Tomaso Montanari in Oltrarno

Promemoria per martedì…

Tomaso Montanari presenta Le pietre e il popolo assieme all’Associazione Amici del Nidiaci in Oltrarno, Comitato OltrarnoFuturo, ALBA Firenze e Comitato dei cittadini area fiorentina.

I relatori saranno Anna Marson (assessore regionale al governo del territorio), Raffaele Palumbo di Controradio e la sociologa Anna Picciolini, nonché una rappresentante della nostra associazione.

Da Repubblica.it 29.3.21013:

“Il mercato trasforma il nostro patrimonio artistico in uno strumento di lucro e la sua tutela viene messa a rischio. E non solo: la conoscenza, il primo strumento di crescita di ogni democrazia, viene umiliata e ignorata. Così, il diritto a godere dell’arte e della storia, anziché un bene comune garantito dalla Costituzione, diventa un bene di mercato, trasformando i nostri centri storici in un grande “luna park a pagamento”. E’ il senso della denuncia lanciata dallo storico dell’arte, Tomaso Montanari, nel suo ultimo libro Le pietre e il popolo, il cui sottotitolo si fa slogan d’impegno: restituire ai cittadini l’arte e la storia delle città italiane(Minimum fax).

Perché viene negato il valore civico dei monumenti a favore del loro potenziale turistico? E perché avidi usufruttuari mettono a reddito il patrimonio per produrre denaro? Tomaso Montanari, già autore di altri graffianti pamphlet (tra questi, La madre di Caravaggio è sempre incinta, Skira) parte dall’analisi del presente e risponde attraverso un viaggio “critico” nel nostro paese che tocca Siena, Venezia, Roma, Firenze, Napoli L’Aquila e altre città . E che racconta come, ovunque, vengano messi in atto esempi di quella “nuova “politica” che, di fatto, nega il valore civico dei monumenti a favore della loro rendita economica, a prova che non si vogliono “cittadini partecipi, ma consumatori passivi.” Dalla fantasia inquinante che immagina, a Roma, piste di sci al Circo Massimo, a Firenze con gli Uffizi resi scenario per le sfilate di moda. Fino all’Aquila, dove nel centro storico la devastazione del terremoto si declina tuttora al presente.

Con il suo Le pietre e il popolo, Montanari denuncia lo sfruttamento dei luoghi d’arte; cita episodi e circostanze, e i rischi e i danni che producono. Ma, soprattutto, ricorda che la funzione civile del nostro patrimonio, storico e artistico, è uno dei principi basilari della nostra democrazia. E che, dunque, di fronte al pericolo che vinca la logica del mercato, non c’è che una soluzione: resistere, resistere, resistere.”….

….
Tomaso Montanari a Firenze

MARTEDÌ 14 MAGGIO alle ore 21,00

Tomaso Montanari presenta

Le pietre e il popolo

alla ex Chiesa di San Carlo dei Barnabiti di Firenze. (Via Sant’Agostino n° 23)

Con l’autore interviene Anna Marson (Asssessore Regione Toscana: Urbanistica, Pianificazione del Territorio, Paesaggio)

.Le pietre e il popolo non è solo un durissimo pamphlet contro la retorica del Bello che copre lo sfruttamento delle città d’arte, ma è un manuale di resistenza capace di ricordarci che la funzione civile del patrimonio storico e artistico è uno dei principi fondanti della nostra democrazia, e che l’Italia può risorgere solo se si pensacomeuna «Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza».

 

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460 risposte a Tomaso Montanari in Oltrarno

  1. Se ne potesse filmare l’evento, con un buon audio, e pubblicarlo sui canali video, averne Tua informazione, e ribloggarlo… ecco, sarebbe cosa molto grata

    • Moi scrive:

      Nuova Officina Italiana ? Bon, credevo fosse NationOfIslam … con le loro interessanti teorie.

      Primo, affermano che gli Arabi sono dei “Bianchi” (e infatti prime che andasse di moda la vulgata vittimistica si diceva “Africa Bianca” [sic] sopra al Sahara …) e su questo hanno in fin dei conti ragione, ma poi diciamo che “partono per la tangente”. Di conseguenza il Corano “classico” in Arabo lo considerano un Falso dei Bianchi, il Vero Profeta veniva dal Cuore dell’ Africa Nera con un nome tipo Mumamada o una roba del genere … poi ci sono elementi di PaleoContatto, e anche Zecharia Sitchin scriveva che gli Annunaki crearono i primi Umani nella Regione dei Grandi Laghi; comunque non so molto altro, senz’altro ci saranno delle divergenze.

      • daouda scrive:

        Sembrano per certi versi dei rastafariani con la loro teoria del ritorno in mama Africa.

        p.s. anche gli ebrei sono “bianchi” per forza di cose.

  2. Moi scrive:

    Il Post è Anarchico … MA suggerisce ai Google Ads un Videogioco di Ruolo che parla di come costruire e mantenere un Impero 😉 🙂 !

  3. Moi scrive:

    °°°°°°°°°° Risposte “in z’à e in là”, senza Piano Regolatore (che invece per il PCI dell’ Emilia Romagna era ammantato di Sacralità Laica, NdR) … proprio come le abitazioni della Cittadella Anarchica 😉 : °°°°°°°°°

    @ FRANCESCO

    Mi spieghi come costruisco catapulte e baliste se sono analfabeta? come faccio i calcoli? oppure la scrittura non serve a questo? [cit.]

    Empirismo e tentativi, sì insomma : “ciappini”. ; -) : -)

    Se n’era già parlato per i boomerang degli Aborigeni Australiani che,in virtù dell’ effetto paradossale dei lanci, affascinavano le Mummie Accademiche Vittoriane di Fisica.

    E poi scusa, detta in termini calcistici, che giacché sei un Ciellino ti stanno senz’altro più a cuore e conosci senz’altro meglio del Cattolicesimo : -) : Totti, secondo te, ” je faceva er cucchiaio” [cit.] perché si è laureato in fisica con una tesi di laurea in balistica ?!
    Fermo restando che “la Fisica è quella Scienza in cui si scrivono equazioni incasinatissime per dire che una palla in discesa rotola” [cit.] ; -)

    Ed è appunto per questo motivo che gli esperimenti volti a dimostrare qualcosa cercano l’esperienza paradossale.

    @ PINO

    *** Dici benissimo : MITO del Calabrone Che Bla-Bla-Bla ***

    Preso da un sito di divulgazione scientifica che ha problemi di link, perciò riporto :

    “ C’è una leggenda largamente diffusa che dice che il calabrone, per quanto lo si possa osservare in volo, non possa volare.

    Perché allora vola ? Infrange le leggi della fisica o semplicemente si tratta di una leggenda metropolitana che ha preso fin troppo piede, e che spesso viene utilizzata per dimostrare quanto la scienza possa essere ottusa e non in grado di dare risposte ? In realtà, il calabrone non ha alcuna nozione di fisica, di aerodinamica e di come aggirare le regole fondamentali che stabiliscono che qualcosa possa volare o meno.

    E se vogliamo essere pignoli, la traduzione “calabrone” non è affatto corretta. In inglese “bumblebee” è un imenottero della famiglia degli Apidi, il Bombus terrestris (comunemente chiamato bombo), che ha un rapporto superficie alare-massa corporea che ha fatto nascere il mito sul suo volo; in italiano invece il calabrone è un vespide (Xylocopa violacea) sul quale non c’è mai stato alcun dubbio sul fatto che possa volare, ed è frequente che si commetta l’errore di identificare come “calabrone” sia il vespide che l’apide.

    La leggenda del calabrone che non può volare sembra nascere negli anni 30 del 1900 all’ Università di Göttingen: durante una cena, uno scienziato svizzero che allora conduceva studi sulla dinamica dei gas sembra abbia posto questo problema “che proprietà aerodinamiche hanno le ali del calabrone per permettere loro di volare?”. Dopo alcuni rapidi calcoli, lo scienziato si accorse che, per quanto il calabrone possa volare, l’aerodinamica suggeriva che non potesse farlo.

    Il mito sembra poi essere stato rafforzato da studi come “Les vol des Insectes”

    2, del 1934, che dimostrava, applicando le equazioni della resistenza dell’aria sul volo degli insetti, come il volo del calabrone fosse impossibile, affermando contemporaneamente che “non si dovrebbe essere sorpresi se il risultato dei calcoli non è uguale alla realtà dei fatti”.

    Perché ? Perché il calabrone può volare, ma le leggi unanimemente riconosciute della fisica impedirebbero il suo volo ?

    Come dicevo prima, si tratta di una leggenda. Il calabrone non viola alcuna legge fisica, ed è stato dimostrato nel 2005 attraverso una serie di riprese ad alta velocità sulla meccanica alare del calabrone.

    Il calabrone ha un battito d’ali pari a 230 battiti al secondo, molto più veloce di altri insetti di dimensioni minori, addirittura 5 volte superiore a quello di un colibrì.

    Ed è proprio questa velocità incredibile che gli consente di ottenere una spinta sufficiente a mantenerlo sospeso in aria, oltre che ad un movimento alare inconsueto che contribuisce a generare portanza.

    Il movimento alare del calabrone infatti non è semplicemente un battito d’ali come quello che possiamo osservare negli uccelli, ma un movimento molto più complesso, che comporta la torsione e l’oscillazione delle ali per creare una spinta che non sarebbe ottenibile con un semplice battito.

    L’errore nei calcoli che dimostravano che il calabrone non può volare fu l’applicare le leggi della fisica ad un volo “standard” che non corrispondeva al moto alare del calabrone.

    Il calabrone, quindi, può volare, e non viola alcuna legge fisica o aerodinamica. Lui, il calabrone, non si è mai posto il problema, ma questa leggenda continua a persistere. “

    [cit.]

    Però non ho capito bene come ha fatto il bombo a diventare un calabrone … forse un po’ come la gomena ch’è diventata un cammello: colpa dei Traduttori NON competenti in materia. A vedersi, bombo e calabrone sono alquanto diversi: molto più comprensibile confondere l’ape con la vespa … ammenocché non siano due veicoli della Piaggio ; -) .

    Ad esempio, lo scrittore Ken Follett ha intitolato un suo romanzo sulla Resistenza Danese al Nazismo come “Hornet Flight” … tradotto correttamente (si fa per dire) con “Il Volo del Calabrone” in Italiano.

    Di solito ‘sta menata del Calabrone viene ripetuta come un mantra da dei Fricchettoni che bramano di vedere le loro credenze confermate da parte della Fisica Quantistica … ma spesso costoro non sanno una mazza della Fisica più elementare; tipo come mai la moneta da pochi grammi ,in acqua, affonda mentre la nave metallica che pesa tonnellate galleggia. Archimede di Siracusa (appunto ; -) ) diceva che le cose meravigliose ci sembrano impossibili soltanto se odiamo la matematica. ; -) … sappiamo che c’è chi l’ interpreta come un attacco frontale alla religione anche se non viene neppure menzionata. : -)

    @ NIC / PEUCEZIO

    Il “Vos” IspanoAmericano sembrerebbe ricalcare nell’ uso e nei contesti il “Você” LusoBrasiliano … MA la grafia indica che l’ origine, malgrado l’assonanza, è diversa.

    http://pt.wikipedia.org/wiki/Voc%C3%AA

    Insomma, Nic ha ragione … però per il “Você” LusoBrasiliano; forse si è confuso.

    @ PEUCEZIO (Bis)

    Non so se t’è sfuggito, ma in fondo al post del 5-per-Mille all’ Oltrarno ti ho risposto sul “Workholism” … u cum caz’ al s’ ciama !

    • Peucezio scrive:

      In effetti mi era sfuggita, ora l’ho letta.

      Circa il “Você” invece, credo che corrisponda all'”usted”, almeno etimologicamente.

    • PinoMamet scrive:

      “Però non ho capito bene come ha fatto il bombo a diventare un calabrone ”

      Da ‘ste parti il bombo è chiamato normalmente calabrone. Tant’è vero che di fronte a un vero calabrone, l’esclamazione normale è “oddio c’è una vespa E-NOR-MEE! dov’è l’insetticidaaa? Non c’èè? Dai proviamo col Vetril!!”

      • Moi scrive:

        In dialetto ho sempre sentito dire più o meno “ai é un’ èva” (ape), “ai é un galavràon” (che anche senza cerchietto svedese si capisce ugualmente ; -) ) e curiosamente “ai é un bombi” [sic] per il bombo !

        • izzaldin scrive:

          @ moi
          sulla traduzione calabrone:
          anche il famosissimo pezzo “il volo del calabrone” suonato da ogni virtuoso viene da una traduzione dal russo Шмели che in inglese diventa the flight of the bumblebee. quello che per il creatore Rimskij-Korsakov (il nonno napoleonico combattè a Roma e da qui l’epiteto) e per i russi e per gli inglesi é un bombo, per gli italiani é misteriosamente diventato un calabrone.
          La stessa identica dinamica dell’anedotto Fricchettone (con la maiuscola 🙂 ).
          La cosa ancora più assurda è che lo stesso calabrone, almeno al sud, viene scambiato con l’ape legnaiuola o proprio con il bombo.
          la verità è che “calabrone” vuol dire qualsiasi coso gigante che terrorizza un tranquillo pomeriggio all’aperto, a prescindere da Linneo.

          saluti,
          izzaldin.
          p.s.
          tornando “in topic”, sembra davvero bello questo libro di Montanari. Se fossi a Firenze non mancherei all’evento.

        • PinoMamet scrive:

          Anche in questo, direi che Parma segue l’uso siciliano!

          Aò (per Mirkhond) ‘sti Borbone non sono passati invano!

      • mirkhond scrive:

        Casa Mamet è un villino su un viale alberato?

        • mirkhond scrive:

          Il riferimento è al Bombo e al vetril usato credo, da Mamma Mamet, se i Mamet abitano in un sobborgo di campagna….

        • PinoMamet scrive:

          Casa mamet è una caslen’na, sive “casetta del geometra”; su un viale alberato, in effetti.
          😉

          Il geometra che la progettò era un amico di famiglia, ma nella pratica fu realizzata da muratore e falegname (quello menzionato in relazione alla catapulta, in risposta a Z.!) anch’essi amici di famiglia.
          La dimostrazione che non servono poi tutti ‘sti studi, e che i barbari erano perfettamente in grado di costruire tutte le macchine d’assedio che volevano 😉

          I Mamet vivevano altrove, poi trovarono la casetta in vendita (tra mio padre e mia madre nei dintorni conoscono tutti, ci misero pochissimo a sapere da chi era stata costruita, anche perchè i parenti di muratore e falegname nostri amici vivevano ancora nei dintorni…) la comprarono col mutuo (ancora da finire… sperèmma bén!) e ci portarono i mobili di famiglia… novanta per cento dei quali di costruzione sempre dello stesso falegname di cui sopra 😀
          che voglio ricordare col suo soprannome, Il Netto; ottima persona, che Dio lo abbia in gloria.

          Ciao!

    • Z. scrive:

      Moi,

      in effetti a guardar bene una vaga somiglianza con la caldaia a pedali per caldarroste (quella da umarell, ricavata da una graziella e da una centrifuga per lavatrici, insomma) sembrerebbe esserci!

      Ma farei fatica a considerarlo un “ciappino” che possa costruirsi “empiricamente”.

      http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2e/Trebuchet.jpg

      😀

      • PinoMamet scrive:

        So’ quattro pezzi di legno e due corde.

        Se portavi il legno al defunto falegname amico di famiglia, te lo faceva in due settimane, bestemmiando e dicendo “l’è un lavur da cinés!”
        (nel senso, che aveva allora, di lavoro ingegnoso, complicato, che fa bestemmiare).
        Ma te lo finiva, con tanto di modèffica migliorativa…

        • Moi scrive:

          “So’ quattro pezzi di legno e due corde.”
          [cit.]

          ——–

          Ma sì, dài ha ragione Pino … NON facciamo gli Spettatori Medi di Voyager che, convinti di essere chissà quanto rappresentativi dell’ ingegno umano, attribuiscono a busso 🙂 a delle Civiltà Aliene Colonizzatrici qualunque cosa ne richieda davvero un po’ ! 😉

        • Moi scrive:

          Ighina, intendo …

        • Z. scrive:

          Non c’entrano gli alieni, c’entra appunto l’ingegno umano.

          Infatti sia la balestra sia la catapulta sono state ideate e costruite proprio – da ingegneri, di cui peraltro conosciamo i nomi (e per i trabucchi a contrappeso, come quello della foto, presumo sia esattamente lo stesso).

          O almeno così ci informa la Sacra Wiki. Di più non so…

        • PinoMamet scrive:

          Conosciamo il nome dell’inventore della balestra, Z.?

          Io so che la usavamo i cinesi al tempo degli Stati combattenti, un fracco e una sporta di tempo fa, e poi specialmente gli italiani nel Medioevo perchè era meno sbatti dell’arco, ma ho sempre ignorato il nome di chi l’avesse inventata…
          che poi, per dirla tutta, non mi pare ci voglia ‘sto genio…

        • Francesco scrive:

          a occhio e croce, per fare una roba così ci voleva del tempo e dei soldi

          e se procedevi per tentativi, mi sa che era dura essere pronti in tempo l’assedio

        • PinoMamet scrive:

          Ti riferisci al macchinario postato da Z.?

          Tempo, sicuramente (stimato: due settimane di lavoro del Netto e di un paio di amici cacciatori-pescatori; penso che un esercito, fosse pure di barbari, lo avrebbe fatto in meno ancora 😉 )

          soldi, non mi pare: ripeto, è legno e corda, mica chissà che materiali…

          l’unica è saperlo fare, ma anche lì, una volta che uno impara poi sono cose che si tramandano, mica i barbari si scordavano tutto da una guerra all’altra, eh… 😉

          ragazzi, un po’ di prospettiva, la Storia è Storia, si sviluppa in un arco di tempo di svariati secoli, comprende diverse migliaia di persone, anche intelligenti, eh? 😉

          mica si risolve tutto nel breve spazio di una singola battaglia, come abbiamo magari l’impressione a scuola…

        • Francesco scrive:

          di solito, in una macchina, se sbagli di poco a fare un pezzo, ottieni che non funziona un tubo, non che non funziona così bene come se avessi fatto tutto giusto

          però lascerei la parola a un ingegnere, è campo loro

          sennò finisco a fare il tuttologo!

        • PinoMamet scrive:

          Da queste cose si vede che non sei un emilianoromagnolo ciappinatore, ma un semplice milanese destinato a farsi truffare dall’idraulico…
          anzi, se vuoi te ne mando uno!

          😀

        • Z. scrive:

          Pino,

          — Conosciamo il nome dell’inventore della balestra, Z.? —

          Un tale Zopyros, pare. Se si fosse chiamato, chessò, Gesù figlio di Giuseppe, ovviamente non cambierebbe granché.

          http://en.wikipedia.org/wiki/Gastraphetes

          — che poi, per dirla tutta, non mi pare ci voglia ‘sto genio… —

          Non ci vuole neppure per suonare la Marcia alla turca di Mozart. Per scriverla, invece, ci vuole Mozart. Eppure, a ben vedere, si tratta solo di una robetta da niente: segnetti neri più o meno tondi scritti a cavallo di cinque righe.

          A ben pensarci, è più o meno come dire che non serve che qualcuno sia in grado di studiare e ricercare i farmaci, tanto se serve un farmaco basta comprarlo in farmacia. O come diceva un mio amico “a che servono i professori di greco? tanto esistono i classici col testo a fronte”.

          E’ sempre facile, quando sai come si fa 🙂

          Z.

        • Z. scrive:

          …e poi, parliamone, che è la televisione? Un tubo, un vetro, della plastica. Sai che roba ‘sta “televisione”, mica serve un genio. Anche un negoziante vecchio stampo è in grado di costruirla senza troppa fatica 😀

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Non mi sembra proprio la stessa cosa, eh?

          Per immaginarsi la televisione, si deve conoscere un bel po’ di elettronica;

          per immaginarsi la balestra, si deve conoscere l’arco, e la leva (o semplicemente, nel caso di quelle più arcaiche come quella postata da te, il fatto che le gambe facciano più forza delle braccia…)

          dai là, un po’ di realismo. non ci vuole ‘sto genio!
          Di fatto, ci sono arrivate distintamente due civiltà diverse, entrambe in epoca molto antica (suppongo anche altri, mo’ non farmi cercare tutte le balestre assiro babilonesi o tamil…)

          mentre la televisione è invenzione dell’altro ieri!

        • PinoMamet scrive:

          Peraltro, a livello di costruzione, un arco composito (che richiede tipi diversi di legno, corno, tendine, colle ecc.) è ben più complesso dei quattro pezzi di legno in croce della balestra…
          però lo costruivano schiere di pastori analfabeti.

          Ma chi gli avrà insegnato che la tal colla ricavata dallo sterco dello gnunfetto saltellante è più affidabile di quella ricavata dai peli di coda del piripicchio sbruffone?
          E chi gli avrà detto che il tendine di smataflone degli Abbruzzi va meglio per fare il retro dei flettenti, mentre quello del rinopirlonte ascetico va bene per la corda?
          E come avranno fatto a ottenere quelle perfette proporzioni che fanno csì che…

          oh, ma farsi un filino di cazzi propri? 😀

          Gente, il mondo non si fa in un giorno, e rassegnatevi: non tutto è stato costruito da un ingegnere (ecco perché molte cose, in effetti, funzionano 😀 ) e c’è un’altra cosa:
          un’analfabeta (non sono io a dirlo, sono gli antropologi) non sa MENO cose di un alfabetizzato, sa cose DIVERSE e comunque tutte quelle che gli servono per il suo ambiente.
          Ma che, ce stiamo a cojonà?

          Qua stiamo facendo dei passi indietro, gente, stiamo tornando ai positivisti coi baffi a manubrio…

        • Z. scrive:

          Pino,

          — Per immaginarsi la televisione, si deve conoscere un bel po’ di elettronica —

          E per inventare un’arma da assedio, invece, bisogna conoscere un bel po’ di geometria.

          — [l’arco composito] lo costruivano schiere di pastori analfabeti. —

          La televisione è un pelo più complessa – giusto un pelo – rispettoad un arco composito. Eppure il negoziante di cui ti parlavo, che è presquanalfabeta, ne ha costruite parecchie.

          — e c’è un’altra cosa:
          un’analfabeta (non sono io a dirlo, sono gli antropologi) non sa MENO cose di un alfabetizzato, sa cose DIVERSE —

          Sia mai che gli androbbòlogi si offendano per colpa nostra, e che poi ci accusino di ednoggendrismo o peggio! Diciamo, allora, che la mia televisione è stata costruita non da un artigiano presquanalfabeta, ma da un artigiano DIVERSAMENTE ALFABETIZZATO. O diversamente istruito, se si preferisce 😀

          — oh, ma farsi un filino di cazzi propri? —

          Se lo facessimo, dovremmo rinunciare alle teorie ugro-illiriche e alle etimologie troglo-finniche di cui amiamo discutere e discettare a lungo. Sarebbe una noia mortale!

          — Qua stiamo facendo dei passi indietro, gente, stiamo tornando ai positivisti coi baffi a manubrio… —

          Hai presente il principio secondo cui la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, ossia il terzo e ultimo articolo della costituzione secondo (ciò che resta de) la Vera Sinistra [1]? Ecco, l’hanno inventato loro.

          Beninteso, lo scrivo giusto perché, in questo Paese dove nulla viene valutato più della Fuffa [2], dei positivisti piace ricordare solo la Fuffa medesima. Non c’entra molto col nostro discorso: ma neppure il fatto che è tutto facile – anche costruire una TV – quando sai come farlo, del resto, c’entra molto coi baffi a manubrio 😀

          Z.

          [1] Com’è noto, il primo è: “L’Italia è una Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro” mentre il secondo è “L’Italia ripudia la guerra, viva viva lo Stradagino”.

          [2] Il termine Fuffa, dalle mie parti, ultimamente non va molto di moda. Le giovani generazioni – e i rottami ultrquarantenni che girano loro appresso – preferiscono dire “i saperi”.

        • PinoMamet scrive:

          ” E per inventare un’arma da assedio, invece, bisogna conoscere un bel po’ di geometria. ”

          Questa è l’affermazione con cui non sono d’accordo.

          A meno che tu non intenda una conoscenza puramente empirica.

          Oppure secondo te, coerentemente, per inventare l’arco bisognava essere esperti di balistica…

        • PinoMamet scrive:

          E torniamo all’esempio dell’ottimo Moi:

          come si permettevano gli abbborigggeni d’Australia, dotato orride barbe incolte ma sprovvisti di eleganti baffi a manubrio & bombetta, e che invece di prendersi un Ph. D. in qualche college prestigioso erano rimasti a scaccolarsi nel bush, come si permettevano dunque di inventare il boomerang?
          😉

        • Z. scrive:

          …e come mai quasi nessuno – e forse nessuno – degli esecutori di Eine Kleine Nachtmusik ha mai scritto nulla che ci si avvicini neppure di lontano?

          Che ci vuole, sono solo dei disegnini su di un foglio. Poi le note sono sette, mica due milioni. Chi è che non sa disegnare pallini su di un foglio a righe?

          Andiamo, è una sciocchezza, lo sanno fare tutti 😀

          Z.

          PS: Un trabucco a contrappeso è un pelo più complesso di un boomerang (peraltro, sai bene che il boomerang da caccia degli aborigeni non ritorna a chi lo lancia).

        • PinoMamet scrive:

          Z.

          non far finta di non saper distinguere la composizione musicale, che è una cosa, e parecchio complessa anche (ci fanno degli esami al Conservatorio che non sono mica scherzi…) e la notazione o addirittura il supporto scrittorio della stessa, che è, in effetti, semplicissimo:
          dei segnetti neri su un foglio di carta.

          In effetti, persino io potrei TRASCRIVERE le più complesse opere di Bach… quanto al PENSARLE, invece, quello è un altro paio di maniche.

          Ora, ripeto, sul trabucco non voglio sbilanciarmi, ma mi pare si basi sul principio della leva;
          la balestra, si basa sull’idea dell’arco, unita, di nuovo, a quella della leva o comunque di qualche fermaglio a cui agganciare un arco di superiore potenza;
          tutto qua.

          Non mi sembrano invenzione difficili da concepire per chi usava già da tempo immemorabile fionde e archi…

          o dici di sì? è questo che vorrei capire.

          A questo punto, vorrei che mi spiegassi come ha fatto il caro greco che mi hai citato (ammesso che non sia un inventore semi-mitico o mitico del tutto a cui è stata attribuita una scoperta priva di paternità: i Greci ogni tanto lo facevano) a scoprire la balestra senza prima essersi laureato in Fisica o in Ingegneria e senza prima aver studiato il mio bellissimo libro di scuola… 😀

          PS
          No, il boomerang credo richieda (o meglio, richiederebbe, a “saperlo” progettare) conoscenze più elevate richieste a chi fa un trabucco:
          una leva la conosciamo tutti, l’aerodinamica no.

          E sì, mi sa proprio che i boomerang australiani tornassero indietro, se NON colpivano la preda: erano fatti apposta.

        • Z. scrive:

          Pino,

          — (ci fanno degli esami al Conservatorio che non sono mica scherzi) —

          Che però Mozart non aveva certo sostenuto, quando ha composto le sue prime opere, a cinque anni 😀

          Il problema, come dicevo, non sono i titoli formali, e men che meno gli esami universitari – altrimenti dovremmo credere che chi si laurea in Scienze della Comunicazione conosca il diritto amministrativo. OK, torniamo nel seminario 😀

          — o dici di sì? è questo che vorrei capire. —

          Eh, io credo di sì. Non dico che cose del genere non possano apparire piuttosto banali a noi, sia chiaro, ma quel che è banale per noi non credo che lo fosse nel medioevo. I greci che amavano costruire macchinari, del resto, mi risulta fossero persone istruite (ma posso sbagliarmi).

          Z.

          PS: Proprio ora sto ascoltando quell’opera di Mozart, che qualcuno ha provveduto a mettere su! Giuro che è un caso: lo prenderò come un segno!

        • PinoMamet scrive:

          ” Eh, io credo di sì.”

          e io credo di no. La differenza tra i nostri punti di vista sta tutta qua.
          Il trabucco mi sembra un’idea banale adesso, e penso la fosse anche mille e anche duemila anni fa.

          Idem per l’arco e le sue varianti (vedi sotto risposta a Francesco; la balestra più antica è un arco molto potente teso con le gambe… poi per comodità ci si è messo un supporto, ma ha continuato a essere tesa con le gambe… beh, di che studio ha bisogno?) o per nozioni di base di balistica, che possono benissimo essere state apprese con l’osservazione.

          dai, un bambino di otto anni va a pesca con lo zio e impara subito come lanciare lontano filo e galleggiante, o cucchiaino o quello che ti pare.
          sa usare la fionda. Sa tirare con l’arco, se glielo metti in mano. Sa andare sull’altalena. sa tutto quello che gli serve per costruire una balestra o un trabucco!

      • Moi scrive:

        La caldaia a pedali per caldarroste (quella da umarell, ricavata da una graziella e da una centrifuga per lavatrici, insomma)
        Z
        ——-

        Ha ha … tròp bèla ! Accompagnata da cartelli maliziosamente poco “genderly correct” (o cmé caz’ al’ s dis) del tipo “RagazzE, dei maroni* così non li troverete da nessunaltra parte” …

        * “caldarroste” è un modo di cuocerle … “maroni” è (anche) una qualità appenninica, particolarmente adatta a un uso commestibile e dalla forma un po’ scrotale.

        PS

        Una puntata di Voyager fu dedicata a un certo Pier Luigi Ighina, simpatico miscuglio a livello immaginario tra lo Scienziato Pazzo Classico, l’ Umarèll e con dei congegni dall’ estetica alla Time Bokan / Archimede Pitagorico della Walt Disney … tornato alla ribalta grazie a Beppe Grillo, che lo ha preso sul serio come risorsa energetica per l’ Italia.

        … Assieme all’ Antennone CaricaTutto a Raggi Cosmici di Nikola Tesla; quest’ultimo, secondo il Capo Settore Pseudoscienza del CICAP Silvano Fuso, è un interesante esempio di come una mente geniale possa fare scoperte scientifiche per poi prendersi cantonate pseudoscientifiche.

        In un certo senso, con la biografia di Tesla, l’impostazione manichea stile UAAR (spesso trovi gli stessi nominativi fra gli iscritti e i Capi nell’ una e nell’ altra associazione) del CICAP ne risente un pochino …

    • Andrea Di Vita scrive:

      per Moi

      “la Fisica è quella Scienza in cui si scrivono equazioni incasinatissime per dire che una palla in discesa rotola”

      Errata corrige:

      La Fisica è quella Scienza in cui si scrivono equazioni incasinatissime per dire che una QUALUNQUE palla in discesa rotola.

      A Genova, in Argentina, su Marte, su una cometa. E’ quel QUALUNQUE a fare la differenza 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Z. scrive:

        Questa risposta è da incorniciare!

      • PinoMamet scrive:

        Sì,
        ma a volte è un po’ troppo “qualunque”…

        ricordo un quesito su testo di fisica delle superiori: a quale velocità un pollo da cucinare di 40oo grammi scivola su un piano ghiacciato?
        (le parole non sono le stesse ma il concetto era quello).

        Dico, ma stiamo scherzando? Vi pare che il ghiaccio sia sempre esattamente lo stesso, cari formulatori di quesiti? siete mai andati a pattinare, a sciare, cari estensori di libri di fisica?
        E avete mai cucinato un pollo, cari inventori di problemi da risolvere con la semplice formuletta?
        Non esiste il pollo qualunque, dati tot grammi di peso; esistono pelli più o meno grasse, più o meno irregolari, con o senza residui di penne, e il peso distribuito come?

        L’unica risposta corretta per il quesito era “non ci sono sufficienti dati”.

        PS
        “Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone” è una domanda perfettamente legittima, e la risposta corretta è grigio.

        • jam scrive:

          ..ah! siccome si parla di colori, ne approfitto per dire che anche il nero di Krishna (avatar di Vishnu) é un po’ grigio, oppure blu. il nero-blu della divinità. i Sumeri, considerandosi neri, si consideravano nero-blu-grigi, cioé divini, misteriosi, insondabili ecc..
          ed anche avendo la pelle bianca si puo’ avere l’aura divina nero-blu-grigia…quel colore livido-cianotico, dal quale viene in nome Livio o Livia. livido cianotico non x’si stà x morire, ma perché si é in contatto con il soprannaturale, trascendente ecc..i sumeri dicendo che erano neri, alludevano al colore ciano della divinità, non al colore scuro di una pelle nera..
          ciao

        • Z. scrive:

          Pino,

          potrei citarti quesiti di fisica decisamente meno ragionevoli – del tipo: “un uomo trascina due navi con una corda…” – ma non è questo il punto.

          E’ un po’ come dire che lo studio della lingua greca è un’attività idiota perché talvolta è condotta – come effettivamente è quasi sempre condotta nelle scuole – in un modo oggettivamente poco sensato.

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Ma io non ho mai detto che lo studio della fisica è un’attività idiota, ho detto che sono stupidi certi libri di fisica, che è un’altra cosa.

          C’è di peggio: il già citato (da me) documentario con “Superman che non riesce a fermare il treno in base alle leggi della fisica..” dove Superman arrivava VOLANDO a fermare il treno, e lo treno lo spingeva via…

          sul fatto che arrivasse volando, la fisica non aveva nulla da eccepire? 😉

        • Z. scrive:

          Effettivamente ci sono dei libri di fisica fatti particolarmente coi piedi. Nel mio c’era un’immagine di pezzi di limatura di ferro immersi nell’olio, ed era usata per illustrare il campo elettrico. Non elettromagnetico o magnetico: proprio elettrico. Boh!

        • Andrea Di Vita scrive:

          per PinoMamet

          Ci ho seguito un corso, su domande del genere, e soprattutto sul perchè si fanno. (Si chiamano in gergo ‘problemi dell’acqua secca’ o anche ‘dei cavalli sferici’). In realtà sono utili come cartine da tornasole. Quando una teoria è contraddittoria allora immancabilmente tira fuori risposte assurde proprio a tali domande improbabili, proprio mentre ingannevolmente sembra funzionare bene per i quesiti ‘di tutti i giorni’ per rispondere ai quali gli autori l’avevano concepita. L’esempio più noto ai profani è l’etere. Era assolutamente ragionevole nell’Ottocento immaginare l’ottica come un capitolo della teoria dell’elasticità, attraverso il concetto di etere, finchè Lorenz e Einstein non cominciarono a farsi a domanda ‘assurda’: come deve essere fatto questo etere per far passare la luce dal Sole alla Terra? Le risposte dementi della teoria dell’etere (a fare da etere ci vorrebbe un mezzo estremamente tenue e al contempo estremamente rigido) alla fine spinsero rapidamente i fisici a abbandonare il modello, una volta che la teoria della relatività fu diffusa. Einstein al’inizio non trionfo’ tanto per i suo successo coi dati sperimentali o per l’eleganza della sua teoria (entrambi furono apprezzati soo moto dopo) ma perchè l’alternativa, l’etere, si era reso ridicolo. Un po’ come il PD durante le elezioni del presidente della Repubblica.

          Il punto chiave dell’utilita’ dei ‘cavalli sferici’ è che le teorie fisiche hanno la pretesa di essere universali. Se qualcuno scoprisse ad esempio che in un dato fenomeno viene violata la conservazione dell’energia (sembro’ inizialmente capitare col decadimento del cobalto 60), allora la conservazione dell’energia sarebbe falsa ovunque e sempre. Logico che prima di fare una affermazione del genere si cerchino tutte le strade possibili immaginabili (‘arrampicate sulle specchi’, per i profani, ‘ipotesi d hoc’, per i fisici: ad esempio col cobalto 60 Wofgang Pauli tiro’ fuori l’esistenza del neutrino, per pura e semplice disperazione, e per far tornare comunque i conti con l’esperienza Fermi immagino’ che le forze che coinvolgono il neutrino distinguano fra destra e sinistra- due cose poi trionfalmente verificate. Ma è andata bene. I fallimenti, molto più numerosi, sono sepolti sotto la povere delle biblioteche.).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per PinoMamet

          ”scherzando?”

          No. Galileo la chiamava ‘difalcare l’esperienza’. E’ il procedimento per cui si idealizza un fenomeno reale, sostituendo ad esso una versione semplificata e fittizia, e poi si fanno i calcoli su quella versione per vedere fin dove si arriva con le previsioni. Quando le previsioni cominciano ad essere irrimediabilmente smentite dall’esperimento, allora si modifica qualcosa nell’idealizzazione, si rifanno nuove previsioni, e il ciclo si ripete.

          La masturbazione intellettuale e la cefalea cronica vengono evitate perchè:
          a) a parità di spiegazioni si scelgono quelle più semplici; b) a parità di semplicità si scelgono quelle spiegazioni ‘convenienti’, ossia quelle capaci di spiegare più fenomeni alla volta (proprio come una massaia viene attratta dalle offerte tipo ‘paghi due prendi tre’);
          c) a parità di semplicità e di convenienza, sono accettate quelle spiegazioni che passano al vaglio dei colleghi, ossia quelle pubblicate dopo l’approvazione di professori di fisica detti referees. Quali sono tali spiegazioni? A parte rari casi di malafede, raccomandazione ecc. (di solito più rari che altrove) tali spiegazioni sono quelle che:
          i) combinano eleganza e novità (per giustificare la fatica dei referees che devono approvare la pubblicazione: Dirac arrivo’ a dire che la sua equazione ‘era troppo bella per essere falsa’, e aveva indubbiamente ragione)
          ii) affrontano problemi sconosciuti ai più (per fare pubblicità alla rivista) oppure
          iii) affrontano problemi che interessano tutti (ora vanno di moda certi solidi detti ‘invarianti topologici’, venti anni fa i ‘frattali’) senza pero’, in quest’ultimo caso, essere troppo eterodossi. Una vera rivoluzione scientifica, diceva Planck, è possibile quando i più importanti professori seguaci della tradizione sono morti.

          Ecco perchè i modellini tipo Paco Lanciano a ‘Superquark’ lasciano sempre un poco insoddisfatti: illustrano evidentemente una semplificazione, ma non possono spiegare a chi non lo sa a cosa serve quella semplificazione. Sono come i bikini: mostrano troppo per passare del tutto inosservati, abbastanza per stimolare la fantasia (specie degli adolescenti) e troppo poco di quello che veramente è interessante.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      x Moi

      è una questione economica.

      per tirare bene un rigore a cucchiaio, basta tirare un sacco di volte calci a un pallone, fino a imparare che facendo così il pallone farà cosà

      nessuno chiede a Pirlo di sapere di trigonometria, quando impara a effettuare tiri ad effetto la cui spiegazione scentifica richiede la potenza di calcolo di un Cray

      per una macchina da assedio, ogni tentativo è assai complesso, lungo, costoso (in termini di risorse scarse) e anche rifare la macchina giusta richiede la comprensione di una “ricetta” complessa

      per dirne una, inventare una balestra è un casino che richiede conoscenze di parecchie campi (la metallurgia, se non volete che si spacchi ogni volta), che servono anche per costruirla

      • PinoMamet scrive:

        Aridaje con la balestra!
        Già trattata, Francè, e so’ sempre du’ pezzi de legno in croce.

        Non mi convincete per niente, mi dispiace. Mettere un arco molto grosso in cima a un bastone, per tenderlo meglio con i piedi (questa è la balestra nel suo modello più primitivo): immagino gli anni di investimenti, le interrogazioni parlmanetari, “dove sono finiti i nostri soldi??”, gli scontri tra studiosi sostenitori di teorie avverse…
        ma non fatemi ridere!!
        😉

        idem con patate riguardo all’altalena con un braccio più corto, ovvero trabucco.

        • Francesco scrive:

          “mettere un arco molto grosso in cima a un bastone” è un’idea, trasformarla in un’arma efficiente, addestrare i soldati a usarla, elaborare le tattiche per usarla utilmente, trovare il modo di costruirla “in serie”, mi pare che tu sottovaluti grandemente che non è roba semplice

          senza contare che la balestra classica ha una carrucola, una traversa in ferro, un meccanismo a grilletto, freccie diverse da un arco … mi pare una grossa innovazione e ho letto che non basta un pezzo di ferro qualsiasi ma deve essere particolarmente resistente

          quindi devi avere anche un cavolo di metallurgo e relative fornaci (o come si chiama)

          e tutto prodotto in quantità!

        • PinoMamet scrive:

          Allora, styiamo parlando dell’invenzione della balestra, o dell’uso in serie?

          L’invenzione, credo sia abbastanza noto che i nrealtà (nomi di “protos euretès” semi-mitico a parte…) è andata per gradi, partendo dall’ idea banalissima che le gambe sono più forti.

          Dopo di che, per gradi, si sviluppa, si migliora, si perfeziona.
          fare un grilletto metallico, ossia una levetta con un dentino (avevo anch’io una balestra… l’ho studiata abbastanza 😉 ) non mi pare richieda ‘sto grande investimento.

          Fare un levetta metallica non mi smbra richieda tutto ‘sto studio per chi faceva elmi, armature, spade… ma anche serrature di porte, morsi da cavallo ecc.
          E no, non ci vuole un dottore in metallurgia, ci vuole un fabbro.

          Quanto all’uso e alla produzione in serie,è ovvio che si se si parla di “serie” si parla di grandi numeri e di uan certa standardizzazione, quindi di uno Stato.

          I Romani avevano intere manifatture statali, debitamente registrate nella Notitia Dignitatum, che producevano armi in serie, per tutti. Penso la stessa cosa valga per i cinesi.

          Altre popolazioni avranno fatto le cose “non in serie”, ognuno la sua personale…

          a volte mi sembra che vi vogliate stupire per niente, di robe banalissime.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per NOI

    “Se ne potesse filmare l’evento, con un buon audio, e pubblicarlo sui canali video, averne Tua informazione, e ribloggarlo… ecco, sarebbe cosa molto grata”

    in effetti, una cosa che non siamo ancora riusciti a mettere in piedi è un buon dispositivo video. Vediamo cosa possiamo fare, speriamo bene!

  5. Moi scrive:

    Ah, no scusate … alludevo a ‘sta Città qui :

    http://bizzarrobazar.com/2013/05/10/la-citta-delloscurita/

    tuttavia è incredibilmente simile a certe ricostruzioni archeologiche delle Città / Città-Stato Mesopotamia più antiche, ove ediliziamente tutto era addossato a tutto …

  6. Moi scrive:

    ** @ Izzaldin e Pino **

    Forse bisogna considerare il fatto estetico: “bombo” in Italiano fa tendenzialmente sorridere, più che alla bomba fa pensare al bomobolone, anche perché è fatto proprio a pallina. Poi è rumorosissimo …

  7. mirkhond scrive:

    Zanardo finalmente ti rifai vivo…..
    Se stato a Traversara 😉 a smaltire la sbornia della caduta di Bersani? 🙂
    Ora, però spero che tu sia contento, con Letta e il blocco LIBERALE destro-sinistro al potere, santificato dal sangue versato grazie ad un UTILE idiota…..
    ciao!

    • Moi scrive:

      @ Z

      Giusto, come ti spieghi la Mega Fronda PD contro Bersani ?! Quando sarà il Congresso-RedeRationem ?!

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Moi

        Fossi un berlusconiano, sospetterei che non si siano ancora ripresi da questo esilarante episodio:

        Domenica 12 maggio 2013
        GAFFE DELLA TV SOVIETICA DURANTE LA GUERRA FREDDA

        A proposito dell’attacco americano a Grenada c’è un divertente aneddoto sullo scambio, nel mio Paese, di Grenada con Granada. Mi piacerebbe che lei lo raccontasse ai lettori del Corriere.

        Irina Nazarenko
        Cara Signora, L’episodio è stato raccontato da Paolo Conti sul Corriere di qualche anno fa. Accadde a Mosca dove la notizia dello sbarco americano nell’isola dei Caraibi, il 25 ottobre 1983, approdò rapidamente su Vremja, il notiziario serale della televisione sovietica. Nell’ottica della Guerra fredda era una «buona» notizia, una eccellente occasione per denunciare il prepotente imperialismo americano e l’arroganza con cui gli Stati Uniti trattavano i loro vicini meridionali. Il presidente, a Washington, era Ronald Reagan, l’uomo che qualche mese prima, parlando al convegno di una delle maggiori associazioni evangeliche americane, aveva descritto l’Urss un «evil empire», un impero del male. L’aggressione contro una minuscola isola dei Caraibi avrebbe permesso alla tv sovietica di rendergli la pariglia. Fu deciso che la notizia avrebbe avuto largo spazio e sarebbe stata accompagnata da una carta geografica. Ma qualcuno commise un errore e quella utilizzata per illustrare l’avvenimento fu una carta dell’Andalusia con un cerchio rosso, per meglio aiutare lo spettatore, intorno alla città di Granada. In un altro Paese la redazione del telegiornale sarebbe stata punita con una colossale risata, ma un tale errore, in Unione Sovietica, era politico e ideologico. Il direttore del telegiornale fu immediatamente esautorato. […]

        http://www.corriere.it/lettere-al-corriere/

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Moi

        ”come ti spieghi”

        Beh, questa è facile.

        11/05/2013
        Oltre il Pd
        MATTIA FELTRI
        Breve cronaca di storia politica degli ultimi due decenni. A un certo punto la sinistra italiana si pose il problema di andare oltre il Pci e fu fondato il Pds. Poi si pose il problema di andare oltre il Pds e si fondarono i Ds. Dopo di che si pose il problema di andare oltre i Ds e si fondò il Pd. Adesso si pone il problema di andare oltre il Pd soltanto che lì c’è già il Pdl.

        http://www.lastampa.it/2013/05/11/cultura/opinioni/paesi-e-buoi/oltre-il-pd-LGztZOoSVsOQlzOihMT4jO/pagina.html

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          come mai la sinistra italiana si pose il problema di andare oltre il PCI?

          1) un maleficio del mago Otelma
          2) erano già al soldo di Berlusconi
          3) dopo 70 anni di regime marxista-leninista, la leggenda della GRP aveva perso mordente …
          4) la TV, infame oggetto berlusconiano per antonomasia, diffondeva immagini (immagini! orrore!!) dei tedeschi che picconavano il Muro di Berlino e questo confuse il popolo

          Compagni, la vostra malafede ha apparire Silvio innocente e Ghedini capace! Grazie di esistere, di cuore.

          F.

        • Andrea Di Vita scrive:

          per Francesco

          Tu conosci certamente il proverbio ‘non si deve buttare via il bambino insieme con l’acqua sporca’.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          concordo col proverbio

          perchè avete tenuto solo lo sporco, voi?

          :O

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Francesco

          Ora hai ben capito perchè non voto PD. ‘Sia il vostro parlare sì sì, no no’, diceva un noto personaggio.

          Speriamo in Barca, se non in Vendola…

          Ciao!

        • PinoMamet scrive:

          ” perchè avete tenuto solo lo sporco, voi? ”

          perché è difficile smaltire i democristiani 😀

        • Francesco scrive:

          per sporco pensavo a Barca o Vendola o Fassina o Bindi, oltre che all’Unità in blocco e al servilismo verso la Nota Lobby (cit.)

          tenersi il bieco fanatismo, l’ottusità ideologica, la mancanza di senso del ridicolo, il rigetto della ragionevolezza, e senza più la prospettiva della GRP!

          mica vi capisco

  8. mirkhond scrive:

    “A un certo punto la sinistra italiana si pose il problema di andare oltre il Pci e fu fondato il Pds. Poi si pose il problema di andare oltre il Pds e si fondarono i Ds. Dopo di che si pose il problema di andare oltre i Ds e si fondò il Pd. Adesso si pone il problema di andare oltre il Pd soltanto che lì c’è già il Pdl.”

    Concordo al 100%!

  9. mirkhond scrive:

    Interrogato Zanardo, Zanardo è riscomparso un’altra volta ;)……
    Il rospo dev’esser stato davvero molto duro per lui….
    Un buon bicchiere di lambrusco o di galassi e ritrova tutta la sua Romagna ;)……

    • Z. scrive:

      Ci sono, ci sono. Il rospo per essere duro lo è, ma alternative per ora non se ne vedono. C’è il cantiere di Vendola, ma mi pare che da quelle parti ci siano molti sindacalisti e pochi manovali. E mandare Rodotà in giro sui ponteggi – peraltro senza elmetto e senza imbracatura – mi sembra abbastanza irrispettoso della sua età e del suo curriculum.

      Staremo a vedere, anche se più che stare a vedere ogni tanto qualcosa si dovrebbe fare.

      E comunque noi non beviamo il lambrusco, al massimo il sangiovese – però, nel mio caso, si tratta più spesso di birra 😀

      Z.

      PS: Moi, non credo ci sia stata davvero una fronda contro Bersani. Trovo che sarebbe un modo consolatorio di vedere la crisi del partito. E sia chiaro che lo dico con dispiacere: anche umano, perché lo ritengo una persona per bene.

  10. Francesco scrive:

    PS vista la crisi globale del capitalismo, provo a mettere un piede nella vostra scarpa e chiedo: cosa significa “Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza”?

    nel mio universo lessicale è una frase semplicemente priva di senso ma non vorrei essermi perso qualcosa

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Francesco

      Su cos’altro puo’ essere fondata una Repubblica?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        la libertà, of course

        non è che lo dico per pregiudizio, che quelli lì hanno la più bella Costituzione di sempre

        mi sa che certe scarpe mi saranno sempre troppo strette, ahimè

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Francesco

          ‘Libertà”

          Di chi? ‘Libertà’ è il tipico ‘Valore’. Anche la dc aveva ‘libertas’ scritto sullo scudocrociato, ed è arrivata con andreotti condannato prescritto. Fondare una Repubblica su una presunta ‘libertà’ astratta è come fondare un conservatorio musicale sulla produzione di carta da musica.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Z. scrive:

          Però questo principio è applicabile a tutte le parole altisonanti. Voglio dire, anche l’Egitto era fondato sul lavoro, in ispecie le piramidi; “il lavoro rende liberi”, prima di essere scritto all’ingresso di un Lager, era uno slogan di Stato. Considerato poi quanti soldi succhiano allo stato le baronie universitarie dalle mie parti, beh, in un certo senso è innegabile che la nostra Repubblica sia fondata sulla “conoscenza”…

        • Francesco scrive:

          ADV

          tu sei una forte incrinatura nel dogma che tutti gli homo sapiensa abbiano lo stesso DNA e siano della stessa specie

          ma proprio forte, come incrinatura

          🙂

          PS grazie per la citazione di uno dei grandi meriti della DC. o forse di due.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “cosa significa “Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza”? “

    Non l’ho scritto io e non l’avrei scritto io 🙂

    • Francesco scrive:

      ma io sono istintivamente repulso da una simile espressione, tu invece ne sei attirato

      quindi potresti essere più in grado di comprenderla, giusto?

      🙂

  12. mirkhond scrive:

    “viva viva lo Stradagino”

    Adesso neanche Strada ti va bene? Perché?
    Zanardo, sei una meraviglia continua…..

  13. Peucezio scrive:

    Pino:
    “Gente, il mondo non si fa in un giorno, e rassegnatevi: non tutto è stato costruito da un ingegnere (ecco perché molte cose, in effetti, funzionano )”

    🙂

    e c’è un’altra cosa:
    un’analfabeta (non sono io a dirlo, sono gli antropologi) non sa MENO cose di un alfabetizzato, sa cose DIVERSE e comunque tutte quelle che gli servono per il suo ambiente.”

    Verissimo.

    • Moi scrive:

      Le scuole di “Survàivol” degli addestramenti militari per la sopravvivenza in ambienti ostili guardano essenzialmente a ciò che fanno gli indigeni … anche nelle metropoli in cui gli “Homeless” anzicché bruciare la carta dei giornali la usano per appallottolarla per imbottirsi i vestiti.

  14. mirkhond scrive:

    Proprio adesso, leggevo che sono a rischio le pensioni…..
    Non sarebbe il momento più opportuno per legalizzare l’eutanasia?
    Sai che risparmi con la morte indolore di milioni di parassiti sociali, malati fisici e psichici…
    E basterebbe solo un’impegnativa del medico di base per un pillolotto da mandar giù con un bicchier d’acqua….
    Con POCHI SOLDI, si risolverebbero DI COLPO i problemi di sovrappopolazione mondiale, di invecchiamento di massa delle nostre società, si creerebbero vuoti di popolazione, da riempire con le eccedenze del terzo mondo…
    L’Egitto ad esempio potrebbe da SOLO, inviare il 50% della sua numerosissima e giovane popolazione, in un Frangistan ormai depauperato demograficamente…..
    Mi sa che solo la morte, forse, puo’ darti quelle certezze, che il baratro crescente di questa società non puo’ darti più…..
    Letta&company, almeno voi, fatela una buona cosa, prima di crollare o di cristallizzarvi in un EUROGOLPE banksteristico massonico…..

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      Qualche tempo fa apparve su una rivista Polacca il seguente slogan:

      ‘Pensionati! Oggi potete risolvere tutti i vostri probemi con un semplice clic!
      Sparatevi!’

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Andrea

        Quando, tra qualche anno, tua figlia sarà in età da marito, falla sposare a qualche principe saudita o nababbo del Qatar, Bahrein, Oman o Brunei…..
        Almeno tu e tua moglie, le avrete assicurato un futuro principesco e senza preoccupazioni economiche, anche se in terre straniere e con una discendenza musulmana….
        Pensaci Andrea, pensaci ORA, tu che sei un padre amorevole….
        ciao!

        • Francesco scrive:

          non credo che il mio compito come genitore sia di “assicurare un futuro […] senza preoccupazioni economiche”

          pensa al tuo adorato Desertistan: quando mai un padre ha pensato a quello? educazione, timor di Dio, una o due capre, quello era il suo dovere nei confronti dei figli e delle figlie

          forse per noi valgono altre regole?

        • mirkhond scrive:

          Io però mi riferivo a Di Vita, mica a te che c’hai risorse inimmaginabili 😉 nascoste sotto il cilindro del mago della…finanza, eh! 😉
          Penso che la piccola Vitina, nata e cresciuta nel benessere, tra qualche anno potrebbe finire a fare la barbona a Via Pre o in qualche altro caruggio malfamato di Zena….
          Che se il papà e mammà NON ti hanno educato a sopportare la MISERIA, è dura, MOLTO DURA per una piccola principessa, come la piccola Vitina…..
          E Andrea, ama sua figlia, mica è un cinico filousano, eh!
          ciao!

        • Francesco scrive:

          Mirkhond

          tu hai sia ragione sia torto su questo punto.
          La società italiana si è dimenticata di cosa sia la povertà, la solidarietà, la capacità di vivere con poco senza che questo sia vergogna, la coscienza che il benessere non è un diritto e che i soldi non te li porti nella tomba (per cui se hai venduto il culo di tua madre (cit) per soldi non hai fatto un grosso affare) è una tragedia.

          Ma non capisco perchè chi sa che questo è sbagliato dovrebbe vivere come se non lo sapesse.

          PS appena li trovo, i miei mezzi finanziari illimitati, te lo faccio sapere 😉

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per mirkhond

          Io a mia figlia lo ripeto da quando era piccola piccola: ‘figlia mia, tu sposati chi ti pare, e avrai sempre la benedizione di tuo padre, purche’ il mio futuro genero sia tanto ricco e ami perdutamente i suoceri’.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  15. mirkhond scrive:

    “Di chi? ‘Libertà’ è il tipico ‘Valore’.”

    La libertà del ricco di schiacciare il povero e del forte di schiacciare il debole, no?

    • Francesco scrive:

      quindi secondo te decine di milioni di persone sono emigrate là per andare a schiacciare i più deboli?

      e grazie a questo schiacciamento sono diventati la nazione più potente del mondo e l’unica in occidente dove ancora si fanno figli?

      • mirkhond scrive:

        Sai tra quelle decine di milioni di sventurati, QUANTI sono diventati ricchi nel TUO pseudoparadiso a stelle e striscie?
        Nel desertistan, la sopravvivenza è assicurata dalla SOLIDARIETA’ TRIBALE, e non dall’individualismo del $ che ti è tanto caro….
        Uno su mille ce la faaaaa….
        Già. E gli altri 999?

        • Francesco scrive:

          gli altri 999 stanno così male, ma così male, in quell’inferno maleodorante e nauseabondo, che non tornano a casa e restano lì a viverci e ci fanno figli e ci fondano comunità in cui ricordano le loro origini

          nel desertistan, se incappi in un’altra tribù, è persino peggio che se sbagli uscita dall’autostrada in America. non è un paradiso di affetto e solidarietà – e se ti giri un attimo ti fottono pure le pecore, cugino o meno che tu sia

        • PinoMamet scrive:

          Questo, Francesco, non credo sia vero.

        • Francesco scrive:

          Pino

          cosa pensi sia sbagliato? che nelle società tradizionali ti freghino appena possono, quanto nella nostra?

          se così non fosse, credo che la Bibbia non sarebbe piena di lodi a chi non deruba vedove, orfani, stranieri, poveri eccetera eccetera

          per fare solo un esempio

        • PinoMamet scrive:

          Ah no, in questo sono d’accordo.

          Non credo che freghino PIU’ che nella nostra. Insomma, dai, peggio di così! 😉

          Non credo che il desertistan sia un paradiso, e neanche che lo sia capitalismland. E in realtà, ogni posto è un deserto, e in ogni deserto puoi incappare nello straniero che ti ospita e ti dà una mano, e in quello che ti vende al Faraone e ti frega le pecore e la moglie.
          Bibbia docet, in effetti!

  16. Moi scrive:

    @ Z & FRANCESCO

    NON avete risposto su Totti (Come fa a fare “er cucchiaio” se la balistica non sa neanche che esiste ?) e gli Aborigeni Australiani (il boomerang senza cognizioni di portanza e di metabaricentro) … prego !

    Forse come il Bombo … lo fanno e basta, pur senza saperlo descrivere matematicamente.

    PS

    Purtroppo è vero che la Pubblica Istruzione così com’è ha lo stra
    ordinario potere di rendere odiose le cose più meravigliose … Pierpaolo Pasolini (troppo frettolosamente e superficialmente bollato come “de sSinistra” !) lo disse prima di chiunque altro, e chiaramente.

    • Z. scrive:

      Moi,

      — (Come fa [Totti] a fare “er cucchiaio” se la balistica non sa neanche che esiste ?) —

      E come fa un analfabeta ad accendere la TV, se non sa cosa significa “elettronica”?

      😀

      Z.

      PS: Detto questo, ammetto che mi piace questa esaltazione del buon selvaggio che non sa leggere né scrivere (ma non è più ignorante, è solo diversamente istruito). Mi dà qualche speranza, in questo presente così plumbeo!

      • PinoMamet scrive:

        Scusami Z.

        ma né io né Moi abbiamo mai detto che il selvaggio è “buono” e neppure che sia “istruito”, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare.

        Altrimenti salta fuori che arco e frecce sono stati progettati negli anni Sessanta al M.I.T.!

        PS
        Ribadisco, il “selvaggio” non sa meno cose di me o di te: ne sa di diverse.

      • Z. scrive:

        E’ giusto dare a Cesare quel che è di Cesare (ossia, qualche decina di pugnalate): archi e frecce non sono stati inventati da uno scienziato del MIT, e il PC da cui scrivi non è stato progettato da uno sciappinatore diversamente istruito.

        E un trabucco a contrappeso, certo meno complesso di un PC, è comunque più complesso di un arco.

        Ma dico di più. Anche chi non ha studiato qualcosa gode dei frutti di chi ha studiato prima di lui, e in questo può a mio avviso dirsi istruito al riguardo, se quei frutti sono diventati conoscenze più diffuse.

        Peraltro in Italia ci sono professionisti che NON sono laureati, e che pure hanno progettato apparecchiature elettroniche estremamente complesse ed elaborate: non è questione di titoli formali, insomma. Solo, non parliamo esattamente di sciappinatori, ma di gente che – al di là dei titoli, appunto – ha studiato. E quello che a noi appare come qualcosa di tutto sommato banale (anche il trabucco a contrappeso può far parte della categoria) non necessariamente è stato banale al momento della progettazione.

        Lo studio, ahimé, spesso è necessario (e sia chiaro che non sto parlando dei “saperi” tipo “socciologgia spuria” o “androbbologgia semiologgica”).

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me sbagli molto a mettere antropologia, che è un campo di studi degnissimo, nel gruppo dei “saperi”, che neanche ho capito bene cosa siano…

          peraltro mi ripugna che una persona che come te abbia avuto una formazione umanistica cada così facilmente nei luoghi comuni di cui sono preda, di solito, le persone con (altrettanto degna) formazione scientifica.

        • PinoMamet scrive:

          Che poi vorrei sapere cosa c’è di così complesso nel trabucco, da stupirvi tanto. Davvero non l’ho capito. Mi sembra anzi un macchinario, come dire, primitivo.
          Caspita, trattasi di un CONTRAPPESO.

          It’s not science rocket, dicono l’americani.

          A questo punto, o siete voi che lo fate apposta, o sono io che dovevo iscrivermi al M.I.T. …

        • PinoMamet scrive:

          No, dicono it’s not rocket science.

          vabbè, ci siamo capiti.

        • Z. scrive:

          Anche la storia è una disciplina estremamente importante e seria, Pino.

          Ma quando scopri che all’università della tua città esistono progetti finanziati dallo Stato, tipo “storia di Grey’s Anatomy” (e non di Sasha Grey’s Anatomy, che almeno un senso ce l’avrebbe) è facile diventare persone ripugnanti come me, te lo assicuro 😀

          Ed è sin troppo facile capire, al contempo, i giudizi sprezzanti e antipatici che alcuni scienziati danno del mondo umanistico – che in Italia, purtroppo, ha accettato di buon grado di essere contiguo a (e in certi casi coincidente con) la peggior fuffa.

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Sì ma chi ti dice che le facoltà scientifiche abbiano meno fuffologia?
          magari travestita, pudicamente, con nomi altisonanti?

          Non sarei così certo della loro “verginità accademica”, anche perché gli iscritti fanno comodo a tutti, e i laureati pure…

          da me in genere la divisione era:
          Lettere Classiche (zona defuffizzata)
          Lettere Moderne (moderata quantità di fuffa)
          Beni Culturali (attenzione: elevata quantità di fuffa).

          Mi dicono che a Economia distinguano tra Economia (defuffizzata) e Marketing (elevata quantità di fuffa); per le facoltà scientifiche vere e proprie, devo informarmi.

          E poi alcuni dei luoghi comuni degli “scienziologi” sono semplicemente luoghi comuni, immagino speculari a quelli che gli umanisti hanno su di loro.

          Per esempio, un seminario col titolo che parla di grey’s anatomy può essere, e sicuramente in quel caso sarà stato, un’emerita stronzata: ma può anche essere un modo come un altro per parlare di teoria della narrazione e strutturalismo.
          Poi vabbè, vengono a dire “ma lo strutturalismo è una stronzata”, allora uno gli risponde “allora lo sono anche le menate sulla teoria delle stringhe”, allora ti rispondono “ma tu la conosci?” e tu gli dici “e tu lo conosci lo strutturalismo e il formalismo?”, ma a cosa serve questo e a cosa serve quello e finisce in rissa…

          in ogni caso, ho letto titoli di articoli e seminari serissimi (di argomento economico) che facevano riferimento a “maiali da portare a casa” e altre amenità;
          mi dicono anzi che:
          -è un vezzo tipicamente anglosassone;
          -spesso sono i baroni o i luminari a potersi permettere i titoli più “chiassosi” o a effetto, sicuri della pubblicazione e di scarse smentite.

          Quindi, non vuol dire…

        • Z. scrive:

          Pino,

          ti assicuro che di persone che hanno studiato e lavorato in facoltà scentifiche ne conosco molte, e non mi risultano proprio aberrazioni del genere.

          Per contro, quasi tutte le persone che conosco che lavorano in ambito accademico-umanistico mi riferiscono di roba come quella che ti ho citato. Anzi, talvolta sono i primi a stigmatizzarla.

          E no, mi spiace: il valore culturale di decine di tesi di laurea e di dottorato sui programmi della De Filippi o sulla storia della Caipiroska non riesco proprio a vederlo. E men che meno a paragonare quanto sopra ad un assegno di ricerca per l’analisi comparata dei minerali presenti nell’acqua potabile nelle diverse città, o ad uno studio sulla radiazione cosmica di fondo. Sarà certamente un mio ripugnante limite, di cui mi assumo tutta la responsabilità.

          Ma vista la proporzione tra la “ricerca” del primo gruppo e la ricerca del secondo, spero proprio che Letta si rimangi quel che ha promesso e faccia una bella ristrutturazione dei fondi per la “cultura”. Del resto, sono convinto che chi ha discusso una tesi sull’evoluzione della funzione perlocutoria nel linguaggio dei giurati di Amici non avrà problemi a fare carriera accademica all’estero…

          Z.

          PS: E resto del parere che, se non ci fossero certe robe grottesche in certe facoltà universitarie, sarebbe più difficile per certi ministri fare affermazioni scellerate tipo “con la cultura non si mangia”. Naturalmente posso sbagliarmi.

        • PinoMamet scrive:

          ” ti assicuro che di persone che hanno studiato e lavorato in facoltà scentifiche ne conosco molte, e non mi risultano proprio aberrazioni del genere”

          come tuo amico ti prendo in parola, come italiano mi immagino che a questo punto gli scientifici siano semplicemente più corporativi nel nascondere le loro magagne, e meno ingenui.
          Ché se scrivi Grey’s anatomy ti beccano subito, mentre se scrivi la trasmificazione esopolomaniaca (cit.)…

          Con le facoltà scientifiche nel vero senso della parola, ho avuto sempre poco a che fare.
          Nell’ambito degli economisti, anche di quelli seri, direi che il problema non sono tanto gli studi “del cazzo” (quelli sono lasciati a Marketing) quanto quelli fatti “a cazzo”…

        • Peucezio scrive:

          Purtroppo quello che dice Z mi pare più che credibile. Un po’ perché oggettivamente le scienze esatte si prestano meno a certe ridicolaggini, ma soprattutto perché la decadenza delle discipline umanistiche si esprime anche così.
          Ancora fino agli anni ’50 i liceo classico era l’unica scuola che ti consentiva l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria ed era quindi la più prestigiosa, la più seria e anche la più difficile. Oggi qualcosa di ciò è rimasto, non foss’altro perché il greco, che pure non è una lingua difficilissima (in sé lo sarebbe di più il latino), richiede comunque al discente romanzofono (e in parte anche anglosassone) un impegno maggiore, per il lessico diverso, per il sistema verbale complesso e anche per cose relativamente banali, come gli accenti e gli spiriti (la persona media non ama i dettagli e ci si confonde). Ma nel complesso le discipline umanistiche sono considerate “morbide”, quindi alla fine passa l’idea che si può dire qualunque cazzata.
          La colpa ovviamente, oltre che del solito e mai abbastanza deprecato ’68, con tutti i suoi addentellati, è di professori ebeti che non prendono gli studenti a calci nel sedere quando vanno a proporre certe tesi, oltre che dell’invenzione di facoltà ridicole, la cui stessa esistenza grida vendetta al buon senso.

          Quanto alle scienze, farei un discorso a parte per una pseudo-scienza come l’economia, la cui unica funzione, oltre che di dare una veste di legittimazione scientifica al potere economico, è soprattutto quella di fare sì che dirigenti e quadri vari possano chiamarsi dottori, perché sfigurerebbero, con stipendi da diecimila euro mensili, essendo il “signor X… Y…”, che da noi è quasi offensivo. Io renderei la cosa molto più semplice: sopra un certo reddito ti spetta automaticamente la laurea e, in Italia, il titolo di dottore: si risparmierebbero cinque anni di perdita di tempo agli interessati e alle famiglie che li devono mantenere.

        • PinoMamet scrive:

          Sono perfettamente d’accordo a metà con Peucezio.

          Cioè è vero che le facoltà umanistiche hanno avuto un certo crollo, dovuto a una politica dissennata di “todos caballeros”
          (i già ricordati corsi di “greco zero” e addirittra “latino zero” per chi si iscrive a Lettere Classiche… cribbio, “Matematica zero” per chi si iscrive a Matematica, lo immaginereste??)
          e anche alla deriva non proprio brillante di certi campi di indagine contemporaneistici, che spaziano dallo psicologismo più spinto alle rivisitazioni di MacLuhan che poi si riducono alla “tesina sulle pubblicità degli anni Ottanta”, fino alla vera e propria aria fritta.

          Invece per Economia, a quello che vedo io, si tratta di un gruppo di persone che si trovano a studiare matematica, statistica e altri ciappini scientifici, mettendoli però rigorosamente al servizio delle forze del male.
          Qualcuno rema contro, timidamente; ma il risultato di tutti i loro studi, è inevitabilmente che il più povero deve prendersela nel culo, il che è perlomeno sospetto. Ma guai a dirglielo, e io ne parlo da estraneo, perciò caveat emptor.

          Ma insomma, una base scientifica ce l’hanno.
          Tranne quelli di marketing, che è aria fritta e trucchetti da venditore.

          Per togliere valore legale ai titoli di studio, non so. Non mi pare ‘sta grande idea, a naso.

          Casomai si potrebbe anzi dare valori differenziati alle lauree più o meno “pesanti”, ma anche questo sistema si ridurrebbe subito in farsa, con facoltà che attribuiscono il valore di 1000 a esamini da 5, per far bella figura.

        • Peucezio scrive:

          Beh, la mia sulla laurea in economia da dare honoris causa per reddito era un po’ una provocazione.
          Ciò che mi premeva sottolineare è un aspetto curioso della laurea così come è vissuta da noi: in Italia si fonde la tendenza tipicamente contemporanea per cui anche per pulire i cessi ci vuole una qualifica universitaria con la mania del titolo tipicamente italiana.
          E siccome il titolo è sempre più squalificato, legato ormai com’è a una laurea triennale sempre più facile, dico che tanto varrebbe attribuirlo per meriti professionali. Ovviamente è una boutade: in un paese di clientelismo e cialtroneria come il nostro (gli altri hanno altri difetti, per certi versi peggiori) uno può guadagnare ventimila euro al mese essendo un perfetto deficiente (ed essendocisi anche sforzato pochissimo).
          Le soluzioni serie ovviamente sarebbero altre e sono piuttosto ovvie: riqualificazione dello studio universitario con una selezione maggiore agli esami e programmi più seri e approfonditi; titolo di dottore da conseguire solo dopo la laurea magistrale (se proprio si vuole mantenere questa merdata di riforma del 3+2, che fosse per me verrebbe immediatamente abolita e si tornerebbe alla laurea quadriennale); meritocrazia vera nella carriera universitaria.
          In sostanza basterebbe tornare all’università di qualche decennio fa, ma con in più la meritocrazia, stroncando senza pietà ogni forma di clientelismo e nepotismo.
          A questo punto non ci sarebbe neanche bisogno di chissà che finanziamenti, perché sarebbe la selezione a garantire la qualità: è chiaro che se devi mantenere una struttura fatta per il 90% da raccomandati e vuoi anche fare in modo che di straforo ci entri pure qualcuno capace, devi spendere un sacco di soldi.
          Poi bisognerebbe fare tutto un discorso sulla scuola, perché il problema è anche a monte ovviamente. E anche lì basterebbe tornare, se non al liceo pre-sessantottino (che sarebbe l’ideale), anche solo a quello degli anni ’80, che comunque un minimo di coordinate e di formazione le dava.
          In sostanza non ci sarebbe bisogno di inventare nulla, basterebbe contro-riformare. La riforma non è un rimedio sbagliato, è la malattia: la sua abolizione è la terapia.

        • Z. scrive:

          In Italia il valore legale dei titoli di studio, se non altro, costringe i futuri raccomandati nel pubblico impiego a conseguirne uno (così magari qualcosa hanno orecchiato qua e là a lezione: e questo non può aver fatto male né a loro né al Paese).

          E permette di non assegnare posti da funzionario a quelli così somari da non essere riusciti a laurearsi neppure in legge 😀

          Peraltro, persino per le istituzioni comunitarie i titoli di studio hanno valore legale, per cui mi pare una polemica nata morta, almeno per ora. E non credo sia necessario diversificare il “peso” delle lauree a monte: lo si può fare nei bandi di concorso, se e laddove necessario.

          Z.

          PS: Comunque, sia ben chiaro: credo che certe oscenità accademiche non siano affatto inevitabili, anzi. E resto convinto che, con un sano taglio di studenti e cattedre, aberrazioni come quelle citate tenderebbero a scomparire rapidamente dalla facoltà umanistiche. Persino a Bologna, il che è tutto dire 😀

        • Peucezio scrive:

          “così magari qualcosa hanno orecchiato qua e là a lezione: e questo non può aver fatto male né a loro né al Paese”

          Non sono molto d’accordo su questo. Sul valore legale del titolo di studio non mi sono formato un’opinione definitiva, ma questa tua osservazione mi persuade poco.
          Fanno male al paese, perché l’invasione delle università da parte di masse di gente poco motivata e con un retroterra poco solido drena molte risorse disponibili per i più capaci e motivati, abbassando il livello generale.
          E fanno male a sé stessi, perché perdono anni inutilmente, a carico dei loro genitori, invece di acquisire presto competenze pratiche nell’ambito stesso del lavoro.

        • Z. scrive:

          Peucezio,

          — Fanno male al paese, perché l’invasione delle università da parte di masse di gente poco motivata e con un retroterra poco solido drena molte risorse disponibili per i più capaci e motivati, abbassando il livello generale. —

          In teoria non hai torto. In pratica, allo stato, molte facoltà sono così sovraffollate che qualche non-studente in più cambierebbe ben poco.

          Ciò non toglie che quello che tu denunci è un problema che esiste eccome, e che può essere affrontato in un solo modo: l’estensione del numero chiuso a tutte le facoltà universitarie, come avviene nella gran parte dei Paesi europei (che per questo, alle volte, spediscono in Italia i loro studenti meno dotati!).

        • Peucezio scrive:

          “l’estensione del numero chiuso a tutte le facoltà universitarie, come avviene nella gran parte dei Paesi europei (che per questo, alle volte, spediscono in Italia i loro studenti meno dotati!).”

          Non sarebbe sbagliato, purché il testo d’ingresso sia una cosa seria.

  17. Moi scrive:

    @ Z

    A proposito di Terzo Livello di Civiltà Giuridica e di Baffi a Manubrio … la Sinistra Veramente Vera, quindi, a Berlusconi vuol solo rimandarlo a scuola ?! 🙂

    Se gli danno le prof come piace a lui ci torna di sua sponte 😉 🙂 …

    • Z. scrive:

      Di questi tempi la Sinistra Veramente Vera – almeno quella parte che in quel Cantiere non ci vuole proprio stare – è impegnata a dedicarsi all’alpeggio e alla transumanza 😀

  18. Moi scrive:

    Tecnologia, scienze, ciappini … ma dov’è Lisa Paniscus ?
    Va be’, ormai cosa sono i ciappini lo sa …

    PS

    In realtà i ciappini non sono affatto senza ragionamento, esiste anzi un termine epistemologico (o epistemoillogico ? : -) ) apposito: “al ṡbóżż” , di cui non mi risulta esservi traduzione in Italiano … ma solo l’ adattamento-calco “lo sbuzzo”.

    • Moi scrive:

      Esempio, semplicissimo: il carriolino dell’ Ikea ha il manico troppo corto … l’ umarèll lo “slunga” 😉 (“allungare” viene interpretato come “passare” o “porgere”) con un altro pezzo [l’ umarèll ignora del tutto il concetto matematizzato di “momento di una forza”, ma sa per mera esperienza che col manico più lungo fa meno fatica … e gli basta !] di saldatura o d’ imbullonamento “quèl ch’ al staga atàch”, magari reclinabile in modo tale che nel bagagliaio dell’ automobile ci stia ugualmente “per la larga”, ecc … poi sorge il problema di tenere ferma meglio la roba e gli si incorporano elastici con i ganci (ai quali aggiungere qualcosa per assicurarli meglio) e/o mettere o ampliare delle balaustrine reclinabili in basso eccetera, e poi chissà …

    • mirkhond scrive:

      Tecnologia, scienze, ciappini … ma dov’è Lisa Paniscus ?

      A mettere a nanna i figli….. 🙂

  19. Moi scrive:

    @ Z

    Il boomerang torna indietro se va a vuoto … e comunque basta non farlo con un profilo alare troppo piatto, ci si può arrivare benissimo osservando un’ ala di uccello.

    Poi non c’è solo il classico “waddama” o “kooka burra” (a seconda se piccolo o grande) fatto ad accento circonflesso, c’è il “wonjul” fatto un po’ a U per il massimo tempo in aria e il “wonba” fatto un po’ a “V” per tiri più precisi.

    Ciò non toglie che nell’ Ottocento l’interesse scientifico razionalizzato ne abbia migliorato le prestazioni.

    • Z. scrive:

      Il boomerang che gli aborigeni usavano per la caccia, che mi risulta, non torna proprio indietro. Poi posso sbagliare, ma così leggo anche su wiki.

      • PinoMamet scrive:

        Ma indove?

        Io leggo così:
        “No one knows for sure how the RETURNING boomerang was first invented, but some modern boomerang makers speculate that it developed from the flattened throwing stick, still used by the Australian Aborigines and some other tribal people around the world, including the Navajo Indians in America. A hunting boomerang is delicately balanced and much harder to make than a returning one. Probably, the curving flight characteristic of returning boomerangs was first noticed by stone age hunters trying to “tune” their throwing sticks to fly straight.[9]”

        ancora, nella pagina dedicata ai “throwing sticks”:

        “The Aborigines of Australia used the boomerang. Although returning boomerangs are found in many cultures and will return to the user if thrown properly, the choice weapon of most cultures was the heavy non-returning boomerang that could also be wielded as a club or knife for attacking close kangaroo, wallaby, and emu by using it as a stabbing weapon. Some Native American tribes such as the Hopi, as well as all southern California tribes, utilized the throwing stick to hunt rabbits and occasionally deer.”

        Insomma, è una questione di terminologia, come quasi sempre.

        Gli aborigeni australiani usavano una quantità di “bastoni da lancio” (non bisogna pensare a semplici bastoni rozzi, ma oggetti fatti apposta per lo scopo) e fin qui niente di strano.

        Ma a differenza di altri popoli, avevano anche “bastoni da lancio” che TORNAVANO.
        Anche in questo caso non si trattava di una novità assoluta, ma probabilmente abbastanza nuova e interessante da colpire i colonizzatori bianchi.

        • Moi scrive:

          @ Z

          Ma ne hai mai avuto in mano e lanciato uno, di boomerang ?

          Innanzitutto devi tirarlo tipo lanciatori di coltelli da circo, con scatto del polso … poi dev’essere fatto il meno piatto possibile, tipo ala di uccello o di aeroplano che si assottiglia.

        • Z. scrive:

          http://en.wikipedia.org/wiki/Boomerang

          1) sez. Description (dove dice chiaramente che i boomerang usati come armi non ritornavano indietro):

          The most recognisable type of boomerang is the returning boomerang; while non-returning boomerangs, throwing sticks (or shaunies) were used as weapons, returning boomerangs have been used primarily for leisure or recreation.

          2) sez. History (che distingue i boomeranga da caccia da quelli che ritornano):

          King Tutankhamen, the famous Pharaoh of ancient Egypt, who died over 3,300 years ago, owned a collection of boomerangs of both the straight flying (hunting) and returning variety.

          Del resto, lo stesso passo che tu citi recita:

          A hunting boomerang is delicately balanced and much harder to make than a returning one.

          contrapponendo, ancora una volta, il boomerang da caccia dal boomerang ritornante (che ritorna? che torna indietro? non come sia il termine tecnico, ma ce semo capiti 😀 ).

          Comunque, ripeto, era qualcosa che credevo fosse conoscenza comune, al di là di quel che scrive wiki. Forse per puro caso mi era capitato di sentirne parlare spesso, non so.

          Z.

        • Z. scrive:

          Moi,

          — Ma ne hai mai avuto in mano e lanciato uno, di boomerang ? —

          Sì, moltissimi anni fa; no, quello che ho maneggiato io (se ben ricordo) non era un modello complesso ma una specie di giocattolo di plastica; e no, non sono riuscito a farlo tornare indietro neppure un poco e neppure per isbaglio. E credo non ci sarei riuscito neppure se fosse stato un modello sofisticatissimo con motore incorporato 😆 😆 😆

          Z.

        • PinoMamet scrive:

          Z.

          embè, dcie pure “returning sticks were used as”… a noi la parte che interessa è WERE USED, quindi non avevano bisogno che arrivasse il Grande Ingegnere Bbiango a progettarglieli… 😉

          Moi e Z.

          io il boomerang l’ho lanciato più volte, seguendo le istruzioni, ed è praticamente sempre tornato. Se ci sono riuscito io…

        • Z. scrive:

          Pino, tu in confronto a me sei un prestidigitatore. Come del resto chiunque altro. Pensa che l’unico voto decente che ho preso in un compito di educazione tecnica l’ho preso perché un compagno fece il lavoro al posto mio. In pochi minuti, quando io non ci sarei riuscito in diverse ore 😀

          Z.

  20. Cat zu Felics scrive:

    Salve.
    Chiedo scusa per lo spodoratissimo off-topic.

    Ma volevo segnalare un mio post che potrebbe interessare il gestore e i frequentatori di questo blog.

    http://cat-so-infelix.blogspot.it/2013/05/il-corriere-le-minacce-in-rete-e-le.html

  21. mirkhond scrive:

    Per Pino Mamet

    Tanti anni fa lessi, non mi ricordo dove, che i Latini più antichi, inclusa Roma, usavano disfarsi dei “rottami” umani, tipo anziani e improduttivi, gettandoli nel Tevere come sacrificio umano….
    Ti risulta?
    Si parla ovviamente della Roma più antica…..
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Non mi è mai capitato di leggere niente del genere, perciò vado assolutamente “a orecchio” e prendimi con le pinze;
      così, a occhio e croce e su due piedi, e sempre in attesa di smentite…

      mi sembra un mito nella categoria “a noi la Storia piace solo se è trucida”, c’è tutto un filone, insomma, la rilettura “cozzalona” 😉 e sensazionalistica della Storia.
      Che più è antica, meglio si presta… anche sul ver sacrum, se ne sentono le peggio cose. A me è sempre sembrata una cosa abbastanza semplice e, a quei tempi, tutto sommato logica:
      in questo posto siamo troppi, spazio attorno ce n’è tanto, voi che siete giovani e forti andate fuori dalle palle e moltiplicatevi. Ma chissà…

      forse dietro questo c’è la rupe Tarpea? In ogni caso: ricordi se è stato trovato qualcosa che confermi questa ipotesi?

      ciao!!

  22. mirkhond scrive:

    Per Pino Mamet

    Stamattina passo alla Feltrinelli. Nella sezione storica, scorgo una collana con la copertina gialla, dedicata ai vari eserciti nella storia.
    Un libro mi ha colpito: I guerrieri più antichi di Roma 753 a.C.-321 a.C., un testo corredato da immagini, in cui i Latini/Romani più remoti hanno fogge e armature villanoviane, (che credo fattibili per l’epoca) tipo elmi conici a punta, armature modeste, giusto a coprire ventre e schiena medio-bassa, lance e spade, elmi impennacchiati per i notabili ecc.
    Ahm guerrieri che chissa perché vanno a piedi nudi, senza non dico sandali, ma nemmeno ciocie, e naturalmente a gambe nude…
    Ma nel Latium non c’era anche l’inverno?
    E poi la descrizione di questa prisca latinità, come di una masnada di bande di briganti feroci e tagliagole, con l’immagine dell’incendio di un villaggio sabino, con gli uomini massacrati e le donne catturate e fatte schiave.
    E la didascalia che dice che dove passavano i prisci Romani, non restavano che deserti nella Sabina!
    Insomma niente “civitas” come ce l’hanno fatta studiare, niente diritto, nemmeno le XII Tavole, ma un’accozzaglia di bande brigantesche i cui capi-clan, erano i senatori e il patriziato romano.
    Nessun senso dello “stato”, ma appunto la spietata legge di una gang mafiosa, in cui il più forte schiacciava senza pietà tutti gli altri.
    I villaggi erano come quelli ancora presenti nell’Agro Pontino ai tempi di Santa Maria Goretti (1890-1902), immortalati ne Il Cielo sulla Palude del 1949.
    In sostanza, rivedendomi parte del film di Genina, e con la mente ai Villanoviani e agli Ausoni/Italici Occidentali/Latini/Prisci Romani, sembrerebbe che l’Italia centrale sia rimasto un paese barbaro dall’VIII secolo a.C. alla prima metà del XX secolo dopo Cristo!
    Ora, mi chiedo se in una cultura villanoviano/ausonica/latina/romano-etrusca monarchica e primo repubblicana, la gente, sicuramente rude, si sbarazzasse dei “parassiti” sociali di allora, con qualche opportuno sacrificio nel biondo Tevere….
    Insomma un libro da PAURA, se penso all’imminente baratro sociale in cui l’Italia sta per sprofondare adesso che non si potranno più pagare le pensioni, e noi non siamo più abituati alla vita non della Civiltà Appenninica (XVII-XII sec. a.C.), ma nemmeno a quella del mondo contadino di Santa Maria Goretti!
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Sì vabbè, ma tu non prenderli troppo sul serio…
      dico davvero.

      I sacrifici umani i Romani in epoca arcaica li fecero, almeno a stare sentire… loro stessi.
      e probabilmente andavano anche scalzi quando gli andava, e nella bella stagione, come facevano i ragazzini in campagna a volte, anche cinquanta-sessant0’anni fa. Certo non d’inverno…

      ma che sacrificassero di routine tutti i vecchi, non lo credo affatto.

      Quanto alla differenza tra Stato e “associazione mafiosa”, ammetto che in una società primordiale, in cui il potere spetta di base a chi riesce a prenderselo, la differenza può essere sottile.
      I Romani hanno avuto il grande merito di saperla tracciare, questa differenza, con l’istituzione di un sistema di diritto che non fu il primo, ma che, nella sua forma compiuta, era forse meno malaccio di tanti altri, visto che sostanzialmente ancora dura, nel suo impianto fondamentale.

      E il grande demerito di non crederci loro per primi! Che un po’ li condanna, un po’ li salva, rispetto alla maggior convinzione di altri popoli.

  23. mirkhond scrive:

    Sempre per Pino

    Su internet, al momento, ho trovato questo:

    La notizia più recente e sensazionale riguarda la scoperta del centro politico e sacrale della città arcaica, la cosiddetta Domus regia: una struttura rettangolare di 345 metri quadrati, dotata di un vasto cortile. Uno degli aspetti più interessanti e delicati è senza dubbio il rinvenimento di due tombe d’infanti (quasi certamente due bambine), che Carandini interpreta come testimonianze di sacrifici umani connessi con la fondazione e con il successivo abbandono della dimora.
    Connessioni tra sepolture umane anomale, interpretate come testimonianze di sacrifici, e le fasi di strutture che segnano trasformazioni importanti nella storia della Roma arcaica, emergono anche in altre aree recentemente esplorate. Si tratta di un fenomeno destinato a suscitare, da un lato, l’interesse e le polemiche degli specialisti, per le ipotesi che possono trarsi da quelle connessioni, dall’altro, la curiosità di un pubblico più largo, attratto dalla luce selvaggia e “primitiva” che la pratica del sacrificio umano proietta inevitabilmente sulla storia della “civilissima” Roma.
    Il fenomeno appariva scabroso già agli antichi, che cercarono spesso di rimuoverlo o di normalizzarlo. Ma tra le pieghe delle fonti emerge con chiarezza che a Roma, come in quasi tutte le società antiche, l’uccisione di esseri umani era considerata un rito utile a placare gli dei. Si ha l’impressione che a una prima fase, in cui i sacrifici umani dovevano essere una pratica stabilmente incardinata nella religiosità civica, sia seguita una seconda fase, in cui a essa si ricorreva in momenti ritenuti particolarmente gravi per la vita della comunità. Era questo il caso del celebre sacrificio di una coppia di Greci e di una coppia di Galli, sepolti vivi nel Foro Boario. Il turbamento degli autori antichi è evidente nel racconto di Livio, che sente il bisogno di precisare che quel sacrificio era una pratica aliena dalla religiosità romana. Aveva evidentemente torto, visto che Plinio il Vecchio, pochi anni dopo, poteva affermare che le sepolture rituali di esseri umani erano un’esperienza che i Romani ripetevano ormai da 830 anni, vale a dire fin dai tempi della fondazione della loro città. Seppellire una coppia (maschio e femmina) significava propiziare lo sterminio rituale della stirpe che la coppia rappresentava. Il seppellimento di coppie di Galli e di Greci avrebbe dovuto quindi provocare l’annientamento di popolazioni ritenute pericolose per la sicurezza della “terra Italia”. Il sacrificio rimandava quindi a un’idea ristretta del territorio italico, in quanto non ancora circoscritto dalle Alpi, ma dagli Appennini: al di là degli Appennini si trovavano appunto Galli e Greci.
    Alla metà di maggio, i Romani si recavano in processione al ponte Sublicio, dove le Vestali, con un rito solenne, gettavano nel Tevere 27 fantocci di giunchi. Già gli antichi ritenevano e le maggior parte degli studiosi moderni concorda che questa cerimonia, il cui autentico significato rimane oscuro, fosse il surrogato di un sacrificio umano praticato annualmente in un’età più remota. Oggi che la contrapposizione tra barbarie e civiltà sembra tornata di moda, possiamo trarre, da questo argomento, anche una lezione di “correttezza politica”. Per molto tempo, gli storici moderni hanno ritenuto che il sacrificio umano fosse un fenomeno più consono all’Oriente “crudele” che al “civile” Occidente dei Greci e dei Romani: i Fenici, si ripeteva, amavano gettare nel fuoco grandi numeri di bambini per placare le loro mostruose divinità. Le notizie di alcune fonti antiche avverse ai Fenici sembravano confermate dagli scavi archeologici, che portavano alla luce i resti di molti bambini sepolti in appositi cimiteri punici. Oggi si ritiene che quei cimiteri riflettessero, probabilmente, una cura particolare per la sepoltura delle creature morte prematuramente. La Roma arcaica sembra invece punteggiarsi di sepolture strane, che evocando la barbarie del sacrificio umano ci ricordano tutta la faziosità dell’etnocentrismo.

    Fonte: ilmessaggero.caltanet.it
    view post Inviato il: 18/4/2005, 09:32 Citazione

    Altra chicca :

    Scoperta a York tomba romana con 49 scheletri “decapitati”

    Quarantanove corpi, risalenti al 200 dopo Cristo. Tutti decapitati nell’ambito di un rituale misterioso: perché il teschio è stato posto tra le gambe o ai piedi.
    E’ un vero enigma per gli archeologi il ritrovamento, a York, in Inghilterra, di una tomba di epoca romana con il suo macabro “contenuto”.

    Fonte: ilmessaggero.caltanet.it

    da : camelotforum.forumfree.it

    • PinoMamet scrive:

      Quella dei fantocci gettati dalle Vestali non la ricordavo, e non saprei come interpetarla diversamente rispetto all’ipotesi che si fa nell’articolo.

      Invece i cadaveri decapitati di York, nel 200 d.C., più che a un rito strano mi fanno pensare a qualche ribellione sedata con la forza. Ma ripeto, chissà…

  24. Moi scrive:

    mi ripugna che una persona che […] abbia avuto una formazione umanistica cada così facilmente nei luoghi comuni di cui sono preda, di solito, le persone con (altrettanto degna) formazione scientifica

    Pino

    ————————

    Di solito lo pensa chi fa solo scienza teorica, senza esperienze di laboratorio, su libri dove i riferimenti al mondo reale stanno a zero …

  25. mirkhond scrive:

    I 27 fantocci, richiamano il rituale degli Argei, una cerimonia religiosa che si teneva sulle rive del Tevere il 16-17 marzo e il 14-15 maggio.
    Stando ad Ovidio, Dionigi di Alicarnasso e a Plinio il Vecchio, questa festa, ricordava quella più remota, in cui al posto dei fantocci, si gettavano dei vecchi che avessero raggiunto i 60 anni…..
    Gli autori latini dicono però che quei vecchi sarebbero appartenuti ad una fantomatica e mitica colonia greca (gli Argei appunto) giunta sui 7 Colli al comando di Evandro.
    Questo escamotage, serviva probabilmente per rigettare sui Greci, la responsabilità di un sacrificio umano che alla Roma della prima età imperiale doveva fare orrore!

  26. Moi scrive:

    @ Z

    Pigiare il bottone della TV e tirare talentuosamente pedate a un pallone seguiti da ottimi allenatori e preparatori eccetera, con moltissima esperienza pratica di gioco contro avversari di altissimo livello eccetera … sono due robe molto, troppo diverse per prendere sul serio l’ obiezione (tua) in oggetto.

  27. mirkhond scrive:

    Comunque Zanardo ancora NON ha risposto sul perché gli sta così antipatico Gino Strada….
    Come Moi e Jam, tende ad glissare su domande imbarazzanti? 😉

    • PinoMamet scrive:

      Zanardo non so, ma a Mamet Gino Strada sta antipatico per il tono pontificante e un po’ sbruffone, da “faccio tutto io”, per la visione ultrasemplicistica “senza se e senza ma” (anzi, mi pare che l’espressione venga proprio da quelle parti lì) e perché alla fine di Emergency, gira e rigira, è diventata presidentessa la figlia, quindi siamo sempre italiani e tutto in famiglia.

      Col che non voglio assolutamente sminuire quanto fa, per cui merita la più grande ammirazione. Andammo anche a sentire, non ricordo più se lui o un altro caporione di Emergency, a una conferenza, millanta anni fa, con un amico…
      che mi disse la frase con cui continuo a essere d’accordo “quelli di Emergency li ammiro quando stanno zitti, ma quando iniziano a parlare mi fanno incazzare!”

    • Z. scrive:

      Mirkhond,

      lo Stradagino non mi è più antipatico di tante altre persone come lui, arroganti e piene di sé, che nel clima incredibilmente cialtronesco dello scorso decennio hanno trovato enorme fortuna mediatica nel nostro Paese.

      E siccome, per fortuna, non sono il Presidente della Repubblica, non devo neanche premettere o postmettere dichiarazioni istituzionali tipo “dobbiamo rendergli merito per quello che fa nelle zone di guerra”. E’ uno dei pochi vantaggi che la mia mediocrità mi conferisce 😀

      Ora però, Mirk, fammi capire: cosa ci potrebbe mai essere di imbarazzante nel trovare antipatiche, appunto, le persone arroganti e piene di sé? non ti pare, al contrario, abbastanza normale?

  28. mirkhond scrive:

    Non conoscevo i motivi di tale tua antipatia…..

  29. mirkhond scrive:

    Comunque, non riesco a capire perché troviate Strada così arrogante….
    In un mondo in cui il forte tende a chiudersi e il debole a venir progressivamente abbandonato al suo destino, per me è importante che ci siano persone che si preoccupino dei più sfortunati…
    Cos’è vi sta sul cazzo perché va in tivvù? Perché va da Fazio?
    Perché é vicino a Beppe Grillo?
    Perché dirige Emergency con la figlia?
    Macchissenefrega, se tutto questo puo’ servire almeno ad aiutare chi soffre!
    Zanardo, mi convinco sempre più che tu sia un LIBERALE, che di “sinistra” ha solo un retaggio anticlericale, vecchio di ormai 200 e più anni…..

    • Francesco scrive:

      Mirkhond,

      Strada è incredibile arrogante. E rozzo, nelle sue spiegazioni di come va male il mondo e di come farlo andare bene. Non essendo Andreotti, tendo molto poco a concedergli l’attenuante “con il bene che fa può dire quello che vuole”. Anche perchè lo trovo molto spesso a tromboneggiare in TV, dove di bene non ne fa affatto.

      Le spiegazioni semplicistiche sono un veleno potente, che di solito la storia estirpa col sangue.

      Ciao

      • mirkhond scrive:

        Vabbè da te che risposta ci si puo’ aspettare?
        Io mi riferisco allo Zanardo, che invece è una continua meraviglia….
        Ce ne fossero di più di gente come Strada, che è sì arrogante, ma coi POTENTI e PREPOTENTI…..

        • Francesco scrive:

          Strada è arrogante come modo di argomentare, non farti ingannare dalla vanità che lo porta a far finta di sfidare i potenti, purchè dei nostri paesi “civili” in cui non rischia nulla, neppure una multa.

          Spara le sue certezze in ogni campo, come se essere chirurgo lo rendesse competente in altri settori. Ricorda certa pretaglia, che però almeno ha la giustificazione che la teologia pensa di sapere tutto, cosa che la chirurgia non mi risulta fare.

          Non prendere da lui l’abitudine dell’insulto, non è una bella cosa.

        • mirkhond scrive:

          Io so solo che Emergency AIUTA i più POVERI nel mondo, NON FACENDO PAGARE LORO I COSTI DELLE CURE.
          E questo MI BASTA per considerare Strada UNA BRAVA PERSONA, pur con tutti i suoi difetti, che a me paiono irrilevanti
          A differenza dei telefilm u$a dove per FINGERE di aiutare chi soffre, EVITANO ACCURATAMENTE di dirti, quanto devi pagare…
          Magari 20.000$ solo per 10 giorni di ricovero, come racconta l’attore Marzocca, attore trasferitosi in quella cagata di florida….
          E detto da un INNAMORATO degli u$a, come te….

        • PinoMamet scrive:

          Mirkhond

          non condivido il punto di vista su questa faccenda.

          Emergency aiuta i più poveri, non so se questo faccia di Strada una buona persona, ma sicuramente NON fa di lui un uomo simpatico.

          Poi, ripeto, massimo rispetto per quello che fa.

          PS
          Sono d’accordissimo sui telefilm USA, dove il problema dei costi delel cure mediche è rarissimamente e frettolosissimamente trattato…

        • Francesco scrive:

          giusto per dare un colpo alla mia immagine, condivido il giudizio necessariamente negativo sul sistema sanitario USA e su come evitino di affrontare la questione nei telefilm medici

          in quelli polizieschi, ho più vote notato una “fatalistica” accettazione che senza soldi non si hanno cure, punto e basta, senza accenni di incazzatura per un sistema palesemente sbagliato e inferiore a quanto realizzato altrove

          mica penso che al di là del mare ci sia Valinor!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Comunque sì, Gino Strada fa parte del novero delle persone che mi piacciono proprio perché sono “antipatiche”, nel senso che non sono lo stereotipo televisivo di mr. Simpatia.
      Certo, poi ci sono i simpaticoni, tipo Silvio, o tipo Bersani dopo che si è bevuto una birra al bar (e quindi io, che al bar non berrò mai una birra, sono lieto della mia antipatia 😀 ). Ma devo ammettere che quando fecero Monti presidente del consiglio, un tizio che non cercava minimamente di essere simpatico, io sono stato contento: finalmente potevo giudicare un governo per quello che avrebbe fatto e non per quanto simpatici fossero i suoi ministri.
      Ammetto che il mio è un punto di vista personalissimo e nettamente minoritario sia in questo paese che in questo blog 😉

      Poi, visto che non sono un simpaticone, che con gli estranei tendo ad essere introverso, che non riesco a parlare in pubblico senza indossare una maschera di “saccenza” e tutto il resto, direi che provo la massima comprensione per chi ha la sfortuna di essere nei miei panni.

      • PinoMamet scrive:

        Ma non vorrai mettere una persona come te nello stesso contenitore di un mostro come Monti!

        Monti credeva di essere simpatico! Faceva la faccette! Faceva la battutine! Erano convinto non solo di essere bello e intelligente, intelligente perché bello e bello perché intelligente e ricco; ma di essere per questi motivi naturalmente simpatico, e simpatico agli italiani “migliori”, cioè quelli come lui, a cui erano indirizzate le battutine di supponenza contro Berlusconi e addirittura contro la “statura” di Brunetta (roba che se l’avesse fatta Berlusconi, apriti Cielo!)

        Hai presente gli sguardi ironici tra Sarkozy e Merkel quando parlavano di Berlusconi? Io Berlusconi mai lo votai, vergin di servo encomio, ma cribbio, era roba da prenderli a calci nel culo a tutti e due, al nano megalomane francesce sposata con la mignottona, e alla culona inchiavabile.
        ma guardatevi nei vostir paesi, che avete fatto le peggio cose, e poi le rimproverate all’Italia… a teste de cazzo!

        Ecco, Monti era tutto questo ma molto peggio, perché depurato dal nazionalismo, che è un sentimento del cazzo ma pur sempre umano, e dotato al suo posto di un fervido e attivo odio antinazionale, pur di far bella figura con i suoi simili all’estero, “noi che parliamo bene l’inglese perchè siamo belli, intelligenti e ricchi”.

        Monti, non so se si nota, ma non riesco proprio a mandarlo giù. Mi fa lo stesso effetto che fa a Mirkhond parlare dei Savoia (che vadano all’inferno anche loro, sia ben chiaro).

      • Francesco scrive:

        Beh, no, Roberto, io Strada lo trovo proprio stronzo, senza sfumature del tipo “almeno è genuino”

        anche se non sopporto i piacioni alla Berlusconi o Fazio (e adoro D’Alema)

      • roberto scrive:

        concordo con l’antipatia di strada ed in genere di tutti quelli che hanno la soluzione in tasca per ogni problema….sarkozy è uno del mucchio

        monti invece a me stava piuttosto simpatico (umanamente dico, politicamente più o meno come un gatto attaccato allo scroto) e la battuta sul terribile brunetta è stata fantastica

        la merkel invece non mi ha mia suscitato passioni né pro né contro.
        nella scena dei ridolini anti berlusconi secondo me era piuttosto imbarazzata con quel cretino di sarkoy che faceva il pagliaccio (ma non so se vi ricordate il berlusconi che esce dalla macchina telefonando a strsburgo, fossi stato nella merkel lo avrei fatto gettare in pasto ai coccodrilli)
        poi come già detto mi stanno simpatici gli understatement, del tipo “sono la donna più potente d’europa ed il mio hobby è coltivare ragoline nell’orticello di casa”, quindi chiaramente tra merkel e sarkozy scelgo merkel.

        il tutto, ripeto, umanamente parlando. politicamente che vadano tutti a ciapà i rat.

    • Z. scrive:

      Mirkhond,

      — Comunque, non riesco a capire perché troviate Strada così arrogante —

      Per lo stesso motivo per cui trovo Megan Fox così gnocca, o la muraglia cinese così lunga.

      — In un mondo in cui il forte tende a chiudersi e il debole a venir progressivamente abbandonato al suo destino, per me è importante che ci siano persone che si preoccupino dei più sfortunati… —

      Massì, certo, l’abbiamo già detto. Lo Stradagino merita rispetto poiché l’attività meritoria di Emergency garantisce cure mediche blah blah yadda yadda blah e amen. Continua però ad essere una persona presuntuosa e arrogante.

      — Zanardo, mi convinco sempre più che tu sia un LIBERALE, che di “sinistra” ha solo un retaggio anticlericale, vecchio di ormai 200 e più anni….. —

      Spesso ci si convince di ciò che desidera credere. Nel caso di specie certamente ti sbagli su una cosa: non sono anticlericale. Il resto è questione di punti di vista, ma personalmente non credo che provare fastidio per l’arroganza significhi essere di destra.

  30. mirkhond scrive:

    Ovviamente, non sprecare il tuo preziosissimo tempo a rispondermi un’altra volta…
    Tanto queste sono considerazioni da barzelletta!
    Mica come D’Alema che pontifica di rigore fiscale dal moro di venezia, eh!

  31. Francesco scrive:

    x Moi

    è una questione economica.

    per tirare bene un rigore a cucchiaio, basta tirare un sacco di volte calci a un pallone, fino a imparare che facendo così il pallone farà cosà

    nessuno chiede a Pirlo di sapere di trigonometria, quando impara a effettuare tiri ad effetto la cui spiegazione scentifica richiede la potenza di calcolo di un Cray

    per una macchina da assedio, ogni tentativo è assai complesso, lungo, costoso (in termini di risorse scarse) e anche rifare la macchina giusta richiede la comprensione di una \"ricetta\" complessa

    per dirne una, inventare una balestra è un casino che richiede conoscenze di parecchie campi (la metallurgia, se non volete che si spacchi ogni volta), che servono anche per costruirla

  32. mirkhond scrive:

    “La società italiana si è dimenticata di cosa sia la povertà, la solidarietà, la capacità di vivere con poco senza che questo sia vergogna, la coscienza che il benessere non è un diritto e che i soldi non te li porti nella tomba (per cui se hai venduto il culo di tua madre (cit) per soldi non hai fatto un grosso affare) è una tragedia.”

    Hai ragione.
    Ma è stato il BENESSERE, gli anni delle vacche grasse, della finanza allegra del pentapartito, a creare con la FINE della civiltà contadina, la fine di quella cultura della SOLIDARIETA’ TRA POVERI a BASE CLANICO-TRIBALE, che ci portiamo dietro, forse dalla cultura appenninica (XVII-XII secc. a.C.) e impreziosita dal Vangelo, fino a 50-60 anni fa….
    Ma OGGI, con le vacche magre e la CRESCENTE RECESSIONE, la gente TORNA a confederarsi, a ricostituire vecchi e NUOVI clan tribali, pre reggere INSIEME le sfide di tempi duri?
    Forse nell’Oltrarno Fiorentino tanto caro al Martinez, dove vi è una CULTURA di LOTTA SOCIO-SINDACALE, che se non risale ai Ciompi (1378-1382), sicuramente all’epoca liberal-piemontese, citata dai romanzi di Pratolini come Metello.
    Ma altrove, la solidarietà o passa dalla MAFIA oppure TI ARRANGI, quando non hai più una famiglia che ti sostenga, o è come se non ce l’avessi…..

    • Francesco scrive:

      Mirkhond,

      si moriva di fame anche prima , se privi di agganci e di amicizie e ci si trovava in difficoltà. quanti santi emergevano nella società perchè si occupavano dei poveri? e questo implica che normalmente non ce ne si occupava, ahimè.

      quante famiglie cedevano alcuni figli perchè andassero a padrone chissà dove, molto spesso a morire malamente?

      quanti banditi creava la fame?

      per cui differisco da te in due cose:
      1) non vedo così ottimisticamente la società “antica”
      2) mi rifiuto fermamente di demonizzare il benessere, quasi potessimo essere uomini solo nella miseria. ecchecazzo, capisco bene che la pancia piena espone alla tentazione, ma lo fa anche la pancia vuota!

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Non ci capiamo.
        Non mi sembra di santificare al 100% i “bei tempi andati ormai”, vedasi questioni sacrifici umani, piccoli e piccole prostitute, orrori di ogni tipo, generati dalla miseria.
        E’ solo che quando, NASCI povero, VIVI povero e MUORI povero, sei in qualche modo, vaccinato ai tanti, TROPPI CALCI che la vita ti da.
        E magari la apprezzi anche meglio, e le dai molto più valore.
        Ma se sei nato nel BENESSERE, che non ti sei guadagnato tu, ma te lo hanno messo su un piatto d’argento, e poi, UNA SERIE DI TRAGEDIE familiari, personali e SOCIALI ti riducono col CULO A TERRA, credimi, c’è un’ALTISSIMA probabilità che tu faccia la fine dei 999 che NON POSSONO REGGERE l’andamento incostante delle borse valori….
        ps. I suicidi sono in aumento, anche tra tanti IMPRENDITORI!
        ciao!

        • Francesco scrive:

          abbiamo dimenticato come si vive senza il benessere e pagheremo un prezzo molto alto per tornare alla realtà

          non credo l’Unione Europea c’entri nulla, però

          è colpa nostra, di noi cittadini, colpevoli quanto Pinocchio per aver creduto al Gatto e alla Volpe, anzi di più

        • mirkhond scrive:

          “abbiamo dimenticato come si vive senza il benessere e pagheremo un prezzo molto alto per tornare alla realtà”

          Qui concordo, ma ricordiamolo, E’ IL BENESSERE DEGLI ANNI DELLA FINANZA ALLEGRA che ce lo ha fatto scordare, eh!
          ciao!

        • Z. scrive:

          Se metti “finanza” al plurale, e parli di “anni delle finanze allegre”, ecco, allora sono d’accordo pure io. Dove per “finanze” si intendono tante cose: gli investimenti allegri in titoli derivati, la debolezza di fronte alla speculazione internazionale, l’incapacità di far fronte ad un debito pubblico sempre crescente…

        • Francesco scrive:

          Z

          però il debito pubblico italiano, meglio la sua crescita incontrollata, è antecedente agli anni della finanza allegra, che noi italiani abbiamo vissuto di striscio e di rimbalzo (e di ciò sia lode al Signore, sennò saremmo veramente come la Grecia)

          M

          scusa ma la saggezza contadina che insegna a metter via negli anni delle vacche grasse perchè poi verranno quelli delle vacche magre ce la siamo scordata noi, che va dietro ai pifferai mica può lamentarsi quando cade nel fosso.

          ciao

        • Z. scrive:

          Infatti intendevo includere entrambi i periodi, con un po’ di torsione linguistica. Sono conciliante ed inclusivo di natura (alcuni dissero “cardinalizio”, e pare che su questo anche il Duca sia d’accordo 😀 ).

  33. mirkhond scrive:

    “gli altri 999 stanno così male, ma così male, in quell’inferno maleodorante e nauseabondo, che non tornano a casa e restano lì a viverci e ci fanno figli e ci fondano comunità in cui ricordano le loro origini”

    O più semplicemente corrono ad arruolarsi, maschi e femmine, nell’u$ army, in quelle guerre del $….pardon…esportazione della libertà e della democrazia.
    Che se muori o RESTI INVALIDO, almeno una pensione ti viene garantita!
    Una bella conquista nel campo dei diritti umani!

    • Francesco scrive:

      non credo la società USA sia formata da un 1% di ricconi e un 99% di soldati … quindi questa spiegazione non regge

      mi sa che tu non vuoi ammettere l’esistenza degli americani normali più di quanto quel tizio nei Promessi Sposi volesse ammettere l’esistenza della peste!

      😀

  34. habsburgicus scrive:

    analisi condivisible in buona parte..ma io non sarei così tanto duro sul pentapartito “finanza allegra del pentapartito”… 😀
    verrà presto il giorno (e forse é già venuto :D) che gli italiani si renderanno conto che gli anni di Craxi e Andreotti, tanto dileggiati, erano l’età del’oro, rispetto ai tempi attuali e, temo, a quello che ci riserverà il futuro…
    secondo me, l’Italia repubblicana ha avuto due età dell’oro e una d’argento (nel senso che si stava bene ma fu inquinata da violenza politica e altro)
    1° età del’oro, il tardo centrismo, da metà anni ’50 sino all’avvento del centro-sinistra (politicamente, e storicamente, il centrismo finisce con la deposizione di Tambroni nell’estate 1960, tradito dagli “amici” DC)
    2° età dell’oro, gli anni Ottanta, che sono e saranno sempre più rimpianti
    età d’argento, gli anni Settanta (e i secondi Sessanta)
    ciao a tutti !

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ti dirò, se mi concedi di far raddoppiare il debito pubblico, ti riporto anch’io nell’età dell’oro che te la ricordi finché campi… nel senso che finché campi verrai tartassato perché si devono risanare i bilanci pubblici che io, col tuo sostegno entusiasta, ho mandato a mignotte.

      • Francesco scrive:

        Confermo la diagnosi di MT.

        Però ricordo che l’alternativa era, verosimilmente, una guerra civile o quasi.

        Sigh!

        PS invece, dopo il 2000, si sarebbe potuto fare molto con meno spargimento di sangue, e NESSUNO ha fatto.

  35. mirkhond scrive:

    “verrà presto il giorno (e forse é già venuto 😀 ) che gli italiani si renderanno conto che gli anni di Craxi e Andreotti, tanto dileggiati, erano l’età del’oro, rispetto ai tempi attuali e, temo, a quello che ci riserverà il futuro…”

    Credimi c’è già da tempo, chi la rimpiange quell’età….
    Quattro gorni fa dal barbiere, un signore che c’era prima di me, diceva proprio questo al barbiere:

    ” A me che i politici rubino non me ne frega un c…., basta che diano da mangiare anche a me!”

    E ciò spiega come mai, il “popolino” dalle mie parti, non sia molto sensibile ai temi dell'”onestà” e della “legalità” travagliesco-dipietrista e perfino grillina.
    All’uomo della strada non gliene sbatte un belino se sei un ladro, se stai in politica da 20 anni e più solo per difendere i tuoi quattrini e te stesso da una persecuzione giudiziaria, se ti scopi delle troiette marocchine, napoletane, romagnole o un gelmini-pimer.
    Non gliene frega un cazzo, nella misura in cui DAI ANCHE A ME!
    Ecco perché “l’asse onesta&legalità prima di tutto” PERDERA’ SEMPRE, se la gente non ha da mangiare……
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      ” ” A me che i politici rubino non me ne frega un c…., basta che diano da mangiare anche a me!”

      E ciò spiega come mai, il “popolino” dalle mie parti, non sia molto sensibile ai temi dell’”onestà” e della “legalità” travagliesco-dipietrista e perfino grillina.”

      Identici discorsi li sento anche qua, Mirkhond…
      e non mi sento neanche di dargli tutti i torti! 😉

    • roberto scrive:

      su craxi & co.,
      bisognerebbe far capire al barbiere e ai suoi amici che “i politici rubano” vuol dire sostanzialmente “i politici rubano ai nostri figli”

      voi che non avete figli potete scrollare il capo e rimpiangee gli anni ottanta, a me invece non sta molto bene

      e si lo vedo da solo che ieri i miei genitori, con uno stipendio da impiegato ed uno da insegnante, potevano comprarsi un appartamento, mandare due figli all’università e frasi due mesi di vacanze, e ora no…solo che “ora” è figlia di “ieri”

      • Francesco scrive:

        Concordo al 99%: quei politici hanno rubato ai nostri figli (col nostro concordo e voto e sostegno).

        Ancora oggi, nei sondaggi, gli italiani vogliono più spesa pubblica e meno tasse (per se stessi).

        In sintesi: ci siamo sparati da soli, e abbiamo fatto centro.

        Credo ci siano anche* casi di politici che hanno rubato in un contesto di aver operato per il bene pubblico, però. Hanno giusto fatto la cresta su una crescita cui avevano contribuito per la loro parte (*in Asia, mi pare).

      • mirkhond scrive:

        E allora perché disprezzi Strada, che almeno FA QUALCOSA per i poveri, mentre trovi SIMPATICO, l’AFFAMATORE DI POPOLO, monti?
        Non capisco Roberto…
        Anche tu stai sul cammino della deriva LIBERALE dello Zanardo?

        • Z. scrive:

          Duca, lo Stradagino ci è solo antipatico. Nessuno di noi lo disprezza. Né io né – ne sono convinto – il buon Robelux. La mia battuta poi non era neppure su Strada, ma soprattutto su quei pacifisti muscolar-testosteronici tanto di moda una decina d’anni fa.

        • roberto scrive:

          infatti mirkhond, non ho detto che disprezzo strada, solo che lo trovo pesantemente antipatico. già il fatto che sentendo strada ci siano delle persone che hanno l’impressione che emergency sia l’unica struttura che si occupa di curare gli afghani, me lo fa stare antipatico.

          sull’affamatore di popoli, ripeto, non era un giudizio politico. semplicemente
          1. mi piace l’humor all’inglese (cioé fare una battuta rimanendo serio)
          2. mi piace chi passa il veglione di capodanno mangiando il cotechino in famiglia
          3. ci ha salvato le terga in un momento drammatico
          4. era a capo di un governo in cui alcuni ministri semplicemente non erano all’altezza e questa è una colpa
          5. sono molto contento che sia fuori dai giochi

          (aggiungerei un 6. che non interessa a nessuno, è stato un grandissimo commissario europeo)

    • izzaldin scrive:

      Un mio amico muratore polacco a Palermo mi disse la stessa cosa: poco dopo la nascita del governo Monti lui sosteneva che “almeno Berlusconi faceva mangiare ANCHE gli altri.. Monti pensa solo a sè stesso”.
      Anche io la penso così.
      Quando Andreotti diceva cose tipo “perchè escludere quando si può includere, alla mensa del potere” rappresentava davvero la maggioranza degli italiani.
      come si dice qui da noi, “mangia e fai mangiare”.
      come dice Mirkhond “Non gliene frega un cazzo, nella misura in cui DAI ANCHE A ME!”
      io non mi scandalizzo, non ho alti valori ideali e morali da difendere, per cui ben venga il voto di scambio. Se non farai mai riforme serie e coraggiose, quantomeno mi regalo un pacco di pasta o una ricarica wind da 10 euro.. 🙂

      Saluti,
      izzaldin

      • Z. scrive:

        Vero. Infatti Berlusconi si è dovuto dimettere proprio perché gli italiani, con lui, si abbuffavano che era una festa. Erano così grassi che la loro salute rischiava di risentirne 😀

        • mirkhond scrive:

          Berlusconi E’ STATO DIMESSO da un GOLPE BIANCO patrocinato da Napolitano agli ordini della merkel e della BCE, caro Zanardo ex socialista…..

        • Z. scrive:

          Appunto. Il golpe l’hanno fatto perché erano invidiosi di noi. Non ne potevano più di vederci così grassi, ricchi e felici, e ci hanno imposto Monti per renderci affamati, poveri e miserabili 😀

      • mirkhond scrive:

        Almeno due qua dentro, che capiscono ciò di cui sto parlando….

        • mirkhond scrive:

          Mi riferisco a Izzaldin e a Pino.

        • roberto scrive:

          capisco perfettamente quello che vuoi dire, solo che, a mio sommesso avviso, sbagli (in buona compagnia di pino, izzaldin, del muratore e del barbiere)

          tra l’altro sono veramente stupito da affermazioni tipo ““almeno Berlusconi faceva mangiare ANCHE gli altri.. ” (a meno che per altri non si intendano le puttanelle di arcore, o i giocatori del milan, nel qual caso nulla da dire). non mi sembra proprio che il 15 novembre 2011 l’italia era sto paradiso del bengodi….

      • Francesco scrive:

        solo che le ricariche Wind e i pacchi di pasta non crescono sugli alberi

        OGGI siamo al giorno in cui sono finiti i soldi per comprare pasta e ricariche da regalare agli elettori indifferenti a furti e sprechi e si scopre di essere seppelliti in fondo a un profondissimo pozzo, pieno di debiti e di merda

        pregasi dare la colpa a chi nel pozzo ci ha seppellito, grazie

        • izzaldin scrive:

          @roberto
          guarda che io mi sono limitato a riportare quello che ho sentito. non mi strappo le vesti se i pariah del sottoproletariato vendono il loro voto, ma non esalto neanche il voto di scambio. ero ironico.
          io in passato ho votato quasi sempre (mai per silvio, of course), alle ultime politiche no.
          forse se mi avessero offerto un cannolo ci sarei andato 🙂
          saluti,
          izzaldin

        • Roberto scrive:

          Non avevo capito l’ironia!

          Ciao

  36. mirkhond scrive:

    Zanardo, Zanardo…..
    Stai parlando, dopo un’abbondante libagione, sul moro di venezia, insieme al TUO amico d’alema? 😉

  37. mirkhond scrive:

    Comunque sto notando con stupore, come su questo blog ci siano persone di SINISTRA, a cui del baratro in cui STIAMO SPROFONDANDO, non gliene frega niente, e difendono FIOR DI AFFAMATORI DI POPOLO, asserviti all’eurobanksteraggio…..

  38. mirkhond scrive:

    “bisognerebbe far capire al barbiere e ai suoi amici che “i politici rubano” vuol dire sostanzialmente “i politici rubano ai nostri figli”

    Bisognerebbe anche far capire che la morale al “popolino” non si può farla dagli scranni dell’europrivileggio, eh!
    La gente, questa “lezionicina di alta (socialmente parlando) moralità” non la capisce proprio, eh!
    Eh, che poveri deficientoni, a non ingollarsi la lezioncina del potere EUROBANKSTERISTICO di OGGI!

    • Francesco scrive:

      moralità?

      se uno ruba a mio figlio il cibo di bocca (e mi sa che al Sud siete già lì, qui da noi manca ancora un poco), non è un cavolo questione di moralità, è questione di sopravvivenza

      provo con un esempio: il politico X ti regala un pacco di pasta da 2,5 euro e, nello stesso tempo, porta all’incasso una cambiale da 100 euro con la tua firma. vuoi riconoscere che è un emerito stronzo?

      Monti queste cose non le ha fatte, lo dico persino io che sono un antipatizzante.

      Ciao

  39. Miguel Martinez scrive:

    Potremmo trovarci TUTTI d’accordo – Peucezio, Andrea De Vita e Francesco ad esempio – su questo?

    http://partecipazione.regione.emilia-romagna.it/news/normali/2013/febbraio/la-proposta-di-labsus-per-l2019italia-dei-beni-comuni

    Non li conosco personalmente, e cercate di fare astrazione da un certo gergo “costituzionalista”, andando al sodo.

    • izzaldin scrive:

      certamente, ricostruire concretamente lo spazio cittadino/comunitario attorno a noi è la cosa migliore, e certamente è più difficile che vaticinare su Israele, Palestina, mafia e banksters.
      Da questo punto di vista apprezzo il momento “localistico” del gestore di questo blog, che ha momentaneamente accantonato mundus imaginalis, conflitti culturali e logiche del dominio per dedicarsi al suo quartiere e ai bambini della ludoteca.

      saluti,
      izzaldin

      • Z. scrive:

        Da mediocre profeta, profetizzo che MM ti dirà che non si tratta di due ambiti così diversi tra loro, a prenderli seriamente.

        Perché dico questo – per anticipare Miguel e parlare al suo posto? No, perché alla fin fine credo che non abbia neppure tutti i torti. Occuparsi dell’immaginario e interessarsi di conflitti culturali, forse, è anch’esso un modo per comprendere (e aiutare) il nostro quartiere.

        Comunque, mi scuso in anticipo con Miguel (e con te) per l’intrusione!

    • nic scrive:

      Chiaro! come non si può non essere d’accordo su un  bel laboratorio per la sussidiarietà nato da una sinergia tra la supercazzola prematurata e lo scappellamento a destra che con qualche milione di euro spartito tra politici, professori, assessori e ong varie farà una bella pagina web tutta cliccabile con 8 visite al giorno.

      Migue, ci sei, ci fai o in tempi di crisi con le traduzioni non si guadagna lo sufficiente?

      PD: “le sinergie” vanno ancora di moda? Hanno resistito anche più del “piuttostoche” ripetuto a martello ed il mitico “know how”

    • Francesco scrive:

      sono troppo vecchio e politicamente corrotto per aderire con entusiasmo.

      dove si pone il Sacro Diritto di Proprietà in questo contesto?

      evviva gli spazi comuni e autogestiti ma con quali fondi?

      siamo alla sostanza di qualcosa o alla solita scusa per bloccare tutto (come piacerebbe a Peucezio) e per farsi dare soldi?

      ma riconosco volentieri che il tema è troppo importante per liquidarlo con due battute da “destra economica”

      ciao

    • roberto scrive:

      con occuparsi dei beni comuni con me sfondi una porta aperta, ed è quello che nei paesi civili si fa senza bisogno di pensarci troppo

      giusto un esempio. quest’anno a natale mega nevicata negli stati uniti ed il giorno dopo strade e marciapiedi impeccabili. perché?
      1. TUTTI puliscono il marciapiede davanti casa loro (e quello dei vicini assenti, o vecchi o malati)
      2. nessuno si parcheggia a pene di segugio, ergo le macchinette spazzaneve del comune passano senza nessuna difficoltà
      3. gruppi di cittadini comprano insieme degli spazzanevi da montare su un 4×4 (snow plow). uno gira a spazzare le strade minori, con tanto di etichetta “lavoro
      per voi” e con tanto di torta preparata dalla vecchietta e finale con caffé e biscottini per tutti gli allegri spazzini volontari

      immagino che non sia cosi’ sempre e dappertutto ma quello che ho visto con le mie pupille da un valore alla parola “comunità”

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per martinez

      Molto interessante. Sul sito http://www.labsus.org/labsus2/ leggo anche le seguenti parole:

      ‘I fondi statali per le politiche sociali, per la famiglia, per la non autosufficienza e il fondo affitto sono passati da 1.781,4 milioni di euro del 2008 a 156,4 milioni del 2013 (dati CislFnp). Urge inventare un nuovo modello di welfare fondato sulla sussidiarietà, prima che per i diritti sociali sanciti dalla Costituzione sia troppo tardi.’

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  40. mirkhond scrive:

    “Lo Stradagino merita rispetto poiché l’attività meritoria di Emergency garantisce cure mediche blah blah yadda yadda blah e amen. Continua però ad essere una persona presuntuosa e arrogante.”

    Un commento molto esaustivo……

    “Nel caso di specie certamente ti sbagli su una cosa: non sono anticlericale.”
    Hai ragione, ADORI il piddìMERDA……

    “Il resto è questione di punti di vista, ma personalmente non credo che provare fastidio per l’arroganza significhi essere di destra.”
    E mi confermi sul PERCHE’ NON POSSO STARE con una SINISTRA che a parte il solito tran tran stancante e IPOCRITA su berlusconi, l’unica cosa per cui si batte sono le famiglie dei FINOCCHI!
    Mentre lotte sociali, sindacali, per lenire le sofferenze dei poveri, che OGGI SONO IN AUMENTO, non gliene sbatte più nulla.
    Trincerandosi dietro “ce lo chiede l’europa”, “dobbiamo rispettare gli impegni presi con l’europa”, europa di qua, europa di là, e SEMPRE A FRACASSARCI I COGLIONI con questo MANTRA, mentre tanti SOFFRONO o sono a FORTE RISCHIO sofferenza…
    Eh già Zanardo! Ma chi se frega? Basta che “noi” (cioè VOI), possiate esser tra i privilegiati che frequentano il tennis club di Ravenna, il golf club di Bagnacomecapperosichiama, e salire per frizzanti regate sul moro di venezia dei POTENTI amichetti RICCO-FIGO-SNOB di SINISTRA!!!

    • Z. scrive:

      Duca, perdonami. Mi hai chiesto perché Strada mi è antipatico, e ti ho risposto in modo semplice, e mi pare, anche esaustivo: non mi piacciono le persone arroganti (tra l’altro, ho il sospetto che non piacciano molto neppure a te). Che è poi uno dei motivi per cui non mi piace proprio la sinistra italiana di oggi, da quella più moderata a quella più radicale. Il resto sono opinioni legittime, ma mi sento più vicino a te di quanto tu non immagini, sicché sono dispiaciuto per i tuoi giudizi a priori così netti e trancianti. Poi, per carità, fai come credi.

      • mirkhond scrive:

        Zanardo

        Sai che ti stimo per il tuo impegno CONTROCORRENTE nello smascherare le mistificazioni del terrorismo femminista (il femminicidio, l’ultimo ritrovato della neolingua liberale…), e di cui ti ringrazio per le tue PREZIOSE testimonianze, provenienti dalle tragedie del mondo giudiziario.
        Ho parlato di te anche alla mia dottoressa, che è femminista, e che mi dice però che il femminismo che sogna lei, non consiste nelle TERRIBILI VIRAGO o nelle troiette alla ruby che abbiamo in mente noi….
        Detto questo, Caro Monsignore ;), capisco le tue delusioni, ma continuo a non capire perché Strada sia antipatico…
        Ha un brutto carattere, però aiuta i poveri…..
        Esser simpatici non è sempre sinonimo di BONTA’….
        ciao!

        Il Duce di Apulia

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “a parte il solito tran tran stancante e IPOCRITA su berlusconi”

      Credo che su questo ci sia un video indicativo: http://youtu.be/YIOW61J3zgE
      Nota bene che ormai non parlano più di Berlusconi, ma il nemico pubblico che prima era Silvio ora è diventato Grillo. Del resto con Silvio loro hanno sempre approvato insieme le peggiori porcate…

      • Francesco scrive:

        sono anni, forse decenni, che auspico le peggiori porcate e non passa mai niente: a cosa ti riferisci?

        grazie

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Riforma Fornero del mercato del lavoro, per esempio.

        • Z. scrive:

          Dai MT jr.,

          oggi approfitto spudoratamente della tua scienza giuridico-economica a tutto campo. Che c’è di così orribile nella rifoma Fornero in materia di lavoro (non in materia di pensioni)? Quel poco che ho letto molto (ma molto) velocemente mi sembrava magari discutibile, ma non così orrendo.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Considera che ho dovuto dare un esame sul tema a riforma fresca di approvazione. Leggendo il testo del nuovo articolo 18 (la parte sulla mancanza di motivazioni scritte) avevo dato una interpretazione, ma un assistente della cattedra a lezione ne ha data una ancora diversa ed un altro assistente (all’esame, pensa te…) ne ha data una terza ancora.
          Il nuovo articolo 18 è un guazzabuglio scritto con i piedi. Inoltre è un incentivo da un lato al non fornire le motivazioni scritte quando si licenzia un dipendente (che invece sono ciò a cui lui si deve aggrappare presentando il ricorso) e ha differenziato le tutele a seconda dell’etichetta con cui si viene licenziati: se ti licenzio “perché sei brutto e cattivo” (motivo soggettivo) il giudice ti può reintegrare, mentre se ti licenzio perché “il tuo posto non esiste più e non è possibile il repechage” (motivo oggettivo) non è possibile la reintegrazione, a meno che tu non dimostri che il licenziamento in realtà aveva motivazioni soggettive (cioè devi dimostrare i pensieri reconditi del tuo datore di lavoro, visto che l’onere della prova è tuo…), oppure “l’inesistenza del fatto” (cioè tocca a te l’onere di dimostrare la menzogna del datore di lavoro); salvo che poi Elsa, che è la più intelligente di tutti, ha deciso di cambiare le espressioni, consolidate da mezzo secolo, di “giustificato motivo soggettivo/oggettivo” in “licenziamento disciplinare/economico”, e quindi non sono nemmeno così sicuro che la mia ricostruzione sia corretta (cioè, tu dovresti dimostrare non che il licenziamento è pretestuoso, ma che sei stato licenziato perché sei un cattivo dipendente per essere reintegrato…).
          Risultato? Aumento dei licenziamenti individuali nei primi 18 mesi dall’entrata in vigore della riforma ed aumento del contenzioso (anche grazie ai giochetti della Fornero in materia di rito del lavoro, che ha praticamente fatto sì che il processo abbia 4 gradi di giudizio, col primo grado prendi 2-paghi 1).
          Per il resto l’aumento del tempo che deve trascorrere tra contratti a termine è demenziale, anche visto il modo balordo in cui il contratto a tempo determinato è usato in Italia: significa che i rinnovi saranno semprepiù rari… Ah, sì, e il primo contratto a termine diventa acausale, in modo da togliere un’altra bella tutela.
          L’ASPI è pura fuffa (classica frode delle etichette).

          Ora, della gente che scrive questo casino (Elsina & friends) e della gente che lo approva senza battere ciglio sarebbe da bandire a vita dal territorio nazionale. E questo a prescindere da ogni valutazione di merito politico (il Pd è libero di votare le riforme di destra che crede).

        • Francesco scrive:

          vabbè, è quasi inutile ma credo di poter dire che sto con la Fornero

          la sinistra italiana mi dà l’impressione di un naufrago aggrappato a un salvagente bucato e ormai sgonfio: da un lato si rende conto che non le serve a nulla e che la porta a fondo, dall’altro non riesce a staccarsene e cerca di soffiarci aria, come se potesse servire a qualcosa

          mah

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Certo che si deve stare dalla parte dell’ignoranza abissale della Fornero: l’ignoranza è forza.

        • Francesco scrive:

          non credi sia difficile sostenere che la Fornero sia un’ignorante?

          anche con tutta la buona volontà (e la giovanile baldanza) che ti caratterizzano

  41. mirkhond scrive:

    “ma soprattutto su quei pacifisti muscolar-testosteronici tanto di moda una decina d’anni fa.”

    Questo è un altro aspetto, su cui non posso darti torto.
    Il pacifismo è un’utopia, in quanto nell’uomo, come c’è il bisogno di amare, c’è anche quello di ODIARE, di combattersi, di FARE LA GUERRA, anche solo un un forum a suon di parolacce e insulti reciproci…
    Con la LODEVOLE ECCEZIONE di Miguel Martinez, il cui animo è PACIFICO, ma che è appunto una INIMITABILE RARA AVIS!
    Strada e i suoi, quindi, sbagliano quando dicono di essere contro la guerra.
    Piuttosto dovrebbero FARE LA GUERRA a chi è causa di TANTO MALE in questo mondo di merda…..
    La guerra E’ NELL’UOMO, e Gesù Stesso disse di Esser Venuto a PORTARE LA SPADA, e non la pace…..

  42. habsburgicus scrive:

    a scanso di equivoci (per quell’uno o due a cui interessa :D), io all’epoca, da ragazzo ero fortemente anticraxiano 😀 la mia rivalutazione di quell’età é frutto di riflessioni ex post, difficilmente confutabili mi sembra 😀
    Roberto, da buon eurocrate mi scomunicherà :D, ma io continuo a ritenere che l’80 % dei nostri mali sia stata dovuta all’introduzione folle dell’euro e alla conseguente perdità di sovranità monetaria
    lo so che negli ambienti eurocratici questa é un’ERESIA…ma loro, i sacerdoti del puro verbo economico-eurocratico, non mi pare che abbiano ottenuto queti grandi risultati quando hanno avuto le leve del comando, pensiamo al “loro” Monti..da come lo presentavano avrebbe dovuto trasformare tutto quello che toccava in oro, come Re Mida….invece…beh, ne ha già parlato mirkhond 😀

    P.S: uno Stato, se vuole e se ha gli attributi, può mantenere QUASI SEMPRE una propria moneta; mi riscomunicherete per l’esempio che sto per fare :D, ma vi ricordo che addirittura la fantomatica Transnistria (Repubblica Moldava del Dnestr, Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, Republica Moldoveneasca Nistreana, cap. Tiraspol, con una statua di Lenin alta 30 metri ancora in piedi così Z. é contento :D), non riconosciuta ufficialmente da NESSUNO, ha dall’agosto 1994 una propria moneta, il rublo di Transnistria (con l’immagine di Suvorov) che ha passato varie crisi (anche gravi) ma ora vale abbastanza 1 euro=c.a 14, 5 Rb di T., più del leu moldavo 1 euro=16 lei moldavi ! 😀
    e gli eurocrati ripetono che l’Italia, dico l’Italia, non potrebbe sostenere una propria moneta..ma va là, come direbbe Ghedini 😀

    • habsburgicus scrive:

      P.S
      quel rublo non ha nulla a che vedere con il rublo russo, molto più forte né con il riblo bielorusso (più debole); nel resto dell’ex-URSS la denominazione “rublo” é stata dovunque abbandonata
      tenge in Qazaqstan
      som in Kyrgyzstan
      som in Uzbekistan
      somoni in Tagikistan
      manat in Azerbaigian e Turkmnenistan
      dram in Armenia
      lari in Georgia
      hryvnja in Ucrana
      leu in Moldova
      ………….
      litas in Lituania
      lats in Lettonia
      ora purtropo euro in Estonia (dal 1/1/2011), prima la corona (dal 20/6/1992)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La storia della moneta sovrana è un mantra di deresponsabilizzazione che piace a tutti, un po’ come il Paese di Bengodi: i problemi dell’Italia sono strutturali e non basta stampare un po’ di moneta per sanarli. E’ vero che tanto a pagare il prezzo delle svalutazioni sarebbero, come al solito, i lavoratori dipenti più poveri…
      Il debito pubblico italiano era insostenibile già nel 1992 (ve lo ricordate il prelievo forzoso dai conti correnti?), mentre immaginatevi cosa sarebbe successo alla nostra Lira dopo i crac Cirio e Parmalat… altro che andare a fare la spesa con le carriole di cartamoneta…

      • Francesco scrive:

        concordo

        pensate un attimo a come pagheremmo il petrolio, con le nostre amate lirette

        oggi, tornarci sarebbe un durissimo salto in basso. quelli che sopravvivessero potrebbero provare a tornare alle svalutazioni competitive, in un mondo che gira intorno alla Cina e all’India, però

        la vedo male

        PS Mirkhond, cosa ne pensi di una scelta che dimezzerebbe le pensioni senza se e senza ma?

        • mirkhond scrive:

          Penso che tanta gente SENZA la pensione, non potrebbe più vivere….
          Se invece vorresti dimezzare le pensioni D’Oro di tanti RICCOIDI, beh, allora potrei anche essere d’accordo con te.
          ciao!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il mio sogno di sistema pensionistico è il modello olandese/neozelandese. Questo significa che qualcuno si vedrebbe la pensione ben più che dimezzata…

        • Francesco scrive:

          x MT: e cosa hanno di bello quei sistemi?

          x M: sto parlando di una iper-inflazione che dimezza il valore reale di tutte le pensioni, e gli stipendi, senza che ci siano fondi per salvare chi così crepa. questa è l’uscita dall’euro

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          @ Francesco. Vedi sotto. Lo trovi premendo ctrl+f e scrivendo “tassi di sostituzione”

        • Francesco scrive:

          Danke

  43. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Come si vive in Transnistria?
    Il tenore di vita medio-basso qual’è?
    Zanardo però NON E’ PIU’ comunista, ma un LIBERALE A SINISTRA di Francesco ;)!
    Per il resto concordo con te.
    Abbasso l’eurobanksteraggio massonico!

    • habsburgicus scrive:

      mah,
      in Transnistria bene non si vive…ma neppure malissimo grazie agli aiuti (mirati, non caritatevoli :D) del grande fratello russo che vuole utilizzare la Transnistria per i suoi giochi; forse si vive meglio che in Moldova (e ci vuole poco, mi direte :D) e anche dell’Ucraina
      se non altro ci sono delle belle donne 😀 (come nei paesi finitimi)
      vi é molto contrabbando, almeno in passato pure di armi per traffici più o meno loschi dovuto al suo status incerto internazionalmente
      se vuoi, possiamo parlarne volentieri, anche della sua storia (e pure della Moldova di cui “de iure” fa parte)
      ciao !

    • roberto scrive:

      habby,
      come esempio di paese in cui si può mantenere la moneta, mi parli di un paese in cui (parole tue)
      – non si campa certo bene
      – si campa grazie agli aiuti del vicino
      – si vive di contrabbando, traffico d’armi e cose cosi’…

      suvvia!

      • habsburgicus scrive:

        @Roberto
        appunto…
        se possono loro 😀
        figuriamoci noi 😀
        che siamo un po’ meglio, no ? 😀 a meno di altri 10 anni di governi tecnici 😀

  44. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Fosse per me, Bielorussia e parte dell’Ucraina tornerebbero SUBITO sotto Mosca.
    La Transnistria potrebbe riunirsi alla Moldavia.
    E quest’ultima PERCHE’ dopo il crollo dell’Urss, non si è riunita alla Romania?
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      perché i moldavi non vogliono 😀
      bando agli scherzi, é un problema importante, su cui sarei fecile che si aprisse un dibattito in cui ciascuno, con le sue conoscenze e sensibilità, dica la sua (fra l’altro qui c’é almeno un altro che conosce bene la Moldova e che fu interprete di Snegur, credo si tratti di Riccardo Giuliani, non vorrei confondermi; un suo intervento, come quello di chiunque altro/a sarà particolarmente benvenuto)
      secondo me, anche se i moldavi (di Moldova) avevano TUTTO per essere romeni come gli altri, le vicende storiche li hanno ormai separati, forse irrimediabilmente, creando un popolo moldavo che non é più il popolo romeno (ma non sa ancora bene cosa sia :D)
      é vero che moldavi e romeni dividono la stessa lingua letteraria e dal 31/8/1989 lo stesso alfabeto latino (ma non in Transnistria ove rimane il cirillico !), anzi dal 2010 pure la stessa ortografia
      L’Accademia delle Scienze moldava ad inizio 2010, nonostante le proteste furiose dei comunisti (i principali fautori del moldovanismo) ha deciso l’introduzione delle norme ortografiche postmarxiste romene del 17/2/1993 (â in luogo di î in molti caso, sunt al posto di sînt), con risultati invero ancora dubbi; quando nello storico giorno del 31/8/1989 “Ziua limbii” il Soviet Supremo della R.S.S di Moldavia, sfidando ,le minacce dei comunisti “slavi” o “slavizzati” vecchio stile forti soprattutto in Transnistria, adottò l’alfabeto latino, in Romania c’era ancora Ceauşescu e la vecchia ortografia (1964-1993) che fu quindi adottata in Moldova proprio dalle forze nazionali e democratiche e non fu cambiata nel 1993, anzi questa “specificità” venne in seguita difesa dai fautori del moldovanismo, spesso comunisti o filo-russi (dal 1954 al 1964 nella Romania popolare fu in vigore ancora un’altra ortografia, con la î dappertutto per dare un tono più “slavo”, infatti si scriveva Romînia simile al russo Rumynija, anatema per i romeni; quegli furono gli anni della più pedissequa sottomissione al Cremlino)
      questo però non basta (altrimenti i valloni srebbero francesi, gli austriaci tedeschi, i messicani spagnoli ecc.)
      il popolo moldavo, secondo me (e qui confesso di aver dovuto abbandonare tendenze un tempo in me radicate) é però ormai “diverso” dal popolo romeno (per quanto esiste una minoranza di intellettuali, separati dal popolo, che si sente romena, quelli del Basarabia Pamânt românesc=Bessarabia Terra romena); ciò é dovuto solo alla storia
      la Moldova attuale fu separata dal resto della Moldavia nel 1812 cioé PRIMA
      1.della rinascita culturale latineggiante (Ion Heliade Rãdulescu ecc.)
      2.della decirillizzazione, deslavizzazione e latinizzazione del romeni (1860-1863)
      3.della fioritura culturale nazionalista culminata nell’opera del grande Mihai Emiescu (1850-1889)
      in compenso si beccarono un secolo di russificazione
      il breve dominio romeno (1918-1940) fu, ammettiamolo, fallimentare e comunque troppo breve
      dal 1944 si beccarono altri 4 decenni di russificazione/sovietizzazione
      credo qui che, la Storia, ha un altro popolo che ancora non é pronto a tirare tutte le conseguenze da questo fatto: questo é il popolo moldavo che divide con la Romania buona parte della Storia e la lingua (ma religiosamente segue l’ortodossia moscovita dunque celebra Natale al 7 gennaio e non al 25 dicembre come in Romania)
      certo, se la Romania di oggi fosse come la Germania Ovest, forse ci sarebbe stsato un movimento annessionista più forte 😀 invece la Romania non é molto attrattiva anche se lo é il passasporto romeno che apre le vie dell’Europa (e molti moldavi hanno sfruttato questa possibilità)
      inoltre le minoranze etniche (russi, ucraini, bulgari, gagauzi) sono tutte contro la Romania e pro-Mosca e un discreto numero di moldavi sono russificati linguisticamente, votano comunista e guardano a Putin e non a Bucarest
      ecco perché l’Unione é difficile
      almeno io la vedo così
      ciao !

      • Peucezio scrive:

        Mah, non so.
        Spesso queste scelte sono compiute dai popoli interessati per ragioni meramente contingenti e materiali, di solito di carattere economico. Un secolo è davvero troppo poco per creare una nazione. In fondo il mezzo secolo scarso dal ’45 all”89 ha creato un abisso socio-economico (e di conseguenza anche antropologico) fra le due Germanie probabilmente ancora maggiore di quello che si è creato fra Romania e Moldavia, che negli stessi anni sono state in parte livellate dal sistema comunista, mentre pochi decenni di consumismo e di boom economico creano davvero un’umanità altra (lo vediamo anche in Italia). Eppure nessuno obietterebbe sulla riunificazione della Germania.
        Io credo che per una vera etnogenesi non ci voglia meno di un millennio e ciò che si sviluppa in un tempo inferiore, per quanto appariscente, è in fondo effimero e non dà una vera legittimità storica o etnica a un’entità politica.
        Poi le entità politiche esistono del tutto indipendentemente da tali legittimità, per i motivi più diversi, ma questo è un altro conto.

        • habsburgicus scrive:

          Il fatto è che il popolo romeno è, nei fatti, una costruzione intellettuale ottocentesca, “risorgimentista” direbbe forse l’amico mirkhond (riuscita, ammettiamolo, meglio della costruzione del popolo, come distinto dallo Stato, italiano !)…e i moldavi della Bessarabia non poterono vivere questa fase cruciale e decisiva, anzi furono soggetti ad un’influenza di tutt’altro segno…e questo pesa

        • Roberto scrive:

          Sulla costruzione ottocentesca del popolo rumeno, una cosa che mi incuriosisce è che tutti i rumeni che frequento nel granducato (ed il caso ha voluto che non siano pochissimi) sono ferocemente legati all’identità rumena (specialmente se si parla di cucina 😉 ).
          Questo si concilia male secondo me con un’identità così recente, o sbaglio? magari è il semplice fatto di essere lontani da casa, che fa sentire tutti più legati al proprio paese di origine…mi piacerebbe sapere se i rumeni che non si son mossi dalla Romania sono patriottici (alla francese) o, ehm, tiepidi come noi italiani

        • PinoMamet scrive:

          “Questo si concilia male secondo me con un’identità così recente, o sbaglio?”

          Io trovo al contrario che sia una reazione abbastanza logica proprio considerato le particolarità della loro identità.
          Insomma, proprio come i greci coi quali Mirkhond ha discusso per questo motivo, ci tengono a distinguersi dall’oceano slavo in cui sono quasi immersi, e più è labile e cangiante la linea di confine (metaforica, ma anche fisica) più sentono il bisogno di rimarcarla e proporla come assoluta.

          Un po’ la stessa cosa (in questo sono peuceziano 😉 ) mi pare che valga per i nazionalisti ucraini, che vogliono essere ucraini a tutti i costi e a tutti i costi, soprattutto, non-russi. Che poi invece…

          Noi italiani abbiamo della paranoie diverse (“la mia città”) ma neanche troppo (guai a confondere le tradizioni di Roncocampocanneto di sopra con quelle di Bucodiguano di Vara! poi uno cerca cerca, e facevano tutti le stesse cose, ovunque) mentre i francesi… che dire… so’ franzosi!

        • Peucezio scrive:

          Habsburgicus,
          beh, ma tutta quella parte di Romania orientale linguisticamente più affine alla Moldavia che alla Valacchia?
          Alla fine quello fra Romania e Moldavia mi sembra un confine piuttosto artificiale.
          Poi fai bene a ricordare l’identità storica: la Romania è una nazione recente e probabilmente, al di là della percezione di parlare diverso dagli Slavi, un suo senso di identità nazionale si è sviluppato molto tardi.
          Però è anche vero che la base dell’identità nazionale da quando si è imposto il principio di autodeterminazione dei popoli è proprio quella linguistica. E da questo punto di vista credo che fra romeno e moldavo ci sia poco più che la differenza fra il dialetto di due diversi quartieri di una città italiana.
          Poi sono il primo a guardare con una certa diffidenza i principi wilsoniani e ho anch’io una forte simpatia per i grandi imperi multietnici d’Ancien Régime.
          Però, se la negazione di identità nazionali su basi linguistiche deve andare nel senso di ritagliare nazioni ancora più piccole sulla base di identità storiche fittizie e fuggenti (mentre almeno il dato linguistico consente classificazioni e analisi con una loro oggettività), lì mi ci ritrovo di meno.
          E ho anche il sospetto che, al di là della buona fede di intellettuali, storici o semplici nazionalisti, ci siano altri soggetti, nel mondo, interessati a soffiare sul fuoco di questi autonomismi e nazionalismi, in nome del divide et impera.

        • habsburgicus scrive:

          @Roberto (e tutti)
          Si, i romeni di Romania sono altrettanto nazionalisti e orgogliosi delle proprie tradizioni (tranne casi rari) 😀
          Dicendo che la “creazione” del popolo romeno è ottocentesca ho volutamente esagerato un po’ ma non di molto
          L’inizio del movimento culturale romeno inizia infatti già nella seconda metà del XVIII secolo nella Transilvania asburgica, fra i valacchi greco-cattolici (cioè quelli che, con qualche pressione, si unirono alla Chiesa di Roma nel 1700 conservando il rito orientale, fra l’altro in modo molto più puro dei ruteni e ucraini che 1720 “subirono” le decisioni latinizzanti del Sinodo di Zamość/Zamostja oggi in Polonia vicino all’Ucraina)
          Nel 1780 due greco-cattolici, Samuil Micu Klein e Gheorghe Şincai, pubblicarono a Vienna in latino una Grammatica linguae dacoromanicae, che utilizzava l’alfabeto latino (e non il cirillico allora in uso) e che enfatizzava le radici latine della lingua daco-romena (già accennate in c ronisii moldavi come Miron Costin nel XVII secolo e nel moldavo princip Dimitrie Cantemir ad inizio XVIII secolo)
          La Scuola transilvania, tra fine ‘700 e inizio ‘800, esaltò la latinità dei daco-romeni e provvide a purgare la lingua da vari slavismi in modo così radicale che già a fine Ottocento appariva ridicolo ai romeni stessi
          Nell’OLtocento (soprattutto dal 1821 o meglio dal 1829/1830) queste idee si diffusero in Valacchie e Moldavia, allora sotto sovranità ottomana e guadagnarono gli intellettuali (all’inizio ci fu qualche resistenza da parte del clero ortodosso, diffidente e ipso facto slavofilo)
          Il primo giornale edito a Iaşi all’epoca dell’importante (e rimossa) occupazione russa del gen. Kiselev (1828-1834), Albina Româneascã “L’ape romena”, nel 1829, però era ancora in cirillico e non il cirillico russo “moderno” ma il cirillico antico, molto più difficile per noi (per dire la “â” era resa con la lettera Ѫ, già allora assente in russo e serbo, ma presente in bulgaro sino al 1945, la letera ↑, presente solo nel cirillico romeno, rende în o in certi casi solo î) АЛБИНА РОМѪНѢСКЪ dove Ѣ rende “ea” e Ъ rende “ã”, dunque “leggibile”, ma il corsivo è più difficile 😀
          Addirittura la Gazeta Transilvaniei era in cirillico negli anni ’1840 e fu in parte in cirillico sino al 1861 !
          Una grammatica edita a Sibiu in Transilvania, da un pope ortodosso, nel 1858 era ancora in cirillico
          Solo nel 1862-1863 i Principati danubiani ormai sotto il medesimo principe, il moldavo Alexandru Ioan Cuza (1859-1866) si liberarono dalle pesanti catene del cirillico, ma ho scaricato una Grammatica edita nel 1868 in Austria-Ungheria, ancora in misto latino/cirillico (peccato non possa fartela vedere qui :D)
          La decirillazzione però, lenta a partire, fu poi velocissima a compiersi in modo totale ed i romeni (compresi molti romeni colti) hanno in breve perso del tutto la memoria che la loro lingua fu scritta per secoli in cirillico…e si offendono pure, se glielo fai notare 😀
          Contemporanramente gli intellettuali ri-latinizzarono in profondità la lingua a partire dal francese, la cosiddetta “gallicizzazione”
          Nacque così il romeno letterario moderno, ben diverso (convenzioni ortografiche cirilliche a parte) di quello delle cronache moldave di Grigore Ureche nel XVII
          Con il poeta nazionale Mihai Eminescu (1850-1889) il processo culturale giunse a compimento
          Entro il 1900 i romeni erano fatti !
          Era “nato” un popolo orgoglioso della sua latinità, della sua lingua, delle sue tradizioni, francofilo e antislavo, cioè il romeno che conosciamo noi !
          Nel XX secolo fu “ripresa” l’ortodossia che nel XIX secolo era stata criticata (Kogãlniceanu pensò addirittura all’Unione con Roma) ma fu inserita nella cultura romena in modo peculiare enfatizzandone alcuni aspetti e tacendone altri, sempre comunque come barriera anti-slava per quanto ciò possa apparirci strano; ciò superò gli anni del comunismo con pieno successo
          In un certo senso la Romania (e vorrei sentire mirkhond) è il caso perfetto di “creazione” risorgimentale “giacobina” di una Nazione…molto più dell’Italia ! da noi però all’Unità ci fu (anche) fiera opposizione, nei Principati danubiani ci fu al massimo indifferenza, opposizione no e i patrioti romeni (spesso anche là massoni e francofili) si guardarono bene dall’offendere la religione delle masse !..e questo ha contato
          Invece la Moldova attuale fu separata dal resto della Moldavia nel 1812 quando questo proceso era appena iniziato e comunque non era ancora giunto in Moldavia
          Dunque gli abitanti della Moldova hanno mantenuto un’identità cristallizzata di tipo ortodosso-slavo-neobizantino (che nel XVIII secolo era tipica pure della Valacchia e della Moldavia occidentale rimasta oggi romena, sia chiaro !), su cui ha agito per cento anni la cultura russa e poi per 40 anni quella sovietica (per dire lì il cirillico dominò quasi ininterrottamente sino al 1989..anche negli anni 1918-1940 l’alfabeto latino, imposto dai romeni con una certa fiacchezza, non fu usato in alcun giornale :D)
          Secondo me questa è la causa prima per cui i moldavi (di Moldova) fanno oggi così fatica a definirsi romeni
          Ciao !

        • habsburgicus scrive:

          @Peucezio
          E ho anche il sospetto che, al di là della buona fede di intellettuali, storici o semplici nazionalisti, ci siano altri soggetti, nel mondo, interessati a soffiare sul fuoco di questi autonomismi e nazionalismi, in nome del divide et impera.

          Su questo hai ragione..
          E nel caso della Moldova si può fare anche il nome, la Russia, che agisce tramite i comunisti (ed altri) per rafforzare le correnti anti-romene
          Pochi giorni fa il sovietico Rogozin (uomo di Putin e suo plenipotenziario in Transnistria) ha dichiarato che il futuro della Moldova è nell’Unione euroasiatica, cioè sotto Mosca ! (e ciò avverrà se i comunisti moldavi, filo-russi e, udire udite con il pieno appoggio della Chiesa moscovita, torneranno al potere)
          Ci tengo a sottolineare che io ho cercato di rispondere alla domanda di Mirkhond sul perché i moldavi non si unificano alla Romania..questo non vuol dire che io approvi il moldovenismul, anzi..
          Concordo anche che la lingua è la stessa, ma i moldavi ci tengono a chiamarla “limba moldovneascã” come mi ha confermato alcuni giorni fa una bella ragazza moldava
          (la lingua parlata però è un po’ diversa, perché priva di molti gallicismi e latinismi “dotti” e piena di slavismi, molti recenti ma altri antichi, di uso comune pure nell’attuale Romania sino alla “latinizzazione”/”gallicizzazione” del XIX secolo)
          Resta il fatto che molti moldavi (i soli comunisti hanno il 40 % dei voti 😀 e forse torneranno presto al potere) credono che sono un altro popolo….plagiati ?..probabilmente si…ridicoli..forse si..
          Ma che possiamo farci noi ?
          ciao

        • daouda scrive:

          Quel che mi incuriosisce è il concetto di tzar di tutte le russie, ossia il ritenere l’impero una concezione simile alla maniera avutasi con i franchi.
          Difatti ciò che rimprovera il mondo ortodosso ai russi, impossibilitato a farsi valere giacché il loro peso all’interno dell’ecumene è preponderante, è l’aver deviato verso concezioni tipicamente latine e/o franche.

        • Peucezio scrive:

          Habsburgicus, ma toglimi una curiosità, la liturgia ortodossa rumena è in rumeno attuale o in una qualche forma di rumeno antico?
          Sulla maggiore difficoltà dell’alfabeto cirillico antico (pre-riforma di Pietro il Grande) avrei qualche riserva. Il fatto è che Pietro, rendendo i caratteri così simili graficamente a quelli latini, fa sì che si cada molto più facilmente in conclusione. E’ il motivo per cui l’alfabeto greco ci risulta molto più immediato del cirillico (ma non il greco maiuscolo). Il cirillico antico, che è greco bizantino con alcuni segni in più, ha un disegno peculiare che secondo me, al netto delle abbreviazioni, molto comuni nel canone paleoslavo e nei testi slavi antichi in genere, facilita la lettura.
          Tuttavia l’aspetto di difficoltà rispetto al cirillico moderno, almeno riguardo alla lingua russa, effettivamente c’è e consiste nella maggiore adesione di quest’ultimo (a maggior ragione dopo la riforma bolscevica) alla pronuncia: sentire un je e non sapere se scriverlo con “e” o con “ѣ” o non sapere se usare “y” o “ѫ” per u, “я” o “ѧ” per ja, per non parlare della fita (ѳ) e dei vari omega, spiriti, circonflessi e altre stranezze, usate solo per imitare l’alfabeto greco sono cose che complicano oggettivamente la vita. Anche se è vero che ancora fino a poco tempo fa (non so se permane qualche sopravvivenza) in qualche dialetto russo la pronuncia della vecchia “ѣ” era diversa da quella di “e”, al netto dle fatto che “e” tonica, tranne se seguita da consonante palatalizzata, è diventata “ë” (cioè jo) in tutte le parole, eliminando la maggior parte dei casi di distinzione dei due suoni.

        • habsburgicus scrive:

          @Peucezio
          usano il romeno attuale, certo un po’ solenne e con qualche forma arcaicizzante (come del resto avviene nell’ingliso biblico e in quasi ogni lingua) ma é il romeno moderno, dal 1890 scritto in caratteri latini (per l’uso liturgico il cirillico si mantenne altri trenta anni dopo le riforme del 1862-1863)
          sulla Ѣ e la sua pronuncia concordo con te; quando fu abolita in bulgaro nel 1945 ci furono problemi ancora maggiori e fu resa nello scritto talora con E talaltra con Я ma vi sono grandi variazioni dialettali
          sul cirillico antico..beh, é questione di percezioni…almeno quello romeno io lo trovo più difficile a leggersi
          controlla http://digitool.dc.bmms.ro:1801/webclient/DeliveryManager?pid=982095&custom_att_2=direct
          e poi dimmi 😀 (su dacoromanica, Albina Româneascã del giugno 1829, il n° 1) controlla pure tu, mirkhond 😀
          ciao

        • Peucezio scrive:

          Ti dirò che non trovo particolari difficoltà nel leggerlo, se non per il fatto che conosco pochissimo il rumeno (e me ne vergogno) e tantomeno sono abituato a leggerlo in cirillico.
          Ma quel segno che sembra una freccina rivolta verso l’alto che cos’è?
          Sui testi in inglese circa la Russia e la Rus’, ti ringrazio, ma leggo pochissimo l’inglese (tranne certi testi specialistici).

        • habsburgicus scrive:

          l’ho scritto sopra, la lettera ↑, presente solo nel cirillico romeno, rende în o in certi casi solo î (penso che tu ti riferisca a questa)
          ciao

        • Peucezio scrive:

          Che rimbambito che sono. E dire che l’avevo letto. Se mi scordo le cose nel giro di qualche ora, la cosa comincia a farsi preoccupante… 🙂

  45. mirkhond scrive:

    Siempre por Habsburgicus

    Sono un collezionista di foto militari e infermieristiche delle due guerre mondiali.
    Proprio ieri in un sito internet rumeno, ho visto una serie di immagini dell’esercito rumeno nel 1916-1918, con il re e la regina vestita da crocerossina.
    Ciò che mi ha colpito delle uniformi rumene, è un mix tra modello austroungarico, nelle divise e nel berretto, e franco-italiano nell’elmetto.
    Con un ramo cadetto degli Hohenzollern al potere dal 1866, mi sarei aspettato uniformi più di tipo prussiano pickelhaube e stahlhelm in primis!
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      Bielorussia e parte dell’Ucraina tornerebbero SUBITO sotto Mosca.

      sull’Ucraina ti dò ragione al milel per mille (ex-Hetmanato, Slobids’ka Ukrajina, Nuova Russia e, ça va sans dire,Crimea) cioé Est e Sud
      per la Bielorussia la ragione DEVE concordare con te, ma io ho un debole per il nazionalismo radicale bielorusso (di 4 gatti, separati dal popolo, lo so :D) VORREI che i bielorussi si rendessero conto che NON sono russi, che la loro storia é legato alla Lituania, che la loro Chiesa fu la Chiesa unita (soppresa nel 1839, il che fu una catastrife per il nazionalismo bielorusso, il che lo ammettono molti studiosi bielorussi anche ortodossi)..purtroppo la Storia con le sue dure leggi ha deciso altrimenti..e il bielorusso meglio si sente russo..e non possiamo farci nulla
      però, credimi, assegnare Kharkiv alla Russia é una liberazione, lo faccio molto volentieri, assegnare Połack, ricca di ricordi gesuiti e luogo del maritirio di San Jasafat Kuncevič nel 1623 mi piange il cuore…
      comunque non possiamo farci nulla 😀

      • Peucezio scrive:

        Mah, non sono molto d’accordo. Bielorussia e Ucraina non si disitnguevano in nulla dalla Russia, né politicamente e culturalmente né tantomeno linguisticamente, all’epoca del principato di Kiev.
        In fondo la costruzione di una loro identità nazionale, ammesso che tale si possa definire, è del tutto esogena, di origine esterna, e piuttosto recente, al massimo tardo-medievale.

        • habsburgicus scrive:

          @Peucezio
          hai ragione..o meglio potresti averla SE, come implicitamente fai tu, segui la teoria “tradizionale” delle origine rus’iano/russe (che può contare intelletti come Karamzin, Klljučevskij, Solov’ev e diciamolo pure Solženicyn, dunque nobilissima per carità)..
          esiste però anche la teoria di Myxajlo Hruševs’kyj (1866-1934), padre della storiografia ucraina, che nega l’unità rus’iana fin dal periodo di Kyïv, anzi vede negli ucraini i veri discendenti della gloriosa Rus’ kievana (non Russia !) e nei moscoviti per così dire degli “usurpatori” segnati dal “giogo” tataro
          anche alcuni storici bielorussi come Vacłaŭ Łastoŭski, ad inizio XX secolo, identificano il popolo bianco-ruteno o bielorusso (egli preferiva il termine “krieviano”, come ancora si dice in lituano Baltakrievija, Bielorussia) come esistente già nell’epoca kievana; i nazionalisti bielorussi, come oggi Uładzimier Arłoŭ (in russo il più prosaico Vladimir Orlov :D)enfatizzano l’apporto baltico nell’etnogenesi dei bielorussi
          La tesi standard sovietica invece era che esisteva un unico popolo rus’iano che dal XIV secolo si divise in grandi russi, ucraini e bielorussi, a causa delle influenze esterne (lituane e polacche ad ovest)
          La tesi “zarista” era quella che dici tu, di un UNICO popolo russo, sin dalla Rus’ kievana, di cui per ragioni storiche si sarebbero distinti, ma come mere varianti, i bianco-russi e i piccoli-russi (ucraini) MA sempre come parte di un unico popolo RUSSO ortodosso
          ciao

        • Peucezio scrive:

          “esiste però anche la teoria di Myxajlo Hruševs’kyj (1866-1934), padre della storiografia ucraina, che nega l’unità rus’iana fin dal periodo di Kyïv, anzi vede negli ucraini i veri discendenti della gloriosa Rus’ kievana (non Russia !) e nei moscoviti per così dire degli “usurpatori” segnati dal “giogo” tataro
          anche alcuni storici bielorussi come Vacłaŭ Łastoŭski, ad inizio XX secolo, identificano il popolo bianco-ruteno o bielorusso (egli preferiva il termine “krieviano”, come ancora si dice in lituano Baltakrievija, Bielorussia) come esistente già nell’epoca kievana; i nazionalisti bielorussi, come oggi Uładzimier Arłoŭ (in russo il più prosaico Vladimir Orlov )enfatizzano l’apporto baltico nell’etnogenesi dei bielorussi”

          Sarebbe interessante sapere qualcosa di più su queste teorie, ma, così come le stai sintetizzando, sembrano un po’ un arrampicamento sugli specchi.
          Non c’è dubbio che era Kiev e non Mosca il fulcro della Rus’, ma a parte che questa si sviluppava verso nord, molto più che verso l’Ucraina attuale, ma in ogni caso l’argomento di questo Hruševs’kyj è uguale a quello opposto, ma alla rovescia. Cioè la nazione grande-russa si sarebbe formata più a nord in una zona d’influenza tartara. E chi potrebbe negarlo? Siamo sempre lì: quella che era una realtà politica e culturale unica si trova divisa, una parte sotto i Tartari e una sotto i Polacco-lituani, e da lì nascono identità nazionali fittizie. Che poi fosse più grande la percentuale di “polacchizzazione” a Kiev o di “tartarizzazione” a Mosca, ammesso che abbia senso tentare di quantificarlo, poco conta. Il punto è stabilire se esiste o no un unico popolo slavo-orientale, non quale parte si sia mantenuta più esente da influssi esterni. In fondo parliamo sempre di una realtà politica nata grazie ai Normanni, quindi più stranieri di così…
          E tale popolo slavo-orientale, ha più senso chiamarlo “russo” che non Ucraino, perché Ucraina vuol dire “terra di frontiera”, mentre il principato di Kiev si chiamava appunto Rus’. Se poi vogliamo dire che il suo cuore storico e simbolico è Kiev più che Mosca, non ho nulla da obiettare: Mosca si è imposta molto dopo per una serie di contingenze storiche.

          Quanto all’apporto baltico nell’etnogenesi della Bielorussia: se parliamo di sostrato, riguarda anche la Grande Russia; se parliamo del super-strato lituano, siamo al punto di prima.

          A me in tutta franchezza quelli di costoro mi sembrano argomenti un po’ pretestuosi, ideologici, tipici di chi vuol dare una legittimità ex post a una realtà recente, che non ha basi storiche profonde.
          Poi, se ritagliamo a caso un’area del mondo abitato e studiamo la sua storia e, prima della documentazione scritta, la sua archeologia, troveremo senz’altro in qualche epoca degli elementi che unificano e distinguono dalle zone vicine un’area con buona approssimazione sovrapponibile ad essa.

        • mirkhond scrive:

          Sulla Russia concordo con Peucezio, e a sostegno di ciò che dice, anche uno studioso qualificato della Russia e della Slavia Ortodossa, come padre Gerardo Cioffari O.P. dei Domenicani di San Nicola qui a Bari, afferma che l’identità ucraina e bielorussa sono il frutto di vicende storiche successive all’invasione mongola della Rus’ di Kiev.
          Insomma Kiev era la PIU’ ANTICA CAPITALE DELLA RUSSIA.
          Anch’io quindi, come Michail Afanasievic’ Bulgakov da Kiev (1891-1940) credo nell’unicità della stirpe russa, pur con alcune diversità storico-religiose.
          Bulgakov detestava i nazionalisti ucraini in quanto si sentiva RUSSO.
          ciao!

        • habsburgicus scrive:

          @Peucezio
          Se leggi l’inglese, una bella discussioni delle varie teorie su Rus’ e Russia (sino a metà XVIII secolo) la trovi nel libro di Serhii Plokhy (ucraino filo-occidentale e moderato), The origins of the Slavic Nations, 2006 (purtroppo sulla Bielorussia non ha molto, sull’Ucraina tantissimo); scrisse anche Unmaking Imperial Russia. Mykhailo Hrushevsky and the writing of Ukrainian history, 2005
          Entrambi sono downloadabili e li trovi su bookos.org
          Se non riesci a scaricarli, e ti interessano, non avere remore a contattarmi
          Ciao

  46. roberto scrive:

    “Roberto, da buon eurocrate mi scomunicherà :-)”

    habsburgicus,
    purtroppo non posso scomunicare nessuno 🙂

    vorrei pero’ fare una piccola precisazione metodologica a te e al Duca delle Puglie, sul fatto che gli eurocrati sono molto ma molto più intellettualmente indipendenti di quello che credete meno monolitici nelle loro idee politiche/economiche. criticare quello che fa la commissione non è affatto tabù e cose come la direttiva bolkestein hanno scatenato dei dibattiti interni anche abbastanza feroci. (fra parentesi, il mio lavoro consiste, in un settore abbastanza specifico, a valutare se le istituzioni dell’unione hanno fatto bene o male. puoi immaginare quanto poco mi importi se anche barroso in persona viene nel mio ufficio a dirmi: “c’ho ragione io”). inoltre quando si commenta anonimamente su un blog, veramente cade ogni freno inibitorio.

    ora fatta questa premessa, direci che è chiaro a tutti che su kelebek non è l’eurocrate che si esprime ma monsieur robertò, il quale sulla questione euro ti dice un semplice

    hai torto!

    mauricius e francesco hanno già spiegato, oggi ed in passato, meglio di quello che potrei fare io perché hai torto

    concedo però che è stata una follia far entrare nell’euro la grecia in quelle condizioni (e sospetto che valga per tutti i nuovi stati, ma ho meno elementi) come fondamentalmente trovo una follia l’idea “affamiamo tutti cosi’ starete meglio dopo” grecia style. una cosa è il rigore, una cosa il fondamentalismo, ed il secondo non mi piace in nessun campo.

    ciao

    • habsburgicus scrive:

      @Roberto
      ad onta delle divergenze di opinioni, del resto inevitabili, vorrei fosse chiaro che non intendevo usare il termine eurocrate riferito a te (ma anche ad altri :D) in senso negativo, ci mancherebbe, non mi permetterei mai !
      anzi sono molto interessato al Lussemburgo e al mondo europeo/comunitario che tu conosci bene et pour cause (mentre io lo conosco poco e comunque in modo più “datato”), dunque quando hai voglia e tempo, se ti va, dicci un po’ di più sul quel “misterioso” Granducato…sarà un piacere leggerti e dialogare….e chissà che tu non riesca a convincermi 😀
      ciao

      P.S: io conosco meglio l’Est, ma discretamente anche la Germania…invece il Lussemburgo mi é quasi ignoto, pur essendoci passato una o due volte, di sfuggita…
      fra l’altro mi colpì che sin dagli anni ’90 sull’autostrada vendevano solo benzina verde 😀

    • Roberto scrive:

      In realtà il termine “eurocrate” lo trovo quasi divertente!

      Quello che mi da fastidio invece è l’automatismo “sei nel gruppo x ergo la pensi sicuramente così” Ma direi che ci siamo chiariti

      Sul Lussemburgo temo che deluderò gli storici perché non credo di poter raccontare tanto più di quello che vedo con i miei occhi (inoltre il fatto di capire malissimo il lussemburghese mi rende comunque difficile un integrazione totale…)
      Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per roberto

        Ho un collega Italiano ma nato e cresciuto a Lussemburgo città. Dice che il Lussemburghese è differente dal Tedesco (e ancor di più dal Francese) <ache e soprattutto per il campanilismo locale, ma che se parli una delle due lingue bene ti fai comunque capire. E' vero?

        Io della cultura Lussemburghese l'unica cosa che so è che l'inventore dell'espressione 'science fiction' (= 'fantascienza'), Hugo Gernsbach, era uno Statunitense nato in Lussemburgo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        il lussemburghese sta al tedesco come il bavarese.

        per dire, mia moglie che è tedesca di baden baden, quando siamo arrivati capiva pochino (un po’ come un napoletano che sente dei milanesi). ci sono moltissime parole francesi e francesi lussemburghesizzate che per un tedescofono sono incomprensibili. per esemio “fotell” (poltrona) dal francese fauteil (ted. Sessel), oppure “Prabbeli” (ombrello) da parapluie (ted. Regenschirm). aggiungi l’ortografia ballerina (tipica dei dialetti…). “neonato” l’ho visto scritto puppelchen o pippelchen a seconda delle maternità (per tacere quelli che dicono bëbee!)

        poi tutti i lussemburghesi capiscono senza difficoltà il tedesco anche se lo parlano con un accento abbastanza pesante e facendo una marea di errori (un classico: invece di usare il genitivo usano il dativo, cioè invece di das Auto des Herrn, dicono dem Herrn sein Auto)
        per il francese la situazione è molto diversa: a lussemburgo città tutti lo capiscono perfettamente, ma appena ti sposti un po’ fuori, fanno fatica, e basta fare una gita in campagna per trovare gente che proprio non lo capisce.

        comunque secondo me i lussemburghesi non sono per nulla campanilisti, delle situazioni tipo il fiammingo che fa finta di non capire il francese sono assolutamente inesistenti.

        vero è che la lingua è uno strumento infallibile per assicurare il pieno impiego ai lussemburghesi. basta scrivere in un annuncio di lavoro “lussemburghese imperativo” ed ecco che i candidati stranieri evaporano (salvo poi dopo tre mesi vedere lo stesso annuncio senza esigenze linguistche a causa della mancanza di indigeni adeguati)

        non sapevo delle origini di GErnsbach!

      • Roberto scrive:

        Sempre a proposito di lingue, devo dare atto ai lussemburghesi che fanno enormi sforzi per insegnare la lingua. Praticamente ogni comune organizza corsi tenuti da volontari e semi gratuiti (al mio comune 35 euro all’anno!), e c’è un corso molto carino in televisione organizzato da astrid lulling (la decana dei politici locali, una vera istituzione), senza contare i finanziamenti per la creazione dei materiali didattici (che sennò un corso di lussemburghese chi lo avrebbe mai pubblicato…)

  47. mirkhond scrive:

    Sull’ultimo punto concordo.

  48. mirkhond scrive:

    L’Europa poteva/puo’ funzionare solo con un nucleo ridotto e più omogeneo di paesi, tipo gli eredi carolingi.
    Allargarla è stato un disastro, come previde Lucio Caracciolo 10 anni fa.
    Siamo TROPPO DIVERSI per poter stare insieme in Italia, figuriamoci poi in Europa.
    ciao!

    • Roberto scrive:

      Io mi sarei fermato all’allargamento ai paesi del nord. Poi quelli dell’est un pochino alla volta e dopo un lungo periodo di accordo di associazione.
      Ricordo quanto gli usa hanno spinto per l’ allargamento ad est e pure alla Turchia…e penso male credendo di azzeccarci

  49. mirkhond scrive:

    “secondo me, anche se i moldavi (di Moldova) avevano TUTTO per essere romeni come gli altri, le vicende storiche li hanno ormai separati, forse irrimediabilmente, creando un popolo moldavo che non é più il popolo romeno (ma non sa ancora bene cosa sia 😀 )”

    E’ quello che penso anch’io riguardo all’artificioso stato tricolorato in cui viviamo.
    SECOLI DI DIVISIONE, in molti casi anche ETNOLINGUISTICHE, non potevano/possono essere cancellati così facilmente, in nome di follie pan-nazionaliste calpesta tutto e tutti.
    Ma, anche in uno spazio più piccolo, tipo l’Emilia E la Romagna, che sono due paesi MOLTO DIVERSI, non per la lingua ne per la geografia, ma proprio per la STORIA che li ha DIVISI tra 570 e 1860 d.C. !
    Sì lo so che Pino la vede diversamente ;), ma io credo che sia così, e proprio in base a ciò che dici sulla Moldavia.
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      mitico il partire dalla Moldova e finire all’annosa disputa emiliano-romagnola ! 😀 come dire che tutti i salmi finiscono in gloria ! 😀
      attendo l’opinione anche di Moi, finora assente

  50. mirkhond scrive:

    “Il mio sogno di sistema pensionistico è il modello olandese/neozelandese. Questo significa che qualcuno si vedrebbe la pensione ben più che dimezzata…”

    E come funziona questo sistema?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Prestazione uguale (o quasi) per tutti, indipendentemente dai contributi versati o dal reddito percepito. Alla fine l’art. 38 c.2 della Costituzione non ci dice che “i lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”? E perché allora il sistema pensionistico pubblico (non complementare) elargisce prestazioni più elevate a chi è stato più ricco durante la vita lavorativa? L’adeguatezza varia a seconda della classe sociale?
      Prestazione di base per tutti e poi, per chi vuole mantenere il tenore di vita più elevato, esistono sempre fondi pensione eccetera. Certo, sarebbe un incentivo all’evasione contributiva (che però viene smascherata insieme all’evasione fiscale).

      Anche perché è un fatto: i tassi di sostituzione dopo la riforma saranno scandalosi. Poco male per chi aveva un reddito da lavoro alto, una tragedia per chi ne aveva uno basso.

      • Z. scrive:

        Mi spiegasse bene la cosa dei tassi di sostituzione. Per ora l’immagine che ho è quella di bestiole da sottobosco che aspettano in panchina che il mister li faccia entrare in campo 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          😀
          E’ la percentuale di stipendio a cui equivale la pensione. A lungo in Italia è stato vicino al 70% (vai in pensione e percepisci il 70% della tua vecchia retribuzione), ora, col contributivo, è destinata a calare al 50% e forse anche meno (ma non si sa con certezza, a dire il vero).

      • Francesco scrive:

        Cosa c’entra la pensione con lo stipendio?

        Questa del tasso di sostituzione mi pare una bestialità concettuale molto pericolosa, satura di disastri economici (e per questo intellettualmente interessante, devo riconoscerlo)

        Quindi nel tuo modello ideale si pagano tasse (immagino progressive) per vedersi dare una pensione uguale per tutti? e lo accettano pure? quanto è alta codesta “tassa per la vecchiaia”?

        Ecco: voglio vivere in un mondo diverso, in cui gli uomini non siamo lupi ma neppure pecore (anzi, formiche).

        • daouda scrive:

          beh però una pensione statuale minima garantita potrebbe far diminuire di molto i costi contributivi lasciando liberi i contribuenti di pagarsi i propri contributi integrativi…credo intendesse questo Mauricius.
          In fondo è il medesimo concetto inerente ad una sorta di “cassa integrazione” pagata appunto dallo stato invece che coinvolgere il Tfr come costo aziendale…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il tasso di sostituzione è una misura statistica, anche se può essere trasformata (nei sistemi pensionistici a prestazioni definite) in una modalità di calcolo della prestazione.
          Sì, guarda un po’: nel mondo civile lo Stato garantisce a tutti il sufficiente per vivere. Ah, giusto, non va bene: i poveri sono dei subumani che andrebbero gasati raggiunti i 70 anni…

        • Francesco scrive:

          mica ho scritto quello, caro MT

          ho detto che le pensioni dovrebbero essere reddito PERSONALE differito

          e quindi dipendere da quanto si è versato, che non mi pare un discorso secondario

          se uno ha versato nulla, per qualsivoglia motivo, mi va più che bene un SUSSIDIO minimo, pagato dalle tasse, che non ha nulla a che vedere con la pensione (se non la disconnessione dall’attività lavorativa)

          PS dove ho mai parlato di addossare alla collettività il costo di gassare qualcuno? tu hai la spesa pubblica nel sangue! 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ma no, che spesa pubblica: gli si fa pagare il ticket e tutto è risolto 😉

        • Francesco scrive:

          torniamo a bomba: perchè la pensione normale dovrebbe essere un sussidio statale e non salario differito? quale vantaggio si ottiene da questo sistema?

          ciao

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Un benessere più equamente distribuito, nonché la fine della necessità di fornire prestazioni assistenziali ai pensionati più poveri. I paesi che adottano questo sistema non hanno anziani poveri: questo è un vantaggio per chi sarebbe stato un anziano povero.
          Naturalmente parliamo di opzioni politiche. Tu puoi anche dirmi “chissene frega dei poveri”, è più che legittimo. Basta che tu lo dica, però.

        • Francesco scrive:

          non ho capito la tua passione per il nominalismo, però almeno leggimi: a me il sussidio di povertà va benissimo, non che lo si chiami pensione perchè non lo è

          mi pare che quello che tu proponi sia una classica mossa da vecchia DC: confusione lessicale e sostanziale

          infatti poi parli di “fine della necessità di fornire prestazioni assistenziali” ottenuta erogando prestazioni assistenziali!

          ma alla fine nessuno di noi vuole lasciar morire di fame nessuno

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La pensione non deve essere per forza una prestazione previdenziale: la pensione minima, per esempio, è una prestazione assistenziale. Idem la pensione ai superstiti. Che facciamo? Riscriviamo il vocabolario perché a te non piace come sono chiamate le cose?

  51. mirkhond scrive:

    “solo che, a mio sommesso avviso, sbagli (in buona compagnia di pino, izzaldin, del muratore e del barbiere)”

    A mio sommesso avviso non mi è stato dimostrato DOVE sbaglierei, se non tirando fuori un INCOMPRENSIBILE gergo ECOOMICHESE da parte di alcuni qua dentro….

    • Roberto scrive:

      Allora vediamo se un esempio è più chiaro

      Negli anni ottanta in Calabria sono arrivati ad avere 40.000 guardie forestali. Certo i 40.000 fortunati saranno contentissimi di avere un lavoro non esageratamente impegnativo ed uno stipendio.
      Solo che poi questi 40.000 costano insieme come il doppio delle guardie forestali canadesi (hai presente le foreste canadesi e quelle calabresi? Ecco…) e quindi oggi i figli dei forestali hanno le scuole con i buchi nei tetti e senza bagni perché i soldi della regione servono a pagare i forestali

      (A spanna, non so se i forestali erano 39.000 o 41.000, ma spero che il discorso sia chiaro)

      • mirkhond scrive:

        Così la cosa è più chiara e qui non posso darti torto.
        Qui il problema risale alle politiche degli anni ’50-’70 che puntando quasi esclusivamente sull’industria e sul terziario, hanno DISTRUTTO il mondo contadino, creando un circolo vizioso da cui se ne potrebbe uscire a prezzi spaventosi…..

  52. mirkhond scrive:

    “2. mi piace chi passa il veglione di capodanno mangiando il cotechino in famiglia”

    Beato lui che UNA FAMIGLIA ce l’ha ancora…

    “3. ci ha salvato le terga in un momento drammatico”

    Imposto dall’Eubanksteraggio e da suo agente Napolitano con un GOLPE BIANCO, esattamente come Napolitano bis e l’asse LIBERALE Letta&Letta, santificato con un attentato ordito d’accordo con la ‘Ndrangheta, per renderlo POLITICAMENTE INCRITICABILE.

    “4. era a capo di un governo in cui alcuni ministri semplicemente non erano all’altezza e questa è una colpa”

    Solo alcuni?

    “5. sono molto contento che sia fuori dai giochi”

    Da QUALI giochi? Dal tressette? Dallo scopone scientifico? Dalla briscola? Oppure dalla trilateral/bildenberg/aspen ecc.
    Ah, già! QUEI compolotti sono solo fantasie di blogger frustrati alla Blondet, naturalmente….

    • Roberto scrive:

      Sono contento che non sia più primo ministro, cosa che leggendo il mio vommento con la buona fede richiesta quando si discute tra persone che si rispettano era chiarissima.

  53. mirkhond scrive:

    “1. SONO CONTENTO CHE MONTI NON SIA PIÙ CAPO DEL GOVERNO”

    Ah, pure io, se ciò comportasse un VERO cambiamento.

    “2. IL MIO MESSAGGIO ERA CHIARISSIMO”

    Per niente proprio.

    “3. SOLO CHI NON VOLEVA CAPIRE NON HA CAPITO TIRANDO FUORI TRILATERALI & BLONDET”

    Guarda che ha capito benissimo una cosa:
    1) Il forte NON crede al debole.
    2) Il sazio NON crede al digiuno.
    3) I lupi NON si azzannano MAI tra loro.

    “Chiaro ora?”

    Chiarissimo!

  54. Moi scrive:

    http://saperi.forumpa.it/story/69850/anno-2013-e-tempo-di-parlamento-litalia-dei-beni-comuni

    Seriamente, perché _ Iddio Santissimo_ costoro NON sono in grado di esprimersi come se fossero dei “Leghisti Buoni” ; -) : -) ?!

    Senza (!) questa xylolalìa che non può non creare diffidenza … molta “gente comune” in più parteciperebbe ! Che poi, generalmente, è proprio quella gente disposta a fare davvero qualcosa di concreto e tangibile ! A differenza dei Super Intellettualoni, disponibili soltanto a parlare e/o scrivere. ; -) : -)

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Moi

      ‘Purchè non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m’impegno a togliervi d’impiccio: con un po’ di spesa, intendiamoci. Dovete dirmi chi sia l’offeso, come si dice: e, secondo la condizione, la qualità e l’umore dell’amico, si vedrà se convenga più di tenerlo a segno con le protezioni, o trovar qualche modo d’attaccarlo noi in criminale, e mettergli una pulce nell’orecchio; perchè, vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente. In quanto al curato, se è persona di giudizio, se ne starà zitto; se fosse una testolina, c’è rimedio anche per quelle. D’ogni intrigo si può uscire’

      I Promessi Sposi, cap. III

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  55. Moi scrive:

    @ Z

    Stando alle tue stesse manubriobaffute premesse, è semplicemente inaudito che dei Tamarri Semianalfabeti di Ritorno [nonché di Andata, ndr] possano applicare con successo l’ Effetto Magnus (“Tiri a Effetto”) senza conoscerlo …

    E Mike Tyson ? Come farà mai a “tirare dei gran cartoni” : -) tanto potenti senza sapere una fava di Teoria degli Urti ?! … Come mai, invece, NON vi riesce un Nerd tendente al rachitismo che sappia però matematizzarne e calcolarne puntigliosamente gli effetti e le dinamiche stando solo a guardare in tribuna ?!

    ; -) : -)

    ** Trabucco : **

    A dscuràn d’un bagâj fât axé :

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/39/Trebuchet_swinging_move.gif

    … il quale può anche essere una roba di tipo pacifico-conviviale :

    http://img.fotocommunity.com/images/Paesaggi/Albe-e-tramonti/Trabucco-a24625155.jpg

    Archimede di Siracusa il trabucco a contrappeso sapeva già farlo benissimo, mi pare avesse il nome di “Scorpione” o una roba del genere !

    @ FRANCESCO

    Il motivo per cui gli Statunitensi NON si ribellano alle ingiustizie del loro Sistema Sanitario è semplice: sono culturalmente (!) Protestanti fino in fondo; mica solo fino a quando ne hanno la convenienza sociale, mica “Cry ‘n’ Fuck Style” : -) come voialtri Cielloni ; -) !

    In realtà la “Cry ‘n’ Fuck Culture” esiste anche in USA, mediante “Social Studies”, “Positive Actions”, “Politically Correct” … ma è tutta roba soltanto di facciata, che anche da Noi (!) la SX sta sdoganando come l’ unica cosa davvero importante. Sì insomma : più grave dare condizioni di lavoro decenti ai “Negri” che schiavizzare gli “AfroItaliani”.

    ———————————–

    PS

    Quasi dimenticavo :

    piaccia o no alle Mummie Accademiche, oramai l’ Inglese è giunto a un “Punto di NON Ritorno”:

    il prezzo minimo (!) da pagare per l’ essere divenuto Lingua Franca Planetaria Multimediale è la Rinuncia Incondizionata alla Velleità di volere insegnare / imporre anche le Espressioni Idiomatiche ! … Vero, Miguel ?

    • Francesco scrive:

      Moi

      posso chiedere da cosa nasce il tuo odio per Comunione e Liberazione?

      ho aderito a quel movimento per convinzione e ci resto molto male, di fronte all’abbondanza di battute sarcastiche che, alla fine, mettono in mezzo me e miei cari amici

      grazie

      PS non ci farebbero una bella figura intellettuale, gli statunitensi, a confondere la predestinazione con le truffe delle assicurazioni private

    • PinoMamet scrive:

      Francesco

      non voglio darti una cattiva notizia, ma la simpatia per Comunione e Liberazione, fuori da Comunione e Liberazione stessa, è bassissima-barra-nulla.

      Tu sei un’ottima persona, molto simpatico e colto, e sarai l’eccezione;

      ma TUTTI i ciellini da me conosciuti erano invece sbruffoncelli, settari, dai modi cospiratori, chiusi a qualunque forma di dialogo, e se dovessi definirli in breve:

      bigotti, ma non religiosi.

      • Z. scrive:

        A parte la descrizione eufemistica, quasi edulcorata, non hai tutti i torti 😀

      • Francesco scrive:

        Iniziamo dal fondo: ho qualche dubbio sulla tua idea di religioso e di bigotto. Non mi sembri uno del ramo 🙂

        Anche se, per i ciellini che conosco io, il rischio è di essere troppo poco religiosi (altro che bigotti) e troppo “disinvolti”. Insomma, tutto l’opposto.

        Chiusi a qualsiasi forma di dialogo? Posso citarti il Meeting di Rimini, non come appare sui giornali ma come lo si vive andandoci? a me fa tutta l’impressione opposta.

        Il che non toglie che i ciellini tendano a usare un loro gergo, che può isolarli. Ma trattasi di limiti normali, non di stigma diabolico.

        Che la stampa ostile ci dipinga come un’associazione a delinquere, mi fa quasi piacere. Soprattutto quando ci si mettono i nostri fratelli progressisti (infatti io sono cattivo dentro e tendo alla guerra civile per istinto belluino).

        PS viva Papa Francesco (che è OT ma ci sta bene lo stesso)

        😀

      • PinoMamet scrive:

        ” Iniziamo dal fondo: ho qualche dubbio sulla tua idea di religioso e di bigotto. Non mi sembri uno del ramo 🙂

        Anche se, per i ciellini che conosco io, il rischio è di essere troppo poco religiosi (altro che bigotti) e troppo “disinvolti”. Insomma, tutto l’opposto.”

        Dalla tua risposta, direi che sei tu a non essere particolarmente del ramo 😉

        Perché mi confermi ciò che dicevo, credendo di smentirlo.

        Ai ciellini piace sapere che il crocefisso stia appeso ovunque, piacerebbe che tutto quanto in Italia avesse il prefisso “cattolico”
        (l’ospedale cattolico di…. la scuola cattolica di… la provincia cattolica di… la regione cattolica.. i lparco naturale cattolico, la corrazzata cattolica, lo Stato cattolico, insomma, bastaaa!)

        In generale, credono che il cattolicesimo si riduca a due soli articoli di fede, però quelli sì intangibili:
        -essere contro l’aborto;
        -essere a favore del privato.

        Dei due, direi che sono molto più accaniti a favore del privato.

        Sulla conoscenza della religione cattolica, io ho discusso tutti gli anni del liceo e dell’università con i ciellini, e mi dispiace, ma in generale ne sanno pochissimo.
        Pochissimo.

        In compenso sono semrpe straconvinti delle loro idee, anche quando palesemente eretiche (e credimi, lo so meglio di loro, perché almeno io le eresie le ho studiate!)

        La loro idea di dialogo, che suppongo trovi il suo apice nei dibattiti di contorno dei poveri mortali convenuti al Vertice Affaristico dei Gran Figli di Puttana di Babilonia, o meeting di Rimini come è conosciuto, corrisponde, a mia esperienza, al modello del piccione che gioca a scacchi, quello che rovescia tutti i pezzi, caga sulla scacchiera e poi va in giro tronfio e compiaciuto di aver “vinto”.

        • mirkhond scrive:

          “In generale, credono che il cattolicesimo si riduca a due soli articoli di fede, però quelli sì intangibili:
          -essere contro l’aborto;
          -essere a favore del privato.

          Dei due, direi che sono molto più accaniti a favore del privato.”

          La mia dottoressa dice che sono la negazione del Cristianesimo!

        • Francesco scrive:

          1) ma dove cacchio sei cresciuto? che gente hai frequentato? anche se io all’università i ciellini li ho evitati

          2) sei un vomitevole fariseo (detto senza alcuna ostilità)

          3) CL rivendica il diritto di una presenza pubblica dei cattolici, che non è lo stesso che dici tu; che poi le cose che citi siano quasi sempre nate cattoliche è storia

          4) belli i due articoli di fede ma … siamo alla propaganda da 1948 contro la DC. che la libertà e il rispetto della vita UMANA siano alla base delle convinzioni dei ciellini che hai incontrato fa loro onore

          5) i bigotti sono ferratissimi in dottrina, non lo sapevi?

          6) sul Meeting di Rimini, scrivi semplicemente delle puttanate. moralistiche. che è peggio

          saluti affettuosi

          PS a scacchi perdo quasi sempre, anche contro il mio cellulare

        • PinoMamet scrive:

          ” 1) ma dove cacchio sei cresciuto? che gente hai frequentato? anche se io all’università i ciellini li ho evitati”
          Ottima scelta.

          “2) sei un vomitevole fariseo (detto senza alcuna ostilità)”
          Modestamente…

          “3) CL rivendica il diritto di una presenza pubblica dei cattolici, che non è lo stesso che dici tu; che poi le cose che citi siano quasi sempre nate cattoliche è storia”
          Ma poi sono anche cresciute… 😉

          “4) belli i due articoli di fede ma … siamo alla propaganda da 1948 contro la DC. che la libertà e il rispetto della vita UMANA siano alla base delle convinzioni dei ciellini che hai incontrato fa loro onore”
          Che tutto quello che credono di sapere del cattolicesimo sia privato buono, pubblico cattivo, fa loro onore? Interessante, me lo segno… 😉

          “5) i bigotti sono ferratissimi in dottrina, non lo sapevi?”
          Balle. I bigotti sono ipocriti e prevenuti verso gli altri, è questo che li contraddistingue.

          “6) sul Meeting di Rimini, scrivi semplicemente delle puttanate. moralistiche. che è peggio”
          Lo prendo come una conferma 😉

          “saluti affettuosi”
          Ricambiatissimi!

          “PS a scacchi perdo quasi sempre, anche contro il mio cellulare”
          Io mi sono persino scordato come si gioca… 😉

      • PinoMamet scrive:

        Che poi, perché dilungarsi, quando si può esemplificare tutto con un nome?
        Formigoni!!

        • Francesco scrive:

          mi tengo tutta la vita i conti della regione Lombardia e le prestazioni sanitarie pubbliche della regione Lombardia, carissimi

          una domandina a Pino: quando lo slogan era “meno Stato, più mercato” (e i rossi boccheggiavano), la voce stonata era quella di Comunione e Liberazione che ribatteva “meno Stato, più società”

          possibile che una persona intelligente come te non abbia colto? oppure sei su una posizione rigidamente mussoliniana “o Stato o morte”?

          non capisco

          PS ma tu, al Meeting di Rimini, ci sei mai stato?

        • Francesco scrive:

          PS il pessimo Formigoni fu uno dei pochissimi uomini politici a opporsi alla prima guerra del Golfo (e provarono pure a farlo passare per uno comprato), seguendo gli allarmi lanciati dalla Chiesa

          le cui peggiori previsioni si sono purtroppo avverate

          neppure questo va a suo onore di ciellino?

          PS Ritvan sparaci una definizione di bigotto, che vorrei capire meglio, grazie

        • PinoMamet scrive:

          Aridaje co’ la regione Lombardia!

          Ora, ammesso che CL sia responsabile di quello che funziona nella regione Lombardia, e non invece colpevole delle, diciamo, deviazioni del sistema (come sembrerebbe dalle recenti vicende…);
          anche ammesso questo, l’EmiliaRomagna funziona molto meglio, perciò…
          faciteme o’ piacere!! 😉

          “la voce stonata era quella di Comunione e Liberazione che ribatteva “meno Stato, più società”

          possibile che una persona intelligente come te non abbia colto? ”
          …ma sì, tutto sta a capire cosa si intende per “società”… absit iniuria, anche la Mafia è per meno Stato, più (onorata) società 😀

          Te l’ho già detto come la penso: dal punto di vista dei ciellini, l’importante è che ci sia il prefisso “cattolico”, e per “cattolico” si intenda solo ed esclusivamente loro e gli amici loro (che non esauriscono di certo il mondo cattolico!).
          Poi se è Stato, bene, occuperanno lo Stato; se è privato, eccoli pronti con i “loro” privati; se è “società”, deve essere organizzata da loro…

          Formigoni:
          non è in gioco il suo onore di ciellino, come se, essendosi fatto pescare a fare una vita diciamo allegra, la sua credibilità come ciellino fosse scemata.

          Al contrario: lo trovo perfettissimamente coerente, lo ho citato per questo. Per me è il Ciellinus Maximus, il ciellino al cento per cento, l’archetipo ciellino, la madre di tutti i ciellini.

          Uno che si vantava di essere casto: bastava questo per renderlo ridicolo. Io non ho niente contro la castità, bada bene. Trovo solo ridicolo che uno si vanti pubblicamente di non scopare, esattamente come se uno si vantasse pubblicamente di scopare. Come se una cosa o l’altra fossero indice di chissà che.
          Ma così, sarebbe stato solo un bigotto.

          Invece, si vanta pubblicamente di non scopare, invece scopa; si vanta di fare la vita morigerata, invece si fa pagare le vacanze da nababbo.
          E va bene: è un incoerente e un figlio di puttana, predica bene (se fa pe ddì) e razzola male: ne abbiamo già conosciuti.

          Ma no! Non si ferma neppure a questo! Si vanta di non scopare e di fare la vita morigerata, da perfetto coglione (chi te lo ha chiesto??); si fa beccare a farsi pagare le vacanze da nababbo, da perfetto figlio di puttana;
          e sostiene ancora di avere ragione!!

          e a questo livello di odiosità, ci può arrivare solo un ciellino…

        • Francesco scrive:

          che la sanità emiliana funzioni meglio lo dici tu, io non ne ho esperienza e non dico nulla

          hai qualcosa sui costi? perchè se togliamo questa variabile, tanto vale parlare di entelechia

          tutto sta su cosa debba intendersi per società? concordo però trovo riduttivo e deprimente pensare che società=mafia quindi meglio lo Stato …

          che implica che l’unico ambito di libertà sia poi il mercato, affermazione che trovo eccessiva

          se CL manovrava da 20 anni la sanità lombarda, non puoi darle solo colpa delle magagne!

          se i ciellini esistono, ti danno fastidio, qualunque cosa facciano: aggio capito giusto?

          PS hanno beccato Robertino a trombare? e con chi? buon pro gli abbia fatto ma … finora lo avevo sentito solo da un mio amico ciellino, le tue fonti?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il sistema sanitario tendenzialmente più efficace è quello emiliano: la Lombardia, pur raggiungendo l’eccellenza in diversi campi, ne ha altri (soprattutto quelli in cui la sanità si concilia male con le logiche aziendalistiche: prevenzione, servizi esterni, ecc) in cui non raggiunge i target.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tempo fa postai questo, che evidentemente è bene ripostare:
          http://www.linkiesta.it/sanita-lombarda-formigoni

          Insomma, il Veneto fa meglio. La Toscana e l’Emilia Romagna fanno decisamente meglio.

        • PinoMamet scrive:

          ” se i ciellini esistono, ti danno fastidio, qualunque cosa facciano: aggio capito giusto?”

          No, hai capito sbagliato.
          I ciellini mi danno fastidio per il loro comportamento odioso e arrogante e per il loro sbandierare un “dialogo” che sono i primi a non accettare.
          Vedasi esempio del piccione scacchista.

    • Z. scrive:

      Moi,

      — Archimede di Siracusa il trabucco a contrappeso sapeva già farlo benissimo, mi pare avesse il nome di “Scorpione” o una roba del genere ! —

      A parte che Archimede non era esattamente Totti (!), lo scorpione in realtà assomigliava poco ad un trabucco. Era una specie di balestra.

      http://en.wikipedia.org/wiki/Scorpio_%28dart-thrower%29

      Non so se fosse impiegata all’epoca di Archimede – il suo uso generalizzato fu proprio dei romani – ma effettivamente leggo che pare fosse nota anche ai greci.

      — … il quale può anche essere una roba di tipo pacifico-conviviale —

      In effetti, quel tipo di costruzione nella bassa Romagna è chiamato “bilancione”, blanzòn (da leggersi come sempre alla francese, non come lo leggerebbero a Bologna). E anch’esso ha un argano, proprio come il trabucco a contrappeso: una volta per costruirlo si cannibalizzava una vecchia Vespa. Senza essere degli ingegneri, diresti tu 😀

      Z.

      PS: Non credo che gli Yanquis accettino il loro sistema per fanatismo religioso. Forse, semplicemente, molti di loro non immaginano che un altro sistema sarebbe più equo e pure più economico (in effetti la riforma sanitaria promossa da Obama era finalizzata soprattutto a contenere i costi, e alcuni repubblicani dicevano che avrebbe buttato la gente in mezzo alla strada).

      PPS: “Cry ‘n Fuck Style” è bellissimo 😀 😀 😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Francesco

        ”sanità […] costi”

        Non sono un medico, ma si dà il caso che un mio carissimo amico sia vicedirettore sanitario di uno dei maggiori ospedali della Liguria. Come tale, va frequentemente in trasferta in Emilia Romagna e in Lombardia per consultarsi coi colleghi sulle interpretazioni da dare alla mutevole legislazione in materia di spese ospedaliere e simili.

        Mi racconta che in Lombardia, a differenza di quanto accade nelle ”rosse” Emilia Romagna e Liguria, il maggior peso della sanità privata spinge in Lombardia a ridurre tutte le operazioni chirurgiche per le quali i contributi della Regione siano troppo vicini ad esaurirsi.

        Per capirci, se mi ricovero con dolori lancinanti all’appendice in una clinica privata Genovese quelli chiamano l’autoambulanza e mi scaricano al Pronto Soccorso dell’ospedale pubblico, chè la Regione Liguria non paga il Pronto Soccorso ai privati. (Se mi ricoverano ci mangio magari nei piatti di ceramica d’Albisola, ma il problema è che non mi ricoverano. Tra l’altro, a questo modo dar soldi ai privati diventa un modo per ridurre i fondi per il Pronto Soccorso).

        Invece, se per caso mi capita di avere anche solo un vago dolore all’appendice a Milano il giorno del mio onomastico (il 30 novembre) allora è probabile che nessuna delle pur numerose cliniche private meneghine accetti il mio ricovero, chè i fondi destinati alle cliniche private dalla Regione Lombardia per le cure dell’appendicite (di ogni tipo, anche di quella non acuta) si esauriscono di solito verso la fine d’ottobre.

        La differenza è che le cliniche private in Liguria e in Emilia Romagna provvedono a una percentuale dell’offerta sanitaria (posti letto, sale operatorie ecc.) ben al di sotto del 50% del totale, mentre in Lombardia siamo circa al 60%.

        Con tanti saluti alla prevenzione, tra l’altro.

        Quindi non è solo una questione di Don Verzè, San Raffaele e soci. Il baco è nel sistema. Senza arrivare a paragonare il sistema Lombardo a quello masticabibbie (dove la spesa sanitaria per persona è gonfiata dalla spesa per le polizze assicurative, benchè la vita media sia minore che da noi) il mio amico -e non è il solo, nel suo ambiente- conclude che un servizio pubblico privatizzato è come un triangolo con quattro lati, cioè una contraddizione in termini, perchè se è organizzato per massimizzare il profitto di chi investe non è organizzato per garantire il servizio a tutti quelli che ne hanno bisogno.

        Marx reloaded, insomma.

        (OT: A questo si aggiunge l’annosa questione degli anziani Lombardi che vengono a svernare in Liguria e si affidano per le cure dei loro acciacchi cronici alle strutture Liguri. Solo il mese scorso la Regione Lombardia si è degnata di finanziare un ambulatorio di gerontologia in Riviera. FINE OT).

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          sull’ultimo punto: qui si dice che circa un milione di extraregionali vengano ogni anno a utilizzare le strutture sanitarie lombarde, altri che i vecchietti che svernano

          sul primo: hai perfettamente ragione, solo che censuri l’altro aspetto del problema, cioè come rendere efficiente la sanità statale in assenza di concorrenza

          in ogni caso, a Milano i pronti soccorsi lo abbiamo a funzionano, posso ahimè garantirlo di persona

          ciao

          PS e le spese?

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Francesco

          ”milioni”

          Lo so bene che tanti Liguri vanno a curarsi in Lombardia. Effetto dei ripetuti tagli alla sanità pubblica. Che siano finanziati come si deve i nostri ospedali pubblici, senza regali ai privati che prima prendono i soldi e poi scaricano i cronici e le urgenze, e togliamo il disturbo.

          ”efficiente”

          Prima delle ultime finanziarie l’Italia aveva raggiunto il secondo posto in Europa e il quinto nel mondo per età media, uno dei primissimi posti per percentuale di ultracentenari e soprattutto uno dei primissimi posti al mondo (se non il primo in assoluto) per percentuale di ultraottuagenari autosufficienti e per riduzione della mortalità infantile. Se poi si va a vedere il quattrino, la spesa pro capite è ancor oggi quasi la metà di quella in USA e in UK, pur avendo noi una vita media superiore.
          Questa è l’unica efficienza che mi interessa.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          qui prendi lucciole per lanterne: abbiamo così pochi bambini che l’età media cresce, e tu ne sei contento!

          credo che dovremmo considerare l’aspettativa di vita, invece.

          da quello che dici, non sei molto forte in contabilità. se i privati costano più del pubblico, dovrebbero essere i lombardi a farsi curare nelle regioni rosse, che dovrebbero finire i soldi DOPO la Lombardia!

          spendiamo la metà del Regno Unito per la salute??? mi pare strano, dovrebbero avere ancora il sistema laburista degli anni ’50, a meno che Blair non ci abbia messo mano. ma non credo abbiano un sistema privato come gli USA, che costa un occhio

        • Z. scrive:

          Prometto che entro domani vi do tutti i dati che ho sulla sanità per regione, migrazioni sanitarie incluse…

  56. Moi scrive:

    La persona istruita a livello scolastico (e mai più approfondito alcunché al difuori del “mi serve per lavoro”) disposta a “sporcarsi le mani”, generalmente, arrivata a “Sussidiarietà Orizzontale” o fa un atto di fede che sia qualcosa di positivo pur senza capire che cazzo sia … oppure, sentendosi sotto supercazzola, “gliela dà su” 😉 a tutte le iniziative che gli si propongono.

  57. mirkhond scrive:

    “beh, ma tutta quella parte di Romania orientale linguisticamente più affine alla Moldavia che alla Valacchia?
    Alla fine quello fra Romania e Moldavia mi sembra un confine piuttosto artificiale.”

    La badante rumena di mia conoscenza è moldava di Neamt, e sostiene che con la vicina Moldavia ex sovietica le differenze linguistiche sono proprio minime, anzi è in pratica la stessa lingua.
    Quando le chiesi del PERCHE’ i Moldavi ex sovietici oltre il Prut non si RIunissero alla Romania, lei mi rispose che ciò è dovuto a intrighi politici della nomenklatura di potere a Chisinau!
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      vero..
      ma gli intrighi riescono, almeno finora, per le vicende del 1812 e seguenti, per quello che c’é ststo e soprattutto per quello che NON c’ stato al di là del Prut (ho scritto altro su questo, sopra)
      se poi, come ho letto in romeno, é vero che Iliescu nel 1991 avrebbe rifiutato l’offerta di Unione fatta da Snegur mentre la Russia era a terra e c’era quel bonaccione di El’cin di cui il mondo rideva (anzi si era ancora in transizione fra Gorby ed El’cin), allora ci sarebbe un altro motivo perché il nome dell’infame Iliescu sia maledetto in eterno dal suo popolo 😀

  58. mirkhond scrive:

    Dal 1345 al 1812 la Moldavia è sempre stata un’UNITA’ POLITICA con confini tra i Carpazi e il Dniestr!
    ciao!

  59. mirkhond scrive:

    “TUTTI i ciellini da me conosciuti erano invece sbruffoncelli, settari, dai modi cospiratori, chiusi a qualunque forma di dialogo, e se dovessi definirli in breve:

    bigotti, ma non religiosi.”

    Concordo al 100%!

  60. mirkhond scrive:

    “Quel che mi incuriosisce è il concetto di tzar di tutte le russie, ossia il ritenere l’impero una concezione simile alla maniera avutasi con i franchi.
    Difatti ciò che rimprovera il mondo ortodosso ai russi, impossibilitato a farsi valere giacché il loro peso all’interno dell’ecumene è preponderante, è l’aver deviato verso concezioni tipicamente latine e/o franche.”

    Potresti chiarire meglio questa tua riflessione?
    In cosa i Russi avrebbero imitato i Franchi?
    Ti riferisci alle due ondate di occidentalizzazione violenta attuate con Pietro il Grande e poi coi bolscevichi?

    • daouda scrive:

      Marginalmente a quello Mirkhond.
      Il mondo romano orientale ritiene certe derive dei russi molto occidentalistiche che ha portato ad un uso disinvolto di quelli che chiamano latinismi in termini liturgico-teologici.
      Ora lo tzar come capo della Chiesa ( cosa che avvenne credo appunto con Pietro il grande ) dovrebbe essere in realtà una rottura con la sinfonia dei poteri tipicamente romana, una deriva questa più orientalistica che occidentalistica, però il concetto imperiale dello Tzar ridotto della sua valenza universalistica mi sembrava una concezione tipicamente germanizzata e quindi illegittima.

      Non sò quando ciò accadde e se quindi ciò è da imputarsi direttamente alla deriva occidentalistica di Pietro il grande, probabilmente sì.
      Insomma il ritenersi terza Roma è qui del tutto ingiustificato…

      • mirkhond scrive:

        Per Daouda

        Secondo Georgij Plechanov (1856-1918), fondatore del marxismo russo, la Russia era “troppo europeizzata rispetto all’Asia, ma non adeguatamente europeizzata rispetto all’Europa”.
        Con ciò il celebre pensatore russo sottolineava il carattere “anfibio” e “bicipite” della Russia, quel suo essere non compiutamente nè Europa, nè Asia, ma L’UNO E L’ALTRO NELLO STESSO TEMPO!
        Com’è tipico delle identità di frontiera, come quella dalmata, quella albanese, e/o quella turca anatolica contemporanea.
        ciao!

        • daouda scrive:

          Io invece considero la Roma cristiana con la sua nuova capitale, Costantinopoli, la vera ed unica concezione equilibrata , anche geograficamente, tra oriente ed occidente.

  61. Peucezio scrive:

    Per inciso, per tornare al tema del post (cosa che è più l’eccezione che la regola), ma la presentazione del libro di Montanari com’è andata?

    • maria scrive:

      molto bene Peucezio, anzi benissimo, la sala dei barnabiti era strapiena di cittadini oltrarnini e di altri quartieri, era presente anche santa croce dove per difendersi dalla cosiddetta movida sono costretti ad affidarsi a un avvocato, eh sì per dormire a casa propria, perlomeno da mezzanotte alle sette di mattina ,ci vuole il legale:-(

      Tomaso Montanari ha raccontato un storia riguardante la cappella brancacci che il potente di turno voleva abbattere per farsene una di famiglia, si opposero gli abitanti dell’oltrarno di allora e gli artisti:-)

      Anche nei secoli passati a firenze su entrambe le rive dell’arno non si mandava a dir dietro:-)

      • mirkhond scrive:

        “Anche nei secoli passati a firenze su entrambe le rive dell’arno non si mandava a dir dietro:-)”

        Infatti.
        Come testimoniano i tumulti dei Ciompi (1378-1382) e le lotte sociali dell’epoca piemontese narrate in Metello di Pratolini (anni 1873-1902)!
        ciao!

        • maria scrive:

          infatti caro mirk , proprio a questo mi riferivo, sulla riva destra nel quartiere di santa croce, c’è oggi una piazza che si chiama proprio piazza de’ciompi

  62. mirkhond scrive:

    “Sì, guarda un po’: nel mondo civile lo Stato garantisce a tutti il sufficiente per vivere. Ah, giusto, non va bene: i poveri sono dei subumani che andrebbero gasati raggiunti i 70 anni…”

    Ed è QUESTO che odiano i LIBERALI destro-sinistri, tutti imbevuti di stakanovismo a stelle&striscie.
    Almeno ce la legalizzassero l’eutanasia, senza dover sganciare dai 3500 agli 8000 euro, e andare in Svizzera o negli ancor più remoti Lussemburgo, Belgio e Olanda, per farci fare una fine DIGNITOSA, non necessariamente a 70 anni, visto che non siamo in pochi ad essere dei parassiti sociali anche a 40 e più anni…..
    ps. a proposito in Olanda l’eutanasia è a pagamento?
    E per i non olandesi?
    E per i depressi e a forte rischio di finire nel cassonetto della munnezza?

  63. mirkhond scrive:

    “Româneascã”

    Che si legge romineasca o come sta scritto?

  64. mirkhond scrive:

    La domanda è per Habsburgicus

    • habsburgicus scrive:

      un suono difficile da esprimere, fra i e a, quasi u con dieresi (ufficialmente, specialmente nelle classi colte e in Romania occidentale, tende ad avvicinarsi ad a almeno in questa parola dagli ovvi significati etnico/politici, fra i moldavi tende ad avvicinarsi a 1)…devi fartelo pronunciare dalla romena che conosci 😀

  65. mirkhond scrive:

    “In un certo senso la Romania (e vorrei sentire mirkhond) è il caso perfetto di “creazione” risorgimentale “giacobina” di una Nazione…molto più dell’Italia ! da noi però all’Unità ci fu (anche) fiera opposizione, nei Principati danubiani ci fu al massimo indifferenza, opposizione no e i patrioti romeni (spesso anche là massoni e francofili) si guardarono bene dall’offendere la religione delle masse !..e questo ha contato”

    Sulla storia rumena sono io che apprendo da te! 😉
    Cosa dirti?
    Se ciò che riporti lo possiamo confrontare con i contigui e coevi risorgimenti balcanici, possiamo evidenziare proprio la natura NON anticlericale di tali movimenti, persino nella Slovenia e Croazia cattoliche, e allora asburgiche e auspicanti piuttosto la creazione di un regno “jugoslavo” nell’ambito della monarchia asburgica.
    Vedasi l’Illirismo, grande rivale del mazzinianesimo nel forgiare le moderne identità slovena e croata, e base delle tragedie del Litorale Adriatico da Trieste a Cattaro dal 1866 al 1954-56!
    E anche nel resto della vasta area danubiano-balcanica ortodossa, proprio per il carattere NON anticlericale della propaganda nazional-risorgimentalista, unito all’autocefalia delle varie chiese ortodosse (che in qualche modo predisponevano il terreno al nazionalismo), i risorgimenti invece attecchirono con tale profondità tra le popolazioni, che ancora oggi sono molto sentiti, anche DOPO le scelte europeistiche di quei governi.
    Da qui discussioni furibonde al limite del litigio, con rumeni e greci” se osi mettere in discussione, DOCUMENTI ALLA MANO, le loro RECENTI certezze nazionalistiche.
    Tipo i Valacchi di Romania discendono dai Daci indigeni latinizzati, o che i Romei siano i diretti discendenti dei Greci antichi, e TUTTI, anche quando, in confidenza ti rivelano che quella ragazza è mezza vlacha, o di fronte a nomi di località e cognomi di inconfondibile impronta SLAVA o ALBANESE!
    ciao!

  66. Moi scrive:

    *** @ TUTTI : SEGNALAZIONE ***

    Imperdibile !

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/vostro-razzismo-fa-arrossire-anche-kyenge-917441.html

    In realtà come Leitmotiv NON m’è nuovo: anni fa avevo letto su un forum di Silvio Boys il discorso di Ruby ritenuta “un’ Avvenente Furbetta Levantina che ha incastrato per vantaggi personali l’ Uomo Più Importante al Mondo della propria Epoca” [sic] … paragonandola espressamente (!) ad Aisha (improvvisamente “fatta invecchiare” _ per com’ erano abituati i Berluscones_ dai loro Storici di Fiducia ; -) per l’occasione di almeno 10 anni, ndr) con Maometto … ovviamente SENZA dargli del “Pedofilo”, appunto per NON doverlo dare anche a Berlusconi !

  67. Moi scrive:

    @ Z

    I)

    Il principio è sempre il “Momento della Forza”, cambiano le applicazioni pratiche.

    Lo Scorpione di Archimede di Siracusa lo vidi in un documentario di ricostruzione storica. Fighissimo: acchiappava le navi da guerra dei Romani con un gancio e un lungo braccio (donde il nome) e le tirava fuori dall’acqua !

    In realtà lui preferiva la geometria teorica, ritenendone le macchine delle “mere” applicazioni pratiche di volta in volta che si presentasse un problema concreto. Un’altra sua _ poco nota_ applicazione matematica è il π espresso con la frazione 22/7 .

    Per dirla _più o meno_ con Jam, aveva capito che “Dio Matematico” NON è una bestemmia ! ; -)

    II)

    ”,blanzòn (da leggersi come sempre alla francese, non come lo leggerebbero a Bologna).

    Z [cit.]

    Guarda che lo sa persino ; -) Daniele Vitali che la pronuncia Bolognese (non solo la provincia, ma persino le zone interne alle mura stesse, come ricordava nientemeno che Dante Alighieri) è variabilissima :

    “blanz’àn”

    “blanz’än”

    “blanz’ån” [versione “preferibile”]

    “blanz’òn”

    … almeno !

    @ FRANCESCO

    I)

    “TUTTI i ciellini da me conosciuti erano invece sbruffoncelli, settari, dai modi cospiratori, chiusi a qualunque forma di dialogo, e se dovessi definirli in breve:

    bigotti, ma non religiosi.”

    [cit. Pino]

    Quoto ; -) Pino su CL … aggiungo che la mentalità da “Protestanti Integrali” è quella che se NON ci si è arricchiti enormemente , allora si è dei “Losers e si merita (!) di crepare di stenti e di abbandono al primo malanno, o alla prima difficoltà nelle vita che NON si riesce a superare ! ”

    In USA, non a caso, “Loser” è il più grave degli insulti ! E anche fra i MinKiaKids, è “Perdente !” il più grave degli insulti … chiaramente prelevato direttamente dal doppiaggio assieme a “fottuto”. Mi sa che si debba aggiungere anche “fottiti” calcato da “fuck you”… no, Pino ? ; -)

    II)

    “L’Italia può risorgere solo se si pensa come una «Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza». ” [cit.]

    Non saprei che interpretazione esatta darne, però suona decisamente bene … certo, fa un po’ “baffi a manubrio” : -) .

    PS

    “lavoro” e “conoscenza” starebbero meglio maiuscoli: fa più progressista, più volitivo … più positivista. Ma in effetti Tomaso Montanari, da quel che ho visto in Google Image Search, non porta neppure i baffi. Figurarsi se a manubrio …

    ………….

    @ Z & PINO

    Capitan Cook […] nel 1770 sbarcando sulle rive dell’Australia vide quest’arma da “getto” adoperata dagli aborigeni della tribù Turaval che la chiamavano in dialetto “bu-mar-rang”, appunto “bastone che ritorna”.

    [cit.]

    Tratto da :

    http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8274

    • Francesco scrive:

      ho aderito a CL da più di 10 anni e non ho mai sentito utilizzare l’espressione “perdente” nè alcun altro concetto equivalente

      diciamo che sono veramente perplesso: dove è che trovate cotali ciellini?

    • Z. scrive:

      Moi,

      — Lo Scorpione di Archimede di Siracusa lo vidi in un documentario di ricostruzione storica. Fighissimo: acchiappava le navi da guerra dei Romani con un gancio e un lungo braccio (donde il nome) e le tirava fuori dall’acqua ! —

      Allora si tratta di uno “scorpione” che non conosco proprio: ho sempre letto quel nome associato ad una balestra. Ma la macchina che dici tu come funzionava? lanciava un ganGio con arpione e la “preda” veniva recuperata con un mulinellone, come una canna da pesca modello Gargantua? Non sono riuscito a trovare informazioni al riguardo, ci facci sapere!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        In pratica sarebbe stato uno scorpione che, arpionata la nave, la sollevava da un lato per farla ribaltare. Anche se qualche americano di tanto in tanto sostiene di aver capito come funzionasse, in realtà è l’ennesima macchina leggendaria di Archimede, tipo gli specchi ustori. Insomma, roba che è esistita solo per qualche grecofilo particolarmente esaltato.

        Direte: che hai contro gli specchi ustori? Be’, vista e considerata la qualità delle superfici riflettenti e il calore necessario per far prendere fuoco a un legno, gli specchi di archimede sarebbero dovuti essere di diversi metri di raggio ed una capacità di regolazione da fare invidia ad un’arma a puntamento laser.

        • Z. scrive:

          MT jr.,

          — Anche se qualche americano di tanto in tanto sostiene di aver capito come funzionasse, in realtà è l’ennesima macchina leggendaria di Archimede, tipo gli specchi ustori. —

          Ah, ecco.

          Sugli specchi ustori leggo su wiki che effettivamente sarebbe stato necessario coordinare alla perferzione gli specchi, ma che il rivestimento di catrame comune sulle navi dell’epoca potrebbe avere aiutato la combustione.

          La butto lì: non è che magari Archimede gli specchi ustori li ha creati davvero, ma senza mai utilizzarli in guerra? Magari li ha usati per fare tipo un esperimento, con una nave immobile e abbondantemente catramata, le migliori condizioni meteo e tanto tempo a disposizione. Del resto i greci amavano inventare cose simili, più spettacolari che utili dal lato pratico…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sì, possibilissimo che avesse costruito specchi ustori: non ci vogliono poi chissà qualu mezzi. Tipo le macchine di Azdrouni in Baudolino: splendida paccottiglia inutile.

        • PinoMamet scrive:

          Copio e incollo da Wikipedia:

          ” Poiché Archimede riuscì realmente a bruciare navi romane perfezionando armi da getto in grado di lanciare sostanze incendiarie, si è sostenuto che alla base della leggenda vi sia un’errata traduzione di una voce greca, che si sarebbe riferita a “sostanze incendiarie” e sarebbe stata interpretata erroneamente come “specchi ustori”. L’esistenza, tuttavia, di antichi trattati sugli specchi ustori e le testimonianze riportate sopra su Dositeo e Archimede suggeriscono la possibilità che la leggenda sia nata sovrapponendo il ricordo delle navi romane incendiate alla reale progettazione di specchi ustori destinati ad usi più pacifici.”

          E lasciate in pace i grecofili, che sono sempre i meno esaltati di tutti!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          C’è in giro tanta gente (anche accademici o presunti tali) che sostiene la veridicità della storia impossibile degli specchi ustori.

        • PinoMamet scrive:

          Guarda, secondo me la cosa si inquadra perfettamente in uno dei problemi principali di molti grecisti, cioè l’approccio puramente letterario.
          (Bada bene, ci sono fior di storici specialisti di storia greca, non parlo di questi ma dei grecisti in senso linguistico-letterario).

          Quindi per loro se è una cosa è scritta, esiste (esattamente come è scritta), se non è scritta, non esiste.

          Oltretutto, gli argomenti concreti, che esulano dall’ambito puramente artistico o tuttalpiù politico-storico, vengono trattati con sufficienza se non con aperto disprezzo. Si dà per scontato che siano robe per hoi polloi.

          Se credono alla verità della storia degli specchi ustori, insomma, non è per “orgoglio greco”, ma perché: sta scritta; l’esperienza empirica (pezzetti di carata bruciati ecc.) è sufficiente per non smentirla in modo evidente; la cosa non rientra affatto nei loro interessi quindi non l’hanno mai approfondita.

          In generale, queste persone col loro tipo approccio non stanno facendo un gran bene alla loro materia; non solo la trasformano in un campo giochi estremamente ristretto e banale, ma rinunciano così anche a smentire molti miti anti-greci che potrebbero essere debunkati con minimo sforzo (“Aristotele razzista”, per esempio).

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per PinoMamet

          Beh. almeno in Italia è raro che un grecista abbia una cultura tecnico-scientifica sufficiente a giudicare del reale progresso tecnologico dei Greci antichi. Quanti saprebbero valutare le conoscenze richieste ad esempio per la costruzione del meccanismo di Antikithera?

          Il guaio è che non ci si puo’ appoggiare a molte fonti scritte, chè gli stessi Greci soffrivano di mancanza di interdisciplinarietà. Non ci si puo’ aspettare che Polibio sapesse descrivere in dettaglio la procedura di costruzione di una catapulta più di quanto ci si puo’ aspettare oggi da un Kapuscinski la descrizione della procedura di fabbricazione di un kalashnikov.

          Casi come quello del cosiddetto ‘manoscritto di Archimede’ sono più unici che rari.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Sono d’accordo a metà.

          I Greci antichi, considerando la difficoltà oggettiva della scrittura e della circolazione libraria alla loro epoca (meglio, alle loro epoche) scrivevano tantissimo. In effetti, comparati ad altri popoli, erano quasi dei grafomani. E su tutti gli argomenti, dalle poesie d’amore alla pesca “sportiva”…

          consci anche delle difficoltà già dette, raccoglievano anche il più possibile i libri. Se moltissimo non si è salvato, non è colpa loro, insomma.

          Però, di quello che si è salvato per tradizione diretta, o che è stato ritrovato in seguito (tipo i Papiri di Ossirinco, e altre raccolte del genere) che insomma proprio poco non è, stai tranquillo che al grecista medio interesseranno sempre le stesse due cose.

          Insomma, il greco per lui è e ha da rimanere una cosa da e per letterati. Poesia, sì; teatro, sì; storia, obtorto collo, sì; tutto il resto va sotto la categoria della “curiosità”, e lasciato in balia dei peggiori semi-colti e chiappagalline.

          Perciò ci troveremo l’insegnante di pankration “ricostruito” che afferma che nel tal papiro di Ossirinco che contiene un manuale di lotta (che lui non ha letto, anche perché non sa il greco, e non saprebbe dove ritrovare) ci sono descritte le mosse di judo che lui insegna ai suoi studenti;
          e dall’altro lato il grecista, che passa tutti i giorni davanti alla raccolta completa dei Papiri di Ossirinco, e non ha mai avuto la tentazione di aprirli…

  68. mirkhond scrive:

    “TUTTI i ciellini da me conosciuti erano invece sbruffoncelli, settari, dai modi cospiratori, chiusi a qualunque forma di dialogo, e se dovessi definirli in breve:

    bigotti, ma non religiosi.”

    [cit. Pino]

    Quoto ; -) Pino su CL … aggiungo che la mentalità da “Protestanti Integrali” è quella che se NON ci si è arricchiti enormemente , allora si è dei “Losers e si merita (!) di crepare di stenti e di abbandono al primo malanno, o alla prima difficoltà nelle vita che NON si riesce a superare ! ”

    In USA, non a caso, “Loser” è il più grave degli insulti ! E anche fra i MinKiaKids, è “Perdente !” il più grave degli insulti … chiaramente prelevato direttamente dal doppiaggio assieme a “fottuto”. Mi sa che si debba aggiungere anche “fottiti” calcato da “fuck you”… no, Pino ? ; -)

    Ciò che riporti mi basta per non amare gli u$a e il loro animo calvinista…..

    • Moi scrive:

      A proposito di “$” … a quanto pare, Kesha Rose Sebert ha frequentato il Catholic (!) Trinity College e la “$” l’avrebbe messa come auspicio di quando _ agli esordi_ era in seria difficoltà economica, trovando più dignitoso _ fa sapere_ taccheggiare nei supermercati che prostituirsi.

      Sarà ? … Mah !

    • habsburgicus scrive:

      si…però non diamo sempre colpa agli USA e al vecchio Calvino 😀 (non che lo difenda, sia chiaro, eh ? )
      per dire quella mentalità, in forme ancora più estreme, c’é oggi all’Est, specialmente in Romania e Moldova..
      contano solo i soldi e il successo (che pochi hanno, almeno in modo “legale” :D), altrimento sei un “perdente” e nessuno ti considera più
      e l’indifferenza per chi sta male (e talora, veramente male) in quei paesi, é qualcosa di indescrivibile, specie nelle città (l’Italia di oggi appare il regno della solidarietà e dei buoni sentimenti, ed é tutto dire :D)….nei villaggi rimane traccia della cultura arcaica solidaristica
      forse é un risultato dell’estremo materialismo sovietico (ancorché all’epoca solo teorico ?)
      o é un risultato dell’adesione acritica ai valori del più estremo liberismo, come reazione ?
      ciò conferma fra l’altro quanto detto sin dagli anni ’30 che comunismo e socialismo sono facce di una stessa medaglia
      ciao

  69. Moi scrive:

    Ma anche cercare grottescamente di sminuire l’ Antichità Classica come se il Cristianesimo fosse sorto con la Scienza Infusa è una grottesca “Ciellata”, no ?

    • Francesco scrive:

      al massimo può essere una reazione alla leggenda del cristianesimo complice della decadenza dell’era classica e colpevole dei secoli bui

      però mi pare inventata da te al momento

    • PinoMamet scrive:

      A onor del vero, questa non gliel’ho mai sentita dire neanche io. Avranno allungato il repertorio? 😉

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  71. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Un recente sondaggio tra persone di vari paesi dell’ex cortina di ferro dalla Russia alla Bulgaria (mancano invece test analoghi per l’Albania), ha rivelato come il comunismo sia rimpianto da qualcosa come il 40-70% della popolazione di quei paesi, e proprio per ciò che dici riguardo al crollo di quel POCO di solidarietà sociale (di origine arcaico-contadina-tribale?cristiana?comunista? nu’poc’e’tutte ‘e cos’inzieme 🙂 ? ), che sotto il feroce e PESANTE comunismo, pure c’erano.
    E me lo confermò anche la mia conoscente rumena di Neamt, che in Romania DOPO il 1989 si paga TUTTO, sanità in primis, e che 3.000.000 di Rumeni emigrati, soprattutto MOLDAVI come lei, con le loro rimesse aiutano le famiglie rimaste in patria, che lì la vita è diventata molto dura…..
    Riguardo agli U$A, è ovvio che non solo tra di loro esistono gli adoratori di mammona, ma tra di loro, mammona è diventato il LORO dio, il dio $, con la SANTIFICAZIONE del culto del forte e furbo PREDESTINATO DA DIO (?), mentre se NON CE LA FAI E’SOLO PER COLPA TUA, che NON sei stato predestinato!
    Ma ti rendi conto che razza di civiltà è questa?
    Poi certo, l’erba CATTIVA attira sempre DISCEPOLI, purtroppo!
    ciao!

    • Francesco scrive:

      come no, l’erba cattiva attira discepoli a milioni da tutto il mondo e per decenni e decenni, quella buona fa fatica a trovare ascolto … non ti viene il sospetto che tra la tua narrazione e la realtà ci sia una certa differenza?

      che senza essere il paradiso gli USA non siano affatto così brutti come te li dipingi?

      perchè anch’io amo il mondo delle mie idee, però mica ci posso restare chiuso dentro sempre!

      ciao

      PS l’avessero fatto da noi poco dopo la morte di Mussolini, cosa avrebbe detto quel sondaggio?

      • mirkhond scrive:

        Guarda che il sondaggio è stato fatto nel 2010, a 20 anni dalla caduta del comunismo, non nel 1995….

        • Francesco scrive:

          Strano però, che in tutti quei paesi potrebbero votare comunista senza eccessivi problemi (tranne forse in Russia).

          Sondaggio di emme?

          🙂

        • mirkhond scrive:

          No, un sondaggio fatto da un’associazione vicina alla tue idee, e che lessi sul sito Comedonchisciotte.
          ciao!

  72. mirkhond scrive:

    Regina Dugan non nasce dalla cultura subcarpatica, ma da quella waspona!

  73. mirkhond scrive:

    Su cielle

    Forse essendo la Lombardia, la culla e della setta, qui vi ha i suoi uomini migliori, qualcuno magari davvero idealista e disinteressato come il nostro Francesco….
    Però qui a Bari, posso confermarne l’analisi impietosa fatta dal Mamet, e cioè un miscuglio di pseudointegralismo, fanatismo idiota da militante di partito, e affarismo sfacciato ad opera di suoi sacerdoti che tutto ricordano, tranne che dei servitori di Cristo….
    Niente aiuto concreto, niente solidarietà se non, qualche volta, un vago moralismo pietista (Dio da delle prove, Dio non ti abbandona, ecc.), o addirittura che i tuoi guai sono solo imputabili a te, che è tutta e solo colpa tua.
    Addirittura sentir dire che persone ricoverate in comunità psichiatriche, SI SONO ALLONTANATE DA DIO e NON HANNO VOGLIA DI LAVORARE!
    Voglia di lavorare….ad un malato psichico!
    E poi quel sacedote spagnolo che al meeting di Bab…ehmmm….Rimini, in un’intervista affermò che Gesù era RICCO, in quanto teneva una CASSA assieme al gruppo apostolico!
    Una fondo di SOPRAVVIVENZA, spacciato per un CAPITALEEEE!!!!
    Se questo è cristianesimo…..

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      ‘CAPITALE’

      Non è nuova. Una volta lessi un numero di una rivistina, ‘Pure Truth’, di non so qual gruppo religioso masticabibbie, in cui citando non so più qual profeta minore dell’Antico Testamento si sosteneva che Dio fosse incomparabilmente ricco, chè aveva creato tutte le miniere d’oro della terra. Dunque la ricchezza, lungi dall’essere peccaminosa, era un modo per avvicinarsi a Dio.

      Ma vedi, la bestemmia originaria non è qui. E’ nel versetto di Geremia

      ”non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi.”

      Accettato per fede, questo non solo deresponsabilizza l’essere umano e lo riduce a pecora da gregge, ma di fatto svalorizza ogni sforzo di liberazione. Se il povero non puo’ dirigere i propri passi, dovrà aspettare che il ricco lo faccia per lui; se il ricco non puo’ dirigere i suoi passi, dovrà aspettarsi che il prete lo faccia per lui. Quanto al prete, segue direttamente la parola divina e dunque puo’ stare tranquillo (”io ho vinto il mondo”).

      E’ per questo modo di pensare che quando qualcuno ha detto

      ”non di solo pane vive l’uomo”

      non ha trovato nessuno che gli rispondesse:

      ”Ah sì? Beh, intanto cominciamo da quell0”.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Come vedi, caro M., i nemici sono sempre in agguato, anche fuori dalla Chiesa.

        Che l’uomo prometeico sia altro da un povero fesso, illuso della sua libertà e schiavo peggio che qualunque altro uomo, credevo non l’avrei più sentita.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Francesco

          ”libertà”

          Qui c’e’ un’ambiguità lessicale di fondo. Già una volta ti ho chiesto cosa tu intendessi per ‘libertà’. Chesterton dice che i bambini giocano tranquilli in cortile finchè sanno che una palizzata li separa dal fosso adiacente; togliendo la palizzata, si toglie loro la tranquillità. Dunque, per Chesterton, i bambini rinchiusi sarebbero più ‘liberi’. Ora, siccome appunto non siamo bambini (e pazienza se così non potremo entrare nel Regno) non sono le palizzate che ci fanno liberi. Del resto, il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          senti, tra l’eterna vigilanza, che è una gran rottura, e una palizzata per non cadere nel fosso, preferisco la seconda.

          e ho un sacco di tempo libero in più, non dovendo fare i turni di vigilanza!

          😀

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        E’ per questo modo di pensare che quando qualcuno ha detto
        ”non di solo pane vive l’uomo”
        non ha trovato nessuno che gli rispondesse:
        ”Ah sì? Beh, intanto cominciamo da quell0”.

        Erano gli imperatori romani quelli che regalavano al popolo il pane: lo dominavano e si facevano chiamare benefattori (cit.).

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per mauricius tarvisii

          ‘pane’

          Il che ben spiega perchè la chiesa nei secoli abbia avuto cura di usurpare il nome di Roma.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          A quanto pare, il buon ADV propone di sostituire la Chiesa con MacDonalds, che ha fatto più per sfamare i poveri di tutto il movimento comunista mondiale!

          Bell’affare, mi tengo Nostro Signore, a cui il Diavolo proponeva appunto di “cominciare con lo sfamarsi”.

    • Francesco scrive:

      ehm, quale sacerdote spagnolo?

      e quale scandalo perchè il gruppetto di Gesù avesse una cassa, tale da far gola a uno dei Dodici?

      grazie per l’idealista, anche se a qualcuno qui dentro suonerà come “fesso” ma per me è un titolo onorifico

      ciao

  74. mirkhond scrive:

    Giuda doveva essere il più morto di fame tutti, per derubare la cassa del gruppo di NON certo benestanti riccoidi come li intende la tua setta…..
    Ammesso poi che DAVVERO il tradimento di Gesù sia avvenuto per soldi, o non piuttosto per delusione teologico-politica…..
    ciao!

    Il prete spagnolo è un tuo consettario intervistato al meeting di comecapperosi chiama, comparso in un video sul tubo di qualche anno fa.

    • Francesco scrive:

      Scusa, c’è un solo passo della Scrittura o della Tradizione che dica che le pie donne che foraggiavano e accompagnavano Gesù e i suoi fossero povere?

      E di moltiplicazioni miracolose di cibo Nostro Signore ne fece una, massimo due … in qualche altro modo avranno mangiato negli anni della vita pubblica. O lo facevano part-time, di predicare e guarire e così via?

      Il culto della miseria è eretico quanto quello della ricchezza, perchè solo a Dio bisogna rendere culto.

      • mirkhond scrive:

        Non si tratta di “culto della miseria”, tirato sempre fuori dagli adoratori di mammona, quanto dalla constatazione che un “profeta giorovago” come era visto e considerato Gesù non poteva pretendere dal pur BUON giovane RICCO, che MOLLASSE TUTTO per seguirLO, se EGLI STESSO, fosse stato un nababbo mantenuto da ricche matrone alla stregua di un magnaccia….
        Non ci siamo Francesco, non ci siamo proprio…
        Il Gesù RICCO è l’ERESIA della cultura messoriano-ciellina di OGGI!
        ciao!

      • PinoMamet scrive:

        In questo concordo con Mirkhond.

        Il culto della miseria sarà anche sbagliato, ma i passi pauperistici dei Vangeli, o il voto di povertà degli ordini monastici, non sono invenzioni né mie né di Mirkhond.

        Se non viene detto poi da nessuna parte esplicitamente che Gesù fosse povero (nei Vangeli, perlomeno; nella letteratura cristiana lo si diceva in lungo e in largo nei secoli passati…. solo recentemente si è avuta questa svolta filo-ricconi che non sta letteralmente né in Cielo né in terra!) non viene detto neanche che fosse ricco, e comunque se lo fosse stato sarebbe stato piuttosto incoerente visto il trattamento che riserva al giovane ricco…

        quanto alle “pie donne”, è semplicemente (come molte cose nei Vangeli) la traduzione di un’espressione ebraica, nashim tzadkaniot, e lo prendo come un’ulteriore prova della sostanziale aderenza ai fatti di molte parti dei Vangeli canonici, ma non capisco cosa abbia a che fare con la ricchezza…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “solo recentemente si è avuta questa svolta filo-ricconi ”

          No, c’era anche quel Giovanni XXII che faceva crocifiggere Gesù con una borsa.

        • daouda scrive:

          Il ricco è colui che è attaccato al molteplice, se non si capisce questo non si capirà mai che la vera rinuncia è verso il proprio IO, poiché solo chi rinnega sé stesso, come è scritto, avrà il regno di Dio.
          Si può essere padroni dell’universo in Dio ed essere ricchi , o padroni dell’universo in Dio ed essere poveri, giacché nel regno di Dio IL RESTO è dato in surplus e ricco o povero è la medesima cosa.

        • Francesco scrive:

          >> Il culto della miseria sarà anche sbagliato, ma i passi pauperistici dei Vangeli, o il voto di povertà degli ordini monastici, non sono invenzioni né mie né di Mirkhond.

          Concordo al 100%, e mi pareva pure di averlo scritto.

          Quindi non capisco in che cosa IO e voi siamo in disaccordo. Mi pare lo siate con alcune congregazioni USA di dubbia rilevanza.

          E forse conosco CL meglio di voi, facendone parte da molti anni: mai sentito parlare di un Gesù ricco.

          Saluti

    • Francesco scrive:

      x Mirkhond

      ricordi qualcosa in più sul sacerdote spagnolo che hai visto su Youtube?

      grazie

      • mirkhond scrive:

        Purtroppo no.
        Solo un video su you tube dedicato al meeting di Rimini di qualche anno fa (2009 o 2011, ora non ricordo), e il sacerdote spagnolo (o ispano-americano), vestito in clergyman, che di fronte alla domanda provocatoria dell’intervistatore vicino ad ambienti uaaristi, è cascato in pieno nella trappola…
        Confermando nell’avversione al Vangelo, chi già ne è avverso…
        Insomma cielle dovrebbe un po’ far chiarezza al suo interno sul rapporto tra Cristo e i soldi!
        ciao!

  75. mirkhond scrive:

    Andrea

    Però c’è cristianesimo e cristianesimo.
    E il calvinismo e il (non poi tanto)criptocalvinismo di cielle, non puoi paragonarli a chi ha bruciato la sua vita per aiutare il prossimo…..
    ciao!

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      Tu sei uno storico.

      Sai meglio di me che i monaci che hanno distrutto fra le fiamme l’intero corpus letterario dei Maya erano devoti Cattolici. (Solo un paio di codici sono sfuggiti: sembrerebbe grazie a Veneziani senza scrupoli che l hanno trafugati sotto gli occhi dei preti – ma forse è gossip).

      Sai anche che il Cristianesimo Nestoriano dell’India è stato quasi spazzato via dalla buona fede degli Inquisitori Portoghesi.

      Quello che hanno fatto i Crociati a Giacobiti e Nestoriani, e quello che hanno fatto i Cattolici agli Ortodossi dopo l’Unione di Brest, lo sai meglio di me.

      Quanto al ruolo fattivo della Chiesa Cattolica nella costruzione posticcia delle identità ‘razziali’ di Tutsi e Hutu durante la dominazione Belga del Rwanda, costruzione che ha consentito i noti massacri successivi, ti rimando a

      https://docs.google.com/file/d/0B_nlutLRJ2VPNmIzYThkYTYtYTg2NC00MTMyLTk5MWItODJlMDQyODE0NTBj/edit?hl=en_US&pli=1

      Sai di Monsignor Tiso.

      Ora, pensi forse che tutta questa gente di Chiesa fosse gente ipocrita, malvagia, in mala fede?

      O piuttosto che il loro comportamento fosse la conseguenza di semplice coerenza?

      Poco mi interessa e poco mi convince, sinceramente, la buona fede di chi ha bruciato la sua vita per gli altri.

      Perchè chi arriva a bruciare la propria vita per gli altri è pericolosamente vicino a chi -oh, sempre in buonafede! sempre per gli altri!- brucia la vita altrui.

      La virtù dei santi è giustamente definita ‘eroica’ da chi li canonizza.

      Ma sciagurato il popolo che ha bisogno di eroi.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Aspetta, fammi capire: secondo te chi si sacrifica per gli altri è una persona peggiore e più socialmente pericolosa di chi se ne sbatte e si fa gli affari propri?
        Certo, non sei arrivato a dire “il benesserre della collettività si fonda sull’egoismo dei singoli”, ma mi pare lo stesso qualcosa di inquietantemente simile alla teoria liberale della società.

        Allo stesso modo, potrei arrangiare il seguente suggestivo ragionamento.
        Andrea crede che chi è disposto a dare la vita sia peggiore di chi non è disposto a darle. Immagino, a fortiori, che chi è disposto a dare il proprio denaro per gli altri sia peggiore di chi non è disposto a darlo. Ergo, le tasse sono intrinsecamente cattive, così come ogni redistribuzione operata dall’alto. Ergo, Andrea è idealmente responsabile per chi negli USA muore perché privo di assistenza sanitaria.
        Non fa una piega. O no?

        • Francesco scrive:

          beh, è la tesi di Montanelli, che non era certo un comunista!

          😀

        • mirkhond scrive:

          Di Vita purtroppo appartiene al filone illuministico masonico-pierangelista, che DEVE identificare i misfatti dei cristianesimi SEMPRE E SOLO col Cattolicesimo…
          No, Di Vita, qui sbagli.
          Preferisco i santi ai $!
          Quanto ai Portoghesi, ciò che dici è vero solo in parte, e ci si dimentica che la Chiesa Nestoriana del Malabar, aveva accettato il sistema induista delle CASTE, cosa indegna e vergognosa per dei CRISTIANI.
          Come ci disse ormai 15 anni fa, padre Benedict Vadakekkara, storico francescano del Tamil-Nadu!
          ciao!

      • habsburgicus scrive:

        @Andrea Di Vita

        sul famigerato sinodo di Diamper in India (1599) concordo (credo volto da un certo Arcv de Menezes)..
        sull’Unione di Brest del 1596 dissento..io sono un unionista convintissimo 😀
        però, visto che ti sei rivolto in primis a Mirkhond, lasciamo che intervenga lui 😀
        eventualmente interverò dopo
        fare una bella e lunga discussione su Unione di Brest, Rzeczpospolita, Lituania, Bielorussia, lo sai, sarebbe il mio pane 😀
        e la farei molto, ma molto volentieri 😀
        ciao !

  76. mirkhond scrive:

    “Come vedi, caro M., i nemici sono sempre in agguato, anche fuori dalla Chiesa.

    Che l’uomo prometeico sia altro da un povero fesso, illuso della sua libertà e schiavo peggio che qualunque altro uomo, credevo non l’avrei più sentita.”

    Non ho capito cosa vuoi dire…..

    • Francesco scrive:

      Che Andrea crede ancora che l’uomo, liberandosi da Dio e dalla religione, si ritrovi libero e non mille volte schiavo, degli altri uomini, di chi detiene il potere, di chi insegna a pensare e a parlare, della società nel suo bieco determinismo, della biologia, della fisica (alla fine vince sempre l’entropia), della morte.

      E sì che non ha 14 anni!

      Ciao

      PS cerca Padre Aldo Trento, sul tema “sacrificarsi per gli altri”

  77. mirkhond scrive:

    “Sai meglio di me che i monaci che hanno distrutto fra le fiamme l’intero corpus letterario dei Maya erano devoti Cattolici. (Solo un paio di codici sono sfuggiti: sembrerebbe grazie a Veneziani senza scrupoli che l hanno trafugati sotto gli occhi dei preti – ma forse è gossip).”

    Sì, ma monsignor Juan de Zumarraga, ne fece salvare ciò che ne restava, creando le basi dei futuri studi precolombiani.

    “Sai anche che il Cristianesimo Nestoriano dell’India è stato quasi spazzato via dalla buona fede degli Inquisitori Portoghesi.”

    Ti ho risposto sopra.

    “Quello che hanno fatto i Crociati a Giacobiti e Nestoriani, e quello che hanno fatto i Cattolici agli Ortodossi dopo l’Unione di Brest, lo sai meglio di me.”

    Non mi risultano stragi di Giacobiti e Nestoriane, fatte dai Franchi durante il loro dominio sul Levante siro-palestinese (1097-1291).
    Certo ai Giacobiti, i Franchi stavano sul cazzo, ma in questo continuavano in un comportamento già avuto verso la Romània bizantina nei secoli V-VII e X-XI dopo Cristo.
    Infatti quando l’emiro turcomanno Zinqi (1127-1146), conquistò Edessa/Urfa, massacrò gli Armeni, perché effettivamente filofranchi, ma risparmiò i Giacobiti per l’esatto contrario!

    “Quanto al ruolo fattivo della Chiesa Cattolica nella costruzione posticcia delle identità ‘razziali’ di Tutsi e Hutu durante la dominazione Belga del Rwanda, costruzione che ha consentito i noti massacri successivi”

    Qui non sono informato e mi rimetto a chi ne sa di più….

    “Sai di Monsignor Tiso.”

    Sì, come se fosse stato l’UNICO sacerdote cattolico in tutta l’Europa conquistata dai nazisti!
    Andrea, Andrea, Andreaaaaaa!!!!!
    E Teresa Benedetta della Croce (al secolo Edith Stein) con la sorella Rosa? E padre Kolbe? E don Pappagallo nella Roma okkupata dai nazisti?
    E lo stesso vituperatiSSimo a kakkio di kane, Pio XII, che stando al diplomatico israeliano Pinchas Lapide, avrebbe contribuito a salvare qualcosa come 860.000 Ebrei?

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Mirkhond, habsburgicus e Francesco

      Qui non stiamo facendo l’elenco dei buoni e dei cattivi. E’ chiaro che ci sono stati e ci sono anche preti (e muezzin, e rabbini e stregoni) che sono ottime persone, proprio come ci sono persone comuni, donne e agnostici che sono brave persone.

      Ma già da un’organizzazione che si autodefinisce Mater et Magistra magari abbiamo diritto di pretendere qualcosa di più.

      Ho parlato di alcuni misfatti perpetrati da Cattolici perchè era di Cattolici che stavamo parlando, ma non ritengo affatto migliori i non Cattolici. Del resto, sospetto che sia ingeneroso prendersela con una religione particolare: dato che non si distinguono l’una dall’altra per nulla di verificabile, o tutte o nessuna.

      Il guaio della religione, Cattolica o altro, è che offre scuse per qualunque sconcezza. Lo ha sempre fatto, e prevedibilmente sempre lo farà. McDonald vende hamburger, che a me non piacciono: ma finchè non li spaccerà per volontà divina non si combatteranno Crociate per far prevalere la versione con cipolle sulla versione con formaggio. Un’idea politica la si puo’ edulcorare, un religione no perchè pretende di fondarsi sull’Assoluto. Un’idea politica che non si puo’ edulcorare, come il nazismo, di fatto è appunto una religione.

      Se ci sono persone in buona fede che fanno del bene al prossimo in nome della loro religione, proprio la loro buona fede finisce col giustificare ulteriori soprusi e massacri.

      In altre parole, per fare del bene la religione non è necessaria. Se lo fosse, visto che non c’e’ religione uguale a un’altra non sapremmo mai chi è che facendo del bene in realtà altri non è che un demone rivestito da angelo di luce.

      Bosnia, Kashmir, Palestina: persino nella società troppo superficialmente secolarizzata di oggi i conflitti a base religiosa continuano a produrre strage.

      Oggi tanti Cristiani tifano per l’opposizione in Siria. Pochi di loro sanno che gli Alauiti al governo hanno riti e credenze anche d’origine Cristiana, e che i discendenti dei Giacobiti tifano tutti per il governo temendo l’ira salafita.

      Il Rwanda è un ottimo esempio. Nel testo che ho citato a mirkhond si citano le dichiarazioni stupite di missionari che dichiarano di essere rimasti sconvolti dalla ferocia dimostrata da un popolo così fermamente rispettoso del diritto alla vita in ossequio alla dottrina Cattolica, tanto da essere sempre stato compattamente contro l’aborto. Se non fosse tragica, apparirebbe comica la loro incapacità di capire che chi è così disinvolto nell’impedire l’aborto persino a una donna stuprata è anche perfettamente in grado di tenere ferma la donna mentre la stuprano.

      Un altro esempio è l’Unione di Brest. Decenni dopo l’Unione, ci furono ecclesiastici Cristiani che scrivevano ai loro correligionari in Asia Minore che era meglio stare sotto un Sultano che sotto i Cattolici: a differenza dei secondi, il primo si limitava solo a pretendere un tributo in denaro. L’accanimento con cui per esempio in Valacchia oggi gli Ortodossi si rifiutano di restituire ai Cattolici le proprietà tolte ai quest’ultimi all’epoca di Stalin sembra trovare una ben profonda radice nelle vicende dell’Unione. L’altro ieri, l’etnocidio dei Ruteni sui monti Beschidi, l’operazione Vistola del 1945, è un altro cascame di quei fatti.

      E sì, Francesco: è più comodo restare bambini. Poi si cresce.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Mirkhond, habsburgicus e Francesco

        Dimenticavo: Cattolici e Ortodossi non si sono ancora riuniti dopo mille anni!

        Ut unum sint, proprio!

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Da noi si chiama responsabilità del credente, che infatti non è mai deresponsabilizzato dalla religione (è una buffa superstizione degli atei il ritenerlo, assai ridicola e storicamente insostenibile).

          Gli è che il determinismo di origine scientista non sa darsi conto della libertà umana, in primis. Finisce sempre alla psico-storiografia di Asimov.

      • habsburgicus scrive:

        @Andrea Di Vita

        sulla Siria d’accordo pienamente con te..io lo sto dicendo (e talora l’ho anche scritto :D) da quasi due anni
        comprendo la tua posizione che ha una sua logica (anche se non é la mia)…diciamo che all’elenco (dei movimenti politici “assolutistici” e di tipo “religioso”), oltre al NS, avresti dovuto aggiungere il marxismo-leninismo (alias comunismo sovietico e/o sovietizzante) ed il giacobinismo…invece per le religioni avresti dovuto aggiungere “monoteistiche” ché il paganesimo greco-romano era ben altro, come tu sai bene ed implicitamente lo hai pure scritto
        ripeto, con queste piccole “aggiunte”, trovo che il tuo ragionamento sia serio e degno di considerazione (e di confutazione 😀 come altri han già fatto da decenni, ma repetita iuvant :D), anche se ai credenti monoteistici potrà forse apparire dissacrante e quasi “blasfemo” 😀
        un giorno vorrei poterti provare che nell’Unione di Brest, e sequela, i cattolici, pur avendone anche date (io non sono così “assoluto”, non ho una visione manichea :D) le hanno soprattutto prese 😀 😀 😀
        ciao e buona serata !

        P.S 1: alla fine ti riferisci alle deportazioni dei Lemko dalla Lemkowszcyna sino in Polonia occidentale (nelle terre ex-tedesche) nel 1947 ? e allo scambio di popolazioni con Ucraina e Bielorussia avvenuto già nel 1945 ? quella fu una decisione di Stalin e del compagno Bierut che, come tu sai meglio di me (tua moglie é di Bialystok, vero ? ce lo dicevi una volta..se non sbaglio persona :D) é una figura estremamente controversa, a voler usare un eufemismo, nella Polonia di oggi

        P.S: le donne polacche, specialmente quelle della Pomorze e del nord-est, piacciono anche a me 😀

      • daouda scrive:

        Per fare del bene è necessaria la Religione. Difatti oggi non si fà più del bene ma si spaccia il male per bene.
        Ora, che ciò sia possibile, è bene, giacché ogni male deve essere cosicché sia quel che deve, ergo un bene, in una visione che nullifica il male considerandolo come non correlativo del bene come esso dovrebbe, nientificando il falso dualismo bene/male.
        E’ meglio uccidere in nome di un principio piuttosto che lasciare andare il mondo a briglia sciolta verso derive degeneranti? Alle volte può essere visto che uccidere e combattere non è sempre sbagliato a prescindere.
        Che il male si travesta da bene, ciò è appurato, e non potrebbe che essere così visto che altrimenti non avrebbe alcuna presa…si parte dalla cosa più nobile per giungere alle derive del mondo attuale che uccide senza versare alcuna lacrima e nessun sangue senza nella sua cripticità anonima. Il mondo è molto più crudele oggi che ieri , la storia del fantasticare ha creato molte più dissonanze e sofferenze che camminano sopra le illusioni del mondo piuttosto che le cattiverie di un mondo passato , cattiverie già vive e tenute presenti e che oggi quando si riaffacciano molto ma molto più crudeli che in passato nelle periferie del mondo ma anche delle nostre città, ci sgomentano a confermare la nostra impreparazione , che anche questo conta.Che sia possibile operare il bene privi dell’intellettualità gnostica che solo le religioni con il loro cammino sacro possono fornire, ciò è finzione.Solo i religiosi sono capaci di amore veramente disinteressato ed incondizionato come i santi.Solo i religiosi sono capaci di fedeltà piena. Chi siano questi religiosi viene da chiederselo pure al sottoscritto, ma non quel che appare è appellabile come si usa fare, non quel che luccica è oro e ne ha l’essenza.
        Mangiamo molto di più, sudiamo molto di meno, ma smarrito il significato del transito su questa terra, molti di noi dovranno sostare molto tempo all’inferno ( non eterno ) in attesa della restaurazione finale prima di poter godere la pienezza dell’Essere che ci spetta.
        Questo è in realtà un mondo pieno di ignavi, rifiutati anche dai demoni come ho letto appena poco fà in un commento illuminante per la rete.

  78. mirkhond scrive:

    Sull’Unione di Brest, lascio risponderti ad Habsburgicus, che sull’argomento è maestro anche per chi scrive!
    Ma come mai, ogni volta mi sembra che con te, bisogna ripeterti sempre le stesse cose?
    Ah l’educazione massonica-pierangelista, DURA A MORIREEEE!!!!
    ciao!

  79. Moi scrive:

    @ Z

    Più o meno, il Ciappino da Guerra ; -) in questione, era una mega canna a mulinello azionata a contrappeso (roba che neanche Sampei ! : -) ),va detto però che alcune invenzioni di Archimede di Siracusa sono oggetto di controversia nella realizzazione pratica: primi fra tutti gli Specchi Ustorii … mai riusciti a replicare dall’archeologia sperimentale. Ne consegue che, ad esempio, secondo il Prof. Andrea Frova (uno dei Congiurati AntiPapen ; -) della “Sapienza” di Roma) , ‘sti specchi avranno semmai abbagliato (!) i Romani ponendoli comunque in indubbio svantaggio. Però … chissà !

    In fondo si parla di una Grande Civiltà Mediterranea Pagana, non (!) ancora (!!) desertificata nello Spirito da parte della Terribile Matrice Monoteista …

    Tuttavia, ve’ che figata che ho scovato :

    http://www.tecnoparco-archimede.com/

    senz’altro sarebbe interessante, ma è situato ovviamente a Siracusa. La presentazione sembra un “Tìser” ; -) di un nuovo “TreDDDì Mùvi”, che andrei a vedere a busso ! ; -)

    PS

    Le Navi Romane NON avevano comunque la stazza della Fu “Costa Concordia”, eh !

    PPS

    Staltro ; -) sito ne dà un’ idea, penultima invenzione.

    http://progettomatematica.dm.unibo.it/ARCHIMEDE/invenzioni.htm

    I nomi tecnici antichi, un po’, cambiano da Storico a Storico …la mentalità da Ufficio Marchi & Brevetti NON c’era ancora. ; -)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Artiglio_di_Archimede

    @ FRANCESCO

    Veramente … tu stesso, su questi schermi, ti sei permesso in passato, da Ciellino, di dare dei “Rozzi Pecorai” [sic] agli Antichi Greci e Romani.

    @ MAURICIUS

    E’ di gran lunga più razionale credere, credenza per credenza, al Genio di Archimede di Siracusa “piuttosto che” (!) ai Superpoteri di Padre Pio ! 😉

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non è questione di credere. Nessuo ha detto “Archimede ha costruito gli specchi con i suoi poteri magici”: si parla della coerenza interna ad un discorso, che è una cosa diversa.

  80. Moi scrive:

    Segnalo una chicca succulenta per i NeoBorbonici :

    http://cinema-tv.virgilio.it/news/tv/emanuele-filiberto-irriconoscibile-travestito-da-dalida.html

    … altro che sottaceti principeschi, balli sottostellari 😉 e vanzinate sciistiche !

  81. mirkhond scrive:

    Come disse Mamet:
    Emanuele Scemoberto…..

  82. jam scrive:

    x Andrea

    …Geremia “non é in potere dell’uomo che cammina dirigere i suoi passi”

    ibn ‘Arabi(1165-1240) dice più o meno cosi: “chi é guidato nel viaggio (come il Profeta nel viaggio notturno- Miraj) é certo della riuscita, chiunque viaggia da solo é in pericolo.” (x’ non é in potere dell’uomo che cammina solo dirigere i suoi passi)

    …cosa significa viaggiare “da soli”??? cosa significa non avere il potere di dirigere i propri passi?
    é probabilmente l’inevitabile conclusione filosofica della questione dell’Unità dell’Essere.
    viaggiare soli significa viaggiare insieme al proprio ego, la parte inferiore dell’anima che ama ascoltare i consigli del “diavolo”. viaggiare da soli significa viaggiare con il prorio egoismo con il proprio diavolo,( avere gli occhi , ma non la vista-visione, e quindi i passi non sono diretti verso la giusta direzione, ma sconclusionati, caotici, inconcludenti…
    chi é guidato nel viaggio é invece colui che é capace di vedere il proprio angelo. colui che attualizza la visione e da vita all’angelo e cosi facendo é guidato dalla luce angelica,.
    ma sia chiaro, l’angelo non esisterebbe se noi non fossimo capaci di farlo esistere, quindi “non é in potere dell’uomo di dirigere i suoi passi” significa non é in potere dell’uomo che non sa produrre la sua intelligenza angelica di dirigere i suoi passi, non é in potere dell’uomo che non sa scoprire di essere Uomo di dirigere i suoi passi…

    lo stesso dicasi per quel
    “non di solo pane vive l’uomo”
    “intanto cominciamo da quello” é proprio cio’ che insegna Gesù:
    dacci oggi il nostro pane quotidiano
    ma credo che contemporaneamente insegni che un pane solo di farina non sfama veramente, per togliere “la fame” occorre un pane spiritualmente biologico, puro, x’ si puo’ morire di fame anche con la pancia piena..
    quelli che purtroppo ancora oggi muiono di fame x’ hanno la pancia vuota, muoino di una fame fisica, che purtroppo perdura, x’ tutte le bilancie del mondo hanno fatto tilt…
    ciao

  83. mirkhond scrive:

    “In altre parole, per fare del bene la religione non è necessaria.”

    Sì, ma allora in basa a COSA è necessario fare del bene?
    Se c’è Dio si compiono misfatti di ogni tipo e qui credo che siamo TUTTI d’accordo.
    Ma se NON c’è Dio, PERCHE’ fare lo stesso del bene, se poi non debbo rispondere di nulla?
    Non è meglio allora fare direttamente del male, che ci si diverte di più?

    • Francesco scrive:

      1) a fare del male non ci si diverte di più, credi che Dio imbrogli? è la menzogna del serpente nel paradiso pari pari

      2) fare del bene è necessario per spacciare l’ateismo/agnosticismo come proposte ragionevoli

      3) ogni pirla che ha commesso violenza in nome di Dio ne risponde a Dio, e lo sa pure …

    • roberto scrive:

      “Ma se NON c’è Dio, PERCHE’ fare lo stesso del bene, se poi non debbo rispondere di nulla?”

      tu hai bisogno della guardia per “fare del bene” o “non fare del male”?
      credo di no….

      al limite la questione potrebbe essere se non c’è dio come distinguere il bene dal male, domanda che spesso mi sono fatto mentre squartavo delle vecchiette

      • mirkhond scrive:

        Spiegatemelo UNA VOLTA PER TUTTE, perché se NON esiste Dio, è meglio fare il bene che non il male.
        E soprattutto CHE COS’ E’ IL BENE e COSA IL MALE, se Dio NON ESISTE…..

      • Roberto scrive:

        “Tratta gli altri come vorresti essere trattato” è una regola per la quale non hai bisogno di un dio (ma ammetto di essere un esserino semplice)

        • Francesco scrive:

          preferisco Dio a una regola (scusa ma io sono un esserino molto concreto e le regole mi fanno un certo qual effetto, dai pure la colpa a Saulo di Tarso)

          🙂

        • roberto scrive:

          non mi stupisce che preferisci Dio, ma rispondevo solo alla domanda “perché se NON esiste Dio, è meglio fare il bene che non il male”
          ciao

        • daouda scrive:

          Hai bisogno di Dio perché la sua spiegazione razionale deriva da Lui, altrimenti agiresti solo su base emotiva ed ipotetica.

  84. mirkhond scrive:

    “Cattolici e Ortodossi non si sono ancora riuniti dopo mille anni!

    Ut unum sint, proprio!”

    Se non sbaglio Gesù Cristo disse di non essere venuto a portare la pace, ma la SPADA, e di ESSERE SEGNO DI DIVISIONE!
    “Scandalo per i Giudei e follia per i Pagani”, mi sembra che dicesse Paolo di Tarso, rispetto al Vangelo….

    • daouda scrive:

      La Chiesa permane Una ed Indivisa sempre, a discapito delle umane , vane, considerazioni. Le membra non possono decidere per il capo, che è Cristo.

  85. mirkhond scrive:

    “L’accanimento con cui per esempio in Valacchia oggi gli Ortodossi si rifiutano di restituire ai Cattolici le proprietà tolte ai quest’ultimi all’epoca di Stalin sembra trovare una ben profonda radice nelle vicende dell’Unione.”

    A me veramente risulta che il Cattolicesimo “rumeno” sia presente in Transilvania, non in Valacchia.
    Ma su questo sentiremo il ben più competente Habsburgicus.
    Per il resto, credo invece che si tratti solo di becero nazionalismo nazicomunista,contro una Chiesa, il cui patriarca non risiedendo in loco, NON E’ CONTROLLABILE dal satrapo locale di turno, non solo il defunto Ceausescu!

    • habsburgicus scrive:

      mah, forse é un “lapsus calami” per Galizia 😀
      si, ci sono in Transilvania, ma lì, seppur di mala grazia qualcosa gli ortodossi hanno restituito.-.e purtroppo bisogna francamente ammettere che in Romania molti ex-uniti hanno scelto liberamente (così pare, quantomeno; certo non hanno puntato loro il mitra) di restare ortodossi
      invece in Galizia la Chiesa unita é rinata ed ha ripreso il ruolo storico di portabandiera del sentimente nazionale ucraino contro Mosca che continua a odiarla..e così fa la Chiesa moscovita di Ucraina, alias chiamata “ortodossa” (esistono altre due Chiese ortodosse; purtroppo i democratici ucraini per stupidità non le hanno appoggiate e contano quanto il due di picche; “ortodossia”, tranne rari casi, in Ucraina vuol dire Russia)…oggi con il sovietico Janukovych, uomo di Mosca del tutto russificato e insensibile alla Nazione ucraina (viene da Sumy 😀 ho detto tutto, direbbe Peppino in un grande film con il mitico, ineguagliabile Totò :D) gli uniti non sono certo amati dal potere centrale ma, grazie al cielo, per ora un po’ di democrazia in Ucraina resiste….vedremo

  86. mirkhond scrive:

    “Un’idea politica che non si puo’ edulcorare, come il nazismo, di fatto è appunto una religione.”

    Esattamente come l’illuminismo, il comunismo, il liberalismo, il capitalismo e l’ateismo dell’uaar tanto caro al nostro Moi ;)!
    ciao!

    • daouda scrive:

      Non sono affatto religioni ma MOSTRI DELLA RAGIONE.

    • Francesco scrive:

      A me pare che, nel corso della storia capitalismo e liberalismo si siano lasciati edulcorare eccome!

      Il che è la loro principale forza, sono più descrizione di fatti che costruzioni teoretiche, flessibili per natura, ogni giorno reinventate dagli uomini.

      Ciao

      • mirkhond scrive:

        Capitalismo e liberalismo sono COSTRETTI ad essere flessibili dalle minacce (o correttivi) socialisti!

        • Francesco scrive:

          anche no, vedi gli USA o la Germania di Bismark o l’Inghilterra, che iniziò a litigare col liberalismo classico da subito

          e il fatto che POSSANO essere corretti, e dall’interno, mi pare non irrilevante, cosa ne dici?

          in tutto il mondo occidentale i sindacati, un vero obbrobrio per un liberale “puro”, ci sono

          ciao

        • daouda scrive:

          I sindacati sono indispensabili , ciò che dimostra che il liberalismo in sé stesso è una concezione extra-cristiana.

          Ciò non toglie che il socialismo non può essere affatto un correttivo ma è semmai un’aggravante per forza di cose nella sua collettivizzazione forzata.

        • Z. scrive:

          Ha ragione il Duca, Francè.

          Bismarck – ma te l’avevamo già detto, insomma! non stai attento, non stai! – è stato costretto ad approvare una versione modificata (annacquata e sbiadita) del progetto di welfare promosso dai socialdemocratici. Il governo guglielmino ebbe sì i suoi meriti, pare, ma soprattutto nella persona del Kaiser.

          Z.

          PS: ehm… Bismarck, sanità… ehm, avete ragione, chiedo scusa, sono in ritardo con le promesse! Oggi stesso provvedo, prometto prometto prometto (non giuro, perché non si giura).

  87. mirkhond scrive:

    “si citano le dichiarazioni stupite di missionari che dichiarano di essere rimasti sconvolti dalla ferocia dimostrata da un popolo così fermamente rispettoso del diritto alla vita in ossequio alla dottrina Cattolica, tanto da essere sempre stato compattamente contro l’aborto. Se non fosse tragica, apparirebbe comica la loro incapacità di capire che chi è così disinvolto nell’impedire l’aborto persino a una donna stuprata è anche perfettamente in grado di tenere ferma la donna mentre la stuprano.”

    Un educatore puo’ anche fallire, che non tutti i delinquenti sono figli del degrado e della miseria….
    Adesso mi dirai che è pure colpa di Gesù Cristo che non ha MAI dato IL CATTIVO ESEMPIO!

    • Francesco scrive:

      >> chi è così disinvolto nell’impedire l’aborto persino a una donna stuprata è anche perfettamente in grado di tenere ferma la donna mentre la stuprano

      Mi pare una affermazione del tutto gratuita. Come dare la colpa ai missionari che “crearono” due popoli se, decenni dopo, quei popoli si sono sgozzati a centinaia di migliaia, in un massacro senza precedenti e senza senso, quando il Belgio e i missionari non comandavano più da un pezzo.

      • PinoMamet scrive:

        Beh se leggi la tesi postata da Andrea (che è molto istruttiva) non sono stati solo i missionari a “creare” i due popoli; hanno avuto la loro parte di responsabilità, ma l’idea era dell’apparato amministrativo coloniale.

        Che comunque faceva quello che facevano tutti i colonizzatori, applicando le stesse idee assolutamente funzionali al colonialismo, e che schiere di volenterosi antropologi appoggiavano, ma che non avevano alcun tipo di riscontro né “fisico” (la balla dei tutsi alti e degli hutu bassi; quando la stessa persona cambiava “etnia” a seconda del matrimonio o di altre vicissitudini…) né culturale (la balla per cui gli “intelligenti” tutsi venivano, ovviamente, da nord ed erano un popolo di conquistatori; quando tutti i gruppi condividevanio gli stessi clan e gli stessi antenati mitici e parlavano la stessa lingua) e neppure economico (i tutsi “nobili pastori” e gli hutu “pigri agricoltori”; quando poi la distinzione era talmente difficile che, quando fu fatta, ci si basò unicamente sul discrimine di uno o due buoi in più o in meno…).

        E se dopo essersi inventati praticamente dal nulla due etnie distinte, i colonizzatori hanno deciso che una era “nobile”, “intellligente”, “portata al comando”, e l’altra “pigra”, “stupida” e “inaffidabile”, e cominciato a ripeterlo e scriverlo dappertutto; e deciso, cosa che non era mai stata prima, che non si potesse passare da un gruppo all’altro; e che i compiti fossero rigorosamente divisi, per cui se tuo nonno aveva avuto la sfiga di vendere un bue il giorno prima del censimento, beh, mi dispiace ma non puoi andare a scuola;
        insomma, ecco, qualche responsabilità ce l’hanno.

        • Francesco scrive:

          Non sono un esperto di storia del Rwanda ma mi pare una ricostruzione un pò forzata e buonselvaggista.

          In ogni caso, non mi pare che i missionari abbiano insegnato ai due popoli che è bene massacrare quelli dell’altro popolo, cosa che invece hanno fatto, dopo 30 anni di indipendenza politica.

          Non intendo difendere la colonizzazione europea dell’Africa ma sarebbe ora di andare oltre, no?

        • PinoMamet scrive:

          Io ripeto quello che ho letto sull’articolo/tesi postato da Andrea.
          Che non mi sembra né buonselvaggista (nessuno ha detto che il Rwanda pre-colonizzazione fosse il paradiso) né tantomeno forzata (anzi, mi pare ben documentata).

          Poi io sono per la responsabilità diretta delle azioni (ne ha colpe chi le fa, non chi le causa) ma non è che possiamo rifiutarci sempre di guardare le cause perché non ci piacciono.

          Poi è anche un po’ triste che noialtri europei ci immaginiamo sempre l’Africa come il cuore di tenebra, e quello va bene e nessuno ha niente da ridire;
          ma quando diciamo, no, beh, non è proprio così, allora diventiamo “buonselvaggisti”…

        • Francesco scrive:

          ecco, lo sapevo, adesso mi fischiano le orecchie perchè non ho ancora letto Conrad!

          cattivo!

          PS la causa del massacro è l’esistenza di due popoli, sia pure posticci? dubito

        • PinoMamet scrive:

          Ma no, credo che la causa del massacro sia stata la spartizione del potere tra il “popolo” scelto dai colonizzatori, e il “popolo” che, appena cacciati i colonizzatori, decise di vendicarsi…

          tra l’altro l’articolo ricorda come quello che ci ricordiamo tutti sia stato in realtà solo l’ultimo di una serie di massacri reciproci iniziati già negli anni Cinquanta… e come nonostante tutto questo i ruandesi abbiano iniziato una dolorisissima riconciliazione (nella quale hanno un ruolo non indifferente anche le chiese).

          ciao!

  88. Peucezio scrive:

    Di Vita:

    “Ma già da un’organizzazione che si autodefinisce Mater et Magistra magari abbiamo diritto di pretendere qualcosa di più.”

    Scusami, ma questo è il sofisma della maggior parte degli anticlericali, i quali, invece di giudicare le cose per quello che sono, pretendono di inventare una coerenza con qualcosa che si sono inventati.
    Se si identifica il cattolicesimo con la sua caricatura buonista di oggi, è logico che certe cose stupiscano. Ma il cattolicesimo, e il cristianesimo in genere, è una religione monoteista ed esclusivista. E in questo senso è coerentissima, nel bene e nel male.
    E infatti sono stati fatti molti più delitti in nome di questa che della religione romana (il che non significa che i Romani in genere, indipendentemente dal fattore reglioso, non abbiano fatto delitti). Ma ne sono stati fatti molti di più dalla civiltà laica, sia liberal-capitalista che marxista. Perché chi nega tutti gli dei tranne uno tenderà a eliminare tutti gli “infedeli”, ma chi nega qualsiasi Dio e il concetto stesso di sacralità, nega anche l’uomo, che è per natura portato al sacro: se l’esistenza dell’uomo è un fatto puramente biologico e materiale, ha lo stesso valore di quella delle zanzare e dei microbi e in nome di vantaggi materiali e pratici si può agire di conseguenza.

    In ogni caso trovo pochissimo interessante valutare le azioni umane dal punto di vista della coerenza con le idee. E’ giusto valutare le azioni per sé stesse e le idee per sé stesse.
    Se un uomo uccide, non mi importa nulla delle dottrine filosofiche che l’hanno spinto: è un assassino a tale resta. E un’idea giusta rimane tale anche se chi la propugna non si comporta di conseguenza . Tutt’al più le idee possono influenzare le azioni, e quindi possiamo giudicarle anche per i loro effetti: se la diffusione di un’idea genera dei comportamenti criminali, è possibile che essa contenesse, in modo non del tutto evidente, i germi della violenza. Ma non è che l’idea, per il fatto che la riteniamo giuista, possiamo trasformarla in un capo di accusa verso chi la segue, perché non la segue abbastanza. Affari suoi. E comunque, se agisce in un modo che ci pare difforme dalle sue idee, può anche essere che non abbiamo capito le sue idee (visto che sul piano delle idee ogni elucubrazione e interpretazione è possibile, mentre i fatti sono fatti, sono reali, tangibili e oggettivi).
    Secondo la logica della coerenza, se uno segue una dottrina per cui si devono stuprare e ammazzare i bambini o uccidere le vecchiette per rapinarle, dovremmo lodarlo per la consequenzialità con cui la mette in pratica.

    • habsburgicus scrive:

      E infatti sono stati fatti molti più delitti in nome di questa che della religione romana (il che non significa che i Romani in genere, indipendentemente dal fattore reglioso, non abbiano fatto delitti). Ma ne sono stati fatti molti di più dalla civiltà laica, sia liberal-capitalista che marxista. Perché chi nega tutti gli dei tranne uno tenderà a eliminare tutti gli “infedeli”, ma chi nega qualsiasi Dio e il concetto stesso di sacralità, nega anche l’uomo

      magistrale, Peucezio !
      concordo al 1000 per 100 %

      • jam scrive:

        …la logica della coerenza
        …la logica della coerenza é anche illogico-incoerente, perché la coerenza non é un valore solo positivo, non é un valore assoluto ma relativo.
        la coerenza é positiva se applica idee positive
        la coerenza é negativa se applica idee negative.
        poi, chi ha idee positive e di fatto applica idee negative cercando di giustificarle tramite sillogismi vari é un mistificatore. (anche chi dice teoricamente di credere in un solo Dio, puo’ poi negare questo solo Dio con il suo agire)
        cosi’ come valutare le idee x loro stesse e le azioni x loro stesse é un’azione un po’ schizoide,
        perché le idee sono azioni e le azioni sono idee.
        le idee sono la virtualità e la potenzialità dell’azione;
        le idee sono azioni.
        chi ha idee buone, ma poi si comporta male é un’incoerente e l’incoerenza é una mancanza etica, una falsità, un grosso guaio.
        chi ha idee cattive e si comporta di conseguenza é un nemico del Bene e quindi un nemico dell’umanità. coerente si, con le sue cattive idee, ma incoerente rispetto all’idea di cos’é un “essere umano”.. anche chi nega tutti gli dei , considerandone uno solo, puo’ essere incoerente se la sua affermazione teorica non corrisponde ad una prassi conseguente.
        non mettere in pratica l’idea di Dio, l’idea del Bene, é come negarLo, ed é come negare tutto cio’ che ne consegue sacralità e Uomo compresi

        ciao

  89. mirkhond scrive:

    Sull’ateismo e la fede

    L’ateismo sorge di fronte al dilemma di Dio Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente e BUONO, e una terra PIENA di MALE, DOLORE, SOFFERENZA e INGIUSTIZIE DI OGNI TIPO!
    Allora se è così (ed è così, purtroppo), DOV’E’ DIO davanti a TUTTO IL MALE DI QUESTO mondo?
    Una domanda LEGITTIMA che NON trova RISPOSTE….
    Poi però anche l’ateo CADE quando nel negare l’Esistenza di Dio, NON RIESCE A DARE UNA SPIEGAZIONE PLAUSIBILE sull’Origine del Creato e perché esistiamo e poi DOVE ANDREMO dopo la morte…
    Insomma l’esistenza è IL MISTERO PER ECCELLENZA, in cui regna il CHIAROSCURO, di un creato pieno di limiti e sofferenza, ma che non si capirebbe COME possa essersi creato da solo…
    Insomma ciò che la ragione e l’osservazione del mondo, mi suggerisce è che se c’è Dio, ha però creato un ordine pieno di iniquità, o comunque ha permesso l’iniquità…
    E i teologi spacciano questo permesso a darla vinta al male, come il prezzo da pagare per la nostra libertà…
    Bella libertà!

    • Francesco scrive:

      ehm, Mirkhond, temo che questa sia l’obiezione del Diavolo al progetto divino della Creazione

      per non saper nè leggere nè scrivere, mi terrei lontano da certe compagnie!

      ciao

    • PinoMamet scrive:

      Mirkhond

      penso che tutti i conti tornerebbero se invece di dire “Dio” noi dicessimo “Bene”, che è lo stesso.

      Il Bene vuole il bene. Quando fai il bene, compi le sue opere. Sta a noi, e a nessun altro compierle. Chi fa il bene causa il bene: agli altri, e, nel lungo periodo, sicuramente anche a sé stesso, perché il bene può solo essere causa di bene.
      Se questo sembra non tornare ora, lo prendo come prova che esiste o la reincarnazione (ma ho seri dubbi in proposito, ma non dilunghiamoci) ol il paradiso. Perché i conti devono tornare; “devono” non perché fa piacere a me, ma perché è una caratteristica, come dire, matematica.

      Chi fa il male, causa il male, agli altri, e di certo anche a sé stessi; è la semplice legge del causa effetto, che gli indiani chiamano karma, tanto per farci confusione.

      Ora, non so come questo si concilii con l’idea di un Dio onnipotente; ma sospendiamo il giudizio, su ciò di cui non è lecito parlare. Può essere che questa onnipotenza sia totale, ma in potenza; se siamo noi a fare il “bene”, se siamo noi a compiere le opere di Dio, allora lui è onnipotente solo in quanto noi decidiamo di lasciargliene la possibilità.

      vedo uno che sta male. se lo aiuto, Dio è onnipotente, se non lo aiuto, Dio non è onnipotente…

      Poi, ma andiamo nell’escatologia, un giorno (giorno d’Ira sarà quello!) Dio si mostrerà nel suo vero volto, e darà e toglierà secondo giustizia.

      Per ora, agisce per conto terzi, cioè per conto nostro.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “vedo uno che sta male. se lo aiuto, Dio è onnipotente, se non lo aiuto, Dio non è onnipotente…”

        Il fatto è che Dio è eterno, cioè fuori dal tempo. In parole povere, mentre per noi il tempo è come un film che viene proiettato, per Dio il tempo è come una pellicola che può guardarsi fotogramma per fotogramma (esempio molto rozzo per il concetto di eternità come eterno presente).
        Ai suoi occhi, ciò che io farò domani è come se lo avessi già fatto e come se lo stessi facendo. Insomma, quello che nella mia prospettiva è probabile e contingente, agli occhi di Dio è necessario (e questo a prescindere dall’accettazione o meno del determinismo, che comunque è in prospettiva storica).

        • Moi scrive:

          NON è un “fatto” … è un’idea a metà strada fra logos e mythos (teologia monoteista) , in certi casi “edificante”, in certi altri “alienante, magari spesso “socialmente utile” ma un “fatto” proprio NO !

        • jam scrive:

          ..Dio é al di sopra dei mondi, in virtù della Sua trascendenza, elude anche il concetto di eternità x’ anche l’eternità é una cosa finita: al limite Lui é nell’Eternità dell’eternità, cioé really al di là dei concetti e del tempo.
          Dio é INDIPENDENTE dai mondi:
          “vedo uno che stà male, se lo aiuto Dio é onnipotente, se non lo aiuto Dio non é onnipotente..”(Pino)
          sia che io aiuti colui che stà male o che non lo aiuti, Dio resta onnipotente perché Dio non é vincolato al mio agire. sono io, personalmente che quando faccio il bene testimonio della Sua Bontà, e quindi é come se agissi con la “mano di Dio” e d entro nella Sua onnipotenza, mentre quando faccio il male resto nella bassezza pseudo-umana e mi allontano dalla Sua onnipotenza mentre Lui in questa Sua onnipotenza opera attraverso la Sua misericordia e compassione.
          quindi quando facciamo il bene “agiamo insieme a Dio”, siamo suo strumento, quando facciamo il male é x’ siamo lontani da Lui, quindi non agiamo per Lui , x’ Dio agisce per conto terzi solo rispetto alle opere buone, x’ nella Sua realtà Dio agisce sempre in proprio.
          esempio: il bestemmiatore quando bestemmia, non fa che bestemmiare sé stesso, non fa che bestemmiare un dio che non esiste, perché Dio, ontologicamente, cosi com’E’ non puo’ essere bestemmiato. quindi se sia il bene che il male sono stati voluti da Lui perché senza questa sissione la manifestazione-creazione non sarebbe stata possibile, Dio ama il bene e detesta il male, quindi se detesta il male non fa il male, é l’uomo che agisce male non Lui.
          ed il male esiste come cosa che “non esiste”
          perché chi fa il male é lontano anni luce dal Misericordioso, e chi é lontano chi agisce ingiustamente é destinato alla sconfitta e alla perdita e quindi non esiste non nel senso del Nulla come ce lo ha insegnato il Buddha, ma l’altro nulla quello che é impotenza e non esistenza cioé incapacità, mancanza di potere reale…

          poi, quello che io faro’ domani é come se lo facessi domani perché nel nostro processo evolutivo, nella nostra conquista delle azioni giuste, se oggi lasciamo un difetto per favorire una qualità, esiste un oggi ed esiste un domani, esiste un prima e un dopo.
          l’eterno presente é valutabile invece soltanto al di fuori delle nostre azioni umane, ma all’interno delle Sue azioni divine,
          ……

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          @Moi: parliamo di concetti. Puoi dire, come gli uaarini, che la filosofia è fuffa, che non pensare fa bene o che la riflessione più elevata a cui dobbiamo piegarci è quella sulla scelta della marca di sottaceti. Ma il concetto di Dio ha una definizione filosofica ed è un fatto che ce l’abbia.
          Puoi al massimo respingere la definizione e proporne un’altra (saresti in buona compagnia: Spinoza, per esempio), ma dire che i concetti non esistono come concetti… mi pare molto azzardato perfino per te 😀

        • Moi scrive:

          Ma che è ‘sta cazzata che senza Dio non ci si può porre quesiti non-materialistici ? Si può eccome, solo NON ci si adagia sul Mythos Semitico raffazzonatamente cucito addosso al Logos Greco 😉 !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ma che stai dicendo? °_°

        • daouda scrive:

          Semplicemente non si può perché chi dice verità dice Dio, e le costruzioni sistemiche filosofiche, piene di menzogne ed errori, lo dimostrano.

    • habsburgicus scrive:

      beh, anziché l’ateismo ci potrebbe essere la soluzione pagana (specialmente quella “alta”, greco-romana), da te tanto negletta 😀
      P.S: sia chiaro, é un’obiezione che mi viene in mente, non é che io sia pagano 😀

      • daouda scrive:

        veramente Dio è onnipotente proprio perché può accadere e si propaga anche il male sennò che razza di Dio sarebbe?

        Il male tecnicamente non esiste. Tutto concorre al bene. Il fatto che tu soffri ingiustamente significa che ciò ti era necessario e nei prossimi sviluppi dell’esistenza dopo la morte se ne riceverà il premio.
        Chi invece vive “bene”, se non ha ben operato per gli altri, è semplicemente rimasto adagiato e non ha camminato, ignavo ed ignaro, verso la meta.
        Chi ha fatto il male agli altri si è scavato la fossa da solo e passerà molto tempo a purificarsi all’inferno.
        Perché? Innazitutto perché tutto fosse ed ogni possibilità accadesse. In secondo luogo perché la libertà di cui disponiamo NON PUO’ stridere con la natura che abbiamo.
        Chi ha una natura grezza può scegliere il bene od il male sempre secondo la sua rozzezza, ugualmente per chi è più nobile di natura può scegliere un gran bene od un gran male.
        Dio questo già lo sà, ma è sbagliato asserire che Dio lo sappia poiché sapere presuppone un’azione che in Dio , essendo tutto simultaneo, non avviene, come se dicessimo che Dio vuole, cosa del tutto erronea giacché il volere presuppone una mancanza ed una successione che in Dio non ci sono.
        OGnuno di noi deve essere convinto che le sofferenze o le gioie che prova sono ESATTAMENTE CIO’ DI CUI HA BISOGNO.

      • daouda scrive:

        I Padri della Chiesa , per chi sà, non negarono mai la metempsicosi.
        Il problema è cosa intendere per questa.
        La trasmigrazione dell’anima non è la metempsicosi, sono due cose distinte il cui connubio ha creato non pochi problemi, per questo le si combatteva perché i pagani credevano davvero , naturalisticamente nella loro degenerazione, nella reincarnazione che invece è un non senso logico in sé stesso poiché contraddice la metafisica più elementare: uno stesso essere non può passare per due volte nel medesimo stato ( in questo caso lo stato corporeo )

      • habsburgicus scrive:

        Chi ha fatto il male agli altri si è scavato la fossa da solo e passerà molto tempo a purificarsi all’inferno

        forse Daouda non consideri che chi ha fatto il male, in molti casi, OGGI (nel XII secolo forse era diverso :D) neppure crede che esista l’inferno…e in ogni caso, qualora tu glielo facessi notare, si metterebbe a ridere a creparelle…oppure manderebbe te anzitempo in paradiso 😀

  90. mirkhond scrive:

    “anche no, vedi gli USA o la Germania di Bismark o l’Inghilterra, che iniziò a litigare col liberalismo classico da subito”

    Perché in Germania e in Inghilterra, esistevano forti movimenti sindacali socialisti e laburisti, che imponevano dei GIUSTI correttivi sociali!
    Negli Usa, purtroppo no, e i risultati si vedono ancora oggi….
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      l’Inghilterra ebbe poco di sociale sino al 1945…quando il Ciurcillone venne provvisoriamente mandato in pensione e il Labour Party assunse il potere (1945-1951), anche se lo aveva già avuto, senza poter far nulla nel 1924 e nel 1929-1931 (in alleanza con i liberali)
      tutte le conquiste sociali dovute al Labour (e addirittura alcune dovute al governo di unità nazionale di epoca bellica) dureranno solo una trentina d’anni e saranno distrutte da Margaret Thatcher (1979-1990)

      l’Italia di Mussolini cronologicamente precedette l’Inghilterra nelle misure sociali, come Bismarck precedette tutti

      • daouda scrive:

        La Fabian society ammirò molto Mussolini difatti…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “tutte le conquiste sociali dovute al Labour”

        Questo non è vero: ampio ridimensionamento, ma mai totale cancellazione. Anzi, perfino dopo le riforme di Cameron sono rimaste ampie porzioni del welfare state laburista.

        • habsburgicus scrive:

          vabbé, il “tutte” é enfatico 😀
          sull’aggettivo “ampie”, però, certi lavoratori britannici di oggi forse la pensano diversamente…

  91. Moi scrive:

    *** SIRACUSA & QUADRIDIMENSIONALI ; -) DINTORNI ***

    Qui ci vorrebbe Pino,

    Ribadisco che :

    I)

    NON credo che i testi originali Greci abbiano mai parlato di “navi incenerite istantaneamente a kilometrica distanza”* da parte degli Specchi Ustorii di Archimede di Siracusa … questo siamo indotti a pensarlo “Noi”, sulla base di troppa fantascienza dozzinale ! In teoria si tratta di fare in grande stile cose già fattibilissime e già fatte su piccola scala. Bastava bruciare anche “soltanto” le vele, o “solamente” abbagliare i nemici … come ritiene più probabile Andrea Frova.

    *

    Pare che nientemeno che Johann Carl Friedrich Gauss, “ritenendolo possibile” _ o “credendolo”, per come intende il “credere” chi non è troppo Desertificato/a nello Spirito ; -) ! _ provò a replicare vanamente (!) una simile arma incendiaria.

    II)

    Ripeto che le Navi Romane NON avevano una stazza da “Costa Concordia” ! A fare ribaltare con un Ἁρπάγη la “Ikarus II” di Massimo D’Alema ; -) e il “Moro di Venezia” , comunque, Archimede di Siracusa di problemi di realizzazione tecnica NON ne avrebbe avuti di certo … piaccia o no a Z !

    ; -) .

    Però è vero anche, come ricordava Pino, che di solito i Grecisti hanno un approccio “iperumanistico” alla propria materia, che ne penalizza in fin dei conti molti aspetti … preferendo sapere come si scrive e declina “ Ἁρπάγη “ che NON magari come realizzarlo. ; -)

    A Siracusa sarebbe molto interessante la paradossale “grotta acustica” detta Orecchio di Dionisio / Dionigi !

    http://it.wikipedia.org/wiki/Orecchio_di_Dionisio

    Ma molta più gente preferisce il Santuario della Madonna delle Lacrime al TecnoParco Archimede e all’ Orecchio di Dionisio … Fatto che trovo tristemente eloquente !

  92. Moi scrive:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_della_Madonna_delle_Lacrime_(Siracusa)

    @ FRANCESCO /TUTTI

    A proposito di Serpi Parlanti :

    http://www.answersingenesis.org/articles/kw/talking-snakes

    … purtroppo fra MTV e CL stiamo diventando un po’ così anche “noi”, sia AntiClericali che FiloClericali. Tipo la polemica (in cui alcuni ci fanno, ma altri ci sono !) se istituire le Coppie di Fatto o mettere fuorilegge anche i Crostacei Mangerecci, insomma.

    @ ANDREA DE VITA

    Quella che “chi è contro l’ aborto senza se e senza ma è persino disponibile a rendersi complice di uno stupro” … non ti sembra di esagerare ?!
    Roba che nemmanco Ilda Bocassini contro Silvio Berlusconi ! … Anzi: se ci legge anche lei, prima o poi la ricicla contro di lui !

  93. Moi scrive:

    *** @ MIRKHOND / FRANCESCO … va be’ : tutti ***

    Ai Papa Boys piacciono le … “cangure” [cit.] ?! ; -)

    http://www.corriere.it/esteri/08_luglio_01/sydney_bordello_meeting_giovani_cattolici_5fbd5c50-474c-11dd-8c36-00144f02aabc.shtml

    altro che “sentire Dio nel didjeridoo”, come suggeriva Jam ! ; -) : -)

    • Moi scrive:

      Nel senso che i Papa Boys sono IPOCRITI … mi pareva chiaro.

      • habsburgicus scrive:

        beh, non é detto che siano ipocriti 😀 forse sono solo desiderosi di piaceri femminili 😀 pure San Tommaso ammise che la prostituzione é, per quanto male, “necessaria” e inevitabile 😀
        in più che vadano nel suo “privé”, é solo l’opinione della tenutaria 😀 vabbé che, per chi può permettersi un viaggio in Australia, spendere quelle cifre in whores può anche essere poca cosa, tuttavia altri forse penserebbero a soluzioni più economiche 😀
        magari pure a “trombarsi” le australiane normali…o le girls dei loro gruppi 😀

  94. jam scrive:

    ..guarda, che presso gli aborigeni australiani il didjeridoo ed il bo-om-erang esistevano anche prima che arrivassero gli europei, il didjeridoo non ha nulla a che vedere con i bordelli, con quale associazione logica puoi pensare che nei bordelli australiani suonino il didjeridoo???…

    ..(soffiando in un tronco d’albero rosicchiato-svuotato dalle termiti, gli insetti furono dal soffio dell’uomo proiettati nel cielo e divennero le stelle, e gli uomini scoprirono il didjeridoo per purificare il respiro e fortificare lo spirito ed il dream-time..)

  95. Moi scrive:

    Sul “Uèlfar”(come dicono i nostri politcanti) in Italia :

    i Lavoratori 😉 nei Paesi NON-Socialisti hanno avuto tante tutele oggi divenute utopistiche perché i Padroni ;), sempre nei Paesi NON-Socialisti, temevano i Paesi Socialisti … gli stessi dove si trasferiscono oggi quando se la vedono brutta con la Guardia di Finanza per via della Forza Lavoro che costa neno … altro che il Blaterare dei Preti in versione Menenio Agrippa all’ Incenso ! 😉

    Il tutto si è installato su di un sistema di corruttele, Nepotismo, Familismo Amorale, Assistenzialismo ecc … lo scollamento del Popolo dal Potere lo hanno descritto Peucezio e Mirkhond, ed è salito presto da Sud a Nord. Dando per scontato che i Politici rubassero, il Popolo sperava in qualche contentino che puntualmente arrivava con i Voti di Scambio (l’ anello di congiunzione Stato-Mafia) … un Popolo AntiComunista “sulla carta” ma che ragionava come quello dei Paesi dell’ Est: “Lavorare poco e guadagnare bene vale abbondantemente il non contare un cazzo in quanto Cittadini!”

    Il “giochino” ha iniziato a cedere esponenzialmente negli Anni Novanta, per poi crollare negli Anni Zero e travolgerci con Monti e la Fornero.

  96. Moi scrive:

    Generalizzazioni di cui sopra che non vogliono descrivere la totalità, ma solo percentuali determinanti …

    —–

    C’è da aggiungere un elemento molto importante: nel 1994 scende in campo Berlusconi, e l’esempio più eloquente di un sistema massificato diventa l’ incarnazione dello stesso; per molto tempo, nonostante tutto, l’ “AntiBerlusconesimo”:) ha impedito il prevalere dell’ AntiPolitica, consentendo di continuare a vivere agiatamente (!) di (!!) politica a molti che temevano di non potercela più fare … ma oramai è giunto anch’esso al Capolinea !

    Eloquente Segno dei Tempi, il libro “Un Paese Normale” di Massimo D’Alema, in cui la Gerusalemme Celeste in Terra era diventata il NordEuropa Politically Correct che non avrebbe mai consentito l’ Eleggibilità di Berlusconi !

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