Alcuni giorni fa, Gianfranco Fini ha proposto di introdurre l’ora di religione islamica nelle scuole, dividendo gli amanti della polemica per partito preso in tre categorie. Provate a indovinare quali… va bene, avete vinto.
Ci sono i beceri a dire di no, qui si fa cattolicesimo e basta.
I laicisti buoni a dire, quanto è moderno e aperto Gianfranco Fini, così dovrebbe essere la Sinistra.
I laicisti cattivi a dire, ci mancavano pure gli imam a scuola, come se non bastassero i preti.
Tutte e tre le posizioni si basano sul rifiuto di capire qualcosa che esula dai loro schemi, ma che richiede qualche minuto di attenzione.
Intanto, Gianfranco Fini non ha proposto un bel niente, e non avrebbe nemmeno il titolo per farlo.
Si tratta di una dichiarazione di una persona che lo segue fedelmente, Adolfo Urso.
Adolfo Urso non ha fatto una proposta, ma la solita Affermazione a Margine di un Convegno, che abbiamo già segnalato come la maniera contorta che si usa in Italia per "gettare un sasso",come dice Repubblica.
L’occasione erano i Dialoghi Asolani, definiti "il workshop delle fondazioni Farefuturo e Italianieuropei." Avete capito bene, Farefuturo è il nipote spirituale della Giovane Italia che una volta faceva le risse con i rossi; e Italianieuropei l’ha creata Massimo D’Alema, cioè il nipote spirituale di Togliatti; e tutti e due gestiscono un unico "workshop", qualunque cosa voglia dire. Prendiamo atto che di fronte al vero potere, i paranoici che vedono ovunque "convergenze rossobrune" tacciono.
Gettare un sasso non vuol dire fare una proposta. Vuol dire, usare la volenterosa complicità del sottogenere di giornalisti mandati ad annoiarsi a convegni del genere, per creare immagine mediatica.
Adolfo Urso non si occupa di scuola. E’ viceministro allo Sviluppo economico. Diciamo tra parentesi che Adolfo Urso, a quanto emerge dal curriculum sul suo sito, è arrivato alla ragguardevole età di 52 anni senza aver contribuito per un solo giorno allo sviluppo economico del paese, esercitando personalmente qualche forma di ciò che noi chiameremmo lavoro.
In compenso, Adolfo Urso è sempre in prima fila in occasioni come questa:
"Il made in Italy brilla al Yacht e Brokerage Show, il salone nautico di Miami Beach inaugurato stamani dal sottosegretario al Commercio Estero, Adolfo Urso. […] "La nautica e’ il fiore all’occhiello del made in Italy – ha spiegato Urso – e eccelle soprattutto nel mercato americano dove le nostre esportazioni rappresentano una quota del 32 per cento, di fatto il primo mercato extra Ue. Se, da una parte, i megayacht non conoscono crisi con una posizione di leadership mondiale del 47 per cento (era appena al 31 per cento nel 2000), dall’altra stiamo monitorando con attenzione la situazione delle piccole imbarcazioni che stanno soffrendo per la crisi economica internazionale."
Cosa sia Miami, abbiamo già avuto occasione di dirlo su questo blog.

Naomi Campbell su un megayacht, ovvero la via miliardaria all’integrazione
Però, Adolfo Urso ha davvero i titoli per parlare di musulmani. Perché i musulmani in Italia sono un ingrediente dello sviluppo economico: ci vuole un tot di musulmani (e altri immigrati), un tot di materie prime e un tot di Immagine, nonché un immane imbecille di acquirente, per fare un megayacht. E i musulmani non producono solo megayacht, producono anche figli.
Quindi, dice Adolfo Urso, ci vuole un’ora di religione anche per loro.
E ci vuole, per un motivo preciso:
“Per evitare di lasciare i piccoli musulmani nei ghetti delle madrasse e delle scuole islamiche integraliste”.
In altre parole, i musulmani non devono essere lasciati liberi di gestirsi la propria religione da soli. Ci deve pensare lo Stato:
"Ad insegnare l’ora d’Islam, dovrebbero essere docenti riconosciuti italiani, al limite anche imam a patto che abbiano i requisiti e siano registrati in un apposito albo".
A parte il meraviglioso "al limite anche imam", è lo stesso sistema adottato da qualunque regime mediorientale, la cui prima preoccupazione consiste nel controllare l’Islam, attraverso vari organi statali. Dove il criterio teologico fondamentale per la "registrazione nell’albo" consiste nella capacità di tenere infuocate prediche a sostegno del Presidente o di Sua Maestà il Re.
La frase "docenti riconosciuti italiani registrati in un albo" passa inosservata a chi non sa cogliere lo specifico riferimento.
Infatti, non è Urso che lancia l’idea. E’ Urso che fa propria l’idea di una particolarissima organizzazione, la Co.Re.Is. (Comunità Religiosa Islamica), che poi lo applaude come se l’avesse inventata lui.
Poco dopo la sparata di Urso, arriva infatti la notizia, che rovescia però la sequenza reale:
"Vediamo la cosa in maniera molto positiva. Sarebbe l’occasione di far conoscere da un punto di vista laico a tutti gli studenti, non solo quelli musulmani, le specificità e le caratteristiche dell’Islam". Il vice presidente del Coreis, comunità religiosa islamica italiana, imam Yahya Pallavicini, promuove la proposta dell’ora di religione islamica nelle scuole lanciata ieri dal vice ministro Adolfo Urso e sposata oggi anche da Massimo D’Alema."
La Co.Re.Is. è l’emanazione profana di un cosiddetto Centro Studi Metafisici René Guénon, un minuscolo circolo di esoteristi vicini all’ala spiritualista e non anticlericale della Massoneria.[1] Il Centro Studi Metafisici (il nome di René Guénon è stato poi tolto, a causa delle proteste della famiglia dell’esoterista francese) di Milano ha sede allo stesso indirizzo della Co.Re.Is., nonché della casa dei Pallavicini, e si trova su un terreno di proprietà di Abdul Wahid Pallavicini. Avrebbe dovuto all’inizio ospitare una sorta di tempio dei tre monoteismi con moschea, sinagoga e chiesa tutte sotto lo stesso tetto. Il tri-tempio non fu costruito per mancanza di interesse da parte dei cattolici.[2]
Il Centro Studi Metafisici René Guénon è stato fondato da Felicino Abdul Wahid Pallavicini (il padre dell’Imam Yahya del comunicato a sostegno di Urso e D’Alema), che da giovanissimo si era rivolto alla ricerca di una guida al filosofo Julius Evola, che invece lo indirizzò verso ambienti esoterico-islamici europei.[3]
Pallavicini è stato per un certo periodo seguace del discusso esoterista Frithjof Schuon, un autore certamente brillante che per alcune cose è piaciuto anche a chi scrive. Schuon si dichiarava nel contempo musulmano e inviato dal Cielo per restaurare la religiosità dei nativi americani, facendo danzare attorno a sé le propri e discepole nude in un rituale chiamato Primordial Gathering, in cui lui, il Principio Divino, si univa – non solo simbolicamente – con l’Eterno Femminile.
Pallavicini (comprensibilmente) abbandonò Schuon, lavorando per un periodo come pianista su navi da crociera, finché a Singapore entrò nella confraternita degli Ahmadiyya Idrissiyya Shadhiliyya (da non confondere con la ben più nota organizzazione o forse setta degli Ahmadiyya indiani).
Oggi l’anziano Pallavicini giudica Evola in maniera decisamente negativa. In un’intervista al Corriere della Sera, dichiara:
«[Evola] è scivolato su tendenze occultiste ed esoteriche che l’hanno spinto a formulare una parodia della spiritualità, a tradire il pensiero di Guénon che con la sua ortodossia religiosa resta il vero depositario della Tradizione."
Alla maggioranza dei lettori – interessati a sapere se Pallavicini segua ancora o no il presunto cattivo maestro degli estremisti – sfuggirà il riferimento, ben più importante, alla "Tradizione" con la maiuscola, ritenuta superiore a ogni singola manifestazione religiosa, compreso ovviamente lo stesso Islam (la critica all’esoterismo di Evola si riferisce solo alla negazione delle religioni che caratterizza il fondo del pensiero evoliano).
Da notare come nella stessa intervista, Pallavicini dichiari, "Non avanziamo rivendicazioni politiche, sociali o nazionali". Sulla presunta apoliticità della Co.re.is. ritorneremo, ma possiamo già anticipare che una simile dichiarazione di resa incondizionata sia proprio quanto i vari Fini, Urso o D’Alema si sognano dai migranti che i loro megayacht hanno risucchiato sul nostro suolo.
Note:
[1] Precisiamo che i riferimenti alla Massoneria in questo articolo non hanno nulla a che vedere con le polemiche antimassoniche di destra o di sinistra, che ci sono entrambe piuttosto estranee.
[2] Nella logica esoterica dell’unità trascendente, gli iniziati, possedendo la Verità, possono vivere con una certa relatività e tolleranza in una singola religione, che serve in sostanza per dare forma alle masse.
[3] Oltre a fonti orali, ci siamo basati sullo studioso Mark Sedgwick, che in Against the Modern World (p.136 ss.) dedica diverse pagine a Felicino Abdul Wahid Pallavicini e a suo figlio Sergio Yahya Pallavicini.
E’ molto interessante, lo dico senza alcuna ironia, la documentata ricostruzione che Martinez dà dei legami fra politici e gruppi religiosi-teosofici-misteriosofici-massonici di vario tipo. E’ il motivo prinicipale per cui ho cominicato a frequentare il sito kelebek e il blog, dato che da ragazzo ho acriticamente ingurgitato ”Il Mattino dei Maghi” e poi mi sono dovuto ricredere di fronte alle sciocchezze tipo ”Voyager”. (Continuo a credere che al ”Mattino” si siano ispirati tutti, il Giobbo di Voyager, il Castelli di Martin Mystère e i Fleschmann e Pons della fusione fredda). Con la sua acribia, è’ proprio Martinez ad insegnarmi a separare il grano dal loglio, a farmi fare quotidiano esercizio di razionalismo agnostico, e a ricordare che ci sono più cose in cielo e in tera di quanto non ne sogni la mia filosofia (mio padre buonanima aggiungeva che ci sono cose nella ia filosofia che non stanno nè in cielo nè in terra). Detto questo, la ricostruzione dettagliata dell’origine della proposta avanzata da Adolfo Urso nulla ci dice sul merito della proposta stessa. Ora, è vero che un politico di carriera quando fa una proposta verosimilmente si aspetta che essa venga anche considerata un ballon d’essai, un qualcosa di provocatorio, magari utile al fine di bruciare preventivamente la proposta stessa. Cio’ non toglie che la proposta in quanto tale meriti di essere presa in considerazione. Nel caso specifico, il fatto che in regimi arabi più o meno autoritari la predicazione nelle moschee vada preventivamente approvata dalla censura non significa che necessariamente anche da noi debba succedere la stessa cosa (tra l’altro, con la ricchezza lessicale dell’arabo voglio proprio vederlo un questurino italiano che spulcia l’omelia di un imam senza la complicità di qualche confidente madrelingua). Per contro il vantaggio di una qualche esplicita legittimazione dell’Islam in Italia nell’ambito del quadro giuridico vigente mi sembra innegabile. Ammettendo -anche solo che lo si controlla- che una religione esiste in Italia al di là della cronaca nera e dei telegiornali allarmistici,. si pone per cio’ stesso il problema della convivenza con essa, dell’implementazione dei suoi doveri così come del rispetto dei suoi diritti. Non a caso la proposta ha fatto infuriare la Lega e insospettire parte del clero cattolico. Se oggi si censura il discorso di un imam, come vietare domani ad esempio la fondazione di istituti privati ‘autorizzati’ di isprazione islamica? Le Figlie di Fatima dopo le Figlie di Maria?
Ciao!
Andrea Di Vita
Per Andrea n. 1
"Detto questo, la ricostruzione dettagliata dell’origine della proposta avanzata da Adolfo Urso nulla ci dice sul merito della proposta stessa"
Obiezione validissima, cui spero di rispondere nel seguito.
Miguel Martinez
Sì. Del resto l’insegnamento della religione (quella cattolica) nella scuola consegue al concordato del 1929. Ed il concordato si prefiggeva anche l’obiettivo del controllo dell’esercizio della religione da parte dello stato che all’epoca era il regime fascista. Lo scambio, come sempre, è stato alla fine vantaggioso per la chiesa cattolica apostolica etc. L’evoluzione ha dipoi privato pure la chiesa da questo vincolo, credo proprio, lasciando nelle sole mani del vescovo il placet per i docenti di religione (ma dovrei approfondire).
E la questione è assai simile circa le scuole private. La parificazione infatti costituisce un vincolo per le scuole stesse che, nei fatti, contraddice l’equilibrio che, in materia, stava nella costituzione. La scuola pubblica allo stato, la scuola privata ai privati (pagano loro ma è libera).
Nessuno che propone un paio d’ore in più di italiano, eh?
Sia mai!
La timida
Per Miguel e i lettori del blog:
>Pallavicini (comprensibilmente) abbandonò Schuon, lavorando per un periodo come pianista su navi da crociera…
Chissà chi ha fatto più carriera fra lui e Confalonieri :-).
Marcello Teofilatto
Più passa il tempo e più mi accordo di quanti danni, pur essendo probabilmente in buona fede, ha fatto Guénon. Evola è un discorso a parte: ha fatto forse ancora più danni, ma in una cerchia molto più ristretta.
Però non credo che lo scopo di Urso e Fini sia quello di controllare di più l’Islam italiano. Io penso che lo scopo sia solo accreditarsi sempre di più presso il potere, la sinistra (non solo politica) ecc. per potersi divincolare maggiormente da Berlusconi e la Lega, destabilizzando al tempo stesso il governo, invisi, gli uni e l’altro a tali ambienti.
E’ la stessa coerente linea che lo portò in Israele, che lo fece votare SÌ ad alcuni quesiti referendari sulla fecondazione assistita, che gli fece proporre il voto agli immigrati, prendere le distanze dal governo su Eluana e tutto il resto, appiattendolo su posizioni da Piddì (nella parte diessina, non in quella cattolica), ma con più risolutezza e aggressività rispetto ai dirigenti del Piddì stesso.
"Accorgo", non "accordo".
Comunque aspetto di leggere il seguito, sul merito della proposta.
Resta comunque molto interessante questa prima parte sui legami con Pallavicini, i guénoniani ecc.
Per Peucezio n. 6
Pienamente d’accordo su tutti i temi che tratti nel tuo commento.
Anche sul ruolo sostanzialmente strumentale di questa "affermazione a margine di un convegno", cui non verrà certamente dato un seguito diretto.
Comunque credo che prima o poi questo progetto sarà attuato, in qualche forma.
Tu dici giustamente che Fini cerca di accreditarsi presso (a) la sinistra e (b) il potere. Bene, il potere – cioè i costruttori di megayacht – prima o poi vorranno una soluzione al "problema musulmano" che non tolga loro la manodopera.
Miguel Martinez
E’ lrgamete OT, ma quanto a integrazione nella nostra cuiltura i musulmani non scherzano, nemmeno i più integralisti :-))
http://it.peacereporter.net/articolo/18442/Somalia%2C+un+quiz+esplosivo
Ciao!
Andrea Di Vita
Per ADV, n. 9: il Bonolis locale dirà: "Scavicchi ma non apra il fuoco"?
Saluti da Marcello Teofilatto
….e cosi forse studiando un po capiremo che burqa e niqab non c’entrano niente con l’essenza dell’islam, non sono altro che una sfilata di moda di chi vuole imporre un’interpretazione soltanto exoterica del Corano.
"Se tutti gli alberi della terra fossero dei calami, e se il mare ed altri sette mari fornissero dell’inchiostro, le parole di Allah non si esaurirebbero" Cor 31:21
sette mari cioé (la metafisica usa sempre i numeri)l’influenza dell’Uno sul molteplice si sdipana col numero 7.
i 7 gradi dell’anima__________
i 7 tipi di viaggio iniziatico______________
i 7 tipi di interpretazione exoterica______________
i 7 tipi d’interpretazione esoterica_________________
ecco x’ il grande sapiente ‘jalaludin Rumi puo’ chiedere x’ resti prigioniero ‘del ferro’ de tappeto di preghiera che é come dire x’ resti prigioniero del ferro gabbia di un velo troppo folto? Perché cio’ che rende valida un’azione non é il lato esteriore, ma l’interiore, cioé l’intenzione sincera e il lungo cammino di ricerca.
Dio é constantemente all’opera …." ….ed altri 7 mari fornissero dell’inchiostro, le parole di Dio non si esaurirebbero" cioé, non la smette mai di creare cose nuove in noi che dobbiamo saper collegare le 4 parti della realtà, quella 1. metafica , quella 2. spirituale, quella 3. psichica, quella 4. corporea. In fisica quantica questa inseparabilità é chiamata ‘globalità’ , shumulliya, ma cosa ci vuole " x fare un uomo"???? esistenza va beh, io sono una donna! ciao! jam
Secondo il mio modestissimo parere l’ora di religione "cattolica" andrebbe abolita (chi vuole la può studiare andando nella più vicina parrocchia), e sostituita da una di "storia delle religioni" (in fondo si studia "storia dell’arte" mica "storia dell’arte cristiana" o "storia dell’arte italiana", ma in questo periodo di folgorazioni sulla via di Damasco questa ipotesi così ragionevole sembra esser frutto di qualche perversa mente laicista trinariciuta, in questo modo si potrebbe studiare la formazione del pensiero religioso nell’uomo a partire magari dalle pitture parietali paleolitiche per poi passare fino ai nuovi movimenti (anche se dubito che il programma possa arrivare fino a periodi così recenti), in questo modo credo che verrebbero accontentati tutti o quasi.
Su Guénon: l’ho conosciuto grazie ad un ascolto abbastanza intensivo di Battiato, avrà anche fatto dei danno, ma secondo me nessun maestro può fare più danni dei propri discepoli.
Salutoni. Karakitap
non credo occorra la palla di vetro di guenon per capire la strategia dei finiani che è sempre la solita dei politici che vogliono riciclarsi.Dove vuole andare fini è la domanda.
Sì, ma il potere sono i costruttori di megayacht?
Forse i costruttori sì. Non gli utilizzatori, secondo me.
Perché il vero uomo di potere non è un godereccio, ma un asceta e il potere è ascesi.
Non penso che questo sia un tentativo di controllare l’Islam italiano esistente.
Miguel ha disegnato i fili di una cosa che ci sta, che è talmente logica da essere prevedibile. Il tentativo non è di controllare l’esistente ma di produrre, direttamente o indirettamente, l’Islam italiano del futuro; la qual cosa è fattibile "all’italiana", nel senso che sarebbe possibile, per una pars politica, ottenere un controllo dell’Islam e dell’integrazione dei musulmani, in Italia, semplicemente garantendo tale controllo presso le varie forze reazionarie e distribuendo tutti i vari "posti" del caso. Si tratta di "egemonia" di gramsciana memoria, intesa strictu sensu.
Per definizione, mancherebbe il disegno ideologico: esso, però, potrebbe spuntar fuori – almeno, presso "certe persone" e "certi gruppi" – ed è ragionevole pensare che potrebbe essere quello dei piccoli movimenti appena dietro il sipario, ben descritti da Miguel.
Non so fino a qual punto ci dovremmo stupire che una delle varie destre possa riuscire ad esser egemone sulla questione delle migrazioni e dell’integrazione. Non c’è traccia di sinistra alcuna. La questione è "ideologicamente vacante", nel senso che essa presenta una ideologia egemone solo in senso lato – l’approccio di basso ventre ed intestinale della Lega, in quanto a passaggi logici e penetrazione di idee, è decisamente meno ideologicamente complesso sebbene più istantaneo e subitaneo. Chi si riferisce alla Lega Nord non ha la pretesa di spiegare il mondo, forse non è un pregiudizio affermare che la Lega sia un tentativo di evitare ogni spiegazione di dinamiche decisamente complesse; chi, invece, si riferisce a Guénon o a Evola possiede esattamente la pretesa di spiegare le cose del mondo – dando di esso, generalmente, una spiegazione terribile.
Non voglio essere ingenuo: mi rendo conto che la possibilità egemonica di un orientameno più o meno fascista non sta nella coerenza del sistema di ideali e della spiegazione del mondo ma nella capacità di garantirsi presso i vari poteri. Altrettanto bene, però, mi rendo conto di quanto venga considerato necessario produrre una presentazione coerente di una proposta di soluzione ad un problema rispetto ad un determinato momento sociale – l’Italia leghista o che parla e capisce come i leghisti – e ad una particolare occasione politica – il seguito del sistema di potere instaurato da Berlusconi.
Gaetano
Caro Martinez,
Seguo il Suo sito e mi complimento con Lei per la usuale profondità dei Suoi argomenti. Tuttavia, essendo abbastanza esperto del perennialismo statunitense (sono amico personale di alcuni Suoi esponenti accademici, e ho fatto ricerche approfondite in merito, che un giorno o l’altro, se Dio vorrà, saranno pubblicate) e delle origini del "tradizionalismo", mi permetto di rivolgerLe qualche appunto (che parrà ai più marginale, e forse lo è, rispetto al dibattito "politico"):
1) gli eccessi dell’ultimo Schuon sono probabilmente innegabili. Eppure, la descrizione che Lei dà dei "primordial gatherings" non mi pare convincente. Riferirsi a fonti quali Koslow e Sedgwick è azzardato: il primo è un disadattato –quasi sicuramente affetto da patologie psichiche: tanto è vero che si è rifugiato nell’ecologismo più scontato–, il secondo ha scritto un testo (che Lei cita) per lo più inutilizzabile, vista la vaghezza e la superficialità (oltre agli errori) che lo caratterizzano;
2) l’unità è "trascendente", non "trascendentale" (cfr. il titolo del libro di Schuon del 1948);
3) la n. 2 non rende conto della serietà con cui i perennialisti "schuoniani" (o almeno coloro che io ho conosciuto) seguono la propria "tradizione religiosa". L’albero si vede dai frutti.
Cordialità,
Marco
per n. 6:
I danni li hanno fatti i guénoniani e gli evoliani, più che le loro fonti.
Cari saluti,
Marco
Leggermente patetico il modo in cui Martinez, di "professione infangatore", (definizione della sua ex-amica Fulvia De Feo) cerca di screditare lo Shaykh Abdul Wahid Pallavicini in base al fatto che… negli anni ’50 questi frequentava quegli stessi identici ambienti dell’estrema destra… in cui Martinez ha trascorso la sua giovinezza negli anni ’70!
Per lo Shaykh sarebbe una colpa l’aver frequentato Evola?
Eppure molti ricordano come – ai funerali di Evola – proprio Martinez facesse orgogliosamente parte del picchetto d’onore, rigorosamente in abito rosso, secondo quanto stabilito dai suoi camerati "nazi-maoisti" di Lotta di Popolo…
Geticus
Per Geticus n. 18
Vedo che ti sei dimenticata di sloggare prima di mandare il tuo commento.
1) Mai cercato di infangare nessuno, non considero Evola "fango". Lo considero un prodotto dei suoi tempi, che probabilmente lo avrebbe offeso anche di più. Un giorno, quando trovo tempo, vorrei scrivere un piccolo saggio sul pensiero di Julius Evola.
2) Se accendi per alcuni brevi ma utili istanti il cervello, vedrai che ho detto l’esatto contrario: che Pallavicini rinnega fortemente Evola, e che critico anche chi in quella citazione nota solo il riferimento a Evola.
3) Mai fatto parte di nessun picchetto d’onore, mai vestito di rosso e mai avuto rapporti con Lotta di Popolo. Non lo considererei un disonore averli avuti, semplicemente non li ho mai avuti, a parte qualche libro acquistato in una libreria esoterica gestita da uno di loro a Roma.
Finché continuerete a ragionare per schemi complottistici, non sarete in grado di capire che ciò che conta qui non è esaltare o condannare qualcuno, quanto capire le logiche sottostanti alla proposta Urso e la logica che oggi (non negli anni Cinquanta) ispira la Co.Re.Is. Due logiche diverse – in sé non riprovevoli – che convergono verso un unico obiettivo.
Se intendi intervenire nella discussione in maniera più intelligente, persino i tuoi commenti saranno benvenuti. Altrimenti verranno cancellati.
Miguel Martinez
Per Marco n. 16
Accetto senz’altro i tuoi appunti.
Ho fatto un riferimento piuttosto aneddotico a Schuon, e se questo fosse stato qualcosa in più di un veloce post su un blog, avrei dovuto precisare molto meglio.
Per quanto riguarda Koslow, non condivido affatto il suo linguaggio concitato o le sue opinioni. Però attenzione a distinguere i fatti segnalati – e quantomeno Koslow è evidentissimamente in buona fede – dalle opinioni.
Per quanto riguarda Sedgwick, ciò che lui dice a proposito di Pallavicini coincide esattamente con ciò mi è stato riferito da altri.
Per il resto non sono molto in grado di giudicarne l’attendibilità, anzi mi piacerebbe se – magari in privato a muqawama@gmail.com – mi segnalassi importanti discrepanze ed errori.
Ho corretto "trascendentale" a "trascendente": in questo periodo, per motivi che non vi sto a spiegare, non ho accesso ai miei libri, e citavo a memoria.
Al di là della correzione formale, comunque mi sembra che molto dipenda dalle modalità individuali – c’è chi per carattere mette l’accento sulla propria appartenenza alla casta degli iniziati, c’è chi lo mette sull’adesione religiosa.
Mi permetto di segnalarti un bel testo che mi ha fatto molto riflettere sul distacco intellettuale implicito in ogni approccio "moderno" alla religiosità: Abdellah Hammoudi Una stagione alla Mecca. Un pellegrinaggio nel cuore dell’Islam tra identità e disincanto, Bompiani.
Grazie dell’intervento, ogni precisazione di questo tipo è gradita.
Miguel Martinez
—-Leggermente patetico il modo in cui Martinez, di "professione infangatore", (definizione della sua ex-amica Fulvia De Feo)..Geticus—
>Per Geticus n. 18
Vedo che ti sei dimenticata di sloggare prima di mandare il tuo commento…MM<
:-):-). Già, se si porta il cursore sulla casettina, nella barra inferiore del riquadro ti esce scritto "http//www.ilcircolo.net/", blog che nosotros sappiamo di chi sia. Ovvero la ex-amica che si autocita:-)
Ritvan sloggato
Marco, #17,
sì, in larga parte è vero. Ma secondo me tutto nasce da un’idea del tutto equivoca di tradizione veicolata dai suddetti autori.
Non pretendo di avere titoli per stabilire unilateralmente e in maniera apodittica cosa sia la tradizione, ma ritengo che ci siano elementi oggettivi per stabilire cosa non sia, o almeno cosa sia invenzione priva di qualsiasi base reale e in contraddizione coi dati di realtà.
Miguel, che hai combinato a ‘sta Fulvia per farla incavolare così??
Scherzi a parte, sarebbe davvero interessante leggere un tuo saggio su Evola: in tanti hanno scritto su di lui, ma tu daresti un taglio completamente nuovo.
E’ vero che chi rinnega la propria epoca (e mi ci metto io per primo, anche se in forme molto diverse da quella di Evola) ne è comunque figlio, tutti siamo figli dell’epoca in cui nasciamo.
D’altronde che senso avrebbe criticare un’epoca che non è sopravvenuta? Come potremmo avere avuto De Maistre senza la Rivoluzione Francese? A che servirebbero gli anticorpi se non esistessero le malattie?
>Miguel, che hai combinato a ‘sta Fulvia per farla incavolare così??
Peucezio<
Nulla. Solo non si è schierato dalla sua parte (ovvero, non si è proprio schierato) quando lei tempo fa si è pubblicamente accapigliata con una sua (e di Miguel) amica. Si vede che per la sullodata signora questa è una colpa imperdonabile:-).
Ritvan Il Vice Miguel Non Autorizzato (e siempre sloggato).
Per Ritvan n. 24
Dai, lasciatela in pace. Ci sono temi infinitamente più interessanti di cui parlare.
Miguel Martinez
>Per Ritvan n. 24 Dai, lasciatela in pace. Ci sono temi infinitamente più interessanti di cui parlare.Miguel Martinez<
Perché mi dai del "voi", come DVX comandava?:-)..io ho solo spiegato in due parole a Peucezio – che evidentemente ai tempi dei fatti frequentava altri lidi telematici – quello che nosotros vecchi frequentatori di kelebek sappiamo. O volevi che Peucezio immaginasse che tu abbia mandato sotto casa della signora un plotone di paramilitari sudamericani – da te opportunamente addestrati:-)- per rapirla e torturarla?:-)
…il potere ascesi? il potere dovrebbe essere gnosi, l’ascesi é facoltativa. Un sufi dice:"ci sono due tipi di pianti, quelli degli asceti che piangono coi loro occhi e quelli dei gnostici che piangono coi loro cuori". La gnosi é superiore all’ascesi. namaste!, jam
Beh, però devo dire, ho dato un’occhiata al suo blog, non è male.
Comunque, a proposito di temi infinitamente più interessanti, insisto: a quando un bel libello su Evola?
Per Jam: non sono un esperto di ascesi e gnosi. Dico che il potere così com’è vissuto modernamente, non da chi ne ha tanto ma comunque limitato, ma dai veri decisori del mondo, è una forma di ascesi negativa, perché questi fanno una vita miserrima, ma non in funzione di un’elevazione, ma della degradazione altrui, poiché il potere nel mondo moderno è distruttivo.
Su questo non è che Evola e Guénon avessero torto, solo che ciò che loro proponevano non era poi tanto meglio. La vera Tradizione non è esoterica, iniziatica o élitaria, è popolare e collettiva. Gli ebrei sono élitari, in fatti sono una minoranza che vive fra gli altri popoli, ritenendosi superiore razzialmente e spiritualmente. La massoneria speculativa è élitaria e iniziatica e la massoneria speculativa è intrinsecamente deviata, perché è di matrice protestante. Quindi quegli autori incarnavano proprio i valori e le idee di coloro che essi criticavano. E questo perché spesso fra simili ci si combatte di più che fra diversi.
Comunque è triste che la stragrande maggioranza dei giovani fascisti legga Evola, che in fondo non era neanche fascista, e lo consideri un maestro, e nessuno legga Gentile, che è molto più grande.
Per Peucezio #28
”Comunque è triste che la stragrande maggioranza dei giovani fascisti legga Evola, che in fondo non era neanche fascista, e lo consideri un maestro, e nessuno legga Gentile, che è molto più grande.”
Non so quanti giovani fascisti leggano (anche se un noto filosofo -mi pare fosse Comte- diceva che nulla puo’ farci escludere che persino una cozza passi il suo tempo a risolvere mentalmente problemi di trigonometria sferica). Comunque concordo sul tuo giudizio su gentile, che era assai più pericooso perchè meno perso in fumisterie esoteriche. E’ appunto per questo che i Partigiani hanno fucilato lui e risparmiato evola. Non che cio’ sia rimasto privo di conseguenze pratiche. evola ha continuato ad essere d’esempio per l’eversione nera postbellica (si veda il capitolo dedicato alui su ”Autobiografia di un picchiatore afscista’, di G. Salierno, Einaudi).
Ciao!
Andrea Di Vita
De Vita, lasciami dire: pregiudizi. E’ come dire che quelli di sinistra sono tutti sporchi, spinellati, straccioni… Mediamente la gente di estrema destra che conosco è anche più colta di quella di estrema sinistra.
In realtà poi c’è di tutto. Per quello che ho potuto notare – schematizzo ovviamente – nell’estrema destra ci sono due categorie: gli attivisti di vent’anni che hanno letto poco e niente e più portati a menare le mani e i teorici, in genere con una buona cultura. In mezzo non c’è molto.
Mentre a sinistra, tenendo conto che di gente di estrema sinistra ce ne sarà dieci volte tanta, la realtà è molto variegata, ma probabilmente non così dualistica, ma con molta gente su un livello medio.
Su Evola, non so quanto sia stato esempio dell’eversione nera, trovo che siano altre le pecche. Certe posizioni se non proprio atlantiste, quasi; comunque filoisraeliane. E sooprattutto è l’impianto teorico che non mi convince, in particolare, oltre all’élitismo, il nordicismo. Il fascismo era servito proprio a recuperare un orgoglio italiano e mediterraneo e vent’anni dopo arrivano ‘sti imbecilli con le croci celtiche, i druidi, l’Iperborea e tutto il resto della paccottiglia magico-nordica, come se non fossero stati proprio i popoli nordeuropei a imporre il sistema capitalista e mercantile al mondo intero.
Per Peucezio #30
Sarà che di destrorsi ne ho conosciuti mio malgrado un bel po’ fra militare e scuola, ma sinceramente mi sembrano pregiudizi confermati. Molta voglia di menar le mani contro i più deboli, razismo e machismo a go go, e mai che manchi qualche mediocre professorino occhialuto a sbavare deitro la mistica dell’olio di ricino e dei manganelli.
Quanto a Evola, lo studio della Valentina Pisanty sulla Shoah contro il negazionismo di Mattogno e soci ha ben chiarito il suo tentativo di dare luce, dalle colonne de ”La difesa della Razza” di Telesio Interlandi e Giorgio Almirante (sì, proprio quello lì che Fini definì ‘un Grande Italiano’ ai funerali), ad una concezione spiritualistica della razza che desse una qualche armatura filosofica al traballante concetto di ‘razza superiore’. Evidentemente la vigliaccheria dei lumniari che si garantivano il posto l sole firmano il manifesto fascista della razza non bastava. Ben poco di originale: bastano Kolosimo e appunto il Mattino dei Maghi a svelare tutta la fuffa pseudoetnolgoica degli Iperborei, della Tradizione ecc. Sul piano lettereario, la stessa Golden Dawn inglese almeno ha dato al mondo Arthur Machen! In sostanza Evola è un Kolosimo più arrogante e più infarinato di storia delle religioni, una brutta copia di Del Noce, più noioso di Guènon, più leccaculo di Uspenskij e immensamente meno divertente di Martin Mystère e Indiana Jones. Mi confermo nell’idea che hanno fatto bene a preferirgli Gentile, per la fucilazione.
Ciao!
Andrea Di Vita
P.S. scusami il linguaggio insolito, ma quando ce vo’ ce vo’ 🙂
…. guarda,Peucezio, che il popolo é molto più esoterico di quanto non si possa pensare. L’esoterismo é costitutivo della realtà, niente puo "esistere" senza esoterismo. Cos’é un corpo senza lo spirito che lo illumina? Senza le opere che lo confermano? le opere esistono nell’equilibri dei due momenti, esterno-interno. Un’opera soltanto exoterica, non ha la conoscenza, allora é vana. Ma puo esserci un’esoterismo falso, doppiamente vano. Gli ultimi saranno i primi. Il pane é esoterico. ciao, jam
@Sardina. Vorrei mangiare muccarino e cartamusica! smack!
"In sostanza Evola è un Kolosimo più arrogante e più infarinato di storia delle religioni, una brutta copia di Del Noce, più noioso di Guènon, più leccaculo di Uspenskij e immensamente meno divertente di Martin Mystère e Indiana Jones. Mi confermo nell’idea che hanno fatto bene a preferirgli Gentile, per la fucilazione".
E’ più probabile che tu abbia letto (o capito) più Martin Mystère che Evola.
Marco
x Andrea 31
insolito per te un linguaggio da Unità anni ’50? e quando mai, carissimo tovarish?
Francesco
Di Vita, che ti devo dire, io pensavo che parlassi dell’Evola post-bellico, ma a parte questo l’assassinio (poi si può chiamare fucilazione anche quella che facevano le brigate rosse a giudici, giornalisti, sindacalisti, basta stabilire che ognuno si fa il diritto da sé, legittimamente quanto lo stato) di un uomo di cultura PER il suo pensiero e la sua opera intellettuale (non perché, putacaso, ha violentato e ucciso un bambina) lo ritengo una barbarie.
Sui "destrorsi" che hai incontrato, ognuno ha il suo campione e le sue esperienze, non so che dirti. Mi chiedo però se per caso il fatto di avere un’idea su qualcuno o qualcosa non faccia sì che poi si incontrino sempre persone e situazioni tali da confermarla o magari si percepisca la realtà distorcendola attraverso la propria lente.
D’altronde parli di professorini, quindi se non vanno bene né i ragazzotti maneschi né i gracili intellettuali occhialuti, mi chiedo a chi tributi la tua stima e mi viene il sospetto che il discrimine sia l’appartenenza politica in sé.
Ma non mi aspetto certo di farti cambiare idea, potremmo discuterne a lungo ma temo che su questo non potremmo che registrare un’irriducibile incompatibilità di vedute.
Jam, sì, ma allora tutto è esoterico. E d’accordo: anche la famiglia più tranquilla e schietta ha i suoi segreti ecc.
Ma Evola e Guénon parlavano esplicitamente di aristocrazia, di dottrine segrete, custodite felosamente e trasmesse all’interno di circoli ridottissimi.
….cosi come Platone parla di Atlantide e Hyperborea come luogo geografico-filosofico imprescindibile, e i nazi ne hanno fatto una parodia. Quindi per quanto riguarda Evola e Guenon, la penso proprio come te. Hanno scritto cose interessanti, ma poi ne traggono delle conclusioni assurde! n’est-pas? ciao, jam
Sì, ci può stare.
Per Peucezio #35
”Mi chiedo però se per caso il fatto di avere un’idea su qualcuno o qualcosa non faccia sì che poi si incontrino sempre persone e situazioni tali da confermarla o magari si percepisca la realtà distorcendola attraverso la propria lente.”
Ma questo vale per tutti. Le idee difficilmente si cambiano, proprio perchè basate su esperienze personali spesso incomunicabili. E’ invece affidata alla integrità intellettuale e morale di ciascuno la capacità di riconoscere quanto c’e’ di buono nelle affermazioni altrui. Chi è coerente non ha paura del confronto, anzi lo cerca per irrobustirsi e togliere dal proprio modo di pensare cio’ che risuta insostenibile alla prova dell’esperienza.
”D’altronde parli di professorini, quindi se non vanno bene né i ragazzotti maneschi né i gracili intellettuali occhialuti, mi chiedo a chi tributi la tua stima e mi viene il sospetto che il discrimine sia l’appartenenza politica in sé.”
La stima dovrebbe andare a chi se la merita. Per quello che puo’ valere il mio apprezzamento, stimo molto Montanelli, che oltre ad avermi insegnato con l’esempio ad apprezzare la buona lingua italiana ha pubblicamente ammesso di avere torto ad esempio sulla faccenda dei gas in Abissinia. Stimo molto Koestler, che ha pubblicamente attaccato lo stalinismo dei suoi stessi compagni di esilio in ‘Buio a mezzogiorno’. Stimo molto Guareschi, anche se più per la sua indubbia genialità di umorista che per il suo acume giornalistico. Ho più volte detto cosa penso di Orwell. Stimo meno i voltagabbana, di cui la cosiddetta intellighentsia destrorsa italica, me lo concederai, abbonda. Tanto per non fare nomi: ferrara, adornato, capezzone. Preferisco l’onesta faziosità di Guareschi al buonismo interessato di veltroni.
Ciao!
Andrea Di Vita
Per Francesco #34
tenuto conto di chi scriveva sull’Unità di quel periodo, sarebbe un onore. Nel tempo dei lupi, diceva più o meno Brecht, anche parlar di alberi è un delitto.
Ciao!
Andrea Di Vita
credo che l’Unità degli anni ’50, anni di Stalin per una buona metà, rimanga un caso insuperato di bassezza, per quanto tecnicamente ben fatta.
e Ferrara non è un voltagabbana, è un esempio di intellettuale, anche nei difetti
Francesco
Ferrara è un esempio di pattumiera umana italo-italica, altroché "intellettuale".
Certo che rispetto al letamaio dei vari Felti e Belpietro può apparire una persona quasi normale. Ma – absit iniuria verbis – è un po’ come preferire la merda alla diarrea perché la merda almeno non cola…
Z.
x Z
a me Ferrare piace proprio, a prescindere dal contesto e della concorrenza.
Un pò come il Gad Lerner di 20 anni fa, che da solo ha rivalutato la figura dell’intellettuale di sinistra.
Tu chi mi citeresti come persona di valore?
Ciao
Francesco
Per Francesco #43
”Tu chi mi citeresti come persona di valore?”
Chi ammette i propri torti. Uno è Montanelli, con la faccenda dei gas in Abissinia. Un altro (nella letteratura) è Fra’ Cristoforo dei Promessi Sposi, che passa la vita in penitenza dopo un delitto. Non rispetto chi volta gabbana continuando a salire in cattedra. Un esempio preso ‘a sinistra, col quale concorderai, è Vishinskij: nato menscevico, finì pubblico ministero ai processi di Mosca. Ho ancora da qualche parte la foto del giovane Ferrara che prende la parola alle riunioni della FGCI.
Ciao!
Andrea Di Vita
Ferrara non ha mai detto di aver avuto ragione ad essere comunista, si è limitato a salvare di quell’esperienza quello che riteneva utile e a buttare il resto (direi esattamente l’opposto di Occhetto e Rosi Bindi).
Che poi sia troppo vanitoso per smettere di pontificare è un’altra cosa 😀
Ciao
Francesco