nel 1654 c’era un abisso fra i ruteni e i moscoviti
        La Moscovia MAI (secondo lui) avrebbe rivendicato l’eredità di Kyïv sino a metà XV secolo (e anche allora in modo strumentale), ma solo dalla Synopsis (c.a 1671/1674) si diffuse (e fu adottata) con entusiasmo la versione canonica della translatio regni da Kyïv a Mosca
        Smantellata da Hruševs’kyj negli anni del tardo zarismo e del proto-sovietismo…ma tornata ufficiale con Stalin (e tuttora unica tesi possibile in Russia, a meno di volere essee cacciati a pedate dai dipartimenti storici :D)
        Spero di essere stato chiaro…
        Del resto le tesi sono sue..l’importante è che siano esposte in modo comprensibile..poi ciascuno libero di crederci o no !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ah, quindi sostiene che non esiste in realtà nessuna eredità di Kiev panrussa, perché già ab origine erano paesi distinti. Solo che deve spiegare come mai le saghe parlano di una terra sola (Gardariki), le cronache parlano di Ruthenia e le genealogie dei Rurikidi portano a Novgorod.

        • habsburgicus scrive:

          si, nega il panrussismo…
          e poi insiste sulla differenza fra Rus’ e Russia…che i russi moderni sono riusciti a far obliare !
          credo che in altre opere tratti pure delle saghe, ma in quell’articolo no (forse una nota)..altrove si dimostrò scettico sul valore storico delle saghe e specialmente sulla data 882, da lui ritenuta non-storica

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Le saghe però risalgono a prima del Quattrocento e ciò che conta non sono i fatti riportati, ma la percezione dei loro autori. E gli autori avevano una determinata percezione sulla Rus’di Kiev.

        • Peucezio scrive:

          La cosa che mi meraviglia, da profano, è che guardando qualunque carta della Rus’ di Kiev, si ha l’impressione che Kiev stessa, paradossalmente, ne fosse una sorta di avamposto meridionale, perché l’impressione è che i territori coincidano molto di più con quelli della Russia storica che dell’Ucraina.

        • habsburgicus scrive:

          Tutto resta nel vedere, sine ira et studio, se al tempo di Volodimer’/Volodymyr (988 d.C) i territori del nord-est furono subito cristianizzati o no….
          La maggior parte dei principati più antichi e delle città Kyïv, Černihiv, Halyč sono in Ucraina attuale (e Połack e Turaŭ in Bielorussia)…Novgorod, antichissima, è quasi l’unica a nord
          Se il nord-est fu solo cristianizzato (e rus’ianizzato) poco prima del 1100, partendo dal sud, le cose cambiano (ed ciò che sostiene Pritsak…e, presumo, già Hruševs’kyj)
          Nessuno però nega che il Nord-est da metà XII secolo si sviluppò molto (anche in popolazione)
          A ciò aggiungiamo il fatto che le cronache del nord-est ignorarono praticamente tutto del Sud (e sud-ovest) dal 1200 circa (come Pritsak) fa notare…il che ci ha dato una percezione “sbilanciata” verso il nord-est (e dal XV secolo Mosca)
          È solo una lettura possibile…ve ne sono altre, allo stato attuale (ritengo)

        • mirkhond scrive:

          Sull’Atlante Storico de Agostini del 1986, risulta che Rostov (non l’omonima e più tarda città sul Don) fosse sede episcopale già nel 991 d.C.

        • habsburgicus scrive:

          no….informazione vecchia….
          oggi si ritiene che sia di c.a 1073 (Rostov del Nord)..
          vabbè, poi fra gli specialisti c’è Andrzej Poppe, che è polacco 😀 ma non vuol dir nulla !

        • Peucezio scrive:

          La cristianizzazione è molto importante, ma ancora più importante, a mio avviso, è la coscienza di un’appartenenza politica, se non statuale in senso moderno, ed etnico-linguistica, cioè di un’identità slava orientale, sia pure con un’aristocrazia di origine normanna.
          In questo senso non credo, per quel poco che ne so (su queste cose avrò letto circa un millesimo di quanto ha letto habsburgicus, per cui mi limito a proporre delle osservazioni con la massima prudenza, modestia e volontò di apprendere) che le aree del nord-est possano essere escluse o considerate meno appartenenti alla Rus’.
          Tra l’altro, mi viene in mente, il fatto stesso che si tratti di un’entità sviluppatasi grazie a gruppi di svedesi non fa sì che dovesse comunque sussistere un forte legame con il nord?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma sostiene lo stesso anche dei principati più esterni di Rostov, Rjazan, ecc, oppure è proprio teorico di Mosca paracadutata nel Quattrocento? 😀

      • habsburgicus scrive:

        parla dl Nord-Est dunque anche Rjazan’ e Rostov…

      • mirkhond scrive:

        Per una volta tanto, finalmente 🙂 mi trovo d’accordo con Maurizio!
        Le tesi di questi polonizzati mi sembrano solo dei tentativi loro coevi, di corroborare la loro russofobia!

  81. mirkhond scrive:

    Ancora la Morea sotto i despoti (principi) Teodoro I (1384-1407) e Teodoro II (1407-1443) fu aperta a MASSICCE migrazioni di Albanesi Toschi a scopo di ripopolare aree devastate da guerre e razzie schiavistiche, anche ad opera di corsari e potentati cristiani cattolici, come gli Almogaveri catalani di cui si è già parlato.
    Nel solo 1453 Demetrio Paleologo in Morea armò un esercito di 30.000 Albanesi!

    • PinoMamet scrive:

      Oddio, però quando si va così indietro nel tempo io ci andrei cauto con le definizioni etniche…
      specialmente quando si parla di eserciti, che notoriamente arruolano di tutto e di più, e usano nomi generali o “alla moda”

      (i grurkha veramente gurkha credo siano sempre stati un’esigua minoranza.. nelle Confessioni di un italiano ricordo il personaggio di un tale, responsabile della milizia delle “cernide” che “a tutti i costi voleva essere schiavone”…)

      • mirkhond scrive:

        L’immigrazione albanese in Morea nel tardo XIV e nel XV secolo però, è una realtà, motivata dai principi romei di Mistrà di avere coloni-soldati per riempire i vuoti provocati da guerre e razzie.
        Molti Albanesi Toschi emigrati in Napolitania, provenivano dalla Morea, e solo dalla città di Corone, ebbero origine almeno 7 comunità arbershe napoletane!
        Gli Arbereshe di San Costantino Albanese sul Pollino, dicono More, proprio per indicare la Morea, e più precisamente la città di Corone che, veneziana nel 1205-1500, vide fuggire la propria popolazione albanese tosca nel Regno di Napoli nel 1534, dopo la riconquista ottomana della città che nel 1532 era caduta per un breve periodo sotto le mani di Andrea Doria, ammiraglio di Carlo V (1516-1556) imperatore e re di Napoli (da noi Carlo IV) !
        Qui da noi, gli Albanesi Toschi, avrebbero pagato la “tassa del sangue” cioè esercitato il servizio militare nell’esercito napoletano in cambio dell’esenzione fiscale per le loro comunità, fino al 1806!
        Quindi in Napolitania si ripettette ciò che era già avvenuto nella Morea romana degli ultimi Paleologhi (1384-1460).
        Altri Albanesi restarono in Morea, in parte convertendosi all’Islam e cadendo vittima (e spesso costretti a battesimi forzati all’Ortodossia) delle feroci rivolte romee antiottomane del 1821, oppure vennero gradualmente romeizzati grazie alla comunanza di fede cristiana ortodossa.
        Però ancora oggi, nel’area tra Atene e Corinto, circa 150.000 persone parlano ancora un dialetto tosco, sia pure in forma privata e famigliare, in quanto lo stato romeo, con criteri nazigiacobini alla francese, non riconosce e tutela le minoranze linguistiche, specie se cristiane ortodosse, e dunque ipso facto “greche”!

        • PinoMamet scrive:

          …c’è da dire che è in “buona” compagnia a non riconoscere le minoranze linguistiche…

          noi italiani parliamo- tanto pe’ cambià- sempre male di noi, ma, a parte la vergognosa esclusione di Rom e Sinti (imposta con la forza da un deputato o senatore leghista o neo-fascista, quando in tempi recenti si è ridiscusso di minoranze) le nostre minoranze storiche sono (almeno in teoria) protette, e comunque sempre riconosciute.

          Mentre in altri paesi europei, sostanzialmente, ti arrangi.

          Poi c’è la Spagna dove ogni due passi trovi una lingua diversa, e va a finire che sono tutti spagnoli uguale, ma vabbè…
          😉

        • Moi scrive:

          Su Rom e Sinti c’è anche chi dice che sarebbero privilegiati sin dai tempi della Regina Elena di Montenegro … ma confesso che non me ne sono mai appassionato e, soprattutto, su questi popoli è praticamente impossibili trovare fonti neutre:

          o demonizzati o poverinati, in ogni caso “a raglio” 😉 .

        • Z. scrive:

          Secondo me non c’è dietro il Montenegro: è un oscuro complotto del Badabindenberg 😀

  82. mirkhond scrive:

    Teodoro I e Teodoro II Paleologo

  83. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Ognuno è CONDANNATO nel vivere nelle proprie coordinate spazio-temporali.

  84. mirkhond scrive:

    Per Moi

    Riguardo ai risarcimenti, così come alle giornate della memoria, sono nettamente contrario, proprio per quel divenire storico che ha modificato tante realtà etniche, statuali e storiche.
    Certo è giusto sapere, ma NON usare questo sapere e i morti per costruire interessi di potere e di “industrie dell’olocausto” che sfruttano morti e tragedie VERE, per questioni che con quelle morti e quelle tragedie c’entrano poco o nulla.

  85. Moi scrive:

    Ah, George Jefferson era “orgogliosamente negro” e ostentava di “essersi fatto da solo in una società durissima e ancora razzista inseguendo il Sogno Americano ” … era anche “Maschilista al Contrario”, cioè proprio NON voleva che la propria moglie facesse assolutamente nulla in casa. Va be’ … la Divina Provvidenza ne punirà la superbia con la “domestica” impertinente Florence, unico personaggio in grado di duellare con lui in sarcasmo ! 😉

    intelligenti pauca.

    • habsburgicus scrive:

      😀 😀 😀

      • Moi scrive:

        Lo guardavi ?

      • PinoMamet scrive:

        La guardavo anche io, e la preferivo agli insopportabili Robinson…

        non ho mai capito cosa ci fosse di particolarmente comico nei Robinson (forse perché non li guardavo… ci “zappavo” sopra col canale) e continuavo a trovare strana una famiglia dove genitori neri partoriscono una figlia mulatta…
        😉

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me i Jefferson nascono come “i neri come vedono sè stessi” (una serie in origine “sporca e cattiva”- nei limiti degli USA anni Ottanta, eh?- spin-off di un’altra sporca e cattiva, Archie qualcosa…)

          invece i Robinson come “i neri come vorrebbero essere visti”
          (con tanto di magici parti di figlie mulatte, perché “noi blacks siamo anche così”)

        • Moi scrive:

          Non so se hanno mai dato spiegazioni alla “Creola” (l’attrice lo è) Sandra …inoltre anche il nonno paterno mi pare “schiarito” almeno quanto Obama 🙂 . E anche Denise era non proprio nerissima (attrice mezza Ebrea Falasha,mi pare …)

          PS

          Stranamente ricordo un 99% di personaggi Bianchi, anzi WASP in “Kasa Keaton” / “Family Ties” … ma Steven & Elyse non erano una coppia di Fricchettoni Pacifisti AntiRazzisti ?! 😉 🙂

        • PinoMamet scrive:

          ” E anche Denise era non proprio nerissima (attrice mezza Ebrea Falasha,mi pare …)”

          No, mezza ebrea tedesca… e sposata con Lenny Kravitz, mezzo ebreo ucraino (e l’altro mezzo, figlio della tipa nera che nei Jefferson intrerpretava la vicina di casa sposata a un bianco…)
          😉

  86. Moi scrive:

    Va be’, difficile parlare di certe cose con chi NON può avere ricordi vissuti antecedenti al “Berluscocene” 😉 …

  87. Moi scrive:

    Meno male che c’è ‘sto blog che spiega in Italiano alla gente del resto del mondo quali sono le loro origini veramente vere !

  88. Moi scrive:

    La puntata di “Cosby Show” / “Robinson” che la Boldrini s’ è persa … e son stati tutti cazzi di Guido Barilla !

    😉

    http://www.youtube.com/watch?v=NpEj00g9CyE

  89. mirkhond scrive:

    nelle Confessioni di un italiano ricordo il personaggio di un tale, responsabile della milizia delle “cernide” che “a tutti i costi voleva essere schiavone”

    Anche questo è vero, e difatti uno dei maggiori rompicapi per gli studiosi della Dalmazia medievale e moderna, è proprio nel definire esattamente chi e cosa si celassero dietro i termini schiavone e Schiavonia, sinonimo dal XIII secolo in poi proprio di Dalmazia.
    E qui, naturalmentre tra ‘800 e ‘900 una ridda di storici dalmati e non, in base alle allora nascenti identità “italiana” e “croata” a combattersi a colpi di documenti e citazioni letterarie, quanto non di insulti reciproci 🙂 nel definire tale termine.
    In realtà proprio per il caratter meticcio e bilingue della Dalmazia, al massimo si poteva osservare che sulle coste, vi si parlavano prevalentemente idiomi romanzi, il Dalmatico (oggi estinto) e poi il Veneto da Mar e il Fiorentino/Italiano come lingua dell’amministrazione e della letteratura.
    Ma, a partire dal XV-XVI secolo nelle stesse aree, sorgeva una letteratura slava “croata” (perché così è stata identificata dai nazionalisti croati dai secoli XIX ad oggi), ad opera di quegli stessi notabili e letterati che parlavano se non ancora il morente Dalmatico, almeno il Veneto da Mar e il Fiorentino/Italiano, come Marco Marulo da Spalato (1450-1524) detto anche Marko Marulic’ alla croata, oppure Gianfrancesco Gondola (1588-1638) di Ragusa, detto anche Ivan Franjo Gundulic’.
    Altro esempio. Nel 1247 la città di Zara, appena sottomessa da Venezia dopo un’ennesima durissima rivolta pro-ungherese (l’Ungheria dominava la Croazia e gran parte della Dalmazia dal 1102-1105), giura solennemente che non vi sarebbero stati matrimoni con abitanti della “Schiavonia”!
    Che vor dì?
    Per i nazionalisti otto-novecenteschi di entrambe le sponde, che “italiani” e “croati” non dovevano mischiarsi e per storici “croati” come Vojnovic’, che scrive nel 1934, quasi una volontà da “fascismo antelitteram” della Serenissima!
    In realtà se guardiamo la situazione dei comuni costieri dalmati, se Zara e Ragusa erano (sia pur recalcitranti) sottomesse a Venezia, i comuni di Traù e Spalato erano sottomessi all’Ungheria, così come Nona e Sebenico, che pure erano le città più “croate” della Dalmazia costiera settentrionale, la prima perché storica capitale della Croazia medievale pre-conquista ungara, nei secoli IX-XI, la seconda perché fondata proprio dai re croati intorno alla metà dell’XI secolo!
    Ebbene, in tutte queste località si parlavano gli stessi idiomi della Dalmazia veneta, e cioè un Dalmatico con crescenti elementi slavi croati, sempre più influenzato dal Veneto da Mar e poi dal Fiorentino/Italiano!
    Se osserviamo le carte di sottomissione a Venezia di Sebenico, Traù e Spalato, del 1322, osserviamo che nella prima città i notabili del comune, hanno quasi tutti nomi slavi, mentre a Traù e a Spalato prevalgono nomi latini (uno dei notabili di Traù di cognome si chiama de Cortesia, cognome presente anche in Puglia).
    E dunque?
    E dunque quel divieto di matrimonio del 1247 non ha ALCUN MOTIVO ETNICO, ma si tratta piuttosto di una precauzione nei confronti dei sudditi della Corona Ungherese, molto popolare in Dalmazia tra XI e XV secolo, e che aveva un forte partito anche a Zara, roccaforte veneziana sul posto.
    Per cui Venezia, di fronte alle CONTINUE rivolte zaratine tra XII e XIV secolo, e tutte aspiranti a rinforzare un libero comune sotto la tutela ungherese, cercava semplicemente di cautelare il proprio prezioso possesso, cercando di impedire che, attaverso i matrimoni tra zaratini e abitanti della Dalmazia ungherese, latinofoni, slavofoni o bilingui che fossero, di rinforzarvi il sempre possente partito ungherese, con ulteriori sudditi ungheresi.
    Quindi quel divieto del 1247 trova la sua comprensibile spiegazione nel timore veneziano di fomentare nuove rivolte filoungheresi, piuttosto che in razzismi identitari allora non sentiti!
    Misura tra l’altro che si sarebbe rivelata vana, viste le successiva rivolte zaratine del 1311-1313, 1345-1346, 1357-1358, quest’ultima segnata dal trionfo del dominio ungherese in Dalmazia per 50 anni (1358-1409)!

  90. Moi scrive:

    @MIRKHOND

    Temo proprio che gli USA (e l’ Europa con il loro tentacolo massonico UE) i Migranti li possano “risarcire / discriminare in positivo” tutti … ma NON gli Italiani in generale e gli Ex DuoSiciliani in particolare. La loro “Futura Umanità” l’hanno costruita abbattendo appunto quelli che hanno ritenuto essere gli ultimi Baluardi del “Papismo”.

  91. Moi scrive:

    Per quanto si possa definire “Migranti” dei “Nativi” e gente “importata a forza come merce di bestie da soma” … ma in certi ambienti il rapporto significante / significato NON è mai stato un cardine del pensiero.

  92. Moi scrive:

    In realtà “AfroAmerican” è un termine che entrò in crisi già negli Anni Novanta : c’era già chi riteneva che “Afro” fosse un prefisso intriso di stereotipi Ottocenteschi su Selvaggi e Stregonerie …

  93. mirkhond scrive:

    “…c’è da dire che è in “buona” compagnia a non riconoscere le minoranze linguistiche…”

    Purtroppo, sì.
    Lo stato italiano però soltanto da un ventennio a questa parte ha avviato una politica di tutela delle minoranze linguistiche, in contesti tra l’altro in parte già in via di assimilazione e con linguaggi ormai parlati solo dai vecchi!
    A lungo, già con l’unificazione panitaliana, poi col fascismo e il postfascismo, anche in Italia è prevalsa la cultura del rullo compressore nazigiacobino livella-tutto sulla base dell’Italiano standardizzato.
    Anni fa in un forum di bizantinistica, un ragazzo calabrese raccontò che in Bovesìa, durante il fascismo, i maestri di scuola picchiavano i bambini che parlavano Griko in classe!

    • PinoMamet scrive:

      Sì, ma era appunto durante il Fascismo…
      diciamo che, anche se tardi e applicata all’italiana, peròqualche lezione l’abbiamo imparata 😉

      mentre altri stati, non avendo avuto il trauma di una dittatura nazionalista da superare (o anche, avendolo avuto) se ne fregano…

      • Z. scrive:

        Wow, meno male che abbiamo avuto il Ventennio fascista e l’Italia piallata dalla guerra, allora 😀

        • mirkhond scrive:

          Anche la Rumeli è stata piallata dalla guerra, con l’aggiunta pure di quella civile, che vi ha fatto durare il conflitto dieci anni!
          Eppure, sembra che non abbiano ancora imparato la lezione, essendo il nazigiacobinismo, sentimento POPOLARE e trasversale a destra quanto a sinistra….

      • Moi scrive:

        Potresti spiegarla meglio ? Mi sa che Z ha frainteso in bona fide …

        • mirkhond scrive:

          Cioè che il fascismo fu solo una variante del nazigiacobinismo figlio della rivoluzione francese.
          E non solo in Italia.
          Ma del resto già al parlamento di Torino nel 1862, si parlava di proibire il Francese in Val d’Aosta, e nella Napolitania annessa, nel 1863 il comune di San Vito degli Schiavi, in Terra d’Otranto vedeva mutare il suo nome in San Vito dei Normanni, nome che ha tuttoggi!

        • Moi scrive:

          Credo che Pino (chiedevo a lui, ma ben venga una risposta anche tua !) la intendesse diversamente …

        • PinoMamet scrive:

          Mi sa che Z. avesse solo voglia di scherzare 😉

          comunque volevo dire che senza essere passati per l’ estremo opposto del nazionalismo, e averne “gustato” le conseguenze peggiori, difficilmente avremmo avuto tanta (teorica) attenzione per le minoranze…

        • mirkhond scrive:

          Poi, mentre in Italia c’è stato un effettivo ripensamento, iniziato con le regioni autonome nel 1946-1948, si è poi esteso da una ventina d’anni a questa parte a tutte le minoranze linguistiche presenti sul territorio dello stato, anche se spesso in maniera e in epoca tardive, in Rumeli nonostante numerose dittature fascistoidi per e post II guerra mondiale; questa che lì è durata DIECI ANNI, divenendo un insieme di VARI conflitti anche civili, nonostante tutto dicevo, in Rumeli NON si è presa coscienza della tutela delle minoranze linguistiche, perché il nazigiacobinismo è tuttora un sentimento popolare e TRASVERSALE a destra come a sinistra!
          Quando conosci degli studenti romei, con le dovute eccezioni, sembrano tutti usciti da una catena di montaggio, dei CLONATI che ti ripetono TUTTI la STESSA solfa mitologica, divenendo ostili peggio di Pino ;), se gli fai osservare come in realtà la loro storia e la loro etnogenesi siano in realtà più complesse, differenti, e mi permetto di dire, persino più AFFASCINANTI, della vulgata nazistoide che apprendono a scuola.
          E a cui poi RESTANO fanaticamente attaccati, pieni di ODIO contro il reprobo che ha osato bestemmiare 😉 su tali purissime, incontaminatissime origini, rigorosamente GRECHE ANTICHE (?!)!

        • PinoMamet scrive:

          Mi sa che da quelle parti, caro Mirkhond, le faccende identitarie, vere o presunte, vengano prese con una certa serietà…
          anche eccessiva 😉

          però sono “figli” di storie anche recenti diverse dalle nostre, di cui fai bene a ricordare la complessità.

        • Z. scrive:

          Boh, a me sembra un po’ come quei discorsi “ah, dopo vent’anni di Berlusconi ora sì che l’Italico Popolo è vaccinato dalla demagogia, a differenza degli altri”.

          Infatti si è visto, come siamo vaccinati dalla demagogia…

          😀

        • PinoMamet scrive:

          Non dico mica che siamo vaccinati dal nazionalismo, però tutto sommato mi sembra anche l’ultima delle preoccupazioni degli italiani…
          😉

        • Z. scrive:

          Se devo essere sincero, il nazionalismo non mi è mai sembrato la prima preoccupazione degli Italiani. Neppure durante il Ventennio.

          E credo che quella che molti stranieri hanno voluto chiamare “vigliaccheria” altro non fosse che il (giusto ed encomiabile) rifiuto di dare la vita per i nazifascisti, e per la loro alleanza.

      • Moi scrive:

        QUESTA (!) ti chiedevo di spiegarla meglio …

        • Moi scrive:

          Sì, ma era appunto durante il Fascismo…
          diciamo che, anche se tardi e applicata all’italiana, peròqualche lezione l’abbiamo imparata 😉

          mentre altri stati, non avendo avuto il trauma di una dittatura nazionalista da superare (o anche, avendolo avuto) se ne fregano…

          ——

          Questa qui

    • Moi scrive:

      Anche i miei nonni, se parlavano dialetto in classe … ancora nella “Belle Epoque”.

    • habsburgicus scrive:

      non è il caso di andare in Grecia 😀
      nella finitima Francia, specialmente nelle zone di confine, la falsificazione storica e il giacobinismo linguistico è ben vivo…a Nizza è ancora pericoloso proferire il nome stesso d’Italia (a livello storico-culturale..il ricco cumenda, pieno di sghèi e semianalfabeta, è benvenuto :D) e ANCORA OGGI non si può ricordare che c’è stata pure una letteratura in lingua italiana (durata anche dopo il 1860 !)..si veda un articolo del prof. Vignoli, che ricorda il muro di gomma trovato in occasione di un convegno proposto (ostilità che si rivolse anche ad un francese parigino, studioso serio e più aperto)

      • mirkhond scrive:

        E’proprio in Francia che è nata la cultura nazigiacobina che ha piallato tante identità etniche, storiche e culturali.

      • mirkhond scrive:

        Gilberto Oneto, in un suo studio su Garibaldi, ricorda che costui, eletto deputato di Nizza, dall’Assemblea della nuova repubblica francese nel 1870-1871, ai suoi concittadini che gli chiedevano di salvare il carattere “italiano” della città, rispose che i Nizzardi essendo ormai cittadini di una repubblica, non dovevano abbandonarsi a qusquilie di campanilismi nostalgici, ma aderire al nuovo regime libertario!
        Questo sarebbe uno dei padri dell’unità d’Italia…..

        • mirkhond scrive:

          Un “italiano”, divenuto già in vita, un simbolo della “nazionalità” italiana che era deputato di un parlamento “straniero”!

        • habsburgicus scrive:

          d’accordissimo…
          ma era un pagliaccio…agiva per ordini massonici 😀
          nel 1882, prima di morire, allorché i due Grandi Oriente erano un po’ in lotta, tornò (con prudenza) a parlare di Nizza italiana !

        • Peucezio scrive:

          Io non ho mai capito com’è nato ‘sto mito dell’italianità di Nizza.

        • PinoMamet scrive:

          Me ne sono sempre disinteressato, ma leggo che Nizza divenne effettivamente francese nel 1792, per tornare sotto il regno di Sardegna nel 1814…

          “etnicamente”, credo che una comunità di lingua italiana, o per meglio dire di dialetto ligure, vi sia sempre vissuta, a fianco di quella provenzale/occitana, ma non saprei quale delle due fosse la più numerosa, come e quando…
          (valgono le considerazioni che Mirkhond fa sulla Dalmazia, mutatis mutandis)

        • PinoMamet scrive:

          Leggo anche:
          “Après la mort d’Alphonse Ier, en 1196, la ville est divisée par deux partis, le « génois » et le « provençal ». Au début du siècle, le parti génois l’emporte et, en 1215, la ville se donne à Gênes. En 1229, cependant, le comte Raimond-Bérenger V de Provence reprend Nice par la force.

          […]
          son successeur Ladislas Ier. Battu, ce dernier conclut un accord avec le comte de Savoie Amédée VII, auquel la ville se donne le 27 septembre 1388. L’accord est ratifié le 28. C’est la dédition de Nice à la Savoie.”

          Insomma, una città marittima, e di confine.

        • Peucezio scrive:

          ““etnicamente”, credo che una comunità di lingua italiana, o per meglio dire di dialetto ligure, vi sia sempre vissuta, a fianco di quella provenzale/occitana, ma non saprei quale delle due fosse la più numerosa, come e quando…”

          Mi sembra strano.
          La parlata nizzarda è provenzale (con qualche tratto ligure), mentre le parlate liguri vicinissime hanno sicuramente già qualche tratto che le avvicina al provenzale e, tenendo conto delle affinità strutturali già esistenti in sé fra l’area linguistica ligure (e, in misura minore, galloitalica in genere) e quella occitanica (cioè, per dire, anche fra il genovese e il provenzale di Marsiglia), sarebbe strano che si fossero formate due comunità distinte con due parlate così affini.
          Però non ho riscontri in merito.

        • PinoMamet scrive:

          Interessante anche questo:

          http://it.wikipedia.org/wiki/Figun

        • habsburgicus scrive:

          Io non ho mai capito com’è nato ‘sto mito dell’italianità di Nizza.

          perché non sei piemontese, Peucezio 😀
          credo che derivi da questo sillogismo, un po’ forzato
          1.Nizza è sabauda (piemontese) SI, dal 1388
          2.il Piemonte (i Savoia) sono Italia, anzi gli unici che hanno mantenuto l’italianità e l’indipendenza durante i secoli di “servaggio”
          3.dunque, Nizza è italiana
          😀

          nel 1388 i nizzardi si diedero ai Savoia con la clausola che non sarebbero mai stati ceduti..ciò che Cavour violò nel 1860 (sul 1792, vedi sotto)

          poi c’è il monumento di La Turbie del 7/6 a.C (credo) e la sua interpretazione

          @Pino Mamet
          Nizza fu occupata dai giacobini nel 1792 (come la Savoia) e formalmente ceduta per forza maggiore nel 1796 (i giacobini pretesero che i principi sabaudi cambiassero pure i loro titoli, eliminando ogni riferimento alle terre annesse dai giacobini, tipo Duca di Chiablese, conte di Moriana 😀 nel 1814/1815 invece i troppo magnanimi vincitori permisero che i Marescialli e notabili napoleonici mantenessero i loro titoli usurpati, Duca d’Ortanto, Duca di Dalmazia ecc..quando si dice la debolezza ! penso vi sia chiaro che ci fossi stato io nel 1814-1815 a Vienna, la Francia non se la cavava così a buon mercato :D…in effetti io non sono, in definitiva, né anglofobo né americanofobo né tantomeno russofobo, per citare 3 Stati con cui spesso sono in disaccordo…la mia avversione la riservo solo ai Galli 😀 e in parte ai polacchi, ma non quando favoriscono l’Unione :D)
          ciò però vuol dire nulla, perché il rinnegato còrso annesse pure il Piemonte..
          ad inizio 1814 a Torino usciva “Le Courrier de Turin”, nella loro lingua
          il nostro popolo se la vide brutta..
          se il regime francese durava, saremmo stati perduti per sempre all’Italia e trasformati in vili francesi 😀
          ecco perché nonostante tutto l’Inghilterra la posso criticare, duramente, ma non posso obliare che è grazie a loro che il buffone còrso ha avuto finalmente la giusta punizione….
          e il nostro popolo fu salvo…esattamente duecento anni fa
          medesima gratitudine per la Russia che già ci salvò con Suvorov nel 1799-1800 e per l’Austria
          i galli ci fecero un ulteriore sfregio rubandoci con viltà e codardia tipicamente transalpina Briga e Tenda nel1 947
          altro che pugfnalata alla schiena
          doppia pugnalata fu !
          e il nostro popolo si salvò dalle sorte orribile tocccata ai ciociari grazie a Pio XII (che intervenne per evitare o limitare l’utilizzo di truppe nordafricane) e ai tanto cattivi amerikanen, che posero limiti all’occupazione gallica
          altrimenti la feccia algerino-marocchina avrebbe ripetuto da noi le “gesta” orribili della Ciociaria..qualche caso, nonostante ci fu, purtroppo

        • PinoMamet scrive:

          Di voi piemontesi non lo sapevo, e lo scopro con un certo gusto grazie a te 🙂 che vi stiano sulle balle i francesi
          (per quanto, qualche indizio in Paolo Conte forse c’è 😉 )

          ma in effetti i valdostani sono tra gli italiani più patriottici (e antifrancesi) che ho conosciuto!
          compresi, e direi specialmente, quelli col cognome francese.

        • Peucezio scrive:

          Giuro che non avevo idea di tutto ciò.
          Mi ero sempre basato sul dialetto moderno di Nizza, che scopro ora quindi essere d’importazione, non autoctono.

      • izzaldin scrive:

        @habsburgicus et mirkhond

        a me risulta che invece Garibaldi si dolse molto per la vicenda di Nizza, incolpandone Cavour e i liberali piemontesi, e vedendola quasi come uno smacco personale.
        Traggo queste informazioni da quella (non diffusissima) lettura “da sinistra” di Garibaldi, portata avanti negli anni sessanta da personalità come Luciano Bianciardi, grandissimo scrittore e appassionato studioso di Garibaldi e dei garibaldini.
        Ricordo di aver letto cose simili anche in testi scientifici che al momento non rammento.

        Riguarda la massoneria di Garibaldi, è innegabile che fu esplicitamente massonico (se venite a Palermo, posso pure indicarvi il palazzo in cui venne celebrato come capo della Loggia palermitana – cioè il rito che precedette l’assegnazione della dittatura di Sicilia 🙂 ), e che fu esplicitamente anticlericale e ateo.
        Però vorrei allargare il discorso, e riflettere con voi dotti amici sulle peculiarità della massoneria italiana rispetto a quella tedesca e francese coeve.
        Mi sento di dire che la massoneria italiana manifestò poco di “esoterico”, raramente spingendosi al di là di un duro anticlericalismo e di un solidarismo internazionale spesso solo di facciata.
        Insomma, siamo d’accordo che la borghesia italiana attraverso la massoneria non fu in grado esprimere (se non in circoli super ristretti) una cultura esoterica-gnostico-simbolica diffusa e approfondita come in ambito francese ed anglosassone.
        Dico ciò per operare un distinzione fra il gradiente di “occultismo” e di ricerca gnostica reale presente nella massoneria italiana (e quindi nel Risorgimento) rispetto alle logge d’oltralpe, e penso che si debba tenere conto di tale distinzione quando si parla nello specifico della storia della massoneria italiana.
        Saluti,
        Izzaldin

        • habsburgicus scrive:

          vero anche quello, Izzaldin
          nel 1860 si dolse (Monarchia anticlericale qui, Impero cattolicheggiante là)
          nel 1871 fu francofilo (Repubblica là, Monarchia qui)
          nel 1882 tornò a dolersi (Repubblica laica là ma in legami, ancora incerti, con il Vaticano e italofoba; Monarchia fanaticamente anticlericale qui)
          io credo di aver trovato la “chiave” a tale giravolte…
          ma, per evitare “complottismi” (a cui non indulgo, come sapete, pur essendo conscio a differenza di altri degli enormi poteri di quella che un tempo era chiamato la Setta par excellance), diciamo pure che era un pagliaccio e un buffone 😀 (pur avendo una discreta abilità militare..ma avrei voluto vederlo in campo contro Moltke, eh)
          ci sto 😀

        • habsburgicus scrive:

          @Izzaldin
          l’anticlericalismo, e il filo-ateismo (così come le incursioni in politica) sono tipici anche (e forse più) della massoneria francese, donde alcuni screzi con la “Loggia Madre” di Londra..e anche di quella messicana, diciamo delle massonerie latine occidentali (quella romena è altro)
          la massoneria britannica è liberal.conservatrice, legatissima all’establishment e all’anglicanesimo (i vescovi anglicani sono praticamente tutti massoni) e dunque pure anti-cattolica, ma per ragioni diverse, “protestanti storiche”
          in Prussia esistevano le famose “logge prussiane” (o “tedesche”), chiuse agli ebrei, diffusissime fra gli junker, che avevano fama di patriottismo.
          lo stesso Ludendorff, nemico acerrimo dei massoni (e dei gesuiti, dei cattolici, di tutti 😀 alla fine romperà pure con Adolf :D) “salva”, almeno nelle prime opere (Memorie di Guerra) le logge prussiane
          cardine delle logge prussiane era un luteranesimo estremo, fanaticamente anti-cattolico ma anche anti-giudaico e la devozione agli Hohenzollern e alla “missione” storica prusso-tedesca
          furono tollerate nei primi due anni di NS (le altre logge furono soppresse già nel 1933)
          nel 1935 Hitler chiuse anche quelle (il nazistissimo Greiser, Gauleiter durante la guerra del Wartheland annesso, impiccato dai polacchi nel 1946 dopo essere stato, sembra, mostrato al popolo in una gabbia, fu massone, presumo di una loggia prussiana perché fu sempre nazionalista; Leibbrandt, alto funzionario del Ministero di Rosenberg, fu “sgamato” nel 1943 e dovette dimettersi..non aveva denunciato, come Hitler pretese nel 1935, la sua appartenenza a una loggia, presumo “prussiana”…il NS non perseguitò i massoni ipso facto ma pretese, senza scherzi, che TUTTI gli ex-massoni lo comunicassero alla Gestapo..chi volle fare il furbo, se scoperto, ebbe a pentirsene 😀 Greiser lo aveva detto, credo personalmente a Hitler, e non ebbe alcun problema di carriera, in più si era fatto amico Himmller mebtre il “vicino” Hans Frank, da Cracovia lo detestava; il grasso Hermann, già n° 2 NS, raconta che verso il 1920 contava di recarsi a farsi massone, presumo anch’egli in una loggia prussiana poiché era un Eroe, aveva il “Pour le Mérite”…mentre era in strada si imbatté in un volantino dei primissimi NS e trovò il suo Messia, che veniva dalla Palestina ma da Braunau 😀 e in massoneria non entrò più)
          pochi sanno che Quisling e il suo Nasjonal Samling era filo-massonico (del resto in Norvegia la massoneria è un’istituzione che si confonde con il luteranesimo e la Monarchia), donde polemiche con alcuni ultra-radicali legati alle SS e a Himmler che attaccavano la massoneria come “giudaica”..ciò che nel contesto norvegese Quisling pur così devoto a Hitler non riusciva a comprendere..che poi la condannasse la Chiesa cattolica, beh per il luteranissimo Quisling era un titolo di merito credo, non di demerito 😀
          P.S: prima di morire, Quisling (fucilato dal nuovo regime), si rammaricò che Lutero non avesse fatto fuori l’Antico Testamento e liberato i cristiani dalle catene del “giudaismo”..il che dimostra che Quisling, pur figlio di un predicatore luterano, pieno d’odio verso Roma babilonia :D, non aveva capito proprio nulla di Lutero che fece proprio il contrario !..non parliamo poi di Calvino

  94. mirkhond scrive:

    Come appunto la Rumeli

  95. mirkhond scrive:

    Insomma riguardo agli ENORMI DANNI fatti dalla scuola, nel caso rumelico, mi verrebbe proprio da dare ragione a Rino Cammilleri col suo Fregati dalla Scuola!

  96. Moi scrive:

    @ PINO

    Z tende a fare del cosiddetto “Cherry Picking” … tipo Striscia Rossa de L’ Unità.

  97. mirkhond scrive:

    “La cosa che mi meraviglia, da profano, è che guardando qualunque carta della Rus’ di Kiev, si ha l’impressione che Kiev stessa, paradossalmente, ne fosse una sorta di avamposto meridionale, perché l’impressione è che i territori coincidano molto di più con quelli della Russia storica che dell’Ucraina.”

    Infatti.
    Kiev era una delle capitali essendo Novgorod la prima e la più antica capitale dei Rus’, e per secoli “rivale” della stessa Kiev, un po’ come San Pietroburgo e Mosca in epoche a noi più vicine!

  98. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Rostov was preceded by Sarskoye Gorodishche, which some scholars interpret as the capital of the Merya tribe, while others believe it was an important Viking trade enclave and fortress guarding the Volga trade route. First mentioned in the year 862 as an already important settlement, by the 13th century Rostov became the capital city of one of the most prominent Russian principalities. It was incorporated into Muscovy in 1474.

    Even after it lost its independence, Rostov was still an ecclesiastic center of utmost importance (from 988 it was the see of one of the first Russian bishoprics).

    http://en.wikipedia.org/wiki/Rostov

    • habsburgicus scrive:

      from 988 it was the see of one of the first Russian bishoprics
      lo so..dico mica che quelle date (altrove si dice 991, comunque c,.a 990) vengano dal nulla 😀
      hanno base in cronache che la critica più recente (o molta parte della critica) ritengono tarde e interpolate ecc ecc ecc, ritenendo invece più verosimile la data tarda (c.a 1073, o date simili)
      è un problema ben noto anche nella storia romana arcaica..e forse in ogni Storia !

      • mirkhond scrive:

        Perché sarebbe più verosimile la data più tarda?
        Aspetta! Credo di aver capito il motivo! 🙂
        Ah questa Polonia-Lituania! 😉

  99. Moi scrive:

    @ Z

    http://www.fabriziosantori.com/modules.php?name=News&file=article&sid=2966

    Sui privilegi degli Zingari … qui ci sono numeri, “facta”. Sai indicare fonti alternative che NON siano “pugnectae” ? NON è una domanda retorica, te lo chiedo per saperlo.

    • Moi scrive:

      Ho cercato qualcosa contente cifre, che non è facile da trovare …

    • PinoMamet scrive:

      Ancora?? Me se ripresenta??

      Moi, lo hai già postato tipo due anni fa, e già lo smontammo…

      • Z. scrive:

        Niente, Pino, non gliela fa.

        Prende un articolo di propaganda e dice “questi sono i fatti”.

        Almeno ha smesso di farlo sull’Islam, ché c’è sempre il rischio che torni fuori Ritvan e lo eviri a suon di scimitarrate balcaniche 😀

  100. mirkhond scrive:

    “no….informazione vecchia….
    oggi si ritiene che sia di c.a 1073 (Rostov del Nord)..
    vabbè, poi fra gli specialisti c’è Andrzej Poppe, che è polacco 😀 ma non vuol dir nulla !”

    Vabbè, ho capito che per te sono credibili solo gli storici polacchi e ucraini.
    Quelli russi, sono dei falsificatori! 🙂

  101. habsburgicus scrive:

    No, adesso non esageriamo…questi sono storici recenti (con enorme bibliografia), molto reputati che scrivono su riviste importanti quali Jahrbuch für Geschichte Osteuropas, The Slavonic and East European Review, Harvard Ukrainian Studies, The Slavic Review…
    Vogliamo ignorarli perché molte sono in inglese (ma anche in tedesco e i Cahiers du monde russe in francese) ? facciamolo…ma io non ci sto più 😀
    Io ho le mie idee, giuste o sbagliate che siano, ma nella Stori )credo che tutti qui possano darmene atto) ho sempre cercato di ispirarmi alle fonti che mi paiono migliori, senza baare all’ideologia…possono avere torto ? certo, come nella storia romana, può avere torto il grande Mommsen..ma sarebbe assurdo ignorarlo peché “liberale di sinistra”, tanto per dire !
    Nella scienza NON esiste (meglio NON DOVREBBE) esistere pregiudizio

  102. mirkhond scrive:

    D’accordo.
    Però negare che la Moscovia sia un’erede di Kiev, scusami, ma mi sembra frutto più di una propspettiva influenzata da più recenti vicende storiche e politiche, da parte di studiosi che, pur rispettabili, sono però come tutti, figli del loro tempo e non credo del tutto alieni da certi convincimenti del loro tempo.
    Che la Moscovia e la Russia del nordest prendessero vie diverse dalla originaria Rus’ kievana credo che sia accettato da tutti, perché è evidente.
    Ma ciò avvenne per un successivo sviluppo storico, a cui non furono estranee le invasioni cumane (che rendevano Kiev soggetta ai loro ripetuti assalti già nei secoli XI e XII) e poi mongole, più l’avanzata dei coloni Rus’ verso il selvaggio nord est, ricacciando o assorbendovi le locali popolazioni ugriche e finniche e poi turche.
    Indubbiamente tale avanzata, con lo spostamento a Vladimir e poi a Mosca (senza dimenticare Novgorod, primo nucleo russo a colonizzare le aree polari del Mar Bianco e a raggiungere gli Urali già nei secoli XIII-XV), provocò dei cambiamenti, dovuti anche alla pesante dominazione dell’Orda d’Oro *, e dall’asorbimento di Kiev e della futura Ucraina e Rutenia nello spazio lituano-polacco cattolico.
    Quindi da UN SOLO NUCLEO RUS’ ORIGINARIO, vennero a crearsi differenti soggetti culturali.
    Ma da qui a NEGARE tale unità originaria solo perché influenzati da divisioni frutti di storie PIU’ RECENTI e indubbiamente dolorose e insanguinate, non mi rende affatto credibili tali ipotesi storiografiche!
    Un po’ come oggi esiste l’Emilia, e gli emiliani di oggi non vogliono sentir parlare di Lombardia, ma ciò non toglie che la loro terra e molti dei loro avi, in epoche passate, e nemmeno troppo, erano parte della Lombardia e loro stessi erano e si sentivano lombardi! 🙂

    • Peucezio scrive:

      Come ho già detto, ne so davvero troppo poco per obiettare in modo documentato alle tesi dell’ottimo habsburgicus, però intuitivamente mi trovo in piena sintonia con Mirkhond.
      Ma probabilmente è difficile, in un campo e nell’altro, che non vi siano influenze ideologiche o, meglio, nazionalistiche.
      E’ anche vero, anche se questo non c’entra in sé con la Rus’ di Kiev, che comunque oggi i russi sono i continuatori legittimi dell’identità slavo-orientale, perché è vero che se quegli altri hanno subito l’influsso polacco-lituano, questi hanno subito quello mongolo, ma l’hanno sempre subito come un corpo estraneo e hanno sempre avuto chiarissimo il senso dell’alterità etnica e religiosa dei turco-tatari mussulmani rispetto a loro, mentre molta parte degli ucriaini sono diventati uniati e quelli che non lo sono diventati coincidono, sostanzialmente, con quelli che oggi sono dalla parte dei filorussi (magari passivamente, senza aver imbracciato le armi, ma senza condividere la politica fanaticamente nazionalista e occidentalista dell’attuale governo di Kiev) e non sono mai diventati occidentalisti.
      E’ come se i Russi, oggi, si sentissero contrapposti all’Europa non in nome di una specificità slavo-ortodossa, ma avendo come faro di riferimento geopolitico, culturale e spirituale i paesi turcofoni islamici dell’Asia centrale.

  103. mirkhond scrive:

    * Ripensando allo sceneggiato su Michele Strogoff del 1975, ispirato dall’omonimo romanzo di Jules Verne del 1876, mi chiedevo se il Verne, invece di ambientare le affascinanti vicende del suo romanzo nell’inverosimile contesto di una Siberia minacciata da un revanscismo “tartaro” antirusso nel 1875 (coi i Tatari/Khazaki e Usbechi del Turkestan che espugnano Omsk e minacciano Irkustk), non l’avesse svolto invece proprio all’epoca ben più credibile del giogo dell’Orda d’Oro (1238-1502) sulla Russia, o almeno in Asia Centrale sotto minaccia e poi effettiva conquista russa, proprio realizzatasi negli anni in cui Verne scriveva il suo romanzo.
    Comunque, è una bella storia, anche nella versione dello sceneggiato frangistano girato nell’Ungheria comunista e con la Puszta facente finzione della Steppa siberiana!

  104. Miguel Martinez scrive:

    per habsburgicus

    “il “razzismo” in realtà è in tutta Italia (nord, centro, sud) un sentimento di una minoranza infinitesimale..”

    Credo che qui si faccia una gran confusione tra razzismo e conservatorismo.

    In linea di massima (e con tutte le dovute sfumature ed eccezioni) gli italiani sono conservatori.

    Non hanno una forte curiosità, quando viaggiano tendono a viaggiare il più possibile comodi (cioè senza cambiare contesto), preferiscono frequentare persone che già conoscono, ripetere gli stessi riti – dalla prima comunione al gioco delle bocce.

    Chi non condivide una vita intera fatta di compagnie a scuola, di parentele, di matrimoni e funerali condivisi, è in qualche modo un estraneo.

    Gli italiani sono in genere cortesi con gli estranei, ma non hanno una particolare spinta a fare qualcosa insieme a loro.

    Ne consegue che il pugliese arrivato a Bologna, ma anche il bolognese arrivato a Trapani o il genovese arrivato a Venezia, rischia di fare una vita assai solitaria.

    Molto dipende anche dal ceto sociale, nel senso che più si sale sulla scala sociale/economica, più si deve stare attenti ai riti, e quindi più è chiuso il gruppo: al vertice, diventa praticamente invisibile.

    Queste caratteristiche sono probabilmente abbastanza attenuate in Emilia rispetto al Veneto, e in Toscana rispetto all’Emilia (e a Firenze rispetto al resto della Toscana), ma esistono ovunque.

    • PinoMamet scrive:

      ” e in Toscana rispetto all’Emilia (e a Firenze rispetto al resto della Toscana)”

      Francamente, credo che sia il contrario.
      I toscani sanno essere addirittura aggressivi verso chi venga da fuori a rompere le balle del giro solito
      (amici aggrediti perchè, inconsapevoli, dormivano a Siena all’aperto nell’area “riservata” a una dlle contrade “un le avete viste le hatene?”, e chi si va a sognare che due catene arrugginite significhino qualcosa…) e i fiorentini, universalmente noto, sono i peggiori di tutti.

      Magari in Oltrarno fanno differenza 😀

      • roberto scrive:

        scherzi pino!
        Miguel da un anno ci parla della “nostra strada”, “nostro quartiere”, “nostro lampione”, “nostro cestino dell’immondizia”, “nostri calcianti”…in oltrarno sono evidentemente *i peggiori*
        🙂 🙂 🙂

      • PinoMamet scrive:

        A parte tutto, la fama di simpatia di cui godono i toscani (da parte di chi gli abita più lontano, principalmente) è dovuta a un film scritto e pensato per essere ambientato a Bologna, e recitato da attori quasi tutti non toscani…
        e a un personaggio (il Benigni di “Cioni Mario”) creato da un parmense…

        prima di Amici Miei e Benigni, la Toscana credo passasse per un luogo “medievale” e piuttosto cupo, con una lunga storia di vendette e accesi odii inter- e intra-cittadini.

      • PinoMamet scrive:

        A, quando più sopra dico “aggrediti”, intendo proprio aggrediti fisicamente e minacciati di peggio.

      • PinoMamet scrive:

        Spezzo una lancia anche a favore dei soliti calunniatissimi veneti.

        La mia impressione è che sia una regione molto omogenea come “identità” e “dialetto”, ma con grandi differenze di stile di vita tra un luogo e l’altro. Padovani e veronesi tutto sommato mi sembrano aperti e anzi con una certa tendenza alla “sballonaggine”, i veneziani dei ceti popolari, che ancora resistono, credo poi siano pochissimo diversi dagli oltrarnini che descrive Miguel.

        In generale a Venezia, e nelle città sopra nominate (altre non saprei) non si percepisce il sottile disprezzo verso l'”italiano di fuori”, che costituisce uno dei tratti meno gradevoli della Toscana.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      come al solido hai dato una rappresentazione lucidissima e centrata.
      E’ il motivo per cui l’Italia è un paese in cui si vive complessivamente molto bene, c’è una relativa integrazione della società, ma se uno è fuori dai giri, soffre, fa una certa fatica a integrarsi.
      Agli italiani (e mi sembra tu l’abbia notato più di una volta) manca la curiosità. E quindi l’interesse verso ciò che esula dal noto.

      Quanto ai toscani e le osservazioni di Pino, beh, è un popolo che a me piace per una serie di ragioni, ma in effetti non userei per loro il termine “simpatici”. In genere le persone dotate di molto spirito e ironia si può dire che sono simpatiche, ma è anche vero che quando pensiamo a un tipo simpatico, non pensiamo in genere a uno caustico, con un atteggiamento liquidatorio, che fa di tutto per far sentire l’interlocutore un coglione (anche se magari molte volte lo è).
      A me è capitato di avere, qui a Milano, clienti toscani. Mentre la classica sciura milanese cui vai ad aggiustare il computer ti vede come il depositario di un sapere arcano che con capacità magiche interviene e risolve misteriosamente un problema (e questo vale non solo per le sciure, ma un po’ per tutti, maschi, femmine, giovani, vecchi) e quindi si profonde in manifestazioni di ammirazione, il cliente toscano non fa una piega, anzi, è piuttosto freddo e di poche parole (ma comunque educato e corretto).

  105. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/06/23/news/novara_frasi_shock_del_parroco_convivere_peggio_che_uccidere-89772980/

    Maggior regalo alla UAAR ‘sto “Ministri di Dio” NON poteva fare …”

    Il parroco ha detto una cosa giustissima, se si parte da una premessa cattolica, e un parroco per quello è pagato.

    Dice, una persona che compie un peccato una volta e se ne pente è più accettabile per la Chiesa di una persona che compie in maniera continuativa un peccato e non se ne pente.

    Poi se si pensa che il prete sia un distributore automatico di sacramenti per tutti pagato con il 5 per 1000 dallo Stato per non fare discriminazione in base a idee religiose, pazienza…

    • Moi scrive:

      Semmai 8 per 1000 … comunque nelle società secolarizzate (!) le religioni sono tenute a un ruolo “ancillare” rispetto a ideologie “attente al sociale” (non solo per i poveri, pensa ad esempio all’ accettazione religiosa benevolente per i gay, del tutto “inedita” ma da accettare senza condizioni se si vuole “incassare”…) e scandire un’aggregazione identitaria nelle parrocchie; l’ aspetto universalistico della religiosità è molto “utile” in tempi di grandi immigrazioni.

      E’ una logica “contrattualistica”, dal 2014 sono entrati “contraenti” assolutamente inediti e inaspettati come Buddhisti, Sikh, Induisti … in pratica è rimasto fuori solo l’ Islam per troppe controversie interne a sé stesso.

      • PinoMamet scrive:

        A proposito, ieri o ieri l’altro grande festa dei Sikh nel tempio cittadino, con articolo del giornalaccio locale inneggiante ai bravi lavoratori del Punjab così bene inseriti nel settore alimentare e lattiero caseario.

        Ma se si fosse trattato della moschea…

    • Peucezio scrive:

      E’ un caso di come un’affermazione ineccepibile da un punto di vista tecnico, abbia un sapore e una risonanza scandalosa per il senso comune e i valori della società attuale. Ottimo esempio di iato fra denotazione e connotazione.
      Anche se forse il parroco un minimo di intenzione provocatoria ce l’ha messa.

  106. mirkhond scrive:

    “a me risulta che invece Garibaldi si dolse molto per la vicenda di Nizza, incolpandone Cavour e i liberali piemontesi, e vedendola quasi come uno smacco personale.”

    Questo nel 1860.
    Nel 1870-1871 invece, con una Francia nuovamente repubblicana, l’ “italiano” Garibaldi non solo ne diventa deputato per Nizza, ma addirittura RIFIUTA di tutelare all’Assemblea francese il carattere “italiano” della SUA città, asserendo che essendo Nizza ormai parte di una FRANCIA repubblicana, doveva essere piuttosto contenta di vivere sotto tale REPUBBLICA, e dunque non andar dietro a quisquilie nostalgiche di epoca sabauda!
    Dunque un ‘ “italianità”, quella di Garibaldi, quantomeno ALTALENANTE e soggetta ai mutamenti politici dell’epoca!
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Beh, qui però non mi pare che fosse in gioco l’identità italiana di Garibaldi o di Nizza, quanto l’appartenenza della città a questo o quello Stato…

      e tutto sommato il parere di Garibaldi mi pare assai ragionevole: i nizzardi saranno stati pure suoi concittadini, ma facevano già parte di uno stato, meglio ancora (per i gusti garibaldini) di una Repubblica, per cui non valeva la pena di scompigliare precari equilibri internazionali solo per accontentare i nostalgici dei Savoia.

      • mirkhond scrive:

        Qui si trattava anche di difendere la stampa, l’amministrazione e l’insegnamento scolastico in lingua italiana.
        Tutte cose che Napoleone III aveva mantenuto, mentre la Francia repubblicana avrebbe smantellato nel 1871, proprio col Garibaldi deputato.
        Deputato…francese!

        • habsburgicus scrive:

          verosimilmente Garibaldi non prevedeva la brutale snazionalizzazione (del resto iniziata solo nel 1871), o la sottovalutò, o non ci pensò…ripeto, a me sembra un fesso, con alcune idee fisse, un certo coraggio, ma-diciamolo..non proprio grande materia grigia 😀
          la colpa è delle servili autorità italiane…la cupidigia di servilismo denunciata da V.E. Orlando nel 1947 c’era già allora..e Crispi nel 1890-1891 attaccò tutta la politica della “Destra”, servile verso lo straniero
          infatti, nonostante alcune “ouvertures di Bismarck, “settembristi” (cioè gli “eroi” del XX settembre) non osarono prendere Nizza nell’inverno 1870/1871..e sarebbe stato facilissimo..la Francia era prostrata 😀
          ancor meglio, organizzare senza lesinare mezzi un’insurrezione “more cavourico” a Nizza e poi inviare il R. Esercito per “sedarla” 😀
          l’esperienza c’era, no ?
          è possibile però che i nostri governanti, infignardi e coraggiosi solo contro il debole Pio IX, NON POTESSERO perché legati da giuramenti arcani..gli stessi che ci “imporranno” l’intervento nel 1915 ad maiorem G.A.D.U gloriam 😀
          il che però non li assolve, storicamente
          un grande uomo DEVE saper rompere certi patti (che possono essere ignobili ma talora “necessari” storicamente)…
          ritengo che Francesco Crispi li avrebbe rotti..
          perché Crispi sarà pur stato massone, settario e quello che volete, ma era un vero patriota italiano
          a me Crispi piace (tranne l’anticlericalismo)…che vollete farci, ciascuno ha i suoi difetti 😀 pensati che alcuni sono pure del PD 😀 con lui vedo alfine un po’ di luce nel buio della Terza Italia
          e Umberto I non avrebbe dovuto deporlo, dopo Adua, ma dargli modo di organizzare la rivincita…
          rivincita che verrà il 2/10/1935 “abbiamo pazientato quarant’anni..ora basta !”, disse un corregionale di Z 😀

  107. mirkhond scrive:

    “ma se uno è fuori dai giri, soffre, fa una certa fatica a integrarsi.”

    Ciò puo’ avvenire nella tua stessa patria. Figuriamoci all’estero, Bologna e non!

  108. mirkhond scrive:

    “io credo di aver trovato la “chiave” a tale giravolte…
    ma, per evitare “complottismi” (a cui non indulgo, come sapete, pur essendo conscio a differenza di altri degli enormi poteri di quella che un tempo era chiamato la Setta par excellance), diciamo pure che era un pagliaccio e un buffone 😀 (pur avendo una discreta abilità militare..ma avrei voluto vederlo in campo contro Moltke, eh)
    ci sto :D”

    Non preoccuparti, perché sei in buona compagnia, in quanto anch’io condivido questa chiave di lettura, qui sempre sbertucciata per un ‘esagerata reazione agli eccessi del complottismo! 😉

  109. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Francamente, credo che sia il contrario.
    I toscani sanno essere addirittura aggressivi verso chi venga da fuori a rompere le balle del giro solito”

    Non saprei in provincia o in altre città.

    Molto dipende poi da cosa si voglia fare con le persone. Il quartiere lo vivo innanzitutto da genitore, che significa uno scambio continuo con altre famiglie, di ogni immaginabile provenienza.

    Forse i genitori per definizione non cercano di fidanzarsi 🙂 e non ci tengono tremendamente a essere invitati a far parte della comitiva che va in discoteca , comunque non ho mai sentito di barriere su questo, né per i meridionali né per i senegalesi come il babbo di Ali che ha sposato un’oltrarnina. E anche le comitive dei ragazzi mi sembrano abbastanza miste.

    I non-autoctoni qui comunque sono in larga maggioranza, e casomai sono gli autoctoni che se ne stanno un po’ in disparte, li abbiamo dovuti integrare 🙂 , direi ormai con un discreto successo.

    A me comunque basta sapere che quando una mamma giapponese ha perso il marito – un artigiano decisamente autoctono – , le sue amiche autoctone, che non navigano certo nell’oro, hanno raccolto 20.000 euro in pochi giorni per aiutarla.

    Casomai c’è scarsa simpatia per le interminabili orde di turisti che si incrociano tutti i giorni, ma quello è un altro discorso, è un po’ come l’istintiva antipatia che si prova per il prossimo, di qualunque “razza”, quando si sale altrove su una metropolitana affollata.

    • PinoMamet scrive:

      Ma ti ripeto, la descrizione che mi fai della vita inter-etnica 😉 dell’Oltrarno è identica a quella che potrei farti dell’Oltretorrente del mio non-capoluogo, e secondo me di praticamente tutti i quartieri popolari d’Italia..

  110. Miguel Martinez scrive:

    Per Roberto

    “Miguel da un anno ci parla della “nostra strada”, “nostro quartiere”, “nostro lampione”, “nostro cestino dell’immondizia”, “nostri calcianti””

    Sì, su questo non ci sono dubbi, e i più autoctoni degli autoctoni, e i più anziani degli anziani, ritengono noi dell’Associazione, che veniamo spesso da altre parti del mondo, rappresentativi del loro quartiere e anche della loro storia. Anche perché a volte siamo noi a fargliela conoscere.

  111. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Ma ti ripeto, la descrizione che mi fai della vita inter-etnica 😉 dell’Oltrarno è identica a quella che potrei farti dell’Oltretorrente del mio non-capoluogo, e secondo me di praticamente tutti i quartieri popolari d’Italia..”

    Ti credo e non ti credo. Nel senso che la caratteristica fondamentale di tutti questi quartieri è la loro unicità, una unicità che ha certamente molte cose in comune.

    Ad esempio, io credo che l’ambiente fisico – le vecchie case e le chiese e i marciapiedi sconnessi – formino le persone quanto il deserto formi i Tuareg o il ghiaccio gli eschimesi (tanto per sparare luoghi molto comuni).

    Ma ciascuna di quelle vecchie case è diversa da tutte le altre.

    Io credo che le storie dell’Oltrarno siano comprensibili nell’Oltretorrente e viceversa, perché analoghe; ma il loro interesse risiede proprio nelle innumerevoli piccole differenze.

    Per questo, dicevo che non potrei mai ambientare le storie di qui in un altro luogo, anche se sono convinto quanto te che somiglino a storie di molti altri luoghi. Magari persino delle periferie di Barcellona.

    • PinoMamet scrive:

      …vabbè, però è un po’ come dire che i berberi del tal posto nel deserto sono diversi dai berberi del tal altro posto… per forza… ma sempre berberi so’
      😉

      comunque, non credere che io parli così per magnificare il quartiere del mio non-capoluogo. Lo descrivo solo.
      In realtà, fuori dal blog credo di essere un po’… il Francesco della situazione 🙂

      Un mese fa per esempio è morto un tizio, una delle “anime” del quartiere in questione; grande focalizzatore di attività di socializzazione, protesta, aiuto agli immigrati, ecc. ecc.
      Credo di essere l’unico che lo trovava antipatico! Parce sepulto, comunque.

  112. izzaldin scrive:

    @ habsburgicus
    ecco, era proprio la risposta completa che mi aspettavo :).

    “l’anticlericalismo, e il filo-ateismo (così come le incursioni in politica) sono tipici anche (e forse più) della massoneria francese, donde alcuni screzi con la “Loggia Madre” di Londra”

    io non metto in discussione questo, su cui siamo d’accordo.
    Io parlo proprio della “debolezza esoterica” della massoneria italiana rispetto agli esempi d’oltralpe.
    faccio un esempio che vuole sintetizzare il mio pensiero:
    “loro” hanno avuto Guenon, Eliade e l’Ahnenherbe, “noi” un ben più modesto Evola.
    Poi siamo d’accordo che la mistica rumena applicata alla politica sia quasi un unicum nella cultura di destra.
    E non sto parlando solo di massoneria ma proprio di “ricerca di un’identità ancestrale”, qualcosa che il nazismo “de-massonizzò” ma che già da metà Settecento si aggirava fra i grembiulini di tutta europa, e, secondo me, meno in Italia.

    @mirkhond e pino
    “Dunque un ‘ “italianità”, quella di Garibaldi, quantomeno ALTALENANTE e soggetta ai mutamenti politici dell’epoca!”

    “e tutto sommato il parere di Garibaldi mi pare assai ragionevole: i nizzardi saranno stati pure suoi concittadini, ma facevano già parte di uno stato, meglio ancora (per i gusti garibaldini) di una Repubblica”

    penso che Pino abbia colto il punto.
    Garibaldi aveva subito i cannoneggiamenti e le fucilate da parte francese per anni.
    Se decise nel 1871 di combattere per la Republique, ciò dovrebbe essere indice di un enorme realismo (puoi chiamarlo cinismo se vuoi) ma anche di onestà intellettuale.
    Permettetemi di chiarire facendo un paragone con fatti del Novecento.
    Io penso che Garibaldi non avrebbe esitato un istante, nel 1948, ad andare in Palestina a combattere per l’indipendenza di Israele contro gli arabi. Allo stesso tempo, sono sicuro che nel 1967 sarebbe andato ad arruolarsi nel Fronte Popolare di liberazione della Palestina. E sono certo che se nel 2010 fosse stato lui a guidare la Freedom Flotilla, le cose sarebbe andate diversamente 🙂 .

    saluti,
    Izzaldin

    • mirkhond scrive:

      “Se decise nel 1871 di combattere per la Republique, ciò dovrebbe essere indice di un enorme realismo (puoi chiamarlo cinismo se vuoi) ma anche di onestà intellettuale.”

      Un ‘”italiano” che diventa DEPUTATO di un parlamento STRANIERO!
      Curioso tale principio di patriottismo da parte di un soldato di…Sua Maestà Massonica del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda!
      Una grande…..faccia di culo, come minimo!

      • Z. scrive:

        Se è per questo pure Cesare Battisti fu eletto al parlamento di Vienna e poi combatté per l’Italia…

        Prima di chiedere asilo politico in Brasile, naturalmente.

    • mirkhond scrive:

      Hai un’idea un po’ troppo romantica del soldato della massoneria.
      Perché non mosse un dito per gli Irlandesi?
      Per non parlare di quello che ha fatto a noi (anche se, nel 1868, in una lettera alla Marchesa Cairoli, dichiarò di essersene, pentito, e ciò naturalmente, gli fa onore. Meglio tardi che mai!).

  113. mirkhond scrive:

    “1.Nizza è sabauda (piemontese) SI, dal 1388
    2.il Piemonte (i Savoia) sono Italia, anzi gli unici che hanno mantenuto l’italianità e l’indipendenza durante i secoli di “servaggio”
    3.dunque, Nizza è italiana”
    😀

    Beh il Piemonte è Italia solo fino ad un certo punto Le valli di Lanzo, la Val di Susa, e le aree occitaniche solo CON MOLTA FATICA potevano definirsi Italia!
    I Savoia sono BORGOGNONI.
    Nizza fu annessa nel 1388 al ramo borgognone dei Savoia, regnante da Chambery, e non dai piemontesi Savoia Acaia (1295-1418)!
    Fu solo lo sbarramento francese, iniziato con l’acquisto del delfinato nel 1349 e poi della Provenza nel 1481, più il formarsi di una forte Svizzera nei secoli XIV-XVI, che impedirono ai Moriana/Savoia di entrare a Lione e riunificare l’urheimat borgognone DI CUI ERANO PARTE!

    ciò però vuol dire nulla, perché il rinnegato còrso annesse pure il Piemonte..
    ad inizio 1814 a Torino usciva “Le Courrier de Turin”, nella loro lingua
    il nostro popolo se la vide brutta..

    Non mi risulta che l’Italiano vi fosse molto conosciuto, ne tantomeno parlato, anche se Emanuele Filiberto (1553-1580) lo aveva aggiunto al Francese, come lingua ufficiale, dopo il trasferimento (sob!) della capitale sabauda da Chambery a Torino nel 1563!

    “se il regime francese durava, saremmo stati perduti per sempre all’Italia e trasformati in vili francesi :D”

    Non sarebbe stato molto diverso rispetto ai Provenzali/Occitani, e i Borgognoni/Arpitani con cui AVETE MOLTO PIU’ IN COMUNE che non con l’Italia (vedasi l’impossibilità da parte di Pino, di capire il Piemontese della Peppa Pig 🙂 !).

    “e il nostro popolo si salvò dalle sorte orribile tocccata ai ciociari grazie a Pio XII (che intervenne per evitare o limitare l’utilizzo di truppe nordafricane) e ai tanto cattivi amerikanen, che posero limiti all’occupazione gallica
    altrimenti la feccia algerino-marocchina avrebbe ripetuto da noi le “gesta” orribili della Ciociaria..qualche caso, nonostante ci fu, purtroppo”

    Stando a Vittorio Messori, in I Misteri di Torino (scritto col tuo connazionale Cazzullo), invece le marocchinate ci furono ECCOME tra le Alpi fino a Cuneo, nella primavera del 1945!

    • PinoMamet scrive:

      ” vedasi l’impossibilità da parte di Pino, di capire il Piemontese della Peppa Pig”

      Ti assicuro che davvero non ci capivo niente… può essere che sia un fatto di orecchio mio, ma la versione in siciliano mi risultava molto più chiara!
      (addirittura capivo meglio Troy in pugliese…)
      😉

      PS
      Il piccolo regno di Ben e Holly è molto più bello!
      🙂

      • habsburgicus scrive:

        beh, i vecchi usavano “j’itajàn=gli italiani” per definire i non-piemontesi…qualche ragione ci sarà 😀

    • habsburgicus scrive:

      Messori ha quasi sempre ragione, e ha il merito di non passargliene una 😀
      poteva andare molto peggio, però (almeno per le colline e la pianura)….anche se la paura ci fu..mi ricordo da bimbo di donne anziane che parlavano di “marocchini” con orrore
      negli ADSS (Actes et Documents du Saint-Siège rélatifs à la deuxième guerre mondiale) vi sono diversi documenti dell’attività di Pio XII nella prim 1945 per impedire (o attutire) le conseguenze di un’occupazione francese, data per certa, facendo esplicito (anche se diplomatico) riferimento a ciò che era avvenuto nel Lazio del sud..
      gli americani, poi, per ragioni loro posero limiti alla prepotenza gallica…e forse, se non fosse morto Roosevelt (che detesto, ma di cui apprezzo l’antigollismo 😀 se proprio doveva crepare poteva farlo nel 1941..il 12/4/1945 ormai era troppo tardi per fare del bene, anzi fece solo del male :D) avrebbero adottato un atteggiamento ancora più fermo…purtroppo il nostro debole governicchio di Roma non seppe giocare a fondo la carta americana
      ma ce la siamo vista brutta…
      se i francesi avessero potuto avere le mani libere in Piemonte, altro che Ciociaria !
      sarebbe stato qualcosa degno della Germania 1945, forse peggio, un orrore
      P.S: gli americani, e gli inglesi di allora, avranno avuto tutti i difetti del mondo (tipo il “vizio” di bombardare centri inermi), ma almeno di norma non permettevano ai neri e/o agli indigeni di violentare sistematicamente le donne bianche..
      ho letto, non so se sia vero, che le uniche sacrosante punizioni in Ciociaria avvennero ad opera di soldati bianchi canadesi che orrificati ammazzarono qualche marocco-algerino-senegalese !
      i migliori verso gli italiani erano i polacchi di Anders, che trattavano bene pure i fascisti 😀
      anche i brasiliani di Castelo Branco, che combatterono nelle Romagne, si comportarono bene (il Brasile di allora era “bianco” o tale voleva sembrare, almeno tra ufficiali e soldati ma pure in buona parte della truppe essendo perlopiùvolontari…siamo lontanissimi dal giorno d’oggi quando “nero è bello” :D) quel gen. (poi Mar.) Castelo Branco nel 1964, stanco della corruzione dei partiti e della deriva demagogica, assunse con un golpe tutti i poteri e iniziò il regime militare, che sotto di lui durò solo fino al 1967, ma sotto altri continuò fino al 1985..un amico brasiliano, professore universitario nel Sud del Brasile, di sinistra, cattolico del Concilio, mi diceva l’anno scorso che i militari alla fin fine governarono bene 😀 meglio di oggi !

      • PinoMamet scrive:

        I brasiliani operarono anche da queste parti
        (non so se “liberarono” la città, di certo un paio di cittadine nei dintorni- possibile che l'”onore” di entrare nel capoluogo da liberatori sia stato lasciato a truppe… più bianche 😉 )

        “A cobra vai fumar”, o qualcosa del genere, il motto dell’unità (per un modo dire brasiliano “più facile vedere un cobra che fuma la pipa, piuttosto che…” in questo caso “piuttosto che le nostre truppe partano davvero per l’Europa”).

        Qui la paura non era per i marocchini, però (anche se un paio di figli di soldati di colore restarono: una era a scuola con mia madre..) ma per i “mongoli” della divisione Turkestan.

      • mirkhond scrive:

        Il padre di Messori, era al comando di un reparto repubblichino a guardia proprio sulle Alpi Piemontesi nel 1944-45, per proteggere le vostre zone proprio dall’avanzata francese, dopo lo sbarco alleato in Provenza nell’agosto del 1944!

        • habsburgicus scrive:

          certo un po’ di merito l’hanno avuto anche loro (intendo Salò), non lo nego 😀
          ma in prov CN non c’è stata empatia….il periodi littorio non è che sia particolarmente detestato, diciamo come nel resto d’Italia..era facile trovare vecchi che dicevano “quando c’era Lui” 😀 ma si riferiscono, almeno implicitamente, al Regime, non a Salò..la RSI è addirittura scomparsa, da noi, dalla “memoria storica” delle masse…sono rimasti solo i tedeschi, neppur poi così detestati 😀 anche se, talora, temuti
          il padre di messoria vrà, credo, prestato servizio nel nord della prov. TO o in val d’Aosta, un ambiente più “facile” (nel senso che la RSI vi aveva un’opposizione, formale, minore)
          poi per carità sarà stato pure nel Cuneese..e sono felice che in tal caso abbia contributo a tenere lontano, per un po’, le orde gallo-golliste 😀

  114. mirkhond scrive:

    “Io penso che Garibaldi”

    Io invece penso, più verosimilmente che Garibaldi anticipi proprio il “soldato della rivoluzione”, la cui VERA patria non è tanto il luogo di origine, quanto quello in cui si realizzano i suoi SOGNI RIVOLUZIONARI.
    In un certo senso come i comunisti italiani che dal 1944-45, guardarono male i profughi istriani e dalmati che sfuggivano dal paradiso titino, in quanto la patria SOCIALISTA era più importante di quella “nazionale”!
    Vedasi ad esempio l’atteggiamento dei ferrovieri comunisti di Bologna con un treno di tali profughi giunti alla locale stazione nel 1947!

    • Francesco scrive:

      in questo il Peppino mi è simpatico, trovo asfissiante restare prigionieri delle identità storiche in cui si è nati

      mi va bene mangiare e vestire bene perchè sono nato italiano ma non rompetemi con la musica italiana se voglio ascoltare gli U2 o il cinema italiano se mi piace Stallone o la Costituzione italiana se mi piace la monarchia nipponica

      anche se non sono un grande fan delle rivoluzioni

      ciao

  115. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Detto ancor più chiaro : “Sic Rebus Saeculariter Stantibus” quel Monsignore incriminato ha violato almeno una norma contrattuale sottoscritta dal suo Principale (o almeno il Vice, quello Terreno ) per il Contratto Collettivo di Categoria EcclesioStatale dell’ OttoPerMille ! ; -) : -)

    Va’ là che i NeoContraenti Esotici Buddhisti, Sikh , Hindu ecc …. ci stanno giustamente molto più attenti ! Se a dire che “convivere è più grave di uccidere” fosse stato invece un Imam … almeno gli si dovrebbe riconoscere la coerenza (!) di NON essere Parte Contraente Fraudolenta (!) con lo Stato Italiano, perciò nessuna violazione contrattuale !

    @ PINO

    0

    Che idioti, quei Contradaioli Senesi … certe cazzate se le tenessero soltanto per sé … visto che senza Turismo (colto, salvo Giorni Palio) tornerebbero a fare i Butteri !

    Di fatto, per il Palio c’è una Contrada Nuova che ognuna odia più di tutte le altre : gli Animalisti (non senza ragioni, visto che cavallo zoppo è cavallo da macelleria …l’osso fratturato NON si rinsalda !) ! Forse, nella loro ottusità contradaiola, li hanno scambiati per Animalisti.

    1

    Parlavo di logiche numeriche, non come l’altra volta di Elena di Montenegro. Difficilmente dei numeri accompagnati da un simbolo di valuta monetaria sono “pugnectae” … e neppure Z può negarlo. Comunque, se tu ti metti in un camper esigendo soldi, vitto, assistenza e servizi scegliendo deliberatamente di spostarti continuamente e NON lavorare, senza neppure disporre di rendite … ti soddisfa tale richiesta, il tuo Comune ? … Esite l’ Opera Pro Mamet ? ; -)

    Giustamente, no … e dovrebbe valere però per chiunque. SE è un concetto di Destra, lo è nel senso NippoEmilianoRomagnolo ; -) di “Ethos > Ethnos” come nel suddetto del Partito di Kanji alias Antonio [emulo del Lottatore Italiano Antonio Rocca, ndr] Inoki ; -) .

    Tuttavia questo Paese è stato diseducato irreversibilmente dai Democristiani (e da un PCI che purtroppo ha inseguito la DC in materia di piccoli e grandi intrallazzi e privilegi a tutti i livelli !) … Gli Zingari NON sono certo gli unici privilegiati, molti altri lo sono assai di più, ma sono quelli che più inquietano “a tu per tu” il comune cittadino.

    2

    Quel che dici dei Sikh “festeggiati” conferma quel che dicevo io; logiche contrattualistiche : tu comunità religiosa PRIMA sottoscrivi dei valori laici (!) imprescindibili, POI incassi l’ OttoPerMille. Valori laici soggetti ad “Update”, tipo accettare i gay anche se il tuo Testo Sacro è pieno di maledizioni e invettive contro gli “Atti Sodomici”. Tanto in qualunque (!) Testo Sacro, prima o poi, si può leggere anche (!) che bisogna voler bene a tutti e andare d’accordo con tutti. ; -)

    L’Islam storicamente in Italia è senz’altro meno “alieno” del Buddhismo, del sikhismo o dell’ Induisimo … basta andare a Palermo (ovviamente non solo lì, ma lì è particolarmente evidente …) nel centro storico.

    O almeno dovrebbe esserlo, attualità permettendo …

    3

    Forse, da Aspirante Ebreo, dirai che Contratti e Spiritualità sono cose incompatibili; blasfemo accostarle … però “Testamento” nella Bibbia non era da intendersi come “Patto” (per quanto unilaterale, ma va be’ …) ?!

    NON è una domanda retorica polemica, te ne chiedo cortesemente una “spieghina”.

    4

    Ma il Tempi Sikh di Parma dov’è ? Può essere visitato in certi giorni e orari ? Esibizioni di Gatka in sciabola frullante e turbanti giganteschi, ne fanno ?

    A Bologna di Sikh ce n’è pochi … anche molti dei più giovani “locali” parlerebbero di Gatka come “Duello alla Sandokan” ; -) !

    L’ architettura è “a capannone riadattato” oppure “sembra di stare In India” ? So che vicino ad Anversa c’è un tempio Jainista (religione da sempre culturalmente elitaria !) in stile proprio che “sembra di stare In India” !

    ** @ Z ze Cèrri Pìccher **

    Ritvan non è mai stato tenero né con gli Zingari né con i Comunisti ! E nemmeno con altri Islamici NON-Balcanici, a dirla tutta ! Anzi, semmai si era detto che avesse una visione troppo Albanocentrica dell’Islam.

    Ritvan sa pure che quando Silvio allude a una cultura politica sovietoide di doppiezza morale circa i metodi propagandistici e le faide interne per il Potere nel PD … il suo fondo di verità c’è.

    A chi vuoi dare a bere, o Z, che D’Alema NON avrebbe ottenuto un visto per l’ Albania prima del 1985 ?

    E poi ripeto: trova propaganda ziganofila con riferimenti in numeri a della pilla pubblica … e che dimostri che è stata spesa bene ! NON ho detto che nessuno ha più privilegi degli Zingari (i Funzionari del PD ne hanno molti di più, per dire !) ma che ne siano del tutto privi, lasciati ad arrangiarsi è falso. E poi smettila di farmi del “Cherry Picking” da Striscia Rossa de L’Unità, che rischi di dirottare le Masse Islamiche da Cuperlo a Civati ! : -)

    PS

    Come fai a dire che quelle cifre sono tutte false perché in realtà nessuno Zingaro, mai in Italia, ha mai ricevuto neppure un solo euro pubblico ?

    E poi tiri fuori roba “vìntéig’ ” come l’ Immigrazione Islamica in quanto Islamica in una serie di post sulla galassia moda !

    @ Z & PINO

    Breve: che gli Zingari stiano antipatici (anche D’Alema ha definito “Antipatico” Alan Friedman … dopo aver simpaticamente alluso al fatto che i suoi cani Mastiff, nel suo sconfinato e smisurato Latifondo del Feudo Umbro, sono perfette Macchine per Uccidere a Quattro Zampe !) a molti Italiani, vero. Che le Istituzioni e i Filantropi NON li “aiutino”, falso.

    @ MAURICIUS

    In termini di Logica Quantificativa , sulle “Positive Actions” c’è chi paventa anche questo :

    http://sheikyermami.com/wp-content/uploads/2014/01/taqiya.jpg

    … e tornando in tema di moda, fa un po’ “Vintage” ; -) …

    @ ROCKINO LURKINO (?)

    Tranquo: in Missione Segreta ; -) alle Librerie Coop ho visto una coppia di genitori _ Lei hijab e palandrana Lui barba profetica e zuccotto, aspetto Levantino _ cedere spontaneamente loro malgrado al cinno _anch’ egli d’aspetto Levantino_ che voleva il librino di “Peppa Pig”. Avranno pensato che almeno così NON mangerà carne suina, avendo per animale totemico d’affezione una scrofettina. Idem per i Cinni Frangistani così predisposti halal.

    @ MIRKHOND

    L’episodio dei Fiumani e quindi NON certo “Taroni”,eh …) contestati e insultati alla Stazione di Bologna, tanto che per sicurezza il treno tirò dritto … l’ ho visto in un Documentario RAI sulle Foibe, per un (!) anno mostrate al “grande pubblico” con la Fiction RAI “Il Cuore nel Pozzo”. Per avere recitato il ruolo del prete che aiuta le vittime italiane, l’ attore Leo Gullotta venne subissato di fischi, minacce e insulti tanto che dovette abbandonare il Congresso di Rifondazione Comunista a cui si recò essendone Tesserato. Nell’ ingenua, ingenuissima illusione che vita professionale e ideologia, per un Comunista, potessero essere due cose separate.

    Difatti “l’ iconico” Peppone Gino Cervi era un fervente Democristiano, interprete anche del Cardinale Lambertini.

    • mirkhond scrive:

      A me risulta che Gino Cervi fosse liberale….
      Ps. era sicuramente massone! sssss! Che sennò Zanardo s’incazza… 😉

      • habsburgicus scrive:

        Il mondo emiliano era, credo, bipolare…
        PCI vs non-PCI
        Chi non è PCI è ascritto ex officio alla DC 😀
        Poi, “liberale” è un termine vago, in primis in Aemilia…pure Guareschi credo si sia più volte definito così..eppure oggi a ben pochi (e certamente non a te :D) verrebbe di definirlo liberale ! (cattolico conservatore, si)

        P.S:
        anche da me, illo tempore, “liberale” voleva dire chi era ostile al PCI, era di tendenze monarchiche e non amava troppo lo strapotere DC ..che tuttavia, poi, magari votava 😀

        P.S
        anche il grandissimo Totò era massone
        ma io lo ammiro così tanto che gli faccio grazia 😀
        assumendo poteri feudali..non vi piace ? 😀 e io li assumo lo stesso !

        • Z. scrive:

          …ma non eravamo d’accordo che il Signore era Mauricius, io il gabelliere e voialtri i servi??

          Comunque, di là si parlava di Roversi Monaco, e voi non avete fatto il minimo accenno alla massoneria!

          Ammettetelo, la sconfitta della Nazionale vi ha fatto perdere le forze e lo spirito 😀

        • habsburgicus scrive:

          l’ho notato Z, tranquillo 😀
          e un altissimo grado, se per quello 😀 mitico Rettore dell’Alma Mater illo tempore
          ma non ho voluto citarlo, sennò qui gridavano ai “complotti” 😀
          (ho citato Totò, perché per me è un personaggio molto positivo… :D)

        • Z. scrive:

          Vent’anni fa, a Bologna, si udiva spesso salmodiare:

          “c’è chi lo chiama Roversi
          c’è chi lo chiama Rettore
          noi lo chiamiam massone
          noi lo chiamiam massone”.

          Ma esattamente qual è il suo grado?

    • PinoMamet scrive:

      Ammazza quante domande, Moi!

      Allora:

      Sikh:
      il tempio non l’ho mai visto da fuori, e in realtà ne scopro l’esistenza proprio dall’articolo di giornale. Sapevo che ce n’è uno grande nel reggiano. Nel non capoluogo, credo sia un edificio normale fuori, dentro invece sembra decisamente di stare in India.
      🙂
      Credo sia visitabilissimo, mi pare ci siano state esibizioni di gatka in occasioni di altre manifestazioni (anche italiane, come il 25 Aprile! ricordo di avertelo detto, un paio di anni fa c’era una delegazione di Sikh ad aprire il corteo, sulla base dei molti indiani dell’esercito britannico… e anche per sentirsi parte della comunità italiana).
      Secondo me se ti presenti e chiedi lezioni di gatka te le danno senza problemi, quelli che ho conosciuto io sono sempre stati affabilissimi e molto aperti.
      (Mentre confermo le mie perplessità sugli studenti indiani negli USA…. forse è un fatto di classe sociale, boh).

      Patti e religiosità: non ho capito la domanda!

      Zingari:
      mi pare siano aiutati non più, e forse un pochino meno, di chiunque altro si trovi nelle stesse condizioni disagiate.
      La famiglia che è venuta ad abitare vicino casa mia, per esempio, non l’aiuta proprio nessuno.

      Il bello è che hanno un bambino piccolo all’asilo delle suore, e una delle mamme, che conosco, ha avuto il coraggio di lamentarsi che “ruba il posto a un altro bambino, perchè tanto la sua mamma (la zingara cioè) è disoccupata e può stare a casa con lui!”
      (in realtà sta cercando lavoro e quando lo trova lo fa ben volentieri, anche perchè né lei né il bambino campano di aria… ma vallo a far capire a certe persone!)

      Quanto all’articolo che hai postato, è pieno sì di cifre, peccato che siano fregnacce, come anche la pretesa che vivere in un campo nomadi sia “stare in vacanza a spese del Comune”, ma già ne parlammo ed è notte…

      ciao!!

    • Z. scrive:

      Moi, che gli zigani siano antipatici a gran parte degli italiani gagè non ci sono dubbi. Insomma, sei in nutrita compagnia.

      Da qui a definire “fatti” la propaganza ziganofoba senza uno straccio di fonte mi pare ne corra, no?

    • Roberto scrive:

      Moi
      Sulla questione zingari, l’assistito è ovviamente il padrone del campeggio che ha clienti senza sforzo e reddito assicurato.

      Poi non so se hai mai visto uno di questi campeggi (io si, a Bologna quello che sta, se c’é ancora, sul vialone che porta all’uscita dell’autostrada a San Lazzaro): non è esattamente un luogo idilliaco di villeggiatura. Temo che se il proprietario del terreno non avesse avuto la fortuna di avere gli zingari non ne avrebbe ricavato nulla…

  116. Moi scrive:

    @ PINO

    Jain Temple Antwerp Belgium :

    http://www.youtube.com/watch?v=g0UIeLgZJxI

  117. mirkhond scrive:

    “Cos’era la divisione Turkestan? Centroasiatici inquadrati nell’esercito tedesco?”

    Sì. Per lo più turkmeni, e altri turchi dell’Asia Centrale (ma nelle divisioni tedesche vi erano anche Georgiani, Armeni, Azeri, oltre che Russi, Ucraini, Estoni, Lettoni, Lituani, ecc.) prigionieri di guerra sovietici catturati dai Tedeschi nel 1941-42, e poi arruolati nelle file specialmente delle Waffen SS.
    Operarono nel Nord Italia soprattutto nel 1944-45, rendendosi responsabili anche di atrocità nel corso di operazioni antipartigiane!
    Secondo la buonanima di Gianni Baget-Bozzo, i vescovi del Nord Italia, avrebbero dato il permesso di abortire alle donne stuprate da questi “cosacchi”!
    I quali al termine della guerra, furono riconsegnati a Stalin, che nei casi più miti, li condannò a 20 anni di lavori forzati!

    • Roberto scrive:

      Può un vescovo dare un permesso per abortire? Dal punto di vista cattolico voglio dire.

      • Francesco scrive:

        mi suona strano, anche considerando l’epoca e la morale corrente

        ma la Chiesa ha sempre saputo adottare provvedimenti eccezionali per tempi eccezionali

        diciamo che la fonte non mi ispira tanta fiducia

        ciao

    • Dif scrive:

      Interessante, avevo già sentito parlare del Kosakenland nella Carnia e della sorte che toccó a questi soldati quando vennero catturati. Comunque dalle mie parti delle “marocchinate” non si sente molto parlare, anche se non ricordo in quale paese qui vicino fu inaugurato un monumento alle donne ciociare proprio in ricordo di quei fatti. Tutt’altro ricordo hanno lasciato i canadesi: nel periodo delle celebrazioni dei 70 anni dalla liberazione della città, Frosinone è piena di bandiere con la foglia d’acero 🙂

      • izzaldin scrive:

        Incredibile ‘sta connection Canada-Ciocaria 🙂

        Riguardo i “turcomanni nazisti” ricordo che nel 1944 su 900.000 componenti delle Waffen SS circa il 45% era di origine straniera tra volontari europei e altre cose.
        Fissandosi sulle dottrien di superiorità razziale germanica uno magari può perdere di vista dati del genere
        saluti,
        izzaldin

        • Dif scrive:

          Tra Canada e Ciociaria c’è sempre stato un certo feeling, vista la grande presenza di emigrati ciociari nell’Ontario, che ha dato vita al Ciociaro Club di Windsor. Addirittura la festa di San Cataldo, patrono di Supino, si festeggia anche a Toronto!

  118. mirkhond scrive:

    Non saprei.
    “Padre” Gianni Baget Bozzo vent’anni fa riferì questa storia, in seguito alla bagarre scatenata dall’invito di papa Giovanni Paolo II alle suore croate stuprate dai serbi, di non abortire….

  119. roberto scrive:

    se lo dice quel cazzaro ho qualche dubbio….

    ma ammettendo che sia successo davvero, mi stupisce da un punto di vista religioso.
    che un vescovo possa dare una specie di “assoluzione preventiva” o “autorizzazione a peccare”, e per un peccato orrendo come l’aborto!, mi suona strano; aspettiamo cosa dicono i teologi del blog
    ciao

  120. mirkhond scrive:

    Non sapevo che tu fossi un ragazzo molto religioso!
    Me ne meraviglio positivamente! 😉

  121. mirkhond scrive:

    Come ha ben detto Francesco, la Chiesa Cattolica talvolta sa essere molto elastica in tema di morale.
    Vedasi gli infanticidi praticati in Islanda nell’XI secolo, per contenere la popolazione in un ambiente naturale alquanto proibitivo.
    Oppure quando dette il permesso ad un Inca del ridotto andino di Vilcabamba nel 1558 di sposare la propria sorella, in cambio della conversione al Cattolicesimo e del riconoscimento dell’alta sovranità spagnola.
    Oppure per aver permesso la circolazione di un testo, non proprio edificante verso la morale cattolica come il Decamerone PER DUE SECOLI nel Frangistan fino al 1575 circa, quando lo mise al bando, solo per l’utilizzo che ne facevano i protestanti in chiave anticattolica.
    E si era in clima di controriforma post-tridentina!

    • izzaldin scrive:

      C’è da dire però, a favore della Chiesa, che, almeno in via formale, dal 9 luglio 1247 con la Constitutio pro Judaeis di Innocenzo IV, venne combattuta l’accusa del sangue, l’accusa di omicidi rituali compiuti dagli ebrei.
      Formalmente la Chiesa si opponeva a quella accusa ma sappiamo bene che per i secoli seguenti gli attacchi contro gli ebrei furono spesso basati su tali miti.

  122. habsburgicus scrive:

    Per mettere i puntini sugli i…
    Izzaldin, hai senza dubbio ragione in generale…la Chiesa non attribuiva ciò NORMALMENTE ai giudei..ma si guardava bene dal negarli sempre ipso facto (ancor più in epoca moderna o proto-moderna che nel Medioevo, probanilmente in quanto le nefandezze anti-cristiane di molto loro scritti vennero ad essere conosciute meglio)….pensiamo al caso del beato Simonino da Trento (lo stesso Ariel Toaff ha ammesso con coraggio inaspettato che in quel caso vi erano seri indizi..il che non vuo, dire prove, sia chiaro…ma INDIZI gravi sì, gli Inquisitori non sognarono ! e come è noto fu distrutto, umiliato, costretto a riscrivere il libro..dunque probabilmente avrai visto, se l’hai vista, solo la versione “purgata”..che tuttavia pare ancora troppo hard per i gusti censori di alcuni, che oggi hanno il vento in poppa)
    Anche il Card. Ganganelli (poi Clemente XIV, 1769-1774, quello che sciolse i gesuiti nel 1773 e sarà esaltato da Voltaire e dagli illuministi..diciamo il Papa più “a sinistra” possibile all’epoca—tanto che la letteratura gesuitica dell’Ottocento si compiace a chiamarlo con ostentazione Ganganelli anche dopo la sua assunzione al Sommo Pontificato il che allora non era comune..non si diceva illis tempribus Bergoglio, Ratzinger, Montini 😀 quasi, a insinuare, che non fosse vero Papa—una sorta di sedevacantismo, mai espresso apertamente, ante litteram :D), inviato in Polonia-Lituania sotto Benedetto XIV (il Card. Lambertini di Gino Cervi…Papa apertissimo e dotto anch’egli, anzi dottissimo, in corrispondenza con Voltaire..che però nel 1751 condannò di nuovo i massoni, non dimentichiamocelo) disse in sostenza nella sua relazione al grande Pontefice che le accuse ai giudei di massacrare bimbi cristiani specialmente durante le loro destività (diffusissime in Polonia) erano false, perché i giudei normalmente non facevano ciò, TRANNE nel caso del Simonino e di altri due o tre (da lui citati) che, dice il Ganganelli, i giudei veramente ammazzarono in odium Christi 😀
    Dunque scetticismo razionale sì, ma non filo-giudaismo a prescindere 😀

    • PinoMamet scrive:

      ” le nefandezze anti-cristiane ”

      Per curiosità, Habs, e per amore di precisione: a cosa ti riferisci?
      Perché io non conosco molto altro che le Toledot Yeshu (per inciso: non sono nemmeno parte del Talmud) e ai due-tre passaggi del Talmud dove un personaggio identificabile con Gesù viene messo all’inferno dal parere (se ricordo bene, dalla visione o sogno) di qualche rabbino.
      Pochissimo altro, per esempio il parere che “se ti brucia casa devi mettere in salvo le scritture che contengono il nome divino, ma puoi evitare di farlo se sono quelle dei minim (“cristiani”) perché sono eretiche” o che “se sei inseguito, è preferibile rifugiarsia presso i pagani che presso gli eretici, perché i pagani non conoscono Dio, invece gli eretici lo conoscono e l’hanno rifiutato”
      che mi sembrano di contenuto e tenore del tutto simile a simili considerazioni dei Padri della Chiesa…

      Poi sulla credibilità dei sospetti: tutto sommato, posso credere a un omicidio, non a un omicidio rituale (la cosa sarebbe talmente aberrante ai dettami della legge ebraica- non solo moralmente, ma anche tecnicamente- da risultare impossibile credere che un ebreo minimamente istruito possa aver concepito un rito del genere).

      • habsburgicus scrive:

        (verosimilmente quelli raccolti in modo comodo da Pranaitis..ma già ben noti nel XVII secolo, anche dal luteranissimo Eisenmenger, a fine XVII/inizio XVIII, che godette ottima fama di ebraista e autote di 2 poderossimi tomi, eruditi, che da noi furono poco diffusi almeno ufficialmente perché aveva l’abitudine di attaccare a ogni pié sospinto il “papismo”…comunque, personalmente, non ho alcun interesse a tali porcherie..mi limito a prendere atto della loro esistenza :D)

        io ho citato posizioni di autorità ecclesiastiche dell’epoca, facendo attenzione a scegliere prelati illuminati e aperti 😀
        se loro la pensavano così, non possiamo cambiare le cose, non ti pare ? 😀

      • PinoMamet scrive:

        Tu sai bene che la stragrande maggioranza delle citazioni di Pranaitis sono distorte, quando non inventate di sana pianta…
        avevo già postato in proposito tempo fa (con link che adesso non ho voglia di cercare).

        La cosa interessante è che al processo dove fece da “esperto” fu in effetti smentito; ma la versione che circola su una sua smentita che gli fa fare una clamorosa figura da asino (non che non lo fosse 😉 ) è a sua volta un falso!

        • habsburgicus scrive:

          Eisenmenger però non è stato smentito da nessuno 😀
          (e anche molti altri, coevi e posteriori)
          poi il processo a Pranaitis può essere stato pilotato (più tardi i bolscevichi lo ammazzeranno)…comunque la sua era opera di compilazione, dunque errori sono inevitabili…
          l’origine è in Eisenmenger, Bartolocci (pur non ostile, questo, anzi) e altri fra cui molti giudei convertiti

        • PinoMamet scrive:

          Non cambia mica tanto, eh? La solfa è la stessa. 😉

          Ma perché non prendi il Talmud tu stesso e controlli? Una parte c’è persino nella nostra biblioteca di Ateneo…
          😉

  123. habsburgicus scrive:

    Ancora nel 1899, credo (oggi pare fantascienza), avendo l’onnipotente banchiere Rothschild (che poteva deporre governi e rovesciare Stati ad libitum :D) fatto chiedere al Vaticano che negasse l’esisatenza di crimini rituali, il Card. Rampolla fece rispondere seccamente che la Santa Sede non poteva fare quella dichiarazione, perché tali casi-in passato-erano avvenuti
    (si noti che il Card. Rampolla neppure rispose di persona al ricchissimo giudìo..avrà pure avuto le palanche, ma in quei tempi la dignità voleva dire qualcosa 😀 non è che la Santa Chiesa fosse a disposizione del primo “eletto”, eh..
    Ve lo immaginate, oggi ?
    Te lo immagini, Peucezio ? :D)
    P.S: anche Rampolla era di “sinistra”, per nulla integrista (gli integristi infatti lo attaccheranno e post mortem lo infameranno)

    • izzaldin scrive:

      Fa bene Habsburgicus a ricordare come furono spesso i più illuminati e “aperti” uomini di Chiesa a perorare cause anti-ebraiche.
      E secondo me è un tema che (soprattutto negli anni scorsi) su questo blog è stato affrontato (ovvero, i laici accettano l’immigrazione islamica l’islam senza però accettare il “sostrato desertico irrazionale” mentre i cristiani possono odiarli liberamente).
      Già dal XIX secolo infatti erano due le opinioni verso gli ebrei: i laici che volevano l’ingresso nella società della componente ebraica, a patto però che rinunciassero alla loro obsoleta fede desertica;
      e i cristiani, che semplicemente ritenevano eretiche e, a volte, deicide, le varie manifestazioni dell’ebraismo europeo.
      Habsburgicus giustamente fa notare come, in alcune personalità, atteggiamenti del genere poterono convivere senza troppi problemi.
      Sui crimini rituali, sull’accusa del sangue, è impossibile non citare l’affaire di Damasco del 1840, quando un missionario sardo venne ucciso e del delitto vennero accusati gli ebrei. Secondo Furio Jesi fu quello il momento in cui si passò dall’antisemitismo cristiano (che c’era in europa dall’anno Mille) e si arrivò al moderno razzismo antisemita. Fu attorno all’affaire di Damasco che si coagularono antichi miti e nuove visoni dell’ebraismo. L’accusa del sangue, nei secoli precedenti usata contro streghe ed eretici ed ebrei, adesso andava bene sia agli illuministi/illuminati che ai religiosi.
      L’accusa del sangue di Jesi è un saggio che consiglio a tutti, un grande filologo-mitologo che affronta il tema dell’accusa del sangue nella storia europea.
      Se non lo avete già letto lo consiglio a tutti, soprattutto a Pino.
      saluti,
      Izzaldin

  124. mirkhond scrive:

    Riguardo alla vicenda di Ariel Toaff

    Concordo con Habsburgicus sul clima di PESANTI INTIMIDAZIONI a cui fu sottoposto il celebre storico italki (gli negarono persino di vedere il padre, il celebre Rabbino Toaff), costringendolo a ritrattare in stile MAFIOSO-INQUISITORIO!
    Come sono tolleranti questi Giudei, quando QUALCUNO DI LORO, osa rivelare le travi che si trovano nel deretano!
    Detto questo, in un articolo di giornale, apparso all’epoca della prima (e più interessante stesura) del suo Pasque di Sangue o roba del genere, Ariel Toaff, affermò che vi sarebbe UN FONDO DI VERITA’ nelle vicende degli “omicidi rituali” di bambini cristiani, ma CONTESTUALIZZANDOLO in un determinato ambiente, il Sacro Romano Impero/Regno dei Franchi Orientali/Germania dopo il 1096, quando al seguito del pellegrinaggio armato verso Gerusalemme (poi passato alla storia col nome di crociata, non prima del XVI secolo stando a Cardini), in seguito agli ATTI DI CRUDELTA’ contro le INERMI comunità ashkenazite della Renania e della Baviera, compiuti dalle bande popolari di pellegrini di Pietro l’Eremita, Gualtieri Senz’Averi e il ferocissimo Emicho di Leiningen (crudeltà NON volute ed anzi CONDANNATE sia da Papa Urbano II, il promotore del pellegrinaggio armato a Gerusalemme, sia dai vescovi franci orientali/tedeschi, che in molti casi cercarono il più possibile di PROTEGGERE gli Ebrei!); in seguito a tali atti, gruppi isolati di guerriglieri ashkenaziti, CONTRO IL PARERE dei loro rabbini, si dettero ad atti di VENDETTA, rapendo e sgozzando bambini cristiani!
    Insomma un feroce, ma COMPRENSIBILE atto di disperata vendetta verso chi aveva avuto le famiglie massacrate, torturate, violentate, bambini costretti a conversioni forzate, e altre piacevolezze del genere, che ridussero al lumicino, le già PICCOLE comunità ashkenazite della Francia Orientale/Germania (il colpo di grazia lo avrebbero subito con la Grande Peste del 1348-1349), iniziando quel movimento verso le aree dei correligionari khazari, in cui si sarebbero fusi, e di cui avrebbero agito come catalizzatore della grande cultura yiddish!

    • izzaldin scrive:

      molto interessante questa lettura.
      c’è da dire che sti crociati erano veramente un flagello e facevano più danni al loro passaggio che in terra santa!
      Messina, scalo tecnico essenziale per le varie crociate, venne distrutta più volte dal furor cristiano dei crociati!
      e dire che i romani moderni si lamentano dei pellegrini per la beatificazione dei papi 🙂

    • Roberto scrive:

      Però fra una vendetta terribile ed un omicidio rituale c’è ma bella differenza. Non capisco come la prima potrebbe essere un fondo di verità per i secondi

  125. mirkhond scrive:

    Pare che le truppe “inglesi” di Riccardo I Cuor di Leone (1189-1199), giunte a Messina nel 1190, in direzione della Terrasanta cercassero di molestare la popolazione MASCHILE della città!

  126. mirkhond scrive:

    Lessi che molestavano soprattutto gli uomini.
    Ma, forse, ciò fu un ‘esagerazione di cronisti impressionati dall’estensione dell’omosessualità tra le truppe plantagenete…..

  127. mirkhond scrive:

    Sempre sui presunti omicidi rituali

    Molti anni fa vidi un film, che oggi ho scoperto essere Der Prozess, il Processo, film austriaco del 1948, che racconta un dramma vero, accaduto nell’Ungheria profonda del 1882-1883, e che vide la locale comunità giudaica ingiustamente accusata della scomparsa di una giovane serva cattolica di 14 anni.
    Il processo, in cui si rivelò il profondo anti”semitismo” di tanta parte dell’Ungheria, si concluse fortunatamente con l’assoluzione degli imputati giudei, grazie agli sforzi di un deputato e giornalista ungherese, che in queste vicende (almeno nel film) vedrà distrutto il suo rapporto con la fidanzata, figlia di un altro deputato, ma di destra!

    • izzaldin scrive:

      quest’episodio è ovviamente citato nel saggio di Jesi.
      Se non ricordo male, anche Sigmund Freud dedicò qualche pagina alla questione.

    • habsburgicus scrive:

      Tisza-Eszlár….all’epoca pero i cattolici (anche “La Civiltà Cattolica”) la pensavano differentemente da voi 😀

      P.S: che io sappia furono condannati 😀 e solo l’intervento del Sovrano (sottoposto a chiare pressioni e comunque intervenuto per “raison d’Etat” perché altrimenti l’Impero asburgico veniva annientato già nel 1883, altro che nel 1918 :D) cambiò le carte in tavole..e vissero tutti felici e contenti..tranne la famiglia della povera ragazza uccisa.. ma per molti, ciò è ininfluente, lo so 😀
      ma ovviamente questo il film non lo dice 😀
      è chiaro che si inseriva in un processo di “rieducazione” dell’Austria attuato dai vincitori, vista la data
      obiettivo riuscito al 10.000 per cento ! e ben oltre tale singola questione, oggi austriaci e tedeschi accettano come oro colato la versione dei vincitori”, godono pure per i bombardamenti subiti..mi dicono che a Dresda quelli dell’SPD hanno gli orgasmi ricordando il bombardamento del febbraio 1945 😀
      mi piacerebbe che intervenissi anche tu Peucezio..se lo vorrai..la tua opinione, con la concisione ruvida e schietta che spesso hai, sarebbe preziosa !
      anche se non convincerebbe nessuno, eh..di ciò sono conscio anch’io

      • mirkhond scrive:

        Scusami.
        Ma secondo che interesse aveva un gruppo di giudei dell’Ungheria profonda a far fuori una ragazza cattolica, nel pieno di un contesto a loro OSTILE?
        E che erano dei masochisti!
        Anch’io sono a favore dei revisionismi, ma in questa vicenda e in QUEL contesto, non vedo proprio come poter appoggiare una tesi bislacca come quella degli anti”semiti” ungheresi di allora!
        Credo che sia chiaro che si trattò di un processo politico in cui si confrontarono due concezioni di appartenenza all’ethnos ungherese!
        Credi che della ragazzina uccisa importasse qualcosa anche agli anti”semiti”?
        Habsburgicus! Habsburgicus! Habsburgicuuuuuuuuuuuuuuuuss! 🙂

        • mirkhond scrive:

          secondo te

        • mirkhond scrive:

          Inoltre, a quel che mi risulta, le confessioni degli accusati, furono estorte ricorrendo alla tortura!

        • habsburgicus scrive:

          io ho detto altro, non le cose che erroneamente parresti attribuirmi… forse ti è sfuggito 😀

        • habsburgicus scrive:

          tortura…

          esageruma nèn
          la tortura nel 1883 😀 era abolita da tempo, anche in Ungheria (regime governato dai liberali, allora c’era Tisza K., calvinista, kossuthiano, garibaldineggiante)
          poi magari il film l’ha detto…ma i film possono avere torto. e non solo qui….ad esempio quando attribuiscono agli emiliano-romagnoli un particolare (ed inesistente) razzismo) 😀

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Giusto! E se i persecutori dicono di avere ragione perché non dovremmo credergli?
        Oh, ma famo storiografia creativa? 😀

        • habsburgicus scrive:

          persecutori…

          vabbè, forse nel linguaggio di Treviso o (in tutta Italia) in quello di SEL 😀
          a me risulta che in Ungheria (al più tardi) vi fosse eguaglianza religiosa assoluta dal 1867..diciamo pure dal 1848, e non sbagliamo
          idem c’era eguaglianza etnica dal 1867..anche se l’aspetto linguistico che del resto non riguardava i giudei bensì i romeni, gli slovacchi, i ruteni, i serbi e financo i tedeschi, non era promettente..e i diritti linguistici erano conculcati
          (anche se non come si è detto dopo il 1918)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Infatti è notoriamente impossibile perseguitare qualcuno se per legge è un tuo pari. Come è vero che gli omicidi sono materialmente impossibili da quando è entrato in vigore il codice penale 😀

        • Z. scrive:

          Beh, un mio compagno di scuola tentò di convincermi che i fascisti non esistevano più dato che il fascismo era proibito dalla costituzione. E’ anche vero che eravamo in quarta ginnasio, però 🙂

      • Peucezio scrive:

        habsburgicus,
        non conoscevo questo caso.
        Ma sugli ebrei sono troppo prevenuto per poter dare un parere obiettivo, per cui tenderei ad essere colpevolista, ma potrei sbagliarmi, non sapendo nulla del caso.

      • Francesco scrive:

        sull’ultimo punto posso smentirti: ho visto in Germania una memoria viva dei bombardamenti subiti dagli anglo-americani

        non urlata, perchè in effetti gli si replicherebbe che all’epoca erano dei nazisti e se lo meritavano, ma ricordano quegli avvenimenti e quel ricordo è un giudizio

        e pure gli inglesi quasi ammettono di aver fatto una gran porcata (non so gli americani)

        ciao

  128. mirkhond scrive:

    Devo aggiungere che proprio in questo film, sentii per la prima volta nominare il vescovo Agobardo di Lione, qui chiamato Longobardo 🙂 dal suo “sponsor” anti”semita” e prontamente sbertucciato e sbeffeggiato dal deputato difensore degli accusati khazari, che definiva Agobardo come un cazzaro!

  129. mirkhond scrive:

    Habsburgicus

    Tu hai detto che il processo si concluse con l’assoluzione SOLO per pressioni politiche che Francesco Giuseppe avrebbe ricevuto dai…Soliti Noti, giusto? 🙂
    Ora, è possibile che la povera ragazza fosse vittima di qualche omicidio a sfondo sessuale, insomma una Yara Gambirasio di allora.
    Nell’Ungheria profonda, contadina, cattolica (ma credo che anche nelle aree rurali protestanti le cose non fossero diverse), in un contesto pieno di ODIO verso i Giudei, odio rafforzatosi dal crescente peso politico, economico e culturale che i Giudei dell’Austria-Ungheria andavano assumendo dopo il 1848-49, in un TALE contesto credi DAVVERO che un gruppo giudaico di PAESE circondato da vicini OSTILI, avesse DELIBERATAMENTE deciso di compiere un sacrificio umano su una ragazzina cattolica, sapendo COSA SI SAREBBE SCATENATO CONTRO DI LORO?
    Dico, ma ti rendi conto?
    E difatti, durante il processo, i leaders ungheresi anti”semiti” chiesero l’espulsione dei Giudei dall’Ungheria, e vi furono imponenti manifestazioni antigiudaiche, anche DOPO il verdetto assolutorio!
    Dunque se, poniamo, un gruppetto di maniaci sessuali, magari giudei avessero stuprato, ucciso una ragazzina cattolica e occultatone il cadavere (che, mi sembra non fosse mai stato trovato; i resti recuperati, stando alle perizie mediche di allora, non furono riconosciuti come appartenenti alla ragazzina), ma credi davvero che la comunità giudaica del paese li avrebbe coperti, rischiando linciaggi e pogrom?

  130. mirkhond scrive:

    Le torture si fanno anche se ufficialmente abolite ancora oggi caro, figuriamoci ieri!
    E quanto la razzismo cispadano, c’è come riferitomi da chi lo ha VISSUTO sulla sua pelle!
    Ah, ma in Italia il razzismo non esiste. Soprattutto nel Nord!

    • PinoMamet scrive:

      Sul “razzismo” italiano la penso, grosso modo, come Miguel.
      (ma già il sottoscritto, qualche giorno fa, notava che il termine è sbagliato per indicare le attitudini degli italiani, che casomai sono “stronzi”, non “razzisti” 😉 )

      Su quello “nordico” o “cispadano”… la penso di nuovo come Miguel. Ci sono infatti milioni di meridionali che vivono al Nord, non da ieri, e in ogni caso benissimo.
      Ciò non toglie che possa benissimo risultare difficile ambientarsi per uno nuovo.

      Nel mio non-capoluogo, peraltro, non si “ambienta” nessuno, manco chi viene dai quartieri sbagliati, manco chi viene dalla provincia.
      Già lo scrissi, che uno studente non-parmigiano (che venga da Fidenza come da Canicattì) a Parma rischia di conoscere e fare amicizia con persone di tutt’Italia e gran parte del mondo, ma non con i parmigiani.
      I quali parmigiani, del resto, hanno benissimo congnomi siciliani o campani, a volte.
      Insomma, è una roba di classe sociale, e di chiusura di circoli, piùche di origine geografica, della quale, ti assicuro, non frega più niente a nessuno da secoli.

      • mirkhond scrive:

        Beh sì, se intendi il razzismo biologico di tipo boero-anglosassone, e di certi settori di Israele, in Italia tale razzismo non c’è!
        Un po’ meno se intendi invece diffidenze, chiusure identitarie, scaturite dalla mancanza di curiosità verso chi non è del giro!
        Insomma vi sono diverse varianti e sfumature di razzismo.
        E la CISpadania non è esente, come confermatoci più volte qui dallo stesso Moi, che pure è parte in causa, essendo bolognese (che poi è l’unica cosa CERTA che si sa su di lui!).
        ciao!

        • Z. scrive:

          Ma siamo proprio sicuri che Moi dica il vero, su quello?

          😀

          Comunque, se diffidenze e chiusure identitarie vanno considerate razzismo allora direi che il “razzismo” è molto diffuso ovunque: anche qui, naturalmente. Solo che dove abito io le medesime chiusure operano sia nei confronti dei modenesi sia nei confronti dei leccesi, per esempio. Inoltre, ad es., un gruppo di calabresi fuori sede tenderà proababilmente ad integrare più velocemente altri calabresi piuttosto che non pugliesi o siciliani.

          Personalmente non mi sento di parlare di “razzismo”, però.

        • Z. scrive:

          (su quello, intendo: sul fatto che è di Bologna!)

      • PinoMamet scrive:

        Una cosa che mi ha sempre colpito, è che a Roma, dopo due giorni ti senti romano.
        A Milano, se ti adatti alla vita cittadina (traffico, fretta, mania di fare gli americani, mania di mostrarsi operativi, mania di seguire le manie…) dopo un po’ ti senti milanese;
        solo che è adattarsi è impossibile 😀 o comunque altamente sconsigliabile 🙂

        A Parma, puoi esserci nato e non ti senti parmigiano lo stesso; e fai bene a non sentirtici! 😀

        Poi c’è parmense, che è tutto un altro paio di maniche 😉

        • mirkhond scrive:

          Infatti, anche grazie alle tue preziose indicazioni, non mi sento per niente attratto dal visitare Parma! 😉

        • PinoMamet scrive:

          Ma che c’entra… se la visiti mica ti saltano addosso!
          Anzi, è piena di roba carina da vedere, e sta sicuro che ti tratteranno tutti bene
          (tranne i commessi gay dei negozi di abbigliamento fighetto, ma non li metterei tra le mete da visitare e comunque è un problema comune a tutto il mondo, credo 😉 )

          dico solito che è difficile ambientarsi in molti giri, e credimi, neanche lo vorresti fare 😉

        • mirkhond scrive:

          Poi bisogna vedere i prezzi, vista la vicinanza con la notoria località termale di Salsomaggiore.

        • Francesco scrive:

          sentirsi romano a chi? al massimo uno può divertirsi a indossare la maschera e recitare la parte ma non dire certe cose neppure per scherzo

          che ha Milano si sia operativi e quindi si abbia meno tempo da perdere è vero e onorevole, altro che palle di voi terronacci 😀

          per il resto, traffico meno peggio di Roma o Napoli, manie hai ragione, America non lo so … troppo occupati a tirarsela con gli altri italiani per pensare oltreoceano

          😀

        • PinoMamet scrive:

          “sentirsi romano a chi? al massimo uno può divertirsi a indossare la maschera e recitare la parte ma non dire certe cose neppure per scherzo”

          Credo che tu abbia una percezione falsata in quanto che milanese 😉 ma io a Roma ci ho vissuto… più a lungo di tre giorni 😉 e a parte me (che continuerò a sentirmi un provinciale e cowboy di F. finchè campo) praticamente tutti quelli che ho conosciuto, non nati a Roma, appena arrivati non vedevano l’ora di sentirsi parte dell’atmosfera di quella città.
          Tanti ne ho conosciuti (curiosamente anche alcuni emiliani) che ci stavano da anni…

          tutti dopo un po’- tradotto, due giorni- assumono detti ed espressioni romanesche, che raramente perdono.

          Il contrario di voi milanesi, che avete finito per parlare italiano regionale pugliese, però con accento lombrado 😉

        • mirkhond scrive:

          Roma ha una magia, che a Milano se la possono solo sognare…. 🙂
          Anche a me ha suscitato le stesse sensazioni di cui parli…

        • Francesco scrive:

          mah

          il dialetto e le espressioni gergali del romanesco fanno folkore e sono divertenti; quando uno vuole fare lo scazzato, sono perfette

          nella vita vera, Roma vitanda est, come luogo della geografia e dello spirito. l’idea di trasferirsi ivi è peggio che quella di essere assegnati alla Kamchatka o ai Territori del Nord Ovest (dove almeno non ci sono romani)

          la magia di Roma va bene per le canzoni di Venditti, il Nino D’Angelo romano …

          davvero pensate che un milanese potrebbe voler vivere in un’altra città? zero, assoluto, certificato ISO

          😀

        • mirkhond scrive:

          Infatti solo un milanese poteva dire quello che affermi, dato che da voi, vige solo questa poesia:

          http://www.esserecomunisti.it/wp-content/uploads/Paperone.jpg

        • Francesco scrive:

          ti sbagli, caro Duca, noi milanesi sappiamo fare soldi e vivere, sono quelli della lande desolate fuori (montanari, veneti, friulani, gente di giù) che è già tanto se sanno lavorare

          seriamente, a Milano esistevano una aristocrazia e un’alta borghesia di livello rispettabile

          oggi non so

          a Roma non mi pare

        • mirkhond scrive:

          “noi milanesi sappiamo fare soldi e vivere”

          A me fa venire la depressione, il tuo eden meneghino, cupo e brumoso, e dove ci si sente persi in un mare di cemento e tra sradicati cosmopoliti….

        • mirkhond scrive:

          La radiosa e luminosa Milano:

          http://youtu.be/suenbOOIqZQ

        • PinoMamet scrive:

          “davvero pensate che un milanese potrebbe voler vivere in un’altra città?”

          Un milanese assolutamente no (infatti te l’ho detto, tu sei milanese e non fai testo);

          ma agli abitanti d’Italia e del mondo, Roma piace, eMilano molto molto meno…

          perlomeno gli emiliani emigrati a Roma che conosco, ne sono entusiasti, mentre quasi tutti quelli trasferiti a Milano per lavoro non fanno che lamentarsi e non vedono l’ora di tornare!

        • Z. scrive:

          Rome ou Milan –
          restez-y
          et nous, nous resterons dans le Monde
          qui est quelquefois si jolie,
          avec sa grande plaine du Pô
          e ses belles plages du Exarcat;
          où s’épanouissent les belles filles
          et en même temps, les eurocrates.

        • Z. scrive:

          (de l’Exarchat, naturalmente. L’acca è finita in prima posizione, poi è diventata aspirata, e poi è scomparsa senza più riapparire al suo posto!)

        • PinoMamet scrive:

          Il francese ha sempre il suo fascino, peccato solo che sia parlato dai francesi!
          😉

        • Francesco scrive:

          il francese di buono ha che lo parlano LE francesi (che sono come le milanesi ma molto meglio)

          per il resto, tutto quello che dice Pino certifica che i milanesi sanno apprezzare ciò che ha valore (Milano), gli altri no (infatti vogliono andare a Roma!!!)

          😀

        • habsburgicus scrive:

          @Francesco
          premesso che in Francia di donne “chiavabili” ce ne sono indubbiamente abbastanza :D, le francesi (in generale..che poi non esiste :D..esiste la singola persona…di sesso femminile in questo caso) non sono certo il meglio in Europa..ti cito almeno 12 Stati europei in cui le donne, nel complesso, sono migliori
          LT, LV, EST
          RUS, BY, UA
          MD, RO
          SK, PL, D, NL
          😀

        • habsburgicus scrive:

          e ho obliato DK, S, N, SF e pure GR (almeno il nord più “slavizzato”)….e facciamo 18 😀 con H, siamo a 19

        • habsburgicus scrive:

          (è saltato MNT…altrimenti sarebbero solo 18 :D)

  131. mirkhond scrive:

    al razzismo cispadano

  132. PinoMamet scrive:

    Habsburgicus

    premesso che non mi scandalizzo di niente, sono solo curioso. Ma tu davvero credi agli omicidi rituali e all’accusa del sangue?
    Perché non l’ho mica capito! Insomma, mi pare che tu, sulla questione, abbia parlato di processi vinti o persi, o di opere più o meno accurate sul Talmud.

    Però una cosa è un processo vinto o perso, un’altra cosa ne pensi tu e questo ancora non l’ho mica capito.
    Mi parrebbe molto strano che una persona indubbiamente colta e preparatissima ci creda ancora, e la cosa mi incuriosisce.

    Un po’ lo stesso stupore che mi prende quando citi i passaggi anti-cristiani del Talmud.
    Ti rifai a fonti più o meno autorevoli, anche se sempre di una parte sola (e in realtà, nel merito, tutte smentite, ma vabbè); ma il Talmud non è mica un’opera segreta, inaccessibile, che si possa leggere solo nelle estrapolazioni di qualche fonte indiretta:
    sta lì, da leggere…

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Sicuramente la versione veramente vera sarà tenuta nascosta da voi perfidi che complottate per distruggere la Cristianità. Io non dico nulla, ma alla fine erano i giudei ad avvelenare i pozzi e a diffondere la peste, nel Trecento. E non dimenticare i Protocolli dei Savi di Sion, che le fonti dell’epoca in molti casi ritengono autentici e veridici 😀

      • habsburgicus scrive:

        la tua “pseudo-ironia” tienila per tè….nessuno ha citato tali cose

        Vedo che neppure qui si possano fare discorsi più articolati, nuancés, che non presuppongano ipso facto l’impeccabilità e l’innocenza a prescindere di alcuni, né ascoltino solo un’unica parte (quella che si è affermata, già allora e a fortiori oggi), ma tengano conto pure del vecchio adagio “audiatur et altera pars” (oggi dimenticato, in certi casi)….idem, senza prendere posizione, ricordavo che sotto Leone XIII (non ne ho fatto il nome) ma citando la data non ci sono equivoci, la Chiesa aveva una posizione ben diversa..basta, lo ricordavo solo, con ironia (non davo giudizi :D)
        Bene, ne prendo atto
        Del resto questi temi non mi appassionano (per dire, neppure i tristi casi giudiziari e di cronaca odierni, figuriamoci quelli di altri secoli e altri luoghi)..
        Preferirei discutere del grande Augusto e dei suoi poteri nel 27 a.C, 23 a.C e 19 a.C !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ti sto solo facendo un esempio di dove si arriva applicando certi schemi. È questione di metodo, il resto è irrilevante.

      • PinoMamet scrive:

        😀

        in cambio del tuo appoggio ti farò leggere la versione autentica, che tengo nascosta in cantina insieme al sangue dei bambini cristiani, e a quello di vergine, casomai passasse Dracula per un tresette 😉

      • PinoMamet scrive:

        ” Vedo che neppure qui si possano fare discorsi più articolati, nuancés”

        ma io vorrei semplicemente sapere cosa ne pensi tu!

  133. Moi scrive:

    Da Firenze spostiamoci un attimino a Roma … un punto di vista “diversamente uguale” ; -) :

    http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-09-25/squarciare-velo-xenofobia-081447.shtml?uuid=Aaj1MN7D

    di Allam … Nel senso di Khaled Fouad ; -) !

    Consiglio _ di nuovo_ la visione della Docufiction “Paris-Dabar” sulla realtà dell’ Alma Mater Studiorum Bononiensis. All’ utopistica Scaffaiolo Lake University NON si accenna … ma si capisce ugualmente perché NON può esistere.

    Nondimeno, segnalo “Loro-qui” :

    http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/11/26/news/noi_i_rapper_di_bolowood_voci_dei_maragli_di_periferia-9520822/

    “Bolowood” riecheggia “Bollywood”, che a sua volta riecheggia “Hollywood” ?

    : -)

    @ MIRKHOND

    Pare che le truppe “inglesi” di Riccardo I Cuor di Leone (1189-1199), giunte a Messina nel 1190, in direzione della Terrasanta cercassero di molestare la popolazione MASCHILE della città!

    [CIT.]
    “Molestie fra Masculi” ?! … Cioè ?! … Ma non era “Peccato” ?! ; -)

    *** OFF TOPIC un attimino ***

    Nell’ ultimo film sugli X-Men i “Villains” (NON-Mutanti) sono Nixon e … “Brunetta”, tra virgolette ! ; -)

    @ IZZALDIN

    “i laici accettano l’immigrazione islamica l’islam senza però accettare il “sostrato desertico irrazionale”

    [cit.]

    Questo si deve contestualizzare … in genere liberarsi della “zavorra antropologica (almeno) pre1789” implica la contropartita conveniente dell’ OttoPerMille. “Sallo” ! ; -)

    “mentre i cristiani possono odiarli liberamente”

    [cit.]

    Mi pare che si tratti di una minoranza molto ristretta … fra l’ altro, il più agguerrito CattoLepantino è l’ oramai celebre tuo (direbbe Mirkhond) “Connazionale” Rino Cammilleri; uno che vitupera nell’ Islam ciò che però rimpiange nel Cristianesimo. Cosa ? Essenzialmente resistere contro “gli intrighi e i loschi piani dei mostri disumani” [cit.] votati alle Forze Massoniche del Laicismo e della Secoalrizzazione.

  134. izzaldin scrive:

    @Pino Mamet
    “ma il Talmud non è mica un’opera segreta, inaccessibile, che si possa leggere solo nelle estrapolazioni di qualche fonte indiretta:
    sta lì, da leggere…”

    mi ha fatto sorridere questo passaggio.
    mi ha fatto sorridere perché nel saggio che ho citato sopra (e di cui consiglio vivamente la lettura) L’accusa del sangue di Furio Jesi, si racconta dell’affaire di Damasco del 1840, e dalle carte dell’inchiesta saltano fuori parole straordinariamente simili alle tue.
    Jesi racconta che dopo le prime indagini uno dei principali accusatori (convertitosi al cristianesimo) sosteneva dinanzi al giudice che il Talmud insegni “a derubare e assassinare i non-ebrei”.
    Allora il Pascià chiese al rabbino Jacùb Elantabi di firmare una dichiarazione in cui confermava questa tesi.
    Il rabbino rispose in maniera identica a come hai risposto tu:
    “Perché mai debbo scrivere di mio proprio pugno la mia approvazione? se qualcuno nega, i libri sono là in numero considerabile, questi daranno una mentita a tutti quelli che vorranno contendere, lo che è più importante, che la mia firma”.
    insomma, leggetevelo ‘sto benedetto Talmud 🙂 ve lo diciamo da duecento anni!

    @habsburgicus
    per confermare le tue tesi, nel libro si dice anche che in “Aceldama- ossia processo celebre istituito contro gli ebrei di Damasco in seguito all’assassinio rituale da loro consumato nella persona di Frate Tommaso di Sardegna”, pubblicato a Cagliari nel 1896, ebbene in questo libro si fa riferimento al fatto che i faldoni dell’indagine di Damasco (poi archiviata) vennero spediti al ministero degli esteri Fracese, retto all’epoca dal “giudeo Cremieux” che, secondo i cappuccini sardi, fece scomparire le carte, che effettivamente non sono più reperibili.

    Nel saggio di Jesi poi, trova conferma anche la tua affermazione sul fatto che ..”la Civilità Cattolica la pensava diversamente 🙂 ”
    Non solo Civiltà Cattolica, ma anche La Voce della Verità, L’Osservatore Cattolico, La Veron Fedele, Il Risveglio e altri giornali locali denunciarono per decenni nella seconda metà del XIX sec. le pratiche di omicidio rituale degli ebrei.

    saluti,
    Izzaldin

  135. izzaldin scrive:

    @ IZZALDIN

    “i laici accettano l’immigrazione islamica l’islam senza però accettare il “sostrato desertico irrazionale”

    [cit.]

    Questo si deve contestualizzare … in genere liberarsi della “zavorra antropologica (almeno) pre1789” implica la contropartita conveniente dell’ OttoPerMille. “Sallo” ! ; -)

    certo, intendevo dire che in Europa (più che in Italia) i musulmani si accettano a buon viso se “escono dalla moschea”.. se ci rimangono non sono poi così apprezzabili. Una musulmana può candidarsi col Front National di Marine Le Pen se si toglie lo velo. Non può candidarsi se se lo tiene. Questo intendevo

    “mentre i cristiani possono odiarli liberamente”

    [cit.]

    Mi pare che si tratti di una minoranza molto ristretta … fra l’ altro, il più agguerrito CattoLepantino è l’ oramai celebre tuo (direbbe Mirkhond) “Connazionale” Rino Cammilleri; uno che vitupera nell’ Islam ciò che però rimpiange nel Cristianesimo. Cosa ? Essenzialmente resistere contro “gli intrighi e i loschi piani dei mostri disumani” [cit.] votati alle Forze Massoniche del Laicismo e della Secoalrizzazione.


    ovviamente, per “odiare” non intendevo “odiare-odiare” nel senso brutto del termine, ma disprezzare o comunque avere una bassa opinione. il razzismo in italia è più istituzionale che non popolare,più a parole che non a fatti, non ci sono pogrom !(quasi mai).
    Il fatto che uno “odia perchè invidia” è stato letto nell’antisemitismo europeo novecentesco come vero e proprio transfer degli angoli bui della civiltà europea.
    boh

  136. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    Be’, il 2014 ha sancito oramai notoriamente delle New Entry dell’ OttoPerMille non certo meno esotiche dell’ Islam … insomma: mi pari un po’ troppo pessimista.

  137. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    “Il fatto che uno “odia perchè invidia” è stato letto nell’antisemitismo europeo novecentesco come vero e proprio transfer degli angoli bui della civiltà europea.”

    [CIT.]

    ___________________________

    Sembra interessante, ma … ti spiacerebbe per favore spiegarla in maniera un po’più articolata ?

    • Z. scrive:

      Ecco, ora forse capisci quello che proviamo noi di fronte ai tuoi commenti 😀

    • izzaldin scrive:

      vista l’ora sarò breve.
      In pratica l’accusa del sangue non è un’invenzione dei nazisti.
      già usata in epoca ellenista contro gli ebrei, poi dai pagani romani contro i cristiani, che infine, verso l’anno mille, l’avevano ribaltata su eretici, streghe ed ebrei.
      già questo mostrerebbe che un’accusa subìta in passato è stata usata su un altro soggetto, quasi colpevolmente.
      Attorno alla metà dell’ottocento, col caso Mortara a Bologna, con quello ungherese citato da Mirkhond e con quello di Damasco, l’acusa del sangue medievale (che dal settecento era rifiutata dai progressisti come residuo medievale oscurantista da cancellare) tornò in auge (come ci ricorda habsburgicus), e colpì doppiamente gli ebrei: in quanto eretici-deicidi e in quanto “medievali” e non integrati.
      Il nazismo sarebbe poi fiorito da una cultura intrisa di queste teorie, che vedeva nell’ebreo un “mostro nascosto dietro abiti civili”, pericoloso non in qunato inferiore (come i negri o gli slavi) ma perchè depositario di una conoscenza segreta e ormai persa dagli ariani (il Vecchio Testamento?).
      In questo quadro, Furio Jesi in Cultura di destra decodifica la Shoah come assassinio rituale compiuto sul popolo ebraico. Ovviamente, specifica che questa visione era propria dei capi e non dei “volenterosi carnefici”.
      spero di essermi spiegato.
      saluti

  138. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    Una differenza che sai benissimo, ma forse non valorizzi abbastanza: per gli Ebrei, Dio si è fatto una Testimonianza tramandata in alcuni Libri di una Tradizione; per i Musulmani, Dio si è fatto Quel Libro; per i Cristiani, Dio s’è fatto Uomo, “Umano”.

    In tempi e luoghi NON secolarizzati, tutto ciò è molto più determinante e costitutvo di quanto si possa razionalmente immaginare.

    • Z. scrive:

      Mi spieghi meglio la differenza tra la visione cristiana e quella islamica?

      • Moi scrive:

        Be’ quella è relativamente facile : Dio Si Fa Uomo (Yeshua alias Jesus) VS Dio Si Fa Libro (Corano,ovviamente). Tra Ebraismo e Islam è già più sottile. A livello dottrinario, l’ Islam sembrerebbe una versione “Reboot Essenzialista & Universalista” dell’ Ebraismo.

        • Z. scrive:

          Un mio amico all’esame di diritto musulmano disse: “il Corano è il verbo incartato.”

          E l’esaminatore rispose: “ecco, veda di non dirlo mai a un musulmano…”

          Detto questo mi pare che Bausani, per dirne uno di un certo rilievo, avesse trattato anche la questione degli elementi antropomorfi del Dio coranico. Intendo, forse la questione non è così lineare. Bisognerebbe chiedere al nostro alim di fiducia, ma ormai latita costantemente!

        • Ritvan scrive:

          Eccolo qui, caro Z., il tuo alim di fiducia!:-)
          Nell`islam non e` Dio che “si fa” Corano. Dio semplicemente manda dei mesaggi al Profeta Maometto tramite l`arcangelo Gabriele. L`insieme di quei messaggi costituisce il Corano. Tutto qui.
          P.S. Da musulmano quel “Verbo incartato” a proposito del Corano non lo trovo affatto offensivo…ma sara` che io sono un musulmano cosiddetto “moderato”:-)

  139. mirkhond scrive:

    “Molestie fra Masculi” ?! … Cioè ?! … Ma non era “Peccato” ?! ; -)

    Casomai molesti di MASCHI ad ALTRI MASCHI!
    Certo che era peccato?
    Ma perché non si peccava anche allora?

  140. mirkhond scrive:

    molestie

  141. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    L’ argomento “Odiano Perché Invidiano” è usatissimo anche da Fiamma Nirenstein per i Palestin _ Pardon : “Arabi Abusivi in Palestina” [sic] _ in rapporto agli Israeliani.

  142. mirkhond scrive:

    “sul fatto che è di Bologna!”

    Naturalmente la certezza assoluta non ce l’ho!
    Però mi sembra che padroneggi abbastanza bene il vostro dialetto!
    Lui stesso poi, ermetico su TUTTO ciò che riguarda la sua vita, l’unica cosa di cui non ha MAI fatto mistero è proprio la sua bolognesità!

    • Z. scrive:

      Su questo non hai torto. E oltre al dialetto padroneggia bene lo slang locale, che è difficile apprendere sui libri.

      Insomma, via, crediamogli 😀

  143. Moi scrive:

    @ Z

    Cos’è ‘sta storia dell’ Esame di Sharia New Wave con i Prof. Aspiranti Dhimmi ?! Ma dove ?! … Bologna ?! In quante altre città e Paesi del Mondo Libero ?

    Si tratta di una tua trovata suggerita al Magnifico Massonico Rettore in funzione proCuperlo (futuri, imminenti, tanti voti per fare le scarpe al Democristianetto Renzi !), ‘sto esame di Diritto Islamico, nevvero ?

    Ma da quando ha iniziato a esistere un simile esame ?!

    Si parla della facoltà di Storia o … di Giurisprudenza ?!

    Ti ricordo che un Giurista, un Avvocato dev’ essere laico, perciò tenuto da deontologia professionale a sbattersene i maroni delle consuetudini islamiche, della Sharia e di quando c’è il Ramadàn. Così come se ne sbatte giustamente (!) i maroni delle altre robe delle altre religioni.

    A meno che non si tratti di innocuo “cosplay spirituale” (tipo duello coreografato di Gatka Sikh) NON confliggente con la Laicità … l’ OttoPerMille ha le sue regole ferree “$acr€ : -) & Inviolabili” ; -) che NON devono contemplare eccezioni per alcuno, se lo si vuole !

    … Ma il Prof. del tuo amico, sarà mica un Piddino-OneWay-Liberal che ride soltanto con le vignette anticlericali di Vauro ?! Di ‘sto Prof. NON ti chiedo il nominativo, ma il Livello di Coerenza Personale … visto che _ stando a quanto dici tu, eh …_ plagia filoislamicamente i Giovani ! … E magari quel Prof. Universitario Masso-Barone di Diritto Islamico è uno che ride con le battutine UAAR tipo “Orto [sic] per Mille : mandiamo i preti a zappare la terra !” [cit.] ?

    Uno di quelli addirittura pro Niqab MA che, ancora negli Anni Ottanta, sprezzantemente chiamava “Culi Bianchi” [cit.] i Democristiani che NON si abbronzavano in spiaggia ?!

    Uno che sghignazza divertito con i Pastafariani per “lo Spaghettone Volante è Bollito per i Nostri Peccati, come dichiarato al Profeta Bobby Henderson” [cit.[ ?!

    PS 1

    Tecnicamente “Verbo IncarTato” VS “Verbo IncarNato” è una sintesi perfetta, anche se a essere pignoli credo che il primissimo Corano sia stato scritto su pergamena. Insomma: SE si ride con le vignette anticlericali di Vauro, NON si può fare gli Ecumeniconi Buonistoni per questa battutina che in confronto a Vauro sulla Chiesa Cattolica è roba da “Tenero Giacomino” della Settimana Enigmistica !

    Certo, chi organizza questi corsi di “Diritto Musulmano” segue la logica massonica, che mi è ben nota, di creare un Chaos Discendente affinché il Popolino- Popolaccio invochi un Ordo Ascendente.

    PS 2

    Finora, il contraltare di “Pastafarian Right” è limitato agli USA e neppure ancora assemblato in un Corpus Giuridico. Di solito procedono per “reattività” rispetto alle altre religioni … secondo il Principio UltraLaico che “Non ci possono essere Amici Immaginari più tutelati di altri”; anche se questo contraddice il principio che “Il nostro (!) Amico Immaginario è l’ unico a NON fare il Padre-Padrone !”. E infatti i Pastafariani vantano la propria Tolleranza Religiosa nel NON obbligare alcuno NON “Toccato dalla Sua Spaghettosa Appendice” a doversi vestire per forza da Pirata, al fine di abbassare i livelli dell’ Effetto Serra !

    Personalmente _alla fin-fine, ma proprio fine-fine, eh …_ dò ragione a Pino : se proclami “Il nostro (!) Amico Immaginario è l’ unico a NON fare il Padre-Padrone !” … ebbene, agisci conseguentemente.

    PS 3

    Dici che esagero ? E allora dimmi tu a che cazzo serve un “Esame di Diritto Musulmano” … Perché un avvocato di un Paese Libero dovrebbe conoscerlo, visto che tanto NON c’è posto per la Sharia, per il Misticismo e per la Tirannia nel Mondo Libero ?!

    Si tratta di un esame obbligatorio o facoltativo ? Si potrebbe fare un referndum abrogativo di questo esame ?

    Dopo il film di Checco Zalone, ho _ confesso_ abbassato la guardia _ ho fatto male ? _ e mi è sfuggito che ‘sto esame esistesse …

    L’idea è nata da qualcuno tipo Lorenz’ Da Rabbia / Lorenzo Declich come contr’altare all’ Esame di Diritto Canonico (che però dev’ essere facoltativo) ? Prima, però, non ci dovrebbe essere la dezavorrizzazione antropologica per accedere all’ Ottopermille ?! Come _ ripeto ! _ già han fatto altri Culti Esotici ?! … NON meno esotici dell’ Islam, ri-ri-ripeto !

    E se ci fosse una Connection Levantina fra Checco Zalone e il Mullah Omar ?! Un’ammirevole Astuzia PanLevantinista, degna dell’ Ayatollah Ruollah Khomeini, sarebbe !

    PS 4

    Nelle Università di Sharia, ci sono Esami di Ius ?

    PS 5

    Altra possibilità : l’ Esame di Diritto Islamico l’ ha istituito qualche “Giurista Maschietto” che ha accusato un Prolasso Scrotale da Boldrinismo-PopoloViolismo-SeNonOraQuandismo-QuotaRosismo-DonnaPrassedismo …

    nel caso, ha fatto quasi-quasi bene ! ; -) : -)

    @ MIRKHOND

    La Candidata Corpulenta (si capiva dalle foto un’altezza e una larghezza di spalle piuttosto marcate per una donna …) in Niqab per l’ Eliseo era uno scoop di Miguel. Ne hanno parlato anche altre fonti, soprattutto in Francese ovviamente.

    • Z. scrive:

      Moi, a parte che – ovviamente – un avvocato (così come un giudice o un notaio) ha diritto di essere laico o religioso quanto vuole e nella misura in cui lo desidera…

      …a parte questo, ti svelo un segreto: tra gli esami opzionali del corso di laurea in Giurisprudenza, nell’ateneo della nostra città, non c’è solo Diritto dei Paesi Islamici (già “Diritto Musulmano e dei Paesi Islamici”). Ce ne sono tanti altri, tra i quali Diritto Ecclesiastico e persino – tieniti forte – Diritto Canonico.

      E ti dirò: forse quest’ultimo, assieme a Diritto della Navigazione, è l’esame opzionale più praticato dagli studenti.

      E te ne dirò un’altra: “opzionali”, per Canonico ed Ecclesiastico, è ormai definizione imprecisa: ora sono semi-obbligatori. Nel senso che devi obbligatoriamente sostenere o Canonico, o Ecclesiastico, oppure Diritto Costituzionale Avanzato. Ma almeno uno dei tre devi sostenerlo per forza.

      Tornando all’esame di Diritto dei Paesi Islamici, qui ne trovi il programma:

      http://www.giurisprudenza.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2014/377457

      Mi raccomando, però: acqua in bocca! 😀

  144. mirkhond scrive:

    Allora l’avrò confusa con un’altra, la cui foto fu ugualmente postata in questo blog!

  145. mirkhond scrive:

    “E te ne dirò un’altra: “opzionali”, per Canonico ed Ecclesiastico, è ormai definizione imprecisa: ora sono semi-obbligatori.”

    Sono convinto che saresti stato un ottimo monsignore! 😉

  146. mirkhond scrive:

    Uno dei commentatori del video che hai postato, dice che sarebbe stato bello se avessero fatto un film “Don Camillo e Don Peppone”, alias monsignor Benedetto Carloni :), in America.
    In cui Don Camillo, aiutato da monsignor Carloni, scopriva il volto oscuro dei radiosi e luminosi U$A… 🙂
    Un vero peccato!

  147. mirkhond scrive:

    Gino Cervi comunque era magnifico pure nel ruol del prete.
    Pensiamo alle sue perfrmace cinematografiche e teatrali sul Cardinal Lambertini, il futuro PEPA Benedetto XIV (1740-1758)!
    Del resto Guareschi, pensava a Gino Cervi per Don Camillo e a se stesso come Peppone, litigando sul set col regista Julien Duvivier che invece aveva scelto Fernandel!
    Duvivier, alla fine, fece fare il provino ad entrambi, ma mentre Gino Cervi fu impeccabile in tonaca, Guareschi fece fiasco.
    Finché Duvivier non riuscì finalmente ad imporsi e a consigliare Guareschi di occuparsi delle sceneggiature, mentre a fare i film ci pensava lui!
    E fu il successo che tutti conosciamo!

  148. Roberto scrive:

    Moi

    “allora dimmi tu a che cazzo serve un “Esame di Diritto Musulmano”

    Più o meno come storia del diritto italiano, istituzioni di diritto romano, esegesi delle fonti del diritto romano, diritto canonico, diritto ecclesiastico.
    Tutti esami che ho dato….

    Comunque a Bologna ci dovrebbe essere anche “diritto asiatico” (conosco la prof che è una comparatista eccellente, esperta di diritto cinese, Marina Timoteo)

    A proposito di diritto dei paesi musulmani, io ho insegnato (diritto internazionale o UE, non mi ricordo più) in un master per “relazioni commerciali con i paesi arabi”. Là facevano vari corsi di diritto musulmano e credo che l’utilità sia abbastanza evidente. In genere non mi sembra così assurto avere un’infarinatura del diritto dei paesi con i quali ci sono relazioni commerciali

    • Z. scrive:

      Roberto,

      questa la racconti agli altri, se se la bevono!

      Se hai dato quegli esami non è certo per avere un’infarinatura di alcunché.

      Storia e istituzioni di romano li hai dati perché erano obbligatori, gli altri perché erano esami leggeri di poche pagine.

      😛

      • Roberto scrive:

        Ovviamente la storia dell’infarinatura vale per il diritto musulmano, visto che con l’impero romano non abbiamo relazioni commerciali

        😀

      • roberto scrive:

        comunque Z, ricordati che siamo fra i babbani.
        tutti gli esami a giurisprudenza sono pesissimi e solo quelli veramente intelligenti possono sperare di passare cose come esegesi delle fonti del diritto romano
        😉

    • Moi scrive:

      NON basta chiedere “Quanto costare petrolio ?” 😉 ?

      • roberto scrive:

        eh, ma magari poi ti accorgi che il contratto firmato non è valido perché non c’erano quattro testimoni (dico per dire, non so nulla di diritto dei paesi musulmani)

  149. Moi scrive:

    ***@ TUTTI : Segnalazione ***

    A proposito di ” Renzie-ismo ” e “consacrazioni laiche” :

    http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2014/06/24/news/vasco_rossi_renzi_si_muove_bene_ha_riportato_i_giovani_alla_politica-89889634/

    http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=Vasco+su+Renzi%3A+”Ha+portato+in+politica+i+giovani”&idSezione=59977

    si noti che l’insulto che più fa male è “vecchio” … ; -)

    “Dare del Lei” = “Dirti che sei vecchio” … credo che in Italia, almeno in Emilia Romagna, al “Lei” ci tengano oramai solo Umarèll & Zdàure. Forse in altre regioni la cosa arriva un po’ in ritardo, ma il trend _ pardon : “l’ andazzo” : -) _ Nazionale (in senso Post1861 … ormai è fatta !) gli è quello lì.

    ———————————————-

    Mi limito alle terribili citazioni :

    « Il presidente, con le armi è come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli »

    (Pietro Chiocca al suo datore di lavoro)

    « Perché vedete… le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono. Ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono vogliono vogliono e non si accontentano mai! Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano! …Costano molto, e per procurarsele qualcuno bisogna depredare! »

    (Pietro Chiocca alla sua famiglia, che scopre una “coscienza” MA vive agiatamente … ; ndr …)

    … indovinate chi mi viene in mente OGGI. ; -) : -)

    PS

    I film dell’ “Albertone Nazionale” [cit.] erano davvero “pesissimi” … con il Politically Correct odierno sarebbero impensabili. E infatti _ a parte “Qui” _ si pensa molto meno … purtroppo.

    @ PINO

    Scusa, tu cataloghi i Sardi come “Meridionali” ?

    … Io no: non sono affatto assimilabili ad alcun altro Gruppo Etnico del Subcontinente Italico; sotto ogni punto di vista: linguistico in primis, culturale in secundis.

    E anche senza (!) scomodare i Catalani della zona di Alghero, come Berlinguer …

    ******* A proposito d’ Identitarismi “Locali”********

    http://www.scotlandnow.dailyrecord.co.uk/lifestyle/tom-shields-english-wont-official-3688289

    Tom Shields : “English won’t be the Official Language of Scotland” [quot.] …

    Però dubito che i turisti (!) si prenderanno mai la briga d’ imparare lo Scozzese … e neppure (!) la “versione locale” dell’ Inglese “Elevata a Lingua Ufficiale” !

  150. Moi scrive:

    @ MIRKHOND & FRANCESCO

    Con-testualizziamo : Guareschi scrive in pienissima Guerra Fredda, quasi (ripeto: quasi) tutta la sua produzione nota precede la Contestazione Giovanile e il Concilio Vaticano II … due fatti che _ Paese prima, Paese poi … Paese più, Paese meno_ cambieranno per sempre (!) il Mondo intero. In pratica, la Storia metterà la propria Grande Pialla alla massima potenza … ed ha appena cominciato ! ; -)

    Secolarizzazione ? Globalizzazione ? Probabilmente, non sono che le prime “sgrossature” …

    Ciò detto … se la Chiesa Cattolica dei tempi di Guareschi era così alleata agli USA , NON lo era certo per “feeling” con un Paese Massonico-Protestante TurboCapitalista! Alcide “Ze Gréit Democristianàizer” : -) De Gasperi, NATO, Maccartismo all’ Amatriciana, Piano Marshall, “dicks and bundles” ; -) : -)

    Nel senso di “Poveracci, cazzi vostri: crepate di stenti e incuria senza rompere i maroni e restate ignoranti se non potete permettervi un’ assicurrazione sanitaria e una pubblica istruzione proibitive ! Anzi: sentitevene in colpa dinanzi a Dio ! ” … che poi è come sta diventando oggi l’ Europa. Con un’ Elite Culturale Politically Correct avulsa e insulsa _ “Donna Prassede style” ; -) _ nonché menefreghista verso i problemi VERI e la sofferenza VERA !

    Era il principio Cattolico _ molto Cattolico (almeno del Cattolicesimo di allora) _ di “Male Minore”.

    USA vs URSS, ma … al méj, i l’ avéan såtta i pî ! ; -)

    • Francesco scrive:

      scusa Moi

      quelli ci passano il Piano Marshall, coi loro soldati ci garantiscono pace esterna e sicurezza interna, ci lasciano sguazzare nello Stato Sociale (che poi sono anni molto di sinistra anche negli USA, Keynes domina incontrastato nella testa dei pubblici funzionari) e tu tiri fuori una ridicola geremiade anti-capitalista degna dell’Unità di quegli anni?

      e attieniti ai fatti, qualche volta! mica sei Berlusconi – credo

  151. mirkhond scrive:

    “Nel senso di “Poveracci, cazzi vostri: crepate di stenti e incuria senza rompere i maroni e restate ignoranti se non potete permettervi un’ assicurrazione sanitaria e una pubblica istruzione proibitive ! Anzi: sentitevene in colpa dinanzi a Dio ! ” … che poi è come sta diventando oggi l’ Europa. Con un’ Elite Culturale Politically Correct avulsa e insulsa _ “Donna Prassede style” ; -) _ nonché menefreghista verso i problemi VERI e la sofferenza VERA !”

    Concordo PIENAMENTE!

  152. Moi scrive:

    @ TUTTI

    Più che altro, sono i Nazionalismi e le pretese di Razza Pura a costituire delle “fisse” relativamente molto recenti … ma Pino l’ha già spiegato benissimo.

    • Z. scrive:

      Il testo di Mosse, a mio avviso, è un classico sempre interessante. E non privo di simpatiche curiosità, tipo il tentativo di far discendere il termine “monumento” dal latino “momentum” 😀

    • Francesco scrive:

      fanno pure gli spiritosi

      ridatemi la peggiore banda di berlusconiani che saranno sempre molto meglio

      Grillo è riuscito ad abbassare la mia opinione sugli italiani, impresa veramente ardua

  153. Tortuga scrive:

    ” l’accensione di Ponte Vecchio avvenuta per mano di Andrea Bocelli noto cantante lirico pisano NON vedente che ha anche detto “Non so perché avete scelto me per accendere la luce”

    Questa è bella, i non vedenti sono spesso persone molto sottilmente spiritose.
    Mi ricorda un caro alunno non vedente di mio marito che un giorno – ricevute debite istruzioni sul metodo di studio a protezione delle sue preoccupazioni – gli disse:
    “Professore, mi fido di lei, … ciecamente”

    🙂

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