La scuola illegale

Riprendo tale e quale un articolo apparso quasi un anno fa, ma sempre attuale, sul grande sito, Etica Digitale.

2020: Odissea nello spaccio (di dati)

2020_scuola_remoto

Nove mesi fa, quando iniziò la pandemia e ci trovammo tutti reclusi in casa, Etica Digitale scrisse un articolo in collaborazione con LeAlternative parlando di strumenti etici per lavoro e scuola da remoto, consci del fatto che in questo periodo le persone si sarebbero trovate a passare gran parte della giornata davanti al computer. Al tempo erano già molte le università e le aziende che avevano adottato strumenti come Zoom, Microsoft Teams o Google Meet, tutti non rispettosi della privacy – Zoom in testa mentre veniva travolto da uno scandalo dopo l’altro.

A maggio, proprio all’apice di questi scandali, documentammo una segnalazione ricevuta riguardante il CISIA – l’organo che si occupa di gran parte dei test d’ingresso universitari – e di come stesse preparando i suoi test per l’appunto su Zoom, richiedendo velocità di connessione che non tutti possono permettersi o che, semplicemente, non possono fisicamente raggiungere a causa di infrastrutture vecchie e fatiscenti, se non spesso completamente mancanti. Ricordiamo infatti che l’obbligo di connessione, tanto meno in banda larga, non è ancora scritto nella nostra Costituzione.

Infine, a luglio, le segnalazioni si moltiplicarono, passando dall’Accademia di Brera sino a La Sapienza di Roma, dacché decidemmo di ritrarre in toto la situazione italiana. Anche allora, come agli inizi di marzo, studenti e insegnanti furono costretti a scegliere tra il diritto allo studio e quello alla privacy, dove paradossalmente l’unica preside che ascoltò il Garante e che si rifiutò di usare la suite Google fu linciata sia a livello mediatico che legalmente dai genitori degli alunni, come dall’assessore all’istruzione comunale. E proprio da quel luglio vogliamo riprendere la narrazione.

Qualche giorno prima dell’ultimo articolo, il professore Angelo Raffaele Meo inviò una lettera aperta alla Ministra dell’Istruzione Azzolina, richiedendo di adottare software liberi nella Pubblica Amministrazione al posto di quelli proprietari. Un software libero è un programma che, tra le sue proprietà, dice da cima a fondo come funziona perché l’accesso al suo codice è – per l’appunto – libero. Se raccoglie dati, lo sapremo. Se è scritto bene, lo sapremo. E via dicendo. Al contrario, programmi come Microsoft Teams celano il loro funzionamento e raccolgono un quantitativo immane di dati non necessari, che usano per tramutare in profitto. Un’ulteriore richiesta del professore fu quella di utilizzare formati standard per i documenti, ovvero che un documento debba poter essere aperto da più programmi senza ostacoli di alcuna natura: questo è fondamentale per garantire la libertà agli individui di scegliere il programma che preferiscono senza avere problemi di incompatibilità. Altra mancanza dei prodotti Microsoft, al fine di rendere i propri utenti dipendenti dai loro strumenti – in primis Windows.

La lettera, neanche a dirlo, è caduta nel vuoto: negli stessi giorni infatti la Ministra Azzolina aveva ultimato il passaggio di 30mila caselle della scuola a Microsoft Teams, vendendola come un’azione positiva perché “avrete una casella molto più capiente” con “la possibilità di utilizzare tutto il set di ulteriori applicazioni previste dalla Suite Office 365, in particolare per quanto riguarda la collaborazione tra uffici”. In altre parole, il ministero si stava complimentando di aver reso l’ecosistema scolastico ancora più dipendente da un monopolio informatico, noto per mercificare i comportamenti delle persone (in questo caso del personale scolastico).
Accurata l’osservazione di Wikimedia Italia, che fece notare come la Germania dall’anno scorso avesse rimosso la sopracitata Suite Office 365 di Microsoft dalla Pubblica Amministrazione optando per strumenti liberi, mentre noi, con un anno in ritardo affondavamo ulteriormente nella sua rete.

Sempre a luglio risale l’imposizione di strumenti Microsoft a Bolzano. Quello che all’apparenza può sembrare “solo” l’ennesimo declino dettato da un’arretratezza culturale e una visione aziendale della scuola è in verità molto peggio: per quindici anni infatti, Bolzano è stata città d’avanguardia del software libero grazie ai ragazzi del progetto FUSS (Free Upgrade for a digitally Sustainable School, Sistema Libero per una Scuola digitalmente Sostenibile). Il FUSS forniva agli studenti della provincia di Bolzano (e ad altri due licei italiani: uno a Jesolo e uno a Firenze) degli strumenti liberi e indipendenti da qualsivoglia azienda, ma dopo 15 anni l’assessore provinciale alla scuola e cultura italiana ha optato a ottobre 2019 per passare a Microsoft. A poco sono servite le proteste del consigliere Diego Nicolini, che fece notare come la città, oltre ad aver mantenuto la sua indipendenza, aveva risparmiato quasi €2.000.000 grazie al FUSS: “Questo investimento ha creato una ricchezza per la nostra Provincia che rimane al territorio e ai cittadini. Se questi soldi si fossero spesi acquistando delle licenze non avremmo prodotto valore per il nostro territorio”. Inutili anche le parole del Ministro dell’Innovazione Paola Pisano che lo ritenne un “esempio da seguire e non da terminare”. Passato qualche mese, e qualche altro tentativo del consigliere Nicolini che tirò in ballo anche la capacità del software libero di ridurre rifiuti tecnologici e di diminuire le diseguaglianze tra situazioni economiche differenti, lo schiaffo finale: ad aprile, a un mese dalla pandemia, nonché quando strumenti come quelli del FUSS erano più che mai richiesti, l’assessorato alla cultura di lingua italiana ne recise le gambe decidendo di chiudere definitivamente il progetto. Se non fosse stato per l’iniziativa Repubblica Digitale che ha tenuto in vita il FUSS facendolo entrare in Commissione Europea, a quest’ora il progetto non esisterebbe più.

In questi mesi, più docenti hanno manifestato il proprio dissenso verso la posizione della scuola, a partire dalla professoressa di filosofia dell’Università di Pisa Maria Chiara Pievatolo sino al docente di matematica Walter Vannini, più conosciuto per il suo podcast DataKnightmare. Prima di comprendere le loro critiche però, bisogna chiudere in un ultimo atto il mese di luglio: la sentenza Schrems II.

Schrems II

Con la sentenza Schrems II del 16 luglio 2020, la Corte di Giustizia Europea dichiara l’illiceità dei trasferimenti di dati negli Stati Uniti. In poche parole, la sentenza dice che si possono trasferire dati in paesi fuori dall’Unione solo e soltanto se quei paesi garantiscono una protezione dei dati equivalente alla nostra (il GDPR). Questo esclude gli Stati Uniti, in quanto alcune loro leggi permettono alle agenzie governative di accedere ai dati senza un mandato del giudice, rendendo la sorveglianza di massa una realtà. Come conseguenza, tutte le soluzioni giuridiche per trasferire dati negli USA sono, ad oggi, illegittime in assenza di misure di garanzia ulteriori. Tra le altre, è stato invalidato il Privacy Shield, ovvero l’accordo che escludeva gli Stati Uniti dal normale trattamento dei dati e che permetteva all’azienda statunitense di Tizio di importare dati senza porsi particolari problemi. Per quanto riguarda le misure di garanzie ulteriori, sono possibili, ma ad oggi è molto complesso, dal punto di vista giuridico, individuare in modo preciso quali siano e, dal punto di vista tecnico, implementarle. Quindi, è bene diffidare di tutti i trasferimenti di dati verso gli USA.

Cosa cambia quindi per la scuola italiana? Cambia che – in forza del GDPR – le scuole devono essere in grado di dimostrare la sicurezza dei dati degli studenti e molte big tech (Google in primis, ma anche Microsoft) hanno sede legale e processano dati negli USA, dove è molto difficile, se non impossibile, assicurare un livello di sicurezza equivalente a quello europeo. Nonostante queste aziende abbiano delle sedi anche in paesi come l’Irlanda e i dati vengano inviati in queste ultime, è responsabilità della scuola assicurarsi che queste sedi non li rigirino poi in America. Operazioni simili, per intenderci, non vengono fatte neanche dalle grandi aziende; pensare che una scuola possa farle è oltre i limiti dell’assurdo. Detto in parole povere, le scuole che utilizzano questi strumenti stanno infrangendo la legge. Ovvero, pressoché tutta Italia.

Ad agosto la docente Pievatolo sottolineò come, ad un mese dalla sentenza, il Ministero dell’Istruzione continuasse a suggerire Microsoft e Google come strumenti per la didattica, senza il benché minimo accenno a piattaforme libere (come BigBlueButton). Ad oggi, quattro mesi dalla sua denuncia, la situazione è rimasta invariata.

È di ottobre invece la lettera aperta di Vannini indirizzata ai presidi, che ribadisce ancora una volta come non sia legale utilizzare certi strumenti e che far premere a qualche genitore “Acconsento” non li esuli in automatico da ogni responsabilità (né renda lo strumento legale come per magia). Vannini fa anche di più: in quanto esponente certificato del GDPR, aggiunge un file che qualsiasi genitore può compilare e inviare ai presidi. In sintesi, il file obbliga la scuola a chiarire il perché vengano utilizzate piattaforme USA non in linea con le leggi europee, pena un risarcimento in caso di mancata risposta. Di queste risposte ne abbiamo ottenute un paio (per motivi di privacy ed eventuali ritorsioni sugli alunni, abbiamo omesso i nomi).

La prima è di una scuola superiore di Padova dove il preside, oltre che a prendersi gioco dell’alunno in questione per aver dimenticato di compilare un punto, è convinto che la sede in Irlanda di Google li renda immuni al GDPR. La seconda è dell’Università di Milano, dove pensano la stessa cosa ma per quanto riguarda Zoom e Microsoft. Quest’ultimi aggiungono inoltre che “vista la natura dei dati che transita nelle piattaforme DAD, il rischio per i diritti e le libertà degli interessati è veramente basso per non dire inesistente” e che il Ministero non abbia dato linee precise perché “il tema è più che altro politico”.

A rincarare la dose ci pensa poi il Ministero dell’Istruzione che, a dicembre, ha inviato una circolare a tutte le scuole superiori italiane. La circolare ricorda come le assemblee di istituto siano un diritto e uno strumento fondamentale per il confronto tra i ragazzi, e che per garantirle in un periodo fragile come questo, provvederà a fornire licenze Microsoft Teams dove poterle svolgere.

Si potrebbe affermare a questo punto che del diritto alla privacy alle scuole e istituzioni associate non importi assolutamente nulla. Eppure, una ragazza di 13 anni è stata sospesa proprio per aver leso la privacy dei suoi compagni. Succede alla scuola media Nievo di Torino, dove Eva – questo il nome della ragazza – aveva deciso di protestare contro la DaD seguendo le lezioni davanti all’entrata della scuola. Supponendo che il motivo sia stato la possibilità che i passanti potessero vedere i suoi compagni tramite il tablet, esponendoli a occhi indiscreti, la scuola dimentica un dettaglio importante: che sta usando Google.

Infine, dato che gli scandali di Zoom non si sono placati, di recente è stato trovato uno scambio di documenti tra dirigenti cinesi e americani dell’azienda, dove i primi chiedevano ai secondi di censurare le manifestazioni del 4 giugno in Piazza Tian An Men 1989, pena la rimozione del servizio dalla Cina. Al quale i secondi non si sono opposti. È paradossale come un’azienda che mette i suoi scrupoli economici davanti ai diritti degli esseri umani sia la stessa utilizzata da un istituto di Padova per parlare proprio di diritti umani. E sempre a Padova, c’è chi, non accontentandosi del solo uso di Zoom, decide anche di pubblicare le proclamazioni di laurea su YouTube: succede al dipartimento di matematica Tullio Levi-Civita, che carica il video (guardalo proteggendo la tua privacy) e fa dirette su un’altra piattaforma non a norma di legge, incurante di condannare i laureandi a rimanere per sempre impressi sulla rete, con nome e cognome in chiaro.

Incontro per i diritti umani in un istituto di Padova, organizzato su Zoom. L’azienda ha dimostrato di lasciar correre certi argomenti in Cina pur di far soldi
Conclusione

Siamo davanti ad una scuola che, incurante di un diritto, forza le persone a prostituirsi per l’azienda col nome più scintillante in nome di un po’ di spazio in più nelle caselle mail – alle quali l’azienda può avere accesso. Una scuola che non solo permane nell’immobilismo più stantio da decenni, bensì che si occupa anche di tranciare accuratamente quelle gemme che da anni si impegnavano a farla fiorire. Scuola che, nonostante sia scritto nero su bianco che certe cose non si possono fare, se ne scrolla le spalle e, avvolgendosi in una spirale di parole, confida nella speranza che nessuno le capisca davvero, o che a nessuno importi. Un Ministero che per garantire un diritto, ne sacrifica un altro. E poco importa se non può farlo. Una scuola che sospende un’alunna per aver protestato pacificamente contro un sistema che la tiene lontana dai suoi compagni, ma che al tempo stesso acclama Greta per le proteste sul clima. Un paese di vecchi fatto per vecchi, al quale dell’istruzione non importa assolutamente nulla, benché meno della privacy, perlomeno non se queste non garantiscano qualche voto e titolo in più. Le fughe di cervelli, i tagli, il disinteresse generale: tutto questo provoca rabbia, certo, ma è paura quella che dovrebbe generare. Un paese senza cultura è un paese senza passato e di conseguenza senza identità. E quando queste cose miste all’istruzione vengono meno, gli spettri della storia tornano a regnare. Finché le politiche sull’istruzione saranno dettate da semplice utilitarismo perché “l’azienda X è più comoda” e faranno finta che le alternative non esistano – soprattutto senza degnarle di mezzo fondo o, come il portale del Ministero, senza nominarle affatto – la situazione non potrà che peggiorare. Certo, di tanto in tanto cambierà il paese per il quale battere, poco importa poi se non tiene in considerazione i diritti umani, ma il succo sarà sempre lo stesso.

Le persone al potere stanno giocando sulla pelle di chi rappresenta il loro stesso futuro, pensando che sporcarsi la bocca con paroloni come “rivoluzione digitale” possa cambiare magicamente le cose. Ne è un esempio la Senatrice Mantovani che di recente, ospite alla conferenza annuale di LibreItalia, ha sciorinato termini tecnici per autocomplimentarsi dell’app IO e dell’aumento di identità sociali. Quello che però ha omesso è che l’app IO è stata rilasciata senza essere in linea col GDPR (ironico, considerando che all’uscita di Immuni erano tutti paranoici nonostante rispettasse davvero la privacy, ma se si parla di un bonus da 150€ per pagare col bancomat e l’app invia dati fuori dall’Europa va tutto bene) e che le identità cartacee stanno scadendo e venendo sostituite obbligatoriamente da più di cinque anni da quelle elettroniche (i cui provider hanno protocolli non più sicuri in quanto vecchi o completamente assenti). Il tutto poi senza rispondere alle domande del pubblico, perché di fretta. Per quanto queste figure istituzionali – siano esse ministri o presidi – facciano finta di niente, la verità è che ci sarà da piangere quando il Garante inizierà ad obbligare le scuole a passare a strumenti idonei. Perché in quasi un anno nessuno si è davvero mosso per potenziare le infrastrutture, educare al digitale o prendersi quei 5 minuti per spiegare cosa sia il software libero e perché sia fondamentale per i diritti delle persone. Nessuno ha parlato di alternative come il FUSS o la più recente iorestoacasa.work che, grazie alla collaborazione di più associazioni in Italia, ha messo in piedi server ad accesso gratuito che utilizzano per l’appunto software libero.

La situazione è allarmante e sembra che ogni giorno ci si impegni per renderla peggiore. L’apprendimento, che nella sua vera natura dovrebbe essere disinteressato, è invece in mano a compagnie che mirano esclusivamente al profitto. Chi si ribella viene sbeffeggiato, ignorato o punito, e gli incontri per mettere in discussione un tal sistema sono ridotti a una nicchia ignorata che riesce comunque a diventare palco di autopacche sulla spalla del politico di turno, senza il benché minimo confronto.
È ora che lo Stato e chi per esso si prenda le proprie responsabilità, senza far firmare circolari inutili ai genitori per farli acconsentire sul nulla. È ora che lo Stato, così affezionato al risparmio della spesa pubblica, realizzi che questi strumenti liberi fanno vincere entrambi: le proprie tasche, e la sfera privata di chi apprende. È ora che studenti ed insegnanti si organizzino insieme per far valere i propri diritti, che capiscano di non essere soli, che associazioni come Privacy Network esistono e che già da tempo affrontano queste battaglie tramite le loro conoscenze legali. È ora di capire che c’è una differenza tra lo scegliere di usare Instagram nel proprio privato, ed essere obbligati a usare Teams nell’ambito pubblico. È ora, insomma, di rifiutarsi di essere merce che rappresenta l’ultima ruota del carro, e di ricordarsi di essere persone. È ora, ora, di dire basta.

L’articolo è stato aggiornato in data 18/01/21, aggiungendo le scuole fuori Bolzano di cui si occupa il FUSS, correggendo chi ha interrotto il loro operato (l’assessore, non il sindaco), e illustrando meglio nel secondo paragrafo di Schrems II perché le scuole non stanno rispettando il GDPR


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349 risposte a La scuola illegale

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Letto, copiato e inoltrato a un esperto. Se mi risponde faccio sapere.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Letto, copiato e inoltrato a un esperto.”

      Anch’io ho segnalato a un avvocato, che ha il vizio di vincere le cause. Probabilmente mi risponderà che non c’è niente da fare, e avrà anche ragione, ma sarebbe bello….

  2. roberto scrive:

    ricordo in premessa la mia totale avversione per il RGDP e assoluto scetticismo per tutto quello che riguarda i dati personali (in soldoni: non capisco cosa ci sia di “dati personali” in un compito di matematica o una lezione su teams….)

    credo che la cosa sia un pochino più complicata

    da quello che ho capito:
    schrems II annullava una decisione della commissione
    quest’estate la commissione ha adottato una nuova decisione, che però non prevede nessuna forma di automatismo ma una specie di obbligo per chi vuole usare teams-zoom-eccetera di controllare che le condizioni d’uso siano conformi al RGDP
    ho letto che nel frattempo, teams ha cambiato le condizioni d’uso e che soprattutto usano dei cloud i cui server sono in europa

    non sono però sicuro di nessuna di queste osservazioni (tranne del fatto che la commissione ha adottato una nuova decisione…da quest’autunno abbiamo avuto il via libera per utilizzare zoom per certe cose, tipo le formazioni, e la decisione su teams sarà presa nelle prossime settimane)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      In una lezione il trattamento di dati personali, anche particolari, è un’eventualità quasi inevitabile. Pensa solo alla presentazione di un certificato di malattia.

      • roberto scrive:

        in italia si presentano i certificati di malattia a lezione?????? e soprattutto si mettono su teams?????????

        vabbé il problema allora non è teams è che tutto è organizzato a cazzo

        (nel mondo al di fuori dell’italia i certificati di malattia si portano in segreteria)

        no, scusa, ho visto cosa c’è sul teams dei miei figli
        – nome e cognome (e vabbé)
        – messaggi (per lunedì leggete a pagina 11…ho scordato di fare questo compito….e taccio delle mille chat tra studenti)
        – compiti e correzioni (e lo so che sono in netta minoranza ma che una correzione di un compito sia “dato personale” mi sembra assurdo”
        – e poi ci fanno una lezione

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tu a chi li consegnavi giustificazione e certificato? Io al professore della prima ora.

          • roberto scrive:

            Si 35 anni fa portavo al professore

            Adesso i miei figli portano in segreteria, anzi in infermeria che gli da un biglietto “ok possono tornare in classe”

            Ti assicuro che funziona così anche in Francia, Belgio e Germania da almeno 15 anni (in Germania sicuramente di più)

            • paniscus scrive:

              Ma guarda che i certificati di malattia a scuola non sono mai esistiti, almeno non da 40 anni a questa parte… esistevano solo i certificati di GUARIGIONE e l’attestazione che il ragazzo può rientrare in classe senza creare problemi (cioè, senza rischi di contagiare i compagni, né di sentirsi male a scuola perché non ancora adeguatamente ristabilito).

              Nei certificati di riammissione a scuola non c’è mica scritta la causa esatta dell’assenza e la diagnosi di che malattia fosse! (tranne adesso che è ritornata sempreverde solo in caso di potenziale covid, ma questo è un altro discorso). C’è solo scritto che il ragazzo adesso sta bene e che è in condizioni di frequentare la scuola.

              Il certificato medico, nelle scuole italiane, non serve per giustificare l’assenza dimostrando che il ragazzo era davvero malato, serve solo per attestare che non è più malato e può tornare in classe!

              Quindi, cosa cambia se lo raccoglie l’insegnante o la segreteria? La violazione della privacy non esisterebbe comunque! Se poi qualcuno, volontariamente, sceglie di raccontare a tutti cosa ha avuto, sono fatti suoi, ma il certificato non c’entra.

              • roberto scrive:

                Vabbuò tutti avevano capito che parlavo di quelli dai!

              • roberto scrive:

                “ Quindi, cosa cambia se lo raccoglie l’insegnante o la segreteria? ”

                Scusa ma a questo punto, quale sarebbe il problema di darlo all’insegnante via team? (Problema teorico, immagino che non si faccia proprio da nessuna parte)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sicuramente non portavo nulla personalmente in segreteria, visto che certi anni si trovava in un altro edificio a qualche chilometro di distanza dal luogo dove facevo lezione…

        • PinoMamet scrive:

          “in italia si presentano i certificati di malattia a lezione?????? e soprattutto si mettono su teams?????????”

          La risposta a entrambe le domande è NO.

          Perlomeno nella nostra scuola.

          In caso di assenza prolungata per malattia, ci si relaziona con la segreteria dell’ufficio studenti.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Noi avevamo la scuola sparsa per mezza città: era impossibile relazionarsi con la segreteria.
            Per non parlare delle giustifiche: esci un’ora prima o entri un’ora dopo e devi fare un viaggio fino alla segreteria?

          • PinoMamet scrive:

            Se entri un’ora dopo o esci un’ora prima sei segnato assente.

            Se hai il permesso per farlo (ti hanno comunicato il giorno prima che il professore della prima ora non c’è… Hai documentato di aver bisogno di uscire un’ora prima per… Ti vengono a prendere i genitori se sei minorenne..) allora ovviamente no.

            Se sei stato a casa oltre tot giorni per malattia porti il certificato in segreteria.

            • PinoMamet scrive:

              Mi correggo: sei segnato assente anche se “permessato”.

              Segnare assente non è una punizione: è la constatazione di un fatto.

      • roberto scrive:

        che poi mi colpisce che ad uno possa sembrare problemantico che un certificato finisca su un cloud a copertino e normale dare lo stesso certificato ad un insegnante che non ha veramente nulla a che vedere (poi che ci fanno? la raccolta di foglietti e quando hanno tempo li lasciano su un tavolo da qualche parte?)

        • Francesco scrive:

          da qualche parte dovranno scrivere la lista della spesa no?

          😉

          • roberto scrive:

            e poi la lasciano alla conad e tutti sanno che gioacchino testadimulo ha la pertosse….è proprio quello che non vuole il RGDP
            🙂

        • PinoMamet scrive:

          Beh anni fa quando era tutto cartaceo il prof portava il certificato in segreteria. Se se ne occupava il prof e non direttamente la segreteria.

          Adesso, ripeto, nella nostra scuola i prof non vedono alcun certificato medico, e non hanno perciò la possibilità di metterlo né a Copertino né nel carrello della spesa…

          • roberto scrive:

            pino

            “Beh anni fa quando era tutto cartaceo il prof portava il certificato in segreteria. ”

            ma certo! è solo che quello era il mondo prima del RGPD

            secondo me il cambiamento risale, o avrebbe dovuto risalire alla fine degli anni 90 quando era entrata in vigore la direttiva che precede il RGPD

            ma con il RGPD una cosa del genere sarebbe totalmente e categoricamente illegale

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La mia esperienza risale in gran parte a dopo il codice della privacy.
              Ma perché dici che il professore non può raccogliere la giustificazione (che, attenzione, contiene gli stessi dati personali contenuti nel certificato medico) dove c’è scritto che lo studente è stato malato? Se è lui ad ammettere lo studente il classe…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Mi spiego. La scuola è autorizzata a trattare quei dati personali e quindi è la scuola a individuare i soggetti che li trattano per proprio conto, per cui perché non può essere individuato il professore che materialmente ammette in classe l’alunno?

              Comunque stiamo discutendo di nulla. Qualsiasi cosa è dato personale, pure nome e cognome, pure l’immagine ripresa dello studente, pure la lezione di inglese dove lo studente dice il mestiere dei genitori. Ci sono due modi di reagire a questo dato di fatto:
              1) fare finta di nulla e far finta che il problema, quindi, non ci sia, per cui la lezione può essere trasmessa anche in mondovisione
              2) riconoscere che la realtà è questa e applicare il principio di proporzionalità. Pixelare lo studente in videoconferenza no, adottare piattaforme che rispettano la normativa sulla protezione dei dati personali sì

              • roberto scrive:

                “per cui perché non può essere individuato il professore che materialmente ammette in classe l’alunno?”

                hai ragione, faccio marcia indietro su questo punto!

                è necessario che il preside nel compilare il modulo per il trattamento dei dati indichi che ogni professore della prima ora è responsabile per raccogliere il certificato medico e trasmetterlo alla segreteria e probabilmente fissare anche un termine entro il quale farlo (credo che devi giustificare la conservazione)

              • roberto scrive:

                io sono 2, ma facendo un passo indietro: non ogni cosa è dato

                credo che ne ho già parlato:
                un paio d’anni fa sono stato cazziato perché il collega tizio mi ha chiesto di aiutarlo a fare una cosa, e io gli ho risposto “è meglio che ti rivolgi al collega caio che è molto più esperto”, mettendo il collega caio in copia alla mia mail (nota tutti indirizzi professionali della stessa istituzione)

                il controllore mi ha detto che ho trasmesso indebitamente un indirizzo mail che è un dato personale….

                ecco cose così sono assurde

                una lezione su teams, francamente non vedo che problema ponga

                un certificato medico, è già un’altra cosa

            • PinoMamet scrive:

              In effetti evito il più possibile domande personali
              (“che lavoro fanno i tuoi genitori?”
              “dove sei stato in vacanza?”)

              non solo per la privacy, ma soprattutto per non mettere in imbarazzo i ragazzi
              (“siamo stati a casa perché non avevamo i soldi…”
              “papà è carcerato e mamma si arrabbata con lavoretti occasionali”…
              – il secondo esempio non è finto, ma ovviamente non lo sono venuto a sapere con un tema o una interrogazione!)

  3. Fuzzy scrive:

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Descolarizzare_la_societ%C3%A0
    Descolarizzare la società.
    E dare un reddito universale garantito agli insegnanti.
    Penso ci sia pure un certo risparmio.

    E così mi farò odiare. Pazienza.

    • paniscus scrive:

      La società è già descolarizzata pure troppo, anche se la scuola formalmente continua a esistere. Il risultato sognato da Ivan Illich è stato perfettamente raggiunto anche mantenendo in piedi tutto il sistema di istuzione formale.

      La scuola di oggi è DI FATTO già diventata una rete informale, in cui si va solo per socializzare, fare amicizie e “stare a proprio agio”, ognuno può scegliere di studiare solo quello che gli va e di ignorare tutto il resto, ognuno può scegliere di rispettare le regole o non rispettarle, senza rischiare nessuna conseguenza concreta, e in cui tutti vengono promossi anche senza aver imparato nulla.

      Che cosa pretendono ANCORA di più, i presunti libertari pedagogici?
      Non hanno già vinto?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Chiudere la scuola e dare il reddito di cittadinanza agli insegnanti.
      Ci sta: se il futuro è un ritorno al passato, che si torni direttamente al neolitico, quando non esistevano tutte queste sofisticazioni. Poi nel giro di pochi anni tutti saranno sufficientemente analfabeti anche per compilare la domanda di reddito di cittadinanza e lo Stato risparmia qualcosina di più 😀

      Ma secondo loro io da solo avrei mai anche solo intuito che esistono le derivate? Mi sarebbe mai passato per la testa che ci sono i fosfolipidi? Avrei mai appreso quelle due acche di latino? E immagino chi è nato in famiglie meno istruite della mia…

    • PinoMamet scrive:

      “Descolarizzare la società.
      E dare un reddito universale garantito agli insegnanti.”

      https://www.youtube.com/watch?v=JCNO_ZAHfR8

      • Moi scrive:

        Ma secondo loro io da solo avrei mai anche solo intuito che esistono le derivate? Mi sarebbe mai passato per la testa che ci sono i fosfolipidi? Avrei mai appreso quelle due acche di latino?

        ————-

        Eh, ma … tu sei un Intellettuale Nato ! Per i ragazzi “normali” è importante SOLO pensare al Pallone e alla Figa (… almeno nel Novecento smaccatamente CisEteroNormativo, e in cui il massimo del multietnico;) era un Terrone al Nord ) .

  4. Fuzzy scrive:

    Eh, eh!
    C’era da aspettarselo.
    https://www.unwelcomeguests.net/Deschooling_Society
    Beh, in fondo non è andata così male.
    Temevo peggio.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Immagino di sì, che c’era da aspettarsi delle risposte argomentate a certe robe molto meno argomentate.

    • PinoMamet scrive:

      Si può partire da premesse giuste e poi finire in vacca.

      Mi sembra un po’ il caso del nostro Ivan Illich: la frase citata in questo link ha molti elementi interessanti, su cui vale la pena riflettere.

      (Occhio: pedagogisti e insegnanti ci stanno già riflettendo, e non da ieri.)

      Peccato che la soluzione di sostituire la scuola con una “educazione basata su reti informali” resti, beh, una stronzata.

      La coerenza raramente è una virtù, e io non la considero tale, specialmente nel caso Ivan Illich: sia chiaro.

      Ma gli riconosco appunto coerenza: leggo su Wikipedia che ha rifiutato di farsi curare un tumore con la “medicina ufficiale”, cioè, ehm, con la medicina vera.

      Io invece intendo farmi curare qualunque male eventuale (mai ce ne venga uno!) con la medicina vera, basata sulla scienza e appresa in lunghi anni di studio tradizionale.

      Tu non so… magari andrai da un dottore che ha imparato con le “reti informali” 😉

      • Fuzzy scrive:

        Ilic diceva che per la Convivialità occorre coraggio.

      • Francesco scrive:

        dici che c’è qualcosa sotto la pioggia di parole e di ostilità contro la scuola?

        a me mi pare una sequela di stronzate che non suonano troppo male ma io manco, ahimè, di immaginazione

        non parliamo poi della pars construens!

        😀

        • Fuzzy scrive:

          Certo, se uno si immagina un film in cui tutto vada bene, andrà bene anche la scuola.
          https://youtu.be/-qRDg9WS7fk

        • PinoMamet scrive:

          E se uno si immagina la realtà come un film in cui tutto va male… 😉

          Ma a parte questo, Fuzzy, cosa sai della scuola italiana attualmente?
          Non è una domanda retorica, è una domanda genuina.

          Magari ne hai un’esperienza di prima mano, non solo per quanto riguarda i ricordi di studente.

          Io ci lavoro, attualmente, e non dico (in realtà nessuno lo dice) che la scuola sia senza problemi.

          Ma questi non mi sembrano affatto i problemi della scuola al tempo di don Milani;

          e neppure al tempo di “Descolarizzare la società”, che è del ’71, cioè, ehm, di 50 (cinquanta) anni fa.

          Io ‘sto Descolarizzare la società non l’ho letto; ho letto solo la parte che dici tu delle “reti informali”, che detta così mi pare, scusami, una bella stronzata.

          Allora vado a vedere Wikipedia in inglese e trovo questo:
          ” The book contains suggestions for changes to learning in society and individual lifetimes. For example, he calls (in 1971) for the use of advanced technology to support “learning webs”.[1][2][3][4]

          The operation of a peer-matching network would be simple. The user would identify himself by name and address and describe the activity for which he sought a peer. A computer would send him back the names and addresses of all those who had inserted the same description. It is amazing that such a simple utility has never been used on a broad scale for publicly valued activity.[5]”

          Ora, questo con la tecnologia del ’71 sarebbe stato semplicemente impossibile.

          è possibile oggi, e, sorpresa, lo si fa normalmente, quotidianamente, in tutte le scuole d’Italia, dove si usa internet per ricerche, approfondimenti, test e verifiche…

          Con ciò, è significativamente migliorata la qualità dell’insegnamento?
          Direi di no, e in genere lo studente di oggi sa meno di quello di ieri che frequentava la stessa classe;
          forse anche perché è stato accolto il suggerimento di Illich .

          Faccio un esempio: inserisco un test in cui il computer mi corregge automaticamente le risposte errate, cioè diverse da quella inserita da me.
          L’allievo Pinco Pallo dimentica una maiuscola: risposta errata!
          L’allievo Giovanni Furbetti tiene aperta la pagina di Wikipedia: risposta esatta!

          Poi, leggo questo:
          “Developing this idea, Illich proposes four Learning Networks:

          Reference Service to Educational Objects – An open directory of educational resources and their availability to learners.
          Skills Exchange – A database of people willing to list their skills and the basis on which they would be prepared to share or swap them with others.
          Peer-Matching – A network helping people to communicate their learning activities and aims in order to find similar learners who may wish to collaborate.
          Directory of Professional Educators – A list of professionals, paraprofessionals and free-lancers detailing their qualifications, services and the terms on which these are made available.”

          Sono tutte bellissime cose (che in gran parte si fanno già ) ma forse a Illich sfugge che per organizzarle ci vuole un organizzatore, e questo ente organizzatore puoi chiamarlo in tanti modi…
          perché non Scuola? 😉

          • Fuzzy scrive:

            http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Descolarizzare/descolarizzare.htm
            Illich criticando la scuola si riferiva soprattutto all’istruzione tecnica. Ora sai che
            dai tempi in cui è stato scritto “descolarizzare la società ” quella che lui chiamava la megamacchina, è diventata la tecnosfera, dico grossomodo, ma siamo sempre lì. In un certo senso la tecnica da strumento originariamente in mano all’uomo è diventata lo scopo di cui l’uomo si è fatto strumento.
            Poi ha intuito molto altro, ma questo lo puoi leggere nei suoi libri.
            (Non pensava di abolire gli insegnanti, non farei una questione personale).

            • Fuzzy scrive:

              Non ne farei

            • Francesco scrive:

              non so quale fosse lo stato dell’istruzione tecnica in Italia nel 1971

              so che oggi è un disastro, una Berlino 1945 in cui si cerca di ricostruire partendo da quasi nulla e avendo come esempi Germania o Spagna, dove invece funziona

              sospetto che in parte Ilic ne sia responsabile, anche se meno dell’idea “mio figlio non farà un lavoro manuale” che è, invece, il Male Assoluto in tema di scuola

              oltre al più recente “un Brutto Voto è una Colpa dell’Insegnante”, che però è già riconducibile a certe cose di Don Milani, quindi forse sono due Mali Assoluti coevi

              • paniscus scrive:

                Io, per ristabilire un minimo di “pari dignità”, sarei favorevole a mettere qualche ora obbligatoria di laboratorio di lavori manuali anche nei licei…

                …invece della rivendicazione esattamente contraria che va di moda adesso, ossia la proposta di introdurre filosofia nei tecnici e nei professionali (dove già non studiano nulla di quel poco che è previsto di storia o letteratura, figuriamoci introdurre un’altra materia umanistica in più).

                Laboratori di piccoli lavori di falegnameria, idraulica, cucito, riparazioni elettriche o meccaniche, non a scopo professionale, ma a scopo di cavarsela da soli in necessità spicciole della vita privata, come i nostri genitori e nonni sapevano fare qualunque fosse la loro cultura e il loro mestiere principale.

                A me piacerebbe saper aggiustare da sola una presa elettrica o cambiare una cerniera, ma non lo so fare.

                Finché ho i genitori (circa ottantenni) ancora in gamba che lo sanno fare, mi appoggio a loro, ma l’autonomia per sentirmi sicura a farlo io, non ce l’ho. E un ventenne di oggi ce l’ha ancora meno…

              • Moi scrive:

                @ LISA

                Concordo ! Anche perché sarebbero applicazioni pratiche di base tecnologiche di nozioni scientifiche (… anche nel mondo contadino, mica solo in garage a “ciappinare” !) spesso si sente lamentare che la scienza viene insegnata troppo “in astratto” … fin dalle basi !

                … Problema risolto ! 😉

              • Moi scrive:

                … per fortuna Youtube ha diversi “tutorials”, alcuni un po’ cazzate 🙂
                _ spesso denominati “Life Hacks” [sic] _ , ma mica tutti !

  5. Moi scrive:

    @ FUZZY

    In teoria, in Italia si poteva abolire con successo (!) il Ministero della Pubblica Istruzione già negli Anni Ottanta : per le materie scientifiche, Piero Angela … per le materie umanistiche, Luciano De Crescenzo !

    Cmq il problema NON è l’Istruzione Obbligatoria … BENSI’ l’ Ignoranza Facoltativa ! 😉

  6. Moi scrive:

    Già gli Adulti Boomers 😉 dicono che la scuola non serve a un cazzo perché, se proprio, qualunque cosa è in Internet e c’ho lo smàrtfon ;)… figurarsi Giovini e Giovinissimi !

  7. Fuzzy scrive:

    https://www.open.online/2021/11/17/covid-19-allarme-crisanti-aumento-contagi-tracciamento/
    Intervista a Crisanti.
    Tutto il gran parlare sui no vax deve essere rivisto. Siamo di nuovo spiazzati. E dai pur, riprendiamo il filo del tracciamento e facciamo sto terzo vaccino.

    • roberto scrive:

      io continuo a pensare che ora bisogna semplicemente cambiare approccio nelle statistiche

      chissenefrega dei “casi” in generale! prendete in considerazione semplicemente
      a) quanta gente va in ospedale
      b) quantio sono in rianimazione
      c) quanti muoiono
      d) quanti di questi sono vaccinati e non vaccinati

      tutti gli altri numeri mi sembrano totalmente inutili, e totalmente incoerenti se, come è ormai chiaro, ma in realtà era chiaro da subito, il vaccino serve appunto a non finire in ospedale

      • Fuzzy scrive:

        Più casi ci sono più gente andrà in ospedale.
        (Penso che agli ospedali più che la ragione o il torto di chi viene ricoverato, interessi il numero).
        Non mi sembra positivo il fatto che sia saltato il tracciamento. Crisanti, inaspettatamente scagiona i no vax per quanto riguarda la ripresa dei contagi.
        ” Il governo, secondo Crisanti, avrebbe indebolito il sistema di tracciamento e starebbe procedendo troppo a rilento nella somministrazione delle terze dosi. «Ho una pessima opinione dei No vax ma, se siamo nel pieno della quarta ondata, la colpa non è loro, che sono quattro gatti», dice.

        • roberto scrive:

          “Più casi ci sono più gente andrà in ospedale.”

          certo, ma….guarda in germania, hanno i record di sempre di positivi (tipo 70.000 ieri) ma in ospedale c’è lo stesso numero di persone che a maggio quando i positivi erano 15.000! a questo punto il numero totale di positivi è irrilevante, se molti di questi positivi non stanno abbastanza male da finire in ospedale, un po’ come per una qualsiasi altra malattia

          “Non mi sembra positivo il fatto che sia saltato il tracciamento”
          sono d’accordo, ma come al solito dipende
          1. dai numeri (se hai un numero x di positivi il tracciamento funziona, se diventano x10 è materialmente impossibile senza una assoluta e totale disciplina)
          2. dalle regole. esempio: qui in lussemburgo se sei “caso contatto” ma vaccinato non hai nessun obbligo di quarantena né niente, giusto ti dicono “stai attento”. in questa situazione il tracciamento ha poco senso e sarebbe anche difficile fare altrimenti temo

          • Fuzzy scrive:

            https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-germania/
            Beh, però la Germania ha pure un bel numero di morti giornalieri.
            Vax e no vax va bene, ma insomma, ci sono.
            Io da tempo seguo il Giappone.
            https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-giappone/
            Hanno sempre messo il tracciamento (a ritroso) al primo posto. Non so come stiano procedendo con la vaccinazione, ma vaccinano. Sono il doppio della popolazione italiana, in gran parte concentrati a Tokyo.
            Non hanno mai messo in atto dei lockdown restrittivi. Forse il fatto di essere un’isola lì aiuta. I vecchi sono tanti ma dicono siano più in buona salute dei vecchi della vecchia europa.
            Però quando ci sono state le olimpiadi i contagi e i decessi si sono impennati.
            Adesso, volendo si può cercare una logica in tutto questo.
            Non credo sia facile.

            • Fuzzy scrive:

              È molto interessante conoscere come funziona il tracciamento a ritroso.
              Abbiamo 1 infetto.
              Questo ha incontrato 20 persone da quando è stato infettato.
              10 di queste vengono testate con un test rapido
              Se tutti sono negativi si può supporre che nessuno sia infetto perché il test rapido è ottimo per testare i negativi

              Ma se si trovano alcune trasmissioni potremo avere un evento di super diffusione ( è così che si propaga il Covid, uno infetta tanti e non uno infetta uno come con l’influenza)
              E quindi possiamo dire a tutte le 20 persone di presumere di essere positive e di auto isolarsi.
              Poi saranno testati usando il test PCR.

              • roberto scrive:

                il problema è appunto quello dei numeri

                finché eravamo in semi lockdown, con restrizioni e cacchi vari, ok, effettivamente uno si dice chi ho incontrato negli ultili 5 giorni e amen

                ma adesso che la vita è più o meno normale….20 persone le ho incontrate da stamattina!

                poi certo non con tutte e 20 siamo stati quindici minuti in contatto senza mascherina, ma, fammi pensare….10 di sicuro…pranzo saranno altre 4, poi torno a casa con una coppia di colleghi, stasera basket e saranno altre 10-12….

              • roberto scrive:

                buon divertimento a quelli del contact tracing
                🙂

              • Fuzzy scrive:

                Il trucco è isolare i super diffusori
                Nel momento in cui scopri di essere positivo vai a testare 10 dei tuoi 24 contatti con test rapidi.
                Se dopo un’ora, dai test rapidi, risultano alcune trasmissioni vuol dire che c’è stato un evento di superdiffusione.
                E soltanto allora iniziano i test PCR.
                Invece col tracciamento in avanti si dovrebbero far test PCR
                a tutti da subito.

              • roberto scrive:

                fuzzy

                “Il trucco è isolare i super diffusori”

                non mi sono spiegato: se do al tizio che fa il contact tracing una lista di 50 persone, magari per alcune delle quali non ho il numero di telefono o l’indirizzo mail, il tizio ci impiegherà quanto a reperire tutti? due ore?
                ma se in una giornata ci sono 10 roberti, di ore di lavoro gliene serviranno 20 e ieri c’erano 400 casi…

              • PinoMamet scrive:

                Poi tieni presente che io faccio l’insegnante attualmente…

                di persone ne vedo e incrocio almeno (almeno) 200 tutti i giorni…

                poi nell’ora buca vado a fare spesa e saranno un’altra decina perlomeno, e ringraziamo che vado in macchina e non in treno o in autobus…

                quindi mettiamo (mai sia!) che mi trovino positivo, bene, do una lista di 200 persone, studenti e colleghi e bidelli, fanno tutti il test e salta fuori magari un altro positivo… che non c’entra niente con me!

                e quello che mi ha contagiato è stato magari l’operaio del comune che piantumava gli alberi e di cui non mi sono per niente ricordato…

                mi sembra una cosa del tutto inutile, allarmistica e in ultima analisi controproducente: anche quando ho scoperto chi mi ha contagiato… e chi se ne frega?

                L’importante è che non si contagino altri, per cui il sistema attuale
                (sei positivo: stai in quarantena) mi sembra il più logico, con buona pace di Crisanti.

              • Fuzzy scrive:

                Si, occorre che il numero dei casi complessivi sia sufficientemente basso altrimenti è come se la pandemia passasse alla modalità influenzale.
                Non so come funzioni la scuola.
                Da quello che si legge, dovrebbe essere un ambiente ad altissimo rischio. L’anno scorso
                la seconda ondata è iniziata con la scuola.
                Poi se non ricordo male sono state avviate le didattiche a distanza per medie superiori e università. Tra l’altro sono ambienti stretti e poco ventilati con assembramenti da pollaio.
                Non dico niente.
                Comunque fino a poco tempo fa la situazione complessiva dei contagi era tale che si poteva avviare un tracciamento. Ma non capisco perché, queste cose così “orientali” non piacciono agli occidentali.
                E quindi ci teniamo i morti.

              • PinoMamet scrive:

                “Da quello che si legge, dovrebbe essere un ambiente ad altissimo rischio. L’anno scorso
                la seconda ondata è iniziata con la scuola.”

                Non so se è iniziata con la scuola: così dicono, ma ho i miei dubbi.

                Secondo me è iniziata con gli assembramenti prima dell’anno scolastico, quando nessuno controllava e i miei studenti erano tutti in giro ammucchiati;

                ma sopratutto, per colpa dell’ incapacità del governo di coordinare e organizzare meglio i trasporti, con la decisione assurda di diminuirli anzichè aumentarli.

                L’idea, boh, era quella punitiva/poliziesca: c’è il covid, perciò dovete fare penitenza e soffrire!
                invece di risolvere i problemi…

                Quanto ai tracciamenti, che io sappia in Italia hanno provato a farli nella primissima fase dell’arrivo del virus, quando i contagiati si contavano a decine, e non hanno funzionato neppure lì.

                Difficile pensare di farli funzionare con migliaia di casi…

              • Fuzzy scrive:

                Morti covid in Italia 133.034
                popolazione stimata al 1º gennaio 2021 di 59 mln 258mila

                Morti covid In giappone 18.338
                Nel 2018 la popolazione stimata del Giappone era di 126 496 000 abitanti.

                Facendo le debite proporzioni, per ogni decesso in Giappone, in Italia ce ne sono stati circa 14,7.
                Mah.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Fuzzy

                “Facendo le debite proporzioni, per ogni decesso in Giappone, in Italia ce ne sono stati circa 14,7.”

                Subito, intervento chirurgico di mandorlizzazione agli occhi di tutti gli italiani.

                OBBLIGATORIA!

                Mi sembra l’unica conclusione sensata.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “Giappone”

                フォンタナとガレラ

                ossia, “Fontana e Gallera” in giapponese.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                oppure potremmo adottare la stessa definizione di “morte per Covid” del Giappone

                di solito, e lo dico da umile contatore di macchine utensili, il trucco migliore è quello, manipolare la definizione iniziale di quello che devi contare

                saluti

              • Fuzzy scrive:

                Mandorlizzazione

                Adesso, volendo si può cercare una logica in tutto questo.
                Non credo sia facile

                Era già nelle premesse.
                Però quei numeri, nella loro enormità, qualcosa dovranno pur significare. E chi ne parla?
                Voglio dire, se danno fastidio, teniamoli pure nascosti. Si rimuovono tante cose, rimuoviamo pure questa.
                Speriamo almeno che l’Italia riesca a qualificarsi per i mondiali.

              • Fuzzy scrive:

                Francesco
                Macchine utensili
                Non credo che in giappone manipolino i dati dei decessi, (e neanche in Cina) perché in corrispondenza delle olimpiadi c’è stata un’impennata
                poi riassorbita.
                Ma se lo fossero, allora sarebbe comunque un problema, perché allora i vari complottisti inizierebbero a ricevere un certo credito.

              • Francesco scrive:

                i complottisti prendono dati di fatto veri e ci costruiscono castelli in aria falsi

                vedi l’affermazione “il vaccino non ti protegge al 100%” che diventa “il vaccino non ti protegge” … da una verità banale a una cazzata da fucilazione immediata

                ciao

              • Daouda scrive:

                Credevo fossero da fucilare e torturare le merde che dicevano che lo pseudovaccino NON era sperimentale ed immunizzava ( ossia totalmente ) senza che creassero le varianti…

                Vabbè

    • PinoMamet scrive:

      To’, leggendo il nome Crisanti credevo di leggere la solita cazzata catastrofistica.

      Invece c’è sì la solita recriminatoria (“il governo non ha fatto quello che ho detto, anzi, pensato io, e quindi sbaglia”) ma tutto sommato non è così tragico come me lo immaginavo.

      Pessimo segno! 😀 Ormai l’esperienza mi ha insegnato che Crisanti ha torto 😉

  8. Miguel Martinez scrive:

    Articolo in stile un po’ leggero e impreciso, ma non mi sono preso la briga di leggere l’articolo scientifico che viene commentato, ve lo presento così (con DeepL)

    Fonte: https://futurism.com/neoscope/human-brains-shrinking

    Il cervello umano si sta riducendo, avverte lo scienziato

    Uno scienziato ha confermato ciò che molti che guardano le notizie via cavo hanno sospettato per un po’: i cervelli umani stanno diventando più piccoli.

    J.M. Stibel, uno scienziato del cervello al Museo di Storia Naturale di Los Angeles e autore dello studio, pubblicato sulla rivista Brain, Behavior and Evolution, dice che la dimensione del cervello umano è notevolmente diminuita negli ultimi 50.000 anni. Infatti, lo studio ha scoperto che le dimensioni del cervello sono diminuite di oltre il cinque per cento nei moderni homosapiens.

    Stibel ha anche trovato prove che le dimensioni del cervello rispetto al nostro corpo – noto come encefalizzazione – è diminuito pure, soprattutto a causa dell’obesità.

    Nonostante questo, però, il documento ha notato che le misure di “intelligenza generale e il livello di istruzione sono tutti aumentati durante gran parte del secolo scorso”. Infatti, fattori ambientali come la salute, l’istruzione e la tecnologia potrebbero aver compensato il fatto che il nostro cervello si stava riducendo – o che il volume del cervello non è fortemente correlato all’intelligenza.

    Va notato che Stibel ha usato il QI come misura dell’intelligenza. Il parametro ha una lunga e sordida storia come strumento usato per privare di diritti le comunità emarginate, ed è stato anche ampiamente criticato per collassare diversi tipi di intelligenza in una metrica troppo semplicistica. Tuttavia, è ancora ampiamente considerato un punto di riferimento standard per valutare la funzione cognitiva.

    Sconcertante, Stibel sottolinea che “una significativa diminuzione del QI è stata notata negli ultimi 30 anni in molte parti del mondo, con i maggiori cali che si verificano nelle nazioni industrializzate”. Ciò significa che i fattori ambientali potrebbero non essere in grado di aiutare ad aumentare o mantenere il nostro livello di intelligenza a lungo termine.

    Così il mondo di “Idiocracy” potrebbe effettivamente diventare una realtà in futuro – cioè, se non lo fosse già.

    • Francesco scrive:

      Posso dire che sono impressionato dalla ottusità di comparare il peso del cervello a quello totale del corpo, mentre è in corso una epidemia di obesità?

      Capisco la passione analfabeta per i numeri ma credevo ci fossero dei limiti.

      Inoltre, scusate, da un lato mi dice “il cervello è più piccolo rispetto a 50.000 anni fa, poi il QI è più basso rispetto a 30 anni fa” … no comment

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Posso dire che sono impressionato dalla ottusità di comparare il peso del cervello a quello totale del corpo, mentre è in corso una epidemia di obesità?”

        😀

        Sai che se dimagrisci diventi più intelligente?
        Potrebbe pubblicare un paper in una di quelle riviste pirata, tipo quell’articolo che parlava del ruolo dei Pokemon nella diffusione del covid…

        https://www.the-scientist.com/critic-at-large/opinion-using-pokmon-to-detect-scientific-misinformation-68098

        • Francesco scrive:

          minkia Miguel!

          tu pensi di scherzare ma secondo me un paper progressista sull’obesità come complotto per far diventare più stupide le classi disagiate/minoranze etniche/gruppo di vittimi a caso potrebbe farci vincere un sacco di premi e renderci famosi

          poi iniziamo a tenere discorsi A PAGAMENTO sul tema nelle Giornate Mondiali contro l’Obesità, contro l’Ingiustizia, contro il Razzismo, contro il Burro, per l’Inclusività e così via

          insomma, ci siamo sistemati da qui alla morte per vecchiaia 😀

  9. Miguel Martinez scrive:

    Tornando in tema (la scuola)…

    Capisco che i prof abbiano problemi con un alunno che sceglie di chiamarsi Geremia.

    Come l’assistente del Numero Uno di Alan Ford.

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/11/19/news/pisa_liceo_rivolta_percorso_transgender_negato_studente-327015034/
    Firenze
    Firenze
    Pisa, no del liceo a nuova identità per lo studente trans: “Urta la sensibilità dei prof “. Ragazzi occupano la scuola
    19 Novembre 2021 1 minuti di lettura

    Geremia ha 17 anni e frequenta il liceo Ulisse Dini di Pisa, uno tra gli istituti scientifici più antichi d’Italia. Per la scuola, però, il suo nome è un altro, e anche il suo genere è diverso. Già, perché Geremia è uno studente transgender. Al quale il liceo pisano ha negato – almeno per il momento – l’attivazione della carriera Alias, che gli avrebbe permesso di utilizzare un’identità diversa da quella anagrafica in attesa della transizione.

    Un “no” motivato con il rischio che riferirsi a Geremia come “studente”, e non più come “studentessa”, avrebbe potuto “urtare la sensibilità” di alcuni docenti.

    • paniscus scrive:

      …che poi, continuo a non capire perché il diritto a cambiare nome debba essere riservato solo ai trans.

      Se una regolarissima fanciulla cis-etero-mainstream che si è beccata controvoglia un nome tradizionale di famiglia ma bruttino, decide che lei non si sente Carmela ma si sente Aurora o Alice,

      oppure se un figlio di fricchettoni indo-buddisti che è stato chiamato Siddharta o Akash decide che non si sente Siddharta ma si sente banalmente Marco,

      perché questi non hanno diritto al cambio (informale) di nome e al percorso Alias, solo perché non hanno cambiato sesso?

      Il mondo (e in particolare il mondo dei bambini e degli adolescenti) è strapieno di gente che non è soddisfatta del nome che ha ricevuto dai genitori. Che c’entra la transessualità?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ paniscus

        “nome”

        So che in USA questo era un diritto riconosciuto a tutti, in base al principio che ciò che un uomo fa col proprio nome è affar suo.

        Stando a Wiesenthal, ciò ha favorito molto la fuga dei criminali nazisti nella zona d’occupazione USA della Germania nella”immediato dopoguerra.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        “oppure se un figlio di fricchettoni indo-buddisti che è stato chiamato Siddharta o Akash decide che non si sente Siddharta ma si sente banalmente Marco”

        per esperienza mia, questi figli-di-originali sono spesso assai orgogliosi del loro nome, lo pronunciano alla cazzo di cane e ti raccontano ogni tre per due la bellissima storia di come sono stati chiamati così. Specialmente se sei una ragazza sotto i 30 anni 😉
        Ne conosco almeno un paio.

        Sicuramente ce ne saranno anche di quelli che vorrebbero chiamarsi Marco o Luca…

        • PinoMamet scrive:

          Non voglio fare nomi (anche perché è un nome davvero raro) ma uno di questi che conosco ha un nome strano perché è stato concepito (così racconta) in un posto particolare ed esotico.

          ha anche un fratello, che è stato concepito banalmente in Italia in un paese qualunque, e perciò i genitori gli hanno dato un nome qualunque.

          Il fratello è simpatico, ma il bello è che non lo caga nessuno: tutti pendono dalle labbra dell’originale, che è pesante come un tronco…

    • Peucezio scrive:

      L’articolo non è accessibile gratis, quindi non ho capito granché della storia.

      • Miguel Martinez scrive:

        per Peucezio

        “accessibile gratis”

        Pisa, no del liceo a nuova identità per lo studente trans: “Urta la sensibilità dei prof “. Ragazzi occupano la scuola
        di Andrea Bulleri
        La protesta dei ragazzi delliceo Dini
        Geremia aveva chiesto di accedere all’attivazione della carriera Alias, i suoi compagni si sono ribellati e sul caso il parlamentare. Fratoianni presenta un’interrogazione al ministro Bianchi
        19 Novembre 2021
        1 minuti di lettura

        Geremia ha 17 anni e frequenta il liceo Ulisse Dini di Pisa, uno tra gli istituti scientifici più antichi d’Italia. Per la scuola, però, il suo nome è un altro, e anche il suo genere è diverso. Già, perché Geremia è uno studente transgender. Al quale il liceo pisano ha negato – almeno per il momento – l’attivazione della carriera Alias, che gli avrebbe permesso di utilizzare un’identità diversa da quella anagrafica in attesa della transizione.

        Un “no” motivato con il rischio che riferirsi a Geremia come “studente”, e non più come “studentessa”, avrebbe potuto “urtare la sensibilità” di alcuni docenti. Una decisione che ha fatto infuriare compagni e rappresentanti d’istituto. Al punto che lunedì scorso i ragazzi, già in protesta per la carenza di aule, hanno deciso di occupare la scuola. E ora il caso è approdato anche alla Camera, con il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni che annuncia un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.

        “È assurdo che uno studente non possa veder riconosciuta la propria identità perché qualche professore potrebbe rimanere turbato dal cambiamento, come ha sostenuto la preside”, attacca Samuele Badalassi, uno dei rappresentanti d’istituto del Dini. “Dopo le nostre proteste, la dirigente ha fatto un passo avanti: ha detto che la questione sarà discussa al prossimo consiglio d’istituto, il 13 dicembre. Speriamo non sia un modo per tirarla per le lunghe”. Ai ragazzi, la scelta di negare a Geremia la carriera Alias appare incomprensibile: “Gli consentirebbe di essere riconosciuto per ciò che è. Altri istituti già lo fanno”, osserva Andrea Aretini della Rete pisana degli Studenti Medi, secondo cui “è proprio dalle scuole che dovrebbe partire il cambiamento su questi temi”.

        Solidarietà a Geremia è arrivata anche da Nicola Fratoianni, che sul caso ha annunciato un’interrogazione al ministro Patrizio Bianchi: “Sostenere che l’istituto non è pronto per la carriera Alias è imbarazzante e inaccettabile” attacca il segretario di Sinistra italiana. “La scuola deve favorire l’inclusione, sempre. Il ministero dell’Istruzione – ha concluso – attivi una verifica sul Dini”.

  10. roberto scrive:

    Aggiornamento da Lussemburgo
    Moltissimi casi, ma ancora, chissà perché relativamente poca gente in ospedale
    31 in ospedale + 14 in terapia intensiva

    Di questi rispettivamente 17 (54%) e 8 (57%) sono non vaccinati

    E quindi il 15% della popolazione non vaccinata rappresenta oltre la metà degli ammalati gravi

    Conclusione?

    • Miguel Martinez scrive:

      per roberto

      “Conclusione?”

      Scusa, sei sicuro delle cifre? In un paese di 600.000 persone, ci sono 17 persone in ospedale? Non ho capito se gli otto poi vanno tolti o no dai 17, in questo caso sarebbero 9 + 8.

      Sei sicuro che non stai citando qualche novax estremista come fonte?

    • Miguel Martinez scrive:

      Che poi se i non vaccinati sono il 15% della popolazione, sarebbero ben 90.000 persone.

      Su 90.000 si ammalano in 17?

      Dai, ricontrolla le cifre, mi sembra una propaganda no vax di quelle demenziali.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma veramente bisogna spiegare? Cioè, dopo due anni di epidemia ancora non è di dominio pubblico come funziona?

      • Miguel Martinez scrive:

        E quante persone sono in ospedale perché fumano o perché sono cadute dal monopattino senza casco?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Una percentuale minima di tutti coloro che si sono esposti al pericolo, suppongo. Ma pure di tutti i giocatori di roulette russa solo circa diciassette su cento muoiono, per cui invito tutti a promuovere questo eccitante sport.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “Una percentuale minima di tutti coloro che si sono esposti al pericolo, suppongo.”

            Non lo so.

            Credo che Roberto si sia informato su qualche sito no vax spinto, magari i dati reali sono molto peggiori.

            Ma facciamo conto che sia come dicono i no vax, e arrotondiamo – 20 ospedalizzati su 100.000 non vaccinati, fanno 4.999 che non vanno in ospedale e uno che ci va, e meno di mezzo che cattivamente ruba il posto in terapia intensiva.

            Ora, quanti fumatori finiscono prima o poi in ospedale per disturbi strettamente collegati al consumo di tabacco? Se sono due su 5000, siamo già al doppio di pericolosità del Covid…

            Eppure credo che in Lussemburgo sia permesso fumare, e anzi guadagnare vendendo sigarette.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non ho mai sentito parlare di una saturazione delle terapie intensive causata dal tabagismo, però.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Non ho mai sentito parlare di una saturazione delle terapie intensive causata dal tabagismo, però.”

                Ah, il tabacco non fa male!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Questo sarebbe un corollario di quel tuo ragionamento seguendo il quale si ricavava che un suicidio, commesso al di sopra di una certa età, allungherebbe la vita?

            • roberto scrive:

              Dai Miguel ancora con sta cazzata ti prego….

              Ti ho già spiegato dove prendo le cifre, sono quelle ufficiali del governo lussemburghese
              https://covid19.public.lu/fr/actualite-covid-19/communiques/2021/11/17-retrospective.html

              Ti sembrano pochi?
              E vabbè tra un po’ girerai con la bandierina “no dittatura sanitaria” l’abbiamo capito tutti

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ti sembrano pochi?”

                Non mi sembrano né pochi né molti.

                Mi sembrano 17 su 90.000.

                Poi se ho sbagliato qualcosa nel conto, me lo spieghi.

              • roberto scrive:

                No è tempo perso

                Segnalo dati, pensa quel che vuoi

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “E vabbè tra un po’ girerai con la bandierina “no dittatura sanitaria” l’abbiamo capito tutti”.

                Ma non ho capito: sei felice di dover non vivere?

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “ Ma non ho capito: sei felice di dover non vivere?”

                Io???????
                Io sono solamente furibondo perché le prossime restrizioni arriveranno per colpa di quel 15% che rappresenta oltre la metà di quelli che si ammalano gravemente….

                È per questo che propongo
                1. Smetterla di contare i contagiati ma contare solo la gente in ospedale distinguendo tra vaccinati e non
                2. Tetto massimo per i letti in ospedale per chi volontariamente non si vaccina
                3. Liberi tutti

              • PinoMamet scrive:

                Potrei sottoscrivere la proposta di Roberto.

                La cura ancora non c’è, ma il vaccino sì.

                Vaccinatevi e lasciateci vivere!

                O almeno lasciateci vivere e poi fate quello che vi pare.

              • daouda scrive:

                porca madosca Robbè te sei ritardato ao.

                Te fidi pure dei dati? Ao lo pseudo vaccino entro 5 mesi termina! DIN DON DIN DON DIN DON, ciarivi?

              • daouda scrive:

                le cure non ci sono??? Bah

                Lasciateci vivere? Aribah.

                Affidarsi ai dati di governi che hanno comprato vagonate di milioni di dosi ed aspettarsi che essi dicano ” ué guagliò se simm sbajete” me pare un po’ arduo.

                La cpsa singolare è che sia proprio la Giordania Costiera invece a fare da aprifila a tale narativa che dopo l’inverno ( chiaramente dopo la terza dose ) magari farà capolino pure qui…ma a parole, visto che alle parole i fatti non seguono mai, come è giusto che sia per il potere.

              • daouda scrive:

                1 lo fanno già a piacere quando serve

                il 2 già lo fanno perché se ciài 4 tumori e sei positivo vai a reparto coi tumorati, mentre se sei no vax vai coi covis conteggiati

                il 3 già c’è me pare o no cojò?

                Non pensavo che scrivessi a cazzo de cane tanto per. Buono a sapesse

              • daouda scrive:

                Ad ogni modo ve posso garantì che per due raggioni principali, l’ambiente no-bla bla bla è pieno de infami.

                a) se vincessero ( e non è detto che non sia stato tutto previsto così, ma allora i “vaccinati” avrebbero na bella punizione me sà eh , ma non è questo il punto ) se rivelerebbero peggio

                b) per il fatto che soo di norma gente ritardata e di carente buonsenso , arrivisti pure qualcuno, esacerberanno lo scontro.

                Tutto per dire che la dittatura non c’è, ma è un bel progetto che ha bisogno di capri espiatori dal basso per il punto b) e di elite malvagge da fronteggiare per il punto a).

                Stay tuned!

              • roberto scrive:

                “ Non pensavo che scrivessi a cazzo de cane tanto per. Buono a sapesse”

                Eccheccazzo mi leggi da anni, almeno questo dovevi averlo capito daou’!

              • daouda scrive:

                ahahahah

                dai mài capito. Certe volte però pé i discorsi de merda che fate, me viè quasi d sperà che entro 10 anni soffrite come bestie e ve levate dar cazzo.
                Se succedesse, ovviamente l’unica cosa da fare sarebbe venivve a pijavve per culo e ddi ” te dev bagare le gure”.
                Ringraziando DIO me ripijo subbito, perché dovresti aver capito che non sono un negletto che ariverebbe a tanto o siabbasserebbe a tali discorsi irrosori e deficienti.
                Per questo me incazzo, dovendo constatare che del cambiamento non frega a nessuno e che gli ansioni od i riottosi fanno parte del programma come i menefreghisti che vogliono vivere.
                Quasi quasi però conviene girà colla pistola e gambizzà la gente quando se lamenta, semo tutti bboni a piagne quanno ce toccheno pungolati nel vivo.
                Cioè me faccio schifo io che non sò troppo forte e col culo parato pé potemme permette na cosa der genere…

    • roberto scrive:

      Ma a parte il novax Miguel che ormai è perso,

      Che conclusione ne possiamo trarre da

      “ E quindi il 15% della popolazione non vaccinata rappresenta oltre la metà degli ammalati gravi”?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        ““ E quindi il 15% della popolazione non vaccinata rappresenta oltre la metà degli ammalati gravi”?”

        che su 600.000 lussemburghesi, 8 non vaccinati (su 90.000) finiscono in terapia intensiva, contro (poniamo) 7 vaccinati (su 510.000).

        Ci siamo?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Ci siamo?”

          Non abbiamo nessun dato su fumatori o guidatori di monopattino.

          Statistiche a caso:

          200,000 lussemburghesi fumano. Sono molto fortunati, infatti solo 20 – uno su diecimila – ha qualche problema, e finisce in ospedale per un tumore o altro.

          Quindi abbbiamo 20 persone in ospedale per gli effetti del fumo perfettamente legale, 17 per gli effettti del covid con relativi divieti.

          Ti torna o ho sbagliato qualche conto?

          Parlo sempre da vaccinato, che crede che i vaccini riducano lievemente i rischi, almeno per ora.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ci sono 20 persone in terapia intensiva per gli effetti del fumo, oggi?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per MT

              “Ci sono 20 persone in terapia intensiva per gli effetti del fumo, oggi?”

              non ho la minima idea. Aspettiamo che Roberto ci spieghi chi occupa gli altri posti in ospedale.

              Ho solo teorizzato che ci possano essere 20 persone su 600.000 finiscono in ospedale per vicende collegate al consumo di tabacco.

              • roberto scrive:

                No Miguel te l’ho detto, mi limito a postare ogni tanto notizie curiose ma non ho tempo da perdere a spiegare o convincere nessuno

                È un po’ l’argomento principale per il quale sono a favore dell’obbligo vaccinale

                Chi voleva capire ha capito per gli altri non c’è nulla da fare

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Che finiscono in ospedale per quanto tempo e lungo quale intervallo di tempo? E il loro ricovero richiede precauzioni particolari, tipo la creazione di reparti speciali di isolamento?
                I fumatori, inoltre, sono tassati. Possiamo imporre una tassa sui giorni di non vaccinazione? Non penso.

              • Peucezio scrive:

                No, però potremmo abbassare le tasse ai vaccinati.
                In un paese con pressione fiscale abnorme non sarebbe affattuo fuori luogo ridurla alla maggior parte della popolazione.

            • daouda scrive:

              Che il “vaccinaìo” a breve termine ( 5 mesi poi è come non aver mai ricevuto la putntua ) funzioni me pare pure necessario…fa pure che nun serva ad un cazzo!

  11. Mauricius Tarvisii scrive:

    Su No-vax e sì-cazz vari.

    Il buon Maslow, formulando la sua teoria sui bisogni, ci insegna che:
    – i bisogni hanno una gerarchia, che parte dai più basilari (mangiare, dormire, essere sicuri) e arriva fino a quelli più alti (l’autorealizzazione, cioè tutte le componenti ideali e via dicendo)
    – l’individuo tende a soddisfare i bisogni più alti solo dopo che ha soddisfatto quelli più bassi (è raro che qualcuno pensi alla propria libertà di parola se non ha di che mangiare)
    – la privazione della soddisfazione dei bisogni inferiori crea infelicità, la soddisfazione di quelli superiori crea felicità. Il contrario non è altrettanto vero, per cui i bisogni inferiori soddisfatti tendono a non portare nessun piacere all’individuo

    Date queste premesse, in Occidente siamo normalmente abituati ad una totale saturazione dei bisogni inferiori e la maggior parte della nostra attenzione è destinata a quelli superiori. La salute, per esempio, rientra tra i bisogni di sicurezza, mentre la libertà rientra tra quelli di autorealizzazione: puoi discutere su quale dei due bisogni sia più importante solo se il bisogno di sicurezza è soddisfatto. Ma soddisfare il bisogno di sicurezza non porta felicità: per quella devi avere soddisfatto il bisogno superiore, quello di libertà.
    Ecco perché il no-vax andrà comunque in ospedale quando starà male (rimedia alla mancata soddisfazione del bisogno inferiore), ma prima, quando il bisogno inferiore era soddisfatto, rompeva le palle per quello superiore.

    Sono banalmente persone capricciose, abituate ad avere tutto quello che vogliono sempre e subito, come bambini mai cresciuti.

    • Moi scrive:

      Inoltre i “Moderati” No Green Pass NON vogliono vaccinarsi MA vogliono poter andare dappertutto come e quando vogliono, quando in teoria (!) dovrebbero essere i primi loro stessi a evitare “assembramenti” … paradossalmente, hanno più senso intrinsecamente coerente i “Massimalisti” No Vax o addirittura Che-il-Covid-NON-Esiste !

      • Moi scrive:

        Da quel che ho capito, 9 No Green Pass su 10 sono anche No Vax : gente che dice espressamente (!) di aver più paura del vaccino che del Covid19, ovviamente Covid19 accettato come Dogma 😉 … No Covid Duro & Puri credo che siano pochini.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Da quel che ho capito, 9 No Green Pass su 10 sono anche No Vax ”

          Ma esistono anche altre posizioni. Io sono sicuro che il vaccino, sopra una certa età e per un breve periodo, riduce il rischio di finire in ospedale, ho il Grimpasse, e un po’ ne approfitto e un po’ me ne vergogno.

          Quello che non mi va giù è la narrazione miracolistica sulla vaccinazione che dovrebbe “vincere” la “guerra” contro il virus, e chi non si vaccina è un traditore della patria, e se ci vacciniamo tutti “la vita ricomincerà in modo normale”. Il tutto accompagnato da un tono di superiorità, di disprezzo e a volte di vero e proprio odio, che trovo estremamente sgradevole.

          Mentre contemporaneamente si sa che il virus muta continuamente, e si riconosce un’efficacia sempre più breve ai vaccini, e si inizia adesso a imporre la famosa “terza” dose, cui seguiranno inevitabilmente la quarta, la sesta e la dodicesima.

          Senza riconoscere la stagionalità delle “ondate”, senza considerare il fatto che paesi con politiche molto diverse hanno situazioni molto diverse (si parlava del fatto che la Svezia ha avuto una durissima prima ondata e oggi è relativamente tranquilla, la Slovenia ha sofferto poco per la prima ondata, e oggi subisce pesantemente la quarta; o del Giappone dove dicono che la variante delta si stia estinguendo… tutte cose troppo complicate, non ho voglia adesso di documentarmi seriamente, ma danno un’idea).

          D’altra parte è un cosino invisibile e in incessante movimento, mica un nemico da sterminare a cannonate.

        • PinoMamet scrive:

          Il vaccino è una pezza, miracoli non ne fa, ma per ora c’è bisogno di questa pezza.

          Giova ripetere a tutti che non ci sono guerre in corso, e che il vaccino non è un’ “arma” ma una roba medica.

          Rimaniamo in attesa del prossimo arrivo delle cure antivirali adatte al Covid e della sua naturale endemizzazione e riduzione di pericolosità, come accaduto per tutti i coronavirus.

          Senza paranoie, senza allarmismi e senza pessimismo autoflaggellanti, che avrebbero l’unico effetto di fare dire “e allora se dobbiamo tenere il Covid per sempre tanto vale godere subito e poi crepare”.

          Perché le persone normali sono così: solo, in Italia abbiamo una quantità particolarmente elevata di paurosi, di lettori di enciclopedie mediche (ora online) e di ipocondriaci, ma non reggeranno per sempre di fronte alle spinte naturali e il loro fronte sta già cedendo.

          Ceterum censeo Speranzam fanculandum esse. E Crisanti pure

          • Francesco scrive:

            se sono come le cure per il raffreddore mi sa che hai voglia ad aspettare …

          • PinoMamet scrive:

            Le stanno già sperimentando.

          • roberto scrive:

            daccordo con pino tranne su

            “solo, in Italia”

            no, anzi, mi sembra che in italia stiate messi moooolto meglio, quissù è un vero incubo di scienziati da strada, e nei paesi dell’est credo che sia molto peggio (e qui lo vedo in proporzione nell’ambiente in cui lavoro)

            mi domando se
            1. paesi di lingua tedesca: c’è una grandissima tradizione di pseudomedicina alternativa, pensiamo all’incredibile fenomeno degli Heilpraktiker…diplomati in fantamedicina
            2.paesi dell’est: assenza totale di fiducia nelle autorità
            3. francesi: cagacazzo per ragioni estetiche, gli piace fare il ribelle che dice no, anche quando sono dei mandarini dell’amministrazione più potente d’europa

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            “Perché le persone normali sono così: solo, in Italia abbiamo una quantità particolarmente elevata di paurosi, di lettori di enciclopedie mediche (ora online) e di ipocondriaci, ma non reggeranno per sempre di fronte alle spinte naturali e il loro fronte sta già cedendo.”

            Guarda, io spero di cuore tu abbia ragione.
            Sono meno ottimista, ahimè…

    • Peucezio scrive:

      Mauricius,
      non sono d’accordo.
      La gente di una volta cercava come poteva di godersi la vita, si ubriacava, copulava, andava a mignotte, giocava, ne combinava di tutti i colori.
      Ma se ne fregava della salute.
      Oggi la gente ne è ossessionata (e i no-vax ne sono l’esempio più lampante, come anche tutti i vari paranoici del covid).

      Le cose non funzionano nel modo lineare che dice Maslow.
      Il benessere ha creato una società di morti viventi, non di contemplativi che cercano piaceri raffinati. Gente ossessionata dalla salute, ma che non si capisce che se ne fa, visto che la vita che fa è più vegetativa che vitale e morendo adeguerebbe solo la propria condizione biologica a quella spirituale.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La salute fa parte dei bisogni di sicurezza: te ne freghi finché non è direttamente minacciata. Ovvero: bevi fino a farti venire la cirrosi, ma se hai un caso che ti sta per cadere in testa ti sposti.

        • Peucezio scrive:

          Esattamente.
          Volevo dire appunto questo.
          Ossessionarsi a priori per la salute è una delle tipiche manifestazioni della mentalità nevrotica e fobica odierna.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “se ne fregava della salute”

        Mica tanto.

        Se no, Molière non scriveva “Il malato immaginario”. E i miei concittadini non avrebbero chiamato “Sciú Magnificu” il medico.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Andrè

          se fosse come dici tu le malattie veneree e l’alcolismo non sarebbero stati endemici

          l’uomo fa da sempre un sacco di cazzate molto pericolose

          quelli iper-prudenti sono una piccola minoranza

          e forse anche quelli di solo buon senso

          ciao

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “quelli iper-prudenti sono una piccola minoranza”

            Di’ pure “erano”.

            D’accordo sul resto ovviamente.
            Mi chiedo se valga la pena vivere una vita nell’ossessione di perderla.

            • Francesco scrive:

              chiaro che no, anche perchè alla fine crepiamo tutti

              credo i saggi lo abbiano ribadito “da sempre”, mentre noi stolti ci siamo sempre toccati e via a vivere come se dovessimo durare per sempre e avere sempre tempo per rimediare alle vaccate

              oggi la morte è la grande rimossa, credo che l’ossessione sia non invecchiare di aspetto e stare sempre bene

              poi arriva Coscione e la morte diventa una pretesa, per smettere di non stare perfettamente bene

              più funzionali di così al Signore del Male non riesco a immaginarci

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “poi arriva Coscione e la morte diventa una pretesa, per smettere di non stare perfettamente bene”

                Però i Coscione esistono perché, pur di non stare mai male, si sono inventate delle tecnologie assurde.

                E’ significativo che il sinonimo popolare per eutanasia sia “staccare la presa”.

              • roberto scrive:

                Francesco,
                Perdonami l’orrendo sospetto ma quando dici

                “ per smettere di non stare perfettamente bene”

                Non stai parlando del caso di oggi vero?

              • Francesco scrive:

                parlo in assoluto e in totale dell’eutanasia

                chiaro che si può discutere di quanto le macchine mediche eccedano nel tenerci in vita ma io ce l’ho con gli argomenti dei Coscione

                quindi la risposta breve è: sì, anche.

              • roberto scrive:

                ok, perché il tizio di oggi, beh è totalmente paralizzato da 11 anni, suppongo che non si possa dire che vuole smettere di “non stare perfettamente bene”

                https://video.repubblica.it/cronaca/mario-potra-morire-la-mia-vita-e-una-prigione/402070/402780

              • paniscus scrive:

                “ok, perché il tizio di oggi, beh è totalmente paralizzato da 11 anni, ”
                ——-

                E spero che sia evidente a tutti che, se solo potesse muoversi appena, anche solo le mani, si sarebbe già tolto la vita con le sue forze, senza pietire assistenza a nessuno o scaricare la responsabilità su qualcun altro.

                Il motivo per cui chiede la collaborazione di qualcun altro in forma legalizzata è che, appunto, da solo NON può muoversi… e non vorrebbe che chi si offre di aiutarlo rischiasse la galera.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “chiaro che no, anche perchè alla fine crepiamo tutti”
                […]

                D’accordo su tutto.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Peucezio, tra la semplificazione di Francesco tripartita (due estremi e un centro giusto) e la tua dicotomica credo che ci azzecchi di più la sua.
              Infatti non credo che tu ti faccia di droghe pesanti perché è bello godersi la vita alla faccia della salute.

              • Peucezio scrive:

                Beh, no, io ho omesso il tema del nichilismo trasgressivo e temerario dei pazzi autolesionisti perché non era pertinente.

                Ma esiste eccome.
                Ed è l’altra faccia della nevrosi salutista.
                L’ipocondriaco e il pazzo incosciente che cerca la voluttà autodistruttiva del pericolo estremo e gratuito sono due disadattati che hanno paura di relazionarsi col mondo, quindi o devono evitarlo rifugiandosi nel loro isolamento paranoico o devono sfidarlo in modo dissennato e folle.
                Sono due modi di essere autoreferenti, in fondo narcisisti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “nichilismo trasgressivo e temerario dei pazzi autolesionisti”

                “Nichilismo” è un concetto moralistico: io ho una morale, tu che non la condividi sei un nichilista, quindi sei peggiore di me.
                “Trasgressivo” intende una pretesa moralizzante che vuole reprimere la ricerca del piacere individuale, in nome di una microrganizzazione pervasiva della società. Normalmente moralistica, appunto.
                “Temerario” è come si bolla il vitalismo”
                “Pazzi”, così come è usato qui, è un concetto illuminista: noi siamo razionali, illuminati dalla dea Ragione, mentre voi siete pazzi.
                “Autolesionisti” implica che l’autosanitarizzazione dell’individuo: se non trasformi la tua vita in uno sterile reparto di ospedale ti fai del male, quindi ti condanniamo.

              • Peucezio scrive:

                Quindi uno che s’ammazza a vent’anni facendo una gara clandestina con la macchina o diventando eroinomane sarebbe un godereccio?

              • Peucezio scrive:

                Comunque, fammi capire, io faccio mia la tua obiezione e istituisco due eccessi e una giusta via e tu obietti?
                Obietti a te stesso?
                Vabbè, che sei un tipo bizzarro e contraddottorio, ma insomma…

              • Moi scrive:

                L’ Edonismo è autodistruttivo … ma NON servono argomenti religiosi : è ovvio che il desiderio della mente NON ha limiti, mentre il corpo di limiti ne ha eccome; anche nelle migliori condizioni di salute !

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “endemici”

            In un’epoca in cui sesso, crapula e ubriacarsi erano fra i pochissimi divertimenti prima di una fine precoce e di solito dolorosa c’era poco altro da fare (salvo portarsi avanti col lavoro autoinfliggendosi una vita di patimenti fra cilici e digiuni per l’aldilà).

            Per il resto, l’ossessione per le reliquie dei santi non era certo dovuta alla sola devozione, ma al potere terapeutico che l’ignoranza dell’epoca attribuiva loro. Senza la paura delle malattie mica avremmo avuto tutti quei reliquiari.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              no scusa ti sembra una spiegazione

              a) plausibile
              b) coerente con quanto scritto prima

              ?

              ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “pare”

                Si’.

                Non potendosi curare seriamente, ci si rifugiava nella superstizione (in questo caso, delle reliquie). Poi, quando capotava una qualche rara occasione d soddisfare i sensi, lo si faceva (salvo poi digiunare, pentirsi ecc.).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. quanto all’eutanasia, magari la vita è un dono, ma il termine tecnico per un dono che non si può rifiutare è “condanna”. Offrire la possibilità di liberarsi da una immeritata condanna a vita è il minimo che una società civile possa fare. Tra l’altro, fu proprio la proibizione della libertà di scelta a spingere Chesterton verso il cattolicesimo (“Orthodoxy”) e (si parva licet componere) a tenerne lontano me.

      • roberto scrive:

        peucezio

        “La gente di una volta […] se ne fregava della salute.”

        sai che sono sempre scettico su “la gente” (chi?) e “una volta” (quando?)

        ma ammettiamo che ci sia del vero, non è semplicemente perché “una volta” non ci potevi fare nulla? non avevi nessun mezzo per prevenire nulla e nessuna cura per niente e quindi, ecchissenefrega, se devo ammalarmi mi ammalerò?

        • Peucezio scrive:

          Ma no, è che proprio non c’era l’ossessione di avere il mondo sotto controllo. C’era più fatalismo.
          E negli anziani di oggi, soprattutto di ceto basso, si nota ancora.

        • Peucezio scrive:

          Il controllo, fra le manie dell’umanità odierna (ma il male è antico, solo che un tempo era minoritario), è fra le più rovinose.
          Il controllo avvizzisce tutto, addomestica e svuota le cose più belle, il controllo è l’incubo prodotto da un’umanità nevrotizzata.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “Ecco perché il no-vax andrà comunque in ospedale quando starà male”

      Se ha la fortuna di vivere in Lussemburgo, ci andrà uno su cinquemila.

    • PinoMamet scrive:

      “Il buon Maslow, formulando la sua teoria sui bisogni, ci insegna…”

      È una bella teoria, ma non è la Verità Rivelata 😉

      Ci sono molte persone che mettono i bisogni “superiori” o “secondari” al di sopra delle mere necessità vitali
      (“e si chiamano barboni” 😉 diceva John Travolta in Pulp fiction, nel fantastico dialogo sulla carne di maiale)

      Tutta la teoria dà l’idea di funzionare altrettanto bene come giustificazione tanto del capitalismo assoluto quanto del comunismo assoluto (“accontentavi di essere vivi e lavorare ed è già tanto!!”) e infatti la sua puntuale e direi feroce applicazione nel lockdown è servita a peggiorare la situazione di tutti, tranne Bezos e compari.

      Poi magari era necessaria (NON come è stata fatta in Italia) ma come emergenti e ripeto per l’ennesima volta, quando l’emergenza dura in eterno c’è qualcosa che non va.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La sociologia studia dinamiche di massima, non il comportamento di tutti i singoli individui. Barboni, martiri e simili ci sono ovunque, ma sono fisiologicamente pochi.
        Ma, del resto, gli eserciti (cioè gruppi di persone che mettoni in conto di poter morire) non tendono a sbandarsi non appena certe condizioni di sicurezza minina vengono meno per via di accerchiamenti, sfondamenti del fronte e via dicendo?

        • Peucezio scrive:

          Ma è proprio l’analisi di massima che è un po’ debole.
          Non dico sia completamente sbagliata, non fraintendermi.

          Ci sono stati nella storia eserciti caratterizzati dal totale sprezzo della morte (e spesso erano formati da nobili, cavalieri, borghesi, ceti benestanti insomma) e altri di gente molto più pragmatica o, secondo la retorica bellicista, vigliacca (secondo me dotata di buon senso). E spesso era gente di ceto basso, con meno da perdere.

      • Peucezio scrive:

        OMDAP!

    • Francesco scrive:

      scusa ma Maslow è ancora valido? non è troppo vecchia come teoria?

      di solito in sociologia e psicologia le teorie hanno una vita parecchio breve, se non sono troppo fumose e imprecise

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Se fai sociologia da bar è come se fai astronomia da bar: Maslow è buono quanto Galileo. Sono sicuro che teorie più recenti possono approfondire meglio quella che sembra una stranezza: i no-vax che invocano la libertà e poi si presentano in ospedale. Puoi liquidarla con “ipocriti buffoni” (cioè non spiegarti il fenomeno), oppure puoi cercare di capire il perché della cosa.

        • PinoMamet scrive:

          A me non pare tanto una stranezza, però, e neanche incoerenza.

          È la natura umana! Che vuole, semplicemente, tutto.

          Sono le persone rigidamente coerenti con un’idea o ideale o astrazione a essere strane…

          Io- non c’è bisogno di ripeterlo- sono vaccinato e grimpassato e in attesa di appuntamento per la terza dose.
          Ma non trovo strani i no-vax, li trovo magari poco informati o male informati, ma non strani.
          E neppure i no-greenpass, che sono spesso le stesse persone ma non è detto.

          Dopo due anni di rottura di scatole continua sul covid, li trovo fin troppo normali, ahimè.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per PinoMamet

            “A me non pare tanto una stranezza, però, e neanche incoerenza.”

            Per par condicio, diciamo che il vaccinato con la trombosi o la miocardite non dovrebbero nemmeno lui andare in ospedale? In fondo, ha scelto di vaccinarsi…

            Statisticamente sono sicuro che ci siano più non vaccinati con il covid da ricovero, che vaccinati con trombosi da ricovero, almeno sopra una certa età, ma il principio mi sembra lo stesso.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “: i no-vax che invocano la libertà e poi si presentano in ospedale.”

          Ricordiamo che in Lussemburgo, sono uno su cinquemila che lo fa.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Dici che gli altri muoiono e di loro non si sa più nulla, per cui il dato ufficiale di vittime novax dell’epidemia sarebbe ampiamente sottostimato?

  12. Moi scrive:

    … Colpa dei Pokémon ! 😉

    https://www.wtoc.com/2021/10/29/ga-man-pleads-guilty-using-covid-loan-buy-57k-pokemon-card/

    (DUBLIN)

    Ga. man pleads guilty to using COVID loan to buy $57K Pokemon card

    • Fuzzy scrive:

      Ehm, non sono sicuro che sia agenzia Tass
      È più probabile
      Rossiya Segodnya
      Ma per gli intenditori dal palato fine
      https://tass.com/
      Wow.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Fuzzy

      “Covid in Giappone”

      Interessante:
      “La variante Delta del coronavirus in Giappone si è diffusa ad alta velocità e ha soppiantato altre varianti. Ma poiché si sono accumulate mutazioni, riteniamo che sia diventato difettoso e incapace di creare le proprie copie. Dato che il numero di nuovi casi non cresce, crediamo che a un certo punto, attraverso queste mutazioni, il virus si sia diretto direttamente sulla via dell’autodistruzione naturale”, ha spiegato il capo del team di ricerca, il professor Itsuro Inoue, in un’intervista al The Japan Times.

      Allo stesso tempo, lo specialista ha avvertito che l'”autodistruzione” della variante Delta del coronavirus nel Paese potrebbe portare alla comparsa di altri tipi di SARS-CoV-2.

      “Altri ceppi si sono infiltrati a poco a poco, ma il ceppo Delta li ha trattenuti. E quando non c’è nulla per proteggere il confine, c’è un’opportunità per nuovi ceppi di proliferare, poiché la vaccinazione da sola non è una soluzione al problema”, ha aggiunto l’esperto.”

  13. Miguel Martinez scrive:

    Vi segnalo questo articolo di Repubblica:

    https://www.repubblica.it/cronaca/2021/11/23/news/violenza_sulle_donne_il_giudice_roia_sempre_piu_giovani_i_maschi_che_uccidono_il_rispetto_si_studi_a_scuola_-327427682/
    Cronaca
    Cronaca
    Violenza sulle donne, il giudice Roia: “Sempre più giovani i maschi che uccidono. Il rispetto si studi a scuola”
    23 Novembre 2021 2 minuti di lettura

    ROMA – Troppi giovani uomini pronti a minacciare, picchiare, perseguitare, uccidere le donne che ritengono oggetto di loro proprietà, su cui poter esercitare una qualsiasi forma di possesso e supremazia. Fabio Roia, presidente vicario del tribunale di Milano, e componente dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne, è preoccupato. “Dalla nostra analisi – dice – viene fuori un notevole aumento dei casi nella fascia d’età tra i 18 e i 35 anni, con vittime donne ovviamente di età simile o ancora più giovani. E questo è un dato molto rilevante”.
    Podcast – La giornata – Cosa c’è da sapere

    Uomini così giovani non dovrebbero essere condizionati da un simile retaggio culturale. Cosa ne deduce?

    “Infatti. E dunque se, vista dal lato delle donne può essere incoraggiante perché ci fa pensare che ragazze più giovani siano pronte a dire no e a denunciare, dal punto di vista degli uomini vuol dire solo che all’interno della famiglia si continua a trasmettere una cultura patriarcale maschilista. Vuol dire che i figli della cultura del delitto d’onore continuano a lasciare dietro di sé un modello fondato sul predominio dell’uomo sulla donna. Non si riesce a sradicare questa mentalità. E se questi sono i nostri giovani adulti, significa che la nostra opera di prevenzione in famiglia e a scuola è fallimentare”

    Cosa manca? E come si può davvero intervenire in modo efficace?
    “La scuola, innanzitutto. Dobbiamo introdurre una vera materia. La chiamerei “rispetto della diversità di genere” per usare una formula che non spaventi le famiglie magari preoccupate dai possibili contenuti. Una materia che insegni a rispettare i coetanei di genere diverso, mettendoci dentro nozioni di psicologia, storia, il diritto pubblico delle altre nazioni, ma innanzitutto l’educazione. Ed è necessario che nelle scuole intervenga personale formato a dovere, un altro vulnus dell’intero sistema di prevenzione della violenza contro le donne”.

    • Miguel Martinez scrive:

      Una mia cara amica è stata ammazzata a coltellate dal compagno, che poi si è buttato dal tetto di casa sua, quindi quella della violenza sulle donne è una questione reale per me.

      Premesso questo…

      Stiamo parlando di 103 donne uccise, in un paese di 60 milioni di abitanti (e di oltre 30 milioni di donne).

      Ovviamente da moltiplicare per un numero più alto di maltrattamenti, ma non si tratta di un fenomeno “culturale” come invece in Pakistan.

      E il fatto che l’età media dei colpevoli sia bassa, addirittura stia scendendo, è la prova che NON si tratta di un fenomeno culturale, ma di un fenomeno individuale/psicologico.

      E il giudice propone come soluzione che qualche precaria quarantenne laureata in psicopedagogia faccia “progetti”-predica ai ragazzotti sghignazzanti (già renitenti all’ora di religione) dicendo che devono fare i bravi ragazzi.

      • Francesco scrive:

        possiamo iniziare a licenziare in tronco il giudice per palese follia?

        già una che pensa che “rispetto dell’identità di genere” sia un nome accettabile per una materia scolastica … a meno che non sia un cripto-Zan che si cerca di infilare sotto mentite spoglie

        come quando quel porco immondo di Zan infilò gli handicappati nella sua legge, usandoli da scudi umani!

  14. Miguel Martinez scrive:

    Sempre sulla complessità della questione vaccini…

    Mi segnalano l’abstract di un paper presentato alla conferenza dell’American Heart Association il 13 novembre 2021,

    Mi dicono che l’autore “ha un numero di pubblicazioni piuttosto alto e un h-index molto buono se consideriamo che le sue pubblicazioni recensite su scopus appaiono solo nel periodo 1981-2004. Dopo un vuoto fino ad oggi.”

    Da questo cosa devo dedurre, non so.

    Provo a leggere l’abstract, e capisco pochissimo a parte l’aumento “drammatico” di rischi di qualcosa che non conosco ma suona brutto, “Acute Coronary Syndrome (ACS)”.

    Tutti i giorni mi arrivano segnalazioni di questo tipo, che non sono assolutamente in grado di valutare. Ma sospetto che molti di quelli che sanno tutto e vorrebbero impiccare i no vax ai lampioni, non siano molto più competenti di me.

    https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/circ.144.suppl_1.10712

    Our group has been using the PLUS Cardiac Test (GD Biosciences, Inc, Irvine, CA) a clinically validated measurement of multiple protein biomarkers which generates a score predicting the 5 yr risk (percentage chance) of a new Acute Coronary Syndrome (ACS). The score is based on changes from the norm of multiple protein biomarkers including IL-16, a proinflammatory cytokine, soluble Fas, an inducer of apoptosis, and Hepatocyte Growth Factor (HGF)which serves as a marker for chemotaxis of T-cells into epithelium and cardiac tissue, among other markers. Elevation above the norm increases the PULS score, while decreases below the norm lowers the PULS score.The score has been measured every 3-6 months in our patient population for 8 years. Recently, with the advent of the mRNA COVID 19 vaccines (vac) by Moderna and Pfizer, dramatic changes in the PULS score became apparent in most patients.This report summarizes those results. A total of 566 pts, aged 28 to 97, M:F ratio 1:1 seen in a preventive cardiology practice had a new PULS test drawn from 2 to 10 weeks following the 2nd COVID shot and was compared to the previous PULS score drawn 3 to 5 months previously pre- shot. Baseline IL-16 increased from 35=/-20 above the norm to 82 =/- 75 above the norm post-vac; sFas increased from 22+/- 15 above the norm to 46=/-24 above the norm post-vac; HGF increased from 42+/-12 above the norm to 86+/-31 above the norm post-vac. These changes resulted in an increase of the PULS score from 11% 5 yr ACS risk to 25% 5 yr ACS risk. At the time of this report, these changes persist for at least 2.5 months post second dose of vac.We conclude that the mRNA vacs dramatically increase inflammation on the endothelium and T cell infiltration of cardiac muscle and may account for the observations of increased thrombosis, cardiomyopathy, and other vascular events following vaccination.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ peucezio

      “se ne fregava della salute”

      Mica tanto.

      Se no, Molière non scriveva “Il malato immaginario”. E i miei concittadini non avrebbero chiamato “Sciú Magnificu” il medico.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        Ma certo! Quando poi ti ammalavi è chiaro che ti spaventavi e volevi guarire.
        Ma quello non è un preoccuparsi della salute, è un voler, giustamente, evitare la sofferenza e temere la morte.
        Per cui il medico diventa il guaritore magico, da venerare.

        Occuparsi della salute significa prevenire, adottare un certo stile di vita.

        Peraltro non è un caso se l’ipocrondria venisse additata e presa in giro dalla letteratura colta e d’intrattenimento e anche dal sentimento popolare. Il malato immaginario è una macchietta, mica un modello.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “mRNA”

      Non sono un medico. Ma ricordo che quando ci diedero il vaccino Sabin antipolio (la goccia sulla zolletta di zucchero) ci spiegarono che non era il primo vaccino che era stato inventato, che prima ce n’era stato un altro contro la polio, il vaccino Salk, che però ora era stato sostituito perché meno efficace.

      Mi sembra ragionevole pensare che il primo vaccino non sia perfetto, e che altri ne seguiranno. Dopo tutto Jenner invento il vaccino contro il vaiolo nel Settecento, e il vaiolo è stato sconfitto definitivamente solo da pochi anni.

      Da qui a fare ragione ai novax ovviamente ce ne corre.

      Oggi al Galliera di Genova c’è un gruppo di ricoverati per Covid: metà è vaccinato e metà no, quindi il rapporto fra non vaccinati e vaccinati è di 1:1. Se il vaccino fosse perfetto dovrebbe essere di 1:0. A Genova fuori dagli ospedali il rapporto fra non vaccinati e vaccinati è circa di 1:4. Direi che vaccinarsi conviene comunque (anche tralasciando il discorso sul lasciare libere le terapie intensive).

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      miguel

      “Ma sospetto che molti di quelli che sanno tutto e vorrebbero impiccare i no vax ai lampioni, non siano molto più competenti di me.”

      io ne capisco ancora di meno e quindi nemmeno li cerco quegli articoli

      mi dico:
      la stragrandissima maggioranza di medici/ricercatori che si occupano di questa malattia e dei vaccini consiglia di fare il vaccino.
      siccome non ho l’abitudine di provare a calcolare se un ponte tiene il peso della mia macchina prima di passarci sopra o se l’aereo ha abbastanza carburante per portarmi a destinazione, beh con i vaccini uguale, tendo a fidarmi

      poi certo,
      1. ogni 10.000 ponti c’è un ponte morandi che cade
      2. se uno per principio pensa che “ci tanno prendendo in giro” “eh gli interessi di big pharma” “eh loro noncielodicono” “eh ma tu ti fidi di loro! pecora”….capisco che passa il tempo a cercare di capire grazie all’università della vita e a google come fiunzionano i vaccini

      io mi limito a notare semplicemente che un anno fa si andava molto più spesso a finire in ospedale, oggi devi essere sfigato o novax e questo è proprio una cosa che chiunque abbia un livello elementare di matematica potrà capire da solo

      so già che mi dirai che in lussemburgo “ci sono pochi che vanno in ospedale” (ma fai il calcolo con l’italia, 546 in rianimazione ieri e vedi da solo), ma quello è un giudizio di valore soggettivo, sei tu che in base al tuo gusto dici “poco” o “tanto”….mi limito alla matematica elementare che dice “se sei non vaccinato hai x probabilità in più di essere infettato, di andare in ospedale o di tirare le cuoia”

      • Peucezio scrive:

        Va benissimo tutto.
        Ma quando la smettiamo con le restrizioni, visto che i vaccini abbassano vertiginosamente i casi gravi di malattia?

        Questo (non lo dico a te ma a tutti) è un problema INELUDIBILE!

        Ogni minima restrizione (che coinvolga i vaccinati) toglie ogni credibilità alla spinta da parte dello stato a persuadere la gente a vaccinarsi.
        Io mi sono vaccinato e mi sono rotto i coglioni, ripeto, r o t t o i c o g l i o n i , di mettermi la mascherina quando entro in un negozio o in un supermercato.
        Mi si appannano gli occhiali e comunque mi dà fastidio. E comunque non è una cosa normale. Le mascherine le mettono i medici in sala operatoria. Non la gente normale!

        • roberto scrive:

          Tendenzialmente sono d’accordo, anche perché bene o male vado ogni giorno a pranzo fuori e li la mascherina non la metto…quindi che differenza fa se vai al supermercato?

          Ma fondamentalmente ho il solito approccio pratico; è utile? Facciamolo
          È inutile? No

          Tipo, controlli della temperatura, no!
          Ho un ufficio enorme da solo, perché cacchio non posso andarci quando mi pare e smettere di regalare metri quadrati di casa al mio datore dj lavoro?
          Gioco a basket e per un’ora e mezza ci respiriamo in faccia, perché dobbiamo fare i turni sotto la doccia?

          Cose così mi stanno facendo impazzire

          • Peucezio scrive:

            Per me ci sono cose che trascendono anche il criterio dell’utilità.
            Uscire di casa, avere vita sociale, tenere la faccia libera, non come i chirurghi che operano o alcune mussulmane non sono cose utili. Ma sono irrinunciabili.
            Come lo è l’amore, l’amicizia, la buona cucina, il vino, il sesso, la musica, la bellezza e mille altre cose.
            Non esiste utilità al mondo che valga queste cose.

          • Peucezio scrive:

            D’accordo comunque sul senso del tuo commento.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Spesso poi gli esperti stessi si pongono domande senza risposta. Come nelle conclusioni di questo studio:

    https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8482102/

    “Certain characteristics are pointing toward a “rare, but real” clinical entity of myocarditis/pericarditis following COVID-19 vaccination. First, the events occur within days since vaccination. Second, they tend to be more common in males and in younger people. Third, the number of adverse events is greater than the so-called “standard myocarditis incidence rate”. We feel that there should be at least a year of study and follow up from vaccination in clinical trials, the amount of data typically essential for full approval, instead of the 2 months required for emergency use authorization [26].

    At the moment, three questions remain open and unanswered, namely: why is myocardium a side effect? Why are adolescent males affected the most? Why is the onset after the second dose of m-RNA vaccine?”

    • Francesco scrive:

      però mi paiono domande secondarie

      l’unica importante sarebbe quella che confronta questo rischio con quelli che pone il Covid: non esiste una scelta perfetta, solo un calcolo del rapporto costo/beneficio

      ciao

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        ” un calcolo del rapporto costo/beneficio”

        Infatti, conosco diverse persone che si sono vaccinate, ma non hanno fatto vaccinare i figli perché i rischi per loro superano statisticamente i benefici.

        • Francesco scrive:

          il problema è che questi calcoli fatti in casa da gente normale come me e te di solito fanno acqua da tutte le parti

          per questo faccio come Roberto e mi fido

          dopo tutto, sono solo un umile contatore di torni e allenatore NBA!

  16. Miguel Martinez scrive:

    Queste sono le cose che fanno diventare no vaxxe..

    Un signore scrive “i vaccini uccidono” con un pennarello rosso su un cartellone all’ingresso del luogo dove si fanno i vaccini a Firenze.

    Ecco la maniera creativa in cui ciò viene raccontato da Repubblica:

    Source : https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/11/18/news/firenze_polizia_v_v_no_vx_perquisizioni-326824077/

    Firenze, cinque perquisizioni per la rete No Vax. Dipendente Asl indicava i bersagli

    18 Novembre 2021

    “Accettare l’idea che sia necessario lottare contro questo nemico e che sia necessario farlo in prima persona perché nessuno verrà a salvarci”. Parlavano così tra loro in chat i No Vax perquisiti dalla Digos della questura di Firenze, responsabili secondo gli investigatori di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata a compiere danneggiamenti e imbrattamenti contro luoghi simbolo della campagna vaccinale.

    Cinque le perquisizioni eseguite dalla polizia nei confronti di altrettanti esponenti del movimento “V_V” (Voce di lotta non violenta per la libertà e i diritti umani), nelle province di Firenze, Pisa, Brescia, Como e Viterbo. Il gruppo però, secondo le indagini coordinate dalla direzione centrale della polizia di prevenzione e procura di Firenze, era composto da più di 20 mila membri, attivo sulle principali piattaforme social con oltre 50 tra pagine, gruppi, canali e chat.

    “Accettare l’idea che sia necessario lottare contro questo nemico e che sia necessario farlo in prima persona perché nessuno verrà a salvarci – scrivevano sul web i perquisiti – Significa vivere quotidianamente l’importanza della lotta e della nostra partecipazione ad essa perché, compatibilmente con la nostra vita quotidiana, il guerriero sa che ciò che non fa lui non lo farà nessun altro”.
    Atti vandalici no vax al Mandela Forum, indagato un trentenne
    di Luca Serranò 26 Agosto 2021

    Tra loro un ruolo di primo piano lo avrebbe avuto un giovane della provincia di Pisa, che si sarebbe reso responsabile nell’agosto scorso delle scritte contro l’hub vaccinale al Nelson Mandela Forum di Firenze. Sarebbe stato sempre lui l’autore di altri imbrattamenti e danneggiamenti in quegli stessi giorni a Pontedera ed Ospitaletto nel pisano e a Empoli, Castelfiorentino e lungo la Fi.Pi.Li, nel territorio fiorentino. Per gli investigatori, avrebbe agito dopo aver ricevuto informazioni da un dipendente dell’Asl fiorentina che indicava i bersagli da colpire.

    Secondo la Digos i perquisiti avevano creato un “sistema a compartimento”, attivo soprattutto su Telegram, “formato da cerchi concentrici con crescenti livelli di sicurezza e divisione di ruoli, il tutto finalizzato a far sfociare il dissenso verso l’attuale piano di contenimento della pandemia in forme variabili di azioni delittuose da portarsi avanti sul territorio nazionale”.

    Il sistema puntava a reclutare, formare ed istigare gli attivisti più radicali a portare avanti, in forme e modi diversi, azioni contro strutture o protagonisti del piano vaccinale e, più in generale, del contenimento della pandemia. Nei gruppi venivano fornite anche indicazioni su come eludere eventuali indagini: “Muoversi sempre nei punti ciechi… l’importante è trovare una zona sicura senza telecamere… il problema delle telecamere non è tanto che ti riprendono in un determinato momento… ma che ti possono seguire se passano da un punto all’altro… Quindi l’unica cosa che è veramente importante è avere un punto “isola”, “Compio la mia azione con berretto, occhiali da sole, mascherina, vestito di nero, trovo zona lontana dalle telecamere dove levo berretto, occhiali, mascherina”.

    • Francesco scrive:

      sì però dimostrare che Repubblica è un giornaledimmerda è come sparare agli incrociatori italiani di notte!

      non vale tanto è facile

      ciao

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “novaxxe”

      Se è per questo so da fonte certa che la notizia che il gruppo di ricoverati Covid a Genova è ripartito equamente fra vaccinati e non vaccinati ha scontentato i cronisti, che si aspettavano di poter pubblicare un bel titolone sui “ricoverati tutti novax”.

      Il bello è che la ripartizione reale 50%-50% fra vaccinati e non vaccinati è già di per se stessa un forte argomento contro i novax, dato che i non vaccinati nella popolazione fuori dall’ospedale sono appena il 20% circa.

      Ma questo ragionamento non puoi metterlo in un titolo e – sembra – nemmeno in un articolo. Troppo complicato… 🙁

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        temo che “ragionamento” e “articolo” siano ormai incompatibili

      • roberto scrive:

        “Ma questo ragionamento non puoi metterlo in un titolo”

        Ricoveri Covid: la tragedia dei no-vax

        bello, semplice, incisivo, con il pathos che piace alla stampadimmerda italiana e più vicino alla realtà di quello che avranno pubblicato, qualsiasi cosa sia
        🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Il bello è che la ripartizione reale 50%-50% fra vaccinati e non vaccinati è già di per se stessa un forte argomento contro i novax, dato che i non vaccinati nella popolazione fuori dall’ospedale sono appena il 20% circa.”

        Infatti, è un argomento valido.

    • Peucezio scrive:

      In pratica i centri vaccinali sono i templi della nuova religione civile. Sacri e intangibili, anche sul piano simbolico.
      Che schifo.

      • Francesco scrive:

        ho letto mille volte questa cosa sui siti “iper cattolici” e mi chiedo come si possa scrivere una simile fesseria

        un conto è scriverlo dei centri commerciali e chiedersi come sia la vita se sono loro i centri della vita e non più le chiese/piazze/centri cittadini – sospetto la risposta sia aprire cappelle dentro ‘sti cazzo di centri commerciali

        ma prendersela con i centri vaccinali solo perchè è importante farsi i vaccini, benchè non risolutivo come ci piacerebbe, è un semplice non senso

        • Peucezio scrive:

          Mi riferivo al fatto che si scatena la persecuzione giudiziaria se uno imbratta con una scritta il centro vaccinale.

          Mentre i nostri centri storici sono pieni di orribili ghirigori di ragazzini cui io praticherei il taglio della mano (non scherzo).

  17. mirkhond scrive:

    “quanto all’eutanasia, magari la vita è un dono, ma il termine tecnico per un dono che non si può rifiutare è “condanna”. Offrire la possibilità di liberarsi da una immeritata condanna a vita è il minimo che una società civile possa fare.”

    Concordo.

    • Francesco scrive:

      no, il contrario

      capisco sia al cuore del discorso religioso – non cristiano, religioso più genericamente – ma non c’è nulla di più incivile di pensare questo

      sennò sarei per un bel “fate un pò come cazzo volete”, giuro di non essere un sadico

      • roberto scrive:

        francesco

        “ma non c’è nulla di più incivile di pensare questo”

        io invece trovo che non ci sia nulla di più incivile che privare qualcuno della libertà di farla finita in modo dignitoso

        posso capire che l’eutanasia è un’altra cosa, ma qualcuno che vuole uscire dalla prigione del corpo, manifesta chiaramente questa volontà, chiede aiuto…mi sembra barbarie non aiutarlo

        e no, non sto parlando di persone che hanno un’unghia incarnita o che sono state piantate dal coniuge, cose per le quali c’è evidentemente rimedio…

        • Francesco scrive:

          io sono un gran vigliacco, con una soglia del dolore alta meno di Brunetta

          però trovo che l’idea di essere “padroni della propria vita” sia la più tossica tra quelle oggi in circolazione, per la società in generale e per il singolo che ci creda

          è questo che mi fa essere molto rigido sull’eutanasia, soprattutto a livello di norme e principi

          ai miei occhi è una tappa molto importante, nel processo di disumanizzazione della vita

          che magari è solo il sistema della Natura per sfoltire la platea di umani, visto che Thanos si fa attendere col suo schiocco risolutore ma a me non piace

          • roberto scrive:

            francesco

            “però trovo che l’idea di essere “padroni della propria vita” sia la più tossica tra quelle oggi in circolazione, ”

            una volta, tranquillamente, con un buon bicchiere di vino, mi piacerebbe che mi spiegassi “perché”

            • Francesco scrive:

              1) perchè è palesemente sbagliato, la vita è qualcosa di molto più grande di noi, è una condanna che ci è data dall’esterno e su cui è arrogante accampare diritti di proprietà. e se parti col piede sbagliato sulla tua vita, hai rovinato quella e il tuo rapporto con gli altri umani (Miguel direbbe con gli altri viventi, credo)

              adesso passa il vino

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “è una condanna che ci è data dall’esterno”

                Questo la dice lunga su quanto sia dannosa la superstizione che ci vede non padroni della nostra vita, ma soggetti all’arbitrio di una potenza superiore da blandire, pregare e adorare. Si finisce col disprezzare la cosa più meravigliosa, il fatto stesso di esistere. E’ l’essenza stessa del male, perché sporca qualsiasi bene e avvelena ogni gioia. Davvero

                tantum potuit religio suadere malorum

                Solo la luce dell’umana ragione ci può liberare da questo buio.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                negare i fatti più evidenti perchè non in linea con una adolescenziale ideologia nicciana è persino ridicolo

                certo che esistiamo, lo sappiamo anche senza Cartesio, ed esistere è meglio che non esistere

                ma se QUESTO fatto non è oggetto di indagine, a che cazzo ci serve il cervello?

                PS potresti essere stato un teologo in qualche vita precedente ma nel processo di rigenerazione hai perso gli occhiali

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” la vita è qualcosa di molto più grande di noi, è una condanna che ci è data dall’esterno e su cui è arrogante accampare diritti di proprietà”

                Ma perché, invece, l’eredità di famiglia (arrivatami dall’esterno, quindi) posso sputtanarmela, se voglio?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “QUESTO”

                Indagine? Quale indagine? Quella del “credo quia absurdum”?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                altre persone, più colte e gentili di me, ti hanno fatto notare che questa tua idea è una gran cazzata. Storicamente ridicola.

                Si può essere atei e credere che tutta la teologia cristiana sia stata una gran perdita di tempo. Ma negare che sia stata un grandioso opus intellettuale è … da illuministi (ie bugiardi in malafede).

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “intellettuale”

                Roba da Medioevo, appunto.

                Materiale da studio per gli storici, come i fossili per i paleontologi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                prima cerchi di derubricarla a superstizione

                poi di spacciarla per una singola frase infelice di un solo pensatore

                adesso di scaricarla nel passato

                non è che soffri di cristiano-fobia grave?

                😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “però trovo che l’idea di essere “padroni della propria vita” sia la più tossica tra quelle oggi in circolazione,”

            Il padrone delle nostre vite è il covid 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “posso capire che l’eutanasia è un’altra cosa, ma qualcuno che vuole uscire dalla prigione del corpo, manifesta chiaramente questa volontà, chiede aiuto…mi sembra barbarie non aiutarlo”

          Ma di solito ci pensa la natura.

          Ciò che è assurdo non è che si lasci morire, è che si tenga in vita.

          Però questa ovvietà i cattolici non la capiscono.

          • roberto scrive:

            sono d’accordo

          • Francesco scrive:

            veramente noi cattolici non siamo quelli fatalisti che lasciamo crepare la gente senza curarla e senza lavarci le mani?

            la Natura dell’uomo è di essere un manipolatore della Natura, compreso il proprio corpo. il problema è farlo secondo quella Natura e non secondo ideologie.

  18. Moi scrive:

    @ PINO

    Condivido la tua critica che Maslow va un po’ ridimensionato e contestualizzato alNovecento , PERO’ NON esageriamo dall’ altra parte, che ogni “Barbone”[*] in fondo al cuore è per forza un Diogene di Sinope !

    • Moi scrive:

      [*]

      A quanto mi risulta, e Zeta più volte di fatto ha confermato ci si ricordi che … OGGI dire “Barbone” a un “Homeless” / “Senza Fissa Dimora” / SFD / “Esseffeddì ” è diventato un po’ come dire “Negro” a un AfricanoSubSahariano e/o “Frocio” a un Omosessuale !

      😉

      • Moi scrive:

        Zeta ha sempre usato l’ acronimo SFD, forse per deformazione professionale (in un ambientìno triggherìno 😉 ove se sgrarri sei fuori dal giro , con l’ AvvoCathy che sbrocca !) , non so …

    • PinoMamet scrive:

      Vabbè era per fare un esempio, eh?

      Ti ricordi la scena?

  19. mirkhond scrive:

    Cambia il termine, ma non certo la realtà che quel termine designa.
    E’ la nuova ipocrisia del politicamente corretto.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “ipocrisia”

      …di stampo prettamente anglosassone. Quando vivevo in Inghilterra, ricordo che se un cronista di nera avesse osato specificare etnia o nazionalità di un sospetto di qualche crimine avrebbe immediatamente perso il posto. E questo anche se invece era lecito pubblicare nome e cognome del soggetto, ancorché solo se maggiorenne. Così, si poteva leggere ad esempio che “Mr. Giovanni Russo has to serve six months” mentre “Mr. Alì Ibn Yusuf is acquitted”, ma era impossibile leggere ” the Italian thief” o “the Moroccan burglar”. Il che ai Mike occhi rendeva la lettura della cronaca uno spasso.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  20. Moi scrive:

    In Veneto erano o forse addirittura ancora sono (… Mauricius ???) titoli del Gazzettino di tipo :

    “Rapina in banca: unico indizio, accento Meridionale !” [sic]

    • Moi scrive:

      Interessante … spero che leggano in tanti senza che vada disperso !

      In effetti la Woke somiglia inquietantemente sempre più nei “metodi comunicativi” alle BR, al Khomeinismo elle Fatwa’i (o come si dice), oserei aggiungere un po’ alla Mafia con gli Avvertimenti, pure.

  21. Tortuga scrive:

    Oggi ho trovato questo articolo.
    Solo io potevo pensare di interessarmi come va con il coronovirus a Cuba e quindi incrociarlo (era perchè stavo parlando del Che con degli amici telematici).

    Fonte:
    https://www.quotidiano.net/esteri/vaccino-cuba-covid-1.6967840

    “Roma, 27 ottobre 2021 – I dati di ieri sono ancora preoccupanti pur se in discesa: poco più di 700 nuovi casi di Sars-Cov-2 in una settimana in cui la media è stata di 1337, e dieci morti. Il totale del tributo che Cuba – che sta vivendo uno dei momenti più difficili e turbolenti della sua vita dal punto di vista politico e sociale – ha pagato alla pandemia da Coronavirus è di 948mila casi e 8201 morti, fra questi anche medici e infermieri della Brigata Henry Reeve intervenuta per la propria capacità antiinfettiva a curare le popolazioni di 19 Stati, fra cui l’Italia, nel momento più critico della diffusione del virus.

    Ma il dato che fa di Cuba una realtà a parte è il fatto che sull’isola – 11 milioni di abitanti, sotto embargo Usa dal 1962 quindi con difficoltà di procurarsi materia prima in ogni campo – sono stati sviluppati quattro vaccini (e il quinto è in fieri) – realizzati dalle strutture sanitarie locali negli istituti di ricerca autorizzati, tutti approvati dall’ente cubano addetto e due di essi in procinto di essere giudicati anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Di questi vaccini sono state somministrate circa 14 milioni di dosi e non solo sull’Isla Grande, ma in Venezuela, Vietnam e Iran. La popolazione locale ha ricevuto almeno nel 50% dei casi la prima dose, un dato che pone Cuba in grande vantaggio su quella schiera di paesi poveri dove avere una cura per la pandemia è difficilissimo.

    Fra l’altro, uno di questi vaccini, Abdala, ha ottenuto all’Avana il via libera per essere somministrato – primo al mondo di cui si ha notizia – ai bimbi con età superiore ai 2 anni. Gli altri sono il Soberana 1, 2 e Plus (sviluppati dall’Insituto Finlay de Vacunas), mentre ad Abdala (del Centro di ingegneria genetica e biotecnologie BioCubaFarma) gli scienziati stanno cercando di abbinare Mambisa, la cui somministrazione sarebbe intranasale. Anche negli altri casi la ricerca pediatrica è avanzata, segno che il regime cubano vuole dare un segnale importante alla comunità internazionale. E l’impegno dei ricercatori è pieno da marzo 2020, quando scoppiò la pandemia. I passi avanti sono stati molti e la fiducia degli scienziati – nonostante le condizioni di vita siano piuttosto difficili soprattutto per la situazione economica e la mancanza di turisti dovuta ai molti lockdown – cresce, tanto da fare dire a Vicente Vérez, direttore del Finlay, che “abbiamo la capacità di produrre 100 milioni di dosi”.

    Un ricercatore italiano sta collaborando dal 2014 proprio con il Finlay ed è in prima fila nello sviluppo dei vaccini. Fabrizio Chiodo, del Cnr di Pozzuoli, è anche docente di chimica all’Università di L’Avana. Così ha spiegato che cosa sono i sieri prodotti sull’isola in un’intervista a Vanity Fair: “Quelli cubani sono tutti vaccini a subunità, largamente utilizzati in clinica per via della loro relativa semplicità di preparazione e per il loro profilo di sicurezza, contenenti un frammento della proteina spike del virus, chiamato RBD. A differenza dei più noti Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Sputnik, che sono a ‘materiale genetico’ in quanto veicolano l’informazione genetica destinata a produrre la proteina spike del virus e, quindi, scatenare la corretta risposta immune”.

    I dati dei vaccini appaiono alti negli studi che sono stati inviati all’Oms. Per quanto riguarda il Soberana (parola che in spagnolo significa sovrano) i tre della serie hanno una efficacia del 91% su casi sintomatici della malattia, del 100% sulla morte e del 62% nell’evitare i casi gravi, percentuale che è sopra il 50 per centro richiesto per essere discussa a livello mondiale. Per quanto riguarda l’Abdala, un tweet del Cigb ha con soddisfazione comunicato che il vaccino “mostra un’efficacia del 92,28% nel suo schema a 3 dosi”.

    Notizia che ha portato il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel, il primo dell’era dopo Castro, a dichiarare che “questo dato moltiplicherà l’orgoglio nazionale”. E con orgoglio, gli scienziati cubani sottolineano i risultati del laboratorio di virologia dell’ospedale Amedeo d’Aosta di Torino, che ha collaborato in una fase delicata della sperimentazione.

    Il vaccino “Soberana Plus – dice il laboratorio guidato dalla dottoressa Valeria Ghisetti – si proietta in una posizione strategica particolare, ovvero come potenziale strumento di richiamo in soggetti già vaccinati o che abbiano superato in passato l’infezione spontanea. I risultati hanno dimostrato la sua elevata immunogenicità (maggiore del 96% di presenza di anticorpi specifici) e la sicurezza”.

    “Se tutto va bene, quest’anno verrà vaccinata l’intera popolazione cubana”, sottolinea Vérez, che dal 1980 lavora nell’ambito dei vaccini che nella maggior parte dei casi hanno estirpato malattie mortali dall’isola. Ora con i vaccini anti Sars-Cov-2, Cuba gioca una partita strategica in campo mondiale, anche se acquisire compratori internazionali soprattutto occidentali sarà molto difficile.”

    • Peucezio scrive:

      Tortuga!!!
      Che piacere rileggerti? Come va? Bentornata!!!!

    • Francesco scrive:

      che noia la propaganda dei regimi dittatoriali, siamo a livello del marketing aziendale

      😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Dai, unisciti anche tu al grido contro la dittatura sanitaria, i vaccini che non funzionano e il gombloddoh dei laboratori farmaceutici 😀

        • Francesco scrive:

          io?

          mi sono appena prenotato per il terzo vaccino

          ma resto schierato per la liberazione di Cuba dal comunismo, in teoria

          😀

          • Fuzzy scrive:

            Beh, per ora i cubani non sono ancora entrati a far parte dell’allevamento intensivo mondiale di umani finalizzato alla produzione di merci inutili per la parte ricca
            del mondo il cui immaginario è quello di un dodicenne medio.
            (Oh, questo è forte eh! Direi azzardato. Potrebbe avere dei feedback negativi. E va be’. Che vada!)

            • Francesco scrive:

              credevo che il Puttan Tour a Cuba rientrasse a pieno titolo nel sistema

              mi sbaglio?

            • Fuzzy scrive:

              Mah, se ne leggono tante. Alla fine però questi arrivano a campare come i ricchi statunitensi, e non fanno i danni che fanno gli altri. (https://css.umich.edu/factsheets/us-environmental-footprint-factsheet)
              Poi si sa, per taluni, l’erba del vicino è sempre più verde.
              Oh, intendiamoci, tutto è migliorabile.
              Ad esempio togliere questo embargo che dura da sessant’anni. Mandare qualche bombola di ossigeno durante la pandemia di Covid. Piccole cose.

              • Francesco scrive:

                ma per favore!

                l’embargo è la protezione dal Male Assoluto, aka Contaminazione col Sistema Capistalistico. è chiaro che la comunità cubana di Miama è una geniale operazione sotto copertura del governo di Cuba perchè quel muro protettivo rimanga in piedi

                mai sentito nessuno che chieda il libero accesso della peste nella sua città, appena finiti 8 ore di discorso pubblico obbligatorio sui danni della peste

              • Fuzzy scrive:

                Queste faccende “dietrologiche” non le conosco e non mi interessano.
                Rimanendo sui numeri.
                http://www.cubainformazione.it/?p=48238

              • roberto scrive:

                fuzzy

                “Ad esempio togliere questo embargo che dura da sessant’anni.”

                si certo, ma il mio dubbio è un altro

                l’embargo c’è da 60 anni, ma quando leggo “i cubani sono poveri ma felici” mi chiedo, se sono così felici perché se ne vogliono andare in massa

                un po’ come se mi si dicesse “gli italiani a fine ottocento stavano benissimo”…certo, ma emigravano a a centinaia di

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “l’embargo c’è da 60 anni, ma quando leggo “i cubani sono poveri ma felici” mi chiedo, se sono così felici perché se ne vogliono andare in massa”

                Non credo che nessuno sia “felice” del proprio sistema, basta sentire gli italiani…

              • roberto scrive:

                a centinaia di migliaia

              • Francesco scrive:

                Mig

                ma qui la questione è la sperticata e sincera difesa che Fuzzy fa del “modello Cuba”, contrapposto al pessimo “modello USA”.

                E poi i cubani scappano negli USA mentre gli usani non vanno a Cuba.

                Chiaro che qualcosa non torna.

                Ciao

              • Fuzzy scrive:

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Anagrafe_degli_italiani_residenti_all%27estero
                Pure gli italiani fuggono all’estero.
                Milioni di italiani!

              • Fuzzy scrive:

                3655 italiani sono fuggiti a Cuba.
                Ohi, ohi che brutta cosa. Sono diventati comuniscti.

              • roberto scrive:

                Miguel e Fuzzy,

                quello che contesto è nell’articolo segnalato da fuzzy questa affermazione: “i cubani sono poveri ma felici”

                trovo sempre un po’ scarsa questa retorica del povero felice, non perché non esista, ma perché esistono al contempo poveri terribilmente infelici

                lascerei veramente perdere le classifiche della felicità

                tutto qui

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “lascerei veramente perdere le classifiche della felicità

                tutto qui”

                Concordo in pieno!

              • Francesco scrive:

                Fuzzy

                e quanti sono diventati portoghesi nel frattempo?

                è sempre facile fare i comunisti coi soldi della pensione italiana e il … delle ragazze di Cuba. “povere ma belle” giusto?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “è sempre facile fare i comunisti coi soldi della pensione italiana e il … delle ragazze di Cuba. “povere ma belle” giusto?”

                Confermo, per conoscenza di non pochi comunisti italiani di una certa età… Metà utopia, metà Phuket.

              • Fuzzy scrive:

                Roberto
                E dove sta la classifica della felicità?
                Si tratta di un articolo tradotto che in alcuni punti è persino incomprensibile.
                Secondo me non voleva dire felici ma estroversi, vivaci. Qualcosa di inerente al carattere innato dei cubani.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ah, quindi tu ti fai il vaccino, ma diffondi scetticismo sui vaccini? Bravo, bel senso civico che hai! 😀

  22. Moi scrive:

    Torna la follia del Covid Party … o forse non se n’è mai andata ?

    https://www.today.it/attualita/covid-party-green-pass.html

  23. habsburgicus scrive:

    https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/lira-turca-perde-15-dopo-dichiarazioni-erdogan/ar-AAR2zjY?ocid=msedgntp

    P.S
    l’economista è Francesco, dunque a lui mi rimetto per giudizi tecnici….
    vorrei sottolineare che RTE è ormai uno degli ultissimi politici al mondo che pretende (illuso ?) che le banche e le finanze siano sottomesse alla politica (un tempo ciò era pacifico) e non viceversa (come è la nuova ortodossia, da noi divenuta “culto ufficiale”)…..che poi le misure propugnate da RTE siano folli, disastrose o benemerite, non lo so….
    chiaro che uno come RTE non è facilmente controllabile e dunque ora cercheranno di fargli le scarpe rovinandogli l’economia 😀 se parlassimo dell’Ausonia, il risultato sarebbe noto in anticipo: piena resa :D…dal momento che però riguarda la Turchia, non è detto…RTE ha le spalle larghe, e i turchi con lui

    • habsburgicus scrive:

      Per i critici acerrimi degli acronimi 😀 😀
      RTE=Recep Tayyip Erdoğan

    • Francesco scrive:

      carissimo

      la politica ha tante possibilità di vincere contro le leggi dell’economia quanto contro quelle della fisica. da sempre.

      le banche sottomesse alla politica, more DC e PCC, sono delle meravigliose collezioni di prestiti che non saranno restituiti. di cui è proibito parlare.

      gli effetti sono ben noti agli economisti e a tutti quelli che hanno dimenticato una pentola a pressione sul fuoco. di quelle con la valvola rotta.

      saluti

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “la politica ha tante possibilità di vincere contro le leggi dell’economia quanto contro quelle della fisica. da sempre.”

        Abbastanza d’accordo, a patto che ricordiamo che l’economia non può vincere le leggi della fisica.

      • Francesco scrive:

        x Hasburgicus

        non è che se il governo obbliga i banchieri a fare quello che vuole è riuscito a mettere sotto il suo controllo la finanza: ha solo obbligato qualcuno a fare delle cazzate che avranno esiti disastrosi e opposti a quelli desiderati dal governo

        il quale a quel punto spedirà nei Gulag i poveri banchieri e addosserà loro la colpa

        per spiegarmi meglio

  24. Moi scrive:

    La Atwood , la vedo male 😉 …

    https://junkee.com/margaret-atwood-terf-transphobic-essays/312889

    Margaret Atwood Shared Not One, But Two Transphobic Essays This Week

    • Francesco scrive:

      così impara a scrivere robaccia iper-femminista e abortista!

      non è che Trotzky diventa buono perchè Stalin lo ha fatto ammazzare

      tutti giù nel girone dei comunisti

      😀

      • Moi scrive:

        … ha sempre spinto troppo sul tasto biologico, come se fosse così determinante il sesso femminile per essere “donna” 😉 , per potersi appellare più di tanto ai Costrutti Sociali (!) del Patriarcato ! 😉

  25. Moi scrive:

    —————–

    Il vecchio video a suo modo profetico … cmq, se Harry Potter ha già “vita propria” rispetto all’ autrice , potrebbe succedere anche qualcosa del ” genere 😉 ” alla Atwood !

    —————–

    https://invidio.xamh.de/watch?v=eFf2p0ptdlE

    Why TERFs Misunderstand “The Handmaid’s Tale”

    BY
    Jessie Gender

  26. werner scrive:

    OT.
    Alla fine l’onda lunga degli abbattitori di statue è arrivata ai “padri della patria”. A New York rimossa statua di Jefferson.

    https://news.sky.com/video/video-thomas-jefferson-statue-removed-from-new-york-city-hall-12476126

    • Francesco scrive:

      ancora poco e l’ondata rossa li travolgerà

      poi USA e Cina collasseranno di pari passo per il peso delle cazzate della loro classe politica

      il futuro appartiene al Messico!!!

      • Peucezio scrive:

        Ma le cazzate della classe politica cinese quali sarebbero?

        • Francesco scrive:

          😀

          leggiti un pò di propaganda cinese e le vedrai emergere

          per ora ti suggerisco solo di guardare i dati degli immensi debiti delle imprese statali cinesi, finiti a carico delle banche cinesi, perchè mica possono fallire, sono troppo grandi: ti ricorda nulla?

    • PinoMamet scrive:

      Questa mania di abbattere le statue ricorda ormai le purghe staliniane.

      Direte, eh vabbè sono statue, non si fa male nessuno.
      Non ne sono sicuro: dalle statue alle persone è un attimo.

      I neri americani si dovranno prendere la responsabilità di aver iniziato la più stupida guerra del mondo, la guerra razziale.
      Dalla quale dubito fortemente che abbiano qualcosa da guadagnare.

      • Francesco scrive:

        cosa c’entrano i negri? non è roba di universitari e altri scioperati a prescindere dal gruppo etnico?

        PS poi non mi pare abbiano iniziato loro, nel caso specifico. è che anche oggi hanno solo da perderci

      • PinoMamet scrive:

        C’è da dire che la loro è una reazione a un paio di secoli di razzismo bianco del più stupido.

        Ma la reazione arriva con almeno quarant’anni di ritardo, e sbaglia clamorosamente il bersaglio, che non sono “i bianchi”, ma “il razzismo”.

        Invece continuano a metterla sul razziale: non se ne esce.

        E sono sicuro che il 90% dei neri americani è del tutto indifferente alla cosa.

        Ma il 10% è pure peggio dei bianchi: ho assistito un paio di settimane fa su Facebook a una discussione tra una tizia nera americana, di abissale ignoranza, che se le prendeva con la ricostruzione di una faccia di faraone egiziano che lei trovava “troppo bianca”.
        Il suo argomento? L’Egitto è in Africa, l’Africa è il continente dei neri, si sa che i neri hanno inventato tutto perché sono una razza superiore.

        Purtroppo non scherzo: era proprio così.

        Inutili i pacati tentativi di tutti di farla ragionare.

        Dirai, eh vabbè, un singolo scemo non serve a definire una popolazione.

        Ma tu va a vedere quanti attori, cantanti, sportivi neri americani , anche dei più famosi, sono appartenenti a quei movimenti tipo Five Percent Nation o similari.

        E il loro credo è esattamente questo: i neri sono superiori per razza, ma i bianchi gelosi lo tengono nascosto e insegnano falsità per nascondere l’origine divina dei neri.

        Il razzismo “biblico” statunitense al negativo, reso adatto a un pubblico meno scolarizzato e dotato di tutta l’aggressività degli oppressi.

        A me pare una miscela esplosiva.

      • PinoMamet scrive:

        Voglio dire che il vero bersaglio della (spesso giusta) lotta dei neri americani dovrebbe essere il razzismo come idea e istituzione, non “i bianchi”.

        tantomeno le statue di bianchi morti duecento anni fa.

  27. Miguel Martinez scrive:

    per Peucezio

    “Ogni minima restrizione (che coinvolga i vaccinati) toglie ogni credibilità alla spinta da parte dello stato a persuadere la gente a vaccinarsi.”

    • Francesco scrive:

      grazie

      • Francesco scrive:

        triste come persone in grado di riflettere, sull’aborto ripetano banalità idiote con totale conformismo

        bellino l’articolo ma direi da sfrondare di un buon 60% …

        grazie di nuovo

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “aborto”

      “Così il diritto individuale di una donna a controllare il suo corpo, quindi il suo diritto all’aborto, diventa l’esatto contrario se l’aborto diventa una responsabilità dello Stato, una stretta opinione medica o una “norma sociale”. Le parole possono sembrare le stesse, ma l’autocontrollo è stato perso; il controllo reale è passato a varie forme di autorità. E quella che era la liberazione è diventata tirannia e schiavitù.”

      Concordo.

      Non è lecito né proibire l’aborto a una donna che lo desidera (come vogliono il Vaticano e il governo di Varsavia, e come volevano il governo albanese ai tempi di Hoxha e quello rumeno ai temi di Ceausescu), né imporlo alla donna che non lo desidera (come con gli aborti selettivi cinesi che colpivano prevalentemente i feti femminili).

      Giù le mani dal corpo delle donne.

      E, aggiungo io, giù le mani dal corpo in genere. (Personalmente, se qualcuno mi narcotizzasse e mi praticasse un tatuaggio, cosa che odio con tutto il cuore, lo considererei alla stregua di uno stupro).

      La libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri.

      “Il loro tema era la difesa dell’infanticidio come scelta morale, basata sulla tesi che “lo status morale del neonato è lo stesso di quello del feto” e che “per le stesse ragioni che giustificano l’aborto dobbiamo giustificare l’uccisione di una persona potenziale allo stato di neonato”. Qui, tuttavia, l’argomento era ancora più audace. La loro proposta di “aborto dopo la nascita” si applica anche ai casi in cui il neonato ha la possibilità di una vita (almeno) accettabile, ma la buona vita della famiglia è a rischio…”

      E’ il tema di un racconto di Lafferty, lo scrittore di fantascienza cattolico che ebbe su questo una furiosa litigata con Ursula Le Guin (che tratta un tema parallelo in “Omelas”, ma da un punto di vista diametralmente opposto). E’ ovvio che nè un neonato nè un feto sono in grado di esprimere un consenso informato, per cui a prima vista non è banale distinguere fra un infanticidio e un aborto, che sembrano distinguersi solo perchè uno avviene dopo il parto e l’altro prima.

      La soluzione sembra quella di vedere il discrimine fra “vita umana” e “vita non umana” nella presenza di una corteccia cerebrale frontale funzionante. Non è una bizzarria: è lo stesso criterio usato per autorizzare il prelievo degli organi da un paziente in coma irreversibile, che una volta cessata l’attività di tale corteccia cessa di essere considerato “vita umana” (da cui ogni prelievo di organi è proibito) e diventa “donatore di organi” (da cui il prelievo è lecito, purché autorizzato o dal paziente stesso prima del coma o dai familiari).

      Col criterio della corteccia, un feto di tre settimane non è un essere umano, uno di sette mesi sì. Questa definizione di “vita umana” è certamente arbitraria. Ma del resto lo è anche quella che fa partire la vita umana dal momento del concepimento (stando alla quale, alla lettera. ogni donatore d’organi è un essere umano e ogni prelievo d’organi per trapianto è illecito, come ricordato ad esempio da Christian Science e dalla Lega contro la predazione degli organi).

      E lo è anche quella distinzione in uso negli USA ancora sessanta anni fa, per la quale un essere umano era dichiarato morto al momento in cui smetteva di battere il suo cuore: norma che impedì a Leakey di procedere col trapianto di cuore secondo la tecnica da lui inventata perché applicabile solo a donatori col cuore battente, e che consentì a Barnard di effettuare il primo trapianto dii cuore in Sudafrica dove quel criterio non si applicava.

      “per “non gravare sulle risorse limitate del sistema””

      La limitatezza delle risorse, anche in presenza della più socialista e anticapitalista ed evangelica delle società, è una diretta conseguenza della sovrappopolazione. Il costo non economico, ma energetico, di un sistema sanitario davvero universale ed efficiente per tutto il genere umano non è mai stato calcolato, ma non so se sia sostenibile con sette miliardi di esseri umani in crescita demografica.

      “Guarire ora, nel 21° secolo, significa nuove norme. Significa esperimenti di massa. Significa distribuzioni, ripartizioni, dati, curve, statistiche. Significa anche un comportamento “socialmente responsabile”. Gli “irresponsabili” sono uno spreco per il sistema; e quindi (dovrebbero) essere trattati come tali”

      Questa è un’identità, cioè è un’affermazione sempre vera in tutte le epoche. Segue dal fatto che siamo in sette miliardi, e che la libertà di ciascuno fiinisce dove comincia quella degli altri.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        La limitatezza delle risorse, anche in presenza della più socialista e anticapitalista ed evangelica delle società, è una diretta conseguenza della … POPOLAZIONE

        non serve aggiungere sovra, le risorse sono limitate perchè i desideri (o bisogni) sono illimitati

      • Peucezio scrive:

        Io vorrei capire che cavolo c’entra il corpo delle donne.
        Qua si sta parlando di parricidio!
        Quando mai un figlio è l’estensione del proprio corppo?
        A me pare un’idea delirante.

        • Moi scrive:

          A me pare un’idea delirante.

          —————-

          Una in più, una in meno … 😉

          • Peucezio scrive:

            In effetti…

            Solo che questa ammazza la gente.
            Almeno la Boldrini cone le sue desinenze demenziali non ammazza nessuno (poi è anche lei abortista e vabbè).

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “parricidio”

          E’ infanticidio se il feto è considerato un essere umano.

          Se l’aborto è un omicidio perchéil feto è un essere umano (ad esempio perché ha lo stesso DNA unico e irripetibile formatosi al momento dei patrimoni genetici paterno e materno), allora a maggior ragione un essere umano lo è anche un donatore di organi. Ne segue che il prelievo degli organi (ad esempio, per un trapianto) è un omicidio, dunque è illecito.

          Se, viceversa, tolleriamo il prelievo d’organi diventa lecito anche l’aborto.

          Simul stabunt, simul cadent.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Beh, no. Il feto è tutto un essere umano nelle fasi iniziali di sviluppo; un organo è un pezzo di un essere umano.

            E viene prelevato quando il soggetto è ritenuto morto nelle funzioni cerebrali, senza di cui non si da più quell’essere umano ma solo parte del suo corpo. Questa può essere un’ottima strada per certe forme di eutanasia ma non mi pare c’entri nulla con l’aborto.

            Simul niente.

            Ciao

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “feto”

              Cioè, stai ritagliando una definizione di “essere umano” su misura per il feto. Non definisci qualcosa in base a quello che è, ma in base a quello che sarà.

              Lecito, per carità.

              Ma allora vale anche per l’eutanasia attiva: un malato terminale sarà comunque morto, a che pro farlo soffrire?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            al di là che nessuno di noi dà patenti di esseri umani, altrimenti a me sta antipatico Francesco o Moi e decido che non sono esseri umani.
            Il fatto stesso che sussista il dubbio taglia la esta al toro.
            Ti verrebbe mai il dubbio che una vacca o una pietra sia un essere umano?

            Ma, certo, se uccido la gente per prendergli gli organi (come fanno in certi posti) sono un assasino.
            Se uno dispone da vivo dei propri organi una volta morto, nessuno viene ucciso per gli organi e nessuno subisce soprusi altrui.

      • Miguel Martinez scrive:

        Sull’aborto…

        avevo trovato tempo fa un articolo scientifico (ahimè solo l’abstract, mi sono dimenticato di chiedere il testo completo a qualche amico docente) un testo su come nel Medioevo si considerasse il momento decisivo quello in cui l’anima entra nel corpo, credo dopo il terzo mese.

        Per cui le varie pratiche “artigianali” dell’epoca erano considerate generalmente lecite, fino a un intervento del Papa, credo attorno al 1500.

        Ricostruisco a memoria…

        • Francesco scrive:

          sì, mi pare fosse l’Aquinate ad aver ipotizzato l’età a cui l’anima veniva infusa nel feto

          preferisco l’ipotesi attuale della Chiesa, è più ragionevole anche se più scomoda

        • PinoMamet scrive:

          Io ho i lmassimo rispetto per l’Aquinate, ma dell’età in cui l’embrione diventa “vivo” si discute già nel Talmud 😉

          e ne discutono, epistolarmente, Yehuda ha-Nasi (il Principe o Presidente del Sinedrio) e l’imperatore romano (!) Antoninos (verosimilmente Antonino Pio o Marco Aurelio).

          È anche, probabilmente, l’unico caso in cui il Talmud segue esplicitamente il parere di un non ebreo
          (più tardi la letteratura pietistica amerà pensare a un Antoninos convertito all’ebraismo, ma andiamo sull’agiografico…)
          nel considerare che il feto è già vivo.

          Ciò nonostante, il limite è fissato a 40 giorni (quindi prima del limite fissato dalla legislazione italiana) durante i quali il feto è considerato “parte della madre”.

          La legislazione ebraica in materia è più elastica di quella cattolica, ma basata direi sugli stessi principi che regolano quella italiana (salute della madre in primis).

          Comunque le opinioni variano grandemente, anche all’interno del solo Ebraismo ortodosso.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “e ne discutono, epistolarmente, Yehuda ha-Nasi (il Principe o Presidente del Sinedrio) e l’imperatore romano (!) Antoninos (verosimilmente Antonino Pio o Marco Aurelio).”

            Che bello, pensare ai due che discutono!

            O almeno che si sia immaginato che discutessero.

            Da considerare poi che ai Bei Vecchi Tempi, i cicli non si contavano con il calendario, capitava poi che se ne saltasse qualcuno, e comunque s’era incinte quando si vedeva la pancia, sostanzialmente.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “comunque s’era incinte quando si vedeva la pancia, sostanzialmente.”

              Insomma, se allora si prendeva qualche erba che facesse passare il mal di pancia, non era un problema… L’aborto precoce è un po’ come l’eutanasia oggi, dove invece di lasciare tranquillamente morire chi deve morire, devi pure staccare la spina e sentirti in colpa.

          • habsburgicus scrive:

            verosimilmente Antonino Pio o Marco Aurelio

            o magari anche Caracalla

  28. Miguel Martinez scrive:

    Un po’ di sano umorismo messicano… pensavo che fosse una bufala, invece c’è proprio sul sito del Messaggero:

    https://www.ilmessaggero.it/salute/focus/germania_covid_contagi_eutanasia_non_vaccinati_cosa_succede_ultime_notizie_oggi-6341972.html

    “Germania Covid, «Niente eutanasia ai non vaccinati»”

    “Associazione per l’eutanasia chiude le porte ai non vaccinati

    L’Associazione per l’eutanasia (Verein Sterbehilfe) in Germania ha annunciato che ora fornirà assistenza solo alle persone che sono state vaccinate o guarite dalla malattia. Una dichiarazione rilasciata dall’associazione sostiene che l’eutanasia e i preparativi associati necessitano di «vicinanza umana» che è «un prerequisito e un terreno fertile per la trasmissione del coronavirus».
    «Da oggi, nella nostra associazione si applica la regola 2G, integrata da misure legate alla situazione, come test rapidi prima di incontri in stanze chiuse», si legge.”

    • Moi scrive:

      “Germania Covid, «Niente eutanasia ai non vaccinati»”

      ————-

      Bellino ! … Sei NoVax , vuoi farla finita ? … Suicìdati con il Covid ! Ha una sua logica intrinseca che non fa una grinza !

  29. Miguel Martinez scrive:

    trovato:

    https://www.sterbehilfe.de/sterbehilfe-nur-noch-fuer-geimpfte-und-genesene/

    Sterbehilfe nur noch für Geimpfte und Genesene
    19. November 2021

    Sterbehilfe und die vorbereitende Prüfung der Freiverantwortlichkeit unserer sterbewilligen Mitglieder gebieten menschliche Nähe. Menschliche Nähe aber ist Voraussetzung und Nährboden der Corona-Virusübertragung. Ab heute gilt in unserem Verein die 2G-Regel, ergänzt um situationsbezogene Massnahmen, wie zum Beispiel Schnelltests vor Begegnungen in geschlossenen Räumen.

    Bei der schwierigen Aufgabe, den Schutz unserer Mitglieder, Mitarbeitenden, Ärzte und Ärztinnen in einen vernünftigen Ausgleich mit der praktikablen Gestaltung unseres Vereinsalltags zu bringen, steht uns Dr. Martin Goßmann, der Leiter unseres Ärzteteams, beratend zur Seite.

    Mehr Details gibt es in unseren Ethischen Grundsätzen zu finden.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Seite”

      Das stimmt. Es ist selbstverstaendlich, dass die Leute kein Risiko laufen moechten.

      Tschüss!

      Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        vabbé andrea ma è palesemente una cazzata!

        io capisco che non vogliano raccogliere l’ultimo respiro di una persona positiva al covid, ma allora fate semplicemente il tampone e chissenefrega del 2G!

        eddai

  30. Moi scrive:

    Obtorto Collo, perfin il Washington Postha dovuto ammettere che Trump lo “predicted” 🙂 … che dal Generale Lee (la statua e pure ben presto l’ Automobile Iconica) Jefferson il Passo sarebbe stato Breve !

    ————————————————–

    https://www.washingtonpost.com/history/2021/11/23/thomas-jefferson-statue-removed-nyc-slaveowner/

    Thomas Jefferson statue removed from New York City Hall after complaints that it honored an enslaver

  31. Moi scrive:

    Neppure Lincoln più si salva …;)

    —————————

    Statue in Boston of Abraham Lincoln with freed slave kneeling at his feet is removed
    “It’s clear that residents … have been uncomfortable with this statue, and its reductive representation of the Black man’s role in the abolitionist movement,” Mayor Marty Walsh said.

    https://www.nbcnews.com/news/us-news/statue-boston-abraham-lincoln-freed-slave-kneeling-his-feet-removed-n1252554

    ———-

    Si noti il bassorilievo del Fascio Littorio, oltre al Negro inginocchiato al Zignore Biango 😉 Buono Lincoln !

    • Moi scrive:

      Se han censurato questo, mi chiedo quanto durerà ancora (magari l’ inscàtolano, tipo Churchill ….) il Monumento dei Quattro Mori a Livorno : fosse ‘Merihano 😉 , l’ avrebbero già disintegrato con una carica di dinamite che manco nel Klondike ! 😉

    • Francesco scrive:

      e pensa che questo coglione è stato promosso da sindaco di Boston a ministro del lavoro

      Daouda, candidati a sindaco di Roma, c’hai tutte le qualifica necessarie!

      • roberto scrive:

        dai abbi pazienza che è uno dei pochi politici che è apertamente cattolico (lo conoscevo perché è il sindaco di mio fratello)

        🙂

    • roberto scrive:

      devo dire che tra le mille statue abbattute senza senzo, beh questa la trovo abbastanza disturbing e se fossi nero probabilmente ancora di più

      • Francesco scrive:

        Beh, cazzo dai, come stavano gli schiavi negri? comodi in poltrona? la statua mostra un uomo nero che inizia a recuperare la sua posizione eretta, quella a cui ha diritto in quanto uomo e che lo schiavismo gli negava. Ci trovo molto poco di disturbing.

        PS pure Biden è “etnicamente” cattolico.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “la statua mostra un uomo nero che inizia a recuperare la sua posizione eretta, quella a cui ha diritto in quanto uomo e che lo schiavismo gli negava.”

          Io butterei giù TUTTE le statue.

          In questo sono medievale: figure bibliche, vergini anoressiche torturate a morte dagli antichi romani, frati che fanno miracoli e basta.

          Il resto è manipolazione politica, da tutte le parti. E come mettono su una statua per dire, “Qui comandiamo noi!”, si buttano giù.

          Vale anche per le piazze italiane deturpate da portapiccioni di figure risorgimentali, primaguerromondiali e resistenziali.

          L’unica cosa buona è che nessuno sa chi furono.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martínez

            “portapiccioni”

            🙂

            Ma no, dai.

            Quella di Guido Rossa a Genova, quella di Alberto da Giussano a Legnano e quella di Dante a Trento non sono male.

            🙂

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          infatti avrei di gran lunga preferito una statua in cui lo schiavo fosse già in piedi o appunto in una posizione meno da schiavo

          biden non so, ma Walsh non è solo etnicamente cattolico, per dire è stato uno dei sindaci scelti per andare in visita dal papa qualche anno fa

          fai una piccola ricerca marty+walsh+catholic e vedrai

          • Moi scrive:

            Perdonatemi, MA … l’ espressione “Cattolico Etnico” mi pare una cazzata, potenzialmente pericolosa … tipo “Musulmano Etnico” nella Ex Jugoslavia : e lo abbiam visto !

            • habsburgicus scrive:

              “Musulmano Etnico

              bravo Moi !
              pochi, anche a sx, osano dire che una delle follie di Tito fu l’elevare i musulmani da religione a etnia !
              non era così in origine
              negli anni della guerra quando si sentiva ancora l’influenza -in questo benefica dell’URSS*- si parlava espressamente di 4 popoli (serbi; croati; sloveni; macedoni) dove l’ultimo era un’invenzione titina..si decise ab origine di fare del Montenegro una Repubblica ma le fonti di quest’epoca arcaica insistono che i montenegrini sono serbi..anche la Bosnia era prevista come Repubblica ma i musulmani non erano considerati un popolo, bensì una religione..
              fu nel 1968 che Tito creò la Nazione dei Musulmani (con la maiuscola) e ordinò che in Bosnia da lì in poi si distinguesse fra serbi, croati e Musulmani (musulmani con la minuscola restò per le minoranze aderenti alla religione islamica, in Macedonia, nel Sangiaccato serbo, in Kosovo autonomo ecc)

              *eh sì, il modello sovietico delle nazionalità (poi non applicato, eh…parlo della Teoria) è il migliore, fra i marxismi
              molto meglio della Cina…ben più “cattivella” 😀
              insomma l’URSS fece qualcosa di grandioso nei ’20 e ’30 per creare lingue, codificarle, instillare coscienza nazionale in oscuri popoli dello Jenisej ! le sia dato atto anche se tutto ciò serviva a un disegno di indottrinamento marxista-leninista-stalinista (allora si diceva così, mica c’era stato il XX Congresso :D) e ciò è una cosa maligna
              i cinesi, quel che poco che fecero, non a caso lo fecero nei ’50 quando seguivano pedissequamente Mosca (“specialisti” sovietici erano allora presenti in tutti i Ministeri cinesi, cosa che Pechino non ama ricordare e Mosca evita di rammentare)…allora si fece qualcosa di simile….altrimenti, sinizzazione..e zitti e mosca 😀
              in più l’URSS è l’unico Stato che -a parole- riconosceva il diritto di secessione alle Repubbliche dell’Unione (NON alle Repubbliche autonome entro una SSR); i cinesi la vietano (è alto tradimento anche solo parlarne), Tito glissava e questa sua ambiguità contribuirà al disastro del 1991-1992, a lui morto e sepolto..gli USA non lo davano anche se fino al 1861 tutti pensavano fosse implicito (tutt’oggi non è vietato con un emendamento, ma scoraggiato dalla lincolnata :D)
              mi direte che era solo propaganda..vero..ma permettetemi, da antisovietico e anticomunista, di riconoscere anche i loro meriti ancorché teorici

            • roberto scrive:

              “Cattolico Etnico”

              credo che francesco volesse semplicemente dire “un tizio che viene contato come cattolico perché di origine irlandese e famiglia cattolica”

  32. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “Io???????
    Io sono solamente furibondo perché le prossime restrizioni arriveranno per colpa di quel 15% che rappresenta oltre la metà di quelli che si ammalano gravemente….

    È per questo che propongo
    1. Smetterla di contare i contagiati ma contare solo la gente in ospedale distinguendo tra vaccinati e non
    2. Tetto massimo per i letti in ospedale per chi volontariamente non si vaccina
    3. Liberi tutti”

    D’accordo su tutti.
    Ma l’isteria contro i no-vax (anzi, ormai contro i no-greenpass) non è ispirata al tuo buon senso, ma alla stessa mentalità paranoica alla Speranza che ci ha tenuto chiusi per mesi.
    Con ciò, i no-vax stanno un po’ sulle balle anche a me, perché sono speculari ai paranoici salutisti chiusuristi: stessa ossessione per la salute.
    Ma almeno contestano le restrizioni e tutta la politica sul Covid: n genere sono gli stessi che lodano Bolsonaro, la Svezia, ecc.
    Sta’ tranquillo che se i no-vax fossero chiusuristi (del tipo: non vogliamo vaccinarci, quindi, per evitarci il covid, chiudete tutto e fare i confinamenti), sarei per metterli al muro e sterminarli uno per uno fino all’ultimo.
    Ma il fatto è che non lo sono (poi ci sarà pure qualche eccezioni: tot capita tot sententiae, ma in generale…).

  33. Moi scrive:

    Anche la Aktion T4 era “Avanti” …

  34. Moi scrive:

    Salvini è ormai il Vegeta 😀 della Sx Dragongovernment 😉 !

    LOCKDOWN di Fabio Lucentini parodia ROCK THE NIGHT degli Europe
    (No Vax Gulag Version)

    https://invidio.xamh.de/watch?v=lBaWhmv_tr8

  35. Moi scrive:

    “è sempre facile fare i comunisti coi soldi della pensione italiana e il … delle ragazze di Cuba. “povere ma belle” giusto?”

    ————–

    Già, ma ancor più facile è fare del Protestantesimo Calvinista Secolarizzato con la “Fàiga Pay” 😉 al posto della Grazia Divina !

    Almeno, nel NaziFemminismo di Stato della Svezia c’è la COERENZA d’ una stessa volontà di criminalizzare anche gli Sceicconi Petroliferi e gli Imprenditoroni Gaudenti !

    … Nevvero, Habs ?!

    • habsburgicus scrive:

      d’accordissimo, Moi

      delle ragazze di Cuba. “povere ma belle”
      sui “loro” siti, gli “amanti” del genere si lamentano peraltro in modo querulo che a Cuba [problemi dell’ora presente a parte] non si “becca” più, o almeno non più quelle di buon livello 😀 sembrerebbe -relata refero, so poco di Cuba tranne qualche aneddoto politico-diplomatico che non interessa :D- che le “strafighe” dell’Avana, con fare da modelle (e spesso bianche), siano chiamate “miki” e che ormai siano off limits per l’italiano/europeo “tipico” -non giovanissimo e non proprio eguale al mitico Adone- (dalle sopracitate, a quanto dicono, ormai apertamente schifato :D), laddove nel 2002-2003 anche l’italianucolo medio -magari proveniente dal cuore della Toscana rossa che più rossa non si può e solerte frequentatore delle sezioni del Partito Unico :D- che risparmiava per farsi il mese da leoni da Cuba :D, riusciva per così dire ad avere an intimate intercourse with them 😀
      sembrerebbe pure che siano le bianche [che sembrano poche, ma son tante, particolarmente a ovest] le più ritrose mentre, dicitur, si beccherebbe ancora fra le nere e mulatte di Santiago, nell’Oriente (sì, i cubani dicono così :D)
      insomma, quando l’economia pianificata incomincia a essere abbandonata anche nella Cuba rossa, l’effetto sulla fàiga è immediato 😀 😀 😀

  36. Moi scrive:

    Crisanti VS la Caccia alle Streghe dei No Vax … il bello è che parla come se NON vi avesse minimamente contribuito !

    https://www.theitaliantribune.it/andrea-crisanti-caccia-alle-streghe-sui-no-vax-distoglie-dallobiettivo-principale/

  37. Moi scrive:

    A proposoto di Aborto … un certo Signor Signorini 😉 , Conduttore TV la cui esistenza m’era dapprima ignota, ha osato l’ Inosabile :

    https://video.repubblica.it/socialnews/siamo-contrari-all-aborto-in-ogni-sua-forma-bufera-social-per-le-parole-di-signorini/401536/402246

    “Noi contrari all’aborto in ogni sua forma”:

    Signorini travolto da critiche per la frase al Gf Vip

    Il bello è che son partiti parlando di cani …

    • PinoMamet scrive:

      Copio e incollo
      “Tutto nasce da uno scherzo: a Giucas Casella è stato fatto credere che la sua cagnolina fosse rimasta incinta di un cane di grossa taglia, un pastore maremmano.”

      Ma che scherzo è? Cosa c’è di comico, di divertente? Boh.

      • paniscus scrive:

        Ma che scherzo è? Cosa c’è di comico, di divertente? Boh.
        —————————

        …e comunque, in generale, i feti dei mammiferi si adeguano allo spazio che hanno nel corpo della madre, e poi semmai crescono dopo.

        Parlando di esseri umani, se una ragazza di un metro e 55 e di taglia 40 si riproduce insieme a un tizio di un metro e 90 e con due spalle da corazziere, la probabilità che il parto sia rischioso “perché il bambino è troppo grosso”, in quanto somigliante al padre, è piuttosto bassa.

        Il bambino cresce in base al nutrimento che riceve e allo spazio che trova (tanto è vero che tutti i gemelli, alla nascita, sono significativamente più piccoli di un bambino nato singolo, anche se i genitori sono entrambi stangoni, o entrambi col fisico da sollevatori di pesi).

        E’ molto probabile che un figlio, ANCHE se poi nella vita futura dovesse assomigliare moltissimo al padre, nasca di misure normalissime e compatibili con i fianchi della madre, e che appunto manifesti una crescita più veloce e più massiccia in seguito.

        Oggettivamente, non so se funzioni allo stesso modo anche per i cani, che hanno una variabilità genetica molto più ampia rispetto agli umani.

        • Moi scrive:

          Be’ … un “incrocio” San Bernardo – Chihuahua penso proprio che sia possibile SOLO ricorrendo a tecniche di ingegneria genetica ! 😉

    • roberto scrive:

      Ragazzi io vi voglio bene, ma ripijatevi che siamo finiti a parlare di signorini e casella che parlano di aborti di cane….

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