Il Suono dell’Islam

Ogni volta che parlo con gli italiani di Islam, quelli fanno confronti con fatti cattolici, sbadigliabilmente divisibili in due rette parallele che non si incontreranno mai:

  • “tutte le religioni fanno schifo, perché mettono al rogo quelli che non ci credono, vedi i papi che hanno fatto l’Inquisizione”
  • “tutte le religioni parlano in fondo di Pace, lo dice anche il Papa”

Ieri, incontro il babbo di Abdul ‘Aziz, che è un bambino un po’ strano e saggio, molte spanne sopra gli altri, che a tradurlo si chiama Servo del Potente.

I suoi compagni di calcio italiani lo chiamano, o Abdul, cioè “Servo”, oppure Aziz, cioè “Potente”. E già questo, ci fa capire qualcosa sullo scontro di civiltà.

Il babbo di Abdul ‘Aziz, che non so bene che vita precaria faccia tra muratore a rischio di sfratto e facchino occasionale, mi stringe le due mani nelle sue due mani, e mi dice in arabo classico (che è come se un italiano parlasse in latino) che in Tunisia ha comprato per me il libro di Walī al-Dīn ʿAbd al-Raḥmān ibn Muḥammad ibn Muḥammad ibn Abī Bakr Muḥammad ibn al-Ḥasan al-Ḥaḍramī.

Il signore di cui abbiamo appena detto il nome si può sì abbreviare in Ibn Khaldun, anche se non c’entra niente con i nomi appena citati, che negli anni in cui da noi si costruiva l’ultima cerchia delle mura, aveva fatto riflessioni straordinarie sulla società umana.

Poi incontro al fontanello ʿAbd al-Raḥmān, il Servo del Misericordioso, sulla sua bicicletta, che fa il cuoco in un ristorante, e con il suo incancellabile sorriso, mi chiede, in un arabo classico che è sempre come se fosse latino, come sta la famiglia (ché noi siamo inscindibili dai nostri cari), e mi cita i versetti del Generoso Corano sull’acqua.

Noto i suoi occhi, che scintillano, e mi ricordo come in Egitto mi colpivano gli occhi dei musulmani, con le pupille larghe e lo sguardo fermo, qualcosa che non ho mai visto in Occidente, come non ho mai visto, tra le donne occidentali che pure mi stanno care, qualcosa di simile alla postura della ragazza siriana velata assime a cui mi capitò di dare un esame all’università.

Una giovane donna sposata, dagli occhi azzurri, che come tutte le vere aristocratiche non faceva nulla per mettersi in mostra, eppure non c’era confronto con le piccole, confuse ragazzine italiane che la contornavano e che cercavano loro sì di emergere.

In quel momento, capii come si è nobili di nascita, a prescindere…

Penso anche alla Mājida… vocale lunga sulla prima, e poi inatteso l’accento cala forte  sulla seconda. Però se il concetto di maajìda non vi è chiaro, scendete tranquillamente  e chiamatela Magda, con la “g” di “gara”, che è l’altra faccia dell’arabo, quando si esce da ciò che da noi chiamano classico e si parla normale. Cambiano anche i nomi, come vedete, si chiama registro linguistico.

Cicciottella e velata, Magda dalla sua finestra in Egitto guardava i poveri di un paese disastrato e si chiedeva il perché delle ingiustizie in questo mondo, e un giorno mi disse, “ma non ti colpisce il suono di Allāh?”

Devo a questa domanda di Magda le poche certezze che ho su quell’immenso, terribile e bellissimo mondo, che almeno in termine di numeri, vale il vostro.

L’Islam è innanzitutto Suono.

Tutti i cattolici sanno che Dio non è un antipatico vecchietto con la barba bianca, ma più se lo ricordano, più ci pensano, e più Gli si allunga la barba. Vi ricordate la barzelletta, “I’ve seen God – she was black!” Che teologicamente non ci sarebbe nulla da ridire, ma sconvolge lo stesso.

Ecco, anche un musulmano sa che Allah potrebbe suonare anche Dio, God, Tanrı, Khoda… eppure il pensiero lo sconvolge.

Il Suono diventa la lingua araba classica, che solo allora diventa visibile come lettere, le singole lettere del Generoso Corano, la grande “Recitazione Sonora”.

L’intera verità dell’Islam si fonda su una sfida sonora, che coinvolge non solo gli umani, ma anche quegli strani esseri che ispirano i poeti:

 “Dì, se insieme gli esseri umani e i jinn cercassero di fare qualcosa di simile a questo Qur’an, non vi riuscirebbero, nemmeno se si mettessero a spalla a spalla”

Che poi mi commuove il fatto che vengano tradotte come plurale parole che sono singolari collettivi, la umanitàla jinnità, senza che abbiano nulla dell’astrazione dei loro equivalenti italiani.

Islamofobi e buonisti immigrazionisti si trovarono un dì, a discutere di jinn…

L’Islam è innanzitutto Suono, poi è Corpo.

Corpo che digiuna, Corpo circonciso, Corpo Velato, Corpo dal capo coperto, Corpo che non consuma maiale, Corpo che sorride dolcemente, Corpo che controlla con attenzione le proprie emissioni di ogni sorta (sangue-sperma-mestruo-sputo), Corpo di Uomo che non sfiora Corpo di Donna, Corpo che prega in certe posizioni, in certe ore, guardando attentamente il calendario, accertandosi che sia stata avvistata la prima falce di luna, curando i segni delle mestruazioni (al Ramadan io mangio e tu no), osservando la lunghezza dell’ombra sul terreno.

E poi mille ulteriori modalità del Corpo per i veri sottomessi  e i più che sottomessi, che riguardano come ci si taglia i baffi, in che posizione si dorme la notte, come ci si puliscono i denti, mentre le nostre donne con le sciarpe ascoltano felici, e ringraziando il Dio di Suono, cose che altri musulmani considerebbero vietate.

L’Islam è innanzitutto Suono, poi è Corpo, poi è Comunità.

Solo qui cominciamo ad avere le regole sociali, che tanto spaventano gli islamofobi. Siamo al terzo posto nella gerarchia. Non che manchi di importanza, come il facchino pakistano che mi portò a casa il mangiare indiano una sera, e sbagliai i conti, a mio sfavore. E lui mi diede il resto giusto, e mi disse, “io sono musulmano!” con un immenso sorriso.

O come, quando ero in Egitto, in una città di quattro milioni di abitanti, le brocche d’acqua messe per strada per gli assetati.

O pregare così vicini gli uni agli altri, che nessun demone possa infiltrarsi in mezzo ai credenti, anche quando occupano tutta la carreggiata di una strada con i loro stracci di tappeti  e le macchine, come è giusto, si fermano di fronte a Dio.

L’Islam è innanzitutto Suono, poi è Corpo, poi è Comunità, solo alla fine è Credenza.

Quest’ultimo elemento dell’Islam è il più fragile: l’Islam ti ascolta innanzitutto, poi guarda come mangi, come ti siedi, come starnutisci; poi condivide le mille relazioni che i mortali hanno con il mondo. Ma lascia ciò che tu nel tuo profondo pensi e senta, all’esclusivo, inappellabile giudizio di Dio, che è insieme Signore del Bene e del Male.

Ma se il suono è il principio dell’Islam, chi somiglia di più ai musulmani, tra i cristiani?

Du’ minuti di vergogna, se non ci siete già arrivati da soli: i mitici contadini toscani che conoscevano a memoria la Divina Commedia.

Lo dico con un immenso, inutile ringraziamento a un operaio metalmeccanico marocchino, di cui non ricordo il nome, che mi recitò per intero, permettendomi di superare un esame all’università, la mu’allaqa di Imru al-Qays.

Imru al-Qays nacque ancora prima dell’Islam, e ne combinava di tutti i colori nella sua libidine (tanto che sedusse persino la figlia del padre del diritto d’Occidente, Giustiniano), ma aveva il dono della Lingua, quella lingua che di parole ne ha tre per ciascuna delle nostre, e già allora sapeva trasformare ogni cosa che nominava.

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129 risposte a Il Suono dell’Islam

  1. Peucezio scrive:

    Bellissimo e suggestivo post.

    A margine:
    “Vi ricordate la barzelletta, “I’ve seen God – she was black!” Che teologicamente non ci sarebbe nulla da ridire, ma sconvolge lo stesso.”

    E no: Gesù era bianco.

    “Ma se il suono è il principio dell’Islam, chi somiglia di più ai musulmani, tra i cristiani?
    Du’ minuti di vergogna, se non ci siete già arrivati da soli: i mitici contadini toscani che conoscevano a memoria la Divina Commedia.”

    Suggestivo paragone. Essendo, per il mestiere che faccio, abituato a occuparmi di suoni, fin nelle loro più minute sfumature, devo sentirmi un po’ mussulmano (e un po’ contadino toscano) anch’io allora…

    “Imru al-Qays nacque ancora prima dell’Islam, e ne combinava di tutti i colori nella sua libidine (tanto che sedusse persino la figlia del padre del diritto d’Occidente, Giustiniano)”

    Quindi la sedotta e il diritto dell’Occidente erano fratelli…

    Insomma, suono, corpo, comunità e credenza.
    Ma, forse preferisco i dispari: suono e comunità. Si tengano gli altri due…
    Molto interessante comunque questa gerarchia.

    • PinoMamet scrive:

      Non voglio dire niente di questioni di fede, ma in effetti non sta scritto da nessuna parte che Gesù fosse bianco.
      Manco nero, in effetti. Mi si potrebbe anche dire che se fosse stato nero sarebbe stato meno usuale, e magari ne avrebbero fatto un accenno nei Vangeli; solo che la letteratura antica non funziona affatto così: “nero” e “bianco” sono fissazioni dell’età moderna, non di quella antica. I Vangeli poi sono praticamente privi di descrizioni fisiche. In Giudea persone più scure della media dovevano essere relativamente frequenti (più che in Britannia, per dire…) ma, appunto, dovevano essere considerate semplicemente persone più scure della media.
      L’ipotesi che Gesù fosse “nero” può essere improbabile ma non escludibile a priori.

      • Peucezio scrive:

        Vabbè, dai…
        Un conto è una gamma di sfumature, all’interno della quale è normale non trasmettere osservazioni, un conto un uomo di razza negroide.

      • PinoMamet scrive:

        No, voglio dire:
        penso che nella provincia Iudaea romana, come nell’Egitto coevo, gli uomini di “razza negroide” (che poi sarebbero diverse, ma capiamoci) non fossero così rari;

        e (e questa è la cosa importante) venissero percepiti come gente normale, semplicemente più scura della media, non come una razza diversa, per il buon motivo che nessuno aveva ancora parlato di razze.

        Per esempio, nella stessa Bibbia, quando si parla di Cam e dei suoi figli, non c’è nessun accenno all’aspetto fisico;
        e del resto, nella categoria dei discendenti di Cam venivano fatti entrare popoli anche parecchio diversi, come per esempio i Cananei che di fatto erano i cugini pagani degli Ebrei. L’aspetto fisico non pare essere stato preso in considerazione per la classificazione: non era il criterio che interessava.

        Ora ci vorrebbe un egittologo, ma nei secoli in cui l’Egitto è stato governato da una dinastia nubiana non mi risulta che ci fossero delle problematiche o delle rivendicazioni, per dire, di tipo “razziale”.

        Mentre nella Bibbia troviamo il famosissimo “sono nera ma sono bella”: la particella avversativa ci dice qualcosa dei criteri di bellezza nel mondo antico, ma la frase ci fa anche pensare che persone “scure” non dovevano mica essere rare…

        • Peucezio scrive:

          Bisogna distinguere un po’ di cose.
          Un conto è che la razza non fosse una discriminante nella mentalità degli antichi, un conto è che non la notassero.
          L’aggettivo “nero” non vuol dire nulla: nelle campagne pugliesi e italiane in genere indicava persone dalla carnagione scura, ma sempre all’interno di una gamma italiana, che, per quanto eterogenea, con contempla negroidi (che oltretutto sono prognati, hanno il naso schiacciato e una sere di caratteristiche che in un europoide, scuro o chiaro che sia, non trovi).
          Pensa anche alla diffusione di cognomi come Nigro, Neri, ecc.: mica chi li ha ha avuto antenati negroidi!

          La razza risaltava eccome agli occhi degli antichi, basta pensare alle descrizioni di Germani, Celti, ecc.
          Ma è una cosa ovvia: se in un contesto in cui tutti sono alti un metro e cinquanta c’è uno alto un metro e ottanta, nessuno può fare a meno di notarlo (e di scriverlo). Come per tutto. E’ un fatto statistico: ciò che si discosta molto dalla media risalta.

        • PinoMamet scrive:

          Mmmm
          no, non hai ragione.

          Gli antichi non notavano la “razza”: la “razza” è un concetto che non avevano! Puoi leggere migliaia di pagine in greco e in latino (di autori antichi, s’intende) senza trovarci menzionate le razze, perché non avevano idea di cosa fossero.

          Notavano- e in realtà neanche troppo spesso, cioè, ne parlavano davvero poco- che i Germani erano in genere alti e biondi e che gli Egizi erano in genere scuretti e ricci.
          Non avevano idea di cosa fossero le “razze negroidi” ma sapevano che esistevano le persone “dal volto bruciato” o “Etiopi”.
          Virtù e difetti erano poi attribuiti ai vari popoli, in base più che altro alle circostanze storiche e ai gusti personali dell’autore. Ma in genere si trova davvero poco.

          Nel campo delle descrizioni personali, si trova persino di meno.
          Sappiamo di Socrate che era brutto e di Platone che aveva le spalle larghe e la fronte ampia, di Aristide che avevano la testa “a cipolla”, e aneddoti di questo genere.

          Di Giugurta si dice che era vigoroso e forte, di Cleopatra (di madre locale) si dice che aveva il naso un po’ troppo lungo, e così via, cose di questo tipo.

          Certo, se una persona si fosse discostata molto dalla media forse l’avrebbero descritta:
          ma, per esempio, nei Vangeli non c’è nessuna descrizione fisica. Proprio nessuna.
          La stessa iconografia di Cristo come la conosciamo è diversi secoli posteriore, almeno 300-400 anni dopo il Gesù storico per vedere i primi Cristi con la barba.

          Scopro anzi ora che per i primi Padri l’aspetto fisico di Gesù dovesse essere brutto: invecchio sempre imparando nuove cose, diceva Solone.

          Quindi, ripeto, che Gesù fosse quello che gli italiani definiscono “nero” è molto improbabile, ma non è escludibile a priori.

          Che fosse quello che gli americani definiscono “black” (cioè all’incirca tutti almeno da metà del Mediterraneo in giù) è praticamente certo 😉

          • PinoMamet scrive:

            Errata: Pericle, non Aristide.

          • paniscus scrive:

            “di Cleopatra (di madre locale) si dice che aveva il naso un po’ troppo lungo, ”
            ———————-

            Di madre locale, cioè nordafricana scura? Ma Cleopatra non veniva da una famiglia di stirpe greco-macedone in cui per millemila generazioni si si erano tutti sposati tra fratelli e sorelle o tra zii e nipoti?

        • PinoMamet scrive:

          Ora che ci penso, per correttezza, mi viene in mente una descrizione fisica presente nei Vangeli, quando si dice del tizio che era basso di statura. Altre non mi sovvengono.
          Ribadisco comunque quanto già scritto 😀 😛

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “E no: Gesù era bianco.”

      Certo, ma la barzelletta non si riferisce all’incarnazione.

      • Peucezio scrive:

        Certo, ma se Dio è immateriale, possiamo solo utilizzare il Figlio per figurarcelo in forme umane.

        • PinoMamet scrive:

          …i cristiani, forse, ma mica tutti sono cristiani, meno ancora sono cristiani cattotradizionalisti…. 😉

          • Peucezio scrive:

            Non ho capito…

          • Peucezio scrive:

            Si citava una frase in inglese. Gli anglosassoni, fino a prova contraria, sono cristiani, almeno come retaggio culturale.
            E che c’entra il tradizionalismo? La Trinità è sedevacantista ora 🙂
            Cristiano per definizione è uno che crede che Cristo è Dio, quindi è ragionevole che si figuri Dio come Cristo, non di un’altra razza.

          • PinoMamet scrive:

            Peucè, la frase in inglese è riferita all’immaginario popolare europeo di “Dio Padre”, sostituito, pour epater les bougerois, da una “Dea Madre”.

            Tu a tutti i costi vuoi metterci la teologia cattolica, che è un’altra cosa, e la descrizione di Gesù secondo l’arte cattolica del tempo che fu, che è un’altra ancora.

            • Francesco scrive:

              Comunque a me Morgan Freeman che faceva Dio è piaciuto molto, nel film con Jim Carrey

              ma ammetto di essere innamorato di quel film

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “Certo, ma se Dio è immateriale, possiamo solo utilizzare il Figlio per figurarcelo in forme umane.”

          Ma credo che Dio Padre sia appunto “figurato” come il famoso maschio di una dignitosa età e con la barba bianca (l’altro giorno ho visto a Boboli una scultura malriuscita del Padre, declassata dallo scultore stesso a scultore di Giove).

          Ora, la cosa che mi colpisce di più dell’Islam è che la figura di Dio non è visiva ma sonora.

          Sono temi difficili da indagare, perché ovviamente nessun musulmano ti dirà come lui si “immagina” Dio.

          • MOI scrive:

            Concordo !

            Il Musulmano e l’ Ebreo “pedissequi” 😉 ti diranno che il loro “Dio” va “obbedito” (!), NON “immaginato” !

            … Ràigah 😉

          • rutt1 scrive:

            Questo secondo me è uno di quei dettagli che ti fa capire quanto il cristianesimo sia molto più vicino all’induismo che alle altre due religioni semitiche

            • rutt1 scrive:

              Dico quello che miguel ha detto sul dio visivo cristiano e quello auditivo ebreo/islamico

            • Miguel Martinez scrive:

              Per rutt1

              “Questo secondo me è uno di quei dettagli che ti fa capire quanto il cristianesimo sia molto più vicino all’induismo che alle altre due religioni semitiche”

              Bella riflessione. Almeno per il cattolicesimo e forse ancora di più per l’ortodossia.

              • Francesco scrive:

                Ma il cristianesimo ortodosso non è moltissimo visivo-auditivo-musicale e poco teologico-razionalizzato, rispetto al cristianesimo cattolico?

                A me la rinuncia a musica e immagini da parte dell’Islam pare solo una perdita.

              • ruttone scrive:

                Sì parlo del cristianesimo occidentale, degli altri ho poca conoscenza

              • Daouda scrive:

                Indipendentemente se sia come dici…avere di Dio “un’immagine” solo sonora è segno di riduttivismo e razionalismo ergo di misincomprensione.

                Inoltre se si avesse piena coscienza dell’ebraismo e non il successivo giudaismo rabbinico si capirebbe che le rappresentazioni visive sono sempre state parte della concezione ebrea, quindi non c’è nessun discostamento tra ebraismo e cristianesimo ( tralasciando la manifestazione di Cristo che chiaramente accentua e modifica il tutto )

  2. Roberto scrive:

    Bello!

  3. PinoMamet scrive:

    Mi sa però che il corpo islamico sia abbastanza diverso come idea da quello greco-romano (poi sarebbe da fare tutto un discorso sull’ellenismo romano, chissà).

    Il corpo ellenico ideale era il corpo nudo, meglio se intatto (nel senso del pene), atletico ma non ascrivibile a un solo tipo di atletismo (il corpo troppo “da lottatore”, da “corridore” ecc. non era considerato bello, meno ancora “da pugile”), unto e profumato, con il pene piccolo (non lo si ricava solo da statue e pitture: lo dicevano esplicitamente. L’idea o fissazione che il pene grosso procurasse più piacere alle donne non mi risulta li interessasse particolarmente, mentre di sicuro era un attributo di personaggi da commedia, di estrazione bassa e incapaci di contenere i propri impulsi; si pensava che l’uso sviluppasse l’organo, alla Lamarck..)

    • Peucezio scrive:

      Interessante questa cosa: il pene piccolo come segno aristocratico rispetto alla volgarità animale di una virilità incontrollata e pulsionale.

      • PinoMamet scrive:

        Lo si dice anche esplicitamente in una commedia di Aristotele (non ricordo quale).

        Ovviamente i Greci erano pan… tutto, quindi non è che il pene grosso non avesse la sua funzione (falloforie, oppure appunto le commedie ecc.), solo che l’uomo “kalòs kai agathòs” ideale era in grado di controllare le sue pulsioni e quindi… pene piccolo, che è anche più pratico da portare in giro nudi

        come, tempo permettendo, era buon uso che andasse il libero cittadino: non aveva mica niente da nascondere!
        Erodoto racconta come una curiosità che presso i barbari (sta parlando se non spaglio della storia di Gige) gli uomini “vanno sempre in giro vestiti, come se avessero qualcosa da nascondere”.

        • MOI scrive:

          Be’, se per “Lamarkismo” intendiamo che la parte del corpo esercitata si sviluppa … è vero. Basti pensare ad Atleti e Nerd … i due opposti nell’uso di capacità muscolari e cerebrali. L’inghippo sta nella tramsissione per via genetica.

          PS

          LISA

          La bestia con il cervello più sviluppato dopo quello umano, a quanto pare non è alcun “cugggino scimmione” bensì il delfino.

          Rispetto agli scimmioni, l’ essere umano è “neotenico” nella forma della testa … la neotenia non è tipica delle specie addomesticate ?

          … Come la si mette ? 😉

          • MOI scrive:

            citando Pietro Buffa …

          • rutt1 scrive:

            Moi a te piace guardare la realtà attraverso il filtro di youtube

            Io in tutti questi anni che ho campato gli atleti e i nerd li ho solo visti nei film/videogiochi/serie americani

            Di solito credo che valga molto il detto “mens sana in corpore sano” con buona pace degli sfigati che credono che aver letto il signore degli anelli sia una bella cosa da mettere sul cv

        • Francesco scrive:

          Aristotele o Aristofane???

  4. PinoMamet scrive:

    Bellissimo post, comunque.

    Stavo pranzando a casa e vedevo Linea Verde: c’è Roversi, che sembra ormai cristallizzato nella forma di un bel vecchio satiroide ma educato bolognese, e invece della Syusy Blady, per nostra grazia, è accompagnato da una splendida mora, non volgarona ma fine, credo un’ex modella.

    Sono in Oman. La conduttrice è in spiaggia, con le sue gambe chilometriche, di fianco a un omanita (?) col suo camicione da arabo. Proprio due concezioni del corpo diversissime (credo che l’omanita apprezzasse, comunque).

    Ora, è giusto offrire anche il contraltare al post, e vorrei ricordare che il rovescio della medaglia di questa cultura araba-islamica sono le ciabatte.

    E non scherzo: sono proprio le ciabatte, le brutte barbe incolte (peggio se senza baffi), i segni della devozione, il corpo umano che deve essere coperto in certe parti (numerose) compreso quello maschile, insomma…

    il contrario del kalòs kai agathòs, volendo.

    • Z. scrive:

      Ciabatte bad.

      Voglio molto bene a Roversi. È un compagno, una persona corretta, capace e ragionevole. Viva Roversi.

      • MOI scrive:

        Gli piace la Buona Tavola tutt’altro che Vegana 😉 nonché la effàigiéi [sic] , nel passaggio dalla Syusy alla Daniela !

        Diciamo che è un “Compagno” molto Novecentoso, che ben poco ha da spartire con l’odierna Liberal Scum Statunitense che offre il modello all’ attuale PD !

        • MOI scrive:

          effàigiéi cfr. GemBoy … oggi sarebbero omofobi a causa di questa parodia hetero-cis-normative in spregio a una canzone cult degli LGTBQUAAXYZ People !

  5. MOI scrive:

    Daniela Ferolla … stangona davvero notevole.

    Syusy Blady alias Maurizia Giusti … per contro, organizzò un ironico concorso di “Tap Model” [sic] per le “donne tappe” come lei. Purtroppo venne preso troppo sul serio, sia da Maschi Arrapati che da Femmine Vanitose.

    Adesso, invece, si è data al Biglinesimo Militante 🙂 e ha messo tutti i suoi numerosi filmati archeologici …

    Ebbene, SE partiamo dal presupposto che nell’ Antichità Sumero Accadica nessuno avesse tempo da perdere in metafore cervellotiche per criptare chissà cosa a chissà chi in epoche di analfabetismo di massa … Corano e Bibbie (ce n’è versioni a bizzeffe, in base ai libri da credere veri e a come sono vocalizzati) basta il ripristino delle parole-chiave in V.O. che abbiamo in casa diventano chiarissimi come Romanzi Urania 😉 !

    Il “Mistero” da Teologi viene a cadere completamente … a cominciare da come i Malachim si comportassero con le donne disvelate proprio come i Muslimmi di quel famigerato Capodanno di Colonia. Ed è appena l’ Inizio ! 😉

  6. MOI scrive:

    I “djinn” … e se codesti “Demoni” fossero stati i Colleghi – Rivali di Hubal d’Arabia emulo di Yaweh detto Ha-Shèm ?!

    D’altronde già il Personaggio “Baal Pe’òr” o “il Signore dell’ Esposizione Genitale” è divenuto “Belfagor”; il Personaggio “Baal Za’vùv” o “Il Signore delle Mosche” (poiché si circondava di escrementi e di carogne) è divenuto “Belzebù” !

  7. MOI scrive:

    @ MIGUEL

    SE Dio è suono … perché “ce l’ han su” con la musica ?! Non dovrebbe esserne al contrario l’ imprescindibile (!) omaggio celebrativo ? La Perfezione del Creato … non è forse percettibile solo sapendolo “matematizzare” ? Sul rapporto musica-matematica … be’, semplicemente: senza l’una delle due, l’altra non sarebbe.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “SE Dio è suono … perché “ce l’ han su” con la musica ?!”

      Proprio perché la musica sarebbe una sorta di “idolatria” che distrae dal Suono Trascendente.

      • Moi scrive:

        Bon, capisco … pur non condividendo. 😉

        In ogni caso, pare invece che il Suono Sacro più “approvato” dalla Scienza sia “OM”, per quanto sputtanatissimo dai Fricchettoni assieme al concetto di “Karma”, ridotto a “pappappero gnègnè” 😉 !

        In effetti, quel che il Materialismo Ottocentesco (almeno ufficialmente) ignorava o non accettava, gli è che la “materia” in realtà di per sé non esiste, ma è “energia in vibrazione” … ovviamente i termini (indegnamente sputtanatissimi dai Fricchettoni) suddetti vanno intesi scientificamente.

        In conclusione, se tutto vibra … il suono sacro vibrante è il più corrispondente a quello dell’ Universo stesso.

        • Daouda scrive:

          Miguel tu misconosci che Dio nella sua seconda persona è parola.
          Il discorso della lingua sacra non è prexipuo né pertinente. Inoltre la recitazione cantilenata tutte le tradizioni normali la conservano

  8. MOI scrive:

    @ PINO

    Sì, in effetti nell’ immaginario estetico sul Mondo Islamico sembra mancare ogni via di mezzo fra la spiccata sensualità dell’ Odalisca e del Guerriero Figo da Le Mille e Una Notte e la (almeno in apparenza) “trasandatezza” delle austere “barbacce da caprone incolte” [cit., il tuo Ottimo Confratello Edward Luttwak)] e i proverbiali Sacconi di Juta Neri ambulanti. 😉

  9. MOI scrive:

    Noto i suoi occhi, che scintillano, e mi ricordo come in Egitto mi colpivano gli occhi dei musulmani, con le pupille larghe e lo sguardo fermo, qualcosa che non ho mai visto in Occidente, come non ho mai visto

    [cit.]

    ——————-

    Qualcosa di simile penso di averlo visto negli sguardi dei Certosini nella (appunto) Certosa di Pavia. Non ho avuto modo di appurarlo nei Nonnetti di Gomma 😉 SuperMaestroni di Yoga, ma NON mi meraviglieri.

    In ogni caso, i Mistici penso che vivano uno stato psicotropo [memberberry di come il Karlone definiva la Religione … o Marxisti Rinnegati ?!] “autoindotto” … NON scherzo.

    PS

    I filmati dei Mistici NON valgono … facilissimo “taroccarli” con programmi di video-editing.

  10. MOI scrive:

    @ PEUCEZIO E PINO

    Oppure i Greci avevano _ in genetica delle popolazioni_ molti “grow-ers” e pochi “show-ers” … almeno come fasce sociali.

    http://www.rebelcircus.com/blog/doctors-explain-men-growers-others-showers/

    Doctors Explain Why Some Men Are Growers And Others Are Showers
    Feb 16, 2018

    By Alexandra.Romero

    • PinoMamet scrive:

      Non è che sia il mio argomento favorito (forse ne abbiamo parlato già quassù?) ma un amico israeliano, studente (da troppo tempo 😉 ) di medicina, mi raccontava che un suo compagno di militare era nero. E fin qui…
      diverse persone abbiamo sentiti raccontare mirabilie di compagni di calcio neri visti sotto l doccia.

      Bene, la teoria dell’amico però- secondo lui non contraddetta dal compagno- era che i bianchi fossero maggiormente “grower”, mentre i neri “shower”, anche se poi la differenza in termini di.. prodotto pronto all’uso non fosse eccessiva.

      Lui lo collegava all’evoluzione, ma c’è da dire che lui crede anche agli alieni atterrati sugli ziggurat… 😉

      • Peucezio scrive:

        Mi volete spiegare che cazzo significano ‘ste due parole?

        • PinoMamet scrive:

          Grower, uno che l’ha piccino ma al momento buono cresce;
          shower, uno che lo mostra grande ma poi al momento buono non cresce.

          • Moi scrive:

            @ PEUCEZIO

            Mi volete spiegare che cazzo significano ‘ste due parole?

            [cit.]

            ———–

            Ovviamente ti diverti a fingere di non capire l’ Inglese 😉 … cmq, per l’appunto, due tipi di … “cazzo”. 😉

            • Moi scrive:

              cmq, se “grower” non dovrebbe dare problemi d’interpretazione … “shower” è omografo (ma non omofono, ovviamente !) della “doccia”.

  11. Carlo scrive:

    Per Miguel “Chi somiglia di più ai musulmani tra i cristiani? I mitici contadini toscani che conoscevano a memoria la divina Commedia”, io a questo proposito vorrei citare un mio bisnonno che non era un contadino (faceva l’operaio) e non era toscano (era nato a Lugo di Romagna) che per consolare la propria figlia (cioè quella che sarebbe diventata mia nonna) presa in giro da altre ragazzine le diceva: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa!”.

  12. Ugo Bardi scrive:

    Miguel, a un certo punto Imru al-Qays dice qualche cosa che suona come “Tarhabarallah.” Ora, c’è un curioso modo di dire toscano che suona “Tarabaralla” e che vuol dire, più o meno, l’equivalente di “t’a voglia di be’ ova” – ho sempre pensato che “tarabaralla” venisse dall’arabo, ma non sono mai riuscito a capire esattamente da cosa. Tu me lo sai spiegare?

  13. Ugo Bardi scrive:

    Incidentalmente, non sono tanto sicuro che l’analogia con i contadini toscani sia valida. Di certo, io vengo da un ambiente in Toscana in cui la virilità dei giovani maschi si giudicava anche dalla loro capacità di esprimersi in modo offensivo nei riguardi della divinità locale – non proprio un atteggiamento da musulmani. Ma, insomma, l’analogia potrebbe essere sottilmente valida

    • Moi scrive:

      Mapperché, le bestemmie de’ Toscani ‘unn sono forse “situazionali” come i “salamelecchi” religiosi dell’ Arabi ?! 😉

      Icché vi sarebbe di contraddittorio ?! 😉 😀

    • Peucezio scrive:

      I mussulmani non bestemmiano?
      E allora perché si dice “bestemmiare come un turco”?
      Secondo me menano certi bestemmioni che altro che toscani e veneti!

      • PinoMamet scrive:

        Peucè, dai su…

        trovo un po’ irritante quando vuoi far finta di credere che qualunque cosa si dicesse nelle campagne italiane sia automaticamente vero, e alla lettera…
        mo’ capivano tutti il turco? 😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “E allora perché si dice “bestemmiare come un turco”?”

        Una volta, mi dissero che nelle campagne della profonda Anatolia, ci fosse l’usanza di bestemmiare.

        Ma mi sembra ovvio che “bestemmiare come un turco” significa “dire cose islamiche, che offendono quindi la Vera Religione”.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ugo Bardi

      “Incidentalmente, non sono tanto sicuro che l’analogia con i contadini toscani sia valida. ”

      Verissimo ciò che dici delle bestemmie (che poi io associo alla campagna, molto più che alla città, infatti non sento quasi mai bestemmiare qui a Firenze).

      Quello che voglio sottolineare è che spesso cerchiamo analogie nei luoghi sbagliati, perché siamo abituati a pensare alla discutibile categoria generale della “religione”.

      Nel cattolicesimo, non vedo quasi nulla che somigli al rapporto con il suono e la lingua che caratterizza l’Islam: il latino non era una “lingua sacra”, nessuno dice che Gesù parlava in latino.

      Mentre vedo un’analogia psicologica nel rapporto che certi toscani avevano con i versi della Divina Commedia. Non è certo qualcosa di identico, ma è sempre utile guardare le cose attraverso prospettive differenti.

      • Francesco scrive:

        Miguel

        io sono troppo giovane ma direi che sottovaluti tantissimo “l’infatuazione” dei cattolici per il Latino

        il volgare è sin dall’inizio lingua dei re e dei borghesi, di gente mondana che vuole dimenticare Dio, il Latino è la lingua dei Fedeli in tutti i sensi

        e il suo abbandono ha realizzato un gigantesco tradimento, vicino a quello della traduzione del Corano in arabo moderno – che non c’è stata

        in fondo hai ragione a dire che il Latino non l’Arabo dei cristiani ma troppo in fondo

        ciao

        • PinoMamet scrive:

          Non hai tutti i torti Francè ma vedi le cose solo dalla prospettiva cattolica: il Latino, al massimo, poteva essere l’Arabo dei cattolici (romani), non di tutto il Cristianesimo…

          gli ortodossi (e gli “uniti” di vari riti a Roma) hanno al posto del Latino la lingua locale, in qualche forma antica di solito (lo Slavo ecclesiastico, il Greco della koinè, il Copto, l’Aramaico/Siriaco ecc.).

          I protestanti, hanno le Scritture tradotte nella lingua vernacolare. Mi pare che alcune chiese protestanti abbiano un’affezione particolare per una traduzione anziché l’altra (la Bibbia di Re Giacomo?);

          niente insomma di avvicinabile all’universalità dell’Arabo classico nel mondo islamico.

          Può essere benissimo che i semplici (cattolici) pensassero che Gesù parlasse il latino del prete, anzi lo credo senz’altro
          (tanto più dopo che mi è stato riferito del prete che alla domanda su che lingua fosse “Talita Kum” rispose- pochi anni fa- “non so, sarà greco”…. o temporali, o lamponi! direbbe il nostro Z. 😉 )

          ma nessun istruito, per esempio, ha mai pensato che il Padreterno creasse letteralmente il creato servendosi della potenza della lingua latina…

          mentre nel mondo islamico si trovano poesie mistiche tipo “ancor prima del Kaf e del Nun, siam fermento di questa esistenza…”
          (lo riprendo non dai soliti canti di Nusrat Fateh Ali Khan, ma da Yacup Kadri Karaosmanoglu, autore turco, dal suo libro Nur Baba su un “santone” sufi turco e il suo seguito).

      • Carlo scrive:

        Forse più dei cattolici sono gli ortodossi, tra i cristiani, che somigliano di più ai musulmani (e agli ebrei), non tanto per la questione dei suoni, quanto per la maggiore importanza che sembra avere la liturgia (e quindi il corpo) rispetto alla credenza: ricordo un sito di un ortodosso che sosteneva che mentre per i cattolici l’Assunzione è un dogma, gli ortodossi ti lasciano libero di crederci o non crederci. A questo vorrei aggiungere il fatto che lo scisma dei Vecchi Credenti avvenuto in Russia nel ‘600 era basato su discordie di carattere rituale (con quante dita bisogna segnarsi, per esempio) e non teologiche/dogmatiche come quelle che avevano spaccato la cristianità occidentale un secolo e mezzo prima.

        • Francesco scrive:

          Confermo che presso i cattolici gli ortodossi godono fama di grandissimi amanti e sostenitori della Liturgia.

          Poi però i fedeli si lamentano della durata eccessive delle messe!

          🙂

      • Ugo Bardi scrive:

        La bestemmia si usava di più un tempo, soprattutto nelle periferie urbane (tipo Monticelli/Legnaia, vicino a dove stai tu). Ora, effettivamente, mi sa che sia un po’ passata di moda. Ci vorrebbe uno studio sui pattern del moccolo. Chissà?

        • PinoMamet scrive:

          Qua nel Mondo (parte ovest), la bestemmia mi pare in grande auge a Reggio Emilia, virtualmente estinta a Parma, a Piacenza non saprei
          (delle tre, la meno conservativa e più evolutiva è Parma)

  14. Z. scrive:

    Il difficile ruolo del Cairo.

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/05/26/news/roma_arrivo_giro_d_italia_strade_chiuse_deviazioni-197409859/

    No, non la città: il celebre editore puro. Cerchi di fare un piacere agli amici, e durante la tappa più urbana di sempre finisci per far loro più danno che altro. A volte il mondo è davvero ingiusto.

    Povero Urbano.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Premesso che trovo quantomeno curiosa questa tua scelta della notizia del giorno 😉
      Mi riassumeresti il contenuto? Per principio evito di aprire qualsiasi link che in quache modo riguardi il Giro.

      • Z. scrive:

        Beh, è un esempio niente male di effetto cobra.

        Sicuramente la notizia del giorno è un altra, ma considera che – all’ora in cui l’intervento era passato per le rotative – grillini e melini non avevano ancora chiesto la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica (per il 156mo tentativo di golpe dal 2007 ad oggi).

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          E’ molto interessante che tu sia convinto che il Presidente della Repubblica possa mettere il veto su un ministro con motivazioni legate all’agenda politica. Immagino che sia perché speri che domani si giunga al principio per cui il Presidente possa dire “nomino solo gente del PD” e che tutti lo considerino normale.

          • Z. scrive:

            Potresti aiutare Di Maio a scrivere la richiesta di impiccio, magari aiutandolo a scegliere tra alto tradimento o attentato alla costituzione…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              E perché mai? “Torniamo allo Statuto” va sempre di moda…

            • Z. scrive:

              Ma mica vorrai unirti al 156mo tentativo di golpe plutodemomassonico!

              Comunque non è carino ricordarmi che in poco più di un secolo siamo passati da Sonnino a Casalino.

            • PinoMamet scrive:

              Intervengo solo per mostrare che il termometro del noto social network oggi sembra impazzito, e oscilla tra “Mattarella dimettiti!” e “Mattarella santo subito!” passando per “Io non festeggerò il 2 Giugno”
              (un buon motivo per non festeggiare non manca mai 😉 )

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Z, ti ripeto: la posizione dei mattarelliani (e la tua) è proprio quella di Sonnino, del 1897. E questo non c’entra niente con Dima, Renzie, Salvini o il Divo Vasco.

              In un Governo fondato quasi totalmente sull’elezione manca nella alta direzione della cosa pubblica la rappresentanza dell’interesse collettivo e generale. Atto per atto predominano sempre gli aggregati di interessi personali o locali.

              Nè si può tampoco appoggiare ogni atto di governo al solo principio del far piacere, lì per lì, a chi ne è l’oggetto, o dello ottenere la preventiva o contemporanea adesione della parte interessata.

              […]

              Non possiamo ignorare queste due tendenze, che spingono sempre più verso la divisione della Nazione in due grandi partiti estremi, con minaccia per ogni libertà e morale e intellettuale e politica e civile.

              La parte liberale temperata, desiderosa di un giusto contemperamento dell’elemento di Stato con l’elemento individualista, è paralizzata dal sentimento dell’insuccesso delle principali dottrine da lei fin qui professate e decantate e del completo discredito in cui sono cadute alcune frasi rettoriche, cui essa stessa non crede più, ma che non ha il coraggio morale di sconfessare.

              […]

              Praticamente e logicamente non si può raggiungere la meta desiderata dall’onorevole Di Rudinì come da tutti i liberali conservatori, se non che rimontando ai principi dello Statuto in quanto esso proclama che i ministri ossia le persone preposte alla direzione delle grandi amministrazioni dello Stato non sono, nè collettivamente considerati nè singolarmente, i ministri della Camera, e tampoco ministri per proprio conto con diritti e titolo proprio, ma semplicemente i ministri responsabili dell’azione del Principe. Da tale ritorno ai principî dello Statuto dipende tutto il risanamento della nostra vita parlamentare, compresevi tanto la liberazione del deputato dalle pressioni degli elettori perchè giorno per giorno s’intrometta nell’amministrazione della cosa pubblica per favorire i loro interessi personali, quanto la liberazione dei ministri dalle illecite pressioni ed ingerenze parlamentari.

              […]

              La Corona ha interessi ben più larghi e permanenti di quel che non abbiano i politicanti che via via si succedono nei Ministeri.

            • Z. scrive:

              MT,

              non sono d’accordo, anche perché qui non si tratta di un ritorno alla mera lettera della Carta. Si tratta di una facoltà già esercitata dal Presidente (se ben ricordo ad es. Scalfaro 1994).

              In alternativa al suo esercizio, peraltro, Mattarella aveva presentato più proposte, rifiutate senza darsi neppure la pena di cercare una scusa.

              Poi sull’opportunità si possono fare valutazioni diverse tra loro (io avrei preferito che il governo nascesse comunque, ad esempio).

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il caso di Previti era diverso: un conto è parlare di nomi specifici, un conto dire che un ministro non possa aderire a determinate idee politiche.

              • Z. scrive:

                Il caso di Previti, e di diversi altri nel corso dei decenni, è quasi identico.

                E il quasi c’è solo perché qui il Presidente ha offerto a Conte un’alternativa: spacchettare il ministero (che, ricordiamolo, fino a una ventina di anni fa era spacchettato).

                Altrettanto valide mi sembrano le ragioni sostanziali, di cui alla Carta costituzionale, alla base della decisione contestata.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Le ragioni sostanziali sono quelle magistralmente esposte da Sonnino, padre del costituzionalismo italiano contemporaneo.

              • Z. scrive:

                Tranquillo, arriverà Dibba e riporterà la democrazia 😀

          • PinoMamet scrive:

            Segnalo altresì che non sono ancora passate 24 ore dalla pubblicazione del post 😉

          • Francesco scrive:

            quindi quando segavano i ministri a Berlusconi non era cosa buona e giusta? posso segnarmelo?

            e poi la difesa del risparmio non è nella Costituzione? Sergio mi pare sia in una botte di ferro

    • PinoMamet scrive:

      Te lo riassumo io:

      un tal Chris Froome ha vinto la tappa; a Roma ci sono le buche; ma molte buche sono state sistemate per far passare il Giro; segue elenco delle strade percorse dai ciclisti.

      Non ho capito l’intervento di Z., dove sia il danno e il piacere agli amici, ma non mi intendo di politica comunale romana.

      Infine, se vuoi ti passo una lista di cose che non dovresti aprire per principio: è piuttosto lunga 😉

  15. Francesco scrive:

    Mah, non posso dire di capire in nessuna misura questa infatuazione per l’Islam.

    Mi pare arrivi a estremi imbarazzanti, come gli occhi speciali dei musulmani che insomma …

    “she was black” è altrettanto errato di “he was white”, mentre per il fatto di Dio Padre e quindi maschio credo ci sia molto nella Bibbia. messo bene in contesto dalla teologia

    ciao

    • PinoMamet scrive:

      Beh, tutto sommato OMDAF, però capisco il senso del paragone di Miguel: per un musulmano sentirsi dire Allah in un’altra lingua fa l’effetto che fa al cristiano sentirsi dire “ho visto Dio, she was black”
      (diciamo, che faceva anni fa…)

      Non ho fatto attenzione agli occhi dei musulmani, e non mi permetto di dire nulla in proposito: credo che in queste osservazioni spannometriche ci sia sempre, in qualche modo, molto di vero.

      Invece degli occhi, ahimè, la mia attenzione è attratta fortemente dalle ciabatte. 😉
      Ciabatte. Ciabatte e bottiglie di birra, quella è la chiave di tutto. 😉

      PS
      Manco a farlo apposta, vado a fare spesa prima della chiusura oggi, e c’è un arabo: un bell’uomo, curato, con un lindissimo camicione da arabo.
      In giro per la città, invece, un donnone africano, con velo annodato in testa e coloratissimo abito lungo africano, dello stesso tessuto.
      Nella mia cittadina, gira un Masai, (s)vestito da Masai.

      Ripeto: abito etnico per ttti, e l’integrazione sarebbe garantita.

    • Roberto scrive:

      Non ho nessuna infatuazione per l’Islam, e lo dico mentre tiro fuori dal freezer delle costolette di maiale per domani.
      Mi piace però moltissimo come miguel parla di Islam

      • Z. scrive:

        Uhm… ti dirò trovo molto interessante la cultura islamica e trovo molto affascinante la lingua araba.

        Però, ecco, dell’alcol potrei fare tranquillamente a meno. Della carne di porcello invece no. Peggio che se mi togliessero lo scooter.

        Non sarei mai un buon musulmano…

      • Roberto scrive:

        Interessante è interessante sono d’accordo, ma francesco parlava di infatuazione

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “Non ho nessuna infatuazione per l’Islam, e lo dico mentre tiro fuori dal freezer delle costolette di maiale per domani.
        Mi piace però moltissimo come miguel parla di Islam”

        Condivido! 🙂

    • Moi scrive:

      Be’, credo che gli “occhi mistici” siano quelli che i Massoni Laicisti Occidentali sprezzantemente definiscono “inebetiti” almeno nei Cristiani dell’ Occidente. Per i Culti Esotici si invece può rispolverare qualche termine poetico.

      Un termine che ho sentito dire qualche volta da queste parti è”sguardo inochito”, che credo sia inteso come “da oca” … insomma: NON è un complimento ai Mistici !

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        “Un termine che ho sentito dire qualche volta da queste parti è”sguardo inochito”, che credo sia inteso come “da oca” … insomma: NON è un complimento ai Mistici ”

        E’ interessante, in effetti è qualcosa del genere. Presumo sia la conseguenza di un certo modo di abituare il corpo.

  16. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    A te che sei “gattaro turcofilo” dovrebbe interessare questo :

    https://www.youtube.com/watch?v=y0SlqmFdVcE

    KEDI – LA CITTÀ DEI GATTI | Trailer Italiano del documentario di Ceyda Torun

    —————

    L’ho visto per intero: c’è qualche interessante spunto di riflessione “spirituale” sul fascino intrinseco de’ gatti … con potenziali applicazioni pratiche a livello Oltrarnoscopico ! 😉

  17. Moi scrive:

    tipo quella che i gatti non si iper-affezionerebbero agli umani come invece i cani … perché non si dimenticano mai di Dio …

  18. Moi scrive:

    GoogleTranslate Mysteries 🙂 :

    God (Eng) —> Allah / Ilah
    Dio (Ita) —> Tanrı (no puntino)

  19. Miguel Martinez scrive:

    Per tutti… ma non avevamo deciso di non andare OT per le prime 24 ore? Rispondo su Mattarella tra i commenti al post precedente.

    • Francesco scrive:

      era solo una mozione … è stata approvata? ed è cogente? quali sono le sanzioni? cosa ne ha scritto Travaglio?

      😀

  20. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “era solo una mozione … è stata approvata? ed è cogente?”

    Se ben ricordi, era il diktat di un eurocrate direttamente dal Lussemburgo.

    Obbedisci, salvinista!

  21. Mauricius Tarvisii scrive:

    Approfitto di questa vetrina per fare un po’ di campagna elettorale anch’io.
    Lancio il tag #iostoconsonnino
    Invito tutti i veri democratici moderni ad appiccicarlo ovunque, anche sulle foto dei gattini!

  22. Moi scrive:

    Richèp 😉 , per dirla con i Millenniennials …

    Musulmani : Mistici Irriducibili Olistici … i RadicalChic ce li descrivono incessantemente come smaniosi e impazienti di partecipare a una società multi-culturale e multi-religiosa ! 😉

  23. Moi scrive:

    @ ZETA

    … Cosa c’entra l’Effetto CobraKai 😉 ?!

    PS

    Ho visto i due episodi … grazie, Pino.

  24. Moi scrive:

    Be’, come “impostazione” non mi sembra male … Daniel un po’ “Gigione” e quindi Imprenditore di successo in un’ America che ama le “Gigionate” ce lo vedo bene. Anche Johnny “sfigato precario” un po’ maturato ma “maraglio dentro” 😉 che cerca di apparire peggio (!) di com’è in realtà per evitare di sembrare “un Debole” … non mi dispiace.

    Ho apprezzato anche l’ “update” con il “Genderizing” e il “Trigger”, roba ovviamente incomprensibile al Sensei Johnny, da parte del nuovo Ragazzino predestinato alla formula “From Zero To Hero”.

    Entrambi Johnny e Daniel, infine, si direbbero accomunati dall’ essere divenuti padri inetti …

    • PinoMamet scrive:

      Già! dal poco che ho visto, nel prosieguo della serie questo aspetto di padri fallimentari con i propri figli, e brave figure paterne con altri, viene sviluppato bene…

      è un tema interessante, anche il film originale in fondo era su un ragazzino senza padre che trova una figura di guida(in questo era il suo aspetto veramente giapponese!)… in questo si mostra anche che il ragazzo “cattivo” di allora non era poi in una situazione tanto migliore…

      anche in serie scemotte gli sceneggiatori americani lavorano bene, va detto!

  25. jam scrive:

    Scusate se ogni tanto mi intrufolo senza salutare. ..adesso ricambio e saluto tutti con un grande ciao!!!
    In un hadith si dice “adora Dio come se tu lo vedessi …” quindi non mi sembra esclusa la dimensione immaginale anzi é quasi prioritaria e senz’altro si dirige verso la visione trascendente nel Mundus Imaginalis. ..che poi “vedere Dio” é anche un linguaggio metaforico e significa tante cose! Cambiando discorso..
    Giá Pitagora diceva che l’universo è retto da leggi musicali….la musica é matematica …. ciao!

    • Francesco scrive:

      ciao Jam!

      è bello sapere che ci sei

      se ben ricordo, pure Dante affronta il problema di “vedere Dio” in un passo del Paradiso, preso in mezzo tra lettera delle Scritture e filosofia tomistica

      😀

  26. Moi scrive:

    L’ autoconcessionario di Daniel ha questa pubblicità qui e a tutti i clienti dà un bonsaino in omaggio.

    https://www.youtube.com/watch?v=l2t7qNQBthk

    e questa insegna qui

    https://twitter.com/ralphmacchio/status/979054779241558017

    Credo che in AngloAmericano il termine più “fitting” 😉 in questo caso sia “cheesy” !

  27. Moi scrive:

    In teoria potrebbe riapparire anche la Julie Pierce del IV : Hillary Swank (credo di no, ma perché il cachet sarebbe troppo esoso … mica per sessismo !) di Sensei John Kreese ormai anziano pare che già si vociferi, forse perfino Sensei Terry Silver.

    • Moi scrive:

      in ogni caso, NON mi ha mai convinto (almeno 😉 …) una roba del IV : Julie era una “Daniel Femmina” … e subiva un bullismo maschile da dei maschi per motivi maschili. Fosse stato ambientato in un asilo nido anziché in un college (o ultimo anno di high school …) avrei potuto capire. 😉

      • PinoMamet scrive:

        Non l’ho mai visto, ho visto solo il primo e il secondo (mediocre), il terzo credo fosse quasi un remake del primo, stessi concetti ma più elaborati.

  28. Daouda scrive:

    Ovviamente Miguel continua a propugnare l’inferiorismo od il suprematismo contro la realtà valida e vera delle cose ossia la totalità della disciplina liturgica dottrinale ebreo messianica comunemente nota come cristianesimo.
    Cercare similarità tra ebraismo ed islam è la prima fandonia da sfatare

  29. Daouda scrive:

    Bah.

    Leggendo e provando a fare una analisi spassionata riluce nello scritto una retorica non solo stucchevole ma falsa ( intellettualmente), non solo retorica ma inesatta ( ilicamente ).

    Ora, cosa intendo?

    Innanzitutto l’Europa non è occidente. E’ nord. Non che non sia un male, e neanche sia un bene, ma l’occidente sono e rimangono gli Stati Uniti come propaggine anglosassone.

    Inoltre le due frasi citate tecnicamente sono una sola giacché la Pace – con la maiuscola of course! – che si millanta non si può avere senza , per dire, bruciare il male, il che non implica bruciare quelli che la pensino diversamente, ma significa semplicmeente che uccidere anche in nome di Dio di per sè religiosamente è foss’anche un obbligo laddove non ci sia altra ratio da seguire ( ciò d’altronde è la possibilità stessa del poter pensare la legittima difesa difatti ).
    L’esperimento è questo : pace è giustizia! Dunque i focolai…

    In realtà l’abile Miguel vuole solo fare del relativismo che la seconda frase istilla di per sè.Ora relatività presuppone non tanto ricchezza, anche, ma soprattutto ordinabilità: ci sono cose migliori da me, altre migliori da te, prendiamo dunque esempio l’uno dall’altro!!!!!

    Tralasciando la pappa sul nome o sulla sviolinata sugli immigrati che tirano fino alla fine del mese pur parlando un arabo classico coi controcazzi leggendo Ibn Khaldul o quell’altro col grande sorriso che ovviamente sà anche l’arabo classico ma soprattutto ha anche degli occhi impressionanti, come una giovane donna siriana o quegli altri islamici lì in Egitto o Magada sul suono dell’Islam.

    Nobili si nasce? Chi legge legga, perché con questa battuta si svela Miguel da sè stesso per quello che è.

    Finalmente alla parte tecnica, tralasciando la battuta che non ho capito. Ecco gli errori che inficiano tutto il discorso

    a) Allah non è termine precipuo dell’Islam
    b) la recitazione cantilenata è parte di ogni tradizione sacrale
    c) praticamente tutto quel che è scritto sul corpo è patrimonio che nell’Islam è sviluppato tendenzialmente ai minimi termini sia nelle norme di purità che nelle posture di preghiera soprattutto ( ovviamente non parlo dal punto di vista cristiano e non voglio addentrarmi su quel che sarebbe dovuto essere il cristianesimo o quel che è diventato proprio alla luce di una visione totalmente soprannaturale ossia proveniente dallo 0 metafisico giacché ci sono entrambi gli aspetti).
    d)il punto della comunità e della credenza ipso facto sono in simbiosi ed inseparabili. Inoltre l’uso di Dio per giustificare la libertà di ogni uomo nelle proprie mura domestiche oppure nel chiuso dei propri pensieri, perdonami Miguel, è un mero espediente sofistico.
    e) praticamente di tutti quelli che avevano memoria in 2000 anni di cristianità abbiamo solo i contadini toscani…OIBOH!
    Ma non è questo il punto chiaramente. L’abilità di Miguel è paragonare la divina commedia al Corano.
    Spero abbiate l’accortezza di notare l’affabulazione sottostante da voi stessi.
    Oltre ciò chiaramente non solo i monaci non sono mai esistiti, ma evidentemente dovevano sottostare alla recitazione cantilenata invece di ricevere la Parola dalla Parola ( seconda ipostsi della Trinità ), che se si avesse la premura di studiare la correlazione diciamo fisica tra vibrazione e contatto, ed il significato arcaico di Logos che non è solo parola appunto ma anche connesione e produttività, capirebbero quanto l’Islam si svilupp con una inevitabile tara.
    f) Chiaramente è inutile discquisire di avere il dono della Lingua se la propria lingua è solo una tra le tante ( p.s. ben gli sta a Giustiniano che ha compiuto atti eretici oltre che empi!! )

    • Daouda scrive:

      Il punto f) merita una domanda. Chi per esempio ha stabilito che l’Arabo islamizzato sia La Lingua?
      Rispondere sì o no declina o la negazione tou court di quel che dice Miguel oppure la reale comprensione che gioco forza l’Islam è la Fede.

      Dire che Islam è suono significa secondo me non comprenderlo affatto giacché ogni tradizione naturale ( in quanto non creata da DIO stesso ) è ben più di questo nella sua ortodossia integrale.
      In questo senso il collante sacrale della lingua assume una propria valenza prorpio alla luce non solo nei gesti corporei stereotipati di una popolazione ma nella sunnah esplicitata da Mohammed.
      Tutto il corollario di abluzioni e profumazioni ritenute tipiche dell’islam, presenti in ogni tradizione equilibrata, si cielano nell’occlusione della vista. Questo sarebbe molto interessante da approfondire oltre la musica ed oltre il tocco di cose impure.
      Ma ripeto nell’Islam queste cose sono alquanto lineari oltre che semplici vista la sua funzione riepilogativa, correlata all’induismo.

      Àd ogni modo guardare l’odierno e lodare l’Islam , paragonando questo a soggetti depravati è miserevole.
      Peggio mi sento quando non si trova niente di meglio che un contadino toscano ( perché non di un altro luogo od altro tempo? ) per rintuzzarsi di una ammìrazione exofila che comunque sia lede il principio di autoconservazione, siamo alla frutta il che visto che Miguel non è cojone si deve addurre ciò od allo squilibrio del suo essere un po’ bastardo ( in senso proprio e tecnico ) oppure al sabotaggio mirato ed alla disconoscenza di quel che il suo chiamato occidente ci offre.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Daouda

        “Il punto f) merita una domanda. Chi per esempio ha stabilito che l’Arabo islamizzato sia La Lingua?”

        Sono molto stanco, ma credo che tu abbia tirato fuori dei punti di notevole interesse, che forse sfuggono alla maggior parte dei lettori.

        Per questo, apprezzo sempre i tuoi interventi, che peraltro in questi ultimi tempi mi sembrano scritti anche in maniera più coerente.

        Rispondo solo su questo punto: a stabilire che “l’Arabo islamizzato sia La Lingua” è il Corano.

        Se credi che il Corano sia parola di Dio, è così.

        Io personalmente “non ci credo”. Che è un’espressione ambigua: in italiano, se dico “non ci credo” voglio dire sia:

        1) tu dici di sapere come stanno le cose, io dico invece, boh

        2) credo che tu stia dicendo il falso

        Io rientro nella prima categoria.

        Però credo che sia il mio dovere cercare di capire cosa provano gli altri prima di giudicarli: faccio da traduttore, insomma, che poi alla fine è il mio mestiere (come già dicevo, ATAB, All Translators Are Bastards).

        Tra l’altro, è per questo che difendo il pasticciere cristiano condannato negli Stati Uniti: non perché io condivida le sue scelte, ma perché vorrei riuscire a tradurre le sue motivazioni.

        Ma ho fatto lo stesso anche cercando di comunicare la sensibilità di chi ha fatto il Sessantotto, o i parrucchieri, o i neofascisti, o gli antifascisti toscani…

        Comunque, grazie sempre delle tue critiche, anche se ammetto che spesso siano talmente profonde, che non ce la faccio a seguirle tutte.

        • Daouda scrive:

          Io parto dal presupposto che, per capire il profetismo muhammadiano, nella shariah sufistica, l’universalismo sia in lui, non in un popolo, che praticamente nell’Islam non esiste, come neanche esiste in realtà una credenza.
          Suono e Corpo sono in fondo l’unicità di Dio nell’islam, ma a livelli adatti , dunque francamente inferiori.

          Ciò scritto io ho solo un giudizio che ho espresso quando è stato scritto in modi più o meno consoni o propri.
          Per rispondere, mi sembra solo di essere più calmo.

          Di conseguenza mi pare ovvio che il Corano non vale un cazzo senza Mohammed, perché è lui che lo ha ricevuto.
          E’ una spiritualità un po’ diversa che voi filoislamici non cogliete, e dunque seminate solo divulgazioni fantastiche oltre che pestifere, indipendentemente da cosa sia l’Islam, che a me francamente non interessa e neanche lo potrei sapé e sperimentà, visto che viene sempre preso come categoria invece che identificazione.
          Tralasciando che ciò è blasfemo, ovviamente questo stando alla benedizione di Ismale nella Torah.
          Ricambiando la battuta focalizzavo l’attenzione sul fatto che , sinceramente, da esterno, la mia concezione di universalismo integrale è ben migliore del sostituzionismo politico ed ecumenismo religioso.
          A livello estetico ed esegetico poi , l’Islam è la creatura più recente, se anche volessimo fare i concordisti ( tra egualitarismo della dignità e gerarchia cosmica ).

          • Daouda scrive:

            Miguel a me non me ne frega un cazzo dei tuoi romanzi, a me mi frega dei tuoi messaggi, che se fossi una persona responsabile o sana di mente non veicoleresti, perché lo so che non sei una spia od un agente.
            Dal mio punto di vista, l’unico punto su cui ho sempre battuto, è la contraddizione tua con quel posto llì, perché fosse stata la cantina di casa mia, il pregio delle persone sarebbe stato lo stesso.
            Ora non è che posso ricalare come mio solito apoditticamente e ridicolmente un altro piano della comprensione, è però evidente che se tu ammetti…e non proponi, posso solo continuare a ringraziarti dell’ospitalità e nient’altro, il che ti fà solo più cojone.

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