Un nostro lettore, Agostino, ci segnala una notizia dalla Siria.
Cedendo alle proteste della piazza, il governo siriano ha tolto il divieto per le insegnanti di indossare il niqab. Ce lo racconta, in un articolo pieno di riflessioni interessanti, A Gay Girl in Damascus. Un blog, peraltro, che offre molti spunti.
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eh già, mi dispiace ma la democrazia è contagiosa, non tutti hanno la mentalità da membri di Ordine Nuovo
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Il problema, inizialmente posto dalla Santanché che chiama tutto “velo” (e orgogliosamente non distingue Freedom Flotilla da Hamas) , ma poi canonizzato con maggior cognizione di causa da donne di Sx come la Sgrena è :
” Come si fa a capire chi vuol portarlo perché lo vuole davvero e chi è invece plagiata da secoli se non millenni di maschilismo ? … A volte certi presunti diritti vanno negati a fini educativi ! Un po’ come certe medicine, che per quanto amare sono pur sempre medicine !”
A Dx invece magari dicono più brutalmente “Via quegli stracci tribali dalla testa: civilizzarsi !” …
Dovrebbe essere il Monologo dell’ Occidente, in cui i “Migranti” per gli uni e “Immigrati” per gli altri sono l’ argomento … non l’ interlocutore.
E beh, mi pare ovvio.
E’ fisiologico che una società valuti un nuovo arrivato e le sue abitudini dal punto di vista delle proprie categorie di riferimento e non delle sue.
Secondo me poi, oltre che fisiologico, è anche giusto, ammesso che la gente debba arrivare (in un mio mondo ideale, la vita di ogni essere umano, dalla culla alla tomba, non si svolgerebbe in un raggio maggiore di una decina di chilometri), ma questa è tutt’altra questione.
http://www.youtube.com/watch?v=Fvy04P-kipY
Chissà se si vede … cmq in nessun altro modo sarebbe stato ricordato Vittorio Arrigoni in RAI !
Faccio solo notare da ultimo il paradossale (?) comportamento di Santoro, Icona TV dell’ AntiBerlusconismo : non appena Vauro nomina “Vittorio Arrigoni” lo zittisce e lo richiama all’ ordine !
Ho l’impressione che tu disponga di un apparecchio televisivo.
Non sarebbe il caso di liberarsene?
Se venisse la gendarmeria in visita una mattina sul presto, mi vergognerei di meno a farmi trovare in casa cinque o sei scaffali di pornografia minorile, tanto per essere chiari.
Notizia interessante, ci sono altre richieste che il regime è disposto ad accontentare?
Che so, il permesso di portare i pantaloni o i capelli lunghi o ascoltare musica rumorosa … qualche altra piccola concessione che NON tocchi il suo potere?
Non so se la Siria negli ultimi sei anni sia cambiata così radicalmente, ma quando ci ho vissuto io – 2003/2004 – la mia insegnante di arabo all’università non indossava alcun velo, portava i pantaloni stretti e lunghi capelli neri sciolti pur essendo credente musulmana (forse l’obbligo era nelle scuole di grado inferiore?). Ovviamente non era l’unica. Per le vie di Damasco si poteva trovare qualunque tipo di abbigliamento femminile (ovviamente non le minigonne) dato che quella siriana è una società decisamente multietnica.. per quanto riguarda la musica, nonostante il regime impedisse di importare musica americana o comunque occidentale, tollerava la presenza di negozi in cui i cd masterizzati di qualunque tipo di musica venivano tranquillamente venduti, i miei amici siriani ascoltavano Tiziano Ferro, ma anche heavy metal…
non è che il regime si veda dal velo o dalla musica..
Per correttezza ( e con un po’ di schifo):
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/13/syrian-lesbian-blogger-tom-macmaster
e poi
http://angryarab.blogspot.com/2011/06/when-white-man-poses-as-native-girl.html
Saluti
Per correttezza ( e con un po\’ di schifo):
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/13/syrian-lesbian-blogger-tom-macmaster
e poi
http://angryarab.blogspot.com/2011/06/when-white-man-poses-as-native-girl.html
Saluti