Rottami umani ed elettronici

Sul Lungarno, vicino alla Biblioteca Nazionale e in vista del Ponte dei Ferraristi, è apparso questo cartellone pubblicitario.

Che permette anche di spiegare, uno, perché non usiamo lo smartphone, e due, perché non ci possono rottamare, nemmeno se vengono da Rignano sull’Arno.

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480 risposte a Rottami umani ed elettronici

  1. In inglese stoned ha un significato abbastanza specifico ed abbastanza preciso.
    Che sia la caratteristica principale di chi decide di separarsi da del denaro per questo oggettino?

  2. Moi scrive:

    Ma le robe in “ex” finale non eran preservativi o simili ? (v.di “rapex” 😉 )

  3. Moi scrive:

    * Italie Parallele (28/02/2012): tutto giusto, però due dubbi s’impongono.*

    1

    Crozza NON dice quanto pr€nd€ lui … sarà però Brunetta a smascherarlo.

    2

    Crozza davvero NON sa che Lyon è la città più massonica (!) di Francia ?!f

    http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/le-italie-parallele-secondo-maurizio-crozza/89207/87600

  4. Moi scrive:

    Oltrarno Vice City (nel limite del possibile)

    http://www.youtube.com/watch?v=4K0TX3YCGQg

  5. Moi scrive:

    There’s an Indigenous Population called “Oltrarnàini” …

    http://www.youtube.com/watch?v=qP0jT4NB-t8

  6. Moi scrive:

    “Matteo” comunque NON è un nome protetto da hopyright 😉 !

  7. Moi scrive:

    A proposito di “telecomunicazioni” … canzone di Fausto Carpani dedicata a Guglielmo Marconi :

    http://www.radiomarconi.com/marconi/marconeide001.mp3

    😉

    PS

    Ancora negli Anni Settanta c’erano “cinni” che, forviati (!) dal dialetto, scrivevano in Italiano … “l’ aradio” [sic], ovviamente 🙂 come sostantivo di “genere” 😉 maschile !

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Bellissima :

    http://www.florencealthea.it/immagini/oltrarno1.gif

    Devo controllare, ma sono quasi sicuro che Porta San Frediano sia sorta solo con la sesta cerchia di mura, quella voluta da Arnolfo da Cambio; quindi fino al 1333, la porta era un po’ più a est e il muro passava tra l’altro proprio attraverso il “nostro” giardino.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Ripensandoci, direi di no : voi vorreste la “Pedonalizzazione” dell’ Oltrarno, no Miguel ?”

    Siamo sempre “noi” in senso lato, gli amici del Comitato di Via de’ Serragli, ma andiamo anche noi alle loro proteste.

    La pedonalizzazione è una questione difficile, perché da una parte riduce il traffico, dall’altra crea piccole vetrine di lusso, al posto delle botteghe artigiane e dei negozi di quartiere; e le zone pedonalizzate facilmente diventano semplicemente luoghi di movida.

    • PinoMamet scrive:

      Da una piccolissima F. a una grande F., ricordo il commento di un mio amico dopo la pedonalizzazione:
      “Hanno fatto un deserto, e lo hanno chiamato centro”.

  10. Miguel Martinez scrive:

    OT, una curiosità…

    Ieri sono andato al Banco Posta solo per controllare i movimenti recenti, e mi è uscita una schermata “movimentazione non disponibile”,che è una scritta che non ho mai visto prima in vita mia.

    Oggi sento una donna per strada che parla nel telefonino, che non riesce a capire perché non ha potuto scaricare i soldi dal Bancomat (non so di che banca), pur non avendo sfiorato i limiti.

    E non ci penso, finché non mi arriva, da una mailing list, questo messaggio:

    “Ciao scusate l’off topic volevo segnalare un fatto curioso:
    Stamattina e’ gia il secondo ufficio postale che giro per commissioni e tutti e 2 sono stracolmi di gente con la carta conto bancoposta incazzata nera perche’ gli e’ stata bloccata.
    Adesso nell aria di corridoio gira voce di una massiccia clonazione di carte di credito in nord italia e poste ha bloccato quasi tutto per sicurezza.
    Io non ci credo e secondo me il blocco e’ pilotato perche’ PI non ce la fa a soddisfare le richieste di liquidita’ degli italiani sotto natale.
    In giro ci sta il panico non potete capire!”

    Boh (e non ho capito chi è PI)… Spesso le cose che ci sembrano complotti, sono solo problemi casuali, comunque la cosa è curiosa.

  11. habsburgicus scrive:

    Innanzitutto Buon Natale, in primis a Miguel e a tutti i frequentatori/tutte le frequentatrici del blog….
    Vorrei aprire un OT enorme…e lo apro qui perché è il primo post che vedo 😀
    Rivolto soprattutto ai grecisti, ma ovviamente aperto a tutti/tutte….
    È nota l’iscrizione dell’Osteria dell’Osa, in pieno Latium, datata da molti a c.a 770 a.C, che ne farebbe la più antica iscrizione greca alfabetica databile d’Italia e dell’intero mondo ellenico…
    Orbene, se verso il 770 a.C già l’alfabeto greco era conosciuto nel Lazio, possiamo supporre che, come minimo, i primi greci “alfabetizzati” siano giunti in Italia al più tardi nell’800 a.C e che l’alfabeto greco sia stato adottato dal fenicio un po’ prima, diciamo non dopo l’850 a.C (io propenderei per 900-850 a.C, data in sé per nulla “scandalosa” perché verso quest’epoca già si soffermava Karl Julius Beloch un secolo fa)
    Una data abbastanza arcaica (contro Rhys Carpenter, che negli anni 1930’, parlava addirittura del 700 aC circa) per la creazione dell’alfabeto greco potrebbe discendere anche dalla nuova datazione delle iscrizioni frigie arcaiche (1° metà VIII secolo a.C, Brixhe)…questo ipotizzando, e accusatemi pure di ellenocentrismo, quello che a me sembra “evidente”, cioè che i greci adottarono, e adattarono, l’alfabeto semitico e poco dopo lo fecero conoscere ai frigi..al limite si potrebbe invece sostenere che siano stati i Frigi ad adattare l’alfabeto fenicio e che i greci l’abbiano attinto dai Frigi, ma mi sembra poco probabile
    Vi è un problema..
    Lo studioso israeliano Sass, nel 2005, sostiene che il passaggio dal proto-canaanita all’alfabeto fenicio (che egli preferisce chiamare, pare, fenicio-aramaico , negando, secondo me ingiustamente il ruolo specifico dei fenici) sarebbe avvenuto verso metà IX secolo a.C e che la creazione dell’alfabeto greco (e di quello sud-arabo) sarebbe posteriore a quell’epoca [dunque, direi io, post 800 a.C..ho letto solo una recensione di Sass su IEJ 2009, il libro purtroppo non l’ho trovato]…questo come si concilia con la cronologia di Osteria dell’Osa ? (a meno di supporre che i Greci inventino l’alfabeto diciamo c.a 780 a.C, poi alcuni inventori partano subito per l’Italia, non si accontentino di stare sulla costa e si spingano fin nel Latium, dove dieci anni erigono un’iscrizione….negli stessi anni altri greci “alfabetizzati” partono per la Frigia e insegnano ai Frigi l’alfabeto che subito l’adottano e caso fortunato le prime iscrizioni,in entrambi i casi, ci giungono ! possibile, ma strano]
    C’è un’altra soluzione…Sass forse sbaglia
    Io proporrei questa cronologia su cui amerei ricevere quanti più pareri possibili
    c.a 1000 a.C, l’alfabeto proto-canaanita diviene alfabetico fenicio (opinione “classica”…Sass, come conseguenza del suo modello, deve porre le iscrizioni gublite arcaiche , di Ahiram, Elibaal, Shipitbaal, nel IX secolo a.C anziche fra 1000 e 925 a.C, e ciò pare forte….se pensiamo che all’inizio le ponevano nel XIII secolo a.C ! prima della “revisione” del 1945, da Dunand in poi, indi fatta propria da William Albright)
    c.a 900-850 a.C, alcuni greci (mercanti e/o isolani) adottano l’alfabeto fenicio per la loro lingua (a Rodi ? in Ionia ?)
    c.a 820 a.C, i Frigi adottano l’alfabeto greco (1°attestazioni giunteci, inizio VIII secolo a.C)
    c.a 770 a.C, 1° attestazione (fortuita) dell’alfabeto greco, a Osteria dell’Osa, in Lazio
    c.a 750 a.C, gli Etruschi adottano l’alfabeto greco, dunque l’epigrafia etrusca inizierebbe già in VIII secolo a.C (almeno in potentia) e non solo nel VII secolo a.C
    fine VIII secolo a.C, altri italici (fra cui i latini) adottano l’alfabeto greco (o quello etrusco, nel caso dei Latini più probabile quello greco, del resto le divergenze all’epoca dovevano ancora essere minime)
    Buone Feste

    • PinoMamet scrive:

      Non sono troppo esperto della questione, ma la tua cronologia mi pare a occhio e croce convincente (certo poi bisogna tenere presenti le incertezze sulle datazioni di molte iscrizioni), sicuramente più convincente di quella di Sass, per quanto posso capirci senza averlo letto.

      Di fatto la teoria di Sass renderebbe l’iscrizione di Gabii un caso veramente eccezionale (praticamente “fulmineo”, appena trovato un nuovo alfabeto, tac, ‘sti Greci te lo vanno a scrivere in un paese semi-sconosciuto, o forse- peggio ancora, dal punto di vista della credibilità- se ne approppriano in un battito di ciglia i popoli locali….)

  12. Francesco scrive:

    Buon Natale a tutti

    e speriamo che il Sistema non collassi, che a volare in aria sono sempre gli stracci

    • Z. scrive:

      Sante parole. Anche in senso letterale, per quanto riguarda la prima riga.

      Anche se credo che “sacre” sarebbe più corretto. Ma da miscredente l’errore è meno grave.

      Buon Natale a tutti.

      • Moi scrive:

        Auguri a tutti !

        PS

        @ FRANCESCO

        Hai mai pensato che in fondo si potrebbe definire l’ Intellettuale di Sinistra come “Misantropo Selettivo” ? 😉

        • Francesco scrive:

          io opterei per “generosa vittima di un errore di prospettiva” oppure, più prosaicamente, per “stronzo”

          ciao

        • PinoMamet scrive:

          Ma chi sarebbe, ‘sto intellettuale di sinistra?

          è un’altra figura mitica come “i professori che sono tutti comunisti”, o avete in mente qualcuno di concreto?
          😉

        • Z. scrive:

          Ma guarda, “i professori tutti comunisti” potrei quasi accettarlo.

          Chiaro, detta così è una fesseria. Ma spesso se per “comunista” si intende “qualsiasi italiano non abbia mai votato l’alleanza di Berlusconi”, come farebbe Emilio Fede; e se per “tutti” si intende “una gran parte”, come potrebbe dire Luciano dopo la seconda bottiglia di lambrusco.

          Resta una fesseria, beninteso, ma diventa una fesseria che agli ubriachi può essere perdonata.

          E’ quando si parla di “giudici tutti comunisti” che mi viene davvero da sorridere, e da pensare:

          “Signore, perdonali, poiché essi non sanno ciò che vanno dicendo”.

          😀

    • serse scrive:

      Buon Natale Francesco e Z.
      (sto vagliando l’ipotesi ZZtop)

  13. Z. scrive:

    OT:

    negli Stati Uniti, alcuni senatori democratici propongono l’aumento del salario minimo:

    http://www.huffingtonpost.com/2013/03/04/minimum-wage_n_2807440.html

    La notizia però non è questa, è che – se ho ben capito – neppure negli Stati Uniti la scala mobile è più considerata il Male Assoluto. Nel peggiore dei casi è qualcosa di cui discutere; nel peggiore, diventerà legge.

    Dovevano ascoltare gli ammonimenti di Sarah Palin. Ora è troppo tardi…

    http://pumabydesign001.files.wordpress.com/2011/08/obama-communism.jpg

    • Z. scrive:

      (nel MIGLIORE, diventerà legge. Migliore per i democratici, presumo, dato che i repubblicani sono contrari anche all’aumento del salario minimo)

  14. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    http://www.youtube.com/watch?v=zh8PqZ_k9Yg

    Salvini e il Secessionismo Salentino (4:00 – 5:00)

    • mirkhond scrive:

      L’idea di una Terra d’Otranto staccata dalla Puglia va benissimo anche a me.
      L’importante però è restare uniti in una macroregione napoletana tra Tronto, Capo di Leuca e Stretto di Messina.
      Cosa di cui non sono così sicuro, se dovesse prevalere il modello federalista di Miglio…..

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        L’importante è moltiplicare i centri di spesa.

      • Peucezio scrive:

        Basterebbe semplicemente cambiare il nome della regione da “Puglia” a “Puglia e Salento”, così si uscirebbe dall’equivoco, i Salentini la smetterebbero di gabellarsi come pugliesi, però non si spenderebbe un centesimo in più (tranne l’inchiostro per stampare il nome più lungo).

  15. Moi scrive:

    Internet, Pochi Intellettuali Cosmopoliti …

    http://www.youtube.com/watch?v=j4HrXEa16XA

    … lui (!) compreso !!! 😉 🙂

  16. Moi scrive:

    http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/dec/22/better-to-say-merry-christmas-or-happy-holidays

    per chi volesse divertirsi a farsi pippe mentali politically correct sugli auguri 🙂 …

  17. Ritvan scrive:

    Buon Natale a tutti anche da parte mia!

    P.S. Moi, non ci provare a darmi del criptocristiano, eh:-), Gesu` e` considerato dall`islam uno dei piu` grandi profeti di Allah, l`unico nato da madre vergine per volere di Allah e corroborato dallo Spirito Santo.

    • Ritvan scrive:

      Cribbio, Moi, mi accorgo orripilato:-) che non mi hai mai chiesto cos` e` successo a Babbo Natale (e alle renne e tutto l`ambaradan) sotto il regime di Enver Hoxha….non e` da te….stai bene di salute?:-)

      P.S. Vabbeh, marzullianamente:-) ti dico che Babbo Natale fu ribattezzato “Plaku i Vitit te Ri” (ossia Il Vecchio dell`Anno Nuovo, bello come ossimoro, no?) e la sua scorrazzata pei camini fu spostata il 31 dicembre: il resto, slitta, renne, regali ecc., rimase invariato.

    • serse scrive:

      Buon Natale anche a te e ai tuoi cari, Ritvan.

    • Tortuga scrive:

      Ritty, buon Natale in modo speciale (senza che debba suscitare l’invidia all’altrui) anche da parte mia per te.

      Tempo fa chiesi a Miguel di passarti la mia mail che desideravo scambiare due parole con te … la puoi trovare in questa pagina:
      http://iniziodallafine.blogfree.net/?t=4372372

      Approfitto per chiedere a Miguel se posso cambiare nick, desidero usare il mio nome … anche quando sclero 😀

      patrizia

  18. Roberto scrive:

    Per rassicurare moi,
    Sulle 5 cartoline di auguri che la mia istituzione mette a disposizione del personale non è mai menzionato il Natale (in inglese c’è appunto il pessimo auguri di stagione, non so le altre lingue perché non le ho prese)

    Io invece auguro Buon Natale a tutti coloro che credono al figlio di Dio fattosi uomo e buona cena a tutti gli altri (spaghetti ‘a vongole e baccalà alla napoletana in casa robelux)

    • Francesco scrive:

      Non è che noi cristiani si digiuni a Natale, però!

      Ciao

      Francesco

      • Ritvan scrive:

        —-Non è che noi cristiani si digiuni a Natale, però!
        Ciao Francesco—
        No, ma come descrive robelux (e come ho constatato di persona invitato da amici catolici) il menu e` siempre tutto a base di prodotti ittici. Ma Il Neonato non aveva detto che un cibo vale l`altro?!:-)

        • PinoMamet scrive:

          Ehm… no.

          Ma i cristiani ne sono convintissimi, perciò, come dice il papa, “chi sono io per giudicare”? 😉

          comunque buone feste a tutti 🙂

      • Peucezio scrive:

        Non avete le idee molto chiare…
        Il pesce si mangia alla vigilia, perché, come ogni vigilia che si rispetti, è di magro. Il giorno di Natale si mangia carne e ogni altro ben di Dio, altro che pesce!

        • Moi scrive:

          Sì, ma è un uso “autoctono” … nessuno vi si regola andando strolgare il Levitico o quel che l’è .

        • Z. scrive:

          Per la SECONDA volta dopo anni mi tocca dar ragione a Peucezio (la prima non me la ricordo manco più).

          Del resto Robelux si riferiva alla CENA della vigilia, mica al pranzo di Natale. Anche perché mi dicono che pure a Napoli si mangiano tortellini al pranzo di Natale – anche se, naturalmente, non sono che un’imbarazzante imitazione dei tortellini veri.

          Resta un dubbio: ma se il pesce costa più della carne non si dovrebbe fare al contrario? Carne alla vigilia e pesce l’indomani?

          Oh, poi sono fatti vostri. Io faccio solo il pranzo 😀

        • Roberto scrive:

          Confermo che dopo la vigilia napoletana a base di pesce, natale è bolognese e a base di carne (tortellini* e bollito**)

          *ahimè finti tortellini
          ** lingua, qualche plat de cote e cappello del prete

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          apprezzo il gesto, ma capirai che ragione… Ho detto una cosa ovvia. Come se dicessi: “Pasqua cade sempre di domenica”, arriva un altro e mi dice “condivido la tua opinione!”…
          E’ che oggi non si sanno neanche le cose ovvie.

        • PinoMamet scrive:

          Gente, io mi limitavo a rispondere all’obiezione di Ritvan sul fatto che Gesù avrebbe proclamato i cibi “tutti uguali”.
          Ora, a me non risulta che lo abbia mai fatto (la cosa che ci va più vicina nei Vangeli è un dibattito sul lavaggio delle mani, che è una cosa ben distinta; il resto è farina del sacco degli Atti degli Apostoli);

          puoi può anche darsi che Ritvan abbia confuso il concetto di “purezza dei cibi” (nel senso di halal e kosher) con quello di “cibi di magro”;

          ma nel concreto, stanti anche le precisazioni di Z. sul costo dei prodotti ittici, non gli si può dare tutti i torti:

          trovo difficile descrivere le abbuffate di pesce della vigilia come un “pasto di magro” 😉

        • Ritvan scrive:

          —Gente, io mi limitavo a rispondere all’obiezione di Ritvan sul fatto che Gesù avrebbe proclamato i cibi “tutti uguali”. PinoMamet—
          Oh, beh, quando c`e` da rispondere all’obiezione di Ritvan per te e` una festa!:-)

          —-Ora, a me non risulta che lo abbia mai fatto (la cosa che ci va più vicina nei Vangeli è un dibattito sul lavaggio delle mani, che è una cosa ben distinta; il resto è farina del sacco degli Atti degli Apostoli);—-
          Appunto, la celebre frase su cio` che contamina o non contamina entrando nella bocca l`ha detta li, l`ha detto – e` vero – in risposta all`osservazione dell` “opposizione”:-) sul perche` non si lavavano le mani prima di mangiare, ma vale anche per la natura dei cibi oltre che per l`igiene delle mani…se la logica non e` solo un`opinione:-).

          —-puoi può anche darsi che Ritvan abbia confuso il concetto di “purezza dei cibi” (nel senso di halal e kosher) con quello di “cibi di magro”;—-
          No, so benissimo la differenza e il mio ” Ma Il Neonato non aveva detto che un cibo vale l`altro?!:-)” era solo un invito scherzoso superare la “magrezza” cosi come era stato superato il kasher.

          —ma nel concreto, stanti anche le precisazioni di Z. sul costo dei prodotti ittici, non gli si può dare tutti i torti:
          trovo difficile descrivere le abbuffate di pesce della vigilia come un “pasto di magro” ;)—
          Si ma mi sa che qui sei tu a confondere a cosa si riferisce il concetto”magro”: esso si riferisce alle calorie/kg del cibo messo in tavola, non alla linea dei commensali dopo che ne abbiano mangiato a quintali:-)….insomma, il caviale e` – cattolicamente parlando – un “pasto di magro”, cribbio!:-)

        • PinoMamet scrive:

          ” Appunto, la celebre frase su cio` che contamina o non contamina entrando nella bocca l`ha detta li, l`ha detto – e` vero – in risposta all`osservazione dell` “opposizione”:-) sul perche` non si lavavano le mani prima di mangiare, ma vale anche per la natura dei cibi oltre che per l`igiene delle mani…se la logica non e` solo un`opinione:-).”

          In realtà apparentemente sembrerebbe così, e i cristiani l’hanno intesa così, semplicemente.

          ma se si guarda la cosa nel contesto, non ne sarei così sicuro.

          Il “lavaggio delle mani” è la “netillat yadaim”, uno dei milioni di argomenti su cui gli ebrei amano scervellarsi e spaccare il capello in quattro;
          però è roba rabbinica, nella Torah, che io sappia, non se ne parla.
          Invece nella Torah si parla della kasherut dei cibi.

          E Gesù ha detto esplicitamente che la Torah è sempre valida, segnetto per segnetto.
          Al contrario, si espresso contro i “comandamenti degli uomini”, come appunto le regole minuziose della netillat yadaim.

          Ora, è vero che la frase sulla contaminazione che viene dall’interno può far pensare appunto a una critica che si estenda anche alla kasherut, ma non può esserlo perché altrimenti Gesù sarebbe in contraddizione con sè stesso;
          inoltre, se i rabbini dell’epoca gli rompevano così tanto le balle (absit iniuria) per una cosa dopo tutto secondaria come il lavaggio delle mani, figuriamoci cosa avrebbero detto se lo avessero visto addentare una fetta di zampone, o un bell’arrosto di saporito porceddu!

          E visto che questo non risulta…
          😉

        • Ritvan scrive:

          @ Pino
          La mia era solo un`interpretazione possibile. Che poi e` stata fatta propria dai cristiani…gente che in quanto a spaccar il capello in quattro non aveva nulla da invidiare a ebrei, musulmani e quant`altri….

  19. Moi scrive:

    @ RITVAN & PINO

    I Pagani che hanno creduto a un Rabbino Iconoclasta [cit.] ‘UN sono mica troppo tenuti a vincolati alla Tradizione … no ?

    @ ROBERTO

    Ma per le varie Hannukah, Ramadàn, Eid Qurban o come si chiamano … che cartoline d’augurio girano in UE ? .

    PS

    .. Il giorno che, per uno scatto di carriera, ti fornissero grembiulino e cappuccione della tua taglia e ti portassero nelle Cave Segrete sotto il Parlamento Europeo mi crederai ? 😉

    @ RITVAN

    Babbo Natale non mi ha mai “turbato” troppo: vecchio, barbona bianca e capelli lunghi , vestito di rosso … mi è sempre sembrato Marx !

  20. Moi scrive:

    http://www.masterjules.net/Santa_Marx.jpg

    Evidentemente NON son l’ unico …meno male.

  21. Moi scrive:

    Gesu` e` considerato dall`islam uno dei piu` grandi profeti di Allah, l`unico nato da madre vergine per volere di Allah e corroborato dallo Spirito Santo.

    [cit.]

    ———————-

    Questo lo so, e non si ripeterà mai “a basta” 🙂 . Ripeto pure che se la versione balcanica dell’ Islam fosse quella maggioritaria, sarebbe meglio per tutti. A cominciar dai Musulmani.

    … Ma son 3 anni, più o meno, che il Prodotto Mediatico in questione è oramai “di Nicchia” . Anche “la Dany” 😉 adesso preferisce prendersela con La Crisi 😉

  22. Tortuga scrive:

    Carissimi tutti,

    poco presente negli ultimi tempi, ovviamente vi penso, e sono passata per farvi gli auguri di un felice periodo di feste.

    Un abbraccio a tutti quanti.

  23. Moi scrive:

    @ Roberto

    Jingle Bells … in Giapponese :

    http://www.youtube.com/watch?v=qy5zpASnsdQ

    • Roberto scrive:

      🙂

      In Giappone il natale è stato trasformato nella festa degli innamorati con profusioni di deliranti cupcake all’insegna del kawaii più sfrenato
      Ciao

      • Moi scrive:

        Il “kawaii” dovrebbe essere il “lezioso” … emulato anche in USA.

        A proposito di USA, il Politically Correct ha reso “multietnica” perfino la Asgard dell’ ultimo “Thor” Hollywoodiano. Il Guar.diano del Toro (un possente “Big Black Guy”) è preso paro-paro dai Cavalieri dello Zodiaco di Kuramada.

        Almeno i Cancelli di Asgard richiamano la facciata della Hallgrimskirkja e la “lochéscion” per Asgard è l’ entroterra Islandese.

      • Z. scrive:

        In un primo momento avevo letto “profusioni di deliranti bukkake all’insegna del kawaii più sfrenato” e mi stavo chiedendo come i Giapponesi conciliassero le due cose in occasione della festa degli innamorati…

        • PinoMamet scrive:

          Non sottovalutiamoli…. 😉

          li credo capaci anche di questo 😀

        • Moi scrive:

          Concordo inpieno con Pino: anzi, credo che cercare insieme “kawaii”+ “hentai” +”bukkake”e robe simili accorpate sia un problema soprattutto di … virus e antivirus ! 😉

          Insomma, caro Mirkhond, Amakusa Shiro Tokisada in Giappone è ricordato estimato per la determinazione “da Samurai”, com’ è giusto che sia … ma non ha lasciato gran segno.

          In Giappone esiste il concetto di “Nobiltà della Sconfitta”, sputtanatissimo dai Casapoundini e Giovini Fasci affini infojati con Yukio Mishima … solo in USA “Loser” / “Perdente” è l’ insulto più grave in assoluto a livello idiomatico e culturale !

        • Z. scrive:

          In Giappone la sconfitta è talmente nobile che certuni sconfitti usavano suicidarsi per festeggiare 😀

  24. Moi scrive:

    “Jinguru Beru” … o simile.

  25. Moi scrive:

    Comunque ci sono delle robe natalizie “neopagane”-frangistane anche in Arabo e in Persiano

  26. Mauricius Tarvisii scrive:

    Buon natale a tutti!

  27. Moi scrive:

    “Plaku i Vitit te Ri” (ossia Il Vecchio dell`Anno Nuovo, bello come ossimoro, no?)
    [cit.]

    Ritvan

    —————————-

    Neanche troppo.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Fal%C3%B2_del_vecchione

    PS

    Si noti che gli anni bisestili sono femminili … ne ignoro il motivo.

    http://bologna.repubblica.it/multimedia/home/21354631/5/4

  28. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Remake “Giappo”

    http://www.youtube.com/watch?v=yUBOMoOfumM

    di canzone “Brit”

    http://www.youtube.com/watch?v=FIFWXXaEEjY

    Si noti la “Inversione di Sound Stereotipato”

    …dedicata al “Japanese Boy”

  29. mirkhond scrive:

    Buon Natale a tutti anche da parte mia!

  30. mirkhond scrive:

    Buon Natale a tutti anche da parte mia!

  31. Peucezio scrive:

    Mirkhond,
    buon Natale anche a te,
    grosso OT:
    volevi sapere la faccenda di Bellomo,
    oggi l’ho chiesta a mio zio. Lui non ha letto niente in merito e la faccenda della fucilazione degli inglesi l’ha saputa molti anni dopo. Mi ha quindi raccontato quello che ha visto, insieme alle cose che ha sentito dire.
    Loro abitavano in via Dante, quasi all’angolo con corso Cavour, di fronte al caffè Savoia (o come si chiamava allora l’attuale Saicaf), che allora era anche una specie di cafè chantant, con tanto di pianoforte ecc. Lui ricorda nitidamente la scena, all’indomani dell’armistizio, dei soldati italiani che sparano ai soldati tedeschi proprio davanti al bar e li uccidono. E poi ha saputo, dalle cose che si raccontavano in città, di altri soldati che si erano rifugiati dalle fidanzate italiane e che erano scappati poi sui tetti, inseguiti dai soldati italiani. Mia nonna, buonanima, aveva anche lei un ricordo molto vivido di questi eventi, che in più di un’occasione mi accennò. In ogni caso parliamo di modalità di guerra che porterebbero qualunque ufficiale davanti a un tribunale per violazione della convenzione di Ginevra e di ogni regola di guerra, perché non si tratta di fare prigionieri o di scontrarsi contro soldati che sparano a loro volta, ma di esecuzioni sommarie di soldati che si arrendono o scappano.
    Mio zio ipotizzava che il bombardamento tedesco che colpì la nave americana che si scoprì poi essere carica di iprite (in spregio agli accordi internazionali), sarebbe stato una sorta di rappresaglia per quella strage di soldati tedeschi.
    Questo è quello che sappiamo. E’ un peccato che nessuno si sia occupato di indagare su quegli eventi, che contribuirebbero a sfatare il luogo comune dei terribili tedeschi cattivoni e sadici assassini e gli italiani agnellini indifesi e mansueti e dimostrare che in guerra non ci sono angeli e demoni, ma ogni parte ha i suoi scheletri nell’armadio.

    • mirkhond scrive:

      Per Peucezio

      Ricambio gli auguri e ti ringrazio per queste notizie a me sconosciute, e che mi ricordano tanto le vicende delle 5 giornate di Milano del 1848…
      Concordo infine che in guerra il confine tra bene e male è sfumatissimo….
      ciao!

    • paniscus scrive:

      Questo è quello che sappiamo. E’ un peccato che nessuno si sia occupato di indagare su quegli eventi, che contribuirebbero a sfatare il luogo comune dei terribili tedeschi cattivoni e sadici assassini e gli italiani agnellini indifesi e mansueti
      —————————–

      Devo ammettere che ce l’ho in casa ma non l’ho ancora letto:

      http://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858104309

      L.

      • mirkhond scrive:

        Il mito degli italiani brava gente, credo che affondi proprio nella rielaborazione a posteriori da parte “italiana” delle vicende delle 5 giornate milanesi del 1848, dove stando all’inossidabile mitologia di parte “italiana”, i kattivi sarebbero stati esclusivamente gli Austriaci, mentre gli insorti milanesi sarebbero stati così premurosi da salvare persino i propri nemici, tipo un gruppo di schtzen tirolesi che stava affogando nel Naviglio, o soldatini croati amorevolmente curati da giovani infermiere milanesi…
        Qua e là poi, tra le pieghe del racconto, emergono invece notizie di prigionieri austriaci (a volte lombardi e veneti in uniforme imperiale) FATTI A PEZZI proprio da popolane milanesi…..

        • mirkhond scrive:

          schutzen

        • Peucezio scrive:

          Ma cosa ti risulta a proposito dell’aneddoto secondo lui i popolani, al ritorno di Radetzky, giustificandosi degli eventi occorsi avrebbero detto “semm stàa minga nun, hinn stàa i sciori” (trad.: “non siamo stati noi, sono stati i signori”?
          Sarà vero che questa frase è stata detta e, soprattutto, per quanto ti risulta, in che misura le Cinque Giornate sono state effettivamente un fenomeno borghese e in che misura invece c’è stata anche una partecipazione popolare (come farebbe pensare l’episodio delle popolane che fanno a pezzi soldati austriaci)?

        • mirkhond scrive:

          Se devo stare allo studio del Fucci su Radetzky a Milano, almeno una parte della popolazione milanese, così come di alcuni comuni tra Como e Lodi, avrebbe effettivamente preso parte ai moti del marzo 1848.
          Probabilmente questo parziale consenso popolare lombardo alla rivoluzione dei sciuri, più che ad un sentimento “italiano”, incomprensibile a popolani, si dovette al perdurare di una congiuntura economica sfavorevole e che durava dal 1846.
          Inoltre l’atteggiamento filo-liberale del primo biennio del papato di Pio IX (1846-1878), guardato con diffidenza sia da Radetzky che dal nostro Ferdinando II di Borbone (1830-1859), i quali a ragione, vedevano le aperture liberali del nuovo papa, come una miccia a favore della polveriera che stava esplodendo, queste circostanze dicevo, portarono parte del popolo lombardo ad appoggiare i ribelli antiaustriaci.
          Tieni conto che la rivoluzione milanese scoppiò il 17 marzo 1848, due giorni dopo quella molto più pericolosa di Vienna (e che portò alle dimissioni e alla fuga di Metternich), e in contemporanea a quella boema e ungherese, anch’esse pericolosissime perché finalizzate all’annientamento dell’Austria.
          Ora, in una tale circostanza incasinatissima, in cui lo stesso imperatore Ferdinando (1835-1848), già debole di carattere, era praticamente “ostaggio” della rivoluzione, e con la stessa famiglia imperiale asburgica per due volte fuggita da Vienna, prima in Tirolo, e poi in Boemia, tra aprile e novembre 1848, ognuno pensava ai fatti propri.
          Un terzo dell’armata austriaca del Lombardo-Veneto, che ammontava a 75.000 uomini, disertò nel marzo-aprile 1848, tra cui circa 10.860 coscritti lombardi e veneti.
          La propaganda liberale-unitarista disse che questi soldati avevano disertato per amor di “patria”, ma soltanto una minima parte di questi disertori passò ai ribelli, mentre il resto se ne tornò a casa in quel clima da “8 settembre” e “morte della patria” di quei giorni.
          Ora, in tale contesto, era normale che gente di tutti i ceti pensasse al proprio avvenire, e vi furono infatti molti voltagabbana.
          Mentre è lodevole che, alcuni grandi comandanti militari con le loro truppe, e almeno le aree dell’Impero da cui provenivano tali reggimenti, rimasero fedeli all’Austria, persino DISOBBEDENDO agli ordini del governo liberale di Vienna (che solidarizzava con gli insorti a detrimento della patria austriaca).
          Vedasi il bano Jelacic’ in Croazia, il cui ascendente sui grenzer serbo-ortodossi e sulle popolazioni serbe, croate e valacche del Banato, contribuì già nella primavera-estate del 1848 a bloccare la rivoluzione ungherese (la quale con la ormai tardiva idea di magiarizzare i gruppi etnici non ungheresi al suo interno, come Valacchi di Transilvania e Banato, Serbi del Banato, Croati e Slovacchi, finì per darsi la zappa sui piedi).
          Idem a Verona, dove si era rifugiato il 3 aprile 1848, dopo le 5 giornate milanesi, e l’avventurosa ritirata del grosso delle truppe imperiali a Verona, Radetzky (pur segretamente incoraggiato dalla stessa famiglia imperiale, rifugiatasi nel Tirolo), Radetzky dicevo, senza farsi prendere dal panico, ristabilita la disciplina tra le sue truppe che all’80% erano rimaste fedeli e sfruttando il suo carisma militare, riuscì a salvare il Lombardo Veneto, prima aspettando i frutti delle profonde divisioni tra i ribelli lombardi e veneti e il re di Sardegna Carlo Alberto (1831-1849) ansioso di annettersi questi territori fino all’Isonzo.
          Poi, pressando quella parte di governo viennese, favorevole alla salvezza dell’Impero, ottenendo rinforzi attraverso il Tirolo e la Carnia, al comando del generale Nugent (di origine irlandese).
          La fermezza di Radetzky, Jelacic’, Windischgraetz in Boemia, e la congiuntura internazionale che vedeva Inghilterra e Russia unite nel voler SALVARE l’Austria, onde impedire l’influenza della Francia sulla Mitteleuropa, e infine la fedeltà della stragrande maggioranza dei ceti rurali all’Impero, salvarono l’Austria.
          Francia e Inghilterra premettero inizialmente su Vienna perché cedesse la Lombardia a Carlo Alberto, e il governo austriaco era favorevole (nonostante la risolutezza DISOBBEDIENTE di Radetzky).
          Ma la sconfitta piemontese di Custoza (22-25 luglio 1848), e la repentina fuga di Carlo Alberto oltre il Ticino (4-6 agosto 1848), permisero la vittoria austriaca e il rientro di Radetzky a Milano il 6 agosto 1848 dopo oltre 5 mesi di assenza.
          Più lunga invece sarebbe stata la resistenza veneta, soprattutto di Venezia (capitolata solo il 26 agosto 1849), poiché i Veneziani, insorti il 22 marzo 1848, dopo un effimero e FORZATO tentativo unionista piemontese, già dopo la rotta sabauda, combatterono in nome della Repubblica di San Marco, che, rispetto ad una FUMOSA idea intellettuale di “Italia” era una realtà ancora VIVA nei ricordi popolari.
          Radetzky dunque, tornato a Milano, fu circondato da una folla di popolani che gli dissero ciò che hai riportato.
          Erano sinceri? Erano appartenenti a settori popolari già filoaustriaci, e/o che al ritorno del vecchio padrone si erano affrettati a rendergli omaggio?
          Probabilmente l’uno e l’altro insieme.
          E Radetzky prese per buona questa dichiarazione, perché in fondo amava i poveri e la stessa Milano, sia perché sensibile alle esigenze dei suoi soldati, figli del popolo, e sia per l’amore per la sua domestica Giuditta Meregalli, che lo aveva reso padre di 4 figli!
          Radetzky il 3 settembre 1848 infatti, emanò un editto in cui concedeva il perdono ai disertori che si fossero ripresentati, e nei 9 anni successivi in cui fu il “catapano” asburgico del Lombardo-Veneto fu severo principalmente contro i ricchi-fighi-snob, confiscandone molte proprietà.
          Inoltre pressò Vienna perché venisse formato (forse sul modello dei grenzer sulle frontiere con l’Impero Ottomano) anche nel Lombardo Veneto un esercito di contadini locali che vi avrebbero svolto servizio in patria in cambio delle terre.
          Cosa che scandalizzò i circoli liberali e che causò l’accusa di COMUNISTA da parte del premier inglese Palmerston (1784-1865) nei confronti del vecchio feldmaresciallo boemo!
          A Vienna, solo nel 1858-1859, dopo la morte di Radetzky, e l’invio a Milano dell’ultimo governatore austriaco, il più mite Massimiliano (1832-1867), che si cercò di prendere in considerazione la proposta “comunista” di Radetzky.
          Quando ormai era TROPPO TARDI per il Lombardo-Veneto asburgico, in quanto anche l’Inghilterra, era favorevole ad un ridimensionamento dell’Austria a favore del Regno di Sardegna.
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          Nota aggiuntiva

          I grenzer, erano i soldati asburgici alle frontiere della Croazia con la Bosnia ottomana, istituiti nel XVI secolo, in un sistema poi esteso lungo tutto il fianco meridionale della riconquistata Ungheria nel 1683-1718, che in cambio della proprietà della terra e del mantenimento della propria fede cristiano-ortodossa, fornì all’Impero buoni soldati serbi (in origine Valacchi della Serbia e del Kosovo slavizzati) e valacchi del Banato e della Transilvania.
          Queste truppe per tre secoli avrebbero dato buona prova bloccando e poi respingendo l’avanzata ottomana nel Balcano.
          Nel 1848-1849 i Grenzer serbo ortodossi di Croazia e del Banato, insieme ai Valacchi ortodossi della stessa regione, sarebbero stati tra i sudditi più fedeli a Vienna.
          L’ultimo grande maresciallo austroungarico, Svetozar Boroevic’ von Bojna (1856-1920), “il Leone dell’Isonzo” era appunto un serbo della frontiera militare croato-bosniaca (abolita da Vienna nel 1881, dopo l’annessione de facto della Bosnia-Erzegovina ottomana; de jure nel 1908).

        • Peucezio scrive:

          Grazie, molto interessante.
          Ma quanto sai… ormai dovrei esserci abituato, ma mi stupisco ogni volta.

  32. Moi scrive:

    @ Z

    Come si fa a far partire i video inun preciso momento, tipo il “Soc’c’mel di Marconi” ?

    Conoscevo quel “versetto” 😉 , che cmq conferma la tesi: fare di Marconi un “Ciappinista” in dialetto è celebrativo, mentre in Italiano sarebbe irriverente !

  33. Moi scrive:

    @ Z & PINO

    L’Intellettuale di Destra _ gente tipo Alessandro Sallusti, Vittorio Feltri, Giuliano Ferrara e Maurizio Belpietro* _ esiste solo con il ruolo di indisporre l’ Intellettuale di Sinistra, in pratica ne è un sotto-prodotto.

    * A smentita di un ambiente maschilista a Destra, si potrebbe citare Daniela Santanché, che ha scritto anche ad esempio diversi libri (almeno 2: all’ epoca prodotti mediatici di massa, ora invece di nicchia … come tutte le robe sull’ Islam !) sull’ Emancipazione Femminile Islamica Assorellante, ma, contrariamente ai sullodati, ha fatto politica in prima persona. Anche lei comunque è, con il suo Femminismo Simmetrico di Destra, un sottoprodotto del Femminismo Asimmetrico di Sinistra.

    • Moi scrive:

      Ovviamente, il sotto-prodotto di Dx può solo rispondere alla linea dettata da chi detiene l’ Egemonia Culturale, per defintionem di Sx.

      Il discorso della “Misantropia Selettiva” mi sembra tautologico: l’ Intellettuale di Sx s’impegna nel perenne vituperio della “gente”, colpevole di non volersi lasciare plasmare in “Popolo”. Però c’è gente che può rappresentare un elettorato futuro, e quella va assecondata proponendo-imponendo il relativismo culturale.

    • Moi scrive:

      Ovviamente, il sotto-prodotto di Dx può solo rispondere alla linea dettata da chi detiene l’ Egemonia Culturale, per defintionem di Sx.

      Il discorso della “Misantropia Selettiva” mi sembra tautologico: l’ Intellettuale di Sx s’impegna nel perenne vituperio della “gente”, colpevole di non volersi lasciare plasmare in “Popolo”. Però c’è gente che può rappresentare un elettorato futuro, e quella va assecondata proponendo-imponendo il relativismo culturale.

  34. Moi scrive:

    Un vecchio articolo di (mi pare) Gmocchi & Palmaro analizzava la natura culturale profondamente Stalinista di “Che Tempo Che Fa”; in breve :

    Prima il mellifluo Piddino Fabio Fazio pontifica indottrinando su cosa si deve fare e pensare e in quali termini … poi la becera Valdese Luciana Littizzetto ribadisce il concetto ricoprendo s’insulti chiunque osi non allinearsi a quanto dapprima proclamato da Fabio Fazio.

    Personalmente, so per certo che in URSS la Boldrini l’avrebbero messa a rimescolare il soffritto 😉 con la “gucciarona” 😉 di legno nelle campagne dell’ Entroterra Ucraino !

  35. Moi scrive:

    @MIRKHOND

    Esempio di Secolarizzazione e Spiritualità :

    http://www.youtube.com/watch?v=UmyIg0109_0

    • mirkhond scrive:

      I bei tempi in cui Diego faceva ridere e divertirci, altro che quelle cagate pseudoesistenziali di regalo di natale, marrakesh express e mediterraneo!

      • PinoMamet scrive:

        Concordissimo, anche se Mediterraneo ha un paio di dialoghi divertenti (quelli di Diego Abantuono, in effetti) che, stranamente, sono stati censurati in qualche passaggio televisivo.

        Niente di volgare: una battuta su un soldato ricchione (“c’è un circolare che parla chiaro, reprimere fenomeni omoerotici..”) con la risposta al tenente che gli diceva che lo era anche Alessandro Magno (“vabbè, roba di antichi greci, cose successe decine e decine di anni fa…”), un po’ del dialogo con la prostituta, altre due o tre robette così. Che erano la parte migliore del film, e, a parte i paesaggi greci, l’unica per la quale valesse la pena guardarlo.

        Come film non di guerra, ma “in costume”, è una vera schifezza. Va bene che non avevano grandi mezzi, ma non sono stati capaci neanche di prendere un mulo vero! (è “interpretato” da un asinello); e la cosa vale più o meno per tutti i particolari storici.

        Come film esistenziale, si tratta sempre delle paranoie di Salvatores e del suo gruppo di amici teatranti, per l’occasione travestiti da soldati, e dotati di background del tutto fuori luogo e fuori contesto con l’ambientazione.

        L’unica parte autentica e godibile sono, appunto, i paesaggi isolani, e certe battute forse improvvisate e non previste.

      • PinoMamet scrive:

        Regalo di Natale invece come film di “di poker” (è quasi un genere a parte) non mi dispiace.
        Credo che la parte del gioco sia stata lasciata interamente a un professionista, di cui non ricordo il nome (ma credo sia toscano, da queste parti 😉 dovrebbero saperne qualcosa) che se l’è organizzata a modo suo, quindi credibile. Tranne la marca delle carte, imposta da uno sponsor.

        La parte esistenziale, beh. Grande Carlo Delle Piane, comunque.
        Il secondo film lo ho trovato orribile, e sputtana tutti i personaggi: meglio non vederlo.

      • Roberto scrive:

        A me invece sono piaciuti sia mediterraneo (a parte il finale proprio scemo) che Marrakech express, però è vero che adoro abatantuomo pure nei film più assurdi

  36. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Ma te come hai superato il trauma che Babbo Natale _ come già abbiamo visto_ è un Sosia di Karl Marx ?

    http://www.dbaldinger.com/opinion_cartoons/fourth_page/images/santa-marx.jpg

    http://home.iprimus.com.au/fkatauskas/IMG/gallery%202/santa%20marx72.jpg

    Personalmente, almeno finché c’era l’ URSS, la cosa mi rassicurava.

    … chissàse in ‘sti giorni a Chemnitz (ex Karl-Marx-Stadt) ci hanno appoggiato sopra lo scuffione rosso con pon-pon bianco !

    http://www.lafinanzasulweb.it/wp-content/uploads/2012/04/1027-marx_full_600.jpg

    D’altronde se la DDR ha prodotto Angela Merkel nulla è impossibile da quelle parti.

  37. mirkhond scrive:

    Per Moi

    Vai su effedieffe e guardati nello spazio free, articolo corredato da video you tube, che cosa hanno combinato in Argentina, le equivalenti locali delle pussy troyots russe….

  38. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Titolo Blondettiano :

    “L’essenza satanica del femminismo mostra finalmente il suo verso volto. A quando in Italia?”

    http://www.effedieffe.com/index.php/images/stories/categorie/layout/images/stories/foto2009/index.php?option=com_content&view=article&id=273418:manipolo-osceno-di-femministe-pro-aborto-attacca-uomini-in-preghiera-che-difendono-una-cattedrale&catid=83:free&Itemid=100021

    Su Youtube direttamente, ti chiede di certificare di essere maggiorenne …

  39. mirkhond scrive:

    Io il video l’ho visto ieri, incorporato nell’articolo.
    Roba da far venire il vomito…..
    Ammiro la pazienza e la salda mitezza davvero cristiana dei giovani che si sono stretti attorno alla chiesa, resistendo agli insulti, agli sputi e alle provocazioni di un’estrema volgarità delle pussy troyots argentine, peggiori delle loro compagne russe, pur esse blasfeme…..

    • Moi scrive:

      @ MIRKHOND

      Quando si crede DAVVERO che Dio si sia fatto Uomo salvando una _ come si diceva una volta _ “Donnaccia” da lapidazione certa … si è tenuti a essere coerenti.

      • mirkhond scrive:

        Solo che QUELLE “donnacce” argentine, hanno PESANTEMENTE esagerato….
        Con certa gente il Mullah Omar è l’unico RIMEDIO effettivo…
        Capisci perché NON sono dispiaciuto da un’eventuale (anche se non credibile) islamizzazione del Frangistan?
        Trovo rivoltante una laicità che diventa sfogo per la PEGGIOR laidezza.
        Come disse Flores D’ Arcais uno stato laico non è uno stato LAIDO.
        Mentre queste “signore” di Buenos Aires e le loro equivalenti russe, intendono proprio tale equivalenza stigmatizzata dal celebre pensatore ateo.

        • Moi scrive:

          “Come disse Flores D’ Arcais uno stato laico non è uno stato laido”

          —————–

          “Laido” è una parola da vecchie beghine 😉

        • Andrea scrive:

          “Quando si crede DAVVERO che Dio si sia fatto Uomo salvando una _ come si diceva una volta _ “Donnaccia” da lapidazione certa … si è tenuti a essere coerenti.”

          Concordo e sottoscrivo… E, in tutta franchezza, non capisco come ci si possa esprimere in certi termini nei confronti di ragazze (le Pussy Riot [più o meno mie coetanee, tra l’altro…]) che hanno dimostrato un coraggio invidiabile, accettando di mettere in gioco la propria libertà… Inoltre, non vedo che cosa ci sia di “laido” nella protesta contro un regime oligarchico e autoritario…

        • Moi scrive:

          @ ANDREA

          Be’, dài: oggi come oggi ci sono “tabù” che a violarli si rischia di più … quasi tutti.

        • Andrea scrive:

          Per esempio?

        • mirkhond scrive:

          Un regime oligarchico e autoritario che ha spezzato le gambe ai LADRONI che si stavano DIVORANDO la Russia.
          Poi, una protesta fatta PROFANANDO una chiesa distrutta da Stalin, e ricostruita con tanti sacrifici, sarebbe un gesto di libertà?
          Temo purtroppo che la libertà faccia rima con libertinaggio, e della PEGGIOR SPECIE.
          Come accaduto in Russia e più di recente in Argentina….

        • mirkhond scrive:

          Voglio vedere se le “coraggiose” pussy troyots andassero a fare le loro tr…ehmmm…fulgide manifestazioni di “coraggiosa” libertà davanti alla Mecca…..

        • Moi scrive:

          @ ANDREA

          Quella stessa Grande Croce in Ucraina aveva valore più patriottico che religioso …

          http://www.youtube.com/watch?v=nO2Ae3Nw-Kg

          Erano “Femen”

          Certo, premesso che NON necessariamente “Femminismo” è un termine positivo 😉 🙂 a prescindere ha avuto più coraggio (nel senso proprio di “esposizione a rischio incolumità personale”) ” la Dany ” da sola quella volta che quelle là di Buenos Aires tutte assieme :

          http://www.youtube.com/watch?v=hP_UsW_v18g

        • Andrea scrive:

          “Un regime oligarchico e autoritario che ha spezzato le gambe ai LADRONI che si stavano DIVORANDO la Russia.”

          Be’, non credo che Putin si stia comportando in modo molto diverso da Eltsin (& Co.), dal quale – se non sbaglio – era stato designato… Inoltre, mi risulta che Medvedev appartenga a quella stessa schiera di oligarchi che si sono spartiti l’Impero postsovietico… Quindi, in tutta franchezza, non noto una grande discontinuità rispetto al passato… E la cosa, ovviamente, mi dispiace, dal momento che mi sento molto attratto dalla Russia e dalla sua cultura (per dirne una, “Delitto e Castigo” è il mio romanzo preferito o, se non altro, quello che mi ha insegnato di più…)…

          “…una chiesa distrutta da Stalin, e ricostruita con tanti sacrifici, sarebbe un gesto di libertà?…”.

          Be’, direi che i due gesti non sono confrontabili, dato che le Pussy Riot non hanno distrutto nessuna chiesa… In secondo luogo, non credo che la “profanazione” – che non so bene che cosa sia… – giustifichi l’arresto (e spero che nemmeno tu lo creda…)… In terzo luogo, la protesta, nel mondo in cui è stata portata avanti dalle Pussy Riot ha senso, poiché l’oligarchia putiniana riceve il beneplacito della Chiesa ortodossa russa (o, se non altro, delle sue componenti più “istituzionali”), Chiesa ortodossa che mi pare sia ben più retriva di quella cattolica…

        • mirkhond scrive:

          Quindi per te libertà è sinonimo di libertinaggio, giusto!
          Le tue troyots hanno PROFANATO un luogo sacro che le loro TROYATE se le potevano andare a fare in un PORCILE, luogo a loro più consono.
          Putin è ORO rispetto a Eltsin, e il prezzo che ha “pagato” è stato di NON processare Eltsin per aver SVENDUTO la Russia al TUO caro occidente LIBERALE….
          Con Putin la Russia è tornata ad essere una potenza rispettata.
          Il liberalismo NON è fatto per un paese grande 1/6 della Terra, e che fin dal XV-XVI secolo si è SEMPRE retto con metodi autoritari.

        • Andrea scrive:

          “Quella stessa Grande Croce in Ucraina aveva valore più patriottico che religioso …”.

          Può darsi, dato che le chiese ortodosse, se non sbaglio, sono fondate su basi “nazionali”… Ma, in ogni caso, non credo che gli arresti e la violenza di Stato possano trovare giustificazione…

          “Certo, premesso che NON necessariamente “Femminismo” è un termine positivo…”.

          Perché no? Un esempio di Femminismo “negativo”?

          “…” la Dany ” da sola quella volta che quelle là di Buenos Aires tutte assieme…”.

          A dire il vero, mi riferivo principalmente al gruppo russo, perché non conosco il caso argentino… Non credo che Santanché, in quell’occasione, abbia rischiato più di tanto, dato che – tenuto conto della sua posizione e dei suoi mezzi finanziari (detto senza nessun rancore, ovviamente…) – si suppone abbia la possibilità di difendere adeguatamente la propria vita, la propria reputazione e tutto il resto…

        • mirkhond scrive:

          “Un esempio di Femminismo “negativo”?”

          Quello che è accaduto in Argentina, ad esempio.
          Guardati il video postato da effedieffe…
          Ah già! Quella e biekiSSima propaganda kleriko-fascista!
          E al signorino tutto ciò che puzza di “autoritarismo” fa schifo.
          Tranne ovviamente il SUO di autoritarismo, quello LIBERAL-LIBERTINO-LAIDO delle sue troyots…..

        • Andrea scrive:

          “Quindi per te libertà è sinonimo di libertinaggio, giusto!
          Le tue troyots hanno PROFANATO un luogo sacro che le loro TROYATE se le potevano andare a fare in un PORCILE, luogo a loro più consono.”.

          Ma dov’è la risposta in quello che hai scritto? Libertà per me è: “io non lo farei” non vuol dire “lo priobisco a tutti quanti”… Ma tu, in definitiva, concordi con gli arresti e la violenza o no?

          “Putin è ORO rispetto a Eltsin…”.

          Ma Putin non è stato nominato da Eltsin?

          “SVENDUTO la Russia al TUO caro occidente LIBERALE….”.

          A me è cara la Russia tanto quanto l’Occidente (come ho scritto)… E la democrazia, per quanto mi riguarda, non è prerogativa esclusiva dell’Occidente: l’India, ad esempio, non è occidentale; tuttavia, mi pare che riesca comunque a difendere i propri interessi…

          “Con Putin la Russia è tornata ad essere una potenza rispettata.”

          A che prezzo?

          “Il liberalismo NON è fatto per un paese grande 1/6 della Terra, e che fin dal XV-XVI secolo si è SEMPRE retto con metodi autoritari.”

          Se non ricordo male, proprio Kasparov ha detto qualcosa come: “Per favore, non dite che i Russi non sono fatti per la democrazia”…

        • Andrea scrive:

          “Tranne ovviamente il SUO di autoritarismo, quello LIBERAL-LIBERTINO-LAIDO delle sue troyots…..”.

          La via del liberalismo non può essere autoritaria, perché è l’unica che non impone niente a nessuno (almeno, così mi risulta)…

          Ciao!

        • Peucezio scrive:

          Andrea,
          non capisco come ti sfuggano le cose ovvie. La profanazione non può non essere sanzionata in modo severo (ovviamente non è come un omicidio, ma non è nemmeno come parcheggiare in divieto di sosta).
          La religione è radicata nei sentimenti di milioni di persone e quindi ogni religione va rispettata e basta. Ma persino se fosse avvertita da un solo uomo sulla terra, se io mi faccio un altarino in casa mia e vi attribuisco particolare importanza e valore, nessuno ha diritto a venire a profanarmelo, a sputarci o a ballarci sopra.
          E se reprimere questo atto è autoritarismo, vuol dire che stai professando non l’anarchia, ma addirittura la legge della giungla, il diritto del più forte. Ma non credo sia nel tuo intento.
          Semmai trovo osceno lo scandalo dei paesi occidentali perché quattro puttanelle da strapazzo sono finite in galera per aver compiuto un gesto così gratuito, abbietto e violento.

          Su Putin,
          ha resituito sovranità effettiva alla Russia. E per fare questo ha dovuto mettersi d’accordo con un po’ di oligarchi e mafiosi, come qualsiasi potere politico in paesi complessi del mondo contemporaneo. In Corea del Nord non c’è bisogno di fare compromessi con nessuno e se qualcuno si oppone lo impiccano direttamente. Ma la Russia è un po’ più grande e complicata. E mi sembra anche messa molto meglio. Ai tempi di Stalin si poteva esercitare l’autorità senza compromessi. Ma ora, anche se in fondo è passato solo poco più di mezzo secolo, siamo davvero in un altro mondo.
          Il costo vero di tutto questo è che il consumismo e la ricchezza che deriva da questa crescita economica e geopolitica sta snaturando la popolazione russa, che nel giro di una generazione, se non c’è un’inversione di tendenza, sarà imbelle e rimbambita come noialtri occidentali. Ma purtroppo questi sono meccanismi difficili da evitare: per mantenere sobria e sana una popolazione, devi essere più povero, non devi crescere economicamente; ma se non cresci economicamente vieni travolto dalle altre potenze e diventi una colonia. E a quel punto ti occidentalizzi comunque, ma da perdente.

        • Andrea scrive:

          @ Peucezio

          “Ma persino se fosse avvertita da un solo uomo sulla terra, se io mi faccio un altarino in casa mia e vi attribuisco particolare importanza e valore, nessuno ha diritto a venire a profanarmelo, a sputarci o a ballarci sopra.”

          No, si tratta di due situazioni completamente diverse, perché una cattedrale non è casa tua… E’ ovvio che nessuno ha diritto di violare un domicilio privato… In ogni caso, torno a domandare se una manifestazione non autorizzata (“profanazione” non so che sia…) giustifichi la detenzione e la violenza…Torno, inoltre, a ripetere che, nel caso specifico, la protesta ha senso, dato che la Chiesa ortodossa appoggia l’oligarchia putiniana…

          “E se reprimere questo atto è autoritarismo, vuol dire che stai professando non l’anarchia, ma addirittura la legge della giungla, il diritto del più forte. Ma non credo sia nel tuo intento.”

          Il diritto del più forte?? Quindi, in Russia, le Pussy Riot sono più forti di Putin.. Non lo sapevo…

          “Ma la Russia è un po’ più grande e complicata. E mi sembra anche messa molto meglio. Ai tempi di Stalin si poteva esercitare l’autorità senza compromessi. Ma ora, anche se in fondo è passato solo poco più di mezzo secolo, siamo davvero in un altro mondo.”

          Non ho dubbi sul fatto che la Russia sia messa meglio della Corea del Nord, ma ciò non toglie che la prima sia, in ogni caso, un paese non libero secondo Freedom House.

          “Ma purtroppo questi sono meccanismi difficili da evitare: per mantenere sobria e sana una popolazione, devi essere più povero, non devi crescere economicamente”.

          ??????????????????????????????????????
          !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
          No comment!

          Torno ripetere che l’India è un immenso paese democratico. Eppure, essa non è occidentale, né occidentalizzata, né credo intenda esserlo: eppure, mi pare che riesca a difendere benissimo i propri interessi!

          “Andrea, non capisco come ti sfuggano le cose ovvie.”

          Ma certo! A me sfuggono le cose ovvie…

        • Andrea scrive:

          “…ma se non cresci economicamente vieni travolto dalle altre potenze e diventi una colonia. E a quel punto ti occidentalizzi comunque, ma da perdente.”

          Siamo sicuri che sia sempre vero? La Cina è perdente rispetto all’America?… Siamo sicuri che tra un ventennio la Turchia sarà ancora perdente rispetto alla Germania?…

        • PinoMamet scrive:

          ” Torno ripetere che l’India è un immenso paese democratico. Eppure, essa non è occidentale, né occidentalizzata, né credo intenda esserlo: eppure, mi pare che riesca a difendere benissimo i propri interessi!”

          Ti dirò, gli indiani che ho conosciuto sono sicuramente più “occidentali” di me e credo anche di te:
          sono addirittura anglosassoni, o perlomeno credono fermamente di esserlo per educazione, cultura e stile di vita, e sono orgogliosissimi di essere inglesi madrelingua.

          Saranno naturalmente una percentuale esigua del totale (un mio amico è da poco tornato appunto dall’India, dove era ospite a un matrimonio di amici- e mi diceva appunto dell’enorme contrasto con la gran parte della popolazione, ma non mi dilungo);

          però sono appunto la percentuale che rappresenta ciò che “difende gli interessi dell’India”, e sono il modello per tutti gli altri.

          Che poi non sono neanche bene cosa voglia dire essere “occidentali”.

          Ma c’è un’altra cosa:
          dici che non sai cosa voglia dire “profanazione”. Immagino che tu non sia particolarmente credente. Bene.
          Qualcuno lo è, e in effetti ha diritto di non essere offeso per questo o insultato nelle cose che ritiene importanti.

          Perciò- e per altri motivi che ho già detto altre volte- non mi stanno simpatiche le Pussy Riots, anche se per me la cosa migliore per tutti sarebbe semplicemente di fregarsene.

        • PinoMamet scrive:

          ” La Cina è perdente rispetto all’America?… Siamo sicuri che tra un ventennio la Turchia sarà ancora perdente rispetto alla Germania?”

          ma infatti sia la Cina che la Turchia hanno avuto una forte crescita economica, e nessuna delle due peraltro è un grande modello di democrazia…

        • Peucezio scrive:

          “No, si tratta di due situazioni completamente diverse, perché una cattedrale non è casa tua… E’ ovvio che nessuno ha diritto di violare un domicilio privato… In ogni caso, torno a domandare se una manifestazione non autorizzata (“profanazione” non so che sia…) giustifichi la detenzione e la violenza…Torno, inoltre, a ripetere che, nel caso specifico, la protesta ha senso, dato che la Chiesa ortodossa appoggia l’oligarchia putiniana…”

          Mi chiedo se pensi quello che dici o se lo dici per il gusto del paradosso.
          La chiesa è comunque privata, anche se aperta al pubblico: è come se io entro in un bar e mi metto a cagare per terra.
          Sulla profanazione, se offendi i sentimenti di milioni di persone non rispettando ciò che ritengono sacro, nel loro luogo, in cui professano questa sacralità, è giusto che tu sia punito severamente, perché violi i diritti e la libertà religiosa di queste persone.
          Questo non significa, prendendo per buona la logica dello stato laico, che lo stato stabilisca che una cosa è sacra, ma solo che prende atto che alcuni cittadini la ritengono tale e vanno rispettati nel loro diritto a farlo.

          E’ legittimo voler protestare pubblicamente contro un’istituzione, anche religiosa, ma allora vai davanti alla sede del patriarcato e fai una manifestazione nella piazza o nella via antistante. E’ come se io, volendo protestare contro le scelte di un politico, andassi a casa sua, o anche in un suo circolo privato, e mi mettessi a pisciare per terra e a sputare.

          In ogni caso queste sono tutte seghe mentali che si fanno i pipparoli occidentali, perché in Russia c’è un consenso larghissimo verso Putin e anche quelli a lui contrari non sono certo favorevoli a ‘ste zoccolette che vorrebbero presidente Chodorkovskij, che è odiato da tutti, tranne quei pochissimi che hanno interessi in comune con lui. Chodorkovskij in Russia è meno popolare di Totò Riina in Italia, perché almeno Riina in molti sobborghi popolari delle città siciliane una sua popolarità ce l’ha, mentre gli oligarchi mafiosi russi non hanno nemmeno radicamento popolare e territoriale, ma sono dei puri squali d’élite senza scrupoli.

          “Siamo sicuri che sia sempre vero? La Cina è perdente rispetto all’America?… Siamo sicuri che tra un ventennio la Turchia sarà ancora perdente rispetto alla Germania?…”

          E’ esattamente quello che ho detto. I paesi che crescono, come la Cina e la Turchia, non sono perdenti e non vengono travolti.

        • Andrea scrive:

          “…ma infatti sia la Cina che la Turchia hanno avuto una forte crescita economica, e nessuna delle due peraltro è un grande modello di democrazia…”.

          La Cina sicuramente non lo è, ma la Turchia, se non ricordo male, è classificata – sempre da Freedom House – come “paese parzialmente libero”… In più, aderisce al Patto Atlantico…

        • Andrea scrive:

          “La chiesa è comunque privata, anche se aperta al pubblico…”.

          Non lo so… E’ così in Russia? E, in ogni caso, torno a chiedere se la manifestazione delle Pussy Riot giustifica la violenza di Stato…

          “Ti dirò, gli indiani che ho conosciuto sono sicuramente più “occidentali” di me e credo anche di te…”.

          Quelli che ho conosciuto io erano invece orgogliosi di essere indiani, buddhisti e democratici… E non si sentivano occidentali..

          “Perciò- e per altri motivi che ho già detto altre volte- non mi stanno simpatiche le Pussy Riots, anche se per me la cosa migliore per tutti sarebbe semplicemente di fregarsene.”

          Non sei obbligato a trovarle simpatiche… Il problema è se la detenzione e la violenza è accettabile, in tal caso, oppure no… Tutto qui…

          “…c’è un consenso larghissimo verso Putin…”.

          Non sempre avere consenso vuol dire avere ragione…

        • Andrea scrive:

          @ Peucezio

          “…prendendo per buona la logica dello stato laico, che lo stato stabilisca che una cosa è sacra, ma solo che prende atto che alcuni cittadini la ritengono tale e vanno rispettati nel loro diritto a farlo.”

          1. E, qualora non si volesse prendere per buona la logica dello Stato laico – che, detto “en passant”, è, a mio avviso, coessenziale alla democrazia stessa – quale altra logica si potrebbe prendere?

          2. Quindi, se alcuni cittadini ritengono che è giusto lapidare le adultere, lo Stato ha il dovere di rispettarli nel loro diritto a farlo?

        • PinoMamet scrive:

          ” Quelli che ho conosciuto io erano invece orgogliosi di essere indiani, buddhisti e democratici”

          di dove erano?
          è una curiosità, perché il buddhismo non è poi così diffuso in India, tranne un movimento neo-buddhista molto politicizzato che ha fatto proseliti tra i fuori casta.

          Pussy Riots:
          credo che le pene sia stano esagerate, cosa che tra l’altro costituisce un passo falso di Putin a livello di immagine (in Occidente, in Russia non ne ho idea);

          continuo a trovare sgradevole e stupido il loro protestare per tutto e il contrario di tutto, ovunque, senza rendere mai noti gli obiettivi del gruppo (una specie di implicita ammissione di mancanza di buona fede), e nel modo più rumoroso e visibile (fuori dalla Russia) possibile.

          A questo punto, visto che si sono finalmente pronunciate per un politico russo, mi pare di poter dire che tutte le loro azioni precedenti erano soltando un modo bene architettato per ottenere simpatia “occidentale” per quest’ultimo.
          Mi puzza esattamente quanto le “rivoluzioni colorate”, e credo sia, sostanzialmente, la “fase due” di questi fenomeni eterodiretti.

          Non credo che dovrebbero stare in galera, ecco; credo che dovrebbero stare fuori dalle palle.

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “Ti dirò, gli indiani che ho conosciuto sono sicuramente più “occidentali” di me e credo anche di te:
          sono addirittura anglosassoni, o perlomeno credono fermamente di esserlo per educazione, cultura e stile di vita, e sono orgogliosissimi di essere inglesi madrelingua.”

          Onestamente, credo di non aver afferrato… Voglio dire, io sono nato in Sicilia… Di conseguenza, non posso certo credere di essere emiliano… Potrò avere delle convinzioni diverse da quelle di Riina (e ci mancherebbe!), ma sono siciliano tanto quanto lui (anzi, ho persino la presunzione di credere di esserlo più di lui…)… Tornando all’India, a me risulta che sia assolutamente normale che un cittadino indiano sia poliglotta sin dalla nascita, considerata la sterminata pluralità etno-linguistica del Subcontinente… Ma sempre di Indiani si tratta, e non di Occidentali… A meno che tu non creda che “democratico” e “anglofono” siano sinonimi di “occidentale”… Dopodiché, posso capire che esistano delle differenze tra i ceti più abbienti e quelli più poveri: anche in Inghilterra è così, eppure nessuno ne mette in discussione l’appartenenza al consesso delle democrazie liberali…

          @ Peucezio

          “E’ esattamente quello che ho detto. I paesi che crescono, come la Cina e la Turchia, non sono perdenti e non vengono travolti.”

          La Turchia, di certo, non è perdente… E forse nemmeno occidentale… Eppure, è (sostanzialmente) democratica… Inoltre, la Repubblica Turca è stata fondata su basi certamente laiche…

        • Andrea scrive:

          “…di dove erano?…”.

          Uno del Nord dell’India (aveva un amico tibetano), altri due del Sud dell’India (Deccan)… Quello del Nord era buddhista (ma amava tutte le religioni, dal Cristianesimo all’Islam…); i due del Sud, stando a quel che ho capito, si consideravano più degli “induisti soft”…

        • Andrea scrive:

          “…costituisce un passo falso di Putin a livello di immagine…”.

          Più che altro, direi che il regime putiniano, in tal caso, ha fornito un illuminante saggio di ciò che è in realtà… Credo che la protesta delle Pussy Riot abbia, se non altro, avuto questo successo…

        • PinoMamet scrive:

          ” Onestamente, credo di non aver afferrato… ”

          Perché mi pare che tu creda che la geografia conti qualcosa nelle definizioni umane.
          Lo credevo anche io… prima di aver frequentato degli indiani 😉

          Questi- un bel gruppetto di studenti/”dottorati” nelle università americane, dalle origini varie-avevano un modo di fare che li metteva immediatamente da parte rispetto agli altri “etnici”.

          Io sono italiano; come italiano, tendo inconsciamente a credere, perché forse ce lo inculcano da piccoli, che “tutto il mondo è paese” e in fondo si può andare tutti d’accordo e siamo tutti un po’ paesani; ok, tu mangi la tal cosa, io preferisco la tal altra, tu avrai il festival della tua divinità, io la processione della mia, ma insomma, suppergiù siamo lì.

          E con questo atteggiamento mi sono sempre trovato benissimo con tutti: con gli iraniani, i libanesi, gli egiziani, gli spagnoli, i pugliesi e i valdostani, i greci… persino i francesi!

          con tutti, tranne che con gli indiani. Che alla domanda, per pura curiosità, su quale fosse la loro lingua madre, rispondono, con aria scandalizzata “l’inglese!”.
          Se, buonanotte. E io il samoano.

          Che non si mescolano con gli altri (orrore!) e fanno fatica anche a mescolarsi tra loro. Che sono convinti che il modo giusto di fare le cose esista, sia uno solo, e loro ce l’abbiano, e sia, guarda un po’, il modo inglese:
          che il sistema scolastico indiano deve essere buono perché fondato dagli inglesi, e così via.

          Insomma, non solo non mi hanno fatto questa grande impressione (piacciono al mio amico, che adora gli inglesi infatti 😉 : anche per il loro- degli inglesi- innato spirito castale ed elitario) ma mi sono sembrati tutto tranne che “bravi paesani coi quali ci si può capire”, l’opposto di quello che mi aspettavo.

          E che, penso, sia loro precisa volontà NON essere assolutamente, probabilmente perché hanno introiettato l’idea imposta dal dominio britannico in tutti i modi, che esistano cioè varie gradazioni di popoli, e che sia una bella cosa essere al primo posto… quello dei colonizzatori inglesi.

          Vabbè, Mirkhond ha avuto cattive impressioni co greci (è stato sfortunato, ma ammetto che ha colto secondo me il loro principale difetto, solo in dosi massicce…) io con gli indiani.

          PS
          Non ho niente contro gli inglesi, quelli veri. Non mi faranno morire di simpatia, ma amen. Invece un adulto che si traveste da Batman, e crede di essere Batman, qualche problemino può darsi che lo abbia… 😉

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “Perché mi pare che tu creda che la geografia conti qualcosa nelle definizioni umane.”

          Dipende da ciò che si intende per “definizioni umane”… Non penso che esista una relazione univoca tra il luogo di nascita e la “forma mentis” di una persona (anche perché, se lo pensassi, avrei una concezione dell’Umanità che rasenta il pregiudizio)… Quel che volevo dire, molto banalmente, è che, se uno nasce a Londra, non ha senso che si presenti come parigino…

  40. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    La risposta sulla Littizzetto Valdese te l’ ho data su “Gatto Volante”. Comunque a Torino il legame Massoneria-Valdismo è forte. Tra l’altro a Torino c’è una Massoneria Esoterica e Mistica, contrariamente a Livorno dove ce n’è una più Essoterica e “Goliardica”. La Goliardia difatti è spesso una parodia della Massoneria, anche in USA. Poi dopo la Laurea, i Figli di Papà Goliardi accedono ai Loggioni.

    😉

    • PinoMamet scrive:

      ??
      sarà che a Parma il loggione, per antonomasia, è quello del Teatro Regio, dove accedevano e in parte accedono ancora popolani autentici e autenticamente e ferocemente melomani;

      ma la goliardia italiana- fenomeno che non mi è mai interessato particolarmente- a quanto ne so, è una specie di revival medievale incentivato o inventato di sana pianta in epoca fascista, e poi tenuto in vita, a quanto visto da me, da studenti di ogni estrazione, ma dotati di “sano” fancazzismo;
      di solito si tratta dello strano mix OGM “cinghiale nerd”, che va per la maggiore nelle università italiane
      (i cinghiali autentici e i nerd autentici, per motivi opposti, ignorano la goliardia, le persone normali più o meno idem).

      Mi pare che li confondi con le confraternite “greche” (dall’alfabeto usato) americane, che sono tutt’altra roba: alcune- e sottolineo alcune- di loro, hanno in effetti qualche legame con l’ambiente massonico USA.
      Che è comunque tutt’altra roba dal nostro…

      • Moi scrive:

        @ Pino

        “cinghiale” intendi “maraglio” ?

        A Bologna, sempre con quel mix di serio e faceto (vestigiale delle Diplomazie Pontificie) che permette di “sdoganare” qualsiasi cosa, ci sono anche “Confraternite” (termine sempre volutamente ambiguo) di tipo gastronomico anche per gente “già adulta da un pezzo”.

      • Moi scrive:

        @ Pino

        “cinghiale” intendi “maraglio” ?

        A Bologna, sempre con quel mix di serio e faceto (vestigiale delle Diplomazie Pontificie) che permette di “sdoganare” qualsiasi cosa, ci sono anche “Confraternite” (termine sempre volutamente ambiguo) di tipo gastronomico anche per gente “già adulta da un pezzo”.

        • PinoMamet scrive:

          Sì, diciamo maraglio, truzzo;
          ci sono anche “truzzi imparati”, in effetti, e le università ne sono piene (andate a una proclamazione di laurea e ne vedrete moltissimi, molti di più poi nel pubblico di genitori!)

          -argomento due, le stesse confraternite ci sono anche qua.
          🙂

  41. mirkhond scrive:

    Per Moi, Zanardo e il più remoto Pino

    Capite questo detto della Val Marecchia, fino al 2009 Marche, oggi in Romagna?
    Lo trovate simile alle vostre parlate?

    Un sol Pèpa, un sol Dè
    un sol fort: San Lè

    • PinoMamet scrive:

      Un solo Papa, un solo Dio, un solo forte, San Leo?
      Io la capisco così, e se è così, è decisamente simile al dialetto di qua.

      Solo che qua “Dio” viene lasciato identico all’italiano, perlomeno nell’uso dialettale di adesso
      (però il nome piacentino del paesino di Cadeo è Cadè o La Cadè, da un Casa-di-Dio o Casa-Dei precedente: c’era un lazzaretto, leggo su Wikipedia).

      • mirkhond scrive:

        Un solo Papa, un solo Dio, un solo forte, San Leo?

        Risposta esatta!

      • Moi scrive:

        Un solo Papa , Un solo Giorno
        Un solo Forte, San Leo

        PS

        in Bolognese mi risulta che “Dio” sia sempre “Dio” come in Italiano, sia nelle preghiere che nelle bestemmie.

        • mirkhond scrive:

          In bolognese Dio e giorno si dicono nello stesso modo?
          Il detto comunque si riferisce a Dio….

        • Moi scrive:

          Ma forse anche “Dè” è una licenza poetica … nelle bestemmie dialettali (!) Romagnole si sente dire “Dio”, come in quelle Emiliane.

    • Z. scrive:

      Anche dalle mie parti Dio si dice come in italiano (“dè” è “giorno”).

      A occhio, direi che anche Leo dovrebbe dirsi Leo come in italiano.

      La teoria di Moi sulla licenza poetica non è inverosimile, ma non conoscevo il detto e non ti so dire…

  42. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Capite questo detto della Val Marecchia, fino al 2009 Marche, oggi in Romagna?”

    Guarda che l’ALTA Val Marecchia è in Toscana, oh! E ci tengo!!

    • Moi scrive:

      “Romagna Irredenta” … come il Pesarese, Senigallia e il Montefeltro e pure San Marino. Direbbe così, Stefano Servadei del MAR.

    • lanzo scrive:

      CFiao Miguel, tanti auguri.
      Volevo solo dare i miei 2 cents, essendo la famiglia originaria di Mercatino Marecchia e Talamello – Talamel, poi emigrata a Roma negli anni 20. Tali luoghi non sono tanto distanti da Predappio… Il Duce venne a visitare la zona e cambio’ un sacco di nomi: Mercatino Marecchia, non era “dignitoso” e divenne Novafeltria, la zona divenne Montefeltro, Talamel, rimase Talamello ! Fino agli anni ottanta Novafeltria, cosi’ come San Leo facevano parte della regione Marche, solo che da Novafeltria fino a Rimini si era culturalmente in Romagna (accento, piada, coniglio in porchetta, Sangiovese, tagliatelle) mentre quando andai a San Leo l’accento era indiscutibilmente marchigiano.

  43. mirkhond scrive:

    Mi riferivo al paese di San Leo (nella cui celebre fortezza fu assediato il re dell’Italia longobardo-carolingia Berengario II nel 962-964 d.C., e vi fu imprigionato e vi trovò la morte l’inquietante mago-imbroglione Giuseppe Balsamo detto Cagliostro nel 1791-1795), fino al 2009 marchigiano e poi dal 2009 romagnolo insieme ad altri 6 comuni, in seguito ad un plebiscito del 2006.

  44. Moi scrive:

    In Bolognese “Dio” mi risulta essere invariato rispetto all’ Italiano, anche in Romagnolo.
    “Dé” o “Dè” o “Dì” (in Ferrarese e, credo, Piacentino) dovrebbe essere abbastanza universale per “giorno”, o “dì” … in Italiano, “dì” oramai significa solo “ore di luce” in astronomia.

    • Moi scrive:

      Una forma di tipo “gioren” l’ ho letta solo in un trattatello della Storia di Modena di Lugi Zanfi, tutto in V.O. 😉 senza testo Italiano a fronte. In Italiano, contiene solo notarelle lessicali e storiografiche.

    • Moi scrive:

      Segretario del PD, Sindaco di Firenze, Presidente del Consiglio tutto assieme … perché ‘un dovrebbe ? S’è visto di ben peggio digià, nevvero ?

      • Z. scrive:

        Beh, se diventasse presidente del consiglio (che poi è il suo obiettivo dichiarato) penso si dimetterebbe da sindaco. Certo, sarebbe il caso che lo facesse subito.

        Comunque dai residenti locali continuano ad arrivarmi opinioni molto nette: “sì, mi piace” o “no, non mi piace affatto”. Nessuno a dirmi “oddio, non è il massimo, ma dopotutto non è male” oppure “non è malissimo ma non è il mio sindaco ideale” o cose così.

  45. Moi scrive:

    *** @ TUTTI (specialmente @ Mirkhond) ***

    Generalmente ‘sto UAARoide di madrelingua Inglese è “coerentemente becero” …

    Qui penso che però “colga” :

    http://www.jesusandmo.net/2013/12/18/siege/

    • Moi scrive:

      Il sottotitolo però non lascia intendere alcuna voglia di essere “costruttivi”:

      —————-

      “We will not rest until both Christmas and Islam are annihilated.”

      [Sic]

  46. Moi scrive:

    @ Z

    Si dice anche che i RadicalChic, pur difendendo sempre a spada tratta la Scuola Pubblica … mandino i propri figli alle Scuole Private. Questo, almeno, può essere verificabile statisticamente … ti risulta qualcosa ?

    • paniscus scrive:

      Se anche fosse, personalmente… chi se ne frega.

      Che mandino i figli dove vogliono, basta che si paghino le scuole private di tasca propria e che non si mettano a piagnucolare rivendicando il diritto alla sovvenzione statale, per me il problema è solo quello.

      E questo vale per tutti i fieri appartenenti alle caste elitarie, sia di destra che di sinistra.

      Anzi, detto egoisticamente, se li mandano alle scuole private, meglio per noi: la probabilità che i loro figli interagiscano coi miei, e che io mi ritrovi tali personaggi stessi, come genitori, a polemizzare contro le maestre e/o a fare proselitismo in mezzo al crocchio-di-mamme davanti al cancello di scuola in attesa della campanella, risulta notevolmente ridotta.

      L.

      • PinoMamet scrive:

        In effetti spannometricamente e empiricamente devo dar ragione a Moi:
        tra i miei amici figliati, ormai i neo-bambini si avvicinano all’età scolare.

        Tre coppie, tutte “de sinistra” anche se non esattamente radical chic (di radical chic, più o meno, conosco una persona sola), di cui due se ne sono uscite con discorsi tipo “eh ma alla scuola pubblica lo manderei, ma poi i figli degli extracomunitari rallentano l’apprendimento dell’italiano… eh ma poi il bullismo.. eh ma poi non è come ai nostri tempi”.

        Io, Mirkhond lo sa, sono incazzoso 😉 e infatti mi ci sono incazzato;
        facendogli anche notare che il simpatico discorsetto sugli extracomunitari qualche decennio fa lo si sarebbe fatto con i figli dei “taroni”, e qualche decennio prima con quelli di campagna.
        Niente da fare.

        Poi per fortuna ci sono andati davvero, a informarsi a una scuola privata, e hanno incontrato dei genitori che non vogliono i figli degli extracomunitari proprio perché sono extracomunitari, senza nessuna preoccupazione didattica, e rivendicano orgogliosi il loro razzismo, e allora i miei amici hanno cambiato idea e mi hanno dato ragione.

        E allora ha ragione Lisa: certa gente meglio non frequentarla. Io glielo avevo detto, però.

        • Roberto scrive:

          Puoi aggiungermi alla tua statistica, anche se in realtà per me l’unico problema è quello linguistico.
          Visto che i miei pargoli parlano già tre lingue in casa, fargli fare la scuola in una quarta mi sembrava un po’ complicato e così abbiamo scelto una scuola privata per avere una delle tre lingue di famiglia come lingua di partenza.
          Se vivessimo a Bruxelles non esiteremmo un istante a metterli in una scuola pubblica francofona

        • paniscus scrive:

          Guarda, per quanto mi concerne il ragionamento non è nemmeno quello, ma è uno ancora più semplice, che prescinde da tutte le questioni di principio: in situazioni di emigrazione, multilinguismo e corsi internazionali non lo so, ma in Italia, attualmente, un figlio alla scuola privata non ce lo manderei mai, comunque, per il semplice motivo che la stragrande maggioranza delle scuole private offre un servizio didattico peggiore di quelle pubbliche, tutto lì. Solo che è confezionato in maniera esteticamente più gradevole, e più psicologicamente conforme alle aspettative di un certo genere di famiglie.

          Sia chiaro, non dico a priori che il servizio didattico delle scuole private debba per forza fare schifo, eh: dico solo che in generale è di livello molto più modesto e limitato di quello che ci si aspetterebbe (al massimo è vagamente confrontabile con quello delle scuole pubbliche, o più spesso è un po’ peggio), e che di sicuro non esiste alcuna motivazione concreta per doverlo pagare, come se avesse un valore aggiunto in più.

          Per cui, la stragrande maggioranza di quelli che mandano i figli alle scuole private, non lo fa perché il servizio didattico è migliore (perché, appunto, in generale questo non è vero), ma lo fa soprattutto per due ragioni che non c’entrano niente con la didattica:

          – o per opportunità pratica (vicinanza a casa, orari più comodi, possibilità più elastica di doposcuola e babysitteraggio prolungato, conoscenza personale con qualcuno che ci lavora, eventuale offerta di attività integrative e sportive svolte direttamente lì invece di doversi sbattere a portare i figli avanti e indietro tra palestre, piscine e scuole di musica, e simili);

          – oppure, soprattutto, perché aspira a tenere i figli in un ambiente “più protetto”… il che vuol dire, sostanzialmente, autoselezionato. E non parlo necessariamente di “scuole per ricchi”: alcune lo sono, certamente, ma lo so benissimo che esistono anche molte scuole private parificate con delle rette perfettamente abbordabili da una famiglia di normali impiegati o piccolissimi professionisti. La selezione può essere per censo, sì, ma anche per livello culturale, per etnia, per appartenenza identitaria, per ideologia, o più spesso è semplicemente per abitudini sociali, basta che ci sia: il punto è che questa gente ha come prima aspirazione, appunto, quella di tenere i figli in un ambiente più omogeneo possibile, frequentato solo da famiglie simili alla propria, al riparo da ogni contatto con stili di vita diversi dal proprio.

          E questo, per me, è già un motivo categorico per non mandarceli, indipendentemente da tutto il resto.

          L.

        • PinoMamet scrive:

          Robè,
          il tuo è un caso particolare, perciò mi dispiace, non posso inserirti nella statistica 😉

          Invece trovo condisivibili e piuttosto precise le descrizioni di Lisa: mi pare che alla base della scelta delle private, da parte di molta gente, ci sia proprio una certa idea di “protezione del bambino”;

          c’è sicuramente l’aspetto pratico (“alla scuola tal dei tali fanno gli orari così e così, che vengono comodi a me col lavoro… alla scuola pubblica di F. non fanno più il tempo pieno e non so a chi mollarli/non ho tempo per fargli fare i compiti” ecc.)

          e c’è il mito che siano scuole migliori o dove gli studenti vengono seguiti con particolare attenzione:

          mito sfatabilissimo conoscendo gli insegnanti delle scuole private, che poi hanno fatto esattamente lo stesso corso di studi di quelli delle scuole pubbliche (mica vengono da Marte) e semplicemente si trovano a dover sopportare obtorto collo i genitori della categoria “pago e c’ho ragione”.

          Comunque io sarò della vecchia scuola 😉 ma per me i genitori andrebbero aboliti, punto e basta.
          (Lo dico così, tanto per fare il komunista kattivo che vuole distruggere le famiglie: ogni tanto ci sta 😉 )

        • Peucezio scrive:

          Lisa,
          in parte hai ragione sul livello qualitativo della didattica, ma, per quello che ne so, ho orecchiato in giro e ho constatato (ho fatto anni sia in scuole private che pubbliche) questo è vero per le scuole straniere (le varie scuole americane, ma anche, per esempio, tedesche, che servono letteralmente a formare delle capre) e per i refugia peccatorum, le scuole che servono a fare sì che uno pigli in un modo o nell’altro un diploma, ma mi stupirei che il discorso fosse estensibile alle scuole religiose, che in genere sono serie e la selezione dei docenti è fatta con criterio.
          Io ho fatto elementari e medie alla scuola privata e il liceo a quella pubblica (tranne il penultimo anno) e rifarei tutto uguale (tranne le elementari, che secondo me sono cinque anni persi nella vita di una persona: si imparano le stesse cose che un maestro a casa ti insegnerebbe in tre settimane); tra l’altro alle medie ho avuto un professore di lettere validissimo ed è da lì che è partita la mia passione per le discipline umanistiche. E il liceo sono ben contento di averlo fatto al Berchet di Milano e dubito che esistano scuole private di livello paragonabile (per quanto per es. lo Zaccaria a Milano, dei Barnabiti, non è che sia da meno). Comunque ci sono anche fior di scuole pubbliche scalcinate, anche se probabilmente, almeno in certe regioni (ahimè, del centro-nord) non si scende mai sotto un certo livello (in altre lasciamo correre: ultimamente a Milano ho conosciuto una ragazza di Taranto che al licelo classico non ha mai letto in metrica: ecco in una città magnogreca come va a puttana il retaggio classico!).

        • PinoMamet scrive:

          Ma sai, per queste cose credo che tutto dipenda dal singolo professore, quindi, dal punto di vista dello studente, va sostanzialmente “a culo”:

          ti può capitare quello bravissimo che per vicende personali non ha una cattedra universitaria (come capitò a me per greco) o quello (quella, nel mio caso) che non si capisce come abbia fatto a laurearsi (in filosofia, nel mio caso: e infatti tuttora non ne so niente).

          E, stante il sistema in vigore in Italia, credo che professori bravi, meno bravi, pessimi e fantastici siano equamente distribuiti in scuole pubbliche e private, prestigiose o sconosciute (il mio liceo era sconosciuto, ma preparava- a detta di tutti, mica mia- meglio dei più blasonati del capoluogo) e così via.

          “Cacciare un professore asino” (o incapace di insegnare, o parziale nei giudizi) mi pare sia più facile a dirsi che a farsi (in effetti una prof. di matematica preparata sulla materia, ma pessima in didattica e rapporti umani, mi risulta restata sostanzialmente immobile alla sua cattedra fino ala pensione, nonostante diversi tentativi di liberarsene di generazioni di genitori);

          e visto che a insegnare alla scuola Figone De Prestigiosis si prende lo stesso stipendio che alla Peppino Sgarrupato, e le possibilità di carriera sono le stesse…

        • Roberto scrive:

          Cerchi un liceo classico dove non si legge in metrica? Beh il mio a Bologna (a dire il vero avevo di compagni di classe che alla maturità non sapevano nemmeno leggere il greco, altro che metrica. Del tipo ξένος letto eenos “con e grande”)

          Io invece sono un pochino scettico sul discorso di lisa. Sono sicuro che esistono ottime scuole pubbliche e pessime private, ma sono altrettanto sicuro che esiste il caso opposto.

        • PinoMamet scrive:

          ” (a dire il vero avevo di compagni di classe che alla maturità non sapevano nemmeno leggere il greco”

          ma come hanno fatto a arrivare alla maturità??

          Noialtri si leggeva in metrica, non dico mica i metri più assurdi ma l’esametro sì (alla fine è solo questione di orecchio);
          poi è vero che in greco è facile sbagliare nelle traduzioni, causa ambiguità dei termini e sterminati definizioni del Rocci, spiriti aspri o dolci come unica differenza tra vocaboli di significati assolutamente diversi e così via;
          e che è facilissimo leggerlo male (anche se, caspita, gli accenti sono comodamente scritti…)
          ma perlomeno leggerlo , da me lo leggevano tutti!

        • Roberto scrive:

          Infatti la maturità è stata una vera catastrofe!

        • paniscus scrive:

          Comunque io sarò della vecchia scuola, ma per me i genitori andrebbero aboliti, punto e basta.
          (Lo dico così, tanto per fare il komunista kattivo che vuole distruggere le famiglie: ogni tanto ci sta )

          —————————

          Guarda, pur essendo genitore(ssa) anch’io, ti confermo che tra i miei colleghi insegnanti gira ricorsivamente la seguente battuta: che “l’insegnamento sarebbe il mestiere più bello del mondo, se solo i ragazzi crescessero sotto i cavoli”.

          L.

        • Roberto scrive:

          Su come sono arrivati alla maturità è semplice:
          Le due prof di greco e latino che si sono susseguite non hanno mai fatto un’interrogazione o un compito in classe serio, non hanno mai corretto nulla, se ne sono totalmente fregate per 5 anni e alla fine almeno un sei lo davano per principio a tutti.
          Credo che non fosse nemmeno per cattiva volontà, semplicemente facevano lezione e poi dicevano “siete abbastanza grandi per lavorare da soli”

          (Stendo un velo pietoso su quello d’italiano…)

        • paniscus scrive:

          Peucezio:

          ma mi stupirei che il discorso fosse estensibile alle scuole religiose, che in genere sono serie e la selezione dei docenti è fatta con criterio.
          —————–

          Mi dispiace darti un aggiornamento traumatico, ma ti informo che probabilmente sei rimasto a 30 anni fa.

          Io ho avuto alla scuola statale entrambe le seguenti situazioni:

          – ragazzi intelligenti, volenterosi e seri, inseriti ex novo da noi, in terza o in quarta, dopo essere scappati precipitosamente da scuole parificate religiose, semplicemente perché schifati dal fatto che non gli facessero fare assolutamente nulla;

          – ragazzi abituati a non aprire libro e rifugiatisi alla scuola parificata religiosa dopo essere stati pluribocciati alla statale, e poi tornati a salutare gli amici vantandosi del fatto che adesso, nella nuova scuola, andavano benissimo, e incassavano voti altissimi con la massima facilità (compresi casi spudorati di gente che aveva addirittura cambiato completamente corso di studi, e che affermava di aver paranormalmente recuperato in due mesi una materia completamente nuova che non aveva mai fatto per tre anni).

          E non parlo del diplomificio improvvisato, eh: parlo di scuole religiose di tradizione storica, tipo Scolopi o Salesiani, che fino a una quindicina o ventina d’anni fa erano considerate quotatissime.

          Evidentemente anche lì è cambiato il vento, e dall’alto è arrivato l’ordine di curare più la parte imprenditoriale che quella pedagogica, strafregandosene del livello didattico e pensando solo a soddisfare le pretese del cliente…

          L.

        • Peucezio scrive:

          Lisa,
          “Mi dispiace darti un aggiornamento traumatico, ma ti informo che probabilmente sei rimasto a 30 anni fa.”

          Che schifo. Ma in questi anni, a parte il PIL cinese e la teconolgia informatica, esiste a questo mondo qualcosa che non peggiori?

          “Guarda, pur essendo genitore(ssa) anch’io, ti confermo che tra i miei colleghi insegnanti gira ricorsivamente la seguente battuta: che “l’insegnamento sarebbe il mestiere più bello del mondo, se solo i ragazzi crescessero sotto i cavoli”.”

          Su questo evidentemente sono più aggiornato, quindi ti do volentieri ragione.
          Siamo sempre lì: una volta i genitori si disinteressavano di ciò che riguardava la scuola dei figli, tranne quando venivano bocciati o prendevano voti cattivi, perché in quel caso gli davano, giustamente, il “resto”, come si dice dalle mie parti.
          Ora non solo se i ragazzi prendono cattivi voti se la pigliano con gli insegnanti anziché con loro, ma gli fanno praticamente i compiti, si informano su tutto, seguono… in poche parole r o m p o n o i c o g l i o n i !

          Ma i colloqui, i ricevimenti degli insegnanti, non si potrebbero abolire? Non sono una perdita di tempo per genitori e insegnanti? Non sarebbe meglio se l’unica interfaccia fra insegnanti e genitori fosse la p a g e l l a ? E quella tradizionale, con i voti, non con giudizi, analisi psicologiche del cazzo e altri sproloqui che valgono meno dell’inchiostro con cui sono scritti.

        • Roberto scrive:

          “Non sarebbe meglio se l’unica interfaccia fra insegnanti e genitori fosse la p a g e l l a?”

          N o !

          L’ideale sarebbe invece insegnanti e genitori che si aiutano a vicenda.

        • Z. scrive:

          Quello sarebbe l’ideale, Robè. Ma considerando l’atteggiamento dei genitori verso gli insegnanti, credo che la pagella come interfaccia sarebbe già un passo in avanti rispetto alla situazione presente.

          La notizia, in tutto questo, è che sono arrivato alla terza occasione d’accordo con Peucezio 😀

        • Roberto scrive:

          Z,

          Che ci siano genitori rompipalle non ci piove, esattamente come ci sono clienti rompipalle, insegnanti rompipalle e via rompipallando.

          Vogliamo costruire una società in base usando i rompipalle come metro?
          Io direi di no.

          Da genitore normale, non rompipalle, a me piace avere un po’ di contatto con gli insegnanti per capire cosa succede a scuola e se posso/devo intervenire in qualche modo. Se mia figlia facesse casino in classe mi piacerebbe saperlo prima della pagella di luglio (e faccio un esempio di una situazione che ho vissuto: quella mentecatta dell’insegnante della prima elementare non ha mai detto nulla fino alla pagella finale in cui diceva che faceva casino in classe. Lo avessi saputo prima sarei sicuramente intervenuto)

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          la mia era un’affermazione estrema, detta per paradosso.
          E’ logico che non si possono abolire i colloqui insegnanti-genitori.
          Ma andrebbero impostati in modo completamente diverso.
          Io non sono mai stato un difensore degli insegnanti, ma i genitori di oggi devono capire che a scuola comanda l’insegnante, almeno fino a quando non arriva alla violenza fisica o a forme di umiliazione molto grave (e in qualche caso persino un po’ di violenza fisica sarebbe opportuna). E niente è più diseducativo che disattendere questo principio d’autorità nella scuola.
          Un genitore che sminuisce l’autorità dell’insegnante agli occhi dell’alunno fa un danno quasi quanto l’insegnante (o altri estranei) che sminuiscano quella del genitore agli occhi dei figli.
          Io in linea di principio sarei contrario al fatto di delegare parte dell’autorità familiare a un'”agenzia” esterna (come si dice oggi), ma visto che in questo frangente storico la scuola è difficilmente sostituibile, è fondamentale che chi si occupa dei ragazzi per tante ore sia investito di un’autorità piena e possa operare senza ingerenze indebite.

        • Roberto scrive:

          Peucezio,
          Sottoscrivo interamente.

          Aggiungo solo che, e questo era il senso del mio intervento, l’autorità della quale parli giustamente gli insegnanti non potranno mai averla senza la collaborazione delle famiglie, collaborazione che deve essere cercata ad ogni costo.
          Fosse per me di colloqui ce ne sarebbe almeno uno ogni due mesi.

        • Z. scrive:

          Roberto,

          — Che ci siano genitori rompipalle non ci piove, esattamente come ci sono clienti rompipalle, insegnanti rompipalle —

          Se al genitore non piacciono gli insegnanti può iscrivere i figli altrove. E la scuola non dev’essere una specie di democrazia dove tutti votano e comandano un po’: dovrebbe essere un posto dove gli insegnanti spiegano e gli studenti apprendono.

          Se un insegnante si comporta in modo abusivo con uno studente è un discorso diverso. In tutti gli altri casi credo che i genitori dovrebbero accettare gli insegnanti per quel che sono, perché l’insegnamento spetta ai secondi e non ai primi.

          Se poi il dialogo è buono tanto meglio. Purtroppo, almeno da queste parti, i genitori non sempre sono persone ragionevoli e rispettose come te, o meglio come tu vuoi farci credere di essere 😀 😀 😀

        • Roberto scrive:

          Z,
          Stiamo dicendo due cose diverse.

          Gli insegnanti sono quelli che comandano?
          D’accordo!

          Io dico solo che è impossibile o quasi avere una autorità su bambini o, peggio mi sento, adolescenti senza la collaborazione delle famiglie

    • Z. scrive:

      Certo che c’è gente di sinistra che difende l’importanza della scuola pubblica e iscrive i figli alle scuole private.

      Così come c’è gente di destra – e per di più cattolica osservante – che sostiene i diritti delle scuole private e iscrive i figli alle scuole pubbliche.

      Ma ora rispondi tu a questa domanda, Moi:

      – cosa ottengo se incrocio Massimo Cacciari con un religioso indiano?

      • Ritvan scrive:

        —-cosa ottengo se incrocio Massimo Cacciari con un religioso indiano? Z.—-
        Ehmmmm…..presumendo che il verbo “incrociare” qui non sia stato usato nel senso voluto dal codice della strada:-), visto che sono entrambi maschi, ottieni solo un “atto contro natura”, cribbio!:-)

      • PinoMamet scrive:

        Però ormai sono curioso, Z. ce lo devi dire!

  47. Moi scrive:

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/attacco-radical-chic-scuola-privata-906664.html

    … e non pochi RaducalChic parrebbe che siano provenienti a propria volta (!) da Scuole Private !

  48. Roberto scrive:

    Moi,
    Devo infliggerti un grosso dispiacere.
    Mi è capitata fra le mani una delle cartoline della mia istituzione per il 2013, è c’è sempre natale, in 23 lingue!

    Non so perché questo cambiamento rispetto agli altri anni (non le prendo mai perché sono sempre abbastanza bruttine), mi informerò e ti farò sapere (in genere in questi casi i misteri si risolvono con “responsabilità personale del tipo che ha scritto il messaggio e che è cambiato rispetto allo scorso anno) ma vedrò

    (Ammetto che a me buon natale piace molto di più che buone feste….)

  49. Moi scrive:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Sandrone

    A proposito di Zanfi e personaggi affini … ma ‘sto “pavironica” che origine, che etimo ha ? La cosa più simile a Bologna che mi venga in mente è “al pavrån” nel senso di “il peperone”. Ma non mi convince … certo, sarebbe stato bello assistere al fuoriprogramma di quel “Fuorone” in cosplay di Darth Vader che in occasione del tradizionale “Sproloquio della Famiglia Pavironica” in Piazza Grande* a Modena sene uscì con un “Sgorghiguèl, a sòn mé tò pèder !”

    * Che la famosa omonima canzone di Lucio Dalla sia dedicata proprio alla piazza principale di Modena, quella del Duomo Wiligelmiano, del Campanile della Ghirlandina e del Palazzo Comunale è materia controversa.

  50. mirkhond scrive:

    “La via del liberalismo non può essere autoritaria, perché è l’unica che non impone niente a nessuno (almeno, così mi risulta)…”

    Falso.
    Vedi COME si sono formati i regimi liberali in Olanda, Regno Unito, U$A, Italia unificata da un regime LIBERALE, ecc.
    La Russia non è fatta per il liberalismo e il tuo Kasparov, ammesso che abbia detto ciò che dici, è solo un coglione occidentofilo.
    Dostoevskij avrebbe avversato le pussy troyots, perché se non lo sai, NON era liberale, ed anzi AVVERSAVA PROFONDAMENTE tale ideologia, vero fomite del futuro bolscevismo.
    Leggiti in proposito i Demoni……

    • Moi scrive:

      @ ROBERTO

      Qui c’è il testo in Roma-ji di Jinguru Beru :

      http://www.youtube.com/watch?v=wEuvMOxV0TU

      … che in English ha stufato 😉 !

    • Andrea scrive:

      Sapevo che Dostoevskij non era liberale, e che era profondamente credente (secono lui, Dio esiste proprio perché esiste il male, “Delitto e Castigo” docet…)…
      Però..

      1. Il Marxismo non è in alcun modo conciliabile con il Liberalismo…

      2. Il fatto che io rispetti Dostoevskij (e anche te, se è per questo…) non mi obbliga a pendere dalle sue labbra…

      • mirkhond scrive:

        Come io non sono tenuto a pendere dalle TUE di labbra…..

        • Andrea scrive:

          Ma ci mancherebbe… Non mi sono mai permesso di chiedere a nessuno di pendere dalle mie labbra… “Io non lo farei” non vuol dire “lo proibisco a tutte/i quante/i”…

        • Andrea scrive:

          “Vedi COME si sono formati i regimi liberali in Olanda, Regno Unito, U$A, Italia unificata da un regime LIBERALE, ecc.”.

          Il problema è la variante del Liberalismo a cui ci si riferisce… Voglio dire, probabilmente Luttwak, dal tuo punto di vista (e da quello di tanti altri), è un liberale… Eppure, io mi sento lontanissimo da lui… Del resto, “liberal” in inglese vuol dire “generoso”, no?

  51. mirkhond scrive:

    “Libertà per me è: “io non lo farei” non vuol dire “lo priobisco a tutti quanti”… Ma tu, in definitiva, concordi con gli arresti e la violenza o no?”

    Mai espressione è così FALSA, che i primi ad IMPORRE A TUTTI le loro LAIDEZZE sono i TUOI amici, tutti pussy troyots, che per difenderne le troyate, sono disposti ad incenerire interi paesi come l’Afghanistan……
    Se la TUA libertà è lo stato LAIDO, io NECESSARIAMENTE devo stare dalla parte del Mullah Omar!
    E sono contrario agli arresti. Penzolare da un capestro a testa in giù è più salutare e risparmia inutili sofferenze come il carcere.

    • Moi scrive:

      @ MIRKHOND

      Khaled Fouad Allam “ha tradito” ?!

      http://www.youtube.com/watch?v=ye9uQ70aAUg

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond come al solito è molto veemente e scomposto nel tono, ma sulla sostanza come non concordare…?

      • serse scrive:

        Sarà pure veemente e scomposto ma quando ce vò ce vò!

        • Moi scrive:

          In teoria, leggi contro la blasfemia già esistono in ogni Paese … in ogni caso andrebbe distinta l’ ingerenza dalla detenzione diretta del potere !

        • Peucezio scrive:

          Serse:
          “Sarà pure veemente e scomposto ma quando ce vò ce vò!”

          In effetti…

        • Peucezio scrive:

          “In teoria, leggi contro la blasfemia già esistono in ogni Paese … in ogni caso andrebbe distinta l’ ingerenza dalla detenzione diretta del potere !”

          In ogni caso un conto è l’influenza politica di un’istituzione religiosa, un contro il rito e la liturgia, insomma, la pratica cultuale.
          E’ legittimo criticare le influenze di una chiesa, se questa entra nell’agone politico, così come è legittimo farlo di ogni partito ed entità politica, ma non è legittimo disturbare gli atti di culto, che non c’entrano nulla con l’attività politica e fanno parte dell’essenza di ogni religione.

        • Andrea scrive:

          Ma “ce vo'” che cosa?

      • Andrea scrive:

        @ Mirkhond

        “Mai espressione è così FALSA, che i primi ad IMPORRE A TUTTI le loro LAIDEZZE sono i TUOI amici…”.

        Ma chi sarebbero i miei amici? E chi vuole imporre alcunché? E dovrei avrei scritto di essere favorevole ai bombardamenti dell’Afghanistan? [citate i passi…] E su che cosa di dovrebbe concordare o meno, se non si sa nemmeno di che cosa si discute?

        • Andrea scrive:

          “In teoria, leggi contro la blasfemia già esistono in ogni Paese … in ogni caso andrebbe distinta l’ ingerenza dalla detenzione diretta del potere !”.

          OK… Ma come distinguiamo ciò che è “blasfemia” da cià che non lo è? Chi individua il limite?

        • mirkhond scrive:

          Ma ci sei o ci fai?
          Per te di SACRO cosa c’è oltre al basso ventre?
          E guardati il video argentino postato da effedieffe su COME intendono la LIBERTA’ A SENSO UNICO, le locali pussi TROYOTS a TE così care……

        • Andrea scrive:

          “Ma ci sei o ci fai?”.

          Ma perché non ti limiti a rispondere, anziché offendere?

        • mirkhond scrive:

          Ti ho già risposto abbaastanza.
          Sei tu che NON capisci perché ragioni secondo un’ottica INDIVIDUALISTA, in cui l’individuo è dio e puo’ fare TUTTO QUELLO CHE VUOLE, tipo profanare chiese, spruzzare spray urticanti su fedeli in preghiera, sputare su quegli stessi fedeli in preghiera, insultarli pesantemente e compiere atti osceni.
          Ah già, per te tutto questo E’ LIBERTA’ SACRA E INVIOLABILE. La TUA libertà!
          Contro la quale, per chi non la pensa come TE è un DOVERE difendersi.
          Adesso è finalmente chiaro?

        • Roberto scrive:

          Andrea,
          Quello che mirkhond vuole dire è che la libertà delle pussy riot non può spingersi fino a violare la libertà della babuska di sentirsi la messa in santa pace.
          La libertà tua finisce dove inizia la mia, in altre parole, e personalmente sono d’accordo con mirkhond (anche se ovviamente la questione di “dove comincia cosa” è abbastanza delicata)

        • Andrea scrive:

          @ Roberto

          “…La libertà tua finisce dove inizia la mia…”.

          Sono assolutamente e incontrovertibilmente d’accordo con te… Infatti, sono decisamente convinto del fatto che la violenza (rivolta contro se stessi o contro altri soggetti) nella protesta, sia sempre la “extrema ratio”… Mi chiedevo, molto semplicemente, se la detenzione e la violenza non fossero provvedimenti un tantino eccessivi in risposta ad una MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA (di “profanazione” e “blasfemia” attendo le definizioni…)… Per di più, mi sia consentito di dire che non trovo particolari ragioni per nutrire simpatia nei riguardi della Chiesa ortodossa russa… Invece, confesso di trovare molto più simpatiche le Pussy Riot…

          @ Mirkhond

          “…Sei tu che NON capisci perché ragioni secondo un’ottica INDIVIDUALISTA, in cui l’individuo è dio e puo’ fare TUTTO QUELLO CHE VUOLE, tipo profanare chiese, spruzzare spray urticanti su fedeli in preghiera, sputare su quegli stessi fedeli in preghiera, insultarli pesantemente e compiere atti osceni.”

          Ma perché, io ho scritto questo?

          “Ti ho già risposto abbaastanza.”

          Non, a dire il vero non mi hai risposto… Mi hai insultato, attribuendomi delle idee che non ho mai sostenuto e delle parole che non ho mai scritto…

        • mirkhond scrive:

          “Ma perché, io ho scritto questo?”

          Sì. Altrimenti non difenderesti quattro troie affittate per offendere ciò che è più sacro, ovviamente ne per loro, ne per te.

        • Peucezio scrive:

          “Mi chiedevo, molto semplicemente, se la detenzione e la violenza non fossero provvedimenti un tantino eccessivi in risposta ad una MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA (di “profanazione” e “blasfemia” attendo le definizioni…)…”

          Questo è sensato. Cioè io credo che le pene siano commisurate eccome, ma se ne può discutere. Solo che tu ne facevi una questione di principio, non di misura, che è ben diverso.

          “Per di più, mi sia consentito di dire che non trovo particolari ragioni per nutrire simpatia nei riguardi della Chiesa ortodossa russa… Invece, confesso di trovare molto più simpatiche le Pussy Riot…”

          Se la tua (o la mia) simpatia personale diventa il metro sulla liceità dei gesti e sulle relative condanne penali, stiamo freschi.

        • Andrea scrive:

          “Solo che tu ne facevi una questione di principio, non di misura, che è ben diverso.”

          E’ una questione di principio, nella misura in cui l’atto “sacrilego” è vissuto come una protesta contro un regime autoritario e oppressivo e contro una Chiesa (più o meno) “connivente”…

          “Se la tua (o la mia) simpatia personale diventa il metro sulla liceità dei gesti e sulle relative condanne penali, stiamo freschi.”

          Ma ci mancherebbe… Figuriamoci se il problema è questo per me… La questione, torno a ribadire, era la risposta violenta nei riguardi di una manifestazione non autorizzata…

        • Andrea scrive:

          “…ciò che è più sacro…”.

          Credo che il punto sia:

          1. Che cos’è il “sacro”?

          2. Come lo si definisce in termini giuridici?

        • PinoMamet scrive:

          ” Credo che il punto sia:

          1. Che cos’è il “sacro”?

          2. Come lo si definisce in termini giuridici?”

          Si potrebbe anche chiedersi cosa è il “pudore” e come lo si definisce in termini giuridici, comunque mi risulta che la Repubblica Italiana non punisca più, è vero, l’offesa alla religione di Stato (perché non c’è più una religione di Stato), ma, molto più correttamente, punisce le offese a tutte le confessioni religiose (di solito con multe da 1000 a 5000 euro) e ai loro luoghi di culto, così come punisce le offese ai defunti.

          http://www.studiocataldi.it/codicepenale/sentimento-religioso.asp

        • Roberto scrive:

          Scusami Andrea,
          Credo proprio che nessun legislatore al mondo darà mai una definizione di blasfemo, perché basta quella di un dizionario.
          Interrompere una messa per ballare sull’altare mi sembra inequivocabilmente blasfemo a prescindere dalla simpatia per la chiesa ortodossa. Poi possiamo in effetti discutere sulla misura della sanzione con il caveat che per esprimere un giudizio bisogna un po’ conoscere la società che prendiamo in considerazione. Magari in una società molto religiosa una sanzione molto dura ci sta…

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          Ne prendo atto. Ciò non toglie che mi sembra giusto discernere tra diversi livelli… L’interruzione di una funzione non è la distruzione di una tomba o di una cattedrale…

        • Andrea scrive:

          “Credo proprio che nessun legislatore al mondo darà mai una definizione di blasfemo, perché basta quella di un dizionario.
          Interrompere una messa per ballare sull’altare mi sembra inequivocabilmente blasfemo…”.

          Be’, non è detto… Se, ad esempio, si tratta di una particolare variante del Cristianesimo, secondo i cui riti è necessario ballare sull’altare durante la funzione, affinché si compia il miracolo della transustanziazione?…

        • PinoMamet scrive:

          Scusami Andrea, ma mi chiedo che senso abbia immaginarsi queste ipotesi tanto per.
          Se è per scherzare, vabbè, e scherziamo.

          Altrimenti, la tua ipotesi di cristiani che ballano sull’altare, visto che non ci sono, che io sappia, cristiani che ballano sull’altare, a cosa ci serve?
          Tanto vale discutere di quella di Moi dei “fedeli di Vasco Rossi che devono portare il cappellino di Vasco”.

          E comunque, la risposta è semplice:
          se questi cristiani ballano sull’altare, sarà sanzionabile interrompere il loro ballo, e se davvero esistesse una “chiesa di Vasco”, sarebbe sanzionabile togliere con la forza il cappellino ai suoi seguaci.

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          Si scerzavo, dai…

        • Andrea scrive:

          Errata: “scherzavo”.

        • PinoMamet scrive:

          Ah vabbuò, e metticela, una faccina!
          😉

        • Z. scrive:

          Come già altri più savi di me ebbero a dire, chi gira nudo e mostra le tette lo fa con la precisa ragione di girare nudo e mostrare le tette.

          Nulla da dire, ci vuole ben altro per scandalizzarmi. Però non mi scandalizza neppure se qualcuno si infastidisce, con le conseguenze del caso.

        • Andrea scrive:

          “Però non mi scandalizza neppure se qualcuno si infastidisce, con le conseguenze del caso.”

          Il punto è che “le conseguenze del caso”, a mio avviso, devono essere commisurate allo “scandalo”. E’ giusto, dunque, differenziare. Nel caso in cui, ad esempio, la “profanazione” del luogo di culto – chiesa, moschea o sinagoga che sia – si risolva nell’insulto rivolto all’officiante e/o ai fedeli, il reato, secondo me, non dovrebbe nemmeno essere contemplato. Francamente, sarei favorevole alla depenalizzazione della “profanazione”, nel caso in cui questa non implichi danni alle persone o alle cose, dal momento che, a mio avviso, “non ci sono crimini, se non ci sono vittime”.

        • Roberto scrive:

          Quindi Andrea, io potrei tranquillamente defecare sulle tombe dei tuoi cari senza conseguenze, visto che non ci sono danni a cose o persone?
          Non sono sicuro che sia questo che vuoi dire…..

        • Andrea scrive:

          “Quindi Andrea, io potrei tranquillamente defecare sulle tombe dei tuoi cari senza conseguenze, visto che non ci sono danni a cose o persone?”.

          In tal caso, il danno sarebbe alle cose, cioè alle tombe… Ad ogni modo, non sarebbe un dramma…

          Se, invece, ad esempio, io entro in una chiesa, nella quale è in corso una funzione, e apostrofo il sacerdote con un sonoro “testa di c***!”, compio un reato? Mi auguro di no, dato che, per le strade, non è raro ascoltare lo stesso “refrain”, senza conseguenze importanti, stando a quel che mi risulta…

        • Z. scrive:

          Andrea,

          — Il punto è che “le conseguenze del caso”, a mio avviso, devono essere commisurate allo “scandalo” —

          Certo. E lo scandalo dipende non solo da ciò che fai, ma da dove e come lo fai.

          Ad esempio, saltellare nudi in una strada di periferia e saltellare nudi sull’altare durante una funzione religiosa sono due cose “leggermente” differenti. Così come è diverso fare la stessa cosa in Italia, in Russia o in Arabia Saudita.

          Detto questo, veniamo al punto: questa gente sa bene a cosa va incontro, e lo fa per denaro – se non addirittura, come già detto, per puro esibizionismo.

          Non augurerei a nessuno di finire ai lavori forzati, e mi fa piacere che le ragazze siano libere, ma se devo essere sincero trovo che ci sia una fila di cause migliori per cui versare lacrime.

        • Andrea scrive:

          “Così come è diverso fare la stessa cosa in Italia, in Russia o in Arabia Saudita.”

          Infatti! Ed è proprio questo il problema, dato che i Sauditi e i Russi sono persone tanto quanto gli Italiani e, conseguentemente, sono assolutamente meritevoli degli stessi diritti e delle stesse libertà.

          “Non augurerei a nessuno di finire ai lavori forzati, e mi fa piacere che le ragazze siano libere, ma se devo essere sincero trovo che ci sia una fila di cause migliori per cui versare lacrime.”

          Be’, come ho scritto altre volte, una questione non esclude tutte le altre…

        • Roberto scrive:

          Quale danno alle cose?
          È tutto biologico e due piogge e tutto va via…

        • Andrea scrive:

          “È tutto biologico e due piogge e tutto va via…”.

          Come ho scritto, non sarebbe un dramma, nel senso che una multa dell’ordine delle migliaia di euro mi pare a dir poco eccessiva… Di sicuro, ai diretti interessati (i defunti) non importerebbe nulla…

        • Z. scrive:

          Andrea,

          — Infatti! Ed è proprio questo il problema, dato che i Sauditi e i Russi sono persone tanto quanto gli Italiani e, conseguentemente, sono assolutamente meritevoli degli stessi diritti e delle stesse libertà. —

          Ehm, scusa, ma vuoi deciderlo tu di che diritti, di che nazione e di che sistema politico e legislativo sono meritevoli i russi (magari vuoi scrivergli anche il codice di procedura penale e pure quello stradale)? O vuoi che siano i russi a decidere per te (e dunque per me)? 😀

          Ora, presumo che le ragazze conoscessero la legge russa (e la sua applicazione concreta) quando hanno deciso di violarla oltraggiando i fedeli. E questo allo scopo di esibirsi nude in cambio di un compenso in denaro.

          Sicché provo pena per loro quanto per un bianco che si aggiri nudo per Harlem con un cartello “IO ODIO I NEGRI” appeso al collo. Al massimo posso augurargli di trovare Zeus Carver in buona e disposto a dargli una mano 😀

        • Andrea scrive:

          @ Z

          “Ehm, scusa, ma vuoi deciderlo tu di che diritti, di che nazione e di che sistema politico e legislativo sono meritevoli i russi (magari vuoi scrivergli anche il codice di procedura penale e pure quello stradale)? O vuoi che siano i russi a decidere per te (e dunque per me)?”.

          No, non mi sono spiegato… Io non pretendo di decidere proprio niente… Mi limito a fare riferimento a determinati valori, esprimendo il mio modesto punto di vista relativamente a come vorrei che fossero le cose… Converrete tutti sul fatto che, a questo livello, i confini geopolitici sono assolutamente irrilevanti, considerato che la (grande) “matria” è sempre e comunque l’Umanità, se non la Terra nel suo complesso… Se, dunque, penso che sia giusto depenalizzare la “profanazione” e la “blasfemia” in Italia in alcune definite condizioni (vd. sopra), per quale ragione dovrei sostenere delle posizioni diverse in Russia o in Arabia Saudita?…

        • PinoMamet scrive:

          ” Di sicuro, ai diretti interessati (i defunti) non importerebbe nulla…”

          Andrea, permettimi: i diretti interessati non sono i defunti, sono i loro parenti e amici.

          Se tu cagassi sulla tomba di una persona a cui voglio bene, ripermettimi, 1000 euro di multa non mi sembrerebbero affatto troppi.
          Soprattutto perchè ti risparmierebbe una pari quantità di legnate 😉

          La stessa cosa vale per il sentimento religioso. Tu sei liberissimo di non credere: e infatti, mica si può credere a tutto, no?
          Ma alcune persone credono a qualcosa, e se tu gli insulti questo qualcosa, si offendono.
          Esattamente come io mi offenderei nel caso di cui sopra.
          Sono loro (le persone) i diretti interessati, non la loro divinità.

          ciao!

        • Roberto scrive:

          Grazie a pino per aver cacato sul mio procedimento maieutico 🙂

          Andrea,
          Era questo il punto al quale volevo che tu arrivassi tra 2000 post
          🙂

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “La stessa cosa vale per il sentimento religioso. Tu sei liberissimo di non credere: e infatti, mica si può credere a tutto, no?
          Ma alcune persone credono a qualcosa, e se tu gli insulti questo qualcosa, si offendono.”

          Ma, infatti, io mi sono limitato ad esprimere – lo ribadisco – il mio punto di vista, che non pretendo sia maggioritario… Ma è comunque un punto di vista…

          Introduco un paragone imperfetto… Se si organizza una manifestazione non autorizzata, le forze del’ordine hanno, a mio avviso, il dovere di far sgomberare, ma non di far sgomberare, ma non di picchiare a sangue, arrestare e far pagare multe astronomiche…
          Allo stesso modo, mi aspetto che chi viola un rito religioso, venga fermato, ma non detenuto, né torturato, né condannato a pene pecuniarie non proporzionate all’atto compiuto… Tutto qui…

          Credo sia giusto non perdere il senso della misura e delle proporzioni (la mia personale opinione è che una multa dell’ordine delle migliaia di euro sia decisamente eccessiva…)…

          @ Roberto

          “Era questo il punto al quale volevo che tu arrivassi tra 2000 post”.

          A che cosa dovevo arrivare? Al fatto che gli “umiliati e offesi” sono i parenti?… Evvabbe’, nella vita c’è di peggio…

        • Andrea scrive:

          Si cancelli il secondo:

          “ma non di far sgomberare”

        • Z. scrive:

          Andrea,

          — Mi limito a fare riferimento a determinati valori, esprimendo il mio modesto punto di vista relativamente a come vorrei che fossero le cose —

          Va benissimo, ma consideriamo anche la possibilità che ai russi vada tutto sommato bene così. Dopotutto è il loro Paese, mica il nostro, e il governo mondiale auspicato da Kant è ancora un lontano miraggio 🙂

        • Andrea scrive:

          @ Z.

          “Va benissimo, ma consideriamo anche la possibilità che ai russi vada tutto sommato bene così. Dopotutto è il loro Paese, mica il nostro, e il governo mondiale auspicato da Kant è ancora un lontano miraggio”.

          Credo occorra considerare il fatto che i Russi, al pari degli Italiani, non sono tutti uguali… Con la differenza che i Russi sono circa centocinquanta milioni… E siccome la legge deve valere per tutti (e deve quindi prescindere dalle morali individuali), ritengo l’unica soluzione sia:

          “Io non lo farei” non può significare “lo proibisco a tutti”…

          Detto ciò, tu mi insegni che, se è vero che il consenso maggioritario decide, le minoranze vanno sempre e comunque tutelate…

        • Z. scrive:

          “Sempre e comunque” sono parole grosse.

          Il tuo diritto di entrare in moschea con addosso un paio di stivali sporchi e un porcello al guinzaglio, ad esempio, non è proprio tutelato da nessuno. Neppure se sei una minoranza.

          E se qualcuno pensa bene di fare una cosa del genere in Arabia Saudita, ecco, diciamo che non sono certo che mi struggerò per la sua sorte.

          Poi se le autorità del luogo gli usano clemenza e lo lasciano andare ne sono felice per lui, e tanto meglio così.

        • Andrea scrive:

          @ Z.

          ““Sempre e comunque” sono parole grosse.”

          No, non sono parole grosse, se “tutelare” vuol dire garantire che un atteggiamento non violento – quantunque considerato “scandaloso” da una maggioranza – non implichi la violenza da parte dei più e/o pene non commisurate all’azione compiuta…

          “Il tuo diritto di entrare in moschea con addosso un paio di stivali sporchi e un porcello al guinzaglio, ad esempio, non è proprio tutelato da nessuno. Neppure se sei una minoranza.”

          Se ti riferisci al caso italiano (e, più in generale, europeo), direi che si ha che fare con situazioni molto diverse… In Italia, i musulmani sono una minoranza spesso maltrattata (cui, ad esempio, non sempre viene concesso di pregare in luoghi decenti…)… D’altra parte, in Arabia Saudita i Musulmani wahabiti sono la stragrande maggioranza, mentre mi risulta che tutte le altre confessioni (comprese le altre varianti dell’Islam) siano nettamente sottorappresentate e praticamente non tutelate…
          Analogamente, in Russia i Cristiani ortodossi (almeno in senso “culturale”) sono la confessione maggioritaria…
          Un po’ di tempo fa, mi è capitato di ascoltare che, se un cittadino immigrato in Italia dice “Italiani di m***!”, (giustamente, a mio avviso…) non commette reato…

        • Andrea scrive:

          @ Z.

          Da giurista liberale quale sei, certamente mi insegnerai che il grado di avanzamento e progresso di una democrazia liberale si misura, non tanto sulla base della autentica realizzazione del consenso maggioritario (quello, probabilmente, è vero e verificabile anche in Russia), quanto sulla base del grado di tutela, rispetto e garanzia per le minoranze (tutte le minoranze)…

          E queste non credo siano “parole grosse”…

        • PinoMamet scrive:

          ” Se ti riferisci al caso italiano…”

          cito solo l’inizio per praticità; perchè da qui in avanti, Andrea, non sono praticamente d’accordo con niente.

          Non credo che i diritti vadano commisurati alla proporzione numerica.
          Credo che occorra tutelare i diritti di tutti, punto.
          Il fatto che i cristiani ortodossi siano la maggioranza in Russia non significa che i loro sentimenti religiosi possano essere bellamente calpestati, e lo stesso vale per quelli dei cattolici in Italia.

          Quanto all’immigrato che dice “italiani di merda”, per me vale quanto l’italiano che dice “immigrati di merda”.

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “Il fatto che i cristiani ortodossi siano la maggioranza in Russia non significa che i loro sentimenti religiosi possano essere bellamente calpestati, e lo stesso vale per quelli dei cattolici in Italia.”

          E in quale passo avrei scritto che mi aspetto che i sentimenti della confessione maggioritaria vengano calpestati? Io avevo, molto più semplicemente, scritto che mi aspetto che chi viola un rito religioso (senza danni alle persone e/o alle cose) venga fermato (quindi i diritti dell’officiante e dei fedeli vengono salvaguardati), ma non detenuto, né torturato, né condannato a pene pecuniarie spropositate… Al pari di ciò che mi aspetto nel caso di qualsiasi altra manifestazione non autorizzata…

          “Quanto all’immigrato che dice “italiani di merda”, per me vale quanto l’italiano che dice “immigrati di merda”.”

          Non sono assolutamente d’accordo, per le ragioni che ho esposto nel commento precedente… E, stando a quel che mi ricordo, è del mio stesso avviso anche il sistema giuridico della Repubblica… Ma non sono un esperto di diritto, quindi non posso dire di più…

        • PinoMamet scrive:

          ” E, stando a quel che mi ricordo, è del mio stesso avviso anche il sistema giuridico della Repubblica… ”

          se è come dici tu (ma ne dubito fortemente; probabilmente è il parere di un singolo giudice, visto che i nostri Codici, che io sappia, non fanno distinzioni etniche…) se è come dici tu, il nostro sistema giuridico si sbaglia.

          Quanto al discorso sulle confessioni minoritarie o maggioritarie, allora mi chiedo cosa volevi dire.
          Z. ha già detto che il tuo diritto di offendere i sentimenti religiosi altrui non è garantito, neppure se sei una minoranza.

          Sei d’accordo con lui, o no?

          ciao.

        • Andrea scrive:

          “…probabilmente è il parere di un singolo giudice…”.

          Forse sì… Non ricordo… Ad ogni modo, è anche il mio parere…

          “Z. ha già detto che il tuo diritto di offendere i sentimenti religiosi altrui non è garantito, neppure se sei una minoranza.

          Sei d’accordo con lui, o no?”.

          Io non ho mai parlato del “diritto di offendere confessioni altrui”… Se rileggete, vi accorgete che ho sempre e comunque parlato solo di questo (chiedo scusa per la sgradevole autocitazione):

          “Io avevo, molto più semplicemente, scritto che mi aspetto che chi viola un rito religioso (senza danni alle persone e/o alle cose) venga fermato (quindi i diritti dell’officiante e dei fedeli vengono salvaguardati), ma non detenuto, né torturato, né condannato a pene pecuniarie spropositate…”.

          Con le Pussy Riot, invece, è successo l’esatto contrario…

          Io sono, molto semplicemente e molto banalmente, d’accordo con me stesso… Se poi, sin dall’inizio, mi sono state attribuite idee che non ho mai sostenuto e parole che non ho mai scritto (addirittura i bombardamenti in Afghanistan, emmadonnamia!…), la responsabilità credo non sia mia…

          Ciao!

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “…perchè da qui in avanti, Andrea, non sono praticamente d’accordo con niente.”

          Ma poi, scusami, Pino, se scrivi questo, allora fammi capire su che cosa non sei d’accordo… Non sei d’accordo sul fatto che, in una democrazia liberale degna di essere definita tale, la realizzazione del consenso maggioritario non possa prescindere dalla tutela delle minoranze?… Se fosse così, allora quale sarebbe la differenza tra la Russia e la Novergia? Fermo restando che, tra la Russia e la Norvegia, IN UNA DEMOCRAZIA LIBERALE, uno può anche preferire la prima e dichiararlo senza problemi… “Io non lo farei” non vuol dire “lo proibisco a tutte/i quante/i”…

        • Andrea scrive:

          “…Fermo restando che, tra la Russia e la Norvegia, IN UNA DEMOCRAZIA LIBERALE, uno può anche preferire la prima…”.

          A scanso di equivoci, facevo riferimento ai due sistemi istituzionali, non alle due culture… Anche perché, sul piano culturale, confesso di sentirmi più attratto dalla Russia (sarà perché mi è capitato di leggere Dostoevskij e Chekhov…)…

        • PinoMamet scrive:

          Onestamente Andrea a me sembra che tu NON sia d’accordo con te stesso, perché a volte dici che bisogna tutelare tutti, a volte (come nel caso dell’immigrato che insulta gli italiani) no.

          Il mio pensiero è,guarda, semplicissimo:
          tu non puoi andare in giro a dire “Tal dei tali merda”, e se lo fai, è giusto che tu sia sanzionato.
          Pecuniariamente, visto che il carcere ci sembra, a entrambi, eccessivo, e che le pene corporali non sono previste dal nostro ordinamento.

          E questo, per me, vale sse Tal dei tali è musulmano in Italia, cattolico in Italia, ortodosso in Russia, musulmano in Russia, musulmano in Arabia, buddhista in Zimbabwe …

          vale e dovrebbe valere sia che Tal dei Tali sia membro della maggioranza, sia che Tal dei Tali sia membro della minoranza.

          Tutela delle minoranze? Non vedrai nessuno più in prima fila di me per tutelare lingue, usi, costumi e religioni delle minoranze.

          Questo mi sembra che sia una cosa abbastanza diversa però dal “diritto di insultare chi mi pare, tanto sono una minoranza”.

        • Andrea scrive:

          @ Pino

          “Onestamente Andrea a me sembra che tu NON sia d’accordo con te stesso, perché a volte dici che bisogna tutelare tutti, a volte […] no”.

          Io sostengo che si debba in ogni caso tutelare tutti, però… non tutti sono uguali, non tutti versano nelle stesse condizioni, non tutti hanno le stesse possibilità di difesa… Potremmo azzardare il paragone improprio con le motivazioni per cui chi possiede di più ritengo abbia il dovere di restituire di più alla società tramite le tasse… Del resto, non è questa la ragione per cui il nostro ordinamento prevede le circostanze attenuanti? Ebbene, l’opinione del giudice era che “Italiani di m***!” non potesse essere reato in Italia, ossia nell’unico Paese al mondo in cui gli Italiani costituiscono il gruppo etno-linguistico largamente maggioritario… Ed io, francamente, condivido, anche perché non vedo la ragione di condannare, anche su basi pecuniarie, una cosa del genere… Se poi il cittadino immigrato era rinchiuso, ad esempio, in uno di quegli “splendidi” centri di identificazione temporanea, credo che le attenuanti ci siano tutte… Questo naturalmente non trasforma l’insulto, la “blasfemia” o quello che vogliamo, in gesti “da signori” o azioni socialmente accettabili… Il problema è che la cattiva educazione di per sé non è reato, né può diventarlo… Per queste ragioni credo che l’attribuzione della pena (detentiva o pecuniaria) non possa prescindere dalla valutazione delle circostanze… Questo vale anche per la “blasfemia”: davvero condanneresti a cinquemila euro di multa un ragazzino che, per gioco, sputa sulla Bibbia? Oppure fa cadere dall’altare il calice del Prete?

          “Tutela delle minoranze? Non vedrai nessuno più in prima fila di me per tutelare lingue, usi, costumi e religioni delle minoranze.”.

          Non si tratta solo di questo… Si tratta, anche e soprattutto, di difendere i diritti degli individui e dei gruppi che sostengono posizioni politiche (in senso lato) e religiose diverse da quelle più diffuse e da quelle considerate “politically correct”… Anche perché, in un contesto liberale, vengono difesi i diritti di tutti, e non solo di chi è simpatico e “buono”…

          “Questo mi sembra che sia una cosa abbastanza diversa però dal “diritto di insultare chi mi pare, tanto sono una minoranza”.”

          Questo diritto non è realizzabile, ma credo che lo sia quello che ho scritto nel primo paragrafo…

        • Andrea scrive:

          “…centri di identificazione temporanea…”.

          Errata corrige:

          “centri di permanenza temporanea”.

        • PinoMamet scrive:

          “Del resto, non è questa la ragione per cui il nostro ordinamento prevede le circostanze attenuanti?”

          Una circostanza attenuante non significa che il reato non esiste;
          significa che determinate circostanze, appunto, lo rendono, in un caso specifico, più comprensibile.

          “Ebbene, l’opinione del giudice era che “Italiani di m***!” non potesse essere reato in Italia, ossia nell’unico Paese al mondo in cui gli Italiani costituiscono il gruppo etno-linguistico largamente maggioritario… ”

          Non credo affatto che la ragione fosse questa (che non mi vedrebbe assolutamente d’accordo);
          quanto una ragione simile a quella che esponi qui:

          “Se poi il cittadino immigrato era rinchiuso, ad esempio, in uno di quegli “splendidi” centri di identificazione temporanea, credo che le attenuanti ci siano tutte… ”

          Appunto. Si tratta, assai probabilmente, di attenuanti per un caso singolo.
          Il che significa che se viene un tizio straniero e mi chiama “italiano di merda” o con altri simpatici epiteti razzisti, sebnza che io gli abbia fatto niente, io posso denunciarlo, e scommetti che il giudice darà ragione a me?
          Non perché sono “maggioranza”, ma perché ce l’ho.

          “Questo naturalmente non trasforma l’insulto, la “blasfemia” o quello che vogliamo, in gesti “da signori” o azioni socialmente accettabili… Il problema è che la cattiva educazione di per sé non è reato, né può diventarlo…”

          Io credo invece che possa diventarlo, e infatti esiste il reato di ingiuria:
          http://www.diritto.it/docs/35175-il-reato-di-ingiuria

          “Questo vale anche per la “blasfemia”: davvero condanneresti a cinquemila euro di multa un ragazzino che, per gioco, sputa sulla Bibbia? ”

          La valutazione pecunaria non spetta a me, comunque sì, lo condannerei, sia che sputi sulla Bibbia, sia che lo faccia sul Corano o sulla foto di un mio parente (nel qual caso, mi auguro che la pena pecuniaria sia la massima prevista).

        • Andrea scrive:

          “La valutazione pecunaria non spetta a me, comunque sì, lo condannerei, sia che sputi sulla Bibbia, sia che lo faccia sul Corano o sulla foto di un mio parente (nel qual caso, mi auguro che la pena pecuniaria sia la massima prevista).”

          Se scrivi questo, allora vuol dire che sostieni una concezione della giustizia completamente diversa da quella in cui credo… OK, del resto l’Italia è, bene o male, una democrazia (non so fino a che punto…) liberale…

          “Il che significa che se viene un tizio straniero e mi chiama “italiano di merda” o con altri simpatici epiteti razzisti, sebnza che io gli abbia fatto niente, io posso denunciarlo, e scommetti che il giudice darà ragione a me?
          Non perché sono “maggioranza”, ma perché ce l’ho.”

          Infatti, la situazione era più o meno quella… Per “immigrato” non intendevo il riccone svizzero in vacanza… Per questo ritengo sia giusto valutare le circostanze in cui l’atto “empio” viene commesso…

        • PinoMamet scrive:

          ” Per “immigrato” non intendevo il riccone svizzero in vacanza…”

          Ricco o povero, svizzero o ghanese, per me non fa differenza.
          Mai sentita l’espressione “la legge è uguale per tutti”? 😉

          Anche il “riccone svizzero” può avere delle attenuanti. Per esempio, è stato appena derubato e malmenato dai dei rapinatori italiani.
          Esclama “italiani di merda”: razzista, certo, ma non gli si daranno delle attenuanti, visto il suo prevedibile stato fisico e morale?

          Non diventiamo razzisti al contrario, Andrea.
          Non ragioniamo per categorie: i ricchi che hanno torto, i poveri che hanno ragione, gli europei torto, gli immigrati ragione…

          questa non sarebbe giustizia, ne sarebbe una parodia grottesca.

        • PinoMamet scrive:

          Esattamente quanto credere che i poveri hanno torto e i ricchi ragione, gli immigrati torto e gli europei ragione…

        • Andrea scrive:

          “Non diventiamo razzisti al contrario, Andrea.
          Non ragioniamo per categorie: i ricchi che hanno torto, i poveri che hanno ragione, gli europei torto, gli immigrati ragione…”

          Queste conclusioni le stai traendo tu, senza che io abbia scritto nulla in proposito… Come non avevo scritto nulla dell’Afghanistan… Io ho semplicemente scritto che è giusto valutare le circostanze in cui avvengono i fatti… Quello dell’immigrato nel centro di permanenza temporanea era solo un caso esplicativo, riguardo al quale – tra l’altro… – non avevo deciso io (ma riguardo al cui verdetto continuo ad essere d’accordo)… Chiunque in determinate circostanze può avere delle attenuanti, è chiaro… Per il resto, tendo a credere che ci siano solo i casi particolari, ma le categorie servono, altrimenti la realtà sarebbe incomprensibile… L’importante è non utilizzare categorie superflue, Occam docet…

          “Esattamente quanto credere che i poveri hanno torto e i ricchi ragione, gli immigrati torto e gli europei ragione…”.

          Ma perché, io ho scritto questo? Io avevo scritto che un ragazzino che sputa sulla Bibbia per scherzo, a mio avviso, non commette alcun reato, a prescindere dall’eleganza del gesto… Il resto sono deduzioni che francamente mi sorprendono e mi risultano estranee…

        • Z. scrive:

          Andrea,

          — Da giurista liberale quale sei, certamente mi insegnerai che… —

          Beh, oddio… “giurista” è un termine che di norma si usa per designare persone come Stefano Rodotà, Valerio Onida o Giuseppe de Vergottini. Io ho solo studiato legge perché ero una zappa in matematica 😀

          Beninteso, non vuole essere una precisazione pedante. Voglio solo cogliere l’occasione di ricordare che non mi sento di avere né titoli né arroganza a sufficienza per insegnare alcunché a chicchessia (potevo dire “niente a nessuno”, ma sarebbe suonato troppo volgave).

          Detto questo, rispettare i diritti delle minoranze – per come la vedo io – significa permettere alle medesime di vivere liberamente secondo le loro consuetudini e tradizioni purché non lesive del buon costume (e in questo senso v. art. 19 Cost. in materia di professione della propria fede religioso). Può significare, in alcuni casi, la previsione di agevolazioni per preservarne la lingua ed altri aspetti della cultura.

          Ma non significa consentire loro di compiere atti prevaricatori a danno della maggioranza.

          Peraltro, se ti riferisci al caso di qualche anno fa, se uno straniero ti dice “italiano di m…” a quanto pare commette il reato di ingiuria: solo, non può considerarsi scontata la sussistenza dell’aggravante della discriminazione razziale.

          http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2010/03/DS065200.pdf?cmd=art

          Personalmente sono per un diritto penale minimo, e per depenalizzare tutto il depenalizzabile. Ma non tutti la pensano come me neppure in Italia (dove non si fa che chiedere a gran voce l’istituzione di nuovi reati e l’aumento di pena per quelli esistenti), e non mi sognerei mai di chiedere che la mia sensibilità fosse presa in considerazione all’estero. Figurarsi in un Paese così lontano e diverso dal nostro come la Russia.

        • Andrea scrive:

          “…significa permettere alle medesime di vivere liberamente secondo le loro consuetudini e tradizioni purché non lesive del buon costume…”.

          Sottoscrivo…

          Il problema è che, come scrive Lisa, non esiste (né, credo, possa esistere) una definizione univoca e unanime di “buon costume”, né di “blasfemia”, né di “comune senso del pudore”… Io stesso ho scritto, in un commento precedente, che si tratta di “flatus vocis” – per dirla con Occam – che si riempe, di volta in volta, dei contenuti più diversi in base ai tempi, ai luoghi e al sentire comune… In questa prospettiva, io mi sento assolutamente legittimato a sostenere il mio punto di vista…

          “Personalmente sono per un diritto penale minimo, e per depenalizzare tutto il depenalizzabile.”

          Finalmente! E’ quello che auspico anch’io! In particolare, auspico la depenalizzazione degli atti “blasfemi” privi di conseguenze per le persone e/o per le cose in Italia come in Russia, come in Arabia Saudita…
          Giustizia e Libertà!

  52. Moi scrive:

    Se fossi Cattolico direi che la Serpe sibila in tanti modi …

  53. mirkhond scrive:

    Ma non sei cattolico?

  54. Moi scrive:

    A proposito di Femminismo, foto in USA di “Berlusconismo Involontario”:

    http://www.genderandeducation.com/wp-content/uploads/2010/06/feminism1.jpg

  55. Moi scrive:

    Cosa ottengo se incrocio Massimo Cacciari con un religioso indiano?

    Z

    ——

    Bella domanda, non saprei …

  56. Moi scrive:

    @ Z

    http://www.youtube.com/watch?v=PRotEfxpiJA

    a proposito di robe “tradizionali”dell’ India …

  57. Moi scrive:

    @ PINO

    Ma una scuola privata mica può avere programmi non approvati a livello ministeriale, mica è al disopra delle leggi dello Stato … sì, insomma: mi sembra assurdo che esistano scuole private che legittimino il razzismo dichiarato dei genitori con dei corsi di studio che lo riflettano ! In quel caso, mica si può dire “Io pago !” e pretendere di aver ragione …

  58. mirkhond scrive:

    Zanardo, Moi (e anche Pino)

    Ma se in Romagna Pèpa è il Papa, il Papato sarebbe il Pèpato? 🙂

    • Moi scrive:

      No, qualcosa di tipo “e’/al Papè” “e’/ al Papèt” … la “t” finale è cangiantissima e trascurabilissima : solo l’ articolo determinativo maschile costituisce “isoglosse” degne di nota.

      • Moi scrive:

        @ MIRKHOND

        L’ accento è “mobile”: perciò “Pèpa” perché la prima vocale è tonica, MA “Papè(t)” perché, sempre la prima vocale, è atona.

        • PinoMamet scrive:

          Bravo Moi, in effetti funziona proprio così;

          poi cosa facciano in concreto in Romagna non lo so;

          da ‘ste parti, “papato” credo sia una di quelle “parole importanti”, sive “straniere”, che vengono lasciate invariate, ma probabilmente in teoria sarebbe proprio “papèt”;
          ai parmigiani sento dire, per esempio (le rare volte che si sente il dialetto…) “avochèt”, a F. invece la parola suona a metà tra uso comune e “prestito linguistico”, e coerentemente viene dialettizzata a metà 😉 : avocàt (più montanaro/piacentino) o avochè (per chi ci sente il parallelo con un participio passato).

          ciao!

  59. mirkhond scrive:

    A casa Mamet si parla in dialetto?
    A casa Moi?
    A casa de Traversariis?

    • PinoMamet scrive:

      Io sono italiano madrelingua, come credo ormai il 98% degli emiliani e romagnoli sotto i 70 anni, capisco bene il dialetto locale (mi rendo anche conto delle variazioni di pronuncia da quando ero bambino, che ci sono state), però lo parlo malissimo.

      • Moi scrive:

        Il dialetto, per quel che mi riguarda, con i genitori ha un valore “enfatico-scherzoso” o di “sdrammatizzare”, ma NON è assolutamente lingua da conversazione corrente. Mentre lo era fra i nonni e fra di loro soltanto.

        • Moi scrive:

          C’è o c’era poi qualche “personaggione” che si arrabbia in dialetto, o vuol fare il discorso sentenzioso in dialetto … convinto d’incutere soggezione quando invece fa ridere.

          Ecco, questo penso che sia un fenomeno etnolinguistico particolare …

        • PinoMamet scrive:

          Vero!!
          quel tipo di “personaggione” mi ha sempre stupito, non ho mai capito da dove gli sia venuta la convinzione del “dialetto come lingua autorevole”!

        • Z. scrive:

          Di gente che quando si infuria parla in dialetto ne conosco. E non è per l’autorevolezza, ma semplicemente perché il dialetto è la loro lingua nativa.

          Di gente che faccia discorsi autorevoli e saggi in dialetto, a dire il vero, non ne conosco.

    • Z. scrive:

      Non quanto vorrei, purtroppo.

  60. lanzo scrive:

    Le scuole private (piu esclusive) sono il vivaio delle caste. Il figlio di un ingegnere o architetto di successo stara\’ sui banchi assieme al figlio del costruttore et cetera.
    Qundo saranno un po’ piu’ grandicelli e faranno le riunioni annuali (tipo il film di Verdone, ove stranamente ognuno parlava con un accento regionale diverso !) Si inciuceranno. Ma questo e’ ovunque, in ogni Paese – in UK la classe dirigente (che fa rima con digerente) viene in massima parte dalle stesse scuole elitarie, magari non solo per la qualita’ dell’insegnamento ma per per la selezione legata al censo e via dicendo ne esci parlando in un certo modo, mentre il plebeo parla da plebeo anche se ha la laurea. Ricordo perfettamente che Gianni Agnelli parlava un perfetto inglese aristocratico.
    Avere come compagni gente che parla male e gia’ sei fregato in partenza ogni volta che apri bocca.

    • Peucezio scrive:

      Sì, ma distinguerei il censo dal parlare raffinato: ho presente vivai di élite economiche, costosissimi, che allevano batterie di cozzali, che si influenzano e si rafforzano fra loro nella cozzalaggine. I cosiddetti pezzenti arricchisciuti (ma non necessariamente: a volte persino nobili), che hanno un’istruzione estremamente arraffazzonata, parlano male, ma sono sfondati di soldi e si frequentano tendenzialmente solo fra loro.
      E’ gente che non suscita il mio sdegnoso snobismo e non li disprezzo, perché alcuni di loro umanamente sono molto meglio di come si immaginerebbe, ma il linguaggio e i modi del cozzalo ce l’hanno eccome.

      Invece le persone fini e forbite in genere vengono dal ceto medio, dalla piccola borghesia (o anche dal popolino, se si fa passare una generazione o due), più raramente da quella alta.

  61. Moi scrive:

    A proposito di dialetto, Daniele Vitali presenta un dizionario con termini modernissimi … per certi versi lo stimo per il lavoro che ha fatto di fonetizzazione grammaticalizzazione (in pratica ha normato una Lingua Ufficiale ipso facto !), per altri mi sembra un “Doctor Frankenstein” 😉 del dialetto …

    http://www.youtube.com/watch?v=jccDuWeIL7Q

    http://www.bulgnais.com/neologismi.html

    Se poi al tempo stesso va a riesumare parole ottocentesche …

    http://www.ibs.it/code/9788865980774/lepri-luigi/dialetto-bolognese-ieri.html

    (gli over 70, comunque, almeno “arpiatè” per “nascosto” lo usano … “lardamì” per “salumiere” NON l’ hanno sentito dire MAI neppure dai più anziani decrepiti degli Anni ’40, ma tant’è !)

    Il principio mi sembra che sia “meno assomiglia all’ Italiano meglio è”, però almeno Daniele Vitali (di gran lunga il più giovane, l’ unico di “quel gruppo lì” a non essere dialettofono fin dalla nascita … eppure di gran lunga il più “infojato” !) si dà da parecchio “sbatti”.

  62. Moi scrive:

    E’ vero, che ogni tanto i burattinai inventavano lì per lì neologismi in dialetto come appunto “plocca-plocca” (imperativo di “pluchèr”, italianizzato anche in “piluccare”) … ma erano delle trovate lì per lì, giusto per far ridere. Daniele Vitali e il Ponte della Bionda, invece, le prendono dannatamente sul serio ! Come quando in Francia Jacques Toubon, negli Anni Novanta, aveva “strolgato” dei grotteschi neologismi contro gli Anglismi, con una legge sua omonima volta a sanzionare pecuniariamente chi dicesse “walkman” anziché “baladeur” !

    Credo che derivasse, questo esempio, da “se balader la tête dans les étoiles” più o meno significa “bighellonare”, in tono paternalistico bonario.

    Considerando che il walkman rientra oggi a pieno titolo nei cosiddetti “tecnosauri”, la cosa è particolarmente (!) grottesca.

    … Umanamente 😉 la legge esentava i turisti stranieri !

  63. Moi scrive:

    @ PINO (& RITVAN)

    Ma perché, perché mai tutte ‘ste robe del mangiare, del vestirsi e altri comportamenti esteriori (!) debbono essere così _ absit iniuria verbis _ “maniacalmente” importanti ?! Soprattutto a fronte di situazioni paradossali e di anacronismi che si vengono a creare …

    Preferisco guardare a “benaltro” nelle religioni: all’ etica, NON all’ etichetta ! Mah …

    Ripeto che secondo me lo Halal dell’ Islam è un recupero inevitabilmente semplificato dell’ essenziale, dello strettamente irrinunciabile del Kosher. Almeno per quanto concerne le Culture Mediorientali.

    • PinoMamet scrive:

      ” Preferisco guardare a “benaltro” nelle religioni”

      e non so darti torto, solo che in effetti Ebraismo e Islam, in questo senso, non sono proprio “religioni”;
      o meglio, la parola “religione” nelle lingue europee viene a significare tante cose diverse.

      Il significato che gli dai tu, e che gli diamo più o meno un po’ tutti normalmente, cioè “sistema di norme etiche che si ritiene dettato da un’entità divina”, è in realtà strettamente legato al Cristianesimo:
      la filosofia morale- buddhismo incluso, perlomeno quello “vero”- fa a meno del dettame divino, molte religioni (ad es. i culti pagani ancestrali) parlano di dèi, ma non ne fanno derivare direttamente e chiaramente l’etica, ed Ebraismo e Islam, che comprendono anche un pensiero etico chiaramente espresso, e ritenuto di origine divina, sono però anchequalcos’altro, dei “popoli” o “comunità” uniti da usi rituali.

      ciao!

  64. Moi scrive:

    Insomma, mi sembra gente che prima proclama di rifiutare gli Idoli … poi “idolatra” dei comportamenti esteriori.

    • Z. scrive:

      Muà, se la religione fosse razionale non sarebbe religione!

      Perché io tengo per la Juve e Francesco per il Milan? Ci guadagnamo dei soldi o del prestigio personale se vince la nostra squadra? E poi, tra l’altro, che cribbio significa “nostra squadra” quando non si capisce bene con che criterio è nostra (tanto più che né io né Francesco siamo soliti andare allo stadio)?

      Per fortuna non è obbligatorio credere né tifare, e soprattutto non è obbligatorio tifare per una squadra di Milano 😀

  65. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    La scuola dell’ obbligo rappresenta per i ragazzini una percentuale minima di quantità di stimoli ricevuti dall’ esterno … oggi forse siamo allo zero-virgola, e negli anni ottanta eravamo già alla monocifra, e neanche tanto alta. La seconda metà del Novecento ha conosciuto decenni con cambiamenti sociali da tecnologie paragonabili a quelli che si sono visti dal Rinascimento alla Belle Epoque. Con gli Anni Duemila la cosa ha subito accelerazioni “a busso”.

    Se poi aggiungi che nelle società secolarizzate il concetto di “gerarchia” fra uno stimolo esterno e l’altro è stato messo in crisi, parificato o addirittura sovvertito …

    Insomma, ogni discorso con pretese “educative” dovrebbe partire nella consapevolezza di questo. Non siamo più nell’ Ottocento da Libro Cuore in cui, soprattutto nei ceti meno abbienti, la scuola era l’ unico (!) stimolo a un “mondo diverso”.

    Chiaro, no ?

    • Peucezio scrive:

      Beh, la scuola è un dovere, non uno stimolo. Forse era uno stimolo cent’anni fa, quando l’alternativa era lavorare in miniera a dodici anni.
      Poi ci sono i pochi intelligenti, che sono in grado di trarre stimoli dalla cultura, ma quelli c’erano ieri e ci sono ancora oggi, ma sono una piccola percentuale. E sono gli unici che dovrebbero studiare, ma tant’è.

  66. Moi scrive:

    E non è per l’autorevolezza, ma semplicemente perché il dialetto è la loro lingua nativa.

    Z

    —————–

    Certo, ma i più sanno benissimo che il dialetto è sempre stato subalterno all’ Italiano, e ancor prima al Latinorum “di prit” … forse è proprio per questo che il Lussemburghese è Lingua Ufficiale ma il Romagnolo San Marinese invece no.

    • Z. scrive:

      Beh, ma chi parla in dialetto quando è arrabbiato giustamente se ne sbatte se il dialetto era lingua ufficiale o subalterna 😀

  67. Moi scrive:

    @ TEOLOGI

    Dove starebbe qui l’ Eresia di Radio Maria su Medjugorje ?

    http://www.youtube.com/watch?v=diC1ZhRyzB4

  68. Roberto scrive:

    Se avete ancora dei regali da fare o da farvi, consiglio questo fumetto veramente divertente e molto istruttivo

    http://www.ibs.it/code/9788858010020/goodwin-michael/economix-per-comprendere.html

  69. Miguel Martinez scrive:

    Su Putin, Pussy Riot, ecc….

    Direi che ci sono i seguenti fatti…

    1) Putin è un eccellente capo-fondatore di una potenza che unisce capitalismo e forza statale, come fu ad esempio Otto von Bismarck.

    Ha tirato fuori la Russia da una situazione catastrofica, sa giocarsi il proprio indubbio carisma in una maniera adatta alla sua società, evita di farsi trascinare in avventure estere mentre mantiene la dignità dello Stato, riconcilia comunisti e anticomunisti; ed è riuscito a farlo pur avendo quasi tutti i media, tranne la TV di Stato, ferocemente contro.

    In tutto ciò, è lontanissimo da quello che piace a me, ma si capisce perché piace ai russi, e perché conosco ex-cittadini sovietici in Italia che stanno pensando seriamente di andare a vivere in Russia.

    2) La Pussy Riot è un’organizzazione di bonazze, diretta tra l’altro da un uomo, pagate con uno stipendio piuttosto elevato per i paesi ex-sovietici per esibire le tette. Cosa che non ha alcun significato, ma viola delle leggi che sono più o meno uguali ovunque nel mondo, come dimostra il caso di Stephen Gough, ex-militare inglese che ha finora scontato sei anni di carcere per aver affermato concretamente il proprio diritti di camminare nudo per l’Inghilterra. https://en.wikipedia.org/wiki/Stephen_Gough

    3) Se la Pussy Riot viene esaltata dai media internazionali, e Stephen Gough al massimo considerato un eccentrico, dobbiamo riflettere sul meccanismo dei media occidentali più che sul sistema russo. Tette, bonazze, sesso, più un secolo e passa di russofobia…

    4) Il sacro è da sempre legato alla punizione. Pensate a come sarebbe vista una neonazista tedesca che esibisse le tette ad Auschwitz per protestare contro la demonizzazione della Germania. Non è detto che sarebbe “giusto” condannarla (non credo alla “giustizia”), ma la reazione occidentale non sarebbe minore di quella della maggior parte dei russi alle esibizioni della Pussy Riot.

    Con questo, intendo semplicemente portare un po’ di equilibrio nella vicenda: non credo al valore salvifico della geopolitica, e ritengo che nessuna potenza – Stati Uniti, Russia o chi volete – possa giocare un ruolo positivo in questi tempi.

    • Andrea scrive:

      “Se la Pussy Riot viene esaltata dai media internazionali…”.

      Se la reazione del regime oligarchico russo fosse stata diversa (meno esasperata e violenta), forse il caso avrebbe riscosso meno interesse da parte dei media occidentali…

      • PinoMamet scrive:

        Sì, in Russia;
        ma il fatto è che queste si sono date da fare per essere visibili appositamente all’estero, protestando a seno nudo per qualunque minchiata, un po’ ovunque (le ricordo a Roma per qualcosa, in Francia per qualcos’altro, ecc. ecc., tu dì una protesta negli ultimi due anni, e ci troverai una sgallettata a seno nudo… persino in Tunisia, dove la loro rappresentante locale si è poi dissociata, perché va bene protestare a seno nudo- in quel caso, contro i musulmani- ma almeno sapere chi paga il movimento, tanto per non essere presi per il culo…)

        • Peucezio scrive:

          Ma quelle non erano le Femen?
          O le Pussy Riot sono un’emanazione delle Femen?

        • PinoMamet scrive:

          Ora mi fai venire il dubbio… ho sempre pensato fossero la stessa cosa, ma probabile sia ignoranza mia…
          (o forse sono la stessa cosa, come le “rivoluzioni colorate” verdi, violi, arancione ecc. secondo i paesi…)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          No, sono due cose diverse: le Pussy Riot o come si chiamano sono tre russe e basta, le Femen sono una piaga più estesa.

    • Andrea scrive:

      “Il sacro è da sempre legato alla punizione.”

      Infatti, legato quindi alla “religio” – intesa come terrore superstizioso che prescrivi i confini della sfera numinosa da non valicare – più che alla religione intesa nel senso contemporaneo, e sicuramente lontano dalla spiritualità e dal Mistero (almeno, per quanto mi riguarda)… Del resto, se non ricordo male, “sacer” in latino è una una “vox media” che può anche assumere, in relazione al contesto, il senso negativo di “maledetto”, “dannato”… Ma questo dovrebbero confermarlo gli esperti della classicità…

      “Tette, bonazze, sesso, più un secolo e passa di russofobia…”.

      Però, si possono benissimo amare la Russia, le tette, il sesso e tutto il resto, senza avere in simpatia l’establishment dello Stato russo… In tal caso, le tette delle Pussy Riot come si conciliano con la russofobia occidentale?

      “Putin è un eccellente capo-fondatore…”.

      Be’, eccellente non credo… Non è Pietro il Grande…

  70. Miguel Martinez scrive:

    Aggiungo…

    Stephen Gough sta attualmente scontando l’ennesima condanna, questa volta a 11 mesi di carcere, per “comportamento antisociale”.

  71. Tortuga scrive:

    Ragazzi, l’ho fatta grossa, e questa ve la devo proprio dire:
    sono stata bannata da un forum ebraico per aver osato opinare i contenuti e più che altro lo spirito di un 3D riguardante la “forte crescita dell’Islam radicale in Europa che sarebbe Allarme!” M’hanno fatto li ficozzi e poi si sono cancellati tutte le parti dei miei interventi che non gli facevano comodo tenendosi tutte quelle a mio sputtanamento (ci sono andata con nome e cognome!).
    E poi mi hanno BANNATA!!! 😀
    (ri-bannata, lo avevano già fatto un’altra volta)

    • PinoMamet scrive:

      Eh vabbè, ma io te l’avevo detto, Tortù, di non andare in certi postacci!
      😉

      Mi dispiace più che altro per il trattamento che ti hanno riservato, davvero “antisportivo” dal mio punto di vista, e mi dispiace ti conoscano con nome e cognome, ma lasciali perdere.
      Criticarli è fin troppo facile, logico che perdano la testa. Stessero un po’ più calmini non gli guasterebbe.

      • Tortuga scrive:

        Ma io stavolta nome e cognome glielo ho messo apposta perché se lo avessi messo l’altra volta, con quello che hanno fatto, contro uno avrei anche potuto fare qualche azione.

        Ma mica ho detto qualcosa di strano neh?!

        Sono stata “delicatissima” rispetto, per esempio, a quando mi sono infuriata sul tema islam qui.

        Mi sono azzardata a dire che mi pareva un tantinello “eccessivo” il modo di condurre quel 3D ed ho solo vagamente minimamente iniziato a tentare di argomentare. Iniziato a tentare!! Manco ci sono riuscita!

        La buttano subito sul personale facendo gli ironici, fanno gli idioti, e se tu gli rispondi a tono son cazzi tuoi, via al crescendo e uno mi ha anche scritto:
        “A te, se vuoi ti faccio giocare e ridere di persona. Falla finita di fare la stupida.”

        Appena ti difendi (ho protestato in particolare per la censura di una frase e rimestamento del senso di un mio post quotato solo in parte cancellando il mio originale e quindi il resto) ti bannano!

        L’altra volta era perché mi ero azzardata a rilevare che Mosè aveva fatto lapidare chi aveva infranto il sabato.
        Ed è finita che il moderatore megagalattico ha scritto:
        io sono un medico internazionale e garantisco a tutti che l’utente è “psicopatica”.

        Per non parlare di una corrispondenza privata al termine di un crescendo nella quale mi sono ritrovata scritto (ovviamente il fine era di testare se ero disposta a sostenere la tesi o supinamente piegarmici):
        il Vangelo è un testo antisemita!

        Quasi quasi è preferibile il waziristani che almeno non maschera, fa tutto in pubblico, invece questi in pubblico si tingono di una veste formale tutta compita, tipo noooo, questo è un forum di consulenza laica, non religioso, noi non intendiamo denigrare le altre religioni.

        Ma non sono bru bru qualsiasi eh, son tutti professionisti, laureati, un paio (però devo dire sempre assenti) sono anche docenti universitari (pare uno a Telaviv).

        E’ una cosa che nun ce se crede.

        L’altra volta, che giusto avevo appena finito di bisticciare qui con Ritvan, mi hanno dato della filoislamica antisemita: filoislamica? a me? all’epoca poi! Mentre litigavo qui con Ritvan? Ahahah! C’è da morir dal ridere.

        .

        • Z. scrive:

          Per questo se la sono presa, allora, perché gli hai detto di no!

          Seriamente, lascia perdere chi non merita di essere considerato, ché il web è sin troppo dispersivo. E come insegna il saggio Miguel, la vita è breve 🙂

        • Tortuga scrive:

          Gli ho detto di no per gli eccessi, ma mica gli ho detto “stronzi”, quando entrai (cercavo delle info) non mancai di buone parole e manifestazioni di solitarietà e su queste cose lo sapete che io non taqiyo.

          E’ proprio che a loro infastidiscono le posizioni moderate e se non ti schieri a scagliarti contro cristianesimo e islam.

          Bah!

        • Z. scrive:

          Intendo che ci hanno provato

          (“A te, se vuoi ti faccio giocare e ridere di persona”)

          e tu gli hai detto di no. Per questo se la sono presa 😀

          Battute a parte, oggi è diventata di pubblico dominio la notizia di una ragazza afflitta da una malattia grave, insultata da animalisti che gli hanno pure augurato le peggio cose perché si è permessa di dire che senza la sperimentazione animale sarebbe morta.

          Non prenderla, sul web è quasi sempre così che funziona. Questo blog è un piccolo miracolo.

        • Tortuga scrive:

          Non me la sono presa :D, anzi, mi sono anche divertita. In compenso sono riuscita a multiquotare e registrare quasi tutto, e intanto che c’ero ho anche tirato fuori i precedenti e ho provveduto a mettere tutto loro sotto il naso, ieri piovevano visite:
          http://iniziodallafine.blogfree.net/?f=859832
          Se qualcuno si vuole divertire 😀 (stacco per non attivare il link).

          Il clou è stato sul tema “informazione non manipolata”, praticamente tutti i siti islamofobi ben conosciuti qui sono considerati “informazione non manipolata” 😀

          La battuta che hanno sopportato peggio è questa:

          “In quest’epoca è la nuova moda:
          tutti hanno la pretesa di dare informazioni non manipolate 😀

          Però l’incolta assai poco graziosa spesso assente utente in compenso è talmente troppo scema che non riesce mai a capire come mai siano sempre nonmanipolate le proprie proposte e siempre manipolate le altrui, e nessuno autodenunci mai se stesso 😀

        • Ritvan scrive:

          —-L’altra volta, che giusto avevo appena finito di bisticciare qui con Ritvan, mi hanno dato della filoislamica antisemita: filoislamica? a me? all’epoca poi! Mentre litigavo qui con Ritvan? Ahahah! C’è da morir dal ridere. Tortuga—-
          Beh, piano con le risate, Tortu`, la cosa ha una sua spiegazione. Mentre tu litighi qui con me facendo (apposta?) l`islamofoba idrofoba e io ti scarico addosso una valanga di argomentazioni che mandano in tilt il tuo(?) impianto islamofobo, non paia tanto strano che tu rifletta nell`altro blog islamofobo tali cose imparate da me, sai, il cervello mica si fraziona a compartimenti stagni a seconda del blog che segue in quel momento, eh!
          Per il resto (manipolazione dei tuoi post, bannamenti ecc.) hai tutta la mia solidarieta`. E concordo con Z., lasciali perdere.

        • PinoMamet scrive:

          Ehi, glielo ho suggerito anche io!
          😉

          o con me non puoi concordare? Non stiamo mica parlando di linguistica illirica! 😉

          ciao Ritvan, e buona anno a te e tutti 🙂

        • Ritvan scrive:

          @ Pino
          Si, e` vero, concordo, gliel`avevi suggerito anche tu qui a Tortuga di non andare in certi postacci. E gli Illiri non c`entrano `na cippa, scripta manent e devo concordare per forza:-)….
          Ricambio di cuore gli auguri di Buon Anno Nuovo!

        • Tortuga scrive:

          Ritvan! Sono al terzo BAN su quel FORUM!
          Mi riferivo al primo, in cui davvero era più o meno il periodo in cui stavo litigando con te o subito dopo e quindi non ti avevo ancora assorbito 😉
          E comunque di antisemitismo non mi si sarebbe mai potuto accusare, islamofoba-idrofoba invece – guardata a posteriori – è vero che lo ero.
          Ovviamente non è che smettendo di essere islamofoba-idrofoba sono diventata antisemita neh? Ma evidentemente gli “amici” in questione pensano che se uno non è islamofobo-idrofobo allora deve essere per forza antisemita.
          Grazie per la solidarietà!
          E comunque: non ho imparato solo da te, anche da Miguel, Jam (che è scomparsa), tutti gli altri, e soprattutto Onemuslim perché non si arrabbia come te 😉
          Però ho l’impressione che tu sei ancora arrabbiato con me e che eviti di parlarmi (quando compaio).
          Infatti per questo ti ho segnalato più su dove trovare la mia mail ma tu non mi vuoi scrivere, che sei ancora risentito, veh? Dì la verità.

        • Tortuga scrive:

          Oh, poi, ragazzi, quest’ultima non me la posso tenere per me 😉 Sulla bakeka del luogo è comparso:
          “La suddetta molesta via email alcuni utenti”
          sospetto che qualcuno abbia fatto uno scherzetto al moderatore megagalattico e che lui ci sia cascato con tutti e due i piedi perché ovviamente non ho mai corrisposto con gli utenti del forum nè li ho mai contattati in pvt, ma soprattutto non ho mai conosciuto un uomo che si sarebbe lamentato di essere molestato da me 😀
          Scusate ma una fantozziana (nel senso di fuori campo) battuta non si può non fare 😉
          Sul lato spettacolo è una situazione divertentissima.

        • Ritvan scrive:

          —-Ritvan! Sono al terzo BAN su quel FORUM! Tortuga —
          Figliuola:-), errare e` umano ma perseguire nell`errore diventa diabolico, cribbio! Via da quel postaccio, definitivamente!

          —-Mi riferivo al primo, in cui davvero era più o meno il periodo in cui stavo litigando con te o subito dopo e quindi non ti avevo ancora assorbito ;)—-
          L`assorbimento spesso succede in modo subliminale, non te ne accorgi…ma il tuo interlocutore si.

          —E comunque di antisemitismo non mi si sarebbe mai potuto accusare, islamofoba-idrofoba invece – guardata a posteriori – è vero che lo ero.—-
          Evviva la sincerita`! Allora non era Ritvan ad avere le traveggole, cribbio! Comunque, ti devo riconoscere l`attenuante dell`aver dovuto affrontare il Moderatore Ultragalattico di quel forum…quello sembra capace di far diventare islamofobo idrofobo perfino un imam!:-)

          —Ovviamente non è che smettendo di essere islamofoba-idrofoba sono diventata antisemita neh? Ma evidentemente gli “amici” in questione pensano che se uno non è islamofobo-idrofobo allora deve essere per forza antisemita.—
          Gia`, hai colto il punto. A mio immodesto:-) avviso quegli “amici” piu` che “semiti” sono SIONISTI e usano l`islamofobia in funzione della divisione di quella striscitta di terra in Medio Oriente fra i due fratelli semiti, ebrei e musulmani. E` un meccanismo che funziona per giustificare le ingiustizie a cui Israele sottopone da decenni i nativi musulmani (ma anche cristiani, solo che questi sono pochi) della Palestina: l`islamofobia profusa a piene mani (e anche a pieni di shekel, credo) serve a Israele per dire all`Occidente:”Si, magari noi saremmo un pochino brutali nei confronti degli islamici, ma guardate voi che bestie che sono (e qui giu` il campionario che avrebbe fatto impallidire d`invidia un Goebbels islamofobo) e se lasciate che ci mangino poi faranno la stessa cosa a voi, eh!”. Insomma, e` un teatrino politico a cui una persona seria non dovrebbe abboccare.

          —Grazie per la solidarietà!—
          Dovere. Sono sempre contrario alla censura.

          —-E comunque: non ho imparato solo da te, anche da Miguel, —-
          Anch`io imparo ogni giorno e da tutti, che c`entra….

          —-Jam (che è scomparsa),—
          Gia`, splendido personaggio e brutta perdita…

          —- tutti gli altri, e soprattutto Onemuslim perché non si arrabbia come te ;)—-
          Ognuno ha il proprio metodo d`insegnamento. Il mio “lascia il segno” e cosi` credo faccia ricordarte meglio e di piu` cio` che dice. Detto con tutto il rispetto per Onemuslim (che sta latitando anche lui, no?).

          —Però ho l’impressione che tu sei ancora arrabbiato con me e che eviti di parlarmi (quando compaio).—
          Impressione sbagliata. Altrimenti non starei scrivendo queste righe. Pero` devi capire che non posso star qui a interloquire con te – o con chiunque altro – su tutto cio` che dici.

          —-Infatti per questo ti ho segnalato più su dove trovare la mia mail ma tu non mi vuoi scrivere, che sei ancora risentito, veh? Dì la verità.—-
          No, capiaco la tua coda di paglia:-) (ci hai fatto mettere in castigo da Miguel con le tue zozzerie:-) )e` solo che in questo periodo ho poca voglia e tempo di scrivere mail private, non lo faccio con nessuno qui, chiedi conferma in giro. E un consiglio finale: sappi accontentarti, figliuola!:-)

        • Tortuga scrive:

          Sei mitico 😉

  72. Moi scrive:

    @ ANDREA

    Oppure ci sono i Pastafariani, di cui già più volte abbiam parlato, che anzicché dissacrare (direttamente) l religioni altrui … se ne sono fatti una propria che a livello simbolico è una “parodia” di “sintesi” delle altre. E con pretese giuridiche a fortune alterne nei vari Paesi.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Pastafarianesimo

    Si sentono Epigoni di Senofane da Colofone, Voltaire, Carl Sagan, Bertrand Russel ecc … almeno il Fondatore (ex studente USA di Fisica contro il Creazionismo) e i “Capi di Comunità”. Il “non detto del detto” del Pastafariamesimo per dirla con lo studioso di teoria e pratica della comunicazione Mikhail Bachtin, è che “gli altri devoti religiosi sono scemi come noi, ma almeno noi non esercitiamo inveterati soprusi politici”.

    Quanto allo Jediismo e ai Fuoroni travestiti da Darth Vader per protesta:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Jedi_census_phenomenon

    http://en.wikipedia.org/wiki/Jediism

    … ma l’ Italia, come sentiamo dire da tanti che amano pontificare laicamente, “L’ Italia è sempre il fanalino di coda, l’ Italia è sempre indietro rispetto … all’ Europa” . Il classico “Là in Europa non è mica come qua da Noi in Italia … sempre con almeno 20 anni di ritardo” (classico frasone “Liberal” che fa sempre colpo !) , così, come se fosse altro dall’ Italia.

    • Andrea scrive:

      “Oppure ci sono i Pastafariani, di cui già più volte abbiam parlato, che anzicché dissacrare (direttamente) l religioni altrui … se ne sono fatti una propria che a livello simbolico è una “parodia” di “sintesi” delle altre. E con pretese giuridiche a fortune alterne nei vari Paesi.”

      Mah… Non so praticamente nulla del “Pastafarianesimo”, ma credo che la libertà di culto sia un diritto inalienabile… Di conseguenza…

      • PinoMamet scrive:

        Ne avevamo già parlato sino allo sfinimento, e la mia posizione è che i Pastafariani avrebbero tutto il diritto di seguire i dettami della loro religione;
        se avessero una religione.

        Ma visto che il loro fondatore stesso ha detto esplicitamente che si tratta di una burla, e visto che, anche se non lo fosse, la loro “religione” NON ha dettami, non si vede quale diritto debbano reclamare.

  73. Moi scrive:

    http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/test_animali_facebook_ragazza_studentessa_veterinaria_malata_insultata_facebook/notizie/414183.shtml

    lo ignoravo …

    Matteino comunque stavolta va controcorrente:

    http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/renzi_sto_con_lei/notizie/414440.shtml

    Ci sono già gruppi Féissbuch che festeggiano domatori e toreri ammazzati nei circhi o nelle arene da parte di animali ribellatisi … perciò la cosa NON mi sorprende.

  74. Moi scrive:

    Anche le morti del “Fascio” Pietro Taricone e dei “Berlusciniani di M+–a” Sandra Mondaini e Raimondo Vianello … sono state oggetto di “festeggiamenti” [sic] in Féissbuch.

    “Qu’ un sang impur abreuve nos sillons” NON è un “refrain”, è un principio etico.

  75. Moi scrive:

    Mi viene in mente che nel corso della trasmissione mediaset (!) “frivola” intitolata “Colpo di Fulmine” ci furono solo due casi (attestati) in cui NON funzionò :

    1) Quando la Guiovine Ella scoperse con orrore che il Giovine Egli era un Cacciatore, con tanto di teste di cinghiale in salotto.

    2) Quando il Giovine Egli scoperse con orrore che la Giovine Ella era Ricercatrice di farmaci testati sugli animali.

    Amori (nel senso di Vacanza Insieme Pagata da Silvio, visto che era un canale senza canone) impossibilitati appunto dal rimorso sugli animali …

    • Moi scrive:

      “giovine”

      e.c.

      —————–

      Vittorio Messori, almeno Mirkhond la coglierà, è un KattoKomunista …

      “Se c’è stato un responsabile della scristianizzazione in Italia, questo è il Cavaliere: le sue reti sono il simbolo di un’umanità per cui Dio non è neppure un’ipotesi” [cit.]

      • mirkhond scrive:

        Berlusconi è solo l’altra faccia della medaglia scristianizzatrice, di cui però molti cattolici conservatori e reazionari non si rendono conto…
        Sulla ragazza GRAVEMENTE MALATA fatta oggetto di pesanti insulti da parte di animalisti beceri e fanatici, possiamo cogliere uno dei segni di una società frangistana che ha rinnegato Dio, preferendo la vita di una bestia a quella di un proprio simile…..

      • mirkhond scrive:

        La stessa scristianizzazione (o meglio dissacrazione) che impedisce a certuni di vedere nelle pussy troyots russe e argentine, quel che realmente sono: delle troie affittate da ambienti potere finalizzati a LIVELLARE il mondo secondo il LORO ORDINE, e cioè il PORCILE LIBERTINO in cui è vietato vietare…..

        • Andrea scrive:

          “…delle troie affittate da ambienti potere finalizzati a LIVELLARE il mondo secondo il LORO ORDINE…”.

          Il complotto demo-pluto-giudaico-[e non so che altro…]-massonico di antica memoria? Credevo che la Storiografia avesse smesso da un pezzo di interpretare i fatti secondo categorie del genere…

          Intendiamoci, sono d’accordo sul fatto che le Pussy Riot siano “affittate” (come più o meno tutto, del resto…), ma non esageriamo…

  76. Moi scrive:

    Diventano scelte e giudizi etici “emotivi” : non importa se un cacciatore dimostra di conoscere gli ecosistemi meglio degli Animalisti, se la sperimentazione sui “nimaléin” (“bestiole”) può salvare vite umane …

    … il pensiero deve (!) andare ai cinghialetti “che piangono” per aver perduto la “mamma”, e chi sperimenta su altri esseri viventi nella convinzione della propria Superiorità di Specie E’ “Nazista”. E fare i Saputelli con Libro di Storia è “out” !

    • Roberto scrive:

      Ma io sono contrarissimo a lasciare dei poveri cinghialetti orfani a soffrire tutti soli nel bosco! È per questo che ne ho uno nel congelatore!

      Ps pino e Ritvan,
      Il cinghiale è considerato maiale nei vostri libri di cucina? Immagino di si, anche se questo mette una pietra tombale su tutte le teorie alla harris

      • Moi scrive:

        @ ROBERTO

        Le teorie alla Harris, quali ? Comunque un “suino” è un “suino”, e non credo che né la Torah né il Corano sottilizzino fra “Sus Scropha Domestica” e “Sus Scropha Silvestris” …

        PS

        Quella del cinghialetto nel congelatore è “cattiva” , ma il meccanismo comico funziona … anche se potrebbe urtare diverse sensiBBilità.

      • Roberto scrive:

        Harris quello di “buono da mangiare” che vorrebbe spiegare in maniera logica ogni idiosincrasia alimentare. Per i suini mediorientali il problema è che sarebbero competitors degli esseri umani, cosa che vale per i maiali ma non per i cinghiali (ammesso che 5000 anni fa c’erano cinghiali in medioriente)

        • Moi scrive:

          Magari qualche versione “locale” tipo facocero, babirussa o il mysterioso 😉 oritteropo (che presenta una notevole “convergenza evolutiva” con i suini pur essendo “tutt’altro”, tipo i cetacei che NON son pesci ma c’ assomigliano …) ecc …

      • Moi scrive:

        L’ importante è la conferma di Rabbi Mamet 😉 🙂 che i ninéin / gośéin / buśgàtt ecc … nel presepio sono leciti ! 😉

        • Moi scrive:

          Checché ne dicano gli Hyper Politically Correct o i sedicenti Esperti da Bibbia a Fumetti o a Cartone Animato, mettere i maiali nel presepio NON offende la sensibilità degli Ebrei !

        • PinoMamet scrive:

          Presepe: credo che niente che tu ci possa mettere offenda la sensibilità degli ebrei, visto che il presepe non lo fanno;
          ecco, magari non ci metterei un rabbino malvagio che sgozza un cristianuccio, ma una statuina così non l’ho mai vista!
          😉

          Stranamente invece ci sono (e ne ho conosciuti anche io!) dei cristiani che non considerano bello o decoroso mettere un maiale nel presepe. Forse perché le pecore sono “buone”, il maiale invece, beh, è un porco 😉
          non lo so perché; o forse in qualche caso per una strana sensibilità storico/geografica “per principianti”, la stessa che fa sì che negli sfondi da presepe non sia difficile trovare dei minareti…

          in ogni caso confermo (e lo confermano anche i Vangeli stessi, e anche l’archeologia) che i maiali, in quell’epoca e in quella zona, c’erano e erano allevati.

          Gli ebrei (osservanti) semplicemente non li mangiavano, ma c’erano città intere di pagani (Cesarea ad esempio), c’erano ebrei non osservanti, c’era un assortimento di popoli locali, c’erano le legioni romane…

        • Roberto scrive:

          E cinghiali ce ne erano? (Prima che arrivassi io a decimarli)

        • PinoMamet scrive:

          Bella domanda…
          mi pare che il cinghiale viva in zona ora, quindi probabilmente anche nell’antichità, ma non saprei dirlo con precisione.

          Ma chi sei, Obelix sotto falso nome?? 😀

          PS
          Asterix e Obelix sono tra le poche cose che mi spingono a rivendicare un’eredità celtica 🙂

        • Roberto scrive:

          Un po’ hai ragione
          🙂
          Il fatto è che trovo il cinghiale (in particolare i giovanotti) semplicemente fantastico, e visto che qui ce ne sono troppi, quando è stagione di caccia non costa nulla (l’ultimo cinghialetto l’ho pagato da un cacciatore 45 euri per 35 kg di carne), quindi ne faccio scorte per tutto l’inverno.
          Poi lo so cucinare in 200 modi e i pargoli lo adorano con lo stesso zelo del padre
          🙂

        • Peucezio scrive:

          “Poi lo so cucinare in 200 modi”

          Allora, se passo dalle parti del Lussemburgo, temo che mi autoinviterò a cena da te!

        • Roberto scrive:

          Con piacere peucezio,
          giusto dimmelo con almeno 48 ore di anticipo che tra scongelare la carne e metterla a marinare un po’ di tempo ci vuole

      • PinoMamet scrive:

        Sì, il cinghiale è certamente considerato maiale nei “ricettari ebraici”, così come tutti gli animali con le stesse caratteristiche (che ne so, il facocero, il babirussa, il pecari…)

        ciao!

      • Ritvan scrive:

        —-Ps pino e Ritvan, Il cinghiale è considerato maiale nei vostri libri di cucina? Immagino di si, anche se questo mette una pietra tombale su tutte le teorie alla harris. Roberto—-
        Visto che – come tante volte detto – non sono un musulmano osservante&praticante la cosa mi lascia un tantinello indifferente. Forse sarebbe interessante -per pura curiosita` intellettuale – interpellare qualche imam:-).
        —-Comunque un “suino” è un “suino”, e non credo che né la Torah né il Corano sottilizzino fra “Sus Scropha Domestica” e “Sus Scropha Silvestris” …Moi—-
        Moi, e` vero che sia la Torah che il Corano non sono dei trattati di zoologia, pero` – e qui continuo a parlare solo del Corano, altrimenti il buon Pino `O Esperto mi da` del “tuttologo”:-) – ti faccio poco umilmente presente che a me risulta che la parola adoperata nel Corano non e` traducibile in italiano con “suino”, bensi` con “maiale”. E se il cinghiale in arabo ha un altro nome – e qui giro la domanda all`Esperto Traduttore Miguel Martinez – non credo sia intellettualmente onesto estendere il divieto coranico anche al cinghiale.

        • Moi scrive:

          Ma se li accoppii con due i 😉 … danno discendenza feconda, no ? E’ “idridazione intergenerica”, no ?

        • PinoMamet scrive:

          Non vorrei dare una cattiva notizia al bravo Ritvan, ma ho digitato la domanda “is boar halal” su Google 😉 e tutti i siti che ho letto (di musulmani, ovviamente) concordano nel dire che il cinghiale è chiaramente maiale, solo selvatico.

          Tanto per fare il tuttologo 😉 ho cercato sul traduttore di Google; per “maiale” mi dice
          لحم خنزير
          (ho ricontrollato invertendo le lingue. sarebbe “carne di maiale”)
          per “cinghiale” mi dice
          خنزير ذكر
          (con lo stesso metodo: “maiale maschio”)

          insomma, si tratta sempre di خنزير “hanzir” (che vor dì “maiale”, questo lo sapevo pure io), mi dispiace 🙂

        • Ritvan scrive:

          —-Ma se li accoppii con due i 😉 … danno discendenza feconda, no ? Moi —–
          Si.
          —–E’ “idridazione intergenerica”, no ? Moi—
          “iBridazione”, miscredente:-) e che Pino `O Terrore Dei Tuttologi ti fulmini!:-)

          —Non vorrei dare una cattiva notizia al bravo Ritvan, ma ho digitato la domanda “is boar halal” su Google 😉 e tutti i siti che ho letto (di musulmani, ovviamente) concordano nel dire che il cinghiale è chiaramente maiale, solo selvatico. PinoMamet—
          Come gia` detto tale notizia non mi fa ne` caldo ne` freddo. E neanche ho dubbi sulla propensione di certi “siti di musulmani” di estendere ad libitum i divieti alimentari dell`islam o di inventarne dei nuovi anche non alimentari (la musica haram:-), do you know?). Pero` resto del mio parere: un conto e` andare a caccia di cinghiali dannosi per l`agricoltura e poi mangiarli (o che per caso i mullah darebbero la carne ai cani??!!) e un altro e` privilegiare l`allevamento del maiale “competitor” dell`uomo a danno di quello degli ovini “ecologici”. Ma per uno – ovvero Pino – che pensa che Dio abbia messo certe proibizioni alimentari a ebrei e musulmani solo per il gusto di esercitare un potere su di loro:-) tutto fa brodo….

        • PinoMamet scrive:

          😀
          è una bella versione di quello che penso io, lo ammetto; ma io mi limitavo a riportare la tripartizione che il pensiero ebraico fa delle mitzvot:
          alcune sono chiare ed evidenti (“non uccidere”), alcune si fanno per ricordo (“accendi la candela il tal giorno”), per altre non viene data una spiegazione razionale (“non mangiare il maiale”) e quindi si fanno perché c’è scritto.

          Non si dice che il Padreterno le ha imposte tanto per esercitare potere 😉 al contrario si evita di attribuirgli un pensiero non suo 😉 (tipo “il maiale fa male” o “il maiale non può essere allevato in Medio Oriente” o roba del genere, peraltro falsa).

          In generale, tutte le spiegazioni razionalistiche dei divieti alimentari, anche a vederle dal punto di vista laico, mi lasciano perplesso.
          Parmensi e pugliesi vanno ghiotti di cavallo, inorridendo statunitensi e spagnoli.
          Immagino che, dovendo scriversi un libro sacro ex novo, statunitensi e spagnoli proibirebbero la carne di cavallo “perché sì, perché tutti sanno che non si opuò mangiare un cavallo!”, mentre i parmensi, lasciati a se stessi, sanzionerebbero chi non mangia il maiale.

          Quanto alla domanda sui mullah cacciatori di cinghiali: sì, dovrebbero darne la carne al cane, credo.
          Anche le nutrie sono infestanti, e nessuno mangia le nutrie, perlomeno non qua…

          (sempre in attesa che Miguel o qualche arabofono ci spieghi se hanzir indica tanto il maiale domestico che il suo cugino selvatico…)

        • Z. scrive:

          Dubito che le pappardelle al ragù di nutria siano buone come quelle al ragù di cinghiale, però 😀

        • serse scrive:

          Scusate, non ho letto attentamente quanto sopra.
          Se non ricordo male nell’antico (antico?) testamento il divieto viene sistematizzato in base alla forma degli zoccoli.
          Poi Gesù Cristo (si può dire?) ha abolito tutto:
          “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo”
          Andrea ne è un esempio mirabile.

        • PinoMamet scrive:

          ” Poi Gesù Cristo (si può dire?) ha abolito tutto”

          Aridaje.
          Non ha abolito un bel niente (vedi sopra, o sotto, comunque da ‘ste parti 😉 , nei commenti)

        • Andrea scrive:

          @ Serse

          “Andrea ne è un esempio mirabile.”

          A che cosa ti riferisci?

        • Andrea scrive:

          @ Serse

          Come ho già scritto, credo sia più utile rispondere che offendere…

        • serse scrive:

          Non capisco,
          dove ti avrei offeso?

        • Andrea scrive:

          @ Serse

          ““Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma è quel che esce dalla bocca che contamina l’uomo”
          Andrea ne è un esempio mirabile.”.

          Definire “contaminata” una persona non è un po’ offensivo?… Altrimenti, chiarisci a che cosa fai riferimento, come ti ho chiesto…

        • Ritvan scrive:

          —-Immagino che, dovendo scriversi un libro sacro ex novo, statunitensi e spagnoli proibirebbero la carne di cavallo “perché sì, perché tutti sanno che non si può mangiare un cavallo!” PinoMamet—-
          Io non ho la presunzione di sapere cosa scriverebbero in merito spagnoli e statunitensi su un libro sacro di loro invenzione, pero` la vera ragione del divieto di cibarsi di carne equina la potrebbero dire a testa alta. E questa ragione e` l`onore che si rende al cavallo, compagno dell`uomo per secoli, soprattutto compagno della vita militare. Tutto qui.

          P.S. Ed e` la stessa ragione per cui ogni albanese inorridirebbe all`idea di mangiare carne di cavallo.

        • PinoMamet scrive:

          Sarà.

          Ma ti ripeterò una cosa che già scrissi: i parmensi NON hanno mai mangiato cavallo fino a fine Ottocento.

          Lo strano è che ora lo considerano addirittura “tradizionale”.

          Le autorità locali aprirono a forza (e presidiarono militarmente contro tentativi di distruzione) le macellerie equine in Italia in quel periodo, allo scopo di migliorare la dieta aumentando il consumo di carne, considerando, razionalmente appunto, che la carne equina era perfettamente commestibile e la si poteva ottenere a prezzi bassi.
          (credo, se riesco a ritrovare il libro te lo potrei confermare, che fu un’iniziativa nazionale, probabilmente da qualche parte ha attecchito più altrove).

          La popolazione dapprima assaltò e prese a sassate le macellerie equine, convinta di un tentativo di avvelenamento, poi lentamente si abituò all’idea che la carna di cavallo, oltre a costare poco, era anche buona da mangiare.

          Tra l’altro, se parliamo di storia militare e di amore per gli animali, a Parma e dintorni esisteva (fino agli anni Cinquanta) una tradizione di carrettier-cavallari innamoratissimi dei propri animali, e la città è stata a lungo sede appunto di reggimenti di cavalleria, in cui finivano spesso a militare i parmensi/parmigiani stessi.

          Gli stessi che in pochi decenni sono diventati, da odiatori dell’idea del consumo di carne equina, a fierissimi sostenitori della stessa.

          Per cui, queste spiegazioni mi lasciano sempre un po’ così, un po’ scettico.

        • Roberto scrive:

          Però Ritvan,
          il cavallo è stato fiero compagno d’armi un po’ in tutta europa e per esempio in Francia e Belgio si mangia con gusto (anche in Polonia mi dicono, altro paese che ha pure una certa tradizione di cavalleria)

        • Ritvan scrive:

          —-Però Ritvan, il cavallo è stato fiero compagno d’armi un po’ in tutta europa e per esempio in Francia e Belgio si mangia con gusto (anche in Polonia mi dicono, altro paese che ha pure una certa tradizione di cavalleria) Roberto—-
          Sul caso di Parma ha risposto Pino, non so se anche in Francia, Belgio, Polonia ecc. ci siano stati interventi promozionali statali a favore della carne equina a spiegare la cosa. Pero`, anche senza disturbare lo Stato, io credo che i popoli non siano tutti uguali in merito al rispetto delle tradizioni. E se gli albanesi sono stati definiti “il popolo piu` conservatore d`Europa”, oltre all`osservanza del Kanun, all`assenza di un alfabeto nazionale ecc., anche l`onore per il compagno cavallo (che anche quando doveva essere soppresso non si sgozzava ma si fucilava!) deve aver avuto il suo peso….

        • Roberto scrive:

          Ritvan,
          Provo con un’altra ipotesi.
          Nel mondo latino o slavo il cavallo è da sempre, oltre che un fedele compagno d’armi, un animale da fattoria = ce lo mangiamo come una mucca.
          In GB e USA un animale legato ai nobili, un pet per ricconi= non si mangia

          Questa spiegazione potrebbe andare bene per l’albania?
          Ciao

        • Ritvan scrive:

          —-Ritvan, Provo con un’altra ipotesi.
          Nel mondo latino o slavo il cavallo è da sempre, oltre che un fedele compagno d’armi, un animale da fattoria = ce lo mangiamo come una mucca.
          In GB e USA un animale legato ai nobili, un pet per ricconi= non si mangia
          Questa spiegazione potrebbe andare bene per l’albania?
          Ciao. Roberto—-
          Mah, non saprei, anche in Albania il cavallo (ma piu` il mulo o l`asino, dato il rilievo montuoso del Paese, e neanche quelli si mangiano) faceva la sua parte di “lavoro civile”, in fattoria e fuori, come animale da trasporto. Pero`, ripeto, il feeling che si creava fra il cavaliere armato e il suo destriero in battaglia o fra il carovaniere e i suoi cavalli nelle strade orribili del Paese era qualcosa di diverso di quello creato fra la pecora e il pastore o il maiale e il fattore…insomma, il cavallo si “umanizzava” nella memoria collettiva e alcuni popoli ne hanno conservato la memoria piu` di alcuni altri.

  77. Moi scrive:

    Di solito l’ “IperEmpatia” Animali-Persone (“Bestie-Cristiani” come direbbero gli Anziani più decrepiti, per vestigia culturali cattoliche !) è tipicadei bambini, che “umanizzano” gli animali …

    A proposito :

    http://www.youtube.com/watch?v=ji5sywccya0

    … bellina !

  78. Moi scrive:

    Questi qua però vanno decisamente “oltre” … e si può dire anche laicamente !

    https://it-it.facebook.com/pages/Collocare-la-statuina-del-maiale-nella-mangiatoia-del-presepe/158760917503951

  79. Moi scrive:

    @ PINO

    I Racconti Biblici traspositati a fumetto, cartone animato o anche film, debbono per forza stereotipare proprio perché si basano soprattutto sull’ immagine … perciò enfatizzano quel che è diverso e minimizzano ciò che è simile.

    Nel caso dei maiali poi c’è anche una logica troppo semplificata: “visto che non li mangiavano, perché mai avrebbero dovuto allevarli ?” Poi indubbiamente il maiale è un animale “poco celeste” … di base 😉 🙂 almeno !

    • PinoMamet scrive:

      Capisco la logica semplificata, ma allora potrebbero anche farsi la domanda
      “se non li conoscevano, come facevano a proibirli?”
      😉

  80. Moi scrive:

    Per la precisione, il “chipmunk” in Italiano si chiama “tamia” … ed è una sottospecie di scoiattolo del NordAmerica caratterizzato dalla livrea striata e dalla coda relativamente piccola e poco vistosa.

    http://www.sivae.it/images/scoiattoli3.jpg

  81. mirkhond scrive:

    Zanardo

    Pino e Moi mi hanno risposto sulla questione del dialetto parlato in famiglia.
    Mentre non ho avuto ancora il piacere di sapere se a casa de Traversariis si parli o meno il Romagnolo.
    ciao!

  82. mirkhond scrive:

    Pino

    In questi giorni, ho scoperto per caso il “clone” coreano di Mazinga Z, Taekwon V, ispirato al taekwondo, che, a quanto ho letto, sarebbe l’equivalente corano del karate.
    Ora, leggiucchiando un po’ di storia coreana, pare che la sua lingua (lontanamente imparentata col giapponese), sia di tipo altaico, con lontane affinità col tunguso.
    Ma c’è dell’altro.
    Sai se esistono dizionari internettiani o meno, che spieghino il significato di cognomi e nomi coreani, tipo (riferendomi ai nomi dei protagonisti dell’anime sovracitato) Kim Hoon, Kim Cheol, Yoon Yeong Hee?
    I nomi sinizzanti sono dovuti alla forte influenza cinese, ma quelli originari erano più simili a quelli giapponesi, mongoli o addirittura turchi?
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Credo che i nomi sinizzanti (di persone, oggetti, luoghi ecc.) siano dovuti alla fortissima influenza cinese.
      Il coreano ha ricevuto una dose massiccia di prestiti cinesi, come il giapponese, ma è meno “sotto i riflettori” di quest’ultimo.

      (i tizi che che su youtube si divertono a usare il traduttore automatico di Google per le canzoncine- quelli di “Jingle campane”, per intenderci- hanno tradotto con lo stesso sistema “Gangnam style”, ed è saltato fuori “stile Jiangnan”, Jiangnan vuol dire “a sud del fiume” ed è nome di località cinese, scritto con gli stessi caratteri cinesi è il nome di una località “fighetta” di Seul)

      Sulle lingue altaiche, so poco e nulla. E mi dispiace, perché sono culture che mi affascinano (sono un grande fan dei manchu, i “cattivi” per eccellenza della cultura popolare cinese); credo che la posizione del coreano (e, più ancora, quella del giapponese) sia però piuttosto controversa.
      Certo, l’ipotesi di una super-famiglia turco-mongolo-tungusa che si estenda dalle steppe russe al Giappone è molto suggestiva, dai bahadur-bogatyr ai samurai, insomma, è molto suggestiva… ma chissà 😉

  83. Miguel Martinez scrive:

    Avvertenza per Roberto, PinoMamet, Moi…

    siccome siete appassionati almeno un po’ di lingue estremo-orientali: mi arriva una gran quantità di spam in giapponese e cinese, o comunque con caratteri giapponesi e cinesi frammisti al testo, per cui vanno automaticamente nello spam ideogrammi e sillabari giapponesi.

    Se vi capita di voler scrivere per qualche motivo un messaggio in cui usate ideogrammi/sillabari, avvisatemi e lo tolgo dallo spam.

  84. Moi scrive:

    Da Wikipedia in Italiano, sul maiale … riporto perché temo che la cancellino:

    “Nella religione cristiana non esistono prescrizioni particolari riguardo al maiale; tuttavia in molti Paesi a prevalenza cristiana una reminiscenza della reputazione “immonda” del maiale è riscontrabile nel fatto che il nome della divinità o di un Santo associato a quello del maiale costituisce la più diffusa forma di bestemmia.”

    [cit.]

    Dubbia, ma “ben proposta” …

    😀

    • Z. scrive:

      In molti paesi? Credevo fosse una peculiarità tipicamente italiana…

      • Moi scrive:

        “Paesi” (in Italiano “Paese” NON è soltanto parola sostitutiva di “Nazione” , che farebbe “Fascista” !) della Toscana, delle Romagne (in senso Storico da Senigallia in su e comprendendo il Montefeltro), dell’ Emilia, del Veneto, della Bassa Lombardia ecc …

        Comunque, si noti che contro la suinofagia in Frangistan sta facendo molto di più il successo dei personaggini leziosi e “disegnati male apposta” di “Peppa Pig” e relative implicazioni affettive (!) che NON tutti i Rabbi e Imam messi assieme … altro esempio di Secolarizzazione !

        😉 🙂

        • Z. scrive:

          Quindi l’autore del contributo per “molti Paesi a preminenza cristiana” intendeva dire “molte aree d’Italia”? Boh 😀

  85. Moi scrive:

    @ Z

    Easiste anche la “blasfemia autogestita” gente cioè che si compra testiod oggettio sacri e poi li profana a casa propria definendoli “proprietà privata” … su “LiveLeak” c’è o c’era anche un ragazzo Britannico (mi pare) che metteva un Corano nel cesso e poi lo “flushava” corredendolo d’acqua; un suo coetaneo Svedese (di questo ne son sicuro) gli ha risposto rincarando la dose: prende uno “scranone” di legno e paglia con un buco al centro, ci mette sotto un Corano aperto e ci defeca (!) copiosamente sopra !

    Ah, per chi non lo sapesse … Bibbie nei cessi, i Crocifissi a bagno nell’ urina e le Madonne-orinatoio colorate SONO opere d’arte moderna da museo … gettare escrementi sul volto di Gesù conclude una pièce di “Teatro Sperimentale” !!! Qua si va ben oltre il (un po’ effettivo, un po’ presunto) simbolismo della famosa “Rana Crocifissa” … chi non lo sapeva, ora lo sa !

    SE NON mi credete, ‘sti robi blasfemi cercateveli: evitatemi il ruolo “antipatico” di doverli linkare.

    Insomma, per farla breve: in “Frangistan” ci sono “Enti Pubblici alla Cultura” che finanzianola creatività blasfema … nel Dar-Al-Islam, invece, la creatività blasfema la combattono.

    • Moi scrive:

      Lo “scontro”culturale vero diventa,interprentando uno Zeitgeist, un Volkgeist o Kumkàzzenis-ciàmengeist 😉 :

      “Da noi è almeno dal 1789 che la blasfemia è un diritto se non addirittura un dovere … se voi Migranti-o-come-cazzo-vi-chiamate volete restare qua da noi, adeguatevi e fate altrettanto e/o accettate altrettanto per i vostri culti esotici ! Altrimenti, aria: fora di ball !”

      😉 🙂

      • Moi scrive:

        Si tratta di elementi base di storia e antropologia … ma gli Apologeti da “Il Timone” (chiaro riferimento simbolico alla proverbiale “Barca di Pietro”) di Capitan Giampaolo Barra e la sua Ciurma di Rino Cammilleri, Gnocchi &Palmaro, Francesco Agnoli, Angela Pelliciari, Antonio Socci e altri NON lo ammetteranno MAI.

        D’altronde, editorialmente, funzia molto bene la Linea: “Dissoluzione Sradicante ComunistoMassonica dall’ Interno + Imbelle ed Esangue Spirito del Concilio nella Chiesa Stessa + Furia Devastatrice Islamica dall’ Esterno + Indifferentismo di Massa DeCristianizzata da Secolarizzazione “. E quindi, perché Capitan Barra dovrebbe cambiarla ?

        A parte Vittorio Messori e Padre Livio che loro malgrado invece lo riconoscono e fanno le “ospitate” o le interviste.

    • Andrea scrive:

      “Easiste anche la “blasfemia autogestita” gente cioè che si compra testiod oggettio sacri e poi li profana a casa propria definendoli “proprietà privata” … su “LiveLeak” c’è o c’era anche un ragazzo Britannico (mi pare) che metteva un Corano nel cesso e poi lo “flushava” corredendolo d’acqua; un suo coetaneo Svedese (di questo ne son sicuro) gli ha risposto rincarando la dose: prende uno “scranone” di legno e paglia con un buco al centro, ci mette sotto un Corano aperto e ci defeca (!) copiosamente sopra !”.

      Sono tutte azioni che possono piacere o meno (io, a livello personale, le trovo inopportune, volgari e disgustose)… Ma, francamente, non credo siano sanzionabili con multe dell’ordine delle migliaia di euro… Per non parlare della detenzione… E, in tutta sincerità, spero nessuno lo creda…

      • PinoMamet scrive:

        ” Ma, francamente, non credo siano sanzionabili con multe dell’ordine delle migliaia di euro”

        io credo di sì.
        Non ci scandalizziamo- io no, perlomeno- se vengono multati automoblisti indisciplinati o se chi ci offende pubblicamente viene sanzionato con una bella cifretta;
        non vedo cosa ci sia di male nel sanzionare chi insulta i sentimenti altrui in materia religiosa.

        • Andrea scrive:

          Gli automobilisti indisciplinati sono un pericolo per le persone e per le cose, la “blasfemia” di per se stessa non lo è…

        • PinoMamet scrive:

          Andrea, facciamo prima:

          forniscimi un elenco delle cose a cui sei affettivamente legato, e provvederò accuratamente e per esteso a insultarle.

          Ti prometto di non costituire pericolo per le persone o le cose.

          Chiaro?

        • Andrea scrive:

          “…forniscimi un elenco delle cose a cui sei affettivamente legato, e provvederò accuratamente e per esteso a insultarle.”

          Boh… Potresti insultare la mia famiglia, i miei amici… Il punto è che non li conosci… Potresti darmi del “contaminato”, come ha scritto Serse… O anche di peggio…

          Ad ogni modo, nel caso in cui li/mi insultassi, commetteresti – per quanto mi riguarda, un gesto sgradevole e maleducato, ma non un reato…

        • PinoMamet scrive:

          Guarda che credo che Serse nion intendesse insultarti, solo che non capisco cosa volesse dire, in effetti.

          Sono sicuro che chiarirà lui.

          In ogni caso, mi fido di te: tu prendi gli insulti sportivamente.
          Altre persone non sono come te. Io, per esempio. Io mi incazzo, molto.
          In tempi non lontani, sarei stato il tipo che sfidava a duello. O pagava dei picchiatori.

          Visto che i duelli sono proibiti, e i picchiatori anche per evidenti ragioni di ordine pubblico, il nostro illuminato ordinamento giuridico mi permette di ottenere soddisfazione condannando chi mi insulta al pagamento di una giusta ed educativa pena pecuniaria.

        • Andrea scrive:

          Questo perché mi sembra che tu tenda a sostenere – lo dico senza offesa – una concezione “punitiva/vendicativa”, anziché “educativa”, della giustizia…

        • PinoMamet scrive:

          Le sostengo entrambe, e di fatti credo che siano tranquillamente previste entrambe.

          Invece a me sembra che tu sostenga, più che la giustizia, una specie di “perdonismo” con tinte sociali:

          alcuen cose non le reputi importanti, e comunque pensi che tutto debba essere commisurato ai rapporti di forza.

          Il fatto è che alcune cose possono benissimo non essere importanti per te (la religione, per esempio, o le offese ai famigliari) ma lo sono, eccome, per altri.
          ed è giusto che vengano tutelate.

        • Andrea scrive:

          “Invece a me sembra che tu sostenga, più che la giustizia, una specie di “perdonismo” con tinte sociali:”

          No, questo non è vero… Vd. commento sopra…

          “…e comunque pensi che tutto debba essere commisurato ai rapporti di forza.”

          No, commisurato all’insieme delle circostanze, che coinvolgono anche i rapporti di forza…

          “Il fatto è che alcune cose possono benissimo non essere importanti per te (la religione, per esempio, o le offese ai famigliari) ma lo sono, eccome, per altri.
          ed è giusto che vengano tutelate.”

          Ma infatti io, sin dall’inizio, avevo scritto di sostenere il mio punto di vista, senza pretendere che il suddetto sia maggioritario…

        • Z. scrive:

          Pino,

          — e di fatti credo che siano tranquillamente previste entrambe (funzione punitiva e funzione educativa, ndr) —

          E infatti è così. La prima è talmente ovvia che non è neppure necessario precisarla (da sempre lo stato punisce il reo col preciso proposito di affliggerlo e fargliela pagare); la seconda è molto meno ovvia, nonché un diritto del reo, e infatti trova posto nella costituzione.

          Noi amiamo chiamare la prima “funzione retributiva” e la seconda qualcosa come “momento positivo della funzione specialpreventiva”. Ma solo perché, per qualche motivo, crediamo che parlare difficile ci faccia sembrare colti anziché inutilmente arroganti e fumosi.

          Perché, a ben vedere, sempre quello è 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ah, così diceva Antolisei? Il mio parlava di rieducazione o roba del genere.

  86. Moi scrive:

    non vedo cosa ci sia di male nel sanzionare chi insulta i sentimenti altrui in materia religiosa

    PINO

    —-

    E se chi lo fa (per almeno certe religioni) c’ha una sovvenzione da Enti per la Cultura ?

    O se, come Crozza, Vauro o la Littizzetto lo fa pagato con soldi pubblici ?!

  87. Moi scrive:

    @ ANDREA

    C’è stato anche 7 o 8 anni fa il caso della pena ridotta allo Stupratore Sardo in Germania, perché “da loro non è poi così grave” … NON ho letto la sentenza, ma si riferisce che parlasse proprio di “Sardegna” e NON d’ Italia. Caso per fortuna unico, che io sappia … e spero NON abbia analogie future di sorta all’ insegna del Relativismo Culturale. All’ epoca molti temevano che in Italia avremmo visto Giudici Comunisti depenalizzare gli stupri ad opera dei Musulmani … in realtà, i Giudici Comunisti erano tutti per Silvio. 😉

    • Andrea scrive:

      Ma io ho sempre parlato di azioni che non mettono in pericolo le persone e/o le cose… Era questo il senso di: “non ci sono crimini, se non ci sono vittime”…

    • paniscus scrive:

      All’ epoca molti temevano che in Italia avremmo visto Giudici Comunisti depenalizzare gli stupri ad opera dei Musulmani
      ————————-

      Ma chi sarebbero quesi “molti” che ci hanno creduto? Quando mai c’è stato davvero qualcuno che ha pensato una cosa del genere, e ha temuto che potesse avverarsi sul serio?

      Oltretutto, dove starebbe, esattamente, il presunto legame con una giustificazion per “relativismo culturale”? A me non risulta proprio che la religione islamica consenta o incoraggi lo stupro, né tantomeno che questo “faccia parte della cultura musulmana”…

    • Z. scrive:

      Resto convinto, come già dissi, che sia stato il solito giornalista bazurlone a metterci del suo.

      Come fu del resto nel caso dello “sconto di pena allo stupratore perché la vittima non era vergine”: un caso in cui, tra l’altro, non c’erano stati né sconti di pena né stupratori.

  88. paniscus scrive:

    non vedo cosa ci sia di male nel sanzionare chi insulta i sentimenti altrui in materia religiosa

    Il problema di principio, in tale argomento, è sempre il solito: non quello di accapigliarsi per discutere se “sia giusto o meno” sanzionare chi offende la sensibilità religiosa altrui…

    …ma l’impossibilità concreta di stabilire che cosa sia esattamente la sensibilità religiosa, che differenza ci sia tra la sensibilità religiosa e qualsiasi altra forma di sensibilità personale altrettanto forte e altrettanto sentita, e dove comincino e dove finiscano gli atti “offensivi” verso tale sensibilità e quelli che invece non lo sono.

    Esistono “fedi” identitarie, ideologie politiche, auto-riconoscimenti spontanei in un’identità di gruppo, che sono altrettanto forti e altrettanto importanti di quelle religiose, per chi ci tiene davvero. Come si fa a porre il limite su quali siano impunemente insultabili e quali no?

    L.

    • PinoMamet scrive:

      ” …ma l’impossibilità concreta di stabilire che cosa sia esattamente la sensibilità religiosa”

      Ripeto: allora è altrettanto impossibile stabilire cosa sia il “pudore”, e in realtà, a ben vedere, è impossibile stabilire cosa sia qualunque cosa.

      Però bisogna anche convivere, e si tende a pensare che portare sterco di maiale in una moschea (o in una chiesa, se è per questo) possa essere un gesto offensivo.
      Io, non so perché, sono d’accordo con questa valutazione.

    • PinoMamet scrive:

      ” Esistono “fedi” identitarie, ideologie politiche, auto-riconoscimenti spontanei in un’identità di gruppo, che sono altrettanto forti e altrettanto importanti di quelle religiose, per chi ci tiene davvero. Come si fa a porre il limite su quali siano impunemente insultabili e quali no? ”

      infatti non è posto alcun limite, che io sappia.

      Riposto:
      http://www.diritto.it/docs/35175-il-reato-di-ingiuria

    • Roberto scrive:

      “” …ma l’impossibilità concreta di stabilire che cosa sia esattamente la sensibilità religiosa”

      Impossibilità che in realtà non esiste se si applica un banale criterio di buon senso.
      Qualcuno dubita che le pussy riot interrompendo una messa per la loro canzoncina punk abbiano effettivamente urtato la sensibilità religiosa dei presenti alla messa?
      Anche applicando nel modo più restrittivo possibile “offendere la libertà religiosa”…..

      Poi come dice pino, non è che puoi insultare liberamente gli altri, solo che una conferenza su Darwin non è una funzione religiosa e se interrompo una conferenza su Darwin per un concerto punk posso commettere altri reati ma non offenderò il sentimento religioso dei partecipanti

      • Andrea scrive:

        “Qualcuno dubita che le pussy riot interrompendo una messa per la loro canzoncina punk abbiano effettivamente urtato la sensibilità religiosa dei presenti alla messa?”

        In un commento precedente avevo scritto che mi aspetto che chi interrompe un rito religioso (senza commettere ulteriori violazioni) venga fermato, ma non detenuto, né torturato, né condannato a pene pecuniarie non commisurate alla “empietà” commessa…

        • Roberto scrive:

          Ok, quindi siamo d’accordo sul fatto che le pussy riot hanno fatto qualcosa meritevole di punizione .

          Resta il disaccordo sulla severità della punizione, per te eccessiva e per me,beh, non lo so!

        • Andrea scrive:

          “…meritevole di punizione…”.

          Se organizzare e realizzare una manifestazione non autorizzata è meritevole di punizione (io non lo so: non sono un esperto di diritto…), allora sì…

        • Roberto scrive:

          Allora non capisco

          “In un commento precedente avevo scritto che mi aspetto che chi interrompe un rito religioso (senza commettere ulteriori violazioni) venga fermato, ”

          Se non fanno nulla di male, perché fermarle?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “venga fermato, ma non detenuto”

          Cioè, sì al fermo di polizia (che avviene senza processo), ma non ad una pena detentiva inflitta con tutte le garanzie del caso

          Sulla tortura, immagino che da qualche secolo si è tutti concordi.

        • Andrea scrive:

          @ Mauricius

          “Cioè, sì al fermo di polizia (che avviene senza processo), ma non ad una pena detentiva inflitta con tutte le garanzie del caso”.

          Ma perché, quando la polizia fa sgomberare una manifestazione non autorizzata, di norma arresta senza processo?… Quanto alle garanzie del processo, dipendono ovviamente dal sistema giuridico del Paese…

          @ Roberto

          “Se non fanno nulla di male, perché fermarle?”.

          Come si agisce di solito nel caso di una manifestazione non autorizzata?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non si reagisce: la polizia può intervenire solo se ci sono problemi concreti di ordine pubblico, non si manganella solo perché i promotori non hanno compilato il modulo di preavviso alla questura. Poi semmai si procede contro gli organizzatori per non aver avvisato in anticipo che si stava radunando tanta gente in un posto.

        • Andrea scrive:

          “…la polizia può intervenire solo se ci sono problemi concreti di ordine pubblico…”.

          Occupare una strada è un problema concreto di ordine pubblico, no? In tal caso?…

          Sinceramente, se uno entra in una chiesa e si mette a ballare e cantare senza far male a nessuno, arreca un disturbo tanto più grave?

        • Andrea scrive:

          “Sulla tortura, immagino che da qualche secolo si è tutti concordi.”

          Non in tutti i luoghi allo stesso modo, dai…

  89. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    sulla faccenda di dire “italiano di m…”…

    Allora, io dico a qualcuno “tu sei una m…!” e il giudice mi condanna.

    Io dico “italiano di m….!” e il giudice mi assolve.

    Che “italiano” sia un elogio tale da cancellare l’insulto?

    • Z. scrive:

      Miguel,

      potremmo metterci pure il terzo passaggio:

      – perché se dico “italiano di m…” il giudice mi assolve mentre se dico “che paese di m…” riferendomi all’Italia vengo condannato, come ci rammenta una recente cassazione?

      Detto questo, la realtà secondo me potrebbe essere differente.

      Anzitutto non è detto che se io dico “sei una m…” io venga condannato. Il mio difensore sosterrà che si tratta di un termine ormai entrato nel linguaggio corrente a tal punto da non costituire più offesa rilevante all’onore e al decoro, specie nel caso concreto che era caratterizzato da uno scambio di battute particolarmente accese. Il giudice probabilmente inviterà l’offeso a ritirare la querela in cambio di scuse. Forse ci inviterà pure a stringerci la mano. Insomma, è tutto da vedere.

      Inoltre, la sentenza in questione – se stiamo parlando della stessa sentenza – mica ha detto che “italiano di m…” non è un insulto. Ha detto che, in un determinato caso di specie, non poteva dirsi sussistente l’aggravante previsto dalla c.d. legge Mancino:

      http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2010/03/DS065200.pdf?cmd=art

      Infine, non è detto che l’orientamento secondo cui chi dice in un accesso di rabbia “che paese di m…” commette reato non sarà ribaltato in futuro…

      • PinoMamet scrive:

        Da un caso vero.

        Un gruppo musicale, di cui non faccio il nome, pubblica un dvd- raccolta di canzoni, commentato da loro.
        Al passaggio del nome di un produttore, di cui non faccio il nome, uno dei componenti del gruppo, per ragioni sue, esclama ridendo “che merda”.

        Il produttore lo viene a sapere e li denuncia.
        Il membro del gruppo musicale si fa rappresentare da un avvocato che sostiene che la frase era detta in modo affettuoso, e porta un “esperto” linguista che prova a sostenere che nel parlato milanese (zona del gruppo musicale) “merda” avrebbe un significato paradossalmente positivo.

        Il giudice non se la beve e li condanna.

      • Andrea scrive:

        “Il mio difensore sosterrà che si tratta di un termine ormai entrato nel linguaggio corrente a tal punto da non costituire più offesa rilevante all’onore e al decoro”.

        E’ quello che credo sia valido nella stragrande maggioranza dei casi… E’ questo che intendevo quando ho scritto che la cattiva educazione, per quanto sgradevole, non può essere considerata reato…

      • Ritvan scrive:

        —-Anzitutto non è detto che se io dico “sei una m…” io venga condannato. Il mio difensore sosterrà che si tratta di un termine ormai entrato nel linguaggio corrente a tal punto da non costituire più offesa rilevante all’onore e al decoro,…Z.—
        Gia`…e poi la nobile categoria degli avvocati si lamenta per la circolazione di battute come questa “Cosa sono 100 avvocati in fondo al mare? Un buon inizio!”:-)

    • Andrea scrive:

      @ Miguel

      Ahahahahahhhhhhhhhhhhhhhahahhahahahhah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  90. Moi scrive:

    @ Lisa

    Degli odiosi e ripeto odiosi “due pesi e due misure” in caso di stupro, nelle morali religiose monoteiste più integraliste sono spesso all’ ordine del giorno ; la “fantasmina nera” e la battona di strada statale o NON sono considerate parimenti degne … per questo la religione NON ha da essere fonte di diritto.

    E che dire di Emma Bonino (!!!) in cosplay da “vècia beghéina” anni ’50 per compiacere il SuperAyatollahone ?!

  91. Moi scrive:

    Ho inserito un solo codice ma è venuto triplo, scusate …

  92. Moi scrive:

    E cmq in Italia il sentimento “da popolaccio” 🙂 di sentirsi “intermedi fra “Bédui e Krukki” è tutt’altro che raro …

  93. Moi scrive:

    Spero che almeno Andrea apprezzi:

    http://www.youtube.com/watch?v=bkT8ASTvYEg

    Persepolis, trailer (la scena “della corsa” 😉 val più di tutto l’ anticlericalismo post-conciliare messo assieme … e anche di buona parte di quello pre-conciliare !)

  94. Moi scrive:

    Poi va be’, sbaglierò ma c’è anche Z che mi dà l’impressione di quello che considera gli Immigrati in termini utilitaristici di “Futuro Elettorato del PD per “buttare giù” 🙂 Renzi e “mandare su” 😉 Cuperlo !”

  95. Moi scrive:

    Altra caratteristica spesso riscontrata in religioni monoteiste: “Buonismo” finché si è “all’ Opposizione” … Tutt’altro (!) andazzo 🙂 invece “quando si va al Governo !”

  96. Moi scrive:

    @ PINO (@ TUTTI)

    Un blasfemo quasi sempre arreca un danno “morale”, un automobilista folle invece “fisico” … confido che la differenza sia comprensibile a chiunque (!) anche senza (!) “strolgare” alcun Testo Sacro, altrimenti Dio a dotarci di cervello umano tanto elaborato avrebbe faticato a vuoto !

    😉

    • Andrea scrive:

      “Un blasfemo quasi sempre arreca un danno “morale”…”.

      A me personalmente non arreca alcun danno morale… Ed io non sono forse un cittadino come gli altri? Il mio voto non conta per uno come quello di tutti gli altri?

      … Mi viene in mente questo frammento di una meravigliosa canzone di Fabrizio De Andrè (“Un Blasfemo”):


      […]
      …Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
      NON AVEVANO LEGGI PER PUNIRE UN BLASFEMO.
      Non mi uccise la morte, ma DUE GUARDIE BIGOTTE:
      mi cercarono l’anima A FORZA DI BOTTE…
      […]

      • PinoMamet scrive:

        “A me personalmente non arreca alcun danno morale…”

        Ancora!!

        Dobbiamo andare avanti all’infinito?

        A TE non arreca nessun danno morale. Grazie al cazzo, non sei credente!!

        E per favore, non fare il tuo solito giochino “ma no, hai capito male…”, perchè hai appena scritto (copio e incollo)

        “Finalmente! E’ quello che auspico anch’io! In particolare, auspico la depenalizzazione degli atti “blasfemi” privi di conseguenze per le persone e/o per le cose in Italia come in Russia, come in Arabia Saudita…”

        • PinoMamet scrive:

          Resto in attesa della lista di tuoi affetti personali da insultare ad libitum.

          Mi aspetto la tua completa arrendevolezza e la mancanza assoluta di conseguenze penali, visto che non “reco danno a persone o cose”.

          Noto anche un’altra cosa, che mi compiaccio di aggiungere.
          Non hai risposto alle mie obiezioni a Lisa, citandola dopo la mia risposta ignorandola completamente (suppongo perchè non sei in grado di rispondere alla mia obiezione) e hai travisato completamente un commento di Z.

          D’altra parte, se la tua cultura giuridica è basata su de Andrè…

        • Andrea scrive:

          “Resto in attesa della lista di tuoi affetti personali da insultare ad libitum.”

          Ti ho scritto che l’insulto dal mio punto di vista non è reato, indipendentemente da ciò che viene insultato… Quante volte lo devo scrivere? Avevo già risposto! E non c’è alcun bisogno di innervosirsi!!

          E ho già scritto più volte di non essere un esperto di diritto! Mi pare di non aver mai preteso di esserlo! Quando si cerca di sminuire l’interlocutore, anziché contestare le idee che lui esprime, non è buon segno… Spesso equivale ad un ammissione di mancanza di argomenti..

          Io ho scritto:

          “Finalmente! E’ quello che auspico anch’io! In particolare, auspico la depenalizzazione degli atti “blasfemi” privi di conseguenze per le persone e/o per le cose in Italia come in Russia, come in Arabia Saudita…”

          Quale giochino?? Sottoscrivo pienamente! “Non ci sono crimini, se non ci sono vittime!”… Quante volte lo devo ripetere? Non ho diritto di esprimere il mio punto di vista??

          “Non hai risposto alle mie obiezioni a Lisa…”

          Allora rispondo qui sotto.

          Tu scrivi:

          “Ripeto: allora è altrettanto impossibile stabilire cosa sia il “pudore”, e in realtà, a ben vedere, è impossibile stabilire cosa sia qualunque cosa.

          Però bisogna anche convivere, e si tende a pensare che portare sterco di maiale in una moschea (o in una chiesa, se è per questo) possa essere un gesto offensivo.
          Io, non so perché, sono d’accordo con questa valutazione.”

          Io ho risposto sopra:

          “Il problema è che, come scrive Lisa, non esiste (né, credo, possa esistere) una definizione univoca e unanime di “buon costume”, né di “blasfemia”, né di “comune senso del pudore”… Io stesso ho scritto, in un commento precedente, che si tratta di “flatus vocis” – per dirla con Occam – che si riempe, di volta in volta, dei contenuti più diversi in base ai tempi, ai luoghi e al sentire comune… In questa prospettiva, io mi sento assolutamente legittimato a sostenere il mio punto di vista…”

          Non è sufficiente come risposta?

        • Andrea scrive:

          .”..che mi compiaccio di aggiungere.”

          Ti compiaci di aggingere??? Ma fammi il piacere!

        • Andrea scrive:

          Errata corrige:

          “aggiungere”.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non esiste nemmeno una definizione unanime di “umiliazione”, quindi ben vengano i secondini che fanno sfilare nudi i carcerati tra insulti e sberleffi.

          Dunque propongo questo compromesso: per ingiuria, blasfemia e tutte le altre cose di cui non esiste definizione “unanime” si infliggerà la pena della gogna con tanto di lancio di frutta marcia, perché tanto anche quello di umiliazione è un concetto relativo.

        • Andrea scrive:

          @ Mauricius

          “Non esiste nemmeno una definizione unanime di “umiliazione”, quindi ben vengano i secondini che fanno sfilare nudi i carcerati tra insulti e sberleffi”.

          Ma credo che in questo caso l”umiliazione” comporti altri reati (o, in ogni caso, atti penalmente perseguibili), quali la costrizione ad azioni che prescindono dalla volontà delle persone interessate (sfilare, denudarsi…)… Quindi, in questo caso, le persone danneggiate sono i carcerati (io parlavo di azioni che non prevedono danni alle persone e/o alle cose), no?

        • Roberto scrive:

          Andrea,
          Ma tu “danno” lo intenti in senso esclusivamente fisico?
          Vabbè essere materialisti, ma insomma…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Danneggiate… lo dici tu! Un esibizionista gode se può spogliarsi in pubblico, il problema è che – come ricorda Pino – c’è sempre qualcuno che potrebbe prendere l’ordine con minore sportività.

          Questo per non dire che tutto il discorso sulla vaghezza dei concetti richiamati dalla norma penale di turno è un’immensa cazzata: su qualunque parola possiamo cavillare e passare settimane a discutere sulla sua interpretazione, proporre casi limite e fare “stress test” fallimentari per dimostrarne la potenziale ambiguità. Se si vuole sostenere la tesi della norma penale in bianco, della violazione della tassatività e tutto il resto, ci vuole qualche argomento in più.

        • Andrea scrive:

          “Vabbè essere materialisti, ma insomma…”.

          No, io non sono affatto materialista… Il materialismo è una concezione metafisica della realtà assolutamente dogmatica e priva di riscontro…

        • Andrea scrive:

          @ Mauricius

          “Questo per non dire che tutto il discorso sulla vaghezza dei concetti richiamati dalla norma penale di turno è un’immensa cazzata: su qualunque parola possiamo cavillare e passare settimane a discutere sulla sua interpretazione, proporre casi limite e fare “stress test” fallimentari per dimostrarne la potenziale ambiguità. Se si vuole sostenere la tesi della norma penale in bianco, della violazione della tassatività e tutto il resto, ci vuole qualche argomento in più.”

          Il discrimine che proponevo era il danno alle persone e/o alle cose… Ad esempio, l’iconografia blafema non danneggia nessun soggetto (altrimenti, molte cose andrebbero rimesse in discussione)… Naturalmente, non spetta a me stabilire in che modo porre la questione dal punto di vista giuridico…

        • Andrea scrive:

          “Danneggiate… lo dici tu! Un esibizionista gode se può spogliarsi in pubblico, il problema è che – come ricorda Pino – c’è sempre qualcuno che potrebbe prendere l’ordine con minore sportività.”.

          No, non lo dico io… Perché, nel caso che tu esponevi, le persone ci sono: hanno nome e cognome… Non si tratta del “comune senso del pudore” offeso dallo spogliarellista… E’ questa la differenza che rilevo, non so se riesco a farmi capire? Come trasporre ciò in ambito giuridico?

        • PinoMamet scrive:

          ” No, non lo dico io… Perché, nel caso che tu esponevi, le persone ci sono: hanno nome e cognome…”

          e le persone offese se tu gli insulti le divinità non hanno nome ecognome?

          Per la “vaghezza dei concetti”, no, non hai risposto alla mia obiezione (che infatti hai sapientemente non-citato, scegliendo un altro intervento a tuo uso e consumo), ma nel merito ti hanno già risposto altri.

        • Andrea scrive:

          “…e le persone offese se tu gli insulti le divinità non hanno nome ecognome?”

          @ Pino

          Ma nel caso citato da Mauricius, c’è la costrizione… Nei casi di cui parlavo io, no… Ad ogni modo, come ho scritto, la pianto…

        • PinoMamet scrive:

          Se l’insulto alla religione altrui avviene in un luogo pubblico, in cui sono presenti appartenenti a quella religione, la “costrizione”, come la chiami tu semplificando, c’è.

          Comunque, visto che hai detto che non interverrai più, avrai modo di divertirti con questo:

          http://www.olir.it/areetematiche/97/documents/Ivaldi_Cronologico_Giurisprudenza.pdf

  97. mirkhond scrive:

    “Dobbiamo andare avanti all’infinito?”

    Infatti sono giorni che sta rompendo i coglioni con la sua personalissima e discutibilissima idea di libertà, fondata sul NON rispetto e sul DISPREZZO di ciò in cui lui non crede…
    Andrea HAI ROTTO IL CAZZO!
    Renditene conto una buona volta!

  98. mirkhond scrive:

    E continua a trollare! Continua….

  99. Andrea scrive:

    Ma poi, scusate, ma se veramente dobbiamo considerare reato la “blasfemia”, allora – come scriveva Moi – per amore di coerenza, dovremmo anche condannare Luciana Littizzetto tutte le volte che si spinge un po’ oltre (e perché Littizzetto sì, mentre il povero cristo della strada no?)?… E dovremmo anche distruggere tutta l’iconografia blasfema o presunta tale?… Guardate che è piuttosto vasta!… Dovremmo darci ad una nuova iconoclastia?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Eh? Ma ti sembra che queste cose succedano? Ti risulta gente arrestata per battute sopra le righe, pogrom contro quelli dell’UAAR e processi sommari ai comici non di successo?

      • Andrea scrive:

        Ma infatti! E’ proprio questo che volevo dire, parlando per assurdo! Queste cose non succedono perché la “blasfemia” non può essere considerata reato “tout court”! Allora, come arrivare ad un discrimine?

        • Andrea scrive:

          Voglio dire, cac*** sul Corano, sputare sulla Bibbia… sono reati o no? Qual è la differenza con l’iconografia blasfema?

        • PinoMamet scrive:

          Andrea, per favore.

          hai mai sentito l’espressione “portare vasi a Samo”?

          o varianti più moderne, che ne so, “tentare di vendere neve agli eschimesi”.

          Io sono nato e cresciuto in EmiliaRomagna. Sull’argomento delle bestemmie so tutto.

          Mi perdonerai se non ho voglia di ripercorrerlo da pagina 1 con uno che fa finta di non conoscerlo (voglio sperare per te che tu faccia finta) perché è fermo a polemiche di 30 anni fa.

        • Andrea scrive:

          OK… Dato che, a quanto pare, la questione da troppo fastidio, la termino qui… Anche per evitare di essere invadente… Ad ogni modo, a mio avviso, si tratta di un problema non banale, contrariamente a quanto la maggioranza dei commentatori evidentemente crede… Mi dispiace solo che non se ne sia potuto discutere con la serenità che avrei voluto.

          Ciao!

        • Andrea scrive:

          Errata : “dà”.

  100. Roberto scrive:

    Però Ritvan,
    il cavallo è stato fiero compagno d\’armi un po\’ in tutta europa e per esempio in Francia e Belgio si mangia con gusto (anche in Polonia mi dicono, altro paese che ha pure una certa tradizione di cavalleria)

  101. Ritvan scrive:

    Potevo non dire la mia sullo scontro finale fra La Grande Coalizione Mirkhond+Pino e Andrea? Si che potevo, ma non ho voluto. E spero che per questo non si accusi anche il sottoscritto di aver attentato all`integrita` dei membri virili dei presenti, cribbio!:-)
    Premesso che Mirkhond e` un Fratello Illirico, pertanto Pino non ci provare a tirare in ballo la nota questione ellenica:-)
    Premesso che IO sono credente, ma nella mia credenza (ho citato in passato i passi coranici d`appoggio) Dio non ci autorizza a diventare Suoi vendicatori (casomai ci pensera` Lui, essendo Onnipotente) e in ogni caso la vendetta non deve eccedere (famoso il passo in cui si autorizzano i musulmani ad insultare gli idoli pagani solo dopo che i miscredenti meccani abbiano insultato Allah)
    Devo dire che offro a quel miscredente&infedele:-) di Andrea tutta la mia solidarieta`. Egli ha esposto qui con chiarezza e senza insulti il proprio punto di vista, magari con un po` d`insistenza ma non mi sembra questo un buon motivo per accusarlo di attentato al membro virile altrui:-). E se fossi nei panni di Mirkhond e Pino gli chiederei scusa. Questo per la forma.
    In quanto alla sostanza, non mi e` parso che Andrea chiedesse che gli insulti ai sentimenti religiosi passassero in cavalleria, chiedeva semplicemente che le pene non fossero eccessive. E su questo io concordo….perche` concorda pure – come detto sopra – il Corano (e vi prego, non mi chiedete perche` in Pakistan si rischia il collo per blasfemia contro l`islam).
    Una sola osservazione alla posizione di Andrea. Anch`io trovo la galera eccessiva per delle parole (per insultanti che siano e figuriamoci il capestro dei mullah pakistani) ma non dobbiamo dimenticare che la pena dovrebbe avere – fra l`altro – anche funzione preventiva, ovvero ricordare al colpevole e anche agli altri il prezzo che c`e` da pagare per aver fatto certe cose. E se multa dev`essere, che multa sia, ma con due precisazioni:
    1. Che la multa sia proporzionata alla dichiarazione dei redditi del reo (non e` una “ritvanata”, credo si faccia cosi in Finlandia anche per le multe automobilistiche), altrimenti la tanto decantata “uguaglianza davanti alla legge” tanto cara ad Andrea va a farsi benedire, visto che con un modesto esborso Bill Gates potrebbe insultare uno per uno tutti gli abitanti del pianeta che vuole.
    2. Alla prima (o seconda) recidiva si va in galera.

    • PinoMamet scrive:

      ” E se fossi nei panni di Mirkhond e Pino gli chiederei scusa.”

      Ma manco per idea, Ritvan.
      Io non l’ho insultato, quindi non vedo di cosa debba scusarmi.

      Semmai gli ho detto (e credo fosse chiaro a chiunque che era un esempio) che avrei provveduto a insultare i suoi cari, visto che si premurava di farci sapere che secondo lui le bestemmie non danneggiavano nessuno.

      “In quanto alla sostanza, non mi e` parso che Andrea chiedesse che gli insulti ai sentimenti religiosi passassero in cavalleria,”

      A volte sì e a volte no.

      “1. Che la multa sia proporzionata alla dichiarazione dei redditi del reo ”

      Concordo, e dovrebbe valere sempre.

      • PinoMamet scrive:

        Per completezza:
        non vedo neanche di cosa si debba scusare Mirkhond!

        • Ritvan scrive:

          —” E se fossi nei panni di Mirkhond e Pino gli chiederei scusa.”Ma manco per idea, Ritvan. Io non l’ho insultato, quindi non vedo di cosa debba scusarmi. PinoMamet—-
          Si, e` vero, secondo la Molto Onorevole Kassazione “Hai rotto il cazzo” non si configura come insulto, ma qui non siamo davanti alla Kassazione, bensi` in una specie di circolo intellettuale in cui si dovrebbe conversare amabilmente. Ecco perche` io l`avrei chiesto se fossi stato nei tuoi panni…..

          —-Semmai gli ho detto (e credo fosse chiaro a chiunque che era un esempio) che avrei provveduto a insultare i suoi cari, visto che si premurava di farci sapere che secondo lui le bestemmie non danneggiavano nessuno.–
          Non era a quello che mi riferivo: vedi sopra. E adesso che ci penso, mi pare che sia stato io qui in altri tempi a proporre tale contrappasso p.es. per i famigerati vignettisti danesi: i musulmani, invece di sfasciare tutto, potevano pubblicare (o tenere in mano in formato cartellone) foto delle mammine -meglio se morte – dei disegnatori, redattori ecc. rimaneggiate in pose inequivocabilmente ose` e corredate di dati anagrafici e tutto. E poi, alle lamentele dei pargoli rispondere:”Ma questa e` satira, Onore e Gloria del Mondo Occidentale, che volete, che si soffochi la satira, cribbio?!”:-)

          —-“In quanto alla sostanza, non mi e` parso che Andrea chiedesse che gli insulti ai sentimenti religiosi passassero in cavalleria,”
          A volte sì e a volte no.—-
          A me no. Prego, accludere citazione!

          —-“1. Che la multa sia proporzionata alla dichiarazione dei redditi del reo ”
          Concordo, e dovrebbe valere sempre.—
          Alleluiaaaaaaaaa!!!!:-)

          —-Per completezza: non vedo neanche di cosa si debba scusare Mirkhond!—-
          Idem come sopra.

          Ciao

    • Andrea scrive:

      @ Ritvan

      Grazie, sinceramente, per la solidarietà…

      ———————————————–

      Sul resto, “silenzio stampa”…

  102. mirkhond scrive:

    Ritvan

    Concordo con te sulla tua proposta di multa.
    Se ho ecceduto, è per l’insistenza di Andrea, le cui idee come si è ben capito, sono lontane dalle mie…
    ciao e buin anno anche a te!

  103. mirkhond scrive:

    buon anno

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