… e gli dèi veri

Ieri vi ho presentato Mr Plutus, partorito dalla congiunzione tra un creativo esibizionista postmoderno e un avido imprenditore provinciale italiano.

Mr Plutus è un’escamotage pubblicitaria, ovviamente, ma proprio per questo rivela qualcosa di essenziale della nostra epoca, diciamo che rappresenta in modo eccellente il principe di questo mondo, almeno ai tempi nostri.

La sua esistenza è pura apparenza, e appare come un cyborg predatore a carburante fossile.

Ma esistono anche dèi ben diversi, che torneranno a manifestarsi.

Vi avevo già parlato dell’Incredible String Band, un gruppo musicale scozzese di molti anni fa.

C’era Mike Heron, c’era Licorice McKechnie, misteriosamente scomparsa nel 1987 mentre attraversava il deserto dell’Arizona, e c’era Robin Williamson, che continua oggi da solo.

In Invocation, Robin Williamson presenta il dio che è essenza al di là di ogni apparenza.

La musica di Williamson appartiene a una categoria tutta sua, come anche la maniera in cui usa la voce, perché ogni parola penetri in fondo, con una lentezza radicalmente antimoderna.

A differenza del folk, Williamson adopera un vocabolario molto ampio, ricco anche di parole latine, dalla risonanza astratta e metafisica.

A chi si rivolge Williamson? You in inglese è pronome sfuggente: è un modo per rivolgersi a ciò che è altro da noi, senza specificazione.

In alcune frasi, si coglie un senso di pluralità, ma non è affatto detto che sia sentito solo come plurale.

Mentre in italiano gli aggettivi declinati obbligano e precisare genere e/o sesso, e i pronomi inglesi di terza persona he, she, it, obbligano a definire anche l’umanità o meno, you è al di là di tutto ciò.

Quindi tradurrò con voi e metterò eventuali concordanze al maschile plurale, ma è una forzatura in questo caso.

Il testo, nella sua semplicità, comporta numerosi problemi di traduzione: ad esempio, concetti come pattern, che semplifico con un banale forma; oppure wakefulness, lo stato di veglia e di coscienza (un dizionario mi ha suggerito un tremendo insonnia!).

Questa invocazione non è per me letteratura, non è nemmeno piacevole.

Ognuno di noi è un guscio abbastanza banale e transitorio, ma pervaso da una forza che lo spinge a essere in un certo modo, una forza ineluttabile che sta dietro le parole, i gusti, le azioni, i ragionamenti apparenti.

A questa forza, noi diamo nomi e immagini – Mr Plutus, in questo senso, esiste davvero, e la sua energia spiega moltissimo di ciò che è successo al mondo.

Ma proprio come Plein riesce a portare alla luce quella forza, Williamson esprime come io non potrei mai fare, ciò che è sottinteso a tutto quello che leggete qui.

voi che create la diversità delle forme
apritevi alle mie parole
voi che lo dividete e moltiplicate
ascoltate i miei suoni
mi alleo con voi
antichi amici
e compagni di viaggio
voi che muovete il cuore
in pelo e scaglie
io mi associo a voi
che cantate luminosi e sottili
creando forme che la mia gola non sa raccontare
voi che indurite il corno
e rendete vivo l’occhio
voi che fate correre la veloce volpe e la mosca errante
voi creatori senza dimensione della talpa e della balena
aiutatemi e io vi aiuterò

Faccio un patto di sangue con voi
voi che sollevate il bocciolo e il verde ramo
che rendete più vere le simmetrie
che considerate l’angolatura dei vostri arti
che danzate in un tempo più lento
che osservate le forme
voi dal pelo ruvido che mangiate acqua
che vi stirate in profondo e in alto
con il vostro verde sangue
si mescoli il mio sangue rosso
aiutatemi e vi aiuterò

Io vi invoco
voi che siete sconfinati
che non avete forma
che non siete visti
se non nel vostro agire
invocherò voi
che non avete profondità
ma scegliete direzione
che portate ciò che è stato voluto
perché soffiate l’amore sulle estati dei miei amati
perché soffiate estati su quegli amore del mio amore
aiutatemi e io vi aiuterò

Faccio con voi un patto
voi che siete la liquidità delle acque
e la scintilla della fiamma
vi invoco
voi che rendete fertile la morbida terra
e custodite la crescita delle cose che crescono
faccio pace con voi

voi che siete l’azzurro del cielo azzurro
e l’ira della tempesta
prendo assieme a voi la coppa della profondità
scuotitori di terra
e assieme a voi le colline aguzze e cave
mi inchino di fronte a voi
rotonda veglia noi
chiamiamo la terra
spalanco gli occhi
verso di voi che vegliate
ogni cosa creata sia solida che dormiente
o lieve come l’aria
tesso colori attorno a voi
voi che vorrete venire con me
la riterrò bellezza


you that create the diversity of the forms
open to my words
you that divide and multiply it
hear my sounds
I make yield league to you
ancient associates
and fellow wanderers
you that move the heart
in fur and scale
I join with you
you that sing bright and subtle
making shapes that my throat cannot tell
you that harden the horn
and make quick the eye
you that run the fast fox and the zigzag fly
you sizeless makers of the mole and of the whale
aid me and I will aid you

I make a blood pact with you
you that lift the blossom and the green branch
you who make symmetries more true
you who consider the angle of your limbs
who dance in slower time
who watch the patterns
you rough coated who eat water
who stretch deep and high
with your green blood
my red blood let it be mingled
aid me and I will aid you

I call upon you
you who are unconfined
who have no shape
who are not seen
but only in your action
I will call upon you
you who have no depth
but choose direction
who bring what is willed
that you blow love upon the summers of my loved ones
that you blow summers upon those loves of my love
aid me and I will aid you

I make a pact with you
you who are the liquidness of the waters
and the spark of the flame
I call upon you
you who make fertile the soft earth
and guard the growth of the growing things
I make peace with you

you who are the blueness of the blue sky
and the wrath of the storm
I take the cup of deepness with you
earthshakers
and with you the sharp and the hollow hills
I make reverence to you
round wakefulness we
call the earth
I make wide eyes to you
you who are awake
every created thing both solid and sleepy
or airy light
I weave colours round you
you who will come with me
I will consider it beauty

 

 

 

 

 

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297 risposte a … e gli dèi veri

  1. Z. scrive:

    Mah, io sono ateo: gli dei, per me, sono tutti falsi e bugiardi allo stesso modo…

    Come per il mio conterraneo Francesco Talanti 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Come per il mio conterraneo Francesco Talanti”

      Avendo un conoscente di tale nome, sono andato a controllare se ne esisteva un altro… e infatti, stupendo:

      “Francesco Talanti nacque a Sant’Alberto nel 1870, in una famiglia di origine greca. Inguaribile anticonformista, si guadagnò velocemente l’epiteto paesano di Cecc e’ matt e mostrò numerosi talenti. Appassionato di lingue (arrivò a parlarne sei, e le insegnò anche, ivi compreso l’italiano all’estero), a livello di docenza si specializzò nelle discipline matematiche, insegnando a lungo nel Nord Italia e arrivando a pubblicare un trattato di algebra che fu utilizzato in Giappone! Strinse amicizia con alcuni anarchici milanesi e a quanto pare più tardi frequentò Ettore Muti, senza mai approfittarne per fare carriera. Tra le altre cose fu uno strenuo sostenitore della «lughesità» di Gioacchino Rossini (lo riporta Franco Gabici: la teoria era che se una gatta partorisce in un forno darà alla luce dei gattini, non certo dei biscotti, e lo stesso vale per una lughese che partorisca a Pesaro). Pubblicò un romanzo giallo e numerose poesie, sia in dialetto che in italiano, dedicando anche un paio di saggi alla Romagna. E’ morto a Rimini nel 1946, in una casa di riposo.”

        • MOI scrive:

          Be’, impazza anche la Capitana Tedesca di SeaWatch (subito gemellata con il Mondiale di Calcio Femminile che impazza a sua volta in rete !) VS il Capitan Salvni !

          E’ interessante perché l’ Immaginario Collettivo viene rapito dai due opposti suddetti personaggi … e le persone dirette interessate che prendono i “barconi” entrano in scena per poi uscirne subito di nuovo. Al massimo,si tiene conto ragionieristicamente di “Quanti Dentro Vs Quanti Fuori” fra la Capitana Tedesca e il Capitan Salvni ! … Così, tipo “segnapunti” a un Evento Sportivo !

          • Miguel Martinez scrive:

            Infatti il sindaco di Lampedusa ha sottolineato che ci sono stati 200 arrivi solo negli ultimi giorni da piccole imbarcazioni. Si è montato tutto questo casino perché l’italiano medio si identifica con Salvini, l’italiano quarto (come si dice “meno di medio” statisticamente, ma pur sempre rilevante?) con la capitana crucca.

            Nessuno si identifica con il nigeriano evangelico con l’amuleto portafortuna della nonna poligama in tasca 🙂

          • PinoMamet scrive:

            Io ho un sacco di amici italiani quarti, e qualcuno italiano medio.

            Credo di essere “l’altro medio”, a cui stanno antipatici sia Salvini (se vuoi fare il Duce, devi prendertela almeno con l’Impero Britannico, non con una signorina che guida una barchetta scalcagnata…)
            sia “la capitana”, anzi, non lei ma la sua base di fan, le femministe e i femministari.

            O forse mi piace pensare di essere l’italiano sedicesimo, che trova che persino Salvini abbia la sua parte di ragione
            (se Malta non accoglie, gli altri paesi neanche, dove sta scritto che deve essere l’Italia?
            e poi, è vera quella cosa che in dieci giorni di avanti e indietro attorno a Lampedusa, la nave sarebbe potuta andare benissimo in Olanda?
            ma anche non fosse l’Olanda, in Francia o in Spagna di sicuro…
            ah, ma loro non accolgono…)

            e senz’altro ha la sua parte di ragione anche la capitana (ok, ormai che sono di fronte a Lampedusa, non li lasci entrare? per una questione di principio? è una cosa stupida e abbastanza inumana… non tremendamente inumana come dicono i suoi fan, ma “leggermente” inumana).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              In teoria sarebbe dovuta andare in Tunisia, ma quelli della Ong hanno detto che, secondo loro, lì non c’erano idonee strutture ricettive.

              • Peucezio scrive:

                I politici continuano a dire che non ci poteva andare perché c’erano stati piccoli atti terroristici.
                Quindi vale anche per la Francia, dove ce n’è ogni due per tre?

                In effetti la maggiore minaccia agli immigrati, una volta che approdano nella nazione di destinazione, è essere vittime di un atto terroristico.
                Ecco perché negli anni ‘7o non c’erano praticamente ancora immigrati stranieri in Italia: c’erano le BR!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Gli attentati erano avvenuti dopo l’inizio di questa storia.

              • Peucezio scrive:

                Vaglielo a spiegare…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Comandante fuorilegge arrestata. Nave pirata sequestrata. Maxi multa alla Ong straniera. Immigrati tutti distribuiti in altri Paesi europei. Missione compiuta. P.s. Vergogna per il silenzio del governo”

              I due capitani erano sempre stati complementari: lei ha raccolto centinaia di migliaia di euro grazie al fanatismo degli anti-Salvini, lui ha raccolto centinaia di migliaia di voti grazie alle “prodezze” di lei.

              • Peucezio scrive:

                Ora di nuovo i sinistri insistono col fatto che in nome di un principio morale superiore si può violare la legge.
                E’ incredibile il livello d’impudenza.
                E nessuno gli fa notare che non si può un giorno dire nero e il giorno dopo dire bianco con la stessa arroganza.
                Io spero solo che i giornalisti e politici dell’altra parte, chiunque siano, non siano così rincoglioniti in futuro da non farglielo notare ogni qual volta difenderanno la legalità formale contro ogni ragione sostanziale in futuro.

              • werner scrive:

                Nella tragicommedia della barca a Lampedusa mi pare di avere scorto una possibile incrinatura nella tattica comunicativa di Salvini.

                La Capitano si è dimostrata più “cazzuta” di lui… Ha raggiunto lo scopo giocando a carte scoperte e dimostrandosi pronta di pagare le conseguenze.

                Il capitano invece frignava che le regole vanno rispettate tutte e sempre… Anche sulla pelle di quaranta persone. Proprio lui che fino a due ore prima si faceva un vanto del fottersene delle regole. Proprio lui che quando doveva andare a processo si è fatto difendere dai suoi amichetti in parlamento. Insomma, non una bella figura per un “guerriero”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Werner

                “La Capitano si è dimostrata più “cazzuta” di lui… Ha raggiunto lo scopo giocando a carte scoperte e dimostrandosi pronta di pagare le conseguenze.”

                E’ vero.

                La “Sinistra” ha guadagnato una vera eroina (e sono sicuro che lo sia anche autenticamente).

                Come dicevo prima della Destra, alla Destra manca una causa, una fede, qualcosa in cui credere, qualcosa per cui sfondare un blocco come ha fatto lei; e come spesso fanno persone di Sinistra. E quindi la Destra non può produrre “guerrieri” veri.

                Poi è chiaro che Salvini ne esce elettoralmente vincente: quasi nessuno in Italia vuole ancora più africani clandestini, e la maggior parte ha in antipatia le crucche cazzute.

                Ma sono motivazioni difensive, non “eroiche”.

              • Peucezio scrive:

                Werner,
                in realtà Salvini non si è mai fatto scudo di un principio di legalità: lui parla di pirati, delinquenti, che stavano per far affondare la nave della GdF, che entrano forzando un blocco, di clandestini, spacciatori, scafisti, non ha mai parlato di regole, di principio di legalità, di onestà, correttezza, quello fa più parte del ciarpame legalista dei pentastelluti e, un tempo, di quelli di sinistra.
                Salvini non è uno che dice: “c’è la legge, vi si obbedisce sempre e comunque”; lui dice: “ci sono i buoni e i delinquenti, l’uomo comune, lavoratore padre di famiglia, che ha ragione anche quando spara al delinquente, e, dall’altra parte, il rapinatore, lo spacciatore, il mafioso, l’assassino, ecc.
                Che poi francamente è una visione che trovo convincente, al di là della propaganda: il discrimine morale non è fra mettere la macchina in divieto di sosta e non farlo, ma fra le scelte di vita devianti e la normalità.

              • Miguel Martinez scrive:

                per Peucezio

                “Salvini non è uno che dice: “c’è la legge, vi si obbedisce sempre e comunque”; lui dice: “ci sono i buoni e i delinquenti, l’uomo comune, lavoratore padre di famiglia,”

                E’ vero, e qui sta la sua straordinaria forza, che io rispetto (e come Marina Terragni, penso che gran parte della sua forza derivi dalle risposte suicide della sinistra).

                Però attenzione…

                A forza di fissarvi con gli “intellettuali di sinistra caviar”, dimenticate che dall’altra parte ci sono uomini comuni, lavoratori padri di famiglia, come tantissimi africani che si incontrano per strada; che non così diversi dagli italiani che Salvini vorrebbe salvare. Come dare torto ad Abu Bakar, senegalese sempre gentile che da anni staziona davanti al negozio della fornaia, vende fazzolettini che nessuno compra? E non so se abbia dei figli in Senegal, che cerca di mantenere con i suoi fazzolettini invenduti.

                Entrambi compiono sicuramente delle irregolarità: e infatti, sono d’accordo con te, Salvini probabilmente perdonerebbe la piccola casetta abusiva in più per i figli, il lavoretto in nero, il ristorantino che non avvelena nessuno ma non ha seguito tutte le pratiche burocratiche dell’HACCP.

                Salvini ha ragione da vendere quando denuncia l’ipocrisia dell’Olanda o della Francia o della Germania; ma questo non rende le piccole persone che la “capitana” ha cercato di salvare spacciatori e delinquenti.

              • PinoMamet scrive:

                Mahhhh….

                la capitana ha dato fondo al repertorio delle Grandi Frasi d’Azione, del tutto ingiustificate dal contesto
                (” non ho tempo per Salvini ho altro a cui pensare! è una decisione dura ma non ho altra scelta!”)
                ma di innegabile effetto;

                è un bellissimo personaggio, e sottolineo personaggio, ma assolutamente non simpatico, specialmente in Italia dove le donne cazzute non piacciono, tranne ai feticisti che si fingono femministi per rimorchiare, e anche a loro, esclusivamente quei cinque minuti…

                vada in Spagna, magari là l’apprezzano, hanno la tradizione della passionarie, e anche in Francia dove una imbronciata viene sempre scambiata per affascinante.

                Su Salvini invece trovo che Werner abbia ragione, in casi come questi l’unica per uscirne bene è fare il “buono”
                (“ok, hai fatto una cazzata ma sei solo una ragazzina, ti perdono e faccio sbarcare i tuoi negri”)
                ma anche lui non è che sia un’aquila, secondo me…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per pino mamet

                “a capitana ha dato fondo al repertorio delle Grandi Frasi d’Azione, del tutto ingiustificate dal contesto”

                Werner ha assolutamente ragione quando dice che questa volta il ruolo di Guerriero è stato scippato in pieno a Salvini.

                Solo che Salvini adesso può fare la Vittima della Crucca Cazzuta, che è un ruolo altrettanto vincente in Italia.

                Anche perché la Crucca Cazzuta è un fenomeno da incubo per molti italiani: decenni fa credo che ci facessero i film semi-porno sul tema.

                La cosa curiosa, poi, è che certi archetipi nazionali si ripetono: i tedeschi, a forza di prendersela con i supereroi nazisti, riescono a produrre dei supereroi lo stesso 🙂

                Perfetti, capaci di andare fino in fondo, lucidi e disposti a morire. Come a Berlino nel 1945 🙂

              • PinoMamet scrive:

                Trovo che sia anche vero quello che dice Miguel sulla produzione dell’idealtipo del “guerriero” da parte delle forze politiche.

                C’è poco da scherzare, sono elementi simbolici che hanno il loro peso immaginario.

                Ora, quello che riesce a produrre la Destra è Salvinator, un frequentatore di sagre della porchetta che “vuole solo stare tranquillo e fare il suo lavoro in santa pace”;
                non proprio un grande modello eroico in cui identificarsi;

                quello della Sinistra, ha a tutti i costi da essere donna, e deve usare esattamente quel tipo di retorica che la Sinistra ha passato anni a ridicolizzare quando era usata da uomini, di destra.

                Logico che uno poi si disaffezioni…

                PS
                La nazionale di calcio femminile è esemplare.
                Sono brave, e stanno giocando meglio di quanto abbia giocato la nazionale maschile.
                Questi sono i fatti.

                Le Ricamazioni sono:

                -di destra, Camillo Langone che scopre in questi giorni l’esistenza dello sport femminile, e ritiene che debbano tornare a fare la calzetta, perché il calcio è uno sport da uomini e poi sono tutte lesbiche;

                -di sinistra, le diecimila mie amiche che non hanno mai seguito il calcio e ne han sempre detto malissimo, ma “adesso non so cosa mi succeda, mi sto identificando, e non riesco a fare a meno di seguire i mondiali”
                (anche loro, scoprono ora l’esistenza dello sport femminile…)
                e, peggio, i diecimila amici che “diciamolo sono più brave! viva il calcio femminile! guardiamolo tutti!”

              • Peucezio scrive:

                Werner,
                d’accordo, ma è un espediente retorico in uno stile complessivo che non è normativista e formalista.
                Sono frasi fatte.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “O forse mi piace pensare di essere l’italiano sedicesimo”

              Anch’io!

              Infatti, è quasi inutile intervenire quando il clima è questo.

              Eppure il tema sarebbe interessante: le migrazioni come una parte (molto minore) del Flusso Globale, che comprende correnti molto, molto più forti – innanzitutto il flusso globale delle comunicazioni e Facebook; poi il flusso delle navi e degli aerei e delle merci; poi quello degli imprenditori; poi quello dei turisti; e infine (ripeto, infine) quello di chi si muove per passare da aree con meno risorse ad aree con più risorse.

              Salvini è un ipocrita quando si concentra solo su questo aspetto minore; la capitana è ipocrita se non ammette che la sua azione sottintende che l’Europa possa essere la soluzione ai problemi di un continente intero.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La capitana sostiene che sia l’Italia la soluzione.

              • Francesco scrive:

                Non credo faccia un ragionamento così complesso … si ferma alla parte emotiva dei “boveri negri assetati e disperati” e del “porto così vicino che posso toccarlo ma l’Uomo Nero non vuole farmi entrare”

  2. MOI scrive:

    E basta, con ‘sti Dèi : tornassero a Casa Loro ! … Su Nibiru ! 😀

  3. MOI scrive:

    NON ho le classiche “verità in tasca” … concedetemelo ! 😉

    NON credo sia vero … Chiunque si accontenti di risposte superficiali (ma ovunque dovrebbe “pascolare” 😉 fuorché qui !) interrompa pur subito la lettura !

    ———————-

    ma interessandomene, devo dire che NON resto indifferente a certi argomenti, irridendoli rifiutando di entrare aprioristicamente nel merito. Anche perché paradossalmente rifiutare un Intervento “Esterno” dopo lo Homo Erectus è l’ unica cosa che non esiti a far mettere UAAR e Fondamentalisti Religiosi (che si stavano scannando fino a un secondo prima, per conto degli “Amici Immaginari”!) dalla stessa (!!!) parte della Barricata ! … E’ soprattutto questo condiviso “Antropocentrismo Selettivo” a NON “tornarmi” !

    ********************

    Tuttavia NON si possno ignorare le implicazioni: anche pensare che tutti i Popoli Antichi (diversissimi fra loro, senza aver mai interagito) si siano fatti “pipponi mentali” di tipo metaforico/simbolico/allegorico così estremamente simili tra di loro e così “adattabili” alla mentalità odierna è uno “sforzo della ragione” non indifferente ! D’altronde ciò che sappiamo delle “religioni scelte” dipende molto di più da Teologi che NON da testi di riferimento degli stessi.

    Ci sono Esseri descritti nei testi più antichi con caratteristiche estremamente fisiche (sniffare grasso bruciato, ubriacarsi, trucidare vividamente gente civile o militare od ordine di farlo, sesso e violenza senza andare per il sottile e tanto altro …) che poi d’improvviso diventerebbero spirituali … poi da tanti uno solo.

    • PinoMamet scrive:

      Mi fa piacere che tu mi abbia risposto, e in termini comprensibili.

      Credo di capire il tuo punto di vista, ma ti dirò che le biglinerie sono un tipico errore prospettico.

      Naturalmente non c’è bisogno di immaginare nessun intervento esterno per spiegarsi come la specie umana abbia raggiunto un’intelligenza superiore ad altre;
      attribuire questo fatto a un intervento alieno complica lo scenario, anziché semplificarlo, e va contro qualunque metodo scientifico, ma anche empirico e di buon senso: se avanzo un’ipotesi deve essere perché c’è un elemento concreto che mi consente (sarebbe meglio ancora se mi costringesse ) ad avanzarla.

      Che ne so, scavi in Mesopotamia e trovi una bella pista di atterraggio per astronavi… capito il tipo di reperti che ci vorrebbe?

      Invece scavi, e trovi… una piramide a gradoni, perché ci si immaginava che gli dèi stessero (soprattutto) in alto… grazie al cazzo!

      Allora cosa fanno i Biglini? dicono che “lo ziggurat in realtà è una pista di atterraggio per astronavi” o altre amenità del genere.

      Stessa cosa per i sacrifici.;
      è abbastanza intuitivo che le civiltà più antiche si immaginassero delle divinità come spiegazione di molti fenomeni;
      altrettanto facile da capire è che ritenessero di doverle placare o blandire con offerte;
      conseguente, che la maggior parte di queste offerte, salvo casi speciali, riguardasse parti meno importanti o appetibili per il genere umano, di cui “guardacaso” gli dèi invece erano ghiotti…
      (a volte si trovano spiegazioni di questo in miti eziologici, come in Grecia)

      o al contrario, si poteva pensare (ma credo sia più raro, come modello) che agli dèi andassero le parti migliori…
      (nel mondo ebraico si risolve la cosa dicendo che “tutto il grasso -chelev- va’ al Signore” sostenendo implicitamente che “il grasso” sia la parte migliore…)

      comunque, finché si tratta di ipotizzare “forse l’uomo si è evoluto grazie a un intervento alieno”, ci può anche stare: è un’ipotesi ingiustificata, ma dai, passabile e suggestiva.

      Quando invece, come Biglino, si decide di saltare a piedi giunti antropologia, psicologia, storia delle religioni, per sceneggiare interi cicli di “guerre stellari”, beh, direi che si lascia il campo delle ipotesi strampalate, e si approda a quello del romanzo d’avventure e del fumettone.
      O della nuova religione, semplicemente.

      Che mi va benissimo, purché venga presentato come tale, e non come “la verità che le religioni vogliono tenervi nascosta…”

    • PinoMamet scrive:

      Non so che tipo di sito sia Aleteia (cattolico, suppongo), ma questo articolo mi sembra chiaro e anche scritto bene, cosa quest’ultima non molto frequente ai nostri giorni;
      leggìtelo, sdrucciolamente 😉

      https://it.aleteia.org/2017/05/09/elohim-mauro-biglino-dio-alieno-critiche/

    • Z. scrive:

      Per me non è stupefacente che diversi popoli seguissero riti analoghi: essendo tutti esseri umani, ci assomigliamo un pochino tutti.

      Trovo invece interessante notare le strade diverse intraprese da popoli diversi.

      • MOI scrive:

        Io cmq, cosa non so quanto effettivamente rara, mi sono interessato prima (!) ai CICAP & Affini (in pratica gli Antichi, nonostante notevolissime scoperte di tipo tecnologico e matematico, avrebbero frainteso tantissime cose e “sprecato” immense energie umane e risorse materiali nel celebrarlo) e poi (!) a chi sostenesse tesi opposte …

        • MOI scrive:

          In ogni caso è _ come già abbiam visto_ straordinariamente interessante l’ insieme dei cosiddetti “Culti del Cargo” sorti fra gli “Ultimi Selvaggi” soprattutto dopo la II Guerra Mondiale … uno schema del tutto analogo a quello proposto dal PaleoContatto, ma con personaggi tutti Umani !

          • MOI scrive:

            Tantissimi anni fa vidi un film su “lunghezza d’ onda simile” … ma siccome non c’era l’ intercomunicabilità odierna ignoravo la “base d’ ispirazione” di John Frum (il più famoso) e soci.

            Diciamo che è involontariamente (!) simile a roba tipo Stargate !

          • PinoMamet scrive:

            Per fare un parallelo però ci vogliono due rette 😉

            voglio dire, interessante l’esempio dei culti-cargo, ma…
            non esiste nessunissima prova che ci sia stato uno sbarco alieno 😉

            e quindi non si può fare nessun parallelo.

            • MOI scrive:

              Cmq esiste anche il “Wishful Thinking” in bona fide … l’ esempio più emblematico la statua di Akhenaton/Akhenaten che con altrettanta sicumera “entrambi e tre” 😉 Africanisti , Femministe e PaleoContattisti ci vedono “in realtà” NON un Umano Maschio bensì

              1

              una “chiaramente” giovane Donna … prima del Golpe del Patriarcato !

              2

              un giovane “chiaramente” Ne(g)ro
              [visto che negli Anni Settanta in cui venne formulato si diceva ancora] … prima del Golpe dei Bianchi Razzisti !

              3

              un (biologicamente) giovane Neteru (puro o ibrido) “chiaramente” NON Umano … prima che gli Umani fossero dichiarati culturalmente sufficientemente “maturi” da potersi autogovernare !

              … Potrebbero fare che è “chiaramente” tutte e tre le cose assieme, no ? … Tanto chi è che può smentire con prove “chiaramente” inoppugnabili ?! 😉

              • Z. scrive:

                Perché “bona fide”, come quei legulei forestieri che poi scrivono robe tipo “conditio sine qua non”?

                Buona fede, in italiano 🙂

            • PinoMamet scrive:

              Non so per qualche motivo “bona fide”, anzi, qualcosa tipo “bouna faid”, appare in alcune canzoni rap, in espressione tipo “bona fide hustler”.

              Boh?

              Mi dà, non so perché, istintivamente fastidio.

              • Z. scrive:

                Nel senso di true, legit, laddove quest’ultimo è sinonimo di AWESOME che a noi piace un sacco 😀

  4. Zhong scrive:

    [OT] Tasse sul kerosene

    Non so se interessa ma questa e’ la risposta della controparte:

    https://www.theguardian.com/world/2019/jun/28/towards-a-greener-aviation-industry

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Zhong

      “Non so se interessa ma questa e’ la risposta della controparte:”

      Certo che interessa, ma anche a un profano come me, sembra debole:

      1) è vero che non ci sono soluzione tecnologiche in vista, tipo aerei elettrici

      2) cercheremo di aumentare l’utilizzo di carburanti presi dalla trasformazione dei rifiuti (di questo non so nulla, cercherò di informarmi)

      3) sull’offsetting (inquino più qui, però giuro che faccio un boschetto in Mozambico), non cambiamo idea

      4) una maggiore efficienza delle rotte porterà a un miglioramento del 10% entro i prossimi… 31 anni.

      • Zhong scrive:

        Su questo pero’ hanno ragione:

        “Taxation is a red herring – not a penny of the billions raised in air passenger duty has been ringfenced for environmental action.”

        E’ la stessa cosa che dicevo io alcuni commenti fa!

        • Z. scrive:

          Secondo me state mischiando argomenti diversi.

          Un conto è sostenere che non debbano esistere aiuti pubblici alle compagnie aeree, sotto forma di esenzioni fiscali.

          Un conto è sostenere che il denaro così recuperato andrebbe sottoposto a vincoli di impiego.

        • Zhong scrive:

          “Secondo me state mischiando argomenti diversi.”

          No. Le due cose vanno insieme perche’, se anche ci fosse una tassa, NON sarebbe usata per scopi ambientali. La tassa in se’ non ripulisce l’aria.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se c’è un comportamento dannoso, forse non è il caso di incentivarlo, non credi?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Zhong

            “No. Le due cose vanno insieme perche’, se anche ci fosse una tassa, NON sarebbe usata per scopi ambientali.”

            Certo.

            Ma la tassa avvicinerebbe di più il costo del mezzo più inquinante a quello di mezzi meno inquinanti.

            Se devo scegliere tra spendere 100 euro per arrivare a Berlino (in aereo) in due ore e spenderne 200 per arrivarci (in treno) in due giorni, è chiaro cosa scelgo.

            Se l’aereo mi costa 250 e il treno 200, è già possibile che io non scarti il treno.

          • Zhong scrive:

            “Se l’aereo mi costa 250 e il treno 200, è già possibile che io non scarti il treno.”

            Ah! …allora non sono pochi euro ‘sta tassa!!

            Insomma.. la proposta per me rimane insoddisfacente.

            In giro per il mondo ormai ci sono treni che fino a 1000 km competono con l’aereo proprio con i tempi di percorrenza. In Giappone stanno costruendo la linea levitazione magnetica che va a 600km/h!

          • Z. scrive:

            Zhong,

            se tu compri un computer ci paghi sopra un’IVA del 22%. Non è che quel 22% debba per forza essere destinato a qualche particolare scopo: è solo l’aliquota non agevolata.

            Nel caso in esame, la proposta – se ho capito bene – riguarda la soppressione di un regime di favore ritenuto inopportuno.

          • Zhong scrive:

            Qui sopra Miguel proponeva un aumento di prezzo del 250% non del 22%….

            • roberto scrive:

              miguel è notoriamente più bravo con le parole che con i numeri.

              faccio un po’ fatica ad immaginare un aumento da 100 a 250 se metti 25% di tasse sul carburante

          • Z. scrive:

            Zhong, sto dicendo che – se ho capito bene – la proposta prevede di abrogare un regime di favore, non di istituire tributi speciali.

      • Francesco scrive:

        Miguel

        però non ho capito la tua bocciatura così dura dell’offset

        gli aerei inquinano in giro per il mondo ma gli alberi, se piantati davvero, compensano l’aumento di emissioni di CO2 e la somma potrebbe essere zero come problemi climatici

        no?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “gli alberi, se piantati davvero, compensano l’aumento di emissioni di CO2 ”

          Credo che i problemi siano diversi, tutti collegati:

          1) gli alberi intanto devono essere piantati davvero 🙂

          2) è vero che il pianeta è unico, ma è anche vero che ridurre il CO2 in Angola mentre lo si aumenta in Inghilterra, potrebbe forse essere utile per gli angolani e dannoso per gli inglesi (su questo dovrei però sentire qualcuno più esperto)

          3) gli alberi più utili sono quelli grandi e lenti a crescere: non si può certo fare un progetto adesso di far crescere un bosco di querce tra qualche decennio

          4) se si cerca di essere “ecologisti” e quindi usare biocarburanti, si finisce per promuovere la deforestazione anche in paesi lontani

          5) credo che le emissioni di CO2 di un solo viaggio siano comunque superiori a quanto possa compensare, nello stesso periodo di un tempo, un bosco

          • Francesco scrive:

            mi paiono tutti elementi da verificare, non tali da far condannare a priori l’idea

            è che non ti piacciono gli aereoplani, di la verità!

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “mi paiono tutti elementi da verificare, non tali da far condannare a priori l’idea”

              Ma nessuno condanna “a priori”: qui c”è un’analisi abbastanza bilanciata, che presenta i due punti di vista.

              Semplicemente, non è “la” soluzione, per un’industria in fortissima crescita che insieme:
              cementifica
              muove centinaia di milioni di turisti l’anno (con tutto ciò che significa in termini di infrastrutture)
              inquina direttamente in modo pesante
              consuma risorse non rinnovabili (e alla ricerca di una alternativa, minaccia di togliere cibo all’umanità)

              e gode pure di esenzione fiscale.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Marina Terragni, che è sempre un po’ cupa ma è una bella mente con pensieri originali, scrive oggi:

    https://www.quotidiano.net/magazine/stonewall-lgbt-misoginia-1.4669262

    Roma, 28 giugno 2019 – “Big little lies” è una delle più belle serie degli ultimi anni. La protagonista Madeline vorrebbe che la figlia Abigail si iscrivesse al college, ma Abi non ne vuole sapere: “Tutto quello che fanno al college” si ribella “è fumare, scopare e rimuginare sul cambio di sesso”. Certe serie fotografano bene la realtà americana: nella subcultura giovanile il cambio di sesso è l’apice della libertà. Gli ormoni – meglio se autoprodotti – e il queer stanno alla generazione Z come l’Lsd stava alla Beat Generation. Ma ogni fenomeno, raggiunto il climax, genera fatalmente i suoi anticorpi: di questa roba “da college” Abi non ne vuole sapere. Sostiene Amnesty International, le interessano i progetti collettivi e non le peripezie libertaristiche individuali.

    Abi rappresenta bene quel 55 per cento di giovani americani (18-34 anni) che oggi dichiara disagio nei confronti delle persone e della cultura Lgbtq. Disagio crescente, a quanto pare: nel 2016 riguardava il 37 per cento dei giovani, nel 2017 il 47 per cento, oggi siamo al 55. Lo rileva con preoccupazione l’Accelerating Acceptance Index del Glaad, organizzazione no-profit Lgbtq, che parla di “momento tossico” e attribuisce la caduta del tasso di tolleranza alla narrazione trumpiana e alla rivolta contro il politicamente corretto amplificata dall’hate speech dei social. Sorprendente che le più numerose nella zona di disagio siano proprio le ragazze come Abi. Eppure le donne sono sempre state le più accettanti, amichevoli e protettive nei confronti delle persone Lgbtq. Un maternage sociologico, lo chiama Mattia Morretta nel suo recente saggio Questo matrimonio non s’ha da fare. Qualcosa in questa relazione non sta più funzionando: che cosa?

    Tante oggi si sentono tradite dai fratelli gay che nel loro percorso di normalizzazion-omologazione hanno abbandonato ogni tratto femminile per aderire al modello della virilità etero. Misoginia compresa. “Noi gay dobbiamo cominciare a prendere coscienza di avere un problema di misoginia” ha scritto Jamie Tabberer in un discusso editoriale sul quotidiano britannico The Independent, spiegando che oggi la comunità gay è ossessionata dall’apparenza maschile e “femminilità è ritenuta una parolaccia”. Misoginia che si dispiega soprattutto nella cultura trans-queer, che per fare largo alle “vere donne” – non le nate donne, ma quelle che scelgono di esserlo – impone una neolingua corretta: “buco davanti” e non vagina, “mestruatori” e non semplicemente donne, e via rinominando.

    Motivo di conflitto anche la rivendicazione di libero accesso all’affitto di utero: “Esigiamo”, è scritto aggressivamente nel documento politico del Pride 2019, con il sostegno di un femminismo ancillare. Più in generale, a 50 anni dai moti di Stonewall del 27 giugno 1969, data di nascita del moderno movimento Lgbtq, la pretesa di occupare il centro delle politiche, di negoziare ogni sorta di diritto, di fare della fluidità il paradigma dell’umano – il Neutrum Oeconomicum di cui trent’anni fa il filosofo Ivan Illich preconizzava la venuta – potrebbe rivelarsi un boomerang.

    • PinoMamet scrive:

      Tre note:

      -la cultura trans-queer costì (credo sia la prima volta che uso “costì”, non so neppure se sia giusto!) costì descritta, è piuttosto inquietante;

      -credo che sia una reazione all’altrettanto inquietante fenomeno delle “lesbiche separatiste”

      -l’America è un posto da evitare assolutamente!

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “non so neppure se sia giusto!”

        Direi di no, ammenoché non ti stai rivolgendo al descrittore o comunque a uno che ha lì la descrizione, sotto il naso. 🙂

        Devo dire che, pur da non toscano, mi viene naturale un uso grammaticale di “codesto” e “costì” e non li uso solo perché fuori dalla Toscana suona ridicolo ed esageratamente affettato (solo per l’ignoranza dei non toscani d’oggi, non perché lo sia).

        • Z. scrive:

          Nella aule giudiziarie codesto si usa: codesto Giudice, ad es.

          Costì effettivamente è difficile da usare…

        • PinoMamet scrive:

          “mmenoché non ti stai rivolgendo al descrittore o comunque a uno che ha lì la descrizione, sotto il naso. ”

          mmm, in effetti la descrizione è proprio sotto al tuo naso 😉 visto che è quella riportata da Miguel qua sopra…

        • Simone B. scrive:

          Nella quasi comune parlata dei fiorentini di campagna si usa anche la formula “codesto costì” e si intende “quello lì”.

          Esempio di dialogo:
          Babbo: Piglia i’ pennato !!
          Figlio: Quale gliè?
          Babbo: Codesto costì che t’hai a’ piedi !!!

          • Z. scrive:

            Beh, codesto costì è l’espressione più corretta in quel caso. O in codesto caso 😀

            • MOI scrive:

              … C’era anche il preziosismo tale per cui, usati in opposizione, il “codesto costì” è un po’ più vicino del “codesto costà” !

              • Simone B. scrive:

                Giusto.

                In ordine di lontananza si usa:
                – codésto costì
                – codésto costà
                – codésto costaggiù.

      • Francesco scrive:

        aspetta un attimino: i College USA sono da evitare assolutamente! ma non fare di ogni erba un fascio

        😀

    • Peucezio scrive:

      Interessante l’analisi sociologica.

      Curioso però che quel dettaglio mi sia sfuggito guardando quella serie, che è originale e ben fatta in effetti, non commerciale.
      Il guaio di questi articoli è che uno che non l’ha vista pensi che tratti di questo tema, invece tratta di tutt’altro, delle nevrosi, conflitti, piccoli squallori morali e psicologici di famiglie di altissimo censo sulla costa occidentale statunitense, peraltro in modo acuto e non banalizzante.

    • Z. scrive:

      Posso ribadire il mio profondo disinteresse per questi marginalissimi estremismi sessuati? 🙂

    • Roberto scrive:

      Uno dei primi giorni di servizio civile, con un ragazzo siciliano portavano in lavanderia due enormi ceste di panni sporchi.
      La tizia della lavanderia si è rivolta al siculo dicendogli “codesta cesta non va costì, mettila costà”, ne rido ancora 25 anni dopo

  6. Peucezio scrive:

    Pino,
    “è un bellissimo personaggio, e sottolineo personaggio, ma assolutamente non simpatico, specialmente in Italia dove le donne cazzute non piacciono, tranne ai feticisti che si fingono femministi per rimorchiare, e anche a loro, esclusivamente quei cinque minuti…”

    Ahahah, verissimo!!

    “Su Salvini invece trovo che Werner abbia ragione, in casi come questi l’unica per uscirne bene è fare il “buono”
    (“ok, hai fatto una cazzata ma sei solo una ragazzina, ti perdono e faccio sbarcare i tuoi negri”)
    ma anche lui non è che sia un’aquila, secondo me…”

    Uhm… Secondo me no.
    O, meglio, poteva farlo, se l’Italia fosse un paese rigoroso, punitivo, severo.
    Cioè se sapeva che tanto questa qui si sarebbe beccata l’ergastolo (altro che domiciliari!) o che non riusciva nemmeno ad avvicinarsi alla costa (in qualunque altro paese non ci sarebbe stata nemmeno discussione) e che i parlamentari sulla nave sarebbero stati condannati da un tribunale militare per altro tradimento (che è quello che accadrebbe in qualsiasi paese normale), a quel punto lui poteva fare il superiore, bonario, senza perdere in popolarità.
    Ma visto com’è l’Italia, se non tira fuori le palle passa per debole.
    Il problema è che anche tirandole fuori, è il risultato poi che rischia di risultare carente (e la gente lo nota), perché comunque un partito di maggioranza ha delle leve di azione limitate, se non fa riforme profondissime a tutti i livelli dello stato, dalla costituzione in giù, rivoltandolo come un calzino. Ma si sa che l’Italia è il paese dell’accomodamento e del compromesso, che in sé non sarebbe una cosa del tutto negativa se non condannasse alla paralisi e a prendere schiaffi e umiliazioni da tutti, dentro e fuori.

    • Z. scrive:

      Quale altro tradimento avrebbero commesso i parlamentari sulla nave, e in quali altri Paesi sarebbe stato – per ipotesi – contestato loro?

      • Peucezio scrive:

        1) Sostegno pubblico a una nave che compie un atto di guerra contro la marina della Repubblica Italiana, violando i confini contro un preciso ed esplicito orgine e addirittura scontrandosi fisicamente e danneggiando una nave della GdF.
        Una volta sarebbero stati fucilati alla schiena (che è poi quello che meriterebbero).

        2) Quanti stati ci sono nel mondo? Bene, tutti quelli là, tranne l’Italia. Compresi quelli senza coste, perché è facile trovare paragoni con situazioni simili via terra.

        • Z. scrive:

          Il reato di “sostegno pubblico” non mi risulta diffuso negli ordinamenti europei, e la fucilazione alla schiena non credo sia più prevista nemmeno negli Stati Uniti 🙂

          • MOI scrive:

            C’è o c’era (visto che viene ora abolito ora reintrodotto) il Reato di … Apologia di Reato commesso da Terzi. In realtà, almeno in Italia, le Questioni di Principio nessuno le vuole … dipende sempre dal contesto di Chi 1 Cosa Fa a Chi 2 !

            • Z. scrive:

              Beh, in questo caso parliamo di un reato estremamente bagatellare…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non c’era nessuna apologia di reato. Però è bellissimo pensare ad una nave con a bordo mezzo PD che sperona una motovedetta della finanza che le aveva intimato l’alt!

              • Z. scrive:

                Ma certo che non c’era nessuna apologia. Né altri tradimenti 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non sapevano che sarebbe andata a finire con uno speronamento.
                Poi hanno fatto la figura del Dima dai gileggialli…

              • Peucezio scrive:

                Ma il punto non è lo speronamento.
                C’era già stata la forzatura del blocco.
                E’ intelligenza col nemico durante un atto di guerra.

              • Z. scrive:

                Perbacco, si spazia sinanco nel diritto bellico! Keine Brustulle 😀

              • PinoMamet scrive:

                Ho visto il filmato e non c’è stato nessuno speronamento; la Sea Watch ha urtato piuttosto leggermente la motovedetta della Guardia di Finanza, alla quale probabilmente era stato ordinato di mettersi proprio in mezzo al fine di rendere difficile la manovra di attracco.

                Peucè, il diritto bellico qui non c’entra proprio niente, evitiamo di tirare in ballo nemici e fucilazioni, dai.

              • Peucezio scrive:

                Ma io non mi riferivo allo speronamento, ma al mancato rispetto dell’alt al momento dell’entrata nelle acque territoriali.
                Se non è atto di guerra quello!

              • Zhong scrive:

                Però è bellissimo pensare ad una nave con a bordo mezzo PD che sperona una motovedetta della finanza che le aveva intimato l’alt!

                😀

              • Zhong scrive:

                ” urtato piuttosto leggermente”

                Mah… vedendo il filmato a me sembra che abbia dato una bella botta…

              • Zhong scrive:

                Però è bellissimo pensare ad una nave con a bordo mezzo PD che sperona una motovedetta della finanza che le aveva intimato l’alt!

                ————-

                “Vicinanza e solidarietà alla @GDF e all’equipaggio della motovedetta speronata dalla nave #SeaWatch ”

                Lo scrive in una nota la responsabile politiche per la Sicurezza della segreteria nazionale Pd, Roberta Pinotti

                😀

              • paniscus scrive:

                Evidentemente mi manca qualche pezzo della saga, causa impegni con gli esami di maturità con orari imprevedibili: in particolare, chi è che si è inventato il riferimento agli “atti di guerra”, e in base a quale evidenza?

                Per quale motivo lo sbarco non autorizzato di una nave civile, senza armi, senza nessuno che abbia ruoli militari, e senza nessuna rivendicazione di ostilità alla nazione, dovrebbe essere considerato un “atto di guerra”?

                Un atto illegale, ok, ci sta, ma che c’entra la guerra?

              • Peucezio scrive:

                L’ho detto io.
                Beh, in genere se cerchi di entrare nel territorio (o nelle acque territoriali) di una nazione estera con la forza, violando l’alt di una nave militare, compi un atto di guerra, anche se non hai armi in senso proprio (ma usi la tua nave stessa come arma, addirittura speronando la nave della nazione in cui stai entrando).
                Se io travolgo di proposito con la mia macchina la macchina della polizia, sono un criminale.
                Ma se travolgo un mezzo dell’esercito, sto attentando alla sicurezza stessa di quella nazione, aggredendo i confini, quindi sono un nemico belligerante.
                D’altronde si sa che oggi le dichiarazioni di guerra non si fanno più, ma la guerra è una situazione de facto. Fa parte di un imbarbarimento generale (un tempo anche la guerra, per quanto brutale, aveva le sue regole).

              • Z. scrive:

                Ezio…

                dai, basta fesserie. Per favore 🙂

              • Peucezio scrive:

                Tu vuoi difendere quella banda di traditori nemici dell’Italia del tuo partito e ti comprendo: anche se li voti, sei un bravo ragazzo 🙂

              • PinoMamet scrive:

                Ah vabbè se scherzi ok.

                Altrimenti, “tradimenti”, “atti di guerra” e altre amenità lasciamole perdere, davvero.

                PS-Uno
                Comunque continua a non tornarmi perché la Sea Watch 3 sarebbe dovuta approdare in Italia.
                Leggo articoli di bene informati che spiegano “perché la Sea Watch non è andata a Malta? ma perché non ha c’è stato nessun ordine di andare a Malta!”

                scusate, e che “ordine” ha mai ricevuto di venire in Italia??
                E quando mai Malta, l’Italia, o il Bangladesh se è per questo, danno ordini a una ONG??

                E poi “Malta non dava garanzie perchè ha già respinto molti profughi”
                e scusate, se Salvini ha detto espressamente che non li voleva??
                Allora l’Italia dava garanzie??

                Mi pare chiaro che la Sea Watch 3 si sia diretta in Italia per un calcolo di tipo politico, non strettamente umanitario.
                E che sia rimasta una decina di giorni attorno a Lampedusa, anziché cercare altri “porti sicuri” come poteva benissimo fare, sempre per un calcolo politico.

                Quindi evitino di fare scene della grande eroina Antigone che lei sì’ che c’ha le palle, anzi no non ditelo che non è femminista.

                PS-2
                Salvini resta un coglione, e mi dispiace per la sinistra, non l’ho votato e non lo voterò.
                Nonostante la sinistra, come al solito.

              • Z. scrive:

                Ezio, vedi, se io fossi uno straniero senza interessi stabiliti in Italia e con due lire da spendere, credo proprio che finanzierei questa maggioranza. Proprio perché la sua politica è antitaliana.

                Lo è al punto che forse mi consentirebbe – tra qualche anno, magari, quando arriverà il conto di questo carnevale a credito – di comprarmi pezzetti di Paese a discount.

                Quando questo succederà, almeno risparmiami gli “ah ma gli altri”, gli “ah ma tanto” e gli “ah ma però” che stanno già caratterizzando la retorica quotidiana del Fatto omonimo.

                Ti prego. Promettimelo 🙂

              • Z. scrive:

                Pino,

                non ho capito il tuo riferimento all’agenda, che facevi altrove, ma nel complesso trovo che tu non abbia tutti i torti, e che la tua analisi della vicenda sia in larga parte condivisibile.

                E’ ridicolo parlare di “invasione” o di “guerra”, naturalmente. Non ho dubbi che questa non-crisi serva al governo, così come il berciare dei bercianti, per dissimulare i tagli richiesti dalla loro incommentabile politica economica.

                Ciò però non significa né che qualsiasi migrante sia automaticamente “naufrago”, né che l’Italia sia l’unico Paese del Mediterraneo dove possano o debbano essere sbarcati eventuali naufraghi.

                Sarebbe bene occuparsi del problema seriamente, visto che l’immigrazione dall’Africa proseguirà anche quando questo governo avrà cessato di esistere.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Sarebbe bene occuparsi del problema seriamente, visto che l’immigrazione dall’Africa proseguirà anche quando questo governo avrà cessato di esistere.”

                Credo che le migrazioni non interessino quasi nessuno: interessa poter accusare Salvini di aver fatto affogare un bambino africano, o poter accusare Zingaretti (vabbe’, era meglio la Boldrini) di voler far violentare le bambine italiane dai negroni.

                E qualunque riflessioni minimamente pacata in mezzo diventa complicità con gli uni o con gli altri.

                Sarei tentato di scrivere una riflessione seria, ma passa la voglia con questo clima.

              • Roberto scrive:

                “perché la Sea Watch 3 sarebbe dovuta approdare in Italia.”

                Libia no per ovvi motivi
                Tunisia ed Algeria no per motivi meno ovvi ma comprensibili (non hanno un sistema minimamente efficace per garantire il diritto d’asilo)
                Malta e Italia hanno detto detto entrambe no, e la sea watch ne ha scelta una delle due
                Avrebbe potuto/dovuto scegliere malta ma immagino che
                1. Effettivamente rompere le palle a salvini porta ad immediati punti bontà
                2. Malta è uno scoglio in mezzo al mare e chi dice “non possiamo accogliere tutti, vadano a malta” è un ridicolo cialtrone di malafede

                Immagino che Corsica e Spagna siano escluse per la distanza ma su questo non mi pronuncio

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “Un atto illegale, ok, ci sta, ma che c’entra la guerra?”

                Ovviamente nulla.
                Basti pensare che questa enormità è uscita dalla bocca di salvini, ho detto tutto

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Tunisia ed Algeria no per motivi meno ovvi ma comprensibili (non hanno un sistema minimamente efficace per garantire il diritto d’asilo)”

                Sì, l’ho letta questa e la trovo allucinante, perché si confondono volutamente i diritti del naufrago con la protezione internazionale.
                Il naufrago ha il diritto di sbarcare nel più vicino porto sicuro. Punto. Il naufrago non è un richiedente asilo e nessuno ha il dovere di porre il naufrago nelle condizioni per immigrare nel paese che preferisce, perché questo è uno stravolgimento abusivo (nel senso di abuso del diritto) del senso delle norme della Convenzione di Montego Bay.

                Naufraghi a largo di Tunisi? Ti devono portare a Tunisi. Altrimenti chiunque naufraghi in Africa ha il diritto di venire in Europa.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Sì, l’ho letta questa e la trovo allucinante, perché si confondono volutamente i diritti del naufrago con la protezione internazionale.”

                In effetti è vero: probabilmente la maggior parte di questi diventeranno richiedenti asilo, finché la richiesta non verrà respinta; ma nel frattempo sono semplicemente dei naufraghi.

                Sulla questione Libia, la vedo più complessa: da una parte, non c’è proprio uno stato libico e il termine “porto sicuro” non so bene cosa significhi.

                Dall’altra, però questi non sono libici che scappano dalla Libia; non sono nemmeno i neri del 2011 che scappavano da una rivoluzione che li aveva presi di mira.

                Sono gambiani (ad esempio) che sono scappati VERSO la Libia, in prima istanza. Certo, non era la loro mèta ultima, ma era il luogo che speravano di raggiungere, e che ritenevano abbastanza sicuro da poterne fare una tappa del loro progetto

              • PinoMamet scrive:

                “2. Malta è uno scoglio in mezzo al mare e chi dice “non possiamo accogliere tutti, vadano a malta” è un ridicolo cialtrone di malafede”

                Certo, solo che nessuno ha detto questo.

                L’unico dubbio è se Malt fosse più vicina di Lampedusa, secondo la rotta della Sea Watch quando ha escluso l’approdo in Tunisia;
                qualcuno dice di no, qualcuno dice di sì.

                è se ne potrebbe discutere pacatamente.

                Purtroppo i “difensori della capitana” hanno scelto la linea della retorica, speculare a quella salviniana, dicendo che “non si poteva andare a Malta perché Malta li espelle”, che è come dar ragione a Salvini…

                “Immagino che Corsica e Spagna siano escluse per la distanza ma su questo non mi pronuncio”

                Beh, non mi atteggio a grande navigatore, ma basta aver preso un traghetto per Patrasso o per la Sardegna per sapere che in 10 giorni c’era tempo più che sufficiente per lasciare la “disumana” Italia, e raggiungere l'”ospitale” Francia, se ci fosse stata la volontà di farlo…

                ma pare che la figuraccia dovesse farla Salvini, e non Macron.

              • Z. scrive:

                Da ignorante, mi convincono abbastanza queste due osservazioni di MT:

                1) Il naufrago non è un richiedente asilo e nessuno ha il dovere di porre il naufrago nelle condizioni per immigrare nel paese che preferisce;

                2) Naufraghi a largo di Tunisi? Ti devono portare a Tunisi. Altrimenti chiunque naufraghi in Africa ha il diritto di venire in Europa.

              • Roberto scrive:

                Pino

                “Certo, solo che nessuno ha detto questo”

                A questo giro l’ha detto di maio, negli scorsi mesi l’ha detto salvini 2000 volte.
                Inutile dire che pentastelluti e leghisti lo ripetono come un mantra

              • Roberto scrive:

                “Naufraghi a largo di Tunisi? Ti devono portare a Tunisi”

                Quindi quelli che erano “naufragati” vicino alla Libia li avresti riportati in Libia, giusto?

              • PinoMamet scrive:

                Io dico nessuno di noi…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Quindi quelli che erano “naufragati” vicino alla Libia li avresti riportati in Libia, giusto?”

                Libia e Tunisia sono paesi diversi. Hai notizie differenti?

              • Roberto scrive:

                Pino,
                Ah ok, certo!

              • Roberto scrive:

                Mauricius non capisco la risposta ad una domanda semplice che ripeto.

                Peschi una zattera di “naufraghi” al largo delle coste libiche, che fai?
                Secondo quanto dici tu, essendo “naufraghi” li porti in Libia, giusto?

              • Francesco scrive:

                sì Roberto, con l’unica eccezione che in Libia siano noti cannibali (è la roba del porto sicuro)

                nel qual caso li porti nel porto più vicino in cui non li mangiano e basta lì.

              • roberto scrive:

                francesco,
                do per scontato che tutti sappiano che effettivamente in libia sono cannibali, o poco ci manca

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “do per scontato che tutti sappiano che effettivamente in libia sono cannibali, o poco ci manca”

                Eppure tante migliaia di africani ci vanno.

              • roberto scrive:

                sarà per le bellezze dei posti, il cibo squisito e l’ospitalità della gente….

                a questo punto temo di dover fare la domanda anche a te.

                trovi una zattera in mezzo al mare vicino alla libia, la porti in libia?

                poi nei prossimi giorni esamineremeo il diritto applicabile, ma per ora, così, a naso, politicamente, moralmente….tutti i naufraghi al largo della libia vanno riportati in libia?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “trovi una zattera in mezzo al mare vicino alla libia, la porti in libia?”

                1) probabilmente no

                2) la distinzione che Mauricius ha proposto tra “salvataggio” e “asilo” mi sembra che renda perfettamente legittimo portare i naufraghi in Tunisia, ma come dici, è da vedere il diritto applicabile

                3) resta il fatto che i naufraghi non sono persone che scappano dalla Libia; sono persone che sono andate volontariamente (quasi eroicamente) in Libia

              • roberto scrive:

                ma i tuoi 1 e 3 non sono in contrasto?
                non li porteresti in libia, eppure ci sono andati volontariamente!

              • Z. scrive:

                Il punto 3) mi sembra eristica pura.

                A meno che non si voglia sostenere che chiunque fugga attraverso un campo minato possa – e magari debba – esservi risospinto a forza, aggiungendo che lo vuole lui!

              • Francesco scrive:

                Modesta proposta: si invia un battaglione meccanizzato europeo in Libia (con la scusa che il porto di Al Buk del Kul è in mano al Califfato) e grazie a questo diventa un porto sicurissimo. A questo punto si attrezza un accettabile campo e lì si deportano tutti gli immigranti non in regola.

                In parallelo si apre un canale legale di immigrazione dall’Africa in Europa, per x persone l’anno.

                A prigionieri di Al eccetera si da l’opportunità di tornare a casa (ed eventualmente riprovarci, se proprio devono).

                Un pò carogna ma non inaccettabile, mi pare.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Roberto, la Convenzione dà la risposta in maniera abbastanza esplicita: fai rotta per il primo porto sicuro. Che non è la destinazione ambita dal naufrago o il luogo dove è più probabile che sia accolta una richiesta di protezione internazionale o meno.

    • PinoMamet scrive:

      Ora, in segreto tra noi, visto che nessuno ci legge (e se legge, si giri dall’altra parte) ti dico cosa avrei fatto se fossi stato Salvini, cioè, se per ipotesi fossi un politico che segue la sua politica dei “porti chiusi”
      (che non è la mia):

      avrei mandato il Com.Sub.In., in gran segreto ovviamente, a sabotare la nave, mooolto lontano dalle coste italiane;
      in avvicinamento alle coste italiane, la nave, ops, ha un guasto, si ferma, non cammina;
      meglio ancora (potendo scegliere) se con mare cattivo, tempesta poi sarebbe il massimo;

      aiuto, aiuto, esse o esse, e in Italia si finge un po’ di tentennare: mahhh, vi salviamo? Non so, non saprei… va bene dai, vi salviamo, mandi la Guardia Costiera e salvi capitana e negri in un colpo solo.
      Figurone.
      Poi li reimpatri.

      • Peucezio scrive:

        E come li rimpatri?

        Cinicamente invece io direi un’altra cosa (ma è un bene che nessuno ci abbia pensato). Fare in modo che ci scappi il morto da parte italiana, nello scontro con una nave da guerra o analoga.

      • PinoMamet scrive:

        “E come li rimpatri?”

        ma come, come??

        sei il ministro dell’interno, fai quel cazzo che ti pare!
        Gli analizzi il curriculum, to’, guarda un po’, nessuno ha il requisito di essere profugo.
        Guardi la nave, ehi, manca l’etichetta sul terzo salvagente di sinistra, mi dispiace, è da sequestrare..

        ma che, tu sei fascista, e te le devo insegnare io queste cose? 😉

        (che si fanno, si fanno… non sai quanti ristoranti etnici sono stati chiusi per mancanze minuscole o inesistenti…
        e quanti altri invece- e questo per me è inspiegabile, ma sono sicuro che una spiegazione si troverà anche per questo- sono aperti nonostante le più evidenti violazioni…)

        • Peucezio scrive:

          Fosse per me, figurati: manderei centinaia di aerei e li mollerei in Africa in un posto a casaccio.
          Ma non si fa.
          Basti pensare che i tedeschi ci scaricano i loro immigrati con gli aerei di linea, il che significa che si può fare, cioè che anche noi potremmo prendere tutti quelli che non ci piacciono e mollarli in giro per l’Europa dove cazzo ci pare.
          Fossi Salvini lo farei immediatamente.

          • Z. scrive:

            No, se tu fossi Salvini non lo faresti. E infatti non lo fa 🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Basti pensare che i tedeschi ci scaricano i loro immigrati con gli aerei di linea, il che significa che si può fare, cioè che anche noi potremmo prendere tutti quelli che non ci piacciono e mollarli in giro per l’Europa dove cazzo ci pare.”

            Idea geniale.

            Poi gli aerei, a differenza delle navi, schiantano senza carburante: l’aereo italiano sorvola Tempelhof, dicendo “abbiamo 40 persone qui sopra, se non ci fate atterrare, cadremo a terra entra 5 ore… 4.30… 1 ora e 12 minuti…”

      • PinoMamet scrive:

        Che poi quello di rimpatriarli è il problema minore: chissenefrega della loro sorte (l’opinione pubblica, intendo), già ce ne stanno tanti, 50 in più o in meno non cambia niente.

        L’importante in questo gioco è guadagnare Punti Figo.

  7. MOI scrive:

    I Commenti contro la Capitana Rackete (da quel poco che ho potuto vedere, ma mi sufficie, sui “Socials” …) sono di tipo “circolare” più o meno secondo il seguente schema :

    A

    Ti auguro di venir stuprata dai Negri che salvi, così ti svegli … cretina !

    B

    No, no : questa si è arruolata apposta per riempirsi la nave di Negri e farci un’ orgia …

    C

    … Macché Carcere : Fucilazione !

    D

    … Macché Fucilazione : Impalamento !

    E

    Sì, ma impalamento dall’ uccello mastodontico (cliché immancabile) di un Negro che se la incula da dietro …

    A) bis e ricomincia il ciclo …

    • MOI scrive:

      PUNTO DI VISTA UN PO’ DIVERSO …

      https://www.linkiesta.it/it/article/2019/06/29/carola-rackete-sea-watch-arrestata-lampedusa-salvini/42710/

      Carola Rackete non è un’eroina, siamo noi che facciamo schifo
      In un Paese normale, quel che ha fatto la capitana di Sea Watch 3, sarebbe dovuto toccare allo Stato. Che il suo sia rubricato ad atto di disobbedienza è lo specchio di quel che siamo diventati. Un Paese di barbari e ignavi

      Carola Rackete non è un’eroina, siamo noi che facciamo schifo

      • PinoMamet scrive:

        Carola Rackete non è un’eroina, e noi non facciamo schifo.

        Carola Rackete ha fatto un’operazione di salvataggio, seguendo una rotta piuttosto discutibile e mezzo inventandosi una situazione di emergenza che non c’era, per obbligare moralmente prima, e praticamente poi, il governo italiano ad accogliere sul suo territorio le persone salvate.

        Io suppongo che questo faccia parte di una precisa “agenda”, ma è una mia opinione.

        Il governo italiano- che non siamo “noi”- ha adottato una politica di chiusura dei porti che non mi piace e non rappresenta il mio punto di vista, ma non è “criminale” o “disumana” e non è diversa da quella di tanti altri paesi.

      • PinoMamet scrive:

        Ho letto l’articolo linkato e trovo pessimo il linguaggio, ed erroneo il contenuto.

  8. MOI scrive:

    Segnalazione …

    Pöbel-Attacke gegen deutsche Kapitänin
    [sic]

    meglio, almeno in un primo momento, trovare il testo in V.O. del Bild che affidarsi a Traduzioni / Interpretazioni , che è poi un po’ lo schema che si dovrebbe applicare agli “Dei” … 😉

  9. MOI scrive:

    Come gli Esteti qui presenti non avran mancato di notare, Carola Rackete porta i capelli a “dreadlocks” tipo una Giamaicana … suo padre invece, pare sia il Classico Umarell Ariano 😉 da sandali con i calzini , nonché ex Imprenditore di Successo di robe militari e di comunicazioni da spionaggio.

  10. MOI scrive:

    Ripeto : “Omotransnegatività” ≠ “Omotansfobia” !

    Si sa che in àmbito specialistico NON esistono sinonimi !

  11. MOI scrive:

    Le Priorità della Sx, ovviamente sui Nuovi Reati di Opinione

    https://www.youtube.com/watch?v=JgxnI_JJ94E

    • MOI scrive:

      … capito, Zeta, perché professionalmente compi un’ inadempienza, disinteressandotene ?!

    • MOI scrive:

      Insomma : “Fobia” pone(va) troppe “limitazioni” [sic] all’ estensione (!) dei Reati di Opinione !

      La Costituzione “ci consegna di realizzare” [sic] … avìv capé ? 😉

  12. MOI scrive:

    Una roba che GIA’ SI è vista in USA con il Femminismo, nell’ àmbito dell’ Intrattenimento specie per i più giovani (o ggggiovani 😉 …) :

    in questo film/cartone animato/videogame c’è un’ Antagoista “Cattiva” (“evil”) Donna … Misoginia Patriarcale sulla presunta Cattiveria da “Matrignità” (“Stepmotherhood”) Femminile !

    in questo film/cartone animato/videogame NON c’è un’ Antagoista “Cattiva” (“evil”) Donna … Misoginia Patriarcale sulla presunta Bontà Maternalistica Femminile !

  13. MOI scrive:

    @ TUTTI/E/*

    … Arriva “finalmente” l’ EcoSessualità [sic] , che NON è usare delle foglie arrotolate da presevativi 😉 !

    Gli ecosessuali vogliono salvare la Terra facendoci sesso
    L’ecosessualità può essere misurata secondo la scala Kinsey: a un estremo ci sono quelli a cui piace passeggiare nudi, all’altro ci sono le persone che “vogliono avere orgasmi in mezzo al fango, scopano gli alberi, si masturbano sotto le cascate.”

    https://www.vice.com/it/article/exjjg4/gli-ecosessuali-vogliono-salvare-la-terra-facendoci-sesso

  14. MOI scrive:

    Chi sono gli ecosessuali, quelli che fanno sesso con la natura

    https://www.vanityfair.it/benessere/sesso/16/11/04/chi-sono-ecosessuali

    ———————-

    Le Due Fondatrici : Annie M. Sprinkle & Elizabeth M. Stephens

    Ecosex Manifesto

    http://sexecology.org/research-writing/ecosex-manifesto/

    http://www.ladeleuziana.org/wp-content/uploads/2017/12/Deleuziana6_175-176_Ecosex_IT.pdf

  15. MOI scrive:

    Nature is your lover, not your mother: meet ecosexual pioneer Annie Sprinkle

    https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2017/may/15/nature-ecosexual-annie-sprinkle-porn-star-queer

    The porn star-turned-sex educator is at the vanguard of a new queer movement combining sex and ecology that is all about being at one with the Earth

    —————-

    Be’, dài … tutt’al più sarà un incesto 😉 … che ormai _ come si è visto soprattutto in Spagna _ stan sdoganando tranquillamente ! 😉

  16. MOI scrive:

    Stessa lunghezza d’onda , targata PD …

    https://costanzamiriano.com/2015/07/08/60-giorni-con-la-mamma-ma-non-per-i-bambini/

    60 giorni con la mamma, ma non per i bambini

    • Roberto scrive:

      Sono straordinari i fondamentalisti destri

      Art. 5 ”
      (Modifiche alla legge 4 maggio 1983 n. 184)
      1. All’articolo 44 lettera b) della legge 4 maggio 1983, n. 184 dopo la parola «coniuge» sono inserite le parole «o dalla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso».”

      Viene letto come “sono contenuti, in modo comprensibile solo per addetti ai lavori, ma chiarissimi per la legge, i presupposti per la legittimazione dell’utero in affitto (stepchild adoption)”

      Per arrivare alla conclusione
      “Quindi sarebbe del tutto lecito strappare un bambino alla donna che l’ha generato in meno di 60 secondi, come avviene quando un bambino è consegnato alla ricca coppia “omogenitoriale” committente che ha pagato, mentre un gattino o un cagnolino ha diritto a stare con la madre per almeno 60 giorni.”

      Una definizione “malafede” assolutamente perfetta!
      🙂

      Peccato solo che ci siano migliaia di imbecilli pronti a bersi qualsiasi cosa

  17. MOI scrive:

    Ma i Parlamentari d’ Opposizione, rischiano qualcosa o l’ Immunità “standard” basta e avanza ?

  18. MOI scrive:

    In ogni caso, l’ ineffabile Premier Conte ha detto che la faccenda NON è di sua competenza, ci penserà la Magistratura ! … Così, come un impiegato delle poste che ti “rimbalza” in banca ! 😉

    • Z. scrive:

      Credo che il Presidente del Consiglio abbia ragione.

      Sotto il profilo penale, effettivamente, ci penserà la magistratura, ed è giusto che lui non intervenga nel merito.

      Sotto il profilo politico, che dovrebbe dire? La linea l’ha già stabilita il capo del governo.

  19. MOI scrive:

    Sofri e Salvini fanno a gara a chi insulta di più Salvini …

  20. MOI scrive:

    Toh … chi si rivede !

    https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/salvini_carola_sea_watch_migranti_donne_giovanna_melandri_maxxi_mind_the_gap-4584347.html

    Giovanna Melandri, «Carola, la Capitana, è già una icona del women’s power [sic] »

  21. MOI scrive:

    Roberto Vecchioni “gemella” Carola Rackete con Antigone … altro esempio di Ghérlpàuer 😉 !

    https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2019/06/29/news/carola_rackete_la_capitana_antigone-229908744/

  22. MOI scrive:

    Forse c’è un problema di traduzione dal Tedesco, e poi si sa che intendersi di “robe militari” è una “roba da Fasci !” … MA qualche Saputello fa notare invanoche “Capitano” sta a terra … Comandante in mare !

    Però lo sappiamo : CapitanO Vs CapitanA fa più ” Universo Parallelo 😉 Gioralistico ” !
    Come gli Zerozerosette [sic] dei Servizi Segreti.

  23. MOI scrive:

    Insomma, complice il Caldo Africano che NON Resta a Casa Sua 😉 , specie se si abita nei pressi d’un Centro Storico … prepararsi alle Fiaccolate (Magia Deambulatoria Notturna evocativa dell’ Elemento Fuoco, direbbeMiguel) per “Carola” Vs “Salvini” (come ci fa notare Miguel, nella mitopoiesi 😉 giornalistica i Personaggi Buoni han solo il nome, i Personaggi Cattivi solo il Cognome) !

  24. MOI scrive:

    http://www.vita.it/it/article/2019/06/29/cari-delrio-orfini-faraone-magi-e-fratoianni-adesso-rimanete-a-lampedu/152060/

    Caso Sea Watch 3

    Cari Delrio, Orfini, Faraone, Magi e Fratoianni: adesso rimanete a Lampedusa

    di Stefano Arduin

  25. MOI scrive:

    CAPITALI [sic] CORAGGIOSI: CAROLA RACKETE, GEORGE SOROS E ROBERTO SAVIANO

    https://www.youtube.com/watch?v=-wsA7E5STYE

    Diego Fusaro

  26. Peucezio scrive:

    O.T.,
    avete sentito del colloquio a sorpresa fra TRump e Kim Jong Il?

    Ditemi se non è un ulteriore esempio di cambio di paradigma.
    Io non ricordo un presidente americano che prendeva iniziative simili (che implicano intraprendenza, risolutezza, mancanza di pregiudizi, apertura).
    Per tutti quelli precedenti c’era il nemico, il nemico è un reprobo irredimibile, non gli è riconosciuta una dignità, quindi non ci si scende a compromesso, non lo si incontra, anzi, si alza la tensione progressivamente in modo del tutto unilaterale e alla fine lo si attacca e lo si distrugge con motivazioni del tutto pretestuose, facendo come il lupo che accusava la pecora di sporcargli l’acqua del fiume da più in basso.
    L’unica eccezione che ricordo era Reagan con Gorbacev, ma perché quello era un impero in sfacelo, con sui si era vinto e Gorbacev, forse controvoglia, era il liquidatore di quella potenza e ci si accordava per completare e ratificare la sconfitta. E comunque era ancora peur sempre una superpotenza, sia pure in dismissione.
    Qui invece il pazzo invasato con lo staterello che vuole fare guerra al mondo con la bomba atomica, diventa un interlocutore.
    Messa insieme al mancato attacco all’Iran, con tutte le cautele del caso per il futuro, a me questo sembra l’atteggiamento di un presidente pragmatico, non fanatico, che non pensa che l’americanità sia il bene assoluto, metafisico, da imporre al mondo distruggendo i recalcitranti, ma che gli USA sono il suo paese, fatto di gente in carne e ossa che deve vivere bene, stare in una nazione prospera (sono convinto che è questo il senso di “great”), che non si sveni per avventure militari folli.
    A noi sembra una cosa ovvia e di buon senso, ma per la mentalità messianica americana è una trasformazione radicale: il messianesimo è antipragmatico per eccellenza: la metafisica non è pragmatica, è assoluta e fanatica.
    Poi vedremo: è pur sepre un americano lui stesso e soprattutto subisce la pressione fortissima di un sistema che tira dalla parte opposta.
    Ma questi piccoli fatti sono spie incoraggianti.

    • Z. scrive:

      Prova a fare richiesta per un posto da diplomatico per il governo Trump.

      C’è un gran turnover, ultimamente, ma pagano bene 🙂

      • habsburgicus scrive:

        @Z
        se metti una buona parola per me, ci vado io 😀
        un posto diplomatico al servizio di Donald dovrebbe rendere bene 😀
        e con gli introiti andrei a super-top-escort 😀 😀 😀 mica solo un’ora, minimo un weekend 😀 😀 😀

        • habsburgicus scrive:

          fra parentesi, é Kim Jong-un 😀 l’altro era il padre
          sempre loro, però 😀

          • Peucezio scrive:

            Ahah, è vero, ho scritto “Il” anziché “Un”.
            E’ passato dal determinativo all’indeterminativo…

            Comunque, al di là della solita ironia ormai un po’ ripetitiva del nostro Z., è un incontro storico, la prima visita di un presidente USA in Corea del Nord dalla guerra di Corea appunto.
            Gli eventi di portata storica sono eventi di portata storica. Poi se uno ha i paraocchi, può continuare a ritenerli ordinaria amministrazione 🙂

            Z.,
            ma fammi capire: nella tua concezione Trump è identico agli altri e quindi noi lo mitizzeremmo ingenuamente ritenendolo diverso oppure è il peggiore di tutti e a noi piacerebbe perché abbiamo valori alla rovescia?

            • Z. scrive:

              Ezio,

              ipersemplificando: per me la tua visione della politica – condivisa da buona parte della destra italiana da web – sembra consistere in “che bello, facciamo i dispettini alla sinistra!”.

              Trump lo vedi, prima che come il presidente degli Stati Uniti, come uno che fa i dispettini alla sinistra, e ti piace per questo.

              Poi oh, magari mi sbaglio…

            • PinoMamet scrive:

              Secondo me ti sbagli, sinceramente.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              hai completamente eluso la mia domanda.
              La sinistra c’entra relativamente.
              Può entrarci in quanto è portatrice di una visione messianica come l’imperialismo statunitense, per questo Trump è odiato sia dallo stato profondo americano, sia dalla sinistra americana ed europea (ma da quella americana in modo molto più fanatico, forse perché lì tutto si fanatizza).
              Anche Bush però non godeva di nessuna simpatia presso la sinistra, eppure trovo che sia stato uno dei peggiori assassini e criminali della storia recente.
              Ma non veniva demonizzato; criticato anche aspramente sì, ma non demonizzato. Secondo te come mai? Se riesci a rispondermi a questa domanda, forse ti stai avvicinando a intuire qualcosa della questione.

            • Z. scrive:

              Beh no Ezio, non ho eluso la domanda: ho risposto sul perché, a mio avviso, ti piace Trump…

              Magari ho dato una risposta sbagliata, ma non ho eluso la domanda!

              — Ma [Bush] non veniva demonizzato; criticato anche aspramente sì, ma non demonizzato. Secondo te come mai? —

              Mica vero: all’epoca non mancava chi diceva “ecco, la sinistra demonizza Bush/Lamerica/la NATO”. “Demonizzare” infatti è termine di parte, finalizzato a squalificare le critiche mosse da terzi contro qualcuno o qualcosa. Non è certo nato con Trump…

              • Francesco scrive:

                Nixon era il diavolo, insieme a Kissinger
                Reagan era il diavolo
                Bush II era il diavolo, diretto da Cheney
                Trump è il diavolo

                secondo me è un clichè più che una novità

                PS anche Cossiga e Andreotti

    • Roberto scrive:

      Sai che non mi stupisce che l’inquilino della casa Bianca consideri un “pazzo invasato” come un interlocutore?
      Magari ha più difficoltà con gente meno pazza ed invasata, tipo l’Iran

      • Peucezio scrive:

        Ahahah, si, in effetti c’è del vero in quello che dici!

      • PinoMamet scrive:

        Trump mi pare un po’ esaltato, sì, ma tutto sommato meno di altri ricconi tipo Elon Musk, che trovo davvero inquietante.

        Trump è un tipo di orgoglioso e fanfarone: bluffa, perché è abituato a considerarlo una strategia comune e vincente negli affari, e se gli “vedono” il bluff si incazza.
        È entrato in politica per orgoglio, non per arricchirsi o per carriera, e questo dà l’idea che sia un invasato, ma in realtà è un pragmatico, al modo degli americani ricchissimi si intende.
        Pazzo? Sono molto più pazzi gli idealisti…

        • Peucezio scrive:

          D’accordo pienamente con Pino.

          E’ vero d’altronde – potrei intendere così il discorso di Roberto, anche se lui magari lo intendeva in senso diverso – che non è uno preoccupato da criteri di rispettabilità tradizionali della politica americana, quindi considera interlocutore un personaggi considerato da tutti impresentabile.
          Ma in questo si dimostra ancora più pragmatico, per l’appunto. Il che – è questo il motivo di fondo della mia simpatia per Trump – è pochissimo in linea con lo spirito messianico americano, che non è pragmatico, ma appunto idealista.

          • Francesco scrive:

            sì ma a furia di pragmatismo sputtana il marchio e dimentica che gli USA dovranno fare politica estera anche tra 5, 10, 20 anni e che col suo sistema diventano parte del caos e non dell’ordine

            anche se l’ordine era spesso anchilosato senza senso (W Obama su Cuba e Trump sulla Corea del Nord)

            🙂

            • Peucezio scrive:

              Invece dovrebbero proprio abolire il ministero degli esteri e mettere l’esercito lungo tutti i confini all’unico scopo di respingere qualsiasi tipo di invasione dall’esterno.

              • Francesco scrive:

                credo che già Napoleone abbia sufficientemente ridicolizzato una simile idea!

                🙂

  27. MOI scrive:

    Sea Watch, il racconto di un migrante a bordo:

    https://www.youtube.com/watch?v=n–kDekRhtU

    “Carola brava ragazza. Salvini? In parte ha ragione !”

  28. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO

    Credo che per la ComandantA 😉 (ad esser precisini e hypergenderfriendly) l’ Italia sia semplicemente terra di “Untermenschen” (visto ch’è proprio Tedesca) priva di ogni autorità, indipendentemene da chi la governi !

    • Roberto scrive:

      Da cosa ti viene questa impressione?

      • MOI scrive:

        da anni e anni di “precedenti” , di tante piccole cose dal Bild e NON soltanto … pistole con gli spaghetti, canzoni portasfiga ai Mondiali di Calcio (2010), pubblicità becere con Oliver Kahn o un certo “Tony l’ Italiano” (praticamente Borat in Tedesco con accento buffo, solo inventato prima !) ecc , il “Paese di Schettini”

        … insomma : l’ Italia e gli Italiani sono l’ unico (!) Paese e Popolo che i Tedeschi riescano a sfottere senza (!) sentirsi “Nazisti di Ritorno” … Ergo l’unico che sfottono apertamente !

        • Roberto scrive:

          Quanto vittimismo mediterraneo!
          I tedeschi da Goethe un poi adorano l’Italia e ovviamente non hai la minima idea se la tizia è fra quelli (pochi) che disprezzano l’Italia o quelli (tantissimi) che la amano

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            i tedeschi colti di una volta.
            Non i cozzali e non i tedeschi di oggi, la cui unica ragione di vita è il complesso del senso di colpa dell’Olocausto e quindi, in nome di quello, devono fare i comunistoidi fricchettoni e combattere contro qualunque cosa che abbia una lontana parentela col mantenimento della fisionomia etnica di un popolo.
            Cioè fanno i complessati col culo degli altri.

            • Roberto scrive:

              I cozzali di oggi sognano costantemente l’Italia!
              Cibo italiano, vestiti italiani, macchine italiane (sic!), vino italiano, donne italiane, vacanze in Italia…fidati, fai la tara agli sfottò che esistono fra qualsiasi paese (pure italiani vs tedeschi), per il resto invidiano gli italiani

              • Z. scrive:

                Di automobili, italiane e non, non me ne intendo proprio…

                Su tutto il resto come dar loro torto? 🙂

              • Peucezio scrive:

                Anch’io non sono espertissimo di automobili, anche se ho nette preferenze sulle marche (e non vanno a quelle italiane, perché a me interessa l’affidabilità, non l’estetica), però, insomma, diciamo che è intuitivo che una Ferrari sia una bella macchina, che dà un certo lustro a chi la possiede. E così la Lamborghini e la Maserati.
                E a suo modo anche l’Alfa Romero, per l’estetica ma anche per la sua storia illustre (saprete l’aneddoto di Ford: una volta tanto non lo cito per l’antisemitismo 😀 ).

              • Roberto scrive:

                Assolutamente!
                Per me è una totale ovvietà che l’Italia sia sinonimo di bello, figo e elegante e non capisco come solo tedeschi ed inglesi abbiamo colto fino in fondo questo dato oggettivo

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “I cozzali di oggi sognano costantemente l’Italia!”

                Confermo anche per gli olandesi!

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                mica solo tedeschi e inglesi.
                Sicuramente americani (non ci sono stato ma me lo dicono) e russi (e l’ho constatato personalmente).

                Non l’ho notato tanto nei turchi, ma non li ho conosciuti abbastanza. E comunque un po’ sono troppo nazionalisti, un po’ troppo cozzali (i ceti popolari) per apprezzare.
                E non l’ho notato negli spagnoli, perché in loro agisce un fortissimo sentimento nazionalista che si trasforma in senso di rivalsa: vedono che l’Italia è molto più apprezzata e non capiscono come mai, quindi s’incazzano, sviluppano un sentimento d’invidia: nella loro concezione siamo entrambi latini, quindi simili, credono solo che l’Italia sia un po’ più leziosa e meno seria al tempo stesso e credono di essere più rudi e virili (in realtà sono tutti un po’ ricchioni).

              • Simone B. scrive:

                Vero.

                Intanto i tedeschi si son comprati Lamborghini e Ducati (Gruppo Volkswagen); la Pagani non sarebbe mai nata e mai si sarebbe sviluppata senza la Mercedes che gli fornisce motori dedicati (AMG per la precisione) e collaborazione nello sviluppo delle vetture; sempre Mercedes si era comprata MV Agusta poi ceduta. Da sempre il sogno di Ferdinand Piëch è aggiungere Alfa Romeo al suo impero. BMW è rinata ricalcando Alfa. Infine i tedeschi chiamato i designer italiani a disegnare le loro auto: Michelotti BMW; Giugiaro Volkswagen; De Silva Audi-VW; Bruno Sacco Mercedes dagli anni ’70 ai ’90; e l’iconica linea delle Porsche fu inventata dal fiorentissimo conte Franco Scaglione.

  29. MOI scrive:

    https://www.liberoquotidiano.it/news/opinioni/13478591/sea-watch-vittorio-feltri-carola-rackete-no-galera-incoronata-regina-disubbidienti.html

    Sea Watch 3, Vittorio Feltri:

    “Carola Rackete non andrà in galera e sarà incoronata regina dei disubbidienti”

  30. Zhong scrive:

    Una differenza netta rispetto agli anni in cui c’erano gli sbarchi dall’Albania, e’ che i migranti vengono dalla Libia ma a me non sembra che siano Libici, vedi per esempio:

    https://twitter.com/seawatch_intl/status/1143251415374225409

    Qualcuno ha capito da dove vengono? In particolare poi mi chiedo se, in particolare, i deputati del PD che sono finiti sulla nave lo sanno…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Zhong

      “Qualcuno ha capito da dove vengono?”

      Credo che sia una domanda fondamentale: per i “sinistri”, gli immigrati sono “solo individui umani”, e quindi interessa poco; per i “destri” sono tutti “bombaroli islamici negri spacciatori” e quindi interessa poco lo stesso.

      Invece, capire quali comunità si spostano (perché le migrazioni non sono fatti individuali) e perché sarebbe importantissimo.

      Ad esempio, è vero che il cambiamento climatico ha difetti disastrosi sul centro-nord della Nigeria, e sta portando a conflitti sempre più violenti.

      Quindi quelli che vogliono portare acqua al mulino ambientalista lo sottolineano subito.

      Ma siamo sicuri che “i nigeriani” che vengono in Italia vengano da quell’area? In alcuni casi sì, lo posso testimoniare; ma penso che in grandissima parte vengano dal sud-est cattolico/evangelico.

      Più plausibile è la relazione tra cambiamento climatico ed emigrazione dal Senegal.

      Mi sembra comunque che le comunità più presenti siano gambiani, nigeriani e senegalesi.

      • Z. scrive:

        Miguel,

        — Invece, capire quali comunità si spostano (perché le migrazioni non sono fatti individuali) e perché sarebbe importantissimo. —

        Il Franco Franchi, è colpa del Franco Franchi…

        🙂

      • Zhong scrive:

        “ma penso che in grandissima parte vengano dal sud-est cattolico/evangelico”

        Interessante… come mai?

        • PinoMamet scrive:

          Io ho avuto a che fare con due studenti nigeriani:

          una di etnia yoruba, che a casa parla yoruba e inglese è credo sia musulmana (ma non sono sicuro), e l’altro di etnia Ibo o Igbo, che ignora cosa siano gli Yoruba, è cristiano evangelico e a casa parla igbo (o ibo, boh?) e inglese.
          Entrambi hanno cognomi impronunciabili, il secondo ce l’ha anche trascritto male
          (qualche autorità, pensando che “tanto parleranno tutti arabo”, ha pensato di sbatterci dentro un gh che non c’entra niente) e inoltre ha doppio nome (uno, a quanto pare, la traduzione inglese dell’altro).

          entrambi in realtà dicono di capire poco la loro lingua “ancenstrale” e di usare assai meglio l’inglese.

          Sono fisicamente molto diversi, ma questo non so se c’entri qualcosa…

          comunque non più somiglianti tra loro di un italiano medio e di uno svedese medio.

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            “entrambi in realtà dicono di capire poco la loro lingua “ancenstrale” e di usare assai meglio l’inglese.”

            Ma avranno pure una loro lingua materna che non sia l’inglese (non credo siamo arrivati al punto che i nigeriani vengono allevati in inglese; spero, almeno, altrimenti altro che Salvini: ci manca solo un afflusso di anglofoni nativi in Italia!).
            O è cresciuto qua, quindi è di lingua italiana?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Ma avranno pure una loro lingua materna che non sia l’inglese”

              Non sono sicuro.

              Come i siciliani e i gricanici, sono stati spogliati della lingua.

              Credo che i nigeriani oggi abbiano frammenti della proprie lingue ancestrali, come gli italiani hanno frammenti di dialetti.

              Poi hanno un “loro” inglese, bruttissimo e incomprensibile agli altri.

              Infine, riescono, quando vogliono, a parlare un inglese raffinato.

              Molti anni fa, feci amicizia con un nigeriano, che mi raccontò – in un bellissimo inglese – la tragedia del suo allucinante finto paese, dei primi nigeriani che venivano a Milano e siccome non capivano cose fosse il freddo, morivano, delle diverse lingue.

              Noi di solito pensiamo che l’orrore del colonialismo si limiti ad aver rubato un po di risorse alla maggior parte degli abitanti della terra.

              No, è peggio… come sottolinea Manish, “l’Occidente” ha rubato loro l’anima, e per forza che sono diventati degli zombie.

            • PinoMamet scrive:

              Che poi, per tornare a uno dei miei tormentoni preferiti, è quello che vedo rispecchiato nei tristi filippini truccati da rapper americani, che parlano in quella strana lingua “ting tong, paranglipan cinco della tarde bangbing tomorrow ” …

              • Peucezio scrive:

                Che orrore.
                Ma ‘sta Nigeria non ha manco una sua lingua ufficiale africana??
                Meglio un’omologazione nazionale, comunque africana, che un’anglofonia totalmente fuori contesto.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Che orrore.
                Ma ‘sta Nigeria non ha manco una sua lingua ufficiale africana??”

                No.

                Questa è l’essenza del colonialismo.

              • PinoMamet scrive:

                Ma di lingue credo ne abbiano fin troppe…

                mi ricordo che tipo due milioni di anni fa, una mia amica fece la regia di un cortometraggio;
                uno dei protagonisti doveva essere un ragazzo africano, e una scena (non ricordo perché) si basava sul presupposto che parlasse in una lingua africana, incomprensibile agli altri…

                niente, trova ‘sto ragazzo credo del Camerun, e gli dice “questa frasi devi pronunciarla nella tua lingua”
                e lui
                “ma io parlo inglese e francese!”
                e lei
                “ma con la famiglia che lingua parli?”
                “inglese!”
                “ma nessun’altra? il tuo popolo non ha una lingua??”
                e lui
                “non posso proprio dirla in inglese?”

                insomma dopo mezz’ora in cui non si riusciva a fargli capire (sospetto che lui non volesse capire) che la frase doveva essere in una lingua africana, alla fine ammette che, forse, sì, conosce un’altra lingua, ma non bene eh?
                e recita finalmente la frase…

                ma insomma non ho capito se avesse pudore nel pronunciare la lingua (un po’ come gli italiani di una volta che si vergognavano a parlare dialetto) o se davvero la sapesse poco, per rifiuto di utilizzarla
                (di nuovo come la mia nonna di Parma città, che si rifiutava di utilizzarne il dialetto che pure conosceva benissimo…)

              • PinoMamet scrive:

                ma almeno mia nonna non era costretta a usare l’inglese!

              • Francesco scrive:

                1) tua nonna doveva usare l’italiano … grandemente meglio?

                2) adda venì il cinese, per voialtri

                😉

              • PinoMamet scrive:

                Ma magari fosse il cinese mandarino!!

                Al massimo invece avremmo un’invasione di parole gergali di qualche postaccio della Cina del sud, pronunciate male.

                Ma a dire il vero non ci credo troppo:

                i cinesi non hanno quel genere di imperialismo, fuori dalle immediate vicinanze perlomeno.

                E poi l’inglese è facile e lo imparano anche i cinesi, mentre il contrario non è vero.

  31. PinoMamet scrive:

    Vabbè, in sintesi la penso così:
    https://www.youtube.com/watch?v=c0I4lCxdClY

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Pino Mamet

      “Vabbè, in sintesi la penso così: https://www.youtube.com/watch?v=c0I4lCxdClY

      di fronte a queste cose, mi sento spaventosamente alieno dall’Italia.

      C’è davvero qualcosa di questo paese che non capirò mai; esattamente come “mi capisco” con un poeta inglese dell’Ottocento, o magari con un contadino siciliano (ma NON italiano), o con un olandese dei nostri tempi.

      Poi so che c’è sta roba, non disprezzo chi la vive…

      • Peucezio scrive:

        Cos’è che non ti piace di quella scena?

        Attento, che tocchi i nostri mostri sacri 😀
        Scherzo: il bello di questo posto è che si può dire tutto senza che nessuno si scandalizzi sul serio e d’altronde quel tipo di commedia è fatta anche per suscitare forti simpatie come forti ripulse.

      • PinoMamet scrive:

        Mi associo alla domanda di Peucezio.

        Io mi sento profondamente italiano, in realtà, e credo anche che in qualche modo quella scena rappresenti molto bene l’Italia in cui sono stato bambino/ragazzo;

        da questo punto di vista, per me è istintivo “capirla”.

        A maggior ragione, mi interessa il punto d ivista di chi non la capisce.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “A maggior ragione, mi interessa il punto d ivista di chi non la capisce.”

          Hai ragione.

          Io oggi sono stato, per la prima volta, in quel posto meraviglioso che è Mondeggi.

          Un’immensa area di colline toscane, uliveti e vigneti, dove un gruppo di persone coraggiose si è preso l’incarico di farne un luogo vivo.

          Sono anni che ne sento parlare, e solo adesso ho potuto capire che è meglio di quanto avessi sentito.

          Gente che si fa un mazzo così a coltivare cibo, e sa mediare tra mille problemi, e poi la prova; un pranzo FAVOLOSO.

          Eppure c’era in tutto questo un elemento che mi sfuggiva. Di gente che si lamentava del Crollo del Comunismo, di fumo (di sigarette) ovunque, come se non ci fossero i bambini vicini, di complicità di linguaggio che nasce da un secolo di militanza comunista. E il mio amico cinquantenne, tutto felice, che diceva,

          “ma una roba così bella non c’era quando ero giovane io, c’era l’ala sinistra di Rifondazione Comunista e c’era il Cpa che era una setta, e io mi trovavo proprio in mezzo! Ma raccontami la tua storia?”

          E io,

          “boh, non mi sono mai piaciuti i Partiti”

          “Eh, ma c’erano anche le Organizzazioni!”

          In quel momento ho pensato a Vernon Lee e William Blake e Tolkien e tutti i miei anglosassoni…

        • Z. scrive:

          Anche a me risulta abbastanza artificiale e aliena. Mi sembra un po’ la versione romana delle canzoni di Elio 🙂

        • PinoMamet scrive:

          Non se la prenda Z., m ignoro il commento su Elio perché mi complica inutilmente le cose.

          Il fatto è che l’Italia in cui sono nato è proprio questa. E capisco che possa risultare non gradevole: non è bucolica, non è buona, non è- vista da fuori- neanche particolarmente simpatica;

          è un po’ quello che dico sempre agli stranieri quando si parla di razzismo: gli italiani non sono razzisti, sono stronzi.

          E io sono molto italiano 😉

          davvero, l’ho già detto e lo ripeto: non che me ne vanti, ma non me vergogno neanche: sono proprio quell’italiano che di fronte alle Piramidi o al Taj Mahal fa il gesto della forchetta e dice, “sì, bello, ma, due speghetti non ce li facciamo?”

          guarda, non è che l’italiano medio, per il fatto di essere meno sdilinquente di altri popoli, non veda la bellezza del Taj Mahal. Immagino che quando ci andrò la vedrò persino io, che sono proprio terra terra.

          Ma il fatto è che rifiuta di considerarla superiore o più importante di altri aspetti della propria vita.

          E nutre (posso usare anche la prima persona, se vuoi) profondo, antico, contadino, bottegaio sospetto verso le Frasi Belle, gli Ideali e in generale tutto ciò che è maiuscolo.
          Ci vede la fregatura (“a pensar male si fa peccato, ma…”)

          gli piace la politica, che è sfoggio di retorica, battaglia verbale o fisica, bandiere, cameratismo, manate sulle spalle; è una variante del calcio, insomma.

          E non gli piace la natura, che è proprio quel postaccio pieno di fatica, insetti, letame e disprezzo da cui è scappato suo nonno.

          • Z. scrive:

            Figurati se mi offendo!

            Tra l’altro, sottoscrivo in buona sostanza il paragrafo “politica” (aggiungo anzi le Feste come proseguimento delle sagre di paese) e il paragrafo “natura” (che sarà bellissima, ma se non si vede l’intervento dell’uomo, perché dovrebbe coinvolgermi?).

            Non so se questo fa di me un tipico italiano; di certo ho il forte sospetto che faccia di me una persona molto, anzi moltissimo emiliano-romagnola.

            Fatto sta che gli sketch di Verdone continuano a lasciarmi sommamente indifferente. E’ una sensibilità che sento distante dalla mia quanto la musica di Elio, e ogni volta penso: toh, e dire che c’è un sacco di gente a cui piace tantissimo!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “E io sono molto italiano ?”

            E’ una descrizione meravigliosa.

            E temo spieghi anche perché io, che scrivo quasi esclusivamente in italiano, non sono italiano.

            Io sono come Robin Williamson, alla fine.

            • Peucezio scrive:

              Però sai che non ho capito bene il nesso con l’episodio delle colline toscane che hai raccontato.

              Cioè sembra di capire (ma forse ho capito al contrario) che ti dia fastidio il sentimento di appartenenza politica.
              Ma in fondo qui si vuole dire l’esatto opposto, che l’italiano verace si contrappone per il gusto della contrapposizione e della dialettica, ma che in fondo non crede a un cazzo di niente.
              Che personalmente penso sia la sua grandezza: apparentemente tutti si accapigliano fino all’inverosimile per le rispettive bandiere, ma in fondo non si crede a nulla, perché le ideologie sono sovrastrutture vuote e l’Italia ha troppa esperienza storica per prenderle sul serio. Anzi, per prendere sul serio qualsiasi cosa.

              • Z. scrive:

                Ezio,

                — Ma in fondo qui si vuole dire l’esatto opposto, che l’italiano verace si contrappone per il gusto della contrapposizione e della dialettica, ma che in fondo non crede a un cazzo di niente. —

                Mi sembra una descrizione macchiettistica degli italiani, sinceramente.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                ” Ma in fondo qui si vuole dire l’esatto opposto, che l’italiano verace si contrappone per il gusto della contrapposizione e della dialettica, ma che in fondo non crede a un cazzo di niente. —

                Mi sembra una descrizione macchiettistica degli italiani, sinceramente.”

                E’ terribile (non “macchiettistica”) quanto vuoi, ma in fondo lascia da riflettere.

              • Peucezio scrive:

                Eppure è l’essenza dell’italianità.
                Grazie a Dio, dico.

              • Z. scrive:

                Mah…

                secondo me le “essenze” sono, alternativamente, o cose da profumieri o cose da aspiranti intellettuali web 🙂

                Per quanto mi riguarda, direi che della tante persone che ho conosciuto ben poche potrebbero essere inquadrate in quella descrizione macchiettistica.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Cioè sembra di capire (ma forse ho capito al contrario) che ti dia fastidio il sentimento di appartenenza politica.
                Ma in fondo qui si vuole dire l’esatto opposto, che l’italiano verace si contrappone per il gusto della contrapposizione e della dialettica, ma che in fondo non crede a un cazzo di niente.
                Che personalmente penso sia la sua grandezza: apparentemente tutti si accapigliano fino all’inverosimile per le rispettive bandiere, ma in fondo non si crede a nulla, perché le ideologie sono sovrastrutture vuote e l’Italia ha troppa esperienza storica per prenderle sul serio. Anzi, per prendere sul serio qualsiasi cosa.”

                E’una descrizione fantastica, ricchissima.

                Credo che sia una delle cose più profonde e vere che io abbia letto in questo periodo.

                Spiega tantissime cose…

                Però io, alla fine, appartengo alla specie di Robin Williamson (e se vuoi, di Greta Thunberg).

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — E’ terribile (non “macchiettistica”) quanto vuoi, ma in fondo lascia da riflettere. —

                “Terribile” è una questione di punti di vista: può essere terribile per alcuni, meravigliosa per altri e tante vie di mezzo.

                A me sembra invece proprio macchiettistica, e ben poco rispondente alla realtà se devo basarmi sulle non poche persone – spesso diversissime tra loro – che mi è capitato di conoscere da quando sono nato.

                Mi sembra, piuttosto, un cliché molto amato da alcuni narratori.

              • PinoMamet scrive:

                Io non so se gli italiani- talvolta, secondo l’appartenenza geografica del narratore, i romani, i siciliani, i milanesi…- abbiano tutta questa coscienza storica, che gli faccia considerare con un sufficienza ideali e filosofie.

                Certamente è un luogo comune, ma come tutti i luoghi comuni qualcosa di vero c’è.
                (Esisteranno migliaia di napoletani freddi e distaccati, ma se nessuno ha mai pensato di accusare Napoli di essere una città fredda e distante, non devono proprio essere la maggioranza…)

                Poi c’è l’altro aspetto, che evidenzia Peucezio: l’italianità si affievolisce nelle nuove generazioni, che sono molto “più identiche” a quelle internazionali.

                Infine credo proprio che l’italianità come la conosco io sia un fenomeno che va dal ’45 all’ 90, 2000 to’…

                da quello che leggo, l’Italia dall’unità al Fascismo era solo in parte simile, e diciamo in parte embrionale rispetto a quella del dopoguerra;
                e senza la seconda guerra, probabilmente l’Italia sarebbe stata in parte diversa.

                ma alcuni fenomeni credo siano davvero molto antichi, e li si può ritrovare già nella letteratura, appena si è cominciato a scrivere in volgare.

              • PinoMamet scrive:

                Dimenticavo di dire che l’italianità, essendo il partito dell’anti-ideale, del franza o spagna, è affievolitissima negli idealisti (compresi amanti dell’arte, della natura, del volontariato ecc.;
                dei quali tutti gli altri pensano- spesso a ragione- che una volta a casa, tolto l’abito e la faccia da lavoro, siano esattamente come loro…) 😉

            • Peucezio scrive:

              Ennesima citazione cinematografica:
              “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, ma ci metterei anche “Pasqualino Settebellezze”, non a caso preso a modello del peggio da Nanni Moretti (che appunto rappresenta bene quello spartiacque, anche se, per altri motivi, apprezzo molto il suo cinema degli anni ’80):
              piacque moltissimo a un mio amico russo: credo lo collochi nell’Empireo di quei pochissimi film che ama di più. In fondo è come lui: estremamente cinico, ma di un cinismo nobile, umano, che io trovo molto apprezzabile, perché salta i cascami ideologici per andare all’essenza delle cose.
              “Ma che comunismo e comunismo, vaffanculo tu e il comunismo! Cornuto sono!!”.
              In fondo un siciliano può fare il comunista finché vuole, ma rimane un siculo geloso con baffi e lupara. Oggi tipi umani così non esistono praticamente più.

        • Roberto scrive:

          La vedo come pino!

        • PinoMamet scrive:

          Poi oh, conosco anche molti italiani diversissimi da me.
          Compagni che sbagliano 😉

          PS
          Il bello della scena, per gli italiani medi come me, è che tutti, comunisti, cattolici, persino fascisti, tutti mandano liberatoriamente affanculo la figlia di papà stronza ricordandole che in fondo i veri comunisti sono loro..
          è l’orgoglio del panzone, fumatore, con la camicia sudata, l’idea che “in fondo i veri valori sono i nostri”, è l’antipatia profonda verso chi vuol venderci delle palle, è l’odio sincero per chi vuol farci sentire inferiori, ignoranti, cattivi o comunque in difetto.

          • Peucezio scrive:

            OMDAP!
            Ma di quelli seri e sonori!

            E’ interessante come le due posizioni siano rappresentate da due generazioni.
            E’ un po’ questa l’essenza di quello che voglio dire ogni volta che critico il ’68 (prendilo come simbolo, come spartiacque convenzionale): in fondo io credo che abbia fatto estinguere gli italiani.
            E lo noto ogni giorno: parlo con un ottantenne, quindi nato a fine anni ’30 e già adulti in quegli anni, per quanto giovane, e ha ancora un’espressività e una mentalità italiana, nel bene e nel male (ma a me piace, proprio per quei motivi che hai elencato); parlo con un sessantenne ed è già molto più amorfo, almeno sul piano espressivo.
            Con ciò, siamo italiani anche noi e non è che l’italianità si è estinta di colpo.
            Ma si è molto, molto annacquata.

          • Peucezio scrive:

            Un’altra rappresentazione icastica efficacissima di tale dualismo generazionale è l’episodio “La vacanza intelligente” di “Dove vai in vacanza?”, quella con Sordi. Credo sia uno dei vertici assoluti del cinema non solo italiano, per l’acume e al tempo stesso la leggerezza del ritratto sociologico.

            • Francesco scrive:

              Però mette a confronto due Italie ugualmente ignoranti, una che vorrebbe conformarsi a come si immagina siano le classi alte, l’altra che tutto sommato non gliene frega niente.

              Però ci sono anche gli italiani colti. Quelli che Dante e Machiavelli li hanno letti davvero. Quelli che sono stati tra i migliori ingegneri del mondo e i migliori classicisti del mondo.

              C’è (o c’era) un’Italia di serie A. Non solo quel tristo derby tra due Italiette di serie C1

              • Peucezio scrive:

                Secondo me Sordi e la moglie rappresentano il versante popolare della stessa Italia che ha prodotto Dante e Machiavelli.
                Mentre i loro figli intellettualoidi rappresentano il puro nulla.

              • PinoMamet scrive:

                La vedo come Peucezio
                (che poi è la visione pasoliniana, immagino).

          • PinoMamet scrive:

            Ci stavo pensando anche io!

            E pensavo a quante persone che conosco non riescono ad apprezzare quel film, perché, in fondo, secondo loro l’arte che vede Alberto Sordi fruttarolo e consorte, alla Biennale di Venezia, è… arte!
            e quindi al di sopra dell’ironia…

            ci vendica Daverio, che in un servizio andò veramente alla Biennale vestito come Sordi in quel film 😉

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “E pensavo a quante persone che conosco non riescono ad apprezzare quel film, perché, in fondo, secondo loro l’arte che vede Alberto Sordi fruttarolo e consorte, alla Biennale di Venezia, è… arte!
              e quindi al di sopra dell’ironia…”

              E vabbè, sono da compiangere.
              Senza con ciò togliere che a volte, in mezzo a tanta fuffa, ci può essere davvero l’opera che ha qualcosa: non disprezzo a priori tutta l’arte moderna; ma temo la fuffa prevalga.

              “ci vendica Daverio, che in un servizio andò veramente alla Biennale vestito come Sordi in quel film ? ”

              Ahah, grande, non lo sapevo!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “E pensavo a quante persone che conosco non riescono ad apprezzare quel film, perché, in fondo, secondo loro l’arte che vede Alberto Sordi fruttarolo e consorte, alla Biennale di Venezia, è… arte!”

              Ci ho litigato fino a farmi togliere il saluto, con una di quelle persone: era una fotografa che si era occupata dell’organizzazione di una mostra di ‘arte moderna’.

              Quando appunto le ho citato, fra il lusco e il brusco, “Le vacanze intelligenti”, mi ha guardato di traverso dicendo che tutto dipende dalla preparazione culturale di chi guarda.

              Al che le ho rifilato la definizione dell’Arte, di pretto carattere idealistico, che era solita ripetere agli studenti la severissima docente di storia dell’arte di mia madre al liceo classico, docente che poi divenne benemerita sovrintendente alle belle arti della mia città:

              “l’Arte è un’intuizione fantastica compiutamente espressa”.

              La cosa è finita (metaforicamente) a piatti in faccia. Non mi ha letteralmente più rivolto la parola.

              Io nel frattempo continuo con le messe nere per la dannazione di Pollock e dei profeti dell’Informale, non a caso agenti dei complotti della CIA durante la guerra fredda
              http://www.openculture.com/2013/04/how_the_cia_turned_american_abstract_expressionism_into_cold_war_propaganda.html

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              Il bello è che, a quanto ricordo, le osservazioni del personaggio di Sordi e della sua consorte sono spesso più pertinenti del blaterare “colto” della loro guida…
              (“a’ Re’… qua nun c’è un cazzo!”) 😉

    • Simone B. scrive:

      Anche io la vedo come Pino.

      Scena magnifica, anche se l’avrò vista un miglio di volte.

      Mentre come Z. non amo gli Elii, anzi mi stanno un pò antipatici e non li trovo neanche così intelligenti e caustici come tanti li considerano. Penso dipenda dal fatto che se la tirano tantissimo.

      • PinoMamet scrive:

        Non sono un grande esperto di musica ma ho l’impressione che l’ironia di Elio e le Storie Tese viaggi su due binari, quello testuale (che spesso è secondario) e quello musicale.

        Tutto sommato ricorda un po’ l’ironia da orchestral; diciamo un’ironia da “turnisti”? e immagino che gli esperti di musica rock e pop specialmente li apprezzeranno di più.
        Mi dicono che tecnicamente fossero (o siano? boh, non s’è capito) bravi.

        Io poi sono troppo popolaresco e troppo ignorante per apprezzarli.

        Faccio un OT sull’umorismo: alcune storielle mi fanno davvero… sorridere di gusto, diciamo, di quelle del repertorio ebraico, o di Woody Allen, o persino Frankestein Junior.

        Ma per ridere di gusto, devo vedere, per esempio, Lino Banfi in qualche filmaccio, tipo quello in cui vince al totocalcio o quello in cui è un carcerato liberato che cerca lavoro..

        a farmi ridere non è tanto il contenuto delle battute, a volte scontate e spessissimo pecorecce, ma il perfetto tempismo con cui vengono pronunciate e la capacità di improvvisazione con oggetti di scena.

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “quello in cui è un carcerato liberato che cerca lavoro..”

          Vabbè, lì siamo ai vertici assoluti.

          Su Elio,
          lui mi è simpatico, non foss’altro per quelle sopracciglia così folte e alcune canzoni (in generale ne avrò ascolate due o tre in vita mia) sembrano intelligenti.
          Ma una volta, essendo amico di un prete che allora faceva parte della mia parrocchia (parlo di preti modernisti, frequentati da mia madre, ma ottime persone), venne al cinema-teatro di quartiere della parrocchia a parlare in una specie di dibattito col prete e i presenti e grondava di accorata critica moralistica alla società (coadiovato dal prete, ottima persona, lombardo di provincia schietto e cordiale, molto sincero e concreto, ma tipico prete di sinistra, con quello che questo comporta); uno che fa continuamente una scherzosa apologia provocatoria di Rocco Siffredi dicendo che è un grande attore (e mi va benissimo), poi non può rompere il cazzo con atteggiamenti di moralismo sulla società.

        • Simone B. scrive:

          Ma neanche io sono un esperto di musica e forse è per quello che non riesco ad apprezzarli fino in fondo.

          Quello che non sopporto di loro (ma anche di altri ed in altri ambiti) è l’autocompiacimenti; a me sembra che in ogni strofa sotto sotto mi dicano:” guarda quanto siamo bravi ed intelligenti.” Forse è una mia fisima.

          Sul cinema popolaresco condivido. Amo alla follia Il Commissario Lo Gatto per la recitazione di Banfi, Ferrini e Micheli e per il grottesco della trama.
          Stesso amore ce l’ho per Checco Zalone anche se è odiatissimo da tanti a sinistra.

          A costo di essere fucilato confesso:
          – di non aver mai apprezzato Frankestein Junior : non mi fa ridere e ne ci trovo niente di interessante.
          – di non sopportare il canto di Demetrio Stratos ma di stravedere per gli Area musicalmente.

          • Peucezio scrive:

            Simone,
            “– di non aver mai apprezzato Frankestein Junior : non mi fa ridere e ne ci trovo niente di interessante.”

            Condivido: non mi dice granché.

            Péarlando invece di umorismo americano volutamente demenziale, ieri sera per la prima volta in vita mia ho visto “The Blues Brothers” e devo dire che come commedia musical-demenziale (io che sono allergico ai musical) l’ho trovata molto carina; inoltre sono una di quelle persone che trova ancora divertenti le scene di inseguimento catastrofiche con macchine ceh entrano nei negozi, travolgono bancarelle, saltano dai ponti e si ammassano l’una sull’altra a fare una montagnetta: credo sia una di quelle cose in cui gli americani sono sempre stati bravissimi ed è un peccato che ora vogliano fare i fighetti pseudo-intellettuali (in realtà facendo ossessivamente stucchevoli e inguardabili film e serie semi-fantasy paranormali veramente noiose) e disdegnino questo tipo di spettacolarità.

          • Z. scrive:

            A me Frankenstein jr. piace molto!

            Non darei troppa importanza ideologica o sociologica ai gusti. Ci sono cose che ci piacciono e altre che ci lasciano freddi, ma appunto, sono gusti 🙂

            • Francesco scrive:

              1) FJ è un film bellissimo, anche se doppiato in italiano è pure meglio! lo metto nella top 10 assoluta dei film da ridere

              2) Banfi non lo reggo neppure per 3 secondi. come Boldi attore. zero assoluto in questo caso!

              3) BB è pure lui bellissimo e pure religioso, come non amarlo?

              4) Elio, almeno per molto tempo, ha fatto parte dell’elite intellettuale di questo paese. “Cara ti amo” vale a riscattare milioni di ore di femminismo e di popoloviolismo. Parlandone solo come artista, come persona non ne so nulla.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “come Boldi attore. zero assoluto in questo caso!”

                E in che veste ti piace Boldi?
                Cabarettista? Non fa ancora più pena?

            • PinoMamet scrive:

              BB?

              oh, la smettiamo co’ ‘ste sigle?

            • PinoMamet scrive:

              “Parlandone solo come artista, come persona non ne so nulla.”

              è una persona molto gradevole, lo conobbi anni fa.

            • PinoMamet scrive:

              “1) FJ è un film bellissimo, anche se doppiato in italiano è pure meglio!”

              questo è vero, e credo non sia l’unico caso..

  32. Peucezio scrive:

    Z. e gli altri sull’atto di guerra,
    è chiaro che non è un atto di guerra in senso letterale: non s i tratta di una nave da guerra, non è armata, non costituisce una minaccia reale alle infrastrutture fisiche o all’integrità territoriale italiana.

    Quindi non è un atto di guerra in senso stretto. Lo è simbolicamente, nel senso che se sei straniero (per cui non si può parlare di ribellione contro l’ordine costituito, che è un fatto interno) e entri in conflitto con le forze armate che rappresentano lo stato e i confini, in un certo senso ti poni come belligerante, anche se a livello individuale, non come stato, e con una capacità di minaccia pressoché nulla.
    Ma, insomma, se c’è un doganiere al confine e io entro in un conflitto con lui usando la forza fisica, anche senza armi in senso proprio, sto sfidando lo stato italiano.

    Circa quelli del Pd andati sulla nave, lì è un atto inqualificabile: sono solidali contro chi prende a schiaffi l’Italia e continua a sfregiarla e umiliarla, oltretutto facendo l’apologia di chi attacca le forze armate italiane.
    Continuo a sostenere che moralmente sarebbero da fucilazione alla schiena e che lo sarebbero anche giuridicamente, se avessimo una legislazione degna di una nazione seria.

    • Z. scrive:

      Peucezio,

      — Ma, insomma, se c’è un doganiere al confine e io entro in un conflitto con lui usando la forza fisica, anche senza armi in senso proprio, sto sfidando lo stato italiano. —

      Così come, se vado da Bologna a Ravenna sulla S. Vitale ad un limite superiore al consentito, sto sfidando il Comune di pertinenza del velox 🙂

      — Continuo a sostenere che moralmente sarebbero da fucilazione alla schiena e che lo sarebbero anche giuridicamente, se avessimo una legislazione degna di una nazione seria. —

      Sulla tua morale non entro nel merito. Aspetto ancora, invece, un esempio di un Paese che prevede la fucilazione alla schiena per il reato di salita a bordo di una nave 🙂

      • Francesco scrive:

        quel poeta sbattuto in manicomio per il reato di “composizione di poemi antibancari in terra fascista” vale come esempio?

        😀

        PS per una volta, sospetto che Peucezio abbia più ragione di quanto riesca a esprimere, travolto dalla sua sete di sangue

        • Z. scrive:

          Non so di cosa parli.

          Comunque Ezio, che ha certamente innumerevoli difetti, si esprime con grande precisione e con proprietà di linguaggio rara persino per un chelebecchiano.

          Se sostiene che stracciare il velox a Castenaso è un atto di guerra contro il comune omonimo, non lo fa né per errore né inconsapevolmente 🙂

          • Francesco scrive:

            Miguel

            raccontagli tu di Ezra Pound, che sei colto!

            Ezio, quanto sente l’odore del sangue, carica come la cavalleria unna … e perde un pochino la trebisonda 🙂

    • Francesco scrive:

      >>> Ma, insomma, se c’è un doganiere al confine e io entro in un conflitto con lui usando la forza fisica, anche senza armi in senso proprio, sto sfidando lo stato italiano.

      Se lo facessi come contrabbandiere forse no, come ribelle alle leggi italiane sull’immigrazione certamente sì!

  33. Peucezio scrive:

    Miguel,
    ” alla specie di Robin Williamson”

    Ma in pratica in che consiste?

  34. Peucezio scrive:

    Pino,
    “Dimenticavo di dire che l’italianità, essendo il partito dell’anti-ideale, del franza o spagna, è affievolitissima negli idealisti (compresi amanti dell’arte, della natura, del volontariato ecc.;
    dei quali tutti gli altri pensano- spesso a ragione- che una volta a casa, tolto l’abito e la faccia da lavoro, siano esattamente come loro…) ? ”

    E’ esattamente questo il punto.
    Ed è la radice della mia avversione per gli idealisti (nel senso comune del termine, non di chi abbraccia l’idealismo in filosofia, che, anzi, essendo storicista, è molto “nait-idealista” 🙂 ).

  35. Peucezio scrive:

    Z.,
    “Beh no Ezio, non ho eluso la domanda: ho risposto sul perché, a mio avviso, ti piace Trump…

    Magari ho dato una risposta sbagliata, ma non ho eluso la domanda!”

    L’ha elusa eccome.
    A me non interessa sapere da te perché a me piace Trump (lo so da me), ma qual è la TUA opinione su di lui.
    Cioè, perché secondo te io non avrei motivi sostanziali di apprezzarlo.
    Quello che non ho ancora capito è se a te non piace perché applica troppo le idee di persone come me o perché pensi che sia una mistificazione e che non le appplichi per nulla (e in tal caso però non si capirebbe perché non piaccia a te).

    “Mica vero: all’epoca non mancava chi diceva “ecco, la sinistra demonizza Bush/Lamerica/la NATO”. “Demonizzare” infatti è termine di parte, finalizzato a squalificare le critiche mosse da terzi contro qualcuno o qualcosa. Non è certo nato con Trump…”

    A maggior ragione allora.
    Se la questione fosse che fa schifo alla sinistra, dovrebbe piacermi anche Bush, che invece, fosse per me, sarebbe giudicato da un tribunale per crimini contro l’umanità e finirebbe in carcere il resto dei suoi giorni o quantomeno si farebbe una bella villeggiaturina, con quello che comporta in termini di umiliazione per un ex presidente americano.
    Sono contrarissimo a ogni tribunale internazionale per crimini contro l’umanità, che non vuol dir nulla, ma siccome gli americani li hanno fatti, che li subiscano una buona volta!

    • Z. scrive:

      Ezio,

      — Cioè, perché secondo te io non avrei motivi sostanziali di apprezzarlo. —

      Uhm, perché dici così? Non penso questo. Se lo apprezzi, immagino che motivi di apprezzarlo tu ne abbia, e immagino che per te siano sostanziali.

    • Peucezio scrive:

      Z.,
      dai, ora non nasconderti 🙂
      E’ chiarissimo fin dalle primissime volte in cui ne abbiamo parlato, che tu pensi che a me piaccia Trump perché sarei caduto in una sorta di mistificazione, perché ci vedrei quello che non c’è.

      E’ quello che ci vedi tu che non capisco (e non capisco soprattutto perché hai tante remore a dirlo).
      Cioè tu pensi che NON sia in così forte discontinuità con le precedenti presidenze americane o pensi che sia in forte discontinuità in peggio, in un modo che non ti piace?
      A o B. O una terza cosa, se nessuna delle tue rappresenta il tuo pensiero.
      Dai, non è difficile 🙂

      • Z. scrive:

        Il motivo per cui secondo me ti piace l’ho già scritto, Ezio. Se mi sbaglio pazienza 🙂

        • Peucezio scrive:

          E so’ tre…

          Questo l’ho capito!!!
          Non ho capito invece cosa ci vedi TU in Trump, come lo interpreti.

          Z., fammi capire una cosa.
          Non molto tempo fa ti chiesi di esplicitare la tua visione politica e mi rispondesti che lo avresti fatto volentieri in privato, a Bologna o dove fosse.
          Cioè scrivi qui da anni e anni, ti esprimi, giustamente, su tutto, si sa anche chi voti ma la tua visione politica è un segreto.
          Ora uno ti chiede cosa pensi di Trump e continui a rimbalzare la domanda.
          Va bene l’ironia su tutto, ma se è un mezzo per eludere quasi sistematicamente le questioni di merito, comprenderai che il dibattito s’impoverisce.

          • Z. scrive:

            1) per certi versi, a me non dispiacque particolarmente l’elezione di Trump. Certo, ho idee distanti dalle sue. Ma credevo avrebbe contribuito ad un atteggiamento più critico verso eventuali avventure militari statunitensi, e in generale ad una maggior indipendenza dell’Unione Europea dagli Stati Uniti. A conti fatti mi sbagliavo: mi sa che il problema siamo noi, non il loro presidente pro-tempore, quale che sia. Credevo di averne parlato a suo tempo, ma forse anche su questo mi sbagliavo, come su Atlantropa. Abbi pazienza, invecchio anch’io!

            (spero di averti risposto)

            2) invece di politica sono certo di aver parlato spessissimo quassù! Poi perché dovrei parlarne solo in privato? Mi sa che non ci siamo capiti 🙂

            • Peucezio scrive:

              2) Vabbè, tanto tu cambi versione ogni settimana…

              • Z. scrive:

                Su cosa cambio versione?

              • Peucezio scrive:

                Su varie cose.

                Prima sono un ingenuo che non ho capito che Trump è come gli altri presidenti americani e che Salvini è solo un opportunista, poi però divento filotrumpista solo perché Trump fa i dispetti alla sinsitra; prima ti chiedo esattamente qual è la tua visione politica e mi rimbalzi alla prossima bolognata (che, beninteso, non so ancora quando ma sarà feliccissimo di rifare), ora mi dici che non è vero e che ne parli senza problemi qui dentro.

                E comunque ti poni in modo palesemente valutativo ma sempre facendo battute, poi uno cerca di stanarti e di capire cos’è che davvero ti rende critico verso qualcosa e cominci a dire che Trump è il segno dei tempi e cose simili, quasi volendo dire che sei superiore, non te ne frega niente, anzi, ti sta quasi simpatico…

              • Z. scrive:

                Veramente, a quanto pare, l’ingenuo sono io. Quanto a te, ho sempre pensato che ti piaccia Trump perché lo vedi anzitutto come uno che si diverte a fare i dispetti alla sinistra…

                Se intendi “la mia visione politica”, così in generale, allora devo dire che mi sembra una domanda molto generica. Non saprei neppure bene da che parte iniziare. Come ti ho già detto – questo sono abbastanza certo di averlo fatto – non sono così sicuro di avere una visione politica nel senso sistemico, quasi ontologico, che mi sembra tu intenda.

                Può darsi, però, che passi prima io da Milano 🙂

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                accertati che io ci sia!
                Così ti porto in qualche posto che conosco che merita.

                Vabbè, d’accordo, non mi aspetto una visione organica e quasi dogmatica…
                Ma ti definiresti un liberale, un marxista, un socialdemocratico, un radicale…
                Già questa è una base di partenza.
                O pensi solo che il Pd rappresenti una sorta di buon governo dei moderatamente competenti in linea col costume e con la società di oggi? Ma mi sembri troppo di parte per pensare questo (ma forse sbaglio), come me d’altronde, che però ho riferimenti ideologici molto definiti.

              • Francesco scrive:

                Z?

                Z è un ex-filocomunista (nel senso di estimatore del PCI da moderatamente lontano), una posizione più geometrica che politica che risente della difficoltà di dire cosa cacchio fosse il PCI, una volta che l’equilibrio di Yalta chiarì che NON era il partito che avrebbe portato il comunismo in Italia.

                Forse è bene definirlo una corrente letteraria e cinematografica?

                Beh, naturalmente dotata degli strumenti di potere adeguati a fare il comunismo, che mica furono così fessi da mollarli!

                Poi cadde il Muro e il non detto si dovette pensare come dirlo … basta dire che toccò a Occhetto per capire come è andata a finire

                😀

  36. Peucezio scrive:

    Fusaro:
    “http://www.la7.it/laria-che-tira/video/diego-fusaro-seawatch-la-capitana-%C3%A8-il-volto-mefistofelico-del-capitale-fa-pratica-di-deportazione-27-06-2019-275738?fbclid=IwAR3qzHcBgbMAaSgRIFVjv5UTWVWt5WDf1jVoWN2gqwwbfsg_BYAlhcGikU0”

    E’ il suo classico argomento, condivisibile nella sostanza e questa volta espresso anche bene, senza esagerati compiacimenti lessicali.

    Ma mi chiedo se forse non vada corretto: è un’intuizione, andrebbe approfondita e verificata.

    Ma io ho il sospetto che qui non ci cerchi di importare schiavi e manodopera.
    Perché altrimenti si cercherebbe il modo di far arrivare i veri disperati.
    Questi sono la borghesia dell’Africa (altrimenti non potrebbero mai permettersi un viaggio simile, nemmeno concepirebbero l’idea), sono quelli che hanno studiato, che hanno qualifiche, come ben ha spiegato Miguel nell’ultimo post, e quindi vogliono venire in Occidente, non tanto per sopravvivenza, ma per essere parte davvero di quel sistema per il quale e nel sogno del quale sono stati formati.

    Lo scopo quindi, in una società che ha sempre meno bisogno di lavoro, essendo sempre più automatizzata, io credo che sia quello di operare una sostituzione di classe dirigente, di rendere ancora più apolidi e sradicate le élite, che sono quelle che decisono e quindi danno l’impronta a un paese, almeno nelle sue scelte strategiche e nei suoi orientamenti culturali.

    • Francesco scrive:

      cioè “qualcuno” starebbe cercando di portare in gommone i futuri manager delle aziende europee?

      😀

      come se i manager europei non fossero già “apolidi” e “transnazionali”, mentre a essere ancora legati al territorio sono i lavoratori di bassa qualifica e gli imprenditori tradizionali, familisti, che vivono per il riconoscimento dei loro compaesani più di tutto

      • Peucezio scrive:

        Sì, ma siccome gli apolidi italiani fanno pochi figli, ne importano di stranieri.

        • Francesco scrive:

          non ti sembra una spiegazione cervellotica? anche perchè di manager nigeriani o marocchini ne ho incontrati pochi finora! è un processo troppo lento e poco efficiente per essere opera degli Illuminati

          • Peucezio scrive:

            Ma essendo illuminati, per l’appunto, ragionano sul lungo periodo.
            Non è così peregrina l’idea di spostare tutta la gente istruita dappertutto e mischiarla per fare, come diceva Bossi, la carne trita.

  37. Francesco scrive:

    OT

    qui nell’hinterland ci è morta l’aria condizionata, per cui se qualcuno mi trova più antipatico del solito c’è il suo perchè!

    fine OT

  38. Andrea Di Vita scrive:

    @ Francesco

    “Al Buk del”

    Concordo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

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