Cara Fiamma Nirenstein, vogliamo la libertà anche per i blog sionisti (2)

Alla prima parte

"Come diceva Rav Kahane (che D-o ne vendichi il sangue!), "Lasciamo che (gli arabi) pensino che siamo mostri". La violenza è l'unico linguaggio che queste creature capiscono.

Putroppo, non pensano davvero che siamo dei lupi. Il lupo è semplicemente un'immagine per demonizzare ulteriormente l'ebreo e quindi coltivare un clima in cui la gente vorrà uccidere ebrei. Brindiamo al giorno in cui mostreremo alla Turchia e a tutto il resto del contagio amalechita [vedere sotto] il potere e la ferocia del lupo ebraico".

Daniel Ben Shmuel, nel blog Jewish Fist

Tempo fa, abbiamo parlato del tentativo dell'onorevole Fiamma Nirenstein di applicare anche in Italia un immenso progetto di censura dei siti critici di Israele; un progetto in cui gioca una parte importante la citazione di frasi sopra le righe tratte da alcuni siti. O la citazione di un sito sopra le righe, per attaccare anche siti del tutto diversi.

Noi difendiamo tali siti contro il progetto di censura. Non perché ne condividiamo necessariamente le idee:  ma la difesa della libertà di espressione deve essere sempre a 360 gradi.

Oggi, noi antisionisti vogliamo prendere la difesa, per ora solo preventiva, dei tanti siti sionisti che si esprimono con un linguaggio sopra le righe.

Il più noto è certamente Masada 2000, che offre insulti e minacce (talvolta assieme agli indirizzi di casa) contro alcune migliaia di ebrei ritenuti traditori. In prima pagina, troviamo in bella evidenza una citazione di Moshe Feiglin: Moshe Feiglin, ricordiamo, è un esponente del Likud, il partito del primo ministro d'Israele; nelle elezioni interne del partito, la corrente guidata da Feiglin ha preso un quarto dei voti.

La frase di Feiglin è tratta da un'intervista al New Yorker rilasciata alcuni anni fa:

"Non puoi insegnare a una scimmia a parlare e non puoi insegnare a un arabo a essere democratico. Hai a che fare con una cultura di ladri e di predoni. Muhammad, il loro profeta, era un ladro e un assassino e un bugiardo. L'arabo distrugge tutto ciò che tocca!"

Siccome Fiamma Nirenstein aggiunge ai siti da perseguire per legge anche quelli genericamente "complottisti", ricordiamo che molti seguaci di Moshe Feiglin sono anche entusiasti di Barry Chamish, l'ufologo israeliano che sostiene che sia stato Shimon Peres a ordinare l'omicidio di Rabin, nel contesto di un grande complotto antisemita ordito dagli Illuminati.

Ci si dirà che Feiglin rappresenta una minoranza e che Israele, essendo l'unica democrazia da quelle parti, deve rispettare il diritto di Feiglin sia di esprimersi che di fare politica.

Due affermazioni che mi trovano totalmente d'accordo.

Anche in Italia, i razzisti accaniti sono una minoranza; e la stragrande maggioranza di tale minoranza è costituita da islamofobi entusiasti delle attività di Fiamma Nirenstein, e che trovano ampia possibilità di divertimento nella caccia al terrorista islamico. Gli eventuali razzisti antisemiti in Italia sono quindi la minoranza di una minoranza.

Ma quanto sono pericolosi i discorsi di persone come Daniel Ben Shmuel o Moshe Feiglin?

E' vero che un Bruno Vespa, che controlla sapientemente le emozioni, le immagini, le presenze delle sue suadenti recite, è in grado di influenzare milioni di persone, e può essere realmente pericoloso. Un blog non ha alcun potere di questo tipo: l'essere umano moderno subisce ogni giorno migliaia di stimoli più potenti e sofisticati e ha raggiunto ormai un livello di ottundimento per cui anche orde di veline nude faticano a convincerlo, figuriamoci qualche rabbioso blogger.

In secondo luogo, parlare sopra le righe è spesso segno di onestà. Io mi fido di più di una persona che urla in modo sincero che di una che sorride e ti vuole fregare.

Esiste un'ampia rete di blog e siti ultrasionisti.[1]

Un esempio quasi a caso è il blog The Jewish Fist, firmato da un tale Daniel Ben-Shmuel. Questo signore è nato negli Stati Uniti, come si vede da alcune caratteristiche riflessioni, tipiche della cultura del suo paese.

Solo che ha deciso di portare queste sue peculiarità culturali in Medio Oriente, a molte migliaia di chilometri da casa sua, andando a vivere in Israele.

Sulla colonna a destra del suo blog, vediamo la foto di un manifestante musulmano, con questo commento che a nostro avviso deve più a Hollywood che allo studio della Torà:

"Una mente malata come il suo brutto muso. Chissà cosa passa per la testa di quello psicopatico? Mi piacerebbe tanto spaccargli il cranio con un cric".

Daniel Ben-Shmuel ha evidentemente un interesse particolare per le facce. Descrive infatti così i suoi concittadini israeliani beduini:

"La faccia di primitivi degenerati che sono stati allevati a violenza e furto. E non dimentichiamo, questo particolare genere di cavalletta è un poligamo, e il suo tasso di natalità ricorda quello dei vermi della putrefazione."

Il giovane newyorkese comunque non limita le proprie attenzioni ai beduini:

"Dimentichiamo per un momento gli arabi. La Halachà [legge religiosa ebraica] insiste che dobbiamo depurare la Terra da tutti i goyim [non ebrei], siano essi arabi o altro. La Halachà lo esige come la misura preliminare più importante, che noi ebrei dobbiamo applicare quando entriamo nella Terra".

Tra gli esseri impuri che contaminano la sua (nuova) terra, ci sono in particolare gli appartenenti alla curiosa minoranza di neri statunitensi che si sono dichiarati ebrei:

"Oggi pomeriggio ho visto un Rottweiler che interagiva con la sua proprietaria, una donna "ebrea nera" (ma forse dovrei dire una "nera non ebrea", come il mio amico e co-blogger Ben Yehudah (Esser Agaroth) ha chiamato questi arroganti usurpatori) urlante e volgare. Il cane ha fatto una cosa meravigliosa che mi ha riempito di nachas [benedizione, gioia]. Ha alzato la gamba posteriore e ha fatto la pipì sulla grassa gamba della sua proprietaria. Divertentissimo".

Il newyorkese offre questa soluzione alla questione mediorientale (che poi è quella proposta da tutta l'estrema Destra israeliana):

"Un trasferimento, condotto dal governo, degli arabi ostili e di altri gentili da Israele, simile all'espulsione di 12 milioni di tedeschi dai polacchi e dai cechi dopo la Seconda guerra mondiale […] A un numero limitato di gentili che accettano i requisiti dell'Halachà riguardanti gli "stranieri residenti" si potrà concedere il permesso di risiedere nella terra.

Non ci sono sinagoghe alla Mecca. La rimozione ad opera del governo della Moschea di Al Aqsa e della Cupola della Roccia dalla cima di Har Habayit [il monte del Tempio]. Inoltre, la rimozione ad opera del governo di tutte le moschee, chiese e altri luoghi di culto non ebraici, in accordo con la Halachà".

Che siate d'accordo o no, la tesi di Daniel Ben-Shmuel ha il vantaggio di essere chiara.

Come è chiara la soluzione che Daniel Ben-Shmuel presenta al problema della definizione delle frontiere d'Israele, a differenza della vaghezza in merito del governo israeliano (domanda: "che frontiere volete, esattamente?" risposta: "vorremmo vivere in pace, ma siamo circondati da un miliardo di musulmani"):

"Un giorno, presto, l'impotente regno hashemita [la Giordania] crollerà sulle sue gambe avvizzite. Entrambe le rive del Giordano saranno nostre.

Allora potrete visitare [la Giordania]. Ovviamente non Petra. D'accordo con lo yahadut [le regole di vita ebraica], Petra dovrà scomparire assieme a ogni altro ributtante rimasuglio dell'idolatria nabatea. Anche le moschee se ne dovranno andare. Forse l'Inghilterra potrà usare quelle che avanzano. Oppure possiamo sempre ricambiare, e usarle come stalle e latrine, come hanno fatto gli hashemiti con le nostre sinagoghe, prima che liberassimo Gerusalemme nel '67".

L'immigrato statunitense è comunque cosciente di vivere in un paese governato da venduti che non hanno il fegato per implementare la sua soluzione. In attesa che le cose migliorino, dice che:

"Uno dei passi fondamentali verso la soluzione del problema arabo consiste nell'assicurarsi che non abbiano il denaro per comparsi cibo, medicina, corrente elettrica o per pagare l'affitto. Che siano ridotti alla fame o si disidratino, finché non si rendono conto che non hanno posto nel nostro paese."

Per cominciare, basta non dare lavoro agli arabi, e boicottare quegli ebrei che lo fanno. Per questo, Daniel Ben-Shmuel promuove il sito di Avodah Ivrit, "lavoro ebraico", dedicato a escludere gli arabo-israeliani dai posti di lavoro. Una prassi interessante, in questi tempi in cui si parla di boicottaggi.

Daniel ben Shmuel non è un cultore del dialogo giudeo-cristiano:

"Rav Soloveitchik è sempre stato coerente nella sua affermazione che agli ebrei è proibito entrare in qualunque forma di discussione, dibattito o dialogo con i membri di altre comunità di fede".

Tra queste comunità con cui il dialogo va evitato, Daniel Ben-Shmuel segnala in particolare i seguaci del "maledetto (che le sue ossa vengano schiacciate per farne polvere", "l'ebreo morto", i cosiddetti "x-tiani". Ben Shmuel, seguendo una precisa tradizione, evita di pronunciare il nome di un idolo, in questo caso di Gesù.

Anche qui, non vogliamo affatto sostenere che le sue idee siano condivise da tutti gli israeliani. Ad esempio, non sono condivise da Dany Ayalon,vice-ministro degli esteri israeliano (ed ex-ambasciatore a Washington). I lettori più accorti se lo ricorderanno per aver affermato, in successione, che sulla nave Mavi Marmara, c'erano cinquanta militari turchi e settantacinque "mercenari di al-Qaeda".

La moglie di Dany Ayalon, Anne, un'americana di fede evangelica, è la proprietaria del Galilean Resort, un megacentro per telepredicatori cristianistatunitensi, con un altare dal valore di un milione di dollari. La signora Anne Ayalon spiega entusiasta alle televisioni evangeliche: "L'ottanta percento del ministero di Gesù sta lassù in Galilea. Ci cammini e senti proprio l'amore di Dio!"

Daniel Ben-Shmuel, che invece evidentemente non ha terreni da vendere, celebra così la morte di Moshe Rosen, il fondatore del movimento degli "Ebrei per Gesù":

"Il fondatore degli "Ebrei per l'Ebreo Morto" è finalmente morto. Moshe Rosen (yemach shmo vzichro [una pia formula che significa "siano cancellati il suo nome e il suo ricordo")] è stato piuttosto male, e possiamo solo sperare che abbia sofferto anni di inimmaginabile e sconvolgente dolore prima di morire. Spero che abbia urlato alla sua divinità pagana che non ha ascoltato nulla e non ha saputo nulla della sua condizione, mentre borbottava e mordeva il cuscino e urlava nell'immenso nulla".

Probabilmente qualcuno tirerà fuori il trito luogo comune dell'"odio". Anche se nel brano che abbiamo riportato, l'autore avesse effettivamente espresso "odio", non vediamo cosa ci sia di male. Ha espresso onestamente ciò che ha provato, mica ha ucciso lui Moshe Rosen.

Alcuni sostenitori di Israele troveranno imbarazzante ciò che scrive Daniel Ben-Shmuel. Al contrario, la libertà che gli viene concessa è la migliore prova della democraticità dello Stato d'Israele.

Sappiamo benissimo che lui non rappresenta tutto Israele; anzi, lui stesso è fortemente critico verso il governo israeliano e qualunque persona intelligente che il punto di vista di un israeliano (o newyorkese) non è il punto di vista di tutti gli israeliani (o newyorkesi). Anzi, per lui, i dirigenti d'Israele sono Erev Rav, appartengono alle "Moltitudini Miste". [2]

Comunque, lui stesso ha la risposta ai dubbi degli israeliani che dovessero trovare imbarazzanti i suoi discorsi:

"Che se ne frega di cosa pensano i goyim? Esau odia Giacobbe. Basta sapere che ci odiano. Che tutti i buoni ebrei e i gentili giusti siano iscritti nel libro della vita in quest'anno. E che i nemici di D-o e di Israele possano soffrire le agonie della malattia e della morte".

"La nazione ebraica è in guerra con i discendenti di Esau e di Ishmael. Oggi più che mai dobbiamo assorbire le lezioni della guerra ebraica e combattere i nostri nemici fisici e spirituali con tremenda spietatezza in accordo con la Halachà. Saremo così in grado di salvare il popolo ebraico e creare il clima per l'avvento del vero Messia."

Il riferimento a Esau e Giacobbe è interessante, e ci sarebbe da scrivere volumi sul tema, perché la lite tra i fratelli costituisce la base di tutta la storiografia sia del fondamentalismo ebraico che di quello evangelico statunitense.

Sappiamo che Fiamma Nirenstein usa il termine "razzismo" in maniera piuttosto casuale. Noi invece no: ad esempio, riteniamo che sarebbe superficiale parlare di razzismo nel caso delle frasi che abbiamo appena citato.

Cciò che conta per Daniel Ben-Shmuell non è la biologia, ma la discendenza. E i conflitti contemporanei hanno una causa precisa e (popperianamente) falsificabile: il furto della primogenitura da parte dello scaltro Giacobbe.

La spiegazione geneaologica ha un lato positivo: significa che esiste la possibilità di risolvere i conflitti, semplicemente sterminando i discendenti di Esau, o più specificamente i discendenti di uno dei nipoti di Esaù, Amalek:

"In quel giorno, la spada della vendetta ebraica si sarà nutrita e saziata del sangue dei malvagi, quando il male sarà distrutto per tutta l'eternità, in quel giorno ci meriteremo l'avvento del Messia. Solo allora potremo fare delle nostre armi attrezzi agricoli. Fino a quel giorno dovremo combattere. E non bisogna mai concedere quartiere nella guerra con Amalek."

E' una visione che comporta progetti precisi,che sicuramente piacerebbero a molti italiani preoccupati dell'invadenza islamica. Facendo riferimento ai "figli di Matityahu", i Maccabei che cacciarono i greci dalla Terra Santa e la cui impresa viene festeggiata a Chanukkà, il nostro scrive:

"Immaginiamo per un momento che i Maccabei fossero in giro oggi. I veri figli di Matityahu, con la potenza tecnologica dell'aeronautica israeliana. Come risponderebbero a tali minacce? Innanzitutto, trasformerebbero l'Iran in un deserto. Tohu Vavohu [il vuoto primordiale di cui parla il libro della Genesi]. Niente più minaccia nucleare. E durante il viaggio di ritorno farebbero visita a Erdogan e affogherebbero il suo paese di odiatore di ebrei in un mare di sangue turco.

Una fantasia oggi. La realtà domani. Il vero Moshiach [Messia] arriverà un giorno, e non porterà un ramo d'ulivo. Che lo possiamo vedere con i nostri occhi".

Un sentimento già espresso a suo tempo dal romanziere André Soussan, come abbiamo raccontato qui.

Daniel Ben-Shmuel presenta così i suoi auguri al mondo:

"Che possiamo vedere presto la sanguinosa vendetta con i nostri occhi, e avere la zocheh [beatitudine] di ballare la kazatzkah in una pozza di sangue nemico.

Shabbat Shalom!"

Si tratta evidentemente di sentimenti forti.

Ricordiamo che Fiamma Nirenstein si è riferita spesso a un sito in lingua italiana, l'esagitato Holy War, ossessionato dagli ebrei, per poi chiedere di censurare altri siti che non hanno nulla a che vedere con Holy War, né in termini di stile né di contenuti.

Ora, Holy War, per quanto faccia ridere e talvolta piangere, non invoca mai – credo – atti di violenza, a differenza di The Jewish Fist.

Ma prima di invocare la censura per The Jewish Fist (o per qualunque altro sito, di qualunque tendenza), ricordiamo che il suo proprietario sicuramente non ha i mezzi economici per acquistare un solo  missile.

A preoccuparci davvero deve essere chi quei mezzi li ha, anche quando parla con lingua molto più biforcuta.

E poi certi siti ci offrono dei divertimenti introvabili in un mondo castrato dal politicamente corretto. Imperdibili per gli anglofoni sono i video (uno,   due  e tre) che Daniel Ben-Shmuel ha registrato, raccontando ciò che ha fatto questo statunitense quando, in un albergo in Israele (gestito da ebrei israeliani) si è trovato in camera due statuette del Buddha.

Come si fa a censurare un simile gioiello?

 Note:

[1] Gli ultrasionisti non hanno nulla a che fare con gli ultraortodossi, che suscitano tanta derisione nei media italiani, ma chiedono semplicemente di vivere secondo i loro particolarissimi costumi.

[2] Secondo la tradizione, le "moltitudine miste" erano dei non ebrei che seguirono Mosè nell'uscita dall'Egitto, discendenti dei figli generati da Adamo con Lilit, la donna "dell'altra parte". L'appartenenza alle "moltitudini miste" non si trasmette geneticamente, ma per reincarnazione; e quindi qualunque presunto ebreo può in realtà appartenere a questa categoria.

Le moltitudini miste, mischiate agli ebrei ritardano l'avvento del Messia. Nei commenti allo Zohar, il Gaon di Vilna chiarisce che Israele sarà purificato dalla loro presenza solo al momento della redenzione.

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20 risposte a Cara Fiamma Nirenstein, vogliamo la libertà anche per i blog sionisti (2)

  1. PinoMamet scrive:

    Come al solito molte cose interessanti.

    Tralascio il lato legato al diritto di espressione (giusto che ognuno dica quello che gli pare, non importa quanto pirla sia).

    Invece vorrei far notare come, a differenza della retorica ritrita della "tradizione giudaico-cristiana", le due religioni (anzi, sarebbe più giusto immaginarsele come due galassie o costellazioni di religioni…) abbiano sviluppato idee assai diverse su concetti per loro fondanti come "il Messia", "l'anima", "il peccato" ecc.

    Non si tratta solo di esagitati come questo che citi, con le loro posizioni estreme; ma piuttosto, il fatto che queste posizioni estreme sono il frutto di una particolare visione del mondo.
    Un estremista ebreo insomma è diverso (non dico migliore nè peggiore) da un estremista cristiano, perché ha premesse diverse.

    I cristiani tendono a ignorare quasi tutto della tradizione ebraica, che, a loro discolpa, è piuttosto complessa nella sua formazione e nelle dinamiche di interazione tra gruppi diversi;
    lo si vede quando, per criticare Israele, parlano di "razzismo" nel caso di dispute tra gruppi religiosi che hanno tutt'altre basi

    (c'è stato anche un certo razzismo degli ebrei europei verso i non europei, ma questo era il frutto più della parte di cultura "europea" che di quella "ebraica": gli ebrei yemeniti potevano essere disprezzati come poco "civilizzati" dai moderni ebrei laici spesso di origine ashkenazita; ma da un punto di vista religioso importa semmai sapere quale liturgia seguano o se accettino o meno gli insegnamenti di Luria o solo quelli di Rambam…)

    Anche gli ebrei però, in realtà, ho il sospetto che spesso sappiano in realtà poco del mondo cristiano, sul quale riversano specularmente gli stessi clichè di cui sono vittime
    (agli "ebrei che tramano" dell'immaginario cristiano corrispondono "i cristiani che ci odiano tutti" dell'immaginario ebraico; all'"ebreo borghese e usuraio" corrisponde il "cristiano rozzo e ignorante" ecc.)

    ma l'ignoranza è profonda soprattutto in materia religiosa, dove ognuna delle due "galassie" si figura l'altra come una versione leggermente modificata o imperfetta di se stessa.

    PS
    I miei (recenti) amici israeliani hanno in casa Buddha, Ganesh e Bob Marley.
    L'India e il reggae, a quanto vedo, giocano ancora un qualche ruolo nell'immaginario giovanile israeliano. Non so perchè, ma tutti sembra che siano stati in India o essere in procinto di andarci.

    Ciao!

  2. kelebek scrive:

    Omniroma-SHALIT, ATTIVISTA: MILITANTI FILO-PALESTINESI AGGREDITI A FREDDO (OMNIROMA) Roma, 25 giu – «Aggrediti a freddo da una ventina di persone armate di caschi e tirapugni che ci insultavano perché stavamo ricordando i palestinesi in carcere in Israele». Questo, in sintesi, il racconto di un'attivista della Rete romana per la Palestina sugli incidenti avvenuti ieri sera in Campidoglio, intorno alle 23.30, dove, a pochi passi dal Colosseo, era in corso una manifestazione per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, una quarantina di attivisti della Rete Romana per la Palestina stava accendendo dei lumini per i prigionieri palestinesi. «Avevamo affisso uno striscione ed eravamo chini ad accendere le candele quando, dalla zona del ghetto, sono arrivate queste persone che, in 5 minuti, hanno cominciato a picchiare tutti, donne e anziani compresi – dice Erika, attivista della Rete – un ragazzo è stato ricoverato all'ospedale S.Spirito per i colpi subiti». L'attivista spiega che la Rete per la Palestina è un' organizzazione formata da comunità di base come quella di S.Paolo e la Ong «Un ponte per…». «Tutta gente assolutamente pacifica – sottolinea – tant'è che sono state colpite anche donne e anziani non certamente dei violenti». Secondo il racconto di Erika, «quando è finita la manifestazione al Colosseo, coloro che defluivano da quel presidio si sono fermati davanti a noi e hanno cominciato ad insultarci, tentando di forzare il cordone delle forze dell'ordine in assetto antisommossa per aggredirci. Uno c'è anche riuscito colpendo un ragazzo in testa con il casco». «La nostra non era un'iniziativa contro Shalit – conclude l'attivista – volevamo soltanto ricordare che nelle carceri israeliane ci sono 8000 palestinesi e anche a loro va resa giustizia». gca 251021 giu 10

  3. kelebek scrive:

    http://www.forumpalestina.org/news/2010/Giugno10/25-06-10AggressioneComunitaEbraica.htm

    Ancora una gravissima aggressione degli ultras della comunità ebraica contro manifestanti filopalestinesi. Due feriti ricoverati in ospedale Roma

    Dopo gli episodi di aggressioni a manifestanti già denunciati il 4 giugno scorso, i gruppi squadristi della comunità ebraica romana sono tornati ad aggredire alcuni attivisti che ieri sera manifestevano in una fiaccolata sulle scale del Campidoglio per ricordare l'esistenza di 7.500 prigionieri palestinesi di fronte all'iniziativa unilaterale del Comune di Roma di spegnere il Colosseo per protestare contro la detenzione di un solo soldato israeliano, il caporale Shalit catturato in zona di guerra quattro anni fa.

    Mentre i manifestanti erano posizionati sulla scala che porta al Campidoglio, sono stati circondati e aggrediti da un gruppo di di squadristi appartenenti ai gruppi oltranzisti della comunità ebraica romana, gruppi tollerati fin troppo sia dai resposabili della Comunità che dal sindaco di Roma più volte invitati a prendere le distanze da costoro.

    Due dei manifestanti – un giovane palestinese proveniente da Gaza e uno studente di Tor Vergata – sono stati ricoverati con gravi ferite all'ospedale Santo Spirito e al San Camillo dovuti all'uso di tirapugni di ferro da parte degli aggressori.

  4. utente anonimo scrive:

    "Non ci sono sinagoghe alla Mecca."

    Perchè dovrebbero esserci sinagoghe alla Mecca ? Ci sono forse moschee nel Vaticano ?

  5. utente anonimo scrive:

    "Al contrario, la libertà che gli viene concessa è la migliore prova della democraticità dello Stato d'Israele."

    Israele non è uno stato democratico, la "libertà" e "democraticità" o è per tutti all'interno di uno stato, altrimenti se non è per tutti (e in Israele è solo per gli ebrei) significa che si è in assenza di "democraticità". Israele è uno stato non-democratico. Mi pare evidente.

  6. kelebek scrive:

    Per n. 5

    Firmare i propri commenti, anche con uno pseudonimo qualunque.

    Certo, ma mi riferisco ai diritti dei cittadini israeliani di serie A, come è certamente il blogger di cui parliamo.

    E i suoi diritti di libera espressione sono certamente rispettati, come dovrebbero essere rispettati anche in Italia.

    Almeno in questo, potremmo prendere Israele per modello.

    Miguel Martinez

  7. utente anonimo scrive:

    TAFUR
    —————-
    Non riesco a entrare in Forum Palestina, di cui al msg n. 3.  precedente.
    Problema del mio computer o l'ànno chiuso?
    Qcn può rispondermi?
    Grazie, ciao
    Steff

  8. kelebek scrive:

    Per Steff n. 7

    Io cliccando sopra l'indirizzo sul mio commento, ci arrivo.

    Miguel Martinez

  9. utente anonimo scrive:

    In merito al #3, il quotidiano sionista "La Repubblica" fornisce una versione diversa…
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/25/news/la_manifestazione-5142538/

    In pratica la squadraccia stava solo tornado a casa ed ha per "caso" incontrato la manifestazione filopalestinese (un sit-in davanti al Campidoglio)…

    Martin V.

  10. utente anonimo scrive:

    TAFUR x Miguel n. 8
    Boh, io non ci riesco. Tra l'altro antivira, una volta su due che entro nel tuo blog, mi chiude il programma, x evitare attacchi.
    —————————
    Già che ci sto, come si il cut & paste dei messaggi che arrivano qui?
    —————————
    Ovviam. anche io son contro la chiusura di qualunque forum, anche dei peggiori che hai citato. Sia x la sacralità della libertà di parola, che per l'utilità politica di poter scoprire l'anima (x così dire…) dei zionisti.
    —————————
    Fossi Nirenstein ke è della discendenza di Esau, il roscio villoso, starei un tantino preoccupato per l'incolumità personale, viste le minacce a cui i rosci son esposti dai credenti di religione ebraica.

    Milkhamàh!
    Steff

  11. utente anonimo scrive:

    Per Pino mamet #1

    ''India è […] andarci''

    Ho letto che è uno dei pochi paesi a ospitare regolarmente comitive di turisti israeliani. Syle coste meridionali del Deccan vive da millenni una comunità ebraica indisturbata, e l'unico antisemitismo della sotria indiana antica fu quello dell'inquisizione portogfhese di Goa. Ovviamente gli israeliani non vanno nel Kashmir, e tanto meno in Pakistan.

    Per Martinez

    Il continuo ricorrere nel post di espressioni del tipo 'Sappiamo benissimo che lui non rappresenta tutto Israele' mi fa venre in mente l'ironica allitterazine di Marco Antonio nel Giulio Cesare di Shakespeare: ' … ma tutti sanno che Bruto è un uomo d'onore.'

    Ciao!

    Andrea Di VIta

  12. kelebek scrive:

    Per Martin V.

    In effetti, l'aggressione è avvenuta al Campidoglio, non al Colosseo.

    Chiunque conosca gli ambienti che sostengono la Palestina troverebbero invece ridicola l'affermazione di Repubblica di una "rissa".

    Esiste a Roma un'area paracalcistica di estrema sinistra giovanile, ma non l'ho mai vista muoversi per la Palestina: preferiscono contestare il terreno ai loro compari mentali di Casa Pound e dintorni.

    Alle manifestazioni per la Palestina, l'età media è piuttosto alta, il genere prevalente è quello femminile.

    Adesso cominciano a esserci anche dei migranti, ma hanno una sacrosanta paura di essere espulsi senza processo, per cui stanno attenti a non fare sciocchezze.

    Mentre la comunità ebraica romana è l'unica in Italia a avere una forte componente "popolare" –  pensate ai famosi gladiatori che posano per le foto al Colosseo, tutti ebrei, o ai venditori di kitsch cattolico al Vaticano.

    Se aggiungiamo a questa caratteristica, una formazione paramilitare israeliana per molti, non è difficile capire da chi sia partita la "rissa". Aggiungiamo che i feriti poi erano tutti e due da una parte sola.

    Comunque, non intendo affatto criticare dei giovani esaltati che fanno a botte: è un fenomeno universale e naturale.

    Una ventina di anni fa, i seguaci di Maurizio Boccacci fecero gratuitamente delle scritte sui negozi di commercianti ebrei in viale Libia, e i giovani del ghetto reagirono attaccando (a mio avviso comprensibilmente) la sede dei seguaci di Boccacci.

    Se non ci fosse in agguato un piagnisteo sull'Antisemitismo Dilagante, non avrei nulla di particolare da ridire contro simili esuberanze giovanili.

    Miguel Martinez

  13. kelebek scrive:

    Per Andrea Di Vita n. 11

    Guarda che la mia precisazione è meno ironica di quello che sembra.

    Sotto un certo punto di vista, questo blog è meno antisraeliano di quello che sembra.

    1) Le mie raffazzonate conoscenze di antropologia rendono normali molte cose che a un occhio "occidentale" possono apparire inaccettabile, come ad esempio i comportamenti degli ultraortodossi, o la presenza di elementi ben poco universalistici nella halakhà ebraica, oppure la mentalità della "elezione", che peraltro è presente in altre forme in altre culture.

    Molte delle cose che gli apologeti d'Israele nascondono sotto il tappeto non sono particolarmente ripugnanti per me, anche se capisco che potrebbero esserlo per tanti liberali occidentali.

    Né mi sorprende che la grande maggioranza degli israeliani provi antipatia per i nativi palestinesi: vivo in Italia, e so cosa gli italiani provano nei confronti dei Rom, ad esempio.

    2) Conosco però a memoria e in anticipo tutti i ragionamenti, davvero poveri e ripetitivi, degli apologeti d'Israele. E quindi ho semplicemente risposto alle obiezioni che faranno automaticamente al mio post, ancora prima che le facessero.

    Miguel Martinez

  14. RitvanShehi scrive:

    —–Non riesco a entrare in Forum Palestina, di cui al msg n. 3.  precedente.Problema del mio computer o l'ànno chiuso?
    Qcn può rispondermi?Grazie, ciaoSteff
    ——

    Io ci riesco, Miguel pure, pertanto non il Mossad:-) non ha ancora chiuso quel forum:-)..ma tu sei sicuro di non essere, invece, il tuo PC sotto l'attacco della Spektre Informatica Sionista?:-)
    Ciao

  15. utente anonimo scrive:

    TAFUR
    —————–
    Sto scrivendo da un internet point e da qui son riuscito a aprire il sito di Forum Palestina.
     A casa non ci riesco. I casi son due: o il mip comp. e nasuncinato o i Pacifici nasuncinati mi stanno rompendo le scatole.
    Ciao, Steff

  16. utente anonimo scrive:

    TAFUR  x Ritvan
    Mi sa ke ciài ragione. Quei fijji de na m. ignota el mosad o sayanìm vari mi stanno entrando nel PC. Da quando ho cominciato a scrivere qui.
    Ora poco x volta gli faccio venire uno sboocco di sangue.
    ——————————–
    Dunque, c'era – c'è  ancora – una volta una bella fichetta sabra, di nome Matilde, o Mattis, spietta del mosad, tipo Halle Berry da giovane;

    residente in Norvegia a …

    cognome….

    indirizzo…

    tel….
    sposata con un cornutiello impiegato sulle piattaforme di Statoil, tal…

    punto debole e preferenze sessuali…

    liaisons con palestinesi o filopalestinesi…
    P.S. Oltre a far rosicà i zionisti, si tratta di dritte strepitose x kiunque ciabbia ia voglia di farsi un quickie con  una sabra carina.
    Una volta individuato il suo punto debole, comincia a urlare:
    "anì rotsà le-zajen atkhà!!
    E poi ti dà i noi dei suoi capi!
     
    (to be continued)

  17. utente anonimo scrive:

    TAFUR
    —–
    errata corrige

    nel mio precedente ultma riga: ti dà i NOMI DEI SUOI CAPI.

  18. RitvanShehi scrive:

    x TAFUR (#16)

    Questa è la prova provata dell'esistenza del Komplotto Planetario Demo-Pluto-Pippo-Paperino-Mossad-Giudaico-Antitafuriano:-):-)
    P.S. A proposito, quando ce l'hai l'appuntamento con l'Astronave Aliena che viene a rapirti?:-)

  19. utente anonimo scrive:

    TAFUR  x 18
    ———————
    Ridi che mamma à fatto i gnocchi!
    A te ti pare normale ke ci siano posti-web ke il mio Cippì (computer personale) non riesce a aprire?
    Sono io ke ciò la fissa del compl8?
    O non saranno +tosto  l'amichi tua che me vogliono male?
    ————————
    Vedo ke continui a saccheggiare i miei puns. Scommetto ke appena mi giro, te ne verrai fuori con "Scimione l'Africano" appioppato al Grande e Giusto Presidente MUGABE!

    Milkhimà!
    Steff
    P.S. Fàmo un patto atuo netto vantaggio.
    Tu mi vendi un paio di sayanìm romani e io in cambio ti dò delle dritte strepitose su come farti la spietta sabra Mattis : indirizzo, tel. e "punto debole irresistibile".
    Ciao!  

  20. RitvanShehi scrive:

    ——Ridi che mamma à fatto i gnocchi! TAFUR —-

    Vedo ke continui a saccheggiare i miei puns: questo modo di dire L'HO INVENTATO IO!….e anche GLI gnocchi li ho inventati io!:-):-) (ma come si fa a non ridere con una splendida "spalla" come te?)

    ——A te ti pare normale ke ci siano posti-web ke il mio Cippì (computer personale) non riesce a aprire?—–

    Sì.

    ——Sono io ke ciò la fissa del compl8?—-

    Sì.

    —–O non saranno +tosto  l'amichi tua che me vogliono male?—–

    Ma allora tu credi nella bontà (o almeno nella scarsa cattiveria) dei "nasuncinati":-) nonché "amichi mia":-) i quali pur avendo il completo dominio del tuo PC si limitano solo a impedirti l'accesso ad alcuni siti??!!…..eeeehhh, si vede che non c'è più il Mossad di una volta che ti avrebbe fatto esplodere il PC!:-)

    —–Vedo ke continui a saccheggiare i miei puns. Scommetto ke appena mi giro, te ne verrai fuori con "Scimione l'Africano" appioppato al Grande e Giusto Presidente MUGABE! —

    Scommessa persa: io non uso insulti RAZZISTI.  Al limite il tuo caro "Grande&Giusto":-) lo potrei chiamare "Sciupone l'Africano":-), visto che tempo fa s'è fatto una megafesta hollywoodiana mentre il suo popolo patisce la fame, in conseguenza delle sue scervellate e razziste scelte economiche.
    Da: http://it.wikipedia.org/wiki/Zimbabwe#Economia
    "Un tempo florido, il paese sta attraversando oggi una spaventosa crisi che, oltre ad essere umanitaria e politica, è anche economica. L'economia nazionale è infatti in recessione, mentre quella di tutti gli altri paesi africani, anche quelli più poveri, è in crescita positiva. Il PIL zimbabwese è il solo PIL africano ad avere crescita negativa."
    Inoltre, da: http://it.wikipedia.org/wiki/Iperinflazione_nello_Zimbabwe 
    "L' iperinflazione nello Zimbabwe persevera dai primi anni 2000 poco dopo la confisca dei terreni agricoli posseduti dai bianchi e il ripudio dei debiti nei confronti del Fondo Monetario Internazionale. Dati recenti (del 14 novembre 2008 ) stimano il tasso d'inflazione annuo dello Zimbabwe pari a 89 700 miliardi di miliardi (89,7×1021) punti percentuali…"

    ——Milkhimà! Steff—–

    Sieg Heil&Hasta la victoria siempre!:-)

    —–P.S. Fàmo un patto atuo netto vantaggio. Tu mi vendi un paio di sayanìm romani e io in cambio ti dò delle dritte strepitose su come farti la spietta sabra Mattis : indirizzo, tel. e "punto debole irresistibile".—–

    A mio vantaggio???!!! Ma che me frega a me della tua spietta ebrea, quando – come tu ben saprai, da esperto di razze altrui:-) – nosotros albanesi c'abbiamo interi harem pieni di bellissime fanciulle dell'Est, importate sul gommone?:-). Non se ne parla proprio!

    Ciao!  
     

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