Investiamo tutti nelle carceri

“Esigi il Meglio – da Te Stesso, dalla Tua Carriera e dalla CCA.
Offriamo opportunità di carriera che cambiano la vita, dove tu puoi fare la differenza”

Con questa ennesima variante sull’American Dream, la CCA – Corrections Coporation of America – la più grande società carceraria privata del mondo, recluta secondini. [1]

Ogni crisi, ci dicono gli entusiasti, è un’opportunità.

In fondo, se ci pensate, peggio vanno le cose, più c’è bisogno di carceri; e ciò avviene in virtuosa sinergia con l’impoverimento delle autorità locali.

Così, la Prisoner Transportation Services (PTS) of America, che si occupa soprattutto di rimandare alla casella di partenza gli immigrati clandestini, ha aumentato i propri profitti di ben 13 volte in pochi anni.

La Corrections Corporation, che già gestisce 60 carceri con 90.000 posti-gabbia, sta cogliendo la grande crisi offrendo a 48 Stati l’acquisto in contanti delle strutture carcerarie (in modo da assicurarsi in futuro il monopolio di ciò che vi si svolge), assieme alla gestione completa delle stesse carceri per i prossimi vent’anni.

C’è però una condizione decisiva: le autorità dovranno garantire che durante tale periodo, le carceri saranno occupate per almeno il 90% della loro capienza.

L’impresa è indubbiamente redditizia: ad esempio, la CCA paga un dollaro al giorno ai detenuti che lavorano, ma si fa pagare da loro cinque dollari al minuto per fare una telefonata.

La Corrections Corporation of America, come ogni azienda, deve depositare un documento presso la U.S. Securities and Exchange Commission, in cui gli azionisti vengono avvertiti di possibili rischi.

La società quindi mette in guardia gli investitori dei pericoli che potrebbero incombere sui profitti dell’impresa, nel caso di

“rilassamento negli sforzi da parte della polizia, clemenza nelle sentenze o negli standard per il rilascio in libertà provvisoria, o la decriminalizzazione di certe attività attualmente vietate dalle nostre leggi penali”.

In particolare,

“ogni cambiamento riguardante la droga e le sostanze proibite o l’immigrazione clandestina potrebbe avere una ricaduta sul numero di persone arrestate, imputate e condannate, riducendo quindi potenzialmente la domanda per i servizi carcerari in cui ospitarle”.

La Corrections Corporation comunque difende con determinazione gli interessi dei propri investitori.

Tra il 2003 e il 2010, ha speso 14,8 milioni di dollari  in lobbying per far inasprire le leggi, in particolare quelle riguardanti l‘immigrazione clandestina.

La  Corrections Corporation aderisce poi a una superlobby, l’American Legislative Exchange Council o ALEC.[2]

Fondata da Paul Weyrich, uno dei più potenti organizzatori di think tank di destra e una vecchia conoscenza nostra, ALEC elabora direttamente i testi di legge, nazionali e locali su misura degli interessi dei propri soci, e poi si assicura che le autorità siano motivate ad adottarle: solo nel 2009, 826 proposte della ALEC divennero legge in vari stati.

Tra le invenzioni dell’ALEC, troviamo i Three Strikes Out, cioè l’ergastolo alla terza condanna, oggi adottato da 24 Stati: forse il più brillante esempio di fidelizzazione della clientela mai inventato.

Per ora, gli investitori nel sistema carcerario possono stare tranquilli: nel 1980, 220 cittadini statunitensi su 100.000 si trovavano in carcere, oggi ce ne sono 739, e la spesa per il sistema carcerario è aumentato sei volte di più di quella per l’istruzione superiore.

Nell’autunno del 2001, Steve Logan, CEO della Cornell – principale concorrente della CCA – venne intervistato durante un incontro con gli investitori. Rispose:

“Credo che sia chiaro che con gli eventi dell’11 settembre, c’è un aumentato interesse per la la detenzione, sia lungo i confini che all’interno degli Stati Uniti, e si catturano più persone. E questo è positivo per i nostri affari. Gli affari federali sono i migliori affari per noi. Sono i nostri affari principali, e gli eventi dell’11 settembre aumentano i livelli di quegli affari”.

Uno sguardo fiducioso rivolto al futuro: il consiglio di amministrazione della CCA

Nota:

[1] Il sito della CCA presenta anche una video-intervista con un certo Clay Cox, “Unit Manager”, sotto il significativo titolo, “Why do you enjoy corrections?“, traducibile all’incirca, “perché ti piace incarcerare la gente?”

Non sorprendentemente, si dichiarano “military friendly employers”.

[2] Per chi credesse alla neutralità di certe aziende, fanno parte dell’ALEC anche quattro delle cinque principali società petrolifere e poi: Bayer, Hewlett-Packard, Wal-Mart, AOL  eBay, GlaxoSmithKline, Western Union, Novartis, Symantec, Amazon.com, Yahoo, VISA e Time Warner.

 Invece Coca-Cola, PepsiCo e la Bill & Melinda Gates Foundation hanno abbandonato l’ALEC quando la loro adesione è diventata di dominio pubblico.

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57 risposte a Investiamo tutti nelle carceri

  1. Rock & Troll scrive:

    Intanto però nessuno obbliga la gente a delinquere.
    Se la gente finisce dietro le sbarre per droga non è mica colpa di poliziotti, giudici e secondini, ma di chi doveva star lontano da certe sostanze schifose che distruggono la vita propria e di chi ti circonda.
    Poi certo, per i marxisti è sempre “colpa della società”, e probabilmente se una ragazza viene stuprata è perché se la cerca, e inasprire le pene per lo stupratore “vittima della società” è un’ingiustizia per cui stracciarsi le vesti.

    • Roberto scrive:

      “se la gente finisce dietro le sbarre per droga non è mica colpa di poliziotti, giudici e secondini”

      Tranne quando poliziotti & affini si divertono a giocare al piccolo serpente tentatore come abbiamo visto qualche giorno fa

      • Rock & Troll scrive:

        Secondo te quanti uomini saltano automaticamente addosso a una donna per violentarla, avendone l’occasione? E se lo fanno, è colpa della donna o dell’uomo?
        Stesso discorso per la droga.

        • necroclerico scrive:

          solo un cretino – o Rock & Troll (per il quale ci manca la definizione, ma scienza e natura lavorano per noi…) – può pensare che i criminali all’occorrenza non si fabbrichino… così come le sentenze.

          senza contare che incredibilmente la povertà è sempre una certezza di colpevolezza. di solito….

    • Intanto però non leggi i commenti.
      Come ti è stato fatto notare – bontà tua – tutori dell’ordine nel tempo si sono distinti per aver infilato droga nelle auto di persone considerate fastidiose o scomode.
      E sempre come ti è stato fatto notare, lo si sa perché qualche volta il giochetto è stato scoperto.
      Qualche volta.

      Poi certo, se la ragazza ha la colpa di cercarsela allora la società è automaticamente esclusa, a meno che tu non veda la contraddizione di quanto scrivi (e pensi).

      Una curiosità: quando facevi i temi d’italiano, ce la facevi a rimanere in tema?
      Se sì, cosa ti è successo nel frattempo?

      • Rock & Troll scrive:

        Io so solo che quando si parla di droga certi sofismi non devono avere spazio.
        Sulla droga la tolleranza deve tendere il più possibile a zero, e se scende sotto zero è anche meglio.

        Lo sanno tutti che la droga è uno strumento delle sinistre per distruggere la società.

        • paniscus scrive:

          Tanto per cominciare, potresti dare una definizione più precisa di cosa intendi per “droga”?

          Perché non è che esista una sostanza universale che si chiama “la droga”, eh.

          Ci sono alcuni che chiamano “droga” tutta una serie di sostanze che si è deciso di vietare per legge, alcune delle quali per motivi perfettamente ragionevoli e altre molto meno;

          e ci sono altri chiamano “droga” tutta una serie di sostanze che fanno male alla salute e che possono creare dipendenza, alcune delle quali sono vietate, mentre altre non lo sono affatto e anzi costituiscono una “tradizione intoccabile” e un grosso introito per lo stato.

          Tu quale delle due definizioni (o eventualmente anche altre) intendi?

          Lisa

        • necroclerico scrive:

          “Lo sanno tutti che la droga è uno strumento delle sinistre per distruggere la società.”

          questa è grandiosa! grazie a te ho scoperto che esistevano i comunisti nella Colombia pre… colombiana. o nell’Indonesia dei masticatori di Bethel. in effetti pare che Marx e compagni siano apparsi nel V sec. a.c. quando giravano gli stupefacenti nelle carovane lungo le vie della Persia.

          sei formidabile. Nobel! ora!

        • Peucezio scrive:

          Si sa che la definizione di “droga” non è né chimica né medica, ma sociologica e culturale: non è che l’alcol o la nicotina non creino dipendenza o non facciano male, ma hanno un significato sociale diverso.
          Siamo sempre lì, le cose non hanno solo un’esistenza materiale ma anche una serie di implicazioni simboliche e culturali, altrettanto, se non più importanti.
          Probabilmente Rock & Troll quando parla di droga intuisce, giustamente, qualcosa del genere, anche se non sa formularlo in questi termini…
          Solo che lui si compiace del fatto che in America su questo, cioè sulle tragedie sanitarie e sociali che la droga produce, ci si speculi, si faccia cioè dello sciacallaggio.
          Il mondo è vario: c’è anche chi ama coloro che campano sulle tragedie altrui, che si nutrono di cadaveri.

        • paniscus scrive:

          “Si sa che la definizione di “droga” non è né chimica né medica, ma sociologica e culturale: non è che l’alcol o la nicotina non creino dipendenza o non facciano male, ma hanno un significato sociale diverso.
          Siamo sempre lì, le cose non hanno solo un’esistenza materiale ma anche una serie di implicazioni simboliche e culturali, altrettanto, se non più importanti.”
          ——————————–

          Qualcuno è in grado di fornire una motivazione seria, non dico definitiva ma almeno minimamente plausibile, per cui la marijuana deve essere vietata mentre il tabacco no?

          Grazie.
          Lisa

        • roberto scrive:

          Lisa,
          peucezio da una motivazione seria e assolutamente definitiva: la definizione di “droga” non è né chimica né medica, ma sociologica e culturale. ergo inutile cercare una motivazione scientifica al perché le sigarette sono permesse e la marijuana no. puo’ piacere o no, e personalmente non mi piace per nulla, ma temo che peucezio abbia perfettamente ragione

        • paniscus scrive:

          Ma io non nego che peucezio abbia ragione nel dare una definizione e una descrizione del dato di fatto. Però mi piacerebbe che la cosa fosse motivata un po’ meglio, nel momento in cui viene caricata di pesantissime implicazioni morali, o anche penali.

          Ovvero, fermo restando che ognuno ha il diritto di chiamare “droga” quello che gli pare, e per i motivi che gli pare…

          …ma nel momento in cui il consumatore della sostanza A deve essere messo alla gogna e quello della sostanza B allegramente sdoganato, oppure, meglio ancora, nel momento in cui si sostiene che il venditore della sostanza A deve essere messo in carcere con “tolleranza zero”, mentre quello della sostanza B è un normalissimo onesto lavoratore, allora mi piacerebbe che la motivazione della scelta venisse documentata un po’ meglio, tutto lì.

          Lisa

        • Roberto scrive:

          Ma tu cosa vorresti prigione sia per A che per B o tana libera tutti?

          Comunque, le giustificazioni sociali e culturali escludono di per se giustificazioni scientifiche… Sennò perchè la bigamia sarebbe sanzionata?

      • PinoMamet scrive:

        “Io so solo che quando si parla di droga certi sofismi non devono avere spazio.”

        Sì, bella sparata, intanto ti dispiace rispondere per una volta a un’obiezione??

    • Moi scrive:

      @ ROCK & TROLL

      Prendo sul serio la tua provocazione … si può ? 🙂

      Ti risulta che qualche Leader di Sx abbia mai detto che gli Operai hanno diritto di “Rivalsa Atavica” (o qualcosa del genere) stuprando le Figlie dei Padroni ?
      A me no. Almeno non Italia, anche se effettivamente per i Titini stuprare una fascista non poteva essere reato così come non poteva esserlo uccidere un fascista, anche bambino. E difatti su Indymedia “rimpiangono” questo passato mai conosciuto, non di rado aggiungendo che se le foibe fossero state colmate di fascisti “femmine e cuccioli compresi” [sic] a quest’ora ci saremmo risparmiati la c.d. “Macelleria Messicana” della Diaz a Genova nel 2001.

      In Italia “uccidere un fascista NON è reato” ha fatto Storia, è vero … ma non mi risulta per nulla l’equivalente in “stuprare una fascista NON è reato”. Probabilmente è stata la componente di Femminismo a impedirlo fin da subito.

      Eppure una canzone che “potrebbe istigare a delinquere” come la Locomotiva di Guccini in ambienti molto sinistroidi è osannata come gloriosa … quasi la versione atea e marxista dello Shahid Esplosivo Vindice contro gli Israeliani.

      Perciò, delle due, avresti dovuto dire che per le Sinistre stuprare è più grave che uccidere.

  2. lello scrive:

    l’unico carcere bello è quello che…….

  3. Mauricius Tarvisii scrive:

    “la Bill & Melinda Gates Foundation hanno abbandonato l’ALEC quando la loro adesione è diventata di dominio pubblico.”
    Ma le fondazioni non facevano attività per il sociale? E che ci fanno in un’impresa di servizi commerciali?

    Sarebbe anche curioso sapere che ne pensa la CCA di quello spreco di clienti che è la pena di morte…

    • Bel quesito.
      Da parte mia risponderei: un piccolo male necessario.
      Pensa se non condannassero più a morte; lo statunitense medio comincerebbe a credere che la giustizia si sia inceppata, la fiducia nell’istituzione carceraria scemerebbe con possibili collaterali perdite finanziarie.

  4. izingari scrive:

    OT Così fa un altro bel post sui valori dell’occidente

    noi ci troviamo cosi perche c’è gente che dopo tutte le cronache hanno il coraggio di idfenderli ancora e dire che i delinquenti sn anche italiani… ma il signore che dice queste parole lo sa che se fermano un ragazzo cn una canna lo segnalano e i zingari vendono l’eroina a 100 metri dalla caserma lei lo sà questo prima di parlare…

    http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/05/06/news/ultra-ucciso-assediato-il-quartiere-rom-di-pescara-sit-in-in-comune-cori-e-minacce-contro-i-nomadi-5789911

    http://video.repubblica.it/cronaca/pescara-gli-ultra-ai-rom-vi-cacciamo-dalla-citta/94431?video

    http://www.youtube.com/watch?v=n3oDiYqWi98

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Izingari

    “noi ci troviamo cosi perche c’è gente che dopo tutte le cronache hanno il coraggio di idfenderli ancora e dire che i delinquenti sn anche italiani”

    Non ho capito, dici che l’investitore saggio non dovrebbe puntare i soldi sulle carceri per italiani?

    Comunque, sul sito della CCA non c’è scritto degli zingari che spacciano eroina a cento metri dalla caserma. Glielo puoi far presente, potrebbe essere un nuovo mercato.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Izingari

    Il signore che è stato arrestato per l’omicidio di Pescara si chiama Massimo Ciarelli. Mi sembra una chiara dimostrazione che ci sono anche delinquenti italiani.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Izingari

    Evidentemente sei nuovo nel nostro paese, e non c’è nulla di male, ma detto tra di noi, davanti alla “z”, l’articolo non è “i” ma “gli”.

    Lo so, abbiamo una lingua complicata, ma integrarsi significa anche prestare attenzione a piccoli dettagli come questo.

  8. Moi scrive:

    Io so che, a proposito di “I Zingari” :), i Romeni nel senso di “Daci” 😉 🙂 vanno su tutte le furie, offesi, quando leggono o sentono “Romeni” per “Rom” … c’è anche qualche inasprito appello su youtube espressamente rivolto all’ incompetenza dei giornalisti italiani.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    “Lo sanno tutti che la droga è uno strumento delle sinistre per distruggere la società.”

    Non mi risulta che il vecchio PCI fosse mai stato accusato di aver organizzato reti per lo spaccio della droga.

    Negli anni Settanta, poi, si veniva buttati fuori da metà dei gruppi di estrema sinistra se sorpresi a fumare una canna.

    E a sinistra, era molto diffusa la teoria paranoica (che ovviamente io non condivido) che la CIA avesse diffuso apposta l’eroina per distruggere i militanti di sinistra.

    • Z. scrive:

      Miguel,

      — Non mi risulta che il vecchio PCI fosse mai stato accusato di aver organizzato reti per lo spaccio della droga. —

      Lo è stato, eccome, e lo è tuttora!

      Ma non da parte della DC. Da parte dell’estrema sinistra. Proprio qui sul tuo blog, se ricordi, tempo addietro qualcuno riportò un brano il cui autore accusava il PCI di aver diffuso l’eroina in combutta con la Questura.

      — Negli anni Settanta, poi, si veniva buttati fuori da metà dei gruppi di estrema sinistra se sorpresi a fumare una canna —

      Un’esagerazione, certo. Ma pur sempre un’esagerazione comprensibile, se consideri che l’altra metà fu praticamente annientata dell’eroina.

      Z.

    • Rock & Troll scrive:

      Oggi sono le sinistre mondialiste che sono a favore della legalizzazione delle droghe, non certo i partiti conservatori.

      • PinoMamet scrive:

        Primo, nessuno ha mai accusato i partiti conservatori di essere “a favore delle droghe”.
        Casomai si accusava la CIA di aver diffuso la droga nei ghetti di nascosto
        (sull’accusa al PCI- contro l’estrema sinistra!- leggasi Z.) che è un’altra cosa.
        Ogni tanto leggo la stessa accusa verso il governo di Israele in combutta con i beduini: boh.

        Secondo:
        quale “sinistra mondialista” e quali “droghe”? (vedasi obiezione di Paniscus) e in che condizioni?
        Forse t iriferisci a Schwarzenegger? Non lo facevo di sinistra.

        • Moi scrive:

          A Schwarzenegger nella sua Graz natale (va be’, Thal è piccolissima e vicinissima) gli avevano dedicato lo stadio … poi per aver appoggiato la pena di morte lo hanno ribattezzato “UPC Arena Graz-Liebenau”.

      • necroclerico scrive:

        certo: infatti si guadagna di più a vendere una merce proibita, e a imbastire il castello securitario intorno, o a permettere l’uso di una sostanza entro ragionevoli e miti termini di legge?

        chi si arricchisce. mica tutte le battaglie della sinistra sono cazzate. io, da destra appunto, trovo che questa resti una buona idea. sinistri o non sinistri e che il proibizionismo fa guadagnare solo sbirri e delinquenti!

        • Ritvan scrive:

          Concordo con necroclerico.

        • Z. scrive:

          Invece io dissento. Oltre a sbirri e delinquenti, il proibizionismo fa guadagnare – quanto meno – anche giudici (e quindi cancellieri, ufficiali giudiziari, segretari e commessi), avvocati (e quindi segretari – e basta, perché i praticanti lavorano agra 🙂 ), assistenti sociali e famiglie Muccioli.

          Questo senza contare i coltivatori, a cui i governi – chiudendo uno o due occhi – consentono un tenore di vita più decente di chi coltiva mais e tapioca; gli impiegati del settore che coltivatori non sono (amici cooperanti in Kosovo mi dissero che la manodopera locale era singolarmente cara); le Agenzie ONU dedicate…

          Tuttavia, siccome è proprio per questa ragione che certi stupefacenti sono illegali, sappiamo anche che tali resteranno (e così per esplicita disposizione ONU, anche se a quanto ho sentito si sono anche registrate caute aperture possibiliste su quel fronte). E onestamente credo che tali resterebbero anche se non ci fossero le moderne IG Farben descritte da Miguel.

          Z.

  10. izingari scrive:

    Mi dispiace e mi sembra strano che non abbia recepito l’ironia del commento, che era solo un invito ad approfondire l’episodio con un Suo post ad hoc. Il commento sgrammaticato è tratto dall’articolo (linkato) apparso sulla pagina web del quotidiano abruzzese “Il Centro”; tale commento fa parte di una serie di commenti dello stesso tono (e, più o meno, dello stesso livello grammaticale) che stanno apparendo su tale quotidiano: la peculiarità sta nel fatto che anche in una piccola cittadina di provincia, che ha tra l’altro nella comunità rom di lingua italiana una storica presenza, si stanno “scaldando i motori” per possibili futuri pogrom verso i “responsabili della crisi”: il capitalismo assoluto ringrazia!

    Cordialità

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per Izingari

    “Mi dispiace e mi sembra strano che non abbia recepito l’ironia del commento”

    Uno a zero per te… però il problema nella satira a proposito di certi discorsi, è che è impossibile farla: come si fa a parlare peggio di certi individui?

  12. Guido scrive:

    Riporto di seguito una splendida descrizione del dispositivo penitenziario, tratta da un’intervista a Julien Coupat:

    http://linguaditerra.blogspot.it/2009/05/un-rivoluzionario-piede-libero.html

    La prigione è senz’altro il “piccolo sporco segreto” della società francese, la chiave, e non il margine, dei rapporti sociali più presentabili. Ciò che si concentra qui in un tutto compatto, non è un mucchio di barbari inselvatichiti, come ci si diverte a far credere, bensì l’insieme delle discipline che intessono, all’esterno, l’esistenza cosiddetta « normale ». Sorveglianti, refettori, partite di calcio nel cortile, programmazione del tempo, divisioni, cameratismo, bastone, bruttura delle architetture : bisogna aver soggiornato in prigione per misurare appieno, per esempio, ciò che la scuola, l’innocente scuola della Repubblica, contiene di carcerario.

    Considerata sotto questa angolatura inoccultabile, non è la prigione che sarebbe un ricettacolo per i malriusciti della società, ma la società presente che fa l’effetto di una prigione malriuscita. La stessa organizzazione di separazione, la stessa amministrazione della miseria mediante l’hashish, la TV, lo sport e il porno regna dovunque, altrove, sebbene con minor metodicità. In breve, queste alte mura non sottraggono allo sguardo se non questa verità, dalla banalità esplosiva : sono vite ed anime sotto ogni profilo simili, quelle che si trascinano da una parte e dall’altra del filo spinato, e a causa sua.

    Se si dà la caccia con tanta avidità alle testimonianze « dall’interno » che esporrebbero infine i segreti che la prigione cela, è per meglio occultare il segreto che essa è : quello della vostra servitù, di voi che siete ritenuti liberi mentre la sua minaccia pesa invisibilmente su ciascuno dei vostri gesti.

    Tutta l’indignazione virtuosa che circonda il marciume delle galere francesi e i loro suicidi a ripetizione, tutta la grossolana contro-propaganda dell’amministrazione penitenziaria che mette in scena per le telecamere secondini votati al benessere del detenuto e direttori del gabbio preoccupati del « senso della pena », insomma : tutto questo dibattito sull’orrore dell’incarcerazione e la necessaria umanizzazione della detenzione è vecchio come la prigione. Fa persino parte della sua efficacia, permettendo di combinare il terrore che essa deve ispirare con il suo statuto ipocrita di castigo « civile ». Il piccolo sistema di spionaggio, di umiliazione e di rapina che lo Stato francese dispone più fanaticamente di qualsiasi altro in Europa attorno al detenuto non è nemmeno scandaloso. Lo Stato lo paga ogni giorno cento volte più caro, nelle sue periferie, ed evidentemente non è che un inizio : la vendetta è l’igene della plebe.

    Ma la più notevole impostura del sistema giudiziario-penitenziale consiste certamente nel pretendere che esso esisterebbe per punire i criminali mentre non fa che “gestire le illegalità”. Qualunque padrone – e non solo quello di Total -, qualunque presidente di consiglio generale – e non solo quello di Hauts-de-Seine -, qualunque poliziotto sa quanta illegalità ci vuole per esercitare correttamente il proprio mestiere. Il caos delle leggi è tale, al giorno d’oggi, che è bene non cercare troppo di farle rispettare, e l’Antidroga – anche lei – fa bene a limitarsi solo a regolare il traffico, e non a reprimerlo, cosa che sarebbe socialmente e politicamente suicida.

    La divisione non passa dunque, come vorrebbe la finzione giudiziaria, tra il legale e l’illegale, tra gli innocenti e i criminali, ma tra i criminali che si giudica opportuno perseguire e quelli che si lasciano in pace come richiede la polizza generale della società. La razza degli innocenti è estinta da molto tempo e la pena non è ciò a cui vi condanna la giustizia : la pena è la giustizia stessa, non è dunque questione per i miei compagni e per me, di « reclamare la nostra innocenza », come la stampa si è ritualmente lasciata andare a scrivere, ma di mettere in rotta l’avventurosa offensiva politica rappresentata da tutto questo procedimento infetto. Ecco alcune delle conclusioni alle quali la mente è portata a ricondurre “Sorvegliare e punire” partendo dalla Santé [prigione di Parigi]. Non si suggerirà mai abbastanza, visto ciò che i foucaultiani fanno da vent’anni dei lavori di Foucault, di spedirli in pensione, per qualche tempo, da queste parti.

  13. E.M. scrive:

    Mi ricordavo che un tempo i commenti di rock&troll raggiungevano un livello minimo di decenza, cosa gli è successo? Mi sono perso qualcosa?

    Z., non sapevo di questo complottismo da sinistra a sinistra sull’eroina. Mi puoi dare qualche riferimento?

    E.M.

  14. Moi scrive:

    @ R&T :

    sulle Sinistre che difendono gli stupratori mi va bene anche la Cambogia … basta che lo riporti con un minimo di riferimenti.

  15. Francesco scrive:

    14,8 milioni di dollari in 7 anni?

    o questi sono dei miserabili tirchi, o il business non è così redditizio.

    sei sicuro dei tuoi dati?

    ciao

    PS le menate sui poveretti incastrati dalla polizia cattiva hanno basi più solide del “me l’ha detto mio cugino”? ho qualche dubbio che spieghino il numero dei carcerati …

    • Moi scrive:

      La storia della bustina di cocaina portata apposta dalla caserma e gettata in un angolino l’ ho sentita dire che è una tecnica tipica della Buoncostume per far chiudere i locali lap dance a sospetto meretricio interno …

    • http://archiviostorico.corriere.it/1993/settembre/15/Avezzano_manette_ispettore_con_droga_co_0_93091513726.shtml

      Dubitare è sacrosanto, ma esiste un confine oltrepassato il quale si rischia il ridicolo.

      Quanto al numero dei carcerati, beh… rivolgo a te la stessa domanda fatta a R&T.
      Quando facevi i temi di italiano, riuscivi a rimanere in tema?
      Se sì, cosa ti è successo nel frattempo?
      (suggerimento: il tema attuale verte principalmente su tutori dell’ordine un po’ birichini, non su tutte le cause di carcerazione).

      • Francesco scrive:

        suggerimento sbagliato. quella dei tutori dell’ordine birichini è una mania della sinsitra alternativa cui però MM non appartiene

        il post parla di altro, è stato dirottato su questo binario morto dai commenti

        il fatto che ci siano persone incastrate dalla polizia è irrilevante PER IL TEMA proposto da Miguel

        poi si sa, le prigioni sono piene di innocenti, lo dicono tutti i prigionieri

        • Commenti sbagliati, bravo.
          Cerca pertanto di farti un bell’esame di coscienza.

        • Z. scrive:

          Beh, in Italia lo dicono i giudici, dato che la percentuale di carcerati prosciolti è impressionante.

          Ma si sa, i giudici italiani sono tutti comunisti: lo dicono tutti gli elettori di Berlusconi…

          Sì, lo so, non c’entra 😀

          Tornando in tema, pure io credo che la tesi di Miguel sia diversa. Ossia, se davvero il sistema richiede – io non so se sia vero, è quanto dichiarato dalle imprese in questione – che nove posti su dieci in carcere siano occupati, la politica farà in modo che nove posti su dieci in carcere siano occupati.

          Certo, incastrare su larga scala i catturandi con buste di cocaina sarebbe molto costoso, molto rischioso e poco efficiente.

          Promuovere politiche penali e penitenziarie finalizzate all’aumento e al mantenimento della popolazione carceraria – politiche peraltro suggerite dalle stesse imprese, nell’articolo di Miguel – sembra sicuramente più pratico ed efficiente.

          Z.

        • Francesco scrive:

          >> la percentuale di carcerati prosciolti è impressionante.

          posso citarti? Silvio e io stiamo preparando la riforma della giustizia italiana e questo dato è decisivo per convincere i riottosi.

          PS seriamente, se ancora oggi in Italia la percentuale di CARCERATI prosciolti è impressionante, ha ragione il Berlusca nei suoi peggiori insulti alla magistratura.

        • Z. scrive:

          Francè,

          in bocca al lupo per il compito ingrato. E se c’è lavoro per tecnici del settore, ricordati degli amici! Però scommettere su Berlusconi per far passare la tua riforma mi sembra, al momento, un’idea temeraria…

          — seriamente, se ancora oggi in Italia la percentuale di CARCERATI prosciolti è impressionante, ha ragione il Berlusca nei suoi peggiori insulti alla magistratura —

          Credo che Berlusconi non abbia granché da obiettare, dato che si tratta in larga misura di tossicodipendenti, extracomunitari o entrambe le cose assieme.

          Sicché, se è questo che vuoi riformare, sarà proprio utile cercarsi uno sponsor politico differente 😀

          Z.

  16. Moi scrive:

    @ TUTTI

    A proposito di carcerati : la scienza moderna ha smentito Lombroso … ottimo !

    Eppure come mai tutti quanti _ Animebelle più che comprese _ se abbiamo la possibilità di non essere visti per strada, specie di notte, da uno di quelli che il nostro Progressista dai Baffi a Manubrio avrebbe definito “energumeno dall’ atavismo fisico nell’ aspetto scimmionesco nonché dall’ atavismo culturale nei tatuaggi da selvaggio” … non esiteremmo a farlo ?

    Sì dài poche storie, siate sinceri !

    • PinoMamet scrive:

      Moi
      ma dove sta il Progressista dai baffi a manubrio?
      Di acconciature strane ne ho viste, eh…

      comunque:
      io non faccio testo, e bambini non fatelo a casa, ma per esempio ho la tendeza a dare passagi in auto a tutti.
      Mi sono capitati:

      -senegalesi che dovevano andare a lavorare;
      -siciliani appena arrivati che dovevano andare a lavorare;
      -sikh che dovevano andare a lavorare;
      -un ragazzo israeliano rapinato a Roma che se la faceva in autostop fino alla Francia!
      – un ex maresciallo (all’epoca si chiamavano ancora così) della Polizia di Stato, che era rimasto in panne e doveva andare dai parenti;
      ecc.

      Una volta sola avevo dei dubbi su un tale dall’aspetto davvero poco raccomandabile… beh, carichiamolo:
      -era un bulgaro musulmano che doveva andare a lavorare.

      Mai successo niente, ma ripeto, non imitatemi!

      • PinoMamet scrive:

        A onore della cronaca, dalle mie parti è rimasto proverbiale “l’omino di Montauro” (è il nome della località) che in cirocstanze ora coperte della nebulosità del passato diede un passaggio a un tizio in tale località (una salita assai ripida seguita da un serie di tornanti stretti, in mezzo a folti alberi) e finì rapinato e inculato
        (si può dire inculato in un blog per bene? 🙂 )

        PS
        Montauro, secondo una tradizione, prende il nome dal tesoro o “cassa militare” della Parma del breve periodo bizantino (Crisopoli, poi diventato il nome di una libreria e di una pubblicazione…), anche se non è proprio vicino a Parma, anzi, è dalla mia parte della provincia.. della quale auspico l’indipendenza 😉

      • serse scrive:

        C’è ancora qualcuno che lavora.
        E poi c’è chi li porta a spasso.

    • Z. scrive:

      Veramente Lombroso non si limitava a dire che le persone con certe facce erano statisticamente più pericolose delle persone con altre facce. Se si fosse limitato a dire una cosa del genere non avrebbe neppure avuto tutti i torti, posto che persone provenienti da diverse zone – addirittura, pare, da diversi quartieri della stessa città – mostrano diversi tratti somatici , e che il crimine violento – per diverse ragioni, tra cui la povertà – è più diffuso in certe zone che in altre [1].

      Lombroso diceva una cosa diversa. Diceva che quelle persone erano pericolose perché avevano facce brutte. Ossia, che certe particolari conformazioni craniche inducevano certuni al crimine, rendendoli delinquenti nati.

      Z.

      PS: Leggo su wikipedia che “dopo la morte di Cesare Lombroso, il suo corpo fu sottoposto ad autopsia. In base ai risultati di essa, si disse che Cesare Lombroso sarebbe stato da ritenere, secondo le sue stesse teorie, “affetto da cretinismo perpetuo“. Non so se sia vero, però è divertente 😀

      [1] http://www.sci-cam.it/client/articolo.aspx?id_articolo=63

      • Moi scrive:

        @ Z

        Lombroso NON diceva qualcosa di diverso da quel che riportavo io parlando di “Atavismi” … dài mò che nell’altro thread avevo messo addirittura un pregevolissimo filmato didattico-divulgativo della benemerita accoppiata Piero & Alberto Angela (E a proposito di genetica : Talis Pater Talis Filius). Ad ogni buon merito, parliamo di un uomo “progressista”come forse nessun altro, di straordinaria coerenza e dedizione : al punto che persino nel momento sommo della morte _ intesa come “banale” cessazione di ogni attività biologica_ rifiutò con sdegno i funerali e ogni sorta di rito funebre ritenendoli delle “fantasticherie consolatorie emotive metafisiche da religiosi” [oggi come oggi, solo Margherita Hack mi viene in mente che potrebbe fare altrettanto] e lasciò il suo stesso corpo a disposizione della scienza, ritenendo che tutti così dovrebbero fare, altrimenti ogni cadavere diventa inutile.

        Cmq, a differenza dell’ Intrepido Pino : -), tu hai sviato “fagànd la ponta ai ciud” / “facendo la punta ai chiodi” …

        • Z. scrive:

          Va’ là va’ là Moi, te t’si propri un quel…

          Et lètt o no quel ch’ai ho scrétt? A t’ho dè rason, e te t’an t’si brisa dèt!

          😀

          Z.

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  18. Moi scrive:

    Le cose non hanno solo un’esistenza materiale ma anche una serie di implicazioni simboliche e culturali, altrettanto, se non più importanti.

    Peucezio

    Vero, ma tu sei una persona religiosa, per chi invece religioso non è “le implicazioni simboliche e culturali” [cit.] non sono che “pugnette mentali superstiziose” … no ?

    • Peucezio scrive:

      Ha già risposto Roberto.
      Mi piacerebbe capire però il nesso fra gli stupefacenti e le prescrizioni religiose cattoliche. Quella che non si poteva consumare era la carne, mica la marijuana, e solo di venerdì!

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