Laura Galletti all’Alta Scuola di Povertà

Riprendo senza commenti il magnifico Comunicato di oggi dell’amico Paolo Coccheri.

In fondo, un bel video su Laura Galletti.

LAURA GALLETTI: LA DONNA CHE VIVE SENZA SOLDI E’ GIUNTA A FIRENZE

COMUNICATO STAMPA DI MARTEDI 

14 GIUGNO 2016.

E’ giunta stamani a Firenze, LAURA GALLETTI, LA DONNA CHE DA BEN 16 ANNI VIVE SENZA TOCCARE IL DENARO.(visita il sito)

LAURA GALLETTI e’una “GRANDE TESTIMONIANZA” a dimostrare CHE NON SERVE ALCUN DENARO, PER VIVERE BEATAMENTE,  ma serve vivere ricchi, dell’assolluta libertà.

LAURA : BUONGIORNO………….

IN OCCASIONE DELL’APERTURA A Firenze della COLOSSALE SFILATA DI MODA

“PITTI UOMO”, LAURA GALLETTI HA VOLUTO ESSERE IN CITTA’, PER “TESTIMONIARE” LA NON IMPORTANZA DEL DENARO,DELL’EFFIMERO, DEL SUPERFLUO, DEL PENOSO CONSUMISMO INDOTTO, SUBDOLAMENTE, UGUALMENTE E VIVERE SERENI E FELICI…….CON LEGGEREZZA SORELLA DELLA TENEREZZA.

LA “LEGGENDARIA” SOVVERTITRICE DELLA “DITTATURA DEL DENARO”, SI TROVA A FIRENZE ANCHE PER TRACCIARE IL PROGRAMMA DEL SUO “MASTER DI ALTO PERFEZIONAMENTO ALLA POVERTA’ SCELTA – E NON SUBITA- INDETTO DA L’ALTA SCUOLA DI POVERTA’ CHE HA COME “RETTORE MAGNIFICO” PAOLO COCCHERI.

QUESTA MATTINA SI SONO ASSEGNATE LE LAUREE, A NUMEROSI STUDENTI CHE HANNO TERMINATO IL CORSO TRIENNALE DI STUDI RIGUARDANTE LA 

LAURA GALLETTI, INSIEME AL SUO “GUARDAROBA ESSENZIALE”,

IN TRANSITO SUL PONTE VECCHIO A FIRENZE.

 “ 

LAURA COL “MAGNIFICO RETTORE”, PAOLO COCCHERI.

 POVERTA’,COME UNICO PERCORSO INELUDIBILE, PER CONQUISTARE L’INDIPENDENZA, LA LIBERTA’, da tutto e da tutti e come motto il seguente: “NON HO MAI, MAI GIUDICATO DI MENO, UNA PERSONA CON GLI “ABITI RAMMENDATI!”

In simultanea con l’apertura dell’anno “NON-ACCADEMICO” DI OTTOBRE 2016, anche LAURA CONDURRA’  UN “MASTER SPECIALISSIMO”, PER I GIA’ LAUREATI, COSTITUITO DA TANTE PERSONE “ASFISSIATE”, INDIGNATE, DALLA “DITTATURA DEL DENARO”, CHE TI EDUCA SOLO A QUESTO BANALE E PENOSO PERCORSO DI VITA, COME UNICO SCOPO…………

DURANTE LA CERIMONIA DI STAMANI A FIRENZE, E’ STATA DEDICATA

L’AULA MAGNA – AD EVIO BOTTA, fondatore a Roma del primo corso di laurea al mondo in

“BARBONOLOGIA“.(1994)

Per ogni ulteriori informazioni dell’evento di oggi, prego telefonare al numero:

338/74 33 014.

MOLTE GRAZIE.

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301 risposte a Laura Galletti all’Alta Scuola di Povertà

  1. MOI scrive:

    Il Giornale l’ aveva intervistata :

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/pi-povera-dei-poveri-non-tocca-i-soldi-2001-929703.html

    Stefano Lorenzetto – Dom, 23/06/2013

    —————

    UN COMMENTO ( DI 2 … )

    100-%-ITALIANA
    Ven, 25/12/2015 – 10:09

    Da parte di questa signora s’è trattato (condivisibile o no)d’1 più che libera scelta ma x gli altri Italiani giovani o anziani costretti a vivere x la strada non si può affermare la stessa cosa

    • Miguel Martinez scrive:

      “Da parte di questa signora s’è trattato (condivisibile o no)d’1 più che libera scelta ma x gli altri Italiani giovani o anziani costretti a vivere x la strada non si può affermare la stessa cosa”

      Infatti.

      Il nostro caro sindaco ieri si è vantato di aver compiuto il ventunesimo sgombero di case da quando è arrivato a Palazzo Vecchio, facendo buttare fuori “un italiano che occupava una proprietà del Comune senza averne titolo”.

  2. mirkhond scrive:

    E per mangiare come si arrangia?

    • Z. scrive:

      A quanto dice, a Roma con le mense per i poveri. Durante i pellegrinaggi, invece, il Signore provvede a farle trovare sempre qualcosa da mangiare.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        E chi le paga le mense dei poveri?

        • MOI scrive:

          Dubito che i soldi delle Caritas li materializzi dal nulla il Fantasma di Padre Pio in trasferta dall’ Aldilà … così come dubito ech li-lé la magnaress anca sàul dal rosch catè sò dla strèda ! 😉

        • Peucezio scrive:

          Comunque il cibo esisteva da prima che esistesse il denaro.
          Non c’è nessun nesso intrinseco fra le due cose.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quindi il “senza denaro” sottintende “ma con tante cose da barattare”?

            • MOI scrive:

              tipo lei ti fa dei murales e te le offri pranzo e cena, e un tetto vero e proprio ?

              ma qui siamo allo stile hyper-bohemien …

          • Francesco scrive:

            già ma anche l’economia esisteva prima del denaro

            e prima del “mercatismo”

            ciao

            • Peucezio scrive:

              L’economia non esiste ancora adesso.

            • Z. scrive:

              Che è come dire che non esiste il diritto o la religione 😀

            • Peucezio scrive:

              Il diritto e la religione esistono eccome.
              Immagina un mondo senza giudici, avvocati e tribunali.

            • Z. scrive:

              Credo che culture senza giudici, tribunali e avvocati siano esistite eccome. Ma neppure quelle erano culture – questo è il punto – erano prive di diritto.

              Così come una cultura che non conosce sacerdoti non è per ciò stesso priva di religione.

            • ruttone scrive:

              @peucezio

              che significa che “l’economia non esiste ancora adesso”?

            • Francesco scrive:

              Peucezio,

              non confondere, ti prego, l’economia con l’elogio del libero mercato.

              L’economia è una cosa seria, l’elogio del libero mercato una scelta politica.

              Ciao

              PS c’avete la coda di paglia, voi statalisti, eh? 😀

            • Peucezio scrive:

              Ruttone,
              che è una falsa scienza. E’ una mitologia.
              Ma, diversamente da quelle spontanee, creata ad arte per giustificare determinati assetti di potere.

              Francesco,
              non sono statalista, sono nazionalista.

            • Peucezio scrive:

              “Credo che culture senza giudici, tribunali e avvocati siano esistite eccome. Ma neppure quelle erano culture – questo è il punto – erano prive di diritto.

              Così come una cultura che non conosce sacerdoti non è per ciò stesso priva di religione.”

              Non devi però confondere l’economia nel come dato fattuale con l’economia con la disciplina.
              Sarebbe come confondere la biologia con gli enti che studia.
              Le risorse e il loro rapporto con l’uomo sono sempre esistite, ma una scienza che le studi seriamente non è mai nata.
              Probabilmente perché non può esistere: non si possono davvero conoscere i fenomeni dall’interno e pretendere che la propria conoscenza sia neutra.
              Gli economisti sono attori del mondo reale, quindi influenzano ciò che dicono di studiare. Che cazzo studio, se sono io a produrre l’oggetto di studio ? Non sono uno studioso, sono parte della materia studiata.

            • Z. scrive:

              Lo sono anche i biologi, i fisici, i giuristi.

              Poi l’economia non è una scienza, ma neppure il diritto lo è.

            • Francesco scrive:

              per un economista, statalismo e nazionalismo sono gemelli siamesi monozigoti che si vestono uguali

              😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Che cazzo studio, se sono io a produrre l’oggetto di studio ? Non sono uno studioso, sono parte della materia studiata.”

              Allora non esiste nessuna scienza umana, linguistica inclusa.

            • PinoMamet scrive:

              Beh ma credo che Peucezio volesse dire che gli economisti non solo studiano l’economia, ma con i loro studi la influenzano non solo come “Economia: materia di studi”, ma anche come “economia: sistema economico vigente”;

              mentre i linguisti influenzano sicuramente la linguistica, ma molto poco le lingue.

            • Z. scrive:

              Continua allora a non esistere il diritto. E neppure la medicina. E nemmeno la fisica, oltretutto in modo molto più radicale (ADV se vorrà vi spiegherà perché).

              Ui è poch da fè 🙂

            • PinoMamet scrive:

              Mmm di quelle che citi, credo che secondo i criteri peuceziani solo il Diritto non esista:

              l’uomo lo studio, e lo crea.

              Mentre la Medicina è senza dubbio creata dall’uomo, ma il corpo umano no, è pre-esistente…

            • Z. scrive:

              …e noi lo studiamo dall’interno, anche letteralmente 🙂

  3. va fangul scrive:

    Il sogno di tutti i ricchi, che i poveri imparino a vivere senza denaro senza lamentarsi. Brava Donna Laura!

    • Miguel Martinez scrive:

      “Il sogno di tutti i ricchi, che i poveri imparino a vivere senza denaro senza lamentarsi.”

      Veramente il sogno di tutti i ricchi è che i poveri sognino di aver bisogno dei prodotti che fanno i ricchi.

      E poi che lavorino per i ricchi per avere i soldi per comprare tali prodotti.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Questo era sicuramente vero nell’economia agricola, dove il proprietario terriero si arricchisce con i frutti diretti della prestazione del lavoratore, ma in un’economia industriale il lavoratore deve avere sempre una minima capacità di spesa perché il meccanismo non si inceppi. Ora datemi pure del neo-luddista, ma poi dovete spiegarmi, se i lavoratori sono sostituiti da macchine, chi compra i prodotti industriali.

      • Pietro scrive:

        E’ in parte il motivo per cui gli imprenditori sono piu’ “rivoluzionari” dei politici. La paura del terrorismo puo’ essere la grande saldatura tra capitale e politica, il cittadino senza diritti legato al posto di lavoro. Ma per fortuna questo non e’ ancora avvenuto del tutto, il politico vuole un suddito e l’imprenditore vuole un consumatore, due cose che possono collidere. Nel consumo esiste una forma di liberta’ (indotta, illusoria, effimera ma esiste) che non esiste nell’essere suddito.
        Per questo Renzi verra’ cacciato, perche’ non ha saputo rendere i consumatori dei sudditi, come aveva prospettato agli imprenditori.
        Se la saldatura si realizzasse il denaro scomparirebbe e gli stipendi sarebbero pagati in prodotti, un altro elemento rivoluzionario presente nel lato oscuro…
        In ogni caso w il luddismo!

      • PinoMamet scrive:

        “. Ora datemi pure del neo-luddista, ma poi dovete spiegarmi, se i lavoratori sono sostituiti da macchine, chi compra i prodotti industriali.”

        Reddito di cittadinanza?

        • Francesco scrive:

          Oddio

          Pino ha avuto una idea economica forse funzionante!

          ma credo che essere pagati per consumare senza lavorare sarebbe il colpo finale all’autostima del genere umano.

          o no?

          • roberto scrive:

            io sono disposto a correre il rischio
            😉

            • Francesco scrive:

              suona bene, il primo mese

              poi secondo me inizi a sentire un brivido lungo la schiena

              e io non sono esattamente il nipote di Stakanov

              ciao

            • roberto scrive:

              secondo me dipende molto da quale vita o quali interessi hai fuori dal mondo del lavoro.
              ho visto mummie 80enni battersi a morte pur di non rientrare a casa dove c’era un vuoto siderale.
              sono sicuro che tutti noi ci metteremmo l’anima in pace e troveremmo altro da fare

            • Francesco scrive:

              roberto, credo che dipenda da cosa abbiamo in mente quando diciamo “lavoro”

              ciao

  4. Grog scrive:

    Pitti UOMO
    Pitti BIMBO
    Pitti CULATTONE
    Pitti PEDOFILO
    Pitti DONNA
    Pitti TRANS
    Pitti TROIA
    Pitti BARBONE
    Pitti BARBONA
    Pitti MA VA FA ‘N CULO!
    Grog! Grog! Grog!

  5. Andrea Di Vita scrive:

    @ va fangul

    Non sono d’accordo per due ragioni.

    Innanzitutto, nell’articolo del Giornale la stessa signora Galletti ammette che un padre di famiglia con moglie e figli a carico non può fare a meno del denaro, e dunque non può vivere come lei vive: quindi i poveri non possono seguirne l’esempio in massa.

    In secondo luogo, se i poveri imparassero a vivere senza denaro cosa comprerebbero? E se la maggioranza dei poveri non compra nulla, i ricchi come fanno a restare ricchi? Una società fatta di tante signore Galletti somiglierebbe forse ai cenobi dei primi Cristiani. Se diventassero tanti, verosimilmente farebbero la fine dei seguaci di Pietro Valdo o dei marinai di Kronshtadt.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  6. Mauricius Tarvisii scrive:

    E’ facilissimo vivere senza soldi, basta vivere con i soldi degli altri 😀
    Sul serio, o ho TANTA terra, una famiglia abbastanza numerosa da permettermi di ricorrere al lavoro minorile in abbondanza e la pazienza di perdere metà dei miei figli durante il primo anno di vita per l’assenza dei farmaci, oppure c’è un solo modo per vivere senza denaro: vivere a spese altrui.

    • Miguel Martinez scrive:

      “E’ facilissimo vivere senza soldi, basta vivere con i soldi degli altri”

      Bene, se accetti di vivere come Laura Galletti, a quel pochissimo che ti serve ci penso io.

      Compreso un ottimo pranzo tutti i giorni in un posto che conosco io a 5 euro.

      Affare fatto?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ martinez

        La vita è ancora aperta per le grandi anime.

        In verità chi poco possiede è anche meno posseduto: sia lodata la piccola povertà!

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Tra l’altro, il concetto di chi “vive con i soldi degli altri” è estremamente nebuloso.

        Se non ci limitiamo ai malati terminali e agli autistici gravi – che indubbiamente “vivono con i soldi degli altri” – dobbiamo includerci tutti coloro che in cambio dei nostri soldi ci danno qualche soddisfazione: i “bambini nel Negronistan cui il mio 5×1000 regala un sorriso”, tutti i personaggi dello spettacolo dai musicisti ai matrimoni a Bruno Vespa, tutto ciò che riguarda moda e affini.

        La maggior parte di loro non si accontenta però di vivere in una scatola di cartone, anche quando in cambio ti regala la possibilità di capire che la vita è più bella di quanto pensassi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “dobbiamo includerci tutti coloro che in cambio dei nostri soldi ci danno qualche soddisfazione: i “bambini nel Negronistan cui il mio 5×1000 regala un sorriso”, tutti i personaggi dello spettacolo dai musicisti ai matrimoni a Bruno Vespa, tutto ciò che riguarda moda e affini.”

          Non esattamente. Bruno Vespa ed il musicista ricevono soldi per una loro prestazione lavorativa, mentre il sig. Gucci riceve soldi come controprestazione per la vendita di beni mobili. Solo i poveri (che appunto vivono di elemosina) ricevono soldi a titolo di liberalità perché ci possano vivere.
          Non è assolutamente una differenza da poco e non è affatto una novità del mondo moderno, visto che la ritroviamo già nel Medioevo e – sono sicuro – anche molto prima.

          • Miguel Martinez scrive:

            “ricevono soldi a titolo di liberalità”

            Vedo che gli studi giuridici ti fanno perdere il senso di quello che ho detto.

            Perché do i miei soldi a Bruno Vespa, alla mendicante Rom, al musicista, a Gucci?

            Sono tutti rapporti che esulano da quelli utilitaristici (chiaro che i rapporti utilitaristici possono sussistere all’interno di questi rapporti, come quando Gucci acquista un tot di grucce o di ferri da stiro). Do i miei soldi a queste persone perché ne ricavo qualcosa di immateriale (una “bella storia”, un abito prestigioso, la soddisfazione di aver fatto felice qualcuno e così via).

            Dire che i soldi a Vespa sarebbero una “prestazione lavorativa” può essere giuridicamente corretto, ma confonde il rapporto con Vespa, con il rapporto che ho con le signore che puliscono le scale del condominio.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Do i miei soldi a queste persone perché ne ricavo qualcosa di immateriale ”

              E quindi? Che differenza c’è? Io voglio qualcosa e pago per averlo, non c’è nessuna distorsione giuridico-economicista in questo. Oppure credi davvero che esistano mestieri di serie A ed altri di serie B?

              • Miguel Martinez scrive:

                “E quindi? Che differenza c’è?”

                E’ quello che sto dicendo.

                Tutti viviamo “con i soldi degli altri”, dando loro qualcosa. I bambini come Bruno Vespa come Laura Galletti come Miguel Martinez.

                Per questo, l’insinuazione in stile Libero nei confronti di Laura Galletti (“sì, questi radicalchic fanno gli anticapitalisti e poi campano con i soldi nostri”) la trovo innanzitutto insensata.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “sì, questi radicalchic fanno gli anticapitalisti e poi campano con i soldi nostri”

              Stavo riflettendo sugli ordini mendicanti del XIII secolo l’altro giorno, epoca in cui non c’erano né Libero né i radicalscicche. E dal momento che la protagonista del post non è mantenuta da me, non riesco a capire cosa c’entrino i “soldi nostri”. Sono al massimo i soldi di chi la mantiene, ma di quelli non mi deve interessare visto che nella democrazia liberale e liberista ognuno può fare ciò che crede coi propri soldi.

            • Z. scrive:

              In stile Libero? A me pare che il Giornale, che di Libero è il fratello maggiore, sia stato molto rispettoso verso la signora.

              Poi devo dire che mi sfugge il senso della polemica. Se alla signora Galletti piace vivere così, che problema c’è?

              Certo, anche lei sa che chi ha figli non può permetterselo. Ma lei non ne ha, e anche se spesso lo si dimentica non è obbligatorio averne.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Poi devo dire che mi sfugge il senso della polemica.”

                Anch’io non sono sicuro.

                Mi sembra di aver capito un ragionamento sul tipo, “le persone normali fanno i soldi e se li tengono stretti, questa che si permette di farmi la predica è un’ipocrita perché campa con i soldi miei!”

                Che detto a una signora che abita in una scatola di cartone e non chiede mai esplicitamente nulla a nessuno, sembra proprio il classico “borghese” dalla coscienza sporca (una variante di “gli zingari ti chiedono i soldi ma vanno in giro con le BMW e prendono 30 euro al giorno dallo Stato”).

                Ma forse mi sbaglio, forse Mauricius (che appunto conosce bene la storia del pauperismo medievale) intendeva tutt’altro, e mi sono imbarcato in una polemica sbagliato. In tal caso, chiedo scusa.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Mettevo solo in discussione la proposizione “si può vivere senza soldi”. E’ corretto dire “si può vivere con pochi soldi” o “si può vivere senza soldi propri”, ma non “si può vivere senza soldi”, salvo l’eccezione che citavo sopra (impossibile da realizzare nell’Italia del XXI secolo). Poi la normalità e l’anormalità mi interessano relativamente.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Mettevo solo in discussione la proposizione “si può vivere senza soldi”. ”

                Vabbene, allora ci siamo capiti e ripeto le mie scuse.

                Il brano citato però non è mio, è di Paolo Coccheri che è uno dei personaggi meravigliosi di San Frediano, a cui si può chiedere tutto tranne pignoleria linguistica http://www.paolococcheri.com/

                Non tutti sono tetrapilectomi come noi, e Paolo è un po’ qui e un po’ su un altro pianeta.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “coccheri”

              Ho visitato il sito. Per la prima volta in vita mia, finalmente scopro qualcuno che conosce Michel Quoist! 🙂

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                per Andrea Di Vita

                “coccheri”

                oggi gli ho telefonato, chiedendogli della Laura, nei prossimi giorni l’andremo a trovare insieme, ma lei – anche se i media ne parlano – è un po’ schiva.

                Il sorriso di Paolo è esattamente come nella foto, una sorta di beatitudine vivente, con il suo basco, mentre percorre le strade del quartiere portando in giro i suoi ottant’anni di saggezza.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              … e continuando a leggere dal sito scopro che Coccheri conosce pure Jerzy Stuhr! (che sono uno dei pochissimi Italiani ad aver visto a teatro, dato che ha recitato a Genova in Italiano…)

              Il mondo è piccolo… 🙂

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Z. scrive:

              A proposito di spaccare il capello in quattro: credo che “tetratricoctomi”, senza indebite commistioni tra greco e latino, sarebbe più corretto.

              😎

            • Francesco scrive:

              x Andrea

              Qoist? me ne fece leggere un paio di libri mia mamma quando ero piccolo, diciamo “preadolescente”

              in pratica siamo gemelli siamesi separati alla nascita, noi due

              😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ma tutto questo non c’entra affatto con il tema principale, ovvero “vivere senza soldi”, che non è “vivere con soldi ricevuti da altri”. Come i figli con i genitori, insomma.

  7. Grog scrive:

    Cosa crede di inventare la Signora?
    In India ci sono i GURU che fanno un caso da migliaia di ani!
    Fà la furba e vuole far la GURA.
    Grog! Grog! Grog!

  8. Grog scrive:

    In florida ci sono problemi
    – Gay che ammazzano gay
    L’alligatore è antropofago? O comunista? o Pedofilo? Boh….
    Grog! Grog! Grog!

  9. PinoMamet scrive:

    Argomento “i soldi degli altri”:

    i soldi che guadagno col mio lavoro sono miei, non degli altri. Poi si può discutere se sono pochi o molti, che è un altro argomento.

    Argomento “esempio dato dalla signora”:

    si tratta di un esempio interessante, e ovviamente la scelta della signora merita rispetto, come qualunque scelta che non arrechi danno ad altri.

    Certo non credo che possa essere proposta come esempio a tutti.

    Non credo neppure che possa essere in qualche modo il destino di tutti: io penso che siamo di fronte a una crisi economica (che sta finendo… adesso mi direte di no, ma sbagliate, avete una prospettiva miope) non alla Fine del Mondo.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La Fine del Mondo si avvicina esattamente come la fine della crisi: sono entrambi due avvenimenti futuri e di data incerta, ma che col passare del tempo si avvicinano, indipendentemente da quanto tempo manca alla loro realizzazione 😀

      • Z. scrive:

        Distinguiamo le cose.

        La fine della crisi: ci sarà, anche se sarò vecchio da tempo.

        La fine del mondo: ci sarà, anche se sarò morto da tempo.

        La fine del capitalismo: forse ci sarà, ma nel caso sarò morto da MOLTO tempo!

      • PinoMamet scrive:

        Oh ma non preoccupatevi amici decrescitisti!

        nessuno vi impedisce di comprare un campicello e coltivare i pomodori anche se la crisi sta finendo, eh?
        😉

        solo, potete andare a piangere un po’ più in là?
        😉

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La crisi non sta finendo: non è mai esistita se non per qualche mese tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.

        • PinoMamet scrive:

          Magari sembrerà strano, ma la crisi economica non dipende(va) dal fatto che Berlusconi la negasse, e non dipende neanche dal fatto che il Fato voglia punirci del nostro stile di vita vizioso:
          ha avuto un inizio, e non vedo proprio perché non debba avere una fine.

          Che si sta avvicinando, anche se ai pessimisti dispiace, ma che possiamo farci, non si può accontentare tutti 😉

        • PinoMamet scrive:

          Comunque nel mio governo ideale Miguel va agli affari sociali, a Mauricius lo mettiamo agli esteri (è troppo pacifista per i miei gusti, e si farà sfuggire un sacco di buone occasioni per questo motivo, ma almeno non farà danni) con delega non-su-Israele 😉 , Z. e Roberto a scrivere leggi, però all’Economia ci voglio Francesco;

          è l’unico che ci capisce qualcosa!

          • Francesco scrive:

            cioè fammi capire: MT insulta i partner commerciali, Miguel distrugge le imprese e spende i soldi peggio del PSDI e io mi trovo a raccogliere le tasse?

            quanto sei cattivo! per prima cosa azzero i contributi statali alla cultura, per vendetta

            poi quelli ai camionisti, agli aeroporti, alle centrali elettriche, all’agricoltura, alle piccole botteghe, alle coop.

            se riesco ad azzerare i trasferimenti agli enti locali e a chiudere gli enti inutili, forse riesco a pareggiare il bilancio

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Miguel distrugge le imprese e spende i soldi peggio del PSDI ”

              Capisco il “distrugge le imprese”, ma se mai per fame dovessi abbassarmi a fare il ministro un giorno, credo che risparmierei molto più soldi della Thatcher.

              Azzerare i contributi a TUTTI, dalla cultura ai camionisti ai preti alle autostrade alla FIAT, OMQAF Occasione Mensile di Quasi Accordo con Francesco.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              hai fatto i conti? al netto, dico.

              Al netto delle guardie del corpo che dovrai assumere 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “hai fatto i conti? al netto, dico”

                🙂

                Comunque, credo che sia un luogo comune errato, che la plebe sarebbe sempre lì a chiedere soldi allo Stato-Mamma.

                Al contrario, credo che se mettessimo insieme tutte le proposte che sono nate nel nostro quartiere, per tante cose diverse, faremmo risparmiare complessivamente parecchio al Comune e allo Stato in generale.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Comunque, credo che sia un luogo comune errato, che la plebe sarebbe sempre lì a chiedere soldi allo Stato-Mamma.
              Al contrario, credo che se mettessimo insieme tutte le proposte che sono nate nel nostro quartiere, per tante cose diverse, faremmo risparmiare complessivamente parecchio al Comune e allo Stato in generale.”

              Hai appena strappato a Francesco la palma di più liberista del blog 😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Anarco-liberista, insomma 😛
              Francesco cerca di starti dietro con storie tipo quella di lui che si sente sicuro solo con una pistola, ma non ce la fa.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              il punto non è che la gente si offenderebbe se tu tagliassi i fonti al dottorato in Storia di Game of Thrones e cose simili. Anzi.

              Il punto è che lasceresti un sacco di persone senza lavoro. E quelli no, non ne sarebbero lieti 🙂

            • Francesco scrive:

              allora

              abbiamo appena scoperto che Miguel mi scavalca leggiadramente a destra

              e che Z è a sinistra della Camusso e di Mastella (zona Maduro per intendersi)

              non so se gioire o disperarmi, visto che Z è l’eminenza grigia del PD di Renzi e MM solo il lider maximo dell’Oltrarno

              😀

            • Z. scrive:

              Ehm, io ho enunciato un fatto diciamo pure evidente, per non dire banale:

              se lasci disoccupato qualche milione di persone corri grossi rischi.

              Che c’entra Mastella?

              Che poi coi tagli al dottorato in Storia di Mila e Shiro sarei più che d’accordo.

            • PinoMamet scrive:

              Ma che dici, tutti sanno che in Italia ci sono pochi fondi per la ricerca, e tu vuoi tagliare proprio quella sua Mila e Shiro?
              😉

              Ma piuttosto quelle di Medicina, se proprio…

            • Francesco scrive:

              Z

              se non elimini qualche milione di finti posti di lavoro, in realtà sinecure create dalla DC ai bei tempi andati, rischi non ne corri. Nel senso che la barca affonda di sicuro.

              Se lo fai, hai qualche problemino sociale e politico da gestire. Per questo devi prima fare una dura battaglia culturale, per estirpare quelli come Z, poi puoi iniziare la pulizia.

              Poi, quanti saranno? un milione in tutto? mi farei due conti prima di strapparmi i capelli.

              La cosa più importante è scatenare la guerra tra poveri, sennò tante vale limitarsi al moralismo da quattro soldi e non fare nulla.

              Ciao

            • Z. scrive:

              Francè,

              ma perché vuoi estirparmi?

            • Francesco scrive:

              perchè pensi sbagliato e, orrore orrore, in buona fede

              finchè non ti rieduco, se un pericolo di livello 8

              (a livello 9 ci stanno solo gli asteroidi in rotta di collisione)

              😉

            • Z. scrive:

              I campi di asteroidi sono così radi che andare rotta di collisione con un asteroide, leggo, sarebbe quasi un caso di scuola.

              Questo mi spingerebbe al vertice, ma in realtà ho esposto un fatto banale: nessuno proporrà mai di tagliare posti di lavoro, figurarsi milioni di posti di lavoro.

            • Francesco scrive:

              Beh, per fortuna che esiste quel signor Nessuno che vuole fare un pò di pulizia.

              Senza di lui non ci sarebbe speranza per nessuno.

              In che partito milita?

              PS non sto a scherzà affatto, tu sei la prova vivente che Maggie non solo aveva ragione ma era pure necessaria .(

            • Z. scrive:

              Può darsi… ma mi spieghi perché? Ho detto una banalità, su cui anche Maggie sarebbe d’accordo. Anche lei, da lassù, vede che la destra italiana ha moltiplicato spesa pubblico e debito pubblico.

        • roberto scrive:

          grazie

          io e Z sappiamo già cosa fare

          (tra un po’ avrete una nuova costituzione che ci attribuisce poteri assoluti e ciao ciao affari sociali, esteri e economia)

  10. Mauricius Tarvisii scrive:

    “Alle ultime elezioni di carattere nazionale, le Europee del 2014, il Pd, partito che esprime il premier e rappresenta il partito di maggioranza relativa in parlamento, è stato votato da 11.172.861 cittadini. Moltiplicati per il costo del canone dello scorso anno, 113,50 euro (ora abbassati a 100), significa un gettito per la Rai di 1,2 miliardi di euro.”

    In parole povere, la Rai appartiene al Pd perché il Pd ha preso tanti voti alle europee. Anche la matematica a quanto pare appartiene al Pd, perché scopriamo che gli elettori del Pd pagano il canone per testa a differenza di tutti gli altri.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/15/ballaro-il-dem-anzaldi-allattacco-dei-vertici-rai-fiera-dellinsulto-violato-il-contratto-di-servizio/2832750/

    • Andrea Di Vita scrive:

      “Sto dicendo che da un mese a “Ballarò” non vengono ospitati esponenti nazionali del Pd, in piena violazione della par condicio e del pluralismo, tanto che è stato necessario presentare addirittura un esposto all’Agcom. Nell’intero periodo di campagna elettorale il M5s è risultato essere primo partito in tutti i telegiornali Rai e l’opposizione ha ottenuto un tempo di parola doppio rispetto alla maggioranza.”

      Mi ricorda qualcosa…

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Anche a me: Silvio che si lamentava perché le sue TV gli davano addosso e che l’unico a non avercela con lui fosse Emilio Fido, eroico resistente 😀
        Ma secondo me il pezzo più esilarante è alla fine, dove si accenna al complotto dei giornalisti che invitano a parlare quelli del Pd per dovere poi invitare anche gli altri! 😆

      • Z. scrive:

        L’avesse avuta Prodi, la copertura mediatica che ha Renzi, avrebbe fatto almeno tre legislature di fila.

        Ricordo ancora masse di poveri vecchi che morivano di inedia come mosche, crollando a terra e travolgendo misere bancarelle spoglie nei mercati rionali di Roma, mentre milioni e milioni di africani invadevano il sacro litorale d’Italia.

        E dopo le elezioni, puff! Risorti i vecchi e spariti gli africani, mentre i mercati della Capitale tornavano floridi e fiorenti!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Era davvero qualcosa di agghiacciante. Per fortuna poi i vampiri eurobanksteristici Prodi e Padoa Schioppa se ne sono andati (pretendevano perfino che la gente pagasse le tasse e che lo Stato avesse i conti in ordine, che schifo!) e sono tornati lo Statista ed il Nobel per l’Economia di Sondrio…

        • Pietro scrive:

          Vero, se Prodi avesse avuto il coro che ha Renzi a quest’ora l’Italia sarebbe una satrapia, vestiremmo in broccati e tutto sarebbe molto lento e composto!

        • Francesco scrive:

          a me Prodi ha sempre dato fastidio, lo ammetto

          però non ricordo che fosse sparito dalle TV, anzi

          certo, aveva ben poco da dire e lo diceva malissimo

          tre legislature di fila? non credo, si sarebbe candidato da Padreterno molto prima, che il nostro è anche modesto

          PS che poi la puttanata di una coalizione di 10.000 partitini rissosi è colpa anche sua

          • PinoMamet scrive:

            OMDAF

          • roberto scrive:

            come sapete ho sempre avuto molta simpatia per prodi

            io me lo ricordo confinato a qualche sporadico intervento su rai3 e cannoneggiato da tutto il resto dell’informazione
            d’altronde non era il periodo di Mimum al TG1 e del suo famigerato panino?

            • Francesco scrive:

              tolto il fatto che il TG1 non lo vedo dai tempi di Pertini

              credo che RAI1 sia stata non filo-governativa solo per periodi infinetisimali della sua storia. quindi che al massimo abbia mollato Prodi post-mortem (lui fece quello duro d’orecchi ma colpa sua)

              insomma, non confondiamo la pessima informazione con la politica, svp

              ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ci vuole del tempo per sostituire i vertici della Rai ed in effetti i primi mesi (cioè un quarto della propria durata) il governo ebbe un servizio pubblico ostile. Se il TG1 fu “normalizzato”, il TG2 rimase un bastione di Silvio: all’epoca c’era ancora la mai troppo rimpianta lottizazione che garantiva spazio all’opposizione in Rai. Ora, finita la lottizzazione, la Rai è prateria della maggioranza (che si lamenta perché la invitano troppo in TV 😀 ).

            • Francesco scrive:

              Aspetta, anche tu trovi che si stava meglio quando si stava peggio, con almeno UN TG non allineato?

              😀

              PS il PD si lamenta? si vede che intervistano solo membri della minoranza

  11. MOI scrive:

    Ma il problema NON è l’ eccentrica Signora Galletti (anche se preferivo Diogene il Cinico di Sinope … strano che nessun l’abbia evocato !) : il problema è l’ uso strumentale propagandistico che _ se non stiam attenti _ può farne subdolamente il PD !

    Dando a intendere a chi cade in disgrazia rimpinguando le BanKe che se NON ci sguazza è un Gufo Populista Demagogo Oclocratico !

  12. MOI scrive:

    … A proposito, ergo In Topic : che differenza c’è fra Anakin Skywalker e Massimo D’Alema ?

    Nessuna 🙂 : entrambi, seppur all’ ultimo secondo, si sono ricordati di Chi Avrebbero
    Dovuto Essere !

    —————————————————–

    La sfida di D’Alema: “Pur di cacciare Renzi sono pronto a votare anche Raggi”

    http://www.repubblica.it/politica/2016/06/15/news/dalema_renzi-142045544/

    &

    Anakin Skywalker / Darth Vader

    https://www.youtube.com/watch?v=YZ_j3s5xj8I

    https://www.youtube.com/watch?v=TNDwCsFzS8c

  13. MOI scrive:

    Va Fangul aveva intuìto giusto : ma evidentemente non ha saputo calarlo nel Dispositivo del Mondo Reale …

  14. MOI scrive:

    @ Va Fangul

    https://www.youtube.com/watch?v=DmjYAmGzQ0U

    fame e indigestione … dubito che serva traduzione 😉

  15. Zhong scrive:

    Leggendo l’articolo su Il Giornale la vicenda di questa signora mi ricorda molto quella di Paolo Brosio, la stessa vita prima.. e poi Dio, Medjugorje, il Papa.. etc..

    Sostanzialmente una tesi e una antitesi, senza un’ombra sintesi. Questa per me si chiama semplicemente incoerenza.

    Io personalmente ho una certa idiosincrasia per questi personaggi, anche perche’ il messaggio che ne ricevo di solito e’ che la sintesi puo’ essere solo la morte….

    Zhong

    • paniscus scrive:

      Leggendo l’articolo su Il Giornale la vicenda di questa signora mi ricorda molto quella di Paolo Brosio, la stessa vita prima.. e poi Dio, Medjugorje, il Papa.. etc..

      Con la differenza che Paolo Brosio campa (e probabilmente anche in modo TUTT ‘ALTRO che spartano) facendosi pagare fior di quattrini da case editrici, riviste, reti televisive, agenzie di comunicazione di massa e organizzazioni confessionali, per andare a mettersi in mostra facendo il testimonial pubblico, cosa che della Galletti non mi risulta proprio.

  16. MOI scrive:

    http://www.stefanolorenzetto.it/pagine/interviste/Galletti%20Laura.pdf

    La più povera dei poveri
    non tocca i soldi dal 2001

    [sic]

    ———————————

    Un conto è “non toccare”, un conto “non disporre” … credo che Mauricius intendesse questo.

  17. MOI scrive:

    @ Z

    Solo “tetra” ?! … mi pare che qua la gente vada molto oltre ! 😉

  18. MOI scrive:

    LAURA GALLETTI e’una “GRANDE TESTIMONIANZA” a dimostrare CHE NON SERVE ALCUN DENARO, PER VIVERE BEATAMENTE

    [cit.]

    ———————————–

    RELATA REFERO

  19. MOI scrive:

    Rush for Irish passports brought on by Brexit fears

    https://www.theguardian.com/world/2016/mar/04/rush-for-irish-passports-brought-on-by-brexit-fears

    Desire to remain an EU citizen after a possible leave vote is cited by many British-born applicants as motivating factor

  20. MOI scrive:

    Cmq Laura Galletti è senz’altro meno peggio di Pina Picierno :

    http://www.huffingtonpost.it/2014/04/30/pina-picierno-con-80-euro-al-mese-2-settimane-di-spesa_n_5237693.html

    Pina Picierno: “Con 80 euro al mese 2 settimane di spesa”. A Ballarò mostra lo scontrino

    • Pietro scrive:

      Le nuove leve del PD, un cancro

    • Z. scrive:

      Moi,

      capisco la tua ostilità fuori contesto per Pina Picierno, ma quella per Laura Galletti francamente no. Che ti ha fatto?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ MOI

      Sono io a fare la spesa in famiglia. Spendo regolarmente MENO di 80 euro in due settimane. E non facciamo certo la fame.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        …beato te!

      • Z. scrive:

        Ma tu sei renziano, non sei credibile. E poi sei genovese 😀

      • Francesco scrive:

        sei un genovese BRAVO

        anche quando la faccio io la spesa, sono 80 euro a botta

        non parliamo di quando la fa la signora

        🙁

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ tutti

          Faccio la spesa il sabato mattina, simultaneamente a mia moglie (che pero’ porta molti meno pesi di me, per ragioni mediche) in parti opposte della città e in negozi che già conosciamo.

          Quando vedo qualcosa di interessante, la chiamo sullo smartphone (abbiamo una tariffa per cui i nostri numeri di telefono hanno chiamata reciproca gratuita) e ci scambiamo i prezzi delle merci, parlando in Polacco per non farci capire dai bottegai (a scanso di commenti).

          Se ad es. per i pomodori trovo un prezzo inferiore io, compro e porto a casa. Se lo trova lei, modifico il mio giro e due ore dopo raggiungo il negozio che mi indica lei.

          Per spostarci usiamo solo i mezzi pubblici, usando l’app gratuita della municipalizzata Genovese degli autobus (AMT) per ottimizzare gli orari. Ho un abbonamento annuale treno+bus+metro con sconto, perché pagato tramite il CRAL aziendale. Se la spesa include supermercati allora controlliamo sempre prima le offerte promozionali sui volantini e le varie pubblicità via Internet. Infine in Azienda abbiamo un efficiente Gruppo di Acquisto Solidale (GAS). In pratica ci facciamo il nostro TripAdvisor (o meglio TriVago) settimanale sui prezzi a livello familiare.

          Fra sconti promozionali sulle tariffe smartphone, abbonamento AMT scontato, GAS e sistematica comparazione dei prezzi fra punti vendita differenti (se è il caso via Internet) il risparmio diventa consistente.
          Con una famiglia di tre persone raramente superiamo i 40 euro per il cibo di un’intera settimana – e senza prendere roba di scarto.

          E Genova passa pure per essere una delle città più care d’Italia… 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Capisci che c’è un dispendio di tempo ed uno sforzo logistico che non tutti vogliono/possono permettersi.

          • PinoMamet scrive:

            …permettimi, ma non mi sembra affatto la situazione della famiglia tipo.

            Ma sono sicuro che riusciresti a spiegare a mia zia come usare le app (e cosa sono), le insegneresti il polacco e le faresti ottenere uno sconto dal CRAL della municipalizzata dei trasporti, i cui orari dovrebbe poi imparare a menadito mentre si coordina con mio cugino, che chissà come me quel giorno sta a casa dal lavoro, per sapere in quale supermercato di volta in volta le zucchine costano meno…
            😉

            ps
            perdonami, ma è più forte di me, ho fatto spesa… più di un paio di volte, e fatico a credere che tu possa spendere meno di 40 euro al giorno

            se invece mi vuoi dimostrare che i famosi 80 euro servono, beh, grazie tante, tutto serve…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “se invece mi vuoi dimostrare che i famosi 80 euro servono, beh, grazie tante, tutto serve”

              A pensar male si fa peccato, ma credo che sia peccato anche non pensare tout court.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pinomamet

              Gli orari dell’AMT a Genova ti arrivano sullo smartphone a ogni fermata, nessuno li impara a memoria 🙂 .

              Poi se ho un negozio che ti vende ad es. i peperoni a 1.60 euro al Kg e un altro a 1 euro (mi è capitato proprio sabato scorso) se compri due Kg di peperoni sono già 2*(1.60 – 1.00) = 1.20 euro risparmiati. Ovviamente, non è che mangi solo peperoni quel giorno: li tagli, li fai al forno e li metti in frigo per condirci la pasta nei quindici gironi che seguono (non ho detto, in effetti, che ho un frigo molto grosso).

              Un altro esempio? Il grana padano (con tanto di bollino del Consorzio) lo trovo -tramite GAS o tramite offerte/specchietto per le allodole- non a 15 – 20 euro/Kg -che sono i prezzi standard nel centro di Genova- ma a 10 euro/Kg, come mi è successo due sabati fa. Allora ne compri 3 Kg e col formaggio da grattuggiare sulla pasta sei a posto per mesi, perché in frigo si conserva benissimo. Quando l’occasione la trovi per le olive o le zucchine (di cui vado matto), fai lo stesso. Solo per alcuni cibi (ad es. la lattuga) mangi subito la cosa che compri il giorno stesso che l’hai comprata . Applica questa procedura sistematicamente a tutto, carne, formaggi, salumi ecc, e vedi quanto risparmi. A questa maniera, in capo a un anno la spesa media settimanale crolla.

              E’ lo stesso principio di Trivago e di tutti quei siti che ti trovano in automatico il prezzo più basso, e funziona particolarmente bene in una città come Genova dove le differenze di prezzo fra centro e periferia sono molto forti: ad esempio la stessa focaccia che davanti all’Acquario ai turisti viene sbolognata a 1 euro alla fetta davanti allo stabilimento dell’Ansaldo costa 0.60 euro. Caso estremo: le zucchine le puoi trovare a 10 euro/Kg in una bancarella ad un capo della metropolitana e a 2.50 euro/Kg in un’altra bancarella all’altro capo della metropolitana

              (L’unico prodotto per cui il giochetto non funziona è la benzina: i prezzi sono appiattiti verso l’alto dalle accise).

              Gli ottanta euro del Governo non c’entrano nulla: facevo così anni prima che venisse su Renzi 🙂 🙂 🙂 .

              A meno di non essere anziani soli costretti dalla sciatica ad andare sempre a comprare alla bottega sotto casa, non c’è bisogno di alcuno sforzo logistico particolare.

              Il risparmio è una buona abitudine.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              “non c’è bisogno di alcuno sforzo logistico particolare. ”

              ehm…
              sì, e anche parecchio.

              ma aldilà delle cose che fai e che non sono alla portata della famiglia media (tutta quella faccenda “stile TripAdvisor in polacco”), la famiglia media, permettimi, sa benissimo da sola che conviene comprare qualcosa e metterlo da parte.

              Ciò nonostante, 40 euro a settimana, per una famiglia di tre persone, continuano a sembrarmi davvero davvero- ma davvero- irrealistiche.

              Dagli un’altra a quegli scontrini, va’ 😉

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Se lo trova lei, modifico il mio giro e due ore dopo raggiungo il negozio che mi indica lei”

              “non c’è bisogno di alcuno sforzo logistico particolare ”

              Direi di sì: deve esistere un giro da modificare e devi preventivare un’intera mattinata per andare dal panettiere a Mestre che fa il pane buono a poco prezzo e poi passare per Conegliano dove le pesche sono particolarmente economiche. Il tutto ovviamente con un carrello rubato alla Coop per trasportare le otto angurie acquistate a 3×2.

            • roberto scrive:

              vabbé in lussemburgo in genere 80 euro è il prezzo del biglietto d’ingresso del supermercato 😉

              comunque una cosa che faccio con molti amici è un “gruppo di aquisto bazze”.
              Ognuno di noi ha un certo numero di bazze (le arance siciliane, l’olio sardo, l’agnello in belgio, il vitello bio, le verdure dell’orto, lo spacciatore di mozzarelle che si ferma sull’autostrada, il cacciatore ecc.), una mailing list infinita, i riflessi pronti ed effettivamente comprando bazze a grandi quantità risparmiamo (e ci divertiamo)

              solo che richiede effettivamente un’organizzazione importante (e un paio di amici casalinghi che se ne occupano non dico a tempo pieno ma quasi)

          • Miguel Martinez scrive:

            “Faccio la spesa il sabato mattina, simultaneamente a mia moglie”

            Bellissimo, devo imparare…

            • Miguel Martinez scrive:

              Nuovo comunicato del grande Coccheri:

              COMUNICATO STAMPA DI GIOVEDI 16 GIUGNO 2016

              PAOLO COCCHERI E LAURA GALLETTI OSPITE IN UN LUSSUOSO PALAZZO RINASCIMENTALE DI FIRENZE.

              DOMANI VENERDI 17, IN CONCOMITANZA CON LA CHIUSURA DELLE RASSEGNA DI “PITTI UOMO” FORMIDABILE E SPENDACCIONA “CARRELLATA DELL’EFFIMERO”

              LA PROFESORESSA LAURA GALLETTI – la donna che da ben 16 anni vive senza usare denaro – ,conclude la sua ultima “LECTIO MAGISTRALIS”, ALLA BALCONATA DELLA CHIESA DI SAN MINIATO al Piazzale Michelangelo, LUOGO DI “GRANDE BELLEZZA”, gratis per TUTTI, su il tema ispirato da una affermazione di “OSCAR WILDE” il quale dichiarava persuaso:

              “PER COMPRENDERE QUANTO DIO, TIENE IN SCARSO CONTO IL DENARO, BASTA VEDERE A CHI LO ASSEGNA………..”

              buon cammino; buon viaggio “DENTRO” di voi, carovanieri DELL’EFFIMERO…………

              LAURA GALLETTI, SI CONGEDA DALLA LUSSUOSA “LOCATION( frase indecente) e ” TRANSITA CON TUTTO IL SUO
              LUSSUOSO “NECESSAIRE”(altra frase indecente), e transita sul Ponte Vecchio di Firenze.

              Paolo Coccheri – RETTORE DELL’ALTA SCUOLA DI STUDI SULLA POVERTA’ SCELTA E NON SUBITA……….

            • paniscus scrive:

              “Faccio la spesa il sabato mattina, simultaneamente a mia moglie”

              Bellissimo, devo imparare…
              ———-

              Basta che nella prossima incarnazione ti trovi una moglie che il sabato mattina non lavora.

            • Z. scrive:

              Lisa,

              un dubbio: se un insegnante professa la fede ebraica ha diritto al sabato libero? o comunque ha diritto ad essere preferito a parità di condizioni?

            • PinoMamet scrive:

              Non sono Lisa, ma la risposta è sì

              (io per esempio ne usufruisco)

              c’è un articolo di legge, che però non è chiarissimo, perché, mi pare, parla si esprime in termini di “nel rispetto delle esigenze” dell’ente per cui si lavora, per cui il dubbio è più o meno quello che esponi tu: diritto diritto, o preferenza a discrezione del dirigente (scolastico in questo caso)?

              le ore di lavoro, beninteso, restano le stesse.

            • Peucezio scrive:

              Mi chiederò sempre che male hanno fatto i bambini a questa società, che non solo vanno a scuola (il che di per sé è una testimonianza inconfutabile che il mondo li odia e che deve far scontare loro chissà quali tremende colpe), ma non hanno nemmeno diritto al sabato fascista.

            • Z. scrive:

              Per non parlare dei treni che non arrivano più in orario, e una volta si poteva lasciar aperta la porta di casa signora mia 😀

            • PinoMamet scrive:

              Peucè, stasera sei in forma eh?
              😉

              in realtà in diverse regioni gli studenti stanno già a casa il sabato.
              Il calendario scolastico in seguito a varie riforme improntate ai criteri federalistici, che andavano di moda quando la Lega supportava il Berlusca 😉 , è di competenza delle Regioni.

            • Roberto scrive:

              Peucezio
              Se parli di bambini delle elementari, non ne conosco uno che non si diverte a scuola

              i miei al secondo mese di vacanza si svegliano tutti i giorni chiedendo “domani vado a scuola?” E si che facciamo vacanze veramente children friendly….

            • Peucezio scrive:

              Per forza.
              In Lussemburgo ci sarà un tale livello di atomismo sociale che la socialità spontanea non esiste.
              Ragazzi, ma ci rendiamo conto che abbiamo demandato a un’istituzione la socialità?
              A quando un ufficio dove un burocrate ci presenta la nostra donna perfetta stabilità d’autorità dallo stato?

            • Peucezio scrive:

              Io comunque a scuola mi sono praticamente soo abbottato le palle.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Io alle elementari facevo tempo pieno e non andavo a scuola il sabato.

            • Z. scrive:

              Non so in LUX ma i miei amici bolognesi mi raccontano spesso di quanto piaccia ai loro figli andare a scuola.

            • Roberto scrive:

              Ma mica parlavo solo di socialità e di Lussemburgo!
              Vabbè se tu ti sei scocciato a scuola è evidente che tutti si scoccino e che la scuola va abolita…..

              Ps non sottovalutar la socialità spontanea nel granducato (almeno per i bambini)
              È uno dei pochi posti che conosco in cui basta aprire la porta di casa per trovarsi prati e parchi in cui i pargoletti scorrazzano soli e felici (ed è una delle cose che mi piace di più in effetti), specialmente appena ti sposti un po’ dal centro.
              Peccato il tempo di merda che non aiuta…..

            • paniscus scrive:

              Se si parla di BAMBINI, è vero che hanno quasi tutti il sabato libero, perché hanno l’orario prolungato nel pomeriggio.

              Siccome per i ragazzi delle superiori l’eventualità di stare a scuola di pomeriggio è MOLTO più inaccettabile che quella di stare a scuola di sabato, allora l’orario su 6 giorni persiste, anche se non ovunque.

              Esistono sia le scuole con il sabato che quelle senza il sabato, ed esistono anche le scuole che permettono di scegliere, con alcune sezioni a settimana lunga e altre a settimana corta

              (e in tali casi assicuro che le preferenze al momento dell’iscrizione sono assolutamente ondivaghe di anno in anno, a seconda di come gira il vento, o delle esperienze positive o negative riferite dai fratelli maggiori).

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              “nel granducato (almeno per i bambini)
              È uno dei pochi posti che conosco in cui basta aprire la porta di casa per trovarsi prati e parchi in cui i pargoletti scorrazzano soli e felici (ed è una delle cose che mi piace di più in effetti), specialmente appena ti sposti un po’ dal centro.”

              E allora che vanno a fare a scuola?

            • Roberto scrive:

              Non ho capito la domanda.

              Vanno a scuola per imparare a leggere e scrivere (i lussemburghesini in tre lingue, i miei che vanno alla scuola europea in due), i rudimenti di matematica e di tante altre cosette (l’anno scorso la pargola se ne è tornata a casa con un circuito elettrico!). In più c’è chiaramente l’aspetto ludico (canzoncine, disegni), sociale (amici, imparare a stare seduti).

              Insomma come le elementari di tutta Europa.

              Ma immagino che non sia questo che volevi sapere, sennò lo sapevi già

            • PinoMamet scrive:

              Peucè, dai, su, non è obbligatorio fare il bastian contrario su tutto.
              Ti accettiamo lo stesso 😉

            • Z. scrive:

              Beh, oggi per conformarsi alla massa di chi scrive sul web bisogna scrivere cose eccentriche e stravaganti.

              E Peucezio si conforma, perché a lui i sovversivi non piacciono!

              😛

  21. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO

    Ma certo, chi non ricorda “all’ età della pietra, al mercato non si fa la spesa” [cit.] ?

    https://www.youtube.com/watch?v=UkL0hZ7s-BM

    Prima del Rock’n’Roll
    e di Buffalo Bill
    prima del grande Khan [NON Sadiq, ndr]
    c’era il piccolo Gon
    un milione di anni fa
    all’età della pietra

    Senza gas ne juke-box
    e nemmeno autobus
    pietre qua, pietre la
    ma che razza di età
    senza un po’ di comodità
    è dura la vita!

    Un cavernicolo è
    un uomo forte perché
    va in giro nudo col freddo che c’è
    però che fifa che ha
    se un elefante vedrà
    a 100 all’ora scapperà

    All’età della pietra
    solo con la clava
    che fatica
    con tanti mostri
    a spasso in libertà
    chi mai si salverà ?

    Ma si va HIP! HURRA!
    Tutti a caccia si va
    su e giù, giù e su
    dall’Alaska al Perù
    un gorilla per compagnia
    nella prateria

    Ma dov’è ? Ma qual è ?
    qui la tigre non c’è
    ma per me e per te
    c’è un bernoccolo se
    questo sasso che volerà
    sulla testa ci prenderà

    E’ l’età della pietra ma…
    Ahia! Che male che faa…

    Un cavernicolo è
    un uomo calmo perché
    non ha la macchina non beve caffè
    però che nervi che ha
    se quando a caccia lui va
    a mani vuote tornerà

    All’età della pietra
    al mercato non si fa la spesa
    tra dinosauri e coccodrilli che guai
    qui non si mangia mai

    Ma si va HIP! HURRA!
    Tutti a caccia si va
    su e giù, giù e su
    dall’Alaska al Perù
    nella pentola finirà
    ogni pollo che dormirà

    E’ l’età della pietra
    ma come è dura
    è l’età della pietra
    ma AHIA! Che male che…
    che faaaaa…

  22. roberto scrive:

    OT

    http://www.lastampa.it/2016/06/15/esteri/bruxelles-avverte-roma-vietato-sbiancare-i-calamari-con-lacqua-ossigenata-eYHagX33Tgj4QZ17UO9b1J/pagina.html

    capisco gli euroscettici!
    se da noi è Tradizione sbiancare i calamari con l’acqua ossigenata, di cosa si mischia bruxelles?
    che pensino alle loro patate fritte e lascino in pace i nostri totani
    ce l’hanno sempre con l’italia!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mauricius

      “Forse i NO-tutto avevano ragione?”

      Interessante.

      Esiste il problema dell’acqua alta.

      Si decide la Mega-Soluzione Mai Tentata Prima. Tutto sostenibile, compatibile, non vi preoccupate…

      Solo – siccome non è mai stata tentata prima, non esiste alcun modo di prevederne gli effetti.

      Che emergono dopo qualche anno…

      • Francesco scrive:

        a me Venezia ha un pò rotto

        non possiamo fare due foto e asfaltare tutto? un bell’aeroporto, “Le Garzette dell’Adriatico” e la chiudiamo lì

        cosa ne dite?

        😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          C’è già l’aerporto e hanno sforacchiato mezzo entroterra per portarci la terra che serviva per costruircelo sopra.

  23. MOI scrive:

    a Bologna invece …

    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/06/15/orlando-proteste-per-borgonzoni-lega-al-sit-in-arcigay-provocatrice-qui-per-le-vittime/534811/

    Strage di Orlando, contestata Borgonzoni (Lega) al sit-in Arcigay: ‘Provocatrice’. ‘Qui per le vittime’

    • MOI scrive:

      cmq la tessera Cassero della Borgonzoni, almeno quello, è verificabile …

    • Z. scrive:

      LB sperava in una contestazione sguaiata stile cosplayers vs Salvini.

      Invece ha trovato contestatori seri e corretti, a cui non ha saputo come replicare.

      Bologna è anche questo.

    • Peucezio scrive:

      “Strage di Orlando, contestata Borgonzoni (Lega) al sit-in Arcigay: ‘Provocatrice’. ‘Qui per le vittime’”

      Si tengano gli islamici. Così, quando andranno al potere li impaleranno in piazza.

      • Carlo scrive:

        In molti paesi musulmani esistono leggi che vietano i rapporti tra persone dello stesso sesso, ma quasi in nessuno è prevista la pena di morte e non certo per impalamento.

        • Peucezio scrive:

          Dai loro il tempo di aggiornarsi, che diamine!
          Un po’ di pazienza…

          • Francesco scrive:

            su questo punto mi sa che il buon Peucezio ci becca, almeno nel medio periodo

            ho come dimenticato quando è stato l’ultimo gay-pride al Cairo o a Teheran o nel mio amato Pakistan

            ma il vero problema sono i cattivi cattolici conservatori

            😀

      • Z. scrive:

        Peucezio,

        e il burca? Gli faranno mettere il burca e bere il latte di cammella, e poi venderanno i loro figli ai comunisti. I bambini, diamine, nessuno pensa ai bambini!

        • PinoMamet scrive:

          Beh, ora che sono tornati i marò- e il cane dei marò, non è uno scherzo- bisogna pur avere qualcuno a cui nessuno pensa! 😉

  24. MOI scrive:

    cmq, vedi sopra (!), è incredibile (a parte per Habs, se sta lurkando …) come gli Hipsters proGender siano sempre “Giustizialisti” con il Cristianesimo (specie “ls Cisa”) e “Garantisti” con l aUmma !

    • PinoMamet scrive:

      Moi, hai mai fatto caso al fatto che si potrebbe applicare il “metodo Moi” anche a te?
      😉

      “Moi difende i diritti dei gay della Umma, e se la prende con quelli del mondo cristiano!”
      😉 😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Secondo me Moi è coerente: dice che i gay andrebbero pestati, insultati e discriminati, ma non uccisi. Se proprio vogliono, possono suicidarsi da soli.

      • Peucezio scrive:

        “Moi difende i diritti dei gay della Umma, e se la prende con quelli del mondo cristiano!”
        😉 😉

        Eppure dalla notte dei tempi l’uomo si è organizzato in comunità, ognuna delle quali tendenzialmente ostile verso l’esterno e anche all’interno nei confronti di comportamenti minoritari o percepiti come devianti.
        Un’autorità di qualche secolo guardato con diffidenza sia ai saraceni che ai sodomiti.
        Ogni società punisce l’omicidio o il furto.
        Ogni società ha la sua morale sessuale.
        Questo mica significa che non ci siano conflitti fra varie società.
        Non è che la misura della conflittualità o della concordia fra i popoli è data dall’atteggiamento verso i ricchioni.

        • PinoMamet scrive:

          Ti giuro che non ho capito cosa vuoi dire…

          • Peucezio scrive:

            Che è più incoerente essere contemporaneamente per froci e mussulmani che essere contemporaneamente contro entrambi.

          • PinoMamet scrive:

            Ma questo non è mica il caso di Moi.

            Moi non esulta per i gay impiccati in Iran, né per quelli pestati a Mosca;
            oso credere che i gay non gli stiano particolarmente simpatici, ma questo rientra appunto nel caso delle simpatie personali.

            No, Moi è impegnato nel suo Risiko personale, in cui uno degli elementi chiave è la coerenze altrui , cioè quella dei protagonisti del suo gioco:

            cioè, se la Femminista difende gli Immigrati e i Froci, come se la cava col fatto che gli Immigrati ce l’abbiano coi Froci?

            Quello che Moi non mette mai in campo, ed è questo che gli rimprovero (per modo di dire, eh) è la sua personale posizione.

            Cioè, non sarebbe molto più semplice dire “io sono contro il matrimonio omosessuale” (o a favore, che ne so) piuttosto che rifarsi a quello che avrebbe detto il Comunista degli anni cinquanta contrapposto alla posizione del Mullah di Gerusalemme che però ce l’ha con lo Studente Fuorisede… ??
            😉

          • PinoMamet scrive:

            PS
            non mi ricordo mai se è Mullah o Muftì, e che differenza ci sia…

        • Roberto scrive:

          Da sempre si picchiano i ricchioni, gli ebrei, le streghe e i ladri ed è sbagliato fare un giudizio su una società utilizzando come parametro le mazzate che danno a ricchioni, ebrei, streghe e ladri

          • Z. scrive:

            Ricordo che fino al 2001 era tutto un dire: bisognerebbe fare come gli arabi che tagliano le mani ai ladri!

            Poi boh, chissà perché, la mutilazione della mano pare aver perso il suo fascino.

            • paniscus scrive:

              Poi boh, chissà perché, la mutilazione della mano pare aver perso il suo fascino.
              —————————————-

              Tranne che nei polpettoni fantasy trash, dove va sempre bene.

  25. MOI scrive:

    … eppure in nome di quale religione, finora, abbiam visto fare irruzione e simitragliare i presenti nei localini tanto “in” da gentryfication gender friendly ?!

    • PinoMamet scrive:

      …tutte?

      • Francesco scrive:

        Direi di no.

        Di certo non i pagani greci e romani. Ma dubito che in Asia orientale buddhisti, taoisti e pure gli induisti se la siano mai presa con gli omosessuali.

        Qui da noi un tempo lontano i cristiani perseguitavano gli omosessuali, soprattutto a voce. Non so gli ebrei, severissimi nelle norme.

        Fino agli anni ’60 era norma andare a pestare i froci ma non ricordo fosse una cosa religiosa, era più uno sport.

        Al giorno d’oggi mi sa che è roba da tamarri grezzi invece. La gente per bene ha tutta “amici gay”. Persino io mi sa che ho una cugina lesbica

        🙂

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Io sapevo che in genere fossero gli omofobi quelli con tanti amici ghèi, ed i razzisti quelli con tanti amici neri.

          • Francesco scrive:

            certo che coi tuoi criteri si salva solo Elton John!

            😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma no: si salva chi si pone al proprio interno una semplice domanda, ovvero “ma se le parti fossero invertite, mi piacerebbe se loro si comportassero così con me?”. Mi sembra una linea guida molto essenziale.

            • Peucezio scrive:

              Come si sentirebbero le persone oneste, in un mondo in cui i ladri prendessero la medaglia al valore civile e chi non ruba fosse perseguito penalmente?
              Ragazzi, decidiamoci una buona volta a legalizzare il furto.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Il ladro non si è posto la domanda da me suggerita, visto che danneggia il prossimo. E’ inutile, il Vangelo funziona sempre 😀

            • Peucezio scrive:

              Cioè si può fare tutto, basta che non si dia fastidio agli altri?

            • Z. scrive:

              No, basta che non si dia fastidio a me!

            • Francesco scrive:

              scusa MT

              io dovrei astenermi dal mettere al gabbio Hannibal the Cannibal quando si mangia il tizio del censimento perchè a me non piacerebbe essere messo al gabbio?

              ho capito bene?

      • PinoMamet scrive:

        Allora, se ci limitiamo a omicidi/tentativi di omicidio, a cui mi pare faccia riferimento Moi, ci sono stati esempi da parte di tutte le religioni monoteiste: è dell’anno scorso l’accoltellamento di uno o più omosessuali a Tel Aviv, nel corso del Gay Pride, da parte di un fanatico ultrareligioso ebreo.

        L’induismo, come la paganità greco-romana, tollera omosessualità e travestitismo, ma, proprio come quella, tende a isolare e ghettizzare i travestiti e gli effemminati.
        Mi pare che atti di violenza nei loro confronti non siano inauditi.
        Idem per il buddhismo (ho un vago ricordo a proposito di qualche caso di attualità, ma non mi sovviene, dovrei cercare).

        Mi risulta che in alcuni paesi buddhisti l’omosessualità sia punita dalla legge;
        comunque le società induista e buddhista, anche se hanno tradizioni abbastanza varie che comprendono anche posizioni “illuminate”, sono di fatto molto bacchettone.

        • Peucezio scrive:

          Insomma, ce l’hanno tutti con loro.

        • Carlo scrive:

          In India esistono leggi che puniscono i rapporti tra persone dello stesso sesso e uno dei massimi oppositori di tali leggi è un arcivescovo cattolico locale. Il buddhismo è la religione di più di metà della popolazione solo in pochi paesi e questi o non hanno leggi contro i gay (come la Cambogia che ha addirittura il matrimonio omosessuale) oppure le hanno ma non le applicano (come in Sri Lanka).

        • PinoMamet scrive:

          Leggo però che la Birmania, dove il buddhismo è praticato da circa il 90% della popolazione, i rapporti omosessuali sono puniti con il carcere (fino all’ergastolo)

          • Carlo scrive:

            Non avevo considerato la Birmania in effetti (avevo in mente Cambogia, Sri Lanka, Nepal e Bhutan). Ringrazio Pino per la precisazione

  26. Moi scrive:

    Io spero che qualcuno (qualcun altro) riporti Mauricius coi piedi per terra circa quanto ho scritto … perché sennò è triste dar ragione ad Habs che qua ci s’illude di discutere mentre si perde tempo.

    PS

    Giusto per … a proposito della Ricerca in Storia di Mila e Shiro [cit.], un giovane che a quanto pare vive per lavoro in Giappone ha fatto (senza usare questi termini) una penso interessante “oltrarnoscopia a goccia d’acqua induttiva” de “L’ Uomo Tigre” :

    https://www.youtube.com/watch?v=rBFVP0y-L8I

    • PinoMamet scrive:

      Moi, due cose:

      -sono disposto a spezzare una lancia in tua difesa, per così dire, perché so che tu non vuoi che i gay siano picchiati o uccisi;

      -non è affatto semplice capirti e ti è stato chiesto innumerevoli volte il favore di esprimerti in modo semplice e chiaro… se non ti va di farlo, benissimo, ma allora devi anche aspettarti di essere frainteso, anche se è triste…

      la volta che ti deciderai a scrivere frasi chiare, senza mille incisi, giochi di parole, sinonimi-che-conosci-solo-tu, rimandi e strizzatine d’occhio e link a video vari…

      farai un grande favore a te stesso 😉

      • PinoMamet scrive:

        Per esempio, qua sopra:

        che cazzo vuol dire “oltrarnoscopia a goccia d’acqua induttiva”??

        sono sicuro che avrà un significato, magari molto intelligente- anzi ne sono sicuro- ma così come è, ti assicuro anche che fa passare la voglia di leggere l’intervento e di andare a guardarsi il link, perché non è che uno ha sempre voglia di fare la Settimana Enigmistica…

        • Andrea Di Vita scrive:

          “oltrarnoscopia a goccia d’acqua induttiva”

          Per deformazione professionale, io stavo per cominciare a cercarla su Scholarpedia, poi mi sono trattenuto in tempo visto che l’aveva postata Moi… 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Z. scrive:

          Lett.: “(credere di) vedere il mondo in una goccia d’acqua dell’Oltrarno fiorentino”.

          • Francesco scrive:

            non proprio

            significa “vedere il mondo in una goccia d’acqua come Miguel fa nell’Oltrarno”

            in stile “tutto quello che so l’ho imparato all’asilo” oppure “guardando i film porno”

            🙂

          • Z. scrive:

            Quello volevo dire. Ma tu ti sei spiegato molto meglio!

            Muà, noi ci sforziamo come vedi. Ma un pochino dovresti sforzarti pure tu 😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Io spero che qualcuno (qualcun altro) riporti Mauricius coi piedi per terra circa quanto ho scritto … perché sennò è triste dar ragione ad Habs che qua ci s’illude di discutere mentre si perde tempo.”

      Io spero che sia tu a riportarmi con i piedi per terra, perché la tua posizione sul trattamento da riservare agli omosessuali è decisamente fumosa: se uno prova a non chiamarli “froci” gridi al gombloddoh kalergico, quindi scusa se non do nulla per scontato.

  27. Mario scrive:

    Io ho sempre sognato di vivere in una comune di destra, con tipi’ indiani ove si riattualizzino i miti immemoriali intorno ad un fuoco perennemente ardente, ove un sacerdote inflessibilmente misericorde e dotato del crisma della cardiognosia offici all’alba la Santa Messa preconciliare, elargendo con prudenza sovrannaturale santi distillati di pura dottrina cattolica, oltre al culto romanamente esatto, agli ignari comunardi:
    Elargita a noi perenni mendichi
    Come povera cosa:
    A noi, che moriamo e viviamo
    Senza posa.

  28. mirkhond scrive:

    “Io comunque a scuola mi sono praticamente soo abbottato le palle.”

    Pure io. 😉

    • Roberto scrive:

      Vi ricordate le elementari!?!

      Io ho un vaghissimo ricordo di un cortile e di un altalena blu.
      Poi singoli episodi, ma faccio fatica a ricordarmi se mi divertivo o no…

      La vera noia secondo me è stato il liceo ma come ho già detto allenarsi a fracassarsi i maroni è stato utilissimo, tant’è che ora posso leggere un libro di diritto senza suicidarmi per la noia

      • Peucezio scrive:

        Il liceo può essere una seccatura, ma impari delle cose. Non tantissime, ma a qualcosa serve.
        Lo studio è anche fatica, mica può essere solo divertimento.
        La cosa tragica è quando perdi anni e ti rompi il cazzo senza imparare praticamente nulla.

        • Roberto scrive:

          Il fatto è che studiavo cose che non mi interessavano, ma me ne sono accorto troppo tardi per cambiare. Aggiungi un gruppo di professori scarsissimi (un dato statisticamente incredibile, tant’è che circolava la voce che la scuola avesse deciso scientemente di mettere tutti i peggiori insieme, condannando una sezione per salvare le altre)
          L’unica cosa che ricordo con piacere del liceo è che ho imparato a giocare a basket

    • PinoMamet scrive:

      A me pare di ricordare che alle elementari mi divertissi e stessi bene; mamma mi assicura che volevo andare a scuola anche quando avevo la febbre e mi dispiaceva molto non poterlo fare.

      Le medie mi hanno fatto cagare per due motivi: compagni truzzi, ed educazione tecnica.

      Al Liceo sono stato bene e mi sono divertito, per due motivi: compagni simpatici e insegnanti preparati e umani (quasi tutti).

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Le medie (il secondo anno, per me) secondo me lasciano un brutto ricordo per l’età in cui le frequenti.

      • Z. scrive:

        Le medie andrebbero abolite. Purtroppo il ministro che lo propose mise troppa carne al fuoco e tutto saltò per aria.

        Ceteram censeo che l’obbligo scolastico andrebbe ribassato a 14 anni.

      • Peucezio scrive:

        Sono l’unico che si è divertito un po’ solo alle medie?
        Sarà che avevamoun professore giovane e soprattutto uomo.
        Al liceo è un altro conto, conta la preparazione, ci vuole gente che sa la sua materia, quindi il genere sessuale è indifferente, ma l’insegnamento elementare e medio, ammesso (e ovviamente non concesso) che debba esistere, dovrebbe essere demandato a soli uomini: i bambini hanno bisogno di una figura forte, maschile, da prendere a modello.

        • PinoMamet scrive:

          Che dire…

          la penso al contrario di te praticamente su tutti i punti che hai toccato.

          Non credo che al Liceo conti solo la preparazione;
          non credo che un insegnante uomo sia migliore di un’insegnante donna, specialmente non alle elementari;
          non penso che una figura di riferimento per i bambini debba essere esclusivamente “forte”, né tantomeno solo maschile (che non è la stessa cosa).

          Sulle medie che ti devo dire, avrai avuto una classe più simpatica della mia… oppure eri più truzzo 😉

          • paniscus scrive:

            E ccmunque, questa polemica piagnucolosa maschilista sul fatto che sia “ingiusto” che gli insegnanti delle elementari siano quasi tutte donne, avrebbe stufato di brutto, per un motivo molto semplice: che NON ESISTE NESSUNA LEGGE che impedisca ai maschi di diventare maestri elementari, né tantomeno esiste una qualche facilitazione per le femmine nel percorso di abilitazione, nei concorsi, o nella precedenza in graduatoria

            (a differenza di quello che avviene regolarmente nel privato, dove la discriminazione di genere è normalissima, ed esiste sia a favore dei maschi che afavore delle femmine, in ambiti lavorativi diversi).

            Per cui, se statisticamente i maschi NON VOGLIONO andare a fare i maestri elementari (o gli insegnanti in generale), il problema è loro, e non della società ingiusta e discriminante.

            Ma siccome l’UNICO motivo per cui i maestri maschi sono pochi è appunto che i maschi schifano l’idea di insegnare, e sono i primi a considerarlo con disprezzo un lavoro da donne… beh, allora il buon gusto e la coerenza vorrebbero almeno che poi NON SI LAMENTASSERO che le insegnanti sono quasi tutte donne.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              C’è una ragione sociale: l’insegnamento da molto tempo è considerata un’attività femminile.

            • Z. scrive:

              Comunque, la proposta delle quote rosa per le iscrizioni a ingegneria è stata fatta!

            • paniscus scrive:

              C’è una ragione sociale: l’insegnamento da molto tempo è considerata un’attività femminile.
              ——————————

              Appunto: se questa convinzione è largamente condivisa e sostenuta anche dalla maggioranza dei maschi stessi… poi di che si lamentano?

            • PinoMamet scrive:

              Io poi vorrei capire il perché…

              cosa fa credere che l’insegnamento sia un’attività prettamente “femminile”, se non la semplice constatazione che è praticato in maggioranza da donne?

              insomma, è una ruota…

            • roberto scrive:

              “Io poi vorrei capire il perché…”

              per le elementari mi sembra evidente che la ragione sia da trovare nel fatto che il ruolo della maestra viene considerato più o meno come “quella che tiene i bambini”

              • Miguel Martinez scrive:

                “per le elementari mi sembra evidente che la ragione sia da trovare nel fatto che il ruolo della maestra viene considerato più o meno come “quella che tiene i bambini””

                Non ho mai capito questa cosa discriminatoria per cui noi maschi dovremmo essere incapaci di “tenere i bambini”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre sul “tenere i bambini”… con la gestione del giardino, abbiamo un quadro abbastanza chiaro della situazione in una parte piuttosto “moderna” dell’Italia urbana di oggi.

                E’ vero: l’80% di quelli che “tengono bambini” sono mamme.

                Poi qualche nonno, qualche raro babbo che di solito accompagna la consorte e si fa i fatti suoi. E qualche rarissimo babbo che accompagna proprio i bambini.

                Questo è un dato di fatto, che non differenzia molto la Firenze del 2016 da quella del 1916.

                In pratica, l’uomo deve lavorare con altri uomini adulti; la donna (oltre spesso a lavorare) deve vegliare sull’infantilismo dei bambini.

                Poi il babbo incrocia il figlio allo stadio e davanti alla TV.

                Da questa visione già malsana, nasce la pessima idea per cui i bambini vanno “tenuti fuori dalla politica”, mentre l’educazione alla politica (non al tifo partitico ovviamente) dovrebbe essere un elemento fondamentale. Che imparino o no un certo videogioco o la lista delle squadre in serie A è molto meno importante, che saper vivere in comune e difendersi collettivamente.

                Un interessante caso di visione opposta la offre una simpatica politica del Partito Unico di Sesto, tale Tamara Taiti (che nella sua autoschedatura sul Libro dei Ceffi si dichiara amica di ” Studio Ambra – astrologia e cartomanzia”) che ha scritto:

                ” “Se queste “mamme” credono di fare il bene dei loro figli e della comunità nella quale vivono si sbagliano di grosso! Prima di tutto vedere questi bambinelli trasportati come bandiere di una verità assoluta mi fa sobbalzare ogni volta. Sono mamma anch’io ma non ho mai usato mio figlio per le battaglie nelle quali credo e mi impegno. Per fortuna lui è cresciuto diverso da me, spesso discutiamo, ci accaloriamo ma sempre nel rispetto e nella comprensione reciproca. Soprattutto con l’idea che non esiste una verità assoluta e le soluzioni di problemi complessi sono complesse e non si affrontano con atteggiamenti talebani. Seconda cosa mi fanno molta paura la faziosità e la violenza con cui queste mamme ti parlano, anzi ti urlano, impedendoti di rispondere e minacciando violenza se non si realizzerà la loro volontà…a casa mia questa roba si chiama fascismo“.”

                La signora, che fa politica di mestiere, evidentemente pensa che gli altri in politica siano sempre roba che sfruttiamo per fare i nostri interessi.

                Lei certo sfrutta gli elettori, gli amici, gli adulti consenzienti in generale, ma si ferma alla soglia bambini: e a modo suo dimostra così un senso etico.

                Però non riesce a immaginarsi che uno si possa occupare della polis – dove vivono anche i bambini – senza volere sfruttare nessuno.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungo che il fatto che gli Uomini si occupano di Roba da Uomini (cioè darsi del lei a vicenda, fregarsi gli appalti, parlare di puttane, sapere chi ha vinto l’ultima partita, Pensare ai Soldi ecc.) significa che delle cose serie rimangono a occuparsene le donne e i bambini.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Appunto: se questa convinzione è largamente condivisa e sostenuta anche dalla maggioranza dei maschi stessi… poi di che si lamentano?”

              Infatti. Ma pure le suffragette di che si lamentavano se tutti accettavano che le donne non dovessero votare, incluse le donne stesse? 😉

              “per le elementari mi sembra evidente che la ragione sia da trovare nel fatto che il ruolo della maestra viene considerato più o meno come “quella che tiene i bambini””

              Ma vale lo stesso anche alle medie e alle superiori: le donne insegnanti sono di più degli uomini. Non dico che dobbiamo strapparci i capelli per questo (anche se secondo me delle conseguenze negative questo fatto ce le ha, come scrissi in passato), ma interrogarsi sulle cause è interessante.

            • Z. scrive:

              Beh, anzitutto si guadagna poco, a fare l’insegnante, e in Italia questo pesa più per gli uomini che per le donne…

            • PinoMamet scrive:

              La risposta semplice sarebbe che, perlomeno in Italia, spesso l’insegnante ha il pomeriggio libero
              (non è proprio vero, ma diciamo che spesso può essere a casa il pomeriggio 😉 )

              quindi si presta (o viene ritenuto prestarsi) a essere quasi un “secondo lavoro”, conciliabile con gli incarichi di cura della casa, che in Italia sono ritenuti per tradizione di competenza femminile.

              Però: io ho fatto- e continuo a fare- lavori da libero professionista, che lasciano moooolto più tempo libero, e sono perciò moooolto più conciliabili con gli impegni casalinghi.

              Poi c’entra anche quello che dice Roberto (la “donna che tiene i bambini”, e di conseguenza gli adolescenti…).

              In realtà io credo, a differenza di Peucezio che saltava nel cerchio di fuoco 😉 , che in effetti ci possa essere una certa utilità dello spirito “materno” perlomeno nei primi anni delle elementari;

              non tutte le donne lo hanno però 😉
              (della coppia di miei amici, lui olandese lei italo-ispanica, il più “materno” è senza dubbio lui…) ma si ragione sempre un po’ in base alla media…

              in generale comunque credo che la capacità di insegnare, come quella di guidare un’automobile o di pelare patate, non abbia nulla a che fare con il sesso.

            • PinoMamet scrive:

              Non ho controllato cosadice Informazione Corretta in proposito 😀

              (questo lo dico per Z. 😉 visto che ho fatto il classico intervento alla PinoMamet…
              in realtà io vado pochissimo su quel sito, ho fonti di hasbarà più private 😉 )

            • roberto scrive:

              “Non ho mai capito questa cosa discriminatoria per cui noi maschi dovremmo essere incapaci di “tenere i bambini”.

              non la capisco neanche io, ma costato che è un’idea veramente dura a morire

            • paniscus scrive:

              E comunque, faccio presente che la concezione della scuola come “lavoro di cura e di accudimento” INVECE che come professione intellettuale (concezione che purtroppo non è limitata solo alle elementari ma che viene auspicata, caldeggiata e pretesa anche in ordini di studi più elevati)…

              …ha come conseguenza diretta PROPRIO l’abbassamento del livello dell’istruzione, e la produzione di massa di diplomati analfabeti che poi non trovano lavoro, o che lavorano male.

              Ossia, esattamente i problemi di cui poi la stessa gente si lamenta.

              L.

            • Z. scrive:

              Lisa non ha tutti i torti, ma secondo me non è che non c’è lavoro per diplomati. Non c’è lavoro punto, a meno di non voler considerare “lavoro” le attività ripetitive non retribuite (o retribuite a mo’ di umiliante presa in giro) cui molti neolaureati sono costretti.

              Tutto sommato, se l’idea è quella di fermarsi alle superiori o iscriversi a corsi di laurea non spendibili, credo sia mediamente più proficuo andare a riparare caldaie appena finita la scuola dell’obbligo.

            • PinoMamet scrive:

              Ma nessuno ci vuole andare!
              L’idea del genitore-medio di figlio svogliato (e spesso arrogante) è che il figlio svogliato e arrogante debba finire la scuola dell’obbligo, poi prendere un diploma di scuola superiore, poi prendere una laurea, poi prendere un lavoro figo e strapagato, perché è svogliato e arrogante.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “L’idea del genitore-medio di figlio svogliato”

                Infatti, una cosa che stiamo cercando faticosamente di promuovere è la pari dignità del lavoro manuale.

                Anche qui ovviamente si soffre di Tamarataitismo: i “piccoli” devono studiare e fare sport. Cioè devono valorizzare la fatica intellettuale e lo sforzo fisico non finalizzato.

                Invece, non devono manifestare in piazza e non devono curare il giardino o aiutare a spostare le sedie o imparare come si aggiusta un muro.

            • PinoMamet scrive:

              E infatti ho conosciuto molto universitari convintissimi che “sì vabbè io al liceo prendevo sempre brutti voti, ma in fondo tutti i più intelligenti sono quelli che non hanno voglia di studiare”

              (frase davvero sentita, per inciso dagli studenti, cosplayer in costume comunista, che poi hanno confessato di aver votato Berlusconi “perché lui è una che scopa”…. e non lo dico per demonizzare l’ormai innocuo Berlusconi, ma credo descriva bene il tipo umano).

            • paniscus scrive:

              per pino: ma guarda che io non mi scandalizzo affatto per il parere del “genitore medio di figlio svogliato e arrogante”: lo considero un parere perfettamente legittimo, finché è coerente.

              Quello che non capisco è l’aspettativa, o magari anche la pretesa, che ci pensi la scuola pubblica (o eventualmente anche quella privata, ma comunque con riconoscimento ufficiale pubblico) a garantire quel risultato a suo figlio, quando invece va strillando ovunque che non attribuisce nessun valore alla scuola.

              Cioè, per capirsi, il ragionamento è questo:

              – la scuola non vale niente, lo studio non serve a niente, gli insegnanti sono una manica di poveri sfigati ai quali non vale la pena di dare retta;

              – quello che si impara a scuola è completamente inutile per il successo nella vita, e infatti quelli che fanno più strada nella vita reale sono proprio quelli che andavano male a scuola;

              – anche i titoli di studio formali non servono a niente, perché tanto il vero mondo del lavoro che conta, quello figo dove si fanno i soldi, non attribuisce nessun valore a queste menate, e miocuggino è diventato miliardario cominciando a fare il venditore di pentole porta a porta a 17 anni, con solo la terza media dopo essere stato bocciato due volte al primo anno di ragioneria e poi anche a quello di geometra.

              – e però il figlio diplomato e laureato lo voglio lo stesso, perchè socialmente si usa così, anche se non c’entra niente col lavoro e non c’entra niente col successo.

              Come si spiega?

            • Z. scrive:

              Perché sennò non può vantarsi del figlio laureato, che domande!

            • paniscus scrive:

              Ma appunto, cosa ci sarebbe da vantarsi del figlio laureato…

              … da parte di una persona che non solo pensa che lo studio non serva a niente, ma pensa pure che i TITOLI di studio non servano a niente, e che siano roba per secchioni rammolliti, che poi nel mondo del lavoro vero non viene nemmeno considerata?!

          • Z. scrive:

            Lisa,

            Peucezio mica ci crede davvero. Fa solo battute eccentriche che considera provocazioni originali 🙂

    • Francesco scrive:

      Elementari: non ricordo quasi nulla ma non stavo particolarmente male
      Medie: alcuni prof in gamba, ho iniziato a fare qualche sport, ho imparato il 99% dell’inglese che so e ha scrivere decentemente i temi
      Liceo: alcune prof eccellenti, alcune lezioni di vita

      diciamo che il basket è molto meglio

      • Z. scrive:

        Uhm. Il tuo caso conferma la mia tesi:

        anche a te, alle medie, non è andato tutto per il verso giusto.

        😀

        • Francesco scrive:

          è che eravamo solo maschi … io ero indeciso se fare il prete o il soldato all’epoca, mi era chiaro che la vita andava spesa in qualche modo

          ho ottimi ricordi del prof di italiano, con cui sono ancora in contatto, e ammetto che la terribile prof di inglese era ottima

          gli altri sono sbiaditi col tempo

          😀

  29. Mauricius Tarvisii scrive:

    Qualcuno paziente mi spiega che reato avrebbe commesso la Raggi da spingere Sabella a commissionare un’informazione di garanzia alla Procura di Roma? Grazie.

    • Z. scrive:

      Che è successo? Chi ha commissionato cosa? Chi ha commissariato chi? Sono un po’ extra omnia questo w-e!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non mi è chiarissimo, ma sul FQ è apparso un articolo in cui si parlava di due occasioni in cui la Raggi ha assistito la Asl Roma F per il recupero di (grossi) crediti nei confronti di un imprenditore debitore della stessa. Il debito era sorto in seguito ad una vicenda poco chiara, ma la Raggi da quanto ho capito aveva ricevuto il mandato solo per l’esecuzione.
        Il FQ prima si chiedeva come mai la Asl avesse conferito il mandato proprio alla Raggi e poi ha aggiunto che secondo loro la Raggi avrebbe dovuto rimetterlo per presentare un’interrogazione in regione sulla faccenda da cui il credito era sorto.
        La risposta alla prima domanda era contenuta nello stesso articolo: all’epoca del primo conferimento la Asl non aveva ancora istituito l’albo dei propri avvocati e si rivolgeva a professionisti del libero foro, mentre il secondo mandato era stato conferito alla Raggi perché si stava occupando già del primo affare nei confronti dello stesso soggetto (se ho capito bene).
        Circa il suggerimento non sono sicuro che sarebbe deontologicamente accettabile agire in quel modo.

        Poi è uscito un articolo del Messaggero in cui si accusava la Raggi di aver evaso il fisco. Il mandato era stato conferito nel 2012 e nella dichiarazione relativa a quel periodo di imposta non ci sarebbe stata traccia del compenso per quell’affare. Ma la Raggi ha risposto che la fattura sarebbe stata emessa solo nel 2015.

        Infine è uscita un’intervista ad Alfonso Sabella sul Fuffington Post in cui si sostiene che il problema sarebbe un altro, cioè che nell’autocertificazione della Raggi dell’epoca (2012 e 2013) non sarebbe comparso quell’incarico, comparso solo nell’autocertificazione del 2015.

        http://www.huffingtonpost.it/2016/06/17/sabella_0_n_10526672.html

        Io credo che si tratti della dichiarazione che si vede a pagina 1, ma non ne sono sicuro perché col mio schermo il resto del documento è illeggibile.

        • Z. scrive:

          Fare un’interrogazione su un caso dove hai difeso una delle parti, così a occhio, mi sembra possa davvero sollevare serie questioni deontologiche. Il conflitto di interesse non dovrebbe essere risolto a danno dell’ ex cliente.

          Si può sostenere l’opportunità delle dimissioni, se la cosa è grave, ma è una misura politica e non giudiziaria. Non ho capito dove stia il reato, né la storia dell’ iscrizione “commissionata”.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sabella ha detto che secondo lui ora un avviso di garanzia sarebbe un atto dovuto.

            • Z. scrive:

              Caso mai sarà dovuta l’apertura delle indagini, se proprio. Però può essere che la confusione l’abbia fatta il giornalista.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Tutto potrebbe essere. Ma colpa o dolo lo accerterà il giudice. A questo punto l’avviso di garanzia alla Raggi è un atto dovuto. Per colpa o per dolo siamo davanti all’ipotesi di reato continuato di falso ideologico in atto pubblico. La Raggi, infatti, nel 2013 e nel 2014, ha fornito due false autocerficazioni dichiarando di non aver avuto incarichi della Pubblica Amministrazione con oneri a carico della finanza pubblica, qual è invece l’incarico conferitole dalla Asl di Civitavecchia. Questo dal punto di vista giudiziario. Dal punto di vista politico poi…”

        • Z. scrive:

          (anche perché il link non mi si apre)

  30. Grog scrive:

    Amici di Sesto Fiorentino
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    Grog! Grog! Grog!

  31. Grog scrive:

    SIETE DEI BRUTTI INFINGARDI!
    Avete fatto un governo e mi avete escluso dagli incarichi importanti e ben retribuiti.
    Per voi valga un solo insulto sanguinoso!
    TOSCANI! o peggio FIORENTINI MALEDETTI!
    VERRA’ IL GIORNO DEL GRANDE GROG E SARETE TUTTI GROGGATI!
    Verranno aboliti sia il “tu” che il “lei” che il “voi” il saluto sarà
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!
    GROG!

  32. mario scrive:

    il ricordo di un lontano passato sembra un sogno

  33. Mario scrive:

    Il ricordo di un lontano passato sembra un sogno.

  34. mario scrive:

    non sara’ piu’ la stessa cosa. e’ un classico doppelganger, partorito da una maya terrifica. lila a volte non perdona. per domani attendiamoci qualche torbido teologoumeno dal motel santa marta.

    • PinoMamet scrive:

      Certo che come chiarezza di espressione a te Moi ti fa un pippa 😉

      dai su, va bene la destra estrema (ps: anche per Habs, dai, torna su) ma capiamoci anche 😉

      PS
      ma cos’è ‘sta cosa che i cattolici di simpatie preconciliari o di destra usano i termini sanscriti?
      è una domanda seria, non provocatoria: quale elemento comune hanno trovato, cos’è che li (vi?) spinge a utilizzarli?

      • mario scrive:

        una volta, tanto tempo fa, indugiai in una famigerata libreria di sinistra sulla via appia nuova. di li’ ebbe principio la mia rovina, quasi una seconda caduta senza neppur aver gustato del frutto.
        intollerabile la pena: rimuginio ventennale su testi di guenon, evola, schuon, coomaraswamy etc. frequentando nel frattempo pii operatori rituali della san pio x e umili globetrotter sedevacantisti, la pena fu resa sproporzionata alla colpa, solo materiale: sguardi di sottecchi, un certo spirito di delicata esclusione, sorrisi devoti e qualche pacca domenicale buona per convertire gli universalisti alla retta fede. ma anche, ed e’ l’aspetto che piu’ mi tange, una indimenticata quota di carita’, del tutto assente in evola e guenon. bisogna, a un certo punto della via, ucxidere i maestri. le tare resteranno in eterno, ed io temo di averli solo riformulati, forse amorosamente feriti.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Mario

          “sguardi di sottecchi, un certo spirito di delicata esclusione”

          interessante. Poi lo racconti in maniera un po’ ellittica, per cui non è chiaro tutto.

          Gli autori/operatori che citi non so in realtà quanto abbiano in comune, tranne la loro lontananza dall’illusorio consenso dominante del tardo Novecento.

          La distanza tra un sedevacantista ed Evola, ad esempio, dovrebbe essere in teoria uguale a quella tra entrambi e un liberale iscritto all’UAAR.

          Eppure la pressione sociale costringe entrambi a trovare modi improbabili di convivenza.

          Comunque parliamone, il tema è interessante.

          • mario scrive:

            in effetti hanno poco in comune, sebbene tentativi non del tutto convincenti di integrare tradizione cattolica e tradizione guenoniana siano stati effettuati. a me hanno sempre interessato, anche perche’ sono, culturalmente e in parte anche umanamente, degli sconfitti.
            ps a domani per maggiori puntualizzazioni. ciao

          • Peucezio scrive:

            “La distanza tra un sedevacantista ed Evola, ad esempio, dovrebbe essere in teoria uguale a quella tra entrambi e un liberale iscritto all’UAAR.”

            Miguel,
            una cosa è la dottrina, una cosa l’antropologia e le contiguità di fatto.
            Ho visto uno scaffale in casa di un sedevacantista pieno di libri di Evola.
            C’è un’osmosi fortissima fra questi ambienti.

            • Miguel Martinez scrive:

              “una cosa è la dottrina, una cosa l’antropologia e le contiguità di fatto.”

              sì, ma è un fenomeno fisico: una pressione esterna così elevata che riesce a fondere delle molecole normalmente impossibili da unire.

              In ambito anglosassone, si dice “cultic milieu” per definire l’insieme dei portatori di idee magari diversissime tra di loro, che di volta in volta vengono escluse dal consenso sociale e quindi tendono a frequentarsi tra di loro.

              Viceversa, succedeva anche in Inghilterra nell’Ottocento che sostenitori dei diritti dei cattolici, vegetariani, marxisti, appassionati di buddhismo, femministe, eugenetisti, filoirlandesi e cultori del Medioevo si trovassero insieme.

  35. mario scrive:

    a berkeley incontrai il vegliardo huston smith. nella sua stanza, con buddha e geometrie lakota, risposi al telefono ad uno che voleva vendergli cianfrusaglie. ebbene, avevo di fronte il pioniere dei religious studies statunitensi: eppure, mi pareva solo un uomo. gli chiesi delle questioni ma rispose con altre domande, alla maniera zen. tornai nella mia stanzetta dell’urban monastery e appresi dal suo sito che ‘he studied every religion, he believes them all’. Erano tempi difficili, ma mi pagavano per non fare una mazza.

    • PinoMamet scrive:

      Quello è culo! 😉

    • Roberto scrive:

      Credo che ci siano un sacco di lettori curiosi di conoscere come si fa a farsi pagare per non far nulla
      🙂

      • mario scrive:

        fu la classica botta di culo, una serie di coincidenze significative che poi ho pagato con accumuli karmici non filtrati da alcun santo distacco. in realta’ bisogna precisare due cose: io studiavo come un pazzo, ma nessuno mi chiedeva niente; negli anni successivi ho lavorato moltissimo, quasi mai essendo pagato. Dal 2011 ho perduto tutti i concorsi e i postdoc cui ho partecipato, tranne l’abilitazione nazionale, che mi hanno concesso perche’ non serve a niente. inoltre, ricordo che la bolletta per l’aria condizionata era spropositata in south carolina. una volta, sara’ stato settembre, usci’ di casa e subito rientrai per l’umidita’ paragonabile a quella di bangkok a maggio. appena ristorato nel refrigerio del loft, esortai la mia coinquilina marocchina, onesta e tradizionalmente servizievole: stavorta a fa’ la spesa ce vai te. c’era una volta, come nessuna altra volta.

  36. mario scrive:

    eppero’ le religioni che ho tentato di praticare, passando dal rigorismo ad acrobatiche sintesi sovraformali, sono state: cattolicesimo tradizionale in varie declinazioni, ortodossia con puntate verso i vecchi credenti, islam sunnita, buddhismo theravada, tradizione lakota, amore di Dio.

    • PinoMamet scrive:

      I Lakota, quando ero un ragazzino, avevano una specie di convenzione con un comune dell’Appennino parmense. Venivano, piantavano le tende (da non chiamare tende! gli antropologi si incazzano… vabbè i tipì, anche se il nome tipì mi suona un po’ ridicolo) e facevano attività educative per ragazzi, specialmente.
      Non ci sono mai andato, l’unica cosa che finì tra le mie mani, chissà perché, fu una maglietta con i loro simboli nazionali.

      La cosa durò qualche anno, credo il tempo di cambiare sindaco. Nonostante la cosa ebbe grossa notorietà sulla stampa locale, nonostante le molte decine di ragazzi educati dai Lakota, nonostante i western “revisionisti” con gli indiani buoni, ricordo un intervento di un oppositore del sindaco, riportato dalla stampa, che diceva all’incirca “e perché dobbiamo ospitare gli indiani? e perché non i banditi e le puttane?”
      proprio in questi termini.

      Poi uno dice…

      • PinoMamet scrive:

        avesse avuto, no ebbe
        😉

      • PinoMamet scrive:

        Leggo però che dal 2008 il Comune è tornato a gemellarsi con gli stessi Lakota (del Sud Dakota) quindi i rapporti sono proseguiti e credo vadano tuttora avanti…

        • Miguel Martinez scrive:

          OT

          Scommetto che il mentecatto che ha ammazzato la deputata inglese entrerà nella storia mondiale come il secondo salvatore d’Europa dopo Carlo Martello.

          Un mio amico mi ha girato uno schema – preso dal Tg7 – dell’andamento della borsa, che ha avuto un’esplosione di gioia al momento dell’attentato.

          Ma tant’è, l’eterogenesi dei fini mi pare che si dica…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Secondo me il riconoscimento va alle autorità inglesi che non hanno protetto i parlamentati minacciati. Dal poco che si capisce pare una storia simile a quella di Marco Biagi, questa.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Secondo me il riconoscimento va alle autorità inglesi che non hanno protetto i parlamentati minacciati”

              Direi che l’attacco era davvero difficile da prevedere:

              https://www.theguardian.com/uk-news/2016/jun/16/suspect-in-mp-killing-described-as-quiet-polite-and-reserved

              • Miguel Martinez scrive:

                “Direi che l’attacco era davvero difficile da prevedere:”

                Notate lo stile del giornalista inglese, che si limita ad approfondire quel poco che si sa dell’attentatore, invece di cercare frasi o brani a effetto.

            • roberto scrive:

              “Notate lo stile del giornalista inglese, ”

              giusta osservazione

              è curioso che oltremanica si trovi allo stesso tempo il peggio ed il meglio del giornalismo

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non si sa mai nulla in anticipo della persona che colpirà un obiettivo esposto. Le critiche venute dai laburisti sono altre, cioè che davanti a dei soggetti esposti a minacce non si è fatto nulla per proteggerli.
              Obiettare partendo dal profilo del colpevole è come dire che visto che non posso prevedere chi mi svaligerà casa, allora posso uscire lasciando la porta spalancata.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Obiettare partendo dal profilo del colpevole è come dire che visto che non posso prevedere chi mi svaligerà casa, allora posso uscire lasciando la porta spalancata.”

                In un certo senso è vero, ma in Inghilterra la probabilità di venire assassinati per motivi di incarico politico è piuttosto bassa: l’ultimo omicidio di un primo ministro risale all’inizio dell’Ottocento.

                E oggi non esiste alcuna organizzazione paramilitare in stile IRA o Brigate Rosse.

                Il matto può colpire ovunque, anzi è molto più probabile che colpisca una famiglia di immigrati nigeriani a Manchester che una parlamentare.

                Comunque, sono ragionamenti abbastanza oziosi (anche quelli miei, ovviamente).

          • roberto scrive:

            “Scommetto che il mentecatto che ha ammazzato la deputata inglese entrerà nella storia mondiale come il secondo salvatore d’Europa dopo Carlo Martello”

            io continuo a non essere molto sicuro che la permanenza del regno unito nell’Unione (alle condizioni di cameron poi!) sia da considerare un bene per l’Europa.
            il mentecato potrebbe ben essere ricordato come un novello princip, sempre supponendo che una cosa successa 10 giorni prima del voto (un’era geologica in un epoca in cui la memoria collettiva cancella tutto quello che è successo fra 15 minuti fa e 70 anni fa) possa avere una minima influenza sul voto

  37. mario scrive:

    complimenti comunque al bravo e intelligente miguel, la cui opera ho sempre stimato come onesta e profonda.

  38. mirkhond scrive:

    “Scommetto che il mentecatto che ha ammazzato la deputata inglese entrerà nella storia mondiale come il secondo salvatore d’Europa dopo Carlo Martello”

    E probabilmente proprio per questo, l’omicidio della deputata, è cascato a fagiolo, giusto una settimana prima del fatidico referndum.
    Non avendo evidentemente argomenti validi per mantenere la Gran Bretagna nell’unione europea, niente di meglio che armare il mentecatto di tutto, in modo da creare uno stato d’animo condizionato dall’emozione per l’atto efferato, e dunque mantenere la Gran Bretagna nel cappio ue…….

  39. mirkhond scrive:

    mentecatto di turno

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