Dalla Tunisia all’Egitto

Causa lavoro, non posso permettermi approfondimenti in questo momento.

Segnalo solo l’importanza del buon esempio, in questo periodo. La Turchia di Erdogan, con la sua cortese determinazione, ha influito su tutto il Medio Oriente, indicando che esiste un’alternativa tra farsi mettere i piedi in testa e farsi saltare in aria (detto con tutto il rispetto per chi lo fa).

Un esempio che ha lasciato il segno in Libano, dove apprendiamo che anche la vecchia volpe che dirige i drusi si è schierato in questi giorni con la Resistenza.

Pare che in Tunisia, una buona parte del movimento degli studenti stia cercando di seguire l’esempio di Hezbollah – non in senso religioso, ma perché Hezbollah ha dimostrato come sia possibile collaborare con altre comunità per resistere: se la Tunisia non è segnata da marcate divisioni etniche, deve comunque mettere insieme islamisti, socialisti e liberali se non vuole che il cambiamento in corso vada a finire gattopardescamente.

Tutti questi esempi cumulativi – Turchia, Hezbollah e Tunisia – giocano un ruolo importante nell’ispirare poi ciò che sta succedendo in queste ore in Egitto.

Si parla, nelle ultime concitate notizie, di due morti ad Alessandria e di un poliziotto ucciso al Cairo; e le proteste in questo momento sembra che si stiano diffondendo anche in molte altre città d’Egitto.

Una buona fonte da seguire, come ogni volta che il gioco si fa duro, è Baruda.

Assieme alla sempre coraggiosa Egyptian Chronicles.

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18 risposte a Dalla Tunisia all’Egitto

  1. baruda scrive:

    M’hai fatto fare un gran sorriso!

  2. Rock & Troll scrive:

    Anche in Iran all’inizio erano tutti insieme, socialisti, liberali e islamisti.
    Poi abbiam visto com’è andata a finire.
    Ah, già, ma dimenticavo che da queste bande gli Ayatollah sono i buoni…

  3. Moi scrive:

    La Turchia di Erdogan, con la sua cortese determinazione, ha influito su tutto il Medio Oriente, indicando che esiste un’alternativa tra farsi mettere i piedi in testa e farsi saltare in aria (detto con tutto il rispetto per chi lo fa).

    MM

    _____________

    Con tutto il rispetto anche per chi si lascia mettere i piedi in testa sulla base dell’ equazione di sociologia darwinista spicciola “dominante = ganzo ; dominato = sfigato”, vero ?

    (Cosa che in Italia in tanti fanno con i Gringos fin dal 1945, ndr)

    Con sarcasmo, ma non troppo ! … Potrebbe essere uno spunto di riflessione.
    🙂 😉 🙂 😉

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per MM

    Un po’ è vero: non lo dici solo tu, lo dice una vasta polemica del tipo, “gli arabi si vendono per un tozzo di pane, ma io sarò l’eccezione!”, anzi questa è la motivazione profonda delle adesioni alle tesi di al-Qa’ida: le tesi politiche di Osama bin Laden non sono chiarissime, ma il suo esempio – il miliardario che ha mollato tutto per vivere in una grotta e combattere al fronte – lo è.

    Né si può dire che i chinacapisti abbiano obiettivamente torto. I paesi arabi, presi singolarmente, sono tutti debolissimi, perché o hanno tanta popolazione senza risorse, oppure hanno tanto petrolio senza popolazione e senza altre risorse… unica eccezione, l’Iraq, con i suoi fiumi, la sua popolazione e il suo petrolio. E si è vista la fine che gli hanno fatto fare.

    L’Egitto, con 80 milioni di bocche da sfamare ma risorse agricole insufficienti e quasi niente petrolio, si è inventato – oltre al turismo – il mestiere di Vicino di Israele, che permette di campare dei soldi che le lobby filoisraeliane spingono gli Stati Uniti a dargli, e che finiscono nella grande rete del potere di Mubarak e amici.

    Per gli arabi, il fatto che sia sorta una Turchia finalmente affidabile è una grande ancora di rassicurazione. E’ possibile cambiare regime, senza necessariamente tuffarsi nel vuoto. C’è un paese guidato da teste pensanti, con grandi risorse e un potente ruolo simbolico. E quel paese non cerca una rapida egemonia, ma solo una discreta e attenta influenza.

    • Francesco scrive:

      Scusa ma questa dell’Irak è troppo contraria alla verità per fartela passare.

      La “fine che gli hanno fatto fare” è al 100% di mano irachena. Al 99,9% se vogliamo contare il lontanissmo golpe che portò al potere Saddam Hussein parecchie decine di anni fa.

      Ti segnalo che l’Italia non è molto più ricca di risorse naturali dei paesi arabi sfigati, e che l’Algeria è messa bene almeno come l’Iraq.

      Il problema non è “chinare il capo” o “fare boom”, è dimostrare di saper fare qualcosa di buono. E la debolezza USA permette oggi la massima libertà nel farlo, o nel fallire.

      Il caso iraniano non ispira molta fiducia ma non vedo perchè mettere limiti alla Provvidenza.

      • Peucezio scrive:

        Cioè gli iracheni si sono bombardati, invasi e hanno destituito Saddam da soli?

        • Francesco scrive:

          No

          Hanno attaccato prima l’Iran e poi il Kuwait da soli, finendo logicamente in un mare di guai. E non sono neppure riusciti a destituire Saddam dopo questa bella doppietta, nè riescono a darsi una parvenza di governo per poter dire agli Alleati “adesso potete andare”, cosa che hanno fatto le Filippine, per esempio.

          Un pò come Mussolini con la Grecia e la Francia e l’URSS (che a ripensarci viene da ridere, sconfitti dai greci siamo andati ad attaccare l’URSS …)

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per martinez

      Ignoro troppe cose. Stai dicendo che degli Arabi provano oggi simpatia per i Turchi? Ma il nazionalismo Arabo non era nato appunto tanto contro i Turchi quanto contro gli Europei?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Ritvan scrive:

        Non c’è alcuna contraddizione, caro ADV. Una volta acquisita l’indipendenza nazionale, niente vieta a un Paese di intrattenere raporti amichevoli, ma stavolta da pari a pari, con l’antica metropoli.
        P.S. O dici che noialtri albanesi dovremmo odiare voialtri italiani per quello che ci fece a suo tempo la Premiata Ditta DVX&Sciaboletta?:-)

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Ritvan

          Beh, l’Italia arrivo’ ad allearsi con l’Austria-Ungheria dopo il Risorgimento. Ma duro’ poco: nel 1915 aggredimmo proprio l’Austria-Ungheria. L’identità nazionale si forma proprio anche in contrapposizione ad altre nazioni. Ad esempio, trovo difficile pensare ad uno scenario che veda la Polonia spontaneamente alleata alla Russia.

          ”albanese”

          P.S. Ma come, non vi civilizzammo? 🙂 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Ritvan scrive:

            Caro ADV, non mischiamo casi di Paesi con dispute territoriali con casi di Paesi che ne sono esenti. Il caso Italia-Austria appartiene ai primi (detto en passant, io appartengo a quella corrente di pensiero che ritiene – ovviamente col senno di poi:-) – l’ingresso dell’Italia nella IGM uno sbaglio, visto che l’Austria aveva offerto all’Italia, in cambio della neutralità, tutti i territori irredenti, nonché visto l’alto tributo di sangue e denaro pagato, tributo che facilitò enormemente l’avvento del fascismo), e in ogni caso oggi i due Paesi sono amiconi:-).
            Il caso di turchi ed arabi da cui siamo partiti è diverso: non ci sono rivendicazioni territoriali di mezzo, pertanto nulla impedisce ad arabi e turchi di andare d’accordo.

            P.S. Sì, ci avete “civilizzati”:-). Specie tramite l’apertura dei bordelli, roba sconosciuta in Albania fino ad allora:-). Inoltre, avete offerto a quel FDP di Enver Hoxha l’occasione di farsi il suo esercito personale, arruolando sinceri – e anche un po’ fessi, detto sempre col senno di poi – patrioti albanesi con la scusa che si doveva combattere contro gli invasori italiani che c’avevano tolto l’indipendenza.

            • Andrea Di Vita scrive:

              Per Ritvan

              Che l’intervento Italiano sia stato superfluo è probabile. Pero’ l’Italia -e ancora più dello Stato Italiano, parlo della coscienza nazionale Italiana- si è formata precisamente in opposizione all’Impero Austriaco, così come le nazioni Arabe si sono formate (o almeno hanno cercato di formarsi, finchè non glielo hanno impedito Inglesi, Francesi ecc.) in opposizione all’Impero Turco. Ora, come Italiani e Austriaci siamo rimasti in cagnesco (eufemismo) per generazioni, così mi sarei aspettato lo stesso fra Arabi e Turchi. Tant’e’ che al Nord chi nega il patriottismo Italiano non trova di meglio che rivalutare gli Asburgo – e non che so io il Duca di Modena o la Granduchessa di Parma.
              Banalmente: hai notato che i cattivi del ‘Commissario Rex’ o hanno cognomi Slavi, o Magiari, o Italiani ? 🙂

              Quanto alle case di tolleranza, casco dalle nuvole. L’Albania faceva parte dell’Impero Turco, dove le case di tolleranza erano ben diffuse (mi ricordo una scena de ”L’Isola di Pascali”, con Ben Kingsley). Come facevano gli Albanesi a ignorarle?

              Quanto a Enver Hoxha, fra gli indubbi demeriti dell’Italia non annovererei proprio l’ascesa del Tirannosauro Rosso. Sarebbe come dare colpa a Hitler dei Tedeschi assassinati in fuga attraverso il Muro di Berlino.

              E poi: non esiste un proverbio Albanese che dice (cito a memoria) ”Due Italiani due ponti, due Albanesi tre partiti” ? 🙂

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  5. Pingback: Speciale Med. Dalla Tunisia all’Egitto

  6. Ritvan scrive:

    Caro ADV
    1. Non tutto il mondo segue le “regole” italo-austriache. Anche la coscienza nazionale albanese si è formata in opposizione all’Impero Ottomano, ma turchi ed albanesi non sono rimasti “in cagnesco”, anzi.
    2. I film tratti da romanzi bestseller americani non credo siano una fonte affidabile in ambito storiografico. Ora, io non so se c’erano bordelli ad Istanbul, in Grecia o nell’ Inculolupistan:-) soggetto all’Impero Ottomano. So benissimo, però, che nei territori albanesi non ci sono mai stati, probabilmente perché gli albanesi d’allora erano un pochino:-) differenti da certi postcomunisti sbarcati recentemente in Italia dai gommoni:-). I primi bordelli in Albania sono stati aperti nel 1940 dal DVX con “materia prima”:-) esclusivamente italiana, in concomitanza con l’attacco alla Grecia (servivano alle truppe, ma erano aperti anche ai civili albanesi). Tuttora la prostituzione in Albania è reato.
    3. Il tuo paragone hitleriano lo trovo proprio un supporto alla mia tesi (che è poi quella di molti storiografi albanesi). E’ proprio colpa di Hitler se la Germania finì per metà nelle fauci del Baffone. E si sa che Baffone (e i suoi accoliti) ti sparavano alla schiena se tentavi di abbandonare il “paradiso socialista”. Così come è colpa del DVX se trattò l’Albania come una colonia africana (detto con tutto il rispetto per le colonie africane), invece di aspettare solo qualche mese e occuparla nell’ambito della II GM. In tal caso nessun patriota albanese sarebbe andato dietro Enver Hoxha e lui sarebbe rimasto solo coi suoi 200 gatti (tanti erano i comunisti albanesi nel 1942).
    4. Il proverbio albanese (nato durante la IIGM) recita: “Dy italianë ndërtojnë një urë, dy gjermanë mbajnë një front, dy shqiptarë s’i gjen në një mendje” (Due italiani costruiscono un ponte, due tedeschi tengono un fronte, due albanesi non li trovi della stessa opinione).
    Ciao
    Ritvan

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Ritvan

      a) Ne prendo atto.
      b) Ne prendo atto. Vuol dire che l’Albania è fra i pochi Paesi mediterranei non hanno ereditato le pratiche postribolari dell’Impero Romano.
      c) Qui non mi trovi d’accordo. Se Hitler è responsabile del Muro di Berlino allora l’assassino dell’arciduca a Sarajevo nel 1914 è responsabile della crisi del ’29 e della Shoah. A questa maniera si finisce davvero alla mela di Eva. Poi, per carità, lungi da me l’idea di difendere il duce: ma quando ha occupato l’Albania non poteva mica sapere quando Hitler avrebbe scatenato l’attacco alla Polonia iniziando la nuova guerra mondiale.
      d) Proverbio ammirevole, anche perchè ricorda le capacità Italiane nel campo dell’ingegneria civile. Evidentemente in Albania noi Italiani non abbiamo prodotto solamente postriboli… 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  7. Ritvan scrive:

    Per ADV
    Non solo gli albanesi non hanno ereditato le pratiche postribolari dell’Impero Romano, ma nella lingua albanese non esiste un termine autoctono per definire ehmmm…una donna dai facili costumi. La parola usata in questi casi è “kurva” (si legge come si scrive) ed è chiaramente un prestito dai vicini slavi.
    Certo, il Duce non poteva sapere ESATTAMENTE giorno e mese dello scatenarsi del suo amichetto baffetto, ma se leggi qualche libro di Storia in materia, saprai che il Duce sapeva che era questione al massimo di un paio d’anni. E non ho detto che il Duce trattò l’Albania alla stregua di una colonia africana per poterci regalare Enver Hoxha, eh!:-). Ho detto solo che E.H. approfittò biecamente del fatto per costruirsi il suo esercito personale con sinceri (anche se-ripeto-un po’ fessacchiotti in questo caso) patrioti albanesi del Sud, in primo luogo i protagonisti (e i loro figli) della cacciata degli italiani da Valona nel 1920. Se, invece, l’Albania fosse stata occupata qualche mese più tardi, nell’ambito della IIGM (e ovviamente senza essere infilata sotto la corona di Re Sciaboletta) nessuno sarebbe andato dietro E.H. Esattamente come successe durante la IGM. Semplice rapporto diretto causa-effetto e con tutto il rispetto per la tua mela di Eva.
    In quanto al proverbio, esso si riferisce alle truppe del genio militare italiano. Contrariamente a quello che sostengono i vostri fasci, non ci furono importanti opere civili italiane in Albania durante l’occupazione “civilizzatrice”:-) (se non qualche ponte e stradina di esclusiva importanza militare), anche perché dopo qualche mese dall’invasione iniziò la IIGM e il DVX aveva ben altre gatte da pelare che fare il palazzinaro in Albania:-). Gli splendidi palazzi del Governo a Tirana furono costruiti sì dagli italiani, ma durante il regno di Zog e coi soldi che la Società delle Nazioni aveva destinato all’Albania e che venivano “amministrati” dall’Italia.
    Ciao
    Ritvan

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Ritvan

      Non perchè io voglia eccepire in modo particolare sulle virtù morali delle donne d’Albania 🙂 , ma mi perdonerai se continuo a non concordare.

      Il tuo argomento linguistico fa acqua. Magari il termine ‘kurva’ la lingua Albanese l’ha preso davvero dalle lingue Slave (chissà perchè poi non il contrario…) . Ma allo stesso modo il termine ‘dhëmbë’ è legato al Polacco ‘zęby’ che ha lo stesso significato e si pronuncia praticamente allo stesso modo. Ora, di certo gli Albanesi non si astenevano dall’usare i denti prima di conoscere gli Slavi 🙂 , dunque perchè avrebbero dovuto astenersi dalle pratiche postribolari?

      Quanto alla ‘colonia africana’, beh, nelle VERE colonie africane i colonizzatori (anche Italiani) hanno commesso massacri di autòctoni che gli Italiani NON hanno commesso a danno degli Albanesi. Semmai qualcuno ha massacrato gli Albanesi, sono stati i Serbi -ad esempio durante le guerre Balcaniche del 1912-13 (http://en.wikipedia.org/wiki/Massacres_of_Albanians_in_the_Balkan_Wars); e nemmeno Wikipedia considera la versione Italiana dell’albanofobia qualcosa di diverso dalla solita paranoia simil-legaiola verso gli immigrati (http://en.wikipedia.org/wiki/Albanophobia).

      Quanto ai palazzi a Tirana, allora è un vizio! No, perchè forse non tutti sanno che per un sano senso del risparmio i costruttori Italiani di turbogas molte misure e collaudi le fanno non negli stabilimenti Italiani ma nelle centrali termoelettriche Albanesi, a fronte di opoortuni finanziamenti. Di recente c’e’ stato persino chi sosteneva l’idea di costruire le erigende centrali nucleari volute dai sodàli di Scajola in Albania. Mi chiedo dove avrebbero messo le scorie: a proposito, ci sono depositi di salgemma in Albania?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  8. Ritvan scrive:

    Caro ADV
    1. Il fatto che nelle terre abitate da albanesi non ci sono stati bordelli e prostituzione non era dovuto a particolari “virtù morali delle donne d’Albania”. Era dovuto al Kanun, il Codice d’Onore delle Montagne Albanesi. Insomma, praticamente dovuto alle “virtù morali degli uomini d’Albania”..degli uomini di quel tempo intendo.
    2. Perché è stata la lingua albanese a prendere in “prestito” il termine “kurva” da quella dei propri vicini slavi lo potresti desumere facilmente dal fatto che il termine si trova non solo nelle parlate di popoli slavi confinanti con gli albanesi. O dici che gli albanesi abbiano diffuso il termine in tutto il mondo slavo?:-)
    3. Non sono i massacri a fare di una colonia una colonia. Sì, è vero che non ci sono stati massacri italiani in Albania, ma solo perché gli albanesi non hanno reagito con le armi all’invasione italiana (tranne una resistenza simbolica nei punti di sbarco), ma lo status dell’Albania nell’Impero era più o meno quello dell’Abissinia.
    4. Sì, ci sono depositi di salgemma nel sud dell’Albania.
    Ciao
    Ritvan

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