Quando ho cominciato questa serie di post sull’immaginario New Age e neospiritualista riguardante il Messico, avevo in mente solo alcuni simpatici e relativamente squattrinati sciamani che girano per l’Italia.Adesso, ho saputo che questo venerdì, 13 novembre, uscirà in tutti i cinema del mondo un film che lancia la messicomania di massa.
Si tratta di 2012, diretto da Roland Emmerich – Stargate, Independence Day, Godzilla, Il Patriota, L’Alba del Giorno Dopo. Il film renderà planetaria una tesi che vortica furiosamente negli ambienti neospiritualisti: gli antichi Maya avrebbero previsto la fine del mondo per il 21 dicembre del 2012, in coincidenza con l’impatto contro la terra di un pianeta chiamato Nibiru.
Le demistificazioni sono in genere molto più lunghe e noiose delle mistificazioni. Perciò, ve ne presento una ridotta all’osso. Lo so, ci sarebbero mille altri aspetti interessanti della vicenda da analizzare, ma il succo del succo è questo.
Gli
antichi Maya profetizzanti sono in realtà il signor
José Argüelles, nato nel freddo stato del Minnesota nel 1939, laureato in storia dell’arte (ma lui si autodefinisce “antropologo”) e pittore occasionale. Nel 1998, si è dichiarato “
Valum Votan, colui che chiuderà il ciclo” e instaurerà la “
Religione Universale”.Il fondamento, anzi l’ossessione a campo singolo, di questa Religione Universale (UR) è un
calendario che
José Argüelles ha inventato e che chiama “incantesimo di sogno”,
Dreamspell.
Rivolgendosi ai cuori dei complottisti statunitensi, Argüelles proclama:
“Volete abolire una volta per tutte il big government? Abolite il Calendario Gregoriano. Smettetela di seguire e credere a questo calendario controllato dal Vaticano.
Tutte le istituzioni governative e bancarie sono radicate nel Calendario Gregoriano. Abolite quel calendario, dategli fuoco, e farete il primo passo verso l’abolizione del Big Government e di ogni governo! La Federal Reserve, il Fondo Monetario Internazionale, il Vaticano, il GATT and il NAFTA cadranno tutti, senza bisogno di sparare un colpo!”
Secondo Jose Argüelles, il mondo deve adottare il suo calendario, motivo per cui lui da molti anni minaccia le Nazioni Unite che si rifiutano non solo di imporre la sua invenzione all’umanità, ma anche di ascoltarlo, nonostante lui rappresenti il Collegio Invisibile della Galassia.
E così, nell’ormai lontano 1995, José Arguelles lanciò il suo Ultimatum Planetario:
“Se la razza umana non rifiuterà l’attuale Calendario Gregoriano di dodici mesi, sostituendolo con il nuovo Calendario di Tredici Lune e 28 Giorni entro il 26 luglio del 1995, essa susciterà presto la propria autodistruzione.
Il cambiamento di calendario entro tale data costituisce un ultimatum planetario […].
Per realizzare il proprio programma, i Comitati Autonomi Popolari per l’Emergenza Morale Planetaria del Movimento per il Cambio del Calendario di Tredici Lune ordinano ai leader mondiali di prendere un Giuramento Biosferico di sostenere il cambiamento del calendario.
I leader che riceveranno tale Giuramento avranno fino al 24 luglio del 1995 per dichiarare pubblicamente il loro sostegno al cambio di calendario. Dopo tale data, se non accettano il giuramento, saranno dichiarati pubblicamente “nemici della biosfera“.
Il 21 dicembre 2012, più che la fine del mondo, vedremo la resa dei conti tra il signor José Argüelles e la cricca gregoriana vaticana. Auguriamo buon lavoro per quel giorno a tutti i venditori ambulanti di Chichén-Itzá.
Eccovi José Argüelles in versione storico-dell’arte-che-fa-l’antropologo:
Ed ecco José Argüelles invece in versione Antico Profeta Maya con Ray-ban:
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