Paolo Attivissimo: i trucchi di un cacciabufale

Come sapete molto bene, qui si ama discutere con persone che hanno punti di vista radicalmente diversi dai miei.

Ho problemi però con i polemisti che fingono di non sostenere alcun punto di vista, ma solo di farvi sapere i fatti. Mentre fanno così, esattamente per sostenere il proprio (legittimo) punto di vista.

Un esempio da manuale è un articolo sul 5G di Paolo Attivissimo.

Paolo Attivissimo l’ho conosciuto ai tempi del primo CICAP, allora una simpatica congrega di giovani STEMisti che si divertivano a smascherare le furbesche affermazioni di sedicenti maghi e simili.

Poi si sono dati alla politica senza dirlo, e mi dispiace.

Il 5G è un nuovo standard tecnologico per le reti cellulari.

Nulla di molto originale nelle sue componenti, ma serve a moltiplicare fino a cento volte la velocità delle connessioni, con un tempo di attesa fino a cinquanta volte minore, e soprattutto, il 5G permette di collegare fino a un milione di oggetti per km2. Anche, brutalmente, aumentando in maniera enorme le antenne, e dove non arrivano quelle terrestri, ci arriveranno migliaia di satelliti.

Questo permetterà il passaggio dall’era in cui i ragazzini si facevano i selfie con il telefonino, all’era in cui tutto ciò che ci circonda diventerà un’unica rete planetaria di dispositivi, in mano a quattro o cinque iperaziende infinitamente più potenti di qualunque Stato (certo, tutte immancabilmente sostenibili, verdi e inclusive), dando vita a quella che chiamano la Quarta Rivoluzione Industriale.

Klaus Schwab è fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum, che rappresenta le mille più potenti aziende del mondo (comprese appunto quelle quattro-o-cinque).

Ha scritto un libro che si intitola proprio la Quarta Rivoluzione Industriale, e che sul sito del Forum viene presentato così:

“Supercomputer onnipresenti e mobili. Robot intelligenti. Auto a guida autonoma. Miglioramenti neurotecnologici del cervello. Modifica genetica. L’evidenza di un cambiamento radicale è tutt’intorno a noi e sta avvenendo a velocità esponenziale.

Questa quarta rivoluzione industriale è […] caratterizzata da una gamma di nuove tecnologie che stanno fondendo il mondo fisico, digitale e biologico, influenzando tutte le discipline, le economie e le industrie e che mette in crisi persino ciò che intendiamo per essere umani.”

Potremmo contrapporre idee molto forti per discutere di questo mondo che il 5G dovrebbe introdurre:

sarà un paradiso o un inferno?

Interverranno altri fattori – come la crisi delle risorse – che lo vanificheranno?

Il principale ideologo delle mille aziende più potenti del pianeta è un narcisista che sta delirando?

Paolo Attivissimo, invece, si presenta come l’esperto obiettivo, che ci capisce di informatica (e vi assicuro che ci capisce davvero).

Obiettivamente, intitola il suo articolo 5G, miti da smontare e paure pilotate”.

Su Internet, la gente non legge articoli lunghi, per cui presenta subito la conclusione prima di spiegarla:

“Siete preoccupati per il 5G, la nuova tecnologia cellulare di cui si parla tanto? Non c’è nessun motivo concreto per esserlo.”

Fin dove arrivano le mie competenze (molto inferiori alle sue), non dice esattamente cose sbagliate. Leggiamo ad esempio questa frase:

“In molti casi il 5G riduce questa esposizione perché usa meno energia e (in alcuni casi) adotta frequenze che penetrano molto meno nel corpo rispetto alla telefonia mobile attuale.”

In alcuni casi, i fumatori vivono più a lungo dei non fumatori e in molti casi non sviluppano mai tumori…

Ma perché qualcuno avrebbe dei problemi con il 5G?

L’anticomplottista Attivissimo stana quelli che complottano contro la nuova tecnologia (spoiler, non sono gli ebrei ma i russi):

Sembra inoltre che la paura del 5G, lungi dall’essere un fenomeno spontaneo, sia accuratamente alimentata da chi fa disinformazione per mestiere e per tornaconto: il New York Times ha tracciato la campagna anti-5G di RT America (che è il nuovo nome della filiale americana del canale Russia Today, organo di propaganda del governo russo) […] Lo scopo della campagna russa sarebbe ostacolare l’introduzione del 5G (e i relativi miglioramenti di efficienza, con nuove opportunità di lavoro e commercio) nei paesi concorrenti, in modo da trarne un vantaggio strategico.

Poi Paolo Attivissimo dice una cosa assolutamente giusta:

“la fonte più intensa [di radiazioni] spesso non è l’antenna di telefonia mobile, ma (oltre al proprio telefonino) il Wi-Fi domestico o il Bluetooth del televisore smart o degli auricolari senza fili che ci mettiamo direttamente dentro le orecchie, vicinissimi al cervello. E si scopre anche che la distanza dalle fonti conta tantissimo: se cambia da un centimetro a un metro, l’intensità scende di diecimila volte. Se dormite con lo smartphone acceso sul comodino, fateci un pensiero.”

Mi sono laureato in lingue orientali, e conosco i miei limiti.

Ma siccome queste cose cambieranno, in maniera radicale, la vita mia e quella dei miei figli, non posso usare la mia ignoranza, come scusa per chinare la testa di fronte a quelli che “ne sanno di più”.

Da quello che ho capito, mi sembra ampiamente dimostrato, da molti decenni, che il contatto stretto con una fonte di radiazioni non ionizzanti – come uno smartphone – possa creare danni biologici che non auguro nemmeno a Bill Gates.

E infatti il problema è esattamente “lo smartphone acceso sul comodino“, molto più che l’antenna.

Bene, il motivo per cui esiste il 5G è perché le principali aziende del mondo vogliono arrivare a una situazione in cui ogni cosa con cui interagiamo, persino dentro la nostra testa, sia una specie di “smartphone acceso sul comodino”.

Ma la salute allora sarà l’ultimo dei nostri problemi, se ci sarà ancora un “noi” per lamentarsene.

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121 risposte a Paolo Attivissimo: i trucchi di un cacciabufale

  1. Pierluigi Vernetto scrive:

    Attivissimo lo conosco solo attraverso Mazzucco…. mi fido molto piu del secondo che del primo. Anzi diciamo pure che del primo non mi fido per nulla, con la scusa di sbufalare le racconta lui le bufale.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Pierluigi

      “Attivissimo lo conosco solo attraverso Mazzucco”

      Io conosco personalmente il primo, non il secondo.

      Ho scritto adesso in privato a Paolo Attivissimo, promettendo di pubblicare una sua eventuale replica.

      • Mirkhond scrive:

        Ho l’impressione che per gente come Attivissimo sia impossibile pensare a governi che promuovano autoattentati, o quantomeno non li impediscano, pur essendone a conoscenza.
        Mi riferisco ovviamente alla querelle sull’11 settembre 2001.

    • Z. scrive:

      PV,

      — Attivissimo lo conosco solo attraverso Mazzucco…. mi fido molto piu del secondo che del primo. —

      Beh, non mi stupisce. Uno vale uno 🙂

      https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Mazzucco

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Beh, non mi stupisce. Uno vale uno ”

        🙂

        Un giorno bisognerebbe mettere a fuoco bene la questione dei “complottisti”.

        Con Google translate dallo spagnolo, cito Antonio Turiel:

        https://crashoil.blogspot.com/2020/09/nadie-al-timon.html

        “Di fronte a questo caos crescente (e recentemente accelerato), non è raro trovare due posizioni estreme, opposte ma paradossalmente con un nesso comune. Una di queste posizioni è quella abituale tra neoliberisti e anarco-capitalisti : quello che succede è normale e tutto si regolerà da solo, tipicamente grazie al mercato e all’ingegno umano. L’altra posizione è più al gusto degli amanti delle teorie del complotto: tutto ciò che accade è il risultato di un piano malvagio, ideato da corporazioni odiose .

        Entrambe le idee sono semplicistiche, negando l’esistenza del caos nell’ordine stabilito. In entrambi i casi c’è l’illusione del controllo , l’idea infondata che qualcuno sia incaricato e o sarà incaricato di sistemare tutto (secondo il primo), o è il colpevole che tutto sia andato storto (secondo il secondo) . In entrambi i casi è confortante l’idea che ci sia qualche controllo, anche nel secondo: è preferibile credere che tutto questo sia orchestrato, perché poi ci sarebbe qualche possibilità di riguidare la situazione. Questa seconda posizione è alimentata dal fatto che le grandi potenze economiche approfittano di situazioni come questa per aumentare la loro ricchezza e potere; ma da lì a credere che tutto sia un piano perfettamente preparato, mezzo abisso totale. Ad esempio, nel caso dell’attuale pandemia CoVid-19, pensare che il virus sia stato preparato in laboratorio per provocare la situazione attuale non ha né testa né coda: come arma biologica è una vera e propria birria, con la sua bassa mortalità; Come meccanismo di estorsione economica, non è nemmeno molto efficace, perché alla fine finisce per colpire tutti i paesi e non puoi evitare di contagiarti. Eppure ci sono molte persone che insistono sul fatto che tutto risponda a un piano,perché in fondo hanno molta più paura che non ci sia un piano e che in realtà quello che abbiamo sono i limiti che il mondo fisico ci impone e la schifezza che gestisce le solite crisi del genere umano.

        Nessuno sta guidando la disfatta delle compagnie petrolifere. Non c’è alcun piano per capitalizzare il crollo dell’industria automobilistica. Nessun vantaggio è stato ottenuto con l’interruzione degli aeroporti. Nessuno vince con il disastro ambientale.

        Non c’è nessuno al timone. Prima di tutto dobbiamo capirlo. Non per cambiare rotta, ma per averne una. “

        • Peucezio scrive:

          D’accordo al 100%.

          Il complottismo e l’anticomplottismo sono due metafisiche, due apriorismi che non riconoscono la complessità delle cose, che è fatta di potere, di complotti, di disegni, di strategie, ma anche di un milione di cose che sufggono, di fenomeni spontanei, di dinamiche complesse e incontrollabili, di interazioni dagli esiti imprevedibili.

          Pensare che tutto sia orchestrato o che tutto sia trasparente, alla luce del sole e fatto per il bene dell’umanità è demenziale.
          Poi ci sono quelli che tutto è fatto alla luce del sole e per il bene dell’umanità ma solo in Occidente: altrove sono tutti cattivoni, biechi dittatori sadici che vogliono il male per il male.

          • daouda scrive:

            Mazzucco è un esca come PA: mainstream ed underground, ufficiale e confidenziali, mainstream ed unusual sono due facce della stessa medaglia NO?

          • Mirkhond scrive:

            Più semplicemente un complotto può anche fallire negli obiettivi che si propone, come per tutte le cose umane.

            • Peucezio scrive:

              Non solo, ma il complotto in genere si propone un obiettivo circoscritto e specifico.
              Quando anche lo realizzi, malgrado tutte le complesse variabili in gioco, ci sono mille altri eventi che non c’entrano nulla coi complotti eppure si verificano ugualmente.

        • Francesco scrive:

          Miguel

          mi colpisce come non vedi la differenza tra i primi (il sistema non andrà a pezzi ma troverà un nuovo equilibrio temporaneo, non si sa quale e non risponderà ai desideri di nessuno) e i secondi (Trump ferma i cattivi cinesi che vogliono togliermi la benzina a poco prezzo!)

          ci vedo un vero abisso, io

          ciao

  2. Miguel Martinez scrive:

    Il problema fondamentale è che in Italia esiste un solo punto su cui si possa legittimamente cercare di porre un argine a ciò che sta succedendo: la protezione della salute, rigorosamente ed esclusivamente umana.

    E’ un po’ come se ci fosse una legge che salvaguardasse esclusivamente le donne dai capelli rossi dall’essere stuprate.

    E quindi chi non volesse essere violentata, fosse costretta a tutti i costi di avere i capelli rossi.

    E sarebbe molto facile dimostrare che quella specifica tizia non avesse i capelli proprio rossi, o che magari i capelli proprio rossi non esistono.

    • Miguel Martinez scrive:

      La legge italiana prevede che i sindaci abbiano il diritto/dovere di difendere la salute delle persone.

      Per questo, l’unica difesa legale che esiste contro la distopia di Schwab consiste in un tentativo molto fragile e discutibile di dimostrare che “le antenne 5G potrebbero provocare tumori”.

      Indubbiamente, tutti gli usi del 5G provocheranno tumori, ma non è il 5G stesso che li provoca.

  3. Miguel Martinez scrive:

    Immaginatevi l’anno 15xx…

    Inchiesta, “la polvere da sparo, respirata, fa male?”

    E chi lo sa.

    Ma la polvere da sparo conquista continenti.

  4. Marco scrive:

    Il Terzo Reich doveva regnare mille anni.
    Poi sappiamo che é defunto in una dozzina.
    O stiamo assistendo alla sua resurrezione?
    Se dovesse essere mi appello alla misericordia del Cosmo.

    Marco Sclarandis.

    • Francesco scrive:

      Ho come qualche dubbio che il Cosmo sia molto misericordioso.

      E questo non è il Terzo Reich millenario, è più Matrix.

      • Marcosclarandis scrive:

        Comunque sia, non mi faccio ulteriori illusioni.Mi bastano quelle
        coltivate inutilmente fino ad oggi.
        La Misericordia Cosmica me l’immagino con le sembianze d’un meteorite da dieci chilometri di diametro.

        Marco Sclarandis.

        • Marcosclarandis scrive:

          Francesco, ha presente la faccenda dei detriti spaziali che ingombrano le orbite dal 1957 e tuttora aumentano? .
          Uno dei più fulgidi esempi di stoltezza umana.

          Marco Sclarandis.

  5. Peucezio scrive:

    Miguel,
    guarda che il link all’articolo di Attivissimo non funziona.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    “Miguel,
    guarda che il link all’articolo di Attivissimo non funziona.”

    Controlla adesso

  7. Moi scrive:

    Una buona e una cattiva notizia :

    la prima, è che sta arrivando il primo film Italiano sul Lockdown … la seconda è che trattasi di una Vanzinata Simil-Cinepanettone ! 😉

    https://urbanpost.it/lockdown-all-italiana-film-bufera/

    • PinoMamet scrive:

      “Semplicemente di pessimo gusto”: e quando mai i film dei Vanzina hanno brillato per buon gusto??

      Vergin di servo encomio… e basta (non sono mai andato a vedere cinepanettoni e simili e non trovo nessunissimo motivo per lodarli) oso spezzare una lancia a favore dei Vanzina.
      Se i morti impedissero di fare commedie, non avremmo La Grande Guerra di Monicelli e decine di black comedies inglesi… non che faccia paragoni.

      Diranno: eh ma il film dei Vanzina usa il coronavirus come un pretesto per tette culi e umorismo pecoreccio- e io in quello periodo ho perso nonno.
      Vero, ma l’umorismo pecoreccio non ne ha colpa: ne ha colpa il virus, semmai, e non c’è mai stato niente di male nello sdrammatizzare le situazioni.
      C’è chi lo fa bene, chi lo fa male, ma non lo trovo moralmente condannabile.

      Non scivoliamo nel terreno di quelli che si “triggherano” con le “microaggressioni”…

  8. Moi scrive:

    … dal Link dei Wu Ming , è interessante il recupero del termine Parr(h)esia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Parresia

    https://en.wikipedia.org/wiki/Parrhesia

    παρρησία

    • habsburgicus scrive:

      ai cui si rifà il neviano
      libera lingua loquemur ludis Liberalibus

    • Moi scrive:

      In cinese “wu ming” significa “senza nome” (caratteri tradizionali: 無名; caratteri semplificati: 无名; pinyin: wú míng) oppure “cinque nomi” (cinese: 五名; pinyin: wǔ míng), a seconda di come viene pronunciata la prima sillaba.

      [cit. wiki]

      In teoria , dovrebbero aver scelto la prima opzione, omonimo logogramma (in questo caso ideogramma formato di pittogrammi) di una Via del Centro Storico 😉 … sapendo che neppure con un ipotetico Governo NeroVerde 😉 dovrebbero sul serio (!) “stare in campana” come in Cina ! 😉

  9. Moi scrive:

    @ HABS / MIRKHOND

    Una notizia in controtedenza :

    https://notizie.virgilio.it/no-minigonna-scuola-scoppia-protesta-studentesse-liceo-socrate-roma-1424974

    … potrebbero mandarle Erasmus in Arabia Saudita ! 😉

    • Moi scrive:

      Non ho mai sentito dire che la minigonna fosse vietata a scuola o sul lavoro … ma che fosse ritenuta “non consona”, appellandosi all’ Usta 😉 Individuale , be’ quello sì.

    • PinoMamet scrive:

      Nella nostra scuola c’è un regolamento sul comportamento, non ricordo se parli espressamente di minigonne o solo di “abbigliamento consono” o “decoroso”.

      Le studentesse in minigonna sono rarissime (anche ai miei tempi da studente) quindi il problema sarebbe più che altro teorico, se non fosse che la minigonna la portano sempre due professoresse- molto ridotta, anche. Non sono giovani e non fanno “cadere l’occhio”, perlomeno a me.

      In una scuola precedente in cui ho lavorato mi è capitato di dire a due ragazzi diversi (una femmina e un maschio) di coprirsi di più (era la scuola che aveva tra le materie anche danza classica e danza contemporanea, e alcuni ragazzi la prendevano un po’ troppo sullo stile “Saranno famosi”, film e serie tv).

      • Moi scrive:

        Ma infatti secondo me la cosa migliore è (o era, o sarebbe …) appellarsi alla maturità psico-sociale delle ragazze che : ” un’ aula a scuola e una pista in discoteca NON sono lo stesso contesto … ” o non lo erano, o sarebbe meglio se non lo fossero. 😉

  10. Mirkhond scrive:

    Non ho seguito bene la questione, ma da quel poco che ho sentito, si tratterebbe di un’ordinanza di una vicepreside a tutela delle stesse ragazze dagli sguardi dei prof maschi.
    La bellezza femminile messa in mostra, potrebbe turbare i suddetti professori, perché si tratta di uomini e non di pezzi di giaccio……

  11. Mirkhond scrive:

    ghiaccio

  12. Moi scrive:

    Alla Persona Necroposting 😉

    scusa, non ricordo il tuo nickname (se si dice anch’ora … sperando NON faccia troppo “OK Boomer” !) … “Hillbilly” , “Lullaby”, “Lyllibeth” … someone help me out (passatemi l’ ineluttabilmente omotransbifoba citazione canfischiante 😉 Rowlinghiana !

    • Moi scrive:

      Sperando tu stia lurkando … nel merito, sulla Oriana Furiosa.

      I

      Concordo con Miguel : SE volete prendervela con qualcuno, predetevela con il Sor De Bortoli … che _ praticamente anticipando per via cartacea i Sòscials 🙂 _ ha trasformato un’ invettiva privata sbroKKante Tuscany Style DOP & DOCG 😉 d’un’ anziana signora malata terminale in un Campo di Battaglia da Guerra Civile Culturale !

      II

      Il Passo Falso della Fallaci sull’ Islam , ricorda inquietantemente quello della Rowling sul TransGenderismo ! … In ambo i casi, da Icona della Sx a Icona della Dx proprio malgrado … solo per mancato “aggiornamento” che fa diventare di Dx icché prima gli era di Sx ! … Tale nefasto Processo Storico nella Cultura Occidentale ebbe inizio con La Figa, nevvero Habs ? 😉 :=)

      • PinoMamet scrive:

        Mmm non mi risulta che Oriana Fallaci fosse all’epoca un’ “icona della sinistra”. Se lo era stata, non lo era più da un bel po’.
        Al liceo, la citavano esclusivamente i cattolici per la “Lettera a un bambino mai nato”.

      • Moi scrive:

        … Mah !

        Io “Prima” 😉 la sentivo citare molto da gente di Sx per “Insciallah” [sic] in termini non di rado lusinghieri , meno per “Niente e Così Sia” e “Intervista con la Storia” … senza il Tragico Nàin Ilèven , oggi per me sarebbe stata elevata a Gran Profetessa Femminista Ghérl Pàuer 🙂 per “Penelope alla Guerra” .

  13. Moi scrive:

    III

    Lungi da me (… ora sono sufficientemente maturo, devo tutto a questo blog !) sfruculiare un Libro scritto un millennio e mezzo fa in una lingua di cui riconosco a stento solo le lettere isolate ! … Anche perché la Pace Libera Tutti 😉 prenderebbe una piega PaleoAstronautica !

    Tuttavia (!) ultimamente ho visto tre “Islam Movies” di Storie al Femminile di Registe-E che lamentano lo stesso “Patriarcato” (per dirla in Femministese) che al suddetto Libro attinge.

  14. Moi scrive:

    TUNISIA Un Divano a Tunisi , di Manele Labidi Labbé

    https://www.youtube.com/watch?v=NqK_2SKqC40

    ALGERIA (Setting 1990’S) , Non Conosci Papicha, di Mounia Meddour

    https://www.youtube.com/watch?v=O0VLRwQH4Lk

    ARABIA SAUDITA , La Candidata Ideale , di di Haifaa Al-Mansour

    https://www.youtube.com/watch?v=6zu30N_ksgQ

  15. Z. scrive:

    Secondo me il 5G è un pochino come la fine del capitalismo.

    Mi hanno raccontato che con Internet ci avrebbero controllati tutti. E lo scrivono ancora: tutti i giorni, su FB.

    Mi hanno spiegato che col cellulare si cuociono le uova. Si sono fatti eleggere in Parlamento e passano gran parte del tempo a farsi i selfie col cellulare.

    Poi è arrivato il problema dell’ “elettrosmog”, che avrebbe diffuso tumori a mazzi prima con le antenne e poi con le reti senza fili.

    Adesso scopro, dall’articolo vumingo linkato da Miguel, che chi chiama contaballe un contaballe sta dalla parte dei padroni: bisogna fingere che non lo sia.

    Smascherare le bufale – mi par di capire – va bene se, e solo se, le bufale non tornano comode alle idee giuste. Le mie, ovviamente.

    Boh, diciamo che non mi convincete 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Mi hanno raccontato che con Internet ci avrebbero controllati tutti”

      Beh, mi sembra che sia successo.

      Almeno su questo ci hanno azzeccato, no?

    • Ujjj scrive:

      Mi sembra che il metodo dei vuminghi sia però più trasparente. Ovvero non far finta di essere superpartes.
      Negli ultimi articoli su internazionale riguardo a QAnon mi pare abbiano dato un buon esempio di sbufalamento “fatto bene”.
      Nell’articolo citato su giap si denuncia la scelta di ignorare volutamente gran parte del contesto e ridurre tutto il dibattito a una bufala e poi smontarla.
      Questa scelta per me è politica, inconsciamente o meno “dalla parte dei padroni” .
      Fare un articolo divulgativo su temi come ogm o 5g evitando i punti più caldi e controversi(che conoscono anche i sassi ormai) come quello della dipendenza alimentare o
      del controllo diffuso non può essere un caso. Si sta veicolando il discorso verso gli aspetti buffoneschi e pseudoscientifici, si sta mettendo in una particolare luce tutto il movimento critico verso questi temi. Per carità liberissimi di farlo, ma farlo dichiarandosi anticipatamente superpartes o fuori dalla politica è disonesto.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ujjj

        “Fare un articolo divulgativo su temi come ogm o 5g evitando i punti più caldi e controversi(che conoscono anche i sassi ormai) come quello della dipendenza alimentare o del controllo diffuso non può essere un caso”

        Esatto.

        Tra l’altro, io sono in genere molto “cicappino” sui dettagli tecnici di certi complottismi esagerati.

        Ma i dettagli non devono far perdere di vista il bosco.

  16. Peucezio scrive:

    Miguel,
    secondo me però bisognerebbe distinguere le questioni.
    Una cosa sono i pericoli per la salute legati legati alle onde elettromagnetiche o chi per loro (non ne capisco niente).
    Un’altra la questione del fatto che un flusso di dati di tale entità diffonde e archivia un’enorme quantità d’informazioni su di noi e trasforma la nostra vita: questo avviene del tutto indipendentemente dalla nocività fisica del mezzo.
    Se mettiamo tutto insieme non si capisce niente e rischia di suonare come una battaglia apocalittico-ideologica su un generico potere della tecnologia di stravolgere il nostro modo di vivere, il che è anche probabile, ma in quali termini? E in meglio o in peggio? E a livello di modelli cognitivi e antropologici o banalmente nel senso che ci saranno più tumori?

    • Z. scrive:

      Il sincretismo operativo è uno dei metodi argomentativi della nostra epoca: si mette tutto assieme, in modo da fare un confuso appello all’emotività dell’interlocutore.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Il sincretismo operativo è uno dei metodi argomentativi della nostra epoca: si mette tutto assieme, in modo da fare un confuso appello all’emotività dell’interlocutore.”

        Sì, però nel caso del 5G la faccenda si complica.

        E’ certo al 100% che le radiazioni “ionizzanti”, che qui non c’entrano, siano altamente pericolose.

        Esistono molti studi che dimostrano una cosa intuibile: che anche le radiazioni non ionizzanti, tra cui quelle usate per i cellulari, agiscono sulle cellule di tutti gli esseri viventi, infatti la vita stessa è in un certo senso “elettrica”, semplificando. Questo fa insorgere tumori, ma causa anche una serie di altri risultati, tra cui i più interessanti riguardano forse il disorientamento degli uccelli e delle api (ma sono cose poco studiate).

        Giustamente, Attivissimo sottolinea come la distanza fisica dall’antenna sia un elemento fondamentale: certo, con il 5G (che ripeto, non è una “nuova tecnologia”), le antenne si infittiscono in maniera straordinaria, quindi è possibile che ci siano effetti negativi per la salute, ma nessuno è in grado di dire qualcosa di sicuro.

        Cio’ che è certo, è che la moltiplicazione dei nostri strumenti elettronici, che accompagna il 5G (pensiamo solo ai computer-orologio), ci porterà a moltiplicare in modo enorme le fonti di rischio prossimo.

        • Miguel Martinez scrive:

          Io sono convinto che il vero problema sia lo scopo stesso del 5G: se non volessero fare la “Quarta rivoluzione industriale”, non ne avrebbero bisogno, è solo uno strumento.

          Ma la legge italiana prevede che ci si possa opporre soltanto per motivi di salute.

          Il 5G moltiplica per 10 (per ora) il numero di oggetti collegabili, e quindi le fonti di pericolo prossimo per la salute; ma questo sarebbe un effetto “indiretto”, per frenare il 5G ci si può solo appellare al presunto pericolo per la salute costituito dalle antenne, non all’uso che altri ne faranno.

          E’ un argomento debole, infatti si basa sul famoso “principio di precauzione”, ma è l’unico opponibile.

          • Miguel Martinez scrive:

            L’argomento salute è poi complicato dalla mancanza di un campionario di riferimento: se si attiverà in tempi velocissimi, in tutto il mondo, una rete 5G, con chi si potranno fare confronti?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “secondo me però bisognerebbe distinguere le questioni.”

      Infatti, è proprio quello che penso.

      Respirare la polvere da sparo fa male o no?

      E’ possibile.

      La polvere da sparo però sicuramente ha conquistato continenti.

      Il problema è che arriva un Attivissimo, dice “ma che male vuoi che faccia la polvere da sparo? Non fa nemmeno starnutire!”, con sottinteso, “allora distribuiamola a tutti!”

      • roberto scrive:

        Il che più o meno è vero per qualsiasi cosa
        Che male fa la ruota? Ruota che poi viene usata per conquistare continenti
        Che male fa il fuoco? Fuoco che conquisterà continenti

        E ritorno al mio pallino. Da quando Noi umani siamo diventati così paurosi da non volere più ruota e fuoco?

        • Mirkhond scrive:

          Forse siamo andati così avanti e così velocemente nel progresso tecnologico in questi ultimi anni, da esserne spaventati.
          Un progresso più lento, più graduale diventa più accettabile e rassicurante, come avveniva nel passato.

          • roberto scrive:

            Quella sulla velocità è un’impressione molto soggettiva

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Quella sulla velocità è un’impressione molto soggettiva”

              Credo che si possa calcolare con molti criteri oggettivi.

              Ad esempio, la quantità di dati che si riescono a mettere su un chip, che raddoppia ogni tot anni (c’è pure una legge empirica che ne parla, non mi ricordo il nome).

              Poi (soggettivamente) credo che qualcuno potrebbe (oggettivamente) trovare cose come, la velocità con cui si è passati alla possibilità di identificare qualunque persona da un’immagine, o la possibilità di mettere cookies sulle pagine web di chiunque, o il numero di telecamere nelle strade.

              Molte volte, sarebbero curve più o meno esponenziali.

              • roberto scrive:

                No volevo dire l’impressione che la velocità faccia paura e la lentezza sia rassicurante

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “No volevo dire l’impressione che la velocità faccia paura e la lentezza sia rassicurante”

                Certo.

                Infatti, ciò che è importante è il verso in cui si va, mica la velocità.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Mirkhond

            “Forse siamo andati così avanti” “Un progresso più lento”

            Cosa intendi per “avanti” e “progresso”?

  17. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Non so se hai presente il vecchio film “Caramelle da Uno Sconosciuto” sul torbido (intorbidito parecchio dalla Legge stessa del 1958 che voleva renderlo meno torbido … nevvero, Habs ?) torbido _ dicevo_ Mondo della Prostit … sì, insomma : “Il Fenomeno”, come direbbe Lilli Gruber ! 😉

    … c’è (almeno) una scena che oggi sarebbe cesurata, ma per star nel sicuro fan prima a censurare tutto il film !

    Quando alla “nuova arrivata” (Barbara De Rossi) , le Esercenti Stradali 😉 (organizzate parasindacalmente da Athina Cenci Vs un Maniaco Omicida) vien detto espressamente : “buon per te che almeno sei una donna vera , e non uno di quegli uomini schifosi che si spacciano per donne !”

    SPOILER ALERT in differita di 33 (!) anni 🙂 :

    l’Assassino è un’ insospettabile bambina costretta a un giro pedofilo molto redditizio da parte della madre : la 12enne (mi pare) rivede nelle prostitute adulte la donna che NON vuole diventare: schizofrenicamente , perciò, le uccide attirandole in trappola dissimulando l’innocenza irrimediabilmente perduta … PESISSIMO ! … Oggi , semplicemente una storia inconcepibile !

  18. Kandur scrive:

    “Sembra inoltre che la paura del 5G, lungi dall’essere un fenomeno spontaneo, sia accuratamente alimentata da chi fa disinformazione per mestiere e per tornaconto: il New York Times ha tracciato la campagna anti-5G di RT America (che è il nuovo nome della filiale americana del canale Russia Today, organo di propaganda del governo russo) […] Lo scopo della campagna russa sarebbe ostacolare l’introduzione del 5G (e i relativi miglioramenti di efficienza, con nuove opportunità di lavoro e commercio) nei paesi concorrenti, in modo da trarne un vantaggio strategico.”

    Dunque, Paolo Attivissimo è un complottista?

    • Severino Boetii scrive:

      Si diventa ciò che si combatte?
      Comunque, il canale Russia Today, (definito organo di propaganda del governo russo, e che, scusate l’off topic, insieme a Press TV era l’unica tv straniera che aveva inviati a Maaloula, Siria, durante l’assalto dei takfiri alla antica città di Santa Tecla) che cerca di sabotare il 5G, cui la RPC opino tenga molto,
      è parecchio «Gomblotto!(1)»
      Severino Boetii.
      PS, (1)il frate fu assolto, in quel caso se non “gomblotto” era quanto meno una accusa infondata

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Più che altro citare il NYT sui complotti russi è come citare Adinolfi sul complotto gender.

  19. Moi scrive:

    @ PINO

    Molte cose sono cambiate : pensa anche a Woody Allen, da “Liberatore dalla Frustrazione Sessuale Borghese” a “Vecchio Porco” … secondo chi avrebbe dovuto beneficiare di quella cinematografia “emancipatoria”, e ora trova Femminista l’ Islam più letteralista integralista proprio poiché “scherma rendendo invisibile” (a più livelli) la donna al desiderio sessuale maschile.

    • PinoMamet scrive:

      Credo che Woody Allen sia cambiato da “regista di film divertenti” a “regista di film pesanti, saltuariamente ne indovina uno” 😉

  20. Z. scrive:

    Miguel,

    — Ho problemi però con i polemisti che fingono di non sostenere alcun punto di vista, ma solo di farvi sapere i fatti —

    Conosco gente che fa esattamente questo dicendo “io constato che….” o “io mi limito a constatare che…”.

    😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Conosco gente che fa esattamente questo dicendo “io constato che….” o “io mi limito a constatare che…”.”

      Sospetto che tu ti riferisca a me 🙂

      E probabilmente hai davvero colto qualche volta in cui l’ho fatto.

      Provo a difendermi (magari sbagliando):

      1) Io ho una visione vaga, confusa, ma molto forte del mondo, che mi ha portato a fare scelte relativamente radicali nella vita.

      2) L’essenza di questa visione l’ha spiegata per me Robin Williamson https://kelebeklerblog.com/2018/01/08/o-sorelle-dagli-occhi-profondi-e-voi-che-io-vedo/ e probabilmente è molto diversa da quella di tanti altri che ho il piacere di ospitare su questo blog

      3) Quindi, nessuna pretesa di “oggettività”.

      4) Però veramente, molte volte, e partendo proprio da questa visione, constato delle cose; e non pretendo che diventino una “proposta”.

      Constatare che la gente che ha uno smartphone diventa dipendente, o rischia un tumore, o vende l’anima a Zuckerberg, non è la stessa cosa che dire “ordino a tutti di smettere di usare lo smartphone”.

      • Z. scrive:

        Che avere uno smartphone significhi diventarne dipendente è una tua opinione, e lo stesso vale per il tumore e Zuckerberg.

        Cioè, il tumore lo rischiamo tutti, in effetti…

    • PinoMamet scrive:

      15 minuti di Travaglio, me li eviterei…

      sulle ragioni del No, invece:

      1- “Spesso si fa riferimento agli esempi di altri Stati ma non può correttamente compararsi il numero dei componenti delle Camere italiane con quello di altre assemblee parlamentari in termini astratti, senza tenere conto del numero degli elettori (e, dunque, del rapporto eletti/elettori).”

      Non è vero: il sottoscritto, per esempio, ha postato su queste stesse pagine 😉 uno schema del numero di eletti/elettori di tutti i paesi europei.
      E sì, l’Italia è ai primissimi posti per numero di deputati, anche in confronto al numero della popolazione.

      “Si trascura, inoltre, che in molti degli ordinamenti assunti come termini di paragone si riscontrano forme di governo e tipi di Stato diversi dai nostri.”

      Interessante ma dovrebbe spiegarmelo meglio. Immagino che la situazione tedesca, con i Lander, sia difficilmente paragonabile alla nostra, ma che dire della Francia?

      2- “La riforma presuppone che la rappresentanza nazionale possa essere assorbita nella rappresentanza di altri organi elettivi (Parlamento europeo, Consigli regionali, Consigli comunali, ecc.), contro ogni evidenza storica e contro la giurisprudenza della Corte costituzionale.”

      Non l’ho mai sentito dire, e comunque non credo affatto che sia il principale motivo che spinge i votanti Sì.

      3- “La riforma riduce in misura sproporzionata e irragionevole la rappresentanza di interi territori.”

      Interessante, però non spiegano perché succederebbe questo! Mi pare un po’ strano, come lo formulano qua:

      “e ancora la Liguria, con cinque seggi, avrebbe una rappresentanza al Senato, in sostanza, della sola area genovese.”

      Mmm… no??
      Chi ha detto che questi 5 seggi sarebbero eletti solo a Genova o dai genovesi??

      4- “La riforma non eliminerebbe ma, al contrario, aggraverebbe i problemi del bicameralismo perfetto (anche se è spesso presentata dai suoi sostenitori come un intervento volto a raggiungere gli stessi obiettivi di precedenti progetti di riforma, diretti a rendere più efficiente l’istituzione parlamentare).”

      D’accordo, ma.. vedi il num. 2

      5- “La riforma appare ispirata da una logica “punitiva” nei confronti dei parlamentari, confondendo la qualità dei rappresentanti con il ruolo stesso dell’istituzione rappresentativa. ”

      Verissimo.

      • Z. scrive:

        Dopo il taglio però, considerando il Senato, saranno necessari una quantità spaventosa di voti per eleggere un senatore.

        Credo ci siano pochi paragoni in Europa, e considera che un senatore (come un deputato) decide su tutto, non su certe materie soltanto come in certi ordinamenti.

        Detto questo, non è necessariamente un male. Sono punti di vista. Si può sostenere che sia buona cosa accrescere notevolmente i poteri del singolo parlamentare. Z. l’altro sostiene, inoltre, che sia buona cosa ridurre la presenza delle minoranze in Parlamento (già oggi c’è uno sbarramento altissimo).

    • Z. scrive:

      Ho trovato un intervista a Z., l’altro giurisperito:

      https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/19/ecco-perche-molte-ragioni-del-no-non-stanno-in-piedi/5936652/

      Più leggibile di un video se non altro

  21. Moi scrive:

    tempi del primo CICAP, allora una simpatica congrega di giovani STEMisti che si divertivano a smascherare le furbesche affermazioni di sedicenti maghi e simili.

    Poi si sono dati alla politica senza dirlo, e mi dispiace.

    ————————————————-

    …. Avranno ritenuto che certi Politici a loro invisi fossero alla stregua di Maghi & Affini, evidentemente 😉 !

    • Moi scrive:

      Mmm …

      L’acronimo STEM (non così notissimo, in Italia …NdR), dall’inglese “Science, Technology, Engineering [&] Mathematics” indica le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e i relativi corsi di studio. In Inglese , dovrebbero essere i “Geeks”, come evoluzione parallela dei “Nerds” …. ovviamente l’ AngloAmericano, che il Britannico “does not count a saw any longer ” 😉 .

  22. Miguel Martinez scrive:

    Manifestazione No Mask a Londra

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/19/coronavirus-a-londra-centinaia-di-no-mask-in-piazza-contro-il-lockdown-sfidando-il-divieto-di-assembramento-scontri-con-la-polizia/5937227/

    alcuni dettagli interessanti:

    1) i manifestanti, tutti senza maschera; e i poliziotti, che per caricarli, abbassano le proprie di maschere 🙂 In effetti, visto che la maschera serve solo per proteggere gli altri, è utile abbassarla mentre attacchi qualcuno.

    2) A differenza dell’Italia, i manifestanti sembrano quasi tutti giovani

    • Z. scrive:

      Se la maschera proteggesse chi la indossa, i complottisti direbbero che il covid esiste, che il governo lo diffonde e che cospira per fare sparire le mascherine dalla circolazione 🙂

      Soprattutto, ognuno potrebbe decidere più o meno liberamente di ammalarsi o meno, senza nuocere agli altri.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Se la maschera proteggesse chi la indossa”

        Ma i poliziotti (presumo) ci credono all’esistenza e alla pericolosità del Covid.

        Togliendosi la maschera, sperano quindi, giustamente, di danneggiare i propri avversari, o comunque (visto che anche gli avversari sono armati di Covid) di combatterli alla pari. 🙂

        • Z. scrive:

          Più che altro, fare sforzi fisici con una mascherina addosso non è facile: si respira male e la mascherina ti entra nel naso.

          Poi certo, se tu non mi proteggi perché dovrei fare lo stesso con te? E infatti, in un ambiente in cui alcuni iniziano a fregarsene, presto o tardi quasi tutti gli altri faranno lo stesso.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            E’ la tragedia dei beni comuni, no?

            • Z. scrive:

              Occhio a tradurre così “commons”, ché poi il padrone di casa si arrabbia!

              🙂

              Comunque sì, ed è il motivo per cui non ci si può aspettare che un Paese prenda unilateralmente misure radicali a favore dell’ambiente.

              Ma è anche il motivo per cui, per limitare i danni del covid in Italia, sono state necessarie misure drastiche e incostituzionali imposte dal governo nazionale.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Occhio a tradurre così “commons”, ché poi il padrone di casa si arrabbia”

                Infatti 🙂

                Hardin ha avuto un’intuizione in buona parte condivisibile, ma quelli che lui chiamava “commons” sono esattamente il contrario: sono i beni di nessuno, al massimo i beni “pubblici” nel senso moderno.

                I commons sono tali in quanto una comunità se ne prende cura, anche per i propri discendenti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non lo so. Secondo me sei giardinocentrico, per cui riduci i commons a beni che hanno esclusivamente queste caratteristiche:
                – sono di proprietà pubblica
                – non ci si può “estrarre nulla”
                – hanno un utilizzo minuziosamente regolamentato da norme giuridiche (io nel giardino non posso farci pascolare la mia mandria)
                Però già quello che arriva a piazzarci dei flipper a pagamento rischia di far saltare il common, se non c’è una norma giuridica a vietarlo. E anche quello che si mette a fumare in faccia ai bambini può essere difficile da gestire in assenza di un “vietato fumare” coercibile.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Non lo so. Secondo me sei giardinocentrico”

                🙂 Ci sta.

                Però i “commons” sono un’istituzione storica, forse la più diffusa geograficamente d’Europa, e certamente nel mondo agrario precolombiano.

                Ma era “commons” anche il Duomo di Firenze, e sopratutto Orsanmichele.

                A differenza del “nostro” giardino, questi luoghi erano essenzialmente di proprietà comunitaria.

                Se ne poteva sicuramente estrarre qualcosa (dai pascoli o dai boschi, comunque anche le preghiere del Duomo facevano comodo a tutti).

                Erano minuziosamente regolamentate, quello è sicuro.

                Per poterci fare qualcosa – tipo l’assemblea dell’Arte dei Correggiai – ci si doveva mettere d’accordo con attenzione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sul fatto di fumare in faccia ai bambini…

                Non mi ricordo se ne abbiamo parlato, siamo riusciti a imporlo con un cavillo giuridico, e soprattutto erano d’accordo tutti, fumatori compresi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il Duomo non era mica un common: era della diocesi. Tanto è vero che il vescovo aveva il potere di buttare fuori chi voleva…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Il Duomo non era mica un common: era della diocesi. Tanto è vero che il vescovo aveva il potere di buttare fuori chi voleva…”

                Il Duomo veniva curato e gestito dalle Arti Maggiori, in particolare mi sembra da quella di Calimala, cioè dei mercanti internazionali, ma anche da quelli della Lana.

                Ovviamente in questo ci fu tutta un’interazione con il vescovo e con il suo Capitolo, che a sua volta riportava comunque alle famiglie fiorentine.

                Orsanmichele invece era interamente in mano alle Arti, pur essendo chiesa al pianoterra e granaio sopra.

                Nelle singole chiese della città, poi, c’era una netta separazione – nettissima fino all’invadenza degli Ordini (francescani, domenicani, agostiniani) – tra la parte del “popolo” e quella del “clero”; nella prima, le confraternite, le realtà del gonfalone, le Arti, potevano fare le loro riunioni, spesso settimanali.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Si chiamano donazioni, lasciti e decime. Common riguarda la fruizione, non il finanziamento, però.

    • Moi scrive:

      Eh, ma … è da un bel pezzo che SJWs d’ ogni risma “ce l’ han su” 😉 con la Musica Classica, poiché indissolubilmente legata a un Immaginario fatto di Maschi Bianchi Europei (CisEtero, o almeno che apparivano tali in Società …) Sette/Ottocenteschi !

    • Francesco scrive:

      non riesco a capire perchè una clamorosa cazzata come questa riesca a meritarsi una risposta

      devo essermi distratto nel periodo in cui hanno spiegato quali cazzate avevano diritto a essere importanti, per chi ci crede come per chi cerca di resistere

      io a due tizi manco un dislike gli lascio, al massimo la risata di disprezzo

  23. Val scrive:

    Arrivo tardi e (mi pare) la discussione ha volato alto. Perdona Miguel se la svilisco un po’, ma non sarebbe bene, ogni tanto, accettare con pragmatico fatalismo il contesto che cambia invece di interpretare qualunque cosa si profili all’orizzonte come una plumbea distopia? Mi sembra più paralizzante (e quindi più passivo) il secondo atteggiamento che il primo. Che poi, banalizzerò, ma mala tempora currunt da più di duemila anni e siamo ancora qui. Moriremo tutti, tanto vale cercare di essere un po’ ottimisti finché campiamo. Comunque, per non divagare: sembra assodato che il 5G sia incomparabilmente meno dannoso delle precedenti tecnologie, magari rappresenta la precondizione per la smartphonizzazione della vita. E’ uno schifo, lo so. Troveremo contromosse. Per il wi-fi, consiglio uno di quei timer da attaccare alla presa di corrente: lo regoli secondo i tuoi orari, così magari almeno durante la notte sai che è sempre spento e dormi con meno onde turbocapitalistico-sorosiane che ti attraversano il cervello… 🙂

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