Andrea Gibson, Eli

Per lui – farmacista di provincia – un ordine cavalleresco farlocco.

Per lei – insegnante di lettere alla scuola media – un premio per le sue poesie.

Questo, in sintesi, il ruolo della poesia da noi, oggi.

Poi ascolto Andrea Gibson, e mi rendo conto che la poesia è una delle forze più terribili del mondo.

Credo che perda molto, moltissimo in traduzione. Ma non parliamo male dei poeti. Di quelli veri.

Eli tornò dall’Iraq
si fece tatuare un orsacchiotto sull’interno del polso
sopra, un medico con una sacca del sangue
e sopra ancora un angelo
ma Eli dice che l’orsacchiotto non vivrà
so di non sapere, ma dico, “lo so”
perché Eli ha solo ventiquattro anni e non ho mai visto occhi
più lontani dall’infanzia dei suoi
occhi vecchi di una saggezza
che lui sa che io preferirei non avere
la mamma di Eli segna un orsacchiotto all’interno del mio braccio
e dice, “non tutte le perdite tornano a casa nelle sacche per cadaveri”
e io giuro
passerei il resto della mia vita a non scrivere altro
che la parola luce in fondo a questa galleria
se solo potessi trovare la fottuta galleria
non scriverei altro che bandiere bianche
qualcuno preghi per i soldati
qualcuno preghi per ciò che è andato perduto
qualcuno preghi per la cassetta della posta
che contiene le lettere ufficiali
alle madri,
padri,
sorelle,
e fratelli minori
di Michael, 19… Steven, 21… John, 33 anni
che ironia che le loro morti suonino come versetti della Bibbia
il carro funebre è parcheggiato nei corridoi delle scuole superiori
reclutando neri, bruni e poveri
mentre gli attivisti antiguerra
davanti all’ospedale militare Walter Reed gridano
100.000 morti ammazzati
la vittima di un’amputazione al terzo piano
soffia non-ti-scordar-di-me sui vetri della finestra
ma come possiamo dimenticare ciò che non abbiamo mai conosciuto
il nostro cielo è così perfettamente azzurro da risultare ripugnante
qualcuno mi dica, dove abita Dio
perché se Dio è la verità, Dio non abita qui
le nostre menzogne hanno bruciato il sole troppo caldo da viverci
ci sono fantasmi di bambini che sono ancora vivi
afferrano gli M16 con mani che tremano
mentre noi ci sogniamo come se fossimo star di Survivor
un altro missile incendia il volto sul medaglione
di una mamma il cui figlio aveva bisogno di soldi per andare all’università
e lei giura, sente bruciare la sua foto
quante guerre ci vorranno per farci imparare
che solo i morti fanno ritorno
gli altri restano per sempre intrappolati tra i mondi di shrapnel
che spezza il corpo di una bambina di tre anni
Benvenuti a McDonalds, posso avere la vostra ordinazione?
la malta della sanità mentale che crolla
mentre inciampa sulla via del ritorno a casa, una casa che non sarà mai più casa
Eli non sa se potrà mai più scrivere una poesia
un terzo dei senzatetto in questo paese sono veterani
e noi abbiamo la faccia tosta di Sostenere le Nostre Truppe
con bei nastrini gialli
mentre abbiamo solo sguardi di disprezzo per le loro mani tese
ditemi quale terra degli uomini liberi
manda i loro ragazzini di diciott’anni in avide zone di guerra
li affina come missili
poi riporta le loro ossa in piena notte
perché nessuno possa vedere
ogni morte spazzata sotto il tappeto e nascosta come la sporcizia
ogni vita una promessa che non abbiamo mantenuto
Jeff Lucey tornò dall’Iraq
e si impiccò nella cantina dei genitori con il tubo per annaffiare le piante
la notte prima di morire passò quarantacinque minuti in braccio al padre
facendosi cullare come un bambino
cullare come un bambino, papà salvami
e non pensare nemmeno per un istante che anche lui non sia un danno collaterale
nelle ville di Washington li guardano bruciare
e si tengono stretta l’acqua
non ci sono figli di senatori mandati al massacro
non ci sono figlie di presidenti che si lecchino le ceneri dalle labbra
o si creino in sogno corde da avvolgersi attorno al collo
se mai ce la facessero a far ritorno a casa vivi
i nostri occhi sono chiusi
America
ci sono anime negli
stivali dei soldati
America
a fottere il tuo nastro giallo
vuoi sostenere le nostre truppe
riportale e casa
e stringili forte quando arrivano qui

Andrea Gibson

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28 risposte a Andrea Gibson, Eli

  1. gixeco scrive:

    Grazie Miguel.

  2. Miguel Martinez scrive:

    Forse avrei dovuto aggiungere che l’ascolto del video è importante: la lettura che fa Andrea Gibson è straordinariamente coinvolgente, almeno per un madrelingua.

    Non so che effetto faccia su chi ha una diversa lingua madre.

    • Leo scrive:

      She takes literally tears out of your eyes…especially if you are a veteran or close friend of veterans…I underline all those victims are not counted as fallen in combat..3 years ago in a war-game published on the West point magazine a teacher put down the following scenario..
      1) Rise up of Middle East masses
      2) Panic of US establishment
      3) Attack on Iran
      4) Full revolt of Iraqi and allied Arab Armies plus all the population
      5) Complete decimation of US troops in the region ( Turkey seals the boarder, Kuwait occupied by Iranian)
      6) Survivors back home organize a putch and establish a sort of “soviet regime”……
      Pure Fantasy but point 1 is on, and point 2 very close.. we hope point 3 never arrives

    • Francesco scrive:

      Molto bello.

      Peccato che sia in inglese: non ci sono poesie sull’orrore della guerra in altre lingue?

      Perchè io sento una terrificante puzza (dietro quella di carne bruciata, che non conosco ma il cui peso porto) di menzogna e di ipocrisia.

      Ora che ci penso, la puzza non viene dalla poesia, viene dal tuo sito, Miguel.

      Non ti ho mai sentito compiangere una vittima di guerra (anzi, odi il termine) tranne quando è politicamente utile.

      Che sbaglio.

      Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Francesco

        ”utile”

        Ma come. Per una volta che Martinez parla bene di uno Statunitense, te la prendi con lui?

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Trovo terribile lo sfruttamento di ciò che ha maggior valore per fini che ne hanno di meno.

          In questo, Miguel mi pare identico agli hasbarioti più disinvolti nell’utilizzare la Shoah.

          Come quelli che minacciano di buttarsi dalla ciminiera se perdono il lavoro.

          Alla fine si ottiene solo di svalutare ciò che di più sacro abbiamo come responsabilità.

          • Andrea Di Vita scrive:

            Per Francesco

            Cioé, quelli che salgono sulle ciminiere sarebbero al livello di propagandisti?

            E cos’e’ che svaluterebbero?

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Il valore della vita umana, che non dovrebbe essere messa a repentaglio per questioni sindacali, oggi

              Altro era il discorso ai tempi in cui a scioperare si rischiava di essere ammazzati da qualche picchiatore padronale

              Sì, sono dei propagandisti

      • PinoMamet scrive:

        “Peccato che sia in inglese: non ci sono poesie sull’orrore della guerra in altre lingue?”

        Mi sa proprio di sì; perché??

  3. Non so che effetto faccia su chi ha una diversa lingua madre.

    7:07 MATTINA.
    Lacrime agli occhi.
    Imed.

  4. maria scrive:

    riesco solo a cogliere poche parole ma il senso è lo stesso chiaro e il suono molto bello,
    anch’io come Imed
    grazie miguel
    maria

  5. mirkhond scrive:

    “Come quelli che minacciano di buttarsi dalla ciminiera se perdono il lavoro.

    Alla fine si ottiene solo di svalutare ciò che di più sacro abbiamo come responsabilità.”

    Cioè ingoia merda e dì pure grazie. Questa è la solidarietà cristiana?

    • Francesco scrive:

      Cioè

      “non provare a fregarmi, a esigere la mia solidarietà con metodi che potrebbero forse essere usati in casi ben più esgtremi di una fabbrica che chiude. perchè non solo non mi piace farmi prendere per fesso ma come cristiano giudcio ciò che stai facendo empio.”

      dire grazie, in effetti, mi pare eccessivo, ma solo quello.

      • mirkhond scrive:

        Ciò conferma le contraddizioni di cui parlavo, e quindi l’ipocrisia di tanto cristianesimo che NON riesce a farsi solidale, in questo caso di fronte a CONCRETI interessi economici.
        ciao

      • mirkhond scrive:

        “non mi piace farmi prendere per fesso”

        Neanche a me, ed è per questa concreta MANCANZA di carità vera, che mi sono gradualmente allontanato da una certa visione di cristianesimo.
        ciao

        • Francesco scrive:

          Non vedo cosa abbia a che fare la carità cristiana con la minaccia di buttarsi dalla ciminiera se la fabbrica chiude.

          Qui sei tu a pretendere un cristianesimo “Hello Kitty” per restarci fedele, il che è sbagliato due volte:
          1) si resta attaccati a Cristo sempre, senza condizioni, o si sta solo perdendo tempo;
          2) Hello Kitty non è la risposta di un adulto ai problemi pratici.

          So che in molti confondono carità e faciloneria, mi pare una prova della decadenza della civiltà.

          Ciao

          • mirkhond scrive:

            Quindi, in sostanza, se le cose vanno male, ARRANGIATI…
            Bene, e allora non rompeteci il belino, se coerentemente a CIO’ che dici, si chiede l’eutanasia…
            Gli incoerenti siete voi che volete che la gente soffra, ma che non ne tragga le LOGICHE CONCLUSIONI.
            E’ la TUA idea di fede che mi ALLONTANA dal Cristianesimo.

            • mirkhond scrive:

              “So che in molti confondono carità e faciloneria, mi pare una prova della decadenza della civiltà.”

              Appunto, la tipica decadenza di una cultura ciellina sempre culo e camicia col potere, e CINICA di fronte alle sofferenze CONCRETE della gente, come ho potuto sperimentare di persona e come tu mi CONFERMI.

            • Francesco scrive:

              Temo che quell'”arrangiati” sia una tua chiosa DEL TUTTO non necessaria.
              E infatti la MIA posizione è che il popolo, ogni persona del popolo, più di tutti quelli che hanno la responsabilità del bene comune, agiscano per alleviare le sofferenze che la perdita del lavoro comporta.
              Per facilitare in ogni modo il ritorno al lavoro di chi lo perde.
              E sono ben disposto a pagare tasse perchè i mezzi necessari a questi siano adeguati.

              Da dove viene quel “volete che la gente soffra”?

              :O

          • mirkhond scrive:

            “Qui sei tu a pretendere un cristianesimo “Hello Kitty” per restarci fedele, il che è sbagliato due volte”

            No siete voi a romperci i coglioni con queste stronzate sull’Amore, e poi quando si tratta di METTERE IN PRATICA questo amore, ve ne LAVATE LE MANI come Ponzio Pilato.
            Ha ragione Pino Mamet, tu non sei DAVVERO cattolico, ma un cripto-protestante americanizzato

            • Francesco scrive:

              Se intendi dire che dò importanza alla parola responsabilità hai ragione, non credo molto nel paternalismo e nell’accontentare i capricci.
              Sennò non capisco proprio.

          • mirkhond scrive:

            “Non vedo cosa abbia a che fare la carità cristiana con la minaccia di buttarsi dalla ciminiera se la fabbrica chiude. ”

            Forse non ti rendi conto di cosa voglia dire PERDERE il lavoro e non sapere come aiutare la famiglia.
            E’ sempre la stessa merda: il FORTE che NON capisce il debole e moraleggia e pontifica sulle sofferenze ALTRUI.

          • mirkhond scrive:

            “non è la risposta di un adulto ai problemi pratici.”

            Già, ma non era Gesù di cui ti sciacqui tanto la bocca, a dire che se non si è come i BAMBINI, NON si entra nel Regno dei Cieli…
            Ho Bisogno di Dio non del tuo catto-turbo-capitalismo.

            • Francesco scrive:

              Un bambino sa di potersi fidare dei suoi genitori e si affida a quello che loro preparano per lui, anche quando non capisce e quando non gli piace (più o meno, anche io cerco di far prendere le medicine o mangiare le verdure ai miei figli).
              Questo è il senso della frase di Gesù.
              Uno che non ha promesso che non ci sarebbero più state lacrime, se non DOPO la fine di questo mondo. Prendo esempio dal Gnocchi, uno che ha visto sofferenze grandissime e sommamente ingiuste e ha lavorato per lenirle, non ha fatto causa al Padreterno.

              • mirkhond scrive:

                Don Gnocchi era un santo, io no.
                E comunque questa dialettica non serve a nulla di fronte a sofferenze concrete.
                Ci sono troppe CONTRADDIZIONI per poter credere ciecamente.
                Solo i FATTI possono confermarmi Dio, non una contabilità aziendale.
                ciao

              • Francesco scrive:

                Don Gnocchi è stato una persona, la sua vita una serie di fatti. Non una dialettica.
                Se non ti basta, vuol dire che non sono i fatti che cerchi.

  6. Ritvan scrive:

    —–non ci sono figli di senatori mandati al massacro—-

    Se per questo credo non ci siano neanche figli di senatori in divisa da poliziotto a pattugliare di notte certi quartieri malfamati delle megalopoli USA e spesso crivellati di colpi..da ciò forse il buon Gibson trarrebbe la conclusione che sarebbe meglio non pattugliare di notte certi quartieri malfamati oppure opterebbe per una soluzione più radicale, chessò rendere obbligatorio per i senatori mandare i propri figli a fare i poliziotti nei quartieri malfamati oppure abolire del tutto la polizia e riconvertire i poliziotti in lavoratori socialmente utili?

    • Francesco scrive:

      Sbaglio o il figlio di Stalin morì prigioniero durante la Grande Guerra Patriottica?

      Questo cambia qualcosa?

      A buoni conti, i figli del Principe di Galles hanno combattuto in Afganistan, Bush padre e Kennedy figlio combatterono, insomma mi pare populismo inutile.

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