“Spengete i motori!”

articolo pubblicato anche su Apocalottimismo

“Little thought the Hermit, preaching
Holy Wars to knight and baron,
That the words dropped in his teaching,
His entreaty, his beseeching,
Would by children’s hands be gleaned,
And the staff on which he leaned
Blossom like the rod of Aaron.”

Longfellow, The Children’s Crusade

Ieri mattina, la seconda grande manifestazione per il clima a Firenze.

Questa volta sono anche riusciti a respingere i tentativi di benedizione dei politici, e avevano idee ferme sulle Grandi Opere Inutili, proprio come le hanno i politici, ma al contrario.

Una chiarezza, mi dicono, costruita lentamente, con discussioni che hanno coinvolto molte scuole, tra ragazzi che pochi mesi fa non ne sapevano nulla.

Qui vedete la chiesa dei domenicani, dove Masaccio dipinse la madre di Dio, anziana e tragica, con un immenso cortile dove sognerei ritornassero orti in grado di nutrire tutto il rione,

e le parole in inglese,

“respect existence or expect resistance”

Le avranno copincollate da Google, però è un’espressione su cui i conservatori e i sognatori si dovrebbero ritrovare.

Come l’altra volta, i cartelli sono quasi tutti fatti a pennarello su un pezzo di cartone (uno è un semplice foglio di quaderno scritto a penna), con frasi spesso in inglese e talvolta quasi incomprensibili, ma qualche piccola opera d’arte come questa:

In Via Rucellai, il corteo tira dritto per puro sbaglio invece di girare a sinistra, e così diventa illegale, e ci troviamo in mezzo ai viali.

Migliaia e migliaia di ragazzi si trovano in mezzo ad automobilisti urlanti e claxonanti, che potrebbero arrotarli, su un filo di asfalto senza via di uscita.

Tra migliaia di persone, convenute spontaneamente, nessuno vede il problema collettivo. Tutti sono abituati all’esistenza di altri che ci indichino cosa fare, e quando non c’è nessun vero organizzatore, si rischia davvero.

Penso a ragazzine che sono due, tre anni che hanno appreso a uscire di casa da sole, e allora mi tuffo in mezzo alla strada e rivolgo le spalle alle macchine, perché so che i fiorentini non possono trovare grande sfogo per il loro turpiloquio con una spalla.

L’età è quella cosa che ti permette di agire come se non ci fosse nessuno che potesse agire al posto tuo.

Ci prendiamo per mano io e un’amica di forse quarant’anni, e poi un ragazzo di venticinque, e poi tanti quindicenni.

In quel momento, capisco però anche la tragedia ambientale: l’automobilista si commuove a vedere le immagini degli orsi polari che mangiano i rifiuti, ma adesso togliti di mezzo, che non posso perdere un minuto, il tempo è denaro! Non è quello che pensa il cattivo, è quello che pensa la persona normale, cioè tu, io e tuo cugino.

I nemici sono sempre persone normali, e hanno anche loro le loro ragioni.

Io mi butto in mezzo alla strada, perché spero che i nostri poveri nemici abbiano fatto il calcolo, se ammazzo qualcuno guadagno cinque minuti, ma perdo tre anni in processi.

Di solito funziona, la nostra specie in questo senso è incredibilmente autodisciplinante.

Però rattrista che le persone con cui siamo in guerra siano una signora di mezza età tutta sola dentro una tonnellata di acciaio e ha un’aria triste, un giovane su un motorino che dice, “io sarei pure d’accordo, però c’ho furia!” e dieci, cento macchine dietro che suonano il clacson, e non capiscono nemmeno cosa stia succedendo, ma hanno furia anche loro, e non riesco a dare loro torto.

““For myself, I find I become less cynical rather than more–remembering my own sins and follies; and realize that men’s hearts are not often as bad as their acts, and very seldom as bad as their words.”

J.R.R. Tolkien

E qualcuno dirà, i gretini costringono qualcuno a ritardare sul lavoro.

Ma noi dobbiamo tenere duro, perché c’è una sedicenne molto agguerrita e immedesimata nel ruolo, che ci informa che in fondo a tutto il corteo, c’è una ragazza su una sedia a rotelle, e dobbiamo reggere finché non passa lei.

“Spengete i motori! Spengete i motori!”

(gli italiani dicono spegnete, i toscani dicono spengete)

Credo che il coro sia partito da uno dei ragazzini, ma dovrebbe essere la sigla di tutto.

Ce n’è uno che lo grida, e gli vedo l’apparecchio che il genitore e il dentista gli hanno fatto mettere ai denti.

Poi si scioglie tutto, arriva la polizia che ci copre dagli automobilisti che improvvisamente diventano mansueti, la ragazzina sulla sedie a rotelle riesce a passare. Battiamo le mani, per aver vissuto una minuscola avventura, però nei giovanissimi, colgo qualcosa che spero sarà il ricordo di una vita.

“Still, I wonder if we shall ever be put into songs or tales. We’re in one, of course, but I mean: put into words, you know, told by the fireside, or read out of a great big book with red and black letters, years and years afterwards.”

J.R.R. Tolkien

Come tutte le volte che molte migliaia di persone si radunano, senza filtri o selezioni, ci sono piccole cose ciniche da notare. Ad esempio, una ragazza, sui vent’anni, che alle dieci e mezza di mattina ciuccia da una bottiglia di birra; e qualcuno che fuma e butta la cicca per terra.

Avrei potuto fotografare e rivendere a qualche rancoroso, che avrebbe potuto sparare un titolo sul tipo, Greta beve e fuma alla faccia dell’ambiente!

Il fatto è che la parte mezza vuota del bicchiere non ha mai dissetato nessuno: mi interessa solo la parte mezza piena.

Ci sono degli individui che si schierano con l’industria del petrolio per istinto. Per la maggior parte non hanno nemmeno la sana giustificazione di essere pagati.

Questi diranno che è impossibile che dei giovani facciano qualcosa oltre a giocare alla playstation, senza che siano “manipolati“; e noteranno quindi che tra le migliaia di ragazzi (e soprattutto ragazze) al corteo di oggi, c’erano anche un po’ di vecchietti dai trent’anni in su.

Si potrebbe controbattere che i giovani che giocano alla playstation sono invece certamente manipolati, visto che acquistano un prodotto ideato esclusivamente per prendere i soldi dei loro genitori.

Giovani normali

Giovani manipolati

Sappiamo tutti che c’è una schiera infinita di furbi pronta a fare la seconda mossa, saltando in piedi per urlare, sono ecobio anch’io!, ma ci vuole una mente molto contorta per immaginare un interesse nascosto dietro chi fa la prima mossa di denunciare lo stato in cui si trova il mondo a chi ancora non se ne è accorto.

Ma è inevitabile che la questione del clima arrivi ai giovani attraverso tanti filtri e che quando il sedicenne vuole chiedere il permesso in Questura per fare un corteo si faccia aiutare da un venticinquenne.

Però, perché Greta scatena qualcosa in tanti giovani, mentre i veri tentativi di manipolazione di parte dei politici di tutti gli schieramenti, con investimenti in denaro incomparabilmente maggiori di quelli per tutti i cortei dei Fridays for Future, falliscono miseramente.

Vedere alla voce, giovani impegnati nei partiti politici:

Direte, eh, ma a un certo punto, durante il corteo hanno cantato El pueblo unido e tanti ragazzi hanno chiuso il pugno. E quindi Stalin manipola i figlioli…

a parte che il Cile di quasi cinquant’anni fa sta agli antipodi da noi, la vita è fatta di miti e simboli che si confondono, come il tempio di Atena dentro il Duomo di Siracusa, o Santa Venera che era un po’ dea e molto santa pagana. Siamo in Toscana, e i santi sono tutti rossi e i diavoli neri.

La prima cosa da comprendere è il ruolo personale di Greta in tutto questo.

Un anno fa, come sottolinea Ugo Bardi, c’erano otto gatti, quattro dei quali competenti come Ugo e Jacopo Simonetta e quattro incompetenti a rimorchio come me, a parlare del Picco su cui ci siamo arrampicati e di ciò che ci aspetta quando inizierà la discesa.

Ma prima di loro, c’erano generazioni che risalgono a Von Humboldt, a Dickens, a Rachel Carson che quando io ero molto più piccolo dei gretini, denunciava ciò che stava succedendo, e gli autori ingenui e bellissimi dei Barbapapà:

Poi, improvvisamente, compare lei.

Riconoscete la figura?

Giovanissima donna, senza alcun potere proprio.

Non è né dentro la norma, né la trasgredisce, perché è al di là delle norme.

Rigorosa, asessuata e visionaria, di fronte alla sua parola anche i re sono costretti a fingere ascolto.

Maria Maddalena de’ Pazzi

“battezzata con il nome di Caterina, a 16 anni entra nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli in Firenze e come novizia prende il nome di Maria Maddalena. Nel maggio 1584 soffre di una misteriosa malattia che le impedisce di stare coricata. Al momento di pronunciare i voti, devono portarla davanti all’altare nel suo letto. Da questo momento vivrà diverse estasi, che si succederanno per molti anni.”

Le parole di Greta sono semplici al limite della banalità, se le distacchiamo da chi le pronuncia, ma dette da lei, hanno un carisma innegabile.

Se le ascoltate, fanno impressione per la fredda lucidità. Specie per chi ama la lingua inglese, l’ascolto di questa ragazzina svedese mette i brividi.

Insomma, è la santa medievale, distinta dalla martire dei tempi del primo cristianesimo.

Probabilmente è l’ultima figura che ci potessimo aspettare in questi tempi.

Da Santa, lei compie un’azione (quella semplicissima dello “sciopero dei venerdì”) con coerenza; e fa un ragionamento.

Non parla per immagini, né è un’immagine, un riflesso del proprio narcisismo, come siamo abituati nella società contemporanea.

Non è nostra amica, non sorride, non civetta, non ha nulla che appaia, non cerca nemmeno la nostra compassione e quindi non è vittima: ci informa del proprio autismo semplicemente per comunicare il motivo per cui non perde tempo a farci le moine.

Un po’ capisco la narcisista italiana cui Greta ricordava un personaggio di un film dell’horror.

L’azione di Greta – il piccolo sciopero simbolico del venerdì – sembra banale, ma ciò che è sempre contato nella santità sono la coerenza e l’esempio, come nel caso di Santa Zita di Lucca, la fantesca.

Per alcuni santi, poi è importante anche la parola, come lo era per Santa Caterina da Siena.

Greta, ci appare però sotto forma di immagine nei media, cosa che non mancano di notare i suoi detrattori.

La settimana scorsa parlavo con un amico che aveva lavorato come grafico per la Dreamworks, una ditta che ha creato opere meravigliose, una dopo l’altra. Ricche esteticamente, ma anche come narrazioni e come complessità di messaggi.

Poi il mio amico è stato invitato ad assistere a una riunione dei dirigenti, e si è trovato di fronte un’umanità totalmente incapace di creare alcunché, a parte i propri profitti: però quei vampiri sapevano cogliere quando una storia si può vendere.

In questo senso, Greta attira i media, senza esserne però in alcun senso una creatura.

Capiamoci, non so assolutamente nulla di chi sia la Greta vera. Essere contemporanei di una santa, oltre tutto all’inizio della sua carriera, fa un po’ ridere, infatti potremmo trovarcela tra trent’anni a capo di una multinazionale, oppure in galera per truffa.

Ma Greta oggi è un’icona (proprio nel senso religioso del termine), ed è quasi irrilevante se esista o meno: in fondo è un esempio, non certo una guida.

Non dà ordini, dice frasi che dette da chiunque altro, apparirebbero ovvietà; solo che sento persone che se le ripetono con quel particolare tono che ha l’ovvietà quando la capisci per la prima volta.

Ma sappiamo tutti che l’essere umano, finché non visualizza un volto umano, non riesce a interessarsi seriamente a qualcosa: la Guerra di Troia non sono certo la storia della concorrenza commerciale nell’Egeo del tredicesimo secolo a.C., è la storia di Achille ed Ettore e Ulisse, e anche la gelosia di Era per Afrodite, e anche le domande che ci poniamo su Elena.

Ci dice qualcosa di importante sulla natura umana anche il fatto che una santa abbia potuto fare molto di più dei dotti o dei guerrieri. Mi piacerebbe anche fare un po’ di retroazione – Greta ci potrebbe aiutare a capire molto di più sul Medioevo.

La questione ambientale è complessa quanto tutto ciò che vive e si muove sulla terra: è l’insieme inestricabile di mutamenti genetici, desideri umani, prodotti chimici, leggi demografiche, venti, miniere, animaletti nel suolo e miliardi su miliardi di altre cose, sotto le ferree leggi della termodinamica.

Insomma, è talmente complessa che non può essere compresa a fondo nemmeno dagli scienziati più attenti; eppure, ci riguarda tutti ogni volta che mangiamo, ci spostiamo, produciamo qualcosa o dobbiamo pensare dove buttare ciò che non ci serve più.

Capire la questione ambientale è letteralmente una questione di vita e di morte per chiunque, dall’inizio dell’umanità; eppure è letteralmente impossibile per chiunque.

Dobbiamo capirla, ma non possiamo.

E’ sempre stato così, solo che mai gli esseri umani hanno vissuto un momento decisivo come questo.

Ieri Repubblica pubblicava questa foto della folla in salita sull’ultimo tratto del Monte Everest, dove sono già morti in nove quest’anno.

Penso che nulla renda possa rendere meglio il paradosso fondamentale.

Stiamo vivendo il Picco dell’Umanità.

Ci siamo arrivati in tempi brevissimi – il primo piede umano ha toccato l’Everest nel 1953, prima ci abitava soltanto Miyolongsangma, la demone donatrice che cavalca una tigre d’oro.

Noi in Europa troviamo sconvolgente un ritardo o una multa, e quando una volta l’anno non troviamo le arachidi al supermercato, cadiamo svenuti; e per quelli che vivono nelle parti meno fortunate del mondo, comunque le cose non vanno “peggio” (virgolette, il concetto è assai relativo) di cento o duecento anni fa.

Gli esseri umani non sono mai stati più numerosi, più sani e meglio nutriti, più preservati dalle guerre, più informati, più in grado di togliersi gli sfizi più improbabili.

Ed è esattamente questo il motivo per cui, dopo il Picco, si spalanca un abisso da togliere il fiato, senza nessun precedente nella storia della specie.

Leggi della termodinamica: non esiste e non potrà mai esistere la Macchina del Moto Perpetuo, e a maggior ragione, non potrà mai esistere la Macchina del Progresso Perpetuo.

Ma quanto è difficile dare un nome a quell’abisso, che non ha il volto umano degli ebrei, fascisti, comunisti, musulmani, padroni contro cui è così facile scagliarsi.

It cannot be seen, cannot be felt,
Cannot be heard, cannot be smelt,
It lies behind stars and under hills,
And empty holes it fills,
It comes first and follows after,
Ends life, kills laughter”

J.R.R. Tolkien

Ma come raccontare “ciò che non può essere visto”?

Greta ha scelto uno dei modi possibili: parlare di emissioni e di cambiamento climatico; che poi diventano, per milioni di giovani che dormivano durante le lezioni di fisica e giocherellevano con il telefonino durante quelle di biologia, il riscaldamento globale”.

Farà molto caldo, si scioglieranno i ghiacci e moriremo annegati.

Questa affermazione costituisce un’approssimazione alla verità, e se vogliamo, possiamo trovare altre approssimazioni decisamente migliori.

Ma l’approssimazione di Greta è molto meglio della menzogna sottostante all’intero sistema in cui viviamo, cioè che possiamo crescere all’infinito su un pianeta finito.

La visione normale del mondo viola molte più leggi della fisica di quante ne violi il terrapiattismo, e certamente fa più danni.

Insomma, è verissimo che non è ideologia, è (CO2)scienza.

Però questa versione è anche un mito, e ne possiede tutta la potenza.

E’ la quintessenza di tutte le storie eroiche: il mondo sta per essere annientato, e dipende da noi salvarlo, grazie all’unica forza che abbiamo, che è quella di essere ancora innocenti.

Questo mito è già presente forse in quasi tutti noi, se possediamo un’anima. Può comparire per un attimo, può migliorarci un po’, può diventare un’ossessione che porta alla follia e al crimine; ma è il senso profondo della nostra vita.

“It’s like in the great stories, Mr. Frodo. The ones that really mattered. Full of darkness and danger they were. And sometimes you didn’t want to know the end… because how could the end be happy? How could the world go back to the way it was when so much bad had happened? But in the end, it’s only a passing thing… this shadow. Even darkness must pass.”

J.R.R. Tolkien

L’innocenza è cosa fragile, in un mondo corrosivo come il nostro, in genere basta cercare lavoro per perderla. Ma questo non vuol dire che non ci sia.

Se tutti gli innocenti di questo mondo facessero la cosa giusta, il mondo sarebbe un posto migliore.

Ma cosa possono fare gli innocenti?

Camminare insieme in tanti fa prendere coscienza di esistere, crea una forte condivisione, senza cui non si fa nulla; ma come le processioni non fermavano la peste, i cortei non cambiano il clima: la magia deambulatoria non funziona.

E’ bene prendere coscienza dell’enormità attraverso le piccole cose, e la prima volta che ti chiedi, ma le buste che la Posta ti manda, con la finestrella di plastica, dove le butto? ti si apre un mondo. Anche di sensi di colpa.

Quindi cerchi di stare attento. Chi si lamenta, “ma non serve a niente”, non vale un dito delle ragazzine che ieri mattina si erano organizzate con i sacchetti e i guanti e cercavano di pulire in giro.

Però ciò non ferma il salmone pescato in Alaska, mandato, su navi con il carburante non tassato, in Cina per essere disossato e rimandato negli Stati Uniti per essere mangiato, che son cose così che uccidono il pianeta.

E qui inizi a pensare a cambiare le regole, e allora ti metti in politica, e ti rendi conto che senza un compromesso di qua e uno di là, non riesci a cambiare nulla. Alla fine, riesci a convincere i proprietari delle navi in questione a finanziare la donazione di tre alberi alberi al giardino pubblico della tua città, guadagnandosi in cambio di decorare le loro navi con un grande cartello La nostra econave porta l’ecosalmone.

Ma se non sei piddino nell’animo, rischi di essere sopraffatto dall’astio e dall’odio che divide l’umanità in due specie (ricordo dei mitici sfruttati e sfruttatori), dove ogni male alberga da una parte e ogni ragione dall’altra. E inizi a sospettare che tutta la realtà del mondo sia creata ad arte da quei mostri, e che tu non ti debba mai porre un dubbio.

Un’approssimazione maggiore alla verità ci porterebbe a pensare questo.

Non siamo noi che guadagniamo somme favolose portando pezzi di salmone e avanti e indietro attraverso i mari: è vero, sono i padroni, che intascano quelle cifre; e quindi arriva sempre il marxista che dice che il vero problema è di classe.

Però, è anche vero che loro sono padroni, perché noi crediamo che tutto dovrebbe essere più o meno gratis; e loro quasi quasi ci regalano cose che in realtà costano da far paura, solo che le fanno pagare alla terra, all’aria e al futuro.

Una volta, comprai un bello zaino su Amazon, robusto e con tante tasche, prezzo una ventina di euro o meno.

Quando mi arrivò, provai a tracciare il percorso che aveva fatto. Una cosa tipo,

ore 3.42 Hong Kong, ore 6.56 [perché la mia borsa correva veloce nello stesso verso del sole] Berlino, ore 9.50 Monaco ore 10.49 Milano – corriere – deposito – Firenze ore 22.34 – casa Miguel ore 8.31.

Qualche milione di molluschi preistorici immolati sotto forma di kerosene, per far fare alla mia borsa l’inverso del viaggio di Marco Polo, e senza nemmeno il piacere di guardare fuori dal finestrino.

Io ho voluto quella borsa, ho voluto pagarla venti euro, il costo non era venti euro, ma incomparabilmente di più.

In questo senso, ha capito tutto e niente il vignettista di Destra, Alfio Krancic:Se io rinuncio a pretendere che mi regalino le borse a spese del mondo, ci saranno miliardi di persone felici di prendere il mio posto.

Eppure non è un motivo per cessare di cercare di fare qualcosa, con tutta la nostra intelligenza, con tutta la nostra energia, cercando ogni piccolo buco che c’è nel grande muro.

“Fear both the heat and the cold of your heart, and try to have patience, if you can.”

J.R.R. Tolkien

Insomma è tutto molto, molto complesso, e possiamo solo sperare, che dopo che tanti si stancheranno, e tanti tradiranno, e qualcuno diventerà un rancoroso carico di odio e l’altro un politico della lista ecopolitica a sostegno dell’ecoaeroporto con l’ecoautostrada… resteranno altre e altri, che lentamente acquisiranno la coscienza per fare qualcosa che nessuno di noi ancora sa.

E ancora Tolkien:

“All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost.”

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576 risposte a “Spengete i motori!”

  1. PinoMamet scrive:

    Bello, non avevo mai pensato a Greta Thunberg (che sta diventando una figura popolarissima per i temi e le esercitazioni di inglese a scuola!) come a una santa medievale- perché io vivo in ER e non in Toscana, e qui i santi sono figure lontane del tardo Impero romano, il Medioevo è stato diverso qua o non è arrivato o è forse è finito prima… – ma il paragone funziona e mi convince

    (stavo scrivendo “direi che ci sta tutto”, ma da un po’ mi sforzo di scrivere in maniera non “inscatolata” e “modulare”).

    Anche notevole la cosa sul vignettista di destra: è dal tempo dello spartano che diceva “se vuoi la democrazia, comincia a farla a casa tua”, che i satirici di destra sono a un passo dalla verità, o meglio, la vedono benissimo, ma dalla parte sbagliata…
    Sì, io voglio la democrazia, e sì, la democrazia, il pensiero democratico a non autoritario parte dalle pratiche famigliari.

    • Z. scrive:

      Secondo me lo spartano si sbagliava: se un sistema è buono, lo è indipendentemente dalla vita privata e familiare di chi lo promuove…

      • Peucezio scrive:

        Su questo non c’è dubbio.
        Però diciamo che se io voglio un pavimento asciutto, non ci piscio sopra, se no sono scemo.

        • Z. scrive:

          Mi sa che non ho capito…

          • Peucezio scrive:

            Eh, Madonna…

            Sto dicendo che io non ho mai creduto al valore della coerenza e, tantomeno, all’idea che uno, per predicare bene, debba anche razzolare bene.
            Però esistono anche i nessi causa-effetto.
            Se non voglio imputtanare il pianeta e contribuisco a farlo, qualcosa non quadra.

            • Z. scrive:

              Moh, mah, non mi convincete 🙂

              Se io butto cartacce per terra, o scorazzo su e giù con un auto che fa un chilometro con un litro, puoi dire che sono uno zozzone e un menefreghista.

              Puoi dire sinanco che non dovrei fare il parlamentare, perché col mio comportamento danneggio il Paese.

              Ma non che per ciò stesso le mie leggi sull’ambiente sono sbagliate. Questo per me è benaltrismo allo stato puro.

              Del resto, se anche io sono – come in effetti sono! – una persona impeccabile, ciò non implica che qualsiasi cosa io faccia debba essere esente da critiche.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                giustissimo per carità.
                Figurati, proprio a me lo dici!?

                Basta però che non mi metto a fare la morale agli altri col ditino puntato.
                Finché si tratta di fare leggi (per applicare un principio giusto; non importa poi che io lo trasgredisca: faccio molto meno danni trasgredendolo di quanti vantaggi non apporti approvando una legge coerente con tale principio) o di esprimere un parere, purché senza arroganza.

                Circa i ragazzini, ci vedo molto di velleitario, di adesione acritica alle idee correnti. Ma se poi davvero questi fenomeni dovessero portare a contenere in qualche misura il problema, ben venga.
                Ma in generale credo poco nell’utilità delle generazioni di giovani che manifestano: nella storia hanno fatto danni praticamente sempre.

              • mirkhond scrive:

                “Circa i ragazzini, ci vedo molto di velleitario, di adesione acritica alle idee correnti. Ma se poi davvero questi fenomeni dovessero portare a contenere in qualche misura il problema, ben venga.
                Ma in generale credo poco nell’utilità delle generazioni di giovani che manifestano: nella storia hanno fatto danni praticamente sempre.”

                Per molti si tratta di fare festa a scuola e un pò di casino.
                Come succedeva a noi quando c’erano gli scioperi.

              • Peucezio scrive:

                Quello è il meno.

                E’ l’aderire all’ideologia di moda che mi preoccupa.
                Che poi, per una curiosa combinazione, in questo caso coincida con un problema molto reale è anche vero.
                Ma cosa faranno poi costoro, se mai avranno qualche potere decisionale? Saranno organici al loro contesto: se ci sarà da fare gli squali faranno gli squali, se ci sarà da fare i parassiti faranno i parassiti… inquinando se bisogna inquinare, non facendolo se saranno inseriti in una logica che non lo prevede.

                In Cina stanno cominciando a investire moltissimo sull’ambiente, anche perché lì l’emergenza è drammatica.
                Sarà nato dalle manifestazioni o l’attivismo di qualche ragazzino? Lo escludo. Sarà semmai il risultato dell’azione di qualche grigio dirigente pubblico, scienziato, personaggio della nomenklatura.
                Che possono essere, all’occorrenza, i veri agenti del bene.

                In Cina ai giovani attivisti sappiamo com’è andata a finire. E grazie a ciò la Cina non è diventata un merdaio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Oh, ma proprio non sopportate che qualcuno manifesti anche solo qualche giorno all’anno interesse per il futuro della nostra specie…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Aggiungo.
                Poi lo fate sempre con argomenti assurdi: “eh, ma non sporcano per terra”, “eh, ma sono conformisti”, “eh, ma Greta non è una climatologa”, “eh, ma sono neopagani”, “eh, ma i probblemi so’ artri!”…

              • Francesco scrive:

                aho, a noi le manifestazioni ci danno fastidio a prescindere!

                PS io poi non è vero, apprezzo quasi tutti i riti deambulatori, dalle maratone alle manifestazioni politiche alle processioni, credo che solo il gheipraid riesca a infastidirmi. ed eventuali ricorsi alla violenza, che esulano dalla mia idea di manifestazione

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                no. Non ci siamo capiti.

                Il concetto è un altro.
                Se io ho una malattia grave e invece di venire un medico viene a trovarmi un clown che si mette a saltellare e mi vuole convincere che coi suoi saltellamenti mi guarirà, mi preoccupo seriamente.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      ” i satirici di destra sono a un passo dalla verità, o meglio, la vedono benissimo, ma dalla parte sbagliata…”

      Esatto.

      Come vedi, cito diverse Tolkien. Non l’ho fatto all’inizio di proposito, poi mi sono accorto che non c’era niente di più pertinente.

      Molti anni fa, lo tradusse in italiano una giovanissima scrittrice, fu ripreso dal meglio che la Destra abbia mai espresso (un gruppo di persone che lavoravano per la casa editrice Rusconi). Poi come tutte le cose, il “Tolkien italiano” ebbe una progressiva caduta, entrando negli ambienti rautiani, e poi diventando l’equivalente di Destra dell’afrocentrismo (Cleopatra era nera e Tolkien pure!”).

      Poi ci sono quelli di Wu Ming che credono che Casa Pound e Forza Nuova siano quanto di più importante esista in Italia, e hanno deciso di fare loro la guerra anche su Tolkien. E siccome Tolkien era casualmente dalla parte dell’impero inglese in guerra, allora anche lui diventa un Compagno Antifascista, e il fatto che qualche fascista osi leggerlo, anziché occasione possibile di redenzione, diventa contaminazione, e ulteriore prova della natura schifosa dei fascisti.

      Però ci sarebbe un discorso più profondo da fare: se quelli di Destra sono i “realisti” e quelli di Sinistra sono i “sognatori”, tutta l’opera di Tolkien è un’esaltazione del mundus imaginalis, dell’uscita dal “presente”; allo stesso tempo, con un elemento cattolico, che gli permette di parlare di scelte etiche.

      Krancic, che è di destra, capisce che il ragazzino soffrirebbe a vivere senza tablet e senza scarpe griffate, e coglie cinicamente che è un ipocrita.

      Tolkien, che è di “Faerie”, capisce che qualcosa nel ragazzino aspira al gesto eroico, all’avventura, alla possibilità di una vita senza tablet.

      Ne consegue che la Destra odia l’avventura, il coraggio, l’immaginazione, l’invisibile, che deride cinicamente gli eroi.

      Ma la Sinistra si presenta come la Ragione del Progresso, come nemica anch’essa di ogni avventura, che deride il coraggio e teme l’Irrazionale e si presenta come la voce del Piccolo Uomo aggrappato ai suoi Diritti.

      • Miguel Martinez scrive:

        Ancora Tolkien, che colse tutto:

        ““Do we walk in legends or on the green earth in the daylight?’

        A man may do both,’ said Aragorn. ‘For not we but those who come after will make the legends of our time. The green earth, say you? That is a mighty matter of legend, though you tread it under the light of day!” “

      • PinoMamet scrive:

        Non so come sia nel resto del mondo- non ne ho proprio idea, ma suppongo in tante parti dell’Europa continentale che sia come in Italia;

        in Italia di sicuro i democristiani, che erano riassumibili dalle loro facce e non c’è da aggiungere altro;

        i tristi e quadratissimi comunisti;

        il catechismo;

        il calcio, che è lo sport più antieroico del mondo (“entra a gamba tesa, fagli male! se ti tocca, rotolati per terra e simula!”);

        le Mamme, che hanno creato un partito apposta, il Moige, che comprende gli ancor più temibili Mammi;

        il Buon Senso, terribile Moloch al quale sono stati sacrificati migliaia di bambini;

        Fai Come Tutti Gli Altri, il suo compagno;

        la Bontà e il Buonismo;

        e persino il Buon Gusto, che gli italiani hanno in dose maggiore persino degli inglesi, che se ne vantano tanto ma insomma…

        hanno ucciso l’avventura, il coraggio e in ultima analisi l’immaginazione;

        perché sarebbero cose da truzzi, da violenti, da fascisti, da retrogradi e così via…

        • Peucezio scrive:

          Uhm, sarebbe da rifletterci.

          Io ho l’impressione che l’italiano sia ossessionato dalla dimensione sociale di ogni agire umano, molto più di un transalpino (di ogni lato).
          Parlo della dimensione spicciola: non del successo sociale in sé, chessò, avere un lavoro e un ruolo prestigioso (quello penso accada un po’ dappertutto, ove più ove meno), ma del perbenismo spicciolo, di una sorta di estetica della compostezza, ove tutto ciò che è sopra le righe è inaccettabile.
          Sembra un modo di vivere col freno a mano sempre tirato.
          Chessò, un tedesco, un inglese sono molto più liberi nella vita spicciola, si vestono come cazzo vogliono, fanno un po’ quel cazzo che gli pare (come diceva Guzzanti), si umbriacano… Il risultato è che si vestono di merda, però effettivamente in Italia è soffocante ‘sta cosa. Sembra che ogni eccesso sia vietato.
          E le donne in questo raggiungono il parossismo (in fondo l’Italia è un paese femminile). Sono la personificazione dell’autorepressione.
          Ma non nel senso tradizionale (per scopare scopano), ma sempre nel senso di un’estetica che non contempla né tollera eccessi e che le condiziona, nel vestire, nel mangiare (e non mangiano questo, e non mangiano quello, e niente aglio, e niente cipolla, e i peperoni non li digerisco, e ci ho l’intolleranza per il latte, il pane, il vino, la pasta, il cazzo che ti fr…), nel comportarsi, non dicono parolacce, ecc.
          Avete notato che quando si vede una donna coi capelli lunghi fino almeno a metà della schiena in Italia è quasi sempre straniera.
          L’italiana li porta poco oltre il collo. Perché anche nella bellezza bisogna essere temperati, trattenuti.
          I capelli lunghi naturali di una donna sono una delle cose più splendide che esistano. E’ una bellezza priva di affettazione, di eccesso, di artificio, fine ma non leziosa, è natura nella sua espressione più alta! Ma loro no… è troppo.
          Anche il bello dev’essere misurato: se una cosa è troppo bella non va bene.
          Che tristezza tutto ciò. Lo dico da amante devoto e radicale dell’Italianità.
          Forse è la particolare declinazione italiana della modernità che non funziona bene: sono due categorie che non combaciano a puntino.

          • Z. scrive:

            Ezio, mi raccomando: con le donne meno sedevacantismo e meno messanlatinismo.

            Altrimenti si abbioccano, quasi quanto me 🙂

          • Roberto scrive:

            Non so se ogni cosa mi convince, ma il discorso di fondo sicuramente si

          • PinoMamet scrive:

            “Il risultato è che si vestono di merda, però effettivamente in Italia è soffocante ‘sta cosa”

            in effetti negli USA mi ha colpito quanto la gente si vestisse di merda

            non semplicemente scazzata, ‘nu jeans e ‘na maglietta. quello non è vestirsi di merda, è vestirsi in modo semplice.

            No, proprio a cazzo di cane, la giacca elegante, la maglietta stinta con la pubblicità di un supermercato sotto, le ciabattone da turista tedesco… il famoso “armadio esploso addosso”.

            me ne lamentai con una coppia di amici, colà risiedenti, e loro dissero che però era anche molto liberatorio.
            In effetti…

            • Z. scrive:

              In effetti, mi sembra che pochi facciano attenzione al proprio abbigliamento quanto gli italiani. Dal nostro punto di vista, finché non ci abbiamo fatto l’occhio, gran parte dei forestieri si veste quasi a caso.

              Ed è qualcosa che noto anch’io, che non ho mai provato nessun interesse per la moda.

              Per dire, ho comprato il mio primo completo e messo la prima cravatta per discutere la tesi. Però non sopporto di avere la cintura non abbinata alle scarpe, la giacca non abbinata ai pantaloni, la maglietta da pelle se ho un maglione a V…

              • Peucezio scrive:

                Sì, noi siamo abituati così.
                Io sono uno che si rompe le scatole ad acquistare abbigliamento (soprattutto poi per la seccatura di provarlo), non me ne frega granché, mi serve giusto per coprirmi (freddo e comune senso del pudore), però poi abbino i colori, insomma, per uno straniero sarei un maestro d’eleganza!

                Gli stessi spagnoli, che tutto sommato non sono così dissimili da noi, vestono in modo un po’ sciatto. Non un pugno dell’occhio come gli americani, questo no, ma così, senza gusto, in modo abbastanza anonimo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Però non sopporto di avere la cintura non abbinata alle scarpe,”

                E i calzini lievemente spaiati? Tipo uno nero e l’altro grigio molto scuro?

                Oppure apparentemente uguali, solo di lunghezza diversa?

              • Peucezio scrive:

                L’altro giorno sono uscito coi calzini scocchiati, uno grigio e l’altro blu; per fortuna me ne sono accorto solo la sera, togliendomeli.

                Per fortuna era una situazione informale, una cantata e suonata in trattoria.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “E i calzini lievemente spaiati? Tipo uno nero e l’altro grigio molto scuro?
                Oppure apparentemente uguali, solo di lunghezza diversa?”

                Ma comprarveli tutti uguali?

              • Miguel Martinez scrive:

                “Ma comprarveli tutti uguali?”

                E dirlo alla lavatrice, di ricordarsi quale va con quale?

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                io lo farei.
                Solo che ogni volta che vado al negozio hanno due paia grige, un paio blu, due paia nere… non c’è modo di comprarsi, chessò, cinque paia tutte dello stesso colore.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Negozio sbagliato.

              • Z. scrive:

                Nel senso che dovrebbe prendere i calzini a noleggio anziché acquistarli?

                😀

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma no: deve andare dove c’è possibilità di acquistare in stock.
                Oppure scaglionare gli acquisti.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                hai ragione in effetti, solo che sono affezionato al mio negozietto di quartiere sotto casa.

                Sì, scaglionare sarebbe l’idea migliore. Poi per pigrizia mentale uno non lo fa…

              • Z. scrive:

                Aaaah, negozio nel senso di esercizio commerciale 😀

            • PinoMamet scrive:

              Chi h conosciuto studentesse americane che ti chiedono consiglio su come vestirsi per uscire “perché tu sei italiano”;

              chi ha conosciuto studenti israeliani (peggio, studentesse) che si mettono addosso palesemente la prima cosa che capita, anche dedicata all’altro sesso (peggio, studenti), perchè “daii tanto è ugualee, mi copre no?”

              chi ha visto le foto di un’amica carina trasformata in puttanone felliniano da un sedicente estetista mentre era in vacanza in un paese arabo…

              non sottovaluta il buon gusto degli italiani.

              E tuttavia, chi ha visto ragazzi italiani perdersi nel proverbiale bicchiere d’acqua di fronte alla più banale difficoltà;

              adolescenti italiani grandi e grossi, che si dan arie di bulli, piagnere come fanciulle ottocentesche per piccole ferite ridicole, giustamente derisi da un’amica cresciuta nella campagna moldava;

              genitori italiani di figli viziatissimi urlare frasi da film horror agli arbitri colpevoli di aver ostacolato (applicando il regolamento) il campioncino di famiglia;

              lo schermidore italiano (e parlo da appassionato di scherma) che getta via il fioretto e la maschera e si allontana dalla pedana capricciosamente per aver perso- meritatamente- una gara;

              Ma, in fondo peggio, molto peggio:

              chi ha sentito decine di bene informati universitari di sinistra parlare di “noi italiani” nei termini più insultosi e infamanti, lodando per partito preso culture di paesi in cui non avevano mai messo piede e non conoscevano neppure una parola;

              ecco una piccola autocritica sulla scientifica distruzione dei valori di lealtà, coraggio, autostima,
              (perché non apprezza veramente gli altri chi non apprezza sè stesso per primo)
              se la fa.

              • Z. scrive:

                Beh, se davvero il peggiore dei mali per cui dovremmo fare autocritica è quello di essere ingiustamente severi con noi stessi, vuol dire che stiamo benone…

                😉

              • PinoMamet scrive:

                Ti dirò, non trovo che sia un problema da poco.

              • Z. scrive:

                Seriamente, trovo sia uno dei molti lati negativi del voler sempre fare il teatro, i personaggioni, i battutisti.

                Spesso si sacrifica tutto al tentativo di fare impressione sugli altri.

                Altre forme di manifestazione dello stesso fenomeno, effettivamente, sono le spacconate web, il cosplay politico e gli insulti all’arbitro nelle partite per ragazzini.

                Forse il periodo che stiamo vivendo presenta caratteristiche che lo rendono più difficile per noi italiani. Non è sempre stato così…

              • Francesco scrive:

                Z

                non severi con se stessi, severi con gli italiani, gli “altri italiani” e solo per sottintendere “quanto siamo migliori noi”

                😉

          • paniscus scrive:

            Io porto i capelli lunghi (a parte il fatto che mi piacciono) per un motivo molto banale: che per portare acconciature corte bisognerebbe andare a farsi ritoccare il taglio dal parrucchiere almeno una volta al mese, e io non ho nessuna intenzione di sprecare tempo, soldi ed energie personali per un obiettivo del genere. Il parrucchiere mi vede non più di una volta all’anno, e va benissimo così.

            Aspettiamo di vedere come andranno le cose quando il naturale ingrigimento dei capelli farà il suo corso, ma per il momento resisto.

            E comunque, i colpi di sole biondi non mi avranno MAI.

            • PinoMamet scrive:

              I capelli lunghi in effetti da qualche anno vanno molto presso le studentesse, anche molto lunghi (sempre curati).

              C’è una grossa rinascita della femminilità “classica” dopo decenni di finte rapper e skater; alcune ragazze sono abbastanza rinascimentali o preraffaelite 🙂

            • Z. scrive:

              Credevo che il motivo fosse che tanto non li asciughi, quindi perché tenerli corti? 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Diciamocelo, in Italia per tanti anni appena facevi un fumetto (non parliamo un film!) con un eroe che magari sparava, subito era una cosa da fascisti, o i fascisti se ne appropriavano, a meno che l’autore non avesse avuto la pazienza di fare lunghi spiegoni ideologici…

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        “Ne consegue che la Destra odia l’avventura, il coraggio, l’immaginazione, l’invisibile, che deride cinicamente gli eroi.

        Ma la Sinistra si presenta come la Ragione del Progresso, come nemica anch’essa di ogni avventura, che deride il coraggio e teme l’Irrazionale e si presenta come la voce del Piccolo Uomo aggrappato ai suoi Diritti.”

        Bella sintesi in effetti!

        • Francesco scrive:

          mmmmmmmm

          la Destra deride qualsiasi aspirazione a cambiare e migliorare le cose, prigioniera del cinismo e della paura che alla fine la Sinistra mostri di avere successo e ragione

          la Sinistra soffre all’idea che qualcuno riesca a ottenere qualcosa battendosi individualmente per quello, senza passare per gli appositi riti e canali, che sono ben più importanti di qualsiasi singolo miglioramento si possa ottenere, terrorizzata dall’idea che il cancro dell’individualismo si diffonda

          alla fine vanno bene solo gli Eroi morti, sia alla Destra sia alla Sinistra, mentre grigi funzionari vivi detengono miserabili porzioni di potere

          • PinoMamet scrive:

            “a Sinistra soffre all’idea che qualcuno riesca a ottenere qualcosa battendosi individualmente per quello”

            ma non è vero.
            In pratica stai raccontando una versione elaborata di “è tutta invidia”.

            Alla sinistra le persone che si battono personalmente piacciono;
            non piacciono gli arroganti “fatti da sè”- coiè calpestando gli altri- che è una cosa diversa.

            • Francesco scrive:

              piacciono SOLO da morti (vedi Falcone) o se stanno molto molto lontano (tipo MLK)

              in casa danno fastidio e mettono a rischio il proprio posto, mica crederai che le guerre civili permanenti nascano da dissidi tra trotzkisti di centro e trotzkisti di sinistra?

  2. MOI scrive:

    Poi c’è il discorso “Kalergi-compatibile” sui (presunti) Migranti Climatici [sic] …

  3. Roberto scrive:

    “Gli esseri umani non sono mai stati più numerosi, più sani e meglio nutriti, più preservati dalle guerre, più informati, più in grado di togliersi gli sfizi più improbabili.”

    Il blocco liberista capitalista del blog lo dice da tempo

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma nessuno lo ha mai contestato. Solo che si tratta di benessere tutto pagato a debito…

      • Roberto scrive:

        Insomma….la risposta “non è vero c’è la crisi, tutti stiamo malissimo, guarda l’Africa che si svuota, non te ne accorgi perché hai la pancia piena” l’ho letta varie volte

        Sul resto sono d’accordo e aggiungo solo che il relativo benessere degli anni settanta-ottanta era tutto pagato a debito

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          No, l’Africa si riempie. Uno dei problemi è proprio questo.

          Quello che ti si rimprovera, invece, è di non vedere i primi scriocchilii del sistema.

      • Francesco scrive:

        su questo ho più di qualche dubbio, al massimo sarà benessere ottenuto bruciando il patrimonio e finito il quale non resterà che tornare alla vita di prima

    • Carlo scrive:

      “Gli esseri umani non sono mai stati più numerosi, più sani e meglio nutriti, più preservati dalle guerre, più informati, più in grado di togliersi gli sfizi più imporbabili”, sono d’accordo su quasi tutto (basti pensare che oggi non esiste più un solo paese al mondo in cui la speranza di vita sia sotto i 50 anni, mentre nel 2003 ce ne erano almeno 28) tranne sulle guerre: certo siamo messi meglio rispetto ai periodi 1914-1918 e 1939-1945, ma rispetto al Medio Evo e all’Età Moderna (con l’eccezione del periodo 1818-1648) non saprei: le guerre di oggi sono molto più distruttive di quelle del periodo pre-industriale (tranne quelle, come quella dei Trent’anni che duravano molto e comportavano carestie ed epidemie), è vero che non avvengono in Occidente (secondo l’OMS nel 2014 i morti in guerra erano per due terzi concentrati in tre soli paesi: Iraq, Siria e Afghanistan).

    • Francesco scrive:

      confermo!

  4. daouda scrive:

    pé mmo ciò no sbrago in testa che me diverto a ddà le capocciate alle porte che nun se devono aprì, dopo avé distribuito quel che pé l’antri è rubbà, a cazzo de fora sempre come inzegnava r commando calla sins 1883.
    Ora me fa male n pormone, che tanto alla fine basta uno che gioca e poi stai bbono: ma visto che è tutto apposto, gioco de novo puro io e sta frase che m’arimane, che scoro er lessico variopinto, che tanto ce lo sai che l’articoli tua li bypasso:

    “L’innocenza è cosa fragile, in un mondo corrosivo come il nostro, in genere basta cercare lavoro per perderla. Ma questo non vuol dire che non ci sia.
    Se tutti gli innocenti di questo mondo facessero la cosa giusta, il mondo sarebbe un posto migliore.
    Ma cosa possono fare gli innocenti?
    °°°
    Camminare insieme in tanti fa prendere coscienza di esistere, crea una forte condivisione, senza cui non si fa nulla; ma come le processioni non fermavano la peste, i cortei non cambiano il clima: la magia deambulatoria non funziona.”

    a) mondo corrosivo? Si chiama mondo adesso? E le merde come voi no? E come me?
    A coso…nascevi 110 anni fa eri splash mentre fra 110 anni eri puff , mamma mia quanta superstizione pé sta vita ao…

    b) basta esistere pé esse corrosi MM sti cazzi der lavoro pé campà e dell gente che pé forza de cose se deve vedé, nun fa r communista demmerda , perché gente come mme è abbituata a leggeve camuffati, no a legge che ve esponete ( soprattutto perché gli ostentatori fanno sempre na brutta fine, suggerimento personale, ma nun è che me frega )

    c) grazie per la lenzuolata…alla fine aruspa aruspa semo tutti bboni e cari…poi dici che dico che sei n farzo…ciò raggione!

    d) non esistendo l’innocenti è difficile stabbilire la cosa justa, che poi pure se fosse, stai sempre davero a parlà sbobba greve, raffinata, tipica dei malati come te visto che non ha senso.
    A Migué dacce r tribbunale che dice si o no quello si quello no giusto sbajato regolare disadattato…te sei libberale pé antro mica pé ste stronzate!

    e) non sarebbe un posto migliore perché tu tra Leibniz e Leopardi sei il solito cojone e cretino che non capisce che ragionare così crea quella merda che biasimi.
    Lasciamo perdere le retoriche, andiamo al sodo, tu sei merda tanto quanto l’infame che ti scopa in faccia il cane, leccandoti il cazzo, mentre ti regala 100 milioni di euro in mondo visione e tutti ti invidiano, tu, caso irripetibile…
    Ci siamo?
    Solo na cosa si può fà…banale MM…banale…perché io scrivo Te pé te e Me pé me…banale…invece te dico che devi solo campà.
    Li mortacci tua sei tarmente stronzo che te pare pure troppo! COMMUNISTA DEMMERDA!

    l’ultime frasi dopo i cerchietti non saprei proprio che dire. D’altronde Domine Iddio è veramente troppo tanto e troppo poco, rido proprio, che il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
    Eh si, deve proprio brucià tutto…quanto giubilo e goduria a vedere il Mahdi e Kalkin bruciare.

    p.s. economicamente il concetto di moneta fiat ha valore solo per chi ci crede nel senso che di certo i sistemi funzionano. Il problema è come al solito credere che uno possa accettare di essere l’uomo più ricco del mondo di carta igenica.
    Perché parliamo di fiducia appunto…e la fiducia si instilla o non si instilla? A regà…

  5. Marcosclarandis scrive:

    Per chi stiamo demolendo questo albergo
    intaccandolo dalle fondamenta fino al tetto
    cacciando via i suoi ospiti
    senza riguardo al rango
    invitandone altri sconosciuti
    ed altri esiliati da millenni
    é per mutarlo nella nostra reggia
    riassegnando stanze sale alcove gattabuie
    é per rancore versol’Architetto
    che lo edificò nascondendoci il progetto
    é per un impulso irrefrenabile
    radice reale della nostra autentica natura
    a scavalcare limite e del nuovo mai saziarsi
    abbiamo tra le mani tutti i mattoni elementari
    tratti ed estratti esalando fiati immani
    scavando cunicoli e voragini e lasciando
    aria da canicola e flutti ovunque da sconquasso
    stiamo presentendo forse nuova Terra e Cielo
    da eoni previsti per il cantiere cosmico
    ed ora pronti per l’inizio dell’appalto
    oppure siamo solo giunti al culmine
    di quella mania soltanto nostra
    di trasmutare tutto in merce e soldi
    non sapendo come fare l’inverso a perfezione
    chi si accomoderà nei vani rinnovati
    o si rifugerà nelle rovine abbandonate
    chi rimarrà estasiato nel guardarci
    dall’argenteo satellite chi ci penserà
    con marziana nostalgia senza possibile ritorno
    chi a distanze enormi pure per la luce
    di gente come noi sta immaginando
    e vorrebbe visitarci adesso anche nel tumulto
    nella polvere nel chiasso di questa landa
    diventata per noi locanda troppo stretta
    difficile rispondersi senza sospendere i lavori.
    Un saluto, Marco Sclarandis.

  6. MOI scrive:

    Ho scoperto che ieri han varato una nuova nave militare, la “Trieste” … a cosa servirà ? … L’ ha ordinata Soros per Open Arms ?! 😉

    • PinoMamet scrive:

      Mmm cioè, qual è il tuo punto?

      “non serve a niente, è una spreco di soldi del contribuente”

      oppure

      “la Marina deve affondare i barconi invece di salvarli?”

      Intendiamoci, nessuno dei due ha qualche fondamento
      (la nave entrando in servizio ne sostituirà due- che fanno quello che fanno le navi militari, di tutto il mondo;
      e la Marina italiana non può impedire l’immigrazione dall’Africa, e non intende trasformarsi in affondatrice di barconi per il sollazzo dei bar italiani).

      • Z. scrive:

        Moi si riferisce, credo, al fatto che si parlava di nave da adibirsi a fini umanitari…

      • PinoMamet scrive:

        Ma sì, lo si dice di tutti i mezzi militari, con l’idea di renderli più accetti all’opinione pubblica.

        Ovviamente non serve a nulla: chi ama le missioni umanitarie continua a odiare le spese militari, e chi ama le missioni militari continua a disprezzare l’opinione di quelli che considera “buonisti”.

        Ridotta a minimi termini pratici, la questione è così: la nave è molto grande e quindi può trasportare ruspe, tende, ecc. ecc.

        (Però è vero che questi mezzi- non ricordo se la portaerei Cavour, o la Garibaldi- sono stati utilizzati per aiuti/ricostruzione, per esempio dopo il terremoto di Haiti)

      • PinoMamet scrive:

        Ho letto prima l’articolo in merito su Repubblica, che ho trovato piuttosto confusionario: ci si stupisce che la nave possa avere anche un uso militare

        (titolo “La nave di pace che si trasforma in super-portaerei”… un po’ come fare un articolo su un carro armato e titolarlo “la ruspa per costruire parchi giochi che si trasforma in cannone”…)

        poi prosegue citando dei pattugliatori d’altura che sarebbero poco armati, e quindi (???) inadatti ai compiti umanitari…

        • MOI scrive:

          … la “logica” , se così si può dire, è proprio codesta 😉 !

        • Francesco scrive:

          speravo che Repubblica stesse facendo qualche sforzo per accreditarsi come giornale decente

          dopo tutto vivo nella città governata dai lettori di Repubblica …

          🙁

  7. MOI scrive:

    Be’, sì… più o meno : se deve essere una specie di mega-ospedale galleggiante, perchè “a forma di” portaerei ?!

    • PinoMamet scrive:

      da quello che leggo, la pia storiella dell’ospedale galleggiante è uno dei parti creativi e favolistici del precedente capo di governo, che aveva notevole talento supercazzolistico
      (affinato negli anni fiorentini, a quanto si apprende sul blog)

      è sulla lunghezza d’onda dei bambini dell’Expo che cantano “siam pronti alla vita”: riconosco lo stile.

      che qualcuno possa davvero aver creduto che si spendessero tutti quei soldi per fare una specie di ospedale-centrale della protezione civile da mandare in giro nei sette mari, affidandolo alla Marina militare , sfida la mia comprensione dell’animo umano.

      • Z. scrive:

        Allora non era il precedente capo di governo, era quello ancora prima!

        Ma soprattutto, cosa avevano messo al posto di “stringiamci a coorte”, per conservare la rima? Chessò, “scrocchiamo le dita”?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Mi pare che la rima fosse saltata

          • Z. scrive:

            Peccato. Pensa quanto sarebbe stato bello “scrocchiamo le dita/siam pronti alla vita”.

            O forse ancor meglio: “scrocchiamci le dita/siam pronti alla vita”.

            • PinoMamet scrive:

              Sicuramente “scrocchiamci” vale quanto “stringiamci” 😉

              ma è il prosieguo che mi perplime:
              “siam pronti alla vita, l’Italia chiamò”

              perché, se non chiamava non erano pronti?
              Chi non è pronto alla vita??
              C’è bisogno che venga l’Italia, a suonarti il campanello sotto casa??
              Non ha senso.

              • Z. scrive:

                Certo che ha senso!

                Siam pronti alla vita, a coniugare modernità e tradizione, allegria!

                Basta professoroni, basta gufi! scrocchiamci le dita, siam pronti alla vita, siam pronti alla vita, evviva l’Expo!

      • PinoMamet scrive:

        Immagino che Renzi- dopo aver affidato un cospicuo numero di succosi appalti a Sauron e Saruman- avrebbe convinto gli hobbit a desistere dalla retorica violenta e a celebrare la vita unendosi in una tavola comune di discussione e perché no anche di degustazione gastronomica delle nostre eccellenze con la rappresentativa degli Orchi…

        per tornare a Tolkien.

  8. Peucezio scrive:

    Di primo acchito,
    si conferma l’asse Italia-Est Europa-Mondo anglosassone contro l’Europa occidentale.
    In Francia la Le Pen va bene, è prima di un’incollatura, non sfonda insomma, la Germania è quella che è, la Spagna lasciamo perdere, in Austria è successo quello che sappiamo…
    Invece in Italia Salvini trionfa ben oltre le aspettative (io temevo seriamente una flessione importante) e la Meloni va benone; in Inghilterra Farage trionfa, in Ungheria Orban supera con un buon margine la maggioranza assoluta.

    Tenendo conto che per il resto, nel mondo, c’è la Russia di Putin, la Cina che è sovranista di suo senza bisogno di etichettarlo, negli USA c’è Trump, in America latina Bolsonaro… Insomma, l’Europa occidentale (di cui l’Italia non fa parte) resta l’unico buco.

    Meglio così: voglio un’Europa divisa, non unita nel sovranismo: se il sorvanismo serve a unire, che sovranismo è! 🙂
    Ma, insomma, al di là delle battute e delle mie preferenze personali, è un po’ una costante storica la mancata piena omologazione dell’Italia all’Europa occidentale, il che è molto interessante.

    • Peucezio scrive:

      Habsburgicus,
      tu che ne pensi?
      Sei stato il primo a farmi intuire che il mondo anglosassone è meno peggio dell’Europa (diciamo a ovest dell’Oder e a nord delle Alpi) – e quando lo dicevi prendevo affettuosamente la tua per una fissazione filo-anglosassone, ma ci hai visto lungo e avevo torto io – e ora lo schema si riconferma: ovest e est contro Europa, come ai vecchi tempi, solo che stavolta
      1) i buoni stanno ai lati e i cattivi – tedeschi più di tutti – in mezzo,
      2) l’Italia non risponde allo schema e sta ancora dalla parte giusta (moralmente, s’intende).

      Con ciò, sarebbe sbagliato trascurare del tutto la componente sovranista in crescita nell’Europa occidentale (tra l’altro mi dicono che Vox in Spagna, che ha avuto un cattivo risultato alle europee, è andata però molto bene, contro le aspettative, a livello amministrativo), però, insomma, avanza molto lentamente ed è ancora lontana dall’essere veramente egemone.

      E inoltre c’è sempre il rischio che nel mondo anglosassone, che ha ancora un milione di pecche, questa tendenza sia effimera e che in quello est-europeo possa un giorno declinare in virtù dell’occidentalizzazione culturale, del consumismo, del benessere, ecc.

      Comunque siamo in uno scenario geopolitico, ma, ancora di più, geo-sociologico e geo-ideologico (perdonatemi i neologismi) molto interessante e nuovo.

      E’ un momento di identitarismo (già da diversi anni).
      E – e questa cosa sono mesi se non anni che cerco di farvela capire – l’Europa elitaria e progressista (così come i liberal statunitensi) non è in controtendenza a questo: si tratta del recupero di una tradizione di matrice illuminista che comunque, nel bene e nel male (più nel male) ha caratterizzato la storia e l’identità europea. E viene recuperata proprio contro gli altri identitarismi: quello islamico, quello confuciano cinese, quello cristiano orientale e quello fondamentalista protestante anglosassone.

      E’ il motivo per cui negli anni ’80-’90 vi era un progressismo razionalista pacato, scevro da scomposte pulsioni anticlericali, pluralista, rispettoso dell’alterità, con elementi di neoconservatorismo moderato che venivano pienamente integrati in quella logica di tolleranza generale in cui gli aspetti violenti e integralisti della cultura progressista (e a tratti sanguinari: negli anni ’70 usavano anche le spranghe e la P38; a questo almeno in Italia non siamo ancora tornati grazie al cielo) erano stati fortemente temperati, mentre oggi il progressismo si presenta di nuovo in forme violente, arroganti e anche semplificatorie e rozze (con una caduta del livello culturale e della qualità intellettuale delle sue produzioni):
      in quel momento l’Occidente era egemone in modo assoluto, il blocco dell’est si stava sfaldando e nessuna alternativa geopolitica sembrava all’orizzonte.
      Oggi costoro si sentono accerchiati e rispondono così.

      L’altro versante del recupero identitario, è quello identitario vero, non alla rovescia (insomma, prima dell’Illuminismo qualcosina in Europa c’è stato storicamente, qualche cattedrale si è fatta, qualche castello, qualche monastero…).
      Ma è interessante la polarizzazione cetuale dei due identitarismi culturali: quello illuminista è relegato ai ceti più istruiti (i semi-colti; i veri colti, come sempre, non sono categorizzabili) e quello “cristiano” (in senso lato, cioè quello che si rifà all’Europa storica, pre-illuminista: in fondo il contadino antiabortista dell’Alabama e il “tamarro” di Sesto San Giovanni che vota Salvini col rosario sono questo: comunitaristi preilluministi, che non sapranno nulla delle cattedrali, certo, ma sanno che gli islamici ci vogliono rompere il cazzo e i laureati sono una massa di depravati fancazzisti parassiti).

      Poi c’è da dire che il tema religioso si declina in modo radicalmente diverso in Europa e negli Stati Uniti: da noi c’è una secolarizzazione profondissima a tutti i livelli (i capi politici populisti agitano simboli cristiani, ma all’elettore medio non è che freghi granché: li vota probabilmente per altri motivi); in America, soprattutto in quella rurale e popolare, la religione permea tutto, ha un ruolo centrale nell’immaginario collettivo, nella sensibilità, nelle scelte etiche (nel bene e nel male), nel modo di sentirsi al mondo.

      Da noi questo non succede anche perché sia la Chiesa Cattolica, sia quelle protestanti nei paesi germanici, non solo ha abdicato al ruolo di essere punto di riferimento morale, ma addirittura è organica al progetto di secolarizzazione, in quanto il concetto è che si deve attingere a una fede individuale contro ogni valenza sociale o comunitaria del religioso, perché l’oggettivazione del cristianesimo nella società sarebbe un male, una contaminazione. Ciò conduce ovviamente all’irrilevanza, che in America Latina si esprime nel successo travolgente dei pentecostali (che invece ragionano all’opposto) a scapito del cattolicesimo e da noi nella mera secolarizzazione, finché non arriverà qualcuno in grado di capitalizzare lo spazio creato da questo ritiro (che, in condizioni normali dovrebbe essere la Chiesa Cattolica stessa, se compisse un giro a 180 gradi, ma potrebbe essere chiunque, compreso l’ultimo, più folcloristico e improvvisato capo-setta o persino, nella più tremenda delle ipotesi, l’Islam).

      • habsburgicus scrive:

        @Peucezio
        Sei stato il primo a farmi intuire che il mondo anglosassone è meno peggio dell’Europa (diciamo a ovest dell’Oder e a nord delle Alpi)

        mi fa molto piacere che le nostre discussioni siano state stimolanti (e confido che sia possibile riprenderle presto !)
        in effetti è meno peggio
        il mondo di destra italico (dico così per capirci, tu e io sappiamo bene che molti in quei milieux rifiuterebbero con orrore tale etichetta :D) deve liberarsi dal complesso del 10 giugno 1940 !
        vale a dire, se l’Inghilterra fu nostra nemica allora (e le dichiarammo noi la guerra, non il contrario..ok, lo so, c’è il rapporto Pietromarchi ecc ecc ma ora non ci interessa) e se gli USA ci sconfissero nel 1943, ciò non significa che dobbiamo odiarli in saecula saeculorum 😀
        OGGI, la nostra strada, non facile, sta nell’amicizia con le forze nazionali e britanniche del Regno Unito (brexit !) e con i “true Americans” trumpiani e bannoniani oltre-Oceano..
        vale a dire, non dobbiamo vedere come nemici USA e Gran Bretagna nel loro complesso, ma solo certi circoli USA e certi circoli britannici e in questo possiamo contare sull’appoggio di TANTI americani e britannici !
        anche perché sono molto più healthy la Gran Bretagna e gli USA chessò, di una Spagna, ormai alla frutta
        là il sinistrismo più deteriore è penetrato negli spagnoli..non solo di Franco resta nulla bensì pure di un orgoglio nazionale vi è poca traccia (tu non sarai d’accordo perché per ragioni di famiglia conosci un’ALTRA Spagna, purtroppo minoritaria) ! solo Spagna, Portogallo e Grecia (insieme all’Irlanda che però è ricca e il LUX che dell’Europa ci vive) “sfuggono” alla rinascita nazionale paneuropea ! e ciò fa riflettere

      • habsburgicus scrive:

        1) i buoni stanno ai lati e i cattivi – in mezzo,

        hai colto il punto essenziale !
        e pensa che in certi ambienti di dx, solo perché nei 1940′ la Germania era nostra alleata, sostengono che bisogna, nonostante tutto, stare con la Merkel contro la “perfida Albione” 😀 siano ormai a livello di patologie 😀 😀 😀
        e infatti ‘ste teorie si trovano solo su fb 😀 😀 😀
        (se vuoi, in pvt, ti indico pure le bacheche così chiedi loro l’amicizia, leggi e ti fai qualche risata :D)

        • Peucezio scrive:

          No, per carità, se no li mando a quel paese! 🙂

          E’ come quelli che sono filo-ucraini perché là ci sono i nazisti.

          Il mondo anglosassone ha mille pecce, ha un’egemonia che ci schiaccia, ne siamo una colonia, ecc.
          Però non è neanche un blocco monolitico e se può difenderci da guai peggiori, tanto di guadagnato.
          Io non posso non pensare che in Aalabama ora c’è una legge antiabortista più restrittiva di tutte le legislazioni europee a me note.
          Oggi cioè gli USA non sono più alla testa del progresso, ma hanno forti componenti regressive. Invece l’Europa occidentale non si vede nulla di ciò, tranne appunto qualcosa in Italia, ma ce ne vorrà per avere legislazioni simili su questi temi.

          • mirkhond scrive:

            C’è anche la mancanza di stato sociale nei vostri Usa che tanto vi fanno brillare gli occhi.

            • Peucezio scrive:

              A me??
              A me mi fanno schifo!

              Dico solo che l’Europa occidentale li ha superati quanto a depravazione.

            • Peucezio scrive:

              Che poi è la stessa matrice etnica.
              Non capisco perché l’uomo germanico, appena attraversato l’Oceano, avrebbe avuto una mutazione antropologica e sarebbe diventato peggio di inglesi, olandesi e simili.

              • Daouda scrive:

                Parlare del mondo anglosassone deve riportare alla anomalia di quelle terre che non sono propriamente indoeuropee.

                Inoltre gli pseudo ebrei e gli aristocratici inglesi sono stati fusi più o meno.

                Per quanto riguarda i tedeschi la latitudine magari c’entra ma è il guazzabuhlio dei contatti con diverse realtà che forse può spiegare queste cose

              • Daouda scrive:

                “1) i buoni stanno ai lati e i cattivi – tedeschi più di tutti – in mezzo,
                2) l’Italia non risponde allo schema e sta ancora dalla parte giusta (moralmente, s’intende).”

                Fermo restando che Hitler ha giocato per londra e per i soviet…

                Ma il problema è che Germania vuol dire Russia e Russia vuol dire bolscevismo.

                Se guardi aglianhlosassoni poi, io che ho amato gli stuart , i sindacati inglesi oppure la Old Right statunitense, si può certo dire che la UE fa schifo ma insomma sempre loro sono, sempre i soliti liberal fabianisti.
                Stanno meglio in che senso poi?
                Perchè escono dall’Europa gli uni, ed hanno Trump gli altri?
                Cazzo ao andate alla grande eh.

                È che ignorate la morsa a tenaglia.
                Voi ancora nun avete capito a che cazzo serve l’Europa.

                Ad ogni modo…na cazzata…la mafia nigeriana da dove viene? Di chi fu colonia?

                La Francia poi e da quando ci stava quella merda di De Gaulle che è diretta dai sovietici.
                Proprio nel momento in cui si doveva essere atlantisti davvero…quelli fanno i froci ( mentre intanto cercavano di gestire la pseudo decolonizzazione ) anche se d’altronde l’alleanza occulta anche negli Usa già dai 60 spadroneggiava , neocon troskisti compresi.
                Se me deve dispiacè me dispiace pe gli Usa red necks, pe quelli che purtroppo subiranno qualche trauma fra i prossimi decenni.

                Io fossi in voi controllerei sempre le Filippine e tutti beni che ciànno appizzato.

          • Daouda scrive:

            Farage è un pupazzo sionista.

            Dovete tenerlo a mente.

            Per quanto riguarda gli italici io sostengo da sempre che il nostro popolo sia presuntuoso, individualistissimo, pigro.
            Ma due sono i difetti fondamentali che ci fanno traditori: perbenismo e servilismo.

            Il problema stilistico che accennavate sta qui.
            Inoltre non credo che l’Italia sia un paese femminile, ma che da sempre abbia trovato equilibrio fra i due poli sessuali

            • habsburgicus scrive:

              Farage è un pupazzo sionista.

              embé ?
              anche qui vale il discorso di prima, l’assolutizzazione delle categorie storiche 😀 Inghilterra nemica nel 1940, dunque nemica sempre 😀 non è detto, neppure nel caso che citi tu
              non dico che debba scoppiare un grande amore :D, ma insomma, chi l’ha detto che rebus sic stantibus non si possa andare d’accordo ? 😀 magari trovando un modus vivendi contingente anti-arabo 😀 😀 e già lo si sta facendo 😀 dunque il discorso di quelli (non facciamo nomi, pensate voi a chi volete) che dicono “si, ma X, é andato là [noto Stato] e bacia loro il deretano* :D” è aria fritta ! importa che X faccia bene, o non troppo male, tutto il resto non conta..ci vuole troppo a capirlo ? 😀

              *che poi, da un altro punto di vista (è tutto relativo :D) lungi da essere qualcosa di “indegno” il “baciare il deretano” è invece qualcosa worthy enough 😀 😀 quelle escort che fanno anche il rimming (altro nome per dire proprio quello 😀 :D), e non sono tantissime, non solo sono ricercate dagli amanti del genere (legge della domanda e dell’offerta :D) ma ne approfittano per chiedere supplementi astronomici 😀 😀 😀 praticamente sborsabili solo da quelli della sinistra al caviale 😀 😀 😀 che però talora preferiscono i trans 😀 😀 😀

              • habsburgicus scrive:

                @Daouda
                (in sintesi)
                l’obiezione che tu poni quindi non è corretta…
                risposta popolaresca al “ma Farage ecc ecc” ” è chissenefrega” 😀

            • PinoMamet scrive:

              “Per quanto riguarda gli italici io sostengo da sempre che il nostro popolo sia presuntuoso, individualistissimo, pigro.”

              Ma ha anche dei difetti!
              😉

            • Daouda scrive:

              No no è correttissima invece perché Farage è contro il suo popolo.
              L’uscita dell’inghilterra dalla UE è necessaria per favorire la casa comune europea di Gorbaciov.

              Forse non comptendi che i comunisti come Orban lavorano per la distruzione dei propri popoli, e che giust’appunto i comunisti stanno genericamente, oggi, a destra.
              Questo perché del comunismo non avete capito un H e voi ragionate in tempi di decenni, quando ci vuole una mentalità secolare ( ahahhaha ).

              Inoltre avete anche voi la superstizione della vita e non volete ammettere che perdemmo ben prima della rivoluzione francese sia finanziariamente che strategicamente, anzi la rivoluzione francese ha levato lo stantio.
              Quale epoca migliore per vivere oggi contro tutti, davvero, e credere e confermare sè stessi nella Fede?
              Chi si sposasse davvero oggi, per dire, e se scrivo davvero intendo non solo che il sacramento sia inesistente come nell’80% dei casi, ma che poi come il mondo dice lo sposalizio tombi l’amore e l’onore della coppia invece esso diverrebbe per chi davvero si sposa la porta per il paradiso perché si segue DIO da prima e dunque dopo a maggior ragione.

              Ed è inutile che ripeta che il cardinal Burke, per esempio, ha tutti i sintomi del “comunista” come l’arcivescovo di Mosca e quello di Costantinopoli ( sappiamo tutti che i patriarcati sono 4 no? ).

              Io dico sionismo per dire un emblema, ma a conti fatti la morsa a tenaglia fabian-bolscevica continua imperterrita.
              E ricordo a tutti che dire sionismo vuol dire antigiudaismo.

              • Daouda scrive:

                Non dovete fermarvi alla protezione dei confini e delle identità ora, né al fatto che magari qualcuno si miscuglia e qualvuno invece no, tra 20 anni.
                È del tutto irrilevante.

                Ci sono talmente tanti temi e disagi sul piatto che provare ad analizzarli è stupido, perché sappiamo tutti che non sono risolvibili.

                La questione è sempre la stessa: è vero che ci saranno problematiche serie sempre di più a lungo andare, ma la questione è sempre “pace e sicurezza”.
                I liberal dovreste sapere bene che al momento del rovesciamento, sono i primi da far fuori, gli altri essendo già stati assassinati da tempo.

                Ci sono pochi luoghi dove scappare, e non si vhiamano stati ma selve. Ma infondo che si scappa a fare?

              • Daouda scrive:

                Ovviamente tutto ciò non mi vieta di dire che spero che la NATO duri il più possibile così com’è.

                Perché per me non è un problema di simpatia/ antipatia ma di fasi e spazi di gioco.

                Non è che se la GB rimanga in Europa cambi molto, anzi

    • PinoMamet scrive:

      Non ho capito tanto del resto dell’intervento (per limiti miei) e di quello che ho capito non credo di essere d’accordissimo, ma su questo punto sì:

      “i capi politici populisti agitano simboli cristiani, ma all’elettore medio non è che freghi granché: li vota probabilmente per altri motivi”

      mi pare che sia vero, e che lo sventolio di crocefissi e rosari sia derivato non dalle parrocchie o dai ricordi di infanzia, ma dallo scopiazzamento di robe americane viste in TV:
      il bravo americano televisivo va in chiesa (Ned Flanders…) e allora il politico populista italiano si presenta come si immagina che debba essere un bravo cittadino.
      La realtà che copia la finzione, come al solito.

      Poi c’è un altro aspetto, cioè che il populista percepisce il Papa (che pure a modo suo è piuttosto populista) come “troppo a sinistra”, e allora si mette in testa di prenderne il posto:

      tanto ormai tutti straparlano di tutto, l’elettricista spiega al primario che i vaccini non funzionano e l’ortolano insegna al pilota di linea che la Terra è piatta.

      Poi succederà, appunto, che la realtà vera prenderà ispirazione da quella finta, e magari nascerà un Lega “cattolica”
      (ma a dire il vero ci aveva già provato la Pivetti: inutilmente, il Cattolicesimo è universale per definizione, i sovranisti al massimo possono essere protestanti).

      • Peucezio scrive:

        Beh, no: basta aspirare appunto a una sovranità universale.
        In fondo il cattolicesimo non è forse la sovranità morale di Roma sull’ecumene cattolica?

      • Peucezio scrive:

        Per il resto,
        non ci avevo pensato: può anche essere che lo sventolare il rosario sia un’imitazione di modelli americani (molto cattolicizzati: i protestanti di fronte a tutto ciò che ha a che fare con Maria reagiscono come le streghe con gli agli).
        D’altronde è capitato altre volte che una rinascita della cattolicità sia partita sotto l’impulso di modelli esterni a Roma e all’Italia, pensa solo al periodo carolingio.

        Inoltre ci sono caratteristiche strutturali che accomunano l’Italia agli Stati Uniti e la distinguono dall’Europa: l’italiano per temperamento in molte cose è più vicino al nordamericano che al plumbeo europeo continentale. Non vi è vicino quanto al puritanesimo, ma lo è quanto a certi tratti di esuberanza e socievolezza. L’americano mi dà di chiassoso, chiacchierone, confusionario, un po’ come l’italiano del popolo.
        Aggiungici un forte individualismo. Tutte caratteristiche declinate in forme diverse nei due popoli, sia chiaro.
        Insomma, se per decenni in Italia è stato forte il mito americano, mentre non mi risulta ci sia mai stato, almeno a livello popolare, un mito elvetico, tedesco o norvegese non è un caso.

        Quindi non penserei a una mera importazione passiva di modelli dalla nazione egemone alle colonie ormai completamente spogliate di ogni loto retaggio e tratto peculiare.

      • Peucezio scrive:

        Ma davvero non ti è chiaro il resto?

        Non fare pure tu come Z.! Siete ragazzi molto intelligenti, anche se fate finta di no! 😛 😀

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “(ma a dire il vero ci aveva già provato la Pivetti: inutilmente, il Cattolicesimo è universale per definizione, i sovranisti al massimo possono essere protestanti).”

        Ma poi, insomma, dobbiamo stare attenti a non essere unilaterali.
        Effettivamente la storia italiana va nel senso che dici tu: quando è nato un nazionalismo italiano è stato contro la Chiesa.
        Ma pensa alla storia spagnola. La Spagna ha incarnato lo stato nazionale cattolico per definizione. E senza nessuna contraddizione.
        E lì nazionalismo e cattolicesimo sono andati a braccetto strettissimo, tanto che durante la guerra civile i preti benedicevano i carri armati di Franco.
        Non dico che ci sarà un successore di papa Francesco che benedirà quelli di Salvini (che non credo che mai ne avrà, né ne avrà bisogno), ma, insomma, il nazionalismo non è affatto incompatibile con l’universalismo cattolico.

        E’ interessante semmai la deoccidentalizzazione della Chiesa che Caracciolo e quelli di Limes attribuiscono, non senza fondamento, a papa Francesco, ma che si ritorcerà contro di lui e gli altri modernisti, perché il clero e i fedeli degli altri continenti sono molto più conservatori di quelli europei.
        Bergoglio è l’ultimo guizzo del cristianesimo europeo ed è a metà di un guado fra la scristianizzazione dell’Europa e l’ondata terzomondista, guado in cui è destinato ad annegare, perché non può approdare alla scristianizzazione, ma è troppo progressista, europeo (la borghesia rioplatense è più europea di Amsterdam…) e moderno per l’ondata terzomondista.

        • habsburgicus scrive:

          il nazionalismo non è affatto incompatibile con l’universalismo cattolico.

          infatti
          Polonia…Lituania….financo vecchia Irlanda
          diciamolo (come vide lucidamente mi pare don Calcagno o qualcuno del suo ambiente di preti nazionalisti e poi pro-RSI), per l’Italia è stata una disgrazia-certo, spiegabile storicamente.che non sia stato possibile avere un clero nazionale
          un prete francese e spagnolo era francese e spagnolo OLTRE a essere cattolico..solo da noi si pretese che la cattolicità facesse premio sull’universalità !
          pensiamoa lla II GM…Pio XII dovette giustamente essere il Padre della Cattolicità (e oggi pure lo criticano e lo diffamano !)..ciò però impedì al notsro clero di favorire l’Italia
          quando nel maggio 1943, o giù di lì, ci fu il devastante bombardamento nemico di Grosseto e il vescovo fece dichiarazioni anti-anglosassoni (tanto da scrivere un articolo sul volume “Perfida Inghilterra che poi non uscì, o comunque non fu diffuso, perché ci fu il XXV luglio), l’Inc Aff USATittman protestò in Vaticano e la Santa Sede silenziò il vescovo ! e dal punto di vista del Vaticano non a torto !
          quale era il nocumento per noi ?
          che, per dire, un vescovo USA o francese poteva dir tutto e il Vaticano poteva legittimamente dire “non mi rappresenta”
          invece in Italia c’era confusione, e il vescovo di Grosseto rischiava di apparire la voce del Papa..che, nella scelta fra compiacere noi (in fase calante) e gli anglosassoni (in forte ascesa), sacrificò gli interessi nostri !
          invece, qualora fosse esistita, una Chiesa nazionale italiana (come in Francia quella gallicana), con un suo Primate, le sue eventuali dichiarazioni non avrebbero impegnato il Papa..e avrebbe perciò potuto fare molto in nostro favore senza compromettere il Vaticano che avrebbe continuato a fare la sua politica !
          ciò sarebbe stato più in linea anche con i Patti Lateranensi dell’11/2/1929
          e così disse quel gruppo di preti..che finì scomunicato 😀

          • mirkhond scrive:

            “invece, qualora fosse esistita, una Chiesa nazionale italiana”

            Sarebbe comunque entrata in contrasto col Papa, che è sempre stato il primate d’Italia.
            E Roma e l’Italia sono locali e universali, non nazionali.
            Questa è la specificità italiana che non ha uguali nel mondo.
            Averlo voluto ignorare nell’800 e fino al 1945, ha portato ai disastri che conosciamo.

            • habsburgicus scrive:

              lo so…
              ma per noi è male lo stesso :D….è una fatalità storica, siamo d’accordo, ma ammetterai che è un grande vulnus
              da cui non si può uscire se non, come fai tu, negando l’opportunità di un’Italia unificato..e pochi, anche simpatetici ad alcune tue idee, vorranno spingersi so far, così lontano !

              • mirkhond scrive:

                “ma per noi è male lo stesso”

                Per me è provvidenziale, visto che se non ha impedito, ha almeno molto attenuato gli eccessi del nazionalismo che hanno colpito tanti paesi, anche molto vicini a noi.

              • Peucezio scrive:

                Eppure tu un nazionalismo duosiciliano lo vedresti con favore 🙂

              • mirkhond scrive:

                Un nazionalismo napoletano prego. :).
                La Sicilia è un’altra nazione.
                E comunque il “nazionalismo” che auspico io non sarebbe imperialista e suprematista, ma in pace con tutti, specialmente coi vicini mediterranei.

              • Peucezio scrive:

                Eppure tu sai bene che non è mai esistito un “Regno di Napoli”, bensè sempre uno di Sicilia.

              • mirkhond scrive:

                Sbagliato, perché dal 1371 il Regno di Sicilia continentale, chiamato anche Puglia, cominciò ad essere chiamato Regno di Napoli.
                Poi nel 1816, Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia riunificò i due regni dando vita all’unico Regno delle Due Sicilie.

              • Peucezio scrive:

                Ma sei sicuro di questo?
                Ti riferisci al nome ufficiale, non quello usato dagli storici?

                Io sapevo che era un po’ come l’impero bizantino, che non ha mai chiamato sé stesso così, ma sempre impero “romano”.

              • Peucezio scrive:

                https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Napoli

                Ma qui invece dice l’esatto opposto:
                http://www.treccani.it/enciclopedia/regno-di-napoli/

                In effetti tenderei molto di più a fidarmi della Treccani che della “sacra Wiki”.

              • Peucezio scrive:

                Ma resta la domanda: quelli della voce di Wikipedia dove cavolo hanno tirato fuori ‘sta cosa?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il titolo regale era quello di Sicilia: Napoli non faceva regno.

              • Peucezio scrive:

                Allora ci ha ragione la “sacra wiki” di ritvaniana memoria!

              • mirkhond scrive:

                Leggi più sotto cosa dice in proposito il Lessico Teccani.
                Il titolo di Regno di Napoli, se diventa ufficiale solo nel 1759, di fatto era utilizzato da molto prima.

              • habsburgicus scrive:

                sino a fine Settecento sulle moneta c’era scritto
                UTRIVSQVE SICILIAE REX
                ovvero Re dell’una e dell’altra Sicilia
                ufficialmente esisteva solo
                il Regno della Sicilia al di là del Faro (la Sicilia “vera”)
                il Regno della Sicilia al di qua del Faro, cioè quello rimasto agli Angioni a Caltabellotta (1302), vale a dire il Mezzogiorno continentale
                Regno di Napoli non era nei documenti ufficiali
                nel 1816 ci si limitò a cambiare il titolo in
                UTRIVSQVE SICILIAE REGNI REX
                Re del Regno dell’una e del’altra Sicilia
                dunque NON più due Regni, bensì un solo Regno
                Napoli ufficialmente non compare
                almeno ciò è quanto so io 😀

      • PinoMamet scrive:

        “Ma pensa alla storia spagnola. La Spagna ha incarnato lo stato nazionale cattolico per definizione. E senza nessuna contraddizione.”

        Ma per forza: la Spagna è cattolica, i non cattolici li ha convertiti o li ha bruciati 😉

        l’Italia no: l’Italia è cattolica romana, (ma anche di rito greco, mal visto dai vertici “latini”); è valdese; è ebrea.
        Soprattutto le identità non cattoliche, compresa quella laica, sono forti nel Centro Nord e Nord specialmente, che è stato il motore economico e in gran parte anche culturale dell’Italia moderna.

        M, ancora più importante, l’unità d’Italia nasce in chiave anti-cattolica e anti-romana (nel senso di pontificia), contro anche i francesi protettori del Papa:
        la vendetta di Desiderio, insomma 😉

        I cattolici italiani perciò non potevano dire, come quelli spagnoli, “i veri italiani siamo noi!”- (anche se comunque ci provano, con l’idea dell’identità del cattolicesimo con il popolo dei semplici)-
        giocano molto di più la carta antinazionale:
        dicono che gli piace Roma universale, che Roma è troppo grande per l’Italia (ma in realtà pensano alla piccola e asfittica Roma papalina, e vorrebbero che soprattutto gli italiani- gli altri, chi li conosce- fossero un popolino di chiesolanti).

        • MOI scrive:

          Mi sa che qui han ragione Peucezio e Habsburgicus : Franco ha “freezato” (… anche se soprattutto Peucezio giammai userebbe questo termine !) una De(!!!)Cattolicizzazione già In Fieri ma da mò 😉 …

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          sull’Italia hai sostanzialmente ragione e l’avevo detto a priori.
          Ma non so se c’entra la presenza di altre religioni (che comunque sono marginali).
          Quanto ho detto della Spagna vale pari pari per la Polonia (che prima di Hitler aveva tipo il 20% di ebrei e ancora adesso non sono una minoranza trascurabile); vale per l’Irlanda (che però, come la Spagna, si sta scristianizzando e diventando un puttanaio), dove ci sono rilevanti minoranze anglicane, che hanno avuto un ruolo fondamentale anche nella storia culturale irlandese (pensa a Yeats, tanto per dirne uno).

          E circa l’Italia, le cose possono anche cambiare. Allo stato è improbabile, ma la storia è sempre una realtà aperta.

        • PinoMamet scrive:

          Sono marginali per modo di dire… il Risorgimento in un certo senso l’hanno fatto loro, i laici, gli anticlericali e persino gli ebrei (ignoro la presenza valdese tra i Mille, che sospetto notevole almeno per provenienza geografica).

          Mentre in Irlanda e in Polonia il Cattolicesimo serviva da bandiera nazionale contro popoli diversi, anche per lingua, e odiati.

          • mirkhond scrive:

            Erano pur sempre minoranze, quelle che hanno fatto il risorgimento italiano.

          • Peucezio scrive:

            I laici e gli anticlericali non c’entrano: sono cattolici come origini che hanno opinioni personali diversi. Mica sono altre confessioni religiose.

            Sul ruolo degli ebrei: brutto complottista antisemita!!! 😀 😀 😀

          • PinoMamet scrive:

            Ma che c’entrano le origini?? Importa quello che uno pensa e crede: e in Italia, una parte notevole della popolazione (molto notevole, qua) non si riconosceva affatto nella Chiesa, anzi, la vedeva come il fumo negli occhi.

            E l’unificazione stessa dell’Italia è stata fatta a discapito e malgrado la Chiesa cattolica, che infatti ha anche impedito ai cattolici di partecipare alla vita politica per un po’, prima di capire che non le conveniva.

            Cioè, proprio il contrario della Polonia e dell’Irlanda!
            (nella quale ultima, sì, ci sono i protestanti: infatti si sono divisi in due parti e hanno fatto a fucilate fino all’altro ieri…)

            Sul ruolo degli ebrei nel Risorgimento, è curioso come la stessa cosa possa essere vista in maniere diametrlmente opposte.

            In genere gli antisemiti la presentano come “gli ebrei potenti che complottano dietro le quinte in odium Christi”;

            in realtà è molto più semplice: gli ebrei italiani hanno partecipato volentieri al Risorgimento, perché era una delle prime occasioni in cui potevano fare i soldati (o i garibaldini) al pari degli altri, e perché preferivano lo stato dei Savoia, nel quale lo Statuto albertino gli riconosce (idem per i valdesi) pari diritti degli altri cittadini, alla Roma papalina del “caso Mortara”.

            • mirkhond scrive:

              “e in Italia, una parte notevole della popolazione (molto notevole, qua) non si riconosceva affatto nella Chiesa, anzi, la vedeva come il fumo negli occhi.”

              Da quando esattamente, per quello che ti risulta?

              • PinoMamet scrive:

                Questa è una domanda interessante alla quale su due piedi non saprei rispondere… ci penserò!

              • Peucezio scrive:

                Io direi dall’Illuminismo.
                Un pochino anche da prima, diciamo dalla Riforma, ma in realtà da sempre: l’italiano ama mettere in discussione tutto, in ogni disciplina si sente un po’ stretto.

                Ciò non toglie che la storia italiana è storia cattolica. Non c’è stato nulla di paragonabile al peso degli ugonotti in Francia o dei loro cugini finto-cattolici (poi condannati) giansenisti.

            • mirkhond scrive:

              “e malgrado la Chiesa cattolica, che infatti ha anche impedito ai cattolici di partecipare alla vita politica per un po’”

              Solo a livello nazionale, mentre in quello municipale i cattolici sono sempre stati presenti anche negli anni di più intenso anticlericalismo.

            • Peucezio scrive:

              Siamo sempre lì.
              Se parliamo di élite, di borghesia, certo che c’erano tanti atei, anticlericali, lacisti, ecc.
              A livello popolare non esisteva praticamente nulla di tutto ciò.
              Il massimo dell’anticlericalismo era quello alla Peppone (che però viene un secolo dopo, c’è stato in mezzo il partico comunista, due guerre mondiali, il fascismo, una guerra civile, non dimentichiamolo), che pubblicamente faceva l’anticlericale, ma non riusciva a fare a meno di far battezzare i figli.

              Ci sarebbe semmai da chiedersi come mai l’unità nazionale è stata fatta da una piccolissima élite che esprimeva una sensibilità e, direi proprio un’antropologia, così distante e avulsa da quella popolare.
              Non è una cosa così scontata. Si sa che i signori sono diversi dai cafoni, ma in Italia c’è stato uno iato radicale, una sorta di alterità assoluta, quasi che i signori fossero dei marziani.
              Questa cosa poi è pesata: non si è mai radicato un sentimento nazionale forte, perché chi ha tentato di imporlo viveva in un empireo lontano.

            • Peucezio scrive:

              In ogni caso la soluzione a tutto ciò sarebbe stata banale: uno stato pontificio grande quanto tutta l’Italia.
              Così si eliminava il conflitto alla radice.
              E si salvava stato nazionale e vocazione universalista.

              D’altronde se non è successo ci sono delle ragioni, ma ciò non impedisce di concepirlo come una soluzione, anche per il futuro.
              Fantascienza? Probabile, ma la storia è il prodotto dell’interazione fra azioni, volontà (anche le più irrealistiche).

              • mirkhond scrive:

                Oggi non credo che sarebbe attuabile, visto l’anticlericalismo diffuso e l’insofferenza verso ciò che è legato alla Chiesa, che non è più patrimonio solo di un’elite come nel risorgimento.

              • Peucezio scrive:

                Certo.

                Ma questo non c’impedisce di propugnarlo 🙂

    • Francesco scrive:

      >> si conferma l’asse Italia-Est Europa-Mondo anglosassone contro l’Europa occidentale.

      ehm, la mia perdoni, sior ma ella s’abbaglia lampantemente e accecasi!

      l’Est Europa è un blocco nel voler soldi dalla UE e nel non voler da essa niuna lezione … ma quei soldi qualcuno deve metterceli.

      Brexit vuole solo dire che gli inglesi non vogliono riconoscere la realtà e fare gli europei, quindi fingeranno di poter volare da soli, si schianteranno e si accoderanno alle regole europei da ascari e non da soci alla pari. di certo non sono disponibili a mettere soldi sui nostri bilanci.

      invece siamo molto vicini alla Francia, solo che quelli chinati a raccogliere il sapone siamo noi!

    • Peucezio scrive:

      Mah, stimo Pino Aprile, però in scritti come questi si vedono proprio i limiti di certe forme di revanscismo rancoroso e di parte.

      Non si capisce poi perché mai il M5S, fondato da un signore di Genova e da un ricco imprenditore milanese, dovrebbe avere fatto sua la causa del riscatto meridionale contro i cattivi nordisti e non ci starebbe riuscendo solo per insipienza.
      Inoltre non vedo come si possa considerare il ruspante Salvini come espressione dello stesso progetto di sfruttamento perseguito dalle plumbee borghesie piemontesi.
      Se si arrivasse a capire che il Risorgimento fu una manovra delle borghesie e dei massoni piemontesi (e di poche altre grandi città) contro i popoli di tutta Italia, dalla Sicilia alla Valtellina e non una guerra di conquista del nord contro il sud (cosa c’entravano i contadini veneti con tutto ciò?) sarebbe un gran passo avanti.
      Poi è vero che il nord ci si è arricchito alla lunga e il sud si è depresso, ma lì ci sono anche ragioni strutturali, legate al fatto che il nord era erede della civiltà comunale, quindi di una gestione autonoma e comunitaria della cosa pubblica, mentre nel sud c’erano poteri politici accentrati e di origine esterna da molti secoli, quindi nel nord è stato più facile creare classi dirigenti efficienti.

      Non vedo poi come il blocco delle grandi opere (che signifca anche bloccare il ponte sullo Stretto e mille altre cose) possa avvantaggiare il sud, che ha già un grande ritardo infrastrutturale rispetto al nord.
      E quella per cui chi si oppone alle grandi opere automaticamente è uno che si prodiga nella costruzione di un tessuto micro-infrastrutturale efficiente e migliora le ferrovie locali per i pendolari, le strade provinciali, le scuole e tutto il resto, è pura leggenda: se uno rompe il cazzo su tutto, vede possibili occasioni di corruzione ovunque, minacce all’ambiente ovunque, bloccherà sempre tutto, pure se si deve riasfaltare una strada di periferia (e infatti a Roma i pentastellati non riescono mancor a riaprire una cazzo di stazione della metropolitana e a tappare le buche).

      A tutte queste carenze il M5S risponde con l’elemosina: diamo tre lire ai disoccupati, così rimangono tali.
      So di un tizio, qui a Milano (credo sia campano, ma non è questo il punto: potrebbe farlo chiunque) che ha due lavori in nero, guadagna un sacco di soldi e ora è tutto contento perché a questi ha aggiunto il reddito di cittadinanza.

      Con ciò, una misura per i veri indigenti ci voleva, ma stiamo freschi se pensiamo che misure di questo tipo possano contribuire strutturalmente a risolvere i problemi del sud, quando, al di là delle emergenze sociali da tamponare, giustamente, ci vorrebbero invece proprio interventi strutturali per l’occupazione (e quella la ottieni solo con rilevanti investimenti, cui i Cinque Stelle sono allergici).

      Poi non ho capito cosa c’entri Steve Bannon, che dà il titolo al pezzo e poi viene accennato figacemente alla fine così, a cavolo e in modo sibillino.

      • MOI scrive:

        Aprile dà per negativo quel che Bannon dà per positivo …

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il Ponte sullo Stretto fa solo il bene delle cosche da un lato e delle cosche dall’altro. Per il resto:
        1) non lo finiranno mai
        2) sepure lo dovessero finire, la tettonia a placche lo farà andare giù nel giro di pochi decenni
        3) il ponte sarà crollato, ma il danno ambientale sarà stato irreparabile

        • mirkhond scrive:

          Pienamente d’accordo con Maurizio.

        • mirkhond scrive:

          Adesso che in Piemonte ha vinto il centrodestra, si farà il tumorificio tav?
          Salvini lo ha già preannunciato parlando delle sue nuove condizioni per mantenere in vita il governo gialloverde.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Secondo me la Tav è inevitabile.
            Ma era inevitabile anche prima: il M5S non era in grado di arginare il proprio socio di minoranza. Ora lo sarà ancora di meno.

        • Peucezio scrive:

          Mauricius,
          se nel resto del mondo si fosse ragionato così, non ci sarebbero la maggior parte dei grandi ponti su stretti e bracci di mare vari che ci sono (pensa alla Danimarca).
          Se in Italia si fosse ragionato così per tutto, oggi da Milano mi toccherebbe andare a Bari con la statale 16 e ci metterei due giorni.

          A me francamente argomenti così, con tutto il rispetto, paiono risibili.
          Non c’è ponte, ferrovia, casa, ospedale, ecc. che non arricchisca qualcuno e non abbia un impatto ambientale.
          E nelle zone sismiche, che non rischi di crollare col un terremoto.
          E inoltre, ragionando così, visto che in Sicilia c’è la mafia, non si dovrebbero fare nemmeno le case e le strade e la gente dovrebbe dormire all’adiaccio sotto i cielo stellato.

          • Roberto scrive:

            D’accordo con Peucezio

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La Danimarca è geologicamente stabile, mentre tra Sicilia e Calabria ci passa una faglia.
            Poi dal vostro punto di vista avete anche ragione: basta con questa scienza fastidiosa! Finiamola con i Professoroni no-tutto: dobbiamo costruire il Ponte!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Anche la diga del Vajont: fosse stato per i geologi comunisti non avremmo potuto fare manco quella! Per fortuna che c’erano illuminati come Peucezio e Roberto a sostenere il progresso anche al tempo…

            • Peucezio scrive:

              Quindi non è che si fa un ponte antisismico: non si fa proprio.

              Come dire: nelle zone sismiche mica si fanno case antisismiche: si da dormire la gente sotto i ponti.
              … ah no! Perché abbiamo detto che non si fanno neanche quelli.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                I terremoti non c’entrano niente con quello che sto dicendo. La mia è proprio fisica elementare: se tiri una corda da un lato e dall’altro, allontanando gli estremi, la corda si spezza. O pensi che il ponte riesce a frenare i movimenti della crosta terrestre?

              • Peucezio scrive:

                Ci sarà pure un modo per ovviare a ciò.
                Del ponte si parla da quando ho memoria e da molto prima.
                Adesso saranno diventati anche approssimativi e arraffazzonatori, ma un tempo no. Che fossero tutti rincoglioniti? E allora come mai gli altri ponti e opere non crollano?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La soluzione è semplice: fermare le placche tettoniche! Proporremo una direttiva UE per imporre alla placca africana di smettere di venire da noi!

              • Peucezio scrive:

                Fammi capire: da quando sei un geologo?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Da quando tu sei ingegnere…

              • Peucezio scrive:

                Io di certo non lo sono,
                ma, quanto alla sismicità, è questione di misura: se lo fai in grado di resistere a un terremoto di magnitud X, ne arriva uno di X+1. Si tratta di calcolare la massima magnitudo possibile di un terremoto in quel luogo (che sarà altissima, vabbè, lo si farà di conseguenza).
                Quanto allo spostamento delle placche, beh, niente è fatto per durare in eterno, ma leggevo adesso un articolo in cui un geologo intervistato diceva che fra qualche centinaio di migliaia di anni lo stretto sarà terraferma, per il sollevarsi del terreno: se, prima che la Sicilia se ne vada via verso nord portandosi via il ponte, si sarà sollevato lo stretto e sarà percorribile a piedi, smantelleremo il ponte e faremo una nella autostrada!

              • Francesco scrive:

                in effetti il parere di un ingegnere civile potrebbe essere utile, invece di un dibattito infuocato tra persone di alta levature ma scarsa competenza tecnica!

              • Z. scrive:

                Mah, sulla TAV ho sentito contrapporre cifre, ma sul ponte sullo stretto?

                La Sicilia è un’isola, gran parte del traffico passa via mare, che io sappia…

              • Francesco scrive:

                io so solo che il costo dei traghetti sullo Stretto è esoso, visto che non ci sono alternative nè concorrenza

                stessa cosa però accade ad andare in Sardegna: noi italiani siamo bravissimi ad ammazzare la concorrenza e a tenere in vita imprese decotte a spese dei contribuenti

    • Francesco scrive:

      caro Duca

      non sono riuscito a trovare una riga di Aprile (che di Pino ne abbiamo uno migliore noi!) che avesse rapporto con la realtà!

      a modo suo, un bel pezz

      😀

  9. mirkhond scrive:

    “Se si arrivasse a capire che il Risorgimento fu una manovra delle borghesie e dei massoni piemontesi (e di poche altre grandi città) contro i popoli di tutta Italia, dalla Sicilia alla Valtellina e non una guerra di conquista del nord contro il sud (cosa c’entravano i contadini veneti con tutto ciò?) sarebbe un gran passo avanti.”

    Certamente non del Veneto, annesso alla nuova Italia sabauda 5-6 anni dopo le Due Sicilie, ma di una parte del nord, il nordovest sì.
    E’ da allora che abbiamo le prime manifestazioni di odio razzista verso i meridionali conquistati, le teorie di Lombroso ecc.
    Il fatto che a te stia simpatico Salvini non toglie che adesso porterà avanti il piano leghista dell’autonomia fiscale delle regioni del Nord, che così tratterranno gran parte della loro ricchezza a nostro svantaggio, alla faccia della svolta “unitarista” del leader leghista.
    E col concorso di tanti meridionali coglioni che hanno abboccato all’amo dell’astuto Salvini.

    • Peucezio scrive:

      Vabbè, ma l’odio razzista e le teorie di Lombroso sono cose borghesi.
      E l’antimeridionalismo popolare degli anni ’60 e ’70 invece era il normale sentimento di diffidenza verso persone di altra provenienza che si sviluppa in qualsiasi comunità e che è scomparso nel nulla nel giro di una generazione.

      Sull’autonomia sono critico anch’io, piucchealtro perché sono contrario alla moltiplicazione dei centri spesa.
      Ma non si può certo dire che queste cose svantaggino il sud: guarda lo statuto speciale siciliano. Certo, non porta davvero vantaggi ai siciliani, ma crea una pletora di parassiti mantenuti dal contribuente (italiano, mica siciliano).
      Che è poi lo stesso identico meccanismo di Valle d’Aosta, Alto Adige: lì almeno poi le cose funzionano bene, ma è facile coi soldi degli altri, localizzando i guadagni e nazionalizzando le perdite.

      • mirkhond scrive:

        “Vabbè, ma l’odio razzista e le teorie di Lombroso sono cose borghesi.”

        Ci sono anche i proclami e le corrispondenze dei generali sabaudi, come Cialdini e Menabrea che già dall’invasione del 1860-1861 sono piene di disprezzo razzista verso di noi.
        Idem il romagnolo Farini, succeduto a Garibaldi nella luogotenenza della parte napoletana delle Due Sicilie.
        O i giudizi di Ippolito Nievo sui Siciliani.
        Tutta gente che veniva per unire l’Italia e ne disprezzava apertamente una parte.
        Dovresti leggerti i libri di Claudia Petraccone su questo antimeridionalismo dei nuovi conquistatori provenienti dal Nord, già presente al momento della conquista delle Due Sicilie.
        Tali giudizi erano condivisi anche da gran parte delle truppe sabaude, trovatesi fin da subito a confrontarsi con la crescente ostilità delle nostre popolazioni.
        Del resto Gaetano Salvemini affermava che persino nel partito socialista, i “compagni” del Nord disprezzavano quelli del Sud.

        • Peucezio scrive:

          Vabbè, ma parliamo sempre di signori, mica di popolino.

          E tieni conto che il nord ha avuto un’industrializzazione rapida dal basso nel Novecento, spesso creata dall’artigiano analfabeta (ma molto capace) che metteva su una fabbrica.
          Quindi, non dico le attuali classi dirigenti integralmente, ma molta parte dell’attuale società ricca del nord non ha davvero nulla a che fare con quelle borghesie ottocentesche cui stai facendo riferimento, che esprimevano sì e no l’1% o il 2% della popolazione dell’Italia settentrionale.
          Questo per parlare dei benestanti, poi c’è tutto il resto della società settentrionale.

          Io non voglio scagionare in nulla il Risorgimento e la società che l’ha prodotto: li considero una manica di criminali.
          Quello che voglio dire è che non erano, se non marginalmente, rappresentativi dell’Italia settentrionale.

          Così come i giacobini napoletani non lo erano di quella meridionale.
          E tantomeno lo era gente come Giuseppe Pica e tanti altri traditori meridionali che hanno oppresso, vessato e anche ucciso gli italiani del sud.

      • mirkhond scrive:

        “Ma non si può certo dire che queste cose svantaggino il sud: guarda lo statuto speciale siciliano. Certo, non porta davvero vantaggi ai siciliani, ma crea una pletora di parassiti mantenuti dal contribuente (italiano, mica siciliano).”

        Con la differenza che la Sicilia non è ricca, mentre le regioni del Nord lo sono.
        E dunque il vantaggio di trattenersi il malloppo invece di ripartirlo con i “fratelli” più svantaggiati, come dovrebbe essere in una comunità nazionale, sarebbe tutto loro.

        • Peucezio scrive:

          Vabbè, però uno potrebbe anche cominciare a porsi il problema di produrla la ricchezza, non solo di distribuirla.

          Ce l’ha vietato il dottore di produrre ricchezza?
          Ci sono colpe storiche altrui, tutto quello che vuoi, ma ci sarà pure un principio di responsabilità?
          I friulani erano contadini, mica erano grandi capitalisti, ma hanno ricostruito il Friuli dopo il terremoto in modo esemplare.
          Perché in Irpinia non è successa la stessa cosa?

          In pratica mi stai dicendo che temi che la ricchezza prodotta al nord rimanga nel nord.
          Io non lo auspico, però capisci che se è vero questo schema, viene destituita di fondatezza l’idea di molti meridionalisti attuali per cui l’attuale assetto unitario sfavorisce economicamente il sud (e anche in questo c’è del vero).
          Cioè c’è una contraddizione fra l’essere neoborbonici e indipendentisti e non volere l’autonomia di altre regioni.

          Con ciò, io non la auspico, per i motivi che ti ho detto.
          Però in pratica l’idea quale sarebbe, che dovremmo esimerci dal costruire una nostra economia fidando nella redistribuzione dovuta alla mancanza di autonomia finanziaria delle regioni del nord?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “I friulani erano contadini, mica erano grandi capitalisti, ma hanno ricostruito il Friuli dopo il terremoto in modo esemplare”

            In Friuli c’era stato l’inizio dell’industrializzazione, in Irpinia no. “Prima le fabbriche e poi le case” richiede che le fabbriche esistano.

            • Peucezio scrive:

              D’accordo.
              Ma dici che l’industrializzazione in Friuli a sua volta sia stata dovuta solo a investimenti e scelte fatte dall’esterno?
              O non anche alla vivacità del tessuto locale?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Oddio, quelli del Nord-Est ti risponderebbero al volo che hai ragione, che loro sono laborioso, belli e bravi, contrariamente ai terroni pigri. I friulani direbbero (anche) “contrariamente ai triestini pigri”.
                Poi l’industrializzazione del Nord-Est ha una storia un po’ più complicata, che passa dalla vicinanza di zone notevolmente più industrializzate. Fattore che in Irpinia è mancato.
                Se ci fai caso, l’Italia si deindustrializza progressivamente, da nord a sud: questo dovrebbe bastare a mandare al macero l’argomento antropologico.
                Anzi, è probabile che l’antropologia subentri dopo, nelle conseguenze dell’industrializzazione, più che nelle cause.

              • Peucezio scrive:

                Uhm, sarebbe un fatto geografico quindi, di vicinanza ai grandi distretti industriali europei o comunque all’Europa continentale.

                Sì, in parte ci credo.
                Però io, avendo rapporti strettissimi e continui con entrambe le realtà noto che c’è anche dell’altro.
                Cioè non è che ci sarebbe un’avversione etnica del meridionale a intraprendere e darsi da fare (questa è una fesseria), ma, per ragioni storiche, un peso del contesto che scoraggia a priori e che ha radicato una mentalità.

                Per dire, perché la Puglia è più benestante e meno degradata della Campania o della Sicilia?
                Lì che vantaggio geografico c’è?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La Puglia ha subito molto meno il peso della criminalità organizzata e la creazione di grandi distretti industriali pubblici ha portato benefici economici considerevoli (alcuni duraturi, come l’industria barese). Il peso ambientale, però, è stato pesante, paradossalmente nella stessa area dove i frutti dell’industrializzazione sono stati più caduchi (Taranto).

              • Z. scrive:

                MT,

                però se fossi pugliese obietterei: e che cos, la criminalità mica viene da Marte. È solo un caso o è anche un po’ merito nostro se qui non è altrettanto radicata che altrove? 🙂

                (voglio dire, nella mia Regione ci sono stati periodi in cui c’era intransigenza, e altri in cui c’è stata meno attenzione al problema. È anche una questione di decisioni…)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Parlando di intraprendenza, la mafia ne è un’espressione, però. Si parlava, infatti, di questo.

              • Peucezio scrive:

                Stavo per fare la stessa obiezione di Z.
                C’è un sostrato culturale purtroppo che produce la mafia.

              • Daouda scrive:

                Il sostrato culturale che produce la mafia fa ridere i polli perché la mafia in ogni caso non è un fenomeno solo italiano.
                E di questo, come il buon Mirkhond ha già citato, ha già parlato Zitara.

                Inoltre i mafiosetti primordiali hanno avuto subito a che fare con lumi e massoni, e la mano inglese anche qui ha la sua parte. Senza i savoia la mafia non esisterebbe. Il sud è povero per chi deve essere povero.

              • Francesco scrive:

                x MT

                però l’Italia si sta industrializzando da Nord a Sud e da Ovesta a Est.

                è il Sud che non parte proprio

                mentre paesi privi di industrie si sono industrializzati in pochi decenni (dalla Corea al Vietnam)

  10. mirkhond scrive:

    Poi, certamente il Nord non si arricchì subito con la conquista delle Due Sicilie, e migrazioni dal Nord si ebbero anche dopo il 1861 (nel 1888 dal solo Veneto partì la metà di tutti gli emigranti italiani di quell’anno).
    Però quella conquista creò le premesse per lo sviluppo industriale del Nord Ovest ( per il Veneto è un altro discorso), poi pienamente realizzatosi al seguito del Piano Marshall, in un’area in cui erano state create le strutture per tale sviluppo.
    E anche qui col solito concorso dell’insipiente classe dirigente meridionale, sempre pronta a fare gli interessi di quella che Nicola Zitara chiamava la Banca Tosco-Padana.

    • Peucezio scrive:

      Sì, su questo non c’è dubbio.

      Ma oggi la ricetta quale sarebbe?
      L’indipendenza del sud?
      Tu dici che porterebbe vantaggi al sud?
      A me non starebbe comunque bene di principio, perché a me interessa ciò che avvantaggia l’Italia nel suo insieme, però posso capire che per un sincero meridionalista sarebbe accettabile. Ma bisogna vedere se è così o se non danneggerebbe entrambi.

      • mirkhond scrive:

        “L’indipendenza del sud?”

        Nicola Zitara, nell’ultima intervista concessa pochi mesi prima di morire, disse (si era nel 2010) che il Sud non è pronto per l’indipendenza.
        E non lo è perché mancano le classi dirigenti, troppo clientelari e troppo deboli per opporsi alla pressione mafiosa che in intere aree del Sud è fortissima.
        E mancano anche gli intellettuali, ancora fermi ad una visione crociana ed ostili al sentimento identitario meridionale nato negli ultimi anni.
        Dunque, allo stato attuale, non credo che per noi l’indipendenza sarebbe la soluzione.

        • PinoMamet scrive:

          “Ve” lo dico ora che Francesco non ci sente:

          non fate l’indipendenza oggi. Fareste soltanto gli interessi del Nord, che trasformerebbe il Sud nella sua “bad company”.
          Che poi era il sogno dei leghisti, in fondo.

          • mirkhond scrive:

            Non ce ne sono le condizioni.

          • Francesco scrive:

            ti sento, ti sento sempre!

            per Aprile, alla fine, decide che se lo Stato lo guida Salvini è meglio l’indipendenza per il Sud!

            quindi suggerisco un bel plebiscito-bis, maggioranza bulgare per la libertà, Ciriaco I Re di Napoli e Sicilia

            per la divisione del debito pubblico parliamone

            😀

        • Peucezio scrive:

          Ecco, su questa analisi mi trovo d’accordo (sia quella citata da Mirkhond, sia sull’osservazione di Pino).

  11. mirkhond scrive:

    “A tutte queste carenze il M5S risponde con l’elemosina: diamo tre lire ai disoccupati, così rimangono tali.”

    Veramente il reddito di cittadinanza serve proprio all’inserimento (o al reinserimento) di tanti disoccupati nel mondo del lavoro, venendo a decadere dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro da parte dell’interessato.

    • Peucezio scrive:

      Questo in teoria.
      Poi vedremo. Il fatto è che è inutile concepire un meccanismo del genere, se si sa che il lavoro non c’è.

  12. mirkhond scrive:

    “E’ interessante semmai la deoccidentalizzazione della Chiesa che Caracciolo e quelli di Limes attribuiscono, non senza fondamento, a papa Francesco, ma che si ritorcerà contro di lui e gli altri modernisti, perché il clero e i fedeli degli altri continenti sono molto più conservatori di quelli europei.”

    Una Chiesa davvero cattolica è appunto universale.
    Che si distacchi dall’occidentalocentrismo non vedo cosa porti di negativo.

    • Peucezio scrive:

      Ah, secondo me nulla!
      A me l’Occidente mi fa schifo!
      Il problema è loro invece, che hanno recepito in pieno tutto il peggio del pensiero debole dell’Occidente.

      Li voglio vedere poi a battagliare coi cardinali negri, come Sarah, che condannano senza remore gli omosessuali, sono antiecumentici, conservatori quanto alla liturgia, ecc. ecc.
      Fosse per me, uno così diventerebbe papa domani mattina: è pure africano, quindi non potrebbero nemmeno criticarlo per non passare per razzisti.

  13. MOI scrive:

    Continua il Paradosso del Regno Unito : costretti a dover partecipare alle Europee … le stravince l’ Uomo del BreXit !

  14. MOI scrive:

    @ PINO/ TUTTI

    https://www.corriere.it/esteri/19_maggio_26/ebrei-non-indossate-kippah-l-antisemitismo-scuote-germania-af86578a-7f8c-11e9-8558-8311fa6a8639.shtml

    Quella strana alleanza che rende l’Europa un inferno anti ebraico
    Laburisti, estrema sinistra, destra e islamisti giustificano l’odio con la critica a Israele

    Fiamma Nirenstein – Lun, 27/05/2019 –

    È difficile immaginare qualcosa di più moralmente paradossale della Germania moderna che dice agli ebrei tedeschi di evitare di indossare la kippah, ovvero di nascondere la loro identità.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La sinistra???
      Che io sappia in Germania governa la compagna di partito di Orban.

      • MOI scrive:

        NON fare il timido 😉 … che il “tornichetto” è arcinoto : “a Sx” , basta sostituire “Ebrei” con “Israeliani” ! 😉

        • MOI scrive:

          … “tornichetto” in senso traslato (è proprio un termine tecnico !) dalla marina alla prestidigitazione , ovviamente !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sì, sì, e Kalergi e la finestra di Overton…
          Ma, nel frattempo, ti rendi conto che stai dando la colpa alla sinistra di una roba fatta in un paese con il governo di destra?

          • MOI scrive:

            Io riporto il fatto denunciato da Fiamma Nirenstein … poi se nel frattempo hanno fatto un Golpe che ha deposto Frau Merkel, me lo son perso ! 😉

            • PinoMamet scrive:

              Ah la Merkel è di sinistra?

              • MOI scrive:

                conosciamo la sua parabola di Tradimento di Sé : dal Socialismo Reale della DDR (più a Sx di così si muore 😉 …) all’ ArciSorosianesimo TurboKalergico ! 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Moi, la Merkel è dello stesso partito di Orban.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                guarda che ne sta uscendo (non la Merkel).

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sto aspettando da qualche anno, ormai, l’uscita. Un po’ come la brexit 😀

              • Daouda scrive:

                Quindi visto che berlusconi sta anche lui nel PPE ed accusa tutti di essere comunisti, lui ovviamente comunista non può essere vero?

                State a pezzi

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Io riporto il fatto denunciato da Fiamma Nirenstein …”

              Non è che se ripeti una cagata quella smette di essere una cagata solo perché la stai ripetendo.

              • MOI scrive:

                Sarà, ma sei vuoi mettere d’ accordo il NeoNazista con l’ Imam Islamista … tira fuori Israele, come ai Vecchi Tempi, d’altronde !

              • PinoMamet scrive:

                Guarda Moi che anche l’ossessione su i malvagi piani di Soros è “leggermente” antisemita eh..?

    • Peucezio scrive:

      Moi,
      comunque è interessantissima questa cosa: sull’altare del multiculturalismo l’Occidente sta sacrificando perfino gli ebrei, cioè il Sacro del Sacro della contemporaneità.
      D’altronde loro sono così: inventano ideologie che gli si ritorcono contro, tanto è il cupio dissolvi.

      • MOI scrive:

        … Qualche lettore / commentatore di Blondet crede davvero che dietro la Schizofrenia del Multiculturalismo ci sia un Complotto Ebraico per farci diventare tutti Musulmani prendendoci per esasperazione !

        … A che pro, complottare in tal senso ?! Aver paura per potersi difendere !

        … Bah !

  15. MOI scrive:

    Solo il Myanmar sembra avercapito qual è la rumba :

    https://www.youtube.com/watch?v=WtBsE668izU

    A meno che non capiate il Burmense (o quel che l’è) e se la trascrizione è fedele … ciò che dice dei suoi “Ronghiya” sembra la fotocopia di quel che dice Benjamin Netanhyau dei suoi “Palestinesi” …

    —————

    … Interessante come una religione da presunti “Fricchettoni” ancora sappia che “Pace” intesa eternamente (!) come un millennio e mezzo fa NON può significare il Pacifismo da Anni Sessanta (“Occidentali” !) in poi … a differenza “nostra” !

    … Interessante come una religione da presunti “Alienati” ci stracci a “Noi Occidentali” per Lucidità del Senso di Realtà !

  16. MOI scrive:

    Why are Buddhist monks attacking Muslims?

    https://www.bbc.com/news/magazine-22356306

    ———————–

    … sinceramente NON capisco l’ Infatuazione / Sindrome di Stoccolma del Nord Europa / Mondo AngloSassone per l’ Islam , in pratica i loro Giornalisti ne sono Poverinatori Professionisti ! … Boh !

  17. Mauricius Tarvisii scrive:

    Repubblica titola:

    Bari
    Decaro al 70%, unico argine a Lega e M5S
    di PAOLO RUSSO

    Lo copio perché così sarà più facile da recuperare in futuro.

    • habsburgicus scrive:

      Decaro

      c’era un De Caro (scritto così) nel governo Badoglio a Salerno !
      all’epoca in cui il comandante dei RR. Carabinieri (nel Sud regio) era il savoiardo gen. Giuseppe Pièche e alla Guerra vi era il gen. Taddeo Orlando…

    • MOI scrive:

      Secondo me , se nel 2023 l’ Ultima Balena Bianca è ancora al mondo … se fonda un Partito nuovo”nostalgico” 😉 , magarai candidando ex Pop Star del genere musicale ItaloDisco … almeno al Sud fa maggioranza assoluta da solo !

  18. MOI scrive:

    In ogni caso, per dirla in “Nerdese” 😉 , Salvini ha “gankato” 😉 [cfr. “to gank”] non poche “Idee di Sx” … specie in materia di Lavoro (Precariati & Affini) , Laicità (Zero Relativismo Culturale in Difesa dell’ Islam) , nonché “Dare Una Calmata” 😉 al Politically Correct e al Gender (Il vecchio PCI li avrebbe definiti “Americanate” da Decadenza Borghesucola …) !

  19. MOI scrive:

    in ogni caso, 44% ca d’ astensioni ….

  20. MOI scrive:

    cmq quel nome breve “anticheggiante” palindromo “Soros” … sembra uscito direttamente da un Antro 😉 di un Cattivo Fantasy ! 😉

  21. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO & MIRKHOND

    Io cmq ricordo quando Nichi Vendola e Beppe Severgnini (da Lilli Gruber, o trasmissione similare) facevano a gara a chi parlasse peggio degli “Italiani” (in terza persona) dandosi amichevolmente rilancio a vicenda … finché Vendola non si offese a morte (ringalluzzendosi che manco un Ettore Fieramosca redivivo …) quando Severgnini disse che quanto a “Familismo Amorale” il Sud è peggio ancora del Nord !

  22. MOI scrive:

    … confermato Nardella (sai che notizione) !

  23. habsburgicus scrive:

    la Toscana é l’ultimo ridotto del PC (oggi PD) 😀
    da noi, la cintura rossa di TO é in buona parte caduta alla Lega (anche Nichelino e Rivoli e la più moderata Moncalieri)
    Chiamparino perde la regione anche se non fa male (il PD è in ascesa relativa dappertutto in italia, sono i 5S i veri sconfitti di queste elezioni come è la Lega il vero vincitore)
    nel seggio del mio paese [NON tutto il comune che si compone di un secondo seggio che copre la frazione, più grande ormai del capoluogo stesso 😀 loro per dire hanno la pizzeria, noi manco quella :D] , 130 a Cirio (uomo di Silvio ma concordato con Salvini), 57 a Chiamparino (PD), 18 all’uomo di Grillo (mi pare, tal Bertola), per un totale di 205 voti validi..alle europee 101 alla Lega su 209 voti validi (poco meno del 50 %) e 30 al PD…
    vedremo se il governo resisterà

    • habsburgicus scrive:

      mi è stato detto che nell’Emilia rossa, la Lega avrebbe avuto varo successi….notizia di seconda mano, un amico emiliano lo disse ad una mia amica, che lo disse a me..confermate ?
      mitica in Toscana la vittoria leghista a Capalbio, cuore del sinistrismo radical chic (conti in banca favolosi, yacht e lussi sfrenati, uniti a puzza sotto il naso verso i più poveri che votavano a destra :D)…è nota la battuta “scusì, lei è di sinistra ? vorrei, ma non posso permettermelo :D”
      anche a Fiano Romano 37 % a Lega
      ottimo il risultato ungherese
      e le surreali elezioni britanniche..Farage è sempre the number One 😀

  24. MOI scrive:

    … e il Trionfo del PD a Bari, come lo spieghi ?

    ————————–

    … è stato eletto al Parlamento Europeo anche Ol’ Silvio ! 😉

  25. MOI scrive:

    Ma la foto dei ragazzi alla pléistéiscion (o quel che l’è …) assisi sul cesso chiuso a braghe allacciate … che origine ha ? … Ho provato il GoogleImageReverseSearch , ma non è uscito alcunché di soddisfacente !

  26. Peucezio scrive:

    Z. e Roberto,

    ma ditemi la verità, sinceramente (piccolo sondaggio mio):

    siete più tristi per il trionfo di Salvini o più felici per la ripresa, sia pure non travolgente, del Pd?
    Quale sentimento prevale…?

    • Z. scrive:

      Ezio,

      in questi casi, dalle mie parti, una volta si usava rispondere con una domanda:

      “è più alto il campanile o va più forte il treno?”

      😀

    • Roberto scrive:

      Sinceramente del PD non me ne frega nulla.
      Non li ho votati e anzi una delle ragioni per le quali ho scelto di votare in Lussemburgo è che non avrei proprio saputo chi votare in Italia

      Quindi la risposta pe me è la prima!

      Mi sorprende comunque che il PD abbia fatto quasi bene (io lo pensavo più vicino al 15 che al 20%) ma appunto è semplice sorpresa non piacere

    • PinoMamet scrive:

      Mi dispiace il successo di Salvini, ma almeno non è più leghista.

      Non mi dispiace la ripresa del PD: se si spostasse un po’ a sinistra, potrebbe essere un buon partito di centro.

      Io ho votato a sinistra.

      • Z. scrive:

        Secondo me la Lega era un partito con un’importante ragion d’essere: l’impegno per le autonomie locali. In un modo che a me non piaceva, con toni inaccettabili, e spesso con finalità non condivisibili.

        Ma credo sia giusto riconoscere che è anche grazie alla Lega se un po’ del potere dello Stato è stato redistribuito sul territorio, e la nostra Regione ne ha beneficiato.

        Nella Lega di Salvini, francamente, non riesco a vedere lati positivi.

        • Francesco scrive:

          qualcuno c’è

          1) il ritorno nel discorso pubblico di simboli cristiani, di cui una certa parte della popolazione sentiva moltissimo la mancanza, soprattutto per opera di certo clero. certo, ritorno strumentale e quindi farlocco ma piuttosto che niente!

          2) l’autonomia regionale, benchè vista da Salvini come contentino per la vecchia Lega, potrebbe essere una cosa molto importante e (forse) molto positiva

          insomma, eterogenesi dei fini alla massima potenza!

  27. mirkhond scrive:

    “Mi dispiace il successo di Salvini, ma almeno non è più leghista.”

    Sempre razzista è, anche se adesso finge di essere filomeridionale.

    • Peucezio scrive:

      Ma razzista contro gli stranieri o contro i meirdionali?

    • Francesco scrive:

      magari Duca, magari!

      io ho (ri)perso le elezioni, Milano ormai è roccaforte rosso-laicista senza speranze e Salvini/Meloni mi fanno venire l’orchite

      ma se da queste elezioni venisse fuori l’autonomia differenziata, dovrei dire “Gran Bene da un Gran Male!

  28. mirkhond scrive:

    Adesso ha messo in sordina l’antimeridionalismo, perché gli siamo utili per i suoi fini di potere.
    Quanto ai non italiani, soprattutto se extracomunitari non è certo un mistero che non li ami.
    Del resto non avrebbe preso tutti quei voti, che potrebbero portarlo ben presto a diventare il nuovo capo del governo italiano.

    • PinoMamet scrive:

      Io non sono dentro la testa di Salvini e non aspiro a esserci; in genere, visto che non sono neppure nella testa degli altri politici, credo che i partiti vadan giudicati per quello che fanno e non per la psicologia personale dei loro rappresentanti.

      ma se posso dare un giudizio su quest’ultimo punto, secondo me a Salvini non è mai importato niente dei meridionali, in positivo o in negativo, e non gli importa ora degli stranieri.

      Immagino che come tutti i leghisti abbia un’antipatia istintiva verso i diversi e i lontani, sempre pronta a stemperarsi e a cambiare clamorosamente di segno di fronte al caso concreto
      (i leghisti in vacanza in Sicilia o in Sardegna e innamorati di luoghi, tradizioni e famiglie di quelle zone, si contano a legioni…)

      che poi è il modo di fare dell’uomo comune, l’uomo della strada, di qualunque parte del mondo sostanzialmente.

      La differenza della Lega- e in genere di tutti i partiti populisti- rispetto ai partiti delle grandi ideologie, è che i partiti populisti non ambiscono ad elevare l’uomo della strada dai suoi istinti e tendenze innate, ma le accarezzano e fomentano, adeguandosi di volta in volta al loro particolare umore.

      • Peucezio scrive:

        Che è poi la base della democrazia e del principio di sovranità popolare.
        Un monarca o un dittatore può anche aspirare a educare il popolo, credendosi meglio di lui, ma in democrazia il politico dovrebbe essere un mero tramite, una cinghia di trasmissione della volontà collettiva.

        • Francesco scrive:

          no, De Gasperi non diceva così e lui aveva ragione sempre (in quanto avversario dei Dossetti, dei Lazzati, dei La Pira)

          🙂

          seriamente, un Re deve anche essere Padre e Guida del Popolo, mica un lazzarone con la corona!

          • Peucezio scrive:

            De Gasperi aveva torto per principio, perché, come tutti i democristiani, era un cattolico liberale (ossimoro) e un modernista 😛

            • habsburgicus scrive:

              De Gasperi, uomo serio per carità, è secondo me sopravvalutato….

              • Z. scrive:

                Credo che la democrazia italiana debba molto a De Gasperi, così come deve molto a Togliatti.

              • Peucezio scrive:

                Tanto peggio per la democrazia italiana 🙂

                Scherzi a parte, certo, erano uomini di statura, statisti di razza: sbaglierei a riconoscerlo.

                Non me li si faccia passare per eroi e, nel caso di De Gasperi (in quello di Togliatti direi che il problema non si pone 🙂 ), tantomeno come campioni della cattolicità o, peggio, come santi.

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — Scherzi a parte, certo, erano uomini di statura, statisti di razza: sbaglierei a riconoscerlo. —

                Erano statisti di razza, ma se tu lo riconoscessi sbaglieresti… lo vedi che sei cervellotico e complicato? 😛

                (comunque De Gasperi era effettivamente piuttosto alto di statura. Togliatti non era altissimo 😀 )

                — Non me li si faccia passare per eroi (…) tantomeno come campioni della cattolicità o, peggio, come santi. —

                Santo no, campione della cattolicità neppure. Ma che Togliatti abbia dato “prova di grande abnegazione e di spirito di sacrificio per un nobile ideale” è abbastanza vero.

                http://www.treccani.it/vocabolario/eroe/

                In realtà volevo solo puntualizzare che, pur essendo cresciuto in una diversa tradizione, non credo affatto che De Gasperi sia sopravvalutato…

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                in relazione alla statura intrinseca della democrazia italiana probabilmente hai ragione.
                Il fatto è che dal fascismo alla repubblica (non per colpa del sistema democratico in sé, ma per come è nata) si è passati dai giganti ai nani (se non ai vermi): da una nazione magari criticabile, ma libera e orgogliosa, a una colonia americana, nata su un tradimento e fondata sul servilismo.
                Tenendo conto di ciò e fatte le debite proporzioni, è chiaro che nella storia di tale repubblica gente come De Gasperi, Togliatti e simili sono stati senz’altro dei grandi statisti: tutto va relativizzato.

                Quanto all’abnegazione e allo spirito di sacrificio, lo stesso si può dire per es. di Hitler.
                Sulla nobiltà dell’ideale, nel caso di Hitler saremmo in dissenso; su quello di Togliatti, beh, lasciami avere qualche seria riserva.

              • Z. scrive:

                “dai giganti ai nani (…) da una nazione magari criticabile, ma libera e orgogliosa”

                ah, sì, liberissima! E poi orgogliosa, che giganteggiava nell’assaltare alla schiena Paesi poveri e a volte già sconfitti, dai quali riusciva pure a prenderle…

                😀 😀 😀

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, incidenti.
                Non esattamente come essere asserviti e con decine di basi straniere in casa per più di settant’anni.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                A un certo punto il ducetto ha difeso così tanto la libertà italiana che ha consegnato metà paese ad una potenza straniera formando un governo-fantoccio, poi ha consegnato i militari del Regio Esercito alla stessa potenza straniera perché fossero sfruttati come schiavi nei campi di concentramento e, infine, ha preso accordi per il trasferimento delle principali industrie nazionali in Germania.
                Ah, ma era libero e orgoglioso!

              • Peucezio scrive:

                A parte che non paragonerei una manciata di mesi a 70 anni, ma ti ricordo che il Duce fu prelevato sul Gran Sasso e non aveva molte opzioni.
                In ogni caso un conto è la collaborazione con una potenza straniera con cui hai sottoscritto liberamente un’alleanza, collaborazione che a un certo punto si svolge in un ruolo di subalternità
                1) per la differenza soverchiante di potenza,
                2) perché l’hai tradita ed è ancora un po’ incazzata,
                un conto è essere asserviti per settant’anni e passa alla potenza che ti ha sconfitto in guerra.

                Poi, visto che si parla di abnegazione e nobili ideali, ci sarebbe da fare tutto un discorso sugli ideali trasmessi alla popolazione italiana dal fascismo e quelli trasmessi dopo.

                E qualuno inoltre dovrebbe spiegarmi, una volta per tutte, l’ossimoro di “ideale comunista”: come fa un materialismo a essere ideale?

              • Francesco scrive:

                O
                di
                totale
                disaccordo
                con
                Peucezio

                tranne che su Togliatti, mi sa

              • PinoMamet scrive:

                1- l’ideale comunista esiste, ed è il Comunismo e “l’uomo nuovo” che dovrebbe realizzarlo; non ci vedo niente di strano, è un’ideologia come tante;

                2-non faccio parte della schiera di chi gode a parlare male dell’Italia (che è una nazione) neppure durante il Fascismo (che è un regime); tengo distinte le critiche alle due cose;

                3-l’Italia- come mezzo mondo- ha avuto sicuramente una posizione subalterna rispetto agli Stati Uniti vincitori della Seconda Guerra; che è stata anche il risultato di molti politici che hanno scelto un profilo basso (a mio avviso, troppo) in politica internazionale; certamente era più subalterna ancora la Repubblica di Salò rispetto alla Germania! (ma prima di Salò, il Fascismo lo era meno: molte scelte di Mussolini non furono forse neanche comunicate, e certo non gradite, da Hitler).

              • Z. scrive:

                Secondo me il margine di autonomia italiano – certamente limitato – durante la Guerra fredda non è stato sfruttato male.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “credo che i partiti vadan giudicati per quello che fanno e non per la psicologia personale dei loro rappresentanti.”

        OMDAP

  29. mirkhond scrive:

    “però se fossi pugliese obietterei: e che cos, la criminalità mica viene da Marte. È solo un caso o è anche un po’ merito nostro se qui non è altrettanto radicata che altrove? ?”

    Mi sembra che attualmente la Ndrangheta si sia radicata anche nell’evolutissima e onestissima Emilia-Romagna.

    • Z. scrive:

      Detta così è eccessivo, ma è probabilmente vero che in alcuni casi è mancata la vigilanza richiesta.

      Ed è quello che dico: la penetrazione o meno del crimine organizzato non è una sciagura naturale. È un fatto umano, dipende dalle persone e talvolta dalle scelte politiche sbagliate.

      Se in Puglia è radicata meno che altrove nel Meridione, secondo me, sarebbe giusto riconoscere qualche merito ai pugliesi.

      • Daouda scrive:

        Beh si…escludendo la Daunia ( società foggiana ) ed il Salento + Taranto ( sacra corona unita dipendente ndrangheta ) hai ragione.

        Ma tralasciando il fatto che neanche abruzzo e molise e basilicata e sardegna hanno mafie la puglia di autoctona oltre alla mala criminale generica in bande forse aveva solo la società foggiana che senza Cutolo però non sarebbe nata ( e di rimando non sarebbe nata nemmeno la sacra corona unita, che è proprio alle dipendenze dell’andrangheta un po’ come gli albanesi oggi )

  30. mirkhond scrive:

    La Puglia viene considerata il Nord del Sud dagli stessi Pugliesi e perfino dai Settentrionali, come mi è capitato di sentire di persona.

    • Peucezio scrive:

      C’era un milanese che conoscevo che diceva: “i pugliesi hinn minga terron (leggi “terùn”).

      Che poi non è vero, ma qualcosa di vero c’è in effetti.

      • Francesco scrive:

        mica per nulla i pugliesi hanno invaso Milano senza che nessuno si lamentasse! mentre fossero stati bergamaschi o veneti la differenza si sarebbe sentita

        PS qui a Milano il mito dei tedeschi (e degli svizzeri), come Ingegneri di vaglia e Gente seria è (stato) vivissimo. Ancora oggi, essere uno che lavora coi tedeschi è segno di eccellenza.

    • PinoMamet scrive:

      Confermo che da ragazzo ho sentito diverse volte espressioni tipo “i pugliesi non sono davvero meridionali” o “la Puglia è un po’ un pezzo di Nord nel Sud, i pugliesi sono imprenditori, si danno da fare” ecc.

    • MOI scrive:

      un certo Carlo Martelli con i Matrimoni Multipli [sic], sempre M5S, è agli Atti del Parlamento Italiano !

      Qualche “caso isolato” di matrimonio con bestie, oggetti inanimati o “animatronici” o perfino sé stessi … già l’ abbiam visto: quasi tutti nel magggico Mondo AgloSassone ! La Spagna, tuttavia, ultimamente sembra voler recuprare: con l’Incesto !

      … Basta cercare in rete !

      • daouda scrive:

        troppo inglisch

        Comunque la guerra già c’è.

        • MOI scrive:

          … e der monachello Birmano, che te pare ?

        • Daouda scrive:

          Bah.

          Non ho il complesso dei negri come dei cinesi, non me ne frega un cazzo delle sette islamiche o induistiche.

          Ma ribadisco il problema degli islamici è la doppia faccia, che siano violenti è falso. Sono aggressivi, perchè ritardati, ma poi si cacano sotto.
          La violenza ce l’avemo tutti.

          A ben guardare la storia, oltre gli errori o gli stratagemmi bellici e diplomatici e fianziari, l’ascesa dell’Islam come la discesa di Gengis Khan sono due eventi che hanno avuto troppo bucio di culo per poter andare così bene.

          Sicuramente ciò è successo sia per smascherare i traditori di oggi, sia per inbogliare a diventare psicologi per curare i complessati.

          Ad ogni modo ben venga anche chi ricorda che il buddismo col pacifismo non c’entra un cazzo.

          E non sottovalutare il revaival new age buddi teosofistico.
          Me fanno schifo tutti

    • PinoMamet scrive:

      Ho letto una decina di pagine e le inprecisioni e affermazioni sospette hanno iniziato ad accumularsi a ritmo crescente, fino a puzzare apertamente di falsità…

      andando avanti, scade nell’invenzione pura e semplice.

      ho fatto una ricerchina, ed esiste un vero Jack Bernstein, che faceva il pugile e non ha scritto niente;

      e un falso Jack Bernestein, questo qua, che è un’invenzione dello scrittore suprematista bianco (non ebreo) Len Martin.

      • Daouda scrive:

        Beh almeno ti sei mosso.

        Quando però ti vedrai i video di Yuri Bezmenov e leggerai i libri di Pacepa e Golitsyn, cosa dirai?

      • PinoMamet scrive:

        E che ne so, prima devo vederli! 😀

      • Daouda scrive:

        Comunque si il sito da cui è tratto è di WASP.
        È vano ricordarti che i wasp sono comunisti…perché infatti la tua lettura non verte a capire l’impostazione, quindi a preventivare il perchè del detto male o del non scritto.

        Gomunismo è collettivismo…bah…non avete capito proprio cosa sia

      • Daouda scrive:

        Quando leggerai New lies for old ne riparliamo

      • Daouda scrive:

        Ad ogni modo questo tale è stato assassinato. Ora foss’anche non fosse esistito la leggenda del suo assassinio ha corroborato generazioni di estremisti destroidi e sinistroidi nel mondo anglofono. E chi muore ha un’aurea confermativa ( o chi è in prigione come fu per quel porco di merda di Mandela ) che rende irrilevante la sua stessa esistenza.

        A leggerlo ci sono delle verità miste a finzioni , ma la cosa interessante è il tentativo al tempo di cementare gli opposti estremismi.
        E di aiutare l’Islam.

        Questo testo è un esempio di come il comunismo critichi se stesso.

        Tu invece che sei un coglione appena leggi di ebrei strabordi.

        • PinoMamet scrive:

          Se uno non è esiste non è stato neanche assassinato.

          Coglione sei tu.

          ciao.

        • daouda scrive:

          vedi che non capisci? Se uno si crede esisstente e poi si dice che è tato ucciso dal mossad, qualunque cosa abbia scritto, foss’anche si scoprisse dopo anni dal 1985 che neanche esisteva, influenzerà na cifra de gente perché la gente è cretina!
          Ci sei?

        • Daouda scrive:

          La cosa sull’Islam manco l’hai capita eh?

          Stai a pezzi , sono 60 anni che si prepara sta parannanza odierna e manco l’hai vista crescere!

  31. mirkhond scrive:

    “Ma sei sicuro di questo?
    Ti riferisci al nome ufficiale, non quello usato dagli storici?”

    Allora

    Sul Lessico Treccani, Volume I, nella tavola genealogica degli Angiò (o meglio Capeto-Angiò), Tavola 1, p.655 leggo:

    Giovanna I
    contessa di Provenza
    regina di Sicilia (1343-1371) e poi di Napoli
    deposta 1381, morta (assassinata ndr.) 1382

    Dunque, stando al Lessico Treccani i re di Sicilia che dal 1282 governavano solo la parte continentale del Regno, (chiamata Puglia ndr.), nel 1371 con Giovanna I, presero a chiamarsi re di Napoli (fino al 1816 ndr.).

    • Peucezio scrive:

      Maurì, bisdrucciolianamente, delùcidaci!

      Insomma, ci sarà un cavolo di modo di sapere se è esistito ‘sto benedetto regno di Napoli o se si è sempre chiamato regno di Sicilia??

  32. mirkhond scrive:

    Ancora sul Regno di Napoli

    Sempre sul Lessico Treccani, Volume XIV, alla voce Napoli, argomento Regno di Napoli, p. 485 leggo:

    – Parte integrante del regno di Sicilia durante l’età normanna e sveva, il Napoletano (cioè il Mezzogiorno continentale allora chiamato genericamente Puglia, come detto sopra, ndr.) diventò con Carlo I d’Angiò (1266-85) l’elemento predominante di tutto il complesso statale, suscitando così una violenta reazione nell’isola, giunta fino alla separazione e al passaggio di essa sotto la dinastia d’Aragona (Vespri Siciliani, 1282; guerra del Vespro, 1282-1302). Dal 1282 può, dunque, parlarsi di un Regno di Napoli come entità a sé, anche se la denominazione sia molto più tarda. Infatti gli Angioini, per dar forza alle loro rivendicazioni, conservarono il primitivo titolo di re di Sicilia; Alfonso V d’Aragona, riunendo i due possessi, assunse quello di rex utriusque Siciliae (1443), o, come si disse più tardi, della Sicilia di qua (Regno di Napoli) e di là (Sicilia propria) dal Faro. Solo nel 1759, con Ferdinando di Borbone (IV di Napoli, III di Sicilia), ha valore costituzionale la denominazione di Regno di Napoli, anche se in pratica già da tempo usata, ed essa dura fino al 1816, per scomparire definitivamente in quella di Regno delle Due Sicilie. –

  33. mirkhond scrive:

    Riepilogando

    Stando al Lessico Treccani, se il titolo di Regno di Napoli diventa ufficiale solo con l’avvento al trono di Ferdinando IV nel 1759, il termine DE FACTO era già utilizzato secoli prima (almeno dagli ultimi anni di regno di Giovanna I nel XIV secolo), sulla base del conflitto del Vespro, che nel 1282 sancì la nascita di due regni separati dall’unico Regno di Sicilia normanno-svevo.

    • Peucezio scrive:

      Quindi sarebbe stato ufficialmente Regno di Napoli solo nel ‘700…

      • mirkhond scrive:

        Ufficialmente sì, ma nell’uso comune già da molto prima.
        Del resto anche dopo la nascita ufficiale delle Due Sicilie nel 1816, si continuò a utilizzare il termine napoletano come sinonimo di abitante della parte continentale del Regno, e dire re di Napoli per indicare il sovrano delle Due Sicilie.

  34. ! scrive:

    @ PINO /FRANCESCO

    Diciamo (il meno emotivamente possibile) che, premesso che si parla di INDIVIDUI :

    “Soros : Stereotipo Malevolo Finanzieri Ebrei = Mastella : Stereotipo Malevolo Politici Meridionali ! 😉 😀 🙂

    • MOI scrive:

      @ PINO /FRANCESCO

      Diciamo (il meno emotivamente possibile) che, premesso che si parla di INDIVIDUI :

      “Soros : Stereotipo Malevolo Finanzieri Ebrei = Mastella : Stereotipo Malevolo Politici Meridionali ! ? ? ?

  35. Francesco scrive:

    Ah, Miguel, il profluvio di citazioni di Tolkien mi ha commosso fino alle lacrime, tui ho anche perdonato l’attacco personale in quanto “servo dei petrolieri”!

    😀

  36. Peucezio scrive:

    Pino,
    “1- l’ideale comunista esiste, ed è il Comunismo e “l’uomo nuovo” che dovrebbe realizzarlo; non ci vedo niente di strano, è un’ideologia come tante;”

    Qui non condivido.
    E’ vero che ci sono state molte persone dal temperamento idealista che hanno creduto nel comunismo, ma in questo modo tradendone l’essenza.
    Il comunismo, in quanto materialismo, è solo un sistema pratico, più efficiente (nella mente di chi l’ha concepito) per far funzionale la società.

    “3-l’Italia- come mezzo mondo- ha avuto sicuramente una posizione subalterna rispetto agli Stati Uniti vincitori della Seconda Guerra; che è stata anche il risultato di molti politici che hanno scelto un profilo basso (a mio avviso, troppo) in politica internazionale; certamente era più subalterna ancora la Repubblica di Salò rispetto alla Germania! (ma prima di Salò, il Fascismo lo era meno: molte scelte di Mussolini non furono forse neanche comunicate, e certo non gradite, da Hitler).”

    Mi pare una descrizione equilibrata.

    • Z. scrive:

      A dire il vero il comunismo non è un “sistema”. È un ideale, in effetti: l’internazionale futura umanità. Senza Stati, classi, leggi, disparità…

      Una meta per chi ci crede, e un’utopia (o una distopia) per gli altri.

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        a me pare che Marx lo descrivesse come un meccanismo ineluttabile.
        D’altronde una concezione storicistica e dialettica non può certo collocarsi come una specie di ingenua ed edificante aspirazione per anime belle. Proprio non vedo l’ideale. Parliamo della dialettica hegeliana capovolta in senso materialistico. Si fa un enorme torto a Marx considerandolo idealista.
        Che poi un comunista sia un signore che ritiene che un assetto di cose come quello previsto dal marxismo sia anche migliore, oltre che ineluttabile, non c’è dubbio: d’altronde uno storicismo progressivo fa coincidere, per definizione, il passare del tempo col miglioramento della condizione umana.
        Ma l’idealità è un’altra cosa, è il trascendimento di tutte le esigenze pratiche in nome di qualcosa di più alto, di una specie di sogno. Molti comunisti l’avranno anche sentito così (meno di quanti si creda, secondo me: non a caso il comunista tipo è in genere persona ben integrata nel suo contesto, all’avanguardia, che segue le mode culturali del suo tempo, che ha un’ottima rete di relazioni e si muove nella società con disinvoltura e sicurezza), ma erano dottrinalmente “eretici”, se così vogliamo definirli.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “una specie di ingenua ed edificante aspirazione per anime belle”

          Io temo che questa sia la definizione di tutti gli hegelismi.

          • Peucezio scrive:

            Fantastica, questa devi spiegarmela!!

            Come uno storicismo integrale possa diventare un’aspirazione proprio mi sfugge.

            Come dire: “cosa darei perché si attuasse lo statu quo!”. 😀

            • Z. scrive:

              Nel senso che l’egghelista aspira a confezionare una compiuta quanto artificiosa rappresentazione del reale?

              (la butto lì)

            • Francesco scrive:

              in mancanza di Dio, Marx aveva bisogno delle Leggi della Storia perchè il suo sogno di una società paradisiaca (poi dici che i Destri ridono a sentire i marxisti) avesse qualche sponsor di peso

              ma è esattamente una “ingenua ed edificante aspirazione per anime belle” travestita da “materialismo scientifico”

              😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Gli hegelismi hanno tutti come premessa l’impalcatura dialettica hegeliana e tutte le certezze che propugnano, di qualsiasi colore siano, sono fondate su questa impalcatura. Che è indimostrata.

  37. Peucezio scrive:

    Z.,
    “Secondo me il margine di autonomia italiano – certamente limitato – durante la Guerra fredda non è stato sfruttato male.”

    Durante la guerra fredda forse no, almeno dal punto di vista del vantaggio materiale (poi abbiamo perso per strada l’italianità, il paesaggio, ecc., ma questi probabilmente sono frutti inevitabili dell’industrializzazione).
    Ma dopo la caduta del muro abbiamo espresso un livello di servilismo oltre ogni limite di decenza.
    Berlusconi col suo americanismo alla “tu vuo’ fa’ l’americano” (ed è stato ripagato a calci in culo), i comunisti in modo molto più profondo, con la loro totale organicità ai disegni e agli interessi dello stato profondo americano, anche se a parole facevano finta di essere un po’ meno organici ai tempi di Bush.

    • Z. scrive:

      Ezio, i comunisti erano all’opposizione ai tempi di Bush (come sempre, dal 1948).

      Peraltro si opposero, durante la trasmutazione in PDS, alla guerra contro Saddam: unici assieme al MSI…

      Dov’è esattamente il servilismo?

      • Peucezio scrive:

        Mi riferivo a Bush figlio.

        In che lingua ve lo devo dire che gli interessi americani NON SONO il presidente americano, ma sono legati a logiche più profonde, di medio-lungo periodo (certo più lungo di un mandato presidenziale)?

        • Z. scrive:

          Ah, il comunismo sarebbe Prodi…

          Che è quello che ha ritirato le truppe dall’Iraq occupato, dove le aveva mandate Berlusconi, ma vabbè, può bastare così 🙂

          • Peucezio scrive:

            Lo sai benissimo anche tu che Berlusconi non voleva quella guerra e ci è entrato solo perché l’Italia non fosse esclusa del tutto dai giochi.
            Ritirarsi dopo capirai a che serve…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ah, ecco: ha garantito a Bush il proprio sostegno alla guerra in Iraq, ma era contrario. E magari Francia e Germania erano a favore, no?

              • Z. scrive:

                Beh, se si può sostenere che Prodi è il comunismo allora si può sostenere che chi votò per l’intervento era contrario e chi votò contro era favorevole.

                E Togliatti era il segretario della DC, solo che non ce lo vogliono far sapere…

              • Peucezio scrive:

                Beh, ma mica me l’invento io, l’ha anche dichiarato.

              • Z. scrive:

                Togliatti ha dichiarato di essere il segretario della DC? questo sì che è uno scoop, altro che le finte lettere su Stalin!

              • Peucezio scrive:

                Me lo disse a me in gran segreto…

              • Francesco scrive:

                MT

                Berlusconi fu contrario alla seconda guerra del Golfo, l’Italia non vi partecipò, i nostri soldati furono mandati là dopo la sconfitta di Saddam

                questo per la cronaca

              • Z. scrive:

                Certo Francesco, certo 🙂

              • Francesco scrive:

                beh, all’epoca io ero favorevole a partecipare a quella guerra (vi ho già detto che sono stupido, vero?) e quindi mi attengo ai miei ricordi personali abbastanza precisi, per una volta

              • Z. scrive:

                Ma sì, certo. Tutti sanno che la sinistra voleva esportare la democrazia in Iraq, mentre la destra manifestava per la pace!

              • Peucezio scrive:

                No, la sinsitra preferisce i Balcani.
                Sono europeisti, giustamente, quindi le bombe le gettano solo in Europa: mica si può accordare un simile privilegio agli altri!

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                –No, la sinsitra preferisce i Balcani. —

                Ah, già. Era all’epoca dell’intervento nei Balcani che FI e AN manifestavano contro l’intervento, gridando “NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA”…

                (tra l’altro FI fece anche uno spot elettorale per le Europee in cui criticava la sinistra per non sostenere con sufficiente vigore lo sforzo bellico contro la Serbia!)

              • Peucezio scrive:

                Sono un elettore leghista 😛

              • Francesco scrive:

                allora, all’epoca la Sinistra era totalmente anti-guerra, con qualche frangia anti-embargo e filo-saddamista.
                la Chiesa idem (e col senno di poi capisco benissimo e forse dovrò anche dire che aveva ragione)
                Berlusconi era filo-USA ma non al punto di andare in guerra
                la Lega era “non ce ne frega nulla, è troppo lontano da Alzano Lombardo”

                ah, Giuliano Ferrara era per la guerra con entusiasmo da futurista

                ricordo bene?

              • Peucezio scrive:

                La Lega non era affatto indifferente.
                Era nettissimamente schierata contro l’aggressione alla Serbia.

              • Francesco scrive:

                Peucè

                si parlava dell’Iraq.

                la Lega era filo-serba in funzione anti-islamica, che significava rendersi complici di schifosa gentaglia “cristiana” in nome di una ideologia, anzi di una bandiera elettorale

                che di noi cattolici alla Lega non è mai fregato un cazzo, e questo ben lo so, ho passato anni a scalare specchi per giustificarmi l’alleanza con la Lega

  38. habsburgicus scrive:

    opo la caduta del muro

    diciamolo, con franchezza romana
    la caduta del Muro è stata una catastrife per noi !
    dal punto di vista italiano, egoisticamente italiano, il PCUS era il nostro migliore alleato
    basta che se ne stesse là, eh :D..
    oltretutto ci permetteva di escludere dal vero potere il PCI 😀
    cui era concesso, però, per “calmarlo” il potere sull’Emilia, sulla Toscana, sull’Umbria e sulle metropoli, in modo che avessero pure loro qualcosa 😀
    contenti tutti !
    crescevamo
    ed eravamo la 5° Potenza al mondo !
    Gorbaciov è stato una iattura per l’Italia ! 😀

    • habsburgicus scrive:

      la guerea fredda era l’ideale per la psicologia dell’Italia eterna
      gli USA DOVEVANO appoggiarci (moglie)
      in cambio noi potevano far loro le corna, trescando con l’URSS in segreto (amante)..e la “moglie” non poteva fare nulla perché il “divorzio2 non le conveniva
      andreottismo applicato !
      il PCI stesso aveva un senso perché ci permetteva di dire agli USA..state ‘bboni sennò arrivano al potere questi e vi chiudono le basi 😀 [cosa che il PCI mai avrebbe fatto dopo il 1965, eh..ma gli americani non se ne rendevano conto]..dunque pure il PCI in quei tempi felici, anteriori all’infausto Euro, aveva una sua utilità !
      bei tempi della gioventù..che non torneranno più

    • Daouda scrive:

      Gorbaciov ha sede a san Francisco ed il muro non è nè caduto né crollato…è stato proprio sorpassato e per ora l’ultima barriera è il mare

    • Z. scrive:

      Sai cosa habs… secondo me l’esclusione quasi per legge del PCI dal potere, a lungo termine, è stata nociva.

      Per il PSI, sui voleva investire Colby, ma non i suoi superiori; per il PCI stesso, che non ebbe modo di confrontarsi appieno con gli aspetti del governo nazionale; per l’Italia, che rimase priva di alternanza interna (con tutte le conseguenze del caso).

      Da quando il mondo è cambiato, gli attori politici italiani hanno faticato a trovare risposte. Ora si fanno tanti videogiochi social e poca politica.

  39. habsburgicus scrive:

    a me della I Repubblica non piace solo l’assoluto servilismo verso Tito..ecco lì avrei amato una politica più assertiva 😀 e non anticomunista per partito preso, eh…personalmente, fossi stato un capo DC, sarei andato in visita di Stato nell’Albania di Enver Hoxha (qualora lui mi avesse ricevuto :D) e nella Bulgaria di Todor Zhivkov, eccitando entrambi contro gli jugoslavi 😀 a uno avrei rammentato la parola “Kosovo”, all’altro un’altra parola magica “Macedonia” 😀 né mi sarei dimenticato dei croati in esilio, da finanziare (e controllare !) e financo, incredibile dictu, dei serbi antititini…obiettivo era puntare alla fine della Jugoslavia [AVVENUTA, l’errore della DC e non solo suo, dovuto a scarsa conoscenza storica, fu nel ritenerla eterna] ma con un bottino anche per noi [purtroppo non OTTENUTO] 😀
    e vabbè, non si può avere tutto 😀

    • mirkhond scrive:

      “ma con un bottino anche per noi”

      Cosa avresti voluto?

    • Peucezio scrive:

      Io ricordo ancora Susanna Agnelli, ministro degli esteri, che riconobbe la Croazia così, gratis, senza niente in cambio, nessun negoziato su Istria, Dalmazia, tutela o autonomia delle minoranze italiane, niente!

      Io credo che se negli ultimi settant’anni in Italia ci fosse stata ancora la fucilazione alla schiena per i traditori (che io reintrodurrei immediatamente), ci sarebbe stata un’ecatombe. Roba da impatto demografico serio!

      • Z. scrive:

        Tipo quelli che votano contro la redistribuzione degli asilanti in Europa? brutta cosa, ma dai, la fucilazione è esagerata…

        • Peucezio scrive:

          Questa cosa poi di voler affibbiare ad altri gli immigrati che non riusciamo a respingere poi è surreale, a maggior ragione detta dai comunisti.

          • Z. scrive:

            Ah, ecco, mi pareva: fare gli interessi degli altri Paesi contro l’Italia va benissimo, purché sia Salvini a farlo 😀

            • Peucezio scrive:

              Siamo alle solite: uno non può ritagliarsi spazi di autonomia: o deve prenderlo o deve metterlo.

              Prima o poi, se vorrai, mi spiegherai a che titolo gli Ungheresi si devono prendere gli immigrati che noi non siamo capaci di respingere.

              • Z. scrive:

                Si trattava di redistribuire coloro che hanno effettivamente diritto all’asilo, Ezio. A questo la Lega, all’opposizione, si opponeva.

                Ma se lo fa la Lega, va bene…

              • Peucezio scrive:

                E fa benissimo a opporsi.
                Lo ripeto e lo ribadisco.

                Essere sovranisti non significa volere il danno altrui, ma rispettarsi reciprocamente senza ingerenze e senza voler comandare in casa d’altri.
                E’ un concetto così semplice…

              • Peucezio scrive:

                Io comunque non sono anti-immigrazionista solo per l’Italia, ma in generale.
                E’ chiaro che mi sta più a cuore l’Italia, ma è proprio il modello che contesto.

              • Z. scrive:

                E fa benissimo a opporsi, ossia fa benissimo a opporsi agli interessi dell’Italia. Capito.

                In effetti è semplice.

              • Z. scrive:

                Peraltro da quando è al potere ci ha timidamente provato. Ahinoi, i suoi amici in Europa gli hanno riso in faccia.

              • Peucezio scrive:

                Cioè per te fare l’interesse dell’uno significa andare in quel posto a quell’altro.
                Poi i nazionalisti aggressivi ed esterofobi siamo noi di destra! 😀

              • Z. scrive:

                Sì, fare gli interessi del nostro Paese significa anche redistribuire pro quota gli aventi diritto all’asilo tra i Paesi membri, visto che – come riconosce lo stesso Salvini – non possono essere reimpatriati.

                Mi sembra evidente.

              • Peucezio scrive:

                E io non sono d’accordo.
                Anzi, mi sembra una follia.
                Io credo nella collaborazione fra pari che si rispettano, non nello scaricare ad altri incolpevoli i nostri problemi.
                L’ostilità è giusta con chi ti opprime, si approfitta, con chi dannegia in tuoi interessi deliberatamente.
                Cosa ci hanno fatto di male gli ungheresi o i polacchi? Che debito storico o morale hanno nei nostri confronti?

                No, se non sappiamo tenere lontani i migranti o rimpatriarli, non è giusto scaricare il problema ad altri.

                Vedi il problema della sinistra?
                Oscilla fra l’atteggiamento imbelle coi peggiori nemici e l’aggressività gratuita e immotivata contro popoli con cui non ci sarebbe motivo di conflitto: a loro basta sfasciare tutto: il proprio paese come l’altrui. Non c’è mai spirito costruttivo.

              • Francesco scrive:

                Allora, è più semplice di quanto appare.

                TUTTI i paesi della UE hanno liberamente sottoscritto regole “immigrazioniste”? sì

                Bene, Orban ha torto e deve piantarla.

                Non è che si fanno dei patti, si prendono degli impegni, poi ci si sveglia una mattina e si cambia idea.

                Pure per il divorzio islamico ci sono delle regole!

                🙂

              • Z. scrive:

                Uno dei lati negativi del web è che alcuni si credono originali quando dicono assurdità…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Veramente il problema è proprio che l’Ungheria non ha sottoscritto un bel niente.

              • Francesco scrive:

                allora cazzo vogliono gli altri europei?

                veramente, Roberto, quale è la situazione legale?

                grazie

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Che l’Ungheria firmi.

              • Peucezio scrive:

                E l’Ungheria auspicabilmente farà come quello della storia di Francischiello 😀

              • Francesco scrive:

                x MT

                OK ma fino a quando non ha firmato non ha obblighi

                giusto?

              • roberto scrive:

                scusate ma non ho ben capito di cosa state parlando

                nel periodo della crisi acuta il consiglio (del quale fa parte pure l’ungheria) ha deciso il ricollocamento di una parte dei richiedenti asilo, e l’ungheria avrebbe dovuto prenderene qualche centinaia, cosa che non mi sembra abbia fatto

                non so se l’ungheria abbia votato così o no (il consiglio vota in realtà abbastanza raramente, si cerca di arrivare ad un accordo) ma in ogni caso l’ungheria non ha aderito alla banca per il mezzogiorno, ma ad un sistema che ha regole che vanno rispettate anche quando non ti piacciono.

                a loro (come ai polacchi) piace giusto ricevere i soldi, il resto interessa meno

                poi se siete più specifici sull’episodio al quale pensate posso provare a dare una risosta più precisa

      • mirkhond scrive:

        L’Italia avrebbe dovuto dichiarare guerra alla Croazia?
        Immettersi un’altra volta nel vespaio balcanico?
        Mi sa che la storia non insegna proprio niente……

        • Peucezio scrive:

          Ah, quindi giusto riconoscerla?
          Cioè fra la guerra e il servilismo non c’è niente, tutta la gamma di possibili vie di mezzo non è contemplata?

          Già che c’era poteva dare la medaglia d’oro al valor militare a quelli che hanno infoibato gli italiani.

          Poi non si capisce perché codesta storia dovrebbe insegnare solo a nostro discapito. E’ maestra solo se si tratta di insegnare a noi a subire umiliazioni. Per gli altri non è maestra. E’ una maestra con un allievo solo.

          • mirkhond scrive:

            Tu avresti fatto una guerra per una terra dove ormai gli Italiani sono una infima minoranza?

            • mirkhond scrive:

              Quella che chiami “umiliazione” può essere solo saggezza.
              Quanto alle foibe, furono la conseguenza delle durissime politiche assimilazioniste attuate dall’Italia tra il 1918 e il 1941, e la successiva durissima occupazione di parte della Jugoslavia invasa nell’aprile 1941.

              • mirkhond scrive:

                Politiche attuate nei territori strappati all’Austria nel 1918.

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, tu hai un odio per gli italiani.

                I campi di concentramento e le uccisioni di meridionali sono un crimine (giustamente) e quelle di veneti, giuliani, ecc. vanno bene.

                Ti risulta che durante il fascismo si siano gettati i croati a migliaia nelle foibe?

                Noi siamo l’unico paese al mondo in cui la gente plaude allo streminio dei propri, compresi vecchi, donne e bambini.

            • Peucezio scrive:

              Mirkhond,
              ma chi ha parlato di guerra?

              Secondo te se nascesse un nuovo stato nazionalsocialista, lo stato di Israele dovrebbe riconoscerlo?
              E viceversa?

              • Peucezio scrive:

                Comunque ti ricordo che noi la guerra l’abbiamo fatta veramente.
                Ma alla Serbia, che non ci aveva fatto niente.

              • mirkhond scrive:

                Concretamente cosa avrebbe dovuto fare l’Italia?

              • mirkhond scrive:

                Guerra alla Serbia che personalmente non condivido, ma bisogna ricordarsi di come i Serbi opprimevano gli Albanesi nel Kosovo.

              • Peucezio scrive:

                Almeno, minimo sindacale, non riconoscere la Croazia, che è una pugnalata morale ai sopravvissuti e ai parenti degli uccisi nelle foibe.

                E poi fare pressioni diplomatiche, porre almeno sul tappeto il problema delle minoranze italofone.
                Tentare di ridiscutere i confini e se poi la cosa fosse stata impossibile, quantomeno fare pressioni forti per la concessione di autonomie, riconoscimenti delle minoranze italiane, tutela della lingua e della cultura italiana, ecc. ecc..
                Non mi paiono atti di guerra, ma cose praticabilissime.

              • Peucezio scrive:

                Ah, ecco, i Serbi opprimevano gli albanesi del Cossovo.

                Ma per che cavolo devi sempre invertire vittime e carnefici?

              • mirkhond scrive:

                “Ah, ecco, i Serbi opprimevano gli albanesi del Cossovo.

                Ma per che cavolo devi sempre invertire vittime e carnefici?”

                In questi anni, ho più volte citato il documentatissimo studio di Noel Malcolm sulla storia del Kosovo.
                Libro che non hai mai letto, se mi tocca leggere quanto dici.

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                come diceva Scheiwiller:
                “non l’ho letto e non mi piace!”. 🙂

                Scherzi a parte, non si può leggere tutto.
                Mi basta sapere che, al di là delle cialtronate propagandistiche clintoniane, blairiane e dalemiane, non c’è mai stato un genocidio serbo contro i cossovari (i cossovari esistono ancora, purtroppo): al massimo c’è stata un po’ di repressione contro le loro rivendicazioni identitiarie (che sono essenzialmente di matrice religiosa).
                Siccome
                1) l’Islam dovrebbe restare fuori dall’Europa, dove è entrato grazie alle armi del Turco,
                2) gli albanesi non sono originari del Cossovo, regione storicamente serba come sai benissimo, ma ne sono diventati maggioranza in tempi relativamente recenti,
                3) in ogni caso ciò non giustifica ingerenze nella politica di uno stato sovrano,
                4) ammesso e non concesso che le giustifichi, intervieni sul posto per proteggere le vittime che ritieni vessate, sporcandoti le mani con un intervento di terra, non bombardi Belgrado, visto che i civili belgradesi o del resto della Serbia non c’entrano nulla.

              • Peucezio scrive:

                Scusa, non ho messo la principale 🙂
                Per tutte queste ragioni ritengo i serbi vittime di una guerra internazionale criminale e i cossovari una manica di violenti assassini trafficanti d’armi e di droga, sfruttatori di prostitute e mercanti di schiave, che hanno messo in piedi uno stato fondato sulla criminalità organizzata internazionale, con la benedizione dell’Occidente.

                E comunque l’Occidente ha sempre torto per principio! 😛

              • Francesco scrive:

                toh, sulla Croazia sono almeno in parte d’accordo con Peucezio

                tutto l’Occidente avrebbe dovuto procedere con piedi di piombo nel riconoscere i nuovi stati balcanici, imponendo regole molto forti sul rispetto delle minoranze, pretendendo uno standard vicino ai nostri – e rifiutando il riconoscimento in caso di non ottemperanza

                sulla Serbia e il Kosovo, anche Peucezio sa di avere torto

                🙂

              • mirkhond scrive:

                “Scherzi a parte, non si può leggere tutto.”

                Certamente, ma visto che l’argomento ti appassiona un approfondimento dovresti farlo.
                Certamente l’indipendenza del Kosovo ha creato problemi, ma l’oppressione serba della locale popolazione albanese non è una leggenda filousana.

              • mirkhond scrive:

                “2) gli albanesi non sono originari del Cossovo, regione storicamente serba come sai benissimo, ma ne sono diventati maggioranza in tempi relativamente recenti,”

                Gli Albanesi ci sono sempre stati nel Kosovo, solo che erano minoritari fino al XVII-XVIII secolo.
                E comunque che facciamo?
                Li cacciamo via tutti da terre dove abitano da secoli?

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “Li cacciamo via tutti da terre dove abitano da secoli?”

                Io sarei più per una conversione forzata al cristianesimo e un’integrazione in un’entità serba (per motivi storici, ideali, ecc.) nella quale possano mantenere e tutelare la loro lingua (ma non la religione islamica sunnita), riconosciuta accanto al serbo.
                Se non si vogliono convertire, sì: che se ne tornino in Albania, la patria dei loro avi. In fondo è vicino: non è ‘sto gran viaggio.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,

                sul Cossovo,

                vabbè, con te ci ho rinunciato: tu sei un islamista! 😛

              • Francesco scrive:

                temo che l’ultimo a fare cose di questo genere con successo sia stato Stalin

              • Peucezio scrive:

                Temi giusto.

                Gli altri non è che ci hanno tentato senza successo.
                Non ci hanno tentato seriamente.

              • daouda scrive:

                Peucezio fai schifo. Conversione forzata?

                Sei una merda islamica

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                e chissà perchè non ci hanno tentato!

                farsi queste domande no?

          • Z. scrive:

            Secondo te cosa avrebbe dovuto fare il governo italiano dell’epoca?

            Leggo peraltro che Susanna Agnelli fu ministro nel periodo tra il 17 gennaio 1995 e il 17 maggio 1996. Abbiamo atteso così tanto per riconoscere la Croazia? è normale?

            • mirkhond scrive:

              Mi risulta che la Croazia sia stata riconosciuta dall’Italia già nel 1992.

              • Z. scrive:

                Beh, già mi sembra più verosimile, visto che la Croazia entrò nell’ONU – leggo – nel maggio del 1992.

                Il ministro all’epoca era Gianni De Michelis, però, non Susanna Agnelli…

                Ezio, non te la prendere. Succede, quando si invecchia. Sapessi quante volte capita a me. Devi solo accettarlo, e controllare una volta in più 🙂

              • mirkhond scrive:

                All’epoca, l’allora MSI di Gianfranco Fini, chiese la revisione del Trattato di Osimo del 1975, ma fortunatamente il governo italiano non lo ascoltò.
                Ed erano gli anni delle sanguinosissime guerre tra Serbi e Croati nelle Krajne, un tempo frontiera militare asburgica, e poi in Bosnia-Erzegovina.

              • Z. scrive:

                La richiesta di revisione del trattato non la ricordavo.

                Vero è che all’epoca il MSI era più isolato di Forza Nuova oggi, e il suo segretario di norma non era neppure invitato ai congressi degli altri partiti.

              • mirkhond scrive:

                Mi ricordo che a scuola ce ne parò l’insegnante di storia, si era alla fine del liceo, quando crollava la Jugoslavia.
                Più diffusamente ne parla lo storico sloveno-triestino Jože Pirjevec nel suo Foibe del 2009, libro che invito a leggere perché spiega molto bene le complesse vicende delle regioni orientali dell’Adriatico tra ‘800 e i giorni nostri.

              • mirkhond scrive:

                ce ne parlò

              • Z. scrive:

                Grazie del consiglio. Il mondo dei Balcani mi affascina ma sono molto ignorante in materia.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                non c’entra l’età, evidentemente capii male all’epoca.
                La Agnelli avrà attuato una qualche forma di riconoscimento diplomatico, di collaborazione o di chissà cosa e io avrò creduto che avesse inaugurato le relazioni diplomatiche.

                Resta il giudizio su chi le ha inaugurate.

              • Z. scrive:

                Non credo che De Michelis, pure volendo, avesse molte alternative…

              • Peucezio scrive:

                Eppure ci sono stati stati (brutta ‘sta ripetizione) che per decenni e decenni non hanno avuto rapporti diplomatici fra loro.
                Mica l’ordina il medico il riconoscimento di ogni nuova nazione. In genere, all’inizio per ragioni politiche (amico mio, nemico tuo, devo andare in quel posto a quell’altro, ecc.), poi per ragioni pratiche, si fa, ma non è mica tassativo.

              • Peucezio scrive:

                Ricordo per esempio che l’occidentalissima Spagna non ha mai riconosciuto il Cossovo, diversamente dal nostro baffetto malefico, che si è affrettato immediatamente (e stavolta non credo di sbagliarmi sul fatto che fosse ministro degli esteri).

              • habsburgicus scrive:

                no non ti sbagli 😀
                ma non é così cattivo come pensi 😀 (astraendo da questo fatto)..in ciò sono stranamente più vicino a Z che notoriamente lo stima 😀

                P.S
                il Portogallo rifiutò di riconoscere l’URSS sino al 1974
                Panama ha riconosciuto la Cina marxista solo l’anno scorso o due anni fa
                il Guatemala non l’ha ancora fatto e neppure il Paraguay ! tutti questi Stati continueranno a riconoscere il governo di Taipei
                il Messico, radicale, rifiutò dal 1867 al 1992 di avere relazioni diplomatiche con il Vaticano..
                ebbene, per buona parte di quest’epoca (fine ottocento e di nuovo dai 1950′) stavano bene sia i messicani che i preti 😀
                gli USA, i un impeto di puritanesimo anti-papista, interruppero le relazioni unilaterali con la Santa Sede* nel 1867/1868 e le ripresero (bilaterali) solo nel gennaio 1984 con Reagan
                sino al 1914/1917, non vi era alcun rapporto e sino al 1939 nessun inviato ufficioso (tranne la visita di Wilson a Benedetto XV nel 1919, in cui entrambi furono molto tesi)..nihil (ma gli USA chiesero sottobanco l’intervento del Vaticano sulle Fillippine verso 1902 e mandarono Taft che sarà pres dal 1909 al 1913)…non vi erano scambi di messaggi
                eppure Santa Sede e USA prosperarono entrambi !
                dunque si possono non avere rapporti diplomatici !

                *le stabilì Polk (DEM e massone) nel 1848….furono sempre i DEM un tempo sino ai 1960′ e 1970′ i migliori amici, o i meno nemici dei cattolici, ricordatelo “..e lo riconobbe il convertito ottocentesco Orestes Brownson !

              • habsburgicus scrive:

                nelle drammatiche, e oggi obliate, elezioni del 1884 che videro la vittoria di misura del DEM Grover Cleveland [il primo dalla guerra civile !] sul REP Blaine (Segr Stato), un predicatore protestante repubblicano attaccò violentemente i DEM come il partito delle 3 nefande “R”:
                i.Rhum i REP erano proibizionisti e accusavano i DEM di volere il peccato favorendo l’ubriachezza !
                ii.Rebellion eh sì, i REP accusavano e non a torto i DEM di essere stati il partito della Secessione
                iii.Romanism cioé Roma ! i DEM erano visti come il partito, almeno al Nord, che riceveva i voti degli odiasti papisti, in primis della “feccia” irlandese !
                il “bello” era Blaine aveva la mamma cattolica ! e che il suo (presunto) sostenitore gli fece perdere la presidenza ! a Blaine sarebbero bastati 10.000 cattolici ed era fatta..e invece tutti votarono DEM dopo attacchi così feroci
                altra America !

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Bella casistica, dico davvero. Poi, però, scopri che Italia e Croazia sono legate tra loro da una serie di convenzioni sulle materie più disparate (pesca, sicurezza sociale…), tutte indispensabili nei rapporti tra confinanti, che hanno garantito una transizione praticamente indolore per gli italiani: la Croazia, infatti, le ha tutte ereditate dalla Jugoslavia.
                Poi si poteva anche non avercela, ma allora le dispute sulla pesca in Adriatico le si doveva risolvere con la guerra di corsa e dubito che ai pescatori veneti sarebbe andato troppo a genio…

          • Francesco scrive:

            >> Cioè fra la guerra e il servilismo non c’è niente, tutta la gamma di possibili vie di mezzo non è contemplata?

            beh, se l’altro sa già che non arriverai alla guerra, le vie di mezzo sono inutili e impraticabili. giusto?

  40. MOI scrive:

    Altre “sorprese” ” :

    Come senz’altro saprete, la soglia del ballottaggio a meno del 50%+1 scatta solo in Comuni con più di quindicimila anime … perciò :

    Maranello (> 15’000 ab.) torna alle urne per un (!) voto …

    Banzi (MT) e Ranzanico (BG) (entrambi < 15'000 ab.) tornano alle urne per assoluta parità (!) voti dei candidati …

    • Peucezio scrive:

      Banzi è in provincia di Potenza, perché me la vuoi spostare a Matera?
      Gli estensori della Tabula Bantina potrebbero rivoltarsi nella tomba! 😀

  41. Simone B. scrive:

    Nelle elezioni di domenica scorsa in nessun comune della provincia di Firenze il PD è andato sopra il 50%; la cosa è incredibile.

    Ma non solo questo era inimmaginabile: in qualche comune è andato poco sopra al 30%. Nei comuni della Romagna Fiorentina è la Lega il primo partito. Stesso risultato in molte zone della Toscana ( tipo Radda o Gajole con Salvini trionfante).

    Quindi, salvo improbabili mutamenti, il prossimo anno la Lega si prenderà la regione.

  42. mirkhond scrive:

    Col M5S perde la politica sociale

    A furia di osservare il mostro si finisce per assomigliargli. Lo notavo nei commenti che ieri Il Fatto ha affidato ad alcuni intellettuali noti per la loro indipendenza e nello stesso editoriale del direttore, Marco Travaglio. Tutti, a parte Daniela Ranieri, parlavano in stretto politichese con un linguaggio estrapolato dalla politique politicienne, elaboravano strategie. Più che intellettuali o giornalisti sembravano dei segretari di partito. Nessuno, mi pare, ha notato che queste elezioni europee hanno segnato l’ennesima sconfitta del socialismo, in Italia ma anche in Europa. Nel nostro Paese gli unici ad avere un programma sociale erano e sono i grillini (poiché nel Pd, abbia il 18 o il 20 o il 40 % di sociale non c’è più nulla- “D’Alema di’ qualcosa di sinistra. Di’ qualcosa”, Nanni Moretti). Naturalmente, per sua natura, un programma sociale per realizzarsi ha bisogno di tempo, non ha l’immediatezza delle facili invettive contro gli immigrati e le immigrazioni. E questo programma i Cinque Stelle avevano provato a metterlo in atto con alcune misure, solamente iniziali ma già piuttosto concrete. Ma sono stati stoppati sul posto. La loro ostilità nei confronti delle grandi opere delle infrastrutture ha un doppio significato. E’ notorio, anzi è storico, che più un Paese si modernizza più si allarga la forbice fra i ceti ricchi e quelli poveri. Inoltre per salvare l’ambiente non bisogna aumentare, ma diminuire la produttività e con essa i consumi. Le manifestazioni per l’ambiente con ragazzette tipo Greta Thunberg hanno un significato solo folcloristico se non si è disposti a pagarne i duri prezzi nel campo della produzione e del consumo. Non si può avere nello stesso tempo la botte piena e la moglie ubriaca.

    Ma, a parte la Spagna, queste elezioni hanno mostrato che il socialismo arretra in tutta Europa. Fuori dal Vecchio Continente, attraverso Donald Trump, il bolivarismo chavista, cioè la forma che il socialismo aveva preso in Sudamerica, verrà spazzato via dal Venezuela, dalla Bolivia, dopo aver subìto la stessa sorte nel Brasile di Lula e della Rousseff. E’ l’ora dei Bolsonaro. E così continueremo a vivere in un modello di sviluppo che ho definito “paranoico” che oltraggia sempre di più gli “umiliati e offesi”, senza più alcuna difesa, e riesce anche nell’impresa di far viver male, esistenzialmente, chi sta economicamente bene (negli Stati Uniti, il Paese per ora ancora dominante e più ricco, oltre il 60% degli abitanti fa uso abituale di psicofarmaci, cioè è gente che non vive bene nella propria pelle). Le parole del Papa cattolico, che in qualche modo cerca di opporsi a questa deriva, non contano più nulla. E il crocefisso esibito da Matteo Salvini ne è la clamorosa e penosa dimostrazione.

    Massimo Fini

    Il Fatto Quotidiano, 30 maggio 2019
    Articoli recenti

    http://www.massimofini.it/articoli-recenti/1854-col-m5s-perde-la-politica-sociale

    • Daouda scrive:

      Ma da quando in qua Francesco ha volito opporsi a sta situazione?

      Porca puttana basta essere cosi boccaloni, siamo italici cazzo!

    • Z. scrive:

      Secondo voi perché i giornalisti e gli opinionisti grillini tendono a ripetere piuttosto spesso che sono “imparziali” o “indipendenti”?

      Esistono giornalisti di ogni area politica possibile e immaginabile, ma solo per loro mi sembra qualcosa di così irrinunciabile: e più sono devoti alla causa, più rivendicano di essere imparziali e indipendenti.

      Quasi essere devoti a una causa politica sia qualcosa di cui vergognarsi, o comunque sminuisca il valore delle nostre opinioni.

    • Francesco scrive:

      >>> Nel nostro Paese gli unici ad avere un programma sociale erano e sono i grillini

      falso, perchè un programma sociale sarebbe una cosa seria e i grillini non ce l’hanno affatto

      >>> E questo programma i Cinque Stelle avevano provato a metterlo in atto con alcune misure, solamente iniziali ma già piuttosto concrete. Ma sono stati stoppati sul posto.

      Falso a più livelli. L’unico straccio di provvedimento sociale messo in campo dai grillini è il finto reddito di cittadinanza, misura mal fatta e pochissimo concreta. E non sono stati stoppati affatto, è che la misura è fatta male e non può che funzionare male – salve le assunzioni pubbliche di navigatori, a mio giudizio la vera ragione del provvedimento.

      >>> E’ notorio, anzi è storico, che più un Paese si modernizza più si allarga la forbice fra i ceti ricchi e quelli poveri.

      devo pure scrivere che è una cazzata sesquipedale? ricordare CHI ha inventato le pensioni di vecchiaia, la sanità pubblica, i sussidi di disoccupazione? è tutta roba moderna, prima i ricchi erano ricchi e i poveri crepavano di fame.

      >>> Inoltre per salvare l’ambiente non bisogna aumentare, ma diminuire la produttività

      errore bestiale, confonde la produttività – che non è mai abbastanza – con la produzione. anche se vogliamo meno consumi e meno produzione per motivi ecologici, tornare a una bassa produttività vuole veramente dire sterminare un 6 miliardi di persone

      >>> Le manifestazioni per l’ambiente con ragazzette tipo Greta Thunberg hanno un significato solo folcloristico se non si è disposti a pagarne i duri prezzi nel campo della produzione e del consumo. Non si può avere nello stesso tempo la botte piena e la moglie ubriaca.

      strano, l’antipatia per la Greta lo ha obnubilato al punto di dire una cosa giusta!

      >>> Ma, a parte la Spagna, queste elezioni hanno mostrato che il socialismo arretra in tutta Europa. Fuori dal Vecchio Continente, attraverso Donald Trump, il bolivarismo chavista, cioè la forma che il socialismo aveva preso in Sudamerica, verrà spazzato via dal Venezuela, dalla Bolivia, dopo aver subìto la stessa sorte nel Brasile di Lula e della Rousseff. E’ l’ora dei Bolsonaro.

      e chiediti perchè, pirlone! i poveri votano Trump, Salvini, Bolsonaro e i poveri comunisti non se li filano più … che alla tua analisi manchi qualche pezzo?

  43. mirkhond scrive:

    Eh?

    • Daouda scrive:

      Essendo che siamo della penisola italiana, modulati in questa lingua ed influenzati da tale sangue, le retoriche idiote le dovremmo ariconosce subbito.
      A sto punto fa il perbenista servile ( due infami ed iniqui tradimenti della nostra stirpe ) , cattivista o buonista è indifferente, è meglio che bevese ste cazzate.
      Ma se può crede ad uno che è pagato pe scrive?

      • Daouda scrive:

        Er sogialismo…porca puttana davero brucia tuttoooo. Te devi da sbrigà cazzzo, ste stronzate nun s’areggheno più.
        Fa saltà tutto cazzo!

  44. MOI scrive:

    @ DINOSAURI 😉 NOVECENTOSI WANNA-BE ECONOMISTI

    Gdf ipotizza evasione fiscale (Oltre mezzo milione di euro) per youtuber St3pny

    http://www.ansa.it/toscana/notizie/2019/05/29/gdf-ipotizza-evasione-fiscale-per-youtuber-st3pny_da590c9a-9d75-4914-8510-ed431c380cc3.html

  45. MOI scrive:

    A proposito … e Renzi , icché fa ?! … Sta a guardare ?! … Lascia che il Fratello dell’ Attore gli rubi il Ruolo così ?! … Non lo sfida a Nuove Prmarie ?!

  46. mirkhond scrive:

    Grazie.

    • Z. scrive:

      Moi, le avete già vinte le elezioni. La campagna elettorale è finita.

      Non è più necessario copincollare bufale. Puoi conservarle per la campagna elettorale per le elezioni regionali ER, ad autunno 🙂

      • Z. scrive:

        Che poi, ragazzi…

        va bene abbuffarsi di bufale, dal Franco Franchi Flagellante in su…

        ma a sto giro non vi accorgete che il titolo dice una cosa e il corpo del testo una cosa molto diversa? e comunque, che i ragazzi di 14, 15, 16 e 17 anni non votano, e che i ragazzi che votano a 18 anni esatti è abbastanza improbabile che abbiano già la maturità?

        Sveglia, su 😀

        (caso mai non so quanto sia azzeccata la critica: se l’abbandono in Sardegna è peggiorato, va quanto meno detto e magari precisato; altrimenti, perché considerare la Lega più colpevole di chi l’ha preceduta?)

  47. MOI scrive:

    c’è il video

  48. MOI scrive:

    Cuperlo chiarisce: “Lega e istruzione in Sardegna, sono stato frainteso”
    L’esponente del Pd scrive a L’Unione Sarda dopo la valanga di polemiche: “Ecco il mio pensiero”

    https://www.unionesarda.it/articolo/politica/2019/05/29/cuperlo-chiarisce-lega-e-istruzione-in-sardegna-sono-stato-fraint-1-886380.html

    …. esistono anche le allusioni, che spesso attechiscono più delle informazioni, SE vogliamo chiamarle “bufale”, OK ! … Però, per coerenza, abolire l’ Ordine dei Giornalisti equiparandoli a Facebookers [o come accidenti si dice !] & Youtubers !

  49. MOI scrive:

    Inoltre, la fissa da parte di una certa fazione politica dell’ identificare il consenso nel grado d’istruzione … la conosce pure chi nacque ieri !

    • Z. scrive:

      Se a sinistra ci sono persone arroganti e altezzose questo legittima le bufale contro il povero Cuperlo?

      dai, che la campagna elettorale è finita 🙂

  50. mirkhond scrive:

    “Vabbè, tu hai un odio per gli italiani.”

    Per i nazionalisti fanatici sì.

    “I campi di concentramento e le uccisioni di meridionali sono un crimine (giustamente) e quelle di veneti, giuliani, ecc. vanno bene.

    Ti risulta che durante il fascismo si siano gettati i croati a migliaia nelle foibe?”

    Mi risulta la durissima italianizzazione forzata di Sloveni e Croati della nuova regione chiamata Venezia Giulia, l’imposizione di cognomi italiani, la soppressione di scuole e istituzioni slovene e croate, la fuga di almeno 60.000 tra Sloveni e Croati dalle loro terre, la cosiddetta Bonifica etnica.
    Questo solo tra 1918 e 1941.
    Se poi parliamo dell’occupazione italiana di parte della Jugoslavia tra aprile 1941 e settembre 1943, la storica Alessandra Kersevan parla di circa 200.000 persone morte per mano italiana tra uccisioni, rastellamenti, incendi di villaggi, deportazioni in campi di concentramento, tra cui quelli durissimi di Gonars in Friuli e di Arbe nel Quarnaro.
    In quest’ultimo campo, su circa 10.000 deportati tra Sloveni e Croati tra l’estate 1942 e l’8 settembre 1943, morirono per fame e maltrattamenti circa 1500 persone.

    “Noi siamo l’unico paese al mondo in cui la gente plaude allo streminio dei propri, compresi vecchi, donne e bambini.”

    Non mi risulta proprio, e comunque gli infoibati furono circa 700, gli ammazzati dai partigiani titini poco più di 2000.
    Un pò pochini per parlare di sterminio, rispetto a cosa ha combinato l’Italia in quelle terre e a quelle popolazioni.

    • Peucezio scrive:

      Mah, ho dato un’occhiata alla voce di Wikipedia sui crimini di guerra italiani: le proporzioni sembrano incommensurabilmente minori: da dove sarebbe saltato fuori un numero di 200.000 persone, che è quasi un genocidio?

      E comunque la politica più dura fu contro gli Sloveni, non vedo cosa c’entrino i Croati. La Croazia venne resa indipendente dalla Serbia ed era un alleato dell’Asse: non c’è nessuna giustificazione a ciò che hanno fatto i Croati agli italiani.

      E la politica di assimilazione di cui parli ci sarà pure stata, come c’è stata, chessò, nella Spagna franchista rispetto al basco o al catalano.
      Ma mica per questo i catalani si sono messi a infoibare i castigliani!
      La distruzione dei dialetti e delle lingue locali da parte dello stato unitario, con la scuola, la televisione, ecc., non è anche questo un crimine assimilazionista contro le culture regionali, ecc.? Ma che facciamo, ci mettiamo a infoibare la gente per questo?

  51. mirkhond scrive:

    Forse non mi sono spiegato.
    Non fu un semplice cambiamento di cognomi o di onomastica dei vari comuni on italiani.
    Si usò la forza brut, il manganello, gli assalti a persone e a villaggi sloveni e croati dell’Istria e dellaa Venezia Giulia, stupri, compiuti dal primissimo fascismo, quello del nuovo confine orientale già dal 1919-1920, quindi prima della marcia su Roma.
    Quanto ai Croati erano presenti nell’Istria interna annessa all’Italia nel 1918, a Fiume, annessa all’Italia nel 1924 e poi in quella parte di Dalmazia annessa all’Italia nel 1941-1943 (in quest’ultima erano la stragrande maggioranza della popolazione e erano ostilissimi all’Italia).
    La cifra di 200.000 morti la fornisce Alessandra Kersevan.
    Ricordo ancora che il governo italiano voleva deportare (il gerarca fascista Vidussoni voleva addirittura sterminarli) la totalità della popolazione slovena annessa all’Italia nel 1941-1943, e sostituirla con 100.000 coloni dell’Italia settentrionale, come detto dal cappellano militare don Pietro Brignoli nel suo diario.
    Solo la caduta del Fascismo e l’8 settembre 1943, impedirono l’attuazione del progetto.
    Dunque in questo clima di odii nazionalistici esasperati, qualche migliaio di italiani ammazzati dai titini hanno le loro motivazioni, anche se esecrabili.

    • Peucezio scrive:

      Continuo a non vedere il nesso.
      La politica assimilazionista italiana sarà pure stata più energica, a tratti violenta, di quella franchista in Spagna, ma le uccisioni serie sono state in Slovenia e, se ho capito bene, nel cuore della Slovenia, non nei territori di confine.
      Quindi non si capisce cosa c’entrassero i Croati.
      E quanto alla cifra dei 200.000 morti, non mi basta una cifra fornita da un’autrice, vorrei qualche riscontro in più.

      • mirkhond scrive:

        Il nesso è che al male si è risposto col male.
        E’ più chiaro adesso?

        • mirkhond scrive:

          I Croati c’entrano nei territori annessi dall’Italia in Istria, a Fiume e in Dalmazia come detto sopra.

          • Peucezio scrive:

            Cioè la gaddìne fasce l’ùuve e o gadde nge iùscke u cule

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, in schietto barese popolare si direbbe u uève (ùuve è più provinciale/barese borghese della vecchia borghesia ottocentesca e primo-novecentesca), solo che così non farebbe più rima.

                Ma è strano: tu hai ascendenze bitontine: dovresti capire “l’ùuve“.

          • mirkhond scrive:

            In questi ultimi territori le vittime dell’occupazione italiana furono croate, sempre parlando del 1941-1943.
            Del resto Tito non era affatto amato ne popolare tra i Croati della Croazia propriamente detta, ma lo fu in Dalmazia e nell’Istria dove catalizzò l’opposizione popolare locale antitaliana, sposandone le ragioni, a differenza di quanto non aveva potuto fare Pavelic’.

            • habsburgicus scrive:

              Del resto Tito non era affatto amato ne popolare tra i Croati della Croazia propriamente detta, ma lo fu in Dalmazia e nell’Istria

              vero !
              Tito e i comunisti erano (e sono, a livello di “nostalgia” forti in Dalmazia e fra i croati d’Istria.
              così come per Tito erano i serbi di Croazia e Bosnia, NON quelli di Serbia !
              tuttora nella Serbia profonda si stimano semmai i cetnici, non Tito…mentre fra i serbi di Bosnia Tito resta intoccabile

              • mirkhond scrive:

                Del resto il nucleo titino nel 1941-1944 fu quasi pressoché la sola Bosnia, con puntate nelle krajine serbe e nel Montenegro.

    • habsburgicus scrive:

      la storica da te citata è notoriamente filo-comunista e pro-titina..
      ciò a priori non vuol dir nulla, ma..prudenza !

      • mirkhond scrive:

        E’ comunista ma è molto accurata e documentata, suscitando l’odio di ambienti di destra che più volte le hanno impedito di tenere conferenze.

        • mirkhond scrive:

          Comunque se la Kersevan non va bene, ci sono sempre gli studi di Eric Gobetti sull’occupazione italiana nei Balcani del 1941-1943, che il buon Peucezio potrebbe benissimo leggersi per comprendere COSA portò alle foibe (molto gonfiate e mistficate dalla propaganda neofascista e neoirredentista di questi ultimi anni).

          • Francesco scrive:

            e questo di quante vittime parla? perchè a volte dai l’impressione di fidarti ciecamente del primo tizio che scrive una cosa che ti piace, anche se ha la credibilità di un articolo di Travaglio

  52. mirkhond scrive:

    La presenza italiana invece fu positiva per le popolazioni serbe che vivevano in Dalmazia e nelle aree annesse al nuovo stato di Croazia, creato da Italia e Germania nell’aprile 1941.
    Fin dall’agosto 1941 l’esercito italiano riuscì a bloccare il selvaggio genocidio dei Serbi di Croazia ad opera dei feroci ustascia croati, almeno nelle zone occupate dall’Italia.
    In cambio, una parte dei Serbi, circa 20.000 uomini passò a servizio dell’Italia a cui prestò gli ausiliari (le MVAC, Milizia Volontari Anti Comunisti) nella lotta contro Tito.
    Politica avversata dai Tedeschi per i quali i Serbi restavano fondamentalmente dei nemici.
    Il pope serbo Momčilo Đujić, nel dicembre 1942 a Knin (Tenin in Italiano) nella Dalmazia interna abitata da Serbi, ringraziò pubblicamente le autorità italiane per aver salvato i Serbi dal genocidio ustascia.
    Certo la collaborazione serba era interessata, in quanto i cetnici attendevano lo sbarco degli angloamericani per passare dalla loro parte contro l’Asse, ma intanto si mettevano al riparo sotto l’ala protettrice italiana contro Croati e Tedeschi, e nel frattemp fornivano all’Italia esperti combattenti (come già avevano fatto con gli Asburgo tra XVI secolo e 1918) nella lotta contro Tito.
    Purtroppo per l’Italia, i Serbi in Dalmazia erano anch’essi minoritari, sebbene in numero molto maggiore dei locali Italiani (60.000 nel 1816, 38.000 nel 1930, su una popolazione slava nel complesso di 500.000 abitanti).

    • habsburgicus scrive:

      Il pope serbo Momčilo Đujić

      che era però un capo cetnico, uno di quelli che esplicitamente si misero con i tedeschi…
      lo troviamo nella prim 1945 nel Litorale “sloveno” (in realtà ancora nostro, de iure !), vero “refugium peccatorum” :D, mentre tutto crollava loro intorno
      c’erano i cetnici serbi di Đujić e di Radosav Jevdjević e i fascisti serbi di Ljotić
      i domobranci sloveni
      i croati (sia ustascia che “regolari”
      assortite formazioni fasciste
      tedeschi in ritirata
      e su tutti l’ombra di Tito, le cui forze stavano arrivando, sempre più baldanzose ! che ne massacreranno il più possibile, tranne i tedeschi (però in diversi casi i titini diedero ai tedeschi, dopo il disarmo, il placet per proseguire verso l’Austria ma poi cambiarono idea, non proprio atteggiamento da “libro Cuore” !..e li spedirono in prigionia jugoslava..e vari ufficiali tedeschi furono egualmente arrestati, processati e impiccati)..io so, ad esempio, di un gruppo di tedeschi e legionari tedesco-croati fermati dai titini l’11/5/1945, a guerra finitissima [ma lì non ancora]..i titini disarmarono i tedeschi e li lasciarono proseguire, invece si presero i croati [che presumo saranno stati massacrati fino all’ultimo uomo, come è testimoniato per Bleiburg, ben più famigerato]..quella volta ai tedeschi andò bene..il loro capo guidò i suoi uomini su sentieri poco battuti delle Karawanken e il 13/5/1945 trovarono la “libertà” in Austria dove i britannici li fecero prigionieri facendo loro un piacere enorme ! a Bleiburg invece non andò così e i britannici, vigliaccamente, respinsero i tedeschi dandoli in pasto a Tito..ma ad altri tedeschi, in Slovenia, non andò così bene..un gruppo, reduce da Fiume si arrese il 7/5/1945..i titini si presero i croati [ripresumo, massacrandoli] e diedero il placet ai tedeschi per continuare, dopo il disarmo..l’11/5/1945 però i titini cambiarono idea (forse erano altri titini) e li fecero di nuovo prigionieri prima che potessero passare la dogana con l’Austria in mano ai britannici (magari ‘sti tedeschi qui furono troppo lenti !)..su tutti ciò Tomasevich resta l’opera fondamentale..io la farei tradurre in italiano..e invece traducono stupidate 😀
      qualcuno la sfangò, giungendo in Italia dove c’erano i britannici
      ignoro la sorte di Djujić, forse ce la fece…forse venne “titizzato”

      • habsburgicus scrive:

        penso ci fossero pure dei montenegrini cetnici !
        quell’area era affollatissima illis diebus

        P.S
        in quei giorni, tragici e folli, si parlò di un accordo fra cetnici e ustascia contro Tito, finito in nulla
        sia i croati in esilio che i serbi in esilio, per opposte ragioni, non amano parlarne…pare tuttavia che la paura di Tito fosse allora così grande che per un momento sarebbero stati disposti a dimenticare i reciproci odi feroci ! un caso singolare di “unità jugoslava” contro gli jugoslavi per antonomasia (in quel frangente, i titini)

        • habsburgicus scrive:

          invece è documentato un progetto di alleanza sloveno-croato contro Tito, ma ciò è meno paradossale
          una delegazione slovena si recò a Zagabria a fine aprile 1945 e una croata a Lubiana pochi giorni dopo (o viceversa)
          i croati cercarono anche di mettersi in contatto con gli occidentali e mandarono due delegazione
          i.una guidata da un caporione NDH che arrivò in Italia, fu trattato a pesci in faccia dagli anglo-americani a Caserta che comunque gli salvarono la vita perché lo presero prigioniero e non lo diedero a Tito
          ii.una missione di ufficiali ustascia con due prigionieri aviatori liberati liberati ad hoc…furono presi dai titini che lasciarono proseguire verso l’Italia i britannici (con il documento NDH che avrebbe essere dovuto essere dato ad Alexander!!!! che oggi è nel FO !) mentre freddarono con un colpo alla nuca i croati..giustizia titina, che non é quella divina 😀

          • mirkhond scrive:

            Il mio amico croato mi disse che Tito non è amato dai Croati, ma è stato amato soprattutto dai Serbi almeno finché ci fu la Jugoslavia comunista.
            Del resto il grosso dei partigiani era composto da serbi della Bosnia,
            Diverso fu invece il caso dei Croati della Dalmazia, del retroterra di Fiume e dell’Istria, presso cui Tito fu abile nel fare sue le ragioni dell’irredentismo antitaliano di quelle popolazioni.

      • mirkhond scrive:

        “ignoro la sorte di Djujić, forse ce la fece…forse venne “titizzato””

        https://it.wikipedia.org/wiki/Mom%C4%8Dilo_%C4%90uji%C4%87

    • habsburgicus scrive:

      Certo la collaborazione serba era interessata, in quanto i cetnici attendevano lo sbarco degli angloamericani per passare dalla loro parte contro l’Asse

      i tedeschi ne erano consci e avevano qualche dubbio financo sui croati della serie “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio” 😀
      infatti un rapporto segretissimo, del 17/12/1944 (rapporto del XCVII AK) ci informa che i comandanti tedeschi erano consci dei sentimenti pro-occidentali della Domobranstvo slovena ma ritenevano i domobranci affidabili contro Tito; in caso di sbarco alleato in Istria però, diceva il rapporto, i domobranci sloveni cambierebbero fronte e così farebbero i serbi, ovvero il Corpo Volontari Serbi di Ljotić e i četnik di Dobrosav Jevdjević e Momčilo Djujić, i quali tutti erano venuti nell’area su istigazione tedesca; financo i croati, ammoniva il rapporto, avrebbero dovuto essere sorvegliati con cura in caso di sbarco alleato (dunque stretto controllo tedesco sui domobranci sloveni e impedimento a loro contatti con gli alleati)

  53. mirkhond scrive:

    Italiani dalmati che erano 60.000 nel 1816, 38.000 nel 1930 come riportato dal Lessico Treccani alla voce Dalmazia.

    • daouda scrive:

      MIrkò in effetti bisogna stare attenti , colpa della questione fascio e falce cor martello.
      Ma la discriminazione anti italiana a favore degli slavi attuata dalle potenze llà attorno non te la devi scordà.

      La cosa triste è che se la si prende sempre cor primo che capita

    • daouda scrive:

      perché il discorso è : perché sò diventati minoranza super minoritaria? ( minoranza lo erano già alla fine )

      • mirkhond scrive:

        In Dalmazia gli Italiani sono sempre stati minoranza, non più di 60.000 su una popolazione di 500.000 abitanti.

      • Daouda scrive:

        Si ma le politiche anti italiane degli stati vicini che hanno agevolato gli slavi quanto hanno pesato dal 500 ad oggi?
        Perché non è che uno si sveglia la mattina e stermina la gente se prima non cova frustrazione

        • mirkhond scrive:

          Di quali politiche antitaliane parli?
          Dal ‘500?
          A me risulta che il conflitto tra “italiani” e slavi nasce nell’800, col diffondersi del nazionalismo che, in terre multietniche e mistilingui come il Litorale Adriatico avrebbero avuto le conseguenze disastrose che conosciamo.

    • PinoMamet scrive:

      Sono momentaneamente in Italia dopo essere stati all’estero, in procinto di tornare all’estero per poi tornare in Italia… troppo complicato da spiegare.
      Comunque mi sono perso tutto il dibattito “yugoslavo”.

      Io la vedo così: secondo me gli italiani (che poi fossero veneti, pugliesi, slavi italianizzati, istro-romeni che si consideravano italiani… cambia poco) erano e forse sono “sempre” stati la minoranza da quelle parti.

      Ma erano la minoranza più figa, quella che stava sul mare e comunque quella con la cultura sentita come più “fine”.
      (Conobbi tempo fa una signora esula istriana o dalmata, in Friuli: a parte che era molto fascista, era piuttosto razzista verso gli slavi, specialmente quelli dell’entroterra, i “montanari” come li chiamava lei).
      Nelle città venete, o a Ragusa, probabilmente dovevano essere l’èlite, e anche quando non lo erano dovevano probabilmente considerarsi “la casta superiore”.

      Da qui il risentimento più antico e genuino degli slavi, su cui poi si saranno innestate senza problemi varie giustificazioni politiche, anche di segno opposto.

      Un po’ come i greci e gli armeni a Smirne e i turchi…

      • PinoMamet scrive:

        Del resto sia slavi che turchi si sono poi fondati il loro epos di “invasori barbari ma anche forti e genuini contro i decadenti popoli dell’antico Impero”-

        come fecero i Germani molti secoli prima, all’incirca.

      • mirkhond scrive:

        In effetti è così.
        La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia ha origine proprio nel disprezzo verso gli Slavi considerati barbari e culturalmente inferiori, a meno che non si assimilavano all’elite italiana del Litorale adriatico.
        Fino alla metà dell’800, al massimo si guardava agli Slavi come dei sempliciotti, dei buoni selvaggi nella misura in cui accettavano il dominio dell’elite di cultura veneta.
        Ma dopo il 1848, con la nascita del nazionalismo sloveno e croato e con il formarsi di una nuova elite slava non più disposta ad assimilarsi, oltre che fattasi promotrice delle istanze di rinnovamento sociale dei propri popoli, generò nell’elite di cultura veneta un senso di risentimento-snob, di razzismo, di timore di essere sommersi dalla barbarie slava.
        Ovviamente in combutta coi biekiSSimi Asburgo che invece cercavano di garantire a tutti i gruppi etnici del loro impero pari diritti culturali in base alle nuove idee identitarie di tali gruppi.
        Ci furono uomini politici dalmati di cultura veneta come Lorenzo/Lovro Monti (1835-1898) di Tenin/Knin, il quale prendendo atto che gli Italiani in Dalmazia erano una minoranza e che ben presto sarebbero stati travolti dalla massa croata per via della crescente democratizzazione della politica asburgica, realisticamente propose un’alleanza con i nuovi ceti dirigenti croati non più disposti ad assimilarsi, per salvare almeno qualcosa della cultura veneta sia pure in un contesto ormai bilingue anche a livello politico-amministrativo.
        Purtroppo la sua e quella di altri furono voci isolate all’interno dell’elite dalmata di cultura veneta, che anzi li accusarono di essere degli austriacanti e dei “traditori” dell'”italianità”.
        Con le conseguenze drammatiche che conosciamo e che avrebbero portato alla scomparsa di una grande ricchezza culturale fondata su secoli di meticciato e di osmosi tra latini e slavi.
        Peccato!

      • PinoMamet scrive:

        Per quanto riguarda Trieste, da Svevo e Saba ricavo proprio l’immagine che dici tu: dei sempliciotti, dei buoni (o mica tanto buoni) selvaggi, ci si vergogna un po’ se si ha un cognome slavo,, le slave sono le balie dei bambini italiani…

  54. Peucezio scrive:

    https://www.wired.it/attualita/politica/2019/05/29/europee-giovani-italiani-votato-lega-salvini/?fbclid=IwAR0PHZ9f-Vn3eacKOndgAgERGSYuczkq5kQKlnOShxarT-lTyKW77QrkTnI

    Che ne pensate?
    Se è vero, metterebbe in discussione l’assunto di Miguel del sovranismo come fenomeno di una società di vecchi.

    • Z. scrive:

      Temo che le variabili siano troppe e troppo mutevoli, e il periodo di osservazione troppo breve, per trarre conclusioni solide al riguardo…

    • Simone B. scrive:

      Trovo credibile quanto afferma l’articolo, anche nel confronto con i giovani europei.

      Ritengo che lo spostamento a destra dei giovani italiani dipenda principalmente dal timore verso un futuro immaginato povero e difficoltoso ma anche dall’uso più efficace dei mezzi di informazione fatto dal capitone.

      C’entra poco ma trovo insopportabile l’uso di Generazione X, Z e simili; ma è tanto difficile usare solo la formula “ tra i nati dal…..al “ ?

      • Peucezio scrive:

        Simone,
        “C’entra poco ma trovo insopportabile l’uso di Generazione X, Z e simili; ma è tanto difficile usare solo la formula “ tra i nati dal…..al “ ?”

        Pienamente d’accordo.

        Sul resto, questo dovrebbe far pensare a un minore imborghesimento dei giovani italiani rispetto a quelli europei: la gioventù italiana sarebbe più “cozzala”.
        Ma forse la spiegazione è un’altra: nel resto d’Europa c’è una caduta di partecipazione politica da parte delle classi subalterne (come direbbe Lerner 😀 ), che in Italia, paese con una tradizione di partecipazione politica molto forte, non ci sarebbe stata.
        Cioè i tamarri delle periferie francesi, inglesi o tedesche (che tra l’altro poi sono sempre più di origine straniera) ormai non votano, mentre in Italia la politica anima ancora la società, i bar, le periferie, ma i cozzali fanno il loro mestiere, cioè votare partiti populisti.

        • Simone B. scrive:

          Io pensavo una cosa diversa.

          Secondo me i giovani nordici si immaginano un futuro migliore cioè ancora di crescita economicamente e socialmente. Qui no.

          Poi scegliere Salvini e c. è un errore perché non risolverà niente anzi farà l’opposto di quanto promette (tipo Renzi). Ma almeno lui una risposta (speranza) la offre, gli altri no.

          • Peucezio scrive:

            Simone,
            sì, forse c’entra anche quello.
            Dove c’è più prosperità perché lo stato e la società funzionano meglio, c’è più ottimismo e si difende lo statu quo (o non si cerca di abbatterlo).

            Strano il caso spagnolo. Evidentemente lì la destra è troppo compromessa coi ricchi e la sinistra difende effettivamente un po’ di più le classi povere, con tassazioni esagerate, che però un minimo di redistribuzione la attuano (tanto loro di una vera crescita industriale mica si preoccupano: è da sempre che vivono al traino degli investimenti esteri e dei finanziamenti europei).

            Su Salvini: difficile che possa risolvere la situazione (la politica in Italia è strutturalmente troppo timida per attuare soluzioni davvero drastiche), ma almeno, per come la vedo io, può contenere il danno, rifiutandosi di essere organico al 100% agli interessi ostili all’Italia.

  55. mirkhond scrive:

    “tutto l’Occidente avrebbe dovuto procedere con piedi di piombo nel riconoscere i nuovi stati balcanici, imponendo regole molto forti sul rispetto delle minoranze, pretendendo uno standard vicino ai nostri – e rifiutando il riconoscimento in caso di non ottemperanza”

    Sono d’accordo, ma nel caso specifico italiano sarebbbe stato altrettanto opportuno riconoscere i propri torti sul confine orientale adriatico e nei Balcani durante la seconda guerra mondiale, invece di istituzionalizzare giornate del ricordo selettivo e mistificatorio.
    Questo a mio parere avrebbe aiutato e aiuterebbe in senso più positivo i rapporti dell’Italia con i suoi vicini balcanici.

    • Francesco scrive:

      mah

      sto parlando di tutto l’Occidente

      sulle beghe relative agli anni ’40 non mi pronuncio, come racconta Mig ognuno ha le sue storie da carnefice e quelle da vittima e nessuna è veramente vera o veramente falsa

    • Peucezio scrive:

      Vabbè,
      proprio l’Italia, il paese più autolesionista del mondo, che pratica il disprezzo di sé sistematicamente, doveva essere ANCORA PIU’ autolesionista!
      Secondo te esiste un altro popolo al mondo (a parte i tedeschi, che sono Tafazzi fatto a popolo) che si farebbe un millesimo di questi scrupoli?

      • Francesco scrive:

        perchè perdere tempo con inutile esibizioni di machismo che non porterebbero a nulla?

        e poi noi chi mandiamo a farle? i missini?

        ci manca il personale politico nazionalista ma non coglione

        • Peucezio scrive:

          Vabbè, fra te che sei un regionalista milanese leghistoide presalviniano europeista che credi nella federazione germanico-padana e Mirkhond con il suo duosicilianismo, voi siete l’incarnazione perfetta, l’esemplificazione più lampante di ciò che sostengo.

          Il fatto è che presi individualmente siete persone stimabilissime, sia umanamente che intellettualmente, ma sono proprio questi atteggiamenti ideologici e culturali che fanno sì che l’Italia sia il paese di Pulcinella che è.
          E Pulcinella è una bellissima e nobile maschera napoletana, ma poi c’è la politica, la vita reale, che è una cosa seria.

          • mirkhond scrive:

            Meglio Pulcinella che fascista.

            • mirkhond scrive:

              E sono napoletano non duosiciliano (la Sicilia è un’altra nazione, quante volte lo devo ripetere?).

            • Peucezio scrive:

              Mirkhond,
              “Meglio Pulcinella che fascista.”

              Vabbè, questa non mi sembra una posizione molto originale.
              Non c’è sport più volgare della demonizzazione del fascismo.
              Poi uno può non essere fascista, ma che vuol dire: “meglio Pulcinella che fascista”?

              • mirkhond scrive:

                Nel senso che preferisco essere ridicolo ma innocuo, piuttosto che un nazionalista suprematista fanatico se penso alle conseguenze dei nazionalismi esasperati.
                Tutto qui.

          • mirkhond scrive:

            “ma poi c’è la politica, la vita reale, che è una cosa seria.”

            Che sarebbe?
            Fare guerra a veri e presunti nemici?
            Come ha fatto il tuo fasciorisorgimentalismo?

            • Peucezio scrive:

              No, io dico solo che ogni comunità normale, dall’alba dell’umanità, difende i suoi contro gli altri.
              Se ciò non accade, è patologico: sarebbe come un padre che danneggiasse i figli per favorire degli estranei: è contro una legge sia naturale che civile.

            • PinoMamet scrive:

              Anch’io credo che sia abbastanza normale che ognuno “tenga per sè”;

              senza esagerare, ovviamente.

              In Italia diverse abitudini: il campanilismo- l’internazionalismo di matrice comunista e l’universalismo di matrice cattolica- la disaffezione per l’ultima ideologia nazionalistica che è stata il Fascismo- il complesso di inferiorità verso inglesi, francesi e tedeschi….

              fanno sì che gli italiani stiano, in genere, sempre dalla parte dei propri avversari…

              • Peucezio scrive:

                Sì, ma non so quanto c’entrino comunismo e cattolicesimo: ci sono stati anche altrove, senza produrre questo effetto.
                Il comunismo in Russia è stato declinato in senso nazionalistico. E così in Cina.
                Anche il fascismo credo c’entri relativamente: in Spagna c’è stato Franco e sono ancora fanaticamente nazionalisti. Un po’ meno i giovani, ma non certo per reazione al franchismo, ma solo perché hanno cominciato a viaggiare un po’ di più (un italiano che viaggia diventa puù nazionalista perché si accorge dei limiti dell’estero; uno spagnolo lo diventa di meno perché nota i limiti della Spagna).

              • MOI scrive:

                A patto che oggi … “Italiano Medio !” 😉 come sommo insulto sia sempre qualcunaltro !

                https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4

                (pseudo-trailer 2013)

                https://www.youtube.com/watch?v=-Kik_fbGO9s

                (trailer di quando divenne film vero e proprio 2015)

              • Z. scrive:

                Anch’io dubito che socialcomunismo e cattolicesimo siano così rilevanti per l’esterofilia degli italiani.

                Non mi sembra neppure, però, che esista una correlazione diretta tra viaggi all’estero e nazionalismo. Quel che diciamo, tornando dall’estero, è piuttosto che ci mancavano la nostra cucina e il bidè (giustamente).

                Secondo me pesa di più una certa mentalità teatrale, l’abitudine a mettersi in mostra, il gusto di trattare gli altri come provinciali dappoco – mentre io sono quello introdotto, quello nel giro che conta, quello che è in lista per l’ingresso VIP.

              • PinoMamet scrive:

                Non so darvi torto
                (e sapete che mi dispiace 😀 )

              • Peucezio scrive:

                Nel caso degli spagnoli secondo me una qualche relazione c’è.
                Io ho sentito, vent’anni fa, giovani spagnoli proprio dire cose come: non conosco la cucina degli altri paesi, ma sono convinto che quella spagnola è la migliore!

          • Francesco scrive:

            Peucezio

            che ti devo dire, l’Italia come Patria mi scalda il cuore quanto al Duca

            se devo difendere i miei, ho altri insiemi di riferimento: la mia famiglia, i miei correligionari, la Padania, i celiaci, l’Occidente di una volta, l’umanità, i milanisti, quelli che a basket credono ancora nei ruoli canonici, i lettori di libri, i mangiatori di carne

            dipende dalle situazioni

            • PinoMamet scrive:

              Ammetto tutto e credo a tutto quello che dici, ma la Padania no, dai. l’Italia potrà benissimo lasciarti indifferente: sei il sessanta milionesimo italiano che lo dice, prima di mangiare gli spaghetti e guardare la replica del film di Fantozzi o di Bianco Rosso e Verdone.

              Ma ripeto, ammetto tutto: ma la Padania no.

              Perché non è mai esistita, né come concetto né come idea o aspirazione, né come realtà, e neppure come nome, se non- mi pare di ricordare- in uno degli articoli ironici e divagatori di Gianni Brera, prima che un esemplare di italianissimo truffatore, Umberto Bossi, decidesse di farne lo scherzo del secolo.

              Tanto varrebbe che mi dicessi che ti identifichi col Sarchiapone…

              Dimmi che ti senti lombardo, piuttosto, che ha un senso e una dignità.

              • Francesco scrive:

                no, la Lombardia mi dice poco, pochissimo, piuttosto parlami della Diocesi di Milano, di Ambrogio e di Carlo ed è un’altra cosa!

                sarò l’unico ma a me la Padania come piccola patria, dentro un’Europa che si sente nascere con Carlo Magno, è la mia cosa!

                ciao

            • PinoMamet scrive:

              PS
              Sto scrivendo da una parte del mondo abitata da Svevi, piuttosto fieri di essere Svevi e quindi diversi dai Bavaresi: anche se a me, naturalmente, sembrano identici.

              E da qua, l’Italia esiste moltissimo, come anche la Germania…

              • Francesco scrive:

                certo che l’Italia esiste!

                come espressione geografica e culturale

              • PinoMamet scrive:

                Sono all’estero, ti voglio bene, e non ho voglia di polemiche. Ma sei stato abbastanza all’estero per capire che Italia vuol dire qualcosa per tutti, Padania invece, diciamo, a pochi intimi tuoi 😉

              • Francesco scrive:

                e allora? mica sono un italiano conformista che a stare in minoranza ha paura!

                da piccolo leggevo Montanelli e giocavo a pallacanestro e leggevo libri

                😀

      • mirkhond scrive:

        “proprio l’Italia, il paese più autolesionista del mondo, che pratica il disprezzo di sé sistematicamente”

        Non al punto di riconoscere ufficialmente i propri crimini.
        Anzi negli ultimi anni riproponendo vecchie e nuove mistificazioni per creare un nuovo collante identitario “nazionale”.

        • Peucezio scrive:

          Diciamo che tale ultima tendenza serve per compensare un centesimo della nostra tendenza all’autodenigrazione e mancanza di sentimento nazionale.

          Poi è vero che noi ci consideriamo “brava gente” e sappiamo poco delle porcherie che abbiamo fatto (che però in genere non vengono dal basso, ma da vertici militari, senza una vera adesione popolare: l’italiano in fondo non si è mai riconosciuto nello stato), ma questo non va nel senso di un’autoesaltazione patriottica, ma, per assurdo, alimenta il nostro spirito imbelle e la nostra esterofilia: in sostanzia diciamo: “massì, noi siamo miti, siamo buoni, non saremo mai assertivi, prepotenti sul piano internazionale, conteremo sempre pochissimo” e il guaio è che lo diciamo compiaciuti, come chi ha già rinunciato a imporsi, perché in fondo gli fa più comodo.

          Altri popoli fanno le porcherie, non le nascondono affatto, anzi, diventano parte della loro retorica nazionale e le celebrano.

          • mirkhond scrive:

            Tutto vero, ma proprio per questo preferisco vivere in Italia.
            Tanti anni fa in televisione mandarono una miniserie sul funzionario di Polizia Giovanni Palatucci, ambientato nella Fiume del 1938-1944, tra Italia e Germania nazista.
            La miniserie verteva sull’opera del poliziotto napoletano a favore degli Ebrei, a causa della quale fu imprigionato e morì in fama di santità in un campo di concentramento nazista.
            Pure se l’argomento principale riguardava gli Ebrei, nella miniserie con onestà si accennava anche al conflitto tra Italiani e Slavi, soprattutto Croati.
            A me che guardavo con ammirazione alla bellezza dei luoghi (dal retroterra del Quarnaro, forse provenivano gli Japigi), mio padre mi rispose che sì, i posti sono più belli dall’altra parte dell’Adriatico, ma lui preferiva stare da questa parte dell’Adriatico per le troppe tensioni nazionaliste di quelle terre.

            • Peucezio scrive:

              Non dico che non ci sia un aspetto nobile nel fatto che l’italiano non aderisca a quelle forme tipiche di cieco nazionalismo violento che sono tipiche praticamente di tutti gli altri popoli.
              Però guarda che questa cosa allo stesso tempo ci fotte, perché gli altri se ne approfittano. E adesso che sono finite le vacche magre (negli anni ’60 si stava sotto gli americani, come ora, ma era una prigionia d’oro: con la pancia piena è tutto diverso) questa cosa si trasforma anche in povertà, erosione del ceto medio, sfaldamento della società.

  56. mirkhond scrive:

    Non mi risulta che gli Sloveni e i Croati abbiano invaso l’Italia con annessi e connessi tipici di una conquista.
    Mentre l’Italia ha invaso terre altrui replicando i metodi già utilizzati dai Piemontesi nella conquista delle Due Sicilie.
    Riconoscerlo aiuterebbe a migliorare i rapporti con i vicini balcanici.

    • Francesco scrive:

      piano, un conto è riconoscere i fatti, un conto bersi la propaganda altrui, tanto peggio se quella diretta contro di noi!

      non esageriamo

  57. Roberto scrive:

    Questa piacerà a moi:

    Lussemburghese d’origine portoghese parte a fare il jihadista in Siria minacciando gli infedeli in Portogallo Spagna e Francia
    È attualmente prigioniero in Siria

    https://www.wort.lu/fr/luxembourg/le-djihadiste-luxembourgeois-steve-duarte-en-captivite-5cf13bdfda2cc1784e345395

  58. Mauricius Tarvisii scrive:

    Vedo che la professoressa sospesa per la storia di Salvini è stata ricevuta con tutti gli onori in Parlamento.
    Ma se il decreto sicurezza di Salvini è come le Leggi Razziali, allora Mattarella è come Vittorio Emanuele III?

    • Francesco scrive:

      😀

      leghista! razzista! nemico dei sindacati! loico!

    • Z. scrive:

      Ma esattamente, per cosa è stata castigata questa insegnante? Quale fatto le è stato contestato?

      Non quale illecito: quale fatto. Cosa ha, o avrebbe fatto?

      • Roberto scrive:

        Omessa sorveglianza: non ha impedito agli studenti di fare il video

        • Z. scrive:

          Forse mi manca qualche passaggio… vi va di farmi un riassunto chiaro?

          • Roberto scrive:

            Da quello che ho letto:
            1. I ragazzi avevano come compito “fate qualcosa per il giorno della memoria”
            2. Il qualcosa è stato realizzato con un PowerPoint in cui c’erano un paio di slides che accostavano le leggi razziali al decreto sicurezza ed un’altra con qualche frasetta tipo “ieri gli ebrei, oggi i migranti”
            3. Non si sa come, un tizio di casapound di Monza si è scandalizzato
            4. Si è mossa la digos, il provveditorato e sembra anche il battaglione San Marco ed i paracadutisti della folgore
            5. La prof è stata sospesa per 15 giorni per omessa vigilanza. Se ho capito bene avrebbe dovuto impedire agli studenti di produrre il PowerPoint contestato

            • Z. scrive:

              Grazie.

              Non mi è chiaro il concetto di “impedire di produrre”, però.

              Cosa avrebbe dovuto fare, materialmente?

              Dissociarsi pubblicamente, magari verbalizzando il tutto?

              Denunziare i giovanotti insubordinati al preside, e magari all’Autorità giudiziaria?

              Se si tratta di condotta omissiva, bisognerà avere un’idea minima di quella che sarebbe stata la condotta da tenere, presumo.

              Capisco che la mia insistenza possa sembrare eccessiva. I pensatori che fino all’anno scorso urlacchiavano senza soluzione di continuità, ad esempio (memorabile la teoria secondo cui il divieto di dimora sarebbe fascismo) non mi pare abbiano battuto ciglio…

            • Roberto scrive:

              Capisco perfettamente i tuoi dubbi che sono anche i miei.

              Temo però che dovremo tenerceli perché il provveditore non scrive qui
              (Ho letto che la prof ha impugnato il provvedimento, forse si capirà di più)

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Secondo me questo è del tutto irrilevante, ormai.
        Sul serio, di sanzioni disciplinari ingiuste ne vengono inflitte a bizzeffe e il rimedio c’è: impugnarle. Qui siamo passati, invece, su un piano puramente politico.

        • Z. scrive:

          In effetti, il merito delle questioni sembra ormai irrilevante a molti, in molti settori diversi.

          Può pure darsi che lo sia, però a me piacerebbe sapere che cosa sia esattamente successo, e cosa sia stato contestato a questa signora.

          Avrebbe, chessò, invitato i ragazzi a parlar male di Salvini? A scrivere un tema dove se ne criticasse la politica? O che altro?

          Mi risulta che per castigarla abbiano addirittura inviato la Polizia di Stato nella sua scuola. Quindi immagino ci fosse il sospetto di condotte di particolari gravità – poi confermate dall’istruttoria, visto il provvedimento irrogato.

          Poi c’è l’aspetto politico, certamente interessante, ma partire dai fatti mi sembra necessario.

  59. MOI scrive:

    Oh … come mai gli “Strommen” e/o “Cerripicchi” fatti a Cuperlo (o chi per lui, graviti in quelle orbite …) si chiamano “bufale” mentre gli “Strommen” e/o “Cerripicchi”fatti a Salvini (o chi per lui, graviti in quelle orbite …) si chiamano “Informazione Main Stream” ?!

    • Z. scrive:

      Moi,

      siccome penso che a te Cuperlo non sia particolarmente antipatico, e che tu non ce l’abbia particolarmente con lui, ti invito a fare una riflessione.

      Potresti chiederti cosa spinga molti utenti del web a riportare le notizie che leggono senza nemmeno porsi il problema di verificarle.

      Tu cosa ne pensi?

      • MOI scrive:

        A patto che NON valga solo per il PD … dovrebbe essere quel che si chiama “Echo Chamber” (e che cerca Vulgate Manichee del Mondo Reale , da una parte o dall’ altra) ed è enormemente sviluppato specie sui “Sòscials” ! Questo penso che sia il sito più antitetico alle “Echo Chambers” che si possa immaginare !

        https://en.wikipedia.org/wiki/Echo_chamber_(media)

  60. MOI scrive:

    I Giovani AntiSalvini ci sono eccome … ma possono permettersi di campare di “Patreon” restando a blaterare in cameretta adibita a Sala Conferenze della Youtube University ! 😉

    • MOI scrive:

      … d’altronde sono i primia dire che, mai come oggi, se sei un giovane con una cultura umanistica O vieni miracolato dai “Fòllou’ers” 😉 O , ben (!) che vada , finisci da Mèch Dònald a friggere le patatine !

  61. Mauricius Tarvisii scrive:

    Un esempio molto interessante su come stiamo esaurendo anche le risorse più improbabili…

    https://www.media.inaf.it/2019/05/31/starlink-radioastronomia/amp/

  62. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO

    A sproposito 😉 di Tabula Bantina …

    http://www.rete8.it/cronaca/124e-se-il-guerriero-di-capestrano-fosse-un-alieno/

    Guerriero di Capestrano: e se fosse un alieno?

  63. mirkhond scrive:

    “Io sarei più per una conversione forzata al cristianesimo e un’integrazione in un’entità serba (per motivi storici, ideali, ecc.) nella quale possano mantenere e tutelare la loro lingua (ma non la religione islamica sunnita), riconosciuta accanto al serbo.”

    Tra XII e XVI secolo gli Albanesi del nord e del Kosovo facero parte dell’ecumene religiosa serba.
    Lo stesso Skanderbeg utilizzava lo Slavonico in caratteri cirillici come lingua della sua cancelleria, era un uniate cattolico di rito slavo-bizantino, e la sua famiglia aveva legami col monastero serbo di Hilandar sul Monte Athos.
    Dopo il 1912-1913, quando la Serbia conquistò il Kosovo agli Ottomani, tentò anche di riconvertire gli Albanesi all’Ortodossia, ma nel frattempo cercando anche di imporre la lingua serba.
    Il tutto accompagnato da massacri, stupri, tentativi periodici di espulsione verso le aree ancora ottomana e poi verso la Turchia (qui ancora in epoca comunista sotto il duro regime del serbo Rankovic’ nel 1944-1966).
    Insomma una politica non dissimile dalla “bonifica etnica” operata dall’Italia nelle terre adriatiche ex asburgiche acquisite dopo il 1918.
    Ai primi del 1941, Mussolini contattò il reggente di Jugoslavia Pavle, per proporgli la soluzione definitiva della questione slava nelle terre adriatiche orientali italiane, con la deportazione degli Sloveni e Croati della Venezia Giulia e dell’Istria nel Kosovo, e contemporaneamente l’espulsione degli Albanesi dal Kosovo nell’Albania sotto dominio italiano.
    Queste trattative furono però interrotte da Hitler che avocò esclusivamente a se le trattative con la Jugoslavia anche per conto dell’Italia.

    • daouda scrive:

      Allora famo a capisse.

      L’italia sabauda è una merda.

      Io voglio solo chiarirmi ( ma il tuo ridimensionamento delle foibe mi sembra strumentale e comunque sia fossero stati anche milioni gli infoibati le tue spiegazioni reterebbero valide comunque ) quanto la politica austro/ungherese e turca abbia alimentato il dissidio “italico” – “yugoslavo”.

    • daouda scrive:

      il kosovo comunque si fu anche turchizzato anche etnicamente, si tenga presente pure questo.
      Dire che fosse solo serbo, od addirittura loro culla, è comunque sia un’invenzione

      • habsburgicus scrive:

        si fu anche turchizzato anche etnicamente

        no, vabbé….a tutto c’è un limite 😀
        “turchizzato” (forse osmanlizzato, ma non cerchiamo il capello nell’uovo) culturalmente forse sì, anzi togliamo il forse….e in profondità
        ma di turco “etnico” in Kosovo c’era poco..qualcosa in Macedonia, e manco troppi neppure lì…c’erano le tribù yuruk, turcomanne, ma erano in sé poco rilevanti tranne nei Balcani sud-orientali…
        i kosovari erano “turchi”, nell’onorato senso antico, in quanto perlopiù musulmani…così come illo tempore se un italiano diveniva rinnegato si diceva “si è fatto turcho”..lo si disse del famigerato, crudelissimo, Pietro Cigala, il calabrese divenuto Cighalazadé Pascià

      • PinoMamet scrive:

        Una mia studentessa albanese dice di avere anche origini turche e parlicchia il turco (non so quanto bene), dice che suo padre parlicchia anche greco.

        • MOI scrive:

          Ma infatti gli Stati-Nazione iniziarono a porre problemi che gli Imperi Centrali NON ponevano … e che neppure il Socialismo reale poneva, avendo “freezato” 😉 i Nazionalismi.

          • MOI scrive:

            Anche i Liberals sono per il superamento dello Stato Nazione … ma NON capiscono che distruggere i “Diritti Sociali” (da sostituire con i velleitari “Diritti Civili” …) per combattere i Nazionalismi è come spararsi a una tempia per combattere un’ emicrania !

  64. mirkhond scrive:

    Nel Kosovo in seguito alla conquista ottomana si insediarono anche dei Turchi, sebbene rimasti sempre minoritari e che finirono con l’assimilarsi alla maggioranza albanese divenuta musulmana nel corso del XX secolo.

  65. MOI scrive:

    – il primo piede umano ha toccato l’Everest nel 1953, prima ci abitava soltanto Miyolongsangma, la demone donatrice che cavalca una tigre d’oro.

    [cit.]

    —————–

    … Nel 1953, quindi, Miyolongsangma aveva già fatto fagotto “da mò” per tornarsene a casa sua, su Nibiru ! 😉

  66. MOI scrive:

    Greta Thunberg (che sta diventando una figura popolarissima per i temi e le esercitazioni di inglese a scuola!)

    ……………………………

    So, here comes a Moderate “Gretin” 😀 :

    https://www.youtube.com/watch?v=noH4eFeN_C4

  67. Z. scrive:

    Se vi state chiedendo se sia possibile o meno costringervi a un processo per furto con rito direttissimo quando l’arresto non è stato convalidato, Zanardo Zalambani si compiace di vaticinare:

    non risulta.

    Sapevàtelo.

  68. MOI scrive:

    “respect existence or expect resistance”

    ——————–

    https://www.youtube.com/watch?v=3JPLRFdG9xE

    … mi sa che l’ han preso da questo orrendo frastuono ! 😉

    Violator – Respect Existence or Expect Resistance

    ————————-

    Da domani niente playlist sullo smartphone … le loro canzoni se le canticchino andando a dissodare il terreno a mani nude! 😉

  69. MOI scrive:

    https://metal.fandom.com/wiki/Violator

    eccoli qua … si misurassero le loro Impronte Ecologiche per far sentire il loro frastuono in tour ! 😉

  70. MOI scrive:

    @ ROBERTO /
    Tutti/e/*

    https://www.youtube.com/watch?v=dbDVcc29oNM

    Salvini esordisce al Parlamento Europeo … e dice ciò che dovrebbe essere la SX a dire, se NON avesse tradito sé stessa !

  71. MOI scrive:

    @ MIRKHOND & PEUCEZIO

    https://www.youtube.com/watch?v=O6tpxCMhKaI

    ari, la diciottenne eletta con la Lega: “‘Salvini un leader, è il mio modello'”

    • MOI scrive:

      BARI …

    • Peucezio scrive:

      Fantastica! Che sventola!
      Un minimo di impaccio espressivo, d’altronde ha 18 anni… Ma sembra sveglia.

    • Francesco scrive:

      eletta al Parlamento polacco?

      • MOI scrive:

        “Polacco” ?! … Perché ?

        ————————-

        Mirkhond dirà ch’è “mazza” e che “odia sé stessa” …

        • MOI scrive:

          In teoria, essendo Leghista dovrebbe aver la Terza Media … visto che i luoghi comuni “comodi” alla Classe Culturalmente Egemone van sempre benissimo, unici !

          Foss’anche …

          In ogni caso, la prima cosa che salta all’ orecchio 😉 è una cura nell’ uso e nella pronuncia della Lingua Italiana di gran lunga superiore a innumerevoli Laureati e Laureandi suoi “conterrOnei” 😉 che parlano dandosi un tono come fa Checco Zalone per far ridere ! … Ho sempre più l’impressione che vi sia una sorta di un “Sinistrorsofono” 😉 “Terronics” 😀 sulla falsariga dell’ “Ebonics” AfroAmericano (strano che il Nostro Peucezio nulla ne sappia); disgraziatamente caldeggiato persino dalla oramai omnino delenda 😉 Accademia della Crusca.

        • Francesco scrive:

          Moi

          la bandiera bianca e rossa è quella della Polonia, no?

  72. MOI scrive:

    Ricordate la polemica sul “Salvini Book” da boicottare al Salone del Libro di Torino ?

    https://www.youtube.com/watch?v=5ocawqU2018

    … NO spoiler 😉 : risponde direttamente l’ autrice-intervistatrice Chiara Giannini !

  73. habsburgicus scrive:

    e se Boris Johnson diventasse Primo Ministro britannico ?
    Trump, a quanto pare, sarebbe con lui
    come ci fu la coppia Winston e Delano, potrebbe starci Boris e Donald..difficilmente, pur impegnandosi, potrebbero fare più danni 😀
    mondo strano…il grande Neville, ultimo vero statista degno di un Pitt o un Palmerston (e per giunta britannissimo pure nell’aspetto fisico), è quasi unanimemente deriso….e meriterebbe monumenti…un WC è portato alle stelle 😀

    • Francesco scrive:

      Neville? quello che fece di tutto per non opporsi a Hitler? strano eh che passi per un imbecille criminale

      Boris Johnson credevo si fosse reso sufficientemente ridicolo dopo il referendum vinto sulla Brexit, che sia ancora in giro dimostra come sono ridotti gli una volta gloriosi albionici

      gli Imperi (e le Nazioni) si gestiscono con la serietà, non con i buffoni!

  74. Peucezio scrive:

    Parlando d’altro,
    in questi giorni si ricorda piazza Tienammen.
    Ovviamente si scatena la solita retorica libertaria e imbecille occidentale.
    Ma sarebbe il caso di celebrare invece la fierezza di una nazione e di un regime che ha sfidato la prepotenza corriva del conformismo giovanilista e dei suoi sostenitori mondiali.

    Se nel ’68 da noi si fosse applicato lo stesso metodo, si sarebbe salvata la civiltà occidentale.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “Se nel ’68 da noi si fosse applicato lo stesso metodo, si sarebbe salvata la civiltà occidentale.”

      Non mi scandalizzo, ma non sono d’accordo.

      La “civiltà occidentale” poi – se non intendi un miscuglio alla Fallaci tra bravi soldati americani, cognacchino, Beethoven, l’Acropoli e il femminismo – è l’insieme di capitalismo, individualismo e tutto il resto che porta al Sessantotto (dando a tale evento l’interpretazione peggiore).

      Anche se qualche questore ignorante avesse fatto sparare sugli studenti a Roma nel ’68, sarebbe stato subito travolto dalla storia, come i colonnelli greci.

      La Cina è un’altra cosa, e infatti trent’anni dopo Tien An Men, non ha fatto la fine della Grecia (e dei suoi colonnelli).

      • Peucezio scrive:

        Beh, sì, se in Italia non è successo come in Cina non è un caso.

        Però, siamo sempre lì: la storia è l’esito di una catena di scelte umane.
        L’Occidente ha deciso di suicidarsi. L’arma è stata quella.

        • Francesco scrive:

          la Libertà intendi? beh, mi pare una scelta molto migliore rispetto al Partito

          in Francia il ’68 lo hanno sconfitto, politicamente, da subito

          questione di uomini e di scelte

          certo, l’occidente sta andando a fondo lo stesso ma credo sia banalmente questione di cicli storici, mica si resta in cima al mondo per sempre

          ciao

          • Peucezio scrive:

            Il solito fisiologismo.
            I cicli ci sono perché la gente agisce in un certo modo.

            Il ’68 dovunque c’è stato ha vinto: non è che siccome in Francia non ci sono stati gli anni di piombo, ha perso.
            Ti sembra che quella frances eis auna società veteropatriarcale stile anni ’50?
            Ti sembra che lì l’università, la cultura, ecc. funzionino secondo logiche presessantottesche, autoritarie, gerarchiche, di trasmissione verticale e tradizionale del sapere?

            Il ’68 ha vinto perisno in Spagna, dove non c’è stato! Perché, dopo la morte di Franco, il modello recepito è stato quello internazionale, già sessantottato.

            • Peucezio scrive:

              “frances eis auna”

              Non so perché mi si sono segmentate male le parole (e due lettere si sono invertite).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il ’68 ha vinto perisno in Spagna, dove non c’è stato

              Secondo me questa è la radice di tutto. Nel senso, questo è l’elemento da cui, se fossi in te, partirei per capire che il tuo modo di ragionare, la tua visione del mondo, è irrimediabilmente non falsificabile.
              Il Sessantotto c’è stato? Bene, allora tutto ciò che non mi piace sarà disceso da lì.
              Il Sessantotto non c’è stato? Bene, allora si vede che avranno importato da qualche altra parte.
              Controprova? Il fatto che al di fuori delle società occidentali gli assetti sociali non siano quelli delle società occidentali.

              • Peucezio scrive:

                Non sono un popperiano (e nemmeno un epistemologo in generale), ma non ho capito cosa non va in questo ragionamento.

                Il ’68 ha cambiato il costume (o, meglio, è il precipitato storico di tendenze profonde, che hanno trovato lì la loro attuazione, come, per dire, la Rivoluzione Francese, che ha avuto un’influenza profonda ma non è nata dal nulla ovviamente) in tutto l’Occidente, tranne alcuni paesi attardati da regimi politici autoritari, che quindi hanno importato il modello un po’ più tardi.

                D’altronde c’è poco da falsificare: il costume è cambiato allora in Occidente, non prima né dopo (tranne appunto questi casi in cui era trattenuto artificialmente). Ed è cambiato in applicazione proprio alle idee espresse da quel movimento.
                Fino ad allora si dava per scontato sostanzialmente l’assetto di famiglia tradizionale, il modelli di insegnamento non permissivi, ma con un senso dei ruoli netto e definito, ecc.

                Non vedo proprio la pertinenza del tuo discorso.

            • Francesco scrive:

              parlo di cicli secolari, del tramonto dell’Occidente come ci fu quello di Roma, non di cosette di decenni

              ciao

  75. MOI scrive:

    @ MIRKHOND & PEUCEZIO

    https://it.wikipedia.org/wiki/Stemma_di_Bari

    … sapete tutto di Bari tranne l’ Araldica ?!

  76. MOI scrive:

    … ah,no : dicevo @ Francesco !

    … Mi pareva assurdo, difatti ! 😉

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