Mi piace guardare il mondo in una goccia d’acqua.
C’è il continente dalle vene aperte, con i suoi ceti ricchi che sono due volte più arroganti perché in fondo sanno di dominare per conto di altri.
C’è il mito di Fátima, dagli infiniti risvolti – riscatto contadino, furia antilluminista e antimassonica, ribellione alla guerra, falsificazione continua e deliberata, archetipi psicologici e storici millennari, l’albero disseccato sulla grande spianata di cemento, la malattia, il dolore, il desiderio di consolazione e di bellezza.
C’è un palazzinaro che vive in cima a un grattacielo e paga tutto, e non sapremo mai quanto lo faccia per fede e quanto per interesse.
C’è l’anticomunismo, con i suoi aspetti indiscutibili e i suoi aspetti inconfessabili.
C’è la grande fantasia americana (in senso continentale) del Medioevo, con tutti i suoi rivoli che ci possono portare da Walter Scott – unico autore assieme al grande anonimo della Bibbia, che tutti i pionieri conoscevano – ai giochi di ruolo.
C’è l’insondabile ambiguità della Chiesa, che penetra nel fondo dei cuori latinoamericani.
C’è la vita degli aristocratici soppiantati dalla borghesia, che non sanno decidersi tra i paparazzi e le armature (c’è di mezzo anche un imperatore vero, nella misura in cui gli imperatori sono veri).
C’è il rapporto complesso tra il Capo che pretende di essere tutto, e i suoi seguaci senza i quali il Capo non sarebbe nulla.
C’è la follia che cresce gradualmente nell‘isolamento e nell’adulazione del Capo. Un Capo che inizia a credere di aver vinto anche la morte, e lega così tutto a sé, finché tutto non sprofonda quando l’ora arriva anche per lui.
E accanto al Capo, c’è il Discepolo fedelissimo a ogni suo capriccio, che vive nel silenzio per quarant’anni, tessendo un mondo di fantasie per il Capo e aspettando con pazienza che sia sepolto, per poi esplodere e creare qualcosa di molto più potente di tutto ciò che il Capo aveva mai sognato.
C’è il mistero del rigore, della cravatta sempre stirata, delle parole misurate, della paura dell’anima che prova chi vorrebbe che non fosse mai notte, la tensione che esplode ogni volta che qualcosa sembra menomare la dignità, contro un mondo tutto votato alla Jeune Fille.
C’è il grande spettacolo cattolico costruito in secoli, di costumi e di spire gotiche e di incenso e di canto gregoriano.
C’è la spirale del segreto e del sospetto: la TFP, ponendosi come unico detentore di verità dentro una Chiesa che fa la stessa rivendicazione, deve nascondere qualcosa per forza. Non potendo dire il vero, accusa altri di complotti inesistenti; e diventa essa stessa oggetto di accuse ancora più demenziali. Finché, alla fine, due paranoie – quella anticomunista e quella antisetta/antidestra – lottano in una sfera del tutto immaginaria, fatta di agenti al soldo di Mosca e di internazionali di killer neri.
C’è la legge spietata della convivenza umana, che trasforma un gruppo di persone che all’inizio si propongono una mèta comune, trasportandole in un rapporto malato che oscilla continuamente tra la rissa e la sètta.
C’è chi parte sperando di fare qualcosa di bello nella vita, e si trova tre volte annientato: all’interno, perché nella TFP solo il Capo ha un volto. Ma anche all’esterno, perché su persone che hanno vissuto simili esperienze, la società normale proietta due fantasie disumane: quella della “vittima del lavaggio del cervello” e quella del “pericoloso fanatico“.
C’è, in fondo, l’inguaribile desiderio di una via di uscita dall’orrore, dalla menzogna, dalle piccole malvagità della quotidiana umanità.
E la scoperta che alla fine, non se ne esce, nemmeno con tutti gli sforzi di questo mondo: l’amarezza di scoprire che si vive in un mondo che non è bello, non è buono e non è nemmeno vero.
Orpo, quanto siamo pessimisti oggi.
Mi ricordi certe interpretazioni psicologiche del tradimento di Giuda, come estremo tentativo di forzare Gesù a realizzare con la potenza divina un mondo bello, buono e giusto (almeno per gli ebrei).
Dormito male? Anch’io.
Ciao
Francesco
PS quella delle vene apere mi rimane una metafora indigesta.
Vien proprio da dire: beata Ignoranza!
Se piace il genere (rumoroso) segnalo:
Caparezza: Abiura di me
Caparezza: Bonobo Power
buon fine settimana a tutti!
Miguel, sorry… anche io scrivo di ciò che conosco, prendili come piccoli spazi occupati.
Se troppo prolet cancella… io intanto cerco di disintossicarmi da internet come riesco
ciao
F.
Chiedo scusa se utilizzo a sproposito lo spazio dei commenti, ma volevo ringraziarti a mia volta. Kelebek (sito e blog) sono semplicemente inestimabili!
Buon lavoro.
Domenico D’Amico
non so dove scrivere e quindi lo faccio qui. mi sembra un sito di invasati e scomunicati, datevi una regolata. oppure fatevi vedere da uno specialista
Scomunicato IO?
Peste ti colga, anonimo number 4!
Francesco
4 srive:
.. datevi una regolata. ……
se no?
fenice
>4 srive:
.. datevi una regolata. …… se no? fenice< Se no, siccome siamo “invasati”, ci manda L’Esorcista, no?:-). Sei pronta a vomitare fiumi di roba verde, sorella?:-)
Guarda caro Anonimo # 4 che hai il Dovere Tu Stesso di tentare per primo di salvarci dalla Serpe Astuta Satana … consulta pure Padre Fanzaga e Padre Amorth [in confronto ai quali il Cardinal Bagnasco e il Cardinal Ruini sono due Hippies Mistici di “Jesus Christ Superstar” ;-))))] per averne conferma !
by DavidRitvanarium
per RitvanShehi
Quando leggo certe sciocchezze sono in grado di vomitare anche in tricolore se necessario…
Hey number 4 …..l’inquisizione è finita……siamo nel 2008!!!
fenice