Fethullah Gülen e i misteri della Turchia

L’altro giorno, mi sono messo a fare le pulci ad alcuni amici che  organizzavano una manifestazione di “solidarietà con il popolo turco” davanti al consolato della Turchia a Firenze.

Non che io abbia nulla in contrario ai moti in corso: è quel termine “popolo turco” che combina ottime intenzioni con scarsa informazione.

A parte il fatto che almeno la metà di quel popolo sostiene l’attuale governo, in Turchia ogni cosa nasconde qualcos’altro, anzi nasconde il contrario delle apparenze.

Come ad esempio, il “bando agli alcolici” di cui parlano i media, che consiste nel divieto di vendita di alcolici tra le 10 di sera e le 6 di mattina e l’obbligo di applicare alle bottiglie un avviso sui pericoli alla salute. Che secondo il governo, sarebbe un modo per adeguarsi agli standard europei in materia di prevenzione…

Prendiamo il quotidiano Zaman, il più diffuso in Turchia e che a prima vista è quello “vicino agli islamisti”. Il fatto interessante è che Zaman in questi giorni sta criticando in maniera decisa il comportamento di Recep Tayyip Erdoğan, sostanzialmente accusandolo di aver perso il senso della misura.

Una critica che potrebbe anche avere un elemento di verità, ma che certamente non viene lanciata a caso.

Infatti, Zaman fa parte di una costellazione enorme e misteriosa, quello di Fethullah Gülen, un signore che vive in autoimposto esilio negli Stati Uniti, in una fortezza dove è protetto, dicono i vicini, da un centinaio di guardie turche con tanto di elicottero.

Gülen guida tra l’altro la più vasta rete di scuole private degli Stati Uniti  e gestisce, secondo i critici, una cifra tra i 22 e i 50 miliardi di dollari.

Il suo movimento è sorto nell’ambito di una più ampia confraternita – la Turchia è da sempre un paese in cui enormi confraternite, ufficialmente fuorilegge nella repubblica di Atatürk, uniscono in maniera discreta milioni di persone. Il suo primo obiettivo fu quello di istituire scuole private che tenessero i giovani delle famiglie bene lontani da alcol, droga e politica, portandoli invece al successo economico.

Con il tempo, la rete di Gülen si è estesa in tutto il mondo, senza apparente organizzazione centrale, e comprende oggi un migliaio di scuole e centri, diffusi in un centinaio di paesi, in particolare quelli turcofoni dell’Asia Centrale e tra la diaspora turca in Germania.

E’ difficile collocare il movimento di Gülen negli schemi comuni dei media, con i suoi bravi laici e cattivi barbuti.

Il suo movimento svolge un enorme lavoro diplomatico verso ortodossi, cattolici ed ebrei, che certamente non ne fa un movimento “fondamentalista”: uno dei più attivi sostenitori del movimento è l’imprenditore ebreo turco, İshak Alaton della potente Alarko Holding (gas, energia elettrica, villaggi turistici, settore immobiliare, città-fortezze di lusso per neoricchi, opera dall’Algeria al Kazakhstan), un convinto critico di Erdoğan.

Come molti movimenti turchi, i seguaci di Gülen in giacca e cravatta non hanno per nulla una visione legalistica della shariah; piuttosto, su un modello che potremmo definire “protestante”, propongono un rigoroso comportamento etico (sempre in termini moralistici e sentimentali) che dovrebbe temperare il libero mercato che il suo movimento favorisce.

Un rapporto dell’intelligenza turca MİT, lo ha dichiarato un “agente della CIA”, e nelle sue memorie, Osman Nuri Gündeş, ex-capo dei servizi segreti turchi, parlò di una stretta collaborazione tra Gülen e la CIA in Asia Centrale, dove gli agenti statunitensi agivano sotto la veste di “insegnanti d’inglese” nelle scuole del movimento.

Questo tema pare sia stato approfondito a suo tempo dallo storico Necip Hablemitoğlu, morto assassinato nel 2002: prima di saltare a facili conclusioni, ricordiamo che l’omicidio di Hablemitoğlu fu attribuito sia ai servizi segreti tedeschi – Necip Hablemitoğlu aveva studiato l’operato delle ONG tedesche in Turchia – sia ai servizi segreti “laicisti” dello Stato che avrebbero cercato di far ricadere le colpe sugli islamisti: siamo in Turchia, insomma.

Invece, la rete degli islamofobi neocon statunitensi conduce da tempo una dura guerra contro Gülen, accusato di voler imporre un califfato neo-ottomano sul Medio Oriente nella maniera più subdola.[2]

Il giornalista Ahmet Şık preparò un libro sul movimento intitolato Imamın Ordusu, “L’esercito dell’Imam”, in cui sosteneva che, mentre il governo demoliva il potere dell’esercito, Fethullah Gülen fosse riuscito non solo a controllare la polizia turca, ma a far entrare qualcosa come l‘80% dei poliziotti nel suo movimento. Ahmet Şık fu arrestato prima che potesse pubblicare il libro, che qualche volenteroso ha però reso disponibile in pdf (ce la farò a leggerlo tra qui e l’anno prossimo?).

E qui arriviamo al punto interessante, perché si tratta della stessa polizia che ha agito con tanta violenza contro i manifestanti a Istanbul.

E si tratta dello stesso Fethullah Gülen che l’altro giorno è uscito con una dichiarazione fortemente critica verso il comportamento di Erdoğan, accusato di non aver saputo gestire la situazione e di aver agito con troppa violenza.

Un paio di giorni prima, il presidente della Turchia (sotto un enorme ritratto di Atatürk) aveva anche lui implicitamente criticato Erdoğan; e il presidente della Turchia, Abdullah Gül, è notoriamente il miglior alleato di Fethullah Gülen.

Siccome siamo in Turchia, c’è immancabilmente chi conclude da tutto questo, che Gülen abbia usato la polizia – approfittando dell’assenza di Erdoğan per un viaggio in Marocco – per screditare il governo e sostituire Erdoğan con qualcuno più vicino a lui.

Noi non abbiamo la minima idea della verità, ma ringraziamo il nostro lettore e amico Guido, che ieri ha citato il “principio-guida situazionista”:

“…confutare la rappresentazione ufficiale della realtà, squilibrare la ferma immagine del mondo, scombinare le coordinate della verità. Ancora una volta è compito del soggetto agire, di una intelligenza dissoluta, e di un linguaggio che mina i codici istituzionali”.

Note:

[2] Su tutta la questione dei rapporti con la CIA, un articolo in inglese su un sito curdo offre alcune interessanti riflessioni.

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79 risposte a Fethullah Gülen e i misteri della Turchia

  1. Francesco scrive:

    visto che parli il turco come il fiorentino, perchè non ci dici chi c’era alla cena di gala?

    e poi non eravamo noi cattolici quelli con la più grande rete di scuole private? dove è finito il complotto papista per dominare il mondo?

    ciao

  2. Peucezio scrive:

    Miguel, è bello rileggerti di nuovo a ritmo così serrato.
    E con post così suggestivi!

  3. Valerio scrive:

    I “misteri della Turchia” o I segreti di Twin Peaks?…

    “fungere da ponte tra le diverse culture, contribuendo alla diffusione dell’unico linguaggio universale: quello della pace e dell’amore”

    Questa cosa delle scuole di Gülen mi ha fatto venire in mente David Lynch, regista che evidentemente ha trovato più redditizio e alla moda dedicarsi alla sua fondazione (con scuole piazzate qua e là nel mondo) per la “meditazione trascendentale”… che incrementerebbe le “potenzialità individuali” (…dei futuri lavoratori, improbabili soggetti sociali universali dediti alla “Pace” e all'”Ammore” – di Ecumenopoli, aggiungerei io, o dei progetti urbani “smart” e “sostenibili” che sorgono un po’ ovunque – …e persino ad “aiutare i veterani ad alleviare il disordine post-traumatico da stress”, come scrive il NYT)
    http://www.youtube.com/watch?v=HJD-M2FpKNU

    Quanto a principi-guida situazionista comunque questi batterebbero chiunque… A mio avviso è da un bel pezzo che c’è più situazionismo nelle governance scatenate (svincolate dal potere astratto e di facciata delle istituzioni statali e nazionali) che attraversano e devastano il mondo dei viventi, che in qualsiasi cospiratore debordiano… Basta guardare un film di Lynch per capire che mente quando parla di voler creare un contenitore universale di tutte le religioni… (a mio avviso, per esempio, il suo “Inland Empire” è una sorta di “imperialismo psichico” con metodi schizocapitalisti, destabilizzanti… qualcosa cui prestare attenzione… perché sembra essere un modello, da quel che racconta anche questo post…).

  4. peppino scrive:

    x daouda
    Commento fatto apposta per screditare come “GOMBLOTTO” il dato di fatto del potere dei gesuiti, sia nella storia che adesso, citato in quel blog; magari adesso mettiti pure a citare icke e i suoi rettiliani, accomunando le sue citazioni deliranti con quelle storico documentate sui gesuiti; il papa non ha forse chiesto “un’autorità politica mondiale”?? Che i gesuiti allevino la classe dirigente poi non è una teoria del “GOMBLOTTO” ma è un dato di fatto, che la tua demente ignoranza, in stile strakerenemy, non è certo in grato di cogliere, dalle altezze del tuo “IO SOTUTTO E TUTTI GLI ALTRI SONO GOMBLOTTISTI”

    • Peucezio scrive:

      Come quelli che pensino che Berlusconi sia potente. Più sono perdenti e soggiogati dai poteri veri, più vengono visti come i veri burattinai (anche perché chi è potente davvero ha interesse a che sia scambiato per potente un altro).
      D’altronde è così evidente: oggi il mondo è assoggettato al clericalismo cattolico, in tutte le nazioni si cominciano a vietare aborto e divorzio, si istituiscono forme di stato confessionale, si abolisce la libertà di culto…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Più sono perdenti e soggiogati dai poteri veri”

        Questa è la frase propria di chi della struttura del potere ha capito poco. Non esiste nessuna piramide, esiste solo una rete di relazioni: chi ha più potere è chi è al centro di più relazioni.
        Silvio Berlusconi è al centro di moltissime relazioni. Provenzano era al centro di ancora più relazioni, ma adesso non c’è confronto su chi abbia più potere tra i due…

        • Peucezio scrive:

          Come se le relazioni fossero tutte uguali e contasse il numero… Le relazioni dipende con chi le hai, a che livello.
          Berlusconi nel mondo non conta un beato cazzo e per contare qualcosa nei singoli stati oggi devi contare nel mondo, perché i singoli stati, tranne le potenze come Stati Uniti, Cina e Russia, non hanno più potere e ciò che accade al loro interno viene deciso all’esterno. Non senza l’aiuto ovviamente dei manutengoli interni, che comunque sono intercambiabili e non decisivi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Il mondo… conta però molto in Italia, che è quello che importa a lui. Nessuno comanda il mondo, che è un po’ troppo grande e vario per essere comandato: tutti controllano una fetta (perfino io e te abbiamo potere su una frazione del mondo, per quanto piccola), nessuno controlla l’insieme.
          Ah, e non tirare fuori boiate sulla finanza ebraica, sui “protestanti in senso metafisico” e sui massoni, il cui potere è diminuito negli ultimi anni.

        • Peucezio scrive:

          Non mi sono spiegato. O, meglio, mi sono spiegato, ma hai letto distrattamente.
          Ho detto che ormai ciò che accade in Italia viene deciso altrove, fuori dall’Italia, quindi, se Berlusconi non conta per niente fuori, non conta neanche qui.
          Ma Berlusconi per voi non è un ente reale, è un ente mitologico e in quanto tale gli attribuite cose che trascendono di molto la sua influenza reale.

          Per inciso, di chi sarebbe diminuito il potere negli ultimi anni, solo dei massoni o di tutti e tre? E a favore di chi? E soprattutto, tu come lo sai?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Potere degli ebrei = influenza politica di Israele (ai minimi storici da quando ha scelto di seguire la linea dura e dopo che ha perso i referenti politici in MO) + influenza politica di certe lobby a Washington (in calo insieme al potere americano)
          Potere dei protestanti = potere americano (in caduta libera dopo le guerre di Bush e con l’ascesa dei cinesi) + potere della City inglese (che la crisi finanziaria ha fatto pericolosamente scricchiolare e che, con la crisi dell’economia reale europea, è destinata a ridimensionarsi ulteriormente)
          Potere dei massoni = potere di alcune delle lobby USA (in calo insieme al potere americano)

          In compenso aumenta la capacità di penetrazione cinese (con tutti gli interessi interni della Cina) e degli indiani (con relativi ambaradan interni loro). Aggiungi situazioni di anarchia di fatto, come è la politica economica UE di oggi (non c’è una fantomatica lobby dell’eurobanksteraggio, ci sono solo dei trattati di 20 anni fa stipulati in condizioni completamente diversi che nessuno ha più la forza politica di riformare: dietro tutto questo, insomma, c’è lo stesso potere che avrei io a bordo di un’auto in corsa senza controllo mentre metto sotto involontariamente i passanti).

          Mi sembrano cose autoevidenti.

        • Peucezio scrive:

          Autoevidenti perché tautologiche. Se stabilisci tu arbitrariamente cos’è il potere ebraico, per forza che poi puoi dimostrare quello che vuoi.
          Io per potere ebraico intendo il potere degli ebrei, che non è né quello di Israele, né di una qualche lobby specifica, ma è la sproporzione fra l’entità numerica degli ebrei e la quantità di posti chiave e ruoli importanti che occupano, che fa sì che contribuiscano in misura decisiva a dare l’impornta alla società e ai suoi valori e orientamenti.
          L’idea di un gruppetto di nasoni barbuti che si incontrano periodicamente, stendono il loro piano e il mondo gira di conseguenza è un’idea ingenua, ai limiti del caricaturale. Può anche essere che ci siano riunioni di questo genere, ma non credo siano davvero determinanti.
          Invece è vero che l’Occidente oggi conta un po’ meno di ieri e, se la tendenza rimane questa, potrebbe vedere molto ridimensionata la sua egemonia nei prossimi decenni. E siccome il potere ebraico, come quello massonico e, a maggior ragione, anglosassone, è un potere essenzialmente occidentale, con la crisi dell’occidente, diminuisce anche la rilevanza di questi poteri.
          Sull’Unione Europea non sono un esperto. Ma faccio fatica a credere che si tratti solo di fenomeni spontanei, dovuti a scelte sbagliate che non si riescono a correggere. Sicuramente ci sarà anche questo, ma ci sono interessi troppo grandi in gioco, perché le cose vengano lasciate procedere per inerzia. Il potere non plasma la realtà dal nulla, è logico che si inserisca su meccanismi e dinamiche spontanee, per cercare di dirigerle o condizionarle, riuscendovi in parte. E capirai in questo quanto contano gli accordi fra gli stati, come se gli stati sovrani tradizionali in Europa contassero ancora qualcosa… Certo che non controllano la situazione, ma ci sono interessi finanziari transnazionali (che hanno però comunque per centro gli Stati Uniti) che invece controllano eccome e hanno tutto l’interesse a che i soggetti politici europei non controllino.
          Dovresti sapere che è dalla Seconda Guerra Mondiale che l’Europa, ricca e produttiva finché vuoi, ha una sovranità limitata e non è in Europa che si prendono le decisioni fondamentali, anche sul destino dell’Europa stessa. Ma non perché ci siano chissà quali conventicole di complottatori segreti, ma per banali motivi geopolitici, di egemonie mondiali.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “con la crisi dell’occidente, diminuisce anche la rilevanza di questi poteri”
          che era quello che stavo dicendo io, senza cercare strani complotti e curiose coincidente alla Giacobbo.

          “Sull’Unione Europea non sono un esperto. Ma faccio fatica a credere che si tratti solo di fenomeni spontanei…”
          Basterebbe aver seguito l’andamento dei vertici europei degli ultimi due anni per rendersi conto dell’anarchia nelle istituzioni comunitarie “intergovernative”.

          “ma ci sono interessi finanziari transnazionali (che hanno però comunque per centro gli Stati Uniti) che invece controllano eccome”
          Nomi e fatti, se no questa affermazione ha meno valore di una sui rettiliani. Ci sono pressioni di ogni tipo sulle istituzioni comunitarie? Sì. Ma, come ho detto, l’UE ormai ha il potere che avrei io su una macchina impazzita e fuori controllo che mette sotto passanti: pure se avessi un dirottatore con una pistola puntata alla nuca seduto sul sedile posteriore, lui avrebbe ancora meno potere di me nel controllare la situazione.

        • habsburgicus scrive:

          Potere dei massoni = potere di alcune delle lobby USA (

          hai un’idea un po’ riduttiva del potere dei “fratelli”..che non si limita certo solo agli USA e alla City…
          ed esiste pure, forse con caratteristiche un po’ diverse a noi profani ignote, nel mondo non-occidentale, massime nei paesi arabo-islamici (in Egitto Sadat e Mubarak conobbero la “luce”..in Marocco e Tunisia, influenza francesa, é massonica pure l’aria che si respira :D) e in India…forse pure in Cina dove potrebbe essersi fuso con “tradizioni” locali pluri-secolari cui faceva riferimento Moi
          sul Messico, specie in passato, potrà dirti qualcosa Miguel
          già a fine anni ’70 Mino Pecorelli parlò di “gran loggia Vaticana” e, a partire da metà anni ’60 il numero dei “fratelli” fra gli altri prelati deve essere impressionante ! (qualcuno c’era già prima e una delle ingenuità della Chiesa pre-conciliare fu non aver vigilato abbastanza)

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Al solito si ama confondere massoneria in senso stretto con massoneria in senso lato. Parlando di gran loggia vaticana si parlava di comportamenti “di cosca”, non di adesioni alla massoneria organizzata.
          Certo, così si perde in suggestività della narrazione e questo è un gran peccato: serve sempre il Grande Complotto Mondiale come unica chiave di lettura della realtà.

        • PinoMamet scrive:

          Non so niente della massoneria in Tunisia e Marocco, che può benissimo essere di importazione francese (ma, conta davvero qualcosa?) ma stento molto a immaginarmi un “qualcosa” che riunisca e diriga gli interessi contemporaneamente di Cina, Egitto, Stati Uniti, Europa…

          se invece il discorso è “anche in Cina ci sono le società (più o meno) segrete”, allora, grazie tante…

        • Peucezio scrive:

          “Nomi e fatti, se no questa affermazione ha meno valore di una sui rettiliani.”

          I nomi non li so e mi interessano relativamente.
          Certe cose sono di buon senso, di logica. Se lascio buttato per strada in pieno giorno un lingottino d’oro, non ho bisogno della palla di vetro per sapere che se torno dopo un’ora non lo trovo più.
          Fammi capire, tu credi che i cittadini eleggano le istituzioni democratiche; i vertici politici, che ne sono espressione decidano e si riuniscano per fare accordi a livello comunitario e le scelte che influenzano l’economia e la finanza europee derivano da questi accordi e dalle politiche dei governi nazionali?
          Se è così, non insisto e mi fa piacere che tu continui a crederlo, così come non insisterei troppo per convicerti che se lasci il lingottino, non lo ritrovi all’ufficio oggetti smarriti.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Io non credo nulla: l’unico che fideisticamente qui afferma qualcosa sei tu, dicendo che non ti interessa neppure provarla.
          Io dico solo che il potere è una rete di rapporti di forza e di relazioni, non banalmente semplificabili, come fate tu e habsburgicus, in un grande-disegno-massonico-demo-pluto-pippo-paperino-giudaico. E che sì, il sistema elettivo provoca cose strane che sembrano contraddire i vostri schemini mentali. Un esempio? Mario Monti, il rappresentante di trilaterale-bilderberg-massoneria-eurobanksteraggio: se potere, come lo definisce il dizionario, è la capacità di ottenere che gli altri facciano ciò che si desidera e sua volontà era il successo elettorale, il fiasco alle elezioni dimostrerebbe che, forse, il potere di trilaterale-bilderberg-massoneria-eurobanksteraggio-Monti forse è meno assoluto di come ve lo sognate.
          Questo vuol dire che Monti non ha potere? Niente di più sbagliato: significa che il potere suo e di chi lui rappresenta è un potere che, come ogni potere, è assolutamente relativo.

        • habsburgicus scrive:

          tu e habsburgicus

          mi fai dire cose che, almeno io, non ho mai detto..io mi sono limitato ad affermare che i massoni sono molto più potenti di quanto tu scrivi—bon, fine…sbaglio ? é possibile…io a differenza di altri non mi sono mai ritenuto infallibile…mai parlato di complotti
          fra l’altro credo che nemmeno Peucezio pensi le cose che tu gli ascrivi, comunque se del caso ti risponderà lui

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Be’, hai parlato di una rete mondiale che va dagli USA al Nord Africa e dall’Europa alla Cina…

        • daouda scrive:

          Triumvirato globalista ( Olavo de Carvalho )

          Il più ovvio degli errori ai quali mi riferivo in un articolo precedente è quello di misurare i giganti soltanto in base al loro coefficiente di visibilità. In questa scala, l’establishment anglo-americano – per usare il termine di Carroll Quigley – appare così tanto più voluminoso, che gli altri due appaiono inoffensivi pigmei impegnati coraggiosamente in un combattimento sproporzionato.

          Il prof. Alexandre Duguin si approfitta di questa illusione ottica per fornire alle platee del Terzo Mondo l’impressione che il blocco russo-cinese e quello islamico sono i loro compagni di sventura, che gemono insieme a loro sotto lo stivale del “potere unipolare”.

          Egli sa che questa visione delle cose è falsa, che i tre grandi schemi globalismi sono ugualmente potenti, ricchi e temibili, ambiziosi e amorali, oltre che complici gli uni con gli altri. Quando i baraccati mentali della USP (Università federale dello Stato di São Paulo, fortezza dell’ideologia rivoluzionaria brasiliana, NdT) lo applaudono, egli ride sotto i baffi. Immaginate con che soddisfazione sadica egli vede la gioventù enragée appoggiare, per puro odio agli USA, il regime che proibisce la propaganda gay e si presenta al pubblico conservatore come la nuova e purissima incarnazione dei valori cristiani tradizionali, sfruttando, con destrezza ammirabile, due credulità opposte.

          Ma non è soltanto il senso delle proporzioni che qui esce distorto completamente. È la trama reale delle relazioni tra i tre blocchi, che il duguinismo riduce alla semplificazione posticcia di un conflitto a due.

          Nessuno ignora che la scelta di Barack Hussein Obama come candidato del Partito democratico al posto di Hillary Clinton, nel 2008, è stata un’imposizione, un diktat del Gruppo Bilderberg. Bisogna anche aver fatto un giuramento di cecità per non vedere che, durante il suo primo mandato, l’Unto del globalismo ha fatto di tutto per sbancare il dollaro e indebolire la posizione degli USA nello scenario internazionale, ha stagnato la produzione nazionale di petrolio, gas e carbone, ha atrofizzato il sistema americano di difesa, ha posto il suo paese in ginocchio davanti a Cina, Russia e, sia in Medio Oriente quanto nelle sue politiche di sicurezza interna, ha dato man forte agli araldi del Califfato universale. Un uguale favoreggiamento all’espansione islamica ha orientato la politica dell’Unione Europea e di vari governi del Vecchio Mondo benedetti dalla internazionale fabiana.

          Bastano questi fatti per mostrare, al di là di qualsiasi possibile dubbio, che:

          (1) La politica della élite fabiana non coincide assolutamente in nulla con gli interessi geopolitici della nazione americana. La demolizione dell’ “Impero Americano” è nel suo programma esattamente come nei programmi del blocco russo-cinese e del Califfato.

          (2) L’unico “potere unipolare” che esiste non ha un centro geopolitico, ma risiede nell’area di intersezione tra i tre grandi schemi globalisti.

          (3) Il futuro del mondo, a breve e media scadenza, dipende dal sapere se la fragile unità che ancora è in vigore in questa area di intersezione predominerà sugli interessi di ciascuno degli schemi globalisti in particolare o se il treppiede cederà, gettando i tre schemi uno contro l’altro, o due contro uno. Nella prima di queste ipotesi avremo una dittatura mondiale. Nella seconda, la guerra mondiale. Dei tre blocchi, l’unico che è preparato per la seconda ipotesi, militarmente e ideologicamente, è quello russo-cinese. Quello islamico − con l’eccezione dell’Iran, che è un boi-de-piranha di Mosca [lett. “bue per i piranhas”: popolarmente si dice che per attraversare un fiume infestato da piranhas con una mandria, si sacrifica un bue vecchio e malandato mandandolo per primo: i piranhas si mettono a mangiarlo e nel frattempo gli altri capi di bestiame passano liberamente. Si dice “boi de piranha” per indicare qualcuno che viene sacrificato per favorire qualcun altro, NdT] ha molto più da guadagnare con l’espansione pacifica e il ricatto terroristico, mentre il blocco Occidentale cerca di disarmarsi a vista d’occhio, scommettendo tutto nell’unità della dittatura mondiale nella quale gli Stati nazionali perdono l’autonomia nella sfera internazionale nello stesso momento in cui rafforzano i loro controlli sociali interni. La vittoria di Barack Hussein Obama è un ancora un passo dato in questa direzione, un chiarissimo indicatore del fatto che gli USA continueranno nella loro politica di auto-smantellamento militare ed economico unito alla espansione illimitata dei meccanismi di controllo poliziesco della società, secondo i medesimi canoni “politicamente corretti” che gli organismi internazionali stanno imponendo a tutti i paesi dell’emisfero Occidentale. Fino a dove sarà possibile proseguire in questa strada è qualcosa che dipende da come la élite occidentale farà i conti con la sua contraddizione costitutiva: essa deve indebolire il potere americano per soggiogarlo al comando internazionale, ma d’altra parte continua ad averne bisogno, per il momento, come sua base militare. Nulla potrebbe evidenziare meglio la sua natura di parassita.

          La domanda decisiva, per i prossimi anni, è: la Russia e la Cina si contenteranno di proseguire godendo la loro porzione nella divisione del mondo tra i tre grandi blocchi, o tenteranno un colpo di mano per liberarsi dei compagni e prendersi tutto in una sola volta?

          Obama è già stato preso con le mani nella marmellata in pieno atto di promettere ai russi che, nel suo secondo mandato, avrebbe fatto ogni tipo di concessione per calmarli e salvare l’unità del triumvirato globale. È stato con il medesimo pretesto che egli ha sostenuto le pretese dei Fratelli musulmani, ottenendo come unico risultato la crescita della violenza terrorista e il fiasco di Bengasi.

          Vladimir Putin sa che, in ultima istanza, l’unità non è percorribile. Egli ne approfitta, per il momento, ma tra il triumvirato globale e l’Impero eurasiano, la sua scelta è già fatta.

        • Peucezio scrive:

          Mauricius,
          come dice giustamente habsburgicus, tu distorci (in cattiva fede, aggiungo io), quello che dico.
          Io dico che gli ebrei hanno un potere sproporzionato al loro numero e che quindi contribuiscono a dare il segno alla nostra civiltà molto più di altri, peraltro anche attraverso fenomeni culturali che in sé hanno poco a che vedere con le logiche del potere (la psicanalisi, il marxismo, movimenti artistici, letterari…).
          Poi esistono anche persone che si riuniscono e cercano di indirizzare gli eventi in certe direzioni, ma io sono il primo a pensare che ci riescano solo in parte e che spesso gli esiti siano completamente diversi da come loro li avevano pianificati e in questo senso il tuo esempio di Monti è pienamente pertinente.

          Semmai è interessante capire questo’ossessione di vedere il complottismo nell’interlocutore da parte tua e di molti altri. Io (ovviamente è un giudizio soggettivo, non sono dentro di te) ci vedo un’acquiescenza di fondo verso il mondo attuale, i suoi equilibri di potere ma soprattutto le ideologie che lo plasmano, la sua religione laica (in generale), che fa sì che le idee che cercano, con più o meno schematismo o semplificazione, di individuarne la radice per criticarla, per mettere in discussione i fondamenti stessi del mondo d’oggi, siano viste con scandalo.

        • Francesco scrive:

          >>Nessuno ignora che la scelta di Barack Hussein Obama come candidato del Partito democratico al posto di Hillary Clinton, nel 2008, è stata un’imposizione, un diktat del Gruppo Bilderberg.

          ????? credevo che i Poteri Forti avessero scelto la consorte del già fedele zerbino Bill, non uno sconosciuto di Chicago. vuoi vedere che di secondo nome faccio Nessuno?

          >> Bisogna anche aver fatto un giuramento di cecità per non vedere che, durante il suo primo mandato, l’Unto del globalismo ha fatto di tutto per sbancare il dollaro e indebolire la posizione degli USA nello scenario internazionale, ha stagnato la produzione nazionale di petrolio, gas e carbone, ha atrofizzato il sistema americano di difesa, ha posto il suo paese in ginocchio davanti a Cina, Russia e, sia in Medio Oriente quanto nelle sue politiche di sicurezza interna, ha dato man forte agli araldi del Califfato universale.

          qui, lo ammetto, dovrei tacere, come negare l’evidenza della follia in chi scrive simile idiozie? neppure ha la prudenza di scrivere sempre frasi insensate e quindi non falsificabili.

          non posso che esprimere la mia invidia per la fantasia sfrenata

          peccato sia tutto al servizio di beghe interne ai circuiti universitari brasiliani, roba da segretario di De Mita e amico di Veltroni, una vera tristezza

        • daouda scrive:

          Se non ti sembra chiara l’elezione di Obama, e non capisci per quali motivi sarebbe stato eletto, l’ignoranza è tua.
          Basterebbe che seguissi un po’ quello che ne dicono i terroristi (sic) del Tea Party, oltre che buttare un occhio sulla geopolitica.
          Ne riparliamo tra 20 anni Francé.

          Il tizio in questione vive negli U.s.a. ed è sostenitore di Buchanan e Lew Rockwell, giusto per fartelo sapere eh…

        • Francesco scrive:

          x daouda

          quelli dei Tea party non sono dei terroristi, sono dei cretini!

          non per niente hanno straperso, non avendo capito nulla

    • serse scrive:

      A peppì, seguo questo consesso che ci ospita con viva e vibrante soddisfazione.
      Non è posto in cui defecare. “Demente ignoranza” lo vai a dire a tua sorella!

    • daouda scrive:

      Io sapevo tutto sui complotti perché è da 10 anni che me ne interesso e posso dirti che vederci i mastri della cupola è da idioti presupporlo giacché impossibile ad appurarsi.
      Inoltre è il solito spauracchio di quei faggiani dei protestanti che qualche riflessione deve far fare.
      Per quanto mi riguarda Roma è eretica e contribuisce al casino senza dubbio, ma i capi sono , letteralmente, altro da noi ( e non c’entrano nulla gli alieni che è una boiata pure quella ).

      • paniscus scrive:

        Io sapevo tutto sui complotti perché è da 10 anni che me ne interesso

        Solo 10 anni?

        Dilettante!

        • daouda scrive:

          Sottolineo il sapevo, anche se comunque una certa conoscenza delle varie tipologie e dei nomi affermati era utile nel lungo periodo.
          Ho iniziato dall’album di 2pac “the don killuminati” che ho scoperto nel duemila all’età di 14 anni.
          Non potevo permettermi di più ahahah

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  7. mirkhond scrive:

    “Aggiungi situazioni di anarchia di fatto, come è la politica economica UE di oggi (non c’è una fantomatica lobby dell’eurobanksteraggio, ci sono solo dei trattati di 20 anni fa stipulati in condizioni completamente diversi che nessuno ha più la forza politica di riformare”

    Perché non sia ha la forza politica di riformarli?
    Ciò vale solo per l’Italia?
    In una crisi così profonda, che senso ha mantenere unito l’edificio europeo?
    Ognuno per se e Dio con tutti, non sarebbe meglio?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Perché ognuno ha idee diverse sul senso in cui riformarle: i paesi più deboli (Italia in testa) hanno l’interesse ad una maggiore cooperazione (ovvero a più risorse per ridurre le sperequazioni, anche se poi i fondi europei per lo sviluppo delle aree depresse non siamo in grado di spenderli…), paesi come la Finlandia, al contrario, vorrrebbero un allentamento degli obblighi di solidarietà.
      Sciogliere tutto significa solo dare il colpo di grazia ai paesi più deboli. Basta confrontare i tassi di interesse “normali” sul debito pubblico di 20 anni fa con quelli raggiunti nel picco a fine 2011 per rendersene conto. Inoltre ci sarebbe una fuga di capitali dal nostro paese che lascerebbe a secco il tessuto produttivo e provocherebbe una stretta ancora peggiore al credito verso le famiglie.

      • mirkhond scrive:

        In sostanza ci troviamo in un bel cul de sac?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          E’ possibile. Quindi, o per le ragioni misteriose dell’economia che io non cerco nemmeno di capire avremo un’inversione di tendenza o almeno un rimbalzo nei prossimi tempi, o lo Spirito Santo illumina le menti bacate dei governi europei, oppure, qualcunque cosa decidiamo di fare, finiremo andremo (più o meno velocemente) affondo. E lo faremo tutti insieme, visto che nelle settimane scorse il rating del debito pubblico tedesco ha cominciato a vacillare.

      • Francesco scrive:

        però la svalutazione della lira o dell’euro2 darebbe una bella spinta alle imprese esportatrici, con effetti positivi nel breve-medio periodo

        forse dovremmo dichiarare default sul debito pubblico, però sono anni che siamo in avanzo primario, cioè al netto degli interessi

        e così il pareggio di bilancio diverrebbe veramente obbligatorio, visto che nessuno di farebbe più credito per parecchio tempo, obbligando finalmente a tagliare le spese!

        che non sia una prospettiva così pessima?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Svalutazione dell’euro = inflazione, rincaro del costo delle materie prime (noi siamo un paese trasformatore, non un paese puramente esportatore), fuga di capitali (e poi chi ci presta i soldi?)
          default sul debito pubblico = nessuno ci presta più i soldi. Ah, e molti risparmiatori sul lastrico…

          e così il pareggio di bilancio diverrebbe veramente obbligatorio, visto che nessuno di farebbe più credito per parecchio tempo, obbligando finalmente a tagliare le spese!

          No, è diverso: non potremmo pagare i fornitori fino a luglio. Il che significa anche che non si potrebbero più finanziare le scuole religiose e le cliniche di CL…

        • Francesco scrive:

          1) nella gestione di svalutazioni e inflazione siamo abbastanza esperti, direi
          2) idem per il problema di pagare le importazioni, vorrà dire che faremo più domeniche a piedi
          3) fuga di capitali: mi chiedo cosa debba ancora fuggire
          4) mica ho detto che sarebbe una strada indolore …

        • Francesco scrive:

          in ogni caso, tu propendi per rassegnarsi all’affondamento, quindi è chiaro che tutte le altre proposte sono meglio 😀

          ciao

  8. Miguel Martinez scrive:

    Sulla massoneria…

    credo che qui ci sia innanzitutto un problema teologico: il cristianesimo, per struttura interna, richiede un conflitto spirituale tra due opposti principi – Michele e Lucifero in cielo, i loro fedeli oppure sedotti in terra.

    Da questo, nasce l’esigenza di spiegare sia i fatti psicologici (la tentazione al peccato), sia i fatti storici in termini di questa dualità.

    E da qui nasce una visione dello scontro tra “il resto d’Israele” da una parte, e varie forze umane, ma sempre ispirate dallo spirito del male.

    Queste altre forze possono essere realmente potenti, o possono scontrarsi per vari motivi con la Chiesa, ma lo scontro con la Chiesa non costituisce necessariamente la loro ragione d’essere.

    Questo è particolarmente il caso della Massoneria, che non esiste per distruggere la Chiesa, ma per portare avanti propri interessi, sia ideologici che (spesso) imprenditoriali.

    • daouda scrive:

      In verità la Massoneria per come la conosciamo è una creazione della Cristianità.

    • Peucezio scrive:

      Qui secondo me bisognerebbe distinguere la massoneria come sistema dottrinale e società segreta iniziatica da una parte e la massoneria come mezzo per fare carriera e creare agganci dall’altra. E’ chiaro che la seconda deriva dalla prima, ma alla maggior parte dei ricchi e potenti che entrano nella massoneria, della dottrina segreta nemica della Chiesa ecc. ecc. frega meno di nulla (molti proobabilmente sono pure cattolici sinceri, sia pure tiepidi).

      • habsburgicus scrive:

        Qui secondo me bisognerebbe distinguere la massoneria come sistema dottrinale e società segreta iniziatica da una parte e la massoneria come mezzo per fare carriera e creare agganci dall’altra

        qui hai perfettamente ragione Peucezio…e ciò in Italia é forse più vero che altrove
        tipico esempio di questa “seconda massoneria” in cui ci si entra solo per fare carriera anche da parte di tanti conservatori, talora filo-fascisti, comunque persone di “destra” e “anticomuniste” non certo anticlericali e sovversive, era la P2 di Licio Gelli…piena di generali, ammiragli, alti funzionari e politici dell’ala moderata della DC (fra cui uno della mia provincia, già sottosegretario, defunto molti anni fa, di cui ho conosciuto il prete che officiò al suo funerale…non risulta che gli ambienti ecclesiastici con cui era legato a doppio filo lo abbiano, almeno pubblicamente, biasimato, anche se all’epoca un po’ di scandalo ci fu :D)

        • Peucezio scrive:

          Già. Tra l’altro Gelli si dichiara pure fascista, quindi o non sa cos’è il fascismo, o non sa cos’è la massoneria, oppure, più probabilmente, la benissimo cosa sono entrambe le cose, ma la coerenza dottrinale non è certo in cima alle sue preoccupazioni.

        • daouda scrive:

          La dottrina della Massoneria, a studiarla, non è affatto diversa da quella della Chiesa cattolica.
          E’ una scissione che è avvenuta solo dopo.

          In realtà poi non è possibile distinguere tra carrierismo e la dottrina poiché le deviazioni dottrinarie hanno favorito proprio questo tipo di approccio alla Massoneria, ma questo vale più nei paesi germanici e protestanti.

    • Peucezio scrive:

      Aggiungo un’altra cosa, in risposta al commento di Miguel.
      E’ verissimo ciò che dici sul cristianesimo.
      Però lo estenderei in una certa misura alla massoneria e a quei fenomeni della società secolarizzata che apparentemente sono estranei al cristianesimo. Il cristianesimo costituisce il retaggio (radicatissimo, checché se ne dica) della società occidentale.
      Quindi anche i fenomeni che gli sono estranei, nascono in continuità o in contrapposizione ad esso e ne ereditano in larga misura il dualismo. Solo nell’Occidente cristiano potevano nascere l’illuminismo, il liberalismo, il marxismo, il positivismo ecc. E anche la massoneria. E le loro categorie concettuali e, direi, psicologiche e morali ne sono condizionate.

      Tra l’altro nella nazione egemone dell’Occidente, egemone ancor più sul piano culturale e del costume, cioè gli Stati Uniti, il fenomeno religioso ha una rilevanza sociale enorme, molto più che da noi.
      Infatti è proprio in Italia (come giustamente nota Habsburgicus a proposito della massoneria nostrana) dove forse è più vero ciò che dici. L’Italia è la sede della Chiesa ma ha sempre interpretato il cattolicesimo a modo suo, col nostro tipico cinismo, che mal si concilia con ogni forma di dualismo manicheo. E in effetit in Italia i giochi e le alchimie di potere e le logiche opportunistiche sono decisamente più forti dello spirito di crociata, che sia cristiana o anti-cristiana e satanica, perché da noi San Michele e Lucifero si prendono un caffè insieme e si mettono d’accordo per spartirsi posti e prebende.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Riccardo Giuliani

    Con i soldi che hanno buttato per fare quell’obbrobrio, potevano salvare tutto il verde e i palazzi fatiscenti dell’Oltrarno…

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Martinez

      E’ come la torre Eiffel. La si costruisce non per la sua effettiva utilità, quanto perchè la si veda dall’autostrada. A quel punto il denaro e ciò che è mosso dal denaro glorifica se stesso, il che è poi alla base della sua stessa legittimità.

      Le case d’Oltrarno chi le vede?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per habsburgicus

    “hai un’idea un po’ riduttiva del potere dei “fratelli”..che non si limita certo solo agli USA e alla City…”

    E’ una questione assai complessa. Mi limito a constatare che ci sono alcuni ottimi massoni qui a Firenze, che non hanno alcuna simpatia per gli USA, ed esistono giri intoccabili di imprenditori massoni, che devastano la città…

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel

      senza dubbio é molto complesso..e l’interpretazione cattolica tradizionale (abbandonata con il Concilio ma di fatto già a fine anni ’30 e ‘4o in certe realtà non-italiane), pur affascinante e spesso provata storicamente, é anche lacunosa e schematica, comuque inattuale…
      resta il fatto che in quasi tutto il mondo massoni (non I massoni) sono molto influenti e, talora, intoccabili…
      questo vuol forse dire che il potere appartiene alla Massoneria ? oppure la Massoneria non esiste, ma esistono le massonerie, spesso diverse e soprattutto esistono i massoni, non sempre affratellati e concordi fra loro ? non saprei dirlo…
      ed é dalla risposta a queste domande che bisogna partire per valutare l’effettiva potenza dei “figli della vedova”

    • PinoMamet scrive:

      ” questo vuol forse dire che il potere appartiene alla Massoneria ? oppure la Massoneria non esiste, ma esistono le massonerie, spesso diverse e soprattutto esistono i massoni, non sempre affratellati e concordi fra loro ? non saprei dirlo…”

      vabbè, dai, qui sei un po’ “giacobbiano”, eh?

      Nel senso che:
      il sig. Mario Rossi afferma di essere stato rapito dagli UFO la notte del 9 Maggio e portato in un campo vicino Sassuolo, sul quale l’astronave ha lasciato chiari segni di atterraggio e un cippo metallico con scritto “scemo chi legge” in caratteri runici.

      Peccato che:
      -Imelde Rossi, sua moglie, afferma che quella notte Mario ha dormito senza mai muoversi dal letto neanche per pisciare;
      -portato sul campo presso Sassuolo, Mario Rossi non è in grado di indicare alcun segno dell’astronave, né tantomeno del cippo metallico;
      -gli alieni descritti dal sig. Mario risultano identici a quelli apparsi su un vecchio numero di Topolino, di cui il sig. Mario è avido lettore;

      conclusione giacobbiana?
      “Chissà…forse davvero gli alieni possono aver rapito Mario Rossi… non lo possiamo dire!”

      • mirkhond scrive:

        🙂

      • Peucezio scrive:

        Mah, si fa un po’ fatica a cogliere la pertinenza del paragone.
        I massoni esistono e si sa. Hanno più potere della media delle persone, non foss’altro perché non è che reclutano il ciabattino, ma l’imprenditore, il dirigente, il porfessore universitario.
        Resta da capire l’entità di questo potere, quanto le massonerie sono coordinate fra loro, quanto c’è di segreto e quanto di più o meno divulgato. Quanto contano nell’economia dei poteri del mondo, degli stati ecc. Può essere che le logge siano poco più che una forma di folclore per agiati oppure che abbiano le redini del mondo o, più verosimilmente, una via di mezzo. In ogni caso non ci vedo nulla di fantascientifico.

        • PinoMamet scrive:

          Non vedi nulla di fantascientifico nell’ipotesi che le loggie massoniche detengano il potere mondiale??

          Io mi chiedo cosa sia, ‘sto potere mondiale… a me pare che gli Stati, le varie organizzazioni internazionali, circoli anche privati molto potenti ecc. abbiano un complesso gioco di interessi, per cui non esiste alcun potere unico e univocamente diretto.

          L’ipotesi che sia solo fumus per nascondere un piano preciso nascosto a noi semplici mortali, sì, mi sembra fantascientifica.

        • Peucezio scrive:

          Mah, non capisco perché continui a irprendere l’ipotesi estrema fra quelle contemplate da me e da Habsburgicus.
          Io credo che la realtà sia un po’ una via di mezzo fra le due ipotesi: c’è un complesso gioco di interessi, ma secondo me ci sono anche gruppi ristretti che hanno un piano più organico, che però riescono solo in parte ad attuare, proprio perché le dinamiche sono complesse e i fattori in gioco sono tanti e solo parzialmente controllabili.
          Però nell’idea di un potere mondiale non ci vedo nulla di fantascientifico. E più in generale non ci vedo nulla di fantascientifico nell’idea che il potere non sia palese. Ci lasciano litigare su Berlusconi, i giudici, la sinistra, come in America su democratici e repubblicani, ma è ovvio che sono contrapposizioni più fittizie che realmente decisive e che le decisioni importanti non le prendono né Letta, né Berlusconi, né Obama.
          D’altronde dal Medioevo a oggi il potere va verso l’integrazione, verso l’accentramento: su un villaggio del X secolo esercitava un’influenza il signore del castello vicino, poi, già in modo più tenue e indiretto, il signore territoriale di cui queswto era un valvassore, mentre già il conte, non parliamo del re, aveva un’influenza praticamente nulla. L’età moderna è stata il trionfo degli stati nazionali che sono proseguiti ancora fino al ‘900, ma è già da molto che il loro potere è stato eroso e oggi più che mai.
          Quindi l’accentramento del potere e la concentrazione e la riduzione numerica del centri decisionali, con tutti gli alti e bassi e le oscillazioni che vuoi, sono una linea di tendenza innegabile, almeno all’interno di un ciclo storico.
          Non c’è dubbio che dall’età imperiale e tardoantica all’Alto Medioevo si sia verificato esattamente il contrario e non escludo affatto (e ovviamente lo auspico) che anche oggi comincino a profilarsi forme di frammentazione. Ma 1) non lo darei per certo 2) se anche se ne vedono i sintomi, può essere che sia un’oscillazione prima di un riassestamento oppure può essere che sia davvero l’inizio di un’inversione di tendenza e di un collasso della globalizzazione, ma direi che è davvero troppo presto per vendere la pelle dell’orso e celebrare l’inizio del multipolarismo e la disarticolazione degli assetti mondiali.

        • PinoMamet scrive:

          ” Mah, non capisco perché continui a irprendere l’ipotesi estrema fra quelle contemplate da me e da Habsburgicus.”

          Ma perché è un’ipotesi che voi ammettete, o così sembra; logico che non mi metta a contestare affermazioni che anche io trovo possibili, se non condivisibili, ma se una ipotesi mi sembra non fondata lo dico, no?

          ciao!!

        • daouda scrive:

          Il blog di Santaruina potrebbe dare parecchie chiarificazioni al riguardo…

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  12. Con i soldi che hanno buttato per fare quell’obbrobrio, potevano salvare tutto il verde e i palazzi fatiscenti dell’Oltrarno…
    Sai bene che il tema delle case in Italia è una priorità solo a patto che non si sia costretti ad affrontarlo.
    Triste – oltre ai viscidi figuri – è vedere nelle foto il contrasto tra la luce di fuori e quella interna.

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    “Qui secondo me bisognerebbe distinguere la massoneria come sistema dottrinale e società segreta iniziatica da una parte e la massoneria come mezzo per fare carriera e creare agganci dall’altra. “

    In effetti, io noto un’enorme differenza tra i massoni “dottrinali” che conosco e quelli “potenti” di cui sento parlare.

    I dottrinali sono persone prive di agganci particolari, molto oneste, certamente anticlericali in maniera estrema, e convinti (come i loro avversari) dello storico ruolo rivoluzionario della Massoneria.

    Accanto a questi, in misteriosa simbiosi, esiste la mafia dei costruttori, dei primari medici e di altra gente tremenda. Di cui mi parlano, criticamente, anche i “dottrinali” – non si tratta di uno spauracchio insomma.

    Il problema però è che non si è potenti perché Massoni; ma taluni vengono ammessi in Massoneria perché sono potenti. Ed essendo già potenti, ognuno è portatore di interessi propri, più che credente in un’ideologia massonica.

    Certamente, la Massoneria non è l’unica rete di questo tipo, anzi di questi tempi ci devono essere molti altri “giri” ben più potenti, anche se magari più informali.

    • daouda scrive:

      Bisogna anche distinguere tra la massoneria latina e la massoneria tipicamente germanica.Anche qui ci sono due tipi di impostazione del tutto diversa di affrontare il discorso.

      Segnalo il sito http://www.zen-it.com/ per chiunque voglia veramente informarsi in modo corretto sulla Massoneria.

      E’ chiaro che c’è una diretta continuazione con le iniziazioni di mestiere dell’antichità, ma il cristianesimo ha, fino alla deviazione umanista , pienamente incorporato e quindi legittimato tali realtà ( come l’ermetismo alchemico )

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