William Dalrymple – Il futuro della Siria ridotto in macerie

Il curatore del blog Io Non Sto Con Oriana ha tradotto un importante articolo di William Dalrymple, uscito su The Guardian.

William Dalrymple è l’autore di Dalla montagna sacra, un libro che ha segnato per sempre il modo in cui vediamo le cose.

Abeer Nehme (‘Abîr Ni’mah) è una cantante e suonatrice di kanun, maronita libanese. Qui, in tempi meno genocidi, la sentiamo cantare l’Annunciazione di Mart Maryam, nell’antica lingua che tra breve scomparirà.

Abeer Nehme canta qui con l’orchestra nazionale della Siria, nella modalità curda del maqâm levantino.

Tra i commenti, Mahmoud Jaran dell’Olandese Volante ha scritto una nota che certamente interesserà i nostri lettori:

Intervengo per dire due cose.

– Grazie all’impegno degli ultimi anni, al fine gusto nelle vaste scelte del proprio repertorio, all’eterogeneità etnica e culturale dei suoi artisti, l’orchestra nazionale siriana è un fenomeno unico nella regione. L’ho potuto constatare personalmente ad un concerto a cui ho assistito dodici anni fa qui ad Amman;

– nel post si legge: “modalità curda del maqam levantino”. Vorrei precisare che il maqam (sistema melodico, o semplicemente il “modo”), scelto da Abeer Nehme in questo pezzo, si chiama “Kurd”. Assieme a maqam Nahawand – un altro modo che confina anch’esso con il mondo arabo, questa volta però dalla Persia – il Kurd tratteggia momenti armoniosi di dolcezza e sentimentalità altissime. Non a caso, questi maqam accompagnano la lirica mistica ed i nashid sufi.

Ecco perché, ascoltando il canto, la prima cosa che si nota è la forma di movimento basata sulla struttura monotematica bipartita. Ciò ricorda, naturalmente, la forma tradizionale della qasida (componimento poetico) araba classica. Le rime baciate che offrono delle immagini distaccate sono, infatti, unite da una linea melodica semplice, pura, pulita e perenne.

Un esempio analogo viene offerto da un gruppo musicale magrebino, Ibn Arabi Ensemble, che in questa canzone (http://www.youtube.com/watch?v=8Bn9X0uMRxk) presenta, adottando la struttura bipartita monotematica, una delle poesie mistiche più belle del poeta andaluso Ibn Arabi (1165-1240). Se vi interessa, ve la traduco.

È interessante notare come entrambi le canzoni comincino accompagnate dal kanun. Il gruppo magrebino, più preparato dal punto di vista della musica mistica, tuttavia, fa una scelta geniale, coinvolgendo anche il ney, il quale, essendo uno strumento a fiato, riesce ad elevare il livello di spiritualità del componimento.

Grazie per il bel post.

p.s. A chi interessa il rapporto intimo tra maqam Kurd ed i testi religiosi sacri, può ascoltare qui gli ultimi versetti della sura al-Baqara, salmodiati magnificamente e dolcemente col magico maqam Kurd.
http://www.youtube.com/watch?v=oUDziZviJ4E

 

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21 risposte a William Dalrymple – Il futuro della Siria ridotto in macerie

  1. Ritvan scrive:

    Ho letto l’articolo di Dalrymple sul sito di INSCO. L’ho classificato nella Molto Onorevole Categoria “Scopriamo l’acqua calda”:-), ovvero la guerra civile porta morte, distruzione (di beni culturali e non solo) e spesso e volentieri le piccole comunità etnico-religiose si trovano ad essere come i manzoniani vasi di coccio fra vasi di ferro e altre ovvietà varie. Però, sulle RAGIONI dello scoppio di tale guerra non ho trovato una parola…che strano:-).

    • Peucezio scrive:

      Se l’effetto della ragione è la distruzione della civiltà, Dio ci salvi dalla ragione.

      • Ritvan scrive:

        Peuce’, ho detto RAGIONI, nel senso di “cause”, non di “racione”, du gabire itagliano?:-)

        P.S. Un antico detto recita “con le baionette si possono fare tantissime cose, tranne starci seduti sopra per molto tempo”. E questo la “civiltà delle baionette” di Bashar al Assad&Co non lo ha tenuto presente. Allora tanto peggio per quella “civiltà”….

        • Peucezio scrive:

          Come dire che butto una bomba atomica sulla città perché mi è antipatico il sindaco.
          Non capisci la differenza fra la “civiltà” del regime di Assad e i millenni di civiltà che lo precedono, e io perdo pure tempo a darti corda…

  2. Francesco scrive:

    OT

    una delle cose più belle di questo forum è che non riesco a inquadrare gli interlocutori, con poche eccezi0ni, per cui ogni risposta è una sorpresa e una novità

    adesso poi che sono frequentemente d’accordo con Miguel!

    ciao

    F.

    • Ritvan scrive:

      —–…una delle cose più belle di questo forum è che non riesco a inquadrare gli interlocutori…—-

      E porta il mirino del tuo fucile amerikano nella più vicina base NATO a fartelo aggiustare, cribbio!:-):-)

  3. daouda scrive:

    Tralascio ovviamente sul “cantante sufi”…

    Per il resto sembra molto difficile evitare stronzate rispettando l’altro o visitare il medesimo luogo senza frammischiamenti indecorosi? A quanto pare no ed i risultati nei secoli si vedono.

    Evidentemente al monte Athos sono dei pezzi di merda. Eppure le cose sono scritte nero su bianco.

  4. Mahmoud Jaran scrive:

    Intervengo per dire due cose.
    – Grazie all’impegno degli ultimi anni, al fine gusto nelle vaste scelte del proprio repertorio, all’eterogeneità etnica e culturale dei suoi artisti, l’orchestra nazionale siriana è un fenomeno unico nella regione. L’ho potuto constatare personalmente ad un concerto a cui ho assistito dodici anni fa qui ad Amman;

    – nel post si legge: “modalità curda del maqam levantino”. Vorrei precisare che il maqam (sistema melodico, o semplicemente il “modo”), scelto da Abeer Nehme in questo pezzo, si chiama “Kurd”. Assieme a maqam Nahawand – un altro modo che confina anch’esso con il mondo arabo, questa volta però dalla Persia – il Kurd tratteggia momenti armoniosi di dolcezza e sentimentalità altissime. Non a caso, questi maqam accompagnano la lirica mistica ed i nashid sufi.

    Ecco perché, ascoltando il canto, la prima cosa che si nota è la forma di movimento basata sulla struttura monotematica bipartita. Ciò ricorda, naturalmente, la forma tradizionale della qasida (componimento poetico) araba classica. Le rime baciate che offrono delle immagini distaccate sono, infatti, unite da una linea melodica semplice, pura, pulita e perenne.

    Un esempio analogo viene offerto da un gruppo musicale magrebino, Ibn Arabi Ensemble, che in questa canzone (http://www.youtube.com/watch?v=8Bn9X0uMRxk) presenta, adottando la struttura bipartita monotematica, una delle poesie mistiche più belle del poeta andaluso Ibn Arabi (1165-1240). Se vi interessa, ve la traduco.

    È interessante notare come entrambi le canzoni comincino accompagnate dal kanun. Il gruppo magrebino, più preparato dal punto di vista della musica mistica, tuttavia, fa una scelta geniale, coinvolgendo anche il ney, il quale, essendo uno strumento a fiato, riesce ad elevare il livello di spiritualità del componimento.

    Grazie per il bel post.

    p.s. A chi interessa il rapporto intimo tra maqam Kurd ed i testi religiosi sacri, può ascoltare qui gli ultimi versetti della sura al-Baqara, salmodiati magnificamente e dolcemente col magico maqam Kurd.
    http://www.youtube.com/watch?v=oUDziZviJ4E

    • PinoMamet scrive:

      Bellissimo!
      A me interesserebbe anche la traduzione a cui accennavi 🙂

    • Mondo cane scrive:

      mi unisco alla richiesta. Purtroppo ne avrei a dozzine da tradurre 🙂 . Nelle mie peregrinazioni nel tubo ci sono anche diversi anasheed di cui vorrei sapere il testo. Credo che per le immagini che li accompagnano, qualche mattina potrei trovarmi su qualche aereo alla volta di guantanamo 🙂

  5. habsburgicus scrive:

    OT, ma credo doveroso 😀
    state seguendo le elezioni USA ?
    ritenete che Obama ce la faccia ?
    dai miei primi conti, se Obama vince in Ohio e in Nevada e perde in tutto il Sud (incluse Virginia e Florida) e negli Stati REP (Wyoming, Alaska, South Dakota, Nebraska, Idaho, Utah ecc.) vincerebbe 284 a 254, ma nello stesso caso, se Romney strappasse l’Ohio, vincerebbe lui 272 a 266
    mah, vedremo…

    OT n° 2 (visto che ci ho preso gusto :D) @Mirkhond, ma anche tutti gli altri visto che ci sono parecchi linguisti e grecisti 😀
    ho letto nella Revue de Linguistique del 1868 (o 1869) un articolo di Emile Picot che, appoggiandosi all’evidenza numismatica di Edessa crociata nei suoi primi anni, sosteneva che nell’XI secolo la eta si pronunciava ancora e, e non i..
    vi pare possibile ? a me pare strano 😀
    e ammesso sia così, potrebbe essere una pronuncia (più arcaica) conservatasi solo in Siria del Nord, Antiochia (bizantina dal 969 d.C) e zone limitrofe ?
    buona notte a tutti/e

    • PinoMamet scrive:

      Non saprei… la eta si pronuncia(va) ancora e nel greco pontico;
      d’altra parte, a Caesarea maritima sono conservati mosaici (non saprei datarli però così su due piedi, ma certo di molto anteriori all’epoca che dici tu) con iscrizioni in greco che mostrano un vocalismo abbastanza evoluto (kalokairia è scritto kalokeria).
      Edessa è a metà strada, l’epoca pure, quindi… chissà!

      Il greco della koiné e poi bizantino non ha avuto la stessa varietà (e quindi la stessa evoluzione) del latino coevo per vari motivi (la concorrenza delle lingue locali era molto più agguerrita per antichità e prestigio, e poi queste erano anche favorite dalle chiese, inoltre la precedente colonizzazione greca aveva avuto caratteri abbastanza diversi da romana “occidentale”…) ma non credo che nelle varietà parlate avesse quell’uniformità che farebbe supporre la letteratura.

      Ciao!

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Mahmoud Jaran

    Grazie dell’intervento, come vedrai, l’ho messo nel testo del post, in modo da renderlo più visibile.

    Se hai voglia di tradurre il testo di Ibn Arabi, magari con qualche commento, ne faccio molto volentieri un post, magari da pubblicare tra qualche giorno (per spaziare tra di loro i post sullo stesso tema).

    • Mahmoud Jaran scrive:

      grazie, Miguel.
      Il commento l’avevo scritto di getto. Se avessi saputo che lo avresti pubblicato “fuori”, l’avrei approfondito. Presto ti manderò il pezzo su Ibn Arabi a muqawama@gmail.com

      Grazie ancora ed un saluto a PinoMamet e a tutti i lettori.
      Mahmoud

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “state seguendo le elezioni USA ?”

    Come previsto, ha vinto Obama.

    1) Ha alle spalle un’organizzazione formidabile

    2) Il Partito Repubblicano non è più in mano ai sofisticati “centristi” (per usare una parola italiana), ma è sempre più a “destra” nel senso statunitense

    3) da quando c’è la crisi economica, c’è sempre più desiderio di interventi statali

    4) credo che neri e la maggior parte degli ispanici abbiano votato per Obama

    5) Obama riesce a incassare tutto questo, senza mettere la minima paura al complesso militare-industriale, alle banche o agli altri grandi interessi.

    • Francesco scrive:

      Miguel

      quale è la differenza sociale e politica tra i neri e i latinos? e gli asiatici, che dovrebbero essere un bel pò, come si schierano (ammesso che esista uno schieramento omogeneo con un’origine così varia)?

      latinos è un termine dei bianchi, “loro” come si considerano? accettano questa unificazione culturale o no?

      PS Obama sta portando gli USA al collasso finanziario (aiutato dal Congresso), sei felice? mica puoi nuclearizzare il bilancio, o mangiarti i Gruppi da Battaglia (portaerei e scorta, per i babbani)

  8. Miguel Martinez scrive:

    Interessante la mappa dei risultati elettorali
    http://www.repubblica.it/static/speciale/2012/elezioni-usa/presidenziali.html?ref=HREA-1

    1) Credo che la maggioranza dei bianchi abbia votato per Romney – una maggioranza tale da schiacciare la consistente minoranza nera in tutto il Sud ad esempio. In Alabama, il 26% della popolazione è nera (se ha votato, avrà votato in blocco per Obama); bene, il 60,9% degli elettori ha votato per Romney.

    2) Il fatto che il rosso indichi da sempre i repubblicani è utile per ricordarci che lo scontro tra i due partiti non ha nulla a che vedere con lo scontro tra “destra” e “sinistra” nella cultura europea, o ce l’ha solo di riflesso e in parte.

    3) La mappa sembra a primo impatto “rossa”, visto che i repubblicani ereditano la cultura contadina americana: la cosa è ancora più notevole quando si vedono i risultati (di elezioni passate) non per stato, ma per contea – i democratici vincono concentrati nelle agglomerazioni urbane.

    4) La vecchia zona “puritana” è ormai sempre democratica, e qui la razza non conta: il Vermont è al 98% bianco, Obama vince con il 67%.

    5) Considerando la struttura totalmente blindata del sistema elettorale statunitense, i partiti terzi hanno incassato un buon risultato.

  9. habsburgicus scrive:

    quanto dici é verissimo, Miguel….
    ecco qui i risultati Stato per Stato, 332 a 206, per “esplicitare” la cartina 😀

    Votano per Obama, 26 Stati+District of Columbia, 332 seggi
    California, 55 DEM
    Colorado, 9 DEM
    Connecticut, 7 DEM
    Delaware, 3 DEM
    Florida, 29 DEM
    Hawaii, 4 DEM
    Illinois, 20 DEM
    Iowa, 6 DEM
    Maine, 4 DEM
    Maryland, 10 DEM
    Massachusetts, 11 DEM
    Michigan, 16 DEM
    Minnesota, 10 DEM
    Nevada, 6 DEM
    New Hampshire, 4 DEM
    New Jersey, 14 DEM
    New Mexico, 5 DEM
    New York, 29 DEM
    Ohio, 18 DEM
    Oregon, 7 DEM
    Pennsylvania, 20 DEM
    Rhode Island, 4 DEM
    Vermont, 3 DEM
    Virginia, 13 DEM
    Washington, 12 DEM
    Wisconsin, 10 DEM
    District of Columbia, 3 DEM

    Votano per Romney 24 Stati, 206 voti
    Alabama, 9 REP
    Alaska, 3 REP
    Arizona, 11 REP
    Arkansas, 6 REP
    Georgia, 16 REP
    Idaho, 4 REP
    Indiana, 11 REP
    Kansas, 6 REP
    Kentucky, 8 REP
    Louisiana, 8 REP
    Mississippi, 6 REP
    Missouri, 10 REP
    Montana, 3 REP
    Nebraska, 5 REP
    North Carolina, 15 REP
    North Dakota, 3 REP
    Oklahoma, 7 REP
    South Carolina, 9 REP
    South Dakota, 3 REP
    Tennessee, 11 REP
    Texas, 38 REP
    Utah, 6 REP
    West Virginia, 5 REP
    Wyoming, 3 REP

    cambiano campo rispetto al 2008 2 Stati, che passano dai DEM ai REP (in tutto 26 voti elettorali); non vi sono passaggi in senso inverso
    Indiana, 11
    North Carolina, 15
    (dunque Romney ha fatto meglio di McCain che vinse solo in 22 Stati)

    (* in Maine e Nebraska, almeno nel 2008 si votò per distretto, dunque forse Obama nel primo caso e Romney nel secondo non prenderanno tutti i seggi, 4 e 5 rispettivamente; non cambia nulla
    assegno già la Florida ad Obama, in quanto è in testa, del resto è del tutto ininfluente)

    ricapitolando
    Romney vince
    1. in tutto il Sud ex-secessionista tranne Virginia (ove vince ne aree rurali più “southern” ma pere nel nord vicino alls capitale dove ci sono molti neri e i bianchi sono più “liberal”) e Florida (ma vince nella Florida settentrionale e centrale, più bianca e “southern” laddove é sconfito nell’area di Miami piena di ispanici e al nord prtesso Jacksonville piena di neri), più Kentucky e West Virginia; in questi Stati talora, con qualche trucco, i Neri sono ancora esclusi dalla vita politica o almeno “incentivati” ad astrenersi e i bianchi votano in blocco per i DEM (come i loro antenati votarono in blocco per i DEM, sino a Kennedy, un vero turning point nella storia elettorale del Sud USA)
    2. negli Stati “western” e “middle western”, in genere con mentalità da frontiera e patria delle sette protestanti più fanatiche (ma alcuni vi sono anche molti cattolici, conservatori e laboriosi, diffidenti verso i DEM), generalmente “rurali”; non a caso Romney perde in New Mexico (pieno di ispanici) e in Colorado (ove gli ispanici stanno crescendo rapidamente) e nella stessa Arizona, dove vince, si prende il 77 % dei voti ispanici (là pesantemente discriminati..sono note le leggi draconiane sull’emigrazione..altro che Bossi-Fini !)
    3. nell’Indiana tradizionalmente REP (nel 2008 Obama vinse ma fu un caso, spiegabile con l’effetto Obama) e in Alaska, anch’esso tradizionalmente REP
    hai pienamente ragione sulla New England; il Vermont, come dici, é bianchissimo ma un repubblicanoa avrebbe le stesse probabilità di vincere a Montpelier di quanto Storace abbia di vincere a Livorno 😀
    anche nel New England c’é stata una rivoluzione elettorale, più lenta, che va da Wilson al solito Kennedy..infatti Vermont e Maine (e addirittura il Massachusetts fino all’immigrazione irlandese cattolica di fine ‘800) furono roccaforti repubblicani dal 1856 (1° volta in cui i REP si presentarono con l’esploratore Frémont al grido anti-schiavista, al grido di free man, frre soil anf Fremont 😀 molti REP erano Whigs del Nord fra cui Lincoln altri erano know-nothings, fanatici anticattolici, “protetti” dal presidente whig Millard Fillmore, 1850-1853, di non fausta memoria) sino a XX secolo; cedo che il Vremont (posso sbagliarmi) sia uno dei 2 soli Stati che nel 1936 votò per Landon contro Roosevelt !
    P.S: sui colori hai ragione, ma Dave Leip sul suo sito dà il blu ai repubblicani 😀
    http://uselectionatlas.org/RESULTS/datagraph.php?year=2012&fips=0&f=0&off=0&elect=0

    ciao !

    • habsburgicus scrive:

      vabbé, nella fretta c’é qualche errore ortografico di cui mi scuso, ma nell’insieme credo si capisca 😀
      errata
      bianchi votano in blocco per i REP (al Sud)
      in Arizona vince Romney ma 77 % ispanici vota Obama anche lì

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