Ahmad Kaabour,

Il poeta e cantante libanese, Ahmad Kaabour ( أحمد قعبور ) è autore di una famosa canzone sulla Palestina, unâdikum, "faccio appello a voi".

Adesso trovo che il combattivo blog di Layla Anwar, An Arab Woman Blues, ha tradotto un’altra canzone (questa volta in dialetto libanese) di Ahmad Kaabour, Badi ghani, letteralmente "voglio cantare".

Ho chiesto qualche chiarimento ad Adib Kawar, un amico palestinese: Adib ha fatto una nuova traduzione in inglese, tra l’altro basata su una versione in arabo che in certi punti è decisamente diversa da quella usata da Layla Anwar.

Con i dialetti arabi, ho spesso la sensazione di imbattermi in file di uova di Colombo: capisco poco, qualcuno mi accenna una traduzione,  e mi sento un cretino per non esserci arrivato da solo. In effetti, il testo di Badi ghani è assai chiaro, dopo. Perciò ho fatto una traduzione sostanzialmente dall’inglese, ma riaggiustando il testo in base al libanese. Per evitare di trasformare questa presentazione in un lavoro filologico, vi offro solo la versione di badi ghani che compare effettivamente nel video e non quella usata da Adib Kawar.

Vorrei cantare
per colui che annega nella propria notte
disperso tra le stelle
sperando nella persona al cui amore pensa.
E colei che è fuggita alla guerra
la paura le correva lontana davanti
quando chiede, cosa è successo,
sua madre le dice, nulla.

E invece c’è la morte
io grido, ma non mi esce la voce
c’è la morte, come posso cantare se non ho voce?

Vorrei cantare per la gente
che non ha gente
Furono loro, l’origine

ma come, come posso cantare?

Vorrei cantare per paesi
la cui gente non ha paese
che ha dimenticato il sapore del cibo delle feste
ma come, come posso cantare?

Chi decide la guerra
in nome dei diritti umani
la dichiara in nome del Signore
ma ha venduto da tempo il suo Signore

Chi ha trasformato questa terra
in un pianeta di pena, ferito

la pugnala in lungo e in largo
il pugnale tocca l’anima

Ci sono ferite
la più dura da guarire, quella dell’anima
ci sono ferite
e io non me ne voglio andare

Vorrei cantare per i bambini
che nelle loro vite, non hanno mai vissuto come bambini
eppure sono rimasti in questo basso mondo

come bambini…
ma come, come potrei cantare?


اللي بليله غرقان.. سارح بهالنجمات
يتأمل انه في .. مين عم يفكر فيه
الي هربان من الحرب
خوفا سابقها لبعيد
لما تسأل علي صار؟
امها تقلا ما في شي

في موت.. بصرخ ما بيطلع صوت
في موت.. كيف بغني ومالي صوت

بدي غني للناس
الي ما عندن ناس
وكانوا هني الأساس
لكن كيف بغني كيف؟

وبدي غني لبلاد
اهلها بغير بلاد
ونسيت طعم الأعياد
لكن كيف بغني كيف

مين الي بيشن
الحرب باسم حقوق الانسان
بيعلنها باسم الرب
وبايع ربه من زمان

مين الي حول هالارض
لكوكب بائس مجروح
وبيطعنها طول وعرض
والطعنة بتوصل للروح

في جروح
واصعب جرح.. جرح الروح
في جروح
يا عمي ما بدي روح

بدي غني لولاد
بعمرن ما عاشوا ولاد
وبقيوا بهالدنيا ولاد بدي
غني للناس

La canzone Badi ghani è stata tradotto dall’arabo libanese e dall’inglese in italiano da Miguel Martinez. Miguel Martinez è membro di Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questi articoli sono liberamente riproducibili, a condizione di rispettarne l’integrità e di menzionarne gli autori e la fonte.

 
 
 
 
 
 
 
 
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11 risposte a Ahmad Kaabour,

  1. utente anonimo scrive:

    Ho inserito tutto nelle canzoni contro la guerra

    Ciao

    Lorenzo

  2. kelebek scrive:

    Per Lorenzo n. 1

    Grazie, c’è altro materiale in arrivo!

    Intanto metto un link al vostro sito.

    Miguel Martinez

  3. utente anonimo scrive:

    sono venuto sul tuo Blog aspettandomi un’analisi sui due presunti “terroristi” di Milano. Uscirà un tuo commento sulla faccenda? A me puzza un po’ di storia costruita ad arte, ma ho indizi minimi. Renato Tempera.

  4. kelebek scrive:

    Una persona è intervenuta qui, mettendo semplicemente l’URL di quello che presumo sia il proprio blog.

    Ora, non ho problemi in genere con le persone che segnalano propri scritti più o meno in tema, e tutti possono firmare i propri commenti, mettendo anche l’indirizzo del proprio blog.

    Ma questo blog non è un cartellone pubblicitario gratuito: pagate, almeno.

    Miguel Martinez

  5. kelebek scrive:

    Per Renato Tempera n. 3

    Hai ragione.

    Per ora, non ho dati diversi da quelli discussi nei commenti al post http://kelebek.splinder.com/post/19215294 (quello di martedì, “le cose che contano davvero”).

    Comunque, queste storie sono anche importanti da seguire dopo.

    Miguel Martinez

  6. RitvanShehi scrive:

    >Ma questo blog non è un cartellone pubblicitario gratuito: pagate, almeno. Miguel Martinez< Sporko kapitalista!:-)

  7. RitvanShehi scrive:

    >Per ora, non ho (sui due marocchini “terroristi” arrestati a Milano-ndr) dati diversi da quelli discussi nei commenti al post http://kelebek.splinder.com/post/19215294 (quello di martedì, “le cose che contano davvero”). Miguel Martinez< Miguel, ti segnalo il commento di uno al disopra di ogni sospetto: Luigi Santambrogio, bieko:-) vicedirettore del biekissimo fogliaccio razzista/xenofobo:-) “Libero” (mica Manifesto, Liberazione et similia), pubblicato sull’edizione del 5 dicembre di – appunto – “Libero”.
    Ti trascrivo l’incipit:

    “..se i due marocchini arrestati a Milano sono terroristi, allora anche migliaia di ragionier Fantozzi, frustrati e con desideri omicidi verso il capo, dovrebbero essere incriminati come presunti appartenenti alle Brigate Rosse. Forse che delirare in italiano è meno grave che farlo in arabo?

    C’è davvero il rischio di crepare soffocati dal ridere a leggere le intercettazioni della coppia di sedicenti kamikaze che volevano far saltare con “bombe cinesi” l’intera Brianza insieme al Duomo di Milano, qualche bar della zona e un paio di Esselunga. E c’è da chiedersi se certi magistrati credano davvero a quello che scrivono sulle loro carte o lo facciano solo per millantare credito da spendere quando è il momento…”

  8. utente anonimo scrive:

    Il miei minimi campanelli d’allarme:

    i traduttori dall’arabo della Digos, tutti o in parte, sono forniti dalla CIA (per lo meno in senso lato, sono suoi agenti).

    “I rapporti con personale della Cia, nella persona di Robert Lady Seldon, sono sempre stati improntati, secondo il

    dirigente della Digos, alla massima correttezza e cooperazione, a quanto si dice anche conviviale – si legge ancora -, e

    consistevano in uno scambio di informazioni, specie per quanto concerne i contatti internazionali degli stranieri oggetto

    d’indagine da parte di quest’ufficio, con particolare attenzione ai contatti telefonici con soggetti dimoranti nelle aree

    mediorientali, ove e’ estremamente difficile una cooperazione giudiziaria ma piu’ efficace la penetrazione dell’intelligence.

    Il contributo dell’intelligence americana alle indagini oltre all’aspetto informativo ha riguardato anche il ramo logistico

    agevolando l’ufficio nell’acquisizione di hardware e software per l’analisi dati utili all’inchiesta, ed in un caso specifico,

    fornendo una microspia autoalimentata particolarmente durevole e criptata, corredata da dispositivo d’ascolto, che venne

    installata nell’autunno del 2001, giusta autorizzazione della competente Ag, in un locale nella disponibilita’ di uno

    straniero sottoposto ad indagine. Per completezza viene infine segnalato che la Polizia Giudiziaria mantiene rapporti di

    cooperazione anche con un’altra agenzia investigativa americana, la Ncis (Navy criminal investigation service) -,

    anch’esso membro della comunita’ d’intelligence americana a nome del Dipartimento americano della Marina Militare di

    cui fa parte -, il cui contributo e’ consistito, a quanto si afferma, nel fornire all’ufficio interpreti di lingua araba da utilizzare,

    con il consenso dell’Ag che coordina il procedimento, nell’attivita’ investigativa in particolare nelle traduzioni delle

    conversazioni in lingua araba di volta in volta intercettate.”

    (www.legnostorto.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=2493).

    Il capo della Digos ha avuto un ruolo nel caso Omar. La Digos ha collaborato con i servizi israeliani per lo meno nel caso della fiera di Torino.

  9. utente anonimo scrive:

    Di certo, il dialogo tra i due, non era posizionato su elementi di stima e rispetto per le istituzioni dello Stato che li ospita. Se non son terroristi, allora son due cojoni!

    $

  10. utente anonimo scrive:

    Ritvan for president (almeno della RAI)

    ciao

    Francesco l’innocentista

  11. RitvanShehi scrive:

    >Ritvan for president (almeno della RAI) ciao Francesco l’innocentista< Grazie caro!
    Ciao

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