Oum Obeyda, il carcere è stato confermato

Riprendo dalla blog più censurata d’Italia. Non ho al momento altri dettagli, per cui riporto integralmente e senza commenti.

Malika el Aroud/Oum Obeyda è una persona che non ha mai nascosto le sue simpatie per le resistenze islamiche; ma che non ha mai commesso alcuna azione violenta. E non potrebbe nemmeno, essendo sotto rigorosissima sorveglianza da anni.

Non è necessario condividere le posizioni dei Taliban, come fanno gli arrestati, per capire dove sta il problema. Oggi, per legge, diventa obbligatorio in Belgio pensarla come la pensa il governo dei lontani Stati Uniti, quando si parla del lontanissimo Afghanistan.

Di Oum Obeyda riparleremo nel prossimo post.


بسم الله الرحمان الرحيم


Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo


La camera di Consiglio di Bruxelles ha confermato i mandati d’arresto per cinque delle sei persone arrestate l’11 dicembre scorso. Il mandato d’arresto di Jean Trefois non è stato confermato, ma il pubblico ministero federale ha già annunciato che ricorrerà in appello.
Le cinque persone il cui arresto è stato confermato sono la sorella Oum Obeyda (Malika El Aroud), Hicham Beyayo, Ali El Gannouti, Youssef Arrisi e Abdulaziz Bastin.

Hicham Beyayo, un giovane belga, è "sospettato di aver voluto commettere un attentato suicida". Gli avvocati difensori avevano ottenuto il 17 dicembre un rinvio dell’udienza per disporre del tempo necessario per studiare i dossiers. L’avvocata della sorella Oum Obeyda era fiduciosa, e aveva dichiarato, tra l’altro: "… Nessun elemento (contenuto nei dossiers) prova la presunta preparazione di un atto terrorista in Belgio o altrove. Abbiamo sentito citare dal giudice istruttorio e dal procuratore delle "fonti straniere", espressione che potrebbe indicare la CIA. Ma è più di un anno che gli investigatori lavorano su questo materiale, e non hanno trovato nulla!".

Quando le è stato obiettato che la sua cliente è sospettata di "aver incitato della gente a partecipare ad un addestramento in Afghanistan", l’avvocata ha risposto: "Bisogna sapere di cosa si parla. La legge sul terrorismo non mira ai combattimenti tra belligeranti. Ora, magari combattere dalla parte dei Talibani non riusulterà simpatico, ma non si tratta di un’azione terroristica. La mia cliente nega di aver incitato della gente a partire per l’Afghanistan, e cio’ è provato dai documenti del suo dossier, tra cui le sue e-mails…".

(fonte: RTL info)

Che Allah Ta’ala liberi la sorella Malika e tutti gli altri fratelli e sorelle prigionieri, âmîn.

Per chi volesse scrivere alla sorella Oum Obeyda:

Prison de Berkendael (section femmes) rue de Berkendael 44 – 1190 Bruxelles

Per chi volesse scrivere agli altri quattro fratelli:

Prison de Forest (section homme) Avenue de la Jonction 52, 1190 Forest

InshaAllah non dimenticateli nei vostri du’a

waHasbunaAllah, waNi’ma-l-wakîl

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