Quando mi alzo, ci sono ancora i due datteri per il Ramadan sul tavolo della cucina.
"Mehmet non è entrato in cucina a fare colazione perché non ti voleva svegliare", mi spiega Reska.
"Ma Reska, io dormivo nell'altra stanza con la porta chiusa e poi a quell'ora, se ero sveglio, ero sveglio, e se dormivo, dormivo, adesso Mehmet non potrà mangiare più fino al tramonto".
"Non ti preoccupare, davvero, non ti preoccupare! Sai Mehmet, che quando c'è stata la guerra, Mikeli mi è venuto a cercare? Si ricordava di me e si chiedeva cosa poteva essere successo a tutti noi. Mi ha cercato per tre giorni, lo sai? Ha anche dormito nelle stazioni… mi sembra, o no?"
E così ho la curiosa occasione di sentire un racconto su di me. Dove l'essenziale è esatto, ma tutto è arricchito: non è affatto vero che io avessi dormito nelle stazioni mentre la cercavo. E' che mi raccontavano degli aerei che ogni giorno partivano da Aviano per bombardare i villaggi della mendicante zoppa che avevo conosciuto, e che mi aveva fatto vedere le foto della sua casa nel Kosovo; poi leggevo delle espulsioni e delle stragi e dei morti nel mare, e non gliene importava niente a nessuno. Volevo fare qualcosa, ma non sapevo che cosa.
"E forse se non mi trovava al Campo, lui andava anche in Kosovo a cercarmi, mentre gli americani buttavano le bombe. Vero, Mikeli, che lo facevi?" E' una domanda difficile, e a nove anni di distanza, non saprei rispondere. Per cui sorrido in maniera vaga.
Ma dalla guerra, si torna a parlare, non si sa come, di marocchini.
"Saida non è come noi, lei è marocchina – lo sai che le marocchine sposano i propri cugini, giuro? Come se io sposavo Faruk! Ma Saida dice che non bisogna avere amici che non sono musslimani, non bisogna mangiare con loro. Ma per noi non è così, noi siamo musslimani, tu sei cristiano… vero, no? Però tu sei della nostra famiglia, sei uno di noi, sei mio fratello, sei lo zio di Egzon. Noi siamo come quelli di Turchia, come gli albanesi.
Lo sai che sono tornata in Kosovo? Gli albanesi di Kosovo ci trattano con rispetto, gli stronzi, scusa la parola, sono quelli che vengono proprio di Albània, quelli sono cattivi più dei serbiani".
Dalla finestra, osserviamo il negozio di carne halal di un egiziano.
"Sai che gli egiziani non sono tutti musslimani?", dice Reska.
"Non sono veri musslimani perché hanno gli sheikh e cose strane che non sono vero Islam", interviene Mehmet.
"No, ho visto Maryam, sai la moglie di AbdulAziz, quello che ha la macelleria, vedo che ha degli orecchini d'oro grossi così, con una croce, e allora le chiedo, ma tu non sei musslimana? E lei mi fa, no, io sono cristiana, il cinquanta percento degli egiziani sono cristiani, o più di cinquanta percento, però mi sono innamorata di AbdulAziz, ho voluto lui come mio marito, e lui è musslimano!", racconta Reska.
"Ma tu hai fame Mikeli? Vuoi tè o acqua? Parla con Egzon in romanè! Egzon capisce italiano, romanè, albanese, serbo, lo sai che anche a noi piacciono le lingue!"
"Ti vedo un po' pallida".
"E' che mi manca il ferro. Il dottore dice che mi serve la carne di cavallo per quindici giorni, poi Mehmet è andato a cercarlo, solo che non aveva abbastanza soldi, la carne di cavallo costa tanto. E lui si vergogna, perché lui fa tutto per me. Ma se Dio vuole il bambino sarà sano lo stesso, inshallah! E poi inshallah Mehmetiadesso dopo Ramadan deve trovare lavoro, deve cercare in tutti i posti, poi quando avrà lavoro, ma non questi lavori di due mesi con le cooperative che poi ti mandano a casa, un lavoro vero, voglio fare una festa, perché non l'ho mai fatta finora una festa vera.
Anche il matrimonio, l'abbiamo fatto solo con la famiglia di lui, ad ascoltare le cassette; Egzon adesso ha cinque anni e non ha ancora il battesimo muslimano, come si dice? Allora, quando Mehmet avrà lavoro, voglio fare la festa per lui e per l'altro bambino che nascerà adesso, solo che bisogna comprare due pecore, una per ciascun bambino.
E per il battesimo non puoi trattare sul prezzo, il prezzo che ti dicono, devi pagare quello, anche se chiede duecento Euro! Invece a Herdelezi, ti ricordi Herdelezi? [1] il prezzo delle pecore si può negoziare, ma Herdelezi è haram, non si deve fare, ed è meglio così infatti perché spendere tanti soldi?"
Parliamo delle tante persone che io le avevo fatto conoscere. Solo che ciascuna di loro viene spogliata dal suo ruolo e rivista nella sua nuda umanità. Senza associazioni. L'avvocato è quello che sorrideva in modo strano; dell'anarchico (ma è una parola che lei probabilmente non ha mai detto in vita sua), ricorda il divorzio dalla moglie. Della bibliotecaria, il bollito con la mostarda. Della comunista un po' sciroccata, l'incredibile onestà e generosità.
"Però più di tutti mi piacevano Roberto e Irma". Due nomi che si trovano in tutte le liste di proscrizione dei commissari telematici, ma lei di questo non ha idea. "Ti ricordi che Irma mi faceva le carte?" Devo avere ancora la foto della fascista con la malattia irreversibile, eppure forte e bella e ridente, che faceva allegra i tarocchi alla zingara, e la zingara che l'ascoltava a bocca spalancata. "Diceva tante cose vere… e poi avevano i cavalli… quello è il posto che mi piaceva più di tutti. Ma Mikeli, prima di andare via, Mehmet ti mette un'altra pita nel forno, così hai da mangiare quando arrivi a casa".
"E domani?"
"Domani mattina vado in ospedale, solo che mi voglio fare tutta bella prima, perché gli italiani ti rispettano di più quando sei curata. C'era una mia paesana che è andata in ospedale, con tutto lo smalto sulle unghie dei piedi rovinato, la guardavano male tutti. E Mehmet oggi mi tinge i capelli, ho questo prodotto che costa sette euro e ti fa i colori come bionda, così non vado dal parrucchiere che sono settanta euro."
"E ora vado".
"Mikeli, ricorda che questa è casa tua, però devi venire anche con tutta la famiglia, state tutto il tempo che volete, ma venite presto, e se non potete, almeno vieni tu con la bambina.
E appena arrivi a casa, giura che chiami, se no siamo preoccupati!"
Hanno telefonato a me, ancora prima che arrivassi a casa.
Nota:
[1] La festa dei Rom balcanici che si celebra il giorno di San Giorgio.
(Fine)
— il cinquanta percento degli egiziani sono cristiani, o più di cinquanta percento —
ಠ_ಠ
…ne siamo sicuri?
Gengis Ghat
Memeti sembra una brava persona;
ma che è il battesimo musulmano?
Ciao!
Per Gengis Ghat n. 1
🙂
Miguel Martinez
— il cinquanta percento degli egiziani sono cristiani, o più di cinquanta percento — ಠ_ಠ
>…ne siamo sicuri? Gengis Ghat< Metti in dubbio la parola di una rom, per di più amica di Miguel?! Felino Razzista!:-) P.S. (serio) Dalla solita Sacra Wiki (http://it.wikipedia.org/wiki/Egitto):
Quasi il 90% della popolazione (dell’Egitto) è di fede musulmana; del rimanente il 10% sono cristiani; (mi sa che qui c’è un errore di traduzione:-)-ndr.) esistono piccolissime minoranze di ebrei (resto di una antichissima comunità fiorente fino alla metà del XX secolo), di bahá’í e di atei o agnostici.
La popolazione musulmana è in grande prevalenza sunnita secondo la scuola (madhhab) hanafita, ma spesso aderisce al sufismo tramite questa o quella confraternita islamica (tariqa). La minoranza è sciita…..
La popolazione cristiana è nella quasi totalità composta di Copti. La Chiesa ortodossa copta è la più importante e rilevante minoranza cristiana del paese, e il Patriarcato di Alessandria è una delle più antiche e storicamente importanti sedi apostoliche. Sul Mediterraneo esiste ancora la Chiesa ortodossa (greca), anch’essa da più di un millennio con un Patriarca di Alessandria. Per via dell’attrazione culturale dell’Egitto nel mondo arabo sono presenti piccolissime comunità di quasi tutte le chiese ortodosse orientali. La Chiesa cattolica è presente soprattutto con le chiese orientali cattoliche, che sono chiese sui iuris nate in genere dalle pre-citate con l’accettazione del primato del papa di Roma, ad esempio una minoranza della Chiesa Copta (Chiesa cattolica copta).
>ma che è il battesimo musulmano? PinoMamet< E’ uguale a quello cristiano, solo che nella fonte battesimale al posto dell’acqua c’è…della nitroglicerina:-)
“Domani mattina vado in ospedale, solo che mi voglio fare tutta bella prima, perché gli italiani ti rispettano di più quando sei curata.”
E poi dicono che i rom non si integrano: questa qui ha capito tutto degli “italiani” e si comporta di conseguenza….
>Lo sai che sono tornata in Kosovo? Gli albanesi di Kosovo ci trattano con rispetto, gli stronzi, scusa la parola, sono quelli che vengono proprio di Albània, quelli sono cattivi più dei serbiani”.< Hmmm…Miguel, potresti chiedere alla tua amica maggiori delucidazioni su questo punto? Non vorrei che la tua amica si riferisse a eventuali turisti/funzionari albanesi “di Albània” che reagiscono a suon di cazzotti (o peggio, di pallottole) se “qualcuno/a” li scambia per pacifici “polli” tedeschi e tenta di sgraffignar loro il portafogli nell’equivalente della Piazza Navona di Pristina:-).
In realtà, non si sa quanti siano i cristiani in Egitto.
Il 10% è una stima plausibile, ma è solo una stima (io ho il sospetto che sia un po’ di meno oggi):
In realtà il governo lo sa, visto che sui documenti si deve specificare la religione, ma non lo riveleranno mai.
Miguel Martinez
Comunque, Ritvan, i tuoi commenti in merito sono, molto semplicemente, ignoranti e anche sgradevoli.
Tanto per essere chiari.
Miguel Martinez
Resto perplesso invece sull’osservazione di wiki riguardo la maggioranza hanafita. Tutti i miei testi concordano che in Egitto il madhhab maggioritario sia shafiita… anche so che ci sono importanti presenze hanafite e malikite.
Letto tutto.
Ho anche io un’amica così, che vado a trovare ogni tanto.
Volevo fare gli auguri a Francesco, prima di domani.
notte
J.
Comunque nessuno mi ha ancora detto seriamente cos’è il “battesimo musulmano” 🙂
Un eufemismo per la circoncisione?
i miei vicini di casa tunisini, e la mia ex vicina di casa marocchina, mi pare mi abbiano detto che di solito la si fa a sette anni, se ricordo bene (non sono sicuro).
Ciao!!
Per Pino Mamet n. 12
Esatto. Tra i popoli balcanici, credo che si faccia prima.
Miguel Martinez
Ot:puoi dirmi per favore che cosa ne pensano gli evangelici degli ebrei riformati statunitensi se lo sai ? grazie.
A me risulterebbe la predominanza in Egitto della dottrina fatimida musulmana.Che non è nè sunnita nè sciita. Sbaglio vero ?
Tristan: doppiamente sbagliato. I Fatimidi erano una dinastia (musulmana) che professava una particolare dottrina sciita, quella ismailita. Governarono l’Egitto dal 969 al 1176 della nostra era, ma i seguaci della loro dottrina non sono mai stata la maggioranza in Egitto.
L’ismailismo infatti è una dottrina esoterica (batiniyya, in arabo) limitata ad un numero di iniziati relativamente ridotto. Dopo il crollo del potere fatimida prima in Tunisia e poi in Egitto, la maggior parte degli sciiti ismailiti fu espulsa, uccisa o si convertì.
Da allora l’Egitto è sempre stato a ferma maggioranza sunnita, ma non sono sicuro di quale scuola giuridica (dettaglio peraltro di importanza relativa; attualmente le differenze ed i confini tra le scuole giuridiche sono abbastanza sottili; in passato invece vi furono anche conflitti tra le diverse scuole).
Oggigiorno gli ismailiti, divisi due gruppi principali, chiamati in India khoja e bohra, vivono prevalentemente in India e Pakistan, con gruppi meno numerosi in Africa Orientale (specie in Tanzania), Yemen ed Iran. I Khoja sono guidati da un capo spirituale chiamato Agha Khan, mentre i Bohra, meno numerosi, che derivano dai seguaci degli ultimi Fatimidi, da quel che ne ho capito sono a loro volta suddivisi vari sottogruppi.
Anche i Drusi del Libano e della Siria (alcuni vivono anche in Israele, non so in Giordania) hanno origine da una scissione all’interno del movimento ismailita all’epoca della dinastia fatimide, ma poi hanno avuto un percorso religioso a parte, tanto che secondo alcuni non sarebbero nemmeno musulmani.
Per Tristantzara n. 14
La risposta è complessa, perché si articola su vari piani.
In teoria, è semplice.
L’evangelismo non conosce mediazioni e si basa sulla fede personale in Gesù Cristo e l’esperienza del being born again. Chi non ha tale fede ha solo il peccato originale, per cui va all’Inferno per l’eternità. Non fa differenza che si sia ebrei, musulmani, atei o altro.
In pratica, occorre distinguere tra evangelismo privato ed evangelismo politico/mediatico/imprenditoriale, che conta molto a partire dalla fondazione della Moral Majority nel 1978.
I grandi imprenditori del televangelismo non hanno alcun problema a formare alleanze con cattolici o con ebrei sui temi “morali”, come l’aborto e l’anticomunismo; e qui trovano più rispondenza tra gli ebrei ortodossi che tra quelli conservatori o riformati (ricordiamo che sono tutti termini che slittano “a sinistra”: gli ultraortodossi preservano qualcosa dello stile originale del giudaismo; gli ortodossi sono già dei riformatori; ecc.).
Sul piano teorico, il discorso è diverso, e ha un aspetto politico e uno razziale.
L’aspetto politico riguarda lo stato d’Israele; l’aspetto razziale gli ebrei in quanto tali per nascita.
La maggioranza degli evangelici oggi si identifica nel Christian Zionism, cioè nella teoria secondo cui la fondazione dello Stato d’Israele costituisca la prima tappa della realizzazione delle profezie apocalittiche.
Ora, tutte le correnti del giudaismo hanno elementi più ed elementi meno sionisti.
I Christian Zionists sostengono incondizionatamente chi è più sionista, a prescindere dalla corrente religiosa cui appartiene.
Esiste poi oggi un notevole sviluppo del dibattito teologico sul ruolo collettivo e razziale degli ebrei negli “ultimi tempi”. Anche qui non conta affatto la corrente di giudaismo cui si appartiene, ma unicamente il fattore razziale.
Il dibattito verte sul ruolo degli ebrei al ritorno di Gesù Cristo: quando lui arriverà, loro lo riconosceranno collettivamente; ma a questo punto, quale sarà il ruolo dei cristiani non ebrei? Saranno uguali agli ebrei, o avranno un ruolo solo ancillare verso il riscoperto Popolo Eletto?
Ma anche qui, la questione del reformed, conservative or orthodox, o anche semplicemente non credente, non ha alcuna importanza.
Miguel Martinez
Aggiungo che nella letteratura evangelica, il punto fondamentale non è la corrente religiosa cui appartiene un ebreo (che comunque, non riconoscendo Gesù, sarebbe sbagliata), ma se sta facendo o no “God’s work”.
In questo senso, i fondatori del sionismo, più o meno definibili come atei, sono riveriti nella maggior parte del mondo evangelico, mentre vengono condannati tutti i religiosi che si opposero al sionismo.
Miguel Martinez
Questo è un argomento per gente molto più preparata di me;
ma mi chiedo se sia vero che gli “ultraortodossi” (li virgoletto perché non mi pare che apprezzino particolarmente il termine), come scrivi, “preservano qualcosa dello stile originale del giudaismo”.
Bisognerebbe intendersi su quale sia questo stile originale; a me sembra però che lo stile di vita degli ultraortodossi sia frutto di una rilettura piuttosto recente del pensiero ebraico, con elementi anche innovativi, nati forse dalla difficoltà di adattamento della precettistica ebraica (accettata, tra le alternative possibili, quasi sempre in quella più rigorosa e rigida, ma non perciò “originale”) con l’ambiente di vita.
Se si intende che le piccole comunità chassidiche si sforzano di vivere in Israele o Stati Uniti come negli shtetlach dell’Europa orientale, questo è probabilmente vero; ma questo stile di vita è altrettanto, o meno originale di quello di altre forme pure “ortodosse” di ebraismo, per quanto sembra a me almeno.
Poi ci sono i karaiti, che volendo sarebbero ancora più originali, visto che rifiutano la Mishna come innovazione successiva; se non fosse che anche la Mishna è un prodotto originale del pensiero ebraico.
Insomma, un bel casino, come sempre quando si ha a che fare con le denominazioni.
PS
qualcuno mi sa spiegare perchè ‘sti cassidici portano le giacche coi baveri al contrario? Il destro sopra al sinistro??
Grazie!
Ciao! 🙂
Grazie delle esaurienti spiegazioni.In pratica sono abbastanza affini.L’ebraismo tutto non riconosce però Gesù quale loro messìa in quanto per la loro dottrina teologica il messìa è o sarà un perìodo di tempo e non un uomo di per sè.
Per i fatimidi : grazie,molto chiaro.Tristan
>Comunque, Ritvan, i tuoi commenti in merito sono, molto semplicemente, ignoranti e anche sgradevoli.
Tanto per essere chiari.
Miguel Martinez< E questo tuo è – per usare la graziosa definizione della tua amica rom nei confronti degli albanesi d’Albània – assai stronzo. Tanto per essere chiari.
Ritvan, Martinez: ma non dovevate andare a cena insieme voi due?
Europeo
per europeo,
come in ogni coppia ogni tanto c’è un po’ di baruffa…
roberto
Per Europeo (n. 22): forse non si sono messi d’accordo su chi doveva mangiare chi 🙂
Saluti da Marcello Teofilatto
>Ritvan, Martinez: ma non dovevate andare a cena insieme voi due? Europeo< Ma ringrazia piuttosto la Madonna Del Rosario (mi pare sia oggi, anniversario della Gloriosa Vittoria di Lepanto) stante alle Gloriose Radici Cristiane d’Europa che nosotros bieki barbuti&intabarrati:-) a volte si litighi fra di noi. Sennò vi avremmo da tempo soggiogati e imburquati:-). P.S. x roberto: “coppia” in che senso, please?:-) P.S.2 x Teofilatto:
Non sei stato attento alle lezioni: io e Miguel – discendenti rispettivamente da Illiri e Aztechi – facciamo sacrifici umani:-), ma mica li mangiamo poi i sacrificati! Mio caro etnografo della domenica, i cannibali cercali altrove, please!:-)
Ritvan, non sono preoccupato per le sorti del vostro connubio; m’interessa piuttosto sapere se hai onorato il tuo debito.
Europeo
>Ritvan, non sono preoccupato per le sorti del vostro connubio; m’interessa piuttosto sapere se hai onorato il tuo debito. Europeo< Ah, ecco, me pareva….No, perché Miguel non s’è fatto vivo. Sarà per un’altra volta.
Ritvan! Miguel!
Che spreco!
Cosa ne fate di tutti quei sacrificati, giovani e gustosi? Bruciati? Buttati ai coccodrilli sacri? Non è cosa!
Manducarli dovete, e con un buon vino rosso.
Francesco
Per Ritvan (n. 25):
Non so se gli antenati dei Lituani si dedicassero al cannibalismo. Però non mi pare che Hannibal Lecter abbia mai tirato in ballo le sue origini (nasce in Lituania, stando a Wikipedia) per giustificare le sue bizzarre abitudini alimentari 🙂 Né vi ho fatto riferimento io rispetto a te e a Miguel.
Certo, lui è un personaggio di fantasia, non una persona fantasiosa :-). Ah, a proposito: sono un insegnante, e per giunta di scienze sociali. Perciò fra alunni, colleghi e materie, l’etnografo mi tocca farlo non solo la domenica 🙂
Saluti da Marcello Teofilatto
Per Francesco n. 28
Veramente, noi ce li mangiavamo, i tlaxcaltechi. Gli illiri non lo so, forse erano spreconi o non ci arrivavano.
Miguel Martinez
>Veramente, noi ce li mangiavamo, i tlaxcaltechi.Miguel Martinez< Eh, non lo sapevo! (malgrado la credenza popolare che gira qui, non sono onnisciente:-) ). Beh, allora delle due l’una: o ripudi la tua parte azteca e ti tieni quella celtica (spero che almeno i celti non siano stati cannibali:-) ) o andare a cena con me te lo scordi!:-) >Gli illiri non lo so, forse erano spreconi o non ci arrivavano.< Perché non lo chiedi alle tue Illustrissime et Eccellentissime fonti bibliografiche altrovemenzionate, secondo cui gli Illiri facevano pure sacrifici umani? Anzi, chiedilo ai tuoi amici serbi, sì, a quelli che nel 1913 scoprirono che gli albanesi dell’epoca (mica gli Illiri di migliaia di anni fa) c’avevano la coda!:-)
x Marcello Teofilatto
Ritiro quel che ti ho detto. Avevi in parte ragione: Miguel l’Azteco mi avrebbe mangiato:-)
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