A Huitzilopōchtli do i miei fiori

Huitzilopōchtli o Colibrì Mancino, figlio di Gonna di Serpenti e di una palla di piume, tagliò la testa alla sorella, Faccia Dipinta di Campane, e la lanciò in alto in alto, dove divenne la Luna, in modo che la madre la potesse vedere di notte; e scagliò i propri fratelli in cielo, dove divennero le stelle.

Guerreggiò senza posa contro le tenebre, nutrendosi di sangue umano, e accogliendo alla propria corte i combattenti morti in battaglia e le donne morte di parto.

Ebbe un figlio da un’altra sorella, gli strappò il cuore e lo scagliò in mezzo al lago; e sul cuore crebbe un cactus, e sul cactus un’aquila divorò un serpente; e in quel punto, i Mexîca costruirono Tenochtitlan.

E’ una storia che ha però una particolarità, che dovrebbe far riflettere (ma non fa riflettere).

Nessuno, ma proprio nessuno se la ricorda e nessuno l’ha tramandata, tanto meno i contadini che oggi parlano ancora l’Antica Lingua.

La conosciamo solamente grazie ad alcuni straordinari missionari cattolici, che per poter comunicare con le incredibili e misteriose masse di persone che il destino aveva messo tra le loro mani, hanno inventato da soli la linguistica, l’antropologia, nonché lo studio delle mitologie e delle religioni.

A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores
A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores

A Huitzilopoch, A Huitzlilopoch
A Huitzilopoch, Naca Macui Xochitl
A Huitzilopochtli le doy cinco flores

A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores
A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzlilopochtli le doy mis amores.

A huitzilopoch, A huitzilopoch
a huitzilopochtli Naca Naui Xochitl
a huitzlilopochtli le doy cuatro flores

A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores
A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores

A Huitzilopoch, A Huitzilopoch
A huitzilopochtli Naca Yei xochitl
A Huiltzilopochtli le doy tres flores

A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores
A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores

A Huitzilopoch A Huitzilopoch
A Huitzilopchtli Naca ome xochitl
A Huitzilopohctli le doy 2 flores

A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores
A Huitzilopochtli yo le doy mis flores
A Huitzilopochtli le doy mis amores

A Huitzilopoch, A huitzilopoch
A Huitzilopochtli Naca Ce Xochitl
A Huitzilopochtli le doy una flor

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15 risposte a A Huitzilopōchtli do i miei fiori

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  2. Miguel Martinez scrive:

    Avevo scritto questo post tempo fa e l’avevo messo in programma per domani (pensavo), invece è uscito oggi 16 gennaio!

    Fate conto che sia il post di domani, nel senso che vorrei che non si trascurasse quello precedente, sulla Wilde Rose.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Miguel

      Scusa, ma… come si pronuncia ‘Huitzilopochtli’?

      (Se non lo chiedo a te a chi lo chiedo? 🙂 )

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  3. Claudio Martini scrive:

    Sembra un canto della Valtellina

  4. Miguel Martinez scrive:

    La musica chiaramente è moderna: non abbiamo alcuna idea di come fosse la pur onnipresente musica dei Mexica.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Andrea

    “Scusa, ma… come si pronuncia ‘Huitzilopochtli’?”

    Non è difficile. Per un bizzarro caso, la lingua con cui gli spagnoli hanno interagito di più, era anche la più pronunciabile (per noi) di tutte le innumerevoli lingue messicane. A parte un suono (la chiusura vocalica, come in tedesco “er’eignis”), sono tutti suoni facili per un italiano.

    Il Nahua si scrive, in linea di massima “come si legge in spagnolo”. “Hui” è come oui in francese; “tz” è come la z di zio; “ch” è come in spagnolo; “tl” è proprio come sembra, solo detto un po’ più veloce e percepito come un’unica consonante.

    La “o” di -pochtli è lunga, si dice qualcosa come “poochtli”, ma è un fenomeno che conoscerai dal tedesco.

    L’accento è sempre sulla penultima sillaba.

    Dimenticavo, c’è un altro suono difficile che è la “uc” a fine sillaba, che si pronuncia come la “qu” di “quasi”… senza la “-asi”!

    Anche “iuh” finale è una “i” seguita da un suono come la “wh” inglese aspirata (da chi l’aspira, per gli altri non c’è speranza).

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio:

    1) sì, la x è come la sc italiana di scena.

    2) l’0cclusiva glottale è un problema, perché probabilmente gli spagnoli nemmeno afferravano bene la sua esistenza, in fondo non c’era nessun “alfabeto” nahua da trascrivere lettera per lettera. Però distingue, ad esempio, i verbi al plurale da quelli al singolare, e quindi ha una funzione importante.

    La occlusiva -che al contrario del tedesco, si trova solo a fine sillaba – veniva indicata talvolta con una “h”, come si vede nel testo che compare nell’immagine nel video.

    Oggi gli studiosi lo indicano di solito con un accento circonflesso sulla vocale precedente, in modo da non disturbare la grafia tradizionale delle parole.

  7. Moi scrive:

    In realtà i Miti sono metafore che ci narrano fatti ufologici realmente avvenuti ma non comprensibili tecnologicamente agli Umani di allora :

    Dal post su Jesse Ventura sappiamo che Huitzilopōchtli era difatti uno Yautja che tradì il suo popolo per sposare la Causa Ribelle degli Umani … purtroppo venne richiamato ed esiliato su di un altro pianeta per Tradimento poco prima dello sbarco di Cristoforo Colombo. Ma per quest’anno, come lasciò detto ai Sacerdoti Maya, dovrebbe tornare !

    🙂 😉

  8. rosalux scrive:

    Mah, la cosa che trovo discutibile è l’idea che il diverso meriti di morire. Se uno non desidera mangiare pane e salame con i bravi contadini ma mettere il cappellino e la trombetta a capodanno non merita compassione? Certo – hai ragione – la gente muore negli incidenti, ma chi mai gioisce perchè gli uccellini faranno la casa tra le lamiere, o perchè le formiche avranno un supplemento di proteine da emoglobina, magari perchè – poniamo – il morto aveva una cravatta kitch, o lo stereo a palla? Perchè hai un bel dire – ora – che volevi enfatizzare la “normalità” di una morte per acqua del turista: certo che la morte è normale, e allora? Che tu poi tu ti compiaccia perchè da borghese disprezzi i burini rifatti che popolano le crocere, o viceversa perchè ami i buoni e rurali poveri del tempo che fu, che cambia? Danzi con i pesci nel giorno in cui muore qualcuno che non ti somiglia. E nel danzare ti vanti di uscire da quella rete che unisce gli esseri umani nel momento della paura e del lutto, indipendentemente dai loro gusti o dalle loro abitudini…Non sei solo eh? Sono in tanti a congratularsi con i pesci quando il nuovo gioco è quache scheletro di un immigrato…

    • Moi scrive:

      Mi sa che hai sbagliato post … cmq tranquilla: stranamente nessuno ha fatto paragoni retorici Costa Concordia VS Freedom Flotilla !

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Rosalux

    “Mah, la cosa che trovo discutibile è l’idea che il diverso meriti di morire. “

    Presumo che tu ti riferisca alla vicenda della Concordia.

    Ora, io ho detto un’altra cosa: che sono contento che la nave sia affondata, e stia molto meglio a fare da strano e nuovo ecosistema per i pesci (sempre, sottinteso, che si riesca a ripulirla dal carburante).

    Non ho affatto detto che qualcuno “meriti di morire”: anzi, da questo punto di vista, mi sembra che il salvataggio sia stato esemplare; e se la Costa avesse ordinato al capitano di sgombrare prima la nave, poteva anche non morire nessuno.

  10. La religione dei colonizzatori, al contrario, usa il testo sacro per dare una norma a un mondo caotico che si manifesta come pena e supplizio.

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