Un modesto invito all’Ultradadaismo

In margine alla mostra del dissidente fiscale cinese Ai Wei Wei, ci onoriamo di presentare un autentico monumento all’arte contemporanea.

Siamo all’Orange County Art Museum in California, il solito pezzo di lego senza finestre rovesciato sulla campagna automobilizzata.

Questa volta hanno invitato un tale Richard Jackson, che si definisce neodadaista, e che ha avuto, evidentemente, via libera di fare quello che voleva, grazie a quei complessi algoritmi che stabiliscono il prezzo di un artista (no, inutile che ci speri, il gabbiano disegnato da tua figlia quattrenne non è arte).

Pur apprezzando questa forma di neodadaismo e condividendone in pieno il messaggio, ci sembra che manchi qualcosa: il Museo avrebbe potuto aggiungere un tocco di ultradadaismo, rifiutandosi di pagare il signor Jackson. Che avrebbe aperto un dibattito molto thought provoking sul Valore dell’Arte.

Ma a ogni trasgressione, c’è un unico ma invalicabile limite, definito dalla santità del Denaro e della Proprietà.

Coi fanti, si scherza volentieri, ma i santi si lasciano rigorosamente in pace.

Bad-Dog-by-Richard-Jackson-1

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197 risposte a Un modesto invito all’Ultradadaismo

  1. PinoMamet scrive:

    Sono a favore dell’ultradadaismo, direi 😉

  2. Peucezio scrive:

    “Dissidente fiscale” è una bellissima definizione!
    Mi ricorda il famoso tizio americano che sostiene che Dio gli ha proibito di pagare le tasse. Ma quello è molto più simpatico e ruspante di Ai Wei Wei!

  3. Z. scrive:

    Miguel,

    — Ma a ogni trasgressione, c’è un unico ma invalicabile limite, definito dalla santità del Denaro e della Proprietà. —

    Mannò, dai. Moltissimi si divertono a trasgredire violando la proprietà altrui. A volte escogitano anche giustificazioni ideologiche per farlo.

    Certo, quando toccano la loro di proprietà, e il loro di denaro, cambia tutto…

    Money, so they say
    Is the root of all evil today
    But if you ask for a rise it’s no surprise that they’re
    Giving none away, away, away

  4. Grog scrive:

    Il can che pisa lo voglio ancha mi en Piasa San Marco!
    Grog! Grog! Grog!

  5. Francesco scrive:

    Una volta i tizi coi soldi, anche in provincia, sapevano selezionare gli artisti a cui commissionare le opere. Si veda la pala del post precedente.

    Mi pare che questa capacità sia completamente scomparsa.

    Questo depone a favore delle tesi del Duca: che cosa c’è da salvare dell’Occidente esistente?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Una volta i tizi coi soldi, anche in provincia, sapevano selezionare gli artisti a cui commissionare le opere. Si veda la pala del post precedente.”

      In materia di arte, è davvero difficile non diventare nostalgici.

      Il punto non è affatto la “novità” che di per sé può essere anche interessante (trovo meravigliose le sculture con i rami che il Sedicente Moradi mette in giro la notte a firenze http://www.arte.it/foto/la-street-art-del-sedicente-moradi-208/3 ) , ma il cambiamento completo di significato.

      Praticamente, cento giovani fanno una serie di cose buffe, che portano un messaggio di “protesta”. Alcune di queste cose sono carine, altre meno, ma ciò che conta è che 99 su 100 di quei ragazzi fanno la fame.

      Uno su cento, invece, trova il critico che gli assegna un prezzo, e da quel momento quell’individuo diventa oggetto di investimenti speculativi che non hanno nulla a che fare con la sua arte (o con la sua protesta). Non sono diversi da qualunque altra lotteria.

      • Francesco scrive:

        “99 su 100 fanno la fame” sospetto sia un buon riassunto della vita degli artisti da sempre

        quello che mi disturba è la palese natura escrementizia anche di quello prodotto dall’1

        se l’arte oggi è quella roba lì, fa bene chi guarda Sanremo

        ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “se l’arte oggi è quella roba lì, fa bene chi guarda Sanremo”

          In un certo senso sì, perché comunque Sanremo, per quanto sia un’operazione commerciale, si basa sul semplice fatto che “piace” e “fa sentire qualcosa” a tante persone (vi risparmio cosa sento io, ma non è questo il punto).

          Nell’Arte Contemporanea, non c’è nulla che “piaccia” o che “faccia sentire qualcosa”.

          C’è solo il calcolo che le opere di Tizio, oggi acquistate a 100.000 dollari, potranno essere rivendute tra dieci anni a 500.000 dollari, un’operazione che non ha alcun valore al di fuori di se stessa.

          • Francesco scrive:

            il “bello” è che il coglione che pagherà 500.000 euri per la vaccata lo trovano

            e non è neppure uno dei mega-ricchissimi che non sanno come buttare via il millesimo miliardo

            🙁

      • PinoMamet scrive:

        Il Sedicente è bravissimo!!

  6. Grog scrive:

    CETERUM CENSEO FLORENTIA ESSE GROGGANDA!

    Grog! Grog! Grog!

  7. PinoMamet scrive:

    OT totale, per Mario e Moi specialmente:

    http://weafriquenations.com/index.php/2017/02/09/rwanda-lawmakers-approve-swahili-as-the-official-language-of-the-country-dropping-french-completely/

    articolo trionfalista sul fatto che il Rwanda abbia abbandonato il francese, lingua dei colonialisti succhiasangue di Parigi (sì, i toni sono questi) per adottare come lingua ufficiale lo swahili, lingua rwand… ah no, ma comunque africana.

    E l’inglese non è stato abbandonato, ma… “messo di lato”, qualunque cosa voglia dire.

    L’articolo ovviamente è in inglese…

    • Guenonista scrive:

      Non capisco. Perchè swahili, perchè no kinyarwanda (la lingua della stragrande maggioranza di ruandesi)?

    • PinoMamet scrive:

      Da quello che ho capito il Rwanda aveva più lingue ufficiali: tra queste c’è stata una sostituzione: esce il francese, ed entra il kiswahili.

      La sostituzione può anche avere una sua validità pratica, ma più che altro mi pare simbolica: fuori la lingua degli odiati colonizzatori, dentro una lingua di “unità africana”.

      Mi stupiscono i toni revanscisti dell’articolo, però. Non ho mai avuto l’impressione, quando ho avuto a che fare con africani, che l’odio per i colonizzatori fosse così acceso ancora;
      (ma non ho mai parlato con rwandesi, chissà).

      E onestamente mi infastidisce un po’ che l’inglese, lingua altrettanto coloniale, sia escluso dal ragionamento.

      • Z. scrive:

        Beh, immagino che tutto faccia brodo per rinsaldare il consenso elettorale…

      • Miguel Martinez scrive:

        “Swahili”

        Quando avevo sui dodici anni, avevo conosciuto un italiano profugo da Rodi, che era poi vissuto in Kenya, e faceva il commesso in una libreria, con cui avevo imparato a parlare in Swahili (mi ha insegnato anche un po’ di greco).

        E’ una lingua stupenda e rigorosamente logica, peccato che non mi ricordo praticamente nulla.

      • PinoMamet scrive:

        Io ce n0ho un dizionarietto con grammatichetta, e in effetti mi sembra molto logica, una volta impadronitisi del sistema delle “categorie” (non ricordo il termine grammaticale) in cui le lingue bantu distinguono i termini;
        come in italiano distinguiamo maschile e femminile, nelle lingue bantu (o comunque in swahili) c’è un sistema di prefissi (singolare e plurale) che distinguono cose animate, inanimate, parti del corpo ecc.

        però mi pare una di quelle lingue con pochissime eccezioni, per le quali, capito il meccanismo, basta una buona memoria e un po’ di uso per parlarlicchiarle in modo decente.

        Il contrario del greco classico, insomma! 😀

    • MOI scrive:

      l’Inglese “put aside” ? … “méss ad banda” ? 😉

      • MOI scrive:

        l’ Inglese , per quanto “colonialissimo” è sentito tuttavia come “del Mondo che va su Internet” … che poi è un Inglese molto gergale, strabordante di neologismi e ben poco letterario ! Piaccia o no, l’ ultimo dei MinKia Kids di Genitore2Lingua 😉 è molto più “addentro” alla Lingua Oggi d’Immondo rispetto a Tolkien, per non parlar di Shakespeare !

    • habsburgicus scrive:

      però l’antigiacobniismo che in me, a ‘ste cose gioisce 😀
      é francamente irritante che i galli continiano ad avere leader neri (corrottissimi) ai loro ordini, umili valletti che scondinzolano di fronte alla presunta “grandeur”..ma de che ?
      ben venga il Ruanda !sarebbe meglio che altri Stati neri facciano lo stesso..
      per mettersi a obbedire a Washington o a Pechino, eh 😀 sono realista 😀 certi Stati non possano e non potranno mai essere indipendenti de facto ! 😀

      • habsburgicus scrive:

        continuino

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Cioè tu desideri che il monolite americano si rafforzi? E io che pensavo che Mirkhond esagerasse quando parlava della tua passione per la (altrui) detenzione del potere 😀

        • Francesco scrive:

          dai, siamo seri

          1) il mio colonizzatore mi sta più sulle balle del tuo, per cui la sua lingua è più opprimente di un’altra

          2) l’inglese è la lingua franca mondiale, il francese un retaggio del colonialismo gallico

          3) in Africa non c’è nessun “monolite americano” (ma come parli? sembri un gruppettaro strafatto degli anni ’70 scappato da un oratorio tradizionalista) ma una crescente influenza cinese

          4) capisco, anche se lo trovo un pò demodè, l’odio anti-giacobino di Hasburgicus, visto pure come si comportano i francesi

  8. Z. scrive:

    INSCO!

    Smetti di scrivere fesserie negli articoli di Repubblica!

    Te lo dico da amico e da buon chelebecchiano come te 😀

  9. MOI scrive:

    Oggi la Boldrini, su Repubblica>/i> versione cartacea, ha scritto a Marco Montezucchero 😉 … chi lo tradurrà in English per farglielo leggere ? A livello contenutistico, credo che MZ 🙂 non imparerebbe nulla di nuovo, ma indubbiamente a livello stilistico sì ! 🙂

    • MOI scrive:

      In teoria, stando al Curriculum (che almeno NON è taroccato come quello della Fedeli …) la Boldrini potrebbe anche aver scritto direttamente lei stessa una versione in Inglese a Mark Zuckerberg !

      • Z. scrive:

        Credo proprio che ne sia in grado. Boldrini è stata funzionaria ONU per anni.

        A proposito, Muà: perché se si trovano foto di quegli anni è un’avvergòòòògna mentre se Dibba e il suo staff sparano ovunque le foto delle sue vacanze sudamericane è una persona buona che sta tra l’appoveraggèènte? 😀

  10. Z. scrive:

    Moi, Moiii… MOOOIIIII!

    http://www.lastampa.it/2017/02/05/blogs/straneuropa/socialisti-vittime-del-gender-i1PnT5oHdBRrbhFCKd65wK/pagina.html

    E che diamine, Moi… dormi? Devo fare anche il tuo lavoro adesso?

    Veh che belle robine che ti scodello tutte per te 😀

  11. MOI scrive:

    Interessante, Zeta !

    MA l’ Emilia Romagna, naturalmente, era già almeno Un Passo Avanti, e lo sarà ancora sull’ Orlo del Baratro [cit.]

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-cercasi-assessora-l-ultima-follia-delle-quote-rosa-18570.htm

    Cercasi assessora, l’ultima follia delle quote rosa

    di Andrea Zambrano

    07-01-2017

    C/O il Comune di Casina …

    Quote rosa un corno! A Casina, comune di poche migliaia di abitanti sull’ Appennino Emiliano la giunta del neo sindaco Stefano Costi è composta da soli uomini. E la cosa non è andata giù al Difensore civico. Il quale ha preso carta e penna e ha scritto con sicumera al primo cittadino: manca una donna, devi provvedere al più presto con l’ingresso di una rappresentante di sesso femminile perché questo contrasta con le pari opportunità.

    • Z. scrive:

      Certo che siamo un passo avanti.

      Forse ricorderai, infatti, che alle ultime primarie le quote rosa avevano fatto vincere Bolognesi al posto di Zampa, che pure aveva ottenuto più preferenze!

      Però le regole parlavano chiaro: c’erano già abbastanza donne tra le “elette”, e così quel posto doveva andare ad un uomo. Per forza. E se quell’uomo aveva preso meno voti, pace…

      Insomma, non si sfuggiva. Così si è deciso di fregarsene delle regole: la Zampa ha avuto il suo posto nel listino-primariati, Bolognesi un posto di riserva nel listino-nominati. Salvando quote rosa, capra e cavoli 🙂

  12. MOI scrive:

    @ Guenonista

    Forse perché lo Swahili è “simpatico”, ci han costruito su l’immaginario dei Negri Ospitali 😉 che gli porti un po’ di baiocchi e ti fanno sentire Esploratore dell’ Ottocento :

    https://www.youtube.com/watch?v=kBwp9k0i-3I

  13. MOI scrive:

    Dicono che l’ Arte sia il principale Fattore Inflattivo …

    • Z. scrive:

      Per questo nella Repubblica di Weimar era così alta, allora… tutto si spiega!

      Pensa a come doveva essere nella Firenze del Rinascimento 😀

  14. MOI scrive:

    A proposito di Artisti (anche Lui lo era …)

    http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2017/02/11/ASBHUEFG-intorno_allarme_austria.shtml

    IL MISTERIOSO HARALD 11 febbraio 2017
    Sosia di Hitler si aggira intorno alla casa del Führer: allarme in Austria

    ——————————

    Er ist wieder da [cit.] : Polizei fahndet nach „Hitler-Doppelgänger“ in Braunau

    https://de.sputniknews.com/panorama/20170212314497261-polizei-hitler-doppelgaenger-braunau/

    Polizei fahndet nach „Hitler-Doppelgänger“ in Braunau

    • Z. scrive:

      Sì, ma leggetevelo Lui è tornato.

      Davvero, è un gran bel libro. Non c’entra molto col film, anzi direi quasi niente. Non che il film non mi sia piaciuto, ma il libro è qualcosa di completamente diverso.

  15. MOI scrive:

    http://www.reuters.com/article/us-italy-boldrini-facebook-idUSKBN15R0J1

    Top Italian official says Facebook must do more against hate speech

  16. Moi scrive:

    … troppo avanti ! 😉

    http://www.ilpost.it/2017/02/13/la-storia-dei-tornelli-alluniversita-di-bologna/

    ITALIA 13 FEBBRAIO 2017

    La storia dei tornelli all’università di Bologna
    Dall’inizio: l’ateneo ha deciso di installare dei tornelli in una biblioteca, per far entrare solo gli studenti; collettivi e centri sociali protestano e ci sono stati scontri con la polizia

    • Z. scrive:

      Questa è Bologna, dove lo scopo di una biblioteca universitaria si presume essere:

      – un luogo di raduno per punkabbestia e per i loro amici a quattro zampe;
      – una centrale di smistamento e cessione stupefacenti;
      – un bivacco per persone SFD;
      – un porto franco per burloni che si divertono a eiaculare addosso alle studentesse (sarà scappato saltando il tornello? o l’avevano già divelto?)…

      …e tutto questo è Libbeeeertà… e cioè, praticamente, liberiamo i saperi… e abbasso i sbiiri!

      Altroché Berlusconi, siamo noialtri la Casa delle Libertà 😀

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Questa è Bologna, dove lo scopo di una biblioteca universitaria si presume essere:”

        Non abito a Bologna e non ho particolare stima per gli ambienti da “studenti alternativi”.

        Detto questo, ogni tanto mi capita di leggere sulla stampa locale articoli folli sul terrore e il degrado in cui vivrebbe il tranquillo quartiere in cui vivo: c’è una macchinetta automatica che produce articoli del genere, del tutto a prescindere dalla loro verità.

        Il che non esclude che possa esserci del vero, ovviamente, ma non lo sapremo mai dai giornali.

        Certo la figura della consigliera ventiduenne del PD che mette la propria faccia su Facebook e poi si lamenta perché qualcun altro la mette su Facebook (e alla fine la mette pure Repubblica…) non aiuta a rendere più credibile il tutto.

        • Miguel Martinez scrive:

          Sempre per Z

          ““Questa è Bologna”

          Comunque guardando le foto degli scontri su Repubblica, si vede la differenza: una città piena di energici giovani (anche se importati) come Bologna ha necessariamente una vivacità che manca a Firenze, dove siamo nella media demografica (anziana) italiana.

          Carpe diem, lancia saxum!

          Gaudeamus igitur, dum juvenes sumus!

          • Z. scrive:

            È quel che da sempre dicono i vecchi quando assistono a scene di violenza giovanile.

            Io piuttosto penso a quanta vivacità intellettuale venga sprecata tra cocaina, risse e processi quando potrebbe essere una ricchezza in primis per chi si fa irretire.

        • Z. scrive:

          Sai Miguel,

          un conto è mettere la tua faccia su FB e un conto è qualcuno che istiga all’odio nei tuoi confronti.

          Ma essendo del PD immagino che per molti se lo meriti. Del resto l’hanno detto anche della ragazza cui hanno eiaculato addosso, senza manco chiederle chi votava.

          Comunque non si tratta di cosa giudichiamo “credibile”, non a caso parola tipica dell’ era grillina e dei “fatti alternativi”. Io a Bologna ci abito: non è una metropoli e sappiamo più o meno tutti come sono andate le cose.

          Più o meno, perché molti non comprendono che l’Ateneo ne è corresponsabile, forse non si rendono conto che i non-studenti sono eterodiretti né dei problemi che causano al personale oltre che agli studenti.

          Ma il fatto che siano detestati sia dagli altri gruppuscoli sia da quasi tutti gli studenti senza sigle è un buon punto di partenza per rendersi conto di come stanno le cose, senza discutere di credibilità da web.

          Il che non mi impedisce di provare pietà per chi tra loro sta sacrificando il suo futuro senza accorgersene.

          • roberto scrive:

            eiaculare addosso, ma che paroloni!

            era uno studente che si è un po’ eccitato leggendo un saggio erudito sulla figura di san biagio, protettore degli animatori, e la tipa c’è capitata in mezzo, tutto qui!

            poi se verlaine si drogava, perché demonizzare chi usa la biblioteca appunto per seguirne le orme?

            moralista!

            ps. nel lontano 2002, ho assistito alla scena di un punk-a-bestia che cagava sulle scale del Cicu (la biblioteca di giurisprudenza per chi non è bolognese) tra le risate dei suoi amici e al pianto di una tizia che non era contentissima di dover pulire, consapevole che l’indomani sarebbe successa la stessa cosa. vedo che le cose non son cambiate.

            • Z. scrive:

              Spero che fossero un buon numero, o non ti perdonerei per non essere intervenuto…

            • Roberto scrive:

              Erano due o tre (non ricordo) oltre il cagatore e li ho riempiti di insulti e se ne sono scappati allegri e sghignazzanti (il cagatore con le mutande abbassate e la merda appesa) lasciando un odoroso ricordo sulle scale. Ammetto di essere stato preso di sorpresa dalla scena e di aver reagito in maniera troppo blanda…

        • roberto scrive:

          Miguel,

          “Certo la figura della consigliera ventiduenne del PD che mette la propria faccia su Facebook e poi si lamenta perché qualcun altro la mette su Facebook (e alla fine la mette pure Repubblica…) non aiuta a rendere più credibile il tutto.”

          se la consigliera invece di aver una pagina facebook avesse un blog chiamato dove scrive le stesse cose mettendoci la stessa faccia (come fai tu insomma), sarebbe stato più credibile?
          faccio veramente fatica a capire la tua osservazione

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Alla fine è una politica, quindi una persona che raccatta voti, quindi una persona che ha bisogno che si parli di sé. Il risarcimento per il trattamento indegno che ha subito sta tutto nel ritorno di immagine.

            • Z. scrive:

              Trattamento indegno? Mannò, tutta una montatura: il questore è ammanicato con la CIA!

              (giuro che l’han detto davvero)

              Robbè, smetti di lamentarti, fascista!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La Confederazione Italiana Agricoltori? Verrebbe una battuta squallida sullo spaccio nella biblioteca…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “se la consigliera invece di aver una pagina facebook avesse un blog”

            Allora, Miguel mette la propria foto bene in vista sulla propria pagina Facebook.

            Arriva qualcuno con cui sto litigando e fa un link alla foto che io ho messo su.

            Io comincio a sbraitare che mi stanno schedando, e mi appello a Repubblica.

            Che mi dimostra la sua solidarietà, pubblicando la mia foto sul proprio sito.

            • Roberto scrive:

              Miguel scrive una cosa dal contenuto politico (chessò descrive una situazione di Degrado nel suo quartiere, tipo palazzinari che si impadroniscono di giardini) sul suo blog, non certo anonimo. Questa cosa non piace ad un gruppo di facinorosi, responsabili del degrado, che lo riempiono di insulti e minacce, fino a mettere una taglia sulla sua testa.

              Che differenza c’è fra questo caso e quello della tizia, se non il fatto che tu sei un uomo di mezza età poco impressionabile e la tizia una ventenne con meno buccia?

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Che lui a differenza di lei non è un personaggio pubblico. Perché sì, un politico è un personaggio pubblico che non può non sapere che gli hater ti prendono di mira per ogni cosa che scrivi.
              Come quella che ha insultato Laura Boldrini e poi si è messa a frignare non appena è stata esposta al pubblico ludibrio: quando parli in pubblico devi sapere che il pubblico ti guarda e commenta.

            • roberto scrive:

              la questione che pongo a Miguel è che differenza c’è in un caso come questo fra il perfido facebook e un kalos k’agathos blog

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “la questione che pongo a Miguel è che differenza c’è in un caso come questo fra il perfido facebook e un kalos k’agathos blog”

                nessuna.

                Se io scrivo un articolo sul mio blog in cui accuso, che so, i Bianchi di picchiare la gente, e un Bianco ripubblica la foto di me che ho voluto mettere io sul mio blog, beh, non vado certo a piangere da Repubblica. E soprattutto evito che Repubblica ripubblichi la mia foto!

            • izzaldin scrive:

              Roberto però permettimi, non è proprio la stessa cosa.
              su facebook uno mette le proprie abitudini, le proprie azioni quotidiane, i propri gusti, e non li ‘pubblica’ semplicemente come può fare un blog (anonimo o meno).
              il punto centrale di fb è la condivisione, se tu ti presti a questo gioco devi sapere che TUTTO ciò che pubblichi rimarrà per sempre online e potrà essere usato contro di te. non saperlo, o fare finta di non saperlo non è una giustificazione, anzi è una aggravante.
              inoltre, politici, artisti, personaggi pubblici etc usano i social network proprio per la pubblicità che gli permette di ottenere con un semplie clic, è patetico poi lamentarsi se le cose ti vanno male.
              ricordo sempre a chi ha figli che recenti inchieste hanno dimostrato che la stragrande maggioranza delle immagini che i pedofili si scambiano online provengono da profili fb pubblici, in cui i genitori condividono foto dei propri figli…

            • Z. scrive:

              izz,

              qualsiasi cosa fai può sempre essere usata contro di te, non solo su FB.

              Non mi sembra una buona giustificazione per minacciare una ragazza o mettere una taglia sulla sua testa.

              Tanto vale, altrimenti, sostenere che se la ragazza quel giorno non fosse andata al 36 non avrebbe trovato Fontana Bianca ad attenderla.

              Z.

              PS: curioso il silenzio delle femministe locali, quelle di “un uomo morto non stupra”. Eeeeeeh che ci vuoi fa’…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “mettere una taglia sulla sua testa.”

                Io devo aver letto superficialmente.

                Non ho ancora capito questa faccenda della taglia. Chi dovrebbe pagarla?

                A me sembra strano, con tutti i difetti dell’estrema sinistra, non ho mai sentito che promettessero pubblicamente di pagare per un’azione che loro ritengono “politica”. Mi sembra assolutamente fuori dalla mentalità anche del più ottuso di quegli ambienti.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              io l’ho intesa come una metafora. Non credo siano davvero disposti a pagare soldini a qualcuno.

              Del resto, quando dici “mettere qualcuno alla gogna” non intendi dire che qualcuno viene sollevato di peso, avvinto in ceppi di metallo e inserito in un arnese di legno sul crescentone 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “io l’ho intesa come una metafora.”

                Mi sembra una metafora del cavolo.

                Se qualcuno vuole polemizzare con qualcun altro, si becca anche le risposte di qualcun altro.

                Quando Peucezio (per dire, visto che ha delle ampie spalle) dice che io sono un sovversivo comunista, non è che dico “l’internazionale nera mi ha minacciato di morte”; e quando Roberto (che ha spalle altrettanto ampie) mi accusa di criticare l’Unione Europea, non è che dico “il regime kalergista vuole la mia testa”.

                Ripeto, non sto difendendo la sinistra, di cui conosco fin troppo bene le debolezze.

            • Roberto scrive:

              Faccio una domanda che è motivata dal fatto che manco troppo da Bologna.
              I tizi del 36 sono “sinistra”?
              All’epoca mi sembravano dei semplici scioperati che in un qualsiasi stato comunista segno di questo nome sarebbero stati mandati in qualche campo di lavoro.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — Se qualcuno vuole polemizzare con qualcun altro, si becca anche le risposte di qualcun altro. —

              Certo, le risposte non dovrebbero essere un problema.

              L’invito alla gogna, agli insulti e alle minacce però mi sembra siano un’altra cosa. E la metafora usata da robéluxe mi sembrava pertinente.

              Ah, dimenticavo: senza una struttura di legno massello con inserimento del collo dell’obbrobriando in pubblica piazza non si può dire “gogna”… e poi la ragazza mica è dell’Oltrarno, quindi piz par lì 😀

              Z.

              PS: cosa c’entri “la sinistra” in questa storia non mi è chiaro, salvo per l’interrogazione parlamentare di SI.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “e poi la ragazza mica è dell’Oltrarno”

                Faccio fatica a spiegarmi.

                Intanto, non sto dicendo che la ragazza abbia torto, non mi sto proprio schierando su una vicenda che non conosco.

                Se io dovessi litigare con uno speculatore immobiliare, mi aspetterei il silenzio, che copre una cena tra lo speculatore stesso e qualche politico per decidere come rispondere.

                Se io dovessi litigare con l’occupazione giovanile del quartiere (che sono ottimi ragazzi, giovanissimi peraltro), invocando la polizia contro di loro e la chiusura del loro centro, beh, un po’ di parolacce su Facebook li metterei in conto, non andrei a piangere da Repubblica, no.

            • Z. scrive:

              robéluxe,

              a Bologna sono tutti di sinistra, ci mancherebbe. Sarà per questo che “sinistra” non vuol dire più un tubo? 🙂

              In particolare i tizi di cui parli fanno parte di uno dei tanti gruppi di cosplayer locali. Un gruppetto un pochino più isolato della media, che fino a qualche anno fa almeno aveva una dirigenza piuttosto attempata (forse ti ho già raccontato un paio di aneddoti al riguardo, quando passasti dal gr… ehm, dal romeo).

              Ora, non è che gli altri gruppetti stravedano per il CUA, e il 36 fa gola un po’ a tutti. Così la linea dura è andata scemando, e hanno tentato un approccio più morbido con l’Ateneo, che mi pare abbia pagato: il dipartimento ha concesso loro due aule per l’assemblea di stasera al 38 (il che significa che in una delle due è – o è stata – trasmessa in videoconferenza).

              Addirittura avevano invitato i giornalisti TV a presenziare all’assemblea: dibattito in streaming, come il M5S dei bei tempi andati! Ma gli studenti non hanno gradito, e i giornalisti sono stati invitati a togliere il disturbo.

              Domani il personale del 38 è in assemblea, pare. Saranno per la fermezza come Berlinguer o per la trattativa come Craxi? Vi faremo sapere, qui, su Zeta News Bononia 😀

            • paniscus scrive:

              “ricordo sempre a chi ha figli che recenti inchieste hanno dimostrato che la stragrande maggioranza delle immagini che i pedofili si scambiano online provengono da profili fb pubblici, in cui i genitori condividono foto dei propri figli…”
              —————————-

              I genitori condividono su facebook foto dei propri figli in situazioni ammiccanti, compromettenti, oscene, o sessualmente eccitanti? E allora dovrebbero essere loro ad essere denunciati per primi.

              Se invece si tratta di foto assolutamente innocue, di bambini vestiti normalmente, in situazioni ordinarie che di pornografico non hanno nulla… non vedo che cosa possano farsene i pedofili di diverso da quello che se ne farebbe la zia o chiunque altro.

    • PinoMamet scrive:

      Comunque io in quella biblioteca sono andato più volte, senza cani al seguito, senza rompere niente, senza eiaculare addosso a nessuno (!) e senza smistare stupefacenti.

      C’era, a vista mia, un buon numero di persone (direi la totaltà degli utenti all’interno) che la usavano per leggere libri .

      • izzaldin scrive:

        @Z.
        “Io piuttosto penso a quanta vivacità intellettuale venga sprecata tra cocaina, risse e processi quando potrebbe essere una ricchezza in primis per chi si fa irretire.”
        d’accordissimo. la tua definizione di cosplayers per questa gente va benissimo, io sono assolutamente favorevole alle occupazioni etc ma non a questo gioco di ruolo dal vivo in cui l’unico premio sono le legnate degli sbirri. il CUA ha fatto molte buone azioni dimostrative (penso a quella contro il caro-mensa) ma ha fatto anche molte cose davvero patetiche. che poi dico io, vuoi fare la festa con musica trash ironica, dove si balla raffaella Carrà e si pippa anfetamina, e vuoi l’autorizzazione dell’ateneo a concederti i locali? (parlo anche di scienze politiche). in altre università più periferiche i collettivi occupano senza chiedere permesso a nessuno..
        @Pino
        io pure andavo ogni tanto a prendere libri lì, e non ho mai avuto la sensazione che ci fosse degrado, anzi rispetto a Palermo mi sembrva amolto sistemata. il “degrado” di cui parla la destra credo fosse limitato alla zona fumatori dove la gente si faceva le canne e abbordava le ragazze, in stragrande maggioranza pugliesi dalle folte sopracciglia 😉
        tra parentesi, io quando mi capitava di dover passare da quella zona andavo sempre a studiare al 38 che è molto più tranquillo

        • Z. scrive:

          Izz, se è per questo hanno anche chiesto “no, cioè, tipo che ce la fate fà n’assemblea?”. E l’Ateneo delle Libbertà gliel’ha concessa, per giovedì. Bisogna scongiurare l’emorragia di neo-iscritti libbertari, immagino: e se occuperanno, tanto, occuperanno col personale dentro, incluse le guardie giurate.

          Non ridere, per favore. Considera che è meglio così. Del resto non sono i soli: a Bologna è capitato che altri occupanti chiamassero addirittura i CC perché non sapevano come difendersi da gruppetti di stranieri in vena di divertirsi. Vedi tu 🙂

          Z.

          PS: per rispondere a Pino, ognuno di Bologna conserva i ricordi che ha, naturalmente. Chi ha lasciato Bologna nel giugno del 1996, quando il 36 era davvero occupato – fu sgomberato a fine estate, se ricordo bene – probabilmente non lo ricorderà nemmeno come una biblioteca. Per contro, tre anni dopo probabilmente non era una biblioteca troppo diversa dalle altre.

          PPS: leggo che SI ha chiesto un’interrogazione in parlamento. Contro la polizia aggressiva. Oppoffarbacco caspiterina, come si permette la polizia di compiere arresti 😀

          • izzaldin scrive:

            @Z
            “Izz, se è per questo hanno anche chiesto “no, cioè, tipo che ce la fate fà n’assemblea?”. E l’Ateneo delle Libbertà gliel’ha concessa, per giovedì. ”

            a quanto pare l’assemblea è stata partecipatissima.. vuoi vedere che l’idiozia della polizia di manganellare DENTRO la biblioteca, con la foto che diventa virale, ha fatto aumnetare i consensi del CUA che finora era guardato con sdegno da molti universitari?

            ” Bisogna scongiurare l’emorragia di neo-iscritti libbertari, immagino: e se occuperanno, tanto, occuperanno col personale dentro, incluse le guardie giurate.

            Non ridere, per favore”

            non rido affatto, lo so benissimo 🙂 parlando con un amico che sta a Bologna, mi diceva che se davvero fanno, come intendono fare, il nuovo campus universitario fuori città con Lettere, beh, è probabile che senza l’appeal di via Zamboni le iscrizioni potrebbero crollare…

            La cosa esilarante è che la maggior parte delle occupazioni storiche che in questi hanno stanno cercando di sgomberare (Atlantide, Lazzaretto, XM24) nacquero tutte sotto… Guazzaloca! 🙂
            è sempre così, più due avversari sono distanti, più è possibile che si mettano d’accordo; più sono “vicini”, più alta è la probabilità di scontro aperto

            • izzaldin scrive:

              chiedo scusa per la forma involuta ma è tardi e sono stanco

            • Z. scrive:

              Guazzaloca? Lui non faceva assolutamente niente, nemmeno sgomberare. Mica c’entrano gli avversari vicini e lontani 🙂

              Sulle manganellate: fammi capire, dovevano insistere a chiedere per favore che andassero a casa dopo aver raccolto spade e deiezioni 😀

              All’assemblea si è presentata un sacco di gente perché al CUA hanno avuto la consegna di abbassare i toni. E secondo me potrebbe funzionare.

        • Roberto scrive:

          Sul caro mensa ho una curiosità.

          Chi mai è andato a mangiare alla mensa a Bologna? Io una sola volta da matricola e si mangiava topo accompagnato da merda lessa. Visto che ci sono (o c’erano) 1000 posti dove mangiare cose buone (piadine, pizze al taglio, panini…) a prezzi ragionevoli mi sono totalmente disinteressato della mensa

          • izzaldin scrive:

            una volta sola andai a quella di Palermo e da allroa sto alla larga dalle mense universitarie 🙂
            però non direi proprio che i pizzettari/kebab di via Petroni siano “buoni”: fanno abbastanza schifo 🙂
            poco prima di andarmene aprì lì una friggitoria palermitana (ne aprirono molte in quel periodo, in modo quasi sospetto 😉 ) dove ebbi l’ardire di presentarmi ma quando mi dissero che un panino con le panelle lo vendevano a TRE EURO E CINQUANTA scappai a gambe levate.

            tutt’altro discorso il ristorante greco davanti al teatro, quella che doveva essere la sede dell’incontro fra chelebecchiani 😉 quello è buono, un po’ caro ma buono, probabilmente meglio dell’attuale gestione dell’Osteria dell’Orsa.
            sull’argomento cibo lascio la parola però ai bulgneis che resistono nella Città più libera del mondo (cit.)

            • Z. scrive:

              Lo è stato eccome, zweimal!

              Se passi fammi sapere e ci torniamo assieme 🙂

            • Roberto scrive:

              Da studente mi nutrivo di piadine da uno che stava in via petroni, poi c’era un salumaio che faceva le rosette con la mortadella, altero al quale sono affettivamente legato (è lì che ho messo i miei primi chili). Poi più tardi è arrivato un ottimo pugliese, sempre in via petroni, che aveva piatti di pasta squisiti sui 5 euro, e varie focacce.
              È chiaro che il confronto prezzi & qualità del cibo da strada con il sud fa sembrare Bologna un deserto post atomico, ma ti assicuro che si poteva vivere senza mangiare il topo saltato in padella dell’orribile mensa.

          • Z. scrive:

            Esiste un solo kebab ed è quello del Pratello zona commissariato PS!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino

        “Comunque io in quella biblioteca sono andato più volte, senza cani al seguito, senza rompere niente, senza eiaculare addosso a nessuno (!) e senza smistare stupefacenti.”

        Io, ripeto, non mi pronuncio su situazioni che non conosco. E non ho alcun amore per un certo ambiente che crede che essere contro il sistema voglia dire fare quel che mi gira per la testa in quel momento. E credo anche che le biblioteche siano ottimi posti dove stare in silenzio e leggere.

        Detto questo, ho un’enorme esperienza in Cazzate Mediatiche sul Degrado.

        E’ un genere letterario particolare.

        Il sottogiornalista locale, pagato un quarto di quello che guadagna una badante in nero, arriva in Via delle Bischerate Vecchie e parte con le domande:

        “Ci sono molti stranieri qui?”
        “Beh, qualcuno… c’è una tedesca che abita lì”

        “Lei è mai stata molestata?”
        “Ma certo, dieci anni fa ero in vacanza in Spagna e…”

        “Il tasso di delinquenza qui com’è?”
        “Ah, si racconta che quarant’anni fa ci fosse un bordello laggiù, e vent’anni fa c’era uno che si drogava”.

        Titolo:

        “Droga, bordelli, molestie: Via delle Bischerate Vecchie dice ci sono troppi stranieri”.

        • Francesco scrive:

          Miguel

          la smetti di insegnare il mestiere ai direttori dei giornali?

          😀

        • Z. scrive:

          Miguel,

          io invece, si parva licet componere Michaelis, ho dalla mia un’esperienza non certo “enorme”, ma pur sempre discretamente radicata e concreta con la mia città e il suo ateneo.

          Credo insomma di conoscere entrambe un pochino di più di chi a Bologna ha messo piede qualche volta, o di chi si porta con sé bei ricordi di gioventù universitaria, dato che quaggiù ci sto letteralmente invecchiando – i chili aumentano e i capelli calano, ma solo quelli neri…

          Poi posso capire che sia più interessante teosofizzare sul rutilante mondo dell’immaginazione che ascoltare come funziona il grigio mondo reale. Dopotutto, tu a Bologna non ci stai, e chettenefrega di quel che si fa a Bologna? 😀

        • PinoMamet scrive:

          “E’ un genere letterario particolare. ”

          Verissimo!

      • Roberto scrive:

        Ai miei tempi al 36 ci si andava per comprare fumo e/o conoscere le figliole che studiavamo lettere. Però non c’erano cani ed era abbastanza tranquillo.
        Credo che la discesa sia iniziata a metà degli anni 90

      • PinoMamet scrive:

        Ma ‘sta storia dell’eiaculazione me la spiegate?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La tipa ha scritto che quando ci lavorava una volta ha visto una ragazza che era imbrattata di quello…

        • Roberto scrive:

          Sembrerebbe che un tizio si sia masturbato spruzzando sulle gambe di una tizia che stava tranquilla a studiare

        • Z. scrive:

          Un tizio ha fatto… beh, insomma, quello… indosso ad una studentessa.

          Quando lei ha denunciato la cosa, i giovanotti ribelli si sono divisi in due gruppi:

          – per alcuni sostanzialmente era consenziente o quanto meno se l’era cercata;
          – altri invece sostengono di aver messo loro stessi in fuga l’eiaculatore folle…

          • PinoMamet scrive:

            Il tutto mi puzza tremendamente di un odore bovino:
            non credo sia mucca, non credo sia bisonte… aspetta…
            ecco, sì, deve trattarsi proprio di bufala 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Almeno una denuncia c’è”

                Ecco, questa è una cosa più seria, però non ho ancora capito cosa c’entri il maniaco demente con la gestione politica del luogo.

                Sia chiaro, io non escludo niente, conosco benissimo la tolleranza che la sinistra concede a chiunque si presenti come uno sfigato, sono cose che Moi analizza più ferocemente di me.

                Voglio soltanto dire che non dobbiamo fidarci di come i media presentano le esuberanze di una tizia che si sta lanciando in una carriera politica.

            • PinoMamet scrive:

              Beh, una denuncia è diversa sia dalla descrizione di Mauricius (“una tipa dice di aver visto una ragazza sporca…”) che da quella di Z.
              (“alcuni dicono che, altri dicono invece che”)

              mettendo insieme le due versioni, mi ero fatto l’idea di una specie di leggenda metropolitana;

              invece, parrebbe che si tratti di un episodio di molestia sessuale.

            • Z. scrive:

              Pino,
              la mia “versione” quale sarebbe? ho solo citato le versioni dei giovinotti ribelli. Occhio ad andar per bovini, ché si pestano le bovazze. Però dicono porti fortuna pestarle 😀

              Miguel,
              non ti seguo. L’amministrazione ha deciso – diciamo pure controvoglia – di introdurre controlli in entrata per arginare le situazioni di disagio di cui si parlava. A che “gestione politica” ti riferisci esattamente?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “A che “gestione politica” ti riferisci esattamente?”

                In effetti, non conosco la situazione.

                Se ho capito bene, ci sarebbe una forma di autogestione dell’area da parte di un collettivo politico, che viene criticata dalla consigliera in questione.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              — Voglio soltanto dire che non dobbiamo fidarci di come i media presentano le esuberanze di una tizia che si sta lanciando in una carriera politica. —

              La ragazza “che si sta lanciando in una carriera politica” e la ragazza oggetto di, ehm, pesanti attenzioni fluide sono due persone distinte, Miguel!

              Ma non state proprio mai attenti, porcaccia la miseriaccia ladraccia 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “La ragazza “che si sta lanciando in una carriera politica” e la ragazza oggetto di, ehm, pesanti attenzioni fluide sono due persone distinte, Miguel!”

                Avevo capito benissimo.

                Infatti, avevamo una ragazza che si sta lanciando in carriera politica, parlando di un’altra ragazza molestata.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              forse non mi sono spiegato bene:

              1) non c’è nessuna forma di autogestione, ad oggi. C’è una biblioteca universitaria aperta fino alle 24 a cui l’organo preposto sta cercando di controllare (NB: controllare, non limitare!) gli accessi, e un gruppo di persone che non vuole controlli.

              2) non mi risulta che la descrizione dello stato dei fatti (a partire da Mister Spruzzo) sia stata seriamente contestata nel merito. Non dico dal CUA, ma da nessuno.

            • roberto scrive:

              “Non dico dal CUA, ma da nessuno”

              ieri sera incuriosito dalla vicenda di questo CUA che non conoscevo (ed infatti è nato ben dopo la mia mgrazione verso più piovosi lidi) mi sono messo a gironzolare sulla loro pagina facciabuco ed effettivamente dicono quello che dice Z (confermano pure la storia dello spruzzatore, dicendo però che si trattava di uno studente, 30enne, e che quindi i tornelli non lo avrebbero tenuto fuori).
              ovviamente ne danno una valutazione politica totalmente diversa

              qui per curiosità un comunicato sui tornelli
              http://www.univ-aut.org/categorie/editoriali/900-al-36-uninaccettabile-barriera-contro-il-diritto-allo-studio

              (e se qualcuno mi spiega come i tornelli possono essere ua barriera al diritto allo studio mi fa un piacere)

            • Z. scrive:

              Roberto,

              se è per questo avevo anche detto che la ragazza aveva denunciato il molest… ehm, la “bufala”. Ma lasciamo perdere 🙂

              I tornelli avrebbero registrato l’ingresso del Bufalo. Nel peggiore dei casi sarebbe stato identificato, nel migliore dissuaso.

            • PinoMamet scrive:

              “Pino,
              la mia “versione” quale sarebbe? ”

              E dove ho detto che hai una tua versione?
              Io ho solo detto “la tua descrizione” (dell’episodio).

              Peraltro hai detto “lei ha denunciato la cosa”, non hai detto che ha sporto denuncia per molestie sessuali, per come l’hai scritto poteva significare (come ho interpretato) “ha detto in giro e/o a giornali o mezzi di comunicazione che qualcuno ha visto qualcuno eiacularle addosso o tentare di farlo”.

              La diversità delle versioni che tu citi (sottolineo citi, non tue) dà una cornice di sufficiente vaghezza all’episodio.

              Poi se dici che invece lei ha sporto denuncia, bon, fine problema.

            • Z. scrive:

              OK ma… non tutti sanno che…

              rendere noto qualcosa (denunciare) alla stampa significa renderlo noto anche alla polizia!

              Non scherzo: ci sono avvocati che non lo sanno e credono che esistano atti formali denominati “denuncia” ed “esposto”.

              Quando il loro cliente perde il processo per difetto di valida querela, imparano sul campo la dura verità 🙂

  17. Moi scrive:

    E il “petaloso”, ve l’eravate pers0 ?

    https://www.youtube.com/watch?v=CKWLbW5XqnA

    … meno male che c’è Dieguito ! 😉

  18. Grog scrive:

    DEPIDDIZZARE L’ITALIA ED IMPEDIRE DI PARLARE AL POLITICO CHE RAGLIA!
    Arma finale per la DEPIDDIZZAZIONE l’arma spaziale “BZAZZZZZZZZZZZ!”
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    Arma finale per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!”

    Arma finale per la DEPIDDIZZAZIONE l’arma spaziale “BZAZZZZZZZZZZZ!”
    Arma finale per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!”

    Arma finale per la DEPIDDIZZAZIONE l’arma spaziale “BZAZZZZZZZZZZZ!”
    Arma finale per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!”

    Arma finale per la DEPIDDIZZAZIONE l’arma spaziale “BZAZZZZZZZZZZZ!”
    Arma finale per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!”

    Arma finale per la DEPIDDIZZAZIONE l’arma spaziale “BZAZZZZZZZZZZZ!”
    Arma finale per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!”
    Grog! Grog! Grog!

    • Francesco scrive:

      ing

      non capisco: lei vuole ripulire l’Italia dalle mosche e non dalle carogne di elefante in putrefazione

      mi spieghi

      grazie

      • Grog scrive:

        Se La Signoria Vostra fosse così gentile da definire le !”carogne di elefante in putrefazione” mi premurerò di risponderle a stretto giro di blog approfittando dell’ospitalità del simpaticissimo ed acculturatissimo Messicano Civilissimo.
        Le armi finali per la DEPIDDIZZAZIONE “BZAZZZZZZZZZZZ!” e per la DETOSCANIZZAZIONE l’arma spaziale “SGRULZZZZZZZZ!” sono già notevoli e pare che ci stiano lavorando sia nella “area 51” che in segreto laboratorio sul lato Est della catena montuosa degli Urali denominato “smiert 28”.
        Grog! Grog! Grog!

  19. Mario scrive:

    Fuori tema: ma potrebbe costituire un piacevole argomento per passare il tempo, anzi per irretirlo in una trama di sotterfugi da “cunctatores” postmoderni, prima che lui illuda fatalmente noi: beffardo come un riottoso inuit che abbia preso alloggio nei pressi di Mulholland Drive?
    Lorsignori hanno mai pensato alla figura, al tempo stesso malinconicamente tragica, grossolanamente farsesca e mefistofelicamente contraddittoria, del papa sedevacantista? Non credo che la pur sistematicissima teologia romana classica abbia mai avuto il coraggio di affrontare una configurazione ecclesiologica così ardita: un papa, cioè, che ammetta pubblicamente che la prima sede è formalmente vacante, e che purtuttavia continui imperterrito ad insegnare l’errore.
    Cosa ne pensano, lorsignori?

    • Francesco scrive:

      già un cattolico sedevacantista ha gravissimi problemi col principio di non contraddizione, figuriamoci un Papa!

      sarebbe quasi un sindacalista che si occupa del benessere dei lavoratori e non di quello degli iscritti al sindacato

      😉

  20. Francesco scrive:

    https://progettogenderqueer.wordpress.com/

    dedicato a Moi, che tutti bistrattiamo dicendo che certe cose se le sogna … e mia cugina che si deve essere dimenticata di dire qualcosa alla famiglia allargata (e magari non vuole, però allora è leggermente distratta a girare certi link)

    😀

  21. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “Miguel scrive una cosa dal contenuto politico (chessò descrive una situazione di Degrado nel suo quartiere, tipo palazzinari che si impadroniscono di giardini) sul suo blog, non certo anonimo. Questa cosa non piace ad un gruppo di facinorosi, responsabili del degrado, che lo riempiono di insulti e minacce, fino a mettere una taglia sulla sua testa.”

    Il fatto della taglia sulla testa mi era sfuggito. Quanto offrono?

  22. Mario scrive:

    A mio parere, il papa sedevacantista (rectius: sedeprivazionista), consapevole di esserlo epperò pertinace nel servire il Tempio dell’Errore, è una figura da conciergerie ultradadaista: una sorta di meteorite ecclesiologica la cui iniquità si definisce oltre la linea segnata, come “finis” penultimo, dalla santità del Denaro: esondando, tale scelleratezza incarnata in una comparsa proteiforme, nell’informità del potere come “licentia”.

  23. Moi scrive:

    Dicesi “Crescentone” 😉 … di cui sopra !

    http://www.skarrozzata.com/wp-content/uploads/2014/11/Piazza-Maggiore-5-mod.jpg

    finché c’è stato il Regno d’ Italia, c’era la Statuona Equestre con podio di VE2 😉 , ora ai Giardini Margherita :

    https://media-cdn.tripadvisor.com/media/photo-s/06/fa/03/75/giardini-margherita.jpg

    Al Carsintåun

  24. Moi scrive:

    La Morale, tanto per cambiare, è sempre la stessa :

    https://www.youtube.com/watch?v=rJINPpCfxcc

    … Largo all’ Avanguardia ! 😉

  25. Moi scrive:

    Srempre dal Sito Genderista “scoperto” 😉 daFrancesco :

    https://progettogenderqueer.wordpress.com/2016/10/09/il-morto-di-figa-un-prodotto-marcio-del-binarismo/

    Il morto di figa: un prodotto marcio del binarismo?
    di Nathanael

    … tipico nominativo da Inuit :), direbbe Mario. Ma è più probabile che sia un nick da videogame / GdR apocalittico …

  26. Z. scrive:

    Noiosa riflessione del martedì sera.

    Quando Pino osservava, qualche giorno fa, che l’assenza di richiami a un comune sentire epico contribuisce a rendere la UE un corpo estraneo agli occhi di molti europei, mi è venuto da chiedermi: cos’è rimasto, nel mondo che chiamiamo “occidentale”, di epico?

    A occhio direi poca roba.

    Ora, sarà che io sono novecentoso, ma credo che cercare una prospettiva epica sia umano, molto umano. I cosiddetti immigrati di seconda generazione, se figli di immigrati da Paesi islamici, possono rifugiarsi nella prospettiva che offre l’IS – e che Iddio ne abbia pietà – ma gli altri?

    Gli altri possono scegliere di agitare parole d’ordine inattuali, restaurate male per nascondere il passare del tempo, ed è quello che fanno i gruppuscoli di studenti ed ex studenti della mia città. Oppure possono affrontare da soli un panorama grigio pieno di rabbia e povero di prospettive e di orizzonti, sperando che a loro vada meglio che agli altri.

    Chissà che non abbia ragione Miguel con la terza via da lui suggerita – preferire il vicino che è vicino all’amico che è lontano, e iniziare a costruire una prospettiva nuova partendo da lì. Se non altro, Miguel ci ha fatto conoscere Gabriele Marconi, quindi di terze posizioni se ne intende più di noi 🙂

  27. Grog scrive:

    Si sta spaccando il PD e ci sarà il temutissimo effetto
    MERDA NEL VENTILATORE
    Grog! Grog! Grog!

    • Moi scrive:

      Il PD è da mò che si sta aspaccare … ma non si è mai ancora “scisso”, anzi : “scissionato” ! 😉 E … ai cràdd po’ quànd ch’ al vàdd ! 🙂

  28. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    Be’, tante volte ho sentito invocare il Lago Scaffaiolo come luogo mitico di esilio degli Indesiderabili … ma siccome un po’ tutti ce l’ hanno su con qualcun altro, ad accontentare tutti si dovrebbe trasferirvi l’intera città 😉 .

  29. Moi scrive:

    @ GROG / TUTTI

    Più che altro, aveva detto pochi giorni fa Bersani, si tratta di una Scissione Strategica per poi allearsi dopo (!) le (forse, ndr) inevitabili Elezioni 2018 … per “non dover consegnare il Paese” (ah … quando perdono “consegnano il Paese” …) alla Lega o al M5S !

    … Per questo il PD non (!) è credibile, NON è affidabile !!!

  30. Moi scrive:

    @ Z

    i Cosplayers Scagazzanti,Roberto poteva intervenire solo prendendoli tutti a smatafloni modello Bud Spencer “làiv” 😉 … poiché, anzi, a ricordare loro leggi o regolamenti ti ridono in faccia perché, appunto, loro sono “Alternativi” : sono “AntiSistema”, finché questi Figli di Papà Disadattati Sociali non vengono piazzati dagli Amici degli Amici del Papy a “fare” (si fa per dire …) i Funzionari Statali che tanto si sa “nasci da incendiario, muori da pompiere” [cit.] !

    • Z. scrive:

      All’Accademia li hanno buttati fuori fisicamente in quel periodo, se ricordo bene. Accademia di Belle Arti, eh, brisa quèla ad Modna!

  31. roberto scrive:

    Izzaldin,
    rispondo qui

    “Roberto però permettimi, non è proprio la stessa cosa”

    ok, ma tutta la discussione, prima di perdersi in mille rivoli, è nata dalla osservazione di Miguel secondo il quale il fatto di pubblicare su FB e poi lamentarsi degli haters “non aiuta a rendere più credibile il tutto” e dalla mia domanda “perché?”.

    cioè, cosa non rende credibile la storia della tipa?
    il fatto che scriva su FB?
    il fatto che si lamenti degli haters?
    il fatto che sia piddina?
    Il fatto che abbia rilasciato un’intervista a repubblica?

    mi sembrano tutte circostanze esterne ai fatti che racconta e dalle quali non è possibile capire se conta balle o no (e abbiamo visto che almeno la storia del maniaco spruzzatore è quantomeno verosimile)

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “cosa non rende credibile la storia della tipa?”

      Hai fatto bene a riportare al punto di partenza.

      E’ questione di metodo.

      Una persona che “fa politica” (non certo in quanto piddina, potrebbe essere di qualunque altro schieramento) è per definizione di parte, quando chiede provvedimenti contro una parte politica a lei avversa.

      Una persona che attacca altri e poi si lamenta del fatto che altri rispondono, dichiarandosi perseguitata e adducendo come prova che gira la foto che lei stessa ha messo in rete, è quantomeno sospetta di cercare notorietà. Soprattutto quando lascia che un giornale pubblichi proprio la foto che lei avrebbe paura che giri!

      Rovesciamo la cosa.

      Immaginiamo che Beppe Grillo dica che un funzionario del PD rubi. Può darsi che sia vero o falso, ma non mi basta la parola di Grillo.

      Poniamo che Grillo chieda l’arresto di quel funzionario del PD; che quel funzionario del PD (dai, regaliamo un po’ di vivacità alla categoria) metta per risposta su Facebook una foto di Grillo sbraitante e le parole, “ecco il matto che dice che sono un ladro!”

      E poniamo che a questo punto Grillo vada a farsi intervistare alla Rai portando la pagina Facebook del piddino come prova che “Renzi avrebbe messo una taglia sulla sua testa”.

      • Miguel Martinez scrive:

        Sempre per robeto

        “cosa non rende credibile la storia della tipa?””

        Ovviamente vale anche il contrario:il filtro attraverso cui quelli del CUA vedono il mondo rende poco credibile anche quanto dicono loro, come giustamente noti – non mi basta certo la loro parola per pensare che i tornelli costituirebbero una “barriera contro il diritto allo studio”. Anzi, dovessi dipendere solo dai loro comunicati, avrei anche qualche dubbio sull’esistenza dei tornelli stessi 🙂

        • Z. scrive:

          Infatti i tornelli non esistono… non più, cioè 🙂

          Però boh, a volte mi sembra che qui si valutino più importanti le congetture dei fatti. Come se tu mi raccontassi del povero Passpartout e io comiciassi a teorizzare, elucubrare, dire che non è credibile o che è una bufala. Boh.

          Ah, se l’alternativa è tacere fatti acclarati per paura o parlarne e dover temere per la tua incolumità allora forse la cosa è più grave di quanto pensassi. Spero che tu ti sbagli. In effetti il personale è spaventato mica poco, ma chissà che domani non trovino un accordo.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Però boh, a volte mi sembra che qui si valutino più importanti le congetture dei fatti”

            Ancora non ci capiamo.

            Qui mi sembra che si dia per scontato che “i fatti” siano successi, non come li avte visti voi, ma come li ha raccontati una militante politica a Repubblica.

            Vi potrei elencare cento casi (di ogni segno ideologico) in cui le opinioni di una militante politica filtrate da un giornalista NON corrispondevano ai fatti, come è normale. Anche perché un giornalista per definizione deve imparare una storia di cui non ha mai sentito parlare e raccontarla come una cosa adatta ai pregiudizi dei lettori del giornale, il tutto nel giro di circa un’ora.

            Francamente, mi fido di più di qualcuno che dice “mio cugino mi ha raccontato che” di “una militante politica ha denunciato a un quotidiano che”.

            Tutto questo a prescindere, provo vanamente a ripetere, dallo scontro tra estremisti di sinistra, poliziotti, bibliotecari, piddini, ecc. nel particolare contesto bolognese.

          • Z. scrive:

            No, Miguel, e non so più come dirtelo: io do per scontato che i fatti siano successi come so essere successi 🙂

            Non li ho certo appresi dalla compagna Garuti, che ho letto molto di sfuggita e che non mi pare abbia detto nulla che non fosse già noto a chi conosce l’ambiente universitario.

            Sicché mi perdonerai se non riesco ad appassionarmi a tutto questo articolato disquisire su chi è credibile o incredibile, piddino o non piddino, politico o impolitico e i giornali e Grillo e boh 🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              ” io do per scontato che i fatti siano successi come so essere successi :-)”

              Ma infatti, se te li ha raccontati tuo cugino mi fido, come mi fido dei cugini miei 🙂

              Onestamente, pensavo che tu ti fosse basato unicamente sull’articolo di Repubblica, che è l’unica cosa che mi interessava.

            • Z. scrive:

              Veramente Moi aveva riportato un articolo del Post, che oltre tutto non ho letto.

              Su Repubblica ho sentito un’intervista a un’amministrativa, ma appunto non sono cose nuove per chi conosce l’ambiente. Bologna è piccola, dopotutto 🙂

      • Francesco scrive:

        Miguel

        sbaglio o tra avere un’idea diversa da altri e attaccare (in qualsiasi modo) non pare esserci nessuna differenza?

        se scrivo che i sindacati italiani sono un danno per i disoccupati non mi aspetto di essere attaccato come un mostro dell’umanità che vuole far morire i bambini nelle miniere di zolfo, di essere ricoperto di insulti e di insinuazioni su chi mi paga e roba del genere

        o meglio, me lo aspetto ma solo perchè il mondo è un brutto posto pieno di gente cattiva, non perchè sia giusto

        ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “sbaglio o tra avere un’idea diversa da altri e attaccare (in qualsiasi modo) non pare esserci nessuna differenza?”

          Oh non è che tutti abbiano lo stile tuo o mio quando polemizzano; anche perché qui non si sta parlando di punti di vista, ma di chiamare o no la polizia e roba del genere.

          Lo so benissimo che certi estremisti di sinistra, quando si agitano, si abbassano quasi al livello dei giornalisti mainstream quando parla(va)no di Saddam Hussein o di Putin.

          Ma qui non si stava parlando della patologia verbale della sinistra da facebook, si stava parlando di Repubblica e della politica di cui Repubblica ha voluto pubblicare la foto.

          • Francesco scrive:

            ah, avevo capito male, anche perchè ho letto solo i commenti qui sul blog

            Repubblica e i piddini non interessano abbastanza da fare più sforzo

            a proposito, perchè infili “di sinistra” ovunque? qui si critica la violenza verbale a prescindere (tolto ovviamente Galliani)

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “a proposito, perchè infili “di sinistra” ovunque?”

              Non ovunque, quando ci vuole.

              La vita è fatta in gran parte di conflitti che si affrontano con violenza.

              Una ditta immobiliare che chiama i carabinieri per sgomberare una casa occupata adopera un linguaggio forbitissimo nella redazione della richiesta, e i carabinieri, se sono ben istruiti, danno le manganellate in testa senza dire parolacce.

              Questo è uno stile di violenza.

              La sinistra, invece, ha un proprio stile di violenza molto diverso, in genere solo verbale oggi (con qualche eccezione), che consiste in sbraitamenti vittimistici, ripetizioni di frasi fatte di quarant’anni fa, nell’accusare l’avversario sempre delle solite due tre cose (“razzismo”, “fascismo”, ecc.), con una carica di isterismo e personalismo notevoli e una totale mancanza di senso dell’umorismo.

              Poi esistono altri tipi di violenza, ancora diversi.

              Quella dei compagni bolognesi è una tipica violenza (verbale) di sinistra.

            • Z. scrive:

              Nemmeno il CUA sostiene che la loro violenza è solo verbale. Dicono che va contestualizzata e magari che è giusta, ma mica che è solo verbale 🙂

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              In questa vicenda mi pare che sia stata solo verbale.

            • Z. scrive:

              Mi riferivo alle poltrone in musta, al vandalismo assortito e così via…

          • Z. scrive:

            La polizia era già intervenuta, e da quale parte stia la quasi totalità di studenti e non – con l’Ateneo o col CUA – è ormai cosa nota.

            Visto il trattamento subito da chi osa riportare i fatti non stupisce né che gli studenti abbiano tardato a opporsi.

            Comunque il CUA sta tenendo il minimo ora…

            Z.

            PS: poi a dirla tutta io penso che l’Ateneo raccolga ciò che ha seminato, ché se nutri un corvo presto o tardi ti caverà gli occhi, come dicono gli arabi

            • Francesco scrive:

              bella questa cosa dei proverbi arabi, mostra che tutto sommato c’è stato scambio culturale per davvero tra noi e loro!

              😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “Visto il trattamento subito da chi osa riportare i fatti”

              Ti riferisci alla ragazza che ha denunciato le molestie sessuali? Cosa le hanno fatto?

              E cos’hanno fatto alla militante politica? Io avevo solo sentito che qualcuno su Facebook ha detto qualcosa del genere di quello che dice Moi della Boldrini, ma forse mi è sfuggito qualcosa.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              sì, il trattamento è stato un pochino tipo “cosa fareste alla Boldrini in macchina”, in effetti.

              Non le hanno sparato e nessun Bufalo l’ha usata come paraspruzzi, insomma. E se se ne fosse stata zitta anziché fare l’infame, come usa dirsi, non le avrebbero fatto nemmeno quello…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “cosa fareste alla Boldrini in macchina”

              E’ un esempio perfetto, visto che questa frase è sempre esistita solo sui giornali 😀

            • Z. scrive:

              Giusto, l’originale – al netto del gombloddho mediatico – era tipo “cosa faresti se fossi in auto con la Boldrini”.

              Una differenza abissale, e in ogni caso “se l’è cercata”.

              Oh, son gusti.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Copia-incollo dal vituperato Libro dei Ceffi:

              “Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina? Guardate un po’: http://goo.gl/veFQKA Belìn, è fantastico!”

              Il link è al video in questione. Video che notoriamente rappresentava uno stupro, no? 😀

            • Z. scrive:

              D’accordo, era un invito a scrivere cortesie alla presidente…

              sono i grillini ad avere inspiegabilmente equivocato, chissà poi perché 😀

            • Z. scrive:

              Comunque il trattamento ricevuto da entrambe è stato analogo: ad oggi sono state entrambe oggetto di gogna mediatica e di minacce, non di bastonate.

              Questo volevo dire a Mig.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non so chi abbia equivocato. Tu sicuramente sì 😀

            • Z. scrive:

              Eh già, ho equivocato. Insieme a quasi tutti i commentatori online e offline. Sarà andata così 🙂

  32. Miguel Martinez scrive:

    Per Z

    “Nemmeno il CUA sostiene che la loro violenza è solo verbale.”

    Ripeto, a me quella gente interessa poco – dubito che i fuorisede bolognesi siano paragonabili, che so, ai somali di Firenze che se la spassano tra il capannone occupato che prende fuoco e la strada.

    Ma mi interessa il discorso sui diversi stili di violenza, stimolato da Francesco.

    Altro stile:

    – il tizio che consegna ai bar la mattina nelle nostre stradine strette, e ha deciso di parcheggiare il furgone esattamente sulle strisce pedonali, oltre tutto in modo da coprire il semaforo ai bambini che devono attraversare.

    Non è uno solito a perdersi in chiacchiere, semplicemente quando gli faccio notare quello che sta facendo, mi dice piano, senza alzare la voce, “e se io ti spacco la faccio, tu che fai?”

    Che mi sembra una buona domanda, tutto sommato.

    Ecco, anche questo è un modo per affrontare i conflitti che non è “di sinistra”.

    • roberto scrive:

      “e se io ti spacco la faccia, tu che fai?”

      scusa ma non sei american-messicano? tira fuori la tua colt, infilagliela nel naso e digli “ho chiesto per favore”

      https://www.youtube.com/watch?v=PwnP5ORgn_8

      🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “scusa ma non sei american-messicano?”

        Rifletto velocemente sul suo punto di debole. Siccome dall’accento il tizio dovrebbe essere romeno, e quindi in precaria situazione demografica, con un lavoro per conto terzi, dico piano, “benissimo, fai pure. Poi chiamo la polizia e vediamo chi ha ragione”. Poi faccio una foto al suo furgone parchegggiato sulle strisce, riprendendo bene la targa.

        Tutto è relativo.

        • Francesco scrive:

          però ha ragione Grog, sei proprio un messicano depotenziato

          pari quasi me

          😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “però ha ragione Grog, sei proprio un messicano depotenziato”

            Sono un messicano furbo 🙂

            Tu come sistemeresti un romeno str…?

            • Francesco scrive:

              io? personalmente la mia totale mancanza di coraggio fisico mi rende una persona del tutto inutile in uno scontro di volontà, anche quando sono convinto di avere ragione

              me ne dolgo ma temo di essere troppo vecchio per migliorare

              tu avresti potuto raccontare di quel tizi a cui avevi trapanato le rotule per tre giorni filati, prima di lasciarlo strisciare via ..

              ciao

    • Z. scrive:

      Facevo notare che quella dei compagni bolognesi non è solo verbale, ed è tipica della sinistra movimentista anche a livello non verbale.

      Anche la violenza fisica di sinistra è connotata in modo particolare, rispetto a quella generica. Segue in certo modo un rituale simbolico, che ora non ho tempo di descrivere…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Anche la violenza fisica di sinistra è connotata in modo particolare, rispetto a quella generica. Segue in certo modo un rituale simbolico”

        Verissimo. Una delle varianti della Magia Deambulatoria.

        Comunque, a me interessa un concetto: la violenza è la maniera normale di regolare qualunque rapporto, appena tu e io capiamo di non stare dalla stessa parte.

        Denunciare “la violenza” è come denunciare l’alimentazione o il sesso: al massimo, sono attività che si possono regolamentare, ma non certo vietare.

        La violenza può essere invece mirata a vincere (come quella dei carabinieri) o al piacere emotivo di chi la esercita (come la violenza di sinistra oggi).

        Questo mi sembra il criterio più importante.

        • Z. scrive:

          Se per “violenza” intendi “contrapposizione” hai ragione senza dubbio.

          Bisogna vedere se comunemente si intende questo, quandi si dice “violenza”.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Se per “violenza” intendi “contrapposizione” hai ragione senza dubbio.”

            No, intendo l’imposizione di una volontà sull’altra.

            L’occupante impone la propria volontà sul proprietario, il carabiniere impone la propria volontà sull’occupante.

            L’importante è non confondere questa violenza con gli sfoghi verbali o le fantasie infantili di “spaccare tutto”, che non fanno male a nessuno.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              la contrapposizione è appunto l’imposizione di una volontà su di un altra!

              E secondo questa lettura del termine, io e te ci usiamo violenza non solo se ci affrontiamo in un incontro di pugilato, ma anche se ci affrontiamo in una partita di scacchi.

              Niente di male. Ognuno dà ai termini il significato che più gradisce.

              Detto questo non credo che il termine “violenza” assuma questo significato quando sentiamo dire “Tizio è una persiona violenta” o “Caio detesta la violenza”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “E secondo questa lettura del termine, io e te ci usiamo violenza non solo se ci affrontiamo in un incontro di pugilato, ma anche se ci affrontiamo in una partita di scacchi.”

                No, perché nella partita di scacchi c’è un patto sottintesi di accettazione della sconfitta.

                Nel caso della violenza, no.

            • Moi scrive:

              … perché, nel pugilato no ?!

              … stretta di mano iniziale, abbraccio finale … cosa credi che stiano a significare ?

              “Volevamo vedere, entro leali regole, soltanto chi è il più forte: nulla di personale, siamo atleti professionisti !”

              … altrimenti che differenza ci sarebbe fra l’assistere a sport di combattimento e a risse da bar ?!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “… perché, nel pugilato no ?!”

                esempio interessante: dove della violenza rimane solo lo sforzo fisico (e qualche volta il dolore), ma non l’essenziale.

            • Moi scrive:

              paradossalmente sono più “violenti” due impiegati sedentari che fanno a spintoni … anche se il male fisico reciproco procurato è di gran lunga minore !

            • Z. scrive:

              Miguel,

              chi l’ha detto che esista sempre un patto del genere? e chi ha detto che sarò certamente disponibile a onorarlo?

              Peraltro, posto che lo sconfitto sia disposto ad accettare la propria sconfitta, la tua accezione di violenza esclude addirittura la guerra!

  33. izzaldin scrive:

    @Roberto
    “ok, ma tutta la discussione, prima di perdersi in mille rivoli, è nata dalla osservazione di Miguel secondo il quale il fatto di pubblicare su FB e poi lamentarsi degli haters “non aiuta a rendere più credibile il tutto” e dalla mia domanda “perché?”.

    cioè, cosa non rende credibile la storia della tipa?
    il fatto che scriva su FB?
    il fatto che si lamenti degli haters?
    il fatto che sia piddina?
    Il fatto che abbia rilasciato un’intervista a repubblica?

    mi sembrano tutte circostanze esterne ai fatti che racconta e dalle quali non è possibile capire se conta balle o no (e abbiamo visto che almeno la storia del maniaco spruzzatore è quantomeno verosimile)”

    io non metto in dubbio la versione della tipa in questione, non mi permetterei mai. non ho elementi per giudicare.
    forse ho travisato e ho risposto a un commento interpretando male, ma ci tengo a precisare che:
    se stai su fb e fai politica, e sempre su fb accusi alcune persone (appartenenti a un gruppo estremista) di aver commesso un reato, e sempre su fb ci sono centinaia di persone che li sostengono, beh, devi prepararti a subire degli attacchi online, questo intendevo con ‘fa parte delle regole del gioco’.
    Poi io ho alcuni punti fermi su internet e le interazioni sui social, cioè che LA GENTE E’ CATTIVA E TENTERA’ SEMPRE E COMUNQUE DI DARTI FASTIDIO. se uno non parte da questo presupposto, avrà sempre e solo delusioni su internet.
    la cosa divertente di questo assunto è che:
    1. non ti offenderai per nulla al mondo
    2. prenderai con leggerezza tutte le critiche
    3.non direi mai che chi non crede all’omeopatia offende tutti noi (vedi il post seguente di Miguel).
    per farti un esempio, ieri uno stronzo nazista a Palermo ha ricevuto una bella bomba carta sulla saracinesca del suo studio di tatuatore. su facebook lui ha chiamato a raccolta i suoi amici e sempre su fb ha postato i video di lui e i suoi amici che si bevono una birra alla faccia di chi ha buttato la bomba carta.
    per quanto io disprezzi questo infame, non si può negare che abbia capito come si sta sui social…

    @Z.
    rispondo un po’ a tutto, la discussione è ingarbugliata.
    a proposito di spade, spaccio e bivacco nelle biblioteche..
    una cosa che mi ha sempre colpito di Bologna è che la Biblioteca di Sala Borsa era piena di barboni che, per stare al caldo, erano costretti a prendersi un libro e leggere sulle comode poltrone di pelle posizionate fra gli scaffali.
    ecco ora, al di là di quello che potresti definire romanticismo bohemien da fuorisede 🙂 , io penso che una città in cui i barboni vanno nelle biblioteche a leggere sia una città abbastanza SANA da un punto di vista sociale e culturale. lo dico senza ironia, sono immagini che uno potrebbe immaginarsi a Montreal o a Copenhagen, e per questo motivo credo che la decisione di mettere i tornelli in una biblioteca sia una sconfitta per tutti.
    per università e polizia innanzitutto, che trattano un luogo come una biblioteca alla stregua di un carcere o di un aeroporto. ma anche per i collettivi, per cui va bene TUTTO ciò che va “contro lo status quo” anche quando si tratta di azioni riprovevoli come spacciare eroina.
    ecco, da questo punto di vista ciò che è successo è una sconfitta proprio per la città, ma Bologna ne ha passate tante e passerà ache questa

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      io penso che una città in cui i barboni vanno nelle biblioteche a leggere

      Immagino che non andassero propriamente a leggere…

      • izzaldin scrive:

        🙂
        diciamo che spesso li vedevo semi addormentati con in mano un albo a fumetti di Jacovitti.
        intendo dire, a parte gli scherzi, che una città che offre uno spazio al caldo dove fermarsi a leggere gratuitamente è una città a mio modo di vedere civile

    • Z. scrive:

      Izz, tralasciando il fatto che una biblioteca non serve né a spacciare né a bivaccare, i tornelli servivano per gli studenti.

      Gli altri potevano comunque entrare esibendo un documento, come in altri locali dell’ ateneo. Te lo rendono all’uscita e a nessuno importa chi sei e cosa ci fai. Nessuno ti controlla i precedenti. Certo, se stai trafficando in stupefacenti può essere problematico.

      Per rispetto dei detenuti, se non altro, eviterei improbabili paragoni col carcere.

      • izzaldin scrive:

        però non capisco, in ogni biblioteca di Bologna che ho frequentato, e in ogni biblioteca italiana, devi per forza dare il documento all’entrata, una misura precauzionale assolutamente necessaria.
        al 36 non era così? che bisogno c’è dei tornelli se in ogni caso venivano identificati tutti coloro che entravano?

        • Z. scrive:

          Izz,

          mi sa che ricordi male!

          In diverse biblioteche dell’ateneo non serve il documento, non solo al 36. I tornelli servono appunto per identificare l’utente senza che debba lasciare il d.i., e l’idea era fare lo stesso al 36: tornelli per gli iscritti, d.i. per gli esterni.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Izzaldin e Roberto

      “il fatto che si lamenti degli haters?”

      Devo dire che il termine “haters” mi fa venire i gricciori, come ogni abuso della parola “odio”.

      Esiste gente arrabbiata al mondo, per un milione di motivi.

      Arrabbiato perché la moglie non ha lavato i piatti,

      arrabbiata perché il marito l’ha picchiata a sangue perché non ha lavato i piatti;

      arrabbiato perché dopo aver insegnato per un anno a scuola, uno studente ha scritto 4 + 4 = 11,

      arrabbiato perché un professore l’ha bocciato,

      arrabbiato perché la polizia l’ha cacciato di casa e buttato per strada,

      arrabbiato perché qualcuno ti ha sputato addosso solo perché sei un poliziotto,

      arrabbiato perché volevi fare una truffa e la funzionaria onesta ti ha bloccato,

      arrabbiato perché un funzionario disonesto ha fatto finire un bene pubblico in mano a un privato,

      arrabbiato perché dopo vent’anni che sputi sangue a lavorare in fabbrica qualcuno ti insulta perché sei marocchino,

      arrabbiato perché lo spacciatore marocchino in piazza ti ha messo un coltello alla gola e ti ha pure accusato di essere razzista perché volevi chiamare la polizia…

      ma possiamo evitare parole come “haters” e riconoscere che gli esseri umani hanno mille motivi per arrabbiarsi?

      • izzaldin scrive:

        Miguel ti prego di smetterla di fare l’hater contro me e Roberto solo perché usiamo una parola che non ti piace. ricorda che chi si offende per la parola hater in realtà offende anche noi, offende anche te. 😉

        https://agileleanlife.com/wp-content/uploads/2015/06/HatersGonnaHateYouShouldPotate.jpg

        🙂

      • Z. scrive:

        Miguel,

        se facessimo un esame di questo blog scopriremmo che “sciogliere” è stato usato in modo errato una volta su quattro e che “affitto” è stato SEMPRE usato erroneamente.

        Però ci siamo sempre capiti. E infatti a questo serve il linguaggio: a capirsi!

        Quindi ZZ propone: io non mi imbirrisco se voi scrivete “affitto”, Lisa tollera la frase “sciogliere il ghiaccio” e tu il termine “hater”.

        Deal? 🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Quindi ZZ propone: io non mi imbirrisco se voi scrivete “affitto”, Lisa tollera la frase “sciogliere il ghiaccio” e tu il termine “hater”.”

          Facciamo il contro-affare, visto che qui abbiamo il lusso di poter discutere all’infinito: tu correggi il mio uso errato di affitto, così imparo qualcosa di utile, io segnalo l’uso di “hater”, per indicare qualunque essere umano che per qualunque motivo sia arrabbiato per qualunque cosa.

          • Z. scrive:

            Se parliamo di case…

            Contratto di affitto > contratto di locazione

            Affittare una casa a Z. > locare, dare in locazione una casa a Z.

            L’affittuario di Z. > il conduttore, il locatario di Z.

            Pagare l’affitto > pagare la pigione, pagare il canone

            Insomma, Ufficio complicazione affari semplici! Se dicendo “affitto” ci capiamo, perché non dire affitto?

            Dopotutto, se troviamo un foglio sotto il tergicristallo, la chiamiamo “multa” anche noi odiosi legulei.

            Mica diciamo: ho trovato un atto costituente avviso bonario di notificando processo verbale avente ad oggetto irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del Nuovo Codice della Strada 😀

            Poi non ho mai usato il termine hater, quindi non ho problemi ad astenermene 🙂

  34. Moi scrive:

    Miguel, fa’ poco (in senso notrano di “evita di fare”) il Saputello Madre Lingua Inglese : quell’ idioma lo stanno riscrivendo completamente i Millenials, i Digital Natives culturalmente Apolidi : i Nipotini di Kalergi 🙂 … davvero non te ne avvedi ?!

  35. Moi scrive:

    Dopo i Grammarnazi [sic] … i Semanticsnazi ?!

    ——————————–

    https://www.youtube.com/watch?v=U5TtDZlHqao

    @ Miguel :

    If Hitler Never Existed … 😉

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