Scegliere il conflitto

Immaginiamo un palazzo che appartiene a un’azienda che produce armi.

Gli ascensori per accedere agli uffici dei piani alti sono stretti, e si fa fatica a entrarci con una carrozzina.

C’è un manager costretto a muoversi su una sedia a rotelle da quando la sua Porsche appena comprata è finita in un fossato dopo una notte di bagordi.[1]

Se non si rifa completamente il vano ascensore, lui verrà discriminato; ma rifare il vano costa un mucchio di soldi.

E’ un conflitto vero, che contrappone il realistico ragioniere al coraggioso manager che rivendica i propri diritti. Entrambi hanno le loro ragioni e i loro sostenitori.

Ci si potrebbe fare un film, e sicuramente una grande petizione su Change.org.

Voi da che parte stareste?

Però emozionarci per questo conflitto ci fa dimenticare un’altra cosa: che la fabbrica produce armi.

Sia il cinico ragioniere, sia il coraggioso manager, campano perché c’è gente che viene ammazzata in modi terribili, in parti remote del mondo.

Per qualunque dei due tifiamo, quindi, finiamo per legittimare l’azienda stessa e con essa l’intera industria bellica.

Invece, se cambiamo prospettiva, esiste un altro conflitto, quello tra industria bellica e vita.

Entrambi i conflitti sono reali, ma possiamo scegliere noi in quale impegnarci, in base a quello che riteniamo più importante, almeno per i valori che ci siamo dati. E una volta che scegliamo uno dei due conflitti, l’altro ci sembrerà quasi irrilevante.

Quando si giudica un conflitto (per noi) minore con il criterio dell’altro, possiamo fare delle scelte inattese.

Poniamo che io sia contro l’industria delle armi.

Espandere il vano ascensore costerà soldi all’azienda e bloccherà gli uffici per qualche mese? Allora viva il manager!

Il manager è abile a fare contratti internazionali? Allora viva il ragioniere!

Il guaio è che in genere, il conflitto viene scelto per noi.

Nel prossimo post cercherò di darvene un esempio.

Nota:

[1] La sera leoni e la mattina hoglioni.

Questa voce è stata pubblicata in ambiente, Censura e controllo globale, Nanomondo, riflessioni sul dominio e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

45 risposte a Scegliere il conflitto

  1. Francesco scrive:

    a prescindere dall’attività svolta dall’azienda, gli ascensori e le porte devono essere utilizzabili da chi è in carrozzina

    il resto mi pare retorica vuota

    PS e sì che in teoria hai ragione, scegliere il conflitto è già aver vinto

  2. roberto scrive:

    concordo con francesco.
    gli ascensori devono essere agibili per tutti punto e basta.

  3. Mauricius Tarvisii scrive:

    Chiudiamo l’azienda delle armi e fuciliamo il manager.

    I locali vengono presi da un’azienda che produce lecca-lecca, che ha in forza un impiegato in sedia a rotelle. I lecca-lecca sono una minaccia per la salute, per cui chiudiamo anche quest’azienda e fuciliamo l’impiegato.

    I locali restano sfitti e tutti i problemi sono risolti.

  4. PinoMamet scrive:

    “Però emozionarci per questo conflitto ci fa dimenticare un’altra cosa: che la fabbrica produce armi.”

    sono l’unico qua dentro a trovarlo un legittimo campo d’affari?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “sono l’unico qua dentro a trovarlo un legittimo campo d’affari?”

      Legittimo nel senso di lecito, lo è di sicuro.

      • Francesco scrive:

        no, nel senso che si tratta di beni necessari, se una collettività non vuole fare la fine dell’Armenia o della Libia

        e anche se vuole sopportare con tranquillità i capricci di Trump e l’esistenza dei Proud Boys, giusto?

        • daouda scrive:

          come scriveva Junger : “Lunghi periodi di pace favoriscono la convinzione che l’inviolabilità del domicilio si fondi sulla Costituzione, che di essa si farebbe garante. In realtà l’inviolabilità del domicilio si fonda sul capofamiglia che, attorniato dai suoi figli, si presenta sulla porta di casa brandendo la scure”

          alché levaje la scure ed hai risolto gran parte dei problemi creando un frogio

          • Moi scrive:

            Oppure ci sono gli Incels :

            “Alpha fucks, Beta bucks … Omega kills ! ”

            In una miscela letteralmente micidiale di Predestinazione Protestante e Darwinismo Sociale alla Herbert Spencer, declinato sessualmente !

          • daouda scrive:

            se mi spieghi in cosa ci sia collegamento potrei risponderti.

            Inoltre l’incel che sbrocca ed uccide è vero per una minima parte rispetto alle due categorie per cui il detto si attaglia per la maggioranza di casi quindi pecchi di proporzione indebita cognitiva.
            Cojone.

    • roberto scrive:

      no anche io, ma nemmeno mi pongo il problema visto che le porte dell’ascensore sono inaccessibili alla carrozzina

  5. Ernest scrive:

    e non solo gli ascensori mi verrebbe da dire, spesso ci sono marciapiedi che non consentono nemmeno ad una persona che ha bisogno di essere tenuta sotto braccio

  6. Difficile che chi dispone di una macchina del genere finisca in un fossato dopo una notte di bagordi, per una certa quantità di motivi; tanto per dirne uno, una notte in hotel invece che un traballante viaggio verso casa sarebbe ininfluente, per il suo reddito. E una scusa per la moglie la trova di sicuro.
    Più facile che ci finisca un brambilla qualsiasi con la sua automobilina “vestigia di un’epoca in cui, per qualche lira in più rispetto al modello base, ci si comprava una bara motorizzata che filava come una Porsche, beveva come una Cadillac e si accartocciava come una lattina di cocacola” (Niccolò Ammaniti).

  7. davide ghizzoni scrive:

    Non so, forse solo io ho fatto questo parallelismo ma a me questa storia mi sembra una perfetta metafora dell’attuale situazione sanitaria… vado a spiegarmi.
    Se il manager altri non è che l’anziano o il soggetto fragile da proteggere (tutelare è un termine che detesto), mentre il ragioniere è l’imprenditore che fa i conti con attività e passività e deve far quadrare i conti per pagare gli stipendi per tutti gli altri soggetti a carico, allora l’azienda di armi non può che essere un sistema Italia coi suoi mille difetti ma che dà da mangiare a tutti, cura le malattie e ci consente il nostro stato di vita liberale.
    Voglio dire, è pur sempre una scelta: salvo la vita all’anziano e sono un eroe; mi batto per l’economia e sono un cavaliere del lavoro; ma poi questo sistema marcio che maschera un capitalismo finanziario spietato dietro a una rivoluzione verde e si nutre della sua stessa casa lo vogliamo davvero tenere in piedi senza se e senza ma?
    Scegli la tua bandiera, combatti la tua battaglia, ma alla fine la ragione sta solo nella narrativa dei vincitori.

  8. Miguel Martinez scrive:

    Vedo che il discorso sta andando esattamente dove volevo io.

    Cioè siamo passati dalla questione, “invalido-contro-ragioniere”, che fa schierare le persone in un modo, a una questione completamente diversa: siamo favorevoli o contrari all’industria delle armi?

    Cioè alla questione gerarchicamente superiore all’altra.

    E’ esattamente questo il salto che sarebbe bello fare sempre.

    • roberto scrive:

      per la verità io e francesco abbiamo detto che siamo favorevoli a che gli ascensori siano abbastanza grandi per farci entrare una carrozzina
      🙂

    • PinoMamet scrive:

      Ehi, io sono il primo ad essersi detto favorevole!!

    • Z. scrive:

      Mi sembrano due questioni non correlate.

      Gli ascensori dovrebbero sempre permettere alle persone disabili di entrare con la carrozzina.

      Detto questo, se l’Italia rinuncia all’industria bellica gli altri Paesi non faranno certo altrettanto, anzi produrranno più armi.

      Ma il nesso con la carrozzina non lo vedo.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Zeta

        “Mi sembrano due questioni non correlate.”

        Infatti, ho detto che non lo sono.

        Dico, su quale dei conflitti ci vogliamo concentrare?

        Qual è gerarchicamente più importante?

        Si potrebbero tirar fuori mille esempi, in ogni campo.

        Non è giusto dire “imbecille” a qualcuno.

        Bene, il politico Tizio ha detto imbecille al politico Caio, e siamo d’accordo che ha fatto male.

        Il politico Caio è quello che ha fatto chiudere trenta ospedali. E ha fatto male.

        Se pensiamo solo alla brutta frase di Tizio, se ci infuriamo, se ci dividiamo su quello, il fatto che Caio ha chiuso trenta ospedali verrà dimenticato.

        • roberto scrive:

          Ma c’è un conflitto gerarchicamente superiore all’altro?

          Per dire, secondo me uno che mi dice “metti l’ascensore per gli handicappati e visto che lo usa un criminale sei a favore del criminale” o ha sei anni o è uno stupido o ci sta proponendo un esercizio filosofico sul suo blog

          🙂

        • Z. scrive:

          Mig, se cambi i tuoi commenti mentre rispondo non agevoli il dialogo…

          Mi sembra un esempio non omogeneo al primo, comunque. Più adeguato forse a rappresentare il tuo punto di vista.

      • Z. scrive:

        Non vedo una “gerarchia”, se ho capito bene il senso che dai al termine. Stai confrontando ambiti non omogenei.

        Potrebbe esserci se da un lato ci fosse un ascensore troppo piccolo e dall’altro scale pericolose per il personale: meglio attivarsi prima per un singolo dipendente disabile o per la generalità dei dipendenti?

        O più banalmente, meglio spendere per ammodernare l’immobile o effettuare spese ritenute direttamente produttive di ricavi?

        Ancora, la legge dovrebbe costringere l’impresa ad attivarsi per tutelare le persone disabili o dovrebbe essere ammessa a decidere liberamente?

        Sono questioni non banali. Chiedi a tante persone e otterrai tante risposte diverse, non necessariamente binarie: alcune delle questioni trattate consentono molte sfumature.

        Nessuno, però, si pronuncerà sulla questione dell’ascensore, “tifando”, in base al codice ATECO dell’impresa.

        In materia di industria delle armi, peraltro, mi sfugge quale sarebbe il conflitto.

        • roberto scrive:

          “ Nessuno, però, si pronuncerà sulla questione dell’ascensore, “tifando”, in base al codice ATECO dell’impresa.”

          D’accordo su tutto tranne che su questo punto dove mi sembri ingiustificatamente ottimista

          • Z. scrive:

            Può essere. Solo che si tratterebbe di tifare per il datore di un’impresa che procude armi o per un manager di un’impresa che produce armi.

            Insomma, come la giri la giri…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Normalmente mi pare che qui si tifi datore di lavoro contro i privilegi e le pretese dei lavoratori dipendenti.

              • roberto scrive:

                A parte Francesco non mi sembra proprio….

              • Z. scrive:

                Intendo, non riesco a immaginarmi folle schierate per l’una o per l’altro. Mi sembra un esempio riuscito male.

                Quello dei due politici tra insulti e ospedali, secondo me, rende meglio il senso di ciò che Miguel intendeva esprimere.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per zeta

                “Quello dei due politici tra insulti e ospedali, secondo me, rende meglio il senso di ciò che Miguel intendeva esprimere.”

                Infatti

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “A parte Francesco non mi sembra proprio….”

                A me invece pare che sia lì che – quantomeno inconsciamente – si arrivi a parare, tra privilegi del reddito fisso, l’onnipresente burocrazia e ora persino l’eliminazione delle barriere architettoniche.

              • Z. scrive:

                Oddio, no, secondo me quello di Miguel era solo un esempio un po’ astruso e non troppo calzante…

                Comunque sono d’accordo anch’io che è ora di basta coi privilegi del lavoro dipendente. Hanno già 104 giorni di ferie all’anno e poi ne vogliono ancora!

  9. roberto scrive:

    Miguel

    “Se pensiamo solo alla brutta frase di Tizio, se ci infuriamo, se ci dividiamo su quello, il fatto che Caio ha chiuso trenta ospedali verrà dimenticato.”

    Ma in fatti è proprio questo il motivo per il quale problemi separati vanno tenuti separati

    Torniamo al caso iniziale.
    La maggior parte dei commenti si concentra sulla questione “ascensore” non “commercio armi”, il che mi porta a pensare che se volevi parlare di commercio di armi mettendo in mezzo l’ascensore hai deviato il discorso su una cosa che probabilmente ti interessa il giusto

    Nel caso di tizio e caio, se tizio non avesse usato il turpiloquio si parlerebbe appunto degli ospedali e non del turpiloquio

  10. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS / MIGUEL / TUTTI

    A proposito di Etica Confliggente :

    La escort non assomiglia alle foto sui social: cliente egiziano la strangola

    Si tratta del 25enne Ibrahim Mostafa Mohamed Saleh, egiziano irregolare sbarcato a Pozzallo (Ag) nel 2018 e già colpito da un provvedimento d’espulsione.

    https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/escort-assomiglia-foto-social-cliente-egiziano-strangola-174569/

    ———————————–

    … Questo sì ch’è un Cortocircuito Boldriniano !

  11. Z. scrive:

    I ragionieri, comunque, non sono cinici.

    Sono uomini e donne che combattono ogni giorno contro scadenze, quote di deducibilità, riprese fiscali di oneri accantonati.

    Non li intervista il TG, non si esibiscono su Facebook, non danno spettacolo. Lavorano quieti e senza strepitare.

    E la società li ricompensa usando il loro titolo solo per parlarne con sufficienza, tipo “questa è roba per ragionieri”, “cinismo da ragioniere” oppure “non sono mica un ragioniere”…

    Silenti custodi dell’ordine aziendale, garanti quotidiani della continuità delle attività produttive del Paese, i ragionieri sono il tessuto connettivo delle imprese italiane.

    W i ragionieri.

    • PinoMamet scrive:

      Sono calunniati, è vero, ma mai quanto i geometri qua dentro!! 😉 😀

      • Z. scrive:

        In effetti quella del tessuto connettivo deriva proprio da lì…

        Skiantos – Diventa Geometra

        In questa grande umanità esistono anche i geometri:
        il tessuto connettivo della società!

        La vita non è solo evasione
        esiste anche il mattone

        Per ogni casa che non crolla
        c’è un geometra che non molla

        Facile avere la testa fra le nuvole
        ma la statica non son bubbole

        IL GEOMETRA HA UN CUORE
        ANCHE LUI È SOGNATORE
        IL GEOMETRA HA UN CUORE SOGNATORE

        Cazzuola calce e cemento
        non sono poi un tormento

        Lati quadri cubi e tubi
        sempre soli come i lupi

        Nel cantiere devi stare
        se la vita vuoi capire

        IL GEOMETRA HA UN CUORE
        ANCHE LUI È SOGNATORE
        IL GEOMETRA HA UN CUORE SOGNATORE

        A’ geo’ abbiamo finito li chiuodi…
        E va’ be’, dai! Andateli a comprare,
        non rompetemi le palle!
        Senti Geò, non è che per caso te lo sì cumprato, ‘sto diploma?
        No, ho studiato: 36/60 all’esame di maturità,
        il minimo risultato con il massimo sforzo!
        – Mitico geometra!!
        Scusa, potresti portarmi un “tacheometra” che debbo fare delle “misore”?!
        – Te lo vai a prendere da solo, geometra di merda!!

        Giovane laureato senza speranza
        hai mai provato la manovalanza?

        Calcoli, somme e divisioni
        decimali da arrotondare
        nella vita i conti devono tornare

        IL GEOMETRA HA UN CUORE
        ANCHE LUI È SOGNATORE
        IL GEOMETRA HA UN CUORE

        Karabiniere: “Geometra Jimmy Bellafronte sono l’appuntato Sgargiulo. Ho qui un mandato di comparizione per vilipendio al bel canto all’italiana: mi segua precedendomi e le lasci le note al coro, prego!”

        IL GEOMETRA HA UN CUORE
        ANCHE LUI È SOGNATORE
        IL GEOMETRA HA UN CUORE SOGNATORE

        W anche i geometri.

  12. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ho trovato questo meme.
    Ovviamente schieratissimo, ovviamente vuole ottenere un effetto grottesco, ovviamente vuole marcare l’evidente differenza di valore artistico delle due opere.

    https://www.youtube.com/watch?v=6nu7XisL3wI

    Questa è quella ortodossa:
    https://www.youtube.com/watch?v=i-3h9TQ312c

    E grazie ad un commento, ho trovato questa, che è quella protestante
    https://www.youtube.com/watch?v=TVsRM55_jsE

    Non sono solo due stili diversi, ma sono anche due storie diverse. Quella dell’ortodosso la conosciamo tutti, quella del protestante ci viene resa esplicita a 6.15.
    La cosa curiosa è che, alla maggior parte della gente che dice che preferisce il primo video, della storia a cui fa riferimento gliene frega molto relativamente. Certo, se è particolarmente devota magari la rispetta, ma in concreto tutto si traduce in qualche sporadico pensiero pio e in alcune parole.

    • PinoMamet scrive:

      Interessante…

      naturalmente se il canto liturgico ortodosso fosse stato paragonato al gregoriano, il contrasto sarebbe stato molto minore se non inesistente.

      Ma il fatto è che- per i protestanti non so- ma per i cattolici esiste sia il gregoriano che la schitarrata (anche se di rado racconta una storia del genere di quella della canzone rock protestante).
      Anche se il gregoriano lo si sente di rado…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *