Lo so, la domanda è vecchia: ci sono o ci fanno?
Seguite attentamente.
I protagonisti:
Giorgio Israel, matematico romano, ex-membro del Partito Comunista oggi su posizioni che potremmo definire di estrema destra. Di destra in quanto militante sionista – è firmatario o relatore di qualunque cosa si promuova a danno dei nativi palestinesi; ma di destra anche a proposito di molti altri temi, riguardanti in particolare la scuola e l’alleanza tra ebrei e cattolici conservatori.
Giorgio Israel comunque dà l’impressione di credere a ciò che dice e di essere disposto, almeno fino a un certo punto, anche a dialogare attraverso il suo blog.
Mariastella Gelmini, un’ingenua ragazza di provincia cui Silvio Berlusconi ha affidato il compito di spolpare la scuola in modo che non si debbano aumentare le tasse. Mariastella Gelmini ovviamente ha chiamato una serie di esperti a pensare per lei, tra cui proprio Giorgio Israel, cui è stata affidata la redazione del nuovo regolamento che disciplina l’accesso alla professione di insegnante, con relative ricadute su assunzioni e impiego.
Vittorio Feltri, ex-direttore di Libero, oggi strenuamente impegnato nel compito di far affogare il resto della destra nel troiaio in cui si è tuffato da solo Silvio Berlusconi. Vittorio Feltri è un signore che a suo tempo accusò il sottoscritto – in prima pagina sul quotidiano Libero e poi in televisione – di voler mettere “a ferro e fuoco” la città di Firenze.
Il sito Comedonchisciotte.org, il più importante raccoglitore di informazioni alternative e soppresse in Italia. Informazioni molto varie, e nessuno sarà d’accordo con tutto ciò che vi viene pubblicato; ma è proprio la varietà che rende Comedonchisciotte.org un sito prezioso.
Comedonchisciotte ha migliaia di lettori, alcuni dei quali frequentano un apposito forum non moderato e si commentano a vicenda. Se state leggendo queste parole, saprete perfettamente come è fatta l’aria fritta che gira in rete. Ecco, prendiamo qualche commento, vediamo, ma sì, dagli archivi del blog di Giorgio Israel:
“Siano benedetti Israele e il suo più grande alleato, che con i loro sacrifici tengono inchiodata questa belva grondante odio per tutti e che vuole azzannare il mondo – non Israele soltanto – per dominarlo come un inferno in terra, in conformità ad una religione che più che Dio (ah, i musulmani moderati!) mi evoca ricordi salgariani di dea Kalì.”
“O i palestinesi accettano DUE STATI: O TORNINO IN ARABIA, PRIMA DI LORO LI’ C’ERANO GLI EBREI, I ROMANI, E L’HOMO SAPIENS SAPIENS.”
Proprio come il blog di Giorgio Israel, anche il forum di Comedonchisciotte evidentemente ha qualche frequentatore sopra le righe, che in qualche lungo thread ha buttato lì queste parole:
“La Gelmini a questa riforma sta dando solamente il nome e la faccia. In realtà, l’artefice dietro le quinte di essa, il puparo, è l’ebreo Giorgio Israel. Come lo era Biagi, il riformatore della legge del lavoro, come lo è quel nano malefico di Brunetta.”
Il tono è sgradevole, l’ebraicità di Giorgio Israel irrilevante. Come lo è la statura di Brunetta. “Artefice dietro le quinte” è anche un modo eccessivo di dire l’ovvio: che i politici sono dei furbetti ignoranti che si fanno scrivere le leggi da chi ci capisce. Ma tolto il tono sgradevole, da forum appunto, il messaggio non dice nulla di sbagliato. Non contiene la minima minaccia – il riferimento a Biagi è assolutamente corretto, e comunque a Brunetta non è certo successo nulla. Non c’è nemmeno una parolaccia.
Ora, io sono un traduttore di manuali tecnici e un semplice blogger. Giorgio Israel è un signore che in questo momento sta scrivendo leggi che cambieranno le vite di migliaia di persone. E’quindi sorprendente che Giorgio Israel non venga trattato peggio di me – almeno una volta a settimana ricevo qualche insulto delirante, o su altri blog o direttamente nella mia casella di posta. Solo che io conosco Internet, e quindi non mi copro di ridicolo lamentandomene: al massimo, ogni tanto pubblico qualche piccola antologia per divertire i miei lettori.
Giorgio Israel è evidentemente meno ferrato di me, e dedica all’oscuro commento un intero post. Però si lamenta all’inizio in maniera piuttosto serena, sotto il titolo “Ecco cosa significa occuparsi di scuola”. Ha il buon gusto, insomma, di non invocare il Grande Complotto Antisemita [1] .
In agguato c’è però l’avvoltoio umano, Vittorio Feltri, che il giorno dopo spara la vicenda del commentino in prima pagina sul Giornale.
Interviene il Ministro del Welfare, che prevede che dal commentino rinasceranno le Brigate Rosse:
«Le parole sono pietre – ha dichiarato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, appena venuto a conoscenza dei fatti – e possono ancora una volta determinare il clima nel quale qualcuno può rinnovare la follia del lungo terrorismo ideologico italiano. Ciò significa non abbassare la guardia e pretendere che anche la polemica più aspra rispetti le persone e sia contenuta nei termini di un confronto civile».
Sul Corriere della Sera, Gianantonio Stella grida “Libertà (troppa) di spazzatura online” e con un discorso contorto, sembra invocare “ronde telematiche”. Paolo Granzotto sul Giornale se la prende con l’intera classe dei docenti: “Sul web i prof danno lezioni di violenza” è lo straordinario titolo (nulla fa pensare che l’autore del commentino fosse un professore), e conclude:
“Serve la voce grossa dello Stato, serve tagliar l’erba sotto i piedi all’eversione armata e omicida. Serve prenderli, quelli che si agitano nel brodo di cultura dell’estremismo, e schiaffarli in galera (per poi tenerceli, possibilmente).”
Non è certamente a questa drammatica “intimidazione” che si riferisce il presidente del sindacato scuola della CGIL, Mimmo Pantaleo, quando moralizza solennemente:
“Esprimiamo solidarieta’ al professor Giorgio Israel per gli attacchi di cui e’ stato oggetto e condanniamo ogni forma di intimidazione che nega il diritto di ognuno di esprimersi liberamente“.
Del commentino sul forum di Comedonchisciotte parla persino il TG1, quello che è riuscito a non dire ancora una parola sulle prostitute del premier.
Ma il testo più buffo, lo firma Fiamma Nirenstein assieme a 17 altri parlamentari – Antonio Martino, Alessandro Ruben, Enrico Pianetta, Gennaro Malgieri, Riccardo Migliori, Benedetto Della Vedova, Guglielmo Picchi, Giorgio Moles, Rocco Buttiglione, Gregorio Fontana, Edmondo Cirielli, Gianni Vernetti, Furio Colombo, Roberto Giachetti, Isabella Bertolini, Giuseppe Calderisi, Emanuele Fiano.
“Ci troviamo di fronte a un aumento esponenziale di incidenti antisemiti in tutta Europa e nel mondo intero, come testimoniano i dati di molte autorevoli indagini conoscitive. La settimana scorsa alcuni ordigni sono esplosi di fronte a una scuola ebraica di Marsiglia; sabato sera una sinagoga di Khabarovsk, nella Russia orientale, ha subito la stessa sorte; ieri in Argentina, 58 tombe sono state dissacrate in un cimitero ebraico nella provincia di Buenos Aires”.
Da Khabarovsk (ma avete guardato sulla mappa dov’è?) a Buenos Aires, passando per i guai della scuola italiana… Che poi magari saranno successe cose brutte a Khabarovsk e a Buenos Aires, ma quando si grida al lupo a proposito di un forum che conosciamo benissimo, c’è da chiedersi se non lo fanno anche altrove.
Poi la Nirenstein e i suoi disegnano un quadro sempre più drammatico: in Svezia e in Algeria (?), alcuni quotidiani avrebbero criticato lo stato d’Israele.
“Su internet e’ in aumento l’invasione di messaggi di odio antisemita. Noi, parlamentari della Repubblica Italiana, consapevoli della gravita’ del momento, esprimendo la nostra piu’ profonda solidarieta’ al professor Giorgio Israel, invitiamo a prendere coscienza della pericolosa crescita dell’antisemitismo e a condannarne fermamente ogni forma”.
Insomma, ci sono o ci fanno?
Nota:
1 Dopo, preso dall’eccitazione degli eventi, Giorgio Israel ruzzolerà clamorosamente con un nuovo post in cui se la prende con “gli allievi di Goebbels”, nientemeno.
Ecco, viene voglia di offrire nella migliore tradizione del komunista kattivo un bel soggiorno ai firmatari dell’ appello un bel soggiorno invernale a Khabarovsk 🙂
scusa ma il Biagi di cui si parla nel commento da te citato è quello ammazzato dalle nuove BR?
perchè allora negare che ci sia una minaccia implicita, sia pure senza nessun elemento sulla capacità dello scrivente di fare del male, mi pare purissima malafede.
ciao
Francesco
Per Francesco
Dire che qualcuno “fa come Mussolini” non costituisce una minaccia di impiccarlo a piedi in giù.
Significa criticarlo per ciò che ha fatto da vivo.
Si può criticare Mussolini, Kennedy, Biagi o Brunetta a prescindere dalla fine che hanno fatto o che potrebbero fare.
Il riferimento a Biagi è l’elemento più corretto dell’affermazione dell’anonimo commentatore, e lo avrei fatto anch’io.
Biagi è il primo esempio di “tecnico dietro le quinte” che viene in mente e che tutti capiscono, proprio per la fine che ha fatto. Ma questo è un problema dei media.
Miguel Martinez
ottimo come sempre Miguel.
solo un appuntino.
” un’ingenua ragazza di provincia cui Silvio Berlusconi ha affidato il compito di spolpare la scuola in modo che non si debbano aumentare le tasse.”
non è per le tasse che si sta distruggendo la scuola italiana.
Questo Israel e’ uno “storico della scienza”. Ha una laurea in matematica ma secondo me chiamarlo matematico non e’ propriamente corretto.
AL
Per Rossonero n. 4
Forse sottovaluto il governo Berlusconi, ma credo che il suo progetto rivoluzionario consista in:
1) tenere il Capo fuori dal carcere
2) tenere il Capo rifornito di donnette
3) tenere il Capo contento ridendo delle sue barzellette
Per realizzare questo ambizioso programma, bisogna tenere il popolo contento, non aumentando le tasse.
Per non aumentare le tasse, bisogna abolire cose tipo scuola, sanità, ecc., ma cosa importa?
Se parliamo di grandi progetti distruttivi, di realizzazione del capitalismo totale ai danni della società e così via, mi fa molta più paura Gianfranco Fini, che è probabilmente la persona che odia di più Berlusconi.
Miguel Martinez
Miguel,
non so quale progetto tu attribuisca a Fini. Ma abolire scuola, sanità etc. non mi sembrano iniziative poco distruttive 🙂
Z.
Francesco,
mi par di sentire una lastra di ghiaccio che si rompe…
Sarai mica finito pure tu a Kasparovsk?
🙂
Z.
Dire che qualcuno “fa come Mussolini” non costituisce una minaccia di impiccarlo a piedi in giù.
mi consenta di dissentire, e con la massima convinzione.
Francesco
Siccome Miguel non sei uno stupido e credo tu conosca bene la scuola Italiana ti posto un po’ di domande.
Sta a te rispondere o meno, anche se mi farebbe molto piacere un tuo parere. Partendo dall’assioma che, per una serie di motivi, il mondo della scuola lo conosco da vicino pure io:
1) E’ falso ciò che dice la Gelmini della scuola come ammortizzatore sociale in cui s’è ammucchiata gente a lavorare (con le nefaste conseguenze del caso?)?
2) E’ falso ciò che dice la Gelmini che dalle università del Sud, dove comunque si trovano spesso punte d’eccellenza, sono stati sfornati spesso insegnanti 110 e lode talmente ignoranti che manco la laurea dovrebbero avere?
Siccome NON sono un fan della Gelmini non rispondermi dicendo “E lei dove ha fatto l’esame di stato?” poiché, dal mio punto di vista, conferma il mio pensiero anziché metterlo in discussione.
3) Che in virtù di quanto fatto per decenni (vedi punto 1) non credi che una certa “catastrofe” sarebbe stata un po’ inevitabile?
4) Dove c’è scritto che cambiare lavoro sia peccato mortale? Vale per gli insegnanti quanto per gli operai che vorrebbero tenere aperte anche le fabbriche di lumi a petrolio piuttosto che fare un altro lavoro, manco se glielo trovassero?
5) Ah, non pensi forse che certe capre starebbero meglio in fabbrica o a raccogliere cotone nei campi, e sia maledetto il valore legale del titolo di studio?
6) La famosa insegnante del sud rimasta disoccupata dopo 20 anni di precariato non dovrebbe forse, più che con la Gelmini, prendersela col sistema italia (sindacati inclusi) che hanno permesso simili ammucchiate lavorative (con le nefaste conseguenze del caso)?
7) Già che ci sono aggiungo questa: su quali basi ritieni sotto il profilo politico-economico, Fini più pericoloso di Silvio?
Saluti
JZ
“Se io critico la legge Gelmini che viene attribuita ad un certo professore ebreo sono antisemita? ”
sì, perchè notare l’ebraicità del professore è inutile, quindi sospetto. come se dicessi quel negro pirla di Obama o quel lascivo nano di Berlusconi. ciò che è di troppo rivela le intenzioni nascoste.
Francesco
Per Francesco #10
”mi consenta di dissentire, e con la massima convinzione.”
Per quale motivo dissenti? C’e’ moltissima gente per la quale ‘fare come Mussolini’ è il migliore degli elogi possibili.
Ciao!
Andrea Di Vita
già ma quasi nessuno dispone di giornali e tribune europee da cui affermarlo …
Francesco
Nessuno parla di Fini e della Menorah ?
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha ricevuto questa sera il Menorah d’oro, il riconoscimento assegnato ogni anno dall’associazione ebraica Benè Berith di Roma: si tratta del candelabro a sette bracci, storico simbolo del popolo di Israele. La premiazione è avvenuta nella sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, del presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, dell’ambasciatore di Israele in Italia, Ghideon Meir. “Il presidente Fini – ha detto Meir – è uno dei migliori amici dello stato di Israele e del popolo ebraico qui in Italia, e mio caro amico personale. Nella sua veste attuale di presidente della Camera ma anche nel suo precedente incarico di ministro degli Esteri, il presidente Fini è stato al fianco di Israele da vera persona amica a cui sta a cuore la sorte dei civili israeliani, dimostrando comprensione per le nostre particolari necessità di sicurezza e in particolare per il nostro naturale diritto all’autodifesa e per l’intoccabile diritto di Israele a esistere e ad avere confini certi e sicuri”. “Anche per quanto riguarda la lotta all’antisemitismo – ha sottolineato Meir – il presidente Fini è stato ed è in prima linea tra coloro che lottano questo terribile fenomeno. Non c’è dubbio che il presidente Fini abbia contribuito e contribuirà anche in futuro in maniera attiva e determinante al rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Israele. Noi in Israele attendiamo la sua visita da presidente del Parlamento italiano, visita che si terrà dopo quella del presidente del Parlamento israeliano Reuven Rivlin in Italia il mese prossimo”.
Per Francesco #12
Un po’ come dire ‘lo stupratore rumeno’, insomma. Basterebbe dire che è stupratore: se si aggiunge che è rumeno, è indice di razzismo. In Inghilterra pubblicare un titolo come ‘stupratore rumeno aggredisce ragazza lombarda’ puo’ costare la galera al giornalista e al suo direttore, per istigazione all’odio razziale (o almeno poteva vent’anni fa, quando ci vivevo io).
Ciao!
Andrea Di Vita
Dissento dal tuo dissenso, Francè 🙂
Se dico a qualcuno che si comporta come Mussolini, sto dicendo che è un prepotente e un prevaricatore. Se gli dico che farà la fine di Mussolini è un’altra storia.
Sono d’accordo con te, invece, sul fatto che sottolineare le origini ebraiche di qualcuno con cui si dissente lascia quanto meno un forte sospetto di razzismo su chi scrive.
Z.
ADV,
se “rumeno” è necessario o comunque utile a descrivere la notizia, non si tratta di razzismo. Ma se viene usato in frasi del tipo “morti un uomo e un rumeno”, beh, un poco di razzismo si intravede…
Z.
Miguel,
ma per “gli allievi di Goebbels” non è che GI intendeva Bruno Vespa?
Chiuso insieme a Silvio nel bunker, accondiscendente verso strepiti e intemperanze del padrone, ansioso di compiacerlo e di assisterlo nella sua propaganda sempre più disperata…
Nel qual caso non posso essere d’accordo con Israel. Vespa non saprebbe mai scrivere un discorso come quello celebre con cui Goebbels ha infiammato il palasport nel ’43 🙂
Z.
x Z
in base ai sondaggi (quelli veri, non quelli che si sogna la notte), siamo ancora in parecchi chiusi nel bunker
e vista la compagnia, mi sento come nei film di zombie: i compagni di stanza sono discutibili, quelli fuori sono molto peggio 🙂
Francesco o’pretoriano
“i compagni di stanza sono discutibili, quelli fuori sono molto peggio 🙂 ”
Anche da questa parte non è che si senta molto meglio, anzi 🙂
Effettivamente da quando sono sbarcati in forze i giornali su internet, la spazzatura è molto aumentata. Ma io non mi sogno di dire che gianantonio stella non debba scriverci. Mi limito a non leggerlo.
Granzotto è ineffabile. Accusa gli altri di dar lezione di violenza, poi sale in cattedra lui. Ma si può o non si può dare lezioni di violenza? Si metta d’accordo con se stesso, poi riscriva l’articolo.
Be’, fiamma la conosciamo. Ama le forme letterarie. Effettivamente quel commento non aveva la forza stilistica della scrittura d’odio fallaciana. Probabilmente con “consapevoli della gravità del momento” si riferisce allo stato,da molti considerato pessimo, della letteratura in italia.p
Francesco,
— in base ai sondaggi (quelli veri, non quelli che si sogna la notte), siamo ancora in parecchi chiusi nel bunker —
E allora, se è così, ditelo a Berlusconi, perbacco.
Ditegli che stia calmo, che non si preoccupi, che nessuno gli farà le scarpe, che il governo è ancora ben saldo.
Ditelo anche a Fini, che sembra avere una fretta boia di abbandonare il barcone 🙂
Z.
PS: Ognuno sceglie di che morte morire, ma a me fa sempre dispiacere saperti da quella parte. Sarà per via dei Playmobil 🙂
Be’, viviamo tempi interessanti. Nel bunker francesco si trova accanto la grassa, e fuori Z si trova vicino a guzzanti (paolo). Per fortuna io pendo impiccato alla corda del comunismo, e sono fuori gioco. Tutti morimmo a stento.p
http://www.youtube.com/watch?v=0AAvKa3W5qM
Giorgio Israel, Comedonchisciotte, Vittorio Feltri e cose strane a Khabarovsk
[..] Lo so, la domanda è vecchia: ci sono o ci fanno? Seguite attentamente. I protagonisti: Giorgio Israel, matematico romano, ex-membro del Partito Comunista oggi su posizioni che potremmo definire di estrema destra. Di destra in quant [..]
p.,
— Nel bunker francesco si trova accanto la grassa, e fuori Z si trova vicino a guzzanti (paolo). —
Eheh 🙂 Beh, fuori dal bunker c’è tanto spazio, e preferisco pensare che Guzza si trovi sì fuori ma dalla parte opposta. Ma La Grassa dentro? questa non l’ho capita!
Z.
Scusate l’autocitazione, ma per un paio d’anni ho collaborato col sito Centomovimenti.it (poi diventato InMovimento.it). Uno dei miei post, del 10/12/2003, riguardava proprio l’ineffabile Giorgio Israel:
“Intellettuali musulmani come Edward Said hanno propalato ad arte la tesi secondo cui il sionismo sarebbe nientemeno che ‘il centro stesso della cultura intellettuale e politica dell’Occidente'”. Così si è espresso Giorgio Israel nello speciale che “Repubblica” ha dedicato all’antisemitismo.
Quando Said parlava di sionismo, non si riferiva soltanto al movimento fondato da Herzl, ma a tutti quei predicatori americani (i cosiddetti “sionisti cristiani”) che, decenni prima di Herzl, consideravano un dovere per i cristiani favorire la nascita di uno stato ebraico in Palestina. Senza specificare questo particolare (che può aiutare a comprendere meglio la storia dei rapporti fra Usa e Israele), Said passa per un teorico del complotto.
Un altro piccolissimo particolare: il palestinese naturalizzato americano Edward Said non era musulmano, ma cristiano.
Non tirerò in ballo il vecchio Freud, e mi auguro che sia stata solo una disattenzione. Ma mi piacerebbe sapere come reagirebbe il professor Israel se uno sfondone del genere fosse commesso da uno studioso cristiano (o musulmano) nei confronti di un ebreo.
Così finiva il mio post. Ora leggo che Israel sarà fra coloro che decideranno come disciplinare l’accesso alla professione di insegnante. Spero che se la cavi meglio di quando fa propaganda sionista, ma se non altro dimostra che il complotto ebraico è un mito: finora Tremonti e la Gelmini sono riusciti benissimo a distruggere la scuola anche senza di lui…
Saluti da Marcello Teofilatto, felicemente insegnante, malgrado tutto.
Quando ho sentito al telegiornale la faccenda della minaccia a Israel, sono andato sul suo blog (di cui ignoravo l’esistenza) e ho letto:
la mia impressione è stata che si trattasse appunto di molto rumore per nulla.
Già che c’ero, ho letto anche alcuni post sulla scuola, e, anche se dell’argomento non so più di tanto
(l’esame di ammissione alla SSIS lo passai, ma poi la SSIS non la frequentai mai, facendo tutt’altro)
mi pare che Israel dica cose molto ragionevoli e con le quali sono assolutamente d’accordo.
Poi ho letto alcuni post su Israele e lì mi pare di essere in disaccordo pressoché totale, visto che quelli che ho letto io erano del tenore di “perché parlano male del muro che c’è in Israele e non di quello che c’è a Ceuta o tra USA e Messico”, che oltre a essere pessima retorica è pure falso.
Va bene essere sionisti, ognuno ha le sue opinioni, ma mi stupisce ce l’Israel pacato e ragionevole dei post sulla scuola conviva con quello abbastanza “senza se e senza ma” dei post su Israele.
Ciao!
Ciao Pino, come stai?
Siccome Miguel al momento credo sia impegnato, provi a rispondere tu alle domande?
Grazie
JZ
Ti stupisci? Io no. La grassa è uno che c’ha l’occhio lungo e ci vede benissimo. L’attacco al berlusconi amico di putin da parte di precisi ambienti americani è evidente. E guzzanti è li a dimostrarlo. In ballo, più che le veline, ci sono i gasdotti orientali, in questo gioco. O per lo meno il ruolo che debba avere l’italia.p
1) Berlusconi è vecchio e rincoglionito (infatti ha venduto Kakà). Però ha imparato a sue spese quanto poco possa contare l’appoggio popolare a fronte di simpatiche manovre parlamentari ed extra … sarà per questo che è agitato.
2) Fini, col quale concordo parlando di immigrazione e cittadinanza, può tranquillamente passare tra i cronisti di Repubblica parlando di tutto il resto, laicismo pannelliano in testa.
3) Non sapevo che Said fosse cristiano, però sospettavo che non fosse un genio. Da quel che scrive Miguel, i “cristiani sionisti” sono un’infima minoranza ininfluente (se non per confermare la paranoia araba).
Saluti
Francesco
Per Francesco, n.31, punto 3: mi pare tu stia confondendo il peso numerico degli attuali sionisti cristiani col peso ideologico di quelli dell’Ottocento (è a quelli che si riferisce Said, e il peso delle idee non dipende solo dal numero delle persone che le sostengono. Dopo tutto, Kant era uno solo). Il sionismo come centro della cultura intellettuale e politica dell’Occidente non è Said, ma la sua caricatura fatta da Israel, come dimostra anche l’espressione “tesi propalata ad arte”. Libero tu di non considerare Said un genio, ma non mi pare che Israel, almeno quando parla di Said, sia più brillante. Scusate, un’altra parentesi autobiografica: provate a indovinare che fine ha fatto la mail che ho scritto a suo tempo a “Repubblica” per segnalare lo sfondone…
Saluti da Marcello Teofilatto
@ Marcello: in attesa di Miguel ti rispondo,visto che sono ancora da queste parti, che Said è sicuramente sopravvalutato, nonché il teorico (più o meno esplicito) del piagnisteo arabo che oggi ci affligge (che parli degli arabi di Palestina,dell’Islam in Occidente, o di quant’altro).
Inoltre ha costruito la sua celebrità anche su un falso storico (l’essere lui un profugo: non lo era).
Saluti
JZ
3) Non sapevo che Said fosse cristiano, però sospettavo che non fosse un genio. Da quel che scrive Miguel, i “cristiani sionisti” sono un’infima minoranza ininfluente (se non per confermare la paranoia araba).
maria
e come facevi a sospettarlo, sulla base del sentito dire alla giorgio israel che parla di tesi “propalate ad altro”?
Leggi Orientalismo, uno studio approfondito, documentato e molto ben scritto sull’immagine che noi abbiamo dell’oriente e poi ne riparliamo e anche un’occhiata alla Questione palestinese, altro suo libro molto utile.
Che poi il palestinese Said fosse cristiano lo sapeva chiunque volesse parlare anche minimamente di questioni legate al medio oriente, quindi l’errore del professor Israel non ha molte scusanti ed è segno di una certa superficialità
p.,
sbaglierò, ma secondo me sopravvaluti decisamente Guzzanti, che è evidentemente rimasto scottato per ragioni personali.
Che poi SB non piaccia più nemmeno agli Stati Uniti posso crederci. Ma dubito che le sue dichiarazioni sulla crisi cecena – particolarmente forti, è vero, e dal mio punto di vista condivisibili – siano state così determinanti.
Z.
Marcello,
— Libero tu di non considerare Said un genio, ma non mi pare che Israel, almeno quando parla di Said, sia più brillante. —
Ma Israel non è quello pseudoclown che in una trasmissione TV strillava rosso in faccia che i Palestinesi non meritavano uno stato perché avevano combattuto per Hitler?
E tutti gli ridacchiavano in faccia – incluso Sgarbi – finché il conduttore, trattenendo a stento le risate, gli dice: “sì, dai, ahah, ma non è che tutti i Palestinesi sono stati volontari per Hitler… quanti erano questi volontari?” [1]
E Israel serissimo: “Duecento!”
Grasse risate, Sgarbi e compagnia bella piegati in due, il conduttore che non fingeva più di trattenersi 😀
Insomma, Said sarà criticabile fin quanto uno vuole, ma Israel è veramente roba da circo equestre. Solo in questo paese di pagliacci può essere preso sul serio un tizio del genere…
Z.
[1] Mi aspettavo una proposta conseguente, del tipo “aboliamo l’indipendenza dell’India”…
Come mi pare d’aver già detto, al liceo mi capitava di dover prendere le difese di Israele nei confronti dei miei compagni (almeno di quelli politicizzati, eravamo un’infima minoranza, del resto, si era a metà degli anni ’90, mica nel ’68) che sognavano la distruzione dello stato d’Israele, non è che sostenessi la politica degli insediamenti o l’eradicazione degli ulivi, ma dicevo che il sionismo era il legittimo movimento di risorgimento nazionale del popolo ebraico e che ci doveva essere un posto sulla terra dove l’espressione “sporco ebreo” potesse significare “ebreo che non ha cura della propria igiene personale” (se è per questo inoltre lo vorrei anche per i rom, ma forse costoro non ne sentono ancora il bisongo), ovviamente gli altri non erano d’accordo, e come spesso accade in questi casi mi dicevano di essere “servo di/pagato da”, sono passati anni da allora, e della faccenda mi occupo solo qualche volta andando per blog e siti (in fondo, credo che a meno di sconvolgimenti epocali, Israele rischi seriamente di fare la fine del regno crociato di Gerusalemme, ma forse questo è meglio non dirlo, altrimenti mi gioco la possibilità di entrare nel settore hasbarà :-)) questa precisazione mi pare necessaria per dire che non sono particolarmente d’accordo con quello che dice Israel, ma ne posso capire le ragioni, accusando l’altra parte di nefandezze vere o presunte si toglie una possibile base popolare agli avversari (di solito non ci si schiera con i “cattivi”, ma con i “buoni”), non me la sento di dare giudizi etici su quello che fanno lui e gli altri, si sa che in guerra e in amore tutto è lecito, e ci si possono aspettare colpi sopra e sotto la cintura, quanto a ComedonChisciotte, ho avuto occasione di leggere vari articoli là presenti, alcuni non male, ma ve n’erano altri che mi hanno fatto porre la stessa domanda cui il padrone di questo blog ha terminato il post di riferimento. Quanto alla scuola italiana, credo che sia in stato talmente necrotico (per colpa di vari soggetti) da non aver bisogno di chissà quale becchino per essere seppellita, e per quel che riguarda Fini, non riesco a capire che gioco stia giocando, forse vuole fare il “destrorso buono” in (finta) contrapposizione con il “destrorso cattivo” Berlusconi…
In sintesi: post ottimo come sempre, difficile evitare di rifletterci su.
Il signor Israel, è stato da me richiesto per ben due volte di commentare l’infame articolo di Granzotto, e ha taciuto. Ne deduco che lo condivide, e con esso l’augurio di finire in galera per i professori tutti. Non capisco quindi perchè si lamenta se gli danno del volenteroso carnefice della scuola italiana.
giovanni
[ripubblico qui, dopo aver corretto un refuso]
Il buon Pietro Ancona scrive:
GA Stella e la schedatura degli antisemiti
——————————————————————————–
Il violento e per certi aspetti delirante articolo di G.A.Stella contro internet e le sue libertà conteneva un riferimento ad un centro di documentazione ebraica che monitora internet e non so che altro per fare una schedatura degli antisemiti esistenti in Italia. Dice te°stualmente Stella: “Come può dimostrare il lavoro di monitoraggio quotidiano del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Internet è diventata anche in Italia la zona franca in cui si possono sfogare tutti i peggiori istinti razzisti che ribolliscono nella sentina della società. Contro i negri, i terroni, gli handicappati, i marocchini, gli albanesi, i finocchi, gli «altri »…
Rilevo che criminalizzare internet come il luogo in cui ribolliscono i peggiori istinti razzisti della sentina della società sia inaccettabile e da respingere al mittente. Internet è come una edicola. Se non vuoi comprare una rivista o un libro pornografico non lo compri. Puoi prendere dalla edicola quello che vuoi e che corrisponde ai tuoi interessi culturali e umani. Frequento internet da anni e tutta la immondizia vista di Stella non l’ho mai incontrato. E’ gravissimo che si faccia di tutta l’erba un fascio per incendiarla tutta insieme dopo averla cosparsa di benzina. Internet è certamente meno sporco di certi giornali.
Negli annali del Corriere della Sera nel quale il signor Stella scrive troverà migliaia di pagine dedicate al razzismo specialmente contro gli ebrei e migliaia di articoli di fautori della purezza e superiorità della razza ariana e “italiana”. Recentemente il Corriere ha ospitato il delirio antiislamico rigurgitante di bassezze contro gli islamici della signora Oriana Fallaci che aveva anche modo di dolersi del fatto che gli arabi si riproducono come conigli ed insidiano anche demograficamente la razza bianca di pelle e cristiana di religione. Vice Direttore del Corriere è stato un tale recentemente convertitosi al cattolicesimo in una tronfia e plateale
manifestazione del Papa in piazza SanPietro noto per la sua furia razzista contro gli islamici. Inoltre da anni i maggiori opinionisti del giornale della borghesia italiana incitano all’odio contro i talebani, i terroristi e quanti resistono al colonialismo dell’Occidente ed alla occupazione militare della Nato delle loro patrie.
Se vado indietro nel tempo trovo anche la giustificazione dei massacri con i gas delle popolazioni dell’africa “italiana” e dei generali assassini dei nostri eserciti invasori.
Ma la cosa che mi colpisce di più è la rivelazione di uno schedario dell’antisemitismo. Sarei curioso di sapere con quali criteri viene redatto ed a che cosa serve. Si tratta di schede di articoli, forum, o anche di persone? Se si tratta di persone a quale fine e con quale legittimità vengono schedate? Chi è antisemita? Il vocabolario dice:
“Antisemitismo Avversione nei confronti degli ebrei che si traduce in forme di discriminazione e di persecuzione, spesso cruenta e culminata nel corso della seconda guerra mondiale nello sterminio di milioni di persone. Il termine fu coniato intorno al 1879 per designare l’ideologia e l’atteggiamento persecutorio nei confronti degli ebrei. ”
Disprezzare, discriminare o perseguitare una persona perchè ebrea
è certamente un delitto contro l’umanità, una violazione del principio della eguaglianza di tutti gli esseri umani. Si attiene a questa definizione la schedatura di cui parla Stella? Dobbiamo crederci?
Dubito molto però che la schedatura non comprenda le manifestazioni di avversione per la politica dello Stato di Israele e per chiunque si schieri a difesa della popolazione palestinese.
Se io condanno i bombardamenti di Gaza sono antisemita?
Se io boicotto il concerto della cantante che approva i bombardamenti e l’occupazione sono antisemita?
Se io critico la legge Gelmini che viene attribuita ad un certo professore ebreo sono antisemita?
Se io denunzio la detenzione di 400 bambini palestinesi in Israele sono antisemita?
Ebbene io sono convinto che la qualifica antisemita viene attribuita indistintamente a tutti i casi di critica o dello Stato di israele o di persone che vengono criticate per la loro opera ma essendo ebree si ritengono attaccate da antisemiti.
Trovo inquietante l’esistenza (se esiste come pare) di un libro nero in cui vengono elencati tutti coloro che condannano la politica di Israele o non condividono opere che siano prodotte da persone di fede ebraica.
Inoltre trovo terribile insinuare l’accusa di terrorismo a quanti criticano la cosidetta legge Biagi. Il fatto che Biagi sia stato ucciso da terroristi (dei quali sarebbe opportuno a volte approfondire i loro legami con servizi segreti ed in genere con il Potere) non mi deve privare del diritto di criticarne il cosidetto libro bianco e la strumentazione che ha fornito agli imprenditori italiani per soggiogare e schiavizzare generazioni di giovani lavoratori. Non è possibile agitare l’omicidio delle BR come un ricatto verso i critici di una svolta nel diritto del lavoro che è causa non secondaria del malessere di milioni di persone-
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
http://www.spazioamico.it
x Maria 33
leggevo il Manifesto online, quando era aggratis
e certi elogi sono delle pietre tombali molto difficili da sollevare …
non ho letto Said (solo leggiucchiato le critiche che gli muoveva il Foglio, unico giornale che ha tentato di capire chi sia l’altro)
confermo in giudizio di Zorn
Francesco
Ciao JZ
io sto bene, un po’ impegnato, e tu?
Alle tue domande rispondo volentieri per quello che so;
azzardo, detto tra noi (hush hush) che Miguel non risponda non perché impegnato, ma (anche) perché non è che c’entrino tantissimo col tema del post, eh?
Comunque, premesso che sono al di fuori del mondo della scuola e le mie impressioni vanno prese per quello che sono, cioè, appunto, impressioni:
1- no, non è del tutto falso che la scuola italiana funzioni anche da ammortizzatore sociale, che non ammortizza più tanto bene a quel che vedo;
2- non ho fatto l’Università al Sud quindi non ne ho idea, gli studenti da lì provenienti che ho conosciuto avevano gradi di preparazione altamente variabili, quanto quelli del Nord, perciò, boh?
3- non so se ho capito bene, ma credo che , qualunque regolamento si trovi, sia comunque impresa difficilissima inserire tutti i precari; naturalmente possono esserci poi regolamenti più o meno razionali e più o meno efficienti, fatto sta che, a naso, i posti sembrano pochi e i precari molti;
4- l’importante secondo me è che cambi lavoro chi meriterebbe, per incompetenza, di cambiare lavoro; ne ho conosciuti;
5- idem come sopra; tranne che non ho le idee chiare a proposito del valore legale dei titoli di studio;
6- non so chi sia l’insegnante in oggetto, comunque vent’anni fa la Gelmini non aveva ancora finito le Superiori;
7- questo devi chiederlo proprio a Miguel, mi sai.
Ciao!
x MF 31
allora, in un mondo in cui Israele è una vacca sacra, questi cantori della sacralità di Israele sono noti a pochissimi eletti!
come è possibile?
non mi pare che i sostenitori di Israele abbiano mai trovato un argomento troppo ridicolo per essere usato, dal razzismo contro i palestinesi arabi alle meraviglie agricole al Muftì hitleriano e così via … però i cristiani sionisti non se li fila nessuno
Francesco
PS in effetti Kant era uno solo ma anche un genio (ahimè, intrinsecamente limitato dall’appartenenza alla tradizione illuministica)
Per John Zorn n. 10
Non ho nulla contro gli off-topic sensati, come è il tuo intervento. E non ho certamente le competenze per risponderti seriamente punto per punto. Ci sono insegnanti che leggono questo blog e ne sanno molto di più.
Non credo però che la riforma Gelmini sia il frutto di un progetto lungamente meditato di riformare la scuola, in qualunque senso: non c’è nemmeno l’ambizione morattiana di fare la “scuola azienda”.
Berlusconi non è un esperto di scuola, e la Gelmini è semplicemente una signora messa lì da lui, come tanti altri suoi ministri.
E credo che la prima preoccupazione del governo attuale (diversamente anche dai governi Berlusconi precedenti) sia risparmiare soldi. Anche qui, mi mancano le competenze per spiegare perché un governo non particolarmente responsabile non ricorre semplicemente a ulteriori indebitamenti, o quali pressioni finanziarie subisce.
Fatto sta che il governo cerca di tagliare le spese, senza tagliarle in altri campi (come le grandi opere, eccetera). E presumo che lo scopo fondamentale sia non aumentare le tasse, anche se ciò comporta necessariamente un peggioramento dei servizi pubblici.
E presumo che non si vogliano aumentare le tasse per non alienare il voto di chi le tasse le “vede”, cioè i milioni di italiani che non hanno un reddito da dipendente, ma non hanno nemmeno la possibilità di fare evasione fiscale su larga scala.
Categoria che comprende moltissimi elettori di centrodestra.
Miguel Martinez
Per Francesco,
Non mi citare come testimone, per dire il contrario di ciò che sostengo.
I “cristiano-sionisti” coincidono a grandi linee con i cristiani evangelici statunitensi, cioè circa il 40% della popolazione degli Stati Uniti, cui si aggiunge una buona parte di cristiani non evangelici che sostengono Israele per più generiche simpatie bibliche.
Per molti di questi, il sionismo è una preoccupazione secondaria; ma non lo è per i leader comunitari, cioè i pastori delle megachiese, i telepredicatori, le cosiddette parachiese, ecc.
Nello stile statunitense, non esiste una “religione” cristianosionista, tutto dipende dal singolo pastore o curatore di programmi radio e televisivi o autore di successo; comunque esistono numerose organizzazioni trasversali focalizzate al sostegno politico ed economico a Israele.
Miguel Martinez
Cosa sono le parachiese?
Grazie, ciao!
“I “cristiano-sionisti” coincidono a grandi linee con i cristiani evangelici statunitensi”
posso esprimere i più fieri dubbi su questa stupefacente informazione?
in attesa di essere smentito da fatti
Francesco o’incredulo
Francesco
se per cristiano-sionista si intende cristiano che appoggia Israele in modo quasi incondizionato, che concede questo appoggio in modo automatico, e che lo collega vagamente a suggestioni e ricordi biblici,
credo che la descrizione vada benissimo per una vasta percentuale della popolazione USA.
Ciao!
JZ,
la Russia zarista era un’immensa merda, ma in che modo questo giustifica gli orrori di Stalin?
Che la scuola abbia molti problemi è indubbio e nessuno lo nega.
Che bisognerebbe renderla più efficiente e più giusta – anche nei confronti di quegli insegnanti che vi lavorano con serietà – lo è altrettanto.
Ma il solo fatto che ci sia qualcuno convinto che la Gelmini possa fare qualcosa di buono per la scuola (ma c’è qualcuno che davvero lo pensa?), però, fa letteralmente sbellicare dalle risate.
E su questo sarai d’accordo con me, voglio sperare 🙂
Z.
Non intendo intervenire ulteriormente su Said e i cristiano-sionisti, perché Maria (n. 33) e Pino (n. 47) hanno già detto cose che condivido. Per quanto riguarda la scuola, invece, non sarei minimamente contrario a interventi che consentissero di ottenere lo stesso risultato con meno spese (anche se questo dovesse comportare qualche taglio di personale). Il problema è che l’attuale riforma sta riducendo la qualità del servizio offerto, e questo non è accettabile. Non voglio entrare nei dettagli, perché andremmo ancora di più off-topic, ma chi vuole avere un’idea della logica puramente economicistica (e, mi viene da pensare, anche di vendetta ideologica) che ispira l’ahimè ministro Gelmini visiti questo blog (così avrà un’idea più precisa anche di quello che è stato e che sarà il mio lavoro. Non è una questione di narcisismo, è questione di confrontarsi con fatti e situazioni reali): http://liceoscienzeumane.blogspot.com/
(leggete anche le pagine di analisi critica e illustrazione dei possibili tagli).
Saluti e buona lettura da Marcello Teofilatto
“che appoggia Israele in modo quasi incondizionato, che concede questo appoggio in modo automatico, e che lo collega vagamente a suggestioni e ricordi biblici”
ho capito che ne siete ben convinti ma donde vi proviene questa credenza? anch’io appoggio Israele (in attesa di una crociate per sloggiare ebrei e musulmani dalla città santa) ma mica sono cristiano-sionista!
piuttosto saranno cristiano-olocaustici o convinti che tutti gli arabi/musulmani sono nemici degli USA
ma quella della centralità del sionismo mi pare una gran belinata (sorella di quella della centralità del dramma palestinese), frutto della esagerata rappresentazione di se stessi di popolazioni semite che si affacciano sul Mediterraneo
Francesco
“Non mi citare come testimone, per dire il contrario di ciò che sostengo.”
Carissimo Miguel, una delle tue molte virtà è che sei un fanatico convinto che i fatti ti cosano sempre e comunque.
Quindi non ti prendi quasi la briga di mentire, censurare, distorcere i fatti stessi
è di conseguenza abbastanza facile usare i fatti “veri” contro le “tue” conclusioni
ciao
Francesco
🙂
>Ma Israel non è quello pseudoclown che in una trasmissione TV strillava rosso in faccia che i Palestinesi non meritavano uno stato perché avevano combattuto per Hitler?
E tutti gli ridacchiavano in faccia – incluso Sgarbi – finché il conduttore, trattenendo a stento le risate, gli dice: “sì, dai, ahah, ma non è che tutti i Palestinesi sono stati volontari per Hitler… quanti erano questi volontari?” E Israel serissimo: “Duecento!”
Grasse risate, Sgarbi e compagnia bella piegati in due, il conduttore che non fingeva più di trattenersi 😀 Z.< Ma non avevi attribuito tempo fa tutto questo a Carlo Panella??!! Ciao
Ritvan Dalla Memoria D’Elefante:-)
“ho capito che ne siete ben convinti ma donde vi proviene questa credenza?”
nel mio caso dalla visita negli USA, da chiacchierate con italiani miei amici che vi risiedono, e dalla frequentazione di statunitensi, “sionisti” o meno.
L’impressione mia è proprio quella:
essere a favore di Israele, sempre e comunque, è la regola, criticarlo è l’eccezione, provare una qualche simpatia per le ragioni palestinesi è rara avis.
Nel caso di Miguel, che cita percentuali, verrà anche da saggi e articoli.
” anch’io appoggio Israele (in attesa di una crociate per sloggiare ebrei e musulmani dalla città santa) ma mica sono cristiano-sionista!”
Già te lo dissi:
at tu americanus es, non catholicus 🙂
aldilà di questo, e aldilà della boutade della crociata, una cosa è appoggiare Israele, un’altra è essere convinti, “di default” come dicono i gggiovani computeristici, che Israele stia dalla parte del bene e che in fondo è giusto così perché lo dice, mi sa, da qualche parte, la Bibbia, e lo ha detto anche quel tale in televisione, e poi, via, gli altri sono arabi.
Ciao!
Per Francesco
Sorvolo pazientemente… non ritengo che tu sia un Christian Zionist; sei un cristiano che è anche un sionista.
Il Christian Zionism si basa soprattutto – anche se non solo – sull’idea che la nascita dello stato d’Israele sarebbe stata prevista nella Bibbia, e che quindi svolge un ruolo fondamentale nel ritorno di Gesù. Una preoccupazione che difficilmente sfiora i cattolici.
Miguel Martinez
Ritvan,
— Ma non avevi attribuito tempo fa tutto questo a Carlo Panella??!! —
Sì. Credevo che fosse Panella, perché mi pareva che l’avessero chiamato così.
Probabilmete chiamavano Panella, o si riferivano a qualcosa da lui scritto, non so. Sta di fatto invece che sono capitato per caso sul famoso blog di Israel e ho esclamato: perbaccolina, era lui! 🙂
Z.
“Il Christian Zionism si basa soprattutto – anche se non solo – sull’idea che la nascita dello stato d’Israele sarebbe stata prevista nella Bibbia, e che quindi svolge un ruolo fondamentale nel ritorno di Gesù”
e questa bizzarra idiozia è rilevante per la maggior parte dei cristiani statunitensi?
qui si prende l’appoggio “politico” a Israele e lo si trasforma in altro.
al massimo si può notare che gli ebrei nella Bibbia sono citati e i musulmani no (naturalmente), il che crea una qualche familiarità maggiore presso un popolo di formazione biblistico-letterale
ma quello che tu definisci cristiano-sionismo è ben altro.
Francesco o’cattolico (boutade? quale boutade?)
PS posso sbagliarmi ma sarebbe il segreto diffuso meglio nascosto della storia e io vago abbastanza per il mondo da annusare molti dei suoi odori.
Per Francesco n. 56
Se non sai niente degli Stati Uniti, fai come ho fatto io.
Nella prossima vita, rinasci americano.
Miguel Martinez
Miguel,
“niente” mi pare un filo eccessivo.
sai, con tutto quell’imperialismo culturale usano – libri, film, telefilm. riviste, siti internet – è un pò dura non saperne nulla
quindi smettila di fare il figo e porta mezzo straccio di pezza di appoggio a questa curiosa teoria
Francesco che inizia pure a scocciarsi
🙁
Per tutti quelli che si fanno ancora delle illusioni sulla caratura intellettuale di questo Israel: posso assicurare che la risposta è no 🙂
Non gode di particolare simpatia nel corpo discenti (né in quello docenti, da quanto ne so), e per ragioni umane e professionali, oltre che politiche…
Tutta la storia è ovviamente una montatura, ma mi domando ancora una volta in base a quali criteri vengano scelti i tecnici che si occupano di leggi e riforme varie (perchè su Biagi ci potevo stare, ma il dittico Gelmini-Israel? Può vantare studi e pubblicazioni psicopedagogiche? Almeno Israel ha insegnato, ma mi sembra un po’ poco…).
E.M.
Per Francesco
Se ho capito bene, la tua tesi è che il cristianosionismo (distinto da una generica simpatia per Israele) sarebbe un fenomeno del tutto minoritario negli Stati Uniti.
E io invece sostengo che è un fenomeno che riguarda una fascia maggioritaria della comunità evangelica, soprattutto a livello di leadership.
Ora, io sono arrivato alla mia conclusione dopo aver letto una ventina di libri in materia.
Sentiamo come sei arrivato tu, invece, alla tua conclusione.
Miguel Martinez
” non ho letto Said (solo leggiucchiato le critiche che gli muoveva il Foglio, unico giornale che ha tentato di capire chi sia l’altro)
”
” tentato di capire” mi sembra un po’ forte
Ciò che fa IlFoglio lo classificherei di più come un ” inquadrare e presentare il tipo in modo che corrisponda al massimo all’idea che si voleva darne già in partenza”
A
x Francesco
http://en.wikipedia.org/wiki/Christian_Zionism
Così puoi ribattere al nostro caro “padrone di casa” senza rinascere ameregano:-).
Intervengo riguardo la querelle, sul “Cristiano-Sionista”.
Tutto sta ad evitare (e Miguel che fa il traduttore sarà il primo a darmi ragione) la traduzione “parola per parola” del termine.
IL Cristiano Sionista nell’accezione americana del termine indica proprio quel che ha descritto MM al post numero 44.
E’ un fatto e, sebbene non provi immensa simpatia per quei soggetti, sono il primo a confermare quanto ha detto Miguel (che ha letto un sacco sull’argomento, ma penso bastino un paio di letture ben mirate per convincere i più scettici 😉 ).
Non so se esista un equivalente “Europeo” (se sì, credo sia a percentuali da prefisso telefonico), per cui se si parla di “Sionisti che sono anche cristiani” (I.e.Francesco) penso sia più sensato parlare di Sionismo e basta.
Su Said resto del mio parere: interessante ma sopravvalutato.
Inoltre il suo pensiero, anche quando scrive cose interessanti (sono il primo a dire che, pur criticandolo, Orientalismi vada assolutamente letto), centra tutto il suo pensiero sul piagnisteo (tipicamente arabo) dell’occidentale cattivo.
E questo e, IMHO, un grosso limite.
Confermando inoltre quanto scritto sul falso mito del profugo che profugo non era…
Saluti
JZ
Per John Zorn
Grazie dell’interessante intervento
Miguel Martinez
Sulla scuola:
Premetto che non ho tutta questa antipatia per Stalin, padre dello stato ebraio 😉 , ma il paragone con la scuola non ci azzecca proprio (per dirla alla tonino).
Non credo la Gelmini sia un genio: ma non posso accettare che gli eredi dello Zar accusino Stalin (per usare la stessa metafora).
C’è vendetta Ideologica? Forse.
Ma non è forse ideologia (Così rispondo anche a Pino)quella che da parte di colleghi del sud li fa difendere conterranei concretamente semianalfabeti, che pure hanno delle cattedre?
(Dammi retta Pino: se trovi gente laureata con Lode, abilitata ad insegnare inglese, pur parlandolo a livelli da 3za media stai sereno che 99% dei casi viene dal Sud, il che non vuol dire il nord sia il mondo perfetto, ma non falsiamo la realtà,dai…)
Non è forse l’ideologia a tenere in piedi un anacronismo Italico quale il valore legale del titolo di studio (a fini concorsuali,etc) vale tanto il mio 110 e Lode quanto quello del succitato analfabeta?
Non è forse l’ideologia (estendendo il concetto al di là dal mondo della scuola) a rifutare per partito preso il reinserimento di lavoratori in settori più utili, anziché tenerne in piedi di anacronistici?
Non parlo di fabbriche smantellate per profitto, sia chiaro, parlo di quei sindacalisti/politici che vorrebbero tenere aperte (usando una metafora), le fabbiriche di lumi a petrolio quando ormai son fuori legge anche le lampadine ad incandesc.
Saluti
JZ
JZ,
— Premetto che non ho tutta questa antipatia per Stalin, padre dello stato ebraico 😉 —
Figurati se ne ho io che sono stalinista 🙂
— ma il paragone con la scuola non ci azzecca proprio (per dirla alla tonino) —
Ci azzecca eccome, secondo me.
— Non credo la Gelmini sia un genio —
“Non credo che sia un genio?” Andiamo, JZ! 🙂 La Gelmini è una persona oggettivamente ridicola, la cui mediocrità è addirittura imbarazzante.
— ma non posso accettare che gli eredi dello Zar accusino Stalin (per usare la stessa metafora) —
Visto che il paragone ci azzecca? lo utilizzi persino tu! 🙂 Seriamente: se un erede dello Zar accusa Stalin di aver mandato a morte dieci milioni di suoi connazionali ha ragione da vendere. Poi siamo liberissimi di non starlo a sentire, ma i fatti gli danno ragione.
— C’è vendetta Ideologica? Forse. Ma non è forse ideologia (Così rispondo anche a Pino)quella che da parte di colleghi del sud li fa difendere conterranei concretamente semianalfabeti, che pure hanno delle cattedre? —
Mi sembra che il termine corrispondente a quanto sostieni sia “corporativismo” – nel senso di difesa di corpo – piuttosto che “ideologia”.
Detto questo, il punto resta sempre lo stesso. Il fatto che la scuola italiana mostri guasti evidenti non vale certo a rendere credibile il governo di Puttanopoli – nemmeno per mezzo secondo – nella sua pretesa azione “riformatrice”.
Z.
Ciao a tutti, finalmente sono di nuovo in pista senza la seccatura di dovermi loggare e sloggare ogni volta.
Rispondo solo alla malintesa questione dell’ “abolizione del valore legale del titolo di studio”, copincollando quasi integralmente alcune mie vecchie riflessioni fatte altrove.
I fautori della cosa sembrano credere a una magica potenzialità di autoaggiustamento dell’intero mondo dell’istruzione, che sarebbe tarpata a causa da un iniquo sistema statalista, e che trionferebbe spontaneamente se solo si abolissero quegli iniqui e anacronistici lacciuoli.
Ovvero, chi sostiene l’abolizione del valore legale, immagina magnifiche evoluzioni autoselettive di scuole di eccellenza, in cui ci si ammazza di studio durissimo, ma in cui le teste migliori farebbero a gara per entrare, e si sfinirebbero di impegno per reggere il ritmo.
Bene, ‘sta roba funziona – non a caso – nei paesi in cui l’istruzione pubblica praticamente non esiste. E se esiste sono cavolacci suoi, e nessuno se la fila seriamente.
Tali idealisti dimenticano che la maggioranza della scuola italiana, invece, deve gestire ogni giorno situazioni per nulla eccellenti e per nulla motivate a emergere. Tra cui, una discreta componente di casi problematici dal punto di vista sociale, e anche una certa fetta di semplici capre demotivate e basta.
Abolire il valore legale in Italia, adesso come adesso, avrebbe INNANZI TUTTO un effetto devastante sulla gestibilità e della didattica… e su quel poco che resta di autorevolezza della scuola medesima.
L’abolizione del valore legale avrebbe una qualche forma di efficacia (forse) se si partisse da un ingenuo presupposto, che magari era vero 40 anni fa ma non certo oggi.
Ovvero, l’idea che la categoria di capre demotivate, disinteressate a imparare davvero, che vengono a scuola “solo per il pezzo di carta”…
…magicamente, se questo pezzo di carta non avesse più valore legale, a scuola non ci verrebbero più.
Invece quello che succederebbe è che ci verrebbero lo stesso…
(- un po’ perché la tendenza sociale di tutti i paesi avanzati è quella di innalzare l’età dell’obbligo,
– un po’ perché non saprebbero che altro fare,
– un po’ perché andare a lavorare farebbe più fatica,
-un po’ perché i genitori ce li manderebbero a oltranza per stare tranquilli che qualcuno li sorvegli),
…e che in più non avrebbero nemmeno più quel minimo di ritegno che oggi almeno gli arriva dalla percezione che “se esagerano, non si prendono NEMMENO il pezzo di carta”.
Significherebbe l’autorizzazione assoluta a usare la scuola come campo libero di qualsiasi intemperanza, prepotenza, volgarità, sguaiataggine e magari anche violenza pericolosa. Perché tanto il cialtrone avrebbe perfettamente chiaro il fatto di NON AVERE NULLA DA PERDERE.
Qualcuno potrebbe sostenere che in molte realtà è GIA’ così.
Ok, non lo metto in dubbio, ma la mia opinione è proprio lì: che una eventuale abolizione del valore legale, oggi, la peggiorerebbe ancora, questa situazione, invece di migliorarla.
O magari, la migliorerebbe solo per una piccolissima minoranza di licei di elite, che già adesso problemi di gestibilità non ne hanno.
E distruggerebbe qualsiasi residua credibilità di qualsiasi altra realtà didattica pubblica.
Ma già, scusate, che ingenua: è proprio questo che si vuole, no?
saluti
Lisa
Sempre da esterno e sempre premettendo tutto il premettibile
che il pezzo di carta sia appunto solo un “pezzo di carta” che non certifica niente già lo dicono tutti, non vedo perché dovrebbe dirlo anche la legge;
inoltre l’Italia mi sembra un paese già ampiamente clientelare, nepotista, classista e cugginista, se si toglie anche la men che minima garanzia che una laurea è una laurea e un diploma è un diploma, e tutti si diventa per magia bravi a tutto
(lil livellamento al basso, in cui eccelliamo)
va a finire che il cuggino senza laurea avrà la meglio sul laureato, più o meno meritevole che sia questo.
Ciao!
>Figurati se ne ho io che sono stalinista 🙂 < In parte anche io… >Seriamente: se un erede dello Zar accusa Stalin di aver mandato a morte dieci milioni di suoi connazionali ha ragione da vendere.< Ma non ha diritto di parlare se il merdaio a cui vuol rimediare Stalin l’ha causato lo Zar. >Mi sembra che il termine corrispondente a quanto sostieni sia “corporativismo” < No, se a difenderli sono solo conterranei, credi che uno che ha sgobbato per guadagnarsi la lode voglia difendere chi ce l’ha con un titolo di dubbio valore (e palesemente impreparato)? >Bene, ‘sta roba funziona – non a caso – nei paesi in cui l’istruzione pubblica praticamente non esiste. E se esiste sono cavolacci suoi, e nessuno se la fila seriamente. < In mezza Europa credo sia così e dubito “la scuola pubblica praticamente non esista”… Inoltre mi riferivo soprattutto all’Università,dove (checché se ne dica) un 110 e lode conseguito in alcuni atenei spesso non vale la metà di quello conseguito in altri. Ma a livello concorsuale/graduatorie/etc valgono uguale. leggi esempio del professore capra da me citato sopra. Se per te è giusto sia così altro paio di maniche. Mica parlavo di ragazzi delle superiori… Sulle superiori hai ragione su molti punti, mica dico no, ma è sull’università (che comunque forma anche i docenti) che t’invitavo a riflettere JZ
@ Pino:
guarda che il Nepotismo c’è già.
Pensa alla frotta di diplomati di scuole private e parificate,dove compri un titolo che però legalmente vale come quello sgobbato altrove: ripeto, ti sembra giusto?
O lo stesso dicasi delle Lauree di molti atenei (senza essere necessariamente privati) dove il voto massimo lo si regala a capre con programmi spesso dimezzati rispetto ad altrove.
Ti sembra giusto?
Non credi che, tolto il valore legale del “pezzo di carta” , quella laurea acquisita in atenei poco credibili varrebbe quanto quella da culo (e giustamente, aggiungo io)…
Saluti
JZ
@ MM: grazie.
Come puoi immaginare il tema mi è caro. 😉
Detto questo è sempre bene precisare visto che spesso dall’essere Sionista Europeo (cristiano) ad essere Cristiano sionista (nell’accezione americana del termine) c’è una differenza enorme, ma è altresì facile equivocare…
Del resto è l’eterno problema della traduzione, no? 😉
Su Said cerco di stare in una posizione intermedia: non lo denigro come idiota, ma nemmeno ne faccio il genio decantato.
Resta imprescindibile per affrontare certi discorsi, ed una lettura imprescindibile (e penso tu sia d’accordo) non deve essere necessariamente “perfetta” (nè esserlo il suo autore)
Saluti
JZ
Ovviamente io mi riferivo soprattutto alla scuola superiore, non solo perché è l’ambiente che conosco meglio, ma perché tutta la discussione era partita da lì: l’investitura gelminiana di Giorgio Israel, i pesanti interventi da lui firmati e l’iradiddìo mediatica che ne è seguita riguardavano appunto le innovazioni nell’ordinamento della scuola superiore e nel reclutamento dei docenti della scuola superiore (o eventualmente anche quella elementare e media), mica dell’università.
Comunque, su entrambi gli ordini di studio, continuo a pensare più o meno questo: chi sostiene, ad esempio, che “se si abolisse il valore legale del pezzo di carta non ci sarebbero più i diplomifici“, si culla in una pia illusione.
Esistono ambienti sociali in cui il diploma o la laurea “vanno presi” comunque, anche se non valgono assolutamente nulla, e anche se non servono per trovare lavoro (perché magari il rampollo ha già il lavoro assicurato nel negozio dei genitori, o perché comunque andrà a fare qualcosa che non c’entra niente con gli studi fatti). Perché “il diploma lo prendono tutti”, perché si ha paura di “fare la figura di quelli che hanno il figlio scemo”, o peggio ancora di “fare la figura di quelli che non avevano abbastanza soldi da farlo studiare”. E quelli, che sono tanti, nei diplomifici continuerebbero ad andarci alla grande, continuerebbero a far finta di prenderli sul serio, e a far finta di credere che anche gli altri li prendano sul serio.
Insomma, un po’ come quelle (diffusissime) famiglie che non sono credenti, che sono del tutto disinteressate a qualsiasi problematica religiosa, che non si sognano di frequentare la chiesa, ma il figlio comunicato e cresimato lo vogliono lo stesso, perché altrimenti socialmente non sta bene 🙂
Lisa
JZ,
— Ma [uno zarista, ndr] non ha diritto di parlare se il merdaio a cui vuol rimediare Stalin l’ha causato lo Zar. —
Beh, il diritto di parlare ce l’ha, almeno in Italia. Sotto Stalin un po’ meno 🙂
Resta inteso che tu sei liberissimo di non ascoltarlo per partito preso. Ma mi sembra piuttosto inutile, dato che l’ostilità a Stalin, nel caso di specie, si estende ben oltre la cerchia degli “zaristi” 🙂
Z.
PS: Abolire il titolo di studio significherebbe una sola cosa: abolire la necessità di diploma e laurea per i raccomandati, facilitando così la strada a loro a scapito di chi raccomandato non è. Concetto chiaro, semplice e difficile da contestare 🙂
Lisa,
— Comunque, su entrambi gli ordini di studio, continuo a pensare più o meno questo: chi sostiene, ad esempio, che “se si abolisse il valore legale del pezzo di carta non ci sarebbero più i diplomifici”, si culla in una pia illusione. —
“Illusione” mi sembra un eufemismo troppo gentile.
Dalle mie parti si direbbe: s’ui è un vis d’e cazz ch’ui spèra, quell l’è un sumar ch’e merita la frosta 🙂
Ma non credo che nessuno possa seriamente sostenere una tale corbelleria in buona fede. Almeno, me lo auguro…
Z.
premesso che vi ringrazio per le informazioni, vediamo se ho capito:
gli innumerevoli capetti della infinite congregazioni evangeliche sono (per motivi imprecisati) seguaci dell’idea che un Israele ebraico (troppo difficile spiegargli che il sionismo era laico) abbia a che fare con l’Apocalisse
quindi secoli di antisemitismo cristiano spariscono felicemente
ah, la “base” invece se ne sbatte allegramente, in un rarissimo caso in cui la superstizione alligna più in alto che in basso
e NESSUNO tranne MM, nella miriade di scrittori antiamericani, tra cui molti nostalgici nazi-fascisti decisamente antisemiti e filoarabi, si è mai degnato di rilevarlo
grazie
Francesco
Francesco:
“gli innumerevoli capetti della infinite congregazioni evangeliche sono (per motivi imprecisati) seguaci dell’idea che un Israele ebraico (troppo difficile spiegargli che il sionismo era laico) abbia a che fare con l’Apocalisse
Ecco, bravo, vedi che se porti pazienza e fai qualche piccolo sforzo in più, ci arrivi? Coraggio, non era mica così fuori dalla tua portata, no? Se continui così potrai addirittura fare di meglio… 🙂
e NESSUNO tranne MM, nella miriade di scrittori antiamericani, tra cui molti nostalgici nazi-fascisti decisamente antisemiti e filoarabi, si è mai degnato di rilevarlo
Come se io andassi in giro convintissima a sostenere che “Berlusconi, stranamente, tiene un profilo mediatico bassissimo e non si vede mai in pubblico, ma guarda tu che strano, come si spiega?”… e poi viene fuori che io personalmente ho il televisore spento da mesi, e lo usavo pochissimo anche prima.
Certo che a volte sei disarmante proprio, eh.
Lisa
Per Francesco,
Se tu leggessi la letteratura cristianosionista (potresti partire da qui ad esempio http://www.cufi.org) vedresti che la laicità di Israele è del tutto irrilevante per loro. Mica pretendono di dire agli ebrei come devono fare gli ebrei. Il compito degli ebrei consiste nell’adempimento delle profezie, non nella preghiera.
Ciò che conta è infatti il “ritorno” degli ebrei in Terrasanta.
Per quanto riguarda l’antisemitismo:
1) è sempre stato più forte tra i cattolici che tra gli evangelici (anche se non è mancato, certamente)
2) il cristianosionismo conserva tutta la carica di ossessione con gli ebrei che caratterizza l’antisemitismo, ma la inverte di segno
Miguel Martinez
>Abolire il titolo di studio significherebbe una sola cosa: abolire la necessità di diploma e laurea per i raccomandati, facilitando così la strada a loro a scapito di chi raccomandato non è. Concetto chiaro, semplice e difficile da contestare :-)< Dubito: se per esercitare il mestiere X (insegnante?) la laurea ci vuole, dubito che potresti ritrovarti un catanese semianalfabeta ad infestare un liceo del Nord insegnandoci inglese. Saluti
JZ
@ MM # 77: ottimo intervento.
Aggiungerei, per rendere più facile il concetto a Francesco, che a differenza dei Cristiano-Sionisti, il “Sionista Europeo che è pure cristiano” ha una visione di Israele più secolarizzata ed in generale scollegata dalla dottrina religiosa.
Saluti
JZ
“Dubito: se per esercitare il mestiere X (insegnante?) la laurea ci vuole, dubito che potresti ritrovarti un catanese semianalfabeta ad infestare un liceo del Nord insegnandoci inglese.
Saluti
JZ”
Forse non ci capiamo:
te l’ho detto, che ho le idee confuse in merito.
Ma, se per insegnare il mestiere X si richiede una laurea, non significa che il titolo di studio ha valore legale?
Incollo dal noto sito enciclopedico:
“Per altri versi, il possesso di un titolo di studio riconosciuto legalmente è una condizione necessaria per l’ammissione ad esami di Stato finalizzati all’iscrizione ad albi professionali e altri pubblici registri (tenuti presso il ministero o da ordini o collegi) e per la partecipazione a concorsi banditi dalla pubblica amministrazione. L’insieme di queste caratteristiche contribuisce a formare il concetto conosciuto come valore legale del titolo di studio.”
Incollo altresì:
“I critici del “valore legale”, partendo dall’assunto della sua esistenza, ritengono che esso abbia le seguenti colpe:
la proliferazione degli atenei senza alcun legame con la qualità del servizio fornito;
l’indifferenza dei corsi accademici nei confronti della realtà economica esterna;
l’assenza di una reale competizione fra una sede universitaria e l’altra;
l’eccesso di controllo pubblico sul sistema universitario;
la fuga dei cervelli migliori fuori dei confini nazionali;
il radicamento di una mentalità sociale conservativa che concentra l’interesse agli studi superiori solo sull’ottenimento del fatidico ‘pezzo di carta’.
La richiesta “abolizionista”, fatta propria per la prima volta da Luigi Einaudi, prendeva a modello l’esperienza dei modelli anglosassoni basati sull’assenza di controllo statale sui curricula, sulla competizione di qualità tra le istituzioni formative ai diversi livelli, sulla valutazione del valore dei titoli affidata al mercato e non allo Stato.
Tuttavia ormai da tempo sia negli Stati Uniti sia in Gran Bretagna esistono sistemi di accreditamento e di garanzia della qualità che riposano o acquistano validità, in ultima analisi, su norme di legge. In particolare, la Gran Bretagna ha fissato delle norme precise per l’attribuzione del potere di conferire titoli accademici e della denominazione di Università, da parte del Consiglio della Corona. Le valutazioni di merito vengono effettuate dalla Quality Assurance Agency, che ha per missione la salvaguardia degli standard accademici e della qualità dell’offerta formativa per tutti gli istituti di istruzione superiore del Regno Unito.”
Ora, a me pare che, tolta la garanzia legale che il titolo di studio corrisponda a uno standard minimo di qualità
(garanzia più o meno rispondente alla realtà, ma la cui rispondenza si può migliorare in vari modi diversi dall’abolire la garanzia stessa…)
ognuno possa fare quello che gli pare, assumere chi gli pare, e via.
Noi si legge perlopiù il valore legale dei titoli come garanzia da parte di chi deve essere assunto (in certi mestieri che lo richiedono):
ti garantisco che so tot.
Ma è anche garanzia da parte di chi deve assumere: ti garantisco che assumerò chi ne abbia i requisiti, e non chi mi garba per ragioni personali.
Visto che noi queste ragioni personali siamo già bravi a infilarle dappertutto, c’è bisogno di un ulteriore facilitazione?
A me pare il contrario.
Si faccia invece in modo che gli standard da rispettare siano alti, e che siano rispettati.
Insomma, sul prodotto X c’è il bollino che certifica la sicurezza, come si chiama;
ma c’è anche sul prodotto Y, che è fatto alla cazzo di cane e quel bollino lo ha ottenuto con mezzi vergognosi.
Si abolisce il bollino?
No, lo si toglie a Y e si fanno d’ora in poi controlli diversi o migliori.
Non avrei nulla in cambio a una legge che stabilisse che l’Università, anche statale, che non raggiunge determinati standard, deve essere privata della possibilità di dar titoli dotati di valore legale;
neppure nulla in contrario a una classifica in qualche modo ufficiale tra Università, che sia scala di valore affidabile e aggiornabile.
Ciao!
JZ,
— Dubito: se per esercitare il mestiere X (insegnante?) la laurea ci vuole, dubito che potresti ritrovarti un catanese semianalfabeta ad infestare un liceo del Nord insegnandoci inglese. —
Non ho mica capito… che vuoi dire?
Z.
@ Z & Pino:
Chiamalo come ti pare.
Il problema è che a livello concorsuale,etc, il 110 e lode dell’università italiana vale uguale dappertutto.
Il mio problema è che così NON dovrebbe essere: insomma in Inghilterra due lauree col massimo punteggio NON hanno lo stesso valore se conseguite ad Oxford o un’univerisità sfigata.
Un sistema che fa sì che il laureato 110 e lode di un’università dove il mazzo a studiare te lo fai eccome abbia valore diverso e superiore del 110 e lode regalato altrove.
Un sistema in cui, a livello di concorso pubblico, il 110 e lode del catanese succitato gli valga al massimo per allestire un banchetto di panelle, non certo per insegnare in una scuola.
Valore legale? Non so chiamalo come vuoi. Ma penso di aver fatto capire bene cosa intendo.
Nella succitata Gran Bretagna, a parità di voto, la stessa laurea può assumere valori diversi.
E par giusto così.
Quel che scrive Pino “neppure nulla in contrario a una classifica in qualche modo ufficiale tra Università, che sia scala di valore affidabile e aggiornabile.” lo condivido al 100%
Z e Lisa che ne pensano?
Saluti
JZ
JZ,
— Un sistema che fa sì che il laureato 110 e lode di un’università dove il mazzo a studiare te lo fai eccome abbia valore diverso e superiore del 110 e lode regalato altrove.
Un sistema in cui, a livello di concorso pubblico, il 110 e lode del catanese succitato gli valga al massimo per allestire un banchetto di panelle, non certo per insegnare in una scuola. —
Ah, allora – se non ho frainteso – tu non vuoi “abolire il valore del titolo di studio”.
Quello che tu proponi potrebbe essere spiegato meglio come “conferire un valore legale differente al titolo di studio, a seconda di quale sia l’istituzione che lo rilascia” o addirittura “togliere valore legale al titolo di studio conferito da un’istituzione non conforme ai requisiti legali”.
Non avresti nemmeno tutti i torti. Naturalmente il governo non ci pensa minimamente, a muoversi in questa direzione, ma questo è un altro discorso.
Z.
Certo, “conferire un valore legale differente al titolo di studio, a seconda di quale sia l’istituzione che lo rilascia”.
Non averebbe senso un’abolizione “totale”.
Ma differenziarne il valore sì, proprio perché se ai fini “legali” i 110 e lode hanno tutti lo stesso valore, il risultato sono le ingiustizie che si vedono tutti i giorni…
Saluti
JZ
x Lisa 76
di solito non pretendo che la realtà sia nè paia ragionevole.
Però resto perplesso perchè è ben noto che i fatti hanno conseguenze, e in diretta proporzione alle proprie dimensioni.
Aspetterò con ansia di vedere qualche consenguenza di questo diffuso cristiano-sionismo usano.
Per la cronaca, mi stupirei se qualcuno definisse ME sionista. Al massimo, in attesa di una nuova crociata, trovo meno antipatici gli israeliani (ma solo per mia perversa simpatia per gli ebrei del 1948) dei palestinesi. Un pò poco. Figurati che dormo la notte anche pensando a Gerusalemme non capitale d’Israele.
Saluti
Francesco
Francesco: dai retta ad uno che non è Antisionista (e neanche così antisemita).
I Cristiano Sionisti americani nei fatti sono un “Supporto” ad Israele.
Che peso abbiano sotto il profilo economico/militare/etc rispetto ad altre organizzazioni schierate allo stesso modo non so.
Non mi stanno simpatici, ma alla fin fine, dal mio punto di vista, non sono peggiori dai sinistrorsi che pagherebbero pur di cancellare Israele dalle cartine, creare la “Grande Palestina” e magari far saltare qualche Bus a Tel Aviv.
Fatto sta che sono un fenomeno a sé, da distinguere appunto da chi sostiene Israele pur essendo Cristiano (prendo ad esempio te).
Lo fai per motivi filosofici/politici/sociali/culturali/etc.
Di certo non per le motivazioni messianico religiose dei Cristiano Sionisti Americani.
A scanso di equivoci: esistono molti americani, Cristiani E Sionisti.
Ma non avendo legami con certi gruppi religiosi Etc sono cosa diversa dai Cristiano-Sionisti di cui parlava MM
Saluti
JZ
xJZ
non dubito che i cristiano-sionisti esistano e mi pare evidente che siano, oggettivamente, pro-israeliani. Diciamo che è difficile fidarsi delle promesse di Hamas su uno stato palestinese multietnico e multiconfessionale 🙂
quello che ancora trovo strano è che siano privi di eco e visibilità.
conosciamo i nazisti dell’Illinois, le milizie, il Klan, i nemici dell’ONU, quelli delle tasse sul reddito, quelli che la banca centrale dell’URSS era proprietà degli ebrei, quelli del mondo controllato da massoni, ebrei, illuminati, ecc. ecc.
ho anche trovato una cospirazione catto-massonica (ma era contro i russi)
di questi, nisba
io attendo fiducioso, che la storia la fa la demografia
Francesco
“quello che ancora trovo strano è che siano privi di eco e visibilità. ”
Ma non è vero!
E poi, scusa:
conoscevo le fragole, le banane, i mirtilli;
adesso arriva ‘sto Martinez e mi dice, guarda, ci sono anche i lamponi;
ehi, io conoscevo le fragole, le banane e i mirtilli; ma i lamponi?? e chi ne ha mai sentito parlare??
😉
tutti conoscono i lamponi
quello che non trovo convincente è che un grosso attore politico non faccia rumore
tutto qui
Francesco