Silvia Romano, la Destra, la Sinistra e le letihate

La politica è una faccenda che si svolge contemporaneamente su due piani diversi.

Nel Piano Nobile, persone molto pratiche prendono decisioni molto importanti, che vengono accolte con indifferenza ai Piani Bassi.

Ai Piani Bassi, c’è il Popolo.

Sostanzialmente, il Popolo è diviso in due fazioni, una delle quali ha sempre ragione e l’altra sempre torto.

A questo punto, capire il mondo diventa molto facile. Qualunque cosa succeda dimostrerà inesorabilmente ciò che già sapevamo: che i nostri hanno ragione e (sopratutto) i loro hanno torto.

Prendiamo un esempio concreto: il ritorno in Italia di Silvia Romano.

La faccenda coinvolge l’Africa, le ONG, la trentennale guerra civile somala con la sua straordinaria storia di divisioni in grandi clan, le infinite guerre clandestine che gli Stati Uniti stanno conducendo nel continente, lo scontro planetario tra Isis e al-Qaida, le mille sfaccettature dell’Islam, il crescente ruolo della Turchia che parte dall’Africa per ricostruire l’impero ottomano, l’intrusione della Cina nel continente…

Tutte cose di cui al Popolo, comprensibilmente, non gliene importa una benamata cippa.

Invece per la Parte Destra, Silvia Romano si capisce subito:

“Originaria di Milano, 23 anni, Silvia Costanza Romano ha studiato presso la Unimed CIELS, facoltà che rientra nel ramo della mediazione linguistica.

Volontaria per Africa Milele Onlus, associazione marchigiana che mira a sostenere l’infanzia in diversi Paesi africani, è tornata in Kenya a inizio novembre per poi muoversi alla volta di Chakama.”

Insomma, diranno i Destri, la classica ragazzina viziata, che ha studiato fuffa, poi siccome non deve evidentemente lavorare per campare, ha deciso che da grande vuole salvare i negretti, così si sente più buona degli altri.

Personalmente, mi sento molto vicino a lei, anch’io nella mia vita mi sono lanciato in avventure catastrofiche perché mi sembravano giuste; eppure il problema esiste: possibile che a Chakama, dove immagino che la disoccupazione ci sia almeno quanto a Milano, abbiano un terribile bisogno di una milanese laureata in mediazione linguistica? Sarò prevenuto, ma diffido quando leggo sul sito di Milele parole che mi ricordano quelle degli All Inclusive Florence Tour:

“Abbiamo da subito capito che questo era il posto giusto per dare vita al nostro sogno, perché Chakama ancora non è inquinata, è Africa vera.”

Però per i Destri, i negretti sono solo un remoto contorno: se la ragazza avesse fatto la gattara, il giudizio sarebbe stato lo stesso.

L’importante è che tutto ciò dimostra quel che già si sapeva: quelli dell’Altra Parte sono spregevoli.

Ora, l’Italia paga un riscatto di circa quattro milioni di euro ai suoi sequestratori. Di questi ultimi si sa solo, vagamente, che sono “terroristi islamici”, qualunque cosa questa etichetta possa significare (in realtà la storia di al-Shabaab, che non è affatto l’Isis, è assai più complessa).

La ragazza arriva in Italia, e a sorpresa indossa il hijab.

Il bello è che lei fa scandalo perché si copre i capelli, in un momento in cui tutti gli italiani si stanno coprendo la bocca, che lei invece lascia scoperta.

E dichiara di essersi convertita all’Islam.

Cosa che trovo peraltro assolutamente normale.

Cioè, pensate cosa succede dentro una persona intelligente e sensibile, quando scopre che esiste qualcosa, qualunque cosa, di diverso dalla mistificazione suicida in cui siamo immersi.

Che se ne innamori, è il minimo.

E trovandosi in Africa, non è affatto detto che lei avesse scoperto l’Islam soltanto quando è stata rapita: forse l’ha assorbita nell’aria molto prima.

Alla Parte Destra, non gliene importa nulla dell’Islam; ma è una meravigliosa occasione per dimostrare che i Sinistri sono ipocriti.

In questo c’è un gioco molto perverso, che riguarda solo la Destra: in Italia, la Destra ha il complesso di inferiorità, la Sinistra quello di superiorità.

Destri e Sinistri sono d’accordo che i Valori di Sinistra siano gli unici giusti: i Destri sono praticamente tutti per la democrazia, l’uguaglianza, l’antirazzismoi diritti dei lavoratori, la libertà di pensiero e roba del genere.

Devono soltanto mettersi in agguato e cogliere in fallo l’avversario per dimostrare che è lui che non rispetta i Valori di Sinistra.

Così alcuni Destri si sobbarcano l’immane fatica di andare a pescare di qua e di là fatterelli che dimostrano che l’Islam è di Destra: cioè l’Islam è antisemita, opprime donne, maltratta omosessuali, non progredisce, è teocratico eccetera eccetera.

Quindi la conversione della Silvia Romano segna un bel punto per la Squadra di Destra, che può dimostrare che la Sinistra è di Destra, e quindi cattiva.

Doppio punteggio poi per chi riesce a dimostrare che la Sinistra è pure Nazista: mi dicono che Sallusti avrebbe fatto un paragone tra la Silvia Romano e l’ Ebreo Reduce di Auschwitz che si veste da SS.

Il problema di tutti questi punti che una squadra porta a casa, è che l’altra non li riconoscerà mai.

L’altra non ascolta nemmeno, e questo è fondamentale per mantenere in piedi il gioco, che a differenza di tanti altri, funziona perché nessuno rispetta alcuna regola.

Riassumiamo: i Destri hanno detto che la ragazza è un’oziosa buonista, anzi è una specie di nazista perché l’ebreo di Auschwitz, eccetera.

Al che il contatore della Parte Sinistra schizza su: insulti a una Donna, Buona, Antirazzista e pure Vittima. Meschinità, maschilismo, ecc. ecc. E i Sinistri spulciano meticolosamente l’imbecillosfera virtuale, alla ricerca di ogni minima frase per cui sentirsi offesi e vittimati.

Perché la Parte Sinistra segna punti solo quando riesce a dimostrare, con qualunque trucco, che i Destri “odiano i diversi“.

Qualche Destro si lamenta che “per questa oca qui hanno speso quattro milioni, mentre a me nessuno mi paga la cassa integrazione“.

E qui vediamo la folle importanza che gli italiani attribuiscono da sempre ai poveretti che si trovano il cerino acceso del “governo” in mano, e che sono automaticamente colpevoli di tutto.

Viene in mente l’immenso impegno prodigato dal governo italiano (al limite e probabilmente oltre ogni legalità internazionale) per salvare i “due marò“, colpevoli di omicidio: ma quelli erano di Destra, e quindi all’epoca erano i Sinistri a lamentarsi dello spreco di soldi pubblici.

Siccome la Politica è molto prevedibile, immaginiamo che i Destri che adesso si lamentano, allora abbiano taciuto.

Comunque, il governo che spende quattro milioni di euro per salvare la povera vittima in Africa, ma non pensa alla povera lavoratrice in cassa integrazione, rischia in effetti di far guadagnare Punti Vittima alla Destra.

Io non so cosa provi uno di Parte quando intuisce che il Nemico stia per segnare un punto. Immagino che la negazione debba scattare subito, prima ancora che la notizia possa far sorgere il minimo dubbio.

Il nostro cervello è meraviglioso, e scopre subito che c’è ben altro.

Un esempio ce lo offre un certo Alessandro D’Amato su Next Quotidiano.

Il titolo è splendido:

“«Quanto è costato il riscatto di Silvia Romano?»: la miseria umana dei sovranisti che si bevono le fregnacce di Salvini”

Non parla di Africa, di islamismo militante, non si chiede se i bambini di Chamaka abbiano davvero bisogno di una ragazza milanese, no: gli interessa Salvini. E non si capisce cosa c’entri il “sovranismo”, cioè la tesi che il governo italiano debba avere una certa autonomia rispetto all’Unione Europea.

Il signor D’Amato utilizza il trucco tipico di tutti i letihanti: va in giro per tutta la  fogna di Facebook, per trovare qualcosa che possa fargli provare la vera Vittimità, e trova ad esempio questo:

Poi li frega tutti: Silvia Romano è costata quattro milioni di euro; mentre la Lega avrebbe incassato illegalmente 49 milioni di euro di “rimborsi elettorali”.

Ora, io adoro il benaltrismo di questo tipo, perché vinco sempre e frego Destri e Sinistri insieme: quanto costa la TAV? Si parla di circa venti miliardi di euro.

E invece, sarebbe interessante riflettere per un attimo su altri temi, che esulano dalle letihate Destra-Sinistra.

Ad esempio, mi vengono in mente due domande, cui non ho risposte.

1) E’ giusto pagare i ricattatori? Io mi ricordo decenni fa, quando furono frequenti i sequestri di persona in Italia, lo Stato bloccava i conti dei familiari dei sequestrati.

2) al-Shabaab non è certo l’Isis, ma credo che risulti sulle liste (arbitrarie o meno) stilate dai servizi segreti americani e imposti al resto del mondo, di “organizzazioni terroristiche”; e finanziarle è un reato punito molto severamente. Alla data di oggi, il governo italiano dovrebbe quindi risultare il primo finanziatore di al-Shabaab.

3) Ma il governo italiano, perché deve accettare acriticamente le liste imposte dalla NATO, dal governo degli Stati Uniti? Non potrebbe riconoscere al-Shabaab, “i giovani”, anche contro il parere di NATO e Stati Uniti?

Questa voce è stata pubblicata in giornalisti cialtroni, islam e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

511 risposte a Silvia Romano, la Destra, la Sinistra e le letihate

  1. supervice scrive:

    Io penso che gli italiani non siano ancora pronti a boutade di questo tipo.
    Ancora non ci si era ripresi da BelloFigo con “Non faccio opraio” e “Trombo a facoltà”, che ti arriva Silvia intabarrata, felicissima e convertita.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per supervice

      “Ancora non ci si era ripresi da BelloFigo con “Non faccio opraio” e “Trombo a facoltà”, che ti arriva Silvia intabarrata, felicissima e convertita.”

      BelloFigo è un genio, che ha capito certi tasti dell’italianità.

  2. Mirkhond scrive:

    “3) Ma il governo italiano, perché deve accettare acriticamente le liste imposte dalla NATO, dal governo degli Stati Uniti? Non potrebbe riconoscere al-Shabaab, “i giovani”, anche contro il parere di NATO e Stati Uniti?”

    Lo potrebbe fare solo se avesse la piena sovranità politica e militare del suo territorio.
    Ma se giorni fa, Di Maio, di fronte alle proteste americane per gli aiuti giuntici da Russia e Cina per il coronavirus, si è affrettato subito a ribadire la collocazione euratlantica dell’Italia! E parlando “di amicizia e alleanza” con gli USA per non dover dire che in realtà ne siamo i suoi vassalli!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Lo potrebbe fare solo se avesse la piena sovranità politica e militare del suo territorio.”

      E infatti, Alessandro D’Amato se la prende… con il “sovranismo”.

      A dimostrazione di come la Sinistra italiana non riesca a capire nulla del mondo.

    • PinoMamet scrive:

      Mah, secondo me l’Italia ha potuto scegliere la via delle trattative proprio perché ha un certo grado di autonomia dall’ingombrante alleato…

      comunque sono tutte cose di cui non so niente, perché i servizi segreti non hanno ritenuto opportuno telefonarmi per aggiornarmi costantemente sul loro operato, come invece hanno fatto con milioni di utenti di Facebook e Twtter 😉

      da singolo cittadino disinformato, che parla di una situazione ideale, senza nulla conoscere di quello che è successo in loco, avrei preferito un’azione diversa.
      Una bella azione da film di Gis, Ros, ComSubIn, scegliete voi. Li abbiamo, sono bravi e rispettati all’estero (imitati, pure) e altri paesi si fanno meno scrupoli di usare i loro in azioni similari. A volte l’ostaggio gli muore pure (è successo anni fa agli inglesi, mo’ non ricordo dove, forse l’Afghanistan) perché sono meno bravi 😀 però almeno non sborsano soldi a gruppi dagli scopi discutibili (e di cui comunque non me ne frega nulla: si facciano la Grande Somalia lasciandoci in pace).

      • Peucezio scrive:

        In effetti…

        Si è lasciato morire Moro per non trattare, non si capisce perché questi invece vanno assecondati tutte le volte. Sono meglio delle Brigate Rosse?

        • Mirkhond scrive:

          Si lasciò morire Moro perché così volevano gli USA, i mandanti del rapimento, onde impedire l’accesso dei comunisti al governo.
          Nonostante il gelo di Berlinguer con Mosca e la sua dichiarazione di sentirsi meglio all’interno dell’alleanza atlantica, gli USA ancora non si fidavano.
          Da qui l’assassinio di Moro….

          • Francesco scrive:

            ah ecco, mi mancava da 5 minuti la certezza che le BR erano una depandance della CIA

            quindi inutile prendersela con chi ha abbandonato l’università italiana ai rossi finchè non è diventata una fucina di terroristi

            quanto tempo che ho perso!

            PS Duca, mica erano solo gli USA a non volere i comunisti di Berlinguer al governo. sospetto ci fosse anche una buona quota di italiani … credo la maggioranza assoluta

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “ah ecco, mi mancava da 5 minuti la certezza che le BR erano una depandance della CIA”

              Ma Mirkhond non parla delle BR.

              dice un’altra cosa: che il governo lasciò morire Moro anziché salvarlo, cosa che avrebbe potuto fare (e che questo governo ha fatto, per Silvia Romano, persona con tutto rispetto molto meno importante).

              Mi sembra un fatto incontestabile.

              Poi non so perché il governo ha agito così: non mi ricordo se ci sono indizi chiari, oppure se quella avanzata da Mirkhond sia solo un’ipotesi.

            • Mirkhond scrive:

              Non una depandance, ma degli utili idioti si, come spesso capita ai fanatici.
              Perché dei rossi avrebbero dovuto rapire e uccidere un leader democristiano che li voleva al governo?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Mirkhond

                “Perché dei rossi avrebbero dovuto rapire e uccidere un leader democristiano che li voleva al governo?”

                Ho ricordi confusi, ma credo che le BR fossero contrarie all’ingresso del PCI al governo, per motivi ovviamente opposti.

              • Mirkhond scrive:

                “Ho ricordi confusi, ma credo che le BR fossero contrarie all’ingresso del PCI al governo, per motivi ovviamente opposti.”

                Interessi contrari avrebbero potuto trovare un punto in comune: impedire l’ingresso dei comunisti nel governo a guida DC.
                Da qui gli utili idioti brigatisti a fare gli interessi USA.

            • Mirkhond scrive:

              La maggioranza assoluta?
              Non credo proprio visti i successi elettorali del PCI nel 1975-1976.

            • PinoMamet scrive:

              “quindi inutile prendersela con chi ha abbandonato l’università italiana ai rossi finchè non è diventata una fucina di terroristi”

              questa parte non la capisco, ma l’argomento mi interessa talmente poco che lascio perdere.

              Se voglio la storia antica preferisco l’erudizione annalistica e numismatica di Habs..

  3. Mirkhond scrive:

    Miguel

    Quando avrai tempo, perché non ci parli degli shabaab, come nascono, e della guerra civile che da trent’anni insanguina la Somalia, visto che non ne parla nessuno, se non quando sono coinvolti dei nostri concittadini?

    • Moi scrive:

      ho messo un link nell’ altro post … ovviamente chiedendo se qualcuno ne sa di più, anche il verde di quella veste, in Somalia (!) avrebbe un significato “integralista” islamico punibile molto duramente per le donne che NON lo indossino.

      Insomma : è complicata … ma il Pubblico Votante 😉 esige risposte semplici !

      • Moi scrive:

        Silvia Romano, secondo Maryan Ismail quella conversione non è libera: “quello non è Islam, è nazifascismo”.

        Ira Ucoii “usano suo corpo e vestiario per attaccare i musulmani”

        https://www.ilsussidiario.net/news/maryan-ismail-silvia-romano-no-conversione-libera-islam-e-nazismo-ira-ucoii/2021553/

        … quindi, secondo l’ Ucoii, Maryan Ismail certe informazioni dovrebbe autocensurarle ?!

        • Moi scrive:

          […]

          E’ puro abominio. E’ bestemmia verso Allah e tutte le vittime. I simboli, soprattutto quelle sul corpo delle donne hanno un grande valore. E quella tenda verde NON ci rappresenta». Da donna somala che ha vissuto sulla sua pelle il dramma del terrorismo jihadista, Maryan conclude la sua lettera sperando un giorno di poter raccontare a Silvia la storia di quella terra e di quella religione che lei condivide

          […]

          ———————————————

          [CIT.]

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Silvia Romano, secondo Maryan Ismail quella conversione non è libera: “quello non è Islam, è nazifascismo”.

          Interessante, la Maryan Ismail definisce la propria una famiglia sufi.

          Comunque finalmente una definizione chiara di cosa sia il “nazifascismo”: un gruppo di neri che credono all’unità dell’umanità, sotto la guida di Dio, e si battono per abolire le frontiere 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Quando avrai tempo, perché non ci parli degli shabaab, come nascono, e della guerra civile che da trent’anni insanguina la Somalia, visto che non ne parla nessuno, se non quando sono coinvolti dei nostri concittadini?”

      Il tempo non credo che lo troverò, ma la Somalia è un paese incredibile. Estremamente complesso, fondato su una commistione di antichissimi sistemi di clan e di un Islam tutto loro.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Quando avrai tempo, perché non ci parli degli shabaab, come nascono, e della guerra civile che da trent’anni insanguina la Somalia, visto che non ne parla nessuno, se non quando sono coinvolti dei nostri concittadini?”

      Come tutto il dramma dell’Egitto – paese che ha quasi due volte gli abitanti dell’Italia – è venuto fuori solo perché un italiano è stato massacrato.

      Lo capisco benissimo: nessuno obbliga gli italiani a capirci qualcosa dell’Egitto, ma almeno stiano zitti se non ci capiscono niente.

      • Z. scrive:

        Cioè gli italiani non dovrebbero parlare dei propri connazionali massacrati perché tu conosci l’argomento meglio di loro?

        Su, andiamo…

        • Moi scrive:

          … E chi non è espertissimo di Ebraismo Tanakh/Talmud/Midrashim , NON può criticare le politiche belliche d’ Israele ?!

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          beh, se uno va in un posto di cui non capisce niente e poi lo rapiscono o lo ammazzano, forse se l’è anche un po’ cercata.
          Se ne parliamo in questi termini, effettivamente possiamo parlarne 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Cioè gli italiani non dovrebbero parlare dei propri connazionali massacrati perché tu conosci l’argomento meglio di loro?”

          Non dovrebbero sentenziare e parlare con tanta certezza.

          Comnque, che si tratti del mercenario Quattrocchi, del Regeni che era andato a contattare le opposizioni, dei marò, dell’imprenditrice uccisa qualche anno fa in Bangladesh mentre era in trattative per spostarci la sua fabbrica (non mi ricordo i dettagli), della Silvia Romano, è tutta gente che ha deciso di propria volontà di “interagire” con il mondo fuori dall’Italia.

          Poi certo ci sono casi tipo un’italiana che sposa un siriano, e lui scappa con il figlio in patria, ma mi sembra che queste interazioni molto menov volontarie suscitino minore attenzione.

  4. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Ho una fonte attendibile :

    BET
    MAGAZINE
    MOSAICO
    Sito Ufficiale della Comunità Ebraica di Milano

    https://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/italia/lager-paragoni-silvia-romano

    Imparagonabili i lager nazisti con la prigionia di Silvia Romano

    di Paolo Castellano

  5. Moi scrive:

    Però NON so se Maryan Ismail tiri fuori il NaziFascismo perché lo creda concettualmente (!) o se invece voglia “far presa” sulla Coscienza Italiana !

    … Davvero, lo ignoro.

  6. Moi scrive:

    Vittorio Sgarbi rende pubblico l’ appello a voce :

    https://www.youtube.com/watch?v=wScnGef925s

    Silvia Romano e il concorso esterno in terrorismo.

    [sic]

  7. Moi scrive:

    NON voglio dire che la Mediazione Culturale sia necessariamente (!) fuffa, ma … ho notato un ricorrente atteggiamento irritante da parte chi se ne occupa : in pratica, l’ Italiano deve adeguarsi a qualsiasi cosa degli Stranieri (senza distinguo su scala planetaria) sennò è _ ben che vada _ un “Provinciale” , o addirittura “Razzista” / “Fascista” … ma nessuno Straniero (senza distinguo su scala planetaria) in Italia deve adeguarsi ad alcunché d’ Italiano … per lo stesso motivo, o gli stessi motivi.

    • PinoMamet scrive:

      Non per farmi gli affari tuoi, ma quando hai avuto a che fare con un mediatore culturale?

      • Moi scrive:

        interviste, articoli, loro video su youtube in cui si parlavano addosso , in parte minore anche dal vivo .

        • Moi scrive:

          Uno in particolare Hipster Youtuber diceva addirittura che, ad esempio, se sei di Caserta devi dire di essere di Napoli, se sei di Mantova di Milano … in pratica andavano bene solo (!) quasi i principali Capoluoghi di Regione, tranne giusto Verona perché vi è ambientato “Romeo and Juliet” …

          • PinoMamet scrive:

            Dici per farsi capire dagli stranieri? Può avere una sua logica, boh…
            (tipo, un cinese che ti dice di essere di Shanghai per farsi capire facilmente, invece viene da Ke-ka-tzè a 50 chilometri da Shanghai…)

          • Moi scrive:

            Caserta e Mantova … scherziamo ?! … Solo chi NON ci ha mai messo neanche un click su wikipedia 😉 può negarne o minimizzarne l’importanza culturale ! … SE uno Straniero non lo sa, l’impara … è il suo bello ! … Se devi cercare unicamente il Centro Commerciale, la Movida dei Pàbb Starbucks e McDonald’s , che senso ha che vieni qui da chissà dove?! … Mi sento molto più Cosmopolita io da stare nella mia città di certi “Giramondo” … sul serio.

            • Moi scrive:

              Preferisco che mi dica “Ke-ka-tzè a 50 chilometri da Shanghai…” , così.

              C’è sempre qualcosa d’interessante nei “paesotti”, specie in Paesi di Cultura Antica … proprio come Cina e Italia.

      • PinoMamet scrive:

        Ah ok.
        Devo dire che non li ho mai seguiti con particolare attenzione.

        Conosco diversi “giovani” che sono impegnati a insegnare italiano agli stranieri, e somigliano un po’ a quel modello che dici tu.

        Invece una delle “madrelinguiste” inglesi della nostra scuola è indiana, e fa anche la mediatrice culturale per i tribunali ecc., ed è un tipo parecchio diverso…
        diciamo tra la “socialite” anglosassone e la “cougar” di Sex & the city.

  8. Pierluigi Vernetto scrive:

    per me nella vita uno puo’ fare tutte le caxxate che vuole, basta che non ne faccia pagare le conseguenze agli altri. questa non e’ una regola di destra o di sinistra. a me la gente come Aisha/Silvia fa girare i marroni, come il 99% delle belinate che tira fuori la gente della sinistra di oggi che ha smesso di parlare di lotta di classe e parla solo piu’ di volemose bene e solidarieta’ a spese del contibuente.

    • Moi scrive:

      … una ONG o l’ altra NON è sempre la stessa roba, ce ne sono in grado di garantire più o meno sicurezza e incolumità ai/lle/l* Cooperanti … ce ne sono di improvvisate, ci sono Paesi più o meno pericolosi in cui andare (guerre , malattie endemiche …) a prescindere dagli intenti !

      Ad esempio, proprio la Somalia è tra i Paesi più a rischio fra gli stessi Paesi Africani !

      • Moi scrive:

        Forse ci vorrebbe meno (!) “Laissez-Faire” 😉 fra le ONG , riconoscerne di meno ma più affidabili.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Forse ci vorrebbe meno (!) “Laissez-Faire” 😉 fra le ONG , riconoscerne di meno ma più affidabili.”

          Le ONG hanno in genere una funzione analoga all’Erasmus: sono una splendida occasione per dei giovani che vogliono girare il mondo.

          E lì la “affidabilità” diventa secondaria.

      • supervice scrive:

        Vorrei fare una pietosa recriminazione contro il valore del “bene per il bene”, dovendo però citare l’eterogenesi dei fini, inascoltata dopo 100 anni: nemo propheta in patria.
        Siamo il paese che ha il terzo settore più corposo e il paese che più adotta al mondo, e ne potrei tirare fuori altre.
        Non è che abbiamo qualche problema?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        “Ad esempio, proprio la Somalia è tra i Paesi più a rischio fra gli stessi Paesi Africani !”

        Chakama è in Kenya

        • Moi scrive:

          Il Progetto di Al-Shabaab mi dicono dal web 😉 essere “Greater Somalia” … con metodi NON pacifisti !

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            “Il Progetto di Al-Shabaab mi dicono dal web 😉 essere “Greater Somalia” ”

            E’ un’antica questione: la Grande Somalia è il paese più monoetnico dell’Africa subsahariana, unita da lingua, religione e cultura, ma divisa dalle frontiere coloniali.

            Poi è separata al proprio interno per genealogie.

            • Francesco scrive:

              infatti sono mica in guerra civile permanente da quando hanno eliminato il Siad Barre?

              tranne il Nord che, in antipatia a Pino, è una specie di contea britannica, almeno così la raccontano loro

              😉

              • PinoMamet scrive:

                Che c’entro io?
                Non mi pare comunque che il Regno Unito abbia riconquistato quell’angolo dimenticato- e un po’ del cazzo- delle sue colonie.
                Se invece sono loro che preferiscono commerciare con Londra, beh, è la prova che sono dei sottosviluppati.

  9. daouda scrive:

    Come al solito vi sfugge il Simbolo e fate finta che per voi quelle cose di cui parlate esistano per voi. Pena, soprattutto per me, che faccio il gaggio a farlo notare.

    • supervice scrive:

      Saprai anche che la pena è infinita, finché non smetti d pensarci.

      • supervice scrive:

        Anzi “smetti di pensarci”; maledette le doppie negazioni contorte e indefinite, Tio Krischto.

      • daouda scrive:

        Ma infatti non serve che scriva più eppur annoto che ogni vostra elucubrazione è un rinforzo del sistema quando c’era solo da guardare il simbolo.
        D’altronde l’uomo è incontentabile.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per daouda

          “Ma infatti non serve che scriva più eppur annoto che ogni vostra elucubrazione è un rinforzo del sistema quando c’era solo da guardare il simbolo.”

          Il sistema si regge sui simboli.

        • daouda scrive:

          bene, ma urge la definizione di sistema e serve la chiave interpretativa dei simboli:

          Silvia Romano ( per la sindrome di stoccolma o cos’altro ) si converte all’Islam. C’è poco da scrivere

          • Miguel Martinez scrive:

            Per daouda

            “bene, ma urge la definizione di sistema e serve la chiave interpretativa dei simboli:”

            Sistema, quello del Piano Nobile e del Piano Basso.

            Al Piano Basso, si impazzisce per Negretti, Svastiche, Vestiti Verdi, Parolacce, Uso di Parole Corrette, Abbracci della Mamma con la Figlia, Antipatiche Ragazzine che vanno in Africa per fare Mediazione Linguistica, Chi C’è e Chi Non c’è al 25 Aprile, Scritte in Arabo, i Matrimoni Gay e altre scemenze.

            Al Piano Nobile, si fanno gli affari.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Al Piano Nobile, si fanno gli affari.”

              Tanto al Piano Basso stanno facendo un tale rumore che non sentono quello che succede sopra le loro teste.

              Tipo, “voi comunisti avete buttato 4 milioni per la tipa dell’ONG!” “e voi leghisti avete rubato 49 milioni!” e nel frattempo al piano di sopra, stanno rubando 20 miliardi per fare la TAV, solo che quello non eccita gli animi.

              • Francesco scrive:

                come non li eccita? io sono in stato pre-orgasmico da decenni per la TAV, ormai l’andrologo è stato sostituito dal gerontologo, tra poco toccherà al medico legale … come per i miei corrispettivi no-TAV, pure loro invecchiati nella lotta contro il Mostro

                PS e intanto anche gli F35 vanno alla grande, sto segnando un sacco di punti. per una squadra che non mi paga e non mi considera, ma pazienza!

                😀

            • daouda scrive:

              questo lo sostenevo anche io quando avevo 10 anni MM.

              Benedico il Signore per via della mia schizotipia dissociativa perché a quanto pare vedo cose che voi non riuscite o non volete vedere.

              urge definizione di affare, e se lo scrivo, è perché etimologicamente si rifà a faccenda da compiersi.
              Quindi in quale faccenda sono impegnati lor signori ( e tutti noi piccoli complici? ) , i soldi MM?

              Dai che cazzo…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per daouda

                “Quindi in quale faccenda sono impegnati lor signori ( e tutti noi piccoli complici? ) , i soldi MM?”

                E’una bella domanda.

                Nella mia esperienza, le persone che stanno al Piano Nobile non cercano esattamente “i soldi”: i soldi sono soprattutto un metro oggettivo della loro abilità. Proprio per questo, non c’è limite a quanti soldi vogliono avere.

                Essenzialmente, giocano d’azzardo (l’idea me la diede Sombart, ma da allora la trovo sempre confermata).

              • Francesco scrive:

                no, non fu Sombart, confessa, fu Disney con la “Disfida dei fantastiliardi”, che definì la tua visione dei Poteri forti!

                😀 😀 😀

              • daouda scrive:

                fatto sta che continui a scrivere su ipotesi inconfermate basantesi su supposizioni perché non sei in grado di giungere al nocciolo del problema che terra terra si chiama l’IO ( e per renderlo cosmico si chiama Adam Kadmon usando terminologia ebraica ) cosicché non vedi quel che sei e non puoi collegarti all’essenzialità che permetterebbe l’assimilazione tramite conoscenza ( speculativa, emozionale e sperimentale ) tanto più che difatti , se io chiedessi cosa simboleggia Silvia Romano convertita all’Islam tu risponderesti cose vacue e perlopiù sociologiche.

                Sono stanco

              • daouda scrive:

                Tant’è che per l’appunto il tuo potere forte è un potere molto debole , un potere che la tua descrizione non svergogna affatto.
                E’ più comodo pernsarli così d’altronde, lo comprendo, ma non cambia il discorso riguardo la natura del loro dominio ( altro veicolo per misurare la loro abilità reale o presunta ) che dipendente dal misconoscimento dell’UNICO UNO TRIPERSONALE ti fa credere una cosa per un’altra.
                Lo sò che non mi sono spiegato ma alla fin fine sti cazzi

  10. Moi scrive:

    Comunque gli Ex Shaaab 😉 in senso auxologico che hanno creato la Società Attuale erano questi :

    https://www.youtube.com/watch?v=L6NT2pkD3UM

  11. Moi scrive:

    … un Kenya così era senz’altro meno inquietante 😉 :

    https://www.youtube.com/watch?v=kBwp9k0i-3I

  12. Miguel Martinez scrive:

    Ripongo ai giuristi le domande:

    1) E’ giusto pagare i ricattatori? Io mi ricordo decenni fa, quando furono frequenti i sequestri di persona in Italia, lo Stato bloccava i conti dei familiari dei sequestrati.

    2) al-Shabaab non è certo l’Isis, ma credo che risulti sulle liste (arbitrarie o meno) stilate dai servizi segreti americani e imposti al resto del mondo, di “organizzazioni terroristiche”; e finanziarle è un reato punito molto severamente. Alla data di oggi, il governo italiano dovrebbe quindi risultare il primo finanziatore di al-Shabaab.

    • Roberto scrive:

      Premessa: Il blocco dei beni riguarda solo i famigliari
      La trovo una soluzione aberrante, una specie di dichiarazione di impotenza, ma almeno ha un senso, con i rapitori non ci trattano le famiglie

      E torniamo alla domanda: è giusto pagare i ricattatori?
      È giusto fare di tutto prima per riportare l’ostaggio a casa sano e salvo, poi fare di tutto per acchiappare i rapitori

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Premessa: Il blocco dei beni riguarda solo i famigliari”

        Se ho capito bene, lo Stato può trattare direttamente con dei rapitori?

      • Roberto scrive:

        Non vedo nella legge nessun divieto per lo stato di trattare e non mi sorprende, non siamo barbari

        Vedo invece, non ne avevo idea, una regola che definisce nulli i contratti di assicurazione contro il rischio di rapimento che mi pare rispondere agli azzeccagarbugli improvvisati del “non pagherei i riscatti per quelli che non sono assicurati”

        (Si lo so non sono sicuro che quella legge si applichi anche in questi casi, e non ho tempo di verificare, ma visto che gli azzeccagarbugli improvvisati citano il blocco dei beni…)

        • Peucezio scrive:

          Una regola?
          O una legge?
          Se è una regola interna, basta renderla illegale.
          Se è una legge, basta abrogarla.

          Salirà molto il premio (giustamente un assicuratore ci vuole guadagnare).
          Vorrà dire che andrà in Africa solo chi è molto ricco oppure ha dietro un’organizzazione molto solida e quindi anche attrezzata economicamente per pagargli un’assicurazione come Cristo comanda.

        • Roberto scrive:

          Mi sono espresso da babbano

          È un articolo della stessa legge

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      E’ anche vero che un conto è quello che avviene nel “mondo civile”, dove la possibilità di sventare il sequestro esiste, e un conto è quello che avviene negli stati falliti, dove la possibilità di sventare il sequestro è trascurabile.

    • Z. scrive:

      Mi sembrano considerazioni etiche e politiche più che giuridiche.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Mi sembrano considerazioni etiche e politiche più che giuridiche.”

        In effetti ho scritto sciattamente “è giusto”, sarebbe stato più corretto scrivere, “è lecito”.

        Ma si può denunciare Conte per violazione delle norme internazionali sul finanziamento al terrorismo?

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        ma le leggi sono il prodotto anche di orientamenti etici e politici, non cascano dal cielo (e non sono leggi matematiche).

        Non è neutro decidere di bloccare i conti dei famigliari delle vittime di sequesto o invece di trattare coi rapitori.

        • Z. scrive:

          Intendo dire che su queste considerazioni il parere di chi ha studiato legge non mi sembra più qualificato di chi ha fatto altro.

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per mettervi allegria, i titoli di Ilmeteo.it di stamattina:

    Fino a Mercoledì TEMPORALI e GRANDINE, poi BOMBA BOLLENTE dall’Africa. Le PREVISIONI

    ESTATE 2020 con lo SPETTRO di un GRAVE PERICOLO dopo il dramma CORONAVIRUS. Ecco di cosa si tratta

    EUROPA, torna l’INVERNO con GELO e NEVE su molte Nazioni, anche l’ITALIA ne risentirà. Ecco le CONSEGUENZE

    CORONAVIRUS FASE 3: LIBERI TUTTI dal 6 AGOSTO 2020. Ma poi TERRIBILI SECONDE ONDATE di COVID-19, ecco perché

  14. Miguel Martinez scrive:

    http://www.quasimezzogiorno.org/news/i-soldi-del-riscatto-pagato-per-il-rilascio-di-silvia-romano-serviranno-a-finanziare-la-jihad/

    I soldi del riscatto pagato per il rilascio di Silvia Romano serviranno a finanziare la jihad. Lo ha detto Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico Al Shabaab. I soldi “in parte serviranno ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa. Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano”. Al rapimento della cooperante italiana, ha detto ancora il portavoce di Al Shabaab, hanno partecipato “decine di persone”, ma non è stato organizzato dai vertici del gruppo: “C’è una struttura in seno ad Al Shabaab che si occupa di trovare soldi per far funzionare l’organizzazione, la quale poi li ridistribuisce al popolo somalo. È questa struttura che gestisce le diverse fonti d’introiti”. Il portavoce ha spiegato poi perché Silvia non è stata maltrattata: “Silvia Romano rappresentava per noi una preziosa merce di scambio. E poi è una donna, e noi di Al Shabaab nutriamo un grande rispetto per le donne”. “Abbiamo fatto di tutto per non farla soffrire, anche perché Silvia Romano era un ostaggio, non una prigioniera di guerra. I prigionieri di guerra li passiamo per le armi, esattamente come fa l’esercito somalo quando cattura un soldato di Al Shabaab. Prima di giustiziare i prigionieri, le truppe di Mogadiscio li torturano per farli parlare, per estorcere tutte le informazioni possibili sulle nostre postazioni strategiche o sulla struttura di comando del nostro gruppo. Ma i nostri soldati sono addestrati anche a soffrire, perciò molti muoiono sotto tortura senza rivelare nulla. Noi invece non dobbiamo torturare nessuno, perché sappiamo tutto, avendo a Mogadiscio infiltrato i nostri uomini in ogni istituzione, ministero, partito politico e perfino nell’esercito somalo”. Quanto alla conversione di Silvia, il portavoce ha detto: “Da quanto mi risulta Silvia Romano ha scelto l’Islam perché ha capito il valore della nostra religione dopo aver letto il Corano e pregato”. Intanto e’ una vera e propria celebrazione quella sui social arabi per la “conversione volontaria” all’Islam di Silvia Romano. Su Twitter scorrono decine di post di utenti di Paesi arabi che esprimono “gioia” per la conversione all’Islam della giovane italiana.

  15. Miguel Martinez scrive:

    I destri tutti a dare addosso a Silvia Romano… nel 2019, la Meloni invece scriveva:

    https://www.secoloditalia.it/2019/07/giorgia-meloni-ricorda-i-nove-italiani-uccisi-a-dacca-tre-anni-fa-vittime-del-terrorismo-islamico/

    “”A 3 anni dall’attacco terroristico di Dacca, in Bangladesh, un pensiero e una preghiera vanno ai 9 italiani che persero la vita in quella tragica giornata e ai loro familiari. Noi non dimentichiamo questi lavoratori, madri, padri e ragazzi. Vittime innocenti del terrorismo islamico”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.”

    Ricordo che i nove italiani erano “tutti impegnati nel tessile”, cioè nel far fallire le ditte tessili italiane e far perdere il lavoro agli italiani 🙂 Altro che “vittime innocenti”…

  16. Il problema -ammesso che sia un problema, perché un gazzettiere il modo di far giornata lo trova sempre- è che di casi simili ce ne sono stati anche troppi, tutti prevedibili negli sviluppi gazzettieri.
    Insomma, rischiano di stancare.

  17. werner scrive:

    Il povero Casalino aveva organizzato tutto per dare finalmente un po’ di gloria a DiMaio e invece si è trovato la ragazza islamovestita a rovinagli tutto.

    Detto questo… Uno Stato (con la maiuscola) non dovrebbe cercare di portare sempre in salvo i suoi cittadini rapiti all’estero? O detta diversamente la Patria (cisgender e maschile) non dovrebbe sempre e comunque cercare di riportare a casa i suoi figli?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Werner

      ” Uno Stato (con la maiuscola) non dovrebbe cercare di portare sempre in salvo i suoi cittadini rapiti all’estero? O detta diversamente la Patria (cisgender e maschile) non dovrebbe sempre e comunque cercare di riportare a casa i suoi figli?”

      Non lo so.

      Senza dare giudizi sul caso specifico, tutti questi “italiani nei guai in giro per il mondo” ci si sono cacciati da soli.

      Magari hanno fatto anche bene, ma si è trattato sempre di una scelta, di cui l’Italia nel suo complesso non è certo responsabile.

    • PinoMamet scrive:

      “Il povero Casalino aveva organizzato tutto per dare finalmente un po’ di gloria a DiMaio e invece si è trovato la ragazza islamovestita a rovinagli tutto.”

      Ho avuto la stessa impressione.
      Se fosse arrivata vestita normale sarebbe stata una bellissima scena. Non glielo potevano proprio levare, quel velo?

    • Roberto scrive:

      Miguel

      “Non lo so.”

      Ok, nessuno ha certezze, ma avrai un’opinione no?

      Mi correggo, io ho una certezza ed è “sicuramente si” (e poi fare di tutto per acchiappare i rapitori)

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Mi correggo, io ho una certezza ed è “sicuramente si””

        Invidio la tua certezza.

        Per me, una persona che va alla ventura in giro negli angoli pericolosi del mondo, per divertimento, per idealismo, per delinquere, si assume un certo grado di rischio.

        E infatti, l’Europa ha trattato in maniera tutt’altro che materna i numerosi giovanissimi cittadini europei che sono partiti volontari per combattere a fianco dell’Isis.

        Non so davvero dove metterei la soglia (chiaramente è più alta per quelli che mi stanno simpatici, più bassa per quelli che mi stanno antipatici, ma altri potranno avere criteri diversi).

        • Roberto scrive:

          Lo ammetto

          Percepisco una netta differenza fra chi va a combattere a fianco dell’isis e chi va aiutare i bambini in Kenya

          Faccio fatica a formulare questa differenza in modo chiaro e che resista alla tricotomia del blog, ma so che c’è

          Non mi invidiare, spegni per un attimo la parte filosofica razionalizzante del tuo cervello è vedrai che tutto sarà più chiaro

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Faccio fatica a formulare questa differenza in modo chiaro e che resista alla tricotomia del blog, ma so che c’è ”

            Mettiamola così. L’Isis è un nemico e per chi combatte per il nemico si è almeno freddini.
            Tutti gli altri, che vadano ad aiutare i bambini, a combattere come mercenari o a trivellare idrocarburi per una multinazionale, si cerca di recuperarli.

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            “Non mi invidiare, spegni per un attimo la parte filosofica razionalizzante del tuo cervello è vedrai che tutto sarà più chiaro”

            Non hai capito Miguel.
            Lui un po’ con quelli dell’ISIS ci empatizza davvero, non c’è nulla di razionalizzante.
            Secondo me in virtù di un fraintendimento (lui crede abbiano qualcosa di diverso dalla borghesia newyorkese e secondo me sbaglia), ma in buona fede.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Lui un po’ con quelli dell’ISIS ci empatizza davvero, non c’è nulla di razionalizzante.”

              Esatto, empatizzo, non simpatizzo.

              Capisco cioè che un giovane francese di origini algerine, bocciato all’Istituto Tecnico, possa restare affascinato da una vicenda di pochi eroi che sfidano la morte in luoghi lontani;

              promettono una società in armonia senza distinzioni di razza, lingua, classe o etnia; raccontano di sogni e di visioni e di poemi epici;

              parlano di una compagnia di uomini coraggiosi che si vogliono bene e sono disposti a dare la vita per la causa, senza calcoli o astuzie.

              Sono archetipi profondi, che ci sono in tutti noi, in qualche misura.

              L’esito è tragico, per tanti motivi; ma la partenza è questa: le strade dell’inferno lo sappiamo come sono lastricate.

              Ma è qualcosa di cui si è discusso mille volte qui. Io sostengo che sia sempre giusto e necessario empatizzare anche con i nostri nemici, capire cosa li muove.

              Purtroppo, tendiamo sempre a fare il contrario, attribuendo sempre agli altri i peggiori motivi. Come stanno facendo anche con Silvia Romano.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Purtroppo, tendiamo sempre a fare il contrario, attribuendo sempre agli altri i peggiori motivi. Come stanno facendo anche con Silvia Romano.”

                Invece io ho simpatia per i simulatori, le persone che vivacchiano, imbrogliano, i “tengo famiglia”.
                Sono proprio quelli che ci credono che mi spaventano.

                Ma non saprei dire con chi empatizzo. Forse più coi primi, che sono più italiani, più popolari…

              • Peucezio scrive:

                E Dio ci scansi dalla sincerità.
                Sul piano personale è un pregio.

                Sul piano sociale una piaga.

              • PinoMamet scrive:

                OMDAP 1

                e
                OMDAPpissimo 2!

            • Z. scrive:

              Non me ne intendo, e le mie sono illazioni.

              Io ho sempre avuto l’idea banale che nei ragazzi europei che si univano all’ISIS ci fosse soprattutto desiderio di rivalsa verso un mondo in cui avevano creduto ma che si era rivelato diverso da come l’avevano immaginato. Un mondo che li aveva presi in giro, che comunque non era fatto per loro.

              Ho sempre immaginato che questo fosse il loro punto di vista sul mondo che avevano abbandonato.

              Ma ripeto, è solo un’illazione.

              • Mirkhond scrive:

                La penso come Traversara.
                Dietro l’odio spesso c’è un amore tradito e deludente.

              • Peucezio scrive:

                Io però sono scettico sull’idea di meccanismi compensativi, di polarità amore-odio.

                L’ISIS è coerente col modello culturale occidentale contemporaneo: normale che ci viene in Occidente vi aderisca.

              • Moi scrive:

                Umar Andrea Lazzaro e Ibrahim Giuliano Delnevo sono stati paradigmatici : hanno nasato subito che l’ Antagonismo di Estrema Dx come di Estrema Sx è comandato da gente che è la prima a NON crederci, la Chiesa Cattolica NON va oltre la Sindrome da Crocerossina … icché ci rimane ?! 😉

      • Francesco scrive:

        Roberto

        come ricorda il portavoce, i rapitori quei soldi li usano per fare politica e fare guerre

        non si nascondo in una grande villa con piscina e puttane

        quindi non li puoi acchiappare, al massimo combattere, e allora quei soldi ti si ritorcono contro

        come fanno gli altri paesi meno fessi dell’Italia?

  18. Miguel Martinez scrive:

    Questa notizia è di poche settimane fa, almeno a me era completamente sfuggita:

    https://www.agi.it/estero/news/2020-03-14/liberato-italiano-mali-luca-tacchetto-7518065/

    È stato liberato l’italiano rapito in Burkina Faso. Di Maio: “Sta bene”

  19. Kandur scrive:

    E questa giovane donna, che cosa avrebbe fatto di così terribile da meritare questa valanga di insulti? Convertirsi all’islam è proibito? Da quando? O solo l’hijab è il problema (è stato vietato l’hijab? da quando?) O il problema è che non ha balbettato le solite frasi idiote che si aspettano che le dica qualcuno in questa situazione?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Kandur

      “E questa giovane donna, che cosa avrebbe fatto di così terribile da meritare questa valanga di insulti? Convertirsi all’islam è proibito? Da quando?”

      Ma è quello che abbiamo detto in tutto l’articolo: non occorre fare proprio niente, basta “essere un ruolo”.

      Nella mente di chi è prontto a pensare che la sinistra sbagli sempre, si forma un ragionamento di questo tipo:

      “laureata in mediazione linguistica”, con tempo da perdere, che va a aiutare i negretti che si vede se non c’è una milanese non sanno come cavarsela; noi contribuenti abbiamo pagato 4 milioni per liberarla dai guai in cui si è messa da sola, e a noi ci ringrazia vestendosi da terrorista”.

      Su ogni dettaglio si potrebbe discutere, ovviamente; ma le “immagini dell’Altro” sono sempre così.

      • Francesco scrive:

        “sempre” non lo so, in questo caso siamo a una coincidenza del 100% tra l’immaginario più becero e i fatti noti

        per Kandur: convertirsi all’Islam da rapiti da islamisti radicali puzza, vestirsi da islamista radicale – o da somala sottomessa agli stessi – per scelta puzza moltissimo; essere ripresa in pompa magna in questo stato è un clamoroso autogol – fossi nei somali restituirei i 4 milioni, le TV italiane gli hanno fatto guadagnare ben di più, sulle “frasi idiote” io le ho sentite tutte, non ti pare?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          ” vestirsi da islamista radicale ”

          Ma scusami, hai mai visto un’islamista radicale?

          Ti pare che vada in giro a faccia scoperta e vestita di verde?

          E sotto il vestito verde portava anche un altro vestito colorato, in qualche immagine si vede dalla manica.

    • Mirkhond scrive:

      Se fosse scesa dall’aereo con un look da battona, i commenti sarebbero stati molto diversi…..

    • paniscus scrive:

      scusate tanto, eh… ma a me quello sembra TUTTO fuori che un abito religioso (o tantomeno politico) islamico.

      E’ vero che il colore verde ha un’importanza simbolica nella religione islamica, ma il verde acceso dei simboli islamici mi pare molto lontano da quel verdolino pallido che ricorda di più un’uniforme da infermieri negli ospedali occidentali.

      Faccio presente che in quelle immagini, infatti, il telo verde appare come uno strato in più che ricopre un altro abito, di colori vivaci, completamente diversi, che poi la ragazza indosserà anche in altre foto (compresa quella in cui finalmente si magna una pizza con grande soddisfazione).

      Per cui, ci sono ottime probabilità che quel mantellone verdolino chiaro non sia affatto un costume islamico, ma una sorta di camice sanitario che al momento del rimpatrio le è stato chiesto di indossare SOPRA agli altri vestiti, per ragioni di igiene e di sicurezza.

  20. Karl scrive:

    “..in Italia, la Destra ha il complesso di inferiorità, la Sinistra quello di superiorità… ” : credo che il complesso di superiorità dei sinistri derivi storicamente dalla famosa ” egemonia culturale” di togliattiana memoria, Costanzo Preve ne ha ampiamente discusso nei suoi scritti. Egemonia che ha creato un conformismo di pensiero (di sinistra) potentissimo, proprio in quanto si crede anti-conformista, facendo leva sul narcisismo infantile di chi vi ha aderito e sul suo desiderio profondo di potersi distinguere dalla massa (che è ovviamente di “destra”) . Chi guardava le trasmissioni della Dandini o leggeva Micromega si è sempre sentito superiore a chi guardava Drive In o gli spogliarelli di Colpo Grosso. Un modo molto a buon mercato in fin dei conti, di sentirsi superiori, bastava (fingere di) ridere ad uno sketch di Paolo Hendel o leggersi un editoriale di Flores D’Arcais, quanto bastava per avere la patente di ” minoranzailluminatainunpaesedrammaticamentearretratoculturalmente ” .In quanto al complesso di inferiorità della destra, credo che sia venuto molto dopo, ai bei tempi chi era di destra non sapeva nemmeno di esserlo, e se ne sbatteva bellamente dellla Dandini e di Flores D’Arcais. Neanche li disprezzava, ignorava proprio la loro esistenza. Il cambiamento è arrivato in concomitanza con la netta vittoria dell’ideologia Politically Correct. A quel punto, quell’innocuo pipparolo in canottiera che voleva soltanto godersi le zinne della Del Santo si rese conto di essere un misogino reazionario di destra, e da qui ebbe inizio la commedia dell’arte che va ancora in scena oggi, cambiano gli attori, ma i ruoli rimangono sempre quelli.

    • Z. scrive:

      Il fatto stesso che la tipica lamentela di destra è “si sentono superiori” evidenzia, a mio avviso, la stizzosità del gregariato culturale della destra.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Il fatto stesso che la tipica lamentela di destra è “si sentono superiori” evidenzia, a mio avviso, la stizzosità del gregariato culturale della destra.”

        Ma non è mai esistita una cultura italiana “di destra”, a radicale differenza del mondo anglosassone, della Francia, del mondo slavo.

        Proviamo a elencare cosa c’era fuori dalla Sinistra:

        1) il mondo cattolico, che però appena scriveva, diventava un po’ “di Sinistra”, tipo cattocomunismo

        2) la cultura manzoniana, risorgimentale, dannunziana, che nasce comunque “di Sinistra”

        3) boh, Evola?

        • Peucezio scrive:

          Beh, fra la Belle Epoque e il fascismo qualcosa c’è stato, dal futurismo a varie altre cose.

          Il problema però è come collocare il liberalismo di Croce.
          Di destra in quanto liberale?
          Di sinistra in quanto antifascista?
          Peraltro Croce, come anche Gentile, non nascono dal nulla: nascono da quella tradizione di hegelismo napoletano del Vera, dello Spaventa, che farei un po’ fatica a collocare a sinistra, anche se andrebbe contestualizzata nel dibattito culturale dell’epoca, su cui non so quasi nulla.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Beh, fra la Belle Epoque e il fascismo qualcosa c’è stato, dal futurismo a varie altre cose.

            Il problema però è come collocare il liberalismo di Croce.”

            Giusto.

            Ovviamente parlo anche di me stesso. Per quanto io possa trovare spocchiosa e antipatica la cultura di Micromega (vabbe’, non l’ho mai letto, ma è per capirci), trovo ugualmente distante da me tutte le culture scritte italiane non di Sinistra.

            Futurismo, Croce, Risorgimento, peggio mi sento…

            Qualche vaga simpatia per i cattocomunisti, per le loro radici fortemente popolari, perché erano persone che hanno vissuto in maniera coerente con le loro parole.

            Poi se prendi invece il mondo popolare italiano, tutto il non scritto, ci sono cose meravigliose, che sento molto vicine.

            Ma per il resto, il contrasto è davvero tra Micromega e Drive In/Colpo Grosso.

            L’unica cosa che potrei apprezzare di tutta la “cultura” della non-destra italiana è Il Selvaggio di Mino Maccari https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Selvaggio_(periodico), ma è poco…

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              ci sarebbe da approfondire perché non ti piace Croce e forse non hai avuto motivi di starti a porre il problema, al di là di una percezione di pelle (si può anche vivere non sapendo perché non si ama Croce).
              Ma io, che non ne sono uno dei massimi ammiratori e non ho letto quasi nulla di lui, ma ho il senso abbastanza chiaro della sua influenza culturale e anche dell’humus antropologico che l’ha prodotto (che è più o meno lo stesso che ha prodotto me, al netto delle differenze generazionali, ma, insomma, siamo tutti umanisti napoletani, intellettuali della Magna Grecia, come diceva quel pirla di Agnelli parlando secondo lui dispregiativamente di De Mita), credo che non avremmo la schiettezza della cultura popolare (che in Toscana è ancora più schietta, perché scevra da atteggiamenti di maniera) senza la sofisticata e pomposa retorica dell’erudito meridionale, che ne sembra così distante, ma ne è il contraltare e vi è, a suo modo, complementare.
              Ovviamente Croce non era retorico ed era ben più che un erudito, ma, insomma, hai capito cosa intendo.

              • Mirkhond scrive:

                Pur non capendoci molto di filosofia, Croce mi è sempre stato antipatico, e per i motivi citati da Pino: il tipico intellettuale ricco figo snob liberale che amava il risorgimento da imporre con le buone e più spesso con le cattive alla maggioranza dei suoi connazionali, il popolo “vascio” perché legato all'”oscurantismo” borbonico e alle “superstizioni” cattoliche….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “ci sarebbe da approfondire perché non ti piace Croce e forse non hai avuto motivi di starti a porre il problema, al di là di una percezione di pelle (si può anche vivere non sapendo perché non si ama Croce).”

                Conosco in realtà pochissimo Croce.

                Diciamo che sento molto lontano da me tutta la cultura dell’astrazione, del “pensiero dell’Uomo” con la maiuscola.

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “il tipico intellettuale ricco figo snob liberale che amava il risorgimento da imporre con le buone e più spesso con le cattive alla maggioranza dei suoi connazionali, il popolo “vascio” perché legato all’”oscurantismo” borbonico e alle “superstizioni” cattoliche….”

                Questo però credo valesse per tutti gli intellettuali e la classe colta meridionale di quelle generazioni, per quanto assurdo oggi ci possa sembrare.
                D’altronde se tu pensi che la maggior parte degli italiani e quasi tutti gli intellettuali italiani sono per gli Alleati contro l’Asse nell’ultima guerra…
                La gente non sta con la propria patria, ma col vincitore.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Diciamo che sento molto lontano da me tutta la cultura dell’astrazione, del “pensiero dell’Uomo” con la maiuscola.”

                Credo di capire.

                A me piace anche per quei motivi (quell’umanesimo vagamente ellenico-teutonico), ma anche perché ci trovo aspetti nobili di una sorta di provincialismo italiano (provicinalismo, ma molto raffinato) un po’ ostile alla scienza.
                Il che fa anche danni, non dico di no, ma è molto romantico.
                In genere i tipi umani incarnazione di questo mondo, cioè gli anziani meridionali dai modi pacati, di grande piacevolezza, poco calati nella concretezza ma molto colti, con quel tipico senso di gratuità disinteressata, nello studio come nella vita, fini, ma per nulla lezioni e tutt’altro che snob, anzi, molto cordiali sono un tipo di umanità fra le mie preferite (a Napoli sono molto comuni, ma, direi, in tutto il sud); ne ho conosciuto diversi in molti contesti.
                Non ho idea se Croce di persona fosse così, ma ne è così l’archetipo, sono così i crociani, è così ciò che Croce incarna.

              • Peucezio scrive:

                L’ostilità alla scienza viene anche da quella componente di gratuità, da filosofo sfaccendato: la scienza ha applicazioni pratiche e tecniche, la filologia germanica, per dire, no.
                Ma ciò non toglie che quel tipo umano annovera anche scienziati, ma in genere si tratta di scienziati animati da pura curiosità intellettuale, pochissimo interessati alle applicazioni pratiche di ciò che studiano. Magnogreci anche loro insomma.

          • Z. scrive:

            Miguel,

            — Ovviamente parlo anche di me stesso. Per quanto io possa trovare spocchiosa e antipatica la cultura di Micromega (vabbe’, non l’ho mai letto, ma è per capirci) —

            Come fai a trovare spocchioso e antipatico qualcosa che non hai mai letto? per sentito dire?

            🙂

            Per la prima volta e ultima – c’è sempre una prima volta, e spesso anche un’ultima – mi tocca difendere Micromega. Ci ho trovato tanti articoli diversi, spesso interessanti e soprattutto tutt’altro che spocchiosi e antipatici. Tipo, una recensione di Lingua latina per sé illustrata e una serie di riflessioni di Valentina Nappi che non erano male!

            • PinoMamet scrive:

              Lingua latina per se illustrata?
              figo

              devo dire che funziona bene, anche se la maggior parte dei colleghi sono piuttosto ostili al metodo “latino vivo”.

              Io non lo uso, ma non ho un’ostilità preconcetta (trovo sia piuttosto intelligente come metodo, poi in soldoni non troppo diversissimo dal solito: grammatica si fa anche lì) e ogni tanto uso parti di quel libro per integrare quello di grammatica e renderlo meno monotono.

            • Z. scrive:

              Ah, l’accento su sé non gliel’ha messo il correttore. Non lo uso il correttore.

              Gliel’ho messo io perché sono una capra.

              😀

              • Mirkhond scrive:

                Valentina Nappi…. ma non c’era una pornostar con lo stesso nome?

              • Z. scrive:

                Proprio così. Gli articoli sono a sua firma.

              • PinoMamet scrive:

                Credo sia la stessa persona.
                Secondo me è carina, ma ignoro il suo pensiero e se valga la pena recensirlo su Micromega.

                Io Micromega non ce l’ho presente, ma ho presente Il manifesto e i suoi inserti culturali (ormai di una centina-trentina d’anni fa..) e direi che di stronzate ce n’erano parecchie, per cui Valentina Nappi ci entrava alla grande.

              • PinoMamet scrive:

                Su Valentina Nappi posso dire solo che la trovo carina.

                Sul “metodo natura” o “latino vivo” o “metodo Orberg” (che detto così sembra una roba del genere della Nappi…) dirò che lo trovo simpatico e utile per le scuole
                (conosco due colleghi che ne sono propugnatori, mentre gli altri lo osteggiano come dicevo), ma:

                le lingue classiche, studiate così, diventano un po’ legnose, artificiali, finte, tipo l’esperanto.

                Si sente che è una cosa posticcia, e che il latino parlato vero doveva essere un’altra cosa, molto più imperfetto, variabile e complicato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “le lingue classiche, studiate così, diventano un po’ legnose, artificiali, finte, tipo l’esperanto.”

                Io sono un tifoso estremo dei libretti di Assimil (turco, spagnolo, francese, tedesco…); ma i loro libretti di latino e greco sono proprio così: legnosi e artificiali.

                Non è colpa loro, è che il metodo basato sui discorsi vivi non si applica a una lingua da lapidi!

              • Z. scrive:

                Certo che è la stessa persona! Comunque non so se scriva lei i suoi articoli o abbia un ghost writer: l’unica volta che l’ho sentita parlare era a una trasmissione TV e non sembrava propriamente lucida…

                Il manifesto credo di averlo letto una volta, e non ne ho proprio memoria. Gli autori di MicroMega non sono gli stessi de Il manifesto, comunque…

                Semplificando:

                – la tesi di MicroMega è che il diritto alla difesa è una roba inventata da DS e Berlusconi per fare accordi sottobanco;
                – il Manifesto discuteva dell’importanza di sfasciare le vetrine per far propagare la rivoluzione proletaria.

                😀

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                “Ah, l’accento su sé non gliel’ha messo il correttore. Non lo uso il correttore.
                Gliel’ho messo io perché sono una capra.”

                Questa non l’ho capita.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “Come fai a trovare spocchioso e antipatico qualcosa che non hai mai letto? per sentito dire?”

              Ovviamente hai tre volte ragione.

              Prendila un po’ come una battuta, mi riferivo a Karl che aveva citato Micromega.

              Per dire, “gli intellettuali di sinistra avranno mille difetti, ma dall’altra parte c’è Drive In e Colpo Grosso e se va proprio bene, Croce, Gentile e il Futurismo”.

              • Z. scrive:

                Boh. Con Croce non sono d’accordo, il Futurismo fa ridere e quel che scriveva Gentile secondo me era incomprensibile persino a Gentile stesso.

                E comunque è roba di cent’anni fa!

              • Peucezio scrive:

                Allora sono più intelligente di Gentile, perché lessi una sintesi del suo pensiero scritta da lui stesso ed era di un’estrema chiarezza.

              • Z. scrive:

                La prossima volta che ci vediamo passami un bignami 🙂

              • KARL scrive:

                “..ma dall’altra parte c’è Drive In e Colpo Grosso..”
                Il punto è che non è neanche definibile come “destra” , se non in negativo, ovvero come “non di sinistra” . Molte persone catalogabili come “di destra” per codesta affinità culturale, se interrogati su questioni inerenti a sanità e istruzione pubblica, hanno opinioni che sarebbero a sinistra del partito socialdemocratico svedese. La cosa veramente drammatica è che le questioni reali che hanno sempre contraddistinto, almeno a parole, la sinistra, lavoro, istruzione, disparità sociali, sono state tutte buttate via, a favore dell’armamentario Politically Correct : diritti LGBT, anti-razzismo, etc. E questo è un fenomeno globale, non solo italiano. Basta vedere nelle commedie di Woody Allen ( per citare uno dei migliori), in cui il massimo del dibattico politico è rappresentato dalla dualità redneck della bible belt bigotto, misogino e razzista versus cittadino newyorkese cosmopolita, colto, tollerante e che frequenta i locali del Greenwich Village. Questioni come la disparità di reddito e sociale, semplicemente non rientra nell’orizzonte degli eventi di Woody Allen, come di quasi tutti i liberal americani.

            • Peucezio scrive:

              Il “vabbe’” con l’apostrofo anzichè l’accento grave sulla ‘e’ (“vabbè”)?

        • Peucezio scrive:

          Ad ogni modo oggi queste questioni sono un po’ svuotate di senso: la contrapposizione ideologica è in realtà una contrapposizione puramente cetuale: i veri colti non esistono più (cioè ci sono, ma sono numericamente marginali), esiste la mediocre manovalanza culturale di sinistra, sostanzialmente ignorante ma con quel minimo di attrezzatura che le consente di fare da classe dirigente (ma avendo contro parte dell’imprenditoria, almeno quella non parassitaria) e i ceti bassi, rappresentati da demagoghi (non intesi in senso negativo, ma in senso proprio etimologico) alla Trump.

          Oggi, siccome le case editrici qualche libro lo stampano ancora (sempre meno), le università non hanno ancora chiuso e nemmeno stabilito la laurea automatica come corrispettivo del pagamento della retta e a scuola l’alfabeto e le quattro operazioni si insegnano ancora, anche se sempre peggio, abbiamo ancora la percezione che in Occidente esista la cultura.
          Sarà interessante capire come si trasformerà il ceto “semicolto” (per usare il termine di La Grassa), quando non avrà più gli strumenti culturali minimi, sempre che non ci sia un’inversione di tendenza o, quantomeno, il collasso delle strutture di trasmissione del sapere non s’interrompa.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Karl

      “. Chi guardava le trasmissioni della Dandini o leggeva Micromega si è sempre sentito superiore a chi guardava Drive In o gli spogliarelli di Colpo Grosso”

      C’è un punto fondamentale.

      Contro la Dandini e Micromega, non hai messo le cattedrali gotiche, l’ottava rima, Dante, la capacità di seminare, l’artigianato.

      Perché la cultura di Destra reale in Italia è quella: Drive In e Colpo Grosso.

      • daouda scrive:

        Dante approvo. Ma come cazzo riesci a collegà le cattedrali ed il lavorà colla Sinistra mi è un mistero, a meno che anche tu segui il filone di Guénon di sinistra cosicché confermi di essere un agente informatore te appresso a lui ( manipolatore in termine tecnico ).
        Il concetto di tradizione e controiniziazione è talmente stupido quanto reale nella sua parallassi umana ( fisica?emotiva?mentale? ) che da kaligine e kaos riduce il possibile.
        Accettato ciò , non c’è scontro. Potrei dire davvero che tu sia di sinistra? Non sappiamo e facciamo un cazzo del politico e crediamo pure di determinare luogo e tempo? Dovrebbe risultare lampante che si deve partire dal fatto che sia tutta na cazzata e ce sono tanti modi de giocà.
        Una vera educazione, valida e viva , imporrebbe il mancinismo alle donne , vieterebbe loro ogni magistratura ( restaurata l’integrità dei tre poteri nell’unica potestas ) da dare solo ai pischelli e dirottare tutte le donne sull’altra carica pubblica, le sole due, dottoresse mediche ed amministratrici.
        E te curavano colla sinistra.
        Allora si che se capiva qualcosa ma poi magari nun se faceva più un cazzo, perché secondo te se deve rimedia, poi ce sta er costruì, e poi tanti altri punti legittimi, e quindi ognuno dice la sua , cioè non ha molto senso rosicare perché delle stronzate vanno in auge, o stupirsi perché altre vogliano sostenersi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “Dovremmo garantire l’anonimato anche a lui?”

      Ai politici, che vengono pagati con i soldi dei contribuenti, dovrebbe essere proibito l’uso dei social per tutto il periodo del loro incarico.

      Premesso questo, faccio sempre fatica a capire la preoccupazione per queste cose.

      Mettiamo che a Catanzaro, dove non abito e dove non sono mai stato, un tizio che io non conosco, e che non interagisce nemmeno con i miei amici, scriva su Facebook “vorrei vedere Miguel Martinez squarciato dalle corna di quaranta tori infuriati e poi vorrei mangiargli il cuore”.

      Se io non vado apposta a cercare tutto ciò che dicono di me in giro, che cosa me ne dovrebbe fregare?

      Una volta mi divertivo a raccogliere gli insulti e le minacce che mi arrivavano

      http://kelebeklerblog.com/tag/moderati/

      http://www.kelebekler.com/occ/moderati.htm

      Poi mi sono annoiato. Saranno dieci anni che non cerco il mio nome su Google.

      • Z. scrive:

        Miguel,

        — Ai politici, che vengono pagati con i soldi dei contribuenti, dovrebbe essere proibito l’uso dei social per tutto il periodo del loro incarico. —

        Basta eleggere politici che non stanno sui social.

        E se non ce ne sono, beh, forse occorre accettare che agli Italiani piacciono così come sono.

        — Se io non vado apposta a cercare tutto ciò che dicono di me in giro, che cosa me ne dovrebbe fregare? —

        Se a te importa, agisci in giudizio; se non ti importa, non lo fai. Mica sei obbligato 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “E se non ce ne sono, beh, forse occorre accettare che agli Italiani piacciono così come sono.”

          Allora non ve ne lamentate.

          “Se a te importa, agisci in giudizio; se non ti importa, non lo fai.”

          Per quali motivi me ne potrebbe importare?

          1) perché mi fanno un’accusa precisa, che mi può costare ad esempio sul lavoro.
          Se uno scrive, “Miguel Martinez ha fatto una truffa da 100.000 euro”, io lo denuncio. Se uno scrive, “Vorrei sgozzare Miguel Martinez!”, non dovrebbe creasmi problemi sul lavoro.

          2) Perché voglio i soldi di un risarcimento. Potrei effettivamente divertirmi a farmi le vacanze a spese di uno che non mi ha fatto niente tranne scrivere su Facebook, “Vorrei sgozzare Miguel Martinez”. Ma sarebbe anche un approfittare del sistema legale italiano.

          3) Perché voglio far la Vittima e far vedere che quelli che non la pensano come me sono cattivi. Ma io già lo sapevo di essere nel giusto, e che gli altri sono nel torto.

          • Z. scrive:

            Miguel,

            — Allora non ve ne lamentate. —

            E perché no? Non sono mica “gli italiani”. Io al massimo sono UN italiano 🙂

            — Per quali motivi me ne potrebbe importare? —

            Per i motivi che preferisci, Miguel. Ognuno la vede a modo suo 🙂

          • Mirkhond scrive:

            Miguel ha un equilibrio psicologico eccezionale.
            Altri bloggher per molto meno querelano.

        • paniscus scrive:

          Quello che mi sconcerta di più in “notizie” come questa non è tanto il fatto che un politico perda tempo ed energie a scrivere fesserie sui social, ma che automaticamente un numero imprecisato di altri politici, a cascata, si sentano moralmente obbligati a commentare quello che il precedente soggetto ha scritto sui social.

          Almeno il primo, se è disposto a perdere tempo ed energie in quel modo, l’ha fatto per scelta sua… ma è mai possibile che da un sindaco, da un deputato, da un presidente di giunta, ci si aspetti che passi ore e ore al giorno a monitorare tutte le scemenze che i suoi colleghi scrivono sui social e a commentarle doverosamente?

          E’ di questo, che non mi capacito!

  21. Mirkhond scrive:

    La madre di Silvia Romano: “Chiunque dopo due anni di prigionia tornerebbe convertito, usate il cervello”

    https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/05/12/news/silvia_romano_libera_madre_conversione_islam_milano-256402383/

  22. Mirkhond scrive:

    Pino

    “le lingue classiche, studiate così, diventano un po’ legnose, artificiali, finte, tipo l’esperanto.

    Si sente che è una cosa posticcia, e che il latino parlato vero doveva essere un’altra cosa, molto più imperfetto, variabile e complicato.”

    Quello che mi chiedo e se ci fossero già delle varianti se non dialettali, almeno gergali, via via ce ci si allontanava da Roma, e se da queste varianti siano nati poi i dialetti e le lingue neolatine….

    • PinoMamet scrive:

      Credo proprio di sì;
      forse c’è qualcosa del genere sotto l’accusa di “patavinitas” (per noi abbastanza incomprensibile dai testi) rivolta a Livio;

      ma sicuramente a partire dal Trdo impero il latino ha mostrato una certa tendenza a preferenze lessicali differenziate per aree geografiche, e probabilmente anche a tendenze di pronuncia diverse (Sant’Agostino se la prendeva con alcuni difetti di pronuncia africani…)

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “(Sant’Agostino se la prendeva con alcuni difetti di pronuncia africani…)”

        La sai la storia del vocalismo sardo-africano (diciamo “romanzo meridionale”) ricostruibile dal famoso passo su ŏs-ōs di Sant’Agostino?

        • Mirkhond scrive:

          Stai dicendo che il Latino d’Africa era simile al Sardo?
          Mi sembra che qualcosa del genere lo dicesse anche lo storico tunisino Ibn Khaldun (1331-1406).

        • PinoMamet scrive:

          Sì, pare proprio di sì… perlomeno, è una teoria che esiste e di cui forse avevamo parlato un po’ anche qua.

          In pratica il sardo sarebbe l’ultimo rappresentante vivente dei “latini africani”, che poi sarebbero stati portati in Spagna… dagli arabi! influenzato le parlate neolatine locali.

          • Mirkhond scrive:

            Del resto in epoca romano-bizantina la Sardegna e la Corsica appartenevano all’esarcato d’Africa con sede a Cartagine (534-698 d.C.), non venendo però anc’esse conquistate dagli Arabi, e nel caso della Sardegna sviluppando le proprie istituzioni giuridiche e politiche (i famosi Giudicati) direttamente dalla cultura romano-bizantina.
            Processo provocato dall’abbandono de facto di ciò che restava dell’esarcato d’Africa da parte di Costantinopoli dall’VIII secolo dopo Cristo in poi, perché isole lontane, in un periodo durissimo in cui le residue forze militari romane erano tutte impegnate nella difesa della stessa Costantinopoli e dell’Anatolia, diventate il nucleo della Romània, dalla morsa arabo-musulmana.

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            sì, per il resto, ma non ho capito cosa c’entri la Spagna, che, come tutta la Penisola Iberica, ha un vocalismo pienamente panromanzo, che non ha nulla di sardo (o Lausberg o africano).

            • PinoMamet scrive:

              L’influenza sarebbe- ma è tutto da verificare- nella “confusione” tra b e v, e forse in altro che non ricordo.
              Ma mi sembra la parte più debole della tesi
              (Anche se l’idea che i conquistatori arabo-berberi fossero in realtà latini almeno in parte ha il suo fascino per me 😉 ).

              • Peucezio scrive:

                Infatti ti dico subito che è quasi certamente (anzi, togliamo pure il quasi) una fesseria.
                Tra l’altro la ‘b’ e la ‘v’ erano ancora distinte ai tempi di Cervantes, se non ricordo male.

                Che poi dal nord Africa in Spagna possa essere ancora arrivato qualcosa di una latinità nordafricana non ancora scomparsa, mi pare plausibilissimo, anche se non ne ho riscontri (perché non ho approfondito la questione; devo dire però che i manuali di storia della lingua spagnola non ne parlano, ma parlano solo di influenza dell’arabo; ma magari qualche articolo successivo, qualche studio… sono manuali vecchiotti; ho presente il Lapesa e qualche altra cosina qua e là).

              • PinoMamet scrive:

                Mmm Cervantes l’ho letto un pezzetto in spagnolo, ma non ricordo!

                Ricordo solo che l’asino di Sancho era “asno”, una parola che dal vivo non ho mai sentito (anche perché non ho mai parlato tanto di asini in Spagna o con ispanofoni… 😉 ) e che credo sia sostituita da “burro”

              • Peucezio scrive:

                Su “asino”, è come hai detto.

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond,
      “Quello che mi chiedo e se ci fossero già delle varianti se non dialettali, almeno gergali, via via ce ci si allontanava da Roma, e se da queste varianti siano nati poi i dialetti e le lingue neolatine….”

      Sostanzialmente è così infatti, anche se la cosa è poco documentata, nel senso che è difficile, nella maggior parte dei casi, trovare una stretta corrispondenza e continuità fra i pochi documenti che abbiamo in cui traspare il parlato e le differenze locali e le attuali lingue romanze (proprio per l’esiguità appunto di tali documenti).
      Inoltre c’è da considerare che la vera differenza non è orizzontale, ma verticale: ci sono tratti che accomunano tutti i latini parlati e li differenziano da quello classico, codificato, scritto. Cioè molto probabilmente il latino parlato in Dacia era molto più simile a quello parlato in Ispania di quanto l’uno e l’altro non fossero simili al latino in cui scriveva (non parlava) Cicerone. In epoca tardoantica la differenziazione locale è stata sicuramente maggiore, ma credo comunque non quanto quella col latino scritto.

      In fondo sappiamo bene che (ne avevamo parlato un’altra volta e la cosa aveva incuriosito Pino) che, se non avessimo il latino classico, dovendo ricostruire un’ipotetica base delle lingue romanze, verrebbe fuori una cosa molto diversa dal latino che studiamo a scuola: al massimo due o tre casi, niente passivo organico, niente futuro organico, molte desinenze sparite, il neutro sarebbe ricostruibile malamente solo da poche tracce e probabilmente non verrebbe riconosciuto come un genere autonomo, due declinazioni su cinque sparirebbero, tanto lessico sparito, la quantità vocalica scomparsa nel nulla, lo stesso dicasi di tante vocali in postonia interna (non arriveremmo mai a ricostruire OCULUS, ma OCLUS), nessi consonantici semplificati, niente più traccia della N in -NS-, sarebbe impossibile ricostruire tanti nessi di consonante+J (e tantomeno ricostruire che quello jod era in origine una Ĕ, breve ma sillabica, quindi anche il sistema sillabico a carte quarantotto) e mille altre cose.
      Tra l’altro, senza il sardo e qualche dialetto Lausberg, non capiremmo niente nemmeno di quali erano le vocali e non saremmo mai in grado di distinguere Ē da Ĭ in molti contesti e, senza il rumeno (e il dialetti della Lucania centrale), nemmeno Ō da Ŭ, quindi ci ritroveremmo con un sistema eptavocalico anziché pentavocalico (sempre che il geniale ricostruttore non riuscisse a capire che il vocalismo sardo era quello originario, ma, essendosi perse le quantità, non capirebbe nemmeno come conciliarlo con quello romanzo generale e impazzirebbe).

      Ovviamente tutto ciò al netto dei cultismi, attinti direttamente dal latino nei secoli in cui si scriveva già in volgare, ma forse quelli aggiungerebbero ancora confusione. Ma forse aiuterebbero molto a ricostruire il latino originario. Ma siamo fuori dalla romanistica in senso stretto: sono voci che non hanno nulla a che fare con lo sviluppo organico delle lingue e dei dialetti romanzi a partire dal latino parlato e se avessimo avuto accesso, in quei secoli, al latino classico, ce lo avremmo anche ora, nella fantascientifica ipotesi che sto ponendo.

      • Peucezio scrive:

        Ĕ in alcuni casi, non in tutti, s’intende. Altrimenti era Ĭ.
        Raramente era non sillabica: questo accadeva solo in posizione iniziale e intervocalica, ma non postconsonantica.

      • Peucezio scrive:

        Aggiungo che non ci sarebbe più la minima traccia dei dittonghi AE ed OE, il primo confuso con Ĕ e il secondo con Ē e Ĭ.
        Mentre sarebbe ben ricostruibile AU (grazie all’occitano, al portoghese, a molti dialetti meridionali, ma anche allo sviluppo differenziato in altre lingue e dialetti in cui si è monottongato, vedi la mancata dittongazione toscana di ò in , quando viene da AU (diciamo “poco”, non “puoco”) o la mancata sonorizzazione della consonante intervocalica seguente in ambito romanzo occidentale (milanese pòcch, spagnolo poco), dovuta al fatto che -U̯- chiude la sillaba e fa sì che la consonante sorda seguente non sia più in posizione intervocalica (cioè, lo è, ma si comporta come se non lo fosse).

  23. Mirkhond scrive:

    che ci si

  24. Z. scrive:

    Quest’anno niente mare.

    https://www.ravennanotizie.it/cronaca/2020/05/12/spiagge-e-mare-lemilia-romagna-riapre-lunedi-18-maggio-con-nuove-regole-per-unestate-in-sicurezza-12-mq-per-ogni-ombrellone

    In un posto dove ci va gente disposta a pagare per fare vacanze di questo tipo io non ci metto piede 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Quest’anno niente mare.”

      Immaginatevi se tra cent’anni scoprono che erano tutte sbagliate, le precauzioni che abbiamo preso in questo periodo.

      Tipo le cose per cui prendiamo in giro gli antichi, “tre avemaria e un po’ d’aglio e passa la peste”.

      Ci considereranno con profondo disprezzo, come quello che proviamo verso i medievali. Oppure ci prenderanno in giro, come facciamo con quelli di ogni epoca prima della nostra.

      Diranno che per fanatismo, per cieca obbedienza, per fede nell’abracadabra dei medici, ci siamo imposti da soli divieti e sofferenze assurde e insensate.

      Non sto dicendo che sia davvero così, adesso, perché non lo so.

      Ma anche nel 1348, io non avrei saputo cosa fosse giusto.

      • PinoMamet scrive:

        Questa cosa l’ho pensata anche io.

        Beh, me la segno, magari tra cent’anni ci si rivede e ne parliamo!

      • Z. scrive:

        Beh, considerando che sono passati pochi mesi dall’inizio dell’epidemia, credo che sia pressoché inevitabile che alcune nozioni si rivelino inesatte o imprecise.

        Probabilmente non saranno neppure necessari cent’anni per averne conferma.

        Detto questo, al mare non ci andrò. Poi certo, ci andranno gli altri, e io pagherò anche per il pressapochismo altrui. Niente di catastrofico: non sono più giovane da tempo, e mi è capitato spesso di lavorare per altri, di pagare per altri, di vaccinarmi per altri.

        Però me ne starò in giardino 🙂

  25. Mirkhond scrive:

    Comunque internet ha fatto uscire fuori il vero volto degli italiani: fascisti e razzisti anche se governati da un’elite di sinistra.
    Quando ero piccolo e vedevo lo sceneggato Radici sull’oppressione degli Afroamericani, mi ritenevo fortunato a vivere in un paese non razzista.
    Ma gli italiani non erano razzisti solo perché non c’erano i negri.
    Poi, quando sono arrivati, anche noi abbiamo dimostrato di non essere migliori di altri popoli.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “Ma gli italiani non erano razzisti solo perché non c’erano i negri.”

      La mia tesi è un’altra, però.

      Che metà degli italiani odia talmente tanto l’altra metà degli italiani, da usare come scusa anche “razze” straniere.

      Odiano i “comunisti”, e quindi usano gli “spacciatori maliani”, i “terroristi islamici” e altro unicamente come armi con cui prendersela con i “comunisti” italiani.

      Il vero odio del destro italiano è rivolto alla Laureata in Mediazione Linguistica bionda-e-di-sinistra. Poi usano i “terroristi islamici” come scusa per darle addosso.

      • Kandur scrive:

        E i crocefissi in classi e altrove non sono infatti rivolti contro “gli islamici”, come credono i sinistri ottusi, ma contro loro (i sinistri)?

        • Moi scrive:

          Be’, sì :

          Ti stracci le vesti per un crocifisso sul muro, per l’ora di religione E POI stai IPOCRITAMENTE gobbo se una giovanissima beduina plagiata dal padre _ che ancora c’ ha un piede sulla staffa del cammello 😉 _ si concia per appartenenza tribale come nel deserto avìto di un millennio e mezzo fa ?!

          … Un altro “Scoprire di Essere” di Dx !

          😉 😀

          • Moi scrive:

            … Dagli Anni Sessanta ai Primissimi Novanta ci convinci tutti che la Tradizione è la Dittatura dei Vecchiacci sui Giovani , se non addirittura dei Morti sui Vivi … e POI IPOCRITAMENTE vieni a fare la ramanzina che bisogna rispettare Tradizioni Alloctone d’ Inkuloalmondistan 😉 dopo aver spernacchiato ogni Tradizionone Autoctona ?!

          • Z. scrive:

            Cioè i non credenti devono accettare di fare lezione sotto un simbolo religioso perché a te danno fastidio le ragazze col velo?

            Ma valà 🙂

            • Moi scrive:

              No , no … ma se il Professore Quarantenne Nerdacchione si mette la maschera da Uomo Tigre 😉 per far lezione in caso di velo che copre il volto, te NON rompere ! 😉

        • Peucezio scrive:

          Kandur,
          “E i crocefissi in classi e altrove non sono infatti rivolti contro “gli islamici”, come credono i sinistri ottusi, ma contro loro (i sinistri)?”

          Quoto Moi: sì.
          Io forse ne sono un caso estremo: ho un’insofferenza antropologica radicale verso il borghese di sinistra, mentre nello straniero vedo da una parte un sintomo di una globalizzazione che non approvo, ma anche un portatore di modelli culturali un po’ più arcaici (ma durerà poco, una generazione, non di più), quindi non ho un’ostilità personale nei suoi confronti.

          • Kandur scrive:

            E una ragione per cui non potrei mai essere razzista. La cosa che mi specialmente fa schifo nel razzismo, non è il cosiddetto “odio” (un concetto vago, significa tutto e niente), ma l’eccesso d’ammore, un amore indiscriminato che dovrei sentire per tutti coloro che condividono alcuni dei miei tratti somatici. Tutta ‘sta gentaccia con cui con condivido niente, quasi nessun’idea o concetto o sensibilità (cose davvero importanti), ma soltanto colore della pelle. E dovrei per forza considerarli “miei”. Il razzismo è orribile.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Kandur

              “Tutta ‘sta gentaccia con cui con condivido niente, quasi nessun’idea o concetto o sensibilità (cose davvero importanti), ma soltanto colore della pelle. ”

              Bellissimo!

            • Mirkhond scrive:

              Condivido.

              • Moi scrive:

                @ KANDUR

                Posso anche aggiungere :

                “Premesso che NON mi piacciono i riti sui bimbi piccolini che NON possono conoscerne il significato , già difficile da comprendere per un adulto colto … tu Intellettualone Eminenza Grigia ti agiti come un ossesso come se le fronti NON si asciugassero e i prepuzi ricrescessero tipo coda di lucertola ?! “

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        “Il vero odio del destro italiano è rivolto alla Laureata in Mediazione Linguistica bionda-e-di-sinistra. Poi usano i “terroristi islamici” come scusa per darle addosso.”

        Condivido e mi ci identifico in pieno.
        Io non ho nulla contro gli stranieri. Io ce l’ho coi borghesi italiani.
        Sono borghese anch’io, da un paio di generazioni (non di più: i miei avi sono tutti contadini e artigiani), ma non ho abbracciato l’ideologia borghese, che, anzi, mi fa ribrezzo.

    • PinoMamet scrive:

      “Ma gli italiani non erano razzisti solo perché non c’erano i negri.”

      Non so, non credo sia esattamente così.

      Credo che gli italiani non erano razzisti un po’ per quello, vabbè;

      ma soprattutto perché non c’erano gli antirazzisti .

      Agli italiani della razza non frega nulla, come non frega niente in particolare dei difetti fisici o dell’orientamento sessuale.
      Ma non ci stanno a essere instruviti, colpevolizzati, trattati col ditino alzato;
      gli genera la reazione contraria, “gli fa salire il nazismo” come si dice in internettese, e un po’ devo dire che li (ci) capisco.

      • Mirkhond scrive:

        In sostanza sarebbero diventati razzisti per fare dispetto agli antirazzisti?

        • Peucezio scrive:

          Io sono razzista differenzialista e nemico irridicibile del razzismo suprematista.
          Ma soprattutto sono razzista perché non sopporto l’ideologia antirazzista.

          E’ un po’ come l’Olocausto: non sono revisionista, ma le leggi antirevisioniste mi rendono totalmente solidale coi revisionisti (ma persino coi terrapiattisti, se arrivasse qualche coglione a dire che è vietato essere terrapiattisti).

          • Z. scrive:

            Ezio, tu sei così poco rappresentativo che non rappresenti nemmeno te stesso 😛

          • PinoMamet scrive:

            Mah..

            senza nulla togliere all’originalità di Peucezio, che secondo me si esplica in altre cose, a me pare che la meccanica sia più o meno quella.

            Può darsi che esistano popolazioni “buone”, civili, “corrette”, o più corrette di noi, o forse con meno parolacce e meno abitudine agli insulti inter- e intra-cittadini.

            Ma l’italiano, lasciato a sè stesso, è un discreto animale (“un gran bel animalo”, cantava Abatantuono).
            In questo sì, è piuttosto simile all’americano comune, suppongo (solo che l’americano comune è molto meno fine- e ha una però una sua specie di codice morale, che a noi manca- dico di cose che mi è sembrato di percepire colà).

            Ora, visto che siamo un popolo mediamente becero, ci deve essere la minoranza istruita, corretta, per bene, che ci spiega quanto sbagliamo e quanto siamo inferiori e quanto siamo, ovviamente, italiani, non come loro che hanno studiato 😉

            e naturalmente la reazione è quella opposta: è fatto apposta perché sia così!

            Cioè, se tu a uno lo chiami “brutto ciccione”, non è che quello il giorno dopo va a iscriversi in palestra…
            al limite ti molla un pugno, così lo puoi denunciare…

            • Z. scrive:

              Sarà, ma io ho sempre sentito gente non-razzista-ma prendersela con romeni, tunisini, albanesi, marocchini…

              e mai una volta che uno dicesse, invece, “non sono razzista ma questi antirazzisti…”.

              Non dico che sia basato sulle razze (che peraltro non credo esistano) e nemmeno che si debba chiamare razzismo: come ho detto spesso, per me si può chiamare “banana”.

              Non mi sembra una banana troppo diversa da quella descritta da Mauricius o altre volte da Roberto (con riferimento a Verona). Come dicevamo più sotto con Peucezio è probabilmente – almeno in parte – una forma di manifestazione del disprezzo per chi è diverso e più povero o debole di noi.

              Altri si divertono a picchiare o semplicemente a schernire chi è disabile, del resto, e spesso sono le stesse persone.

            • PinoMamet scrive:

              Secondo me non parliamo affatto delle stesse persone.

              Quelle che dici tu (sostanzialmente, i bulli che se la prendono con chi è percepito come più debole fisicamente, socialmente o altro) mi sembrano tutt’altra cosa, e credo siano una minoranza di stronzissimi, fisiologica in ogni società.

            • Z. scrive:

              Oh, intendiamoci, alcuni provano ostilità per gli “extracomunitari” (un termine che per varie ragioni sembra ormai in via di desuetudine) perché si sentono minacciati da loro.

              Non mi sembra che neanche in questo caso dipenda troppo da quello che dicono i loro conoscenti o i politici di sinistra.

              Caso mai se hanno conosciuto persone di sinistra arroganti e spocchiose avranno in antipatia la sinistra, e questo invece l’ho constatato spesso.

            • Peucezio scrive:

              Io credo che per un certo tempo ci sia stato molto quello che dice Z., che io appunto definisco classismo (in fondo degli immigrati davano fastidio le stesse cose che davano fastidio dei cozzali: chiassosi, esuberanti ma al tempo stesso ruvidi e poco cordiali, ecc.); e che oggi tenda a prevalere un certo antielitarismo populista da una parte e una forma più di timore che di disprezzo bullizzante (infatti i più diffidenti verso gli stranieri sono gli anziani).

              Non ho mai percepito invece in Italia l’ostilità verso il “diverso”, qualunque cosa voglia dire. Anzi, l’italiano è tendenzialmente esterofilo ed esotista.
              Mentre credo che in altre società occidentali questo sentimento ci sia (non sei dei nostri, quindi ci stai sulle palle).

              • paniscus scrive:

                Accusatemi pure di interpretazione marxista, ma secondo me la diffidenza verso gli stranieri, in Italia, è sostanzialmente di stampo economico: la paura di dover mantenere tutta questa gente “estranea” con le nostre tasse, o la paura che rovinino il mercato del lavoro accettando di essere pagati di meno degli autoctoni.

                La destra, la sinistra, i crocifissi, i veli, l’accento, le abitudini alimentari, l’esotismo, il bullismo e il populismo non c’entrano. E il colore della pelle ancora meno.

              • Peucezio scrive:

                OMDAL!

              • Z. scrive:

                Secondo me non è l’unica ragione, prof. C’è chi è ostile verso gli stranieri perché sente minacciata la propria sicurezza. Spesso si tratta di sicurezza fisica, ma a volte è anche solo perché ci si sente meno “a casa propria”.

                Un po’ come la mia collega di molti anni fa, che aveva visto gran parte dei indigeni sostituiti da colleghi meridionali – mica stranieri – e diceva a una di loro: eh, se ti trovassi tu, nella tua città, e ti accorgessi che nessuno parla più il tuo dialetto o col tuo accento…

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                qui però c’è dell’altro: non è la paura dell’interazione con un altro, ma quella della propria estinzione.

                Una cosa è se mi dicono che ogni tanto incontrerò uno che parla inglese e dovrò comunicarci in quella lingua.
                Una cosa se mi dicono che l’italiano scompare de vo sempre parlare foresto, come dicono i veneti.

              • Peucezio scrive:

                Va da sé che nel primo processo c’è un incremento di pluralismo e quindi di stimoli, nel secondo di omologazione e nell’omologazione c’è sempre un elemento aggressivo.
                Quindi è fisiologica la paura.

              • Z. scrive:

                Uhm… non necessariamente della propria estinzione, in realtà, quanto di sentirsi meno sicuro, meno “a casa”.

                Si mischiano spesso emozioni diverse. A quanto pare la propaganda securitaria fa leva soprattutto su chi non ha particolare familiarità con gli stranieri.

                Poi è vero anche quel che dice la prof, per altre persone. Non sono convinto, però, che sia l’aspetto più macroscopico.

              • Z. scrive:

                Omologazione…

                no, non direi, nel senso che il punto non è tanto “qui c’è solo gente del Paese X”, è piuttosto “qui c’è gente che viene da ogni dove ma non c’è più un bolognese”.

                Va detto che il numero degli stranieri è ampiamente esagerato nella percezione, immagino per diverse ragioni.

            • Peucezio scrive:

              Forse (ma è un’ipotesi) il populismo, qualunque cosa significhi, ha generato una sorta di orgoglio popolare, per cui il nemico non è più quello ancora più cozzale di me, ma il fighetto di sinistra.
              Nemico poi si fa per dire, perché poi l’italiano mugugna, critica, insulta su facebook, ma con quello della fazione opposta ci va a bere il caffè, se è una donna ci va a letto, ecc.

      • Mirkhond scrive:

        “instruviti”

        ???????????

        • PinoMamet scrive:

          Nei numeri più antichi di un periodico satirico locale (beh, periodico, usciva una volta l’anno, da cui il nome, Il numero unico) c’era una rubrica intitolata “Come ti instruvisco Ninì”, in cui un serioso padre di famiglia “instruviva” il figlioletto alle meraviglie del mondo moderno.

      • Mirkhond scrive:

        O più semplicemente hanno solo paura di dover spartire coi tanti, troppi poveri che bussano alle nostre frontiere per chiederci il conto di un benessere costruito a spese loro.
        Oltre che per il timore di dover tornare a fare le persone serie dopo essersi sbarazzati della morale cristiana.

        • PinoMamet scrive:

          Ma no, non credo proprio che abbiano il timore di spartire la ricchezza.
          Credo invece che ci siano moltissimi disonesti e senza scrupoli che abbiano pensato di sfruttare gli immigrati al massimo, che è un altro discorso…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Gli italiani sono stati razzisti molto prima che esistessero gli antirazzisti. Abbiamo anche emanato leggi, fondate sul razzismo.

        • PinoMamet scrive:

          Beh, sì e no.
          Le leggi razziali italiane sono state emanate nel 1938, quando l’Eritrea era una colonia italiana dal 1869.

          Altri paesi (praticamente tutti) c’hanno pensato prima e “meglio”…

          e comunque lo scopo principale delle leggi razziali italiane era di discriminare gli ebrei, i neri era solo una conseguenza.

          del resto, metà degli Stati Uniti si sono tenuti leggi razziali fino agli anni Sessanta- e hanno dovuto far intervenire la polizia federale a proteggere le ragazzine nere che osavano iscriversi alle scuole “per bianchi”…

          mia mamma andava a scuola con una nera (mulatta, nera per i criteri americani) a inizio anni Sessanta e nessuno si sognava di dire niente…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Le leggi di segregazione erano iniziate nel 1937 e riguardavano i neri dell’AOI.

            • Moi scrive:

              Contestualizzazione :

              Nel Dixieland Statunitense dicevano che se sei un produttore di cotone e ti muore un mulo è un problema : devi acquistarne un altro, nutrirne un altro, addestrarne un altro … se ti muore un “nigger”, invece, NON è un problema : semplicemente ne compri un altro !

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Questo serve a dire che gli italiani a un certo punto hanno sentito il bisogno di ispirarsi a quel contesto?

              • PinoMamet scrive:

                Secondo me non si sono ispirati per niente.

                Davvero, questa della razza non mi pare proprio un’ossessione degli italiani.

                Gli italiani non sono razzisti. sono stronzi, che è una cosa diversa, e si comportano con i senegalesi esattamente come con gli albanesi e i romeni, con la differenza che forse i senegalesi stanno più simpatici.

            • PinoMamet scrive:

              Francia, Code de l’Indigénat: 1887

              Congo Belga: inutile dire altro

              Sud Africa: apartheid finito l’altro ieri…

              Australia: aborigeni mandati in campi di concentramento dal XIX secolo (Tasmaniani, sterminati)…

              non è che voglia a tutti i costi difendere l’operato coloniale dell’Italia, ma onestamente non credo che la colpa principale degli italiani sia il razzismo…

              specialmente se paragoniamo con altri paesi.
              Poi possiamo raccontarci quello che vogliamo…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Aggiungo: mia madre è stata a scuola con delle settentrionali e loro ritenevano di dover dire qualcosa.

      • Z. scrive:

        Mah, credo che molti siano ostili verso gli stranieri senza preoccuparsi troppo degli antirazzisti.

        Nel corso degli anni ho parlato con un sacco di gente che si lamentava a vario titolo degli stranieri. Nessuno di loro ha mai detto una parola sugli antirazzisti: al massimo, qualche commento sui comunisti che danno l’asilo agli stranieri e a noi no.

        • Z. scrive:

          Per essere precisi, “antirazzista” è una parola che dal vivo non credo di aver mai sentito!

          • Moi scrive:

            “Antirazzista” udito dal vivo … io sì, in contesto festaiolo 😉 aperò ! Ma penso che funzionasse perché nessuno la menava con la Cultural Appropriation, a dire il vero !

          • PinoMamet scrive:

            Io l’ho udita milioni di volte, invece.

            Qua vicino c’è un paese dove la Festa Antirazzista (è come la festa dell’Unità, ma fai la fila per lo zighinì…) è ormai una tradizione!

            • Moi scrive:

              … il bello è che gli anziani , con le robe “esotiche” vanno a strolgare naturaliter l’analogia con una roba che magari cucinava qualcuno una volta da qualche parte … e pensano magari a rifarlo a casa un po’ modificato !

            • Z. scrive:

              Qua una volta c’erano i Mondiali Antirazzisti…

              Ma nel mondo reale non ho mai sentito discutere di “antirazzismo”, e soprattutto non ho mai sentito nessun “io-non-son-razzista-ma” parlare di antirazzisti.

              Li ho sentiti spesso, invece, dire che non sono razzisti ma questi rumeni, tunisini, marocchini…

        • PinoMamet scrive:

          Essere ostili verso gli stranieri è una brutta cosa ma non è necessariamente razzismo…

          • Z. scrive:

            Insomma, per capirsi, quei discorsi che una volta iniziavano con “non sono razzista ma” e in cui adesso si salta anche questa frasetta ipocrita…

            Poi sai che non sono affezionato alle nomenclature, l’importante è che ci capiamo 🙂

            • Peucezio scrive:

              Ma qui la questione è sostanziale.
              Una cosa è essere avverso allo straniero in sé, che sia svedese, americano, marocchino, rumeno o neozelandese.
              Una cosa è essere avverso al povero (e allo straniero in quanto povero), che, come spesso succede ai poveri, per necessità, magari è socialmente deviante, spaccia, rubacchia e comunque non è raffinato e composto come noi, ecc.

              Poi è chiaro che la diffidenza verso una classe, quando si identifica anche in popoli stranieri, si trascina la diffidenza verso il fatto che parlano una lingua incomprensibile (come succedeva fra noi italiani un tempo con i forestieri, per la dialettofonia), che hanno addirittura un’altra religione…
              Perché quasi nessun italiano (io sì, ma qui non faccio testo) ce l’ha coi valdesi o con gli evangelici? E pochissimi ce l’hanno con gli ebrei?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Una cosa è essere avverso allo straniero in sé, che sia svedese, americano, marocchino, rumeno o neozelandese.”

                Io invece ho un’avversione a troppi sconosciuti.

                Me ne importa assai di che etnia o religione sono quelli che sfrecciano accanto a migliaia, in su e in giù per le fauci delle metropolitane. Non mi piacciono, ne diffido e non mi interessa molto il loro benessere.

                Proprio come il mio primo criterio per apprezzare qualcuno è dire, “ho stabilito un rapporto con questa persona”, che può tranquillamente essere di qualunque lingua, religione, cultura, tendenza sessuale eccetera. L’importante è che sia una persona che conosco.

                Immagino che la mia si possa chiamare “xenofobia”, ma nel senso letterale.

              • Peucezio scrive:

                Perché tu sei un comunitarista radicale e odi Modernia.

                Ma colpevolmente non hai ancora fatto il post su Perbenia.

                Il che mi conferma nella mia ipotesi iniziale, e cioè che per te Perbenia non esista (l’hai elencata solo come etichetta per una realtà di cui ho parlato io, ma di cui in fondo non contempli l’esistenza): la differenza fra me e te non è che tu vedi tre modelli e io due, ma che il modello moderno per te è un gran caos, un formicaio, per me è un enorme giardinetto asettico e profumato, senza anima viva.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “l che mi conferma nella mia ipotesi iniziale, e cioè che per te Perbenia non esista (l’hai elencata solo come etichetta per una realtà di cui ho parlato io, ma di cui in fondo non contempli l’esistenza):”

                In realtà, inizio mille cose e le lascio a metà, tra famiglia e lavoro.

                Però vorrei riprendere il discorso. Soltanto che nelle mie riflessioni, si è complicato: ci sono due realtà inseparabili, che sono Perbenia e Permàlia. E questo è fondamentale, quando parliamo di urbanistica.

              • Peucezio scrive:

                Ah, siamo a quattro città!

                La cosa si fa veramente interessante…

                Capisco i tuoi impegni, ma contnuerò a pungolarti 🙂 perché sono ansiosissimo di leggere di Perbenia e Permalia!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Capisco i tuoi impegni, ma contnuerò a pungolarti”

                Grazie, sì, fallo!

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        OMDAP!

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond,
      però c’è una differenza non da poco.

      In America ce li hanno portati con la forza e li hanno schiavizzati.
      In Italia non ce li abbiamo deportati con la forza, ci sono venuti di loro.

      Ma, soprattutto, nel mondo anglosassone c’è proprio un senso della razza reale, tanto che la scrivono pure sul documento d’identità e c’è segregazione di fatto dopo generazioni (si mischiano poco).
      Da noi passata mezza generazione già ci si mischia, ma, soprattutto, la radice del “razzismo” italiano è sociale: è classimo, non vero razzismo.
      Se i negri fossero ricchi, li accoglieremmo col massimo rispetto e appena saranno imborghesiti, li tratteremo esattamente come gli altri.
      Che è esattamente ciò che è successo nel nord Italia: noi meridionali (non dico la mia famiglia, che era borghese e infatti non ha mai subito nessuna forma di ostilità o discriminazione, ma i contadini, gli operati) venivamo percepito come molto diversi, perché effettivamente lo eravamo; ma non per ancestrali differenze culturali; per il banale motivo che certe trasformazioni sociali nel nord erano arrivate con un paio di generazioni d’anticipo. Non appena siamo diventati indistinguibili e ci siamo mischiati, nessuno ci considera in modo minimamente diverso dagli altri (io non ho mai percepito nessun tipo di, non dico ostilità, ma nemmeno minima riserva; semmia in una certa fase della mia vita ero io ad averne verso gli autoctoni, spinto da sentimenti revanscisti abbastanza simili da quelli che animano te – poi, nel mio caso, diversamente da te, c’era un fortissimo senso dell’ascendenza classica, rispetto ai “barbari”).

      • Z. scrive:

        In questo credo ci sia del vero. E’ spesso un atteggiamento vigliacco di aggressione, e ancor più spesso di derisione, di chi è più debole. E’ più difficile che capiti a chi è ricco.

      • Moi scrive:

        … e poi tiran fuori robe assurde tipo “matematica bianca” o “musica bianca” !

      • Mirkhond scrive:

        Si ovviamente in Italia non è mai esistito un razzismo biologico alla maniera anglosassone; su questo tu e Pino avete ragione.
        Ma un razzismo di tipo culturale e sociale come giustamente dici, sì.
        E oggi è a livelli di massa, per la presenza di persone appartenenti a culture diverse dalla nostra.
        E che si manifesta anche verso quelli di noi che abbracciano tali culture, come nel caso di Silvia Romano (sempre se la sua conversione all’Islam sia stata davvero spontanea, ovviamente).

        • Peucezio scrive:

          Beh, però se uno si converte al buddismo difficilmente viene stigmatizzato.
          Il fatto è che l’Islam viene percepito come una religione aggressiva, come la religione di quelli che si fanno saltare per aria e sparano alla gente.
          Il che è un’enorme semplificazione ovviamente, anche se una carica aggressiva nei monoteismi abramitici c’è.
          Poi c’è il fatto che in Italia ci sono tantissimi islamici e pochi buddisti, quindi l’idea è che si è convertita alla religione degli immigrati. E qui torna il mio discorso sul classismo: l’Islam come religione dei poveri, degli straccioni (altro fraintendimento totale: vaglielo a dire agli sceicchi).

          • Mirkhond scrive:

            “Il fatto è che l’Islam viene percepito come una religione aggressiva, come la religione di quelli che si fanno saltare per aria e sparano alla gente.”

            Nonché imposizione di costumi morali più seri, e questo non può che spaventare chi ha fatto di tutto per liberarsi della morale cattolica.
            Che oggi finge di voler recuperare solo perché ormai innocua e priva di quella forza di pressione sociale che aveva fino a pochi decenni fa.
            La serietà ci fa paura….

        • Peucezio scrive:

          Cioè non vedo nell’italiano medio un’avversione in sé verso le altre culture, anzi, l’italiano è tendenzialmente curioso e aperto.
          Nel caso di Silvia gioca molto il fattore di fazione che dice Miguel, oltre a quelli che ho elencato.
          Nel caso degli immigrati, che sono la classe povera.

          • Mirkhond scrive:

            Hai elencato i motivi per cui tale atteggiamento mi fa profondamente schifo: l’odio per i poveri.
            Come immaginavo.

          • Mirkhond scrive:

            “anzi, l’italiano è tendenzialmente curioso e aperto.”

            Non sempre e non su tutto.

            • Peucezio scrive:

              Certo.
              Credo lo sia un po’ più degli altri popoli, non foss’altro perché ha una cultura media un po’ superiore (anche il più ignorante).

              Ma vale ciò che diceva Aldo Giannuli: l’uomo medio è poco curioso e un po’ diffidente verso le novità (nell’epoca attuale no, ma perché nulla è meno nuovo delle novità).
              Lui diceva che è facile gestire il progresso, perché è vero che tu, se vuoi avere le automobili, devi fare le strade, la rete di distribuzione del carburante, insegnare a guidare alla gente, ecc., il che richiede tempo, ma tanto la maggior parte della gente ha tempi lenti di reazione e ci mette un po’ a metabolizzare le cose diverse dal solito, quindi tu fai in tempo tranquillamente a creare tutte le infrastrutture necessarie.

            • Z. scrive:

              Secondo me gestire il progresso è diventato via via più difficile…

  26. Moi scrive:

    @ KARL

    Interessanti e condivisibili, le tue critiche a Dandini & Micromega Vs Drive In & Colpo Grosso … di maschi eterosessuali cisgender che si scoprono (!!!) di Dx perché continuano a farsi piacere “La Figa” [sic] come ai tempi del vecchio Cuore oggi impensabile, nonché perpetrandone il linguaggio …

    Ebbene : di cotali maschi eterosessuali cisgender [… nati dai primissimi Anni Ottanta in giù !] che si scoprono (!!!) di Dx è piena zeppa l’ Italia !

    La Dandini … confesso : mi è antipatica , e tanto ! … Il Romanesco Posato lo trovo irritantissimo, quello Verace invece (… per quanto ultra-inflazionato da decenni e NON dècadi 😉 !) riesco sempre a trovarlo simpatico. Il Romanesco Posato mi irrita di più (!) del Dizionese 😉 in tutta la sua “fintitudine” ! 😉

    Drive In : … be’, visto oggi aveva un umorismo decisamente un po’ troppo infantile (anche la “sensualità” era molto da voyeurismo “Pierinesco” integralista cis-binario, vagamente omofobo, oggi inconcepibile … _, ma NON mancava di Satira anche acuta , per quanto blanda ! Tuttavia all’ epoca ero un Cinno , quindi il tutto era contestualmente (!) _ … in un’ epoca che per gli odierni SJWs sarebbe stata da suicidio di massa 😉 ! _ perfettamente calibrato nell’insieme !

  27. Moi scrive:

    NON tutti hanno la volubilità opportunistica di gente (essenzialmente maschi etero-cis) con più di quaranta o persino cinquanta anni è più che però … fan finta di non aver mai detto in vita loro “negro” / “frocio” / “troia” ecc … fan finta di non essersi mai raccontati alle Elementari (!) barzellette / colmi / indovinelli “comici” / scherzi di una beceraggine che SE oggi (!!!) succedesse in una (!!!) scuola … ci sarebbe una Conferenza Stampa e un’ Interrogazione Parlamentare al giorno !

  28. Moi scrive:

    ….. E mentre in UK le Femministe (… Future TERFs !) stramaledivano e/o stramaledicevano Benny Hill , nel frattempo egli _ al ritmo sincopato del brano Yakety Sax _diventava “Uàn òv As” 😉 in Eataly 🙂 :

    https://www.youtube.com/watch?v=tNBL5OMeuno

    … ebbe persino una sua sigla in Italiano in cui interagiva in montaggio con le Fàst Fùdd Ghèrls :

    https://www.youtube.com/watch?v=QHKO4UN4uEw

  29. Moi scrive:

    Io guardavo Drive In, ma smisi di guardare Striscia la Notizia (gradatamente smettendo in pochissimi anni …) poco dopo che se ne andò Gianfranco D’Angelo , che per me era molto più Drive In lui di Ezio Greggio … che mi aveva già abbondantemente stufato per la pesantezza e la ripetitività nel corso della sua permanenza dal Drive In !

    Vidi un suo film degli Anni Settanta … era giàuguale a come sarebbe diventato a Drive In ! … Dalla fine del Drive In, Ezio Greggio fa sempreiniterrottamente qualche “mesata” in TV sempre sulla cresta dell’ onda , immutabilmente (!) uguale a sé stesso per la pesantezza e la ripetitività !

  30. Moi scrive:

    Invoco Habsburgicus come Testimone della Storia di Fine Novecento 😉 :

    finché “La Figa” ha avuto legittimità a Sx, la “Dx” era solo due robe :

    I

    Energumeni Rissaioli in Cosplay da Squadracce Anni Trenta …

    II

    Anòmali (!) Fricchettoni Sfigatissimi convinti di essere in Contatto Medianico con il Fantasma di Giulio Ebola 😉 😀 per averne letto i libri , difficilissimi da rinvenire e sempre fuori catalogo in librerie “normali” !

  31. Miguel Martinez scrive:

    La Silvia Romano indossa qui il Nero Niqab dei Terroristi Islamici, che le nasconde anche la bocca:

    • Kandur scrive:

      “Non capisco come si possa non avere un minimo di rispetto. Può darsi ci sia stata una costrizione ma saranno fatti suoi, l’ha dichiarata lei. Invece non capisco perché la sua parola venga pregiudizialmente messa in dubbio.”

      “Bisognerebbe smetterla con l’idea che è diritto di tutti sapere sempre tutto degli altri. Si parla della privacy che viene disattesa ma non siamo mai stati così osservati da vicino come oggi. L’idea che il pubblico ha diritto di sapere tutto viene dalla stampa americana degli anni Trenta. Fino a quale punto si può infrangere il diritto alla riservatezza? Silvia Romano ha già detto abbastanza, anche il pubblico dovrebbe capire. Siamo una società sempre a bocca spalancata, si sparano giudizi su tutti prima di informarsi correttamente, questa è la vera battaglia civile da fare, prima di sapere se Silvia Romano si sia convertita a forza o meno. Non è un pensiero originale, me ne rendo conto, è banale e dovrebbe essere ovvio: mi allarma che non sia condiviso da tutti. In quali mani siamo, di quale maggioranza che determina i nostri governi?”

      • Kandur scrive:

        E un’atteggiamento alquanto paternalista. Fingono – parlo di gente come Sgarbi ed altri “destri” – di essere protettori di una damigella in pericolo, come i cavalieri (immaginari, dai romanzi) del Medio Evo. Lei non ha il diritto di parlare per se stessa. Loro sanno meglio. Ed allo stesso tempo affermano di voler difendere la società moderna occidentale di matrice sinistra, contro il “pericolo islamista”. Ma se la damigella li manda affanculo, allora, secondo loro, va impiccata…

  32. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Quel che Pino sta cercando di spiegare per il Razzismo, coincide per molti verso con quel che io sto cercando di spiegare per il Sessismo … davvero : sono due diverse applicazioni dello stesso principio !

    • Peucezio scrive:

      Infatti sono le stesse persone a rompere il cazzo sull’una e sull’altra cosa, malgrado in sé non c’entrino nulla.

  33. Moi scrive:

    … Trovarsi decine di migliaia di Giovani Maschi “Neri di Pelle” sostanzialmente allo sbando e senza nulla più da perdere, NON è la stessa cosa che trovarsi sull’ Isola Deserta con la giovane Zeudi Araya [cit.] ! 😉 😀 🙂

  34. Moi scrive:

    Io spero che Franco Cardini (classe 1940) abbia qualche problema di relativamente (!) precoce (un Intellettuale Professionista dovrebbe avere un cervello allenatissimo, come il corpo di certi ex Atleti Professionisti che non smettono mai di allenarsi !) dementia senilis … se fa sul serio consapevolmente, è davvero inquietante : più misantropicamente disumanizzato di Maurizio Blondet , ch’ è tutto dire !

    • Kandur scrive:

      Sono sicuro che la fa sul serio e che non è demente. Ma perchè lo dici? Che cosa c’è di misantropico e disumanizzato in quello che dice e fa? Ed anche Blondet?

      • Mirkhond scrive:

        Blondet però negli ultimi tempi ha rivalutato Socci in odio a papa Francesco.
        Socci, lo stesso signore che difende Israele e che voleva (vuole ancora?) allearsi con i fondamentalisti evangelici americani, in nome della “comune” fede in Cristo contro l’ateismo.

        • Mirkhond scrive:

          Oltre ad aver appoggiato le guerre orientofobe di Bush….

        • Peucezio scrive:

          Sull’antisionismo, anzi, direi proprio antiebraismo di Blondet direi che non ci può essere il benché minimo dubbio.
          Rivaluterà Socci appunto in funzione anti Bergoglio, ma anche perché Bergoglio è in continuità con la Chiesa postconciliare che, con Nostra Aetate e con tutta la linea successiva ha capovolto la sua tradizionale teologia sugli ebrei, al punto da ritenere che ci si possa salvare senza Cristo, ha riconosciuto lo stato d’Israele (con Wojtyla), ecc.

        • Peucezio scrive:

          Su Socci ti do ragione ovviamente.

          Ma bisogna anche distinguere le diverse parti del pensiero delle persone.
          Non è che ci sono solo i cattivi e i buoni, ci sono anche persone che dicono cose giuste su alcuni temi, cose criticabili su altre, cose così così su altre ancora, ecc.

          Altrimenti si sta sempre nella logica dualistica dell’amico dell’amico, del nemico del nemico, ecc., ma questo crea cortocircuiti logici, perché come la mettiamo se due miei nemici sono anche nemici fra loro? O se un mio amico è amico anche del mio nemico?
          Che sono cose che accadono costantemente, nel campo geopolitico, ma anche in quello ideologico, perché non ci sono nel mondo due partiti, con ledue colonne e le crocette che metti in una o nell’altra casellina sui vari temi.
          Questo lo dico in generale, non solo per te, che lo sai benissimo, ma un po’ cedi alla tentazione di cadere in schematismi di questo tipo (ma credo accada un po’ anche a me e a tutti, chi più chi meno).

      • Moi scrive:

        … Tutto !

  35. Z. scrive:

    Uniamoci tutti, per un mondo più sano e più giusto.

    https://www.youtube.com/watch?v=HvBVMHNXVUw

  36. Moi scrive:

    Valentina Nappi , che qualcuno citava … beccatevi questa !

    Dal 2014 collabora con la rivista MicroMega (!) che ospita i suoi articoli all’interno del proprio blog d’autore.

    [cit.]

    https://it.wikipedia.org/wiki/Valentina_Nappi

  37. Mirkhond scrive:

    Una cortigiana d’altri tempi…

  38. Moi scrive:

    **** Torniamo a parlare di Silvia Romano : *****

    “Mandata allo sbaraglio”. I genitori di Silvia Romano contro la Ong Africa Miele
    La Ong si difende: “Non è stata mandata da sola a Chakama”, ma la famiglia Romano chiede di andare a fondo sulla vicenda, per capire se si sia davvero fatto tutto il possibile per evitare che la loro figlia fosse sequestrata

    https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/rapimento-silvia-romano-genitori-contro-ong/

    … questa (!) è una svolta interessante !

  39. Moi scrive:

    Potrebbero anche massacrare questa (!) ONG con il sostegno di Conte … ma poi tutte le altre come reagirebbero ? … La difenderebbero ? … Si unirebbero al linciaggio (per nascondere magagne proprie …),veicolando un messaggio di tipo “Noi siamo seri e ‘sti cialtroni ci rovinano la reputazione a tutti !” ? … Chissà !

    • Moi scrive:

      … la polemica, seguita da altri oltrea Sgarbi, è che diventare di Al Shabaab ha una connotazione ben precisa ! SE ho be capito, è come se negli Anni Settanta si fosse minimizzato come “Comunismo” la BR !

  40. Moi scrive:

    SE pensiamo all’ esempio “fictional” rammaticissimo (!) di Erik Lehnsherr, il discorso di Alessandro Sallusti NON è insensato :

    Erik Lehnsherr, bambino Ebreo e al contempo Mutante potentissimo, viene catturato e torturato dai Nazisti, perde la madre … sopravvive. Una volta libero , però, interiorizza l’ Orrore Nazista e da Mutante rivedrà gli Umani Normali come i Nazisti vedevano lui in quanto Ebreo ! Riassume Millenni di Storia in una frase semplicissima : “Peace was never an option !”

  41. Moi scrive:

    drammaticissimo

  42. Moi scrive:

    Corea del Sud (!) NON del Nord …

    https://www.neg.zone/2020/05/12/corea-del-sud-coronavirus/

    COREA DEL SUD, PERSONE LGBT+ STIGMATIZZATE COME “UNTORI” DEL CORONAVIRUS

    • PinoMamet scrive:

      Beh, Mauricius, l’esperto legale sei tu, ma a me pare questo, correggimi:

      Caso A:
      Pinco Pallino, perfetto sconosciuto, scrive sulla sua personale bacheca, o su quella di un “gruppo” pubblico:
      “Sono contento che la abbiano liberata, ma adesso dovrebbero darmi i 600 euro che mi spettano!”
      (una frase probabilissima, viste altre riportate dal famoso articolo).

      In questo caso direi che il diritto alla privacy prevale su quello di cronaca.

      Caso B:
      Sempronio de Sempronis, personaggio pubblico (politico o altro) fa una dichiarazione di minaccia o di insulti: in questo caso mi pare che il diritto di cronaca debba prevalere su quello alla privacy.

      Poi ci sono varie gradazioni di casii ntermedi, tipo:

      le frasi, innocue e di perfetti sconosciuti, diventano tante… in questo caso, direi che bene ha fatto il giornalista del famoso link a censurare i cognomi degli autori delle frasi, pur riportandole.

      oppure una frase è di un perfetto sconosciuto, però è una chiara minaccia…
      ecc. ecc.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “oppure una frase è di un perfetto sconosciuto, però è una chiara minaccia…”

        Sono sempre affascinato dal termine “minaccia”.

        1) “Oh caro Pino, mi fa piacere vederti! Ho visto che hai ridipinto la porta di casa, non vorrei che qualche vandalo te la imbrattasse… ah, a proposito, ti voglio vendere una copia del mio libro di poesie, sono solo duecento euro, dicono che comprarlo porta bene!”

        2) “Odio Pino, schifoso verme, gli sparerei con un carro armato e poi ci passerei il napalm opra!”

        Ecco, per me la prima è una minaccia, la seconda è una scemenza.

        Ma per qualche motivo, le scemenze credo che interessino di più.

        • PinoMamet scrive:

          Beh, io la penso come te, ma Mauricius poneva una questione giuridica (l’anonimato da garantire o no).

          Per quanto mi riguarda, dire che la mia esperienza in fatto di minacce conferma la tesi di Cicalone Simone (chiedere a Moi per referenze 😉 ) :

          “Vieni qui che ti spacco la faccia!”
          Tu ci vai, e sorpresa, gli passa la voglia di spaccarti la faccia. E non sono neppure grosso come Roberto, tutt’altro, è solo che in genere gli italiani, e forse un po’ tutti, fanno come sai la scena del “tenetemi sinnò je meno…” 😉

          • Peucezio scrive:

            “tenetemi sinnò je meno…”

            Ahahah, c’è tantissimo dello spirito italiano qui!

            • Peucezio scrive:

              Che poi mi è sempre piaciuto quel clitico dativo.
              In pratica dovrebbe significare, in origine, qualcosa come “gli conduco contro le mazzate”.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma se io scrivo in pubblico non lo faccio perché voglio essere letto da tutti?

        • PinoMamet scrive:

          Ma infatti, come segnalavo al tuo collega Z., il problema non sta secondo me tanto nel fatto che io riporti “Pinco Pallino ha detto: Va bene Silvia Romano, ma voglio anche i 600 euro”;
          quanto nel fatto che la sua frase venga riportata sotto il legittimo, ma discutibile titolo “Esempi di miseria umana degli odiatori”.

          Perché Pinco Pallino potrebbe dire “Primo, non sono un odiatore, e secondo, miseria umana ci sarà lei…”

          poi oh, gli esperti siete voi…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Infatti Pinco Pallino ha tutto il diritto di fare un post con i contenuti da te suggeriti. Non avrà la stessa diffusione di un articolo di giornale, ma non siamo tutti uguali…

        • Peucezio scrive:

          Mauricius,
          “Ma se io scrivo in pubblico non lo faccio perché voglio essere letto da tutti?”

          Quindi, se io parlo nel bar, siccome è un luogo pubblico, è perché voglio essere ascoltato da 60 milioni di italiani.

          • Z. scrive:

            Ezio, se io parlo al bar accetto che possano sentirmi tutti quelli in grado di farlo in quel preciso momento.

            Se scrivo in una pagina pubblica accetto che possano leggermi tutti quelli che hanno accesso alla pagina. Ed è una platea molto più vasta.

            Nel secondo caso però non ho necessariamente la percezione della potenzialità illimitata di diffusione del mio messaggio, nel tempo e nello spazio. E può darsi che mi comporti come al bar.

            Questo ha diverse conseguenze rilevanti, e il profilo sanzionatorio non è il primo che mi viene in mente.

            Occorrerebbe a mio avviso affrontare seriamente la questione.

            • Peucezio scrive:

              Esattamente.

              Ma è un limite della legge non sapersi adeguare alla percezione comune delle cose, ragionando in base a potenzialità astratte.

            • Z. scrive:

              Se anche fosse desiderabile non sarebbe possibile, proprio perché il problema sanzionatorio penale è una frazione del totale.

              Quello che scriviamo online resta per sempre, a tutti gli effetti.

              Se anche molte persone non se accorgono – non certo tutte, e vedo che la consapevolezza si espande, pian piano – ciò che scriviamo online resta comunque per sempre.

              Può essere usato contro di noi, non solo a fini sanzionatori penali. E dobbiamo imparare ad accettarne le conseguenze, anziché pretendere – cosa molto italiana – di mutare la realtà per decreto. O di pretendere che sul web ci sia riconosciuto una sorta di bizzarro ius delinquendi.

              • Peucezio scrive:

                Capirai, basterebbe stabilire che dopo tot tempo i server cancellano i contenuti: se ti sei fatto il backup in casa tua, bene, se no tanti saluti.

                E’ evidente che una logica di questo tipo non può funzionare alla lunga.
                Perché la gente vivrà sempre più tappata in casa (o nel suo giardino con un raggio di 15 km) a interagire col prossimo in forma telematica (e questo virus sta dando una bella mano ad accelerare questo processo). Ma è evidente che nessuna persona può dover stare attenta a tutto ciò che dice dalla mattina alla sera senza impazzire.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Capirai, basterebbe stabilire che dopo tot tempo i server cancellano i contenuti: se ti sei fatto il backup in casa tua, bene, se no tanti saluti.”

                Uno, non verrà mai stabilita una cosa del genere.

                Due, il backup lo fa il tuo nemico e sei daccapo.

                Per il resto, concordo: grazie anche all’emergenzialismo da Covid, stiamo andando incontro a una situazione in cui la comunicazione sarà solo elettronica, e bisognerà stare attenti a tutto ciò che si dice dalla mattina alla sera.

                Sotto sorveglianza incessante da parte della Cancel Culture https://unherd.com/2019/10/soon-well-all-be-cancelled/

                Tra l’altro, ci sono bot che cercano incessantemente persone da “cancellare” per i più vari motivi.

              • Z. scrive:

                Ezio,

                — Capirai, basterebbe stabilire che dopo tot tempo i server cancellano i contenuti: se ti sei fatto il backup in casa tua, bene, se no tanti saluti. —

                Ma appunto, basta che qualcuno ne abbia fatto una copia. Per questo si dice che Dio perdona e Internet no 🙂

                — Ma è evidente che nessuna persona può dover stare attenta a tutto ciò che dice dalla mattina alla sera senza impazzire. —

                Esagerato! Basta stare attenti a ciò che si scrive, non necessariamente a ciò che si dice…

                Peraltro non è mai necessario stare attenti, né in questo ambito né in altri: l’importante è saperne accettare le conseguenze.

                Abbiamo in mano un mezzo di grande potenza e dobbiamo imparare a farne buon uso, insomma.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Esagerato! Basta stare attenti a ciò che si scrive, non necessariamente a ciò che si dice…”

                Calcola che:

                1) i contatti fisici tra le persone diminuiscono paurosamente (non solo causa Covid, che comunque ha dato un’accelerazione gigantesca al fenomeno)

                2) buona parte dei pochi contatti rimasti vengono filmati, e quindi molto di ciò che si “dice” è come se fosse “scritto”.

                “l’importante è saperne accettare le conseguenze.”

                Tra le conseguenze, come sottolinea Meghan Murphy, non ci sono solo attacchi dall’esterno; c’è la paura di quelli che pure la pensano come te, di essere visti in tua compagnia.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                “Ma appunto, basta che qualcuno ne abbia fatto una copia. Per questo si dice che Dio perdona e Internet no 🙂”

                Bene: dimostrami che non hai manomesso la tua copia.
                Tu puoi avere nel tuo pc tutto quello che vuoi, anche un testo in cui Conte ammette di mangiare i bambini.

                “Abbiamo in mano un mezzo di grande potenza e dobbiamo imparare a farne buon uso, insomma.”

                Questo non accadrà mai.
                Non alla massa almeno.
                Dai i kalashnikov in mano a tutti e scoppia una guerra civile.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Tu puoi avere nel tuo pc tutto quello che vuoi, anche un testo in cui Conte ammette di mangiare i bambini.”

                Io ho un testo in cui Conte ammette di mangiare i bambini.

                Con calma, Conte potrà fare una lunga e noiosa smentita, che nessuno leggerà (e comunque è scontato che smentiscca, anche se la notizia fosse vera, quindi il fatto che lui smentisce non significa nulla).

              • Mirkhond scrive:

                Quindi stai dando ragione a chi chiede la censura, per salvare quantomeno la tranquillità mentale di chi legge in internet. 🙂

              • Peucezio scrive:

                Comunque internet non è un mezzo potente: se una cosa arriva a tutti, diluisce la sua forza.

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond, dici a me?

                No, dico l’esatto opposto.
                Che bisogna fottersene altamente di quello che si dice su internet (intendo le persone comuni, sui social o sui loro siti web, ecc.), come una cosa del tutto irrilevante.
                Quale infatti è ammenoché ognuno di noi non fosse in grado ogni giorno di leggere miliarid di interventi, commenti, tweet, ecc.

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — Bene: dimostrami che non hai manomesso la tua copia. —

                Nella misura in cui l’onere di questa prova sarà a mio carico, quando io sarò parte e tu sarai giudice, lo dimostrerò 🙂

                — Dai i kalashnikov in mano a tutti e scoppia una guerra civile. —

                Anche le pistole, se è per questo. Ma gli strumenti non sono neutri, ed è meno facile che esca un morto da un monitor che dalla canna di un fucile.

                E’ anche uno strumento nuovo, a differenza delle armi da fuoco, e quindi è ragionevole che ci si debba ancora prendere la mano. Vedremo come andrà.

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — Comunque internet non è un mezzo potente: se una cosa arriva a tutti, diluisce la sua forza. —

                Ossia? questa non l’ho capita

              • Peucezio scrive:

                Cioè che se tutti la usiamo, ogni cosa che diciamo non conterà niente.

              • Z. scrive:

                Mi fai un esempio? Messa così me sembra controintuitivo (non sono certo che sia italiano, controintuitivo, ma lo leggo spesso)…

              • Peucezio scrive:

                Eh, Madonna! E’ il concetto più banale del mondo.
                Se miliardi di persone scrivono su internet, quello che dice ognuno di essi è irrilevante (o è infinitesimalmente, tanto per usare un bell’avverbio, rilevante).

                Non è che tu pensi che io debba dire sempre chissà quali astrusità, quindi, anche quando dico un’ovvietà, dai per scontato che sia difficile da capire?

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — Non è che tu pensi che io debba dire sempre chissà quali astrusità, quindi, anche quando dico un’ovvietà, dai per scontato che sia difficile da capire? —

                Forse sì, a volte, ma non in questo caso.

                Qui… non so, secondo me funziona diversamente. Secondo me il mezzo è potente proprio perché arriva a tutti, e quasi tutti hanno l’impressione che arrivi spontaneo, non filtrato.

  43. Miguel Martinez scrive:

    Leggo oggi sul Fatto Quotidiano due titoli, uno sopra l’altro:

    ANTITERRORISMO (VERO) – Il pm Nobili: ‘Riscatto inevitabile, inutile mostrare muscoli in tali contesti’.

    IL GOVERNO – Di Maio: “A me non risultano riscatti.”

  44. Mirkhond scrive:

    Peucezio

    “Ma bisogna anche distinguere le diverse parti del pensiero delle persone.
    Non è che ci sono solo i cattivi e i buoni, ci sono anche persone che dicono cose giuste su alcuni temi, cose criticabili su altre, cose così così su altre ancora, ecc.”

    Mah, a me sembra che sia proprio Socci a vedere il mondo in bianco e nero: da un lato i Cristiani (non importa se cattolici o fondamentalisti evangelici) sempre dalla parte del bene, purché atlantisti e filosionisti, esportatori della “civiltà” occidentale declinata nel senso del libero mercato da imporre a tutti con le buone, ma se necessario anche con le cattive.
    Dall’altro lato tutti quelli che non ci stanno, e che vengono visti come fanatici musulmani (i fanatici sono sempre gli altri), cattolici di sinistra, pacifisti, critici di Israele, papa Francesco.
    Se il “Cristianesimo” è quello di Socci io devo stare necessariamente tra i suoi nemici.
    Perché credo in Cristo.

    • Peucezio scrive:

      Ma certo.
      Ma chissenefrega.
      Noi siamo persone intelligenti.
      Se uno, in base a un suo fanatismo dualistico, dice una cosa giusta e l’altra sbagliata, non è che quella giusta cessa di essere tale, perché ispirata a una sensibilità di fondo criticabile o quantomeno schematica.
      Cioè non è che dobbiamo rispondere a schematismo con schematismo.

    • Kandur scrive:

      “da un lato i Cristiani (non importa se cattolici o fondamentalisti evangelici) sempre dalla parte del bene”

      Hai dimenticato atei ed anti-cristiani, materialisti occidentali. La gente come Socci li considera come “suoi”, a patto che siano d’accordo con la loro linea politica. Gli sono più vicini e cari di un eventuale cattolico tradizionale critico dell’occidente moderno.

  45. Mirkhond scrive:

    Tra l’altro Socci stigmatizza l’Islam per ciò che in fondo vorrebbe nel Cattolicesimo: la serietà della donna a partire dall’abbigliamento.
    Odia così tanto l’Islam da difendere perfino il troiaggio femminile, che d’altra parte come cristiano di destra dovrebbe guardare quantomeno con sofferenza.

    • Peucezio scrive:

      Questi sono i cortocircuiti logici a cui portano certe posizioni.

      Come tanti occidentalisti di destra che ce l’hanno contemporaneamente con gli attivisti omosessuali e col regime cinese, che li prende a calci nel sedere.
      Se sei occidentalista, devi accettare i transattivisti, come li chiama Miguel.
      Io identifico Occidente e modernità e li butto nel cesso entrambi, mentre colloco la nostra tradizione, compreso il Medioevo europeo, fuori dall’Occidente: tutt’al più ne conteneva i germi, ma insieme a tante altre cose che con esso non hanno nulla a che fare.
      Peraltro ci sono questioni terminologiche e simboliche: un uomo del Medioevo orientava le chiese (anche le prime basiliche romane non sono in realtà “occidentate”, ma orientate, solo che si guardava alla facciata, all’ingresso, anziché all’abside, come riferimento dell’orientamento, infatti il celebrante officiava apparentemente versus populum, ma non versus populum, come credevano o fingevano di credere Bugnini e compagni (sarebbe stata inconcepibile una simile forma di laolatria a quell’epoca), bensì appunto verso Oriente e probabilmente vi si volgevano gli stessi fedeli, che certo non stavano seduti su panche fronte al sacerdote, visto che le panche sono state introdotte quasi due millenni dopo e infatti gli orientali non le usano tuttavia.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        ” un uomo del Medioevo orientava le chiese”

        Bellissima riflessione!

        D’altronde, la geografia dantesca è focalizzata su Gerusalemme.

        Mi si corregga, ma questa idea di “Occidente” sospetto che nasca soprattutto con la Guerra Fredda: l’idea “atlantica”.

        • Kandur scrive:

          “Mi si corregga, ma questa idea di “Occidente” sospetto che nasca soprattutto con la Guerra Fredda: l’idea “atlantica”.”

          Sì.

        • PinoMamet scrive:

          Barbero, uno dei miti televisivi di oggi (poteva anche andarci peggio, eh? visto che prima si parlava di Colpo Grosso…) sostiene in un suo documentario che l’idea di Europa come l’abbiamo ora

          (cioè… orientata a occidente; occidentata 😉 )

          sia frutto dell’epoca carolingia, con il Sud e Est Mediterraneo chiusi da Califfati e Impero bizantino.

          Trovo che ci sia del vero: il mondo pre-medievale era molto più centrato sul Mediterraneo, e non percepiva differenza significative tra le due sponde; inoltre il Vicino Oriente ne era una delle aree principali.
          Mentre nessuno si interessava troppo di quello che succedeva tra i Germani…

          • Mirkhond scrive:

            Pirenne ci era già arrivato a fine ‘800, inizio ‘900 col suo Maometto e Carlomagno.

          • PinoMamet scrive:

            Probabilmente lo citava, ma io non sono mai stato esperto di Storia medievale, all’università confesso che l’ho schivata (ho dato Greca e Romana…)

          • habsburgicus scrive:

            @Pino @Mirkhond
            per una volta, come non capita, spesso, credo si possa rispondere fattualmente…
            e invero, dal poco che so, si punta a quell’epoca lì (VIII secolo d.C)..e l’Islam c’entra, seppur solo come catalizzatore !
            infatti, a quanto sembra, il primo a utilizzare la parola “Europenses” per definire i cristiani che pugnarono a Poitiers contro i musulmani di ‘Abd al-Rahman (al-Ghafiqi ? boh..uno dei tanti “omonimi”) fu il cosiddetto “Pseudo-Isidoro di Beja”*, autore di una cronaca in latino verso il 754 (infatti la sua opera è chiamata anche “Cronaca del 754”, laddove “Cronaca del 741” è chiamata la cosiddetta “Continuatio byzantino-arabica”, dello stesso ambiente ma che finiva un po’ prima e aveva maggiore interesse per gli avvenimenti di Costantinopoli), edita a suo tempo dal Mommsen (con l’altra), nei MGH, Scriptores Antiquissimi, IX-XI, 1892-1894…i tempi d’oro della Grande Erudizione 😀
            questo, a noi ignoto, cristiano spagnolo aveva ben chiaro il concetto, verso il 750, e associava l’Europa alla Christianitas

            *
            sia la Cronaca del 754 che la Cronaca del 741 (ancor di più, per i motivi che vi ho accennato) mostra-incredibile dictu-conoscenza di una fonte orientale dell’VIII secolo d.C, che sarebbe stata fonte di Teofane il Confessore (ob. 817 d.C) e di Niceforo, Patriarca iconodulo di Costantinopoli (806-dep. 815 d.C), autore di note cronache in greco
            secondo l’americano Hoyland questa fonte sarebbe Teofilo di Edessa, un maronita (sic !!!! cioé calcedoniano monotelita) che avrebbe scritto (in greco ? in siriaco ? boh !!!!) una storia fino al 750 d.C, poi continuata sino ad al-Mahi (775-785 d.C)…anche se resta difficile capire come lo pxeudo-Isidoro in quattro anni potesse già conoscerla !
            questa “storia orientale” ci sarebbe nota per 4 vie
            i.Teofane, in greco
            ii.Dionigi di Tell Mahré in siriaco, patriarca giacobita di Antiochia (818-845 d.C), ovviamente perduto 😀 ma lo possiamo ricostruire tramite michele il Siro, suo successore (1166-1199) e tramite la Cronaca edessena del 1234 d.C, opere di epoca crociata
            iii.Agapio vescovo di Mabbog (oggi Manbij, dove l’ISIS sgozzò a destra e a manca), in arabo, X secolo d.C edito dal russo Vasil’ev prima della fine della Santa Russia (1917; Vasil’ev la sfangò e visse in esilio negli USA ove pubblicò nel 1936 un libro essenziale sui Goti in Crimea)
            iv.queste due proto-cronache latine spagnole cristiane (il retro della storiografi cristiana inizierà solo a fine IX secolo all’epoca di Alfonso III e avrà taglio parrocchiale asturiano !)
            secondo me, se la mia opinione vale qualcosa (e direi di no), penserei a una fonte anche di Teofilo che farei vivere verso il 700 d.C..Teofilo magari è colui che continuò questo “fantomas storiografico” sino ai 780′ !

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “Mi si corregga, ma questa idea di “Occidente” sospetto che nasca soprattutto con la Guerra Fredda: l’idea “atlantica”.”

          Credo sia proprio così.
          Ricordo una conferenza di don Francesco Ricossa che citava la Treccani di epoca fascista e non c’era nessuna accezione di Occidente come lo intendiamo oggi (d’altronde basta vedere il discorso di entrata in guerra del Duce: l’Occidente era il nemico, quindi l’Italia NON era Occidente).

          Quest’idea per cui noi siamo occidentali è appunto un rottame della Guerra Fredda: l’idea è che il comunismo è una roba orientale, come se un ebreo borghese di Treviri possa avere qualcosa di orientale.

        • Peucezio scrive:

          Aggiungo, tanto per dire una cosa che piacerà a Mirkhond, che usare il cristianesimo come clava occidentalista contro l’Islam (come se l’Islam fosse orientale poi) è un capovolgimento della realtà.

          Pio XI disse che in quanto cristiani saremmo spiritualmente semiti. Io sono spiritualmente romano semmai (il centro della cristianità è quello e non si discute, che sia quella occidentale o orientale: gli ortodossi sono più romani di noi e ci tengono! Infatti giustamente Mirkhond chiama i Greci “Romei”); ma direi piuttosto che siamo spiritualmente orientali.
          Ma non perché Cristo è nato in Palestina e la Palestina sarebbe Oriente (non lo è; lo chiamiamo Vicino Oriente perché geograficamente è così, ma anche Bergamo è oriente rispetto a Milano; il vero Oriente comincia molto più a est).
          Ma perché l’Oriente, prima che un luogo geografico, è un valore simbolico, è l’idea della nascita; o, meglio, della rinascita (il sole sorge ogni giorno). Cristo è risorto (suona quasi come un composto di orior, anche se invece non c’entra nulla etimologicamente), ma soprattutto col battesimo nasciamo spiritualmente.
          Mentre Lucifero è caduto, quindi l’Occidente è simbolicamente il luogo luciferino. D’altronde porta la luce, ma, appunto, se la porta via, tramonta.

          • Mirkhond scrive:

            (come se l’Islam fosse orientale poi)

            Beh, nasce in Arabia che non è certo occidente.
            E poi si nutrì ben presto della spiritualità e della cultura iranica, che plasmò l’Islam in maniera indelebile, facendone quella religione universale che conosciamo.

            • Peucezio scrive:

              Mirkhond,
              “Beh, nasce in Arabia che non è certo occidente.”

              Non condivido.
              La nostra civiltà nasce nella Mezzaluna Fertile, senza vere discontinuità.
              Le civiltà rientali sono altre.
              Quella indiana ha uno statuto un po’ particolare, perché è un incrocio di elementi “mediterranei” (lato sensu, cioè anari, preindoeuropei) con elementi indoeuropei, quindi come la nostra, però ha tratti culturali che possono definirsi orientali; pienamente orientale è la civiltà cinese e tutte quelle direttamente o indirettamente di essa tributarie (ed estremo-orientali in genere). Aggiungerei anche quelle precolombiane, visto che là l’uomo ci è arrivato dall’Asia, da ovest, non da est, quindi l’America precolombiana è l’estrema propaggine orientale dell’Asia, non l’estrema propaggine occidentale dell’Europa.

            • Peucezio scrive:

              Poi, vabbè, i termini sono sempre convenzioni e in fondo stiamo sempre dando valori cultirali o etnici a categorie che sono puramente geometriche e astronomiche e, come tali, del tutto neutre.
              Quindi mi rendo conto che anche le mie categorie lasciano un po’ il tempo che trovano.
              Direi comunque che se c’è un’orientalità in senso culturale, questa si esprime in una distanza da una filosofia dualistica e da una visione circolare del mondo.
              Un uomo occidentale dice: ci sono il bene e il male, io devo stare col bene e combattere il male.
              Un uomo orientale dice (schematizzo moltissimo, ma stringi stringi è un po’ così) dice: c’è un ordine cosmico e non ha senso che io mi ci opponga. E se anche lo farò, anche questo rientrerà in quest’ordine.
              Un americano ragiona nel primo modo. Ma anche un arabo e un ebreo.
              L’Italiano è una cosa a sé stante, come al solito. Probabilmente dice: “chi mi dà più da mangiare? Il bene, il male o l’ordine cosmico?”.

              • Peucezio scrive:

                Scusa: “IN una visione circolare”.

              • Z. scrive:

                Credo che quello che attribuisci agli italiani sia un pensiero tutto sommato non ignoto neppure ad americani, arabi, ebrei, cinesi…

              • Peucezio scrive:

                Forse, infatti l’ho posto in modo dubitativo: mi premeva la distinzione fra Oriente e Occidente e il cinismo dell’italiano, che se ne fotte di tutti e due.

          • Mirkhond scrive:

            “la Palestina sarebbe Oriente (non lo è; lo chiamiamo Vicino Oriente perché geograficamente è così,”

            Non è nemmeno occidente però.

            • Peucezio scrive:

              Perché no?

              • Mirkhond scrive:

                Non è occidente.

              • Peucezio scrive:

                E perché non è Occidente?

              • Mirkhond scrive:

                Dove lo vedresti l’occidente nella Palestina prima della modern creazione dello stato d’Israele?

              • Peucezio scrive:

                Negli arabi, appunto.

              • PinoMamet scrive:

                In effetti la vedo come Peucezio.
                Gli Arabi pre- islamici erano uno dei tanti popoli strani 😉 che gravitavano sulla cultura ellenistica. Inutile citare a voi Filippo l’arabo e i Nabatei, che a un certo punto passano dall’aramaico al nord arabico; le monete coniate in arabo e greco, gli dei con doppio nome eccetera.
                l’Islam stesso pesca praticamente tutto da Ebraismo e Cristianesimo, e non lo nasconde.

                Insomma, se l’impero romano e L’Ellenismo sono Occidente, gli Arabi sono Occidente.

                Poi tutto è relativo, naturalmente.

              • Mirkhond scrive:

                Non mi convincete.

              • PinoMamet scrive:

                Mmm però così è un po’ poco…

                cioè, cos’è che non ti convince?

                del resto, mi pare che non ci sia da guadagnare o da perdere niente.

                Forse il mondo arabo è diventato “oriente” al tempo delle Crociate, può essere.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Una volta (libri di testo della generazione dei miei genitori) l’ellenismo era orientale, comunque.

              • Mirkhond scrive:

                ” cioè, cos’è che non ti convince?”

                La tesi che il Vicino Oriente sia Occidente.

  46. Moi scrive:

    L’ invettiva in Palamento dell’ Onorevole Pagano (già ricordata da Mauricius) rappresenterà il Sentire Popolare di … 1 Italiano su 5, a star stretti ?

    … E allora _ a rigor di logica _ un Parlamento che deve garantire la Rappresentanza Popolare mediante Suffragio Universale (… e QUI vi voglio 😉 ! ) … perché dovrebbe censurare Pagano ?

  47. Moi scrive:

    Unica fonte attendibile, il Discorso Diretto :

    https://www.youtube.com/watch?v=-YdFkAMy0Pc

    [con Fiano incorporato … ]

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Unica fonte attendibile, il Discorso Diretto :”

      Fantastico.

      Dunque, il Pagano Cristiano dice una cosa giustissima: con questo regime, il supermercato va bene, la chiesa no. Ed effettivamente, un regime che vieta di andare in chiesa (o in moschea o in sinagoga) ma permette al supermercato di fare soldi, è veramente discutibile.

      Poi butta lì la frase infelice sulla “neoterrorista”.

      La Carfagna, nota come cittadina della città di Ilio

      https://it-it.facebook.com/notes/i-hate-silvio-berlusconi/la-storia-delle-intercettazioni-berlusconi-carfagna/36906926181/
      , lo stronca. E già questo è interessante.

      L’intervento di Fiano mi sembra, stranamente, ineccepibile, e anche documentato. Poi ovviamente ignora del tutto il punto fondamentale del discorso del Pagano Cristiano.

      • Z. scrive:

        Miguel,

        — Ed effettivamente, un regime che vieta di andare in chiesa (o in moschea o in sinagoga) ma permette al supermercato di fare soldi, è veramente discutibile. —

        Perché?

        • Mirkhond scrive:

          Perché l’uomo ha bisogno anche del nutrimento spirituale.
          Almeno per chi crede in Dio.

          • Z. scrive:

            Non ci sono alternative alla presenza fisica nel luogo di culto? Chiedo, non me ne intendo.

            • Mirkhond scrive:

              In casi estremi sì, vedasi nei luoghi in cui una fede è perseguitata, e il culto lo si pratica di nascosto all’interno delle abitazioni.

            • Peucezio scrive:

              In realtà no.
              Cioè, Mirkhond fa riferimento alle abitazioni e dice bene.
              Ma ci deve pur essere il prete a celebrare.
              E allora è come una qualsiasi messa, non importa che sia in chiesa o in casa: la casa si trasforma in cappella, diventa una chiesa.
              Mi è capitato una volta di servire messa in una casa privata, in Veneto.
              Ma era un evento pubblico, c’era la gente.
              Poi un prete può celebrare anche da solo in casa propria, senza nemmeno un chierichetto.

              Ma il fedele non è dispensato dal precetto (domenicale e delle altre feste comandate). Se non per ragioni di forza maggiore, salute, impedimenti gravi di vario genere, ecc.
              Ma se tali impedimenti sono creati da un’entità terza, ricade su di lei, cioè sugli uomini che hanno preso le decisioni impedienti, il peccato mortale.
              In un caso veramente estremo di vita o di morte la Chiesa può anche ritenere che si interrompa il culto pubblico (ma sono casi veramente rarissimi: si è continuato a celebrare sotto tutte le pestilenze, le guerre, i bombardamenti…). Ovviamente è una decisione gravissima, perché né la preghiera privata del fedele, né la messa in streaming, né la comunione spirituale sostituiscono in alcun modo la presenza fisica alla messa e la comunione reale.
              E non è una decisione che può essere presa unilateralmente dal potere secolare e imposta alla Chiesa, ma la Chiesa può tutt’al più prenderla in accordo con questo.
              Ma è un’interruzione per forza maggiore che cancella, sia pure temporalmente, gli atti cultuali, la pratica cristiana, anche se, ripeto, non impedisce atti di pietas e di devozione individuale, che però sono un contorno, molto secondario e del tutto insufficiente in sé.

              Altro discorso è poi se il fedele, in assenza di tali pratiche cultuali, possa salvarsi: è ovvio di sì, perché non ne ha colpa. Ma è un caso estremo, una sorta di regalo, di infrazione totale di Dio alla sua stessa legge, per non far ricadere sulla singola anima la colpa di un evento indipendente dalla sua volontà, una sorta di mezzo straordinario di Dio, che sopperisce alla carenza dei mezzi ordinari, cioè di messe, sacramenti, ecc.

              E ovviamente non assolve chi, potendo consentire le messe, sia pure a condizioni speciali e con una serie di cautele, le ha vietate, clero o autorità civili che siano.

            • Z. scrive:

              Grazie della spiegazione 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma prima ancora ha bisogno di mangiare. Se il supermercato è chiuso, io muoio (letteralmente) qualche giorno dopo aver finito le scorte che ho in casa.
            Poi se la mia mera sopravvivenza comporta il vergognoso profitto del supermercato, onestamente non me ne frega un cazzo.

      • Roberto scrive:

        « il supermercato va bene, la chiesa no. Ed effettivamente, un regime che vieta di andare in chiesa (o in moschea o in sinagoga) ma permette al supermercato di fare soldi, è veramente discutibile.”

        Lo scopo non è limitare per il gusto di farlo (vabbè in Italia c’è anche questo ma siete strani) ma evitare i contatti umani per evitare la diffusione della peste

        Se hai chiaro questo, e al di là della retorica del regime e del gusto per la polemica sono sicuro che lo hai chiaro, alcuni contatti umani sono proprio inevitabili, come quelli per comprare cibo

        Ricordo che un fedele morto di fame non può andare in chiesa

        Ricordo inoltre che se passiamo oltre il mero dato materiale (mangiare ed essere curati) per quello spirituale ognuno ha le sue paturnie e, per dire, per me è incomprensibile aprire le chiese ma non gli stadi.

        • Peucezio scrive:

          Mauricius,
          “Una volta (libri di testo della generazione dei miei genitori) l’ellenismo era orientale, comunque.”

          Bisogna intendersi sui termini.
          Anche i Persiani per i Greci erano orientali: pur essendo indoeuropei come loro, avvertivano una differenza.
          Molto probabilmente il punto dirimente era il potere accentrato.
          Almeno dagli Accadici (ma forse già dai Sumeri, sia pure su scala minore, di città-stato semiteocratica) nel Vicino Oriente (Egitto compreso) era così, in Grecia no.
          Ed è anche verissimo che ciò pone il Vicino Oriente in continuità con il mondo asiatico dei grandi imperi in genere, compresa la Cina e più tardi la Russia: in questo senso Mirkhond ha ragione.

          Ma farei fatica ad applicare tale categoria agli Ebrei, che hanno costituito piccole entità politiche, che mi sembrano sostanzialmente estranee al classico dispotismo orientale.
          E quanto agli Ebrei della diaspora, fin dalle origini, mi sembra semmai che abbiano sempre mal sopportato di sottostare ai grandi poteri politici accentrati.

        • Peucezio scrive:

          Non so perché questo commento sia finito sotto quello di Roberto, che parla di tutt’altro 🙂

  48. Moi scrive:

    Silvana De Mari illustra chi sono e quanto danno facciano le “Sciacquine” [sic] all’ Africa … e al Resto del Mondo :

    https://www.youtube.com/watch?v=o4y0rxYuQ1Y

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Silvana De Mari illustra chi sono e quanto danno facciano le “Sciacquine” [sic] all’ Africa … e al Resto del Mondo :”

      Non conosco la De Mari, ma ascoltando il video colgo due cose.

      1) che mi sembra un po’ astiosa e sprezzante verso i giovani che vogliono vivere un’avventura nella vita (io non sono astioso né verso i ragazzi che scelgono di andare in Kenya a gestire asili, né verso quelli che scelgono la lotta armata in Siria, da una parte o dall’altra, sono stato giovane anch’io…).

      2) Io ho conosciuto due keniote.

      Una aveva il babbo keniota non pervenuto, la mamma italiana disastrata e un po’ strana, e a vederla era tutta nera.

      A quindici anni si metteva a leggere Plotino, poi scattava in piedi e vinceva una gara di corsa, e oggi scopro che è dirigente di un’importante azienda italiana.

      L’altra è di qui, di San Frediano, nata nella più totale miseria in un quartieraccio di Nairobi, che ha sposato un artigiano del nostro quartiere. Un sempliciotto bonaccione che ha un terzo dell’intelligenza e un decimo del senso dell’umorismo di lei.

      Non l’ho mai sentita lamentarsi, e nemmeno sussurrare una cosa sul “razzismo”.

      Se io dovessi scegliere a chi affidare un orfanotrofio di bambini oltrarnini, non esiterei un attimo tra lei e una ragazzina calata da Milano con la laurea in “Mediazione Linguistica”.

  49. Carlo Gilioli scrive:

    Arrivo in ritardo e trovo già 308 commenti perdonatemi se – non avendo tempo di leggerli tutti – scriverò una ripetizione di cose già dette. Quello che volevo dire è questo: la ragazza in abito verde è l’avanguardia di quello che sta per arrivare. Questo governo si è mosso con capacità comunicative straordinarie, con tempismo, parole e immagini sempre perfetti (chiaramente non è Er Mutanda Casalino lo stratega della comunicazione di questi governanti, anzi lui è comunicazione della comunicazione, Casalino è simbolo della comunicazione: ironico e geniale). Grande comunicatore il Governo anche in questo caso: in uno dei momenti più drammatici della storia della nazione – chi mai si ricordava di questa poveretta – Conte ci offre questa immagine fortissima di risurrezione, di un Islam sorprendentemente misericordioso e sorprendentemente fecondo. Perché questo Islam ha sì rapito la nostra giovane milanese ma ne ha conquistato il cuore e l’ha addirittura fecondata, la Silvia Romano torna con un dono in grembo, con una prefigurazione per il nostro futuro, per la nostra società che sta vivendo in malattia. La ragazza che torna incinta dell’Islam è l’indicazione della nostra salvezza, di ciò che salverà la nostra società malata vecchia e stanca. Chiaro che questo botto mediatico viene utile anche per distrarci un po’ tutti, che siamo qui richiusi a volte incazzati a volte senza i soldi per pagare le bollette e concentrati a capire cosa caspita stanno decidendo al Governo. Subito l’opposizione cade nella trappola e scatena il putiferio. Ma chiaro che per Conte più casino si scatena più distrazione si crea. Certo a volte viene da chiedersi se non sia tutto “staged” o se il troglodita medio parlamentare leghista creda veramente all’azione politica che proclama. Quindi da questo colpo di genio, l’andare a recuperare questa ragazza che se ne stava chissà dove probabilmente soddisfatta di dov’era, ne discende da subito anche il beneficio della regolarizzazione di un mezzo milione di braccia a basso costo – probabilmente di uguale religione a quella della Romano – liberando la coscienza di quegli ultimi italiani, politici o imprenditori, che magari avrebbero ritenuto prudente impiegare manodopera nostrana. Adesso la buona ma ahimè vecchia cara borghesia milanese, avanguardia illuminata della borghesia italiana, vedrà tante sue rappresentanti vestirsi di tunicone verdi e migrare dai corsi di yoga ai corsi di Corano. Come diceva Gaber, un paio di salti culturali fa: “non sopporto i corsi accelerati da Lenin all’oriente”. I corsi adesso si faranno sull’Islam, e non dovremo stupirci affatto di trovarci di fronte ad una cascata di autentiche conversioni, che queste ultra laiche famiglie della buona borghesia milanese si scopriranno credenti e religiose. Credo mi possiate seguire: se uno riempie un paese di forza lavoro a basso costo poi comunque con questa forza lavoro ci devi avere a che fare. Non basta chiuderla alla sera in Arbeitslager nella cintura periferica della città, bisogna poterli dominare culturalmente anche. E quindi, che fatica che scandalo che problema può essere per gente che non ha alcuna identità se non quella del dominio dell’uomo sull’uomo, del denaro, dello sfruttamento, che fatica può essere quella di abbracciare una nuova religione? Lo si fa pour cause.

    • Moi scrive:

      Le informazioni sulla presunta gravidanza di Silvia Aisha Romano sono estremamente confuse e praticamente senza fonti … al massimo fra 9 mesi , SE è vero, s’ impara ! … A meno che, per tale “scadenza”, Silvia Aisha Romano non sia già finita da tempo nel Dimenticatoio, opzione che forse sarebbe la migliore in assoluto : anche e soprattutto per lei stessa !

      • Carlo Gilioli scrive:

        Ma infatti a nessuno gliene frega niente della ragazza e se ha o no un bambino. Ognuno la usa come simbolo. Ma se fosse veramente incinta si potrebbero prevedere coperture mediatiche degne di un piccolo futuro regnante, o di una coppia Fedez Ferragni. E’ in realtà l’incoraggiamento che mancava a queste rugosa borghesia meneghina a rifarsi nuovamente avanguardia, dopo esserlo stata nel ’68. Non voglio fare nomi di chi adesso s’impalca con dettami bocconcini ultra liberisti ed allora squassava le piazze in nome di Lenin. Ed è anche tutto quello che non ci può dire Houellebeq in Soumission, perché è troppo celiniano per occuparsi dei potenti. Lui la vede dal punto di vista della “sottomissione”. Ma questa borghesia – se non vi piace chiamiamola questa classe dominante – non sarà affatto sottomessa all’Islam. Non prevedo per questa religione un grande futuro: se la gestiranno come hanno gestito il potere della Chiesa.

        • Carlo Gilioli scrive:

          bocconcini = bocconiani
          Scusate il correttore maledetto di Safari. Un altra libertà tolta dai mostri di Cupertino, di scrivere quello che pare a me e non a loro.

        • daouda scrive:

          se già inizi dicendo che si sono scordati Lenin ( o meglio i suoi maestri, e via discorrendo ) non è che inquadri bene il dilemma , sempre avesse senso

        • paniscus scrive:

          Da dove arriva l’affermazione che sarebbe incinta?

          • Moi scrive:

            Boh, da qualche utente di Facebook che sostiene d’ aver visto un “pancino” … pare.

            • Moi scrive:

              Be’, certuni NON cercano fonti ufficiali , ritenendo che tanto mentono di sicuro !

            • Roberto scrive:

              Ah autorevole!

              Pensavo a quelli che si eccitano sui social porno e fanno l’equazione giovane figlia prigioniera = io me la farei = loro se la sono fatta

              (Ho già scritto che temo proprio che galleggiano in un mare di stronzi? Questa quarantena mi ha aperto gli occhi)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            DEVE essere incinta: come facciamo a dire, altrimenti, che si è concessa all’Islamico?

        • habsburgicus scrive:

          @Carlo Gilioli
          Non prevedo per questa religione un grande futuro: se la gestiranno come hanno gestito il potere della Chiesa.

          in questo hai ragione !
          in passato (poi non ho più parlato di questi argomenti) lo avevo anche scritto—
          a me, per dire, non fa un piacere estremo l’immigrazione “islamica” in Ausonia ma non temo certo l’islamizzazione di quella che fu la patria di Dante e Leopardi
          l’Islam è nella situazione in cui il Cristianesimo era nei 1720-1730′ allorché le élites già lo stavano abbandonando….idem, mutatis mutandis, l’Islam moderno..mi sembra chiaro che i governanti di molti paesi islamici all’Islam non ci credono più (anche quelli che applicano la shari’a..per i poveracci, però…Moi sa a cosa alludo :D)….e quando si perdono le élites, è triste per chicchessia…
          non è detto che il futuro dell’Islam sia radioso…in Occidente in primis ma col tempo anche nelle “terre sue”…
          quando ci sarà, se ci sarà un attacco duro e frontale all’Islam nelle zone SUE, stile giacobinismo ? non lo sappiamo..o almeno, io non lo so
          probabilmente quando le élites si stancheranno di fare le orgie e sbeffeggiare il Corano in palazzi privatissimi (così come Pietro il Grado irrideva i misteri cristiani nelle sue notti..ma avrebbe fatto impiccare chi avesse osato attaccare la Chiesa ortodossa, senza il suo permesso) e vorranno che la fede nel Corano cessi anche nelle masse..
          quando avverrà ciò ? boh
          ma se siamo nel 1720′, dovrebbe mancare una settantina d’anni, non molti di più 😀
          poi magari non avverrà, eh !
          i corsi e i corsi ricorsi storici non sono automatici

    • daouda scrive:

      Diciamo invece che questo episodio stragico serve per svelare i cuori della gente perché a conti fatti il torto è presente da qualunque punto di vista si guardi scordandosi che il fatto ( corollario ) quindi il fondamento ( causale ) è semplicemente quel che è, ed è giusto che accadesse altrimenti non sarebbe successo.
      Compreso questo cercare un quadro interpretativo oltre a sbugiardare ( il cuore giust’appunto ) legittima la pretesa di risoluzione ingorda dell’umano oltre a legittimare la pseudo autorità di chi dovrà dare risposta passando dal potere in cattedra fino al potere del singolo soggetto.
      Di per sè è un rinforzo ed una zona di confort della superstizione della vita poiché si possono tirare in ballo qualsiasi suggestione e collegamento reale agglomerativo e porsi in essere reattivamente oppure giust’appunto impugnando la propria “crazia”, la propria proattività all’interno della dimensione ormai delimitata.
      L’interesse al riguardo della vicenda è strumentale in ogni modo lo si guardi o lo si ignori, la via di fuga di per sè ci sarebbe se ci si accostasse al DIO MONOTRIADICO ma servirebbe conoscere l’evoluzione storica oltre a comprendere perché ciò sia giusto ed opportuno.
      Rimane lo smarrimento umano innanzi alla constatazione che non si vuol fare: siamo tutti marionette , schiavi, automi pavloviani.
      Si può dire tutto il contrario di quel che hai sostenuto soprattutto nei presupposti, ad esempio l’occidente è talmente forte che sussume tutto ed è nello stesso occidente che le elite cooptano le elite allogene , quindi in realtà il discorso si può cappottare alla bisogna, dato che quegli immigrati o chi altri vogliono usufruire di quel che abbiamo pur con colori e paraocchi diversi.
      MA non c’è nulla da combattere in realtà, comprendere che la vittoria già c’è stata, accettare l’illusione e lo stato di cose presente è l’unico metro che permetterebbe PRIMA DI NON fare il male e poi di fare il bene ( il risveglio della synteresis per dire ) mentre ogni mossa diviene così errore pratico ed ignoranza teorica producendo fette e parcellizzazioni.
      Questa vicenda è accaduta, bisognerebbe stare zitti e pensare a tutti i correlati perlomeno presenti in Italia e Somalia , e dunque per forza di cose in tutto il mondo, e quindi dentro di sè.
      Troppo impegnativo? Quel che è giusto accade, ed accade perché siamo schiavi, se fossimo liberi accadrebbe altro, ma questo non può accadere perché siamo schiavi, l’occasione è liberarsi non discutere i fatti, che DIO lodato ci fanno vedere il pantano in cui siamo.
      Anche perché quel che hai scritto può benissimamente essere quel che vogliono farti credere che sia, ad ognuno c’è la suggestione adatta.

      • Carlo Gilioli scrive:

        Sì certo, mi sono spiegato forse male: scrivo e cerco di riflettere proprio di quello che mi vogliono fare credere.

      • daouda86@libero.it scrive:

        no no si era capito, anche io scrivo cose strumentali, non sono illuminato, il problema è se è giusto o no, col difetto/pregio che quel che accade è sempre giusto in un certo senso.

  50. Miguel Martinez scrive:

    Per fortuna, i soldi sono infiniti. Leggo oggi su Repubblica:

    14 maggio 2020
    Sorpresa, nel decretone anche un fondo per i videogames
    di RICCARDO LUNA
    La pandemia non è stata uguale per tutti. Se produci mascherine o tamponi sicuramente non hai mai avuto tante richieste di mercato. Ma uscendo dall’ambito sanitario, se c’è un settore che nella crisi è cresciuto quel settore è il digitale. E se c’è una particolare nicchia che nell’ambito digitale ha fatto il botto, forse quella nicchia è l’industria dei videogames. Nicchia si fa per dire: nell’autunno scorso il settore nel suo complesso era valutato 120 miliardi di dollari. Poi è arrivato il covid-19 e le cose sono andate ancora meglio. Con il mondo chiuso in casa le vendite di videogiochi sono schizzate. A un certo punto persino l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicamente invitato i cittadini in lockdown a impiegare il tempo con i videogiochi: fanno bene alla salute, è stata la sorprendente spiegazione (sorprendente se si tiene conto di tutte le volte che è stato detto il contrario).

    I risultati della pandemia su questo mondo sono stati clamorosi. Complessivamente marzo dal punto di vista delle vendite è stato il miglior mese di sempre: 10 miliardi di dollari di fatturato, + 11 per cento rispetto a un anno fa. Alcuni esempi. New Horizons, l’ultimo episodio della saga Animal Crossing di Nintendo, è stato lanciato a marzo ed è subito diventato il primo gioco da console a vendere 5 milioni di copie in un mese (ora è a quota 13.5 milioni, a circa 60 dollari a copia). Microsoft ha registrato un aumento di abbonati a Game Pass del 130 per cento superando i 10 milioni di abbonati. Twitch, la piattaforma di streaming, ad aprile rispetto a marzo ha fatto un balzo del 50 per cento raggiungendo un miliardo e mezzo di ore di gioco. E su Fortnite lo show del rapper Travis Scott è stato vissuto da 12 milioni di utenti contemporaneamente.

    Questo per dire che se c’è un settore che non ha bisogno di aiuti è quello dei videogiochi. Insomma, non è per aiutare l’industria esistente, ma è per fare crescere le aziende italiane che progettano e sviluppano videogiochi, che sorprendentemente nel “decreto rilancio”, quello da cui dipendono le speranze di un paese in ginocchio, quello che milioni di persone aspettavano per non finire definitivamente in povertà, quello che dovrebbe salvare le nostre aziende in crisi, nel decreto approvato ieri ci sono diversi commi dedicati ai videogiochi. In particolare i commi da 15 a 21 dell’articolo 46, quello riservato al sostegno delle startup innovative.

    Bene, la notizia è che nascerà un fondo per sostenere chi progetta e sviluppa videogiochi. Si chiamerà First Playable Fund, un fondo che nel nome richiama l’espressione “prima versione giocabile”, intendendo che i soldi andranno ai prodotti nella loro fase embrionale. Presso il ministero dello Sviluppo Economico, ci saranno 4 milioni di euro nel 2020, da distribuire nelle forma di contributi a fondo perduto per coprire il 50 per cento delle spese. Strumenti simili esistono in Francia, Germania, Regno Unito, Canada, Danimarca e Polonia, specifica la nota illustrativa della norma; i videogiochi sono prodotti complessi che hanno bisogno di professionalità specializzate, aggiunge; infine, hanno un mercato potenzialmente globale, possono diventare un nuovo filone del made in Italy. Tutto vero, tutto giusto.

    Incredibile come con tutti i problemi che milioni di persone stanno incontrando per sopravvivere, con tutte le richieste arrivate sul tavolo del governo, ci sia stata la lungimiranza di ricordarsi dei videogiochi.

    • Roberto scrive:

      Interessante quest’articolo e finalmente squarcia il velo sulla retorica della cooperazione

      Trovo un po’ curioso che questo fenomeno sembri sorprendere, eppure basta googlare “attività estive ragazzi” e ci saranno fantastiliardi di cose così. Iniziative che trovo altamente lodevoli (d’altronde si rompono i coglioni ai giovani perché sono amebe, perché non hanno ideali, perché sono pigri, perché non si muovono da casa … e pure quando decidono di alzare il culo dalla poltrona e fare qualcosa che possa assomigliate a “utile”) e che sicuramente consiglierei anche ai miei figli (e tra i figli maggiorenni dei miei amici quasi tutti hanno speso un’estate con cose così) . D’altronde pure io a 18 anni ero andato con una associazione a proteggere dei nidi di tartaruga su una spiaggia, un’esperienza bella e formativa

      Tutto questo non ha ovviamente nulla a che fare con la cooperazione vera e propria

      Dici il Kenya è pericoloso? Boh, mi sembra al contrario un posto come tanti, e la sfiga è cieca

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Interessante quest’articolo e finalmente squarcia il velo sulla retorica della cooperazione ”

        Concordo con tutta la tua riflessione.

        Immagino che la “professionista” abbia ragione nel dire che si trattava di un centro estivo per giovani milanesi idealisti che volevano giocare con i bambini.

        Ma trovo MOLTO dubbia la descrizione di cosa fa una cooperante “vera” come invece è lei:

        “In qualità di capoprogetto, le mie competenze spaziavano dalla gestione di attività complesse alla scrittura progetti nell’ambito di bandi internazionali, dalla rendicontazione finanziaria alla gestione di partenariati strategici, dal team management al reporting ufficiale. Il mestiere di cooperante, insomma, non si improvvisa:”

        Cioè praticamente, la Silvia Romano gioca con i bimbetti, la Professionista fa “reporting ufficiale”, che mi sembra più noioso ma forse meno utile.

        • Roberto scrive:

          Mah lei dice quello che fa lei, e per quanto noioso possa sembrarti cercare i soldi per fare le cose è di fondamentale importanza, sennò sei sempre nell’ambito del campo estivo per ragazzi.

          Io di cooperanti veri ne ho conosciuti parecchi, dai medici senza frontiere, ad un ingegnere che costruisce fogne e strade in Africa, a uno che va a visitare prigioni di merda in posti di merda, ed anche un paio di “capoprogetti” senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe possibile

          • Mirkhond scrive:

            Penso che ormai sia chiaro che Silvia Romano sia stata mandata allo sbaraglio…..

          • Roberto scrive:

            Ha fatto un campo estivo tipo boy-scout ed è stata sfigata, tutto qui

            Il figlio di un mio amico era andato a fare una cosa simile a Kathmandu e si è trovato in mezzo ad un terremoto catastrofico, sfiga

            • Mirkhond scrive:

              Però la famiglia ha espresso disappunto verso l’organizzazione di volontariato che l’ha inviata in Kenya.

            • Roberto scrive:

              Capisco

              Anche il mio amico era un po’ incazzato con l’associazione nepalese, soprattutto perché comunicazione e rimpatrio sono stati difficili (quando me lo raccontava pensavo “grazie al cazzo” ma me lo sono sempre tenuto per me)

  51. Mirkhond scrive:

    Maurizio

    “Una volta (libri di testo della generazione dei miei genitori) l’ellenismo era orientale, comunque.”

    Quando andavo a scuola io, i libri di testo affermavano che l’ellenismo fosse un mix di oriente e occidente.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Del dominato si scriveva che gli imperatori romani cominciarono a comportarsi da monarchi orientali (cioè ellenistici).

      Ma poi davvero conta qualcosa? Sì è sempre a oriente di qualcuno…

  52. Mirkhond scrive:

    La questione l’ha posta Peucezio, secondo cui l’Oriente “vero” è solo quello estremo.

  53. Peucezio scrive:

    Mirkhond,
    allora il punto per intendersi è:

    tu cosa intendi per Oriente?

  54. Mirkhond scrive:

    Ciò che non è Occidente, e cioé le Chiese Cristiane dell’Oriente bizantino, copto, armeno, siriaco, l’Islam, l’Iran, il mondo arabo (anche se geograficamente giunge fino all’Atlantico), l’Asia Centrale, l’India oltre all’Estremo Oriente naturalmente.
    In passato avrei messo anche il Giudaismo, ma a partire dall’800 si è ampiamente occidentalizzato.

    • Peucezio scrive:

      Allora bisognerebbe capire cos’è l’Occidente.
      Cioè se pensi all’Occidente di oggi o in generale.

      In altre parole, rima della Rivoluzione Industriale, la borghesia e tutto il resto dove collocheresti la vera differenza?
      E la Russia quindi, in quanto ortodossa, è Oriente? E la Serbia?

      E l’Occidente, per come lo vedi tu, nasce con la modernità o con Carlo Magno?
      E la Chiesa latina (e la Roma) precarolingia l’avresti definita occidentale?
      Non come etichetta per intenderci (in quel senso è ovvio), ma come sostanza, come caratteristiche intrinseche.

    • Peucezio scrive:

      Lo so, ho messo un po’ di carne al fuoco e sono domande complicate, ma è giusto per capire dove sta il punto, per come interpreti tu la questione.

  55. Karl scrive:

    Per Miguel ; ” mi sembra un po’ astiosa e sprezzante verso i giovani che vogliono vivere un’avventura nella vita ”
    In effetti lo è, e credo che il termine sciacquine sia inappropriato, in quanto i selfie col bimbo africano sono equamente ripartiti tra cooperanti femmine e cooperanti maschi.
    E’ comunque una salutare doccia fredda nei confronti delle tonnellate di melassa che ci stanno sbrodolando tutti i media ufficiali più sinistrume politically correct assortito sulla vicenda. Per quanto comprensibile a quell’età, è cosa buona e giusta che ogni tanto un adulto faccia presente a questi eroi da operetta, quanta vanità e narcisismo siano presenti, insieme, certo, ad una certa dose di buone intenzioni, questo nessuno lo nega, nelle loro azioni. E che gli faccia presente, che, per quanto sia strano a credersi, se proprio vogliono fare del bene, le occasioni non mancano neanche a Milano, Roma o Firenze.

    • Roberto scrive:

      Magari lo sanno benissimo ma non gliene frega niente di andare a Roma, Milano o Firenze

      Veramente stento a capire questi ragionamenti. Se c’è una ragazza che invece di andare in discoteca ad Ibiza prende un’estate per andare a dare i palloncini con i bambini in Kenya, ha la mia totale simpatia ed ammirazione e la retorica su eroismo, vanità e narcisismo è solo retorica da vecchi tromboni

  56. Karl scrive:

    Pensa che io invece, più divento vecchio e trombone, più provo simpatia per le cubiste di Ibiza e per i post di Gianluca Vacchi su Istagram. Hanno l’indubbio vantaggio di non essere ipocriti e mielosi. Sui palloncini ai bambini del Kenya mi sovviene un aforisma di un altro vecchio trombone, Jean-Jacques Rousseau : “Diffidate di quei cosmopoliti che vanno a cercare lontano nei loro libri i doveri che trascurano di svolgere nel loro ambiente. Come quel filosofo che ama i tartari, per essere dispensato dall’amare i suoi vicini».

    • Z. scrive:

      Karl,

      — Come quel filosofo che ama i tartari, per essere dispensato dall’amare i suoi vicini —

      …o come quel chelebecchiano che prova simpatia per le cubiste di Ibiza e per Gianluca Vacchi 😉

    • PinoMamet scrive:

      Io non ho simpatia per Gianluca Vacchi (le cubiste sono sempre gradite) ma ammetto una cosa:

      che noia le persone che non sbagliano mai, nemmeno per sbaglio!

      Non parlo della cooperante; ma di quelli che “stanno dalla sua parte”, che trovo quasi- quasi eh?- altrettanto noiosi di quelli che le danno contro.

      Sì, i primi hanno ragione. Va bene. Ma che noia, che noia, che noia!

      In Italia è come se esistessero due partiti, uno che non ne azzecca una, che spara delle cazzate violente, sessiste, razziste, sgradevoli e stupide, che si beve tutte le teorie del complotto e che si fa regolarmente fregare guardando al bersaglio sbagliato.

      Poi c’è il partito degli “intelligenti”, che dice solo cose giuste (da pronunciare con caratteristico accento di Roma Nord, nannimorettiano), che finge di ridere alle freddure più alla moda su quanto sono scemi quelli dell’altro partito, che passa metà del suo tempo “debunkare” e l’altra a “blastare” gli sprovveduti dell’altro partito.
      Hanno ragione: ma sono insopportabili lo stesso.

      Leggo ora una roba riportata da Spinoza, non il filosofo ma il sito di umorismo “per intelligenti”;
      dice più o meno: “Se avessero rapito Salvini, sarebbe tornato con la felpa La Mecca”.
      Ammetto che non ho capito cosa voglia dire: forse che si sarebbe convertito anche lui? boh. Mi sfugge il messaggio comico, ma il punto è:
      è in effetti la miglior lode di Salvini che mi sia capitato di leggere.

    • Roberto scrive:

      ipocrisia e mielosità sono negli occhi dei tromboni che guardano
      🙂

      Boh io continuo a vedere una ragazza che ha l’aria felice stando in mezzo a dei bambini lontanissima da casa

      Tutto qua

  57. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Quindi l’ Oriente “vero e proprio” indov’è 😉 che incomincipia 😉 ?

    …. Famo Myanmar ? 😉

    Però gli Indonesiani e i Filippini del Mindanao (!), NON fossero Islamici … per quanto “scuretti” sarebbero cmq “Musi Gialli”, no ?

  58. Moi scrive:

    Un altro esempio di “EcoChambers” da Social VideoGames :

    Non troppo tempo fa, un Giornalista di Libero evidentemente rimasto a secco di Notizioni Terrificanti sul MuSSulmaniKattivistan , aveva strolgato da qualche parte delle foto di donne con in faccia una roba (da lui) mai vista prima : la البطولة‎ / al-baṭṭūlah, prontamente da lui definita la “Museruola Islamica da Donna ” :

    “Allarme misoginia !!! … E (Arabic: البطولة‎, romanized: al-baṭṭūlah), dov’è quell’ Ipocrita della Boldrini, con tutta la Canèa Radical-Chic al seguito ?! … Perché un simile Silenzio-Assenso ?! “Il tutto presentando la batttulah come una novità, appena scoperta !

    Quelli di Sx e gli Islamologi / Apologeti dell’ Islam hanno fatto ciò che meglio san fare : Instruvire Ninì ! [cit.] (*)

    “La Botolah / Betullah , Kwellarobalah 🙂 è una Tradizione che data “liBBBeramente” 😉 da Secoli e Blblablah !” … Convinti di aver vinto 10-0 !

    In realtà, NON è così : Quelli di Dx si sono ringalluzziti x10 :

    “Peggio ancora di quanto pensassimo : la museruola islamica da donna è una tradizione antica, perciò …. sono Secoliiiiiii (!!!) 😉 che quell’ Ipocrita della Boldrini, con tutta la Canèa Radical-Chic al seguito tace , così dàndovi il Silenzio-Assenso !!!

  59. Moi scrive:

    @ PINO

    Ignoravo la Satira dell’ “Instruvire Ninì” ! Dev’esser divertente ! … Dove si potrebbe leggere, nel caso ?

    • PinoMamet scrive:

      Non credo che qualcuno si sia preso la briga di digitalizzarlo!
      Io ho cercato online ma non ho ritrovato niente.

  60. Moi scrive:

    https://en.wikipedia.org/wiki/Battoulah

    … cmq per me è inquietante, mi sembra una roba da tortura sadica / “parafilìa” consenziente, che poi spesso cambia poco (*), ma andremmo troppo in là !

    … Ripeto : mi sembra !!!

    (*)

    NON è una domanda retorica … Dove finisce il “consenso” e dove inizia la “manipolazione di mente deboli” , nelle “parafilie” ?!

  61. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    … Urge la tua competenza linguistica ! Ho provato a selezionare in Arabo البطولة e a cercare in Google Image a partire dal testo in Arabo … perché mai esce _ WTF ?! _ il Campionato di Calcio Marocchino ?!?!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Ho provato a selezionare in Arabo البطولة ”

      Che io sappia, la radice ha tre significati.

      Quello fondamentale è il “vuoto”, la vanità, l’insensatezza.

      C’è un senso secondario, di “eroe”.

      Il terzo senso – che forse è semplicemente un calco sull’ebraico – è “castità” con riferimento alle donne, ed è tipicamente il soprannome di Maria tra gli arabi cristiani (comunque con la radicale mediana singola).

      Nell’oggetto di abbigliamento che indichi tu, abbiamo la “t” (enfatica) raddoppiata, e questo mi dà più l’idea di uno strumento, di un mezzo. Diciamo un “verginatore”?

    • PinoMamet scrive:

      Scopro invece (o perlomeno così dice un articolo) che tante fotografia di donne di anni ruggenti con mascherina, fatte passare per foto dell’epidemia di spagnola, risalirebbero invece a una passeggera moda di fascinazione turco-ottomana, non ricordo per quale evento storico.

      L’articolo forniva anche foto di bellezze ottomane (alcune belle davvero, non come quelle tizie fatte passare per favorite dello Shah di Persia) con velette semitrasparenti sul volto.

  62. Moi scrive:

    البطولة … su Youtube esce altro, però tutt’altro (!) che quel ferretto para-bocca e copri-naso , che boh ! NON copre neanche così tanto (copre molto di più il seminiqab inferiore sanitario unigender !) , e allora a che serve Islamicamente ?

    PS

    2002 … Magdi (futuro) Cristiano Allam paventava che nel 2020 avremmo portato tutti il niqab, anche gli uomini, a causa dell’ UCOII ! … In un certo senso, ci ha preso : solo che è stato un Virus : lo stesso tale per cui l’ UCOII manco può più “assembrarsi” in Moschea e lo Hajj è stato bloccato come la Serie A ! 😉 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Magdi (futuro) Cristiano Allam paventava che nel 2020 avremmo portato tutti il niqab, anche gli uomini, a causa dell’ UCOII ! … In un certo senso, ci ha preso ”

      🙂

  63. Z. scrive:

    È un pochino che non sento dire che bisogna fare come in Lombardia…

    https://www.repubblica.it/dossier/bravimabasta/2020/05/14/news/guido_piano-256535059

    Non lo dice più neppure Severgnini, che ora spiega che bisogna andare al ristorante per aiutare i ristoratori. In compenso c’è un industriale in TV che spiega che i contatti a rischio avvengono in casa e non nei luoghi di lavoro, quindi bisogna andare al lavoro ed evitare le persone a rischio, ossia i familiari.

    Metterò una branda sotto la scrivania…

    • werner scrive:

      Provo profonda vergogna dall’essere governato da questa gente.
      E quello che mi fa più male è che molti errori sembrano non dipendere solo da scelte dei vertici, ma da una generale sciatteria dell’amministrazione regionale.

  64. Moi scrive:

    A ulteriore dimostrazione della tesi portante di Miguel in questo post :

    https://www.dire.it/14-05-2020/459886-bellanova-in-lacrime-salvini-e-meloni-attaccano-piange-per-gli-immigrati-e-non-per-gli-italiani/

    Bellanova in lacrime, Salvini e Meloni attaccano:

    “Piange per gli immigrati e non per gli italiani”

    • Peucezio scrive:

      Quando una minestra (visto che si usa chiamarle al femminile mi adeguo e l’etimologia e anche un’applicazione un po’ creativa della metafonesi all’italiano, che di suo non ce l’ha, mi soccorrono) piange, in genere poi fa piangere anche gli italiani, l’abbiamo già visto.

  65. Mirkhond scrive:

    “Ma farei fatica ad applicare tale categoria agli Ebrei, che hanno costituito piccole entità politiche, che mi sembrano sostanzialmente estranee al classico dispotismo orientale.
    E quanto agli Ebrei della diaspora, fin dalle origini, mi sembra semmai che abbiano sempre mal sopportato di sottostare ai grandi poteri politici accentrati.”

    Gli ebrei però per secoli sono vissuti anche sotto regimi dispotici asiatici e islamici, e la cosa non gli ha poi creato tutti questi problemi.
    L’insofferenza nasce nel XIX secolo, col sorgere del nazionalismo ebraico, e poi con l’immigrazione in Palestina e la nascita dello stato di Israele, vero saliente occidentalizzante nel mondo vicino-orientale.

    • Peucezio scrive:

      Beh, però loro del senso di distinzione rispetto agli imperi in cui si sono insediati ne hanno fatto una bandiera, molto presente nella loro letteratura (cioè nella Bibbia).
      Poi mi dirai che non ha riscontro storico. Ma è indicativo di una mentalità.

      • Mirkhond scrive:

        Voglio dire che, nonostante episodi di persecuzione, generalmente gli Ebrei non si trovavano male nei paesi orientali e musulmani in cui hanno vissuto per secoli.
        Fu il sorgere del nazionalismo ottocentesco e poi l’immigrazione in Palestina a provocare una frattura irreversibile con l’ambiente asiatico e islamico.
        Gli Ebrei hanno sofferto molto di più sotto regimi cristiani rispetto alla Persia zoroastriana e alle dominazioni musulmane.

        • Peucezio scrive:

          Ah, ho capito cosa intendi, parlavamo di cose diverse.

          Io essenzialmente mi riferivo a Egitto e Impero Neobabilonese.
          Le società arabe in cui hanno vissuto in epoca islamica non erano grandi aggregazioni statuali accentrate, ma strutture molto più sfilacciate.
          Io invece penso proprio a questi imperi antichi in cui l’imperatore è una divinità. Il che cozza contro la mentalità ebraica.
          Mentre stare sotto gierrieri beduini (o turchi) in fondo poco gli cambiava: gente non in fondo così dissimile a loro.
          L’Islam in questo è un discrimine: impedisce alla base quelle che per loro sono forme di idolatria.

  66. Mirkhond scrive:

    “In altre parole, rima della Rivoluzione Industriale, la borghesia e tutto il resto dove collocheresti la vera differenza?”

    Per come la vedo io, la vera differenza nasce col razionalismo contro il misticismo.
    E quindi in nuce, c’è già col pensiero greco classico.

    • Peucezio scrive:

      Uhm, capisco che intendi…
      Ma tutta la corrente di misticismo occidentale?

      Ma tu pensi al misticismo o proprio allo spirito contemplativo?
      Sarei d’accordo.

      Ma negli ebrei c’è anche un estremo attivismo, spirito pratico, commerciale.
      E anche negli Arabi.
      Forse meno nei popoli slavi. Che in un certo senso io trovo più orientali dei Semiti. Più disinteressati insomma, più mistici, per l’appunto.

      • Mirkhond scrive:

        Ebrei e Arabi il misticismo lo hanno preso dall’Iran.

        • Peucezio scrive:

          Ma dici che lo hanno preso?
          Cioè quanto incide il misticismo sulla loro mentalità e sulla loro società?

          • Mirkhond scrive:

            L’escatologia giudaica viene dritta dritta dallo Zoroastrismo.
            Idem la mistica islamica, sufismo in primis, impensabile senza gli apporti zoroastriani, manichei e perfino buddhisti.

            • Peucezio scrive:

              Ma dici che nell’ebraismo tutto ciò ha mantenuto una forte componente mistica?

              A me la religione ebraica pare molto astratta, ma al tempo stesso molto pratica, oserei dire contrattualistica (d’altronde il concetto di patto, di alleanza sostanzialmente è quello, poi, noi cristiani lo abbiamo molto spiritualizzato…).

            • Peucezio scrive:

              Pino, illuminaci in merito! 🙂

              Tu vedi questo grande afflato spirituale nel giudaismo?
              Non parlo di singole correnti, intendo nel suo complesso, nel peculiare modo ebraico di vivere la religione.

            • PinoMamet scrive:

              Tutto sommato, facendo una media, mi pare di no, non è la religione degli slanci mistici;
              semmai è la religione della speculazione metafisica astratta (di radice abbastanza evidentemente gnostica, ma alcuni non lo vogliono riconoscere) di alcuni, e della ritualità quotidiana di altri, messe insieme in maniera non priva di contraddizioni.

              Poi per carità c’è di tutto, anche qualcuno che si mette a cantare il qawwali dei sufi indiani con testi in ebraico, ma insomma…

    • Peucezio scrive:

      E anche nei tedeschi c’è molto spirito mistico-contemplativo.
      Infatti faccio meno fatica a considerare orientali i popoli a est del Reno che quelli del Vicino Oriente.

      Ovviamente non parlo di etichette (per intenderci è normale che diciamo che un tedesco è un occidentale e un siriano no), ma, così, a livello di spirito dei popoli, con tutti i limiti che tali interpretazioni possono avere.

  67. Mirkhond scrive:

    “E la Russia quindi, in quanto ortodossa, è Oriente? E la Serbia?”

    Sì, almeno fino a Pietro il Grande (1689-1725), ma nel profondo dell’animo anche dopo.
    Anche dopo la seconda violentissima occidentalizzazione della Russia col bolscevismo dei primi anni.
    La Serbia pure, almeno fino all’800, quando ricostituitasi in principato semiautonomo dal Sultano ottomano (1815), comincia ad acquisire mode e atteggiamenti occidentali, a partire dal nazionalismo di stampo napoleonico, pur restando orientale nella fede ortodossa (anche se, a quel che ho letto, i serbi sono poco osservanti e si sentono ortodossi più per un fatto identitario essendo la loro una chiesa nazionale).

    • habsburgicus scrive:

      @Mirkhond
      il Primo Ministro ungherese Teleki nell’estate 1940.in un lungo memorandum che inviò a Ciano (che, secondo me, manco l’ha letto :D) in francese diceva che i romeni sono orientali in quanto bizantini..lo trovi nel DDI, disponibili in linea (Serie IX, mi pare vol. V)
      e per lui -e lì si differenzia da te- non era un complimento 😀 e diceva che fu una vergogna sottoporre gli occidentali ungheresi alla dominazione levantina dei romni..il maggior crimine del Trianon
      e chiedeva che si rimediasse
      come sapete il problema sarà risolto da Ribbentrop e Ciano a Vienna il 30/8/1940..43.000 kmq di Transilvania (42 %) il Nord, furono restaurati all’Ungheria (sino al 1944/1945), 60.000 kmq (58 %), il Sud, fi mantenuto alla Romania, inclusa la città di Arad
      nelle favole suol dirsi..e vissero felici e contenti 😀
      questa però non è una favola e dunque gli uni e gli altri furono infelici e scontenti 😀
      dopo il cambio di fronte romeno (23/8/1944), Hitler-a quanto disse lui stesso-sarebbe stato disposto a cedere tutta la Transilvania all’Ungheria ma Hortjy non colse l’occasione
      Hitler stesso dirà a dicembre al gen. Bereggfy che Horthy voleva fare il furbo…infatti rifiutò di mandare le sue truppe ad occupare i passi dei Carpazi subito dopo la defezione romena e chiese che ci andassero i tedeschi..ma i tedeschi, già traditi da italiani e romeni, ormai avevano imparato qualcosa 😀 AH temeva che gli ungheresi, una volta inviati i tedeschi sui passi, li chiudessero in una tenaglia e passassero a Mosca..sarebbe stato un ulteriore disastro..preferì quindi lasciare i passi sguarniti anche se ciò facilità molto i tedeschi
      ormai la Germania non amava più scherzare..il 28/9/1944 il DNB public un duro comunicato in cui la dirigenza tedesca ammoniva che non ci sarebbero state altre Romanie, Finlandie e Bulgaria (non ci menzionò :D)
      e Horthy non riuscirà a fare il cambio di campo..il 15/10/1944 annunciò la resa ma i tedeschi erano pronti, lo forzarono a revocarlo (16/10/1944) ed abdicare (16/10/1944), dopo aver nominato al suo posto un governo “ungarista” ! il 95 % dell’Esercito magiaro continuò a combattere..alcuni ufficiali horthysti furono arrestati dai loro subordinati !
      e l’Ungheria, caso unico, non riuscì a cambiare campo..anche se un generale passò ai sovietici (si disse con i soldi delle paghe ai soldati e con delle prostitute :D) e il Cremlino la farà capo del primo “governo democratico” dell’Ungheria, a Debrecen (22/12/1944), con cui iniziò la marxistizzazione dell’Ungheria completata nel 1948 (agli Interni c’era un tecnico che però segretamente faceva parte del Partito comunista, Ferenc Erdei; i comunisti “veri” erano solo due, fra cui il “buono” Nagy all’Agricoltura, ma vi erano comunisti “segreti”, tattica che il Cremlino userà più volte)..ove “democrazia”, ça va sans dir,e significa qualcosa d’altro da quello che intendiamo noi 😀

      • habsburgicus scrive:

        facilitò molto..i sovietici

      • Mirkhond scrive:

        “AH temeva che gli ungheresi, una volta inviati i tedeschi sui passi, li chiudessero in una tenaglia e passassero a Mosca..”

        A quel che mi risulta Horthy voleva passare agli Angloamericani con cui da tempo era in trattative, proprio per evitare di cadere nell’orbita sovietica.

        • habsburgicus scrive:

          alla fine però, di malavoglia (e pare che i suoi negoziatori ne abbiano tradito il pensiero intimo, andando OLTRE !), di fronte al secco NO degli occidentali, inviò una missione a Mosca..che alle 19.57 dell’11/10/1944 firmò un pre-armistizio….Horthy continuò a illudersi che sarebbe riuscito a non attaccare i tedeschi, mentre i sovietici pretendevano proprio quello ! ci fu una sorta di “gioco degli equivoci”
          vero che Horthy era titubante, on voleva tradire i tedeschi (organizzò un modo da magliaro per avvertirli senza dar loro vantaggi 😀 nello stesso momento in cui disse a Veesenmayer che l’Ungheria era costretta a chiedere l’armistizio, la nuora da un finestrella fece un segno..e si provvide a mandare ordini a Hlatky affinché leggesse il Proclama alla Radio :D..in tal modo, ufficialmente, nessun avrebbe potuto dire che Horthy non aveva avvertito i tedeschi PRIMA 😀 ma non bastò perché i tedeschi non si fidavano più di Horthy e infatti avevano mandato proprio in quei tre “specialisti”, il gen-SS von dem Bach-Zelewski “il boia di Varsavia” notoriaemnte un tipo che andava per le spicce., Skorzeny (un mito !) e Rahn (che per un breve periodo lasciò Salò)..comunque quel senso di colpa che Horthy ebbe nell’arrendersi ai sovietici, cosa che come giustamente dici non avrebbe voluto, facilitò il fallimento dello sganciamento
          su tutto questo, fondamentale resta il dotto libro dell’inglese pro-magiaro C.A. Macartney “October Fifteenth. A Historu of Modern Hungary”, in particolare il cap. 18, di oltre 130 pagine

          • habsburgicus scrive:

            gli ungheresi se possibile furono più imbranati degli italiani 😀
            già la sera del 7/9/1944 Horthy decise la resa ma come sempre voleva avere un pretesto, perché ci teneva a lasciare un buon nome nella storia 😀 allora Csatay, il suo Ministro della Guerra, propose di chiedere ai tedeschi SUBITO cinque divisioni, sicuro cje Hitler non le aveva, al che gli ungheresi avrebbero risposto che allora dovevano arrendersi ! e invece Hitler gliele mandò 😀 e in più ebbero altri tedeschi sul gozzo 😀 e così l’8/9/1944 non fu un 8 settembre ungherese 😀

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond,
      “Sì, almeno fino a Pietro il Grande (1689-1725), ma nel profondo dell’animo anche dopo.”
      […]

      Sì, sostanzialmente sono d’accordo.

  68. Mirkhond scrive:

    “E l’Occidente, per come lo vedi tu, nasce con la modernità o con Carlo Magno?”

    E’ una lunga gestazione, le cui lontane radici sono nel razionalismo greco classico, a cui si aggiunge Carlo Magno e infine la mentalità imprenditoriale unita al cinismo di Machiavelli.
    Seguono infine la rivoluzione industriale e l’illuminismo.

  69. Mirkhond scrive:

    “E la Chiesa latina (e la Roma) precarolingia l’avresti definita occidentale?
    Non come etichetta per intenderci (in quel senso è ovvio), ma come sostanza, come caratteristiche intrinseche.”

    La questione è complessa, ma direi che almeno fino a Carlo Magno, fosse (nonostante periodi screzi con Costantinopoli dovuti più a questioni di gerarchia primaziale tra i due patriarcati della Vecchia e della Nuova Roma, che a vere abissali divergenze teologiche) più legata all’ortodossia bizantina, rispetto all’evoluzione successiva.
    Il vero gap comincia nel IX secolo e si farà più radicale in seguito, con lo scisma d’Oriente (1054), con le spedizioni di pellegrini armati franchi verso la Terrasanta, poi conosciuti come crociate e con la conquista e il sacco di Costantinopoli (1204).

  70. Mirkhond scrive:

    periodici

  71. Mirkhond scrive:

    “Nagy ”

    La storica austriaca Elizabeth Heresch, esperta di storia russa, in un suo vecchio libro del 1992, dedicato all’ultimo zar, sostiene che tra i membri del plotone d’esecuzione della ex famiglia imperiale russa a Ekaterininburg nel 1918, ci fosse anche un ex soldato ausroungarico, già prigioniero di guerra in Russia e come molti altri suoi commilitoni, passato all’appena costituita armata rossa dopo la rivoluzione del 1917, di nome Imre Nagy e sostiene che si trattava del futuro uomo politico e premier ungherese poi giustiziato dai sovietici dopo la fallita rivolta del 1956.
    Altri storici però hanno negato tale identficazione e parlano di omonimia.
    A te cosa risulta in merito?

    • habsburgicus scrive:

      direi di no….
      Nagy era in Russia allora e si comunistizzò, ma rimase sempre un “comunista dal volto umano”..non ce lo vedo in quel ruolo

  72. Mirkhond scrive:

    austroungarico

  73. Peucezio scrive:

    Aggiungo, su Oriente e popoli semitici, che vedo molta orientalità nelle loro organizzazione statuali.
    Ma non nella componente pastorale-nomadica-gentilizia desertica che è sempre stata in una costante dialettica con le aggregazioni statuali (nel senso che le facevano cadere, ne prendevano il posto e si sedentarizzavano a loro volta).
    Né la vedo nei beduini Arabi perlappunto.

    Con tutte le differenze del caso, ma non mi sembrano poi così diversi dai pastori-guerrieri germanici.

    • Mirkhond scrive:

      Mah, io i Semiti non li vedo così vicini all’Occidente, se per occidente intendiamo il Nord Europa.
      Casomai più vicini ai popoli dell’Europa mediterranea.
      Non per niente si parla di mentalità levantina per indicare anche la nostra gente di Puglia.

      • Peucezio scrive:

        Io invece direi l’esatto opposto.

        Il semita è avido, pragmatico, aggressivo, portato alla mentalità commerciale e all’accumulo, esattamente come il nordeuropeo e diversamente sia dal mediterraneo europeo che dallo slavo o dall’estremo-orientale.

        Il pugliese non è poi così levantino.
        Lo è un po’ il barese, perché coniuga un certo spirito concreto (questo sì, pugliese), con i tratti tipici di comunità costiere con molta storia di interazioni.
        Ma prendi il pugliese dell’interno o anche tanti pugliesi dei paesi della costa e non ha nulla di levantino: è austero, frugale, piuttosto serio, con una sua fierezza: tipica cultura contadina e pastorale.
        Il barese è uno strano ibrido: su quel sostrato si è innestata la tipica mentalità urbana (con quegli elementi di spersolanizzazione e degrado antropologico che caratterizzano le città moderne) aggiunta alla componente costiera (ma, credo, c’entra più la città della costa in sé: ho conosciuto molfettesi per esempio che sembravano molto più murgiani, come carattere, degli altamurani).

      • Peucezio scrive:

        Secondo me un discrimine importante (ancora più fra nord e sud che fra est e ovest) è la gratuità.

        Che è tipicamente meridionale e non nordeuropea, né anglosassone.
        L’idea che non si fanno le cose per interesse, per profitto.
        Ma direi proprio che non è ebraica (poi ci sono sempre le singole eccezioni in ogni gruppo umano).
        Forse è un po’ più araba e mediorientale (il senso dell’ospitalità, del dono). Ma resta anche il fatto che i popoli mediorientali sanno fare ottimi affari, sono grandi speculatori all’occorrenza, ma anche nel piccolo: senso pratico, saper mercanteggiare, imbrogliare all’occorrenza.
        Certo, uno dice: anche il napoletano ti frega.

        Ma a Napoli e nel sud in genere il tipo umano che dice: “pigliamoci un caffè” per il puro gusto di prenderselo e farsi una chiacchierata, filosofare, ecc. è molto comune.
        Non conosco abbastanza bene gli arabi; a pelle non mi danno tanto ‘st’idea. Anzi, mi danno un’idea di poca cordialità in genere, se non di una certa grettezza. Ma bisogna anche dire che qui vengono i più poveri, magari le classi alte sono generosissime, anzi, è probabile.

        • Peucezio scrive:

          Poi, certo, in tutto questo mi rendo colto che si rischia molto di avvolgersi in ragionamenti oziosi e schematici, perché poi si rischia di applicare logiche dualistiche a realtà molto più complesse.
          Ciò che ho appena detto vale con un milione di distinguo, di “ma”…

        • PinoMamet scrive:

          Mah, l’ospitalità degli arabi è proverbiale, come il gusto delle chiacchiere attorno al caffè o tè…

          comunque secondo me queste sono generalizzazioni un po’ vaghe, in cui si finisce per dire quello che ci pare sul momento.

          Nonvoglio dire che i vari popoli non possano avere una loro personalità, un loro carattere.
          Ma si tratta di solito di sfumature, e di “medie” tra persone diversissime tra loro.

          Ma soprattutto, sono cose che spesso hanno un’origine concreta, e sono diverse dall’ “essere generosi” o “essere freddi”: si tratta di “essere generosi con chi, e quando”, e spesso la cosa ha una sua precisa origine storica.

          Pensa il rapporto degli italiani con l’autorità… non è che gli italiani “siano nati” così, è che hanno alle spalle dieci secoli di dominazione straniera.
          Se avessi intervistato un Romano antico (beninteso del ceto dirigente di Roma…) scommetterei che sarebbe risultato parecchio diverso, sotto questo aspetto…

          e così non credo che esista un “carattere arabo”, tantomeno “semitico”:

          credo che, per esempio, i libanesi tendano a comportarsi diversamente da, boh, i giordani, i marocchini dai tunisini, per qualche valida ragione.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per PinoMamet

            “Pensa il rapporto degli italiani con l’autorità… non è che gli italiani “siano nati” così, è che hanno alle spalle dieci secoli di dominazione straniera.”

            Boh, almeno in Toscana hanno dieci secoli di dominazione dei ricchi urbani sulla campagna. Qui di stranieri non se ne sono mai visti, prima dei turisti inglesi dell’Ottocento 🙂

          • PinoMamet scrive:

            Qui la situazione è parecchio diversa (come testimoniano diversi cognomi spagnoli, francesi e austriaci… anche in campagna!) ma non ho tempo…
            ciao!

      • Peucezio scrive:

        Sarebbe interessante sentire Miguel, che conosce bene l’Egitto.

  74. Mirkhond scrive:

    “diceva che fu una vergogna sottoporre gli occidentali ungheresi alla dominazione levantina dei romni..il maggior crimine del Trianon
    e chiedeva che si rimediasse”

    Non mi meraviglia, se penso che lo storico istriano Gaetano La Perna in un suo libro sulle foibe del 1993, considera i Croati dei barbari dotati di furbizia levantina, portando a sostegno della sua tesi, proprio il rito glagolitico.
    E si parla di un popolo che condivideva la stessa fede cattolica degli Italiani!

  75. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Secndo me in Maghreb e Mashrek sono più “Terronici” , è dal Sinai alla Penisola Arabica che sono i veri “Semitici” 😉

  76. Mirkhond scrive:

    “Ma prendi il pugliese dell’interno o anche tanti pugliesi dei paesi della costa e non ha nulla di levantino: è austero, frugale, piuttosto serio, con una sua fierezza”

    I miei avi di Bitonto.

  77. Miguel Martinez scrive:

    Fulvio Grimaldi è sempre insopportabilmente sprezzante, rancoroso e sospettoso, però fatta la tara al suo stile, pone parecchie domande interessanti qui, soprattutto riguardo alla Turchia:

    https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/05/mascherine-essere-nessuno-e-odiarsi.html

  78. Miguel Martinez scrive:

    Per Z

    “Miguel, ho scritto un commento di due righe… e la risposta alla tua domanda è nella prima!”

    Scusami, io vedo i commenti in un ordine diverso. Ti riferisci a Grimaldi, non alla Cunial.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *