I vertici di Avaaz si fanno vivi. Incontriamo il misterioso mondo dei cibergabibbo

Questa volta interviene con un messaggio sia a me che al curatore del blog Io Non Sto Con Oriana, un certo signor Oliver MacColl, di mestiere “Direttore di campagne – Avaaz.org“. Insomma, i cibergabibbo di cui ci stiamo occupando da alcuni giorni.

La lettera la potete leggere per intero sul blog di Io Non Sto Con Oriana.

Come al solito, prima di rispondere vado su Google a vedere chi è il signor che mi scrive.

Prima di tutto, scopro che Oliver MacColl si è formato in una scuola davvero particolare, che si chiama Camp Obama.

Camp Obama è una sorta di macchina per sfornare volontari e sostenitori dell’attuale presidente degli Stati Uniti, che in rapide sessioni di training, basate su un manuale di  80 pagine (che non riesco a trovare in rete) imparano come trasformarsi in “team coordinator, data coordinator, volunteer coordinator, voter-registration and voter-contact coordinator, and house-meeting coordinator”.

Camp Obama è stato creato da due persone: lo storico “attivista” Marshall Ganz e la psicologa Ruth Wageman.

La signora Ruth Wageman è una dirigente dell’IGA Coca-Cola Institute, organismo che si definisce con fantastica spudoratezza una “people development organization“.

Mi si apre così uno spiraglio su un nuovo mondo, che non avrò mai il tempo di esplorare – quello del lavoro della Coca Cola per trasformare i propri rivenditori in un nuovo ceto dirigente politico e imprenditoriale.

La signora Wageman è anche direttore delle ricerche del Hay Group, una “global human resources consulting firm” che si dedica a formare “Leadership & Talent On Demand” per le grandi imprese, utilizzando la teoria della “intelligenza emotiva“.

E qui ci piacerebbe perderci nell’esplorazione del rapporto tra l’industria psicoterapeutica, i tentativi di manipolazione sociale su grande scala e le trasformazioni del capitalismo, ma non ne abbiamo tempo.

Torniamo al fatto che Marshall Ganz è passato a costituire Camp MoveOn  sul modello di Camp Obama. E MoveOn è stato fondato con un donativo di 2,5 milioni di dollari da parte di George Soros.

E Avaaz è il braccio internazionale di MoveOn, così ritorniamo in tema.

Anzi, facciamo prima un’altra deviazione, perché dal Camp Obama, il nostro gentile interlocutore, il signor Oliver MacColl, è passato al ruolo di  Manager of Offline Strategy  per l’organizzazione australiana GetUp!, che vanta centinaia di migliaia di membri che in realtà sono semplicemente incauti firmatari di petizioni in rete. Proprio come Avaaz.[1]

Anzi, GetUp! è una sorta di gemello di Avaaz, visto che entrambi sono stati prodotti da MoveOn.

I fondatori e i primi consulenti ufficiali di GetUp! formano un gruppo davvero difficile da definire:

David Madden, ex-consulente della Banca Mondiale e confondatore di Avaaz;

Jeremy Heimans, già della McKinsey & Company, che si vanta di essere una delle prime società di consulenza imprenditoriale al mondo; Heimans sostiene di essere stato nominato un “Young Global Leader” dal Forum economico mondiale di Davos ed è un cofondatore di Avaaz (ancora!)

Brett Solomon, già coordinatore di Amnesty International per l’Australia;

Anthony (Tony) Lake, ex-console a Saigon durante la guerra in Vietnam, scelto da Clinton come direttore della CIA (ma la nomina fu ritirata a causa dell’opposizione repubblicana), cofondatore della società Intellibridge che si occupava di “analisi strategica” e di sicurezza;

Don Mercer, presidente non esecutivo della Newcrest Mining, una delle più grandi aziende del mondo nel campo delle miniere d’oro e di rame, particolarmente attivo in Indonesia; presidente del ramo australiano della più grande azienda mondiale per la produzione di gas, Air Liquide, ex-amministratore delegato della Banca ANZ e della Orica Limited, la multinazionale leader nel settore della produzione di esplosivi per miniere e scavi;

John Hewson, politico liberale, ex-direttore della banca privata Macquarie Bank e dell’ITT, azienda di telecomunicazioni che opera con il ministero della difesa, ex-direttore della finanziaria Elderslie Group, oggi presidente di un’importante società di assicurazioni. E uno dei pochi australiani a far parte della Commissione Trilaterale;

Leon Sigmund Fuerth, che secondo Wikipedia svolgerebbe il mestiere di “risorsa di intelligenza strategica” ed è stato consigliere nazionale per la sicurezza per il vicepresidente degli Stati Uniti. Oggi, con ampi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller, dirige Forward Engagement, un think tank che si occupa di “configurare” il sistema di governo degli Stati Uniti alle complesse sfide future.

Sono troppo lontano da simili mondi per pretendere di capire cosa significhi tutto ciò (Mercer e Hewson pare che abbiano lasciato in silenzio il movimento); ne prendo semplicemente atto.

Curiose le finanze di GetUp!

Gruppo rigorosamente “not for profit”, nel 2007, secondo il fisco australiano, incassano 3,4 milioni di dollari, presumo australiani.

Spendono 1,2 milioni in “spese politiche”. Insomma, nelle attività per cui si presume che i donatori li abbiano finanziati.

Spendono ben 1 milione in “stipendi”.

1,2 milioni non si sa bene dove siano andati a finire.

A un certo punto, sia Brett Solomon che Oliver MacColl sono passati da GetUp! ad Avaaz.

Poi Brett Solomon è passato a fondare Accessnow.org, un altro sito/movimento che si propone di “cambiare l’intero futuro del Medio Oriente“.

Almeno a una prima occhiata, non è chiaro chi siano i dirigenti di Access Now; c’è però un Advisory Board  ben pubblicizzato.

E su quel board, ci sono Ricken Patel, fondatore di Avaaz, ed Eli Pariser, fondatore di MoveOn.

E per chi dice che la rete è neutrale, c’è Andrew MacLaughlin, vicepresidente di Tumblr; Chris Hughes, cofondatore di  Facebook e direttore della campagna online di Obama; Joe Rospars, responsabile della campagna di Obama nel 2008.

Lo so che è complicato, ma capirete almeno come un messaggio personale del signor Oliver MacColl, che frequenta tanto mondo, sia un onore inatteso per un traduttore di manuali tecnici come me.

Nella prossima puntata, la mia risposta al signor Oliver MacColl.

Nota:

[1]  non si sa bene se in successione o contemporaneamente, sembra che Oliver MacColl abbia anche svolto incarichi nell’organizzazione californiana Change.org (il sito di “petizioni a pagamento” cui Avaaz ci aveva invitato a rivolgerci) e al Global Call for Action Against Poverty (GCAP) canadese.

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24 risposte a I vertici di Avaaz si fanno vivi. Incontriamo il misterioso mondo dei cibergabibbo

  1. Questi signori fanno la loro simpatica intranet di relazioni, e poi la esportano all’estero (ancora senza bombe), o internet che dir si voglia.

    Giusto per pignoleria:
    2,2 milioni non si sa bene dove siano andati a finire.
    Se i 3,4 milioni di partenza sono corretti, tolti il milione di stipendi e 1,2 in pressioni politiche, allora mancano 1,2 all’appello.
    Ho capito male?
    Ho letto il passaggio nell’articolo linkato, sembra sottintendere – immaginari – onerosi costi vivi + stipendi, a giustificazione dei 2,2 milioni.
    (sì, dollari australiani: ASIC ovvero Australian Securities and Investments Commission)

  2. Kevin Costner scrive:

    >potenzialmente commettendo un reato

    Quanti anni di galera rischio?

  3. Tortuga scrive:

    Il signor MacColl pensa di avere a che fare con dei decerebrati.
    Siccome mi sembra un po’ decerebrato anche lui, credo che purtroppo sarà anche difficile spiegargli e riuscire a fargli capire che non è così.

  4. Pietro scrive:

    Io non riesco ad immaginare il quotidiano di tali persone.
    Tipo questi di Avaaz che si bevono una birra con quelli del FBI, e gli dicono “oh ma sai che ho una seccatura in Italia? Mica avresti qualcosa contro questi dannati smanettoni?” “Ah. si. Ho un nuovo virus informatico, ti passo quello cosi’ me lo testi” e noi accendiamo il pc e non funziona piu’ niente, e loro intando ridono e si bullano di come fanno ballare Assad e decidono che in Laos si mangia male e quindi gli servirebbe una lezione…
    Miguel ho un po’ paura… 😀

  5. Tortuga scrive:

    Il reato lo stanno – eventualmente – commettendo loro a cominciare dallo sfruttamento della credulità popolare.

    Per quanto riguarda il denaro: ormai anche molti che non lavorano nel settore informatico hanno familiarità con il pannello di controllo di un blog o di un forum.
    Sappiamo che:
    1) la maggior parte dei contatori fornisce dati inesatti allo scopo di creare una illusione di visibilità che incentiva a investire tempo nel web (shinystat è uno dei pochi abbastanza affidabili)
    2) è vero che gli IP consentono di identificare il computer da cui parte una operazione, ma non a tutti, e non so quale permesso speciale dovrebbero avere questi signori per poter vedere le ultime tre cifre degli IP, ma è anche vero che esistono la navigazione anonima, i proxy, gli IP mobili, i dispositivi mobili, gli internet point, e chi più ne ha più ne metta.
    3) lo stesso gestore di shinystat ci fornisce anche un efficace servizio di localizzazione geografica il cui uso permetterebbe di escludere le firme effettuate in un paese e dichiarate in un altro.
    3) la pagina da cui abbiamo fatto partire le firme avrebbe potuto rilevare facilmente ed inibire quelle doppie semplicemente se fosse stato obbligatorio registrarsi alla piattaforma “prima” di votare, cosa che consente ad un programma gestito ad esempio con php di interagire più efficacemente con l’utente e controllare meglio le sue attività.
    4) filtri estremamente semplici avrebbero consentito facilmente di inibire la firma al signor Padre Pio
    5) filtri altrettanto semplici avrebbero consentito facilmente di rifiutare estensioni e.mail come pippo@pluto.PUF (dove il dato che dovrebbe creare allarme è il puf, ed altri di vario tipo più assurdi possibile che sono stati inseriti, comprese estensioni a più di tre caratteri).
    Il tutto non risolve il problema della falsità intrinseca di qualunque operazione si svolga solo ed esclusivamente in via telematica senza un reale contatto con il territorio.
    Sto conducendo un esperimento telematico da poco più di un anno, dal quale risulta evidente che quando alle persone viene richiesto di fornire il proprio nominativo autentico, di esporsi con quello, e rischiano di essere scoperte, difficilmente si espongono telematicamente, il ché significa “partecipazione zero!”.

    Si potrebbe continuare con le osservazioni, ma abbiamo visto tutti come il contatore e i nomignoli divertenti scorrevano.

    Quello che è vero è che sono state fornite numerose informazioni a questi signori per “difendersi” ed “inibire” le firme false.
    Ma quello che è ancora più vero è che questi signori NON HANNO SPESO UNA LIRA per quel programma e che uno studente del primo anno di informatica di una delle nostre università saprebbe fare molto meglio con poche ore di lavoro, ma mi sa che questa è gente che non ha neanche voglia di lavorare.

    Tutto è giocato sull’illusione e sul far credere, ed anche sul far credere che qualcuno ci crede (esattamente come il miracolo della madonna di turno).

    Bisognerebbe dire al signor mec cul che “accà nisciun’è fess” e “mica ciavemo l’anelli ar naso”.

    Non vi parlo di alcuni messaggio su FB che danno luogo a catene e che utilizzano lo stesso linguaggio delle e.mail che Avaaz invia, come “qualcosa che mi sta molto a cuore” e “avere successo”, per non andare troppo fuori tema.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Io veramente ho inserito sempre estensioni della posta elettronica corrette (@libero.it, @gmail.com, @aol.com) e ho utilizzato i CAP reali di tutta la gente che scriveva!

      • Tortuga scrive:

        Pensieri sparsi.

        Io ho spesso alterato volutamente le estensioni, proprio per evitare che giungessero delle “e.mail automatiche di ringraziamento con richiesta di conferma” a qualcuno che avesse avuto la malaugurata idea di usare un indirizzo di fantasia simili a quelli da me inventati tipo bellafiga @ gmail.com, e sono arrivata ad alterare di molto quelle estensioni per vedere in che punto e modo, con quali criteri, fosse stato settato il sistema per emettere una “finestra di allarme”.

        Abbiamo semplicemente eseguito un COLLAUDO del sistema, e questi signori ci dovrebbe anche retribuire 😀 , invece di definire qualcuno criminale. Vergogna! Ingrati! 😀

        Ora, sapendo che sono stati tanati e dove, potranno porre rimedio e dopo averlo posto potranno dire che qui si è detto il falso. In tal modo non hanno dovuto pagare qualcuno che lavorasse. Abbiamo lavorato gratis per loro ed in tal modo li abbiamo beneficiati.
        Esiste questa tecnica di volgere a proprio vantaggio azioni critiche.

        Comunque, così ho verificato che non è stato settato un granché e che assai poco viene verificato, non vi è quasi nessun primo filtro automatico, nulla viene rimosso a fronte di mancate conferme degli indirizzi via e.mail.

        Ciò è voluto, perché è fondamentale che scorrano i numeri e le firme sul display che mostra il “successo” che la petizione sta avendo, successo a cui ci si “può” aggregare.
        Questo è uno stimolo elementare:
        sta avendo successo, se firmo anche io, questo successo sarà anche mio.

        Spesso non ho messo i cap, oppure ho messo cap italiani su stati esteri, oppure ho messo lo stesso cap alterato tipo 98765 a più località diverse.
        Ho anche forzato due volte l’accettazione ed il nominativo, è stato accettato. Si tratta delle uniche due volte in cui è comparsa una finestra di allarme interattiva.

        Le uniche due finestre di allarme, infatti, sono comparse quando ho errato un gmail e un yahoo, scrivendo ad esempio nel secondo caso “yahho”. Solo allora una finestrella mi ha chiesto se volevo correggere, ho risposto di no, che doveva accettare così, ed ha accettato la grafia errata.
        E’ successo quasi all’inizio, e quindi da quel momento ho testato proprio il lato e.mail, in particolare l’estensione, perché è da lì che si capisce se vengono effettuati o meno controlli e di che tipo.

        Non è stato invece rifiutato nessun inserimento.

        Non avevo effettuato screen shot, ora ne ho uno con email quququ at illa.bot austria, o at testdi.cazz italia (volutamente volgare non per fare volgarità, ma per essere abbastanza sicuri di non sovrapporsi ad un indirizzo vero), ovviamente su altra petizione.

        Tutti i miei inserimenti sulla nostra sono passati, erano circa 22-24, se non ricordo male, e sono nella lista che ha pubblicato Miguel, tranne forse uno o due inseriti dopo.

        Filtri inesistenti voluti, infatti l’importante era che Miguel credesse di aver ricevuto molte adesioni. Non importa se Avaast sapesse, si fosse accorto o meno, e poiché non importa, non serve spendere denaro per settare un sistema veramente funzionante. Servono, sono utili, anche i troll.

        Avaast doveva truffare Miguel, non poteva dirgli: guarda che un imbecille sta inserendo email palesemente inesistenti. Doveva dirgli: stai avendo successo.

        Quello che ad avaast interessa è mettere in campo molto, non disincentivare niente e nessuno, creare una ampissima partecipazione e molto movimento a costo zero.

        Solo sui grandi numeri si può verificare il caso che, senza far nulla, senza spendere denaro, ci si possa attribuire poi il merito di aver fatto qualcosa.
        Quando?
        Quando per coincidenza una petizione che non è stata avaast a pensare, si dovesse affermare, avaast dirà di averla “sostenuta” attribuendosene il merito per il solo fatto di aver messo a disposizione una “macchinetta”, un trik&trak telematico per raccogliere delle digitazioni.
        Ciò che è importante è che si parli di avaast, perché diventi protagonista.

        Ciò dovrebbe ricordare qualcosa e l’operato di qualcuno.
        Su centinaia di migliaia di persone che ogni giorno vanno nel mondo ad un pellegrinaggio in un luogo santo di guarigione, avverrà una guarigione spontanea.
        Si potrà così gridare al miracolo e raccoglierne i benefici diventandone in qualche modo protagonisti.

        Un lavoro fatto bene si potrebbe fare, ma non è stato fatto. Sarebbe “troppo costoso”.
        Si lavorerà solo sulle petizioni che raggiungeranno condizioni da poter essere utilizzate a proprio vantaggio.
        Solo una volta ogni tanto, quindi, ci si troverà a dover analizzare migliaia di firme, se veramente utile e necessario.

        Profitto massimo, lavoro zero.

        Un sistema ben fatto dovrebbe invece accettare firme solo dagli utenti registrati. La massima libertà consente invece di raccogliere indirizzi e.mail che diversamente non si raccoglierebbero.
        In questa fase non è molto importante filtrare.

        Ovviamente tutti sappiamo che tutti questi strumenti telematici e queste iniziative non sono altro che azioni di raccolta dati a scopo di acquisizione di informazioni su attività e cittadini stranieri che, eventualmente, potranno essere rivendute, ai nostri stessi stati, servizi di sicurezza o a chissà chi e per chissà quale scopo.

        Un ultima cosa. I nostri indirizzi IP avrebbero dovuto essere ormai già stati acquisiti e avrebbe potuto scattare qualche provvedimento, come l’inibizione a firmare altre petizioni.
        Ma non fa parte del gioco neppure disincentivare i click.
        Ogni click porta infatti aavaaz più su nei motori di ricerca e non può andarne sprecato neppure uno.

        Benché definiti soggetti che hanno “potenzialmente commesso un reato” (a.k.a. crimine che ci fa criminali) non possiamo semplicemente essere disabilitati all’uso di avaast, possiamo sempre servire in qualche modo che non si sa (ancora).
        D’altronde ben lo sanno gli americani che sono un popolo figlio dei nostri avanzi di galera che, a quanto pare, non è riuscito a redimersi.
        In un certo senso devo dire che il signor meccul e i suoi amici mi fanno un poco di tenerezza.

        Riporto la sua frase:
        “In questo caso alcune persone hanno usato l’indirizzo email di altre persone per firmare questa petizione, potenzialmente commettendo un reato. Come molti altri siti, Avaaz non può prevenire al 100% i crimini. ”

        Truffare facendo credere cose che non sono non è forse un crimine?

        Si comportano proprio come pedo-fili manipolatori.

    • Qûr Tharkasdóttir scrive:

      Non so se shinystat sta usando i servizi di Maxmind, che secondo quanto si dice avrebbe un quasi monopolio nel ramo della geolocalizzazione de IP. Comunque, il mio provveditore VPN, di cui la clientela primaria è di un particolare Paese, ma ha i server in un altro, non riesce a far capire queste cose a Maxmind. A me, che vivo abitualmente in un terzo Paese, mi sta bene così, invece.

  6. Pietro scrive:

    Ho sempre piu’ paura… 😀

  7. Moi scrive:

    Bisognerebbe dire al signor mec cul che “accà nisciun’è fess” e “mica ciavemo l’anelli ar naso”.

    ToRTuGa

    …….

    Da quand’ è di moda il “”pìrsingh” : -) tale espressione è divenuta da Fascistoni, ocio !

    PS

    Come mai tanta Cazzimma AntiCattolica ? Il Buddhismo non era “serenità” ? ; -)

    • Tortuga scrive:

      – Il Buddhismo non era “serenità” ? ; -) – Moi –
      “ricerca della serenita” 😉

      — Come mai tanta Cazzimma AntiCattolica ? — Moi –

      In verità, fino a 30 secondi prima di leggere la mail che si suppone di maccul (ma annoto che potrebbe averla scritta chiunque firmandola con il suo nome e che è singolare che con tutti i post che nel web sottopongono a critiche fb, tw, google, ed ogni altra iniziativa che si presenta con pretese di “mondialità”, cioè di monopolio, mi sembra un po’ buffo che il megadirettore di una megagalattica impresa mondiale si sia “accorto” proprio di kelebek, non per sottovalutare Miguel, ma perché tendo a tagliare a metà 4 volte la portata di qualunque cosa avvenga in internet) era tutto un po’ giocoso e mi stavo semplicemente – ma sanamente – divertendo.

      Tu stai facendo il tuo spettacolo, sappiamo tutti che si tratta solo di finzione, lo dichiariamo e ridimensioniamo la cosa, lo spettacolo – comunque – tanto continua, ma se non avanzi troppre pretese, la questione in genere finisce lì.

      D’altronde se ci organizzassimo in 40 (credo la stima di Miguel sia esatta) potremmo fare altrettanto. Basti pensare che in 20 entro pochi mesi potremmo piazzare un sito al primo posto dei motori per una certa rosa di argomenti, senza neanche lavorare tanto. E qualsiasi cosa volessimo fare a livello italiano la sapremmo fare meglio di quanto meccul la faccia a livello mondiale. Il nostro svantaggio sta nel fatto che non so se troveremmo un obiettivo comune.

      Ma che qualcuno pensi di poter usare la parola reato o crimine a pen di segugio, mi ha fatto veramente “indignare” 😉

      Quindi la cazzimma non era anticattolica, era cazzimma e basta, che solo per “effetto alone” può essere stata percepita come anticattolica in questa circostanza.

      Ma a parte questo, volendo “essere buddhisti” (espressione che ha poco senso nell’ambito della dottrina buddhista) non si è chiamati a fare voto di rinuncia a qualunque forma di intelligenza e neppure a mentire o sottacere la realtà delle cose.

      Non si tratta di cazzimma particolarmente anticattolica, si tratta di denunciare chiunque si comporti allo stesso modo in qualunque campo, chiunque non educhi e diseduchi e guadagni il proprio vivere ed il proprio potere, o comunque ricava vantaggio, su qualunque forma di degenerazione dell’esistenza umana.

      Se da un lato è lecito darsi delle illusioni quando la vita diventa troppo dura da sopportare, non è lecito che qualcuno speculi su ciò in qualunque modo. Nè creando condizioni per il fenomeno nè sfruttandolo.

      La chiesa occidentale non è diversa dal buddhismo tibetano.
      Una categoria di persone è riuscita a raggiungere il potere e non ha saputo compiere il proprio dovere, ovvero quello di rinunciarvi, giorno dopo giorno, attraverso una retta trasmissione di corretta educazione.

      Ciò che ho affermato è universale, nel senso che vale per avaast come vale per determinati fenomeni cattolici come per determinati fenomeni buddhisti o altri ancora che conosco meno e/o di cui non mi occupo.
      Ciò che ho affermato è pura statistica, sti studia all’università, sono cose banali che ti insegnano anche a medicina, per esempio.

      Cazzimma anticattolica poi, nei fatti, ne ho molta meno di quella che appare.
      Ma è un discorso troppo lungo ed andremmo fuori tema, tanta di meno che probabilmente resterebbe stupito persino il Tarvisi 😉
      Non dimentichiamoci che tutto sommato, la chiesa fa “controllo sociale”, e un genere di controllo sociale molto faticoso da svolgere, che imparando ad orientarvisi ed evitando di cadere nelle sue trappole e maglie, in fondo può far comodo a tutti 😉 N’est pas? 😉

      [boccaccia mia statti zitta 😉 ]

      Vabbè, aspettiamo la risposta di Miguel al supposto signor Meccul 😉

  8. Moi scrive:

    Ho provato a scrivere “Massimo Fini” in Google Image Search … si evince chiaramente che gli piace figheggiare Narcisisticamente (!) da “RiBBelle Forèveriàngh” con in bocca la “paglia” ; -) , come si dice. E ciò spiega benissimo, a mio avviso, il perché di quell’ articolo contro i “Khomeinisti Salutisti”.

    A propò : -) , ma non era traslitterato in KHomeini ? Comunque è chiaro che per “Khomeinismo” si voglia intendere la “Virtù per Legge” , come certi Democristiani.

    … Cosa che “tiene siempre” (l’ho trovato solo in Spagnolo) qualche ipocrisia :

    http://www.youtube.com/watch?v=QB0cWddKZPw

    … Sempre come certi Democristiani, ovvio.

  9. Pingback: I siti “grassroots”: Avaaz, MoveOn, GetUp… ecco chi c’è dietro davvero | Informare per Resistere

  10. mirkhond scrive:

    “Ho provato a scrivere “Massimo Fini” in Google Image Search … si evince chiaramente che gli piace figheggiare Narcisisticamente (!) da “RiBBelle Forèveriàngh” con in bocca la “paglia” ; -) , come si dice.”

    E questo è il suo grande limite, ciò che squalifica le cose pur interessanti che dice.
    Il frequentare gli ambienti più esclusivi di Milano e di Torino, l’amicizia con Suni, manco fosse sua sorella, l’affettuosa e benevola comprensione per quel debosciato di Lapo Elkann, l’affermare che Milano è stata rovinata dai “Meridionali”.
    -Predica bene e razzola male- ripete sempre mia sorella…
    L’incorenza, il limite che ognuno di noi si porta, e che, a mio parere comunque, non mi impediscono di apprezzare molte cose che dice….
    ciao!

    • Moi scrive:

      l’affermare che Milano è stata rovinata dai “Meridionali”.

      ———–

      Dal punto di vista dei “Rivoluzionari da Salotto”, adesso che ci sono tanti ExtraComunitari di cui molti così “esotici” … difendere i Meridionali fa così “vintage” 🙂 🙂 .

  11. mirkhond scrive:

    E i “rivoluzionari da salotto” di Bologna, cosa pensano deglii allogeni nella vostra città? Le stesse cose di quelli di Milano? 🙂
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Su Bologna lascio rispondere a Moi (e Z. ecc.)

      in realtà capisco la tua curiosità (ne avevamo già parlato, ricordo) ma non è così facile risolvere la questione di “come sono visti i terroni al Nord”; per il motivo fondamentale che sono passati ormai almeno 50 anni dall’immigrazione di massa (e poi anche perchè “non tutto il Nord è paese”).

      Se posso rispondere per il mio (non) capoluogo:
      no, non troverai un “rivoluzionario da salotto” parmigiano che se la prende coi meridionali. Magari ne trovi uno (no, moltissimi) che hanno il nonno del Sud e ne vanno fieri.
      “Terronia” per esempio è una cosa che non sento dire veramente da quando ero ragazzino delle medie. Gli unici che lo dicono adesso sono quelli di origine meridionale o in parte meridionale in visita ai parenti, in senso ironico, o gli studenti fuori sede che tornano (tipicamente) in Salento:
      “ho mangiato così tanto laggiù in Terronia che quasi scoppio”.

      Non per questo i parmigiani sono diventati meno snob. D’altra parte, l’aristocrazia è sempre stata “internazionale”, mentre il popolo si è sempre accontentato di essere “bastardo” 😉
      (in realtà le cose stanno all’opposto, ma si sa che il popolo non ha voce in capitolo 😉 ) quindi niente di nuovo sotto il Sole!

      Però ormai anche il razzismo contro gli stranieri (di solito, nord africani) è un po’ demodè, come è leggermente fuori moda la difesa d’ufficio della “splendida cultura islamica”.
      Non è che siano finiti i razzisti: è solo che sono cose che francamente hanno un po’ rotto il cazzo. Diciamo che è un momento di stanca, staremo a vedere chi saranno i bersagli nuovi 😉

  12. mirkhond scrive:

    Pino, le tue descrizioni della tua terra sono come un balsamo di tranquillizzazione per la mia mente, e questo in epoca di tensioni identitarie, effetto della globalizzazione liquefacente di stampo usano….
    Sarebbe bello che nei territori di frontiera nordo-orientali a cavaliere delle Dolomiti, della Carnia, delle Alpi Giulie e almeno fino alla Drava e al Golfo del Quarnaro, potessi ascoltare una simile melodia…. 🙂
    ciao!

  13. mirkhond scrive:

    A proposito di Parma e provincia

    Come vedete il Movimento 5 Stelle di Casaleggio/Grillo?
    Tu che ne pensi?
    ciao!

    • Roberto scrive:

      Ho sempre considerato grillo un vero fascista ed il suo movimento (al quale aderiscono sicuramente persone degnissime) un movimento totalitario. Quello che si legge in questi giorni non mi sorprende per nulla

    • PinoMamet scrive:

      Mmm a Parma hanno votato il sindaco “grillino” quindi evidentemente il Movimento ha successo… (però c’è da dire che tutti i partiti di prima, nelle declinazioni parmigiane, hanno fatto abbastanza schifo…)

      in genere sento contro i grillini delle critiche cattivissime, quasi tutte da sinistra: sembra di tornare a respirare il clima degli anni Cinquanta con democristiani contro comunisti…

      io non ne penso ancora niente (sono come Zhou Enlai quando gli chiesero cosa ne pensava della Rivoluzione Francese… “è troppo presto per giudicare!” 😉 ) anche perchè mi dà l’impressione di essere un amalgama di persone e idee ancora diversissime, e non ho ben capito cosa vogliano i vertici; temo che non lo abbiano capito nemmeno loro, perciò io onestamente a differnza di Roberto non li trovo fascisti, ma credo che tra loro ve ne siano, come vi sono persone che sono all’opposto…. penso che abbiano anche diverse battaglia giuste o condivisibili, ma in generale non li ho mica capiti, ancora.

      Però mi stupisce il livello di livore anti-grillino che leggo sui giornali, e anche a livello locale i miei contatti del perfido social network confermano questo andazzo: anche se paradossalmente direi che fa il gioco di Grillo.

      Buona notizia che non c’entra:
      l’ex fascista riciclato leghista che ha (non)governato la cittadina in cui risiedo (fondamentalmente, per antipatia verso il sindaco di sinistra, ma odiosetto e maninpastarello di prima), brillando per la sua assenza, è finalmente caduto, dopo… un anno? o giù di lì, come sindaco.

      ciao!

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