Le elezioni in Iran ci ricordano quelle avvenute in Libano il 7 giugno.
"La coalizione filoccidentale vince le elezioni", hanno titolato in maniera quasi unanime i media, in Italia e altrove. Dove per "coalizione filoccidentale" si intende una strana alleanza tra i capiclan maroniti, sunniti e drusi attorno all’Arabia Saudita, benedetta dal patriarca cattolico-maronita.
La vittoria è stata attribuita, variamente, alla cultura liberale dei giovani, al discorso di Obama al Cairo o alla "voglia di democrazia".
Ora, la coalizione filosaudita ha sicuramente vinto un seggio in più rispetto alle elezioni precedenti. Ma nessuno si è chiesto come sia andato il consenso popolare.
Il Libano è una precaria tregua tra vari clan, che si regge sulla divisione confessionale: ogni gruppo religioso ha diritto a una precisa parte dei seggi in parlamento, che rispecchia un censimento di mezzo secolo fa, ma non la demografia attuale.
Nel parlamento uscente, c’erano 128 deputati: 70 appartenenti alla coalizione governativa, 58 all’opposizione, tra cui anche Hezbollah.
In queste elezioni, Hezbollah, cauto come sempre, ha presentato solo 11 candidati, per non rubare spazio ai propri alleati, e tutti e 11 sono stati eletti a schiacciante maggioranza. Altri 46 seggi sono stati vinti dagli alleati sciiti e cristiani di Hezbollah. Totale 57, un seggio in meno che alle elezioni precedenti.
Ma il dato interessante è che la coalizione attorno a Hezbollah ha ricevuto 840.000 voti, pari al suffragio del 55% degli elettori, distanziando di ben dieci punti la coalizione filosaudita/occidentale, che ha preso il 45%.[1]
E’ interessante notare come Michel Aoun, l’alleato cristiano di Hezbollah, abbia preso il 52% del voto cristiano, anche se la ripartizione dei distretti elettorali cristiani – decisa anni fa dai grandi signori maroniti in modo da favorire i propri feudi – ha dato la maggioranza dei seggi cristiani ai suoi rivali.
Sia Michel Aoun che Hezbollah hanno riconosciuto la propria sconfitta. Che però è certamente dovuta più a un sistema elettorale che ai discorsi di Obama.
Nota:
[1] La coalizione filosaudita ha persino perso due seggi: i tre seggi persi da entrambe le parti sono andati a candidati indipendenti, che però all’ultimo momento si sono schierati con il governo.
(Continua…)
Miguel
ma il tuo eccelso pubblico mica le beve, le notizie dei soliti mass media
🙂
Francesco
Sai com’è, Francesco: ancora c’è in giro qualcuno che di ‘sta gara a chi fa più schifo non vuole proprio saperne…!
non aggio capito
quel qualcuno non vuole saperne di smettere di competere per chi fa più schifo o cosa?
saluti
Francesco
Poi dicono che uno pensa male…ero praticamente certo che ci fosse ‘un trucco’ in questa ‘vittoria’…