Una testa tagliata e un fondoschiena da urlo

“Mentre l’incenso soffia sopra i campi dei morti
consacro la mia vecchia vita
innalzo la coppa e bevo il sangue tuo,
di te, il mio amante Shiva     Om Shiva”

Inno a Shiva

Si resta sempre meravigliati dalla straordinaria capacità spugnosa di quel grande dispositivo che chiamiamo Occidente. In grado di assorbire ogni forma esterna, mondandola del suo spirito. Senza però dimenticare l’Aura dell’esotico, che è proprio ciò che rende vendibile la merce.

Il lettore Guido ci segnala un piccolo esempio di cosa si può fare con una cosa dall’esotico nome di Virabhadrasana o “posizione di Virabhadra”.

Il racconto sottostante parla della giovane Gauri o Satī, “Verità”, che, innamoratasi del dio Shiva, poco apprezzato dal padre di lei anche per via del suo pittoresco abbigliamento – si rivestiva di serpenti, portava una ghirlanda di teschi attorno al collo e si copriva di ceneri provenienti dai crematori.

Satī rinuncia a tutto, abbandonando la famiglia e vivendo di foglie nel bosco.

Ripudiata per questo dal padre, il sacerdote Daksha, lei si concentra nella meditazione fino a prendere fuoco: diventando così il modello per generazioni di pie vedove indiane (appunto il suicidio rituale noto come satī), che a loro volta hanno ispirato schiere di fantasiosi disegnatori/voyeur orientalisti.

Allora Shiva fa sorgere dal profondo della terra i due mostri, Virabhadra e Bhadrakali, che fanno strage della famiglia paterna e decapitano Daksha.

Shiva balla con i resti bruciati del cadavere della fanciulla, e i luoghi in cui cadono i pezzi diventano siti sacri.

Poi Shiva ridà vita agli uccisi, compresi il decapitato Daksha – con un senso dell’umorismo un po’ messicano, gli mette però la testa di una capra.

Qui potete godervi una versione meravigliosamente kitsch della storia:

Un riassuntino di cosa significhi Virabhadrasana ce lo dà un sito che si chiama, significativamente, Sports Yoga Hawaii. Non falsa il racconto, ma lo priva di ogni significato: una bella Leggenda fa da sempre da aura a un prodotto, fosse anche sportivo.

Dopo aver detto wow come si deve sempre fare con una Bella Leggenda, ecco come il Dispositivo Occidente ricicla il Virabhadrasana:

“Le posizioni yoga per avere un lato b sodo e perfetto

A differenza degli allenamenti in palestra, lo yoga non lavora sulle singole parti con l’obiettivo di “pomparle” a vuoto. Si lavora per trovare un equilibrio fra respiro, corpo e mente e in questo percorso i risultati progrediscono tutti insieme. Certo, alcune posizioni (asana) facilitano più di altre la tonificazione e si possono utilizzare come training anche per altre discipline, come la corsa e la bicicletta. Fondamentale: non è la quantità che conta ma la qualità, quindi non serve ripetere in fretta quanto piuttosto concentrarsi sui dettagli che costruiscono l’insieme. Gli straordinari benefici dello yoga per un fondoschiena da urlo sono uno dei pregevoli effetti collaterali di una disciplina sempre più diffusa. Ecco le posizioni da copiare e ripetere…”

Questa voce è stata pubblicata in mundus imaginalis, newage, spiritualismo e neospiritualismo, società dello spettacolo e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

132 risposte a Una testa tagliata e un fondoschiena da urlo

  1. Tortuga scrive:

    Fare yoga per avere un bel culo è la prima volta che lo sento, e tuttavia considerato il ruolo importante della sessualità nel culto shivaita, proprio male non ci sta 🙂

    Qui un filmato con uno dei tanti inni tradizionali a Shiva, melodicamente fra i miei preferiti:
    http://www.youtube.com/watch?v=SZGED_VNiLI&list=PL9DC014794C4BF423E0&index=2&feature=plpp_video
    e qui il tuo testo
    http://www.visionaire.org/index.php?option=com_content&view=article&id=123&Itemid=153

  2. Tortuga scrive:

    Sempre a proposito di Shiva iutub mi ha purtroppo privato di un magnifico filmato di un intero rituale Shivaita dedicato al Lingam, il fallo.

    Shiva infatti dice: “Non mi distinguo dal fallo. Il fallo è identico a Me. Ovunque si trovi un fallo eretto, sono presente io stesso, anche se non ci sono altre rappresentazioni di Me.”
    Soprattutto in questo filmato il Lingam è piuttosto ben rappresentato in tutta la sua “simbologia”
    http://www.youtube.com/watch?v=jP6k1YXMYgE&list=PL19F19DDCF0BB27C6&index=103&feature=plpp_video

    E questo è un altro, fra l’altro carino, Inno al Fallo (con la maiuscola perché è divino, non solo quello del dio, ma qualunque, compresa ogni sua rappresentazione, che sia un sassolino, una pietra, una stele, una grande torre, insomma il “simbolo fallico” non l’ha inventato Freud 😉 ):
    http://www.youtube.com/watch?v=jFunb__-UQU&list=PL19F19DDCF0BB27C6&index=108
    Il fallo è, dunque dio, in questa religione, per la verità non il fallo in quanto tale ma in quanto unito a yoni, la vagina ovviamente, e quella forma particolare di “lampada ad olio” non è altro che la rappresentazione di un fallo in unione sessuale con la sua controparte, ovvero l’organo sessuale femminile.
    Ancora di più è rappresentazione del divino l’unione sessuale.

    Mò vojo vedè come la mette Ritvan con le offese alla sensibilità religiosa 🙂 e l’esibizione di simboli religiosi perché essendo shivaita dovrei potermi tranquillamente presentare a scuola con un visibilizzo Fallo appeso al collo o a mò di orecchino 😉 con buona pace dei pudori insiti nelle altrui religioni.

    🙂

    • PinoMamet scrive:

      ” dovrei potermi tranquillamente presentare a scuola con un visibilizzo Fallo appeso al collo ”

      è un ritorno alle nostre Radici(marchio registrato): i Romani antichi lo facevano tranquillamente, e proprio per ragioni religiose/superstiziose; come adesso col crocefisso, via.

      Nei campi vicino alla mia vecchia casa ne avevo trovati un paio, di piccoli falli metallici.
      C’erano i resti di una villa rustica romana, insomma una grossa fattoria, depitamente catalogata ma non scavata da nessun ente pubblico perché, di robe così, in Italia, ce ne sono davvero un’enormità, e gli archeologi già dispongono di pochi fondi per le cose importanti…

      saprai anche che i Greci i falli se li portavano in processione (falloforie; ma sono pronto a scommetterci che succedeva anche nel mondo “occidentale” dell’epoca, cioè romano), come fanno tuttora i giapponesi.
      🙂

      • Peucezio scrive:

        Noi usiamo i corni, che possono essere pubblicamente esibiti senza problemi, ma la cui origine simbolica e aportopaica è esattamente quella. Si è solo cambiata di poco la forma.

    • Ritvan scrive:

      —-Mò vojo vedè come la mette Ritvan con le offese alla sensibilità religiosa e l’esibizione di simboli religiosi perché essendo shivaita dovrei potermi tranquillamente presentare a scuola con un visibilizzo Fallo appeso al collo o a mò di orecchino. Tortuga—-

      Mia cara carapaciuta:-), ma non avevi detto che non gradivi l’ironia? Ah, già, dimenticavo, quello valeva solo per gli altri nei tuoi confronti, mica anche viceversa, naturellement….:-)
      Comunque, ti rispondo seriamente. Ritvan non “la mette” per niente, visto che ci ha già pensato la Costituzione Italiana (e leggitela una volta o l’altra la Costituzione del tuo Paese, cribbio!), il cui art. 19 così recita:
      “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.”.
      E mi sembra che andare in giro cor cazzo appeso “religiosamente” ar collo non sia esattamente compatibile col sullodato “buon costume”.

      • Roberto scrive:

        E chi lo dice? Manco andare in giro con un povero cristo morente su uno strumento di tortura mi sembra compatibile con il buon costume. Molto più allegro e simpatico il dio fallo di tortuga!

      • Roberto scrive:

        Poi mettersi una minchia come orecchino non è un “rito”

        Ps ritvan ti ho scritto un post di sublime bellezza nel thread sugli iPad mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi

        • Tortuga scrive:

          Esatto, è solo un simbolo religioso.
          Un’orgia come “rito pubblico” potrebbe essere considerato contrario al buon costume.

          E infatti il buon costume è riferito ai riti pubblici (ma in fondo con il criterio di una morale religiosa cattolica).

          Un fallo (simbolizzato, per carità 😀 ) è solo appunto un simbolo religioso in questo caso.

        • Ritvan scrive:

          —-E chi lo dice? Manco andare in giro con un povero cristo morente su uno strumento di tortura mi sembra compatibile con il buon costume. Roberto—-
          Evidentemente nella tua formazione giuridica c’è un buco riguardante il significato leguleiese del termine “buon costume”…e non sarò certo io ad isegnartelo dal gommone, eh!:-)

          —Molto più allegro e simpatico il dio fallo di tortuga!—
          Sarà anche più allegro e simpatico, ma cozza col “buon costume”.

          —-Poi mettersi una minchia come orecchino non è un “rito”.—-
          E chi lo ha detto? La Costituzione mica si occupa di queste inezie…sarà il giudice a stabilirlo, magari delegando la cosa alla Molto Onorevole Consulta…e intanto la fallofora resta in galera, cribbio!:-)

          —-ritvan ti ho scritto un post di sublime bellezza nel thread sugli iPad mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.—-
          Già inviato in loco il relativo ritvanpensiero…e ti prego, non mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi:-):-)

        • Tortuga scrive:

          Questo sarebbe l’oggetto del reato 😀
          http://www.kalimandir.org/shop/media/ecom/prodlg/Jewelry-Title2.jpg

          Dubito che un giudice metterebbe in galera la fallofora 😉

          Questi ed altri sono oggetti che già esistono e si portano e per chi lo sa esso rappresenta il fallo, ma dubito che si possa perseguire il monile in un aula di giustizia 😀

      • PinoMamet scrive:

        http://it.wikipedia.org/wiki/Simbolismo_fallico

        in realtà indossare un pendaglio (orecchino non l’ho mai visto, ma perché no?) a forma di fallo, potrebbe benissimo far parte di qualche rito;
        ma in ogni caso, il pendaglio fallico potrebbe senza difficoltà rientrare nella stessa categoria di “simbolo religioso” in cui rientra portare un collanina con crocefisso, con stella di David o mezzaluna…

        i pendagli che ho trovato io erano robette fatte per essere messe con una collanina, appunto, quindi non particolarmente vistose.

        In realtà, a pensarci bene, esistono ancora! solo che sono “mimetizzati” come corno… e a quanto vedo sono piuttosto comuni
        (di solito portati appesi di fianco al crocefisso!)

      • PinoMamet scrive:

        è anche l’origine della parola “fascino”!

      • Tortuga scrive:

        x Ritvan

        Mio caro “Di Fiducia” di qualunque coa sia, non c’era ironia.
        E proprio che pensavo, che sò, ad una classe in cui entri una ragazza musulmana hijabbata, un sikh con il suo turbante e soprattutto pugnale, ed una shivaita con un fallo (simbolizzato, eh, per carità, non come quelli con i quali i ragazzi più turbolenti decorano le pareti dei bagni) appeso al collo, o una mala di ossa e di teschietti scolpiti (esistono, me ne volevo comprare una ma costava 70 euro, ne avevo trovata una identica a 4 euro ma i teschietti erano azzurri anziché avorio e non mi piaceva) oltre a quella con il crocifisso, che giustamente, la shivaita, avrà pur diritto ad esporre il suo simbolo religioso.

        • PinoMamet scrive:

          Una mia conoscente aveva un negozio dove vendeva “robbe indiane” tra cui la mala che dici tu, ma costava di molto meno…
          a saperlo prima la prendevo e te la mandavo!
          Adesso ha cambiato genere, tiene robe “di designe”… ma io preferivo l’atmosfera zingaresca di prima!
          😀

        • daouda scrive:

          Nella propria terra i propri simboli, il resto si adatta. Questa è la regola.

        • Tortuga scrive:

          – a saperlo prima la prendevo e te la mandavo! – Pino –

          Ma grazie! Che gentile! 🙂

  3. Tortuga scrive:

    Questo lo avevo promesso a Pino, tempo fa
    “Il Latte nella Cultura Vedica”
    http://www.youtube.com/watch?v=BocZyZqYY1o
    Lo Yogi è un Natha autentico (asceti nudi), legittimo detentore della sampradaya dei Natha.

    • Tortuga scrive:

      p.s. è spassoso sul finale

    • PinoMamet scrive:

      Bellissimo!
      Grazie Tortuga!

      Qualche nota:
      – Krishnanath è simpatico; il motivo per cui apprezzo i romani è che danno una coloritura assolutamente umana e “alla buona” a tutto;

      -ho scoperto che oltre che kasher, magno pure un po’ vedico, perché i formaggi mi fanno schifo proprio; il che completa il mio ritratto di cagacazzi, direi 😀

      -già il fatto che in India distinguano tra puro, impuro, e “‘na via de mezzo” 😀 la dice lunga sul fatto che si tratti di un criterio molto diverso da quello biblico;

      -fantastico intorno al minuto 8 quando comincia il dialogo tra sordi:
      “Ma non veniamo dalle scimmie?” “Ma che stai a scherzà?” 😀

      che dimostra secondo me tutta la diversità che ci può essere tra concezioni apparentemente simili (vegetariano, vegano, induista) ma basate su idee di base diverse…

      ciao!!

      • Tortuga scrive:

        -fantastico intorno al minuto 8 quando comincia il dialogo tra sordi:
        “Ma non veniamo dalle scimmie?” “Ma che stai a scherzà?” –

        E infatti te l’ho postato per quello 😀
        Me l’ero messo da parte ed aspettavo un post dove non fosse troppo OT , stamattina non m’è parso vero 😀

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Tortuga

    Giustissimo tutto ciò che dici, e grazie degli splendidi inni.

    Aggiungo che:

    1) Daksha viene ucciso per blasfemia, e per giunta per aver detto il vero di Shiva:

    “Srimad Bhagavatam 4.2.14-15: He lives in filthy places like crematoriums, and his companions are the ghosts and demons. Naked like a madman, sometimes laughing and sometimes crying, he smears crematorium ashes all over his body. He does not bathe regularly, and he ornaments his body with a garland of skulls and bones. Therefore only in name is he Śiva, or auspicious; actually, he is the most mad and inauspicious creature. Thus he is very dear to crazy beings in the gross mode of ignorance, and he is their leader.”

    2) C’è certo qualche rapporto tra sesso e fondoschiena, e onestamente di induismo so poco. Però a spanne mi sembra che:

    a) il sesso, a livello sociale, si associa strettamente alla riproduzione (anche della natura e del raccolto)

    b) a livello ascetico, al raggiungimento di stati mistici che non mi permetto di giudicare

    c) nel primo caso, ci sono regole rigorose che vietano l’esibizione

    d) nel secondo caso, credo che operino apposite prostitute con un compito che potremmo definire tecnico (ma non sono sicuro)

    e) nel “fondoschiena da urlo”, non c’è né uno scopo riproduttivo, e nemmeno un’esperienza concreta, ma un’immagine pubblica. Erotizzata, ma inafferrabile.

    • Tortuga scrive:

      – 2) C’è certo qualche rapporto tra sesso e fondoschiena, e onestamente di induismo so poco. Però a spanne mi sembra che: … – Miki –

      Ma infatti il mio commento sul particolare del fondoschiena era umoristico 😀

      • Tortuga scrive:

        – d) nel secondo caso, credo che operino apposite prostitute con un compito che potremmo definire tecnico (ma non sono sicuro) – Miki –

        Anche io di Veda e religioni indiane so veramente quasi nulla, anche perché è un ambito veramente sterminato, se non che alcune divinità come il Bhairava del buddhismo mahayana sono una importazione dallo shivaismo, che peraltro è tutt’altro che univoco, in quanto vi è un aspetto dello shivaismo diciamo socialmente accettato ed accettabile (in cui Shiva è l’icona del marito modello), ed uno shivaismo tantrico (in cui Shiva, nudo, portando una collana di teschi, e spesso con in mano una calotta cranica colma di sangue, cosparso delle ceneri dei defunti, frequenta cimiteri e crematori, ispirando riti sessuali molto “alternativi” diciamo così), cui sembra ispirarsi il tantrismo simbolico del buddhismo mahayana ma che onestamente credere che fosse simbolico all’origine è un po’ difficile.
        Questo è l’iconografia buddhista di Bhairava
        http://www.elephantjournal.com/wp-content/uploads/2008/12/bhairava_alt_e.jpg
        che come vedi porta anche lui un bel capoccione da montone, come Pashupati che, con Rudra è una forma Shiva più antica.
        Questa divinità, Bhairava, a parte l’aspetto irato, è particolarmente legata ai riti tantrici.

        Non è detto che operino apposite prostitute, la partner tantrica può essere anche la compagna/moglie dello yogin tantrico.

        Se ti vuoi togliere un po’ di curiosità sul tantrismo ci sono un paio di libri (uno lo ho letto e ci sono ancora su, ma non bisogna essere troppo delicati di stomaco: l’altro invece ne presenta invece gli aspetti non degenerati, così mi dicono, ma devo ancora leggerlo).

  5. Miguel Martinez scrive:

    Sati dice: http://vedabase.net/sb/4/4/en3

    Srimad Bhagavatam 4.4.17: Satī continued: If one hears an irresponsible person blaspheme the master and controller of religion, one should block his ears and go away if unable to punish him. But if one is able to kill, then one should by force cut out the blasphemer’s tongue and kill the offender, and after that one should give up his own life.

    SB 4.4.18: Therefore I shall no longer bear this unworthy body, which has been received from you, who have blasphemed Lord Śiva. If someone has taken food which is poisonous, the best treatment is to vomit.

    • Tortuga scrive:

      Eh, già!

      << [E' considerata una infrazione che si fa voto di non commettere] essere amici intimi di persone negative nei riguardi del proprio Maestro o degli insegnamenti :
      cioè lasciarsi influenzare da persone che criticano i Tre Gioielli o la nostra Guida Spirituale, che recano danno al Dharma o che infastidiscono la pratica spirituale di molti esseri senzienti. Dovremmo sviluppare amore e compassione per tali persone, ma non dovremmo divenire troppo intimi nei loro confronti né fisicamente né verbalmente.

      Commettiamo la stessa colpa se – pur avendo il potere di aiutare le persone negative mediante pure ‘azioni irate’ – non ci sforziamo di farlo. Si tratta di persone che, con un comportamento malvagio, danneggiano profondamente gli altri esseri e così stanno accumulando un karma molto negativo che le farà reincarnare in uno stato inferiore di rinascita.
      L’ “azione irata” che dovremmo attuare consiste nel far cessare tanto male ponendo fine all’esistenza di quelle persone, spinti da una compassione assoluta;”>>

      Tratto dalla relativa dispensa dei voti Tantrici di “il Dharma del Tibet” di Aldo Franzoni.

      Fra Shivaismo, Buddhismo Mahayana e Islam, so skizzi de sangue! 🙂

      • Tortuga scrive:

        Notare bene il tocco finale di raffinatezza:
        “spinti da una compassione assoluta” che, per carità di iddio, non può mai mancare! 😀

        • daouda scrive:

          è lo stesso animo che motivava l’inquisizione che con facilità dimenticate e rimembrate solo quando fà comodo.

          Pé serio, ma anche pé scherzo!

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Tortuga

    “Questo lo avevo promesso a Pino, tempo fa
    “Il Latte nella Cultura Vedica”
    http://www.youtube.com/watch?v=BocZyZqYY1o

    Stupendo!

    Quando i romani sposano le Grandi Cause – siano esse induismo shivaita, comunismo, razzismo ideologico, islam – , il fondo è sempre quello!

    • Tortuga scrive:

      Krishnanath – che a me è molto simpatico – da quello che so è partito giovane per l’India ed ha fatto coerentemente tutto il suo percorso come Natha. Ora sono qui ed aiutano la comunità indiana della città. Il loro tempio è vicino ad un campo Rom, c’è con lui anche una yogin Natha, una ex insegnante, che stanca delle Kultura Occidentale, ha voluto dedicarsi a questa tradizione. Veste l’abito arancione ed un giorno ha regalato tutte le sue cose ai Rom.

  7. Moi scrive:

    A proposito di glutei, falli, e religione … Charlie Hebdo è tornato alla carica, contro il meno (!) permaloso dei Monoteismi Desertici in merito alla questione delle Coppie di Fatto.

    Dubito che certe “EcoFemministe” [sic] e “Artistes Engagées” che abbiamo già incontrato reagiscano come l’ ultima volta con Maometto. Non mi meraviglio, non me ne scandalizzo: è la Logica dei Nemici Preferiti.

  8. Moi scrive:

    @ PINO

    Mi sa che sull’ Ominazione antiDarwin lo Yogi si è fumato un po’ troppe “tronche” 🙂 mentre meditava “fagànd di simitón arvujjè e stralanchè cunpà un scalàtt” : -) guardando il “Demetan Kerokko” : -) …

    http://www.youtube.com/watch?v=t9Q9atD6Eak

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Tortuga

    “Krishnanath – che a me è molto simpatico – da quello che so è partito giovane per l’India ed ha fatto coerentemente tutto il suo percorso come Natha.”

    Grazie.

    Comunque il tocco di fabbrica romana ce l’ha pure l’intervistatore vegano, che somiglia vagamente al sindaco Gianni Alemanno, e che finisce rivolgendo le seguenti memorabili parole (più o meno) al pubblico, “me sa che qui nun c’è trippa pe’ gatti!”

    • PinoMamet scrive:

      notato anch’io l’ironia (non so se voluta o meno) considerando che a pronunciare la frase dovrebbe essere un vegetariano…
      🙂

      • Peucezio scrive:

        Ah, ma perché i vegetariani vogliono privare della carne anche le bestie?

        • Tortuga scrive:

          E’ quello che mi sono domandata sempre anch’io, cioè se gli animalisti vegani (spesso le due cose si uniscono) diano ai loro gatti e ai loro cani da mangiare solo minestrone di verdura … ma non ho mai avuto il coraggio di domandarglielo! 😀

        • Moi scrive:

          A me pare che non esistano due specie più onnivore di quella umana e di quella suina domestica … un bel testa a testa in classificia !

          🙂

    • PinoMamet scrive:

      comunque il dialogo finale, se non fosse vero, tocca livelli di comica assurdità da personaggio di Corrado Guzzanti:
      -“ma se veniamo dai pesci perchè mangiamo il latte?”
      -“embè, perché ‘e balene non lo magnano?”
      -“sì ma le balene cucciolo!”

      • Tortuga scrive:

        Ma perché lui che prima dice che gli indiani mangiano pochi derivati del latte (formaggi) perché non è essere molto vegetariani in quanto si tratta pur sempre di sostanza animale e poi cambia subito punto di vista sul latte di cui non si può fare a meno? 😀
        In realtà in un clima caldo e umido i prodotti di fermazioni (come i formaggi) semplicemente si evitano perché muffiscono.

        In realtà il Gorakhnathi http://it.wikipedia.org/wiki/Sadhu sono più che altro uno stile di vita, way of life, un po’ al di fuori dell’ufficialità religiosa, e quindi anche della religiosità colta. Appartengono piuttosto a quella semplicemente rituale e popolare.
        Digitando sadhu su google image ci si rende abbastanza conto dello stile.

        Qui c’è di tutto di più, anche i rituali (sono tutti girati qui a Roma)
        http://www.youtube.com/user/omkalimandir/videos?flow=grid&view=0

        A me piacciono la Durga Puja perché ha qualcosa della musica tradizionale pugliese (coro degli uomini e coro delle donne).

        E poi questo dal minuto 2.23
        http://www.youtube.com/watch?v=9Wqs1RGoX_k&feature=plcp

        • Tortuga scrive:

          Penso che la vera matrice dei cosidetti “fricchettoni 68ittini” siada rintracciare da questi pizzi.

        • PinoMamet scrive:

          A quello che vedo nel primo filmato (il link del secondo mi rimanda all’elenco dei vari filmatini, non so quale dici)
          c’è un’atmosfera abbastanza “zingaresca” e probabilmente genuinamente indiana…
          completamente diversa da quella rigorosamente, silenziosamente e direi igienicamente giapponese del tempio Zen che ho conosciuto…

        • Tortuga scrive:

          – “zingaresca” – Pino –

          Anche a me sembra una parola perfetta per definire, d’altronde infatti gli Zingari sembrano provenire proprio dall’India, certo molto alla lontana ormai, con tutto il mondo che hanno attraversato.
          Io i filmatini li ho guardati tutti, è un mondo bello, che mi piace. Volevo anche andare a fare visita.

        • daouda scrive:

          si dice che molti accostino gli zingari agli ebrei, l’analogia la si nota anche nei due rami di entrambe le categorie.

        • Tortuga scrive:

          L’ho letto ma la loro lingua pare non deponga a favore di questa tesi.

        • daouda scrive:

          Dovrebbero averla presa in prestito, cosa che qualcuno sà anche spiegare. Non mi sembra un’ipotesi peregrina e spiegherebbe anche perché gli zingari stiano sulle palle a tutti come gli ebrei.

          Anche perché sarebbe più conveniente potendolo ridurre ad un anti-ebraismo teologico.

        • Tortuga scrive:

          I Kalbelia, comunità seminomade del Rajasthan, si riconoscono storicamente connessi alle comunità ‘zingare’ del mondo occidentale. C’è stata di recente una conferenza a Roma in proposito.

        • daouda scrive:

          non esistono più i nomadi ma gli itineranti ad essere precisi.

          Ad ogni modo l’analogia allora calza perché anche gli ebrei hanno contiguità quantunque divisi in due tronconi principali.

          p.s. grazie della chiacchierata

        • Tortuga scrive:

          – grazie della chiacchierata – Daouda –

          Non capisco! Sto sempre qui a chiacchierà 😀

        • daouda scrive:

          ehehehe

          mhhh….che famo….vaffanculo allora? ;-P

          ;-D

        • Tortuga scrive:

          😀 😀 😀

        • Tortuga scrive:

          Vai a ninna, che è tardi 😉
          sante notte e sogni d’oro 😉

        • daouda scrive:

          Internet è cattivo perché volevo l’abbraccio della buona notte!

          Cià

        • Tortuga scrive:

          Ma come? Prima mi ci mandi e poi vuoi pure l’abbraccio?
          😀

        • daouda scrive:

          sò contro-verso!

  10. Moi scrive:

    @ TORTUGA

    A proposito, di “Spiritualità Frangistana” come direbbe Mirkhond … sta canzonetta sembra (!) una stronzata, ma è inquietantissima:

    http://www.youtube.com/watch?v=NOubzHCUt48

    Quel “Die Young” martellante, con quell’ accento “ghignoso” / “ghignåuṡ” (concetto di difficile resa in Italiano: “schizzinoso + capriccioso + volubile + ecc …”) da Gringoland, con quella vocetta “girlish” … m’inquieta, sì. Atmosfera un po’ da “Wicca”…

    La passano molte radio, ora …

    Come molto spesso accade, musichette allegre hanno testi disperati : se ho ben capito, in un Occidente in cui nessuno crede più in nulla il solo modo di sentirsi felici è lo spasmo di sentirsi destinati a morire giovani ! Un tempo era il sentimento di chi era Guerriero e rischiava per davvero di morire in guerra ogni giorno, oggi è il sentimento di generazioni che in teoria sono le più al sicuro e benestanti di tutte. Ma NON sono affatto spensierate …

    … Perché ?

    Si accettano anche risposte che “scomodino” il concetto di “Dio” ….

    • PinoMamet scrive:

      Il video è strapieno di simboli messi lì apposta per essere inquietanti…. un po’ troppo apposta, in effetti, per essere genuini, ma non importa: già il fatto che ci siano è significativo, e poi non mi pare che siano lì come “strizzata d’occhio” o presa in giro o altro…

      insomma, una simbologia “plasticosa” sì, rubata e magari appiccicata alla meglio sì, ma non ironica.

      Io non credo alle varie teorie complottistiche, “Illuminati” ecc., di cui sono strapieni i commenti di Youtube;
      ma la presenza di questo tipo di commenti, sempre più presente, mi fa pensare che se anche il pubblico addormentatissimo e mansuetissimo dei video pop comincia ad accorgersi che in molte di queste canzoncine c’è qualcosa che non quadra, evidentemente un motivo ci deve essere.

      prendiamo ‘sta Kesha (che ci tiene a essere scritta col simbolo del dollaro al posto della S, tanto per mettere in chiaro quali sono i suoi “Valori”):
      io la ricordo un paio di anni fa in un video in cui si svegliava ubriaca in una vasca da bagno, “scandalizzava una brava famigliola” (vabbè, quella era l’intenzione degli autori), e poi andava a fare festa di nuovo con un paio di altri mignottoni… e il testo diceva, con mirevole coerenza, quanto era bello andare alle feste, ubriacarsi e fare i mignottoni.

      Già partiva “bene”, insomma, a differenza di altre tipe (la Jeunne Fille impera nei video musicali, molto più che i cantanti maschi, perché tira più un pelo di fica…) che cominciano di solito col primo video da “brava ragazza appena un po’ monella”;
      poi vedo che con questo video ha avuto le regolare svolta dark e inquietante.

      Come i vari commentatori di youtube, comincio anch’io a chiedermi perché.
      Perché devono proporre ossessivamente questa roba come idea particolarmente “figa”?
      Solo moda? Può pure essere… ma non mi convince fino in fondo.

      • Moi scrive:

        Alla fine l’auto degli “Sbirri” sembrerebbe recare la scritta “policia federal” (?) : la bad girl e suoi friends hanno fatto un’ orgia satanista in una chiesa … messicana ?!

        • PinoMamet scrive:

          Certo, è per far capire che sono cattolici, e quindi caccia libera 😉
          inoltre è per la vecchia idea esotica del Messico dove lugo dove gli statunitensi possono andare, alternativamente (quindi vanno bene entrambe):

          -per ampliare i loro orizzonti in un mondo aracico&mystico rispetto al conformismo delle famigliole USA ferme agli anni ’50 (versione beat generation)
          -per approfittare della libertà che gli anglosassoni in vacanza credono di potersi prendere ovunque, per scandalizzare gli ingenui&bigotti arretrati indigeni…
          😉

      • Moi scrive:

        @ Pino

        Dev’essere questo :

        http://www.youtube.com/watch?v=iP6XpLQM2Cs

        Canta molto “ghignåuṡa” …

        PS

        Lei è una gnocca notevole, ma in certi ambienti è sottinteso.

        • PinoMamet scrive:

          Non credere, Moi: è tutto trucco e parrucco, come si usa dire.
          è identica a una mia amica (che passa pure per cesso) solo che è truccata, un po’ palestrata e ripresa bene. Mi è capitato di vedere un paio di modelle che in foto sembrano strafighe, e dal vivo paiono dei travestiti… fidati.
          Non dico siano tutte così, eh? Ma fotografi e truccatori mica li pagano per niente…

          Le attrici che ho conosciuto di persona (sempre niente nomi) sono assolutamente al livello dell’amica carina delle superiori… e magari manco a quello. 😉

    • Tortuga scrive:

      Non so se sono al sicuro e benestanti. Io ho una percezione estremamente negativa del mondo in cui vivo. Io lo vedo un mondo falso, ipocrita, e costruito sull’inganno, un mondo di vampiri e cannibali travestiti da brava gente, questo solo per cominciare.
      Un giorno ti sembra di essere al sicuro e benestante, il giorno dopo puoi ritrovarti in mezzo ad una strada, nessuno se ne curerà.
      Si dovrebbe rispondere che hanno una visione (forse) negativa della vita perché non credono in dio?!
      Cosa hanno saputo fare e trasmettere le generazioni che “dicevano” di credere in dio a parte credervi ipocritamente? Mi pare evidente che abbiano fallito il loro compito.
      Si è religiosi finché si può utilizzare dio e la religione per costruire il proprio benessere, raggiuntolo ci si guarda bene dal condividerlo e si usa la religione per distruggere tutto ciò che lo potrebbe diminuire.
      Il concetto di vivere ogni istante presente come se dovessere essere l’ultimo mi sembra una riflessione interessante per chi sente di vivere in una sorta di gabbia d’oro. Certo che non sono spensierati.

      Poi vabbé, ovvio che a me il video e la canzone non piacciono.

      Noto solo la presenza di un riferimento simbolico al tantrismo (triangolo capovolto), non so se voluto o casuale, credo proprio voluto.
      Per capire il quale bisogna pensare in termini di:
      se tu che sei un cannibale vai in giro travestendoti da persona perbene (credente), io posso benissimo indossare il mio travestimento dissacrante ed alla fine potrebbe risultare che non sono tanto peggiore di te, anzi.

      • PinoMamet scrive:

        Oltre che al tantrismo, ci sono, buttati un po’ alla cazzo di cane (tanto per restare in tema fallico 😉 ) , anche riferimenti al satanismo e mi pare alla Wicca.
        E mi sa anche qualche scopiazzatura dell’ormai imprescindibile Lady Gaga 😉
        (che si incazza quando le fanno notare che è a sua volta una scopiazzatura di Madonna).

        Io di questi video trovo irritante il fatto che presuppongano di essere scandalosi.
        Sembrano presupporre, appunto, un pubblico composto al 90% di famigliole anni Cinquanta, non quelle vere, ma quelle che ci immaginiamo che fossero all’epoca.

        Un po’ come un noto rapper italiano, di cui non faccio il nome, che in perfetta e inappuntabile divisa da rapper pontificava contro il conformismo delle persone che vanno a lavorare in giacca e cravatta…
        senza capire che quelle persone, al 90%, andavano a lavorare così perchè ci erano obbligati, mentre lui la sua divisa regolamentare se le era scelta, il suo conformismo (assai pesante) se l’era voluto e ne andava pure fiero!

        • Moi scrive:

          Un po’ come Franca Valeri disse di non capire gli Italiani che vanno tutti al mare negli stessi giorni agli stessi orari.

          Silvio di ‘ste merde non ne pesta, anzi delle due fa “un battutone” 🙂 dei suoi _ di quelle che a Sx valgono un’ Espurgazione dal Partito_ del tipo sulle Tedeschine Gnocche che vengono qui da “Noi Italiani”, lasciando la Kulonen Inkiavabilen in Patria …

  11. mirkhond scrive:

    Per Moi

    “La cultura atea dell’Occidente moderno vive ancora grazie alla libertà dai demoni portata dal cristianesimo. Ma se questa luce dovesse spegnersi, il mondo ricadrebbe nel terrore e nella disperazione. Ci sono già segni di questo ritorno di forze oscure.”

    Da Vittorio Messori, Pensare la Storia, Edizioni Paoline , pp.213-214

    Messori si riferisce ad una sua intervista all’allora cardinale Ratzinger.
    Quando l’uno non si attaccava ai soldi e l’altro agli Usa, erano capaci di simili riflessioni…
    Che ne pensi?
    ciao!

    • Moi scrive:

      ** @ Mirkohnd **

      Sì, non dissento … ma laspiritualità deve essere sincera, pardossalmente “die Young” di”Ke$ha” [sic, anzi : $ic : -) ] paradossalmente sarebbe “esorcizzata” : -) da un remix con bestemmie mosconiane ; -)

      Esempio più “tangibile” : ricordi il post di Miguel sull’ imam morto nel capannone per il Terremoto (Ribattezzato “La Bìstcia” da alcuni terremotati !) ?

      Ebbene: il fatto che egli abbia potuto morire da operaio, il fatto che tanti di costoro possano morire da operai o da muratori, cosa impensabile per un “prit” mantenuto dall’ Ottopermillen 🙂 fa sì che il suo (!) parlare di Dio NON abbia quel “Retrogusto da Drago Invisbile”. Voglio dire, mettiti nei panni di un operaio o un muratore … chi parla del senso delle loro vite sapendo distinguere un bullone da una brigola, o una cazzuola da un frattazzo trasmette un’ idea impensabilmente (!) seria della propria religione per chi invece queste cose non le sa né le vuole sapere.

      Anche Gesù / Is’a parlava così, con metafore dal lavoro quotidiano degli umili ai quali si rivolgeva … o almeno così si tramanda. Ma un prete, per quanto “progressista”, Dossettiano, postconciliare al massimo (!) potrà suscitare le stesse “simpatie” (si fa per dire !) di un sindacalista che se ne sta con il culo al freschino del climatizzatore d’estate e al teporino del riscaldamento in inverno, e mai (!) si interesserebbe al mondo reale (!) dei suoi “protetti” …

      Spero di essere stato chiaro, NON sono concetti semplici … non per me.

      • Tortuga scrive:

        – “chi parla del senso delle loro vite sapendo distinguere un bullone da una brigola, o una cazzuola da un frattazzo trasmette un’ idea impensabilmente (!) seria della propria religione per chi invece queste cose non le sa né le vuole sapere. ” – Moi –

        Grande Moi e grande l’Imam operaio.

      • mirkhond scrive:

        Concordo.
        ciao!

  12. mirkhond scrive:

    Quanto alla sacra cippa de c…ehm lingam di shiva, negli anni 1001-1026, il sultano Mahmud di Ghazni, a capo di una dinastia di mamelucchi turchi, in gran parte Qarluq dell’Asia Centrale, dalla sua capitale montana di Ghazni nell’estremo est dell’Iran (oggi Afghanistan), compì nelle stagioni invernali, circa 17 campagne militari volte al saccheggio e alla conquista della valle dell’Indo, dove contribuì all’avanzata dell’Islam, in quei luoghi ancora presente solo nel Sindh, alla foce dell’Indo, e un regno ismaelita (abbattuto da Mahmud nel 1008).
    Campagne stagionali che terminavano coll’arrivo dell’estate, cosa che rendeva l’India, agli occhi dei Turchi, un paese “caldo come l’inferno”…
    Durante una di queste campagne, Mahmud e i suoi uomini penetrarono nel più grande tempio di shiva, asportandone la sacra cippa e portandola a Ghazni come bottino di guerra.
    Cinque tra i più ricchi e potenti raja indù, si dichiararono pronti a dare a Mahmud tutte le loro ricchezze pur di riavere la sacra cippa.
    Per tutta risposta il sultano turco iranizzato, fece seppellire il lingam sotto il pavimento della moschea principale di Ghazni, in modo che tutti coloro che vi entrassero, potessero calpestarla…..

  13. Moi scrive:

    @ TORTUGA

    Il fatto è che grottescamente sento invocare “Dio” sinceramente (!) solo da chi
    bestemmia … va be’, l’ altro è il Fossile Vivente PreConciliare Padre Livio Fanzaga, quello degli “Scarponi della Fede” che fanno “pum pum pum” [sic] e mettono in fuga le vipere come farebbero le preghiere ad alta voce contro Satana.

    Poi venne lo “Spirito del Concilio” … e tutti scalzi ! ; -)

  14. jam scrive:

    …gli imperatori Moghol (Aurangzeb,1618, escluso), pur essendo musulmani, non si comportarono come Mahmud di Ghazni, e lasciarono intatte tutte le sacre cippe di Shiva, e lasciarano che gli indù continuassero a vivere la loro religione. i Moghol avevano la capacità cultural-metafisico di decifrare i Veda le Upanisad e sapevano che la cippa é allegorica e non ha sostansa in sé, é un’immagine fatua che rimanda ad un’altro concetto invisibile. la sacralità del lingam di Shiva sta nel decifrare l’allegoria ed arrivare all’Unità di Brahma. il lingam non é un dio, é un modo nel quale Dio si esprime. in una frase del testo sacro su visionaire.org postato da Tortuga stà scritto:

    “saluto il Senza Forma,origine dll’Omkara (Aum)
    Colui che trascende gli stati della conoscenza, oltre la parola e la comprensione
    il Signore delle montagne, il Divoratore della morte, il Compassionevole, la cui dimora é oltre l’universo..”
    notare stà scritto: SALUTO IL SENZA FORMA,
    quindi il lingam non puo’ essere la forma del senza forma, ma soltanto un’allegoria provvisoria, pedagogica, didascalica, allo stesso modo nel quale la cristianità adotto’ l’uso degli affreschi. promosse gli affreschi anche x la loro caratteristica didattica: guardando le immagini dove si narravano le scritture la gente avrebbe imparato.

    il lingam rimanda alla potenza manifestatice, ed una parte della fertilità x’ senza yoni, non é neppure lingam. ha inoltre lo stesso significante degli enormi falli che si trovavano in grecia davanti al tempio di Apollo.una cosa che rappresenta, rimanda, a qualcos’altro…

    Mahmud di Ghazni ha compiuto un’azione guerriera, non un’azione metafisica ed ha commesso lo stesso errore dei talibani quando hanno distrutto i Buddha di Bamiyan..
    shanty, salaam, shalom, namaste

    • mirkhond scrive:

      Se è per questo anche LO Swastika è un simbolo di Luce e Amore, forse (stando almeno all’archeologo inglese David Rohl), addirittura la stilizzazione dei 4 fiumi dell’Eden…
      E tuttavia in epoche a noi più vicine, è diventato un simbolo del male….
      Potenza dell’immaginario….
      ciao!

  15. jam scrive:

    ..errata corrige: sostanza

  16. Moi scrive:

    @ Jam

    Quando Dotti e Sacerdoti si limitano a “parlare fra di loro” 🙂 una religione de-cade.

    Sei d’accordo ?

    • jam scrive:

      ..c’é un momento nel quale si parla con quelli della propria cerchia, é ovvio, poi se non ci si apre al mondo senza pero’ imporre i propi parametri, e non si parla con “gli altri” non é che si decade, ma si é già decaduti.. é il concetto dell’ospitalità…cos’é l’ospitalità culturale?..
      tanto più che un religioso dovrebbe sapere, che quelli che noi chiamiamo gli altri sono una parte di noi, non sono un’entità altra, un’altra trascendenza! quando ci si limita a un dialogo esclusivo con quelli del proprio clan, la malattia intelluttuale ed etica é già in pieno svolgimento, cioé si pratica il rifiuto di conoscere tutti i livelli dell’esistere. Ne derivano una teologia mutilata, un’uomo imperfetto…occorre fare di più, andare oltre, avere una vista migliore..
      ciaoooo
      ciao

  17. mirkhond scrive:

    “Io ho una percezione estremamente negativa del mondo in cui vivo. Io lo vedo un mondo falso, ipocrita, e costruito sull’inganno, un mondo di vampiri e cannibali travestiti da brava gente, questo solo per cominciare.
    Un giorno ti sembra di essere al sicuro e benestante, il giorno dopo puoi ritrovarti in mezzo ad una strada, nessuno se ne curerà.”

    E’ purtroppo tutto maledettamente vero…..

    “Cosa hanno saputo fare e trasmettere le generazioni che “dicevano” di credere in dio a parte credervi ipocritamente? Mi pare evidente che abbiano fallito il loro compito.
    Si è religiosi finché si può utilizzare dio e la religione per costruire il proprio benessere, raggiuntolo ci si guarda bene dal condividerlo e si usa la religione per distruggere tutto ciò che lo potrebbe diminuire.”

    Se avessero agito diversamente, vivremmo in un mondo di santi, come purtroppo NON E’…..
    Il fatto però è anche che l’uomo, o almeno molti uomini e donne hanno bisogno pure di aggrapparsi a qualcosa che vada oltre le miserie e il male del vivere quotidiano, e questo qualcosa si cerca di trovarlo in una dimensione trascendentale…
    E’ una dimensione vera? Falsa?
    L’Aldilà NON E’ OVVIO ne che esista, ne che non esista, e solo la morte ci rivelerà a tutti, cosa ci sia di vero, qual’è IL SENSO DELLA VITA…
    Mio padre se li poneva spesso questi interrogativi, soprattutto negli ultimi anni della malattia, del cancro…
    Nella sofferenza aveva accentuato la sua fede in Cristo, pur CONTINUANDO a NON andare in chiesa, o ad andarci occasionalmente….
    Ora non è più di questo mondo, insieme a mia madre e a tutti coloro che mi hanno preceduto e a cui ho voluto bene e che mi hanno voluto bene….
    Penso spesso a loro, proprio perché quando c’erano, tu non pensavi certo che potessero morire, o almeno esorcizzavi, allontanavi il pensiero come un fatto lontano negli anni a venire…
    Poi, un giorno, cessano di essere tra noi e tu li cerchi, spesso li invochi, spesso li sogni, ma i sogni sono strani e spesso sono degli incubi, forse perché riflettono la tua inquietudine, il tuo malessere interiore, la tua solitudine in un vuoto che non riesce ad essere colmato….
    Vorresti che, in qualche modo TI DESSERO DELLE RISPOSTE, ma se le risposte sono nei sogni, allora è meglio che ti suicidi….
    Diceva Madre Teresa di Calcutta, nella sua ultima intervista concessa in Italia, qualche anno prima di morire, che oggi la VERA POVERTA’ non è tanto la fame alimentare, che al povero basta un pugnetto di riso per campare, ma la SOLITUDINE che è tipico fenomeno di MASSA del Frangistan di oggi e delle società industrializzate avanzate, vedasi il Giappone….
    Perché ci si suicida di più nelle nostre società “avanzate” e meno in quelle arretrate, dove pure la vita è DAVVERO DURA, per grandi e piccoli, esclusa una minoranza di ricchissimi privilegiati?
    Perchè i rozzi e feroci Pashtun sono SPIRITUALMENTE PIU’ FORTI di noi Franchi?
    Quando muore un nostro militare, alle manifestazioni funebri che ormai ci siamo abituati a vedere, compare sempre la figura dello psicologo militare, di solito una donna, per dare conforto ai familiari del caduto…
    Ma tra i tanti talebani e pashtun morti per i vari effetti collaterali, CHI da conforto ai sopravvissuti? DOVE questi sventurati, già provati da un’esistenza davvero dura, TROVANO LA FORZA PER CONTINUARE A VIVERE?
    Sono interrogativi che da anni, soprattutto in questi ultimi, mi pongo di frequente….

    • daouda scrive:

      Non è forse meglio avere una considerazione negativa di sé stessi ed amare il mondo?No sarebbe ugualmente sbagliato come reputare di esser capitati a male in un mondo di idioti o infami.
      In realtà un malato terminale è pallida copia dell’individuo vigoroso ed in salute, ma merita o non merita il medesimo rispetto, ed anzi, MAGGIORE COMPASSIONE?
      I vostri discorsi suonano come un colta bestemmia innazi al sacrificio del Cristo, e comunque contro la Provvidenza divina per chi non lo reputa importante.

      p.s. Ti pregherei Mirkhond di smetterla di chiamarci Franki. Noi siamo stirpe togata 😉 , franko ci saranno quell’antri!

      p.p.s. la vita dura , se fedele alle virtù trascendentali ed ai principi della dottrina non è dura, ma è come deve essere, e la chiamano dura i mollaccioni o la chiamano mollacciona coloro che induriscono che cose senza senso ( alla farisea ).L’usura , in ambito economico , ha permesso lo sviluppo tecnologico, è qui una dei meccanismi del nostro disastro.
      Sono i bianchi che meritano compassione ed aiuto, non i negri. Ed è qui l’abilità del maligno.
      ( l’opposizione negro-bianco ha senso se si tiene presente il Gondwana dove i negri erano i bianchi di oggi : superiori prima e merde dopo fino a quando terminò il loro dominio – vedasi la dottrina dei cicli cosmici per chi non reputa queste cose follia o barzellette ).

      • mirkhond scrive:

        Sei sempre di una finezza più unica che rara…
        Caro, tu sei un FRANCO eccome, esattamente come me…
        E poi andò sta sta stirpe de togati de cui parli?
        Me sa che er sor Jamì, na telefonata ce la dovrebbe fa pur a te…
        ciao!

        ps. Li Franchi ner medioevo erano LA SPADA DER CATTOLICESIMO, e no le donnelle piangenti che c’hai in mente oggi….

        • daouda scrive:

          io sono romano non franzoso e chi dice Roma dice cristianità e chi dice Roma dice universalità.

          Sti cavoli del braccio armato. Ci sono state o no lotte tra Papa ed imperatore? Altrimenti dovrei essere pure germanico cosa che non sono, come neanche sono greco

          p.s. “temo i greci soprattutto quando portano regali” dove greco non è ovviamente sinonimo dei pelasgici italo-tirrenici che volendo potrebbero essere daci vedi Nicolae Densusianu.

          p.p.s. perché tutto sto astio. Io “parlavo” tranquillo…

        • mirkhond scrive:

          Ah, guarda sui Pelasgi si è detto tutto e il contrario di tutto…
          Gira e rigira in questo blog si torna sempre sugli stessi argomenti :)…..
          Semo come Tamerlano, che pasava e ripasava sempre da le stese tere….
          ciao!

        • daouda scrive:

          Li ritiro fora io perché non potevo scrive e nun sò mai intervenuto bene ahahah.

          Comunque frazoso ce sei te, tiè!

          😀

        • mirkhond scrive:

          Num me dispiace esserlo, pure se amo l’Iran e il Medio Oriente….
          Mia sorella dice che c’ho n’aspetto sia de un franco-occidentale (francese) che di un osseto…
          Insomma c’ho la pele troppo chiara pe sembrà uno dell’Iran, n’arabo, n’arameo o un magrebbino..
          Al masimo un maruchein dla maruconia….tra i Vilanoviani de Bulaggna…. 🙂 🙂 🙂
          ciao!

        • daouda scrive:

          Non discuto i tuoi gusti ma io preferisco Roma, intesa nel so senso imperiale non con il cattolicesimo franco-latino.

          La zona mia, Molise pé capisse, ha avuto influenze croate ed anche bulgare, di origini sarmatiche entrambi ( non me dì che i bulgari sò turchi che me fai rode ‘r cubolo!), infatti pé ditte a mme m’è capitato che me dessero del rumeno.

  18. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Tra i “Nick da UAAR” si sono diffusi nomi del tipo “Delio” , “Leonida” , “Spartano” ecc … sì insomma : in Leonida VS Serse ci vedono Odifreddi Vs il Papen.

    And so on … 😉

  19. mirkhond scrive:

    Io, lo sai, sono sempre stato dalla parte di Serse (quello vero, non la caricatura checca-boss della caricatura orientofoba 300, eh! 😉 ).
    L’amore per l’Iran, per lo Zoroastrismo E’ PIU’ FORTE di mille cagate orientofobe….
    Gran parte della nostra spiritualità religiosa cristiana, trova le sue lontane premesse ANCHE nell’Iran, soprattutto quello ORIENTALE AVESTICO, tra Helmand e Oxus/Amu Darja….
    ciao!

  20. jam scrive:

    …ieri leggevo Tagore:
    ..Vi é nelle Upanishad una sentenza notevole:
    “io non credo di conoscerlo bene o di conoscerlo e neanche di non conoscelo”. Noi non potremmo mai conoscere l’Essere Infinito per mezzo del processo della conoscenza. Ma se egli fosse completamente aldilà della nostra portata, sarebbe assolutamente nulla per noi. La verità é che noi non lo comprendiamo, ma tuttavia lo conosciamo. E cio’ é stato spiegato in un’altra sentenza delle Upanisad:
    “da Brahma le parole ritornano rese inutili, come anche i pensieri, ma chi lo conosce perla GIOIA che Egli dà, é libero da ogni paura”.
    …Percio’ come dicono le Upanishad la mente non potrà mai conoscere Brahma, le parole non potranno mai descriverlo: puo’ essere solo conosciuto dall’anima nostra, per mezzo della gioia che c’é in Lui, per mezzo del suo Amore. O, in altre parole, possiamo venire in relazione con Lui soltanto per mezzo dell’UNIONE, l’unione dell’intero nostro essere. Dobbiamo essere una cosa sola col Padre Nostro, dobbiamo essere perfetti come LUI. Ma come puo’ avvenire questo? Nella perfezione infinita non puo’ esistere grado. Noi non possiamo trasformarci in Brahama progressivamente. Egli é l’Assoluto e non puo’ esistere in Lui il più o il meno.
    In realtà la realizzazione del Paramatman, l’Anima Suprema, nel nonstro antaratman, l’anima nostra individuale, avviene nello stato di assoluta completezza. Non possiamo pensare a essa come non esistente, e alla sua graduale formazione come dipendente dai nostri limitati poteri. Se le nostre relazioni con la divinità non fossero che effetto della nostra opera, come potremmo aver fiducia nella loro verità, come potrebbero esserci di soostgno? Dobbiamo sapere che dentro di noi c’é qualche cosa in cui lo spazio ed il tempo cessano di esistere, dove gli anelli dell’evoluzione si fondono nell’unità. In questa eterna dimora dell’atman, dell’anima, la rivelazione del Paramatman, l’Anima Suprema é gia completa. Percio’ le Upanisad dicono:
    “chi conosce Brahama, il Vero, l’Onnisciente, l’Infinito nascosto nelle profondità dell’anima, che é il supremo cielo (l’interiorecielo della coscienza), gode di tutti gli oggetti del desiderio, in unione con l’Onnisciente Brahama”.
    L’unione é già compiuta, il Paramatman, l’Anima Suprema, ha egli stesso scelto questa nostra anima per sua sposa e le nozze sono state celebrate. Il solenne mantra é stato pronunziato:
    “sia il tuo cuore proprio come il mio”. (Rabindranath Tagore)

    • daouda scrive:

      Non ti viene in mente che essendo tutto infinito sia possibile esserlo per definizione? La dottrina dell’identità suprema si ferma nella realizzazione dell’uomo universale ossia nella realizzazione dell’Uno? Così c’è allora una discontinuità tra me e Tutto il chè pone un limite ossia un’impossibilità metafisica, oppure si preserva la sua tuttità?

      Come la vedi?

  21. Tortuga scrive:

    Casualmente, stavo cercando tutt’altro e invece ho trovato … un’alto kulo yogico 🙂
    http://www.prospeval.org/yoga-classes-montreal/yoga

  22. mirkhond scrive:

    non me dì che i bulgari sò turchi che me fai rode ‘r cubolo!

    Diciamo, che, stando agli studi, i Bulgari originari, erano delle tribù delle steppe pontiche, composte da METICCI turco-iranici, e Bulgari infatti vuol dire METICCI, nati da gruppi di Unni TURCHI con i sottomessi Sarmati delle steppe tra Volga e foce del Danubio, nei secoli V-VII dopo Cristo.
    Questo giusto per completezza.
    Quanto al Molise, fu anche longobardo (Ducato poi Principato di Benevento) e con i Normanni anche FRANCO, vedasi i conti di Loritello/Rotello, signori di una vastissima baronia tra il Fortore e il Tronto nei secoli XI-XII, e tra i più POTENTI baroni della Longobardia minor/Puglia (dal XIV secolo Regno di Napoli).
    ciao!

    • mirkhond scrive:

      Sempre per Daouda

      Comunque, i Bulgari che vennero in Italia con i Longobardi, in due ondate, la prima intorno al 570 d.C., e insediatasi tra Milano e Como, la seconda nel 661 d.C., nel Ducato di Benevento tra Isernia e Boiano, erano presumibilmente TURCOFONI, pur avendo origini meticce….
      ciao!

      • daouda scrive:

        un po’ sì, infatti ar paese ce stanno cinesoidi mà la parte de la famija mia ha preso da la robba sarmata, ciàvevo l’occhi un po’ tagliati infatti. Ce stanno puro i croati dalle parti mia.

        meticcio è na parola grossa che parecchi tra i turchi sò turanidi, na razza mista già de suo.Pé dì.

        • mirkhond scrive:

          Sei originario dei comuni croati della provincia di Campobasso?
          Acquaviva Collecroce? Montemitro? San Felice Slavo (oggi San Felice del Molise)?

        • mirkhond scrive:

          Quando andavo a scuola avevo due compagni di classe, uno originario del Matese e l’altra del Comasco.
          Avevano entrambi gli zigomi alti, gli occhi stretti, e la ragazza il tipico aspetto del Kazakhstan…
          Poi, quando sono stato nel Varesotto, ho conosciuto una ragazza di madre brianzola con le fattezze pure altaiche….
          ciao!

        • daouda scrive:

          No ma ce sto accanto , raggio de 20 km.

        • mirkhond scrive:

          Sei di Palata?

        • daouda scrive:

          Schiavi d’Abruzzo.

        • mirkhond scrive:

          Si allora c’hai ragione sulle tue origini croate…
          ciao!

        • daouda scrive:

          sta cosa me impiccià perché preferivo esse serbo!ahahah

        • mirkhond scrive:

          Infatti non furono solo i Croati a stabilirsi sulla sponda adriatica della Longobardia minor/Puglia/Regno di Napoli.
          Nel 926-936 d.C. sul Gargano, tra i laghi di Varano e Lesina, si stabilì una colonia di “Serbi” originari della Travunja (oggi Trebinje), tra Dalmazia ed Erzegovina, terra che fino al XV-XVI secolo poteva essere considerata parte del mondo serbo.
          Questa colonia slava, esisteva ancora nell’XI secolo, e vi sono due documenti, del 1043 e del 1050 circa, in cui i principi di queste comunità sono chiamati giuppani, versione latinizzata di župan=duca, rispettivamente lo giuppano Cherlicco e lo giuppano Andrea.
          Sempre in quella zona del Gargano, vi è presente il cognome Dragani, chiara derivazione dallo slavo Dragan!
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          Inoltre, in un documento veneziano del 1453, si riporta che, al seguito di una faida tribale all’interno della Zeta/Montenegro, diverse famiglie fuggirono in Puglia.
          Nella cittadina di Gioia del Colle, in Terra di Bari, nei secc. XV-XVI si vennero a formare delle colonie schiavone ed albanesi, dove per “schiavoni” non si deve intendere Croati, comunque più numerosi e diffusi anche fuori dal Regno di Napoli, vedasi le Marche, ma nel caso gioiese si trattò di SERBI, originari del Sangiaccato e del Montenegro, o comunque dell’area di confine tra questi due territori.
          I quali conservarono il rito ortodosso slavo-bizantino, sebbene costretti all’uniatismo cattolico per poter risiedere da noi, rito ortodosso dicevo, conservatosi fino al tardo XVI secolo.
          A Gioia tuttora vi sono cognomi di origine dalmata ragusea (Panessa) che propriamente slavi come Surico, Montenegro, Milano.
          Milano, così come Trojano e Brescia, presenti anche nelle comunità albanesi del Regno, non hanno niente a che fare con le omonime città lombarde o con Troia in Capitanata, ma sono la versione latinizzata dei nomi serbi Milan, Trojan e dell’albanese Bresha.
          Milan e Trojan erano nomi anche albanesi, in quanto l’Albania, soprattutto quella centro-settentrionale, fu tra XII e XV secolo sotto dominio e influenza serba
          (nel Kosovo, vi erano monaci ortodossi ALBANESI, appartenenti alla Chiesa SERBA, ancora nel tardo XVI secolo, in avanzata epoca ottomana.
          Ancora al tempo di Skanderbeg (1405-1468), gli Albanesi settentrionali erano culturalmente serbi, uniati cattolici e ortodossi di rito slavo-bizantino, e utilizzavano il Serbo come lingua di cancelleria, come dimostrato da due documenti redatti a Kruja, la capitale di Skanderbeg, nel 1450 e 1459, e ad opera di un notaio serbo, o più verosimilmente albanese ma scrivente in Serbo, in quanto l’Albanese, o meglio gli idiomi Ghego e Tosco, erano ancora solo orali.
          ciao!

        • daouda scrive:

          A MIRKO MORTACCI TUA SEI N GRANDE!

          Io faccio de cognome Troiano penzà n’ po…è da na cifra che cercavo na risposta, na sorta de disamina pé capicce quarcosa. Porco ddue grazie mài fatto n sacco contento vecchia sagoma!!!!!!!!!!!

        • daouda scrive:

          quindi quando se dice che skandeberg potrebbe essere serbo chi ha ragione secondo te?

  23. Tortuga scrive:

    x Mirko

    – Se è per questo anche LO Swastika è un simbolo di Luce e Amore […] E tuttavia in epoche a noi più vicine, è diventato un simbolo del male….
    Potenza dell’immaginario…. –

    Un simbolo è un simbolo, non è la cosa in sé.
    Anche la parola, il singolo vocabolo, è un simbolo.
    Tutti i simboli posso essere – e nel corso della storia lo sono stati continuamente – svuoltati dei loro significati e rimpompati di significati nuovi.
    Secondo questo principio anche si evolvono le religioni attraverso un sottile gioco di proiezioni e questo è possibile perché nulla al mondo è fisso ed immutabile.
    Lo svastika, come anche tanti altri simboli, è stato simbolo di qualcosa, e di molte cose diverse, in moltissimi tempi e civiltà diverse.
    In questo momento storico, noi ci ricordiamo di quello del nazismo e vediamo il medesimo simbolo all’interno delle religioni indiani e del buddhismo mahayana (un buddhismo contaminato dalle prime).
    Le tesi che vi siano o che non vi siano dei collegamenti hanno pari possibilità di essere dimostrate o smentite.
    Nel complesso sarebbe forse più utile dare meno importanza al simbolo, o almeno riuscire a comprendere il suo carattere di impermanenza e strumentale, è più alla realtà delle cose così come sono nel qui e ed ora.
    Anche le numerose identità ed etichette che abbiamo l’ambizione a volte di portare, altre di rappresentare, non sono altro che simboli, vuoti, completamente privi di identità sostanziale, nei quali ciascuno proietta le proprie “fantasie”.
    Coltiviamo il sogno che qualcosa possa aiutare ad incontrarci tra simili e così ad unirci e deleghiamo questo compito ai simboli, alle bandiere, agli stemmi, al qualunque cosa che possa svolgere una funzione di “identitarietà”, a diverse forme esteriori, e regolarmente ci uniamo, ci facciamo usare o usiamo, persone che in realtà non hanno nulla a che spartire con noi.
    Questo fondamentalmente perchè non riusciamo ad andare a fondo con onestà interiore nè di noi stessi nè delle nostre relazioni.
    Questa falsità intrinseca e questa falsificazione che ci animano, illusione, inganno e tradimento, ci rendono estremamente sostituibili … da un drone, che non conoscerà mai, ma neanche proverà mai nostalgia, di una cosa che si chiama …

  24. Tortuga scrive:

    x Moi

    Mi accordo solo adesso di un tuo passato commento a proposito della hacca in buddha.

    – @ Ritvan & Tortuga

    – Ma non è che c’entra il distinguo _ pochissimo noto in Occidente_ “Buddha” (magro) e”Budai” (grasso) ? Che poi, se non erro è questione di “avatara”, no ? –

    Non è questione di avatara. Budai è una parola cinese che significa “bisaccia di pezza”.

    buddha non è un nome, ovvero un sostantivo, nè un aggettivo, ma il participio passato del verbo budh.
    la corretta traduzione di buddha si riferisce a colui “che ha avuto un conoscimento da se stesso”.
    (più o meno dicesi si persona sveglia, cosciente, consapevole in grado di vedere/percepire la realtà delle cose così come sono in modo diretto essendo in condizione di permettere ai processi conoscitivi di funzionare senza ostacoli, interferenze, mediazioni)

  25. mirkhond scrive:

    Errata corrige:

    Sugli Slavi del Gargano, essi provenivano dalla Zahumlje, di cui la Travunja/Trebinje fu parte, per esservi stata annessa dal principe della prima, Mihailo Viševic’, lo stesso che occupò Siponto nel 926 d.C., e vi insediò parte dei suoi sudditi.
    Il Cherlicco citato in un documento del giugno 1050 non è uno giuppano, ma uno ieromonaco (monaco sacerdote) di Spalato, il quale donò al monastero delle Tremiti, al largo del Gargano, la Chiesa di San Silvestro nell’isola di Busi (oggi Biševo) in presenza di cinque zupani.
    Ho evidentemente confuso il Giovanni Cherlicco sovracitato con lo giuppano Gludizzo, che, nell’ottobre 1053, sottoscrive per primo, un atto di donazione di una proprietà, sempre al suddetto monastero benedettino delle Tremiti.
    Nel documento si rileva che i circostanti proprietari di vigne sono quasi tutti SLAVI o d’origine SLAVA.
    Quanto al principe di Zahumljie e Travunja, Mihailo (Michele) Viševic’, viene definito REX SCLAVORUM, nei documenti baresi d’epoca bizantina, come gli Annales Barenses, Breve Chronicon di Lupo Protospata, Chronicon Ignoti Civis Barensis, per gli anni 926-928 d.C.

  26. Moi scrive:

    ** A propo$ito 🙂 di Ke$ha **

    Speriamo che i media la “caghino” :

    http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/1062025/ke$ha-sesso-con-un-fantasma.shtml

    … sennò poi finisce che se la prende anch’ella con i “Religiosi Permalosi” : -) , magari con un’altra canzonetta “ghignosa” 🙂 nuova .

    PS (@ Ritvan)

    Capisco benissimo il discorso del Profeta come “Persona cara defunta” … però fatto sta che “da ‘sta banda (lato) qui del Canal d’Otranto” : -) il Capitalismo ha generato un’ Avversione al Sacro NON dichiarata ben più efficace di quella dichiaratissima (!) e generata dall’ Ateismo di Stato del Comunismo.

    PS ( anche @ Roberto + Z )

    Come la mettiamo con la “blasfemolalìa etnografica” e relativa “popolarità creativa” ? E non fingete che non esistano !

    • Tortuga scrive:

      C’è pure un altro discorso, secondo me.
      Come credente non avrei proprio nessuna voglia di impiegare il mio tempo ad andare in giro ad inseguire quelli che non credono o non rispettano il mio dio o i suoi messaggeri i illuminati.
      Penserei piuttosto a vivere la mia esistenza insieme con le persone che condividono la mia stessa sensibilità e a costruire il mio mondo con loro. Gli altri possono tranquillamente aller chier mais dans les orties.
      Voglio dire, è già difficile avere dei compagni di fede sinceri, ed è già difficile stare insieme sotto lo stesso tetto (in questo caso,sotto lo stesso credo) perché alla fine ogni testa pensa come vuole e spesso ci si illude di una unità e comunione di intenti che può facilmente rivelarsi ben più illusoria che reale ed effettiva: non vedo motivo di andarmi a prendere altre gatte inutili da pelare.
      Io preferirei che la gente bestemmi liberamente, piuttosto vivere in mezzo agli ipocriti che compiono il male recitando le lodi.

  27. Moi scrive:

    Il Capitalismo ha generato un’ Avversione al Sacro NON dichiarata ben più efficace di quella dichiaratissima (!) e generata dall’ Ateismo di Stato del Comunismo.

    Come si spiega ?

    La “UAARata” dice che se hai il benessere materiale (!) hai tutto, e Dio lo lasci quindi ai disperati e ai deboli : eppure “Benessere + Sicut Deus NON Daretur = Sazietà Disperata”. Sì lo so: al la dgèva al Cardinèl Biffi , ma … “Kije Inat Po Jepi Hakun ” !

    • Moi scrive:

      Ritvan,

      possibile che proprio tu (!) NON sappia rispondere per qual motivo il Capitalismo ha generato un’ Avversione al Sacro NON dichiarata ben più efficace di quella dichiaratissima (!) e generata dall’ Ateismo di Stato del Comunismo ?!

      • Ritvan scrive:

        Moi, io non credo che il capitalismo abbia generato ecc., ecc., pertanto è inutile che mi chiedi spiegazioni su una cosa in cui non credo, non ti pare?.-)

        • Moi scrive:

          E allora come ti spieghi che la peggiore beceraggine antireligiosa proviene tutta (!) da paesi a Ovest (anche molto a Ovest !) della Ex Cortina di Ferro ?!

  28. mirkhond scrive:

    “quindi quando se dice che skandeberg potrebbe essere serbo chi ha ragione secondo te?”

    Se per “serbo” intendi qualcuno legato alla Chiesa Serba Ortodossa o quantomeno all’Uniatismo cattolico slavo-bizantino, sì.
    Se intendi un’etnia, no. Skanderbeg era un ALBANESE GHEGO eccome, ma di CULTURA SERBA, come gran parte degli Albanesi, in quanto da secoli, l’Albania del nord era sotto dominio serbo, e solo dopo la morte dello zar Stefano Dušan (1331-1355), con lo sfaldarsi del suo effimero e molto abborracciato impero, emersero delle signorie ALBANESI, come i Balsha di Scutari (1356-1422), imparentati con la famiglia reale-imperiale serba, i Topia, cattolici e legati agli Angioini di Napoli, gli Shpata, i Mazaraki (Mazzaracchio, italianizzato e presente tra gli Albanesi del Pollino), gli Araniti, toschi e legati alla Chiesa Ortodossa Romea.
    Ma nell’Albania settentrionale e nel Kosovo, gli Albanesi, cattolici e ortodossi, CONTINUAVANO ad essere CULTURALMENTE legati all’ecumene serba, fino al XVI secolo avanzato, quando l’Islam ottomano e il Cattolicesimo LATINO dei missionari, presero il sopravvento.
    Insomma un pò come i Valacchi di Transilvania, Valacchia e Moldavia, che fino ai secoli XVII-XIX, si servivano del rito SLAVO-bizantino e della lingua PALEOSLAVA per come lingua ecclesiastica e cancelleresca, il quanto il Valacco-Rumeno, era solo ORALE, e solo a partire dal XVI secolo, comincia a venir messo per iscritto e soppiantare GRADUALMENTE il Paleoslavo.
    In Albanese, il PIU’ ANTICO documento scritto, risale proprio all’epoca di Skanderbeg, ed è una formula di battesimo del 1462, oggi conservata, se non sbaglio, alla Biblioteca Laurenziana di Firenze.
    Fu solo nel XVIII con lo scrittore Jul (Giulio) Variboba (1725-1788), in Calabria, con la sua Gjella e Shën Mërisë Virgiër= Vita di Santa Maria Vergine del 1762, e con i successivi scrittori napoletano-albanesi e siculo-albanesi come Gerolamo de Rada (1814-1903), Demetrio Camarda (1821-1882), Zef (Giuseppe) Schirò (1865-1927) ecc. che l’Albanese, in questo caso il Tosco Arbereshe dei Regni di Napoli e Sicilia, acquisisce dignità letteraria, influenzando la coeva produzione lettararia albanese nell’Albania ottomana, e portando al Congresso di Monastir del 1908, in cui si decise di utilizzare l’alfabeto latino per veicolare l’Albanese.
    Albanese standard che, nel 1972 venne ancorato ulteriormente al Tosco.
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      Albanese standard che, nel 1972 venne ancorato ulteriormente al Tosco.

      per volontà del compagno Hoxha 😀
      che Marx, Engels, Lenin, Stalin lo abbiano in gloria ! 😀 (spero di non aver dimenticato alcuna “divinità” della “religione” comunista !)

      P-S: Hahn nel XIX secolo descrisse un buon numero di alfabeti per scrivere l’albanese: latino, “speciale”, greco, arabo, cirillico..
      ciao

  29. mirkhond scrive:

    A proposito del nome/cognome Trojano

    A San Costantino Albanese, sul versante lucano del Pollino, vi era nel XVII secolo, un papàs uniate di nome Trojano Calimano.
    Ciò dimostra la profonda simbiosi culturale tra Serbi e Albanesi nell’epoca preottomana, e che nell’onomastica, ha mantenuto questo ricordo, sia pur gradualmente sbiadito, con il sorgere dei nazionalismi moderni.
    ciao!

  30. habsburgicus scrive:

    si servivano del rito SLAVO-bizantino e della lingua PALEOSLAVA

    forse sarebbe più opportuno scrivere “slavone” e riservare “paleoslavo” per i monumenti dei primi due secoli (X e XI secolo d.C), come è abitudine di molti slavisti;
    adottando questa convenzione, i testi in paleoslavo glagolitici sarebbero il Codex Marianus, il Codex Assemanianus, il Codex Zographensis, il Psalterium Sinaiticum, l’Euchologium Sinaiticum, il Glagolita Clozianus, i Folia Kieviensia, i Fragmenta Pragensia, il Folium Glagoliticum Macedonicum e l’Evangelium Achridanum;
    i testi in paleoslavo cirillico sarebbero invece il Codex Suprasliensis, il Libro di Savva, il Folium Cyrillicum Macedonicum,i Folia di Undol’skij, i Folia di Hilandari, i Folia di Zographos, il Salterio di Słuck (oggi non più esistente) e l’epitaffio di Samuele del 993 d.C, più l’iscrizione di Ohrid del 1015/1016;
    già il Vangelo di Ostromir, il 1° documento datato della Rus’ (1056/1057 d.C) per quanto in genere incluso in lista dagli studiosi russi (Sreznevskij), ucraini in esilio (ad esempio l’Arcv. Ohijenko) e sovietici è spesso omesso dagli slavisti occidentali in quanto presenta (flebili) tracce di “russismo”
    la lingua usata nello scritto in Romania, sino al XVI secolo esclusivamente e sino a fine XVII/inizio XVIII secolo in modo decrescente, era il medio-bulgaro, cioè uno slavone di redazione bulgara; in Moldavia, a causa della vicinanza, si sente talora l’influenza dello slavone di redazione rus’iana (o meglio “ruteno”, cioè del medio-ucraino in parole povere :D), in alcuni testi valacchi si nota l’influenza dello slavone di redazione serba…
    ciao !

    P.S: secondo il monaco Xrabrŭ, O pisĭmenĭxŭ (Sulle lettere) l’alfabeto (cirillico ? probabile…o glagolitico ?) sarebbe stato inventato da San Cirillo nell’863 d.C (alcuni pensano all’854/855 d.C con altri computi), ma non esistono testi del IX secolo d.C; i più antichi sarebbero i Folia Kieviensia (X secolo) che sarebbero di origine occidentale (morava) e NON bulgara, a differenza della stragrande maggioranza degli altri documenti paleoslavi, sia glagolitici che cirillici, donde il nome “antico-bulgaro” prediletto dai bulgari tuttora e usato spesso in Germania sino al 1945 e forse anche oltre

    • habsburgicus scrive:

      il “cirillico ? probabile..” non implica che io sostenga l’anteriorità del cirillico (come fece il bulgaro Georgiev nel 1042 e come fecero studiosi russi nel XIX secolo e sovietici negli anni del tardo stalinismo, oltre a bulgari e altri eruditi delle “democrazie popolari” :D)..ritengo che il glagolitico sia stato inventato prima (anche se non risale a San Girolamo :D) e derivi sempre dai due geniali fratelli, semplicemente voglio dire che forse la data che ci é tramandata é quella dell’invenzione del cirillico (divenuto più diffuso dal Mille circa) DOPO che (mesi prima ? snni prima ? ma non troppi) avevano già inventato il glagolitico…peraltro le mie sono solo supposizioni…resta il fatto che lo slavo é scritto dalla seconda metà del IX secolo anche se abbiamo doccmenti da 1-2 generazioni dopo

  31. mirkhond scrive:

    Credo che i Santi Cirillo e Metodio, abbiano inventato il Glagolitico.
    Il Cirillico pare che sia nato più tardi, ad Ochrida, ad opera dei loro discepoli San Clemente e San Naum, e diffusosi intorno al 950 d.C., circa.
    Questo almeno, leggendo le mie poche fonti in merito, come il Lessico Treccani…
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      é probabile…
      infatti i primi monumenti sono in glagolitico; quelli in cirillico (addirittura il Codex Suprasliensis, trovato nel 1824 da un canonico unito quando Suprasl era ancora in mano ai greco-cattolici, e che può risalire a fine X/inizio XI, diciamo c.a il Mille, é più recente rispetto a vari monumenti glagolitici, in primis i Folia Kieviensia ma anche il Codex Zographensis che contiene una parte cirillica per “consensus omnium” posteriore e il Codex Marianus, e forse altri)
      inoltre la prima iscrizione in cirillico é solo del 993 d.C; in realtà fu trovata in Romania nel 1950, mentre si costruiva il canale Danubio-Mar Nero, un’iscrizione slava in cirillico del 6451=942/943 d.C ma financo il romeno (in esilio) Nandriş, noto slavista la ritenne spuria (articolo sul SEER del 1960 “A Spurious Slavonic Inscription fron the Danube Canal); era l’epoca della Republică Populară Romînă (la î ci fu dal 1953 al 1964), anni in cui sopercherie di ogni genere erano all’ordine del giorno 😀
      negli anni ’50, come già accennato, per volere del Cremlino, si tornò alla teoria zarista del cirillico primigenio (allora si sosteneva da parte dei panslavisti che il glagolitico era un’invenzione più tarda del biekissimo Papa di Roma per distinguersi dai cristiani ortodossi :D) ed é noto il servilismo estremo della RPR nei confronti di Mosca, fino al 1960, tanto che gli stessi comunisti romeni poi se ne vergognarono…e rimossero completamente quegli anni dai ricordi 😀 dunque una fonte romerna degli anni ’50, già sospettata dai maggiori slavisti contemporanei, non merita troppa fede !
      la teoria della primogenitura del cirillico era però già stata avanzata dal bulgaro Vladimir Georgiev nel 1942, dunque in epoca pre-marxista, anche se l’autore si troverà poi bene nella Bulgaria popolare; tra l’altro sostenne, in opere successive, che l’albanese non deriverebbe dall’illirico né dal traco ma dal daciomyso; egli infatti distingue il daco dal traco e l’albanese sarebbe, per lui, un dialetto del daco..mah
      invece secondo Henrik Barić, nel 1959 da Sarajevo, l’albanese (che prese il posto dell’illirico) sarebbe un dialetto del tracio e faceva parte di un gruppo che comprendeva il traco-albanese a ovest e l’armeno-frigio ad Est
      ciao !

      • mirkhond scrive:

        Che l’Albanese derivi dal Trace o dal forse affine Daco-Mesio, trova un’ottima confutazione in Storia del Kosovo di Noel Malcolm, Bompiani Editore.
        Se ti leggi i primi 2-3 capitoli, quelli dedicati alla linguistica balcanica, corredati da un buon apparato di note e di rimando ad una ricchissima bibliografia, troverai delle buone argomentazioni sull’origine illirica degli Albanesi.
        ciao!
        La teoria sul Cirillico antecedente al Glagolitico mi sembra una minchiata siderale, derivante solo da un maliteso nazional-panslavismo di matrice ortodossa, dimentico che ai tempi di Cirillo e Metodio, le due grandi branche dell’Ortodossia Cristiana, quella Latina e quella Bizantina erano ancora UNITE, seppur attraversate da MOMENTANEI screzi, vedi la questione di Fozio, un oriundo armeno, che fu patriarca di Costantinopoli nell’858-867 e 877-886 d.C.
        L’epoca dei due Santi fratelli METICCI slavo-romei di Tessalonica, Costantino-Cirillo (826-869 d.C.) e Metodio (815-885 d.C.).

        • Ritvan scrive:

          —-Che l’Albanese derivi dal Trace o dal forse affine Daco-Mesio, trova un’ottima confutazione in Storia del Kosovo di Noel Malcolm, Bompiani Editore.
          Se ti leggi i primi 2-3 capitoli, quelli dedicati alla linguistica balcanica, corredati da un buon apparato di note e di rimando ad una ricchissima bibliografia, troverai delle buone argomentazioni sull’origine illirica degli Albanesi. mirkhond—
          Illiri, traci e daci erano “parenti” – nonché autoctoni nei rispettivi territori fin dai tempi preistorici – e, pertanto, le loro lingue dovevano per forza somigliarsi.
          Quella che vuole gli albanesi non autoctoni e discendenti degli illiri, bensì “immigrati” in tempi storici dalla Tracia, dalla Dacia o dal Kazakistan:-), è naturalmente una biekissima speculazione dei vicini sciovinisti.

          P.S. Ho letto da qualche parte – ovviamente in albanese – che i bulgari, notoriamente asiatici slavizzati, chiamano lo scoiattolo “ketri”, denominazione non riscontrabile fra altri slavi e asiatici. In albanese lo scoiattolo si chiama, appunto “ketri” (si legge come si scrive). Ora, a mio immodesto parere, delle due l’una: o i bulgari hanno preso tale definizione dagli antichi abitanti della odierna Bulgaria, “parenti” degli Illiri, oppure gli albanesi non son altro – per l’immensa gioia di sciovinistume serbogreco e simili – che dei bulgari “travestiti”:-):-)

        • PinoMamet scrive:

          Per la gioia di Ritvan 😉

          devo dire che anche a me sfugge perché gli Albanesi non debbano essere discendenti degli Illiri, ma dei loro vicini di casa e cuggggini Traci…
          e gli Illiri che fine avrebbero fatto?

          Questo non esclude ovviamente che migrazioni, come dire, intra-balcaniche possano essere avvenute (di fatti se ne ricordano molte), e scambi e “incroci” pure: come dovunque, del resto.

          Non credo invece a una totale sostituzione, nel territorio albanese, della popolazione illirica con una popolazione trace.

        • Ritvan scrive:

          Grazie, Pino, tu sì che racioni!:-)

        • daouda scrive:

          i meticci o cosa possono esistere solo tra ceppi razziali diversi che sono sostanzialmente 4 : caucasoidi, negroidi, mongoloidi, americanoidi

          per precisare ehehehe

  32. mirkhond scrive:

    Sempre per Habsburgicus

    La cosa che è interessante è la presenza tra gli Arbereshe di ceppo TOSCO, del Regno di Napoli, del nome/cognome CALIMANO, come il papàs albanese uniate sovracitato (in realtà Stamatio Calimano, e non Trojano come avevo scritto erroneamente, seppure il cognome TROIANO è presente a San Paolo Albanese, sempre sul Pollino).
    E’ interessante a mio modesto parere, come in una comunità arbereshe di una zona remota del Regno di Napoli (e ancora oggi di difficile accesso, per chi non è automunito), vi fosse un papàs ALBANESE con un nome/cognome Calimano (papàs Stamatio Calimano fu parroco di San Costantino Albanese nel 1686-1706), in quanto Calimano non è un nome SERBO, come Milan/Milano e Trojan/Troiano, ma un nome BULGARO.
    Calimano infatti non è che la versione latinizzata del bulgaro Kaliman, e come ben sai, vi furono ben due zar bulgari con questo nome, Calimano Asen I (1241-1246) e Calimano Asen II (1256).
    Ora, stando alla sacra wiki, Calimano I si chiamava così, in onore di un suo avo materno ungherese, il principe Kálmán.
    Kálmán che poi in versione italiano è Colomanno.
    In sostanza tra gli Albanesi TOSCHI, e quindi NON soggetti alla dominazione serba, se non per poco tempo, all’epoca di Stefano Dušan (1331-1355), e in particolar modo negli anni 1343-1355, non solo troviamo i nomi/cognomi Troiano e Milano, ma perfino il bulgaro Calimano!
    A mio modesto parere, tutto ciò indica una profonda SIMBIOSI tra mondo slavo e mondo albanese nel medioevo preottomano.
    Del resto la Toskeria, cioè l’Albania meridionale fu soggetta al primo Impero Bulgaro dall’860 circa, al 1018, e dal 1018 al 1767 i Toschi ortodossi furono soggetti all’Arcivescovado autocefalo di Ochrida, che in realtà non era che il precedente Patriarcato Bulgaro eretto dallo zar Samuele (987-1014), in quella che ai suoi tempi era la capitale bulgara.
    Basilio, rispettò tale territorio patriarcale, seppur “degradandolo” ad Arcivescovado Autocefalo, e quindi non soggetto a Costantinopoli!
    Autocefalia, conservata dagli imperatori romei, persino dopo il 1037, quando Michele IV (1034-1041), nominò sul soglio arcivescovile bulgaro, un romeo, Leone, cartofilace di Santa Sofia, e da allora tutti gli Arcivescovi di Ochrida-Bulgaria furono sempre ROMEI!
    Ma una nuova dominazione bulgara, s’insediò in Albania, sotto il Secondo Impero Bulgaro dei Cumani Asen (1186-1256), tra 1200 circa e 1252. La stessa Kruja, futura capitale dei Castriota, fu in mano bulgara nel 1230-1252.
    Insomma, nonostante la dominazione bulgara, in questo caso quella degli Asen, fosse piuttosto breve, eppure ha lasciato testimonianze nell’onomastica albanese tosca, così come pure la dominazione serba.
    E’ interessante tutto ciò, proprio perché la Toskeria dal 1018, e soprattutto dal 1037, fu sotto una più salda e forte dominazione romea (tranne appunto la breve dominazione bulgara Asen), sia sotto la Romània fino al 1204, che sotto i principi Angelo d’Epiro tra 1204 e 1335-1340, e una breve riconquista costantinoplitana nel 1335-1337 e 1339-40-1343.
    E tenuto conto che il nome Kaliman, non comparve in Bulgaria che nel 1234, anno della nascita dello sfortunato Kaliman I Asen (1241-1246).
    E che tale nome, si sia conservato a LUNGO tra i Toschi, anche tra quelli emigrati nel Regno di Napoli, ancora ai tempi di papàs Stamatio Calimano, parroco nel 1686-1706!
    Idem per i nome SERBI Trojan/Troiano e Milan/Milano!
    ciao!

  33. mirkhond scrive:

    Da quel che ho letto sul sovracitato testo del Malcolm, ho dei dubbi sulla presunta parentela tra l’Illirico e le lingue Traco-Dacie, tranne la comune indoeuropeità.
    Poi, come giustamente accennato da Pino, è possibilissimo, che vi siano state delle simbiosi traco-illiriche, cosa del resto dichiarata dal Wilkes, nel suo studio sugli Illiri del 1992.
    ciao!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *