C’è un eufemismo per ogni cosa…

La Bulky Soft è una ditta toscanissima, a dispetto del nome.

La sua sede legale si trova in un viale di Firenze dedicato a Spartaco Lavagnini, sindacalista socialista assassinato dai fascisti nel 1921; e ha sede operativa a Capannori, in un pezzo di cemento dedicato a un certo Cav. Lav. Mario Carrara, proprio all’angolo di un altro pezzo di cemento chiamato Via dei Paracadutisti.

Il Cav. Lav. produceva, come tanti nel suo distretto, carta.

E la carta, soprattutto da quando la gente usa gli smartòfoni invece dei libri, serve soprattutto a una sola cosa.

Ciò che la Bulky Soft chiama

LUXURY HYGIENE SOLUTIONS

Sul loro sito campeggia questa immagine – l’eterno Lui aiuta l’eterna Lei a trovare la liberazione fisica nel gabinetto più alto del mondo?

Comunque, la Bulky Soft ci insegna qualcosa di fondamentale, che va molto oltre le questioni fisiologiche di cui questa azienda si occupa.

Basta usare quattro parole in croce in inglese, per trasformare la merda in oro.

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14 risposte a C’è un eufemismo per ogni cosa…

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “oro”

    Ci era già riuscito Manzoni, l'”artista” dico non l’autore dei Promessi Sposi, a piazzare un barattolo di proprio sterco ai musei. Ora quelle “opere d’arte” valgono quattrini.

    Tutto è merce, nel capitalismo. Se lo è persino il lavoro dell’uomo, perché non il suo sterco.

    E se il denaro è lo sterco del diavolo, che e’ il “principe di questo mondo”, appunto in questo mondo non è strano che lo sterco si faccia denaro.

    L’inglese serve solo ad amiare il mercato dei potenziali acquirenti all’intero ecumene “wherever you are”.

    Una volta si darebbe detto, nella lingua che svolse il ruolo dell’inglese d’oggi, “pecunia non olet”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Zhong scrive:

    Secondo me nessuno puo’ battere Leonardo Dispensing Solutions

    https://www.excalibur-hygiene.co.uk/brands/leonardo/

    Si sono auto-assegnati la firma di Leonardo da Vinci come logo e producono reggi rotoli….

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Zhong

      “nessuno”

      C’è una nobile tradizione italica. Da ragazzo visitai Vicenza, che fra le altre cose e’ la patria del Palladio, l’architetto. Ebbene, tutti i prodotti locali, dagli spaghetti ai divani alle pompe funebri al pollo arrosto, veniva venduto da marche intitolare al Palladio. Così trovavo “divani Palladio”, “pasta Palladio”, “pollo Palladio” ecc. Aggiungi che la città e i dintorni sono pieni di opere del Palladio, debitamente illustrate nella guida del Touring che è la bibbia delle mie vacanze. Uscimmo dalla città guardando il cielo e pensando: “Sole: pregevole opera del Palladio…” 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  3. …E non sempre gli riesce, visto che la contrazione del mercato della carta si è fatta sentire anche in Finlandia. E poi gli esseri umani hanno un culo per ciascuno, guarda te che ingiustizie frappone la natura al successo imprenditoriale dei lucchesi.

  4. Francesco scrive:

    ma, seriamente, quali alternative sostenibili ci sono per nettarsi l’orifizio, stante che la carta è materia troppo pregiata?

    lo chiedeva già Eco, per fare mostra di occuparsi anche di questioni concrete

    saluti

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      Nell” “Insostenibile leggerezza dell’essere”, Kundera sostiene chea corretta gestione e dlo sterco (” chi spala la merda?”) è sottaciuta ma fondamentale questione di ogni civiltà umana.

      Bill Gates ha stanziato soldi per un WC che non ha bisogno d’acqua.

      Al posto della carta (che comunque è già ottenuta riciclando rifiuti cartacei)? Pasta di canapa, direi.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Nell” “Insostenibile leggerezza dell’essere”, Kundera sostiene chea corretta gestione e dlo sterco (” chi spala la merda?”) è sottaciuta ma fondamentale questione di ogni civiltà umana.”

        Mi sembra che tu non abbia ancora risposto alla mia obiezione riguardo a “the Ghost in the Machine”.

        La Tecnosfera è avviata dall’Uomo, ma non è l’Uomo.

        Lentamente (ma a una velocità sempre crescente) la Tecnosfera occupa tutto ciò che l’Uomo sa fare, ad esempio pulendogli i cessi.

        Poi occupa l’Uomo stesso, e alla fine si impossessa dell’Umanosfera.

        Ecco che i cessi (smart) un giorno si vendicheranno.

        • Francesco scrive:

          per vendicarsi ci vuole autocoscienza

          per pulire i cessi e i culi non serve

          le macchine sono schiavi perfetti per questo

  5. Andrea Di Vita scrive:

    @ Francesco

    Dimenticato!

    Secondo Asimov, la distinzione fra chi spalerà e chi non spalerà merda sarà un fondamentale fattore di creazione di caste, nelle future stazioni spaziali.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • paniscus scrive:

      “Secondo Asimov, “—-

      Non c’era un racconto in cui si descriveva una società avanzatissima, non solo come livello economico e tecnologico ma anche come piacevolezza e felicità della vita in generale… che si reggeva sul fatto che gli addetti alla raccolta e allo smaltimento dell’immondizia (non solo degli escrementi e fogne, proprio di tutta la spazzatura in generale) fossero una casta di reietti che non si doveva nominare e di cui non si doveva nemmeno ricordare l’esistenza?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ paniscus

        Sì: era una stazione spaziale gigante. Un crumiro prende il posto dei reietti in sciopero per i loro diritti, per poi finire reietto anche lui.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      lo spalamento della merda è lo scoglio che ha affondato ogni utopia, mi pare

      che nel mondo reale c’è che lo fa per dura necessità ma se togli quella, la merda resta

      o mi sono perso qualche cosa?

      PS nei monasteri medievali, mia personale Atlantide, come funzionava?

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