Lo smartphone nello smartcervello

Mi sembra una delle notizie più significative dell’anno, ma l’ho trovata per caso.

La rivista Nature Communications (alzi la mano chi la segue regolarmente) ha pubblicato un articolo dal titolo Soft subdermal implant capable of wireless battery charging and programmable controls for applications in optogenetics, ma è quasi perfettamente comprensibile a un profano.

L’articolo è scritto da undici coreani e un iraniano. che però è un americano.

I tecnoscienziati prendono questo aggeggio, detto wireless optoelectronic system:

E lo ficcano abilmente dentro il cervello di un topo, con dei Led che sbucano fuori dal cranio:

La didascalia recita:

Illustrazione concettuale di un sistema di sonda optoelettronico senza filo impiantato in maniera sottocutanea nella testa di un roditore per permettere il cotrollo di circuiti neuronali nelle parte profonda del cervello”.

Sembra un po’ grosso, ma la Prima Legge di Moore constata che

«La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica quindi ogni 3 anni).»

Quindi tra diciotto mesi, o il chip misurerà la metà, o potrà fare il doppio del lavoro.

Perché hanno ficcato l’aggeggio dentro il cervello del topo?

“L’optogenetica è una potente tecnica che permette la manipolazione spaziotemporale mirata [target-specific] dell’attività neuronale per la dissezione di circuiti neuronali e interventi terapeutici”.

Finora, gli studiosi si lamentano, c’era stato il problema di come ricaricare questi aggeggi, perché bisognava prendere i topi, legarli e attaccarli alla presa per il tempo necessario.

Adesso invece “basta uno smartphone” e si possono telecomandare i cervelli di più topi alla volta:

Ora, conosco molte persone che sono contente che si faccia tutto il possibile ai topi, comunque gli studiosi dicono chiaramente che il vero obiettivo è un altro:

“Il sistema optoelettronico pienamente impiantabile, ricaricabile senza fili e morbido che proponiamo qui può offrire nuove opportunità per permettere l’optogenetica nel cervello umano per applicazioni terapeutiche.”

Applicazioni terapeutiche?

Vediamo un esempio pratico, cioè quello utilizzato dai tecnoscienziati per testare l’efficacia del Cervello Smart 2.0.

Innanzitutto gli sperimentatori si rivolgono al loro spacciatore di fiducia, tale Belgopia, che produce e smercia a Louvain-la-Neuve nel lontano Belgio (ma il globomondo è piccolo), e acquistano cocaina idrocloruro.

“Poi ai topi fu somministrata, o soluzione salina o cocaina, con o senza stimolazione ottica, e le loro attività motorie sono state misurate per 60 min. I dispositivi optoelettronici impiantati sono stati accoppiati a uno smartphone tramite Bluetooth e manovrati utilizzando un’app personalizzata per smartphone.”

La mano umana accende i Led:

Merita un’occhiata questo video di ciò che chiamano un freely moving rat, che ha più o meno lo stesso spazio di manovra di uno studente oggi mentre fa la Didattica a Distanza durante il Lockdown:

Per ora, sembra che la ricerca si limiti allo studio dei cervelli (successivamente sezionati), non ancora al controllo delle loro azioni.

La parte divertente arriverà quando si passerà dalla ricerca dati all’interattività.

Sarà il vero futuro della Customer Experience.

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148 risposte a Lo smartphone nello smartcervello

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Fu uno spagnolo durante la seconda guerra mondiale a dinostrare che si poteva ammansire un toro con stimolazione di elettrodi nel cervello. (Sembra che l’agopuntura possa fare qualcosa di simile, cortocircuitando certi circuiti nervosi). In USA ne furono così impressionati da iniziare il progetto MK-Ultra, che fu poi abbandonato ma che ispirò film e romanzi (“Ipotesi di complotto”, “Telefon”, “Ipcress”…). Le possibilità terapeutiche sono immense, specie ora che si va scoprendo il ruolo della bioluminescenza nella comunicazione fra neuroni, per cui un domani di potrebbe pensare di trasmettere luce, e non elettroni, per influire sul cervello (come coi mutanti di ” Minority report”). I pericoli sono ovviamente spaventosi, e paventati già in “Noi’ di Zam’jatin.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Miguel Martinez scrive:

    A giugno, la multinazionale Pizza Hut inizierà a consegnare le pizze con i droni in una località sperimentale in Israele, per ora non direttamente a domicilio ma a dei “punti di raccolta”.

    https://www.wsj.com/articles/pizza-hut-hopes-drop-zones-can-help-bring-drone-delivery-to-fruition-11610987487

    Intanto il 15 gennaio, la Federal Aviation Administration ha autorizzato per ora una sola ditta a fare dei voli totalmente automatizzati, cioè senza sorveglianza umana

    https://www.wsj.com/articles/faa-approves-first-fully-automated-commercial-drone-flights-11610749377?mod=article_inline

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      Quanto ai droni, la possibilità di costruirne di ultraleggeri alimentati a energia solare (v. u a scena di “Interstellar”) uniti all’intelligenza artificiale e alla rete 5G consentirà di costruirne di perennemente in volo a caccia di un determinato essere umano o individui di selezionati gruppi di esseri umani. Ciò ha motivato la richiesta di moratoria di Steven Hawking.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Quindi toccherà davvero scatenare la guerra nucleare per interrompere l’alimentazione ai droni-tutor a energia solare? o basterà farli costruire amiocuggino e in sei settimane sono tutti a terra?

        😉

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          Meglio tuo cugino.

          Una delle poche volte in cui ho dato ragione a Ratzinger è quando ha detto che stiamo passando da una fase postbellica a una fase prebellica.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  3. Francesco scrive:

    sul lato positivo, immagino che molte persone paralizzate o sorde o cieche potrebbero avere grandissimi benefici, se riuscissero a muoversi da sole o vedere o sentire con sistemi di questo tipo

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “sul lato positivo, immagino che molte persone paralizzate o sorde o cieche potrebbero avere grandissimi benefici, se riuscissero a muoversi da sole o vedere o sentire con sistemi di questo tipo”

      Non esiste alcuna medaglia, che non abbia due facce.

      • Francesco scrive:

        secondo me alcune sì, hanno solo la faccia negativa

        che so, la teologia queer o la filosofia positivista

        ma devo ripensarci con calma

      • roberto scrive:

        “ Non esiste alcuna medaglia, che non abbia due facce.”

        Certo ma perché allora guardare solo la faccia nera, come fanno per esempio i tuoi amici del nano mondo?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Certo ma perché allora guardare solo la faccia nera, come fanno per esempio i tuoi amici del nano mondo?”

          1) perché la totalità della pubblicità e delle imprese ci presenta esclusivamente la faccia buona

          2) perché la politica la presenta come una cosa del tutto neutrale (“il progresso tecnologico va avanti per fatti suoi, alla politica spetta solo assicurarsi che i ricercatori non vengano licenziati senza giusta causa” o al massimo “non devono produrre bombe atomiche”)

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “neutrale”

            E meno male.

            Hai presente Lysenko?

            https://it.wikipedia.org/wiki/Lysenkoismo

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Hai presente Lysenko?”

              Ma io intendo il contrario.

              Lysenko è un tecnoscienziato che pone la scienza al servizio del Partito, mediandola attraverso l’ideologia, con esiti tragicomici.

              I tizi coreani sono tecnoscienziati che pongono la scienza al servizio del capitale, mediandola attraverso la “oggettività della ricerca”, con esiti solo tragici.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martínez

                Non credo moto alle Verità Assolute.

                Finora conosco tre criteri di Verità (fuori della logica matematica):

                a) il metodo scientifico
                b) la concorrenza del mercato libero
                c) le dottrine politiche e religiose (pleonasmo)

                Finora, funziona a). A volte b) concorda con a), ma di solito non è incompatibile. Quanto a c), meglio starne alla larga.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                caro ADV

                il metodo scientifico è un metodo di non falsità, ti ricordo.

                sul resto, manca la filosofia, che pure è ricerca della verità per statuto

                oso temere che tu sia un poco confuso e un poco prevenuto

                🙂

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                Ignorando, come Pilato, cosa sia la Verità, mi accontento della falsificabilità.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                chi si accontenta non vive. però poi muore lo stesso!

                torna a cercare (Socrate, non bisogna arrivare fino a Nostro Signore)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                Appunto, Socrate: “io solo so, di non sapere niente”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                ma sempre ha continuato a cercare, mai si è accontentato!

                conta molto più l’ambizione dei risultati direi

  4. Massimo scrive:

    L’altro giorno ,in non so quale trasmissione,in un intervento si affermava che la tecnologia si sarà affermata completamente nei nostri confronti quando sarà diventata invisibile e quindi non ne noteremo la presenza.Eccone un altro pezzo di invisibilità non per le dimensioni ridotte ma perché noi la ospiteremo.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Massimo

      Giusto. Un buon precedente è la ruota. Un altro è la leva. Un terzo è la vite senza fine.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • massimo scrive:

        Credo invece che entrandoti e conquistandoti da dentro , facendo quindi un tutt’uno con l’organismo e almeno alcune sue parti portanti e fondamentali , il condizionamento sara’ totale e quindi non avra’ piu’ senso farci caso o no e porci magari ulteriori domande .

    • PinoMamet scrive:

      Mi sembrano tutte cose visibilissime…

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ PM

        No, perché non ci facciamo più caso. Si riesce a malapena a credere che gli Inca non avessero la ruota.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Che c’entra se ci facciamo caso?? Mi sembra mescolare le carte in tavola.

        O una cosa è visibile o non la è.

        • Francesco scrive:

          Pino!

          eppure ne hai letti di libri e di gialli (o almeno hai visto i film)!

          ciò che è davvero invisibile è quello che vedi benissimo ma non consideri

          F

        • firmato winston scrive:

          “O una cosa è visibile o non la è.”

          Le scarpe e gli abiti che portiamo, sono una tecnologia che ci permette di sopravvivere in ambienti che non sarebbero i nostri, anzi che ci ha permesso di espanderci nel mondo intero, ma chi se ne accorge piu’? L’abbiamo “incorporata” al punto che in assenza di abiti, per non sentirci nudi , ci pitturiamo la pelle. E la nudita’ e’ diventata reato penale.

        • PinoMamet scrive:

          Io però i vestiti continuo a vederli benissimo. 😉

          Davvero, non capisco questa cosa di interpretare tutto in senso figurato.

          Devo dire che spesso vengo frainteso, perlomeno sul blog, proprio per questo. Io parlo, e scrivo, in senso proprio: visibile vuol dire che lo puoi vedere, invisibile che non puoi.

          In senso figurato possiamo raccontarcela come ci pare…

  5. Moi scrive:

    Lo smartphone nello smartcervello …

    … o forse lo smartphone nel dumbcervello ?! )

  6. Moi scrive:

    …. E cmq il microchip endoencefalico è un po’ come il Piano Kalergi 🙂 :

    NON esiste, per carità, sbertucciamo chiunque lo sospetti, MA SE anche esistesse … il Mondo sarebbe esattamente così com’è ! 😉

    • PinoMamet scrive:

      Il piano Kalergi non esiste perché non c’è bisogno del signor Kalergi per far spostare i poveri, il microchip esiste perché qualcuno ci sta lavorando…

      • Francesco scrive:

        oh, bravissimo Pino!

        questa idea fascio-leghista e trumprazzista per cui i poveri starebbero felici a morire di fame o a fare una vita d’inferno a casa loro se non fosse per i complotti dei finanzieri comunisti è insopportabile

        e pure diffusa anche tra i cattolici

        🙁

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “questa idea fascio-leghista e trumprazzista per cui i poveri starebbero felici a morire di fame o a fare una vita d’inferno a casa loro se non fosse per i complotti dei finanzieri comunisti è insopportabile”

          Veramente io sono il primo a dire che 100 milioni di egiziani starebbero più felici in Italia se potessero entrare da domani mattina, più o meno per gli stessi motivi per cui tanti calabresi sono andati a Milano.

          Senza parlare di libici, tunisini, algerini, ciadiani, sudanesi (che sono pronti a emigrare persino in Egitto), centrafricani e tanta, tanta altra gente.

          Il capitalismo funziona a idrovore, che risucchiano tutto.

          • Francesco scrive:

            esagerato! secondo me almeno 10 milioni di egiziani starebbero felici nella valle del Nilo

            😉

            PS e altri 20 tornerebbero indietro, come gli italiani dall’Argentina e dal Venezuela

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “PS e altri 20 tornerebbero indietro, come gli italiani dall’Argentina e dal Venezuela”

              Quando l’Italia diventerà come il Venezuela, sicuramente.

              Comunque sono stime ragionevoli. Resta il fatto che è il modo sensato di guardare alle migrazioni: non “povere vittime” né “cattivi invasori”, ma GROSSI numeri di persone normali che si spostano nelle poche nicchie del mondo in cui si concentra la ricchezza.

              • Francesco scrive:

                Però certa gente guarda alle migrazioni come fossero Playmobil che solo la cattiveria di alcuni “kalergiani” ordina dall’estero per farli venire qui in Italia. Addirittura parlando di una tratta, manco fossero schiavi trasportati a forza!

                E a me mi girano

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Però certa gente guarda alle migrazioni come fossero Playmobil che solo la cattiveria di alcuni “kalergiani” ordina dall’estero per farli venire qui in Italia. ”

                Dovessimo farcele girare per ogni sciocchezza che si dice in giro, entreremmo in orbita…

                La questione delle migrazioni è talmente enorme, però, da meritare uno sguardo che non si lasci condizionare da vittimisti o complottisti.

              • PinoMamet scrive:

                Confermo che mio nonno è andato in Francia senza aver ricevuto nessuna telefonata dal signor Kalergi.

                Non mi risulta neppure che si conoscessero 😉

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                chi è che ha reso e mantiene povera più della metà del mondo?
                Il moto degli astri?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “chi è che ha reso e mantiene povera più della metà del mondo?
                Il moto degli astri?”

                Mamma mia quante questioni…

                1) Non è il “mondo” ma eventualmente l’umanità a essere “povera”, in proporzione inversa alla ricchezza del mondo.

                2) La povertà di una parte del mondo si valuta in confronto alla ricchezza di un’altra parte.

                3) Il problema non è solo la “povertà”, è una situazione sempre più diffusa di disordine e di corruzione, accompagnata alla perdita di mestieri (mica siamo inutili solo noi, immaginatevi il calzolaio nigeriano quando sono arrivate le ciabattine di plastica cinesi), alla sensazione che non esiste alcuna prospettiva per il futuro, è il fatto che c’è gente che si è fatta un mazzo a studiare in classi di cinquanta bambini e sa che non serve a niente, sono gli aiuti esteri che devastano l’economia…

                E molto altro…

              • Miguel Martinez scrive:

                Poi è anche la natura geografica del capitalismo: le grandi città hanno agito appunto da idrovore, svuotando le campagne; e oggi l’Europa agisce da idrovora verso Medio Oriente e Africa; e anche dentro l’Europa, certi punti precisi – i 100 milioni di egiziani non intendono trasferirsi a Matera 🙂

              • Francesco scrive:

                Peucezio,

                per rispondere alla tua domanda bastano un paio di lauree (storia moderna ed economia), se si è dei geni di proprio.

                Oppure affidarsi ammiocugino, come sembri fare tu.

                La Storia va per i cazzi suoi, la capacità dei singoli e dei gruppi di guidarla come vogliono è praticamente nulla. Per una questione di complessità e di reazioni incrociate inaspettate.

                Come mi faceva notare qualcuno, l’Italia vinse la Prima guerra mondiale, la Germania la perse ed entrambe finirono in mano a dittatori fascisti!

              • PinoMamet scrive:

                Qualcuno ero io 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “il moto degli astri?”

                Quasi.

                Partendo da alcuni semplici modelli, si è dimostrato che la distribuzione di ricchezza “a campana” (più o meno tutti ricchi uguali, con piccole eccezioni costituite da miliardari e da miserabili) è instabile. Ad essere stabile è la distribuzione di Pareto, dove l’ottanta per cento della popolazione si spartisce il venti per cento della ricchezza. Per “stabile” intendo la stabilità del giroscopio, se dai una botta al quale barcolla un po’ poi ritorna a girare attorno all’asse di rotazione iniziale. Puoi fare tutti i sommovimenti e le rivoluzioni che vuoi, la vecchia asimmetria fra pochi ricchi e tanti poveri ritorna sempre. L’uguaglianza, anche se per poco tempo si riesce a stabilirla, collassa rapidamente su Pareto. Si riesce persino a calcolare cosa succede quando la cara vecchia distribuzione di Pareto viene disturbata. Si formano perturbazioni a valanga che distruggono l’eccesso di ricchezza che ha perturbato lo status quo, e la frequenza di queste valanghe dipende dalla loro ampiezza esattamente come la frequenza delle guerre dipende dal numero delle loro vittime; ciò supporta l’idea che le guerre siano meccanismi che stabilizzano Pareto, e dunque alla lunga altrettanto inevitabili.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Partendo da alcuni semplici modelli,

                scusi ma quali modelli? roba da fisici che giocano a fare gli economisti o roba seria?

                dettagli, dettagli, dettagli!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “dettagli”

                Bibliografia essenziale:

                L.F. Richardson, Nature 136, 1025 (1935)

                L.F. Richardson, J. Roy. Stat. Soc. 107, 242 (1944)

                L.F. Richardson, Nature 155, 610 (1945)

                L.F. Richardson, J. Am. Stat. Assoc. 43, 523 (1948)

                L.F. Richardson, Nature 158, 135 (1946)

                A. Rapoport, Conflict Resolut. 1, 249 (1957)

                W.R. Caspary, Int. Stud. Quart. 11, 63 (1967)

                J.S. Levy, T.C. Morgan,
                J. Conflict Resolut. 28, 731 (1984)

                S. Grossmann, G. Mayer-Kress, Nature 337, 701 (1989)

                L. Cederman, Am. Polit. Sci. Rev. 97, 135 (2003)

                A. Clauset, M. Young, K.S. Gleditsch, J. Conflict Resolut.
                51, 58 (2007)

                J.R. Sanchez, R. Lopez-Ruiz, Eur. Phys. J. Special Topics
                143, 241 (2007)

                J. Gonzalez-Estevez, M.G. Cosenza, R. Lopez-Ruiz, J.R.
                Sanchez, Physica A 387, 4637 (2008)

                J. Gonzalez-Estevez, M.G. Cosenza, O. Alvarez-Llamoza,
                R. Lopez-Ruiz, Physica A 388, 3521 (2009)

                J.A. Friedman, J. Conflict Resolut. 59, 1216 (2015)

                P. Cirillo, N.N. Taleb, Physica A 452, 29 (2016)

                A. Clauset, Sci. Adv. 4 (2018)

                A. Clauset, “On the frequency and severity of interstate
                wars” arXiv:1901.05086v1 [physics.soc-ph] (2019)

                Richardson è quello dei frattali e che ha inventato la matematica delle previsio i meteo. Taleb è quello del “black swan” e che contesta l’uso indiscriminato del modello di Black-Scholes nella matematica finanziaria. C’e’ anche il Bardi che conosce il nostro Martinez e che ogni tanto posta qui:

                G. Martelloni, F. Di Patti, U. Bardi, “Pattern Analysis of
                World Conflicts over the past 600 years”, arXiv:1812.08071
                (2018)

                e per finire ci sono persino io:

                A. Di Vita, Eur. Phys. J. B 92, 255 (2019)

                A. Di Vita Eur. Phys. J. B (2020) 93: 27

                Ciao!

                Andrea Di Vita

          • firmato winston scrive:

            “Il capitalismo funziona a idrovore, che risucchiano tutto.”

            Non serve l’idrovora quando il livello da cui proviene l’acqua e’ piu’ alto di quello dove si reca. Semmai serve la diga.

  7. Peucezio scrive:

    Miguel,
    non ci avevo mai pensato finora, ma sai che secondo me tu ti preoccupi per il futuro quando il danno è già fatto?
    L’ultima umanità non di plastica (io faccio parte di quella di plastica ovviamente) adesso ha più di settant’anni, quindi fra una ventina o una trentina d’anni si sarà estinta.

    A quel punto poco cambia se saremo dei prodotti di laboratorio, dei topolini telecomandati, degli uomini bionici assemblati a pezzi o chissà quant’altro: perso per perso, anzi, se può contribuire a curcare malattie, farci vivere meglio e più a lungo, aumentare le nostre capacità, ben venga.
    Tanto l’autenticità è già persa.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ peucezio

      Vero, ma in realtà se come dice Feuervach “l’uomo è ciò che mangia” allora la trasformazione dello homo sapiens in qualcosa/qualcuno di artificiale inizia tredicimila anni fa con la rivoluzione del Neolitico. La mela che mangiamo da millenni in natura non esiste, e nemmeno la vite o i vaccini. In natura ci stavano il vaiolo, le morti per parto e la tigre coi denti a sciabola.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Mah, nè la mela, nè i vaccini, nè tantomeno la vite hanno cambiato di una virgola l’uomo.
      Puoi mangiare tutte le mele che vuoi senza perdere la capacità di cucinarti un filetto di tigre dai denti a sciabola, e se resisti al vaiolo il giorno dopo non diventi un altro tipo di uomo, diventi solo più vecchio di un giorno.

      Mi pare che negare che queste trasformazioni “cibernetiche” siano qualcosa di diverso, o perlomeno preoccupante, sia negare l’evidenza.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ PM

        “virgola”

        Beh, gli hanno permesso di passare da una vita media di trent’anni passata in piccoli gruppi sparpagliati a una vita di ottanta e passa per milioni di individui. Se metto un dente d’oro al posto di quello che mi è caduto mangio meglio alla faccia della piorrea, dunque posso vivere di più una vita più bella. Non vedo perché una protesi nella testa che mi elimina ad esempio il tremito del Parkinson debba essere da meno.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        secondo me hanno cambiato l’uomo le scuole, gli ospedali, le carceri, i manicomi e i cimiteri.
        Perché l’uomo è un’entità culturale, non solo biologica, quindi, se ne trasformi le istituzioni, lo cambi.

        Se invece l’uomo decide di cambiare sé stesso a livello biologico, si cambia, sì, ma in base a un progetto umano, quindi non neutro, anch’esso culturalmente condizionato e va valutato nel merito.

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me non l’hanno cambiato per niente, la biologia dell’uomo sempre quella è, e se ti butto in mezzo alla foresta con un po’ di preparazione sai e riesci a fare esattamente quello che facevano i tuoi antenati di ventimila anni fa.

          • Peucezio scrive:

            Vabbè, questo è il tuo solito universalismo, ma non è così.
            L’uomo è culturale, la biologia è solo un sostrato fisico, è come l’hardware. Con la differenza che dato un certo hardware puoi installarci tutto il software che vuoi, mentre un bambino, quando nasce, a seconda del contesto in cui lo fai crescere, cambia in modo irreversibile.
            Hai presente (è un caso estremo ovviamente) il ragazzo selvaggio che ispirò pure il film di Truffaut?

            • werner scrive:

              Sono d’accordo… e ti dirò che anche l’esempio è più azzeccato di quanto credi.

              Anche hardware e software si coevolvono e sono ottimizzati per funzionare al meglio l’uno con l’altro.

            • Francesco scrive:

              fortuna che io sono un vecchio retrogrado, l’uomo è corpo, spirito e anima, tuttinsieme e che si influenza a vicenda

              😉

          • PinoMamet scrive:

            “Vabbè, questo è il tuo solito universalismo, ma non è così.”

            Non si tratta di universalismo (per inciso, che non sia così lo dici tu… mica è una verità incontestabile).

            Si tratta che se ti butto nella foresta amazzonica o nel deserto australiano, tu comunque potresti sopravvivere: senza telefonino, senza computer e senza dizionari di dialettologia pugliese.

            Tu: mangi, bevi, pisci, caghi, sudi.

            Puoi dire che amare la cucina francese o quella turca sia un fatto culturale, ma sta di fatto che francesi e turchi comunque devono mangiare, e se fossero obbligati a scambiarsi le rispettive cucine, camperebbero lo stesso benissimo.

            Tu ami l’automobile, ma senza automobile camperesti lo stesso benissimo: non sei fisicamente diverso dal tuo antenato che andava a piedi.
            Puoi essere meno allenato, che è un altro discorso.

            La biologia è universale, mica io…

            • mirko scrive:

              Pino

              Sono d’accordo con te, ma se uno di noi si trovasse davvero catapultato in una foresta o in un deserto, comunque morirebbe subito, visto che non siamo più abituati a provvedere da soli in un contesto non industrializzato.
              Purtroppo!

              • PinoMamet scrive:

                Non per vantarmi, ma io camperei comunque.

                Ma poi, se non sai accendere un fuoco, cosa ti impedisce di imparare?

                niente, come niente impedisce al maori di guidare l’automobile.

                questo è esattamente il mio punto…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Ma poi, se non sai accendere un fuoco, cosa ti impedisce di imparare?”

                Ovvio, ma si impara meglio da piccoli.

                E la vita concreta che fai, “Arbeit” come la chiamava Marx, influenza enormemente il tuo sviluppo, probabilmente condiziona anche lo sviluppo del cervello individuale, e certamente la postura, lo sguardo, la maniera in cui si parla, la velocità con cui ci si muove e il carattere.

                Questo ovviamente non è trasmissibile geneticamente – il figlio del contadino adottato nella famiglia di musicista non è un contadino.

              • PinoMamet scrive:

                Ma certo, non intendo negare questo.

                Intendo dire che comunque biologicamente non c’è questa differenza tra “noi” e “l’homo sapiens di prima dei Sumeri”: sempre homo siamo.

                Mentre se cominciano a farci un cervello “più intelligente” di quanto ci faccia la natura, per modifiche genetiche da laboratorio (Gattaca) o perché attaccato a un computer (Il tagliaerbe, tanto per citare due titoli da “esterno ai lavori” come me) allora siamo un po’ oltre la biologia…

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Si tratta che se ti butto nella foresta amazzonica o nel deserto australiano, tu comunque potresti sopravvivere: senza telefonino, senza computer e senza dizionari di dialettologia pugliese.”

              Non è vero.
              Ci sono state comunità di coloni anglosassoni (o di non so dove) che, arricati in America, tempo qualche mese o anno, sono morti tutti di fame.
              Ma agli Indiani non succedeva.

              In pratica, se non fraintendo, tu stai dicendo: “abbiamo tutti due braccia, due gambe, un naso, una bocca, ecc., quindi siamo tutti uguali).

              Certo che la biologia è universale, ma dice bene Francesco (e Werner): siamo corpo, spirito e anima.
              Lo spirito non è un’entità metafisica. È il software, per l’appunto, se ci va di chiamarlo così. E non è affatto universale.
              Ed è ciò che siamo, quanto e più del sostrato corporeo, così come il contenuto di un libro è più importante della carta e dell’inchiostro di cui è fatto.

              • Francesco scrive:

                mmmmh

                no, credo che per noi “vecchi cattolici” corpo, spirito e anima siano Universali tutti e tre.

                Poi in ciascun singolo umano si declinano in modo unico, e tanto di più perchè la cultura e il vissuto di ciascuno sono unici

                per cui un Pino è un cazzutissimo emiliano che nella giungla ci farebbe le tagliatelle, con un minimo di attrezzi; io ci creperei in quattro e quattr’otto

                PS avete mai letto Tom Clancy? il primo Rainbow Six? la fine sembra scritta dopo averci letto!

            • Peucezio scrive:

              E comunque non è universale neanche la biologia, né a livello genotipico, né fenotipico. È simile semmai.

              • PinoMamet scrive:

                Vabbè, quello è un discorso che comunque ha poco senso. L’umanità si mescola da sempre, e l’idea che la biologia non permetta all’aborigeno australiano di vivere in Inghilterra e all’olandese di vivere in SudAfrica è ampiamente smentita dai fatti.

              • Peucezio scrive:

                Infatti questo non l’ho mai pensato, né detto.

                Ci sarà qualche minimo vantaggio dovuto a selezione, ma roba trascurabile.

            • PinoMamet scrive:

              “Ci sono state comunità di coloni anglosassoni (o di non so dove) che, arricati in America, tempo qualche mese o anno, sono morti tutti di fame.”

              ma certo il caso individuale conta poco! saranno stati sfigati, poveracci.

              Ma non erano fisicamente diversi dai nativi, eh?

              Peraltro, l’aneddotica dei bianchi che vissero “da nativi” è sterminata.

              Ma non importa: il fatto è proprio che siamo tutti biologicamente simili.

              Mentre tutta la frontiera della tecnologia moderna è nel creare un uomo che sia qualcosa di più, e di diverso, dell’uomo biologico.

              Il discorso sullo spirito c’entra, ovviamente, ma inizierà a “c’entrarci” di più a lavori avanzati, per così dire, e allora ne vedremo delle belle
              (chiedere ad autori cyberpunk).

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Ma non erano fisicamente diversi dai nativi, eh?”

                Questo dimostra quanto sia importante la cultura e l’ambiente!
                Stessa costituzione, stessa genetica, quelli prosperano, questi schiattano tutti.

                Ti ripeto, certo che la base biologica è la stessa.
                Il punto che ci differenzia non è 1) se la biologia umana sia uguale per tutti i popoli e contesti sociali e culturali o meno (questo mi pare ovvio),
                ma
                2) se conti la biologia o la cultura.

                Peraltro l’intervenire sul corpo umano si è sempre fatto, anzi, i popoli “primitivi” lo facevano molto pesantemente e in forme a volte grottesche.
                E anche sulla genetica: le varie regole endo ed esogamiche, ecc.
                Sì, non come la selezione delle razze animali, ma è un modo di controllare la genetica umana.
                Pensa anche solo al tabù dell’incesto. Non è una forma molto semplice di ingegneria genetica?

                Insomma, non dico che queste cose che si prospettano siano cesure da nulla, ma nemmeno le assolutizzerei come un salto ontologico: è sempre l’uomo che trasforma sé stesso e il mondo.

  8. mirko scrive:

    A me non va giù l’idea di essere telecomandato, che già siamo fin troppo controllati.
    Pure nei nostri pensieri più intimi, vogliono leggerci!

    • Francesca scrive:

      Devi preservare il nucleo. E imparare a fare pensieri a strati. Come clikkare un po’ tutto a caso x confondere. Poi non ci fai più neanche caso. Una poesia di qualcuno su questo sito dice : ” ti toglieranno l’anima in nome dello spirito. E poi ti toglieranno anche lo spirito ecc”…insomma non siamo ratti.
      Non so che specie diventeremo.
      A breve luna nuova.
      Notte.

    • roberto scrive:

      tranquillo mirko,
      finché campiamo nessuno ti telecomanderà

    • Francesco scrive:

      credo gli basterebbe farci comprare qualcosa, come se già non lo facessimo

      in effetti non so a cosa gli servirebbe, ai Padroni del Mondo, quel chippino nelle teste

      • mirko scrive:

        Ad esempio ad impedirci di votare partiti e persone sgradevoli ai loro giochi di potere.
        Già lo fanno, con la scusa della pandemia, figuriamoci col microchip piantato nel cervello!

        • Francesco scrive:

          ci sono partiti sgradevoli ai Potenti? seriamente in grado di danneggiare i loro interessi? escluso il Partito Comunista Cinese, intendo

          su, siamo seri, non sogniamo Grillo in versione Maciste o Spartaco!

          • mirko scrive:

            Giorgia Meloni si è rifiutata di appoggiare il governo di imminente costituzione.
            Sta di fatto, che le elezioni non si terranno, in quanto temono che vincano forze sovraniste ostili all’eurocrazia.

            • Francesco scrive:

              no, in quanto Mattarella è una persona per bene che ci tiene alla sopravvivenza del popolo italiano

              la Meloni credo abbia avuto un momento di panico all’idea di andare da Draghi e sentirsi chiedere: “lei chi mi propone per il governo?”

              hai idea del personale politico di FdI?

              😉

              • mirko scrive:

                Sta di fatto che l’Italia è stata nuovamente commissariata, come con Monti dieci anni fa.

              • Francesco scrive:

                Duca,

                hai perfettamente ragione, solo che la classe politica è anche peggiore che 10 anni fa!

                non hanno neppure avuto bisogno di un Fini-Sansone per abbattere Conte

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Mirko

              Come riesci tu a rendermi simpatica l’eurocrazia, non ci riesce nessuno ! 🙂

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • mirko scrive:

                Se lo dice uno legato all’eurocrazia…..

              • mirko scrive:

                Non mi meraviglierei se tra gli invitati alla crociera del Britannia, ci fossi stato anche tu…..

              • Francesco scrive:

                guarda che lui non è Roberto! lui tifa per la Morte Rossa, non lavora per la Morte Nera.

                😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mirko

                “legato”

                Come si direbbe in napoletano: Fusse ‘a Maronna!

                No, è che le castronerie della Giorgia, shakespeareanemente, sono “tali da far piangere gli angeli”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • mirko scrive:

                Ma se non fai che difendere i poteri forti eurocartici!

              • mirko scrive:

                eurocratici

              • Francesco scrive:

                Duca

                tu proprio non riesci a distinguere la difesa partigiana, in mala fede, disonesta, che nasconde un interesse personale, da una semplice convinzione?

                mi pare strano

              • mirko scrive:

                Non ho capito a cosa ti riferisci.

              • Peucezio scrive:

                Mirko,
                credo si riferisca al fatto che di solito riconduci le opinioni personali a interessi materiali. Cioè se uno è europeista, non può essere per convinzione, deve essere perché ci guadagna qualcosa.
                Magari fosse così! Almeno nello spirito sarebbero ancora sani e pronti a cambiare bandiera non appena fosse cessato il vantaggio.
                Invece ci credono proprio, è là il danno!!

                Francesco,
                la Morte Nera c’è solo in Guerre Stellari. Nel mondo reale c’è solo quella rossa.

              • mirko scrive:

                “Cioè se uno è europeista, non può essere per convinzione, deve essere perché ci guadagna qualcosa.
                Magari fosse così! Almeno nello spirito sarebbero ancora sani e pronti a cambiare bandiera non appena fosse cessato il vantaggio.
                Invece ci credono proprio, è là il danno!!”

                Una cosa non esclude l’altra.

  9. Moi scrive:

    @ ANDREA DE VITA

    Si potrebbero trasmettere nozioni via microhip, abolendo il Ministero della Pubblica Istruzione 😉 ! Il “zavaglio” 😉 , inoltre, potrebbe registrare anche i cimportamenti e il linguaggio … e stailire quanto l* soggett*-cittadin* sia percentualmente Ochlos o Demos … onde stabilirne il Punteggio Elettorale ai fini del Suffragio Universale !

    Per captare le informazioni esterne , un bel paio di antenne esterne in foggia di baffi a manubrio ! 😉

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      …e chi fosse troppo vecchio per l’impianto sarebbe emarginato in una sottoclasse discriminata, come descritto in tanti racconto di fantascienza.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        eh no, come un BNW sarebbe felice e contento nella sua classe Theta o Omega che sia

        altro che discriminati, ci sentiremmo più liberi e più umani degli altri! un pò come gli artigiani di Miguel

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          Pensavo più a certi racconti di Ted Chiang o di Asimov, dove bambini di pochi anni con un “innesto neurale” che accelera prodigiosamente il loro sviluppo intellettivo li pone in una conduzione di irreversibile estraneità nei confronti delle loro mamme.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            italiano mammone! io pensavo in termini di classe!

            😀
            😀
            😀

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              Dillo ad Asimov (in seduta spiritica, è morto anni fa). Lui racconta proprio la solitudine della mamma che non riesce più a capire i figli, sottoposti all’operazione dal padre ambizioso che vuole usarli come status symbol.

              La Famiglia come barriera contro il Transumanesimo

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi e Pino Mamet

    molto interessante:

    https://thecharnelhouse.org/2019/11/10/noel-ignatiev-1940-2019/

    Noel Ignatiev, uno dei padri della critica alla “razza bianca” (ma in nome di un rigetto della realtà di ogni “razza”, compresa quella ebraica in cui era nato lui) che poi viene falsato nel culto demenziale delle “identity politics” e del “white privilege”.

  11. roberto scrive:

    Miguel

    fermiamoci un attimo su questa cosa

    “1) perché la totalità della pubblicità e delle imprese ci presenta esclusivamente la faccia buona”

    i coreani iniziano il loro articolo scrivendo
    “Unveiling the working mechanisms of the brain can open new opportunities for the treatment of brain disorders and neurodegenerative diseases”

    qualche imprenditore fantastica di “customer experience” (tra parentesi, chissà chi ha finanziato quella ricerca, l’articolo dice “Ministry of Science and ICT” e poi ringraziano “ANSYS Inc” per il software che hanno utilizzato)
    i controilnanomondo fantasticano di zombi telecomandati

    ma non è più interessante semplicemente cercare di capire a cosa possa servire realisticamente *ora* quella cosa ?

    a me questi discorsi fanno pensare a due tizi che vedendo nel 1900 una locomotiva a vapore e una lampadina elettrica inizia a fantasticare di viaggi nel tempo, l’uno sognando tutte le cose meravigliose che potrebbe fare e l’altro facendo gli incubi sui paradossi spaziotemporali che si potrebbero creare

    ps c’entra poco ma mi dispiace per i topolini

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “a me questi discorsi fanno pensare a due tizi che vedendo nel 1900 una locomotiva a vapore e una lampadina elettrica inizia a fantasticare”

      Io nel 1900 avrei pensato, ecco le cose che veramente cambieranno il mondo, non il confine al Brennero o il voto ai socialisti o ai liberali, o la decadente arte voluta dai malvagi Giudei per corromperci…

      E 120 anni dopo, potrei dire che era proprio così.

      Da una parte queste due cose mi permettono (tra l’altro) di scrivere questo concetto al computer, dall’altra, se vogliamo dare ragione ai climatologi, stanno per provocare l’estinzione della vita sulla pianeta.

      Insomma, ferrovie e lampadine non sono per nulla neutrali. Sono loro che decidono la nostra storia.

      E come le ferrovie sono state usate per portare il pane alle città, sono state usate per portare le bombe al fronte: se una tecnologia può essere usata per uno scopo distruttivo, sappiamo che lo sarà, è solo questione di tempo.

      • roberto scrive:

        “non sono per nulla neutrali.”

        non ho detto che sono neutrali, ma che sono qualcosa di fondamentalmente positivo (e si certo qualcuno condannato alla sedia elettrica non sarà d’accordo con me)

        d’altronde potremmo dire che il peggior criminale della storia è quello che ha addomesticato il fuoco, perché è lì l’inizio della fine. senza quel disgraziato staremmo tutti tranquilli nelle vaste praterie e non ci sarebbe nessun pericolo per la vita sul pianeta.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        La guerra è inseparabile dalla natura umana, temo. Pure gli scimpanzé combattono, tradiscono, si schierano. Ogni progresso è causa ed effetto di guerre.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Insomma, ferrovie e lampadine non sono per nulla neutrali. Sono loro che decidono la nostra storia. E come le ferrovie sono state usate per portare il pane alle città, sono state usate per portare le bombe al fronte: se una tecnologia può essere usata per uno scopo distruttivo, sappiamo che lo sarà, è solo questione di tempo.”

        A me sembra, invece, che tu abbia dimostrato proprio che le tecnologia sono neutrali.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Nuove frontiere della censura.

    https://reclaimthenet.org/terraria-creator-google-account-disabled/

    Andrew Spinks è un inventore di videogiochi, che quindi vende i suoi giochi su Google Play app e Youtube.

    Per motivi ignoti Google improvvisamente chiude non solo il suo account su Google Play e su Youtube, ma anche il suo accesso a Google Drive e l’indirizzo gmail che lui usava da quindici anni.

    Da un giorno all’altro e senza spiegazione, come sempre.

    Chiudere l’account di posta mi sembra una nuova frontiera.

    Vista la censura persino dei post di Ugo Bardi sull’idrogeno, direi che è ora di iniziare a uscire da gmail.

    Ho un account adesso su protonmail, e direi che sarebbe una buona precauzione….

  13. Marcosclarandis scrive:

    L’importante, credo, per evitare il peggio, è non ficcare tutto il cervello nello smartphone.
    Poi, se ci lasciamo prendere dalla paranoia che in ogni momento possa esserci il novicioc nelle tavolette di cioccolato novi, beh, allora Homo Sapiens sapiens ha concluso la sua permanenza sulla Terra.
    Per ora sappiamo che l’ intelligenza atificiale, ancora lontana dalla complessità di quella umana, è già di per sè insondabile e se mai dovesse diventare più complessa della nostra diverrebbe di conseguenza ancora più insondabile della nostra.
    Per intenderci, se Adamo poteva dare il nome a tutte le cose che gli stavano intorno, forse non si era reso conto che esistevano infinitamente più cose di quanti infiniti nomi avrebbe potuto inventarsi per inventariarle tutte.
    In questo senso, la famosa raccomandazione divina a non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male ed in seguito a quello della Vita,
    pena lo scoprirsi nudi e mortali, la intenderei come l’estremo tentativo divino di spiegare ad una sua creatura la pura e semplice impossibilità di trascendere sè stessi
    e rimanere sè stessi senza alcuna conseguenza.
    Noi sappiamo che anche solo i numeri (tutti, razionali, irrazionali e irrazionali trascendenti) sono inelencabili, eppure questo fatto lo sappiamo per certo.
    Non credo che gli altri generi di Homo lo sapessero, anzi, nemmeno che si ponessero la questione.
    E’ un privilegio che doppiamo mantenere , se lo vogliamo, con una incalcolabile responsabilità.

    Un saluto, Marco Sclarandis.

    • paniscus scrive:

      “Non credo che gli altri generi di Homo lo sapessero, anzi, nemmeno che si ponessero la questione.”—-

      Le altre SPECIE di Homo, non generi.
      “Homo” di per sé è un unico genere.

      Anzi, qualcuno pensa addirittura che non ci sia sufficiente motivo biologico per separare il genere Homo dal genere Pan (scimpanzé e bonobo), e che dovremmo chiamarci tutti e tre Homo o tutti e tre Pan, ognuno con il rispettivo identificativo della singola specie, che rimarrebbe uguale.

      per cui, o lo scimpanzé e il bonobo dovrebbero chiamarsi Homo troglodytes e Homo paniscus, oppure noi dovremmo rinunciare al termine Homo e chiamarci Pan sapiens.

      Inutile dire che io preferirei la seconda ^_^

      • mirko scrive:

        Perché gli scimpanzè e i bonobo non hanno avuto la stessa evoluzione dell’uomo?

        • paniscus scrive:

          “Perché gli scimpanzè e i bonobo non hanno avuto la stessa evoluzione dell’uomo?”—

          La domanda corretta non è “perché non l’hanno avuta”, ma “perché si pensa che avrebbero dovuto averla?”

          • mirko scrive:

            Vabbè, come si spiega il fatto che l’uomo è diventato quello che è e scimpanzè e bonobo sono rimasti delle scimmie?

            • Moi scrive:

              La risposta più semplice NON piace a qualcuno 🙂 e cioè che gli Ominidi sono stato ibridati con DNA di Alieni UltraTecnologici , gli Scimmioni no !

              … In un mondo come questo, è più funzionale (!) la Paleoastronautica della Fede, ripeto : è più funzionale , èpiù logica !

              • Moi scrive:

                NON credo che sia vera (ma neppure posso totalmente negarlo …) … fosse vero, non mi meraviglierei troppo perché un Mondo di Merda è più “giustificato” !

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “l’uomo è diventato quello che è e scimpanzè e bonobo sono rimasti delle scimmie”

              In realtà non è andata proprio così: la specie che comprendeva i nostri antenati comuni da una parte è diventata scimpanzè e bonobo e dall’altra e diventata noi.

              Questa foto di famiglia credo che renda l’idea: siamo tutti abbastanza diversi perché le specie si sono diversificate nel tempo.

              http://safarizona.com/wp-content/uploads/2015/01/image1.jpg

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Sia noi che loro, insomma, non siamo rimasti un bel niente: abbiamo continuato a cambiare, solo che in direzioni diverse.

      • Marcosclarandis scrive:

        Ovviamente, Paniscus, intendevo significare specie.Ho usato il termine genere in modo più colloquiale senza pretese di rigore tassonomico.Ma a parte la sua puntualizzazione mi avrebbe interessato ricevere un commento più allargato alle mie considerazioni.
        Un saluto, Marco Sclarandis.

      • Moi scrive:

        qualcuno pensa addirittura che non ci sia sufficiente motivo biologico per separare il genere Homo dal genere Pan (scimpanzé e bonobo), e che dovremmo chiamarci tutti e tre Homo o tutti e tre Pan, ognuno con il rispettivo identificativo della singola specie, che rimarrebbe uguale.

        ————

        … e allora che maleci sarebbe a “cavar fuori” degli Ibridi ?

        Cosa cmq NON possibile, almeno NON ora ! … NON è come accoppiare una zebra con un somaro od un leone con una tigre, od un cinghiale con un maiale eccetera … NON basta!

        … MA mettiamo che domattina si trova una “pezza” 😉 genetica che consenta ibridi fra Umani e Scimmioni … perché NON si dovrebbe fare ?

        … NON è “Etico” ? … L’ Etica è l’ Ultima Superstizione da abbattere, in un Mondo che si è liberato di Dio : da questo NON si scappa !

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ MS

      Mi ricordo che un aneddoto su Confucio racconta che, essendogli stato chiesto cosa avrebbe fatto per prima cosa se avesse mai raggiunto il potere assoluto, il Maestro rispose: “Riaggiustare i nomi”.

      Dare i nomi giusti significa aver posto le giuste domande, rispondendo alle quali si ha una corretta rappresentazione del reale. Modificare il linguaggio, per contro, corrisponde ad alterare le capacità di comprensione, dunque di giudizio, dei parlanti.

      Cosa poi si intenda per “corretta” in questo caso, è certo opinabile.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  14. Miguel Martinez scrive:

    Acquisti utili (per le signore, presumo) in tempo di lockdown:

    https://futurism.com/zumio-precision-rotating-sex-toy

  15. Moi scrive:

    Di certo NON è l’aspetto più eclatante della faccenda, ma cmq notevole : a ‘sto giro i Coreani han preceduto i Dirimpettai Giapponesi nella Ricerca Futuristica da poetica di Osamu Tezuka ! 😉

    • Moi scrive:

      … com’è se i Cugini del Nord se ne impossessano e il Compagno Generalissimo Kim Il Sung si risveglia dopo 25 anni come techno-zombie tipo Don Zauker (quello vero 😉 , non il Pretaccio Puttaniere-Esorcista [sic] de Il Vernacoliere, ovviamente) e Kim Yo Jong fargli da simil-Koros 😉 e Ciccio Kim deposto 😉 ?!

  16. Moi scrive:

    Mettete su Rete4 a busso : Giordano sta perculando la SanMarioDraghilatrìa Main Stream 😉 !

  17. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Io ho il feed di “Nature Communicatiobs”, perché?

    🙂

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  18. Moi scrive:

    Buttata giù semplice :

    Umani di cosiddetta ” razza ” diversa, possono accoppiarsi dando vita a prole sana e feconda.

    Grossi Felini / Equini / Suni ecc … di specie diversa , possono accoppiarsi dando vita a prole abbastanza sana e molto raramente feconda.

    Umani e Scimmioni _ famo per via genetica in laboratorio 😉 … _ i gameti NON danno luogo a embrioni. RAIGA ! 😉

  19. Moi scrive:

    qualcuno pensa addirittura che non ci sia sufficiente motivo biologico per separare il genere Homo dal genere Pan (scimpanzé e bonobo), e che dovremmo chiamarci tutti e tre Homo o tutti e tre Pan, ognuno con il rispettivo identificativo della singola specie, che rimarrebbe uguale.

    ——————

    Capisco l’ Odium Sui più patologico per la propria stessa Specie Umana (fra l’ altro tipica proprio del “Bianco” che è il più recessivo di tutti, e unico che ci tenga a “recedere” il più possibile !) ma mi par poco scientifico … vedi sopra.

    Poi magari fra qualche decennio gli UltraPoMo permetteranno a qualche Scienziato Pazzo Hikikomori di realizzare il Progetto del Prof. Ivanov e … gli Ibridi UmanoScimmione saran visti come le persone Transessuali oggi od Omosessuali negli Anni Cinquanta !

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