Tradizione, Famiglia e Proprietà – 3

Tradizione, Famiglia e Proprietà, e i movimenti che ne derivano, sono stati – e per molti versi sono ancora – radicalmente anticomunisti.

Se chiedi a un anticomunista le sue ragioni, ti parlerà delle atrocità sovietiche. Non parlerà quindi di se stesso, e le sue ragioni resteranno celate, non solo a te, ma anche a lui.

Lo stesso succede ogni volta che un sistema di pensiero si appoggia sulla critica dell’altro, che quell’altro sia il comunismo, il fascismo, l’ebraismo, la massoneria, la pedofilia, l’Opus Dei, l’Islam o qualunque altra cosa. Stiamo parlando di un meccanismo generale del comportamento umano. Nessuno si deve sentire esentato.

Insistere nel cercare di approfondire – "ho capito i Gulag, ma tu perché sei anticomunista?" – diventa cavillare, e cavillare è una forma di complicità con il nemico.

Questo non vale solo nei confronti di chi pone simili domande. Vale anche nei confronti di se stessi: l’anticomunista non può permettersi l’autocritica o la riflessione su se stesso, perché il suo sguardo deve essere sempre sul nemico.

Se uno schema semplicissimo è sufficiente per incasellare tutto ciò che succede al mondo, perché complicarselo?

Se i Soldi di Mosca sono sufficienti per spiegare una rivolta contadina in America Centrale, non dovrò mai riflettere sui motivi per cui quei contadini si sono ribellati. Mi basterà stilare liste di presunti "agenti russi".

Ne consegue che le riflessioni degli anticomunisti restano a un livello elementare: l’anticomunismo porta con sé il segno della stupidità; è ripetitivo, ossessivo, privo di ogni spessore. Alla mancanza di profondità, rimedia in estensione – per questo la caratteristica di tutti i sistemi "anti" è la generazione di elenchi di nemici. Contro ogni singolo nemico si trova una frase incriminante da citare fuori contesto, una parentela sospetta, qualunque cosa.

Non vuol dire che chi è anticomunista sia necessariamente stupido (né tantomeno che chi è comunista è automaticamente intelligente). Vuol dire solo che partecipa a un modo di fare che richiede pochissimo uso del cervello.

Ripeto. Si tratta di meccanismi universali: coloro che stilano liste di cognomi vagamente "ebraici" che da soli dovrebbero spiegare tutto dalla degenerazione dell’arte alle crisi economiche; i commissari telematici a caccia di "fascisti infiltrati"; gli islamofobi che schedano gli immigrati e denunciano i piccoli centri di preghiera in cui si raccolgono – tutta questa gente si comporta proprio come si comporta l’anticomunista ossessivo; e agisce quindi in maniera stupida.

Ma nel caso di un gruppo chiuso come Tradizione, Famiglia e Proprietà, l’anticomunismo ha un’altra implicazione.

Immaginiamo di trovarci negli anni Settanta.

Un giovane ritiene di avere motivi sufficienti per essere anticomunista: i lager sovietici, le stragi di Pol Pot, le carestie indotte da Mao, i vescovi fucilati… Il pericolo è imminente: un terzo del mondo è in mano a stati che si dichiarano comunisti, con armi atomiche sufficienti per radere il mondo al suolo; e ovunque ci sono dei comunisti, che si adoperano attivamente perché anche qui da noi diventi come in Cambogia (sto parlando della percezione anticomunista, non sto dicendo che le cose stessero davvero così).

E’ una spiegazione sufficiente, che non ne richiede altre. La scelta è solo tra non fare nulla, e avere il coraggio di fare qualcosa.

Quindi non c’è bisogno di spiegare nemmeno a me stesso, perché aderisco all’organizzazione più anticomunista che ci sia: la TFP, ad esempio.

Però, se non ho bisogno di accendere il cervello per chiedermi, perché aderisco alla TFP, non accenderò il cervello nemmeno di fronte a tutte le altre cose che la TFP implicherà. Non mi chiederò perché devo alimentare l’ego del Grande Capo, perché mi devo prostrare davanti a lui, perché devo giurare di diventargli schiavo, perché gli devo consegnare tutti i miei averi.

Tutte cose che al "comunismo internazionale" non fanno alcun danno, perché non siamo più nella sfera della politica, bensì in quella della creazione di una sètta.

Che non è un misterioso oggetto alieno, una conventicola di marziani, ma un modo in cui i rapporti umani si strutturano spesso e volentieri, in particolare ai tempi nostri.

(Continua…)

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24 risposte a Tradizione, Famiglia e Proprietà – 3

  1. RitvanShehi scrive:

    >Se chiedi a un anticomunista le sue ragioni, ti parlerà delle atrocità sovietiche. Non parlerà quindi di se stesso, e le sue ragioni resteranno celate, non solo a te, ma anche a lui.kelebek< Beh, mi sa che anche tu, in questo caso, stia usando lo stesso meccanismo generalizzante usato da certi individui che dicono p.es. “gli islamici ci ci considerano infedeli e ci vogliono sottomettere”. Io sono un convinto anticomunista, (ovviamente nel senso che considero l’applicazione della dottrina marxista una sciagura per qualsiasi popolo, non nel senso che non prenderei mai un caffè con un iscritto a Rifondazione Comunista:-)), ma se tu mi chiedessi le MIE PERSONALI ragioni per cui lo sono, te le direi. Basta chiedere…

  2. kelebek scrive:

    Per Ritvan n. 1

    Hai ragione. Bisognerebbe fare una distinzione tra un anticomunismo ragionato e legato all’esperienza, e il tipo di anticomunismo che caratterizza un movimento come la TFP.

    Miguel Martinez

  3. brunobac scrive:

    Non sono né da una parte né dall’altra (votato a sinistra e me ne pento solo un pochino…) però dire che “l’anticomunismo porta con sé il segno della stupidità…” è una delle frasi meno intelligenti (usiamo un eufemismo, va…) che io abbia letto in un blog negli ultimi tempi.

    Soprattutto porta con se: 1) la spocchiosa presunzione generalizzante di sapere perché uno la pensa in un certo modo

    2) quella ancor più spocchiosa presunzione di superiorità intellettuale e morale che, in mancanza di vere idee e di contatto con la realtà, porta poi la sinistra a fare delle (meritatissime) figuracce in competizione elettorale.

  4. upuaut scrive:

    Boh, a me pareva che la frase successiva (“Non vuol dire che chi è anticomunista sia necessariamente stupido (né tantomeno che chi è comunista è automaticamente intelligente”) eliminasse i dubbi.

    Comunque, due riflessioni:

    il “meccanismo generale” e’ ancora piu’ generale, visto che, a quanto pare, conosciamo il mondo – e noi stessi – solo grazie a dicotomie;

    e’ abbastanza curioso, e anche un po’ comico, che per combattere il comunismo si finisca per accettare, in pratica e sulla propria pelle, uno dei suoi fondamenti, ovvero “consegnare tutti i miei averi” (al Capo, allo stato).

  5. utente anonimo scrive:

    credo si possa rigirare la frittata ugualmente così:

    “l’antifascismo porta con sé il segno della stupidità…”

    Capire che il comunismo non è un utopia (avendo questa parola quel fascino su alcuni che rende romantico tale concetto intrinsecamente assurdo, con la diretta conseguenza di tenerlo in vita) poiché ciò che non ha luogo, ossia spazio, può esistere ugualmente, mentre l’assurdo, il comunismo, è una semplice impossibilità quindi la sua realizzazione collima con il niente, quindi non ci sarà mai.

    Potremmo riflettere sul perché anarchici e comunisti aspirano ad una società senza classi e senzad autorità coercitiva dove ognuno sia consapevole e direttamente partecipe nella comunità.Chiedere questo nel mondo è segno di malattia, come di fatti questo mondo è.

    La stupidità sta in gran parte da chi appoggia il comunismo e l’anticomunista seppur non capisce(quello qui presentato) ha istintivamente la reazione e la percezione meno stupida rispetto al comunista.

    Se un uomo critico si vende a “principi”(il ché è contraddittorio poiché il principio non può essere mai assurdo o falso) fasulli molto migliore è l’ignorante a mio giudizio.

    Chiudo scrivendo che non sono anticomunista visto che se c’è stato in qualche modo e se è stato elaborato( perché ce lo dovremmo chiedere però…) avendo un’esistenza non può essere oggetto di disprezzo ma contribuisce all’equilibrio universale.

    In ultima battuta credo sia meglio cambiare il termine Tradizione con usi e costumi,folklore,abitudini del popolo visto che da quel che immagino il termine venga utilizzato in questo senso.

    La Tradizione è altro, ed il cattoliceismo non è la Tradizione anche se ne fa(o forse ne faceva) parte.

    I vari alfieri del TFP lasciano il tempo che trovano con i loro vari intrallazzi…

    In ogni caso le tue critiche Miguel sono sempre oculate e reali.

    Distinti saluti

    D.

  6. utente anonimo scrive:

    Non so se posso paragonare la situazione ad un film di fantascienza in cui due antagonisti si battono per il potere.

    “questi gruppi” esistono da molto tempo e agiscono all’ombera dei poteri reali che si esprimono attraverso le leve politiche e finanziarie, di cui il Vaticano .

    Ma esiste anche l’atra parte, quella più volte denunciata, composta da forze e interessi internazionali che, per lucida pianificazione o per antiche gelosie e miserabili calcoli di convenienza oppure semplicemente per conformismo, ostacolano fin dal 1993-94 ogni autonomo tentativo di ripresa all’Italia , premendo in molti modi visibili affinché questo Paese si arrenda alle regole neocoloniali dettate dalle ben note oligarchie finanziarie oppure che sprofondi in condizioni sempre peggiori, cedendo agli avvoltoi(posso fare nomi? i sionisti) i propri mercati e le proprie posizioni internazionali.

    Siamo stati testimoni dell’ attuazione delle “minacce preventive” lanciate dall’Economist( settimanale britannico) che aveva proclamato sia prima delle elezioni italiane (un editoriale nel gennaio 2008) sia dopo la vittoria elettorale (aprile 2008) che Berlusconi è inadatto (unfit) a governare.

    Il 16 aprile The Guardian scriveva che “gli italiani si pentiranno della scelta che hanno fatto”. .

    E’ oggi poco manca che Berlusconi dichiari la legge marziale per mantenere il potere del suo governo.

    Tutto questo succede, e noi parliamo ancora del comunismo e del fascismo !!!

    reza

  7. piccolacellula scrive:

    Ah, cavoli, ecco perché Miguel ci sta scrivendo tutta questa pappardella sulla TFP: per giustificare il collasso elettorale del suo amato Bertinotti.

    Non ci ero arrivata, vedi.

    Erika

  8. utente anonimo scrive:

    Qualcuno era anti-comunista perché era nato in Emilia.

    Qualcuno era anti-comunista perché il nonno, lo zio, il papà. .. la mamma no.

    Qualcuno era anti-comunista perché c’era chi vedeva la Russia come una

    promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

    Qualcuno era anti-comunista perché si sentiva solo.

    Qualcuno era anti-comunista perchè non si sentiva solo.

    Qualcuno era anti-comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.

    Qualcono era anti-comunista perchè non aveva avuto un’educazione cattolica.

    Qualcuno era anti-comunista perché il cinema lo esigeva,

    il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche. . . lo esigevano tutti(essere comunista)

    Qualcuno era anti-comunista perché glielo avevano detto.

    Qualcuno era anti-comunista perché non gli avevano detto tutto.

    Qualcuno era anti-comunista perché prima… prima…prima… era comunista.

    Qualcuno era anti-comunista perché lui… e quasi solo lui… aveva capito che la Russia non lontano.

    Qualcuno era anti-comunista perché Berlinguer era una brava persona.

    Qualcuno era anti-comunista perché Andreotti non era una brava persona.

    Qualcuno era anti-comunista perché era popolo ed amava il ricco.

    Qualcuno era anti-comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

    Qualcuno era anti-comunista perché era senzo Dio ma aveva bisogno di un Diavolo.

    Qualcuno era anti-comunista perché era talmente affascinato dal popolo che voleva essere uno di loro.

    Qualcuno era anti-comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.

    Qualcuno era anti-comunista perché voleva l’aumento di stipendio…. o solo uno stipendio

    Qualcuno era anti-comunista perché i comunisti…. la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.

    Qualcuno era anti-comunista perché Dio, Patria, Famiglia…

    Qualcuno era anti-comunista per fare rabbia ai suoi professori.

    Qualcuno era anti-comunista perché guardava solo RAI TRE.

    Qualcuno era anti-comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

    Qualcuno era anti-comunista perché non voleva statalizzare tutto…o forse si?

    Qualcuno era anti-comunista perché conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.

    Qualcuno era anti-comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.

    Qualcuno era anti-comunista perché era convinto di avere davanti a sé la classe operaia.

    Qualcuno era anti-comunista perché era più comunista degli altri.

    Qualcuno era anti-comunista perché c’era il grande partito comunista.

    Qualcuno era anti-comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.

    Qualcuno era anti-comunista perché non c’era niente di meglio.

    Qualcuno era anti-comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.

    Qualcuno era anti-comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.

    Qualcuno era anti-comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi consociativi incapaci e mafiosi

    Qualcuno era anti-comunista perchè

    in Italia … era stata governata dai comunisti

    Qualcuno era anti-comunista perché le BR eccetera, eccetera, eccetera…

    Qualcuno era anti-comunista perchè era finito in galera per tangentopoli

    Qualcuno era anti-comunista per non finir in galera per tangentopoli

    Qualcuno era anti-comunista perché per esser contro bisognava esser comunista.

    Qualcuno era anti-comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

    Qualcuno credeva di essere anti-comunista, e forse era qualcos’altro.

    Qualcuno era anti-comunista perché sognava la libertà americana.

    Qualcuno era anti-comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

    Qualcuno era anti-comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo.

    Perché sentiva la necessità di una morale diversa.

    Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

    Sì, qualcuno era anti-comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come… più di sé stesso.

    Era come… due persone in una.

    Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

    No. Niente rimpianti.

    Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare…come dei gabbiani ipotetici.

    E ora? Anche ora ci si sente come in due.

    Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente

    lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.

    Due miserie in un corpo solo

    fingendo ancora che abbia senso essere anti-comunista

    —Datemi indietro il muro di Berlino

    Ridatemi Stalin e St. Paul

    Datemi il Cristo

    Oppure datemi Hiroshima—

  9. controlL scrive:

    Non lo vedo così assurdo l’anticomunismo di tfp, tutt’altro. L’idea è che c’è rivoluzione [già in corso], che condivido in pieno, e che dunque si deve organizzare la controrivoluzione. Un po’ troppo lottacomunistesca quest’idea d’organizzazione, e qui non condivido un bel niente. Per loro fortuna, la controrivoluzione non ha bisogno di gruppi “speciali” che l’organizzino per esistere, e può fare a meno del loro, altrimenti inadeguatissimo, contributo. Se invece si pensa che proprio quella forma organizzativa è decisiva per la controrivoluzione, allora cominciano i guai. Non per la controrivoluzione, ovvio, ma per gli appartenenti al gruppo, che scambiano l’organizzazione, che perciò diventa da salvaguardare a tutti i costi, con il fine che cerca d’assecondare. Per parafrasare un principio della “sinistra comunista”: la controrivoluzione non è un problema di forme d’organizzazione. Se ci si libera dal feticismo della forma, una setta è una via di fuga percorribile senza troppi danni e con qualche beneficio rispetto a chi sceglie organizzazioni non settarie, tutte ottusamente murate nel qui e ora.p

  10. kelebek scrive:

    Per D. n. 5

    Credo di capire in che senso intendi “Tradizione”, con la maiuscola. E’ una visione perfettamente rispettabile, però non credo che nessuno possa dire quale sia il “vero” senso di questo termine.

    Credo che il significato acquisito storicamente in Europa (anche se dimenticato) sia ancora un altro, che non è né tuo quello della TFP: sarebbe l’insieme degli insegnamenti vincolanti della Chiesa cattolica che non derivano direttamente dal Vangelo. Per molti versi un sinonimo quindi di “magistero”.

    Mi posso facilmente sbagliare, ma non mi vengono in mente altri usi del termine prima dell’Ottocento.

    Miguel Martinez

  11. utente anonimo scrive:

    Quel tipo di Tradizione da te appena descritta è quella più vicina ai cattolici tradizionalisti; in effetti questa mancava, non vedo altro.Non a caso Introvigne è un cattolico conservatore ma non tradizionalista.

    Questo tipo di Tradizione non può che essere compreso nella Tradizione, nel senso che esso è l’elevazione a principio di un punto di vista, pergiunta esteriore, che perforza di cose è derivato.

    Riguardo il vero senso del termine ,dipende dall’accezione a cui si vuol dare importanza.Il senso fondante è e rimane “la consegna e la trasmissione degli insegnamenti sovraindividuali-spirituali-universali” il ché indica che la “società” Tradizionale mantiene e sviluppa questi insegnamenti.

    Ritenere altri sensi come originari e non invece derivati implica la negazione del termine Tradizione.

    Ti ringrazio per il “rispettabile” relativamente al senso che ho scritto, ma evitando ogni buonismo o incongruenza, esso è in verità l’unico punto di vista reale, intendendo che non può esservi un pluralismo di vedute con pari dignità essendo questa superiore e principiale rispetto ai vari punti di vista parziali e relativi che immancabilmente mantengono le loro verità e visioni subordinate.

    Per dissentire l’unico mezzo è negare la Tradizione, il ché non collima necessariamente con la sua inesistenza purtroppo per tali detrattori.

    Dare spiegazione di cosa sia la Tradizione od una Tradizione specifica io non sono in grado, ci sono tanti autori che al riguardo possono parlare di ciò che più propriamente si può designare la Metafisica.

    Avevo accennato ai fascisti solo per far notare che anch’essi(come fanno ) possono far di tali discorsi.

    E’ innegabile poi che il vaticano collabori alla decadenza anche se ancora fatico a comprendere alcuni fattori.

    Un saluto

    D.

  12. utente anonimo scrive:

    Questa TFP sembra simile a Lotta Comunista… cambia il “nemico”, ma la sostanza è la stessa.

    Annullamento dell’identità del militante che diventa servo ubbidiente, stessa convinzione di essere nel Giusto grazie alla conoscenza del Vero (la religione cristiana da una parte e quella scientista-leniniana dall’altra), sfruttamento del militante come fonte di denaro…

    la differenza forse è che questi neo-bolscevichi hanno un piano positivo esplicito, oltre a quello negativo di distruzione del nemico, che è ovunque.

    Ovviamente questo nemico non è minimamente disturbato dalle attività di chi è impegnato a valorizzare il capitale del suo capo in cambio di uno scopo “nobile” che riempia il vuoto di una vita.

    K.

  13. Ritvanarium scrive:

    Io distinguerei due piani che solo in apparenza coincidono:

    1

    Essere contro il Comunismo

    2

    Essere contro i Comunisti

    1)

    Nel primo caso significa essere contro Karl Marx e i suoi scritti, nonché i suoi “Discepoli”.

    2)

    Nel secondo caso significa essere contro coloro che si dichiarano “Comunisti”.

    E qui ci sono almeno tre sottoraggruppamenti:

    I

    i Leader di Partito e gli Intellettuali, che sono “Comunisti” [ma se un estraneo si introduce nelle loro ville per “condividere” lo fanno sbranare dai rottweiler superaddestrati, senza batter ciglio] con cognizione di causa.

    II

    I “Militanti”, che seguono per Fideismo Politico un Partito, in maniera assolutamente a-critica. Storicamente pronti a eseguire qualsiasi “ordine” e “contrordine” di Guareschiana memoria, alle ultime Elezioni Politiche 2008 hanno tuttavia inaspettatamente mandato “fuori” i loro Leader che hanno concesso al Professor Mortadellone 😉 tutto ciò che giammai avrebbero concesso al biekissimo Kavalier BerlusKaiser;-)

    III

    I “Simpatizzanti”, che spesso _ma non sempre_ trovano nel ” Comunismo ” un’ identità forte per poter dire: “Capo, hai rotto il c+-zo con lo sfruttamento: vogliamo un aumento perché sennò non riusciamo ad avere i soldi per andare a 500 km da casa per il concerto di Vasco !!! [ad esempio, cito un mio corregionale tra i più famosi]

    E se gli dici Marx ti rispondono:

    “Ah, sì , il barbone-cappellone che ci ha insegnato a dire al Capo che quando ha rotto il c+-zo ha rotto il c+-zo !”.

    E su Marx di più non sanno né vogliono sapere nulla di più perché semplicemente “non serve”.

    Qualcuno obietterà con i Centri Sociali e gli Umarell e le Zdàure.

    Attenzione però: i primi succitati si dichiarano innanzitutto “kontro”, col K, a tutto e a tutti a prescindere.

    Per loro il “Comunismo” è uno strumento per rivoltare la società come un guanto, non una meta da raggiungere. Anzi, se lo ritengono opportuno, “Anarchismo” va bene lo stesso … pure meglio !

    I secondi _in prevalenza_ diranno sempre di seguire il Proteiforme “Partito”, qualunque nome o simbolo assuma. E lo voteranno sempre e cmq. Alla fine ci sono molti più “Trinariciuti” nel PD che non nel PRC, PdCI, PCL o Sinistra Critica.

    by David Ritvanarium

  14. Ritvanarium scrive:

    Va da sé che i “Militanti” debbono fare sempre i conti con un Perniciosissimo Nemico Interno: il “Frikkettonismo FanKazzista”, che si espande a macchia d’ olio, riducendo ogni “Lotta” ad un pretesto per ascoltare musica raggae tra una “canna” e l’ altra.

    Non si tratta di un sottogruppo che la pensa diversamente, ma di una specie di Dèmone Piccolo Borghese dal quale ciascuno, in qualsiasi momento, può essere posseduto.

    E contro il quale gli Antichi Esorcismi ;-))) di AutoCritica non funziano più !

    by DavidRitvanarium

  15. utente anonimo scrive:

    Per n. 13 e 14:

    bel modo di passare il sabato sera!

    Fabri

  16. upuaut scrive:

    A me sembra un ottimo modo di passare il sabato sera…

  17. Grundstein scrive:

    X Ritvanarium

    Intanto ciao mi chiamo Silvio.

    Siccome non ti conosco , mi scoccia iniziare contestando

    Quel che scrivi, ma non ho intenti polemici, solo difendo un altro modo di vedere

    Le cose.

    Parliamo di quelli che si definiscono comunisti.

    Per quanto riguarda il primo gruppo:

    A parte che è un po’ banale l immagine del capitalista con colf e guardia privata.

    (Fin dagli Anni 70 gli amici del vento cantavano “compagno intellettuale che dalla tua piscina canti l internazionale) Un capitalista anche se abbraccia per qualche vezzo astratto l idea.

    In concreto vive la sua condizione sociale, niente di nuovo ti pare ?

    Poi i Leader se pensi che attualmente sono Bertinotti e Diliberto.

    Disaccordo totale sul secondo e terzo gruppo.

    Ma sai quanti Comunisti hanno votato Pd con una nausea insopportabile per il terrore di rivedere

    Gente come Berlusconi, Calderoni e compagnia cantando.

    Altro che trinaciruti quella è gente che ha forza di stringersi le narici hanno un naso più sottile di Cleopatra.

    Sul terzo poi potrei obiettarti che gli operai che dici sono quelli che votano lega.

    Potrei forse ricordarti che quei comunisti che dopo ore di fabbrica facevano panini ai

    Festival dell’unità perchè ci credevano,quindi leggevano sia Marx che Gramsci, ci sono ancora e si definiscono Comunisti.

    (con uno stipendio da operaio comunque sia il problema non è il concerto di vasco rossi ma l affitto)

    Ora vengo al punto più divertente di tutti, i famigerati Centri Sociali.

    I brucia bandiere i fancazisti che vogliono distruggere il sistema a forza di chilum.

    Allora parliamone un pò.

    Dunque sono nati alla fine degli anni 80 come risposta alternativa al pensiero unico.

    Si sono divisi in 2 categorie gli anarchici e i comunisti (autonomi ovviamente).

    Sono a tutti gli effetti laboratori culturali di letteratura dove si trovano a pochissimi euro libri

    Di Bakunin, Stirner o Marx, Rosa Luxemburg dipende dal orientamento.

    Laboratori musicali dove si esibiscono gruppi sia debuttanti sia internazionali famosi (sempre fuori dal mercato).

    Molto spesso di cinema.

    Quindi i prezzi bassissimi attirano moltissimi più o meno giovani, in un ambiente culturalmente più interessante di una discoteca o di un circolo ARCI .

    Certo sono estremisti sia nell’ idee che nell’ esprimerle ma sanno spesso di cosa parlano

    Anche quando si esprimono bruciando una bandiera.

    C’è solo un problema sono antiproibizionisti riguardo al fumo, quindi molti ne approfittano

    Dell’ opportunità che offre avere un CS vicino a casa per farsi una canna bevendo una birra.

    Questo fa parlare troppo i giornalisti.

    Va beh ti saluto perche mi sono stufato di scrivere voglio dire a te (e a Martinez che gia una volta

    ho fatto un intervento su questo punto) che non faccio parte di nessun centro sociale.

    Ma parte della mia formazione culturale e politica la devo anche a loro.

    Buona Vita a tutti

  18. Ritvanarium scrive:

    x Silvio (un nome “scomodo” da portare negli ultimi 14 , vero ?)

    Io ho dato un quadro volutamente approssimativo. Ogni categorizzazione non definisce bensì approssima.

    In ogni caso, mi pare di capire che i nostri TFPsiano più “Anticomunisti” che non “Anticomunististi” ;-).

    So benissimo che nell’ Italia non solo di Berlinguer, ma già di Togliatti (!) “Essere Comunista” significava “altro” rispetto ad “Essere Comunista” in “quei Regimi”. Su questo potrà esserti di grande interesse consultare quel “Ritvan Shehi” del commento 1 … un Reduce Dissidente dell’ Albania di Enver Hoxha !

    by DavidRitvanarium

  19. Ritvanarium scrive:

    Per Kelebek,

    Scusa ma non ti sembra semplicistico etichettare come “Cattolici” Quelli del TPF ?

    Qualunque Dossettiano [e non sono pochi !] ti dirà che il Comunismo non avrebbe mai potuto esistere senza il concetto di Comunione Cristiana … anzi: lo dice pure Bertinotti !

    E Boselli ha definito Yeshua / Jesus / Gesù / Issa come il “Primo Socialista della Storia”.

    Forse l’ ultima ti lascerà incredulo MA …

    Mi accingo a rinvenire nonché ad addure le prove.

    by DavidRitvanarium

  20. Ritvanarium scrive:

    TFP … inconsciamente sono ancora Marxista, considerando così che la Proprietà preceda la Famiglia.

    Però la Tradizione dovrebbe stare per ultima, in ordine cronologico di genesi storica, no ?

    Non mi dite che “TFP” sono 3 letterine ordinate a caso perché _”conoscendovi” ;-)_ sareste voi stessi i primi a non crederci 😉

    By DavidRitvanarium

  21. controlL scrive:

    Piccolo contributo da sant’ambrogio in “exameron libri vi”:

    Delle gru e la loro vigilanza nelle guardie, e inoltre dell’ordine da loro tenuto durante il volo. E sopra quest’occasione dello stato della prisca repubblica, e delle cause dell’incuria umana.

    Cominciamo dunque da quelli che si offrono come modelli per il nostro vantaggio. Fra questi infatti il servizio di polizia e militare è naturale, mentre presso di noi è coatto e servile.

    Come spontaneamente e senza bisogno di comando le gru durante la nottee fanno un’attenta guardia! Si possono vedere disposte delle sentinelle, e mentre le altre compagne della specie riposano, alcune vanno attorno ed esplorano perché non vengano tentate insidie da qualche parte, e con zelante energia prestano il loro servizio di tutela. Poi quando è terminato il tempo della guardia, quella che ha compiuto il suo turno si mette a dormire dopo aver emesso un grido, per svegliare quella che dorme a cui deve trasmettere il suo ufficio. Questa accetta volentieri la sua sorte, e non rinuncia al sonno malvolentieri e pigramente, come usiamo fare noi, ma pronta si scuote dal suo giaciglio, esegue il suo turno e ricambia con pari cura e zelo il servizio che ha ricevuto. Perciò non vi è nessuna diserzione, perché la dedizione è naturale, e la guardia è sicura, perché la volontà è libera.

    Un ordine simile le gru osservano anche volando, e con questa regola alleviano ogni fatica, adempiendo a turno alla funzione di guida. Infatti una precede le altre e fa quasi da battistrada per il tempo che le è assegnato, poi si volge indietro e cede aquella che segue il compito di guidare la schiera. Che cosa vi è di più bello di questo, che il lavoro e l’onore siano comuni a tutti, e che il potere non sia monopolio di pochi, ma venga trasmesso via via a tutti con una forma di sorte volontaria?

    Questo è il funzionamento dell’antica repubblica e il modello di una città libera. Così all’inizio gli uomini avevano cominciato ad esercitare gli istituti politici ricevuti dalla natura sull’esempio degli uccelli, di modo che comune fosse il lavoro, comune la dignità, ciascuno imparasse a partecipare a turno agli incarichi, l’obbedienza e l’autorità fossero ripartite fra tutti, nessuno fosse privo di onore, nessuno immune daiservizi. Questo era il più bell’ordinamento delle cose pubbliche, nessuno diventava arrogante per un potere conferito a vita né veniva umiliato dal continuo servire, poiché l’essere innalzato ad una carica non destava invidia per l’ordine dei turni e per la misura della durata, e sembrava più sopportabile perché tutti erano partecipi del turno di governo. Nessuno osava opprimere un altro con l’imporgli un duro servizio, poiché dovendo questi succedere nella carica avrebbe poi dovuto sopportare a sua volta un analogo trattamento; a nessuno sembrava grave un lavoro che una successiva dignità avrebbe alleviato.

    p

  22. utente anonimo scrive:

    Caro P.

    stiamo alludendo al comunismo cristiano-milanese?

    Un antesignano del Cardinale Martini?

    🙂

    Grazie della citazione, come sempre bellissima.

    Francesco

  23. utente anonimo scrive:

    anti-comunismo siempre!

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