L’invenzione della tradizione, all’italiana

L

Visto sulla Strada dei Colli, vicino a Monzambano (MN)

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21 risposte a L’invenzione della tradizione, all’italiana

  1. utente anonimo scrive:

    Per Martinez

    Beh, ma perchè ''all'italiana''?

    E ''Il Codice Da Vinci'', allora?

    E tutta la documentazione che in opassato hai messo in Rete sulla posticcia spiritualità pellerossa, sui finti testamenti spirituali di capotribù indiane, sulla paccottiglia new age pseudo amerinda?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. utente anonimo scrive:

    Ma come, era piu' italico il cartello appeso fuori dall'altra osteria:
    "vietato l'ingresso alle donne col burqa"…!!!
    davvero, fuori da un'osteria!!, ovviamente in "Padania", purtroppo non riesco a ritrovarlo su google, che l'abbiano cancellato per la vergogna??!!
    ciao,
    Aisha

  3. kelebek scrive:

    Per Andrea n. 1

    Ognuno ha il proprio tipo di tradizione inventata. Ma "Merende tipiche" non lo poteva certo inventare uno sciamano pellerossa…

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    devo riconoscere che il burqa, ma anche il velo o un qualsiasi fazzoletto che copre la testa, fanno un sacco impressione.

    e direi di più alle donne italiche, a prescindere da altri fattori quali le opinioni politiche o il livello di cultura

    mah?

    Francesco

  5. RitvanShehi scrive:

    —-Ma come, era piu' italico il cartello appeso fuori dall'altra osteria:
    "vietato l'ingresso alle donne col burqa"…!!!davvero, fuori da un'osteria!!, ovviamente in "Padania"…Aisha
    —-

    Beh, magari il furbetto oste padano temeva che – coi tempi di crisi che corrono- qualche suo concorrente gli giocasse un brutto tiro, ovvero mandasse qualche donna – non neccessariamente musulmana – imburquata a fare delle prediche del tipo "vergognatevi miscredenti, non sapete che il vino è strumento del demonio!" ecc., ecc., facendogli scappare i clienti:-):-)

  6. utente anonimo scrive:

    — devo riconoscere che il burqa, ma anche il velo o un <b>qualsiasi fazzoletto che copre la testa</b>, fanno un sacco impressione. —

    E allora quando incroci delle suore che fai… scappi? 😉

    Rock & Troll

  7. PinoMamet scrive:

    "devo riconoscere che il burqa, ma anche il velo o un qualsiasi fazzoletto che copre la testa, fanno un sacco impressione.

     

    e direi di più alle donne italiche, a prescindere da altri fattori quali le opinioni politiche o il livello di cultura

     

    mah?

     

    Francesco"

     

    Francesco, dai…

    è vero che ho sentito gente dare in escandescenze per una bandana ;-), ma addirittura ti fa impressione "qualsiasi fazzoletto che copre la testa?"

     

    Eppure non riesco a pensare a niente di più tipico delle donne italiche del fazzoletto che copre la testa, penso facesse parte dei costumi regionali di quasi ogni zona.

    Naturalmente adesso è scomparso come il Graal, di cui Giacobbo è così gentile da comunicarci gli spostamenti, ma insomma, fino a non torppo tempo fa la tentuta da casa di una mia nonna comprendeva uno chignon formato dalle lunghissime trecce riunite "a cipolla" (un'operazione lunga e laboriosa) e ricoperto con un velo colorato a mo' di zingara folkloristica.

     

    Ciao!

  8. PinoMamet scrive:

    SABATO e DOMENICA: GRIGLIATA
    GIOVEDì: GRAAL
    ___________________

    MERENDE TIPICHE

  9. utente anonimo scrive:

    Attenzione :

    Molti giornalisti soprattutto italiani chiamano  "burqa" qualunque velo islamico solo per sensazionalismo o per ignoranza, non so cosa sia peggio.

    http://farm3.static.flickr.com/2456/3959783872_652434f44e.jpg

    http://1.bp.blogspot.com/_70cIwSsuN_A/St1b_aJghmI/AAAAAAAAAeo/FjjofwrX35Y/s320/hijab1.jpg

    per me van bene tutti tranne il "burqa" : ogni cittadina, musulmana o NON, deve essere identificabile all' abbisogna !

    XXX 

  10. utente anonimo scrive:

    Burqa e NIKAB !

    In fondo se il velo deve servire a non tentare l' uomo … l' uomo è stato dotato da Dio anche di cervello, mica solo d' uccello … no ? 

    XXX

  11. utente anonimo scrive:

    Sulla " Tradizione" …

    E' divenuto rarissimo in Occidente (termine di definizione in vero problematica, ma la cosa al momento esula …) vedere tradizioni serenamente "vissute" : esse sono invece praticamente sempre spasmodicamente "rimpiante".

    Quasi che la Tradizione non fosse il Passato  che vuole sopravvivere al Futuro vivendo nel Presente … bensì il Presente che plasma a posteriori il Passato perché ha paura del Futuro.

    XXX

     

  12. utente anonimo scrive:

    x R&T le suore fanno parte del panorama culturale, non fanno l'impressione di qualcosa di estraneo e alieno, massimo ci si tocca perchè portano sfiga

    x Pino: e dai, credevo mi si conoscesse. A me le donne velate, di solito circondate da figli e consorelle pari velate, fanno solo simpatia. Tengo una figlia e il burqa (sì, proprio quello integrale) gode di tutta la mia stima!

    ciao

    Francesco

  13. utente anonimo scrive:

    PS quello snobbone di Miguel ha pensato  bene di non dirci le cose importanti: si mangia bene? si spende poco? tutto il resto è gli intellettuali

    Francesco

    😉

  14. utente anonimo scrive:

    …in più voi uomini, che non siete dotati solo di uccello, ma anche di cervello, utile  per capire che più si copre più si incrementa l'immaginazione ed il desiderio di scprire e fantasticare cosa c'é sotto la coperta.
    Non solo a Roma a Firenze o in Sicilia , ma anche in India,esistono ancora fra il traffico cittadio le carrozze trainate da cavalli, molto simpatiche se si dimentica l'inquinamento tutt'intorno. Io ero seduta su di una carozza vestita fashion nomade d'asia centrale, cioé chador, vestita dalla testa ai piedi, si vedevano oltre alle metrature di stoffa, la faccia, le caviglie piedi. Nel traffico cittadino a rilento, davanti un tipo intassato su di un camioncino che non la smetteva di sorridermi, ma quello che mi ha fatto flippare é che guardava insistentamente le mie caviglie, come se fossero il nirvana. E allora ho pensato che questa malizia congenita, non si annulla con i metri di stoffa, anzi é provocata proprio dagli eccesivi metri di stoffa.
    Una via di mezzo é senz'altro più ossigenante, anche per i pensieri.
    E' chiaro che il tipo aveva capito che ero europea e quindi,insisteva ancora di più, cioé faceva qualcosa che sicuramente non poteva fare guardando donne locali. Questo é soltanto uno fra i numerosi inconvenienti del troppo coprire  e noi donne europee considerate come "donne facili",  quasi scostumate, no,no, no,,,,,,,,,,,,,,,,jam

  15. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 13

    Veramente, sono loro che fanno gli intellettuali, citando il Graal.

    Io faccio il turista con la macchinetta fotografica. E comunque erano le 10 di mattina, a quell'ora la carne alla brace non la mangio.

    Miguel Martinez

  16. kelebek scrive:

    Per n. 14

    Un giorno qualcuno dovrebbe scrivere la biografia di Jam. Credo che sarebbe di notevole interesse.

    Miguel Martinez

  17. utente anonimo scrive:

    Miguel

    ti si prendeva in giro! e il Graal è ormai paccottiglia alla portata culturale di chiunque guardi la tivù

    Ciao

    Francesco

  18. utente anonimo scrive:

    X Miguel
    …ti raccontero' o non ti raccontero allora', cosa mi é successo il giorno che mi sono messa il burqa?
    Ma non uno sintetico-moderno, bensi uno chic, in taffetà di seta, stile moghol.
    Del resto sono le principesse moghol che hanno inventato il burqa, per non riempirsi di polvere quando, sedute sui baldacchini degli elefanti, seguivano gli uomini che andavano a caccia o cose simili, e loro volevano restare belle senza impolverarsi troppo il volto.
    Taffetà di seta dicevo, che mi faceva volare a passi divertiti, come se fossi un'altra me stessa, all'interno di me stessa, nel burqa di un'altra, che era un po di me stessa ,alla ricerca di un mondo sconosciuto che giocava a nascondino ed io allora per scoprirlo, avevo deciso di nascondermi come lui.
    Era il vecchio bazar nella città antica che volevo assaporare, ma volevo essere u po antica o un po del luogo anch'io per capirlo meglio.
    Quei posti dove i turisti non vanno, quei posti che sembrano mantenere caparbi i loro segreti, protetti da un ponte in tacito accordo col legno delle case ed i sanpietrini della strada. Anche l'acqua del fiume testimoniava con un sovrappiù di testimonianza del magico accordo fra i sassi il legno ed anche il cielo ed io ero felice con quel burqa ottenuto a forza d'insistere, perché subito lei non aveva capito. Quel burqa autentico che mi avrebbe permesso di scoprire un sogno, vissuto da chissà quale donna, in un'altro secolo, nello stesso luogo. Il burqa di lei, ricolmo delle gioie dei dolori delle preghiere delle ansie di vita vissuta ai piedi dell'himalaya, della vita di quella cara signora, ma anche delle sue antenate, che me lo ha imprestato ed io in cambio gli ho regalato un profumo francese.
    Ho dovuto provarlo e riprovarlo prima di uscire, sopratutto non volevo sbagliarmi, volevo sapere i gesti precisi, quelli che occorrono per sollevare la stoffa che copre il viso e gettarla sulla testa affinché resti in un'equilibrio armonico e non ricada continuamente sugli occhi.
    Volevo sapere come fare quando sarei andata in quella pasticeria speciale, di vecchia data,  e seduta al tavolino avrei bevuto un chai con pasticcini cremosissimi, gli stessi che mangiavano gli imperatori moghol. Ed era in montagna a mille metri, forse più e l'aria profumava come balsamo di molti secoli fa.
    Purtroppo,gli avvenimenti politici, le guerre gli odi, stanno distruggendo valanghe di sogni, valanghe di vite, ma lo hieti, la, dietro le montagne li conserva, e non appena gli uomini saranno diventati più gentili, i sogni e le persone riappariranno, grazie allo hieti, naturalmente. ops,jam

  19. kelebek scrive:

    Per Jam n. 18

    Grazie!

    Miguel Martinez

  20. utente anonimo scrive:

    Per jam #18!

    Meraviglioso!

    Mi ricordi le descrizoni che un mio amico mi ha fatto del Kashmir e del Ladakh, che ha visitato.

    Spero solo che la tua storia non risalga a troppo tempo fa. Sarebbe bello che queste realtà 'fuori dal mondo', per cosi' dire, esistessero ancora oggi.

    Ciao!

    Andrea DiVita

  21. talib scrive:

    Che meraviglia Jam 🙂

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