Il Grande Oriente d’Italia ai tempi del Grande Fratello

Un mio amico massone mi segnala il violento scontro elettorale in corso all’interno del Grande Oriente d’Italia.

Alcuni massoni accusano il Gran Maestro, il romagnolissimo Gustavo Raffi, di una serie di abusi: gestione autoritaria, processi interni ai propri critici, bilanci poco chiari, una "indennità" di 250 milioni di lire l’anno tutto per sé (cifra rimasta poi fissa), ad esempio. Anzi, dicono che non potrebbe nemmeno candidarsi per farsi rieleggere per la terza volta. Infatti, nel 2003, Raffi avrebbe modificato di un’unica parola l’articolo 30 dello statuto del GOI, che recitava:

"Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un solo mandato di pari durata"

Togliendo la piccola parola "solo", restava quindi la frase

"Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un mandato di pari durata"

Raffi avrebbe poi interpretato quell’"un" non come numero, ma come articolo indeterminato, che non limitava quindi il numero di rielezioni, ma ne descriveva unicamente la durata.

In filigrana, dietro le polemiche, si legge anche una critica alle scelte politiche di Gustavo Raffi, sostenitore più o meno aperto del centrosinistra e grande esaltatore dell’aspetto laico e risorgimentale della Massoneria, a discapito degli aspetti più iniziatici. In cambio, i sostenitori di Raffi accusano i dissidenti di essere una sorta di rinata P2, evidentemente uno spauracchio fisso all’interno della Massoneria.

A noi, questa storia interessa perché i dissidenti si sono lanciati in rete, con un violentissimo sito critico contro Gustavo Raffi, intitolato Grande Oriente Libero, che presenta al pianeta intero una grande quantità di documenti contro il Gran Maestro.

In tutta la lunga storia della massoneria, credo che non si fosse mai visto nulla di simile. Nemmeno l’organizzazione che ha sempre rivendicato la propria segretezza riesce a sfuggire alla logica del Grande Flusso, che corrode e mette letteralmente a nudo tutto.

Credo che gli effetti di questo scandalo vadano, quindi, molto oltre la questione Raffi.[1]

I critici accusano Raffi di aver svuotato la massoneria dei suoi aspetti interiori, di averne fatto una sorta di azienda che avrebbe speso, in maniera poco chiara, miloni di euro per aumentare il numero di iscritti e promuovere un presunto "pensiero" massonico nella società. Mentre, sostengono i critici, non c’è nessun "pensiero" da diffondere e nessun motivo per cercare nuovi iscritti:

"Non occorre pubblicità alcuna. Il massone è un antico cavaliere vivo e visibile che ha appreso il mestiere delle armi  solo per difendere la giustizia e per proteggere gli orfani e le vedove. Ovunque si muova è accompagnato da nove cavalieri  invisibili ma dotati di indomabile potenza: i doveri del massone e le virtù del massone.

Solo dall’osservanza incessante dei doveri e dall’esercizio perenne delle virtù il massone assume quel carisma che, per naturale induzione,  porterà i profani a bussare alla porta del Tempio.

Si distingua il sacro dal profano. Si torni alla pace della nostra ritualità e all’ombra della nostra riservatezza, rispettando la società civile senza avere la pretesa di incidere in essa con la forza di un pensiero che non è tale perché ciò che succede da noi è eterno e universale."

Per salvare l’interiorità massonica dalla sua esteriorizzazione, quindi ci si rivolge a quanto di più esteriore vi sia: Internet. E prima o poi, Raffi dovrà reagire in tribunale, esponendo ulteriormente la Massoneria.

Il fascino della Massoneria – che dura da oltre tre secoli – risiede tutto nella sua segretezza. Che poi non è un segreto di fatto: i riti sono noti, come sono noti, in gran parte, gli esponenti. Ma il segreto è una dimensione, uno stile, che la accompagna ovunque: la stessa forza che suscita un’ostilità assolutamente trasversale porta tanti a sperare di essere ammessi in qualche loggia.

Non cedo alla tentazione di demonizzare la massoneria, eppure c’è un elemento che anche per me costituisce in effetti un mistero: il rapporto tra un‘istituzione elitaria, segreta e legata a forme non teorizzate di esoterismo, e il laicismo anticlericale, razionalista e democratico che quell’istituzione ha promosso nella società.

Negli ultimi anni, il Grande Oriente d’Italia ha seguito la stessa china scivolosa che, in passato, hanno seguito istituzioni diverse come il Partito Comunista o la Chiesa cattolica.

Il Grande Flusso disintegra, indifferentemente, tutte queste istituzioni, non interessandosi ai loro violenti conflitti.[2]

Chiesa cattolica, chiesa comunista, chiesa massonica, dopo essersi chiuse a riccio, reagiscono con l’autocritica e la trasparenza.

Che il mondo ci guardi, vedrà che non abbiamo nulla che non vada bene.

Certo, ma per il mondo non va bene nulla che sia diverso dal mondo stesso.

Ecco che avviene un’omologazione radicale – i discorsi del postcomunista, del postcattolico, del postfascista o del postmassone sono quasi perfettamente intercambiabili: dico quasi, perché resta una sorta di innocua sfumatura, una specie di logo che distingue le aziende che producono però oggetti ormai identici.

Note:

[1] Non essendo massone, non mi schiero. A pelle, trovo qualcosa di antipatico nel sito critico contro Raffi; bilanciato però da questo video in cui si può sentire il Gran Maestro parlare come qualunque assessore comunale romagnolo formatosi nella grande scuola dei Convegni degli Enti Locali.

[2] Nel lavoro di demolizione, sono in prima fila le istituzioni stesse: l’anticlericalismo massonico e l’antimassonismo cattolico hanno entrambi fatto appello al Grande Flusso per sciogliere nel liquido il proprio avversario.

Il Grande Flusso distrugge sistematicamente anche le basi psicosociali di ogni istituzione: la classe operaia dei comunisti, il ceto medio "all’antica" dei cattolici e quello "illuminato" dei massoni.

Ma mina anche, più sottilmente, le stesse basi del pensiero. Il conflitto tra Fede e Ragione perde di senso ai tempi dell’Isola dei Famosi: Tommaso d’Aquino e Voltaire vengono entrambi esclusi alla prima selezione, anche se continuano a litigare tra di loro al bar dove vanno a bere per consolarsi.

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23 risposte a Il Grande Oriente d’Italia ai tempi del Grande Fratello

  1. utente anonimo scrive:

    Raffi non è un romagnolo qualunque: è, quanto meno, un romagnolo molto veloce.

    Da giovane correva, correva come un fulmine 😉

    Z.

  2. utente anonimo scrive:

    Ne chiacchieravo un po’ con alcuni amici massoni dell’altra grossa campana in italia (quella che ammette anche le donne). In effetti forse ciò che possono avere in comune (mi si perdoni il collegamento) luoghi come i templi massonici, o le università vaticane, o anche certi circoli veterocomunisti è il fatto che si possa parlare di, possiamo dire, “cose inutili”. Cioè non farsi necessariamente dettare l’agenda dalle questioni di cronaca o essere ad immagine e somiglianza dell’agenda mediatica.

    Rispetto all’anticlericalismo e a volte all’anticomunismo, sarebbe troppo facile dire che uno reagisce agli attacchi dell’altro.

    Forse in effetti è perché sono concorrenti nel parlare di “cose inutili”: nei templi massonici, nonostante il grande fratello, si continua a fare esoterismo; nei circoli leninisti, nonostante obama, si continua a far riferimento ad altre teorie (rimango sul vago perché non so a cosa facciano riferimento); nella chiesa cattolica, nonostante tutto, si continua a fare cosmologia teologica (un amico ormai astronomo mi raccontava di una chiacchierata con un prelato incontrato a piazza san pietro: gli spiegava che ci sono, teologicamente, vari processi cosmologici: la processione, quando lo Spirito procede dal Padre, la transustanziazione, quando … etc).

    Quindi alla fine, per una fetta di terra così piccola come le cose elitarie e inutili, trattate però nella maniera più profonda che riescono, per forza si scannano 🙂

    dorian

  3. Santaruina scrive:

    René Guénon, che di queste cose un po’ se ne intendeva, sosteneva che molte delle pretese società iniziatiche orientali alla fine si riducevano a semplice parodia di quelle “autentiche”.

    E non è nemmeno difficile fare i distinguo: quando una società iniziatica fa “proselitismo” è chiaro che qualcosa non quadra.

    Sull’apparente contraddizione tra lo spirito “laico” e quello “esoterico”, occorre ricordare che la massoneria ha un aspetto di fondo religioso, e dovendo portare avanti una lotta contro la religione concorrente, quella cristiana, ha inizialmente favorito quei movimenti che puntavano verso una a-teizzazione della società, per poter poi agire sul vuoto creatosi e colmare quel vuoto “proponendo” il proprio Dio.

    Blessed be

  4. Santaruina scrive:

    mi è scappato un “orientali”, ma chiaramente intendevo “società iniziatiche occidentali”.

  5. kelebek scrive:

    Per Dorian n. 2

    “nei circoli leninisti, nonostante obama, si continua a far riferimento ad altre teorie (rimango sul vago perché non so a cosa facciano riferimento)”

    Non ti preoccupare, non ti sei perso niente.

    Miguel Martinez

  6. valeriomele scrive:

    A me è il “Grande Flusso” che inquieta… e il materiale di tale marea che avanza…

  7. fm_dacenter scrive:

    Io credo che l’Aquinate e Voltaire non abbiano molto di cui consolarsi.

    Sempre gli uomini sono stati distratti dal grande fratello, e mai se ne sono accontentati.

    Credo si dia un’importanza ontopoieutica alla TV che in realtà non ha.

    Ciao

    Francesco

  8. utente anonimo scrive:

    Francesco,

    adoro quando parli difficile 🙂

    Z.

    PS: Epperò, dubito che i media al tempo di Tomasino fossero altrettanto pervasivi…

  9. utente anonimo scrive:

    Beh, certo i media all’epoca di S. Tommaso non erano invasivi, ma la maggior parte della popolazione si lasciava distrarre da altre forme di intrattenimento, altrettanto invasive…

    Questo non toglie che oggi la situazione sia diversa per i motivi che Martinez ha esposto (del resto, quando tutti parlano di decadenza, è segno che la decadenza o c’è o è alle porte, e noi ne parliamo ormai da un secolo…)

    Plgs.

  10. utente anonimo scrive:

    Plgs.,

    — Beh, certo i media all’epoca di S. Tommaso non erano invasivi, ma la maggior parte della popolazione si lasciava distrarre da altre forme di intrattenimento, altrettanto invasive… —

    Beh, all’epoca io dovevo ancora nascere, quindi non posso sapere per certo 🙂 Ma che fossero altrettanto invasive, onestamente, qualche dubbio ce l’avrei…

    Z.

  11. utente anonimo scrive:

    No, vai, scusa: secondo te, in una città al massimo di qualche migliaia di persone, o, peggio, in un paesino di qualche centinaio di anime, un cantastorie, un predicatore, un eretico, (per non parlare di gruppi “organizzati” di stranieri armati di passaggio), qualche banditore etc.. non erano invasivi? 😉

    Pgls.

    p.s.: neanch’io c’ero, ma un mio amico che c’è stato mi ha assicurato che era così ;-)))

  12. Peucezio scrive:

    Mah, sono molto scettico su queste cose. Secondo me (ma non è che lo dico io) la massoneria vera è ben altra cosa rispetto a questi gruppi più o meno folcloristici, i quali, o sono del tutto indipendenti da questa e servono appunto a fare folclore e gettare fumo negli occhi, o sono la parte più bassa, quella che non conta niente, la manovalanza più infima delle massonerie vere, che oltretutto sono transalpine (e, in genere, stanno al di là della Manica o dell’Atlantico), non certo italiane: in Italia non si decide nulla di veramente decisivo per il mondo.

  13. kelebek scrive:

    Per Peucezio n. 12

    C’è da chiedersi, però, se i gruppi di vero potere cui ti riferisci tu sono “massoneria”.

    Miguel Martinez

  14. utente anonimo scrive:

    Plgs,

    — secondo te, in una città al massimo di qualche migliaia di persone, o, peggio, in un paesino di qualche centinaio di anime, un cantastorie, un predicatore, un eretico, (per non parlare di gruppi “organizzati” di stranieri armati di passaggio), qualche banditore etc.. non erano invasivi? 😉 —

    Immagino avrebbero avuto una forza persuasiva notevole, specie rispetto a quella che fenomeni analoghi avrebbero oggi. Ma questo proprio per l’assenza, allora, di mezzi di comunicazione di massa così invasivi come quelli odierni.

    — neanch’io c’ero, ma un mio amico che c’è stato mi ha assicurato che era così —

    😀

    Z.

  15. Peucezio scrive:

    #13

    Anche questo è vero.

    Bisognerebbe sapere di più sul gruppo Bilderberg, la Trilaterale ecc.

    L’unica letteratura che si occupa in modo un po’ approfondito di queste cose è quella “complottista”, se così vogliamo chiamarla, che ha secondo me indubbi meriti, ma il cui schematismo e il cui pregiudizio di un’organicità monolitica dei poteri e dei loro disegni rende molto distorte le sue analisi.

  16. RitvanShehi scrive:

    >Infatti, nel 2003, Raffi avrebbe modificato di un’unica parola l’articolo 30 dello statuto del GOI, che recitava: “Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un solo mandato di pari durata”.

    Togliendo la piccola parola “solo”, restava quindi la frase “Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un mandato di pari durata”. Raffi avrebbe poi interpretato quell'”un” non come numero, ma come articolo indeterminato, che non limitava quindi il numero di rielezioni, ma ne descriveva unicamente la durata. Miguel Martinez< Eeeh, quante storie…mica poteva fare come il tuo amico Chavez, rompere le bal ai fratelli massoni con un referendum dopo l’altro e prenderli per sfinimento da referendum solo per eliminare quella parolina:-)

  17. kelebek scrive:

    Mi scrivono in privato, e pubblico qui. Ovviamente la penso diversamente su Chavez!

    DOMANI 27-02-2009 ALLE ORE 12,00 PRESSO LA III° SEZIONE DEL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA ( VIALE GIULIO CESARE 54-B )

    si terrà l’udienza per l’esclusione della lista capeggiata da Gustavo Raffi, dalle elezioni delle cariche di vertice del GRANDE ORIENTE DI ITALIA, che si dovrebbero tenereil 01-03-2009.

    La causa è stata intentata e patrocinata dall’Avv. Raffaele Guarna Assanti.

    Motivi: Gustavo Raffi ha modificato l’art 30 dello statuto del G.O.I. che recitava:

    ” Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un solo mandato di pari durata”

    togliendo la parola “solo” , la frase attuale è:

    ” Il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile alla scadenza per un mandato di pari durata”

    Con una ardita interpretazione della suddetta dicitura , il G.M. Gustavo Raffi ritiene di potersi ricandidare per un numero indeterminato di volte, attuando di fatto una vera e propria dittatura in seno ad una secolare istituzione democratica e liberale.

    Forse il G.M. si sarà ispirato alle ultime elezioni volute da Chavez!!!!!!

  18. RitvanShehi scrive:

    >Ovviamente la penso diversamente su Chavez! kelebek< Ovviamente:-).

  19. utente anonimo scrive:

    Miguel, non so se lo ritenga un complimento o un offesa, ma vedo che con questo post sei diventato un :

    http://lodgeroominternational.com/massoneriaforum/viewtopic.php?t=570

    Vedo che fai carriera, complimenti 🙂

    dorian

    p.s. Ho problemi solo io dalla ridente università scozzese ad accedere ai commenti del tuo blog (3 minuti o più per caricarli) o è lento anche da voi in Italia?

  20. utente anonimo scrive:

    sorry, manca nel commento precedente l’espressione blog d’opinione con tremila virgolette diverse. abbiamo scoperto un bug di splinder, con tremila virgolette trancia tutto

    ri-dorian

  21. utente anonimo scrive:

    Personalmente sono molto sconcertato dall’ignoranza di certi massoni italiani.

    La massoneria latina si è sempre occupata di politica nel campo laico-socialista e repubblicano.

    Sempre!

    Se andate a vedere questi link trovate delle foto dei massoni francesi che scendono in piazza insieme ai socialisti, alla sinistra e alle femministe (!) per difendere gli ideali di uguaglianza, fratellanza e libertà dagli attacchi dei conservatori e dei clericali (da proposte di legge liberticide).

    guardate i link

    http://www.glff.org/internet/fr/actualite.php?id_theme=3&id_s_theme=22

    http://alnr.chez-alice.fr/presse5.html

    Ma in Italia i massoni scendevano in piazza solo all’inizio del secolo o durante il risorgimento poi il silenzio o le deviazioni come la P2.

    Raffi è stato fin troppo timido e questo scontro con i suoi oppositori denota che la massoneria italiana è piena di conservatori che dietro l’esoterismo nascondono il fascismo.

    Raffi dovrebbe fare piazza pulita e far tornare in campo la massoneria nel dibattito politico italiano senza paura! Come accade in Francia!

  22. utente anonimo scrive:

    “Non cedo alla tentazione di demonizzare la massoneria, eppure c’è un elemento che anche per me costituisce in effetti un mistero: il rapporto tra un’istituzione elitaria, segreta e legata a forme non teorizzate di esoterismo, e il laicismo anticlericale, razionalista e democratico che quell’istituzione ha promosso nella società.”

    La segretezza adesso come adesso non è necessaria e potrebbe essere anche controproducente, rimane il fascino di conoscenze riservate a pochi, inaccessibili ai più, al di là delle varie Religioni che quindi possono tutte costruire il mosaico esoterico.

    Il razionalismo e il democraticismo sono tutti strumenti utili alla bisogna.

  23. utente anonimo scrive:

    Un commento, del per me, ammirevole, Michele Nista, che a me piace, sulla verita’ a proposito dell’indiscutibile link tra Silvio Berlusconi e super assassini mafiosi Graviano e Spatuzza. Silvio Berlusconi e’ di certo un assassino e uno dei peggiori esseri umani viventi, sempre secondo me, ma va’ sventrato imprenditorialmente e politicamente, con upotentissima legge antitrust, e non con pistole, bombe o marmi

    A me, Michele Nista, non dispiace affatto, ben anzi, ecco il suo commento

    Io penso che l’affaire Spatuzza Berlusconi Graviano Dell’Utri, abbia provato a mille che Berlusconi e’ un tutt’uno con la mafia, da sempre!!! I Graviano han sicuramente detto tutto quello che Spatuzza ha confessato. Per me, super stra certamente, e’ Spatuzza ad aver ragione al miliardo per cento!!! A quel punto Berlusconi che ha fatto? Per non far precipitare le sue monnezze in Borsa, e introdursi sul perfettamente stesso corridoio dove fini’ Tanzi ( bilanci falsi per decenni, buchi, mega corruzioni, ect ect), per non morire per sempre, sgranellato dalla famosa bomba atomica giustissimamente citata da Fini, ha detto: ” io sono con la mafia da 50 anni, da quando mio padre, Luigi Berlusconi, riciclava per Cosa Nostra, a palate, in Banca Rasini, monnezzaio, ehm ehm, intendevo dire, banca, non per niente, fatta chiuidere dalla Dea americana ( perche’ se era per il Gelli che dittaturava l’Italia allora, hai voglia, mo’ magna….), per mega riciclaggio di danaro mafioso; ma se la mafia, ora vuole divorziare da me, o inziare a stuzzicarmi un po’ cattivamente, mi devo salvare, allora, inziamo a prendere due picciotti ( altro che numero due e tre di Cosa Nostra) a Palermo e Milano, e poi minacciamo di prendere subito anche Matteo Messina Denaro ( che se Berlusconi smettesse di essere, come stra e’, mafioso, potrebbe prendere entro ventisei minuti, anzi, ventidue e mezzo; chissa’ perche’ Berlusconi becca gangs di Cosa Nostra, solo quando sta venendo fuori in pieno che il mafioso numero uno e’ proprio lui? per me solo i suoi corrottissimi complici non capiscono questo ” chissa’”), cosi’ Graviano capisce che se davvero vogliamo, la mafia la distruggiamo in mezzo minuto e quindi, decidera’ di contrastare Spatuzza; se lo fa, gli facciamo dire dai nostri amici degli amici, che piano piano, torniamo a far diventare la mafia padrona d’Italia in tutto, che Matteo Messina Denaro lo lasciamo libero fino a che non ha 70 anni, come fatto con Provenzano ( a 70 anni lo prenderemo, pero’, ma solo perche’ potrebbe avere bisogno di cure mediche, e quindi, cosi’, lo cureremo da suoi buoni fratelli masson/mafiosi) e i proventi della mafia, li continuiamo a riciclare, come da antichissima tradizione, come da mezzo secolo, in Mafiaset e Mafinivest”. Berlusconi, son certo, ha fatto esattamente questo ragionamento, e infatti che e’ successo? I Graviano han ritrattato tutto. Waglio’ che caso, Waglio’ che caso, waglioooooo’. Ci sara’ sia un mini nuovo 68, che una Italia di colonnelli di Arcorleone, se Berlusconi rimane, lo dico con tristezza estremissima e una lacrima al volto, ma lo dico in quanto lo vedo in pieno. O lo fan cadere subito, o….
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~
    Michele Nista e’ un vincentissimo profeta. Ha previsto l’impossibile nei mercati finanziari, da 20 anni in qua, di fatto, da 3 in qua, su internet, sempre azeccando. E ha previsto anche questo inizio di nuovo 68, prima che si verificasse, da 10 gg in qua. I Berlusconiani lo delgittimano, perche’ se la fanno sotto, ma noi, lo seguiremo e…..


    Fermo ammiratore di Michele Nista, residente in Canada, Toronto, Ontario

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